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CAPITOLO VII

OPERE DELL’INGEGNO. INVENZIONI INDUSTRIALI

Le creazioni intellettuali
Le creazioni intellettuali (cioè frutto dell’intelletto umano) tutelate e disciplinate dal nostro ordinamento si
dividono essenzialmente in due categorie:
 Opere dell’ingegno che sono idee creative nell’ambito culturale (poesie, film, canzoni)
 Invenzioni industriali che sono idee creative nell’ambito della tecnica (il metodo di stampa di un
libro, il modo di fabbricare un libro)
Ovviamente l’idea creativa nel campo culturale o della tecnica (il c.d corpus mysticum) non devono essere
confuse con l’oggetto (il c.d corpus materiale) attraverso cui l’idea culturale viene trasmessa o l’idea tecnica
viene applicata.
Es: una cosa è la poesia, un’altra è i libro attraverso il quale viene trasmessa; una cosa è il metodo di
stampa del libro, un’altra i risultato materiale della sua applicazione: il libro.
La tutela che l’ordinamento fornisce alle creazioni intellettuali è dovuta al fatto che le opere dell’ingegno
sono oggetto del diritto d’autore e le invenzioni intellettuali formano oggetto, a seconda del loro contenuto
del a) brevetto per invenzioni industriali, b) del brevetto per modelli di utilità oppure c) della registrazione
per disegni e modelli.
Tai creazioni intellettuali quindi trovano tutela nel cc ma anche e soprattutto nel codice della proprietà
industriale (cpi)

IL DIRITTO D’AUTORE
Oggetto, contenuto e tutela
Come abbiamo detto, ai sensi del’art 2575 cc, “Formano oggetto del diritto di autore le opere dell'ingegno di
carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative,
all'architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”
(romanzi, poesie, trattati scientifici,canzoni, quadri, manuali didattici, software, banche dati ecc).
Ora, tale opere sono coperte dal diritto d’autore indipendentemente dal loro pregio o utilità pratica, l’unico
requisito richiesto dall’art 2575 cc è “il carattere creativo” cioè vale a dire che l’opera deve presentare un
minimo di originalità oggettiva rispetto a opere dello stesso genere già esistenti. È un’originalità che può
consistere anche semplicemente nell’esporre fatti noti ma in un modo proprio (coe avviene in una raccolta
di leggi) oppure nella rielaborazione di opere preesistenti (come avviene in un adattamento di un romanzo
al teatro o al cinema).
Se sussiste questo “carattere creativo” il diritto d’autore, ai sensi dell’art 2576 cc viene in essere con la
creazione dell’opera: “Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione
dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale”.
Es: un romanzo è coperto dal diritto d’autore, ed è quindi tutelato dall’ordinamento, dal momento in cui chi
lo scrive fissa le sue idee in modo sufficientemente compiuto a prescindere dalla sua divulgazione fra il
pubblico.
E’ prevista una registrazione dell’opere dell’ingegno nel registro pubblico generale delle opere protette e,
ancora, per quelle musicali e cinematografiche nel registro della SIAE (Società italiana degli Autori ed
Editori) ma non sono registrazioni necessari per la costituzione del diritto d’autore che viene in essere con
la semplice creazione dell’opera.
Ora, il diritto d’autore ha una duplice tutela:
 Morale e perciò si parla di diritto morale
 Patrimoniale e dunque si parla di diritto patrimoniale

In virtù di questo diritto d’autore morale, l’autore dell’opera dell’ingegno ha diritto:


 A decidere se pubblicare l’opera oppure no e mantenerla inedita
 Se pubblicarla con il proprio nome oppure in forma anonima
 Di opporsi a modificazioni o altri danni all’opera che rechino pregiudizi alla sua reputazione o onore
 Di rivendicarne la paternità
 Di ritirare l’opera dal commercio ogni qual volta ricorrano ragioni morali molto gravi.
Questi diritti sono irrinunciabili e inalienabili e non si perdono con la cessione dei diritti patrimoniali;
addirittura dopo la morte dell’autore possono essere esercitati dai suoi congiunti (fatta eccezione per il
diritto di ritirare l’opera dal commercio).

