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IL PRINCIPE IVAN

C'era una voila ... un giovane Principe, buona e gentile, di nome Ivan, amato e rispettato da tutti.

Un giorno 10 Zar, suo padre, 10 chtamc e gl; confide con voce cupa un terri bile segreto: "Speravo che questa giorno non arrivasse mai, purtroppo devi fuggire subito. Tantl ann; fa, un terribile 509no premonitore mi annuncib che la tua sorel1astra sarebbe diventata una strega e un giorno avrebbe cercalo di ucciderti. leri, prima di morire, il Mago della Montagna mi ha confermato che tutto cia si evverera molto presto. Non posso sopportare di vederti morire!"

dapprima cerco di protestare ma poi, convinto dal padre, ando scuderie e fuggi can il suo cavallo.

I ' a lungo per giorni e giorni, seguendo la riva del grande fiume Ie pianure del suo regno, finche non vide Ie montagne cui il fiume nasceva, e qui, in una foresta di pini, final mente

i che seguirono ccmincio a costruirsi una casa in mezzo al dl caccia e di pesca come gli altri abitanti del posto, di dimenticare la terribile protezia.

era gia trascorso, quando una notte, non riuscendo a dormire,

e s! trove lungo la riva di un ruscello. Ma all'improwiso sull'acqua dalla luna plena, vide riflesso il vise bellissimo della

Come stregato da quegli occhi che sembravano attirarlo, si mentre una voce ammaliante gli diceva:

fratello caro, torna nel tuo castello. Sono qui ad aspettarti. Mi manchi tanto e anche tuo padre vorrebbe rivederti. Perche sei fuggito?" Poi la visione improwisamente sparl.

Ivan spaventato, si rlalzo: benche la notte fosse tiepida, si sentiva scosso da brividi di freddo. "Padre mio chi devo ascoltare?

Huoi consigli a Ie parole di mia sorella?"

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Ma poi, come cotplto da uno strano incantesimo, dlmentlco ognl prudenza tormentato da un'idea fissa: "Devo tornare, tornare subito!" II viaggio di ritorno fu lungo e avventuroso. Strani avvenimenti 10 ritardarono. Un grosso ramo gli cadde quasi addosso, mentre passava da un basco. Pill tardi il suo fedele cavano, senza una ragione, si accesclo marta al suolo. Prosequi allora a piedi, guidato da un lantano suono di cam pane.

Mentre stava compranda un cavallo nuovo, gil dissero che Ie campane stavano annunciando la morte della Zar. Ivan disperato rlmontc a cavallo. Dopo aver galoppato un giorno intero, gli apparvero lontane Ie mura della sua reggia. Improvvisamente, da un bosco sbuco una strana processione. La sua sorellastra era in mezzo alia strada, con Ie mani alzate per fermarlo, seguita da due scudieri con un'enorme bilancia e dal boia di corte che reggeva sulla spalla una grossa scure. Ivan, preso da uno strano malessere che gli toqlieva ogni volonta, senti la sorella che diceva: ''Ti aspettavo, final mente sei arrivato. Tuo padre e morto e mi ha lasciato questa pergamena su cui sono scritte Ie sue ultima vclonta. Noi dobbiamo pesarci su questa bilancia e solo colui che rlsuttera pill leggero potra succedergli al trono, t'altro dovra morire subito!" Ivan frastornato e confuso capt che per lui la morte era certa, perche pesava molto di pill di sua sorella che perc sembrava essere improvvisamente ingrassata. Infatti la strega maligna aveva

imbottito Ie vesti ampie con cuscini di piume per sembrare pill pesante agli occhi del Principe e convince rio ad accettare la crudele prova.

Si stava awerando la terribile profezia che il Mago aveva annunciato: per Ivan la morte era vicina. Ma il destino segue spesso strade imprevedibili. La strega si era seduta su un platte della bilancia il cui braccio non era stato ben forgiato, e quindi aveva una piccola fessura. cost, appena seduta, il braccio della bilancia s! spacco in due e la strega cadde a terra. II boia, che aveva ncevuto I'ordine di uccidere subito chi dei due fosse risultato piu pesante, alzo la scure nell'aria mentre un urlo spaventoso cercava invano df fermarlo. La crudele sorellastra di Ivan era rimasta vittirna della sua stessa trappola. Ora Ivan si senti improvvisamente liberate dal malefico incantesimo a cui non aveva saputo reagire e, giunto alia reggia, capl quanto fosse necessario il

suo ritorno per il popolo. Divenne Zar e regno a lungo, e volle che sui suo stemma fosse incisa una bilancia, simbolo di giustizia.

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grande

, un boscalolo di nome Ivan. Giovane e forte, aveva costruito con Ie sue mani una solida casa di leg no di cui andava molto fiero. Quando l'ebbe finita pensc che era giunto il momento di cercare una moglie, ma purtroppo le ragazze dei dintorni non gli piacevano. Sognava di incontrare una donna bellissima, alta, bionda, snella, con gli occhi azzurri e la pelle candida. Col tempo l'immagine che la sua fantasia aveva creato era diventata per lui

; quasi reale: la sognava di notte e anche di giorno gli sembrava

spesso di vederla apparire mentre, stanco e sudato, tagliava can potenti colpi d'ascia i tronchi. Nei giorni di testa si spingeva nei villaggi lontani, entrando nelle chiese e nelle locande per

cercare una tanciulla che somigliasse ai suoi sogni. Ma non incontrava che ragazze dal volta placido e insulso e nessuna gli sembrava bella come avrebbe volute. II tempo passava e questa ricerca non aveva mai tine. II 10 portava al lavoro passava

Questa volta, I rifiuto del giovane, bagnarono Ie guance rosse della ragazza che corse in casa singhiozzando. Con la forza della disperazione, non volendosi dare per vinta, il giorno dopo aspettc ancora il giovane sui sentiero. Questa volta aveva in mana una bottiglia che offri al boscaiolo dicendogli: "Non potrai rifiutare un liquore che ho distillato oa tutti i frutti del bosco. Ti dara forza e vigore e ti fara ricordare che io ... " Ivan non la lasclc finire: "Non bevo e non mi piacciono i liquori!" rispose tirando dritto. Perc si accorse di essere stato villano e, fatti pochi passi, si giro, ma la ragazza era scomparsa. Strada facendo penso:

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"Non e brutta! Ha gli occtu dolci. .. bei capelli. .. e poi dev'essere malta buona! Forse devo aecettare almena un suo regalo. Certo non e bella come ... " Improwisamente la visione della donna dei i s'lnslnuo net suoi pensieri. Si senti di nuovo con una morsa al

e uno struggente desiderio: "Come sana infelice!" esclamo. Fu

avvenne il miracolo: una donna meravigliosa gli ,

gli alberi in una nube dorata. Lunghi capelli d'oro .~tI

.",:ornicia'vano un volto bellissimo e il povero boscaiolo si senti ~.

da una voce melodiosa: "Sono Rosalka, una fata dei ..... 1.

cantare per me?" Ivan non riusciva a staccare dal dolcissimo sguardo dell'incantevole apparizione. la vita canterei per te, 5e solo potessi. .. " E tese la per toecare la fata, ma gia questa era santa pill in

i rami. "Canta! Canta, dunque! Solo COSI,

, riusciro a prender son no!" Ivan, felice,

i i a cantare nenie e poi continuo con canzont mentre la fata, assonnata, ripeteva: "Canta!

. " A sera, con la voce roca, il boscaiolo ancora

di conciliare il sonno della tata e, quando arrive la gli chiese ancora: " Canta se mi vuo! bene!" voce flebile, il giovane continuo a cantare, e pensava:

uno sciocco! Quella era la sposa per me, non questa

che chiede e non da niente in cambio!" Rosalka

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C'era una volta ... quasi ai piedi delle montagne dell'Afghanistan, una piccola ma ricca citta, il punto d'incontro di tutte Ie carovane che venivano dall'lndia e dalla Cina.

II palazzo pili bello della cltta era quello di un mercante che si era latto un'enorme fortuna con il commercio delle spezie.

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La facciata era decorata con mosaici dai mille colori, Ie porte di leg no massiccio erano finemente intagliate, colonne e pilastri fatti di marmo prezioso.Tutte Ie persone che passavano davanti al palazzo si fermavano ad ammirarlo. Ma proprio a fianco del portone principale sedeva un mendicante vestito di stracci a cui nessuno faceva mai I'elemosina. Quando egli sostava davanti all'immagine di tanta ricchezza, il contrasto con la sua poverta risultava ancora ptu evidente. Un giorno un ricco Principe arrive con la sua scorta nella citta e,

attirato dalla magnificenza del palazzo, si termo ad ammirarlo.

Nel vedere il mendicante gli chiese: "Pover'uomo, perche stai davanti a un palazzo COS! bello?"

"Nobile signore, per rispondere alia tua domanda dovrei raccontarti storia molto triste che non credo tu abbia voglia ne tempo di I 'Avvicinati!" ordino il Principe incunosito, "e raccontami pure!"

II mendicante, che nel parlare aveva Ie lacrime agli occhi, cornu-ere: "Avevo ereditato questo splendido palazzo da mio padre che e state il ptu grande mercante di tutto il paese.

Quando mori non volf continuare il suo lavoro, e preferf passare il mio tempo fra feste e banchetti insieme ai miei amici. Vivevo nellusso e,

interne a me, c'era sempre qualcuna che rni adulava per la mia qenercsita.

Ma venne il giorno in cui mi accorsi di avere speso tutto quello che avevo e, plene di debiti, pers! anche questa palazzo."

Triste, con gil occhi bassi, H mendicante continuo: "Orrnai era pavero e mi accorsi di aver perso anche tutti gli amici di un tempo. Oggi passa solo stare tuort dalla porta di quella che era un tempo la mia casa e sono pochi quell! che si fermano a farmi I'elemosina."

