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RIMI
ASSI
CIRCUITI
DI FILTRO
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Grande
formato,
decine di foto
anche a colori,
20 progetti.
Lire 18.000.
Grande
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decine di foto I
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3
1
-' Al giorno d'oggi è indispensabile proteggere
con un antifurto tutto ciò che abbia un minimo
di valore. Perché non realizzare da soli i circuiti
elettronici? Il risparmio è assicurato e nessuno può sapere
come manomettere un antifurto autocostruito. Il manuale
contiene 20 progetti per difendere casa, auto, moto,
roulotte. tenda, soprammobili e altro ancora.
"
Trasforma il tuo CB in una stazione
2
superaccessoriata
TI CB è un' apparecchio semplice e molto economico che
può essere arricchito con tanti utili dispositivi così eia
avere in casa una completa stazione d'ascolto. Il manuale
l'importo dovuto,
più 5.000 per spese /PASSIONE E TECNICA CB I ORDINARE Belle da collezionare e da ascoltare
3
La storia deUa radio è affascinante e la si conosce
di spedizione J RADIO COLLEZIONISMO anche cercando, collezionando, restaurando vecchi
I Compilate il coupon, apparecchi dimenticati nelle soffitte o nei mercatini
Nome I ritagliatelo dell'usato. Questo libro insegna come e dove cercare,
- -~- - o fotocopiatelo, quali apparecchi possiedono un autentico valore, come
UOan0me I incollatelo su individuare e riparare i guasti; propone una vasta
Via cartolina postale e panoramica di radio civili e militari.
speditelo ad EDIFAl
CAP Città 15066 GAVI (AL)
I
ANNO 25° - Gennaio 1996
L'interfono per moto L'alimentatore switching L'inserto Primi Passi L'amplificatore non
è composto da microfono sfrutta una tecnica da staccare e conservare, dopo lineare consente di avere
e altoparlante da inserire sotto abbastanza nuova che aver passato in rassegna in uscita un segnale non
il rivestimento interno consente di ottenere dispositivi tutti i componenti, inizia distorto e variabile in un
del casco e da un circuito di dimensioni e peso ad esaminare i circuiti piccolo intervallo di potenza,
di dimensioni tali da stare sensibilmente ridotti rispetto elementari. qualunque sia l'intensità
in tasca. ai classici regolatori in serie. In questo numero i filtri. del segnale d'entrata.
MINIOSCILLOSCOPIO
PER TUTTI
L'unico strumento veramente indispensabile per chi comincia a
dedicarsi all'elettronica è il tester, ma ad un certo punto anche
l'hobbista ha la necessità o il desiderio di analizzare con più
dettaglio i circuiti. Ecco allora che sente la mancanza di un
oscilloscopio, lo strumento che dà decisamente un 'impronta
professionale anche al più semplice degli esperimenti.
Purtroppo finora esso è stato sempre un oggetto molto costoso,
ma con questo nuovo modello le cose sembrano essere migliorate.
Con una cifra non impossibile si ha infatti uno strumento che
occupa poco spazio, è portatile e garantisce ottime prestazioni
e funzionalità tipiche di apparecchi di fascia più elevata.
La banda passante varia dalla continua a 5 MHz e la massima
tensione applicabile in ingresso è di 100 Vpp. Il monitor ha una
diagonale di 3, con 8 divisioni in verticale e 10 in orizzontale.
La sensibilità in verticale è di 10 mV per divisione, mentre in
orizzontale è di 300 mV per divisione. Fra le varie funzioni
disponibili, è particolarmente interessante la
possibilità di effettuare il confronto delle frequenze di due segnali
attraverso l'analisi delle figure di Lissajous.
Le sue dimensioni sono 210 (h) x 135 (]) x 210 (p) mm e il peso
è di circa 3,5 kg. Per queste caratteristiche rappresenta un'ottima
soluzione anche per chi lavora alla manutenzione di impianti e ha
quindi la necessità di trasportare l'apparecchio sul campo.
Lire 507.000. Marcucci (20060 Vignate - MI- S.P. Rivoltana, 4
Km 8,5 - tel. 02/95360445).
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 4
RICEVITORE
PER OROLOGIO ATOMICO
L'orologio più preciso del mondo si trova a Francoforte ed è di tipo
"atomico", cioè funziona sulla base delle oscillazioni che avvengono
all'interno della struttura dell'atomo. Con questo apparecchio
è possibile riceverne i segnali, emessi a 1500 chilometri di distanza,
e avere la garanzia di un errore di +/-1 secondo ogni milione
di anni. Va collegato ad un'antenna di ferrite, che viene anch'essa
prodotta dalla stessa casa costruttrice, e ad un radioricevitore che
può essere sintonizzato sulla frequenza di 77 ,5 kHz. Lire 28.000.
Distrelec (20020 Lainate - Ml - Via Canova 40/42 - te!. 02/937551).
Attraverso il monitor 1
di MPE-2O0SX (1) è possibile
controllare la qualità
delle riproduzioni video.
L'esempio qui riportato
si riferisce al confronto fra
il risultato di una tipica
riproduzione di videocassetta
(2), in cui è evidente
lo sfarfallio verticale, e
quanto si ottiene con
il sistema MPE-200SX (3).
I connettori multipolari
permettono il collegamento
di cavi su cui sono trasmessi
I CONNETTORI
segnali di diversa natura.
Solitamente hanno 3, 4 oppure
5 poli, la cui disposizione segue
le norme DIN. AUDIO
razie ai connettori le apparecchiatu-
G re audio, anche se di marche diver-
se, possono essere collegate fra loro.
Tutto sarebbe semplice se questi disposi-
tivi fossero di un solo tipo, invece spesso
Parliamo di jack, RCA, sono causa di disagio perché ci si può
trovare di fronte ad una spina di una
DIN, faston, nomi certa forma e ad una presa di forma
misteriosi per chi non diversa o viceversa. Fortunatamente,
conosce i connettori e ha anche se di connettori ne esistono svaria-
ti modelli, i tipi principali non sono
la sensazione di trovarsi molti, le misure sono standardizzate e
di fronte ad un mondo inoltre esistono sul mercato degli appo-
siti adattatori per renderli compatibili
molto complicato. In realtà l'uno con l'altro.
i tipi fondamentali Cominciamo con un cenno ai connettori
multipolari (tipicamente i poli sono 3, 4
di questi componenti sono o 5), che possono essere dotati o meno
pochi, i formati e le misure di un dispositivo di chiusura che blocca
sono unificate ed esistono il contatto rendendolo quindi più stabile
ed affidabile. Vengono chiamati spesso
tutti gli adattatori da uno connettori DIN, ma non si tratta del loro
standard ali'altro. nome, bensì della sigla che indica l'Ente
che si occupa dell'unificazione a livello
internazionale di vari tipi di prodotti.
Ecco una serie di componenti Hanno il vantaggio di poter essere
in metallo con rivestimento in oro impiegati con cavi sui quali vengono
usati per ottenere connessioni fatti passare diversi segnali, anche di
di alta qualità fra cavi ed
diversa natura, come ad esempio l'ali-
altoparlanti in impianti Hi-Fi.
mentazione e il segnale audio.
Partendo dall'alto la foto riporta,
nell'ordine: due adattatori di tipo
SPINE RCA
maschio-maschio (1)
e femmina-femmina (2),
Molto comuni, soprattutto nelle apparec-
rispettivamente; due tipi
chiature Hi-Fi, sono le spine di tipo
di morsetti (3,4) per cassa acustica
coassiale, spesso indicate come RCA.
con isolamento in delrin; due
Ciascuna di esse può essere collegata ad
capicorda del tipo a forcella
un cavo relativo ad un solo canale audio.
con isolamento in plastica per
Quando il collegamento fra apparecchi
la connessione cavo-morsetto (5,6);
audio deve essere cambiato spesso
un adattatore (7) ed una spina (8)
durante l'uso, come ad esempio nel caso
entrambi ad angolo; una coppia di microfoni o cuffie, la soluzione più
maschio-femmina di spina a pratica consiste nei connettori jack.
banana (9,1 O) ed infine una spina Hanno infatti il pregio di permettere di
"pin" (spillo) per cavo (11). eseguire con un'unica operazione il col-
I prodotti illustrati sono tratti legamento di entrambi i canali stereo.
dal catalogo Marcucci Possono essere schermati per mezzo di
(tel. 02/95360445). un rivestimento metallico, oppure rive-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 6
Questi connettori
si usano per connessioni fra
apparecchi audio oppure per
il collegam ento di m icrofo ni.
Abbiam o due spine jack di tipo
m ono (1) e stereo (2); due spine
RCA (3,4); una spina RCA volante
(5); due prese adatte per m ontaggio
su pannello (6,7); quattro tipi
di spine RCA (8,9,10,11) che
differiscono fra loro per il tipo di
isolam ento: in due casi (8,10)
è in delrin, negli altri due (9,11)
in teflon. Tut ti questi com ponenti
sono rivestiti d'oro .
INTERFONO
DENTRO IL CASCO
Un semplice circuito che consente di parlare
agevolmente tra i due passeggeri di una moto
che indossano il casco. Lo schema diviso in due sezioni
identiche con alimentazioni separate evita il verificarsi
dell'effetto Larsen, quel fastidioso fischio che si sente
quando microfono ed altoparlante sono troppo vicini.
G ià dai tempi in cui i caschi
protettivi non erano obbligatori era
cosa difficile poter parlare col proprio pas-
seggero, in moto: il vento tarpava ogni dia-
logo e, dopo lunghi viaggi, i due centauri Il circuito ha dimensioni molto contenute (55x45 mm) per poter essere
erano pressoché afoni per aver urlato trop- facilmente messo in tasca. Questo però richiede una cura maggiore
po. In commercio sono parecchi gli nel montaggio dei componenti, molto vicini tra loro. Numerosi i cablaggi
interfono disponibili; alcuni, neppure elet- esterni: abbiamo 4 fili per i 2 altoparlanti, 4 per i due microfoni
tronici, sono formati da un tubo di circa un e altri 4 per le due pile. Di 3 fili ciascuno necessitano i due potenziometri
metro con alle estremità due diffusori a e di 2 l'interruttore.
membrana: cose da preistoria. Poi ci sono i
tanti e costosi tipi alimentati a batteria.
I più sofisticati sono i radiointerfono full
duplex, molto costosi ed un poco ingom-
branti, ma anche i classici interfono con
altoparlante e microfono a coppie garanti- Nel circuito
scono un'ottima funzionalità. troviamo
Questi apparecchi prevedono, oltre a due diversi
cordoni di connessione elastici, un condensatori
microfono e un altoparlante da collocare elettrolitici
nel casco. Con un poco di sapiente lavoro che vanno
meccanico i due trasduttori vengono montati
nascosti alla perfezione nella fodera in avendo cura
tessuto del casco mentre la scatola di controllarne
dell'interfono sta in tasca di uno dei due il senso
motociclisti. La prova pratica, nella mag- d'inserimento
gior parte dei casi si rivela problematica: i nel piano
controlli di volume sono da tarare meti- di montaggio.
colosamente per non generare tra micro
e altoparlante, vista la vicinanza dei
componenti, il fischio di innesco, detto
»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996-Pag. 9
R1
C1
C11
+
5
ALT 1
C9
@, ·.
9V R2
C8
C12
ALT2
C10
Il
è qui visto dal lato IVA COMPRESA
rame nelle sue
&
dimensioni reali. Mod. FISHER
!#
I#S ss 1212X
1225X
1235X
1266X
u
Lit. 750.000
Lit. 850.000
Lit.1.1 OD.ODO
fil
Ecco la soluzione
finale ideale: i due
e
ALT1 ALT2
@
caschi sono collegati
alla centralina con
un unico cavetto
elastico che porta
alle estremità due
PRESA DIN prese DIN.
Attenzione a
sistemare in ogni
casco l'altoparlante
CASCO 1 di una sezione e
il microfono dell'altra
altrimenti si verifica
l'effetto Larsen.
••••••••••••••••••••••••••••••••
••
•
E T I
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che tu quest' ac-
so I o 46000 hre -I
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esperti per sapere in pratica come
lavorare sull'impianto elettrico. I
città
firma
COMANDI A DISTANZA
LA CUFFIA
A RAGGI INF OSSI
[IL TRASMETTITORE)
Un interessante sistema dal limite della regione del rosso visibile
che consente di collegare L
e cuffie sono accessori indispensa-
bili per TV e Hi-Fi perché permet- fino alla regione delle microonde).
tono di ascoltare l'audio degli apparec- Il loro utilizzo è maggiormente cono-
impianti Hi-Fi e TV ad una chi senza disturbare altre persone che si sciuto nel campo della sicurezza e in
normale cuffia sfruttando, trovano nel nostro stesso ambiente. Il quello degli automatismi, (barriere a
problema sta nel filo che ci lega (nel raggi infrarossi, apertura e chiusura
invece del fastidiosissimo vero senso della parola) alJ'apparecchio automatica porte, sistemi antinfortunisti-
filo, un accoppiamento impedendo non solo di allontanarci ma ci, ecc.) ma, opportunamente manipolati
anche movimenti troppo ampi sul posto. e adottando particolari tecniche di
ottico a raggi infrarossi. Così abbiamo pensato di realizzare que- modulazione possono essere impiegati
Servono un trasmettitore sto sistema a raggi infrarossi che consen- per stabilire il collegamento tra una sor-
ed un ricevitore te di utilizzare come trasduttore una gente di riproduzione sonora e l'appara-
qualsiasi cuffia stereo. to di ascolto (cuffia o altoparlante).
che presenteremo I raggi infrarossi sono radiazioni elettro- Il sistema che proponiamo è rappresen-
il prossimo mese. magnetiche invisibili aventi una lun- tato da due apparati: trasmettitore e rice-
ghezza d'onda compresa tra 730 nano- vitore. Il primo, che presentiamo in que-
metri e I millimetro (si estendono quindi ste pagine, va collegato all'uscita (presa
cuffia o altoparlante) dell'apparecchiatu- tion). Il ricevitore è congegnato in modo del dispositivo , dopo essere stato oppor-
ra di riproduzione sonora, che può essere da riconoscere la modulazione PWM e tunamente dosato tramite il trimmer TI,
un televisore, una radio, un amplificato- ricostruire quindi il segnale audio tra- viene amplificato dal transistor QI (che
re BF ecc. Al secondo (che pubblichere- smesso. funge anche da separatore) e applicato al
mo il prossimo mese) vanno collegate le Il circuito integrato NE567 IC) e un piedino 6 del circuito integrato.
cuffie per l'ascolto. I due apparati vanno PLL concepito come decodificatore di La frequenza degli impulsi generati dal
puntati otticamente tra loro e il collega- note ma, sfruttando le sue particolari VCO interno è determinata da C6, R6
mento avviene tramite raggi infrarossi caratteristiche strutturali, si presta molto T2 e, tramite R7 applicata al comparato-
fino ad una distanza di circa sei metri. È bene ad essere impiegato come modula- re di fase e rivelatore in quadratura (pie-
possibile conservare l'informazione del tore PWM degli impulsi da lui stesso dino 3). Ne consegue che ogni volta che
segnale da trasmettere adottando la tec- prodotti grazie ad un oscillatore interno la tensione al piedino 6 varia (segnale
nica della modulazione a durata di controllato in tensione (VCO). audio), varia anche la larghezza degli
impulso (PWM = Pulse Width Modula- Il segnale di B.F. applicato ali 'ingresso 9)))
R1
# -
R5
ll
R3
,-~ I
l LI■
1~ #t 8
IN
T1 •
o es li C6
COMPONENTI
IC = NE567
Q1 = BC 239-549
02 = BDX54
Per ordinare Z = zener 5,1 V
IRT1 +4 = led LD 271 • TIL 38
basetta e componenti T1 = T2 = trimmer 1 0 kO
R1 = 220 kQ
Piano di montaggio
del trasmettitore
a raggi infrarossi.
codice 2EIP196 R2 = 4,7kO
R3 = 470 kO
vedere a pag. 35 R4 = 2,2 kQ
R5 = 10kO
+ R6 = 6,8 kO
R7 = 22 kQ
9Vcc STABILIZZATI
R8 = 150 2
R9 = R10 = 1kO
R11 = 100
C1 = 470 F 16 V (elettrolitico)
C2 = 22 F 16 V (elettrolitico)
C3 = C4 = 1 F 16 V (elettroliticc
es= 100.000 pF (ceramico)
C6 = 3.300 pF (ceramico)
e
9Vcc
+
-! z,
z,
tore nella presa cuffia dell'apparecchio.
Alimentiamo poi il dispositivo come
abbiamo già visto (con 9 Vcc stabilizza-
ti) e ruotiamo i trimmer TI e T2 comple-
tamente in senso antiorario. Ora regolia-
mo il volume del ricevitore circa a metà
Il circuito stampato è qui visto dal
lato rame nelle sue dimensioni
reali. La realizzazione non
comporta grandi difficoltà: serve
solo un po' d'attenzione in
corrispondenza dell'integrato.
■' IRT3 ---z..... corsa e sistemiamoci, con la cuffia in
testa, davanti al trasmettitore: su
Questo progetto è stato proposto
dalla ditta ELSE.
C1 IRT4 z , quest'ultimo eseguiremo la taratura di
TI in modo che il volume sia massimo
ma non distorto e di T2 in modo che
l'ascolto sia chiaro ma esente da fruscio.
I due dispositivi che compongono il Ecco tutto il materiale necessario
sistema possono essere acquistati anche per realizzare il trasmettitore.
in un pratico kit comprendente basetta Mancano solo il contenitore (codice
impulsi che ritroviamo in uscita al piedi- stampata e tutti i componenti necessari LP012) e l'alimentatore (cod. RS211)
no 8. Questi impulsi vengono poi, trami- al montaggio (in pratica tutto ciò che che possono essere richiesti alla
te la resistenza RIO, applicati alla base vediamo nella foto qui sotto). ditta ELSE.
del darlington di potenza Q2 facendolo
entrare in conduzione per tutti i periodi
negativi (Q2 è un PNP). I diodi IRTI, 2,
3 e 4 essendo attraversati da corrente
emettono raggi infrarossi per tutta la /
--
durata del periodo negativo degli impul-
si presenti al piedino 8. La resistenza
Rl 1 serve a limitare la corrente evitando
così di danneggiare i diodi.
La tensione di alimentazione deve essere
di 9V stabilizzati. Per alimentare il cir-
cuito integrato, questa tensione viene
opportunamente ridotta e stabilizzata dal
diodo zener Z. Bisogna usare un alimen-
tatore di buona qualità. Una volta mon-
tato, il dispositivo può essere alloggiato
in un contenitore plastico di adatte
dimensioni. Il collegamento a raggi %i
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O O O O O CJ
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ALIMENTATORE
SWITCHING
La realizzazione
di alimentatori stabilizzati
e osì come il transistor ha rimpiazza-
to quasi ovunque la valvola (per la
sua scarsa efficienza), lo stabilizzatore
commutazione, condensatori a bassa
induttanza, nuclei speciali per trasforma-
tori e così via.
con questa tecnologia lineare di tensione viene via via sostitui- La successiva introduzione sul mercato
to, in un numero sempre maggiore di di regolatori switching integrati ne ha
abbastanza nuova casi, dallo stabilizzatore del tipo a com- poi diminuito la complessità di progetto
consente di ottenere mutazione, il cosiddetto regolatore e realizzazione ad un grado tale da riva-
"switching". Questo passaggio da un leggiare con i regolatori lineari; infine
dispositivi di dimensioni e tipo all'altro di circuiteria è stato agevo- nuove tecniche progettuali hanno contri-
peso sensibilmente ridotti lato dalla crescente disponibilità sul buito a ridurre rumore e ronzio del rego-
rispetto al pur classico mercato di componenti appositamente latore a livelli accettabili almeno per gli
realizzati per questa tecnica; si tratta di apparati per telecomunicazioni. Il rego-
regolatore in serie. transistor e diodi ad elevata velocità- di latore di tipo switching presenta diversi
vantaggi sul tipo lineare, i più importanti zione a piacere. indefinitamente.
dei quali vengono qui elencati. Per renderci conto di come il circuito Ovviamente, in questo circuito T deve
Il rendimento è molto più elevato grazie funzioni, cominciamo con l'ignorare la commutare "on" e "off' ad una cadenza
alla minima dissipazione di potenza del presenza di C; quando T viene commu- estremamente elevata, allo scopo di
regolatore; tale caratteristica è partico- tato in conduzione, tutta la tensione di minimizzare l'ondulazione della tensio-
larmente utile in applicazioni in cui l'ali- alimentazione compare ai capi di L poi- ne d'uscita attorno al valore desiderato,
mentazione è a batteria. Il peso è netta- ché, per la legge dell'autoinduzione, la poiché questa variazione di tensione è in
mente inferiore come risultato delle corrente istantanea iniziale attraverso la relazione diretta coi tempi di commuta-
dimensioni molto più modeste del dissi- L stessa è zero. zione di T. Questa situazione può essere
patore di calore. L'ingombro è più con- Poi, detta corrente comincia ad aumenta- comunque migliorata (o addirittura risol-
tenuto per gli stessi motivi ora visti. re come pure fa la tensione d'uscita; VU ta) aggiungendo C, che "sostiene" la ten-
Questi vantaggi vengono tuttavia contro- viene lasciata crescere finché essa rag- sione d'uscita mentre diminuisce la cor-
bilanciati da una risposta più lenta ai giunge il valore desiderato (e program- rente in L e ne riduce i picchi assorben-
transitori del carico, da una maggiore mato) per l'uscita. Quando VU supera do l'eccesso di corrente in L mentre Tè
complessità circuitale e dal costo più questo valore, il transistor è commutato in conduzione. La situazione delle varie
elevato. all'interdizione ed il punto a diventa forme d'onda è riepilogata nel grafico di
immediatamente negativo nello sforzo di questa pagina.
mantenere il flusso cli corrente che si era Il transistor può comunque venir commu-
L'IMPOSTAZIONE TEORICA instaurato in L, provocando così la con- tato a velocità più bassa e può essere
duzione del diodo D. L'energia che si ridotto il valore dell'induttanza a causa
Il tipo più semplice di regolatore swit- crea accumulata in L va così a dissiparsi dell'effetto di smorzamento da parte di C.
ching, quello che circuitalmente ha nel carico R, appunto attraverso D, e Nell'esempio qui riportato, la potenza è
ancora qualche somiglianza col regolato- quindi la corrente in L diminuisce, esat- trasmessa dall'alimentazione solamente
re lineare classico e che viene adottato tamente come fa la tensione d'uscita; quando T è in conduzione, ma è distribui-
nella soluzione che andiamo qui a pre- non appena VU scende leggermente ta al carico con continuità durante l'intero
sentare, è il cosiddetto tipo "buck" (o in sotto il valore desiderato, T viene ricom- ciclo. La potenza fornita al carico è
opposizione), il cui schema di base è m u ta to in conduzione, riportando il ovviamente pari a Vu·Ir, valore che deve
riportato a pagina 24. punto a al valore della tensione di ali- eguagliare la potenza derivata dall'ali-
li circuito riduce la tensione applicata mentazione, cosicché il ciclo si ripete »»
all'entrata (VE) per produrre un più
basso valore di tensione d'uscita (VU);
ma con un opportuno adattamento dei
componenti presenti, se ne può ottenere
anche l'esatto contrario: la tensione
d'uscita può essere resa più alta di quella
presente in entrata. In quest'ultimo caso,
si dice che è stata realizzata la configu-
razione "boost" (o elevatore). Gli ele-
menti base del regolatore di tipo "buck"
sono, come indica lo schema, il transi-
stor T, l'induttore L, il condensatore C
@
L LJ LJ
o L
ed il diodo D; ali' emitter di T è applicata
una tensione positiva ed il carico è appli-
cato in parallelo al condensatore.
Naturalmente, è anche necessario
-
disporre di un'opportuna circuiteria di o
controllo per applicare l'adatto pilotag-
gio alla base di T; al momento comun-
que ci basta ipotizzare che questa circui-
teria sia in grado di commutare T com-
pletamente in conduzione o in interdi- -
11 nostro alimentatore si presta
egregiamente ad alimentare un
O
"baracchino",
o
La forma d'onda "a" rappresenta il
segnale di comando o pilota T. In
"b" vediamo il ripple residuo con
carico da 3A uguale a circa 200 mV.
In "c" e "d" è ancora rappresentato
- RIPPLE
Rl
%
g #0 e 11
R2
Il R4
03 ·N nz l Il Il Il Il Il 4@e , [
I ,l,-l e =Il
:, T, T,T.T.,T, ..
c7 llca llc9
---· ----·---·-· ·-
Schema elettrico completo dell'alimentatore; solamente il transistor di
potenza TR1 è montato fuori dalla basetta, o su un dissipatore alettato
o su un lato del contenitore metallico in cui essa è allocata.
Per ordinare
basetta e componenti COMPC
codice 3EP196 Il circuito stampato R1 = 10 kO
vedere a pag. 35 è qui visto dal lato
rame nelle sue
R2
R3
=
=
33 Q • 5 W
820 2
dimensioni reali. R4 = 1500 0
RS = 10 kO
R6 = 10 kO
=,
c2=
3
2200 F-5o V
c = (elettrolitici)
C4 =
es= 22.000 pF (ceramico)
C6 = 22.000 pF (ceramico)
C7 = 0,1 F (ceramico)
ca= 0,1 F (ceramico)
Piano di montaggio
dell'alimentatore;
NENTI TR1 è indicato a parte
perché va montato sul
C9 = 10.000 pF (ceramico) dissipatore di calore.
C10 = 22.000 pF (ceramico)
Ci1 = 0,1 F (ceramico) Cl c3
Cc12= 4700 F - 35 V
(elettrolitico)
L1 = RFC0,5 mH (filo 0 1 mm)
ICi = LM 301
TR1 = MJ 2955
TR2 = 2N1711 @
Di =D2=D3= D4 = P 600 e
D5 = D6 = 1N 4004
VE VU
D7 = P600
DZ1 = 6,2V.1W via @
VE= 16+18 V.c.a.
G- GG}
03 DI
€3 b
Il L
lizzare in un blocco unico, nonché di
dimensioni relativamente modeste, un
alimentatore stabilizzato di tipo swit-
ching da almeno 3 A; il modulo nel suo
complesso viene così ad assumere le
PILOTA
BASE
I 77
Il
c =
Il
+
vu R
dimensioni totali (tutto sommato abba-
stanza contenute) di 120x90x45 mm.
3
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 25
I DISPLAY
In tutte le moderne
A CRISTALLI LIQUIDI
ggi associare la parola immagine senta la tecnologia dominante.
applicazioni di trattamento O all'elettronica non significa solo
parlare di televisione: oltre al mondo dei
Se si pensa un attimo al termine "cristal-
lo liquido" sembra di essere di fronte ad
delle immagini stanno computer, in molti altri settori rappre- un controsenso: in natura infatti una
dominando sempre più senta infatti un mezzo di dialogo fra sostanza può essere allo stato solido,
i display a cristalli liquidi, uomo e macchina sempre più diffuso. quindi in particolare cristallino, oppure
Inoltre fino a poco tempo fa anche la allo stato liquido. La definizione è inve-
sia in bianco e nero che parola display non era molto usata: ce appropriata: si tratta infatti di compo-
a colori. Sono destinati, tutt'al più faceva pensare al quadrante sti organici i quali, nel campo delle tipi-
degli orologi elettronici oppure alla cal- che temperature di funzionamento dei
assieme ad altre nuove colatrice tascabile. Negli ultimi anni la si dispositivi elettronici, si trovano in quel-
tecnologie, a sostituire trova invece in molti settori, dai compu- la che si chiama mesofase, cioè a metà
il tubo a raggi catodici ter ai videogiochi, dai sistemi di realtà strada tra la fase solida (cristallina) e
virtuale ai pannelli di navigazione auto- quella liquida. Più precisamente, da un
anche negli apparecchi matica di aerei, navi e anche di certi punto di vista ottico queste sostanze pre-
tradizionali come televisori modelli di automobili. In questo mondo sentano le caratteristiche tipiche dei cri-
domina sempre più la sigla LCD, che stalli, mentre da un punto di vista mec-
e monitor. significa "Liquid Crystal Display" canico si comportano come fluidi, cioè
(display a cristalli liquidi), che rappre- ad esempio sono in grado di scorrere se
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996 - Pag. 26
non sono racchi use all'interno delle
capsule trasparenti con cui sono realiz-
zati i display. I cristalli liquidi sono chia- SIGILLANTE POLARIZZATORE
POSTERIORE
mati anche nematici, che significa fila-
mentosi: in effetti visti al microscopio ELETTRODI
appaiono come bastoncini che possono
scorrere agevolmente uno sull'altro.
Il dispositivo elementare con cui viene
realizzato il display è costituito da uno POLARIZZATORE
FRONTALE SUPERFICIE
strato di molecole spesso circa 10 RIFLETTENTE
micron (millesimi di millimetro) rac- ( PRESENTE NEI
chiuso fra due sottili strati di vetro. DISPLAY
I cristalli racchiusi nell'involucro assu- ILLUMINATI
FRONTALMENTE }
mono una particolare disposizione ad CRISTALLI
elica e per questa caratteristica la tecno- LIQUIDI
logia descritta viene indicata con la sigla
TN che sta per Twisted Nematic, cioè
"nematico elicoidale". Dentro ciascuna
delle pareti interne degli strati di vetro si STRATI DI VETRO SIGILLANTE
trovano anche gli elettrodi, realizzati con
materiali semiconduttori aventi caratteri-
stiche di trasparenza.
Esistono anche dispositivi transriflessivi, i La cella element'are (punto oppure
quali su una delle facce hanno un rivesti- barretta) di un LCD è costituita
LCD E LUCE mento in grado sia di riflettere luce che di da una capsula di vetro contenente
trasmetterla. Sono utilizzati per i display i cristalli e due elettrodi.
Il dispositivo appena descritto basa il che devono essere letti sia in presenza di Sulle due fasce sono disposte le
suo funzionamento sul passaggio o luce naturale che artificiale, come ad superfici polarizzatrici, che hanno
meno di luce attraverso i due strati di esempio quelli degli orologi montati su lo scopo di dirigere la luce lungo
vetro. All'esterno di essi, su entrambe le certe autovetture. Con la luce diurna la fasci che possono essere trasmessi
facce, sono applicati due filtri polarizza- lettura avviene grazie alla luce naturale, o non da una parte all'altra,
tori. Essi hanno la funzione di guidare le quando è notte oppure si è in galleria sono a seconda che vi sia assenza
onde luminose lungo un ben determinato invece visibili grazie ad una lampadina o presenza di tensione applicata
piano, mentre in generale ogni sorgente montata sul retro, che si accende assieme agli elettrodi.
luminosa diffonde luce in tutte le dire- ai fanali.
zioni. Le molecole del materiale sono La terza categoria di LCD è quella dei
disposte in modo tale che, quando non è cosiddetti trasmissivi o retroilluminati, i Questo display della Sharp
applicata tensione agli elettrodi, lasciano quali funzionano solamente con una sor- (qui usato per un videotelefono)
passare la luce polarizzata da una parte gente di luce artificiale. è quello che oggi presenta
all'altra e l'effetto risultante sul display >> le maggiori dimensioni con una
è il "chiaro". Quando invece viene appli- diagonale di 21 pollici.
cata tensione all'interno del dispositivo
si crea un campo elettrico che fa cambia-
re l'orientamento delle molecole. In que-
sto caso allora le stesse creano una bar-
riera alla luce polarizzata, che non può
quindi passare da una parte all'altra e
allora l'effetto è lo "scuro". Alla descri-
zione fatta finora manca ancora un ele-
mento fondamentale: da dove viene la
luce che passa attraverso il dispositivo.
In linea di principio un LCD non ha
bisogno di sorgenti particolari di luce
diverse da quella naturale e in effetti i
primi display sono stati, ed ancora oggi
lo sono quelli usati nelle applicazioni più
semplici, di tipo riflessivo.
La luce naturale cioè passa attraverso il
dispositivo, viene riflessa da una lastra,
ad esempio di alluminio, montata sulla
faccia opposta a quella della luce inci-
dente e detta riflettore, quindi trasmessa
o no all'esterno, a seconda dell'assenza
o presenza di tensione applicata agli
elettrodi.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 27
I DISPLAY A CRISTI
in bianco e nero. Oggi, sia per quelli in
bianco e nero che a colori, si parla di
tecnologia STN, dove S sta per "super" e
sta ad indicare che l'orientamento delle
molecole è regolato in modo da rendere
migliore possibile il contrasto del dispo-
sitivo.
Il contrasto è un elemento importantissi-
mo nei display sui quali vengono rappre-
sentate le informazioni più svariate,
mentre è ovviamente meno rilevante se
il display deve semplicemente rappre-
sentare lettere o numeri. Diventa invece
un elemento fondamentale nel caso dei
display LCD a colori, che da alcuni anni
si stanno diffondendo in vari settori, dai
persona! computer portatili ai videogio-
chi, dai televisori miniaturizzati ai pan-
nelli di controllo.
LUCE LUCE In termini informatici l'unità elementare
INCIDENTE RIFLESSA
di un'immagine si chiama pixel, termine
col quale si indica sia ciascun punto di
un'immagine elettronica digitalizzata,
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
che il numero con il quale viene rappre-
sentato il livello di intensità del punto
LUCE
stesso.
LUCE LUCE RIFLESSA TRASMESSA Il numero di pixel di un'immagine, con-
RIFLESSA E TRASM ESSA frontato con le dimensioni della stessa,"
dà la risoluzione, cioè la capacità di rap-
presentare i dettagli. Se due immagini,
SUPERFICIE @ SUPERFICIE
TRASMITTENTE
©
C
una con la superficie doppia dell'altra,
hanno lo stesso numero di pixel, avranno
RIFLETT ENTE E RICEVENTE diverse risoluzioni: in particolare la riso-
2 luzione della prima sarà la metà di quel-
la della seconda.
Nei display LCD a colori ciascun pixel
1: un monitor Hitachi adatto Il dispositivo LCD finora descritto costi- viene realizzato fisicamente con tre ele-
ad essere usato nel campo tuisce l'elemento di base del display: menti a cristalli liquidi ravvicinati fra
delle telecomunicazioni, della quest'ultimo infatti è formato da vari loro, dotati di filtri rosso, blu e verde
strumentazione e dei videogiochi. LCD, che possono avere forme diverse a rispettivamente, che sono i colori prima-
Misura 160x120x8,5 mm. seconda del tipo di applicazione. ri con i quali si ottiene ogni altro colore.
I primi display erano costituiti per lo più A seconda dell'intensità di luce che
2: esistono tre sistemi di da sbarrette, con le quali venivano com- passa attraverso ciascun filtro, pilotata a
illuminazione per il funzionamento poste le cifre a "segmenti". Poi dalle sua volta dal segnale elettrico che giunge
di un LCD. Il primo (A) è quello cifre si è passati alle lettere e ad altri alla cella LCD, si ottengono le varie
basato sulla luce frontale simboli composti sia da barrette che da combinazioni. La singola cella LCD
incidente, naturale o artificiale, punti. Restando ancora solamente nel viene spesso indicata col termine inglese
che viene riflessa da un apposito campo del bianco e nero, oggi è possibi- dot, che significa punto, da cui si deduce
strato montato sulla faccia le comporre con gli LCD anche dei dise- che per ottenere un pixel occorrono tre
posteriore del dispositivo. gni complessi, grazie sia alla miniaturiz- dot. Spesso i cataloghi riportano il
Un altro sistema (B) consiste zazione sempre più spinta che ali' esi- numero di colori di un display: questo
nell'illuminazione sia con luce stenza sul mercato di "moduli" con cui è valore si ottiene dal numero di bit (cifre
frontale che con retroilluminazione, possibile comporre varie forme. binarie) con cui viene rappresentato il
quest'ultima ottenuta con diversi numero corrispondente al livello di cia-
tipi di dispositivi (ad esempio scun colore primario. Questo valore si
lampade o led). II terzo criterio (C) LCD A COLORI trasforma nel valore di tensione di con-
è quello basato sulla sola trollo dell'elemento LCD grazie ad un
retroilluminazione ed è quello La tecnologia TN (Twisted Nematic), convertitore digitale/analogico. Il nume-
più usato nei display a colori. precedentemente descritta, è stata la ro totale di colori ottenibili è dato da 2
prima ad essere realizzata per i display elevato ad una potenza pari al triplo dei
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 28
Lll LIQUIDI
bit. Ad esempio se il livello di rosso,
verde, blu viene rappresentato con cifre
a 8 bit, il numero totale dei colori del
display è pari a 2?+, cioè più di 16 milio-
ni e mezzo.
Tutti i display LCD a colori vengono
retroilluminati e le tecniche usate posso-
no essere diverse: lampadine normali al
tungsteno, led, dispositivi a scarica di
gas a basso consumo. Esistono anche dei
display a colori collegabili a persona!
computer che vengono illuminati dalla
luce di una lavagna luminosa: sono un
ottimo strumento per presentazioni "dal
vivo" di prodotti informatici.
LA FREQUENZA
E I FILTRI PASSIVI serie ad essa. L'esperimento consiste nell'esaminare la ten-
I circuiti elettronici hanno lo scopo di elaborare segnali,
cioè tensioni e correnti che nei modi più diversi variano
nel tempo. La loro funzione può essere semplicemente
sione ai capi del condensatore per mezzo di un oscilloscopio.
Una tensione ad onda quadra parte da zero, raggiunge diretta-
l'abbassamento o l'innalzamento del livello di una tensione mente un certo valore (si dice che varia a gradino, dopo un
oppure la variazione della forma del segnale. certo tempo ritorna istantaneamente a zero, vi rimane un po'
È inoltre cosa nota che all'interno di un circuito elettronico e quindi il ciclo ricomincia e si ripete periodicamente.
un segnale può essere filtrato, cioè la sua banda di frequen- Se non ci fosse la resistenza, al variare della tensione da zero
ze può venire modificata. Si parla spesso di banda passante al suo valore costante il condensatore si caricherebbe istanta-
o di risposta in frequenza di un circuito e di circuiti passa- neamente; viceversa, al ritorno a zero della tensione, anche ai
basso oppure passa-alto, soprattutto nel settore audio e delle suoi capi ci sarebbe una tensione nulla, cioè eguale a quella
comunicazioni elettriche. del generatore.
La possibilità di descrivere un segnale elettrico in termini di Essendoci invece la resistenza, il processo di carica viene ral-
frequenza è uno dei capisaldi dell'elettronica: è quindi lentato e, durante la carica, avviene lo stesso transitorio tipi-
importante rendersi conto di quale sia in pratica il significato co di un circuito RC.
di banda di un segnale e di come essa sia legata alla forma Osservando su un oscilloscopio la tensione ai capi del con-
dello stesso. densatore, si vede la curva piegarsi verso destra e raggiungere
Per comprendere il concetto può essere utile partire da un cir- piuttosto lentamente il valore di tensione continua.
cuito molto semplice ed effettuare con lo stesso un altrettanto La durata del transitorio dipende dal prodotto fra il valore
semplice esperimento. della resistenza e della capacità, che prende il nome di
Il circuito è composto da un generatore di tensione ad onda costante di tempo ed è solitamente indicata con la lettera
quadra, da una resistenza e da un condensatore collegato in )»>)
Vi e
Sullo schermo dell'oscilloscopio appare una forma d'onda in cui non si ritrovano i cicli
di carica-scarica ma un andamento molto lontano dall'onda quadra in ingresso. Significa
che è stato notevole in questo caso l'effetto smorzante del condensatore.
resistenza si ha anche una costante di tempo e, più alta è la
capacità, più la tensione in uscita viene resa arrotondata.
Queste considerazioni di carattere sperimentale trovano con-
ferma nel calcolo teorico della banda passante di questo cir-
cuito. La sua rappresentazione grafica semplificata consiste
in una retta orizzontale che, ad un certo punto, assume una
pendenza negativa costante. Il punto in cui la retta si piega
corrisponde alla frequenza di taglio del circuito, al di sopra
della quale il segnale in uscita subisce uno smorzamento
notevole.
La frequenza di taglio cresce al diminuire della capacità del
condensatore e viceversa, e anche questo fatto si può spiegare
fisicamente: se la capacita è alta la tensione ai capi del con-
densatore è molto smussata, cioè solo le componenti di bassa
frequenza sono passate attraverso il circuito.
Un'ultima considerazione va fatta sulla fonna dell'onda qua-
dra: se le variazioni sono veloci, significa che il segnale ha
una frequenza fondamentale elevata. Questa può essere così
alta che il condensatore non riesca a seguirne le variazioni,
cioè non sia in grado di caricarsi e scaricarsi. Esaminando il Spesso per realizzare filtraggi di segnali di tipo passa-basso
fenomeno dal punto di vista della frequenza, significa che la
occorrono condensatori di elevata capacità. La scelta più ovvia è
banda del segnale ha frequenze superiori a quella di taglio,
quella di ricorrere ai tipi elettrolitici, che generalmente sono
che quindi non riescono a "passare" fra l'ingresso e 1 'uscita
del circuito. Il circuito sperimentale esaminato rappresenta il di grosse dimensioni.
caso più semplice di filtro passa-basso. Un filtro può essere
realizzato in molti modi e in generale la sua progettazione Ecco un filtro passa banda di tipo RC. Essendo la capacità di
richiede la conoscenza di aspetti teorici piuttosto complessi: C1 molto maggiore di quella di C2, alle basse frequenze l'effetto
per l 'hobbista è importante rendersi conto, attraverso sempli- di quest'ultimo è praticamente quello di un circuito aperto, mentre
ci esempi, di come il tipo di filtraggio dipenda dai componen- C1 crea un effetto passa-alto (schema a). Esiste poi un campo
ti usati. Innanzitutto va precisato che si distinguono filtri frequenze dove C1 è circa equivalente ad un corto circuito e C2
passivi e attivi. I primi sono realizzati solamente con resi- ancora ad un aperto ed è questa la zona piatta della risposta in
stenze, condensatori e bobine (che si chiamano appunto com- frequenza (schema b). Infine (c), dopo una certa frequenza, C1
»» rimane un corto ma comincia a farsi sentire la presenza di C2.
• v'vW=I • C1>>C2
Vi
R1 C1
± I Vu
1
f1 = ------------------------
•
-==-#N===::4 I
R1 C1
%
$.
•
~
A
- Vu
•
21t(R1 +R2)C1
1
(2 ---ii-#è _____
21t --------------- C2
R1+R2
• é •
=M % • f1 f2
R1
$e B
• é •
e= 9 I • e
~ LE RETTE HANNO
r.
R1
$è PENDENZA 45°
•
ponenti passivi) e hanno la proprietà di modificare la banda densatore fra un generatore di tensione variabile ed una resi-
di un segnale senza amplificarlo. I filtri attivi, al contrario, stenza di carico, si ha un effetto passa-alto, perché le compo-
contengono tipicamente amplificatori operazionali e quindi nenti del segnale che hanno alta frequenza vedono il conden-
sono anche in grado di alzare il livello del segnale. Un altro satore come una resistenza bassa e quindi praticamente tutta
concetto molto importante, che costituisce uno dei fondamen- la tensione va a cadere sulla resistenza. Se invece fra genera-
ti dell'elettronica, è la possibilità di descrivere in termini di tore di tensione e carico si pone una bobina, l'effetto è passa-
banda qualunque segnale, anche non periodico: la trattazione basso, perché in questo caso le componenti ad alta frequenza
teorica è ancora più complessa di quella dei segnali periodici vedono la bobina come una resistenza elevata, che fa sì che
e anche in questo caso è importante soprattutto rendersi conto sul carico si stabilisca solo una piccola parte del segnale in
dei fenomeni. Fatte queste premesse, per comprendere il fun- ingresso. Sulla base di questi concetti fondamentali si basa la
zionamento dei filtri passivi bisogna ricordare il concetto di realizzazione dei vari tipi di filtri, ottenuti combinando assie-
reattanza capacitiva ed induttiva. Nel primo caso si tratta me bobine e condensatori. In generale si evita di realizzare i
di una resistenza che diminuisce al crescere sia della capacità filtri usando resistenze: queste infatti costituiscono in ogni
del condensatore che della frequenza, nel secondo che invece caso delle cadute di tensione, indipendentemente dalla fre-
aumenta al crescere sia della frequenza del segnale che quenza, determinando un'attenuazione del segnale in uscita.
dell'induttanza della bobina. Ne deriva che, ponendo un con-
PASSA-BASSO
• 00000.= •
• 00000,
L
I 00000
L
•
1 I L
1
• 1 •
fc- ----------------
V2LC
• t 1 •
PASSA-ALTO
1
fc- ----------------
2r/2LC
Queste sono due coppie di tipici circuiti LC passa-basso e passa-alto. In ciascuno dei due casi è rappresentato sia lo schema detto a
T che quello detto ar (pi greca). Qualunque sia lo schema, l'espressione della frequenza di taglio te non cambia. Va notato che nei filtri
passa-basso i componenti in orizzontale sono induttanze, perché la reattanza induttiva è bassa alle basse frequenze e quindi lascia passare
i segnali a bassa frequenza; quelli in verticale sono invece condensatori, perché alle basse frequenze sono praticamente dei circuiti aperti,
mentre alle alte assorbono corrente. Nei filtri passa-alto il discorso è esattamente l'opposto. Qui sotto è invece riportato lo schema di un
circuito LC passa-banda di tipo T, con le espressioni approssimate delle frequenze f1 e f2 che delimitano la banda passante.
C1 L1 L1 C1
PASSA-BANDA
1
f 1- ----------------
L2 C2 2/i1c1
1
f 2= ----------------
2/12Cc2
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RICEVITORE REFLEX
A VALVOLA È un circuito i tempi delle vecchie radio a valvo- che esso si basa sull'adozione di
particolarmente
A le, quando si voleva realizzare un
modello economico si adottava un cir-
un'unica valvola del tipo EBF80.
Chi non riuscisse a trovarla nei soliti
interessante poiché cuito con una valvola in meno, rispar- mercatini domenicali, la può reperire
miando sul costo della stessa e dei relati- presso la ditta ESCO Elettronica di Izza-
è in grado di fornire vi componenti circuitali; per esempio, lini di Todi (PG), tel. 075-8853163.
prestazioni molto buone invece del classico circuito a 5 valvole Chiarito quanto sopra, passiamo ad esa-
ne veniva realizzato uno a 4,o adottando minare lo schema del nostro ricevitore di
in ricezione sfruttando una una valvola a sezioni multiple oppure tipo reflex.
sola valvola di tipo realizzando uno schema in cui una val-
multiplo che lavora vola veniva fatta lavorare contempora-
neamente sia in RF che in BF (o magari UN TUBO PER TRE USI
sia in BF sia in RF. con ambedue le soluzioni contempora-
Per il montaggio si usa il neamente). Il segnale captato, come d'obbligo,
Per capire i concetti coinvolti con questi dall'antenna e selezionato dal gruppo
solito telaietto in alluminio compromessi, si presta molto bene il cir- LC d'ingresso, grazie ali' azione di sinto-
senza basetta stampata. cuito che andiamo a descrivere, tanto più nia effettuata per mezzo di CVI, rag-
6E.%?
to, ed è da esso che viene rivelato, ovve-
ro demodulato: comunque, ne viene resa
disponibile la componente audio sovrap-
posta.