Il diritto d’autore patrimoniale, invece, si concretizza nel diritto dell’autore all’utilizzazione economica
esclusiva dell’opera in ogni forma e modo, originale o derivato, fatta eccezione per alcuni casi in cui se ne
dispone la libera utilizzazione al fin di tutelare l’interesse alla diffusione della cultura.
Il diritto all’utilizzazione economica esclusiva dell’opera si articola in determinate facoltà previste dalla
legge:
 la riproduzione dell’opera
 la trascrizione dell’opera
 la diffusione dell’opera
 la distribuzione dell’opera
 il noleggio dell’opera
 la traduzione dell’opera ecc..
e riguarda l’intera opera ma anche singole parti di essa se hanno autonomo carattere creativo (per esempio
un personaggio del cinema- “topolino”- è una parte dell’opera cinematografica con autonomo carattere
creativo e quindi su di esso si estende il diritto all’utilizzazione economica esclusiva dell’opera)
A differenza del diritto morale, il diritto patrimoniale d’autore ha una durata limitata e si estingue entro 70
anni dalla morte dell’autore (prima erano 50 anni).
Il diritto all’utilizzazione economica esclusiva dell’opera dell’ingegno è trasferibilein toto o nelle sue singole
parti:
 per atto inter vivos
 per atto mortis causa
Quando il trasferimento avviene per atto inter vivos deve essere necessariamente trasferito con un atto
scritto e può essere un trasferimento definitivo o temporaneo.
Le parti possono utilizzare a riguardo qualsiasi schema contrattuale tipico o atipico, ma in genere quelli più
usati sono:
a) il contratto di edizione con il quale l’autore concede in esclusiva all’editore il diritto di pubblicare la
sua opera per la stampa per conto e a spese dell’editore stesso. L’editore a sua volta si obbliga a
stampare e mettere in commercio l’opera e dalla sua vendita corrispondere un compenso
all’autore, compenso che può essere a forfait oppure può costituire una percentuale delle vendite.
Tale tipologia contrattuale tra autore ed editore può avere una durata massima di 20 anni.
b) il contratto di rappresentazione e di esecuzione con il quale l‘autore cede in via non esclusiva il
diritto di rappresentare o eseguire la sua opera in pubblico (per esempio un romanzo o una colonna
sonora al cinema o in teatro) e l’altra parte si obbliga a provvedervi a proprie spese. Questa
tipologia contrattuale è regolata sulla base della disciplina del contratto di edizione con i relativi
adattamenti.

Al diritto d’autore sono connessi una serie di diritti affini per alcune categorie di soggetti come produttori di
dischi, interpreti di opere dell’ingegno quali attori e cantanti, autori di progetti di ingegneria ecc.. ai quali è
riconosciuto il diritto ad un equo compenso da chi utilizzi in qualsiasi modo (anche senza scopo di lucro) la
loro opera creativa o interpretativa.

Il diritto d’autore è tutelato dalla legge in ambito:


- civile
- amministrativo (con sanzioni pecuniarie)
- penale (reato di contraffazione e plagio)
contro chiunque ponga in essere condotte lesive nei confronti dell’autore dell’opera del’ingegno, condotte
che si possono concretizzare nell’imitazione totale o parziale di elementi essenziali dell’opera o lesione di
singole manifestazioni del diritto d’autore (non consentire per esempio la pubblicazione in forma anonima
o l’esclusiva utilizzazione economica dell’opera ecc.)
Questa tutela ha effetti su tutto il territorio nazionale, ma con gli anni e la sempre più ampia apertura
dell’Italia ad una dimensione internazionale si è posto il problema della tutela del diritto d’autore da lesione
che potrebbero provenire da terzi in altri Stati. A tal proposito sono stati redatto alcuni accordi
internazionali cui ha reso parte l’Italia per regolare il fenomeno, in particolare:
a) la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie ed artistiche del 1896
b) la Convenzione di Ginevra del dritto d’autore del 1952

