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Nel Febbraio del 2020, in Italia e nel mondo scoppiò una terribile emergenza sanitaria: il
Covid-19. I governi di vari paesi, inizialmente, presero sotto gamba questo problema e non
emanarono alcuna misura atta a fermare la pandemia. Solo quando la situazione divenne
più grave, diversi stati attuarono varie misure, tra cui la chiusura delle scuole, in modo da
limitare i contagi. In seguito a questa decisione gli insegnanti e gli studenti si trovarono
didattiche. Nel frattempo, alcuni docenti iniziarono ad adottare una didattica on-line per
poter andare avanti col programma. Il governo italiano trovò molto funzionale questa
soluzione e la rese obbligatoria a partire dal 4 Marzo 2020. Il nome che venne attribuito a
ad essere scettici nei confronti della modalità, in quanto si pensava che avrebbe insegnato
poco o niente ai ragazzi, sia dal punto di vista teorico, sia da quello pratico. Ad oggi, dopo
aver affrontato diversi mesi di DAD, credo che queste persone si siano sbagliate, almeno
nozioni soprattutto dal punto di vista teorico, quasi nel medesimo modo in cui le avrei
imparate in presenza. La più grande differenza tra una didattica in aula ed una a distanza,
secondo il mio parere, sta nella verifica delle competenze degli studenti. Se in presenza la
validità della prova è garantita dal controllo dell’insegnante sul suo corretto svolgimento, in
DAD, questa forma di controllo veniva meno, soprattutto nei confronti degli studenti che
non disponevano di dispositivi dotati di videocamera. Questa falla nel sistema, ha fatto sì
che alcuni studenti, abbiano passato l’anno con molte carenze, in quanto svolgevano le
verifiche, aiutandosi con i libri di testo o facendosi aiutare da altre persone. Un altro difetto
della DAD consisteva nell’impossibilità di garantire delle abilità pratiche agli studenti, visto
che non si disponeva né degli strumenti, né delle autorizzazioni per poter svolgere delle
attività laboratoriali a casa. La didattica on-line non ha presentato dei difetti solo dal punto
di vista dell’insegnamento, ma anche dal punto di vista organizzativo, in quanto gli orari
insegnamento ha fatto emergere anche le disparità sociali presenti nel nostro paese, in
quanto, molti ragazzi non sono riusciti a seguire le video-lezioni, o le hanno seguite con
parecchie difficoltà, perché non disponevano dei mezzi informatici adeguati. Un altro
problema sociale è stato rappresentato dalla mancanza di rapporti sociali con i propri
matura. Senza questo rapporto, secondo me, abbiamo un po’ danneggiato la nostra
crescita personale, perché non abbiamo avuto modo di interagire e confrontare le nostre
idee con i nostri coetanei, per un lungo lasso di tempo. La DAD ha presentato anche degli
aspetti positivi, per esempio gli studenti ed i professori hanno potuto svolgere le loro
attività comodamente da casa, senza affrontare lunghi viaggi per raggiungere l’edificio
scolastico. Un altro punto di forza è rappresentato dal fatto che, stando a casa, si ha una
minor probabilità di contrarre il Covid, quindi la didattica risulterebbe, dal punto di vista
sanitario, più sicura. Purtroppo, a mio avviso, la DAD non potrà mai sostituire
completamente la didattica in presenza, perché non può garantire diversi elementi tra cui:
le attività di laboratorio, le attività pratiche di educazione fisica, il contatto sociale tra gli
studenti e molti altri aspetti. Concludendo, dal punto di vista oggettivo la DAD ha