La bobina L2 risulta un cortocircuito per I-
questa componente a BF, che si ritrova 1
così applicata, tramite R 1, nuovamente
alla griglia controllo di V 1; anche J1 è
I
7%i
un cortocircuito per questo segnale a fre-
quenza audio, e quindi alla placca di V1
è come se il primario del trasformatore
d'uscita Tl fosse collegato direttamente,
cosicché la BF si ritrova disponibile ai
suoi capi, passando poi all'uscita, pronta
1_4 1
ANTENNA
Piano di montaggio
di tutto il circuito
J
all'intemo di un @
telaietto in alluminio
opportunamente 11
= AT
il condensatore @
variabile =3lI@#5<--II ES#bori I ii 6,3V
ed il trasformatore
d'uscita, nonché le
due bobine.
I~ : ] 2I y ((9-a! A;
, TG COM
a schema va montato Il Il C3
su telaietto metallico.
V1
l Il R3 b
9
C1
1
L 1 .... • I I 2 .~ 1 L2
ME:
5 8
$- !. . 3
I
I
I
'RI
3 4 5
I
1 4
7, 1
I
2
I R2 I
I I
~
_, I
/__ - - - - - - . - - - - - - -
I - - -
z]
Nel saldare ai piedini di L1 ed L2i fili di collegamento al resto del circuito giunge invece Tl.
occorre fare attenzione che non vi sia alcun cortocircuito tra questi T1, non essendo più reperibili gli appo-
e il telaio metallico della scatola. La precauzione non è ovviamente si ti trasformatori d'uscita, non è altro
necessaria per il piedino che va a massa. che un trasformatore di alimentazione da
l-;-2 W, con rapporto di trasformazione
da 220 V a 10-;-12 V: e così si comporta
ottimamente. L'alimentazione, i cui
valori complessivi sono costituiti da una
tensione anodica compresa fra i 50 ed i
250 Vcc e da una tensione di filamento
da 6,3 V con 0,3 A, è ottenuta da un
classico alimentatore per circuiti a val-
vole come già abbiamo avuto occasione
di descrivere su queste pagine.
Ora non resta che passare al montaggio
del circuito.
IL RADIO-TELAIO
+ AT
R4
COM
COMPONENTI
R1 = 120 kQ}
R2 = 4 70 kQ 1/4 W
R3 = 27 kO
R4 = 220 kQ • 1 W
C1 = 100 pF (ceramico)
C2 = 5000 pF (ceramico)
C3 = 50 pF [ceramico)
C4 = 47.000 pF (ceramico)
C5 = 5000 pF (ceramico)
C6 = 8 F (elettrolitico)
CV1 + CV2= variabile doppio
in aria 350 pF
L 1 = L2 = trasformatori
da oscillatore per radio
a transistor
J1 = RFC 1 mH
T1 = trasformatore
alimentazione 1+2W- 220 V
10+12 V
Vi EBF 80
RICEVITORE REFLEX
caso le dimensioni sono 14x7x4 cm, e si
tratta di una scatola commerciale; circa
al centro si fa il foro per lo zoccolo della
valvola, del tipo noval, poi da un lato si
provvede alla foratura per il fissaggio
del variabile e dall'altro a quella per il
fissaggio del trasformatore d'uscita.
Sul frontalino si eseguono i due fori per
la boccolina d'antenna e per un piccolo
jack per la cuffia; infine, davanti e dietro
allo zoccolo, servono due fori quadrati
per il montaggio dei due piccoli trasfor-
matori con cui sono realizzate Ll e L2.
1: lo zoccolo della valvola serv e da supporto per alcuni com ponenti tra I TRASFORMATORI MF
cui la resistenza R3. I term inali di quest'ultim a non devono entrare
in contatto con nessuna parte del circuito o del telaio, quindi vanno isolati Infatti LI ed L2 sono due bobine da
con una guaina. oscillatore per radio a transistor, ovvia-
mente utilizzate qui in modo diverso da
quello per loro previsto; dato che il rice-
vitore viene montato su telaietto metalli-
2: pe r sorre ggere C2, C5 e J1 (il com ponente verd e con i due punt ini neri) co (non già su circuito stampato), occor-
si pre vede un supporto isolante con 3 contatti di cui quello centrale re prevedere un supporto di questo gene-
è connesso alla scatola che funge da m assa. re per il fissaggio delle stesse. Un 'appo-
sita figura illustra come si è risolto il
problema, utilizzando in pratica un pez-
zetto di vetronite che funge appunto da
3: un altro supporto isolante sostiene il condensatore elettro litico C6 supporto isolante. Questa piastrina va
e la gro ssa re sistenza R4 da 1W . poi fissata al telaio di alluminio con due
viti, essendo essa sufficientemente più
larga del contenitore della bobina;
occorre far bene attenzione che le piaz-
zole destinate agli ancoraggi delle bobi-
ne non vadano a contatto (a meno che
non si tratti proprio di quelli destinati ad
essere collegati a massa) con la lamiera
della scatola. Attenzione anche alla pie-
dinatura, in quanto non tutte le bobine in
commercio l'hanno uguale.
Un ancoraggio verticale piazzato sotto
una delle viti di fissaggio del trasforma-
tore d'uscita consente il collegamento
dei cavetti di alimentazione esterna.
CV 1-CV2 appartengono ad un unico
variabile a due sezioni uguali, del tipo ad
aria per vecchi ricevitori. Per quanto
concerne il cablaggio, tutti i componenti
sono ancorati e saldati ai vari terminali
disponibili ed i ritorni di massa vanno
alle apposite "pagliette" poste sotto le
viti di fissaggio; il disegno di montaggio
qui allegato rappresenta alla lettera il
nostro prototipo e garantisce, con chiara
illustrazione e se seguito pedissequa-
mente, il risultato finale.
Una volta terminato il montaggio, si
passa alla verifica del regolare funziona-
mento ed al collaudo. Mettendo le mani
dentro al circuito, occorre prestare un
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 40
A VALVOLA
po' di attenzione, come al solito per gli essere sintonizzati esattamente sulla basta; a questo punto si regolano, alter-
apparecchi a valvole, a non prendere la stessa frequenza; per far ciò, si procede nativamente e con cura, i nuclei delle
scossa; questa però si può prendere solo come segue. Dopo aver applicato ali- due bobine sino ad ottenere l'ascolto
toccando contemporaneamente la massa mentazione, antenna, terra e cuffia, si migliore, ovvero più forte. Lo stesso si
comune ed i collegamenti ad alta tensio- sintonizza una stazione che si riesca a ripete con un'altra stazione a variabile
ne, cosa non facile da verificarsi. ricevere bene col variabile quasi chiuso; quasi aperto; dopo un paio di prove
a questo scopo, l'antenna deve essere alternativamente ripetute. 1 • apparecchio
lunga diversi metri e possibilmente ben è completato e si può anche mettere un
LA TARATURA distesa. coperchio o un fondello sul telaietto.
Una volta "in possesso" del segnale, lo Per l'ascolto va bene una qualsiasi euf-
Ciò premesso, occorre procedere alla stesso si attenua (fino a quando sia rice- fia, mentre per l'alimentazione possiamo
taratura del ricevitore, nel senso che i vibile) accorciando il filo d'antenna, o usare il già citato alimentatore pubblica-
due circuiti risonanti L1 ed L2 debbono magari arrotolandolo a matassa quanto to sul fascicolo di novembre.
LA VALVOLA EBF 80
Si tratta di una classica versione di pentodo-doppio diodo in zoccolatura noval, usato
come seconda valvola ( la prima era la convertitrice} negli apparecchi supereterodina
il cui finale di potenza comprendeva anche il triodo preamplificatore. Per tale impie-
go, dovendo il pentodo essere pilotato dal controllo automatico di guadagno. esso è
del tipo a pendenza variabile. I dati elettrici sono riportati nella tabella qui pubblica-
ta; per quanto riguarda le funzioni dei vari piedini, eccone di seguito l'elenco: 1 è la
griglia schermo ( ha la funzione di schermare la griglia controllo dall'effetto capaciti-
vo della placca); 2 è la griglia controllo ( è l'elettrodo che esplica la funzione di co-
mandare l'intensità della corrente che scorre fra catodo ed anodo): 3 è il catodo (ser-
ve ad emettere gli elettroni che costituiscono la corrente anodica, una volta portato a
sufficiente temperatura dal filamento entrocontenuto); 4-5 e il filamento (è portato
Sopra la piedinatura ed il ali' incandescenza dall'elevata corrente che lo attraversa, allo scopo di consentire
simbolo elettrico, sotto l'emissione del catodo); 6 è l'anodo ( attira il flusso di elettroni che attraversa la val-
tutte le caratteristiche vola grazie al suo elevato potenziale positivo, costituendo in genere elettrodo d'uscita
di funzionamento per il segnale amplificato); 7-8 sono le placchette che costituiscono il settore doppio
del pentodo in doppio diodo per la rivelazione dei segnali modulati; 9 è il soppressore (griglia che ha losco-
diodo EBF8O. po di evitare il flusso di elettroni secondari che, emessi per homhardamellfo del!' ano-
do, sarebbero altrimenti attratti dalla griglia schermo).
6,l V-0,l A
ASIA E AFRICA
L
RADIO PER RADIO
e misere condizioni di vita nei Paesi
africani, da noi ben conosciute attra-
impresa per il livello dilettantesco di
radioascolto qual è quello di cui ci stia-
realmente un servizio per l'estero, è
Channel Africa, con i suoi programmi in
verso i mass-media e le sempre più mo occupando) è comunque una grande sette lingue fra le quali inglese, francese,
numerose campagne di sensibilizzazione soddisfazione facilmente immaginabile. portoghese ed afrikaans (I' altra lingua
verso il grave problema della fame, Nell'ascolto delle emittenti extra- ufficiale del Paese dopo l'inglese, deri-
hanno un indubbio riflesso anche sulla europee, la selettività del ricevitore usato vata dall'olandese dei primi coloni
situazione della radiofonia in questi stes- diviene cosa indispensabile, essendo ele- boeri). Il programma in lingua inglese
si Paesi. L'esistenza di reali servizi vata la necessità di isolare il canale sin- (della durata di un'ora) viene replicato
internazionali è cosa rarissima: spesso si tonizzato dalle interferenze di quelli otto volte al giorno e consiste in un noti-
tratta infatti di servizi destinati a varcare adiacenti, per meglio ascoltare un segna- ziario seguito, nei soli giorni feriali, da
di poche migliaia di chilometri i confini le magari debole che, se interferito, "Africa Today"" magazine di approfondi-
nazionali o, ancora peggio, di vere e pro- diviene spesso incomprensibile. mento sui maggiori avvenimenti socio-
prie trasmissioni sulle onde corte dei già Per quanto riguarda il continente africa- politici del Paese, ma anche dell'intero
scadenti servizi interni. Riuscire a capta- no, l'unica emittente internazionale Continente . Ali' ordine del giorno di
re questi segnali dal nostro Paese (ardua degna di questo nome, perché possiede questi programmi è stato per anni e con-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 42
tinua tuttora ad essere il problema del Questo continente, che si estende dal to sinora almeno 4000 morti, per non
conflitto razziale, da tutti conosciuto Mediterraneo sino all'Oceano Pacifico, parlare della cruenta lotta armata ad
come "apartheid", tra bianchi e "colou- racchiude Paesi dalle più svariate situa- opera del Dev Sol (sinistra rivoluziona-
red man": una drammatica situazione zioni politico-sociali, ma anche dalle più ria) responsabile dell'uccisione di nume-
che sembrerebbe essere sulla via della svariate realtà radiofoniche. rose personalità pubbliche. Questa è una
soluzione, anche grazie alla recente ele- La maggior parte dei Paesi di quest'area delle innumerevoli fonti di tensione che
zione a Presidente della Repubblica di hanno infatti servizi per l'estero, molti incontreremo in Medio Oriente, sempre
Nelson Mandela, leader dell 'African dei quali però non sono alla portata di in precario equilibrio tra guerra e pace.
National Congress e rappresentante dei tutti i ricevitori. Nel nostro viaggio cer- Esaminiamo come sempre il palinsesto
diritti della popolazione nera per anni cheremo di incontrare quelle emittenti del programma in lingua inglese: noti-
sottomessa ai bianchi. operanti in lingua inglese facilmente sin- ziario, rassegna della stampa turca,
Channel Africa, per far meglio compren- tonizza bili dal nostro Paese, dando rubriche settimanali su storia, architettu-
dere la realtà del suo Paese, ci offre non comunque un panorama pressoché com- ra e musica turca, insomma una finestra
solo news ma anche rubriche turistiche pleto della situazione asiatica. aperta sul Paese per gli stranieri.
(Touring RSA), musicali come "South Lasciamo la penisola anatolica per spo-
African Hit Parade" e non poteva man- starci in Israele, dove Kol srael opera in
care il radioascolto con "DX Corner". IL MEDIO ORIENTE tredici lingue diverse, fra le quali
Come già precisato, nessun'altra emit- l'inglese, il francese e lo spagnolo.
tente africana possiede un servizio per Partiamo dunque dalla Turchia, il Paese Per anni l'emittente di tutto il popolo
l'estero degno di essere chiamato tale, mediorientale a noi più vicino non solo ebraico, anche di quello numeroso che
tranne due stazioni mediterranee che geograficamente ma anche politicamen- vive al di fuori dei confini israeliani. è
incontreremo meglio nell'apposito spa- te: è infatti membro della NATO e della stata oggetto delle martellanti interferen-
zio dedicato alle trasmissioni afro-asiati- CSCE, oltre che del Consiglio d'Europa: ze delle stazioni "jamming" sovietiche.
che in italiano: si tratta cioè di Radio la sua stazione governativa Voice of nate in tempo di guerra fredda con
Cairo e Radio Tunisi. Esistono poi altre Turkey possiede un servizio internazio- l'obiettivo preciso di coprire i segnali
due emittenti dell'Africa settentrionale nale in sedici lingue diverse, tra le quali delle radio delle potenze occidentali
che trasmettono in onde corte ma preva- non mancano l'inglese e il francese. nemiche o di quei Paesi che comunque
lentemente in arabo, difficilmente per La criticità della situazione politica di perseguivano una politica filo-america-
noi comprensibili: Radiodiffusion Tele- questo Paese è quella che noi tutti cono- na. La programmazione in lingua inglese
vision Marocaine dal Marocco e Lybian sciamo: gli scontri e le rappresaglie fra di Kol Israel, della durata di un'ora.
Jamahiriya Broadcasting dalla Libia . 1 'esercito e i guerriglieri del Partito dei viene messa in onda sei volte al giorno.
Possiamo perciò lasciare il continente lavoratori curdi (il PKK, d'ispirazione Parte molto interessante del programma
africano e trasferirci in Asia, partendo marxista-leninista) sconvolgono il Paese è, senza ombra di dubbio, il notiziario
dal Medio Oriente. dall'ormai lontano 1984 ed hanno causa- »»)
L'lcom IC-R9000 è un ricevitore professionale in grado di ricevere frequenze da 100 kHz sino a 2GHz senza
interruzione, rendendo perciò accessibili le emissioni commerciali in FAX, RTTY, le bande aeronautiche
e marittime, servizi privati, governativi, accessi ai satelliti, emissioni d'amatore e altre ancora provenienti
da ogni parte del globo. Con una gamma ricettiva tanto vasta a disposizione, si possono "osservare con l'ascolto"
le varie sfaccettature del mondo che cambia. Marcucci (Tel. 02/95360445).
AMPLIFICATORI
A RISPOSTA COSTANTE
Un semplice limitatore audio che consente di avere
in uscita un segnale non distorto e variabile
in un piccolo intervallo di potenza, qualunque
sia l'intensità del segnale immesso all'entrata.
L'alimentazione può anche essere a pile.
Che si tenga Il montaggio di questo particolare
amplificatore è veramente molto
il microfono
vicino o lontano semplice, sia per la distanza tra
dalla bocca, che i componenti sia per il loro basso
si parli forte o piano numero. L'unico elemento che richiede
usando il nostro un po' di pratica per la realizzazione è il circuito
circuito l'uscita stampato che però possiamo comprare già inciso
risulterà sempre e forato seguendo le indicazioni di pagina 35.
costante e indistorta
na volta tanto, e comunque in que- automaticamente al livello sonoro del venga inserito un componente non linea-
U sto caso, s'intende per amplificatore
non lineare un dispositivo che è studiato
segnale d'entrata in modo da produrre
una notevole uniformità nel volume in
re. La versione più semplice di un circui-
to di questo genere viene qui riportata a
e realizzato in modo da fornire una pre- uscita. scopo esclusivamente didattico, nel
stazione voluta e positiva: in pratica la In tal modo sia che l'oratore sia afono o senso che ne studiamo i particolari di
sua amplificazione non è costante, bensì strillone, parli lontano o vicino al comportamento senza però realizzarla.
varia secondo una legge ben precisa se il microfono, conservi sempre il suo volu- Dal primo schema elettrico qui riportato
segnale d'entrata aumenta. me di voce oppure si metta talvolta ad come esempio di possibile soluzione,
Per capirci meglio, facciamo un esempio urlare, la sua voce conserva una ragione- possiamo notare che due sono gli ele-
pratico di un problema da risolvere: ad vole costanza nel livello sonoro in uscita menti non lineari in esso presenti, vale a
un microfono si alternano oratori che dagli altoparlanti dell'impianto di ampli- dire una coppia di diodi collegati in anti-
inevitabilmente non parlano tutti allo ficazione. parallelo appunto nel circuito di reazio-
stesso livello di intensità sonora per abi- Naturalmente, una volta che un circuito ne. Quando all'ingresso sono applicati
tudine o caratteristica intrinseca della in grado di fornire prestazioni di questo segnali di debole ampiezza, i diodi si
propria voce: chi si arrabbia e strilla; chi tipo sia stato realizzato, esso può risulta- comportano come dispositivi ad altissi-
sta più o meno vicino al microfono e re molto utile anche al CB o al radioa- ma resistenza (quasi come un circuito
così via. L'amplificatore cui è collegato matore per equalizzare il suo livello di aperto), così il guadagno dell'amplifica-
quel microfono rende in uscita, opportu- modulazione ad un valore ottimale tore è molto alto. Quando invece
namente amplificato, ciò che riceve in (anche dal punto di vista qualitativo). all'ingresso risultano applicati segnali
entrata, a meno che un apposito operato- Diamo ora un'occhiata alle modalità di molto ampi, i diodi passano in conduzio-
re non stia a compensare a mano, ed funzionamento dei circuiti adatti ad otte- ne, comportandosi come basse resisten-
anche con elevata precisione e velocità nere le prestazioni citate. ze: il guadagno del circuito è modesto.
d'intervento, tutte le variazioni di livello Il guadagno di un amplificatore di que-
sonoro. SCHEMA DI PRINCIPIO sto tipo segue cioè una funzione semilo-
Quello che serve in questi casi è invece garitmica e la sensibilità del circuito può
un tipo di amplificatore (o di preamplifi- Partiamo dal dato di fatto che un norma- essere variata alterando il valore del resi-
catore che dir si voglia), la cui risposta le amplificatore operazionale si compor- store R 1; la tabella di pagina 48 ricapito-
non sia lineare, il cui guadagno cioè non ta come amplificatore non lineare qualo- la le prestazioni per due diversi valori di
ra nella sua rete di reazione negativa >)»>»
sia costante, bensì in grado di adattarsi
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 47
r-·-·-
1
R2
R4 es Dt
C1 Rl R5
2
'
> 6 l l Il
E • C6
3
+
R3
c3
te l' t-
COMPONENTI
R1 = vedi tabella C2 = 1 0 F-35 V (tantalio)
1: la tabella ci mostra come può
R2 = 10kO c3 = 1 O JJF - 35 V (tantalio) essere variato il guadagno
R3 = 22kO C4 = es =C6=1 F dell'amplificatore scegliendo
R4 = 330 kO (policarbonato o mylar) il valore della resistenza R1 tra
R5 = 1 MQ IC1 = TL071 1 e 1 O kQ al variare del segnale
R6 = 100 kO FT1 = 2N3819 d'entrata.
c1=1F D1 = 1N4148
(policarbonato o mylar) Vcc = 9+15 V duale 2: ecco le prestazioni
Piano di montaggio dell'amplificatore-compressore; dell'amplificatore per i vari livelli
le sue modeste dimensioni lo rendono utilizzabile di segnale in entrata ed uscita.
in svariate applicazioni.
GI+VCc 1 Rl=lk!l RI = 10 kO
Ve
f
(mY RMS) Yu Yu
(m V RMS se $ (mV RMS) guadagno
Iu 1 110 110 21 21
IO 330 33 170 17
]%GN 100 450 4,5 360 3,6
y
questo resistore, 1 e 1 O k.Q rispettiva-
mente. II circuito stampato è qui
Si può notare, per esempio, che una visto dal lato rame nelle
variazione di 1000: 1 nell'ampiezza del sue dimensioni reali.
segnale in entrata provoca una variazio-
ne ridotta a 2: 1 nel livello d'uscita.
C'è però da considerare che i due diodi
limitano l'evoluzione della tensione
d'uscita a circa 1:1,2 V picco-picco
•
F1'1 si monta con la faccia piatta del contenitore rivolta verso le due
resistenze R5-R6. Questo componente si comporta come un resistore
"tosando" la forma d'onda; quindi, controllato dalla tensione.
anche con una forma d'onda sinusoidale ----------
applicata all'ingresso, l'uscita è molto
simile ad un'onda quadra, ricca quindi di
2 RI = 100kO
Ve Vu guadagno
(mV) (V) in tensione
500 2,85 5
200 2,81 14
100 2,79 28
50 2,60 52
20 2,03 101
10 1,48 148
5 0,89 180
2 0,4 200
1 0,2 200
0,5 0,1 200
Questo FET si comporta quindi come In tali condizioni, il divisore R4/FTI apprezzabile sul segnale. Le prestazioni
una resistenza del valore di diverse cen- applica ad ICI una tensione negativa del circuito sono ricapitolate nella tabel-
tinaia di Q; il divisore di tensione forma- molto elevata, e l'integrato produce di la di pagina 49.
to da R4 ed FTI produce una modesta conseguenza un basso guadagno in ten- È il valore del resistore Rl che determi-
tensione di reazione negativa applicata sione. L'effetto complessivo di questa na la sensibilità del circuito; esso viene
ad ICI e questo provoca un guadagno di caratteristica di risposta è che il livello scelto per adattarsi alla massima ampiez-
tensione molto alto. Per contrasto, se ad medio del segnale d'uscita risulta auto- za del segnale d'ingresso che ci si aspet-
ICI viene applicato un segnale ampio, la regolato fra i livelli di 1,5 e 2,85 V in ta venga manipolato, determinandolo su
sua uscita è di valore elevato, cosicché la corrispondenza di una gamma di segnali una base di circa 200 kQ per ogni volt
solita rete sviluppa una robusta tensione d'entrata variabile nel rapporto 1+50, RMS di segnale d'ingresso. Per esem-
negativa di polarizzazione sul gate di cioè per esempio da IO a 500 m V. pio, in previsione di un segnale d'ingres-
FTl; il risultato è che il FET si comporta E, cosa che più importa, ciò avviene so massimo di 50 V, R 1 dovrebbe avere
come una resistenza molto elevata. senza che sia generata una distorsione un valore di 10 MQ.
Schema di amplificatore non lineare, che basa il suo funzionamento sull'azione di "tosatura" operata dal diodi.
Ecco i componenti necessari. R1 = vedi tabella; R2 = 4700Q; C1 = C2 = 1 F;ci = TL071; D1 =- D2 = 1N4148
C3 = C4 = 10F (tantalio); Vcc = 6+15 (duale).
+
7c3
C1 D1 D2
T
7
c2
Jug
6
l Il t g) }cc
R2 Il l±
c4
L'ALIMENTAZIONE DUALE
Il modo assolutamente pizì comune con cui ad un circuito elettronico vie-
ne applicata la tensione in e.e. per energizzare i vari componenti attivi è @
quello riportato in figura A; la sorgente di alimentazione è indicata con
Al e rappresenta schematicamente una pila, i cui due estremi vanno ri-
spettivamente: ad I il terminale positivo e a 2 il terminale negativo.
Quest'ultimo costituisce normalmente anche la linea del comune per i
segnali presenti e viene spesso indicato come massa, o addirittura come GND
terra ( o ground = GND ); in questo caso il negativo, essendo il terminale
di riferimento, viene anche indicato come zero (volt). Nel circuito B la
situazione è invertita; ora è il negativo che va ali' I ed il positivo che va
al 2; è quindi il positivo che assume la funzione di potenziale di riferi-
mento, o GND.
Questa soluzione è assai poco comune: oggi quasi tutte le apparecchia-
@
ture elettroniche risultano alimentate secondo il sistema A.
Esistono però casi nei quali sono presenti in circuito dei componenti che
richiedono una doppia alimentazione, per meglio dire "duale" , riferita
ad un centro comune assunto come potenziale zero; questo avviene GNO
quando il circuito da alimentare utilizza amplificatori operazionali.
E il caso della figura C, dove sono presenti due alimentatori, AI ed A2, POSITIVO
di tensione uguale ed elettricamente collegati in serie tra loro. Pertanto
il punto I ha tensione positiva+ Vcc rispetto a2,mentre il punto 3 (sem- 5ZERO @
pre rispetto a 2) ha tensione negativa -Vcc; ecco quindi che il punto cen-
trale (2) agisce come riferimento centrale per le due tensioni ed è assun-
to come punto zero per le tensioni continue e di massa ( o GND) per il se-
O· e'
Il\
I
gnale.
In A vediamo il modo più comune con cui viene data tensione in c.c. A~
ad un circuito elettronico. Il caso B, molto raro, presenta la situazione
Gì NEGATIVO
invertita. In C invece troviamo lo schema dell'alimentazione duale
riferita ad un centro comune con potenziale O.
MP E TI
T2 R1 = 270 KO
R1 S1
C1 = 10.000 pF
Cc2= 10F.16 V(elettrolitico)
T1 = BC177
+ T2 = 2N2219
AP=82-0,2W
c2 T = tasto telegrafico
S1 = interruttore
e
Vcc
~
Il circuito basa il funzionamento su
AP due transistor posti in cascata con
accoppiamento diretto sia fra loro
che con l'altoparlante che consente
di diffondere i suoni.
•a
a
'
RICARICABILE
Angelo Leone di Mesagne (BR) ci pre- lampada LP rimarrebbe spenta. Quando giorno e notte, naturalmente quando è
senta un utile circuito: una lampada invece è presente la tensione rete tramite presente la 220 V. Per il pacco batterie si
d'emergenza in grado di accendersi al il relé eccitato, il pacco batterie rimane utilizzano 6 elementi stilo al Ni-Cd,
mancare dell'energia elettrica e spegner- sempre sotto carica; al mancare della posti in serie. La lampada deve essere da
si automaticamente al ritorno della stes- 220 V viene a mancare la tensione alla 7,2 V-0,5 A.
sa, rimanendo sotto carica. bobina del relé, invertendo il contatto C Da ricordare che ogni tipo di relé ha la
Il funzionamento è piuttosto semplice: la NA e C-NCe facendo così accendere la sua tensione per poter eccitarsi, quindi
tensione di rete a 220 V viene abbassata lampada LP, alimentata dal pacco batte- bisogna provvedere a dosare il giusto
a circa 7 V dal trasformatore TRl; il rie. Quest'ultimo è posto sotto carica voltaggio alla bobina.
TR1
R2 R1 = 1k2-0,5 W
e R2 = 10+222-0,5 W
Ci = 100 F elettrolitico • 35 V
D1 = 1N4001
DL = led verde
B P1 = 100 y .. 1 A
+
LP = lampada incandescenza
LP G 7,2-0,5 A
C1
B = batteria 7,2 Vo 6x1,2 V
RL. = relé deviatore NC-NA
TR1 = 220/7,5 V-0,3 A
220
D1
EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
compatto. Costa lire 23.000.
OSCILLATORE BFO
PER TUTTE LE RADIO Questo dispositivo, apparentemente
Un circuito che collegato
ad un qualsiasi ricevitore
I l termine BFO non è altro che il rag-
gruppamento delle iniziali (si dovreb-
be dire "acronimo") della dicitura ingle-
accessorio, è in pratica un generatore di
segnale la cui frequenza è ali' incirca
consente di ascoltare se "Beat Frequency Oscillator", che tra- corrispondente al valore di media fre-
dotto in italiano significa "oscillatore di quenza del ricevitore stesso (1:2 kHz
le emissioni radio frequenza di battimento". sopra o sotto). C'è da dire che pratica-
in telegrafia, SSB ecc. Si tratta di un dispositivo (e del relativo mente tutti gli apparati commerciali
comando) presente da tempo in tutti i comunemente acquistabili non hanno
Il dispositivo, presente ricevitori di tipo militare e professionale; BFO; quindi chi possiede un normale
negli apparecchi anche gli apparati per radioamatori ne ricevitore con le onde corte può sola-
professionali, è assente sono inevitabilmente dotati, anche se mente ascoltare emissioni modulate in
spesso privi di comandi esterni per la AM. Ecco allora che, aggiungendo il
nei ricevitori convenzionali regolazione fine della frequenza. Il BFO BFO ad un comune ricevitore commer-
o surplus. infatti è indispensabile per la ricezione ciale o, perché no, surplus, ci si trova in
di stazioni che trasmettono in SSB (sin- condizioni di ascoltare, e quindi scopri-
gle side band), in CW (telegrafia), re, un mondo nuovo.
RTTY (radiotelescrivente), fac simile Per capire i motivi per cui un BFO è
ecc., tutti segnali che senza BFO sareb- necessario, occorre introdurre e spiegare
bero completamente indecifrabili. alcuni concetti specifici. Quando ci pro-
CRI r2
3 MF (RIVELATORE]
---- 7/
u9t ics2
T 3
I
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Il Il Il Il Il
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►I@) ~ ~
3. " j
: %s
vcc
e Cl
y
DZ
Per ordinare
basetta e componenti
codice 4EP196
] G)
vedere a pag. 35
Piano di montaggio
del circuito; il
potenziometro
di regolazione della I I R7
Il circuito
nota di battimento
stampato è qui
è indicato inserito
visto dal lato
sulla basetta, ma può
rame nelle sue
anche essere collegato
dimensioni
con cavetti e portato
reali.
sul pannello del ricevitore,
magari del tipo con
intenuttore (S1) incorporato.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 58
OSCILLATORE BFO
PER TUTTE LE RADIO
ta. I soliti terminali ad occhiello comple- to: questo fischio va fatto sparire prolun-
tano il montaggio per ancorarvi i colle- gando accuratamente la regolazione, in
gamenti verso l'esterno; in particolare modo cioè da portarsi a battimento zero.
l'uscita del BFO va collegata, con un In questo modo, il sistema è pronto per
tratto di cavo schermato di buona qua- ricevere segnali in SSB; regolando con
lità, a quella che è l'ultima media fre- cura R7, si ottiene invece la nota necessa-
quenza del ricevitore da modificare. ria per ascoltare i segnali in telegrafia:
queste operazioni possono apparire un po'
o complesse, ma in realtà non lo sono, spe-
>
<
0
IL COLLEGAMENTO cialmente dopo averci preso la mano con i
primi tentativi. Comunque, quello che più
Per agevolare l'intervento e per assicurarne conta è che, una volta messo a punto per
1
cx
la miglior comprensione, viene riprodotto (a
pag. 56) lo schema di un tipico ricevitore a
transistor; in tal modo viene indicato chiara-
benino il BFO, girando la sintonia del ri-
cevitore si può ascoltare una quantità
notevole di segnali radio che prima erano
mente come il cavo schermato sia collegato inesistenti, o comunque inascoltabili.
y con la calza schermata a massa (punto Y) La basetta del BFO può essere messa: o
mentre il filo caldo (o centrale), tramite la dentro l'apparecchio radio, a patto natu-
piccola capacità CX, può essere indifferen- ralmente di conservare l'accesso al poten-
temente collegato al punto 1 o 2 del circui- ziometro di regolazione della nota, oppure
Schema elettrico del to: per meglio dire, possiamo scegliere spe- in una scatoletta (metallica) esterna. in
BFO, il cui circuito rimentalmente quale dei due punti fornisce funzione dello spazio disponibile o delle
è completamente il risultato migliore. A proposito di CX, la preferenze personali. Questo circuito può
montato sulla sua capacità può essere compresa fra 5 e 50 funzionare indifferentemente con ricevito-
basetta a circuito pF, scegliendo il valore ottimale con alcune ri a transistor o a valvole: in quest'ultimo
stampato tranne prove pratiche. caso basta solo la precauzione di montare.
il condensatore CX Sul ricevitore non è necessario alcun per CX, un condensatore nella stessa
da sistemare vicino ritocco di taratura, che invece va esegui- gamma di capacità (5-:-50 pF) ma con una
al ricevitore. to sul nucleo del trasformatore M.F. del tensione di lavoro superiore (i classici 500
BFO in questo modo: a BFO spento, si V dei "vecchi" condensatori ceramici o in
sintonizzi una stazione qualsiasi, purché polistirolo). La stessa raccomandazione
sufficientemente forte, chiara e stabile; vale anche per C6, la cui presenza costi-
poi si dia tensione al BFO, avendo rego- tuisce più che altro una garanzia contro
lato R7 circa al centro della sua escur- cortocircuiti accidentali (ma che in realtà
sione, e se ne regoli il nucleo fino a sen- potrebbe anche essere omesso).
tire il fischio prodotto dal suo battimen- A questo punto, buon ascolto.
COMPONENTI
R1 = 330 2
R2 = 100 2
R3 = 120 kQ
R4 = 33 KO
R5 = 2200 2
R6 = 120 KO
R7 = 10 kQ (potenz. lineare)
R8 = 3300 2
C1 = 100 F-16 VI. (elettrolitico)
c2=C3 =0,1 F {ceramico)
C4 = 1.000 pF (ceramico)
C5 = 10.000 pF (ceramico)
C6 = 0,1 F {ceramico)
CX = 5+50 pF (v. testo)
MF = trasform. M.F. 455 kHz
"bianco"
TR1 = 2N2222
DV = varicap MVAM 115 Il potenziometro R7 si salda direttamente sulle piste ramate senza
DZ = 9 V - 0,5 W • bisogno di forare la basetta. Questo componente consente di regolare
Vcc = 12+14 V la sintonia variando la tensione di polarizzazione del varicap.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996-Pag. 59
OSCILLATORE BFO
PER TUTTE LE RADIO
pF
500
MVAM 115
400 + >-
2804 4 -
11°D
70
l beJ
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Le luci automatiche per L'avvisatore di linea Internet è un nome sempre Un riduttore di tensione
bicicletta consentono di occupata evita che qualcuno più familiare a tutti noi consente di utilizzare in auto
mantenere accesi i fanali interrompa o si sovrapponga anche se tantissimi non o in moto apparecchi
anche quando non si sta alla nostra comunicazione sanno cosa sia esattamente, elettronici che funzionino a
pedalando. L'energia telefonica alzando la cornetta come funzioni e quali 5-6e9V stabilizzati,
si accumula in 4 pile stilo di un altro apparecchio opportunità offra: prelevando la corrente
ricaricabili. di casa. scopriamolo insieme. dalla batteria.
Le valvole hanno avuto negli ultimi anni un notevole revival grazie alla limpidezza del suono che riescono a garantire in uscita
dagli amplificatori audio. Gli apparecchi hanno però prezzi talmente elevati da incoraggiare I' hobbista più evoluto alla
realizzazione in proprio. Questa interessantissima attività è favorita dalla presenza sul mercato di valvole nuove di alta qualità,
come ad esempio la serie della National Electronics presentata sul catalogo della RS, azienda altamente qualificata nella vendita
per corrispondenza. Oltre a vari tipi di tubi a vuoto quali diodi, triodi e pentodi, il catalogo presenta anche le cosiddette "coppie
selezionate". Con questo termine la RS assicura che le due valvole vendute hanno identiche caratteristiche elettriche, fattore
molto importante nel caso che entrambe debbano essere montate sullo stesso circuito: piccole differenze infatti produrrebbero un
degrado di prestazioni nell'intero apparato, RS (20090 Vimodrone - MI- Via Cadorna, 66 - tel. 02/27425425)
VIDEOGIOCO SUPERPOTENTE
La Sony è entrata con successo anche nel mondo dei
videogiochi grazie alla fondazione, nel 1993, della Sony
Computer Entertainment, inseritasi nel 1994 nel
mercato europeo. li prodotto di punta si chiama
Playstation e non ha alcun paragone con i sistemi per
videogame attualmente in commercio. L'elemento
chiave che ne rende elevate le prestazioni è l'uso di
CD-ROM al posto delle tradizionali cartucce e di
microprocessori di fascia elevata. Uno di essi è
completamente dedicato alla gestione della grafica
tridimensionale, che ha livelli di risoluzione e di
velocità superiori a quelle di qualunque altro prodotto in
commercio. Un ulteriore processore audio offre ben 24
canali stereo digitali di qualità elevatissima e la
possibilità di inserire effetti speciali nella musica
ascoltata mentre si sta giocando. Fra le caratteristiche
più interessanti vi è la possibilità di giocare anche in
otto e di memorizzare su apposite schede le prestazioni
ottenute nelle varie partite. I CD contenenti i giochi, fra
i quali esistono già quelli più famosi nel mondo, sono
protetti efficacemente dai tentativi di riproduzione
abusiva. Playstation può anche essere collegato ad un
impianto Hi-Fi e utilizzato come un normale lettore di
CD musicali, garantendo in tal caso un'altissima qualità
di riproduzione. Lire 773.000. Sony (00100 ROMA -
Via Flaminia, 872 -tel. 06/330181).
La forma dell'involucro della telecamera
SpeedDome ricorda quella dell'occhio e SensorVision
l'intero impianto può essere definito un possono essere
ero e proprio sistema di visione. collegate fino a 58
Al si sterna in realtà di occhi elettronici telecamere mobili
e ne possono collegare fino a 58, tutti contenute in uno
ontrollati da microprocessori. L'unità speciale involucro
centrale si chiama SensorVision e, sferico.
assieme a SpeedDome, è uno degli
ultimi prodotti della Sensormatic
Electronics Corporation, multinazionale
americana specializzata nella sicurezza
elettronica. SensorVision offre una vasta
gamma di funzionalità tali da renderlo
adatto in tutte le situazioni in cui è
necessaria una sorveglianza da
postazione remota: magazzini, archivi,
perimetri di edifici, casinò. Il sistema
può funzionare in seguito a comandi
manuali oppure in maniera
completamente automatica: nel secondo
caso le varie funzioni sono facilmente
programmabili attraverso un menù da
terminale. È possibile
ottenere l'attivazione delle telecamere
solo in determinati giorni o ore oppure
programmare le stesse per essere
allarmate, cioè entrare in funzione, solo
in seguito a determinati eventi, come ad
esempio l'apertura di una porta o
l'accensione di una luce. In tal caso è Le varie telecamere collegate Le telecamere SpeedDome, grazie
necessario collegare al sistema dei al sistema SensorVision possono alla loro forma particolare, sono
sensori magnetici o di altro tipo. essere spostate sia programmando facilmente mimetizzabili
È inoltre possibile programmare, in la funzione attraverso un apposito nell'ambiente in cui sono installate.
corrispondenza degli stessi eventi, la menù da terminale, che agendo Qui le vediamo in un casinò, per
videoregistrazione automatica di quanto semplicemente sul joystick del permettere di rilevare eventuali
viene ripreso dalla telecamera. pannello di controllo qui illustrato. irregolarità.
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attorno agli occhi. Le vibrazioni, prodotte dal circuito interno e
trasmesse alla pelle attraverso l'involucro isolante, assicurano
numerosi effetti benefici. L'apparecchio infatti, stimolando le
terminazioni nervose, allevia il dolore causato da mal di testa.
nevralgie varie e anche stress. Inoltre fa diminuire le occhiaie
e, per la gioia delle donne, è in grado di prevenire la
formazione delle piccole rughe attorno agli occhi.
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ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 5
GUARDI L
li progresso dei sistemi
accoppiati audio-video
è ormai andato oltre
i concetti di stereofonia
e di alta fedeltà grazie
all'effetto volumetrico
creato dai processori
Dolby Surround e alle
tecniche di elaborazione
del campo sonoro.
- -- --
dell'elaborazione del campo sonoro, nel ",..
quale il sistema di riproduzione ricrea - - "iii i' ,
-- -- -- --
l'effetto tipico di un determinato
ambiente. Quando ascoltiamo musica
dal vivo il suono giunge a noi attraverso
varie vie: direttamente dalla sorgente, in
seguito alla riflessione da parte di una
parete o di un oggetto, detta riflessione -----------►
primaria, oppure dopo una serie di rifles- ASCOLTATORE
sioni da parte di vari oggetti (in questo
caso si parla di riverbero). Di conse- Quando ascoltiamo musica dal vivo il suono giunge a noi attraverso varie
guenza è evidente che è molto diverso vie: direttamente dalla sorgente, in seguito alla riflessione da parte di una
ascoltare un pezzo al pianoforte eseguito parete o di un oggetto (detta riflessione primaria) oppure attraverso il
in una piccola sala o in un teatro. riverbero, cioè in seguito ad una serie di riflessioni da parte di vari oggetti.
I dispositivi DSP possono essere programmati per riprodurre tutti questi
effetti, simulando le situazioni tipiche di vari ambienti di ascolto.
ASCOLTARE IL SUONO
COME DAL VIVO Sia con i sistemi Dolby Surround che con quelli dotati anche di componenti
DSP per l'elaborazione del campo sonoro l'effetto che ne risulta è un totale
Con le tecniche convenzionali di ripro- coinvolgimento. I segnali dei vari canali audio, ciascuno dei quali
duzione sonora, anche ad alta fedeltà, elaborato separatamente, giungono a diversi altoparlanti, sistemati sia
non è possibile creare l'effetto tipico di frontalmente che dietro o a lato del telespettatore.
un ascolto dal vivo. È invece possibile
ricrearlo grazie ai nuovi apparati digitali
che separano i canali sonori registrati in
diverse componenti, elaborandone cia-
scuna in modo tale da simulare il ritardo
legato o alla riflessione primaria oppure
al riverbero. I componenti che effettuano
queste operazioni sui segnali sonori sono
i DSP (Digitai Signa! Processor), circuiti
integrati programmabili per l'elaborazio-
ne dei segnali numerici; la stessa sigla
identifica anche gli apparecchi commer-
ci ali predisposti per ottenere diversi
effetti di ascolto.
Si può così assistere ad un concerto rock
come se ci si trovasse allo stadio o ad
uno di musica classica come se si fosse
seduti in una poltrona di un teatro da
I0O0 posti oppure da 2500 posti.
Per avvicinarsi a queste due affascinanti
tecnologie vale un unico consiglio:
prima di fare l'acquisto informarsi su
cosa è possibile ottenere dall'apparec-
chio, anche in relazione a cosa già si
possiede a casa e a quali programmi si z
possono ricevere con la propria antenna. %tek --tre d -l e iii
MINI RICEVITORE
PER OL-OM-OC
Questo semplice apparecchio radio a rivelazione diretta
può costituire una ghiotta occasione per imparare
divertendosi quelli che sono i principi elementari della
radiotecnica. Il ricevitore ha una discreta selettività.
"
ma, tali da risultare, di per sè, inutilizza-
bi li; ecco perché un radioricevitore è
soprattutto un amplificatore ( ed anche I
piuttosto robusto) dei segnali radioelet-
trici captati dall'antenna.
AMPLIFICARE E DEMODULARE
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3 DG
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C6
- . - . -- - -- . -- . --· -- . - . --·
Schema elettrico del ricevitore per OL-OM-OC; tutta la parte contenuta
entro il rettangolo tratteggiato è posta sulla basetta a circuito stampato.
-;
@ !CUFFIA
SI
o
9V
La ricerca fine di questa stazione si
ottiene regolando a piacere la capacità
del condensatore variabile C4, mentre la
sostituzione di L1 consente di effettuare
la suddetta ricerca all'interno di diverse
] ?b
il
COMPONENTI
R1 = 150 kO C7 = 33 F-16 VI. (tantalio)
R2 = 330 Q C8 = 33 F.16 VI. (tantalio)
-.I R3 = 470 0 F1 = 2N3819
R4 = 39 kO IC1 = A 741
R5 = 39 kO L1 = vedi tabella
RG = 47 KO DG = diodo al germanio
R7 = 470 kQ {potenziometro) J1 = 10 mH (RFC)
C1 = 47 pF (ceramico) Cuffia = 2001000 2 (vedi testo)
C2 = 4700 pF (ceramico) S1 = interruttore accensione
c3 = 47 pF (ceramico) (L'alimentazione può essere
C4 = 350 pF (vedi testo) compresa fra 6 e 14 V, ma
C5 = 6800 pF ([ceramico) il valore più consigliabile
C6 = 33 F-16 VI. (tantalio) è sui 9V).
Per ordinare
basetta e componenti
codice 1 EP396
vedere. a pag. 35
Il circuito stampato è qui visto
dal lato rame nelle sue
dimensioni reali. La realizzazione
non comporta grandi difficoltà.
IN!RICEVITORE PER OL-OM-
Il FET F1 si monta essere accuratamente controllati per
con la faccia individuarne la polarità (un segno +, in
piatta del corpo genere microscopico) ed inseriti nel
rivolta verso verso giusto. Possono poi seguire lo zoc-
il centro della colo per ICI e la RFC Jl, nonché i ter-
basetta. Questo minali ad occhiello per il cablaggio
componente esterno.
amplifica il debole
Fl va posizionato assumendo come rife-
segnale captato
rimento la faccia piana del corpo, sulla
dall'antenna.
quale è stampigliata la siglatura; DG ha
invece come riferimento di polarità la
fascetta in colore (in genere nero) che
sta ad indicare il terminale di catodo.
I due morsetti a coccodrillo montati Per quanto riguarda il montaggio vero e
sulla basetta consentono proprio di DG, trattandosi di un diodo al
di applicare al circuito induttanze germanio e quindi intrinsecamente più
di diverso valore. delicato, è consigliabile tenerne il corpo
sollevato di alcuni millimetri sopra il
I condensatori al tantalio sono piano della basetta, in modo che il filo
polarizzati: bisogna cercare del terminale dissipi un po' meglio il
il minuscolo segno (di solito il+) calore in fase di saldatura.
stampigliato sul corpo. Il potenziometro ed il condensatore
variabile si montano automaticamente
facendone combinare i reofori con la
foratura.
Resta infine da risolvere il problema del
cambio bobine, saldando in verticale due
terminali a coccodrillo nel modo indica-
to dalle illustrazioni. •
Basta a questo punto inserire ICl nel suo
zoccolo, rispettando il giusto posiziona-
mento indicato dal piccolo incavo circo-
lare (o semicircolare) che è su uno dei
due bordi stretti; il circuito è pronto per
essere alimentato e per il controllo preli-
minare.
