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SCALA TINETTI
È un tipo di scala che si è soliti utilizzare quando si vuole valutare l'equilibrio del paziente e la sua andatura. Per
quanto riguarda l’equilibrio, il paziente viene fatto sedere su una sedia rigida, senza braccioli e si osserva se riesce o
meno a stare in equilibrio e nel caso in cui non vi riesca, il punteggio assegnato è 0.
In questa prima parte vi sono 9 item e per ogni item si attribuisce un punteggio che va da 0 a 2. Il punteggio 0
rappresenta il valore meno auspicabile mentre il valore 2 il più auspicabile. Per cui si va da un punteggio minimo di 0
a un massimo di 16. Nella 2° parte si analizza l’andatura che il paziente assume; gli si chiederà di eseguire 10 passi di
fronte a noi lungo il corridoio o attraverso la stanza.
All’inizio si sprona il paziente a camminare normalmente mentre successivamente ad una velocità maggiore e durante
la camminata può utilizzare gli ausili per la deambulazione. La persona incapace di deambulare otterrà un punteggio
0. In questa seconda parte della scala gli item sono 7, per un punteggio minimo di 0 e massimo di 12.
SCALA CONLEY
È un tipo di scala che indaga il
rischio cadute in pazienti con età
maggiore di 65 anni. È composta
da due parti nelle quali si
indagano sia le precedenti cadute del paziente che la presenza o meno di deterioramento cognitivo. È composta da 6
item. Le prime 3 domande verranno poste al paziente o al caregiver nel caso in cui esso non sia oggettivamente in
grado di rispondere e le ultime 3 domande invece si basano sulla capacità osservazionale dell’infermiere.
Se si ottengono valori compresi tra 0 e 1 il rischio di caduta è minimo mentre valori compresi tra 2 e 10 indicano
un rischio di caduta da basso ad alto.
Attività infermieristiche in caso di medio/alto rischio di caduta:
Abbassare il letto ed accostarlo al muro. Porre vicino al letto il comodino in modo tale che il paziente
abbia un uso più facilitato degli oggetti personali posti sopra
Avvicinare al paziente il campanello di chiamata
Informare il paziente dell’importanza di chiamare il personale quando ha bisogno di andare in
bagno/alzarsi
Accertarsi periodicamente dei bisogni del paziente, necessità di andare in bagno/alzarsi
Richiedere la presenza di un parente o caregiver
Mostrare al paziente la disposizione degli ambienti (stanza, bagno, illuminazione, campanello per la
chiamata)
Suggerire l’uso di calzature chiuse
SCALA MORSE
Viene somministrata dall’infermiere al momento dell’ingresso del paziente. Deve essere effettuata una rivalutazione
del rischio cadute ogni 48/72h e ogni qual volta vi sia una modifica della terapia farmacologica che possa esporre il
paziente al rischio di cadute o dopo 5 giorni dall’ingresso.
Gli item sono 6 e si analizza:
Anamnesi di cadute
Presenza di patologie a rischio
Mobilità
Terapia endovenosa
Andatura
Stato mentale
La somma dei punteggi ottenuti definisce il rischio di caduta: da 0 a 24 basso rischio, da 25 a 50 medio rischio,
uguale o maggiore a 51 alto rischio.
Scala UP and GO
È un test necessario per misurare il livello di mobilità di una persona andando ad analizzare il suo bilanciamento
statico e dinamico. La scala ha lo scopo di misurare il tempo che la persona impiega per alzarsi da una sedia,
camminare per 3 metri, girarsi, tornare alla sedia e sedersi nuovamente.
Durante il test, il paziente può utilizzare ausili per aiutarsi nella deambulazione. Questo test viene somministrato a
livello ambulatoriale, per di più ai pazienti anziani, poiché molto facile e rapido da eseguire.
Alcuni studi ci suggeriscono che:
Punteggio minore o uguale a 10, indica che la persona ha una buona mobilità
Da 11 a 20, moderate limitazioni della persona con fragilità
Maggiore di 20, la persona necessita assistenza
Maggiore di 30, la persona è soggetta a cadute
MODELLO NUTRIZIONALE-METABOLICO
Le principali scale di valutazione del rischio di nutrizione (MUST, Mini Nutritional Assesment, NRS 2002
ESPEN, Bedside Swallow Assessment)
SCALA MUST scala di valutazione della malnutrizione
prende in considerazione 3 parametri fondamentali:
BMI
Calo di peso
Assunzione/non assunzione del cibo
BMI (body mass index) indice che calcola la massa corporea mettendo in relazione peso in Kg e altezza grazie alla
formula: kg/m2
Se maggiore di 20 il punteggio è = 0
Tra 18.5 e 20 il punteggio è = 1
Se inferiore a 18.5 il punteggio è = 2
Nel caso in cui non sia possibile reperire peso ed altezza della persona, si può ricorrere alla misurazione della
circonferenza del braccio non dominante, nell’esatta metà del braccio con il gomito flesso di 90°.
Se la circonferenza è minore di 23.5 si attribuisce il valore 1, nel caso sia maggiore si attribuisce il valore 0.
Calo di peso deve essere non pianificato ed essere in atto a partire dai 3/6 mesi precedenti, valori:
In un calo ponderale minore del 5 % il punteggio è = 0
Se il calo risulta tra 5 e 10 % il punteggio è = 1
Se il calo è maggiore del 10 % il punteggio è = 2
Assunzione/non assunzione del cibo Si prende in considerazione la non assunzione o la probabile non assunzione di
apporto nutrizionale per una durata di più di 5 giorni
Nel caso in cui non si sia verificata o non sia prevista, il punteggio attribuibile è 0;
Nel caso in cui tale evento si sia verificato o sia previsto allora il punteggio attribuibile è 2.