"E una storia malta triste!" disse il Principe.

"Certo che se tornassi indietro, sarei plu saggio! Se solo avessi conservato un po' di tutto quel denaro che avevo, oggi sarei un uama felice!" rispose il mendicante.

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I saqqel' disse ancora il Principe. "E per la tua saggezza voglio premiarti!" Prese una manciata di monete d'oro da un piccolo forziere e Ie qetto al mendicante. Questi si preclplto a raccoglierle, gridando:

"Graziel Grazier' poi tendendo ancora la bisaccia di tela chiese:

"Ancora, ancora, nobile signore!"

"Bada," disse il Principe, "mi sembra che la tela della tua bisaccia non possa reggere tanto oro!"

"La tela e forte," 10 rassicuro il mendicante con gli occhi brillanti di avidita, "getta altre monete, tl prego!"

II Principe che aveva visto molti passanti radunarsi intorna a lora, 10 avverti: "La bisaccia si rornpera e ... "

AII'improvviso sotto il peso eccessivo, la bisaccia si strappo e Ie monete rotolarono dappertutto. Sub ito la folia si preclpito sune monete che in un attimo sparirono.

II mendicante scoppio a piangere: ancora una volta aveva persa tutto per la sua ingardigia.

II Principe tiro Ie briglie e sprono il cavallo, gridando alia sua scorta: 'Andiamo! Ricordatevi la lezione! Oggi avete vista un uomo che dalla vita non ha imparato nulla!"

Mentre attraversava la piazza, la folia si era fatta sempre piu numerosa. Tutti applaudivano e chiedevano a gran voce altre monete.

IL LAGO DEI PESCI D'ORO

C'era una volta ... un giovane molto pigro di nome Igor. Non aveva una casa, e passava intere giornate senza far niente. E, nonostante soffrisse spesso la fame, non aveva alcuna lntenzlone di lavorare.

Nel villaggio ogni tanto qualcuno gli otfriva qualcosa da fare, rna difficilmente riusciva a vincere la sua indolenza.

Gli unici lavori che accettava dovevano essere brevi e poco faticosi e quindi diventavano sempre ptu rari.

Era ormai difficile per Igor trovare la possibilita di guadagnare qualcosa per potersi almena sfamare.

Benche fosse considerato uno scansafatiche e un fannulione, tutti ammettevano che nel resto della Russia nessuno poteva essere ptu felice di Igor. II giovane era sempre allegro e sorridente; provava una gran gioia a trascorrere Ie ore della giornata nella ptu completa pigrizia. Durante la bella stagione, la sua vita era

piu facile: dormiva nel bosco e, quando il sole era alto, riposava disteso all'ombra. Rubacchiando qua e ra nei campi, riusciva a nutrtrsi.

Ma quando arrivavano i lunghi e freddi invemi cominciavano per Igor Ie dilficolta.

II sole calava presto e il freddo aumentava. Igor bussava a tutte Ie

porte finche qualcuno impietosito non gli apriva, offrendogli qualcosa di caldo da mangiare e un giaciglio nel fienile.

Fu in una notte d'inverno ptu rigida delle altre che Igor trove, nascosta tra it Ilene, una bottiglia d! vodka quasi completamente piena. S! mise a bere a lunghe sorsate, nella speranza che il liquore 10 riscaldasse un po', poi si addormentb completamente ubriaco. Comincib allora un sogno stranissimo e stupendo.

Si trovava sulla sponda di un lago pieno di pesci rossi e pescava tranquillo. Ma ben presto successe qualcosa di straordinario: non appena i pesci che abboccavano al suo amo uscivano dall'acqua, diventavano d'oro.

Quando la mattina si sveglib con un gran mal di testa, ci vollero alcuni minuti prima che si rendesse conto che quella pesca eccezionale era un sogno e non la realta.

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Per la prima vo fa lin 'vita SUI,8 divento triste e maledisse ta vodka e Ie sue iiillUls~ionL

Mia la notte sequente, pur non avenoo bevuto, rltece 10 stesso soqno, E. cosi dli sequito per molte nottl ancora.

. -

Ouel laqo mer,avi,g~[j,o,sOI dliven~:o, per luii un'ossessione fiiine-he col

passare die II tie rn pc cominclo a credere a quetlo one aveva

soq nato,

8,j era convinto che iiil laqo esistesse veramente: doveva scso

. 'e' re"a rl 0" ·e··: p"e' 'S' ca·' re' :S" .:. a" reb b .. e'" d .' .. e' n' t - ·t'-" :c.', be = _"'., .', rto rice o' ,'.

c..' .' '1, I:. I. . : ..... ' t= ' ... -, ..... '.~ .'. :" .:'., ; .... . ~V' _ . .Ia, 0' 1l,J1=,n p,nsso I". '.

All'arrtvo dl!ellll,a, primavera, neve e glhia!cc,iio' commciarono a scloqliersi 9' ricornparvero iI II,aglh'8tti che erano in mezzo alia. foresta, ~go'r sl procure una cann .. ·8'·· de '~I f~llo, un arno e" com" lnc ·ID~· gj pe scare ln P·I·O··C·"o·

- ,.1 .• _... ..' .,'.C .. :. .':," ~ I w " . I I.. .... .~.,,:. I·::_ ':c: Q il"""": ... 1,_ ~' .. ~_ _.:-.

tempo era dlventato un bravo pescatore.

A·, to a n I" II h Ih" di "~, vleva Ilmp,curB,'o, a nconoscere quan eranc 91 escne cne pl18cevSJn10 ·~·I plU

,aji pesol. MI,a IPurttOPP'O' nessuna Id,e'~le sue prede era un pesce r'OS,$().

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tos ~ Ilgo r p- Ir~ -m-·· .. a'" s .. ·e· .... · m" 'IP'" r'e":' ta" In·' t· 0'" a'll e" g'" lr'o- d " ..... -, .-:::., ~ .. " t ·'''s' ·1·t"1, e"" m': a"II ln c·· ·0··· .. · -n° '~C·"IOI

_IO'I~ __.:, fill .,1 ',J __ .. 1_- .I~_ I .. =.:' _ "'- .. I, '1Ivenl~,O I JII>I,~ - .... I.'.," J."

Finchs'" ouasl pier caso, non IprlQVO' a pescare nel I,aglhelto IPiiu vicino a.111 'viUa,lggio' e che aveva sempre trascurato,

I sole stava calando quando fina mente un pesos rosso abbocco 11 pesce per Iliib'B'r,arsi salto fuori dall'acqua. In quel memento ~II sote s~ava mandando i suol ultirni r,aggi SUII, II,algo~ Tutta II a, superficie

-eWa,loqu,B, sambrava dlventata d'oro, Anche iii I pesce, colpito Ida, quella

Slllr~lna ~IUIr>e se m b r-o'" d'o r - ag~" occhi del nO'V9ii"O Ig-'oill'" che elm' o zionato

\ll~. I,~ ~~':~ ,d:' 'I.'" , 1-1'0- ~ [IlliG" I" ~L"'I!I-'_ .~_,III- ...•.. I_!,_,> I .• ']::IL,-,

averva alzato Iia canna alta, nell'arla.

lI'giio,van'8 lancio un gri'do d~i glioia,~ s~i alzo iin piedi 'e perse l'equilibrio sui terrene scivoloso cadendo in acqua. Fu IC:Q,SII C'h'8' il pesce riills,c') a

II'ber'a··· "'S··:·I- d .. ·a<IIIII'a··m],Q:· lasciando I-g· .: o···.,r- delus 0"" e S'·C:'io.··.··n··· solato .. ·, M···:·] a:" ben .. · presto :;1

. : ,III ,I .:_ __ ' :_'_ , ~ ': 1.1. .. · I ".:_ .. , ~ _ _'V ," .'." _., 0 •• 1 _:., ••• :....:_.. .-- •• .:.· •. 1 '.:.<, .. ...:_!II •• ::'_ U ,I '. I,' ~

suo entuslasrno ritorno piu forte dii prima. Orrnal sapeva quale era ill

lago do' ve nescare i'l p esc 'IU d' o roo'

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DB. quel g~orno non si mosse piiu daUa riva,

Intant10 n9,1 paese, da qualchc accenno che Igor aveva tatto del 'suo sogno, si era sparsa 'I a, 'voce della sua pesca miracolosa,

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- .. -"'-.-

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Erano ~In molti ad andare sulla rlva die I laqo per scambiare un po' di, provV'i,s:te con ii pesci che lqor pescava, Poi tacendo finta dli nlente, 'gli deevano: "Ouando peschl uno, dii quei pesciolini d'oro, tienilo per mel

In' ca m" b ~O'" '·1·1 d a= 1 ro I~n

"_ '. . ·1 .... · ~ ,". J ,',. I! !II! !oJ 1!3

E. qui oglnuno promettsva qualcosa, chi Ulna bottiqlia di vodka, chi una coppiii,a dli coniqli qualcuno add~riittLJra qli pr'QIIPO,S,e un anqolo dell fieni!e dove dorrnire pier tutta la vita,

II ". . .. =. ,f'" h'" . - .' '. ".,. d j .. - -. - .~ - ,- . - " .' . , .- -, 'b- b ' .. .. b b -.- ,- rtc ''-

~glorll convmto C Ie I pesci I oro' pnma ,0 P'OIII avre mero annoccato, era

('i;'O' ·'·me·· '- S' : 'Ie- .:- m" ,'. P' r,e' , g:, e'· '. li'Ii'f'I·I~lo ,8:·-, ac~ t- utf fa r-1Glva-" S< p.-- ,e--- r' a·" r:-e- -, che a.- " V''-' r',s' bb "-'e-' m'I" ~In- ten IlI"O~"1

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11'!m'pegno

_I I ... " .. _'_ ., •....