Dopo di che, il vero e proprio collaudo
si riduce a quanto segue: inserita-tra le
"mascelle" dei coccodrilli una impeden-
za da 150 H, che permette di sintoniz-
tensione variabile a frequenza audio, che sulla rete di reazione di ICl. zare tutta la banda delle onde medie ( ove
possa poi essere applicata ad un trasdut- La descrizione e spiegazione del funzio- sono presenti i segnali sicuramente più
tore elettroacustico. Ad estrarre l'infor- namento del nostro ricevitore può consi- forti), basta regolare C4 ed R 7 per il
mazione che ci interessa provvede il derarsi completata; non resta che rim- miglior ascolto.
diodo DG, il quale ha il compito di effet- boccarsi le maniche e provvedere alla È comunque necessario, nell'utilizzo del
tuare la "rivelazione" del segnale. sua costruzione. miniricevitore, tener conto di alcune
Così come è congegnato il circuito, il semplici modalità di manovra nonché di
rendimento di DG è elevatissimo, cosic- qualche possibile intervento.
ché esso risulta in grado di rivelare L'ACCOGLIENZA DEI SEGNALI E normale, se il segnale captato
segnali anche molto deboli; provvede dall'antenna è troppo forte, che al massi-
poi ICl ad amplificare notevolmente il Allo scopo di ottenere il miglior risultato mo del volume si abbia distorsione (non
segnale in BF, in modo da portarlo a da parte di chi si accinge a riprodurre il c'è il circuito per controllare automatica-
pilotare con buon livello una cuffia di nostro ricevitore, è assolutamente consi- mente la sensibilità); occorre quindi
opportune caratteristiche: la classica ver- gliabile effettuare la realizzazione sul regolare opportunamente R 7.
sione da 600 di impedenza va più che circuito stampato di pagina 11. Per l'alimentazione è consigliabile usare
bene. L'unico comando presente sul Il montaggio si inizia dai resistori, per i pile per 6 oppure 9 o al massimo I 3,5 V;
ricevitore, e che va ad aggiungersi alla quali basta un accurato controllo del si può anche adottare un alimentatore da
manovra della sintonia ed al cambio valore sulla base del codice colori; è poi rete, che deve però essere di buona qua-
della banda coperta, è il potenziometro il turno dei condensatori fissi, tre dei lità altrimenti possono nascere ronzii
di volume R7, classicamente presente quali (C6-C7-C8, al tantalio) devono sull'audio della stazione ricevuta. Epos-
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 12
>C
inserendo le previste bobine
delle onde lunghe (o anche
re non si riesca ad ascoltare quasi
te; purtro ppo ciò dipende dal fatto di
r montato delle antenne corte e sacri-
• qua.Ii quindi non possono che
efficienza. SMD 5000
ente. con un filo di 2:3 m
di un palazzo in cemento nel
SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
a grossa città, è duro riceve-
qualcosa. Le bobine previste come LI Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
indicate nell'apposita tabella sono del saldatore ad aria calda ELTO.
RFC commerciale. La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
ssibile sostituire questa serie di controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
mpedenzine con delle bobine costruite alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
positamente; il lettore più deciso e resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
tenato può sbizzarrirsi a fare esperi- componenti guasti dal circuito stampato).
enti, ottenendone prestazioni anche Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50Ca 400C
- Portata max aria regolabile: 9 I/min.
- Alimentazione: 220 Volt
BOBINE AUTOCOSTRUITE
ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
In linea di massima forniamo in proposi- La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
to questi dati: del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
uH = 400 spire filo 0,2 mm su 0 20 mm, punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
150 H = 100 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm,
Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
6 H == 80 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
27 H= 50 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
10 H = 30 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
15H = 15 spire filo 1 mm su 0 20 mm, posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
027 H = 7 spire filo I mm su 0 10 mm. +/- 1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp3.
Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
Qualora non sia disponibile una cuffia - Temperatura regolabile : da 50'C a 400'C
600 2, si può ricorrere alla solita tipo - Alimentazione : 220 Volt
alkm an, montandola però con la modi-
5ca indicata nell'apposita figura, quella
- c:he prevede il gruppo RC in serie
uffia. Qualora si voglia invece pro-
e ad usare un altoparlante (con le sta-
I e
La stazione di saldatura ECU 4000 DGT disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
LUCI AUTOMATICHE
PER BICICLETTA
Un utilissimo dispositivo formato da 4 pile ricaricabili
ed un circuito elettronico che fanno rimanere accese le
luci della bicicletta anche quando non si sta pedalando.
Quando la bici è in movimento gli accumulatori
si ricaricano automaticamente.
La maggior parte dello spazio • sulla basetta • è occupato
dalle 4 pile ricaricabili al Ni-Cd che si inseriscono nel
portapile predisposto per il montaggio a circuito
stampato. Il tutto, una volta assemblato, ha dimensioni
molto contenute.
COMPONENTI
Per ordinare R1 =152
R2 = 1 kO
Z = zener 4,7 V
IC = 40106 B
LO SCHEMA
Piano
di montaggio
del circuito.
Non è necessaria
alcuna taratura
ed i collegamenti
esterni sono solo
tre: il punto A va
all'alternatore,
L alle luci, T al B B B B
telaio della bici.
Questo kit
è proposto
dalla ditta ELSE.
FAN POST.
FANANT.
6V0,1A e
ALIMENTAZIONE: 9 / 15 Vcc
ASSORBIMENTO MAX: 200 mA
N. CANALI: 2
CORRENTE MAX CONTATTI RELE: 2 A,
arecchiature elettroniche
AVVISATORE
DI LINEA OCCUPATA
È un dispositivo che evita interruzioni o sovrappo_sizioni
da parte dei nostri familiari quando stiamo parlando
da un telefono e qualcuno solleva la cornetta di un altro
apparecchio di casa: la linea occupata
viene segnalata dall'accensione di un led
e dal suono di un buzzer.
La basetta, piuttosto sem plice, non com porta alcun
pro blem a di montaggio e non richiede tarature. Il tutto
va inserito in un contenitore plastico di adatte
dim ensioni.
Situazione dei segnali norm alm ente presenti su una linea telefonica,
la cui am piezza viene appunto sfruttata per ottenere
la segnalazione richiesta.
linea telefonica durante le varie fasi ope- co) fra i due livelli corrispondenti a 50 e
L'IMPIANTO TELEFONICO rati ve, secondo quando illustrato 6 V (zona B). Quando finalmente si
nell'esempio riportato nel disegno che passa alla conversazione. la tensione di
La possibilità di intervento di un dispo- troviamo in questa pagina. linea si mantiene, pur se modulata dal
sitivo di questo tipo si basa naturalmente Quando il telefono non viene usato, la segnale audio. attorno ai 6 V (zona C).
sulle caratteristiche di funzionamento di tensione di linea si aggira costantemente Qualora invece suoni il campanello per
un qualsiasi impianto telefonico; passia- su 50 V circa (zona A); non appena segnalare una chiamata in arrivo, la ten-
mo quindi ad analizzare rapidamente viene formato un numero, la linea salta sione ondula fra i soliti 6 V e dei picchi
l'andamento delle tensioni presenti sulla (secondo la sequenza del codice numeri- >))»
.
DLT~
··
Il
'
/.:Jl:::\UL Il D1
R4
f+7 J ..
.. Jk
R6 R7
12
I
. VA
-
°
I
e
I
I
TR1
C111
TR2
2l
6======'=='====:db=====:J6=~=-=~·~~
z %,
I._,_, - - - • - - - • - - - • t l - •
I
COMPONENTI
R1 = 1 MQ
R2 = 100 kO {potenziometro)
R3 = R4 = 10 kO
;--
...J
@)
"i
t o-.a(@)
PI
-=lai}=,
n-R~2-...,.~------
~~
@@
~ @ VA
##
R5 = R7 = 1kO
R6 = 680 Q
Cc1=1F-250 V
C2=1000F• 16 V (elettrolitico)
D1 = 1N4007
DL = led verde
,
-s-
5
»
è, ]
è
A# #
R5 A
s
t
DLT = led temporizzato rosso
P1 = 4 diodi 1 N4007
TR1 TR2 = BC 109 ,.
BA = buzzer amplificato
F1 = fusibile O, 1 A Tp) '1R2 IVA
VA= 9 Vca oppure 12 Vcc
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 22
AVVISATORE DI LINEA OCCUPATA
Passiamo quindi ad esaminare lo schema Per i due transistor TR1 e TR2 il riferimento per il montaggio
elettrico vero e proprio, come già accen- è rappresentato dai dentini metallici che sporgono dal bordo inferiore
nato, relativamente semplice. I due del corpo e che indicano l'emitter. Nel nostro circuito i dentini vanno
estremi di collegamento alla linea porta- entrambi rivolti verso l'esterno della basetta.
no, in serie, da un lato una resistenza R 1
di valore molto elevato per non caricare
la linea telefonica; dall'altro lato c'è un
fusibile di sicurezza, che invece non
riveste importanza alcuna sul funziona-
mento circuitale (salvo naturalmente i
casi di emergenza): esso serve infatti a
proteggere il sistema da scariche tempo-
ralesche o da accumuli di elettricità stati-
ca, e deve avere una portata molto limi-
tata, cioè O, l A.
CIRCUITO ANTIDISTURBO
ELETTRONICA P
AVVISATORE
DI LINEA OCCUPATA
Il montaggio di portafusibile (con annes-
so fusibile) e trimmer resistivo R2 non
Il circuito si collega pongono problema alcuno, come può
all'apparecchio dirsi di CI (salvo la sua dimensione,
telefonico dovuta ali' alta tensione di lavoro da pre-
ed è pronto vedere); C2 invece, essendo di tipo elet-
per funzionare: trolitico, va inserito in modo da far coin-
l'unica operazione cidere il suo segno di polarità con quello
di taratura a disegno.
da eseguire è quella Per il buzzer, essendo di tipo attivo,
del potenziometro ovvero amplificato, c'è pure da tener
R2 che regola conto del (piccolo) segno + stampigliato
la sensibilità sul coperchio in plastica.
di intervento A questo punto, con l'aggiunta di alcuni
dell'avvisatore. terminali ad occhiello per facilitare
l'ancoraggio dei cavetti, il montaggio
può considerarsi terminato; una scatolet-
ta in plastica va adottata per la protezio-
ne del circuito.
QTP 24
Quick Tern,lnal Panel 24 tasti
Pannello operatore a Basso Costo con 3 diversi tipi aTP G26
di Display. 16 LED, Buzzer, Tosche di personalizza- Questa schedo periferica, per montaggio su barra Quick Terminal Panel LCD Grafico
zione, Seriale in RS232, RS422, RS485 o Current- DIN, comprende alimentatore, 32 ingressi optoiso- Pannello operatore con display LCD relroilluminolo a
Loop; alimentatore incorporalo, ecc. Opzione per loti e 24 uscite o Relè. Si pilota tramite le CPU dello LED. Alfanumerico 30 corotteri per 16 righe; Grafico
lettori di Corte Magnetiche e Relè di consenso. Serie 3 o, tramite apposito odottotare, dolio porol- do 240 128 pixel. 2 linee serioli. Tosche di perso-
Facilissimo da usore in ogni ambiente. lelo del PC. Disponibile onche con uscite o transistor nalizzozione per tosti, LED e nome del pannello; 26
e con un minor numero di linee di 1/0. tasti e 16 LED; Buzzer; olimenlalore incorporala.
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RS232 ad un personal. Book della Atel. Debugger.
LA RETE DI CALCOLATORI
I provider
ci forniscono
il software
necessario per
accedere
ad Internet.
Le comunicazioni di dati
tra computer avvengono via
telefono tramite un apparecchio
(il modem, modulatore-demodulatore
che funziona con un sistema del
tutto simile a quello dei rormali
telefax. Più veloce è il modem a
trasmettere i dati più risparmierero
sulla bolletta telefonica.
NAVIGARE COL COMPUTER
II collegamento fra due calcolatori appartenenti ad internet è realizzato ampiezze non sono stabilite a caso, ma
con un insieme di oggetti software e hardware, distribuiti secondo "livelli", devono seguire determinate regole per
ciascuno dei quali funziona grazie al livello sottostante. È infatti possibile consentire alle varie macchine di dialo-
accedere ai servizi Internet grazie ad appositi programmi, i quali sono gare fra loro. Le regole che governano il
interfacciati con i programmi che realizzano i servizi stessi. Questi a loro funzionamento di ciascuno dei livelli di
volta funzionano grazie ad un software di controllo chiamato TCP/IP,
una rete di calcolatore si chiamano pro-
che ha la funzione di trasmettere i gruppi di bit lungo la rete.
tocolli. Finora abbiamo parlato di livelli
I bit sono trasmessi mediante impulsi di tensione, che viaggiano su cavi
fisici, di hardware (cavi e tensioni), ora
passiamo a quelli informatici o, se si
di rame, fibre ottiche o ponti radio.
preferisce al software. Quando spediamo
una lettera, affinché la stessa giunga a
PROGRAMMI DI ACCESSO AI SERVIZI destinazione, dobbiamo seri vere sulla
E RELATIVE INTERFACCE GRAFICHE busta l'indirizzo del destinatario.
La stessa cosa deve avvenire con i bit
SERVIZI INTERNET
(TRASFERIMENTO FILE, E-MAIL, WWW)
inviati da un calcolatore all'altro e per
questa ragione da molti anni esiste un cri-
terio per assegnare ad ogni calcolatore un
PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE ( TCP-IP)
indirizzo chiamato "Internet Address",
~-~ che consiste in un insieme di cifre. I bit,
trasmessi da una macchina all'altra, sono
MODULAZIONE DELLA TENSIONE PER LA raggruppati in "pacchetti", come le lettere
TRASMISSIONE DEI BIT dentro i sacchi postali. Lungo la rete esi-
stono dei calcolatori che hanno l'impor-
CAVO COASSIALE, FIBRA OTTICA tante compito di smistare i pacchetti ai
O PONTE RADIO vari indirizzi e che si chiamano router:
restando nel paragone di partenza questi
hanno la stessa funzione degli uffici
postali. L'insieme delle regole che stabi-
Tutto ciò che serve liscono sia il formato dell'indirizzo di
per diventare un una macchina che il criterio di smista-
"navigatore mento dei pacchetti di bit prendono il
virtuale" è un nome di Internet Protocol, abbreviato
PC, un modem ed con IP. Ma un pacchetto di bit, inviato
una linea telefonica. da un calcolatore ali' altro, deve giungere
Naturalmente integro, cioè senza errori o bit mancanti;
uJ
r il nostro PC deve
e
O
a.
essere riconosciuto,
tramite un apposito
inoltre se i dati sono tanti, questi saranno
suddivisi fra vari pacchetti, che giunti a
destinazione dovranno essere raccolti
software, assieme. Per assicurare che tutto ciò
dal calcolatore avvenga esiste un insieme di regole chia-
di un provider, mate protocollo di controllo della tra-
cioè un fornitore smissione o TCP (Transmission Contro!
a pagamento Protocol). Sia con IP che con TCP in
di servizi Internet. funzione, i computer possono comunica-
re fra loro. Operativamente questo si
ottiene installando sulla macchina un
programma apposito che li comprende
entrambi e che brevemente si indica con
TCP/IP. A questo punto va aperta una
parentesi sul collegamento ad Internet
attraverso il PC che si ha a casa propria.
Non occorre preoccuparsi né di proto-
colli né di cavi o altro. Il collegamento
avviene infatti attraverso la normale
linea telefonica, sulla quale i bit viaggia-
no grazie al modem (modulatore-demo-
dulatore ). Il computer di casa è in tal
modo collegato ad un calcolatore che
appartiene alla rete Internet e che è in
grado di offrire, a pagamento, servizi
COME COLLEGARSI
AD INTERNET
È naturale che il lettore si ponga le seguenti domande: se voglio entrare nel
mondo di Internet col mio computer quali strumenti sono necessari? e quali co-
noscenze devo avere? La risposta alla prima domanda è che occorre acquistare
un persona! computer delle ultime generazioni, un modem e quindi rivolgersi
ad uno dei numerosi provider ormai diffusi in tutte le città. Prima di sottoscri-
vere 'abbonamento, mensile o annuale, è bene chiedere a quali servizi di Inter-
net si possa accedere e a quali prezzi. E anche importante informarsi su quale
software venga incluso nell'abbonamento e quali siano le sue effettive potenzia-
lità. La risposta al secondo quesito è semplice: per usare Internet non occorre
conoscere i vari protocolli né i vari strumenti software, però quanto detto
nell'articolo può essere un'utile introduzione a concetti che, sentiti nominare la
prima volta dall'agguerrito venditore di servizi Internet, potrebbero risultare l- me oanca
oscuri. Una raccomandazione fondamentale è quella di scegliere il provider più
vicino al luogo in cui si abita, perché è da questa distanza che dipenderà il co-
sto del servizio. Va infatti ricordato che per una comunicazione fra il proprio
calcolatore e quello del provider valgono le normali tariffe telefoniche: se è
vero che si può accedere ad una banca dati degli Stati Uniti collegandosi con
un calcolatore distante solo un chilometro, è anche vero che per una distanza
di un chilometro la bolletta sarà tanto più salata quanto più sarà lunga la
"conversazione"
Dopo aver installato e lanciato il programma fornitoci dal provider
dobbiamo indicare regione e città in cui ci troviamo. Poi ci vengono
richiesti i dati nostri e del modem usato quindi, una volta avvenuto
il riconoscimento da parte del provider, appare finalmente la videata
con i servizi disponibili. Da questo momento, andando per gradi
ed iniziando ad usare i servizi più semplici, possiamo cominciare
a navigare nel mare virtuale di lntemet, composto da 40 milioni di PC.
Internet. Esistono molte società che pacchetti di bit, in modo da permetterne appartengono alla rete. La posta elettro-
svolgono questa funzione, chiamate pro- l'utilizzo. Si passa così al livello appli- nica è chiamata anche brevemente e-
vider. Il collegamento fra un utente ed cativo, nel quale i dati scambiati assu- mail e permette di scambiare messaggi,
un provider avviene grazie ai protocolli mono un diverso significato a seconda anche di una certa lunghezza, attraverso
di comunicazione SLIP (Serial Line del tipo di servizio Internet offerto. i calcolatori. È un servizio che da anni è
Internet Protocol) e PPP (Point to Point I principali servizi sono: l'emulazione di molto usato nelle industrie e nelle uni-
Protocol). Non occorre comunque cono- terminale, la posta elettronica, il trasferi- versità e che oggi è alla portata di chiun-
scerli, perché il provider fornisce, com- mento di file e l'accesso alle banche que. L'uso della posta elettronica è per-
preso nel prezzo dell'abbonamento, tutto dati. L'emulazione di terminale è la pos- messo da un protocollo di nome SMTP
il software necessario al collegamento. sibilità di utilizzare un calcolatore remo- (Simple Mail Transfer Protocol).
to come se fosse quello al quale stiamo Il trasferimento di file da un computer
lavorando, ad esempio per consultare all'altro avviene grazie al protocollo
I SERVIZI OFFERTI archivi di dati. Un apposito programma FTP (File Transfer Protocol). La consue-
detto Telnet consente questo tipo di col- tudine dello shareware (così si indica il
Torniamo a parlare di come è fatta la legamento e Telnet è anche il nome del software distribuito gratuitamente) è
rete passando al li vello che sta al di protocollo relativo a questo servizio. nata negli Stati Uniti e offre la possibi-
sopra del protocollo di trasmissione. Nel seguito si parlerà di altri protocolli e lità di dotare il proprio computer di tanti
Una volta assicurata la comunicazione a tal proposito va ricordato che un proto- utili e divertenti programmi, dal gioco al
fra le macchine, occorre un insieme di collo concretamente consiste in un pro- software didattico multimediale.
regole per stabilire il contenuto dei vari gramma installato sui calcolatori che »»
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3
FAR CIRCUITI STAMPATI
Il circuito elettronico in sè è
semplicissimo ma va comunque
montato su basetta stampata.
PARTITORE RESISTIVO
L'ELETTRICITÀ STATICA X 3
00 B
Lit 1 '100.tJQJ
ti 30.00
Il fenomeno sui cui si basa fondamentalmente la cosiddetta "elettricità cz 5 Lil. i. 750 OOJ
statica" è il seguente: se due oggetti vengono sfregati fra loro e quindi cz 6 1.;.: 1 85.J cm
separati, capita spesso, specialmente nel caso che f'atmosfera-amhiente IMPUL5E Lt2.070.00J
sia ben secca e che i due oggetti siano di materiali diversi. che i due cz 2o L,t.2 4CHCill
corpi si trovino ad esercitare una pur modesta forza di attrazione l'uno
sull'altro: si dice che essi si sono elettrizzati, o che sono "carichi" (s'in-
tende, di elettricità). Se invece due oggetti uguali, per esempio due bar- Mod. WHITES
rette di plastica o due pettini, vengono elettrizzati strofinandoli contro lo CLASSIC 1 t 450 0
stesso materiale, per esempio un panno di seta ben asciutto, ambedue gli C Asi 2 Lit 600 0
oggetti di per sè attraggono lo straccetto di seta, ma fra loro si respingo- CLASS!C 3 Lit 00 0
no. L'elettrificazione provoca cioè forze attrattive e repulsive; il tutto è 49u PRO Lt. 1300 00
dovuto al trasferimento di cariche elettriche (ovvero elettroni) da una 5500 P, L,t. 1 . 700 ca:
superficie all'altra: questo squilibrio di cariche elettriche produce cioè 61X'D DI PRO Lt 1800.00
un campo elettrostatico cui si devono le azioni (meccaniche ed elettri- SFUTRUM L:t. 2 OOJ a::o
che) ora citate. M OB Lit. 1 900.0I
Oltre che all'elettricità per strofinìo, la presenza di cariche elettriche
statiche su un corpo qualsiasi può anche essere prodotta per induzione Tutti i mnudelli ed i relativi accessori
elettrostatica. il fenomeno per cui se un corpo carico viene piazzato nelle sono disponibili µronta consegna
immediate vicinanze di un altro, la superficie esterna di questo acquisi- Vendita dir etta a domicilio in tutta
sce una carica uguale ( e contraria). Italia tramite n:iscr-o corriere
Da questi fenomeni nascono appunta quei campi elettrostatici che pro- 3pese di trasporto + assicurazione -
ducono le azioni elettro-meccaniche già citate e la cui intensità lo stru- conti-assegno • Lit 30.000 fisse
mento qui descritto si propone di misurare.
Questo classico esperimento, presente in tutti i libri scolastici er acquisti o per richiedre
di fisica, consente di verificare il principio base il catalogo gratuito
dell'elettrostatica e cioè che due corpi sfregati tra loro o con telefonare il pomeriggio
un elemento esterno vengono elettrizzati con polarità diverse al n. C2/606399
creando fenomeni di reciproca attrazione o repulsione. • fax 02/tìd0244
oppur·e inviare il seguente coupr
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C1 C2
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R2 Il
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....... # 9V
T
Pf -1-<
I llrE
I
l.
Schema elettrico del misuratore di elettricità statica; la parte di circuito
contenuta entro il riquadro tratteggiato corrisponde a quanto montato
sulla basetta a circuito stampato.
a,
3 e
3
basetta su cui è montata la 1111
!'!I
parte elettronica vera e /C R2
@)
propria; data l'elevatissima
impedenza d'entrata e le @)
particolarità della misura, è
importante che venga adottata o
questa soluzione costruttiva.
d.
Radio Montecarlo, come
koper
Radio Capodistria, è
fai IO capodisiria
facilmente ricevibile in
1170 KHz Italia data la vicinanza
_j dell'emittente.
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 44
radioascolto ha fatto un'hobby, realizza-
to con la collaborazione dei più validi
DX-ers italiani. Rimanendo nel "cuore"
del continente europeo, incontriamo
Radio Luxembourg che dall'omonimo
Granducato trasmette un programma
quotidiano di quindici minuti realizzato
dalla RAI per i nostri connazionali resi-
denti nell'Europa Centrale: infatti,
essendo l'emittente lussemburghese una
delle più potenti stazioni europee in
onde medie, la ricezione di tale pro-
gramma non presenta particolari diffi-
coltà neppure in Italia. A soli 12 Km da
Trieste troviamo invece Radio Capodi-
stria, l'emittente slovena che raggiunge
il pubblico italiano con ben 13 ore gior-
naliere di trasmissione.
Per quanto riguarda invece l'area orien-
tale del nostro continente, si è già detto Deutsche Welle e Radio Luxembourg sono due potenti stazioni che
come una profonda riorganizzazione trasmettono anche in italiano.
abbia colpito in questi ultimi anni le sta-
zioni radiofoniche, oramai non più meri anche l'argomento spesso affrontato nei una trasmissione pomeridiana in onde
strumenti di propaganda del decaduto commenti che seguono il consueto noti- medie (963 kHz)e quindi sintonizzabile
regime comunista nei confronti dei Paesi ziario, durante la duplice programmazio- solo nelle estreme regioni dell'Italia
del "blocco" occidentale, ma organi di ne serale di trenta minuti in lingua italia- meridionale.
informazione sicuramente più liberi ed na. In Asia attualmente sono rimaste due
obiettivi. Sono stati enormi i cambia- Altra emittente dell'Europa Occidentale, stazioni che trasmettono in lingua italia-
menti avvenuti all'interno di queste voce di un Paese altrettanto economica- na, dopo l'improvvisa chiusura di Radio
emittenti nel recente passato. mente arretrato, è Radio Tirana, che Corea: si tratta di RadioGiappon
irradia programmi nella nostra lingua (NHK) e Radio Cina Internazionale ex
dal!' Albania, a breve distanza quindi Radio Pechino). Queste due emittenti
L'EX BLOCCO COMUNISTA dalle nostre coste sud-orientali. Il Paese sono facilmente ricevibili, nonostante le
si sta lentamente risollevando, grazie grandi distanze che ci separano dai
Il colosso della radiofonia est-europea anche al massiccio intervento umanitario rispettivi Paesi, poiché spesso utilizzano
rimane tuttora la Voce di Russia (ex italiano, dal pietoso stato di miseria in stazioni ripetitrici dislocate in Svizzera
Radio Mosca), l'emittente ufficiale cui è vissuto per decenni: notizie e com- ed in Gabon. Come del resto tutte le
dell'Unione Sovietica prima e della Rus- menti da questa area di crisi sono conte- altre trasmissioni provenienti dall'estero.
sia attualmente: il suo programma in ita- nuti quindi negli appuntamenti quotidia- anche queste due stazioni asiatiche ini-
liano è il più anziano dei servizi esteri ni in italiano della stazione albanese. ziano con un giornale radio, cui seguono
nella nostra lingua (risale infatti al Per concludere questa rassegna, spostia- rubriche a carattere prevalentemente cul-
1939). Ogni trasmissione, della durata di moci in Grecia, Paese nettamente più turale e musicale.
un'ora, inizia con il notiziario interna- vicino alla civiltà occidentale, da dove la Per quanto riguarda le Americhe, possia-
zionale cui segue l'approfondimento di Voce della Grecia irradia ogni sera un mo passare direttamente alla parte meri-
alcune notizie; numerose le rubriche che notiziario in lingua italiana di soli dieci dionale del continente americano, visto
vanno dalla consueta panoramica turisti- minuti: c'è solo da augurarsi che in un che nell'America del Nord non opera
ca ali' appuntamento con le lettere degli prossimo futuro la programmazione alcuna emittente nella nostra lingua rice-
ascoltatori. Spostandoci in Bulgaria, nella nostra lingua venga estesa, magari vibile in Italia, tranne le religiose WYFR
nella capitale Sofia troviamo la redazio- con la creazione di alcune rubriche sugli (Family Radio) e WEWN, che incontre-
ne italiana di Radio Bulgaria (ex Radio usi ed i costumi della terra di Omero! remo nell'apposito spazio. E passiam
Sofia) che si rivolge a noi con servizi quindi all'estremità di questo continente.
quotidiani della durata di mezz'ora, ripe- dove da Buenos Aires Radio Argen
tuti ben tre volte al giorno. Il programma PAESI EXTRAEUROPEI al Exterior mette in onda, n
inizia anche in questo caso con un noti- feriali, un programma di u
ziario, cui seguono varie rubriche fisse Per quanto riguarda il continente extra- ricezione è abbastanza diffic:
tra le quali la consueta Casella Postale europeo a noi più vicino, l'Africa, un per l'elevata distanza che
per la corrispondenza dall'Italia. solo Paese si rivolge verso l'Italia con Paese sudamericano. Fra le
Dalla Bulgaria trasferiamoci in Roma- un suo programma in onde corte: si trat- seguono il notiziario, non
nia, ove opera Radio Romania Interna- ta dell'Egitto con la sua emittente Radio carne una musicale inte
zionale (ex Radio Bucarest), all'interno Cairo. Le trasmissioni in italiano vanno al tango!
della quale ancor oggi è in atto la ristrut- in onda tutti i giorni per sessanta minuti In questi Paesi americani. risultano esi-
turazione dei programmi iniziata dopo la e le informazioni storico culturali rendo- stere anche numerose stazioni loca
fine dell'atroce dittatura che ha sconvol- no veramente gradevole quest'ora di trasmettono in italiano. ma purro
to per anni il Paese, sprofondato in una programmazione. Nella nostra lingua non sono mai state ascoltate nel no
difficilissima crisi economica: questo è opera anche Radio Tunisi, ma si tratta di Paese con mezzi hobbistuci.
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag 45
LABORATORIO
OSCILLATORE RF
A QUARZO
È un tipico strumento per applicazioni in RF quando
sia necessario forare scale di ricèvifori, mettere
a punto altri oscillatori o selezionare quarzi
sulla base della loro qualità.
Il circuito è abbastanza sem plice
da re alizzare visto anche l'esiguo
num ero di com ponenti utilizzati.
La bobina va autocostruita.
.•
>
.
Esempio
di visualizzazione I ' '
IC...,l•r Froo
14,323
1soi\
HHz
@)
del corredo
di armoniche
Q
uando si realizza un oscillatore di
qualsiasi tipo, ma specialmente se
in uscita
da un oscillatore
sullo schermo
I
' '
g%,3.°
DO DD
di ipo "quarzato", si cerca in genere di
realizzarne il circuito in modo da ottene- di un generico ltij
[[t_i]
+ti
tgfLLE
rP
LI
analizzatore
ce @
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ELETTRONICA PRATICA-
·-- ·-·---· ---· -- . --· - . --- . -- . - . --- . -·--·
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r!!:i]]
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I
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g1 s
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R1
C1
es
R2
COMPONENTI
R1 = 120 kO es= (vedi testo)
Per ordinare R2 = 27 kO
R3 = 27 kO
L 1 = 7 spire filo 0,5 mm
0 intero 7 mm con..presa a
basetta 'e componenti R4 = 4700
R5 = 220 0
1 spira e 1 /2 dal lato massa
J1 = RFC 220 H
codice 5EP396 C1 = O, 1 JJF (ceramico)
C2 = O, 1 F (ceramico)
MF1 = BF960
(o equivalente)
C3 = 4 7 F- 16 VI.
vedere a pag. 35 (elettrolitico)
C4 = 1000 pF (ceramico)
DZ = zener 9 V - 0,5 W
X= (vedi testo)
Vcc = 1214 V
- -- e @vcc
Piano di montaggio dell'oscillatore
I . 2 ,, DZ +
i4i jEr;
a quarzo; da notare il montaggio
del MOSFET. Il variabile C5 X
'
è in plastica ed è stato recuperato
da una radiolina
non più funz.ionante. I
C2 I.-
-- u
ClR2 ' R1 .,-- -
JI
" I
@vcc
LA COSTRUZIONE
Il MOSFET
La costruzione del nostro strumento si è del tipo
basa, come sempre, su una basetta a cir- a stella: i suoi
cuito stampato: è di modeste dimensioni 4 terminali
ma di realizzazione un po' particolare, vanno saldati
cosicché è importante che essa venga direttamente
fedelmente riprodotta, trattandosi di alle piste
lavorare a valori di frequenza piuttosto in rame
elevati. del circuito
Il cuore del circuito consiste in MFI, stampato.
transistor che, per risolvere con tutta
tranquillità i problemi delle frequenze
elevate, è un MOSFET per UHF, quindi
OSCILLATORE RF
A QUARZO
Nel nostro prototipo fornite, il MOSFET, che deve essere
per es è stata adottata appoggiato sul lato rame in modo che
una sezione di uno dal foro sulla basetta si veda la faccia su
dei tanti tipi di variabili cui sono stampigliate le diciture, e
in plastica recuperato tenendo presente che il terminale più
da una radiolina lungo è quello corrispondente al drain.
a transistor. Vanno bene A questo punto, non resta che installare
anche altri tipi la basetta, entro una scatola (anche in
ma occorre risolvere plastica) da cui deve uscire il perno di
il problema delle C5 ed una presa per portare il segnale di
diverse dimensioni taratura ove sia necessario applicarlo od
e della piedinatura. accoppiarlo.
llillJ~ 1
[] _,, 4]
[
23±i3
all'uscita di un oscillatore di questo
tipo non giù un analizzatore di spet-
tro bènsì 1111 normale frequenzimetro.
se ne può anche ricavare una misura
f errata: esso infatti va a leggere il se-
gnale più forte, quindi anche un 'ar-
D ! monica.
O 10 50 100 150 200 MHz
EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
compatto. Costa lire 23.000.
CARILLON: R1 = 27 kQ
TRITONALE Ci = 0,1 F (poliestere)
C2 = 4700 pF (poliestere)
C3 = 0,22 F (poliestere)
Michelangelo De Pascale di Roma ci Si tratta di un circuito che, grazie C4 = 100 F - 25 VI. (elettrolitico)
invia il progetto di un semplice circuito all'adozione di un integrato apposita- IC1 = SAB 0600
elettronico, che probabilmente non trova di mente realizzato, è in grado di emettere AP = altoparlante 8 o . 0,25 W
per sè larghe applicazioni pratiche, ma tre note musicali in sequenza, sfruttando P1 = pulsante N.A.
sicuramente interesserà chi si avvicina per un piccolo altoparlante. Rl e C4 costi- Vcc = 9 V
la prima volta al meraviglioso pianeta
dell'elettronica. Con esso si può compren-
dere l 'effettivo funzionamento, talvolta T
P1
ignorato, di un importantissimo compo-
nente circuitale: il transistor. Il circuito
funziona con una pila da 4,5 V (piatta). 2
Con l'ausilio di un voltmetro sulla portata
1 O V si collega il puntale nero (comune) al
polo negativo (-) della batteria; con il pun- I C 1
tale rosso (positivo) si contatta la base del
transistor TR 1: sul quadrante leggiamo 7 3
una tensione di circa 0,6 V. Mantenendo
sempre il contatto sulla base di TR1, c4
andiamo ad agire sul tastino chiudendone
il contatto: si nota un leggerissimo aumen-
to di tensione. Non si è fatto altro che cor-
6
i
c3
tocircuitare il resistore di polarizzazione di
base R 1. Altro fenomeno interessante è
quello della variazione della tensione di
4
/
collettore di TR 1. Con il puntale rosso del
voltmetro si tocchi il collettore di TR 1:
R1 = 470 kO
R2 = 47 kO
R3 = 470 2
TR1 = 2N1711
B1 = batteria piatta 4,5 V
R3
Per chi collabora
Tutti I lettori sono invitati ad Inviare un loro
progetto, semplice e inedito, che non
impieghi più di 15 componenti elettronici;
Le realizzazioni (una breve spiegazione,
qualche disegno, le generalità ed una foto
TR1
e tessera dell'au1ore} devono essere inviate a/ · /4
ai Vcc
e
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un utile omaggio. Ogni mese il progetto
migliore verrà pubblicato e premiato con
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1'
PROVA BATTERIA DZ2
R1 = 1002.1W
R2 = 1 KO
R3 = 1002
Ci =1,5F-250 V c.a.
RL C2= 470 F - 25 VI (elettrolitico)
TA1 = BC107
D1 = D2 = 1N4007
DZ = zener 12 V • 1 W
DL T = led lampeggiante
RL = relè 12 V (Ri > 250 2)
LP1.2 = lampade insegna
(Pia = 5oo W)
S1 = interruttore ON-OFF
220V
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 54
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La realizzazione di questo
circuito non è affatto critica
e può dunque essere eseguita
indifferentemente su basetta stampata
o su un qualsiasi altro supporto isolante.
J1
le L J 1
u
rc2l Hl1c3/ l 2V
I m
1
51
1 1
C3 c4 c6 AH H
C9 C10
sv
I
0- - O6v
I I
I
+
- -
I
sv
VE
T I
I 1 r2
es
R1
C8
R2
C71 I
M
I vu
l.MASSA
lo.-
7 I
Schema elettrico del riduttore di tensioni multiplo; le uscite
confluiscono in una morsettiera a vite a 6 terminali.
Il circuito stampato
Si passa poi ai condensatori elettrolitici, è qui visto dal lato
in questo caso polarizzati, e quindi da rame nelle sue
inserire rispettandone i segni stampiglia- dimensioni reali.
ti sul loro corpo; si monta quindi la mor-
settiera a 6 terminali, avendo la precau-
zione di inserirla in modo che le aperture I 4 condensatori
per l'ancoraggio dei cavi risultino rivolte elettrolitici presenti
ali' esterno. I tre regolatori si montano nel circuito (qui C2)
allineati lungo uno dei bordi, disposti vanno montati
con la faccia metallica verso l'esterno rispettando
della basetta a circuito stampato. la polarità
Una certa attenzione va dedicata di inserimento.
ali' impedenza J 1, che va quasi certamen-
te autocostruita considerato l'elevato
valore della corrente che la deve attraver- I due ponticelli presenti sul lato componenti della basetta vanno realizzati
sare, e cioè sino a 3 A nel caso in cui le usando due spezzoni di cavetto isolato di buona sezione. Le estremità,
erogazioni siano concomitanti su tutte e liberate dall'isolante, si inseriscono nello stampato come fossero
tre le uscite: non è facile trovare in com- i terminali di un componente.
mercio un'induttanza di questo tipo, e
cioè da 330 H per una corrente del
valore citato. Noi abbiamo risolto il pro-
blema con un nucleo ad olla in ferrite di
diametro facilmente reperibile, cioè 25
mm (esterno); il rocchetto interno va
riempito con cura ed uniformità di avvol-
gimento usando filo di rame smaltato da
0,8 mm. Una volta terminata la costru-
zione, le due coppe vanno accostate sal-
damente cementandole con collante uni-
versale (possibilmente cianoacrilico).
Ad ogni buon conto, una robusta vite con
rondella antivibrazioni fissa la nostra
impedenza al circuito stampato, garan-
tendone stabilità meccanica ed elettrica.
Una soluzione di pari prestazioni si può al positivo è presente anche l'interruttore potrebbe venir in mente: «Ma perché
ottenere anche sfruttando un nucleo del di accensione (un robusto tipo a levetta, non abbiamo adottato quella che è la
tipo toroidale. ovvero ad anello, di perché deve sopportare fino a 3 A), il soluzione più semplice: con tre resisten-
appropriate caratteristiche. Una volta quale può essere collocato ove risulti più ze di caduta, magari belle grosse, non si
completato e controllato, il circuito va comodo o si ritenga più opportuno. risolveva il problema in modo molto più
montato dentro una scatola di alluminio Così è tutto pronto per accessoriare il semplice?». Apparentemente sì; c'è
in modo da poter fissare le 3 alette degli nostro mezzo mobile, a due o quattro infatti la legge di Ohm che dice ... Già,
IC regolatori ad una delle pareti della ruote che sia, di questa ulteriore presta- cosa dice la legge di Ohm? Che V = IR.
scatola stessa: ciò permette di dissipare il zione. Facciamo allora 1' esempio riferito
calore generato dalla caduta di potenza, Ora che siamo giunti al termine di que- all'uscita ridotta a 5 V; in questo caso la
irradiandolo verso l'esterno. La scatola sta descrizione, a qualcuno che non ha caduta di tensione necessaria per passare
va poi completata con i collegamenti alla ancora ben approfondito i misteri da 12 a 5 V, è uguale a 7 V. Per fornire
batteria di bordo. ricordando che in serie dell'elettronica (anzi, dell'elettrotecnica) >»>»
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 59
TRE TENSIONI
DALLA BATTERIA
la caduta nominale con 1 A, servirebbe
un resistore da R - V/I=7/1=70.
Ma quando la corrente assorbita dal cari-
co fosse 100 mA (anziché 1 A) avrem-
mo: V=IR=0,1.7=0,7 V.Quindi la
tensione di uscita ai capi di questo carico
L'impedenza diventerebbe: V=12- 0,7 = 11,3 V, alla
J1 si fissa faccia dei 5 V necessari. Ecco quindi
meccanicamente che, essendo l'erogazione di corrente
alla basetta prevedibilmente variabile (e questo per
con bullone ognuna delle tre uscite), l'elemento che
e dado mentre fornisce la richiesta riduzione di tensio-
al collegamento ne deve anche provvedere a stabilizzare
elettrico provvedono quella che resta in uscita. Elementare,
due fili. dirà qualcuno: certo, ma potrebbe non
esserlo per tutti.
J 1 va autocostruita utilizzando
un nucleo ad olla in ferrite O
esterno 25 mm. Il rocchetto
interno va riempito con uniformità
di avvolgimento usando filo
smaltato 0 0,8 mm. Terminata
la costruzione le due coppe vanno
accostate e incollate saldamente
con adesivo cianoacrilico {Attack,
per esempio).
LA SERIE 78
Si tratta di regolatori di tensione positiva realizzati in conteni-
tore TO 220, cioè metallo-plastico a tre terminali, disponibili
in diversi valori di tensione d'uscita fissa, e quindi utili in
un'ampia gamma di applicazioni. Questi modelli si prestano
ad esigenze di stabilizzazioni locali, cioè sulla stessa basetta
in cui sia presente il circuito da alimentare, eliminando così i
problemi associati con la distribuzione della corrente preleva-
ta da un singolo punto, e cioè da un grosso ed unico regolato-
re. Ciascun tipo contiene, nella sua circuiteria interna, la li-
mitazione automatica di corrente, blocco termico e protezione
delle condizioni di erogazione entro l'area di sicurezza, tutte
precauzioni che lo rendono sostanzialmente indistruttibile.
Se corredati di adeguato raffreddamento, essi possono fornire
sino ad 1 A almeno. Sebbene progettati principalmente come
regolatori a tensione d'uscita fissa, questi dispositivi possono
essere usati anche per ottenere valori di tensione regolabili a
piacere. In figura ne è riportato lo schema elettrico interno.
Le caratteristiche salienti sono le seguenti: valori di tensione:
5, 6,8, 9, 12, 15, 18, 24 V; tolleranza sulla tensione d'uscita:
± 2%; massima tensione d'entrata: per i tipi da 5 a 18 V è di
35 V mentre per il tipo da 24 V è di 40 V.
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CENTRALI SCART
Oggi in moltissime case si trova un videoregistratore affiancato al televisore e talvolta anche due. Non è poi certo una rarità
acquistare il ricevitore per programmi diffusi via satellite e neppure la videocamera. Quando si possiede quest'ultima è forte
la tentazione di aggiungere alla ripresa video una colonna sonora musicale, soprattutto se si possiede un impianto ad alta fedeltà.
Questo moderno scenario casalingo, se da una parte dà molta soddisfazione agli appassionati, dall'altra pone diversi problemi,
primi fra tutti quelli dello spazio e delle connessioni elettriche. Supponendo di aver risolto il primo, resta il fatto che, volendo
collegare di volta in volta i vari apparecchi fra loro in modo diverso, ci si trova in mezzo ad un mare di cavi e connettori.
Per fortuna i tipi di prese sono unificati e lo standard più diffuso è quello SCART, valido per videocamere, videoregistratori,
televisori e ricevitori da satellite. La centralina CVS 850S permette diversi tipi di collegamento grazie a quattro prese SCART
ed una coppia di ingresso/uscita audio stereofonica. Dal pannello di controllo sono selezionabili gli ingressi e le uscite
per le funzioni desiderate, fra le quali quella interessante del montaggio audio/video. Lire 80.000 (spedizione compresa).
Stock Radio (20124 Milano - Via P. Castaldi, 20-tel. 02/2049831 ).
Questo schema illustra le innumerevoli possibilità
offerte dalla centralina. Una tipica situazione è quella
dell'inserimento di una colonna sonora in una ripresa video:
l'apparecchio hi-fi è collegato agli ingressi audio mentre
sul monitor del televisore è possibile controllare l'immagine.
GIRA IL
Il suono digitale non
ha decretato io fine
del giradischi tradizionale
perché continuano ad
essere molti i cultori
del "vinile". Gli elementi
che garantiscono la fedeltà
della riproduzione vanno
soprattutto cercati
nella testina, nel sistema
di trascinamento e nella
meccanica del braccio.
I fattori che determ inano la qualità della riproduzione dei dischi non
el settore hi-fi è stato sempre chia-
dipendono solamente dai circuiti elettro nici, ma anche da componenti
meccanici di altissima precisione. Fondamentali sono il sistema di
trasmissione della velocità ed il pick-up (insieme di braccio più testina):
N mato piatto, in realtà nei giradischi
si chiama propriamente piatto solo la
è soprattutto da essi che dipende il prezzo degli apparecchi. parte rotante. I migliori sono quelli azio-
na ti da motori a corrente continua,
La registrazione dei due canali stereo avviene sui due fianchi del solco, soprattutto se di tipo "brushless" (senza
disposti a 45 gradi rispetto al piano del disco. La vibrazione della puntina spazzole). Inoltre sono senz'altro prefe-
determina una diversa variazione del flusso magnetico nei due avvolgimenti ribili i modelli a trazione diretta, nei
della testina, che sono disposti ad angolo retto l'uno rispetto all'altro. quali l'asse del motore è direttamente
Essi forniscono così in uscita i segnali elettrici relativi ai due canali. collegato al piatto, senza alcun sistema
di trasmissione basato su cinghie o
pulegge. Grazie a queste caratteristiche
REGISTRAZIONE REGISTRAZIONE AVVOLGIMENTI meccaniche viene minimizzato il cosid-
•
CANALE CANALE
SINISTRO ~ ( DESTRO / detto rumble, cioè il rumore a bassa fre-
quenza provocato dalle vibrazioni
(secondo le norme DIN deve essere infe-
'jy, riore a- 35 dB), e viene garantita una
maggiore uniformità della velocità di
• rotazione, che peraltro viene controllata
CENTRO ESTERNO
DISCO DISCO
da appositi circuiti. La velocità è un
parametro fondamentale, perché le sue
eventuali variazioni si manifestano, nel
suono riprodotto, come variazioni di fre-
quenza indesiderate: secondo le norme
MAGNETE DIN gli scostamenti dalla velocità nomi-
nale devono essere compresi fra +1,5% e
- 1 %, poiché l'orecchio non è sensibile a
tali valori. Il secondo elemento impor-
tante del giradischi è il pick-up, cioè
l'insieme della testina e del braccio che
la sostiene. La testina è dotata di uno
stilo o puntina, fatta di diamante o zaffi-
ro, che penetra ali' interno del solco del
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag 6
)ELLA MUSICA
I migliori giradischi per alta fedeltà sono quelli a trazione La scheda qui illustrata contiene i vari dispositivi di
diretta, in cui il piatto è direttamente collegato all'asse controllo della velocità di rotazione del piatto e quindi
del motore senza alcun organo meccanico di del disco. Nei moderni apparecchi dotati di motore a
trasmissione. Grazie a questa soluzione sono ridotte al corrente continua, come in questo caso, la regolazione
minimo le parti in movimento e le conseguenti vibrazioni. è effettuata in modo completamente elettronico.
