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in cucina

c o n G h i s a n a t i va
20 rice tte da co ndivid ere

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 1
2020 © Ghisanativa.
Tutti i marchi riportati in questo ebook appartengono ai legittimi proprietari.
Il presente manuale non può essere venduto, duplicato, modificato e distribuito senza
autorizzazione della Fonderia Finco, proprietaria del marchio Ghisanativa.
Il presente manuale gratuito ha come unico scopo la diffusione ai fini promozionali
del brand Ghisanativa.

Ringraziamenti:
Un grazie speciale da parte di tutta l’azienda alla famiglia Finco e a tutto il personale
della Fonderia Finco che dedica anima e corpo al progetto.

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Grazie per aver scaricato questo ebook!

L’amore per la mia fonderia e la conoscenza dei materiali, mi hanno portato


a condividere con te questo progetto ambizioso: raggiungere la tua casa con
degli strumenti di cottura che si ispirano al passato ma che vogliono riscrivere
il futuro della cucina.
Abbiamo lavorato a lungo per raccontarti come trasformare un pranzo in un
rito sacro. E ci auguriamo che, come noi, tu possa appassionarti al mondo di
Ghisanativa.
Ghisanativa è materia viva e permette di riscoprire quei gusti e quegli aromi
che si sono persi nel tempo.
Il ferro è un materiale usato a lungo nell’antichità che nella mia fonderia ho
rivisitato grazie a un processo produttivo che ha richiesto molta energia, un
pizzico di follia e tanto entusiasmo da parte di tutti i dipendenti. Ecco che
abbiamo condensato la nostra esperienza di artigiani della ghisa e appassionati
di cibo naturale per offrirti un prodotto fatto a mano e di qualità superiore per
un benessere totale e 100% sostenibile. Ghisanativa è prodotta interamente a
Campo San Martino in provincia di Padova.
Come ogni cosa appena scoperta, la ghisa naturale richiede sperimentazione
e curiosità soprattutto in relazione alle tecniche di cottura. Così abbiamo
pensato di offrirti delle ricette per trascorrere delle “domeniche in famiglia e
con gli amici” e scoprire il mondo Ghisanativa.
Se dedichi tempo alla salute e alla cucina, se sei sensibile e audace, Ghisanativa
fa al caso tuo.
Chi meglio di un genitore resiliente e di un’appassionata di cucina potrebbe
raccontare la nostra prima collezione di ricette che spaziano tra antipasti, primi,
secondi e contorni? Allora lasciamo la parola alla nostra amica e testimonial
Fernanda Michela Nicotra. Condividi con noi le bontà che cucinerai e i tuoi
piccoli grandi successi in cucina con Ghisanativa.
Ti auguriamo la migliore esperienza possibile.

Grazie a nome degli artigiani della ghisa!

Mauro Finco

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F ernan d a M ic h ela N ic o tra

Organizzare un pranzo con pochi ingredienti è un’arte


che ho affinato nel tempo.
Mamma di 3 ragazzi di 17, 16 e 9 anni,
moglie, foodblogger da alcuni anni,
appassionata di cucina fin da bambina.
Il primo piatto che ricorda è un pollo al
forno che ha cotto lentamente in mezza
bottiglia di olio extra vergine di oliva. Allora
aveva 12 anni e voleva insaporirlo per bene!
Comincia a cucinare ispirandosi alla nonna
paterna. La mamma la lascia fare perché
quella di Fernanda non è solo passione per
la cucina della tradizione ma passione per
la creazione in generale. Fernanda ha tanti
passatempi: disegna, dipinge, scolpisce ma
poi torna sempre sui fuochi per amore della
sua famiglia.
In cucina trova il suo spazio di
indipendenza e realizzazione anche se non
sa mai cosa preparare fino all’ultimo momento. Inaugura il suo blog nell’ottobre del 2017
supportata da tutta la sua ciurma. Ed è subito successo.
Per lei la cucina del benessere è rappresentata da ortaggi, carne e pesce coltivati, allevati
o pescati a pochi chilometri da dove vive. La sua è una cucina che fa attenzione alle
stagionalità. Ogni buon piatto per lei dovrebbe cominciare da un soffritto di cipolla.
È schietta e precisa. Era da tempo che desiderava delle belle pentole in ghisa e poiché nulla
capita a caso, ha incontrato Ghisanativa.

“Ho incontrato Ghisanativa per caso e l’ho amata a prima vista.


Ghisanativa è un’esperienza superiore. Questo ebook lo dedico
a mia nonna dalla quale ho appreso tutto l’amore che ho
per la mia cucina e ai miei amori grandi, la mia famiglia”.
ilcaldosaporedelsud

4 w w w. g h isanati v a . it
in d ice

ESSENZIALI
Pa n e a l l e n o c i c o n s e m o l a d i g r a n o d u r o
e l i e v i to m a d r e 7
A N T I PA S T I
C a p o n ata d i m e l a n z a n e a l l a s i c i l i a n a 13
A N T I PA S T I
Ceci neri con calamari e rosmarino 17
A N T I PA S T I
Champignon duchessa 21
ESSENZIALI
Ragù 25
P R I M I P I AT T I
Conchiglioni al ragù 29
P R I M I P I AT T I
Cous cous di pesce alla siciliana 33
P R I M I P I AT T I
C r ê p e s s p i n a c i e r i c o t ta
c o n b e s c i a m e l l a a l p i s ta c c h i o 39
A N T I PA S T I
C r o c c h e t t e d i b a c c a l à e p atat e 45
S E C O N D I P I AT T I
F i l e t to a l l a W e l l i n gto n 49
S E C O N D I P I AT T I
F r i t t u r a d i pa r a n z a 55
S E C O N D I P I AT T I
G r i g l i ata d i p e s c e 59
S E C O N D I P I AT T I
L o n z a d i m a i a l e a l l at t e 63
ESSENZIALI
P i z z a c o n b u r r ata a l i c i , f i o r i d i z u c c a
e g r a n e l l a d i p i s ta c c h i o 67
S E C O N D I P I AT T I
P o l p e t t o n e a l f o r n o c o n p atat e e c a r o t e 73
P R I M I P I AT T I
R i s o t t o a i q u at t r o f o r m a gg i c o n p e r e e n o c i 77
S E C O N D I P I AT T I
S a l m o n e g r at i n at o a l l i m o n e e a l t i m o 81
A N T I PA S T I
Sarde a beccafico fritte 85
A N T I PA S T I
Tempura di verdure 91
P R I M I P I AT T I
V e l l u tata d i p o r r i e p atat e r o s s e 95
A N T I PA S T I
Zucca al forno in agrodolce
co n g l assa d i ac e to b a l sa m i co, p i n o l i e r o s m a r i n o. 99

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 5
6 w w w. g h isanati v a . it
essenziali
Pa n e
alle noci
c o n sem o la
d i gran o d ur o e
lie v it o ma d re

Tempo
l av o r a z i o n e

Adoro vedere la mia famiglia 12-18 ore

inebriarsi del profumo che esce


dal forno quando cucino il pane. Tempo
d i c o tt u r a
Trasformare con amore, acqua, 60 minuti
lievito e farina in un delizioso e
profumato pane è uno dei miracoli
D i f f i c o lt à
che più mi affascina. media
Ho sperimentato diverse farine
nella produzione dei miei pani, ma
Costo
quella che preferisco è la semola 6 euro
di grano duro rimacinata con la
quale le nostre nonne panificavano Peso finale
utilizzando il lievito madre. 1,150 kg
In onore alle vecchie tradizioni
prepariamo un pane di semola Ingredienti
rimacinata con lievito madre. 600 g semola rimacinata
di grano duro

450 g acqua a tiepida


Attrezzatura
100 g lievito madre

• Pentola in ghisa naturale 12 g sale


MAIA Ghisanativa
• cesta 100 g noci
lievitazione
30 g mandorle

Nota bene: parti da un lievito


madre rinnovato almeno due volte
consecutive e ben maturo.

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pa n e a l l e n o c i

Il pane è arricchito e rinnovato con tante noci e mandorle per poi es-
sere cotto nella pentola Ghisanativa.
Quando si cuoce il pane in una pentola di ghisa si deve utilizzare il co-
perchio: il vapore prodotto dalla cottura resta intrappolato all’interno
del contenitore, rallentando la formazione della crosta e permettendo
una maggiore lievitazione.
Inoltre, posizionando il pane all’interno della pentola già calda, non si
ha dispersione di calore e la lievitazione che avviene in cottura non
perde di spinta facendo crescere bene il pane. Ciò garantisce una
mollica soffice, alveolata e asciutta. Il tutto è accompagnato da una
doratura perfetta grazie alla reazione di Maillard che caramellizza gli
zuccheri presenti nel pane, donandogli quel meraviglioso colore do-
rato brunastro.

METODO DI PREPARAZIONE

1. In una ciotola capiente raccogli la farina, versa il 55% del totale


dell’acqua, mescola grossolanamente con una forchetta, copri con un
canovaccio e lascia riposare per un’ora. Questo passaggio, detto “au-
tolisi”, favorisce il formarsi del glutine, la proteina che rende l’impasto
elastico.

2. Trascorso il tempo versa il resto dell’acqua, il lievito madre rinno-


vato e maturo e spezzettato, metti il sale in un angolino distante dal
lievito, impasta grossolanamente ciotola e poi passa alla spianatoia
fino ad ottenere un impasto omogeneo.

8 w w w. g h isanati v a . it
3. Lascia riposare trenta minuti.
Trascorso il tempo comincia a fare un giro di pieghe nella ciotola, pren-
dendo i lembi dell’impasto e portandoli verso il centro.
Ripeti queste pieghe una volta ogni trenta minuti per un totale di tre
volte. Poi riponi l’impasto al caldo, in forno con luce accesa a lievitare
fino al raddoppio.
Il tempo di lievitazione in questo caso sarà variabile: in estate potreb-
bero bastare tre ore circa, in inverno questa preparazione potrebbe
richiedere anche sei o più ore.
In ogni caso non avere fretta e attendi il raddoppio del volume.

4. A pasta lievitata, gira l’impasto su una spianatoia infarinata, allar-


galo leggermente con le mani e forma un rettangolo. Poi realizza una
serie di pieghe a tre.
Per fare le pieghe a tre, porta la parte superiore del rettangolo verso
il centro, porta quindi la parte inferiore sempre verso il centro sovrap-
ponendo quindi tre strati. Alla fine avrai formato un rettangolo stretto
e lungo.
Porta un lato corto del rettangolo verso il centro, fai lo stesso con
l’altro lato così da ottenere tre strati sovrapposti. Poi gira il panetto in
modo che la chiusura sia verso il basso e lascia riposare trenta minuti.

5. Trascorso il tempo, allarga ancora l’impasto, distribuisci la frutta


secca tagliata grossolanamente e ripeti una serie di pieghe come so-
pra. Se serve, durante questi passaggi, puoi spolverare il piano con

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pa n e a l l e n o c i

poca farina o direttamente con i semi di papavero.

6. Rotola il panetto sui semi, infarina una cesta da lievitazione, co-


spargi con qualche seme e riponi il pane con la chiusura delle pieghe
rivolta in alto.
Metti il pane in frigo e lascia che lieviti nuovamente fino al raddoppio.
Il tempo anche in questo caso sarà variabile: in estate potrebbero ba-
stare tre ore, in inverno potrebbero volercene otto o nove.
A lievitazione avvenuta, accendi il forno e posiziona la pentola, lascia
scaldare per almeno trenta minuti, alla massima temperatura fino a
raggiungere i 250° C.

7. Aiutati con delle presine resistenti e fai molta attenzione a non scot-
tarti. Sposta la pentola calda sul piano di lavoro poggiandola su un
supporto in legno (come un tagliere) e con un colpo secco, rovescia il
pane nella pentola. Velocemente fai delle profonde incisioni sulla su-
perficie della pagnotta.
Copri con il coperchio e metti in forno a cuocere a 250° C per trenta mi-
nuti, abbassa la temperatura a 180° C e continua la cottura per altri venti
minuti. Quindi, togli il coperchio e finisci gli ultimi dieci minuti di cottura.

8. Spegni il forno e lascia il pane dentro per altri dieci minuti ma con
lo sportello leggermente aperto. Poi sforna e tiralo fuori dalla pentola
aiutandoti con una spatola, quel tanto che basta a sollevare la pa-
gnotta.

10 w w w. g h isanati v a . it
Lascia raffreddare il pane su una gratella per almeno un’ora prima di
servirlo.
La parte avanzata si manterrà bene anche per una settimana, conser-
vata in un sacchetto di cotone o carta. In estate, tuttavia, potrebbe
seccare prima.

Per realizzare il pane potrai sostituire il lievito madre, con un impasto


realizzato con 60 g di farina, 40 g d’acqua e 1 g di lievito di birra secco
o 3 g di fresco, utilizzandolo al raddoppio, allo stesso modo della pasta
madre.
Il lievito madre solitamente lo si prepara in casa con un procedimento
lungo che richiede almeno un mese di rinnovi consecutivi ed online si
trovano molti tutorial per realizzarlo facilmente, sul mio sito ne è pre-
sente uno che trovi a questo link.
Se conosci amici o amiche che lo possiedono, fattene regalare un pez-
zetto. In alternativa, in commercio esistono dei mix di lievito madre
essiccato e lievito di birra, che simulano molto bene il gusto e l’aroma-
ticità che potrebbe avere un buon pane fatto con lievito madre.