Eseguendo la somma dei singoli valori, gli scenari che si possono presentare sono i seguenti:
Punteggio 0: basso rischio, rivalutazione settimanale
Punteggio 1: rischio medio, documentare l’apporto alimentare per 3 giorni e in seguito rivalutare. Se
l’assunzione risulta valida rivalutare dopo una settimana, se non risulta valida provvedere con la
segnalazione del rischio di malnutrizione alle figure competenti.
Punteggio 2 o superiore: rischio alto, segnalare alle figure competenti il rischio di malnutrizione,
verificare l’assunzione dei pasti e l’aderenza alla dieta prescritta. Eseguire rivalutazione periodica.
valuta le aree del corpo più a rischio di lesioni, a seconda che il paziente sia allettato (nuca, lobi delle orecchie,
bacino, zona sacrale, scapole, gomiti, talloni) o in carrozzina (parte bassa della schiena, zona sacrale, talloni,
piedi)
valuta il dolore manifestato dal paziente almeno una volta a turno e ogni 30’ dopo la somministrazione di un
analgesico su prescrizione medica
presta attenzione ad eventuali cambiamenti della cute (colorazione, secchezza o macerazione, stati insoliti di
calore o raffreddamento, gonfiore o indurimento, lesioni allo stadio iniziale)
garantisce una detersione delicata seguita da un’asciugatura per tamponamento e un corretto grado di idratazione o
protezione della cute a seconda dell’esigenza del singolo paziente
garantisce la mobilità del paziente almeno ogni due ore con l’utilizzo di materasso antidecubito, ausili per il
mantenimento della postura, garantendo anche l’igiene dell’unità di degenza (biancheria pulita e ben stirata)
consulta un dietologo per garantire un corretto apporto nutrizionale secondo le esigenze dell’assistito
SCALA PUSH TOOL è uno strumento di valutazione e monitoraggio dello stato delle lesioni da pressione. Ciascuno
dei parametri vengono convertiti in un sub-score, i 3 punteggi vengono sommati per produrre un punteggio totale che
sarà sempre compreso tra "0" (ferita chiusa) e "17" (punteggio massimo)
La scala di valutazione per la valutazione delle feci più
utilizzata è:
SCALA DI KATZ
Uno strumento veloce e facile, per valutare e quantificare l’entità delle funzioni residue, è la scala ADL di Katz.
La scala ADL di Katz, tra le più note modalità di valutazione soggettiva dello stato funzionale. L’ideazione è
attribuita a Katz e il suo staff del Benjamin Rose Hospital in Cleveland nel 1959. Katz notò che come conseguenza
delle patologie croniche le capacità funzionali erano perse secondo una particolare cronologia che va dalle attività più
complesse (fare il bagno) alla meno complessa (alimentarsi). Rilevò, invece, che l’ordine nella fase di riacquisizione
delle funzioni perse, era inverso, dalla capacità di alimentarsi a quella di fare il bagno nella vasca o nella doccia.
Il tempo medio di compilazione varia dai 3 ai 10 min. Per ognuna delle 6 variabili deve essere identificata la
descrizione che nel momento della rilevazione sia corrispondente alla situazione del soggetto.
É attribuita la condizione di non autosufficienza qualora la persona assistita, pur senza limitazioni funzionali, non
esprime la capacità di effettuare una delle sei funzioni fondamentali della vita quotidiana.
Come si calcola il punteggio? Ad ogni funzione è attribuito un punteggio pari a 0 se negativa, o pari ad 1 se
corrisponde una positività nella riduzione dell’autonomia. Per individuare il risultato occorre sommare i punteggi
positivi.
SCALA IADL
La scala delle IADL proposta da Lawton e Brody (1969) valuta la capacità di compiere attività complesse che vengono
normalmente svolte anche da soggetti anziani e che sono considerate necessarie per il mantenimento della
propria indipendenza.
È costituita da un elenco di 8 funzioni complesse che richiedono competenza nell’uso di strumenti. Le attività
considerate sono 8: uso del telefono, fare acquisti, cucinare, faccende domestiche, lavare la biancheria, uso di mezzi
di trasporto, gestione dei farmaci e del denaro.
È uno strumento per valutare i gradi di autonomia nelle attività strumentali di un paziente. Prende in considerazione 8
parametri, ciascun parametro a sua volta può avere differenti gradi di autonomia, a ciascun grado di autonomia è
possibile attribuire il valore 1 o il valore 0, per un massimo complessivo di 8 punti. Ogni parametro prende in
considerazione anche la non applicabilità, essa deve essere segnata con la sigla NA. A termine della valutazione,
eseguendo la somma dei valori si può avere un punteggio che varia da 0 a 8. Il valore 0 rappresenta la totale
dipendenza, l’opposto invece la totale autonomia.
Non è definito un punteggio soglia che identifichi l’indipendenza nelle IADL, mentre è stato proposto, per lo screening
della demenza di grado lieve in soggetti ultrasettantacinquenni, un punteggio cut-off <5.
VERBAL RATING SCALE - VRS (KEELE, 1948; VALIDAZIONI SUCCESSIVE JPSM, 2002)
Si basa sulla scelta da parte del malato di 6 indicatori verbali descrittivi del dolore (nessun dolore - dolore molto lieve
- dolore lieve - dolore moderato - dolore forte - dolore molto forte). Il malato definisce il dolore verbalmente,
utilizzando l’aggettivo che ritiene più appropriato su una serie proposta. Questa scala è spesso utilizzata nelle persone
anziane o con deficit cognitivo e al Pronto Soccorso.