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Stefano Casi (a cura di), Desiderio di Pasolini, Edizioni


CONTRO PASOLINI
Sonda, Torino 1990, pagine 149-182.
http://www.sonda.it/
di Giovanni Dall'Orto

I 1primo stimolo a preparare questo intervento, che si


propone volutamente come "nota stonata" nel coro
dei panegirici su Pasolini, mi è venuto dalla lettura di
Nella mano dell'angelo,il romanzo-biografia che Domi-
nique Femandez ha dedicato al regista-scrittore scom-
parso.
Ciò che più mi ha sconcertato in questo libro, pe~
raltro assai ben scritto, è la scena dell'omicidio, ricalca-
ta sulla Passione di Cristo'.
Pasolini cade in ginocchio, bacia "ripetutamente"
la terra, e poi si rivolge a Dio invocando clemenza verso
Pelosi (che non sa quello che fa), e chiedendo di ispira-
re pietà a coloro che avrebbero giudicato il suo assassi-
no "per un gesto di cui non sarebbe stato responsabile".
Dopodiché, rinfrancato, si affida innocente alle mani
del suo carnefice 1.
Questo è solo un anello, l'ultimo, di una catena
che sin dal momento dell'uccisione, ha fatto di tutto
per portare Pasolini sul terreno dell'agiografia.
Persino Dario Bellezza, che fra gli amici del "caro
estinto" è quello che meno si è lasciato andare a esplici-
te santificazioni, nel suo "romanzo a chiave" Tur-
2
bamento introduce il Nostro sotto il nome di Olocau- le reazioni scandalizzate dei gay, peraltro molto simili a
sta: olocausto come l'Agnello Pasquale, come Gesù Cri- quelle dei cattolici quando si tira in ballo la santa Maria
sto! Goretti ... 3 . •
Ebbene, non mi pare che questo processo di ca- È facile capire dal titolo del mio intervento che
nonizzazione sia tollerabile. E non solo perché è ora di non ritengo fosse tutto oro quel che luccicava nel-
finirla con i deliri vetero-Romantici degli intellettuali .l'omosessualità di Pasolini.
italiani, che per poco che abbiano fatto, subito pensano Questo mio sarà dichiaratamente un intervento
di essere paragonabili a Gesù Cristo. polemico. Penso infatti che nella sessualità del Nostro
Il fatto è che l'elevazione di questo scrittore fra i ci fossero contraddizioni e zone buie, su cui cercherò
Santi e Martiri (per le Vergini c'è qualche difficoltà, ma di fare luce per capire che influsso possano avere avuto
arriveremo anche a quello) nasce sostanzialmente da sulla sua opera ed anche, perché no?, sulla sua vita.
un atteggiamento di totale rifiuto della sua omosessua-
lità.
Semplicemente, Pasolini non può essere caduto Ritratto di un artista come omosessuale
vittima di uno di quegli "squallidi omicidi" di cui da se-
coli gli omosessuali sono il bersaglio prediletto. Un in- Pasolini fu un grande inventore e propagatore di
tellettuale non può morire come il volgo indotto, specie miti. Fra questi il più apprezzato e conosciuto fu senza
quello dei froci! Il suÒ deve quindi essere un omicidio dubbio "la favola bella" di una sessualità libera, gioiosa,
politico e/ o un martirio, l innocente, che egli diceva essere tipica del "popolo".
A quindici anni di distanza, l'omosessualità di Per il mio esame vorrei partire proprio da questo
Pasolini continua a suscitare scandalo: il conformismo mito che caratterizza in modo così affascinante e po-
degli intellettuali italiani proprio non riesce a digerirla. tente la produzione artistica pasoliniana, perché mani-
È per questa ragione che penso valga la pena di ri- festa in modo chiaro e immediato la condizione di "di-
portare coi piedi per terra questo artista, come mi ri- verso" di chi lo ha creato.
propongo di fare, sfrondando la mitologia cresciutagli Ciò perché solo un omosessuale poteva arrivare
attorno e cercando di capire l'uomo che era, con i suoi ad essere ciò che è stato Pasolini. Solo un omosessuale
limiti e le sue contraddizioni. poteva fare di un'ossessione erotica uno dei punti no_.
Devo purtroppo aggiungere che a questa "congiu- dali della sua visione del mondo (e della sua arte) per-
ra del silenzio" sull'omosessualità di Pasolini hanno mettendole di influenzare, modellare la sua concezio-
partecipato fin qui anche i gay italiani, a cui non è par- ne della società.
so vero di poter accendere le candele davanti a un San- In altre parole, solo una persona la cui sessualità co-
to Martire tutto per loro. stituisse un problema quotidiano, da rinegoziare giorno
Ogni tentativo di analizzare criticamente come dopo giorno per tutta la vita, poteva fame un nodo di inte-
Pasolini visse la sua "diversità" si è finora scontrato con ressi così essenziale 4.

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Di fronte a una società che non riconosceva spa-
zio al suo desiderio erotico Pasolini reagì del resto in
l compagni di giovinezza. Sorio piuttosto gli oggetti at-
tuali e molto concreti del suo desiderio, della sua bra-
modo assai peculiare: ri-teorizzando le esigenze della ma erotica.
società stessa in funzione-del suo desiderio erotico 5. Non siamo di fronte alla nostalgia di un passato
I grandi cambiamenti sociali degli ultimi anni ormai fuggito, ma all'inseguimento di un presente che
della sua vita (l'aborto, l'evoluzione del mondo dei gio- sfugge. La critica letteraria, per quanto raffinata, è anco-
vani, l'aspirazione all'assimilazione del sottoproletaria- ra del tutto incapace (in gran parte a causa dei suoi pre-
to) vennero giudicati, in un modo o nell'altro, in base giudizi) di maneggiare la complessità e la "stra:nezza"
all'influenza che avevano avuto, o avrebbero potuto dei "modi di essere" delle omosessualità: per questo fa-
avere, _sullo stile di vita sessuale che prediligeva. tica a riconoscerne le convenzioni, i luoghi comuni, gli
E perciò evidente che l'elemento "privato" delle aspetti e i ritornelli (per lei) segreti ...
scelte sessuali di Pasolini è tutt'altro che irrilevante per Anche se non si condivide (ed è il mio caso) l'os-
comprendere le sue prese di posizione e la sua opera. sessione erotica che abitava Pasolini, basterebbe un po'
Vediamo perché. di pratica col mondo gay per riconoscerne agevolmen-
te gli echi, per riconoscere, al di sotto delle razionaliz-
J
I zazioni e motivazioni fomite dal diretto interessato, i
Alla ricerca del bellissimo animale I contorni di una prepotente ossessione omosessuale.
Il desiderio di Pasolini, infatti, si incanala (sia pu-
Come ho appena detto, il "mito" della sessualità re con molta originalità) lungo temi e sentieri che la
popolare appare con tanta insistenza in Pasolini da es- cultura omosessuale conosceva molto tempo prima che
sere spesso considerato un suo tipico leit-motiv, una sua
"scoperta" personale. f ricevessero da lui una sorta di legittimazione ideologi-
ca e artistica.
Niente di più falso. Quello di una sessualità "po- Uno di questi tipi che emergono con prepotenza
polare", al tempo stesso libera e selvaggia, è in realtà un dagli scritti pasoliniani è ciò che in un ironico libro sul
tipico luogo comune dell'immaginario (colto) omoses- gergo omosessuale 6 è stato definito "la sindrome del
suale. principe e del povero".
Normalmente i critici tendono a leggere l'origine È la brama dell'adulto di classe borghese per il
del "mito" erotico pasoliniano nel vagheggiamento di giovane di classe inferiore. È il desiderio razzistico di
un'infanzia perduta, nel desiderio impossibile di un ri- una animalità "istintiva", del tutto priva di intelligenza;
torno alla giovinezza vissuta a Casarsa. Ma tutti i lettori di un agire brutale (e "quindi" potentemente virile); di
gay sanno che non si tratta solo di questo. una forza della natura incontaminata e maschia.
I ragazzi che Pasolini insegue, che eleva a "parte Questo è quanto, nell'Ottocento, il turismo ses-
rappresentativa" del mondo di cui vorrebbe essere il suale del Nord Europa veniva a cercare in Italia (ah gli
portavoce, non sono affatto (o non sono solo) i suoi ex italiani, così rozzi, così ignari di tutto ciò che è civile e