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12 w w w. g h isanati v a . it
a n t i past i
C a p o n ata
d i melan z ane
alla siciliana

40 Tempo
l av o r a z i o n e

40 minuti
La caponata è un piatto povero
tipico della cucina siciliana che ha Tempo
d i c o tt u r a
origini piuttosto antiche, ma sotto
60 minuti
lo stesso nome, si nascondono
circa trenta varianti diverse delle D i f f i c o lt à

stesso piatto. facile

A seconda delle province siciliane Costo


in cui la puoi degustare, troverai 10 euro
degli ingredienti piuttosto che altri
Porzioni
e pur mantenendo in comune il 5 persone
gusto agrodolce e la presenza di
Ingredienti
cipolle e melanzane fritte, potrai
3 melanzane grandi
trovare o meno, peperoni, patate, (1,5 kg circa)
pomodori oppure passata o 1 cipolla grande (200 g circa)
50 g uvetta
doppio concentrato di pomodoro, 20 g capperi dissalati
30 g pinoli
uvetta, mandorle o pinoli. 10 olive bianche o nere
in salamoia
120 g passata di pomodoro
1,5 cucchiai di zucchero
1 tazzina da caffè di aceto
di vino bianco
2 cucchiai di sale (per far
scaricare le melanzane)
Attrezzatura 2 coste di sedano
(lasciate solo qualche foglia)
q.b. basilico fresco
• Pentola in ghisa
q.b. olio di semi di girasole
naturale MAIA
Ghisanativa
• Schiumarola

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 13
c a p o n ata

La versione più antica e tradizionale della caponata è con molta pro-


babilità di origine palermitana e vede le melanzane come ortaggio
protagonista del piatto a differenza della caponata catanese in cui il
gusto del peperone primeggia.
Per consuetudine si fa risalire il nome del piatto al “capone” o lam-
puga, un pesce bianco dalla carne piuttosto asciutta che era servito
sulle tavole dell’aristocrazia con un sugo ricco e agrodolce. I poveri, a
servizio dei nobili, non avendo il pesce a disposizione, lo sostituirono
con la prolifica melanzana. A dirla tutta le leggende attorno alle origini
del piatto sono molte e non si hanno notizie certe, se non che un piatto
così buono, nella sua semplicità è giunto sino a noi e delizia le nostre
tavole da secoli.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Taglia a cubetti piccoli le melanzane, raccoglile in una ciotola e co-


spargi con due cucchiai scarsi di sale, mescola e lascia riposare trenta
minuti: le melanzane devono scaricare un po’ d’acqua di vegetazione
e quel retrogusto leggermente amaro.
Trascorsi circa trenta minuti, rivolta le melanzane su uno scolapasta e
sciacquale abbondantemente sotto acqua corrente eliminando l’ec-
cesso di sale, scolale e poggiale su un canovaccio pulito ed asciutto.
Immergi uno stuzzicadenti nell’olio caldo; se farà tante bollicine, puoi
tuffarci le melanzane.
Cuoci fino a che non si saranno ridotte di volume di circa un quarto e
sulla loro superficie si sarà formata una leggera doratura.

2. Intanto pela una cipolla e tagliala a cubetti molto piccoli.


Non appena le melanzane saranno cotte, prendile con una schiuma-
rola e raccoglile in una scolapasta in modo tale che possano scolare
l’eccesso d’olio.
Tuffa quindi la cipolla nello stesso olio in cui hai fritto le melanzane e
lasciale dorare.

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3. Mentre ti dedichi a friggere le melanzane, taglia a cubetti il sedano,
sbollentalo in acqua leggermente acidulata. Il sedano dovrà sbianchirsi
un po,’ ma restare comunque croccante, poi scolalo e mettilo da parte.
Finito di friggere anche la cipolla, libera Ghisanativa dall’olio, facendo
molta attenzione a non scottarti, ma non lavarla.

4. Unisci sul fondo della pentola i pinoli, le olive, i capperi dissalati e


l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata.
Lascia rosolare a fiamma minima o sfruttando l’inerzia della pentola
calda, poi unisci la passata di pomodoro, lo zucchero, l’aceto, la cipolla
fritta e il sedano sbollentato, accendi il fuoco e lascia restringere molto.
Quando noterai che mescolando, il sugo tenderà a staccarsi dalla pen-
tola, aggiungi le melanzane, lasciale andare un paio di minuti, assaggia-
le, aggiusta di sale e spegni. Completa il piatto aggiungendo qualche
foglia di basilico spezzettata. Sposta la caponata dalla pentola in un
piatto o una ciotola di vetro o ceramica e lascia raffreddare. Servi la ca-
ponata a temperatura ambiente o fredda di frigo: dopo qualche ora di
riposo. diventerà molto più buona. Conserva la parte avanzata in frigo
ben coperta con la pellicola e consumala entro due o tre giorni.

Ho adorato friggere con Ghisanativa e per me è stato amore a prima


vista! La ghisa infatti ha permesso all’olio di scaldarsi in maniera unifor-
me, mantenendo la temperatura costante per tutto il tempo in cui ho
cucinato; le verdure si sono cotte in maniera omogenea, senza bruciarsi
in alcune parti restando crude in altre; il tempo di cottura si è dimezzato
ed il risultato è stato perfetto.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 15
16 w w w. g h isanati v a . it
a n t i past 1
Ceci neri
con
calamari
e r o smarin o

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
Conosci i ceci neri? I ceci
(+ 24 ore ammollo)
appartengono alla famiglia delle
leguminose e sin dalla notte Tempo
d i c o tt u r a
dei tempi sono consumati e 3 ore
utilizzati come importante fonte
D i f f i c o lt à
di nutrienti e proteine. Sono tipici
facile
del Mediterraneo. I protagonisti
della ricetta di oggi sono del Costo

territorio della Murgia barese ed è 15 euro

proprio lì che nell’estate 2020 li ho Porzioni


assaggiati per la prima volta e me 5 persone
ne sono innamorata portandone
una grossa scorta a casa. I ceci Ingredienti

neri sono più piccoli dei classici 250 g ceci neri

ceci giganti e hanno una scorza 500 g calamari

scura più corposa e un gusto 1 cipolla piccola

intenso e persistente e sono adatti q.b sale

a preparare davvero mille ricette, q.b pepe

50 g vino bianco

Attrezzatura q.b rosmarino

• Pentola in ghisa 1 bottiglia acqua minerale


naturale MAIA

Ghisanativa

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 17
ceci neri con calamari

dalle più classiche e tradizionali, alle più moderne e originali.


Oggi ti propongo i ceci in umido con calamari, un piatto assaggiato
qualche anno fa in un agriturismo delle mie zone ma rivisitato con i
ceci neri e cucinato interamente su Ghisanativa.
I ceci e tutti i legumi, una volta andavano cotti nelle pentole di coccio,
oggi invece possono essere cucinati divinamente con Ghisanativa e a
fuoco lento: sobbollendo dolcemente diventeranno deliziosi per esse-
re perfezionati poi dai calamari sfumati con un goccio di vino bianco
e rosmarino.

METODO DI PREPARAZIONE

1. La preparazione di un buon piatto di ceci richiede dedizione e pa-


zienza. I ceci secchi hanno bisogno di un ammollo che va dalle dodici
alle ventiquattro ore e non di più, quindi, se prevedi di prepararli, orga-
nizzati per tempo.
Sciacqua i ceci, mettili dentro una ciotola, coprili con il doppio del loro
volume di acqua, aggiungi un cucchiaio di sale (o un cucchiaino di
bicarbonato) e mescola molto bene.
Lascia a riposo i legumi per almeno dodici ore.
Trascorso il tempo i legumi reidratati avranno raddoppiato il loro vo-
lume.
Sciacquali, scolali e strofinali con una manciata di sale, poi sciacqua
molto bene sotto acqua corrente ed elimina tutti i residui.

2. Prendi la pentola Ghisanativa, versa i ceci, copri con il doppio di


volume d’acqua usando dell’acqua minerale in bottiglia povera di sali.
Poni la pentola sul gas a fuoco bassissimo e sul fornello medio, aspetta
che i ceci comincino a schiumare: ci metteranno circa trenta o quaranta
minuti. Elimina quindi la schiuma con una schiumaiola senza toccare i
legumi. Appena cominceranno a bollire, mettici il coperchio e lascia
cuocere. Mescola di rado i ceci e se lo fai, usa un cucchiaio di legno, il
metallo potrebbe farli indurire.
Prosegui la cottura per circa tre ore.

18 w w w. g h isanati v a . it
3. Quando saranno ben cotti, scolali e raccoglili in un contenitore in
vetro. Pulisci la tua pentola, affetta una cipolla e rosolala in un buon
giro d’olio, aggiungi quindi i calamari ben puliti e tagliati, sala legger-
mente e fai insaporire.
Sfuma con il vino bianco e lascia evaporare.



4. Aggiungi i ceci ai calamari e unisci qualche rametto di rosmarino,
meglio se fresco; versa un bicchiere d’acqua, lascia andare per qualche
minuto a fiamma vivace, aggiusta di sale solo serve e spegni il gas.
Lascia riposare una ventina di minuti e servi il piatto tiepido.


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20 w w w. g h isanati v a . it
a n t i past 1
Champignon
duchessa

90 Tempo
l av o r a z i o n e

90 minuti
Io sono del 1980 e ricordo che da
bambina associavo il “ristorante” Tempo
d i c o tt u r a
ai matrimoni: all’epoca, nella mia
55 minuti
famiglia “mangiar fuori” era un evento
raro, legato ad avvenimenti importanti D i f f i c o lt à

e grandi occasioni: solitamente mio facile

padre, più che al ristorante, ci portava Costo


a mangiare la pizza. 14 euro
Ricordo benissimo, che in tutti i pranzi
Porzioni
di matrimonio a cui ho partecipato 9 pezzi
almeno fino al 1990 il contorno per
eccellenza dei secondi piatti a base
di carne, erano le patate duchessa: Ingredienti

quei ciuffetti di purè di patate dorati 9 funghi champignon


categoria L
e cremosi, così belli, che sembrava 800 g patate a pasta gialla
70 g grana o parmigiano
davvero un peccato mangiarli. 1 uovo
1 tuorlo d’uovo
q.b. pepe nero
q.b. sale
100 g formaggio fresco spalmabile
Attrezzatura
q.b. prezzemolo
• Pentola in ghisa naturale q.b. latte per l’impasto
MAIA Ghisanativa q.b. olio extravergine d’oliva
• Piastra in ghisa Per trifolare i funghi:
1 spicchio d’aglio
naturale SPICA
q.b. prezzemolo
Ghisanativa q.b. sale
• Schiacciapatate q.b. olio extravergine d’oliva
• Sac à poche

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 21
champignon duchessa

Mi ricordo, bambinetta di cinque o sei anni che li guardavo e li lasciavo


sempre per ultimi nel piatto, erano come un piccolo souvenir della
bella giornata di festa, che non avrei voluto mai sciupare, ma talmente
buoni, con il loro cuore cremoso, che alla fine era impossibile dire di no.
Così, nei giorni in cui, insieme alla redazione di Ghisanativa pensavamo
a come realizzare l’e-book, il dolce ricordo delle “patate duchessa” mi
è tornato alla memoria con il desiderio di riproporle.
Sentivo che questo piatto aveva bisogno di essere riadattato così ho
deciso di aggiungere i funghi e di utilizzarli anche come base.
Queste piccole creazioni, adatte ad essere il contorno di un secondo
piatto della domenica, a Natale potrebbero essere serviti come albe-
relli, basterà guarnirli con prezzemolo e una stellina di pancarrè fissata
con uno stecchino.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Sciacqua le patate, mettile in una pentola e copri d’acqua fredda,


porta a bollore e cuoci: ci vorranno circa trenta-quaranta minuti, saran-
no pronte quando infilzandole con una forchetta risulteranno morbide.

2. Pulisci i funghi (che a dirla tutta non andrebbero lavati, ma io prefe-


risco sempre farlo) velocemente e sotto l’acqua corrente (in alternati-
va usate un panno di cotone e puliscili). Con un coltello, invece, elimina
la base del gambo, quella sporca di terra. Separa poi il cappello dal
gambo. Scava il cappello con un cucchiaio ed eliminate le lamelle; non
gettare via nulla, ma metti tutto da parte.

22 w w w. g h isanati v a . it
3. In una padella rosola uno spicchio d’aglio con un po’ di prezzemolo
tritato, aggiungi i gambi dei funghi tritati e tutte le parti tolte dai cap-
pelli, sala e lascia appassire a fiamma vivace per una decina di minuti,
spegni e togli l’aglio.
Posiziona i cappelli scavati sulla piastra Ghisanativa, dai un giro d’olio
e un pizzico di sale, distribuisci il composto di funghi trifolati in parti
uguali, dentro ogni cappello, aiutandoti con un cucchiaio.

