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GENNAIO 1996 - N. 1 - ANNO 25 - Sped. abb. post. 50% - AL - LIRE 6.

50

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-' Al giorno d'oggi è indispensabile proteggere
con un antifurto tutto ciò che abbia un minimo
di valore. Perché non realizzare da soli i circuiti
elettronici? Il risparmio è assicurato e nessuno può sapere
come manomettere un antifurto autocostruito. Il manuale
contiene 20 progetti per difendere casa, auto, moto,
roulotte. tenda, soprammobili e altro ancora.
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Trasforma il tuo CB in una stazione

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superaccessoriata
TI CB è un' apparecchio semplice e molto economico che
può essere arricchito con tanti utili dispositivi così eia
avere in casa una completa stazione d'ascolto. Il manuale

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audiorelè, antifulmini, sonda RF, preamplificatore per il
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La storia deUa radio è affascinante e la si conosce
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I Compilate il coupon, apparecchi dimenticati nelle soffitte o nei mercatini
Nome I ritagliatelo dell'usato. Questo libro insegna come e dove cercare,
- -~- - o fotocopiatelo, quali apparecchi possiedono un autentico valore, come
UOan0me I incollatelo su individuare e riparare i guasti; propone una vasta
Via cartolina postale e panoramica di radio civili e militari.
speditelo ad EDIFAl
CAP Città 15066 GAVI (AL)
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ANNO 25° - Gennaio 1996

L'interfono per moto L'alimentatore switching L'inserto Primi Passi L'amplificatore non
è composto da microfono sfrutta una tecnica da staccare e conservare, dopo lineare consente di avere
e altoparlante da inserire sotto abbastanza nuova che aver passato in rassegna in uscita un segnale non
il rivestimento interno consente di ottenere dispositivi tutti i componenti, inizia distorto e variabile in un
del casco e da un circuito di dimensioni e peso ad esaminare i circuiti piccolo intervallo di potenza,
di dimensioni tali da stare sensibilmente ridotti rispetto elementari. qualunque sia l'intensità
in tasca. ai classici regolatori in serie. In questo numero i filtri. del segnale d'entrata.

ELETTRONICA PRATICA, 4 Electronic news


rivista mensile. Prezzi: 1 copia --
L. 6.500. Arretrato L. 13.000.
Abbonamento Italia per un
6 I connettori audio
anno: 11 fascicoli con 2 utlissimi
regali L. 58.CXXl . Estero Europa 8 Interfono dentro il casco 1EP196
L. 108.000 - Airica, Ame rica, Asia, -
L. 140.000. Conto corrente
postale N° 11645157. Sede
14 La cuffia a raggi infrarossi 2EP196
legale: Milano, Via La Spezia,
33. La pubblicità non supera il 20 Alimentatore switching 3EP196
50%. Autorizzazione Tribunale
Civile di Milano N° 7 4 del
29.12.1972. Stampa: Litografica,
26 I display a cristalli liquidi
---·~
Via L. Da Vinci 9, 200 12 Cuggio-
no (Ml) 31 Inserto: i filtri passivi
DISTRIBUZIONE A.&,G. marco,
Via Fortezza, 27 - 20126 Milano 36 Ricevitore reflex a valvola
tel. 02/25261
Tutti i diritti di proprietà artistica
e letteraria riservati. I manoscrit- 42 Asia e Africa radio per radio
ti, i disegni e le fotografie, anche
se non pubblicati non si restitui- 46 Amplificatori a risposta costante
scono. La rivista ELETTRONICA
PRA T/CA non assume alcuna
responsabilità circa la confor- 52 W l'elettronica
mità alle vigenti leggi a norma di -
sicurezza delle realizzazioni. 56 Oscillatore BFO per tutte le radio
- --

EDIFAI - 15066 GAVI (AL) 61 Il mercatino

Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE


responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI ·Tel. 0143/642232
Massimo Casolaro
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fax 0143/643462 L'abbonamento a
Redazione: ELETTRONICA PRATICA
Direttore esecutivo: AMMINISTRAZIONE
Massimo Casolaro jr.
tel. 0143/642398 con decorrenza
Carlo De Benedetti
Dario Ferrari da qualsiasi mese
Massimo Carbone PUBBLICITÀ può essere richiesto I
Progetti Piergiorgio Magrassi MARCO CARLINI anche per telefono
e realizzazioni: Antonella Rossini tel. 0143/642492
PER TELEFONO
Corrado Eugenio Gianluigi Traverso 0336/237594
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 3
Il sensore che va a contatto con la punta di cui L'apparecchio, che ha dim ensioni m olto contenute,
si vuole conoscere la tem peratura è collegato perm ette di leggere il valore m isurato sul display entro
ad un'unità dotata di display a cristalli liquidi. pochi secondi con un erro re inferiore al1%.

TERMOMETRO PER SALDATORI


Con DTMlO0 è possibile misurare con elevata precisione la temperatura alla quale viene effettuata una saldatura.
Il sensore di questo dispositivo è costituito da una testina sulla quale sono montati due fili di alluminio cromato incrociati fra loro,
ai quali va appoggiata la punta del saldatore. Il funzionamento del sensore si basa sul principio della termoelettricità, secondo il
quale la differenza di temperatura fra due metalli si traduce in una differenza di potenziale.
Il valore di temperatura così misurato, che può variare fra -50 e+ 1150 °C, appare sul display dell'unità alla quale il sensore è
collegato, con un errore inferiore all' 1 %. Lo strumento, che prima dell'uso richiede una facilissima operazione di calibrazione,
viene alimentato da una batteria a 9 V del tipo 6F22, che va sostituita quando sul display lampeggia la scritta "BAT".
Le sue dimensioni sono quelle di un pacchetto di sigarette e il suo peso è di circa 130 grammi.
Acquistando un apposito accessorio è possibile misurare, con lo stesso apparecchio, anche la temperatura di sostanze liquide.
Ersa, distribuito da Elcart (20133 Milano - Via A. Mlesi, 6 - tel. 02/7491334).

MINIOSCILLOSCOPIO
PER TUTTI
L'unico strumento veramente indispensabile per chi comincia a
dedicarsi all'elettronica è il tester, ma ad un certo punto anche
l'hobbista ha la necessità o il desiderio di analizzare con più
dettaglio i circuiti. Ecco allora che sente la mancanza di un
oscilloscopio, lo strumento che dà decisamente un 'impronta
professionale anche al più semplice degli esperimenti.
Purtroppo finora esso è stato sempre un oggetto molto costoso,
ma con questo nuovo modello le cose sembrano essere migliorate.
Con una cifra non impossibile si ha infatti uno strumento che
occupa poco spazio, è portatile e garantisce ottime prestazioni
e funzionalità tipiche di apparecchi di fascia più elevata.
La banda passante varia dalla continua a 5 MHz e la massima
tensione applicabile in ingresso è di 100 Vpp. Il monitor ha una
diagonale di 3, con 8 divisioni in verticale e 10 in orizzontale.
La sensibilità in verticale è di 10 mV per divisione, mentre in
orizzontale è di 300 mV per divisione. Fra le varie funzioni
disponibili, è particolarmente interessante la
possibilità di effettuare il confronto delle frequenze di due segnali
attraverso l'analisi delle figure di Lissajous.
Le sue dimensioni sono 210 (h) x 135 (]) x 210 (p) mm e il peso
è di circa 3,5 kg. Per queste caratteristiche rappresenta un'ottima
soluzione anche per chi lavora alla manutenzione di impianti e ha
quindi la necessità di trasportare l'apparecchio sul campo.
Lire 507.000. Marcucci (20060 Vignate - MI- S.P. Rivoltana, 4
Km 8,5 - tel. 02/95360445).
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 4
RICEVITORE
PER OROLOGIO ATOMICO
L'orologio più preciso del mondo si trova a Francoforte ed è di tipo
"atomico", cioè funziona sulla base delle oscillazioni che avvengono
all'interno della struttura dell'atomo. Con questo apparecchio
è possibile riceverne i segnali, emessi a 1500 chilometri di distanza,
e avere la garanzia di un errore di +/-1 secondo ogni milione
di anni. Va collegato ad un'antenna di ferrite, che viene anch'essa
prodotta dalla stessa casa costruttrice, e ad un radioricevitore che
può essere sintonizzato sulla frequenza di 77 ,5 kHz. Lire 28.000.
Distrelec (20020 Lainate - Ml - Via Canova 40/42 - te!. 02/937551).

INCREDIBILE COMPUTER DI MONTAGGIO


Un notevole aiuto all'utilizzo Compact Studio MPE-200SX è molto più di un apparecchio per il montaggio video.
di MPE-200SX è dato dal fatto Infatti, oltre alle numerose funzioni relative al mixing, alla manipolazione del colore e alla
che sullo schermo appaiono generazione di titoli, offre la possibilità di eliminare i difetti più comuni che si creano
i menù relativi alle varie nella copia di videocassette. Questi sono legati alle differenze nelle sincronizzazioni degli
funzioni disponibili. apparecchi che entrano in gioco in questa operazione e sono tipicamente lo sfarfallamento
verticale, la perdita di definizione e talvolta anche brevi assenze di colore. Con MPE-200SX
tutto questo viene eliminato grazie al sistema digitale SIR (Sync Impulse Reconstruction):
esso è in grado di costruire in tempo reale, partendo dagli impulsi di sincronizzazione del
segnale, degli impulsi "standard" che garantiscono un perfetto sincronismo fra l'apparecchio
riproduttore e quello registratore. La copia della videocassetta che si ottiene ha una qualità
addirittura migliore dell'originale: sfarfallio notevolmente ridotto e colori più brillanti.
Il sistema MPE-200SX, adatto a tutti gli standard video, è compatibile con il suo
predecessore MPE-l00S: chi possiede quest'ultimo può arricchirlo con le nuove
funzionalità grazie al fatto che queste sono memorizzate su una speciale "carta
programmata" che può facilmente essere sostituita ed aggiornata. Lire 2.280.000.
GSE distribuito da Cobra (20044 Bernareggio - Ml - V.le Industrie, 43 - tel. 039/683411).

Attraverso il monitor 1
di MPE-2O0SX (1) è possibile
controllare la qualità
delle riproduzioni video.
L'esempio qui riportato
si riferisce al confronto fra
il risultato di una tipica
riproduzione di videocassetta
(2), in cui è evidente
lo sfarfallio verticale, e
quanto si ottiene con
il sistema MPE-200SX (3).

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 5


L'ANGOLO DELLA MUSICA

I connettori multipolari
permettono il collegamento
di cavi su cui sono trasmessi
I CONNETTORI
segnali di diversa natura.
Solitamente hanno 3, 4 oppure
5 poli, la cui disposizione segue
le norme DIN. AUDIO
razie ai connettori le apparecchiatu-
G re audio, anche se di marche diver-
se, possono essere collegate fra loro.
Tutto sarebbe semplice se questi disposi-
tivi fossero di un solo tipo, invece spesso
Parliamo di jack, RCA, sono causa di disagio perché ci si può
trovare di fronte ad una spina di una
DIN, faston, nomi certa forma e ad una presa di forma
misteriosi per chi non diversa o viceversa. Fortunatamente,
conosce i connettori e ha anche se di connettori ne esistono svaria-
ti modelli, i tipi principali non sono
la sensazione di trovarsi molti, le misure sono standardizzate e
di fronte ad un mondo inoltre esistono sul mercato degli appo-
siti adattatori per renderli compatibili
molto complicato. In realtà l'uno con l'altro.
i tipi fondamentali Cominciamo con un cenno ai connettori
multipolari (tipicamente i poli sono 3, 4
di questi componenti sono o 5), che possono essere dotati o meno
pochi, i formati e le misure di un dispositivo di chiusura che blocca
sono unificate ed esistono il contatto rendendolo quindi più stabile
ed affidabile. Vengono chiamati spesso
tutti gli adattatori da uno connettori DIN, ma non si tratta del loro
standard ali'altro. nome, bensì della sigla che indica l'Ente
che si occupa dell'unificazione a livello
internazionale di vari tipi di prodotti.
Ecco una serie di componenti Hanno il vantaggio di poter essere
in metallo con rivestimento in oro impiegati con cavi sui quali vengono
usati per ottenere connessioni fatti passare diversi segnali, anche di
di alta qualità fra cavi ed
diversa natura, come ad esempio l'ali-
altoparlanti in impianti Hi-Fi.
mentazione e il segnale audio.
Partendo dall'alto la foto riporta,
nell'ordine: due adattatori di tipo
SPINE RCA
maschio-maschio (1)
e femmina-femmina (2),
Molto comuni, soprattutto nelle apparec-
rispettivamente; due tipi
chiature Hi-Fi, sono le spine di tipo
di morsetti (3,4) per cassa acustica
coassiale, spesso indicate come RCA.
con isolamento in delrin; due
Ciascuna di esse può essere collegata ad
capicorda del tipo a forcella
un cavo relativo ad un solo canale audio.
con isolamento in plastica per
Quando il collegamento fra apparecchi
la connessione cavo-morsetto (5,6);
audio deve essere cambiato spesso
un adattatore (7) ed una spina (8)
durante l'uso, come ad esempio nel caso
entrambi ad angolo; una coppia di microfoni o cuffie, la soluzione più
maschio-femmina di spina a pratica consiste nei connettori jack.
banana (9,1 O) ed infine una spina Hanno infatti il pregio di permettere di
"pin" (spillo) per cavo (11). eseguire con un'unica operazione il col-
I prodotti illustrati sono tratti legamento di entrambi i canali stereo.
dal catalogo Marcucci Possono essere schermati per mezzo di
(tel. 02/95360445). un rivestimento metallico, oppure rive-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 6
Questi connettori
si usano per connessioni fra
apparecchi audio oppure per
il collegam ento di m icrofo ni.
Abbiam o due spine jack di tipo
m ono (1) e stereo (2); due spine
RCA (3,4); una spina RCA volante
(5); due prese adatte per m ontaggio
su pannello (6,7); quattro tipi
di spine RCA (8,9,10,11) che
differiscono fra loro per il tipo di
isolam ento: in due casi (8,10)
è in delrin, negli altri due (9,11)
in teflon. Tut ti questi com ponenti
sono rivestiti d'oro .

stiti di materiale isolante; inoltre esisto-


no sia di tipo mono che stereo.
Nell'acquisto di un connettore è neces-
sario prestare attenzione al fattore qua-
lità, soprattutto se lo scopo è quello di
oO
una registrazione o di una riproduzione ::,
sonora ad alta fedeltà. A tal proposito sul O
r
t
mercato esistono dispositivi rivestiti in 5
oro proprio per ottenere contatti a mini-
ma resistenza elettrica e senza problemi I connettori jack vengono collegati al cavo mediante viti oppure occorre
di ossidazione. effettuare delle saldature. Quelli di tipo faston e quelli a forcella sono i più
Un altro suggerimento è quello di sce- facili da collegare: il cavo, dopo essere stato spellato, va inserito
gliere dispositivi in cui il sistema di nel terminate che può essere aperto o parzialmente chiuso.
accoppiamento cavo-connettore garanti- Lo stesso va quindi stretto con una pinza o con l'apposito utensile
sca la massima resistenza meccanica e, chiamato crimpatrice.
possibilmente, il minimo sforzo da parte
di chi lo esegue. Le soluzioni esistenti CAPPELLOTTO
sono diverse: ad esempio i connettori
jack possono essere sia a saldatura che
ad avvitatura, mentre nel caso dei con-
nettori multipolari esistono dei modelli
molto pratici, detti a perforazione di iso-
lante, nei quali la spellatura e laccop-
piamento del cavo sono eseguiti senza
usare utensili. Infatti, una volta eliminata
la necessaria porzione di guaina esterna
del cavo, la spellatura e la connessione
dei conduttori avvengono durante l'avvi- CAVO COASSIALE
tamento o l'incastro del rivestimento
isolante o metallico sul connettore.
I connettori di tipo faston, spesso usati
per i collegamenti degli impianti audio
installati sulle automobili, sono, come
dice il nome, molto veloci da montare: I connettori jack si usano
basta inserire il cavo, opportunamente quando occorre collegare
spellato, nel terminale, che può essere e scollegare i dispositivi
parzialmente chiuso oppure completa- audio durante l'uso.
mente aperto. In entrambi i casi il con- Si trovano sul mercato nei
duttore va successivamente bloccato con diametri 2,5- 3,5 - 6,3 mm
una pinza o, meglio ancora, con lappo- nelle versioni mono
sito utensile detto crimpatrice. Infine il e stereo e inoltre esistono
terminale viene ricoperto con una guaina gli adattatori da un modello
di materiale termorestringente oppure all'altro. In un impianto
con un tubetto di plastica. Lo stesso dove ne siano presenti
sistema di montaggio viene usato per i più di uno, per distinguere
terminali a forcella, spesso usati per il le varie funzioni, conviene
collegamento dell'amplificatore ai mor- utilizzare quei modelli su
setti delle casse acustiche, oppure delle cui è possibile fissare delle
antenne a filo al sintonizzatore. apposite fascette colorate.
PER LA MOTO

INTERFONO
DENTRO IL CASCO
Un semplice circuito che consente di parlare
agevolmente tra i due passeggeri di una moto
che indossano il casco. Lo schema diviso in due sezioni
identiche con alimentazioni separate evita il verificarsi
dell'effetto Larsen, quel fastidioso fischio che si sente
quando microfono ed altoparlante sono troppo vicini.
G ià dai tempi in cui i caschi
protettivi non erano obbligatori era
cosa difficile poter parlare col proprio pas-
seggero, in moto: il vento tarpava ogni dia-
logo e, dopo lunghi viaggi, i due centauri Il circuito ha dimensioni molto contenute (55x45 mm) per poter essere
erano pressoché afoni per aver urlato trop- facilmente messo in tasca. Questo però richiede una cura maggiore
po. In commercio sono parecchi gli nel montaggio dei componenti, molto vicini tra loro. Numerosi i cablaggi
interfono disponibili; alcuni, neppure elet- esterni: abbiamo 4 fili per i 2 altoparlanti, 4 per i due microfoni
tronici, sono formati da un tubo di circa un e altri 4 per le due pile. Di 3 fili ciascuno necessitano i due potenziometri
metro con alle estremità due diffusori a e di 2 l'interruttore.
membrana: cose da preistoria. Poi ci sono i
tanti e costosi tipi alimentati a batteria.
I più sofisticati sono i radiointerfono full
duplex, molto costosi ed un poco ingom-
branti, ma anche i classici interfono con
altoparlante e microfono a coppie garanti- Nel circuito
scono un'ottima funzionalità. troviamo
Questi apparecchi prevedono, oltre a due diversi
cordoni di connessione elastici, un condensatori
microfono e un altoparlante da collocare elettrolitici
nel casco. Con un poco di sapiente lavoro che vanno
meccanico i due trasduttori vengono montati
nascosti alla perfezione nella fodera in avendo cura
tessuto del casco mentre la scatola di controllarne
dell'interfono sta in tasca di uno dei due il senso
motociclisti. La prova pratica, nella mag- d'inserimento
gior parte dei casi si rivela problematica: i nel piano
controlli di volume sono da tarare meti- di montaggio.
colosamente per non generare tra micro
e altoparlante, vista la vicinanza dei
componenti, il fischio di innesco, detto
»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996-Pag. 9
R1
C1

C11
+
5

ALT 1
C9

@, ·.
9V R2
C8

C12

ALT2

C10

I Per ordinare I Lo schema elettrico si compone di due sezioni


b asetta e componenti ,; identiche con alimentazioni separate.

codice 1EPI96 Piano


di montaggio

vedere a pg. 35_] dell'interfono


per moto.
COMPONENTI
R1 = R2 = 1 k n • 1/4 W
R3 = R4 = 102- 1/4 W
P1 = P2 = 22k 2
(potenziometro lineare)
Ci1=C2=1F(miniatura)
c3=C4= 100 F-. 16 V
(elettrolitici)
es = C6= 1 O JJF • 16 V
ALT1 (elettrolitici)
c7= es = 1 oo nF
Cc9 =Ci0=47nF
C11=C12=220F.16 V
( elettrolitici)
c13 =C14 =4,7 F. 16 V
C12 (elettrolitici)
71
% IC1 = IC2 =LM 386 N8
Yx, vr? ALT1 = ALT2 = altoparlante
CaS 320 -1/2W
S1 = doppio deviatore a slitta
Mle1 = Mle2 = microfoni
a capsula amplificati a FET
MIC2
INTERFONO DENTRO Il CASCO METAL
DETECTORS
45 • - Cercametalli -

è±± Il circuito stampato


made in USA
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Il
è qui visto dal lato IVA COMPRESA
rame nelle sue

&
dimensioni reali. Mod. FISHER

!#
I#S ss 1212X
1225X
1235X
1266X
u
Lit. 750.000
Lit. 850.000
Lit.1.1 OD.ODO
fil

Larsen. Questo inconveniente non si può


verificare nel progetto da noi proposto
essendo ogni canale dell'interfono alimen-
distinte tra loro. Anche la sorgente di ali-
mentazione è indipendente ed isolata,
per ovviare al succitato motivo
1266XB
1280X
GEMINI 3
s
G0LD0.
Lit.1. 250.000
Lu.1.380.000
Lit.1 .250.000
ss
Lu±..1,300.000
1•1
ltii@
tato per sé, con pila separata. La non dell'innesco. Un microfono electret C75 Lu±1750.000
comunione di massa e linea positiva di amplificato con FET interno è un ottimo cz 6
alimentazione spezza ogni possibile oscil- trasduttore, viste le minime dimensioni, IMPULSE
Lit.1.850.000
Lit.2.070.000
-
Il
lazione non voluta. da collocare nella mentoniera del casco cz 20 Lit.2.400.000 -
mentre l'altoparlante da 32 Ohm, piatto
con membrana metallica, si sistema
LO SCHEMA ELETTRICO presso l'orecchio sotto la fodera interna Mod. WHITES
del casco. L'LM 386 N8 è proprio CLASSIC 1 Lit. 450.000
I controlli di volume sono indipendenti per l'amplificatore integrato che fa al caso CASSIC 2 Lit. 600.000
permettere ai due soggetti di adattare al nostro: sono necessari pochi componen- CLASSIC 3 Lit. 800.000
meglio il livello di ascolto. L'alimentazio- ti, il guadagno dello stadio è notevole, 4900 DI PRO Lit. 1.300.000
ne con due pile da 9 V piatte assicura infine l'integrato pilota ottimamente 5900 01 PRO Lit. 1. 700.000
molte ore di funzionamento continuo: a carichi come piccoli altoparlanti. 6000 DI PRO Lit. 1.800.000
coloro che utilizzano molto la moto consi- In parallelo al carico R3/C9 e R4/C10 SPECTRUM Lit. 2.000.000
gliamo di adottare accumulatori al nickel- garantiscono un perfetto accoppiamento Lit. 1.900.000
TM808
cadmio, ricaricabili con apposito caricabat- tra carico e finale. Pl e P2 regolano il
terie da rete. Per non dimenticare acceso il volume di ascolto delle due sezioni. Tutti i modelli ed i relativi accessori
circuito a moto ferma, prevediamo una Come detto in precedenza, due pilette da sono disponibili pronta consegna.
spia di accensione a led o a lampadina. 9 V alimentano l'interfono, ma un solo Vendita diretta a domicilio in tutta
Le sezioni circuitali sono due, ben >» Italia tramite nostro corriere.
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' ve boli di ms da prtr del lr i vi mm.Ih.I. Al Il9
INTERFONO DENTRO IL CASCO
doppio interruttore a slitta accende o spe- Il contenitore va forato per ospitare i due
gne l'elettronica. Dallo schema elettrico DIN pentapolari, per l'interruttore, per
risulta evidente la netta separazione tra le l'eventuale spia e per i volumi.
due parti del circuito che utilizzano com-
ponenti uguali. All'interno del microfono
l'amplificatore è a FET: la linea positiva INSTALLAZIONE FINALE
di alimentazione è comune con quella di
segnale, questo ci obbliga ad isolare Nel primo caso incolliamo alla fodera
l'ingresso segnale con CI (C2). Essendo interna, presso l'orecchio, l'altoparlante
l'alimentazione tipo del microfono 1,5 2 facendo attenzione a non determinare
Vcc, Rl (R2) limita la tensione di alimen- troppa pressione meccanica tra testa del
tazione al valore adatto ai microfoni. soggetto e casco; per ottenere un assem-
blaggio morbido conviene avvolgere
l'altoparlante con gommapiuma.
IL MONTAGGIO li microfono I, fissato con colla alla
mentoniera, non deve sporgere né creare
Trattandosi di un circuito da dover met- spigoli che potrebbero ferire il soggetto
tere in tasca abbiamo sistemato i compo- mentre calza il "cimiero".
nenti molto vicini tra loro. Sul secondo casco, allo stesso modo
Questo complica un poco la realizzazio- posizioniamo il microfono 2 e l'altopar-
ne ma permette di ottenere un montaggio lante I. I microfoni vanno fissati abba-
molto compatto che, anche inscatolato, stanza lontani da eventuali prese d'aria
non può dare alcun fastidio messo in una presenti nei caschi.
qualsiasi tasca. Le connessioni a filo elastico arrotolato
All'alimentazione provvedono 2 pile da tra caschi ed elettronica sono realizzate
Il sottile altoparlante si incolla 9 V intercettate dall'interruttore a 2 con cavetto schermato a tre conduttori,
sotto la fodera interna del casco in sezioni distinte. Si utilizzano zoccoli per due singoli per l'altoparlante, il terzo e la
corrispondenza dell'orecchio. gli integrati amplificatori e, dopo il col- calza per il microfono. Ai capi della con-
Se la sistemazione risultasse laudo, si mette il circuito in una scatola nessione sistemiamo due prese DIN a 5
scomoda possiamo avvolgere di plastica impermeabile con vano pile poli e relative spine. Per questi specifici
il trasduttore in un sottile strato abbastanza grande da alloggiarne due da utilizzi si consigliano connettori DIN con
di gommapiuma. 9 V piatte con attacco a clip. collare di fissaggio a vite professionali.

Ecco la soluzione
finale ideale: i due

e
ALT1 ALT2
@
caschi sono collegati
alla centralina con
un unico cavetto
elastico che porta
alle estremità due
PRESA DIN prese DIN.
Attenzione a
sistemare in ogni
casco l'altoparlante
CASCO 1 di una sezione e
il microfono dell'altra
altrimenti si verifica
l'effetto Larsen.

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 12


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esperti per sapere in pratica come
lavorare sull'impianto elettrico. I
città

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COMANDI A DISTANZA

LA CUFFIA
A RAGGI INF OSSI
[IL TRASMETTITORE)
Un interessante sistema dal limite della regione del rosso visibile
che consente di collegare L
e cuffie sono accessori indispensa-
bili per TV e Hi-Fi perché permet- fino alla regione delle microonde).
tono di ascoltare l'audio degli apparec- Il loro utilizzo è maggiormente cono-
impianti Hi-Fi e TV ad una chi senza disturbare altre persone che si sciuto nel campo della sicurezza e in
normale cuffia sfruttando, trovano nel nostro stesso ambiente. Il quello degli automatismi, (barriere a
problema sta nel filo che ci lega (nel raggi infrarossi, apertura e chiusura
invece del fastidiosissimo vero senso della parola) alJ'apparecchio automatica porte, sistemi antinfortunisti-
filo, un accoppiamento impedendo non solo di allontanarci ma ci, ecc.) ma, opportunamente manipolati
anche movimenti troppo ampi sul posto. e adottando particolari tecniche di
ottico a raggi infrarossi. Così abbiamo pensato di realizzare que- modulazione possono essere impiegati
Servono un trasmettitore sto sistema a raggi infrarossi che consen- per stabilire il collegamento tra una sor-
ed un ricevitore te di utilizzare come trasduttore una gente di riproduzione sonora e l'appara-
qualsiasi cuffia stereo. to di ascolto (cuffia o altoparlante).
che presenteremo I raggi infrarossi sono radiazioni elettro- Il sistema che proponiamo è rappresen-
il prossimo mese. magnetiche invisibili aventi una lun- tato da due apparati: trasmettitore e rice-
ghezza d'onda compresa tra 730 nano- vitore. Il primo, che presentiamo in que-
metri e I millimetro (si estendono quindi ste pagine, va collegato all'uscita (presa

Il montaggio del trasmettitore a raggi


infrarossi è piuttosto semplice, soprattutto
se acquistiamo il kit che prevede, sul lato
componenti, la serigrafia con la sagoma
degli elementi da montare.

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 14


Una volta collegato
il trasm ettitore alla
presa cuffia
dell'apparecchio che
vogliam o ascoltare
possiam o muoverci
liberam ente nel
raggio di circa 6 m
senza trascinarci
dietro il fastidioso
filo.

cuffia o altoparlante) dell'apparecchiatu- tion). Il ricevitore è congegnato in modo del dispositivo , dopo essere stato oppor-
ra di riproduzione sonora, che può essere da riconoscere la modulazione PWM e tunamente dosato tramite il trimmer TI,
un televisore, una radio, un amplificato- ricostruire quindi il segnale audio tra- viene amplificato dal transistor QI (che
re BF ecc. Al secondo (che pubblichere- smesso. funge anche da separatore) e applicato al
mo il prossimo mese) vanno collegate le Il circuito integrato NE567 IC) e un piedino 6 del circuito integrato.
cuffie per l'ascolto. I due apparati vanno PLL concepito come decodificatore di La frequenza degli impulsi generati dal
puntati otticamente tra loro e il collega- note ma, sfruttando le sue particolari VCO interno è determinata da C6, R6
mento avviene tramite raggi infrarossi caratteristiche strutturali, si presta molto T2 e, tramite R7 applicata al comparato-
fino ad una distanza di circa sei metri. È bene ad essere impiegato come modula- re di fase e rivelatore in quadratura (pie-
possibile conservare l'informazione del tore PWM degli impulsi da lui stesso dino 3). Ne consegue che ogni volta che
segnale da trasmettere adottando la tec- prodotti grazie ad un oscillatore interno la tensione al piedino 6 varia (segnale
nica della modulazione a durata di controllato in tensione (VCO). audio), varia anche la larghezza degli
impulso (PWM = Pulse Width Modula- Il segnale di B.F. applicato ali 'ingresso 9)))

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 15


Schema elettrico
complessivo del R8
trasmettitore per
raggi infrarossi.
Il cuore del circuito -±
C2
è costituito
dall'integrato NE567,
z . 3 4
un PLL utilizzato
I ;°
5
come modulatore
PWM degli impulsi ,3]
da lui stesso prodotti. Il

R1
# -

R5
ll

R3
,-~ I
l LI■
1~ #t 8

IN
T1 •
o es li C6

COMPONENTI
IC = NE567
Q1 = BC 239-549
02 = BDX54
Per ordinare Z = zener 5,1 V
IRT1 +4 = led LD 271 • TIL 38
basetta e componenti T1 = T2 = trimmer 1 0 kO
R1 = 220 kQ
Piano di montaggio
del trasmettitore
a raggi infrarossi.
codice 2EIP196 R2 = 4,7kO
R3 = 470 kO
vedere a pag. 35 R4 = 2,2 kQ
R5 = 10kO
+ R6 = 6,8 kO
R7 = 22 kQ
9Vcc STABILIZZATI
R8 = 150 2
R9 = R10 = 1kO
R11 = 100
C1 = 470 F 16 V (elettrolitico)
C2 = 22 F 16 V (elettrolitico)
C3 = C4 = 1 F 16 V (elettroliticc
es= 100.000 pF (ceramico)
C6 = 3.300 pF (ceramico)

IRT1 IRT2 IRT3 IRT4 Piano di montaggio del circuito coi


polarità dei componenti per i quali
occorre rispettare un preciso sens
d'inserimento. Lo stesso disegno è
riportato sul lato componenti della
basetta compresa nel kit.
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 16
A
R11

e
9Vcc

+
-! z,
z,
tore nella presa cuffia dell'apparecchio.
Alimentiamo poi il dispositivo come
abbiamo già visto (con 9 Vcc stabilizza-
ti) e ruotiamo i trimmer TI e T2 comple-
tamente in senso antiorario. Ora regolia-
mo il volume del ricevitore circa a metà
Il circuito stampato è qui visto dal
lato rame nelle sue dimensioni
reali. La realizzazione non
comporta grandi difficoltà: serve
solo un po' d'attenzione in
corrispondenza dell'integrato.
■' IRT3 ---z..... corsa e sistemiamoci, con la cuffia in
testa, davanti al trasmettitore: su
Questo progetto è stato proposto
dalla ditta ELSE.
C1 IRT4 z , quest'ultimo eseguiremo la taratura di
TI in modo che il volume sia massimo
ma non distorto e di T2 in modo che
l'ascolto sia chiaro ma esente da fruscio.
I due dispositivi che compongono il Ecco tutto il materiale necessario
sistema possono essere acquistati anche per realizzare il trasmettitore.
in un pratico kit comprendente basetta Mancano solo il contenitore (codice
impulsi che ritroviamo in uscita al piedi- stampata e tutti i componenti necessari LP012) e l'alimentatore (cod. RS211)
no 8. Questi impulsi vengono poi, trami- al montaggio (in pratica tutto ciò che che possono essere richiesti alla
te la resistenza RIO, applicati alla base vediamo nella foto qui sotto). ditta ELSE.
del darlington di potenza Q2 facendolo
entrare in conduzione per tutti i periodi
negativi (Q2 è un PNP). I diodi IRTI, 2,
3 e 4 essendo attraversati da corrente
emettono raggi infrarossi per tutta la /
--
durata del periodo negativo degli impul-
si presenti al piedino 8. La resistenza
Rl 1 serve a limitare la corrente evitando
così di danneggiare i diodi.
La tensione di alimentazione deve essere
di 9V stabilizzati. Per alimentare il cir-
cuito integrato, questa tensione viene
opportunamente ridotta e stabilizzata dal
diodo zener Z. Bisogna usare un alimen-
tatore di buona qualità. Una volta mon-
tato, il dispositivo può essere alloggiato
in un contenitore plastico di adatte
dimensioni. Il collegamento a raggi %i

infrarossi tra ricevitore e trasmettitore


può essere migliorato mettendo dietro ai
diodi trasmittenti IRT della carta stagno-
la lucida con lo scopo di riflettere e con-
centrare i raggi.
La taratura va eseguita quando abbiamo
realizzato anche il ricevitore che propor-
remo il prossimo mese.
Per prima cosa si regola l'apparecchio al
quale deve essere collegato il trasmetti-
tore ad un volume di ascolto medio e si
inserisce il jack d'ingresso del trasmetti-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 17
g
....
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ALIMENTATORE
SWITCHING
La realizzazione
di alimentatori stabilizzati
e osì come il transistor ha rimpiazza-
to quasi ovunque la valvola (per la
sua scarsa efficienza), lo stabilizzatore
commutazione, condensatori a bassa
induttanza, nuclei speciali per trasforma-
tori e così via.
con questa tecnologia lineare di tensione viene via via sostitui- La successiva introduzione sul mercato
to, in un numero sempre maggiore di di regolatori switching integrati ne ha
abbastanza nuova casi, dallo stabilizzatore del tipo a com- poi diminuito la complessità di progetto
consente di ottenere mutazione, il cosiddetto regolatore e realizzazione ad un grado tale da riva-
"switching". Questo passaggio da un leggiare con i regolatori lineari; infine
dispositivi di dimensioni e tipo all'altro di circuiteria è stato agevo- nuove tecniche progettuali hanno contri-
peso sensibilmente ridotti lato dalla crescente disponibilità sul buito a ridurre rumore e ronzio del rego-
rispetto al pur classico mercato di componenti appositamente latore a livelli accettabili almeno per gli
realizzati per questa tecnica; si tratta di apparati per telecomunicazioni. Il rego-
regolatore in serie. transistor e diodi ad elevata velocità- di latore di tipo switching presenta diversi
vantaggi sul tipo lineare, i più importanti zione a piacere. indefinitamente.
dei quali vengono qui elencati. Per renderci conto di come il circuito Ovviamente, in questo circuito T deve
Il rendimento è molto più elevato grazie funzioni, cominciamo con l'ignorare la commutare "on" e "off' ad una cadenza
alla minima dissipazione di potenza del presenza di C; quando T viene commu- estremamente elevata, allo scopo di
regolatore; tale caratteristica è partico- tato in conduzione, tutta la tensione di minimizzare l'ondulazione della tensio-
larmente utile in applicazioni in cui l'ali- alimentazione compare ai capi di L poi- ne d'uscita attorno al valore desiderato,
mentazione è a batteria. Il peso è netta- ché, per la legge dell'autoinduzione, la poiché questa variazione di tensione è in
mente inferiore come risultato delle corrente istantanea iniziale attraverso la relazione diretta coi tempi di commuta-
dimensioni molto più modeste del dissi- L stessa è zero. zione di T. Questa situazione può essere
patore di calore. L'ingombro è più con- Poi, detta corrente comincia ad aumenta- comunque migliorata (o addirittura risol-
tenuto per gli stessi motivi ora visti. re come pure fa la tensione d'uscita; VU ta) aggiungendo C, che "sostiene" la ten-
Questi vantaggi vengono tuttavia contro- viene lasciata crescere finché essa rag- sione d'uscita mentre diminuisce la cor-
bilanciati da una risposta più lenta ai giunge il valore desiderato (e program- rente in L e ne riduce i picchi assorben-
transitori del carico, da una maggiore mato) per l'uscita. Quando VU supera do l'eccesso di corrente in L mentre Tè
complessità circuitale e dal costo più questo valore, il transistor è commutato in conduzione. La situazione delle varie
elevato. all'interdizione ed il punto a diventa forme d'onda è riepilogata nel grafico di
immediatamente negativo nello sforzo di questa pagina.
mantenere il flusso cli corrente che si era Il transistor può comunque venir commu-
L'IMPOSTAZIONE TEORICA instaurato in L, provocando così la con- tato a velocità più bassa e può essere
duzione del diodo D. L'energia che si ridotto il valore dell'induttanza a causa
Il tipo più semplice di regolatore swit- crea accumulata in L va così a dissiparsi dell'effetto di smorzamento da parte di C.
ching, quello che circuitalmente ha nel carico R, appunto attraverso D, e Nell'esempio qui riportato, la potenza è
ancora qualche somiglianza col regolato- quindi la corrente in L diminuisce, esat- trasmessa dall'alimentazione solamente
re lineare classico e che viene adottato tamente come fa la tensione d'uscita; quando T è in conduzione, ma è distribui-
nella soluzione che andiamo qui a pre- non appena VU scende leggermente ta al carico con continuità durante l'intero
sentare, è il cosiddetto tipo "buck" (o in sotto il valore desiderato, T viene ricom- ciclo. La potenza fornita al carico è
opposizione), il cui schema di base è m u ta to in conduzione, riportando il ovviamente pari a Vu·Ir, valore che deve
riportato a pagina 24. punto a al valore della tensione di ali- eguagliare la potenza derivata dall'ali-
li circuito riduce la tensione applicata mentazione, cosicché il ciclo si ripete »»
all'entrata (VE) per produrre un più
basso valore di tensione d'uscita (VU);
ma con un opportuno adattamento dei
componenti presenti, se ne può ottenere
anche l'esatto contrario: la tensione
d'uscita può essere resa più alta di quella
presente in entrata. In quest'ultimo caso,
si dice che è stata realizzata la configu-
razione "boost" (o elevatore). Gli ele-
menti base del regolatore di tipo "buck"
sono, come indica lo schema, il transi-
stor T, l'induttore L, il condensatore C
@
L LJ LJ
o L
ed il diodo D; ali' emitter di T è applicata
una tensione positiva ed il carico è appli-
cato in parallelo al condensatore.
Naturalmente, è anche necessario
-
disporre di un'opportuna circuiteria di o
controllo per applicare l'adatto pilotag-
gio alla base di T; al momento comun-
que ci basta ipotizzare che questa circui-
teria sia in grado di commutare T com-
pletamente in conduzione o in interdi- -
11 nostro alimentatore si presta
egregiamente ad alimentare un
O
"baracchino",
o
La forma d'onda "a" rappresenta il
segnale di comando o pilota T. In
"b" vediamo il ripple residuo con
carico da 3A uguale a circa 200 mV.
In "c" e "d" è ancora rappresentato
- RIPPLE

il ripple residuo ma con carico


rispettivamente di 2 e 0,5A
o
equivalente a 180 e 20 mV. L'entità
dei ripple dipende dalla bontà di C.
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 21
TR1 L1

Rl
%
g #0 e 11

R2
Il R4

VE -----/" .,. "" ... . l il TR2 I

03 ·N nz l Il Il Il Il Il 4@e , [

I ,l,-l e =Il
:, T, T,T.T.,T, ..
c7 llca llc9

---· ----·---·-· ·-
Schema elettrico completo dell'alimentatore; solamente il transistor di
potenza TR1 è montato fuori dalla basetta, o su un dissipatore alettato
o su un lato del contenitore metallico in cui essa è allocata.
Per ordinare
basetta e componenti COMPC
codice 3EP196 Il circuito stampato R1 = 10 kO
vedere a pag. 35 è qui visto dal lato
rame nelle sue
R2
R3
=
=
33 Q • 5 W
820 2
dimensioni reali. R4 = 1500 0
RS = 10 kO
R6 = 10 kO

=,
c2=
3
2200 F-5o V
c = (elettrolitici)
C4 =
es= 22.000 pF (ceramico)
C6 = 22.000 pF (ceramico)
C7 = 0,1 F (ceramico)
ca= 0,1 F (ceramico)

ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 22


ALIMENTATORE SWITCHING
mentazione mentre T conduce. Visto che ta e non importa la polarità applicata);
T conduce solamente per una porzione ma evidentemente, in questo caso, il
del ciclo ad un valore medio di corrente ponte di diodi ed i primi 3 condensatori
durante il passaggio della IL, la tensione elettrolitici si possono risparmiare.
d'uscita risulta uguale al ciclo operativo Ad ogni buon conto, nel caso di entrata
(o duty cycle) per la tensione di alimenta- in e.a., e nel caso si disponesse di un
zione; sarà cioè Vu = (tON/CICLO)· VE unico elettrolitico di alta capacità ma di
In realtà, le perdite in D, la caduta diretta dubbie caratteristiche (per l'adattabilità
in T, la resistenza di L e vari altri fattori ad un alimentatore switching), è forte-
si combinano per influire sulla formula mente raccomandabile la soluzione di
ora riportata; ma, eccetto per i casi di diversi condensatori collegati tra loro in
tensione d'uscita molto bassa e corrente parallelo (e sempre, ovviamente, di
molto elevata, queste perdite possono buona qualità).
vu venir trascurate in quanto i circuiti di Discorso perfettamente analogo va fatto
ll+1
il
C12
- controllo sono in grado di compensarle
automaticamente.
per Cl2, che può essere anche realizzato
con 4 o 5 condensatori "parallelati" da
1000 uF; qualora la corrente in gioco
fosse superiore ai 3 A, si deve disporre
IL CIRCUITO DEFINITIVO di una capacità proporzionalmente supe-
riore: in ogni caso, i condensatori elet-
Passiamo ora ad affrontare decisamente trolitici devono essere di qualità idonea
R6 il circuito elettrico derivato dallo schema all'uso in alimentatori switching, mentre
di base sin qui studiato, naturalmente quelli non elettrolitici devono essere
completato della componentistica fonda- ceramici. Il circuito di pilotaggio per la
mentale nonché della circuiteria accesso- base di TRl è costituito dall'operaziona-
+ 12k ria. All'entrata dello schema elettrico le ICI che a sua volta pilota TR2. I diodi
definitivo troviamo un raddrizzatore a del ponte, ed in particolare D7, devono
ponte, con relativo filtraggio, in quanto è essere di tipo più veloce dei soliti IN

__ I prevista l'alimentazione in corrente


alternata; il valore tipico di VE, per
avere in uscita 13 V e.e. con 3 A, è sui
4000. Il transistor di potenza (TRl) può
essere sostituito da uno qualsiasi di tipo
PNP, purché di caratteristiche analoghe,
16+18 V a.c.; senza modificare alcun- o anche migliori, specialmente come
ché, l'alimentazione può anche essere velocità di commutazione.
direttamente in continua (non stabilizza- »»

Piano di montaggio
dell'alimentatore;
NENTI TR1 è indicato a parte
perché va montato sul
C9 = 10.000 pF (ceramico) dissipatore di calore.
C10 = 22.000 pF (ceramico)
Ci1 = 0,1 F (ceramico) Cl c3
Cc12= 4700 F - 35 V
(elettrolitico)
L1 = RFC0,5 mH (filo 0 1 mm)
ICi = LM 301
TR1 = MJ 2955
TR2 = 2N1711 @
Di =D2=D3= D4 = P 600 e
D5 = D6 = 1N 4004
VE VU
D7 = P600
DZ1 = 6,2V.1W via @
VE= 16+18 V.c.a.

G- GG}
03 DI

ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 23


ALIMENTATORE SWITCHING
Una congrua basetta a circuito stampa-

r T to, integrata con un piccolo dissipatore


alettato posto a 90 gradi con la stessa,
° rappresenta la miglior soluzione per rea-

€3 b
Il L
lizzare in un blocco unico, nonché di
dimensioni relativamente modeste, un
alimentatore stabilizzato di tipo swit-
ching da almeno 3 A; il modulo nel suo
complesso viene così ad assumere le

PILOTA
BASE
I 77
Il
c =
Il
+
vu R
dimensioni totali (tutto sommato abba-
stanza contenute) di 120x90x45 mm.

MONTAGGIO PER TUTTI

Si comincia col piazzare sulla basetta i


resistori; da tener conto che R2 è l'unico
componente che scalda molto e che
quindi va montato distanziato di alcuni
millimetri dal piano.
Si montano poi i vari condensatori
(salvo quelli elettrolitici), che sono del
tipo ceramico, e lo zoccolo per ICI.
Schema base per individuare il funzionamento dell'alimentatore
L'inserzione dei vari diodi va eseguita
stabilizzato switching del tipo "buck"; il circuito è limitato
tenendoli leggermente sollevati dalla
alla presenza dei soli componenti che entrano direttamente a far parte
basetta e rispettandone la polarità, indi-
della dinamica funzionale.
cata da una fascetta in colore dal lato del
terminale che corrisponde al catodo.
La bobina L1 è un'impedenza da 0,5 mH
(o 500 H), acquistabile già costruita;
IL TRANSISTOR MJ 2955 qualsiasi tipo di valore compreso fra 0,5
ed 1 mH può andar bene, a patto però
C"era una volta il 2N3055, glorioso elettriche identiche, è del tipo PNP, che esso sia realizzato con filo sufficien-
transistor di potenza nella classica così da poterne per esempio realiz- temente grosso per la corrente che deve
versione in contenitore TO3, che zare, con la coppia, un perfetto sta- attraversarlo (1 mm o più).
(da qualche decina di anni) resiste dio in push-pull, o controfase. TR2, prima di essere montato sulla
imperterrito come capostipite di Il complementare è siglato, con una basetta (si ricordi che il dentino che
un' ampia famiglia di dispositivi a certa analogia al primo, 2N2955. sporge dal corpo indica l'emitter), va
tutt'oggi presenti sul mercato dei Poi, anche per motivi di marchio e corredato di un opportuno radiatore a
semiconduttori e nei circuiti a stato di registrazione, nonché con tecno- stella. Si passa poi a montare i condensa-
solido. Il 3055 era, ed è tuttora, un logia più moderna, altri costruttori tori elettrolici, tutti del tipo nettamente
robusto NPN di uso universale, an- se ne sono usciti con siglature ana- verticale, ricordando di far coincidere le
che se col tempo sono state modifi- loghe, come è appunto il caso del polarità rigorosamente da rispettare.
cate le tecnologie costruttive; dopo nostro MJ2955. Si tratta comunque Tre cavetti di pochi centimetri (e di
diversi anni dalla sua nascita, fu di un transistor di potenza al silicio, colore diverso) vanno saldati ai fori cor-
messo in commercio anche il suo tipicamente previsto per commuta- rispondenti ai terminali del transistor
"complementare", cioè il dispositi- zione in applicazioni generali e co- TRl. Infine si posiziona ICI nell'apposi-
vo che, in possesso di caratteristiche me amplificatore. Con serva le ca- to zoccolo, avendo cura che l'incavo cir-
ratteristiche tipiche di questa fami- colare presente in un angolo (e che con-
glia di dispositivi, e cioè: trassegna il pin 1) sia orientato come
VCEO = 60V indicato a disegno.
PDmax = 150W Infine, alcuni terminali ad occhiello
ICmax = 15 A costituiscono un comodo ancoraggio per
hFE = 20:70 (per le = 4 A) il cablaggio esterno. Si provvede a mon-
VCE sat = I ,I V (per le = 4 A) tare a parte, su un'adatta striscia di dissi-
In figura è riportata la classica patore termico alettato, il transistor di
struttura del contenitore TO3. potenza TRl; esso deve essere isolato,
col relativo kit di isolamento, dal dissi-
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 24
patore stesso, che poi va fissato alla
basetta con due squadrette angolari.
Sotto una delle due viti di fissaggio del
transistor al dissipatore va messa una
"paglietta" di collegamento elettrico al
collettore.
Non resta ora che collegare oculatamen-
1: il transistor TR1 si monta direttamente su un dissipatore di grosse te i tre fili che sporgono dalla basetta ai
dimensioni da applicare alla basetta tramite due squadrette. tre terminali del transistor ed il circuito è
Il collegamento elettrico è garantito da 3 spezzoni di cavetto isolato. completato. Naturalmente, la basetta può
essere montata entro un contenitore
2: gli elettrolitici che filtrano la corrente alternata d'entrata devono
metallico un lato del quale (meglio se in
essere di buona qualità. Facciamo attenzione al loro senso d'inserimento.
alluminio) può allora fungere da dissipa-
3: la bobina L1 è un'impedenza da 500 H acquistabile già costruita. tore di calore al posto del radiatore alet-
Qualsiasi tipo tra 500 e 1000 H può andar bene purché sia realizzato tato aggiunto.
con filo di almeno 1 mm di 0.

3
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 25
I DISPLAY
In tutte le moderne
A CRISTALLI LIQUIDI
ggi associare la parola immagine senta la tecnologia dominante.
applicazioni di trattamento O all'elettronica non significa solo
parlare di televisione: oltre al mondo dei
Se si pensa un attimo al termine "cristal-
lo liquido" sembra di essere di fronte ad
delle immagini stanno computer, in molti altri settori rappre- un controsenso: in natura infatti una
dominando sempre più senta infatti un mezzo di dialogo fra sostanza può essere allo stato solido,
i display a cristalli liquidi, uomo e macchina sempre più diffuso. quindi in particolare cristallino, oppure
Inoltre fino a poco tempo fa anche la allo stato liquido. La definizione è inve-
sia in bianco e nero che parola display non era molto usata: ce appropriata: si tratta infatti di compo-
a colori. Sono destinati, tutt'al più faceva pensare al quadrante sti organici i quali, nel campo delle tipi-
degli orologi elettronici oppure alla cal- che temperature di funzionamento dei
assieme ad altre nuove colatrice tascabile. Negli ultimi anni la si dispositivi elettronici, si trovano in quel-
tecnologie, a sostituire trova invece in molti settori, dai compu- la che si chiama mesofase, cioè a metà
il tubo a raggi catodici ter ai videogiochi, dai sistemi di realtà strada tra la fase solida (cristallina) e
virtuale ai pannelli di navigazione auto- quella liquida. Più precisamente, da un
anche negli apparecchi matica di aerei, navi e anche di certi punto di vista ottico queste sostanze pre-
tradizionali come televisori modelli di automobili. In questo mondo sentano le caratteristiche tipiche dei cri-
domina sempre più la sigla LCD, che stalli, mentre da un punto di vista mec-
e monitor. significa "Liquid Crystal Display" canico si comportano come fluidi, cioè
(display a cristalli liquidi), che rappre- ad esempio sono in grado di scorrere se
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996 - Pag. 26
non sono racchi use all'interno delle
capsule trasparenti con cui sono realiz-
zati i display. I cristalli liquidi sono chia- SIGILLANTE POLARIZZATORE
POSTERIORE
mati anche nematici, che significa fila-
mentosi: in effetti visti al microscopio ELETTRODI
appaiono come bastoncini che possono
scorrere agevolmente uno sull'altro.
Il dispositivo elementare con cui viene
realizzato il display è costituito da uno POLARIZZATORE
FRONTALE SUPERFICIE
strato di molecole spesso circa 10 RIFLETTENTE
micron (millesimi di millimetro) rac- ( PRESENTE NEI
chiuso fra due sottili strati di vetro. DISPLAY
I cristalli racchiusi nell'involucro assu- ILLUMINATI
FRONTALMENTE }
mono una particolare disposizione ad CRISTALLI
elica e per questa caratteristica la tecno- LIQUIDI
logia descritta viene indicata con la sigla
TN che sta per Twisted Nematic, cioè
"nematico elicoidale". Dentro ciascuna
delle pareti interne degli strati di vetro si STRATI DI VETRO SIGILLANTE
trovano anche gli elettrodi, realizzati con
materiali semiconduttori aventi caratteri-
stiche di trasparenza.
Esistono anche dispositivi transriflessivi, i La cella element'are (punto oppure
quali su una delle facce hanno un rivesti- barretta) di un LCD è costituita
LCD E LUCE mento in grado sia di riflettere luce che di da una capsula di vetro contenente
trasmetterla. Sono utilizzati per i display i cristalli e due elettrodi.
Il dispositivo appena descritto basa il che devono essere letti sia in presenza di Sulle due fasce sono disposte le
suo funzionamento sul passaggio o luce naturale che artificiale, come ad superfici polarizzatrici, che hanno
meno di luce attraverso i due strati di esempio quelli degli orologi montati su lo scopo di dirigere la luce lungo
vetro. All'esterno di essi, su entrambe le certe autovetture. Con la luce diurna la fasci che possono essere trasmessi
facce, sono applicati due filtri polarizza- lettura avviene grazie alla luce naturale, o non da una parte all'altra,
tori. Essi hanno la funzione di guidare le quando è notte oppure si è in galleria sono a seconda che vi sia assenza
onde luminose lungo un ben determinato invece visibili grazie ad una lampadina o presenza di tensione applicata
piano, mentre in generale ogni sorgente montata sul retro, che si accende assieme agli elettrodi.
luminosa diffonde luce in tutte le dire- ai fanali.
zioni. Le molecole del materiale sono La terza categoria di LCD è quella dei
disposte in modo tale che, quando non è cosiddetti trasmissivi o retroilluminati, i Questo display della Sharp
applicata tensione agli elettrodi, lasciano quali funzionano solamente con una sor- (qui usato per un videotelefono)
passare la luce polarizzata da una parte gente di luce artificiale. è quello che oggi presenta
all'altra e l'effetto risultante sul display >> le maggiori dimensioni con una
è il "chiaro". Quando invece viene appli- diagonale di 21 pollici.
cata tensione all'interno del dispositivo
si crea un campo elettrico che fa cambia-
re l'orientamento delle molecole. In que-
sto caso allora le stesse creano una bar-
riera alla luce polarizzata, che non può
quindi passare da una parte all'altra e
allora l'effetto è lo "scuro". Alla descri-
zione fatta finora manca ancora un ele-
mento fondamentale: da dove viene la
luce che passa attraverso il dispositivo.
In linea di principio un LCD non ha
bisogno di sorgenti particolari di luce
diverse da quella naturale e in effetti i
primi display sono stati, ed ancora oggi
lo sono quelli usati nelle applicazioni più
semplici, di tipo riflessivo.
La luce naturale cioè passa attraverso il
dispositivo, viene riflessa da una lastra,
ad esempio di alluminio, montata sulla
faccia opposta a quella della luce inci-
dente e detta riflettore, quindi trasmessa
o no all'esterno, a seconda dell'assenza
o presenza di tensione applicata agli
elettrodi.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 27
I DISPLAY A CRISTI
in bianco e nero. Oggi, sia per quelli in
bianco e nero che a colori, si parla di
tecnologia STN, dove S sta per "super" e
sta ad indicare che l'orientamento delle
molecole è regolato in modo da rendere
migliore possibile il contrasto del dispo-
sitivo.
Il contrasto è un elemento importantissi-
mo nei display sui quali vengono rappre-
sentate le informazioni più svariate,
mentre è ovviamente meno rilevante se
il display deve semplicemente rappre-
sentare lettere o numeri. Diventa invece
un elemento fondamentale nel caso dei
display LCD a colori, che da alcuni anni
si stanno diffondendo in vari settori, dai
persona! computer portatili ai videogio-
chi, dai televisori miniaturizzati ai pan-
nelli di controllo.
LUCE LUCE In termini informatici l'unità elementare
INCIDENTE RIFLESSA
di un'immagine si chiama pixel, termine
col quale si indica sia ciascun punto di
un'immagine elettronica digitalizzata,
ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE
che il numero con il quale viene rappre-
sentato il livello di intensità del punto
LUCE
stesso.
LUCE LUCE RIFLESSA TRASMESSA Il numero di pixel di un'immagine, con-
RIFLESSA E TRASM ESSA frontato con le dimensioni della stessa,"
dà la risoluzione, cioè la capacità di rap-
presentare i dettagli. Se due immagini,
SUPERFICIE @ SUPERFICIE
TRASMITTENTE
©
C
una con la superficie doppia dell'altra,
hanno lo stesso numero di pixel, avranno
RIFLETT ENTE E RICEVENTE diverse risoluzioni: in particolare la riso-
2 luzione della prima sarà la metà di quel-
la della seconda.
Nei display LCD a colori ciascun pixel
1: un monitor Hitachi adatto Il dispositivo LCD finora descritto costi- viene realizzato fisicamente con tre ele-
ad essere usato nel campo tuisce l'elemento di base del display: menti a cristalli liquidi ravvicinati fra
delle telecomunicazioni, della quest'ultimo infatti è formato da vari loro, dotati di filtri rosso, blu e verde
strumentazione e dei videogiochi. LCD, che possono avere forme diverse a rispettivamente, che sono i colori prima-
Misura 160x120x8,5 mm. seconda del tipo di applicazione. ri con i quali si ottiene ogni altro colore.
I primi display erano costituiti per lo più A seconda dell'intensità di luce che
2: esistono tre sistemi di da sbarrette, con le quali venivano com- passa attraverso ciascun filtro, pilotata a
illuminazione per il funzionamento poste le cifre a "segmenti". Poi dalle sua volta dal segnale elettrico che giunge
di un LCD. Il primo (A) è quello cifre si è passati alle lettere e ad altri alla cella LCD, si ottengono le varie
basato sulla luce frontale simboli composti sia da barrette che da combinazioni. La singola cella LCD
incidente, naturale o artificiale, punti. Restando ancora solamente nel viene spesso indicata col termine inglese
che viene riflessa da un apposito campo del bianco e nero, oggi è possibi- dot, che significa punto, da cui si deduce
strato montato sulla faccia le comporre con gli LCD anche dei dise- che per ottenere un pixel occorrono tre
posteriore del dispositivo. gni complessi, grazie sia alla miniaturiz- dot. Spesso i cataloghi riportano il
Un altro sistema (B) consiste zazione sempre più spinta che ali' esi- numero di colori di un display: questo
nell'illuminazione sia con luce stenza sul mercato di "moduli" con cui è valore si ottiene dal numero di bit (cifre
frontale che con retroilluminazione, possibile comporre varie forme. binarie) con cui viene rappresentato il
quest'ultima ottenuta con diversi numero corrispondente al livello di cia-
tipi di dispositivi (ad esempio scun colore primario. Questo valore si
lampade o led). II terzo criterio (C) LCD A COLORI trasforma nel valore di tensione di con-
è quello basato sulla sola trollo dell'elemento LCD grazie ad un
retroilluminazione ed è quello La tecnologia TN (Twisted Nematic), convertitore digitale/analogico. Il nume-
più usato nei display a colori. precedentemente descritta, è stata la ro totale di colori ottenibili è dato da 2
prima ad essere realizzata per i display elevato ad una potenza pari al triplo dei
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 28
Lll LIQUIDI
bit. Ad esempio se il livello di rosso,
verde, blu viene rappresentato con cifre
a 8 bit, il numero totale dei colori del
display è pari a 2?+, cioè più di 16 milio-
ni e mezzo.
Tutti i display LCD a colori vengono
retroilluminati e le tecniche usate posso-
no essere diverse: lampadine normali al
tungsteno, led, dispositivi a scarica di
gas a basso consumo. Esistono anche dei
display a colori collegabili a persona!
computer che vengono illuminati dalla
luce di una lavagna luminosa: sono un
ottimo strumento per presentazioni "dal
vivo" di prodotti informatici.

LE TECNOLOGIE PIÙ AVANZATE

Parlando di display a colori occorre


distinguere due diverse tecnologie, oggi
entrambe presenti, relative al pilotaggio
elettrico dei vari punti.
La prima, da sempre utilizzata negli
LCD, prende il nome di matrice passiva
e consiste in una scansione secondo
righe e colonne delle varie celle, le quali
vengono progressivamente eccitate dagli
impulsi elettrici.
La seconda tecnologia è detta invece a
matrice attiva e consiste nella presenza
di un transistor dedicato al controllo del
singolo punto.

1: destinati in futuro a sostituire [


i tubi catodici, i display LCD a I3
colori possono avere le dimensioni
di un orologio come quelle
di un televisore, sempre con uno
spessore molto limitato.
2: negli schermi LCD a colori
ciascun punto (detto pixel)
è costituito da tre celle elementari,
su cui sono montati
rispettivamente un filtro rosso {R),
uno verde (G) ed uno blu (B).
A seconda dell'intensità della luce
che passa attraverso i tre filtri
corrispondenti ai colori primari
vengono ottenuti i vari colori.
Le celle R, G, B possono essere
disposte a delta (sinistra) oppure
-
a strisce (destra).
3: per testare e sperimentare
i display LCD occorrono ambienti
specifici ed attrezzature
all'avanguardia. Qui il nuovo centro
Hitachi vicino a Londra.
DISPLAY
A CRISTALLI s1
LIQUIDI Un'opera completa e
assolutamente gratuita che
guida, con testi chiari ed
I transistor si trovano su uno strato appo- esaurienti, con grandi
sito del display di spessore ridottissimo,
realizzato secondo la tecnologia a film illustrazioni tutte a colori,
sottile (TFT, Thin Film Transistor). Con nell'affascinante mondo
questa soluzione le risposte dei dispositi- dell'elettronica.
vi ai segnali elettrici sono molto veloci,
le immagini sono molto nitide e hanno
elevato contrasto, ma i display hanno un Le ricche dispense mensili
costo doppio rispetto al primo caso. La di 4 pagine sono dedicate
ragione è motivata dal problema di rea- soprattutto a chi comincia ma
lizzare su un unico strato mo! tissimi contengono tanti approfondimenti
transistor funzionanti.
Ad esempio in un display con standard interessanti anche per i più
VGA (640 x 480 pixel), tenendo conto esperti. me
~
che per ogni pixel occorrono tre transi-
stor (uno per dot), si hanno in totale Raccogliendo e conservando
921.600 transistor.
Sui cataloghi gli LCD a matrice passiva gli inserti sii colleziona, fascicolo
vengono indicati come STN, che come dopo fascicolo, un completo ed
già detto significa "Super Twisted 1
inedito manuale sull'elettronica
Nematic" ed indica la tecnologia tradi- di base.
zionale, usata già da diversi anni per i
dispositivi in bianco e nero.
Ma bisogna non perderne
Quelli a matrice attiva invece sono con- neanche un numero
traddistinti con la sigla TFT (Thin Film
Transistor), che sottolinea appunto la
presenza di un transistor per ciascun
punto, garantendo maggiore qualità
all'immagine. Per gli anni futuri si pre-
vede una sempre maggior diffusione
della tecnologia a cristalli liquidi, oltre
che nelle nuove applicazioni di tratta-
mento dell'immagine, anche nel settore
tradizionale della televisione, nel quale
sono destinati a sostituire il tradizionale
ed ingombrante tubo a raggi catodici .
Oltre a quella dei cristalli liquidi, altre
tecnologie, alcune delle quali ancora in aMl.......
P%
fase di studio, sono destinate a segnare il
progresso nel mondo dell'immagine: J[ II /
display elettroluminescenti, display al
plasma, display fluorescenti al vuoto.
I primi si basano su certe sostanze in
grado di emettere luce se sollecitate da
una tensione elettrica applicata.
Esistono già alcuni display realizzati con
questa tecnologia, che però non permet-
tono di realizzare tutti i colori ottenibili
con gli LCD.
Le altre due tecnologie, basate sull'emis-
sione di luce da parte di gas e sulla scari-
ca in tubi a vuoto, rispettivamente, non
hanno ancora diffusione sul mercato.
Sarà interessante vedere negli anni futuri
se una di queste tecnologie, od un'altra
completamente nuova, renderà "supera-
ti" i cristalli liquidi.
CIRCUITI LCR

LA FREQUENZA
E I FILTRI PASSIVI serie ad essa. L'esperimento consiste nell'esaminare la ten-
I circuiti elettronici hanno lo scopo di elaborare segnali,
cioè tensioni e correnti che nei modi più diversi variano
nel tempo. La loro funzione può essere semplicemente
sione ai capi del condensatore per mezzo di un oscilloscopio.
Una tensione ad onda quadra parte da zero, raggiunge diretta-
l'abbassamento o l'innalzamento del livello di una tensione mente un certo valore (si dice che varia a gradino, dopo un
oppure la variazione della forma del segnale. certo tempo ritorna istantaneamente a zero, vi rimane un po'
È inoltre cosa nota che all'interno di un circuito elettronico e quindi il ciclo ricomincia e si ripete periodicamente.
un segnale può essere filtrato, cioè la sua banda di frequen- Se non ci fosse la resistenza, al variare della tensione da zero
ze può venire modificata. Si parla spesso di banda passante al suo valore costante il condensatore si caricherebbe istanta-
o di risposta in frequenza di un circuito e di circuiti passa- neamente; viceversa, al ritorno a zero della tensione, anche ai
basso oppure passa-alto, soprattutto nel settore audio e delle suoi capi ci sarebbe una tensione nulla, cioè eguale a quella
comunicazioni elettriche. del generatore.
La possibilità di descrivere un segnale elettrico in termini di Essendoci invece la resistenza, il processo di carica viene ral-
frequenza è uno dei capisaldi dell'elettronica: è quindi lentato e, durante la carica, avviene lo stesso transitorio tipi-
importante rendersi conto di quale sia in pratica il significato co di un circuito RC.
di banda di un segnale e di come essa sia legata alla forma Osservando su un oscilloscopio la tensione ai capi del con-
dello stesso. densatore, si vede la curva piegarsi verso destra e raggiungere
Per comprendere il concetto può essere utile partire da un cir- piuttosto lentamente il valore di tensione continua.
cuito molto semplice ed effettuare con lo stesso un altrettanto La durata del transitorio dipende dal prodotto fra il valore
semplice esperimento. della resistenza e della capacità, che prende il nome di
Il circuito è composto da un generatore di tensione ad onda costante di tempo ed è solitamente indicata con la lettera
quadra, da una resistenza e da un condensatore collegato in )»>)

In questo montaggio sperimentale


su basetta fissata ad un supporto
di legno è stato realizzato, il circuito
R RC che aiuta a comprendere gli
importanti concetti di frequenza e
di filtraggio di un segnale elettrico.

Vi e

Questo è lo schema elettrico del semplice


circuito sperimentale RC. Il segnale
di ingresso Vi è un'onda quadra, mentre la
tensione sul condensatore costituisce
il segnale di uscita Vu, che va esaminato
all'oscilloscopio. Non importa quali valori
di R e di C siano utilizzati, piuttosto è
interessante vedere la variazione dell'uscita
al variare di R e/o di C.
Osserviamo anche le variazioni dell'uscita in
funzione della frequenza dell'onda quadra.
greca r (tau). Se la costante di tempo è bassa la curva che
possiamo vedere all'oscilloscopio ha un andamento più ripi-
do; se invece è alta, la curva ha un andamento più appiattito.
Quando la tensione ritorna a zero, sempre per la presenza
della resistenza i] condensatore non si scarica istantaneamen-
te ma seguendo un andamento smorzato e, anche in questo
caso, la curva che ne deriva dipende in pendenza e durata
dalla costante di tempo.
Quanto detto finora non è molto diverso da quello che si sa
V ' sui circuiti RC serie alimentati da una batteria, ma a questo
punto è bene esaminare il fenomeno da un altro punto di
vista. Occorre cioè concentrarsi sul fatto che nell'esperimen-
to si è collegato in ingresso al circuito un generatore di onda
quadra e si è ottenuto in uscita un segnale di forma
1 diversa.
Grazie alla branca della matematica chiamata Analisi di Fou-
rier si dimostra che il segnale chiamato onda quadra, come
I AMPIEZZA DELLA RISPOSTA qualunque altro tipo di segnale periodico, è formato dalla
1 2 somma di un numero elevatissimo, in teoria infinito, di sinu-
f=
soidi. Più precisamente esiste una sinusoide con una frequen-
2rRC za corrispondente al periodo del segnale che viene detta fon-
100
damentale e da tutte le altre, dette armoniche, che hanno
frequenze pari a 2,3, ..,n volte quella della fondamentale.
10
L'insieme delle frequenze di tutte queste sinusoidi prende il
nome di banda oppure spettro del segnale. Nel nostro caso
sono quelle con frequenza più alta a renderne squadrata la
0,1
\
N\ 45° forma e sono proprio queste ad essere state "arrotondate"
dalla presenza del condensatore.
A questo punto va richiamata la definizione di reattanza di
0,01
A I
un condensatore: è una specie di resistenza alle correnti
10 1oo io0o
variabili il cui valore diminuisce all'aumentare della frequen-
FREQUENZA za. Quindi più alta è la frequenza minore è la caduta di ten-
sione ai capi del condensatore. Inoltre per la presenza della

1:i due grafici rappresentano


rispettivamente l'ingresso del circuito,
che è una tensione ad onda quadra e l'uscita,
costituita dalla tensione ai capi del
condensatore. In quest'ultimo si verificano
periodicamente dei cicli di carica-scarica il cui
andamento dipende dalla frequenza dell'onda
quadra, dal valore della capacità e da quello
della resistenza.

2: il comportamento del circuito viene


spiegato, oltre che come insieme di cicli
di carica-scarica, anche in termini di effetto
passa-basso creato dal condensatore.
Questo diagramma, in scala logaritmica,
è la rappresentazione della risposta in
frequenza del circuito. A partire da un certo
valore di frequenza detto frequenza di taglio,
il segnate in uscita comincia ad essere
smorzato.

Sullo schermo dell'oscilloscopio appare una forma d'onda in cui non si ritrovano i cicli
di carica-scarica ma un andamento molto lontano dall'onda quadra in ingresso. Significa
che è stato notevole in questo caso l'effetto smorzante del condensatore.
resistenza si ha anche una costante di tempo e, più alta è la
capacità, più la tensione in uscita viene resa arrotondata.
Queste considerazioni di carattere sperimentale trovano con-
ferma nel calcolo teorico della banda passante di questo cir-
cuito. La sua rappresentazione grafica semplificata consiste
in una retta orizzontale che, ad un certo punto, assume una
pendenza negativa costante. Il punto in cui la retta si piega
corrisponde alla frequenza di taglio del circuito, al di sopra
della quale il segnale in uscita subisce uno smorzamento
notevole.
La frequenza di taglio cresce al diminuire della capacità del
condensatore e viceversa, e anche questo fatto si può spiegare
fisicamente: se la capacita è alta la tensione ai capi del con-
densatore è molto smussata, cioè solo le componenti di bassa
frequenza sono passate attraverso il circuito.
Un'ultima considerazione va fatta sulla fonna dell'onda qua-
dra: se le variazioni sono veloci, significa che il segnale ha
una frequenza fondamentale elevata. Questa può essere così
alta che il condensatore non riesca a seguirne le variazioni,
cioè non sia in grado di caricarsi e scaricarsi. Esaminando il Spesso per realizzare filtraggi di segnali di tipo passa-basso
fenomeno dal punto di vista della frequenza, significa che la
occorrono condensatori di elevata capacità. La scelta più ovvia è
banda del segnale ha frequenze superiori a quella di taglio,
quella di ricorrere ai tipi elettrolitici, che generalmente sono
che quindi non riescono a "passare" fra l'ingresso e 1 'uscita
del circuito. Il circuito sperimentale esaminato rappresenta il di grosse dimensioni.
caso più semplice di filtro passa-basso. Un filtro può essere
realizzato in molti modi e in generale la sua progettazione Ecco un filtro passa banda di tipo RC. Essendo la capacità di
richiede la conoscenza di aspetti teorici piuttosto complessi: C1 molto maggiore di quella di C2, alle basse frequenze l'effetto
per l 'hobbista è importante rendersi conto, attraverso sempli- di quest'ultimo è praticamente quello di un circuito aperto, mentre
ci esempi, di come il tipo di filtraggio dipenda dai componen- C1 crea un effetto passa-alto (schema a). Esiste poi un campo
ti usati. Innanzitutto va precisato che si distinguono filtri frequenze dove C1 è circa equivalente ad un corto circuito e C2
passivi e attivi. I primi sono realizzati solamente con resi- ancora ad un aperto ed è questa la zona piatta della risposta in
stenze, condensatori e bobine (che si chiamano appunto com- frequenza (schema b). Infine (c), dopo una certa frequenza, C1
»» rimane un corto ma comincia a farsi sentire la presenza di C2.

• v'vW=I • C1>>C2

Vi
R1 C1

± I Vu
1
f1 = ------------------------


-==-#N===::4 I
R1 C1
%
$.

~

A
- Vu

21t(R1 +R2)C1

1
(2 ---ii-#è _____
21t --------------- C2
R1+R2

• é •
=M % • f1 f2
R1
$e B

• é •
e= 9 I • e
~ LE RETTE HANNO

r.
R1

$è PENDENZA 45°


ponenti passivi) e hanno la proprietà di modificare la banda densatore fra un generatore di tensione variabile ed una resi-
di un segnale senza amplificarlo. I filtri attivi, al contrario, stenza di carico, si ha un effetto passa-alto, perché le compo-
contengono tipicamente amplificatori operazionali e quindi nenti del segnale che hanno alta frequenza vedono il conden-
sono anche in grado di alzare il livello del segnale. Un altro satore come una resistenza bassa e quindi praticamente tutta
concetto molto importante, che costituisce uno dei fondamen- la tensione va a cadere sulla resistenza. Se invece fra genera-
ti dell'elettronica, è la possibilità di descrivere in termini di tore di tensione e carico si pone una bobina, l'effetto è passa-
banda qualunque segnale, anche non periodico: la trattazione basso, perché in questo caso le componenti ad alta frequenza
teorica è ancora più complessa di quella dei segnali periodici vedono la bobina come una resistenza elevata, che fa sì che
e anche in questo caso è importante soprattutto rendersi conto sul carico si stabilisca solo una piccola parte del segnale in
dei fenomeni. Fatte queste premesse, per comprendere il fun- ingresso. Sulla base di questi concetti fondamentali si basa la
zionamento dei filtri passivi bisogna ricordare il concetto di realizzazione dei vari tipi di filtri, ottenuti combinando assie-
reattanza capacitiva ed induttiva. Nel primo caso si tratta me bobine e condensatori. In generale si evita di realizzare i
di una resistenza che diminuisce al crescere sia della capacità filtri usando resistenze: queste infatti costituiscono in ogni
del condensatore che della frequenza, nel secondo che invece caso delle cadute di tensione, indipendentemente dalla fre-
aumenta al crescere sia della frequenza del segnale che quenza, determinando un'attenuazione del segnale in uscita.
dell'induttanza della bobina. Ne deriva che, ponendo un con-

PASSA-BASSO
• 00000.= •
• 00000,
L

I 00000
L

1 I L

1
• 1 •
fc- ----------------
V2LC
• t 1 •
PASSA-ALTO
1
fc- ----------------
2r/2LC

Queste sono due coppie di tipici circuiti LC passa-basso e passa-alto. In ciascuno dei due casi è rappresentato sia lo schema detto a
T che quello detto ar (pi greca). Qualunque sia lo schema, l'espressione della frequenza di taglio te non cambia. Va notato che nei filtri
passa-basso i componenti in orizzontale sono induttanze, perché la reattanza induttiva è bassa alle basse frequenze e quindi lascia passare
i segnali a bassa frequenza; quelli in verticale sono invece condensatori, perché alle basse frequenze sono praticamente dei circuiti aperti,
mentre alle alte assorbono corrente. Nei filtri passa-alto il discorso è esattamente l'opposto. Qui sotto è invece riportato lo schema di un
circuito LC passa-banda di tipo T, con le espressioni approssimate delle frequenze f1 e f2 che delimitano la banda passante.

C1 L1 L1 C1
PASSA-BANDA

1
f 1- ----------------
L2 C2 2/i1c1
1
f 2= ----------------
2/12Cc2
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RADIOFREQUENZA

RICEVITORE REFLEX
A VALVOLA È un circuito i tempi delle vecchie radio a valvo- che esso si basa sull'adozione di

particolarmente
A le, quando si voleva realizzare un
modello economico si adottava un cir-
un'unica valvola del tipo EBF80.
Chi non riuscisse a trovarla nei soliti
interessante poiché cuito con una valvola in meno, rispar- mercatini domenicali, la può reperire
miando sul costo della stessa e dei relati- presso la ditta ESCO Elettronica di Izza-
è in grado di fornire vi componenti circuitali; per esempio, lini di Todi (PG), tel. 075-8853163.
prestazioni molto buone invece del classico circuito a 5 valvole Chiarito quanto sopra, passiamo ad esa-
ne veniva realizzato uno a 4,o adottando minare lo schema del nostro ricevitore di
in ricezione sfruttando una una valvola a sezioni multiple oppure tipo reflex.
sola valvola di tipo realizzando uno schema in cui una val-
multiplo che lavora vola veniva fatta lavorare contempora-
neamente sia in RF che in BF (o magari UN TUBO PER TRE USI
sia in BF sia in RF. con ambedue le soluzioni contempora-
Per il montaggio si usa il neamente). Il segnale captato, come d'obbligo,
Per capire i concetti coinvolti con questi dall'antenna e selezionato dal gruppo
solito telaietto in alluminio compromessi, si presta molto bene il cir- LC d'ingresso, grazie ali' azione di sinto-
senza basetta stampata. cuito che andiamo a descrivere, tanto più nia effettuata per mezzo di CVI, rag-

La tecnica di montaggio dei componenti


su telaio in alluminio senza utilizzare basette
stampate è antica ma ancora oggi molto
valida anche se richiede una certa
dimestichezza nelle saldature volanti che
giunge attraverso Cl la griglia controllo La parte
della valvola, ovvero il piedino 2. Come superiore
previsto da ogni pentodo che faccia il del telaio ospita
suo dovere, dalla placca (piedino 6) esce vari componenti
il segnale dovutamente am plificato che, tra cui i due
attraverso C3, viene applicato ad un trasformatori L 1
altro circuito risonante, stavolta costitui- ed L2 montati
to da L2 e CV2; questo secondo circuito su un pezzettino
di sintonia aumenta la selettività nonché di materiale
la sensibilità del ricevitore, anche perché isolante.
CV2 è, con CV 1, una sezione dello stes-
so condensatore variabile, e quindi i due
sono mantenuti rigorosamente in passo.
Sin qui la nostra valvola, o meglio la sua
sezione pentodo, lavora come classica
am plificatrice a RF , accordata in ingres-
so e in uscita. A questo punto entra in
funzione la sezione diodo, che fa capo al
piedino n° 8; è ad esso infatti che il
1so.ANTE,
segnale amplificato a RF risulta applica-

6E.%?
to, ed è da esso che viene rivelato, ovve-
ro demodulato: comunque, ne viene resa
disponibile la componente audio sovrap-
posta.
La bobina L2 risulta un cortocircuito per I-
questa componente a BF, che si ritrova 1
così applicata, tramite R 1, nuovamente
alla griglia controllo di V 1; anche J1 è
I

7%i
un cortocircuito per questo segnale a fre-
quenza audio, e quindi alla placca di V1
è come se il primario del trasformatore
d'uscita Tl fosse collegato direttamente,
cosicché la BF si ritrova disponibile ai
suoi capi, passando poi all'uscita, pronta
1_4 1

per essere ascoltata in cuffia: Vl quindi


si comporta anche come amplificatrice
BF. Una funzione importan te, come già L 1 ed L2 si montano prima Ecco la piedinatura di L 1 ed L2,
accennato, la riveste anche J1, impeden- su un pezzetto di materiale isolante due trasformatori da oscillatore
za a RF che appunto impedisce che il opportunamente forato. per radio a transistor che qui
segnale RF , am plificato nel "primo giro" Questo evita il contatto dei piedini vengono usati come bobine
venga disperso, mentre non costituisce e dell'involucro del componente per formare, insieme alle due
alcun ostacolo al segnale BF che rag- con il telaio. Possiamo usare una sezioni del condensatore variabile,
»» striscetta di vetronite. il circuito di sintonia.

ANTENNA

Piano di montaggio
di tutto il circuito
J
all'intemo di un @
telaietto in alluminio
opportunamente 11

forato; sulla parte


superiore sono
piazzati i,4.l3\\ BE. I ii5 li

= AT
il condensatore @
variabile =3lI@#5<--II ES#bori I ii 6,3V
ed il trasformatore
d'uscita, nonché le
due bobine.
I~ : ] 2I y ((9-a! A;
, TG COM

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 37


A

Schema elettrico del ricevitore


per Onde Medie ad una valvola
(multipla); tutto quanto previsto
Il
...JL..
C2 k p

a schema va montato Il Il C3
su telaietto metallico.
V1
l Il R3 b

9
C1
1
L 1 .... • I I 2 .~ 1 L2

ME:
5 8

$- !. . 3

I
I
I
'RI
3 4 5
I

1 4

7, 1
I
2

I R2 I
I I
~
_, I
/__ - - - - - - . - - - - - - -
I - - -
z]
Nel saldare ai piedini di L1 ed L2i fili di collegamento al resto del circuito giunge invece Tl.
occorre fare attenzione che non vi sia alcun cortocircuito tra questi T1, non essendo più reperibili gli appo-
e il telaio metallico della scatola. La precauzione non è ovviamente si ti trasformatori d'uscita, non è altro
necessaria per il piedino che va a massa. che un trasformatore di alimentazione da
l-;-2 W, con rapporto di trasformazione
da 220 V a 10-;-12 V: e così si comporta
ottimamente. L'alimentazione, i cui
valori complessivi sono costituiti da una
tensione anodica compresa fra i 50 ed i
250 Vcc e da una tensione di filamento
da 6,3 V con 0,3 A, è ottenuta da un
classico alimentatore per circuiti a val-
vole come già abbiamo avuto occasione
di descrivere su queste pagine.
Ora non resta che passare al montaggio
del circuito.

IL RADIO-TELAIO

La costruzione dell'apparecchio è ese-


guita sostanzialmente alla stregua dei
radiomontaggi tipici dei tempi delle val-
vole. Si parte cioè con un telaietto metal-
lico (meglio se di alluminio): nel nostro
»»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 38
d RICEVITORE REFLEX
s u
A VALVOLA
e Il circuito è caratterizzato da una buona selettività e sensibilità grazie
al doppio circuito di sintonia e alla versatilità della valvola "multiuso",
T1 È così possibile ricevere un buon numero di stazioni radio.

+ AT

R4

COM

COMPONENTI
R1 = 120 kQ}
R2 = 4 70 kQ 1/4 W
R3 = 27 kO
R4 = 220 kQ • 1 W
C1 = 100 pF (ceramico)
C2 = 5000 pF (ceramico)
C3 = 50 pF [ceramico)
C4 = 47.000 pF (ceramico)
C5 = 5000 pF (ceramico)
C6 = 8 F (elettrolitico)
CV1 + CV2= variabile doppio
in aria 350 pF
L 1 = L2 = trasformatori
da oscillatore per radio
a transistor
J1 = RFC 1 mH
T1 = trasformatore
alimentazione 1+2W- 220 V
10+12 V
Vi EBF 80
RICEVITORE REFLEX
caso le dimensioni sono 14x7x4 cm, e si
tratta di una scatola commerciale; circa
al centro si fa il foro per lo zoccolo della
valvola, del tipo noval, poi da un lato si
provvede alla foratura per il fissaggio
del variabile e dall'altro a quella per il
fissaggio del trasformatore d'uscita.
Sul frontalino si eseguono i due fori per
la boccolina d'antenna e per un piccolo
jack per la cuffia; infine, davanti e dietro
allo zoccolo, servono due fori quadrati
per il montaggio dei due piccoli trasfor-
matori con cui sono realizzate Ll e L2.

1: lo zoccolo della valvola serv e da supporto per alcuni com ponenti tra I TRASFORMATORI MF
cui la resistenza R3. I term inali di quest'ultim a non devono entrare
in contatto con nessuna parte del circuito o del telaio, quindi vanno isolati Infatti LI ed L2 sono due bobine da
con una guaina. oscillatore per radio a transistor, ovvia-
mente utilizzate qui in modo diverso da
quello per loro previsto; dato che il rice-
vitore viene montato su telaietto metalli-
2: pe r sorre ggere C2, C5 e J1 (il com ponente verd e con i due punt ini neri) co (non già su circuito stampato), occor-
si pre vede un supporto isolante con 3 contatti di cui quello centrale re prevedere un supporto di questo gene-
è connesso alla scatola che funge da m assa. re per il fissaggio delle stesse. Un 'appo-
sita figura illustra come si è risolto il
problema, utilizzando in pratica un pez-
zetto di vetronite che funge appunto da
3: un altro supporto isolante sostiene il condensatore elettro litico C6 supporto isolante. Questa piastrina va
e la gro ssa re sistenza R4 da 1W . poi fissata al telaio di alluminio con due
viti, essendo essa sufficientemente più
larga del contenitore della bobina;
occorre far bene attenzione che le piaz-
zole destinate agli ancoraggi delle bobi-
ne non vadano a contatto (a meno che
non si tratti proprio di quelli destinati ad
essere collegati a massa) con la lamiera
della scatola. Attenzione anche alla pie-
dinatura, in quanto non tutte le bobine in
commercio l'hanno uguale.
Un ancoraggio verticale piazzato sotto
una delle viti di fissaggio del trasforma-
tore d'uscita consente il collegamento
dei cavetti di alimentazione esterna.
CV 1-CV2 appartengono ad un unico
variabile a due sezioni uguali, del tipo ad
aria per vecchi ricevitori. Per quanto
concerne il cablaggio, tutti i componenti
sono ancorati e saldati ai vari terminali
disponibili ed i ritorni di massa vanno
alle apposite "pagliette" poste sotto le
viti di fissaggio; il disegno di montaggio
qui allegato rappresenta alla lettera il
nostro prototipo e garantisce, con chiara
illustrazione e se seguito pedissequa-
mente, il risultato finale.
Una volta terminato il montaggio, si
passa alla verifica del regolare funziona-
mento ed al collaudo. Mettendo le mani
dentro al circuito, occorre prestare un
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 40
A VALVOLA
po' di attenzione, come al solito per gli essere sintonizzati esattamente sulla basta; a questo punto si regolano, alter-
apparecchi a valvole, a non prendere la stessa frequenza; per far ciò, si procede nativamente e con cura, i nuclei delle
scossa; questa però si può prendere solo come segue. Dopo aver applicato ali- due bobine sino ad ottenere l'ascolto
toccando contemporaneamente la massa mentazione, antenna, terra e cuffia, si migliore, ovvero più forte. Lo stesso si
comune ed i collegamenti ad alta tensio- sintonizza una stazione che si riesca a ripete con un'altra stazione a variabile
ne, cosa non facile da verificarsi. ricevere bene col variabile quasi chiuso; quasi aperto; dopo un paio di prove
a questo scopo, l'antenna deve essere alternativamente ripetute. 1 • apparecchio
lunga diversi metri e possibilmente ben è completato e si può anche mettere un
LA TARATURA distesa. coperchio o un fondello sul telaietto.
Una volta "in possesso" del segnale, lo Per l'ascolto va bene una qualsiasi euf-
Ciò premesso, occorre procedere alla stesso si attenua (fino a quando sia rice- fia, mentre per l'alimentazione possiamo
taratura del ricevitore, nel senso che i vibile) accorciando il filo d'antenna, o usare il già citato alimentatore pubblica-
due circuiti risonanti L1 ed L2 debbono magari arrotolandolo a matassa quanto to sul fascicolo di novembre.

LA VALVOLA EBF 80
Si tratta di una classica versione di pentodo-doppio diodo in zoccolatura noval, usato
come seconda valvola ( la prima era la convertitrice} negli apparecchi supereterodina
il cui finale di potenza comprendeva anche il triodo preamplificatore. Per tale impie-
go, dovendo il pentodo essere pilotato dal controllo automatico di guadagno. esso è
del tipo a pendenza variabile. I dati elettrici sono riportati nella tabella qui pubblica-
ta; per quanto riguarda le funzioni dei vari piedini, eccone di seguito l'elenco: 1 è la
griglia schermo ( ha la funzione di schermare la griglia controllo dall'effetto capaciti-
vo della placca); 2 è la griglia controllo ( è l'elettrodo che esplica la funzione di co-
mandare l'intensità della corrente che scorre fra catodo ed anodo): 3 è il catodo (ser-
ve ad emettere gli elettroni che costituiscono la corrente anodica, una volta portato a
sufficiente temperatura dal filamento entrocontenuto); 4-5 e il filamento (è portato
Sopra la piedinatura ed il ali' incandescenza dall'elevata corrente che lo attraversa, allo scopo di consentire
simbolo elettrico, sotto l'emissione del catodo); 6 è l'anodo ( attira il flusso di elettroni che attraversa la val-
tutte le caratteristiche vola grazie al suo elevato potenziale positivo, costituendo in genere elettrodo d'uscita
di funzionamento per il segnale amplificato); 7-8 sono le placchette che costituiscono il settore doppio
del pentodo in doppio diodo per la rivelazione dei segnali modulati; 9 è il soppressore (griglia che ha losco-
diodo EBF8O. po di evitare il flusso di elettroni secondari che, emessi per homhardamellfo del!' ano-
do, sarebbero altrimenti attratti dalla griglia schermo).

TIPO Limiti massimi Capacità in p F Caratteristiche e funzionamento tipico

EBFSO Pentodo Pentodo Ampliflcatore In classe A,


I Va-- 300 V Ca -- 5 V,
-- 250 200 V
Ve
W,
300 V
2,25 W
C, 5,2
Cg-3 < 0,0025
R.
vg:
-
-
62
-1
30
-1,5
ka
V

, -..- "#r -.....


,a 0,45 W o o V
h, 16,5 mA Diodi ?° 9 11 m A
3 Mn ra 2,7 3,3 mA
V,_ 100 V C» .,
2,5 4500 4500 1J.A/V
CD = 2,5 R, 0,9 0,6 MO
ingombro Diodi (ogni unità) CD1-D»< 0,25
Ampllfcatore RF e FI a pendenza varia-
J22 ho
0,8 mA blle, doppio diodo rivelatore.
Accensione
lD ra

6,l V-0,l A

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 41


, RADIOASCOLTA
-.
·f..
" J
IL MONDO
Continua il nostro giro
del mondo stando
comodamente seduti
davanti al ricevitore.
In questa puntata ci
sintonizziamo sulle stazioni
di due continenti poveri
ma non per questo meno
ricchi di trasmissioni
interessanti da ascoltare.

ASIA E AFRICA
L
RADIO PER RADIO
e misere condizioni di vita nei Paesi
africani, da noi ben conosciute attra-
impresa per il livello dilettantesco di
radioascolto qual è quello di cui ci stia-
realmente un servizio per l'estero, è
Channel Africa, con i suoi programmi in
verso i mass-media e le sempre più mo occupando) è comunque una grande sette lingue fra le quali inglese, francese,
numerose campagne di sensibilizzazione soddisfazione facilmente immaginabile. portoghese ed afrikaans (I' altra lingua
verso il grave problema della fame, Nell'ascolto delle emittenti extra- ufficiale del Paese dopo l'inglese, deri-
hanno un indubbio riflesso anche sulla europee, la selettività del ricevitore usato vata dall'olandese dei primi coloni
situazione della radiofonia in questi stes- diviene cosa indispensabile, essendo ele- boeri). Il programma in lingua inglese
si Paesi. L'esistenza di reali servizi vata la necessità di isolare il canale sin- (della durata di un'ora) viene replicato
internazionali è cosa rarissima: spesso si tonizzato dalle interferenze di quelli otto volte al giorno e consiste in un noti-
tratta infatti di servizi destinati a varcare adiacenti, per meglio ascoltare un segna- ziario seguito, nei soli giorni feriali, da
di poche migliaia di chilometri i confini le magari debole che, se interferito, "Africa Today"" magazine di approfondi-
nazionali o, ancora peggio, di vere e pro- diviene spesso incomprensibile. mento sui maggiori avvenimenti socio-
prie trasmissioni sulle onde corte dei già Per quanto riguarda il continente africa- politici del Paese, ma anche dell'intero
scadenti servizi interni. Riuscire a capta- no, l'unica emittente internazionale Continente . Ali' ordine del giorno di
re questi segnali dal nostro Paese (ardua degna di questo nome, perché possiede questi programmi è stato per anni e con-
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 42
tinua tuttora ad essere il problema del Questo continente, che si estende dal to sinora almeno 4000 morti, per non
conflitto razziale, da tutti conosciuto Mediterraneo sino all'Oceano Pacifico, parlare della cruenta lotta armata ad
come "apartheid", tra bianchi e "colou- racchiude Paesi dalle più svariate situa- opera del Dev Sol (sinistra rivoluziona-
red man": una drammatica situazione zioni politico-sociali, ma anche dalle più ria) responsabile dell'uccisione di nume-
che sembrerebbe essere sulla via della svariate realtà radiofoniche. rose personalità pubbliche. Questa è una
soluzione, anche grazie alla recente ele- La maggior parte dei Paesi di quest'area delle innumerevoli fonti di tensione che
zione a Presidente della Repubblica di hanno infatti servizi per l'estero, molti incontreremo in Medio Oriente, sempre
Nelson Mandela, leader dell 'African dei quali però non sono alla portata di in precario equilibrio tra guerra e pace.
National Congress e rappresentante dei tutti i ricevitori. Nel nostro viaggio cer- Esaminiamo come sempre il palinsesto
diritti della popolazione nera per anni cheremo di incontrare quelle emittenti del programma in lingua inglese: noti-
sottomessa ai bianchi. operanti in lingua inglese facilmente sin- ziario, rassegna della stampa turca,
Channel Africa, per far meglio compren- tonizza bili dal nostro Paese, dando rubriche settimanali su storia, architettu-
dere la realtà del suo Paese, ci offre non comunque un panorama pressoché com- ra e musica turca, insomma una finestra
solo news ma anche rubriche turistiche pleto della situazione asiatica. aperta sul Paese per gli stranieri.
(Touring RSA), musicali come "South Lasciamo la penisola anatolica per spo-
African Hit Parade" e non poteva man- starci in Israele, dove Kol srael opera in
care il radioascolto con "DX Corner". IL MEDIO ORIENTE tredici lingue diverse, fra le quali
Come già precisato, nessun'altra emit- l'inglese, il francese e lo spagnolo.
tente africana possiede un servizio per Partiamo dunque dalla Turchia, il Paese Per anni l'emittente di tutto il popolo
l'estero degno di essere chiamato tale, mediorientale a noi più vicino non solo ebraico, anche di quello numeroso che
tranne due stazioni mediterranee che geograficamente ma anche politicamen- vive al di fuori dei confini israeliani. è
incontreremo meglio nell'apposito spa- te: è infatti membro della NATO e della stata oggetto delle martellanti interferen-
zio dedicato alle trasmissioni afro-asiati- CSCE, oltre che del Consiglio d'Europa: ze delle stazioni "jamming" sovietiche.
che in italiano: si tratta cioè di Radio la sua stazione governativa Voice of nate in tempo di guerra fredda con
Cairo e Radio Tunisi. Esistono poi altre Turkey possiede un servizio internazio- l'obiettivo preciso di coprire i segnali
due emittenti dell'Africa settentrionale nale in sedici lingue diverse, tra le quali delle radio delle potenze occidentali
che trasmettono in onde corte ma preva- non mancano l'inglese e il francese. nemiche o di quei Paesi che comunque
lentemente in arabo, difficilmente per La criticità della situazione politica di perseguivano una politica filo-america-
noi comprensibili: Radiodiffusion Tele- questo Paese è quella che noi tutti cono- na. La programmazione in lingua inglese
vision Marocaine dal Marocco e Lybian sciamo: gli scontri e le rappresaglie fra di Kol Israel, della durata di un'ora.
Jamahiriya Broadcasting dalla Libia . 1 'esercito e i guerriglieri del Partito dei viene messa in onda sei volte al giorno.
Possiamo perciò lasciare il continente lavoratori curdi (il PKK, d'ispirazione Parte molto interessante del programma
africano e trasferirci in Asia, partendo marxista-leninista) sconvolgono il Paese è, senza ombra di dubbio, il notiziario
dal Medio Oriente. dall'ormai lontano 1984 ed hanno causa- »»)

L'lcom IC-R9000 è un ricevitore professionale in grado di ricevere frequenze da 100 kHz sino a 2GHz senza
interruzione, rendendo perciò accessibili le emissioni commerciali in FAX, RTTY, le bande aeronautiche
e marittime, servizi privati, governativi, accessi ai satelliti, emissioni d'amatore e altre ancora provenienti
da ogni parte del globo. Con una gamma ricettiva tanto vasta a disposizione, si possono "osservare con l'ascolto"
le varie sfaccettature del mondo che cambia. Marcucci (Tel. 02/95360445).

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 43


ASIA E AFRICA RAD
so in nove trasmissioni giornaliere.
Con una tale vastità di programmi, ven-
gono trattati pressochè tutti gli aspetti
della vita indiana attraverso rubriche
come "Science today" l'angolo scientifi-
co, "Indian cinema" per gli appassionati
del grande schermo, "Industriai front" e
"Talking about agricolture" gli spazi
sulle attività produttive, Cultura! talk la
chiaccherata culturale, "l'Hindi by
radio" il corso di lingua, e non poteva
certo mancare neppure la rubrica per
l'appassionato di radioascolto "DX cor-
ner". Non ci resta altro che augurare a
La Grande Muraglia questo Paese uno sviluppo degno della
è il simbolo della laboriosità dei suoi abitanti.
Cina. Questo paese Spostiamoci ancora più ad Est, in un
possiede una radio altro martoriato Paese: il Vietnam, da
per l'estero dove partono i segnali della Voice of
(Radio China Vietnam in dodici lingue, fra le quali non
international) che potevano mancare il francese, l'inglese e
trasmette anche lo spagnolo.
in italiano. La situazione economica di questo Paese
è veramente disastrosa: basti pensare che
nel 1991, nell'ambito di un drastico pro-
Ecco l'interno del gramma di riduzione della spesa pubbli-
sofisticato ca, sono stati licenziati oltre 500.000
ricevitore lcom dipendenti pubblici e 600.000 militari,
IC-R9OOO di cui senza considerare il già alto tasso di
vediamo il frontale povertà della popolazione. Parliamo ora
a pag. 43. del programma radiofonico in lingua
inglese, della durata di trenta minuti ed
che ci informa sulla tragedia che il Paese of the arrogant Mass-media", i cui titoli in onda nove volte al giorno, che consi-
sta vivendo ormai da troppi anni: il 9 lasciano facilmente immaginare il conte- ste in un notiziario, un commento politi-
dicembre 1987 iniziava l 'intifadah, la nuto di questi programmi. co ed alcune rubriche culturali e lingui-
rivolta Palestinese nei territori occupati L'Iran è salito alla ribalta delle cronache stiche: lezioni di lingua vietnamita con
da Israele che ha causato sinora la morte internazionali negli ultimi anni per le "Let's speak Vietnamese", turismo e
di oltre 1300 P alestinesi (molti dei quali vicissitudini dei contestati "Versetti sata- geografia con "Our country", "Here and
uccisi per collaborazionismo dai loro nici" di Salman Rushdie, ma anche per there in Vietnam" e "This is Vietnam
connazionali). I recenti sviluppi (iniziati la cruenta lotta armata tra gli ayatollah today".
con la Conferenza per la pace nel Medio (al governo) e la principale forza
Oriente del 1991) fanno comunque ben d'opposizione (i Mujaheddin); e poi chi
sperare in una soluzione definitiva del non ricorda l'imam Khomeini? RADIO CINA
tragico problema palestinese e ci augu- Raggiungiamo ora l'India ove ha sede
riamo di non sentire più parlare Kol l'emittente Ali India Radio (A.I.R.), una Rivolgiamo ora l'attenzione alla Voice
Israel di questo argomento in futuro. delle più importanti stazioni asiatiche of free China l'emittente del governo
Addentriamoci ora nel regno dell'inte- con i suoi programmi in venticinque lin- nazionalista cinese con sede nell'isola di
gralismo islamico, varcando i confini gue, fra cui l'inglese, il francese e ovvia- Taiwan (lo Stato nel Mar Cinese separa-
iraniani per raggiungere la capitale mente l'hindi (lingua ufficiale del Paese to dal continente attraverso lo stretto di
Teheran, da dove trasmette la Voice of dal 1947). Formosa): Taiwan è stata sino al 1971
the Islamic Republic of Iran (V.O.I.R.I.) La patria di Gandhi è il secondo Paese l'unica rappresentante del popolo cinese
in ben diciotto diverse lingue, fra cui del Mondo, dopo la Cina, per numero di riconosciuta dalle potenze occidentali.
inglese, francese e spagnolo. abitanti (circa 850 milioni): gran parte di In diretta concorrenza con China Radio
Il programma in lingua inglese ha inizio essi vivono però in precarie condizioni, International (ex Radio Beijing), la Voce
con la recita di un brano del Corano, a impiegati prevalentemente in agricoltu- della Cina Libera ha programmi in quin-
cui seguono il notiziario, un commento ra, principale risorsa del Paese ma non dici lingue, per lo più asiatiche.
politico, musica locale ed una serie di ancora evoluta a criteri razionali. TI programma in lingua inglese, della
rubriche settimanali come "Manifesta- Il servizio in inglese di A.I.R. occupa durata di un'ora, viene irradiato quattro
tions of Islamic revolution" e "Analysis uno spazio di nove ore e mezza, suddivi- volte al giorno ed inizia con il consueto
ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 44
IO PER RADIO
notiziario, cui seguono il commento
politico e numerose rubriche a cadenza
settimanale come "Taiwan Economie
Republic", "Chinese old songs", "Let's
learn Chinese", "Chinese culture", a
dimostrazione, per chi non ne fosse
ancora convinto, del profondo attacca-
mento alle tradizioni culturali e linguisti- SMD 5000
che cinesi.
Si conclude qui il nostro viaggio nel con- SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
tinente asiatico; abbiamo tralasciato alcu-
ni grandi colossi della radiofonia di Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzandonuovo
quest'area, che incontreremo da vicino saldatore ad aria calda ELTO.
nell'apposito spazio dedicato alle tra- La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatra sc nzzcaca con
smissioni extraeuropee in lingua italiana, controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E ere
poiché posseggono (o almeno li possede- alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utnzzzr: er test di
resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine terretra
vano sino a qualche tempo fa) program- dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (canse
mi nella nostra lingua: si tratta di Radio componenti guasti dal circuito stampato).
Giappone, China Radio International e Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
Korean Broadcasting System. Esistono - Temperatura regolabile: da 50°C a 400°C
- Portata max aria regolabile: 9 I/min.
poi altre stazioni asiatiche che trasmetto- - Alimentazione: 220 Volt
no in onde corte ma prevalentemente in
arabo e dalla non facile ricezione: si trat-
ta di King of Hope (Libano), Radio Jor- ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
dan (Giordania), Radio Damasco (Siria), La stazione di saldatura ELT0 è precisa, robusta e maneggevole.ll cavo
Radio Kuwait, U.A.E. Radio Dubai e del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
Abu Dhabi, BS.K.S.A. (Arabia Saudita). punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
Discorso a parte per Radio Baghdad Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
(Iraq) a cui le incursioni aeree della mis- saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
sione militare internazionale "Desert della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta {interrutore in
Storm" nel 1992 hanno distrutto gran posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
parte dei trasmettitori in onde corte. +/-1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp
Abbiamo sicuramente capito, da quanto Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
detto sin qui, che quella della radiofonia -Temperatura regolabile : da 50°C a 400°C
afro-asiatica è una situazione strettamen- - Alimentazione : 220 Volt
te collegata alle vicende dei singoli
Paesi, da sempre in bilico tra "guerra e
pace" (come il titolo del celebre romanzo
di Tolstoj), e che per ogni conflitto sana-
to ne esplode uno di più gravi dimensio-
I La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.

ni. Basti pensare alle innumerevoli fonti


di conflitto tuttora esistenti in questi due
continenti, secondo una vasta tipologia
che va dalla fratricida guerra civile inter-
na (in Rwanda e Somalia) ai contrasti fra
gli Stati (per esempio tra le due Coree)
che spesso minacciano l'equilibrio inter-
nazionale, sino alla spirale di violenza
generata dalle barbare violazioni dei
diritti umani quotidianamente commesse
in molti di questi Paesi.
Dopo queste amare considerazioni, non
resta altro che lasciare questa area della
Terra, per spostarci in America, o
meglio nelle Americhe, e continuare così
il nostro viaggio fra le emittenti interna-
zionali di radiodiffusione in onde corte:
al prossimo mese. e?
Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
[ BASSA FREQUENZA

AMPLIFICATORI
A RISPOSTA COSTANTE
Un semplice limitatore audio che consente di avere
in uscita un segnale non distorto e variabile
in un piccolo intervallo di potenza, qualunque
sia l'intensità del segnale immesso all'entrata.
L'alimentazione può anche essere a pile.
Che si tenga Il montaggio di questo particolare
amplificatore è veramente molto
il microfono
vicino o lontano semplice, sia per la distanza tra
dalla bocca, che i componenti sia per il loro basso
si parli forte o piano numero. L'unico elemento che richiede
usando il nostro un po' di pratica per la realizzazione è il circuito
circuito l'uscita stampato che però possiamo comprare già inciso
risulterà sempre e forato seguendo le indicazioni di pagina 35.
costante e indistorta

na volta tanto, e comunque in que- automaticamente al livello sonoro del venga inserito un componente non linea-
U sto caso, s'intende per amplificatore
non lineare un dispositivo che è studiato
segnale d'entrata in modo da produrre
una notevole uniformità nel volume in
re. La versione più semplice di un circui-
to di questo genere viene qui riportata a
e realizzato in modo da fornire una pre- uscita. scopo esclusivamente didattico, nel
stazione voluta e positiva: in pratica la In tal modo sia che l'oratore sia afono o senso che ne studiamo i particolari di
sua amplificazione non è costante, bensì strillone, parli lontano o vicino al comportamento senza però realizzarla.
varia secondo una legge ben precisa se il microfono, conservi sempre il suo volu- Dal primo schema elettrico qui riportato
segnale d'entrata aumenta. me di voce oppure si metta talvolta ad come esempio di possibile soluzione,
Per capirci meglio, facciamo un esempio urlare, la sua voce conserva una ragione- possiamo notare che due sono gli ele-
pratico di un problema da risolvere: ad vole costanza nel livello sonoro in uscita menti non lineari in esso presenti, vale a
un microfono si alternano oratori che dagli altoparlanti dell'impianto di ampli- dire una coppia di diodi collegati in anti-
inevitabilmente non parlano tutti allo ficazione. parallelo appunto nel circuito di reazio-
stesso livello di intensità sonora per abi- Naturalmente, una volta che un circuito ne. Quando all'ingresso sono applicati
tudine o caratteristica intrinseca della in grado di fornire prestazioni di questo segnali di debole ampiezza, i diodi si
propria voce: chi si arrabbia e strilla; chi tipo sia stato realizzato, esso può risulta- comportano come dispositivi ad altissi-
sta più o meno vicino al microfono e re molto utile anche al CB o al radioa- ma resistenza (quasi come un circuito
così via. L'amplificatore cui è collegato matore per equalizzare il suo livello di aperto), così il guadagno dell'amplifica-
quel microfono rende in uscita, opportu- modulazione ad un valore ottimale tore è molto alto. Quando invece
namente amplificato, ciò che riceve in (anche dal punto di vista qualitativo). all'ingresso risultano applicati segnali
entrata, a meno che un apposito operato- Diamo ora un'occhiata alle modalità di molto ampi, i diodi passano in conduzio-
re non stia a compensare a mano, ed funzionamento dei circuiti adatti ad otte- ne, comportandosi come basse resisten-
anche con elevata precisione e velocità nere le prestazioni citate. ze: il guadagno del circuito è modesto.
d'intervento, tutte le variazioni di livello Il guadagno di un amplificatore di que-
sonoro. SCHEMA DI PRINCIPIO sto tipo segue cioè una funzione semilo-
Quello che serve in questi casi è invece garitmica e la sensibilità del circuito può
un tipo di amplificatore (o di preamplifi- Partiamo dal dato di fatto che un norma- essere variata alterando il valore del resi-
catore che dir si voglia), la cui risposta le amplificatore operazionale si compor- store R 1; la tabella di pagina 48 ricapito-
non sia lineare, il cui guadagno cioè non ta come amplificatore non lineare qualo- la le prestazioni per due diversi valori di
ra nella sua rete di reazione negativa >)»>»
sia costante, bensì in grado di adattarsi
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 47
r-·-·-
1

R2
R4 es Dt
C1 Rl R5
2

'
> 6 l l Il
E • C6
3

+
R3
c3

te l' t-

Schema di amplificatore ad ampiezza costante, non soggetto


a distorsione; è il circuito qui appositamente realizzato.

