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Strumento per

Dimensionamento per
sistema TECCO® / SPIDER®
per la stabilizzazione di
versanti e di falesie

Manuale del Software

RUVOLUM
Data: 25.03.2021 Stabilizzazione di versanti

Soggetto a modifiche senza


preavviso.

© Geobrugg AG
CH-8590 Romanshorn
RUVOLUM® Online Tool Page 1 / 22

PREMESSA

Geobrugg AG, soluzioni per la mitigazione dei rischi naturali, le è grata per l’utilizzo del software online
RUVOLUM®. Ogni sforzo è fatto per darle il miglior supporto possibile nel dimensionamento del Sistema
TECCO® / SPIDER® per il consolidamento di versanti e falesie.

RUVOLUM® offre la possibilità di considerare la presenza di pressione idrica e accelerazioni sismiche do-
vute a terremoti sia nella componente orizzontale sia verticale. I calcoli possono essere eseguiti sulla base
di Unità di misura Americane e Internazionali; in lingua Inglese e in diverse altre lingue.

Questo manuale le fornisce i riferimenti più importanti e la descrizione delle funzioni per permetterle di
utilizzare il programma nella maniera corretta. Lo scopo è stato quello di sviluppare un programma che,
nonostante la complessità della struttura e dell’applicazione, fosse il più chiaro e trasparente possibile per
quanto riguarda aspetti grafici e la facilità di utilizzo.

Nelle operazioni di dimensionamento devono essere inseriti diversi parametri. È responsabilità dell’utente
selezionare e di inserire questi parametri nella maniera corretta.

Armin Roduner
Geobrugg AG
Marzo 2021

CLAUSULA DI RESPONSABILITÀ DEL PRODOTTO DI GEOBRUGG AG, SOLU-


ZIONI CONTRO I PERICOLI NATURALI

Caduta massi, frane superficiali, colate detritiche o valanghe sono eventi sporadici ed imprevedibili. Le
cause possono essere ad esempio sia umane (costruzioni, etc.) sia naturali (piogge, terremoti, etc,). La
molteplicità dei fattori che influenzano questi eventi fa sì che non vi sia una scienza esatta che garantisca
la sicurezza degli individui e dei beni.

In ogni caso, per mezzo dei principi derivanti dall’Ingegneria Geofisica su un range di parametri predicibili
e con l’implementazione di una corretta progettazione di misure di protezione su specifiche aree a rischio
è possibili ridurre il rischio di incidenti e di danni sulle proprietà in maniera sostanziale.

La manutenzione e l’ispezione sono requisiti necessari per garantire il livello di protezione desiderato. La
sicurezza del sistema può anche essere ridotta a causa di disastri naturali, parametri di dimensionamento
non corretti, inadempienza sull’utilizzo dei componenti standard prescritti, dei sistemi e delle parti originali;
e/o per corrosione (causata dall’inquinamento dell’ambiente, altri fattori artificiali o influenze esterne).
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SOMMARIO

1. INTRODUZIONE ................................................................................................................................... 3
2. SCOPO DEL SISTEMA PER LA STABILIZZAZIONE DI VERSANTI ................................................. 4
3. FONDAMENTI ...................................................................................................................................... 5
4. ELEMENTI DEL SISTEMA DI STABILIZZAZIONE ............................................................................. 6
5. ACCESSO ALLO STRUMENTO .......................................................................................................... 8
6. STRUCTURA DEL PROGRAMMA .................................................................................................... 10
7. RANGE DI VALORI ............................................................................................................................ 19
8. CONVERSIONE .................................................................................................................................. 21
9. VALORI DI DIMENSIONAMENTO DEI PARAMETRI GEOTECNICI ................................................ 22
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1. INTRODUZIONE

Il software Online RUVOLUM® serve a dimensionare il Sistema per il consolidamento di versanti TECCO®
costituito da rete in filo d’acciaio ad alta resistenza TECCO® G45/2, TECCO® G65/3 e TECCO® G65/4 con
un diametro del filo rispettivamente di 2.0, 3.0 e 4.0 mm e una apertura della maglia rispettivamente di 45
e 65 mm, piastre di ripartizione P25, P33 and P66 e un’adeguata chiodatura.

Inoltre con il software può essere dimensionato il Sistema SPIDER®, per la protezione di versanti in roccia,
costituito da rete in fune spiroidale in acciaio ad alta resistenza SPIDER® S3-130 con un diametro del
trefolo di 6.5 mm e una apertura della maglia di 130 mm e piastre di ripartizione P33 and P66.

