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La leggenda del drago di fuoco

In un regno lontano, viveva un drago di fuoco che terrorizzava la popolazione. Il drago era enorme,
con le squame rosse, le ali nere e gli occhi gialli. Sputava fiamme e fumo dalla bocca e distruggeva
villaggi, campi e foreste. Nessuno osava sfidarlo, perché era troppo potente e feroce. Il re del regno
offrì una grande ricompensa a chiunque fosse riuscito a uccidere il drago, ma nessun cavaliere si
fece avanti. Tutti avevano paura di morire bruciati dal drago. Un giorno, però, arrivò nel regno un
giovane principe di un paese vicino. Si chiamava Leo ed era bello, coraggioso e generoso. Leo
aveva sentito parlare del drago e decise di provare a sconfiggerlo. Si armò di spada, scudo e lancia e
si mise in cammino verso la montagna dove il drago aveva la sua tana. Lungo la strada, incontrò
una vecchia donna che gli chiese l'elemosina. Leo le diede una moneta d'oro e le chiese se
conoscesse il segreto per uccidere il drago. La vecchia gli disse che il drago aveva un punto debole:
il suo cuore. Se Leo fosse riuscito a colpire il cuore del drago con la sua lancia, lo avrebbe ucciso.
Ma per farlo, doveva avvicinarsi al drago senza farsi vedere e senza farsi sentire. La vecchia gli
diede anche una piuma di fenice, un uccello magico che poteva volare tra le fiamme senza bruciarsi.
Leo ringraziò la vecchia e riprese il suo viaggio. Arrivò alla montagna e vide il drago addormentato
sul suo tesoro. Leo si avvicinò silenziosamente al drago, tenendo in mano la piuma di fenice. Il
drago si svegliò e vide Leo. Ruggì furiosamente e sputò fiamme verso di lui. Leo usò la piuma di
fenice come scudo e si protesse dalle fiamme. Poi lanciò la sua lancia verso il cuore del drago,
mirando con precisione. La lancia colpì il cuore del drago, che emise un ultimo grido di dolore e
cadde a terra, morto. Leo aveva vinto. Prese il tesoro del drago e tornò al regno, dove fu accolto
come un eroe. Il re gli diede la sua ricompensa e gli offrì la mano della sua figlia, la principessa
Luna. Leo accettò e sposò Luna. Vissero felici e contenti, e il regno fu libero dal terrore del drago.

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