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quindi naturalmente propensi all'omosessualità!), che solo nei fantasmi erotici ma persino nella terminologia,
dopo la rivoluzione industriale gli italiani del Nord più di uno scritto di Pasolini.
hanno cercato negli italiani del Sud, ed oggi che la "ci- Cosi, nel suo libro di memorie Mio padre e io, Ac-
viltà delle macchine" ha raggiunto (con gran dolore di kerley dichiara-senza peli sulla lingua:
Pasolini) anche il Sud, è quanto gli italiani del Nord e
del Sud assieme cercano nei popoli arabi e del Terzo Ciò che intendevo [per Amico Ideale] non doveva essere ef-
feminato, anzi, meglio se normale; non escludevo l' istruzio-
Mondo.
ne, ma non la esigevo, potevo sempre mettercela io, e nel~
Chi si mettesse sulle tracce di questa "sindrome" l'amato mi era sempre apparsa un ostacolo; doveva accoglie-
farebbe un raccolto abbondantissimo: e non solo nel- re me e nessun altro; doveva attrarmi fisicamente ed essere
l'attuale sottocultura leather (con il suo disprezzo più giovane di me - più giovane erà, meglio era, perché più
ostentato per tutto ciò che è tenero, affettivo, raffinato vicino all'innocenza(. ..).
ed anche colto), ma anche in letterature come quella Si potrebbe pensare che la ragione per cui questa ricerca mi
inglese, che ha veicolato questa ossessione in un nu- stava portando al di fuori della mia classe sociale e all'inter-
mero di opere davvero elevato. no di quella lavoratrice - ma sempre verso quell'innocenza
Da Wilde a Symonds, da Forster a Michael Nel- che nella mia classe non ero riuscito a trovare - fosse che i
son (l'autore di Una camera a Chelsea), da Rodney Gar- sensi di colpa nei confronti del sesso mi costringevano a dar-
land a John Ackerley, sono legioni gli scrittori omoses- gli sfogo su chi mi era socialmente inferiore.
Questo me lo sono domandato soltanto di recente, e la rispo-
suali che hanno sentito il bisogno di esaltare l'amore fra
sta può essere quella; non saprei dire; se me lo avessero chie-
un gentleman ed un rozzo proletario. sto allora probabilmente avrei detto che i ragazzi proletari
Pasolini, con le sue esaltazioni dei "ragazzi di vi- erano meno riservati e più comprensivi e che la loro amicizia
ta" e degli amori ancillari, non ha fatto altro che inserir- j.
mi dischiudeva interessanti scorci di vita sino allora scono-
si nel solco di una tradizione omosessual-borghese or- sciuti 7.
mai lunga e, _daun punto di vista culturale, di tutto ri- lI
spetto. I
E poco più oltre, con sconcertante candore:

Quando cene volte guardavo [la mia cagna] pensavo che l'A-
Il principe ed il povero mico Ideale che non volevo più, e forse non avevo mai volu-
to, sarebbe dovuto essere un uomo-animale, il cervello della
Esaminiamo per un attimo alcuni di questi auto- mia cagna, per esempio, nel corpo del mio marinaio, il per-
ri. Il confronto sarà istruttivo, perché vi troveremo pre- fetto corpo virile sempre a disposizione nella fedèle, acritica
se di posizione e giudizi che sembrano scritti su misura dedizione della bestia 8 .
.i
per Pasolini (o addirittura da lui).
Prendiamo ad esempio John Ackerley. Le sue Un ancora più accurato "ritratto involontario" di
spudorate descrizioni dell'Amico Ideale ricordano , non Pasolini ci viene da Rodney Garland, che nel 1955

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I hanno alcune particolari virtù - vitalità, tolleranza, fran-
scrisse Il cuore in esilio,un fotelligente romanzo-mani-
festo omosessuale, da cui traggo il brano che segue. chezza, semplicità, generosità, un po' più profondo senso
della vita che non la classe media e soprattutto un maggior
Ecco quel che succede dopo che il personaggio di
senso di responsabilità di fronte alla vita stessa. (...)
Dighton, un rude operaio, per essere più vicino al livel-
Ma appena un operaio ha la possibilità di migliorare la pro-
lo del suo amante Nigel (un borghese che è attratto ses- pria condizione economica e culturale, assume le sembianze
sualmente dai giovani di classe inferiore) inizia a stu- della classe media. Le sue particolari virtù sono in gran parte
diare, ad acculturarsi, ad essere "come lui" (proprio originate dalle circostanze, e con le circostanze facilmente si
quel che volevano fare i "ragazzi di vita" pasoliniani ne- trasformano 9 .
gli anni Settanta):

A poco a poco il quadro emergeva dall'ombra ed acquistava Alzi la mano chi non pensa che l'analisi di Gar-
chiarezza. Non so se in seguito ai suoi imperiosi sforzi di mi- land a proposito degli operai inglesi del 1955 non pos-
gliorare se stesso Dighton avesse perduto qualcosa di quella sa essere ripetuta per i sottoproletari italiani del 1975, e
I
sua mascolinità, probabilmente in parte dovuta alla sua ori- chi non è disposto a riconoscere in Pasolini uno di
gine sociale e al genere della sua educazione, ma era comun- «quegli uomini del genere di Nigel» di cui parla il brano
que chiaro che aveva perduto qualcosa che Nigel, e tutti appena citato.
quelli come lui, prediligono in modo particolare. Del resto fino a che punto "passione" e "convinci-
Non sono loro soltanto ad essere attratti da questo "qualco- mento" potessero identificarsi in Pasolini lo si nota dal-
sa", ma anche un buon numero di tutti gli altri, degli apparte- la singolare "apologia del regresso" che egli fece nel
nenti alla classe media i quali vedono l'operaio sotto una lu- 1970, in cui si legge fra l'altro:
ce romantica e spesso gli attribuiscono delle virtù che in
realtà non possiede.
Migliaia di giovani della classe media tendenti verso i partiti Da che punto del mondo io contesto disperatamente tutto
di sinistra credevano - e credono tuttora - che il proletaria- questo? È chiaro: da un punto del mondo dove urge un desi-
to sia dotato di una virtù particolare per merito della quale derio folle di regresso. Ma non c'è progresso senza profondo
esso abbia l' esclusività di salvare il mondo dai mali della ci- recupero del passato, senza mortali nostalgie per le condi-
viltà borghese. zioni di vita anteriori: dove si era comunque realizzato l'uo-
Negli uomini del genere di Nigel questo convincimento può mo spendendovi interamente quella cosa sacra che è la vita
mutarsi in passione e questa a sua volta è fortemente collega- del corpo. ( ...)
ta all'attrazione sessuale. Basta leggere i romanzi scritti dai La borghesia, durante tutto il suo periodo di gloria, cioè per
giovani appena usciti dall'università intorno al novecento- un secolo e mezzo, si è affannata a smentire Rousseau. a di-
trenta ed il quaranta per rendersi conto di quanto fosse po- chiarare romantica e falsa la sua idea del "buon selvaggio".
tente questa passione. senza casa, senza elettrodomestici, senza brache. senza scuo-
Mi chiedevo seJulian avesse compreso che il mutamento che le. Adesso la borghesia è meno sfacciata. Ammette ogcaiwa-
con suo dispiacere si operava in Dighton, eta un fenomeno mente( ...) una cultura selvaggia, e pensa già otrimist◄ MWP-
che si notava in tutta la classe operaia. I lavoratori, è vero, te a un'integrazione 10 .

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Ebbene: dove si trova questo cpunto del mondo»
in cui «quella cosa sacra che è la vita del corpo» suscita Già: le donne. Questi esseri strani che Pasolini
«mortali nostalgie» ed~incui «urge un desiderio folle di non riuscì mai a capire, perché prigioniero dell'antica
regresso» per tornare a condizioni in cui "la vita del dicotomia maschilista che le divide fra madri (e quindi
corpo" fosse più spontanea? votate alla sessualità procreativa) e puttane (vale a dire,
Dove mai è questo punto in cui si preferisce vive- per Pasolini, concorrenti nell'accaparramento dei pre-
re «senza brache e senza casa» pur di godere fino in ziosi sessi dei maschi12).
La sua incomprensione, o per meglio dire il suo
fondo l'erotismo, se non all' interno di un certo tipo di
omosessualità? rifiuto di comprenderei cambiamenti avvenuti nella so-
cietà italiana in campo sessuale (e per lui non c'erano
dubbi: qualsiasi cambiamento non poteva che essere
peggioramento) finì col trovare sbocco clamoroso nella
Pasolini e l'anti-rivoluzione sessuale sua famosissima (e famigerata) presa di posizione con-
l
tro l'aborto.
Probabilmente colui che fra gli amici e i critici di Questo è probabilmente l'intervento pasoliniano
Pasolini meglio ha saputo descrivere la mistura di pas- in cui è più evidente fino a che punto le sue prese di po-
sione e ideologia presente nella sessualità di questo sizione degli ultimi anni avessero radici nell'humus del-
scrittore è stato Dario Bellezza. le sue esigenze erotiche 13.
Il quale ha dichiarato che: Sostanzialmente Pasolini si dichiarò contrario al-
l'aborto
...per capire Pasolini bisogna·partire dalla sua omosessualità.
Nella sua vita l'omosessualità ha giocato un ruolo essenziale.
perché renderebbe ancora più facile il coito - l'accoppia-
( ...) Perché la sua crisi negli anni Settanta, quando il cambia- mento eterosessuale - a cui non ci sarebbero più pratica-
mento dell'Italia aveva cambiato anche i giovani? [Perché] mente ostacoli.
per lui questa era una ferita nella carne: cominciava a non
trovare più i ragazzi. Il suo atteggiamento di denuncia e di
sfida della "omologazione" nasce sempre da lì (...). Ma per quali ragioni avrebbe voluto che i rapporti
Per restare nell'assurdo oggi Pasolini o si faceva l'operazione eterosessuali fossero ostacolati?
per diventare donna, oppure doveva cambiare abitùdini ses- Perché:
suali. Certo non avrebbe più potuto impostare la sua vita sul-
l'eros. Non troverebbe più 15 o 10 o 5 maschi per sera, visto ...risultato di una libertà sessuale regalata dal potere è una ff-
che a lui piacevano maschi. È cambiata la società. ra e propria generale nevrosi.( ...) La tolleranza del pottRri-
Noi omosessuali non ci siamo saputi adeguare alla emanci- guarda unicamente l' esigenza sessuale espressa dal conrm-
ij mismo della maggioranza. Protegge unicamente la aJ(llliill
pazione femminile, abbiamo continuato a vivere secondo
uno schema di donna tradizionale. L'uscita delle donne è (non solo, naturalmente, matrimoniale) e la coppia• ....
stata una fregatura per noi 11 . dunque col diventare una condizione paY'ssisaic:a,,