LE INVENZIONI INDUSTRIALI
Oggetto e requisiti di validità
Accanto all’opere dell’ingegno, un’altra tipologia di creazioni intellettuali sono le invenzioni industriali vale
a dire le idee creative che appartengono al campo della tecnica. Sono idee che fungono da soluzioni
originali ad un problema tecnico e applicabili per la produzione di beni e servizi.
Mentre le opere dell’ingegno sono coperte dalla tutela del diritto d’autore, le invenzioni industriali sono
tutelate e rese pubbliche tramite l’istituto del brevetto concesso dall’Ufficio italiano brevetti e marchi che
ne garantisce all’autore l’utilizzazione economica esclusiva. Anche le invenzioni industriali non brevettate
godono di una tutela anche se molto limitata.
Ora, forma no oggetto di brevetto per invenzione industriale le idee creative maggiormente innovative in
campo tecnologico che si possono classificare in 3 categorie:
1. le invenzioni di prodotto che hanno per oggetto un nuovo prodotto materiale (per es una nuova
macchina o un nuovo composto chimico)
2. le invenzioni di procedimento che possono riguardare:
(1) l’invenzione di un nuovo metodo di produzione di beni già conosciuti
(2) l’invenzione di un nuovo procedimento di lavorazione industriale
(3) l’invenzione di un nuovo dispositivo meccanico.
3. le invenzioni derivate che consistono in un’invenzione derivata da una recedente già esistente e
possono consistere in:
(1) un’invenzione di combinazione cioè una combinazione di invenzioni preesistenti che danno
vita ad un procedimento nuovo
(2) un’invenzione di perfezionamento vale a dire un miglioramento di un’invenzione
preesistente
(3) un’invenzione di traslazione e dunque una utilizzazione completamente nuova di sostanze
già conosciute.
La legge fa, però, espressamente divieto di considerare invenzioni alcune categorie di idee creative nel
campo della tecnica al fine di favorire la libera utilizzazione di idee fondamentali:
 le scoperte o le teorie in ambito scientifico e matematico come per esempio la scoperta dell’atomo
o la teoria della relatività di einstein
 i principi e i metodi per attività intellettuali, gioco o attività commerciali e i programmi di
elaboratori come per es i software cioè i programmi per calcolatori che sono invece tutelati con il
diritto d’autore (mentre sono invenzioni intellettuali gli hardware cioè l’elemento materiale del
calcolatore) oppure i metodi per il trattamento chirurgico, terapeutico o diadel corpo umano e
animale come per esempio la TAC
 le presentazioni di informazioni
Oltre che appartenere a una di queste tre grandi categorie di invenzioni, per ottenere l brevetto è
necessario anche che l’invenzione industriale risponda ad alcuni requisiti di validità:
 liceità cioè essere conforme alla legge, all’ordine pubblico ed al bon costume
 novità cioè l’invenzione non deve essere compresa nello stato della tecnica il che significa che
l’invenzione per essere nuova non deve essere stata già divulgata, in Italia o all’estero, prima del
deposito del brevetto.
 inventività vale a dire che l’invenzione deve essere frutto della capacità inventiva dell’autore (deve
essere nuova e originale allo stesso tempo), può consistere anche in un progresso tecnologico
minimo (per es semplificare una macchina riducendone i costi) ma quello che rileva è che sia
espressione di attività creativa che non sia raggiungibile dal tecnico medio facendo ricorso alle
ordinarie capacità e conoscenze in materia.
 Industrialità e quindi l’invenzione deve trovare applicazione in qualsiasi ambito dell’industria
compresa quella agricola

L’invenzione brevettata e non


L’invenzione industriale, come dicevamo, può essere brevettata e non ma l’ordinamento gli fornisce
sempre e comunque una tutela che però si differenzia a seconda dell’ipotesi a cui facciamo riferimento ed è
maggiore per l’invenzione brevettata.
Invenzione brevettata
L’ordinamento fornisce una tutela giuridica forte alle invenzioni brevettate che ha doppio contenuto:
1. Morale e quindi all’inventore è riconosciuto il diritto di essere riconosciuto autore dell’invenzione;
tale diritto morale si acquista per il solo fatto di aver posto in essere quella invenzione
2. Patrimoniale e cioè il diritto di avere l’utilizzazione economica esclusiva del’invenzione; tale diritto,
però, si acquista con il conseguimento del brevetto per il quale si fa domanda presso l’Ufficio
italiano brevetti e marchi, una domanda che deve essere necessariamente (a pena di nullità)
correlata ad una descrizione dell’invenzione sufficientemente chiara e completa affinché qualunque
persona esperta in quell’ambito possa attuarla ed eventualmente tale descrizione può essere anche
accompagnata da disegni esplicativi.
Ogni domanda può avere ad oggetto una sola invenzione di cui si deve fare rivendicazione cioè
specificare cosa deve essere oggetto del brevetto.
Se l’ufficio concede il brevetto l’inventore avrà ottenuto l’esclusiva sull’utilizzazione economica
dell’invenzione per un massimo di 20 anni senza possibilità di rinnovo del brevetto.
Questo diritto, però, può essere perso anche prima del decorso dei vent’anni quando:
i) Il brevetto sia dichiarato nullo per l’assenza di requisiti di validità
ii) Quando sopravviene una causa di decadenza come per esempio la mancata attuazione
dell’invenzione brevettata.
Il brevetto fornisce all’inventore la possibilità esclusiva di fabbricare, commerciare e importare la
sua invenzione (o i prodotti che ne derivano) su tutto il territorio nazionale salvo alcuni casi in cui è
concesso l’uso dell’invenzione a terzi per scopi privati e non commerciali.
L’esclusiva di commercio dell’invenzione si esaurisce coma la prima immissione sul mercato del
prodotto brevettato il che significa che se un soggetto acquista il prodotto frutto dell’invenzione
messo in commercio può rivenderlo liberamente (con o senza consenso dell’inventore) salvo che
non ci siano ragioni legittime per impedirlo come per esempio il fatto che il prodotto sia stato
modificato o alterato.
Se si dovesse trattare di un’invenzione di procedimento, l’esclusiva va a coprire solo l’applicazione
del nuovo procedimento e i prodotti di frutto di questa applicazione il che significa che lo stesso
prodotto ma frutto di un procedimento diverso non è ricompreso nell’utilizzazione economica
esclusiva se non se ne richiede un brevetto autonomo e separato e quindi non se ne può impedire il
commercio.