COMPONENTI
R1 = vedi tabella C2 = 1 0 F-35 V (tantalio)
1: la tabella ci mostra come può
R2 = 10kO c3 = 1 O JJF - 35 V (tantalio) essere variato il guadagno
R3 = 22kO C4 = es =C6=1 F dell'amplificatore scegliendo
R4 = 330 kO (policarbonato o mylar) il valore della resistenza R1 tra
R5 = 1 MQ IC1 = TL071 1 e 1 O kQ al variare del segnale
R6 = 100 kO FT1 = 2N3819 d'entrata.
c1=1F D1 = 1N4148
(policarbonato o mylar) Vcc = 9+15 V duale 2: ecco le prestazioni
Piano di montaggio dell'amplificatore-compressore; dell'amplificatore per i vari livelli
le sue modeste dimensioni lo rendono utilizzabile di segnale in entrata ed uscita.
in svariate applicazioni.

GI+VCc 1 Rl=lk!l RI = 10 kO
Ve
f
(mY RMS) Yu Yu
(m V RMS se $ (mV RMS) guadagno

Iu 1 110 110 21 21

IO 330 33 170 17
]%GN 100 450 4,5 360 3,6

1000 560 0,56 470 0,47

@I-VCCc 10.000 600 0,07 560 0,56

ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 48


AMPLIFICATORI
A RISPOSTA COSTANTE
armoniche dispari: se questa onda viene che costituisce la versione definitiva del
effettivamente amplificata, essa suona circuito che ci serve. L'integrato opera-
ali 'incirca come un clarinetto. zionale che troviamo all'ingresso dello
schema è configurato come un amplifi-
catore in alternata il cui guadagno è con-
VOLUME COSTANTE trollato dal rapporto fra i valori dei resi-
stori R 1 ed R2 e dal divisore di tensione
L'amplificatore non lineare sin qui esa- formato da R4 in serie con l'impedenza
minato fornisce, come abbiamo visto, un interna di FTl.
segnale d'uscita ad ampiezza pressoché Qui infatti l'elemento di retroazione è
costante entro una vasta gamma di livelli costituito da un FET, che si comporta
del segnale d'entrata; ma questa presta- come un resistore controllato dalla ten-
u zione viene a costare l'introduzione di sione; la sua tensione di controllo è
una notevole distorsione del segnale. derivata dall'uscita dell'amplificatore
Quello che ci serve invece è lo schema operazionale con una rete formata dal
di un amplificatore ad ampiezza costan- diodo DI in serie col resistore R6 e dal
-+ te, che però amplifichi senza distorcere resistore R5 in parallelo col condensato-
GND il segnale; per ottenere ciò occorre sosti- re C5. In tal modo, quando all'ingresso
E #% {0 vcc tuire l'elemento non lineare della rete di di ICI (un classico TL071) è applicato
retroazione presente nello schema prece- un segnale di debole ampiezza, la sua
dente con una rete lineare controllata in uscita è modesta; di conseguenza, sul
tensione, e comunque autoregolante. gate di FTl si sviluppa una tensione di
A ciò serve il secondo circuito che pren- polarizzazione molto bassa per opera
diamo in considerazione, e quindi il della rete RC già esaminata.
secondo schema elettrico qui riportato, )»

y
questo resistore, 1 e 1 O k.Q rispettiva-
mente. II circuito stampato è qui
Si può notare, per esempio, che una visto dal lato rame nelle
variazione di 1000: 1 nell'ampiezza del sue dimensioni reali.
segnale in entrata provoca una variazio-
ne ridotta a 2: 1 nel livello d'uscita.
C'è però da considerare che i due diodi
limitano l'evoluzione della tensione
d'uscita a circa 1:1,2 V picco-picco

F1'1 si monta con la faccia piatta del contenitore rivolta verso le due
resistenze R5-R6. Questo componente si comporta come un resistore
"tosando" la forma d'onda; quindi, controllato dalla tensione.
anche con una forma d'onda sinusoidale ----------
applicata all'ingresso, l'uscita è molto
simile ad un'onda quadra, ricca quindi di

2 RI = 100kO
Ve Vu guadagno
(mV) (V) in tensione
500 2,85 5
200 2,81 14
100 2,79 28
50 2,60 52
20 2,03 101
10 1,48 148
5 0,89 180
2 0,4 200
1 0,2 200
0,5 0,1 200

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 49


AMPLIFICATORI A I
C3 è un condensatore al tantalio
quindi dotato di polarità
d'inserimento da rispettare.
Sul componente il terminale
positivo è indicato o con il segno +
(come negli elettrolitici) o con
un puntino in corrispondenza
del terminale.

Questo FET si comporta quindi come In tali condizioni, il divisore R4/FTI apprezzabile sul segnale. Le prestazioni
una resistenza del valore di diverse cen- applica ad ICI una tensione negativa del circuito sono ricapitolate nella tabel-
tinaia di Q; il divisore di tensione forma- molto elevata, e l'integrato produce di la di pagina 49.
to da R4 ed FTI produce una modesta conseguenza un basso guadagno in ten- È il valore del resistore Rl che determi-
tensione di reazione negativa applicata sione. L'effetto complessivo di questa na la sensibilità del circuito; esso viene
ad ICI e questo provoca un guadagno di caratteristica di risposta è che il livello scelto per adattarsi alla massima ampiez-
tensione molto alto. Per contrasto, se ad medio del segnale d'uscita risulta auto- za del segnale d'ingresso che ci si aspet-
ICI viene applicato un segnale ampio, la regolato fra i livelli di 1,5 e 2,85 V in ta venga manipolato, determinandolo su
sua uscita è di valore elevato, cosicché la corrispondenza di una gamma di segnali una base di circa 200 kQ per ogni volt
solita rete sviluppa una robusta tensione d'entrata variabile nel rapporto 1+50, RMS di segnale d'ingresso. Per esem-
negativa di polarizzazione sul gate di cioè per esempio da IO a 500 m V. pio, in previsione di un segnale d'ingres-
FTl; il risultato è che il FET si comporta E, cosa che più importa, ciò avviene so massimo di 50 V, R 1 dovrebbe avere
come una resistenza molto elevata. senza che sia generata una distorsione un valore di 10 MQ.

Schema di amplificatore non lineare, che basa il suo funzionamento sull'azione di "tosatura" operata dal diodi.
Ecco i componenti necessari. R1 = vedi tabella; R2 = 4700Q; C1 = C2 = 1 F;ci = TL071; D1 =- D2 = 1N4148
C3 = C4 = 10F (tantalio); Vcc = 6+15 (duale).

+
7c3

C1 D1 D2
T
7
c2

Jug
6

l Il t g) }cc

R2 Il l±
c4

ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 50


RISPOSTA COSTANTE
Davanti a C3 ed R2 troviamo
Il condensatore C3 determina la costante da una striscia in colore. Si montano poi un ponticello in filo nudo che può
di tempo del controllo automatico di i condensatori; due di questi, essendo del essere recuperato dal taglio dei
guadagno di tutto il circuito. Dopo tipo al tantalio, necessitano di un'accura- reofori dei componenti. Questa
l'ampia spiegazione delle modalità di ta verifica del corretto inserimento, con- soluzione consente di semplificare
funzionamento del nostro amplificatore trollando il terminale in corrispondenza il circuito stampato.
ad uscita costante, è giunta l'ora di del quale è riportata la polarità.
descriverne la pratica realizzazione. FTI ha come riferimento di montaggio
la faccia piana, sulla quale sono stampi-
gliate le diciture. Ora non resta che
BASETTA ANTIDISTORSIONE applicare alcuni terminali ad occhiello
per il cablaggio esterno, ed inserire ICI.
li circuito che abbiamo studiato e Adesso il circuito è pronto da collauda-
descritto è molto più semplice da monta- re, verificando in linea di massima la
re di quanto la sua spiegazione teorica corrispondenza con i valori dati nella
possa far pensare. Una basetta a circuito seconda tabella. Esso si può poi inserire
stampato rende ancor più facile il mon- o nell'apparato di cui si vuol limitare
taggio e sicuro il risultato. Si comincia l'escursione dell'ampiezza in uscita
col piazzare i vari resistori, lo zoccolo oppure in un'apposita scatolina, meglio
per ICI ed il ponticello in filo nudo pre- se metallica e collegata al negativo
sente in zona R2-C3; segue il diodo DI, dell'alimentazione. La tensione di ali-
che va inserito rispettando la posizione mentazione, che può essere compresa fra
del terminale di catodo, contrassegnato 9 e15 Vx2, può anche essere a pile.

L'ALIMENTAZIONE DUALE
Il modo assolutamente pizì comune con cui ad un circuito elettronico vie-
ne applicata la tensione in e.e. per energizzare i vari componenti attivi è @
quello riportato in figura A; la sorgente di alimentazione è indicata con
Al e rappresenta schematicamente una pila, i cui due estremi vanno ri-
spettivamente: ad I il terminale positivo e a 2 il terminale negativo.
Quest'ultimo costituisce normalmente anche la linea del comune per i
segnali presenti e viene spesso indicato come massa, o addirittura come GND
terra ( o ground = GND ); in questo caso il negativo, essendo il terminale
di riferimento, viene anche indicato come zero (volt). Nel circuito B la
situazione è invertita; ora è il negativo che va ali' I ed il positivo che va
al 2; è quindi il positivo che assume la funzione di potenziale di riferi-
mento, o GND.
Questa soluzione è assai poco comune: oggi quasi tutte le apparecchia-
@
ture elettroniche risultano alimentate secondo il sistema A.
Esistono però casi nei quali sono presenti in circuito dei componenti che
richiedono una doppia alimentazione, per meglio dire "duale" , riferita
ad un centro comune assunto come potenziale zero; questo avviene GNO
quando il circuito da alimentare utilizza amplificatori operazionali.
E il caso della figura C, dove sono presenti due alimentatori, AI ed A2, POSITIVO
di tensione uguale ed elettricamente collegati in serie tra loro. Pertanto
il punto I ha tensione positiva+ Vcc rispetto a2,mentre il punto 3 (sem- 5ZERO @
pre rispetto a 2) ha tensione negativa -Vcc; ecco quindi che il punto cen-
trale (2) agisce come riferimento centrale per le due tensioni ed è assun-
to come punto zero per le tensioni continue e di massa ( o GND) per il se-
O· e'
Il\
I
gnale.

In A vediamo il modo più comune con cui viene data tensione in c.c. A~
ad un circuito elettronico. Il caso B, molto raro, presenta la situazione
Gì NEGATIVO
invertita. In C invece troviamo lo schema dell'alimentazione duale
riferita ad un centro comune con potenziale O.

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 51


OSCILLOFONO
- PERTELEGRAFIA
Gennaro Corso, 14 li circuito, oltre che risultare indispensa-
anni di Napoli, ha bile per conseguire in futuro la licenza di
realizzato e ben radioamatore. è comunque utile per
documentato imparare a decifrare tanti messaggi in
questo oscillofono codice Morse che capita di ascoltare via
che gli è valso il radio. Lo schema che ho realizzato è
premio di questo economico e funzionale e basa il suo
mese: un kit di funzionamento su due transistor posti in
prodotti Elto per cascata con accoppiamento diretto sia
saldare. fra loro che con l'altoparlante, il quale
consente di diffondere i suoni anche a
Il nostro giovane più persone interessate.
lettore ci ha inviato La reazione per l'innesco delle oscilla-
il circuito montato zioni è assicurata dal condensatore C 1, il
con tanto di basetta cui valore può essere modificato per
stampata. Ecco variare a piacere la tonalità della nota.
il semplicissimo TI e T2 possono essere adottati fra i
dispositivo. moltissimi tipi da tempo esistenti sul
mercato, purché siano NPN il primo e
PNP il secondo. La tensione di alimenta-
zione può essere a4,5 V (massimo 9 V).

MP E TI
T2 R1 = 270 KO
R1 S1
C1 = 10.000 pF
Cc2= 10F.16 V(elettrolitico)
T1 = BC177
+ T2 = 2N2219
AP=82-0,2W
c2 T = tasto telegrafico
S1 = interruttore
e
Vcc
~
Il circuito basa il funzionamento su
AP due transistor posti in cascata con
accoppiamento diretto sia fra loro
che con l'altoparlante che consente
di diffondere i suoni.

ELETTRONICA PRATICA- Gennaio 1996- Pag. 52


'"" ""' ;:m:tttttt' _... "t!±I,~ -,
·'"° ..

•a
a
'

rw~ Angelo Leone, 16 anni


EH#HA#HAEH#HM±±A#H#±±±EBREE#AH±S BEE±E#iS#II±MIA#A di Mesagne (BR), ci presenta
questa semplice ed utile
lampada d'emergenza
ricaricabile che si accende
automaticamente quando
viene a mancare la corrente
PADA di rete.

RICARICABILE
Angelo Leone di Mesagne (BR) ci pre- lampada LP rimarrebbe spenta. Quando giorno e notte, naturalmente quando è
senta un utile circuito: una lampada invece è presente la tensione rete tramite presente la 220 V. Per il pacco batterie si
d'emergenza in grado di accendersi al il relé eccitato, il pacco batterie rimane utilizzano 6 elementi stilo al Ni-Cd,
mancare dell'energia elettrica e spegner- sempre sotto carica; al mancare della posti in serie. La lampada deve essere da
si automaticamente al ritorno della stes- 220 V viene a mancare la tensione alla 7,2 V-0,5 A.
sa, rimanendo sotto carica. bobina del relé, invertendo il contatto C Da ricordare che ogni tipo di relé ha la
Il funzionamento è piuttosto semplice: la NA e C-NCe facendo così accendere la sua tensione per poter eccitarsi, quindi
tensione di rete a 220 V viene abbassata lampada LP, alimentata dal pacco batte- bisogna provvedere a dosare il giusto
a circa 7 V dal trasformatore TRl; il rie. Quest'ultimo è posto sotto carica voltaggio alla bobina.

TR1

R2 R1 = 1k2-0,5 W
e R2 = 10+222-0,5 W
Ci = 100 F elettrolitico • 35 V
D1 = 1N4001
DL = led verde
B P1 = 100 y .. 1 A
+
LP = lampada incandescenza
LP G 7,2-0,5 A
C1
B = batteria 7,2 Vo 6x1,2 V
RL. = relé deviatore NC-NA
TR1 = 220/7,5 V-0,3 A
220
D1

secondario può avere una tensione com-


presa tra i 6,5e i 7 ,5 V, con una corrente
di circa 200 mA (a seconda dell'accu-
mulatore). Il relé, eccitato 24 ore su 24,
viene diseccitato solo quando la tensione
di rete viene a mancare. li condensatore
C 1 serve a non far ronzare il relé e
soprattutto a farne ritardare l'eccitazione Per chi collabora
di qualche decimo di secondo, garanten-
Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
done una sicura eccitazione. progetto, semplice e inedito, che non
li led DL è in grado di segnalarci quando impieghi più di 15 componenti elettronici.
è presente la tensione di rete, mentre R2 Le realizzazioni (una breve spiegazione,
(un resistore che può variare tra un mini- qualche disegno, le generalità ed una foto
mo di 1 Q ad un massimo di 20 .O.) limi- tessera dell'autore) devono essere inviate a
ta la tensione alla bobina del relé, dosan- ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI - 15066 GAVI
dola al punto giusto (l'importante è che (AL): a tutti i partecipanti sarà spedito
alla bobina del relé giungano al massimo un utile omaggio. Ogni mese il progetto
9 V). Per quanto riguarda il diodo DI, se migliore verrà pubblicato e premiato con
esso venisse eliminato o cortocircuitato, una utilissima confezione di prodotti Elfo
al mancare della tensione di rete il relé contenente: una vernice protettiva spray,
resterebbe sempre eccitato, in quanto un congelatore spray, un puliscicontatti
autoalimentato dal pacco batterie, e la spray, un lubrificante spray e un rocchetto
di stagno per saldare da 250 g.
Giuseppe lachetta, 22 anni di
Montesarchio (BN), ha progettato questo
ottimo amplificatore dal quale traspare
la sua preparazione come progettista:
è iscritto al lii anno di ingegneria
elettronica.
AMPLIFICATORE
INTEGRATO R2
L'amplificatore che ci presenta Giusep-
pe Iachetta di Montesarchio (BN) è un
buon apparecchio che ha le seguenti pre-
stazioni: potenza di uscita max 10 W,
R3 + G
Vcc
alimentazione a 28 V, bassa distorsione.
c6 @
Dal punto di vista elettrico, si tratta di un
circuito integrato che all'uscita impiega
2 sistemi Darlington in push-pull, pilota- E
ti da stadi complementari cosicché cia-
scuno amplifica solo i semiperiodi di un +
dato segno. Il punto di lavoro del com- R1
plesso è stabilito da R 1 ed R2.
R3 ha un valore più o meno identico a
R5, per ottenere la minima tensione off- R6 può essere omesso se le connessioni R1 = R2 = 10k2- 1/4w-. 5%
set, cioè per il miglior equilibrio in usci- dell'altoparlante sono dirette e sicure; ma R3 = R5 = 47 k - 1/4w. 5%
ta. Poiché questo amplificatore lavora visto che il suo costo è insignificante, R4 = R6 = 1k2- 1/4w- 5%
con un anello di controreazione totale, il conviene montarlo in ogni caso, evitando Ci=1F (mylar)
guadagno complessivo vale: A V = così possibili guasti della bobina mobile C2 = C6= 100 F-. 35 V (elettrolitici)
(R4+R5)/R4 ovvero in pratica 34 dB. allorché uno dei due contatti si stacchi. Cc3=5F-25 V{elettrolitico)
CS serve per rendere lineare la risposta, Il montaggio non presenta particolari dif- C4 = 1000 F - 35 V (elettrolitico)
riducendo la naturale tendenza del dispo- ficoltà; però bisogna tener presente che C5 = 330 nF
sitivo a dare un guadagno più alto sulle l'IC va situato su un apposito radiatore. IC = SN 76018 oppure SN 76026
frequenze elevate. C4 è il bypass di tra- Inoltre variando la tensione da 22 v a 28 (su dissipatore)
sferimento; il valore di 100 µF assicura V si può ottenere una potenza di uscita
AP 82-15W
che non vi sia attenuazione sui bassi. che va da 5 W a 10 W.

R1 = 1 MQ (potenziometro lineare) IC = CD 4069


R2 = 22 k2
Ci=1F(poliestere)
DL 1 = DL2 = led rossi
B = buzzer HPE.200 (o equivalente)
METRONOMO
C2=0,1F (ceramico) Vcc = 9 V ELETTRONICO
Chi studia musica sa che il metronomo
riveste una particolare importanza.
Gianluca Romani di Pordenone ci pro-
pone questo progetto, che con cinque-
seimila lire e con poco tempo può essere
facilmente realizzato da chiunque.
Il cuore del circuito è un oscillatore
costituito da due porte NOT, il condensa-
9 8
tore Cl e la RI variabile. Dando tensione
al circuito le condizioni logiche che si
trovano sui piedini 4 e 6 sono opposte,
IC 1 e
Vcc
quindi quando il piedino 8 è a zero il pie-
B dino 2 è a uno e viceversa. La R variabile
c2 e serve a far variare la frequenza e quindi
la scansione del tempo che varia tra 50 e
250 divisioni al minuto. S2 permette di
commutare l'uscita dell""impulsatore"
dalla semplice visualizzazione mediante i
due led alla rivelazione acustica.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 54
LPSll
EPlO

EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
compatto. Costa lire 23.000.

LPSll: centralina per luci EP7


psichedeliche per comandare a
tempo di musica fino a 20 faretti
con una potenza totale di 1 000W.
Costa lire 62.000.

EP15: iniettore di segnali


indispensabile per localizzare
i guasti nelle apparecchiature
BF (radio, TV ecc). È completo
di istruzioni per l'uso.
Costa lire 19.000.

EP7: massaggiatore in grado


di provocare la contrazione dei
muscoli con un effetto terapeutico
simile a quello della ginnastica
passiva. Costa lire 34.000.

EPl: audiospia tascabile per


ascoltare le emissioni sonore
provenienti da una singola
sorgente fra tante.
Costa lire 45.000.

EPMS: microtrasmettitore molto EP18


sensibile e stabile in frequenza.
Funziona anche senza antenna
e può fungere da radiomicrofono
o microspia. Costa lire 27.500.

EP18: provatransistor che


fornisce un'indicazione acustica
COME ORDINARLI
sulla funzionalità dei transistor Per richiedere una delle otto scatole di montaggio
PNP ed NPN. Costa lire 16.500. illustrate occorre inviare anticipatamente l'importo (più
3.000 lire per le spese di spedizione) tramite vaglia
EP13: alimentatore adatto per postale, assegno bancario o conto corrente postale
tutte le apparecchiature funzionanti n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20122 MILANO
con tensione dai 5 ai 13 V e con Via P. Castaldi, 20. È possibile ordinare telefonicamente
assorbimento massimo di 0,7 A. chiamando il numero tel. 02/2049831.
Costa lire 24.500. È indispensabile specificare il codice del! 'articolo
richiesto ( riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
ACCESSORI PER RICEVITORI

OSCILLATORE BFO
PER TUTTE LE RADIO Questo dispositivo, apparentemente
Un circuito che collegato
ad un qualsiasi ricevitore
I l termine BFO non è altro che il rag-
gruppamento delle iniziali (si dovreb-
be dire "acronimo") della dicitura ingle-
accessorio, è in pratica un generatore di
segnale la cui frequenza è ali' incirca
consente di ascoltare se "Beat Frequency Oscillator", che tra- corrispondente al valore di media fre-
dotto in italiano significa "oscillatore di quenza del ricevitore stesso (1:2 kHz
le emissioni radio frequenza di battimento". sopra o sotto). C'è da dire che pratica-
in telegrafia, SSB ecc. Si tratta di un dispositivo (e del relativo mente tutti gli apparati commerciali
comando) presente da tempo in tutti i comunemente acquistabili non hanno
Il dispositivo, presente ricevitori di tipo militare e professionale; BFO; quindi chi possiede un normale
negli apparecchi anche gli apparati per radioamatori ne ricevitore con le onde corte può sola-
professionali, è assente sono inevitabilmente dotati, anche se mente ascoltare emissioni modulate in
spesso privi di comandi esterni per la AM. Ecco allora che, aggiungendo il
nei ricevitori convenzionali regolazione fine della frequenza. Il BFO BFO ad un comune ricevitore commer-
o surplus. infatti è indispensabile per la ricezione ciale o, perché no, surplus, ci si trova in
di stazioni che trasmettono in SSB (sin- condizioni di ascoltare, e quindi scopri-
gle side band), in CW (telegrafia), re, un mondo nuovo.
RTTY (radiotelescrivente), fac simile Per capire i motivi per cui un BFO è
ecc., tutti segnali che senza BFO sareb- necessario, occorre introdurre e spiegare
bero completamente indecifrabili. alcuni concetti specifici. Quando ci pro-

CRI r2
3 MF (RIVELATORE]
---- 7/
u9t ics2
T 3
I

CI3
RI6

Schema elettrico esemplificativo di un normale


y ricevitore a transistor, qui riportato per illustrare
con miglior precisione il collegamento del BFO
ai vari punti del circuito.
cx I

I
I

.
) t

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 56


poniamo di ricevere una stazione radioe-
mi ttente, diciamo per semplicità ad l
MHz, il ricevitore provvede a convertire
questo segnale (in una normale superete-
rodina) al valore standard di 455 kHz,
che è appunto quello della catena di
media frequenza. Se al segnale ascoltato
(che supponiamo consistente, sempre
per semplicità, nella sola portante)
andiamo a sovrapporre un segnale ester-
no all'incirca dello stesso valore corri-
spondente alla portante (cioè sui 455
kHz cui la portante stessa è stata conver-
tita), sentiamo in altoparlante la stazione
disturbata dalla presenza di un forte
fischio. La frequenza del fischio può
essere cambiata regolando il comando
del BFO; quando esso, da più o meno
acuto, diventa sempre più basso, fino a
sparirne qualsiasi traccia, significa che il
BFO lavora esattamente sullo stesso
valore di frequenza della catena di
Media: in gergo si dice che è stata rag-
gi unta la condizione di "battimento
zero". Bene, questa è la condizione idea-
le per la ricezione della SSB, il sistema
di modulazione in cui (oltre ad una delle
bande laterali) viene appunto eliminata Per tarare il circuito si agisce
la portante, la cui presenza è invece indi- sul trasformatore M.F, del BFO:
spensabile affinché il demodulatore si sintonizza sul ricevitore una
possa ricostruire i contenuti del messag- stazione chiara e stabile
gio affidato alla RF. Qualora invece quindi si gira la vite finché non
s'intenda ricevere un segnale telegrafico, si sente un fischio (R7 sta
contrassegnato dalla presenza ad impulsi al centro della sua
della sola portante a RF (quindi inudibi- escursione). Il fischio va fatto
le), è proprio quel fischio disturbante di sparire con una regolazione
cui si è parlato all'inizio che costituisce più fine.
l'elemento necessario a ricostruire auditi-
vamente i segnali del codice di modula-
zione (cioè Morse). Affinché queste pre- Il trasformatore M.F. ha il
stazioni cui si è qui rapidamente accenna- senso d'inserimento obbligato.
to vengano sfruttate al massimo del rendi-
mento, il BFO deve possedere due carat- sformatore. In effetti, la regolazione Si comincia col piazzare i resistori ed il
teristiche molto importanti: elevatissima della frequenza si ottiene variando la ponticello in filo nudo presente fra DZ
stabilità di frequenza e la possibilità di tensione di polarizzazione del varicap ed R4; poi si monta DZ, tenendo presen-
ritoccare manualmente la sua stessa fre- grazie ad R7. E molto importante che la te il senso di inserzione indicato dalla
quenza. La sua regolazione nei vari casi tensione di alimentazione sia perfetta- fascetta in colore che contrassegna il
in cui la sua azione deve essere applicata mente stabile; a questo provvede lo catodo. Il montaggio dei condensatori
è piuttosto critica, ma in compenso se ne zener DZ (da 9 V), più che sufficiente non pone problemi di polarità, salvo per
ottengono soddisfazioni rilevanti. Vedia- dato che l'assorbimento in corrente è sui Cl che, essendo elettrolitico, va posizio-
mo ora l'impostazione del circuito. 5 mA con 12 Vcc di alimentazione, ed nato secondo quanto indicato nel dise-
anche abbastanza costante. La spia DL si gno. Il transistor TRl, del tipo a cappel-
accende in quanto direttamente attraver- lotto metallico, ha il contrassegno di
SEMPLICE SCHEMA sata dalla corrente assorbita dal circuito, posizionamento costituito dal dentino
corrente che può raggiungere i IO mA se che ne sporge dal corpo; il varicap DV
Il cuore del circuito è ovviamente il tran- l'alimentazione sale a 14 V. L'ampiezza (dal contenitore in plastica tipo transi-
sistor TRI, il quale è fatto oscillare alla del segnale generato, e prelevato dal stor, ma con soli due terminali) va mon-
frequenza prevista grazie alla presenza secondario del trasformatore, si aggira tato rispettando l'orientamento della fac-
del trasformatore di media frequenza su 1 V p.p. Occupiamoci ora di realizza- cia piana su cui sono stampigliate le
(per 455 kHz, con nucleo bianco); la re in pratica il nostro circuito. diciture. Il trasformatore di M.F. si inse-
regolazione della sintonia, che può esse- Il dispositivo è realizzabile con la massi- risce automaticamente, data la posizione
re variata da 440 a 480 kHz, è realizzata ma semplicità ed affidabilità, special- dei terminali, ed il potenziometro R7 va
mediante un varicap tipo MVAM 115, mente ove si adotti la basetta a circuito ovviamente montato in modo che il
collegato ad una presa a bassa impeden- stampato appositamente studiata per i perno sporga verso l'esterno della baset-
za (la n° 2) sul primario dello stesso tra- nostri prototipi. )»

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 57


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Per ordinare
basetta e componenti
codice 4EP196
] G)
vedere a pag. 35
Piano di montaggio
del circuito; il
potenziometro
di regolazione della I I R7
Il circuito
nota di battimento
stampato è qui
è indicato inserito
visto dal lato
sulla basetta, ma può
rame nelle sue
anche essere collegato
dimensioni
con cavetti e portato
reali.
sul pannello del ricevitore,
magari del tipo con
intenuttore (S1) incorporato.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996 - Pag. 58
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ta. I soliti terminali ad occhiello comple- to: questo fischio va fatto sparire prolun-
tano il montaggio per ancorarvi i colle- gando accuratamente la regolazione, in
gamenti verso l'esterno; in particolare modo cioè da portarsi a battimento zero.
l'uscita del BFO va collegata, con un In questo modo, il sistema è pronto per
tratto di cavo schermato di buona qua- ricevere segnali in SSB; regolando con
lità, a quella che è l'ultima media fre- cura R7, si ottiene invece la nota necessa-
quenza del ricevitore da modificare. ria per ascoltare i segnali in telegrafia:
queste operazioni possono apparire un po'
o complesse, ma in realtà non lo sono, spe-
>
<
0
IL COLLEGAMENTO cialmente dopo averci preso la mano con i
primi tentativi. Comunque, quello che più
Per agevolare l'intervento e per assicurarne conta è che, una volta messo a punto per

1
cx
la miglior comprensione, viene riprodotto (a
pag. 56) lo schema di un tipico ricevitore a
transistor; in tal modo viene indicato chiara-
benino il BFO, girando la sintonia del ri-
cevitore si può ascoltare una quantità
notevole di segnali radio che prima erano
mente come il cavo schermato sia collegato inesistenti, o comunque inascoltabili.
y con la calza schermata a massa (punto Y) La basetta del BFO può essere messa: o
mentre il filo caldo (o centrale), tramite la dentro l'apparecchio radio, a patto natu-
piccola capacità CX, può essere indifferen- ralmente di conservare l'accesso al poten-
temente collegato al punto 1 o 2 del circui- ziometro di regolazione della nota, oppure
Schema elettrico del to: per meglio dire, possiamo scegliere spe- in una scatoletta (metallica) esterna. in
BFO, il cui circuito rimentalmente quale dei due punti fornisce funzione dello spazio disponibile o delle
è completamente il risultato migliore. A proposito di CX, la preferenze personali. Questo circuito può
montato sulla sua capacità può essere compresa fra 5 e 50 funzionare indifferentemente con ricevito-
basetta a circuito pF, scegliendo il valore ottimale con alcune ri a transistor o a valvole: in quest'ultimo
stampato tranne prove pratiche. caso basta solo la precauzione di montare.
il condensatore CX Sul ricevitore non è necessario alcun per CX, un condensatore nella stessa
da sistemare vicino ritocco di taratura, che invece va esegui- gamma di capacità (5-:-50 pF) ma con una
al ricevitore. to sul nucleo del trasformatore M.F. del tensione di lavoro superiore (i classici 500
BFO in questo modo: a BFO spento, si V dei "vecchi" condensatori ceramici o in
sintonizzi una stazione qualsiasi, purché polistirolo). La stessa raccomandazione
sufficientemente forte, chiara e stabile; vale anche per C6, la cui presenza costi-
poi si dia tensione al BFO, avendo rego- tuisce più che altro una garanzia contro
lato R7 circa al centro della sua escur- cortocircuiti accidentali (ma che in realtà
sione, e se ne regoli il nucleo fino a sen- potrebbe anche essere omesso).
tire il fischio prodotto dal suo battimen- A questo punto, buon ascolto.
COMPONENTI
R1 = 330 2
R2 = 100 2
R3 = 120 kQ
R4 = 33 KO
R5 = 2200 2
R6 = 120 KO
R7 = 10 kQ (potenz. lineare)
R8 = 3300 2
C1 = 100 F-16 VI. (elettrolitico)
c2=C3 =0,1 F {ceramico)
C4 = 1.000 pF (ceramico)
C5 = 10.000 pF (ceramico)
C6 = 0,1 F {ceramico)
CX = 5+50 pF (v. testo)
MF = trasform. M.F. 455 kHz
"bianco"
TR1 = 2N2222
DV = varicap MVAM 115 Il potenziometro R7 si salda direttamente sulle piste ramate senza
DZ = 9 V - 0,5 W • bisogno di forare la basetta. Questo componente consente di regolare
Vcc = 12+14 V la sintonia variando la tensione di polarizzazione del varicap.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996-Pag. 59
OSCILLATORE BFO
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Il circuito è arioso e non


contiene molti componenti
quindi può essere realizzato
da tutti. In compenso consigliamo
di predisporre il circuito stampato
e di seguire scrupolosamente
la disposizione dei componenti
del nostro prototipo.

IL VARICAP MVAM 115


A chi ancora non sa cos'è un varicap, si potrebbe dire li tipo di varicap scelto nel circuito qui presentato, tipi-
che si tratta di 1111 condensatore variabile che non ha camente destinato alla sintonia elettronica di ricevitori
perno rotante, lamine fisse e lamine mobili; ma una defi- per AM.è caratterizzato da un elevato rapporto fra capa-
nizione più corretta è che si tratta di un diodo a semicon- cità minima e capacità massima e da una buona linearità
duttore caratterizzato da una capacità propria della di escursione, come risulta evidente dal grafico qui ripor-
giunzione piuttosto elevata e fortemente variabile con la tato, nonché eia un alto Q, il che non guasta principal-
tensione applicatale: in tal modo il dispositivo si presta mente per la buona stabilità di frequenza.
ad essere usato come condensatore a capacità variabile La zona in cui questo diodo vien fatto lavorare nel nostro
in funzione della tensione che lo va a comandare: è parti- circuito è indicata dalla riga a spessore più grosso: si
colarmente indicato per modeste variazioni di frequenza può cosi rilevare che, variando la tensione di polarizza-
in un oscillatore a R.F. zione da 3 a 9 V, la capacità varia da 400 a 180 pF.

pF

500
MVAM 115
400 + >-

2804 4 -

11°D
70

l beJ
25
3 5 7 9 77 73 75

ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1996- Pag. 60


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e letteraria riservati. I manoscrit-
ti, i disegni e le fotografie, anche 44 Quando la radio parla italiano
se non pubblicati non si restitui-
scono. La rivista ELETTRONICA 46 Oscillatore RF a quarzo 5EP396
PRATICA non assume alcuna --
responsabilità circa la confor- 52 W l'elettronica
mità alle vigenti leggi a norma di
sicurezza delle realizzazioni.
56 Tre tensioni dalla batteria 6EP396
'
EDIFAI - 15066 GAVI (AL) 61 Il mercatino
Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE
responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI ·Tel. 0143/642232
Massimo Casolaro 0143/642493
fax 0143/643462 L'abbonamento a
Redazione: ELETTR0NICA PRATICA
Direttore esecutivo: AMMINISTRAZIONE
Massimo Casolaro jr. con decorrenza
Carlo De Benedetti tel. 0143/642398
Dario Ferrari da qualsiasi mese
Massimo Carbone / PUBBLICITÀ può essere richiesto ABBONATEVI
Progetti Piergiorgio Magrassi MARCO CARLINI anche per telefono PER TELEFONO
e realizzazioni: Antonella Rossini tel. 0143/642492
Corrado Eugenio Gianluigi Traverso 0336/237594
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996 - Pag. 3
VALVOLE NUOVE
ANCHE SELEZIONATE
Prezzo
Descrizione lire

Doppio triodo - amplificatore RF, 14.500


oscillatore

1 ocau , 12AU7A 13300


Doppio triodo - amplificatore, oscillatore

/ECC83/ I2AX7A oppio triodo - oscillatore, amplificatore.


separatore di fase, pilota audio 13400

i 6267 Pentodo - preamplificatore/pilota AF 15400 I +


6BQ5 17W Pentodo - amplificatore uscita di potenza 15.40ii
EL.4 6C47 54W Pentodo - amplificatore di potenza audio 26.700

KT38 70w Tetrodo - amplificatore di potenza audio 33.500


6L6GC 55W Pentodo - amplificatore di potenza audio 26.700
EL4MP 54W Coppia selezionata EL34 $9.200

KT88MP 70w Coppia selezionata KT88 159000

Le valvole hanno avuto negli ultimi anni un notevole revival grazie alla limpidezza del suono che riescono a garantire in uscita
dagli amplificatori audio. Gli apparecchi hanno però prezzi talmente elevati da incoraggiare I' hobbista più evoluto alla
realizzazione in proprio. Questa interessantissima attività è favorita dalla presenza sul mercato di valvole nuove di alta qualità,
come ad esempio la serie della National Electronics presentata sul catalogo della RS, azienda altamente qualificata nella vendita
per corrispondenza. Oltre a vari tipi di tubi a vuoto quali diodi, triodi e pentodi, il catalogo presenta anche le cosiddette "coppie
selezionate". Con questo termine la RS assicura che le due valvole vendute hanno identiche caratteristiche elettriche, fattore
molto importante nel caso che entrambe debbano essere montate sullo stesso circuito: piccole differenze infatti produrrebbero un
degrado di prestazioni nell'intero apparato, RS (20090 Vimodrone - MI- Via Cadorna, 66 - tel. 02/27425425)

VIDEOGIOCO SUPERPOTENTE
La Sony è entrata con successo anche nel mondo dei
videogiochi grazie alla fondazione, nel 1993, della Sony
Computer Entertainment, inseritasi nel 1994 nel
mercato europeo. li prodotto di punta si chiama
Playstation e non ha alcun paragone con i sistemi per
videogame attualmente in commercio. L'elemento
chiave che ne rende elevate le prestazioni è l'uso di
CD-ROM al posto delle tradizionali cartucce e di
microprocessori di fascia elevata. Uno di essi è
completamente dedicato alla gestione della grafica
tridimensionale, che ha livelli di risoluzione e di
velocità superiori a quelle di qualunque altro prodotto in
commercio. Un ulteriore processore audio offre ben 24
canali stereo digitali di qualità elevatissima e la
possibilità di inserire effetti speciali nella musica
ascoltata mentre si sta giocando. Fra le caratteristiche
più interessanti vi è la possibilità di giocare anche in
otto e di memorizzare su apposite schede le prestazioni
ottenute nelle varie partite. I CD contenenti i giochi, fra
i quali esistono già quelli più famosi nel mondo, sono
protetti efficacemente dai tentativi di riproduzione
abusiva. Playstation può anche essere collegato ad un
impianto Hi-Fi e utilizzato come un normale lettore di
CD musicali, garantendo in tal caso un'altissima qualità
di riproduzione. Lire 773.000. Sony (00100 ROMA -
Via Flaminia, 872 -tel. 06/330181).
La forma dell'involucro della telecamera
SpeedDome ricorda quella dell'occhio e SensorVision
l'intero impianto può essere definito un possono essere
ero e proprio sistema di visione. collegate fino a 58
Al si sterna in realtà di occhi elettronici telecamere mobili
e ne possono collegare fino a 58, tutti contenute in uno
ontrollati da microprocessori. L'unità speciale involucro
centrale si chiama SensorVision e, sferico.
assieme a SpeedDome, è uno degli
ultimi prodotti della Sensormatic
Electronics Corporation, multinazionale
americana specializzata nella sicurezza
elettronica. SensorVision offre una vasta
gamma di funzionalità tali da renderlo
adatto in tutte le situazioni in cui è
necessaria una sorveglianza da
postazione remota: magazzini, archivi,
perimetri di edifici, casinò. Il sistema
può funzionare in seguito a comandi
manuali oppure in maniera
completamente automatica: nel secondo
caso le varie funzioni sono facilmente
programmabili attraverso un menù da
terminale. È possibile
ottenere l'attivazione delle telecamere
solo in determinati giorni o ore oppure
programmare le stesse per essere
allarmate, cioè entrare in funzione, solo
in seguito a determinati eventi, come ad
esempio l'apertura di una porta o
l'accensione di una luce. In tal caso è Le varie telecamere collegate Le telecamere SpeedDome, grazie
necessario collegare al sistema dei al sistema SensorVision possono alla loro forma particolare, sono
sensori magnetici o di altro tipo. essere spostate sia programmando facilmente mimetizzabili
È inoltre possibile programmare, in la funzione attraverso un apposito nell'ambiente in cui sono installate.
corrispondenza degli stessi eventi, la menù da terminale, che agendo Qui le vediamo in un casinò, per
videoregistrazione automatica di quanto semplicemente sul joystick del permettere di rilevare eventuali
viene ripreso dalla telecamera. pannello di controllo qui illustrato. irregolarità.
Sensormatic (20128 Milano
Via Teocrito, 36 - tel. 02/27000927).

+ MASSAGGIATORE
PER OCCHI
Esiste una maschera che, indossata, massaggia la zona cutanea
attorno agli occhi. Le vibrazioni, prodotte dal circuito interno e
trasmesse alla pelle attraverso l'involucro isolante, assicurano
numerosi effetti benefici. L'apparecchio infatti, stimolando le
terminazioni nervose, allevia il dolore causato da mal di testa.
nevralgie varie e anche stress. Inoltre fa diminuire le occhiaie
e, per la gioia delle donne, è in grado di prevenire la
formazione delle piccole rughe attorno agli occhi.
Funziona con due batterie ministilo. Lire 29.600. D-Mail
(50136 Firenze Via L. Landucci, 26 - tel. 055/8363040)
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 5
GUARDI L
li progresso dei sistemi
accoppiati audio-video
è ormai andato oltre
i concetti di stereofonia
e di alta fedeltà grazie
all'effetto volumetrico
creato dai processori
Dolby Surround e alle
tecniche di elaborazione
del campo sonoro.

1: il cuore dei moderni apparecchi


di riproduzione sonora che creano
l'effetto "ambiente" è costituito da
L a stereofonia rimane sempre la pre-
rogativa del suono ad alta fedeltà,
anche se sembrava dover lasciare spazio
una scheda contenente i dispositivi agli impianti quadrifonici, i quali non
programmabili denominati DSP hanno avuto larga diffusione. Il salto di
(Digitai Signal Processor, qualità nell'ascolto domestico è avvenu-
elaboratore di segnale digitale). to invece da pochissimi anni con il con-
cetto di effetto volumetrico, già cono-
2: i DSP sono circuiti integrati sciuto in certe sale cinematografiche col
pro grammati per due funzioni: la nome di Dolby Surround.
decodifica dei segnali stereofonici Oggi con questo termine s'intende anche
per l'ottenimento dell'effetto Dolby un'ottima qualità di riproduzione televi-
Surround e la creazione di siva accoppiata ad una riproduzione
riflessioni e riverberi artificiali, che sonora che coinvolge completamente lo
consentono l'effetto "ambiente". spettatore. II suono infatti non proviene
più da due altoparlanti ma almeno da
3: questo apparecchio con DSP cinque, i quali "avvolgono" (il verbo to
elabora il suono su sette canali, surround significa circondare) la perso-
a ciascuno dei quali corrisponde na; Dolby è invece l'ormai classica tec-
un altoparlante. nica di riduzione del rumore di registra-
È predisposto per ottenere 11 zione.
diversi effetti di ascolto, a seconda Per ottenere questo risultato occorre un
del tipo di suono riprodotto. canale televisivo stereofonico oppure
una videocassetta prodotta con la tecnica
Dolby Surround, un televisore dotato di
decodificatore denominato anch'esso
Dolby Surround e un gruppo di casse
acustiche. Il decodificatore può essere
incorporato nel televisore oppure costi-
tuire un'unità separata: in tal caso è
necessario che l'apparecchio televisivo
sia dotato di uscita audio stereofonica.
La funzione del decodificatore è quella
di ottenere, dalle componenti del segnale
stereofonico, un insieme di segnali desti-
nati ad un gruppo di altoparlanti disposti
sia di fronte che dietro al telespettatore.
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 6
L'ANGOLO DELLA MUSICA

A TV SENTI COME AL CINEMA


Esistono inoltre degli apparecchi che,
anche senza partire da segnali audio di
tipo Dolby Surround, creano artificial-
mente questo effetto, addirittura elabo- SORGENTE
\PARETE
I
rando un semplice segnale mono. Eccoci SONORA
così entrati nel settore rivoluzionario MOBILIA
AIVEABE:Ao

- -- --
dell'elaborazione del campo sonoro, nel ",..
quale il sistema di riproduzione ricrea - - "iii i' ,

-- -- -- --
l'effetto tipico di un determinato
ambiente. Quando ascoltiamo musica
dal vivo il suono giunge a noi attraverso
varie vie: direttamente dalla sorgente, in
seguito alla riflessione da parte di una
parete o di un oggetto, detta riflessione -----------►
primaria, oppure dopo una serie di rifles- ASCOLTATORE
sioni da parte di vari oggetti (in questo
caso si parla di riverbero). Di conse- Quando ascoltiamo musica dal vivo il suono giunge a noi attraverso varie
guenza è evidente che è molto diverso vie: direttamente dalla sorgente, in seguito alla riflessione da parte di una
ascoltare un pezzo al pianoforte eseguito parete o di un oggetto (detta riflessione primaria) oppure attraverso il
in una piccola sala o in un teatro. riverbero, cioè in seguito ad una serie di riflessioni da parte di vari oggetti.
I dispositivi DSP possono essere programmati per riprodurre tutti questi
effetti, simulando le situazioni tipiche di vari ambienti di ascolto.
ASCOLTARE IL SUONO
COME DAL VIVO Sia con i sistemi Dolby Surround che con quelli dotati anche di componenti
DSP per l'elaborazione del campo sonoro l'effetto che ne risulta è un totale
Con le tecniche convenzionali di ripro- coinvolgimento. I segnali dei vari canali audio, ciascuno dei quali
duzione sonora, anche ad alta fedeltà, elaborato separatamente, giungono a diversi altoparlanti, sistemati sia
non è possibile creare l'effetto tipico di frontalmente che dietro o a lato del telespettatore.
un ascolto dal vivo. È invece possibile
ricrearlo grazie ai nuovi apparati digitali
che separano i canali sonori registrati in
diverse componenti, elaborandone cia-
scuna in modo tale da simulare il ritardo
legato o alla riflessione primaria oppure
al riverbero. I componenti che effettuano
queste operazioni sui segnali sonori sono
i DSP (Digitai Signa! Processor), circuiti
integrati programmabili per l'elaborazio-
ne dei segnali numerici; la stessa sigla
identifica anche gli apparecchi commer-
ci ali predisposti per ottenere diversi
effetti di ascolto.
Si può così assistere ad un concerto rock
come se ci si trovasse allo stadio o ad
uno di musica classica come se si fosse
seduti in una poltrona di un teatro da
I0O0 posti oppure da 2500 posti.
Per avvicinarsi a queste due affascinanti
tecnologie vale un unico consiglio:
prima di fare l'acquisto informarsi su
cosa è possibile ottenere dall'apparec-
chio, anche in relazione a cosa già si
possiede a casa e a quali programmi si z
possono ricevere con la propria antenna. %tek --tre d -l e iii

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996 -


RADIOTECNICA

MINI RICEVITORE
PER OL-OM-OC
Questo semplice apparecchio radio a rivelazione diretta
può costituire una ghiotta occasione per imparare
divertendosi quelli che sono i principi elementari della
radiotecnica. Il ricevitore ha una discreta selettività.

Trattandosi di un ricevitore RF il circuito va assolutamente montato


su basetta stampata rispettando scrupolosamente la disposizione
dei componenti adottata nel nostro prototipo. Anche piccole
variazioni potrebbero compromettere il perfetto funzionamento.
I giorno d'oggi, la realizzazione di
A un radioricevitore ha ben poco
senso se consideriamo esclusivamente
l'aspetto economico; sappiamo infatti
quanto poco costa acquistarne uno, spe-
cialmente poi se ci si rivolge ad un ven-
ditore ambulante.
Tuttavia, sappiamo anche che la natura
umana è ... quello che è e spesso decide
di fare cose faticose, e in genere non
convenienti, per pura e semplice soddi-
sfazione personale, cioè per poter dire:
«questo l'ho fatto io!».
Del resto, questa è una delle caratteristi-
che più belle della natura umana; ma ne
possiamo anche aggiungere una più con-
creta e positiva, il vantaggio cioè di
poter imparare un po' di elettronica,
cosa del resto tipica dell'impostazione
della nostra rivista. Ecco allora spiegato
perché noi insistiamo nella descrizione
di questo apparecchietto, appunto nella
convinzione che la realizzazione del cir-
cuito risulti piacevole ed educativa per
molti, oltretutto per il fatto che questa Il nostro mini ricevitore va collegato a due pile piatte da 4,5 V, inserendo
versione è piuttosto originale. un interruttore volante per l'accensione e lo spegnimento. Il circuito
Prima di dedicarci alla descrizione vera si completa con un'antenna lunga qualche metro (filo isolato)
e propria, riteniamo opportuno premette- da distendere tra i due angoli di una stanza e dalla terra costituita
re alcuni concetti base. da un rubinetto o da un termosifone.
Il segnale radio di cui ciascun ricevitore
deve disporre per poter funzionare viene
reso disponibile, cioè si va a localizzare,
fra un'antenna ed una presa di terra: qui
l'antenna può essere realizzata con qual- Variante circuitale da adottare
che metro di filo conduttore qualsiasi, e nel caso si abbia
dovrebbe essere piazzata ali' esterno a disposizione una cuffia di tipo R1
dell'abitazione; per la terra, prestazioni walkman: vanno usati solo
sufficientemente buone si possono avere i due contatti terminali
dal rubinetto dell'acqua o, al limite, dal della spina jack.
CUFFIA
tubo di un termosifone. I valori dei componenti sono:
I segnali così disponibili fra antenna e C1 =10.000 pF; R1 = 100+330 2.
terra sono comunque di entità debolissi-

"
ma, tali da risultare, di per sè, inutilizza-
bi li; ecco perché un radioricevitore è
soprattutto un amplificatore ( ed anche I
piuttosto robusto) dei segnali radioelet-
trici captati dall'antenna.

AMPLIFICARE E DEMODULARE

Lo schema elettrico che viene qui pre-


sentato, specialmente considerando che Variante da aggiungere in
l'apparecchio cui si riferisce presenta un uscita qualora si intenda usare 78
funzionamento più che discreto, è di una una cuffia da 8 Q o addirittura 15
semplicità incredibile; esaminiamone
con attenzione i vari aspetti.
Il debole segnale elettromagnetico capta-
un piccolo altoparlante.
T1 è un trasformatore 3[]52
universale di alimentazione da 6
to dall'antenna, e reso disponibile come pochi watt. 3
debolissima tensione radioelettrica fra CUFFIA
antenna e terra, viene applicato ali' entra- 4
ta del ricevitore e cioè al gate del FET
Fl, un normale 2N3819 a canale N. T1
Si tratta di uno stadio amplificatore a
>)))»

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 9


. -- . -- . -- . - . -- . -- . -- . -- . -- . -- . --· - . --
A

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Il
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.. ..
g
R3 Il Il +
c2
C6

- . - . -- - -- . -- . --· -- . - . --·
Schema elettrico del ricevitore per OL-OM-OC; tutta la parte contenuta
entro il rettangolo tratteggiato è posta sulla basetta a circuito stampato.

Piano di montaggio della basetta a circuito stampato


su cui sono posizionati tutti i componenti del ricevitore,
banda larga (grazie alla presenza di J1),
ad eccezione di cuffia, alimentazione e interruttore.
che rende disponibili sul suo drain i
segnali a RF ben più robusti di quelli
captati dall'antenna e, attraverso C3, li

o propone al vero e proprio circuito di sin-


tonia del ricevitore, vale a dire I' accop-
piata C4-Ll; è appunto questo gruppo
che consente di selezionare, fra le tante
Al@ captate ed amplificate, la stazione che
intendiamo ascoltare.

-;
@ !CUFFIA
SI
o
9V
La ricerca fine di questa stazione si
ottiene regolando a piacere la capacità
del condensatore variabile C4, mentre la
sostituzione di L1 consente di effettuare
la suddetta ricerca all'interno di diverse

-l. f bande di frequenza, che consentono


un'ampia copertura globale.
È qui che la nostra realizzazione prevede
o o un'idea piuttosto originale nonché di
pratica attuazione: anziché utilizzare una
bobina tradizionale, laboriosa da costrui-
T re e commutare, è stata adottata una
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 10
--.
57 MINIRICEVITORE
PER OL-OM-OC
serie di piccole impedenze per RF di Ecco la tabella dei possibili valori
tipo commerciale. La facile intercambia- di L1 per sintonizzare frequenze
bilità di questi modesti componenti per- comprese tra 200 kHz e 35 MHz.
mette l'ascolto di frequenze comprese I dati sono riferiti al caso di un
fra 200 kHz e 35 MHz, come indicato condensatore variabile C4 da
dalla relativa tabella. Per C4 è stato 150+350 pF.
usato un comune variabile a due sezioni
( collegate fra loro in parallelo), recu pe- LI H fmi.ll MHz fmax MHz
rato da una radiolina a transistor; la
capacità, nel nostro prototipo, è variabile 470 0.2 0.6
fra 150 e 350 pF circa. Naturalmente, un
bel variabile ad aria da 350.;.450 pF 150 0.5 1,6
darebbe risultati ancora migliori, ma le
dimensioni ben superiori costringerebbe- 56 1,1 2.5
ro a rivoluzionare la basetta. Siamo così
arrivati, con la parte circuitale sin qui 27 1,5 3
2..-'
esaminata, ad amplificare ed a seleziona-
re il segnale da noi desiderato, ma si 10 2 6
tratta ancora di segnale a RF, che non
può essere assolutamente ascoltato dalle 1.5 6 16
CUFFIA nostre povere orecchie; occorre a questo
,.,~
punto trasformare questo segnale in una O.I 16 35
»» I

] ?b
il
COMPONENTI
R1 = 150 kO C7 = 33 F-16 VI. (tantalio)
R2 = 330 Q C8 = 33 F.16 VI. (tantalio)
-.I R3 = 470 0 F1 = 2N3819
R4 = 39 kO IC1 = A 741
R5 = 39 kO L1 = vedi tabella
RG = 47 KO DG = diodo al germanio
R7 = 470 kQ {potenziometro) J1 = 10 mH (RFC)
C1 = 47 pF (ceramico) Cuffia = 2001000 2 (vedi testo)
C2 = 4700 pF (ceramico) S1 = interruttore accensione
c3 = 47 pF (ceramico) (L'alimentazione può essere
C4 = 350 pF (vedi testo) compresa fra 6 e 14 V, ma
C5 = 6800 pF ([ceramico) il valore più consigliabile
C6 = 33 F-16 VI. (tantalio) è sui 9V).

Per ordinare
basetta e componenti
codice 1 EP396
vedere. a pag. 35
Il circuito stampato è qui visto
dal lato rame nelle sue
dimensioni reali. La realizzazione
non comporta grandi difficoltà.
IN!RICEVITORE PER OL-OM-
Il FET F1 si monta essere accuratamente controllati per
con la faccia individuarne la polarità (un segno +, in
piatta del corpo genere microscopico) ed inseriti nel
rivolta verso verso giusto. Possono poi seguire lo zoc-
il centro della colo per ICI e la RFC Jl, nonché i ter-
basetta. Questo minali ad occhiello per il cablaggio
componente esterno.
amplifica il debole
Fl va posizionato assumendo come rife-
segnale captato
rimento la faccia piana del corpo, sulla
dall'antenna.
quale è stampigliata la siglatura; DG ha
invece come riferimento di polarità la
fascetta in colore (in genere nero) che
sta ad indicare il terminale di catodo.
I due morsetti a coccodrillo montati Per quanto riguarda il montaggio vero e
sulla basetta consentono proprio di DG, trattandosi di un diodo al
di applicare al circuito induttanze germanio e quindi intrinsecamente più
di diverso valore. delicato, è consigliabile tenerne il corpo
sollevato di alcuni millimetri sopra il
I condensatori al tantalio sono piano della basetta, in modo che il filo
polarizzati: bisogna cercare del terminale dissipi un po' meglio il
il minuscolo segno (di solito il+) calore in fase di saldatura.
stampigliato sul corpo. Il potenziometro ed il condensatore
variabile si montano automaticamente
facendone combinare i reofori con la
foratura.
Resta infine da risolvere il problema del
cambio bobine, saldando in verticale due
terminali a coccodrillo nel modo indica-
to dalle illustrazioni. •
Basta a questo punto inserire ICl nel suo
zoccolo, rispettando il giusto posiziona-
mento indicato dal piccolo incavo circo-
lare (o semicircolare) che è su uno dei
due bordi stretti; il circuito è pronto per
essere alimentato e per il controllo preli-
minare.
Dopo di che, il vero e proprio collaudo
si riduce a quanto segue: inserita-tra le
"mascelle" dei coccodrilli una impeden-
za da 150 H, che permette di sintoniz-
tensione variabile a frequenza audio, che sulla rete di reazione di ICl. zare tutta la banda delle onde medie ( ove
possa poi essere applicata ad un trasdut- La descrizione e spiegazione del funzio- sono presenti i segnali sicuramente più
tore elettroacustico. Ad estrarre l'infor- namento del nostro ricevitore può consi- forti), basta regolare C4 ed R 7 per il
mazione che ci interessa provvede il derarsi completata; non resta che rim- miglior ascolto.
diodo DG, il quale ha il compito di effet- boccarsi le maniche e provvedere alla È comunque necessario, nell'utilizzo del
tuare la "rivelazione" del segnale. sua costruzione. miniricevitore, tener conto di alcune
Così come è congegnato il circuito, il semplici modalità di manovra nonché di
rendimento di DG è elevatissimo, cosic- qualche possibile intervento.
ché esso risulta in grado di rivelare L'ACCOGLIENZA DEI SEGNALI E normale, se il segnale captato
segnali anche molto deboli; provvede dall'antenna è troppo forte, che al massi-
poi ICl ad amplificare notevolmente il Allo scopo di ottenere il miglior risultato mo del volume si abbia distorsione (non
segnale in BF, in modo da portarlo a da parte di chi si accinge a riprodurre il c'è il circuito per controllare automatica-
pilotare con buon livello una cuffia di nostro ricevitore, è assolutamente consi- mente la sensibilità); occorre quindi
opportune caratteristiche: la classica ver- gliabile effettuare la realizzazione sul regolare opportunamente R 7.
sione da 600 di impedenza va più che circuito stampato di pagina 11. Per l'alimentazione è consigliabile usare
bene. L'unico comando presente sul Il montaggio si inizia dai resistori, per i pile per 6 oppure 9 o al massimo I 3,5 V;
ricevitore, e che va ad aggiungersi alla quali basta un accurato controllo del si può anche adottare un alimentatore da
manovra della sintonia ed al cambio valore sulla base del codice colori; è poi rete, che deve però essere di buona qua-
della banda coperta, è il potenziometro il turno dei condensatori fissi, tre dei lità altrimenti possono nascere ronzii
di volume R7, classicamente presente quali (C6-C7-C8, al tantalio) devono sull'audio della stazione ricevuta. Epos-
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 12
>C
inserendo le previste bobine
delle onde lunghe (o anche
re non si riesca ad ascoltare quasi
te; purtro ppo ciò dipende dal fatto di
r montato delle antenne corte e sacri-
• qua.Ii quindi non possono che
efficienza. SMD 5000
ente. con un filo di 2:3 m
di un palazzo in cemento nel
SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
a grossa città, è duro riceve-
qualcosa. Le bobine previste come LI Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
indicate nell'apposita tabella sono del saldatore ad aria calda ELTO.
RFC commerciale. La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
ssibile sostituire questa serie di controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
mpedenzine con delle bobine costruite alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
positamente; il lettore più deciso e resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
tenato può sbizzarrirsi a fare esperi- componenti guasti dal circuito stampato).
enti, ottenendone prestazioni anche Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50Ca 400C
- Portata max aria regolabile: 9 I/min.
- Alimentazione: 220 Volt
BOBINE AUTOCOSTRUITE
ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
In linea di massima forniamo in proposi- La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
to questi dati: del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
uH = 400 spire filo 0,2 mm su 0 20 mm, punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
150 H = 100 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm,
Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
6 H == 80 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
27 H= 50 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
10 H = 30 spire filo 0,5 mm su 0 20 mm, posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
15H = 15 spire filo 1 mm su 0 20 mm, posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
027 H = 7 spire filo I mm su 0 10 mm. +/- 1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp3.
Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
Qualora non sia disponibile una cuffia - Temperatura regolabile : da 50'C a 400'C
600 2, si può ricorrere alla solita tipo - Alimentazione : 220 Volt
alkm an, montandola però con la modi-
5ca indicata nell'apposita figura, quella
- c:he prevede il gruppo RC in serie
uffia. Qualora si voglia invece pro-
e ad usare un altoparlante (con le sta-
I e
La stazione di saldatura ECU 4000 DGT disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.

ioni più forti in O.M. si riesce ad otte-


nere il livello sufficiente per pilotarlo),
·ve ricorrere ad un piccolo trasfor-
atore universale da rete da 2+3 W;
questi tipi di trasformatori (analogamen-
rti parenti più grossi) hanno un
orlarlo a prese multiple in modo da
cr fornire tutta una serie di tensioni
i poter scegliere.
iando inutilizzato il primario, si col-
lo zero del trasformatore al pin 3 e
emità per i 24 V al pin 4; un estre-
ell altoparlante (o anche di una cuf-
bassa impedenza) va anch'esso al
pin 3 mentre con l'altro estremo si sce-
glie. fra le varie uscite di TI, quella che
il risultato migliore.
Un adeguato contenitore metallico serve
per alloggiarvi la basetta, facendone
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LUCI AUTOMATICHE
PER BICICLETTA
Un utilissimo dispositivo formato da 4 pile ricaricabili
ed un circuito elettronico che fanno rimanere accese le
luci della bicicletta anche quando non si sta pedalando.
Quando la bici è in movimento gli accumulatori
si ricaricano automaticamente.
La maggior parte dello spazio • sulla basetta • è occupato
dalle 4 pile ricaricabili al Ni-Cd che si inseriscono nel
portapile predisposto per il montaggio a circuito
stampato. Il tutto, una volta assemblato, ha dimensioni
molto contenute.

L a bicicletta, per molti anni, ha rap-


presentato il mezzo di trasporto più
diffuso ed ovviamente più economico,
dotato di impianto luci. Non occorre
conoscere la lingua inglese per capire
che city bike vuol dire bicicletta da città
ti, l'alternatore genera energia elettrica
finché la bicicletta è in movimento, ma
quando è ferma o sta per fermarsi le luci
tanto è vero che, in passato, alcuni corpi e perciò anche da passeggio. È costruita si spengono e ogni segnalazione viene a
dell'esercito l'hanno avuta addirittura in per starci comodi e, come detto prima, mancare. In particolar modo questo
dotazione, e, per i loro spostamenti per- munita di impianto luci, non tanto per inconveniente si manifesta in presenza
sonali, è sempre stata usata anche da permettere al ciclista di vedere dove va, di semafori, code o soste forzate.
portalettere, fattorini, impiegati ecc. quanto per segnalare la sua presenza agli Semplicisticamente si può pensare che la
Ancora adesso, in alcune città di pianu- altri veicoli quando, dopo l'imbrunire, è soluzione del problema stia nel fare
ra, viene comunemente usata da tutti soltanto una luce ad attirare l'attenzione, accendere i fanali con una batteria anzi-
quanti, compresi i vigili urbani. consentendo perciò di pedalare tranquilli ché usare l'alternatore. Ma con un assor-
Con il boom economico, questo veicolo senza la paura di essere travolti da qual- bimento di 0,5 A (0,4+ O, 1) una norma-
azionato dalle gambe è stato, soprattutto che automobilista. E non dimentichiamo le batteria, poco ingombrante, composta
dai giovani, messo a riposo per far posto le gallerie, molte delle quali non sono da quattro pile in serie da 1,5 V, dure-
al più moderno motorino. È da qualche illuminate, dove segnalare la propria rebbe veramente poco e il povero ciclista
anno però che la voglia di bicicletta è presenza è addirittura vitale. sarebbe costretto a munirsi di pile di
ritornata forte. Forse perché non inquina, scorta o rischiare di essere travolto.
perché lo sport fa bene, perché ci rende Abbiamo allora pensato di mettere a
liberi nel traffico cittadino, perché non ci COME FUNZIONANO punto un dispositivo molto facile da
crea problemi di parcheggio. Non si installare che supera qualsiasi problema
conosce esattamente la ragione, ma sta L'impianto fornito dal costruttore è for- e, grazie alle sue ridotte dimensioni, può
di fatto che in ogni famiglia esiste alme- mato da un alternatore che viene fatto essere posto in una di quelle comode
no una bicicletta. E le case costruttrici ruotare aderendo ad una ruota della bici- borsine da applicare al telaio.
hanno creato modelli per ogni circostan- cletta, alla cui uscita sono collegate le È composto da un pacco di pile al Ni-
za e tasca, divisi in tre grandi categorie: luci anteriore e posteriore. L'alternatore Cd, ricaricabili e gestite da un circuito
corsa, mountain bike, city bike. genera una tensione di 6 V, il fanale elettronico. Quando la bicicletta è in
Ed è proprio su quest'ultima categoria anteriore ha un assorbimento di 0,4 A e movimento l'alternatore provvede
che vogliamo soffermare la nostra atten- quello posteriore di O, I A. ali' accensione delle luci e alla ricarica
zione, perché è l'unico modello usato da Ma ahimè, chi usa la bici in città sa bene della batteria. Quando è ferma o sta per
tutti (donne, uomini, giovani e anziani) e come tutto questo sia insufficiente. lnfat- »

ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996 - Pag. 15


L

Ecco lo schema elettrico


del dispositivo di controllo
delle luci della bicicletta.

COMPONENTI
Per ordinare R1 =152
R2 = 1 kO
Z = zener 4,7 V
IC = 40106 B

basetta e componenti I R3 = 3,9 k2


R4 =R5 = 330 0
c=100 F-16V
L 1 = led verde
L2= led rosso
RL = microrelè 6 V
codice 2EP396 (elettrolitico)
D1 = 1N4001
I = doppio interruttore a slitta
B = 4 batterie stilo ricaricabili
vedere a pag. 35 D2 = D3 = 1N4148
Q = 2N1711 • BC 125
Ni-Cd 1,2V- 0,5+0,65 A·h
M = morsettiera a 3 posti

fermarsi è la batteria che intervenendo


automaticamente alimenta le luci.
I momenti di intervento e stacco batteria
sono gestiti da un particolare circuito
integrato che pilota un relè e i due eventi
vengono segnalati da led colorati: quan-
do è acceso il led verde non vi è consumo.
È l'alternatore che fa accendere le luci e
provvede alla ricarica. Quando invece è
acceso il led rosso è la batteria che forni-
sce l'energia per far accendere le luci.
Il dispositivo è anche munito di un inter-
ruttore che in posizione on inserisce le
luci, mentre in posizione off le esclude.
Procedendo in bicicletta con l'interrutto-
re in quest'ultima posizione, la batteria
di pile si ricarica con la massima effi-
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 16
LUCI AUTOMATICHE PER BICICLETTA
cienza. Pedalando perciò di giorno, con led verde si illumina. un'autonomia luce di circa I ora.
l'alternatore inserito e le luci disattivate Quando invece la bicicletta è ferma o sta Chiunque può cimentarsi nella costru-
si può ottenere un'ottima ricarica della per fermarsi, la tensione generata zione di questo di sposi ti vo. Occorre
batteria. dall'alternatore e applicata all'ingresso naturalmente sapere saldare, costruire il
Come accennato prima l'installazione di dell'integrato non è più sufficiente a circuito stampato e mettere i componenti
questo dispositivo è veramente semplice. tenere a zero la sua uscita, perciò il relè al posto giusto, dopo di che, una volta
Basta infatti collegare soltanto tre fili: il viene attivato commutando l'accensione collegato, deve funzionare di primo
punto A all'alternatore, L alle luci e Tal delle luci da alternatore a batteria. Il led acchito: non vi sono punti di taratura.
telaio della bicicletta. verde di spegne e si accende quello Consigliamo di impiegare pile già cari-
Facendo riferimento allo schema elettri- rosso. che altrimenti, prima di poter usare effi-
co, vediamo brevemente qual è il suo Le pile ricaricabili che compongono la cacemente il dispositivo, occorre pedala-
funzionamento. batteria devono avere una capacità com- re per un bel po' con l'interruttore in
Il circuito è diviso in due parti: carica- presa tra 500 e 650 A-h garantendo così posizione off.
batteria e circuito .elettronico di commu-
tazione.

LO SCHEMA

La tensione generata dall'alternatore è


presente tra i punti A e T e, tramite il
diodo D 1 e la resistenza Rl, provvede
alla ricarica della batteria formata da
quattro elementi stilo al Ni-Cd ricarica-
bili da 1,2 V Anche se l'interruttore I è
disattivato (off) il circuito di ricarica
resta efficiente. Se ora chiudiamo l'inter-
ruttore (on), che come si vede dallo
schema è formato da due sezioni, vengo-
no inserite le luci e alimentata la parte
elettronica composta da IC, RL e i relati-
vi componenti. Finché la bicicletta pro-
cede ad una certa velocità il generatore
fornisce una tensione sufficientemente .:..I
alta, che applicata all'ingresso del circui-
to integrato, tramite D2 e R2, fa sì che la I due led L1 ed L2 si montano a cavallo della basetta
sua uscita sia zero, tenendo perciò bloc- nel senso che un terminale va saldato direttamente su una pista
cato il relè, i cui contatti, nella loro nor- del lato rame mentre l'altro si inserisce normalmente
male posizione di riposo, collegano in un foro previsto sul lato componenti
l'alternatore alle luci. In questo caso il dello stampato.

Piano
di montaggio
del circuito.
Non è necessaria
alcuna taratura
ed i collegamenti
esterni sono solo
tre: il punto A va
all'alternatore,
L alle luci, T al B B B B
telaio della bici.
Questo kit
è proposto
dalla ditta ELSE.

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ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag 17


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necessità di ridurre a piacimento la tensione relativa capsula microfonica amplificata che ricevitore RS 360. Un apposito quarzo impe- canali. Ogni canale puo essere predsosto
di un alimentatore o di una batteria, di si presta ad essere impiegato nelle più disce eventuali slittamenti di frequenza ren- in due diversi modi di funzionamento. 1) d
regolare la velocità di un motore C.C. ecc. svariate situazioni. Infatti può essere alimen- dendolo cosi molto affidabile. Grazie ad una relè rimane eccitato fino a che s tene
Collegato all'uscita di un alimentatore a tata con tensioni comprese tra 2 e 9 Vcc matrice di diodi. il dispositivo. consuma premuto il pulsante del trasmettitore. Fila-
tensione fissa. lo trasforma in variabile da erogando una potenza di uscita dipendente soltanto quando vengono premuti i pulsanti. sciando il pulsante il relè si diseccnta. 2
ZERO a circa la massima tensione dell'ali- dall'impedenza dell'altoparlante usato e dalla La portata. usato in combinazione all'RS 360, /premendo e rilasciando il pulsante U relé si
mentatore stesso ! tensione di alimentazione stessa. Si va da è di circa 5 metri e la sua alimentazione deve eccita, premendolo e rilasciandola nuova-
8mW a 2 W !!! Può essere usato come avvenire con una balleria da 9V per radioline. mente il relè si diseccita e cosi via. li
TENSIONE INGR. MAX: 25Vcc amplificatore voce parlando nell'apposita cap- Il tutto (trasmettitore e batteria) può essere dispositivo può essere alimentato con une
TENSIONE use. MAX: 23,5Vcc sula microfonica, come minibooster per inserito nel contenìtore LP 452. tensione compresa tra 9 e 15/cc e lasso-
CORRENTE MAX: 10A WALKMAN, mini casse amplificate. in campo bimento massimo (entrambi i relè occtat» e
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12V«/220Va 50Hz (se.ELETTRONICA SESTRESE s.r.I. $.$.del Tur«hino, 15-15070-GNOCCHETTO AL
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TELEFONIA

AVVISATORE
DI LINEA OCCUPATA
È un dispositivo che evita interruzioni o sovrappo_sizioni
da parte dei nostri familiari quando stiamo parlando
da un telefono e qualcuno solleva la cornetta di un altro
apparecchio di casa: la linea occupata
viene segnalata dall'accensione di un led
e dal suono di un buzzer.
La basetta, piuttosto sem plice, non com porta alcun
pro blem a di montaggio e non richiede tarature. Il tutto
va inserito in un contenitore plastico di adatte
dim ensioni.

Situazione dei segnali norm alm ente presenti su una linea telefonica,
la cui am piezza viene appunto sfruttata per ottenere
la segnalazione richiesta.

e apita abbastanza di frequente di


avere disponibili, nelle nostre abi-
tazioni, due o più telefoni sparpagliati
@
nei vari locali; quindi può facilmente 100V
succedere che qualcuno in famiglia sol-
levi la cornetta per fare una chiamata,
interrompendo una telefonata già in
corso da un altro apparecchio o sempli-
cemente ascoltandone il contenuto. @
In un modo o nell'altro, la cosa può ')\/'
risultare imbarazzante e comunque inde-
siderata.
Ecco allora venire in aiuto un circuito ©
tutto sommato piuttosto semplice che
serve ad avvertire, mediante un led ed un 6/-
piccolo buzzer, se la linea è precedente- OV------~------------------1
mente occupata, in modo da evitare
arrabbiature e litigi fra familiari o colle-
ghi di lavoro.

linea telefonica durante le varie fasi ope- co) fra i due livelli corrispondenti a 50 e
L'IMPIANTO TELEFONICO rati ve, secondo quando illustrato 6 V (zona B). Quando finalmente si
nell'esempio riportato nel disegno che passa alla conversazione. la tensione di
La possibilità di intervento di un dispo- troviamo in questa pagina. linea si mantiene, pur se modulata dal
sitivo di questo tipo si basa naturalmente Quando il telefono non viene usato, la segnale audio. attorno ai 6 V (zona C).
sulle caratteristiche di funzionamento di tensione di linea si aggira costantemente Qualora invece suoni il campanello per
un qualsiasi impianto telefonico; passia- su 50 V circa (zona A); non appena segnalare una chiamata in arrivo, la ten-
mo quindi ad analizzare rapidamente viene formato un numero, la linea salta sione ondula fra i soliti 6 V e dei picchi
l'andamento delle tensioni presenti sulla (secondo la sequenza del codice numeri- >))»

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 21


-·--·-·--·--•-•...-•

.
DLT~
··

Il
'
/.:Jl:::\UL Il D1

R4
f+7 J ..
.. Jk
R6 R7

12
I
. VA
-
°
I
e

I
I
TR1
C111

TR2
2l

6======'=='====:db=====:J6=~=-=~·~~
z %,

I._,_, - - - • - - - • - - - • t l - •
I

Schema elettrico del dispositivo segnalatore di linea occupata:


la segnalazione può essere di tipo ottico e/o acustico tramite i due led
ed il buzzer amplificato.

Piano di montaggio di 100 V circa (zona D).


su basetta a circuito Va precisato che i valori qui riportati

Per ordinare stampato, sulla quale sono


ordinatamente e
sono sostanzialmente indicativi e posso-
no variare un poco da regione a regione;

basetta e componenti comodamente disposti tutti


i componenti del circuito.
Volendo inserire il circuito
in ogni caso, si verifica solamente
durante la conversazione che la tensione
di linea si mantenga ad un valore netta-
codice 3EP396 in una scatola occorre
prevedere i fori per i led,
mente basso, mediamente attorno ai 6 V:
è proprio a questa condizione operativa
vedere a pag. 35 il buzzer e l'alberino
del potenziometro.
che il nostro circuito, collegato in paral-
lelo alla linea telefonica sui morsetti
dell'apparecchio, risulta sensibile.

COMPONENTI
R1 = 1 MQ
R2 = 100 kO {potenziometro)
R3 = R4 = 10 kO
;--
...J
@)
"i
t o-.a(@)
PI
-=lai}=,
n-R~2-...,.~------
~~
@@
~ @ VA

##
R5 = R7 = 1kO
R6 = 680 Q
Cc1=1F-250 V
C2=1000F• 16 V (elettrolitico)
D1 = 1N4007
DL = led verde
,
-s-
5
»
è, ]
è
A# #
R5 A
s
t
DLT = led temporizzato rosso
P1 = 4 diodi 1 N4007
TR1 TR2 = BC 109 ,.
BA = buzzer amplificato
F1 = fusibile O, 1 A Tp) '1R2 IVA
VA= 9 Vca oppure 12 Vcc
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 22
AVVISATORE DI LINEA OCCUPATA
Passiamo quindi ad esaminare lo schema Per i due transistor TR1 e TR2 il riferimento per il montaggio
elettrico vero e proprio, come già accen- è rappresentato dai dentini metallici che sporgono dal bordo inferiore
nato, relativamente semplice. I due del corpo e che indicano l'emitter. Nel nostro circuito i dentini vanno
estremi di collegamento alla linea porta- entrambi rivolti verso l'esterno della basetta.
no, in serie, da un lato una resistenza R 1
di valore molto elevato per non caricare
la linea telefonica; dall'altro lato c'è un
fusibile di sicurezza, che invece non
riveste importanza alcuna sul funziona-
mento circuitale (salvo naturalmente i
casi di emergenza): esso serve infatti a
proteggere il sistema da scariche tempo-
ralesche o da accumuli di elettricità stati-
ca, e deve avere una portata molto limi-
tata, cioè O, l A.

CIRCUITO ANTIDISTURBO

Subito dopo troviamo il ponte di diodi


Pl; esso non ha certo la funzione di retti-
ficare alcunché, bensì di lasciar passare
automaticamente il positivo di linea al
punto giusto per attivare TRI, vale a dire
alla sua base.
Cl serve a filtrare eventuali disturbi,
mentre lo scopo di R2 è quello di effet-
tuare il controllo della sensibilità di
intervento del circuito. Ecco quindi che
il telefono in riposo, con la sua tensione
Il circuito
di linea sui 50 V, fornisce polarizzazione
stampato è qui
più che sufficiente per portare in condu-
visto dal lato
zione (anzi, in saturazione) TRl, il cui
rame nelle sue
collettore cade a zero; non restando più
tensione per la base di TR2, questo dimensioni
secondo transistor si interdice, cosicché reali.
sia il buzzer BA che il led di segnalazio-
ne sono disattivati. Quando invece la
tensione di linea cade a 6 V perché c'è
3
comunicazione, TRl non riceve sostan-
zialmente polarizzazione (previa la giu-
sta regolazione di R2) e quindi non con- funziona in ogni caso da filtro. zato su una comoda basetta a circuito
duce più; è il turno di TR2 di polarizzar- Dato che fra la rete a 220 V e la linea stampato che offre la miglior garanzia di
si attraverso R4-R5 e di passare quindi telefonica, durante i temporali, possono prestazioni affidabili.
in saturazione, permettendo così il fun- verificarsi picchi di tensione anche note- Si comincia col disporre le poche resi-
zionamento di buzzer e led. voli, è bene che il trasformatore sia di stenze, che non presentano alcun proble-
Ora, DLT è del tipo temporizzato, ovve- buona qualità, specialmente come isola- ma di polarità da rispettare; si passa poi
ro intermittente; esso quindi comincia a mento fra primario e secondario; è con- ai diodi, per i quali invece va tenuto
lampeggiare con un ritmo di circa 0,5 Hz sigliabile l'adozione di un tipo da parete. rigorosamente conto della stri
ed è con questa intermittenza che il buz- La corrente richiesta dal dispositivo è colore (in genere chiaro su corpo nero)
zer fa sentire il suo suono. comunque compresa fra 50 e 100 mA. che sta ad indicare il terminale di catodo.
Naturalmente, a seconda del tipo di DL è un semplice led verde, che in pre- I due transistor portano, come
impiego e di ambiente, il buzzer può senza di alimentazione rimane sempre segno di riferimento per il loro monta g-
anche essere trascurato. acceso ad indicare che il circuito è ope- gio, il dentino sporgente dal cappello±
Il circuito può essere alimentato (V A) rativo, o comunque sotto tensione. metallico ad indicare il terminale comi.
sia in C.C. (a 12 V) che in C.A; infatti spondente all'emitter.
la presenza di Dl, oltre che ad assicurare I due led, da bravi diodi,
protezione in caso di inversione di pola- LA SCHEDA SEGNALETICA contrassegno di polari
rità per la C.C., provvede alla rettifica- un piccolo smusso nel
zio ne (sia pure ad una semionda) Occupiamoci ora del montaggio del alla base: esso indica il
dell'eventuale C.A., tanto c'è C2 che nostro dispositivo, come al solito reaJiz-

ELETTRONICA P
AVVISATORE
DI LINEA OCCUPATA
Il montaggio di portafusibile (con annes-
so fusibile) e trimmer resistivo R2 non
Il circuito si collega pongono problema alcuno, come può
all'apparecchio dirsi di CI (salvo la sua dimensione,
telefonico dovuta ali' alta tensione di lavoro da pre-
ed è pronto vedere); C2 invece, essendo di tipo elet-
per funzionare: trolitico, va inserito in modo da far coin-
l'unica operazione cidere il suo segno di polarità con quello
di taratura a disegno.
da eseguire è quella Per il buzzer, essendo di tipo attivo,
del potenziometro ovvero amplificato, c'è pure da tener
R2 che regola conto del (piccolo) segno + stampigliato
la sensibilità sul coperchio in plastica.
di intervento A questo punto, con l'aggiunta di alcuni
dell'avvisatore. terminali ad occhiello per facilitare
l'ancoraggio dei cavetti, il montaggio
può considerarsi terminato; una scatolet-
ta in plastica va adottata per la protezio-
ne del circuito.

IL COMANDO A PONTE DI DIODI


la parte circuitale che corrisponde, potremmo
dire, al vero e proprio sensore di tensione di li-
nea è, come visto nel testo, nient'altro che il
ponte di diodi presente ali 'ingresso del disposi-
tivo.
li segreto del suo funzionamento è molto banale,
ma andiamo a descriverne ugualmente il com-
portamento, basato fondamentalmente sul fatto
che solo in presenza di comunicazione di linea
la tensione è a basso livello (6 V circa) mentre
4=- coi comandi di chiamata essa è ad alto livello
R2 R3 ( 50 V circa).
E chiaro che la conduzione unidirezionale è ca-
ratteristica tipica di un semplice diodo.
L'adozione, invece, di un vero e proprio ponte
facilita il montaggio del circuito, in quanto non
è più necessario preoccuparsi di stabilire l'esat-
ta polarità della tensione di linea ali 'atto del
collegamento.
Essendoci infatti il ponte, con i diodi collegati
naturalmente nel verso giusto, la polarità della
tensione presente all'uscita è sempre quella giu-
sta.
Riferiamoci infatti alle figure che illustrano que-
sta parte di circuito: se il positivo della linea
viene a trovarsi al pin 1, esso raggiunge R2 at-
traverso Rl e il diodo A: se invece il positivo
della linea viene a trovarsi al pin 2, esso rag-
4= giunge R2 attraverso Fl ed il diodo B.
R2 R3 I negativo, evidentemente, nel primo caso per-
corre F1-D, nel secondo RI-C.

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 24


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la rete di collegamento
fra i calcolatori di tuffo
il mondo esiste già da
diversi anni, ma solamente
da due questo servizio è
alla portata di tutti, grazie
anche alla diffusione
del persona/ computer e di
programmi che permeffono
di accedere facilmente ad
ogni tipo di informazione.

NAVIGARE COL COMPUTER


N RETE A BUS
el 1995 Internet è stato uno dei
nomi più pronunciati, assieme a ter-
mini più o meno variopinti come auto-
strade informatiche, villaggio globale e
cyberspazio; un verbo come navigare,
fino a poco tempo fa diffuso solo fra i
possessori di un'imbarcazione, è diven-
tato uno dei più usati nel gergo
dell'informatica. Internet però non è nata
due anni fa, ma esiste, come concetto, da
almeno vent'anni. La novità rispetto al
passato è che oggi offre dei servizi utiliz-
zabili da chiunque, anche da casa con il
proprio persona! computer. Internet è una
rete di collegamento fra calcolatori, este-
sa a tutto il mondo. Più propriamente è la
connessione fra tanti tipi cli reti di calco-
latori ed è questa la ragione per cui qual-
cuno l'ha definita "madre di tutte le reti".

LA RETE DI CALCOLATORI

Il vantaggio di avere dei calcolatori col-


Internet è una "rete di reti", un sistema che pennette di collegare fra loro legati in rete consiste nella possibilità,
calcolatori situati in ogni parte del mondo. Alcuni di essi, chiamati router, lavorando al terminale di uno di essi, di
hanno l'importante funzione di smistare le comunicazioni fra utilizzare programmi oppure di leggere
le tantissime "reti locali" che compongono Internet. dei dati situati in uno qualunque degli
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996 - Pag. 26
altri. Quando si parla di rete bisogna "navighiamo" fra le informazioni diffuse alla banda di frequenze in gi
considerare diversi aspetti, a cominciare da ogni parte del mondo non ci preoccu- dente che nel collegamento fra due
da quello puramente fisico, e cioè di piamo né di quale sia il tipo di cavo su tinenti sono decine di migliaia I
come è possibile il collegamento, fino a cui viaggia l'informazione né di quali nicazioni che viaggiano contemporanea -
quello informatico, riguardante le moda- siano i programmi di controllo della rete mente, quindi occorre trasmettere un ele-
lità di condividere gli stessi dati da parte che ci permettono questo tipo di utilizzo. vatissimo numero di bit al secondo.
dei vari calcolatori. Per questa ragione Se invece si vuole parlare di Internet in
una rete è un insieme di oggetti sia tutti i suoi aspetti occorre proprio partire
hardware che software, che viene dal cavo. Questo può essere un doppino I PROTOCOLLI
descritta secondo diversi "livelli". telefonico oppure un cavo coassiale
Ciascun livello è costituito sia da oggetti dedicato esclusivamente al collegamento Ed eccoci al secondo livello. quello
che da regole che stabiliscono il funzio- fra calcolatori. Al posto del cavo di rame bit, che sono la materia prima
namento di questi oggetti. Inoltre cia- può esserci un cavo a fibra ottica, un fra i calcolatori. Far viaggiare un bit
scun livello "vive" grazie ai livelli infe- ponte radio oppure un collegamento via una linea di comunicazione signifi
riori. Per rendere meno oscuro questo satellite. Chi si occupa del problema fisi- associare un'ampiezza di tensione alla
discorso facciamo un esempio concreto co della comunicazione deve assicurare cifra O ed un'altra alla cifra I. Quest
in un altro settore: chi vuole usare che il mezzo trasmissivo sia adeguato
l'automobile apre la portiera, si siede al
posto di guida, inserisce la chiave nel
cruscotto, la gira, innesta la marcia e
parte. A costui non importa, in quel Il modem, indispensabile
momento, quale sia il percorso della cor- per collegarsi con qualsiasi rete
rente che passa dalla batteria al motore di computer, è disponibile, oltreché
di avviamento oppure come avvenga il come apparecchio estemo al PC,
flusso della benzina dal serbatoio al car- anche come scheda elettronica
buratore. Diciamo che i comandi a dispo- da inserire in un alloggiamento
sizione dell'automobilista si trovano al previsto nelle unità di memoria
livello "utilizzatore", mentre il motore è dei computer predisposti.
il livello "fisico" dell'automobile, grazie
al quale è possibile l'esistenza del
primo. Tornando ad Internet, quando

I provider
ci forniscono
il software
necessario per
accedere
ad Internet.

Per collegarsi ad lntemet attraverso il PC che 2lr +r


si ha a casa propria basta la normale linea
telefonica, sulla quale i bit viaggiano grazie
al modem (modulatore-demodulatore). Ecco nel
dettaglio l'occorrente. 1: cavo seriale
con connettore maschio 25 pin (lato modem)
e femmina a 9 o 25 pin (dipende dal computer).
II re i-al El] ' L

2-3: cavo telefonico con connettori RJ11.


4: modem con cavo di alimentazione.

Le comunicazioni di dati
tra computer avvengono via
telefono tramite un apparecchio
(il modem, modulatore-demodulatore
che funziona con un sistema del
tutto simile a quello dei rormali
telefax. Più veloce è il modem a
trasmettere i dati più risparmierero
sulla bolletta telefonica.
NAVIGARE COL COMPUTER
II collegamento fra due calcolatori appartenenti ad internet è realizzato ampiezze non sono stabilite a caso, ma
con un insieme di oggetti software e hardware, distribuiti secondo "livelli", devono seguire determinate regole per
ciascuno dei quali funziona grazie al livello sottostante. È infatti possibile consentire alle varie macchine di dialo-
accedere ai servizi Internet grazie ad appositi programmi, i quali sono gare fra loro. Le regole che governano il
interfacciati con i programmi che realizzano i servizi stessi. Questi a loro funzionamento di ciascuno dei livelli di
volta funzionano grazie ad un software di controllo chiamato TCP/IP,
una rete di calcolatore si chiamano pro-
che ha la funzione di trasmettere i gruppi di bit lungo la rete.
tocolli. Finora abbiamo parlato di livelli
I bit sono trasmessi mediante impulsi di tensione, che viaggiano su cavi
fisici, di hardware (cavi e tensioni), ora
passiamo a quelli informatici o, se si
di rame, fibre ottiche o ponti radio.
preferisce al software. Quando spediamo
una lettera, affinché la stessa giunga a
PROGRAMMI DI ACCESSO AI SERVIZI destinazione, dobbiamo seri vere sulla
E RELATIVE INTERFACCE GRAFICHE busta l'indirizzo del destinatario.
La stessa cosa deve avvenire con i bit
SERVIZI INTERNET
(TRASFERIMENTO FILE, E-MAIL, WWW)
inviati da un calcolatore all'altro e per
questa ragione da molti anni esiste un cri-
terio per assegnare ad ogni calcolatore un
PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE ( TCP-IP)
indirizzo chiamato "Internet Address",
~-~ che consiste in un insieme di cifre. I bit,
trasmessi da una macchina all'altra, sono
MODULAZIONE DELLA TENSIONE PER LA raggruppati in "pacchetti", come le lettere
TRASMISSIONE DEI BIT dentro i sacchi postali. Lungo la rete esi-
stono dei calcolatori che hanno l'impor-
CAVO COASSIALE, FIBRA OTTICA tante compito di smistare i pacchetti ai
O PONTE RADIO vari indirizzi e che si chiamano router:
restando nel paragone di partenza questi
hanno la stessa funzione degli uffici
postali. L'insieme delle regole che stabi-
Tutto ciò che serve liscono sia il formato dell'indirizzo di
per diventare un una macchina che il criterio di smista-
"navigatore mento dei pacchetti di bit prendono il
virtuale" è un nome di Internet Protocol, abbreviato
PC, un modem ed con IP. Ma un pacchetto di bit, inviato
una linea telefonica. da un calcolatore ali' altro, deve giungere
Naturalmente integro, cioè senza errori o bit mancanti;
uJ
r il nostro PC deve
e
O
a.
essere riconosciuto,
tramite un apposito
inoltre se i dati sono tanti, questi saranno
suddivisi fra vari pacchetti, che giunti a
destinazione dovranno essere raccolti
software, assieme. Per assicurare che tutto ciò
dal calcolatore avvenga esiste un insieme di regole chia-
di un provider, mate protocollo di controllo della tra-
cioè un fornitore smissione o TCP (Transmission Contro!
a pagamento Protocol). Sia con IP che con TCP in
di servizi Internet. funzione, i computer possono comunica-
re fra loro. Operativamente questo si
ottiene installando sulla macchina un
programma apposito che li comprende
entrambi e che brevemente si indica con
TCP/IP. A questo punto va aperta una
parentesi sul collegamento ad Internet
attraverso il PC che si ha a casa propria.
Non occorre preoccuparsi né di proto-
colli né di cavi o altro. Il collegamento
avviene infatti attraverso la normale
linea telefonica, sulla quale i bit viaggia-
no grazie al modem (modulatore-demo-
dulatore ). Il computer di casa è in tal
modo collegato ad un calcolatore che
appartiene alla rete Internet e che è in
grado di offrire, a pagamento, servizi
COME COLLEGARSI
AD INTERNET
È naturale che il lettore si ponga le seguenti domande: se voglio entrare nel
mondo di Internet col mio computer quali strumenti sono necessari? e quali co-
noscenze devo avere? La risposta alla prima domanda è che occorre acquistare
un persona! computer delle ultime generazioni, un modem e quindi rivolgersi
ad uno dei numerosi provider ormai diffusi in tutte le città. Prima di sottoscri-
vere 'abbonamento, mensile o annuale, è bene chiedere a quali servizi di Inter-
net si possa accedere e a quali prezzi. E anche importante informarsi su quale
software venga incluso nell'abbonamento e quali siano le sue effettive potenzia-
lità. La risposta al secondo quesito è semplice: per usare Internet non occorre
conoscere i vari protocolli né i vari strumenti software, però quanto detto
nell'articolo può essere un'utile introduzione a concetti che, sentiti nominare la
prima volta dall'agguerrito venditore di servizi Internet, potrebbero risultare l- me oanca
oscuri. Una raccomandazione fondamentale è quella di scegliere il provider più
vicino al luogo in cui si abita, perché è da questa distanza che dipenderà il co-
sto del servizio. Va infatti ricordato che per una comunicazione fra il proprio
calcolatore e quello del provider valgono le normali tariffe telefoniche: se è
vero che si può accedere ad una banca dati degli Stati Uniti collegandosi con
un calcolatore distante solo un chilometro, è anche vero che per una distanza
di un chilometro la bolletta sarà tanto più salata quanto più sarà lunga la
"conversazione"
Dopo aver installato e lanciato il programma fornitoci dal provider
dobbiamo indicare regione e città in cui ci troviamo. Poi ci vengono
richiesti i dati nostri e del modem usato quindi, una volta avvenuto
il riconoscimento da parte del provider, appare finalmente la videata
con i servizi disponibili. Da questo momento, andando per gradi
ed iniziando ad usare i servizi più semplici, possiamo cominciare
a navigare nel mare virtuale di lntemet, composto da 40 milioni di PC.

Internet. Esistono molte società che pacchetti di bit, in modo da permetterne appartengono alla rete. La posta elettro-
svolgono questa funzione, chiamate pro- l'utilizzo. Si passa così al livello appli- nica è chiamata anche brevemente e-
vider. Il collegamento fra un utente ed cativo, nel quale i dati scambiati assu- mail e permette di scambiare messaggi,
un provider avviene grazie ai protocolli mono un diverso significato a seconda anche di una certa lunghezza, attraverso
di comunicazione SLIP (Serial Line del tipo di servizio Internet offerto. i calcolatori. È un servizio che da anni è
Internet Protocol) e PPP (Point to Point I principali servizi sono: l'emulazione di molto usato nelle industrie e nelle uni-
Protocol). Non occorre comunque cono- terminale, la posta elettronica, il trasferi- versità e che oggi è alla portata di chiun-
scerli, perché il provider fornisce, com- mento di file e l'accesso alle banche que. L'uso della posta elettronica è per-
preso nel prezzo dell'abbonamento, tutto dati. L'emulazione di terminale è la pos- messo da un protocollo di nome SMTP
il software necessario al collegamento. sibilità di utilizzare un calcolatore remo- (Simple Mail Transfer Protocol).
to come se fosse quello al quale stiamo Il trasferimento di file da un computer
lavorando, ad esempio per consultare all'altro avviene grazie al protocollo
I SERVIZI OFFERTI archivi di dati. Un apposito programma FTP (File Transfer Protocol). La consue-
detto Telnet consente questo tipo di col- tudine dello shareware (così si indica il
Torniamo a parlare di come è fatta la legamento e Telnet è anche il nome del software distribuito gratuitamente) è
rete passando al li vello che sta al di protocollo relativo a questo servizio. nata negli Stati Uniti e offre la possibi-
sopra del protocollo di trasmissione. Nel seguito si parlerà di altri protocolli e lità di dotare il proprio computer di tanti
Una volta assicurata la comunicazione a tal proposito va ricordato che un proto- utili e divertenti programmi, dal gioco al
fra le macchine, occorre un insieme di collo concretamente consiste in un pro- software didattico multimediale.
regole per stabilire il contenuto dei vari gramma installato sui calcolatori che »»

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag. 29


AVI E r-
COLC UTER
Un'opera completa e
L'accesso alle banche dati di tutto il assolutamente gratuita che
mondo è forse il servizio più interessan- guida, con testi chiari ed
te, più nuovo e più affascinante di Inter- esaurienti, con grandi
net, al punto che molti pensano che
Internet consista solo in questo.
illustrazioni tutte a colori,
li concetto rivoluzionario su cui si basa nell'affascinante mondo
questo servizio è quello dell'ipertesto, dell'elettronica.
cioè la possibilità di accedere contempo-
raneamente a diverse informazioni con- Le ricche dispense mensili I
catenate fra loro e memorizzate in diver-
si calcolatori, distanti anche migliaia di di 4 pagine sono dedicate
chilometri l'uno dall'altro. A proposito soprattutto a chi comincia ma
della ricerca ipertestuale vanno citate contengono tanti approfondimenti
due sigle. interessanti anche per i più
La prima è WWW, sta per World Wide
Web (ragnatela di ampiezza mondiale) esperti.
ed è il sistema con cui viene gestita
l'informazione distribuita sui vari calco- Raccogliendo e conservando
latori, chiamati anche "nodi" della rete. gli inserti si colleziona, fascicolo
La seconda è HTTP (HyperText Tran-
sfer Protocol) ed indica il protocollo che
dopo fascicolo, un completo ed
permette lo scambio fra i calcolatori dei inedito manuale sull'elettronica
dati strutturati secondo l'ipertesto. di base.
Ma bisogna non perderne
IL SOFTWARE DI ACCESSO
neanche un numero

Per usare la posta elettronica, il trasferi-


mento dei programmi o l'ipertesto
occorre battere sulla tastiera del compu-
ter dei comandi fatti di sigle spesso
difficili da ricordare e misteriose per i
neofiti. Ad esempio, un comando che
comincia per "http" e contiene "www"
riguarda l'accesso ad una banca dati, men-
tre uno che contiene il simbolo @ è un
indirizzo di posta elettronica. Il fenomeno
Internet non sarebbe esploso se le maggio-
ri aziende mondiali produttrici di software
non avessero creato degli appositi pro-
grammi di accesso ai vari servizi offerti.
Questi programmi costituiscono il livello
più alto della rete, quello più vicino
all'utente. Fra i nomi più noti si trovano
Eudora, per l'uso della posta elettronica,
Mosaic e Netscape per l'accesso alle
informazioni ipertestuali. Il concetto su
cui si basano questi ultimi è quello
dell'interfaccia grafica, ormai utilizzata
in tutti i moderni prodotti software.
L'indirizzo che corrisponde all'argo-
mento d'interesse viene scelto col mouse
da un apposito menù. Quindi compare
sul terminale la prima paginata di testo,
dove certe voci sono evidenziate con
diverso colore. Facendo "clic" col
mouse su questi termini si aprono altre
paginate video che riguardano queste
voci e così via.
Un nuovo
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di spedizione, in tutto lire..............

I D 1EP196 □ 2EP196 □ 3EP196 □ 4EP196


F INCI
La fotoincisione è il sistema
più rapido ed affidabile
per riprodurre su una
basetta il tracciato di un
circuito che vogliamo
realizzare. Oggi questo
procedimento è alla
portata di tutti
grazie ad un kit
economico ma funzionale.
/'

a fotoincisione delle basette, fino a


1: il kit per incidere le basette con il metodo fotografico si com pone di un
supporto fo rm ato da una base in legno, un letto di spugna dove alloggiare
la piastra ed un vetro di copertura, il tutto stretto insiem e da 4 fermagli.
L poco tempo fa, era un procedimento
che richiedeva una macchina, il bromo-
C'è poi la lam pada da tavolo con la lam padina speciale. grafo, dal costo proibitivo per l'hobbista
che realizza pochi circuiti stampati al
2: la basetta, che deve essere sensibilizz ata, quindi del tipo apposito per mese. Oggi però la Else ( 15070 Gnoc-
fotoincisione, si chiude nel supporto di base a contatto con il "m aster'' chetto - AL- S.S. del Turchino, I5 - tel.
tra spare nte che abbiam o ottenuto fotocopiando su "acetato" il tracciato 0143/835922) offre un kit molto econo-
pubblicato sulla rivista. mico (55.000 lire) per incidere le basette
con il metodo fotografico. Questo siste-
3: la lam pada com pre sa nel kit differisce da un qualsiasi modello da tavolo ma consente di riprodurre con assoluta
solo per la speciale lam padina, che deve essere di tipo UV, fedeltà il tracciato che pubblichiamo
attinica o al quarzo. negli articoli della rivista con una mini-
ma perdita di tempo.
Basta fotocopiare il suddetto tracciato su
un acetato (pellicola trasparente) così da
avere il "master" e procurarsi una piastra
sensibilizzata di adatte dimensioni.