COS,! I g~orniii passarono e 1,01 strano baratto continuo: gllil abitanf dlel

'II " ~ -I ..'. I .., b

VI 91gglll'o ave va n '0' pesce tresco, gar non aveva rnai manqiato COS,II_'en'8

in vi~ma, SUI,e e tutti erano piu contenti dlii prima, convinti che prima '01 poii il pesciolini d'oro avrebbero portato ricchezza e fe~~icit:a,.

Nel fratternpo all'orecchio delle Zar era gliunta VOC'9 dena straordinaria indolen,za e piqrizia dii lqor, Pero g~i~ era, state anche spieqato quanto 'fossa felice e ,allegro.,

l- Z' ll st ~ dl"f- tf!.."' I t i, ..... t d'"

to zar aveva 9 I S ,eSS~_III.ie'~d e e' stesse virtu: non sopportava oi avere

intorno persons t:roIPP"OI anlve che lo rendevano nervoso Ie ~rlf'ilta,bli~e~

Fu COS.! C:[h18 si declse a iilnviiare un rnesso fino .all vii~~laglgiol~

'~~Iglor, sei un uomo fortunate!" disse il rnessaqqero, ~"IHo l'ordine dii iinvita,rt:i alia corte delle Zar d~ tutte Ie R,us,s.ie. INoin dovrai fare nlente, non dovrai lavorare, II~I tUIO unieo incarico sara quello dli stare viclno al1lo Z:ar pair fa,rgll~ cornpaqnla senza dlsturbarlo. E per non far niente sarai

-. "h" ioatc -- .. ·llt·· b -. - .. - I'i.'

ancne p,a.gI1a.o' rno '.0 ••.. ener

Ilglor ascclto l'inviato delle Zar cor attenz:iion,e ma poi nspose:

nCaro arnico, forse un tempo avrel potuto accettare .. Ma 81d'8SS0 non posse, Questo ~algo, e plene Idi pescl d'oro che aspsttano sioilol dii essere

'~'" I~ C" -, '.-.' ". ,_··t :"'- _. -." -,' .' -,iii'a' .-, -'. 'a' t-"8 -·t"a' r· 'c·.··c,·h-,-e·''·z----:a' ?~U

p,e,sca~l ... ·.~omle P'O rei InnunllGl1 riB ···.·..,n ' .. I .' .>,~z,_. "

II messo si 8,1 II 0 ntan 0, scuotendo ill capo: "Che t:ipol strano, biscqna essere rnatti per rifiiutare un'offerta come questa!'

Cos) lqor, per ~inls,eguiire III suo soqno irnpossiblle, non las!clib mal la sponda del IlslgO" neppure per un 'gio,rno., E de allora quel laqo tu

-I~,' - - - - '* - d . .- M" ~ I "Lao . d .. '. .. ~:ii - . - "

Cllld,a,malU'IOI_aIl.UI~ILI I . a,gllo_ el ~Jies,c u oro ~

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ALEX I L CA'CCIATO E

C'era una volta., ~ un cacciatore di' nome AI ex che viveva felloe in una grande' toresta, Albilta'va in una casette ai rnarqmi d,e~ bosco con la rnoqlie, una b,eliliissilma, fanciulla dal capelli color ramie, di nome Nlat,asci,a~ Un ,giior'no 1'01 Zar Mlunli con la. SU,a SCIQ,rta:, andando a caccla, vide la sposa seduta 8ui glr,adlill1ii delIlIa porta a, si terrno colpito calla sua bellezza.

~3"5"OI

I ... !. I, "

'UCh~ sel?' chiles's 110 Zar, I'CIQ1me ti ,chiam:i? Corne mal Ulna cosl bell I a raqazza in un peste cosl isolate?"

"Sono la moqlia dli Alex, iill cacciatore". nspose sorrldendo Natascia .. La Zar la fisso ancora a lunqo 18 PIO'~ con un sosplro disse: "Beato tuo marlto che til ha sernpre vicinot"

Poi gir'Q il cavallo Ie, si a.~~onta[n[b~ IMa tornando al castello, durante tutto ~ill tragitto;l continuo a pensare a Natasos. Blcordava il vlso bellissimo, il Ilungh~i capel ii el provava uno struiggente desiderio dli rivederta.

G~~ sernbrava inglius':,o che uno Zar rieco e potenta corne Ilui fossa ancora solo, . n'fa·tt~ non si era ancora sposato psrche non ave va. trovato rsssuna donna dw cUI"j innamorarsi.

. vo fare qualcosa," 8i dissc, "non POISSO permettere the una 'fan,cIUlII~a ClOtS! bella renda telice un sernolice cacciatore, 110 sono 10 Zar, tutti mi a bbedlsco n 101 e

adesso che santo ,di esserrni innamora.to debbo avera Natascia a tutti i costil"

Pilu tardl chiese consiqlio al suo Prirno r - iinistro e questi qli sug'ger"~ perfldamente: "Maesta .• sono d'accorco Icon voi che INlataslcia, dove

essers vostra a tutti '1 costi. Dovete solo

soarazzarvi di Alex," Lo faremo chiarnare e gli darete QIUi8St,O ordine che "Ion potra rifutarel dii esequlre

-Vai non so dove e portami non so cosal ,- lo Zar rise soddisfatto: "Hal ra.gi"one corne sernprel Credo che dopo questo cornando non 10 rlvedrerno piul" Ouando Ale:x S~I vide aff~id,ar[e

I'!" • b' 1- .,

impossrm e mIIIS,S,IOlnle,

..

\ )

torno a, C:8 .. S8 disperato e abbraccio la rnoqlie pianqendo:

'!'ComIB 'faro a e.se'gluiire un ordine cosl assurdo? E, S9' non parte saro

C e rta me In teo g 'I~ ILJ sti Z ·1- a- i'O ji~1

" . I~;_~': : ~III.: :'. _ ~ ... a _ _ ': - I~'.",

N,atasc~ia 10 accarezzo, cereando dll consolarlo: "Chledero aiuto alilla. mla madrina, Iia tata Malliiidlus,sa,. Non lie ho rnai chiesto niente tinora, e spero che ci aiuteral Ouando ero piceola mi disse chis s,e avessi avuto bisoqno di leil" avrei dovuto pr,o,nunciaJ€ il suo nome, sfreqando tre vo~te! questa piecola perla chis, ho sempre conservato,'

M,enmre Mlali,dul,sS,B, veniva invocata la perla cadde a terra e .s~i trasformo in una gr,ossa palla nasparente che rotolo fuori della porta.

Qua,[n,do Alex U,S,CI, la pialilia corninclo a, rotolare davanti a, lui come per "I n·v'~I··t·alll"'l 0" a s e'" 9 UI'! rla . N" a" ta '~c· .. ·', a' 'g':-I', glr"I"ld: 0 ... ····' !US·· :"e' 'g':- uila 1 S- e'" g' 1-1U- ~,I a" U

' ~ '>:' u·_!:··: '("'1 « . .1 ', : ,,_. __ . _,' I. _ _ •. :.: Il.:·.o.:··- r., " '.' .. ' _ I.:' _. I , ',:_'!!l ".-::.:' _ .•.. : "_ ,""'. ':, ':":"'_>::__ 1·~.·_J~lIIli

111-1 S·· ole e'- 11""8·· .. ' Ig·.··'·a',~ a 1·0··.··· quand 0·'.' Alex d': 0'· P'O·.·I aver r,~n·"·IC··<O··· rs 0·' '. P·:··IIS·· r·' ore 'e' 'O··.···I"'e·· la

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stera magic:a! arrive in clma a un passe fra alte montagne,

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on c.onOBC'9'V!8. a va e c e 81 S en eva so I 0 IBI SUOI~ occ II. -, .anco, Sll

4j: ". I II .' '.

rarrno pier nposare, mentre 18 pa a glrava ,S:U S,B stessa, quasi a

invoqliarlo a riprendere ta corsa.

Poi cornlnclo lie discesa ~ungl!o' il sentlero scosceso, finche i'l cacclatoro

non arrive anslmante in fondo alia, vlane~ Qui la palla, raqqiunto ill centro di unl vasto prate dil marqherite,

ilmpnJtvvisamentle' spar']" ,

A'I "," ,'i, ,. ..... . . d--'- - 'f" -. -'h--' !!

By g.-n a vv icmo c '101 n pru enz a nncr II~

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non sl trove davantl a una buia aperture nel terrene, [Butta, un SB.SS10 n,e~1 pertuqio e non sentl alcun rurnore. Non S,B[p,e'V'8 Close fare e provava una glwan paura,

Ma pOlii penso a Natascia, si fece

ooraglglio e piano piano si I ,S.5,C ilo' scivolare nel bui 10 dlelll~ a fess u r,a~

Mentre caoeva, fu preso da un vortice ehe 101 fece Ig~rair,e vetocernente su S'8' stesso, P10i d'lmprovvlso ci tu una glran

1IIIce e sbalord ito Alex si ritrovc

_Iu>·- I_'! ',_,:_II_IIIII!.'\JI'~ loA ,- 1,1,1

davant~' all'inqresso dli un glrandl18 castello, "Finalrnente sS'i arrlvato!" glli dsse una bellissima 'fat a, apparsa sul~la. porta, "Sono IM,alidluss,a e conOSGO tutti i tuoi quai, M,a s:taii ~ranquii~llo, alutero te e Nlatascl,a; purche tu sequa attentamente i rniei cOlfIs,iiiIQlli.:" Alex riin,glraz~jo CO'lmlmOISS!o,

a la tata continuo: "Prendi qU9'StO epecchletto maqlco. Ouando

torrerai, aspetta ii~ trarnonto del sole e fa,i in modo che ii suol ultirni r,agl,g~ r~f~e'Sisi sullo specchio colpiscano Iia tua casa, Per un atfirno la vedrai traslormata iin una rneraviqliosa dimcra .. P'o,ii tutto tornera come prima La tua casette rimarra modesta rna 111 potrai vivere felice: con tUB, moqlle.