4. Passa le patate cotte nello schiaccia patate e schiacciale (la buc-


cia rimarrà dentro l‘attrezzo), oppure pelale prima e schiacciale molto
bene con una forchetta, raccoglile in una ciotola, aggiungi l’uovo, il
tuorlo, un po’ di prezzemolo, sale, il formaggio grattugiato e quello
spalmabile e mescola bene. Se il composto dovesse sembrarti asciut-
to, aggiungi poco latte, purché resti sempre sostenuto e lavorabile.
Riempi una sac à poche con beccuccio a stella e farcisci tutti i fun-
ghi con dei ciuffi di composto, metti in forno ventilato a 180° C per
quindici minuti o fino alla doratura desiderata. Sforna e porta in tavola
mentre gli champignon duchessa sono ancora caldi.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 23
24 w w w. g h isanati v a . it
essenziali
Ragù

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
Chi di noi non ha ricordi legati al
profumo del ragù e chi annusandolo Tempo
d i c o tt u r a
non torna subito indietro nel tempo a
2 ore e 30 minuti
quando era bambino? Al solo ricordo
dei risvegli d’infanzia domenicali nel D i f f i c o lt à

mio cuore è subito festa! FACILE

Per noi italiani è generalmente così: Costo


non è festa senza cibo. L’Italia è 10 euro
grande e ogni regione, anzi, ogni
Porzioni
famiglia ha il suo “piatto ricordo” e 5 persone
le sue ricette della festa. Per quanto
riguarda il ragù, gli ingredienti di base
sono sempre i soliti: tritato di carne, Ingredienti

battuto di carote, sedano e cipolla 600 g trito di manzo


non troppo magro
e passata di pomodoro. In questa
150 g pancetta
ricetta mi sono ispirata alla ricetta
30 g olio Evo o burro
tradizionale del ragù alla bolognese.
80 g carota

80 g sedano

100 g cipolla
Attrezzatura
100 ml vino bianco
• Pentola in ghisa
700 g passata di pomodoro
naturale MAIA
di buona qualità
Ghisanativa
1/2 bicchiere di latte

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 25
ragù

Naturalmente l’ho adattata ai nostri gusti soprattutto nel dosare la quan-


tità degli ingredienti. Ti voglio svelare una cosa che forse ti colpirà : sai
che molto spesso noi siciliani al ragù aggiungiamo i piselli? Strano vero?
Eppure sì, molte famiglie da noi usano farlo e spesso il ragù con quelle
graziose palline verdi è proprio sinonimo di festa!
Ma tu hai mai preparato il ragù o lo hai mai visto fare?
Nel tempo le tradizioni si perdono un po’ e, in questi giorni, abbiamo
sempre meno tempo da dedicare alla cucina. Ma almeno una volta l’anno,
quant’è bello aspettare la cottura lenta di questo sugo?

METODO DI PREPARAZIONE

1. Raccogli la pancetta dolce tagliata a cubetti nella pentola Ghisanativa


e accendi il gas, metti la fiamma al minimo e lascia che il suo grasso si
sciolga dolcemente.
Appena comincerà a rosolare aggiungi un po’ d’olio o burro.
Mentre la pancetta rosola taglia le carote, la cipolla e il sedano a cubetti
piccolissimi. Aggiungi le verdure alla pancetta e fai appassire dolcemen-
te per quindici minuti circa, coprendo la pentola con il suo coperchio.

2. Quando le verdure saranno asciutte, aggiungi il macinato e lascia che


si asciughi mescolando spesso e sgranandolo.
Appena si sarà asciugato sfuma con il vino bianco, alza la fiamma e
aspetta che tutto l’alcol evapori e il fondo della pentola torni asciutto.

26 w w w. g h isanati v a . it
3. Aggiungi la passata, scegline una di ottima qualità, riempi la bot-
tiglia della passata per metà con acqua, scuotila e poi versa questo
liquido nella pentola.
Aggiungi appena un pizzico di sale e lascia cuocere a fiamma bassis-
sima per almeno due ore e mezza. Durante questo periodo, il tutto
dovrà sobbollire e cuocere dolcemente.

4. Trascorso il tempo il ragù dovrebbe essere diventato denso e ri-


stretto. Aggiungi mezzo bicchiere di latte, servirà a smorzare l’acidità
del pomodoro rendendo la preparazione più delicata. Poi prosegui la
cottura per altri cinque minuti, quindi spegni e utilizzalo per condire
ciò che desideri.

Ti dico una curiosità: sai perché la tradizione vuole che il ragù cuocia
per parecchie ore? La tradizione prevede una lunga cottura perché
una volta ad essere macellate erano le vacche vecchie, quelle non più
adatte al latte e la cui carne era dura. Con la cottura lente e prolungata
le carni si ammorbidivano e tutto veniva più buono.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 27
28 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t 1
Conchiglioni
al ragù
30 Tempo
l av o r a z i o n e

30 minuti
Se ti piace onorare la domenica con
delle ricette della tradizione e se Tempo
d i c o tt u r a
hai preparato il ragù insieme a me
15 minuti
ma non hai ancora un’idea chiara su
come utilizzarlo, i conchiglioni al ragù D i f f i c o lt à

sono una vera e propria certezza! facile

I conchiglioni ripieni al ragù sono Costo


forse la più classica tra le ricette che 12 euro
ti propongo qui. Molte volte in Sicilia
Porzioni
quando facciamo il gatò di patate alla 5 persone
siciliana si abbonda con il ragù.
Così, il ragù avanzato viene utilizzato
per preparare dei conchiglioni da Ingredienti

gratinare al forno come quelli indicati 1 kg ragù

in questa ricetta. 200 ml di panna da cucina

. 70 g parmigiano o grana
grattugiato

200 g fior di latte

350 g conchiglioni (o paccheri)

Attrezzatura
• Piastra in ghisa
naturale
SPICA Ghisanativa

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 29
conchiglioni al ragù

1. Metti l’acqua sul fuoco e cuoci i conchiglioni, scolali quando sono


ancora al dente.
Ricopri il fondo della piastra con il ragù e distribuisci metà della panna.
Posiziona i conchiglioni quasi cotti sul ragù e farciscili uno per uno con
altro sugo.


2. Posiziona su ogni conchiglia un pezzo di fior di latte, distribuisci la
panna rimasta, spolvera abbondantemente con il formaggio grattu-
giato e aggiungi ancora qualche cucchiaiata di ragù.
Passa in forno per quindici minuti a 180° C ventilato, appena avrai ot-
tenuto una leggera doratura sforna. Fai intiepidire qualche minuto e
porta in tavola.

30 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 31
32 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i pa i t t i
Cous cous
di pesce
alla siciliana

150 Tempo
l av o r a z i o n e

2 ore e 30 minuti
Il cous cous alla siciliana o alla
trapanese è un piatto d’influenza Tempo
d i c o tt u r a
araba ed è tra i più apprezzati e
60 minuti
rinomati della cucina tradizionale
siciliana. A differenza di quello D i f f i c o lt à

nordafricano, che è a base di media

carne, questo è una preparazione Costo


gustosissima ricca di pesci di vario 60 euro
tipo. Considerato un piatto popolare
Porzioni
povero perché nato nelle famiglie di 6-7 persone
pescatori che avevano a disposizione
Ingredienti
pescato economico e di poco pregio
500 g cozze nere
e composto di pochi altri semplici 300 g vongole
alimenti come semola di grano duro, 500 g calamari
300 g gamberi sgusciati
aglio, cipolla, aromi e buon olio di 600 g pesce per zuppa
1 gallinella
oliva, è assolutamente delizioso (400 g almeno)
6 gamberoni
e prevede una facile, ma lunga 6 scampi
1 bicchiere di vino bianco
preparazione. 1 cipolla piccola
2 spicchi d’aglio
q.b prezzemolo
q.b sale
Attrezzatura q.b olio extravergine d’oliva
70 g farina di mandorle pelate
• Pentola in ghisa 300 g pomodorini
200 g passata di pomodoro
naturale MAIA 1 bustina di zafferano
Ghisanativa 300 g couscous secco

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 33
COUS COUS d i p e s c e

Secondo la tradizione il vero cous-cous dovrebbe essere fatto a mano,


lavorando e “incocciando” insieme acqua e farina, fino a creare quei
granelli che lo compongono.
Il prodotto così preparato andrebbe cotto a vapore nella couscoussie-
ra e condito poi con il pesce.
Oggi esistono in commercio cous cous precotti che non richiedono
lunghe cotture a vapore e che sono comunque un ottimo compromes-
so tra gusto e tradizione.
Se vuoi cimentarti anche tu in questa avventurosa preparazione, se-
guimi in cucina,
realizzerai un piatto eccezionale, buonissimo come quello che potresti
mangiare in un buon ristorante di Trapani o a San Vito Lo Capo e ve-
drai che complimenti riceverai!

METODO DI PREPARAZIONE

1. Ordina del pesce freschissimo dal tuo pescivendolo e, se alcune


cose come gamberoni e scampi fossero congelati, chiedi quelli della
migliore qualità!
Metti le cozze e le vongole in due ciotole con acqua salata e lasciale
riposare almeno due ore, scaricheranno la sabbia.
Trascorso questo tempo sciacqua le vongole sotto l’acqua corrente e
pulisci a fondo tutte cozze.
Usa una paglietta d’acciaio per togliere le incrostazioni, poi stappa
con un colpo secco il bisso, cioè quel ciuffo di filamenti che le tiene
attaccate tra loro.

2. Nella pentola Ghisanativa fai rosolare uno spicchio d’aglio con del
prezzemolo, aggiungi le vongole e le cozze, sfuma con un po’ di vino
bianco, abbassa la fiamma, copri e lascia che le conchiglie si aprano
scuotendo la pentola almeno una volta.
Appena si saranno aperte (ci vorranno circa sei-sette minuti) spegni
il gas, sposta i molluschi in un contenitore e con l’aiuto di un colino a
maglie strette, filtra il fondo di cottura e tienilo da parte.

34 w w w. g h isanati v a . it
Adesso occorre preparare un fumetto di pesce, cioè un brodo saporito
e ricco con tutti gli scarti del pesce.

3. Sfiletta la gallinella privata delle interiora con un coltello affilato, e


tieni da parte la carcassa; se non sei in grado di farlo, chiedi che lo fac-
cia il tuo pescivendolo al momento dell’acquisto, ma fatti dare sempre
la carcassa. Fai lo stesso con tutto il pesce da zuppa che abbia la pos-
sibilità di essere sfilettato, altrimenti privalo solamente delle interiora,
sciacqualo e utilizzalo così com’è.
Togli le teste ai gamberoni e non gettarle.
Sciacqua la pentola Ghisanativa, raccogli sul fondo l’aglio, il prezze-
molo, un filo d’olio e lascia dorare, unisci le carcasse e le teste dei
gamberoni, sfuma con il vino bianco e poi aggiungi il liquido di cottura
delle cozze, 200 ml d’acqua e un pizzico di sale. Fai cuocere per trenta
minuti a fuoco basso. Spegni la fiamma, lascia riposare un po’ e poi
filtra ancora il liquido di cottura strizzando le teste del pesce e dei
gamberoni in modo da recuperare a fondo tutti i succhi.

4. Sciacqua ancora la pentola, asciugala per bene, versa la farina di


mandorle e tostala qualche minuto a fiamma bassissima. Fai attenzio-
ne che non bruci.
Togli la farina dalla pentola, affetta una cipolla sottilissima e rosola-
la con ancora un pizzico di prezzemolo, aggiungi i pomodori e sala
leggermente, lasciali sudare. Aggiungi la farina di mandorla, mescola,
unisci anche la passata e lo zafferano, mescola ancora e versa tutto il

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 35
COUS COUS

fumetto di pesce messo da parte e due bicchieri colmi d’acqua.


Porta a bollore e aggiusta di sale.

5. Aggiungi al brodo bollente il pesce sfilettato e i pescetti da zuppa


puliti, aspetta qualche minuto e aggiungi i calamari.
Questi devono essere puliti, privati della spina centrale, delle interiora,
del becco e della pelle e poi tagliati ad anelli.
Aspetta ancora che tutto torni a bollire e finisci con i gamberetti, i
gamberoni, gli scampi, le cozze e le vongole sgusciate.
Spegni e lascia riposare trenta minuti: la temperatura raggiunta dalla
pentola permetterà una cottura delicata, lenta e omogenea.

6. è il momento di reidratare il cous cous, ma per questo passaggio


devi attenerti alle istruzioni indicate sulla scatola, con la sola eccezione
che dovrai utilizzare il brodo di pesce e non l’acqua (solitamente si ag-
giunge una parte di brodo e una di cous cous: raccogli i granelli in una
ciotola, versa il brodo bollente e copri, aspetta dieci minuti.
Appena il cous cous si sarà gonfiato lavoralo con una forchetta per
sgranare e separare i chicchi, aggiungi anche un po’ di pesce e frutti
di mare e impiatta.
Porta in tavola il cous cous e servilo accompagnato dal pesce che hai
cucinato, raccolto in una pirofila o in una ciotola a parte, dalla quale
chi vorrà potrà attingere.