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mentre: C'è qualcosa di profondamente cattolico in que-
sta immagine del sesso «parossistico», visto come be-
tutto ciò che sessualmente è diverso è invece ignorato e re- stiale «abbuffata» in cui i più egoisti mangiano tutto,
spinto. Con una violenza pari solo a quella nazista dei la- come porci, senza lasciare nulla agli altri. Ed è cattolico
ger1\ proprio come la cultura sessuale di cui Pasolini era il

A causa di questa liberalizzazione (falsa, e voluta t prodotto, in virtù di quell'adattamento simbiotico che
in Italia ha saputo legare, per secoli, le esigenze del-
dal Potere, dal "nuovo fascismo"): l l'uomo che amava il suo sesso con quelle dei ragazzi
che, pur preferendo le donne, fino al matrimonio se ne
...il popolo italiano (...) è divenuto di una intolleranza così vedevano sbarrare l'accesso 17 .
rozza, violenta e infame, come non è certo mai successo nel- Si tratta di uno schema di comportamento, so-
la storia italiana. Si è avuto in questi anni, antropologica- cialmente tollerato, che ha avuto senso fin quando la
mente, un enorme fenomeno di abiura: il popolo italiano, in-
sieme alla povertà, non vuole neanche più ricordare la sua donna è rimasta segregata e tenuta sotto chiave: f aute
"reale"tolleranza15 . de mieux i ragazzi si adattavano agli omosessuali. Ma
oggi che il mieux esce dagli harem, tale schema ha perso
significato: regredisce, arretra, lentamente scompare 18.
Tolleranza sessuale, ovviamente.
È questo lo sconvolgimento sociale che sta alla
Il discorso è inequivocabile: Pasolini è contrario
base di interventi di Pasolini come quello sull'aborto.
all'aborto perché, se si rimuovessero tutti gli ostacoli, i
maschi eterosessuali cesserebbero di essere disponibili
(faute de mieux) a rapporti "diversi", e si concentrereb-
• Divenuto improvvisamente "anacronistico", Pasolini
reagì con interventi di questo tipo, perché si sentiva
escluso dal nuovo clima di libertà sessuale.
bero «parossisticame:r{te» sul solo coito con le donne.
Eppure, anche se si guarda bene dal dirlo, quelli
Nella visione di Pasolini la società odierna sareb-
erano gli anni in cui esplodeva in Italia il "boom" del
be pervasa da una nevrotica e malsana frenesia di forni-
"sesso gay facile", per lo meno nelle grandi città. Pasoli-
care (ma non con lui!) o,· per dirla con le parole da lui
ni non dà il minimo cenno di volerne approfittare: si li-
usate in un altro articolo:
mita a lagnarsi e a sognare un impossibile ritorno al
passato, cioè a quando esisteva spazio per il suo, pecu-
...l'amore eterosessuale, talmente consentito da diventare liare, modo di essere "diverso".
coatto, è divenuto una sorta di "erotomania sociale",

mentre: Froci no, maschi sì

le minoranze - più o meno definibili - sono escluse dalla Se la situazione di Pasolini assomigliava ad un vi-
grande, nevrotica abbuffata16 . colo cieco, non tutto era dovuto alla crudeltà della sor-

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te. Il Nostro aveva gusti difficili: fedele al suo modello un altro omosessuale. Mentre le cose non stanno affatto così.
arcaico di omosessualità, rifiutava di prendere in consi- Un omosessuale, in genere (nell'enorme maggioranza, alme-
derazione come partner erotici gli altri omosessuali. I no nei Paesi mediterranei) ama, e vuol far l'amore con un ete-
suoi compagni di letto pretendeva di sceglierli proprio rosessuale disposto ad un'esperienza omosessuale, ma la cui
fra coloro che dal rapporto omosessuale ricavano mi- eterosessualità non sia posta minimamente in discussione.
.nori gratificazioni: i "maschi" eterosessuali 19. Egli deve essere "maschio". (Da ciò la mancanza di ostilità
In questo suo bisogno Pasolini fu sempre piutto- verso l'eterosessuale che accetta il rapporto omosessuale per
semplice sfogo o per interesse: cosa che garantisce infatti la
sto esplicito. Da un lato teorizzando la necessità del-
sua eterosessualità). J. 1
1'omosessualità di compensazione per gli eterosessuali,
e dall'altro annettendo unilateralmente l'intero mondo Va da sé che, per funzionare, un tale schema di
gay alla sua visione delle cose. comportamento richiede una controparte motivata
Secondo Pasolini l'omosessualità di compensa- (vuoi per sfog9 o per denaro) all'atto omosessuale. Ma
zione se la società diviene al tempo stesso più ricca (renden-
do meno pressante il bisogno di denaro) e più permis-
lascia un uomo perfettamente quello che era. Anzi, se mai siva (vanificando la motivazione dello "sfogo"), cosa
l'ha aiutato a esprimere totalmente la sua "naturale" poten-
resterà da fare all'omosessuale appena descritto, se non
zialità sessuale, perché non esiste uomo che non sia "anche "
omosessuale; ed è questo, nient'altro, che dimostra l'omo- maledire i tempi moderni, l'arroganza dei ragazzi di og-
sessualità nelle carceri. Si tratta, tutto sommato, di una delle gi, l'egoismo della società attuale?
tante forme di liberazione la cui analisi e la cui accettazione Esattamente quel che fece Pasolini.
forma in genere l'orgoglio di un intellettuale moderno 20.

Messo di fronte, tramite la recensione di un libro


Corpi dei poveri, poveri corpi
sull'argomento, alla concezione "moderna" dell'omo- Le difficoltà di Pasolini, sfortunatamente, non si
sessualità, quella per cui gli omosessuali si cercano a limitavano al desiderare solo i ragazzi eterosessuali: il
vicenda disdegnando la corporal commistione col vul- suo fantasma erotico esigeva che fossero pure di classe
go dei "Normali", Pasolini scatta, si ribella, difende il sociale inferiore. Come abbiamo già visto non era il so-
suo modo di essere teorizzandolo come il modo di es- lo, ma qui viene la parte forse meno simpatica della
sere dell'omosessualità. sessualità pasoliniana, quella più incrostata dei pregiu-
dizi della sua classe sociale.
La carenza analitica di Daniel e Baudry al proposito del rap-
Così, nella recensione appena citata. Pasolini
porto tra l'omosessualità e la politica - afferma perentoria-
mente - deriva( ...) da una discutibile ideologia sull'omoses-
esprimeva questa esigenza:
sualità.• Infatti, dal libro di Daniel e Baudry risulta, almeno Il "momento politico" dell'omosessualità va cen:alD albovit.
implicitamente, che un omosessuale ama, o fa l'amore, con e non importa se ai margini, ai margini estremi mlla 9ila