Il brevetto è trasferibile sia con atti inter vivos che cn atti mortis causa e il trasferimento può essere:
i) Definitivo
ii) Temporaneo e in tal caso l’inventore può concedere una licenza del brevetto a terzi. La licenza
può essere esclusiva e quindi il brevetto potrà essere concesso ad un solo soggetto oppure non
esclusiva e quindi il brevetto verrà concesso a più soggetti diversi. In realtà la forma di licenza
più usata nel concreto è quella non esclusiva il che fa sì che spesso la grande industria di paesi
ad alto sviluppo tecnologico mette a disposizione questi brevetti a varie imprese di altri paesi
creando così una rete dipendente tecnicamente e economicamente da essa- si crea in tal modo
una sorta di monopolio su tali imprese che producono un prodotto dallo stesso brevetto.
Sul brevetto possono essere, poi, costituiti anche diritti reali di godimento o di garanzia ed esso
può essere altresì oggetto di esecuzione forzata o espropriazione per pubblica utilità.

L’invenzione brevettata trova tutela sia in ambito penale che civile: è infatti prevista in ambito penale una
sanzione per la contraffazione cioè una sanzione per chi usi abusivamente l’invenzione brevettata;
conseguenza di ciò è che il giudice potrà, una volta accertata la contraffazione, ordinare l’inibitoria della
condotta (e quindi vietare il futuro uso abusivo dell’invenzione) e eliminare dal mercato i prodotti realizzati
abusivamente (tramite sequestri, rimozione, distruzione ecc).
A queste sanzioni possono unirsi anche quelle sul piano civile e quindi il giudice potebbe ordinare il
risarcimento del danno patrimoniale (quindi il danno emergente e del lucro cessante) ed anche del danno
morale.

Ora questo brevetto ha un valore solo nazionale ma l’inventore può ricevere anche una tutela
internazionale poiché vi sono una serie di accordi internazionali in tal senso (convenzione di unione di Parigi
del 1883 per la protezione della proprietà industriale, il Trattato di Washington del 1970, la Convenzione di
Monaco di Baviera del 1973) anche se poi materialmente il contenuto di tale diritto di esclusiva in ambito
internazionale si rifà alla disciplina nazionale.
Nell’ambito dell’Ue poi è stato istituito nel 2012 da alcuni regolamenti Ue il brevetto unitario europeo, un
brevetto autonomo rispetto a quello nazionale e unitario rilasciato da un apposito Ufficio europeo di
Monaco con carattere sovranazionale mirato a creare una cooperazione rafforzata tra gli stati membri
aderenti ma l’Italia è rimasta fuori da tale cooperazione.