Il software è basato sull’omonimo concetto RUVOLUM®. Questa idea è applicabile a tutti i sistemi di stabi-
lizzazione di versanti che sono comunemente presenti sul mercato e che permettono una flessibile distri-
buzione dei chiodi sia orizzontalmente sia verticalmente sul pendio.

Il concetto RUVOLUM® investiga sia un singolo cuneo sia un meccanismo composti entrambi soggetti a
possibili rotture tra i singoli chiodi da una zona superficiale fino ad una profondità massima di circa 1.5 –
2.0 m. Può essere applicato sia per terreni sia su versanti in roccia fortemente disgregata, sciolta o frattu-
rata.

A seconda delle condizioni geologiche che prevalgono, qualora vi siano potenziali superfici instabili a livelli
maggiormente profondi, deve essere analizzata la stabilità globale del versante, in aggiunta alle instabilità
superficiali, e i sistemi di protezione devono essere adattati e dimensionati di conseguenza.

Informazioni approfondite sul modello concettuale (approccio del modello, meccanismi di scivolamento,
relazioni ed equazioni di equilibrio) e sulle applicazioni dei sistemi flessibili di stabilizzazione di versanti in
terreno e in roccia disgregata e fratturata sono presenti nei Summary of Published Technical Papers in the
Period of 1998 – 2019.

Indagine di instabilità semplici, locali, singolo con- Indagine di instabilità superficiali secondo la teoria
cio e instabilità composite tra I singoli chiodi di pendio indefinito nel modello concettuale
nel modello concettuale di RUVOLUM® RUVOLUM®
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2. SCOPO DEL SISTEMA PER LA STABILIZZAZIONE DI VERSANTI

L’obiettivo del sistema TECCO® e SPIDER® è di consolidare instabilità superficiali e, a seconda delle con-
dizioni del sottosuolo predominanti, e dove applicabile, anche meccanismi di instabilità profonda. All’interno
della struttura delle presenti spiegazioni vengono trattate esclusivamente le instabilità superficiali.

Per le singole verifiche di sicurezza è necessario determinare le massime azioni sul sistema. Le massime
azioni agenti sono determinate tramite l’indagine dell’equilibrio sia del singolo cuneo sia per rotture com-
plesse. Adeguando il modello per il caso in esame ed eseguendo un corretto dimensionamento, il sistema
per il consolidamento di versante deve essere in grado di assorbire le azioni sollecitanti, con gli appropriati
fattori di sicurezza, e raggiungere il substrato stabile oltrepassando le instabilità indagate.

Nel caso in cui il Sistema venga progettato come soluzione permanente (che rappresenta il normale uso di
questi sistemi) deve essere garantito che il Sistema sia in grado di trattenere le sollecitazioni per tutta la
vita utile dell’opera. Si trovano riferimenti in letteratura a riguardo della protezione contro la corrosione per
i sistemi TECCO® e SPIDER®.

In situazioni di sottosuolo con possibile disgregazione, si valutano misure aggiuntive per prevenire l’ero-
sione e il dilavamento. Una soluzione possibile è l’utilizzo di uno strato di materiale di protezione prima
della rete in acciaio e un appropriato rinverdimento alla fine delle operazioni di installazione.
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3. FONDAMENTI

I sistemi di consolidamento TECCO® and SPIDER® sono sistemi flessibili con una funzione statica. Sono
necessarie deformazioni relative prima che il Sistema fornisca il suo massimo contributo stabilizzante. È
importante ricordarsi di questo aspetto soprattutto in caso di costruzioni limitrofe per cui non sono ammis-
sibili deformazioni come per esempio nel lato a valle vicino al bordo di una strada. In particolari circostanze
può essere necessario applicare misure aggiuntive, per esempio rinforzi in cemento armato.

Nei sistemi di consolidamento TECCO® e SPIDER® ogni fila di chiodi deve essere sfalsata di mezza di-
stanza orizzontale tra gli ancoraggi rispetto alla successiva fila (distribuzione a quinconce). In questo modo
si delimita in maniera precisa il volume massimo che si può instabilizzare all’interno della maglia degli
ancoraggi. Questo aspetto è la base per il concetto RUVOLUM®. La distanza orizzontale tra gli ancoraggi
è indicate con il parametro 'a' e la distanza sul versante in direzione verticale è indicata con 'b'. Con i vecchi
sistemi di protezione la geometria della maglia di ancoraggi era spesso influenzata dal tipo di rete o di funi.
I chiodi erano generalmente posizionati con uno schema ben ripartito.