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/

pubblica. Ricorrerò all'esempio dell'amore tra Maurice ed ra, durante un dibattito, che mi muoveva delle obiezioni ra-
Alee, nello stupendo romanzo di Forster del 1914 e all'amore dicali, famigliari al Movimento Studentesco e ai piccoli grup-
fra l'operaio e lo studentino in un altro stupendo (ma inedi- pi a sinistra del PCI.
to) racconto di Saba. Niente di nuovo: il tono predicatorio e il moralismo, il ricat-
Nel primo caso, Maurice, un uomo dell'alta borghesia, vive, to in nome della lotta come necessità di giusti, l'accusa di tra-
nell'amore del "corpo" di Alee, che è un servo, un'esperienza dimento, il linguaggio tutto perfettamente prevedibile ecc.
eccezionale: la 'conoscenza' dell'altra classe sociale. E cosi, Eppure... la sua voce, il suo corpo, il suo sesso - come cose a
rovesciando i rapporti, l' operaio nello studentello triestino. cui non si pensa mai quando si parla di un borghese ancora
La coscienza di classe non basta, se non è integrata dalla 'co- giovane - erano «dati» che restavano estranei al suo discor-
noscenza' di classe22 . so e stavano al suo discorso come potenze protettrici e propi-
ziatrici2".
Si noti Hlinguaggio adoperato parlando di Alee:
Pasolini lo definisce "un servo", con una parola che al Insomma, quando i "servi" parlano dicono cose
giorno d'oggi è ormai usata quasi solo in senso dispre- scontate, e Pasolini preferisce ammirarne il corpo ( e
giativo. In una persona attenta alle scelte linguistiche sbirciarne il "sesso") piuttosto che ascoltarli, il che per
come lui tale uso, conscio od inconscio che fosse, non sua esplicita ammissione non si sarebbe permesso di
può non essere denso di significato. fare con «un borghese ancora giovane».
Si noti anche come nel brano appena citato "la Nulla di cui stupirsi perciò se quando questi corpi
conoscenza dell' altra classe sociale" avvenga per mez- cominciano ad usare la tçsta, esprimendo aspirazioni e
zo del solo corpo di Alee. Della sua "testa", della sua volontà, Pasolini si ribellf\: la sua idea dell'Amico Ideale
mentalità, delle sue idee, dei suoi sentimenti non viene non è affatto diversa da quella di Ackerley: uno splen-
fatta parola. dido, viijle corpo con un cervello da bestia.
Non si tratta di una dimenticanza. Il fatto è che a Pasolini si scandalizzò perché di punto in bianco

l
Pasolini interessa il solo corpodei "servi": il resto, per i "servi" non si accontentarono più della loro "casta e
lui, non conta molto. gentile" povertà. Per le sue esigenze almeno una classe
«Non c'è parola che un operaio pronunzi in un intervento sociale, quella che "produceva" i suoi amanti, dovevari-
che non sia voluta dall'alto. Ciò che resta originario nel- manere nella povertà: altrimenti i giovani non sarebbe-
l'operaio è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, ro più stati motivati a quella transazione di denaro che,
la sua voce, il suo corpo: ecco una terra non ancora coloniz- come abbiamo appena visto, egli considerava come
zata dal potere»23. "garanzia" della genuina eterosessualità dei suoi part-
ner 25.
Così aveva dichiarato nel 1970 in un'intervista.
Aggiungendo poco oltre:
Sì, questi operai e contadini [rivoluzionari] in Italia ci sono.
Lo sono nel "corpo". Osservavo un ragazzo operaio a Carra-

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gay: la frenesia collezionistica. l'affermazione del pro-
I "casti·" calzoni
prio "io" tramite la "collezione" di conquiste. Al dram-
.matico grido di Pasolini: «Sono migliaia. Non posso
Chi legge le opere di Pasolini è in genere colpito
amarne uno» 28 , fa eco in chiave beffarda lo slogan ame-
dall'ossessionante frequenza con cui riemergono ter-
ricano so many men, so little time ( così tanti uomini, così
mini c~me "casto", "innocente", "puro" ogni volta che
poco tempo).
parla d1 sessualità, e specialmente di ragazzi. Si tratta di
Ed «è fame di corpi senz'anima» 29 .
aggettivi che esprimono, tutti, un'opposizione al con-
cetto di "sporco".
Non c'è bisogno di molte analisi per capire allora
Giochi di specchi
che nei ragazzi del popolo Pasolini cercava un quid che
contrastasse una visione del sesso - la sua - cattolica-
Analizziamo brevemente questo "modulo di
mente inteso come "sporcizia", come "peccato".
comportamento": questo ci permetterà di capire di più
_Manon basta. In Pasolini c'era qualcosa di più,
non solo Pasolini, ma anche il mondo gay.
che s1 trova in altri scrittori cattolici, come Testori: il
Nel ragazzo del popolo l'omosessuale/Pasolini
gusto della profanazione, l'innocenza freneticamente
cerca doti particolari: egli chiede ai suoi partner di es-
cercata solo per essere poi "sporcata" dall'atto sessuale.
sere solari, lineari, aperti, spontanei, almeno quanto la
Chi ha conosciuto lo scrittore scomparso asserisce che
sua sessualità è scura, tortuosa, tenebrosa.
gli era impossibile, nella maggior parte dei casi, consu-
la ricerca del "diverso da sé", anzi, addirittura
mare due volte il coito con lo stesso ragazzo. Per aver
dell"'opposto a sé", nel ragazzo proletario, esclude la
fatto l'amore con lui l'altro era ormai "sporco": l'inno-
possibilità di trovare un soddisfacente oggetto erotico
cenza era perduta 26 .
in ragazzi di altre classi sociali, o in persone della pro~
la vita diventava perciò un'eterna rincorsa di un
pria età. Una limitazione a prima vista bizzarra, ma che
"qualcosa" che, proprio perché trovato, veniva sistema-
in realtà ha motivazioni profonde.
ticamente perso. Per usare le parole del diretto interes-
Pasolini appartiene infatti a quella categoria di
sato:
omosessuali che, per sperimentare i sentimenti proi-
e mille volte questo atto è da ripetere: biti dalla morale borghese, hanno bisogno di ritro-
perché, non ripeterlo, significa provare varli in persone appartenenti a un mondo "altro" ri-
la morte come un desiderio frenetico spetto al loro.
che non ha pari nel mondo vi.tale...2 7-' Egli non può amare i ragazzi della sua classe so-
ciale perèhé condividono il "peccato originale": sapere
30
Chi conosce il mondo omosessuale noterà qui quale nome ha l'atto che compiono assieme .

come Pasolini fosse pien.amente partecipe di uno sche- Solo. una persona che provenga da un "altro"
ma di comportamento e di pensiero fin troppo noto ai mondo, in cui vigono "altri" codici morali ed in cui gli