»:

/

/

La vostra felicita creera un'illusione su tutti quelli che 'vi passeraono davanti. Sernbrera lore di vedere una solendida If·egl'gia. invece dli una. casa dii Ileilg[nlo~l~

[Poii la fata gli porse un como dorato: "Molta gl'9'nte ti invidiara ,8 qUI~ndi avrai molf nemici. Se sara: in perlcolo suona questo como e a tutti sembrera dii vedere un immenso esercito a.~I~le tue spalle. Anche ~il p~u coraqcioso dei g' uerrierl 'ugg~iII"a'''' allora da -an~" a tel"

, :111,,_'· _ ~I_:~~.-,· _:_" '__ .·1 -'- ·11 'I~ _'ill~I' _c_ ""',[1 ,I :,:_ ' __ ".', ',_ ,.'.' V·.II, Jld", •

ILa sera. del gli,o,rno dope Alex arrive dii nuovo ,8 casa .. Natascia lo aspsttava trepidante e il rnarito, abbracciandola, lie racconto quanto era SUCC'9'SSO,

III sole stava calando e iii III cacciatore fece appena in tempo a puntare 110 specchietto verso la casetta.

S·ubit:o il bosco face spazio ana piul arnpla de[~I~e radure, la porta dillegn,o della casa si trasformo in un immenso portale decorate ll comiqnolo si all~ungoi nell cielo 'fino a dlilv'B,ntalre una terre. lin pochi

lstanf la casetta d~ Ilslgnl,ol si era trasforrnata in un

mera,\I'i1gllio,so palazzo, Pol appena ll sole

scomparvo, tutto tome come prima.

i-~'·"'--

Ma qualcosa nel cU'O'r'8 di Alex e dl sua mogme era carnblato: qu,e·lI~ulm~l~e casa di~ legno nel bosco sarebbe stat a. per sernpre

, ,-

la loro reglgwa,. La loro felic:[Jta pero non duro a lunqo, Lo Z,aF Mlunli~

convliinto che Alex fosse ormai lontano, arrivo nella toresta per costrinqere Natas,cia a ssqulrlc .. IMla qoando arrive. stupetatto, sii trove

-, -

d i fronts ella. strao rid i naria visi one, II rnpa u rite torn 0, a spron battuto ,8.~ la

rs'ggiii,a. e racunata una folta schiera dii gluerri,erifl~, si a'vvi,o, verso il palaazo i'mmlag~na.r~o. Tuita I a forssta era orrnai invasa dal suo' esercito e N,a,tascia" irnpaurita nell sentire tutto quel fraqore dli arrni, si mise a pII'angere:: 'Lo Zar d~is,tr'ugg,en3, la nostra casa e lei uccidera .. " IMa Alex la rasseuro: "Non ternere, ades 30 suonero iii como che mli ha dato

Ma- tldussa f~l~ E'- C-O" :"5' ~'ii1 ~OIC_O Ed'" IiCI!C1C" '0" all'irn -p':.-r';o'''''-V,C-:'I<.I'IS' 0 com pa rire un'" 8-5' ercito

_"" " !I" ," " _ ',:" ,I .• , -= ,:" "III ~I~ '/~.. ." 'I1::ii', ',: '_ '~,'IiI" " ,", _ _ _' ", ','" [, I.: "

di mig~i,a,~a e miqlieia di soldati.

Appe!na 10 Zar 18 ~ suoi soldati videro II'iinClf,edib,lle armata e. difesa, del ca.stell~o, iine,s,iste·nt€:~ furono presi dal t,eJrOF'9' e, buttate to arml fug'girono' preclpltosamente. Da quel giiorno trernendo 11'0 Zar non mise' p~u piede nella, foresta. Anche iii suol soldatl si tennero lontani da quel pOS.10' terribile, Cosi II,a vita idi Alex e Natascla continuo tranquilla e fe~lilce nella loro modeste C,BS,B dlil I,egn'o.

355

BASILIA DAL VO'l 0 D'ANGELO

C'erano una volta, .. in un vill,agl'gio dli carnpaqna, due poverl contadlnl che avevano una fi"glia bella corns un fiore, buena Ie, obbediente. La tanciulla si chlarnava Basilia, e i suoi gleniitolri le volevano moho bene, Ouando Iia madre ldi Basilia rnorl, il padre, per non rimanere solo, si rlsposo, La nuova moqlle, una vedova, ando a vivere nella c,asa del contadino portando con sa la fig[lia~ dli nome Naqa, una raqazza brutta e dispettosa,

La bellezza e ta bonta ldli IBasi~~lila suscitaveno perc l'lii~lvid~a dlella matrigna che, piano piano, attimo dope attirno lnsinuc nelranmo del rnarito il dubbio che 11~',aspetto COS,11 mite e buono dii Basrn~ma nascondesse un carattere mallvaglillo~

,356

PIO~ un g~ilo,rno prsse i poehi risparmi dlell marito e Ii nascose sotto ~~I materasso Idiil Basilia,

Nlonosta.ntle lie protests della fanciulla, ~lll contadino ,siii lascio quiindii convineere a cacciarla Idiii ,cas,a~ Dscise perclo di portarla nel bosco da,l~a strsqa. La, vecehia abitava in una gllrande capanna d~i ileglno che poglgi~a.v.a. ·su quattro enormi zampe dii gallina~ Nel vedere la casa ella.

mb "In dl 01 mm" ~ d

sua om ··J~e, IP,a rona, o,BShila provo una 'glran = e paura.

3_5".7."

, 1.

. ~ "

• r ,r

•• L

La streqa aV8'V,B, prornesso a: contadino C 1 e[, se Basitia l'avesse ben servita nellie faccende dii casa, avrebbe [avUli 01 alrneno da sfamarsi,

Q d · I I "" ~I d ~ '. I' .

uaru [0 nmasero so e, a streqa [a, guar:._o ,aDGI~g lata:

'Tornero fra qualche ora e tu int,B,ntlo dovral accsndere ~a, stuta pullilre[ e rlordinare la casa, tessere un pial di tela Ie preparare 1[8 cenal"

Basilia si guardo allora intorno sconsolata. "Corne taro a flare tutte

, . . .•. , - -- i - ., . ," . . . ., I, .".? II" .' Il..... . ,

quesl~e case In (:1051 p,oco l~e'lmlpOI., '" . 5.1 CII'iI8S'8 ..

lrnprovvisarnente un topino gnligio salto sull tavolo e una

..,

vocina 1gentil,e oornando: uIE, tanto tempo che non assaqqlo pl~UI

torrnaqqlol Potresti pier piacere darrnene un p'OI?'.'

La raqazza sorp 'esa" eobe un attlrno di esitazione: ~1[Un tOPIOI che parla? , .. ~ Pero sei motto glenti le~ Ved ro dii accontentartit"

'Trovato, un po' diil formaqglo. rlrnase a guar,dare iii toplno che rnanqiava. nGraz,ii,e~n disse questi, "Corne P[QISSO ricompensarti?"

Bas "111~a'" S' [D,S, p,'l"1 ro .. uA",u'lll""e=- '1'1 b '15"[0'g" - no':" d '1"1 ·a··: n too' a '11Ut- '0:' pie' :'. r' rl"IO'lr'd"'l~ln': a" re la ca C-8' ,!

a.". 11 1 [", .:", _._ ',' • ~ 'W'!l . '", __ ", _ ... "_ ,._ .,1,_..: _ I: _ "I,., -,.,' I, _,- ~ 1.=._:. . I ," •• UI ... i iilili

Nlon aveva ancora tlnito di parlare che il toplno ftschio, SUlbit.lo da lo,glni a ngo,ll 0' die II II ,a capanna arrivo una mo-Itlitudline dl ·to,pii che si mise subito

aJ lavoro, Accesero la stuta, sl rnisero a pulire, riordlnarono Iia casa, poi, preparata la cena, scorrq .. iarvero Ida dove erano venuti.

tiult:ilmo' a sparlre II,a saluto: "Grazie del forlmagg~io, l'hai dato all Re dei Top,~r'

Q d II - .. · W I" t t tt-' · "d""

uanoo ta streqa torno, nrnase mera,v~glla, a; '_UlI_J I suoi or', uu Ie ran ,01

staf eselguitii alla perfezione, N,e'li gliilolrn~ che sequlrono, i topolini

- ,. d aun I-I f "III b I I dO' -.. [~'. d

eonnnuarono 81- aiurare a anciu a e' .. I.le'n presto a casa ivento unoa e

pulita, ILa streqa sernpre piu contenta della ,S,UI,B pjceola carnerlsra,

prase ,e volerle bene,"

, t "II d " dO" ~ di d b[b~ dl · di '" d I~ f I'

ntarr '0 1 Ips- re, pieno I_ II "I mo rst e . m I UiI;11 I' eose . I~ r ve ere ia nqua.

La strega quando 10 vide, lo rimprovero: "Hai portato tua fl~glrna, perche ia

. . I ~ b b ., d" · '"

PUIrUS,SL nV'81C:9' e ~ Ulon8 Ie : rava, e' inion menta ' I nma,nerle IqU~1 a

servlrrni, Hiprendila' Ecco un bel reqalo per quando s~ sposeral"

~I contadmo, felice di essers Idi nuovo con Basilia, fece ritorno a casa, ,Ma la matriqna, nel rive,dere' la 'f,anciuU,a, 9' nel sapere del plecolo tesoro chs lie aveva reqalato la strega, si arrabbio molfissirno. lnutilmente UI marlto cerco d~ convincerla che Basllia era brava 9' buena e sli era meritata questa ricornpensa.