36 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 37
38 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t i
Crêpes
spinaci
e r i c o t ta
c o n b esciamella
al pistacc h i o

90 T e m p o d i c o tt u r a
e l av o r a z i o n e

90 minuti
Le crêpes farcite con spinaci e ricotta
sono un piatto goloso da realizzare, D i f f i c o lt à

perfetto da portare in tavola una media


domenica in famiglia o di un giorno
Costo
di festa. La loro preparazione è un po’ 10 euro
lunga perché include tre passaggi, ma
Porzioni
nonostante questo si tratta sempre
8 persone
di un piatto di facile realizzazione. Ho
voluto aggiungere a queste crespelle
Ingredienti
ripiene anche della besciamella
Per la besciamella:
che desse umidità e delicatezza 40 g farina 0
25 g farina di pistacchio
arricchendole con della farina di 40 g burro
pistacchio che ho aggiunto anche alla 900 g latte
q.b. sale
finitura. 30 g farina di pistacchio
da aggiungere a fine cottura
Per il ripieno agli spinaci:
1 scalogno medio
500 g spinaci surgelati
200 g ricotta di pecora
q.b. sale
q.b. olio extravergine d’oliva
100 g parmigiano o grana
Attrezzatura q.b. grattugiato
• Pentola in ghisa naturale Per le crêpes salate:
250 g farina 0
MAIA Ghisanativa
q.b. sale
• Piastra in ghisa 2 uova medie
naturale SPICA 450 g latte
Ghisanativa 60 g burro
q.b. pepe nero
Per la finitura:
q.b. farina di pistacchio

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 39
C r ê p e s s p i n a c i e r i c o tt a

Se sei in cerca anche tu di un primo piatto originale, facile e goloso e


di grande effetto, prova questa ricetta.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Inizia preparando la base di salsa besciamella al pistacchio, darà


gusto alle crêpes rendendole morbide, umide e delicate.






Fai sciogliere il burro a fuoco basso nella tua pentola Ghisanativa, ag-
giungi il sale, la farina di pistacchio e la farina 0, mescola e lascia dora-
re un po’. Fai attenzione che brucia in una attimo!
Poco per volta e mescolando sempre aggiungi il latte cercando di ot-
tenere un composto omogeneo e sciogliendo la farina che tenderà a
creare dei grumi a causa del pistacchio.
Aggiunto tutto il latte porta il composto a sfiorare il bollore e spegni,
unisci l’ultima parte di farina di pistacchio e mescola, sposta tutto in
una ciotola, copri con la pellicola e lascia intiepidire.
Se travasando la besciamella dovessi notare dei grumi, non preoccu-
parti e frulla tutto con un mixer o passa al setaccio.
Adesso è il momento di preparare il ripieno a base di ricotta e spinaci.

2. Pela uno scalogno di medie dimensioni e taglialo a pezzetti mol-


to piccoli, rosolalo in un’abbondante giro d’olio dentro la tua pentola
Ghisanativa, aggiungi gli spinaci, copri con il coperchio e abbassa la
fiamma al minimo.
Cucina tutto così per circa venti minuti, quindi mescola e aggiusta di

40 w w w. g h isanati v a . it
sale, cuoci ancora per qualche minuto ma senza coperchio e lascia
evaporare tutta l’acqua di vegetazione. Spegni e sposta tutto in una
ciotola, lascia intiepidire, aggiungi la ricotta e amalgama bene.
Metti da parte il ripieno e dedicati alle crêpes.

3. In una ciotola raccogli la farina, le uova, il burro fuso, il pizzico di sale,


il pepe nero e poco latte. Stempera tutto. Ottenuta una pastella liscia,
omogenea, senza grumi, sempre mescolando, unisci il resto del latte.

4. Ungi leggermente, con un velo d’olio extravergine (non di più) la


tua piastra Ghisanativa e scaldala a fiamma minima per dieci minuti.
Versa un mestolo di preparato, poi con le presine prendi la piastra tra
le mani e roteale per distribuire bene la pastella. Se hai la piastra per
piadine Ghisanativa, distribuire la pastella è facilissimo!
Non appena la superficie diventerà opaca, girala e cuoci dall’altro lato;
procedi così per tutte fino a finire la pastella.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 41
C r ê p e s s p i n a c i e r i c o tt a

5. Nel realizzare le prime due crespelle potresti avere qualche pro-


blema, ma appena riuscirai a prendere confidenza con la temperatura
raggiunta dalla piastra e la quantità d’impasto da versare, vedrai che le
successive saranno perfette.


6. Non ti resta che farcirle con un po’ di ripieno a base di spinaci, un
cucchiaio di salsa al pistacchio e del formaggio grattugiato; poi piega-
le nella classica forma a ventaglio.
Riprendi la piastra (non occorre lavarla o farla raffreddare) e assembla
il tutto.
Versa un po’ di besciamella sul fondo, disponi sulla piastra le crespelle,
farciscile e cospargi con ancora un po’ di besciamella. Passa in forno
caldo a 250° C alcuni minuti (dai cinque agli otto), dovrai solo ottenere
una leggera doratura, poi sforna e spolvera con altra farina di pistacchio.



7. Se come me devi prepariare 8 porzioni, dopo aver sfornato impiatta


(su piatti caldi) e tieni in caldo, riassembla ancora la piastra con le
crepes, non devi farla raffreddare e rimetti in forno.
Finito di preparare, non ti resta che portare in tavola e servire.
Nota: se non dovessi trovare la farina di pistacchio, frulla della granella
o dei pistacchi pelati fino a ridurli in polvere, in alternativa realizza una
besciamella classica.

42 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 43
44 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t i
Crocchette
d i b a c c a l à
e patate

30 Tempo
l av o r a z i o n e
Qualche anno fa io e la mia famiglia 30 minuti
abbiamo fatto un fantastico viaggio
Tempo
che ci ha portato in Portogallo. d i c o tt u r a

Girando tra le vie del centro di Lisbona 4-5 minuti

ci siamo imbattuti in un angolo D i f f i c o lt à


gastronomico originale e affollato: semplice
la Casa do Pastel de Bacalhau.
Costo
Lì, spinti dalla curiosità, ci siamo
15-18 euro
fermati ad assaggiare la loro specialità:
le crocchette di baccalà, più famose Porzioni

5 persone
del Portogallo ed e stato amore
al primo assaggio! Tornata a casa Ingredienti
ho realizzato subito le pasteis per 800 g baccalà già spugnato
600 g patate a pasta gialla
il mio blog, ma nella convinzione, 2 uova medie
50 g cipolla rossa o bianca
che a questa ricetta avrei potuto dare q.b. sale
q.b. prezzemolo
un tocco in più aggiungendo q.b. pepe nero
una deliziosa panatura croccante. 30 g grana o parmigiano
grattugiato
30 g pangrattato
(per regolare l’impasto)
Attrezzatura 200 g pangrattato
• Pentola in ghisa naturale (per la panatura)
2 uova per la panatura
MAIA Ghisanativa
1 lt. olio di semi di arachidi
• Piastra in ghisa o girasole
naturale SPICA
Ghisanativa
• schiacciapatate

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 45
c r o c c h e tt e

La ricetta che ti presento oggi quindi è ispirata alle famose Pastéis


de Bacalhau portoghesi, ma arricchita da un tocco di italianità che
le rende ancora più golose, e perfette da preparare se si cerca un un
antipasto sfizioso adatto ad un giorno di festa.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Per cucinare le polpette di baccalà, serve naturalmente il baccalà


già spugnato dal pescivendolo. In alternativa, se dovessi trovare solo
quello salato, tre giorni prima di preparare le crocchette, sciacqualo
sotto l’acqua corrente fredda e mettilo in una ciotola con coperchio,
copri d’acqua e lascia riposare qualche ora.
Trascorso il tempo, procedi ad un primo cambio d’acqua e fai così
per due o tre volte al giorno, fino a che non ti accorgi, assaggiandolo
appena, che il pesce ha perso quasi del tutto il sale: per un risultato
perfetto serviranno circa tre giorni.
Se dovessi reidratare e dissalare il pesce quando fa caldo, durante il
riposo in ammollo, conserva la ciotola in frigo e procedi sempre a fre-
quenti cambi d’acqua.
Se fai tutto per bene, non ci saranno cattivi odori e il merluzzo sem-
brerà come fresco.
Spugnato il pesce, non resta che procedere con la ricetta: lessa le pa-
tate in acqua bollente non salata per circa trentacinque minuti, infilza
con uno stuzzicadenti e valuta la cottura. Intanto che cuoci le patate
dedicati anche alla preparazione del baccalà.

2. Ungi leggermente la piastra Ghisanativa, scaldala bene e una volta


a temperatura, cuoci il pesce, prima dal lato della pelle e poi dall’altro:
mantieni la fiamma vivace per circa quindici minuti o fino a che non si
sia asciugato bene. Poi spegni, sposta su un piatto e lascia intiepidire.
Sfiletta il pesce e riducilo in straccetti piccoli, elimina la pelle e le lische,
poi aggiungi tutte le patate pelate e passate con uno schiacciapatate.

46 w w w. g h isanati v a . it
3. Unisci al composto il prezzemolo tritato, finemente, le uova, il pepe
e il formaggio grattugiato: amalgama il tutto, se dovesse risultare trop-
po morbido, regola con un po’ di pangrattato, ma senza esagerare.
Lascia riposare dieci minuti, quindi con le mani leggermente unte, for-
ma delle palline un po’ più grandi di una noce.

4. Poggia la tua pentola Ghisanativa sul fuoco, versa circa 800 g di


olio di semi e scalda il tutto.
Immergi la punta di uno stecchino nell’olio: se farà tante bollicine, po-
trai iniziare a friggere le polpette tuffandole a coppie, mescolandole
man mano che le tuffi nell’olio.
Ghisanativa permette all’olio di scaldarsi uniformemente e questo
ti aiuterà a realizzare polpette perfette, dorate, asciutte e croccanti
come se stessi utilizzando una friggitrice professionale!
Ottenuta la giusta cottura, farà fede la doratura e la croccantezza delle
polpette; scolale, poggiale qualche minuto su della carta assorbente
e poi sposta su un piatto da portata, servile ancora calde e fragranti.
Se non hai tempo o hai bisogno di organizzarti, assembla le polpette
qualche ora prima di portarle in tavola, senza cuocerle. Ricordati di
panarle e poi poggiale su un vassoio, coprile con della pellicola e ri-
ponile in frigo. Prima di servirle dovrai solo friggerle e vedrai che con
Ghisanativa ci metterai un attimo.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 47
48 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d o p i at to
Filetto
alla
Wellingt o n

120 Tempo
l av o r a z i o n e

2 ore
Nel 1815, anno della battaglia di
Waterloo, il generale Arthur Wellesley Tempo
d i c o tt u r a
ricevette il titolo di duca di Wellington
40 minuti
come premio per aver sconfitto
l’imperatore in battaglia, e da qui D i f f i c o lt à

parte la storia della nascita di questo molto alta

filetto in crosta, tanto famoso. Costo


Sembra infatti che il generale avesse 60 euro
gusti molto difficili in fatto di cibo
Porzioni
e pare che i cuochi al suo servizio 6-8 persone
fossero esasperati dal vano tentativo
Ingredienti
di accontentarlo nonostante gli
1,2 kg filetto di manzo
proponessero continuamente piatti 2 rotoli di pasta sfoglia
prelibati e unici. rettangolare
q.b. sale
Un giorno alla tavola del duca fu q.b. pepe nero
800 g funghi misti (anche surgelati)
presentato un arrosto in crosta che q.b. aglio
q.b. prezzemolo
per forma e colore, una volta cotto, 200 gr prosciutto crudo
4 crêpes
1 uovo per la finitura
Ingredienti per le 4 crêpes:
125 g farina 00
Attrezzatura 1 uovo
1 pizzico sale
• Piastra in ghisa naturale 225 g latte
30 g burro
SPICA Ghisanativa
q.b. olio per ungere
• Termometro la piastra
da cucina

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 49
f i l e tt o

ricordava i suoi stivali dorati e a forma cilindrica e da qui si sembra sia


nato il nome del “filetto alla Wellington”.
Il filetto alla Wellington è un arrosto di origine inglese molto famoso
di cui esistono diverse versioni: particolarmente costoso e difficile da
realizzare, riscontra sempre un gran successo a tavola ed è di grande
eleganza, perfetto quindi per le feste importanti dell’anno.
Se vuoi prepararlo anche tu, ma temi di non riuscire, segui passo dopo
passo la mia spiegazione, vedrai che riuscirai a creare un piatto davve-
ro speciale che ti darà grande soddisfazione!

METODO DI PREPARAZIONE

1. Chiedi al tuo macellaio di prepararti un filetto di manzo, fai togliere


tutte le parti più dure e i filamenti di grasso.
Tornato a casa, massaggia la carne con un pizzico di sale; metti sul
fuoco la piastra e scaldala a fiamma vivace per almeno dieci minuti.