167
166
stessi gesti posseggono "altri" nomi, può fornire rassi-
curazioni sul fatto che gli imperativi morali borghesi portava, non essendo disposto ad accettare i suoi part-
non sono Assoluti e Sempre Veri. ner per quello che veramente erano 33 •
Tuttavia in questa dinamica l'altronon viene mai Viveva in un delicato gioco di specchi: finché es-
interrogato perché proponga altri valori morali ed so fu possibile riuscì a trovare un suo equilibrio. Ma
un'altra valutazione della sessualità: il suo ruolo è pu- non appena lo "specchio", per i cambiamenti sociali in-
ramente passivo, serve da controparte a un discorso, tervenuti in Italia, pretese di muoversi per conto suo,
quello borghese, che comunque rimane il fulcro del- rendendosi indipendente, da Pasolini non venne più
l'attenzione e del discorso. che disperazione, condanna e ripudio. Si era rotto il
L'altro è così solo uno specchio che rimanda, ri- meccanismo che gli permetteva di guardare al mondo
baltati, unicamente i gesti che gli vengono proposti dal con fiducia.
suo partner borghese. Ecco con quali terribili parole Pasolini ripudiò in
È per queste ragioni che Pasolini non potè mai un celeberrimo articolo la filosofia su cui si era basato
considerare i ragazzi borghesi come oggetti erotici. Per~ fino a quel momento il suo lavoro, in particolare la Tri-
ché sapeva che "sapevano":.. logia della vita:
Da qui il bisogno di confrontarsi solo con ragazzi
di una realtà "mite" e ''vergognosa" e soprattutto "subal- Per qualche anno mi è stato possibile illudermi.( ...) Ma oggi
terna", facile da mettere in soggez:ionee da conquistare la degenerazione dei corpi e dei sessi ha assunto valore re-
·con i (notevoli) mezzi, culturali ed economici, di un troattivo. Se coloro che allora erano così e così, hanno potuto
borghese di successo. diventare ora così e così, vuol dire che lo erano già potenzial-
Solo queste persone accettavano di fungere da mente, quindi anche il loro modo di essere di allora è, dal
"specchi", cancellando in sé quelle caratteristiche e presente, svalutato. I giovani ed i ragazzi del sottoproletaria-
to romano( ...) se ora sono immondizia umana (sic!), vuol dire
quei bisogni che Pasolini non voleva vedere 31 .
che anche allora potenzialmente lo erano: erano quindi degli
Poco importava che culturalmente queste perso- imbecilli costretti ad essere adorabili, degli squallidi crimi-
ne non fossero certo all'altezza del loro partner. Anzi, nali costretti ad essere dei simpatici malandrini, dei vili inet-
proprio questo forniva a Pasolini l'occasione di porsi ti costretti ad essere santamente innocenti ecc. ecc.
come insegnante, maestro, fratello maggiore, tutore, Il crollo del presente implica anche il crollo del passato.
34
guida ... in quell'atteggiamento ben visibile nelle pre- La vita è un mucchio di insignificanti e ironiche rovine •
scrizioni "pedagogiche", minuziose fino alla pedante-
ria, rivolte all' immaginario "Gennariello" 32. È un grido di dolore straziante.
Pasolini viveva così in un paradosso. Cercava la Per Pasolini fu un trauma enorme aprire final-
compagnia di persone profondamente diverse da sé pei- mente gli occhi dopo anni di sogno, e rendersi conto
trovare qualcosa che non possedeva, ma dal rapporto che quei ragazzi erano stati fino ad allora costretti(ma
con loro poteva ricavare soltanto ciò che egli stesso da chi? A chi poteva imputare, se non a se stesso, di
averli "costretti"?) ad essere quello che in realtà non
168
169
liniane. Eppure è molto più facile che "nell'oscurità
era~o, a recitare una parte di graziosi, spontanei anima- delle viscere" abbia più importanza, per un essere uma-
letu dalla sessualità "solare". no, la constatazione tangibile del proprio tramonto,
Ecco che: dell'avvicinarsi della vecchiaia, piuttosto che il generi-
co rimpianto intellettuale per il tramonto di un mon-
•·:lalib~raz~onesessuale,anziché dare leggerezzae felicitàai do37_
giovam_e ai ragazzi,li ha resi infelici,chiusi, e di conseguen~ Quanti hanno interesse a fare di Pasolini un san-
za stupidamente presuntuosi e aggressivi:ma di ciò [i miei tino, vale a dire un modello di perfezioni umane (ma-
a~ers~ri] addiritturanon voglionooccuparsene,perché non gari al solo scopo di proporsi poi come vestali del suo
gliene importa niente dei giovani e dei ragazzi35. culto ...) non amano sollevare il coperchio delle soffe-
renze e dei bisogni che lo hanno motivato e mosso nel-
Non ci vu~le un grande sforzo per leggere al di le sue decisioni, come qualsiasi altra persona.
sotto ~elle st~ategie retoriche di queste frasi. "Per colpa" Peccato. Perché analizzando l'uomo ed omoses-
della hberaz1one sessuale (quella liberazione sessuale suale Pasolini entriamo in un'area di problemi e spe-
di c~i Pasolini viene presentato oggi come apostolo e ranze senza la quale non è possibile capire né lui né la
~arure!) ~nche i ragazzi proletari erano diventati refou- sua opera. Ed io sostengo che è qui, e non altrove, che
les come 1 loro coetanei borghesi, e non volevano più va individuata la radice delle contraddizioni politiche
andare con i "froci", preferendo le donne. ed umane di Pasolini.
Da qui nascono gli attacchi di Pasolini contro • . È qui, nell'esperienza che molti omosessuali so-
no in grado di riconoscere come propria, che ha origine
i ragazzi brutti, pallidi, nevrotici~che «hanno rotto l'isola-
men~o-cui li condannava la gelosia dei padri, irrompendo la denuncia di Pasolini, il perpetuo malessere che egli
stupidi, presuntuosi e ghignantinel mondo di cui si sono im- fu capace di rendere malessere e denuncia di una intera
padroniti, e costringendogli adulti al silenzio O all'adulazio- società 38.
ne36. Non avrebbe senso rimproverare Pasolini, l'atten-
to analizzatore delle contraddizioni d'Italia, per non
È chiaro oggi che lo scrittore stava parlando pro aver capito le contraddizioni proprie, quelle del suo
domo sua, in quanto adulto costretto al silenzio e all'adu- -I «cuore di uomo» 39.
! Non ha senso perché in questo non fu diverso da
lazione da una generazione più che disposta a venerarlo
come "zio saggio", ma non ad amarlo come un amante. milioni di altri omosessuali alle prese con le sue stesse
difficoltà, e come lui incapaci di risolvere il problema.
Pasolini scelse infatti di vivere nel limbo, senza
l'anima di un uomo né integrarsi né accettarsi; desiderando in cuor suo di
essere ciò che non era, ma lottando contro chiunque
Forse qualcuno troverà riduttiva questa mia let- volesse costringelo a non essere ciò che era.
tura delle motivazioni sottostanti alle polemiche paso-
171
170
Fu probabilmente questa la sua forza, la radice tante gay, e questo per una ragione molto semplice: gli
1
41
del suo porsi sempre "al di fuori". delle situazioni, del mancava l'orgoglio della sua omosessualità • Egli non
suo fornire sempre la dissenting opinion. fu mai a fianco dei movimenti omosessuali, che al con-
• • 1 . . 42
Dimostrandosi il più cattolico dei comunisti ed il trarlo polemizzarono con m VIVO •
più comunista dei cattolici, egli ha saputo incarnare la Insomma, non fu mai un Allen Ginsberg, per in-
contradditorietà della cultura italiana. tenderci. La lotta di Pasolini fu sempre individualista,
Tradizionalista e maschilista in morale, nemico nel senso che mirava innanzi tutto a garantire uno spa-
giurato della liberazione sessuale, non poteva suo mal- zio di agibilità alla sessualità di Pier Paolo Pasolini. E
grado fare a meno di dare scandalo, di essereuno scan- andasse pure all'inferno quella altrui, specie quella dei
dalo con la sua diversità, che non avrebbe sacrificato a ragazzi sottoproletari. . . . .
nessun cattolicesimo di questo mondo (bianco o rosso E tuttavia al nostro punto di amvo sarebbe mgm-
che fosse) 40. sto non riconoscere che egli ha dato al discorso omo-
L'omosessualità di Pasolini ha avuto un ruolo t sessuale un contributo di altro tipo: con la sua sinceri-
enorme nella definizione di quella personalità artistica tà, con il suo candore spesso arrogante, ha osato dire
e di quel personaggio pubblico che tutti conosciamo. ciò che migliaia di omosessuali sperimentano in silen-
I
Ed egli stesso, nonostante tutte le sofferenze e i zio, ha dato voce (ed anche vita, nelle sue opere d'arte)
traumi non risolti che gli aveva provocato, non potè fa-
re a meno di riconoscerlo, cantando con tenerezza «la
diversità che mi fece stupendo».
j a fantasie erotiche abbastanza diffuse.
L'opera intera di Pasolini si presenta così come
un monumento all'immaginario omosessuale, all' "in-
L'omosessualità fu insomma per Pasolini quel- conscio collettivo" di una certa parte non trascurabile
l'ingrediente esclusivo, che per altri può essere l'appar-

~
del mondo gay43 .
tenenza ad una minoranza etnica o ideologica, senza
cui la ricetta non ha sapore.
i
Note

Conclusioni
l
l 1 «Mi lasciai cadere in ginocchio davanti a Pino, chin_aiil

volto fino al suolo e baciai la terra ripetutamente. Una compas~10ne


intensa mi prostrava ai piedi di colui che stava per essere pnvato .
Siamo partiti 'in questa discussione accennando della libertà per lunghi anni e coperto d'infamia per un atto che non
al mito molto diffuso di un Pasolini profeta delle libertà aveva voluto. . . .
Non avevo più pregato Dio dai giorni lontam della mia in-
sessuali. fanzia, ma questa volta le parole mi saliron? spontaneamente alle
Non lo fu, spero di essere riuscito a dimostrarlo. labbra per supplicarlo di avere pietà di un innocente che avre_bbe
La sua concezione della sessualità fu quant'altre mai presto commesso un gesto di cui non sarebbe stato responsabile.
"Signore, risparmiatelo, aiutatelo a. s~PP?r_tarela prova del
tradizionale, addirittura reazionaria, per certi aspetti. In processo e del carcere, ispirate clem~nza a1gmd1~1.E se non potete
tutta sincerità, è impossibile presentarlo come un mili- impedire l'errore giudiziario, abbreviate almeno 11tempo della sua

