In questa novella, il narratore di secondo grado è Fiammetta, i temi trattati
sono le beffe che vengono fatte da uomo a uomo, da donna a uomo e viceversa. Nonostante se ne fosse parlato già in altre novelle, Fiammetta decide di raccontare ancora una storia su Calandrino, personaggio particolare, che presume di essere molto furbo ma in realtà è un credulone e spesso viene deriso dagli amici. La nuova villa a Camerata di Niccolò Cornacchini necessita di essere dipinta, a questo ci pensano Bruno e Buffalmacco che, visto il faticoso e lungo lavoro, chiamano ad aiutarli Nello e Calandrino. La villa non era abitata ma spesso Filippo, il figlio di Niccolò, si fermava lì, accompagnato da qualche mondana. Un giorno Filippo era insieme a Niccolosa che però, agli occhi sembrava una nobildonna e appena la vide, Calandrino si innamorò. Dopo aver confidato tutto a Bruno, subito quest’ultimo pensa a uno scherzo da fare al povero innamorato e mentendo gli dice che la donna era la moglie di Filippo ma che lui e Buffalmacco lo avrebbero comunque aiutato. Allo scherzo vengono resi partecipi anche Filippo e Niccolosa che dopo essere stata convinta si fa avanti con Calandrino e gli fa credere che anche lei provasse qualcosa per lui. Bruno inoltre, promette a Calandrino che avrebbe fatto un incantesimo alla donna e che quella grazie a questa magia non lo avrebbe mai più lasciato andare. I lavori alla villa erano quasi finiti, la donna recitava benissimo la sua parte e l’innamorato era sempre più convinto; Nello però, parente della moglie di Calandrino, l’avvisa subito, e questa raggiunge il marito e insulta lui e Niccolosa mentre i compagni se la ridono a crepapelle. Il protagonista di questa novella è Calandrino, come detto in precedenza, un uomo credulone e che viene preso in giro dai compagni. Gli antagonisti invece sono proprio i suoi compagni, Bruno e Buffalmacco che hanno come aiutanti Filippo, figlio di Niccolò e Niccolosa, una prostituta. Infine c’è Nello, parente della moglie di Calandino, che agisce da giusto, dicendo semplicemente la verità ma anche salvando Calandrino dalla recita e scherzo che stava subendo.
Una novella divertente per chi legge; buffa l’immagine di Calandrino, un
uomo ingenuo, e penso sia stato anche l’amore a renderlo così; questa novella può far anche riflettere e pensare se gli amici che si hanno sono amici leali e sinceri, per non finire come Calandrino. Ma pensare anche se noi stessi siamo leali e sinceri con gli altri, e ciò che ha fatto Calandrino è esattamente il contrario di lealtà e sincerità, elementi fondamentali in amore.