~inv~dlia della donna continuava aid aumentars: "A,U0' r,a, devi portare d,a,~II,a, streqa ancha mia fiigUa che 8' piu brava di Basllla. Cosl anche Ilei pot - '," a'ver - tn reg-al ' uln'a d -'t 'I'~~

,_IL:lra';,:_, ,e L ',_',"_ 0" ,'. I, ,0, ,e.

UI-'loverIQ eontadino non seppe dire, dli no e qualche giornol dopo ando nel basco con I a sorel astra di Basilia,

Ouanoo la streqa si vide davanti Iia raqazza, Ie d~ie'dle g~~ stessi ordini ens aveva dato a Basllla. 1M a, non appena INag,a'u sola, furiosa per

tutto ill lavoro che avrlebbli€ dovuto flare" si limito a sedersi su Ulna panca. ,Anch,a questa volta i[1 Re' dleiTop~i spunto da un anqolo per chieldere un po' di formagllgil'o, m,a per tutta risposta fu costretto a scappars con gll'j a~tr'i toptnl da tutte I,e pam, insequito d,ana m~na,lcJc.~la di una, qrossa scopa,

Ouando la streqa ritorno a casa Ie si accorse che nessuno del suoi or-dh1li a'rla stato esequito, rnando Nalga a l~eHo senza cena .. ,

Ne~1 gil,olrn~i sequenti v~ furono so 11,0, nrnbrotti e bette pelf la raqazza. lntanto la madre, preoccupata e senza notizie ando ,a trovare ~Ia figllia" ~~Ah'l siei tu la madre Idl~ questa sciaquratal Riprlendliti questa farmullona! I' urlo ta streqa, spinqendo fuori dalla porta [Nag,a",

La madre oso chlede ··IIrC·' IU, e''-' 'II reo 'g' elo per la sua dote? tm

I' .'.~. Ill~. ,1,."" ' .. I .. : ... ,QJ ~;~/.l .~ .. 1 "" ~ l.~! :.:. ~ :.: . [¥ :'. ~'-'i '. _. I _.~ I~' : ~. !!l!!I!

~~V'e 10 do io 'illll '-ega1Ioll!''- grl"d1o" inf rla "'a la streqa con la scopa allz .[II .

'.' n r ' ~I ~~ r.;_~:liIWI: ,I., 1,'.1 _.:' r ' U lll,··. I' ,'1 '\ i. I.':! I,~,-I. 11.-1 I' .~'alll..,a.,

IE la schiena delle due donne ricevette II Irelgalo cbs s[J rneritava,

:~ ..

')1

) REGAL) DEL MAGO

C'era una volta. .. ai confini die III lila Clna un piccolo rearne che s,~i estendeva in una 'valle beillis,g,iilml,a circondata da alte rnontaqne. Un fiume l'attraversava ella terra IBra motto fertile"

G,I~ ,abitalnti~" per la. miagl,gmor parte aqricoltori, vivevano aqlatamente.

362

1IIIIo"~[O' unico cruccio e" ,-ra·· .. ' ch 'e" proprio a"- ,c:'a- US(8'- de .. u loro beness .. ,erle' dovuto

LI'" . I" ~I ·_.cU,: :. '.... : , ',_ .' .. >_ ~<'" "" .. ,_", .1, ,:_ .. __ ' _> !U._ . ..:;Ii", ".'_ ,v.I"

a~la ricchszza d le"~~la terra avevano m olti ne "m""lc"1 l.accesso all III a.' 'vB'lllle-" era

. " I' ... ,..' .',' .','" r [""'. " . . ',"[ ','.- . I'" "I "",,, - [' -I' ,r ','. i." ':"" ", '-' ',' '-', I

- '.' , ~I .... '. I·· ,. .' '." ,I ,'... I" '.. " , :' 1_ . . _ < . ,," .. ' ,:.,1_.. -, : ".' . ". . __ '. '. '_," __"' ... :'

in uoa stretta '9,011Ia tra lie rnontaqns ed era sernpre 'd~if,e.s,o da una scbiera 'dil: soldatl, Guidati da un guerr[js,ro valoroso ,dii nome Olaf, da

"" "I" hl d ., b " ." h bb -I -

anru respmqevano tutti 9_1 attaccru dei _- nganml ens avreooero VOl uto

saccheqpiare i~ Irelgno~ III coraqqlo e la forza dll Olat erano farnosi. Mlolte' volts Ida 5,010 era riuscito a sc,on'flgl'geJre un'lntera banda,

~I R·le· ·d· '0' IP"o'" a' ve rlo p re rn ta to-' C-"O-"'n- 0"- norificenze ~ do n-"II' per irn IP'" '9"-: dire che

~ _':-C-"I 1._.:1 .,1 .. ' [::_,'C:" __ "I I 1",,: . ,_Ie " ",I _I '.C_.C_' I_~ I",I~ I~ '_,_, I 1_ ~ ',-_: . 'w . ~

offrisse la SUI,a, spada adl altri Principi, penso d1i prolp'orglli in moqlia la flglia". La Princlpessa non era bella, rna neppure brutta e Olaf aceetto pensanoo cne un g~orn,ol sareboe dlventato R"e.

Mia" questo rnatrim on' "10' dJ"1 convernenza non aveva r'8S"O 'f'elll~I'llce' la

. . ... I'" I," ," .,,~. . I' I' ... '.' ,". ..... I' ..... _ • I "I . ," - ",' 'I ... -, I~ ,'-;"" 'I I .' I .l·~ .'

" . I " '. . , ',' ,,' " I, ,I :: , ""'" __ _ ' :','., _ "' _' ., _ _ _ ',"', _ _ _, .', , _ '," .'_, '" '_' ,,"', .:' ,. _ '. " .",.' _ '," . ,,"" , r • "

plriinci~peJssa che spesso rlrnaneva sveqlia Iia notte a ,guardlare il marito come un lmruso.

Fu durante una di questa notti di v,eglliia Ch'9, ascoltando iii manto parlare riel sonno, scoprl ii~1 seqreto del S,UI'O' coraqqio e della sua forza,

o I "3 'f' da piccolo era' stato ad' ottato dal Ma"go d J e~: Me onti che g' ·111"1 eveva

~ - I~ ,:~ _",[~ i~ ",1 ... ~ .. ' I.~ lll~ '.'. If 'I.'.: 111,1 , • :, .... ,,' ..•. I ~I'I .••... ,I I:: . Iw .~. wi,' I .••.... ·-1

insoqneto ,B, combattere e g~l~i aveva regal;ato una casacca prodiqlosa

h I, "dl ' d ". "b'·~I·

e ,e!, una volta ~In. ossata renceva Invlncl .. ·III~~,"

Nell suo borbottio indiii,stiint:,o, Olat parlo anche di un altro re'g,a,~o,! me la Prlncipessa non ci fees case,

IDa qualche tempo la Princi pessa

s.ii era seqretarnente lnnarnora 18

di un cortiqiano daU'aspletto pallido ,8 srnilzo.

~ "Se Igli faro indossare questa

casacca, dlventera un eroe e petrel S'POIS 8.1rl Om ~ I Re fara sicuramente limpr-igliolnar1e e' uccidere Olat quandc avra perso questo coraqqlo" Ulna notte la Princlpessa rube la cas BlOC a Ie corse dal Re per dilrglli che Olaf Ie aveva confidato di~ volerlo uecidere. III Re, su tutte 11[8 luril18, face subito arrestare

"I s :0' ldato ch e' s ,e~ nz 'a--I la casacea pots IO'PlinIO' 'rr'e' S"O'" I~[o u n a'"

[ , . _" .' _-. ~ '="_[1 . J •• " • ~~. I • .'... I J .,' • - •• ",,' .~. : •• .:_' •• - ••••• 11-'" .. '!. I ~.. - ..:

debole resistenza, ~[I cortlqiano, a cui la Prlncipessa aveva con1iidato tutto, dopo aver lndossato la casacca mtracolosa accetto di sposarla. lntanto O'll,af capl che I]'a sua fine era vielna [quando senti dalii suoi carc8'rierii che la Principessa si sarebbs risposata. Allora, dailia fodera de,'" suoi pantalon], prese un piiccolo anello che ~I Maglo d[ei Mon1i gllii aveva Ireglalato cion la raccornandazione: "Oues ,[0 e un ,a,ne~llo mlracoloso; qaando I'avral m'9SS0 al dlito potrai fare qlueilio c:he VIOrr,81~" rna solo per una voha nella tua vita,"

IFu cosl che Olaf, trarnutatosl in un colombo, fugg'l e volo nella re'ggia. Pol, termatosl davanf a Ulna giovane e bellissima ancella disse: U Non spaventartil Sono un colombo 8,010 per rnaqia. Sono Olaf, il gU'9'rri'9Iro!. Ho bisoqno del tuo ,a,i~lUto, Se avrai tlducla in me' ti ricompensero come neanche puol immagmare!"