172 173
;.
punizione» (D. Femandez, Nella mano dell'angelo, Bompiani, Mila- propria classe. Poiché la odiava, disprezzava la borghesia che cerca-
no 1983, p. 439). va di scimmiottkrla. Perciò gli restava da ammirare solo la classe la-
2
O.Bellezza, Turbamento, Mondadori, Milano 1984. voratrice, e la proclamava schietta, solida, definitivamente avviata
3 sulla strada della verità. Ma Karl non si faceva simili illusioni» (C.
Sulla reticenza dei gay italiani a discutere di Pasolini in ter- Isherwood, Christopher e il suo mondo, SE, Milano 1989, p. 30).
mini diversi dall'apologia, si veda per esempio nel nr. 37 di «Babilo- 10 In T. Anzoino, Pasolini, La Nuova Italia, Firenze, pp. 9-10.
nia» (giugno 1986, p.60) quanto scrive un lettore scandalizzato da
11 Bellezza, intervista a «Babilonia», novembre 1984, nr. 19,
alcune critiche mosse da Dario Fo al "maschismo" dello scrittore
scomparso. p.15.
4 12 Non ho lo spazio - e probabilmente non è questo il luogo
«Coloro che come me hanno avuto il destino di non amare
secondo la norma, finiscono per sopravvalutare la questione del- adatto - per analizzare nel dettaglio l'incredibile immagine che Pa-
l'amore. Uno normale può rassegnarsi - la terribile parola - alla solini aveva della donna. Si vedano però al proposito le sferzanti
castità, alle occasioni perdute: ma in me la difficoltà dell'amare ha osservazioni di G.Parca in Le italiane si confessano, Feltrinelli, Mila-
reso ossessionante il bisogno di amare: la funzione ha reso ipertro- no 1977 (prima ed.: 1959), alle pp. 14-21. Fra le perle ~el Nostro ci-
fico l'organo, quando, adolescente, l'amore mi pareva una chimera tate in quella sede merita speciale menzione questa: «E vero che per
irraggiungibile: poi quando con l'esperienza la funzione ha ripreso secoli la donna è stata tenuta esclusa dalla vita civile, dalle profes-
le sue giuste proporzioni e la chimera è stata sconsacrata fino alla sioni, dalla politica. Ma al tempo stesso ha goduto tutti i privilegi
più miserabile quotidianità, il male era ormai inoculato, cronico e che l'amore dell'uomo le dava: ha vissuto l'esperienza straordinaria
inguaribile» (P.P. Pasolini, Leuere 1940-1954, Einaudi, Torino di essere serva e regina, schiava ed angelo. La schiavitù non è una
1986, p. 390). Si aggiunga A. Carotenuto, L'autunno della coscienza, situazione peggiore della libertà, anzi può essere meravigliosa». Pa-
. Boringhieri, Torino 1985, p. 79: «Il suo atteggiamento trasgressivo, solini non venne mai meno alla sua poca stima delle donne: anche
potremmo dire «ontologicamente» trasgressivo, gli ha consentito di poco prima di morire scrisse: «Ma nel quadro generale la funzione
fare tutta una serie di fondamentali passi in avanti. [delle ragazze] finisce con l'essere "regressiva". Una libertà "regala-
Si potrebbe anche dire che la produzione artistica di Pasoli- ta", infatti, non può vincere in esse, naturalmente, le secolari abitu-
ni sia stata in un certo senso nutrita proprio dall'ambiguità della sua dini alla codificazione» (Pasolini, Lettere luterane, Einaudi, Torino
esistenza, dalla sua equivoca vita notturna». 1984, p. 9). Sulla questione si veda inoltre E.Siciliano, Vita di Pasoli-
5
«Si ricordi( ...) la sua capacità diabolica che poi era com- ni, Rizzoli, Milano 1981, p. 135: «Credo che nell'immaginazione di
plessità culturale di proiettare il suo gusto personale, il suo eroti- Pasolini la donna potesse avere ruolo diverso:( ...) la madre e laser-
smo sulle cose della moda corrente» (Bellezza, Morte di Pasolini, va, nelle quali libertà e dedizione si mescolano inestricabilmente);
Mondadori, Milano 1981, p. 149). e Bellezza, Morte di Pasolini, op. cit., pp. 12 ( «Lasua più vera visione
6 del mondo femminile era di tipo tradizionale: le donne a casa dopo
W. Dynes, Homolexis, Gay Academic Union, New York le nove: abbasso la loro spietata concorrenza!») e 66 («ormai le
1985, s.v. Prince-and-pauper syndrome, pp. 115-116. donne erano competitive; e Pasolini odiava queste ragazzine che
7
]. Ackerley, Mio padre e io, Adelphi, Milano 1981, p. 118 "spremevano" nel buio dei cinema le sue prede ...»).
(prima edizione, postuma 1968). 13 Lo stesso Pasolini ammise esplicitamente !'"interferenza"
8
Ivi, p. 208. fra il dato della sua "diversità" e le idee espresse: «Tutto ciò ha dato
9
R Garland, Il cuore in esilio, Mediterranee, Roma 1957, pp. al mio discorso sull'aborto una certa 'tinta': 'tinta' che proviene da
173-174. Meno categoriche ma partecipi dello stesso clima le misu- una mia esperienza particolare e diversa della vita, e della vita ses-
rate osservazioni di Christopher Isherwood: «Karl [Giese] disse a suale» (Pasolini, Lettere luterane, op. cit., p.25).
Christopher che tutti i ragazzi omosessuali della classe lavoratrice 14
Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano 1981, pp. 120-
hanno un forte desiderio istintivo di istruirsi, e per questo devono 121.
fare in modo di accedere alla media borghesia. Anche Karl aveva 15
Ivi, p. 121.
tentato. Christopher si sentì colpito dalla sua affermazione e non 16
volle credervi. Perché mai un ragazzo della classe operaia non pote- Ivi, pp.246-247.
17 Va da sé che Pasolini era entusiasta di tale situazione. Cosi
va istruirsi senza acquisire i modi affettati della borghesia? (...)
Christopher, il ragazzo di classe elevata, ora tentava di rinnegare la in una recensione a Sandro Penna inneggia al Bel Tempo Andato:

174 175
<~Perchéc?sa aspettavano, quei ragazzi un po' rozzi, ma retti e genti- 27
Pasolini, Poesia in forma di rosa, Garzanti, Milano 1976,
li, se no~ il momento di amare u_nadonna? La loro attesa era lunga
p. 35.
q_uantoI adolesce~za (...) ma essi sapevano aspettare con virile pa- 28
zienza: e quando 11loro momento veniva, essi erano maturi è dive- Ivi, p. 33.
29
nivano giovani amanti o sposi con tutta la luminosa forz; di una Bellezza, op. cit., p. 43. Per amor del vero andrebbe aggiun-
lm~g~cast~~• riempita dalle fedeli amicizie coi loro compagni. (Pa- to che tale comportamento ha le sue radici nella mentalità maschile
sohm, Scntti corsari, op. cit., pp: 176-177). (e maschilista) per la quale nel rapporto sessuale, che è visto come
18
Sto parlando della cultura dell"'omosessualità mediterra- affermazione di un potere e "prodezza", conta più la "quantità" del-
nea" che tuttora caratterizza buona parte del Sud Italia. Sul tema si la "qualità". Proprio per questo la capacità di avere numerosi rap-
veda il mio articolo: Gay e ricchioni, «Babilonia», nr. 60, ottobre porti sessuali può divenire motivo di orgoglio e addirittura nucleo
1988, pp. 52-53. • portante della personalità. E in fondo era l'eterosessuale Don Gio-
19 vanni che vantava un catalogo di "mille e tre" conquiste amorose. Si
Il lettore non abituato al gergo omosessuale tenga presente è voluto fare di lui un omosessuale latente. Al contrario: è semmai
che in esso "eterosessuale" e "maschio" sono sinonimi. Così anche l'omosessuale "collezionista" che resta un maschio eterosessuale
Pasolini, vedi oltre. camuffato.
20
Pasolini, Scritti corsari, op. cit., pp. 248-9. 30
«Pasolini ripeteva fino alla nausea che i corpi dei giovani
21
- lvi, p. 257. borghesi evocavano ai suoi occhi una storica jattura, un tetro desti-
22
Ivi, pp. 257-258. Il "racconto inedito" di Saba è ov- no: la loro freschezza era apparente. Ognuno di loro, per lui, era un
viamente Ernesto, pubblicato nel 1975 da Einaudi. refouli incapace di confessare a se stesso le spinte del desiderio, i
23
Anzoino, op. cit., p. 3. sogni e le crudezze dell'eros» (Siciliano, op. cit., p. 209).
31
24
Ivi, p. 5. Ne La sequenza del fiore di carta, si ha un'esemplificazione
25 simbolica delle radici di tale bisogno di Pasolini. Mentre "Ninetto"
«Il suo desiderio o sogno "reazionario": il "casto e gentile Davoli balla e canta per la città, sullo schermo si sovrappongono
odore della ~vertà". La povertà degli altri, questo sì, gli obiettò una immagini e suoni di guerre e avvenimenti politici. Ad un tratto, una
volta, ~oraggios~mente, Dacia Maraini. S'infuriò. Tutto in lui, il po- voce gli parla: è nientemeno che Dio, che gli chiede la coscienza e
~lo visto penmanamente come giocattolo erotico, può essere este- l'impegno. Ma "Ninetto" non dà segno di averlo sentito, si rifiuta di
osmo, anche, ma nutrito di ragioni evidenti e chiare. Condannando ascoltarlo perché è innocente. Dunque l'innocenza si identifica qui
s_estes~o rimane fedele al Vangelo: per i ricchi non c'è paradiso, Dio con l'essere tagliati fuori dagli avvenimenti storici, dal lasciarli ge-
h caccia» (Bellezza, op. cit., p. 155). «Gli si poteva obiettare che lo stire ad altri (come Pasolìni, che fu sempre nella mischia). Ma "in-
s~essoproce;:50di corruzione aveva subìto lui; il "giovane borghese • nocenza" significa pure non dar retta a quel super-ego (a Dio in per-
disoccupato aveva fatto fortuna, tale e quale alla società italiana sona!) che vorrebbe imporre dei "doveri". Davoli è innocente perché
esplosa con il Boom» (Ivi, p. 63). su di lui non fa presa la morale religiosa con le sue imposizioni. E
26
Ad esemp10 • s1• v~d a quanto ne dice Siciliano,_op. cit., p. questo per Pasolini pare essere un immenso sollievo.
32
192. «Il suo rapporto erotico con loro avveniva una volta, se l'in- Pasolini, Lettere luterane, op. cit., pp. 15-67. A proposito
contro si inscriveva in quella cifra. Una volta avvenuto, l'amicizia dello stretto legame esistente per Pasolini fra erotismo e atteggia-
che ne seguiva, escludeva per sempre il sesso». E Bellezza: «Anch'io mento didattico, si veda anche lo specifico contributo di Francesco
~vevo vis~o,i_ntanti anni di frequentazione con Pier Paolo, all'opera Gnerre in G. Pagliano, Letteratura e legittimazione, Pratiche, Parma
11suo_luc1~enno_ e_do~ce sa~omas?chismo legato ad una voglia spa- 1985, pp. 49-53. Al tema è dedicato anche il libro di E. Golino, Pa-
smodica d1 novita, d1 nuovi corpi che escludevano i vecchi esclu- solini: il sogno di una cosa, Il Mulino, Bologna 1985.
devano i ragazzi che "già" aveva biblicamente conosciuto. P;solini 33
Addirittura secondo Golino (op. cit., p. 41) che fa sue le te-
nell'eros, conosceva solo l'avventura, solo la paura» (op. cit., p. 12)'. si dello psicanalista Hans Kelsen, «la volontà di dominio è un tratto
Ma le testimonianze sulla "smania" collezionistica di Pasolini e distintivo dell'eros omosessuale sia nei confronti di chi si ama sia
s'.1llesue "matte" gare con Sandro Penna a chi si "faceva" più rag~- nei confronti degli individui in generale.
z1,sono abbastanza numerose e concordi (cfr. ad esempio Bellezza Il diverso, ostile alla società, vuole allo stesso tempo domi-
op. cit., p. 149). ' narla da posizioni di forza e quindi le ambizioni sociali compensa-