Il concetto che sta alla base del sistema TECCO® e SPIDER® considera che il Sistema possa essere pre-
tensionato con una forza V contro il sottosuolo da consolidare. Questo effetto è possibile grazie al tensio-
namento dei dadi con l’aiuto di una chiave dinamometrica o fornendo un’adeguata pressione, per esempio
pressando con forza le piastre di ripartizione nel terreno. Realizzando una nicchia attorno alla testa dell’an-
coraggio si ottiene un ottimale tensionamento del sistema di stabilizzazione. Nel caso in cui la malta ce-
mentizia raggiunga un livello troppo elevato con il risultato che il Sistema non possa essere tensionato o
solo in maniera insufficiente, deve essere rimosso per portare la malta alla corretta altezza attorno ai chiodi.
Nel software RUVOLUM® viene considerate la forza V per la verifica di instabilità piano-parallele come una
forza esterna con un effetto stabilizzante e può essere scelta all’interno di un range di valori.

Per altri riferimenti ed informazioni è stato fatto il manuale di Sistema di TECCO® e SPIDER®.
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4. ELEMENTI DEL SISTEMA DI STABILIZZAZIONE

Il Sistema di consolidamento è compost da rete in filo d’acciaio ad alta resistenza TECCO® / SPIDER®, le
piastre di ripartizione e le corrispondenti chiodature.

Le reti in singolo filo d’acciaio ad alta resistenza TECCO® e la rete in fune spiroidale in acciaio ad
alta resistenza SPIDER®

TECCO® TECCO® TECCO® SPIDER® TECCO®


G45/2 G65/3 G65/4 S3-130 G65/3 INOS-
SIDABILE
Diagonali
[mm] 62 x 95 83 x 143 83 x 138 164 x 270 83 x 143
[in] 2.44 x 3.74 3.27 x 5.63 3.27 x 5.44 6.46 x 10.64 3.27 x 5.63
Apertura maglia
[mm] 48 65 63 130 65
[in] 1.89 2.56 2.48 5.12 2.56
Diametro filo
[mm] 2 3 4 3 3
[in] 0.079 0.118 0.158 0.118 0.118
Resistenza a trazione
acciaio
≥ 1‘650
[N/mm2] ≥ 1‘770 ≥ 1‘770 ≥ 1‘770 ≥ 1‘770
≥ 239
[ksi] ≥ 256 ≥ 256 ≥ 256 ≥ 256
Resistenza a trazione
rete
[kN/m] ≥ 85 ≥ 150 ≥ 250 ≥ 220 ≥ 140
[kips/ft] ≥ 5.7 ≥ 10.2 ≥ 17.1 ≥ 15.1 ≥ 9.5
Piastra Piastra Piastra Piastra Piastra
Resistenze
P25 / P33 P33 / P66 P33 / P66 P33 / P66 P33

Resistenza della rete


al punzonamento DR
[kN]
80 / 110 180 / 240 280 / 370 230 / 300 170
[kips]
18.0 / 24.7 40.5 / 54.0 62.9 / 83.2 51.7 / 67.4 38.2

Resistenza della rete


al taglio sul bordo su-
periore della piastra
PR
[kN]
40 / 55 90 / 120 140 / 185 115 / 150 85
[kips]
9.0 / 12.4 20.2 / 27.0 31.5 / 41.6 25.9 / 33.7 19.1

Resistenza della rete


ad azioni piano-paral-
lele ZR
[kN]
10 / 10 30 / 45 50 / 75 45 / 70 25
[kips]
2.2 / 2.2 6.7 / 10.1 11.2 / 16.9 10.1 / 15.7 5.6
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Piastre di ripartizione

Piastra P25 Piastra P33 Piastra P66

Geometria Romboidale Romboidale Romboidale


Lunghezza
[mm] 250 330 667
[in] 9.9 13.0 26.3
Larghezza
[mm] 155 205 300
[in] 6.1 8.1 11.8
Spessore
[mm] 5 7 7
[in] 0.2 0.3 0.3
Diametro foro
[mm] 34 40 / 50 50
[in] 1.3 1.6 / 2.0 2.0

Le due cuspidi sulla piastra servono per aumentare la resistenza alla flessione e per guidare eventuali funi
perimetrali opzionali. Per assicurare la piastra si dovrebbero utilizzare dadi a testa sferica.