La fanciulla, che c[o'me tutte Ie raqazze Ide'l reqno era sernpre sta~,a seqretaments rnnn,a,mOlrata di Olaf l'eroe, si tascio eonvincere f,acUmentle' a riprendere la casacca al cortiqiano. La raqazza seppe che' questi la toglieva solo quando faceva li~ baqno, FUI C()S~I chis Ia prima giilolrnama" di SI01'9, quando il cortiqiano s,~ reco CO'In la sua tutura moqlie ,a,IU,a splaqqia,

3641

t._ 1 ::__:'.' I

'-_ -_-, ~.~~.~ - -

la fanclulla Ii S9'lglUlm l.esta raccolse l'indumento maqico rnentre ii colombo che volava sopra di lore si~ posava sulla sabbia. Olat riprese Ie, sue ssmbianze e', indossata la casacca, si slant] dli nuevo forte e lnvincibile. "Addiol" gri,do' alia moqlie ~in'f,e,de,le',. "Tieniti pure quel lbeUim[bu.s~ol'-" PO,i, balzato sui cavallo del cortiqiano COin la raqazza dietro ,d~l SIB, oisse: HE adesso scappiamo Ida questa

, IT -, d 'I·

InglF'ato paese: _ rovererno un p08~IO ."OVI9 I rmo

vslore sara dli nuovo apprezzato Ie 'dO'V'9 potremo viilver'e' insieme telici." IMen~lfe cavakava la ra .. gaZz.a '911i sussutrc: "Tiii ho sernpre amato, oerr

LA, CASA D,AL T:E~TTO' V:E,R,DE,

C'era una volta., un gliov'ans' querriero di nome lqor

Forte e coraqqioso, era stato a, lunqo al servizlo di un Priincipe e aV8VB spssso affrontato la morts in baftaqlia,

Mh8, dopo aver tanto combattuto e dope una vita, plena di privazioni,

'. .' tl "[11 b· dl· t fft t "11 dl

cormnciava ,9 sennre u otsoqno <··1 un reno .. ranqui '0' 'cove passare

sere' I -n° aim' ·e· n teo ~III r e·· .... s .. to d ella SI-U- a' -V-~l~·t- "8'-: 's=- -e"- n z ~, p .. 'I U'O; I -1'0- t te re \./ollle· '-'v' a' . tro 'V'81Ir"e"'- una , ..

,.'1' I, 11,.: I. _, ..•. 1 __ , .~ __ .-='_·I.~._ II __ '="=-_ ~'U' ._1-. _1_:_,_'c,.\IP.U 1~~I, , ,II, _ I..

casa e' una SPOS,8 rna, per un soldato corns lui, non era facile lnlzlare q uesta ncerca

•••• ~~I .Y,.IJ .I~ -. ~

Ulna volta 8'V,9V'a salvato la vita ,8 un vecchio 8' saggi',ol erernita che moltl

,I~

- IYct~-

'-- --

dicevano tosse anclhe un m r8'g 0,.

lqor penso quindi cbe avrebbs potuto chile,dergU conslqlio,

,Sa,litor su ~a montagna, fin,allmiente 10 incontro e gU racconto cosa desiderava fare.

ll vecchio m arg 01 gill mise una mana suna spalla 19 10 rasslcuro:

UN'] t" ,~, dIsff'" -'·~l- t ,- 'C- '... " •.. , , ". , • , • '-I"' -, b - t'"

- :: an r sara J,I__IIi'C,lhe trovare una casa, rna se VUOI una Imeg ue rOm ie "~I

renda verarnente telice dovral an co ra superare una prova di coraqqio e d~1 Qle'nrelrolsits. Se accettl e' nlon hal paura, io posse alutarti"

Igor, a eu[J non rnancava certo U coraqqio, riingr,a,zilo, [j~ rnaqo:

'D'immji cosa devo f:are~' Se'glUli ro qualsiasl tuo c'onsigl io"

1III1 mago gll~ indica ta rnontaqna ph) alta alle sue spallo:

"Oitre quella cima t rove raj una valle cbe tutti chiamano la V,a,~[le del F~iori Azzurri .. Vicino, a un torrents ved]lrai~ una casetta btanca col tetter verde,

- -

L~: ' ,",", ':'ff'" : '.:. I, ," fio '. -,: -:r'=' -','= M'·' c." r' ;("'I; '0''':'1 rda ti: d e' v'~ ,,'V' e' r' . ta " t, I ,',',',.,. ',' ," ",,: "=',

I rncornrerai a tua sposa, I.. a rc _,'. L, I,. ,III a" . e an 0 cOlragg~o e

gene roslta r"1

II gio,rno dopo, Irgolr riinglr,Bzii,o, ~ill rnaqo Ie partl.

Fu la mattlna del terzo rgii,orno che intra'vide Ida lontano il tetto verde della cas etta " Col CUIOlre che gl~ baneva forte, corse a bussare slla porta, INI,e88uno rispose e allora plano piano entro.

Ouando si fu abituato ailia penombra della stanza, la sua mano corse subito a~~a spada: davanf a lui un orrendo mostro coperto dli squame lo "Ii ssava,

,367

Ilgoir a pOGO a P'OC'O' s,i riprese callo SiQI,o'lmento: pensava dOi uovare la donna dei suoi sogni e inVeG81 scopriva in ,e II II a, casetta d],a.~ tetto verde quell'assere r~p'ugnante.

La avrebbe ucciso' Aveva gli,8. alzato la spadla quando I a bestla che 10 guar1dav'a con aria triste e· spaventata, si coprl ill brutto muse. con Ie

. .

gr,osse zampe,

III soldato rirnase [a lungo a. gu,ardarB I~~I mostro senza sapere cosa fare'. lnfine prase l'unica dacisione c:he gli sembrava giusta.

"Non 18 colpa sua se iilll suo aspetto ,8 cosl orribils' si dlsse, "conosco molti uornlnl che sono ph) pericolosi d~i lui. Non mi e nemico, quindi lo lascero viverel'

R,im~ise la spada nel fodero e se ne ando.

Passarono i rnesl. lqor andava d~ vUlagglio in villagglio~1 spesso mvitaio de, chi 11,0 conosceva per 1~11 suo valore, Ouando arrlvo in citta anche il Pr"n[ciilpe 10 invito a corte, Ebbe COS! modo di conoseere molts ragazze in cerca di marito, ma nessuna andava bane per lul. Non doveva solo essere bella 0 ricca ,8 di~lm,08trarglil arnore 19 comprenslone, Il'golr voleva

. - -

sentir battere il suo eucre come quella volta tn cui s,i era svviclnato alla

casette col tetto verde, Ulna mattina sii dsclse: sentiva c.he doveva tornare nella Vall~e' dei F'ii,o,r[] Azzurn,

Cavalco a lungo finche mtravide da lontano ii~1 tetto verde. Era arrivato tinalmentel Seeso Ida cavallo sl stava avv'i'G~nando quando da una finestra aperta senti il canto dli una voce dlollcissiima. D'i nuevo n CUOIr'e glli bat~,e forte come' la prima volta, lqor spalanco Iia porta irnpugnando II,a spada: forse il rnostro era ancora Ii. Ma subito .s~i termo stupito,

Davanti a lui una ben~sslillma fanciuUa 110 accolse cion un sorriso pieno di 'f'encilta:, uVien~ avanfi, Igor. Ti stave aspettandol Forse sara: cunoso di sapere che ne Ie stato ,de~ rnostro.

E, poiil continuo: "Quell mostro sono iio .. Con il tuo qesto 'genlelros,o nor solo mi Ihai salvato II a vita rn a mii hai liberate da un terriblle lncanteslmo, per questo ti amero per sernpre!"

Uln attimo dopa ii due erano tra [Is, braccia l'uno dell'altra ..

A,I di 1:8 della montagna sempre ~nnev,ata, nel [,a, stesso istante, ~~l vecchio

'. n - 'I d Ib""" d'" ,,"f:. di I

eremna sorrrse: aveva paqato I SUrD" e "II~O I" ~I glra~I~IJI,.' me a glor~

I.RIN.A E ,LO SPI RITIQ DEI BOSCH I

O'era una volta.. iin un piccolo paese al Umitare d~ una Igran1de toresta, un'ortanella dli nome, lrina,

liutt'i conoscevano ta slortunata bi"mb,a 9' l'accoqtievano sernprs con un sorriso. La barnbina, ChI' aveva una 9 'ande fantasia, passava Ie sue gl~ornlate, raccontando meravlqliose stone e lnventando strane

aw' ····:·e· . nture

.: :'. II: ' , ... III

370

.~~-:---. -

'Ognii rnattina a. scuola i compaqni, pnma deU"arlfli'vo della maestra, l'ascottavano a bocca aperta

II " ..... " . IJ.j; 1''11',:, ~ l:. - ',... ..• J , ••••• ~

Certe volts Irina diceva d~i aver visto un orso ICOln la testa dli uccello, oppure che Iia luna p,iangev,a. d" tristezza pier la .sua soli~.udine,.

,Alrtre volts raccontava dil avers scoperto che il lupo s.'~ travsstiva da donna per andare al rnercato .. Ogn~ !gii,o,rno era una, storia oiversa,

'Tutti! i cornpaqni di lrina erano contenti di cornlnclare cos) la loro gl~,ornata dli scuoia, Appena Ia bamblna cominciava a parlare, in classe tutti s i z ittivano, s,~ S'B n ti va no ,S olta nto iI ~I ci nguetl io die 9 II i ucc,elillii 19 10 storrnire de,11 vente tria. i ramii del oortile fuorl dalla scuola ..

E oosl quando la maestra entrava ~n classe, invece di trovare una glran confusione, vedeva tanf visi attenti e s~~e,nziosii che ascoltavano gl~ straordinari racccou. Oualche volta la maestra aveva perfino rnarceto I;i~n~zio, dlella lezione per lasciare ehe lrina potesse concludere una storia particolarrnente Ilunga ,01 cornpllcata. Pol, sorridendo applaudiva enche lei Iia p,i ceo 11,8, ortanena 9, carezzardola Ie diceva: 1"8e contiaui cosl, un glior-no dlvente ra i una Ig rande scrittnce l"

INei g~iorni ,dri mercato I fna, quandlo usciva dana sCUIO a, se trovava una vecehia bette, vi salva sopra e' dli In ricbtamava l'attenzione dei passanf con Ie sue fantastiche narrazioni.