MIXERMODU
Un miscelatore di luci semplice da realizzare e al tempo
stesso con prestazioni professionali. Costruendone I molti miscelatori di luci che trovano
impiego in discoteche, sale da ballo o
ritrovi, generalmente non sono altro che
più esemplari si ottiene una completa centrale un insieme di normali variatori di luci la
cui regolazione avviene tramite un
di comando per faretti utile per animare feste, ritrovi potenziometro rotativo o nei migliori
o per spettacolari effetti luminosi. casi con uno slider. Sia in un caso che
nell'altro, questi dispositivi sono sogget-
ti periodicamente ad avarie, dovute alla
normale usura delle parti striscianti degli
organi di regolazione, con conseguente
perdita di tempo per la loro sostituzione.
Nel dispositivo che presentiamo invece
tutte le regolazioni avvengono tramite
pulsanti i cui contatti agiscono su tensio-
ni debolissime, rendendo quindi il dispo-
sitivo molto affidabile e quanto mai
moderno. IC2, un TCA785, è un partico-
lare circuito integrato prodotto dalla Sie-
mens, che rappresenta il vero e proprio
Ecco tutti gli elementi contenuti nel kit di montaggio del mixer
luci modulare. Oltre ai componenti necessari troviamo
la basetta incisa e forata ed il dissipatore per il triac.
La basetta contenuta
nel kit riporta, sul lato
componenti, la serigrafia con la
posizione di ogni elemento ed il suo
nome. In ogni caso, anche senza
questo aiuto, il montaggio
non comporta grandi difficoltà.
conduzione del triac. Quando la tensione Il tempo di salita per la massima lumino-
di ingresso è circa zero, gli impulsi pre- sità dipende dalla costante di tempo for-
senti ali' uscita si trovano immediata- mata da C2-R 1, quello di discesa per lo
mente dopo il passaggio per lo zero della spegnimento è dovuto alla costante di
tensione di rete e perciò, il triac, si trova tempo C2-R3. La seconda sezione di
in conduzione per la quasi totalità delle ICI funge soltanto da stadio separatore.
semionde, facendo così accendere la Tramite il pulsante P3, l'ingresso di IC2
lampada alla sua massima intensità può essere portato in ogni momento a
luminosa. Viceversa, quando la tensione zero, facendo così accendere di colpo la
di ingresso è massima, gli impulsi di lampada. Azionando il pulsante P4,
uscita vengono a trovarsi immediata- viene portato a massa il piedino 6, non
mente prima del passaggio per lo zero vengono più generati impulsi di pilotag-
della tensione di rete, cosicché il triac gio per il triac e la lampada si spegne di
1: facciamo attenzione
nel montaggio dei componenti
polarizzati.
15V
R6 13 16
[]+
IC2 14
C1
15
Il
[
!
C5
P4
-I
o
componenti.
0 E
o pi
COMPONENTI
R1 = R2 = 15kO C4 = 47.000 pF • 100 V
R3 = 2,7 kO (policarbonato)
Piano di montaggio del mixer luci R4 = 2,2kO C5 = 100.000 pF (ceramico)
modulare. L'alimentazione R5 = 100 2 C6 = 150 pF (ceramico)
del circuito si ottiene con R6 = 10kO IC1 = MC 1458 (con zoccolo a 8 pin)
un apposito alimentatore che R7 = 220 k2 IC2 = TCA 785 (con zoccolo
presenteremo il prossimo mese. R8 = 150 2 a16pin)
T = trimmer 100 kO Q = triac 8 A- 400 V
Ci = 10F25 V{elettrolitico) D1 = D2 = D3 = D4 = 1N4148
C2= 470F.63 V (elettrolitico) L = bobina 65 H
c3= 100.000 pF • 630 V P1 = P2 = P3 = P4 =
(policarbonato) micropulsanti
ALBENDA (SVI
GENOVA
LIGURIA
NICOLOSI G. 1,. Mwm1.2a □
1,1 IB2'o408D•I
EL.CARIC.P.J.d3 V:11sgln1 7 R. fel.010i2S.O.;i.A1
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ane.h esseno tatto tunzorari ore temporizzatore CICLICO t~rm1nosa di lampade ad incandescenza modifi-
alimentandolo et ava tensione m usta per t ternpe prestabuhto,
topo la tesso terp la tenone appanna ruovamonte per cando la quantità di energia applicata. La
terpo stabedito e rosi via un dsoositvo del genere trova
nnureevo# appicazom. per temporizzare SIRENE ±i ANTFUR- potenza mass1rn~1 del canea non deve sup,erare
T, in AUTO por t@mere+tat acce po un erto 1epo da quando I 4000 W.
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R RS 362 -L. 44.000 REGOLAZIONE GRADUALE SENZA ISTERESI
= ": % .7%
taronte alto suuo sollOo 8 percio NON' la uso d1 relt. éd Il
pilotaggio de! riscaldatore avviene tramite un tiac Con la
T@golazone di un a7p00sito trimmet si stabilisce a quale
temperatura deve essere mantenuto il liquido. La garra di
.. ..,
r-agol8.l1one è cornp.-05a 1r.-! 12~c e 37°C.II Kli -e- conii,reto
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del genere trova diversi campi di impiego: vasche per pesci
bagni d svtuppo fatqrafc bagrl per incisione ecc. ecc.
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,n tre differenti modi: appoggiato su di un piano con uscita ultrasuoni in avanti o con
rdiJ'lazJone verso l'alto oppure appeso alla parete con proiezione obliqua verso il basso
dl!lgi ultrasuoni.
Gn2lle ala loro eleganza e alla loro anonimità sono molto adatti ad essere installati in tutti
ambì.enti frequentati da persone: negozi, alberghi e ristoranti, supermercati,
abtazioni dfci ecc.
lii parbe()lare circuito elettronico ed al trasduttore impiegato, l'intensità degli ultrasuoni emessi
i met elevata e la loro lrequenza è sintonizzata per la massima efficienza.
Il._ lilrl--.i:ti direttamente dalla tensione di rete a 220 V ed il loro consumo è molto basso (circa
ah lmpfegaii ed il tipo di costruzione permettono a questi dispositivi di poter essere
cannnuauvo. Le massime dimensioni di ingombro sono 120 X 115 X 105 mm .
Un'interessante applicazione
del fotocomando potrebbe
essere quella di far accendere
lo stereo non appena si
accende la luce in una stanza.
CARICO
RETE
+
ALIMENTATORE
Al-'
COMANDO RE[_}
I
12 V
RS
+
Dl
DZ Cl c2
RL
Il Il
2 I3 I I4
R2 R6
12 0
IC1
[uç$ 1 ile
Il 7/
R3
b/(l,-R1 Il s1
1. _
·-·--·---·--- - ·--·--·--·--··
Schema elettrico del vero e proprio circuito di commutazione
a comando ottico. I componenti compresi nella linea
tratteggiata sono quelli montati sulla basetta stampata.
E- q
FOTOCOMANDO MILLEUSI
___ r=°
t . Go
Vcc
+
C3 L- e
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali. La realizzazione richiede
una certa precisione, soprattutto in corrispondenza
dell'integrato.
espressione che può essere tradotta lette- In altre parole, e tanto per fare un sem-
ralmente come "padrone-schiavo", esso plice esempio, se con una lampada
si riferisce in effetti a due flip-flop di inviamo luce ad FR, il circuito si eccita;
tipo J-K interconnessi in modo da for- interrompendo la luce non succede nien-
mare un flip-flop unico: è appunto tale te: occorre fornire un altro impulso lumi-
interconnessione che conferisce al flip- noso per far nuovamente commutare il
li=rs3}E ll flop in esame delle doti particolari di circuito.
immunità alle commutazioni spurie pro- Esaminiamo ancora alcuni particolari
dotte da eventuali impulsi di clock, indi- circuitali, cominciando dal commutatore
4 pendentemente da durata e frequenza. S l il quale permette di selezionare
Ecco così spiegato il motivo per cui la l'uscita utile dall'integrato fra la Q e Q;
tecnica di interconnessione denominata per applicazioni diverse da quella qui
master-slave è quella adottata sostanzial- portata ad esempio, il lettore può ottene-
mente in tutti i flip-flop più comuni a re delle prestazioni diverse a seconda
circuito integrato. della scelta, ma in questo caso non c'è
L'esposizione teorica sulla quale ci alcuna differenza pratica.
siamo sin qui dilungati permette ora di Il trimmer R 1 non è altro che un control-
to J, il secondo K ed il terzo CK (ovvero comprendere meglio il principio di fun- lo di sensibilità per dosare l'intervento di
clock). zionamento del fotocomando da noi rea- FR; il gruppo R5-DZ-CI-C2 serve a sta-
In questo tipo di flip-flop la commuta- lizzato. bilizzare sia la tensione di alimentazione
zione dello stato d'uscita Q può avvenire di ICI e TR 1 che, in particolare, quella
soltanto durante la transizione del clock di FR, allo scopo evidente di mantenere
in base alle relazioni esistenti fra i livelli COME FUNZIONA IL CIRCUITO la miglior costanza di intervento.
degli ingressi; nella "finestra" qui ripor- Il classico diodo in parallelo alla bobina
tata relativamente alle caratteristiche tec- Prendiamo ora in esame lo schema elet- del relé ne smorza le sovratensioni
niche di questo dispositivo sono appunto trico vero e proprio nella sua completez- all'atto della commutazione. L'alimenta-
espresse tali relazioni nel caso della tran- za. Ali 'inizio del ciclo, indipendente- zione può essere ottenuta o da una batte-
sizione dal livello O al livello 1 (indicata mente dal fatto che FR sia al buio o ben ria a 12 V oppure con un piccolo alimen-
con la freccetta rivolta all'insù); non si illuminato, l'uscita Q di IC 1 e a livello tatore da rete (anch'esso a 12 V circa).
ottiene invece alcuna variazione quando O, pertanto il relé non può che essere A questo punto, essendo stata chiarita
il clock passa dal livello 1 al livello O diseccitato. Basta però che FR sia sog- l'impostazione complessiva del nostro
(freccetta rivolta ali 'ingiù). getto ad una variazione luminosa di circuito, ron resta che passare alla sua
In talune (altre) versioni di flip-flop J-K qualsiasi tipo perché le variazioni di cor- realizzazione.
esistono altri due ingressi, contrassegnati rente provocate dalla fotoresistenza ven-
con le denominazioni "clear" e "preset"; gano amplificate da TRl in modo da
essi funzionano in modo asincrono averne a disposizione un'onda fonda- SEMPLICE BASETTA
rispetto al clock, ossia non dipendono mentalmente quadra, la quale va a costi-
dalla presenza o meno di impulsi di tuire il segnale di clock del flip-flop. Lo schema elettrico sin qui studiato
clock e consentono di portare l'uscita Scatta così la commutazione nell'inte- trova la sua pratica attuazione in una
rispettivamente a O (clear) o ad 1 (pre- grato ICI, e Q diventa di livello 1; non è basetta a circuito stampato che consente
set), con priorità esecutiva nei confronti però lo stato di luce o buio a comandare di ottenere la miglior facilità di montag-
delle entrate J e K. Per quanto riguarda il il circuito, bensì la transizione da uno gio e di risultato. Si inizia il lavoro siste-
significato del termine "master-slave", stato ali' altro. >»
mando i vari resistori, dopo averne con- dal dentino che ne sporge, e che contras- A questo punto, non resta che inserire
trollato con cura la rispondenza del codi- segna il terminale di emitter. IC 1 nell'apposito zoccolo, avendo cura
ce colori; seguono i diodi, rispettando la di posizionare l'incavo circolare presen-
posizione che deve assumere la fascetta te su uno dei lati corti (e che contrasse-
in colore che contrassegna il terminale di VERIFICA E COLLAUDO gna il terminale 1) verso R5; FR può
catodo. Si procede poi a] montaggio dei essere provvisoriamente fissata ai termi-
condensatori; due di essi sono di tipo Si montano poi lo zoccolo per ICI ed il nali presenti sulla basetta, dopodiché il
elettrolitico, quindi se ne deve rigorosa- trimmer Rl, nonché alcuni terminali ad circuito può essere verificato e collauda-
mente rispettare la polarità contrassegna- occhiello per ancorarvi i cavetti del to, per poi inserirlo o nell 'apparecchiatu-
ta sul corpo. Per quanto riguarda i due cablaggio esterno. Il relé ha posizione ra che si deve comandare oppure in un
transistor, che sono ambedue a conteni- obbligatoria di inserzione poiché i suoi 5 adatto contenitore in plastica. Non resta
tore metallico, il riferimento per posizio- piedini sono asimmetrici e quindi non ora che scatenare la fantasia per le sva-
namne correttamente i reofori è costituito presenta problema alcuno. riate applicazioni possibili.
L'INTEGRATO 7473
Stato precedente li "73" è un doppio flip-flop. con singole entrate IK. clock e reset, e
dell'uscita +/scs Uscita Q si triggera con impulsi positivi. L'informazione JK viene caricata nel
-- "master" mentre il dock è alto e trasferita allo "slave" nella transi-
() o o t
O } Nessuna
() ()
a,
I variazione zione del dock da alto a basso. Le caratteristiche. elettriche di massi-
ma sono le seguenti: la corrente di alimentazione è di 40 mA max, la
() I .I I o + l } Set frequenza di dock è di 5 MHz max. La tabella della verità, ovvero
I I -
1 1 O i delle relazioni entrata-uscita, è riportata qui a lato.
o 1
0
o
1
I l °i o }
o Reset Nelle figure allegate. oltre alla zoccolatura completa, è riportato an-
che lo schema a blocchi della costituzione interna di una delle due
o I I f I I } lr1vcrsiQne sezioni presemi nel/' I C ed, in particolare. quella usata nel dispositi-
o di stato
-- ~ì vo da noi realizzato.
-
10 lQ -Vcc 22
1
·Vcc
SALVA LAMPADE
E FARETTI ALOGENI
Un circuito che, sistemato tra rete luce ed utilizzatore,
rende graduale l'applicazione della corrente quando
si chiude l'interruttore. Ciò evita nelle lampade alogene
e ad incandescenza lo shock d'accensione che a volte
le fa fulminare.
J I
Il circuito ha dim ensioni ridotte
ed è estrem am ente sem plice da montare.
Occorre invece realizzare con molta cura
il circuito stam pato, irro bustendo
con stagno colato le piste più grosse,
quelle interessate dalla tensione di re te.
Il DM t %3 Il Il $ R3
k k
.. ..%
01
~
T., ~
TRIAC1
V)
RETE
r
li)
Schema elettrico del circuito salvalampade. L'intero
montaggio prevede solo 11 componenti.
Per ordinare ì
basetta e componenti
codice 3EP596
vedere a pag. 35
TR1' R1 .
R3
(w R2 ~
C3 C1'--~
Piano di montaggio del circuito VI VI
salvalampade. 220V
ELEHRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 22
SALVA LAMPADE
E FARETTI ALOGENI
menta quest'ultima attraverso R3, da 100
Ohm; in questo modo, ali' accensione,
non è fornita alla lampada tutta la corren-
te disponibile ma solo quella limitata dal
suddetto resistore. Ciò diminuisce di
molto lo shock d'accensione per il fila-
mento che resterà incolume per un tempo
maggiore. Dopo circa 2 secondi intervie-
ne l'inseritore a triac che bypassa la resi- SMD 5000
stenza R3, fornendo massima energia alla
lampadina. Il triac interruttore di rete è in SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
parallelo alla resistenza, entrambi sono in
serie al carico. Il circuito di inserimento Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
ritardato è alimentato a 5,6 V (corrente saldatore ad aria calda ELTO.
continua), ottenuti limitando la tensione La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
di rete mediante un limitatore a reattanza alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
(con resistore e condensatore di serie), resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
raddrizzandola con Dl, D2 e stabilizzan- dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
dola con Cl, DZl. Il circuito di ritardo componenti guasti dal circuito stampato).
vero e proprio sfrutta un transistor come Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50C a 400-C
interruttore, che tramite R4 pilota il gate - Portata max aria regolabile: 9 1/min.
del triac interruttore. Non appena alimen- - Alimentazione: 220 Volt
tato, il circuito vede C3 scarico, TRl non
in conduzione e il triac a riposo. Solo R3 ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
è attraversata da corrente utile al carico.
Dopo circa 2 secondi C3 è carico, TR 1 La stazione di saldatura EI.TO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
conduce ed il triac cortocircuita R3. del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
SEMPLICE MONTAGGIO saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta [interrutore in
posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
Ora la lampada collegata opera alla mas- posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
sima potenza. Il resistore R3 dissipa +/- 1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp-
parecchia potenza, specie se il carico è Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
notevole, ma essendo il tempo di inser- -Temperatura regolabile : da 507C a 400C
zione molto breve un resistore da 527 W - Alimentazione : 220 Volt
è più che sufficiente. La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
Addirittura, nel prototipo, per motivi di
spazio è stato montato un resistore di soli
4 W senza inconvenienti.
)»
COMPONENTI
R1 = 330 2- 1/2 W
R2 = 15k2- 1/2 W
R3= 1002-537 W
R4 = 472-1/2W
C1 = 220 F. 10 V (elettrolitico)
C2 = 680 nF • 250 V
C3 = 22 F- 10 V {elettrolitico)
D1 = D2= 1N4007
DZ1 = Zener 5,6 V • 1 W
TR1 = BC 337
TRIAC = TIC 206A
1 morsettiera per c.s. a 3 posti e%%7
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'A LAMPADE
E FARETII ALOGENI
Anche per questo circuito, come di con-
suetudine, è stato approntato uno specifico
circuito stampato da realizzare con la soli-
ta cura, sia fotoincidendo che disegnando
direttamente le tracce sul rame con
l'apposita penna a vernice, ricordando di
tenere le piste distanti tra loro e che quelle
interessate da alte correnti devono essere
ben spesse o, ancor meglio, ingrossate con
deposito di stagno superficiale; ricordia-
mo anche di inserire correttamente tutti i
componenti polarizzati prevedendo inoltre
connessioni con morsetti rapidi a vite.
I cavi
Il circuito va posto all'interno di un conte-
di collegamento
nitore plastico da cui rimangano accessi-
con la rete e con
bili solo i morsetti di connessione. Ancora
le lampade fanno
meglio è colare all'interno della scatoletta
capo ad una della resina epossidica per elettronica
morsettiera ricordando, però, che inglobando il cir-
da circuito stampato cuito e i componenti, la dissipazione di
le cui viti devono questi aumenta di circa il 30% rispetto al
essere ben serrate. montaggio in aria libera.
Lo schema
di collegamento INSTALLAZIONE E COLLAUDO
del nostro circuito
con una lampadina Sono previste due possibili installazioni:
od una lampada la prima alimenta una lampada alogena
alogena funzionante con filamento a 220 V, la seconda ali-
a 220 Vè menta un faretto concentrato a 12 V cc.
semplicissimo. La differenza sta solo, nel secondo caso,
nell'inserimento nell'impianto del trasfor-
matore di rete. Come già accennato il cir-
cuito di protezione non è utilizzabile in
presenza di trasformatori elettronici a
Il transistor TR1 commutazione per alogene, variatori par-
va montato con la zializzatori di rete, lampade fluorescenti
faccia piatta rivolta ed in particolar modo quelle con reattore
verso l'esterno elettronico, salvo lampade a gas miscelate
della basetta. con filamento di riscaldamento e ballast
resistivo. TI circuito è ottimizzato per cari-
chi resistivi o al limite trasformatori ma
non per carichi induttivi come motori o
capacitivi. Realizziamo tutte le connes-
sioni esterne quindi inseriamo la lampada
e diamo tensione. Se saremo ben accorti,
noteremo che la lampada, appena accesa,
genera meno luce, poi, dopo poco brilla
di più. Il emico massimo ammesso è 500
W o maggiore sostituendo il triac con
tipo più potente e variando R3 da 100 Q -
5wa472- 10W.Un circuito di questo
tipo è molto utile anche per proteggere
lampade di proiettori dia o cinematografi-
ci, illuminatori per discoteca o teatro.
Si raccomanda massima prudenza nel
maneggiare questo tipo di circuito che
essendo alimentato direttamente a 220 V
può essere molto pericoloso.
QTP 24
Quick Tern,lnal Panel 24 tasti
Pannello operatore a Basso Costo con 3 diversi tipi aTP G26
di Display. 16 LED, Buzzer, Tosche di personalizza- Questa schedo periferica, per montaggio su barra Quick Terminal Panel LCD Grafico
zione, Seriale in RS232, RS422, RS485 o Current- DIN, comprende alimentatore, 32 ingressi optoiso- Pannello operatore con display LCD relroilluminolo a
Loop; alimentatore incorporalo, ecc. Opzione per loti e 24 uscite o Relè. Si pilota tramite le CPU dello LED. Alfanumerico 30 corotteri per 16 righe; Grafico
lettori di Corte Magnetiche e Relè di consenso. Serie 3 o, tramite apposito odattotare, dolio paral- do 240 128 pixel. 2 linee serioli. Tosche di perso-
Facilissimo da usore in ogni ambiente. lelo del PC. Disponibile onche con uscite o transistor nalizzozione per tosti, LED e nome del pannello; 26
e con un minor numero di linee di 1/0. tasti e 16 LED; Buzzer; olimenlalore incorporala.
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....J
LA VELOCITÀ DI CARICA o CONVERTITORE SENSORE
r T
b A/D DI
z TEMPERATURA
Una batteria viene ricaricata applicando o
O
tensione agli elettrodi in modo tale che INTERRUTTORE
(TRANSISTOR MOS)
la corrente, scorrendo nel verso opposto
rispetto a quella di scarica, faccia ripri-
AMPLIFICATORE
stinare, attraverso reazioni chimiche, le E
condizioni degli elettrodi corrispondenti FILTRO
alla piena carica. Si chiama velocità di RESISTENZA DI
carica il parametro che esprime la cor- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _r LIMITAZIONE
CIRCUITO DI INTERFACCIA
rente di carica come multiplo o sotto-
multiplo del valore numerico corrispon- MASSA
/ »
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 27
LE BATTERIE INTEI
delle automobili, che sono posti sotto
carica anche per un giorno intero, non lo
è certo in altri casi, dove al massimo ci
si può permettere un'ora di interruzione
nell'uso di un PC portatile, di un telefo-
no cellulare o di un trapano. È vero che
in certi casi è possibile dotarsi di un
accumulatore di riserva, ma non sempre
è agevole portarlo con sé e inoltre va
tenuto conto che gli accumulatori hanno
prezzi elevati. Le apparecchiature della
La batteria ricaricabile di un trapano-avv itatore moderna elettronica di consumo funzio-
fornisce tipicamente una tensione di 8,4 V nano grazie ad accumulatori formati da
essendo costituita dalla serie di 7 celle al più celle al nichel-cadmio (Ni-Cd) impac-
nichel-cadmio da 1,2 V. Una cella cate in un'unica struttura. Sono vendute
al nichel-cadmio (Ni-Cd), detta anche cella anche singole celle al Ni-Cd con diverse
Jungner, ha una capacità tipica di 500-600 capacità, ciascuna delle quali con una ten-
mA h. L'anodo è costituito da cadmio, il catodo sione di 1,2 V, realizzate negli stessi for-
da idrossido di nichel. L'elettrolita è idross ido mati delle normali pile (ad esempio
di potassio, sostanza basica o alcalina, cioè mezza-torcia e stilo) e ricaricabili con gli
l'opposto di un acido. Per questa ragione le appositi apparecchi, quasi sempre dotati
batterie al Ni-Cd e altre con analoga struttura di un indicatore luminoso che segnala il
sono chiamate alcaline. completamento della carica.
dente alla sua capacità. Ad esempio una una corrente elevata, la quale fa aumen- L'EFFETTO MEMORIA
batteria da 2 Ah si caricherà in un'ora tare sia la temperatura che la pressione
con una corrente di 2 A e in due ore con interna. L'aumento di temperatura acce- Una carica troppo veloce oppure una
una corrente da 1 A. La corrente di 2 A lera anche la velocità delle reazioni chi- sovraccarica non sono le sole insidie per
corrisponde alla velocità di carica indi- miche: se questa è eccessiva non vengo- gli accumulatori. Sulla durata di una bat-
cata con lC, mentre quella di 1 A corri- no ripristinate le condizioni di equilibrio teria hanno influenza anche il modo in
sponde alla velocità di carica C/2. fisico-chimico fra gli elettrodi e l'elet- cui avviene la scarica, il tempo di non
Se invece la corrente di carica è pari a 4 trolita, e in poco tempo viene provocato utilizzo, cioè la durata della condizione
A la velocità diventa 2C, se è di 6 A la un danno irrimediabile per la cella. di carica parziale, e, come conseguenza
velocità è di 3C e così via. Un'elevata È stato dimostrato che se una batteria di di tutti gli elementi elencati, il numero di
velocità di carica è il requisito fonda- qualunque tipo viene caricata ad una cicli di carica-scarica subiti dal dispositi-
mentale dei moderni accumulatori ma è velocità pari a C/10 non si danneggia, vo. Quando una batteria rimane parzial-
anche l'elemento più critico. Se una neppure in condizioni di sovraccarica. mente carica per un lungo periodo oppu-
cella viene caricata velocemente signifi- Questa situazione di "carica lenta", men- re viene ricaricata partendo da una con-
ca che viene percorsa in poco tempo da tre è accettabile per gli accumulatori dizione di scarica non totale si verifica il
cosiddetto effetto memoria. Esso consi-
In questo sistema un unico circuito integrato contiene sia i dispositivi ste nella polarizzazione dell'elettrolita,
di interfaccia con la batteria che il controller. Il segnale in uscita controlla cioè in una distribuzione di cariche posi-
la corrente fornita da un alimentatore a commutazione (switching). tive e negative tali da opporsi al flusso di
corrente di carica. Questo fenomeno rap-
presenta un ostacolo al raggiungimento
-
TENSIONE
CONTINUA
I
ALIMENTATORE
DITIPO
SWITCHING"
1:
I
-
L-
--
[
ATTERA
della condizione di carica completa della
batteria e quindi ne compromette l'effi-
cienza. I rimedi contro questo effetto,
comune a tutte le normali celle al Ni-Cd,
'-
possono essere l'acquisto di appositi
A
apparecchi scaricabatterie oppure
-
-:.=
I
l'impiego delle celle all'idruro di nichel
e metallo, in cui è garantita l'assenza
dell'effetto memoria. Queste hanno però
CIRCUITO prezzi più alti e sono meno tolleranti nei
INTEGRATO confronti della cosiddetta "carica com-
SEGNALE DI - TENSIONE DELL A plementare", che è la velocità di carica a
DI CONTROLLO REGOLAZIONE BATTERIA
cui possono essere sottoposte con conti-
' nuità senza provocare danni. Per queste
ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996- Pag. 28
TENSIONE DELLA
BATTERIA
(VALORI DIGITALIZZATI)
SCHEMI BASE
DI AMPLIFICATORE
La polarizzazione, di cui si è parlato nel numero preceden-
te, è il passo obbligato per giungere alla realizzazione di
qualsiasi circuito amplificatore. Vale la pena di soffermarsi
ancora un momento sul significato di questa operazione, per-
ché racchiude uno dei concetti di base di tutta l'elettronica.
Se infatti non si usasse l'alimentazione il transistor non
funzionerebbe come amplificatore perché non lavore-
rebbe nella zona attiva diretta. Questo concetto è legato a
quello energetico: è proprio la tensione di alimentazione
che fornisce l'energia necessaria ad amplificare un segnale.
È stato inoltre già detto che in generale non è semplice ana-
lizzare un circuito che contenga diodi e transistor e che quin-
di sia quasi sempre necessario far ricorso a modelli ed
approssimazioni. Nel caso dei circuiti amplificatori il meto-
do comunemente utilizzato si basa sul cosiddetto principio di
sovrapposizione degli effetti. Al circuito sono applicate con-
temporaneamente sia una tensione continua di alimentazione
(per la polarizzazione) che una variabile da amplificare, di
ampiezza inferiore. Queste due tensioni determinano, ai ter-
minali del transistor e in tutti gli altri componenti presenti nel
>))»
R1
< 10µF
I •
su basetta mii/efori, è possibile realizzare
i tre tipici schemi di amplificatore basati
su transistor bipolare. Il primo è quello
ad emettitore comune, il cui schema
elettrico è riportato qui a fianco, con
g.
VCC
I 11 10µF R2
l l'indicazione dei componenti utilizzati.
lL bd d
Collegando all'ingresso
un oscillatore ed analizzando l'uscita
con un oscilloscopio è possibile
verificare la caratteristica fondamentale
dell'amplificatore ad emettitore comune,
che è quella di essere un buon
amplificatore di tensione. Il guadagno
in tensione (cioè il rapporto fra la
tensione di uscita e quella di ingresso)
dipende dal parametro hFE
del transistor utilizzato.
circuito, delle tensioni e delle correnti costituite da una com- in cui fra base ed emettitore vi è una resistenza e, fra colletto-
ponente continua sommata ad un'altra variabile nel tempo. re ed emettitore, un generatore di corrente ideale, elemento
Il metodo di analisi consiste dunque nel considerare solamen- che non corrisponde ad alcun componente reale ma che rap-
te la seconda componente, cioè l'effetto dell'applicazione del presenta un modello del comportamento del transistor come
segnale variabile. Inoltre la piccola ampiezza della stessa amplificatore di corrente. Va subito precisato che questo cir-
consente di utilizzare un modello di transistor costituito da cuito equivalente non è per nulla valido per gli altri impieghi
elementi che permettono di analizzare il circuito come se del transistor, ad esempio come interruttore.
contenesse solo delle resistenze. Come conseguenza del modello introdotto, la corrente che
Per rendere concreto il discorso analizziamo il primo schema entra nella base, che chiamiamo IB, passa attraverso la resi-
tipico di amplificatore partendo dal circuito di polarizzazione stenza, che viene indicata con hIE. Nel collettore entra inve-
visto nel numero precedente. Il segnale di ingresso da ampli- ce una corrente sempre proporzionale a quella di base, data
ficare viene applicato fra base e massa attraverso un conden- dal prodotto fra quest'ultima ed un parametro chiamato hFE.
satore, mentre quello di uscita viene prelevato fra collettore e Questo numero viene chiamato anche fattore di amplifica-
massa sempre attraverso un condensatore; un terzo condensa- zione e, anche se a rigore non lo sarebbe, dal punto di vista
tore viene solitamente inserito fra emettitore e massa. È noto pratico può essere considerato uguale al fattore J3 (beta) già
che i condensatori bloccano il passaggio della corrente conti- nominato parlando di polarizzazione. Il termine hIE, essendo
nua, mentre permettono il passaggio di correnti variabili. una resistenza, si misura in ohm ed il suo ordine di grandezza
Per questa ragione, nel campo delle tipiche frequenze di fun- è di 1000 Q, mentre hFE è un numero che viene riportato nei
zionamento del circuito, ciascuno di essi nei confronti delle cataloghi. Oltre ad hIE e hFE esistono altri due elementi che
correnti variabili si comporta come un cortocircuito. Poiché completano la serie dei cosiddetti parametri h di un transi-
lo scopo dell'analisi è quello di separare gli effetti della ten- stor, ma ai fini pratici è sufficiente l'uso di quelli citati.
sione variabile da amplificare da quella continua di alimenta- Sostituito dunque il transistor con il modello descritto e cor-
zione, quest'ultima va eliminata sostituendo all'alimentatore tocircuitati sia i condensatori che l'alimentazione, si ottiene
una tensione nulla, cioè un cortocircuito. A questo puntò resta un circuito che appare molto diverso da quello di partenza.
il transistor, che viene sostituito da un circuito equivalente Può essere utile per il lettore, almeno una volta, munirsi di
carta e penna e tracciare il nuovo schema seguendo il discor-
so fatto finora, per osservare meglio le trasformazioni avve-
B e nute. Si può notare che la resistenza fra emettitore e base
(RE) è scomparsa, essendo stata cortocircuitata dal condensa-
tore posto in parallelo ad essa; la resistenza fra collettore e
1B
positivo dell'alimentazione (RC) si trova adesso fra collettore
hlE I! hFE 1B e massa, essendo stato cortocircuitato l'alimentatore. Per la
stessa ragione le due resistenze già chiamate R I e R2, colle-
gate fra positivo dell'alimentatore e base, e fra base e massa
rispettivamente, si trovano collegate fra base e massa, in
parallelo fra loro ed in parallelo alla resistenza hIE. Questo
circuito viene chiamato circuito ai piccoli segnali o circuito
alle variazioni perché, grazie al modello usato per il transi-
stor e all'eliminazione degli effetti della tensione continua,
E consente di calcolare tutte le tensioni e le correnti che, di
ampiezza piccola rispetto a quelle di polarizzazione, sono la
Per analizzare la risposta di un amplificatore al segnale variabile applicato in ingresso occorre per prima cosa sostituire il transistor
con un suo modello, costituito da una resistenza posta tra base ed emettitore chiamata hlE e da un generatore posto tra collettore
ed emettitore che eroga una corrente pari al fattore di amplificazione hFE moltiplicato per la corrente di base 18.
Quindi vanno eliminati gli effetti della tensione continua di alimentazione, cortocircuitando sia questa che i condensatori presenti
nel circuito. Il risultato che si ottiene partendo dallo schema della pagina precedente, relativo ad un amplificatore ad emettitore
comune, è quello qui sotto illustrato.
INGRESSO
USCITA
R1 R2 hlE ! hFEIB RC
•
conseguenza del segnale applicato in ingresso. Essendo
quest'ultimo una tensione variabile applicata fra base ed
emettitore, dividendone il valore per la resistenza hIE si ottie-
ne la corrente di base IB.
Passiamo adesso alla parte di destra del circuito, dove fra col-
lettore e base si trova un generatore di corrente di ampiezza
pari ad hFE moltiplicato per IB. Questa corrente, moltiplicata
per la resistenza RC, dà la tensione in uscita. L'analisi finora
descritta non è molto difficile, anche perché i componenti
relativi all'ingresso sono nettamente separati da quelli relativi
al segnale di uscita. Si tratta di un circuito in cui il punto di
contatto fra i due insiemi di componenti è costituito
dall'emettitore del transistor e che per questa ragione prende
il nome di amplificatore ad emettitore comune: è infatti
questo terminale l'elemento in "comune" fra la parte relativa
all'ingresso e quella relativa all'uscita.
I discorsi fatti finora forse appaiono un po' pesanti a chi è
soprattutto interessato alle realizzazioni pratiche, ma va con-
siderato il fatto che questi concetti sono fondamentali in elet-
tronica, perché permettono di progettare o analizzare qualun-
que tipo di circuito amplificatore.
Ovviamente per comprendere appieno il funzionamento e le
caratteristiche di un amplificatore occorre anche una fase spe-
rimentale. A tal proposito si suggerisce di partire da una
>)>»
Il secondo schema
sperimentale proposto
è quello dell'amplificatore
a collettore comune.
Si può verificare che,
a differenza dello schema
precedente, non amplifica
la tensione applicata in
ingresso, ma addirittura
ne riduce l'ampiezza.
d
1
relativo all'amplificatore a collettore
comune, si passa al modello 2,2F
per l'analisi della risposta
al segnale variabile applicato in
vcc
g 11
10F
•
ingresso, si giungerà ad un circuito
in cui il collettore risulterà a massa.
Si verificherà inoltre che lo stesso
terminale è comune sia alla parte
del circuito collegata all'ingresso
T •I
INGRESSO
°
3- l
> RE USCITA
! RC
10F
nome che deriva dal fatto che esiste
un condensatore collegato fra base
e massa. Per questa caratteristica
vcc
ek,z. I
•1
d
USCITA
nel modello "ai piccoli segnali" la base
si ritrova a massa ed è comune
alla parte del circuito relativa
all'ingresso e quella relativa all'uscita.
Questo circuito non viene praticamente
10F INGRESSO utilizzato: per amplificare la tensione
\
R2
RE
è preferito il tipo ad emettitore comune,
che peraltro amplifica anche la corrente
sul carico, contrariamente a quanto
avviene in questo caso.
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2/4
es
-
di interfacciarsi con un persona] compu- induttanza; temperatura (°C/°F) median-
ter, di effettuare misure di vero RMS in te termocoppia di tipo "K"; temperatura
corrente alternata ed è dotato di un ambiente (°C/°F) senza alcun probe di
·/ ]l N [ll.5 display illuminato a led per condizioni di misura.
I [ 1 ha
1: connettore RS 232.
2: display LCD
3: pulsanti di funzione: gamma;
mantenimento dati; tempo,; ,_1
(funzione scelta}; menu (MliN, MAX,
AVG, RELATIVE, MEMORY, KEEP
ON, RS 232C); funzione. 4: pulsante
illuminazione. 5: selettore di
funzioni a commutatore rotativo.
6: buzzer di allarme fusibile da 20 A.
7: connettori d'entrata.
ELETTRONICA PRATICA - Maggi0 1996-Pag. 36
E ancora: segnale disponibile per inie- tutti gli indicatori di menu si visualizza- minare il display (la prima manovra) o
zione di segnali logici o per controllo no e solo uno lampeggia lentamente; per spegnere la luce (seconda manovra).
audio; controllo di livello logico (alto, premere il tasto menu per spostare il cur- Questa luce posteriore viene automatica-
basso ... ); misure di frequenza sino a 10 sore e scegliere una delle funzioni previ- mente spenta dopo circa 2 minuti, allo
MHz; portata sino a 400 A, con risolu- ste. scopo di prolungare la vita della batteria.
zione di O, 1 µA; allanne acustico di pro- 3: tasto enter. Si preme il tasto selettore
tezione contro l'errata inserzione al con- di funzione per portare sullo schermo la
nettore d'ingresso (protetto da un fusibi- funzione scelta dal tasto menu; questa FUNZIONI MENU
le da 20 A); protezione di sovraccarico funzione appare sullo schermo e spari-
per tutte le seguenti funzioni; modi scono tutti gli altri indicatori. Se sono Le funzioni MAX, MIN, A VG si usano
MAX/MIN/AVG; modo relativo; accen- stati precedentemente selezionati gli per ottenere rispettivamente i valori
sione e spegnimento automatico; memo- indicatori "keep on" o "RS232", questi massimo, minimo e medio dei dati misu-
ria dati; indicazione di batteria scarica; rimangono sullo schermo. rati. Per esempio, una volta che si sia
prova di continuità e diodi. 4: tasto tempo. Si usa per settare la selezionato MAX, sul display principale
viene visualizzato il valore massimo,
mentre il display secondario mostra la
La funzione degli lettura attuale. REL è il modo relativo e
otto tasti è consente all'operatore di misurare valori
specificata nel rispetto ad un valore di riferimento
testo di questa diverso da zero. Il valore relativo viene
pagina. espresso come percentuale del valore di
riferimento. Con MEM fino a 10 misure
possono essere caricate in memoria e
richiamate in qualsiasi momento, usando
LA FUNZIONE DEI TASTI misura del tempo. Quando viene premu- il tasto menu per scegliere la funzione
to questo tasto, sulla zona del display (se caricare o richiamare). Le 10 memo-
Riferendoci ai numeri riportati nel dise- secondario del LCD appare O ore 00 rie citate non vengono cancellate nem-
gno pubblicato qui sopra vediamo ora la minuti 00 secondi. Un'altra pressione di meno quando lo strumento è in modo
funzione degli 8 tasti principali questo pulsante scarta la funzione tempo autospegnimento. "keep on" è il modo in
dell'apparecchio. e ripristina il modo normale precedente. cui lo strumento deve essere usato conti-
1: commutatore ON/OFF d'alimentazio- 5: tasto funzione. Si usa per scegliere le nuamente per più di 30 minuti; occorre
ne. Quando non si usa l'apparecchio per funzioni alternative (quando la posizione disabilitare la funzione per lautospegni-
molto tempo, sarebbe meglio disinserire del commutatore resta invariata). mento; è appunto la funzione "keep on"
questo comando piuttosto che dover 6: tasto di gamma. Si usa per cambiare che realizza questo, mantenendo lo stru-
dipendere dalla funzione di spegnimento dal modo auto-range a quello manuale. mento in uso continuo (sin quando la
automatico, che può scaricare la batteria Quando si è nei modi tempo o memoria, batteria regge). Anche il modo RS 232
se lo strumento resta inserito per più di 2 serve per selezionare altre funzioni. viene attivato indipendentemente da altri
mesi. 7: tasto hold. Questo tasto ha 2 funzioni: modi o funzioni.
2: il tasto menu, premuto una volta con- una è quella di mantenimento (hold) e
sente di passare nel modo menu; pre- l'altra è la funzione up (). La funzione
mendo il tasto per più di l secondo si up si usa per "congelare"il dato misura-
libera lo strumento dal modo menu. to nel momento in cui il tasto è premuto.
Una volta che questo tasto sia premuto, 8: tasto luce posteriore. Si usa per illu-
LA RESISTENZA
1)Selezione Q/)) col commutatore
rotativo.
2) Un "circuito aperto" fa apparire
"OL" sul display.
3) Un cortocircuito fra i puntali fa
apparire zero o un valore
estremamente basso di resistenza
(praticamente, quella dei cavi
di prova).
4) Il modo relativo può essere utile
per evitare questo errore
sottraendo detta resistenza
da quella misurata.
MULTI
FREQUENZA
1) Selezionare Hz (V) col commutatore rotativo
di funzione.
2) Connettere i puntali dei cavi di prova alla sorgente
del segnale.
3) u display principale indica la frequenza misurata.
4) Il display secondario indica la tensione del segnale.
CORRENTE CONTINUA IN A
1)Selezionare A = col commutatore di funzione rotativo.
2) Interrompere il circuito nel punto di misura.
3) Collegare i due terminali in modo da chiudere il circuito.
4) Se la corrente misurata è troppo alta, il display indica
OL; in tal caso, si sceglie una portata maggiore.
5) Anche i segmenti della barra indicheranno il valore
misurato.
CORRENTE CONTINUA IN mA
=
1) Scegliere mA col commutatore di funzione rotativo.
2) inserire il puntale di misura rosso nel connettore
d'ingresso marcato con "m",
3) La procedura della misura è la stessa di quella
per DC A.
CORRENTE ALTERNATA IN yA
1)Selezione AC A col commutatore di funzione
rotativo; premere il tasto di funzione una volta:
questo sceglie il modo di misura.
2) La procedura è la stessa che per DC A.
-r
.....IJ
- ',
di funzione. 1
5
2) Collegare i puntali alla sorgente
di tensione come indicato.
3) LCD visualizza il valore misurato
assieme alla barra. --''
4) Se la misura è troppo alta,
compare "OL".
USCITA SEGNALE
1Selezionare l'uscita segnale col
commutatore rotativo.
2) II segnale d'uscita disponibile sui ~
puntali è a 2048 kHz-5 V p.p. =r Me- -
3) Se il tasto di funzione viene I
premuto una volta, la frequenza LO
d'uscita passa a 4096 kHz; n n nn
ripetendo la pressione del tasto la u.u u u
frequenza d'uscita passa in
r1
sequenza fra 2048, 4096 e 8192 kHz.
LOGICA 2.00 O·
1) Selezionare V/Logic col a
commutatore rotativo di funzione;
premere una volta il tasto "FUNC".,
2) Sul display appare il segnale
"Logic".
3) Il display principale indica
Hi: sopra 2 V
Lo : sotto 0,8 V
----:fra 0,8 e 2 V
4) Il display secondario indica la
tensione misurata sul circuito logico.
4
CAPACITA
1) Selezionare /m col
commutatore di funzioni.
2) Scaricare il condensatore da
misurare (cortocircuitandolo).
3) Collegare i puntali dei cavi
d'uscita al condensatore.
INDUTTANZA
1) Selezionare /2 col commutatore.
2) Premere una volta il tasto funzioni.
3) Apparirà P'indicatore mA.
4) Il display principale indicherà il
valore di induttanza dell'induttore
sotto misura.
MULTIMETRO DIGITALE DALLE GRAND
TEMPERATURA
1) Selezionare ''temp" col commutatore.
2) L'indicatore principale indica la temperatura
ambiente in centigradi senza alcun cavo di misura
inserito nelle prese d'ingresso, mentre il display
secondario indicherà la temperatura in farenheit,
calcolabile dalla formula "F = (9/5 x "C) + 32.
3) Il sensore di temperatura di tipo "K" può misurare
temperature da -20 C sino a 1200 °C.
CONTINUITA
1) Selezionare Q/,,J) col commutatore rotativo di funzione.
2) Premere il tasto funzione una volta.
3) All'estremità superiore sinistra del display appare il
simbolo ·)), il valore di resistenza si legge ora sul
display secondario ed il display principale indica ora
"OPEn" o "Shrt" invece del valore numerico. Sotto 100
2: Shrt (assieme al beep), sopra 100 2 : OPEn.
P·C INTERFACCIA
teni
1) Connettere il cavo RS232 allo strumento ed alla
porta seriale del PC.
2) Le specifiche di comunicazione sono:
o o o o baud rate: 1200; data bit: 7; stop bit: 2; parità: nessuna.
3) L'installazione del software fornito, adatto per PC
compatibili IBM, avviene inserendo il dischetto nel
drive e copiandone i files nell'hard disk o facendo una
copia in back-up.
DIODO
1) Selezionare -+ col commutatore rotativo.
2) Sul display apparirà"-+".
3) Il display principale indica:
OPEN = circuito aperto o sopra 1 V,
Shrt = cortocircuito o sotto 0,5 V,
good = diodo buono o da 0,5 a 1 V.
4) Il display secondario indicherà la tensione ai capi
del diodo sotto misura.
+I II n n n - -
9ood 5h«E 0PE
I
1
LA MANUTENZIONE
La sostituzione della pila va fatta rispettando i passi costruttore. Vediamo ora le nostre impressioni, ivi com-
della sequenza qui citata: disattivare il commutatore presi alcuni piccoli inconvenienti. Premesso che il tester,
on/off e togliere i cavi di misura; togliere la vite dal nelle varie prove di verifica, si è dimostrato veramente
operchio pila; sfilare il coperchio e togliere la pila sca- funzionale ed affidabile, riteniamo anche giusto segnala-
rica dal contenitore; disconnettere con cura i contatti a re che: il DMM, specialmente quando il display è illumi-
scrocco ed innestarli nella pila nuova; reinserire la nato. assorbe relativamente molta corrente: è quindi con-
nuova pila e controllare con cura che i cavetti non ven- sigliabile adottare pile del tipo a lunga durata.
gano schiacciati fra astuccio e coperchio; ripiazzare il L'impiego come induttanzimetro è limitato alla misura cli
coperchio e riavvi tare la vite di bloccaggio. L di valore abbastanza elevato.