3
FAR CIRCUITI STAMPATI

A questo punto sovrapponiamo il master


alla piastra e sistemiamo il tutto nel sup-
porto - previsto nel kit - formato da una
base in legno, uno strato di spugna ed un
vetro di copertura. Si tratta poi di appli-
care alla scrivania la lampada da tavolo -
compresa nel kit - dotata della speciale
lampadina e di disporre piastra e master,
chiusi nel loro supporto, ad una distanza
di 20 cm dalla lampadina.
L'esposizione deve durare 8 minuti cir-
ca, dopo di che la piastra va sviluppata
immergendola in un bagno formato da
7g di soda caustica sciolta in un litro
d'acqua. Quando le piste appaiono piene
e ben definite possiamo lavare dolce-
men te la basetta ed immergerla
nell'acido per la corrosione della super-
ficie ramata non coperta dal "fotoresist".

MACCHINA PER INCISIONE

Se vogliamo rendere più veloce anche


questa operazione la Else propone una CORROSIONE RAPIDA
macchina studiata appositamente per La macchina per incidere velocemente i circuiti stampati viene venduta
essere impiegata da tutti coloro che già montata a lire 110.000. È composta da un compressore con portata
hanno la necessità di costruire prototipi 350 l/h, da una vasca di raccolta, da un dispositivo di uscita schiuma a
o piccole serie di circuiti stampati mono piano inclinato per la posa della piastra da incidere, da uno schiumato-
o doppia faccia. Il suo funzionamento si re-ossigenatore, da un tubetto di collegamento e due guide porta piastra.
basa sullo scorrimento di percloruro fer- Il bagno usato è sempre di percloruro ferrico ( come per l'incisione tra-
rico super ossigenato, in modo da otte- dizionale) ma grazie all'ossigenazione il processo d'incisione dura solo
nere tempi di incisione eccezionalmente 3-5 minuti (in relazione alla temperatura del rame ed alla condizione del
brevi e vicini a quelli di macchine indu- bagno). E possibile incidere basette, anche a doppia faccia, con dimen-
striali (3-5 minuti). sioni massime di l 25x200 mm. Il funzionamento è a 220 V da rete.
STRUMENTAZIONE

DI La realizzazione costituisce un'occasione


di sperimentazione in un settore poco frequentato
dall'hobbista ma consente soprattutto di effettuare
misure di campi elettrostatici, specie se di notevole
intensità.
ASTA

Il sensore dello strumento


è costruito con uno spezzone
di filo di rame lungo 20 cm
circa e dotato ad una estremità
della spina per il collegamento
al circuito.

Il circuito elettronico in sè è
semplicissimo ma va comunque
montato su basetta stampata.

e ominciarno intanto con l'esaminare


i motivi per cui viene proposta ai
nostri lettori la costruzione di un appara-
mento; per chi invece sia unicamente
interessato alla realizzazione dello stru-
mento che proponiamo, possiamo subito
Lo strumento di misura "m" è
del tipo a zero centrale quindi
non dotato di polarità da rispettare
to così poco comune qual è senza dubbio dedicarci alla comprensione del suo fun- nel montaggio. A realizzazione
un rivelatore-misuratore di campi elet- zionamento ed alla sua realizzazione. completata il trimmer R2 va ruotato
trostatici, ovvero di elettricità statica. Precisiamo innanzitutto che il circuito da fino a che l'ago del
Uno è di carattere generale, e cioè la noi messo a punto permette di rivelare la milliamperometro non si porta
sperimentazione, ovvero l'aspetto didat- presenza di campi elettrici sia di origine al centro della scala.
tico, appunto perché si ha a che fare con naturale che artificiale; esso inoltre ha la
un settore poco abituale dell'elettrofisi- possibilità di indicare se il campo è di
ca, specialmente per i principianti che polarità positiva o negativa.
non hanno ancora imparato ad attribuire Ci permettiamo infine di segnalare che il
alla parola "elettricità" un significato circuito, pur essendo semplicissimo, è
molto preciso. L'altro motivo è invece davvero geniale; andiamo a vedere il
più specifico e consiste nella eventualità perché.
di dover proteggere dispositivi elettroni-
ci particolarmente delicati, che possano
essere negativamente influenzati dai UN INTEGRATO PER MISURARE
tanti campi elettrici oggi presenti un po'
dovunque e che forniscano di conse- L'esame dello schema elettrico proposto
guenza risultati (di funzionamento o di indica l'utilizzo di un solo integrato, di
misura) sostanzialmente errati. tipo operazionale, la cui principale carat-
Per coloro che vogliono approfondire il teristica è quella di presentare un'impe-
significato, almeno nei suoi aspetti fon- denza d'ingresso elevatissima; si tratta
damentali, dell'elettrostatica, rimandia- di un TL071, amplificatore a basso
mo all'immancabile "finestra" sull'argo- >))»

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag. 39


MISURATORE DI CAMPI
ELETTROSTATICI

rumore con ingresso aJ-FET, il cui valo-


Ecco il nostro re tipico di impedenza d'ingresso è di
misuratore per campi 102.
elettrostatici Ora, dieci alla dodici ohm (così si legge
montato e pronto il numero ora indicato) significa un
per funzionare. numero consistente in 1 seguito da dodi-
ci zeri, quindi un milione di milioni di
ohm, ovvero un milione di MQ (in cifre,
1.000.000 MO): su una resistenza di
questa entità, di elettroni riescono a pas-
sarne veramente pochi.
Si noti il particolare circuitale che il pie-
dino 3 non ha la polarizzazione, essendo
Il connettore per il
collegato solamente al sensore di capta-
sensore è collegato
zione; in queste condizioni IC si posizio-
alla basetta na automaticamente con l'uscita a metà
contenente il circuito della tensione di alimentazione (cioè a
elettronico tramite la Vcc/2).
resistenza R 1 che Essendo, come già detto, utilizzato come
risulta quindi volante. ingresso il piedino non invertente (3), ne
Per saldarla conviene consegue che all'uscita di IC (pin 6) la
aiutarsi con una tensione sale se il pin 3 diventa positivo,
pinzetta. e viceversa.

PARTITORE RESISTIVO

Da notare la presenza di un partitore


resistivo costituito da R3 ed R4 il cui
valore è piuttosto rigorosamente uguale
( consigliabili resistori con tolleranza
Il contatto di massa dell' 1 % ); tra il punto centrale di questo
con il telaio si partitore (la cui tensione è rigorosamen-
realizza forando la te fissa) ed il pin d'uscita di IC, la cui
scatola e bloccando tensione varia se al pin 3 d'ingresso si
una linguetta presenta una tensione (captata dal sen-
metallica con dado sore), è posto uno strumento indicatore
e bullone. sotto forma di milliamperometro, preci-
I collegamenti samente da 1 mA fondo scala a zero
si eseguono poi centrale.
con filo nudo. In questa condizione, cioè sullo zero,
METAL
DETECTORS
- Cercametalli -
l'indice dello strumento se ne sta stabil- scala (da una parte o dall'altra) in pre- made in l'S.\
mente se non è presente alcun campo senza di campi neanche tanto intensi; si I\Juovi prezzi scontati '95:
elettrico misurabile; si sposta invece tratta quindi di un vero e proprio con-
IVA COMPRESA
verso destra in caso di presenza di un trollo di sensibilità.
campo a segno positivo, a sinistra in Salvo un paio di condensatori di disac-
caso di campo negativo. In uscita da IC coppiamento-filtraggio sull'alimentazio-
1212X Lit. 500.0XJ
è presente un resistore (R2) la cui rego- ne (che, dato il basso consumo, può 125K t. 750.000
lazione serve ad impedire che l'ago di essere ottenuta da una piletta da 9 V)ed L 650.0
I235X
mA possa andare a sbattere a fondo »» i26X Lit. 1 I 00 Cl,--0
1266XB Lit.1.250HXJ
12EiOX Lit 1 380.000
GEMiNI 3 Lt 1.250.00

L'ELETTRICITÀ STATICA X 3
00 B
Lit 1 '100.tJQJ
ti 30.00
Il fenomeno sui cui si basa fondamentalmente la cosiddetta "elettricità cz 5 Lil. i. 750 OOJ
statica" è il seguente: se due oggetti vengono sfregati fra loro e quindi cz 6 1.;.: 1 85.J cm
separati, capita spesso, specialmente nel caso che f'atmosfera-amhiente IMPUL5E Lt2.070.00J
sia ben secca e che i due oggetti siano di materiali diversi. che i due cz 2o L,t.2 4CHCill
corpi si trovino ad esercitare una pur modesta forza di attrazione l'uno
sull'altro: si dice che essi si sono elettrizzati, o che sono "carichi" (s'in-
tende, di elettricità). Se invece due oggetti uguali, per esempio due bar- Mod. WHITES
rette di plastica o due pettini, vengono elettrizzati strofinandoli contro lo CLASSIC 1 t 450 0
stesso materiale, per esempio un panno di seta ben asciutto, ambedue gli C Asi 2 Lit 600 0
oggetti di per sè attraggono lo straccetto di seta, ma fra loro si respingo- CLASS!C 3 Lit 00 0
no. L'elettrificazione provoca cioè forze attrattive e repulsive; il tutto è 49u PRO Lt. 1300 00
dovuto al trasferimento di cariche elettriche (ovvero elettroni) da una 5500 P, L,t. 1 . 700 ca:
superficie all'altra: questo squilibrio di cariche elettriche produce cioè 61X'D DI PRO Lt 1800.00
un campo elettrostatico cui si devono le azioni (meccaniche ed elettri- SFUTRUM L:t. 2 OOJ a::o
che) ora citate. M OB Lit. 1 900.0I
Oltre che all'elettricità per strofinìo, la presenza di cariche elettriche
statiche su un corpo qualsiasi può anche essere prodotta per induzione Tutti i mnudelli ed i relativi accessori
elettrostatica. il fenomeno per cui se un corpo carico viene piazzato nelle sono disponibili µronta consegna
immediate vicinanze di un altro, la superficie esterna di questo acquisi- Vendita dir etta a domicilio in tutta
sce una carica uguale ( e contraria). Italia tramite n:iscr-o corriere
Da questi fenomeni nascono appunta quei campi elettrostatici che pro- 3pese di trasporto + assicurazione -
ducono le azioni elettro-meccaniche già citate e la cui intensità lo stru- conti-assegno • Lit 30.000 fisse
mento qui descritto si propone di misurare.
Questo classico esperimento, presente in tutti i libri scolastici er acquisti o per richiedre
di fisica, consente di verificare il principio base il catalogo gratuito
dell'elettrostatica e cioè che due corpi sfregati tra loro o con telefonare il pomeriggio
un elemento esterno vengono elettrizzati con polarità diverse al n. C2/606399
creando fenomeni di reciproca attrazione o repulsione. • fax 02/tìd0244
oppur·e inviare il seguente coupr
[anche in fotocopia) a
MET ALDET, P ie Maciachwr
20159 Milano

Vogliate sped
:.J l'apparecchio mo□ ...
il catalogo gratut
cognome .
nome.......
via.....
CAP.
R====-=======$=======~=====--t2t==========-

+ R3

C1 C2

3
___. Il

mA
è

7
! Il l /
--

R2 Il
4
'-
I
....... # 9V

T
Pf -1-<
I llrE
I
l.
Schema elettrico del misuratore di elettricità statica; la parte di circuito
contenuta entro il riquadro tratteggiato corrisponde a quanto montato
sulla basetta a circuito stampato.

Per ordinare COMPONENTI


R1 = 2,2 MQ C2 = O, 1 F {mylar)
basetta e componenti R2 = 2.200 Q (trimmer
taratura zero)
IC = TL 071
mA = strumento da 1 mA
codice 4EP396 R3 = 3.300 2-. 1 %
R4 = 3.300 2 - 1 %
a zero centrale
P1 = pulsante N.A.
vedere a pag. 35 C1 = 4 7 F- 16 VI.
(elettrolitico)
S = boccola-morsetto
sensore = vedi testo

Il circuito stampato è qui visto


dal lato rame nelle sue
o
C2 .~Cl
+-
dimensioni reali.
@' e

Piano di montaggio della


"E
lfll
;"!

a,
3 e

3
basetta su cui è montata la 1111
!'!I
parte elettronica vera e /C R2
@)
propria; data l'elevatissima
impedenza d'entrata e le @)
particolarità della misura, è
importante che venga adottata o
questa soluzione costruttiva.

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996 - Pag. 42


ISURATORE DI CAMPI ELETTROSTATICI
una resistenza di protezione all'ingresso, divisione centrale dello strumento, cioè elettrostatici particolarmente intensi
il circuito non comprende nient'altro; sullo zero: l'operazione è terminata. come quelli che si formano sulla carroz-
possiamo così passare alla sua realizza- Il sensore è degno della semplicità dello zeria di un'auto nei periodi secchi. qu
zione. strumento complessivo; esso infatti è che per intenderci avvertiamo spess
Il vero e proprio circuito elettronico va costruito con uno spezzone di filo di come una forte "scossa quando si
realizzato su un'apposita basetta a cir- rame lungo 20 cm circa (dato per nulla de, può accadere che ICI rimanga d
cuito stampato anche se, data la sempli- critico); se si tratta di filo rigido, l'aspet- neggiato, per cui è prevedibile che tal-
cità della realizzazione, il montaggio to estetico è indubbiamente più gradevo- volta se ne renda necessaria la sostitu-
sembrerebbe eseguibile pure su una nor- le, mentre con filo flessibile è la praticità zione; è quindi consigliabile acquistamn
male basetta millefori. esecutiva ad essere avvantaggiata. almeno due pezzi, così da disporre di un
Per montare 7 componenti sulla basetta Da segnalare che, in presenza di campi integrato di scorta.
non sembra proprio necessario dilungar-
si troppo su quelle che sono le più banali
indicazioni, salvo le generiche racco-
mandazioni sul rispetto del senso di La basetta contenente il
inserzione di un paio di componenti: la circuito elettronico vero
polarità di Cl e la solita tacca semicirco- e proprio si inserisce in
lare sul lato corto di ICI. una scatola metallica
sulla quale abbiamo già
montato l'indicatore mA,
STRUMENTO COMPLETO il pulsante P1,
il connettore per
Come evidente dallo schema, RI è il sensore e le due viti
sostanzialmente fuori scheda, essendo passanti che sorreggono
collegato su uno dei terminali ad lo stampato.
occhiello della stessa, da un lato, e sulla
paglietta della boccola-morsetto costi-
tuente la connessione del sensore
all'entrata dello strumento, dall'altro
lato. Una volta completata la basetta,
tutto il montaggio, e cioè circuito stam-
pato, milliamperometro e pila, deve
essere sistemato dentro una scatola
metallica (alluminio), cui deve essere
connesso il pin 5 per la chiusura di Disposizione
massa; non serve niente quindi adottare complessiva del
un contenitore in plastica, anzi. misuratore per campi
Per quanto riguarda "mA", generalmente elettrostatici con vista
gli strumenti a zero centrale non hanno dell'interno. Da notare
contrassegni di polarità, come invece la connessione di massa
quelli convenzionali; per essere sicuri al telaio della scatola
che il nostro indichi la giusta polarità del con P1 e il pin 5
campo elettrostatico sotto misura, Occor- della basetta.
re adottare la procedura che andiamo qui
a descrivere. Bisogna collegare un tester CIRCUITO ELETTRONICO
analogico tra i piedini 4 e 5: il puntale
positivo al 4 ed il negativo al 5, col
tester predisposto su portata IO Vcc.
Quando la tensione indicata dal tester va
verso il positivo, l'ago di "mA" deve
flettere verso destra, e viceversa: da
ricordare (anche se ovvio) che in un PILA
tester normale 1 'ago non può andare 9V
indietro (cioè verso sinistra) in quanto
bloccato.
L'unica operazione di taratura necessaria
per il nostro apparecchietto consiste nella
regolazione dello zero centrale; il trim-
mer R2 va girato lentamente fino a che
l'indice di mA si porti esattamente sulla Rl SCATOLA ALLUMINIO
QUANDO LA RADIO
PARLA ITALIANO
L ogicamente l'Europa offre grandi
possibilità di ascolto nella nostra
lingua, anche perché molti Paesi
un servizio interno in onde medie (558
kHz) rivolto ai residenti nel Canton Tici-
no ed attivo 24 ore su 24.
dell'Europa Orientale (appartenenti Spostandoci più a Nord e varcando i
all'ex blocco comunista) trasmettono confini tedeschi, troviamo il Bayerischer
ancora in italiano, nonostante che, a ben Rundfunk e le altre emittenti del circuito
sei anni di distanza dalla caduta del radiotelevisivo ARD (HR, NDR, SFB e
muro di Berlino, una profonda riorganiz- SDR): si tratta di programmi quotidiani
zazione abbia interessato numerose di di quaranta minuti trasmessi anch'essi in

RADIOASCOLTA queste stazioni tanto che alcuni celebri


servizi nella nostra lingua, come quelli
onde medie e diretti esclusivamente agli
Italiani residenti in Germania, ma ascol-

Il MONDO di Radio Praga e Radio Budapest, sono


stati addirittura soppressi. L'emittente in
onde corte forse più conosciuta dai
tabili anche nel Nord Italia durante i
mesi invernali: ovviamente nella pro-
grammazione viene dato grande spazio
radioascoltatori italiani è Radio Svizzera agli avvenimenti del nostro Paese, consi-
Dopo aver fatto il giro del Internazionale (Swiss Radio Internatio- derata l'utenza costituita da immigrati
nal) e forse anche la più ascoltata dagli italiani.
mondo ascoltando le radio Italiani all'estero, a causa di un'ancora
dei 5 continenti non facile ricezione dei programmi in
approfondiamo l'esame onde corte della RAI al di fuori LA GERMANIA
dell'Europa, nonostante gli ammoderna-
delle stazioni che menti degli impianti effettuati negli ulti- Per quanto riguarda invece l'informazio-
trasmettono anche mi anni. Come del resto tutte le altre sta- ne "made in Germany" diretta agli ascol-
zioni internazionali, la radio di Berna tatori residenti in Italia, abbiamo la
in lingua italiana. inizia i suoi appuntamenti in italiano con Deutsche Welle, colosso della radiofonia
la maggior parte di queste un notiziario la cui obiettività è unani- mondiale. Il programma "Germania
memente riconosciuta; ad esso seguono sera" irradiato dall'ente radiotelevisivo
sono concentrate in Europa rubriche a carattere culturale e sportivo. tedesco per l'estero, oltre alla parte dedi-
ma anche in America, Sempre in Svizzera opera Radio Svizze- cata al notiziario, contiene anche un
Africa e Asia ... ra Italiana, con sede a Lugano e facil- largo spazio occupato da varie rubriche
mente ascoltabile anche nell'Italia cen- con cadenza settimanale, fra cui il cele-
tro-settentrionale, nonostante si tratti di bre appuntamento "Club DX" per chi del

Radio Capodistria dista da


Trieste solamente 12 Km
ed è quindi facilmente
ascoltabile in tutta Italia.
Nonostante si trovi sul
territorio sloveno trasmette
in italiano per ben 13 ore
al giorno.

d.
Radio Montecarlo, come
koper
Radio Capodistria, è
fai IO capodisiria
facilmente ricevibile in
1170 KHz Italia data la vicinanza
_j dell'emittente.
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 44
radioascolto ha fatto un'hobby, realizza-
to con la collaborazione dei più validi
DX-ers italiani. Rimanendo nel "cuore"
del continente europeo, incontriamo
Radio Luxembourg che dall'omonimo
Granducato trasmette un programma
quotidiano di quindici minuti realizzato
dalla RAI per i nostri connazionali resi-
denti nell'Europa Centrale: infatti,
essendo l'emittente lussemburghese una
delle più potenti stazioni europee in
onde medie, la ricezione di tale pro-
gramma non presenta particolari diffi-
coltà neppure in Italia. A soli 12 Km da
Trieste troviamo invece Radio Capodi-
stria, l'emittente slovena che raggiunge
il pubblico italiano con ben 13 ore gior-
naliere di trasmissione.
Per quanto riguarda invece l'area orien-
tale del nostro continente, si è già detto Deutsche Welle e Radio Luxembourg sono due potenti stazioni che
come una profonda riorganizzazione trasmettono anche in italiano.
abbia colpito in questi ultimi anni le sta-
zioni radiofoniche, oramai non più meri anche l'argomento spesso affrontato nei una trasmissione pomeridiana in onde
strumenti di propaganda del decaduto commenti che seguono il consueto noti- medie (963 kHz)e quindi sintonizzabile
regime comunista nei confronti dei Paesi ziario, durante la duplice programmazio- solo nelle estreme regioni dell'Italia
del "blocco" occidentale, ma organi di ne serale di trenta minuti in lingua italia- meridionale.
informazione sicuramente più liberi ed na. In Asia attualmente sono rimaste due
obiettivi. Sono stati enormi i cambia- Altra emittente dell'Europa Occidentale, stazioni che trasmettono in lingua italia-
menti avvenuti all'interno di queste voce di un Paese altrettanto economica- na, dopo l'improvvisa chiusura di Radio
emittenti nel recente passato. mente arretrato, è Radio Tirana, che Corea: si tratta di RadioGiappon
irradia programmi nella nostra lingua (NHK) e Radio Cina Internazionale ex
dal!' Albania, a breve distanza quindi Radio Pechino). Queste due emittenti
L'EX BLOCCO COMUNISTA dalle nostre coste sud-orientali. Il Paese sono facilmente ricevibili, nonostante le
si sta lentamente risollevando, grazie grandi distanze che ci separano dai
Il colosso della radiofonia est-europea anche al massiccio intervento umanitario rispettivi Paesi, poiché spesso utilizzano
rimane tuttora la Voce di Russia (ex italiano, dal pietoso stato di miseria in stazioni ripetitrici dislocate in Svizzera
Radio Mosca), l'emittente ufficiale cui è vissuto per decenni: notizie e com- ed in Gabon. Come del resto tutte le
dell'Unione Sovietica prima e della Rus- menti da questa area di crisi sono conte- altre trasmissioni provenienti dall'estero.
sia attualmente: il suo programma in ita- nuti quindi negli appuntamenti quotidia- anche queste due stazioni asiatiche ini-
liano è il più anziano dei servizi esteri ni in italiano della stazione albanese. ziano con un giornale radio, cui seguono
nella nostra lingua (risale infatti al Per concludere questa rassegna, spostia- rubriche a carattere prevalentemente cul-
1939). Ogni trasmissione, della durata di moci in Grecia, Paese nettamente più turale e musicale.
un'ora, inizia con il notiziario interna- vicino alla civiltà occidentale, da dove la Per quanto riguarda le Americhe, possia-
zionale cui segue l'approfondimento di Voce della Grecia irradia ogni sera un mo passare direttamente alla parte meri-
alcune notizie; numerose le rubriche che notiziario in lingua italiana di soli dieci dionale del continente americano, visto
vanno dalla consueta panoramica turisti- minuti: c'è solo da augurarsi che in un che nell'America del Nord non opera
ca ali' appuntamento con le lettere degli prossimo futuro la programmazione alcuna emittente nella nostra lingua rice-
ascoltatori. Spostandoci in Bulgaria, nella nostra lingua venga estesa, magari vibile in Italia, tranne le religiose WYFR
nella capitale Sofia troviamo la redazio- con la creazione di alcune rubriche sugli (Family Radio) e WEWN, che incontre-
ne italiana di Radio Bulgaria (ex Radio usi ed i costumi della terra di Omero! remo nell'apposito spazio. E passiam
Sofia) che si rivolge a noi con servizi quindi all'estremità di questo continente.
quotidiani della durata di mezz'ora, ripe- dove da Buenos Aires Radio Argen
tuti ben tre volte al giorno. Il programma PAESI EXTRAEUROPEI al Exterior mette in onda, n
inizia anche in questo caso con un noti- feriali, un programma di u
ziario, cui seguono varie rubriche fisse Per quanto riguarda il continente extra- ricezione è abbastanza diffic:
tra le quali la consueta Casella Postale europeo a noi più vicino, l'Africa, un per l'elevata distanza che
per la corrispondenza dall'Italia. solo Paese si rivolge verso l'Italia con Paese sudamericano. Fra le
Dalla Bulgaria trasferiamoci in Roma- un suo programma in onde corte: si trat- seguono il notiziario, non
nia, ove opera Radio Romania Interna- ta dell'Egitto con la sua emittente Radio carne una musicale inte
zionale (ex Radio Bucarest), all'interno Cairo. Le trasmissioni in italiano vanno al tango!
della quale ancor oggi è in atto la ristrut- in onda tutti i giorni per sessanta minuti In questi Paesi americani. risultano esi-
turazione dei programmi iniziata dopo la e le informazioni storico culturali rendo- stere anche numerose stazioni loca
fine dell'atroce dittatura che ha sconvol- no veramente gradevole quest'ora di trasmettono in italiano. ma purro
to per anni il Paese, sprofondato in una programmazione. Nella nostra lingua non sono mai state ascoltate nel no
difficilissima crisi economica: questo è opera anche Radio Tunisi, ma si tratta di Paese con mezzi hobbistuci.
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag 45
LABORATORIO

OSCILLATORE RF
A QUARZO
È un tipico strumento per applicazioni in RF quando
sia necessario forare scale di ricèvifori, mettere
a punto altri oscillatori o selezionare quarzi
sulla base della loro qualità.
Il circuito è abbastanza sem plice
da re alizzare visto anche l'esiguo
num ero di com ponenti utilizzati.
La bobina va autocostruita.

.•

>
.
Esempio
di visualizzazione I ' '
IC...,l•r Froo
14,323
1soi\
HHz
@)
del corredo
di armoniche

Q
uando si realizza un oscillatore di
qualsiasi tipo, ma specialmente se
in uscita
da un oscillatore
sullo schermo
I
' '
g%,3.°
DO DD
di ipo "quarzato", si cerca in genere di
realizzarne il circuito in modo da ottene- di un generico ltij
[[t_i]
+ti
tgfLLE
rP
LI

analizzatore
ce @
th

re un segnale il più possibile pulito: ciò


significa che l'oscillazione generata di spettro.
deve essere sinusoidale al massimo, in [@$$$e][ ]o
modo da contenere frequenze armoniche
di livello minimo, e quindi trascurabile.
Questo, abbiamo detto, in genere: esisto- Quello che in primo luogo farebbe oscillatore a quarzo, per supplire alla
no però dei casi (i radioamatori ne sanno comodo possedere è l'analizzatore di sua difficoltà (se non addirittur
qualcosa) in cui anche da un oscillatore spettro; come indicato in figura, si tratta impossibilità) a generare direttamente i
a quarzo si rende necessario ricavarne di una specie di oscilloscopio il cui segnali a frequenze elevate; l'a,·er
segnali armonici di livello piuttosto ele- scopo è quello di visualizzare tutta la aperto in questo modo l'articolo ègiu-
vato, sia nel senso della frequenza che congerie di componenti che costituisco- stificato dal fatto di presentare qui un
dell'ampiezza; il suo circuito deve quin- no un certo segnale e che sono contenute circuito appunto in grado di esaltare le
di essere realizzato in modo da esaltare entro un ben preciso (ed in genere piut- armoniche alte prodotte da un oscilla-
le armoniche. tosto ampio) spettro di frequenze: per tore a quarzo.
esempio, può capitare di vedere contem- L'utilità del dispositivo si presenta in
poraneamente, sotto forma di picchi ver- molteplici applicazioni, che vanno dall
ESALTARE LE ARMONICHE ticali che compaiono sullo schermo dello verifica della capacità di determinati
strumento, tutti i segnali presenti in una quarzi ad oscillare, appunto in "!1 ù .e
Dovrebbe essere abbastanza risaputo il banda compresa fra 1 MHz ed I GHz. armonica, alla messa a punto di osci
fatto che i quarzi ben difficilmente pos- Naturalmente l'altezza di questi picchi tori in VHF con buona resa. alla calibra-
sono lavorare a frequenze piuttosto ele- indica l'intensità dei segnali stessi in zione di scala in ricev
vate, a meno che non siano inseriti in corrispondenza di ogni frequenza visua- analogica di vario tipo.
strutture circuitali estremamente critiche, lizzata. Per chi volesse approfondi
tali quindi da dover essere messe a punto Confermiamo comunque, a parte quan- to della distribuzione dì se
con notevole competenza e con l'uso di to sin qui detto, la necessità di esaltare all'uscita di un oscillat
strumenti piuttosto sofisticati. le armoniche (più o meno alte) di un

ELETTRONICA PRATICA-
·-- ·-·---· ---· -- . --· - . --- . -- . - . --- . -·--·

3 d l'
Il
J1

Il
.,gr Ò... DZ

r!!:i]]
MF1
=
R4
]
I

I
vcc
e
e

- . g2o d
g1 s
c4

R1
C1
es
R2

•-··---·---· ---· --- . ---· --- . -· -· ---· --- . ---· -·


Schema elettrico del nostro generatore tutto basato su un MOSFET
a doppio gate per UHF. La linea tratteggiata di contomo ci indica che tutti
i componenti sono montati sulla basetta.

COMPONENTI
R1 = 120 kO es= (vedi testo)
Per ordinare R2 = 27 kO
R3 = 27 kO
L 1 = 7 spire filo 0,5 mm
0 intero 7 mm con..presa a
basetta 'e componenti R4 = 4700
R5 = 220 0
1 spira e 1 /2 dal lato massa
J1 = RFC 220 H
codice 5EP396 C1 = O, 1 JJF (ceramico)
C2 = O, 1 F (ceramico)
MF1 = BF960
(o equivalente)
C3 = 4 7 F- 16 VI.
vedere a pag. 35 (elettrolitico)
C4 = 1000 pF (ceramico)
DZ = zener 9 V - 0,5 W
X= (vedi testo)
Vcc = 1214 V

- -- e @vcc
Piano di montaggio dell'oscillatore
I . 2 ,, DZ +

i4i jEr;
a quarzo; da notare il montaggio
del MOSFET. Il variabile C5 X

'
è in plastica ed è stato recuperato
da una radiolina
non più funz.ionante. I
C2 I.-
-- u
ClR2 ' R1 .,-- -
JI
" I
@vcc

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996 - Pag. 48


OSCILLATORE FA QUARZO
funzione dei suoi valori circuitali e della del tipo a struttura stellare; ciò significa nante L1-C5. La bobina. come avviene
sua messa a punto, rimandiamo alle con- che i suoi reofori devono essere diretta- pressoché normalmente. va autocostrui-
siderazioni riportate nell'apposita "fine- mente saldati adagiandoli sul lato piste, ta, ma basta un po' di filo di rame smal-
stra"; qui invece passiamo direttamente il che rende consigliabile un foro centra- tato da avvolgere su una punta da trapa-
ali' esame del circuito elettrico adottato. le per far entrare il corpo del transistor no da 7mm.
nello spessore della basetta senza sforza- Per quanto riguarda il condensatore
re pericolosamente i terminali. variabile C5, è stata adottata una sezione
UNO SCHEMA PER DISTORCERE Chiarita con questa premessa quella che di uno dei tanti tipi in plastica recuperato
è la particolarità del circuito, passiamo da una radiolina a transistor: la capacit
Lo schema elettrico che ci accingiamo ora al montaggio dei componenti, che è deve essere sui 100 pF. Ad ogni buon
ad esaminare è in verità piuttosto sem- consigliabile cominciare dai resistori; conto, un qualsiasi tipo, anche di quelli
plice; nondimeno presenta caratteristiche seguono poi J I ed i vari condensatori classici ad aria va ugualmente bene.
ben confacenti alle esigenze che abbia- (fissi): di questi, C3 è di tipo elettrolitico salvo risolvere il problema delle sue
mo già elencate. e va quindi inserito curando che la pola- dimensioni.
Si utilizza qui, come componente attivo, rità risulti nel verso giusto. Si provvede poi a montare il quarzo.
un dual MOS-FET di tipo BF960 (o Lo zener DZ, ha il catodo contrassegna- avendo solo cura di trattarne con una
BF966), ed il quarzo è connesso diretta- to dalla striscia di colore sul corpo, di certa delicatezza i reofori. Resta infine
mente fra drain e gate 1, mentre il gate 2 cui va tenuto opportunamente conto. da saldare, secondo le indicazioni gii
è polarizzato a 0,5 V cc, mediante il par- Due parole a parte per il circuito riso- »))

titore resistivo in cui R2 è uguale a R3.


Il drain viene alimentato attraverso
l'impedenza Jl: oltre ad impedire perdi-
te del segnale a RF appunto attraverso la 1
linea di alimentazione, questa J introdu-
ce un valore di reattanza che contribui-
sce all'innesco dell'oscillazione del
Il circuito
stampato è qui I

visto dal lato
quarzo, anche alle frequenze più alte.
Da parte sua, il source è collegato attra-
verso C4 (R4 costituisce semplicemente
rame nelle sue
dimensioni
reali.
2
I
la resistenza di polarizzazione) al circui-
to risonante LI-C5; i valori L-C sono
tali da risuonare su frequenze alte, in
modo che proprio qui vengano esaltate
le armoniche superiori: è in particolare
grazie alle varie possibilità di regolazio- Il corrispondenza del MOSFET bisogna
ne di CS che il circuito può mettere a prevedere sulla basetta un foro da 1 O
disposizione in uscita uno spettro di mm almeno per favorire lo smaltimento
segnali abbastanza diverso da caso a del calore da parte del componente.
caso.
L'alimentazione può aggirarsi sui 12:14
V, che vengono portati, attraverso la rete
R5-DZ-C2-C3, a 9 V stabilizzati, in
modo da garantire la miglior stabilità
della frequenza generata.

LA COSTRUZIONE
Il MOSFET
La costruzione del nostro strumento si è del tipo
basa, come sempre, su una basetta a cir- a stella: i suoi
cuito stampato: è di modeste dimensioni 4 terminali
ma di realizzazione un po' particolare, vanno saldati
cosicché è importante che essa venga direttamente
fedelmente riprodotta, trattandosi di alle piste
lavorare a valori di frequenza piuttosto in rame
elevati. del circuito
Il cuore del circuito consiste in MFI, stampato.
transistor che, per risolvere con tutta
tranquillità i problemi delle frequenze
elevate, è un MOSFET per UHF, quindi
OSCILLATORE RF
A QUARZO
Nel nostro prototipo fornite, il MOSFET, che deve essere
per es è stata adottata appoggiato sul lato rame in modo che
una sezione di uno dal foro sulla basetta si veda la faccia su
dei tanti tipi di variabili cui sono stampigliate le diciture, e
in plastica recuperato tenendo presente che il terminale più
da una radiolina lungo è quello corrispondente al drain.
a transistor. Vanno bene A questo punto, non resta che installare
anche altri tipi la basetta, entro una scatola (anche in
ma occorre risolvere plastica) da cui deve uscire il perno di
il problema delle C5 ed una presa per portare il segnale di
diverse dimensioni taratura ove sia necessario applicarlo od
e della piedinatura. accoppiarlo.

LO SPETTRO DELLE ARMONICHE


La frequenza e l'ampiezza dei segnali all'ampiezza dei segnali. Nel caso A elevate 'secondo una casistica rappre-
armonici prodotti da un oscillatore utilizzando, a titolo di esempio, un sentata negli esempi che seguono.
del tipo qui descritto è fondamental- cristallo da 10 MHz in un normale Nel caso B, C5 è tutto chiuso, cioè
mente legata al tipo di quarzo monta- oscillatore, possiamo aspettarci che siamo in condizioni di massime, capa-
to ed alla frequenza di risonanza cui il nostro circuito generi il massimo cità (ovvero il circuito è sintonizzato
è regolato il circuito LC; ecco allora segnale, ed anche abbastanza netta- sulla frequenza più bassa): il quarzo
l'opportunità di esaminare un po' più mente, proprio in corrispondenza dei continua m•viamente ad oscillare a
a fondo questo aspe Ilo. riferendoci al 10 MH:, più una serie di armoniche, 10 MH;., ma la presenza di C5-Ll fa
grafico qui riportato ed in particola- una ogni ]0 MHz, che vanno rapida- sì che il segnale più forte esca a 50
re ai quattro casi esemplificati. mente attenuandosi man mano che la MHz. Nel caso C, C5 è stato regolato
Nel disegno, le linee verticali rappre- frequenza sale. Se però ci riferiamo circa a metà corsa, il circuito ora
sentano la scala delle frequenze, cor- al circuito qui descritto, grazie alle oscilla nettamente a 30 MHz (in 3°
rispondenti alla suddivisione ogni 10 sue modalità operative, ed in partico- armonica), il segnale più forte è a
MHz di uno spettro che va da O a 210 lare alla possibilità di regolazione di 110 MHz, m.a tutte le armoniche in
MHz; l'altezza delle varie tracce CS, siamo in grado di ottenere esal- VHF sono più ampie. Nel caso D, ora
corrisponde invece (genericamente) tazione dei segnali a frequenze più C5 è tutto aperto, quindi al minimo
della capacità: i segnali forti sono
presenti fin oltre i 200 lv/Hz; modifi-
f cando eventualmente il circuito oscil-
A lante (cioè diminuendone i valori),
questo effetto può essere ancora ac-
centuato. L'esempio sin qui descritto
si riferisce ad un cristallo a 10 MHz,
ma un po' tutti i quarzi a frequenze
comprese fra circa 1 e 24 MHz sono
sl' J _l J
utilizzabili in questo circuito con pre-
stazioni paragonabili; eventuali diffe-
renze di taglio, e quindi di caratteri-
stiche meccaniche ed elettriche, natu-
, I mlm,ni,jonno ,I eh, ogni ,Ingoio
quarzo possa reagire in modo diver-

llillJ~ 1
[] _,, 4]
[
23±i3
all'uscita di un oscillatore di questo
tipo non giù un analizzatore di spet-
tro bènsì 1111 normale frequenzimetro.
se ne può anche ricavare una misura
f errata: esso infatti va a leggere il se-
gnale più forte, quindi anche un 'ar-
D ! monica.
O 10 50 100 150 200 MHz

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 50


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richiesto ( riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
INDICATORE
DI CARICA Il circuito comprende quattro diodi led
Marcello Mulassano di Oderzo (TV)
(uno rosso, uno giallo e due verdi) che,
ha realizzato questo semplice Indicatore
se la batteria è ben carica, risultano tutti
a led della carica della batteria che gli
accesi; a mano a mano che la batteria si
è valso il prem io in palio per il migliore
scarica si spegne prima il secondo led
progetto del mese. verde, poi il primo led verde, poi il led
giallo, rimanendo acceso solo il rosso
quando la tensione scende al di sotto di
11 volt.
Quando sono accesi i led rosso, giallo,
verde 1 e verde 2, la batteria è al massi-
mo della sua carica, mentre quando sono
Il circuito è accesi i led rosso, giallo, verde 1, la bat-
molto teria è allo stato normale di carica;
elementare l'accensione dei led rosso e giallo indica
dunque invece che si è in fase di allarme: è
può essere necessario provvedere con urgenza alla
montato ricarica della batteria. Quando invece
su un risulta acceso il led rosso la nostra batte-
qualsiasi ria è completamente scarica essendo la
supporto sua tensione scesa sotto gli 11 V.
Isolante. Il circuito può essere montato su una
qualsiasi
basetta isolante, come suggeri-
to nell'illustrazione.

DZ1 DZ2 DZ3 0Z4 I


Ri = 1502
R2 = 270 2
R3 = 270 2
R4 =1202
DL2 DZ1 = 9 V - 0,5 W
Dz2=9V-0,5W
G
= DZ3 =11V.0,5W
VE DZ4 =12V-0,5W
e DL1 = led rosso
DL2 = led giallo
DL3 = led verde
DL4 = led verde
VE = batteria 12 V

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996-Pag. 52


,, notiamo che la tensione è compresa tra 3,5
e 4 V. Portando nuovamente il tastino sul
contatto chiuso, e mantenendo sempre il
puntale rosso sul collettore di TRI, si
osserva un calo di tensione sino a circa 1
V. Possiamo così concludere che ad una
tuiscono la rete che definisce la frequen-
za e, assieme ad IC 1, costituiscono il
vero e proprio oscillatore, le cui note
possono ovviamente essere variate inter-
venendo sui valori appunto di R 1 e C4.
Il circuito proposto da Angelo Ciarla-
piccola variazione della tensione di ingres- riello di Campobasso assorbe pochi
so base-emettitore di TRI, corrisponde microampere: una normale piletta da 9 V
una notevole variazione della tensione di può quindi alimentarlo affidabilmente
uscita collettore-emettitore. per lungo tempo.

CARILLON: R1 = 27 kQ
TRITONALE Ci = 0,1 F (poliestere)
C2 = 4700 pF (poliestere)
C3 = 0,22 F (poliestere)
Michelangelo De Pascale di Roma ci Si tratta di un circuito che, grazie C4 = 100 F - 25 VI. (elettrolitico)
invia il progetto di un semplice circuito all'adozione di un integrato apposita- IC1 = SAB 0600
elettronico, che probabilmente non trova di mente realizzato, è in grado di emettere AP = altoparlante 8 o . 0,25 W
per sè larghe applicazioni pratiche, ma tre note musicali in sequenza, sfruttando P1 = pulsante N.A.
sicuramente interesserà chi si avvicina per un piccolo altoparlante. Rl e C4 costi- Vcc = 9 V
la prima volta al meraviglioso pianeta
dell'elettronica. Con esso si può compren-
dere l 'effettivo funzionamento, talvolta T
P1
ignorato, di un importantissimo compo-
nente circuitale: il transistor. Il circuito
funziona con una pila da 4,5 V (piatta). 2
Con l'ausilio di un voltmetro sulla portata
1 O V si collega il puntale nero (comune) al
polo negativo (-) della batteria; con il pun- I C 1
tale rosso (positivo) si contatta la base del
transistor TR 1: sul quadrante leggiamo 7 3
una tensione di circa 0,6 V. Mantenendo
sempre il contatto sulla base di TR1, c4
andiamo ad agire sul tastino chiudendone
il contatto: si nota un leggerissimo aumen-
to di tensione. Non si è fatto altro che cor-
6
i
c3
tocircuitare il resistore di polarizzazione di
base R 1. Altro fenomeno interessante è
quello della variazione della tensione di
4
/
collettore di TR 1. Con il puntale rosso del
voltmetro si tocchi il collettore di TR 1:
R1 = 470 kO
R2 = 47 kO
R3 = 470 2
TR1 = 2N1711
B1 = batteria piatta 4,5 V

R3
Per chi collabora
Tutti I lettori sono invitati ad Inviare un loro
progetto, semplice e inedito, che non
impieghi più di 15 componenti elettronici;
Le realizzazioni (una breve spiegazione,
qualche disegno, le generalità ed una foto
TR1
e tessera dell'au1ore} devono essere inviate a/ · /4
ai Vcc
e
ELETTRONICA PRATICA· EDIFAI 15066 GAVI °

G e
(AL}: a tutti i partecipanti sarà spedito
un utile omaggio. Ogni mese il progetto
migliore verrà pubblicato e premiato con

una utilissima confezione di prodotti Elfo contenente:


il saldatore Blwatt (a doppia potenza -20e40w• per
raggiungere la temperatura di 320° o 420%),
una bomboletta d'aria compressa per eliminare sporco ed umidità
da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
t- Giuseppe Stabile
ci ha inviato
il progetto del
prova batteria.
DLR = led rosso
R1 =R2=2702 DLV = led verde
R3 = 33 0 P1 = pulsante N.A.
D1 = D2 = diodi Vcc = 12 V batteria o
1 N4007 ,;- 1 N4001 eventuale alimentatore
DZ1 = DZ2 = 5V dalla rete, sempre a 12 V

1'
PROVA BATTERIA DZ2

Giuseppe Stabile di S. Carlo di Sessa


Aurunca (CE) ha ideato questo semplice
apparecchio. Quando la tensione della 01 D02
batteria supera i 12 V, considerando tg DLV
carica una batteria la cui tensione sia Vcc
compresa tra 12e 14 V, DLV, cioè il led ~
verde, si accende. DI-D2 impediscono
che si accenda anche DLR. Se la tensio-
ne della batteria scende sotto 12 V, DLV
si spegne mentre si accende il led rosso
(DLR) avvisandoci che la batteria si R3
R2
avvia alla scarica. DZ1
La verifica si effettua pigiando Pl.

INSEGNA giatore, che pur nella sua semplicità con-


sente un'interessante applicazione prati-
ben minore rispetto a quando esso è
acceso, pertanto è necessaria una resi-
PEGGIANTE ca. Vediamone brevemente il funziona-
mento. La parte di circuito collegata ai
stenza (R3) che, nella fase di led spento,
porti a massa un analogo valore di cor-
220 V di rete è ovviamente quella che rente senza andare ad interessare il tran-
Francesco Miglio di Verona ritiene che serve per trasformare questa tensione nei sistor TR l. Senza la presenza di R3,
il problema di far lampeggiare una nor- 12 V (più o meno) continui necessari per anche il modesto valore di corrente con
male insegna luminosa sia risolto, nel l'alimentazione del led, del transistor e DLT spento sarebbe sufficiente per man-
circuito qui descritto, in modo piuttosto del relè. Il led lampeggiante assorbe cor- tenere in conduzione TRl, e quindi atti-
curioso, ed è per questo motivo che lo rente anche nella fase in cui esso è spen- vato RL. Data la semplicità del circuito,
presentiamo: il dispositivo che crea to, in quanto al suo interno è presente un non è necessario dilungarsi in altri com-
l'intermittenza è un led del tipo lampeg- integrato; naturalmente questa corrente è menti e spiegazioni.

R1 = 1002.1W
R2 = 1 KO
R3 = 1002
Ci =1,5F-250 V c.a.
RL C2= 470 F - 25 VI (elettrolitico)
TA1 = BC107
D1 = D2 = 1N4007
DZ = zener 12 V • 1 W
DL T = led lampeggiante
RL = relè 12 V (Ri > 250 2)
LP1.2 = lampade insegna
(Pia = 5oo W)
S1 = interruttore ON-OFF

220V
ELETTRONICA PRATICA- Marzo 1996- Pag. 54
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PER AUTO E MOTO J
TRE TENSIONI
DALLA BATTERLA
È un semplicissimo accessorio utile per chi voglia
montare sul suo abituale mezzo di locomozione
un qualsiasi apparecchio elettronico che funzioni
con una tensione stabilizzata inferiore ai 12 V forniti
dalla batteria.
L 'ampia diffusione, vale a dire la
sempre più frequente utilizzazio-
ne, di apparati elettronici funzionanti
motore ed andare a disturbare gli appa-
recchietti ad esso collegati.
In serie ali' ingresso è anche presente,
che le tre uscite di corrente, cioè le tre
utenze, possano essere sfruttate contem-
poraneamente.
con tensioni continue di verse dai pur oltre ali' interruttore acceso-spento, un Per portare all'esterno le tensioni previ-
standard 12 V. fa sì che sia estremamen- fusibile (presumibilmente è più comodo ste è stata adottata una morsettiera a viti
te utile poter disporre, a bordo di auto- del tipo volante lungo filo) importante in che fornisce, oltre ai 12 V (filtrati) pro-
mobili o motociclette, di un'adatta mor- quanto, nel caso abbia a verificarsi un venienti dalla batteria, le tensioni d'usci-
settiera dalla quale sia possibile preleva- cortocircuito anche accidentale in fase di ta ridotte e stabilizzate, cioè 9 V, 6 V e 5
re anche i valori oggi più comuni. montaggio o sull'impianto di bordo, V; gli ultimi due morsetti consentono un
Ciò significa, oltre ai 12 Vcc disponibili esso "salta" proteggendo l'impianto stes- doppio ancoraggio per la massa, ovvero
in partenza essendo quasi sempre la ten-
sione nominale di bordo, avere a portata
di mano altri 3 valori di utilizzo abba-
stanza comune, nel nostro caso 9 V, 6 V
e 5 V; in tal modo, i vari aggeggi ed
apparecchietti che fanno parte dell'elet-
tronica di consumo (e non solo) possono
trovare il loro utilizzo anche in viaggio,
o comunque sulle nostre due o quattro
ruote.
La soluzione è evidentemente molto
semplice, trattandosi di montare 3 stabi-
lizzatori di tensione della ben nota serie
78, adatti a fornire una corrente massima

La realizzazione di questo
circuito non è affatto critica
e può dunque essere eseguita
indifferentemente su basetta stampata
o su un qualsiasi altro supporto isolante.

di 1 A con un grado di stabilizzazione so da conseguenze magari banali ma per la polarità negativa.


pari ali' l %, più che sufficiente per qual- anche pericolose: per esempio, il corto- Il nostro circuito, pur risultando assolu-
sivoglia applicazione che ci possa venire circuito potrebbe far fondere, se non tamente non critico, è realizzato su una
in mente. Le tre erogazioni fanno capo a addirittura incendiare, l'isolamento del classica basetta a circuito stampato, il
tre rami circuitali assolutamente identici, cavo di collegamento, e magari che assicura la miglior riproducibilità e
consistenti nell'integrato regolatore quant'altro gli sta vicino. stabilità di funzionamento.
ICI, IC2, 1C3), in tre condensatori di Ricordiamo che i valori di tensione rica-
filtro ed in tre resistenze di zavorra: vati da questo riduttore stabilizzato pos-
solamente queste ultime presentano sono essere anche diversi a seconda IL MONTAGGIO
valore leggermente diverso in proporzio- delle esigenze; occorre comunque tener
ne alla tensione d'uscita. presente che non è possibile stabilizzare Nel caso qualcuno scegliesse invece un
Un'altra cella filtrante, stavolta unica, è tensioni superiori a 9±10 V, in quanto montaggio filare, o comunque diverso,
presente ali' ingresso del riduttore, ed è fra entrata ed uscita di qualsiasi regola- l'aspetto cui bisogna dedicare un mini-
costituita da Cl-Jl-C2: si tratta di un fil- tore standard deve essere localizzata una mo di attenzione consiste nel fare in
tro passa basso che ha lo scopo di elimi- caduta di tensione di almeno 3 V. modo che la disposizione delle coppie di
nare tutti i disturbi elettrici che potrebbe- Da notare infine che il dimensionamento condensatori (da 0,1 F), presenti sugli
ro provenire dall'impianto elettrico del dei componenti è previsto in modo tale >)>»

ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 57


-- ·--. --· --· -·-,

J1

le L J 1
u
rc2l Hl1c3/ l 2V
I m

1
51

1 1
C3 c4 c6 AH H
C9 C10
sv
I
0- - O6v

I I
I
+
- -
I
sv
VE

T I
I 1 r2
es

R1
C8

R2
C71 I

M
I vu
l.MASSA
lo.-
7 I
Schema elettrico del riduttore di tensioni multiplo; le uscite
confluiscono in una morsettiera a vite a 6 terminali.

elettrodi d'ingresso dei regolatori, sia


Per ordinare nelle immediate vicinanze degli elettrodi
stessi, con terminali piuttosto corti, in
basetta e componenti modo da garantire un ritorno di massa il
più corto possibile, il che assicura
codice 6EP396 l'assenza di oscillazioni spurie ed insta-
COMPONENTI vedere a pag. 35
bilità di qualsiasi tipo. Si comincia col
montare i resistori ed i condensatori
ceramici, che non presentano alcun pro-
R1 = 470 2-0,5 W blema di polarità, nonché i due ponticelli
R2 = 560 2-0,5 W Piano di montaggio in normale filo da collegamento chiara-
R3 = 820 2- 0,5 W della basetta a circuito stampato. mente indicati nelle illustrazioni.
C1 = 0,1 1,1F (ceramico)
C2 = 100 F-25 VI (elettrolitico) ICI Ic2 IC3
C3 = C4 = 0,1 1,1F (ceramico)
C6 = C7 = 0,1 1,1F (ceramico)
C9 = C1 O = O, 1 F [ceramico)
C5=C8=C11 =101,1F-16VI.
a 12V
@ 9V
(e.lettrolitico) § 6V
J1 = vedi testo Q 5V
IC1 = 7805
@ GND -
IC2 = 7806
IC3 = 7809 ~ GND
F1 = fusibile 3 A
S1 = interruttore ON-OFF
-vu
'--

VE= 12 V (dalla batteria)


ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 58
BATTERI
1 •
2

Il circuito stampato
Si passa poi ai condensatori elettrolitici, è qui visto dal lato
in questo caso polarizzati, e quindi da rame nelle sue
inserire rispettandone i segni stampiglia- dimensioni reali.
ti sul loro corpo; si monta quindi la mor-
settiera a 6 terminali, avendo la precau-
zione di inserirla in modo che le aperture I 4 condensatori
per l'ancoraggio dei cavi risultino rivolte elettrolitici presenti
ali' esterno. I tre regolatori si montano nel circuito (qui C2)
allineati lungo uno dei bordi, disposti vanno montati
con la faccia metallica verso l'esterno rispettando
della basetta a circuito stampato. la polarità
Una certa attenzione va dedicata di inserimento.
ali' impedenza J 1, che va quasi certamen-
te autocostruita considerato l'elevato
valore della corrente che la deve attraver- I due ponticelli presenti sul lato componenti della basetta vanno realizzati
sare, e cioè sino a 3 A nel caso in cui le usando due spezzoni di cavetto isolato di buona sezione. Le estremità,
erogazioni siano concomitanti su tutte e liberate dall'isolante, si inseriscono nello stampato come fossero
tre le uscite: non è facile trovare in com- i terminali di un componente.
mercio un'induttanza di questo tipo, e
cioè da 330 H per una corrente del
valore citato. Noi abbiamo risolto il pro-
blema con un nucleo ad olla in ferrite di
diametro facilmente reperibile, cioè 25
mm (esterno); il rocchetto interno va
riempito con cura ed uniformità di avvol-
gimento usando filo di rame smaltato da
0,8 mm. Una volta terminata la costru-
zione, le due coppe vanno accostate sal-
damente cementandole con collante uni-
versale (possibilmente cianoacrilico).
Ad ogni buon conto, una robusta vite con
rondella antivibrazioni fissa la nostra
impedenza al circuito stampato, garan-
tendone stabilità meccanica ed elettrica.
Una soluzione di pari prestazioni si può al positivo è presente anche l'interruttore potrebbe venir in mente: «Ma perché
ottenere anche sfruttando un nucleo del di accensione (un robusto tipo a levetta, non abbiamo adottato quella che è la
tipo toroidale. ovvero ad anello, di perché deve sopportare fino a 3 A), il soluzione più semplice: con tre resisten-
appropriate caratteristiche. Una volta quale può essere collocato ove risulti più ze di caduta, magari belle grosse, non si
completato e controllato, il circuito va comodo o si ritenga più opportuno. risolveva il problema in modo molto più
montato dentro una scatola di alluminio Così è tutto pronto per accessoriare il semplice?». Apparentemente sì; c'è
in modo da poter fissare le 3 alette degli nostro mezzo mobile, a due o quattro infatti la legge di Ohm che dice ... Già,
IC regolatori ad una delle pareti della ruote che sia, di questa ulteriore presta- cosa dice la legge di Ohm? Che V = IR.
scatola stessa: ciò permette di dissipare il zione. Facciamo allora 1' esempio riferito
calore generato dalla caduta di potenza, Ora che siamo giunti al termine di que- all'uscita ridotta a 5 V; in questo caso la
irradiandolo verso l'esterno. La scatola sta descrizione, a qualcuno che non ha caduta di tensione necessaria per passare
va poi completata con i collegamenti alla ancora ben approfondito i misteri da 12 a 5 V, è uguale a 7 V. Per fornire
batteria di bordo. ricordando che in serie dell'elettronica (anzi, dell'elettrotecnica) >»>»
ELETTRONICA PRATICA - Marzo 1996- Pag. 59
TRE TENSIONI
DALLA BATTERIA
la caduta nominale con 1 A, servirebbe
un resistore da R - V/I=7/1=70.
Ma quando la corrente assorbita dal cari-
co fosse 100 mA (anziché 1 A) avrem-
mo: V=IR=0,1.7=0,7 V.Quindi la
tensione di uscita ai capi di questo carico
L'impedenza diventerebbe: V=12- 0,7 = 11,3 V, alla
J1 si fissa faccia dei 5 V necessari. Ecco quindi
meccanicamente che, essendo l'erogazione di corrente
alla basetta prevedibilmente variabile (e questo per
con bullone ognuna delle tre uscite), l'elemento che
e dado mentre fornisce la richiesta riduzione di tensio-
al collegamento ne deve anche provvedere a stabilizzare
elettrico provvedono quella che resta in uscita. Elementare,
due fili. dirà qualcuno: certo, ma potrebbe non
esserlo per tutti.

J 1 va autocostruita utilizzando
un nucleo ad olla in ferrite O
esterno 25 mm. Il rocchetto
interno va riempito con uniformità
di avvolgimento usando filo
smaltato 0 0,8 mm. Terminata
la costruzione le due coppe vanno
accostate e incollate saldamente
con adesivo cianoacrilico {Attack,
per esempio).

LA SERIE 78
Si tratta di regolatori di tensione positiva realizzati in conteni-
tore TO 220, cioè metallo-plastico a tre terminali, disponibili
in diversi valori di tensione d'uscita fissa, e quindi utili in
un'ampia gamma di applicazioni. Questi modelli si prestano
ad esigenze di stabilizzazioni locali, cioè sulla stessa basetta
in cui sia presente il circuito da alimentare, eliminando così i
problemi associati con la distribuzione della corrente preleva-
ta da un singolo punto, e cioè da un grosso ed unico regolato-
re. Ciascun tipo contiene, nella sua circuiteria interna, la li-
mitazione automatica di corrente, blocco termico e protezione
delle condizioni di erogazione entro l'area di sicurezza, tutte
precauzioni che lo rendono sostanzialmente indistruttibile.
Se corredati di adeguato raffreddamento, essi possono fornire
sino ad 1 A almeno. Sebbene progettati principalmente come
regolatori a tensione d'uscita fissa, questi dispositivi possono
essere usati anche per ottenere valori di tensione regolabili a
piacere. In figura ne è riportato lo schema elettrico interno.
Le caratteristiche salienti sono le seguenti: valori di tensione:
5, 6,8, 9, 12, 15, 18, 24 V; tolleranza sulla tensione d'uscita:
± 2%; massima tensione d'entrata: per i tipi da 5 a 18 V è di
35 V mentre per il tipo da 24 V è di 40 V.

ELETTRONICA PRATICA, - Marzo 1996- Pag. 60


%t.
ekf?
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ad animare feste o ritrovi processi di carica e scarica. limitato ed è interfacciabile o amplificatore,
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Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE


responsabi l'e: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI ·Tel, 0143/642232
Massimo Casolaro 0143/642493
fax 0143/643462 L'abbonamento a
Direttore esecutivo: Redazione: ELETTRONICA PRATICA
Massimo Casolaro jr.
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ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 3
IL CD HA TROVATO IL SUO EREDE
Ormai non vi sono più dubbi che il futuro dell'elettronica di largo consumo
è tutto digitale. Il Compact Disc fa la parte del leone in campo audio, mentre
in quello video le grandi possibilità dell'elettronica digitale sono state finora
frenate dal problema memoria. Le cose ora stanno cambiando, perché Philips
e Sony, già alleate nel CD, lo sono state nuovamente nella realizzazione
del nuovo MCD, ovvero CD Multimediale. I nuovi dischi sono in grado
di memorizzare quattro ore di film nel formato cinematografico (16:9) e il
prototipo di apparecchio, già esistente, può anche leggere i CD traclizionali.
Ricerca Sony-Philips.

tcD

j

CENTRALI SCART
Oggi in moltissime case si trova un videoregistratore affiancato al televisore e talvolta anche due. Non è poi certo una rarità
acquistare il ricevitore per programmi diffusi via satellite e neppure la videocamera. Quando si possiede quest'ultima è forte
la tentazione di aggiungere alla ripresa video una colonna sonora musicale, soprattutto se si possiede un impianto ad alta fedeltà.
Questo moderno scenario casalingo, se da una parte dà molta soddisfazione agli appassionati, dall'altra pone diversi problemi,
primi fra tutti quelli dello spazio e delle connessioni elettriche. Supponendo di aver risolto il primo, resta il fatto che, volendo
collegare di volta in volta i vari apparecchi fra loro in modo diverso, ci si trova in mezzo ad un mare di cavi e connettori.
Per fortuna i tipi di prese sono unificati e lo standard più diffuso è quello SCART, valido per videocamere, videoregistratori,
televisori e ricevitori da satellite. La centralina CVS 850S permette diversi tipi di collegamento grazie a quattro prese SCART
ed una coppia di ingresso/uscita audio stereofonica. Dal pannello di controllo sono selezionabili gli ingressi e le uscite
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Questo schema illustra le innumerevoli possibilità
offerte dalla centralina. Una tipica situazione è quella
dell'inserimento di una colonna sonora in una ripresa video:
l'apparecchio hi-fi è collegato agli ingressi audio mentre
sul monitor del televisore è possibile controllare l'immagine.

ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996 - Pag. 4


ESPERIMENTI
ELETTRO-
MAGNETICI
L'elettromagnetismo è una
disciplina descritta da complicate
equazioni, molto lontane
dalla realtà sperimentale che ha
permesso nel passato di scoprire
le sue leggi fisiche. Spesso anche
i libri scolastici presentano i
concetti in modo troppo astratto e
lontano dalla capacità dei giovani
di avvicinarsi concretamente
a questo mondo. In realtà gran
parte dei fenomeni naturali e
dei principi di funzionamento
delle macchine realizzate
dall'uomo trovano spiegazione
nelle leggi dell'elettromagnetismo:
in un mondo così vasto i principi
di base sono pochi ma sono
innumerevoli le situazioni in cui
gli stessi si ritrovano. I ragazzi SE FORO COMPUTERIZZATO
dagli otto anni in su possono Il materiale contenuto in questa originale scatola di montaggio non è solamente
trovare in un interessante kit ben un gioco intelligente o l'elemento di un plastico, ma anche un insieme di componenti
30 esperimenti utilissimi per consigliati per apprendere delle nozioni utili in molte situazioni hobbistiche e anche
apprendere, fin da giovanissimi, professionali. Si tratta, infatti, sia delle tecniche di base di interfacciamento fra
le leggi che governano il mondo un persona! computer ed una scheda elettronica che della programmazione della scheda
naturale ed artificiale in stessa. Il kit permette di costruire il modellino di un incrocio stradale controllato
cui viviamo. Fra le realizzazioni da una serie di semafori, la cui struttura di base è realizzata in legno. Le lampade
proposte vi è anche un dei semafori sono state fatte con diodi led, che producono un notevole effetto ottico.
interessante motore, tanto La scheda elettronica di controllo dell'incrocio è dotata di un'interfaccia a 6 canali,
semplice quanto misterioso nel che permette il collegamento dell'intero sistema ad uno dei seguenti tipi di computer:
funzionamento, almeno a prima IBM e compatibili, Schneider CPC 464 e CPC 6128, Commodore 128 e C64.
vista. La scatola comprende Esiste pure un programma con cui effettuare il controllo dell'incrocio per via software,
anche un esauriente manuale di facilmente modificabile in modo da poter essere utilizzato anche in altre applicazioni
istruzioni in italiano. Lire 46.400. di controllo. La scatola di montaggio comprende tutte le parti in legno, la scheda
D. Mail (50136 Firenze - Via elettronica, l'interfaccia per PC e il relativo software di controllo. Lire 33.000.
Landucci, 26 - tel. 055/8363040). Opitec (39043 Chiusa - BZ- Via Frag, 26 - tel. 0472/846 180).

0NE METEO TASCABILE


L'apparecchio è nato per chi frequenta l'alta montagna, ma può essere interessante
anche in altre situazioni. La sua funzione fondamentale è quella di fornire
indicazioni meteorologiche grazie ad un barometro miniaturizzato, tarato anche
come altimetro, cioè misuratore di quota. Dalle variazioni di pressione
che avvengono durante un certo numero di ore sono dedotte anche le previsioni
del tempo. Queste informazioni e altre ancora sono presentate su un display dotato
dì indicazioni numeriche e di simboli di immediata interpretazione.
timetro misura quote fra 100 e 6000 metri, mentre le indicazioni di pressione
variano fra 50 e 1050 mbar. Sono inoltre visualizzati i simboli relativi
le situazioni meteorologiche di sole, poco nuvoloso, nuvoloso e pioggia.
pparecchio è inoltre dotato di termometro, calendario, orologio e contatore
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al litio CR 2032, incluse nella fornitura. Lire 300.000.
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L'ANGOLO [

GIRA IL
Il suono digitale non
ha decretato io fine
del giradischi tradizionale
perché continuano ad
essere molti i cultori
del "vinile". Gli elementi
che garantiscono la fedeltà
della riproduzione vanno
soprattutto cercati
nella testina, nel sistema
di trascinamento e nella
meccanica del braccio.

I fattori che determ inano la qualità della riproduzione dei dischi non
el settore hi-fi è stato sempre chia-
dipendono solamente dai circuiti elettro nici, ma anche da componenti
meccanici di altissima precisione. Fondamentali sono il sistema di
trasmissione della velocità ed il pick-up (insieme di braccio più testina):
N mato piatto, in realtà nei giradischi
si chiama propriamente piatto solo la
è soprattutto da essi che dipende il prezzo degli apparecchi. parte rotante. I migliori sono quelli azio-
na ti da motori a corrente continua,
La registrazione dei due canali stereo avviene sui due fianchi del solco, soprattutto se di tipo "brushless" (senza
disposti a 45 gradi rispetto al piano del disco. La vibrazione della puntina spazzole). Inoltre sono senz'altro prefe-
determina una diversa variazione del flusso magnetico nei due avvolgimenti ribili i modelli a trazione diretta, nei
della testina, che sono disposti ad angolo retto l'uno rispetto all'altro. quali l'asse del motore è direttamente
Essi forniscono così in uscita i segnali elettrici relativi ai due canali. collegato al piatto, senza alcun sistema
di trasmissione basato su cinghie o
pulegge. Grazie a queste caratteristiche
REGISTRAZIONE REGISTRAZIONE AVVOLGIMENTI meccaniche viene minimizzato il cosid-


CANALE CANALE
SINISTRO ~ ( DESTRO / detto rumble, cioè il rumore a bassa fre-
quenza provocato dalle vibrazioni
(secondo le norme DIN deve essere infe-
'jy, riore a- 35 dB), e viene garantita una
maggiore uniformità della velocità di
• rotazione, che peraltro viene controllata
CENTRO ESTERNO
DISCO DISCO
da appositi circuiti. La velocità è un
parametro fondamentale, perché le sue
eventuali variazioni si manifestano, nel
suono riprodotto, come variazioni di fre-
quenza indesiderate: secondo le norme
MAGNETE DIN gli scostamenti dalla velocità nomi-
nale devono essere compresi fra +1,5% e
- 1 %, poiché l'orecchio non è sensibile a
tali valori. Il secondo elemento impor-
tante del giradischi è il pick-up, cioè
l'insieme della testina e del braccio che
la sostiene. La testina è dotata di uno
stilo o puntina, fatta di diamante o zaffi-
ro, che penetra ali' interno del solco del
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag 6
)ELLA MUSICA

DISCO SUL PIATTO


disco. La risposta delle vibrazioni dello sono dotati gli apparecchi di fascia ele- È importante che la massa
stilo alla conformazione del solco, che vata. Un altro tipo di regolazione è il del piatto e la sua inerzia siano
danno luogo al segnale elettrico, prende sistema antiskating, costituito da con- elevate. In tal modo le eventuali
il nome di tracciamento. Fra le grandez- trappesi disposti in vari modi ali' estre- variazioni di velocità del sistema
ze meccaniche che garantiscono un buon mità del braccio. di trascinamento non variano
tracciamento è innanzitutto importante la Serve a compensare la forza centripeta la velocità di rotazione.
complianza della testina, che è legata che tende a far ruotare il braccio verso il
all'elasticità: per avere una buona rispo- centro del giradischi, un fenomeno che
sta è infatti necessario che la testina negli apparecchi stereo può provocare
abbia una notevole libertà di seguire i uno sbilanciamento nella lettura del
movimenti del solco. solco da parte della testina. Infatti la
La massa deve essere piccola per non registrazione dei due canali stereo è sui
introdurre effetti di inerzia e di attrito, due fianchi del solco e la vibrazione
che darebbero luogo ad un tracciamento dello stilo è scomposta in due compo-
non corretto, e altrettanto va detto per lo nenti. La testina a sua volta comprende
smorzamento, che anch'esso deve risul- due trasduttori, sensibili rispettivamente
tare basso. alle due componenti, e per avere un
Nei pick-up di buona qualità l'angolo fra buon effetto stereofonico la separazione
testina e braccio è regolabile, per rende- fra i due canali deve essere superiore a
re minimo il cosiddetto errore di traccia- 20 dB. Questo significa che il livello del
mento. Questo è provocato dal fatto che segnale di destra, rivelato sul trasduttore
il braccio dovrebbe muoversi lungo un di sinistra, deve essere attenuato di
raggio del disco, mentre in realtà percor- almeno 20 dB rispetto al segnale di usci-
re un arco di circonferenza. Il problema ta sul trasduttore corrispondente, cioè di
è evitato nei bracci tangenziali, di cui destra, e viceversa.

I migliori giradischi per alta fedeltà sono quelli a trazione La scheda qui illustrata contiene i vari dispositivi di
diretta, in cui il piatto è direttamente collegato all'asse controllo della velocità di rotazione del piatto e quindi
del motore senza alcun organo meccanico di del disco. Nei moderni apparecchi dotati di motore a
trasmissione. Grazie a questa soluzione sono ridotte al corrente continua, come in questo caso, la regolazione
minimo le parti in movimento e le conseguenti vibrazioni. è effettuata in modo completamente elettronico.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 7


[ -
ACCESSORI HI-FI

MIXERMODU
Un miscelatore di luci semplice da realizzare e al tempo
stesso con prestazioni professionali. Costruendone I molti miscelatori di luci che trovano
impiego in discoteche, sale da ballo o
ritrovi, generalmente non sono altro che
più esemplari si ottiene una completa centrale un insieme di normali variatori di luci la
cui regolazione avviene tramite un
di comando per faretti utile per animare feste, ritrovi potenziometro rotativo o nei migliori
o per spettacolari effetti luminosi. casi con uno slider. Sia in un caso che
nell'altro, questi dispositivi sono sogget-
ti periodicamente ad avarie, dovute alla
normale usura delle parti striscianti degli
organi di regolazione, con conseguente
perdita di tempo per la loro sostituzione.
Nel dispositivo che presentiamo invece
tutte le regolazioni avvengono tramite
pulsanti i cui contatti agiscono su tensio-
ni debolissime, rendendo quindi il dispo-
sitivo molto affidabile e quanto mai
moderno. IC2, un TCA785, è un partico-
lare circuito integrato prodotto dalla Sie-
mens, che rappresenta il vero e proprio

Ecco tutti gli elementi contenuti nel kit di montaggio del mixer
luci modulare. Oltre ai componenti necessari troviamo
la basetta incisa e forata ed il dissipatore per il triac.

La basetta contenuta
nel kit riporta, sul lato
componenti, la serigrafia con la
posizione di ogni elemento ed il suo
nome. In ogni caso, anche senza
questo aiuto, il montaggio
non comporta grandi difficoltà.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 8


i controllo sincronizzato può condurre soltanto per un angolo pic- colpo. Tramite il trimmer T si stabilisce
di rete, la cui uscita, tra- colissimo (praticamente zero) e la lam- il giusto posizionamento degli impulsi e
3, D4e R8, pilota il triac pada resta spenta. È ovvio che, se perciò questo componente deve essere
n grado di sopportare una all'ingresso applichiamo una tensione opportunamente tarato. La bobina L
ma di 8 A. continua di valore compreso tra lo zero e assieme al condensatore C3 costituisce
il massimo, gli impulsi di uscita si pre- un circuito per limitare il propagarsi dei
sentano a metà delle semionde, facendo disturbi che si vengono a creare durante
IL CIRCUITO condurre il triac soltanto per la metà di il taglio delle semionde. Ali' alimenta-
ogni semionda, per cui la lampada si zione del circuito provvede un apposito
La tensione di rete, tramite R7, viene accende soltanto a metà della sua poten- dispositivo che presenteremo nel prossi-
applicata al piedino 5 per la dovuta sin- ziale intensità luminosa. Abbiamo perciò mo fascicolo della rivista e che può ali-
cronizzazione e i diodi DI e D2 (posti in visto che a valori di tensione di pilotag- mentare fino a 5 moduli mixer. Una
antiparallelo tra loro) hanno lo scopo di gio diversi corrispondono valori di lumi- volta che il sistema è stato montato va
limitarla a 0,7 V. Questo particolare cir- nosità diversi. Il circuito integrato IC1, maneggiato con una certa attenzione
cuito integrato deve essere pilotato al MC1458, col condensatore C2 provvede poiché si trova sotto tensione di rete.
suo ingresso (piedino 11) da una tensio- a generare la tensione continua di pilo- Riassumiamo brevemente le funzioni di
ne continua, dalla quale dipendono gli taggio in modo lineare e dipendente dal ogni pulsante per poter così manovrare il
impulsi di uscita e quindi l'angolo di tempo di azionamento dei pulsanti. >)»

conduzione del triac. Quando la tensione Il tempo di salita per la massima lumino-
di ingresso è circa zero, gli impulsi pre- sità dipende dalla costante di tempo for-
senti ali' uscita si trovano immediata- mata da C2-R 1, quello di discesa per lo
mente dopo il passaggio per lo zero della spegnimento è dovuto alla costante di
tensione di rete e perciò, il triac, si trova tempo C2-R3. La seconda sezione di
in conduzione per la quasi totalità delle ICI funge soltanto da stadio separatore.
semionde, facendo così accendere la Tramite il pulsante P3, l'ingresso di IC2
lampada alla sua massima intensità può essere portato in ogni momento a
luminosa. Viceversa, quando la tensione zero, facendo così accendere di colpo la
di ingresso è massima, gli impulsi di lampada. Azionando il pulsante P4,
uscita vengono a trovarsi immediata- viene portato a massa il piedino 6, non
mente prima del passaggio per lo zero vengono più generati impulsi di pilotag-
della tensione di rete, cosicché il triac gio per il triac e la lampada si spegne di

1: facciamo attenzione
nel montaggio dei componenti
polarizzati.

2 ecco il mixer collegato in entrata


con l'alimentatore dedicato
ed in uscita con un potente faretto
colo-rato da 100 W. Questa
è anche la configurazione per
eseguire la taratura del trimmer T.
220V

15V

R6 13 16

[]+
IC2 14

C1
15
Il
[
!
C5

P4

-I
o

Schema elettrico del mixer luci modulare. Il triac ?, che pilota


la lampada, può sopportare fino a 8 A.

Il circuito stampato è qui visto


dal lato rame nelle sue dimensioni
reali. La realizzazione, vista
I 4 micropulsanti hanno la presenza di due integrati,
il senso di montaggio richiede una grande precisione.
Per ordinare
basetta e componenti
obbligato e quindi non
creano alcun problema.
Va sottolineato che
l'adozione di pulsanti

codice 1EP596 anziché di potenziometri,
evita i classici problemi
vedere a pag. 35 Se legati all'usura delle parti
striscianti in questi
• i

componenti.

0 E
o pi

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 1 O



j os MIXER
%3 dispositivo con la massima disinvoltura. LA TARATURA
Tenendo premuto Pl la luminosità della
lampada sale da zero al massimo. Per la taratura del trimmer T bisogna
Rilasciandolo, la luminosità resta quella prima di tutto collegare all'uscita del
che era in quel momento. dispositivo una lampada da almeno 100
03
Tenendo premuto P2 la luminosità della W ed alimentare il circuito con l'apposi-
lampada scende dal massimo a zero. to alimentatore. Occorre poi ruotare T
R8 Rilasciandolo, la luminosità resta quella completamente in senso orario (minima
che era in quel momento. resistenza) e tenere premuto il pulsante
04 Premendo P3 la lampada si accende di P2 per almeno 20 secondi. Ruotiamo
colpo alla massima luminosità. Rila- infine T in senso orario fino a che la
sciandolo, la luminosità torna a quella lampada si spegne ma ai suoi capi ci sia
che era prima che il pulsante venisse ancora una tensione di circa 5-10 V.
premuto. Questo mixer può comandare una o più
Premendo P4 la lampada si spegne di lampade con potenza complessiva di ben
colpo. Rilasciandolo, la luminosità torna 1000 W. Ogni circuito rappresenta un
a quella che era prima che il pulsante modulo, quindi per ottenere un mixer a 3
venisse premuto. vie (per esempio) servono 3 moduli.

COMPONENTI
R1 = R2 = 15kO C4 = 47.000 pF • 100 V
R3 = 2,7 kO (policarbonato)
Piano di montaggio del mixer luci R4 = 2,2kO C5 = 100.000 pF (ceramico)
modulare. L'alimentazione R5 = 100 2 C6 = 150 pF (ceramico)
del circuito si ottiene con R6 = 10kO IC1 = MC 1458 (con zoccolo a 8 pin)
un apposito alimentatore che R7 = 220 k2 IC2 = TCA 785 (con zoccolo
presenteremo il prossimo mese. R8 = 150 2 a16pin)
T = trimmer 100 kO Q = triac 8 A- 400 V
Ci = 10F25 V{elettrolitico) D1 = D2 = D3 = D4 = 1N4148
C2= 470F.63 V (elettrolitico) L = bobina 65 H
c3= 100.000 pF • 630 V P1 = P2 = P3 = P4 =
(policarbonato) micropulsanti

La bobina L, assieme al condensatore C3, costituisce un circuito di filtro


in grado di limitare il propagarsi dei disturbi che si vengono a creare
durante il taglio delle semionde.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag 11


Elen,o Rivenditori
PIEMONTE TRENTINO ALTO ADIGE ABRUZZI
lJ...:_.\ 1Clril fAZIO' R. - so :1Jft1m1l111. l2' Tr;r,I 0173M,r r 257. BOLZANO RADIOMARKET omini S16 Te!@47/973333 El. TE.COMP. V lljl a Crcee.2'54 r,r.0871 t:t.:..;.G.'5
.u_;ss_.U:Ofi.tl C.t p_ H. .Pontida.4 Tel0131/ 444023 ROVERETO {TNJ e.E.A. El. V.I.e V11to11,.t 1 T,eJ,04E,,1,435i1.; VASTO (CHJ EL.ATTURID IJJii M.dllll'Asllo.82 fi:t,1.~81J. l67J,,;
ALESSANDRIA O0CINO G.. /a CAIbnt0 18 7el0131/345061 TRENTO F.E.T. V111 'ed+124 Te! 0461/925662
IP SANO /I0] EIA BETA Va V3dellatomre.99 Tel a, 1/9677061 MOLISE
.I.Sii OIGITEL Vii ',I Pranoono 16•18 1".01' 11532 181
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CAIAZZO Va 24 MM24q0,151
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I 0RGMAN NO) 8IN4 G. Va A0na.'' 1»i032282233 BASSANO {VI) TIMAR EL. V.le D.,n2! lei 84241503664
!1Ht-lU)"SES1A t1JC) MARGHERITA G. V AgQOn41, 14 Tet0,63/22'657 BELLUNO
LEGNAGO [VA)
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«AIJ flOI EL. A.A, v,a
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SOVIZZO (VI) O.T.L.TEL. V R1-sorg1menlo.5S
1l 0444/699219
rn Q.l4-lf5.51031
CAPRI (NA)
CAPUA (CE)
OE ROSA A. Va_estrien 3-5 Tè!.081 '8377374
G.T, El. V11 Rw.Vol1umo.81lO r,10823,963459
COLGNO (IO) CEARI s& Fanti 18 I@1'4!7965
COSSAlO IVCJ R.T.R. V!a M111111 LJD<,1t 5.3 Tol.OJ~,91?648 ROVIGO RADIO F.ROO. \} lfl 3 M:itr11rl 69 lt/ 0L'l25/3'J780 CAST.0,STA.(NA) C.B. VI• Eorop, 86 TeT.081187JB793
CUNEO GABER V-.;;. 28 Aprii, 19 lol.01 /11698829 VERONA G. BIANCHI v,, A Sali, I □
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IVRE~ <101 EL.VERGANO Pu, ?,oton, 18 lol.0125."601016 VERONA TRIAC VC.;.s, Ospitai Ve:i;i:t,10,.aa Ye! OOIB03 lfì21 NAPOLI] ER.ABBATE Via S Cosmo 119/6 liti 08 li284596
l!IONCALIERI [TO) G.M.GAILLONE Pm '"ll;Là,O T ... 011'6•08363 VICENZA □
A. .E.S. C.stJ P;Jdo'lf! 1'fo Tol.Q4d4r50.J178 NAPOLI TEL.PIRO V1,11 Mon!eOhye~o.67 hl 081/5-52<174.3
MDND0.VI' (CN) FIENO V. V!:) Gheib111'111.i.I tu 017-i 4031!;
1 POl,IIGL.O'A.(NA) L'ELETTA. Vii !,lmìm 1, iel.OB1,·8036B06
NOVARA JO ELECTR. V,a 0!01113 1ol.03?"4616il SALERNO COMPUMARKET \/ XX Se<i.56 lii 089,·724525
NOVI L. (Al) El.CA.MA. ,,,, Gran',ci.23 1,1 01'31743687 LIGH.A»O S.{UD) VHF RADIO TV VI, l\,JI" 9 r,,
0431/1062e SALERNO
TOME ANN.(NAJ
GALV.BION.COMP. V M11ut1.131Tel 08~1338568
TUFANO P.zza Cesaro 49 lei.081/6613971
ORBASSANO (TO) C.E.8. \ilB Nì,o Bi,,o,20 T,i.01 I 1901 l 3.13 UDINE R.T.SISTEM UD. V.O.a Vlnt::176 Tel.0432/541549
OV~OA !AL) ELETTRO HOUSE \/14 Bwm 10 hl0143Ul6i2l1
PINEROLO (TO) C.El.PINER. C.,o Poroora10,1B1•1 012!1J74166

AOD I O'A. (CN) EL.GIORDANO 'ili.il M'Liiillr'H~o.:!.' 1<Jl.0ì13Uì)5,DS:5,
90LOGHA RAOIOAICAMBI ,,,. l'ago,11 hl OSl'ì!ifD•• PUGLIA
SALASSA (TO) MACRI Va 4 @ambre.9 tal.0!24/3630 BARlflTA (BA) -OLIVETO A. Via Ban:reun 1/e Te! 0683/573575
SANTHIA' (VC) T.B.M. v ..uram"' 38·40 Tol.01611921138
BOLOGNA
CASALECCH.(BO)
RAOIOAICAMBI Vdo Piombo 4 lo' 0511307850
AROUINI El. V Porr«IOM 16112 hl 05 i.'S732B3 CASARANO (LE) o.s. ELETTA. c.,o da Pione Tol.081.J 501230
TORINO C.A.R.T.E.R. Via lt•11i.G<iA Tol 01 1 4553200 CORATO (BA) C.E.CA.M. V le Cadorna 32tA le 080$721452
CASTELN.M,(RE) BELLOCCHI P.m GrammJGlf lol 0522/612206
TORINO C.E.P. El. Via Monlslco11e 71 Te1.o· 11323f03 RACAL'E (LE) EL.SUO Va $.M3rin83 Te 0833,551051
e,, CENTO (FE) EL.ZETABI Risdrgmerto 20A 7+ 051/6835510
TORINO OIRI El. C.so C,s>lt 48 F 101 0'1 !l9S:HO
FAENZA (RA) TECNOELETTR. 1/j;t Se-llJ,9ta hl 054'6i62'2J53
TARANTO u
EL.CO.M.EL. Via ~oscaic,97 Te 0994709322
TORINO GAMMA El. VI.a Po1•e.nlo.2i Te! o· I 385')103
FERRARA EOI ELET. Pie Petra 1820 Hl 0532/248173
TARANTO C.E.M. Viale- ll,g!.lrfo 9\IC Te..099736944
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MAZARA O.V.(TP) MARINO M C soA.Dlii B2 1et 0923/943709
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NEWTRONIC l)là Bom 17 ftl.0185127355' PISA ELECTR.JUNIOR V.C Molli. 32 lol 0501560295 PALERMO El.AGRO' Via Agng .. to.161f 1el 091/6254300
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COMO R.T.V. EL. Vi,; C,n.lll.2.'-l l1: QlP!Qi-li:!9 MACERATA GEN.RIC.~L. V'" SpalaJO 108 Tel 0733/31740
CREMA (CA) R.C.E. Vie o, G"po,t.22126 10! 03/31202866 S.BENEO.TR.{APJ CAPRET Va L Man94.86.90 1l.0735.584995
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LUINO (VAI EL.CENTER V11 Contolo"1011, 1,10332;sJ,059
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alimentandolo et ava tensione m usta per t ternpe prestabuhto,
topo la tesso terp la tenone appanna ruovamonte per cando la quantità di energia applicata. La
terpo stabedito e rosi via un dsoositvo del genere trova
nnureevo# appicazom. per temporizzare SIRENE ±i ANTFUR- potenza mass1rn~1 del canea non deve sup,erare
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ALIMENTAZIONE 12Vcc ALIMENTAZIONE 220 Vca
CORRENTE MAX USCITA 1 OA CARICO MASSIMO 4000 W
R RS 362 -L. 44.000 REGOLAZIONE GRADUALE SENZA ISTERESI

ALIMENTATORE 9 V 0,5 A CHIAVE ELETTRONICA UNIVERS.


E" un particolare circuito che la eccitare un micro rei@
PER PICCOLI TRASMETTITORI quardo nell'apposta prosa vene inserto lo pnofta n
E' stato appositamente studiato per alimentare aota,;mme.01,viam0n10 offintorno d'I Questo v, l;i lJf\
p1cco!i lra::imettitori funzionanti a 9 Vcc.La sua particotare componente che vien riconosciuto dal
tensione di uscita è molto stabiliz.zata e alcuni circuito elettronico. Nessun altro componente pub} tate
hltri impediscono al segnale R.F. del trasmetti· eccitare il mcro relà I rns:positivo a pro1eco cormo fu
inversioni ti poiarta don tensione a almen!azione e
tare di entrare nell'alimentatore stesso causando pu.6 assero 1nstallù!O Il' ca&a o m auto.l suoi impieg
modulazioni Indesiderate.La corrente massima 60fl 0 j;i,iJ ll,ca m ecn lll llll[Tll lall PLlb t?Sse, ffi iJii..JtO C(ìiTtfì
e,ogabile è di 0.5 A chave e t s.n\JiUt'l!. come chm,..c etl!::J:nnok1 alra llrrac1
1e1e101ì1ce, in auto ecc. ec-c.
ALIMENTAZIONE 220 Vca
CORRENTE MASSIMA 0,5 A ALIMENTAZIONE 12 Vcc
RS 363- L. 43.000STABILIZZAZIONE CON !.C. E FILTRI R.F.
RS 364
TERMOSTATO DI PREC. PE:R LIQUIDI
G'ate ad on p2artucoiare circuito integrato può cssere

= ": % .7%
taronte alto suuo sollOo 8 percio NON' la uso d1 relt. éd Il
pilotaggio de! riscaldatore avviene tramite un tiac Con la
T@golazone di un a7p00sito trimmet si stabilisce a quale
temperatura deve essere mantenuto il liquido. La garra di

.. ..,
r-agol8.l1one è cornp.-05a 1r.-! 12~c e 37°C.II Kli -e- conii,reto
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Ogni dìspositivo è costruito in un elegante contenitore di a.b.s. che può essere posizionato
,n tre differenti modi: appoggiato su di un piano con uscita ultrasuoni in avanti o con
rdiJ'lazJone verso l'alto oppure appeso alla parete con proiezione obliqua verso il basso
dl!lgi ultrasuoni.
Gn2lle ala loro eleganza e alla loro anonimità sono molto adatti ad essere installati in tutti
ambì.enti frequentati da persone: negozi, alberghi e ristoranti, supermercati,
abtazioni dfci ecc.
lii parbe()lare circuito elettronico ed al trasduttore impiegato, l'intensità degli ultrasuoni emessi
i met elevata e la loro lrequenza è sintonizzata per la massima efficienza.
Il._ lilrl--.i:ti direttamente dalla tensione di rete a 220 V ed il loro consumo è molto basso (circa
ah lmpfegaii ed il tipo di costruzione permettono a questi dispositivi di poter essere
cannnuauvo. Le massime dimensioni di ingombro sono 120 X 115 X 105 mm .

(LED ROSSO) L. 95.000


ZARE A ULTRASUONI (LED VERDE) L. 95.000
I A ULTRASUONI (LED GIALLO) L. 95.000
CONTROLLO

Nato per attivare un qualsiasi tipo di intervento


a seguito di variazioni della luminosità ambientale,
può anche essere adattato a numerose altre esigenze a
piacere. Per l'alimentazione occorrono 12 V stabilizzati.

Un'interessante applicazione
del fotocomando potrebbe
essere quella di far accendere
lo stereo non appena si
accende la luce in una stanza.
CARICO

RETE
+
ALIMENTATORE
Al-'
COMANDO RE[_}
I
12 V

Schema a blocchi del telefotocomando


nella sua costituzione complessiva;
l'alimentatore da rete nonè previsto
nella nostra realizzazione.

stenza così ampio, si può capire come il


fotoresistore rappresenti un componente
ricco di notevoli possibilità d'impiego: e
questa ne è una dimostrazione evidente.
Il circuito, già
Ad FR deve seguire un circuito in grado
di per sé molto
di attivare opportunamente un relé a sua
semplice, contiene
volta in grado di inserire il carico che
componenti non troppo
costituisce l'elemento d'intervento; si
ravvicinati tra loro tratta di un circuito logico, ovvero digi-
cosicché il montaggio tale, la cui costituzione è fondata su ele-
è alla portata di tutti. menti base della moderna elettronica.
Prima di affrontare lo schema elettrico
complessivo, vediamo una breve panora-

U n telecomando di tipo ottico basa il


suo funzionamento su due elementi
circuitali ben precisi: il sensore ottico,
variare la propria resistenza interna al
variare della luce che lo colpisce.
Esso infatti al buio assume valori resisti-
mica dei suddetti elementi base che
vanno a costituire l'impostazione circui-
tale da noi adottata.
che è un po' il cuore di qualsiasi disposi- vi piuttosto elevati, che spesso superano
tivo di questo tipo, ed un circuito "logi- (e anche di molto) il milione di 2 (o
co", che costituisce l'attuatore di quan- MQ), comportandosi quindi come un IL CIRCUITO DIGITALE
to ... il cuore gli comanda: il circuito che isolante; via via che aumenta la lumino-
andiamo a proporre non fa certo eccezio- sità ambiente (comunque, la luce che lo Il dispositivo di attuazione adottato per
ne alla regola. Nello schema a blocchi colpisce), il fotoresistore diviene sempre telecomandare il relé di servizio assume
qui riportato per fornire una prima idea meno isolante e più conduttore, sino a importanza di gran lunga superiore a
sulla costituzione di massima del circui- raggiungere, sotto una luce intensa, quella del fotoresistore, del quale è com-
to da noi adottato, il cosiddetto cuore è valori di poche centinaia di 2, se non prensibilmente ben più complesso.
costituito da FR, un fotoresistore il cui addirittura, di qualche decina di 2. Ne è parte fondamentale un circuito
comportamento classico consiste nel Con un campo di variazione della resi- ))

ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996 - Pag. 15


--·--·--·--·-- -- --·- --·--·--·--·-·--·-

RS
+
Dl
DZ Cl c2
RL
Il Il
2 I3 I I4
R2 R6
12 0
IC1
[uç$ 1 ile

Il 7/
R3
b/(l,-R1 Il s1

1. _
·-·--·---·--- - ·--·--·--·--··
Schema elettrico del vero e proprio circuito di commutazione
a comando ottico. I componenti compresi nella linea
tratteggiata sono quelli montati sulla basetta stampata.

COMPONENTI 'Per ordinare


digitale di tipo SN 7473, integrato, che
contiene due flip-flop del tipo "J-K
R1 = 470 kQ (trimmer lineare) master-slave", di cui esaminiamo breve-
R2= 1 kO
R3 = R5 = 330 Q
basetta e componenti mente comportamento e significati.
Ricordiamo intanto che col termine flip-
R4 = 4700 0
RG = 1 kO
codice 2EP596 flop (ovvero, per meglio intenderci, mul-
tivibratore bistabile) s'intende un dispo-
C1= 47 F-16 V (elettrolitico)
C2 = O, 1 1,1F (ceramico)
vedere a pag. 35 y
sitivo commutatore in grado di memo-
rizzare dei messaggi (o meglio dei livel-
Cc3= 100 F- 16 V (elettrolitico) li) provenienti dall'esterno, che possono
FR = fotoresistore essere annullati, o cancellati, solamente
DZ = Zener 5,1 V • 1 W da altri messaggi (o livelli), pur essi pro-
IC1 = 7473 D1 = 1N4004 venienti dall'esterno ed applicatigli in un
TR1 = BC107 RL = FEME MZP tempo successivo.
TR2 = 2N1711 Vcc = 12 V Occorre comunque tenere presente che il
mantenimento della condizione d'uscita
non dipende da quello della condizione
in entrata, come avviene per tutti i cir-
cuiti logici di tipo AND, OR e derivati.
Esistono, allo stato attuale della tecnica,
alcuni tipi di flip-flop che si differenzia-
no tra loro sostanzialmente per la diversa
possibilità di comandare lo stato, o livel-
lo d'uscita del dispositivo. Ad esempio,
nella citata versione "J-K master-slave"
esistono tre ingressi: il primo denomina-

ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996- Pag. 16


o a

E- q
FOTOCOMANDO MILLEUSI

___ r=°
t . Go
Vcc
+
C3 L- e
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni reali. La realizzazione richiede
una certa precisione, soprattutto in corrispondenza
dell'integrato.

espressione che può essere tradotta lette- In altre parole, e tanto per fare un sem-
ralmente come "padrone-schiavo", esso plice esempio, se con una lampada
si riferisce in effetti a due flip-flop di inviamo luce ad FR, il circuito si eccita;
tipo J-K interconnessi in modo da for- interrompendo la luce non succede nien-
mare un flip-flop unico: è appunto tale te: occorre fornire un altro impulso lumi-
interconnessione che conferisce al flip- noso per far nuovamente commutare il
li=rs3}E ll flop in esame delle doti particolari di circuito.
immunità alle commutazioni spurie pro- Esaminiamo ancora alcuni particolari
dotte da eventuali impulsi di clock, indi- circuitali, cominciando dal commutatore
4 pendentemente da durata e frequenza. S l il quale permette di selezionare
Ecco così spiegato il motivo per cui la l'uscita utile dall'integrato fra la Q e Q;
tecnica di interconnessione denominata per applicazioni diverse da quella qui
master-slave è quella adottata sostanzial- portata ad esempio, il lettore può ottene-
mente in tutti i flip-flop più comuni a re delle prestazioni diverse a seconda
circuito integrato. della scelta, ma in questo caso non c'è
L'esposizione teorica sulla quale ci alcuna differenza pratica.
siamo sin qui dilungati permette ora di Il trimmer R 1 non è altro che un control-
to J, il secondo K ed il terzo CK (ovvero comprendere meglio il principio di fun- lo di sensibilità per dosare l'intervento di
clock). zionamento del fotocomando da noi rea- FR; il gruppo R5-DZ-CI-C2 serve a sta-
In questo tipo di flip-flop la commuta- lizzato. bilizzare sia la tensione di alimentazione
zione dello stato d'uscita Q può avvenire di ICI e TR 1 che, in particolare, quella
soltanto durante la transizione del clock di FR, allo scopo evidente di mantenere
in base alle relazioni esistenti fra i livelli COME FUNZIONA IL CIRCUITO la miglior costanza di intervento.
degli ingressi; nella "finestra" qui ripor- Il classico diodo in parallelo alla bobina
tata relativamente alle caratteristiche tec- Prendiamo ora in esame lo schema elet- del relé ne smorza le sovratensioni
niche di questo dispositivo sono appunto trico vero e proprio nella sua completez- all'atto della commutazione. L'alimenta-
espresse tali relazioni nel caso della tran- za. Ali 'inizio del ciclo, indipendente- zione può essere ottenuta o da una batte-
sizione dal livello O al livello 1 (indicata mente dal fatto che FR sia al buio o ben ria a 12 V oppure con un piccolo alimen-
con la freccetta rivolta all'insù); non si illuminato, l'uscita Q di IC 1 e a livello tatore da rete (anch'esso a 12 V circa).
ottiene invece alcuna variazione quando O, pertanto il relé non può che essere A questo punto, essendo stata chiarita
il clock passa dal livello 1 al livello O diseccitato. Basta però che FR sia sog- l'impostazione complessiva del nostro
(freccetta rivolta ali 'ingiù). getto ad una variazione luminosa di circuito, ron resta che passare alla sua
In talune (altre) versioni di flip-flop J-K qualsiasi tipo perché le variazioni di cor- realizzazione.
esistono altri due ingressi, contrassegnati rente provocate dalla fotoresistenza ven-
con le denominazioni "clear" e "preset"; gano amplificate da TRl in modo da
essi funzionano in modo asincrono averne a disposizione un'onda fonda- SEMPLICE BASETTA
rispetto al clock, ossia non dipendono mentalmente quadra, la quale va a costi-
dalla presenza o meno di impulsi di tuire il segnale di clock del flip-flop. Lo schema elettrico sin qui studiato
clock e consentono di portare l'uscita Scatta così la commutazione nell'inte- trova la sua pratica attuazione in una
rispettivamente a O (clear) o ad 1 (pre- grato ICI, e Q diventa di livello 1; non è basetta a circuito stampato che consente
set), con priorità esecutiva nei confronti però lo stato di luce o buio a comandare di ottenere la miglior facilità di montag-
delle entrate J e K. Per quanto riguarda il il circuito, bensì la transizione da uno gio e di risultato. Si inizia il lavoro siste-
significato del termine "master-slave", stato ali' altro. >»

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996-Pag 17


FOTOCO NDO
MILLEUSI
Esponendo il fotoresistore
ad una qualsiasi fonte luminosa
e regolando il trimmer possiamo
tarare la soglia d'intervento del relé
in funzione dell'uso specifico
che intendiamo fare del circuito.

mando i vari resistori, dopo averne con- dal dentino che ne sporge, e che contras- A questo punto, non resta che inserire
trollato con cura la rispondenza del codi- segna il terminale di emitter. IC 1 nell'apposito zoccolo, avendo cura
ce colori; seguono i diodi, rispettando la di posizionare l'incavo circolare presen-
posizione che deve assumere la fascetta te su uno dei lati corti (e che contrasse-
in colore che contrassegna il terminale di VERIFICA E COLLAUDO gna il terminale 1) verso R5; FR può
catodo. Si procede poi a] montaggio dei essere provvisoriamente fissata ai termi-
condensatori; due di essi sono di tipo Si montano poi lo zoccolo per ICI ed il nali presenti sulla basetta, dopodiché il
elettrolitico, quindi se ne deve rigorosa- trimmer Rl, nonché alcuni terminali ad circuito può essere verificato e collauda-
mente rispettare la polarità contrassegna- occhiello per ancorarvi i cavetti del to, per poi inserirlo o nell 'apparecchiatu-
ta sul corpo. Per quanto riguarda i due cablaggio esterno. Il relé ha posizione ra che si deve comandare oppure in un
transistor, che sono ambedue a conteni- obbligatoria di inserzione poiché i suoi 5 adatto contenitore in plastica. Non resta
tore metallico, il riferimento per posizio- piedini sono asimmetrici e quindi non ora che scatenare la fantasia per le sva-
namne correttamente i reofori è costituito presenta problema alcuno. riate applicazioni possibili.

L'INTEGRATO 7473
Stato precedente li "73" è un doppio flip-flop. con singole entrate IK. clock e reset, e
dell'uscita +/scs Uscita Q si triggera con impulsi positivi. L'informazione JK viene caricata nel
-- "master" mentre il dock è alto e trasferita allo "slave" nella transi-
() o o t
O } Nessuna
() ()
a,
I variazione zione del dock da alto a basso. Le caratteristiche. elettriche di massi-
ma sono le seguenti: la corrente di alimentazione è di 40 mA max, la
() I .I I o + l } Set frequenza di dock è di 5 MHz max. La tabella della verità, ovvero
I I -
1 1 O i delle relazioni entrata-uscita, è riportata qui a lato.
o 1
0
o
1
I l °i o }
o Reset Nelle figure allegate. oltre alla zoccolatura completa, è riportato an-
che lo schema a blocchi della costituzione interna di una delle due
o I I f I I } lr1vcrsiQne sezioni presemi nel/' I C ed, in particolare. quella usata nel dispositi-
o di stato
-- ~ì vo da noi realizzato.

-
10 lQ -Vcc 22

1
·Vcc

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 18


SE PRESENTI QUESTO
COUPON ALLE CASSE AVRAI
UNO SCONTO SUL
BIOLIETIO D'INGRESSO DI:
$. 2.000 ...a
RISPARMIARE

SALVA LAMPADE
E FARETTI ALOGENI
Un circuito che, sistemato tra rete luce ed utilizzatore,
rende graduale l'applicazione della corrente quando
si chiude l'interruttore. Ciò evita nelle lampade alogene
e ad incandescenza lo shock d'accensione che a volte
le fa fulminare.

J I
Il circuito ha dim ensioni ridotte
ed è estrem am ente sem plice da montare.
Occorre invece realizzare con molta cura
il circuito stam pato, irro bustendo
con stagno colato le piste più grosse,
quelle interessate dalla tensione di re te.

Ecco lo schema di montaggio del nostro circuito


in com binazione con lam pade alogene a bassa tensione.

L, impianto elettrico domestico viene


concepito non solo dall'elettricista
di fiducia ma anche da arredatori e archi-
tetti. Esso, di conseguenza sarà particolar-
mente curato, con soluzioni moderne e
razionali ma, ahimé, saranno pressoché
TRASFORMATORE
n
bandite le normali lampadine, troppo
goffe, poco eleganti e non di moda. Alo-
gene dalle stranissime fogge e faretti
dicroici sono invece utilizzati in quantità;
queste fonti di luce, anche molto efficien-
ti, si fulminano con estrema facilità.
Il costo di queste lampadine supera molto
spesso la decina di migliaia di lire: perché,
quindi, non realizzare un circuito che ne
prolunghi la durata? Innanzitutto le lam-
padine del tipo a filamento si bruciano, o
per meglio dire fulminano il filamento
interno, se sono soggette a vibrazioni, caso
piuttosto raro in casa, oppure per shock
termico: all'accensione il filamento è fred-
do; non appena si preme l'interruttore que- Il circuito si applica solo a lampade a fila- che il forte assorbimento richiesto per lo
sto viene alimentato e si riscalda fornendo mento, di ogni tipo, a tensione di rete, spunto in partenza faccia intervenire
luce. li veloce cambiamento di temperatu- non a quelle alogene con variatore elet- l'interruttore magnetotermico posto a
ra determina nel sottile filo metallico un tronico o variatore di luminosità. protezione dell'impianto.
fortissimo shock che talvolta provoca Il circuito elettronico di protezione lo si
l'interruzione dello stesso. li circuito pro- colloca presso la lampada o vicino al tra-
posto rende graduale l'applicazione della sformatore (di tipo tradizionale), connes- RESISTENZA LIMITATRICE
corrente durante l'accensione. Dalle stati- so sul primario a 220 V. Oltre a prevenire
stiche è noto che con dispositivi simili a bruciature di filamenti nelle lampadine, Il circuito da noi proposto, non appena
questi si ottiene l'allungamento della vita questo semplice moduletto elettronico connesso alla rete ed alla lampada, ali-
media della lampada di oltre il 30%. evita, con carichi resistivi di alta potenza, »»
ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996- Pag. 21
c2 02 TR1

Il DM t %3 Il Il $ R3

k k
.. ..%
01
~

T ctT Jr l:+ 11 1 /;all-

T., ~
TRIAC1

V)

RETE
r
li)
Schema elettrico del circuito salvalampade. L'intero
montaggio prevede solo 11 componenti.

1: il circuito stampato è qui visto


nelle sue dimensioni reali.
1
2: C3, come C1 , è un condensatore
elettrolitico: prima di montarlo
occorre controllarne il senso di
inserimento nel piano di montaggio.

Per ordinare ì
basetta e componenti
codice 3EP596
vedere a pag. 35

TR1' R1 .

