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Federico Scacchino
Federico Scacchino
Marco era un appassionato di scacchi. Da bambino aveva imparato a giocare con suo
nonno, che gli aveva regalato una bella scacchiera di legno. Da allora Marco non
aveva mai smesso di giocare, sia con gli amici che online. Il suo sogno era di
diventare un campione e di partecipare a tornei internazionali.
Arrivato alla villa, Marco fu colpito dalla sua maestosità e dal suo fascino
decadente. Entrò e si mise a esplorare le varie stanze, finché non trovò quella
degli scacchi. Rimase a bocca aperta: la stanza era enorme e la scacchiera occupava
quasi tutto lo spazio. I pezzi erano alti più di un metro e sembravano reali. Marco
si avvicinò alla scacchiera e notò che la partita era in corso: i pezzi bianchi
erano in vantaggio e stavano per dare scacco matto ai neri.
Marco provò una strana attrazione per quella partita e decise di spostare un pezzo
nero, per cercare di salvare la situazione. Non appena lo fece, sentì una voce alle
sue spalle:
Marco si voltò e vide un uomo anziano, vestito con abiti eleganti ma logori dal
tempo. Aveva i capelli bianchi, la barba lunga e gli occhi azzurri. Era
trasparente.
• E'... è... non lo so. Non lo vedo mai. Ma so che è molto bravo.
• Semplice: ogni giorno muovo un pezzo bianco e lui muove un pezzo nero. Così da
anni.
• Come?
• Ma... ma...
Marco esitò. Quella situazione era assurda e spaventosa, ma allo stesso tempo
intrigante e stimolante. Era curioso di vedere se sarebbe stato capace di battere
il fantasma degli scacchi.
Marco guardò la scacchiera e vide che il pezzo nero che aveva spostato prima era
tornato al suo posto. Il conte aveva annullato la sua mossa.
• Perché quella mossa era sbagliata. Devi fare meglio se vuoi vincere.
E così continuò a giocare, senza accorgersi che fuori dalla finestra il sole
tramontava e la luna sorgeva, che le ore diventavano giorni e i giorni settimane,
che la villa si deteriorava sempre più e che nessuno veniva più a vederla.
E così continuò a giocare, senza sapere che lui stesso stava diventando un
fantasma.