Abbassa quindi la fiamma, poggia la carne sulla piastra e comincia a
rosolare, aggiungi un filo d’olio e gira e rigira per almeno 30 minuti.
Devi sapere che la cottura del filetto in forno non avanzerà, quindi è
in questo momento che dovrai decidere il grado di cottura e a questo
scopo sarebbe necessario un termometro da cucina.
Per una cottura molto al sangue la temperatura al cuore del filetto non
dovrà superare i 40° C; per una cottura media dovrai raggiungere una
temperatura compresa tra i 50° C e i 60° C; per una carne molto cotta
dovrai arrivare a 65° C.
Io ti consiglio la seconda opzione, avrai secondo me, il risultato mi-
gliore in termini di morbidezza e succosità della carne e raggiungerai
l’obbiettivo in circa trentacinque-quaranta minuti.
Finito di rosolare la carne poggiala su una gratella e metti sotto un
contenitore che ne possa raccogliere i succhi.
Adesso dedicati alla preparazione dei funghi, saranno una delle basi
che avvolgeranno il nostro filetto.

50 w w w. g h isanati v a . it
2. Nella pentola Ghisanativa rosola insieme aglio e prezzemolo con un
filo d’olio, aggiungi i funghi che possono essere freschi come dei bei
porcini o surgelati.
Aggiusta di sale e lascia cuocere a fiamma vivace fino a che tutta la
parte liquida non sarà evaporata; quindi, spegni e metti da parte. Una
volta freddi dovrai frullarli con un mixer.
è il momento di preparare le crêpes. In Italia non si aggiungono al
filetto ma in Inghilterra lo si fa e servono da spugna per assorbire i
liquidi della carne, che altrimenti bagnerebbero la pasta sfoglia, quindi
io preferisco utilizzarle.





3. In una ciotola raccogli la farina, le uova, il burro fuso, il pizzico di
sale e poco latte. Sciogli tutto per bene e ottenuta una pastella liscia,
omogenea, senza grumi, sempre mescolando aggiungi il latte rimasto.
Ungi leggermente, con un velo d’olio extravergine la piastra Ghisanati-
va e scaldala a fiamma minima per dieci minuti, poi versa un mestolo
di pastella e con l’auto delle presine agguanta la piastra e roteala per
distribuire bene il composto.
Non appena la superficie della crêpes diventerà opaca, girala con l’a-
iuto di una spatola e cuoci dall’altro lato, procedi così per tutte fino a
finire l’impasto.
Se dovessi avere difficoltà nel cuocere le crêpes, sicuramente la piastra
non sarà stata ben unta o non avrai raggiunto la temperatura giusta.
Quindi togli la crêpe rovinata e ricomincia.
Dopo aver finito questo passaggio, non ci resta che assemblare il filetto.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 51
f i l e tt o

Disponi le crêpes a formare un quadrato dove i lembi si sovrappongo-


no solo leggermente.
Distribuisci sulle crêpes il prosciutto crudo e poi cospargi bene con i
funghi cotti e frullati.



4. Poggia il filetto al centro e avvolgilo come a formare un pacchetto.
Stendi i due fogli di pasta sfoglia facendo in modo che uno dei lati
lunghi di un foglio, si sovrapponga a uno dei lati lunghi dell’altro.




5. Hai ottenuto un grande foglio di pasta sfoglia. Prendi il filetto posi-
zionalo al centro di questo foglio.
Avvolgilo come se volessi fare ancora un altro pacchetto, poi ritaglia
tutta la pasta in eccesso.






6. Usa gli avanzi per decorare l’involucro di sfoglia, spennella tutto
con uovo sbattuto e cuoci in forno caldo a 160° C per circa 40 minuti.
Ottenuta la doratura che desideri sforna e posiziona il tutto su un ta-
gliere o un piatto da portata, porta in tavola e servi tagliato a fette.

52 w w w. g h isanati v a . it
Durante la preparazione del filetto, potresti sporcare parecchio la pia-
stra, in tal caso per pulirla, mentre è ancora calda, ricopri tutta la super-
ficie con uno strato di bicarbonato, poi versa su di questo un bicchiere
colmo d’aceto.



Vedrai formarsi una schiuma densa ed effervescente. Non preoccupar-
ti, questa normale reazione chimica tra un agente basico e uno acido,
aiutata dal calore della pentola, ti permetterà di pulirla per bene.


Lascia la piastra a riposo per un paio d’ore, poi liberala dal liquido spor-
co, sciacquala e strofinala con una spugnetta ben insaponata. Sciacqua
ancora, asciuga e rifinisci la tua pulizia con un filo d’olio steso con un
pezzo di carta da cucina.
Adesso puoi riporre la piastra e trovarla perfetta e pronta per il pros-
simo utilizzo.

sc o pri d i pi ù su cura e manuten z i o ne


d ei pr o d o tti G h isanati v a c o n i n o stri v i d e o :
la puliziaclassica
c o n s p o r c o o s t i n at o

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 53
54 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d i p i at t i
Frittura
d i paran z a

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
La frittura di paranza è una frittura
di pesce mista realizzata con pesci Tempo
d i c o tt u r a
di piccola taglia, calamari, gamberi,
5 minuti
piccoli molluschi e quanto il mare
possa offrire. D i f f i c o lt à

Prende il nome dalla “paranza”, una facile

piccola barca a vela, che, lavorando in Costo


coppia con un’altra, un tempo faceva 15 euro
la pesca a strascico. Per realizzare
Porzioni
una buonissima frittura di paranza ? persone
servono pochissimi ingredienti
Ingredienti
ma di buona qualità. Va mangiata
1 kg misto di paranza
caldissima, appena fatta, ed è così
buona, da creare davvero dipendenza. 100 g farina di semola rimacinata
(a cui puoi aggiungere
Oggi voglio prepararla con te, sono anche un cucchiaio
di farina di riso)
sicura. La facilità con la quale si fa ti
q.b. sale
stupirà.
q.b. olio di semi di arachidi

fette di limone a piacere

Attrezzatura
• Pentola in ghisa naturale
MAIA Ghisanativa
• schiumarola

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 55
f r i tt u r a

METODO DI PREPARAZIONE

1. Chiedi al tuo pescivendolo di fiducia il misto di pesce per la frittura


di paranza, se lo ha, ti darà dei pesci piccoli di taglia variabile: chiedi
a lui di pulirli.
Se i pesci fossero troppo piccoli (tra i tre e i quattro centimetri di
grandezza) non sarà necessario privarli delle interiora. Aggiungi alla
paranza un calamaro privato della pelle e tagliato ad anelli, dei gambe-
ri sgusciati e tutto quello che il tuo pescivendolo ti suggerirà.

2. A casa raccogli il pesce in uno scolapasta, sciacqualo e lascialo


scolare bene, tamponalo un po’ con della carta assorbente.


3. Raccogli il pesce in una ciotola, aggiungi la farina e mescola con le
mani in modo che tutta la farina si attacchi per bene al pesce.
Versa poi il pesce infarinato in uno scolapasta asciutto e scuoti per
eliminare l’eccesso di farina.
Versa circa 800 ml di olio di semi di arachidi nella tua Ghisanativa,
scaldala, valuta la cottura immergendo la punta di uno stuzzicadenti:
se friggerà comincia a cuocere il pesce.
Tuffa il pesce nell’olio a piccole dosi e cuoci per cinque minuti. Appena
risulta dorato e croccante, raccoglilo con una schiumarola e poggialo
su della carta assorbente per qualche minuto, quindi impiatta, spolve-
ra con un po’ di sale e porta in tavola.
Guarnisci il piatto con limone a fette, magari qualcuno gradirà aggiun-
gere un po’ di succo alla propria frittura di paranza.

56 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 57
58 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d o p i at to
g r i g l i ata
d i pesce

10 Tempo
l av o r a z i o n e

5 minuti
Adoro il pesce e lo mangerei volentieri
tutti i giorni. Mi sono resa conto nella Tempo
d i c o tt u r a
mia esperienza in cucina che per
5 minuti
esaltarne al meglio il gusto serve solo
semplicità! D i f f i c o lt à

La grigliata di pesce è uno dei miei facile

piatti preferiti; lo so, cucino mille cose Costo


appetitose, ma alla grigliata proprio 10 euro
per la sua semplicità non riesco a dire
Porzioni
di no! Solitamente è mio marito che 1 persona
in casa si occupa di grigliare carne
Ingredienti
e pesce ma da quando utilizzo gli
1 fetta di pesce spada
strumenti di Ghisanativa, mi dedico o quello che preferite
anche a questo per la velocità e la
2 gamberoni
facilità d’uso della piastra. Ghisanativa
200 g calamari
mostra il meglio di sé ad altissime
Per il condimento:
temperature e nella cottura di alimenti
1 limone succoso
delicati come il pesce.
q.b. prezzemolo

q.b. olio extravergine d’oliva

Attrezzatura q.b. sale



• Piastra in ghisa
naturale
SPICA Ghisanativa

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 59
g r i g l i ata

La piastra Ghisanativa, portata alle giusta temperatura, permette una


reazione di Maillard perfetta: il cibo esternamente caramellizza e mo-
stra quella doratura deliziosa, dentro mantiene la sua morbidezza.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Per preparare la grigliata di pesce potrai utilizzare anche pesce spa-


da e gamberoni decongelati, purché di primissima qualità acquistati
da un pescivendolo di fiducia. Quanto ai calamari, invece, ti consiglio
di utilizzarne sempre di freschi, eviterai i cattivi odori.
Il pesce, se diverso da quello consigliato, andrà eviscerato; i gamberoni
andranno sciacquati accuratamente ma con delicatezza; al calamaro,
invece, a meno che non lo faccia il tuo pescivendolo, come ha fatto il
mio, dovrai dedicare qualche attenzione in più. Sciacqua il calamaro,
stacca i tentacoli, privalo delle interiora, della spina centrale e della
pelle e togli gli occhi con le forbici. Attenzione che scoppiano e spor-
cano tutto! Togli il becco, quindi affetta la pancia e tagliala ad anelli.
Taglia in due la parte con i tentacoli, sciacqua ancora e tampona con
della carta assorbente per eliminare l’eccesso d’acqua.




2. Scalda a lungo la piastra prima dell’utilizzo. Metti tutto il pesce sulla
piastra incandescente e fai cuocere quattro minuti circa ciascun lato.

3. Appena ottenuta una doratura visibile su tutti i lati, impiatta e irrora


con un’emulsione di olio e limone a cui hai aggiunto un pizzico d’aglio
e del prezzemolo.
Se vuoi preparare il pesce per due persone, raddoppia la dose e cuoci
tutto insieme su Ghisanativa sempre caldissima. Ricordati che i cala-
mari troppo cotti diventano duri, quindi non serve superare i sette-ot-
to minuti di cottura, basta solo che diventino bianchi.
Anche i gamberoni e il pesce necessitano di cotture veloci, quindi
mantieni lo stesso tempo di cottura dei calamari, a meno che tu abbia
pezzature più grandi.

60 w w w. g h isanati v a . it

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 61
62 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d i p i at t i
Lonza
di maiale
al latte

5 Tempo
l av o r a z i o n e

5 minuti
Chi lo dice che per mangiare bene o
far bella figura a tavola si debbano Tempo
d i c o tt u r a
spendere molti soldi?
45 minuti
Per preparare un buon piatto serve
della materia prima freschissima e di D i f f i c o lt à

qualità ma soprattutto tanto amore: MEDIA

amore per ciò che si cucina e amore Costo


per chi lo si cucina, non trovi? 14 euro
Oggi voglio preparare insieme a te
Porzioni
un piatto molto economico, ma che ti 5-6 persone
farà fare una gran bella figura: la lonza
Ingredienti
di maiale al latte.
1 kg lonza di maiale
Potrai prepararla per un pranzo
domenicale in famiglia o con gli 40 g di burro

amici o addirittura per le feste e sarà 1 rametto di rosmarino

sempre un successo. Seguimi passo a 1 lt latte intero

passo nella ricetta. 1 cipolla media

1 carota media

Attrezzatura 1 costa di sedano


• Pentola in ghisa naturale
MAIA Ghisanativa 1/2 bicchiere di vino bianco

• Termometro 1 cucchiaio farina


da cucina; per la salsa
• Frullatore di accompagnamento
o mixer
q.b. sale

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 63
lonza di maiale

METODO DI PREPARAZIONE

1. Per preparare la lonza ed avere un risultato ottimale, utilizzare Ghi-


sanativa è stato indispensabile: tenendo il fuoco al minimo la carne ha
cucinato in modo delicato, mantenendo tutti i suoi succhi, e questo
grazie alla capacità della pentola di accumulare calore, dissipandolo in
maniera uniforme su tutto il contenuto.


2. Scegli un pezzo di lonza che non sia totalmente magra ma abbia
qualche venatura di grasso. Fatti aiutare dal tuo macellaio di fiducia
e chiedigli di inserirlo nella rete insieme ad un rametto di rosmarino:
solitamente lo ha, altrimenti aggiungilo tu a casa. Poni Ghisanativa sul
fornello, metti il burro, accendi il fuoco e lascialo sciogliere, aggiungi
il pezzo di lonza e rosolalo molto bene da tutti i lati. Io ho impiegato
dieci minuti per creare un’uniformità di colore esterno.Intanto che la
carne rosola pulisci le verdure e tagliale a cubetti.