R3

(w R2 ~

C3 C1'--~
Piano di montaggio del circuito VI VI

salvalampade. 220V
ELEHRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 22
SALVA LAMPADE
E FARETTI ALOGENI
menta quest'ultima attraverso R3, da 100
Ohm; in questo modo, ali' accensione,
non è fornita alla lampada tutta la corren-
te disponibile ma solo quella limitata dal
suddetto resistore. Ciò diminuisce di
molto lo shock d'accensione per il fila-
mento che resterà incolume per un tempo
maggiore. Dopo circa 2 secondi intervie-
ne l'inseritore a triac che bypassa la resi- SMD 5000
stenza R3, fornendo massima energia alla
lampadina. Il triac interruttore di rete è in SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
parallelo alla resistenza, entrambi sono in
serie al carico. Il circuito di inserimento Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
ritardato è alimentato a 5,6 V (corrente saldatore ad aria calda ELTO.
continua), ottenuti limitando la tensione La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
di rete mediante un limitatore a reattanza alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
(con resistore e condensatore di serie), resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
raddrizzandola con Dl, D2 e stabilizzan- dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
dola con Cl, DZl. Il circuito di ritardo componenti guasti dal circuito stampato).
vero e proprio sfrutta un transistor come Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50C a 400-C
interruttore, che tramite R4 pilota il gate - Portata max aria regolabile: 9 1/min.
del triac interruttore. Non appena alimen- - Alimentazione: 220 Volt
tato, il circuito vede C3 scarico, TRl non
in conduzione e il triac a riposo. Solo R3 ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
è attraversata da corrente utile al carico.
Dopo circa 2 secondi C3 è carico, TR 1 La stazione di saldatura EI.TO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
conduce ed il triac cortocircuita R3. del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
SEMPLICE MONTAGGIO saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta [interrutore in
posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
Ora la lampada collegata opera alla mas- posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
sima potenza. Il resistore R3 dissipa +/- 1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp-
parecchia potenza, specie se il carico è Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
notevole, ma essendo il tempo di inser- -Temperatura regolabile : da 507C a 400C
zione molto breve un resistore da 527 W - Alimentazione : 220 Volt
è più che sufficiente. La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
Addirittura, nel prototipo, per motivi di
spazio è stato montato un resistore di soli
4 W senza inconvenienti.

COMPONENTI
R1 = 330 2- 1/2 W
R2 = 15k2- 1/2 W
R3= 1002-537 W
R4 = 472-1/2W
C1 = 220 F. 10 V (elettrolitico)
C2 = 680 nF • 250 V
C3 = 22 F- 10 V {elettrolitico)
D1 = D2= 1N4007
DZ1 = Zener 5,6 V • 1 W
TR1 = BC 337
TRIAC = TIC 206A
1 morsettiera per c.s. a 3 posti e%%7
Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
'A LAMPADE
E FARETII ALOGENI
Anche per questo circuito, come di con-
suetudine, è stato approntato uno specifico
circuito stampato da realizzare con la soli-
ta cura, sia fotoincidendo che disegnando
direttamente le tracce sul rame con
l'apposita penna a vernice, ricordando di
tenere le piste distanti tra loro e che quelle
interessate da alte correnti devono essere
ben spesse o, ancor meglio, ingrossate con
deposito di stagno superficiale; ricordia-
mo anche di inserire correttamente tutti i
componenti polarizzati prevedendo inoltre
connessioni con morsetti rapidi a vite.
I cavi
Il circuito va posto all'interno di un conte-
di collegamento
nitore plastico da cui rimangano accessi-
con la rete e con
bili solo i morsetti di connessione. Ancora
le lampade fanno
meglio è colare all'interno della scatoletta
capo ad una della resina epossidica per elettronica
morsettiera ricordando, però, che inglobando il cir-
da circuito stampato cuito e i componenti, la dissipazione di
le cui viti devono questi aumenta di circa il 30% rispetto al
essere ben serrate. montaggio in aria libera.
Lo schema
di collegamento INSTALLAZIONE E COLLAUDO
del nostro circuito
con una lampadina Sono previste due possibili installazioni:
od una lampada la prima alimenta una lampada alogena
alogena funzionante con filamento a 220 V, la seconda ali-
a 220 Vè menta un faretto concentrato a 12 V cc.
semplicissimo. La differenza sta solo, nel secondo caso,
nell'inserimento nell'impianto del trasfor-
matore di rete. Come già accennato il cir-
cuito di protezione non è utilizzabile in
presenza di trasformatori elettronici a
Il transistor TR1 commutazione per alogene, variatori par-
va montato con la zializzatori di rete, lampade fluorescenti
faccia piatta rivolta ed in particolar modo quelle con reattore
verso l'esterno elettronico, salvo lampade a gas miscelate
della basetta. con filamento di riscaldamento e ballast
resistivo. TI circuito è ottimizzato per cari-
chi resistivi o al limite trasformatori ma
non per carichi induttivi come motori o
capacitivi. Realizziamo tutte le connes-
sioni esterne quindi inseriamo la lampada
e diamo tensione. Se saremo ben accorti,
noteremo che la lampada, appena accesa,
genera meno luce, poi, dopo poco brilla
di più. Il emico massimo ammesso è 500
W o maggiore sostituendo il triac con
tipo più potente e variando R3 da 100 Q -
5wa472- 10W.Un circuito di questo
tipo è molto utile anche per proteggere
lampade di proiettori dia o cinematografi-
ci, illuminatori per discoteca o teatro.
Si raccomanda massima prudenza nel
maneggiare questo tipo di circuito che
essendo alimentato direttamente a 220 V
può essere molto pericoloso.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 24


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LE BATTERIE
INTELLIGENTI
IL,LIETI,I I l te_lefono cellulare e il coi:npu_ter por-
tatile sembrano essere il simbolo
dell'efficienza odierna, perché permetto-
tatore a batteria evita tutta la scomodità
di cavi e prolunghe. Ma è proprio nella
velocità di ricarica e nel modo in cui
La durata no di lavorare ovunque ci si trovi ed in avviene la scarica di questi dispositivi
qualunque momento. Questi apparecchi che sta l'origine di tutti i guai, che in ter-
di un accumulatore hanno contribuito molto al boom degli mini pratici significa soprattutto mettere
dipende dalle modalità accumulatori, i quali, per stare al passo mano al portafoglio per ricomprare il
con il ritmo di lavoro dei loro utilizzato- pacchetto batteria, il cui prezzo è
con cui avvengono ri, non devono far perdere troppo tempo tutt'altro che basso.
sia la carica che la scarica. nella fase di carica. Lo stesso discorso
Queste delicate fasi oggi vale anche nel campo hobbistico, dove CAPACITÀ
le videocamere alimentate ad accumula- DI UN ACCUMULATORE
possono essere controllate tori che stanno nel palmo di una mano
anche automaticamente sono diventate le compagne inseparabili Per comprendere il problema occorre
di molte vacanze, o dove il trapano-avvi- partire da qualche definizione. L' accu-
con appositi circuiti
integrati, che nel futuro
saranno incorporati
nelle batterie stesse.
mulatore è un dispositivo che trasforma Questo sofisticato caricabatteria
l'energia prodotta da una reazione chi- per trapani senza filo è in grado
mica, in energia elettrica e che, a diffe- di ricaricare anche i grossi
renza delle normali pile, può essere rica- accumulatori da 12V
ricato. Ogni accumulatore è un insieme in 15 minuti solamente.
di più celle, ciascuna costituita da due Inoltre può ospitare
elementi detti elettrodi, realizzati in indifferentemente
materiale metallico, che sono a contatto batterie da 7,2a12v
con una sostanza chiamata elettrolita. senza alcuna regolazione
Uno degli elettrodi, chiamato anodo, preliminare.
reagisce con l'elettrolita in modo tale da Panasonic.
emettere elettroni se viene collegato ad
un circuito elettrico esterno. L'altro elet-
trodo, chiamato catodo, reagisce invece
in modo da attirare gli elettroni. Il ruolo
di anodo o di catodo dipende da una
grandezza fisica chiamata potenziale
elettrochimico, che dà la misura
dell'attitudine di una sostanza ad attirare
elettroni. Il metallo con potenziale mag-
giore è dunque il catodo, quello a poten-
ziale minore l'anodo. La differenza fra i
due valori di potenziale fornisce la forza
elettromotrice della cella dell'accumula-
tore, misurata in volt. L'insieme delle
celle che formano un accumulatore si
chiama anche batteria: ad esempio le
batterie delle automobili a 12 volt sono
formate da sei celle al piombo e ossido
di piombo in soluzione acida collegate in
serie, ciascuna delle quali fornisce ai
morsetti la tensione di 2 volt. Il parame-
tro fondamentale che definisce le presta-
zioni di qualunque accumulatore è chia-
mato capacità, è pari al prodotto di una
corrente per un tempo e si misura in
ampère x ore (Ah). Per definizione il Schema a blocchi di un sistema di controllo di carica veloce realizzato
prodotto di una corrente per un tempo dà con due circuiti integrati. Al controller giungono i dati provenienti
una carica, quindi il nome capacità in dai sensori di tensione (V), temperatura (T) e corrente (I). Il segnale
realtà sarebbe improprio, in quanto indi- di regolazione della carica è semplicemente costituito dalla corrente
ca il rapporto fra carica e tensione di un di gate di un transistor MOS che agisce come interruttore sul flusso
condensatore o di un conduttore rispetto di corrente che passa nella batteria.
a terra. Dalla capacità si ottiene imm e-
diatamente la durata della carica in fun-
zione della corrente erogata. Ad esempio ------------------------------- APPLICAZIONE
una batteria per auto da 45 Ah, se colle- DI TENSIONE
CONTINUA
gata ad un carico che assorbe 45 mA, si PER LA CARICA
V
scaricherà in 1000 ore, mentre la stessa, MUL TIPLEXER FILTRO
collegata ad un carico da 90 mA, si sca-
richerà in 500 ore.
r
LI
....J
--- BATTERIA

....J
LA VELOCITÀ DI CARICA o CONVERTITORE SENSORE
r T
b A/D DI
z TEMPERATURA
Una batteria viene ricaricata applicando o
O
tensione agli elettrodi in modo tale che INTERRUTTORE
(TRANSISTOR MOS)
la corrente, scorrendo nel verso opposto
rispetto a quella di scarica, faccia ripri-
AMPLIFICATORE
stinare, attraverso reazioni chimiche, le E
condizioni degli elettrodi corrispondenti FILTRO
alla piena carica. Si chiama velocità di RESISTENZA DI
carica il parametro che esprime la cor- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _r LIMITAZIONE
CIRCUITO DI INTERFACCIA
rente di carica come multiplo o sotto-
multiplo del valore numerico corrispon- MASSA
/ »
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 27
LE BATTERIE INTEI
delle automobili, che sono posti sotto
carica anche per un giorno intero, non lo
è certo in altri casi, dove al massimo ci
si può permettere un'ora di interruzione
nell'uso di un PC portatile, di un telefo-
no cellulare o di un trapano. È vero che
in certi casi è possibile dotarsi di un
accumulatore di riserva, ma non sempre
è agevole portarlo con sé e inoltre va
tenuto conto che gli accumulatori hanno
prezzi elevati. Le apparecchiature della
La batteria ricaricabile di un trapano-avv itatore moderna elettronica di consumo funzio-
fornisce tipicamente una tensione di 8,4 V nano grazie ad accumulatori formati da
essendo costituita dalla serie di 7 celle al più celle al nichel-cadmio (Ni-Cd) impac-
nichel-cadmio da 1,2 V. Una cella cate in un'unica struttura. Sono vendute
al nichel-cadmio (Ni-Cd), detta anche cella anche singole celle al Ni-Cd con diverse
Jungner, ha una capacità tipica di 500-600 capacità, ciascuna delle quali con una ten-
mA h. L'anodo è costituito da cadmio, il catodo sione di 1,2 V, realizzate negli stessi for-
da idrossido di nichel. L'elettrolita è idross ido mati delle normali pile (ad esempio
di potassio, sostanza basica o alcalina, cioè mezza-torcia e stilo) e ricaricabili con gli
l'opposto di un acido. Per questa ragione le appositi apparecchi, quasi sempre dotati
batterie al Ni-Cd e altre con analoga struttura di un indicatore luminoso che segnala il
sono chiamate alcaline. completamento della carica.

dente alla sua capacità. Ad esempio una una corrente elevata, la quale fa aumen- L'EFFETTO MEMORIA
batteria da 2 Ah si caricherà in un'ora tare sia la temperatura che la pressione
con una corrente di 2 A e in due ore con interna. L'aumento di temperatura acce- Una carica troppo veloce oppure una
una corrente da 1 A. La corrente di 2 A lera anche la velocità delle reazioni chi- sovraccarica non sono le sole insidie per
corrisponde alla velocità di carica indi- miche: se questa è eccessiva non vengo- gli accumulatori. Sulla durata di una bat-
cata con lC, mentre quella di 1 A corri- no ripristinate le condizioni di equilibrio teria hanno influenza anche il modo in
sponde alla velocità di carica C/2. fisico-chimico fra gli elettrodi e l'elet- cui avviene la scarica, il tempo di non
Se invece la corrente di carica è pari a 4 trolita, e in poco tempo viene provocato utilizzo, cioè la durata della condizione
A la velocità diventa 2C, se è di 6 A la un danno irrimediabile per la cella. di carica parziale, e, come conseguenza
velocità è di 3C e così via. Un'elevata È stato dimostrato che se una batteria di di tutti gli elementi elencati, il numero di
velocità di carica è il requisito fonda- qualunque tipo viene caricata ad una cicli di carica-scarica subiti dal dispositi-
mentale dei moderni accumulatori ma è velocità pari a C/10 non si danneggia, vo. Quando una batteria rimane parzial-
anche l'elemento più critico. Se una neppure in condizioni di sovraccarica. mente carica per un lungo periodo oppu-
cella viene caricata velocemente signifi- Questa situazione di "carica lenta", men- re viene ricaricata partendo da una con-
ca che viene percorsa in poco tempo da tre è accettabile per gli accumulatori dizione di scarica non totale si verifica il
cosiddetto effetto memoria. Esso consi-
In questo sistema un unico circuito integrato contiene sia i dispositivi ste nella polarizzazione dell'elettrolita,
di interfaccia con la batteria che il controller. Il segnale in uscita controlla cioè in una distribuzione di cariche posi-
la corrente fornita da un alimentatore a commutazione (switching). tive e negative tali da opporsi al flusso di
corrente di carica. Questo fenomeno rap-
presenta un ostacolo al raggiungimento
-
TENSIONE
CONTINUA

I
ALIMENTATORE
DITIPO
SWITCHING"
1:

I
-
L-

--
[
ATTERA
della condizione di carica completa della
batteria e quindi ne compromette l'effi-
cienza. I rimedi contro questo effetto,
comune a tutte le normali celle al Ni-Cd,
'-
possono essere l'acquisto di appositi
A
apparecchi scaricabatterie oppure
-
-:.=
I
l'impiego delle celle all'idruro di nichel
e metallo, in cui è garantita l'assenza
dell'effetto memoria. Queste hanno però
CIRCUITO prezzi più alti e sono meno tolleranti nei
INTEGRATO confronti della cosiddetta "carica com-
SEGNALE DI - TENSIONE DELL A plementare", che è la velocità di carica a
DI CONTROLLO REGOLAZIONE BATTERIA
cui possono essere sottoposte con conti-
' nuità senza provocare danni. Per queste
ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996- Pag. 28
TENSIONE DELLA
BATTERIA
(VALORI DIGITALIZZATI)

ragioni le batterie al Ni-Cd, affiancate in retto la corrente e, nel momento in cui si


minore misura da quelle al litio, restano raggiunge la condizione di massima
ancora le più diffuse. carica, il processo viene automaticamen-
te interrotto. Lo stesso sistema spesso è
anche utilizzabile per verificare che
CIRCUITI INTEGRATI nella batteria avvenga la scarica totale.
DI CONTROLLO La regolazione avviene con due blocchi ] -p «INTERVALLO DI TE.MPO
circuitali, realizzati su un unico integrato CAMPIONAMENTO
Oggi gli accumulatori possono vivere a o in due componenti separati: l' interfac-
lungo anche se sottoposti a carica veloce, cia con la batteria ed il controller. I sistemi di controllo più evoluti
potendo regolare quest'ultima con apposi- Il primo comprende tutti i sensori diret- analizzano l'andamento della
ti circuiti integrati, grazie ai quali si parla tamente collegati alla batteria, il conver- tensione della batteria
di controllo intelligente e di batterie intel- titore analogico-digitale, l'interfaccia da in funzione del tempo. Poiché
ligenti (smart batteries in inglese). e verso il controller, il convertitore digi- la carica ottimale comincia
La regolazione avviene attraverso la tale-analogico per i segnali provenienti a verificarsi quando la concavità
misura dei parametri della batteria (ten- dal controller e l'interfaccia di uscita cambia, mentre la sovraccarica
sione, corrente, temperatura) ed il trasfe- verso la batteria. Quest'ultima può sem- inizia in corrispondenza
rimento dei dati ad un'unità logica di plicemente essere costituita da una con- di un ulteriore cambiamento
controllo tipicamente basata su micro- nessione che abilita o meno il passaggio di concavità, il microprocessore
processore. Attraverso un'interfaccia di di corrente attraverso un interruttore a è programmato per rilevare
collegamento con la batteria il sistema è transistor. Il controller è invece la vera e questi due punti (A e B)
quindi in grado di dosare in modo cor- >)>»
regolandosi di conseguenza.

1: le pile al litio sono l'ultimo ritrovato tecnologico: hanno


una capacità di immagazzinare energia in uno spazio limitato
che vale 7 volte una pila al Ni-Cd e più del doppio
di una alcalina non ricaricabile. Ciò che per ora gli fa difetto è
la possibilità di provvedere ad una veloce ricarica.

2: a fianco a due tipiche celle ricaricabili, utilizzabili anche in


campo hobbistico, è stato qui fotografato un regolatore di
carica costituito da un unico circuito integrato.

3: gli accumulatori al piombo-ossido, utilizzati in tutti i veicoli,


trovano spazio anche nel settore dell'elettronica. Le stesse
case che producono i modelli veicolari ad elevata capacità
hanno infatti introdotto sul mercato versioni sempre a12V
ma di dimensioni e capacità inferiori: vengono per lo
più utilizzate nei casi in cui non è necessaria una ricarica
veloce oppure come batterie tampone, ad esempio
nei sistemi antifurto domestici.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 29


LE BATTERIE ESI
INTELLIGENTI Un'opera completa e
propria unità intelligente, essendo costi- assolutamente gratuita che
tuito principalmente da un microproces- guida, con testi chiari ed
sore corredato di una memoria contenen- esaurienti, con grandi
te i parametri relativi al funzionamento illustrazioni tutte a colori,
ottimale della batteria. Il processo di
carica viene controllato secondo vari cri- nell'affascinante mondo
teri, primo fra i quali quello della tensio- dell'elettronica.
ne di soglia. Consiste nel misurare conti-
nuamente la tensione della batteria e nel Le ricche dispense mensili
memorizzarne il massimo valore: la cari-
ca viene interrotta quando la tensione è
di 4 pagine sono dedicate
superiore al valore memorizzato. soprattutto a chiI comincia
-J
rii
ma
Questo metodo è molto valido per le bat- contengono tanti approfondimenti
terie al Ni-Cd, dove la soglia può essere interessanti anche per i più
anche di 30 m V senza che questo provo- esperti.
chi danni dovuti alla sovraccarica.
Il discorso è invece diverso per le batte-
rie Ni-MH (formula generica per indica- Raccogliendo e conservando
re i tipi all'idruro di nichel e metallo), in gli inserti si colleziona, fascicolo
quanto sono molto più sensibili alle con- dopo fascicolo, un completo ed
dizioni di sovraccarica.
inedito manuale sull'elettronica
di base.
CURVA DI TENSIONE Ma bisogna non perderne
neanche un numero
Un altro criterio è quello del calcolo
della pendenza della curva che descrive
l'andamento della tensione della batteria
in funzione del tempo.
La pendenza viene calcolata campionan-
do tale curva, cioè memorizzando i valo-
ri numerici della tensione attraverso un
convertitore analogico/digitale.
Il metodo si basa sull'interruzione del
processo di carica quando la curva assu-
me un andamento piatto. Poiché la curva
analizzata può presentare oscillazioni
dovute a disturbi elettrici (rumore), esi-
stono dei controller ancora più raffinati i
quali calcolano, oltre che la pendenza ,
Ml"
della curva, anche la sua concavità.
È infatti noto che la condizione di carica
ottimale comincia a verificarsi quando la
concavità cambia e la sovraccarica inizia
in corrispondenza di un ulteriore cam-
biamento di concavità.
-' I ■

Il microprocessore è dunque program-


mato per rilevare, dai dati di tensione,
questi due punti critici (che in linguag-
gio matematico si chiamano flessi di una
curva) e quindi per bloccare efficiente-
mente la carica. Quanto detto finora non
deve far pensare ali' hobbista che per
qualunque sua realizzazione funzionante
a batterie ricaricabili siano necessari
componenti di controllo così sofisticati.
L'importante è sapere che esistono,
anche per prepararsi ad un futuro in cui
faranno parte delle batterie stesse.
I TRANSISTOR

SCHEMI BASE
DI AMPLIFICATORE
La polarizzazione, di cui si è parlato nel numero preceden-
te, è il passo obbligato per giungere alla realizzazione di
qualsiasi circuito amplificatore. Vale la pena di soffermarsi
ancora un momento sul significato di questa operazione, per-
ché racchiude uno dei concetti di base di tutta l'elettronica.
Se infatti non si usasse l'alimentazione il transistor non
funzionerebbe come amplificatore perché non lavore-
rebbe nella zona attiva diretta. Questo concetto è legato a
quello energetico: è proprio la tensione di alimentazione
che fornisce l'energia necessaria ad amplificare un segnale.
È stato inoltre già detto che in generale non è semplice ana-
lizzare un circuito che contenga diodi e transistor e che quin-
di sia quasi sempre necessario far ricorso a modelli ed
approssimazioni. Nel caso dei circuiti amplificatori il meto-
do comunemente utilizzato si basa sul cosiddetto principio di
sovrapposizione degli effetti. Al circuito sono applicate con-
temporaneamente sia una tensione continua di alimentazione
(per la polarizzazione) che una variabile da amplificare, di
ampiezza inferiore. Queste due tensioni determinano, ai ter-
minali del transistor e in tutti gli altri componenti presenti nel
>))»

Partendo dallo stesso circuito


di polarizzazione, montato in questo caso

R1
< 10µF

I •
su basetta mii/efori, è possibile realizzare
i tre tipici schemi di amplificatore basati
su transistor bipolare. Il primo è quello
ad emettitore comune, il cui schema
elettrico è riportato qui a fianco, con

g.
VCC

I 11 10µF R2
l l'indicazione dei componenti utilizzati.

lL bd d

Collegando all'ingresso
un oscillatore ed analizzando l'uscita
con un oscilloscopio è possibile
verificare la caratteristica fondamentale
dell'amplificatore ad emettitore comune,
che è quella di essere un buon
amplificatore di tensione. Il guadagno
in tensione (cioè il rapporto fra la
tensione di uscita e quella di ingresso)
dipende dal parametro hFE
del transistor utilizzato.
circuito, delle tensioni e delle correnti costituite da una com- in cui fra base ed emettitore vi è una resistenza e, fra colletto-
ponente continua sommata ad un'altra variabile nel tempo. re ed emettitore, un generatore di corrente ideale, elemento
Il metodo di analisi consiste dunque nel considerare solamen- che non corrisponde ad alcun componente reale ma che rap-
te la seconda componente, cioè l'effetto dell'applicazione del presenta un modello del comportamento del transistor come
segnale variabile. Inoltre la piccola ampiezza della stessa amplificatore di corrente. Va subito precisato che questo cir-
consente di utilizzare un modello di transistor costituito da cuito equivalente non è per nulla valido per gli altri impieghi
elementi che permettono di analizzare il circuito come se del transistor, ad esempio come interruttore.
contenesse solo delle resistenze. Come conseguenza del modello introdotto, la corrente che
Per rendere concreto il discorso analizziamo il primo schema entra nella base, che chiamiamo IB, passa attraverso la resi-
tipico di amplificatore partendo dal circuito di polarizzazione stenza, che viene indicata con hIE. Nel collettore entra inve-
visto nel numero precedente. Il segnale di ingresso da ampli- ce una corrente sempre proporzionale a quella di base, data
ficare viene applicato fra base e massa attraverso un conden- dal prodotto fra quest'ultima ed un parametro chiamato hFE.
satore, mentre quello di uscita viene prelevato fra collettore e Questo numero viene chiamato anche fattore di amplifica-
massa sempre attraverso un condensatore; un terzo condensa- zione e, anche se a rigore non lo sarebbe, dal punto di vista
tore viene solitamente inserito fra emettitore e massa. È noto pratico può essere considerato uguale al fattore J3 (beta) già
che i condensatori bloccano il passaggio della corrente conti- nominato parlando di polarizzazione. Il termine hIE, essendo
nua, mentre permettono il passaggio di correnti variabili. una resistenza, si misura in ohm ed il suo ordine di grandezza
Per questa ragione, nel campo delle tipiche frequenze di fun- è di 1000 Q, mentre hFE è un numero che viene riportato nei
zionamento del circuito, ciascuno di essi nei confronti delle cataloghi. Oltre ad hIE e hFE esistono altri due elementi che
correnti variabili si comporta come un cortocircuito. Poiché completano la serie dei cosiddetti parametri h di un transi-
lo scopo dell'analisi è quello di separare gli effetti della ten- stor, ma ai fini pratici è sufficiente l'uso di quelli citati.
sione variabile da amplificare da quella continua di alimenta- Sostituito dunque il transistor con il modello descritto e cor-
zione, quest'ultima va eliminata sostituendo all'alimentatore tocircuitati sia i condensatori che l'alimentazione, si ottiene
una tensione nulla, cioè un cortocircuito. A questo puntò resta un circuito che appare molto diverso da quello di partenza.
il transistor, che viene sostituito da un circuito equivalente Può essere utile per il lettore, almeno una volta, munirsi di
carta e penna e tracciare il nuovo schema seguendo il discor-
so fatto finora, per osservare meglio le trasformazioni avve-
B e nute. Si può notare che la resistenza fra emettitore e base
(RE) è scomparsa, essendo stata cortocircuitata dal condensa-
tore posto in parallelo ad essa; la resistenza fra collettore e
1B
positivo dell'alimentazione (RC) si trova adesso fra collettore
hlE I! hFE 1B e massa, essendo stato cortocircuitato l'alimentatore. Per la
stessa ragione le due resistenze già chiamate R I e R2, colle-
gate fra positivo dell'alimentatore e base, e fra base e massa
rispettivamente, si trovano collegate fra base e massa, in
parallelo fra loro ed in parallelo alla resistenza hIE. Questo
circuito viene chiamato circuito ai piccoli segnali o circuito
alle variazioni perché, grazie al modello usato per il transi-
stor e all'eliminazione degli effetti della tensione continua,
E consente di calcolare tutte le tensioni e le correnti che, di
ampiezza piccola rispetto a quelle di polarizzazione, sono la

Per analizzare la risposta di un amplificatore al segnale variabile applicato in ingresso occorre per prima cosa sostituire il transistor
con un suo modello, costituito da una resistenza posta tra base ed emettitore chiamata hlE e da un generatore posto tra collettore
ed emettitore che eroga una corrente pari al fattore di amplificazione hFE moltiplicato per la corrente di base 18.
Quindi vanno eliminati gli effetti della tensione continua di alimentazione, cortocircuitando sia questa che i condensatori presenti
nel circuito. Il risultato che si ottiene partendo dallo schema della pagina precedente, relativo ad un amplificatore ad emettitore
comune, è quello qui sotto illustrato.

INGRESSO
USCITA

R1 R2 hlE ! hFEIB RC


conseguenza del segnale applicato in ingresso. Essendo
quest'ultimo una tensione variabile applicata fra base ed
emettitore, dividendone il valore per la resistenza hIE si ottie-
ne la corrente di base IB.
Passiamo adesso alla parte di destra del circuito, dove fra col-
lettore e base si trova un generatore di corrente di ampiezza
pari ad hFE moltiplicato per IB. Questa corrente, moltiplicata
per la resistenza RC, dà la tensione in uscita. L'analisi finora
descritta non è molto difficile, anche perché i componenti
relativi all'ingresso sono nettamente separati da quelli relativi
al segnale di uscita. Si tratta di un circuito in cui il punto di
contatto fra i due insiemi di componenti è costituito
dall'emettitore del transistor e che per questa ragione prende
il nome di amplificatore ad emettitore comune: è infatti
questo terminale l'elemento in "comune" fra la parte relativa
all'ingresso e quella relativa all'uscita.
I discorsi fatti finora forse appaiono un po' pesanti a chi è
soprattutto interessato alle realizzazioni pratiche, ma va con-
siderato il fatto che questi concetti sono fondamentali in elet-
tronica, perché permettono di progettare o analizzare qualun-
que tipo di circuito amplificatore.
Ovviamente per comprendere appieno il funzionamento e le
caratteristiche di un amplificatore occorre anche una fase spe-
rimentale. A tal proposito si suggerisce di partire da una
>)>»

Il secondo schema
sperimentale proposto
è quello dell'amplificatore
a collettore comune.
Si può verificare che,
a differenza dello schema
precedente, non amplifica
la tensione applicata in
ingresso, ma addirittura
ne riduce l'ampiezza.

Anche questo secondo tipo


di amplificatore si può
ottenere dallo stesso circuito
di polarizzazione utilizzato
per l'esperimento precedente.
Si tratta di modificare
il collegamento di due dei tre
condensatori, come illustrato
nello schema elettrico.

Se da questo schema elettrico, > ~ -- 10F

d
1
relativo all'amplificatore a collettore
comune, si passa al modello 2,2F
per l'analisi della risposta
al segnale variabile applicato in
vcc

g 11
10F


ingresso, si giungerà ad un circuito
in cui il collettore risulterà a massa.
Si verificherà inoltre che lo stesso
terminale è comune sia alla parte
del circuito collegata all'ingresso
T •I
INGRESSO

°
3- l
> RE USCITA

che a quella collegata all'uscita.


.
basetta (la piastra millefori va benissimo per questo tipo di
realizzazione) su cui è stato montato il circuito di polarizza-
zione di un transistor. Alla base del transistor, attraverso un
condensatore, va applicato il segnale di tensione in ingresso,
ottenuto ad esempio da un oscillatore; la tensione di uscita,
fra collettore e massa, può essere analizzata con un oscillo-
scopio. Vanno quindi inseriti il condensatore di disaccoppia-
mento dell'uscita e quello in parallelo alla resistenza RE
posta fra emettitore e massa.
Con questo circuito sperimentale si verifica che l'amplificato-
re ad emettitore comune è un amplificatore di tensione:
infatti la tensione misurata in uscita è maggiore di quella in
ingresso. Il rapporto fra le due, chiamato guadagno in ten-
sione dell'amplificatore, dipende sia dalle caratteristiche del
transistor impiegato (precisamente dal parametro hFE) che
dal valore della resistenza RC.
Dallo stesso circuito di polarizzazione, collegando in modo
diverso i condensatori di disaccoppiamento, si ottengono gli
altri due schemi base di amplificatore. Nel primo l'ingresso si
collega come nello schema precedente, l'uscita viene preleva-
La sperimentazione può essere completata realizzando, ta fra emettitore e massa attraverso un condensatore, mentre
sempre sulla stessa basetta e disponendo in modo diverso solo un terzo condensatore va collegato in parallelo alla resistenza
i condensatori, l'amplificatore a base comune. Come nel caso di collettore RC. Se con pazienza, partendo dallo schema
del circuito ad emettitore comune, si tratta di un buon elettrico, si ripercorrono tutti i passi che hanno condotto al
amplificatore di tensione. modello per l'analisi dello schema ad emettitore comune, si
verifica che in questo caso si ottiene un circuito dove il col-
lettore si trova a mass-a: per questa ragione questo secondo
schema è detto a collettore comune.
Se si collega all'ingresso il generatore di segnale e si analizza
l'uscita, si verifica che questo tipo di circuito non amplifica
la tensione e che il suo guadagno è addirittura inferiore
all'unità. Viceversa esso amplifica molto la corrente ed è
soprattutto utile per l'adattamento di impedenza, che verrà
• • trattato nel prossimo numero.
·, Per completezza va citato un terzo schema di amplificatore,
; i1cui punto di partenza è sempre lo stesso circuito di pola-
'..·"Z. • •. • •• 1izzazione. Questa volta l'ingresso è applicato fra emettilo-
=,. ·,'..e".e, reemassa e lascia viene prelevata fra collettore e
·,.··",57·",·",.·,.·",·2
• " {"· ° • 2 massa. Esiste poi un condensatore applicato fra base e
• • • • • •~•. • • • • • •· • • •- ~ massa che, diventando un cortocJrcu1to nspetto a1
•• • •• •• .• • • • •• \ • • • segnali variabili, fa sì che lo schema venga chiamato ad
• • • • • ••)' • •. - emettitore comune.
·",.·".__. si tratta di un circuito che, come si può verificare sperimen-
• - - talmente, presenta un buon guadagno di tensione.
In pratica viene utilizzato molto raramente, perché per ampli-
ficare la tensione viene solitamente preferito il circuito ad
emettitore comune.

Ecco lo schema elettrico


l de/l'amplificatore a base comune,

! RC

10F
nome che deriva dal fatto che esiste
un condensatore collegato fra base
e massa. Per questa caratteristica

vcc
ek,z. I
•1
d

USCITA
nel modello "ai piccoli segnali" la base
si ritrova a massa ed è comune
alla parte del circuito relativa
all'ingresso e quella relativa all'uscita.
Questo circuito non viene praticamente
10F INGRESSO utilizzato: per amplificare la tensione

\
R2
RE
è preferito il tipo ad emettitore comune,
che peraltro amplifica anche la corrente
sul carico, contrariamente a quanto
avviene in questo caso.
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5» u
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,3.DJ tuguri
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; BB BA .a '. +. wis, con la grande quantità di funzioni in re; doppio display, per temperature in
esso integrate. centigradi e Fahrenheit, frequenza e ten-
Ne esistono 3 modelli, dei quali i1 506, sione, ecc; 10 locazioni di memoria; fun-
appunto quello che viene qui presentato, zione timer per allarme o fermo di orolo-
è la versione più completa, che consente gio; misura in dB; misura di capacità e
2/4
es
-
di interfacciarsi con un persona] compu- induttanza; temperatura (°C/°F) median-
ter, di effettuare misure di vero RMS in te termocoppia di tipo "K"; temperatura
corrente alternata ed è dotato di un ambiente (°C/°F) senza alcun probe di
·/ ]l N [ll.5 display illuminato a led per condizioni di misura.
I [ 1 ha

1: connettore RS 232.
2: display LCD
3: pulsanti di funzione: gamma;
mantenimento dati; tempo,; ,_1
(funzione scelta}; menu (MliN, MAX,
AVG, RELATIVE, MEMORY, KEEP
ON, RS 232C); funzione. 4: pulsante
illuminazione. 5: selettore di
funzioni a commutatore rotativo.
6: buzzer di allarme fusibile da 20 A.
7: connettori d'entrata.
ELETTRONICA PRATICA - Maggi0 1996-Pag. 36
E ancora: segnale disponibile per inie- tutti gli indicatori di menu si visualizza- minare il display (la prima manovra) o
zione di segnali logici o per controllo no e solo uno lampeggia lentamente; per spegnere la luce (seconda manovra).
audio; controllo di livello logico (alto, premere il tasto menu per spostare il cur- Questa luce posteriore viene automatica-
basso ... ); misure di frequenza sino a 10 sore e scegliere una delle funzioni previ- mente spenta dopo circa 2 minuti, allo
MHz; portata sino a 400 A, con risolu- ste. scopo di prolungare la vita della batteria.
zione di O, 1 µA; allanne acustico di pro- 3: tasto enter. Si preme il tasto selettore
tezione contro l'errata inserzione al con- di funzione per portare sullo schermo la
nettore d'ingresso (protetto da un fusibi- funzione scelta dal tasto menu; questa FUNZIONI MENU
le da 20 A); protezione di sovraccarico funzione appare sullo schermo e spari-
per tutte le seguenti funzioni; modi scono tutti gli altri indicatori. Se sono Le funzioni MAX, MIN, A VG si usano
MAX/MIN/AVG; modo relativo; accen- stati precedentemente selezionati gli per ottenere rispettivamente i valori
sione e spegnimento automatico; memo- indicatori "keep on" o "RS232", questi massimo, minimo e medio dei dati misu-
ria dati; indicazione di batteria scarica; rimangono sullo schermo. rati. Per esempio, una volta che si sia
prova di continuità e diodi. 4: tasto tempo. Si usa per settare la selezionato MAX, sul display principale
viene visualizzato il valore massimo,
mentre il display secondario mostra la
La funzione degli lettura attuale. REL è il modo relativo e
otto tasti è consente all'operatore di misurare valori
specificata nel rispetto ad un valore di riferimento
testo di questa diverso da zero. Il valore relativo viene
pagina. espresso come percentuale del valore di
riferimento. Con MEM fino a 10 misure
possono essere caricate in memoria e
richiamate in qualsiasi momento, usando
LA FUNZIONE DEI TASTI misura del tempo. Quando viene premu- il tasto menu per scegliere la funzione
to questo tasto, sulla zona del display (se caricare o richiamare). Le 10 memo-
Riferendoci ai numeri riportati nel dise- secondario del LCD appare O ore 00 rie citate non vengono cancellate nem-
gno pubblicato qui sopra vediamo ora la minuti 00 secondi. Un'altra pressione di meno quando lo strumento è in modo
funzione degli 8 tasti principali questo pulsante scarta la funzione tempo autospegnimento. "keep on" è il modo in
dell'apparecchio. e ripristina il modo normale precedente. cui lo strumento deve essere usato conti-
1: commutatore ON/OFF d'alimentazio- 5: tasto funzione. Si usa per scegliere le nuamente per più di 30 minuti; occorre
ne. Quando non si usa l'apparecchio per funzioni alternative (quando la posizione disabilitare la funzione per lautospegni-
molto tempo, sarebbe meglio disinserire del commutatore resta invariata). mento; è appunto la funzione "keep on"
questo comando piuttosto che dover 6: tasto di gamma. Si usa per cambiare che realizza questo, mantenendo lo stru-
dipendere dalla funzione di spegnimento dal modo auto-range a quello manuale. mento in uso continuo (sin quando la
automatico, che può scaricare la batteria Quando si è nei modi tempo o memoria, batteria regge). Anche il modo RS 232
se lo strumento resta inserito per più di 2 serve per selezionare altre funzioni. viene attivato indipendentemente da altri
mesi. 7: tasto hold. Questo tasto ha 2 funzioni: modi o funzioni.
2: il tasto menu, premuto una volta con- una è quella di mantenimento (hold) e
sente di passare nel modo menu; pre- l'altra è la funzione up (). La funzione
mendo il tasto per più di l secondo si up si usa per "congelare"il dato misura-
libera lo strumento dal modo menu. to nel momento in cui il tasto è premuto.
Una volta che questo tasto sia premuto, 8: tasto luce posteriore. Si usa per illu-

LA RESISTENZA
1)Selezione Q/)) col commutatore
rotativo.
2) Un "circuito aperto" fa apparire
"OL" sul display.
3) Un cortocircuito fra i puntali fa
apparire zero o un valore
estremamente basso di resistenza
(praticamente, quella dei cavi
di prova).
4) Il modo relativo può essere utile
per evitare questo errore
sottraendo detta resistenza
da quella misurata.
MULTI
FREQUENZA
1) Selezionare Hz (V) col commutatore rotativo
di funzione.
2) Connettere i puntali dei cavi di prova alla sorgente
del segnale.
3) u display principale indica la frequenza misurata.
4) Il display secondario indica la tensione del segnale.

TENSIONE ALTERNATA (ACV)


1) Scegliere V (dB).
2) Collegare i puntali alla sorgente di tensione.
3) II valore appare sul display.
4) L'indicatore a barra si sposta sino alla posizione
appropriata.
5) Se il valore di tensione è troppo alto, si cambia
automaticamente la gamma di misure a quella più
alta successiva; se questa è la più elevata, tensioni
troppo alte fanno comparire sul display "OL".
6) Il display secondario indica il valore in dB
calcolato dalla formula:
dBm = 20 log • (V/0,7746).

CORRENTE CONTINUA IN A
1)Selezionare A = col commutatore di funzione rotativo.
2) Interrompere il circuito nel punto di misura.
3) Collegare i due terminali in modo da chiudere il circuito.
4) Se la corrente misurata è troppo alta, il display indica
OL; in tal caso, si sceglie una portata maggiore.
5) Anche i segmenti della barra indicheranno il valore
misurato.

CORRENTE CONTINUA IN mA
=
1) Scegliere mA col commutatore di funzione rotativo.
2) inserire il puntale di misura rosso nel connettore
d'ingresso marcato con "m",
3) La procedura della misura è la stessa di quella
per DC A.

CORRENTE ALTERNATA IN yA
1)Selezione AC A col commutatore di funzione
rotativo; premere il tasto di funzione una volta:
questo sceglie il modo di misura.
2) La procedura è la stessa che per DC A.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996-Pag. 38


RANDI PRESTAZIONI
-•.
TENSIONE CONTINUA
1) Scegliere la posizione V/Logic -Il
mediante il commutatore rotativo .• •

-r
.....IJ

- ',
di funzione. 1
5
2) Collegare i puntali alla sorgente
di tensione come indicato.
3) LCD visualizza il valore misurato
assieme alla barra. --''
4) Se la misura è troppo alta,
compare "OL".

USCITA SEGNALE
1Selezionare l'uscita segnale col
commutatore rotativo.
2) II segnale d'uscita disponibile sui ~
puntali è a 2048 kHz-5 V p.p. =r Me- -
3) Se il tasto di funzione viene I
premuto una volta, la frequenza LO
d'uscita passa a 4096 kHz; n n nn
ripetendo la pressione del tasto la u.u u u
frequenza d'uscita passa in

r1
sequenza fra 2048, 4096 e 8192 kHz.

LOGICA 2.00 O·
1) Selezionare V/Logic col a
commutatore rotativo di funzione;
premere una volta il tasto "FUNC".,
2) Sul display appare il segnale
"Logic".
3) Il display principale indica
Hi: sopra 2 V
Lo : sotto 0,8 V
----:fra 0,8 e 2 V
4) Il display secondario indica la
tensione misurata sul circuito logico.
4

CAPACITA
1) Selezionare /m col
commutatore di funzioni.
2) Scaricare il condensatore da
misurare (cortocircuitandolo).
3) Collegare i puntali dei cavi
d'uscita al condensatore.

INDUTTANZA
1) Selezionare /2 col commutatore.
2) Premere una volta il tasto funzioni.
3) Apparirà P'indicatore mA.
4) Il display principale indicherà il
valore di induttanza dell'induttore
sotto misura.
MULTIMETRO DIGITALE DALLE GRAND
TEMPERATURA
1) Selezionare ''temp" col commutatore.
2) L'indicatore principale indica la temperatura
ambiente in centigradi senza alcun cavo di misura
inserito nelle prese d'ingresso, mentre il display
secondario indicherà la temperatura in farenheit,
calcolabile dalla formula "F = (9/5 x "C) + 32.
3) Il sensore di temperatura di tipo "K" può misurare
temperature da -20 C sino a 1200 °C.

CONTINUITA
1) Selezionare Q/,,J) col commutatore rotativo di funzione.
2) Premere il tasto funzione una volta.
3) All'estremità superiore sinistra del display appare il
simbolo ·)), il valore di resistenza si legge ora sul
display secondario ed il display principale indica ora
"OPEn" o "Shrt" invece del valore numerico. Sotto 100
2: Shrt (assieme al beep), sopra 100 2 : OPEn.

P·C INTERFACCIA

teni
1) Connettere il cavo RS232 allo strumento ed alla
porta seriale del PC.
2) Le specifiche di comunicazione sono:
o o o o baud rate: 1200; data bit: 7; stop bit: 2; parità: nessuna.
3) L'installazione del software fornito, adatto per PC
compatibili IBM, avviene inserendo il dischetto nel
drive e copiandone i files nell'hard disk o facendo una
copia in back-up.

DIODO
1) Selezionare -+ col commutatore rotativo.
2) Sul display apparirà"-+".
3) Il display principale indica:
OPEN = circuito aperto o sopra 1 V,
Shrt = cortocircuito o sotto 0,5 V,
good = diodo buono o da 0,5 a 1 V.
4) Il display secondario indicherà la tensione ai capi
del diodo sotto misura.

+I II n n n - -
9ood 5h«E 0PE
I
1

a19 000 3095


PRESTAZIONI

LA MANUTENZIONE
La sostituzione della pila va fatta rispettando i passi costruttore. Vediamo ora le nostre impressioni, ivi com-
della sequenza qui citata: disattivare il commutatore presi alcuni piccoli inconvenienti. Premesso che il tester,
on/off e togliere i cavi di misura; togliere la vite dal nelle varie prove di verifica, si è dimostrato veramente
operchio pila; sfilare il coperchio e togliere la pila sca- funzionale ed affidabile, riteniamo anche giusto segnala-
rica dal contenitore; disconnettere con cura i contatti a re che: il DMM, specialmente quando il display è illumi-
scrocco ed innestarli nella pila nuova; reinserire la nato. assorbe relativamente molta corrente: è quindi con-
nuova pila e controllare con cura che i cavetti non ven- sigliabile adottare pile del tipo a lunga durata.
gano schiacciati fra astuccio e coperchio; ripiazzare il L'impiego come induttanzimetro è limitato alla misura cli
coperchio e riavvi tare la vite di bloccaggio. L di valore abbastanza elevato.
La sostituzione del fusibile è da eseguire secondo la pro- li manuale è disponibile solo in lingua inglese.
cedura che segue. Si tratta, come evidente, di piccoli difetti, accettabilissimi
Per evitare qualsiasi "scossa" elettrica, bisogna togliere in imo strumento di prestazioni così numerose e qualitati-
i cavi di misura e qualsiasi segnale d'ingresso prima di vamente elevate, ma che riteniamo doveroso citare per
aprire il contenitore. Occorre poi rimuovere la vite del testimoniare la classe complessiva dell'apparecchio.
coperchio pila, nonché le tre viti sul fondo e sfilare
l'astuccio di fondo finché si stacca dolcemente dal coper-
chio superiore.
Possiamo ora rimuovere il fusibile difettoso sollevandolo
dolcemente da 1111 'estremità e facendolo slittare fuori,
quindi installare un nuovo fusibile di valore e dimensioni
uguali, assicurandosi che sia centrato nel portafusibile.
Bisogna infine piazzare nuovamente il fondo e le viti.
Sin qui i dati più importanti rilevati dal manuale del

,,:
:::, /

..%
-::t~· /
//

F2

-
I

9v pEsA

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ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 4 1


RADIOASCOLTA
IL MONDO
Abbiamo girato il mondo
ascoltando le radio
internazionali, ora
vediamo alcuni consigli
e trucchi pratici
per rendere la ricezione
delle stazioni descritte
alla portata di tuffi.

SCEGLIERE IL RICEVITORE Fra i numerosi quesiti che si pongono Vediamo allora di dare una risposta ad
2 coloro che si avvicinano per la prima uno ad uno a tutti questi quesiti, cercan-
volta al radioascolto ci sono le classiche do di creare una piccola guida da poter
domande: chi è il BCL che cosa serve consultare facilmente quando ogni tipo
per cominciare ad ascoltare? che ricevi- di dubbio ci assalirà nel corso della
tore e quale antenna è consigliabile? nostra nuova attività per il tempo libero.
quali sono le bande assegnate al servizio lnnanzitutto, il BCL è semplicemente
di radiodiffusione? cos'è un rapporto di quella persona che svolge un'attività di
ascolto e che cos'è una QSL? cos'è il ascolto con il proprio apparecchio rice-
codice SINFO? e l'ora UTC? quali sono vente al fine di sintonizzare le numero-
le guide da utilizzare per districarsi nel se stazioni di radiodiffusione, dette
labirinto delle frequenze? e tante altre. anche emittenti BC (dall'inglese

1: con la normale radio casalinga, prolungando l'antenna con filo di rame


isolato, teso fuori dalla finestra, è possibile, gradatamente, ascoltare,
specialmente nelle ore serali, un centinaio di emittenti di 50 Paesi diversi.

2: esistono preamplificatori d'antenna, da montare direttamente sullo stilo


del ricevitore, in grado di accrescere in modo sensibile le prestazioni
dell'apparecchio.

ELETTRONICA PRATICA· Maggio 1996-Pag. 42


"broadcasting", ovvero "che trasmette che particolare area geografica, il desi-
via radio") sia italiane che estere. BCL,
di conseguenza, sta per "broadcasting
derio di riascoltare le voci della lontana
terra natia e altre cento ancora. Le moti- METAL
listener", ovvero, in italiano: ascoltatore
delle emittenti di radiodiffusione.
vazioni possono quindi essere molteplici
e tutte valide, ma quello che più conta è
DETECTORS
La VOA (abbreviazione di Voice of entrare in un certo ordine di idee e spes- - Cercametalli -
America), per esempio, è un'emittente so non intercorre molta strada tra made in USA
BC, e come la VOA ve ne sono moltissi- l'accensione della radio e l'appassionarsi
me altre in ogni angolo della Terra, che ali' ascolto sistematico delle stazioni di Nuovi prezzi scontati '95:
trasmettono negli orari e sulle frequenze radiodiffusione, con difficoltà ben infe- IVA COMPRESA
più disparate, con programmi prettamen- riori a quanto si può immaginare.
te locali rivolti ad un'area nelle imme-
diate vicinanze oppure con emissioni
dirette ali' estero, in dialetti poco cono- QUALE APPARECCHIO?
sciuti o in lingue molto note, la più dif-
fusa delle quali è ovviamente l'inglese. Chi di noi si volesse avvicinare per la
Un'emittente BC è la stazione radiofoni- prima volta a questa affascinante attività
ca in FM che ogni giorno sintonizziamo non deve necessariamente possedere
per ascoltare il nostro deejay preferito, è ricevitori speciali o professionali, abbi-
la stazione che irradia in onde corte ( o nati a sofisticate antenne: le prime tappe
medie) dal cuore dell'Africa con appara- si percorrono infatti agevolmente anche
ti obsoleti, è una radio digitale via satel- con il portatile transistorizzato o con il
lite che copre con segnale stereofonico classico valvolare casalingo "5 tubi",
tutta l'Europa. Noi ovviamente in questo orma.i quasi una rarità, a cui si aggiunge
spazio mensile ci occupiamo prevalente- un filo di rame isolato di una certa lun-
mente di onde medie e corte, ma se ci ghezza e teso fuori dalla finestra. A ven-
sarà l'occasione, non disdegneremo nep- do a disposizione oltre alla gamma delle
pure gli altri generi di radiodiffusione. onde medie pure quella delle onde corte, Mod. WHITES
Varie e diversissime possono essere le è possibile, gradatamente, ascoltare circa CLASSIC 1 Lit. 450.000
motivazioni che spingono una persona una cinquantina· di paesi diversi ed un CLASSC 2 Lit. 600.000
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minoranza linguistica autoctona, vuoi possibilità di ascolto e si è subito in speciali: un adempimento richiesto per
ancora direttamente per gli abitanti della grado di comprendere un maggior nume- essere in regola con le leggi vigenti è
nostra Penisola. ro di voci. A questo proposito l'inglese quello di aver pagato in famiglia il cano-
Per iniz.iare ad affezionarsi a questo risulta quasi fondamentale, essendo una ne di abbonamento alle radioaudizioni
hobby basta, quindi, ricercare questi pro- lingua sempre presente nella program- (il cosiddetto canone RAI), fatto che di
grammi in itaiiano irradiati ad ore deter- mazione di tutte le radio internazionali, per sé autorizza automaticamente la libe-
minate, per lo più serali; più avanti, fatta comunque anche il francese non si fa ra detenzione di un normale apparecchio
un po' d'esperienza, si acquisisce padro- desiderare; tuttavia con il tempo si supe- radioricevente sulle bande riservate alla
nanza sufficiente per identificare con rano quasi tutti quegli intoppi nella com- radiodiffusione.
certezza star ni di radiodiffusione che prensione del linguaggio che ali' inizio
trasmettono in altre lingue: stazioni sembrano insormontabili.
europee, stazioni extraeuropee, stazioni Infine, per concludere questo primo
locali africane, asiatiche e sudamericane, aspetto del radioascolto, non certo poco SEMI PROFESSIONALI
volendo dare un ordine crescente di dif- importante, c'è da dire che il BCL non è E PROFESSIONALI
ficoltà. Certamente la conoscenza di una obbligato a rispettare particolari proce-
o più lingue straniere aevola molto dure giuridico-burocratiche, come paten- Come già preannunciato, per iniziare è
più che sufficiente il ricevitore casalin-
go: alla sera su11e onde medie, o durante
tutto l'arco della giornata sulle onde
II Fair Mate HP.2000E è un corte, esso ci permette di captare segnali
apparecchio portatile (funziona con veramente insperati. Legittima aspirazio-
4 batterie Ni-Cd ricaricabili) in ne, per chi si sente già sufficientemente
grado di ricevere frequenze da 0,5 motivato, è quella di acquistare un rice-
a 1300 MHz e, cosa importantissima, vitore appositamente costruito per
di memorizzare fino a 1000 stazioni. l'ascolto internazionale. Naturalmente
Costa circa 1 milione (Marcucci). qui iniziano i problemi, visto che spesso
non si è ancora competenti per una scel-
ta appropriata, e spesso ci sono anche
delle disponibilità finanziarie limitate;
Il Drake R8 è un apparecchio inoltre il mercato offre parecchie alter-
professionale che potremo native, di cui molte veramente racco-
comprare quando la nostra mandabili ed altre decisamente da evita-
esperienza ci consentirà di re. Il "communications receiver", ormai
sfruttarne tutte le enormi sempre con lettura di frequenza digitale,
potenzialità. Il suo costo supera i avente una copertura continua dalle onde
due milioni e mezzo. Ricordiamoci
lunghe (150 khz) ai 30 MHz, rientra in
che della stessa marca possiamo
questa fascia di esigenze. Il mercato in
trovare vecchi modelli (R7, R7 A,
questo settore è molto agguerrito, offren-
do al giorno d'oggi delle apparecchiatu-
SPR4) usati che, se in buone
re davvero valide nella fascia di prezzo
condizioni, possono darci grandi
compresa tra il milione e mezzo di lire e
soddisfazioni.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996 - Pag. 44


i due milioni. Alcuni consigli generici, I ricevitori
relativi ai modelli più recenti tuttora in multibanda sono
produzione: lo Yaesu FRG-100, il in grado di ricevere
Kenwood R-5000, gli lcom IC-R71 e le stazioni
IC-R72, i Lowe HF-150 e HF-225. internazionali
a prezzi modici:
costano dalle
COME INIZIARE 300.000 lire
al milione.
Per rimanere invece sotto la soglia del
milione è necessario optare per un appa-
recchi o portatile che, a causa delle zione e per necessità dopo anni di ascol- nuovi modelli che dall'effettivo utilizzo.
dimensioni stesse, non può assicurare gli to, è logico consigliare i modelli della Tra i modelli più interessanti potremmo
stessi risultati dei modelli precedente- Japan Radio Co. (JRC), ovvero l'NRD- citare i Kenwood R-600, R-1000 ed R-
mente citati, ma garantisce comunque 535 e l'NRD-525, nonché l'R8 della 2000, l'lcom IC-R70; i Drake R7, R7A e
buoni ascolti; ricordiamo i modelli della Drake, ritornata sul mercato del radioa- SPR4, gli Yaesu FRG-7, FRG- 7700 e
Sony (ICF-SW77, ICF-SW55, ICF- scolto dopo una decina d'anni di assen- FRG-8800, il JRC NRD-515. Vi sono
SWI00 ed ICF-SW-7600) e della Natio- za. Ma stiamo già parlando di apparec- delle buone possibilità pure nel campo
nal Panasonic (RF-B45 e RF-B65), chiature per le quali è necessario spende- del surplus, cioè degli apparati militari,
senza dimenticare il Grundig Satellit re più di due milioni e mezzo. li mercato in particolare Collins, dismessi e ricondi-
700. A chi vuole, e può, affrontare subi- dell'usato è molto fiorente nel campo dei zionati, ma oc.::orre fare molta attenzione
to la spesa che comporta l'acquisto di un ricevitori, agevolato dal deprezzamento alle tarature e alle condizioni circuitali e
ricevitore semiprofessionale, al quale che subiscono i vari apparati dopo pochi meccaniche generali: sono infatti fre-
più spesso si giunge per naturale evolu- anni, resi obsoleti più dall'uscita di quenti le manomissioni non corrette.

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LUCI PEGGIANTI
Un semplice circuito che può essere utilizzato su auto
e moto come gadget per ottenere simpatici effetti
luminosi ma soprattutto come dispositivo di sicurezza
per segnalare la sosta in una zona pericolosa.
L'aggiunta di nuove luci sui veicoli non deve però
violare il codice della strada.
1

ggiungere un gioco di luci lampeg-


A gianti con una certa cadenza alla
propria moto, o scooter, o mezzo analo-
go, è un'idea che dovrebbe piacere a Il circuito, molto semplice,
molti. può essere montato
Il dispositivo può naturalmente rappre- su un qualsiasi supporto 2
sentare un semplice sfizio, ovvero costi- isolante ma per una
tuire un piccolo sfogo di vanità persona- maggiore solidità
le che porta a distinguersi dagli altri; ma del dispositivo conviene
può anche tornare utile, per esempio, per comunque prevedere
segnalare che siamo fermi su un lato il circuito stampato.
della strada nel buio della notte; vedia-
mo allora in che cosa esso consiste,
almeno sotto l'aspetto circuitale. 3
Il progetto funziona con l'alimentazione
standard di 12 V e consente di accendere
due lampadine da 4,5 V (di potenza sino Queste forme d'onda possono
a 3 W cadauna), collegate in serie fra essere rilevate con
loro; il valore un po' strano di questa un oscilloscopio nei punti
tensione è dovuto al fatto che la tensione prova numerati (da 1 a 4)
di pilotaggio disponibile in uscita è infe- nello schema elettrico
riore di circa 3 V rispetto a quella di pagina 16 (ai capi delle
d'entrata ed è cioè compresa fra 9 e 10 V. resistenze R1, R2 ed R3).
) )»

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 47


FI
u
H+ 4] IC1
r

C3 I]± +3 +
1
+
J
I I I
"c% es C6 C7

+
1

c1 R1 R2 R3

R4 l
I
I
-- . -- ·--· -- . -- . -- . --- . --- . -- • --- . --- . ---· ---· ---·
__ I
Schema elettrico del lampeggiatore per moto: salvo le due lampade,
tutta la componentistica, come indica la linea tratteggiata, è montata
sulla basetta a circuito stampato.

Da tener presente che queste lampade, se


COMPO E ITI
R1 = 'R2 = R3 = 10 kO
montate su una moto o scooter, devono
produrre luce bianca se poste come illu-
minazione anteriore, e invece luce rossa
R4 = 22kO (trimmer-pot.)
Per ordinare Ci = 100 F-16 V (elettr.)
C2=C3=0,1 F {ceram.)
se irradiamo la luce posteriormente.
Precisati questi aspetti preliminari,
andiamo a chiarire il funzionamento del
basetta e componenti c4 =C5=C6=C7 = 22F
16 V (elettrolitico)
dispositivo mediante l'esame del suo
schema elettrico.
codice 4EP596 IC1 = LM317
F1 = fusibile 3 A
Il simbolo grafico dell'integrato ICl,
unico componente elettronico attivo pre-
vedere a pag. 35 L 1 = L2 = lampade 4,5 V
4+5 W escluse dal kit)
sente in circuito, ha tanto l'aspetto di
uno stabilizzatore di tensione e, infatti, si
tratta proprio di un regolatore, e per la

Il circuito stampato
è qui visto dal lato rame
nelle sue dimensioni
reali.

Piano di montaggio
del lampeggiatore per auto,
come di consueto presentato
nella consigliabile
realizzazione a circuito
stampato.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 48


LUCI LAMPEGGIANTI
precisione il ben noto tipo LM317. /C !C
La soluzione adottata è un po' sorpren-

dente, ma grazie alla presenza della rete
costituita dai 4 condensatori C4+C7 e
dai 4 resistori R l +R4, il nostro integrato
genera all'uscita una sequenza di impul-
si la cui cadenza si aggira attorno al
secondo; oltretutto, la presenza di R4
r
é
Vcc
R2

-9)
@
' /

sotto forma di trimmer permette di rego-


lare questa cadenza su velocità minori o
maggiori.
Per la precisione e per una miglior veri-
A a
fica del regolare funzionamento del lam-
peggiatore, si può analizzare I' andamen-
to delle tensioni presenti fra il negativo- IC
comune del circuito ed i punti della già 1r
citata rete RC contrassegnati con i
numeri da 1 a 4: vediamo allora che la
forma della serie d'impulsi presente nei
singoli "test points" corrisponde sostan-
1 cc -•8-
Y
I 1
VR1
zialmente a quella illustrata nell'apposita
figura di pagina 15.

IL FUNZIONAMENTO
)

I
e D
Cerchiamo ora di approfondire un poco
come funziona in pratica il nostro circui- (come se ci fosse R2) solo per il tempo Ecco l'evoluzione dei circuiti base
to, basandoci sulla figura di questa pagi- impiegato a caricarsi. ottenuta aggiungendo allo schema
na che riporta una sequenza di circuiti Se infatti ci armiamo di oscilloscopio e della versione di partenza (A)
base ai quali ci riferiamo uno per uno tra- andiamo ad analizzare la tensione pre- un resistore (B) od un
mite le lettere che li contraddistinguono. sente ai capi di R I, troviamo un anda- condensatore (C) verso il positivo
Premettiamo che i due condensatori non mento uguale a quello riportato nel parti- dell'alimentazione. In D vediamo
siglati presenti in questi schemi non colare D, il cui tratto verticale, indicato l'andamento della tensione rilevata
prendono parte attiva agli aspetti di fun- ) con l'oscilloscopio ai capi di R1.
zionamento che andiamo ora ad esami-
nare; essi infatti hanno solamente la fun-
zione di impedire eventuali autooscilla-
zioni da parte dell'integrato e qui vengo-
no, quindi, ignorati. Il circuito
Schema base A: quando si chiude il pul- contiene
sante P, la lampada L se ne resta spenta numerosi
in quanto il piedino relativo alla regola- condensatori
zione della tensione (r) di IC è collegato, elettrolitici
attraverso Rl (previsto da 56 kO), al di cui occorre
potenziale O, cioè al negativo di V cc. controllare
Schema base B: in questo circuito è stata la polarità
aggiunta una resistenza R2 di opportuno d'inserimento
valore ( 180 Q); premendo il pulsante P nel piano
la lampada L si accende, restando accesa di montaggio.
per tutto il tempo in cui P rimane chiuso, C4, C5, C6e c7
in quanto il piedino r riceve la giusta hanno tutti
polarizzazione appunto attraverso R2. il terminale
Schema base C: ora, al posto di R2, è negativo
stato messo C 1, di capacità sufficiente- rivolto verso
mente elevata (470 o 1000 F); premen- R1+R3.
do il pulsante, la lampada L rimane
accesa solo per un breve tempo, in quan-
to C 1 si lascia attraversare da corrente
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- ag. 49
LUCI
LAMPEGGIANTI
primo lampeggio della sequenza è sem-
pre più lungo degli altri che seguono: ciò
perché, all'accensione del circuito, i
condensatori partono sempre dalla con-
dizione di essere completamente scari-
chi.
La tensione di entrata del circuito, che
poi sarebbe quella di alimentazione, è
prevista sui 12 V e il massimo carico
applicabile può assorbire fino ad 1 A.
Se questo circuito è effettivamente mon-
tato a bordo di una moto, occorre preve-
... • dere anche un interruttore di azionamen-
to; il fusibile (Fl ), anziché essere monta-
to sul circuito stampato, può essere siste-
mato nei pressi del punto da cui si prele-
va la tensione a 12 V, e quindi può
IC1 è l'unico componente attivo anche essere del tipo volante, cioè inse-
del circuito. È un regolatore di rito lungo il cavo.
tensione utilizzato in modo non Nel caso si voglia rallentare la cadenza,
usuale per generare all'uscita una occorre aumentare i valori di C4+C7.
sequenza di impulsi la cui cadenza
si aggira intorno al secondo.
Nel disegno vediamo la sua SCHEDA SEGNALETICA
piedinatura.
r u e Per evidenti motivi di tranquillità di
risultati e pulizia di montaggio, il circui-
to, pur se abbastanza semplice, è monta-
Il fusibile F1 anziché essere to su una basetta a circuito stampato.
montato sul circuito stampato può L'inizio del montaggio è bene effettuar-
essere sistemato vicino al punto lo con i resistori, i due morsetti d'entrata
da cui si preleva la tensione a 12 V. e d'uscita ed il portafusibile; seguono
In questo caso però deve essere poi i condensatori, molti dei quali sono
del tipo volante, inserito lungo elettrolitici e quindi vanno montati nel
il cavo. rispetto delle polarità, il cui segno è
riportato sia sul loro corpo che nel dise-
gno della basetta.
IC 1 va inserito nella foratura di compe-
tenza con la faccia in plastica, quella su
cui sono riportate le diciture, rivolta
con T, presenta il tempo in cui C 1 assor- verso l'interno dello stampato; non resta
be corrente (vale a dire, in cui si carica) ora che montare il potenziometro ed
e corrisponde quindi al tempo di accen- inserire il fusibile fra le apposite mollet-
sione della lampada. te del suo supporto ed il circuito è com-
Ritornando a quello che è lo schema pleto.
elettrico vero e proprio del nostro dispo- Ove il carico applicato richieda il massi-
sitivo, la presenza non già di una sola mo della corrente erogabile, può essere
resistenza e capacità, bensì della serie necessario dotare IC 1 di una piccola
C4+C7 ed RI:R4 è giustificata dalla aletta di raffreddamento per dissipare
necessità che l'oscillazione si mantenga l'eccesso di calore prodotto; ricordiamo
nel tempo, e non sia invece costituita da comunque che l'aletta metallica è sotto
un solo impulso, più o meno lungo. tensione e pertanto non deve toccare
Supponiamo infatti di togliere C7: il altre parti metalliche.
• lampeggio continua ma in modo irrego-
lare; togliamo anche C6: il lampeggio si
Questo circuito, in particolare se deve
essere effettivamente montato su una
8 estingue dopo una breve serie di impulsi, moto e quindi in posizione esposta alle
se togliamo anche C5, otteniamo solo un intemperie, deve essere alloggiato entro
paio di lampeggi. A questo punto, è una scatolina impermeabile, tipicamente
opportuno e pertinente far notare che il in plastica.

ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996- Pag. 50


LPSll
EPlO

EPlO: booster-amplificatore BF
di potenza da 10 W. È l'ideale per
potenziare l'uscita di una radiolina
od una sirena. È potente e
compatto. Costa lire 23.000.

LPSll: centralina per luci EP7


psichedeliche per comandare a
tempo di musica fino a 20 faretti
con una potenza totale di 1000W.
Costa lire 62.000.

EP15: iniettore di segnali


indispensabile per localizzare
i guasti nelle apparecchiature
BF (radio, TV ecc). È completo
di istruzioni per l'uso.
Costa lire 19.000.

EP7: massaggiatore in grado


di provocare la contrazione dei
muscoli con un effetto terapeutico
simile a quello della ginnastica
passi va. Costa lire 34.000.

EPl: audiospia tascabiJe per


ascoltare le emissioni sonore
provenienti da una singola
sorgente fra tante.
Costa lire 45.000.

EPMS: microtrasmettitore molto EP18


sensibile e stabile in frequenza.
Funziona anche senza antenna
e può fungere da radiomicrofono
o microspia. Costa lire 27.500.

EP18: provatransistor che


fornisce un'indicazione acustica
COME ORDINARLI
sulla funzionalità dei transistor Per richiedere una delle otto scatole di montaggio
PNP ed NPN. Costa lire 16.500. illustrate occorre inviare anticipatamente l'importo (più
3.000 lire per le spese di spedizione) tramite vaglia
EP13: alimentatore adatto per postale, assegno bancario o conto corrente postale
tutte le apparecchiature funzionanti n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20122 MILANO
con tensione dai 5 ai 13 V e con Via P. Castaldi, 20. È possibile ordinare telefonicamente
assorbimento massimo di 0,7 A. chiamando il numero tel. 02/2049831.
Costa lire 24.500. E indispensabile specificare il codice dell'articolo STOCK
richiesto (riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
RADIO
SEMPLICE
- PROVATRANSISTOR
Carmelo Parisi di S. Stefano Medio Il circuito elettrico è diviso in due
(ME) è un nostro affezionato lettore sezioni; una per provare i transistor di
da tempo e appassionato di elettronica. tipo NPN, l'altra quelli di tipo PNP.
Essendo particolarmente interessato a Inserendo il transistor da provare nello
costruire strumenti di laboratorio. ha zoccolo per NPN, quando PI è rila-
pensato di proporci un semplicissimo sciato non circola alcuna corrente di Carmelo Parisi di s.
ed economico provatransistor. Questo base, se il componente è funzionante il Stefano Medio (Messina)
strumento non ha la pretesa di fornire led (DLI) non si illumina, altrimenti ha meritato il premio in
tutti i parametri operativi di un transi- vuol dire che la giunzione C-E è in palio questo mese per la
stor, bensì permette di verificare lo cortocircuito, quindi fuori uso. miglior realizzazione:
stato di efficienza e il tipo di giunzio- Premendo il pulsante viene fornita una una fornitura di prodotti
ne di questo componente, corrente di base per effetto della quale Elto per saldare.
PNP
A sinistra la funzione collettore-emettitore con-
il piano di duce permettendo il passaggio della
montaggio del corrente (limitata da R2) che rende
provatransistor possibile l'illuminazione del led
che può essere (DLI), nel caso in cui ciò non avvenga
realizzato su un la giunzione B-E o C-E è interrotta o il
qualsiasi transistor non è di tipo NPN. Dunque
supporto basta provarlo nello zoccolo per PNP
isolante. e si ripete il principio. Se anche in
Sotto lo schema questo caso il led (DL2) non si illumi-
elettrico. na, il componente è da buttare via.
Per l'alimentazione basta una pila da 9 V.
Il circuito, data la semplicità, può
essere montato su una basetta isolante
o millefori. Il tutto può essere poi
inscatolato in un contenitore di adatte
R1 dimensioni.

p1

>-i COMPONENTI
e
9V
R1 = 47 kO
R2 = 2,2k2
e R3 = 2,2k2
R4 = 47 KO
DL1 = led verde
DL2 = led rosso
R3 R4 P1 = Pulsante N.A.
P2 = Pulsante N.A.
2 zoccoli portatransistor

ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996-Pag. 52


L'onda quadra che esce dall'integrato a
questa frequenza va a polarizzare, in
corrispondenza della singola semionda,
INTERRUTTORE
le basi dei due transistor complementari, A TOCCO
la cui conduzione a sua volta provoca
l'accensione alternativa dei due led, i Appassionato ed autodidatta, Epi Giusti
quali lampeggiano con una cadenza cor- di Trebbio Pescaglia (LU) ci invia un
rispondente. suo progetto unitamente ad alcune rifles-
Se è effettivamente così, tutto è regolare, sioni, che spera di veder pubblicate sulla
vale a dire che l'integrato funziona come nostra rivista.
dovuto; viceversa, se l'integrato in prova «Con un mio amico studente di ingegne-
non fa lampeggiare i led, vuol dire che ria elettronica (che mi ha aiutato nella
l'operazionale è difettoso o guasto. stampa dello schema elettrico) passo
TESTER L'alimentazione, che deve essere duale, molto tempo a conversare circa il fun-
è molto semplicemente risolta ricorrendo zionamento di quel dispositivo o di quel
PER OPEkAZIONALI a due pile da 9 V. circuito, e se riesco ad avere un collo-
quio tecnico con lui, è proprio grazie a
riviste come la vostra, che offrono la
+/ possibilità, a chi non ha una preparazio-
ne specifica nel settore, di poter impara-
re a livello pratico il funzionamento dei
vari componenti elettronici, oltre a pro-
gettare semplici circuiti come questo che
TR7 vi ho spedito.
Vi esorto quindi a continuare a pubblica-
R3 re inserti e rubriche (come Primi Passi)
b
che faranno senz'altro felici i lettori
come me, che "troppo tardi" hanno sco-
oV perto la passione per l'elettronica».
Chiusa questa importante parentesi, pas-
R1 siamo alla descrizione del circuito.
R2
TRl e TR2 fanno da circuito bistabile,
pilotato da uno stadio darlington compo-
R4 sto da TR3-TR4 i quali fanno commuta-
re il relè ogni volta che si tocca la pia-
stra. La cosa interessante in questo cir-
cuito è che la piastra da toccare è una
I
Cl
sola e non due (una per eccitare il relè ed
una per diseccitarlo) ed in più, se si con-
tinua a toccare la piastra, si ha un fun-
>»»»

R1 =1MO
R2 =RA= 150 kO
R3 =1kO

23@2)l9
R5 = R6 = 680 2
C1=0,47 F-63 V(poliestere)
TR1 = BC 548 B
TR2 = BC 558 B
DL 1 = DL2 = led qualsiasi Per chi collabora
Z1 = zoccolo per l'IC in prova
Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
progetto, semplice e inedito, che non
impieghi più di 15 componenti elettronici.
Davide Marzitelli di Casacalenda (CB) Le realizzazioni (una breve spiegazione,
è interessato alla strumentazione di labo- qualche disegno, le generalità ed una foto
ratorio e quindi ha voluto realizzare que- tessera dell'autore} devono essere inviate a
ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI 15066 GAVI
sto semplice e pratico circuito che ha lo
scopo di testare amplificatori operazio-
(AL): a tutti i partecipanti sarà spedito é
nali sul cui funzionamento si abbia qual-
che dubbio. Si tratta, né più né meno, di
un utile omaggio. Ogni mese Il progetto
migliore verrà pubblicato e premiato con I
una utilissima confezione di prodotti Elto contenente:
far funzionare l'operazionale come mul- il saldatore Biwatt (a doppia potenza - 20 e 40 W. per
tivibratore astabile; la frequenza di oscil- raggiungere la temperatura di 320° o 420°),
lazione è determinata dalla rete R4-Cl e una bomboletta d'aria compressa per eliminare sporco ed umidità
corrisponde a circa 2 Hz. da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
- -
I
I

E
R5 e
12 V
6
01

02
R1 = 1kO
R2 = R3 = 10 kn
R4 = R5 = R6 = 100 kO zionamento astabile del relè con una fre- venga sostituito da uno spezzone di filo.
C1=C2=1F(poliestere) quenza di circa un hertz. Per il collegamento della piastra, se la
D1 = D2 = 1 N 4148 Il resistore R6 può essere variato per stessa è posta a distanza notevole dal cir-
D3 = 1N 4004 aumentare o diminuire la sensibilità cuito, si raccomanda di usare un cavo
TR1 = TR2 = BC 548 (aumentandolo di valore, la sensibilità coassiale, altrimenti i disturbi "raccolti"
TR3 = TR4 = BC 548 diminuisce e viceversa) fino ad arrivare possono far commutare il relè senza che
RL = relè 12 V ad una sensibilità massima quando si tocchi il pulsante.

GENERATORE
;
R2
DI 4 SUONI
L'integrato di cui Giulio Gargiullo, 15
10 11
Il 52
anni di Roma, ci descrive una semplice
utilizzazione serve qui a generare il
suono prodotto da diversi animali: canto
di due uccelli, gracidio di una rana, frini- +
ICI e
re dei grilli; il dispositivo nasce apposi-
tamente previsto per questo tipo di appli-
2
T, 3V
€3)

cazione. I suoni possono essere selezio- e


nati singolarmente, mediante appositi 7 TR 1
pulsanti (che chiudono a massa i rispetti-
vi piedini a ciò dedicati) oppure ricor-
rendo ad un commutatore quadruplo.
L'IC possiede anche un'uscita atta a s1
pilotare un led segnalatore, che in questo
caso rimane inutilizzata; il trimmer R2
consente di regolare il tono dei vari R1 = 150 kO AP = piccolo altoparlante 82
suoni. L'uscita dell'integrato va a pilota- R2 = 220 kO (potenz.) IC1 = HT 2844 C
re, sostanzialmente in commutazione, un R3 = 560 .Q 51 = pulsante o commutatore
transistor la cui presenza consente di C1=47F-A10 V(elettrolitico) S2 = interruttore ON.OFF
pilotare un piccolo altoparlante con TR1 = BC 338
onde sostanzialmente rettangolari.
ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996 - Pag. 54
Ricordiamo che sono
sempre disponibili tutti i kit
relativi ai progetti pubblicati
nei primi 3 mesi di
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ordinarli deve seguire le
indicazioni riportate a pagina
35. Nel coupon (presente
sempre a pag. 35) bisogna
indicare nella voce "altri" il
codice del kit prescelto.

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Il progetto è a pagina 14. Lire 36.000 STAMPATI L 18.000
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FEBBRAIO pure la speciale penna riempita
dii inchiostro resistente
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Il progetto è a pagina 20. Lire 41.000 razioni pratiche per la preparazione
del circuito. Il suo prezzo, compren-
e MISURATORE DI CAMPI RfflROSTATICI (cod. 4EP396) sivo delle spese di spedizione, è di
l. 18.000. Le richieste debbono es-.
Il progetto è a pag. 38. Lire 16.000 (escluso strumento)
sere fatte inviando l'importo citato
e OSClllATORE RF ,A QUARZO (cod. 5EP396) a: STOCK RADIO • 20124 MILANO ·
Via P. Castaldi, 20 {(Tel. 2049831) a
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cario o conto corrente postale n.
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Il progetto è a pagina 56. Lire 30.000
LABORATORIO

INIETTORE DI SEGNALI Uno strumento semplice ma indispensabile che consente


di seguire il segnale utile all'interno del circuito
di un qualsiasi apparecchio ricevente od amplificatore,
localizzandone l'eventuale guasto.

Q uando si devono mettere le mani su


un amplificatore BF che non fun-
ziona, lo strumento che si ritiene neces-
In molti casi poi sarebbe necessario
disporre contemporaneamente di almeno
un paio dei generatori citati; comunque,
quale punto, in un circuito radioelettro-
nico anche piuttosto complesso, si sia
verificato un guasto: gli apparati cui si
sario è un generatore di frequenze audio, appare evidente che la dotazione stru- può estendere l'uso dell'apparecchietto
reputato indispensabile per la normale mentale di un laboratorio attrezzato sono appunto radioricevitori, amplifica-
manutenzione. risulterebbe, specialmente per impieghi tori BF, televisori, ecc. In cosa consista
Se le mani si devono mettere su un rice- professionali, particolarmente ampia ed questo strumentino apparentemente
vitore per radiodiffusione in AM, lo impegnati va, anche sotto l'aspetto eco- miracoloso è presto detto: esso è un
strumento che appare indispensabile è nomico. generatore di onde rettangolari dotate di
un generatore modulato per le frequenze Un'alternati va estremamente economica fronti (di salita e di discesa) molto ripidi,
tipiche delle onde medie. e compatta, pur se piuttosto rudimentale, tali quindi da poter generare un numero
Qualora il ricevitore sia del tipo FM, consiste nel cosiddetto "iniettore di notevolmente elevato di frequenze armo-
ecco che sarebbe necessario per la ripa- segnali" o anche "signal tracer" (vale a niche.
razione un generatore in VHF; se poi la dire tracciatore di segnali); naturalmente Sin qui, il discorso vale un po' per tutti i
riparazione fosse da tentare su un televi- non ci si deve attendere miracoli da un ci;:cuiti secondo i quali si può realizzare
sore, il generatore dovrebbe arrivare dispositivo tanto semplice, tuttavia esso un iniettore di segnali; nel nostro proget-
anche alle UHF. risulta utilissimo per scoprire se e in to però, allo scopo di migliorare le pre-

Esempio di impiego dell'iniettore nel caso si debba ricercare un guasto su un ricevitore supereterodina

□ ---------
a transistor: i numeri cerchiati indicano la progressione dei punti su cui eseguire il controllo (specificati nel testo).

' IT,l___f]n§ff
1r--- -- --- -------- -
~-~-.~--------r--
[+ H '
I :
lI
I

I
I
I
I
I
I
I
I
I
- [
I

I
L• __ ----------------- - - - ------------------- - ---- _1

ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996- Pag. 56


stazioni collettive, i generatori di segnale Rappresentazione grafica
sono addirittura due: uno è quello più dei segnali presenti
prevedibile ad alta frequenza e l'altro è in circuito: A è l'onda
invece a bassa frequenza: la combina- rettangolare a 400 Hz
zione dei due segnali così generati, cioè (IC1/a); B è l'onda
il battimento che ne nasce, origina rettangolare a 25 kHz (IC1/f);
un'enorme quantità di prodotti, facendo C è la combinazione
arrivare le armoniche sino alla banda fra i 400 Hzed i 25 kHz
VHF.
Dopo aver decantato le meraviglie di
questo piccolo "mostro", non resta che
MIIIIIII e in uscita (ICi/c-d).

andarne a studiare il circuito elettrico per


cercare di giustificarle. l - , ,- -- .
II I I
INTEGRATO TUTTOFARE
li li\
_l O
Il circuito utilizza, oltre ad una modesta
manciata di componenti passivi, un solo
Nonostante la semplicità dello
componente attivo, l'integrato 74 LS14:
strumento con il nostro dispositivo
si tratta di un sestuplo trigger di Schmitt,
è possibile individuare
la cui struttura (meglio approfondita
nell'apposita finestra) consente la fun- con precisione un guasto
zione di tuttofare che qui esso svolge. nel circuito di apparecchi
Cominciamo ad esaminare quelle che riceventi od amplificatori.
sono le prestazioni di ciascuna delle 6
sezioni entrocontenute.
La sezione "a". grazie alla costante di
tempo determinata dalla rete R1-C2,
genera un'onda quadra a frequenza di
400 Hz circa; la sezione "f' invece, gra-
zie ai valori di R2-C3, genera un'altra
onda quadra sui 25 kHz.
All'uscita dei singoli generatori (piedini
4 e IO rispettivamente delle sezioni "b"
e "c", le quali hanno semplicemente la
funzione di stadi separatori, o meglio, di
buffer), i diodi D2-D3 miscelano fra loro
questi segnali contribuendo a migliorar-
ne ulteriormente la distorsione; la com-
binazione così ottenuta è presentata agli
stadi "c" e "d", collegati in parallelo fra
loro con la funzione di aumentare la
potenza del segnale in uscita e conte-
stualmente abbassarne l'impedenza.
Il segnale in uscita viene applicato ad un
puntale, atto a raggiungere lo stadio od il
circuito in esame attraverso le capacità
C4 e C5, sdoppiate in valori nettamente
diversi allo scopo di mantenere la ripi-
dità di risposta al complesso segnale, la
cui forma è schematizzata (e semplifica-
ta) nell'apposita figura.
Può essere consigliabile adottare, per C4
e C5, condensatori da qualche centinaio
di volt come tensione di lavoro, qualora
si preveda di utilizzare l'iniettore su
apparati valvolari, in alcuni punti dei
quali le tensioni presenti possono rag-
giungere i 200+300 V.
L'alimentazione è ottenuta mediante un
gruppo di 4 pile, collegate in serie
nell'apposito contenitore in plastica;
dato che abbiamo (specialmente con pile

• • i • 4 .» 4 d t t .4 a - .dd

Schema elettrico
dell'iniettore
di segnali
monointegrato;
R1
tutta la
componentistica
D1 + è prevista sulla
basetta a circuito
C1 stampato, ivi
compresa
l'alimentazione.

C2
I C 1
R2

j
C5
I

E.
SONDA
2a

e I
6V
e c3 R3 ±. I

PINZA

j
1,\ • . .

• ~ -~ ' fresche) una tensione complessiva sui 6


V, mentre ICI deve funzionare a tensio-
ni comprese fra 5 e 5,5 V, è stato posto,
in serie al positivo, il diodo DI la cui
ZL Per ordinare caduta sufficientemente costante provve-
COMPONENTI de a portare la tensione effettiva ad un

R1 = 220 kn
R2 = 680 Q
basetta e componenti valore ideale per ICI.
L'interruttore PI è del tipo a pulsante,
cosicché il circuito entra in funzione
R3 = 1000 Q
R4 = 3300 2
codice 5EP596 ] _,solamente quando esso viene premuto e
~ ciò consente un grosso rsparm1o
C1 = 1 0F- 16 VI.
(tantalio)
vedere a pag. 35 nell'autonomia delle pile; poiché il cir-
cuito assorbe pochi mA, nel complesso
C2= 1F {ceramico) l'autonomia delle pile sarà piuttosto
C3 = O, 1 JJF (ceramico)
C4 = 100 pF (ceramico SONDA
vedi testo)
es = 15.000 pF SPAZIO
(mylar - vedi testo)
PER
IC1 = 74 LS14 PILA
D1 = 1N 4004
D2 = D3 = 1 N 4148
P1 = pulsante N.A.
Piano di montaggio
dell'iniettore su C.S.
ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996- Pag 58
INIETTORE DI SEGNAL
ampia. Passiamo ora al montaggio.
Il nostro dispositivo è realizzato su una
basetta a circuito stampato di modeste
dimensioni, anche se metà dello spazio
disponibile è occupato da un classico
portabatterie quadruplo in plastica. 84
BASETTA A DOPPIO
GENERATORE
-
Si inizia la costruzione montando i resi-
stori, lo zoccolo a 14 pin per ICI ed i Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali.
vari condensatori: di tutti questi compo-
nenti, solamente C 1 possiede una ben aumentare l'efficienza dell'iniettore di tipo riportato come esempio di inter-
precisa polarità e richiede quindi di con- segnali, cosa specialmente utile solo per vento: lo schema è apparentemente
trollarne la presenza del segno (micro- le frequenze più alte. piuttosto complesso, ma si tratta in
scopico, sui condensatori al tantalio) in effetti di una versione del tutto norma-
conformità alle illustrazioni. le, per non dire banale, di ricevitore a
I 3 diodi vanno anch'essi montati rispet- COME SI USA supereterodina.
tando la polarità indicata dalla fascetta in Si procede con vari test successivi
colore, presente sul corpo in plastica o in Supponiamo ora di trovarci nella situa- dall'altoparlante verso l'antenna,
vetro per indicare il terminale di catodo. zione di dover usare l'iniettore per la secondo la numerazione indicata.
Per completare il circuito non resta ora riparazione di un radioricevitore del )»

che collegare i fili della contattiera a


scrocco per le pile ed un paio di termina-
li ad occhiello per facilitare il cablaggio
dei terminali d'ingresso; l'inserimento di L'INTEGRATO 74 LS 14
IC 1 nello zoccolo deve rispettare Si tratta di un sestuplo inverter a trigger di Schmitt, il che significa che
l'orientamento previsto, tenendo conto dentro al suo contenitore sono presenti 6 stadi, indipendenti fra loro, che
della posizione dell'incavo semicircolare esplicano la funzione logica di inverter accettando in entrata livelli TTL
presente su uno dei bordi più stretti. standard e fornendo in uscita livelli TTL standard. Le 6 sezioni sono con-
Il pulsante è saldato direttamente sulle traddistinte con le lettere da "a" ad "f" e solo l'alimentazione è in comu-
piste (e cioè dal lato rame) allo scopo di ne a tutte. Ciascuna sezione contiene appunto un frigger di Schmitt (cor-
realizzare una posizione confacente a rispondente ad una coppia di transistor accoppiati tramite una resisten-
quella che sarà la soluzione costruttiva za), seguito da uno stadio darlington e da uno sfasatore che pilota il dop-
finale del nostro iniettore. pio stadio d'uscita.
Infatti, una volta completato l'assem- La restante parte dell'illustrazione riporta i collegamenti delle varie
blaggio con l'inserimento delle pile nel sezioni e la piedinatura. Per quanto riguarda la siglatura di questo dispo-
previsto contenitore, per l'alloggiamento sitivo, o meglio, la sua parte alfabetica, LS sta ad indicare Low Schottky,
della basetta si ricorre ad una scatoletta dove Low si riferisce al basso consumo in corrente e Schottky si riferisce
in plastica di dimensioni adatte, secondo alla tecnologia costruttiva che offre il vantaggio di un'alta velocità di
quanto suggerito dall'apposita figura, commutazione, la quale favorisce, nel caso dell'applicazione qui descrit-
che prevede la fuoriuscita di PI su uno ta, la generazione di armoniche elevate.
dei fianchi. Sul frontalino anteriore della Come per tutti i dispositivi logici più abituali, è importante che la tensio-
scatola sono previste due boccole: nella ne di alimentazione sia di 5 V ±il 5%.
rossa, collegata elettricamente al pin 2,
va infilata una spina a banana completa-
ta da una punta metallica (realizzabile Piedinatura e struttura
con un chiodo o con un tratto di filo di interna dell'integrato
rame rigido) che funge da puntale di tuttofare 74 Ls 14.
prova per il contatto con i vari punti del
circuito in esame. Nella boccola nera,
collegata al pin 1, si può inserire una
spina a banana collegata a sua volta con
un breve tratto di filo ad una pinza-coc-
codrillo per il contatto di massa; in prati-
ca, raramente sarà necessario usare que-
sta boccola, in quanto la funzione del
collegamento è solamente quella di
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1996 - Pag. 59
Il nostro iniettore di segnali 1: prova dell'altoparlante (il segnale
si monta su un piccolo circuito generato è debole, e debole sarà anche il
stam pato sul quale trovano posto, oltre suono che ne esce, specialmente se il
all'integrato tuttofa re, pochi altri componenti. coccodrillo di massa non è collegato).
2-3: prova dei transistor finali (anche qui
vale la nota del caso precedente).
4: controllo dello stadio finale (il suono
Aspetto esterno del dispositivo, deve esser forte anche senza coccodrillo
montato entro una sc atola di massa).
in plastica di op portune 5: controllo del preamplificatore (suono
dimen sioni dalla quale forte).
devono fuoriuscire 6: controllo del 2° amplificatore a MF
le due bo ccole (rossa (suono forte).

o
e nera) ed il pulsante. Supponiamo ora, a titolo cli esempio, che
proprio qui, in questo stadio, non si veri-
fichi più l'ascolto del segnale iniettato;
ciò significa che è proprio questo lo sta-
@ dio difettoso ed è proprio qui che il letto-
re deve concentrare la sua attenzione per
ritrovare il guasto verificatosi.
7-8-9: controllo dei vari stadi in MF ed
RF (suono forte).
In ogni caso, nel punto in cui, iniettando
il segnale, il circuito non produce suono
in uscita, è lì che c'è il guasto.

Il condensatore
al tantalio C1 è
polarizzato: bisogna
cercare il minuscolo
segno + sul corpo
del componente.

Il pulsante P1 si
salda direttamente
sul lato rame della
basetta su due
piazzole
appositamente
previste.

ELETTRONICA PRATICA -Maggio 1996 - Pag. 60


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I I I I I I I I I I I I I I I I I i I I I I I I I I I I I I I I I I I I
I I I I I i I i i i I I I i i I i I I I I i I I I I I I I I I I I I I I

I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
I Le fotocopie non saranno ritenute valide. I
I Indirizzo completo (in STAMPATELLO) I
I ~~~! ··································•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·•·• ~~GNOME •.•.•.•.•.•.•.•• ~~~: CAP. •• I

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ELETTRONICA PRATICA- Maggio 1996-Pag. 61
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fax 0143/643462 L'abbonamento a
Redazione: ELETTRONICA PRATICA
Direttore esecutivo: AMMINISTRAZIONE
Massimo Casolaro jr. tel. 0143/642398 con decorrenza
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ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 3
La Konig è l'azienda leader nel settore dei ricambi per attrezza ture video e offre un a vasta gamm a di componenti per i sistemi
di trascinamento dei videoregistratori. Si tratta di tutti quegli elementi meccanici che permett ono al nastro magnetico di scorrere
con precisione e quindi di garantire la necessari a qualità nella registrazi one e nella riproduzione del segnale video.
Appart engono a questa categoria di prodotti i vari tipi di test ine, i kit comp leti di cin ghi e di trasmi ssione, i "pinch roller", cioè i
cilindretti di scorrim ento del nastro, e le pulegge, chiam ate più propriamente "idler" . A questi componenti si unisce una vasta
gamm a di altri accessori quali ingran aggi, ricam bi per freno, accoppiatori ottici per latrasmissione dei segnali, supporti di vario
tipo per pinch roller e idler. Lo stesso catalogo presenta infine alcuni materiali dico
nsumo come grassi lubrificanti e bastoncini
per la pulizia delle testine. Distrelec (20020 Lainate - MI - Via Canova 40/42 - tel. 02/937551).

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La gamma di ricambi
per videoregistratori prodotta
dalla Konig è vastissima
ed è estesa a moltissimi modelli
delle diverse case produttrici:
Blaupunkt, Grundig, Hitachi, ITT,
JVC, Nordmende, Panasonic,
Philips, Saba, Sanyo, Sharp,
Siemens, Teletunken e altre ancora.

RULLINI CON MEMORIA


Kodak, Fuji, Canon, Nikon e Minolta, cinque colossi mondiali della fotografia, hanno dato vita ad un prodotto che rivoluziona
il concetto di negativo fotografico, pur conservando il principio chimico di formazione dell'immagine. Su tutta la lunghezza
della pellicola scorrono bande magnetiche e ottiche che permettono, al momento dello scatto, lo scambio di informazione fra
pellicola stessa e macchina fotografica. Dunque il risultato di una fotografia non è solamente l'immagine, ma anche l'insieme
di tutti i parametri caratteristici dell'esposizione: tempo, diaframma, lunghezza focale, eventuale oso del flash e livello
di illuminazione rilevato dall'esposimetro. Quando la pellicola viene inviata in laboratorio l'apparecchiamra per lo sviluppo
e la stampa legge tutte queste informazioni e le elabora in modo da ottenere il risultato ottimale. L'utilizzo di questo sistema
che garantisce immagini perfette e che si chiama Aps (Advanced photo system)
1 comporta l'acquisto di apposite fotocamere "intelligenti" e anche semplici da usare,
fin dal momento di caricamento del rullino. Basta infatti lasciar cadere quest'ultimo
nell'apposito alloggiamento e tutto il resto avviene automaticamente. Inoltre il caricatore
può essere tolto dalla macchina in qualunque momento e reinserito successivamente,
grazie alla memorizzazione dell'ultimo fotogramma impressionato.
Le novità, oltre che nella fotocamera, si trovano anche nel laboratorio di sviluppo
e stampa. Fra queste vi è la possibilità di scegliere il rapporto d'aspetto dell'immagine
(standard, HDTV cioè 16:9, panoramico) e di trasferire le immagini su dischetto in
formato compatibile con Windows e Macintosh, per riprodurle ed elaborarle sul PC.

1 : per usare i rullini "intelligenti" occorrono


apposite fotocamere predisposte
per memorizzare sul rullino i dati relativi
all'esposizione. Questo modello è della Fuji.

2: dalla nuova pellicola si possono ottenere


dei provini raccolti in un unico supporto,
utilissimo per l'archiviazione delle foto.

3: il formato dei nuovi negativi è più piccolo


del 40 per cento rispetto a quello tradizionale
(il 35 mm usato dalla Leica fin dal 1914).

ELETTRONICA PRATICA· Settembre 1996- Pag. 4


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BATTERIE PER CELLULARE
CON REGISTRATORE
Quando si usa il telefono cellulare potrebbe capitare di aver
contemporaneamente bisogno di carta e penna, magari anche
di illuminazione per poter scrivere l'appunto. Supponendo anche
di avere tutto questo a portata di mano, forse la telefonata
diventerebbe piuttosto scomoda. Questi problemi sono risolti da una
nuova originalissima batteria per telefono portatile, fornita
di registratore digitale incorporato e luce di emergenza.
Basta premere un comodo pulsante per registrare numeri telefonici,
appuntamenti e brevi telefonate. La batteria, al Ni-Cd e con capacità
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di telefono cellulare molto diffusi. A partire da lire 119.000.
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NUOVI SENSORI PER L'AIRBAG


Parlare di qualità offerta all'acquirente di automobili da alcuni anni significa soprattutto
parlare di sicurezza. In questo settore continuano a comparire sul mercato componenti
sempre più affidabili ed un esempio è offerto da una nuova serie di sensori che, in caso
di urto violento dell'autovettura, sono in grado di far gonfiare istantaneamente l'airbag,
che salva guidatore e passeggero che gli siede accanto dall'impatto contro il volante,
il cruscotto o il cristallo infranto. I componenti, prodotti dalla società tedesca Temic
Mikrosysteme GmbH, sono di tipo piezoresistivo e sono montati su di un circuito ibrido
a base di paste ad alta conducibilità DuPont. Di questi sensori ne esistono due famiglie,
aventi sensibilità rispettivamente perpendicolare o parallela al punto in cui gli stessi sono
montati sulla vettura. Il dispositivo, il cui funzionamento è garantito per 15 anni,
oltre all'elemento che costituisce il sensore vero e proprio, comprende altri due circuiti
miniaturizzati. Il tutto è integrato in un contenitore metallico piccolo, leggerissimo
e a tenuta ermetica, in grado di sopportare variazioni di temperatura fra -40 e +95 °C.
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MINITRAPANO A COLONNA
Forare una basetta stampata con elevata precisione è uno dei segni
distintivi dell'hobbista evoluto: l'influenza sulla qualità finale
del circuito è notevole, perché si tratta di poter montare con
precisione i componenti e contemporaneamente di garantire lunga
durata alle saldature. Usare a questo scopo il trapano da banco
TBS 220 Proxxon Minimot non è comunque solo una questione
di professionalità: significa anche lavorare agevolmente e con
un'attrezzatura affidabile, indicata anche per tutti gli impieghi
nell'ambito della meccanica di precisione. L'elettroutensile è
dotato di una colonna in acciaio cromato del diametro di 20 mm e
alta circa 30 cm. La levetta di appostamento, anch'essa cromata,
è provvista di scala della profondità. Il piano di lavoro, avente
dimensioni 220x120 mm, è fornito di battuta spostabile
con regolazione centimetrica. Esistono tre versioni di mandrino,
che ruotano con estrema precisione grazie ad un raffinato
sistema di trasmissione: uno per diametri da 0,8 fino a 1,0 mm; un
altro per diametri da 2,4 fino a 2,8 mm; un terzo per diametri da
2,8 fino a 3,0 mm. Lire 328.200. Proxxon, distribuito da Opitec
(39043 Chiusa - BZ- Via Frag, 26 - tel. 0472/846180).
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 • Pag. 5
L'ANGOLO DELLA MUSICA

IL SUONO CHE VIENE I Il sistema DAT


(qui è illustrata la
testina di lettura I l Compact Disc (abbreviato CD),
nato circa dieci anni fa da un' allean-
za fra la Philips e la Sony, ha iniziato la
del nastro) offre,
rispetto ad altri grande rivoluzione del suono, prosegui-
standard digitali, ta dopo pochi anni con la comparsa di
la massima altri sistemi digitali.
autonomia La continua ricerca tecnologica delle
di ascolto (fino case costruttrici ha l'obiettivo di presen-
a quattro ore). tare sul mercato apparecchiature di regi-
strazione e di riproduzione in grado di
fornire i massimi livelli della qualità
sonora.
Le cassette DAT hanno dimensioni Pertanto, piuttosto che cercare di stabili-
73x54x10,5 mm, diverse da quelle re quale soluzione sia in grado di pro-
delle musicassette tradizionali, durre il suono migliore, è importante
leggermente più larghe e sottili. evidenziare quali sono gli elementi che
devono guidare l'acquirente nel
momento in cui deve decidere con quale
apparecchiatura digitale corredare il
proprio impianto Hi-Fi.
Il Digitai Audio Tape, abbreviato con
DAT, è stato il primo nastro audio
D0sco
magnetizzato da due livelli elettrici cor-
rispondenti alle cifre binarie.
Attualmente rappresenta la soluzione
che consente la massima autonomia di
riproduzione, potendo contenere fino a
quattro ore di registrazione (nella moda-
lita "long play").
Le cassette DAT hanno però un formato
diverso dalle musicassette tradizionali e
Elemento quindi se si decide di adottarlo come
[ •sa"g unico sistema di registrazione
dell'impianto occorre rinnovare tutta la
collezione di musicassette.
Grazie al sistema MD (Mini Disc)
Questa drastica scelta può essere evitata
un unico dischetto
grazie alla DCC, Digita! Compact Cas-
dalle dimensioni pari ad un terzo
sette (cassetta compatta digitale), che
del Compact Disc può essere
rispetto al DAT ha il vantaggio di poter
registrato o trovato in vendita
essere riprodotta su apparecchi compati-
con le registrazioni di vari generi
bili anche con le musicassette tradizio-
musicali. Il suo particolare
nali. Gli apparecchi DCC sono infatti
involucro protettivo costituisce
dotati di un sistema che distingue auto-
un'ottima protezione
maticamente il tipo di cassetta dallo
nei confronti di polvere e graffi. spessore (le dimensioni dei lati sono
invece le stesse) e quindi di commutare
automaticamente sulle testine di ripro-
duzione adatte all'uno o ali' altro caso.
I nastri delle DCC dispongono inoltre di
Gli apparecchi registratori una pista ausiliaria su cui è possibile
e riproduttori di MD sono dotati memorizzare dei marcatori utilissimi
di facili funzioni di editing per la ricerca veloce dei vari brani regi-
che permettono di creare strati.
compilation personalizzate Da quanto detto finora si possono indi-
contenenti fino a 20 brani. viduare due possibili soluzioni di
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 6
DAL BIT
CD, DAT, DCC, MD
sono tutte sigle
che indicano
tecniche digitali
di registrazione
e di riproduzione Nei più recenti
del suono. Vediamo modelli di lettori
come scegliere la soluzione di CD anche le
caratteristiche
più adatta alle proprie esigenze. meccaniche contribuiscono
alla massima qualità dell'ascolto.

impianto tutto digitale: CD accoppiato a


DAT oppure CD accoppiato a DCC.
Esistono anche in vendita DAT e DCC Autoreverse di 10e

già preregistrate, anche se la gamma di


brani disponibili in commercio è di gran
lunga inferiore a quella dei CD.
Finora non esiste, o almeno non lo è a
prezzi abbordabili, il CD registrabile.
Esiste però un sistema realizzato dalla
Sony che apre altre possibilità di scelta:
si tratta del Mini Disc (MD), più piccolo
del Compact Disc (il suo diametro è di ione
• piste
64 mm) e registrabile. riprod
È disponibile un vasto repertorio, anche audi
esisten'
se ancora lontano da quello disponibile
su CD, di Mini Disc già registrati con
musica sinfonica, leggera e rock.
I Mini Disc consentono una durata mas-
sima di riproduzione di 74 minuti epos-
sono essere registrati moltissime volte
r="
r
sempre mantenendo la massima qualità 'ii
D
ottenibile con la tecnica digitale.
Gli apparecchi MD offrono inoltre la Il cuore di un apparecchio
possibilità di creare raccolte di brani registratore riproduttore
personalizzate, grazie alle diverse fun- di cassette digitali
zioni di "editing" di cui sono dotati, DCC è costituito
facilissime da usare. da un computer
Essendo racchiusi in robusti involucri, i programmato per
MD rappresentano forse la· migliore
elaborare il suono
oluzione per l'ascolto a bordo di auto- con la massima precisione.
vetture oppure per quello "tascabile"".
Il sistema si chiama
Sia gli apparecchi per le DCC che quelli
PASC (Precision Adaptive
per i MD sono dotati di un dispositivo
Sub-Coding) e consiste
detto SCMS (Serial Copy Management
nel rappresentare ogni campione del suono
System) che impedisce di duplicare
all'infinito una copia digitale ottenuta con 18 bit, cioè due in più del CD. In questo modo
da una sorgente analogica oppure da si ha maggiore precisione e si recuperano le possibili
un'altra sorgente digitale. perdite di qualità dovute all'uso di un nastro.

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 7


COMFORT DOMESTICO

TELECOMANDO A
RAGGI INFRAROSSI
[IL RICEVITORE)
Un dispositivo in grado
di comandare
separatamente due
elettrodomestici qualsiasi.
Può rendersi utile in mille
situazioni, per accendere
la luce, aprire la porta,
azionare un allarme ...