La sostituzione del fusibile è da eseguire secondo la pro- li manuale è disponibile solo in lingua inglese.
cedura che segue. Si tratta, come evidente, di piccoli difetti, accettabilissimi
Per evitare qualsiasi "scossa" elettrica, bisogna togliere in imo strumento di prestazioni così numerose e qualitati-
i cavi di misura e qualsiasi segnale d'ingresso prima di vamente elevate, ma che riteniamo doveroso citare per
aprire il contenitore. Occorre poi rimuovere la vite del testimoniare la classe complessiva dell'apparecchio.
coperchio pila, nonché le tre viti sul fondo e sfilare
l'astuccio di fondo finché si stacca dolcemente dal coper-
chio superiore.
Possiamo ora rimuovere il fusibile difettoso sollevandolo
dolcemente da 1111 'estremità e facendolo slittare fuori,
quindi installare un nuovo fusibile di valore e dimensioni
uguali, assicurandosi che sia centrato nel portafusibile.
Bisogna infine piazzare nuovamente il fondo e le viti.
Sin qui i dati più importanti rilevati dal manuale del
,,:
:::, /
..%
-::t~· /
//
F2
-
I
9v pEsA
COME ORDINARLO
Il multimetro digitale Protek 506 è distribuito in Italia da Marcucci (20060 Vignate - MI - S.P. Rivoltana, 4
Km 8,5). Può essere acquistato per corrispondenza ordinandolo telefonicamente al numero 02/95360445.
Costa lire 321.300 (iva compresa) più lire 6500 per le spese di spedizione
(lire 13.000 se si richiede la spedizione urgente).
SCEGLIERE IL RICEVITORE Fra i numerosi quesiti che si pongono Vediamo allora di dare una risposta ad
2 coloro che si avvicinano per la prima uno ad uno a tutti questi quesiti, cercan-
volta al radioascolto ci sono le classiche do di creare una piccola guida da poter
domande: chi è il BCL che cosa serve consultare facilmente quando ogni tipo
per cominciare ad ascoltare? che ricevi- di dubbio ci assalirà nel corso della
tore e quale antenna è consigliabile? nostra nuova attività per il tempo libero.
quali sono le bande assegnate al servizio lnnanzitutto, il BCL è semplicemente
di radiodiffusione? cos'è un rapporto di quella persona che svolge un'attività di
ascolto e che cos'è una QSL? cos'è il ascolto con il proprio apparecchio rice-
codice SINFO? e l'ora UTC? quali sono vente al fine di sintonizzare le numero-
le guide da utilizzare per districarsi nel se stazioni di radiodiffusione, dette
labirinto delle frequenze? e tante altre. anche emittenti BC (dall'inglese
■ H SA HARDWARE E SOFTWARE
PER L'AUTOMAZIONE
VIA DANDOLO, 90 - 70033 CORATO (Ba) • TEL. 080/872.72.24
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LUCI PEGGIANTI
Un semplice circuito che può essere utilizzato su auto
e moto come gadget per ottenere simpatici effetti
luminosi ma soprattutto come dispositivo di sicurezza
per segnalare la sosta in una zona pericolosa.
L'aggiunta di nuove luci sui veicoli non deve però
violare il codice della strada.
1
C3 I]± +3 +
1
+
J
I I I
"c% es C6 C7
+
1
■
c1 R1 R2 R3
R4 l
I
I
-- . -- ·--· -- . -- . -- . --- . --- . -- • --- . --- . ---· ---· ---·
__ I
Schema elettrico del lampeggiatore per moto: salvo le due lampade,
tutta la componentistica, come indica la linea tratteggiata, è montata
sulla basetta a circuito stampato.
Il circuito stampato
è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni
reali.
Piano di montaggio
del lampeggiatore per auto,
come di consueto presentato
nella consigliabile
realizzazione a circuito
stampato.
-9)
@
' /
IL FUNZIONAMENTO
)
I
e D
Cerchiamo ora di approfondire un poco
come funziona in pratica il nostro circui- (come se ci fosse R2) solo per il tempo Ecco l'evoluzione dei circuiti base
to, basandoci sulla figura di questa pagi- impiegato a caricarsi. ottenuta aggiungendo allo schema
na che riporta una sequenza di circuiti Se infatti ci armiamo di oscilloscopio e della versione di partenza (A)
base ai quali ci riferiamo uno per uno tra- andiamo ad analizzare la tensione pre- un resistore (B) od un
mite le lettere che li contraddistinguono. sente ai capi di R I, troviamo un anda- condensatore (C) verso il positivo
Premettiamo che i due condensatori non mento uguale a quello riportato nel parti- dell'alimentazione. In D vediamo
siglati presenti in questi schemi non colare D, il cui tratto verticale, indicato l'andamento della tensione rilevata
prendono parte attiva agli aspetti di fun- ) con l'oscilloscopio ai capi di R1.
zionamento che andiamo ora ad esami-
nare; essi infatti hanno solamente la fun-
zione di impedire eventuali autooscilla-
zioni da parte dell'integrato e qui vengo-
no, quindi, ignorati. Il circuito
Schema base A: quando si chiude il pul- contiene
sante P, la lampada L se ne resta spenta numerosi
in quanto il piedino relativo alla regola- condensatori
zione della tensione (r) di IC è collegato, elettrolitici
attraverso Rl (previsto da 56 kO), al di cui occorre
potenziale O, cioè al negativo di V cc. controllare
Schema base B: in questo circuito è stata la polarità
aggiunta una resistenza R2 di opportuno d'inserimento
valore ( 180 Q); premendo il pulsante P nel piano
la lampada L si accende, restando accesa di montaggio.
per tutto il tempo in cui P rimane chiuso, C4, C5, C6e c7
in quanto il piedino r riceve la giusta hanno tutti
polarizzazione appunto attraverso R2. il terminale
Schema base C: ora, al posto di R2, è negativo
stato messo C 1, di capacità sufficiente- rivolto verso
mente elevata (470 o 1000 F); premen- R1+R3.
do il pulsante, la lampada L rimane
accesa solo per un breve tempo, in quan-
to C 1 si lascia attraversare da corrente
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- ag. 49
LUCI
LAMPEGGIANTI
primo lampeggio della sequenza è sem-
pre più lungo degli altri che seguono: ciò
perché, all'accensione del circuito, i
condensatori partono sempre dalla con-
dizione di essere completamente scari-
chi.
La tensione di entrata del circuito, che
poi sarebbe quella di alimentazione, è
prevista sui 12 V e il massimo carico
applicabile può assorbire fino ad 1 A.
Se questo circuito è effettivamente mon-
tato a bordo di una moto, occorre preve-
... • dere anche un interruttore di azionamen-
to; il fusibile (Fl ), anziché essere monta-
to sul circuito stampato, può essere siste-
mato nei pressi del punto da cui si prele-
va la tensione a 12 V, e quindi può
IC1 è l'unico componente attivo anche essere del tipo volante, cioè inse-
del circuito. È un regolatore di rito lungo il cavo.
tensione utilizzato in modo non Nel caso si voglia rallentare la cadenza,
usuale per generare all'uscita una occorre aumentare i valori di C4+C7.
sequenza di impulsi la cui cadenza
si aggira intorno al secondo.
Nel disegno vediamo la sua SCHEDA SEGNALETICA
piedinatura.
r u e Per evidenti motivi di tranquillità di
risultati e pulizia di montaggio, il circui-
to, pur se abbastanza semplice, è monta-
Il fusibile F1 anziché essere to su una basetta a circuito stampato.
montato sul circuito stampato può L'inizio del montaggio è bene effettuar-
essere sistemato vicino al punto lo con i resistori, i due morsetti d'entrata
da cui si preleva la tensione a 12 V. e d'uscita ed il portafusibile; seguono
In questo caso però deve essere poi i condensatori, molti dei quali sono
del tipo volante, inserito lungo elettrolitici e quindi vanno montati nel
il cavo. rispetto delle polarità, il cui segno è
riportato sia sul loro corpo che nel dise-
gno della basetta.
IC 1 va inserito nella foratura di compe-
tenza con la faccia in plastica, quella su
cui sono riportate le diciture, rivolta
con T, presenta il tempo in cui C 1 assor- verso l'interno dello stampato; non resta
be corrente (vale a dire, in cui si carica) ora che montare il potenziometro ed
e corrisponde quindi al tempo di accen- inserire il fusibile fra le apposite mollet-
sione della lampada. te del suo supporto ed il circuito è com-
Ritornando a quello che è lo schema pleto.
elettrico vero e proprio del nostro dispo- Ove il carico applicato richieda il massi-
sitivo, la presenza non già di una sola mo della corrente erogabile, può essere
resistenza e capacità, bensì della serie necessario dotare IC 1 di una piccola
C4+C7 ed RI:R4 è giustificata dalla aletta di raffreddamento per dissipare
necessità che l'oscillazione si mantenga l'eccesso di calore prodotto; ricordiamo
nel tempo, e non sia invece costituita da comunque che l'aletta metallica è sotto
un solo impulso, più o meno lungo. tensione e pertanto non deve toccare
Supponiamo infatti di togliere C7: il altre parti metalliche.
• lampeggio continua ma in modo irrego-
lare; togliamo anche C6: il lampeggio si
Questo circuito, in particolare se deve
essere effettivamente montato su una
8 estingue dopo una breve serie di impulsi, moto e quindi in posizione esposta alle
se togliamo anche C5, otteniamo solo un intemperie, deve essere alloggiato entro
paio di lampeggi. A questo punto, è una scatolina impermeabile, tipicamente
opportuno e pertinente far notare che il in plastica.
EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
compatto. Costa lire 23.000.
p1
>-i COMPONENTI
e
9V
R1 = 47 kO
R2 = 2,2k2
e R3 = 2,2k2
R4 = 47 KO
DL1 = led verde
DL2 = led rosso
R3 R4 P1 = Pulsante N.A.
P2 = Pulsante N.A.
2 zoccoli portatransistor
R1 =1MO
R2 =RA= 150 kO
R3 =1kO
23@2)l9
R5 = R6 = 680 2
C1=0,47 F-63 V(poliestere)
TR1 = BC 548 B
TR2 = BC 558 B
DL 1 = DL2 = led qualsiasi Per chi collabora
Z1 = zoccolo per l'IC in prova
Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
progetto, semplice e inedito, che non
impieghi più di 15 componenti elettronici.
Davide Marzitelli di Casacalenda (CB) Le realizzazioni (una breve spiegazione,
è interessato alla strumentazione di labo- qualche disegno, le generalità ed una foto
ratorio e quindi ha voluto realizzare que- tessera dell'autore} devono essere inviate a
ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI 15066 GAVI
sto semplice e pratico circuito che ha lo
scopo di testare amplificatori operazio-
(AL): a tutti i partecipanti sarà spedito é
nali sul cui funzionamento si abbia qual-
che dubbio. Si tratta, né più né meno, di
un utile omaggio. Ogni mese Il progetto
migliore verrà pubblicato e premiato con I
una utilissima confezione di prodotti Elto contenente:
far funzionare l'operazionale come mul- il saldatore Biwatt (a doppia potenza - 20 e 40 W. per
tivibratore astabile; la frequenza di oscil- raggiungere la temperatura di 320° o 420°),
lazione è determinata dalla rete R4-Cl e una bomboletta d'aria compressa per eliminare sporco ed umidità
corrisponde a circa 2 Hz. da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
- -
I
I
E
R5 e
12 V
6
01
02
R1 = 1kO
R2 = R3 = 10 kn
R4 = R5 = R6 = 100 kO zionamento astabile del relè con una fre- venga sostituito da uno spezzone di filo.
C1=C2=1F(poliestere) quenza di circa un hertz. Per il collegamento della piastra, se la
D1 = D2 = 1 N 4148 Il resistore R6 può essere variato per stessa è posta a distanza notevole dal cir-
D3 = 1N 4004 aumentare o diminuire la sensibilità cuito, si raccomanda di usare un cavo
TR1 = TR2 = BC 548 (aumentandolo di valore, la sensibilità coassiale, altrimenti i disturbi "raccolti"
TR3 = TR4 = BC 548 diminuisce e viceversa) fino ad arrivare possono far commutare il relè senza che
RL = relè 12 V ad una sensibilità massima quando si tocchi il pulsante.
GENERATORE
;
R2
DI 4 SUONI
L'integrato di cui Giulio Gargiullo, 15
10 11
Il 52
anni di Roma, ci descrive una semplice
utilizzazione serve qui a generare il
suono prodotto da diversi animali: canto
di due uccelli, gracidio di una rana, frini- +
ICI e
re dei grilli; il dispositivo nasce apposi-
tamente previsto per questo tipo di appli-
2
T, 3V
€3)
GENNAIO KIT
e INTERFONO PER MOTO (cod. 1 EPl 96)
Il progetto è a pagina 8. Lire 58.000
PER CIRCUITI
e CUFFIA A RAGGI INFRAROSSI (axl. 2EP196)
Il progetto è a pagina 14. Lire 36.000 STAMPATI L 18.000
e AllMENTATORE SWITCHING kod. 3EP196) Dotato di tutti gli elementi
Il progetto è a pagine 20. Lire 78.000 necessari per la composizione
e OSCILLATORE BFO (cod. 4EP196) dli circuiti stampati su vetronite
o bachelite, con risultati tali
Il progetto è a pagina 56. Lire 25.000
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
FEBBRAIO pure la speciale penna riempita
dii inchiostro resistente
e INDICATORE DI DECELERAZIONE (codi. li EP296) al percloruro.
Il progetto è a pagina 8. Lire 20.000
MARZO
e MINIRICEVITORE OL-OM-OC [cod. 1E396) Il kit per circuiti
ll progelto è o pag. 8. Lire 40.000 [escluso cuffia) stampati è corre-
dato di un pie-
e LUCI AUTOMATICHE PER BICI (cod. 2EP396) ghevole, ricca- STOCK
Il progetto è a pagina 14. Lire 55.000 mente- Illustrato,
in cui sono elen-
RADIO
e AVVISATORE DI LINEA OCCUPATA (cod. 3EP396) cate tutte le ope-
Il progetto è a pagina 20. Lire 41.000 razioni pratiche per la preparazione
del circuito. Il suo prezzo, compren-
e MISURATORE DI CAMPI RfflROSTATICI (cod. 4EP396) sivo delle spese di spedizione, è di
l. 18.000. Le richieste debbono es-.
Il progetto è a pag. 38. Lire 16.000 (escluso strumento)
sere fatte inviando l'importo citato
e OSClllATORE RF ,A QUARZO (cod. 5EP396) a: STOCK RADIO • 20124 MILANO ·
Via P. Castaldi, 20 {(Tel. 2049831) a
Il progetto è a pag. 46. Lire 23.000 (escluso quarzo) mezzo vaglia postale, assegno han-
cario o conto corrente postale n.
e TRE TENSIONI DALLA BATTERIA (cod. 6EP396) 46013207.
Il progetto è a pagina 56. Lire 30.000
LABORATORIO
Esempio di impiego dell'iniettore nel caso si debba ricercare un guasto su un ricevitore supereterodina
□ ---------
a transistor: i numeri cerchiati indicano la progressione dei punti su cui eseguire il controllo (specificati nel testo).
' IT,l___f]n§ff
1r--- -- --- -------- -
~-~-.~--------r--
[+ H '
I :
lI
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
- [
I
I
L• __ ----------------- - - - ------------------- - ---- _1
Schema elettrico
dell'iniettore
di segnali
monointegrato;
R1
tutta la
componentistica
D1 + è prevista sulla
basetta a circuito
C1 stampato, ivi
compresa
l'alimentazione.
C2
I C 1
R2
j
C5
I
E.
SONDA
2a
e I
6V
e c3 R3 ±. I
PINZA
j
1,\ • . .
R1 = 220 kn
R2 = 680 Q
basetta e componenti valore ideale per ICI.
L'interruttore PI è del tipo a pulsante,
cosicché il circuito entra in funzione
R3 = 1000 Q
R4 = 3300 2
codice 5EP596 ] _,solamente quando esso viene premuto e
~ ciò consente un grosso rsparm1o
C1 = 1 0F- 16 VI.
(tantalio)
vedere a pag. 35 nell'autonomia delle pile; poiché il cir-
cuito assorbe pochi mA, nel complesso
C2= 1F {ceramico) l'autonomia delle pile sarà piuttosto
C3 = O, 1 JJF (ceramico)
C4 = 100 pF (ceramico SONDA
vedi testo)
es = 15.000 pF SPAZIO
(mylar - vedi testo)
PER
IC1 = 74 LS14 PILA
D1 = 1N 4004
D2 = D3 = 1 N 4148
P1 = pulsante N.A.
Piano di montaggio
dell'iniettore su C.S.
ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996- Pag 58
INIETTORE DI SEGNAL
ampia. Passiamo ora al montaggio.
Il nostro dispositivo è realizzato su una
basetta a circuito stampato di modeste
dimensioni, anche se metà dello spazio
disponibile è occupato da un classico
portabatterie quadruplo in plastica. 84
BASETTA A DOPPIO
GENERATORE
-
Si inizia la costruzione montando i resi-
stori, lo zoccolo a 14 pin per ICI ed i Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
vari condensatori: di tutti questi compo-
nenti, solamente C 1 possiede una ben aumentare l'efficienza dell'iniettore di tipo riportato come esempio di inter-
precisa polarità e richiede quindi di con- segnali, cosa specialmente utile solo per vento: lo schema è apparentemente
trollarne la presenza del segno (micro- le frequenze più alte. piuttosto complesso, ma si tratta in
scopico, sui condensatori al tantalio) in effetti di una versione del tutto norma-
conformità alle illustrazioni. le, per non dire banale, di ricevitore a
I 3 diodi vanno anch'essi montati rispet- COME SI USA supereterodina.
tando la polarità indicata dalla fascetta in Si procede con vari test successivi
colore, presente sul corpo in plastica o in Supponiamo ora di trovarci nella situa- dall'altoparlante verso l'antenna,
vetro per indicare il terminale di catodo. zione di dover usare l'iniettore per la secondo la numerazione indicata.
Per completare il circuito non resta ora riparazione di un radioricevitore del )»
o
e nera) ed il pulsante. Supponiamo ora, a titolo cli esempio, che
proprio qui, in questo stadio, non si veri-
fichi più l'ascolto del segnale iniettato;
ciò significa che è proprio questo lo sta-
@ dio difettoso ed è proprio qui che il letto-
re deve concentrare la sua attenzione per
ritrovare il guasto verificatosi.
7-8-9: controllo dei vari stadi in MF ed
RF (suono forte).
In ogni caso, nel punto in cui, iniettando
il segnale, il circuito non produce suono
in uscita, è lì che c'è il guasto.
Il condensatore
al tantalio C1 è
polarizzato: bisogna
cercare il minuscolo
segno + sul corpo
del componente.
Il pulsante P1 si
salda direttamente
sul lato rame della
basetta su due
piazzole
appositamente
previste.
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ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996-Pag. 61
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ecomando a raggi Con un ricevitore per onde Un piccolo trasmettitore Il fader compensato per
ssi che proponiamo corte, unito ad un normale telegrafico in FM consente Hi-fi car è in grado di pilotare
. do di comandare PC casalingo, possiamo di esercitarsi due amplificatori stereo,
aratamente due ricevere e decodificare nell'apprendimento dosando opportunamente
elettrodomestici qualsiasi. i messaggi delle agenzie del codice Morse allenandosi il segnale avanti-retro, senza
Può rendersi utile in mille di stampa, le cartine via radio con qualche amico introdurre alcuna
tuazioni. meteorologiche e altro. che abiti nelle vicinanze. attenuazione del segnale.
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Forare una basetta stampata con elevata precisione è uno dei segni
distintivi dell'hobbista evoluto: l'influenza sulla qualità finale
del circuito è notevole, perché si tratta di poter montare con
precisione i componenti e contemporaneamente di garantire lunga
durata alle saldature. Usare a questo scopo il trapano da banco
TBS 220 Proxxon Minimot non è comunque solo una questione
di professionalità: significa anche lavorare agevolmente e con
un'attrezzatura affidabile, indicata anche per tutti gli impieghi
nell'ambito della meccanica di precisione. L'elettroutensile è
dotato di una colonna in acciaio cromato del diametro di 20 mm e
alta circa 30 cm. La levetta di appostamento, anch'essa cromata,
è provvista di scala della profondità. Il piano di lavoro, avente
dimensioni 220x120 mm, è fornito di battuta spostabile
con regolazione centimetrica. Esistono tre versioni di mandrino,
che ruotano con estrema precisione grazie ad un raffinato
sistema di trasmissione: uno per diametri da 0,8 fino a 1,0 mm; un
altro per diametri da 2,4 fino a 2,8 mm; un terzo per diametri da
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ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 • Pag. 5
L'ANGOLO DELLA MUSICA
TELECOMANDO A
RAGGI INFRAROSSI
[IL RICEVITORE)
Un dispositivo in grado
di comandare
separatamente due
elettrodomestici qualsiasi.
Può rendersi utile in mille
situazioni, per accendere
la luce, aprire la porta,
azionare un allarme ...
o
T4 Il Il
Il
4 I
R6
< 1..........i I14 Il lii 14
3
IC4 sl .lii I ICS
!
..,;::(J===e:111 IC6
7
1(
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C19- - - _C6
Il III
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48
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I
15 14 13 8 I Il II:II 1104 1n· s 6 2 Il Il VII I 4 6
z 11 11 11 Il Il Il Il Il Il
11 :y>/fl-=../INv'-
T R7
c1s- Il ci- Il e,ali- [ Il Il C18= = = =es
10cm
l; TELECOMANDO
A RAGGI INFRAROSSI
12
A
O x
COMPONENTI
R1 = R2 = 330 2 C17 = 150 kpF (poliestere)
R3 = R4 = R5= R6 = 2,2 kQ C18 = C19 = 100 kpF
R7 R8=1kO (poliestere)
R9 = R10= 4,7 kO C20 = 100 kpF (ceramico)
Ci =c2=100F-16V(elettr.) C21 = 330 kpF (poliestere)
=
c3 47F-16V(elettr.) IC1 = 7805
c4=C5 =C6=22F•16V IC2 = SL 486
(elettrolitici) IC3 = IC4 = NE 567
C7 =4,7 F-16V(elettr.) IC5 = 40106 B
C8=c9=2,2F-16 V IC6 = 4013 B
(elettrolitici) IRR = SFH 205 - BPW 41
Ci0=C1i=C12=c13=1 Q1 = Q2 = 2N 1711 • BC 125
F - 16 V (elettrolitici) Di ± D5 = 1N 4148
c14 = C15 = 470 kpF L1 = L2 = Led rossi Per il montaggio di Q2 il riferimento
(poliestere) RL1 = RL2 = Microrelè 6V è costituito dal dentino che sporge
C16 = 220 kpF (poliestere) T1 = T2 = Trimmer 2,2 kO dal corpo metallico.
in ALIMENTAZIONE 9 Vcc
ASSORBIMENTO 3 mA
ATTENUAZIONE GRADUALE
ESALTAZIONE GRADUALE
ALIMENTAZIONE: 12 Vcc\TAB
ASSORBIMENTO MAX: 600 mA
POTENZA: 6 W • SEGNALE MAX IN: 2 Vpp
RISPOSTA: 20 Hz· 25 KHz ~
TESTA O CROCE
CON UN LED
Un passatempo semplice ed economico da realizzare:
un led gigante lampeggia sempre più lentamente, fino
a rimanere acceso o spento in modo del tutto casuale.
Il circuito ha anche carattere didattico.
Ecco il prototipo del testa o croce
elettronico come da noi realizzato
e collaudato.
funzionare in due soli modi, ma ben pre- strane, ma ben precise. E per far questo 7c
cisi, e su un led ... che fa la spia. riferiamoci non già allo schema elettrico
GND
Quando il deviatore S 1 è posto sulla completo, bensì ai due schemini (qui a
posizione "O" (che sta per oscillazione), destra), semplificati ali' osso, ove vengo-
il circuito si comporta con un oscillatore >»>»
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 15
-2
R1 Il Il
s2
R2 Il Il
Schema elettrico
del circuito base
per il gioco
elettronico.
o
·Nl Il Il
Se vogliamo
disporre di una
segnalazione
O diversa
3 I . ,/ Il Il Il . vcc dal led possiamo
sfruttare
,.. 0
.I
lo schemino
R4 Il Il -re Il Il riportato a pag. 18
collegandolo
5 Il Il .-l.' -l +L .I ai punti 1 e 2per
l'alimentazione
I
5 Te TC3
e al punto X per
R3 3 Il
il segnale.
Il
+
1
■
C1
EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
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MUSICA, MAESTRO
È un divertente circuito, di semplice realizzazione,
in grado di generare musica sotto forma di sequenze
melodiche casuali che pe.rò possono essere messe
a punto a piacere. Vengono usati integrati di normale
a.
utilizzo e reperibilità.
iBi l ;' -
Ecco il prototipo del generatore di musica
elettronica come da noi realizzato e
collaudato. Occorre rispettare la disposizione
adottata qui ed usare la basetta stampata.
Questa è la
possibile forma
del clock così come
en sappiamo che, al giorno d'oggi, viene elaborata da IC2
B con l'elettronica si fa ormai di tutto:
e di questo "tutto" fa parte anche la pos-
ed applicata ad Ic3.
o
sibilità di sintetizzare un 'orchestra inte- CLOCK (IC7) -
ra; basta usare un'opportuna tastiera che
va a pilotare appositi circuiti integrati:
Dalle promesse ai fatti: passiamo ad esa- nato con lo scopo di pilotare i 7 segmen-
dal complesso esce una gamma amplis-
minare il circuito. ti di un display ottico. I 7 piedini d'usci-
sima di suoni, ritmi, melodie e chi più ne
Lo schema elettrico si basa fondamental- ta fanno capo ad altrettanti resistori, di
ha, più ne metta. valore diverso l'uno dall'altro, che però
Questi circuiti sono dispositivi ad alta mente su tre circuiti integrati, due dei
quali sono i per niente sofisticati 555. inale d'ingres-
integrazione, molto complessi e sofisti- o di un altro 555; la tensione di pilotag-
cati, tanto da essere gestiti, a volte, da Il primo che incontriamo, IC 1 quindi, è
l'oscillatore a frequenza piuttosto bassa gio così presente sul suo piedino 5 risul-
veri e propri computers; spesso sono di : : a;a ;1» in opportuna
tipo specificamente dedicato, cioè realiz- cosiddetta di clock, quello cioè che nel
nostro caso provvede a generare la me mostra la
zati appositamente per un ben preciso ta l'aspetto del
costruttore e quindi non reperibili in cadenza del ritmo: tanto per intenderci
un po' come il batterista che spesso da IC2.
commercio. o 555, oscilla anch'esso.
serve a dare il ritmo al complesso musi-
cale. Naturalmente questa cadenza di frequenza più alta del primo, per-
essere regolabile, e infatti lo è per mezzo dere in banda audio, cioè nel
IL GENERATORE mpo delle note musicali; inoltre questa
di RI. Il segnale così generato da ICI
esce dal solito pin 3e viene direttamente tonalità viene fatta automaticamente
Noi, naturalmente, ci accontentiamo di ariare (attorno al valore centrale al
molto meno; ci accingiamo comunque applicato all'ingresso del vero e proprio
elaboratore di suoni, cioè IC2; questo quale è stata regolata a piacere mediante
alla realizzazione di un generatore melo- R 11) dalla tensione variabile applicata
dico casuale che permette di ottenere integrato (le cui caratteristiche più
approfondite sono riportate, per chi ali' ingresso dell'integrato IC3 si com-
elettronicamente la produzione di porta quindi come un VCO (voltage con-
sequenze musicali a ripetizione. vuole saperne di più, nell apposito box),
presenta 7 uscite le cui combinazioni trolled oscillator), ossia come un oscilla-
Con opportuni interventi, il lettore può
logiche (cioè di zeri e uno) sono deter- tore la cui frequenza varia seguendo il
poi ottenere una serie pressoché infinita »>»
di queste sequenze. minate da IC2 stesso, che in origine è
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 21
..,+
E le
C2 I I
J TR1
&
73 uau R4
1 l k.
72 4 8
R5
Ll 7
3 7 11 R6
R73 !C3
R3 IC 1 IC2 10
4
6
2 9 uu R8 21 I
-- SR75
's
I ,
75 I l .J. www2l
Cl Il t I lÀ"
Il
I
115 r
Il
TR2
n
8
Schema elettrico del generatore musicale; secondo quanto riportato nel testo,
la serie di resistori da R4 ad R10 può consentire di essere variata a piacere
con alcune soluzioni consigliate nel testo.
Per ordinare
basetta e componenti
codice 3EP896
vedere a pag. 35
Piano di montaggio
del generatore realizzato su
basetta a circuito stampato nella
versione base di cui a schema.
EL
MUSICA, MAESTRO
ritmo della tensione presente al pin 5. re la cosa più gradevole e musical
Il risultato finale, sotto l'aspetto musica- Lo scopo di tutto questo è ch
le, è così ottenuto; resta solo da adeguar- individuata la sequenza delle noi
- ne l'ampiezza, ovvero il "volume",
all'ambiente d'ascolto; a questa esigenza
tore che abbia qualche predisposizione
musicale ( o più semplicemente un po'
~ si deve la presenza dello stadio in con- orecchio) può anche realizzare un bre
trofase costituito dalla coppia comple- brano di musica, con tutti gli auguri
° mentare (NPN-PNP) TRI e TR2, che buon divertimento.
appunto consente di pilotare un piccolo Per concludere l'analisi generale del cir-
R16
. e altoparlante con sufficiente livello di
potenza, attraverso il condensatore di
cuito, restano ancora da dire due parole
sull'alimentazione, che, compresa fra 9 e
vcc
E, accoppiamento C4. Questa, in conclusio-
ne, è l'impostazione generale che abbia-
13 V, deve comunque essere ben filtrata
e stabilizzata: un qualsiasi alimentatore
' mo dato alla nostra realizzazione; stabilizzato è più che sufficiente per evi-
R77 le variabili su cui il lettore può interveni- tare che, variando casualmente la tensio-
re sono evidentemente (e basilarmente) ne, si abbia a notare una lieve ma fasti-
9 Rl, cioè la cadenza, ed Rll (la tonalità). diosa variazione delle note generate in
Un punto di intervento che può aprire quel momento. ,
una possibilità addirittura più interessan- Ora, sappiamo veramente tutto quanto ci
•
: I te è costituito dai valori delle resistenze
R4+R10, che devono sempre essere
compresi fra 1000 2 e 100 kO, ma che
basta; andiamo quindi, al lavoro.
I AP
possono in qualche modo essere resi sin- BASETTA PER SUONARE
golarmente variabili a piacere, e ciò con-
I sente di realizzare pezzi musicali veri e Il circuito sin qui descritto presenta una
propri e diversificati, con una possibilità serie di prestazioni (anche potenziali)
7 pressoché infinita di sperimentazioni. abbastanza rilevanti, anche se non raf-
Ecco quindi che i lettori dotati di una frontabili con quanto è possibile ottenere
sufficiente quota di sana pazzia possono da circuiterie più complesse e sofistica-
provvedere a sostituire le resistenze fisse te; ebbene, queste prestazioni sono otte-
da R4 ad RIO in vari modi, ferma restan- ni bili con una basetta di dimensioni
do la presenza di un resistore da 1000 Q invero piuttosto modeste, e ciò è consen-
tito dall'adozione di 3 integrati ad hoc.
COMPONENTI
R1 220 kO (potenziometro lin.)
=
in serie ad ogni uscita. Il metodo più
semplice, che consente interventi ... La realizzazione è assolutamente consi-
gliabile, per i moti vi ora accennati,
semifissi, è quello di aggiungere un
R2 = 10kO trimmer da 100 k2 per ogni ramo; impostarla a circuito stampato, così da
R3 = 270 kQ un'altra soluzione, già più elastica, ma garantire la maggior tranquillità di fun-
R4 = 27 KO molto più laboriosa, è quella di prevede- zionamento ed affidabilità.
R5 = 22kO re un commutatore rotativo (x7) con un Si cominci col piazzare i vari resistori,
R6 = 15kO congruo numero di resistori diversi in previo un oculato controllo della rispon-
R7 6800 0 scala (tonica, naturalmente). denza del codice colori ai valori deside-
R8 = 4700 2 Il metodo forse più interessante ed rati, ed i 3 ponticelli eseguiti, sfruttando
R9 = 1800 Q abbordabile è quello di mettere, al posto il filo nudo dei reofori tagliati da qual-
R10 = 2200 2 dei trimmer, una serie di 7 veri e propri che componente già montato. Si possono
R11 = 100 kQ (potenziometro lin.) potenziometri, possibilmente del tipo poi montare gli zoccoli per i tre integrati
R12= 10kO grande a slitta (il cosiddetto slider), che (a 4+4 pin per ICI e IC3 ed a 8+8 pin
R13 = 1000 Q oltretutto, disposti su un 'bel pannello, per IC2) ed i pochi condensatori presen-
R14 = 270 Q conferiscono un aspetto da mixer profes- ti, tenendo conto che C2 e C4, essendo
R15 = 470 Q sionale che, oltre a consentire interventi di tipo elettrolitico, vanno inseriti rispet-
a piacere ed in tempo reale, fa anche tando rigorosamente la polarità contras-
R16 = R17 = 1,80
tanto professionale. Allora sì che la segnata sul contenitore e sul disegno.
C1 = 1 F (mylar o equivalente)
musica diventa interessante, o quanto Il montaggio dei due transistor si esegue
c2= 100F.16 V (elettrolitico)
meno divertente. Come ultimo interven- assumendo come riferimento per l'inser-
c3 = 0,1 F (ceramico) zione i dentini sporgenti dalla base del
to suggeribile, si può anche sperimentare
C4=220 F-16 V (elettrolitico) la presenza di un condensatore di capa- cappellotto metallico. Restano i due
TR1 = 2N1711 cità compresa fra 10.000 e 100.000 pF potenziometri, che entrano automatica-
TR2 = 2N 2905 fra il pin 5 di IC3 e il comune (pratica- mente nella foratura prevista, ed alcuni
IC1 = IC3 = 555 mente in parallelo al segnale): può cam- terminali ad occhiello per l'ancoraggio
IC2 = 4026 biare leggermente il modo di attacco dei cavetti; infine dobbiamo inserire i tre
AP = altoparlante 82 delle singole note, e qualcuno può trova- »»
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 23
MUSICA MAESTRO
Il riferimento integrati nei rispettivi zoccoli, rispettan-
per il do la posizione del piccolo incavo, cir-
montaggio colare o semicircolare, presente sul
dei due dorso degli stessi vicino ad uno dei lati
transistor TR1 corti per contrassegnare il terminale
e TR2 è numero 1. Ora il circuito, una volta
rappresentato ricontrollato per benino, può essere inse-
dal dentino rito in un adatto contenitore, in cui even-
che sporge tualmente inserire pure l'alimentazione
dal corpo ed un altoparlante, dopo di che non resta
metallico. che sbizzarrirsi a strimpellare qualsiasi
cosa: e buon divertimento.
L'INTEGRATOquenza
4026B
Si tratta di un contatore/divisore con uscite decodificate
del conteggio. Quando l'ingresso di inibizione
per display a 7 segmenti; in altre parole, è un dispositivo del display ( 3) è basso, le sette uscite decodificate sono
in grado di trasformare un segnale ad onda rettangolare forzate basse indipendentemente dallo stato del contato-
(di clock) in un numero decimale da visualizzare su un re; l'attivazione del display solamente quando richiesto
normale display. E infatti la figura qui riportata illustra produce così un significativo risparmio di assorbimento.
appunto quest'applicazione, tipica per il nostro integra- Vediamo infine la funzione dei vari piedini (ben 16) pre-
to. Le caratteristiche elettriche di massima di questo di- senti
spositivo sono le seguenti. Funziona come contatore 1: entrata del clock da conteggiare; 2: inibizione del
completamente statico dalla continua sino a 6 MHz (tipi- clock (normalmente questo piedino va al comune); 3: de-
ci) a 10 V; il suo consumo lo rende ideale per realizzare cide se i segmenti del display devono essere accesi oppu-
display a basso assorbimento. re no (va al+ Vcc); 4: è un'uscita della funzione prece-
La sua corrente d'ingresso può arrivare ad essere, sui ti- dente, che non viene usata nel nostro caso; 5: propone il
pi selezionati (Hcc), molto bassa (anche 100 nA). clock in entrata con frequenza divisa per 10 volte (non
li contatore decadico viene resettato a zero da un segna- usata); 6: comanda il segmento "f" del display; 7: co-
le di RESET alto, e avanza di un conteggio alla transi- manda il segmento "g"; 8: via al comune (O-) dell'ali-
::,ione positiva del segnale di clock se il segnale di mentazione; 9: comanda il segmento "d"; 10: comanda
CLOCK INHIBIT è basso. il segmento "a"; 11: comanda il segmento "e"; 12: co-
L'avanzamento del contatore attraverso la linea di clock manda il segmento "b"; 13: comanda il segmento "c";
viene bloccato quando il segnale di CLOCK INHIBIT è 14: funzione secondaria legata al segmento "c" ( non
alto; lo sblocco del conteggio è presente sul contatore usata); 15: RESET: azzera il conteggio e normalmente
Johnson a 5 stadi, assicurando così l'appropriata se- va al comune; 16: positivo alimentazione.
76 DISPLAY
70 a I . - I 1140268
è un contatore
2I I I I I I decadico/divisore
3 I
l12
l13
b
e I I' I ' II I
con uscite
decodificate
per display a 7
4I 4026 I3 d I L I I segmenti. In pratica
è in grado di
5I 177 e I I l f I I trasformare un
segnale ad onda
1I l6 f I I'I TI I rettangolare in un
numero decimale
I da visualizzare su
75 17 g I I -l I I un normale display.
-
@
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SUPPORTO
PIATTO
MOTORE
VENTOLA
VENTOLA
CIRCUITO
I TRASFORMATORE STAMPATO
MANOPOLA
±
D
z
g
w
O
1: poiché la riflessione da parte delle pareti non è sufficiente per una magnetron, che è il cuore dell'elettrodo-
cottura omogenea del cibo, tutti i fomi sono dotati di una struttura rotante mestico di cui stiamo parlando in quanto
sulla quale è montato il magnetron, che è così in grado di emettere serve proprio a generare le microonde.
le radiazioni in maniera uniforme. In molti modelli è invece rotante una
specie di piatto sul quale viene posto il contenitore del cibo.
IL MAGNETRON
2: le regolazioni fondamentali di un forno a microonde sono quelle
della potenza e del tempo di cottura. A queste si possono aggiungere vari Il concetto su cui si basa il suo funziona-
automatismi, come ad esempio lo scongelamento e i programmi di cottura mento è quello dell'oscillatore, in quanto
automatici, per i quali è sufficiente impostare sul pannello di comando esiste una fonte di energia trasmessa ad
il tipo di cibo senza dover impostare i valori di potenza e di tempo. un circuito che, in base alla sua struttura,
è in grado di produrre un segnale di una
3: la fonte di energia che alimenta il magnetron, cioè il dispositivo certa frequenza. Nel caso del magnetron
che genera le microonde, è un fascio di elettroni emesso da un catodo la fonte di energia è costituita da un fa-
ed accelerato dalla combinazione di un campo elettrico ed uno magnetico. scio di elettroni emesso da un catodo ed
Gli elettroni investono delle cavità risonanti, che sono i circuiti a accelerato, in un movimento circolare,
parametri distribuiti in cui sono generate le oscillazioni e che svolgono dalla combinazione di un campo elettri-
una funzione analoga ai circuiti LC impiegati come oscillatori. co ed uno magnetico generati rispettiva-
mente da una forte differenza di poten-
3 ziale e da magneti permanenti.
CAVITA' RISONANTI CAMPO ELETTRICO Gli elettroni investono delle apposite
APPLICATO (E) cavità risonanti, che sono proprio i cir-
cuiti a parametri distribuiti in cui sono
ANODO
generate le oscillazioni. Svolgono cioè la
stessa funzione dei circuiti LC impiegati
come oscillatori o rivelatori di onde
CAMPO radio. La differenza è che, mentre nei
MAGNETICO (B) circuiti LC formati da una bobina ed un
·4e
@
@
@
condensatore distinti, la frequenza delle
oscillazioni dipende dai valori
dell'induttanza e della capacità, in que-
sto caso dipende dalla forma e dalle
dimensioni delle cavità. Le varie cavità
sono accoppiate con delle microantenne
che permettono la diffusione delle onde
all'interno della struttura del forno, dove
si propagano in accordo con le leggi fon-
damentali dell'elettromagnetismo con le
quali abbiamo a che fare tutti i giorni.
Le pareti del forno sono di metallo per-
ché qualunque metallo ha la proprietà di
riflettere le onde, qualunque sia la loro
NUVOLA DI frequenza. Delle sei pareti interne del
ELETTRONI E RAGGI
forno cinque sono metalliche, mentre la
sesta è costituita dallo sportello, che
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 28
ROONDE
contiene anch'esso una schermatura essere del tutto diverso da quello della rimangono freddi o si riscaldano solo per
metallica per garantire la sicurezza cucina tradizionale. Mentre infatti viene conduzione di calore dal cibo al conteni-
all'utilizzatore ma che contribuisce in usato un contenitore metallico per far tore, e non viceversa come nella cottura
misura minore alla riflessione delle cuocere i cibi sul fuoco, perché uno di tradizionale. In ogni caso non occorre
onde. Poiché la riflessione da parte delle vetro normale si spaccherebbe e uno di alcuna precauzione nell'estrarre un tega-
pareti non è sufficiente a garantire una plastica fonderebbe, per il forno a me dal forno a microonde, perché è
cottura omogenea del cibo, tutti i forni microonde vanno assolutamente usati quasi sempre freddo. A seconda dell'ali-
sono dotati di una struttura rotante sulla contenitori di plastica, vetro o altri mate- mento o della cottura desiderata deve
quale è montato il magnetron, che è così riali isolanti, anche di carta. La ragione è variare la potenza delle microonde, che
in grado di emettere le radiazioni in nuovamente legata ad uno dei principi viene selezionata con un'apposita mano-
maniera uniforme. In molti modelli è fondamentali dell'elettromagnetismo, pola graduata. Le istruzioni di qualunque
invece rotante una specie di piatto sul secondo il quale le onde si propagano forno sono molto ricche di indicazioni
quale viene posto il contenitore del cibo. attraverso i materiali isolanti e vengono relative alla potenza ottimale da impo-
respinti da quelli conduttori. stare, che significa una ben determinata
Dunque usare una pentola metallica tacca sulla manopola. A questo proposi-
LA POTENZA significherebbe non cuocere il cibo. Non to va ricordato che la potenza massima
solo: le istruzioni d'uso dei forni sconsi- riportata sul pannello (dell'ordine dei
In ogni caso, proprio come conseguenza gliano l'impiego di piatti e altri oggetti 1000 W) corrisponde a quella del fascio
della struttura, è nella parte centrale del metallici, perché la loro presenza potreb- delle microonde e viene spesa totalmen-
forno che arriva la minore quantità di be creare dei fenomeni di riflessione te solo per la cottura di cibi particolar-
energia, da cui i consigli di sistemarvi le addirittura dannosi per il magnetron. mente densi. In ogni caso il consumo di
parti più sottili di certi cibi, perché mag- Per le ragioni gia dette ali' inizio avviene un forno a microonde non è limitato a
giore è il volume dell'alimento maggiore inoltre che il calore viene prodotto questo livello di potenza: parte della
è l'energia necessaria a portarlo alla cot- all'interno delle sostanze e quindi solo il potenza necessaria al funzionamento del
tura. Nella cucina a microonde anche il cibo si riscalda e cuoce, mentre l'aria magnetron viene infatti dissipata
concetto di contenitore per il cibo deve all'interno del forno e i con teni tori »»
LA RISPOSTA
IN FREQUENZA
Per definire le prestazioni di un amplificatore non basta parla-
re di guadagno e di impedenza di ingresso o di uscita, ma è GUADAGNO
•
necessario anche specificare il suo comportamento in funzio- (dB) PUNTI A-3dB
I
mentre quella fra collettore ed emettitore viene trascurata.
L'effetto di queste capacità di giunzione non può ovviamente
essere studiato partendo dai rispettivi valori, perché dipendo-
no dalla struttura interna dei componenti. È però possibile
hie Cbe 'ò hFElb
re. Nel caso dei transistor bipolari il comportamento alle alte solitamente con fc, è la frequenza di taglio.
frequenze è espresso da un grafico che riporta come varia il Il secondo, indicato con fT, prende invece il nome di prodot-
parametro hFE in funzione della frequenza. to banda-guadagno ed è pari al prodotto fra il fattore di
Questo parametro, nel modello del transistor utilizzato per amplificazione hFE e la frequenza di taglio fc.
analizzare i segnali variabili, è quello che, moltiplicato per la Oltre ad essere utilissimo ai fini pratici, questo diagramma ed
corrente di base, dà l'ampiezza della corrente di collettore e i parametri ad esso associati esprimono un importantissimo
quindi rappresenta il numero che determina il guadagno concetto: si può ampliare la banda passante di un amplificato-
dell'amplificatore nel suo complesso. re solo diminuendone il guadagno.
Sui cataloghi oppure sui "data sheet" dei transistor il compor- on esiste un parametro analogo per i transistor ad effetto di
tamento di hFE in funzione della frequenza è espresso campo, nei quali peraltro i fenomeni capacitivi si manifestano
mediante un diagramma di Bode. maggiormente e spiegano perché questi componenti, a fronte
La retta orizzontale del diagramma corrisponde ad un guada- di molte caratteristiche positive, sono svantaggiati rispetto ai
gno costante, mentre a partire da un certo valore di frequenza transistor bipolari nella risposta alle alte frequenze.
in poi la retta assume una pendenza negativa e, in corrispon- Inoltre in uno studio rigoroso del comportamento ad alta fre-
denza di un altro valore di frequenza, interseca l'asse oriz- quenza di un circuito con FET nessuna delle capacità di giun-
zontale del grafico. Il primo valore di frequenza, indicato zione può essere trascurata.
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S
i
I
[ STRUMENTI
Continuiamo l'esame,
iniziato lo scorso mese,
del re delle attrezzature
di laboratorio:
l'oscilloscopio.
Vediamo come utilizzare
i numerosi comandi
ed eseguire le misure
più importanti.
