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Decameron, nona giornata, novella N°5

In questa novella, il narratore di secondo grado è Fiammetta, i temi trattati


sono le beffe che vengono fatte da uomo a uomo, da donna a uomo e
viceversa. Nonostante se ne fosse parlato già in altre novelle, Fiammetta
decide di raccontare ancora una storia su Calandrino, personaggio
particolare, che presume di essere molto furbo ma in realtà è un credulone
e spesso viene deriso dagli amici.
La nuova villa a Camerata di Niccolò Cornacchini necessita di essere
dipinta, a questo ci pensano Bruno e Buffalmacco che, visto il faticoso e
lungo lavoro, chiamano ad aiutarli Nello e Calandrino.
La villa non era abitata ma spesso Filippo, il figlio di Niccolò, si fermava
lì, accompagnato da qualche mondana.
Un giorno Filippo era insieme a Niccolosa che però, agli occhi sembrava
una nobildonna e appena la vide, Calandrino si innamorò.
Dopo aver confidato tutto a Bruno, subito quest’ultimo pensa a uno
scherzo da fare al povero innamorato e mentendo gli dice che la donna era
la moglie di Filippo ma che lui e Buffalmacco lo avrebbero comunque
aiutato.
Allo scherzo vengono resi partecipi anche Filippo e Niccolosa che dopo
essere stata convinta si fa avanti con Calandrino e gli fa credere che anche
lei provasse qualcosa per lui.
Bruno inoltre, promette a Calandrino che avrebbe fatto un incantesimo alla
donna e che quella grazie a questa magia non lo avrebbe mai più lasciato
andare.
I lavori alla villa erano quasi finiti, la donna recitava benissimo la sua parte
e l’innamorato era sempre più convinto; Nello però, parente della moglie
di Calandrino, l’avvisa subito, e questa raggiunge il marito e insulta lui e
Niccolosa mentre i compagni se la ridono a crepapelle.
Il protagonista di questa novella è Calandrino, come detto in precedenza,
un uomo credulone e che viene preso in giro dai compagni.
Gli antagonisti invece sono proprio i suoi compagni, Bruno e Buffalmacco
che hanno come aiutanti Filippo, figlio di Niccolò e Niccolosa, una
prostituta.
Infine c’è Nello, parente della moglie di Calandino, che agisce da giusto,
dicendo semplicemente la verità ma anche salvando Calandrino dalla
recita e scherzo che stava subendo.

Una novella divertente per chi legge; buffa l’immagine di Calandrino, un


uomo ingenuo, e penso sia stato anche l’amore a renderlo così; questa
novella può far anche riflettere e pensare se gli amici che si hanno sono
amici leali e sinceri, per non finire come Calandrino.
Ma pensare anche se noi stessi siamo leali e sinceri con gli altri, e ciò che
ha fatto Calandrino è esattamente il contrario di lealtà e sincerità, elementi
fondamentali in amore.

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