L o scorso mese abbiamo presentato il


trasmettitore per questo sistema di
comando a raggi infrarossi a due canali.
Ora è la volta del ricevitore.
Vediamone subito il funzionamento.
I raggi infrarossi irradiati dal trasmettito-
re investono il sensore IRR che li tra-
sforma in segnali elettrici che vengono
poi amplificati dal circuito integrato SL
486, il quale incorpora tutte le funzioni
per svolgere egregiamente il suo compi-
to.
È dotato infatti di un efficientissimo
controllo automatico di guadagno
(AGC) che rende tutto il sistema meno
sensibile ai disturbi aumentando note-
volmente le prestazioni.
Gli impulsi elettrici, così amplificati,
con frequenza dipendente dal pulsante
del trasmettitore che è premuto, sono
presenti all'uscita dell'integrato (piedino
9) e applicati all'ingresso dei due deco-
dificatori PLL (piedini 3 di IC3-IC4).
I diodi D4 e D5, posti tra di loro in anti-
parallelo, servono a limitare i segnali ad
una ampiezza massima di circa 0,7 V.
Prendiamo ora in esame un canale, ad
esempio quello composto da IC3-RL1.
Inn anzitutto diciamo che il circuito inte- Il diodo D2 serve ad evitare il danneg- un'uscita di circa 0.7 V superiore a quel-
grato NE 567 è un decodificatore PLL giamento di Ql nell'istante in cui cessa la nominale (5 +0.7 =5.7 V).
(Phase Locked Loop) che contiene nel di condurre (momento in cui ai capi
uo interno un oscillatore la cui frequen- della bobina del relè si forma una extra-
za si può variare tramite un trimmer tensione inversa). MONTAGGIO E COLLAUDO
esterno (Tl) e, soltanto quando il segna- Se invece si mettono in contatto i punti
le di ingresso è di frequenza uguale a X e B, il transistor Ql viene pilotato Nel montaggio occorre ricordarsi di ese-
quella generata dall'oscillatore interno, dall'uscita di una sezione di IC6 (4013) guire il ponticello tra IC5 e IC6.
all uscita (piedino 8) non si ha più ten- che è un flip flop e quindi, quando il pie- Terminato il montaggio. al punto con-
sione. dino 3 di IC6 diventa positivo, diventa trassegnato con Z va collegato uno spez-
È perciò evidente che, ad esempio, pre- positiva anche la sua uscita (piedini 2 e zone di filo di rame rivestito lungo circa
mendo il pulsante del trasmettitore Pl 5) e rimane tale anche se all'ingresso 10 centimetri. L'altra estremità non va
bisogna fare in modo che l'oscillatore (piedino 3) viene a mancare tensione. collegata.
interno di IC3 generi un segnale con fre- Appena il piedino 3 riceve nuovamente Dalla lunghezza di questo filo dipende la
nza di 7812,5 Hz. una tensione positiva la sua uscita torna sensibilità del ricevitore: se troppo lungo
Vedremo in seguito come fare. Suppo- a tensione zero. la sensibilità è ridotta, se invece è troppo
vendo di aver raggiunto questa condizio- In questo modo il funzionamento del corto la sensibilità può risultare eccessi-
ne.è ovvio che ogni volta che si preme il telecomando è simile a quello di un va e dare adito a disturbi e anomalie di
te Pl la tensione al piedino 8 di interruttore. funzionamento.
IC3 azzero e perciò diventa positiva Il funzionamento dell'altro canale è Il diodo ricevente IRR va inserito diret-
l'uscita di IC5 (piedino 4) che è una identico al primo, ma bisogna fare in tamente sul circuito stampato e non
el circuito integrato 40106, modo che l'oscillatore di IC4 generi un posto a distanza con collegamenti
composto da sei invertitori. segnale con frequenza di 3906,25 Hz. aggiuntivi.
ntatto tra di loro i punti X e Per l'alimentazione occorre una tensione Ricapitolando: ogni canale del ricevitore
a positiva al piedino 4 di IC5 continua compresa tra 9 e15V. può essere predisposto per 2 diversi
duzione il transistor Q 1 il Alla sua stabilizzazione provvede il cir- modi di funzionamento: il relè del rice-
ecci tare il relè RLl e accendere cuito integrato ICI (7805) che, essendo vitore resta eccitato fino a che si tiene
collegato a massa tramite il diodo DI, ha »»
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 9
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10cm

Schema elettrico del ricevitore a due canali


per il sistema di telecomando.

1: piano di montaggio 2: il componente che


del ricevitore per riceve i raggi infrarossi va
telecomando a raggi protetto dalla luce diretta
infrarossi. Trattandosi che può creare disturbi
di un sistema a 2canali
sono disponibili
di funzionamento.
Possiamo racchiuderlo Per ordinare
due uscite. in un tubicino opaco. 9 • 15 Vcc
basetta e componenti
code 1EP896
vedere a pag. 35
2

SPEZZONE DI FILO DI- RAME RIVESTITO LUNGO CIRCA 10 cm

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 10


RL2 O

l; TELECOMANDO
A RAGGI INFRAROSSI
12

A
O x

Il circuito stampato è qui visto dal lato rame


nelle sue dimensioni reali.

che si desidera funzioni così). Puntiamo poi il trasmettitore verso il


Per il secondo modo di funzionamento ricevitore tenendo premuto uno dei
vanno uniti da un ponticello i punti X e B. pulsanti quindi agiamo sul trimmer del
In entrambi i canali ogni volta che si ricevitore fino a che il led del relativo
eccitano i relè si accende il relativo led. canale si illumina ed il relè si eccita
Le operazioni di taratura sono molto Per l'altro canale si procede allo stesso
semplici e vanno eseguite con l'ausilio modo.
premuto il pulsante del trasmettitore, del trasmettitore. Concludiamo con una precaoziooe: cpal--
dopo di che torna a riposo, oppure il relè siasi fonte luminosa che investe il diodo
del ricevitore si eccita quando viene pre- IRR può creare disturbi al funzionamen-
muto il pulsante del trasmettitore e rima- LA TARATURA to. Occorre quindi fare in modo che il
ne eccitato anche quando il pulsante diodo sia protetto almeno dalla luce
viene rilasciato. Per tarare il sistema occorre innanzitutto diretta. Ciò si può ottenere con ril:lqJie-
Un nuovo impulso inviato dal trasmetti- predisporre entrambi i canali per il fun- go di un tubicino o
tore diseccita il relè. zionamento nel primo modo, alimentan- Le prestazioni possono essere migliorate
Per disporre i canali al primo modo di do il ricevitore con una tensione conti- mettendo di fronte al diodo ricevente
funzionamento occorre realizzare un nua compresa tra 9 e 15V (con corrente IRR (alla giusta distanza) una lente a
ponticello tra i punti X e A ( del canale di almeno 200 mA). focale corta.

COMPONENTI
R1 = R2 = 330 2 C17 = 150 kpF (poliestere)
R3 = R4 = R5= R6 = 2,2 kQ C18 = C19 = 100 kpF
R7 R8=1kO (poliestere)
R9 = R10= 4,7 kO C20 = 100 kpF (ceramico)
Ci =c2=100F-16V(elettr.) C21 = 330 kpF (poliestere)
=
c3 47F-16V(elettr.) IC1 = 7805
c4=C5 =C6=22F•16V IC2 = SL 486
(elettrolitici) IC3 = IC4 = NE 567
C7 =4,7 F-16V(elettr.) IC5 = 40106 B
C8=c9=2,2F-16 V IC6 = 4013 B
(elettrolitici) IRR = SFH 205 - BPW 41
Ci0=C1i=C12=c13=1 Q1 = Q2 = 2N 1711 • BC 125
F - 16 V (elettrolitici) Di ± D5 = 1N 4148
c14 = C15 = 470 kpF L1 = L2 = Led rossi Per il montaggio di Q2 il riferimento
(poliestere) RL1 = RL2 = Microrelè 6V è costituito dal dentino che sporge
C16 = 220 kpF (poliestere) T1 = T2 = Trimmer 2,2 kO dal corpo metallico.

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 11


.
NOVITA
FILTRO VOCE PER RADIOASCOL TO
È un particolare dispositivo composto da due filtri passivi che hanno lo scopo di eliminare
il più possibile eventuali disturbi rendendo così più intelligibile la voce. Si applica tra la
presa cuffia e la cuffia stessa di qualsiasi ricevitore radio. Il secondo filtro del dispositivo
è sintonizzabile tramite un apposito trimmer in modo da poter adattare l'ascolto per
qualsiasi orecchio. Un apparecchio del genere è di grande utilità a tutti gli appassionati
di RADIOASCOL TO e, in particolar modo, a coloro che si occupano di ricezioni a grande
distanza (DX) dove, molto sovente, i disturbi sono tali da coprire quasi completamente la
voce. E dotato inoltre di una particolare presa alla quale può essere collegata qualsiasi
tipo di cuffia (mono o stereo).

NON NECESSITA DI ALIMENTAZIONE


SINTONIZZATO SU SPETTRO
PARLATO 300 • 3000 Hz

SOUND CLEANER PER CHITARRA


Inserito tra l'amplificatore e la chitarra elettrica fa si che il suono esca più brillante e pulito creando
un piacevolissimo effetto. Il dispositivo è composto da due sezioni : la prima funge da stadio
intermedio a guadagno unitario, mentre la seconda ha lo scopo di filtrare il segnale secondo una
particolare curva in modo da ottenere l'effetto prestabilito. Questa sezione può essere inserita o
disinserita tramite un deviatore in modo che l'operatore possa in qualsiasi momento attivare o
disattivare il filtro. L'alimentazione deve avvenire con una normale b
consumo è del tutto irrisorio (pochi mA).

in ALIMENTAZIONE 9 Vcc
ASSORBIMENTO 3 mA
ATTENUAZIONE GRADUALE
ESALTAZIONE GRADUALE

E' un amplificatore di bassa frequenzacon un funzionamento del tutto particolare. Il segnale di


ingresso NON viene amplificato in modo lineare dai transistor finali, ma fa si che l'onda quadra
generata da un particolare oscillatore vari il suo ciclo di lavoro. Il valore medio di questa onda
riproduce fedelmente il segnale di ingresso. Il rendimento di questo tipo di amplificatore è
elevatissimo in quanto, i transistor finali di potenza, fungono soltanto da interruttori elettronici col
vantaggio di scaldarsi pochissimo non necessitando perciò di dissipatori. La qualità di riproduzione
è elevatissima! \

ALIMENTAZIONE: 12 Vcc\TAB
ASSORBIMENTO MAX: 600 mA
POTENZA: 6 W • SEGNALE MAX IN: 2 Vpp
RISPOSTA: 20 Hz· 25 KHz ~

METRONOMO ELETTRONICO PROFESSIONALE


Tutti coloro che "fanno musica", la studiano o si esercitano, sanno quanto sia importante uno strumento di questo genere.
Quello che presentiamo è dotato di tutte quelle indicazioni e regolazioni che agevolano al massimo il suo impiego. Ogni
battuta è segnalata da una nota acustica (tramite un altoparlante o cuffia non presenti nel kit) contemporaneamente
all'accensione di un LED. La prima battuta è ACCENTUATA (leggermente più acuta) rispetto alle altre in modo da facilitare
il momento di attacco e un LED di colore diverso (verde) segnala questo evento. Tramite un commutatore possono essere
impostate battute di 2/4, 3/4, 4/4 o 5/4. Un altro commutatore imposta la gamma di velocità delle battute (regolabili poi
in modo fine tramite un potenziometro) tra circa 25 e 300 al minuto. Il dispositivo è dotato di uscita per 'altoparlante o
cuffia e uscita ausiliaria per poter essere collegato ad un amplificatore o mixer. La sua alimentazione deve essere di 12
Vcc (il dispositivo è protetto contro l'inversione di polarità) e il suo assorbimento è di circa 20 mA, mentre , con
altoparlante da 8 ohm inserito l'assorbimento sale a circa 150 mA.

ALIMENTAZIONE: 12Vcc • ASSORBIMENTO: 20mA (150mA con altop.)


VEL. BATTUTE: 25-300 AL MINUTO· TEMPI SELEZ.: 2/4- 3/4 • 4/4 • 5/4
INDICAZ. ACUSTICHE E LUMINOSE· ACCENTUAZ. PRIMA BATTUTA
USCITAAUX
Elen«o Rivenditori
PIEMONTE TRENTINO ALTO ADIGE ABRUZZI
ALBA (CN) FAZIO R. C.so Cortemilia, 22 Tel.0173/441252 BOLZANO RADIO MARKET V.Rosmini Str.8 Tel.0471/970333 CHIETI SCALO EL.TE.COMP. V.le B.Croce,254 Tel.0871/560386
ALESSANDRIA C.E.P. EL. Via Pontida,64 Tel.0131/444023 ROVERETO (TN) C.E.A. EL. Vle Vittoria,11 Tel.0464/435714 VASTO (CH) El.ATTURIO Via M.dell'Asilo,82 Tel.0873/367319
ALESSANDRIA ODICINO G.B. Via C.Alberto,18 Tel.0131/345061 TRENTO F.E.T. Via G.Medici,12/4 Tel.0461/925662
ALPIGNANO (TO) ETA BETA Via Valdellatorre,99 Tel.01 t/9677067 MOLISE
ASTI DIGITEL Via M.Prandone,16-18 Tel.0141/532188 ISERNIA CAIAZZO Via 24 Ma00i0,151 Tel 0865/26285
ASTI M.EL.CO. e.so Matteotti,148 Tel.0141/355005
VENETO PLANAR Via S.Spirito,8/10 Tel.0865/3690
ISERNIA
BIELLA A.B.R. EL. Via Candelo,52 Tel.015/8493905 ARZIGNANO (VI) NICOLETTI EL. Via Zanella, 14 Tel.0444/676609
BORGOMAN.(NO) BINA G. Via Arona,tt Tel.0322/82233 BASSANO (VI) TIMAR EL. Vie Diaz,21 Tel.0424/503864
BORGOSESIA (VC) MARGHERITA G. V.Agnona,14 Tel.0163/22657 LEGNAGO (VR) GIUSTI SERV. Vie d.Caduti,25 Tel.0442/22020 CAMPANIA
MESTRE (VE) SO.VE.CO. Via Cà Rossa.21/8 Tel.041/5350699 ARIANO IRP. (AV) LA TERMOT. VS.Le0nardo,16 Tel.0825/871665
CASALE M.(AL) DELTA EL. Via Lanza,107 Tel.0142/451561
MONTECCHIO(VI) BAKER EL. Via G.Meneguzzo,1 1 Tel.0444/699219 BENEVENTO FACCHIANO C.so Dante,29 Tel.0824/21369
CHIERI (TO) E.BORGARELLO V.V.Eman.113 Tel.Ott/9424263
SOVIZZO (VI) O.T.L.TEL. V. Risorgimento,55 Tel.0444/551031 CAPUA (CE) G.T. EL. Via Riv.Volturno,8/10 Tel.0823/963459
COLLEGNO (TO) CEART C.so Francia,18 Tel.011/4117965
ROVIGO RADIO F.ROD, V.le 3 Martiri,69 Tel.0425/33788 CAST.D.STA.(NA) C.B. VIe Europa,86 Tel. 081/8718793
COSSATO (VC) R.TR. Via Martiri Libertà,53 Tel.015/922648
VERONA G. BIANCHI Va A.Satfi1 Tel.045/590011 EBOLI (SA) FULGIONE C. Via J.Gagarin,34
CUNEO GABER Via 28 Aprile,19 Tel.0171/698829
VERONA RIC.TECNICA Via Paglia 22/24 Tel.045/950777 NAPOLI ER.ABBATE Via S.Cosmo, 119/B Tel.081/284596
IVREA (TO) EL. VERGANO Pzza Pistone,18 Tel.0125/641076
VERONA TRIAC V.Gas.Ospitai Vecchio,8a Tel.045/8031821 NAPOLI TEL.PIRO Via Monteoliveto,67 Tel.081/5524743
MONCALIERI (TO) G.M.GRILLONE P.zza Failla,6/D Tel.D11/64D6363
VICENZA A.D.E.S. C.so Padova,170 Tel.0444/505178 POMIGL.D'A.(NA) L'ELETTA. Via Mazzini,44 Tel.081/8036806
MONDOVI' (CN) FIENO V. Via Gherbiana,6 Tel.0174/40316
SALERNO COMPUMARKET V. XX Sett.58 Tel.089/724525
NOVARA JD ELECTR. Via Orelli,3 Tel.0321/457621
SALERNO GALV.BION.COMP. V Mauri,131Tel.089/338568
NOVIL. (AL) EL.CA.MA. Via Gramsci,23 Tel.0143/743687 FRIULI VENEZIA GIULIA TORRE ANN.(NA) TUFANO Pzza Cesaro,49 Tel.081/8613971
ORBASSANO (T0) C.E.B. Via Nino Bixio,20 Tel.011/9011358 LATISANA M.(UO) CASA DELL'EL. VRinascita,60 Tel.0431/53291
OVADA (AL) ELETTRO HOUSE Via Buffa, 10 Tel.0143/86126 UDINE R.T.SISTEM UD. V.Da Vinci,76 Tel.0432/541549
PINEROLO (TO) C.EL.PINER. C.so Porporato,18Tel.0121/374566
PINEROLO (TO) CAZZADORI P.zza Tegas, 4 Tel.0121/322444
RODDI O'A. (CN) EL.GIORDANO Via Morando,21 Tel.0173/615095 EMILIA ROMAGNA PUGLIA
SALASSA (TO) MAGRI' Via 4 Novembre,9 Tel.0124/36305 BARLETTA (BA) OLIVETO A. Via Barberini, 1/c Tel.0883/573575
BOLOGNA RAOIORICAMBI Via Zag0,12 Tel.051/250044
SANTHIA' (VC) T.B.M. Via Gramsci,38-40 Tel.0161/922138
BOLOGNA RAOIORICAMBI V.del Piombo,4 Tel.051/307850
CASARANO (LE) o.s. ELETTR. C.so da Pigne Tel.0833/502230
TORINO C.A.R.TE.R. Via Terni,64/A Tel.011/4553200 CORATO (BA) C.E.CA.M. V.le Cadorna,32/A Tel.080/8721452
CASALECCH.(BO) ARDUINI El. V.Porrettana,361/2 Tel.051/573283
TORINO C.E.P EL. Via Monfalcone,71 Tel.011/323603 PRESICCE (LE) SCARCIA LUIGI Via Roma, 86 Tel.0833/726689
CASTELN.M.(RE) BELLOCCHI Pzza Gramsci,3G/F Tel.0522/812206
TORINO DIRI EL. C.SO Casale,48 Bis-F Tel.011/8195330 RACALE (LE) El.SUO Via F.Marina,63 Tel.0833/552051
CENTO (FE) EL.ZETABI V.Risorgimento,204 Tel.051/6835510
TORINO GAMMA EL. Via Pollenz0,21 Tel.011/3855103 TARANTO EL.CO.M.EL. Via U.Foscolo,97 Tel.099/4709322
FAENZA (RA) TECNOELETTR, Via Sella,9/a Tel.0546/622353
TORINO M.R.T. Pza AGrat, 120 Tel.011/6631346
FERRARA EOI ELET. P.le Petrarca,18/20 Tel.0532/248173
TORINO PINTO Via S.Domenico, 40 Tel.011/5213188 BASILICATA
MODENA CO.EL. Via Cesari, 7 Tel.059/335329
TORINO TELSTAR EL. Via Gioberti.37 Tel.011/545587
PARMA ELET.2OOO Via Venezia,123/C Tel.0521 /785698 LATRONICO (PZ) ALAGIA D. Pzza Umberto I Tel.0973/858601
VERCELLI TANCREDI e.so Fiume,89 Te1.0161/210333 PARMA MARI E. Via Giolitti,9/A Tel.0521/293604
PIACENZA ELETT.M&M V.Raff.Sanzio,14 Tel.0523/591212 CALABRIA
PIACENZA SOVER Via IV Novembre,60 Tel.0523/334388 ACRI (CS) E.G. ELETTR. V.Amendola,170 Tel.0984/954228
VAL D'AOSTA RIMINI C.E.B. Via A.Costa.32-34 Tel.0541/383630 CATANZARO LIDO EL.MESSINA Via Cro1one,94/B Tel.0961/31512
AOSTA LANZINI-BARB. Via AV0nd0,18 Te\.0165/262564 VIGNOLA (MO) GRIVAR EL.V. Traversagna,2/A Tel.059/775013 COSENZA OE LUCA G.B. V.Cattaneo,92/F Tel.0984/74033
LOCRI (RC) PIZZINGA Via G.Marconi,196 Tel.0964/21152
REGGIO CAL. R.E.TE. Via Marvasi,53 Tel.0965/29141
ROSSANO S.(CS) C.RIC.A.IONIO Via Torino,32 Tel.0983/23354
LIGURIA TOSCANA
ALBENGA (SV) NICOLOSI G. Via Mazzini,20 Tel.0182/540804 DIMENS.EL. V.d.Chimera,63 Tel.0575/354765
EL. CARI.PJ.da Varagine,7 R. Tel.010/280447
AREZZO SICILIA
GENOVA AVENZA (MS) F.O.R. Via Turati, 43 Tel.0585/856106 AGRIGENTO MONTANTE S. Via Dinologo,7 Tel.0922/29979
GENOVA GARDELLA C.Sardegna, 318 R. Tel.010/8392397 FIGLINE V.(FI) EL.MANNUCCI V.Petrarca, 153/A Tel.055/951203 AGRIGENTO WATT Via Empedocle,123 Tel.0922/24590
GENOVA RAPPR.EL. Via Borgoratti,231R.Tel.010/3778141 FIRENZE PAOLETTI FERR. V.Pratese, 24 Tel.055/319367 BARCELLONA(ME) RECUPERO Via Pugliatti,8 Tel.090/9761636
• GENOVA
GE-SAMPIERD.
R.DE BERNARDI Via Tollot.7 Tel.010/587415
0RG.V.A.R.TI. V.Buranell0,24R. Tel.010/460975
C.ELETTR.Via Chiaravagna,10r. Tel.010/6509148
LIVORNO
LIVORNO
CIUCCI Via Maggi,136 Tel.0586/899721
TANELLO EL. Via E.Rossi,103 Tel.0586/898740
CALTANISSETTA
CATANIA
ER. RUSSOTTI V.S.G.Bosco,24
LA NUOVA EL. Via A.Mario,24
Tel.0934/25992
Tel.095/538292
GE-SESTRI P LUCCA ARANCIO BIENNEBI Via Di Tiglio,74 Tel.0583/494343 CATANIA PUGLISI A. Via Gozzano, 11 Tel.095/430433
GE-SESTRI P EMME EL. Via Leoncavallo,45 Tel.010/628789 LUCCA S.ANNA COMEL Via Psana,405 Tel.0583/587452 CATANIA R.C.L. Via Novara, 13a Tel.095/447170
IMPERIA INTEL Via Dott.Armelio,51 Tel.0183/274266 MONTEVAR.(AR) MARRUBINI L. VMoschetta,46 Tel.055/982294 MAZARA O.V.(TP) MARINO M. e.so A.Diaz,82 Tel.0923/943709
IMPERIA $.8.1. EL. Via XV Aprile,122 Tel.0183/24988 PISA EL.ETRURIA Via S.Michele,37 Tel.050/571050 MESSINA CALABRO' Viale Europa,83/G Tel.090/2936105
LA SPEZIA V.A.R.T. V.le ltalia,675 Tel.0187/509768 PISA ELEPOINT Via E.Fermi,10 a Tel.050/44365 PALERMO El.AGRO' Via Agrigento,16/F Tel.091/6254300
LAVAGNA (GE) D.S.EL. Via Previati,34 Tel.0185/312618 PISA ELECTR.JUNIOR V.C.Malfi, 32 Tel.050/560295 PALERMO EL.GANGI Via A.Poliziano, 39 Tel.091/6823686
RAPALLO (GE) NEWTRONIC Via Betti,17 Tel.0185/273551 PISTOIA ELCOS Via Moretti,89 Tel.0573/532272 PALERMO PAVAN L. Via Malaspina,213/A Tel.091/6817317
S.REMO (IM) PERSICI Via M.della Libertà,85 Tel.0184/572370 POGGIBONSI (SI) BINOI G. Via Borgaccio,80/86 Tel.0577/939998 RAGUSA HOBBY EL. Vie Europa,89 Tel.0932/252185
S,REMO (IM) TUTTA EL. Via d.Repubblica,2 Tel.0184/509408 PRATO C.E.M. PAPI V.Roncioni,113/A4 Tel.0574/21361 SOLARINO (TP) ELET.HOBBY V.RuggeroVII, 30 Tel.0931/922307
SAVONA BORZONE Via Scarpa, 13R. Tel.019/80276 t VIAREGGIO (LU) C.D.E. Via A. Volta,79 Tel.0584/942244 TRAPANI TUTTOILMONDO Via Orti, 15/C Tel.0923/23893
SAVONA EL.GALLI Via Montenotte, 123 Tel.019/811453
SAVONA EL.SA. Via Trilussa,23 R. Tel.019/801161
SESTRI L. (GE) MECIDUE Via Nazionale, 215/4 Tel.0185/485770 SARDEGNA
CAGLIARI 2RTV Via del Donoratico,83 Tel.070/42828
UMBRIA CAGLIARI CARTA B. Via S.Mauro,40 Tel.070/666656
LOMBARDIA GUBBIO (PG) ZOPPIS e.so Garibaldi,18 Tel.075/9273795 CAGLIARI PESOLO M. V.S.Avendrace,200 Tel.070/284666
ABBIATEGR.(MI) R.A.R.E. Via 0mboni,11 Tel.02/94969056 PERUGIA M.T.E. Via XX Settembre,76 Tel.075/5734149 CARBONIA (CA) BILLAI P. Via Dalmazia,17/C Tel.0781/62293
BRESCIA EL.COMPON. V.le Piave,215 Tel.030/361606 LANUSEI (NU) BAZAR CUBONI V.Umberto,113 Tel.0782/42435
BUSTO ARS.(VA) NUOVA MISEL Via 1.Nievo,10 Tel.0331/679045 MARCHE SASSARI FUSARO V. Via IV Novembre,14 Tel.079/271163
CASTELL.ZA (VA) CRESPI G. Vie Lombardia,59 Tel.0331/503023 ANCONA EL.FITTINGS Via I Maggio,2 Tel.071/804018
COCQUIO S.A.(VA)SEAN Via P.Melatti,8
COGLIATE (Ml) EL.HOUSE Via Piave,76
Tel.0332/700184
Tel.02/9660679
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CREMA (CR) R.C.E. Vie de Gasperi,22/26 Tel.0373/202866 MACERATA GEN.RIC.EL. Via Spalato,108 Te1.0733/31740'
GADESCO (CR) IPER Bric Market S.S.10 Tel.0372/838357 S.BENEO.TR.(AP) CAPRETTI Via L.Manara,86/90 Tel.0735/584995
GALLARATE (VA) G.B.C. ELETTR. Via Torino,8 Tel.0331/781368
GARBAGNATE (Ml) l.P.X.EL.CENT. Via Milano,67 Tel.02/9956077
LECCO (CO) INCOMIN Via Dell'lsola,3 Tel.0341/369232
LAZIO
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MAGENTA (MI) N.CORAT Via F. Sanchioli,23/B Tel.02/97298467 CASSINO (FR) EL.DI ROLLO Vle B0nomi,14 Tel.0776/49073
MILANO A.BERTON Via Neera,14 Tel.02/89531007 CASSINO (FR) ER.PETRACCONE V.Pascoli, 11 0 Tel.0776/22318
MILANO C.SERV.EL. Via Porpora,187 Tel.02/70630963 LATINA LERT LAZIO EL. Via Terracina.5 Tel.0773/695213
MILANO EL.MIL. V.Tamagno ang.V.Petr. Tel.02/29526680 RIETI FE.BA. Via Porta Romana,18 Tel.0746/483486
MILANO.' LADY EL. Via Zamenhof,18 Tel.02/8378547 RIETI RIETISAT Via Gherardi,33/37 Tel.0746/200379
MILANO MONEGO R. Via Mussi,15 Tel.02/3490052 ROMA CASCIOLI E. V. Appia N. 250/A Tel.06/7011906
MILANO RADIO FORNIT.L. V.le Lazio,5 Tel.02/55184356 ROMA D.C.E. Via G.Pontano,6 Tel.06/86802513
MILANO SICE & C. Pzza Tito lmperat.8 Tel.02/5461157 ROMA F. DI FILIPPO V.D.Frassini,42 Tel.06/23232914
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PAVIA BE.ME. EL. Vle Libertà,61/3 Tel.0382/23184 ROMA GIU.PA.R. Via dei Conciatori,34 Tel.06/57300045
P. CANUNO (BBS) GIUSSANI M. Via Carobe,4 Tel.0364/532167 ROMA R.M. ELETTR. V. Val Sillaro,38 Tel.06/8104753
S.OONATO (MI) EL.S.DONATO Va Montenero,3 Tel.02/5279692 ROMA REEM Via di Villa Bonelli,47 Tel.06/55264992
TORRAZZA C.(PV) IPER Bric Market Via Emilia, 47 Tel.0383/367444 ROMA R.T.R. Via Gubbio,44 Tel.06/7824204
TRADATE (VA) C.P.M. Via Manzoni,8 Tel.0331/841330 ROMA TELEOMNIA Pzza Acilia,3/c Tel.06/86325851
VARESE F.LLI VILLA Via Magenta,3 Tel.0332/232042 SORA (FR) CAPOCCIA VLungOl. Mazzini,85 Tel.0776/833423
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VIGEVANO (PV) ERRESSE EL. Via Bercleda,28 Tel.0381/7507B VELLETRI (RM) COLASANTI Via Lata,287 Tel.06/9634765
[ GADGET

TESTA O CROCE
CON UN LED
Un passatempo semplice ed economico da realizzare:
un led gigante lampeggia sempre più lentamente, fino
a rimanere acceso o spento in modo del tutto casuale.
Il circuito ha anche carattere didattico.
Ecco il prototipo del testa o croce
elettronico come da noi realizzato
e collaudato.

Schema funzionale per indicare


il comportamemto nelle due
posizioni di Si: 0 oscillazione
e C congelamento.

ediamo un po' come possiamo defi- la cui frequenza è determinata da R5-CI,


V nire la destinazione di questo sem-
plice, anzi, semplicissimo circuito.
ed è ovviamente regolabile con lo stesso
R5. La cadenza dell'oscillazione è abba-
Un gioco per passarsi piacevolmente un stanza lenta, cosicché il DL si accende e
po' di tempo? Un motivo valido per spegne alternativamente al ritmo di que-
imparare utilmente un po' di elettronica? ste oscillazioni.
Un progetto casualmente utile per svi- Quando S 1 è invece posto sulla posizio-
luppare qualche altra idea? ne "C" (che sta per congelamento), il led
La risposta è sì a tutti e tre gli interroga- può rimanere acceso o spento in modo
tivi, al limite anche contemporaneamen- del tutto casuale. Ecco dove sta il gioco:
te; vediamo quindi una breve analisi del si fa correre sufficientemente veloce il
circuito per affermarne il funzionamento lampeggio di DL, si scommette (diciamo
e poter così decidere come adottarlo. un gelato) se il led risulta acceso o spen-
to, e si manovra S 1 per vedere qual è il +
risultato.
USCITA CASUALE A questo punto, piuttosto di stare a
discutere se il giochino è intelligente o
Dal!' analisi dello schema elettrico vedia- sciocco, cerchiamo di capire come effet-
mo subito che tutto il circuito si basa su tivamente funziona il sistema, trattando-
un integrato operazionale, che si limita a si di funzioni elettriche magari un po' l> I],

funzionare in due soli modi, ma ben pre- strane, ma ben precise. E per far questo 7c

cisi, e su un led ... che fa la spia. riferiamoci non già allo schema elettrico
GND
Quando il deviatore S 1 è posto sulla completo, bensì ai due schemini (qui a
posizione "O" (che sta per oscillazione), destra), semplificati ali' osso, ove vengo-
il circuito si comporta con un oscillatore >»>»
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 15
-2
R1 Il Il
s2
R2 Il Il
Schema elettrico
del circuito base
per il gioco
elettronico.
o
·Nl Il Il
Se vogliamo
disporre di una
segnalazione
O diversa
3 I . ,/ Il Il Il . vcc dal led possiamo
sfruttare
,.. 0
.I
lo schemino
R4 Il Il -re Il Il riportato a pag. 18
collegandolo
5 Il Il .-l.' -l +L .I ai punti 1 e 2per
l'alimentazione

I
5 Te TC3
e al punto X per
R3 3 Il
il segnale.
Il
+
1

C1

no rappresentate singolarmente le due


diverse funzioni che ICI è in grado di
Il circuito stampato svolgere. In alto (0), è indicato il circuito
è qui visto dal lato rame di ICI in funzione di oscillatore; nel
nelle sue dimensioni reali. momento in cui si dà tensione di alimenta-
La realizzazione zione al circuito, C è scarico; pertanto
è alla portata di tutti "el"e a O volt, e a ciò corrisponde in usci-
nonostante la presenza ta ad l (in quanto el è l'ingresso inverten-
di un piccolo integrato. te). Attraverso R, C comincia subito a
caricarsi lentamente, rendendo sempre più
positiva l'entrata "el", sinché l'uscita
commuta il suo stato diventando O.
A questo punto, C si scarica sempre
attraverso R verso il livello basso d'usci-
Piano di montaggio
ta. Scaricatosi C, il ciclo si ripete con
del circuito relativo continuità, mantenendo il regime oscilla-
alla versione base,
tori o. Quando SI viene commutato nella
posizione di congelamento (C), l'inte-
cioè allo schema elettrico
grato praticamente memorizza il valore
avente, come segnalatore,
della tensione che il condensatore aveva
un grosso led.
in quell'istante: se questo valore è infe-
riore a +Vcc/2, l'uscita si blocca al livel-
lo 1; viceversa se ai capi di C la tensione
è superiore a Vcc/2, l'uscita si blocca a
O. A vendo scelto un condensatore di

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 16


TESTA O CROCE CON UN LED
questa "memorizzazione" può durare
anche parecchi minuti.
- Cercamet.
In ogni modo, il led in uscita, attraverso made in
il diodo raddrizzatore D 1, non fa altro Nuovi prezzi scontati
che segnalare puntualmente quello che è
IVA COMPRESA
il livello d'uscita.
A questo proposito, potrebbe anche veri- Mod. FISHER
ficarsi che le esigenze di segnalazione, o
1212X Lit. 500.000
per gioco o per qualcosa di più serio,
1225X Lit. 750.000
debbano essere di tipo diverso o magari
1235X Lit. 850.000
più intenso; ecco allora che può venire 1266X Lit.1.100.000
utile la modifica pubblicata nello sche- 1266XB Lit.1.250.000
mino aggiuntivo, che permette, con 1280X Lit.1.380.000
l'aggiunta di un transistor ed un relè, di GEMINI 3 Lit.1.250.000
pilotare dei carichi elettrici di potenza FX 3 Lit.1.100.000
anche notevole, o comunque alimentati a □
GOL B. Lit.1.300.000
220 V. Se il relè è sufficientemente sen- cz 5 Lit.1. 750.000
sibile e non troppo grosso, per eccitarne cz 6 Lut.1.850.000
il campo basta un transistor di segnale IMPULSE Lit.2.070.000
come il comunissimo BC 107. cz 20 Lt.2.400.000
Questo circuitino aggiuntivo va collega-
Il riferimento per to ai morsetti 1 e 2 del dispositivo origi-
il montaggio del led nale, per la necessaria alimentazione, Mod. WHITES
gigante è uguale a mentre il segnale di comando va preso
CLASSIC 1 Lit. 450.000
quello dei tipi sul punto indicato "X" sullo schema
CLASSIC 2 Lit. 600.000
normali: lo smusso elettrico complessivo; quando il led si
CLASSIC 3 Lit. 800.000
sul bordino indica accende, una parte della corrente prove-
4900 DI PRO Lit. 1.300.000
il catodo. niente dall'uscita va a pilotare la base
del BC107 che a sua volta passa in con- 5900 DI PRO Lit. 1. 700.000
duzione e va ad attivare il relè: il tutto, 6000 DI PRO Lit. 1.800.000
sempre all'insegna di una notevole sem- SPECTRUM Lit. 2.000.00

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te relè, occorre usare 12 V cc.
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vedere a pag. 35 Per quanto riguarda la cadenza
dell'oscillatore ICl, se lo si vuol far cor- contrassegno= Lit. 30.000 fisse
rere più in fretta basta diminuire il valo-
re di Cl, portandolo sino a 1+2 F; se Per acquisti o per richiedre
viceversa lo si vuol fare rallentare, basta il catalogo gratuito
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R1 = 10kO
aumentare Cl, portandolo sino a 50: 100
µF: in ogni caso, è sempre consigliabile
telefonare il pomeriggio
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R2 = 10kO che sia del tipo al tantalio. - fax 02/680244
R3 = 10kO oppure inviare il seguente coupon
R4 = 10kO [anche in fotocopia] a:
R5 = 1 MO (potenziometro) BASETTA DI BASE METALDET, P.le Maciachini 11
R6 = 820 2 20159 Milano
c1= 10F-16 V(tantalio) La realizzazione del prototipo del nostro
gioco (come prevedibile, su basetta a Vogliate spedirmi:
C2= 0,1 F (ceramico)
circuito stampato) è stata eseguita sola- O l'apparecchio mod •
c3= 100F-16 V
mente per quanto riguarda lo schema O il catalogo gratuito
(elettrolitico) elettrico di base, quello cioè che limita la cognome .
IC1 = TL081 sua segnalazione ad un led, anche se del nome .
D1 = 1N 4004 tipo gigante. Si comincia il montaggio ~a n .
DL = led gigante sistemando i resistori, lo zoccolo per CAP città .
S1 = deviatore singolo a levetta ICI, il ponticello in filo nudo (recupera- cod. fisc./P. IVA .
s2= interruttore ON/OFF tel...................................(solo per zli acquisti)
to dal reoforo di un componente già
Vcc = 9-12V(vedi testo) »» ' o facoltà di receso da parte del liete ai smsi an. 4D).L 0 del 150l92
TESTA O CROCE
CON UN LED
u
tosato) ed un paio di terminali ad
occhiello per il cablaggio. Si piazzano
poi i condensatori, tenendo conto che un
paio di essi sono polarizzati, e quindi ne
• ij.
li BC 107 va rispettato il verso di inserzione basan-
dosi sul segno di polarità presente sul
%z. Variante aggiuntiva contenitore e sull'analogo segno riporta-
da adottare qualora to sul disegno dello stampato. L'indica-
sia preferibile attivare zione di riferimento dei diodi presenti è
una segnalazione più la seguente: per Dl, la fascetta in colore
potente o a 220 V c.a. sul corpo in plastica contrassegna il ter-
minale di catodo, che invece sul led è
] sl indicato dal leggero smusso sul bordino
di base. Si sistemano infine R5, il cui
posizionamento è automatico data la
disposizione dei reofori, ed Sl, che è un
interruttore a levetta del tipo da montare
L'interruttore d'accensione coricato in modo che sporga anch'esso
ha i terminali un po' più dal bordo. Collegando il circuito ad una
spessi degli altri piletta da 9 V (magari interponendo un
componenti: occorre interruttore di acceso-spento) se ne può
prevedere nella basetta controllare immediatamente il funziona-
un foro più grosso. mento, che è garantito al primo colpo.
Un piccolo contenitore in plastica rende
più gradevole (e personalizzato) il gioco.

Si tratta di un classico amplificatore


L'INTEGRATO TL 081 operazionale con ingresso a FET,
destinato ad impieghi che richieda-
Il TL 081 (a 8 piedini) è un amplificatore no bassa corrente di polarizzazione
, operazionale con ingresso a FET. e di offset all'ingresso, elevata velo-
Al suo interno troviamo J.FET e cità di risposta e basso coefficiente
5 transistor ad alta tensione e buon di temperatura sulla tensione di off-
adattamento di caratteristiche. set. Incorpora J-FET e transistor ad
alta tensione e buon adattamento di
l oo caratteristiche; lo schema elettrico
qui riportato dà una sufficiente indi-
cazione della complessità circuitale.
Altre caratteristiche interessanti so-
no la protezione da cortocircuito in
uscita, la compensazione di frequen-
za interna ed il basso consumo.
Ecco le caratteristiche elettriche
massime: tensione di alimentazione
di ± 18 V; tensione differenziale
d'ingresso ± 30 V; tensione d'entra-
ta ± I 5 V; guadagno in tensione
50+200; larghezza di banda 3 MHz;
corrente di alimentazione 2,8+5,6
mA. Per quanto riguarda lo zoccola-
tura, i piedini corrispondono ai se-
guenti elettrodi: il 2 è l'entrata IN-
VERTING, il 3 è l'entrata NON /NV,
il 4 è il negativo d'alimentazione, il
6 è l'uscita e il 7 è il positivo d'ali-
mentazione.

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 18


LPSll
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di potenza da 10 W. È l'ideale per
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tempo di musica fino a 20 faretti
con una potenza totale di 1000W.
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di provocare la contrazione dei
muscoli con un effetto terapeutico
simile a quello della ginnastica
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ascoltare le emissioni sonore
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Funziona anche senza antenna
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richiesto (riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
PASSATEMPO

MUSICA, MAESTRO
È un divertente circuito, di semplice realizzazione,
in grado di generare musica sotto forma di sequenze
melodiche casuali che pe.rò possono essere messe
a punto a piacere. Vengono usati integrati di normale
a.
utilizzo e reperibilità.
iBi l ;' -
Ecco il prototipo del generatore di musica
elettronica come da noi realizzato e
collaudato. Occorre rispettare la disposizione
adottata qui ed usare la basetta stampata.

Questa è la
possibile forma
del clock così come
en sappiamo che, al giorno d'oggi, viene elaborata da IC2
B con l'elettronica si fa ormai di tutto:
e di questo "tutto" fa parte anche la pos-
ed applicata ad Ic3.
o
sibilità di sintetizzare un 'orchestra inte- CLOCK (IC7) -
ra; basta usare un'opportuna tastiera che
va a pilotare appositi circuiti integrati:
Dalle promesse ai fatti: passiamo ad esa- nato con lo scopo di pilotare i 7 segmen-
dal complesso esce una gamma amplis-
minare il circuito. ti di un display ottico. I 7 piedini d'usci-
sima di suoni, ritmi, melodie e chi più ne
Lo schema elettrico si basa fondamental- ta fanno capo ad altrettanti resistori, di
ha, più ne metta. valore diverso l'uno dall'altro, che però
Questi circuiti sono dispositivi ad alta mente su tre circuiti integrati, due dei
quali sono i per niente sofisticati 555. inale d'ingres-
integrazione, molto complessi e sofisti- o di un altro 555; la tensione di pilotag-
cati, tanto da essere gestiti, a volte, da Il primo che incontriamo, IC 1 quindi, è
l'oscillatore a frequenza piuttosto bassa gio così presente sul suo piedino 5 risul-
veri e propri computers; spesso sono di : : a;a ;1» in opportuna
tipo specificamente dedicato, cioè realiz- cosiddetta di clock, quello cioè che nel
nostro caso provvede a generare la me mostra la
zati appositamente per un ben preciso ta l'aspetto del
costruttore e quindi non reperibili in cadenza del ritmo: tanto per intenderci
un po' come il batterista che spesso da IC2.
commercio. o 555, oscilla anch'esso.
serve a dare il ritmo al complesso musi-
cale. Naturalmente questa cadenza di frequenza più alta del primo, per-
essere regolabile, e infatti lo è per mezzo dere in banda audio, cioè nel
IL GENERATORE mpo delle note musicali; inoltre questa
di RI. Il segnale così generato da ICI
esce dal solito pin 3e viene direttamente tonalità viene fatta automaticamente
Noi, naturalmente, ci accontentiamo di ariare (attorno al valore centrale al
molto meno; ci accingiamo comunque applicato all'ingresso del vero e proprio
elaboratore di suoni, cioè IC2; questo quale è stata regolata a piacere mediante
alla realizzazione di un generatore melo- R 11) dalla tensione variabile applicata
dico casuale che permette di ottenere integrato (le cui caratteristiche più
approfondite sono riportate, per chi ali' ingresso dell'integrato IC3 si com-
elettronicamente la produzione di porta quindi come un VCO (voltage con-
sequenze musicali a ripetizione. vuole saperne di più, nell apposito box),
presenta 7 uscite le cui combinazioni trolled oscillator), ossia come un oscilla-
Con opportuni interventi, il lettore può
logiche (cioè di zeri e uno) sono deter- tore la cui frequenza varia seguendo il
poi ottenere una serie pressoché infinita »>»
di queste sequenze. minate da IC2 stesso, che in origine è
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 21
..,+
E le
C2 I I
J TR1

&
73 uau R4

1 l k.
72 4 8
R5
Ll 7
3 7 11 R6

R73 !C3
R3 IC 1 IC2 10

4
6

2 9 uu R8 21 I
-- SR75

's
I ,
75 I l .J. www2l
Cl Il t I lÀ"
Il
I

115 r
Il
TR2
n
8

Schema elettrico del generatore musicale; secondo quanto riportato nel testo,
la serie di resistori da R4 ad R10 può consentire di essere variata a piacere
con alcune soluzioni consigliate nel testo.

Per ordinare
basetta e componenti
codice 3EP896
vedere a pag. 35

Il circuito stampato è qui visto


dal lato rame nelle sue
dimensioni reali.

Piano di montaggio
del generatore realizzato su
basetta a circuito stampato nella
versione base di cui a schema.

EL
MUSICA, MAESTRO
ritmo della tensione presente al pin 5. re la cosa più gradevole e musical
Il risultato finale, sotto l'aspetto musica- Lo scopo di tutto questo è ch
le, è così ottenuto; resta solo da adeguar- individuata la sequenza delle noi
- ne l'ampiezza, ovvero il "volume",
all'ambiente d'ascolto; a questa esigenza
tore che abbia qualche predisposizione
musicale ( o più semplicemente un po'
~ si deve la presenza dello stadio in con- orecchio) può anche realizzare un bre
trofase costituito dalla coppia comple- brano di musica, con tutti gli auguri
° mentare (NPN-PNP) TRI e TR2, che buon divertimento.
appunto consente di pilotare un piccolo Per concludere l'analisi generale del cir-
R16
. e altoparlante con sufficiente livello di
potenza, attraverso il condensatore di
cuito, restano ancora da dire due parole
sull'alimentazione, che, compresa fra 9 e
vcc
E, accoppiamento C4. Questa, in conclusio-
ne, è l'impostazione generale che abbia-
13 V, deve comunque essere ben filtrata
e stabilizzata: un qualsiasi alimentatore

' mo dato alla nostra realizzazione; stabilizzato è più che sufficiente per evi-
R77 le variabili su cui il lettore può interveni- tare che, variando casualmente la tensio-
re sono evidentemente (e basilarmente) ne, si abbia a notare una lieve ma fasti-
9 Rl, cioè la cadenza, ed Rll (la tonalità). diosa variazione delle note generate in
Un punto di intervento che può aprire quel momento. ,
una possibilità addirittura più interessan- Ora, sappiamo veramente tutto quanto ci


: I te è costituito dai valori delle resistenze
R4+R10, che devono sempre essere
compresi fra 1000 2 e 100 kO, ma che
basta; andiamo quindi, al lavoro.

I AP
possono in qualche modo essere resi sin- BASETTA PER SUONARE
golarmente variabili a piacere, e ciò con-
I sente di realizzare pezzi musicali veri e Il circuito sin qui descritto presenta una
propri e diversificati, con una possibilità serie di prestazioni (anche potenziali)
7 pressoché infinita di sperimentazioni. abbastanza rilevanti, anche se non raf-
Ecco quindi che i lettori dotati di una frontabili con quanto è possibile ottenere
sufficiente quota di sana pazzia possono da circuiterie più complesse e sofistica-
provvedere a sostituire le resistenze fisse te; ebbene, queste prestazioni sono otte-
da R4 ad RIO in vari modi, ferma restan- ni bili con una basetta di dimensioni
do la presenza di un resistore da 1000 Q invero piuttosto modeste, e ciò è consen-
tito dall'adozione di 3 integrati ad hoc.
COMPONENTI
R1 220 kO (potenziometro lin.)
=
in serie ad ogni uscita. Il metodo più
semplice, che consente interventi ... La realizzazione è assolutamente consi-
gliabile, per i moti vi ora accennati,
semifissi, è quello di aggiungere un
R2 = 10kO trimmer da 100 k2 per ogni ramo; impostarla a circuito stampato, così da
R3 = 270 kQ un'altra soluzione, già più elastica, ma garantire la maggior tranquillità di fun-
R4 = 27 KO molto più laboriosa, è quella di prevede- zionamento ed affidabilità.
R5 = 22kO re un commutatore rotativo (x7) con un Si cominci col piazzare i vari resistori,
R6 = 15kO congruo numero di resistori diversi in previo un oculato controllo della rispon-
R7 6800 0 scala (tonica, naturalmente). denza del codice colori ai valori deside-
R8 = 4700 2 Il metodo forse più interessante ed rati, ed i 3 ponticelli eseguiti, sfruttando
R9 = 1800 Q abbordabile è quello di mettere, al posto il filo nudo dei reofori tagliati da qual-
R10 = 2200 2 dei trimmer, una serie di 7 veri e propri che componente già montato. Si possono
R11 = 100 kQ (potenziometro lin.) potenziometri, possibilmente del tipo poi montare gli zoccoli per i tre integrati
R12= 10kO grande a slitta (il cosiddetto slider), che (a 4+4 pin per ICI e IC3 ed a 8+8 pin
R13 = 1000 Q oltretutto, disposti su un 'bel pannello, per IC2) ed i pochi condensatori presen-
R14 = 270 Q conferiscono un aspetto da mixer profes- ti, tenendo conto che C2 e C4, essendo
R15 = 470 Q sionale che, oltre a consentire interventi di tipo elettrolitico, vanno inseriti rispet-
a piacere ed in tempo reale, fa anche tando rigorosamente la polarità contras-
R16 = R17 = 1,80
tanto professionale. Allora sì che la segnata sul contenitore e sul disegno.
C1 = 1 F (mylar o equivalente)
musica diventa interessante, o quanto Il montaggio dei due transistor si esegue
c2= 100F.16 V (elettrolitico)
meno divertente. Come ultimo interven- assumendo come riferimento per l'inser-
c3 = 0,1 F (ceramico) zione i dentini sporgenti dalla base del
to suggeribile, si può anche sperimentare
C4=220 F-16 V (elettrolitico) la presenza di un condensatore di capa- cappellotto metallico. Restano i due
TR1 = 2N1711 cità compresa fra 10.000 e 100.000 pF potenziometri, che entrano automatica-
TR2 = 2N 2905 fra il pin 5 di IC3 e il comune (pratica- mente nella foratura prevista, ed alcuni
IC1 = IC3 = 555 mente in parallelo al segnale): può cam- terminali ad occhiello per l'ancoraggio
IC2 = 4026 biare leggermente il modo di attacco dei cavetti; infine dobbiamo inserire i tre
AP = altoparlante 82 delle singole note, e qualcuno può trova- »»
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 23
MUSICA MAESTRO
Il riferimento integrati nei rispettivi zoccoli, rispettan-
per il do la posizione del piccolo incavo, cir-
montaggio colare o semicircolare, presente sul
dei due dorso degli stessi vicino ad uno dei lati
transistor TR1 corti per contrassegnare il terminale
e TR2 è numero 1. Ora il circuito, una volta
rappresentato ricontrollato per benino, può essere inse-
dal dentino rito in un adatto contenitore, in cui even-
che sporge tualmente inserire pure l'alimentazione
dal corpo ed un altoparlante, dopo di che non resta
metallico. che sbizzarrirsi a strimpellare qualsiasi
cosa: e buon divertimento.

L'INTEGRATOquenza
4026B
Si tratta di un contatore/divisore con uscite decodificate
del conteggio. Quando l'ingresso di inibizione
per display a 7 segmenti; in altre parole, è un dispositivo del display ( 3) è basso, le sette uscite decodificate sono
in grado di trasformare un segnale ad onda rettangolare forzate basse indipendentemente dallo stato del contato-
(di clock) in un numero decimale da visualizzare su un re; l'attivazione del display solamente quando richiesto
normale display. E infatti la figura qui riportata illustra produce così un significativo risparmio di assorbimento.
appunto quest'applicazione, tipica per il nostro integra- Vediamo infine la funzione dei vari piedini (ben 16) pre-
to. Le caratteristiche elettriche di massima di questo di- senti
spositivo sono le seguenti. Funziona come contatore 1: entrata del clock da conteggiare; 2: inibizione del
completamente statico dalla continua sino a 6 MHz (tipi- clock (normalmente questo piedino va al comune); 3: de-
ci) a 10 V; il suo consumo lo rende ideale per realizzare cide se i segmenti del display devono essere accesi oppu-
display a basso assorbimento. re no (va al+ Vcc); 4: è un'uscita della funzione prece-
La sua corrente d'ingresso può arrivare ad essere, sui ti- dente, che non viene usata nel nostro caso; 5: propone il
pi selezionati (Hcc), molto bassa (anche 100 nA). clock in entrata con frequenza divisa per 10 volte (non
li contatore decadico viene resettato a zero da un segna- usata); 6: comanda il segmento "f" del display; 7: co-
le di RESET alto, e avanza di un conteggio alla transi- manda il segmento "g"; 8: via al comune (O-) dell'ali-
::,ione positiva del segnale di clock se il segnale di mentazione; 9: comanda il segmento "d"; 10: comanda
CLOCK INHIBIT è basso. il segmento "a"; 11: comanda il segmento "e"; 12: co-
L'avanzamento del contatore attraverso la linea di clock manda il segmento "b"; 13: comanda il segmento "c";
viene bloccato quando il segnale di CLOCK INHIBIT è 14: funzione secondaria legata al segmento "c" ( non
alto; lo sblocco del conteggio è presente sul contatore usata); 15: RESET: azzera il conteggio e normalmente
Johnson a 5 stadi, assicurando così l'appropriata se- va al comune; 16: positivo alimentazione.

76 DISPLAY

70 a I . - I 1140268
è un contatore
2I I I I I I decadico/divisore

3 I
l12

l13
b

e I I' I ' II I
con uscite
decodificate
per display a 7
4I 4026 I3 d I L I I segmenti. In pratica
è in grado di
5I 177 e I I l f I I trasformare un
segnale ad onda
1I l6 f I I'I TI I rettangolare in un
numero decimale
I da visualizzare su
75 17 g I I -l I I un normale display.

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 24


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COSA SONO LE Ml
uando si vede un forno a microon- pagnata da successo crescente.
Q de esposto nella vetrina di un nego-
zio di elettrodomestici forse l'ultimo
Tutti gli alimenti contengono, in percen-
tuale più o meno alta, dell'acqua.
pensiero è quello di associarlo al radar Fra i vari fenomeni che si verificano
installato a bordo delle navi. quando vengono investiti da onde ad alta
Eppure certi fenomeni legati alle frequenza, quello sfruttato per la cottura
microonde, conosciute peraltro fin è il trasferimento di energia dall'onda
dall'inizio del nostro secolo, sono stati alle molecole d'acqua.
studiati proprio negli anni '40 quando si
sono sviluppati i primi sistemi radar
Scopriamo un mondo impiegati in campo militare. VIBRAZIONI DI MOLECOLE
di circuiti diversi da quelli Sembra che un ingegnere abbia scoperto
per caso le proprietà termiche di questo L'energia perduta dall'onda elettroma-
convenzionali ed allo stesso tipo di onde, ritrovandosi una tavoletta gnetica si può trasformare direttamente
tempo constatiamo di cioccolata fusa durante uno degli in calore se la sostanza ha un comporta-
l'applicazione dei principi esperimenti fatti col radar. mento predominante come isolante
Come risultato di studi ed esperimenti oppure può dar luogo alle cosiddette cor-
fondamentali successivi, l'impiego delle microonde, renti parassite se la sostanza ha caratteri-
della propagazione iniziato nel settore delle trasmissioni stiche di conduttore, anche se ad alta
resistività. Il risultato finale è comunque
radio, è arrivato ai nostri giorni anche
elettromagnetica. come tecnica rivoluzionaria per la cottu- una dissipazione termica e quindi una
ra dei cibi, sempre più diffusa e accom- cottura "dall'interno", cioè creata dalle

CARCASSA

CAVO
ALIMENTAZIONE

VETRO
SCHERMATO

SUPPORTO
PIATTO

MOTORE
VENTOLA

VENTOLA

CIRCUITO
I TRASFORMATORE STAMPATO
MANOPOLA

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 26


CROONDE
vibrazioni delle molecole che compon-
gono i cibi. Le microonde appartengono
alla parte alta dello spettro delle onde
elettromagnetiche impiegate nel settore
delle telecomunicazioni e la loro precisa
definizione è cambiata nel corso degli
anni. Nei vecchi testi di radiotecnica il
limite di frequenza al di sopra del quale
si cominciava a parlare di microonde era
300 MHz (lunghezza d'onda di 1 metro),
in quelli più recenti è stato spostato a 1
GHz (lunghezza d'onda 30 cm).
Più in generale oggi il confine delle
microonde viene messo in stretta rela-
zione con il criterio con cui devono esse-
re analizzati e progettati i componenti ed
i circuiti elettronici in funzione della fre-
quenza di funzionamento. L'argomento
riguarda un settore dell'elettronica e
delle telecomunicazioni lontano dalla
pratica quotidiana dell'hobbista e anche
piuttosto complesso da affrontare nei
suoi dettagli. Il concetto di base è la
relazione fra dimensioni del circuito e
lunghezza dell'onda del segnale elettrico
che percorre il circuito stesso.
Quando le prime sono molto più piccole
della seconda, e questo è il caso sia degli
impianti elettrici che dei circuiti elettro-
nici convenzionali, il comportamento del
circuito dipende da come sono collegati
fra loro i diversi componenti.
Quando invece la lunghezza d'onda del
segnale che percorre il circuito ( che è data
dalla velocità di propagazione dell'onda
elettromagnetica divisa per la frequenza) è
confrontabile con le dimensioni del circui-
to, la distinzione tradizionale fra i compo-
nenti, ad esempio fra bobine e condensa-
tori, perde ogni significato.
Si parla in tal caso di circuiti a parametri
distribuiti, nei quali le grandezze elettri-
che come resistenza, induttanza, capa-
cità, non sono distinguibili nella struttu-
ra del componente.
Appartiene a questo tipo di circuiti il
»>»

La struttura interna ed esterna Il forno a microonde non può


di un modemo forno a microonde sostituire i metodi di cottura
garantisce la massima sicurezza, tradizionali, ma li integra.
perché è dotata di diversi elementi Infatti agendo sulle particelle
di schermatura delle radiazioni. d'acqua contenute in tutte
Inoltre, in caso di apertura le sostanze organiche tende
involontaria dello sportello durante ad essiccarle rendendole a volte
il funzionamento, l'emissione poco gradevoli. In compenso
delle onde è automaticamente è possibile portare ad ebollizione
interrotto. i liquidi in tempo brevissimo.
COSA SONO LE Ml

±
D
z
g
w
O

1: poiché la riflessione da parte delle pareti non è sufficiente per una magnetron, che è il cuore dell'elettrodo-
cottura omogenea del cibo, tutti i fomi sono dotati di una struttura rotante mestico di cui stiamo parlando in quanto
sulla quale è montato il magnetron, che è così in grado di emettere serve proprio a generare le microonde.
le radiazioni in maniera uniforme. In molti modelli è invece rotante una
specie di piatto sul quale viene posto il contenitore del cibo.
IL MAGNETRON
2: le regolazioni fondamentali di un forno a microonde sono quelle
della potenza e del tempo di cottura. A queste si possono aggiungere vari Il concetto su cui si basa il suo funziona-
automatismi, come ad esempio lo scongelamento e i programmi di cottura mento è quello dell'oscillatore, in quanto
automatici, per i quali è sufficiente impostare sul pannello di comando esiste una fonte di energia trasmessa ad
il tipo di cibo senza dover impostare i valori di potenza e di tempo. un circuito che, in base alla sua struttura,
è in grado di produrre un segnale di una
3: la fonte di energia che alimenta il magnetron, cioè il dispositivo certa frequenza. Nel caso del magnetron
che genera le microonde, è un fascio di elettroni emesso da un catodo la fonte di energia è costituita da un fa-
ed accelerato dalla combinazione di un campo elettrico ed uno magnetico. scio di elettroni emesso da un catodo ed
Gli elettroni investono delle cavità risonanti, che sono i circuiti a accelerato, in un movimento circolare,
parametri distribuiti in cui sono generate le oscillazioni e che svolgono dalla combinazione di un campo elettri-
una funzione analoga ai circuiti LC impiegati come oscillatori. co ed uno magnetico generati rispettiva-
mente da una forte differenza di poten-
3 ziale e da magneti permanenti.
CAVITA' RISONANTI CAMPO ELETTRICO Gli elettroni investono delle apposite
APPLICATO (E) cavità risonanti, che sono proprio i cir-
cuiti a parametri distribuiti in cui sono
ANODO
generate le oscillazioni. Svolgono cioè la
stessa funzione dei circuiti LC impiegati
come oscillatori o rivelatori di onde
CAMPO radio. La differenza è che, mentre nei
MAGNETICO (B) circuiti LC formati da una bobina ed un

·4e
@
@
@
condensatore distinti, la frequenza delle
oscillazioni dipende dai valori
dell'induttanza e della capacità, in que-
sto caso dipende dalla forma e dalle
dimensioni delle cavità. Le varie cavità
sono accoppiate con delle microantenne
che permettono la diffusione delle onde
all'interno della struttura del forno, dove
si propagano in accordo con le leggi fon-
damentali dell'elettromagnetismo con le
quali abbiamo a che fare tutti i giorni.
Le pareti del forno sono di metallo per-
ché qualunque metallo ha la proprietà di
riflettere le onde, qualunque sia la loro
NUVOLA DI frequenza. Delle sei pareti interne del
ELETTRONI E RAGGI
forno cinque sono metalliche, mentre la
sesta è costituita dallo sportello, che
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 28
ROONDE
contiene anch'esso una schermatura essere del tutto diverso da quello della rimangono freddi o si riscaldano solo per
metallica per garantire la sicurezza cucina tradizionale. Mentre infatti viene conduzione di calore dal cibo al conteni-
all'utilizzatore ma che contribuisce in usato un contenitore metallico per far tore, e non viceversa come nella cottura
misura minore alla riflessione delle cuocere i cibi sul fuoco, perché uno di tradizionale. In ogni caso non occorre
onde. Poiché la riflessione da parte delle vetro normale si spaccherebbe e uno di alcuna precauzione nell'estrarre un tega-
pareti non è sufficiente a garantire una plastica fonderebbe, per il forno a me dal forno a microonde, perché è
cottura omogenea del cibo, tutti i forni microonde vanno assolutamente usati quasi sempre freddo. A seconda dell'ali-
sono dotati di una struttura rotante sulla contenitori di plastica, vetro o altri mate- mento o della cottura desiderata deve
quale è montato il magnetron, che è così riali isolanti, anche di carta. La ragione è variare la potenza delle microonde, che
in grado di emettere le radiazioni in nuovamente legata ad uno dei principi viene selezionata con un'apposita mano-
maniera uniforme. In molti modelli è fondamentali dell'elettromagnetismo, pola graduata. Le istruzioni di qualunque
invece rotante una specie di piatto sul secondo il quale le onde si propagano forno sono molto ricche di indicazioni
quale viene posto il contenitore del cibo. attraverso i materiali isolanti e vengono relative alla potenza ottimale da impo-
respinti da quelli conduttori. stare, che significa una ben determinata
Dunque usare una pentola metallica tacca sulla manopola. A questo proposi-
LA POTENZA significherebbe non cuocere il cibo. Non to va ricordato che la potenza massima
solo: le istruzioni d'uso dei forni sconsi- riportata sul pannello (dell'ordine dei
In ogni caso, proprio come conseguenza gliano l'impiego di piatti e altri oggetti 1000 W) corrisponde a quella del fascio
della struttura, è nella parte centrale del metallici, perché la loro presenza potreb- delle microonde e viene spesa totalmen-
forno che arriva la minore quantità di be creare dei fenomeni di riflessione te solo per la cottura di cibi particolar-
energia, da cui i consigli di sistemarvi le addirittura dannosi per il magnetron. mente densi. In ogni caso il consumo di
parti più sottili di certi cibi, perché mag- Per le ragioni gia dette ali' inizio avviene un forno a microonde non è limitato a
giore è il volume dell'alimento maggiore inoltre che il calore viene prodotto questo livello di potenza: parte della
è l'energia necessaria a portarlo alla cot- all'interno delle sostanze e quindi solo il potenza necessaria al funzionamento del
tura. Nella cucina a microonde anche il cibo si riscalda e cuoce, mentre l'aria magnetron viene infatti dissipata
concetto di contenitore per il cibo deve all'interno del forno e i con teni tori »»

t: il forno a microonde è ideale per scongelare


gli alimenti: agendo sulle particelle d'acqua
ghiacciate permette di eseguire l'operazione
in pochi minuti.

2 :la tazzina di latte per la prima colazione può


essere messa direttamente nel forno senza sporcare
il pentolino: la tazza rimane fredda mentre
il liquido si scalda.

3: in alcuni casi si possono verificare perdite


d'isolamento del forno e quindi si potrebbero
disperdere le microonde, assai dannose
per l'uomo: un piccolo tester consente di rilevare
tali eventuali perdite.
±
(!)
z
g
uI
o

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 29


COSA SONO
LE MICROONDE
TUTTI I MESI
Un'opera completa e
l'interno di esso, inoltre ne occorre
assolutamente gratuita che
altra per il funzionamento del motore del guida, con testi chiari ed
piatto e dell'eventuale ventola, del grill e esaurienti, con grandi
del pannello di comando con i relativi illustrazioni tutte a colori,
automatismi. Ne risulta che il consumo nell'affascinante mondo
totale di potenza di un forno a microon-
de è uno dei più alti fra quelli che si dell'elettronica.
verificano in una casa. Mediamente il
livello è infatti pari a 2500 W e può rag- Le ricche dispense mensili
giungere anche i 3500 W. Per questa di 4 pagine sono dedicate
ragione occorre prestare attenzione che
durante il suo utilizzo non siano contem- soprattutto a chi comincia ma
poraneamente in funzione altri elettrodo- contengono tanti approfondimenti
mestici con elevato consumo, prima fra interessanti anche per i più
tutti la lavatrice, per evitare che inter- esperti.
venga l'interruttore automatico.
Raccogliendo e conservando
IL PANNELLO DI REGOLAZIONE gli inserti si colleziona, fascicolo
dopo fascicolo, un completo ed
Assieme alla manopola di regolazione
della potenza esiste anche un temporizza-
inedito manuale sull'elettronica
tore, quasi sempre di tipo digitale e di base.
molto preciso, requisito indispensabile Ma bisogna non perderne
per dosare nel modo giusto il tempo di neanche un numero
cottura dei cibi. Certi modelli sono addi-
rittura dotati di un microprocessore che
permette la programmazione di cotture
"personalizzate". A queste funzioni fon-
damentali se ne aggiungono altre che
rappresentano la risposta del mercato alle
più svariate esigenze dell'utente.
Esiste ad esempio l'accensione programma-
bile, per iniziare la cottura all'ora desidera-
ta; oppure lo scongelamento e i programmi
di cottura automatici, per i quali è sufficien-
te impostare sul pannello di comando il tipo
di cibo senza dover prestare attenzione ai
valori di potenza e di tempo. Particolare
uccesso hanno avuto due funzioni che
ono ormai incorporate nella maggior parte
dei modelli recenti. La prima è la ventila-
zione, ritenuta essenziale per i dolci, che
consiste in una diffusione forzata del calore
all'interno del forno in modo da rendere
omogenea la cottura. La seconda è il grill,
che non è tanto necessario per una cottura
ottimale quanto piuttosto per l'impatto psi-
cologico su chi si appresta a mangiare un
piatto di cibo, soprattutto se si tratta di carni,
cucinato a microonde.
Per tutti noi un cibo è cotto se ci appare
con un colore caratteristico, se è abbru-
stolito oppure dorato. Se non ci trovassi-
mo di fronte a queste caratteristiche este-
ri ori, che non sono prodotte dalle
microonde e che solo l'aggiunta del grill
può garantire, sarebbe forse difficile pen-
sare che quel cibo è cotto per davvero.
AMPLIFICATORI

LA RISPOSTA
IN FREQUENZA
Per definire le prestazioni di un amplificatore non basta parla-
re di guadagno e di impedenza di ingresso o di uscita, ma è GUADAGNO


necessario anche specificare il suo comportamento in funzio- (dB) PUNTI A-3dB

ne della banda di frequenza dei segnali applicati al suo


ingresso. La materia è vasta e, se affrontata in tutti i suoi det-
tagli, comporta anche calcoli piuttosto pesanti.
Il modo migliore per introdurre l'argomento è un semplice
esperimento in cui si può utilizzare una delle basette su cui è
già stato montato un qualunque circuito amplificatore.
Occorre anche un generatore di segnale a frequenza variabile
ed un oscilloscopio da collegare all'uscita del circuito.
L'esperimento consiste nell'osservare come varia l'uscita Hz
dell'amplificatore al variare della frequenza del segnale 10 100 1000 10000 100000
applicato in ingresso. Il fenomeno che si osserva è il seguen-
BASSE ALTE
te: a frequenze bassissime l'amplificazione è molto bassa, FREQUENZE FREQUENZE
quindi aumenta all'aumentare della frequenza del segnale in (EFFETTO CENTRO BANDA (EFFETTO
ingresso. Dopo un certo valore di frequenza si verificano pic- PASSA-ALTO) (GUADAGNO COSTANTE) ' PASSA-BASSO)
cole variazioni nel guadagno dell'amplificatore, infine a par-
tire da una certa frequenza il guadagno ricomincia a scendere La risposta in frequenza di un amplificatore è caratterizzata
gradualmente, fino ad un valore di frequenza al di sopra del da una zona piatta a guadagno pressoché costante, delimitata
quale non a:vviene più amplificazione. da due frequenze dette frequenze di taglio inferiore e superiore.
Quello che si osserva attraverso l'esperimento è la risposta Il guadagno cresce a sinistra della frequenza inferiore
»» e diminuisce a partire da quella superiore.
L'esistenza delle due frequenze
di taglio che delimitano la banda
passante di qualunque amplificatore,
è legata alla presenza di componenti
che danno luogo a fenomeni
capacitivi. Il valore della frequenza
inferiore dipende dai condensatori
di disaccoppiamento, inseriti nel
circuito amplificatore allo scopo
di separare il segnale variabile che
viene amplificato dalle correnti
continue determinate dal circuito
di polarizzazione. La frequenza
di taglio superiore dipende invece
dalle capacità che si creano
nei transistor bipolari e dei FET.
in frequenza tipica di qualunque circuito amplificatore, che è
FE (dB sempre suddivisa in tre parti. Esiste una gamma centrale di
FT= hFE:(C frequenze chiamata centro banda, nella quale il guadagno è
grossomodo costante: l'ampiezza di questa zona e i valori
delle due frequenze che la delimitano permettono di classifi-
care l'amplificatore in funzione del suo comportamento in
frequenza.
Al di sotto della regione di centro banda l'amplificatore si
comporta come circuito passa-alto, poiché il suo guadagno
cresce al crescere della frequenza.
Nella terza regione, quella delle alte frequenze, l'amplificato-
re è invece un circuito passa-basso.
L'intervallo di frequenze del centro banda è chiamato anche
banda passante dell'amplificatore ed è delimitato da due fre-
quenze che prendono il nome di frequenze di taglio inferio-
re e superiore rispettivamente.
Per determinare il loro valore viene adottata una convenzione
tC fT che fa riferimento al grafico della risposta in frequenza.
Supponendo di approssimare la zona di centro banda con una
retta orizzontale, le due frequenze di taglio sono quelle che
corrispondono ad un guadagno di circa il 70 % rispetto al
Nei transistor bipolari il comportamento alle alte frequenze è valore di centro banda (precisamente il guadagno a tali fre-
espresso da un grafico che riporta il parametro hFE in funzione quenze è pari a V2/2 volte - cioè circa 0,7 - il valore di centro
della frequenza. Il valore di frequenza indicato con fT prende il banda). I punti del grafico corrispondenti alle due frequenze
nome di prodotto banda-guadagno, essendo pari al prodotto fra prendono anche il nome di punti a-3 dB (decibel), perché un
il fattore di amplificazione hFE e la frequenza di taglio te. guadagno di ampiezza pari a 0,7 espresso in decibel è circa -3.
I tratti della curva di risposta corrispondenti alle zone passa-
Questo diagramma ed i parametri ad esso associati esprimono
alto e passa-basso sono anch'essi approssimati con delle rette,
un importantissimo concetto: si può ampliare la banda passante che si congiungono a quella orizzontale della zona centrale.
di un amplificatore solo a spese del guadagno. Il grafico così approssimato prende il nome di diagramma di
Bode ed è largamente utilizzato per la rappresentazione della
risposta in frequenza dei circuiti elettronici.
Cdg
L'esistenza delle due frequenze di taglio, così importanti per
Il comportamento le prestazioni di ogni amplificatore, è legata alla presenza di
alle alte componenti che danno luogo a fenomeni capacitivi con
frequenze effetti diversi sulla banda passante. Cominciamo con il primo
di un transistor fenomeno, cioè quello della zona a frequenze basse.
Cds ad effetto di I responsabili di questo comportamento circuitale sono i con-
campo (FET) densatori di disaccoppiamento, inseriti nel circuito amplifi-
è molto catore allo scopo di separare il segnale variabile amplificato
influenzato dalle dalle correnti continue determinate dal circuito di polarizza-
capacità che si zione. Consideriamo ad esempio il condensatore inserito fra i
creano fra le varie morsetti di ingresso del circuito amplificatore ad emettitore
comune (o a source comune) e la base del transistor (oppure
coppie di giunzioni
il gate del FET). Orbene, ricordando che un condensatore
Cgs
corrispondenti rispetto ad una corrente variabile è come se avesse un'alta
ai tre terminali resistenza alle basse frequenze e viceversa, si comprende
del dispositivo. come questo costituisca una barriera rispetto alle correnti
variabili. Lo stesso discorso vale per gli altri condensatori di
disaccoppiamento, i quali tutti contribuiscono all'effetto
Cbc
passa alto e quindi dai loro valori dipende il valore risultante
Un discorso della frequenza di taglio inferiore. Potrebbe essere un interes-
analogo vale sante esperimento verificare in quale misura la variazione di
per i transistor capacità di uno di questi condensatori influisca sull'ampiezza
bipolari, nei quali, della banda passante.
Cce
alle alte Il calcolo del valore della frequenza è invece piuttosto com-
frequenze, plesso e in generale viene affidato ad appositi programmi su
va considerato calcolatore. Esistono comunque dei metodi approssimati, ai
quali si farà cenno nel box riportato in fondo all'articolo.
e soprattutto l'effetto
Il comportamento passa-basso dell'amplificatore, che si veri-
delle capacità fra fica a frequenze elevate, è anch'esso determinato dalla pre-
base ed emettitore senza di capacità. Queste non sono però legate alla presenza
e fra base di condensatori bensì a fenomeni di accumulo di carica fra
Cbe e collettore. le varie coppie di giunzioni dei transistor bipolari e dei FET.
Si tratta di effetti capacitivi determinati dalla formazione di
zone nelle quali si accumulano, separate da una barri era iso- lb
lante, cari che di segno opposto, proprio come avviene sulle
armatur e di un condensatore. I valori di capacità in gioco
sono molto bassi, pertanto se le frequenze non sono elevate la
reattanza introdotta da queste capacità è un numero alto, per-
hie Cbe
ché è l'inverso del prodotto fra due numeri bassi, che sono il
valore della capacità e quello della frequenza. Per comprendere
l'effetto di queste reattanze è necessario ritornare al modello
del circuito amplificatore introdotto per studiarne il funziona-
mento. Consideriamo ad esempio la reattanza che si viene a
creare fra base ed emettitore di un transistor bipolare.
Finché essa è elevata, non ha praticamente influenza sulla Per comprendere l'effetto delle capacità di giunzione
corrente che entra nella base nel transistor; quando invece sul funzionamento di un amplificatore occorre considerare
comincia a diminuire è come se fosse una piccola resistenza il modello ai segnali variabili. In prima approssimazione si può
inserita fra base ed emettitore che ha l'effetto di assorbire
considerare solo l'effetto della capacità fra base ed emettitore,
parte della corrente da amplificare. Il risultato di questa reat-
tanza alle alte frequenze si traduce dunque in una diminuzio- ma anche quella fra base e collettore fa sentire
ne del guadagno. La capacità fra base ed emettitore è quella il suo effetto all'aumentare della frequenza.
che influisce maggiormente sulle prestazioni di un transitor
alle alte frequenze; in un'analisi dettagliata va comunque lb Cbc
considerato anche l'effetto della capacità fra base e collettore,

I
mentre quella fra collettore ed emettitore viene trascurata.
L'effetto di queste capacità di giunzione non può ovviamente
essere studiato partendo dai rispettivi valori, perché dipendo-
no dalla struttura interna dei componenti. È però possibile
hie Cbe 'ò hFElb

misurarne l'effetto per via sperimentale facendo via via


aumentare la frequenza del segnale in ingresso ed esaminan-
do la conseguente variazione del guadagno dell'amplificato-
»»

Il comportamento dell'amplificatore in funzione


della frequenza può essere esaminato con un
semplice esperimento. Si può utilizzare ad esempio la
basetta con il circuito ad emettitore comune già
proposto nei numeri precedenti, collegare in ingresso
un generatore di segnale che si possa variare in
frequenza ed osservare l'uscita su un oscilloscopio.
I transistor ad effetto di campo (questi della foto
sono MOSFET) hanno molti vantaggi rispetto ai bipolari,
però sono svantaggiati rispetto a questi nella risposta
ad alte frequenze proprio a causa delle capacità
che si creano fra le varie coppie di giunzioni.
Non solo queste hanno valori più elevati che nel caso
dei bipolari, ma nessuna di esse può essere trascurata
in uno studio completo del comportamento circuitale.

re. Nel caso dei transistor bipolari il comportamento alle alte solitamente con fc, è la frequenza di taglio.
frequenze è espresso da un grafico che riporta come varia il Il secondo, indicato con fT, prende invece il nome di prodot-
parametro hFE in funzione della frequenza. to banda-guadagno ed è pari al prodotto fra il fattore di
Questo parametro, nel modello del transistor utilizzato per amplificazione hFE e la frequenza di taglio fc.
analizzare i segnali variabili, è quello che, moltiplicato per la Oltre ad essere utilissimo ai fini pratici, questo diagramma ed
corrente di base, dà l'ampiezza della corrente di collettore e i parametri ad esso associati esprimono un importantissimo
quindi rappresenta il numero che determina il guadagno concetto: si può ampliare la banda passante di un amplificato-
dell'amplificatore nel suo complesso. re solo diminuendone il guadagno.
Sui cataloghi oppure sui "data sheet" dei transistor il compor- on esiste un parametro analogo per i transistor ad effetto di
tamento di hFE in funzione della frequenza è espresso campo, nei quali peraltro i fenomeni capacitivi si manifestano
mediante un diagramma di Bode. maggiormente e spiegano perché questi componenti, a fronte
La retta orizzontale del diagramma corrisponde ad un guada- di molte caratteristiche positive, sono svantaggiati rispetto ai
gno costante, mentre a partire da un certo valore di frequenza transistor bipolari nella risposta alle alte frequenze.
in poi la retta assume una pendenza negativa e, in corrispon- Inoltre in uno studio rigoroso del comportamento ad alta fre-
denza di un altro valore di frequenza, interseca l'asse oriz- quenza di un circuito con FET nessuna delle capacità di giun-
zontale del grafico. Il primo valore di frequenza, indicato zione può essere trascurata.
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I

I
[ STRUMENTI
Continuiamo l'esame,
iniziato lo scorso mese,
del re delle attrezzature
di laboratorio:
l'oscilloscopio.
Vediamo come utilizzare
i numerosi comandi
ed eseguire le misure
più importanti.

OSCILLOSCOPIO
L
PER TUTTI
o scorso mese abbiamo visto quali
sono le motivazioni che ci possono
re segnali che vanno dalla CC (zero Hz)
a 20 MHz. L'amplificazione deve essere
dell'uso dei principali, comandi, avver-
tiamo che è normale imbattersi nella
indurre ad acquistare un oscilloscopio e lineare, prima del punto a-3 dB. situazione di non vedere niente, nemme-
le caratteristiche che deve avere un In genere al di sopra della frequenza no la traccia luminosa. Una falsa mano-
modello adatto per costo e prestazioni massima gli amplificatori hanno una vra, lo spostamento di un comando parti-
alle nostre esigenze. L'abbiamo indivi- perdita notevole; ciò è del tutto normale. colare, può far sparire tutto.
duato nel Hung Chang 350-2 C dotato di Spesso capita che al principiante la gran- Ciò non costituisce un danno all'oscillo-
doppia traccia e banda passante di 20 de quantità di comandi presenti sul pan- scopio: occorre solo un po' di pazienza
Hz (è venduto da Marcucci a lire nello frontale di un oscilloscopio, generi per ripristinare la situazione normale.
921.000, vedi le indicazioni riportate in dubbi sulla facilità d'impiego dello stru- Ripetiamo che l'unica condizione da
fondo all'articolo). Quest'ultima è una mento. Si deve tenere conto che molti evitare è quella del puntino luminoso
delle caratteristiche più importanti di un comandi si usano pochissime volte, alcu- fermo sullo schermo.
oscilloscopio. Una banda passante fino a ni mai (quelli per misure particolari): Ogni oscilloscopio è dotato di un
20 MHz significa che l'apparecchio è in normalmente si utilizzano 4 o 5 manopo- manuale che occorre studiare e seguire
grado di amplificare e quindi visualizza- le. Prima di iniziare la descrizione accuratamente. Purtroppo nella quasi
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 36
totalità dei casi le istruzioni sono in modello di oscilloscopio cui si fa riferi- I &
inglese e se non si conosce questa lingua mento è un tipo a due tracce).
bisogna chiedere aiuto. Incominciamo dall'alto: abbiamo il I '

I COMANDI
comando POSITION che ha la funzione
di spostare verticalmente il segnale
visualizzato. Il comando VOL TS/DIV I/
i...-
- r---
\
\.

J '
I
r

Ovviamente il primo tasto da azionare è


l'interruttore ON/OFF per mettere in
regola, con la manopola esterna a scatti e
quella interna continua, l'amplificazione
del segnale in esame. Il selettore AC-
-
funzione l'apparecchio. Dopo pochi G ND-DC posiziona il bocchettone
secondi appare la traccia orizzontale. Si d'entrata in tre modi: AC, entra solo un ,::; 8,
regolano allora le due manopole Inten- segnale in alternata; GND, mette l'entra-
si ty e Focus (luminosità e fuoco) in ta a massa (il segnale non entra); DC, Allo schermo dell'oscilloscopio è
modo da avere una riga ben definita, entrano segnali in CC e anche quelli sovrapposto un reticolato formato
nitida e alla luminosità che riteniamo alternati. da quadretti con lato di 1 cm.
adatta. Passiamo ora al gruppo di Altri comandi presenti servono per fun- A seconda di come vengono
comandi contrassegnati con "vertical", zioni particolari e vanno studiati sul impostati i parametri ogni
relativi ai due amplificatori verticali, manuale. Concentriamoci ora sui quadretto ha un valore preciso, in
di visi in canale A e B ( ciò perché il »» volt sulla scala verticale, in secondi
su quella orizzontale.
Il POWER
I comandi dell'oscilloscopio
ON
INTENSITY
TRACE
FOCUS 4 TRIGGER
sono raggruppati, per

o
ROTATION C.lL
semplicità, in sezioni.
La sezione 1 comprende
(/]) (l)
O ;,- .5V
l'interruttore d'accensione e le ~ OfT
manopole per regolare
luminosità e messa a fuoco VERTICAL LEVEL

6real-5
POSITION
della traccia. La sezione 2
comanda gli amplificatori
verticali dei due canali (A e B) e ·0
A

29
ADO I

@:.
contiene il selettore del
bocchettone d'entrata.
La sezione 3 controlla lo SOURCE

spazzolamento orizzontale cioè COUPUHG~NT


il tempo in cui la traccia e
8
percorre lo schermo e la -LF
UNE
centratura (sempre in
~TV EXT
orizzontale) della traccia.
I comandi trigger svolgono
funzioni particolari. e+ (e\
i@i)
OSCILLOSCOPIO PER TUTTI

Se il segnale è troppo amplificato non Qui, al contrario del caso precedente,


riesce a stare tutto nello schermo. il segnale è troppo poco amplificato per
Occorre allora agire sul controllo di valutarne al meglio le caratteristiche quindi
amplificazione dell'asse y (VOLTS/DIV). bisogna aumentare l'amplificazione.

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Se analizziamo contemporaneamente due segnali Se il segnale sta tutto in alto (o tutto in basso)
(canale A e B) può capitare che risultino occorre agire sulla manopola "position"
sovrapposti. Basta ruotare le due manopole per portarlo al centro dello schermo
"position" per separarli. migliorandone la lettura.

comandi relativi allo spazzolamento


orizzontale. Quello principale è il com- Le sonde contengono un'impedenza
mutatore TIME/DIV che seleziona il da 9 MQ e possono essere regolate
tempo in cui la traccia luminosa percorre attraverso un compensatore per
1 cm dello schermo. Più veloce è il adattare al meglio il trasferimento
tempo selezionato, maggiore sarà la fre- dei segnali.
quenza del segnale d'entrata applicabile.
Il selettore a scatti ha un'altra manopoli-
na coassiale che comanda finemente la
variazione del tempo. Normalmente que-
sta deve stare ruotata tutta a destra. Un oscilloscopio con una banda
Il comando POSITION regola lo sposta- passante fino a 20 MHz significa
mento a destra o a sinistra della traccia oriz- PINZA
che è in grado di visualizzare
zontale: va regolato in modo che la traccia segnali che vanno dalla cc (OHz)
sia equidistante dai bordi dello schermo. a 20 MHz.
Il pulsante X5MAG permette di amplifi-
care di cinque volte il segnale visualiz-
zato, nel senso orizzontale.
L'ultima sezione è quella relativa al A
TRIGGER. Questa è la più ostile di tutte
e per giunta differente da oscilloscopio a
oscilloscopio quindi l'unica indicazione
valida è quella di seguire le istruzioni
del manuale. Avvertiamo solo che met-
tendo il comando apposito su EXT, si TRATTO LINEARE
abilita il circuito ad accettare TRIGGER
esterni e quindi è da considerarsi una
situazione anomala. In questa condizio-
ne l'oscilloscopio se non riceve segnali
esterni non funziona. o 5 15 20 25 30 MHZ
Infine due parole sullo schermo che è la
»>»
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 39
OSCILLOSCOPIO
PER TUTTI
Sul retro dell'apparecchio, oltre
al cavo di alimentazione, troviamo
4 piedini che consentono
di sistemarlo in verticale anche
con i connettori collegati.

parte terminale del tubo RC: dove è col-


pito dagli elettroni diventa luminoso per
effetto del fosforo visualizzando il
segnale elettrico in esame. Davanti allo
schermo è posto un reticolo su base cen-
timetrica (tutte le misure elettriche sono
fatte in cm). L'amplificatore Y (vertica-
le) ha la scala del commutatore tarata in
volt/cm e quella dei tempi in secondi/cm
o ms/cm o µs/cm. Ora pensiamo di
visualizzare una sinusoide con i coman-
di: volt/div = 2V, time/div = ls.
Sappiamo ora che se la sinusoide varia un
quadretto e mezzo sopra e altrettanto
sotto (1,5 cm + 1,5 cm) per un totale di
tre quadretti (3 cm), e che la tensione
Se il segnale risulta selezionata sul commutatore era di 2
spostato tutto a V/cm, possiamo dire allora che la tensio-
sinistra (o a destra) ne della sinusoide è di 3x2 =6 Vpp.
si agisce sul Inoltre se la sinusoide occupa 10 quadret-
comando di ti (nel senso orizzontale) e ognuno di que-
spostamento al sti indica lµS, il tempo totale in cui la
centro dell'asse x sinusoide si completa è di 1 Oµ S ( 100
(position kHz).
contrassegnato L'oscilloscopio infine è dotato di due
con freccine sonde collegate con un tratto di cavo
orizzontali). coassiale al bocchettone BNC. Il puntale
preleva il segnale elettrico e lo trasferi-
sce all'oscilloscopio per l'analisi; basta
toccare il punto elettrico da analizzare.
C'è anche una pinza a coccodrillo che
deve essere collegata alla massa o comu-
ne del circuito in esame. Le sonde in
genere hanno al loro interno una resi-
stenza da 9 Mohm, che sommata a 1
SPECIALE SCONTO PER TUTTI I LETTORI Mohm (tipico valore di impedenza di
ingresso dell'oscilloscopio) dà una resi-
L'oscilloscopio che abbiamo presentato in queste pagine è, stenza totale di 1 O Mohm. Questo valore
per costo e prestazioni, uno dei modelli più adatti per l'hobbista. alto permette letture elettriche molto
Si tratta del Hung Chang 350 2C, dotato di doppia traccia e banda precise. Il sistema introduce però una
passante di 20 MHz. Può essere acquistato per corrispondenza attenuazione di 1 O volte, cosicché, usan-
inviando il coupon riportato qui sotto, debitamente compilato, do queste sonde, se leggiamo una tensio-

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Città
\/io E{rma
LE TRASMISSIONI
CODIFICATE
Un ricevitore per onde corte e cortissime unito ad un
computer lbm compatibile consentono di ricevere
e decodificare i messaggi delle agenzie di stampa,
RADIOASCOLTA le cartine meteorologiche, comunicazioni interne
aeronautiche o marine ed altro ancora.
I ILMONDO
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 42
Ecco una stazione per ricevere
le trasmissioni in codice: serve un
computer lbm compatibile (almeno
un 486), un ricevitore per onde
corte e cortissime ed un
programma di interfaccia che ci
può fornire gratuitamente qualche
associazione di radioamatori.

previsioni in relazione alle esigenze


individuali.
Visualizzare sul monitor del proprio per-
sonal computer i dati provenienti dalle
stazioni meteorologiche, le cartine isoba-
riche e le telefoto, le comunicazioni
marittime ed areonautiche, è in ogni caso
veramente affascinante e divertente. KIT
Con una spesa molto contenuta possia-
mo ricevere dati e testi attraverso la tele-
scrivente o il computer con il sistema
PER CIRCUITI
RTIY nei vari formati, portando in casa
propria tutta quella documentazione
necessaria a redigere previsioni attendi-
STAMPATI L 18.000
bili; "RTTY"e l'acronimo di "Radio Dotato di tutti gli elementi
Tele Type" che significa trasmissione necessari per la composizione
via radio con telescrivente. di circuiti stampati su vetronite
In genere quando un principiante vede o bachelite, con risultati tali
apparire sulle riviste di elettronica i più da soddisfare anche i tecnici
disparati schemi di interfacce RTTY, più esigenti, questo kit contiene
FAX e CW si accinge con entusiasmo pure la speciale penna riempita
alla sperimentazione, ma essendo privo di inchiostro resistente
della necessaria esperienza pratica e non al percloruro.
sapendo distinguere i vari segnali digita-
li passa ore nel tentativo di decifrarli,
vanificando così gli sforzi compiuti.
Analizziamo quindi brevemente i più
Caratteristiche
- Consente un controllo visivo conti-
diffusi sistemi di codifica digitale. nuo del proceso di asporto.
Il CW serve per codificare e decodifica- Evita ogni contatto delle mani con il
re il codice Morse, il più antico sistema prodotto finito.
di codifica. Il Baudot è un sistema di tra- - sempre pronto per l'uso, anche
smissione che utilizza per ogni carattere dopo conservazione illimitata nel
5 bit più l bit di start ed l di stop, vale a tempo.
dire un totale di 7 bit; esso è riconoscibi- - Il contenuto è sufficiente per trattare
le in quanto trasmette soltanto caratteri più di un migliaio di centimetri qua-
a questo mese la rubrica dedicata al drati di superfici ramate.
D radioascolto inizia ad occuparsi di
un argomento un po' particolare ma che
in maiuscolo. Il Baudot esteso è un siste-
ma di trasmissione che, come il prece-
dente, utilizza per ogni carattere 5 bit più
raccoglie già un buon numero di appas- i due bit di start e stop, ma trasmette sia
sionati: la decodifica delle stazioni che in maiuscolo che in minuscolo con tutti i
trasmettono con la telescrivente, siano caratteri di punteggiatura. L' Ascii7 uti-
esse stazioni meteorologiche (comprese Il kit per circuiti
lizza 7 bit per ogni carattere più tre bit di stampa ti è corre-
le stazioni campione di tempo e frequen- controllo, start, parità, stop, ovvero un dato di un pie-
za), agenzie di stampa internazionali, totale di 10 bit, trasmettendo sia in maiu- ghevole, ricca- SsTOC
network militari, comunicazioni interne scolo che in minuscolo. L' Ascii8 utilizza mente illustrato, RADIO
aeronautiche o marine, oppure brevi 8 bit per ogni carattere più due bit di in cui sono elen-
QSO tra radioamatori. controllo, cioè l bit di start ed 1 bit di cate tutte le ope-
razioni pratiche per la preparazione
Iniziamo con una sintetica descrizione stop. L' Amtor è un sistema di trasmis- del circuito. Il suo prezzo, compren-
dei sistemi elettronici e delle metodolo- sione utilizzato prevalentemente da sivo delle spese di spedizione, è di
gie attraverso le quali gli appassionati di radioamatori molto simile a quello in L. 18.000. Le richieste debbono es-
campagnate, i curiosi, i diportisti nauti- uso ai servizi marittimi. sere fatte inviando l'importo citato
ci o i deltaplanisti otterranno una piccola L' Amtor può trasmettere in modo A a: STOCK RADIO - 20124 MILANO •
guida che consente di raccogliere i dati Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831) a
(ARQ), oppure B (FEC), con una velo- mezzo vaglia postale, assegno ban-
ignificativi sul tempo analizzandoli ed cità di trasmissione di 100 Baud. cario o conto corrente postale n.
interpretandoli, in modo da costruire le L' Amtor ARQ (Automatic Repeat 46013207.
proprie carte meteorologiche, quindi fare )>»
LE TRASMISSIONI CODIFICATE
Request) si utilizza tra due posti ricetra- e ricezione di testi tramite telescrivente o sibile, perché non tutti hanno la possibi-
smittenti in quanto la stazione "A" dopo computer. lità di poter sviluppare un dipolo lungo
aver ricevuto un pacchetto di dati, lo Per quanto concerne la strumentazione 1500 o 700 metri.
ritrasmette automaticamente verso la sta- necessaria, possiamo affermare con sicu- Un computer di bassa gamma Ibm com-
zione che li ha inviati per verificare che rezza che il cuore di tutto il sistema è patibile, (al momento almeno un "entry
non vi siano errori causati da disturbi certamente il ricevitore per onde corte e level" cioè un 486/66 con 8 mega di
atmosferici o evanescenza del segnale cortissime predisposto per ricevere Ram ) è sufficiente per garantire il fun-
(fading). segnali in AM, LSB, USB, CW e dotato zionamento del software molto fluido e
Se non vengono rilevati errori, la stazio- di una buona sensibilità. semplice, che richiede unicamente il
ne "A", prosegue inviando i pacchetti famoso sistema operativo MsDos oppure
successivi alla stazione "B"; in caso di Microsoft Windows 3.X.
errore il pacchetto è ritrasmesso. LA STRUMENTAZIONE Infine una semplice interfaccia permette
Con l' Amtor FEC (Forward Repeat la fatidica unione tra l'elaboratore e
Request), a differenza del sistema prece- Una antenna efficiente gioca sicuramen- l'apparecchio radio attraverso la porta di
dente, che dialoga automaticamente con te un ruolo fondamentale per la ricezione comunicazione seriale RS232.
la stazione trasmittente, non è possibile dei vari segnali, al punto che per captare Per quanto concerne l'aspetto software,
rinviare alla stazione "B" il pacchetto ottimamente le trasmissioni presenti occorre precisare che il 90% dei pro-
ricevuto affinché verifichi la presenza di nell'etere, si dovrebbero installare più grammi utili al nostro scopo sono nor-
eventuali errori, perché questo tipo di dipoli di lunghezze diverse, calcolati per malmente scritti da radioamatori e distri-
trasmissione, come del resto il sistema ogni banda oggetto del nostro ascolto, buiti nella maggior parte dei casi gratui-
RTTY, viene utilizzato dall'emittente quindi teoricamente il loro massimo ren- tamente.
primaria per inviare contemporaneamen- dimento coinciderebbe con sottomultipli In sostanza procurarsi una copia degli
te i suoi pacchetti a tutti i ricevitori che della lunghezza d'onda della banda. stessi non è sicuramente un problema,
si sintonizzano sulla sua frequenza. Poiché questa condizione è spesso irrea- giacché basta connettersi ad una normale
Per ridurre gli errori ai minimi termini, il lizzabile, vuoi per ragioni di quieto vive- BBS per prelevare autonomamente in
sistema FEC invia il carattere trasmesso re nei confronti del vicinato, vuoi per pochi minuti il software necessario,
due volte, anche se sul monitor della sta- motivi di spazio, si ricorre molto spesso oppure chiedere alle varie associazioni
zione ricevente "B" appare solo un a "verticali" multibanda, accontentando- radioamatoriali presenti in quasi tutte le
carattere. si di prestazioni diverse sulle varie por- città italiane.
L' Amtor Listen è un sistema utilizzato zioni di banda esaminate. Spesso questi programmi sono inviati
olo per ricevere in modo ARQ senza Inoltre a volte anche se installare una via rete "packet" da qualche volenteroso
possibilità di correzione degli errori. antenna a mezz'onda o a un quarto di e decompressi dalle BBS (stazioni radio
L'RTTY e un sistema di larga diffusio- onda per la gamma delle onde corte non che forniscono programmi), rendendoli
ne, utilizzato da moltissime agenzie di comporta particolari problemi, per le disponibili a tutti.
stampa internazionali per la trasmissione onde lunghe risulta praticamente impos- Per coloro estranei al mondo radioama-

{:r
E.ggnei4i WuAn sRvcr
A\] { <gN FRANCsc o, CAur.

Ricevendo le
trasmissioni RTTY
si possono visualizzare
sul monitor del nostro
computer tutte le
informazioni necessarie
per eseguire previsioni
del tempo attendibili.
Vedremo il prossimo
mese come leggere
tutta la simbologia che
troviamo sulle cartine.

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 44


toriale, ricordiamo che il "packet radio"
simi larmente al più diffuso "Internet" è
un metodo di trasmi ssione digitale idea-
to da radioamatori per scambiarsi idee,
dati e programmi con il persona], ma in
tal caso anziché utilizzare le linee telefo-
niche a pagamento, si lavora via etere
con collegamenti in VHF (144 MHz) e
UHF (435 MHz) in isofrequenza, in
altre parole senza utilizzare i ponti radio.
SMD 5000
Non tutto il software risulta di semplice
utilizzo in quanto è o incompleto od SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
ostico per quanto concerne i comandi Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
contenuti; nel nostro caso analizziamo saldatore ad aria calda ELTO.
dettagliatamente quelli che in questo La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
momento sono i più diffusi programmi controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
tra gli addetti ai lavori ovvero Ham- alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
comm 3.0 e HFF AX che perm ettono di resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
ricevere e trasmettere in RTTY nei componenti guasti dal circuito stampato).
diversi formati Baudot-Ascii-Amtor- Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
ARO/FEC-Sitor-Navitelex, decodifican- - Temperatura regolabile: da 50 C a 400-C
do anche i testi meteorologici che attual- - Portata max aria regolabile: 9 I/min.
- Alimentazione: 220 Volt
mente si ricevono solo in caratteri nume-
rici, nonché la ricezione delle cartine
isobariche. ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE

La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo


del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
IL MORSE punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
Affrontiamo doverosamente gli aspetti saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gra
salienti sulla telegrafia morse, ancora della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (inte
oggi diffusamente utilizzata in campo posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore
civile e militare, e comunque il primo posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
metodo di codificazione. +/-1 %. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp°
Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
I primi dispositivi di telegrafia elettrica -Temperatura regolabile : da 50C a 400€
come mezzo di trasmissione di messaggi - Alimentazione : 220 Volt
via cavo risalgono alla seconda metà del La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
1700. In seguito con l'invenzione della chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.
pila di Volta nel 1800, le ricerche-prose-
guirono con assiduità, e dopo gli esperi-
menti condotti da A.M. Ampère nel
1820, Gauss e Weber nel 1833, si deve
all'americano Samuel Finlay Breese
Morse la realizzazione, nel 1835, di un
efficiente dispositivo di ricetrasmissione
e la proposta di codificazione tuttora in
uso.
Dieci anni dopo, il governo statunitense
concesse i fondi per la costruzione di un
impianto di linea a grandi distanze.
Un anno più tardi un messaggio fu tra-
smesso con successo da Washington a
Baltimora.
I segnali venivano ricevuti con il soun-
der (ricevitore acustico) o tramite la
macchina morse, con la stampa di punti
e linee su una striscia di carta.
Il sistema così creato riscosse un enorme
successo diffondendosi rapidamente in
tutto il mondo. Lavora svelto chi usa ELTO
e2?
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
APPARECCHI RADIO

MINI'TRASMETTITORE
FM PER TELEGUFIA
Dispositivo a bassissima potenza che consente
di esercitarsi nell'apprendimento del codice Morse
allenandosi direffamente via radio con qualche amico
che abiti nelle immediate vicinanze.
Per ricevere il segnale basta una normale radiolina.
Ecco il prototipo del minitrasmettitore
da noi realizzato e collaudato.
Va assolutamente usata la basetta
a C.S. rispettando la disposizione
dei componenti da noi adottata.

ç ualche lettore, disinformato o svo-


gliato, probabilmente penserà: «Chi
m o fa fare di studiare la telegrafia? A
che cosa serve?».
nessuno. Tanto più che, anche per evita-
re il grosso problema di trovare una fre-
quenza libera tra il bailamme delle radio
private (specialmente in alcune zone
prio trasmettitore a due stadi (TR2 e
TR3). TRl è l'oscillatore BF (800 1000
Hz), del cosiddetto tipo "a sfasamento":
la rete Cl-C2-C3-Rl-R2 è appunto quel-
E allora cominciamo subito col rispon- superaffollate), è consigliabile andare ad la che riporta dall'uscita all'entrata di
dere a quest'ultima domanda. Lo studio operare, e quindi sintonizzare questo tra- TRl il segnale in retroazione alla fre-
dell'alfabeto Morse, in pratica, è neces- smettitore, all'estremo della banda FM, quenza desiderata e col giusto sfasamen-
sario per chi vuol diventare radioamato- cioè fra 87±88 oppure 108+109 MHz, to affinché lo stadio oscilli.
re, per chi cioè vuole conseguire la tanto i ricevitori normalmente consento- Questo segnale a frequenza audio viene
patente ordinaria di radiooperatore. no questo leggero fuori-banda. Tale pre- sovrapposto al segnale a RF successiva-
E utile anche per chi vuol fare la stazio- cauzione, aggiunta al nostro apparec- mente generato, in modo da costituire il
ne d'ascolto non solo dilettandosi super- chietto, consente così, a due o più amici, codice poi ricevuto dalla parte della rice-
ficialmente ma con un certo impegno. abitanti nello stesso palazzo o in case zione: esso entra in funzione solo quan-
Ma non dimentichiamo che la conoscen- vicine, di partecipare attivamente allo do viene chiuso l'apposito tasto di mani-
za del codice Morse può essere utile (e studio della radiotelegrafia senza doversi polazione, che in tal modo produce i
anche molto) in casi di emergenza e spostare dalla propria abitazione; in tal punti e le linee del codice Morse.
pericolo, anche solo utilizzandolo con modo, usando alternativamente due Il segnale a BF così generato può essere
l'aiuto di una semplice torcia elettrica. sistemi ricetrasmittenti identici, si può regolato in ampiezza da R5, e comunque
Da parte nostra, è stato scelto il sistema imparare il Morse almeno quel tanto che attraverso questo trimmer viene applica-
via radio sia per rendere un po' più inte- basta per effettuare un vero e proprio to, col giusto livello, alla base di TR2,
ressante lo studio, sia per approfittare collegamento. Naturalmente, usando l'oscillatore che provvede a generare la
dell'occasione per realizzare un piccolo antenne esterne ed elevate si può coprire radiofrequenza al valore desiderato per
trasmettitore anche con uno scopo didat- anche qualche chilometro, ma questo è la trasmissione.
tico. Come frequenza di lavoro, è stata assolutamente sconsigliabile, allo scopo TR2 lavora, per la RF, in circuito con
scelta la banda 88+108 MHz (quella di evitare disturbi ad altre persone e guai base a massa (C7 e C8 garantiscono que-
della FM, per intenderci) per l'ovvio a noi stessi. sta condizione operativa), in quanto la
motivo che tutti abbiamo in casa, o reazione che produce lo stato oscillatorio
comunque a portata di mano, un ricevi- è predisposta fra collettore ed emettitore,
tore su queste frequenze. Occorre subito SCHEMA CLASSICO ed avviene grazie a CIO.
chiarire che la legge vieta sia questo tipo Il valore di frequenza alla quale oscilla
di trasmissione che l'uso di questa Considerando che a questo punto TR2 è determinato fondamentalmente
banda, ma va anche sottolineato che la dovrebbe essersi destato l'interesse di dalle spire di L1 e dalla capacità regolata
modestissima potenza di questo trasmet- almeno alcuni lettori, cerchiamo di capi- con C9. Un'opportuna presa su Ll prov-
titore non consente di irradiare il nostro re come funziona il circuito. vede ad accoppiare, trami te C 11, il
segnale, in normali condizioni operative, La soluzione da noi adottata consiste in segnale generato allo stadio che segue,
più in là di qualche decina di metri, due blocchi principali: un modulatore a rispettando il necessario adattamento di
senza quindi il pericolo di disturbare frequenza audio (TRl) ed il vero e pro- »>»
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 47
COMPONENTI
R1 = R2 = 3300 2
R3=1MQ
e
R4 = 2200
RS = 2200 2
R6 = 1800 n
R7 = 10 kn
RS = 470 n
R9 = 6800 2
R10 = 1800 2
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue R11=R12=100Q
dimensioni reali. C1 =C2=c3= 10.000 pF
C4= 2200 pF
Piano di montaggio del trasmettitore su basetta es = 10.000 pF
a circuito stampato, la cui adozione è necessaria. c6 = 1 O F. 16 VI. (tantalio)
c7= es =C12=Cc13= 6800 pF
r20~ ~ Cc9 = 7+20 pF (trimmer)

e
,R8 iR!I R9 @ll+VCC
RS

4,2=±,
s.: t
Cl, R4 R6

f
, =Giii>==

±
e1 O = 6,8 pF (ceramico NPO)
e11 = 2200 pF
L 1 = (vedi testo)
AL
C2 CJ

ii
RI R2
~
'4

t=::t
a°a
TASTO
71
tC8(;\
i

R7 ~
0
E3 { CIO
e
TR2
0*
~IO
LI\J
e
i
~C/2
nF
,~@
C!J

R/2
IU

©J-VCC
nf = 3 perline in ferrite
TR1 = BC107
TR2 = BC177
(o PNP equivalente)
TR3 = 2N2219
GND Vcc = 9+14 V
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 48
5 l
Schema elettrico
del minitrasmettitore;
MINITRASMETTITORE FM
il primo stadio
è il modulatore
PER TELEGRAFIA
che genera la nota
che sarà udibile In questo sistema, si ottiene anche un tantalio, e ne va quindi rispettata la pola-
all'ascolto, il 2° notevole disaccoppiamento dell'uscita rità. Qualcosa da precisare c'è anch
e
vcc stadio è il generatore dallo stadio oscillatore, il quale non proposito di CIO, che deve essere del
e di frequenza portante
ed il 3° è
risulta così caricato dal finale data lele-
vata impedenza d'ingresso tipica
tipo ad alta stabilità; a tale scopo occorre
adottare un condensatore (di capacità
l'amplificatore- dell'emitter follower: ne consegue una compresa fra 5 e 1 O pF) a mica o in
separatore d'uscita. miglior stabilità in frequenza dell'oscil- alternativa ceramico, ma del tipo NPO.
latore. Si può notare che sull'emettitore Il motivo sta nel fatto che il dielettrico in
di TR3 sono presenti, direttamente infi- ceramica è scarsamente stabile al variare
€ late sul reoforo caldo del relativo resisto- della temperatura ambiente; trattandosi
D re, 3 perline (o tubetti) in ferrite che ser- di uno dei due elementi che determina il
o vono per aumentare l'impedenza d'usci- valore della frequenza generata, occorre

e ta per il segnale a RF.