OSCILLOSCOPIO
L
PER TUTTI
o scorso mese abbiamo visto quali
sono le motivazioni che ci possono
re segnali che vanno dalla CC (zero Hz)
a 20 MHz. L'amplificazione deve essere
dell'uso dei principali, comandi, avver-
tiamo che è normale imbattersi nella
indurre ad acquistare un oscilloscopio e lineare, prima del punto a-3 dB. situazione di non vedere niente, nemme-
le caratteristiche che deve avere un In genere al di sopra della frequenza no la traccia luminosa. Una falsa mano-
modello adatto per costo e prestazioni massima gli amplificatori hanno una vra, lo spostamento di un comando parti-
alle nostre esigenze. L'abbiamo indivi- perdita notevole; ciò è del tutto normale. colare, può far sparire tutto.
duato nel Hung Chang 350-2 C dotato di Spesso capita che al principiante la gran- Ciò non costituisce un danno all'oscillo-
doppia traccia e banda passante di 20 de quantità di comandi presenti sul pan- scopio: occorre solo un po' di pazienza
Hz (è venduto da Marcucci a lire nello frontale di un oscilloscopio, generi per ripristinare la situazione normale.
921.000, vedi le indicazioni riportate in dubbi sulla facilità d'impiego dello stru- Ripetiamo che l'unica condizione da
fondo all'articolo). Quest'ultima è una mento. Si deve tenere conto che molti evitare è quella del puntino luminoso
delle caratteristiche più importanti di un comandi si usano pochissime volte, alcu- fermo sullo schermo.
oscilloscopio. Una banda passante fino a ni mai (quelli per misure particolari): Ogni oscilloscopio è dotato di un
20 MHz significa che l'apparecchio è in normalmente si utilizzano 4 o 5 manopo- manuale che occorre studiare e seguire
grado di amplificare e quindi visualizza- le. Prima di iniziare la descrizione accuratamente. Purtroppo nella quasi
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 36
totalità dei casi le istruzioni sono in modello di oscilloscopio cui si fa riferi- I &
inglese e se non si conosce questa lingua mento è un tipo a due tracce).
bisogna chiedere aiuto. Incominciamo dall'alto: abbiamo il I '
I COMANDI
comando POSITION che ha la funzione
di spostare verticalmente il segnale
visualizzato. Il comando VOL TS/DIV I/
i...-
- r---
\
\.
'·
J '
I
r
o
ROTATION C.lL
semplicità, in sezioni.
La sezione 1 comprende
(/]) (l)
O ;,- .5V
l'interruttore d'accensione e le ~ OfT
manopole per regolare
luminosità e messa a fuoco VERTICAL LEVEL
6real-5
POSITION
della traccia. La sezione 2
comanda gli amplificatori
verticali dei due canali (A e B) e ·0
A
29
ADO I
@:.
contiene il selettore del
bocchettone d'entrata.
La sezione 3 controlla lo SOURCE
ELETIR
r- - - - - - - - -·--
desidero ricevere
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rniglione con sicure22a
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Cognome -------------------------
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E.ggnei4i WuAn sRvcr
A\] { <gN FRANCsc o, CAur.
Ricevendo le
trasmissioni RTTY
si possono visualizzare
sul monitor del nostro
computer tutte le
informazioni necessarie
per eseguire previsioni
del tempo attendibili.
Vedremo il prossimo
mese come leggere
tutta la simbologia che
troviamo sulle cartine.
MINI'TRASMETTITORE
FM PER TELEGUFIA
Dispositivo a bassissima potenza che consente
di esercitarsi nell'apprendimento del codice Morse
allenandosi direffamente via radio con qualche amico
che abiti nelle immediate vicinanze.
Per ricevere il segnale basta una normale radiolina.
Ecco il prototipo del minitrasmettitore
da noi realizzato e collaudato.
Va assolutamente usata la basetta
a C.S. rispettando la disposizione
dei componenti da noi adottata.
e
,R8 iR!I R9 @ll+VCC
RS
4,2=±,
s.: t
Cl, R4 R6
f
, =Giii>==
±
e1 O = 6,8 pF (ceramico NPO)
e11 = 2200 pF
L 1 = (vedi testo)
AL
C2 CJ
ii
RI R2
~
'4
t=::t
a°a
TASTO
71
tC8(;\
i
R7 ~
0
E3 { CIO
e
TR2
0*
~IO
LI\J
e
i
~C/2
nF
,~@
C!J
R/2
IU
©J-VCC
nf = 3 perline in ferrite
TR1 = BC107
TR2 = BC177
(o PNP equivalente)
TR3 = 2N2219
GND Vcc = 9+14 V
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 48
5 l
Schema elettrico
del minitrasmettitore;
MINITRASMETTITORE FM
il primo stadio
è il modulatore
PER TELEGRAFIA
che genera la nota
che sarà udibile In questo sistema, si ottiene anche un tantalio, e ne va quindi rispettata la pola-
all'ascolto, il 2° notevole disaccoppiamento dell'uscita rità. Qualcosa da precisare c'è anch
e
vcc stadio è il generatore dallo stadio oscillatore, il quale non proposito di CIO, che deve essere del
e di frequenza portante
ed il 3° è
risulta così caricato dal finale data lele-
vata impedenza d'ingresso tipica
tipo ad alta stabilità; a tale scopo occorre
adottare un condensatore (di capacità
l'amplificatore- dell'emitter follower: ne consegue una compresa fra 5 e 1 O pF) a mica o in
separatore d'uscita. miglior stabilità in frequenza dell'oscil- alternativa ceramico, ma del tipo NPO.
latore. Si può notare che sull'emettitore Il motivo sta nel fatto che il dielettrico in
di TR3 sono presenti, direttamente infi- ceramica è scarsamente stabile al variare
€ late sul reoforo caldo del relativo resisto- della temperatura ambiente; trattandosi
D re, 3 perline (o tubetti) in ferrite che ser- di uno dei due elementi che determina il
o vono per aumentare l'impedenza d'usci- valore della frequenza generata, occorre
MINITRASMETTITO FM
PER TELEGRAFIA
La bobina L1 va autocostruita avvolgendola sul codolo di una punta da trapano 6 mm. Le spire vanno spaziate
di 1-2 mm (2). Montato L1 si salda un terminale di C11 alla seconda spira della bobina (1).
piccola antenna. Se il trasmettitore è pre- 107±108 MHz), regolando C9 (ed even- basetta entro un adatto contenitore
visto per arrivare sino all'appartamento tualmente Ll) sino ad ascoltare la nota metallico, adottando per entrate ed uscite
di fianco, può tranquillamente bastare sulla frequenza prescelta; qui però, affin- connettori coassiali della serie PL,
uno stilo verticale lungo circa 70 cm ché la taratura possa essere fatta in que- comodi ed economici. L'inserimento
direttamente collegato all'uscita (pin 4). sto modo, occorre operare col tasto può richiedere un ritocco della frequenza
Per realizzare invece un impianto abbassato in modo che sia presente la tramite la regolazione di C9, da eseguirsi
d'antenna un po' più efficiente, basta nota di modulazione che è appunto attraverso un piccolo foro che occorre
costruire un classico dipolo a quanto l'altoparlante riproduce per ricordarsi di fare sul coperchio.
mezz'onda, costituito da due spezzoni di l'individuazione del segnale.
filo conduttore un po' robusto lunghi 70 Questa taratura preliminare va eseguita
cm cadauno; esso viene collegato senza che l'antenna sia collegata; solo LE FREQUENZE
all'uscita U (pin 4 e 3) con un tratto di quando questa è stata eseguita, si collega
cavo coassiale o del tipo per TV o di l'antenna ed il controllo della frequenza Ancora qualche parola sul valore della
tipo RG 58, lungo 2+3 m. va ripetuto in quanto la connessione frequenza di lavoro: non si deve mai usare
Il dipolo può essere sistemato nella pro- dell'antenna può provocarne leggeri spo- il minitrasmettitore su una frequenza dove
pria stanza, in alto su una parete, o se stamenti. Ora può capitare che il forte si riesca ad ascoltare, più o meno chiara-
preferiamo su un balconcino o terrazza; segnale irradiato nell'ambiente faccia mente, una qualsiasi stazione di radiodif-
deve però essere tenuto lontano da ricevere la sua nota su due o tre punti fusione (o altro). Bisogna cioè scegliere, e
superfici metalliche (mobili, grondaie, diversi della scala del ricevitore; si tratta con molta pazienza, un punto ove non si
ringhiere ... ) e i punti X-Y-Z vanno ben di un fatto normale, in quanto il ricevito- ascolti alcun segnale (non è tanto facile) o
isolati, sostenendoli con isolatori qual- re, in queste condizioni, viene inevitabil- quanto meno i segnali arrivino deboli e
siasi, pezzetti di plastica o lastrine di mente sovraccaricato. Basta comunque distorti, nonché confusi: è questa situazio-
vetronite per circuito stampato, però prendere il ricevitore ed allontanarlo ne che indica l'assenza di emittenti diret-
senza rame. Il TX va alimentato sui quanto possibile: se la frequenza di sin- tamente su quella frequenza. C'è poi da
12+14 V, e la potenza d'uscita che se ne tonia è quella giusta, il segnale resta aggiungere che il circuito da noi realizzato
può ottenere è sui 0,2+0,3 W. fermo e udibile; viceversa, se allonta- non è idoneo all'utilizzo (eventuale) con
nandosi molti metri il segnale sparisce, è ricevitori che lavorino in NBFM, vale a
segno che non ci si era sintonizzati sul dire con modulazione a banda stretta: e
IL COLLAUDO punto giusto: si ripete quindi la ricerca. ciò non tanto perché con la regolazione di
Anche la regolazione di R5 riveste una R5 la NBFM sia o non sia ottenibile,
È finalmente giunta J' ora di provare se e certa importanza: se il livello di BF che bensì in quanto il problema nasce dal fatto
come il circuito funziona, seguendo raggiunge la base di TR2 è scarso, sarà che il semplicissimo oscillatore da noi
pazientemente la procedura che ora basso il volume audio nel ricevitore; messo a punto non possiede stabilità di
descriviamo. Nel caso si abbia a disposi- viceversa se esso è troppo alto, l'audio frequenza sufficiente. Infine, se questa
zione un frequenzimetro, si collega sarà sì forte, ma distorto ed anche spar- idea e questo schema capitano sotto gli
all'uscita U e dopo aver dato tensione al pagliato attorno alla portante a RF. occhi di un radioamatore che voglia fare il
TX (lasciando il tasto alzato e inopero- Ecco quindi l'opportunità, dopo aver passo verso la licenza ordinaria, questi
so) si regola C9, ed eventualmente la individuato e ben sintonizzato il segnale può realizzare il circuito per utilizzarlo in
spaziatura di Ll, fino ad ottenere la fre- buono sulla frequenza giusta, di regolare banda 145 MHz (basta una spira in meno
quenza desiderata. Se si dispone solo del R5 in modo da ascoltare una nota chiara per Ll), naturalmente fermo restando il
ricevitore, si sintonizza ad una delle e pulita. Una volta controllate tutte le problema della stabilità di frequenza e
estremità della banda FM (87+88 oppure regolazioni, è opportuno racchiudere la della larghezza di banda.
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 50
IMPARIAMO IL CODICE MORSE
Attualmente a tutti coloro che si accingono ad apprendere dello studio. Le difficoltà iniziano verso la barriera delle
il Morse, viene consigliato un particolare metodo didatti- 20 lettere al minuto, perché a questa velocità il cenello
co, chiamato metodo fonico, che consiste nell'associare umano non è più in grado di contare i punti e le linee.
ad ogni lettera un suono. Cioè interpretando la linea con sconfinando in una tremenda confusione. Ecco il motivo
"daa" (la doppia "a" serve ad allungare il suono). Du- per cui, oggi, si tende ad abbinare ad ogni sequenza di li-
rante l'esercizio pratico occorre tener presente che il suo- nee e di punti un determinato suono, perché è proprio
no corrispondente ad una linea deve durare tanto quanto questo suono che il cervello deve abituarsi a riconoscere.
quello relativo a tre punti; l'intervallo di tempo tra i punti Soltanto quando si riescono a distinguere i vari suoni del
e le linee di una stessa lettera deve durare quanto un pun- Morse, si può aumentare gradualmente la velocità di rice-
to, mentre l'intervallo tra le varie lettere deve superare zione, portandola sino a 40-50 caratteri al minuto, perché
quello di una linea. Nell'iniziare lo studio del codice Mor- questa è la velocità media richiesta ai candidati all'esame
se, consigliamo di mandare a memoria, in un primo tem- di radioamatore. A tutti i lettori, interessati all'esame di
po, le lettere più semplici, in un secondo tempo quelle più radioamatore, ricordiamo che, presso le sedi dell'ARI,
complicate e, per ultimi, i numeri. esistono nastri registrati e dischi appositamente concepiti
Durante la prima fase di studio, comunque, si riescono a per lo studio del CW. Ma per lo studio delle trasmissioni
ricevere 10-15 caratteri al minuto. Un ottimo esercizio in codice Morse, vogliamo ritenere che il miglior sistema,
può essere quello di leggere un libro, un giornale o una per analizzare le proprie capacità, sia quello di trasmette-
rivista, scandendo mentalmente le parole in codice Morse. re direttamente ad un amico radioamatore che, meglio di
Ad esempio la parola "Roma" deve essere così interpre- ogni altro, può dare un preciso giudizio, offrendo consigli
tata: di daa di, daa daa daa, daa daa, di daa. Con questo e correggendo eventuali errori. Scandendo vocalmente le
sistema si riesce in breve tempo ad assimilare il codice e varie lettere in Morse, non si ottiene l'esatta sensazione
ci si può ritenere pronti per passare alla fase successiva della ricezione del segnale, perché si rischia di attribuire
ai punti e alle linee suoni diversi, mentre la differenza
= di daa
...... .
A = •- consiste solo nella durata. Ecco perché il più valido aiuto
B = - = daa di di di per lo studio del Morse proviene certamente dal nostro
e = - - = daa di daa di oscillatore, dotato di un generatore di bassa frequenza in
D = - = daa di di grado di simulare le esatte condizioni di ascolto dell'ope-
= = di
E
F = .. - .
•
= di di daa di
ratore. La conoscenza del codice avviene quindi scanden-
do mentalmente i vari "di - daa" e premendo il tasto di
G = --· = daa daa di comando dell'oscillatore per il tempo necessario.
H = •••• = di di di Questo sistema diviene di grandissimo aiuto per i segnali che
I = •• = di di devono superare i 20 caratteri al secondo, quando il cervello
.--. ..
J = ·--- - = di daa daa daa non riesce più a distinguere la successione logica tra i punti
K = - - = daa di daa e le linee. Nella seconda fase di studio, dopo aver imparato a
L = - = di daa di di memoria le varie corrispondenze fra lettere, numeri, punti e
M = = daa daa linee, ci si esercita nel ricevere e tradurre gruppi di cinque
N
o
=
=
-· .
= daa di
= daa daa daa
lettere, preferibilmente senza senso compiuto.
Ad esempio: RKJQD - LMPAY - KRTVA - LLOSD - OTFIR -
p = •--• = di da daa di SEDFW - NOSCO - DGJRS - UZZXY. Il testo ricevuto deve
Q = - - •- = daa daa di daa essere poi confrontato con quello originale, dopo aver scritto
R = •-• = di daa di ovviamente le lettere ricevute su un quaderno. La mente ten-
s = ••• = di di di de ad analizzare il segnale ricevuto, scomponendolo in punti
T = - = daa e linee; poi ci si accorgerà di capire intuitivamente le lettere
u = - = di di daa senza analizzarle e scomporle. Durante le fasi finali dello
V = ···- = di di di daa studio è bene variare la nota dell'oscillatore ed anche il vo-
w
X
=
=
•
- .. -
= di daa daa
= daa di di daa
lume, abituandosi in locali anche un po' rumorosi.
Lo studio dei numeri succede a quello delle lettere ed anche
y
z
=
=
•---
-- .. = daa di daa daa
= daa daa di di
in questo caso si formano gruppi di cinque lettere e cinque
numeri mescolati fra loro. Per esempio: DUKYI - RZTKC-
14357 - LMNZX - ZPFYW - 97410 - XQOST - PVUZA ecc.
•--- - = di daa daa daa daa
1
2
3
=
=
=
..... - --
--
= di di daa daa daa
= di di di daa daa
ecc. Per distinguere la lettera O dal numero zero, quest'ulti-
mo, per convenzione internazionale, viene scritto nel modo
seguente 0, come una lettera O barrata.
4 = - = di di di di daa
5
6
=
= - .......
••••• = di di di di di
= daa di di di di
7
8
=
=
--
- .:...._ ... = daa daa di di di
= daa daa daa di di
9 = --- - = daa daa daa daa di ~
o = ----- = daa daa daa daa daa
COMPONENTI
R1= 2700 ohm 1/4 W
12 V
e R2 = 1000 ohm 1/2 W
R3 = 1000 ohm 1/2 W
e
01
e TR1 = BC 109
D1= 1N4004
DLR DZ1 = zener 12 V.1 W
DLV = led verde
DLR = led rosso
6
TR1 12V
e
5-6-8-9)
(72-13) 11 C2 D02
+
o RIDUTTORE
DI TENSIONE
Il circuito che presenta Federico Da
Forno di Casalecchio di Reno (BO) è un
semplice riduttore di tensione con uscita
°
1
7
TR1 e
a 5 V stabilizzati, ma ha la particolarità vcc
di partire direttamente dai 220 V della e
rete-luce, senza l'ausilio di alcun trasfor-
matore di alimentazione.
Questa particolarità è ottenuta più che
R2
R1 = 1000 2
ANTIFURTO C1=1F• 25 V (elettrolitico)
C2=0,1 F (poliestere)
5 A VIBk'IONE RL = minirelè 12 V • 1 scambio
TR1 = BC517 (darlington NPN)
I C 1 Il progetto che ci propone Vincenzo IC1 = CD4093
Sciannameo di Noicattaro (BA), nasce D1 = D2 = 1 N 4004
dall'importanza che la zona dove abita s1= interruttore
dà agli antifurti per auto e casa. a vibrazione N.C.
Esso è un interruttore a vibrazione con
R1 = 1002 2 148 sensore di tipo meccanico, facilissimo da
S2 = interruttore ON-OFF
R2 = 1 MQ costruire e con componenti reperibili.
+
ci=1F Lo si può collegare a tutti i tipi di anti-
250 V c.a. furto per auto (come sensore per urti o
(o 630 Vc.c.) C2 sollevamento per un possibile traino) o
C2= 47 F »»
16 V (elettr.)
IC1 = MAX 610
16
e
1p,, I V
+
c2 S1
,7
X
/C 1
-
·1
R1 9
I
Y "I L
w
a- #
z
e TR1
vcc
e
8 5l I I < - - -
A B
■ LI
•
I
R2 ~
$2 # asr I D1
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sonorizzato in modo soddisfacente
richiede due coppie d'altoparlanti, nor-
struttori che in auto pretendono sempre
il massimo, creando un impianto con
doppia amplificazione stereofonica, vale
dall'impianto hi-fi malmente a larga banda con un diametro a dire un amplificatore stereo per i diffu-
compreso fra 110 e 160 mm in grado di sori anteriori ed un altro di maggior
della propria auto. riprodurre con fedeltà tutta la gamma potenza per le casse montate sul pianale
È in grado di pilotare due delle frequenze comprese fra 40 Hz e posteriore.
amplificatori stereo, 16000 Hz, restando perciò esclusi unica- Molti utilizzano fader di tipo passivo che
mente i super bassi e gli ultra acuti. ripartiscono ai quattro diffusori la poten-
dosando opportunamente Con il fader elettronico possiamo pilota- za di un solo amplificatore stereofonico.
il volume fronte-retro, re due amplificatori stereofonici, dosan- Questa configurazione tuttavia comporta
do opportunamente con il relativo poten- l'utilizzo di un reostato ripartitore ad
senza attenuazioni ziometro il volume fronte-retro senza impedenza costante che dissipa tutta la
di segnale. attenuazioni di segnale. potenza sviluppando calore, limitato a
Questo progetto è particolarmente indi- potenze in ogni caso inferiori ai 50 Watt
cato per tutti quegli audiofili autoco- al fine di preservare l'integrità del gros-
so potenziometro a filo. •
Ecco la possibile soluzione finale di cablaggio nonché l'aspetto di un Utilizzando invece un fader di tipo atti-
possibile contenitore adatto a proteggere il nostro fader elettronico. vo, in altre parole un appropriato circui-
to all'inizio dell'amplificazione, dosia-
CONTROLLO FADER mo il segnale sui quattro diffusori senza
alcuna diminuzione di potenza.
In questo modo possiamo amplificare
qualsiasi circuito senza limitazioni di
wattaggio, e soprattutto senza superflue
dissipazioni di calore. Le dimensioni
ridotte del nostro progetto, facilitano poi
la sistemazione del fader sulla plancia
vicino all'autoradio. Lo schema di un
semplice fader passivo di potenza, è
sostanzialmente un grosso reostato con
dissipatore di potenza superiore a quella
erogata dall'amplificatore, basti pensare
che per 20 W di potenza si hanno 4 W di
dissipazione.
Questi componenti hanno anche lo svan-
taggio di essere molto costosi e di non
INGRESSI
facile reperibilità, salvo girare con assi-
duità tutte le fiere radioamatoriali perio-
USCITE dicamente presenti nelle maggiori città
italiane.
Il circuito da noi proposto è un fader di
ON R R R tipo passivo che si avvale di un semplice
E
OFF F
o R
j t
ALIM.
o o
"
o o o
IN F R
o o oL
L L
potenziometro doppio che consente
un'ottima dissipazione. Mettendo a
massa il cursore si ottiene un perfetto
dosaggio anche senza utilizzare un
potenziometro a quattro canali.
In uscita su ogni canale è connesso un
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 58
amplificatore di segnale monostadio che Il fader si può
compensa le attenuazioni causate dallo sistemare
stadio resistivo d'ingresso. Il circuito a all'interno della
differenza del tipo completamente passi- plancia o
vo richiede un'alimentazione di 12 Volt, esterno,
con assorbimento comunque irrisorio. protetto da uno
Lo schema elettrico rende l'idea di quan- scatolino.
to sia semplice la realizzazione di questo
progetto, utilizzando solo quattro transi-
stor e pochi elementi passivi, tutti reperi- Il senso di
bili magari già nel nostro piccolo labora- montaggio del
torio. Ricordiam o che i transistor BC237 potenziometro
possono essere sostituiti con altri di è obbligato.
simi li caratteristiche.
Per finire possiamo notare la cella filtro
stabilizzatore d'alimentazione formata
dal diodo Dl, dalla resistenza Rl9 e dal
TR1 - TR2.
condensatore Cl 1.
TR3 - TR4 sono
quattro
transistor
LA REALIZZAZIONE
identici.
Si montano
La realizzazione del progetto è alla por-
tutti con
tata di tutti, compresi i neofiti, occorre
la faccia piatta
solo prestare attenzione alle saldature
rivolta verso
che come sempre devono essere eseguite
il bordo
con un saldatore di media potenza con
della basetta.
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INPUT L R2 c2
w OUTPUT FRONT R
1 JL
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I O
C1o
+~
O 11
OUTPUT REAR L
MARZO
e MINIRICEVITORE OI-OM-OC (1EP396)
e LUCI AUTOMATICHE PER BICI (2EP396)
e AVVISATORE DI LINEA OCCUPATA (3EP396)
e MISURATORE DI CAMPI ELETTROSTATICI
(4EP396)
e OSCILLATORE RF A QUARZO (5EP396)
e TRE TENSIONI DALLA BATTERIA (6EP396)
APRILE
e ROULETTE A IO LED (1EP496)
e CADE LA GOCCIA (2EP496)
Il circuito stampato è qui visto e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496)
dal lato rame nelle sue dimensioni reali. e MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI
(4EP496)
e COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE
(5EP496)
e CONTROLLO DI TONO PER HH-I (6EP496)
MAGGIO
e MIXER MODULARE (1EP596)
e FOTOCOMANDO MILLEUSI (2EP596)
e SALVALAMPADA E FARETTI (3EP596)
e LUCI LAMPEGGIANTI (4EP596)
e INIETTORE DI SEGNALI (5EP596)
R COMPENSATO
HH-FI CAR
Ecco il prototipo
del fader elettronico come
da noi realizzato e collaudato. Nel piano
di montaggio e nel circuito stampato di
pag. 61 non appaiono i due ponticelli della
foto, che non sono quindi necessari.
I ponticelli
posti sotto alle
resistenze non
sono necessari
poiché si è
ovviato con un
diverso
disegno dello
stampato.
zi d' autoaccessori.
Sugli autoveicoli non predisposti occorre
collegare l'alimentazione e la massa
dell'apparecchio ricevitore direttamente
ai morsetti della batteria, evitando la
I tanti derivazione su linee che alimentano altre
condensatori apparecchiature. Per la soppressione dei
elettrolitici
disturbi è normalmente sufficiente inse-
presenti
rire un condensatore fra il morsetto posi-
nel circuito
tivo della bobina d'accensione e la
(11 per
massa, ed un altro in serie con il cavo ed
l'esattezza)
il morsetto positivo del regolatore.
Nell'ipotesi in cui la bobina sia fissata
vanno montati
sulla carrozzeria, l'attacco deve essere
avendo cura
collegato al blocco motore con una trec-
di controllarne
cia di rame.
il senso
A questo punto, se la schermatura non è
d'inserimento
ancora sufficiente, occorre inserire
nel piano
appropriati filtri in serie sull'alimenta-
di montaggio.
zione dell'autoradio e sul morsetto posi-
tivo della batteria.
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mando il numero 02/2049831.
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ELETTRONICA
ANNO 25° - Novembre 1996
PROIETTORE PER PC
Esistono molte attività nelle quali, oltre al contenuto, è molto importante anche la forma. In certi casi addirittura questa è più
importante, soprattutto quando il problema è quello di comunicare ad un gruppo più o meno numeroso di persone. In questo
settore le tecniche si stanno evolvendo e la Polaroid, attenta a queste esigenze, ha realizzato Polaview, che permette di proiettare
le immagini direttamente dal persona! computer. Tutti i dati in uscita dal video terminale possono cioè essere trasferiti
direttamente suII'apparecchio che, attraverso una matrice di cristalli liquidi retroiI!uminata, proietta sulla parete l'imm agine.
Questo dispositivo offre dunque la possibilità di realizzare presentazioni molto efficaci e gradevoli, corredate da animazione e da
tutte quelle caratteristiche positive che il moderno software può garantire dal punto di vista della veste grafica delle immagini.
Le presentazioni possono anche essere fatte in piena luce, perché l'apparecchio ha una notevole potenza luminosa (300 lumen).
Grazie allo zoom motorizzato è possibile controllare a distanza la dimensione dell'immagine, il cui diametro può variare dal a 5
metri. L'installazione dell'apparecchio, che comprende anche un altoparlante, è facilissima; il suo peso piuttosto contenuto e
l'ingombro minimo permettono inoltre un agevole spostamento e trasporto in qualunque situazione. Lire 18.600.000.
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COMPATTO E POTENTE
La Grundfos Electronics ha una tradizione consolidata nello sviluppo
di dispositivi per sistemi di controllo ad elevate prestazioni adatti a
spazi ridotti; la DuPont è invece all'avanguardia nel settore
dei materiali per la realizzazione di circuiti con le tecniche multistrato.
La prima ha scelto materiali prodotti dalla seconda per lo sviluppo
di un nuovo convertitore di frequenza molto compatto contraddistinto
dalla sigla X3000. Nel suo ridotto volume sono contenuti tutti i
componenti relativi sia al circuito di controllo che allo stadio
di potenza. Grazie ai materiali impiegati e al minimo numero
di interconnessioni il dispositivo offre un'elevata resistenza
alle sollecitazioni meccaniche. Inoltre, grazie alla perfetta
compatibilità dei vari elementi dal punto di vista termico, questo
dispositivo è in grado di garantire le massime prestazioni anche
alle temperature elevate. Esiste in versione mono/trifase, con potenza
fino a 5kW, ed in versione trifase con potenza 14 kW.
Ricerca DuPont-Grundfos.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 5
ANTICALCARE
MAGNETICO
Senza intervenire direttamente nell'impianto idraulico
è possibile impedire il deposito di calcare in qualunque
conduttura grazie alle onde elettromagnetiche: basta fissare
questo apparecchio ad un tubo con gli appositi morsetti.
L'ELETTRONICA
IN PUGNO E sistono molte sorgenti dalle quali
sgorga dell'ottima acqua ma che
purtroppo nascondono un insidioso
Se poi intacca le serpentine resistive
degli scaldabagno elettrici o delle lava-
trici, al danno si unisce la necessità di
nemico per le tubazioni e per certi com- una costosa riparazione.
ponenti degli elettrodomestici.
Il suo nome scientifico, in chimica, è
carbonato di calcio, ma più comunemen- IL RIMEDIO
In moltissime te è chiamato calcare.
zone l'acqua È contenuto in dosi piccolissime Esistono diversi metodi, soprattutto di
potabile che ci nell'acqua ma, essendo poco solubile, tipo chimico, per eliminare la formazio-
arriva in casa ha col passare degli anni crea nelle tubazio- ne di depositi calcarei, che spesso richie-
un alto contenuto ni un deposito solido che può addirittura dono pesanti interventi sull'impianto
di calcare che, renderle inutilizzabili. oppure possono risultare dannosi per
a lungo andare,
si deposita sulle
pareti dei tubi,
ostruendoli.
CAMPO ELETTROMAGNETICO
~
or ·F"
ANTICALCARE
1: il campo elettromagnetico
applicato al tubo aumenta
la solubilità del carbonato di calcio
(cioé il calcare) contenuto
nell'acqua, impedendogli
di depositarsi. Il circuito integrato
contenuto nell'apparecchio genera
due onde a frequenze diverse
in grado di produrre tale campo.
2: il dispositivo si applica
direttamente al tubo da proteggere,
avvolgendo intorno ad esso due
conduttori già cablati al circuito.
GENERATORE DI EFFETTO
ALBA-TRAMONTO
Un interessante circuito, adatto soprattutto
per rendere più suggestiva l'illuminazione
di alberi di natale e presepi ma indicato anche
per applicazioni pubblicitarie o espositive.
a richiesta di pubblicare un circuito
L di questo tipo è arrivata in redazio-
ne, da parte di alcuni lettori interessati,
poche settimane prima del Natale dello Ecco il generatore di effetto alba
scorso anno, troppo tardi cioè per i tempi tramonto come da noi progettato
tecnici necessari per la progettazione e la e realizzato. Il grosso dissipatore
stampa su un numero di Elettronica Pra- di calore per TR1 è indispensabile.
tica che potesse uscire in tempo.
Niente di grave, comunque: dopo aver
studiato e realizzato, nel nostro laborato-
rio, un circuito davvero semplice ma
funzionale, lo proponiamo ora con un
buon anticipo, così che possa essere scarica di un condensatore attraverso abbiamo ritenuto ideale per un buon
tranquillamente realizzato e collaudato una resistenza, secondo un'opportuna risultato. Tempi più veloci si possono
per la prossima ricorrenza o, perché no, costante di tempo; l'adozione di un eventualmente ottenere diminuendo il
per altre applicazioni. amplificatore di corrente ad altissima valore di R I, più lunghi invece aumen-
Il circuito è stato impostato in modo da impedenza d'ingresso per il pilotaggio tandolo (per esempio portandolo sui 2
essere idoneo ali' accensione ed allo spe- della lampada adottata. MO). Tutto ciò si verifica in quanto
gnimento, grazie ad un opportuno devia- viene attuata questa sequenza: essendo
tore, di una o più lampade a bassa ten- SI in posizione "alba", CI inizia a cari-
sione (cioè 12±15 V) per una potenza UN PUGNO DI COMPONENTI carsi appunto attraverso R I; la tensione
totale sui 30 W circa. via via crescente che si localizza ai suoi
Questo dispositivo consente quindi di Cominciamo l'esame dello schema elet- capi viene sentita dall'ingresso non
abbellire, col suo effetto luminoso, pre- trico supponendo che SI sia inizialmente invertente di ICI, il quale è di tipo tale
sepe, albero di Natale, stelle comete disposto nella posizione "tramonto"; (TL 071, con ingresso a FET) e cablato
eventualmente sparpagliate in casa dando tensione al circuito (cioè accen- in modo tale da presentare un'impeden-
oppure vetrine di locali, con un effetto dendo un alimentatore in grado di eroga- za di valore elevatissimo, così da non
piuttosto spettacolare o quantomeno sug- re I4±15 Ve 3%4 A), vediamo che la caricare minimamente e, quindi, da non
gestivo, oltretutto con la sicurezza di un lampada LP si accende per un breve alterare la costante di tempo R 1xCI
circuito alimentato a bassa tensione: flash (4+5 secondi) alla sua massima l'impedenza d'ingresso è infatti
attorno a questi impianti sappiamo che luminosità per poi spegnersi e rimanere dell'ordine di 10 2, vale a dire un
quasi sempre sono presenti dei bambini. tale: il circuito è ora pronto ad intrapren- milione di MQ. L'uscita di ICI va a
Dopo questa breve presentazione, pas- dere il suo ciclo di funzionamento pilotare, tramite R2, un transistor di tipo
siamo all'esame del circuito da noi secondo quanto previsto. Darlington con uscita sull'emitter: anche
messo a punto all'insegna della sempli- Deviando allora Sl in posizione "alba", questo è uno stadio amplificatore ad ele-
cità. Il circuito infatti basa la sua costitu- LP inizia gradatamente ad illuminarsi, vata impedenza, che ha lo scopo di for-
zione su due aspetti elementari ma fon- raggiungendo la luminosità massima in nire una forte amplificazione di corrente
damentali dell'elettronica: la carica e circa 2 minuti; questo è il tempo che )»
e1
per essere in grado di pilotare una lam- Nel caso si desideri realizzare un effetto
pada da 30 W, una lampada cioè destina- ancor più completo e suggestivo, occorre
ta ad assorbire circa 3 A. Con prevedere due di questi circuiti, fatti fun-
■ questa impostazione circuitale, zionare in modo opposto l'uno all'altro
Per ordinare ino rancore te o»i
consiste di ICI e TRl) presenta
(per ottenere ciò, basta agire in senso
contrario sul deviatore S l), così da rea-
basetta e componenti
•
ozi@go i si@ie es
soche nullo, mentre Ii guada-
lizzare, all' atto dello spegnimento della
lampada "sole" (cioè al completamento
co,d'IC8 1 EP096 gno in corrente è fortissimo.
Per completare il ciclo di fun-
della fase "tramonto"), l'accensione di
altre piccole lampade simulanti le stelle
'm
vedere a Pag 35 S, E
zionamento ~el nostro circuito,
quando LP è completamente
accesa essa rimane stabilmente
o, perché no, di un'ulteriore lampada
(medio-piccola, stavolta) per realizzare
un effetto-luna. In questo caso, anziché
in questo stato (Cl è ormai completa- LP, dobbiamo installare un gruppo di
mente carico) finché noi, agendo sul lampadine di tipo pisello, da 12 V- 50
COMPONENTI
R1 = 1 MD
deviatore SI, non andiamo a scegliere la
condizione operativa "tramonto".
mA, o ancor meglio da 24 V- 50 mA,
vista la poca luce che devono fare, tutte
R2 = 3302 Da questa manovra parte istantaneamen- collegate fra loro in parallelo.
Ci=C2=100F-24 V te la seconda fase del ciclo, nel senso L'ultimo componente del nostro circui-
(elettrolitici) che C 1 inizia la sua lenta scarica, sempre to, ovvero il condensatore C2, ha la sem-
attraverso Rl, data l'enormemente più plice funzione di disaccoppiamento
IC1 = TL 071
elevata impedenza d'ingresso di ICI; dell'alimentazione.
TR1 = BDX87B (Darlington)
un'altrettanta lenta diminuzione di lumi- L'estrema semplicità del circuito che
LP = lampada da 12 V nosità di LP ci conduce sino allo spegni- abbiamo sin qui esaminato non evita
30Wmax mento totale, che simula la notte, in un però il fatto di dover prestare una certa
Vcc = 14+15 V tempo sostanzialmente uguale a quello attenzione ad alcuni aspetti costruttivi
S1 = deviatore 1 via richiesto per 'effetto "alba". che è opportuno discutere ancor prima di
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 1 O
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ingerci al montaggio vero e proprio. lavoro del circuito, e quindi di TRl. RICEVIMENTO DELLA MERCE CATALOGOOMA INGGIOSU
II Darlington TR 1 è destinato a scaldare Nella prima colonna è indicata la tensio- RICHISTA
Se cerchi componenti o strumenti non presenti in questa pagina
cchio, tanto più quanto più elevata è ne che ritroviamo ai capi di LP (VLP scrici o invia un fax al n. 039-9920107
potenza della lampada: occorre per- via via che si evolve il ciclo di accensio- oscilloscopio
tanto adottare un dissipatore adeguato. ne (ma è lo stesso allo spegnimento). ~ 260.000
Quello da noi usato, e quindi illustrato Nella seconda colonna abbiamo riportato
Caratteristiche:
nel disegno e nella foto, è appena suffi- la tensione che invece risulta localizzata 1 O m per divisione.
iente; quindi, se la lampada usata assor- ai capi della giunzione C-E di TRl. Base dei tempi:
be 1l massimo della potenza prevista (30 Nella terza colonna vediamo l'intensità da 50 mS a 0,5 uS per
) e l'utilizzo del dispositivo si prevede della corrente che di conseguenza viene divisione
lungo e ripetuto, è addirittura meglio assorbita e che attraversa TRl ed LP. Schermo 3x5 con reticolo. 220 V 4,5 Kg.
usarne uno più grande, o quanto meno Moltiplicando questi ultimi due valori Manuale in italiano.
più lungo che sporga cioè di altrettanto (VCE e IASS) otteniamo la potenza TRAPANINO funzionante con battere stilo
dallo stampato. Per meglio intenderci, effettivamente dissipata da TRl, indicata Accessori: tre pinze, due punte, due mole. E 34.000
viene riprodotta una tabella (qui sotto) come PW, che deve quindi essere ceduta
che illustra la potenza che deve essere all'ambiente circostante per evitare peri-
approssimativamente dissipata da LP colosi surriscaldamenti di TR 1; come si TRAPANINO 9 '- 18DCV da 8000 a 18000 giri.
(PW) nelle varie e possibili condizioni di >»>» con tre pinze,due punte.mole. E 31.000
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stenze cementate m. ~ 2O 000 -10 quarzi 4MHz ~10.000
dal lato rame nelle sue dimensioni 80 moduli logici ~ 10.000-7 cuscinetti a sfera E 20.000
reali. 1 motorino 9 Vcc con encoder E 15.000 - 100 condensa-
tori m. ~ 15.000 -1 motorino p.p 200 step E 15.000
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nylon x C.S. E 3.000 - 25 fusibili misti ~3.000- 1 finecor-
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che TR1 deve dissipare nelle varie metri m. E 15.000 - 1 motorino 9 Vcc ~10.000-150 trim-
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forare c.s.,utensili,kit educazionali prodotti per hobbistica.
GENERATORE DI E
ALBA· TRAMONTO,
può vedere, essa può raggiungere il
valore di 16,5 W, anche se questo avvie-
ne solamente durante il ciclo operativo
vero e proprio. È quindi evidente che il
radiatore che funge da dissipatore di
calore, oltre ad avere una superficie suf-
ficiente, deve anche godere di un buon
ricambio d'aria. Se LP resta accesa a
lungo, essa genera una forte quantità di
calore; pertanto anche la lampada si
deve montare in modo tale da non surri-
scaldare oggetti molto vicini, come
carta, plastica o altro, pena il pericolo di
mandare addirittura a fuoco questi mate-
riali più o meno infiammabili. Quindi
Tra il transistor TR1 ed il dissipatore va inserito il kit d'isolam ento qualche precauzione e un po' di buon
costituito dal foglietto di m ica, disponibile già sagom ato a m isura senso non guastano anche nel posiziona-
e forato in corrispondenza dei term inali. mento di LP. A questo proposito è
•
ca; Tè in secondi. R in ohm e C in
~
t farad. Nel nostro caso abbiamo:
T - 1.000.000 • 0,0001 = I00 se-
condi.
~ \si.i In pratica si deve tener presente che
il valore dei condensatori elettrolitici
( che comunque devono sempre esse-
re nuovi e di b11011a qualità) è poco
- preciso, per cui possiamo aspettarci
@ @o una costante di tempo compresa, in
questo caso, fra 80 e I 60 secondi.
MONTAGGIO
ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
SU CIRCUITO STAMPATO
La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
Tutto ciò premesso, veniamo ora al del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
montaggio vero e proprio, per il quale punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
noi siamo ricorsi ad opportuna basetta a Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
circuito stampato, su cui si comincia con saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
l'inserire i due resistori e lo zoccolo a 8 della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
piedini per ICI. Nel montare i due con- posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
densatori presenti, ambedue elettrolitici, +/- 1 %. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp°
si deve tener conto della polarità, ripor- Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
tata sia sul corpo degli stessi sia sul dise- -Temperatura regolabile: da 50'C a 400°C
gno di montaggio. - Alimentazione : 220 Volt
Il deviatore S 1 è del tipo a montaggio
coricato sul bordo della basetta, dopodi-
ché si inseriscono ancora alcuni termina-
li ad occhiello per il cablaggio esterno
verso lampada ed alimentazione.
I La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
e2?
mento tra circuito ed alimentazione, cavi
che devono essere abbastanza grossi da
operare con le correnti previste (specie
se devono essere lunghi, occorrono un
paio di mmq di sezione). Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
COMANDO
E SET
B
/'J '
I
R6
16
10
3
IC
as.}
o
R4
12
TR
3,,
SZDL
8
++
'
complessivo 5
del temporizzatore
di rete. I componenti
che incidono
o j'
sui tempi
di temporizzazione
sono C3, R5, T, P
·O
''
II
INGRESSO ,,,. A./ OSTAeiJJ
o
USCITA '20 V A./
COMPONENTI
R1 = 560
R2 = 2,2 k.Q
R3 = 4,7 kO
R4 = 22 kO
R5 = 10kO
R6 = 330 .Q
C1 = 1000 mF - 16 V (elettr.)
C2 = 4,7 mF - 16 V (elettrolitico)
C3 = 150 kpF - poliestere
IC = 4060B
B = ponte raddrizz. WL 005
Q = BC304
D = 1N4148
RL = relé 12V • 4021
TR = trasf. A.T. per C.S.
P = trimmer 220 k.Q
T = trimmer 22 k.Q
ELETTRONICA PRATICA - Novembre.1996 - Pag. 16
TEMPORIZZATORE DI RETE
La gamma dei tempi è definita dai com- secondi; (1.900)x8 192=0,0011111x8192= Nel montaggio del ponte di diodi
ponenti dell'oscillatore (C3, R5, T, P, e 9,102 Hz. occorre controllare il senso
in minor misura R4). Il numero 8192 scaturisce da: d'inserimento controllando
2":2=16384:2=8192; questo perché il l'orientamento dei piedini
segnale generato dall'oscillatore (pin 9) nel piano di montaggio.
PICCOLE MODIFICHE prima di essere prelevato al pin 3, viene
fatto passare attraverso 14 stadi ognuno
Volendo ottenere tempi diversi bisogna dei quali divide per 2, per cui il periodo
tenere presente che la relazione tra fre- sarà uguale all'inverso della frequenza al
quenza (rilevabile al pin 9) e tempi in pin 9 moltiplicata per 2, ma siccome il
uscita è la seguente: T=(I:F)x8192 per temporizzatore è attivo solo per la
cui F=(1:T)x8192 dove F=frequenza al semionda negativa (appena inizia il fron-
pin 9 in Hz e T=tempo in uscita in te positivo il temporizzatore si azzera) il
secondi. 2"va diviso per 2.
Ecco un esempio: facendo funzionare Al piedino 5 di IC può essere applicato
l'oscillatore ad una frequenza di 5Hz il un led ( come indicato dallo schema) il
tempo di uscita è (1:5)x8192-0,2x8192= quale lampeggia per tutto il tempo della
1638,4 secondi= circa 27 minuti e mezzo. temporizzazione ad un ritmo proporzio-
Volendo ottenere una temporizzazione nale alla frequenza dell'oscillatore.
di uscita di 15 minuti esatti la frequenza Il circuito può essere racchiuso in un
al pin 9 dovrà essere di: 15x60=900 contenitore di plastica.
I o I
I o Il circuito
stampato
è qui visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni reali.
La realizzazione PULSANTE
ON START
richiede molta
o precisione.
RL
TR
Piano di montaggio
del temporizzatore di
rete. Il pulsante start
deve avere i contatti
in grado di sopportare
una corrente
proporzionale al carico
applicato al circuito.
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CATALOGO GENERALE 1996
LABORATORIO
INTERFACCIA DI MISU
PER 'INDUTTANZA
Un sistema in grado di misurare una gamma molto
ampia di valori di induttanza, precisamente da lH
a 20H. Per la lettura si può usare un semplice tester.
Ecco il prototipo
dell'interfaccia di misura
per l'induttanza come da noi
realizzato e collaudato.
:, r z R5
R2 .J. le
Il -
2-
C71
I=
TR1 Il FT1
Cl ld
3.
C6
$ b
il E c2
R1
+
C3
11
è;
R3 TcC7
• ± ~
li
~"
t
4-,, ■
■
-- . --· -- . --· -- . -- . -- . -. - .
Schema elettrico dell'interfaccia per misurare l'induttanza;
la zona racchiusa entro il riquadro tratteggiato corrisponde
al montaggio su basetta a circuito stampato.
preesistenti e disponibili
del radiotecnico o dell'hot
"advanced", e che comunque sono: un
generatore di segnali, un frequenzimetro
ed un tester universale (o quanto meno
COMPONENTI un voltmetro). Premessa quelli che deve
R1 = 1000
R2 = 10kO
Per ordinare essere l'impostazione del sistema di
misura, andiamo ad es
R3 = 33002
R4 = 2,2 MQ
basetta e componenti zionamento di principio ed mn parucolare
la costituzione del circuito specifico da
R5 = 330Q
R6 = 3302
codice 3EP096 I realizzare.
R7 = 47002
C1 = C7 =ca= C11 = C13 = 1000
vedere a pag. 35 LA MISURAZIONE
pF (ceramico) Lo schema elettrico inizia da un'entrata
C2 = C12 = C14 = 1 1,1F (ceramico MHz (anche decine), la seconda può E cui va collegato un generatore di
o mylar) arrivare a qualche centinaia di Hz. segnali a frequenza opportuna; può cioè
C3 = C9 = C1 O = 1 O 1,1F • 25 V Con questa indicazione pratica è più servire RF o BF secondo il tipo di bobi-
(tantalio) facile capire come la misura di un na e quindi il valore di induttanza che si
C4 = 47 pF (mica o ceramico NPO) campo così ampio di valori di induttanza vuol misurare.
