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I

Mostri, giganti e streghe

Una volta, in un regno, c’erano tre fratelli; il più piccolo dei tre, che era poco locquace e molto
pensieroso, era soprannominato scherzosamente il grullo.
I tre fratelli erano anche principi e un giorno il re diede delle prove per ottenere in eredità il regno e il
grullo le superò tutte con l’aiuto di un rospo magico e dei suoi rospetti; così il grullo ottenne l’eredità.
Ma siccome il re non era ancora morto il principe partì in cerca di avventure.
Come prima cosa andò verso il mare alla ricerca di un mostro marino che distruggeva ogni nave che gli
capitava a tiro, il grullo lo affrontò e lo rinchiuse in una caverna sottomarina; non soddisfatto, finita
questa impresa, si diresse verso le montagne dove correva voce che nelle vallate si fossero stanziati
giganti dalle dimensioni così colossali da sradicare le querce come fossero fuscelli.
Il grullo li raggiunse e li attaccò, essi erano però troppo grandi per venire uccisi e con le armi
conosciute nel regno era possibile solo tramortirli e così dopo che il grullo ebbe abbattuto l’ultimo
senza però riuscire a ucciderlo si diresse verso il deserto il cui sottosuolo era pieno di filoni d’ oro,
argento e platino.
Purtroppo non era possibile sfruttarli a causa di un Naga, un essere mostruoso metà uomo metà
serpente, di cui il grullo cercò per molti giorni la tana finché una notte trovò un grosso buco in mezzo
alla sabbia, vi entrò e trovò il naga ad aspettarlo.
Il mostro lo aggredi con le zanne stillanti un terribile veleno ma il grullo le tranciò di netto con la
spada e trafisse il cuore del naga che cominciò a contorcersi orribilmente senza mai smettere di
sibilare, ma dopo qualche minuto spirò.
Il grullo decise allora di tornare a casa per il bosco ma era troppo tardi per costruire un rifugio e quindi
bussò alla porta di una casetta che accanto aveva un recinto per le oche.
La portà si aprì e apparve una megera che disse <buongiorno forestiero cosa desideri?> e il grullo
rispose: <gentile signora, sto viaggiando da giorni e vorrei riposarmi>.
La strega gli disse <accomodati caro> e il grullo entrò nella casa, si sedette su una sedia e si
addormentò.
Lei intanto prese un coltello d’argento e pensò fosse meglio togliergli il cuore così da farlo diventare il
suo servo; così si avvicinò al grullo ma egli che stava solamente facendo finta di dormire, intuì i
propositi della strega e afferrata la spada tagliò a metà il prezioso ma fragile coltello e colpì la vecchia
con un terribile fendente ferendola molto gravemente.
Essa però con un incantesimo fece restringere l’armatura del principe, tanto da fargli mancare il fiato e
i suoi polmoni erano in fiamme.
Nononostante i suoi sforzi, egli non riuscì a torgliela così colpì di nuovo la vecchia con un fendente e la
decapitò; appena la spada tranciò la gola della strega uccidendola, l’armatura tornò alle sue
dimensioni reali e il principe uscì dalla casa e fece ritorno al castello.

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