Non resta altro di importante da chiarire
sul nostro schema elettrico, talché pos-
siamo dedicarci, con la cura necessaria
quindi ricercarne una delle versioni ( che
fortunatamente esistono per i bassi valo-
ri di capacità) il cui coefficiente di tem-
peratura, cioè la variazione di capacità
y
I u
ad un circuito in VHF, alla pratica rea-
lizzazione del trasmettitore.
per grado di variazione termica, sia sele-
zionato a zero (per l'appunto indicando
il condensatore con la sigla NPO). C9 è
I coax del cosiddetto tipo a barilotto con isolante
POCA POTENZA MOLTA in plastica, ma di tipo analogo in ceramica
€ FREQUENZA (trovandolo) andrebbe ugualmente bene.
t'-..
o
Il posizionamento dei transistor si ese-
In questo caso, il montaggio è rigorosa- gue tenendo conto del piccolo dente che
mente da eseguirsi su basetta a circuito sporge dalla bordatura di base del conte-
stampato: l'elevata frequenza in gioco nitore, che è del tipo a cappellotto metal-
rende obbligatorio seguire determinate lico per tutti e tre. Si monta poi il trim-
z modalità di posizionamento dei compo- mer R5, il cui posizionamento è automa-
nenti e di esecuzione delle interconnes- tico, nonché alcuni terminali ad occhiel-
sioni, rispettando le quali si evitano sicu- lo che servono per l'ancoraggio dei
ramente problemi di instabilità e malfun- cavetti che costituiscono il cablaggio
zionamento eliminando gli altri probabili esterno. Non resta ora che realizzare e
motivi di criticità. In altre parole, si trat- montare la bobina L 1, non reperibile
ta di uno di quei circuiti che, figurando commercialmente, ma semplice da auto-
er ordinare apparentemente semplice, lo è anche alla
prova dei fatti se lo si realizza con le
costruirsi. Essa è realizzata partendo da
filo di rame possibilmente argentato di
basetta e componenti necessarie cure e precauzioni, che in
ultima analisi sono: circuito stampato
diametro 1 mm, avvolgendone 6 spire
affrancate sul codolo di una punta da tra-
codice 4EP896 ben fatto e reofori dei componenti i più
corti possibili. Tutto ciò premesso,
pano da 6 mm. La bobina va poi sfilata e
le spire spaziate (stirando con cura la
vedere a pag. 35 cominciamo col posizionare i compo-
nenti, inserendo i banali resistori con-
bobina a fisarmonica) di 1+2 mm luna
dall'altra; è comunque importante che le
trollandone il codice valori; da ricordare spire non si tocchino fra loro. A vendo
quanto già detto a proposito di Rl2, sul così disponibile la variazione di C9 e la
impedenza. TR3 è un amplificatore ape- cui reoforo che va direttamente all'emet- spaziatura di Ll (da eseguire con accura-
riodico (cioè senza alcun gruppo LC di titore, vanno infilati tre piccoli nuclei di ti ritocchi), se ne può ottenere in qualsia-
intonia) realizzato come "emitter fol- ferrite a tubetto; nel caso non si riuscisse si caso la corretta messa in frequenza.
lower", cioè con uscita prelevata a trovare in loco questo modesto ma Una volta che la bobina sia inserita nei
dall' emitter; in questa configurazione, importante componente, si può mettere due fori estremi previsti, lasciandola leg-
l'amplificazione in termini di tensione è in serie ad Rl2 una classica impedenzina germente sollevata dalla basetta, il ter-
nulla, nel senso che l'ampiezza del per RF del tipo VK200, di quelle con minale rimasto libero di Cll va saldato
segnale disponibile sull'emettitore è una sola spira di conduttore. Si passa poi alla seconda spira a partire dal lato
pressoché identica a quella applicata in ai condensatori, quasi tutti di tipo cera- "freddo"; la stagnatura va eseguita con
base; è notevole invece l'amplificazione mico, che non costituiscono problema attenzione, per non andare a coinvolgere
di corrente, cosicché sulla già bassa alcuno di senso di montaggio; per quan- le spire più vicine.
impedenza d'uscita è disponibile un to riguarda Cl 1, momentaneamente se La basetta è ora completa, e non resta
livello di potenza tutt'altro che trascura- ne salda un solo reoforo al foro previsto, che eseguire un accurato controllo fina-
bile, tale comunque da poter pilotare l'altro va sulla bobina quando è il suo le, dopo di che occorre applicarvi una
direttamente l'antenna. turno). Solo C6 è polarizzato, essendo al )>»

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 49


,_

MINITRASMETTITO FM
PER TELEGRAFIA

La bobina L1 va autocostruita avvolgendola sul codolo di una punta da trapano 6 mm. Le spire vanno spaziate
di 1-2 mm (2). Montato L1 si salda un terminale di C11 alla seconda spira della bobina (1).

piccola antenna. Se il trasmettitore è pre- 107±108 MHz), regolando C9 (ed even- basetta entro un adatto contenitore
visto per arrivare sino all'appartamento tualmente Ll) sino ad ascoltare la nota metallico, adottando per entrate ed uscite
di fianco, può tranquillamente bastare sulla frequenza prescelta; qui però, affin- connettori coassiali della serie PL,
uno stilo verticale lungo circa 70 cm ché la taratura possa essere fatta in que- comodi ed economici. L'inserimento
direttamente collegato all'uscita (pin 4). sto modo, occorre operare col tasto può richiedere un ritocco della frequenza
Per realizzare invece un impianto abbassato in modo che sia presente la tramite la regolazione di C9, da eseguirsi
d'antenna un po' più efficiente, basta nota di modulazione che è appunto attraverso un piccolo foro che occorre
costruire un classico dipolo a quanto l'altoparlante riproduce per ricordarsi di fare sul coperchio.
mezz'onda, costituito da due spezzoni di l'individuazione del segnale.
filo conduttore un po' robusto lunghi 70 Questa taratura preliminare va eseguita
cm cadauno; esso viene collegato senza che l'antenna sia collegata; solo LE FREQUENZE
all'uscita U (pin 4 e 3) con un tratto di quando questa è stata eseguita, si collega
cavo coassiale o del tipo per TV o di l'antenna ed il controllo della frequenza Ancora qualche parola sul valore della
tipo RG 58, lungo 2+3 m. va ripetuto in quanto la connessione frequenza di lavoro: non si deve mai usare
Il dipolo può essere sistemato nella pro- dell'antenna può provocarne leggeri spo- il minitrasmettitore su una frequenza dove
pria stanza, in alto su una parete, o se stamenti. Ora può capitare che il forte si riesca ad ascoltare, più o meno chiara-
preferiamo su un balconcino o terrazza; segnale irradiato nell'ambiente faccia mente, una qualsiasi stazione di radiodif-
deve però essere tenuto lontano da ricevere la sua nota su due o tre punti fusione (o altro). Bisogna cioè scegliere, e
superfici metalliche (mobili, grondaie, diversi della scala del ricevitore; si tratta con molta pazienza, un punto ove non si
ringhiere ... ) e i punti X-Y-Z vanno ben di un fatto normale, in quanto il ricevito- ascolti alcun segnale (non è tanto facile) o
isolati, sostenendoli con isolatori qual- re, in queste condizioni, viene inevitabil- quanto meno i segnali arrivino deboli e
siasi, pezzetti di plastica o lastrine di mente sovraccaricato. Basta comunque distorti, nonché confusi: è questa situazio-
vetronite per circuito stampato, però prendere il ricevitore ed allontanarlo ne che indica l'assenza di emittenti diret-
senza rame. Il TX va alimentato sui quanto possibile: se la frequenza di sin- tamente su quella frequenza. C'è poi da
12+14 V, e la potenza d'uscita che se ne tonia è quella giusta, il segnale resta aggiungere che il circuito da noi realizzato
può ottenere è sui 0,2+0,3 W. fermo e udibile; viceversa, se allonta- non è idoneo all'utilizzo (eventuale) con
nandosi molti metri il segnale sparisce, è ricevitori che lavorino in NBFM, vale a
segno che non ci si era sintonizzati sul dire con modulazione a banda stretta: e
IL COLLAUDO punto giusto: si ripete quindi la ricerca. ciò non tanto perché con la regolazione di
Anche la regolazione di R5 riveste una R5 la NBFM sia o non sia ottenibile,
È finalmente giunta J' ora di provare se e certa importanza: se il livello di BF che bensì in quanto il problema nasce dal fatto
come il circuito funziona, seguendo raggiunge la base di TR2 è scarso, sarà che il semplicissimo oscillatore da noi
pazientemente la procedura che ora basso il volume audio nel ricevitore; messo a punto non possiede stabilità di
descriviamo. Nel caso si abbia a disposi- viceversa se esso è troppo alto, l'audio frequenza sufficiente. Infine, se questa
zione un frequenzimetro, si collega sarà sì forte, ma distorto ed anche spar- idea e questo schema capitano sotto gli
all'uscita U e dopo aver dato tensione al pagliato attorno alla portante a RF. occhi di un radioamatore che voglia fare il
TX (lasciando il tasto alzato e inopero- Ecco quindi l'opportunità, dopo aver passo verso la licenza ordinaria, questi
so) si regola C9, ed eventualmente la individuato e ben sintonizzato il segnale può realizzare il circuito per utilizzarlo in
spaziatura di Ll, fino ad ottenere la fre- buono sulla frequenza giusta, di regolare banda 145 MHz (basta una spira in meno
quenza desiderata. Se si dispone solo del R5 in modo da ascoltare una nota chiara per Ll), naturalmente fermo restando il
ricevitore, si sintonizza ad una delle e pulita. Una volta controllate tutte le problema della stabilità di frequenza e
estremità della banda FM (87+88 oppure regolazioni, è opportuno racchiudere la della larghezza di banda.
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 50
IMPARIAMO IL CODICE MORSE
Attualmente a tutti coloro che si accingono ad apprendere dello studio. Le difficoltà iniziano verso la barriera delle
il Morse, viene consigliato un particolare metodo didatti- 20 lettere al minuto, perché a questa velocità il cenello
co, chiamato metodo fonico, che consiste nell'associare umano non è più in grado di contare i punti e le linee.
ad ogni lettera un suono. Cioè interpretando la linea con sconfinando in una tremenda confusione. Ecco il motivo
"daa" (la doppia "a" serve ad allungare il suono). Du- per cui, oggi, si tende ad abbinare ad ogni sequenza di li-
rante l'esercizio pratico occorre tener presente che il suo- nee e di punti un determinato suono, perché è proprio
no corrispondente ad una linea deve durare tanto quanto questo suono che il cervello deve abituarsi a riconoscere.
quello relativo a tre punti; l'intervallo di tempo tra i punti Soltanto quando si riescono a distinguere i vari suoni del
e le linee di una stessa lettera deve durare quanto un pun- Morse, si può aumentare gradualmente la velocità di rice-
to, mentre l'intervallo tra le varie lettere deve superare zione, portandola sino a 40-50 caratteri al minuto, perché
quello di una linea. Nell'iniziare lo studio del codice Mor- questa è la velocità media richiesta ai candidati all'esame
se, consigliamo di mandare a memoria, in un primo tem- di radioamatore. A tutti i lettori, interessati all'esame di
po, le lettere più semplici, in un secondo tempo quelle più radioamatore, ricordiamo che, presso le sedi dell'ARI,
complicate e, per ultimi, i numeri. esistono nastri registrati e dischi appositamente concepiti
Durante la prima fase di studio, comunque, si riescono a per lo studio del CW. Ma per lo studio delle trasmissioni
ricevere 10-15 caratteri al minuto. Un ottimo esercizio in codice Morse, vogliamo ritenere che il miglior sistema,
può essere quello di leggere un libro, un giornale o una per analizzare le proprie capacità, sia quello di trasmette-
rivista, scandendo mentalmente le parole in codice Morse. re direttamente ad un amico radioamatore che, meglio di
Ad esempio la parola "Roma" deve essere così interpre- ogni altro, può dare un preciso giudizio, offrendo consigli
tata: di daa di, daa daa daa, daa daa, di daa. Con questo e correggendo eventuali errori. Scandendo vocalmente le
sistema si riesce in breve tempo ad assimilare il codice e varie lettere in Morse, non si ottiene l'esatta sensazione
ci si può ritenere pronti per passare alla fase successiva della ricezione del segnale, perché si rischia di attribuire
ai punti e alle linee suoni diversi, mentre la differenza
= di daa
...... .
A = •- consiste solo nella durata. Ecco perché il più valido aiuto
B = - = daa di di di per lo studio del Morse proviene certamente dal nostro
e = - - = daa di daa di oscillatore, dotato di un generatore di bassa frequenza in
D = - = daa di di grado di simulare le esatte condizioni di ascolto dell'ope-
= = di
E
F = .. - .

= di di daa di
ratore. La conoscenza del codice avviene quindi scanden-
do mentalmente i vari "di - daa" e premendo il tasto di
G = --· = daa daa di comando dell'oscillatore per il tempo necessario.
H = •••• = di di di Questo sistema diviene di grandissimo aiuto per i segnali che
I = •• = di di devono superare i 20 caratteri al secondo, quando il cervello

.--. ..
J = ·--- - = di daa daa daa non riesce più a distinguere la successione logica tra i punti
K = - - = daa di daa e le linee. Nella seconda fase di studio, dopo aver imparato a
L = - = di daa di di memoria le varie corrispondenze fra lettere, numeri, punti e
M = = daa daa linee, ci si esercita nel ricevere e tradurre gruppi di cinque
N
o
=
=
-· .
= daa di
= daa daa daa
lettere, preferibilmente senza senso compiuto.
Ad esempio: RKJQD - LMPAY - KRTVA - LLOSD - OTFIR -
p = •--• = di da daa di SEDFW - NOSCO - DGJRS - UZZXY. Il testo ricevuto deve
Q = - - •- = daa daa di daa essere poi confrontato con quello originale, dopo aver scritto
R = •-• = di daa di ovviamente le lettere ricevute su un quaderno. La mente ten-
s = ••• = di di di de ad analizzare il segnale ricevuto, scomponendolo in punti
T = - = daa e linee; poi ci si accorgerà di capire intuitivamente le lettere
u = - = di di daa senza analizzarle e scomporle. Durante le fasi finali dello
V = ···- = di di di daa studio è bene variare la nota dell'oscillatore ed anche il vo-
w
X
=
=

- .. -
= di daa daa
= daa di di daa
lume, abituandosi in locali anche un po' rumorosi.
Lo studio dei numeri succede a quello delle lettere ed anche
y
z
=
=
•---
-- .. = daa di daa daa
= daa daa di di
in questo caso si formano gruppi di cinque lettere e cinque
numeri mescolati fra loro. Per esempio: DUKYI - RZTKC-
14357 - LMNZX - ZPFYW - 97410 - XQOST - PVUZA ecc.
•--- - = di daa daa daa daa
1
2
3
=
=
=
..... - --
--
= di di daa daa daa
= di di di daa daa
ecc. Per distinguere la lettera O dal numero zero, quest'ulti-
mo, per convenzione internazionale, viene scritto nel modo
seguente 0, come una lettera O barrata.
4 = - = di di di di daa
5
6
=
= - .......
••••• = di di di di di
= daa di di di di
7
8
=
=
--
- .:...._ ... = daa daa di di di
= daa daa daa di di
9 = --- - = daa daa daa daa di ~
o = ----- = daa daa daa daa daa

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 51


VOLTMETRO
Questo semplicissimo ed economico
PERAUTOsi). Accendendo il motore, nel
circuito (8 componenti di facile reperi- momento in cui gira il motorino
bilità) che ci presenta Gianni Resta d'avviamento la tensione scende sotto
di Imola, permette di controllare lo i 12 V e si accende il rosso, ma appena
stato della batteria e dell'impianto il motore è avviato e si dà il gas si Giannni Resta, 15 anni
elettrico dell'auto e della moto. accende il verde, che significa che di Imola, è il vincitore
Con tensione inferiore a 12V, DZl l'alternatore sta caricando. di questo mese del
non riesce a condurre perciò la base di Se, con il motore in funzione già da un concorso W l'elettronica.
TRl non risulta polarizzata e quindi il po', rimane acceso il led rosso, signifi-
led verde rimane spento ed il rosso sta ca che l'alternatore non carica: il pro-
acceso. blema può essere proprio l'alternatore corrente assorbita.
Fra i 12ed i 13 V circa (qualche pic- guasto, o la sua cinghia rotta o il rego- A motore spento, se si accende il led
cola differenza può dipendere dalle latore di tensione difettoso. rosso vuol dire che la tensione è sotto i
tolleranze dei componenti), TRl va in Se il motorino d'avviamento non gira, 12 V, ma è possibile che il motore
conduzione e riesce ad accendere il ma il led verde è acceso (da solo o parta ugualmente, se la tensione non è
led verde ma non riesce ancora a spe- assieme al rosso), il guasto va ricerca- scesa troppo. Può essere la mancanza
gnere il rosso a causa della barriera di to nel motorino o nei suoi collegamen- di un po' di acqua nella batteria, o vari
potenziale offerta da D 1. ti e non nella batteria. giorni di inattività o ancora un numero
Sopra i 13 V, TRl va in saturazione Con il motorino al minimo e vari uti- elevato di messe in moto.
quindi riesce a spegnere il led rosso. lizzatori accesi (luci, frecce ecc.), può Il circuito va realizzato su basetta mil-
Se tutto è in ordine, col motore spento capitare che si accendano entrambi i lefori. Il negativo va collegato alla
la tensione della batteria è compresa led, perché in quel momento l'alterna- massa dell'auto, mentre il positivo ad
fra i 12 e 13 V (led rosso e verde acce- tore non è in grado di compensare la un punto su cui sia presente il +, ma
dopo la chiave di accensione, in modo
che 1' indicatore si attivi girando la
chiave; consiglio di collegarlo alla
scatola dei fusibili e di aggiungerne
uno mn sere.
11 consumo è di circa 25 mA a 13 V.
R3

COMPONENTI
R1= 2700 ohm 1/4 W

12 V
e R2 = 1000 ohm 1/2 W
R3 = 1000 ohm 1/2 W
e
01
e TR1 = BC 109
D1= 1N4004
DLR DZ1 = zener 12 V.1 W
DLV = led verde
DLR = led rosso
6
TR1 12V
e

ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 52


D1

5-6-8-9)
(72-13) 11 C2 D02
+

o RIDUTTORE
DI TENSIONE
Il circuito che presenta Federico Da
Forno di Casalecchio di Reno (BO) è un
semplice riduttore di tensione con uscita
°
1

7
TR1 e
a 5 V stabilizzati, ma ha la particolarità vcc
di partire direttamente dai 220 V della e
rete-luce, senza l'ausilio di alcun trasfor-
matore di alimentazione.
Questa particolarità è ottenuta più che

R2
R1 = 1000 2
ANTIFURTO C1=1F• 25 V (elettrolitico)
C2=0,1 F (poliestere)
5 A VIBk'IONE RL = minirelè 12 V • 1 scambio
TR1 = BC517 (darlington NPN)
I C 1 Il progetto che ci propone Vincenzo IC1 = CD4093
Sciannameo di Noicattaro (BA), nasce D1 = D2 = 1 N 4004
dall'importanza che la zona dove abita s1= interruttore
dà agli antifurti per auto e casa. a vibrazione N.C.
Esso è un interruttore a vibrazione con
R1 = 1002 2 148 sensore di tipo meccanico, facilissimo da
S2 = interruttore ON-OFF
R2 = 1 MQ costruire e con componenti reperibili.
+
ci=1F Lo si può collegare a tutti i tipi di anti-
250 V c.a. furto per auto (come sensore per urti o
(o 630 Vc.c.) C2 sollevamento per un possibile traino) o
C2= 47 F »»
16 V (elettr.)
IC1 = MAX 610

altro grazie alla cella formata da R2-CI


in parallelo, la quale fornisce appunto la
caduta che permette di alimentare IC 1
dalla rete alternata; il resistore ha fonda-
mentalmente il compito di scaricare il 'i i lettori sono invitati
condensatore quando il circuito viene etto, semplice e ined
scollegato dall'alimentazione. ieghi più di 15 compo
Qualche ulteriore residuo di ronzio si realizzazioni {una breve
potrebbe eliminare aggiungendo un con- lche disegno, le generalità
densatore elettrolitico in parallelo sera dell'autore) devono ess
TTRONICA PRATICA - EDIFAI 1
all'uscita. ) a tutti i partecipanti sarà spedi
La corrente massima che è possibile ero- file omaggio. Ogni mese il proge
gare da questo circuito si aggira sui 100 'iore verrà pubblicato e premiato
mA. tilissima confezione di prodotti
Il circuito, una volta realizzato su una tore Biwatt (a doppia potenza - 20e40W•
basetta isolante, dovrà essere racchiuso temperatura di 320° o 420%),
in una scatoletta di plastica: e occhio ai a d'aria compressa per eliminare spo
enti, circuiti od apparecc
220 Volt! hi

cetta di liquido disossidant


casa (sempre come sensore supplemen- relè 12 V ad uno o più contatti, che può
tare ad antifurti non più moderni, visto azionare molteplici meccanismi e che
che se pur vecchio deve possedere quindi lascia libertà di uso.
ingressi per i sensori magnetici). La sensibilità del dispositivo si varia
Ecco un sensore Il circuito usa come elemento logico un dalla vite presente sul sensore meccani-
a vibrazione di CD4093, e la proprietà dei condensatori co, mentre ovviamente il tempo di inne-
tipo commerciale. elettrolitici (carica e successiva scarica) sco del relè è stabilito dal valore di Cl
È autoadesivo. per variare la condizione logica di una (attualmente è di circa 25-30 secondi).
delle porte dell'ICI. Va sottolineato come tutti i piedini non
In uscita (pin 3) è presente un BC517 utilizzati di ICI, e cioè 5-6-8-9-12-13 è
con la funzione di comandare un mini consigliabile collegarli al + V cc.

regolare la frequenza tra O Hz ( cursore


PROVA verso y) e 1/R2•CP Hz (cursore verso R1 = 220 kO (potenziometro
X). La frequenza del VCO si preleva dal lineare)
CONDENSATORI piedino 4 (è un'onda quadra) e va a pilo- R2 = 10kO
tare un buzzer piezoelettrico. Inoltre il R3 = 22kO
Gianluca Asirelli di Faenza (RA) ci buon funzionamento del CP si può R4 = 15 kO
presenta un progetto che unisce alla uti- visualizzare prelevando l'uscita tra A e R5 = 4700 2
lità anche un certo contenuto didattico. B e inviandola ad un tester commutato CP = condensatore in prova
Sfruttando un integrato C-MOS 4046 sulla portata 10-;- 12 V continui: se il con- C1 = 220 kpF
nella funzione di VCO (oscillatore con- densatore è in buono stato l'indice C2=47 F
trollato in tensione), ha ottenuto un sem- segnerà una tensione tra 1 e 4 V. 16V (elettrolitico)
plice provacondensatori (non polarizza- Questo circuito può essere utilizzato Di = diodo 1N914
ti). Lo schema di funzionamento è molto anche come generatore di onde quadre a Ic1 = 4046
semplice; il 4046 ha al suo interno un frequenza variabile mettendo CP fisso T1 = BC237
VCO la cui frequenza di oscillazione con un valore di 4700 pF e prelevando il BZ = buzzer passivo
massima dipende da R2 e da CP, che è il segnale sempre dai punti A e B per pilo- Vcc = pila 9 V
condensatore da provare, però la resi- tare piccoli carichi o integrati logici C- S1= interruttore ON.OFF
stenza potenziometrica Rl ci permette di MOS e lineari.

16
e
1p,, I V
+

c2 S1
,7
X
/C 1

-
·1
R1 9
I
Y "I L
w
a- #
z
e TR1
vcc
e

8 5l I I < - - -
A B
■ LI

I
R2 ~

$2 # asr I D1

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996- Pag. 54


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ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 55


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pretende il meglio
L 'abitacolo dell'auto per essere
sonorizzato in modo soddisfacente
richiede due coppie d'altoparlanti, nor-
struttori che in auto pretendono sempre
il massimo, creando un impianto con
doppia amplificazione stereofonica, vale
dall'impianto hi-fi malmente a larga banda con un diametro a dire un amplificatore stereo per i diffu-
compreso fra 110 e 160 mm in grado di sori anteriori ed un altro di maggior
della propria auto. riprodurre con fedeltà tutta la gamma potenza per le casse montate sul pianale
È in grado di pilotare due delle frequenze comprese fra 40 Hz e posteriore.
amplificatori stereo, 16000 Hz, restando perciò esclusi unica- Molti utilizzano fader di tipo passivo che
mente i super bassi e gli ultra acuti. ripartiscono ai quattro diffusori la poten-
dosando opportunamente Con il fader elettronico possiamo pilota- za di un solo amplificatore stereofonico.
il volume fronte-retro, re due amplificatori stereofonici, dosan- Questa configurazione tuttavia comporta
do opportunamente con il relativo poten- l'utilizzo di un reostato ripartitore ad
senza attenuazioni ziometro il volume fronte-retro senza impedenza costante che dissipa tutta la
di segnale. attenuazioni di segnale. potenza sviluppando calore, limitato a
Questo progetto è particolarmente indi- potenze in ogni caso inferiori ai 50 Watt
cato per tutti quegli audiofili autoco- al fine di preservare l'integrità del gros-
so potenziometro a filo. •
Ecco la possibile soluzione finale di cablaggio nonché l'aspetto di un Utilizzando invece un fader di tipo atti-
possibile contenitore adatto a proteggere il nostro fader elettronico. vo, in altre parole un appropriato circui-
to all'inizio dell'amplificazione, dosia-
CONTROLLO FADER mo il segnale sui quattro diffusori senza
alcuna diminuzione di potenza.
In questo modo possiamo amplificare
qualsiasi circuito senza limitazioni di
wattaggio, e soprattutto senza superflue
dissipazioni di calore. Le dimensioni
ridotte del nostro progetto, facilitano poi
la sistemazione del fader sulla plancia
vicino all'autoradio. Lo schema di un
semplice fader passivo di potenza, è
sostanzialmente un grosso reostato con
dissipatore di potenza superiore a quella
erogata dall'amplificatore, basti pensare
che per 20 W di potenza si hanno 4 W di
dissipazione.
Questi componenti hanno anche lo svan-
taggio di essere molto costosi e di non
INGRESSI
facile reperibilità, salvo girare con assi-
duità tutte le fiere radioamatoriali perio-
USCITE dicamente presenti nelle maggiori città
italiane.
Il circuito da noi proposto è un fader di
ON R R R tipo passivo che si avvale di un semplice

E
OFF F
o R
j t
ALIM.

o o
"
o o o
IN F R
o o oL
L L
potenziometro doppio che consente
un'ottima dissipazione. Mettendo a
massa il cursore si ottiene un perfetto
dosaggio anche senza utilizzare un
potenziometro a quattro canali.
In uscita su ogni canale è connesso un
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996- Pag. 58
amplificatore di segnale monostadio che Il fader si può
compensa le attenuazioni causate dallo sistemare
stadio resistivo d'ingresso. Il circuito a all'interno della
differenza del tipo completamente passi- plancia o
vo richiede un'alimentazione di 12 Volt, esterno,
con assorbimento comunque irrisorio. protetto da uno
Lo schema elettrico rende l'idea di quan- scatolino.
to sia semplice la realizzazione di questo
progetto, utilizzando solo quattro transi-
stor e pochi elementi passivi, tutti reperi- Il senso di
bili magari già nel nostro piccolo labora- montaggio del
torio. Ricordiam o che i transistor BC237 potenziometro
possono essere sostituiti con altri di è obbligato.
simi li caratteristiche.
Per finire possiamo notare la cella filtro
stabilizzatore d'alimentazione formata
dal diodo Dl, dalla resistenza Rl9 e dal
TR1 - TR2.
condensatore Cl 1.
TR3 - TR4 sono
quattro
transistor
LA REALIZZAZIONE
identici.
Si montano
La realizzazione del progetto è alla por-
tutti con
tata di tutti, compresi i neofiti, occorre
la faccia piatta
solo prestare attenzione alle saldature
rivolta verso
che come sempre devono essere eseguite
il bordo
con un saldatore di media potenza con
della basetta.
>»>»

ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1996 - Pag. 59


D1
R19

o DI /
#-Se C7
li
I Il
O
. ,.
OUTPUT FRONT R

- ""
1
Il I I Il 'I' 'I' • 'I' rl ,rl

·---·
te
t
k ]L
- -
o []
INPUT R R1 C1
.. .. 't'

R4
..
ww ~.... TR2
R12

1-- 1} rr PUT REAR R

C4
R16
tr2" •Il
0
INPUT L R2 c2
w OUTPUT FRONT R

1 JL
-- 1
I O
C1o
+~
O 11
OUTPUT REAR L

Schema elettrico del fader elettronico


per hi-fi car.
JL .i.
--
stagno multianima 40/60 da 0,8 mm,
Per ordinare avendo cura di non invertire i compo-
nenti polarizzati. La basetta deve essere
basetta e componenti realizzata possibilmente con il metodo
della fotoincisione, avvalendosi di un
codice 5EP896 bromografo.
Per i cablaggi di segnale è consigliabile

vedere a pag. 35 utilizzare cavo schermato per bassa fre-


quenza, jack o connettori tipo RCA pre-
vedendo un interruttore d'alimentazione
ed eventualmente un relè di piccola
potenza per l'autoaccensione tramite il
COMPONENTI consenso in tensione dell'autoradio.
Nella foto del prototipo notiamo due
R1=R2=4,7k.Q P1 = 2x22 kQ (lineare) ponticelli non presenti sul piano compo-
R3 = R4 = 22kO C1 = C2=4,7F-16V nenti e sul circuito stampato, eliminati in
R5 = R6= 22kO (elettrolitici) una fase successiva di progettazione per
facilitare l' assemblamento.
R7 =R8= 1kO C3 = C4 = es = C6 = C7 = ca =
Terminato il montaggio dei componen··
R9 = R1O= 1kO Cc9=C1o= C11=c12=c13=
previo accurato controllo, colleghiamo
R11=R12=R13=R14=10kO 47 F- 10 V (elettrolitici)
l'ingresso stereo di segnale all'usci
R15 = R16 = 1,5 MQ Ci1=47F. 16 V (elettrolitico) preamplificata dell'autoradio, e le usci
R17 = R1a = 1,5 MQ D1 = 1N4001 a due amplificatori di potenza hi-fi mon-
R19 = 1002 TR1 = TR2 = TR3 = TR4 = BC 237 tati nell'auto,
ELETTRONICA PRATICA· Settembre 1996- Pag 60
FADER COMPENSATO PER Hl·FI CAR
Colleghiamo infine le uscite dei finali per la radioricezione.
alle casse e accendiamo la radio regolan- In particolare, l'impianto d'accensione
do il volume generale e dosando la sono- genera scariche che aumentano e dimi-
rizzazione fronte-retro con il fader elet- nuiscono con i giri del motore; il genera-
Ricordiamo che sono sempre disponibili
tronico. tore di corrente provoca invece un
tutti i kit relativi ai progetti pubblicati nei
Il circuito stampato può essere racchiuso fischio più o meno intenso, sempre
primi 5 mesi di quest'anno. Chi volesse
in un box metallico posto a massa (telaio riguardo ai giri del motore. ordinarli deve seguire le i ndi
dell'auto) praticando le relative forature Sono cause di disturbi anche il cattivo riportate a pagina 35. Nel cou
per il potenziometro, le prese e i cavetti. stato di candele, spazzole di motori elettri- (presente sempre a pag. 35) bisogna
Tale circuito può essere anche impiegato ci, collegamenti di massa dell'impianto. indicare nella voce "altri" il codice
con successo per sonorizzare piccole Per la limitazione dei radiodisturbi pos- del kit prescelto.
sale adibite a congressi, tavernette ecc. sono essere inseriti dei resistori fra la
bobina e lo spinterogeno o nelle candele;
possono essere anche montati cavi
GENNAIO
DISTURBI AUDIO d'accensione resisti vi e schermature e INTERFONO PER MOTO ( 1 EP196),
metalliche sulle candele e sulla calotta e CUFFIA A RAGGI INFRAROSSI (2EP196)
Per finire vediamo brevemente come dello spinterogeno.
difendersi dai disturbi sulla catena audio. I cavi AT con conduttore grafitico sono
e ALIMENTATORE SWITCHING (3EP1 96)
Le variazioni e le interruzioni di corrente normalmente dotati di capacità antidi- e OSCILLATORE BFO (4EP196)
che avvengono normalmente durante il sturbo, mentre quelli con il conduttore in
funzionamento dell'equipaggiamento rame richiedono invece l'installazione di FEBBRAIO
elettrico del veicolo, generano onde elet- speciali dispositivi acquistabili nei nego-
tromagnetiche che sono causa di disturbi
e INDICATORE DI DECELERAZIONE (1 EP296)
»» e CUFFIA A RAGGI INFRAROSSI (2EP296)
Piano di montaggio del componenti
e SIMULATORE DI LOCOMOTIVA (3EP296)
del fader elettronico per hi-fi car. e GENERATORE DI BARRE PER 1V (4EP296)
e ESPANSORE STEREOFONICO (5EP296)
e ALLARME AUDIO (6EP296)

MARZO
e MINIRICEVITORE OI-OM-OC (1EP396)
e LUCI AUTOMATICHE PER BICI (2EP396)
e AVVISATORE DI LINEA OCCUPATA (3EP396)
e MISURATORE DI CAMPI ELETTROSTATICI
(4EP396)
e OSCILLATORE RF A QUARZO (5EP396)
e TRE TENSIONI DALLA BATTERIA (6EP396)

APRILE
e ROULETTE A IO LED (1EP496)
e CADE LA GOCCIA (2EP496)
Il circuito stampato è qui visto e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496)
dal lato rame nelle sue dimensioni reali. e MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI
(4EP496)
e COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE
(5EP496)
e CONTROLLO DI TONO PER HH-I (6EP496)

MAGGIO
e MIXER MODULARE (1EP596)
e FOTOCOMANDO MILLEUSI (2EP596)
e SALVALAMPADA E FARETTI (3EP596)
e LUCI LAMPEGGIANTI (4EP596)
e INIETTORE DI SEGNALI (5EP596)
R COMPENSATO
HH-FI CAR

Ecco il prototipo
del fader elettronico come
da noi realizzato e collaudato. Nel piano
di montaggio e nel circuito stampato di
pag. 61 non appaiono i due ponticelli della
foto, che non sono quindi necessari.

I ponticelli
posti sotto alle
resistenze non
sono necessari
poiché si è
ovviato con un
diverso
disegno dello
stampato.

zi d' autoaccessori.
Sugli autoveicoli non predisposti occorre
collegare l'alimentazione e la massa
dell'apparecchio ricevitore direttamente
ai morsetti della batteria, evitando la
I tanti derivazione su linee che alimentano altre
condensatori apparecchiature. Per la soppressione dei
elettrolitici
disturbi è normalmente sufficiente inse-
presenti
rire un condensatore fra il morsetto posi-
nel circuito
tivo della bobina d'accensione e la
(11 per
massa, ed un altro in serie con il cavo ed
l'esattezza)
il morsetto positivo del regolatore.
Nell'ipotesi in cui la bobina sia fissata
vanno montati
sulla carrozzeria, l'attacco deve essere
avendo cura
collegato al blocco motore con una trec-
di controllarne
cia di rame.
il senso
A questo punto, se la schermatura non è
d'inserimento
ancora sufficiente, occorre inserire
nel piano
appropriati filtri in serie sull'alimenta-
di montaggio.
zione dell'autoradio e sul morsetto posi-
tivo della batteria.
ELETTRONICA PRATICA- Settembre 1996 - Pag. 62
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ANNO 25° - Novembre 1996

Il generatore di effetto II temporizzatore di rete Un originale lampeggiatore Per trasformare


alba-tramonto è indicato è un dispositivo molto utile che può funzionare un altoparlante in
per rendere più suggestiva che consente di far accendere prelevando la corrente dalla un microfono basta
l'illuminazione di alberi di e spegnere un qualsiasi pila contenuta nel caricatore amplificare il segnale
Natale o presepi ma è anche apparecchio in un tempo delle fotocamere Polaroid che normalmente tutti
adatto per altri impieghi. regolabile da 1 a 10 minuti. che di solito viene buttato. questi dispositivi captano.

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art. 2, legge 594/95, AL Auto- 26 La pellicola intelligente
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tel. 02/25261. 42 L'interpretazione dei dati RTTY
Tutti i diritti di proprietà artistica
e letteraria riservati. I manoscnt- 44 Elettronica Pratica in Braille
ti, i disegni e le fotografie, anche
se non pubblicati non si restitui-
scono. La rivista ELETTRONICA
46 Un microfono dall'altoparlante 5EP096
PRATICA non assume alcuna
responsabilità circa la confor- 52 W l'elettronica
mità alle vigenti leggi a norma di
sicurezza delle realizzazioni. 56 Cercapunti per agopuntura 6EP096
EDIFAI - 15066 GAVI (AL) 61 Il mercatino

Direttore editoriale Fotografia: REDAZIONE


responsabile: Dino Ferretti tel. 0143/642492 UFFICIO ABBONATI• Tel. 0143/642232
0143/642493 dalle ore 8.30 alle 12.30
Massimo Casolaro
fax 0143/643462
Redazione: L'abbonamento a
Direttore esecutivo: AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
Massimo Casolaro jr.
Carlo De Benedetti tel. 0143/642398 con decorrenza
Dario Ferrari
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Progetti Piergiorgio Magrassi MARCO CARLINI può essere richiesto ABBONATEVI
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ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 3
N
TERMOMETRI ADESIVI
PER COMPONENTI
Per svariate applicazioni nel settore elettronico e per tutti i casi in cui occorre
misurare le temperature in spazi limitati ed in posizioni difficili esistono alcuni
tipi di termometri autoadesivi. Il primo è indicato per ambienti dove si verificano
interferenze elettromagnetiche ed inoltre è resistente sia all'acqua che all'olio.
Esiste anche nella versione miniaturizzata e di forma circolare, particolarmente
adatta ad essere applicata alle piastre dei circuiti. II terzo modello, adatto per
impieghi sotto i 100 °C, mostra la temperatura attraverso la colorazione che
assume la corrispondente scala graduata. Tutti i modelli garantiscono una
precisione di 1 ° C fino a 100° C oppure del!' 1 % oltre i 100° C e sono disponibili
in varie scale di temperature. A partire da lire 15 .000 (1 0 pezzi).
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I termometri adesivi, di forma


circolare oppure rettangolare,
possono essere applicati a qualunque
superficie purché sia liscia.

PROIETTORE PER PC
Esistono molte attività nelle quali, oltre al contenuto, è molto importante anche la forma. In certi casi addirittura questa è più
importante, soprattutto quando il problema è quello di comunicare ad un gruppo più o meno numeroso di persone. In questo
settore le tecniche si stanno evolvendo e la Polaroid, attenta a queste esigenze, ha realizzato Polaview, che permette di proiettare
le immagini direttamente dal persona! computer. Tutti i dati in uscita dal video terminale possono cioè essere trasferiti
direttamente suII'apparecchio che, attraverso una matrice di cristalli liquidi retroiI!uminata, proietta sulla parete l'imm agine.
Questo dispositivo offre dunque la possibilità di realizzare presentazioni molto efficaci e gradevoli, corredate da animazione e da
tutte quelle caratteristiche positive che il moderno software può garantire dal punto di vista della veste grafica delle immagini.
Le presentazioni possono anche essere fatte in piena luce, perché l'apparecchio ha una notevole potenza luminosa (300 lumen).
Grazie allo zoom motorizzato è possibile controllare a distanza la dimensione dell'immagine, il cui diametro può variare dal a 5
metri. L'installazione dell'apparecchio, che comprende anche un altoparlante, è facilissima; il suo peso piuttosto contenuto e
l'ingombro minimo permettono inoltre un agevole spostamento e trasporto in qualunque situazione. Lire 18.600.000.
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Polaview 105 è l'ideale per qualunque


tipo di presentazione, per corsi
di formazione e lavori di gruppo: evita
l'uso di lucidi e lavagna luminosa
e consente di predisporre sul persona!
computer la sequenza da proiettare.

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 4


A SCIARE COL COMPUTER
Chi pratica lo sci agonistico può ottenere in allenamento, grazie ad un
piccolo apparecchio applicabile direttamente allo sci, quattro dati
significativi sulla discesa: tempo impiegato, distanza percorsa,
velocità media e velocità massima. L'accensione può avvenire
manualmente oppure automaticamente ed è possibile escludere
le misure in qualunque momento, in particolare durante la risalita
con lo skilift: basta premere il tasto start/stop e ripremerlo quando si
vuole ricominciare ad acquisire i dati. li dispositivo
è alimentato con una batteria a bottone di tipo CR2032
e può ovviamente essere usato, senza dimenticare che nelle piste
esistono anche altre persone, anche da chi non si allena per una gara,
ma vuole comunque misurare le proprie prestazioni. Lire 95.000.
D- Mail (50136 Firenze - Via Landucci, 26 - te/. 055/8363040).

AUTO A MOTORE REED


La Opitec realizza due interessantissime scatole di
montaggio che consentono di apprendere, divertendosi, i
principi di funzionamento dei motori a magneti permanenti.
Sono particolarmente indicate per gli alunni della scuola
superiore ma non si esclude che chiunque possa acquistarle
per acquisire delle nozioni utili sia in campo hobbistico che
professionale. Con la prima scatola si realizzano facili
esperimenti sul magnetismo secondo una progressione che
porta alla costruzione di un motore funzionante con i contatti
reed, utilizzati per l'accoppiamento elettromagnetico
fra parte fissa (statore) e parte rotante (rotore). La seconda
scatola contiene tutti i componenti necessari a montare
nuovamente un motore a contatti reed ed inoltre tutti quelli
per realizzare un telaio di automobile che si muoverà grazie
a questo tipo particolare di propulsione.
Li.re 13.300 (l'automobile). Opitec (39043 Chiusa - BZ
Via Frag, 26 - tel. 0472/846180).

CONVERTITORE DI FREQUENZA
COMPATTO E POTENTE
La Grundfos Electronics ha una tradizione consolidata nello sviluppo
di dispositivi per sistemi di controllo ad elevate prestazioni adatti a
spazi ridotti; la DuPont è invece all'avanguardia nel settore
dei materiali per la realizzazione di circuiti con le tecniche multistrato.
La prima ha scelto materiali prodotti dalla seconda per lo sviluppo
di un nuovo convertitore di frequenza molto compatto contraddistinto
dalla sigla X3000. Nel suo ridotto volume sono contenuti tutti i
componenti relativi sia al circuito di controllo che allo stadio
di potenza. Grazie ai materiali impiegati e al minimo numero
di interconnessioni il dispositivo offre un'elevata resistenza
alle sollecitazioni meccaniche. Inoltre, grazie alla perfetta
compatibilità dei vari elementi dal punto di vista termico, questo
dispositivo è in grado di garantire le massime prestazioni anche
alle temperature elevate. Esiste in versione mono/trifase, con potenza
fino a 5kW, ed in versione trifase con potenza 14 kW.
Ricerca DuPont-Grundfos.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 5
ANTICALCARE
MAGNETICO
Senza intervenire direttamente nell'impianto idraulico
è possibile impedire il deposito di calcare in qualunque
conduttura grazie alle onde elettromagnetiche: basta fissare
questo apparecchio ad un tubo con gli appositi morsetti.

L'ELETTRONICA
IN PUGNO E sistono molte sorgenti dalle quali
sgorga dell'ottima acqua ma che
purtroppo nascondono un insidioso
Se poi intacca le serpentine resistive
degli scaldabagno elettrici o delle lava-
trici, al danno si unisce la necessità di
nemico per le tubazioni e per certi com- una costosa riparazione.
ponenti degli elettrodomestici.
Il suo nome scientifico, in chimica, è
carbonato di calcio, ma più comunemen- IL RIMEDIO
In moltissime te è chiamato calcare.
zone l'acqua È contenuto in dosi piccolissime Esistono diversi metodi, soprattutto di
potabile che ci nell'acqua ma, essendo poco solubile, tipo chimico, per eliminare la formazio-
arriva in casa ha col passare degli anni crea nelle tubazio- ne di depositi calcarei, che spesso richie-
un alto contenuto ni un deposito solido che può addirittura dono pesanti interventi sull'impianto
di calcare che, renderle inutilizzabili. oppure possono risultare dannosi per
a lungo andare,
si deposita sulle
pareti dei tubi,
ostruendoli.

Il cuore del circuito interno è costituito


da un integrato a diverse uscite.
Una di queste agisce su un interruttore elettronico
che permette di inserire e disinserire alternativamente
uno dei condensatori. Questa commutazione, a sua volta,
fa variare la frequenza di oscillazione dell'onda in uscita
da un altro dei morsetti dell'integrato.
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 6
l'ambiente o rischiosi per la salute. Il discorso è piuttosto complesso perché sulle condutture idrauliche, perché basta
Il concetto che sta alla base di Viacalc è riguarda le interazioni fra i campi elettri- fissare l'apparecchio al tubo utilizzando
del tulio diverso: l'apparecchio contiene ci e gli elettroliti, cioè le sostanze che si gli appositi morsetti quindi avvolgere
infatti un circuito che genera onde carat- dissociano in acqua: in questo caso pro- due spezzoni di filo sulla conduttura e
terizzate da un'alternanza di due diverse babilmente il campo elettrico applicato bloccarli con due fascette in plastica.
frequenze, dell'ordine di qualche aumenta la solubilità del carbonato di Tutta la circuiteria, che va alimentata
migliaio di Hertz. calcio evitando che si depositi. direttamente dalla tensione di rete a 220
Da un punto di vista elettronico non si V e che ha un consumo ridottissimo di
tratta di un circuito complicato, perché è potenza, è montata all'interno di un con-
io stesso integrato che, opportunamente FACILE MONTAGGIO tenitore delle dimensioni di li x7x5.5
pilotato, produce alternativamente le due cm. La protezione dai contatti elettrici è
onde. Ciò che accade veramente dal punto di garantita dalla chiara specificazione di
Più complicato è decisamente il fenome- vista chimico-fisico non è noto in tutti i appartenenza alla classe di sicurezza Il,
no per il quale questo tipo di segnale suoi dettagli, quello che però è impor- che significa presenza di doppio isola-
elettrico, trasmesso dall'apparecchio alla tante è che questa soluzione garantisce i mento elettrico sull'involucro.
tubazione, impedisce la formazione di risultati. Inoltre ha l'enorme vantaggio Lire 94.000. D. Mail (50136 Firenze
depositi calcarei. di non richiedere interventi di modifica Via Landucci, 26 - tel. 055/8363040).

CAMPO ELETTROMAGNETICO
~
or ·F"

ANTICALCARE

Hz 10.00o 5.000 1o.o0o ] 5.000 1

1: il campo elettromagnetico
applicato al tubo aumenta
la solubilità del carbonato di calcio
(cioé il calcare) contenuto
nell'acqua, impedendogli
di depositarsi. Il circuito integrato
contenuto nell'apparecchio genera
due onde a frequenze diverse
in grado di produrre tale campo.

2: il dispositivo si applica
direttamente al tubo da proteggere,
avvolgendo intorno ad esso due
conduttori già cablati al circuito.

3sia il circuito che i conduttori


si fissano al tubo mediante
fascette di plastica.
AUTOMATISMI

GENERATORE DI EFFETTO
ALBA-TRAMONTO
Un interessante circuito, adatto soprattutto
per rendere più suggestiva l'illuminazione
di alberi di natale e presepi ma indicato anche
per applicazioni pubblicitarie o espositive.
a richiesta di pubblicare un circuito
L di questo tipo è arrivata in redazio-
ne, da parte di alcuni lettori interessati,
poche settimane prima del Natale dello Ecco il generatore di effetto alba
scorso anno, troppo tardi cioè per i tempi tramonto come da noi progettato
tecnici necessari per la progettazione e la e realizzato. Il grosso dissipatore
stampa su un numero di Elettronica Pra- di calore per TR1 è indispensabile.
tica che potesse uscire in tempo.
Niente di grave, comunque: dopo aver
studiato e realizzato, nel nostro laborato-
rio, un circuito davvero semplice ma
funzionale, lo proponiamo ora con un
buon anticipo, così che possa essere scarica di un condensatore attraverso abbiamo ritenuto ideale per un buon
tranquillamente realizzato e collaudato una resistenza, secondo un'opportuna risultato. Tempi più veloci si possono
per la prossima ricorrenza o, perché no, costante di tempo; l'adozione di un eventualmente ottenere diminuendo il
per altre applicazioni. amplificatore di corrente ad altissima valore di R I, più lunghi invece aumen-
Il circuito è stato impostato in modo da impedenza d'ingresso per il pilotaggio tandolo (per esempio portandolo sui 2
essere idoneo ali' accensione ed allo spe- della lampada adottata. MO). Tutto ciò si verifica in quanto
gnimento, grazie ad un opportuno devia- viene attuata questa sequenza: essendo
tore, di una o più lampade a bassa ten- SI in posizione "alba", CI inizia a cari-
sione (cioè 12±15 V) per una potenza UN PUGNO DI COMPONENTI carsi appunto attraverso R I; la tensione
totale sui 30 W circa. via via crescente che si localizza ai suoi
Questo dispositivo consente quindi di Cominciamo l'esame dello schema elet- capi viene sentita dall'ingresso non
abbellire, col suo effetto luminoso, pre- trico supponendo che SI sia inizialmente invertente di ICI, il quale è di tipo tale
sepe, albero di Natale, stelle comete disposto nella posizione "tramonto"; (TL 071, con ingresso a FET) e cablato
eventualmente sparpagliate in casa dando tensione al circuito (cioè accen- in modo tale da presentare un'impeden-
oppure vetrine di locali, con un effetto dendo un alimentatore in grado di eroga- za di valore elevatissimo, così da non
piuttosto spettacolare o quantomeno sug- re I4±15 Ve 3%4 A), vediamo che la caricare minimamente e, quindi, da non
gestivo, oltretutto con la sicurezza di un lampada LP si accende per un breve alterare la costante di tempo R 1xCI
circuito alimentato a bassa tensione: flash (4+5 secondi) alla sua massima l'impedenza d'ingresso è infatti
attorno a questi impianti sappiamo che luminosità per poi spegnersi e rimanere dell'ordine di 10 2, vale a dire un
quasi sempre sono presenti dei bambini. tale: il circuito è ora pronto ad intrapren- milione di MQ. L'uscita di ICI va a
Dopo questa breve presentazione, pas- dere il suo ciclo di funzionamento pilotare, tramite R2, un transistor di tipo
siamo all'esame del circuito da noi secondo quanto previsto. Darlington con uscita sull'emitter: anche
messo a punto all'insegna della sempli- Deviando allora Sl in posizione "alba", questo è uno stadio amplificatore ad ele-
cità. Il circuito infatti basa la sua costitu- LP inizia gradatamente ad illuminarsi, vata impedenza, che ha lo scopo di for-
zione su due aspetti elementari ma fon- raggiungendo la luminosità massima in nire una forte amplificazione di corrente
damentali dell'elettronica: la carica e circa 2 minuti; questo è il tempo che )»

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 9


1·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-
. I
I F========-=======-======-===~;

e1

Schema elettrico del generatore di effetto alba-tramonto; la zona


contenuta entro il riquadro tratteggiato indica la componentistica
disposta sul supporto.

per essere in grado di pilotare una lam- Nel caso si desideri realizzare un effetto
pada da 30 W, una lampada cioè destina- ancor più completo e suggestivo, occorre
ta ad assorbire circa 3 A. Con prevedere due di questi circuiti, fatti fun-
■ questa impostazione circuitale, zionare in modo opposto l'uno all'altro
Per ordinare ino rancore te o»i
consiste di ICI e TRl) presenta
(per ottenere ciò, basta agire in senso
contrario sul deviatore S l), così da rea-
basetta e componenti

ozi@go i si@ie es
soche nullo, mentre Ii guada-
lizzare, all' atto dello spegnimento della
lampada "sole" (cioè al completamento
co,d'IC8 1 EP096 gno in corrente è fortissimo.
Per completare il ciclo di fun-
della fase "tramonto"), l'accensione di
altre piccole lampade simulanti le stelle

'm
vedere a Pag 35 S, E
zionamento ~el nostro circuito,
quando LP è completamente
accesa essa rimane stabilmente
o, perché no, di un'ulteriore lampada
(medio-piccola, stavolta) per realizzare
un effetto-luna. In questo caso, anziché
in questo stato (Cl è ormai completa- LP, dobbiamo installare un gruppo di
mente carico) finché noi, agendo sul lampadine di tipo pisello, da 12 V- 50
COMPONENTI
R1 = 1 MD
deviatore SI, non andiamo a scegliere la
condizione operativa "tramonto".
mA, o ancor meglio da 24 V- 50 mA,
vista la poca luce che devono fare, tutte
R2 = 3302 Da questa manovra parte istantaneamen- collegate fra loro in parallelo.
Ci=C2=100F-24 V te la seconda fase del ciclo, nel senso L'ultimo componente del nostro circui-
(elettrolitici) che C 1 inizia la sua lenta scarica, sempre to, ovvero il condensatore C2, ha la sem-
attraverso Rl, data l'enormemente più plice funzione di disaccoppiamento
IC1 = TL 071
elevata impedenza d'ingresso di ICI; dell'alimentazione.
TR1 = BDX87B (Darlington)
un'altrettanta lenta diminuzione di lumi- L'estrema semplicità del circuito che
LP = lampada da 12 V nosità di LP ci conduce sino allo spegni- abbiamo sin qui esaminato non evita
30Wmax mento totale, che simula la notte, in un però il fatto di dover prestare una certa
Vcc = 14+15 V tempo sostanzialmente uguale a quello attenzione ad alcuni aspetti costruttivi
S1 = deviatore 1 via richiesto per 'effetto "alba". che è opportuno discutere ancor prima di
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 1 O
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ingerci al montaggio vero e proprio. lavoro del circuito, e quindi di TRl. RICEVIMENTO DELLA MERCE CATALOGOOMA INGGIOSU
II Darlington TR 1 è destinato a scaldare Nella prima colonna è indicata la tensio- RICHISTA
Se cerchi componenti o strumenti non presenti in questa pagina
cchio, tanto più quanto più elevata è ne che ritroviamo ai capi di LP (VLP scrici o invia un fax al n. 039-9920107
potenza della lampada: occorre per- via via che si evolve il ciclo di accensio- oscilloscopio
tanto adottare un dissipatore adeguato. ne (ma è lo stesso allo spegnimento). ~ 260.000
Quello da noi usato, e quindi illustrato Nella seconda colonna abbiamo riportato
Caratteristiche:
nel disegno e nella foto, è appena suffi- la tensione che invece risulta localizzata 1 O m per divisione.
iente; quindi, se la lampada usata assor- ai capi della giunzione C-E di TRl. Base dei tempi:
be 1l massimo della potenza prevista (30 Nella terza colonna vediamo l'intensità da 50 mS a 0,5 uS per
) e l'utilizzo del dispositivo si prevede della corrente che di conseguenza viene divisione
lungo e ripetuto, è addirittura meglio assorbita e che attraversa TRl ed LP. Schermo 3x5 con reticolo. 220 V 4,5 Kg.
usarne uno più grande, o quanto meno Moltiplicando questi ultimi due valori Manuale in italiano.
più lungo che sporga cioè di altrettanto (VCE e IASS) otteniamo la potenza TRAPANINO funzionante con battere stilo

dallo stampato. Per meglio intenderci, effettivamente dissipata da TRl, indicata Accessori: tre pinze, due punte, due mole. E 34.000
viene riprodotta una tabella (qui sotto) come PW, che deve quindi essere ceduta
che illustra la potenza che deve essere all'ambiente circostante per evitare peri-
approssimativamente dissipata da LP colosi surriscaldamenti di TR 1; come si TRAPANINO 9 '- 18DCV da 8000 a 18000 giri.
(PW) nelle varie e possibili condizioni di >»>» con tre pinze,due punte.mole. E 31.000
TRAPANINO g DCV con pinze e punte ~ 25.000
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con display pieghevole E 87.000
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e b
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CAPACITA', Hfe, CONDUTTANZA,
TEMPERATURA A -40C A 1000C
IL DISPLAY PUO RUOTARE DA 0°
A 70° MENTRE I DIGITS SONO
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transistors. E 30.000
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1: il circuito stampato è qui visto 100 ed m. ~ 10.000 - 60 sliders m. ~ 15.000- 100 resi-
stenze cementate m. ~ 2O 000 -10 quarzi 4MHz ~10.000
dal lato rame nelle sue dimensioni 80 moduli logici ~ 10.000-7 cuscinetti a sfera E 20.000
reali. 1 motorino 9 Vcc con encoder E 15.000 - 100 condensa-
tori m. ~ 15.000 -1 motorino p.p 200 step E 15.000
1 breadboard con minuterie E 20.000 - 150 distanziatori
nylon x C.S. E 3.000 - 25 fusibili misti ~3.000- 1 finecor-
sa 5A 250V ~ 2.500 -1display FND 800 E 3.000
2: la tabella indica la potenza 5 ampolle reed E 3.000 -1 lriac 6A E 2.000 - 50 potenzio-
che TR1 deve dissipare nelle varie metri m. E 15.000 - 1 motorino 9 Vcc ~10.000-150 trim-
configurazioni di collegamento mer m. ~. 20.000- OFFERTA SPECIALE SCORTA DI
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delle lampade. LP è supposta minuterie, potenziometri, sliders. trimmer. E 100.000
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160mm 110 25000
134mm 90 20000
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che buona parte dello spazio
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continuativo e ripetitivo. Inoltre sul nostro catalogo: lampade d1 wood,punle per
forare c.s.,utensili,kit educazionali prodotti per hobbistica.
GENERATORE DI E
ALBA· TRAMONTO,
può vedere, essa può raggiungere il
valore di 16,5 W, anche se questo avvie-
ne solamente durante il ciclo operativo
vero e proprio. È quindi evidente che il
radiatore che funge da dissipatore di
calore, oltre ad avere una superficie suf-
ficiente, deve anche godere di un buon
ricambio d'aria. Se LP resta accesa a
lungo, essa genera una forte quantità di
calore; pertanto anche la lampada si
deve montare in modo tale da non surri-
scaldare oggetti molto vicini, come
carta, plastica o altro, pena il pericolo di
mandare addirittura a fuoco questi mate-
riali più o meno infiammabili. Quindi
Tra il transistor TR1 ed il dissipatore va inserito il kit d'isolam ento qualche precauzione e un po' di buon
costituito dal foglietto di m ica, disponibile già sagom ato a m isura senso non guastano anche nel posiziona-
e forato in corrispondenza dei term inali. mento di LP. A questo proposito è

CARICA E SCARICA DI UN CONDENSATORE


L'andamento del ciclo di carica e R che è in serie; esso raggiunge più evitare di falsare la misura in corso.
carica di un condensatore su un ca- o meno rapidamente la carica in un Nella seconda figura è rappresenta-
rico resistivo qualsiasi è qui riepilo- tempo determinato dai valori di R e to appunto l'andamento di questa
gato nelle figure che illustrano que- C. Se vogliamo leggere l'andamento tensione, riportando le vane misure
sta finestra, e che andiamo a studia- della tensione che via via si localiz- lette sul voltmetro di r:ui sopra: X
re. Riferendoci alla figura I, nell'at- za ai capi di C. dobbiamo applicarvi corrisponde al momento in cui si
timo preciso in cui il deviatore SI uno strumento di misura (vale a dire chiude SI su A, V indica generica-
viene posizionato in A. inizia la cari- un voltmetro) che sia rigorosamente mente l'andamento intermedio della
ca del condensatore C attraverso la ad altissima resistenza interna, onde tensione di carica, Y corrisponde al
momento di massima carica rag-
giunta (T indica il tempo della misu-
ra). Nella figura 3 quando C ha si-
curamente raggiunto la massima
vcc y tensione di carica, commutando S]
V
in posizione B ha inizio la fase di
e scarica, ed il voltmetro ripercorre
all'indietro la stessa serie di valori.
In figura 4 è riportala la curva di
scarica; l'andamento è esattamente
simmetrico (ovvero opposto) e la du-
CD GO rata è la stessa,
Il parametro T=RxC, chiamato co-
stante di tempo, da la misura (il
r 63%) della durata di carica e scari-


ca; Tè in secondi. R in ohm e C in
~
t farad. Nel nostro caso abbiamo:
T - 1.000.000 • 0,0001 = I00 se-
condi.
~ \si.i In pratica si deve tener presente che
il valore dei condensatori elettrolitici
( che comunque devono sempre esse-
re nuovi e di b11011a qualità) è poco
- preciso, per cui possiamo aspettarci
@ @o una costante di tempo compresa, in
questo caso, fra 80 e I 60 secondi.

ELETTRONICA PRATICA· Novembre 1996 - Pag. 12


FFETTO
munque opportuno ricordare che il
filamento di qualsiasi lampada non pre-
senta assolutamente lo stesso valore di
sistenza al variare della tensione appli-
zata e in particolare nei primi istanti di
applicazione della tensione stessa.
Per esempio, riferendoci al nostro caso,
una lampada sui 30 W (e per 12 V) pre- SMD5
senta un valore di resistenza, da spenta,
ovvero fredda, sui 0,5 2, valore che sale SMD 5000- STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
a 4±52 una volta che essa è ben accesa.
TRl è un Darlington tipo BDX87B, le Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando Il nuovo
cui caratteristiche di massima sono: saldatore ad aria calda ELTO.
VCE = 80 V; le = 12 A; HFE = 1000; La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
tipo = NPN; involucro = TO3. controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
Evidentemente, qualsiasi altro tipo di resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
transistor Darlington in possesso di que- dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
ste caratteristiche va altrettanto bene; componenti guasti dal circuito stampato). •
non bisogna usare, comunque, versioni Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
- Temperatura regolabile: da 50-C a 400C
in plastica. - Portata max aria regolabile: 9 1/min.
- Alimentazione: 220 Volt

MONTAGGIO
ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
SU CIRCUITO STAMPATO
La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
Tutto ciò premesso, veniamo ora al del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
montaggio vero e proprio, per il quale punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
noi siamo ricorsi ad opportuna basetta a Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
circuito stampato, su cui si comincia con saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
l'inserire i due resistori e lo zoccolo a 8 della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
piedini per ICI. Nel montare i due con- posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
densatori presenti, ambedue elettrolitici, +/- 1 %. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp°
si deve tener conto della polarità, ripor- Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
tata sia sul corpo degli stessi sia sul dise- -Temperatura regolabile: da 50'C a 400°C
gno di montaggio. - Alimentazione : 220 Volt
Il deviatore S 1 è del tipo a montaggio
coricato sul bordo della basetta, dopodi-
ché si inseriscono ancora alcuni termina-
li ad occhiello per il cablaggio esterno
verso lampada ed alimentazione.
I La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.

Per quanto riguarda TR 1, esso va pre-


ventivamente inserito nel radiatore appo-
sito, isolandolo dallo stesso (a titolo pre-
cauzionale) con la solita mica; poi tutto
il blocchetto si inserisce sulla basetta,
prima avvitando la vite poi saldando i
terminali di TR l. A questo punto resta
da inserire l'integrato ICI, avendo cura
di orientarlo in modo che il piccolo inca-
vo circolare, oppure lo scasso semicirco-
lare, presenti in prossimità di uno dei
due lati corti ad indicare il riferimento
per il pin 1, risulti come indicato a dise-
gno. Si applicano ora i cavi di collega- ECU 4000 DGT

e2?
mento tra circuito ed alimentazione, cavi
che devono essere abbastanza grossi da
operare con le correnti previste (specie
se devono essere lunghi, occorrono un
paio di mmq di sezione). Lavora svelto chi usa ELTO
ELTO S.p.A. -Giaveno (TO) Tel. 011-936.45.52 Fax 011-936.45.83
COMANDO

Un dispositivo di grande utilità, che può essere utilizzato


in svariate situazioni per fare spegnere
un qualsiasi apparecchio elettrico lasciandogli applicata
la tensione per un tempo regolabile da 1 a 1 O minuti.
Ecco il temporizzatore di rete come
da noi realizzato.
Tutti i componenti trovano posto
sulla basetta stampata.

E' un dispositivo che serve a mantene-


re applicata, ad una qualsiasi appa-
recchiatura, la tensione di rete a 220 Vca
Trascorso il tempo impostato con P la
tensione al carico viene a mancare.
Il dispositivo può essere azzerato
Non disponendo di un frequenzimetro,
l'operazione di taratura può essere effet-
tuata con un orologio, procedendo nel
per il tempo che è stato precedentemente (togliere tensione al carico) in qualsiasi seguente modo: si ruota il trimmer P
impostato tramite il trimmer P. momento premendo il pulsante di reset. completamente in senso antiorario; si
Ruotato completamente in senso antiora- I collegamenti al dispositivo vanno posiziona il trimmer T a metà corsa; si
rio il tempo è di 1 minuto, mentre ruota- effettuati (nell'apposita morsettiera) nel alimenta il dispositivo e si preme il pul-
to completamente in senso orario il seguente modo: 1-2 pulsante reset; 3-4 sante di start.
tempo è di 10 minuti. I pulsanti start e ingresso alimentazione 220 Vca; 4-5 Dal momento che si è premuto il pulsan-
reset servono per l'avviamento e l'azze- uscita 220 Vca (carico0); 3-5 pulsante te di start bisogna controllare con un
ramento. Entrambi devono essere del reset. Una volta che il dispositivo è stato orologio per quanto tempo il relè è rima-
tipo NA (normalmente aperti) e quello di montato e collegato, per una discreta sto eccitato (tensione al carico). Se que-
start è bene che sopporti una corrente precisione dei tempi deve essere tarato. sto tempo è un minuto esatto, il disposi-
proporzionale a quella del carico, in tivo non ha più bisogno di ulteriori rego-
quanto all'inizio dell'azione di start è il lazioni. Se il tempo è superiore ad un
pulsante stesso che collega il carico alla LA TARATURA minuto occorre ruotare leggermente il
rete. Questo solo per un istante, perché trimmer T in senso antiorario.
sono poi i contatti del relé ad effettuare La taratura va effettuata con l'impiego di Se il tempo è inferiore ad un minuto
il collegamento. La corrente massima un frequenzimetro nel seguente modo: si occorre ruotare leggermente il trimmer T
sopportabile dai contatti è di I O A. collega il frequenzimetro al punto X (pin in senso orario.
Tramite il trimmer P si imposta il tempo 9 di IC); si ruota il trimmer P completa- Bisogna ripetere queste operazioni fino a
desiderato. Volendo questo trimmer può mente in senso antiorario; si alimenta il che, con P completamente ruotato in
essere sostituito con un potenziometro. dispositivo e si preme il pulsante di start; senso antiorario, il tempo sia di un minu-
Premendo il pulsante start il carico è ali- si regola il trimmer T fino a leggere sul to esatto.
mentato dalla tensione di rete a 220 V. frequenzimetro una frequenza di 137Hz. 9>)})»

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 15


+t----------------·

E SET
B
/'J '
I
R6
16

10

3
IC

as.}
o

R4

12
TR

3,,
SZDL
8

Il •~::::::::: ::chema elettrico

++
'

complessivo 5
del temporizzatore
di rete. I componenti
che incidono
o j'
sui tempi
di temporizzazione
sono C3, R5, T, P
·O
''
II
INGRESSO ,,,. A./ OSTAeiJJ
o
USCITA '20 V A./

ed in minor misura R4,


• r°
~,......--- - - ~
Il trasformatore deve essere
Per ordinare predisposto per il montaggio
a circuito stampato. Il senso
basetta e componenti di inserimento è obbligato dalla
disposizione asimmetrica dei piedini.
codice 2EP096
h
vedere a pag. 35 @e
se s

COMPONENTI
R1 = 560
R2 = 2,2 k.Q
R3 = 4,7 kO
R4 = 22 kO
R5 = 10kO
R6 = 330 .Q
C1 = 1000 mF - 16 V (elettr.)
C2 = 4,7 mF - 16 V (elettrolitico)
C3 = 150 kpF - poliestere
IC = 4060B
B = ponte raddrizz. WL 005
Q = BC304
D = 1N4148
RL = relé 12V • 4021
TR = trasf. A.T. per C.S.
P = trimmer 220 k.Q
T = trimmer 22 k.Q
ELETTRONICA PRATICA - Novembre.1996 - Pag. 16
TEMPORIZZATORE DI RETE
La gamma dei tempi è definita dai com- secondi; (1.900)x8 192=0,0011111x8192= Nel montaggio del ponte di diodi
ponenti dell'oscillatore (C3, R5, T, P, e 9,102 Hz. occorre controllare il senso
in minor misura R4). Il numero 8192 scaturisce da: d'inserimento controllando
2":2=16384:2=8192; questo perché il l'orientamento dei piedini
segnale generato dall'oscillatore (pin 9) nel piano di montaggio.
PICCOLE MODIFICHE prima di essere prelevato al pin 3, viene
fatto passare attraverso 14 stadi ognuno
Volendo ottenere tempi diversi bisogna dei quali divide per 2, per cui il periodo
tenere presente che la relazione tra fre- sarà uguale all'inverso della frequenza al
quenza (rilevabile al pin 9) e tempi in pin 9 moltiplicata per 2, ma siccome il
uscita è la seguente: T=(I:F)x8192 per temporizzatore è attivo solo per la
cui F=(1:T)x8192 dove F=frequenza al semionda negativa (appena inizia il fron-
pin 9 in Hz e T=tempo in uscita in te positivo il temporizzatore si azzera) il
secondi. 2"va diviso per 2.
Ecco un esempio: facendo funzionare Al piedino 5 di IC può essere applicato
l'oscillatore ad una frequenza di 5Hz il un led ( come indicato dallo schema) il
tempo di uscita è (1:5)x8192-0,2x8192= quale lampeggia per tutto il tempo della
1638,4 secondi= circa 27 minuti e mezzo. temporizzazione ad un ritmo proporzio-
Volendo ottenere una temporizzazione nale alla frequenza dell'oscillatore.
di uscita di 15 minuti esatti la frequenza Il circuito può essere racchiuso in un
al pin 9 dovrà essere di: 15x60=900 contenitore di plastica.

I o I
I o Il circuito
stampato
è qui visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni reali.
La realizzazione PULSANTE
ON START
richiede molta
o precisione.

INGRESSO 220V USCITA 220V r

RL
TR
Piano di montaggio
del temporizzatore di
rete. Il pulsante start
deve avere i contatti
in grado di sopportare
una corrente
proporzionale al carico
applicato al circuito.
PULSANTE
ON RESET

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 17


+-,e#
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prototipi o piccole serie di circuiti stampati mono o doppia faccia (hobbisli, tecnici di laboratorio, "
ecc.). Il suo funzionamento si basa sullo scorrimento di percloruro ferrico super ossigenato, in
tempi di incisione eccezionalmente brevi e comparabili a quelli di macchine industriali (3/5 minu
accurato progetto e scelta dei materiali si è riusciti ad offrirla ad un prezzo straordinariamente basso -~=
che le più piccole macchine da incisione hanno prezzi che vanno da parecchie centìnaia di mila lire a qua-
Il) senza togliere nulla alla qualità e [L.
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GENOVA GARDELLA C Sardegna, 318 R. Tel.010/8392397 FIGLINE V.(FI) El.MANNUCCI V.Petrarca, 153/A lei ,0551951203 AGRIGENTO WATT Via Empedocle, 123 Tel.0922/24590
GENOVA RAPPR.EL. Via Borgoratti.23iR. lei.O 10/377814 1 FIRENZE PAOLETTI FERR. V.Pratese, 24 Tel.055/319367 BARCELLONA(ME) RECUPERO Via Pugtiatti.8 Tel.090/9761636
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LAVAGNA (GE) O.S.EL. Via Prevati,34 Tel.0185/312618 PISA ELECTR.JUNIOR V.C.Malli, 32 Tel.050/560295 PALERMO El.GANGI Via A.Poliziano, 39 Tel.091/6823686
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TRADATE (VA) C.PM. Via Manzoni,8 Tel.0331/841330 ROMA TELEOMNIA P.zza Acilia,3/c Tel.06/86325851 15070 Gno«hetto AL
VARESE FLLI VILLA Va Magenta.3 Te1.0332/232042 SORA (FR) CAPOCCIA V.Lungol.Mazzini,85 Tel.0776/833423
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LABORATORIO

INTERFACCIA DI MISU
PER 'INDUTTANZA
Un sistema in grado di misurare una gamma molto
ampia di valori di induttanza, precisamente da lH
a 20H. Per la lettura si può usare un semplice tester.
Ecco il prototipo
dell'interfaccia di misura
per l'induttanza come da noi
realizzato e collaudato.

Sistema di misura per ricavare


il valore di induttanza tramite
il circuito da noi realizzato;
la basetta può anche restare nuda,
salvo aggiungere viti o colonnette
di rialzo nei fori angolari.
a nùsura dell'induttanza rappresenta
L un argomento che su Elettronica
Pratica è già stato a suo tempo trattato.
Però, torniamo nuovamente su questo
tema per illustrare stavolta un sistema in ,J,-, ,u
grado di misurare, con una certa preci- ! l» 3 , ,

sione ed avvalendosi anche di strumenti


preesistenti, induttanze in una gamma di FREQUENZIMETRO
valori molto ampia, compresa cioè fra 1 TESTER
µH (anche meno) e 20 H almeno.
Cominciamo col ricordare che l'unità di GENERATORE
misura dell'induttanza è l'henry (simbo-
lo abbreviato H), col suo corredo di sot-
tomultipli: mH = millihenry = H/1.000; LX
µH = microhenry = H/1.000.000.
Da un punto di vista squisitamente con-
creto, la differenza tra una bobina da 1
µH e quella da lH in genere è notevolis-
sima (non a caso, numericamente è un
milione): la bobina da 1 µH è costituita
da poche spire di piccole dimensioni;
quella da lH è costituita da migliaia di
spire su nucleo ferroso e le dimensioni
sono rilevanti.
Per quanto riguarda il loro funzionamen-
to, la prima può trovarsi ad operare ad
una frequenza di risonanza di parecchi
»»
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 21
i-·-·-·-•-·-·-LQ

:, r z R5
R2 .J. le
Il -

2-
C71

I=
TR1 Il FT1
Cl ld

3.
C6

$ b

il E c2

R1
+
C3
11
è;
R3 TcC7
• ± ~
li
~"
t
4-,, ■

-- . --· -- . --· -- . -- . -- . -. - .
Schema elettrico dell'interfaccia per misurare l'induttanza;
la zona racchiusa entro il riquadro tratteggiato corrisponde
al montaggio su basetta a circuito stampato.

preesistenti e disponibili
del radiotecnico o dell'hot
"advanced", e che comunque sono: un
generatore di segnali, un frequenzimetro
ed un tester universale (o quanto meno
COMPONENTI un voltmetro). Premessa quelli che deve
R1 = 1000
R2 = 10kO
Per ordinare essere l'impostazione del sistema di
misura, andiamo ad es
R3 = 33002
R4 = 2,2 MQ
basetta e componenti zionamento di principio ed mn parucolare
la costituzione del circuito specifico da
R5 = 330Q
R6 = 3302
codice 3EP096 I realizzare.

R7 = 47002
C1 = C7 =ca= C11 = C13 = 1000
vedere a pag. 35 LA MISURAZIONE
pF (ceramico) Lo schema elettrico inizia da un'entrata
C2 = C12 = C14 = 1 1,1F (ceramico MHz (anche decine), la seconda può E cui va collegato un generatore di
o mylar) arrivare a qualche centinaia di Hz. segnali a frequenza opportuna; può cioè
C3 = C9 = C1 O = 1 O 1,1F • 25 V Con questa indicazione pratica è più servire RF o BF secondo il tipo di bobi-
(tantalio) facile capire come la misura di un na e quindi il valore di induttanza che si
C4 = 47 pF (mica o ceramico NPO) campo così ampio di valori di induttanza vuol misurare.
C5 = 10.000 pF (mica o mylar) richieda l'utilizzo di costosissimi stru- Il segnale disponibile viene amplificato
C6 = 100 pF (mica o ceramico NPO) menti di tipo elettronico. Il sistema che dal transistor TR 1, il quale ba in realtà lo
TR1 = 2N2219 noi qui proponiamo comporta la costru- scopo, non tanto di amplificare quanto
TR2 = 2N3819 zione di un circuito piuttosto semplice quello di passare dalla bassa impedenza
DG = diodo al germanio ed economico, ma occorre subito preci- d'uscita del generatore ad un alto valore,
S1 = deviatore 1 via sare che è anche richiesto l'utilizzo di così da non caricare troppo la bobina di
S2 = interruttore ON-OFF alcuni strumenti che si suppongono cui si vuol misurare l'induttanza; è per
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996 - Pag 22
INTERFACCIA DI MISURA
-· PER L'INDUTTANZA
s 52
I inserisce C4 (da 47 pF) la misura si
intende in µH, quando invece è inserito
C5 (da 10.000 pF), la lettura è in mH.
In realtà, con C4 inserito, la capacità che
risulta in parallelo ad LX risulta di circa
stabilizzati.
Questo tipo di interfaccia richiede, come
fattore importantissimo, di essere realiz-
zata su una basetta a circuito stampato,
oltretutto disposto come nella versione
100 pF, in quanto le capacità parassite da noi suggerita: ciò garantisce il miglior
del circuito ed interne dei componenti risultato nella costruzione e le migliori
ammontano a 50+60 pF circa che vanno caratteristiche nell'uso.
ad aggiungersi, sommandosi, a C4. La realizzazione, specialmente seguendo
La precisione di lettura dipende tutta questo consiglio, è piuttosto semplifica-
e
12 V
dall'aver tenuto conto in modo esatto di ta. Si inizia il montaggio inserendo i
resistori, dopo averne controllato con
e questi parametri; ma con i valori indicati
si riesce ad ottenere una precisione che
sta dentro a pochi percento.
cura il codice colori, e realizzando il
ponticello in filo nudo presente vicino
La tensione di alimentazione prevista alla zona boccole. Si piazzano poi i vari
deve aggirarsi sui 12+ 13 V cc, meglio se »)»

+
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue
dimensioni reali.
c14

_,_.I

tal motivo che lo stesso transistor è mon-


tato in circuito con base a massa, entran-
do quindi il segnale sulla bassa impeden-
za del circuito di emettitore.
Il segnale che viene a localizzarsi ai capi
di LX (appunto la bobina di valore inco-
gnito) viene applicato, attraverso C6, ad
uno stadio dotato di altissima impedenza Piano di montaggio della basetta a circuito stampato,
di ingresso (e il motivo è lo stesso prece- sulla quale sono poste anche le boccole-morsetto cui
dentemente citato) in quanto è realizzato ancorare le bobine sotto misura; anche il deviatore S1
con un amplificatore-separatore a FET: deve essere assolutamente montato su questa basetta.
esso infatti, oltre alla sua intrinsecamen-
te elevata impedenza di gate, è montato
come source-follower (cioè con uscita
sul source), stadio che provvede ad alza-
re ulteriormente la sua impedenza @
d'ingresso. Il circuito d'uscita vero e 12 V
proprio è un classico raddrizzatore; DG
infatti trasforma il segnale in una tensio-
ne continua, filtrata da Cl3-C14, che
viene infine applicata ad un tester analo- V
gico in portata 2+3 V f.s.
Nel circuito accordato che, sul collettore
di TR 1, sfrutta la bobina LX, SI provve-
de a commutare due valori di capacità (i @
condensatori C4 e C5) che, posti appun- 12V
to in parallelo ad LX, consentono di rea-
lizzare due scale di lettura: quando S 1
INTERFACCIA DI ISURA PEl L'INDUTTANZA
condensatori da reperire rigorosamente setto costituiscono un comodo ancorag- scala propria, serve in quanto la lettura
del tipo indicato nella lista componenti; gio per i collegamenti esterni. della frequenza va eseguita con molta
di essi tre (C3-C9-C10) sono di tipo Il circuito, così completato, può essere precisione (non consentita dalla scala di
polarizzato (al tantalio) e quindi vanno usato anche senza contenitore esterno; un normale generatore). All'uscita della
inseriti tenendo conto del (pur microsco- basta corredarlo di quattro colonnette basetta applichiamo un tester analogico
pico) segno di polarità stampigliato sul agli angoli (o anche solamente quattro con fondo scala compreso fra 2e 3 V.
corpo. TRI ha, come contrassegno per viti) per tenerlo un po' sollevato. Ora possiamo dar tensione all'interfaccia
il suo inserimento, il dentino che sporge Naturalmente nulla vieta di inserirlo ed inserire la bobina di cui misurare
dal bordo del contenitore metallico in invece in una adatta scatoletta in plasti- l'induttanza. Esplorando pazientemente
corrispondenza dell'emitter, mentre TR2 ca, da cui far sporgere le boccole. il sistema di lettura con la scala del
deve essere montato orientando come generatore -disposto senza modulazione-
indicato la faccia piana su cui sono (e le eventuali commutazioni di portata)
riportate le diciture. NOTE PER L'USO troviamo certamente un punto, vale a
DG, il diodo al germanio, ha una fascet- dire una frequenza, in corrispondenza
ta in colore sul corpo in vetro ali' estre- L'apposita figura riporta nella sua com- della quale vediamo l'indice del tester
mità da cui esce il filo di catodo: il mon- pletezza quello che è il sistema di misura flettere più o meno decisamente verso il
taggio va eseguito tenendo il corpo del necessario per l'utilizzo della nostra fondo scala; si deve a questo punto rego-
diodo ben sollevato dal piano della interfaccia, vale a dire per togliere la X lare il livello d'uscita del generatore in
basetta, in modo da lasciare una certa di fianco alla induttanza incognita. modo che la tensione indicata dallo stru-
lunghezza ai terminali, cosicché venga Ali' entrata della basetta va innanzitutto mento, con la frequenza perfettamente
meglio dissipato il calore in fase di sal- applicato il generatore di segnali, la cui sintonizzata, non superi mai i 2V.
datura. S 1 è del tipo a montaggio corica- frequenza deve poter arrivare almeno Se ciò non fosse possibile per un motivo
to, in modo da sporgere dal bordo dello sino a I 00 kHz per le misure su piccole qualsiasi, basta disporre in serie
stampato e comunque va saldato diretta- bobine per RF, mentre basta nel campo ali' entrata della nostra basetta ( come
mente sulla basetta; si fissano infine le BF se la L è di tipo, per esempio, con indica lo stralcio di schema riprodotto e
due boccole a morsetto, alle quali vanno nucleo a lamierini di ferro. modificato) un resistore di valore com-
poi applicate, in fase operativa, le bobine Il frequenzimetro digitale, anche se il preso fra I 000 e I 0.000 Q, in modo da
in prova. Infine alcuni terminali a mor- generatore è dotato (come sempre) di attenuare il segnale d'ingresso evidente-
mente troppo robusto.
Ora siamo in possesso di due dati indi-
.e ti
spensabili e ben precisi: il valore della
frequenza di prova; la capacità, a secon-
da della scala di lettura commutata da S 1
(C4 = 100 pF per i H, C5 = 10.000 pF
per i mH). A questo punto occorre ese-
Variante guire un semplice calcolo (abbiamo
I
.
t l sull'ingresso
del circuito
nel caso in
cui l'uscita
minima
misurato una frequenza, non induttanza)
ma la formula è molto semplice.
Per i H abbiamo: LX=253,3/f con f
espressa in MHz. Per i mH abbiamo LX
= 253.000/f con f espressa in kHz.
del Con una modesta calcolatrice, il gioco è
generatore fatto. Se vogliamo attrezzarci in modo
TR1 risulti da poter verificare in qualsiasi momento
di ampiezza che il circuito (o addirittura il sistema)

6)i:
Cl
Il eccessiva; funzioni correttamente, basta acquistare

1' 0
% Il b
basta
cioè porre
in serie
all'ingresso
un resistore
o realizzare una piccola serie di bobine
di valore noto (anche sotto forma di
RFC commerciali) da inserire come LX:
per esempio, 1 H - 22 H- 1O mH ecc.
Il sistema può apparire laborioso; ma

r, #»
+ di valore basta un po' di pratica, e risulta sempli-
1 compreso cissimo. Il circuito è in grado di lavorare
R1 2 fra 1 con frequenze comprese fra l 00 Hz e
I
e 10kO. 100 MHz, pertanto la gamma di misure
eseguibili risulta estremamente ampia.
Ecco quindi dimostrato che, chi possieda
» ir e # »
un paio degli strumenti indicati può rea-
lizzare col nostro circuito un induttanzi-
metro di buone prestazioni.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996 - Pag. 24
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LA PELLICOLA
INTELLIGENTE
I,IL,LIETI
er parlare di come l'elettronica sia usando fotocamere più o meno evolute o
P oggi applicata alla fotografia occor-
re fare alcune distinzioni fondamentali,
costose, da quella supereconomica e pre-
disposta per foto in condizioni "stan-
dato che sono diversi i momenti della dard" a quella dotata di diversi micro-
Memorizza su una banda "vita" di una foto in cui intervengono i processori programmabili per r otteni-
magnetica le informazioni vari automatismi e gli apparati di con- mento dell'esposizione ottimale in qua-
trollo. Certamente in questo vasto scena- lunque situazione. In ogni caso, dal
relative al momento rio si è sempre verificata una netta sepa- momento in cui viene tolta In pellicola
dello scatto. Grazie razione fra le apparecchiature in mano al dalla fotocamera e consegnata al labora-
fotografo e quelle di laboratorio, queste torio, tutto quello che accade non è più
a queste il laboratorio ultime sempre più perfezionate soprat- sotto il controllo di chi ha realizzato la
di sviluppo può correggere tutto per rendere il processo di sviluppo foto e questo fatto ha spesso portato alla
parametri mal impostati. e di stampa il più veloce possibile. delusione chi, sull'immagine stampata,
Qualunque fotografo, dilettante o profes- ha sperato di ritrovare la stessa sensazio-
sionista, è quasi sempre in grado di ne visiva ed emotiva del momento dello
dominare solamente la fase dello scatto, scatto. Questo non significa che i labora-
tori di sviluppo e stampa non siano in
grado di fornire buoni risultati: il proble-
Pellicola sicura- i negativi
ma è che un processo completamente
vengono restituiti nel
automatizzato come quello dello svilup-
caricatore originale, po e della stampa di foto a colori spesso
protetti da polvere o graffi non riesce a trasferire sul prodotto finale
La pellicola è contenuta tutti gli elementi desiderati dal fotografo.
in un caricatore di forma Un esempio è il formato dell'immagine:
e dimensioni diverse da Caricamento automatico poiché il rapporto fra i due lati del foto-
quelli tradizionali e le "a caduta" - Elimina tutti i rischi gramma del negativo è quasi sempre
pellicole si trovano in connessi con il caricamento. diverso dal rapporto fra i lati della stam-
commercio per 15, 25 Evita le doppie esposizioni pa sui formati standard, spesso accade
e 40 pose, sia per e le pellicole non esposte. che quest'ultima sarebbe considerata più
foto che per gradevole se fossero stati effettuati
diapositive a determinati "tagli" sul!' inquadratura.
colori. Questi ultimi sono comunque possibili,
sia nella stampa da negativo che da dia-
positiva, però sono pochi i laboratori in
grado di fornire questo servizio. Si tratta
di ditte artigianali, che spesso sono le
stesse in grado ancora di trattare il bian-
co e nero, che è rimasto un settore solo
per veri appassionati e nel quale, ancora
di più del caso del colore, il lavoro in
camera oscura è importante quanto la
corretta esposizione al momento dello
scatto.

Sostituzione del caricatore - IL CARICAMENTO AUTOMATICO


Con alcuni modelli di macchine
KODAK ADVVANTIX System è Da alcuni mesi è nato un sistema rivolu-
possibile sostituire velocemente e zionario, destinato forse a mutare com-
facilmente il caricatore quando pletamente il concetto di fotografia negli
cambiano le condizioni di Indicatore dello stato della anni futuri, nel quale l'importanza mag-
illuminazione, anche a metà rullo. pellicola - Indica se la pellicola giore è stata data, prima ancora che alla
è 'Non esposta', 'Parzialmente fotocamera, alla pellicola. Questa infatti
esposta', 'Esposta' o 'Sviluppata'. è in grado di memorizzare un insieme di
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996 - Pag. 26
La nuova pellicola APS si inserisce
nella macchina fotografica come se
fosse una pila; non serve disporre
la pellicola sul rullo trainante
con conseguente pericolo di errori:
tutto avviene automaticamente.

informazioni e trasferire le stesse sia alla


fotocamera che ali' apparato di sviluppo
e stampa: in questo modo costituisce,
oltre che l'essenziale supporto per la
fotografia, anche il canale di comunica-
zione fra l'esigenza del fotografo e il
prodotto finale fornito dal laboratorio.
L'idea di questo cambiamento proviene
dalla Kodak, che ha sempre segnato i
passi fondamentali del progresso della
fotografia destinata al grosso pubblico.
Il nuovo prodotto è nato a seguito di una
lunga ed attenta indagine sulle esigenze
del cliente effettuata su un campione di
18000 persone appartenenti a diversi L'errore di caricamento
paesi. Oggetto dell'indagine sono state della fotocamera,
le aspettative dell'utente nei confronti di con i rullini tradizionali,
una fotografia e dai risultati ottenuti, è una delle cause più comuni
uniti ovviamente all'idea geniale dei di danneggiamento della
progettisti e alla collaborazione di altri pellicola con conseguente
colossi mondiali della fotografia come impossibilità di svilupparla.
Fuji, Canon, Nikon e Minolta, è nato L'APS evita tutto questo.
l' Advanced Photo System.
All'interno di questo sistema, i cui pro-
dotti connessi recano il marchio
"Advantix", tutta l'attenzione è dedicata Su tutta la lunghezza della pellicola si trovano bande magnetiche
innanzitutto al negativo, fin dal momen- che permettono i vari scambi di informazione fra pellicola, macchina
to in cui lo stesso viene inserito nella fotografica e laboratorio. Il supporto su cui sono memorizzati i dati,
fotocamera. Infatti il caricamento è con brevettato dalla Kodak, è costituito da un materiale trasparente
sistema a caduta, cioè basta aprire lo che non ha alcuna influenza sulla qualità dell'immagine.
sportellino della fotocamera, inserire il
caricatore e richiudere. In questo modo
sono evitati tutti i rischi di errori e di
esposizione non voluta della pellicola, e
inoltre si evita lo spreco di quel numero
di scatti a vuoto sempre consigliato in
fase di caricamento. A proposito di que-
sta fase, il servizio clienti della Kodak
ha constatato che i problemi di carica-
mento del rullino costituiscono il 70%
delle chiamate degli utenti ai centri
informazione, oltre ad essere la causa di
una larga percentuale di foto mal riusci-
te. Inoltre il fatto di non dover far spor-
gere la pellicola dal caricatore in fase di
inserimento nella fotocamera rappresen-
ta un ottimo criterio di salvaguardia del
negativo (o positivo se si tratta di diapo-
sitive) dai graffi e dalla polvere.
Il principio chimico-fisico grazie al quale
si forma l'immagine sulla pellicola è RIVESTIMENTO MAGNETICO
quello tradizionale, tutto il resto è inno- PER MEMORIZZARE DATI
vativo, a cominciare dal formato. Questi
)>)

ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 27


LA PELLICOLA INTELLIGENTE
nuovi rullini hanno infatti dimensioni stinto dalla sigla IX, che è l'abbreviazio-
più piccole del 40 per cento rispetto a ne di Information Exchange, cioè scam-
quelli tradizionali (il 35 mm usato dalla bio di informazione: è questo il concetto
Leica fin dal 1914) e anche il materiale nuovo, cioè di avere una pellicola conte-
con cui è costruita la pellicola rappresen- nente tutte le informazioni essenziali per
ta una novità. Il supporto è infatti di il suo trattamento ottimale in laboratorio.
polietilene naftalato (sigla A-PEN, simi- II flusso di informazioni ha diverse dire-
guw'
22 9
le alla plastica PET usata nelle bottiglie zioni a seconda della fase. del ciclo di
di acqua minerale), lo stesso impiegato vita di una fotografia. Cominciamo dal
nei videonastri. Grazie a questo materia- momento in cui il rullino viene inserito
le la pellicola è più resistente e stabile di nella fotocamera: all'intero del carica-
quelle tradizionali in acetato e, proprio tore esiste un supporto magnetico nel
grazie alla sua elasticità, può essere quale sono memorizzati tutti i dati fon-
posta in tensione facilmente dal sistema damentali relativi alla pellicola come la
automatico di trascinamento della mac- sensibilità ed il numero di
china fotografica: in tal modo viene disponibili.
Sul retro della stampa, quindi senza garantita una superficie piatta a tutto Queste informazioni sono
deturpare in alcun modo vantaggio della messa a fuoco dell'imma- fotocamera e rese disponi
la fotografia, appaiono tutti i dati gine che viene impressionata. attraverso un display. I,
relativi al momento dello scatto
Una volta caricata la fotocamera e avve- della sensibilità viene utilizza
(ora, giorno, mese, anno).
nuto l'inserimento della pellicola, questa taratura automatica del!" e:spo::.im
avanza automaticamente ad ogni scatto e Per scattare fotografie con
Questa funzione si rivela
alla fine del rullino anche il riavvolgi- tipo di pellicola occorrono
estremamente utile soprattutto
mento avviene in maniera del tutto auto- camere, già disponibili i
quando con uno stesso rullino
matica. gamma di modelli cl
si scattano foto in giorni o mesi
dall'economicissima monouso
diversi poiché permette di dare
vendita soprattutto a s
un ordine cronologico alle foto.
LO STRATO MAGNETICO le e che viene gettata
È anche possibile inserire note
no, arriva alla versione i
personali come il luogo
Assieme a questa soluzione meccanica matismi. Già utilizzand
delle riprese o i nomi dei soggetti.
di notevole importanza, i nuovi caricato- nulla costoso (l'ordine
ri racchiudono la grande innovazione di sono le centomila lire) è m> u
carattere elettronico-informatico, rappre- tare la funzione fond
sentata da un supporto magnetico di
memorizzazione dati contenuto nella
pellicola. Questo sistema è contraddi-

1: sviluppata la pellicola, il laboratorio no


solita striscia di negativi che va quasi subito
che contiene al suo interno il negativo ben protett
essere archiviato in appositi cofane'

2: dalla nuova ono


2 olti
in un unico imi
per l'archiviazione foto.

3: la nuova peUicola delPAdVanced


Photo System è in grado
di trasmettere dati alla fotocamera
e di registrare sia i dati fomiti
dall'apparecchio fotografico
che quelli imrnessi dall'utente.
Questi ultimi sono necessari
al sistema di stampa perché,
una volta letti, permettono
di restituire deUe stampe
perfette e di totale gradimento.
tivi a livello di illuminazione rilevato L'utilizzo di questo nuovo sistema
dall'esposimetro, diaframm a, tempo di comporta l'acquisto di fotocamere
esposizione, distanza di messa a fuoco, "intelligenti" e anche semplici da usare.
uso del flash e formato dell'immagine. Particolarmente interessante
A proposito di quest'ultimo, i vari è la possibilità di selezionare il formato
modelli di fotocamera permettono di dell'immagine fin dal momento dello
provare l'inquadratura dell'immagine scatto premendo un semplice tasto
prima dello scatto azionando un apposito (C=classic; P=panoramici; HHDTV).
pulsante: solo quando questa soddisfa il
fotografo avviene lo scatto.
Dunque già dall'inizio è possibile sce-
gliere l'aspetto della stampa finale, che
per ora è disponibile in tre formati: il
primo e 1 Ox 15 cm e corrisponde
ali' inquadratura "standard", il secondo
che è 10x18 corrisponde a quella detta
"HDTV", perché ha lo stesso rapporto
d'aspetto previsto per la TV ad alta defi-
nizione, infine vi è quello da 10x26 rela-
tivo al formato "panoramico".

SVILUPPO E STAMPA
I tre formati
Ovviamente usando lo stesso caricatore disponibili,
è possibile selezionare uno o l'altro dei che possiamo
formati a seconda del proprio gusto e del selezionare al
tipo di soggetto inquadrato. Tutte queste momento dello
informazioni vengono memorizzate su scatto sono il classic
uno strato magnetico trasparente che (10x15 cm, come
riveste la pellicola, brevettato dalla le stampe attuali)
Kodak, che non ha alcuna interferenza il panoramic (10 cm di altezza,
con l'immagine. 26 cm di base) e 'HDTV (10x18 cm)
Quando il caricatore viene consegnato al così chiamato poiché ha lo stesso
laboratorio di sviluppo e stampa, le rapporto d'aspetto previsto
)» per la TV ad alta definizione.

3 SENSIBILITA, SENSIBILITA', NUMERO POSE


NUMERO POSE TEMPO, DIAFRAMMA, DATA E ORA
t.o»AzoNe. ronMaro. AS"\.. --, e

TEMPO
FOTOCAMERA DIAFRAMMA
ILLUMINAZIONE
DATA E ORA
FORMATO
FLASH
CARICATORE
RIUTILIZZABILE
PER STAMPE
SUCCESSIVE

ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 29


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apposite macchine leggono questi dati e guida, con testi chiari ed
li utilizzano per l'otteuimento di una
stampa finale di ottima qualità e di mas-
esaurienti, con grandi
sima soddisfazione per il fotografo. illustrazioni tutte a colori,
Infatti tenendo conto di tutti i parametri nell'affascinante mondo
in gioco al momento dell'esecuzione dell'elettronica.
dello scatto, registrati nella memoria
della pellicola, è possibile effettuare
delle correzioni sul colore e sul contrasto Le ricche dispense mensili
idonee a ricreare sulla stampa la situa- di 4 pagine sono dedicate
zione reale catturata dall'obiettivo. soprattutto a chi comincia ma
Inoltre, grazie alla memorizzazione del
formato dell'inquadratura, la stampa che
contengono tanti approfondimenti
ne risulta è in grado di fornire al foto- interessanti anche per i più
grafo il risultato desiderato al momento esperti.
dello scatto.
Raccogliendo e conservando
IL RULLINO gli inserti si colleziona, fascicolo
dopo fascicolo, un completo ed
Questa catena di scambi di informazioni inedito manuale sull'elettronica
fra fotografo, pellicola e laboratorio, si di base.
richiude in una simbologia che viene
rappresentata da apposite "icone" sul Ma bisogna non perderne
dorso del caricatore e che identificano lo neanche un numero
stato della pellicola: il cerchio indica che
la pellicola non è usata, il semi-cerchio
che è parzialmente usata, la X che è
completamente usata e infine il quadrato
indica che che la pellicola è sviluppata.
È infatti possibile togliere il caricatore
dalla macchina in qualunque momento e
reinserito successivamente, grazie alla
memorizzazione dell'ultimo fotogram-
ma.
È importante inoltre l'informazione
sull'esaurimento o meno dei fotogrammi
disponibili perché, come ulteriore novità
di questo sistema rispetto a quello tradi-
zionale, i laboratori appositamente
attrezzati riconsegnano la pellicola nei
caricatori originali, garantendo in questo
modo la conservazione permanente dei
negativi e rendendo più semplice il loro
riutilizzo per ulteriori ingrandimenti.
A corredo della serie di foto scattate il
laboratorio fornisce i provini dei vari
fotogrammi in modo da permettere una
facile archiviazione delle foto, inoltre
ciascuna stampa contiene l'indicazione
della data dello scatto e di altre eventuali
informazioni trasmesse dal fotografo già
dal momento dello scatto.
Ma l'innovazione non è destinata a fer-
marsi qui: si prevede infatti di arricchire
il supporto magnetico con ulteriori
informazioni trasferibili su altri apparec-
chi di riproduzione o su persona! compu-
ter, per successive elaborazioni.
AMPLIFICATORI

CIRCUITI DI POTENZA
uando all'uscita di un amplificatore occorrono tensioni e
Q correnti elevate, quasi sempre gli scherni circuitali visti
finora non rappresentano una soluzione efficiente: occorre
allora ricorrere ad alcuni accorgimenti per evitare di usare
componenti speciali molto costosi oppure di sprecare inutil-
mente potenze elevate.
Per cominciare occorre tornare ancora una volta ai concetti di
polarizzazione di un transistor e di punto di lavoro. La rea-
lizzazione della prima, porta alla scelta del secondo, che é
costituito, nel caso ad esempio di transistor bipolare, dalla
coppia dei valori della corrente di collettore (le) e della ten-
sione fra collettore ed emettitore (Vce). Il punto viene solita-
mente scelto all'incirca a metà del grafico della caratteristi-
ca di uscita del transistor, nella zona cosiddetta lineare.
Supponiamo adesso per semplicità che il segnale applicato
all'ingresso dell'amplificatore sia una sinusoide: le oscilla-
zioni in uscita si traducono, con riferimento al grafico le-V ce,
in spostamenti del punto di lavoro. In particolare le oscilla-
zioni della tensione Vce comportano spostamenti lungo l'asse
orizzontale e da questo fatto si può capire che, se la loro La distorsione detta di cross-over è tipica degli amplificatori
ampiezza è elevata, vi è il rischio di cadere nella zona non di potenza: in questo numero ne spieghiamo il perché,
lineare del grafico, cioè quella vicino all'asse delle ordinate, ne proponiamo la verifica sperimentale e suggeriamo un circuito
in cui tutte le varie rette partono dall'origine e si incurvano che la elimina.
»>»

ossibte
~.. ~-.~~•P
. presenza di distorsione di
la
cross-over nel circuito amplificatore push-
pull di cui proponiamo la costruzione.
Lo schema e i componenti utilizzati sano
illustrati alla pagina che segue.
prima di raggiungere l'andamento quasi orizzontale.
Da un punto di vista pratico questo significa ottenere in uscita
un segnale distorto, che cioè non riproduce la forma di quel-
1: per realizzare il circuito occorrono due alimentazioni da +6 e lo in ingresso: questo risultato spesso non è accettato, soprat-
-6V rispettivamente; i due transistor T1 e T2 sono un BFR40 tutto se l'amplificatore è utilizzato in campo audio.
ed un BFR80 (oppure equivalenti) rispettivamente. Il carico deve li rimedio più ovvio a cui si può pensare è quello di utilizzare
essere almeno di 62 e il segnale sinusoidale d'ingresso deve un transistor che permetta ampie escursioni della tensione
avere un valore di picco di qualche volt. Vce, ma allora intervengono altri problemi. Innanzitutto quel-
lo di ricorrere a transistor di potenza, quindi più ingombranti
2: il punto di lavoro (B) di ciascun transistor si trova all'estremo e più costosi; in secondo luogo quello di avere elevati valori
di tensioni e correnti di polarizzazione, che danno luogo ad
della caratteristica di uscita e sono amplificate le semionde di un
un dispendio "a vuoto" di potenza elevata.
solo segno; negli amplificatori visti finora il punto di lavoro era al
Per fortuna esiste una soluzione circuitale, che è quella di cui
centro della caratteristica (A) e l'intera onda veniva amplificata. si propone la realizzazione, per scavalcare il problema.