L’invenzione non brevettata


Ora, l’inventore può anche decidere di non ricorrere al brevetto per la sua invenzione ma nonostante ciò
l’ordinamento non ne trascura una tutela anche se minima. Innanzitutto in questo caso bisogna distinguere
due diverse fattispecie che si potrebbero presentare:
 il caso in cui l’inventore non ricorra al brevetto e mantenga segreta la sua invenzione
 il caso in cui l’inventore non ricorra al brevetto ma divulghi comunque l’invenzione
Nel primo caso, essendo che l’inventore mantiene segreta l’invenzione, è possibile che qualcun altro giunga
alla stessa invenzione e ne chieda il brevetto e poiché tra i due inventori prevale chi ha presentato per
primo domanda di brevetto la legge tutela fortemente l’invenzione brevettata. All’inventore che non ha
richiesto il brevetto e ne ha fatto uso almeno un anno prima dell’inventore che lo ha richiesto, però, la
legge riconosce la possibilità di continuare a farne uso nei limiti però del preuso- vale a dire nello stesso
luogo, con le stesse modalità in cui ne stava facendo uso prima che qualcun’altro ne richiedesse il brevetto.
Il preuso fa sì anche che l’inventore possa trasferire la sua invenzione ma esclusivamente insieme al
trasferimento dell’azienda .
Nel secondo caso invece, anche se l’invenzione non è stata brevettata comunque l’inventore l’ha divulgata
e se qualcun altro ne chiedesse il brevetto l’invenzione mancherebbe del requisito della novità perciò il
brevetto non sarebbe concesso o, se concesso, si potrebbe esperire contro quest’ultimo un’azione di
nullità. Una volta dichiarata la nullità però chiunque potrà sfruttare l’invenzione.
I MODELLI INDUSTRIALI
Modelli di utilità. Disegni e modelli
I modelli industriali sono un terzo genere di creazioni intellettuali applicate all’industria ma che hanno un
minor rilievo rispetto alle invenzioni industriali visto che riguardano semplicemente l’aspetto funzionale o
estetico dei prodotti e non la loro realizzazione o invenzione.
Questi modelli industriali si dividono in due categorie:
 modelli di utilità che riguardano l’aspetto funzionale del prodotto ed in effetti si configurano come
idee nuove per migliorare la funzionalità (efficacia o comodità) di un prodotto (es un nuovo
progetto di poltrona del dentista per agevolarne il lavoro)
 disegni e modelli che riguardano l’aspetto estetico del prodotto poiché sono idee destinate a
migliorare l’aspetto (forme, linee, colori ecc) del prodotto come per es una nuova e originale forma
di paraurti di una macchina; ed è questo il campo dell’industrial design.

Ora la tutela dei due modelli industriali è differente:


1) i modelli di utilità sono soggetti a brevettazione per questo la loro disciplina segue quasi in tutto e per
tutto quella delle invenzioni industriali brevettate.
Sicuramente ne requisiti di validità per poter far domanda di brevetto i requisiti di novità e originalità
sono attenuati per i modelli di utilità poiché si tiene sempre conto del fatto che non si tratta di vere e
proprie invenzioni completamente nuove ma di miglioramenti della funzionalità di prodotti già
esistenti.
Un elemento di differenza rispetto alla disciplina delle invenzioni industriali brevettate riguarda la
durata del brevetto perché esso ha una durata di soli 10 anni e non 20 come per le invenzioni
brevettate.
2) I disegni e modelli invece sono disciplinati dal d. lgs 95/2001 in attuazione di una direttiva comunitaria
(la 71 del 98 CE) che ha significativamente modificato la normativa precedente in materia.
Innanzitutto la disciplina si è estesa anche ad idee inserite in un processo di assemblaggio di un
prodotto complesso e poi è previsto che per tali modelli industriali non sia prevista la brevettazione ma
la registrazione.
Affinché si possa ricorrere alla registrazione è necessario ce sussistano due requisiti:
- La novità vale a dire che il disegno o modello da registrare non deve essere identico ad un altro
disegno o modello già registrato o divulgato in precedenza
- Il carattere individuale cioè deve suscitare in chi lo utilizza un’impressione generale diversa rispetto
a quella suscitata da qualsiasi altro modello o disegno precedente.
- La liceità nel senso che non possono essere registrai modelli o disegni contrari alla legge, all’ordine
pubblico ed al buon costume oppure disegni o modelli protetti da convenzioni internazionali o che
rivestono un particolare interesse pubblico.
La registrazione ha una durata di 5 anni dalla domanda e può essere prorogata per un massimo di 25
anni totali.
Un’altra importante novità introdotta nella disciplina dei disegni e modelli è che l’industrial design è
stato fato rientrare nelle opere d’arte applicate all’industria e in quanto tale può godere della tutela
offerta dalla disciplina sul diritto d’autore.
Esistono anche disegni e modelli comunitari, accanto a quelli nazionali, che godono di un’autonoma e
unitaria tutela del regolamento6 del 2002 CE estesa a tutti gli Stati membri dell’UE.
Questa disciplina coincide in larga parte con la nostra disciplina nazionale ma in più riconosce una
limitata e provvisoria tutela anche ai disegni e modelli non registrati che godano dei requisiti di novità,
individualità e liceità per un periodo massimo di 3 anni dalla divulgazione.

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