Poi tornava a casa cantando Ie" [a. chl~ lie cniedeva da ehl" avesse

....

imperate quelle canzoni, rlspondeva: j;iIE, un ruscello dle~1 bosco che [me

Ie he. lnseqnatel"

lnsomrna lrina portava una niota di alle'gria fa t:utti gli abitanf 'dell paese,

- --'

Lie donne si Iermavano volentieri alla SIU,a, casetta per salutarla quando

tornavano [8 p~iedli dalla citta,

Ma in paese c'era anche qualcuno che non amava lrlna: era la fig~lia, del fabbro, Ulna barnbina cattiva e invidiosa, C:JhI8 in classo non apriva mal bocca se non per fare lla spia alta maestra,

Un gli,orno lla bamblna tome a casa e disse a sUIO, padre che Ilrrnna, era, una buqiarda 8, raccontava ilncrledilbili storle per f:ars~i bella 81QIB occhi ,dii tutti ~

III tabbro si lascio corwincere calla fii,gUa e ~~l gl!orn,o[ dope si reco all mercato per asco tars, di persona i raeconti di~ I rma,

La barnblna parlava dll un lupo terocisslrno, d~i cu~ tutti avevano paura e che diventato suo amico, oqni sera andava a farle visita.

Ouando ~ rina lascio lie p iazza. iii fab1bro, 9 rii'db: '1'1 ri na eii offence IOOIn i suoi

""

racconti, E, convlnta chis siamo tutti stupidi ,e che crediarno al~l~e' s.ue

storie senza sense!"

Ulna donna del vlso gl,entile si rivolse ,a.11 fabbro: "Lasciala dlin9~ V~v'e, in un rnondo suo, un mondo 'felliic:e" 9' quando racconta lie' sue stone non 10 fa per tarsi bella ,a,~ nostri occhl, ma perche ci crede veramente"

"Tl sfido a dimostrarlol" rlspose ill fabbro, rosso in volto dalla rabbia nel serrtirsi contradd i re.

La donna comincio a. dlscutere con IUlii': "Iu non eonoscl lnna come la conosco I~OI~ hai soltanto sennto oiglg~1 una. sua storia. INo,n puoi gliudicBtrla solo, per questo"

P'olii riuscl ,8, convincerlo: "Ouesta sera andremo alia casette di Iriina ssnza farci vede re Ve···d1Illra"1 c h·· e· r'I"11m SIll" rai so ··lIl"pr'e· ·en-I'j;j

1· .. • •• ]1 .... j ..... .'.:. .-:: [. ~:.~ .• _ .. ~.:. ::.,1:: . .':.J_'~' ... ~.',! .~: ::.i·~ .. !l.:-.· _ .... : .... _ ~ " __ . _._ .: .. ~ ,"(.:_ !' .. I ...• al' : ... 1, i-.~!V.

- Ouando venne bulo arrivarono in sitenzio 'fin sotto la finestra: lrlna, sola davanf al camino. sl dondotava sulla sedia rnormorando qualcosa fra. se, II due cercarono dli eaplre cosa stesse dlcenoo.

u~~~amilc,o, lupo til aspetto tutte Ie sere! P,ercihe non vieni mai? Perehe mi lasci semprs sola? IDi Qliolrll1o sento gli ucceillin~i che cantano e' ho i mii[ei amici che mli fanno compaqnia. Ma d1i notte ho tanta majinconia, sento solo iii verso [de,11 g[Ulfo e de~ll,a ,ciivetta clh,e rnl lmpauriscono. Tutti hanno

:_ na Im,9,mlml,B '01 !Uln papa chs U rasslcurano. ilnve,ce to ... 1'

II fa bib t ., .... I d h " '""

.. ' ,_ .• ··ro a que p[unl[o! S,II [gmlf'o cornrnosso verso .8, I', anna c e aveva 918

g~~ occnl ~uclidi. Entramlbi si erano resi conto cne la povera bambina

Ib" d" " 1 • f t .. ' h ., .. ;0 ."

aveva . usoqno .'.1 inventare s one antasncr 9' e arrnct II mmaqi nan pier

no n SIB ntii rs i so I ,8".

AII"iimpro'wiso all 'fialblbrol venne un'idlea; ,s,i chiilno verso un grrosso tronco cavo, dicen .• 01: "Da questo tronco [PO,SS,o rlcavare con illl milo scalpello

I he mi "i " I" " del b 'hili ~ I .

q ua cosa c e rru IlaCCI,a sorruq rare a una creaiura c e~ aosc -I I C'OSII . rI na,

vedsndo che '1 s'UO""I'1 psrsonaqqi vivon [0'···· realm e'" nte potra psnsa re che '['II

. ~ .. v. I _:. .-'. . .... . ._.,' I' ... ' .:_,.~. II .. _.::.1. J . ' .. "'[11 .. :' '." ,- ". '..... I.

suoi soqni siano veri!"

Piul tardi la bambma senf batters sui vetro dlena; f~nestra,. Era un nuevo arnico: 10 Spirito dei Boschi,

37'4

' ,[

I ": l-

uc·~ " 'I ," - - II'" d' ~I·'" - - - - ,"_"', uiN' II" -- t' - • . 1-- rttl

I·IBO' _ nnat .~ Iss,e Iia strana appar zrone.rr e a roresta siamo IILU' I

entusia t" dJI-III- t e 8·'0" ne dovresn r . - ontarne una a" nche S-'IIII d'l"1 me!"

_Iflla~· 1,.:.5..1 .Is .. e JlJ =- ':.: .. ~"I'I·· I oj .n I·U ~,Ii.11 r,B,cc'~ .. ··IiL,' (' .. '.' ,', '.'·h;~:. ,'.u ...•. ·'I·~:"

~ " 1 bui 1'11' d 1 Ib I-b' t 'it t tl~

.. " I: .<,:'- -( .. '_""" .. ':.._,' .-. (., . -I "1' . :" ,," ",' I··.·· .~" .-.::~ ::--::- .. ""[,, --":'1 ! :.( 'j-'" 'I .! - _-

O~I scornparve ne :_ UIO" gllorno. IOPO ra _ amnma raccon 0 a tum una

nUIO'Vla storia SU~.IOI Slp~rit,o del Boschl, olcenoo che era venuto a trovarla. La fi 9 I'~a de I tabb ro, J, O,~)iO Ie lezio n i, GO rse a casa Idal pad re P elr intormarlo della nueva bug~ja di lrlna.

Ma con sua grande sorpresa, ill padre ~e' rispose severo:

~~'NI·on devi parlar male Idi~ Irina", Ouello chis' racconta e vero, Anzi devi chiederie sousa pier non averle craduto,"

Fu 'OOSI che quello St!8SS0 giorno"v lrina gluadi,a,gn,o, una nueva arnica ella 'figlia dlel ~alblbrOI perse la brutta ab~itlUdline di fare la SIPii,B.,

C'era una volta.. uno storne II 1110' che oqnl Qlionno si reeava 81 nido del ca,rde~~~no [pier prendere lezioni di bel canto,

I~ ,c,a,rd,e~~iino come, maestro 8'riB, moho bravo e 1110 stornello come all[~[jevo era molto volonteroso.

In [POCOI tempo ill canto delle stornello m'igllioro molto, f~inch,eJ U1n,B sera all'lmbrunlre tutti glli abitanti del bosco si riunlrono 1P1e!r ascoltarto, I rami deqll alberl erano pi~eni dli puoblico.

Anche il tasso di so iii 1',0' motto pwgrloj' USC! dalla sua 'lana" rnentre i~~ ranoccnlo a,lrriiv"Q' atfannato d,a,~lllo, staqno lontano.

Lo stornello corniacio a cantata e suolto tuttii sl senflrono pilu contsnti, piiu alleqri. Sembra'va cha ta rnelodia rendesse piul fellrici gil abltanf die II bOSt)O che s'i senflrono piul amici ra . il II'O,IrO~

376

Era, un canto Igioiosol e vivace Ie all lie, fine 'tuttii S~I conqratularono con 10 stornello clhe er,a, dventato COS'~I bravo

M'" ':.- :./ ... <. I'~'I .:" 'f ..... : I . ·'.~l .. ::_ :',;1 .... ' ~

Una none IdiJ Ilun,a plena un usiqnolo v,olilo sui ramo pilul a~~:o dli una querela e comincio a cantare. ILa metodia Ide'~I'u,oc,elliiin,o, plena di dolo e trtsti note, era commoverte.

Fu la volpe, che d~i solito dorrniva poco, la prima a Irl~maner,e lncantata ad ascoltarlo, E subito eh iarno la lepre: f,~V~i,e n i ~ Vieni a senf re! ,

IQ'· ·'ual-c'unl'f""Ii g'll·a'\' 5'1t·18=g' I~;o''':' accorse Anche 10'" sto rna' 111110,' rlrnas '9: a"ff' 'ascin ato dal1a

.'_ ..: I • .:.:... _.:. U . .::..... .: .' '. 'W' ," ':' ~ II .. ' .' v.' .... ", .... _ '.' ..... I!!! _ • _ _ _ -_'_ . .' '.' . ." I.'. IJ. .. '. ~ I '.' .. .' ~ .. ' I ,I .' '.' . '. _ . I _ ,'_'. , : . I

,d,ollce' melodia. A,lle fine tutti acclarnarono l'uslqnolo COml'€! un Re~, per 8J,ver cantato cosl bene, Lo stornello torno plene dii verqoqna al suo nido, Come gli sarebbe piaciuto cantare come l'usiqnolol Si ricordava tutte lie' note che aveva sentiito e quella none soqno dii essere dlventato bravo come l'usiqnolo

Nei 'gio,rni sequent volo ne'l~ 'fi~tt,o b'OSiOO per esercitarsi a imitare quel caruo COS!] diverso dal suo. INI'on c'era nessuno che potesse dare un 'giuldli,z,io ,sui suoi proqressi, rna ulna sera penso clhe flnalrnente il suo canto ,elr,a, cambiato e forse era diventato anehs mi'Qlliiore' di quollo d,e~II'Ul8ignol~I'o. t.o stornello iinvlitb tuttlll adl ascoltare iii I sUIO' nuevo concerto

e quando, furono pronti, ,orgog~ioso, cornincio ,8. cantare. MI.8, gll~i animali d,e,11 bosco, chl€ conoscevano Ie note allll'8lgre del ,sUIO canto, non riconobbero adesso lie delicate note de'~II'iUsii'gnoll'o. Anzl quello che usciva dal becco delle storneuo assornlqllsva p~iul all glracch~,are ,deilia gazza che ad a~tro,. Piano piano, .. [In slil',snzicJ!, tUlHi cominciarono ad andarsene. L:ultim(l rirnasto, il ranocchlo, urlo: "Basta! N!on sal cantarel'' e salto via"

II povero stomello guarldlo in basso e si accorse ,dw essere rimasto solo,

II gio,rno dOIPOI, disperato pier Iia b runa f[J'g ura, 'VlO 10 dal cardelli n 0 ~

"Che C08a ho comblnato, maestro?' glli chiese triste,

"Non devi Iillmit,are l'usignolo. Tiii servira di' lezionel ID'9Vi aver fiducia

nei tuo canto, perche e quello chile i tuoi amici vo'glliono sentire da tel" "Cosa devo fare ora?" dornando lo stornelto.