+Vcc
1 j I 2• le

li
3 /
I I I lf ' A

CARICO,
I I
= A
Vcc

B
3:spesso gli amplificatori di potenza sono piuttosto
+Vcc
ingombranti. In questo esempio di stadio push-pull si notano
i dissipatori richiesti dall'alta temperatura raggiunta dai due
transistor impiegati e i due trasformatori, obbligatori se si usa
l'alimentazione ad una sola polarità. R1

4: per evitare la distorsione di cross-over si può utilizzare questo


circuito, nel quale i due transistor NPN e PNP sono polarizzati in
modo tale che le loro giunzioni base-emettitore entrino in
conduzione anche con segnali di piccola ampiezza. Lo scopo si
ottiene grazie ai due diodi e alle varie resistenze di polarizzazione.

5: è possibile realizzare lo stadio amplificatore di tipo


complementare anche con la sola alimentazione positiva, purché
venga inserita una coppia di trasformatori, detti di sfasamento:
il primo accoppia il segnale d'ingresso alle basi dei transistor,
il secondo accoppia l'uscita dei transistor al carico.

Si tratta di un amplificatore realizzato con una coppia di


transistor che possono essere gli stessi utilizzati per un qua-
lunque amplificatore destinato a segnali di bassa potenza.
Il primo è di tipo NPN, il secondo di tipo PNP, e sono colle-
gati in modo tale che ciascuno sfrutti l'intero campo di varia- R2
zione della tensione Vce. Il primo transistor amplifica sola-
mente le sernionde positive, il secondo quelle negative. Il cir-
cuito è piuttosto semplice: il transistor NPN ha il collettore
collegato al positivo dell'alimentazione e l'emettitore colle-
-Vcc
gato all'emettitore del PNP, il cui collettore è invece collega- 4

Vin

u CARICO

Vcc

to al negativo dell'alimentazione (per questo circuito occorro- "spinge" le onde negative dal di sotto; il verbo "to pull"
no sia l'alimentazione positiva che quella negativa). Le basi dei significa invece tirare ed è riferito alla funzione del transistor
due transistor sono collegate fra loro e fra queste e la massa é NPN nei confronti delle sernionde positive. Al di là del nome,
applicato il segnale d'ingresso da amplificare; il carico viene più 'o meno felice o apprezzabile, quello che è importante è
invece collegato fra l'emettitore dei due transistor e la massa. che con questo circuito viene sfruttato l'intero campo di
Con questa configurazione circuitale, il punto di lavoro di variazione della Vce in zona lineare senza praticamente alcun
entrambi i transistor si trova all'estrema sinistra (e in basso) dispendio di potenza a vuoto.
del grafico Ic-Vce, a tutto vantaggio della potenza consumata Vale la pena aprire una parentesi sul concetto di classe di un
a vuoto: infatti se il transistor è interdetto la corrente continua amplificatore, che entra in gioco tutte le volte che si parla di
vale quasi zero. amplificatori di potenza. Si distinguono innanzi tutto gli
Quando nel segnale in ingresso (che continuiamo a supporre amplificatori di classe A da quelli di classe B e di entrambi
sinusoidale per semplicità) la semionda è positiva, solo il abbiamo appena parlato. La classe A è quella degli amplifica-
transistor NPN conduce; viceversa, quando la semionda tori nei quali il punto di lavoro del transistor e scelto in modo
diventa negativa, è solo il PNP a condurre. tale che lo stesso conduca durante tutto il periodo di oscilla-
Questo tipo di configurazione circuitale è chiamata a simme- zione del segnale in ingresso: tutti gli amplificatori visti nelle
tria complementare oppure push-pull: il verbo "to push" puntate precedenti sono di classe A. Un amplificatore invece
significa spingere ed è riferito al fatto che il transistor PNP »>»
è di classe B (oppure "lavora in classe B") se i transistor sono Lo scopo si ottiene innanzitutto grazie a due diodi collegati,
collegati in modo tale da condurre solo per metà del periodo in serie fra loro, fra le basi dei due transistor: in questo modo
di oscillazione del segnale in ingresso. entrambi i transistor si trovano in conduzione anche se il
L'amplificatore push-pull appartiene dunque alla classe di segnale applicato in ingresso è nullo. _Il circuito di polarizza-
funzionamento B e rappresenta una soluzione semplice ed zione è costituito da due coppie di resistenze, collegate in
efficace per l'ottenimento di ampi segnali in uscita. configurazione del tutto simmetrica. Una delle due coppie,
Occorre però conoscerne anche i limiti, che riguardano la collegata fra i due emettitori del transistor, ha lo scopo di sta-
fedeltà del segnale stesso, in quanto questo tipo di circuito bilizzare termicamente il circuito. La caratteristica di questo
comporta sempre una certa distorsione. La ragione sta nel tipo di amplificatore è che, se il segnale in ingresso ha picco-
fatto che ciascuno dei due transistor, prima di iniziare a con- la ampiezza, entrambi i transistor conducono; aumentando
durre, richiede come è noto una caduta di circa 0,7 V fra base l'ampiezza dell'onda in ingresso, ciascuno dei due transistor
ed emettitore. In altri termini questo significa che non basta conduce solo in corrispondenza di una delle due semionde.
che la tensione della semionda in ingresso sia maggiore di Dunque viene realizzata un'amplificazione di potenza evitan-
zero volt per ottenere un segnale in uscita e pertanto il segna- do la distorsione di cross-over tipica del circuito precedente.
le amplificato prelevato sul carico presenta degli intervalli, in Questo tipo di amplificatore è chiamato anche di classe AB,
corrispondenza dei suoi cambi di segno, di valore nullo. essendo una via di mezzo fra le due classi di cui si è parlato
Questa forma di distorsione è detta di cross-over e si manife- in precedenza. Si comporta infatti come amplificatore di clas-
sta, oltre che nel push-pull, anche in altri amplificatori di se A nei confronti dei segnali di piccola ampiezza, mentre
potenza. L'esperimento proposto in questo numero consiste, funziona in classe B per segnali di ampiezza elevata.
oltre che nel realizzare l'amplificatore, anche nel verificare Nei due tipi di circuito esaminati viene fatto uso di doppia
ali' oscilloscopio tale distorsione, che mentre è accettabile in alimentazione, che non sempre può essere facile da ottenere
un circuito di controllo non lo è certamente in un amplificato- o conveniente. È possibile realizzare lo stadio complementare
re audio. Il primo tipo di soluzione a questo problema consi- di classe AB anche con la sola alimentazione positiva, purché
ste nel realizzare un circuito nel quale i transistor sono pola- venga inserita una coppia di trasformatori, detti di sfasa-
rizzati in modo tale che le loro giunzioni base-emettitore mento: il primo accoppia il segnale d'ingresso alle basi dei
entrino in conduzione anche con segnali di piccola ampiezza. transistor, il secondo accoppia l'uscita dei transistor al carico.

adattamento d'impedenz
con trasformatore
È già stato detto che il problema dell'accoppiamento di ve correnti (J I, 12) è pari ali' inverso del suddetto rapporto
impedenza fra circuito e carico è importantissimo in elet- fra numero di spire. Essendo l'impedenza del primario
tronica. Lo scopo dell'accoppiamento può essere quello di pari a VI/I, basta scrivere questa formula in funzione di
ottenere sul carico la massima tensione possibile, il mas- V2 e 12 ricordando le relazioni fra le varie grandezze.
simo trasferimento di potenza da un circuito ad un cari- Il calcolo. più difficile da descrivere che da fare, porta alla
co oppure il massimo rapporto segnale/rumore. seguente relazione fra Z1 = VIII e Z2 = V2/I2: l'impe-
Qualunque sia il requisito sull'impedenza di un circuito, denza collegata al secondario "vista" dal primario é pari
spesso è difficile ottenere il valore ideale progettando in all'impedenza del secondario moltiplicata per il quadrato
modo opportuno i parametri dell'amplificatore. [n tal caso del rapporto fra li numero di spire dell'avvolgimento
viene in aiuto il trasformatore come elemento di accoppia- primario e quello delle spire del secondario.
mento di impedenza fra un circuito ed un carico. Può stupire il fatto che la trasformazione di impedenza
In questo discorso si parla di trasformatore ideale, quel- mediante trasformatore, che è un componente contenente
lo cioè dove il rapporto fra tensione al primario VI e ten- induttanze, si traduca in una semplice moltiplicazione per
sione al secondario V2 è pari al rapporto N fra il numero un numero. Si tratta infatti di un risultato conseguente
di spire dell'avvolgimento primario (Nl) e quello delle all'ipotesi di trasformatore ideale, che peraltro è del tutto
pire del secondario (N2) e dove il rapporto fra le rispetti- accettabile ai fini pratici.
z1 Nel progetto di un adattamento
I1 12 di impedenza con trasformatore
si conosce Z2 (oppure Z1) e si deve
calcolare qual è il rapporto fra numero
di spire agli avvolgimenti per ottenere Z1
(oppure Z2)
V1 z2

Z1 =
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-
L SEGNALAZIONE

PEGGIO DAL
CARICATORE POLAROID
Semplice circuito, al contempo didattico ed utile,
per avere un pratico segnalatore luminoso prelevando
la corrente dalla pila contenuta nel caricatore
delle macchine fotografiche Polaroid, che normalmente
viene buttato.
inceramente, dobbiamo riconoscere 1
S che l'interesse di questo articolo non
sta tanto nel circuito vero e proprio, pure
utile ed efficente, quanto nella sua ali-
mentazione ... a pile gratuite.
Sì, è proprio così, e spieghiamo il banale
mistero. Le moderne macchine fotogra-
fiche Polaroid usano caricatori porta pel- 1: ecco il prototipo dello
licole che al loro interno contengono una speciale lampeggiatore
pila di qualità molto affidabile: si tratta come da noi realizzato
infatti della sorgente di alimentazione e collaudato.
che fa funzionare tutta la macchina foto-
grafica, e che quindi interessa recupera- 2: per collegare il circuito
re. La serie di fotografie qui riportate ai contatti della pila
consente di seguire passo-passo questa a sacchetto non si può
operazione di recupero. usare la saldatura: bisogna
Una volta che siano state scattate tutte le arrangiarsi con mollette
foto contenute nel telaio-caricatore, in fermacarta.
genere questo telaio viene tolto e butta-

to; ma esaminandolo con attenzione è


possibile intravedere, al suo interno, un
pacchetto-bustina in cartoncino e plasti-
ca. Dal lato in cartoncino stampigliato
sono presenti due fori circolari in cui
appare un dischetto metallico: i due luci-
di dischetti circolari sono proprio i ter-
minali di contatto (positivo e negativo) 2
della pila; infatti è quasi incredibile, ma
in quel pacchetto che abbiamo tolto
dall'astuccio portafoto c'è appunto una
pila, in grado di fornire 6V, e di qualità
molto buona. Per accertare che questa
affermazione è vera, che la tensione ha il
valore citato e soprattutto la polarità dei
contatti, basta molto poco: un tester o un
DMM, su 10 V fondo-scala. li polo posi-
tivo risulta quello di destra; comunque è
prudente con un pennarello contrasse-
gnare la polarità come promemoria.
Il recupero gratuito di queste ottime pile
è così terminato; occorre però tener pre-

-
sente che i contatti d'uscita, ovvero i
poli della pila, non sono saldabili, per
>»>)

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 37


r·-· -·-

I
I R1
LP(8
I 6
2
e
7 I C t
i;,======a♦======t2 I " vcc
e
C1

e
51

Schema elettrico
L del semplice
TR1 lampeggiatore che
R2
trae la sua
alimentazione dagli
astucci Polaroid.

L __
COMPONENTI
R1 = 820 TR1 = 2N1711
R2 = 820 TR2 = 2N1711
R3 = 4702 S1 = deviatore singolo
Variante circuitale
C1 = 220 F - 16V a zero centrale allo schema elettrico
(elettrolitico) LP = 6V • 300 mA nel caso vogliamo
IC1 = LM3909 Vcc = 6V usare due lampade
anziché una come
1·-·-·-· nello schema base.

I
6
63
2 t
LP

IC 1 R3
e
VCc
e
8-----

l g Ic

wg.. 6
w7,
R2
51

l'==,=====t========-======7<1 r-===~
LAMPEGGIO DAL CARICATORE POLAROID
cui il prelievo della corrente va arrangia-
to in qualche modo: un sistema molto
semplice è l'utilizzo delle clips o mollet-
te fermacarte. È però necessario prestare
molta attenzione nell'infilare la molletta
d'acciaio, per non correre il rischio di
forare il contenitore: ciò infatti, oltre a
danneggiare pressoché irreparabilmente
la pila, potrebbe anche provocare la fuo-
riuscita dei liquidi interni, che corrispon-
dono sempre a sostanze chimiche peri-
colose. Ovviamente, collegando in serie
due o più di questi "sacchetti di corren-
te" si possono ottenere tensioni pari al
doppio, al triplo, e così via: e il costo
resta sempre molto basso (a meno che
non venga in mente di andare a compra-
re apposta gli astucci e di buttare le foto
senza usarle). Ecco allora che, sia per
utilizzare questo piccolo ben di Dio, sia
per stupire i nostri amici estraendo la
corrente che serve a far funzionare un
circuito elettronico da un sacchetto di
plastica e cartone, abbiamo messo a
punto un progettino di probabile utilità e
di sicuro effetto. 1: il deviatore S1 si salda siasi sorgente a 6V ... non a sacchetto.
Proponiamo cioè di realizzare un piccolo direttamente sul lato rame Dedichiamoci allora alla descrizione del
lampeggiatore che, male che vada, può della basetta. nostro circuitino.
sempre essere alimentato con una qual- Occorre eseguire una saldatura Lo schema elettrico complessivo del
con abbondante stagno in modo nostro circuito applicativo è composto
da ottenere un solido fissaggio da ben pochi componenti: un integrato,
meccanico. un transistor, due resistenze ed un con-
densatore, nonché un minideviatore.
2: il circuito stampato è qui visto
dal lato rame nelle sue dimensioni
reali. LAMPI GRATIS

3: piano di montaggio della basetta Del resto, non c'è da meravigliarsi


Per ordinare a circuito stampato su cui è
disposto il circuito completo
molto: il circuito deve essere economico
ed esemplificativo ed oltretutto deve
basetta e componenti (salvo la pila). assorbire poca corrente. Un integrato
LM3909 oscilla generando un onda ret-
codice 4EP096 tangolare la cui frequenza è definita da
C 1; con il valore da noi adottato, la

vedere a pag. 35 cadenza di lampeggio è di circa un


lampo al secondo, quindi la frequenza
generata è di circa 1 Hz; naturalmente,
volendo per esempio tempi più lunghi,
basta aumentare la capacità di Cl.

r"+
2 EE i A L'uscita, cioè il piedino 4 di I Cl, va a
- .... c,
+~ pilotare, ai capi di R2, un transistor che a
RI
sua volta funge da pilota per l' accensio-
4I vcc
ne della piccola lampada LP, che è natu-
ralmente da 6V e che non deve superare

#il,
la corrente di 0,3 A. È interessante la
funzione di S 1, piccolo deviatore con
zero centrale: in questa posizione, indi-
cata S (spento) il circuito non è inserito
L
sull'alimentazione. Le due posizioni
»»
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 39
LAMPEGGIO
DAL CARICATORE
POIAROID

6 V

1: un qualsiasi tester, analogico estreme servono a scegliere le seguenti quanto semplice da realizzare. La nostra
modalità di funzionamento: quando Sl è versione è, per motivi di sicurezza ed
o digitale, consente di verificare
in C (come continua) l'accensione di LP estetici, costruita su una basetta a circui-
la tensione d'uscita della batteria
risulta non intermittente in quanto il cir- to stampato; ma in questo caso, data la
e la sua polarità.
cuito elettronico è escluso; la posizione L semplicità complessiva anche un altro
(come lampeggio) è appunto quella corri- tipo di supporto consente ugualmente
2: una volta individuata la polarità
spondente alla prestazione che ci promet- risultati regolari. Il montaggio comincia
contrassegnamola con un
tevamo di ottenere. dai due resistori, dal ponticello in filo
pennarello sul contenitore.
nudo e dallo zoccolo per ICl. L'unico
condensatore presente è elettrolitico e va
3: nel caricatore della pellicola, una
PICCOLA BASETTA quindi montato rispettandone la polarità
volta esauriti gli scatti, rimane
indicata. Per TR 1, il riferimento della
solamente il sacchetto batteria,
Possiamo ora dedicarci al montaggio del posizione secondo cui inserirlo è dato
facilmente estraibile.
nostro circuito didattico, tanto piccolo dal dentino metallico che sporge dal cap-
pellotto. Alcuni terminali ad occhiello
facilitano l'ancoraggio dei cavi di ali-
mentazione, all'estremità dei quali
vanno fissate le mollette di contatto di
cui abbiamo già parlato, e della lampada
di cui va comandata l'accensione.
Il deviatore a levetta figura qui diretta-
mente saldato sulle piazzole del circuito
stampato. Una volta che si sia montato
l'integrato nell'apposito zoccolo rispet-
tando il giusto verso di inserzione
(occhio alla posizione del piccolo incavo
che indica il piedino n1), il circuito è
già terminato e, ovviamente, in grado di
funzionare. Una variante a questa appli-
cazione può essere costituita dalla pre-
senza di due lampade che lampeggiano
alternativamente; per questo motivo è
fornito anche un secondo schema, che
però non prevede la posizione di luce
continua. Ed ora, buon divertimento con
le pile Polaroid!

ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996 - Pag. 40


e ESPANSORE STEREOFONIO (5EP296) I FOTOCOMANDO MllUUSI (2EP596)
e ALLARME AUDIO (6EP296) e SALVA LAMPADE E FARETTI (3EP596)
I LUCI LAMPEGGIANTI (4EP596)
MARZO e INIETTORE DI SEGNALI (5EP596)
e MINIRICEVITORE Ol-OM·OC (1 EP396) GIUGNO
Ricordiamo che sono sempre disponibili I LUCI AUTOMATICHE PER BICI (2EP396)
I SURVOLTORE ( 1 EP696)
tutti i kit relativi ai progetti pubblicati nei e AVVlSAJORE DI UNEA OCCUPATA (3EP396)
primi 8 mesi di quest'anno. Chi volesse
SURATORE DI CAMPI ELETTROSTATII e ALIMENTATORE MIXER LUCI (2EP696)
ordinarli deve seguire le indicazioni I CONTAGIRI (3EP696)
riportate a pagina 35. Nel coupon (4EP396)
I AMPLI DA LABORATORIO (4EP696)
(presente sempre a pag. 35) bisogna e OSClllATORE RF A QUARZO (5EP396)
I SONDA PER BF E RF (5EP696)
indicare nella voce "altri" il codice I TRE TINSIONI DAllA BAfflRIA (6EP396)
del kit prescelto.

APRllE LUGLI0-AGOSTO
GENNAIO e DOPPIO TELECOMANDO (1EP796)
e ROULETTE A 10 UD (1 EP496)
INTERFONO PER MOTO ( 1 EP 196), I CADE LA GOCCIA (2EP496) I TRIANGOLO LAMPEGGIANTE (2EP796)
e CUFFIA A RAGGI lllFRAROSSI (2EP196) e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496) I TEMPORIZZATORE TERGI (3EP796)
e ALIMENTATORE SWITCHING (3EP196) I MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI I ACCENSIONE ELETTRONICA (4EP796)
OSCILLATORE BFO (4EP196) (4EP496)
I COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE SETTEMBRE
FEBBRAIO (5EP496)
I TELECOMANDO IR (1 EP896)
I INDICATORE DI DECWRAZIONE (1 EP296) CONTIIOU.O DI TONO PER Hl•fl (6EP496)
e TESTA O CROCE CON UN LED (2EP896)
CUFFIA I RAGGI INFRAROSSI (2EP296) MUSICA MAESTRO (3EP896)
I SIMULATORE DI LOCOMOTIVA (3EP296) MAGGIO e TX PER TELEGRAFIA (4EP896)
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IF (AX > DATO+25+2) C) con SISTEMA OPERATIVO CR.O.S. V 112
• MONITORAGGIO E DEBUG. PROGRAMMA +
(on_moto(); pausa 1sec();} CARICAMENTO AVVIO E STOP DA UN PC. ~. 1.800.000 scontato ~. 1.620.000
ELSE
{PNC="VIVA C62"; invia_str();} SISTEMA DI SVILUPPO GRATUITO PER QUANTITATIVI PREZZI L.V.A. ESCLUSA - SERVIZIO PROGETTAZIONE PROTOTIPI CONTO TERZI
'INTERPRETA7I
R iprendiamo il discorso aperto nelle
puntate precedenti sulle stazioni
meteorologiche in RTTY che trasmetto-
A scopo divulgativo descriviamo passo-
passo l'intera procedura da effettuare per
arrivare alla decodifica completa dei dati
no nella gamma delle onde corte (HF). che ci interessano.
È fuori ombra di dubbio che nessuno, Acceso il persona] computer e sintoniz-
senza la necessaria documentazione, rie- zato il ricevitore HF su una delle fre-
sca con successo a decodificare qualche quenze che pubblicheremo nella prossi-
dato e soprattutto ad utilizzarlo, pur ma puntata (mode USB), lanciamo il
avendo acquisito grossi rudimenti di programma di comunicazione (nel
meteorologia. nostro caso è stata utilizzata la versione
In questo numero vediamo come decodi- shareware 3.0 di Hamcomm di W.F.
RADIOASCOLTA ficare a prima vista i dati più semplici
presenti nei bollettini SYNOP, che come
Schroeder - Augsburger Weg 63-D-
330102 Paterborn - Germany), quindi,

Il MONDO abbiamo già visto vengono trasmessi


dalle stazioni meteo di tutto il mondo.
Vista la grande mole di informazioni
settati i parametri hardware, se tutte le
operazioni eseguite sono corrette, visua-
lizziamo una serie di dati che per ore e
presenti, analizziamo solamente quelle ore continuano senza sosta a scorrere sul
Continuiamo l'analisi di maggiore importanza, nonché i para- monitor.
delle trasmissioni metri fondamentali, i quali, abbinati alla Due possono essere principalmente le
carte meteo-fax, permettono a tutti di cause del mancato funzionamento dell'in-
codificate imparando formulare con attendibilità le previsioni dicatore di sintonia: una consiste nel
a capire il significato meteorologiche. fatto di avere erroneamente indirizzato
le porte seriali COMI o COM2, mentre
delle sigle contenute Inoltre è proprio dalla decodificazione di
questi codici numerici che si possono l'altra potrebbe riguardare l'errato set-
nei messaggi delle stazioni avere in tempo reale la moltitudine di taggio degli "interrupts".
meteo. dati necessari all'elaborazione delle car- Normalmente le schede seriali hanno dei
tine meteo. jumps o dip-switch che abilitano gli

ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 42


interrups", pertanto per un corretto in quanto hanno un fattore ridotto di sigle (NNNN e ZCZC) indicanti l'inizio
• dirizzamento è necessario fare riferi- rumore rispetto ad antenne di tipo verti- di un qualsiasi messaggio RTTY, seguite
mento al manuale della scheda stessa cale, long wire, slopers etc. dal numero del messaggio (435).
.·erificando che le condizioni sopra È anche importante tentare di ricevere Ricordiamo che il codice SYNOP (rile-
scritte siano correttamente predispo- stazioni piuttosto vicine, poiché quelle vazione di dati meteo da stazioni terre-
te. molto lontane possono giungere stri) inizia sempre con le quattro lettere
Aprendo ancora una piccola parentesi, ali' antenna del nostro ricevitore attraver- AAXX ed è facilmente riconoscibile in
ricordiamo che il demodulatore richiede so diverse vie o tramite riflessioni del quanto molto spesso contiene una serie
un buon segnale per un corretto funzio- segnale, fenomeno meglio conosciuto ai formata da cinque numeri.
namento. radioamatori come multi-path. È inoltre possibile trovare ulteriori codi-
n rumore eccessivo, battimenti, interfe- ci che si riferiscono a tipi di rilevazione
renze di varia natura producono una meteo diverse, codici che riportiamo al
immagine scadente. UN ESEMPIO fine di integrare quanto illustrato.
Una delle regole fondamentali per una PER CAPIRE BBXX Ship: rilevazione meteo da navi o
buona ricezione di tutti i segnali, siano stazioni costiere; TT AA Temp: rileva-
RTTY o FAX, è quella di far giungere il Ritornando in argomento, l'esempio che zione della temperatura e della pressione
segnale dal ricevitore al demodulatore analizziamo si riferisce ai dati meteo a quote diversificate da stazioni terrestri;
senza interferenze; condizione importan- delle più importanti stazioni italiane TTBB: rilevazione della temperatura e
te per raggiungere tale scopo è quella di individuati in data 05 Giugno 1996 dalle della pressione a quote diversificate da
allontanare il più possibile il computer ore 11.55 UTC alle ore 13.04 UTC stazioni marittime; TAFOR & METAR:
dall'antenna ricevente ( caso tipico di (UTC=ora italiana - 2 ore) come visibile rilevazione meteo dei principali aeropor-
antenne a stilo). nella prima stringa del bollettino. ti; KKXX Tesac: rilevazione della sali-
Una buona presa di terra connessa alla Le informazioni puntualmente diffuse nità del mare.
radio ed al computer facilita quindi l'eli- via etere non riguardano unicamente le La quarta stringa illustra il tipo di proce-
minazione di interferenze. stazioni italiane, ma quelle di tutto il dura utilizzata per la rilevazione della
L'impiego di antenne di tipo bilanciato mondo. Proseguendo è possibile notare velocità del vento espressa in nodi (in
come dipoli, loop, yagi o quad è ottimale nella seconda e terza stringa le classiche »>)

IL TEMPO IN CODICE
LOG OPENED WED JUN 05 1996 11:55:33 UTC
12:45:54 UTC NNNN(( [EOM]
12:46:05 UTC ZCZC [start] 435 [message 435] RSMIY40 LIIB 051200
12:46:13 UTC AAXX [SYNOP]
12:46:14 UTC 05124 [day: 05 UTC:1200] [Wind speed obtained from anemometer (knots)]
12:46:15 UTC 1606I [Italy, 45002 'N 00744'E TORINO/BRIC CROCE]
12:46:16 UTC 32865 [manned] [cloud height:2000-2500m] [visibility: 15km]
12 :46: 17 UTC 50603 [cloud cover:5/8] [ wind dir:60 deg, speed: 3]
12:46:18 UTC 10228 [air temp:+22.8]
12:46:19 UTC 20141 [dex-point temp:+14.1]
12:46:20 UTC 39423 [pressure at station level:942.3hPa]
12:46:21 UTC 48598 [geopotential:*598m (850hPa)]
12:46:22 UTC 50000 [pressure: increasing, then decreasing] [change in 3h: 0.0hPa]
12:46:23 UTC 85030 [cloud info]
12:46:24 UTC 91134 [height of base of lowest cloud: 330m]
12:46:25 UTC 333 [section 3]
12:46:26 UTC 55308 85357 [clouds:5/8, altocumulus, 2100m]

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 43


L'INTERPRETAZIONE ..... ,.. •<>••··.,.. ,..... ,......., !I
DEI DATI RTTY
._. 1.········ .. ···

s, ! } [l+
questo caso con l'anemometro). ' pij
;;; j
! i
; i j i
i.... i,

...k;' ....,, i ; !± i..i...:


Notiamo infine nella quinta stringa la l,.,:Jf •••••• .. ! • •I j , !·;•> \. •••\ .. ,_ •
j{ } "i j"Ti;
sigla 16061 che corrisponde all'identifi-
.Fj
il
·l}r .r;
hl.. ;
catore della località in cui è stato esegui- ··••·ì• .... ,: •tll,1.I
··! •.. •I 11 ,, ,,

... , ... ,:1 .
:1•,,:,h1:r····:~ ,•Jf,l1,·
''Il• ....
I
to il rilevamento, che per le città italiane
è compreso tra il numero 16000 e 16600 #a±
(nel nostro caso la prima sigla di identi-
ficazione del log - letteralmente quader- ""i?E·±,
·:v··; ·;':
•• ;; ;
!.
}

{

no o giornale di bordo - corrisponde alla • • •"'•t

stazione di rilevamenti di TORI- r ·:.:' ·: f: :;~ }:!: : :;



! ' I~
NO/BRIC CROCE).
Seguono poi in successione nelle altre
I. '
I
}.+ '
r .•
stringhe i più importanti parametri ). . '.I •i ..... 4 ••••• •~,; .... , • I I i !. , ..
riscontrati nella località analizzata, quin-
di informazioni riguardanti la visibilità,
direzione e velocità del vento, tempera-
tura dell'aria, temperatura o punto di -· -· -· - . - ·-·- ·-· - '-·-· -·---·-·1
rugiada ( dew point), valore della pres-
sione atmosferica in aumento o diminu-
zione. RIO

LA TEMPERATURA

Estrapoliamo dettagliatamente i dati


concernenti la temperatura; l' abilitazio-
ne alla codifica del SYNOP interpreta
automaticamente i numeri ricevuti in
parametri facilmente consultabili, per R2
R6
esempio il numero 10228 alla ottava
stringa si interpreta nel seguente modo:
il numero 1 indica la serie riguardante la
temperatura, il secondo identifica se la • -----·---· -·-----------·------ __ __J
temperatura è positiva o negativa
(0=positiva, l=negativa), infine il nume-
ro 228 corrisponde a+ 22.8 gradi.
Per la codifica degli àltri parametri vale
ELETTRONICA PRATICA
analogamente la procedura ivi esposta,
differenziandosi unicamente nel valore
IN BRAILLE
relativo alla prima cifra (!=temperatura Sappiamo bene come in tante situazioni drammatiche quali terremoti o allu-
2=dew point, 3=pressione etc.). vioni, i radioamatori abbiano contribuito in modo determinante alla tra-
Giunti a questo punto possiamo decodi- smissione di informazioni indispensabili per i soccorritori. Alcuni di questi
ficare con velocità questi importanti sono i 11011 vedenti dell'ARACI (Associazione Radioamatori Ciechi Italiani-
parametri di rilevamento atmosferico, 16043 Chiavari - GE - P.zza Matteotti, 17/3 - C.P. 132 - tel. 0185/313850)
informazioni che con un minimo di rudi- che hanno trovato il modo di unire l'utile al dilettevole, praticando un
menti in campo meteorologico possono hobby divertente ed allo stesso tempo socialmente attivo.
aiutarci a stendere con facilità previsioni Parte integrante dell'attività radioamatoriale, però, è l'autocostruzione di
del tempo attendibili, avendo sotto gli accessori o apparecchiature radio, che anche i non vedenti sarebbero in
occhi i dati di tutto il paese. grado di reali:;:;are, se disponessero, come tutti noi d'altronde, dell'indi-
Per terminare ricordiamo che il codice ~pensabile supporto tecnico costituito dalle riviste del settore, Elettronica
SYNOP non trasmette il dato riguardan- Pratica in testa. A ovviare a questa carenza, di cui anche noi ci sentiamo in
te l'umidità relativa, facilmente ricavabi- parte responsabili, ci ha pensato l 'ARACI che trascrive nel sistema Braille
le dagli altri dati attraverso una semplice gli articoli più interessanti per i suoi soci, come nel caso del progetto "Au-
formula. toascolto per trasmettitori CW" pubblicato nel numero di luglio/agosto
Giunti a questo punto, augurandovi buon 1995 e di cui vediamo qui sopra lo schema elettrico nella versione Braille
divertimento vi invitiamo a non perdere (ma c'è anche il testo e, naturalmente, l'elenco dei componenti) confrontata
la prossima puntata in cui tratteremo in con quella normale. L'ARACI realizza anche un giornale sonoro con le
dettaglio l'analisi delle carte meteofax e informazioni più interessanti per i radioamatori.
delle telefoto.

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996 - Pag. 44


$&, Rd
jj iiltst9
è ssir!%
EP15: iniettore di segnali
indispensabile per
localizzare i guasti nelle
apparecchiature BF (radio,
TV ecc). È completo di
istruzioni per l'uso.
Costa lire 19.000.

EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e può fungere
da radiomicrofono
o microspia.
Costa lire 27.500.

EP13: alimentatore adatto per


tutte le apparecchiature funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
assorbimento massimo di O, 7 A.
Costa lire 24.500.

EPOC: ricevitore per onde corte


con portapile e antenna.
La frequenza è regolabile
COME ORDINARLI
Per richiedere una delle cinque scatole di montaggio
da 4000 a 6000 kHz.
Costa lire 31.700.
illustrate occorre inviare l'importo (più 3.000.lire per le
spese di spedizione) tramite vaglia postale, assegno
EPt: audiospia tascabile per bancario o versamento su conto corrente postale
ascoltare le emissioni sonore n. 460/3207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO
provenienti da una singola Via P.Castaldi 20. E possibile ordinare telefonicamente
sorgente fra tante. chiamando il numero telefonico 02/2049831
Costa lire 45.000. È indispensabile specificare il codice dell'articolo
richiesto (riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
]

UN MICROFONO
DALL'ALTOPARLANTE
Anche gli altoparlanti ascoltano quello che noi diciamo.
Amplificandone il segnale possiamo realizzare
un ottimo microfono per radiotelefono,
utile in molte altre situazioni.
Ecco il prototipo dell'amplificatore
per altoparlanti come da noi
realizzato e collaudato.

e os'è un altoparlante lo sappiamo


più o meno tutti: si tratta di un tra-
sduttore elettroacustico, ovvero (per
capirci meglio) una macchina che serve Suggerimento
a trasfomare segnali elettrici in vibrazio- di una semplice
ni acustiche, cioè in suoni. Ma l' altopar- versione
lante non è una macchina molto ... intel- esecutiva
ligente, nel senso che è reversibile: ciò del box
significa che quando il suo cono è colpi- contenente ALTOPARLANTE
to da un suono, il cono stesso si mette in il nostro circuito
vibrazione ed avviene ia trasformazione nel suo
contraria: ai morsetti dell'altoparlante si complesso.
genera un segnale elettrico corrispon- Qui
dente. Abbiamo comunque a che fare potenziometro
con un dispositivo che ha struttura ana- e commutatore
loga a quella dei microfoni magnetici vanno montati
veri e propri, i quali si differenziano sul contenitore
dagli altoparlanti solamente per le e collegati
dimensioni e per l'impedenza, che negli alla basetta
altoparlanti è molto bassa (2+162) men- con cavetti S1
tre nei microfoni è compresa fra 600 e schermati.
50.000 n circa: a parte questo, il princi- POTENZIOMETRO
pio elettrico di funzionamento è lo stes- R5
»»
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 47
-- . -- . -- . --- . -- . -- . -- . --· -- . -- • -- .

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R22 Il R4 R5 n r.s 1Jc6
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• 14

lb::====--.....,=====~========-=====-~====tJI===

Per orcHnare Piano di montaggio del dispositivo


nel suo complesso; particolarmente
basetta e componenti' da seguire (ed eseguire) con cura
il cablaggio fra le varie parti.
codice 5EP096 R5
vedere a pag. 35

COMPONENTI
R1 = 100Q C3 = 1500 pF (ceramico)
R2 = 10kO C4 = 2,2 F (ceramico)
R3 = 10kO es= 0,1 1,1F (ceramico)
R4 = 1000 C6 = 47 F- 16 V (elettrolitico)
RS = 1 O kQ (trimmer - pot.) IC1 = TL071
R6 = 1200 2 S1 = doppio interruttore
C1 = 2,2 1,1F (ceramico) AP = altoparlante (vedi testo)
C2 = 2,21,1F (ceramico) Vcc = 9 V

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996 - Pag. 48


UN MICROFONO
I DALL'ALTOPARLANTE
@ Il potenziometro
si monta
V' sul circuito
stampato nei

1 I
R
T
3 fori
appositamente
previsti e senza
preoccuparsi
della polarità: il
I senso
7 I
I d'inserimento

i
è obbligato
I dalla disposizione
I BF dei terminali.

PTT

1,, Il GND

%. 4 "
AL BOCCHETTONE
RTX
Indicazioni
pratiche su come
eseguire
il collegamento
di un eventuale
Schema complessivo potenziometro
dell'altoparlante esterno di
amplificato usato come regolazione della X
microfono; il riquadro preamplificazione.
tratteggiato indica la I tre cavetti y
parte elettronica vera devono fare capo
e propria, che è montata ai fori previsti
su apposito circuito sulla basetta per 3
stampato. il potenziometro.

so. Quindi, se ce ne stiamo a parlare fra chiarito, passiamo direttamente ad esa-


familiari o con amici, davanti alla radio minare la circuiteria elettronica con cui
Il circuito stampato è qui visto
( o alla TV) oppure alle casse acustiche il dispositivo è realizzato.
dal lato rame nelle sue dimensioni
dell'impianto Hi-Fi, possiamo esser certi
reali, La realizzazione non
che ai morsetti dei vari altoparlanti
comporta eccessive difficoltà.
eventualmente presenti è sempre localiz- AMPLIFICATORE PILOTATO
zato un segnale elettrico corrispondente DA UN ALTOPARLANTE
ai suoni da noi emessi. C'è solo da tener
conto che il segnale a BF generato da li debole segnale generato dall' altopar-
questi dispositivi, oltretutto non nati lante viene applicato, per esserne ampli-
appositamente per questo impiego, è ficato, ad un semplice amplificatore
molto debole e solo amplificandolo ci si incentrato su un integrato classico per
può rendere conto del loro effettivo fun- questi impieghi e cioè il TL071; vedia-
zionamento. È proprio sfruttando questa mo lo schema elettrico. L'ingresso usato
particolarità che possiamo trasformare è quello invertente (2); l'altro ingresso
un altoparlante in un microfono dalle (3)è tipicamente polarizzato a metà ten-
prestazioni molto elevate e comunque sione di alimentazione. Il TL07 l, oltre a
interessanti. In pratica, va bene qualsiasi presentare un basso rumore di fondo
altoparlante; tuttavia quelli di diametro (cosa che non guasta in presenza di
medio-basso, più o meno compreso fra deboli segnali d'entrata), consente anche
80 e 120 mm circa, risultano i più adatti di ottenere una notevolissima amplifica-
se non altro come compromesso ottimale zione, che nel nostro caso è regolabile
fra prestazioni e dimensione fisica. dal potenziometro R5 e può comunque
Ora che il problema è stato impostato e »»
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 49
UN MICROFONO I
microfono molto sensibile.
È appunto a seguito di questo specifico
utilizzo che la patte di cablaggio presen-
te immediatamente all'uscita del circuito
elettronico vero e proprio ha un aspetto
un po' complesso e laborioso; cerchiamo
quindi di capirne le motivazioni.
Notiamo innanzitutto la presenza di un
doppio interruttore S 1, il quale è cablato
in modo che, in posizione R (corrispon-
dente a ricezione), l'alimentazione al cir-
cuito è scollegata (SI/a stacca il negati-
vo); ciò fa risparmiare energia alla pila
ed esclude qualsiasi ragionamento sul
funzionamento del dispositivo.
Quando invece, col nostro radiotelefono
(qualunque esso sia) passiamo in trasmis-
L'altoparlante si collega raggiungere le 100 volte. li condensatore sione, si deve disporre SI in posizione T
alla basetta tramite due fili C3 in parallelo agli ingressi serve ad evi- (trasmissione, appunto); allora il circuito
schermati da saldare ai terminali tare instabilità su frequenze molto alte (e risulta alimentato, attraverso il contatto
1 e2. Va bene qualsiasi tutto sommato, inutili), mentre il gruppo S1/a, mentre è SI/b, con funzione di PTT,
altoparlante ma i più adatti sono C5-C6 serve ad evitare rientri di rumori a commutare in trasmissione il ricetra-
quelli con diametro fra 80 ed instabilità attraverso l'alimentazione. smettitore. Infine, i capofili 5 e 7 presenti
e 120 mm circa. Il circuito è alimentato da una normale in uscita dal nostro circuito, servono solo
pila a 9 V, ed il consumo di corrente è come punti di ancoraggio di cavi esterni,
bassissimo: circa 1,5 mA. Tant'è vero non sono quindi collegati ad alcun com-
che non è stato previsto alcun led-spia, ponente dell'amplificatore. Passiamo ora·
che avvertisse cioè quando il circuito è alla pratica realizzazione del circuito elet-
inserito, in quanto il diodo da solo tronico vero e proprio, la parte cioè con-
Basetta di montaggio del circuito avrebbe assorbito da 5 a 1 O volte questo tenuta entro il riquadro tratteggiato.
elettronico; il trimmer valore di corrente. li nostro progetto può
potenziometro è previsto montato essere abbinato per funzionare con qual-
su di essa, ma può anche venir siasi amplificatore audio, ma in realtà è MINI-SCHEDA PER
spostato all'esterno, come indicato finalizzato all'uso in coppia con un UN MAXI-MICROFONO
nell'apposita figura e nel testo. radiotelefono, per il quale può servire da
Una semplice e comoda schedina a cir-
cuito stampato accoglie l'amplificatore
da noi messo a punto e ne garantisce la
miglior affidabilità di funzionamento.
li montaggio si inizia col disporre i vari
resistori, accuratamente controllati nel
valore e nel codice colori, e si inserisce
anche lo zoccolo ad 8 piedini per ICI.
Si fissano poi i condensatori, tenendo
conto che C6 è di tipo elettrolitico e
quindi va inserito rispettando la polarità
riportata sulla plastica di copertura, che
deve coincidere con quanto indicato sul
disegno della scheda. Il trimmer-poten-
ziometro si posiziona automaticamente
grazie alla forzata assimmetria dei termi-
nali. Non resta ora che montare la decina
di terminali ad occhiello che servono per
ancorare il cablaggio esterno, ed infilare
ICI nell'apposito zoccolo, avendo cura
di rispettare il verso di inserimento, indi-
cato dalla posizione del piccolo incavo
circolare (o semi) il quale indica il ter-
minale n°1. Ora il circuito è terminato e,
dopo un'occhiata per l'ultimo controllo

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 50


sul lavoro eseguito, non resta che passa-
re alla parte più laboriosa, che, almeno
per la nostra utilizzazione, consiste nel
capire ed eseguire i collegamenti che BOBINA E MAGNETE
Un altoparlante, nelle sue parti essenziali, è costituito da una leggera bo-
vanno al connettore microfonico
dell'RTX. In tutti i manuali d'uso di bina, libera di muoversi assialmente rispetto ad un magnete nel cui campo
-ogni tipo di ricetrasmettitore è senz'altro essa è immersa e da una membrana di carta pesante, a cono molto aperto.
presente lo schema dei contatti sulla cui la bobina è collegala; questo cono è l'organo vibrante che si accoppia
presa; quindi, non dobbiamo far altro all'aria imprimendovi le onde di pressione acustica, ovvero i suoni.
che attenerci alla piedinatura relativa al Il movimento della membrana, trascinata dalla bobina, è dovuto all'intera-
tipo di apparecchio che abbiamo fra le zione fra il campo magnetico fisso e quello variabile prodotto dalla corren-
mani. Innanzitutto, si deve partire col te di segnale alla quale corrente viene fatta attraversare la bobina stessa.
cavo adatto, sia come lunghezza (in Nella struttura complessiva di un altoparlante, se ne smontiamo uno non
genere, da uno a due metri) che come funzionante, sono ben individuabili le parti (almeno quelle fondamentali)
tipo: il collegamento fra amplificatore ed di cui poc'anzi si è parlato. Nelle due figure riportate qui sotto è invece
RTX va comunque eseguito con cavo evidenziato il possibile duplice comportamento di questo trasduttore che,
schermato a due conduttori. Dobbiamo oltre alla funzione elettro-acustica sua tipica, può anche espletare quella
quindi avere a disposizione: la calza inversa, e cioè acustico-elettrica. Nella fig. A vediamo appunto quest'ul-
metallica, che porta il collegamento tima; se vien fatta muovere la bobina (o manualmente o mediante onde
comune di massa (GND) e va collegata sonore) immersa fra le polarità N-S di un classico magnete permanente,
al terminale 4; un primo cavetto interno si può rilevare il sorgere, all'uscita della bobina stessa, di una pur debo-
che porta il comando per la funzione le tensione, tant'è che il voltmetro genericamente indicato deve essere di
PTT, da ancorare al terminale 5; il tipo molto sensibile. Praticamente, battendo con un dito dei colpetti sul
secondo cavetto preleva infine il segnale ono, si nota che l'indice dei lo strumento anch'esso esegue dei saltelli
BF vero e proprio dal terminale n 6. all'unisono: è appunto questo il comportamento che ci è servito nel no-
Può capitare, per alcuni ricetrasmettitori, stro articolo, vale a dire il funzionamento del dispositivo elettromagneti-
che assieme al segnale BF viaggi anche co come microfono. Nella fig. B invece il congegno elettromagnetico è
una componente continua di qualche esattamente lo stesso, salvo che ora l'energia dall'esterno è elettrica, e
volt; se così fosse, occorre prevedere, in viene applicata direttamente alla bobina sotto forma di una piletta da
serie al segnale audio, ed esattamente 1.5 V: il risultato consiste in un click udibile dall'altoparlante tutte le
nel punto marcato Z nello schema elet- volte che l'interruttore previsto in circuito viene aperto o chiuso.
trico, un condensatore precauzionale E questa la dimostrazione più semplice, ma anche più classica, di quello
uguale a C4. Il tutto, dopo accurato col- che è il tipico funzionamento del dispositivo, cioè come altoparlante, il
laudo preliminare, può esser montato in quale esplica la sua mansione di trasformare un segnale elettrico in un
un opportuno box. Per quanto riguarda il suono ( o quanto meno, in un rumore).
controllo di amplificazione R5, sotto un
certo aspetto sarebbe consigliabile adot- BOBINA
tare un trimmer perché, una volta regola-
to al giusto livello, non si ha più la tenta-
zione di andare continuamente a ritoc-
carlo; tuttavia chi volesse portar fuori
questo comando, può non montarlo sullo
stampato e invece spostare il potenzio-
A
metro dove risulta più comodo. L'appo-
sita illustrazione indica come effettuare
il collegamento: X e Y sono punti di
riferimento per raccordare al meglio
schema elettrico e schema pratico; il
terzo filo (nero, contrassegnato 3) va al
capofilo 3, cioè al comune (GND): in
ogni caso, i fili devono essere i più corti
possibile.
Come controllo finale, occorre verificare
il giusto livello di regolazione di R5; B
infatti l'amplificazione non deve essere
troppo spinta, tanto da provocare distor-
sione e neanche troppo' scarsa da risulta-
re incomprensibile; basta qualche sem- IN T.
plice tentativo per mandare tutto a posto
e trasmettere al meglio.
ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 51
TIMER
1

A PORTE LOGICHE
Bellini Paolo, 21 anni di Cernusco lo logico ). L'uscita I pin 3è a livel-
sul Naviglio (Ml), ha realizzato lo I caricando, attraverso il diodo DI.
questo semplice circuito che gli il condensatore a una :efui('lne circa
è valso il premio in palio per il uguale a quella di alimentazione I?
migliore progetto del mese: un set YJ. Quando Cl si è caricato completa-
di prodotti Elto per saldare. mente tramite carica esponenziale gli
ingressi I e 2 sono a un livello logico
Ho costruito ques.to semplicissimo cir- I, quindi il piedino 3
COMPONENTI
kO
R1 = R2 = 10
cuito per completare la serie dei timer
in ci rcolarione. li progetto• in esame
Il condensatore C2 che precedente-
mente aveva eccitato I rdè ..i:··.herso
attiva un relè (normalmente aperto o TI) comincia una lenta
R3 = 4,7 kn
chiuso) subito dopo aver dato tensione verso D2 e PI (variand, p· .1da il
R4 = 22 k2
al circuito, per poi disattivarlo dopo un tempo di scarica).
C1 = 47 JIF-16V } certo lasso di tempo selezionabile. Le altre due porte servon
C2 = 1000 F-16V {elettr.) base di TR I (tramite R.:
Dando tensione, inizialmente il con-
C3 = 100 F-16V logico ben precisato. IO
densatore è equivalente a un corto cir-
D1 = D2 = 1N4148 cuito; quindi i pin d'ingresso della una tensione a gradino. II
D3 = 1N4007 porta nand (usata come un inverter) serve a proteggere TRI dalle
TR1 = BC 107 aranno collegati a massa (cioè a livel- sioni della bobina del relè.
IC1 = CD 4011
P1 = 470 kn (lineare) 0-0
03

I C 1

14
e
3
R2

--
I,
==-=t_ _____J
L è
R1
- +
c::::::J

C1
l
-C2
R3

R4
b!.
~
TR7
Ic3
2

>

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 52


stenza della FR (bassa in luce, alta al
buio), quando giunge la luce sulla foto-
resistenza, sulla base del transistor non
--....o
-


"~
\;.,.,
1-

Lo c'è la tensione di polarizzazione e quindi


il relè rimane diseccitato. Si fa il discor-
so inverso quando la fotoresistenza risul-
ta al buio: la tensione positiva raggiunge

I
<;" la base del transistor che va in conduzio-
.çs
se ne facendo eccitare il relè.
s:)'0; Quindi collegando i contatti d'uscita del
.O
'ì, relè in parallelo ai contatti dell interrut-
tore utilizzato per accendere le lampade
CREPUSCOlARE La fotoresistenza varia il suo di posizione o anabbaglianti, queste si
PER AUTO valore resistivo in funzione della
luce presente.
accendono.

01

e
vcc
+
/ l
+ J R2
I
f
e
- Il condensatore C3 presente nello sche-
ma serve per ritardare di qualche secon-
do la diseccitazione del relè. Per esegui-

e Cl C2 ">
b.)TR/ re la taratura, dopo aver collocato la
fotoresistenza in prossimità del cruscot-
to, bisogna attendere che venga sera e,

:~
non appena riscontriamo che è ora di
accendere i fari, dobbiamo ruotare lenta-
mente il trirnmer R2 fino a che il relè
FR non si eccita.

R1 = 10000 Cc3 = 4700 F-16V (elettrolitico)


Durante le vacanze estive Ferretti
R2 = 220 kO (trimmer) RL = relè 12V.-1 (o più) scambi
Giampiero, 17 anni di Oria (BR), si è FR = fotoresistore qualsiasi D1 = D2 = 1N4004
divertito a mettere in pratica tutto ciò
C1= 100 F-16V (elettrolitico) TR1 = BC237 (o qualsiasi NPN simile)
che ha studiato nel precedente anno sco-
C2 = 10 JJF-16V (elettrolitico) IC1 = 78L05
lastico ed è riuscito a progettare questo
interruttore crepuscolare che serve per
far accendere automaticamente le luci
della vettura ali' entrata di una galleria,
di un garage o quando tramonta il sole.
Bisogna subito precisare che la tensione
di 12V necessaria per alimentare questo
circuito va prelevata dalla scatola dei
fusibili in un punto dove tale tensione
23&2ll9
Per citi collabora
risulti presente solo quando si inserisca
la chiave nel cruscotto; questo il lettore Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
lo dice per esperienza personale altri- progetto, semplice e inedito, che non
menti le luci rimarrebbero accese fino a impieghi più di 15 componenti elettronici.
quando non ci sarà una nuova fonte di Le realizzazioni (una breve spiegazione,
qualche disegno, le generalità ed una foto
luce che le farà spegnere.
tessera dell'autore} devono essere inviate a
Dallo schema elettrico si nota che la ten- ELETTRONICA PRATICA· EDIFAI 15066 GAVI
sione O 2V) passando attraverso il diodo (AL}: a tutti i partecipanti sarà spedito
D 1 raggiunge il relè e l'ingresso dello un utile omaggio. Ogni mese il progetto ;·•
stabilizzatore I Cl 78L05. migliore verrà pubblicato e premiato con
La tensione stabilizzata presente sul pie- una utilissima confezione di prodotti Elfo contenente:
dino d'uscita viene applicata tramite Rl, il saldatore Biwatt (a doppia potenza • 20 e 40 W.per
sulla base del transistor TRl e sulla foto- raggiungere la temperatura di 320° o 420°},
una bomboletta d'aria compressa per eliminare sporco ed umidità
resistenza FR.
da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
Ricordando come varia il valore di resi- e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
Aldo Sorrentino,
16 anni
di Sarno (SA),
ha realizzato
questo semplice
ma funzionale
TESTA O CROCE? gioco.

Il semplice circuito realizzato da Aldo


Sorrentino, l6 anni di Sarno (SA), equi-
vale ad un testa o croce, solo che, trat-
tandosi di una versione elettronica, le
due facce della moneta sono sostituite da
due led di colore diverso, tipicamente
verde e rosso; il tutto si basa sulle pre-
stazioni di due integrati, il 555 e il 7473.
ICI, il 555, una volta alimentato il cir-
cuito inizia immediatamente ad oscilla-
re, indipendentemente da altre condizio-
ni operative, a cadenza piuttosto veloce;
non appena si preme il pulsante PI (del
tipo normalmente aperto) tale segnale
oscillatorio va a pilotare il flip-flop del
7473, il quale provvede ad accendere e
spegnere alternativamente i due led,
rosso e verde, già citati.
Il momento-brivido è quello del rilascio
del pulsante: il flip-flop non riceve più
impulsi dal 555 e quindi rimane acceso
R1 = 47 kO RS = R6 = 330Q Ic2 = 7473 uno solo due led: il rosso o il verde?
R2 = 10kO C1=10 nF DL 1 = led rosso testa o croce? È del tutto casuale, ma
R3 = 10kQ c2= 100 nF DL2 = led verde proprio in questo sta il gioco!
R4 = 10kO IC1 = NESSS pi = pulsante N.A.

R1 = R2 = 2202 C2 = 1F {ceramico)
PEGGIATORE R3 - 15002
R4 = 680 kO
IC1 = NE555
DLV = led 5 mm verde
A DUE LED C1 = 10 F/16V (elettr.) DLR = led 5 mm rosso

Il progetto che invia Alessio Giustina di


Dormelletto (NO)" non è altro che
un'applicazione diretta delle possibilità
applicative previste per l'eterno NE555,
cioè un lampeggiatore a due led; si tratta
comunque di un circuito semplice da R3
realizzare e di sicuro effetto come ogget-
to-gadget, specialmente se si ricorre alla
soluzione (del resto ovvia) di utilizzare 8 4
led di colore diverso.
L'integrato funziona come multivibrato-
+ 3 7
re astabile, la cui frequenza di lampeg-
gio è determinata dai valori di R3, R4 e
e
vcc
IC 1
C2 (aumentando i quali il lampeggio ral-
lenta). La tensione di alimentazione può
e c1
R4
2 6
essere compresa fra 4,5 e 6V, così da
poter far funzionare il dispositivo anche

C2
La frequenza di lampeggio può
essere aumentata, aumentando i
valori di R3, R4 e C2.

ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 54


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PER AGOPUNTURA Un circuito che, rilevando il valore resistivo
della pelle, consente di individuare i punti
in cui eseguire l'agopuntura.
L'indicazione è fornita dal suono di un buzzer.

tori, e corrispondono alla luce "Yang" o


L 'agopuntura è un metodo di fisiote-
rapia di origine cinese, che attribui-
sce la massima importanza ai punti cuta-
Ad ogni organo corrisponde conseguen-
temente un "meridiano", che diviene
dolente quando è colpito da una malat-
ali' oscurità "Yin"; in altre parole tutto
l'universo è basato su questo dualismo,
nei corrispondenti agli organi interni. tia. I medici cinesi generalmente si il sole è "Yang" la luna e "Yin", cioè
Da oltre 4000 anni i cinesi hanno sco- avvalgono di questi punti non solo per la due campi di energia distribuiti sui
perto che infiggendo un ago nel punto diagnosi ma anche per la cura delle "meridiani" che non corrispondono
esatto di un "meridiano", si può ottenere innumerevoli patologie. necessariamente ai centri arteriosi o ner-
un effetto tonificante che guarisce Secondo tale scuola, ogni malattia vosi della medicina tradizionale occiden-
l'organo ammalato oppure ottenere un dipende da uno squilibrio di energia e la tale. Allo stesso tempo nel corpo umano
effetto anestetico che rende gli organi terapia si riduce ad un'unica legge uni- esistono organi "Yang" e organi "Yin",i
insensibili al dolore. Secondo varie versale, in altre parole apportare primi solari (stomaco, intestino, cistifel-
scuole di insegnamento il numero dei ali' organo l'energia che gli manca, lea, ecc.), i secondi lunari (cuore, polmo-
punti varia da 70 ad oltre 600, distribuiti oppure liberarlo dagli eccessi di essa. ni, fegato, reni). Sui testi medici più qua-
lungo i 12 "meridiani" (canali irregolari I punti della pelle, del diametro di pochi lificati si trovano vere e proprie mappe
che uniscono i vari punti). millimetri, sono eccitatori oppure frena- dei punti dislocati sul corpo umano, ai
quali corrispondono le zone ricettrici del
lI trimmer RV1 consente di variare la sensibilità del dispositivo in funzione dolore di differenti organi, in altre parole
del tipo di pelle e della zona del corpo. Il suo senso di montaggio, aree di minima resistenza ottimali per
obbligato, non crea alcun problema. I' impiantazione dell'ago.
Stimolando con l'agopuntura.i vari
punti, variabili secondo il caso, si può
ristabilire l'equilibrio turbato, infatti
come l'organo proietta il dolore sulla
cute così la puntura dell'epidermide lan-
cia a ritroso un flusso che ha potere
curativo sull'organo. La medicina orien-
tale ha ottenuto in tal senso risultati che
non si possono attribuire soltanto alla
suggestione, basti pensare che molti
importanti ospedali europei, e parecchi
medici (anche i più scettici) applicano
ormai regolarmente l'agopuntura con
risultati incoraggianti. Nella nostra filo-
sofia, anche se gli studi teorici sull'argo-
mento non sono trascurati, si utilizza
normalmente l'agopuntura solo per atte-
nuare il dolore. In passato, abbiamo pub-
blicato progetti di elettrostimolatori por-
tatili che con successo sono stati realiz-
zati dai nostri lettori, con i quali ottenia-
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 56
Il nostro circuito è alimentato a pila
quindi non può essere pericoloso.
Mettendo il puntale a contatto
con la pelle ed ascoltando il suono
del buzzer sappiamo dove praticare
l'agopuntura.

mo gli stessi effetti senza infiggere alcun


ago, ma semplicemente eccitando l'epi-
demide con degli impulsi a bassa fre-
quenza. Per completare l'argomento, e
per soddisfare le innumerevoli richieste
giunte in redazione, presentiamo oggi un
accessorio veramente utile, il cercapunti.
Il circuito misura la resistenza ( ovvero il
puro valore ohmico) della cute e secon-
do il suono emesso dal buzzer e dalla
frequenza di lampeggio del led, eviden-
zia senza dubbio che i puntali sono sopra
il punto idoneo alla stimolazione.
Quest'accessorio, indispensabile per
coloro che praticano l'agopuntura, rende
molto più agevole il lavoro sia del pro-
fessionista, sia di chi vuole curarsi in
casa. La corrente iniettata nel corpo
umano dal circuito è di minima entità,
paragonabile a quella di un comune
ohmetro digitale, quindi del tutto inno-
cua. Un "probe" è equipaggiato con una
punta da pone sulla cute, l'altro è forma-
to invece da un cilindretto metallico che
deve essere tenuto in mano. Attraverso
un trimmer possiamo poi variare la sen-
sibilità del dispositivo, che può assumere
valori differenti secondo i vari tipi di
cute, e da zona a zona di ricerca.

SCHEMA ELETTRICO

Lo schema elettrico del cercapunti è


tutto realizzato in tecnologia C-MOS,
utilizzando un unico integrato, in altre
parole l'arcinoto e spesso presente nei
nostri progetti CD 4093 (4 Nand e 2
ingressi trigger Schimtt). La prima porta
è connessa come oscillatore astabile la
cui frequenza dipende dal condensatore
C2, dalla resistenza R2, dal trimmer
RV I e naturalmente dal tipo di pelle.
li diodo Dl è stato posto in modo da
variare il "duty cycle" così da generare
brevi lampeggi del led e corti "beep" del
buzzer. La resistenza R3 (che possiamo
eventualmente omettere) posta in paral-
lelo ai puntali, serve a verificare il fun-
zionamento del dispositivo anche quan-
do gli stessi sono sconnessi, provocando
brevi lampeggi del led e "beep" dal buz-
zer. All'uscita della prima porta abbiamo
un triplo parallelo di porta Nand che
>)
D1

,"
R2
11
13
ICI \
RV1 I E

12

PILA 9V 1 Il CP1
3 5

IC1
IC1
) TIl // +
~ Il 6
Il
LED1
a Il Il C1

+ R1

w me"
#
Schema elettrico
dei cercapunti
PUNTALI
per agopuntura.

COMPONENTI Per ordinare


R1 = 1,2kohm
R2 = 2,2kohm
D2 = diodo 1 N4007
IC1 = 4093 B
basetta e componenti
R3 = 1,5 kohm
RV1 = trimmer 2,2 Mohm
DL 1 = diodo led 1
CP1 = cialda piezoelettrica
codice 6EP096
C1 = 470 uF-16V (elettr.)
Cc2=1 uF.16V (elettr.)
con oscillatore da 6 Volt
s1= interruttore a slitta
vedere a pag. 35
D1 = 1N4148

Piano di montaggio
del cercapunti per agopuntura.
La realizzazione è molto
semplice, tuttavia occorre
prestare attenzione
ai componenti polarizzati.

Il circuito stampato è qui visto


dal lato rame nelle sue
dimensioni reali.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 58
CERCAPUNTI METAL
PER AGOPUNTURA DETECTOIS
gestisce il pilotaggio del buzzer e del led avendo cura di realizzare le saldature - Cercametalli -
(buffer inverter), erogando la corrente con stagno multianima tipo 40/60 da made in USA
necessaria allo scopo. 0,08 ed un saldatore di media potenza.
Sull'alimentazione prevediamo una clip
Nuovi prezzi scontati '95.
L'interruttore SI toglie l'alimentazione
per sistemare la pila piatta da 9 Volt. IVA COMPRESA
al dispositivo quando non utilizzato.
Ricordiamo che i componenti sono di Terminato il montaggio, ci muniamo di
un contenitore plastico predisponendo i
Mod. FISHER
facile reperibilità e l'intero progetto non
occupa più di un'ora di lavoro, tra mon- fori per il led, il buzzer e le boccole dei 1212X Lit. 500.000
puntali, inserendo in un secondo tempo 1225X Lit. 750.000
taggio e collaudo. Realizziamo la basetta
all'interno dello stesso il circuito appena 1235X Lit. 850.000
del circuito, su un supporto di vetronite
1266X LE.1.100.000
monofaccia, utilizzando il consueto realizzato. Ricordiamo che il buzzer non
1266XB LA. 1.250.000
metodo delle piste e piazzole autoadesi- deve essere del tipo elettromeccanico
12BDX Lit. 1.380.000
ve o della fotoincisione. Procediamo poiché assorbe troppa corrente, ma elet-
LU 250()(](] 11!!!!11
liii
inserendo dapprima le resistenze, i diodi tronico a 6 Volt con oscillatore incorpo- GEM N13
ed i condensatori prestando attenzione rato. Per la costruzione dei puntali utiliz- s o
GDLO B. Lit.1.300.000
alla polarizzazione pena la loro stessa ziamo due normali "probes" da tester,
CZ5 Lit.1.750.000
bruciatura, poi lo zoccolo dell'integrato, quello rosso (che utilizziamo come cer-
cz 6 Lit.1'850.0DD -
il:B&ll'
infine i componenti più ingombranti, >)>>
IMPULSE
cz 20
Lit.2.070.DOC
Lit 2.400.000
I 111
Il buzzer si
può saldare
direttamente Mod. WHITES
alla basetta
CLASSIC 1 Lit. 450.000
o montare
CLASSC 2 Lit. 600.000
su un eventuale
CLASSIC 3 Lit. 800.000
contenitore
4900 DI PRO Lut. 1.300.000
del circuito
59DC DI PRO Lu. 1.700.000
collegandolo
6000 DI PRO Lu. 1.600.000
con cavetti
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PER AGOPUNTURA
capunti) lasciandolo nello stato in cui si
trova mentre a quello nero (che utilizzia-
mo come massa) sostituiamo la punta
con un cilindretto metallico.
STIMOLATORE Ricontrolliamo infine tutto il circuito e
l'assemblaggio accertandoci di non
SENZ' AGHI avere commesso errori. Inseriamo la pila
nell'alloggiamento, diamo tensione azio-
nando l'interruttore a slitta S1, quindi se
il lavoro è stato svolto correttamente
vediamo lampeggiare il led ed udiamo
dei beep ad intervalli di pochi secondi.
L'agopuntura prevede, come dice Stringiamo il puntale più grosso nel
la parola stessa, una serie di "sfo- palmo della mano oppure fissiamolo alla
racchiature" un po' in tutte le cute con del nastro adesivo, mentre con
parti del corpo, tipo di trattamen- il secondo esploriamo lentamente la
to che per molti può risultare fa- zona oggetto del trattamento regolando
stidioso se non addirittura impres- la sensibilità del dispositivo attraverso il
sionante. trimmer RVI. In corrispondenza di un
Per aggirare questo problema esi- punto "Yang" o "Yin" aumenta notevol-
stono elettrostimolatori in grado mente la frequenza di lampeggio e dei
di applicare sulla nostra pelle una "beep" ( come se i due puntali fossero in
leggera scossa elettrica appog- corto circuito), pertanto con un pennarel-
giandovi due punte metalliche fra lo dermico possiamo ora segnare con
le quali si produce una scarica op- assoluta certezza 1' esatta posizione in
portunamente dimensionata. cui inseriremo in un secondo tempo
Noi abbiamo presentato il proget- l'ago o lo stimolatore analgesico. Coloro
to completo di un circuito di que- che sono avversi a questo tipo di terapia,
sto tipo nel luglio '94. Chi lo desi- potranno comunque utilizzare il circuito
deri può richiedere il numero ar- proposto come indicatore di continuità o
retrato o andarlo a cercare nella come macchina della verità, tenendo
propria raccolta. presente che ad una maggiore frequenza
dei "beep" il soggetto risulta certamente
turbato od alterato.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1996- Pag. 60
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ELETTRONICA PRATICA- Novembre 1996- Pag. 61
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Dino Ferretti tel. 0143/642492
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fax 0143/643462
Redazione: L'abbonamento a
Direttore esecutivo: AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
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ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996 - Pag. 3
IMMAGINI
Im m agine 4:3 su schermo tradizionale oppure
su schermo 16:9.
NEL FO
Il rapporto di aspetto della televisione, cioè il rapporto fra lato
orizzontale e lato verticale dell'immagine, è pari a 4/3 (si scrive
anche 4:3), mentre nel cinema è 16:9 (il cosiddetto
"cinemascope"). Questa differenza ha sempre comportato, nella
trasmissione in TV di film nati per il cinema, dei tagli laterali
Im m agine 16:9 su scherm o TV tradizionale
oppure delle bande nere sopra e sotto l'immagine, spesso sgradite.
e panorami co.
Oggi nel settore televisivo esiste anche il formato 16:9. destinato
alla tanto attesa TV ad alta definizione, oggetto di contese
internazionali sulla questione dello standard da adottare. Inoltre
esistono già degli apparecchi che consentono di selezionare il
formato dell'immagine più gradevole per lo spettatore. Quelli della
Sony da questo punto di vista offrono diverse possibilità: dal
formato cinematografico, "ridotto" a 4:3 oppure "compresso" fra
Videoreg istrazione 16:9 com press a a 4:3 due bande nere, si può ottenere il formato 16:9 a tutto schermo;
o espansa a tutto schermo. oppure sullo schermo 16:9 si può visualizzare un'immagine 4:3
con bande nere, questa volta laterali. Grazie inoltre alla funzione
"Wide", l'immagine 16:9 ripresa con la videocamera (sempre
Sony) e compressa nel formato 4:3 viene espansa a tutto schermo
nella riproduzione. La funzione "Smart", infine, permette di
trasformare un'immagine nata in formato 4:3 in un'immagine 16:9
grazie ad una compressione "intelligente" sui bordi superiore ed
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IL NEON SI ACCENDE IN U MILLISECONDO


Neon-Stoplight è il nome del fanale di stop per autovetture prodotto dalla Philips nel formato e nel colore previsti dalle normative
interazionali. Va montato nella parte superiore del lunotto posteriore e costituisce il "terzo fanale" di stop presente già in molti
nuovi mode Bi di automobili. Si tratta di una lampada al neon di forma allungata che produce una luce di colore rosso
caratterizzata da intensità costante durante il funzionamento, la cui utilità è dimostrata da due dati numerici.
Il primo è la velocità di risposta della lampada rispetto al comando di frenata: 1 millisecondo contro 200 millisecondi dei
fanali di stop tradizionali. Questo significa che è abbreviato anche il tempo di reazione dell'automobilista che sta dietro
e la conseguenza è un aumento dello spazio disponibile per la frenata, stimato in alcuni metri, che in cene
situazioni possono diventare determinanti. Il secondo dato numerico deriva dalla statistica: la riduzione
media degli incidenti nei veicoli equipaggiati col terzo fanale di stop è stata del 17%. Le dimensioni
di questa utilissima dotazione di sicurezza sono 425 mm di lunghezza per un diametro di base
di 42 mm. L'alimentazione è quella dell'impianto elettrico a 12 V. Lire 135.000.
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Il Neon-Stoplight deve
essere montato all'interno
del lunotto posteriore
dell'autovettura
nel modo che è
rappresentato
in questa
fotografia.
ECT o
TRAPPOLA PER TOPI
ALL'INFRAROSSO
Il dispositivo, molto diverso dalla tradizionale trappola
meccanica per topi, forse non è neppure nato per nuocere a
questi roditori perché, una volta "catturati", possono
tranquillamente essere liberati aprendo lo sportello.
È basato su fotocellule ali' infrarosso e su un circuito attuatore.
Un diodo all'infrarosso, incassato nel passaggio obbligato del
contenitore, trasmette raggi ad un fototransìstor: quando questi
vengono ostacolati (dal topo, ovviamente), viene attivato un
magnete che, grazie ad un contatto reed, aziona il motore che
chiude il passaggio. Per risolvere il problema fondamentale,
quello cioè dì far passare il topo dentro l'apparecchio, occorre
invece il tradizionale pezzo di formaggio. ire 14.500.
Opitec ( 39043 Chiusa- BZ- Via Frag, 26 - tel. 0472/846180 ).

DISPLAY GRAFICO SUPERSOTTILE Nel maggio dì quest'anno la Hitachi ha presentato


un nuovo display a cristalli liquidi monocromatico,
basato sulla tecnologia STN; tale sigla indica che
l'orientamento delle molecole è regolato in modo
da rendere migliore possibile il contrasto
Tempi.. del dispositivo. A questa caratteristica si aggiungono

4/ un'elevata risoluzione (256x64 punti) in uno


spessore di soli 12 mm e, grazie alla
retroilluminazione a catodo freddo, un'elevata
luminosità. Questo dispositivo, contraddistinto
dalla sigla LMG7380QHFC, costituisce un modulo
adatto sia per i testi che per la grafica. La risposta
rapida dei componenti lo rende inoltre ideale per
visualizzare le animazioni grafiche. Ricerca Hitachi.

OGRAMMATORE TASCABILE DI EPROM


La moderna elettronica professionale e anche quella hobbistica piuttosto
evoluta sono fatte soprattutto di sistemi digitali programm abili, spesso
costituiti da schede in cui un microprocessore è collegato a memorie
esterne. Quelle a "sola lettura" contengono il codice binario con il quale
sono scritti i programmi dei microprocessori e sono identificate con la
sigla PROM (programmable read only memory, memoria a sola lettura
programmabile). Se queste memorie sono riprogrammabili assumono la
sigla EPROM, dove la "E" sta per erasable, cioè cancellabile.
La programmazione delle EPROM è dì "livello basso", cioè molto vicina
all'hardware del microprocessore, ben diversa dal quella basata sui
linguaggi evoluti installabili nei moderni PC, e richiede l'utilizzo di
appositi strumenti. Negli anni passati la programm azione dì una EPROM
veniva effettuata esclusivamente da laboratori specializzati, oggi è
praticamente alla portata di tutti grazie alla presenza sul mercato di
dispositivi piuttosto semplici da usare.
Fra questi il Leaper 3 presenta diverse caratteristiche interessanti, prima
fra tutte quella di essere di dimensioni ridotte (160x110x45 mm) e di
un'estrema facilità d'uso: tutte le funzioni sono infatti attivabili con soli
cinque tasti, compresi quelli che consentono di selezionare diverse
procedure di programmazione già predisposte e dì effettuare il controllo
automatico dell'integrità dei dati inseriti (checksum). Lire 485.000.
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ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 5
Le pile di formato più tradizionale
possono essere a zinco-carbone,
alcaline oppure ricaricabili: la scelta
va fatta in base ali'assorbimento
di energia dell'apparecchiatura
da alimentare.

A
D
OGNUNO LA SUA PILA
iamo uno sguardo a cosa ci offre il
mercato nell'ambito dei modelli di
assorbimento di energia: flash, teleco-
mandi, riproduttori audio portatili.
che la ricarica può anche durare alcune
ore: pertanto è bene munirsi di almeno
pila più conosciuti, escludendo cioè i La terza categoria è quella delle batterie una batteria di scorta per non restare mai
formati miniaturizzati adatti soprattutto ricaricabili, che sono decisamente con- privi di riserva di energia.
per gli orologi e le fotocamere, oppure venienti quando è previsto l'uso prolun-
quelli particolari per il clock dei compu- gato di un apparecchio. LE PRECAUZIONI
ter e delle videocamere o per i sistemi Il costo iniziale del dispositivo per la
tampone dei televisori. ricarica (quando non è fornito assieme Una volta scelto il tipo di pila più idonea
Parliamo cioè delle batterie stilo, torcia e ali' apparecchio stesso) viene infatti alle proprie esigenze, occorre seguire
mezza-torcia, transistor e piatta, presenti abbondantemente ammortizzato dalla alcune precauzioni per evitare di spreca-
in tre diverse tipologie: zinco-carbone, possibilità di utilizzare diverse centinaia re il prodotto acquistato e, in certi casi,
alcalina, ricaricabile. La pila zinco-car- di volte, se non addirittura I 000 volte, la danneggiare addirittura l' apparecchiatu-
bone, così chiamata dal materiale che stessa pila. ra. Se si usano pile ricaricabili, queste
costituisce i due elettrodi, pur con note- Occorre tener presente il fatto che vanno ricaricate solo quando sono com-
voli evoluzioni tecnologiche è quella che l'autonomia media di una pila ricaricabi- pletamente esaurite e non vanno mai
deriva direttamente dal modello del le è pari a circa la metà di un'alcalina e usate assieme a quelle usa e getta; inol-
1860 di George Lione! Leclanché.
Oggi è particolarmente indicata per tutte
Le pile
quelle applicazioni che richiedono bassi
zinco-carbone
livelli di energia, quali la sveglia del Anello isolante superiore Tappo in metallo
comodino oppure il rasoio elettrico. (1) sono le più nticorrosione (polo +)

Nella gamma offerta da certi produttori economiche e le Sigillante in polietilene

spesso si distinguono i tipi "plus" o prime comparse


"superplus" che, rispetto a quelli stan- sul mercato, nel
di bitume
lontano 1860.
ricoperto per evitare

dard, hanno una durata che può essere fuoriuscite di liquido

anche superiore del 60%. Le alkaline (2)


È quindi chiaro che per impieghi a basso sono adatte per
Separatore elettrolitico
assorbimento di energia non occorre utilizzatori con
spendere le cifre decisamente superiori elevato (solante inferiore

di un modeJlo alcalino. assorbimento:


\
Le pile alcaline, denominate anche durano 2-3 volte Strato isolante sintetico
"alkaline", dove la "k" ricorda l'origine le zinco-carbone. er extra tenua5tana

araba del nome, sono comparse nel 1959 Le ricaricabili (3)


e grazie alla tecnologia impiegata hanno più comuni sono
una durata almeno 2-3 volte maggiore di al nickel-cadmio:
quelle a zinco-carbone. In certi casi, sopportano
centinaia
come nel! 'uso del flash per la fotografia,
il confronto fra le prestazioni è ancora di ricariche ed 1
Tappo in metallo anticorrosione (polo -)
più schiacciante. anche elevati Anello sigillante
assorbimenti. er sicurezza aggiuntiva
E dunque evidente che conviene acqui-
starle per tutti quegli apparecchi ad alto
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 6
ALIMENTAZIONE

PIATTA TORCIA MEZZA TORCIA


ti .
TRANSISTOR STILO MINISTILO MINIMICRO

Questi sono i formati più ''tradizionali" di pile che oggi sono prodotti nei tipi a zinco-carbone, alcalino
e nella versione ricaricabile.

e non si deve assolutamente provare a


icaricare queste ultime perché si rischia,
ra l'altro, di provocare la fuoriuscita di
iquidi nocivi. Non conviene neppure
tilizzare contemporaneamente pile di
1arche diverse, perché ogni marchio ha
ifferente capacità e tantomeno inserire
1 un apparecchio pile con diversi livelli
i carica.
Jn'importantissima raccomandazione è
1oltre quella del rispetto per l'ambiente.
ZINCO-CARBONE
• • • ]

nnanzitutto vanno acquistate, fra le non


icaricabili, le pile che riportano la scrit-
"0% mercurio e 0% cadmio", nelle
uali la presenza di questi due elementi
ALKALINA
• /@

1quinanti, in conformità ad una norma
'ee del 1993, è ridotta a percentuali
ffettivamente vicinissime allo zero;
1oltre, una volta esaurite, le pile vanno
RICARICABILE
• • • .,.
ettate negli appositi raccoglitori. Questa pratica tabella è un aiuto per scegliere il tipo di pila più adatto
ocumentazione Philips. all'apparecchio elettrico da alimentare.

Isolante superiore Piastra metallica con presa


d'aria (polo +)
Anello in nylon Sigillante

Anello di chiusura

Conduttore
Separatore

Capsula ln acciaio Elettrodo positivo (nickel)


(rivestita in carbone) Separato
lsolante Elettrodo negativo {cadmio)

lsolarre nferare
Contatto di base (polo -)

Involucro esterno

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 7


REGOLAZIONE

CONTROLLO DI VELOCITÀ
PER MOTORI ELETTRICI biezione: quanti ne abbiamo già che esempio d'impiego. L'hobbista può
Un dispositivo
di regolazione della
O visti di circuiti per la regolazione
della velocità? Controbiezione: quanti
usare il suo trapano con maggiore pro-
fessionalità e razionalità, iniziando le
velocità di rotazione dei sono i casi in cui si rende necessario, e
non solo per il settore hobbistico, un
perforazioni a bassa velocità di rotazione
delle punte per evitare strappi e bloccag-
motori elettrici alimentati adatto regolatore di velocità, come quel- gi indesiderati. La massaia o, per meglio
a corrente alternata, dotato lo che andiamo a presentare in queste dire, la padrona di casa può servirsi del
pagine, molto semplice ma altrettanto suo frullatore o macinatutto con migliori
di ottime prestazioni.
economico ed efficiente, addirittura risultati pratici e culinari.
E adatto per attrezzi dotato di prestazioni eccezionali? Il ferromodellista può disporre di un
da laboratorio, Beh, intanto che qualcuno pensa alla
risposta, noi proseguiamo facendo qual-
sistema in più per accelerare o decelera-
re a piacere la marcia dei propri convo-
elettrodomestici
o modellistica.

Ecco il prototipo del regolatore


di velocità per motori elettrici
da noi montato e collaudato.
Trattandosi di un circuito sotto
tensione di rete è bene inserirlo
in un adatto contenitore di plastica.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 8


Le avv itature richiedono una bassa
velocità di rotazione, le forature
esigono invece un regim e
più elevato, m a dipende poi
dal m ateriale, dal diam etro
della punta ... Insom m a
un regolatore di giri trasform a
il nostro trapano in uno strum ento
più versatile e facile da usa re.

gli e così via.


Ottenere una buona regolazione della
velocità di un motore elettrico non signi-
fica semplicemente che il controllo
manuale di questa velocità sia fine e pro-
gressivo, bensì anche che il valore impo-
stato dal sistema di regolazione si man-
tenga discretamente costante anche al
variare del carico, non si verifichino cioè
perdite di potenza legate alla variazione
della potenza erogata. Occorre quindi un
sistema di reazione che consenta di sen-
tire la velocità effettiva di rotazione del
motore e di dosare la maggiore o minore
potenza erogata rispetto ad un valore
prestabilito. Naturalmente, non dovendo
realizzare un dispositivo troppo sofisti-
cato e professionale, ci accontentiamo di
sfruttare la forza controelettromotrice
che viene generata da qualsiasi motore
in entità direttamente proporzionale alla
sua velocità di rotazione e secondo le
leggi dell'induzione elettromagnetica.
Su questa base è stato progettato e rea-
lizzato un circuito regolatore che in una
certa misura possiamo definire "reazio-
nato", in grado di risolvere con suffi-
ciente approssimazione i problemi sopra
citati, pur conservando una buona sem-
plicità complessi va.

REGOLATORE REAZIONATO
E FILTRATO

L'esame dello schema elettrico consente


di meglio intendere il funzionamento del
nostro circuito ed il motivo della presen-
za di determinati componenti. motore stia girando ad una velocità non fanno altro che impedire il passag-
Innanzitutto, vediamo che l'elemento di intermedia, e che la tensione generata gi o di corrente durante le semionde
comando è SCR, cioè un raddrizzatore assuma un valore pari alla metà di quello negative, ed il conseguente spreco di
controllato; di conseguenza il circuito massimo possibile; bene, SCR entra in energia coi relativi problemi di dissipa-
funziona in presenza di una sola delle conduzione solamente quando il catodo zione. Supponiamo ora che il valore di
due semionde della tensione di rete, e (k) ha raggiunto un valore di tensione di tensione impostato manualmente tramite
per la precisione in presenza di quella qualche volt inferiore a quello di gate, R3 sia inferiore a quello della forza con-
che applica la tensione positiva mentre l'anodo deve avere tensione più troelettromotrice generata dal motore;
sull'anodo (con l'altra, il circuito resta positiva del catodo. La tensione di gate allora SCR non conduce: il motore sta
bloccato). Supponiamo che il potenzio- viene stabilita dal partitore composto da girando ad una velocità superiore a quel-
metro R3 sia regolato in modo che il R2 ed R3, mentre i due diodi DI e D2 »)»

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996-Pag. 9


--- • -- • ---· --- • -- • -- • -- • $. . . _

RETE

±4 SCR

3 k Il 9
X

FL 1
, V

y
CT

R1
+
D2
C2

-- . -- . ·--. -- . - . --- . -- . -- . --· -- . -- . __ I


Schema elettrico del regolatore di velocità per motori
in c.a.; i dati descrittivi del filtro di rete sono presentati
nell'apposita finestra.

Per ordinare R1 = 5.600 n


COMPONENTI
SCR =C 106 (Mo N)
basetta e componenti R2= 15KO-5 W
R3 = 1000 2
D1 =D2= 1 N 4007
FL 1 = filtro rete
code 1P96 (potenziometro)
R4 = 1 ooo n (vedi testo)
(tipo Arcotronics)
LN = lampada al neon

\-..
vedere a pag. 35 C1 =0,1F• 250 V e.a.
c2= 1 O F (vedi testo)
(con resistore
incorporato)
C3 = vedi testo morsettiera a 6 posti.

V a

~ DI

$.-
H k
a
g

Piano di montaggio del regolatore su basetta a circuito


stampato; FL 1 va posizionato in funzione del tipo che
siamo riusciti a reperire sul mercato. Accanto vediamo
invece la piedi natura dell'SCR, tipo C106, osservata dal
lato in plastica; l'aletta superiore è collegata all'anodo.

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996 - Pag. 10


'
CONTROLLO DI VELOCITA @4éf ]
case'lla postale 36
PER MOTORI ELETTRICI 22050 VERDERIO INFERIORE (LC)
vendita per corrispondenza di componenti
elettronici,strumenti di misura, prodotti ottici.
Condizioni di vendita: I PREZZI SONO IVA COMPRESA SPESE
la predisposta e non ha quindi bisogno più facile la regolazione ai bassi regimi DI SPEDIZIONE ~ 5000. PAGAMENTO IN CONTRASSEGNO AL
RICEVIMENTO DELLA MERCE. ç,AJALOGO IN OMAGGIO SU
gli venga fornita energia. Nella condi- di giri, e può avere valore compreso fra RICHIESTA.
zione opposta, SCR si prepara ad entrare 560 e 2200 2. C2 può essere compreso Se icerchi componenti o strumenti non presenti in auesta pagna
fra 1 e 22 F (a 63 V). L'aggiunta di C3
scrivici o Invia un fax al n. 039-9920107.
in conduzione (tensione di g superiore a
k) e passa in conduzione non appena la è facoltativa e deve avere valore com- oscilloscopio
semisinusoide supera di valore quello
della forza controelettromotrice generata
preso fra I e 4,7 µF (100 V). A questo
punto, il circuito è completamente svi- I
298° Caratteristiche:
~ 260.000
dal motore, e vi rimane finché in esso
passa corrente. Comunque, per gli inevi-
tabili effetti induttivi degli avvolgimenti,
la corrente si annulla in corrispondenza
scerato e non resta quindi che passare
alla sua pratica realizzazione. r 10 m per divisione.
Base dei tempi:
da 50 mS a 0,5 uS per
divisione.
Schermo 3x5 con reticolo. 220 V 4,5 Kg.
della semionda negativa, ed SCR resta IL REGOLA-TUTTO Manuale in italiano.
pronto per un nuovo ciclo. Quello che più
TRAPANINO funzionante con batterie stilo.
importa è che il sistema descritto è effetti- Dedichiamoci ora alla basetta su cui è
Accessori: tre pinze, due punte, due mole. E 34.000
vamente reazionato, visto che assorbe montato il circuito regolatore, realizzata
energia solo nei momenti di bisogno. con la sempre consigliabile tecnica del
r
In aggiunta a questi elementi che ne circuito stampato, come risulta evidente '
determinano il funzionamento, il circuito dalle illustrazioni. Si può cominciare col TRAPANINO 9-18DCV da 8000 a 18000 giri.
prevede anche un robusto ed efficace montaggio di resistori e condensatori; con tre pinze,due punte,mole. E 31.000
sistema per neutralizzare i disturbi di solamente C2 (elettrolitico) è un compo- TRAPANINO 9 DCV con pinze e punte E 25.000
commutazione dell'SCR; provvede a nente polarizzato, per il quale quindi MULTIMETRO DIGITALE
questa necessità la contemporanea pre- deve essere rispettata la polarità di inser- con display pieghevole E 87.000
senza di Cl ed FU (l'esame approfondi- zione. Per quanto riguarda R2, è consi- OLTRE ALLA MISURA DI TENSIONI
to di quest'ultimo è rimandata ali' appo- gliabile mantenere il corpo sollevato di E CORRENTI CONTINUE E ALTER-
NATE E' POSSIBILE MISURARE
sita finestra). La lampada spia LN è del alcuni millimetri rispetto al piano della CAPACITA', Hfe, CONDUTTANZA,
tipo al neon con resistore incorporato. basetta, in modo da assicurare la miglior TEMPERATURA DA -40°C A 1000°C
Infine, è importante che il cordone di dissipazione del calore. Poi si sistemano IL DISPLAY PUO' RUOTARE DA 0°
A 7O° MENTRE I DIGITS SONO
rete abbia il conduttore di massa effetti- i due diodi, il cui riferimento è costituito ALTI 25mm.
vamente collegato alla terra entro dalla striscetta in colore sull'estremità PER LA MISURA DELLA TEMPERA-
l'apposita presa. Da notare che il valore relativa al catodo, ed SCR, che va piaz- TURA E' INCLUSA LA SONDA K
PROBE.
di alcuni componenti, anche se il circui- zato in modo da rispettare la posizione
to funziona mediamente bene, può esse- del lato in plastica su cui sono stampi- MULTIMETRO DIGITALE con misure di:
re ottimizzato secondo il tipo e la poten- gliate le diciture. Va precisato che il C DCV, ACV, DCA, ohm, cicalino per
za del carico; si tratta di R4-C2-C3. 106 (o TIC 106) deve essere della sele- prova continuita, temperatura. E 45.000
R4, da porsi in parallelo ad R3, rende »» MULTIMETRO DIGITALE com misure di:
DCV - ACV DCA - resistenze - guadagno
transistors. E 30.000
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134mm 90 20000
110mm 75 18000
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Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue Lente in vetro landa con apoggo trasparente diametro
lente 75 mm ~ 20.000
dimensioni reali. La realizzazione, data l'assenza
OCULARE DOPPIO: Ottimo per particolari si usa in tre
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forare c.s.,utensili,kit educazionali,prodotti per hobbistica.
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CONTROLLO DI VELOCITA
PER MOTORI ELETTRICI
zione adatta a funzionare con 220 V tore in plastica sarebbe ottimale) la
applicati, deve cioè portare il suffisso M basetta, sia per normali motivi cli prote-
o N. Si monta infine il filtro di rete, che zione che per avere un pannellino su cui
da solo occupa quasi la metà della baset- fissare spia e potenziometro. È normale
ta, e che va installato in funzione del che un trapano fatto girare a bassa velo-
tipo che è stato reperito. Una morsettiera cità provochi qualche strattone: ecco
sestupla consente un comodo ed efficace perché è stata consigliata l'aggiunta di
collegamento dei cavi sia d'entrata rete R4 in parallelo ad R3.
che d'uscita agli utilizzatori, rispettiva- L'interruttore del trapano (o di
mente dotati di spina per l'innesto alla quant'altro) va tenuto sempre premuto o
rete e presa per inserirvi il trapano o gli inserito; alcuni trapani infatti hanno già
altri elettrodomestici di cui regolare la incorporati rudimentali sistemi di regola-
L'SCR, del tipo C106, deve essere velocità. Con brevi tratti di cavetto si zione di velocità. Ricordiamo che questo
adatto a funzionare con 220 V collegano anche la spia al neon ed il circuito non è assolutamente idoneo
applicati, deve cioè portare potenziometro di regolazione, che è all'impiego su motori a e.e., pertanto lo si
il suffisso M o N. Per il montaggio opportuno dotare di una manopola gra- può usare solo a 220 V e.a. Infine, si deve
occorre rispettare il senso indicato duata. Occorre comunque provvedere ad tener presente che la massima potenza
nel piano componenti. inscatolare opportunamente (un conteni- applicabile al circuito è di 500 W.

I IL FILTRO DI RETE
La rete di distribuzione del! 'energia elettrica è in gra-
do di trasportare, anche per lunghi tratti, disturbi elet-
trici generati dai vari tipi di apparecchiature ad essa
collegate. Per ridurre al minimo questi disturbi ali' atto
della generazione, o per evitare che, una volta presenti,
essi possano disturbare altri apparati sensibili, vengo-
no impiegati appositi filtri, appunto filtri di rete, in ge-
nere bidirezionali, in grado cioè di bloccare i disturbi
in entrata o in uscita.
Si tratta sempre di filtri di tipo passa-basso, che cioè
bloccano le frequenze più alte o gli impulsi veloci, la-
sciando ovviamente passare integralmente i 50 Hz del-
la rete; in genere sono a struttura bilanciata, vale a di-
re che l'azione filtrante è simmetricamente applicata ai
due fili di rete. Nella figura qui riportata è illustrato lo
schema di principio di una versione fra le più classi-
che; se ai capi X e Y ( considerati in questo caso come
entrata di alimentazione) sono presenti disturbi più o
meno rapidi, essi trovano innanzitutto la presenza delle
Sopra vediamo il montaggio del filtro di rete, induttanze di blocco LI ed L2 che li attenuano forte-
per il quale occorre prevedere un'adatta mente: si tratta di un avvolgimento particolare a due
soluzione a seconda del tipo reperito. conduttori, avvolto "bifilare" su un nucleo N, in genere
Sotto lo schema di principio di una versione di ferrite toroidale. Con questa disposizione, un impul-
fra le più classiche. so disturbante presente, per esempio, in X fa sì che LI
generi su L2 un impulso di polarità opposta: il risultato
è ( almeno in teoria) l'annullamento del disturbo stesso.
V I residui vengono cortocircuitati da Cl e mandati a ter-
ra da C2-C3; questi condensatori sono di tipo speciale
w progettato per questo uso. I capi V e Zvanno alla li-
nea, mentre è importante che W vada sempre collegato
c1 a terra. Questi filtri sono in genere reversibili e capita
z
spesso che, in pratica, si possano ottenere ( a seconda
del tipo di disturbi) effetti filtranti migliori con un ver-
so di inserzione oppure col verso opposto.

ELETTRONlCA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 12


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EP15: iniettore di segnali
indispensabile per
localizzare i guasti nelle
apparecchiature BF (radio,
TV ecc). È completo di
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EPMS: microtrasmettitore
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in frequenza. Funziona
anche senza antenna
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da radiomicrofono
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EP13: alimentatore adatto per


tutte le apparecchiature funzionanti
con tensione dai 5 ai 13 V e con
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EPOC: ricevitore per onde corte


con portapile e antenna.
La frequenza è regolabile
COME ORDINARLI
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da 4000 a 6000 kHz.
Costa lire 31.700.
illustrate occorre inviare l'importo (più 3.000.lire per le
spese di spedizione) tramite vaglia postale, assegno
EPt: audiospia tascabile per bancario o versamento su conto corrente postale
ascoltare le emissioni sonore n. 460/3207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO
provenienti da una singola Via P.Castaldi 20. E possibile ordinare telefonicamente
sorgente fra tante. chiamando il numero telefonico 02/2049831
Costa lire 45.000. È indispensabile specificare il codice dell'articolo
richiesto (riportato a fianco del circuito), nella causale
del versamento.
INNALZATORI DI TENSIONE

INVERTER 12-220 V
PER AUTOMOBILE
Con un piccolo circuito collegato ad un adatto
trasformatore possiamo disporre in auto, in moto
o in barca della tensione alternata di 220 , prelevando
l'alimentazione dalla batteria di bordo.
Il carico massimo sopportabile è di 40 W.
Ecco il circ uito com e da noi montato
e collaudato. Chi acquista il kit potrà
disporre della basetta con la posizione
e la polarità dei componenti serigrafata.

220 Vru

I dispositivo che presentiamo, serve a


I trasformare la tensione di 12 V cc di
una normale batteria per auto in 220 Vca.
La forma d'onda è quadra con frequenza TR
di 50 Hz, regolabile tramite un apposito
trimmer. È adatto ad alimentare lampade Piano di montaggio
ad incandescenza, piccoli caricabatterie e dell'inverte, per auto
piccoli elettrodomestici, con potenza non e schema di collegamento
superiore a 40 W. Grazie ad un circuito di con il trasformatore.
protezione è anche idoneo a far accendere I due dissipatori si
lampade fluorescenti elettroniche a basso collegano direttamente
consumo (massimo 25 W). Per il suo fun- (senza kit ·d'isolamento)
zionamento occorre un trasformatore alle alette dei transistor.
220/12+12 V-4 A (non fornito nel kit).
È bene tener presente che è severamente
vietato usare l'inverter per la pesca.
r 7

IL MONTAGGIO

Durante il montaggio dei componenti


occorre fare molta attenzione al giusto
posizionamento dei diodi e del circuito
integrato. Ai transistor Ql e Q2 (tipo
9))» BATTERIA L .J
12V ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 15
R1

4 5 6 14

10

12V
IC

11

c1 +

8 9 12

Schema elettrico dell'inverter per


auto 12/220 V. Il cuore del circuito
è rappresentato dall'integrato IC.
Tutti i componenti, salvo il
trasformatore, trovano posto sulla
piccola basetta stampata.

Per ordinare COMPONENTI


R1 = 1002-1W
basetta e componenti R2 = 470 Q
R3 = 470 2
codice 2EPA96 R4 = 120 kO
C1 = 100F. 16 V {elettrolitico)
vedere a pag. 35 c2 =22.000 pF (ceramico)
IC = 404 7 ( con zoccolo
a 14 piedini)
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue Q1 = Q2 = BDX 53 (Darlington)
dimensioni reali. La realizzazione non è delle D1 = D2 = 1 N 4007
più semplici quindi consigliamo ai meno esperti Z = zener 8,2 V- 1 W
di acquistare il kit con la basetta già incisa e forata. T = 100 kQ (trimmer)
TR = trasformatore 4A
12+ 12/220 V oppure 10+10/220 V
(non compreso nel kit)
2 viti con dado
2 pagliette

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 16


INVERTER 12-220 V METAL
ER AUTOMOBILE DETECTORS
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Sul retro del dissipatore
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metallica del transistor, IVA COMPRESA
troviamo una paglietta Mod. FISHER
che consente
1212X Lit. 500.000
il collegamento
1225X Lit. 750.IXXJ
di quest'ultima
1235X Lit. 650.000
con il trasformatore.
1266X Lit. 1 . 100.000
1266X8 Lit.1.250.IXXJ
1280X Lit. 1 . 360.000
GEMINI 3 Lit. 1.250.IXXJ
FX 3 Lit. 1 . 100.000

GOL 8. Lit.1.300.IXXJ
cz 5 Lit. 1 . 7 50.000
Darlington) vanno applicati i dissipatori punto X del circuito stampato; tramite il cz 6 Lu. 1850.000
usando viti e dadi appositi. Le stesse viti trimmer T, si regola la frequenza che, in IMPULSE Lit.2.070.IXXJ
servono per fissare ai dissipatori le posizione centrale, è di circa 50 Hz. cz 20 t.2.400.000
pagliette (vedi il piano di montaggio). Il carico massimo applicabile è di 40 W
Il trasformatore da collegare al circuito se di tipo resistivo, altrimenti la potenza
può essere del tipo 12+12/220 V oppure sopportabile è inferiore. L'assorbimento Mod. WHITES
10+10/220 V. Nel secondo caso, si a vuoto è di circa 400 mA e di 4 A a CLASSIC 1 Lit. 450.000
hanno in uscita tensioni più alte in parti- pieno carico. Il dispositivo, una volta CLASSI0 2 Lit. 600.000
colar modo quando il carico è elevato montato e collaudato, può essere inserito CLASSC 3 Lit. 800.000
(40 W). Qualsiasi tipo di trasformatore in un adatto contenitore da cui fuoriesca 4900 DI PRO Lit. 1 . 300.000
venga impiegato, la corrente erogabile la presa per il collegamento dell'utilizza-
5900 01 PRO Lit. 1 . 700.000
deve essere di 4 A. Il trasformatore deve tore a 220 V. In alternativa possiamo
6000 DI PRO Lit. 1 . 600.000
essere collegato- al circuito nel seguente montare il circuito in qualche vano
SPECTRUM Lit. 2.000.IXXJ
modo. Gli avvolgimenti 12 V o 1 O V dell'auto (per esempio in quello previsto
TM 808 Lit. 1.900.IXXJ
vanno collegati alle rispettive pagliette per il portacenere, se non fumiamo) in
poste sulla parte posteriore dei dissipato- modo da poter disporre della presa diret- Tutti i modelli ed i relativi accessori
ri. La presa centrale (0) va collegata al tamente sul cruscotto. sono disponibili pronta consegna.
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Il circuito, pur molto semplice, comprende alcuni componenti polarizzati Italia tramite nostro corriere.
che, come sempre, vanno montati avendo cura di controllarne il senso Spese di trasporto + assicurazione +
d'inserimento nel piano di montaggio. Qui vediamo il diodo D1 con il contrassegno = Lit. 30.000 fisse
catodo rivolto verso la resistenza R2.
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TEMPORIZZATORE CICLICO PROGRAMMABILE 8 se. 36 ore


È un temporizzatore che eccita e diseccita in continuazione un relè.
Tramite due appositi potenziometri ed alcuni ponticelli, è possibile regolare indipendentemente il tempo
durante il quale il relè resta eccitato ed il tempo durante il quale il relè resta a riposo. Questi tempi si
possono impostare tra un minimo di 8 secondi ed un massimo di 36 ore !
Il ciclo può essere iniziato con relè eccitato o diseccitato. Il dispositivo può essere fatto funzionare anche
come normale temporizzatore (non ciclico).

ALIMENTAZIONE: 12- 24 Vcc • ASSORBIMENTO MAX: 120 mA


MAX CORRENTE CONT. RELÈ: 1A· TEMPI ATT./PASS.: 8 sec. 36 ore

Con questo KIT si realizza un dispositivo di facile applicazione che , nel momento di chiusura della porta,
~a si che le luci di cortesia inizino lentamente a diminuire la loro intensità luminosa fino a spegnersi del tutto,
in un tempo che si può stabilire a piacimento tra circa un secondo (praticamente istantaneo) ed oltre un
minuto. E' adatto per vetture con impianto elettrico a 12 V (negativo a massa) e contatto porte per accen-
sione luce collegato a massa.

ALIMENTAZIONE: 12 Vcc (impianto vettura)


REGOLAZ. TEMPO SPEGNIM.: 1 sec.- 1 min. • CARICO MAX: 30 W

L. 27.000
ANTENNA TV AMPLIFICATA BANDA 4 E 5 220/12V
E' un'ottima antenna amplificata che in più di un'occasione può risolvere problemi di ricezione televisiva, in
particolar modo quando non si dispone di una antenna esterna. Il guadagno del suo amplificatore incorpo-
rato è regolabile tramite un apposito potenziometro tra un minimo di qualche dB e circa 20 dB. Il grado di
amplificazione è segnalato da un LED, la cui intensità luminosa è direttamente proporzionale all'amplifica-
zione. L'amplificatore incorporato può anche essere usato per amplificare segnali provenienti da un'anten-
na esterna. Il dispositivo è completo di alimentatore e può essere fatto funzionare indifferentemente con la
tensione di rete 220 V oppure con i 12 V della batteria auto. Questa particolarità lo rende molto idoneo ad
essere impiegato in campeggi, camper, auto ecc. Grazie alle sue ridotte dimensioni (il tutto viene montato
su di un circuito stampato di 10x 15 centimetri) questa antenna amplificata (o amplificatore) può essere
senzaltro definita portatile.