176 177
no "in misura sovrabbondante" il senso di colpa e d'inferiorità». incolpare il mondo, che pure aveva la sua pane di tono, di rubargli
Non condivido affatto questa analisi, ma secondo Golino essa «si gli amori, e avremmo avuto uno scrittore "veramente" mode~o.
adatta in modo sorprendente all'eros pasoliniano» (Ivi, p. 42). 10 «Perché mai dovrei avere il privilegio della persecuzione

3-1 In Pasolini, Trilogia della vita, Cappelli, Bologna 1975, p. in un paese dove tutti sanno che non sono affatto l'u~ico a~ta fa-
12. Riedito in Id., Lettere luterane, op. cit., p. 73. Questa presa di po- moso a praticare il desiderio omosessuale? (...)None ~anto l omo:
sizione di Pasolini contiene preoccupanti implicazioni razzistiche sessuale che hanno sempre condannato, quanto lo scnttor~ su cu~
che sono state successivamente esplicitate da "E.S."su «Nuovi argo- non ha mai fatto presa l'omosessualità come mezzo d1 p~ess1one,d1
menti» dell'ottobre-dicembre 1982, in cui discutendo dei giovani ricatto perché rientri nei ranghi. In realtà, lo sca~dalo e sono non
sottoproletari di oggi arriva a parlare addirittura, novello Lombro- solo dal fatto che non tacevo la mia omosessualità, ma anch~ d~l
so, di irreversibile deriva morale e fisiologica; Lo stesso Pasolini era fatto che non tacevo nulla. A procurarmi odio e insulti è stato 11di-
comunque convinto che la "degradazione" della gioventù fosse in ritto di parola che mi prendevo, e che _nonho mai ri~utato a "'.1-~ssun
qualche modo fisiologica, cromosomica. Si veda per esempio Vivo- giornalista, ben più che quanto scopn:v~no m me d 1~egol~nta ses-
no, ma dovrebbero essere morti, impressionante per i suoi pruriti ge- suale, 0 in altre parole di non conformità a~lenorme vigenn. In defi-
nocidi, in Id., Lettere luterane, op. cit., pp. 57-60. nitiva, nel mio caso, il silenzio o una relanva autocensura avre~be~
35 ro tenuto a distanza i miei accusatori». (Il sogno del centauro, Edtton
Id., Trilogia della vita, op. cit., p. 12. Riuniti, Roma 1983, pp. 154-155.)
36
Id., Scritti corsari, op. cit., p. 177. •11 «Io ho soffeno il possibile, non ho mai accettato il n_ii~
37
Si legga l'agghiacciante atto di accusa che Pasolini mette in peccato, non sono mai venuto a patti con la mia natura e non m1 c1
bocca al personaggio del "padre" in AjfabulaZione (Garzanti, Milano sono neanche abituato.
1979, p. 35): «Sappi che anche tu, madre,/ fai pane come me del Io ero nato per essere sereno, equilibrato e naturale: la mia
mondo che essi violano / quando si mettono in qualche angolo a omosessualità era in più, era fuori, non c'entrava con me. Me ~aso-
toccarsi / e baciarsi, o magari a montarsi conie cani. / Ci violano e, no sempre vista accanto come un nemic_o,non me _lasono m~1!ìen-
per farlo, ci escludono» [rivolto alla ragazza del figlio]: «Dimmi, tita dentro. Solo in quest'ultimo anno m1 sono lasciato ~n po anda-
piuttosto, se hai coraggio, visto / che hai tanto coraggio, sei conten- re.( ...) Ne sono stato punito senza pietà» (Lettere, op. c1t., pp. 391-
ta/ di quella pane del corpo di mio figlio che ci rubi?». E ancora: 392). Secondo Carotenuto (op. cit., p. 22), «Furono forse le cono-
«Sono dunque qui, ai piedi della tua giovinezza,/ e ne interrogo, da scenze psicoanalitiche che impedirono a Pasolini di teori~zare ~•o-
impotente, la potenza. /'Ai piedi della tua giovinezza là dov'è più mosessualità, che egli considerò sempre un complesso ps1cologi~o
giovinezza: / quel biondo terribile, / e il tuo corpo, dalla cintola in da vivere con coraggio, senza ipocrisie; egli _ri~scia tras~ormarla 1~
giù. / È questo che di solito un padre vuole ignorare del figlio / e per un'arma nella sua mortale lotta contro la società, e tuttavia non smi-
cui lo odia: e io, invece, è per questo che ti amo» (p. 61). se di odiarla: continuava a sentirla dentro di sé come una vergogna,
38
Anche Gian Carlo Ferretti ha osservato su Pasolini: «In un corpo estraneo, un peccato».
particolare, la sua ricerca di un rappono privato-storico e ideologi- "'2 Si veda per esempio la polemica risposta del gruppo Fuori!
co-viscerale con il mondo delle borgate romane, si manifesta anche .,; di Milano all'anicolo sull'abono: Caro Pasolini, non d siamo propn~,
come proiezione della propria "diversità" in una più vasta condi- «Re nudo» febbraio 1975 (poi in: «Usciamo FUORI!",numero um-
zione«diversa", quasi che egli tenda a collegarsi con altri "segnati", co, 1975, pp. 16-19). Vi si legge tra l'.altro:_«Laposizione di Pasol~ni
a tracciare un suo disegno "politico" che privilegia appunto una sfe- è vittimistica e difensiva. Bisogna dire, gndare - sembra sugge~r~
ra di potenzialità "rivoluzionarie" della "diversità" tra gli opposti Pasolini - quanto gli omosessuali stiano mal~--Ma seco~d~ noi e
fronti della borghesia nemica e del movimento operaio amico». troppo poco, non bas~- Non se~e dire _c~es1 e oppressi, b1sogn~
(Ferretti, Pasolini: l'universo orrendo, Editori Riuniti, Roma 1976, p. lottare contro i propn oppresson. Che e, m:vece,la sc~lta che no~
114). abbiamo operato.( ...) Pasolini si colloca fuon dall~ stona,~ tu~togh
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Anche se ha senso criticare, come fa Bellezza (op. dt., p. appare pietrificato e immutabile. Da quel m?ra~ista _chee, nn~n~
74), la sua ipocrisia di omosessuale: «Pasolini verso di sé era diabo- che, se gli omosessuali stanno male, è perche gh altn_sono catnvi.
licamente ipocrita. Un ipocrita che non sa di esserlo, e al quale è Per concludere che non c'è niente da fare, se non piangere sull~
tutto permesso, pur di stanare un ragazzo col quale fare l'amore. proprie disgrazie. L'unico spiraglio è a~dare lontan~, verso luoghi
L'illecito diventa lecito. Lo avesse saputo, lo avesse detto, invece di fatati dove il capitalismo non è ancora giunto.(. ..) Gh sfugge la sola