C5 = 10.000 pF (mica o mylar) richieda l'utilizzo di costosissimi stru- Il segnale disponibile viene amplificato
C6 = 100 pF (mica o ceramico NPO) menti di tipo elettronico. Il sistema che dal transistor TR 1, il quale ba in realtà lo
TR1 = 2N2219 noi qui proponiamo comporta la costru- scopo, non tanto di amplificare quanto
TR2 = 2N3819 zione di un circuito piuttosto semplice quello di passare dalla bassa impedenza
DG = diodo al germanio ed economico, ma occorre subito preci- d'uscita del generatore ad un alto valore,
S1 = deviatore 1 via sare che è anche richiesto l'utilizzo di così da non caricare troppo la bobina di
S2 = interruttore ON-OFF alcuni strumenti che si suppongono cui si vuol misurare l'induttanza; è per
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996 - Pag 22
INTERFACCIA DI MISURA
-· PER L'INDUTTANZA
s 52
I inserisce C4 (da 47 pF) la misura si
intende in µH, quando invece è inserito
C5 (da 10.000 pF), la lettura è in mH.
In realtà, con C4 inserito, la capacità che
risulta in parallelo ad LX risulta di circa
stabilizzati.
Questo tipo di interfaccia richiede, come
fattore importantissimo, di essere realiz-
zata su una basetta a circuito stampato,
oltretutto disposto come nella versione
100 pF, in quanto le capacità parassite da noi suggerita: ciò garantisce il miglior
del circuito ed interne dei componenti risultato nella costruzione e le migliori
ammontano a 50+60 pF circa che vanno caratteristiche nell'uso.
ad aggiungersi, sommandosi, a C4. La realizzazione, specialmente seguendo
La precisione di lettura dipende tutta questo consiglio, è piuttosto semplifica-
e
12 V
dall'aver tenuto conto in modo esatto di ta. Si inizia il montaggio inserendo i
resistori, dopo averne controllato con
e questi parametri; ma con i valori indicati
si riesce ad ottenere una precisione che
sta dentro a pochi percento.
cura il codice colori, e realizzando il
ponticello in filo nudo presente vicino
La tensione di alimentazione prevista alla zona boccole. Si piazzano poi i vari
deve aggirarsi sui 12+ 13 V cc, meglio se »)»
+
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue
dimensioni reali.
c14
_,_.I
6)i:
Cl
Il eccessiva; funzioni correttamente, basta acquistare
1' 0
% Il b
basta
cioè porre
in serie
all'ingresso
un resistore
o realizzare una piccola serie di bobine
di valore noto (anche sotto forma di
RFC commerciali) da inserire come LX:
per esempio, 1 H - 22 H- 1O mH ecc.
Il sistema può apparire laborioso; ma
r, #»
+ di valore basta un po' di pratica, e risulta sempli-
1 compreso cissimo. Il circuito è in grado di lavorare
R1 2 fra 1 con frequenze comprese fra l 00 Hz e
I
e 10kO. 100 MHz, pertanto la gamma di misure
eseguibili risulta estremamente ampia.
Ecco quindi dimostrato che, chi possieda
» ir e # »
un paio degli strumenti indicati può rea-
lizzare col nostro circuito un induttanzi-
metro di buone prestazioni.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996 - Pag. 24
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SVILUPPO E STAMPA
I tre formati
Ovviamente usando lo stesso caricatore disponibili,
è possibile selezionare uno o l'altro dei che possiamo
formati a seconda del proprio gusto e del selezionare al
tipo di soggetto inquadrato. Tutte queste momento dello
informazioni vengono memorizzate su scatto sono il classic
uno strato magnetico trasparente che (10x15 cm, come
riveste la pellicola, brevettato dalla le stampe attuali)
Kodak, che non ha alcuna interferenza il panoramic (10 cm di altezza,
con l'immagine. 26 cm di base) e 'HDTV (10x18 cm)
Quando il caricatore viene consegnato al così chiamato poiché ha lo stesso
laboratorio di sviluppo e stampa, le rapporto d'aspetto previsto
)» per la TV ad alta definizione.
TEMPO
FOTOCAMERA DIAFRAMMA
ILLUMINAZIONE
DATA E ORA
FORMATO
FLASH
CARICATORE
RIUTILIZZABILE
PER STAMPE
SUCCESSIVE
CIRCUITI DI POTENZA
uando all'uscita di un amplificatore occorrono tensioni e
Q correnti elevate, quasi sempre gli scherni circuitali visti
finora non rappresentano una soluzione efficiente: occorre
allora ricorrere ad alcuni accorgimenti per evitare di usare
componenti speciali molto costosi oppure di sprecare inutil-
mente potenze elevate.
Per cominciare occorre tornare ancora una volta ai concetti di
polarizzazione di un transistor e di punto di lavoro. La rea-
lizzazione della prima, porta alla scelta del secondo, che é
costituito, nel caso ad esempio di transistor bipolare, dalla
coppia dei valori della corrente di collettore (le) e della ten-
sione fra collettore ed emettitore (Vce). Il punto viene solita-
mente scelto all'incirca a metà del grafico della caratteristi-
ca di uscita del transistor, nella zona cosiddetta lineare.
Supponiamo adesso per semplicità che il segnale applicato
all'ingresso dell'amplificatore sia una sinusoide: le oscilla-
zioni in uscita si traducono, con riferimento al grafico le-V ce,
in spostamenti del punto di lavoro. In particolare le oscilla-
zioni della tensione Vce comportano spostamenti lungo l'asse
orizzontale e da questo fatto si può capire che, se la loro La distorsione detta di cross-over è tipica degli amplificatori
ampiezza è elevata, vi è il rischio di cadere nella zona non di potenza: in questo numero ne spieghiamo il perché,
lineare del grafico, cioè quella vicino all'asse delle ordinate, ne proponiamo la verifica sperimentale e suggeriamo un circuito
in cui tutte le varie rette partono dall'origine e si incurvano che la elimina.
»>»
ossibte
~.. ~-.~~•P
. presenza di distorsione di
la
cross-over nel circuito amplificatore push-
pull di cui proponiamo la costruzione.
Lo schema e i componenti utilizzati sano
illustrati alla pagina che segue.
prima di raggiungere l'andamento quasi orizzontale.
Da un punto di vista pratico questo significa ottenere in uscita
un segnale distorto, che cioè non riproduce la forma di quel-
1: per realizzare il circuito occorrono due alimentazioni da +6 e lo in ingresso: questo risultato spesso non è accettato, soprat-
-6V rispettivamente; i due transistor T1 e T2 sono un BFR40 tutto se l'amplificatore è utilizzato in campo audio.
ed un BFR80 (oppure equivalenti) rispettivamente. Il carico deve li rimedio più ovvio a cui si può pensare è quello di utilizzare
essere almeno di 62 e il segnale sinusoidale d'ingresso deve un transistor che permetta ampie escursioni della tensione
avere un valore di picco di qualche volt. Vce, ma allora intervengono altri problemi. Innanzitutto quel-
lo di ricorrere a transistor di potenza, quindi più ingombranti
2: il punto di lavoro (B) di ciascun transistor si trova all'estremo e più costosi; in secondo luogo quello di avere elevati valori
di tensioni e correnti di polarizzazione, che danno luogo ad
della caratteristica di uscita e sono amplificate le semionde di un
un dispendio "a vuoto" di potenza elevata.
solo segno; negli amplificatori visti finora il punto di lavoro era al
Per fortuna esiste una soluzione circuitale, che è quella di cui
centro della caratteristica (A) e l'intera onda veniva amplificata. si propone la realizzazione, per scavalcare il problema.
+Vcc
1 j I 2• le
li
3 /
I I I lf ' A
CARICO,
I I
= A
Vcc
B
3:spesso gli amplificatori di potenza sono piuttosto
+Vcc
ingombranti. In questo esempio di stadio push-pull si notano
i dissipatori richiesti dall'alta temperatura raggiunta dai due
transistor impiegati e i due trasformatori, obbligatori se si usa
l'alimentazione ad una sola polarità. R1
Vin
u CARICO
Vcc
to al negativo dell'alimentazione (per questo circuito occorro- "spinge" le onde negative dal di sotto; il verbo "to pull"
no sia l'alimentazione positiva che quella negativa). Le basi dei significa invece tirare ed è riferito alla funzione del transistor
due transistor sono collegate fra loro e fra queste e la massa é NPN nei confronti delle sernionde positive. Al di là del nome,
applicato il segnale d'ingresso da amplificare; il carico viene più 'o meno felice o apprezzabile, quello che è importante è
invece collegato fra l'emettitore dei due transistor e la massa. che con questo circuito viene sfruttato l'intero campo di
Con questa configurazione circuitale, il punto di lavoro di variazione della Vce in zona lineare senza praticamente alcun
entrambi i transistor si trova all'estrema sinistra (e in basso) dispendio di potenza a vuoto.
del grafico Ic-Vce, a tutto vantaggio della potenza consumata Vale la pena aprire una parentesi sul concetto di classe di un
a vuoto: infatti se il transistor è interdetto la corrente continua amplificatore, che entra in gioco tutte le volte che si parla di
vale quasi zero. amplificatori di potenza. Si distinguono innanzi tutto gli
Quando nel segnale in ingresso (che continuiamo a supporre amplificatori di classe A da quelli di classe B e di entrambi
sinusoidale per semplicità) la semionda è positiva, solo il abbiamo appena parlato. La classe A è quella degli amplifica-
transistor NPN conduce; viceversa, quando la semionda tori nei quali il punto di lavoro del transistor e scelto in modo
diventa negativa, è solo il PNP a condurre. tale che lo stesso conduca durante tutto il periodo di oscilla-
Questo tipo di configurazione circuitale è chiamata a simme- zione del segnale in ingresso: tutti gli amplificatori visti nelle
tria complementare oppure push-pull: il verbo "to push" puntate precedenti sono di classe A. Un amplificatore invece
significa spingere ed è riferito al fatto che il transistor PNP »>»
è di classe B (oppure "lavora in classe B") se i transistor sono Lo scopo si ottiene innanzitutto grazie a due diodi collegati,
collegati in modo tale da condurre solo per metà del periodo in serie fra loro, fra le basi dei due transistor: in questo modo
di oscillazione del segnale in ingresso. entrambi i transistor si trovano in conduzione anche se il
L'amplificatore push-pull appartiene dunque alla classe di segnale applicato in ingresso è nullo. _Il circuito di polarizza-
funzionamento B e rappresenta una soluzione semplice ed zione è costituito da due coppie di resistenze, collegate in
efficace per l'ottenimento di ampi segnali in uscita. configurazione del tutto simmetrica. Una delle due coppie,
Occorre però conoscerne anche i limiti, che riguardano la collegata fra i due emettitori del transistor, ha lo scopo di sta-
fedeltà del segnale stesso, in quanto questo tipo di circuito bilizzare termicamente il circuito. La caratteristica di questo
comporta sempre una certa distorsione. La ragione sta nel tipo di amplificatore è che, se il segnale in ingresso ha picco-
fatto che ciascuno dei due transistor, prima di iniziare a con- la ampiezza, entrambi i transistor conducono; aumentando
durre, richiede come è noto una caduta di circa 0,7 V fra base l'ampiezza dell'onda in ingresso, ciascuno dei due transistor
ed emettitore. In altri termini questo significa che non basta conduce solo in corrispondenza di una delle due semionde.
che la tensione della semionda in ingresso sia maggiore di Dunque viene realizzata un'amplificazione di potenza evitan-
zero volt per ottenere un segnale in uscita e pertanto il segna- do la distorsione di cross-over tipica del circuito precedente.
le amplificato prelevato sul carico presenta degli intervalli, in Questo tipo di amplificatore è chiamato anche di classe AB,
corrispondenza dei suoi cambi di segno, di valore nullo. essendo una via di mezzo fra le due classi di cui si è parlato
Questa forma di distorsione è detta di cross-over e si manife- in precedenza. Si comporta infatti come amplificatore di clas-
sta, oltre che nel push-pull, anche in altri amplificatori di se A nei confronti dei segnali di piccola ampiezza, mentre
potenza. L'esperimento proposto in questo numero consiste, funziona in classe B per segnali di ampiezza elevata.
oltre che nel realizzare l'amplificatore, anche nel verificare Nei due tipi di circuito esaminati viene fatto uso di doppia
ali' oscilloscopio tale distorsione, che mentre è accettabile in alimentazione, che non sempre può essere facile da ottenere
un circuito di controllo non lo è certamente in un amplificato- o conveniente. È possibile realizzare lo stadio complementare
re audio. Il primo tipo di soluzione a questo problema consi- di classe AB anche con la sola alimentazione positiva, purché
ste nel realizzare un circuito nel quale i transistor sono pola- venga inserita una coppia di trasformatori, detti di sfasa-
rizzati in modo tale che le loro giunzioni base-emettitore mento: il primo accoppia il segnale d'ingresso alle basi dei
entrino in conduzione anche con segnali di piccola ampiezza. transistor, il secondo accoppia l'uscita dei transistor al carico.
adattamento d'impedenz
con trasformatore
È già stato detto che il problema dell'accoppiamento di ve correnti (J I, 12) è pari ali' inverso del suddetto rapporto
impedenza fra circuito e carico è importantissimo in elet- fra numero di spire. Essendo l'impedenza del primario
tronica. Lo scopo dell'accoppiamento può essere quello di pari a VI/I, basta scrivere questa formula in funzione di
ottenere sul carico la massima tensione possibile, il mas- V2 e 12 ricordando le relazioni fra le varie grandezze.
simo trasferimento di potenza da un circuito ad un cari- Il calcolo. più difficile da descrivere che da fare, porta alla
co oppure il massimo rapporto segnale/rumore. seguente relazione fra Z1 = VIII e Z2 = V2/I2: l'impe-
Qualunque sia il requisito sull'impedenza di un circuito, denza collegata al secondario "vista" dal primario é pari
spesso è difficile ottenere il valore ideale progettando in all'impedenza del secondario moltiplicata per il quadrato
modo opportuno i parametri dell'amplificatore. [n tal caso del rapporto fra li numero di spire dell'avvolgimento
viene in aiuto il trasformatore come elemento di accoppia- primario e quello delle spire del secondario.
mento di impedenza fra un circuito ed un carico. Può stupire il fatto che la trasformazione di impedenza
In questo discorso si parla di trasformatore ideale, quel- mediante trasformatore, che è un componente contenente
lo cioè dove il rapporto fra tensione al primario VI e ten- induttanze, si traduca in una semplice moltiplicazione per
sione al secondario V2 è pari al rapporto N fra il numero un numero. Si tratta infatti di un risultato conseguente
di spire dell'avvolgimento primario (Nl) e quello delle all'ipotesi di trasformatore ideale, che peraltro è del tutto
pire del secondario (N2) e dove il rapporto fra le rispetti- accettabile ai fini pratici.
z1 Nel progetto di un adattamento
I1 12 di impedenza con trasformatore
si conosce Z2 (oppure Z1) e si deve
calcolare qual è il rapporto fra numero
di spire agli avvolgimenti per ottenere Z1
(oppure Z2)
V1 z2
Z1 =
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PEGGIO DAL
CARICATORE POLAROID
Semplice circuito, al contempo didattico ed utile,
per avere un pratico segnalatore luminoso prelevando
la corrente dalla pila contenuta nel caricatore
delle macchine fotografiche Polaroid, che normalmente
viene buttato.
inceramente, dobbiamo riconoscere 1
S che l'interesse di questo articolo non
sta tanto nel circuito vero e proprio, pure
utile ed efficente, quanto nella sua ali-
mentazione ... a pile gratuite.
Sì, è proprio così, e spieghiamo il banale
mistero. Le moderne macchine fotogra-
fiche Polaroid usano caricatori porta pel- 1: ecco il prototipo dello
licole che al loro interno contengono una speciale lampeggiatore
pila di qualità molto affidabile: si tratta come da noi realizzato
infatti della sorgente di alimentazione e collaudato.
che fa funzionare tutta la macchina foto-
grafica, e che quindi interessa recupera- 2: per collegare il circuito
re. La serie di fotografie qui riportate ai contatti della pila
consente di seguire passo-passo questa a sacchetto non si può
operazione di recupero. usare la saldatura: bisogna
Una volta che siano state scattate tutte le arrangiarsi con mollette
foto contenute nel telaio-caricatore, in fermacarta.
genere questo telaio viene tolto e butta-
-
sente che i contatti d'uscita, ovvero i
poli della pila, non sono saldabili, per
>»>)
I
I R1
LP(8
I 6
2
e
7 I C t
i;,======a♦======t2 I " vcc
e
C1
e
51
Schema elettrico
L del semplice
TR1 lampeggiatore che
R2
trae la sua
alimentazione dagli
astucci Polaroid.
L __
COMPONENTI
R1 = 820 TR1 = 2N1711
R2 = 820 TR2 = 2N1711
R3 = 4702 S1 = deviatore singolo
Variante circuitale
C1 = 220 F - 16V a zero centrale allo schema elettrico
(elettrolitico) LP = 6V • 300 mA nel caso vogliamo
IC1 = LM3909 Vcc = 6V usare due lampade
anziché una come
1·-·-·-· nello schema base.
I
6
63
2 t
LP
IC 1 R3
e
VCc
e
8-----
l g Ic
wg.. 6
w7,
R2
51
l'==,=====t========-======7<1 r-===~
LAMPEGGIO DAL CARICATORE POLAROID
cui il prelievo della corrente va arrangia-
to in qualche modo: un sistema molto
semplice è l'utilizzo delle clips o mollet-
te fermacarte. È però necessario prestare
molta attenzione nell'infilare la molletta
d'acciaio, per non correre il rischio di
forare il contenitore: ciò infatti, oltre a
danneggiare pressoché irreparabilmente
la pila, potrebbe anche provocare la fuo-
riuscita dei liquidi interni, che corrispon-
dono sempre a sostanze chimiche peri-
colose. Ovviamente, collegando in serie
due o più di questi "sacchetti di corren-
te" si possono ottenere tensioni pari al
doppio, al triplo, e così via: e il costo
resta sempre molto basso (a meno che
non venga in mente di andare a compra-
re apposta gli astucci e di buttare le foto
senza usarle). Ecco allora che, sia per
utilizzare questo piccolo ben di Dio, sia
per stupire i nostri amici estraendo la
corrente che serve a far funzionare un
circuito elettronico da un sacchetto di
plastica e cartone, abbiamo messo a
punto un progettino di probabile utilità e
di sicuro effetto. 1: il deviatore S1 si salda siasi sorgente a 6V ... non a sacchetto.
Proponiamo cioè di realizzare un piccolo direttamente sul lato rame Dedichiamoci allora alla descrizione del
lampeggiatore che, male che vada, può della basetta. nostro circuitino.
sempre essere alimentato con una qual- Occorre eseguire una saldatura Lo schema elettrico complessivo del
con abbondante stagno in modo nostro circuito applicativo è composto
da ottenere un solido fissaggio da ben pochi componenti: un integrato,
meccanico. un transistor, due resistenze ed un con-
densatore, nonché un minideviatore.
2: il circuito stampato è qui visto
dal lato rame nelle sue dimensioni
reali. LAMPI GRATIS
r"+
2 EE i A L'uscita, cioè il piedino 4 di I Cl, va a
- .... c,
+~ pilotare, ai capi di R2, un transistor che a
RI
sua volta funge da pilota per l' accensio-
4I vcc
ne della piccola lampada LP, che è natu-
ralmente da 6V e che non deve superare
#il,
la corrente di 0,3 A. È interessante la
funzione di S 1, piccolo deviatore con
zero centrale: in questa posizione, indi-
cata S (spento) il circuito non è inserito
L
sull'alimentazione. Le due posizioni
»»
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 39
LAMPEGGIO
DAL CARICATORE
POIAROID
6 V
1: un qualsiasi tester, analogico estreme servono a scegliere le seguenti quanto semplice da realizzare. La nostra
modalità di funzionamento: quando Sl è versione è, per motivi di sicurezza ed
o digitale, consente di verificare
in C (come continua) l'accensione di LP estetici, costruita su una basetta a circui-
la tensione d'uscita della batteria
risulta non intermittente in quanto il cir- to stampato; ma in questo caso, data la
e la sua polarità.
cuito elettronico è escluso; la posizione L semplicità complessiva anche un altro
(come lampeggio) è appunto quella corri- tipo di supporto consente ugualmente
2: una volta individuata la polarità
spondente alla prestazione che ci promet- risultati regolari. Il montaggio comincia
contrassegnamola con un
tevamo di ottenere. dai due resistori, dal ponticello in filo
pennarello sul contenitore.
nudo e dallo zoccolo per ICl. L'unico
condensatore presente è elettrolitico e va
3: nel caricatore della pellicola, una
PICCOLA BASETTA quindi montato rispettandone la polarità
volta esauriti gli scatti, rimane
indicata. Per TR 1, il riferimento della
solamente il sacchetto batteria,
Possiamo ora dedicarci al montaggio del posizione secondo cui inserirlo è dato
facilmente estraibile.
nostro circuito didattico, tanto piccolo dal dentino metallico che sporge dal cap-
pellotto. Alcuni terminali ad occhiello
facilitano l'ancoraggio dei cavi di ali-
mentazione, all'estremità dei quali
vanno fissate le mollette di contatto di
cui abbiamo già parlato, e della lampada
di cui va comandata l'accensione.
Il deviatore a levetta figura qui diretta-
mente saldato sulle piazzole del circuito
stampato. Una volta che si sia montato
l'integrato nell'apposito zoccolo rispet-
tando il giusto verso di inserzione
(occhio alla posizione del piccolo incavo
che indica il piedino n1), il circuito è
già terminato e, ovviamente, in grado di
funzionare. Una variante a questa appli-
cazione può essere costituita dalla pre-
senza di due lampade che lampeggiano
alternativamente; per questo motivo è
fornito anche un secondo schema, che
però non prevede la posizione di luce
continua. Ed ora, buon divertimento con
le pile Polaroid!
APRllE LUGLI0-AGOSTO
GENNAIO e DOPPIO TELECOMANDO (1EP796)
e ROULETTE A 10 UD (1 EP496)
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e CUFFIA A RAGGI lllFRAROSSI (2EP196) e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496) I TEMPORIZZATORE TERGI (3EP796)
e ALIMENTATORE SWITCHING (3EP196) I MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI I ACCENSIONE ELETTRONICA (4EP796)
OSCILLATORE BFO (4EP196) (4EP496)
I COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE SETTEMBRE
FEBBRAIO (5EP496)
I TELECOMANDO IR (1 EP896)
I INDICATORE DI DECWRAZIONE (1 EP296) CONTIIOU.O DI TONO PER Hl•fl (6EP496)
e TESTA O CROCE CON UN LED (2EP896)
CUFFIA I RAGGI INFRAROSSI (2EP296) MUSICA MAESTRO (3EP896)
I SIMULATORE DI LOCOMOTIVA (3EP296) MAGGIO e TX PER TELEGRAFIA (4EP896)
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12:45:54 UTC NNNN(( [EOM]
12:46:05 UTC ZCZC [start] 435 [message 435] RSMIY40 LIIB 051200
12:46:13 UTC AAXX [SYNOP]
12:46:14 UTC 05124 [day: 05 UTC:1200] [Wind speed obtained from anemometer (knots)]
12:46:15 UTC 1606I [Italy, 45002 'N 00744'E TORINO/BRIC CROCE]
12:46:16 UTC 32865 [manned] [cloud height:2000-2500m] [visibility: 15km]
12 :46: 17 UTC 50603 [cloud cover:5/8] [ wind dir:60 deg, speed: 3]
12:46:18 UTC 10228 [air temp:+22.8]
12:46:19 UTC 20141 [dex-point temp:+14.1]
12:46:20 UTC 39423 [pressure at station level:942.3hPa]
12:46:21 UTC 48598 [geopotential:*598m (850hPa)]
12:46:22 UTC 50000 [pressure: increasing, then decreasing] [change in 3h: 0.0hPa]
12:46:23 UTC 85030 [cloud info]
12:46:24 UTC 91134 [height of base of lowest cloud: 330m]
12:46:25 UTC 333 [section 3]
12:46:26 UTC 55308 85357 [clouds:5/8, altocumulus, 2100m]
s, ! } [l+
questo caso con l'anemometro). ' pij
;;; j
! i
; i j i
i.... i,
LA TEMPERATURA
EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e può fungere
da radiomicrofono
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UN MICROFONO
DALL'ALTOPARLANTE
Anche gli altoparlanti ascoltano quello che noi diciamo.
Amplificandone il segnale possiamo realizzare
un ottimo microfono per radiotelefono,
utile in molte altre situazioni.
Ecco il prototipo dell'amplificatore
per altoparlanti come da noi
realizzato e collaudato.
--8I
+
:::i
■ I
R22 Il R4 R5 n r.s 1Jc6
I
nc0==
I
z
R7
-
Il
Al,
■ .
I ii-I ,
~
' I6
C7
_JL
2l
' I
C2
r. l
l
.é}-
I
I
I
R3 z Il Il
• 14
lb::====--.....,=====~========-=====-~====tJI===
COMPONENTI
R1 = 100Q C3 = 1500 pF (ceramico)
R2 = 10kO C4 = 2,2 F (ceramico)
R3 = 10kO es= 0,1 1,1F (ceramico)
R4 = 1000 C6 = 47 F- 16 V (elettrolitico)
RS = 1 O kQ (trimmer - pot.) IC1 = TL071
R6 = 1200 2 S1 = doppio interruttore
C1 = 2,2 1,1F (ceramico) AP = altoparlante (vedi testo)
C2 = 2,21,1F (ceramico) Vcc = 9 V
1 I
R
T
3 fori
appositamente
previsti e senza
preoccuparsi
della polarità: il
I senso
7 I
I d'inserimento
i
è obbligato
I dalla disposizione
I BF dei terminali.
PTT
1,, Il GND
%. 4 "
AL BOCCHETTONE
RTX
Indicazioni
pratiche su come
eseguire
il collegamento
di un eventuale
Schema complessivo potenziometro
dell'altoparlante esterno di
amplificato usato come regolazione della X
microfono; il riquadro preamplificazione.
tratteggiato indica la I tre cavetti y
parte elettronica vera devono fare capo
e propria, che è montata ai fori previsti
su apposito circuito sulla basetta per 3
stampato. il potenziometro.
A PORTE LOGICHE
Bellini Paolo, 21 anni di Cernusco lo logico ). L'uscita I pin 3è a livel-
sul Naviglio (Ml), ha realizzato lo I caricando, attraverso il diodo DI.
questo semplice circuito che gli il condensatore a una :efui('lne circa
è valso il premio in palio per il uguale a quella di alimentazione I?
migliore progetto del mese: un set YJ. Quando Cl si è caricato completa-
di prodotti Elto per saldare. mente tramite carica esponenziale gli
ingressi I e 2 sono a un livello logico
Ho costruito ques.to semplicissimo cir- I, quindi il piedino 3
COMPONENTI
kO
R1 = R2 = 10
cuito per completare la serie dei timer
in ci rcolarione. li progetto• in esame
Il condensatore C2 che precedente-
mente aveva eccitato I rdè ..i:··.herso
attiva un relè (normalmente aperto o TI) comincia una lenta
R3 = 4,7 kn
chiuso) subito dopo aver dato tensione verso D2 e PI (variand, p· .1da il
R4 = 22 k2
al circuito, per poi disattivarlo dopo un tempo di scarica).
C1 = 47 JIF-16V } certo lasso di tempo selezionabile. Le altre due porte servon
C2 = 1000 F-16V {elettr.) base di TR I (tramite R.:
Dando tensione, inizialmente il con-
C3 = 100 F-16V logico ben precisato. IO
densatore è equivalente a un corto cir-
D1 = D2 = 1N4148 cuito; quindi i pin d'ingresso della una tensione a gradino. II
D3 = 1N4007 porta nand (usata come un inverter) serve a proteggere TRI dalle
TR1 = BC 107 aranno collegati a massa (cioè a livel- sioni della bobina del relè.
IC1 = CD 4011
P1 = 470 kn (lineare) 0-0
03
I C 1
14
e
3
R2
--
I,
==-=t_ _____J
L è
R1
- +
c::::::J
C1
l
-C2
R3
R4
b!.
~
TR7
Ic3
2
>
+°
"~
\;.,.,
1-
I
<;" la base del transistor che va in conduzio-
.çs
se ne facendo eccitare il relè.
s:)'0; Quindi collegando i contatti d'uscita del
.O
'ì, relè in parallelo ai contatti dell interrut-
tore utilizzato per accendere le lampade
CREPUSCOlARE La fotoresistenza varia il suo di posizione o anabbaglianti, queste si
PER AUTO valore resistivo in funzione della
luce presente.
accendono.
01
e
vcc
+
/ l
+ J R2
I
f
e
- Il condensatore C3 presente nello sche-
ma serve per ritardare di qualche secon-
do la diseccitazione del relè. Per esegui-
e Cl C2 ">
b.)TR/ re la taratura, dopo aver collocato la
fotoresistenza in prossimità del cruscot-
to, bisogna attendere che venga sera e,
:~
non appena riscontriamo che è ora di
accendere i fari, dobbiamo ruotare lenta-
mente il trirnmer R2 fino a che il relè
FR non si eccita.
R1 = R2 = 2202 C2 = 1F {ceramico)
PEGGIATORE R3 - 15002
R4 = 680 kO
IC1 = NE555
DLV = led 5 mm verde
A DUE LED C1 = 10 F/16V (elettr.) DLR = led 5 mm rosso
C2
La frequenza di lampeggio può
essere aumentata, aumentando i
valori di R3, R4 e C2.
KIT
PER CIRCUITI
STAMPATI L 1s.ooo
Dotato di tutti gli elementi
necessari per la composizione
di circuiti stampati su vetronite
o bachelite, con risultati tali
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente
al percloruro.
--
Caratteristiche
- Consente un controllo visivo conti-
Nel 1895 Gugliemo Marconi
etteva e riceveva a di stanza i
primi segnali radio codificati.
strada ha compiuto la radio
• • • • - anni di vita!
nuo del proceso di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con il
prodotto finito.
- È sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per trattare
più di un migliaio di centimetri qua-
drati di superfici ramate.
CERCAPUNTI
PER AGOPUNTURA Un circuito che, rilevando il valore resistivo
della pelle, consente di individuare i punti
in cui eseguire l'agopuntura.
L'indicazione è fornita dal suono di un buzzer.
SCHEMA ELETTRICO
,"
R2
11
13
ICI \
RV1 I E
12
PILA 9V 1 Il CP1
3 5
IC1
IC1
) TIl // +
~ Il 6
Il
LED1
a Il Il C1
+ R1
w me"
#
Schema elettrico
dei cercapunti
PUNTALI
per agopuntura.
Piano di montaggio
del cercapunti per agopuntura.
La realizzazione è molto
semplice, tuttavia occorre
prestare attenzione
ai componenti polarizzati.
Vogliate spedirmi:
O l'apparecchio mod......... •
O il catalogo gratuito
cognome .
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CAP città ..
cOd. fisc./P. IVA .
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CERCAPUNTI
PER AGOPUNTURA
capunti) lasciandolo nello stato in cui si
trova mentre a quello nero (che utilizzia-
mo come massa) sostituiamo la punta
con un cilindretto metallico.
STIMOLATORE Ricontrolliamo infine tutto il circuito e
l'assemblaggio accertandoci di non
SENZ' AGHI avere commesso errori. Inseriamo la pila
nell'alloggiamento, diamo tensione azio-
nando l'interruttore a slitta S1, quindi se
il lavoro è stato svolto correttamente
vediamo lampeggiare il led ed udiamo
dei beep ad intervalli di pochi secondi.
L'agopuntura prevede, come dice Stringiamo il puntale più grosso nel
la parola stessa, una serie di "sfo- palmo della mano oppure fissiamolo alla
racchiature" un po' in tutte le cute con del nastro adesivo, mentre con
parti del corpo, tipo di trattamen- il secondo esploriamo lentamente la
to che per molti può risultare fa- zona oggetto del trattamento regolando
stidioso se non addirittura impres- la sensibilità del dispositivo attraverso il
sionante. trimmer RVI. In corrispondenza di un
Per aggirare questo problema esi- punto "Yang" o "Yin" aumenta notevol-
stono elettrostimolatori in grado mente la frequenza di lampeggio e dei
di applicare sulla nostra pelle una "beep" ( come se i due puntali fossero in
leggera scossa elettrica appog- corto circuito), pertanto con un pennarel-
giandovi due punte metalliche fra lo dermico possiamo ora segnare con
le quali si produce una scarica op- assoluta certezza 1' esatta posizione in
portunamente dimensionata. cui inseriremo in un secondo tempo
Noi abbiamo presentato il proget- l'ago o lo stimolatore analgesico. Coloro
to completo di un circuito di que- che sono avversi a questo tipo di terapia,
sto tipo nel luglio '94. Chi lo desi- potranno comunque utilizzare il circuito
deri può richiedere il numero ar- proposto come indicatore di continuità o
retrato o andarlo a cercare nella come macchina della verità, tenendo
propria raccolta. presente che ad una maggiore frequenza
dei "beep" il soggetto risulta certamente
turbato od alterato.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 60
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essere montato all'interno
del lunotto posteriore
dell'autovettura
nel modo che è
rappresentato
in questa
fotografia.
ECT o
TRAPPOLA PER TOPI
ALL'INFRAROSSO
Il dispositivo, molto diverso dalla tradizionale trappola
meccanica per topi, forse non è neppure nato per nuocere a
questi roditori perché, una volta "catturati", possono
tranquillamente essere liberati aprendo lo sportello.
È basato su fotocellule ali' infrarosso e su un circuito attuatore.
Un diodo all'infrarosso, incassato nel passaggio obbligato del
contenitore, trasmette raggi ad un fototransìstor: quando questi
vengono ostacolati (dal topo, ovviamente), viene attivato un
magnete che, grazie ad un contatto reed, aziona il motore che
chiude il passaggio. Per risolvere il problema fondamentale,
quello cioè dì far passare il topo dentro l'apparecchio, occorre
invece il tradizionale pezzo di formaggio. ire 14.500.
Opitec ( 39043 Chiusa- BZ- Via Frag, 26 - tel. 0472/846180 ).
A
D
OGNUNO LA SUA PILA
iamo uno sguardo a cosa ci offre il
mercato nell'ambito dei modelli di
assorbimento di energia: flash, teleco-
mandi, riproduttori audio portatili.
che la ricarica può anche durare alcune
ore: pertanto è bene munirsi di almeno
pila più conosciuti, escludendo cioè i La terza categoria è quella delle batterie una batteria di scorta per non restare mai
formati miniaturizzati adatti soprattutto ricaricabili, che sono decisamente con- privi di riserva di energia.
per gli orologi e le fotocamere, oppure venienti quando è previsto l'uso prolun-
quelli particolari per il clock dei compu- gato di un apparecchio. LE PRECAUZIONI
ter e delle videocamere o per i sistemi Il costo iniziale del dispositivo per la
tampone dei televisori. ricarica (quando non è fornito assieme Una volta scelto il tipo di pila più idonea
Parliamo cioè delle batterie stilo, torcia e ali' apparecchio stesso) viene infatti alle proprie esigenze, occorre seguire
mezza-torcia, transistor e piatta, presenti abbondantemente ammortizzato dalla alcune precauzioni per evitare di spreca-
in tre diverse tipologie: zinco-carbone, possibilità di utilizzare diverse centinaia re il prodotto acquistato e, in certi casi,
alcalina, ricaricabile. La pila zinco-car- di volte, se non addirittura I 000 volte, la danneggiare addirittura l' apparecchiatu-
bone, così chiamata dal materiale che stessa pila. ra. Se si usano pile ricaricabili, queste
costituisce i due elettrodi, pur con note- Occorre tener presente il fatto che vanno ricaricate solo quando sono com-
voli evoluzioni tecnologiche è quella che l'autonomia media di una pila ricaricabi- pletamente esaurite e non vanno mai
deriva direttamente dal modello del le è pari a circa la metà di un'alcalina e usate assieme a quelle usa e getta; inol-
1860 di George Lione! Leclanché.
Oggi è particolarmente indicata per tutte
Le pile
quelle applicazioni che richiedono bassi
zinco-carbone
livelli di energia, quali la sveglia del Anello isolante superiore Tappo in metallo
comodino oppure il rasoio elettrico. (1) sono le più nticorrosione (polo +)
Questi sono i formati più ''tradizionali" di pile che oggi sono prodotti nei tipi a zinco-carbone, alcalino
e nella versione ricaricabile.
Anello di chiusura
Conduttore
Separatore
lsolarre nferare
Contatto di base (polo -)
Involucro esterno
CONTROLLO DI VELOCITÀ
PER MOTORI ELETTRICI biezione: quanti ne abbiamo già che esempio d'impiego. L'hobbista può
Un dispositivo
di regolazione della
O visti di circuiti per la regolazione
della velocità? Controbiezione: quanti
usare il suo trapano con maggiore pro-
fessionalità e razionalità, iniziando le
velocità di rotazione dei sono i casi in cui si rende necessario, e
non solo per il settore hobbistico, un
perforazioni a bassa velocità di rotazione
delle punte per evitare strappi e bloccag-
motori elettrici alimentati adatto regolatore di velocità, come quel- gi indesiderati. La massaia o, per meglio
a corrente alternata, dotato lo che andiamo a presentare in queste dire, la padrona di casa può servirsi del
pagine, molto semplice ma altrettanto suo frullatore o macinatutto con migliori
di ottime prestazioni.
economico ed efficiente, addirittura risultati pratici e culinari.
E adatto per attrezzi dotato di prestazioni eccezionali? Il ferromodellista può disporre di un
da laboratorio, Beh, intanto che qualcuno pensa alla
risposta, noi proseguiamo facendo qual-
sistema in più per accelerare o decelera-
re a piacere la marcia dei propri convo-
elettrodomestici
o modellistica.
REGOLATORE REAZIONATO
E FILTRATO
RETE
±4 SCR
3 k Il 9
X
FL 1
, V
y
CT
R1
+
D2
C2
\-..
vedere a pag. 35 C1 =0,1F• 250 V e.a.
c2= 1 O F (vedi testo)
(con resistore
incorporato)
C3 = vedi testo morsettiera a 6 posti.
V a
~ DI
$.-
H k
a
g
?
a6mo
100 led m. ~ 10.000-60 sliders m. ~ 15.000 - 100 res-
stenze cementate m. ~ 20.000 -10 quarzi 4MHz ~ 10.000
80 moduli logici ~ 10.000 -7 cuscinetti a sfera 20 000
1 motorino 9 Vcc con encoder ~ 15.000- 100 condensa-
tori m. ~ 15.000 -1 motorino p.p 200 ste 15.000
3 • 1 breadboard con minuterie ~ 20.000- 150 d.sta2at
nylon x C.S. ~ 3.000 - 25 fusibili misti ~3000-tne
o sa 54 250V~ 2.500 -1display FND 800 ~ 3.000
c or-
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue Lente in vetro landa con apoggo trasparente diametro
lente 75 mm ~ 20.000
dimensioni reali. La realizzazione, data l'assenza
OCULARE DOPPIO: Ottimo per particolari si usa in tre
di circuiti integrati, è estremamente semplice, ideale
modalità 2x-8x- 16x. ~1 6.000
per chi intende cimentarsi per la prima volta
Lente classica di gran pregio diametro lente 125 mm
con la incisione delle basette. ~ 25.000
Inoltre sul nostro catalogo: lampade di wood,punte per
forare c.s.,utensili,kit educazionali,prodotti per hobbistica.
.
CONTROLLO DI VELOCITA
PER MOTORI ELETTRICI
zione adatta a funzionare con 220 V tore in plastica sarebbe ottimale) la
applicati, deve cioè portare il suffisso M basetta, sia per normali motivi cli prote-
o N. Si monta infine il filtro di rete, che zione che per avere un pannellino su cui
da solo occupa quasi la metà della baset- fissare spia e potenziometro. È normale
ta, e che va installato in funzione del che un trapano fatto girare a bassa velo-
tipo che è stato reperito. Una morsettiera cità provochi qualche strattone: ecco
sestupla consente un comodo ed efficace perché è stata consigliata l'aggiunta di
collegamento dei cavi sia d'entrata rete R4 in parallelo ad R3.
che d'uscita agli utilizzatori, rispettiva- L'interruttore del trapano (o di
mente dotati di spina per l'innesto alla quant'altro) va tenuto sempre premuto o
rete e presa per inserirvi il trapano o gli inserito; alcuni trapani infatti hanno già
altri elettrodomestici di cui regolare la incorporati rudimentali sistemi di regola-
L'SCR, del tipo C106, deve essere velocità. Con brevi tratti di cavetto si zione di velocità. Ricordiamo che questo
adatto a funzionare con 220 V collegano anche la spia al neon ed il circuito non è assolutamente idoneo
applicati, deve cioè portare potenziometro di regolazione, che è all'impiego su motori a e.e., pertanto lo si
il suffisso M o N. Per il montaggio opportuno dotare di una manopola gra- può usare solo a 220 V e.a. Infine, si deve
occorre rispettare il senso indicato duata. Occorre comunque provvedere ad tener presente che la massima potenza
nel piano componenti. inscatolare opportunamente (un conteni- applicabile al circuito è di 500 W.
I IL FILTRO DI RETE
La rete di distribuzione del! 'energia elettrica è in gra-
do di trasportare, anche per lunghi tratti, disturbi elet-
trici generati dai vari tipi di apparecchiature ad essa
collegate. Per ridurre al minimo questi disturbi ali' atto
della generazione, o per evitare che, una volta presenti,
essi possano disturbare altri apparati sensibili, vengo-
no impiegati appositi filtri, appunto filtri di rete, in ge-
nere bidirezionali, in grado cioè di bloccare i disturbi
in entrata o in uscita.
Si tratta sempre di filtri di tipo passa-basso, che cioè
bloccano le frequenze più alte o gli impulsi veloci, la-
sciando ovviamente passare integralmente i 50 Hz del-
la rete; in genere sono a struttura bilanciata, vale a di-
re che l'azione filtrante è simmetricamente applicata ai
due fili di rete. Nella figura qui riportata è illustrato lo
schema di principio di una versione fra le più classi-
che; se ai capi X e Y ( considerati in questo caso come
entrata di alimentazione) sono presenti disturbi più o
meno rapidi, essi trovano innanzitutto la presenza delle
Sopra vediamo il montaggio del filtro di rete, induttanze di blocco LI ed L2 che li attenuano forte-
per il quale occorre prevedere un'adatta mente: si tratta di un avvolgimento particolare a due
soluzione a seconda del tipo reperito. conduttori, avvolto "bifilare" su un nucleo N, in genere
Sotto lo schema di principio di una versione di ferrite toroidale. Con questa disposizione, un impul-
fra le più classiche. so disturbante presente, per esempio, in X fa sì che LI
generi su L2 un impulso di polarità opposta: il risultato
è ( almeno in teoria) l'annullamento del disturbo stesso.
V I residui vengono cortocircuitati da Cl e mandati a ter-
ra da C2-C3; questi condensatori sono di tipo speciale
w progettato per questo uso. I capi V e Zvanno alla li-
nea, mentre è importante che W vada sempre collegato
c1 a terra. Questi filtri sono in genere reversibili e capita
z
spesso che, in pratica, si possano ottenere ( a seconda
del tipo di disturbi) effetti filtranti migliori con un ver-
so di inserzione oppure col verso opposto.
EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e può fungere
da radiomicrofono
o microspia.
Costa lire 27.500.
INVERTER 12-220 V
PER AUTOMOBILE
Con un piccolo circuito collegato ad un adatto
trasformatore possiamo disporre in auto, in moto
o in barca della tensione alternata di 220 , prelevando
l'alimentazione dalla batteria di bordo.
Il carico massimo sopportabile è di 40 W.
Ecco il circ uito com e da noi montato
e collaudato. Chi acquista il kit potrà
disporre della basetta con la posizione
e la polarità dei componenti serigrafata.
220 Vru
IL MONTAGGIO
4 5 6 14
10
12V
IC
11
c1 +
8 9 12
Con questo KIT si realizza un dispositivo di facile applicazione che , nel momento di chiusura della porta,
~a si che le luci di cortesia inizino lentamente a diminuire la loro intensità luminosa fino a spegnersi del tutto,
in un tempo che si può stabilire a piacimento tra circa un secondo (praticamente istantaneo) ed oltre un
minuto. E' adatto per vetture con impianto elettrico a 12 V (negativo a massa) e contatto porte per accen-
sione luce collegato a massa.
L. 27.000
ANTENNA TV AMPLIFICATA BANDA 4 E 5 220/12V
E' un'ottima antenna amplificata che in più di un'occasione può risolvere problemi di ricezione televisiva, in
particolar modo quando non si dispone di una antenna esterna. Il guadagno del suo amplificatore incorpo-
rato è regolabile tramite un apposito potenziometro tra un minimo di qualche dB e circa 20 dB. Il grado di
amplificazione è segnalato da un LED, la cui intensità luminosa è direttamente proporzionale all'amplifica-
zione. L'amplificatore incorporato può anche essere usato per amplificare segnali provenienti da un'anten-
na esterna. Il dispositivo è completo di alimentatore e può essere fatto funzionare indifferentemente con la
tensione di rete 220 V oppure con i 12 V della batteria auto. Questa particolarità lo rende molto idoneo ad
essere impiegato in campeggi, camper, auto ecc. Grazie alle sue ridotte dimensioni (il tutto viene montato
su di un circuito stampato di 10x 15 centimetri) questa antenna amplificata (o amplificatore) può essere
senzaltro definita portatile.
L. 50.000
Addormentarsi davanti alla televisione è un problema di non poche persone ! E quando ciò avviene, oltre a sprecare
inutilmente energia elettrica, si corre il rischio di svegliarsi con l'apparecchio televisivo non più funzionante a causa del
troppo tempo di accensione e quindi al surriscaldamento. E anche in questo caso si dovrà sostenere un esborso di
denaro per la riparazione ! Col dispositivo che presentiamo tutto questo potrà essere evitato. Collegato tra la televisione
e la presa di corrente fa si che (dal momento dell'accensione del televisore} la televisione resti accesa per il tempo
impostato (tra circa 1 ora e 5 ore), dopo di che il tutto si spegne (compreso il dispositivo). La sua entrata in funzione è del
tutto automatica e ciò avviene nel momento in cui il televisore viene acceso col normale interruttore o col telecomando.
Se il televisore viene spento prima che sia trascorso il tempo impostato, il dispositivo si azzera e resta in attesa di una
nuova accensione del televisore. Un LED verde segnala la posizione di attesa del dispositivo, mentre una barra lumino-
sa, composta da 5 LED rossi, che si accorcia col trascorrere del tempo , indica visivamente il tempo che resta ancora
prima che avvenga lo spegnimento automatico. In qualsiasi momento, tramite un apposito pulsante, potrà essere ripristi-
nato interamente il tempo impostato così, il telespettatore (che non ha ancora sonno !) vedendo che il tempo sta per
terminare (barra di LED al minimo), agendo sul pulsante potrà "ricaricare" il tempo impostato con la relativa accensione
totale della barra di LED. Un'altra caratteristica importante è che nel momento dell'entrata in funzione scatta un relè e una
serie di suoi contatti (1 A massimo) sono a disposizione per poter essere utilizzati nel modo più opportuno: tare accende-
re o spegnere una lampada, inserire l'amplificatore d'antenna ecc. Il dispositivo può essere inscatolato nel contenitore
plastico LP022.