ALIMENTAZIONE: 220 Vca 12 Vcc • RICEZIONE: BANDA IV V


AMPLIFICAZIONE REGOLABILE MAX 20 dB

L. 50.000
Addormentarsi davanti alla televisione è un problema di non poche persone ! E quando ciò avviene, oltre a sprecare
inutilmente energia elettrica, si corre il rischio di svegliarsi con l'apparecchio televisivo non più funzionante a causa del
troppo tempo di accensione e quindi al surriscaldamento. E anche in questo caso si dovrà sostenere un esborso di
denaro per la riparazione ! Col dispositivo che presentiamo tutto questo potrà essere evitato. Collegato tra la televisione
e la presa di corrente fa si che (dal momento dell'accensione del televisore} la televisione resti accesa per il tempo
impostato (tra circa 1 ora e 5 ore), dopo di che il tutto si spegne (compreso il dispositivo). La sua entrata in funzione è del
tutto automatica e ciò avviene nel momento in cui il televisore viene acceso col normale interruttore o col telecomando.
Se il televisore viene spento prima che sia trascorso il tempo impostato, il dispositivo si azzera e resta in attesa di una
nuova accensione del televisore. Un LED verde segnala la posizione di attesa del dispositivo, mentre una barra lumino-
sa, composta da 5 LED rossi, che si accorcia col trascorrere del tempo , indica visivamente il tempo che resta ancora
prima che avvenga lo spegnimento automatico. In qualsiasi momento, tramite un apposito pulsante, potrà essere ripristi-
nato interamente il tempo impostato così, il telespettatore (che non ha ancora sonno !) vedendo che il tempo sta per
terminare (barra di LED al minimo), agendo sul pulsante potrà "ricaricare" il tempo impostato con la relativa accensione
totale della barra di LED. Un'altra caratteristica importante è che nel momento dell'entrata in funzione scatta un relè e una
serie di suoi contatti (1 A massimo) sono a disposizione per poter essere utilizzati nel modo più opportuno: tare accende-
re o spegnere una lampada, inserire l'amplificatore d'antenna ecc. Il dispositivo può essere inscatolato nel contenitore
plastico LP022.
ALIMENTAZIONE: 220 Vca • REG. TEMPO: 1 ORA 5 ORE • PULSANTE PER
RIPRISTINO TEMPO • SEGNALAZIONE TEMPO CON BARRA 5 LED • ENTRATA IN
FUNZIONE AUTOMATICA • CONTATTI RELE' AUSILIARI
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RAPALLO (GE) NEWTRONIC Via 3etti,17 Tel.0185/273551 PISTOIA ELCOS Via Moretti,89 Tel.0573/532272 PALERMO PAVAN L. Via Malaspina,213/A Tel.091/6817317
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CROSS-OVER PER TUTTI


Un semplice filtro a 2 vie onde posteriori dall'altoparlante che,

che consente di realizzare, I I sogno dell' audiofilo più esigente è


quello di poter sentire in casa, oppure
in auto, la musica con le stesse emozioni
essendo in opposizione di fase con le
onde emesse dalla parte anteriore, tendo-
senza alcuna difficoltà, e sensazioni che si possono ottenere no ad attenuare il suono emesso.
durante l'ascolto in teatri, auditori o Sono nati pertanto i filtri cross-over, i
casse domestiche discoteche. In grossi ambienti il suono quali provvedono ad inviare ai tre diffu-
o impianti per auto assume sfumature inconsuete, raggiun- sori (woofer, rnidrange e tweeter) la sola
ottenendo un'ottima gendo l'orecchio umano sia direttamen- gamma di frequenze che questi sono in
te, sia attraverso una serie di riflessioni grado di riprodurre. Ricordiamo che i
separazione tra frequenze ed assorbimenti determinati dalle dimen- woofer sono altoparlanti di diametro
alte e basse. Se l'impianto sioni del locale e dalle caratteristiche dei compreso tra 11 O e 380 mm e sono in
muri perimetrali. Nella propria abitazio- grado di riprodurre tutta la gamma delle
è stereofonico occorre ne o ancor peggio in auto, difficilmente frequenze comprese tra i15e i 1500 Hz,
realizzare due di questi si riescono a raggiungere le stesse cioè le frequenze dei medi/bassi e dei
circuiti, uno per canale. performance data la minore volumetria superbassi; gli altoparlanti midrange
rispetto agli ambienti appena citati. hanno un diametro compreso fra i 11 O e
Una cassa acustica appropriata serve, i 160 mm: sono in grado di riprodurre
infatti, principalmente per eliminare le linearmente la sola gamma delle fre-
quenze medie comprese tra i 500 ed i
3000 Hz; infine i tweeter sono altopar-
lanti dal diametro molto ridotto, compre-
so in genere tra i 40 e 80 mm atti a ripro-
durre le frequenze comprese tra i 2000
ed i 20000 Hz. La gamma prodotta da un
impianto ad alta fedeltà è quindi molto
ampia, compresa in un "range" che,
come visto, varia da 20 a 20000 Hz.
La separazione di queste frequenze è
svolta dal cross-over, collegato tra
l'uscita del finale di potenza e le casse.
I cross-over si possono classificare come
filtri a due o tre vie; ovviamente per otti-
mizzare un impianto che dispone unica-
mente di un woofer ed un tweeter prefe-
riamo un filtro a due vie, mentre un
cross-over a tre vie viene utilizzato
quando oltre ai precedenti si dispone
anche di un midrange.

FREQUENZE DI TAGLIO

Costruire un cross-over elettronico non è


difficoltoso, a patto che si tengano pre-
senti alcuni importanti parametri costrut-
tivi quali la "frequenza di taglio o
d'incrocio", la banda passante, i rispetti-
vi guadagni degli stadi, infine la circui-
tazione ( tipo di filtro) da adottare.
La frequenza di taglio indica l'inizio
dell'attenuazione del segnale; ricordia-
mo che in un cross-over sono sempre
presenti filtri passa/basso e passa/alto,
più precisamente il primo viene utilizza-
Ecco il filtro cross-over come Schema di connessione di due filtri
da noi realizzato e collaudato. cross-aver per una configurazione
I componenti sono abbastanza stereofonica; si noti la disposizione
vicini tra loro in modo da limitare al dei due moduli, uno per ogni
massimo l'ingombro della basetta. singolo canale.
to per convogliare sul diffusore dei bassi
tutte le frequenze comprese tra i 20 Hz
sino alla frequenza di taglio, mentre il
secondo convoglia sul diffusore degli
alti tutte le frequenze superiori alla fre- - +12vcc
-1/vcc
quenza di taglio. In pratica i due filtri
R
MASSA
devono essere progettati in modo da OVOLT
lavorare in sinergia ottenendo la stessa
frequenza di taglio, quindi dove il filtro C.S
passa/basso inizia ad attenuare le fre-
quenze alte, il filtro passa/alto deve ini-
ziare a farle passare. ALTI
Questo discorso è particolarmente
importante perché, come visibile nelle
illustrazioni, se il filtro passa/basso
taglia su una frequenza più bassa di
quello passa/alto abbiamo una attenua-
zione di tutte le frequenze comprese
nell'incrocio, mentre se lo stesso filtro
passa/basso taglia su una frequenza più C.S OUTPUT
alta di quella passa/alto abbiamo una
esaltazione di tutte le frequenze presenti
nell'incrocio. Nella configurazione di un
cross-over a tre vie è presente, oltre ai
filtri passa/basso e passa/alto, anche un
filtro passa/banda (per il midrange) che
))»

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 21


R14 C13
+
es
R12

C9
INPUT
BF

=
/

C1 C2 c3 C4

+
R3 R5 R13
R9
C12
t=

Il cuore del circuito è il doppio operazionale TL082 che possiamo sostituire con altri
operazionali con bassa figura di rumore come per esempio il NE5532 o l'MC4558.

lascia passare unicamente le frequenze


dei medi, realizzando in tal modo due
frequenze di incrocio. Nel nostro proget-
Per ordinare to abbiamo preferito optare per un filtro
passa/basso e passa/alto di quart'ordine
basetta e componenti che prende il nome dai suoi ideatori
Linkwitz-Riley (ottenendo una attenua-
cocllce 3EPA96 zione di ben 24 dB per ottava creando in
tal modo bassi molto "profondi" simili

vedere a pag. 35 all'effetto cattedrale o teatro), perché di


facile realizzazione e perché, tutto som-
mato, rappresenta una soluzione concre-
tamente economica per piccoli impianti
Hi-Fi domestici o veicolari.
COMPONENTI La frequenza di taglio è stata calcolata a
circa I kHz così da permettere alla mag-
R1 = 10kO R10 =R11=1kO gior parte dei lettori di poter usufruire
R2 = 8,2k? C1=C2=c3=C4= 18 nF dei vantaggi di questo filtro.
R3 = 4,7 kO C5 = 33 nF
R4 = 15 k2 C6 =12nF
R5 = 22kO C7 = 6,8 nF LO SCHEMA ELETTRICO
RG = 12kO C8 = 10nF
R7 = 8,2kO c9 = 100 nF li filtro proposto è di tipo monofonico,
R8 = 8,2 k2 c1o = C11 = 22F 16 V quindi occorrono due moduli per ottene-
R9= R12 = R13 = C12=C13=4,7F 16V re un impianto stereofonico.
=R14=1,5kO IC1 = TL082 Il cuore del circuito è il doppio amplifi-
ELETTRONICA PRATICA· Dicembre 1996- Pag. 22
R11

W/
r OUTBASSI
+
== CROSS-OVER PER TUTTI o

Z+ Il ALIMENTATORE

MASSA

ALIMENTATORE
NA±.
A.a
$E
5
(12v) 0--0

c11 [/+ Sopra: il circuito stampato visto dal lato rame


nelle sue dimensioni reali. Sotto: piano generale
di montaggio dei componenti sulla basetta.
(,

OUT

BASS~
I+ I

Vcc4
O VMASSA .
Vcc - BFINPUT

p+,l
+
ALTI

calore operazionale TL082 che potrem- guadagno pari ali' unità; questo perché segnale (con spezzoni di cavo scherma-
mo tuttavia sostituire con altri integrati trattasi di un filtro e non di un preampli- to, badando a non surriscaldarlo troppo,
più sofisticati (come per esempio le serie ficatore, quindi l'unico guadagno pre- pena la fusione dell'isolante interno) ai
a bassissimo rumore NE5532 o la sente serve per compensare l' attenuazio- connettori dotati di pin di tipo professio-
MC4558) senza modificare lo schema ne determinata dai componenti passivi nale. Possiamo utilizzare, per ottenere
elettrico ed il circuito stampato. del filtro stesso. un ottimo compromesso prezzo-presta-
In particolare questi integrati di tipo La realizzazione si presenta compatta, zioni, cavo schermato da alta frequenza
professionale hanno un ingresso a fet a con elementi ben distinti per i due stadi , tipo RG 174, in alternativa ai costosi e
basso rumore, alto slew rate e minima e in particolar modo molto semplice e di tanto pubblicizzati cavi per Hi-Fi, anche
distorsione; tuttavia anche l'utilizzo rapida esecuzione. Predisponiamo come in virtù del fatto che lo stesso presenta in
dell'economico TL082 offre buoni al solito la basetta con il metodo delle ogni caso una bassa capacità parassita
risultati. piste e piazzole autoadesive, oppure con tale da non influenzare l'intero spettro
Lo slew rate espresso in volt/microse- il procedimento della fotoincisione. della gamma acustica. Dopo aver verifi-
condi indica la massima velocità di Incisa la vetronite monofaccia presensi- cato l'inesistenza di eventuali errori
variazione della tensione di uscita bilizzata, praticati i fori ai reofori con commessi in fase di assemblaggio,
dell'operazionale, quando sull'ingresso una punta da 1 mm, procediamo avva- poniamo il circuito in un box metallico
viene applicato un segnale ad onda qua- lendoci di un saldatore di media potenza al fine di ottenere la massima immunità
dra di ampiezza elevata. e stagno multianima 40/60 da 0,8 mm, dai disturbi radioelettrici che potrebbero
I condensatori C9, CIO e Cl 1 filtrano inserendo dapprima i componenti passi- provenire dall'alternatore, dalla bobina
l'alimentazione onde evitare disturbi ed vi, quindi gli elettrolitici avendo cura di AT o dalla centralina elettronica
eventuali autoscillazioni, mentre i resi- rispettarne la polarità, infine lo zoccolo dell'autovettura, avendo cura di colle-
stori R12, R14, R9, R13 fungono da par- con il relativo integrato ICl. garlo elettricamente alla scocca della
titori atti ad introdurre un certo guada- Disponiamo i terminali capifilo di anco- carrozzeria. Per una costruzione decisa-
gno per compensare le attenuazioni raggio rendendo in tal modo molto rapi- mente più professionale realizziamo la
introdotte dai diversi stadi, in modo che da la saldatura dei cavetti ed il cablaggio serigrafia del box, traendo spunto dal
)>»
alla frequenza di taglio si ottenga un generale. Realizziamo le connessioni di
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 23
CROSS-OVER PER TUTTI
disegno illustrante lo schema di collega- togliere i ponticelli che collegano, sul
mento. In queste pagine proponiamo pannello posteriore, l'uscita preamplifi-
anche lo schema di un alimentatore dedi- catore con l'ingresso main del finale:
cato al filtro per l'utilizzo domestico. togliendoli si ha la netta separazione tra
Terminate le operazioni sopra descritte, preamplificatore e finale.
colleghiamo all'ingresso del filtro cross- Se si ha una configurazione con due
over il segnale preamplificato di un let- finali separati e colleghiamo fisicamente
tore compact disk o l'uscita di un qual- l'uscita del preamplificatore alla BF
siasi preamplificatore, a sua voi ta il input del cross-over e l'uscita alti del
cross-over stesso pilota il segnale in cross-over (filtro passa/alto) sull'ingres-
uscita all'ingresso di due distinti ampli- so dello stadio finale di potenza, pari-
ficatori di potenza, uno per i bassi ed menti l'uscita bassi del cross-over (filtro
uno per i medio-alti. Ricordiamo che passa/basso) deve essere collegata al
l'amplificatore che utilizziamo per pilo- secondo amplificatore stereo di potenza
tare i diffusori dei bassi deve necessaria- che piloterà i soli diffusori dei bassi
mente essere più potente rispetto a quel- (subwoofer).
lo che utilizziamo per pilotare i diffusori Attualmente la maggior parte dei diffu-
dei medio-acuti. Se invece si dispone di sori professionali prevede il cosiddetto
un amplificatore integrato completo di bi-wiring, ossia connessioni esterne sia
preamplificatore e finale dobbiamo per il tweeter sia per il subwoofer.

I 4 condensatori C1, C2, C3, C4 Schema elettrico del modulo


sono tutti del tipo non polarizzato, di alimentazione relativo ad una
quindi si montano senza bisogno o più unità. Ricordiamo di munire
di curarsi dell'esatto senso i due transistor BD137 di una
d'inserimento. adeguata aletta di raffreddamento.

+
o
1A
u

r
7812 +12Vcc

TTERIA
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rovare sotto l'albero di Natale un tificato da un particolare codice.
T trenino elettrico è uno dei sogni di
tanti bambini, ma anche certi adulti che
Nei sistemi tradizionali i binari oppure la
linea aerea di contatto (detta anche cate-
coltivano l'hobby del ferromodellismo naria) sono percorsi da correnti continue
non nascondono di certo il desiderio di che giungono direttamente ai motorini
arricchire il loro plastico con modelli di dei treni, permettendone il movimento,
locomotori, vagoni passeggeri o merci, oppure all'elettromagnete degli scambi.
oppure con componenti e apparati di In questo caso l'unica regolazione possi-
Attraverso un'unica controllo sempre più evoluti. bile sulla marcia del treno, a meno di
centralina programmabile In questo settore l'ultima frontiera è rap- non ricorrere a particolari dispositivi
presentata dai sistemi di comando multi- collegati ai binari, è quella dell'intensità
è possibile comandare treno digitale, che consentono di far o del verso della corrente, che ne deter-
la marcia simultanea di più marciare più locomotive su uno stesso mina rispettivamente la velocità e il
treni, selezionare binario in maniera completamente indi- senso di marcia.
.
un percorso, azionare
pendente fra loro, oppure di inviare
comandi a più scambi e segnali contem-
scambi e segnali di blocco: porancamente, come d'altra parte avvie- CODIFICA DEL SEGNALE
ne nella realtà.
l'automazione L'elemento che ha segnato la completa Nel sistema di comando multitreno,
del ferromodellismo rivoluzione del concetto di comando di invece, il segnale elettrico che percorre
treni in miniatura è l'assegnazione, ad il binario o la linea aerea è costituito da
ha raggiunto i sistemi ogni locomotiva o ad ogni elemento una tensione continua modulata in modo
presenti nella realtà. magnetico, come ad esempio uno scam- da contenere diversi segnali digitali, cioè
bio, di un segnale elettrico diverso iden- espressi nel sistema binario (cioè forma-

FLEISCHMANN
ANDO DIGITALE
to da sequenze di l e di 0). La configurazione di base dei sistemi di
Ciascun segnale è composto da una parte controllo digitale più diffusi sul mercato
contenente le informazioni relati ve al è costituita da una centralina alla quale
comando e da un'altra contenente un possono essere collegati alcuni regolato-
codice, diverso per ogni modello di ri manuali (ad esempio da due a quattro).
locomotiva o per ogni elemento elettro-
magnetico.
Ali' interno della locomotiva o del CENTRALINA CON REGOLATORI Il regolatore manuale viene
modulo di ricezione collegato allo scam- azionato per mezzo di una leva che,
bio o al segnale si trova un circuito Questo sistema, alimentato dalla rete a scorrendo su una scala graduata
decodificatore che, interpretando il codi- 220 V attraverso un trasformatore di secondo valori positivi e negativi,
ce programmato, utilizza solo gli impulsi potenza adeguata, permette di comanda- permette di controllare la velocità
del segnale associati al codice stesso. • ))» del convoglio.
In questo modo possono ad esempio
giungere contemporaneamente a più La configurazione
convogli, e in modo completamente di base dei sistemi
indipendente fra loro, i segnali di con- più diffusi
trollo della marcia sui binari. sul mercato
Ovviamente occorre acquistare, oltre ai è costituita da una FLEISCHMANN FLEISCHMANN
FMZ-TRAFO 6810 FMZ-CONTROL 4 6804
vari elementi del sistema di controllo, le centralina
locomotive e i vari componenti dotati di (con codificatori) 9 susnwo
decodificatore, oppure installare quest'ul- alla quale possono
timo all'interno di un componente "tra- essere collegati
dizionale" del plastico. alcuni regolatori
manuali.

Nei sistemi di comando multitreno il segnale elettrico


inviato dalla centralina, che percorre il binario e/o la
linea aerea, è costituito da una tensione continua
modulata in modo da contenere diversi segnali digitali.
Ciascun segnale è composto dalle informazioni relative
al comando e da un codice, diverso per ogni modello
di locomotiva o per ogni elemento elettromagnetico.
All'interno della locomotiva o del modulo di ricezione
collegato allo scambio o al segnale si trova un circuito
decodificatore che, interpretando il codice
programmato, utilizza solo gli impulsi del segnale
associati al codice stesso.

014 005 088

N ±
I I I

I
014 005 088 I CENTRALINA I

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 27


-- q2 E;
EEE
220 v0
k l-

re simultaneamente più treni sullo stesso Il regolatore manuale viene azionato per Un'altra possibilità consentita dal control-
binario. Sulla centralina sono poste diver- mezzo di una leva che, scorrendo su una lo digitale è quella dell'accelerazione e
se serie di microinterruttori, una per cia- scala graduata secondo valori positivi e decelerazione graduale: la locomotiva rag-
scuno dei regolatori collegabili, grazie ai negativi, permette di controllare la velo- giunge cioè in modo molto lento, come
quali vengono impostati i codici di altret- cità in entrambi i sensi di marcia. nella realtà, sia la velocità impostata sul
tante locomotive, costituiti da numeri. È anche fornito di un interruttore di regolatore che la situazione di fermata.
La codifica non viene cancellata dalla emergenza che, se premuto, evita ogni
mancanza di tensione di rete perché le rischio di collisione fra treni bloccando
memorie rimangono alimentate grazie ad contemporaneamente tutte le motrici LE SEZIONI DI BLOCCO
una serie di pile mignon. presenti nel tracciato.
Benché queste funzionalità siano già
Le centraline più evolute sono tipicamente dotate di tastiera attraverso sufficienti a rendere molto verosimile un
la quale si introducono i codici di tutti gli elementi del plastico ferroviario modello ferroviario, esiste la possibilità
dotati di decodìficatore digitale (locomotive, scambi, blocchi), mentre di riprodurre completamente la situazio-
la correttezza dell'input può essere verificata attraverso un display. ne reale grazie ad un secondo tipo di
Rispetto alle configurazioni di base, queste centraline sono programmabili: centralina che consente, fra le altre, le
permettono di stabilire quali treni marciano autonomamente e quali sono seguenti funzioni aggiuntive: maggior
comandati dai regolatori manuali, consentono di inviare comandi singoli numero di locomotive comandabili, pro-
o comandi multipli ad u:na serie di scambi e segnali in modo da configurare grammabilità, comando di scambi ed
il tracciato in modo completamente automatico, controllano altri elementi elettromagnetici del plasti-
l'illuminazione interna ed esterna dei convogli. co ferroviario.
Nelle linee ferroviarie reali la sicurezza
della marcia dei convogli è garantita

FLEISCHMANN
(-==a """"""" I
FLEISCHMANN 7 8 9 ... dalla presenza delle cosiddette sezioni di
blocco, cioè di tratti di binario delimitati
da segnali a luce rossa/verde, che indica-
FMZ-TRAFO 6810 FMZ-ZENTRALE 6800
4 5 6 --- no rispettivamente blocco/consenso al
ti r, r, r, r , 1 2 3 g passaggio del treno.
El r# +, 1, 1, 1. r o p e La regola fondamentale da adottare nel
ferromodellismo è che il numero di treni
che possono circolare contemporanea-
mente sulla linea deve essere inferiore di
almeno un'unità al numero di sezioni di
blocco: in tal modo è garantita la presen-
za di una sezione "vuota" come margine
di sicurezza.
TRENINI A CO D
DIGITALE
cono i codici di tutti gli elementi del pla- momento, il codice della locomotiva e
stico ferroviario dotati di decodificatore quello del regolatore: in tal modo si può
(locomotive, scambi, blocchi) mentre la determinare quale treno comandare
correttezza dell'input può essere verifi- manualmente e, con pari semplicità,
cata attraverso un display. Inoltre esiste commutare lo stesso treno sulla marcia
la possibilità di visualizzare in qualun- autonoma e passare in "manuale" un
que momento i dati inseriti, i quali sono altro convoglio.
d • • ,
sempre mantenuti m memora graze a Particolarmente utile, oltre che molto
batterie tampone. realistica, è la possibilità di inserire o di
uI
...J
lL
disinserire in qualunque momento l'illu-
minazione di una data locomotiva: basta
La prim a configurazione consente TANTI CONVOGLI impostare il suo codice sulla tastiera e
di com andare 2 tre nini a codifica premere un apposito pulsante.
digitale ed uno tradizionale. Rispetto alle configurazioni di base, Per quanto riguarda i cosiddetti elementi
Nel secondo caso invece si piuttosto semplificate, le centraline pro- magnetici (scambi, segnali di blocco,
possono controllare num ero si grammabili permettono il comando di un dispositivi di sgancio automatico dei
locom otori a codifica digitale numero piuttosto elevato di treni (ad vagoni) esistono due possibilità: coman-
e due tradizionali. Nell'esem pio esempio 32): un certo numero di treni do singolo o comando multiplo.
della fo to sopra il trenino bianco viene guidato dai regolatori manuali, Nel primo caso la successione di coman-
e blu esce dalla stazione con tutti mentre i restanti viaggiano in modo di sulla centralina è la seguente: selezio-
gli scam bi già predisposti. completamente autonomo. ne del tipo di comando mediante l'appo-
Attraverso la tastiera della centralina è sito tasto, impostazione del codice di
facilmente impostabile, in qualunque >»))

Ciascuna sezione può essere costituita


dalla semplice giunzione di tratti di bina- L'installazione del sistema consiste
rio rettilinei o curvi oppure può com- solamente nel collegamento della
prendere uno o più scambi (detti anche centralina al tracciato e ai
deviatoi) o incroci. dispositivi di regolazione manuale.
La possibilità di riprodurre in miniatura
questo criterio di controllo è sempre esi-
Per controllare il traffico ferroviario
stita nell'ambito del modellismo ferro-
occorre stabilire le cosiddette
viario, pertanto vale la pena di aprire una
"sezioni di blocco" delimitate da CENTRALINA
parentesi sui suoi concetti fondamentali.
segnali luminosi
Tutte le case costruttrici di modelli fer-
e realizzate con dispositivi
roviari continuano ad offrire attraverso i
automatici di commutazione
loro cataloghi dispositivi di blocco basa-


del segnale da verde a rosso,
ti su relè che, interrompendo la corrente
con la contemporanea attivazione
nei binari o nella linea aerea di contatto,
del blocco del circuito, TRASFORMATORE
determinano l'arresto del treno.
In questo caso il comando dei relé può nel momento in cui un treno 111 ALIMENTATORE

avvenire manualmente oppure può esse- transita in tale sezione, in modo


re determinato automaticamente dal pas- da fermare quello che segue.
saggio del treno stesso.
In questo tipo di impianto la manovra
degli scambi per l'ottenimento del per-
corso desiderato avviene generalmente
attraverso un comando a distanza. VERDE ROSSO ROSSO
Va rilevato che questi sistemi rappresen-
tano già un livello molto elevato di auto-
mazione nel modellismo ferroviario per-
ché. oltre a permettere la riproduzione
della situazione reale, possono anche
aprire la strada, a hobbisti molto evoluti,
a soluzioni informatizzate, nelle quali sia
la configurazione degli scambi che le @
sezioni di blocco sono programmate e
controllate da un persona! computer. IL TRENO 2 PUO' PROSEGUIRE QUANDO IL TRENO 1 E' PASSATO
Le centraline digitali sono invece dotate ALLA SEZIONE DI BLOCCO SUCCESSIVA E IL SEGNALE B E' VERDE
di tastiera attraverso la quale si introdu-
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 29
TRENINI
A COMANDO DIGITALE
insieme di sezioni di blocco. gramma, che è dell'ordine della decina:
La situazione è del tutto simile a quella si tratta comunque di un numero suffi-
delle postazioni dei dirigenti del traffico ciente a poter configurare anche tracciati
ferroviario delle stazioni più evolute tec- di una certa complessità.
nicamente, i quali dispongono di video- Questi sistemi certamente rappresentano
terminali grafici e tastiere per seleziona- un notevole passo evolutivo nel modelli-
re i percorsi da assegnare ai vari convo- smo ferroviario e, come tutti gli articoli
gli. Le centraline che riproducono nei del settore, hanno prezzi piuttosto eleva-
modelli questo criterio di regolazione ti. Pertanto un loro eventuale acquisto va
permettono di memorizzare anche alcu- valutato in funzione della dimensione
ne decine di programmi. del plastico ferroviario di cui si dispone:
Una volta mem orizzato certamente non conviene utilizzarli per
il program m a di re golazione degli comandare due treni in un tracciato dota-
scam bi, i trenini si incroceranno
LA PROGRAMMAZIONE to di pochi scambi e privo di segnali, per
ordinatam ente con le precedenze il quale l'elettronica offre comunque la
da noi im postate. Fleischm ann.
La programmazione avviene sempre possibilità di diversi dispositivi di rego-
attraverso la tastiera e i passi fondamen- lazione anche a buon mercato.
tali sono: selezione della funzione di Una soluzione indicata a chi, pur dispo-
ricezione associato al dispositivo magne- programmazione; impostazione del nendo di un modesto tracciato, intende
tico, comando di manovra (ad esempio numero di programma; inserimento, arricchirlo gradualmente, è quella di ini-
diritto/rovescio per uno scambio). secondo la sequenza desiderata, di una ziare con una centralina di base corredata
Nel secondo caso la centralina permette serie di comandi relativi sia ad elementi di regolatori manuali. Successivamente
l'impostazione di una serie di comandi magnetici che a locomotive. l'impianto potrà essere espanso con una
che agiscono su vari dispositivi e deter- Generalmente esiste un limite al numero centralina programmabile, mantenendo
minano un certo percorso oppure un di comandi singoli inseribili in un pro- tutti gli altri componenti già acquistati.

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CAP Prov.
OSCILLATORE. SINUSOIDALE
'oscillatore è un circuito in grado di generare un segnale
L elettrico periodico, cioè che si ripete identico in corri-
spondenza di un determinato intervallo di tempo, utilizzando
l'energia emessa da una sorgente di tensione continua (ali- -- --
mentatore). Vin A Vout
I generatori di segnale costituiscono un capitolo vastissimo
dell'elettronica e quelli sinusoidali, detti anche armonici, rap- - @

presentano l'elemento circuitale fondamentale di moltissimi


dispositivi, ad esempio i modulatori e i demodulatori usati in
campo audio.
Il loro principio di funzionamento si basa su due importantis-
.-
simi concetti già esaminati: quello di amplificazione e quello Vr K t-
di retroazione. Il circuito di partenza è infatti un amplificato-
re con guadagno A, nel quale, se la tensione applicata in
.-
ingresso vale Vin, quella fornita in uscita è pari a Vout =
A Vin. All'uscita di questo circuito viene collegata una rete
di retroazione, schematizzata con il parametro K, tale da 1/2 PERIODO Vout
riportare in ingresso una porzione di tensione d'uscita pari a
Vr = KVout. (180 GRADI)
Abbiamo già visto che, sottraendo questa tensione al segnale
applicato in ingresso, si ottiene un amplificatore retroaziona-
to, che la reazione si chiama negativa e che lo schema circui-
tale così realizzato produce diversi vantaggi. In questo caso
invece il circuito di retroazione ha un ruolo diverso: quello di
riportare all'ingresso una tensione che costituisca l'ingresso
stesso. Dal punto di vista del puro calcolo la situazione è la
seguente: il segnale Vr deve essere uguale a Vi, cioè deve
essere Vr -= KVout = KAVin perché trattasi di un amplifica-
tore. Questa relazione viene soddisfatta se KA = 1. Dal punto
di vista pratico significa che si vuole costruire un circuito di
))))

La tensione in uscita di un
amplificatore (Vout) ha segno opposto
rispetto a quella in ingresso (Vin), cioè
è sfasata di 180 gradi. Per realizzare
un oscillatore occorre una rete di
retroazione (K) in grado di riportare
all'ingresso una tensione Vr identica in
ogni istante a Vin, quindi che sia
nuovamente in fase: il circuito deve
cioè essere in grado di "autogenerare"
il segnale d'ingresso.

Ecco la basetta che abbiamo


realizzato per effettuare le nostre prove
all'oscilloscopio come si mostra
a pagina 33.
-
retroazione tale da riportar e in ingresso una tensione proprio in generale ad un angolo di a gradi corrisponde un angolo di
uguale all'ingresso stesso. In altri term ini significa stabilire a/180 radianti.
quali sono le condizioni che perm ettono ad un circuito ampli- La funzione senot cresce da O a I quando ot varia fra O e 90
ficatore di "autogenerare" l'ingresso utilizzando solo gradi ( ovvero fra O e 0,5 T radianti), decresce fino a zero
l'energia fornita dall'alimentazione attraverso il circuito di quando ot varia fra 90 e 180 gradi (ovvero fra 0,57 e T
polarizzazione, senza alcun segnale applicato. Esiste una radianti), quindi ha lo stesso andamento ma con segno cam-
disciplina chiamata teoria dei circuiti grazie alla quale si può biato fra 180 e 360 gradi (ovvero fra T e 2r radianti), per poi
dimostrare che, se un circuito amplificatore non presenta ripetersi identica ad ogni periodo di 360 gradi. Quando t cor-
distorsioni, la condizione di avere un segnale in ingresso sta- risponde al periodo T (che è l'inverso della frequenza) la fase
bilito solo dalla retroazione del segnale di uscita, che a sua ot vale 2 radianti (360 gradi), cioè la sinusoide ha completa-
volta si è prodotto in base a quello in ingresso, è possibile to il ciclo.
solo- se i segnali in questione sono sinusoidi. Dunque per ottenere ali 'uscita del circuito di retroazione una
Torniamo adesso alla formula ricavata precedentemente, cioè tensione sempre uguale ali' ingresso non basta che siano
KA = I, chiamata condizione di Barkhausen, la quale rac- eguali le ampiezze, ma occorre anche che la rete "ricapovol-
chi ude diversi concetti. Il primo, il più evidente, è che l'uscita ga" la sinusoide, cioè introduca a sua volta uno sfasamento
e l'ingresso del circuito devono avere la stessa ampiezza. di 180 gradi in modo che lo sfasamento totale sia di 360
li secondo è invece meno evidente, perché fa riferimento al gradi, cioè tale da riprodurre identicamente la sinusoide,
fatto che la tensione in uscita di un amplificatore ha segno avendo questa un periodo proprio uguale a 360 gradi.
opposto rispetto a quella in ingresso. Quando i segnali sono Quest'ultima condizione sullo sfasamento è determinata dalle
sinusoidali, il cambio di segno significa che una sinusoide è caratteristiche della rete di retroazione e, realizzata la rete,
"capovolta" rispetto all'altra, situazione che, vista sul grafico viene soddisfatta da una sola frequenza, che è proprio quella
della forma d'onda, corrisponde ad uno sfasamento di mezzo alla quale funziona l'oscillatore.
periodo dell'uscita rispetto all'ingresso. In altri termini, uno Volendo riassumere quanto detto finora, è possibile ottenere
sfasamento di mezzo periodo sull'asse dei tempi significa da un amplificatore un circuito in grado di generare un segna-
uno sfasamento di I 80 gradi sull'asse di ot, dove è la pul- le se, anziché applicare in ingresso un segnale "esterno",
sazione della sinusoide, pari al prodotto di 21t per la frequen- viene applicato il segnale di uscita attraverso una rete di
za. Il prodotto ot prende il nome di fase del segnale sinusoi- retroazione. Aggiungiamo che questa rete è composta di ele-
dale ed esprime un angolo, in questo caso variabile nel menti passivi, quali ad esempio resistenze e condensatori.
tempo, e l'espressione senwt rappresenta la funzione matema- Questi componenti hanno inoltre un'importante caratteristica,
tica seno di un angolo. Questo angolo è espresso in radianti: cioè di essere lineari: dal punto di vista applicativo significa
a O gradi corrispondono O radianti, a 90 gradi corrispondono che non introducono distorsioni sul segnale ad essi applica-
0,57t radianti, a 180 gradi corrispondono T radianti e così via; »»

1: l'oscillatore sinusoidale a sfasamento può essere realizzato partendo da questo schema semplificato di circuito di polarizzazione,
in cui R1 è pari a 47 k2, Rc a 4702, Re a 100 2. II transistor Tè un BC 107.

2: allo schema di polarizzazione viene aggiunta questa rete di retroazione a scala, nella quale R è pari a 10 k2, mentre C vale 10 nF.

3: abbiamo realizzato in laboratorio il circuito descritto e illustrato negli schemi di queste pagine.

4: ecco lo schema completo dell'oscillatore proposto, realizzato a partire dal circuito di polarizzazione e dalla rete di retroazione.
Il circuito viene completato collegando i componenti come in questo schema e aggiungendo i due condensatori C1 (10 F) e C2
(100 µF).La tensione Vcc di alimentazione è pari a 9 V.

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to, ed è proprio questa, come già detto, la condizione essen- ad emettitore comune, il cui circuito di polarizzazione viene
ziale dell'autogenerazione di un segnale sinusoidale. realizzato con tre sole resistenze: le prime due collegate fra il
La rete introduce uno sfasamento sul segnale riportato in positivo dell'alimentazione e alla base e al collettore del tran-
ingresso ed esiste una frequenza in corrispondenza della sistor NPN rispettivamente; la terza collegata fra emettitore e
quale lo sfasamento sarà pari a 180 gradi: è proprio questa la massa. Oltre al condensatore di disaccoppiamento dell'uscita
frequenza della sinusoide generata dal circuito. In virtù delle e quello di "bypass" sull'emettitore, occorrono anche tre con-
caratteristiche descritte questo tipo di circuito si chiama oscil- densatori e tre resistenze per la rete di retroazione. Le tre resi-
latore sinusoidale a sfasamento. stenze hanno lo stesso valore e così pure i condensatori.
È possibile progettare la rete di retroazione in modo da otte- Con questi componenti si ottiene una rete a scala, nella quale
nere un segnale della frequenza desiderata, ma si tratta di le tre resistenze costituiscono i "gradini" mentre i condensa-
effettuare una serie di calcoli basati su certe tecniche lontane tori sono posti nel senso della lunghezza.
dalla pratica quotidiana dell'hobbista. Nel "box" riportato in Le estremità della rete vanno collegate fra collettore e massa
basso, in questa pagina, si fa un cenno al perché una rete di e fra base e massa rispettivamente. Per questo esperimento è
condensatori e resistenze è in grado di introdurre uno sfasa- necessario un oscilloscopio, che va collegato all'uscita
mento. dell'amplificatore. Grazie all'oscilloscopio si può verificare,
Può essere interessante costruire un oscillatore a partire da un una volta alimentato il circuito, la generazione di oscillazioni
circuito amplificatore e stimare sullo schermo dell' oscillosco- in uscita.
pio la frequenza di oscillazione ottenuta. Lo schema qui pro- Si può anche effettuare una stima della frequenza di oscilla-
posto non è complicato, a differenza di altri tipi di oscillatori zione utilizzando la suddivisione in quadretti dello schermo
che, come i discorsi appena fatti possono aver fatto intuire, dell'oscilloscopio. Conoscendo infatti la durata temporale (in
sono circuiti tutt'altro che semplici da trattare e da realizzare. secondi) di una divisione, cioè del lato di un quadretto, molti-
Altri oscillatori presuppongono o schemi più complicati plicandolo per la distanza approssimativa (sempre in quadret-
oppure l'utilizzo di circuiti integrati; il modello qui proposto ti) fra due massimi consecutivi di uguale segno si può calco-
si basa invece su componenti e circuiti già noti. lare il periodo (in secondi). L'inverso di questo numero è la
Per l'esperimento si può infatti partire da un amplificatore frequenza alla quale oscilla il circuito, che si misura in hertz.

+
i e
Questo semplicissimo circuito contenente
un condensatore ed una resistenza e funzionante
in alternata permette di illustrare il concetto di sfasamento
di segnali. In questo esempio si tratta del ritardo


va(I) R >v della tensione V1 rispetto alla corrente I.

lo sfasamento
La ragione per cui una rete fatta di condensatori e di resisten-
Vr ze (il discorso è analogo se sono presenti anche bobine) possa
introdurre uno sfasamento si può comprendere partendo dallo
schema di circuito semplificato qui riportato, i cui segnali
sono tensioni e correnti sinusoidali. Supponiamo che Vr sia
la tensione di uscita del circuito, al cui ingresso è stato appli-
cato un generatore di tensione VI. Vr è pari a R•I (legge di
Ohm), dove I è la corrente che passa attraverso il condensato-
re e la resistenza. Questa tensione segue anche l'andamento
della corrente, cioè è in fase con essa (le due sinusoidi assu-
mono contemporaneamente picchi e minimi, variano solo le
ampiezze).
Passiamo ora alla tensione Ve sul condensatore: questa è sfa-
sata in ritardo di 90 gradi (un quarto di periodo) sulla corrente
I. Poiché la stessa corrente I è quella che passa sulla resisten-
za con tensione Vr, segue che Ve è in ritardo di 90 gradi
anche rispetto a Vr.
Infine consideriamo Vl: per la legge di Kirchhoff delle
maglie è pari alla somma di Ve e di Vr cioè alla somma di
due sinusoidi sfasate fra loro di 90 gradi. Orbene, la somma
di due sinusoidi sfasate di 90 gradi è ancora una sinusoide,
sfasata rispetto a ciascuna di esse di un angolo che si trova fra
O e 90 gradi (indicato con alfa nella figura): lo stesso angolo
)t
esprime dunque lo sfasamento fra ingresso e uscita della rete.
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MAGNEI Dato che i campi
elettromagnetici in qualche
modo influiscono
sugli organismi viventi,
perché non provare anche
sui vegetali? li modo
è semplice ed i risultati
da noi accertati
sono interessanti!

9.
ualche tempo fa, una bella pianta in
vaso che abbelliva l'ingresso alla
della nostra casa editrice stava deci-
samente appassendo: le foglie avevano
cominciato a cambiare colore e ad assu-
mere un aspetto chiaramente asfittico.
Una delle segretarie, un po' scherzando
ed un po' sul serio, se ne venne fuori con
una frase del genere: «È mai possibile
che in un ambiente come il nostro non
esista qualche marchingegno elettronico
che riesca a "tirar su" questa pianta?».
Detto fatto, ecco come è venuta fuori
l'idea di realizzare un dispositivo in
grado di fare la magnetoterapia alle
piante. La magnetoterapia classica, quel-
la che si fa per uso medico alle persone,
richiede un dispositivo non troppo com-
plesso, ma le applicazioni comportano il
controllo del medico. Si tratta molto
semplicemente di un sistema che genera
degli impulsi elettromagnetici in grado
di rivitalizzare cellule malate o esauste:
la spiegazione è piuttosto approssimati-
va, ma semplice ed indicativa.

LA GABBIA CHE CURA

Ebbene, è proprio lo stesso sistema che è


stato provato su piante di dimensioni
medio-piccole (comunque in vaso, per
esser chiari) e i risultati, che ci si creda o
no, sono stati ottimi; ciò che cambia in
modo sostanziale è il vero e proprio
sistema radiante ed anche i tempi di
applicazione, che debbono essere di
durata ben superiore.
La magnetoterapia ha anche dato
POLLICE VERDE

IOTERAPA PER PANTE


l'impressione di provocare una crescita diante; come funziona il circuito viene U 1, da parte sua, oscilla generando degli
più veloce delle piante trattate; per one- invece descritto nel testo. impulsi con cadenza stabilita dal valore
stà, ammettiamo comunque che la cosa è Lo schema elettrico del dispositivo da complessivo di R2+FR nonché dal valo-
tutta da sperimentare, dato che la natura noi messo a punto è abbastanza brillante, re di Cl, il segnale disponibile in uscita,
ha tempi di lavoro molto lenti. ma non si può dire che sia troppo com- cioè prelevato da b 1, ha frequenza varia-
Il concetto fondamentale è quello di plicato. bile, con cadenza degli impulsi compre-
mantenere la pianta sottoposta ad un par- Cominciamo subito col notare la presen- sa fra 10 e 200 kHz, con un massimo sui
ticolare campo elettromagnetico, quello za di un diodo led temporizzato (indicato 100 kHz.
appunto prodotto dal nostro generatore a schema come DLT): esso lampeggia I valori qui citati sono indicativi e varia-
appositamente studiato; contemporanea- ad intervalli regolari con una cadenza di no in funzione del tipo di led e di FR
mente all'applicazione magnetoterapeu- circa 1 secondo. La luce che esso emette usato; questo però è scarsamente impor-
tica, la pianta deve ovviamente ricevere va a colpire un fotoresistore opportuna- tante, dato che gli impulsi generati è
le cure di sempre: acqua, luce, concima- mente montato nelle sue immediate vici- necessario abbiamo una cadenza variabi-
zione ed eventualmente travaso. nanze; questo fotoresistore è, circuital- le. L'energia contenuta in questi impulsi
La prima foto mostra la pianta sotto cura mente parlando, inserito sull'emitter di è molto limitata, per cui occorre amplifi-
circondata dal particolare elemento irra- un transistor unigiunzione Ul. Dato che carli; a questo provvede l'elevato guada-
>)»>»

Ecco il circuito per la


magnetoterapia sulle piante come
da noi realizzato e collaudato.
La bobina L1 va autocostruita.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 37


MAGNETOTERAPIA PER PIANTE
La bobina L 1 si realizza sul supporto
in ferrite di un'antenna recuperata da una 1
vecchia radio a transistor con 0 di 8+ 1 O
mm. Su questo si avvolgono 6070 spire 2°
di filo smaltato da 0,3 mm. Le spire devono (l;T~/
essere ben serrate e tenute fisse.
3

gno di TRl, trattandosi di un darlington distribuzione dell'energia connessa alle dire, cosicché passiamo subito a montarlo.
di potenza. Sul suo collettore è presente varie frequenze generate: esse abbraccia-
l'induttanza L1 la quale, ad ogni impul- no con buona continuità tutto il settore
so di corrente che attraversa TRI, genera che va da I O kHz a 1 O MHz circa, col SCHEDA... SANITARIA
un picco di tensione piuttosto elevato massimo di potenza concentrato attorno
(dell'ordine di 70 V), cui segue un treno a 100 kHz. In B è invece raffigurato il La realizzazione di questo circuito,
di onde smorzate. Il ciclo si ripete rego- vero e proprio andamento della tensione anche grazie al ricorso alla classica
larmente, e dal punto di vista elettrico presente sul collettore di TRI in corri- basetta stampata, risulta estremamente
ciò equivale ad aver disponibile, in usci- spondenza di ogni impulso. semplice; l'unica cosa un po' laboriosa
ta dal dispositivo, un "finimondo" di La rete R6-C2-C3 costituisce un oppor- può esser considerata la bobina Ll, che
segnali elettrici, ovvero un intenso treno tuno filtro di disaccoppiamento sull'ali- deve essere appositamente messa assie-
di armoniche. mentazione dello stadio finale. L'ali- me avvolgendo un opportuno numero di
Questa situazione si è'cercato di spiegar- mentazione del nostro circuito è prevista spire sul supporto in ferrite di un' anten-
la, anche graficamente, tramite l'apposi- sui 1214 V tramite un normale alimen- na recuperata da una vecchia radio a
ta figura (qui sotto). In A è riportata una tatore da rete. Sull'impostazione del cir- transistor.
sorta di analisi spettrale che indica la cuito non c'è ragionevolmente altro da Descriviamo subito la realizzazione di

Rappresentazione grafica della distribuzione di energia negli innumerevoli impulsi generati (A) che abbracciano,
con buona continuità, tutto il settore che va da 1 O KHz a 1 O MHz circa. In B, invece, vediamo l'andamento
in tensione di uno degli impulsi.

p
V
70

E
10
t
50 100
+E
10 o \ - - T
,._

-KHZ- MHZ

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 38


1: il led si inserisce norm alm ente
(contro llando la polarità
di montaggio) ma occorre verificare
prim a di sa ldarlo che, una volta
piegato, si trovi alla giusta distanza
da FR.

2: anche FR si monta piegata,


quindi va saldata solo dopo essersi
accertati di non aver lasciato
i term inali tro ppo lunghi o troppo
corti.

3: DL ed FR devono essere quasi a


contatto. Vanno poi chiusi
con un coperc hietto che elim ini
la possibilità d'interfere nza
da parte di luci estem e.

questo componente, dopodiché possia- di smorzare gli impulsi che invece ci


mo passare al montaggio del circuito siamo dati da fare per generare e ampli-
avendo tutto pronto. Su uno spezzone di ficare.
ferrite, lungo circa la metà di una tipica A questo punto, non resta che montare il
bacchetta di 8±10 mm di diametro, si fotoaccoppiatore, che qui si è preferito
avvolgono 60±70 spire di filo smaltato realizzare con i due suoi componenti
da 0,3 mm; le spire devono essere ben separati, cioè un led ed un fotoresistore
serrate e vanno tenute fisse alle estremità singoli; come al solito, il led va inserito
con due fascette di nylon (o anche con rispettandone la polarità indicata dal leg-
legacci di altro materiale, purché non gero smusso presente sul bordino spor-
metallico). gente dal corpo in plastica, che indica il
Ora possiamo effettivamente dedicarci catodo.
ali' assemblaggio del magnetoterapeuta. I due componenti devono avere i reofori
Si comincia col montare i resistori, il ripiegati a 90° affinché le due "teste" 2
ponticello in filo nudo che è davanti a risultino sostanzialmente affacciate sin
TRl ed i condensatori; per quanto quasi a toccarsi; poi il complessino deve
riguarda Ul, il riferimento di inserzione essere ricoperto con un coperchietto di
è costituito dal dentino sporgente dal materiale qualsiasi (plastica o cartone) 3
COPERCHIO
cappellotto metallico, l' emitter, mentre incollato sulla basetta e idoneo ad impe-
TRl deve avere la faccia con la dicitura dire che qualsiasi luce possa colpire FR.
orientata verso il bordo vicino dello Alcuni terminali ad occhiello per il
stampato. Il montaggio di L1 è ben evi- cablaggio esterno completano il nostro
dente nell'illustrazione di pagina 38; una dispositivo; a questo punto, dopo un
volta stagnati i terminali 1 nelle apposite controllo finale di sicurezza, il circuito è
piazzole della basetta, si provvede al fis- terminato e pronto ad essere messo in
saggio meccanico con i cavallotti 2, con- funzione, nei pressi della pianta da cura-
sistenti in due pezzetti di filo da cablag- re.
gio ricoperti con tubetto di plastica che L'uscita 3 va collegata ad alcune spire
vanno stagnati, una volta ben tesi attorno disposte in modo da circondare il vaso,
alla bobina, alle piazzole 3. ovvero il terreno; invece l'uscita vera e
Queste piazzole devono essere libere, propria, 4, va collegata ad altre spire
cioè non collegate né fra loro né ad alcu- (indicate El) da avvolgersi direttamente
na traccia del circuito stampato, per attorno alla pianta, controllando che fra
essere sicuri di non creare alcuna spira le due serie di spire (e quindi fra i punti
in cortocircuito, che avrebbe il risultato »»

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 39


-· -· -· --·--· -· --·-·--·--·-·-

R2
o
S7
DLT FA
1-
I
FR

I
I
k---- -11(

G
'=
e~ b2 ====I 4 l=====R
72 V
e L
U..
R7
El

R4

-· -- . - . -- . --· -.-. -- . -. -.
Schema elettrico del dispositivo di magnetoterapia per piante; tutta la parte
racchiusa entro la linea tratteggiata è montata sulla basetta.

Per ordinare
basetta e componenti
codice 4EPA96
vedere a pag. 35

Et Il circuito stampato è qui visto dal lato


rame nelle sue dimensioni reali.

Piano di montaggio della basetta


contenente tutta la componentistica
necessaria per il funzionamento
del circuito; fotoaccoppiatore e bobina
ve]e G Im L 1 sono descritti nelle illustrazioni
riportate a pagina 38-39.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 40


MAGNETOTERAPIA
PER PIANTE
3 e 4) non abbia a verificarsi alcun colle-
gamento elettrico.
Occorre anche controllare che il filo El
(quello che avvolge la pianta) non vada
a toccare nessuna foglia della pianta
stessa. In questo modo, la pianta viene
praticamente a trovarsi fra un potenziale
di terra ed una vera e propria antenna. SMD 5000
Non abbiamo purtroppo indicazioni pre-
cise sui tempi di applicazione: servireb- SMD 5000 - STAZIONE DI SALDATURA AD ARIA CALDA
bero mesi e mesi di sperimentazione sui
vari tipi di piante. Adesso potete lavorare con facilità sui circuiti SMD, utilizzando il nuovo
Ma questa sperimentazione più precisa saldatore ad aria calda ELTO.
la faranno i nostri lettori più interessati, La SMD 5000 é una stazione termostatica di saldatura e dissaldatura ad aria calda, con
ai quali intuitivamente possiamo dire controllo elettronico della temperatura e della portata d'aria. E' destinata prevalentemente
che più grande è la pianta più a lungo alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD. Può inoltre essere utilizzata per test di
resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
può durare l'irradiazione: per esempio, dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
una pianta grassa richiede e sopporta un componenti guasti dal circuito stampato).
tempo maggiore. È comunque importan- Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
te eseguire trattamenti intervallati (per - Temperatura regolabile: da 507C a 400-C
- Portata max aria regolabile: 9 I/min.
esempio, un'ora sì ed un'ora no) e - Alimentazione: 220 Volt
comunque di giorno: quando è buio, la
pianta va lasciata in riposo.
ECU 4000 DGT - STAZIONE DI SALDATURA A CONTROLLO DIGITALE
Poi, appena si nota qualche risultato
positivo, la cura deve essere via via ral- La stazione di saldatura ELTO è precisa, robusta e maneggevole.li cavo
lentata, fino ad un'ora al giorno, per poi del saldatore in gomma siliconata resiste al contatto accidentale della
smettere del tutto: come con tutte le punta calda. E' disponibile una vasta gamma di punte di ricambio.
cure, non si deve eccedere. Il nostro cir- Stazione termostatica di saldatura con controllo elettronico della temperatura della punta
cuito è molto simile a quelli adottati per saldante.La stazione è dotata di un display digitale che permette la lettura continua in gradi C
la magnetoterapia su esseri umani, e della temperatura della punta. E' possibile impostare la temperatura voluta (interrutore in
potrebbe quindi essere utilizzabile anche posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta (interruttore in
in questo modo. Attenzione, però: per posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
+/- 1%. Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W. completo con punta Duratyp-.
questo tipo di applicazioni non si deve Caratteristiche: - Potenza max : 50 Watt
utilizzare assolutamente un alimentatore -Temperatura regolabile : 3a 50°0 a 400-C
da rete, bensì una batteria da 12 V oppu- - Alimentazione : 220 Volt
re possono bastare tre pile da 4,5 V, col- La stazione di saldatura ECU 4000 DGT è disponibile anche nella versione FIX , dotata di una
legate in serie. chiavetta per evitare ogni accidentale variazione della temperatura.

COMPONENTI
R1 = 1000 0
R2 = 22kO
R3 = 470
R4 = 220 2
R5 = 470 0
R6 = 1002-1W
C1 = 470 pF (ceramico)
C2 = 0,1 F- 250 V
C3 = 330 pF • 250 V (ceramico)
C4 =0,1 F-250 V
FR = fotoresistore
L 1 = vedi testo
U1 = 2N2646 (UJT)
TR1 = TIP112 (Darlington)
DLT = led intermittente
El= elemento irradiante (V. testo)
S1 = interruttore ON/OFF
e2?
Lavora svelto chi usa ELTO
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BROMOGRAFO FAI DA TE Un apparecchio piuttosto costoso da acquistare,


ma facile da autocostruire. Può aiutarci a risolvere molti
problemi nella realizzazione di circuiti stampati
complessi o per ottenere più basette uguali tra loro.

circuitali si presentano ai nostri occhi della piastra su cui verranno saldati i


L o scopo principale di un appassiona-
to di elettronica è quello di costruire
e sperimentare circuiti elettronici, senza
sempre più complessi.
Alcune apparecchiature possono attual-
componenti elettronici.
Queste piastre vengono normalmente
tuttavia intaccare più di tanto quello che mente. essere autocostruite, senza tutta- prodotte su scala industriale con macchi-
è il budget a disposizione per il diverti- via pretendere di confrontarle con quelle ne speciali dette bromografi, attraverso il
mento personale. professionali, altre invece sono proibiti- sistema simil-fotografico della fotoinci-
La tecnologia elettronica è però in conti- ve a causa della criticità e complessità sione.
nua evoluzione parimenti agli strumenti del circuito da realizzare, oltre al costo Vedremo il prossimo mese la descrizio-
di misura necessari per la costruzione e non indifferente dei componenti elettro- ne passo passo delle operazioni necessa-
messa a punto delle apparecchiature. nici. rie alla costruzione di un circuito stam-
Possedere un multimetro ed un buon sal- Nella fattispecie una delle operazioni pato, mentre in questo numero ci occu-
datore oggi non è più sufficiente, giac- preliminari per la concretizzazione di un piamo della realizzazione dettagliata di
ché la componentistica e i vari schemi circuito elettronico è l'approntamento un "bromografo" autocostruito che, pur
non potendo competere con le costosis-
sime apparecchiature industriali, rappre-
senta un ottimo compromesso per la
costruzione di circuiti ad alto contenuto
tecnico.
L'acquisto di un bromografo rientra tra
l'altro nei sogni di moltissimi sperimen-
tatori, utile ed indispensabile strumento
per la realizzazione di complessi circuiti
stampati.

LAMPADA
A VAPORI DI MERCURIO

Il costo di un bromografo sfiora spesso il


mezzo milione, pertanto a livello di rea-
lizzazioni hobbistiche non è tale da per-
metterne l'ammortamento.
Molte riviste in passato hanno proposto
la costruzione di bromografi realizzati
con tubi al neon da 40 cm, quindi ricchi
~ .,.._:.:.: • ,- i_,,.,, ... i
di radiazioni ultraviolette.
Le industrie del settore, in seguito, con-
statando la pericolosità di queste radia-
zioni, soprattutto per gli occhi, hanno
ridotto, filtrandoli nel tubo, l'emissione
di UV, rendendoli pertanto inutilizzabili
al nostro scopo.
Una soluzione particolarmente interes-
1 sante che ha dato buoni risultati, viene
dall'impiego delle lampade per illumina-
ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996-Pag 42
zione stradale a vapori di mercurio. ta ed il negativo. o plastica) che ha lo scopo di isolare la
Queste lam pade, normalmente impiegate Una volta approntata la struttura, prima luce prima dell'entrata in regime della
per l'illuminazione esterna di giardini e dell'assemblaggio, rivestiamo le pareti lampada a vapori.
strade, sono chiaram ente riconoscibili in con carta argentata adesiva che troviamo Quindi accendiamo il bromografo inse-
quanto all'accensione emanano una luce in vendita nelle migliori cartolerie, al rendo il diaframma, posizioniamo il
violetta, mentre dopo alcuni minuti la fine di garantire la diffusione dei raggi master e lo stampato, chiudiamo il
stessa si tramuta in una fortissima luce UV ali' interno del box. coperchio e dopo circa 1 minuto toglia-
bianca, ricchissima di raggi ultravioletti. mo il diaframma. A questo punto tra-
Il bromografo si può realizzare utilizzan- scorsi 4 minuti circa spegnamo l' appa-
do fogli multistrato o truciolare da 2 cm. COME SI USA recchiatura, togliendo la piastra ormai
La realizzazione è molto semplice come incisa.
si può notare dalle figure. Sul fondo collochiamo, rispettivamente, Per quanto concerne la realizzazione del
In pratica si costruisce un cubo di 30-40 il trasformatore di alimentazione, il por- master per questo tipo di bromografo, da
cm di lato, dotato di un coperchio muni- talampada, la lampada a vapori, la spia e prove eseguite è preferibile la copia del
to di normali cerniere. l'interruttore di alimentazione. Sulla circuito su due fogli lucidi sovrapposti
Il coperchio apribile permette la sistema- parte superiore, appena sotto il coper- piuttosto che sull'acetato.
zione del circuito stampato a contatto chio, un normale vetro da 2 mm funge La descrizione del nostro bromografo
con il master e, nello stesso tempo, di da supporto per il circuito stampato. termina qui, lasciando alle foto il compi-
pressare il tutto contro il vetro, al fine di Appena sotto il vetro collochiamo il dia- to di spiegare più dettagliatamente la
far combaciare la piastra presensibilizza- framma in materiale opaco (compensato realizzazione del progetto.

1: per realizzare circuiti


con il metodo della fotoincisione
servono, oltre ai normali materiali
che usiamo per il sistema
tradizionale, le basette
presensibilizzate e il liquido
per lo sviluppo.

2: la lampadina impiegata è del tipo


a vapori di mercurio, usata
di solito per l'illuminazione
stradale.

3: esternamente il bromografo
si presenta come un cubo di
compensato con il lato superiore
apribile. La sua realizzazione
è alla portata di tutti.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 43


I LLUMI NAZI ON E

LUCI PSICHEDELICHE
COMPLEMENTARI
Un circuito che, usato in combinazione con le luci
psichedeliche, è in grado di fornire un effetto
estremamente ampio e fantasioso. li ciclo di accensione
delle lampade, infatti, è l'esatto inverso di quello
delle luci normali.
Ecco il prototipo delle luci
psichedeliche complementari,
come da noi realizzato
e collaudato. Il montaggio
è alla portata di tutti.

Cablaggio esterno del complesso


di modulazione luci; come lampade da pilotare
sono previsti due faretti, ma può anche trattarsi di due
gruppi di lampade normali, fino a 500+600 W cadauno.

[t'A

CIRCUITO DI COMANDO
r
8
F ra tutte le stranezze che si possono
inventare nel settore delle luci psi-
chedeliche, questa non è certo la più 1
~2
' 7
6
strana, tuttavia produce il suo bell'effetto. 5 0
Diversi sono i lettori che hanno infatti
richiesto un modulatore di luce, appunto 4 O
quello che chiamiamo (anche se la defi- 3 e ..
nizione è un po' arzigogolata) luce psi- 220
chedelica, con circuito inverso aggiunto:
in altre parole, un sistema nel quale sia
aggiunta una seconda lampada che lam-
peggia ali' inverso della prima, cioè si (come di qualunque altro similare) è più circuito, che va come d'abitudine colle-
accenda quando la prima è spenta e vice- o meno direttamente collegata alla rete gata in parallelo ai morsetti di un alto-
versa. Certamente l'effetto ottico, forse luce: occorre quindi prestare particolare parlante o comunque ad un'uscita audio
meno nitido, è senz'altro più fantasma- attenzione quando si tratta di avvicinarsi di opportuna ampiezza. Troviamo subi-
gorico, e ben volentieri il nostro labora- con le mani. to, dopo la resistenza di protezione R 1,
torio ha messo a punto un dispositivo a un diodo Zener da 3,3 V il quale ha la
luci complementari che passiamo a funzione di limitare i picchi di tensione
descrivere. Non prima però di suonare, LA MODULAZIONE ALTERNATIVA BF appunto al valore citato, così da non
tanto perché non si dimentichi, un cam- danneggiare lo stadio d'ingresso.
panello di allarme: ricordare che tutta la L'esame dello schema elettrico parte Il trimmer R2 serve a dosare l'entità del
parte di controllo luci del nostro circuito naturalmente dall'entrata BF del nostro ))>»»

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 45


{I·-· -· _--
1
I T1-2 2
3 R6 R9
R3
I
I Rl
al a2 g
FA1
I -- - - - - - - I lii Il < R5 R7
R2 I I

.±° a --
01 T2A>
Il Il R8 Il
Il
4$9
DZ

-.)} l a- I ,e,
I
I
I
I
Il _L .JL ..JL.. Il 9 llal
I- - - - - - - - - - I -
R4 Il Ile I Il\c2 IIc3

e t .» - » # --· -- . -- . -- . -.
Schema elettrico delle luci psichedeliche complementari,
che si basa sull'opportuno pilotaggio di due triac che
comandano due lampade in alternativa.

COMPONENTI
R1 = 56 2
R2 = 1000 n (trimmer)
Per ordinare R3 = 56 2
R4 = 330 2
basetta e componenti R5 = 562.1W
R6 = 33 kn
codice 5EPA96 R7 = 120 kO
R8 = 120 kO
,N vedere a pag. 35 ? .m
R9 = 220 kQ (trimmer)
R10 = 330 2
R11 = 562.1W
TJ T2 C1 = 10.000 pF - 1.000 VI.
(ceramico)
C2 = 0,1F. 250 V e.a.
C3 = 0,1 F- 250 V c.a.
C4 = 10.000 pF • 1000 V
(ceramico)
LP/ T1 = T2 = triac BTA 06/600
D1 = diac
FA1 = MOC 3040
LP2 DZ = 3,3 V-1W

220V.
Piano di montaggio
su basetta a circuito
stampato, sulla quale trova
spazio tutto quanto
previsto a schema.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 46


LUCI
PSICHEDELICHE
6
COMPLEMENTARI
=
segnale d'ingresso, e quindi a regolare la

R11
+- -
é7
sensibilità d'intervento del lampeggiato-
re alternativo. Poiché da questo punto in
avanti occorre andare a comandare la
parte di pilotaggio di potenza, e quindi a
tensione di rete, è necessario mantenere
isolato dalla stessa l'altoparlante colle-
KIT
I
J e
- 220
gato all'uscita di quello che sarà l'ampli-
ficatore BF, per evitare disastri; ecco
quindi il motivo per cui si utilizza un
fotoaccoppiatore del tipo a triac, !'abba- PER CIRCUITI
stanza comune MOC 3040, che separa

c4
nettamente le due zone del circuito.
Vediamo ora come agisce la parte
STAMPATI L 18.000
restante dello schema, quella cioè che
realizza il comando sincrono e alternato. Dotato di tutti gli elementi
Quando il segnale audio applicato necessari per la composizione
di circuiti stampati su vet:ronite
ali' ingresso fa accendere, ali' interno del
o bachelite, con risultati tali
-·-·-·-·' fotaaccoppiatore, il diodo emittente, il
diac fotosensibile va in conduzione e fa
da soddisfare anche i tecnici
più esigenti, questo kit contiene
passare in conduzione anche TI, cosic- pure la speciale penna riempita
ché si accende la lampada LPI: in questa di inchiostro resistente
fase, la tensione ai capi di DI è pratica- al percloruro.
mente nulla, e nient'altro succede in cir-
cuito. Quando invece la lampada LPl
non è illuminata, perché manca segnale
all'entrata e quindi il triac Tl non con- Caratteristiche
- Consente un controllo visivo
duce, la tensione presente ai suoi capi,
opportunamente regolata e dosata dalle nuo del proceso di asporto.
rete RC che segue, va a far scattare in Evita ogni contatto delle mani
prodotto finito.
conduzione il triac T2 attraverso l' azio-
- È sempre pronto per l'uso, an
ne del diac Dl: ecco allora che si accen-
dopo conservazione illimitata
de la lampada LP2. In effetti, LPl ed tempo.
LP2 possono anche consistere in due - Il contenuto è sufficiente per trattare
piccoli gruppi di lampade, sempre tenen- più di un migliaio di centimelll Q.Ja·
do presente che la potenza complessiva drati di superfici ramate.
dell'uno come dell'altro non abbia a
superare 500+600 W. La presenza delle
due celle RS-Cl e Rl l-C4 in parallelo
>)>»

Trattandosi Il kit per circuiti


di un circuito stampati è corre- --· - ------
collegato dato di un pie-
alla rete luce ghevole, ricca- STOCK
1 mente illustrato, RADIO
si usano in cui sono elen-
2 morsettiere cate tutte le ope-

1.
«
a vite. razioni pratiche per la preparazione
del circuito. Il suo prezzo, compren-
sivo delle spese di spedizione, è di
Il circuito L. 18.000. Le richieste debbono es-
stampato sere fatte inviando l'importo citato
a: STOCK RADIO • 20124 MILANO •
è qui visto Via P. castaldi, 20 (Tel. 2049831) a
dal lato rame mezzo vaglia postale, assegno ban-
nelle sue cario o conto corrente postale n.
dimensioni 46013207.
reali.
LUCI PSICHEDELICHE
COMPLEMENTARI
agli anodi dei due triac serve di protezio- d'uscita, vanno disposte mantenendo le
ne contro i picchi di commutazione feritoie d'ingresso cavi verso l'esterno
quando i triac passano in conduzione o della basetta; per quanto riguarda Tl e
in interdizione. Data la semplicità del T2, gli unici dispositivi veramente pola-
circuito da noi studiato, non c'è pratica- rizzati sinora, basta assumere come rife-
mente null'altro da aggiungere per la sua rimento la faccia in plastica stampigliata,
descrizione, talché possiamo passare che deve essere rivolta verso l'interno
direttamente alla sua costruzione. della basetta. Non resta infine che inseri-
re, con la dovuta cura per non ripiegare i
piedini, il fotoaccoppiatore nello zocco-
LA BASETTA DI COMANDO lo, rispettando la posizione del piccolo
incavo circolare presente sul dorso a
Il dispositivo è realizzato nella ti pica contrassegnare il pin 1. È particolarmen-
versione a circuito stampato, che ne assi- te raccomandabile qui un accurato con-
cura la miglior riproducibilità nonché trollo del posizionamento dei componen-
affidabilità. Il montaggio può iniziare ti e delle relative saldature, dopo di che
dai resistori, che non pongono alcun pro- si può passare al collaudo del dispositi-
blema di polarità da rispettare; poi si vo: esso consiste semplicemente nel
sistema il ponticello di cortocircuito dosare il livello di intervento tramite R2
consistente in uno spezzone di filo nudo e nel regolare (fase un po' più accurata)
posto di fronte a Tl, e si inserisce anche R9 in modo che LP2 sia circa a metà
lo zocccolo a 6 piedini per FA 1. della sua luminosità senza alcun segnale
Si piazza poi il diac Dl, che pure (strano applicato in entrata. Nel caso di regola-
ma vero) non presenta alcuna polarità, e zione insufficiente, R9 può essere sosti-
I due triac T1 e T2 sono gli unici si montano i condensatori anch'essi non tuito con un trimmer da 470 k2.
com po nenti po larizza ti del circ uito, polariz zati, nonché i due trimmer, dal Conviene infine inserire la scheda in una
insiem e al fo toa ccopp iatore FA1: ciò posizionamento automatico. Le due scatola isolante per evidenti motivi di
re nde il m onta ggio m olto sem plice. morsettiere, quella d'ingresso e quella sicurezza.

Il DIAC
Si tratta di un diodo trigger a valanga a tre strati semicondutto-
@o ri, che funziona come dispositivo di commutazione a caratteristi-
ca bidirezionale e che viene normalmente usato per controllare
in fase l'innesco dei triac.
Le sue modalità di commutazione sono perfettamente simmetri-
che, cosicché esso è in grado di provocare l'innesco da qualsia-
@ si parte la sua tensione di soglia venga superata ad opera di
una qualunque delle due polarità del segnale di pilotaggio.
Esaminiamo ora le figure che ne illustrano le caratteristiche.
I+ I: il suo aspetto esterno è quello di un normale diodo di segnale,
salvo che non porta alcun contrassegno di polarità data la sua
caratteristica bidirezionale.
V, 2: la sua struttura interna è costruttivamente simile a quella di
V- un transistor (ma l'aspetto è quello di un diodo in quanto pos-
siede solamente i due terminali estremi); le differenze rispetto al
transistor bipolare risiedono nel fatto che le concentrazioni di
drogaggio sulle due giunzioni sono sostanzialmente le stesse e
non esiste il contatto per lo strato di base.
-35V 1- +3'5/ 3: dal diagramma di conduzione si nota come, non appena una
tensione positiva o negativa applicata ai terminali del diodo
raggiunge il valore corrispondente alla conduzione a valanga,
432 la giunzione assume di colpo una caratteristica a resistenza ne-
gativa, e la corrente cresce nettamente al calare della tensione.
6
V a. 4: simbolo grafico del dispositivo.

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 48


e ESPANSORE STEREOFONIO (5EP296) I FOTOCOMANDO MllUUSI (2EP596)
e ALLARME AUDIO (6EP296) e SALVA LAMPADE E FARETTI (3EP596)
I LUCI LAMPEGGIANTI (4EP596)
MARZO e INIETTORE DI SEGNALI (5EP596)
e MINIRICEVITORE Ol-OM·OC (1 EP396) GIUGNO
Ricordiamo che sono sempre disponibili I LUCI AUTOMATICHE PER BICI (2EP396)
I SURVOLTORE ( 1 EP696)
tutti i kit relativi ai progetti pubblicati nei e AVVlSAJORE DI UNEA OCCUPATA (3EP396)
primi 8 mesi di quest'anno. Chi volesse
SURATORE DI CAMPI ELETTROSTATII e ALIMENTATORE MIXER LUCI (2EP696)
ordinarli deve seguire le indicazioni I CONTAGIRI (3EP696)
riportate a pagina 35. Nel coupon (4EP396)
I AMPLI DA LABORATORIO (4EP696)
(presente sempre a pag. 35) bisogna e OSClllATORE RF A QUARZO (5EP396)
I SONDA PER BF E RF (5EP696)
indicare nella voce "altri" il codice I TRE TINSIONI DAllA BAfflRIA (6EP396)
del kit prescelto.

APRllE LUGLI0-AGOSTO
GENNAIO e DOPPIO TELECOMANDO (1EP796)
e ROULETTE A 10 UD (1 EP496)
INTERFONO PER MOTO ( 1 EP 196), I CADE LA GOCCIA (2EP496) I TRIANGOLO LAMPEGGIANTE (2EP796)
e CUFFIA A RAGGI lllFRAROSSI (2EP196) e LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496) I TEMPORIZZATORE TERGI (3EP796)
e ALIMENTATORE SWITCHING (3EP196) I MISURARE LA TENSIONE DEI DIODI I ACCENSIONE ELETTRONICA (4EP796)
OSCILLATORE BFO (4EP196) (4EP496)
I COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE SETTEMBRE
FEBBRAIO (5EP496)
I TELECOMANDO IR (1 EP896)
I INDICATORE DI DECWRAZIONE (1 EP296) CONTIIOU.O DI TONO PER Hl•fl (6EP496)
e TESTA O CROCE CON UN LED (2EP896)
CUFFIA I RAGGI INFRAROSSI (2EP296) MUSICA MAESTRO (3EP896)
I SIMULATORE DI LOCOMOTIVA (3EP296) MAGGIO e TX PER TELEGRAFIA (4EP896)
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IF (AX > DATO+25+2) C) con SISTEMA OPERATIVO CR.O.S. V 112
• MONITORAGGIO E DEBUG. PROGRAMMA +
(on_moto(); pausa 1sec();} CARICAMENTO AVVIO E STOP DA UN PC. ~. 1.800.000 scontato ~. 1.620.000
ELSE
{PNC="VIVA C62"; invia_str();} SISTEMA DI SVILUPPO GRATUITO PER QUANTITATIVI PREZZI L.V.A. ESCLUSA - SERVIZIO PROGETTAZIONE PROTOTIPI CONTO TERZI
INDICATORE
D CARICA PER BATTERIE
uesto semplice circuito che ci pre- È fondamentale disporre di un
Q senta Luigi lannone di Padova ci
avvisa quando qualcosa non va nella bat-
indicatore che ci segnali quando
la batteria dell'auto scende sotto
teria dell'auto: un led rosso si accende una certa tensione perché questo,
ricordandoci che la tensione della batte- oltre a rendere necessaria la
ria è scesa a circa 11 V; ciò ci suggerisce ricarica con un caricabatterie,
di farla ricaricare o cambiare totalmente. può anche rivelare anomalie
Il circuito è formato dai due transistor all'impianto elettrico di bordo,
TRl e TR2 collegati in cascata ed specialmente all'altematore.
accoppiati in continua. Scendendo la
tensione ai capi della batteria, scende
proporzionalmente quella del partitore di
tensione formato da R 1 ed R2, fino ad
arrivare al limite inferiore di conduzione
autunni gin
del transistor TRl.
Sopra: una possibile soluzione Quando TRl va in interdizione, la ten-
di montaggio per l'indicatore sione di collettore si alza e TR2 può
di carica, realizzata su una essere polarizzato attraverso R4/R5, pas-
basetta millefori o su sando così in conduzione: ora il led può
un qualsiasi altro supporto accendersi e così fare la spia. Suggeria-
isolante. Sotto: lo schema mo anche con un disegno la pratica rea- 11 UJI IJJlll Hl ILI Il
elettrico. lizzazione del circuito.

RG
R4 DL
R1 f R5
=MM

e
a
e
VB
e
Il b ENTI
u, R1
R2
=
=
5,6 kO
330 Q
TR1 i TR2 R3 = 1 kQ
R4 = 10 kO
R2 RS = 1kO
RG = 560 2
TR1 = TR2 = BC 237
DL = led rosso di qualunque tipo

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 50


Il riduttore di tensione si può
collegare con la presa accendino
dell'auto dotandolo dell'apposito
spinotto. In questo modo
è possibile applicarlo e toglierlo
agevolmente.

RIDUTTORE INTERRUTTORE
DI TENSIONE CREPUSCOLARE
C1 = 100 F-16 V
R1 = 1200 2 Andrea Venturini, 17 anni di Bracciano
DL = led verde (RM), ci invia lo schema di un banale
D1 = 1N4004 crepuscolare, formato però da soli 5
D2 = 1N4004 componenti. Per capire il funzionamento
D3 = 1N4004 basta tener presente che TRl e TR2 in
D4 = 1N4004 questo circuito funzionano come 2 inter-
F1 = 1,6 A (5x20) ruttori.
Quando è giorno, la luce del sole colpi-
sce TR 1 (un comune fototransistor) che
entra in conduzione, scaricando così a

à •
, ?.,

-8ii massa tutta la tensione ai capi di Rl, in


modo che il transistor TR2 non venga
polarizzato.
Di notte TRl non conduce, così la ten-
sione su Rl mette in conduzione TR2
0 che collega il relè al negativo. Poiché
l'altro morsetto del relé è collegato al
+ e positivo, esso si eccita, facendo accende-

I
e
C1
vu
e re la lampada LP. Il diodo D 1 serve
solamente a proteggere TR2 da eventuali
extra correnti che si formano al momen-
to dell'eccitazione e diseccitazione del
relé. L'alimentazione va fatta con una
normale pila da 9 V.
(Schema e componenti a pag. 52)

Il semplice circuito che ci invia Gianlu-


ca Bonelli di Matera permette di ridurre
la tensione in uscita dalla batteria
dell'auto (da 12 V a 9 V) per poter ali-
mentare anche in auto apparecchi elet-
tronici funzionanti a 9 V, come lettori
CD, walkman e rasoi elettrici che nor-
23&2)l9
Per chi collabora
malmente funzionano con le costosissi-
me pile e che, specialmente nei lettori Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
CD, con assorbimento elevatissimo, progetto, semplice e inedito, che non
hanno una durata estremamente limitata. impieghi più di 15 componenti elettronici.
La riduzione della tensione si ottiene Le realizzazioni [una breve spiegazione,
qualche disegno, le generalità ed una foto
unicamente grazie ai quattro diodi
tessera dell'autore} devono essere inviate a
1N4004 disposti in serie. Il led verde ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI 15066 GAVI
permette di controllare se il circuito è (AL}: a tutti i partecipanti sarà spedito
attivo o meno ( on/off) nonché la verifica un utile omaggio. Ogni mese il progetto
del perfetto funzionamento di ogni com- migliore verrà pubblicato e premiato con
ponente. Infine, a protezione di eventuali una utilissima confezione di prodotti Elto contenente:
sbalzi di tensione che possono verificarsi il saldatore Biwatt [a doppia potenza - 20 e 40 W-per
nell'automobile, sul positivo dell'ali- raggiungere la temperatura di 320° o 420°),
mentazione è stato montato un fusibile una bomboletta d'aria compressa per eliminare sporco ed umidità
da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
da 1,6 A. e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
Andrea Venturini, 17 anni
di Bracciano (RM), ci ha inviato
un sem plicissim o interruttore
crepuscolare (solo 5 componenti)
che presentiam o in questa pagina.

D1

R1 RL

LP
e
vcc
e
R1 = 470 KO
e 14
@
u?
D1 = 1N4005
TR1 = TIL 414 (fototransistor)
TR2 = 2N2222
220 RL = relè 6 V
LP = lampada 220 V • 60 W max
TR1

di 60 cm ma se è più lungo è meglio) che Ll con un cacciavite isolato; quando lo


alimenta Ll. Il segnale viene rivelato tra- strumento va a sbattere a fondo scala (nel
mite i diodi DG 1 e DG2 (ricavati da una momento della taratura di L1 ), occoITe
vecchia autoradio) ed è mandato sulla diminuire la sensibilità del potenziome-
base dell'unico transistor. Al carico pensa tro. Per eseguire queste tarature non si
Massimo Di Nucci di Formia (LT) è da 3 R 1, il cui cursore va ad uno strumentino inserisce la pila, e si tiene l'antenna vici-
anni un radioperatore e ha l'hobby da 100 µA; come strumento si è usato un na a quella del TX. Senza alimentazione.
de Il" autocostruzione quindi ha deciso di S-meter di un baracchino fuori uso. Usan- notiamo che i segnali arrivano relativa-
costruirsi svariate antenne. Ma per con- do un contenitore metallico collegato alla mente bassi, ma appena lo alimentiam
trollare se funzionavano veramente bene, massa del circuito lo strumento acquisi- tutto diventa più sensibile. Crediamo che
oltre al ROSmetro aveva bisogno di un sce maggior sensibilità. Eseguito il circui- questo circuito possa servire a chi ama
misuratore di campo. Con pochissimi to, la cosa principale da fare è tararlo. Si costruirsi da sè le antenne, perché c'è più
componenti di recupero ha costruito que- usa un TX da 5 W e un canale centrale. Il gusto e più soddisfazione a fare DX sem-
sto semplice ma utile strumento. La parte potenziometro va messo al massimo della pre più lontani con antenne realizzate
principale del circuito è l'antenna (un filo sensibilità; si manda la portante e si tara le proprie mani.

C1 = 1000 pF
C2 = 80 pF (compensatore)
c3 = 270 pF
C4 = 10kpF
C5 = 10 kpF
C6 = 10 kpF
DG1 = DG2= 0A 95 (o simile)
r ■
C1
=-~ -
e
,.
TR1
SP

e c6
TR1 = BC 107 (o simile) OG2
A = 100 A
R1 = 4,7kO
(potenziometro) I A
S1 = interruttore
L 1 = 11 spire
di filo 0 0,3 mm
su supporto
L1
-
A
OGl

r,
0 5 mm

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 52


[P- - - 88= - J 100 ann%}
! ELETTRONICA jila sua inveii0?
'Irc
OE
PIDE
Inviate comunicazioni brevi
meglio se su cartolina postale

n u )) Indicate sempre nella causale I Il

lJ del versamento il titolo


• delle pubblicazioni richieste

...............................
.
" liemo Marconi
a a distanza i
odio codificati.
piuto la rodio
anni di vita!


Ai lettori che ci telefonano per avere


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RADIOASCOLTO

IL MIO PRIMO
UDIORICEVITORE
L'approccio al radioascolto va fatto, come per tante
altre cose, un passo alla volta, iniziando dal primo
gradino: questa realizzazione costituisce appunto una
versione più che dignitosa, del suddetto primo gradino.

.-
~-

-
--
ella vita c'è sempre una prima un ricevitore piuttosto semplice, ma radioricevitore non può che partire
N volta, in tutto. Non si tratta di filo-
sofia spicciola, bensì di un fatto reale e
anche geniale, che può aiutare tutti colo-
ro che intendano fare i primi passi nel
dall'antenna, che svolge il suo onorato
servizio captando segnali ed applicando-
concreto, che quindi si applica anche settore specifico. li all'avvolgimento primario Ll, il quale
ali' appassionato di radiocomunicazioni, serve appunto ad accoppiare l'antenna al
il quale intende iniziare i suoi approcci circuito di sintonia L2-C2. La presenza
al fascinoso mondo della ricezione. AMPLIFICATORE A PONTE di Rl ha lo scopo di regolare il livello
Trattandosi di un principiante, egli inevi- dei segnali a RF, fungendo così da con-
tabilmente deve costruire un apparecchio La particolarità del nostro progetto nasce trollo di sensibilità, con effetto di con-
molto semplice, che non può essere di dall'adozione, come stadio d'uscita che trollo di volume: il sistema è un po'
certo efficiente come quelli che si acqui- pilota l'altoparlante, di un amplificatore rudimentale ma efficace. È però oppor-
stano già beli' e fatti, sia per questa scelta del tipo cosiddetto "a ponte", le cui inte- tuno premettere subito alcune considera-
circuitale molto semplice, sia per l'ine- ressanti prestazioni influiscono anche zioni. Se si abita nelle vicinanze di un
sperienza. Ma rimane sempre la molla (positivamente, s'intende) sulla struttura trasmettitore locale, il circuito può fun-
che ha scatenato il tutto, e cioè il poter dello stadio rivelatore che precede. zionare soddisfacentemente anche senza
dire ad amici e parenti: «questo l'ho Dopo questi brevi cenni preliminari sulla l'antenna filare, quella che abbiamo
fatto io». Proprio per questo motivo, che filosofia progettuale, passiamo ad esami- indicato come AL sottintendendo il
può sembrare banale ma invece è impor- nare in dettaglio il circuito. significato di antenna lunga; è infatti
tante, abbiamo provveduto a progettare L'esame dello schema elettrico di un >»)»

L'INTEGRATO TDA 2822


Si tratta di un doppio amplificatore di potenza a bassa mente uguali, anche se con disposizione speculare. I due
tensione, realizzato in contenitore "minidip" a 8 piedini; amplificatori, quindi, escluso alimentazione e massa in
la sua applicazione più tipica è quella di amplificatore comune sono completamente indipendenti.
d'uscita stereo in radio e audioregistratori portatili. I simboli che sullo schema sono contrassegnati con S so-
Le sue caratteristiche salienti sono: la minima tensione no parti di circuito stabilizzatrici del punto di lavoro
di alimentazione cui si può arrivare (1.8 V), bassa di- dell 'IC; quindi il nostro integrato contiene in effetti una
storsione di cross-aver; basso consumo di corrente; con- quantità di componenti (transistor, diodi e resistori) sen-
figurazione di montaggio come amplificatore stereo o a sibilmente superiore a quanto qui illustrato. Le caratte-
ponte. La potenza d'uscita, con RL = 8 2 e alimentazio- ristiche elettriche salienti sono le seguenti:
ne a 6 V, è un po' superiore ad l W; il massimo è rag- Vs (tensione di alimentazione): 1,815 V. Id (corrente di
giungibile con 9 V e 162, ed è di 2W,il tutto in circuito riposo): 6+9 mA; d (distorsione a 0,5 W): 0,2%; Gv
a ponte. La figura mostra lo schema elettrico complessi- (guadagno in tensione): 39 dB; Ri (resistenza d'ingres-
vo del dispositivo; le due sezioni (Al e A2) sono perfetta- so): 100 k2; B (larghezza di banda); 120 kHz.

%
s s s s

8
7
6
5

4
GND
Li E2
A2

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996 - Pag. 55


---.- -171•- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·- ·---·- ---·-

AC

t-
"

D1

R2

c4 R3 I C 1

D2 3

L1 L2

C7
..,..;;:

-· - . --- . - . - . ------ . - . - .
Schema elettrico del ricevitore; da notare
il particolare della struttura simmetrica
(ovvero bilanciata) della rivelazione
e dello stadio di B.F.

sufficiente l'antenna in ferrite cui appar- netto dell'acqua o un termosifo-


tengono Ll ed L2, come nelle normali
radioline a transistor. Se si abita a media
distanza dai trasmettitori, si può facil-
ne; se non basta, un metro o due
di filo conduttore collegato in
(antenna corta) dovrebbe essere risoluti-
Per ordinare
mente incrementare il segnale ricevuto
collegando il comune del circuito, cioè il
vo. Se la distanza è notevole, ferma
restando l'importanza del collegamento
basetta e componenti
terminale indicato con T, ad una terra
discreta, quale potrebbe essere un rubi-
di terra, serve un'antenna di diversi
metri collegata al terminale 2, messa se
codice 6EPA96
FISSAGGI
IN NYLON
vedere a pag. 35
Piano di montaggio del
ricevitore su basetta a
circuito stampato; da
notare l'adozione, per
L 1/L2, di una comune
ALI e antenna in ferrite da
radio a transistor.

CIO C5 C6
IL MIO PRIMO
.I RADIORICEVITORE
1 CIO I 51
possibile ali' esterno. In ogni caso, chi
abita all'ultimo piano di un palazzo
anche molto alto riceve segnali molto
più forti di chi abita al pianterreno in
città; non è quindi una sola questione di
A
------'-----,

I distanza, ma anche di quota e di disturbi


locali. Dopo aver precisato questi com-
portamenti relativi alle onde ed alle
= l antenne, torniamo decisamente
all'esame del nostro circuito.
Il segnale RF che abbiamo sintonizzato .-----Il/
viene subito applicato al demodulatore,
AP in questo caso consistente in un rivelato-
re ad onda intera, data la disponibilità 8
del doppio ingresso sul canale BF.
I diodi qui usati sono al germanio, in
quanto, non essendovi alcuna preampli- (j) @
l 4
e ficazione a RF, essi hanno un comporta-
1• vcc
~
mento migliore sui segnali deboli (oltre
a offrire una resa migliore del silicio alle Correlazione fra l'indicazione
frequenze elevate). Si noti che essi sono generica di condensatore variabile
I montati in opposizione, appunto per ope-
rare su ambedue le semionde: D1 forni-
e l'effettiva soluzione, consistente
nel collegamento in parallelo delle
sce un segnale positivo, D2 un segnale due sezioni tipicamente presenti
il } E d
negativo, segnali opportunamente filtrati sui tipi commerciali.
e ripuliti dalle celle RC che seguono.
A questo punto, le due componenti
audio di polarità opposta raggiungono i L 1 è un'antenna con avvolgimenti
due ingressi non invertenti di un doppio su bacchetta di ferrite,
amplificatore BF, contenuto però in un recuperabile da qualche vecchia
unico integrato; pertanto la sezione "a" radio a transistor. Vanno bene
riceve un segnale di pilotaggio positivo, anche tipi diversi da quello
>»>» da noi adottato.

COMPONENTI
R1 = 10 (potenziometro
kQ
a grafite)
R2 = 39 kO
R3 = 39 kO
R4 =4,7 0
R5 =4,7 0
e1 = 1.000 pF (ceramico)
c2= 300 pF (variabile - v. testo)
C3 =C4=6.800 pF (ceramico)
C5 =C6 = 100 F.16 V
(elettrolitico)
C7 =C8= 0,1F (ceramici)
C9 =0,1 F {ceramico)
C10= 100 F.16 V {elettrolitico)
L1/L2 = vedi testo
IC1 = TDA 2822
D1 = D2= diodo al Germanio
AP = altoparlante 80
51 = interruttore acceso/spento
Vcc = 2-;.6 V (vedi testo)

ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 5 7


IL MIO PRIMO RA
mentre la "" riceve contemporanea-
mente un segnale uguale ma negativo:
mentre l'uscita di "a" (pin 2) diventa
positiva l'uscita di "" (pin 3) diventa
negativa. Questa soluzione circuitale
consente di ottenere contemporaneamen-
te un notevole livello di segnale in uscita
con una qualità molto buona.
I due gruppetti RC in parallelo al segna-
le d'uscita assicurano una buona stabilità
anche con altoparlanti diversi e cavi di
collegamento molto lunghi. L'altopar-
lante è bene sia del tipo con diametro
uguale o maggiore di 100 mm, con
potenza prevista da 0,1 ad 1 W e dal
classico valore di impedenza di 82; se
poi fosse contenuto in una piccola cassa
acustica, sarebbe ancora meglio. L'ali-
mentazione di questo circuito può essere
compresa in un'escursione abbastanza
ampia, cioè tra 2e 6 V almeno; noi però
consigliamo di usare pile o pilette da 3 V
oppure da 4,5; il consumo è comunque
modesto.
Ora che sappiamo tutto, il nostro primo
ricevitore possiamo anche costruircelo.

DUE DIODI ED UN INTEGRATO

Per questo tipo di montaggio, i consigli


costruttivi sono ancora più importanti
che non tutta la descrizione precedente;
ma questo non perché si tratti di un cir-
3 cuito particolarmente critico (tutt'altro),
bensì perché, essendo il primo ricevito-
1: l'altoparlante deve avere diametro uguale o maggiore di 100 mm, con re, chi lo realizza non ha presumibilmen-
potenza da O, 1 a 1 W e con il classico valore d'impedenza di 82. te una grossa esperienza in queste cose.
Punto di partenza è l'adozione, come
2: C2 può essere un condensatore variabile qualsiasi, recuperabile da una supporto per il ricevitore, di una basetta
radio in disuso. a circuito stampato come quella studiata
per il nostro prototipo, che garantisce
3: il circuito comprende tre ponticelli in filo nudo, recuperabili dai terminali facilità di montaggio ed affidabilità di
dei componenti tagliati. funzionamento.
Due parole preliminari anche su certi
componenti. Ll, in pratica, è un'antenna
Il circuito stampato è qui visto dal lato rame nelle sue dimensioni reali. con avvolgimenti su stecca di ferrite,
recuperabile da qualche vecchia radioli-
na a transistor; in pratica, qualsiasi tipo
può andar bene, anche con forma e
o o dimensioni diverse da quella da noi
adottata e visibile sul prototipo.
Per quanto riguarda C2, potrebbe essere
4 un variabile qualsiasi, anche di quelli un
a po' grandicelli ad aria, comunque
anch'esso recuperabile da radio in disu-
so; quello da noi adottato è il classico
quadratino in plastica bianca, ancora
reperibile se non altro come ricambio;
questi tipi sono in genere a due sezioni,
ed è per tale motivo che è stata riportata
ELETTRONICA PRATICA - Dicembre 1996- Pag. 58
DIORICEVITORE
anche una figura (a pag. 57) che intende indicata sulla loro protezione in plastica, del filo, che occorre eliminare prelimi-
spiegare la differenza fra l'impiego di un che deve coincidere con quanto riportato narmente insistendo col saldatore e
condensatore variabile semplice e di uno a disegno. Si piazzano poi i diodi D 1 e abbondante stagno fintanto che il tessuto
doppio. Nel particolare 1, è rappresenta- D2, collegando nel modo giusto la posi- non si sia bruciato e l'estremità del filo
to il classico simbolo di un condensatore zione del reoforo in prossimità del quale non sia ben pulita e stagnata.
variabile a sezione unica, di cui A è il c'è, sul corpo in vetro, una fascetta in Alcuni terminali ad occhiello completa-
reoforo "caldo" e B quello "freddo", colore (che sta ad indicare il catodo); no il cablaggio (verso l'esterno), dopo di
quello cioè che va collegato a massa. inoltre bisogna aver cura di tenere il che c'è solo da inserire ICI nell'apposito
Come già accennato, il classico variabile corpo dei diodi un po' sollevato (almeno zoccolo, facendo attenzione che i piedini
da radiolina a transistor ha invece due 5-6 mm) rispetto al piano della basetta, entrino tutti ben infilati nelle mollette e
sezioni (qui indicate con C2 e C3) con in modo che la lunghezza di reoforo che il contenitore sia orientato come pre-
un "comune" (B) che va a massa, e due restante sia sufficiente a dissipare il visto dal riferimento costituito dal picco-
estremi caldi, Al e A2. Collegandoli fra calore della saldatura senza danneggiare lo incavo semicircolare presente su uno
loro (col che i due condensatori risultano la giunzione a semiconduttore. Conden- dei bordi corti. A questo punto un'altra
in parallelo), si ottiene il risultato, elet- satore variabile e potenziometro di sen- occhiata di verifica generale, neanche
tricamente parlando, di un solo variabile, sibilità si piazzano automaticamente in tanto veloce, per sincerarsi che il lavoro
come in 1, la cui capacità è la somma base alla posizione standard dei termina- sia stato fatto a regola d'arte, poi non c'è
delle due sezioni separate. Ecco spiegato li (naturalmente se i componenti sono che dare tensione, naturalmente dopo
il motivo per cui lo schema elettrico del tipo da noi adottato); è consigliabile aver collegato altoparlante ed eventuale
generale riporta l'indicazione di un solo collegare alla massa sottostante anche il antenna. Col volume quasi al massimo,
variabile (C2), mentre in pratica abbia- cappellotto metallico che racchiude il qualche stazione viene senz'altro sinto-
mo montato due sezioni fra loro "paral- potenziometro (ricordiamo che esso è nizzata ruotando la manopola con cui
lelate". A questo punto, possiamo pren- inserito in un punto a RF). abbiamo opportunamente corredato C2.
dere in mano la nostra basetta e comin- C'è subito da precisare che, in presenza
ciare, con criterio, a riempirla. di segnali molto forti, si ha distorsione
Provvediamo intanto a mettere i tre L'ANTENNA se il volume è troppo alto; ciò è del tutto
spezzoni di filo nudo (avanzi di reofori) normale, in quanto (per ovvi motivi di
per realizzare i tre ponticelli di collega- Resta ora da montare l'antenna in ferrite; semplicità circuitale) il nostro "primo
mento in zona ICI, poi si inseriscono i essa viene innanzitutto ancorata alla ricevitore" non prevede alcuna forma di
resistori, lo zoccolo per ICI ed i vari basetta per mezzo di due fascette stringi- controllo automatico di guadagno
condensatori ceramici, tutti componenti cavi in nylon, fatte passare attraverso (A.G.C. o C.A.V. che dir si voglia).
che non richiedono alcun particolare due fori appositamente previsti sulla C'è però il rimedio: basta agire manual-
verso di montaggio. Invece per i tre con- basetta; dopo ciò, si procede a saldare i mente regolando RI, che del resto è lì
densatori C5-C6-Cl0, che sono di tipo terminali di LI ed L2, facendo attenzio- apposta per questo. Non resta ora che inse-
elettrolitico, occorre rispettare la polarità ne al particolare isolamento (in tessuto) rire la basetta in un contenitore (in plastica).

Ecco il prototipo del ricevitore


come da noi montato e collaudato.
Va rispettata la disposizione
dei componenti indicata in foto
e disegni.

ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag. 59


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I Indirizzo completo (in STAMPATELLO) I
l
l
NOM~ COGNOME .. CAP.
GITTA .. . . VIA . ......... TEL. I
L:: - - - - - - -- - - - _,,,_ - -- ------ I
ELETTRONICA PRATICA- Dicembre 1996- Pag 60
lnverter 12-220 V per automobile I I 14 Circuito didattico 3 53
REALI a
'AZ IONI Cross-over per tutti
Magnetoterapia per piante
11 20
11 36
Carillon tritonale
Prova batteria
3
3
53
54
Fascicolo Pag Luci psichedeliche complementari 11 44 Insegna lampeggiante 3 54
Interfono dentro il casco I 8 Il mio primo radio ricevitore 11 54 Misuratore di segnale a RF 4 52
La cuffia a raggi infrarossi (a) I 14 Simulatore di antifurto 4 53
Alimentatore switching 1 20 Mixer per karaoke 4 53
Ricevitore reflex a valvola 1 36 Regolatore di luminosità 4 54
Amplificatori a risposta costante 1 46 Semplice provatransistor 5 52
Oscillatore BFO per tutte le radio 1 56 Tester per operazionali 5 53
Indicatore di decelerazione 2 8 I connettori audio 1 6 Interruttore a tocco 5 53
La cuffia a raggi infrarossi (b) 2 14 La qualità dei nastri magnetici 2 6 Generatore di 4 suoni 5 54
Simulatore di locomotiva 2 20 Guardi la TV senti come al cinema 3 6 Allarme antincendio 6 52
Generatore di barre per televisori 2 36 Microfoni ad alta fedeltà 4 6 Ricevitore per oM 6 53
Espansore stereofonico 2 46 Gira il disco sul piatto 5 6 Lampeggiatore 6 53
Allarme audio di sicurezza 2 56 Amplificatori di classe 6 6 Controllo di carica 6 54
Miniricevitore per OL-OM-OC 3 8 L'equalizzatore 7 6 Alimentatore stabilizzato 6 54
Luci automatiche per bicicletta 3 14 Il suono che viene dal bit 8 6 Alimentatore duale 7 52
Avvisatore di linea occupata 3 20 Casse acustiche di qualità 9 6 Microtrasmettitore FM 87110 MHZ7 53
Misuratore di campi elettrostatici 3 38 A ognuno la sua pila 11 6 Amplificatore integrato 7 53
Oscillatore RF a quarzo 3 46 Caricabatteria 7 54
Tre tensioni dalla batteria 3 56 Voltmetro per auto 8 52
Roulette a dieci led 4 8 Riduttore di tensione 8 53
Cade la goccia ... dall'altoparlante 4 14 Antifurto a vibrazione 8 53
I display a cristalli liquidi 1 26
Lampeggiatore sequenziale 4 20 Prova condensatori 8 54
Il radar 2 26
Misurare la tensione di lavoro dei diodi 4 36 Lampeggiatore minimo 9 52
Navigare col computer 3 26
Comanda le luci a bassa tensione 4 46 Indicatore di carica 9 53
Lo scanner 4 26
Controllo di tono per hi-fi 4 56 Controllo di temperatura 9 53
Le batterie intelligenti 5 26
Mixer modulare 5 8 Luci psichedeliche 9 54
Radioassistenza al volo 6 26
Fotocomando milleusi 5 14 Timer a porte logiche 10 52
Montaggio video 7 26
Salva lampade e faretti alogeni 5 20 Crepuscolare per auto 10 53
Cosa sono le microonde 8 26
Luci lampeggianti 5 46 Testa o croce? 10 54
Il telerilevamento 9 26
Iniettore di segnali 5 56 Lampeggiatore a 2 led 10 54
La pellicola intelligente 10 26
Survoltore senza trasformatore 6 8 Indicatore di carica per batterie 11 50
Trenini a comando digitale 11 26
Alimentatore per mixer luci modulare 6 14 Riduttore di tensione 11 51
Contagiri per tutti i motori 6 20 Intenuttore crepuscolare 11 51
Amplificatore audio da laboratorio6 36 PRIMI PASSI Indicatore di campo a RF 11 52
Sonda rivelatrice per BF e RF 6 44
Telecomando a raggi infrarossi (a) 7 8 La frequenza e i filtri passivi 1 31
Triangolo d'emergenza lampeggiante 7 14 Circuiti tosatori di tensione 2 31
Temporizzatore al tergicristallo 7 20 Raddrizzatore a diodo 3 31
Polarizzazione di un transistor 4 3l Asia e Africa radio per radio 1 42
Umidificatore ad ultrasuoni 7 42 Vanno in onda America e Oceania 2 42
Nuova vita per vecchi motori 7 58 Schemi base di amplificatore 5 31
Impedenze d'ingresso e d'uscita 6 31 Quando la radio parla italiano 3 44
Telecomando a raggi infrarossi (b) 8 8 La storia d'italia alla radio 4 42
Testa o croce con un led 8 14 Amplificatori a fet 7 31
La risposta in frequenza 8 31 Scegliere il ricevitore 5 42
Musica, maestro 8 20 Le antenne 6 48
Minitrasmettitore FM per telegrafia 8 46 Circuiti con reazione 9 31
Circuiti di potenza 10 31 Frequenze e orari d'ascolto 7 48
Fader compensato per hi-fi car 8 58 Le trasmissioni codificate 8 42
Anticaduta capelli a raggi infrarossi 9 8 Oscillatore sinusoidale 11 3l
Le stazioni meteorologiche 9 42
Termostato per liquidi 9 14 L'interpretazione dei dati RTTY 10 42
Fotorelé a due sensibilità 9 20
Prova frequenza di lavoro per diodi 9 36
Trasmettitore in am per onde medie 9 46
Waa-Waa automatico 9 56
Oscillofono per telegrafia
Lampada ricaricabile
1
1
52
53
STRUMENTI
Generatore di effetto alba-tramonto 1 O 8 Amplificatore integrato 1 54 Fotoincisione per tutti 3 36
Temporizzatore di rete 10 14 Metronomo elettronico 1 54 Multimetro digitale 5 36
Interfaccia di misura per l'induttanza 10 20 Semplice luxametro 2 52 Il capacimetro digitale 6 56
Lampeggio dal caricatore polaroid 1 O 36 Preamplificatore ad alta impedenza2 53 Oscilloscopio per tutti (a) 7 36
Un microfono dall'altoparlante 10 46 Indicatore di carica 2 53 Oscilloscopio per tutti (b) 8 36
Cercapunti per ago puntura 10 56 Duplicatore di tensione 2 54 Anticalcare magnetico 10 6
Controllo di velocità per motori 11 8 Indicatore di carica 3 52 Bromografo fai da te 11 42
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la hl l--., l■I l■I \.~,,
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in es "ELETTRONICA
di esperienza ne
l'elettronica. Cc
\ ottocento pagi
(più di metà a
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da realizzare
Ogni mese es
presenta e p
insegna il r
più comuni
costa
in ed
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ti da labor
editoriale. riservata a cl
a colori e in bianco e n
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atorio" non è in vendita in libreria: è una novità


i si abbona. Grande formato, centinaia di foto
ero, testi scritti da veri esperti, schemi elettrici,
aie unico per utilità e facilità di comprensione.
o, oscilloscopio, capacimetro, generatori, oltre
con le proprie mani una completa attrezzatura
enti da laboratorio" ha un valore di 18.000 lire:
è tuo, gratis, se ti abboni..

Usare il tester è facile, ma pochi sfruttano


fino in fondo le sue possibilità: ecco ogni
segreto di questo prezioso strumento.

Scopriamo le funzioni più Guarda l'oscilloscopio come


sofisticate del multimetro digitale non l'avevi mai visto!
interfacciabile col computer Lo vedrai al lavoro
per ottenere nuove prestazioni. con tanti esempi pratici.
CO DIC E CO RRENTE TENSIO NE TENSIO NE DIM ENSIO NI SPESSO RE PR EZZO
I
mA V BA TT ERIA Vi mm mm lire
CG 03 06 133 ~ 3,2 2,4 152,4 x80,2 29 35.000
CG 0603 66 7,2 6 76,2x152,4 29 35.000
--
CG 06 06 133 7,2 6 152,4x152.4 29 40.000
CG 06 12 270 7.2 6 305x152.4 29 80.000
CG 12 06 133 15 12 152,4x305 29 80.000
CG 12 12 270 15 12 305x305 29 140.000

Vuoi alimentare le tue apparecchiature elettroniche senza spendere nulla e senza inquinare l'ambiente?
Usa l'energia pulita del sole! La puoi ottenere con questi pannelli solari disponibili in 6 diverse versioni a seconda
della corrente e della tensione richiesta dall'utilizzatore. Sono formati da una lastra di vetro rivestita di cellule
in silicio TFE (film sottile).

Oggi puoi usare anche in auto,


in barca, in moto, in camper
o in roulotte, lampade
od elettrodomestici alimentati
a 220 V. Questo potente inverter
(eroga fino a 200 W) si collega
semplicemente alla presa
accendino di bordo, è dotato
di ventola incorporata per il
raffreddamento, pesa solo 700 g e
misura 14x1 0x4 cm. È protetto
automaticamente dal sovraccarico
e dal surriscaldamento.
Lire 196.000.

CENTRALINA PER PRESE SCART


Videoregistratore, telecamera,
ricevitore sateHitare, decoder per
pay TV, impianto Hi-Fi: collegare
e:2_±.-J il tutto con la TV usando i normali
cavetti è quasi impossibile.
La centralina 850 S permette
diversi tipi di collegamento
grazie a quattro prese SCART
ed una coppia di ingresso/uscita
audio stereofonica.

L_
Dal pannello di controllo sono
selezionabili gli ingressi e le
uscite per le funzioni desiderate,
fra le quali quella del montaggio
audio/video. Lire 80.000

..
COME ORDINARE " "»e,
Per richiedere i prodotti illustrati in questa pagina occorre inviare l'importo indicato (più 3.000 a,
ve,e,
lire per le spese di spedizione) tramite vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n. cJ6f)/3207 imeswto a· STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi. 20.
E possibile ordinare telefonicamente chiamando il numero 02/2049831.
E indispensabile specificare nella causale del versamento il nome ed il codice del prodotto
nel caso delle lastre fotovoltaiche (per esempio "Lastra fotovoltaica CG 0306" ) mentre STOCK
per 'inverter e la centralina scart basta il nome. RADIO

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