3. Aggiungi le verdure alla carne, sala leggermente e lascia che sudino
un po’, sfuma con il vino bianco, alza la fiamma e lascia che evapori.
Aggiungi quindi 700 ml di latte intero, copri, abbassa la fiamma al
minimo e lascia cuocere per altri quaranta minuti, girando la carne di
tanto in tanto, ricordandoti quasi a fine cottura di aggiustare di sale.
Vedrai che presto il latte si separa e sembrerà formare dei fiocchi simili
alla ricotta: non preoccuparti, è normale, tu continua con la cottura.

64 w w w. g h isanati v a . it
4. Trascorsi quaranta minuti, prendi il termometro e misura la tem-
peratura al cuore del pezzo di carne: se ha raggiunto i 60° C, spe-
gni, lascia riposare dieci minuti poi spostalo su un piatto e mantienilo
al caldo. Non superare i 65° C è fondamentale affinché la carne resti
molto morbida e mantenga la sua naturale succosità. A tal fine, evita
di bucherellarla con la forchetta mentre la rigiri in pentola. Dedicati
adesso al fondo di cottura e, se fosse ancora troppo liquido, lascialo
restringere un po’ così prenderà più sapore. Aggiungi un cucchiaio
raso di farina, mescola e crea un composto uniforme.

5. Aggiungi poco per volta il latte rimasto, rimetti sul fuoco e lascia
che si addensi. Poi con un frullatore a immersione frulla tutto, facendo
attenzione a non graffiare la pentola.
In alternativa, versa il composto nel boccale del frullatore e lascia gira-
re le lame per un minuto.
Questo composto appena fatto sarà di accompagnamento al piatto.
Quindi, prendi il pezzo di lonza, privalo della rete, taglialo a fette sottili
e portalo in tavola ancora caldo con la sua deliziosa e cremosa salsa;
vedrai quanti complimenti riceverai!

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 65
66 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t i
Pizza con
b u r r ata
alici , fi o ri
d i z ucca e granella
d i pistacc h i o

25 Tempo
l av o r a z i o n e

25 minuti
Forse non lo sai, ma la farina è il
mio grande amore; ne consumo Tempo
di riposo
parecchi chili al mese e amo
90 minuti circa
prepararci di tutto, dal pane alle
pizze, alle focacce e molto altro, D i f f i c o lt à

anche perché, come diretta media

conseguenza del mio amore per Costo


la farina, nasce la mia grande 25 euro
passione per i lievitati.
Porzioni
Ho una famiglia numerosa. A casa 3-5 persone
siamo in cinque e tutti amiamo
Ingredienti
la pizza. La pizza è un piatto
300 g semola rimacinata
presente nelle nostre tavole almeno di grano duro
una volta a settimana, preparata in 300 g farina tipo 0 o manitoba
450 g acqua tiepida
forno solo su pietra refrattaria. 1 cucchiaino di zucchero
12 g sale
3 g lievito di birra secco
(o 10 g fresco)
Per la farcitura
18 fiori di zucca
400 g burrata freschissima
200 ml panna da cucina
Attrezzatura 100 g parmigiano
• Pentola in ghisa naturale 21 filetti di acciuga
MAIA Ghisanativa 30 g granella di pistacchio
q.b. olio extravergine d’oliva
• ciotola

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 67
p i z z a c o n b u r r ata

Quando ho aperto la scatola ce conteneva la piastra in ghisa di Ghi-


sanativa, ho cominciato a pensare a tutti i lievitati che avrei potuto
sfornare con estrema facilità grazie a questo meraviglioso strumento
di cottura.
La ricetta di oggi, è una pizza speciale con ingredienti pregiati e ben
combinati tra loro: burrata, fiori di zucca, alici, e granella di pistacchio,
originale e golosa dalla crosta croccante, buona proprio come quella
che potresti mangiare in pizzeria.
Grazie a Ghisanativa e a qualche mio consiglio, potrai realizzare in casa
la pizza. Naturalmente potrai cambiare gli ingredienti in base alla sta-
gionalità e ai tuoi gusti e potrai prepararla anche come antipasto per
gli ospiti a cena.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Raccogli le farine in una ciotola capiente e mischiale insieme, ag-


giungi il lievito di birra fresco o secco e sciogliolo bene con un po’ d’ac-
qua, mescola, aggiungi il resto dei liquidi e il sale, gira grossolanamente
con un cucchiaiao e copri la ciotola, lascia riposare quindic minuti.

2. Gira il contenuto della ciotola su una spianatoia e lavora intensa-


mente l’impasto per almeno dieci minuti, fermati quando la pasta sarà
liscia e omogenea, ma soprattutto elastica; se hai una planetaria, usala.
Ungi leggermente la ciotola pulita con un filo d’olio, forma una palla
con l’impasto e riponi al caldo, in forno con luce accesa, a lievitare fino
al raddoppio: serviranno almeno novanta minuti.

68 w w w. g h isanati v a . it
3. Con l’aiuto delle presine, sposta Ghisanativa su un piano che possa
tollerare le grandi temperature e avvia la funzione grill. Infarina una
spianatoia, sposta l’impasto su quest’ultima e dividilo in tre panetti
uguali, lascia lievitare altri venti minuti.
Mentre la pasta lievita, accendi il forno alla massima temperatura e
posiziona la piastra in ghisa nella parte alta, appena sotto la resistenza.
Scalda la pentola in forno per almeno trenacinque minuti.
Trascorso il tempo, infarina molto bene una spianatoia e con le mani
allarga il primo panetto, formando un disco.
Sposta il disco di impasto sulla pentola calda, versa sopra un po’ di
panna, distribuiscila e rimetti quattro minuti in forno sotto il grill.

4. Tira fuori la pizza dal forno e cospargila con un po’ di parmigiano,


aggiungi le acciughe e i fiori di zucca sciacquati e privati del pistillo e
delle estremità alla base. Distribuisci la burrata strappata a pezzi pic-
coli e rimetti in forno sotto il grill per un paio di minuti.

5. Sforna e lascia intiepidire prima di servire.

Le pentole di ghisa devono essere molto calde per cuocere la pizza,


quindi dopo la prima, se hai fretta e non vuoi aspettare che la pentola
si scaldi di nuovo in forno per almeno quindici minuti, scaldala sul gas
per almeno cinque minuti, poi potrai spostare il secondo disco d’im-
pasto.
Procedi come prima.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 69
p i z z a c o n b u r r ata

Se desideri una variante autunnale o invernale di questa pizza, sosti-


tuisci i fiori con della zucca rossa tagliata molto sottile e poi procedi
come nella ricetta.
Se preferisci usare lievito di birra secco, acquistane uno di buona quali-
tà e per verificare che sia attivo, scioglilo in poca acqua con un pizzico
di zucchero, se entro dieci minuti il contenitore si riempirà di schiuma,
aggiungi questo stesso composto alla farina e procedi poi come da
ricetta.

70 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 71
72 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d i p i at t i
Polpettone
al forno
c o n patate
e car o te

15 Tempo
l av o r a z i o n e

15 minuti
Scrivere l’e-book che stai leggendo
per me è stata una bella e lunga Tempo
d i c o tt u r a
avventura nella quale, attraverso
50 minuti
i piatti che ti ho raccontato, ho
rivissuto molti ricordi felici. Anche D i f f i c o lt à

il piatto di cui ti parlerò adesso è media

legato ad un ricordo, anzi a una Costo


persona, la mia nonna paterna. 18 euro
Mia nonna cucinava benissimo,
Porzioni
curava il gusto, amava sperimentare 5-6 persone
ed era ricca di fantasia. A dirla
Ingredienti
tutta mia nonna non cucinava per
Per il polpettone:
passione ma cucinava per amore 500 g macinato
e era quell’amore che provava nei non troppo magro
3 uova grandi
confronti di chi sapeva si sarebbe 20 g pangrattato
50 g parmigiano
nutrito del lavoro delle sue mani che o grana grattugiato
q.b. prezzemolo
alla fine la portava a creare sempre Per il ripieno:
200 g prosciutto cotto
prelibatezze uniche. 200 g provola affumicata
3 uova sode
300 g spinaci surgelati
Per il contorno:
1 kg patate a pasta gialla
Attrezzatura per arrosti
400 g carote
• Piastra in ghisa 1 cipolla piccola
naturale q.b. sale
SPICA Ghisanativa q.b. olio extravergine di oliva
q.b. rosmarino
q.b. pepe nero

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 73
p o l p e tt o n e

Le feste a casa sua erano magnifiche, non erano sontuose, non c’e-
ra una bella tavola apparecchiata e forse i bicchieri non erano tutti
uguali, ma quanto era bello mangiare da lei per Natale e Pasqua o le
domeniche?
Appena varcato l’androne di casa, il profumo inconfondibile della sua
cucina inebriava tutti.
Tra i piatti che ricordo con più nostalgia e che lei preparava divinamen-
te, il polpettone al forno con patate e carote, ha un posto speciale e
oggi voglio condividere con te questa ricetta, in modo che anche tu
possa amarla.
METODO DI PREPARAZIONE

1. Metti il macinato in una ciotola, aggiungi le uova, il pangrattato, il


formaggio grattugiato e il prezzemolo tritato.

2. Lavora con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo che


potrai regolare con un po’ di latte qualora risulti asciutto.
Stendi un foglio di carta forno e metti al centro il composto.
Schiaccialo e modellalo con le mani cercando di ottenere un rettango-
lo di 30x35 cm e spesso uno.

3. Stendi sul composto uno strato di prosciutto e poi uno di provola a


fette sottilissime, se non ti piace quella affumicata, usa la dolce.
Finisci ancora con uno strato di spinaci cotti e ben strizzati.
Io utilizzo 300g di spinaci surgelati che lascio sbollentare in acqua cal-
da per dieci minuti per tempo e poi scolo, strizzo e condisco con olio

74 w w w. g h isanati v a . it
e sale. Ovviamente è meglio utilizzare quelli freschi!
Finito lo strato di spinaci, posiziona al centro del rettangolo, dal lato
corto ed in senso orizzontale, tre uova sode sgusciate.

Adesso, aiutandoti con la carta forno, rotola il polpettone ben stretto


e forma una caramella.

4. Accendi il forno e portalo a 180° C e intanto che si scalda, pela


le patate e le carote e poi taglia le prime a tocchetti e le seconde a
bastoncino. Raccogli tutto in una ciotola, aggiungi una cipolla a pez-
zettini, sale, olio, pepe, rosmarino e mescola bene.
Versa il tutto sulla piastra Ghisanativa ben unta e metti in forno. Cuoci
per dieci minuti e poi posiziona al centro della teglia il polpettone ben
incartato.

5. La carta forno, in cottura, avrà la funzione di mantenere la carne


umida. Cuoci per quaranta minuti e gli ultimi cinque minuti di cottura,
se il polpettone non si è dorato, togli la carta forno e lascialo colorare
un po’ sotto al grill.
Sforna e lascia intiepidire dieci minuti, prima di tagliare a fette e servire.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 75
76 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t i
Risotto
ai quattr o
f o rmaggi
c o n pere e n o ci

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
Mi piace cucinare il riso in tantissimi
modi e amo sperimentare sempre Tempo
d i c o tt u r a
ricette nuove per creare risotti
20 minuti
cremosi e golosi che piacciano a
tutta la mia famiglia. D i f f i c o lt à

La ricetta che ti presenterò è un bassa

risotto golosissimo, con pecorino di Costo


Pienza, gorgonzola, parmigiano e 12 euro
taleggio, realizzato con il “principe”
Porzioni
del riso italiano, il famoso Carnaroli. 4-5 persone
Un piatto preparato con prodotti
Ingredienti
d’eccellenza, in cui gusto e sapore
400 g riso Carnaroli
sono esaltati dall’utilizzo di una
pentola che nasce anch’essa 1 scalogno medio

dalla passione, dallo studio e 50 g burro

dall’eccellenza italiana. 2 lt. brodo vegetale

300 g pere non troppo mature

100 g taleggio

80 g gorgonzola dolce

Attrezzatura 50 g parmigiano

• Pentola in ghisa 50 g pecorino di Pienza


di media stagionatura
naturale
MAIA Ghisanativa 80 g gherigli di noci

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 77
r i s o tt o

Se sei in cerca di un primo piatto speciale che sia facile e sofisticato


allo stesso tempo, che ti permetta di riunire la famiglia a tavola, con
gusto e semplicità ma anche con un tocco di eleganza, credo proprio
che questa ricetta faccia al caso tuo e allora che aspetti: lasciati tenta-
re e seguimi in cucina!