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La seconda critica, particolarmente cara agli eterosessuali,
reale possibilità, che è quella di porre appunto l'omosessualità in sostiene che io ho cercato di ''ridurre" Pasolini alla sua omosessua-
termini politici. L'abbattimento deimoli, la lotta al maschilismo, la lità, e che non ho capito che l'opera di P~olini non si ridu_cealla
centralità della donna, gli devono apparire discorsi ostici e un po' sua omosessualità ma va molto "al di là". E il caso , ad esempio, del-
insulsi. Proprio non c'è nulla da condividere con lui. I suoi discorsi la recensione app;rsa su "Cineforum" del novemb~e ~988, c~e di-
_1 stanno ormai alle spalle e non ci serviranno mai a niente». ce: «Cupo d'amore si chiude con un intervento ·d1 G1ovanm Dal-
3 l'Orto - ControPasolini- che non sa far buon uso della lettura del-
" Nei tre anni trascorsi fra la prima e la seconda stesura di
questo saggio ho avuto occasione di leggere e ascoltare diverse criti- le pulsioni e delle metafore erotiche nello scrittore-regista, la cui
che alle tesi che ho qui esposto. Queste critiche si possono ridurre problematica - aggrovigliata, ideologizzata, _vissut:1nelle fo~e
sostanzialmente a due. La prima, particolarmente cara agli omoses- della "disperata vitalità" di longhiana mem~~a - viene ~utta n~-
suali, è che sono stato troppo severo con Pasolini, che dopo tutto chiusa e esaurita dentro gli steccati omoerot1C1e soltanto m quelli.
era un poeta e parlava da poeta. Non si possono prendere per oro La distinzione tra gay ed omosessuale, ove in questo caso fosse stata
colato, come faccio io, le metafore dei poeti. A tale critica rispondo obbligatoriamente considerata, non avrebbero sortito~e • temerate
che quest<\è solo un modo molto ipocrita per dare dell'irresponsa- e le fastidiose osservazioni di Dall'Orto. In ogni caso: l'o osessuali-
bile o dell'idiota a Pasolini. Ciò conferma l'esistenza di un'aspira- tà è (come sottolinea il sottotitolo del fascicolo) nelro a di P~ol~-
zione a ridurre Pasolini a un edificante santino da esposizione. lo ni, non è l'operadi Pasolini». Qui siamo di fronte~ u_n~strategia n-
ho già tenuto conto del fatto che Pasolini è un poeta: nel momento pica di chi vuole difendere vecchi dogmi conform1snc1senza ~vere
in cui ho scelto di servirmi solo delle opere di saggistica per scrivere gli argomenti per farlo. Poiché era ?iù diffic,ilesmantell~re l~ mia t~-
il presente contributo. Non ho infatti ritenuto lecito leggere la poe- si autentica, cioè che la comprensione dell omosessualità d1Pasoli-
sia come se si trattasse di saggistica. Ma se non è lecito leggere una ni fornisce una chiave privilegiata nella comprensione della sua
poesia come un saggio, non è nemmeno lecito leggere la saggistica opera, si è preferito attribuirmi ~n'affe~azione_ f~cileda smantella-
come se si trattasse di poesia. È prima di tutto una questione di cor- re ossia che l'omosessualità è l opera d1 Pasolim. Questa afferma-
rettezza filologica, e poi anche una questione di buon senso. Inoltre zi~ne è né più né meno che una stupidaggin~, e il lettore che h_aap-
agli amici (e non) omosessuali che hanno espresso il loro disap- pena finito di scorrere il mio saggio potrà v~nficar~ se _davvero.10ho
punto perché io, omosessuale, ho attaccato una specie di "gloria" sostenuto un'idiozia del genere. Quando gli oppos1ton della cultura
della nostra "categoria", rispondo che ritengo finita per sempre l'e- gay dicono che l'arte di Pasolini va "al di là" dell'omo_sessua~i~,.e
poca in cui c'era bisogno di "glorie". Non credo infatti che l'atteggia- che essa "non si limita" all'omosessualità eccetera, vogliono duci m
mento sociale verso l'omosessualità potrà cambiare per iniziativa di realtà che a differenza della sessualità "normale" l'omosessualità è
qualche "paladino" famoso. Il cambiamento può venire solo dalla una condizione limitata, povera, squallida, incapace di dire e dare
lotta diffusa di migliaia di omosessuali nel loro posto di lavoro, con alcunché ai ''normali". Si è mai sentito dire che Alessandro Manzo-
gli amici, con la famiglia... E si noti che io non ho affatto criticato ni "va al di là" dell'eterosessualità? Ovviamente no, perché l'etero-
Pasolini perché non era un "militante gay", come mi ha rinfacciato sessualità è sempre implicitamente postulata ~ome con~iz~one uni-
una recensione. Nessun intellettuale italiano ha la capacità e il co- versale,capace di parlare a tutti, omosessuali ~ompres1_(l opposto
raggio di un impegno di questo tipo, che richiede una levatura in- naturalmente non accade ...). Ebbene, e se la ventà stesse mvece nel-
tellettuale e una coerenza morale che mancano totalmente nel no- l'affermazione secondo cui Pasolini è un grande artista proprio per-
stro Paese (l'unica eccezione che mi viene in mente è quella del re- ché va oltre i limiti dell'eterosessualità?
Non sarò certo io, che da die-
gista Marco Mattolini, ma è una goccia nell'oceano). Dunque non ci anni critico mille aspetti negativi del mondo gay, a negare che l'o-
vedo perché dovrei prendermela solo col povero Pasolini piuttosto mosessualità abbia limiti. Ma quando mai i miei critici hanno avuto
che con tutti gli altri. No, io me la sono presa con l'immagine di un non dico la modestia, ma l'onestà di ammettere i limiti del-
Pasolini "martire della Causa", perché si tratta di una mistificazione l'eterosessualità? La risposta è: mai. Ebbene, piaccia o_no m~l~
creata a scarico di coscienza dalla categorie degli "scrittori rlcchioni grande arte è stata prodotta ~.a indi':'idui c~e s~no stati ~.apac1d1
velati". È comodo illudersi che qualcun altro abbia già combattuto "andare oltre l'eterosessualità , acquisendo m ciò quello sguardo
una battaglia al cui solo pensiero gli intellettuali "ricchioni" di casa diverso" sulla realtà che io (e non solo io, come si è visto dalle cita-
nostra se la fanno addosso. Chi abbia letto il mio saggio vedrà che zioni) individuo in Pasolini. È vero che normalmente questo s~uar-
fin dalle prime righe è contro questa immagine agiografica che mi do diverso si esprime attraverso l'estraniamento che va sotto 11no-
batto. lo contesto un'agiografia, non una biografia.
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me di camp, che non è l'approccio di Pasolini. Ma è anche vero che
gli omosessuali differiscono fra loro esattamente come gli eteroses-
suali. Esistono mille, milioni di sguardi omosessuali alla realtà: uno
per ogni omosessuale. Molti di questi sguardi sono privi di interes-
se, alcuni sono patologici, altri infine per la loro spiccata originalità
si impongono alla società, còme è accaduto con Pasolini. Tutto qui.
Eppure l'omosessualità di Pasolini continua ad essere nega-
ta, rimossa, obliterata. Cosi come i vittoriani castravano Shakespea-
re per "moralìzzarlo" (ed era un'azione criminale) oggi i critici, gli
amici, gli eredi sono tutti d'accordo per castrare Pasolini, per fame
un artista "per famiglie", un bastione dell'ordine costituito cultura-
le. Dovrei essere complice di questa "culturafastfood", disponibile
in formati diversi ma tutta uguale e fatta in serie? Dovrei essere
complice degli eredi che mantengono inedita (come era già succes-
so con Garcia Lorca) gran parte dell'ultima produzione di Pasolini
per il suo carattere spudoratamente omosessuale? Proprio coloro
che si mostrano tanto infastiditi dal discorso della "cultura omoses-
suale" mostrano con chiarezza l'urgente bisogno di "andare al di là
dell'eterosessualità". In un mondo di crescente complessità cultura-
le non è ammissibile affrontare la cultura con l'atteggiamento scle-
rotico e strapaesano tipico degli intellettuali italiani. Costoro non
solo non capiscono la cultura gay, ma non riescono nemmeno a
concepire una cultura che non sia quella bianca, maschile e fallo-
cratica, piccolo-borghese, eterosessuale, cattolica (ed ogni aggettivo
ne restringe la portata) che solo ha il diritto di definirsi Cultura in
Italia. La battaglia contro gli oppositori della cultura omosessuale è 1
dunque una battaglia contro il provincialismo, contro l'arrogante e
miope convinzione che la realtà o ha i tratti rassicuranti e un po' ne-
vrotici del trantran piccoloborghese, oppure ha i tratti dell'Inferno.
Oggi che tutti gli intellettuali italiani cantano le "magnifiche sorti e
progressive" del capitalismo, oggi che nessuno è rimasto a mettere
in dubbio che la cultura dei giullari di Corte sia l'unica cultura pos-
sibile, è importante che Pasolini resti quel deviante che la società ha
accusato di essere per tutta la vita.

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