Chiodi per terreno e per roccia

Le seguenti tipologie di chiodi possono essere utilizzati sia per roccia sia per terreno:

• GEWI D = 20 mm, DYWIDAG D = 20 mm (Grade 75)


• GEWI D = 25 mm, DYWIDAG D = 25 mm (Grade 75)
• GEWI D = 28 mm, DYWIDAG D = 28 mm (Grade 75)
• GEWI D = 32 mm, DYWIDAG D = 32 mm (Grade 75)
• GEWI D = 40 mm, DYWIDAG D = 40 mm (Grade 75)
• TITAN 30/11, TITAN 40/16, IBO R32, IBO R38, IBO R51

In alternative si possono utilizzare altre tipologie di chiodi se adatti. In linea teorica ogni chiodo deve sod-
disfare le verifiche statiche. In aggiunta è importante verificare che il diametro della barra e il corrispondente
dado (a testa sferica) si combinano con il diametro del foro della piastra. È necessario investigare una
adatta protezione contro la corrosione del chiodo come misura permanente, se non diversamente specifi-
cato si considera 4.0 mm (= 0.158 in) di riduzione del diametro della barra a causa della corrosione.
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5. ACCESSO AL SOFTWARE
Tramite la nostra homepage www.geobrugg.com può accedere ai software online.

Dopo aver cliccato sull’angolo in alto a destra “myGeobrugg” le appare la finestra sotto rappresentata, che
le permette di fare la sua registrazione per la prima volta, il Login e le funzioni per l’invio della password in
caso di smarrimento.

Quando accede per la prima volta deve cliccare su “register here" e riempire il formulario di registrazione.
Le sue credenziali e l’attivazione le vengono inviate in maniera automatica via e-mail.
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Tramite le sue credenziali personali può eseguire l’accesso a “myGeobrugg”.


É possibile scegliere tra i seguenti pacchetti di software per il dimensionamento:

RUVOLUM®
Lo strumento per il dimensionamento del sistema TECCO® e SPIDER® in Tedesco, Inglese, Spagnolo,
Polacco, Portoghese, Rumeno, Russo, Cinese, Turco, Francese e Italiana.

DEBFLOW
Lo strumento per il dimensionamento di barriere flessibili in rete contro fenomeni di debris flow in Tede-
sco, Inglese, Spagnolo, Russo e Cinese.

SPIDER®
Lo strumento per il dimensionamento del sistema SPIDER® per la protezione da volume lapidei rocciosi
in Tedesco e in Inglese.

SHALLSLIDE
Lo strumento per il dimensionamento di barriere flessibili contro frane superficiali in Tedesco e in Inglese.

Quando accede al software la prima pagine che ottiene è una dichiarazione


di responsabilità che deve essere accettata.

Il software non può essere installato sul computer dell’utilizzatore. Il software viene essere utilizzato esclu-
sivamente online.
Ogni elaborazione può essere salvata come file json o come pdf e contiene tutte le informazioni per quanto
riguarda i dati di input, gli elementi del Sistema, il numero di chiodi e le verifiche di sicurezza eseguite.
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6. STRUCTURA DEL PROGRAMMA

Finestra che appare dopo aver effettuato l’accesso


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Finestra iniziale:

Il programma ha cinque pulsanti nella parte in alto:

Save: Per salvare il progetto sul suo computer.

Load: Per caricare progetti precedentemente salvati.

PDF: Per generare un PDF e stamparlo.

Units: Può scegliere le unità di misura Internazionali o Americane.

Language: Scelta tra Tedesco, Inglese, Spagnolo, Polacco, Portoghese, Rumeno, Russo, Ci-
nese, Turco e Francese.

Nella parte in alto si possono inserire le informazioni a riguardo del progetto, tali indicazioni appaiono in
testa al file di output che si può stampare.
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Area a sinistra della finestra iniziale

I parametri principali per i calcoli sono direttamente visibili nella finestra inziale e possono essere modificati
direttamente da li.

Ci sono i seguenti parametri: Spessore dello strato „t“, inclinazione del versante α, inclinazione degli anco-
raggi sull’orizzontale , valori caratteristici dell’angolo d’attrito e del peso di volume. I parametri possono
essere riscritti nella cella o modificati cliccando con il mouse.
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Area a destra della finestra iniziale:

Nel primo menu a tendina, in altro a destra, si sceglie la tipologia di rete e di piastra:

Sempre nella parte di destra si scelgono i chiodi, l’interasse „a“ e “b“ e la riduzione di resistenza per cor-
rosione sui chiodi.