METODO DI PREPARAZIONE

1. Per preparare il nostro risotto, ti consiglio di partire da un buon bro-


do vegetale, ne hai mai preparato uno? Se la risposta fosse negativa,
non scoraggiarti, si tratta di un’operazione molto semplice.
Per preparare un buon brodo raccogli in una pentola capiente due
carote, una cipolla media, del sedano, due pomodori un po’ di pepe
nero e aggiungi circa due litri d’acqua e mezzo poi sala leggermente.
Chiudi la pentola con il suo coperchio, porta a bollore, abbassa la fiam-
ma al minimo e lascia cuocere per circa un’ora; trascorso il tempo,
spegni il gas e lascia intiepidire, filtra con un colino a maglie e strette
ed il gioco è fatto.
Naturalmente potrai mangiare le verdure rimaste preparando magari
una vellutata light.
Preparato il brodo, non ci resta che fare il risotto, quindi rimettilo sul
fornello e porta lentamente a bollore.

2. Trita finemente uno scalogno e raccoglilo nella pentola Ghisanati-


va, aggiungi il burro e rosola il tutto a fiamma bassa fino a quando lo
scalogno non sarà diventato quasi trasparente.

3. Aggiungi il riso e lascialo tostare qualche minuto mescolando spes-


so. La tostatura del riso serve a sigillare il chicco in modo tale che
rilasci più lentamente l’amido e venga più cremoso, e serve anche a
evitare che il chicco si spacchi in cottura.
Pela le pere e tagliale a tocchetti abbastanza piccoli.
Aggiungi un po’ di brodo bollente al riso e lascia che venga assorbito.
Uniscile pere, mescola e lascia insaporire, quindi procedi versando

78 w w w. g h isanati v a . it
dell’altro brodo e aspettando che venga assorbito il precedente prima
di aggiungerne ancora.

4. Quando manca qualche minuto alla fine della cottura e il riso risulta
al dente, a fiamma spenta aggiungi i formaggi e mescola fino ad incor-
porare tutto al meglio e mantecare il riso; finisci con dei gherigli di noci
pelati e tostati. Impiatta subito e porta in tavola: il risotto ai quattro
formaggi, va servito caldo, cremoso e fumante.

5. Se non sai come pelare i gherigli di noce, ti basterà metterli in pa-


della e saltarli qualche minuto fino a tostarli leggermente. Vedrai che
poi basterà strofinarli tra le mani e la pelle andrà via facilmente. Prepa-
rare il risotto con Ghisanativa è una grande soddisfazione: la pentola
infatti accumula e poi redistribuisce il calore in maniera uniforme, per-
mettendo una cottura del riso perfetta e omogenea. Nota bene: lascia
il riso un po’ al dente: il calore rilasciato della pentola ti permetterà di
finire la cottura.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 79
80 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d i p i at t i
Salmone
g r at i n at o
al lim o ne
e tim o

15 Tempo
l av o r a z i o n e

15 minuti
Non sempre una domenica in famiglia
o un giorno di festa significa avere Tempo
d i c o tt u r a
tante persone intorno. Ci sono infatti
10 minuti
famiglie composte da due sole
persone che non desiderano altro D i f f i c o lt à

che rallentare i propri ritmi. Ricordo facile

che agli inizi del mio matrimonio Costo


amavo sbizzarrirmi in cucina e le 10 euro
quantità delle mie preparazioni erano
Porzioni
davvero minuscole rispetto a quelle 2 persone
che preparo adesso. Adoravo quei
Ingredienti
momenti tranquilli in casa durante i
500 g salmone freschissimo
quali cucinavo con lo stesso amore di (2 tranci circa)
oggi. Voglio dedicare questo piatto
q.b. olio extravergine d’oliva
alle famiglie formate da due persone,
1 limone biologico
che vogliono regalarsi un momento
q.b. prezzemolo in foglie
di gioia in tavola, con una ricetta
80 g pangrattato
semplice ma dal gusto assicurato!
40 g parmigiano
o grana grattugiato

q.b. timo preferibilmente


Attrezzatura fresco

• Piastra in ghisa q.b. scorza di limone


naturale
SPICA Ghisanativa q.b. sale

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 81
s a l m o n e g r at i n at o

METODO DI PREPARAZIONE

1. Accendi il forno, mettici dentro la piastra Ghisanativa e porta a 180°


C in modalità statica.
Prepara una marinatura con qualche cucchiaio di olio extravergine
d’oliva, succo di limone e tre o quattro foglie di prezzemolo tritato.
Poggia il salmone su un piatto e versa la marinatura sopra i filetti. La-
scia riposare cinque minuti. Poi gira il salmone sull’altro lato e lascia
riposare altri cinque minuti.

2. Intanto che il pesce marina, prepara anche una panatura con pan-
grattato, formaggio grattugiato, timo e scorza di limone biologico.
Passa i tranci di pesce sulla panatura e pressa leggermente con le mani
per farlo attaccare bene.

3. Prendi la piastra dal forno, facendo attenzione a non bruciarti; pog-


gia il pesce sulla superficie calda e irrora con un filo d’olio.
Cuoci in forno statico per dieci minuti o fino a che non avrai ottenuto
la gratinatura che desideri. Sforna e impiatta mentre è ancora caldo.
Poi guarnisci con del timo fresco e fettine di limone.

82 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 83
84 w w w. g h isanati v a . it
s e c o n d i p i at t i
Sarde a
beccafico
fritte
40 Tempo
l av o r a z i o n e

40 minuti
Le sarde a beccafico sono un piatto
poverissimo tipico della cucina Tempo
d i c o tt u r a
tradizionale siciliana e devono il loro
4 minuti
nome all’uccello “beccafico” che,
nutrendosi di fichi durante l’estate, D i f f i c o lt à

diventava grasso e succulento media

tanto da essere una prelibatezza Costo


cacciata dai nobili siciliani che se 15 euro
nutrivano farcendolo con le stesse
Porzioni
interiora, pulite e trattate con tanti 6 persone
condimenti in modo da eliminarne
Ingredienti
gli odori.
1 kg sarde grandi freschissime,
Poiché questi uccellini erano circa 32 filetti
un piatto inaccessibile ai poveri 200 g pangrattato
130 g aceto di vino rosso
che lavoravano alle dipendenze 100 g olio extravergine d’oliva
100 g grana grattugiato
dei nobili, questi ultimi ne (o 50g di grana e 50 di
pecorino stagionato)
improvvisarono una versione q.b. prezzemolo
q.b. aglio
economica a base di ingredienti q.b. pepe nero
30 g pinoli
30 g uvetta
uovo
Attrezzatura 3 cucchiai di aceto
per la marinatura
3 cucchiai d’olio extravergine
• Pentola in ghisa
d’oliva per la macinatura
naturale 250 g pangrattato
Maia Ghisanativa per la panatura
• Schiumarola 3 uova grandi per la lamatura
q.b. olio di semi di girasole
o arachidi per la frittura

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 85
s a r d e a b e c c a f i c o f r i tt e

semplici da reperire come le sarde, e assemblarono il piatto in modo


tale che le piccole code delle sarde ricordassero le code dei tanto de-
siderati “beccafichi”.
In Sicilia esistono diverse versioni di questo piatto, e variano a seconda
della zona in cui ci si trova, ma tutte queste varianti utilizzano comun-
que sarde, formaggio e pangrattato.
I saddi a’ baccaficu catanesi, sono forse la versione tradizionale più po-
vera di questo celebre piatto e nella tradizione non si prevede l’aggiun-
ta di ingredienti come pinoli e uvetta, tipici invece nella versione paler-
mitana, dalla quale si differenziano anche per la forma. Mentre infatti le
sarde “a beccafico” a Catania sono fritte e si preparano assemblandole
in coppia, a Palermo vengono cotte al forno e si preparano singolar-
mente farcendo ogni singolo filetto e arrotolandolo su se stesso.
Di recente, le sarde a beccafico, nei ristoranti siciliani vengono assem-
blate in coppia e fritte, quindi alla catanese, ma nel ripieno vengono
aggiunti uvette, pinoli come nella versione palermitana, e oggi noi le
prepariamo proprio in questo modo.
Sono sicura che amerai questo delizioso piatto a base di pesce, che
potrai servire sia come antipasto che come secondo.
Friggere su Ghisanativa è un’esperienza unica, ho fritto mille volte da
quando ho imparato a cucinare, ma vedere la reazione dell’olio scal-
dato su questa pentola è fantastico: tutto cuoce in pochi minuti e in
maniera uniforme, regalando una doratura e una croccantezza uniche
grazie alla diffusione omogenea del calore.
Non tornerò più al classico sistema di frittura in padella, dopo avere
provato Ghisanativa!

METODO DI PREPARAZIONE

1. Apri le sarde a portafoglio, togli la spina centrale e quante più spine


laterali possibile, lava e desquama, irrora con poco aceto e olio e lascia
marinare qualche minuto.

86 w w w. g h isanati v a . it
2. Intanto nella tua pentola Ghisanativa versa un filo d’olio, unisci il
pangrattato e i pinoli e mescola di continuo, in modo che non si bruci,
tosta tutto ottenendo un leggero colore brunito.
Raccogli il pangrattato in una ciotola, unisci un ciuffetto di prezzemolo
tritato, un pizzico d’aglio, il formaggio grattugiato (puoi usare solo
grana o fare metà grana e metà pecorino), l’olio, l’aceto che potrai
anche diluire con un po’ d’acqua e l’uovo.
Mescola e lavora cercando di ottenere la consistenza della sabbia ba-
gnata: quello che otterrai è un composto che, stringendolo tra le mani,
si compatta nonostante tenda comunque a sgretolarsi un po’.

3. Disponi metà delle sarde aperte su un piano con la parte interna


rivolta verso di te.
Poi prendi una manciata del ripieno fatto con il pangrattato, compat-
talo con le mani e poggialo su una sarda aperta, prendi quindi un’al-
tra sarda aperta e poggiala sul ripieno: avrai assemblato una sarda
a beccafico. Sbatti tre uova insieme e, se ti fosse rimasto fondo di
marinatura, poi comincia a passare le coppie prima nell’uovo e poi nel
pangrattato allo scopo di realizzarne la panatura.
Versa circa un litro d’olio di semi d’arachidi o girasole nella tua pentola
Ghisanativa, accendi il fuoco e porta a temperatura.
Per valutare la temperatura dell’olio, immergi la punta di un stuzzica-
denti; se immergendolo farà tante bollicine puoi cominciare a friggere.
Adesso, procedendo poche per volta, tuffa le sarde ripiene e panate
nella pentola e lasciale dorare.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 87
s a r d e a b e c c a f i c o f r i tt e

Ci vorranno davvero pochissimi minuti. Quindi scolale e poggiale su


della carta assorbente che tolga l’olio in eccesso.
Procedi così per tutti i pesci, poi sposta su un piatto da portata e servili
ancora caldi.
Se hai poco tempo, assembla pure le sarde qualche ora prima e con-
servale in frigo coperti dalla pellicola. Friggile al momento di servirle.
Conserva il pesce avanzato in frigo, chiuso in un contenitore ermetico
,e scaldalo in forno a 160° C per dieci minuti, prima di consumarlo.

88 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 89
90 w w w. g h isanati v a . it
a n t i past i
Tempura
d i v er d ure

5 Tempo
l av o r a z i o n e

5 minuti
La tempura è uno dei piatti più
conosciuti della cucina giapponese, Tempo
d i c o tt u r a
anche se non tutti sanno delle
5 minuti
origini portoghesi di questa deliziosa
frittura, areata e croccante. I marinai D i f f i c o lt à

portoghesi, insieme ai primi missionari bassa

in viaggio verso il Giappone, si Costo


astenevano dal mangiare carne 8 euro
durante le quattro tempora e si
Porzioni
nutrivano di sole verdure e pesce i 4 persone
mercoledì, i venerdì e i sabati di ogni
inizio di stagione. Le tempora sono Ingredienti
150 g carota (media)
quattro serie di tre giorni di digiuno
e di astinenza, istituite dalla Chiesa 200 g finocchio
(uno piccolo o mezzo)
cattolica; questi periodi diventano poi
200 g cavolfiore bianco, verde
i “quattro tempora”: da lì appunto il o viola

nome tempura. 200 g zucca gialla

150 g zucchina

Attrezzatura

• Pentola in ghisa
naturale MAIA
Ghisanativa
• Schiumarola

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 91
T EMPURA d i v e r d u r e

La tempura si realizza friggendo singolarmente delle verdure ma an-


che del pesce, passati prima in una pastella semplicissima all’acqua.
Grazie ad alcuni accorgimenti, come l’utilizzo di farina di riso e acqua
ghiacciata, il fritto risulta asciutto, leggero e croccante. La tempura
di verdure invernali è un po’ una rivisitazione totalmente vegan, ma
eccezionalmente golosa di un piatto classico che potrai variare a tuo
piacimento in base alle stagioni e a cui potrai aggiungere anche dei
gamberi o del pesce.

METODO DI PREPARAZIONE

1. Taglia le carote a bastoncini e la zucca a tocchetti piccoli, separa le


cimette del cavolfiore e tagliale a metà o in quattro. Poi taglia il finoc-
chio in fette sottile e la zucchina ancora a tocchetti.
La zucchina non è un ortaggio tipico dell’inverno, ma si trova comun-
que sempre in commercio e la si può aggiungere.
In estate potrai sostituire i peperoni alla zucca e se vuoi puoi anche
aggiungere qualche anello di cipolla.