"Riprendi a cantare con al1legria, come sail 'Vedrai chs tutti

ti ascolteranno ,di nUlO'VQ cion qiola!' Ri~nglr,az:~ianl,do" 10 stornello volo al sUIO nido.

,AV,9VI8, capite f~nalmeni,e che SliI e' apprezzati solo per quello che sl @' capaci di fare bene,

LA FIGLIA D,L BOSCO,

O'era una volta.; uno Zar che aveva Ire figllL Ouando furono crescluti, 1110 Zar decise chle era giUlnto il memento che si sposassero. L~ chiamo e oopo averli portaf sotto lie rnura ,del~la r,eggia, disse: "Oqnuno ,dli voi prenda il SUiO a rre QI e lanci una freccia oltre QU'8StO rnuro, IDove cad ra II a frecc i a, I ~ trove rete la vostra snosa n

.. ' .:.' 'll lu. : _'f""11 • _,: i,

_ tre 'fligli rirnasero un IPO' stupiti rna, conoscendo il carattere autorttarlo dlIB_ padre, esequirono I~',ordlinle.

II maggiore' punto l'arco a destra e ta freccia cadde in un qiardlno in

. . t I f I' d-'" .

CUI 81 trovava _8 Igi ra 1_ II un ncco

commerclante,

III d ,. ~ ,.. t II

secon 0 rmro a, suus ra e wa

treccla cadde davanti alia finsstra

delll,8 f~',gna di un valoroso ge'nerale., Boris, il piu gi,olviane~1 che tutti reputavano il Imli'lgl~l~or arciers del re'glno,~ esito a lungo prima dm sceqliers II,a direzione,

P'Q'i tmalrnente alzo l'arco 18 101 iese G'on '0 rZ,8 " Era convinto di non aver mai lanciato una freccia COS! iontano, Uscito dalle mura, comlncio a, csrcare ~I pumo in cul era caduta la treccla, Ma linv'alno., Flnche gli vsnne in mente che

forse Iia freccia era caduta in un motto fiitto vlclno alia re'gllg~a ei

nelquale nessuno si era mai lnoltrato. Con grande fatica si fe'c1e Ilargo fra Oil grovigliro d~ plants, flnche sbuco in una piccola radura e' n 'viide Il,a. sua freccla conficcata nel terrene,

,Siii ferrno stupito: seduta davanf a un ruscello, vestita dli stracci, una belliissima tanclutta 10 fissava,

Boris contuse Iia saluto: "Buonqiorno' Corne ti chlaml?"

La gio'v,B,ne 101 gluardO, sorridendo, e gli rispose con una voce

dolclssima pronuncianoo suoni senza sanso, Boris si 8CGOrSe allora Ic'oni sgl!omento, che la fanciuua rlusciva a caplre, sla pure con tatica, rna non sapeva parlars. La freccia, aneora conficcata nle~ terrene, rtcordo a Boris la promessa fatta [all padre, Senza dubbio la raqazza rche gill s "a.va davantl doveva divan tare la sua sposa. Eppure Boris non ne era d[j.spiaciutol; nonostants questa incredlblle sltuaztone. S,r9 il destlno 111.0 obbilliga~a a sposarta, ~IOI avrebbe tatto 'VIO Is'nlirBri .. Accarezzo i capelll Ibji,on,d~j Idel.lla sconoseiuta pol la prese pier msno dicendo,lle: "Sono iill Principe Boris figllilo delle Zar. Vedli quella treccia? l:h'o tirata io poco fa, sapendo che nel purrto in cui cadeva avrel trovato la mia futura moqlle.

La sorte adssso cl lrnpone di sposarci. Ma io ne san) fellc - - t ?~I C":' - g-II"I o'C'Ch;'1 p"I'S' nl dl"1 g"lo~a e un sornso

111_: I~e 'e 'U'~, '_-,o,n " _ :":' __ ~,: :,~I '. ,._lrl··.I., 1 I Iii ,·"'"'1-,,

alleqro, la fanciulla annul, Le nozze dei tre frate lili UIIrOin01 celebrate quasi sublto, Pol O'gl n iii coppla ando aid abitare in un'ala ,diivrelrsa d,e~l palazzo" Nei rnest che sequirono, mentrs i

suol tratelli partecipavano con lie rnoqli aiIIB, vita dli corte, Boris iinv'eCrB viveva appartato, Era rnolto innarnorato rd~ sua moqlie, e cercava dli apparire iI rneno posslblle in pubblico per evitarle l'irnbarazzc ,d~ In ani saper parlare, LID Zar sill era penuto di aver seelto questo strano modo dii maritare l~ f~igli., Capiva che Boris, per obbedlrqll, aveva SIPO',S,st.o una donna, che tutf

schernlvano, L!'iso~,almlento in cuii vivsva il figllio 11'0' addolorava. .Alcunii cortlqianl avevano addlrhtura 108,810 ioolln,siglliarglliil dli allontanere da~ palazzo la mogllie Id~ suo 'figlliilo~

',8, g"lortno delle nozze 1[01 Zar non f'aveva piu vista, finche un pome'riggio 118, incontro rnenfre pas,seggiiava, nel glliardlini' dlel~,a regg'ia~ La, faneiut a sii lnehlno protondamente e quando alzo gli

occhi melancomci, 1'0 Zar vide, cho erano pieni di tacnme. I~I vecchio ellora tese I,a mana per aiutarla a rlalzarsi ,e lie 'd~ISS.€': "Domani sera sarai ~nvi~ata a.~ ballo di corte, to t.i offnro H mio braccio e epriremo Ie danze,' La. sera del ballo tutta la corte, aspettava curiosa l'arrivo 'deilla. Prlncipessa .. Ouando fece Iia sua entrata, tutti ammutoiirono: splendida ned suro lunqo abito Idm seta color arqento, sui lunglhi capelli biondi un diadema di perle, la gliova,ne si lnchino con glrazia davanti allo Zar. Ouesn lie, prese la mano 9, come prornesso lie disse: "Puoi concedermi questo ballo?" "Cerro Ma,esta~n rispose con voce dolcissima la Principassa .. Sia Io Zar che i cortlqiani rimasero in dubblo, Era stata proprio I~ei a parlare? Uln brusio d~ voci a,g~l:at,e si sparse per la sala, pol tutti si zittirono perche la Principessa continuo rivolta allo Zar: "Sono ~ell[,ce dli essera qui insieme a

voi p e' r ta prima volta!' Un .- m - sn s~'

- I :', r 'c' i: .. ' ,", . : ': I~'. ," _ appIUau,·' .. · ',.~

Ievo Ie, tutti comlnciarono a cornmentare

eccitaf I' blisbilglll,andio fra 110 rio :: "La Plri ncipessa partal" ILo Zar ,all colmo dell'ornozione stava abbraceiando Boris che g[~i sussurrava:

ILTi abbiarno tatto una grande sorpresa, vero? O'Qlnii sera da mesi, con pazienza, [Ie mseqnavo a parlare, Forse il tuo invito ~Ie ha tolto la p a-' ura che pe I~r' tanti a n-' n 1"11 blocca va la '8: iua V···O"- C·8.:.o··I" III IP"-a~ drs felice

_ , __ ' .- II~ '. I .. : :'. 111' .UII. _, I _ ~ .... ~I .... '.- ';- .. " ' .. "." ._. ' .. :...:.: -:-.' ~~ -·1 : '. j I - .. =.,="

abbraecio di nuevo ill fliglio: "Perehe pnma non parlava?"

~ -

"E una triste storia" rispose il filgilio" 'iche' SOliD adesso sono riilUscito

a. farrni raccontars completarnents. 'Quando era ancora una barnbina il padre, un uomo moli 0' ricco mort, Llo zlo, SU'O tutore, per impossessarsl ,deli suoi beni, Iia Ieee porters i~n quel fltto bosco dove l'ho trovata, Ognl~ me'S'8 due arrniqerl lie portavano del cibo ricordandole che se avesse osato uscire dal bosco 10 zio l'avrebbe uccisa, 'Quest! anni dli solitudine, plenl di terrore, ~e avevano tolto la taco I ta d i~ p a r~ a ria ,.'~

Lo Zar ne~i gliolrn~ chs seglUli rono rifl~ette a 11Ulngol" f n c he ana prima rlunlone del Consigltiol del R,e'gn,o' annunclo: "Sara Broriis i~1 mio successore, perche hie avuto la prova di quanta pazienza e sagge·zz.a. sii,a. state capace nel~I'amla.re sua mogliii'8,.

E polehe per governar'B bisogna soprattuno

"I . II . h ~

amare I~ proprto pope 0'" soro sicuro c e sara

lo Zar adlaHo per voil"

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