ALIMENTAZIONE: 220 Vca • REG. TEMPO: 1 ORA 5 ORE • PULSANTE PER
RIPRISTINO TEMPO • SEGNALAZIONE TEMPO CON BARRA 5 LED • ENTRATA IN
FUNZIONE AUTOMATICA • CONTATTI RELE' AUSILIARI
RS 373 L. 79.000
Elenco Rivenditori
PIEMONTE TRENTINO ALTO ADIGE ABRUZZI
ALBA (CN) FAZIO R. C.so Cortemilia. 22 Tel.0173/441252 BOLZANO RAOIOMARKET V.Rosmlnl Str.8 Tel.0471/970333 CHIETI SCALO EL.TE.COMP. VIe B.Croce.254 Te/ 0871/56038
ALESSANDRIA C.E.P. El. Via Pontlda.64 Tel.0131/444023 ROVERETO (TN) e.E.A. EL. Vle Vittoria, 11 Tel.0464/435714 VASTO (CH) EL.ATTURIO Via M.dell'Asilo,82 lei 0873/367319
ALESSANDRIA OOICINO G.B. Via C.Alberto,18 Tel.0131/345061 TRENTO F.E. T. Via G.Medlc,, 12/4 Tel.0461 /925662
ALPIGNANO (TO) ETA BETA Via Valdellatorre,99 Tel.011/9677067 MOLISE
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ASTI M.EL.CO. e.so Matteotti,148 Tel.0141/355005 ISERNIA PLANAR Via S.Spirilo,8/10 Tel.0865/3690
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BORGOMAN,(NO) BINA G. Via Arona, 11 Tel.0322/82233 BASSANO (VI) TIMAR EL. V.le Diaz,2I Tel.0424/503864
BORGOSESIA (VC) MARGHERITA G. V.Agnona,14 Tel.0I63/22657 LEGNAGO (VR) GIUSTI SERV. V.le d.Caduti,25 Tel.0442/22020 CAMPANIA
MESTRE (VE) SO.VE.CO. Via Cà Rossa,21/B Tel.041/5350699 ARIAND IRP. {AV) LA TERMOT. V.S.Leonardo,16 Tel.0825/871665
CASALE M,(AL) DELTA EL. Via Lanza,107 Tel.0I42/45I561
MONTECCHIO(Vt) BAKER EL. Via G.Meneouzzo, 11 Tel.0444/699219 BENEVENTO FACCHIANO e.so Dante,29 Tel.0824/2I369
CHIERI (TO) E.BORGARELLO VVEman.113 Tel.011/9424263
SOVIZZO (VI) O.T.L.TEL. V. Risorgimento,55 Tel.0444/551031 CAPUA (CE) G. T. EL. Via Riv.Volturno,811 O Tel.08231963459
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COSSATO (VC) R.T.R. Via Martiri Libenà,53 Tel.015/922648 ROVIGO RADIO F.ROO, V.le 3 Martlri,69 Tel.0425/33788 CAST.O.STA.(NA) e.e. V.le Europa,86 Tel.081/8718793
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MONCALIERI (IO) G.M.GRILLONE Pz2a Failla.6/0 1el.011/6406363
VICENZA A.0.E.S. e.so Padova,170 Tel.0444/505178 POMIGL.O'A.(NA) L'ELETTR. Via Mazzini,44 Tel.081/8036806
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OVADA (AL) ELETTRO HOUSE Via Buffa, 10 Tel.0I43/86I26 UDINE R.T.SISTEM UO. V.Da Vinci,76 Tel.0432/541549
PINEROLO (TO) C.EL.PINER. C.so Porporato,18Tel.0I21/374566
PINEROLO (TO) CAZZADORI Pza Tegas, 4 Tel.0121/322444
ROOOI O'A. (CN) EL.GIORDANO Via Morando.21 Tel.0173/615095 EMILIA ROMAGNA PUGLIA
SALASSA (TO) MACRI Va 4 Novembre.9 1el.0124/36305 8ARLETTA (BA) OLIVETO A. Va B8areni,tic 1e.0683/573575
BOLOGNA RADIORICAM8I Va Zag0.12 Tel.051/250044
SANTHIA' (VC) T.B.M. Via Gramsci,38-40 Tel.016I/922I38
BOLOGNA RAOIORICAMBI Vdel Piombo,4 Tel.051/307850
CASARANO (LE) o.s. ELETTA. e.so da Pigne Tel.0833/502230
TORINO C.A.R.T.E.R. Via Terni,64/A Tel.011/4553200 CORATO (BA) C.E.CA.M. V.le Cadorna,32/A Tel.080/8721452
CASALECCH.(B0) AROUINI El. V.Porrettana,361/2 Tel.051/573283 Tel.0833/726689
TORINO C.E.P. EL. Via Monfalcone,71 Tel.011/323603 PRESICCE (LE) SCARCIA LUIGI Via Roma, 86
CASTELN.M.(RE) BELLOCCHI P.za Gramsci.,3G/F Tel.0522/812206 Tel.0833/552051
TORINO OIRI El. e.so Casale,48 Bis - F Tel.011/8195330 RACALE (LE) EL.SUO Via F.Marina,63
CENTO (FE) EL.ZETABI V.Rlsorgimento,20A Tel.051/6835510 T el.099/4 709322
TORINO GAMMA EL. Via Pollenz0,21 Te/.011/3855103 TARANTO EL.CO.M.EL. Via U.Foscolo.97
FAENZA (RA) TECNOELETTR, Via Sella,9/a Tel.0546/622353
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GENOVA GARDELLA C Sardegna, 318 R. Tel.010/8392397 FIGLINE V.(FI) El.MANNUCCI V.Petrarca, 153/A lei ,0551951203 AGRIGENTO WATT Via Empedocle, 123 Tel.0922/24590
GENOVA RAPPR.EL. Via Borgoratti.23iR. lei.O 10/377814 1 FIRENZE PAOLETTI FERR. V.Pratese, 24 Tel.055/319367 BARCELLONA(ME) RECUPERO Via Pugtiatti.8 Tel.090/9761636
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CATALOGO GENERALE 1996
o
ALTA FEDELTA I
FREQUENZE DI TAGLIO
C9
INPUT
BF
=
/
C1 C2 c3 C4
+
R3 R5 R13
R9
C12
t=
Il cuore del circuito è il doppio operazionale TL082 che possiamo sostituire con altri
operazionali con bassa figura di rumore come per esempio il NE5532 o l'MC4558.
W/
r OUTBASSI
+
== CROSS-OVER PER TUTTI o
Z+ Il ALIMENTATORE
MASSA
ALIMENTATORE
NA±.
A.a
$E
5
(12v) 0--0
OUT
BASS~
I+ I
Vcc4
O VMASSA .
Vcc - BFINPUT
p+,l
+
ALTI
calore operazionale TL082 che potrem- guadagno pari ali' unità; questo perché segnale (con spezzoni di cavo scherma-
mo tuttavia sostituire con altri integrati trattasi di un filtro e non di un preampli- to, badando a non surriscaldarlo troppo,
più sofisticati (come per esempio le serie ficatore, quindi l'unico guadagno pre- pena la fusione dell'isolante interno) ai
a bassissimo rumore NE5532 o la sente serve per compensare l' attenuazio- connettori dotati di pin di tipo professio-
MC4558) senza modificare lo schema ne determinata dai componenti passivi nale. Possiamo utilizzare, per ottenere
elettrico ed il circuito stampato. del filtro stesso. un ottimo compromesso prezzo-presta-
In particolare questi integrati di tipo La realizzazione si presenta compatta, zioni, cavo schermato da alta frequenza
professionale hanno un ingresso a fet a con elementi ben distinti per i due stadi , tipo RG 174, in alternativa ai costosi e
basso rumore, alto slew rate e minima e in particolar modo molto semplice e di tanto pubblicizzati cavi per Hi-Fi, anche
distorsione; tuttavia anche l'utilizzo rapida esecuzione. Predisponiamo come in virtù del fatto che lo stesso presenta in
dell'economico TL082 offre buoni al solito la basetta con il metodo delle ogni caso una bassa capacità parassita
risultati. piste e piazzole autoadesive, oppure con tale da non influenzare l'intero spettro
Lo slew rate espresso in volt/microse- il procedimento della fotoincisione. della gamma acustica. Dopo aver verifi-
condi indica la massima velocità di Incisa la vetronite monofaccia presensi- cato l'inesistenza di eventuali errori
variazione della tensione di uscita bilizzata, praticati i fori ai reofori con commessi in fase di assemblaggio,
dell'operazionale, quando sull'ingresso una punta da 1 mm, procediamo avva- poniamo il circuito in un box metallico
viene applicato un segnale ad onda qua- lendoci di un saldatore di media potenza al fine di ottenere la massima immunità
dra di ampiezza elevata. e stagno multianima 40/60 da 0,8 mm, dai disturbi radioelettrici che potrebbero
I condensatori C9, CIO e Cl 1 filtrano inserendo dapprima i componenti passi- provenire dall'alternatore, dalla bobina
l'alimentazione onde evitare disturbi ed vi, quindi gli elettrolitici avendo cura di AT o dalla centralina elettronica
eventuali autoscillazioni, mentre i resi- rispettarne la polarità, infine lo zoccolo dell'autovettura, avendo cura di colle-
stori R12, R14, R9, R13 fungono da par- con il relativo integrato ICl. garlo elettricamente alla scocca della
titori atti ad introdurre un certo guada- Disponiamo i terminali capifilo di anco- carrozzeria. Per una costruzione decisa-
gno per compensare le attenuazioni raggio rendendo in tal modo molto rapi- mente più professionale realizziamo la
introdotte dai diversi stadi, in modo che da la saldatura dei cavetti ed il cablaggio serigrafia del box, traendo spunto dal
)>»
alla frequenza di taglio si ottenga un generale. Realizziamo le connessioni di
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 23
CROSS-OVER PER TUTTI
disegno illustrante lo schema di collega- togliere i ponticelli che collegano, sul
mento. In queste pagine proponiamo pannello posteriore, l'uscita preamplifi-
anche lo schema di un alimentatore dedi- catore con l'ingresso main del finale:
cato al filtro per l'utilizzo domestico. togliendoli si ha la netta separazione tra
Terminate le operazioni sopra descritte, preamplificatore e finale.
colleghiamo all'ingresso del filtro cross- Se si ha una configurazione con due
over il segnale preamplificato di un let- finali separati e colleghiamo fisicamente
tore compact disk o l'uscita di un qual- l'uscita del preamplificatore alla BF
siasi preamplificatore, a sua voi ta il input del cross-over e l'uscita alti del
cross-over stesso pilota il segnale in cross-over (filtro passa/alto) sull'ingres-
uscita all'ingresso di due distinti ampli- so dello stadio finale di potenza, pari-
ficatori di potenza, uno per i bassi ed menti l'uscita bassi del cross-over (filtro
uno per i medio-alti. Ricordiamo che passa/basso) deve essere collegata al
l'amplificatore che utilizziamo per pilo- secondo amplificatore stereo di potenza
tare i diffusori dei bassi deve necessaria- che piloterà i soli diffusori dei bassi
mente essere più potente rispetto a quel- (subwoofer).
lo che utilizziamo per pilotare i diffusori Attualmente la maggior parte dei diffu-
dei medio-acuti. Se invece si dispone di sori professionali prevede il cosiddetto
un amplificatore integrato completo di bi-wiring, ossia connessioni esterne sia
preamplificatore e finale dobbiamo per il tweeter sia per il subwoofer.
+
o
1A
u
r
7812 +12Vcc
TTERIA
M
I 220 µF
N.C.
1002 1k2
9V
D
220V E
7912
9V
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to da sequenze di l e di 0). La configurazione di base dei sistemi di
Ciascun segnale è composto da una parte controllo digitale più diffusi sul mercato
contenente le informazioni relati ve al è costituita da una centralina alla quale
comando e da un'altra contenente un possono essere collegati alcuni regolato-
codice, diverso per ogni modello di ri manuali (ad esempio da due a quattro).
locomotiva o per ogni elemento elettro-
magnetico.
Ali' interno della locomotiva o del CENTRALINA CON REGOLATORI Il regolatore manuale viene
modulo di ricezione collegato allo scam- azionato per mezzo di una leva che,
bio o al segnale si trova un circuito Questo sistema, alimentato dalla rete a scorrendo su una scala graduata
decodificatore che, interpretando il codi- 220 V attraverso un trasformatore di secondo valori positivi e negativi,
ce programmato, utilizza solo gli impulsi potenza adeguata, permette di comanda- permette di controllare la velocità
del segnale associati al codice stesso. • ))» del convoglio.
In questo modo possono ad esempio
giungere contemporaneamente a più La configurazione
convogli, e in modo completamente di base dei sistemi
indipendente fra loro, i segnali di con- più diffusi
trollo della marcia sui binari. sul mercato
Ovviamente occorre acquistare, oltre ai è costituita da una FLEISCHMANN FLEISCHMANN
FMZ-TRAFO 6810 FMZ-CONTROL 4 6804
vari elementi del sistema di controllo, le centralina
locomotive e i vari componenti dotati di (con codificatori) 9 susnwo
decodificatore, oppure installare quest'ul- alla quale possono
timo all'interno di un componente "tra- essere collegati
dizionale" del plastico. alcuni regolatori
manuali.
N ±
I I I
I
014 005 088 I CENTRALINA I
re simultaneamente più treni sullo stesso Il regolatore manuale viene azionato per Un'altra possibilità consentita dal control-
binario. Sulla centralina sono poste diver- mezzo di una leva che, scorrendo su una lo digitale è quella dell'accelerazione e
se serie di microinterruttori, una per cia- scala graduata secondo valori positivi e decelerazione graduale: la locomotiva rag-
scuno dei regolatori collegabili, grazie ai negativi, permette di controllare la velo- giunge cioè in modo molto lento, come
quali vengono impostati i codici di altret- cità in entrambi i sensi di marcia. nella realtà, sia la velocità impostata sul
tante locomotive, costituiti da numeri. È anche fornito di un interruttore di regolatore che la situazione di fermata.
La codifica non viene cancellata dalla emergenza che, se premuto, evita ogni
mancanza di tensione di rete perché le rischio di collisione fra treni bloccando
memorie rimangono alimentate grazie ad contemporaneamente tutte le motrici LE SEZIONI DI BLOCCO
una serie di pile mignon. presenti nel tracciato.
Benché queste funzionalità siano già
Le centraline più evolute sono tipicamente dotate di tastiera attraverso sufficienti a rendere molto verosimile un
la quale si introducono i codici di tutti gli elementi del plastico ferroviario modello ferroviario, esiste la possibilità
dotati di decodìficatore digitale (locomotive, scambi, blocchi), mentre di riprodurre completamente la situazio-
la correttezza dell'input può essere verificata attraverso un display. ne reale grazie ad un secondo tipo di
Rispetto alle configurazioni di base, queste centraline sono programmabili: centralina che consente, fra le altre, le
permettono di stabilire quali treni marciano autonomamente e quali sono seguenti funzioni aggiuntive: maggior
comandati dai regolatori manuali, consentono di inviare comandi singoli numero di locomotive comandabili, pro-
o comandi multipli ad u:na serie di scambi e segnali in modo da configurare grammabilità, comando di scambi ed
il tracciato in modo completamente automatico, controllano altri elementi elettromagnetici del plasti-
l'illuminazione interna ed esterna dei convogli. co ferroviario.
Nelle linee ferroviarie reali la sicurezza
della marcia dei convogli è garantita
FLEISCHMANN
(-==a """"""" I
FLEISCHMANN 7 8 9 ... dalla presenza delle cosiddette sezioni di
blocco, cioè di tratti di binario delimitati
da segnali a luce rossa/verde, che indica-
FMZ-TRAFO 6810 FMZ-ZENTRALE 6800
4 5 6 --- no rispettivamente blocco/consenso al
ti r, r, r, r , 1 2 3 g passaggio del treno.
El r# +, 1, 1, 1. r o p e La regola fondamentale da adottare nel
ferromodellismo è che il numero di treni
che possono circolare contemporanea-
mente sulla linea deve essere inferiore di
almeno un'unità al numero di sezioni di
blocco: in tal modo è garantita la presen-
za di una sezione "vuota" come margine
di sicurezza.
TRENINI A CO D
DIGITALE
cono i codici di tutti gli elementi del pla- momento, il codice della locomotiva e
stico ferroviario dotati di decodificatore quello del regolatore: in tal modo si può
(locomotive, scambi, blocchi) mentre la determinare quale treno comandare
correttezza dell'input può essere verifi- manualmente e, con pari semplicità,
cata attraverso un display. Inoltre esiste commutare lo stesso treno sulla marcia
la possibilità di visualizzare in qualun- autonoma e passare in "manuale" un
que momento i dati inseriti, i quali sono altro convoglio.
d • • ,
sempre mantenuti m memora graze a Particolarmente utile, oltre che molto
batterie tampone. realistica, è la possibilità di inserire o di
uI
...J
lL
disinserire in qualunque momento l'illu-
minazione di una data locomotiva: basta
La prim a configurazione consente TANTI CONVOGLI impostare il suo codice sulla tastiera e
di com andare 2 tre nini a codifica premere un apposito pulsante.
digitale ed uno tradizionale. Rispetto alle configurazioni di base, Per quanto riguarda i cosiddetti elementi
Nel secondo caso invece si piuttosto semplificate, le centraline pro- magnetici (scambi, segnali di blocco,
possono controllare num ero si grammabili permettono il comando di un dispositivi di sgancio automatico dei
locom otori a codifica digitale numero piuttosto elevato di treni (ad vagoni) esistono due possibilità: coman-
e due tradizionali. Nell'esem pio esempio 32): un certo numero di treni do singolo o comando multiplo.
della fo to sopra il trenino bianco viene guidato dai regolatori manuali, Nel primo caso la successione di coman-
e blu esce dalla stazione con tutti mentre i restanti viaggiano in modo di sulla centralina è la seguente: selezio-
gli scam bi già predisposti. completamente autonomo. ne del tipo di comando mediante l'appo-
Attraverso la tastiera della centralina è sito tasto, impostazione del codice di
facilmente impostabile, in qualunque >»))
•
del segnale da verde a rosso,
ti su relè che, interrompendo la corrente
con la contemporanea attivazione
nei binari o nella linea aerea di contatto,
del blocco del circuito, TRASFORMATORE
determinano l'arresto del treno.
In questo caso il comando dei relé può nel momento in cui un treno 111 ALIMENTATORE
EL
ETTRONICA PRATICA
-
=.
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Pagherò al postino lire 23.000.
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CAP Prov.
OSCILLATORE. SINUSOIDALE
'oscillatore è un circuito in grado di generare un segnale
L elettrico periodico, cioè che si ripete identico in corri-
spondenza di un determinato intervallo di tempo, utilizzando
l'energia emessa da una sorgente di tensione continua (ali- -- --
mentatore). Vin A Vout
I generatori di segnale costituiscono un capitolo vastissimo
dell'elettronica e quelli sinusoidali, detti anche armonici, rap- - @
La tensione in uscita di un
amplificatore (Vout) ha segno opposto
rispetto a quella in ingresso (Vin), cioè
è sfasata di 180 gradi. Per realizzare
un oscillatore occorre una rete di
retroazione (K) in grado di riportare
all'ingresso una tensione Vr identica in
ogni istante a Vin, quindi che sia
nuovamente in fase: il circuito deve
cioè essere in grado di "autogenerare"
il segnale d'ingresso.
1: l'oscillatore sinusoidale a sfasamento può essere realizzato partendo da questo schema semplificato di circuito di polarizzazione,
in cui R1 è pari a 47 k2, Rc a 4702, Re a 100 2. II transistor Tè un BC 107.
2: allo schema di polarizzazione viene aggiunta questa rete di retroazione a scala, nella quale R è pari a 10 k2, mentre C vale 10 nF.
3: abbiamo realizzato in laboratorio il circuito descritto e illustrato negli schemi di queste pagine.
4: ecco lo schema completo dell'oscillatore proposto, realizzato a partire dal circuito di polarizzazione e dalla rete di retroazione.
Il circuito viene completato collegando i componenti come in questo schema e aggiungendo i due condensatori C1 (10 F) e C2
(100 µF).La tensione Vcc di alimentazione è pari a 9 V.
1,[?
e e e
Re
R1
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-==I
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Re
4
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e
*"' tll C1
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Hr_ ...... Re
USCITA
vcc
--
to, ed è proprio questa, come già detto, la condizione essen- ad emettitore comune, il cui circuito di polarizzazione viene
ziale dell'autogenerazione di un segnale sinusoidale. realizzato con tre sole resistenze: le prime due collegate fra il
La rete introduce uno sfasamento sul segnale riportato in positivo dell'alimentazione e alla base e al collettore del tran-
ingresso ed esiste una frequenza in corrispondenza della sistor NPN rispettivamente; la terza collegata fra emettitore e
quale lo sfasamento sarà pari a 180 gradi: è proprio questa la massa. Oltre al condensatore di disaccoppiamento dell'uscita
frequenza della sinusoide generata dal circuito. In virtù delle e quello di "bypass" sull'emettitore, occorrono anche tre con-
caratteristiche descritte questo tipo di circuito si chiama oscil- densatori e tre resistenze per la rete di retroazione. Le tre resi-
latore sinusoidale a sfasamento. stenze hanno lo stesso valore e così pure i condensatori.
È possibile progettare la rete di retroazione in modo da otte- Con questi componenti si ottiene una rete a scala, nella quale
nere un segnale della frequenza desiderata, ma si tratta di le tre resistenze costituiscono i "gradini" mentre i condensa-
effettuare una serie di calcoli basati su certe tecniche lontane tori sono posti nel senso della lunghezza.
dalla pratica quotidiana dell'hobbista. Nel "box" riportato in Le estremità della rete vanno collegate fra collettore e massa
basso, in questa pagina, si fa un cenno al perché una rete di e fra base e massa rispettivamente. Per questo esperimento è
condensatori e resistenze è in grado di introdurre uno sfasa- necessario un oscilloscopio, che va collegato all'uscita
mento. dell'amplificatore. Grazie all'oscilloscopio si può verificare,
Può essere interessante costruire un oscillatore a partire da un una volta alimentato il circuito, la generazione di oscillazioni
circuito amplificatore e stimare sullo schermo dell' oscillosco- in uscita.
pio la frequenza di oscillazione ottenuta. Lo schema qui pro- Si può anche effettuare una stima della frequenza di oscilla-
posto non è complicato, a differenza di altri tipi di oscillatori zione utilizzando la suddivisione in quadretti dello schermo
che, come i discorsi appena fatti possono aver fatto intuire, dell'oscilloscopio. Conoscendo infatti la durata temporale (in
sono circuiti tutt'altro che semplici da trattare e da realizzare. secondi) di una divisione, cioè del lato di un quadretto, molti-
Altri oscillatori presuppongono o schemi più complicati plicandolo per la distanza approssimativa (sempre in quadret-
oppure l'utilizzo di circuiti integrati; il modello qui proposto ti) fra due massimi consecutivi di uguale segno si può calco-
si basa invece su componenti e circuiti già noti. lare il periodo (in secondi). L'inverso di questo numero è la
Per l'esperimento si può infatti partire da un amplificatore frequenza alla quale oscilla il circuito, che si misura in hertz.
+
i e
Questo semplicissimo circuito contenente
un condensatore ed una resistenza e funzionante
in alternata permette di illustrare il concetto di sfasamento
di segnali. In questo esempio si tratta del ritardo
•
va(I) R >v della tensione V1 rispetto alla corrente I.
lo sfasamento
La ragione per cui una rete fatta di condensatori e di resisten-
Vr ze (il discorso è analogo se sono presenti anche bobine) possa
introdurre uno sfasamento si può comprendere partendo dallo
schema di circuito semplificato qui riportato, i cui segnali
sono tensioni e correnti sinusoidali. Supponiamo che Vr sia
la tensione di uscita del circuito, al cui ingresso è stato appli-
cato un generatore di tensione VI. Vr è pari a R•I (legge di
Ohm), dove I è la corrente che passa attraverso il condensato-
re e la resistenza. Questa tensione segue anche l'andamento
della corrente, cioè è in fase con essa (le due sinusoidi assu-
mono contemporaneamente picchi e minimi, variano solo le
ampiezze).
Passiamo ora alla tensione Ve sul condensatore: questa è sfa-
sata in ritardo di 90 gradi (un quarto di periodo) sulla corrente
I. Poiché la stessa corrente I è quella che passa sulla resisten-
za con tensione Vr, segue che Ve è in ritardo di 90 gradi
anche rispetto a Vr.
Infine consideriamo Vl: per la legge di Kirchhoff delle
maglie è pari alla somma di Ve e di Vr cioè alla somma di
due sinusoidi sfasate fra loro di 90 gradi. Orbene, la somma
di due sinusoidi sfasate di 90 gradi è ancora una sinusoide,
sfasata rispetto a ciascuna di esse di un angolo che si trova fra
O e 90 gradi (indicato con alfa nella figura): lo stesso angolo
)t
esprime dunque lo sfasamento fra ingresso e uscita della rete.
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9.
ualche tempo fa, una bella pianta in
vaso che abbelliva l'ingresso alla
della nostra casa editrice stava deci-
samente appassendo: le foglie avevano
cominciato a cambiare colore e ad assu-
mere un aspetto chiaramente asfittico.
Una delle segretarie, un po' scherzando
ed un po' sul serio, se ne venne fuori con
una frase del genere: «È mai possibile
che in un ambiente come il nostro non
esista qualche marchingegno elettronico
che riesca a "tirar su" questa pianta?».
Detto fatto, ecco come è venuta fuori
l'idea di realizzare un dispositivo in
grado di fare la magnetoterapia alle
piante. La magnetoterapia classica, quel-
la che si fa per uso medico alle persone,
richiede un dispositivo non troppo com-
plesso, ma le applicazioni comportano il
controllo del medico. Si tratta molto
semplicemente di un sistema che genera
degli impulsi elettromagnetici in grado
di rivitalizzare cellule malate o esauste:
la spiegazione è piuttosto approssimati-
va, ma semplice ed indicativa.
gno di TRl, trattandosi di un darlington distribuzione dell'energia connessa alle dire, cosicché passiamo subito a montarlo.
di potenza. Sul suo collettore è presente varie frequenze generate: esse abbraccia-
l'induttanza L1 la quale, ad ogni impul- no con buona continuità tutto il settore
so di corrente che attraversa TRI, genera che va da I O kHz a 1 O MHz circa, col SCHEDA... SANITARIA
un picco di tensione piuttosto elevato massimo di potenza concentrato attorno
(dell'ordine di 70 V), cui segue un treno a 100 kHz. In B è invece raffigurato il La realizzazione di questo circuito,
di onde smorzate. Il ciclo si ripete rego- vero e proprio andamento della tensione anche grazie al ricorso alla classica
larmente, e dal punto di vista elettrico presente sul collettore di TRI in corri- basetta stampata, risulta estremamente
ciò equivale ad aver disponibile, in usci- spondenza di ogni impulso. semplice; l'unica cosa un po' laboriosa
ta dal dispositivo, un "finimondo" di La rete R6-C2-C3 costituisce un oppor- può esser considerata la bobina Ll, che
segnali elettrici, ovvero un intenso treno tuno filtro di disaccoppiamento sull'ali- deve essere appositamente messa assie-
di armoniche. mentazione dello stadio finale. L'ali- me avvolgendo un opportuno numero di
Questa situazione si è'cercato di spiegar- mentazione del nostro circuito è prevista spire sul supporto in ferrite di un' anten-
la, anche graficamente, tramite l'apposi- sui 1214 V tramite un normale alimen- na recuperata da una vecchia radio a
ta figura (qui sotto). In A è riportata una tatore da rete. Sull'impostazione del cir- transistor.
sorta di analisi spettrale che indica la cuito non c'è ragionevolmente altro da Descriviamo subito la realizzazione di
Rappresentazione grafica della distribuzione di energia negli innumerevoli impulsi generati (A) che abbracciano,
con buona continuità, tutto il settore che va da 1 O KHz a 1 O MHz circa. In B, invece, vediamo l'andamento
in tensione di uno degli impulsi.
p
V
70
E
10
t
50 100
+E
10 o \ - - T
,._
-KHZ- MHZ
R2
o
S7
DLT FA
1-
I
FR
I
I
k---- -11(
G
'=
e~ b2 ====I 4 l=====R
72 V
e L
U..
R7
El
R4
-· -- . - . -- . --· -.-. -- . -. -.
Schema elettrico del dispositivo di magnetoterapia per piante; tutta la parte
racchiusa entro la linea tratteggiata è montata sulla basetta.
Per ordinare
basetta e componenti
codice 4EPA96
vedere a pag. 35
COMPONENTI
R1 = 1000 0
R2 = 22kO
R3 = 470
R4 = 220 2
R5 = 470 0
R6 = 1002-1W
C1 = 470 pF (ceramico)
C2 = 0,1 F- 250 V
C3 = 330 pF • 250 V (ceramico)
C4 =0,1 F-250 V
FR = fotoresistore
L 1 = vedi testo
U1 = 2N2646 (UJT)
TR1 = TIP112 (Darlington)
DLT = led intermittente
El= elemento irradiante (V. testo)
S1 = interruttore ON/OFF
e2?
Lavora svelto chi usa ELTO
E LTO S. p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
FOTOINCISIONE
LAMPADA
A VAPORI DI MERCURIO
3: esternamente il bromografo
si presenta come un cubo di
compensato con il lato superiore
apribile. La sua realizzazione
è alla portata di tutti.
LUCI PSICHEDELICHE
COMPLEMENTARI
Un circuito che, usato in combinazione con le luci
psichedeliche, è in grado di fornire un effetto
estremamente ampio e fantasioso. li ciclo di accensione
delle lampade, infatti, è l'esatto inverso di quello
delle luci normali.
Ecco il prototipo delle luci
psichedeliche complementari,
come da noi realizzato
e collaudato. Il montaggio
è alla portata di tutti.
[t'A
CIRCUITO DI COMANDO
r
8
F ra tutte le stranezze che si possono
inventare nel settore delle luci psi-
chedeliche, questa non è certo la più 1
~2
' 7
6
strana, tuttavia produce il suo bell'effetto. 5 0
Diversi sono i lettori che hanno infatti
richiesto un modulatore di luce, appunto 4 O
quello che chiamiamo (anche se la defi- 3 e ..
nizione è un po' arzigogolata) luce psi- 220
chedelica, con circuito inverso aggiunto:
in altre parole, un sistema nel quale sia
aggiunta una seconda lampada che lam-
peggia ali' inverso della prima, cioè si (come di qualunque altro similare) è più circuito, che va come d'abitudine colle-
accenda quando la prima è spenta e vice- o meno direttamente collegata alla rete gata in parallelo ai morsetti di un alto-
versa. Certamente l'effetto ottico, forse luce: occorre quindi prestare particolare parlante o comunque ad un'uscita audio
meno nitido, è senz'altro più fantasma- attenzione quando si tratta di avvicinarsi di opportuna ampiezza. Troviamo subi-
gorico, e ben volentieri il nostro labora- con le mani. to, dopo la resistenza di protezione R 1,
torio ha messo a punto un dispositivo a un diodo Zener da 3,3 V il quale ha la
luci complementari che passiamo a funzione di limitare i picchi di tensione
descrivere. Non prima però di suonare, LA MODULAZIONE ALTERNATIVA BF appunto al valore citato, così da non
tanto perché non si dimentichi, un cam- danneggiare lo stadio d'ingresso.
panello di allarme: ricordare che tutta la L'esame dello schema elettrico parte Il trimmer R2 serve a dosare l'entità del
parte di controllo luci del nostro circuito naturalmente dall'entrata BF del nostro ))>»»
.±° a --
01 T2A>
Il Il R8 Il
Il
4$9
DZ
-.)} l a- I ,e,
I
I
I
I
Il _L .JL ..JL.. Il 9 llal
I- - - - - - - - - - I -
R4 Il Ile I Il\c2 IIc3
e t .» - » # --· -- . -- . -- . -.
Schema elettrico delle luci psichedeliche complementari,
che si basa sull'opportuno pilotaggio di due triac che
comandano due lampade in alternativa.
COMPONENTI
R1 = 56 2
R2 = 1000 n (trimmer)
Per ordinare R3 = 56 2
R4 = 330 2
basetta e componenti R5 = 562.1W
R6 = 33 kn
codice 5EPA96 R7 = 120 kO
R8 = 120 kO
,N vedere a pag. 35 ? .m
R9 = 220 kQ (trimmer)
R10 = 330 2
R11 = 562.1W
TJ T2 C1 = 10.000 pF - 1.000 VI.
(ceramico)
C2 = 0,1F. 250 V e.a.
C3 = 0,1 F- 250 V c.a.
C4 = 10.000 pF • 1000 V
(ceramico)
LP/ T1 = T2 = triac BTA 06/600
D1 = diac
FA1 = MOC 3040
LP2 DZ = 3,3 V-1W
220V.
Piano di montaggio
su basetta a circuito
stampato, sulla quale trova
spazio tutto quanto
previsto a schema.
R11
+- -
é7
sensibilità d'intervento del lampeggiato-
re alternativo. Poiché da questo punto in
avanti occorre andare a comandare la
parte di pilotaggio di potenza, e quindi a
tensione di rete, è necessario mantenere
isolato dalla stessa l'altoparlante colle-
KIT
I
J e
- 220
gato all'uscita di quello che sarà l'ampli-
ficatore BF, per evitare disastri; ecco
quindi il motivo per cui si utilizza un
fotoaccoppiatore del tipo a triac, !'abba- PER CIRCUITI
stanza comune MOC 3040, che separa
c4
nettamente le due zone del circuito.
Vediamo ora come agisce la parte
STAMPATI L 18.000
restante dello schema, quella cioè che
realizza il comando sincrono e alternato. Dotato di tutti gli elementi
Quando il segnale audio applicato necessari per la composizione
di circuiti stampati su vet:ronite
ali' ingresso fa accendere, ali' interno del
o bachelite, con risultati tali
-·-·-·-·' fotaaccoppiatore, il diodo emittente, il
diac fotosensibile va in conduzione e fa
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
passare in conduzione anche TI, cosic- pure la speciale penna riempita
ché si accende la lampada LPI: in questa di inchiostro resistente
fase, la tensione ai capi di DI è pratica- al percloruro.
mente nulla, e nient'altro succede in cir-
cuito. Quando invece la lampada LPl
non è illuminata, perché manca segnale
all'entrata e quindi il triac Tl non con- Caratteristiche
- Consente un controllo visivo
duce, la tensione presente ai suoi capi,
opportunamente regolata e dosata dalle nuo del proceso di asporto.
rete RC che segue, va a far scattare in Evita ogni contatto delle mani
prodotto finito.
conduzione il triac T2 attraverso l' azio-
- È sempre pronto per l'uso, an
ne del diac Dl: ecco allora che si accen-
dopo conservazione illimitata
de la lampada LP2. In effetti, LPl ed tempo.
LP2 possono anche consistere in due - Il contenuto è sufficiente per trattare
piccoli gruppi di lampade, sempre tenen- più di un migliaio di centimelll Q.Ja·
do presente che la potenza complessiva drati di superfici ramate.
dell'uno come dell'altro non abbia a
superare 500+600 W. La presenza delle
due celle RS-Cl e Rl l-C4 in parallelo
>)>»
1.
«
a vite. razioni pratiche per la preparazione
del circuito. Il suo prezzo, compren-
sivo delle spese di spedizione, è di
Il circuito L. 18.000. Le richieste debbono es-
stampato sere fatte inviando l'importo citato
a: STOCK RADIO • 20124 MILANO •
è qui visto Via P. castaldi, 20 (Tel. 2049831) a
dal lato rame mezzo vaglia postale, assegno ban-
nelle sue cario o conto corrente postale n.
dimensioni 46013207.
reali.
LUCI PSICHEDELICHE
COMPLEMENTARI
agli anodi dei due triac serve di protezio- d'uscita, vanno disposte mantenendo le
ne contro i picchi di commutazione feritoie d'ingresso cavi verso l'esterno
quando i triac passano in conduzione o della basetta; per quanto riguarda Tl e
in interdizione. Data la semplicità del T2, gli unici dispositivi veramente pola-
circuito da noi studiato, non c'è pratica- rizzati sinora, basta assumere come rife-
mente null'altro da aggiungere per la sua rimento la faccia in plastica stampigliata,
descrizione, talché possiamo passare che deve essere rivolta verso l'interno
direttamente alla sua costruzione. della basetta. Non resta infine che inseri-
re, con la dovuta cura per non ripiegare i
piedini, il fotoaccoppiatore nello zocco-
LA BASETTA DI COMANDO lo, rispettando la posizione del piccolo
incavo circolare presente sul dorso a
Il dispositivo è realizzato nella ti pica contrassegnare il pin 1. È particolarmen-
versione a circuito stampato, che ne assi- te raccomandabile qui un accurato con-
cura la miglior riproducibilità nonché trollo del posizionamento dei componen-
affidabilità. Il montaggio può iniziare ti e delle relative saldature, dopo di che
dai resistori, che non pongono alcun pro- si può passare al collaudo del dispositi-
blema di polarità da rispettare; poi si vo: esso consiste semplicemente nel
sistema il ponticello di cortocircuito dosare il livello di intervento tramite R2
consistente in uno spezzone di filo nudo e nel regolare (fase un po' più accurata)
posto di fronte a Tl, e si inserisce anche R9 in modo che LP2 sia circa a metà
lo zocccolo a 6 piedini per FA 1. della sua luminosità senza alcun segnale
Si piazza poi il diac Dl, che pure (strano applicato in entrata. Nel caso di regola-
ma vero) non presenta alcuna polarità, e zione insufficiente, R9 può essere sosti-
I due triac T1 e T2 sono gli unici si montano i condensatori anch'essi non tuito con un trimmer da 470 k2.
com po nenti po larizza ti del circ uito, polariz zati, nonché i due trimmer, dal Conviene infine inserire la scheda in una
insiem e al fo toa ccopp iatore FA1: ciò posizionamento automatico. Le due scatola isolante per evidenti motivi di
re nde il m onta ggio m olto sem plice. morsettiere, quella d'ingresso e quella sicurezza.
Il DIAC
Si tratta di un diodo trigger a valanga a tre strati semicondutto-
@o ri, che funziona come dispositivo di commutazione a caratteristi-
ca bidirezionale e che viene normalmente usato per controllare
in fase l'innesco dei triac.
Le sue modalità di commutazione sono perfettamente simmetri-
che, cosicché esso è in grado di provocare l'innesco da qualsia-
@ si parte la sua tensione di soglia venga superata ad opera di
una qualunque delle due polarità del segnale di pilotaggio.
Esaminiamo ora le figure che ne illustrano le caratteristiche.
I+ I: il suo aspetto esterno è quello di un normale diodo di segnale,
salvo che non porta alcun contrassegno di polarità data la sua
caratteristica bidirezionale.
V, 2: la sua struttura interna è costruttivamente simile a quella di
V- un transistor (ma l'aspetto è quello di un diodo in quanto pos-
siede solamente i due terminali estremi); le differenze rispetto al
transistor bipolare risiedono nel fatto che le concentrazioni di
drogaggio sulle due giunzioni sono sostanzialmente le stesse e
non esiste il contatto per lo strato di base.
-35V 1- +3'5/ 3: dal diagramma di conduzione si nota come, non appena una
tensione positiva o negativa applicata ai terminali del diodo
raggiunge il valore corrispondente alla conduzione a valanga,
432 la giunzione assume di colpo una caratteristica a resistenza ne-
gativa, e la corrente cresce nettamente al calare della tensione.
6
V a. 4: simbolo grafico del dispositivo.
APRllE LUGLI0-AGOSTO
GENNAIO e DOPPIO TELECOMANDO (1EP796)
e ROULETTE A 10 UD (1 EP496)
INTERFONO PER MOTO ( 1 EP 196), I CADE LA GOCCIA (2EP496) I TRIANGOLO LAMPEGGIANTE (2EP796)
e CUFFIA A RAGGI lllFRAROSSI (2EP196) e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496) I TEMPORIZZATORE TERGI (3EP796)
e ALIMENTATORE SWITCHING (3EP196) I MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI I ACCENSIONE ELETTRONICA (4EP796)
OSCILLATORE BFO (4EP196) (4EP496)
I COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE SETTEMBRE
FEBBRAIO (5EP496)
I TELECOMANDO IR (1 EP896)
I INDICATORE DI DECWRAZIONE (1 EP296) CONTIIOU.O DI TONO PER Hl•fl (6EP496)
e TESTA O CROCE CON UN LED (2EP896)
CUFFIA I RAGGI INFRAROSSI (2EP296) MUSICA MAESTRO (3EP896)
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CONTROLLER CCP3:
DEI
RG
R4 DL
R1 f R5
=MM
e
a
e
VB
e
Il b ENTI
u, R1
R2
=
=
5,6 kO
330 Q
TR1 i TR2 R3 = 1 kQ
R4 = 10 kO
R2 RS = 1kO
RG = 560 2
TR1 = TR2 = BC 237
DL = led rosso di qualunque tipo
RIDUTTORE INTERRUTTORE
DI TENSIONE CREPUSCOLARE
C1 = 100 F-16 V
R1 = 1200 2 Andrea Venturini, 17 anni di Bracciano
DL = led verde (RM), ci invia lo schema di un banale
D1 = 1N4004 crepuscolare, formato però da soli 5
D2 = 1N4004 componenti. Per capire il funzionamento
D3 = 1N4004 basta tener presente che TRl e TR2 in
D4 = 1N4004 questo circuito funzionano come 2 inter-
F1 = 1,6 A (5x20) ruttori.
Quando è giorno, la luce del sole colpi-
sce TR 1 (un comune fototransistor) che
entra in conduzione, scaricando così a
à •
, ?.,
I
e
C1
vu
e re la lampada LP. Il diodo D 1 serve
solamente a proteggere TR2 da eventuali
extra correnti che si formano al momen-
to dell'eccitazione e diseccitazione del
relé. L'alimentazione va fatta con una
normale pila da 9 V.
(Schema e componenti a pag. 52)
D1
R1 RL
LP
e
vcc
e
R1 = 470 KO
e 14
@
u?
D1 = 1N4005
TR1 = TIL 414 (fototransistor)
TR2 = 2N2222
220 RL = relè 6 V
LP = lampada 220 V • 60 W max
TR1
C1 = 1000 pF
C2 = 80 pF (compensatore)
c3 = 270 pF
C4 = 10kpF
C5 = 10 kpF
C6 = 10 kpF
DG1 = DG2= 0A 95 (o simile)
r ■
C1
=-~ -
e
,.
TR1
SP
e c6
TR1 = BC 107 (o simile) OG2
A = 100 A
R1 = 4,7kO
(potenziometro) I A
S1 = interruttore
L 1 = 11 spire
di filo 0 0,3 mm
su supporto
L1
-
A
OGl
r,
0 5 mm
...............................
.
" liemo Marconi
a a distanza i
odio codificati.
piuto la rodio
anni di vita!
•
•
IL MIO PRIMO
UDIORICEVITORE
L'approccio al radioascolto va fatto, come per tante
altre cose, un passo alla volta, iniziando dal primo
gradino: questa realizzazione costituisce appunto una
versione più che dignitosa, del suddetto primo gradino.
.-
~-
-
--
ella vita c'è sempre una prima un ricevitore piuttosto semplice, ma radioricevitore non può che partire
N volta, in tutto. Non si tratta di filo-
sofia spicciola, bensì di un fatto reale e
anche geniale, che può aiutare tutti colo-
ro che intendano fare i primi passi nel
dall'antenna, che svolge il suo onorato
servizio captando segnali ed applicando-
concreto, che quindi si applica anche settore specifico. li all'avvolgimento primario Ll, il quale
ali' appassionato di radiocomunicazioni, serve appunto ad accoppiare l'antenna al
il quale intende iniziare i suoi approcci circuito di sintonia L2-C2. La presenza
al fascinoso mondo della ricezione. AMPLIFICATORE A PONTE di Rl ha lo scopo di regolare il livello
Trattandosi di un principiante, egli inevi- dei segnali a RF, fungendo così da con-
tabilmente deve costruire un apparecchio La particolarità del nostro progetto nasce trollo di sensibilità, con effetto di con-
molto semplice, che non può essere di dall'adozione, come stadio d'uscita che trollo di volume: il sistema è un po'
certo efficiente come quelli che si acqui- pilota l'altoparlante, di un amplificatore rudimentale ma efficace. È però oppor-
stano già beli' e fatti, sia per questa scelta del tipo cosiddetto "a ponte", le cui inte- tuno premettere subito alcune considera-
circuitale molto semplice, sia per l'ine- ressanti prestazioni influiscono anche zioni. Se si abita nelle vicinanze di un
sperienza. Ma rimane sempre la molla (positivamente, s'intende) sulla struttura trasmettitore locale, il circuito può fun-
che ha scatenato il tutto, e cioè il poter dello stadio rivelatore che precede. zionare soddisfacentemente anche senza
dire ad amici e parenti: «questo l'ho Dopo questi brevi cenni preliminari sulla l'antenna filare, quella che abbiamo
fatto io». Proprio per questo motivo, che filosofia progettuale, passiamo ad esami- indicato come AL sottintendendo il
può sembrare banale ma invece è impor- nare in dettaglio il circuito. significato di antenna lunga; è infatti
tante, abbiamo provveduto a progettare L'esame dello schema elettrico di un >»)»
%
s s s s
8
7
6
5
4
GND
Li E2
A2
AC
t-
"
D1
R2
c4 R3 I C 1
D2 3
L1 L2
C7
..,..;;:
-· - . --- . - . - . ------ . - . - .
Schema elettrico del ricevitore; da notare
il particolare della struttura simmetrica
(ovvero bilanciata) della rivelazione
e dello stadio di B.F.
CIO C5 C6
IL MIO PRIMO
.I RADIORICEVITORE
1 CIO I 51
possibile ali' esterno. In ogni caso, chi
abita all'ultimo piano di un palazzo
anche molto alto riceve segnali molto
più forti di chi abita al pianterreno in
città; non è quindi una sola questione di
A
------'-----,
COMPONENTI
R1 = 10 (potenziometro
kQ
a grafite)
R2 = 39 kO
R3 = 39 kO
R4 =4,7 0
R5 =4,7 0
e1 = 1.000 pF (ceramico)
c2= 300 pF (variabile - v. testo)
C3 =C4=6.800 pF (ceramico)
C5 =C6 = 100 F.16 V
(elettrolitico)
C7 =C8= 0,1F (ceramici)
C9 =0,1 F {ceramico)
C10= 100 F.16 V {elettrolitico)
L1/L2 = vedi testo
IC1 = TDA 2822
D1 = D2= diodo al Germanio
AP = altoparlante 80
51 = interruttore acceso/spento
Vcc = 2-;.6 V (vedi testo)
l o
chiaramente il vostro indirizzo ed il numero
di telefono. Ritagliatelo ed inviatelo, in busta
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