2. In una ciotola raccogli le due farine, poi aggiungi l’acqua, se ne hai
di frizzante utilizzala e mescola qualche secondo con delicatezza; se
resta qualche grumo non fa nulla, l’importante è evitare la formazione
del glutine.
Se hai del ghiaccio in cubetti, sostituiscila a una parte d’acqua (cin-
quanta grammi circa): lo shock termico che avviene tra la pastella
fredda e l’olio caldo infatti è un elemento essenziale per la buona
riuscita della tempura.
Versa l’olio nella pentola e per valutare la temperatura, lascia cadere
una goccia di pastella: se cadrà sul fondo risalendo subito sfrigolando,
potrai iniziare a friggere. Prendi le verdure poco per volta, immergile
nella pastella e poi una alla volta tuffale nell’olio caldo.
Falle dorare per circa cinque/sette minuti, raccoglile con una schiuma-
rola e poggiale su della carta assorbente per eliminare l’eccesso d’olio.

92 w w w. g h isanati v a . it
3. Finisci di friggere tutte le verdure, impiattale e portale in tavola an-
cora caldissime e fragranti, cosparse con un pizzico di sale.
Io adoro la tempura di verdure invernali, il gusto strepitoso del finoc-
chio pastellato e delle carote ti farà davvero innamorare al primo as-
saggio e la zucca, la zucchina e il cavolfiore diventano davvero golo-
sissimi preparati in questo modo!
Anche in questa ricetta, come in altre presenti nell’e-book, ho fritto uti-
lizzando la mia meravigliosa pentola Ghisanativa: friggere con questo
strumento eccezionale ti permetterà di realizzare una frittura golosa
proprio come quella del ristorante. Tutto questo grazie alla straordina-
ria capacità della ghisa di assorbire il calore, redistribuendolo in ma-
niera uniforme.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 93
94 w w w. g h isanati v a . it
p r i m i p i at t i
V e l l u tata
d i p o rri
e patate
r o sse

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
Immagina una fredda giornata
d’inverno e immagina la famiglia Tempo
d i c o tt u r a
riunita a tavola davanti ad una zuppa
45 minuti
calda: non senti già scaldarsi il cuore?
Oggi voglio preparare con te una D i f f i c o lt à

ricetta semplice, ma allo stesso tempo facile

ricca di gusto e genuinità, un piatto Costo


dalla consistenza morbida e setosa 8 euro
che invita ad affondare il cucchiaio al
Porzioni
primo istante, un comfort food per 4 persone
quando fa davvero freddo e un primo
Ingredienti
adatto a tutta la famiglia, curioso.
600 g porro (già pulito)
Ecco la vellutata di porri e patate
rosse, accompagnata da croccanti 700 g patate rosse

crostini di pane e petali di parmigiano, 1 scalogno medio

un piatto davvero delizioso! 60 g burro



q.b. pepe nero

q.b. noce moscata

200 ml panna da cucina

Attrezzatura 1 l brodo vegetale

• Pentola in ghisa 100 g parmigiano o grana

naturale 200 g pane raffermo


MAIA Ghisanativa (di un paio di giorni)

q.b. olio extravergine d’oliva

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 95
v e l l u tata

METODO DI PREPARAZIONE

1. Per cucinare la vellutata ho utilizzato la pentola Maia Ghisanativa


per la sua capacità di assorbire il calore, dissipandolo in maniera uni-
forme. Ghisanativa permette una cottura del cibo delicata e senza
stress: gli alimenti cuociono in maniera omogenea, senza friggere o
bruciarsi, restano leggeri e genuini, ma non perdono assolutamente il
loro gusto e il loro profumo che al contrario vengono esaltati in manie-
ra unica.
Per preparare la vellutata di porro e patate ho utilizzato delle patate
rosse a pasta gialla particolarmente consistenti e dal gusto deciso. Se
non dovessi trovarle, puoi ripiegare sulle classiche a pasta gialla sem-
plice. Ho anche utilizzato un buon brodo vegetale fatto in casa che
puoi sostituire con semplice acqua salata: naturalmente utilizzando
del brodo, il piatto finito risulterà ancora più buono.
Se non sai come preparare il brodo, raccogli in una pentola Ghisa-
nativa due carote, una cipolla media, del sedano, due pomodori e un
po’ di pepe nero, aggiungi circa due litri e mezzo d’acqua, poi sala
leggermente. Chiudi la pentola con il suo coperchio e porta a bollore,
abbassa la fiamma al minimo e lascia cuocere per circa un’ora. Trascor-
so il tempo, spegni il gas e filtra con un colino a maglie strette. Puoi
utilizzare il brodo ottenuto subito, conservarlo in frigo per due, tre
giorni o congelarlo.

2. Pela lo scalogno, sciacqualo e taglialo finemente con un coltello,


raccoglilo nella tua pentola Ghisanativa, aggiungi il burro e lascialo
appassire a fiamma moderata fino a che non diventerà trasparente.
Mentre lo scalogno cuoce, pulisci i porri, togli le due foglie più esterne,
taglia via la parte radicale e le parti verdi, quindi affettalo a rondelle
sottili, raccoglilo in uno scolapasta e passa tutto sotto abbondante
acqua corrente. Aggiungi i porri allo scalogno, mescola, metti il coper-
chio alla pentola, abbassa la fiamma al minimo e lascia appassire per
almeno dieci minuti, facendo attenzione che il tutto non prenda colore.
Se stai usando dell’acqua e non il brodo, a questo punto puoi comin-
ciare ad aggiungere un pizzico di sale.
Mentre i porri cuociono, pela le patate, sciacquale e tagliale a tocchetti.
Aggiungi le patate ai porri, mescola, lascia insaporire qualche minuto,
poi copri con il brodo vegetale.
Cuoci a fiamma media fino a che tutto il brodo non sarà evaporato e
mescola spesso per far disfare le verdure e non farle attaccare, in circa
quarantcinque minuti dovresti esserci.

96 w w w. g h isanati v a . it
3. Spegni il gas, unisci un pizzico di noce moscata, una spolverata di
pepe nero, metà del formaggio grattugiato e mescola bene.
Per dare una consistenza setosa frulla tutto con il frullatore ad im-
mersione, facendo attenzione a non poggiarlo sul fondo della pentola
ed evitando quindi di danneggiarla (se non riesci sposta tutto in una
ciotola); aggiungi la panna da cucina poco per volta fino ad ottenere la
consistenza che desideri, poi se ti va regola ancora di sale.

4. La vellutata è pronta, ma se vuoi renderla ancora più allegra e go-


losa, guarniscila con dei crostini di pane saporiti e delle cialdini e di
parmigiano. Versa una manciata di formaggio in una padella già calda,
versa del formaggio grattugiato e aspetta qualche minuto: il formag-
gio comincerà a friggere e prendere colore, con l’aiuto di una spatola,
staccala dalla padella e lascialo raffreddare, le cialde sono pronte.
Per preparare i crostini, taglia il pane raffermo a cubetti e rosolali in
una padella con un filo d’olio, e per renderli ancora più saporiti, aggiun-
gi qualche ago di rosmarino.

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 97
98 w w w. g h isanati v a . it
a n t i past i
Zucca
al forno
in agrodolce
c o n glassa d i acet o
b alsamic o pin o li
e r o smarin o

10 Tempo
l av o r a z i o n e

10 minuti
In Sicilia abbiamo un detto: “Falla
comu voi, sempre cuccuzza arresta!”. Tempo
d i c o tt u r a
Sai cosa vuole dire letteralmente?
45 minuti
“Falla, cucinala come preferisci,
sempre zucchina resta”. Questo D i f f i c o lt à

perché le zucche, come le zucchine, facile

hanno un sapore semplice e piuttosto Costo


anonimo e qui – terra di sapori intensi 5 euro
e ricchi – non sono un piatto molto
Porzioni
gettonato. 4 persone
Certo il proverbio non si riferisce solo
Ingredienti
agli ortaggi, ma alla vita in generale:
1 kg di zucca gialla
sta a significare che puoi modificare
in mille modi qualcosa, ma non 1 cipolla rossa
o bianca media
riuscirai mai a cambiarne la natura.
q.b. olio extravergine d’oliva

30 g pinoli

q.b. sale

q.b. pepe nero q.b

q.b. rosmarino q.b

Attrezzatura q.b. glassa di aceto balsamico

• Piastra in ghisa
naturale
SPICA Ghisanativa

A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 99
zucca al forno in agrodolce

In Sicilia la zucca patisce un po’ di pregiudizi ma questo non significa


che non la coltiviamo o non la cuciniamo; semplicemente cerchiamo
di trasformarla in ricette sfiziose e saporite, che possono arricchirne
ed esaltarne il gusto. Purtroppo benché io ne vada matta, la zucca non
è molto apprezzata neppure in casa mia e così devo sempre inventa-
re ricette che possano stuzzicare il palato della mia famiglia, ricco di
pregiudizi!
La ricetta che adesso voglio condividere con te, semplice e gustosa, è
uno dei miei cavalli di battaglia: piace sempre a tutti.
Infatti, dopo la prima fase di diffidenza e di: “No, la zucca non mi pia-
ce!”, la seconda fase è :“Peccato sia finita, quando la rifai?”.
Hai voglia di provarla? Seguimi in cucina e vedrai che l’amerai anche tu!

METODO DI PREPARAZIONE

1. Sciacqua la zucca, tagliala a fette, pelala e poi tagliala a tocchetti,


raccoglila in una ciotola; aggiungi la cipolla tritata finemente, un po’ di
sale, un abbondante giro d’olio e un po’ di pepe nero, mescola bene e
versa tutto sulla piastra Ghisanativa a temperatura ambiente.
Inforna a 180° C statico per quarantacinque minuti, fai attenzione che
non bruci e non mescolare.
Trascorso il tempo, la zucca si sarà asciugata parecchio ed avrà comin-
ciato a prendere un po’ di colore; se così non fosse allunga i tempi di
permanenza in forno.

1. Quando avrai raggiunto il giusto grado di cottura, tirala fuori dal


forno, distribuisci una buona quantità di glassa, i pinoli, qualche ago
di rosmarino preferibilmente fresco e rimetti in forno altri dieci minuti.
Quindi sforna definitivamente e lascia raffreddare prima di servire.
Se ti è possibile, dopo averla sfornata, raccoglila in un piatto o in una
ciotola di ceramica e lasciala riposare qualche ora a temperatura am-
biente, vedrai che diventerà ancora più golosa!
Puoi conservare la zucca in agrodolce per un giorno a temperatura
ambiente e per due o tre in frigo.

100 w w w. g h isanati v a . it
A t a v o l a c o n G h i s a n a t i va 101
G h isa nu d a
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Ogni strumento di cottura Ghisanativa viene riscaldato a oltre 900° C fino a


far fiorire spontaneamente sul ferro un solido strato di magnetite su cui viene
steso manualmente dell’olio d’oliva che si polimerizza a 400° C.
Il risultato è una superficie naturalmente nera, dura e compatta che previene
l’aderenza dei cibi senza ricorrere a smalti o vernici di sintesi. Scopri il
processo di produzione di tutti i nostri prodotti.

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In tempi antichi gli ossidi di ferro


venivano mescolati alle argille per
ottenere vasi di colore nero o rosso a
seconda delle temperature del forno.
Oggi Ghisanativa riscrive la tradizione.

DESIGN COME ARTE APPLICATA


ALLA TECNOLOGIA

Ogni pentola, piastra o padella


Ghisanativa è studiata nei minimi
dettagli e disegnata sapientemente
dai nostri designer nel rispetto della
filosofia del marchio e della tecnologia
di produzione.

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rifinita con cura a mano. Mentre la
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facilità di manutenzione.

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Ogni strumento di cottura di ghisa


viene riscaldato ad oltre 900° C in un
forno speciale in assenza di ossigeno.
Il processo è lungo e delicato: sul ferro
fiorisce un solido strato di magnetite.
Poi, ancora rovente, la pentola viene
lasciata raffreddare.

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Sul solido strato di magnetite, pentola


per pentola, viene steso manualmente
dell’olio di oliva con un pennello dalle
setole vegetali. L’olio poi si polimerizza
nel forno a 400° C.
Il risultato è una superficie
naturalmente nera, dura e compatta
che previene l’aderenza dei cibi senza
ricorrere a smalti o vernici di sintesi
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di sperimentare e temere la critica.
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5. Accetta la sfida che il tempo la trasformi
rendendola più viva.
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G h isanati v a
il tu o rit o in cucina

Gh i san at i va Ghi sanat i va G h i sa n at i va G h i sa n at i va G h i sa n at i va G h i sa n at i va


è naturale è il risultato non è delicata è viva è uno strumento adatta agli
ed è fatta di passione ma va nutrita e nel tempo di cottura appassionati
di ferro, silicio e ricerca ad ogni uso si trasforma che dura di cucina
e carbonio nel colore tutta la vita
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