In fondo ai dati di ingresso, c’è il Controllo del Sistema. Se almeno una delle verifiche non è soddisfatta
appare un corrispondente messaggio di errore.
I dati di ingresso devono essere scelti in maniera tale che tutte le verifiche sia sulla rete sia sugli anco-
raggi vengano soddisfatte.
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Nella parte bassa ci sono sei sotto-finestre che possono essere selezionate:

Scenari di carico:
In questa sotto finestra si attivano i due scenari di sovraccarico: nel caso di azioni sismiche e pressione di
flusso.

Default:
Permette di modificare i valori standard utilizzati nelle analisi:

I valori di Zd variano e sono predefiniti per ogni tipologia di rete in maniera separate. Per il TECCO®
G45/2 la massima azione di pretensionamento V è ridotta in automatico a 20 kN.

Fattori di sicurezza:
Vengono inseriti i seguenti valori di sicurezza standard, possono essere adattati a seconda delle neces-
sità progettuali:
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Tipologia di chiodi:
Per cambiare le specifiche di un chiodo esistente è sufficiente sovrascrivere le specifiche. Per aggiungere
una nuova tipologia di ancoraggi deve cliccare sul pulsante .

É necessario riempire i seguenti dati ogni volta che si modifica una tipologia di chiodi già presente e anche
quando si definisce un nuovo tipo: nail type, diametro esterno DE, diametro interno DI se  0, riduzione del
diametro per corrosione ∆ e resistenza a snervamento fy. La resistenza a rottura ft e il peso del chiodo G
per metro lineare o per piede, rispettivamente, sono parametri informativi e non devono essere inseriti in
maniera tassativa. Quando una cella è vuota, ciò corrisponde al valore 0.

Per eliminare una tipologia di chiodi posizioni il cursore in qualsiasi punto della riga del chiodo e prema .
Appare una finestra di conferma per chiedere se conferma o meno l’eliminazione di tale barra.
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Elementi del sistema:


Il terzo bottone permette di vedere un riassunto delle resistenza dei singoli elementi del Sistema in unità di
misura Internazionale e Americane per le reti e le piastre di base individuate in fase progettuale.

La parte in basso mostra un sommario delle resistenze e della superficie della sezione del chiodo scelto.
Oltretutto dichiara se è stata presa in considerazione la perdita di sezione dovuta a corrosione. Se è stata
considerata la corrosione, in modalità standard, il diametro della barra di ancoraggio è ridotta di 4.0 mm
(0.158 in) e viene utilizzata questa area per il calcolo delle resistenze.

Verifiche di sicurezza
L’ultimo tasto permette di vedere le singole verifiche riguardanti le instabilità locali tra i chiodi e l’instabilità
piano-parallela superficiale. Alcuni parametri di sicurezza e fattori sulle azioni devono essere modificati
direttamente all’interno di questa sotto-finestra.
Le due sezioni sotto riportate mostrano le verifiche di sicurezza per quanto riguarda le instabilità locali tra
gli ancoraggi:
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Le tre sezioni mostrano le verifiche di sicurezza a riguardo delle instabilità piano-parallele superficiali.
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Calcolo della lunghezza minima degli ancoraggi (senza considerare la stabilità globale)

Nelle indagini delle instabilità piano-parallele superficiali, l’intero spessore instabile t deve essere stabiliz-
zato dalla resistenza a taglio dei chiodi considerando l’influenza benefica del pretensionamento del si-
stema. Tramite considerazioni all’equilibrio limite, viene determinata la massima azione di taglio di progetto
Sd. Con un secondo step viene determinata la forza a trazione statica equivalente Td considerando la tan-
gente dell’angolo d’attrito:

Td
Td = Sd / tand t
Sd
la
Devono essere soddisfatte le seguenti disequazioni:
Td, min ≥ Vd
lb
Td, min ≥ Pd
Td
Td, max ≤ Rispettivamente TR,d oppure TR,red,d
Sd
S

All’interno di RUVOLUM® viene mostrata, dopo tutte le verifiche, la forza Td:

La lunghezza degli ancoraggi deve essere scelta in maniera che l’azione statica equivalente a trazione
venga trasmessa al substrato stabile al di sotto dello strato instabile t grazie al completo imboiaccamento
della lunghezza della barra. Tutto questo è valido nel caso di instabilità superficiali, per problemi di instabi-
lità profonde le lunghezze degli ancoraggi devono essere valutate in maniera separata.
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7. RANGE DI VALORI

Range di valori per i dati di ingresso in unità di misura Internazionale

La tabella sotto riportata mostra una panoramica del minimo, del massimo e del valore di default e gli step
di incremento secondo l’unità di misura Internazionale. I valori di default vengono ripristinati ogni volta che
si esegue un nuovo progetto e che un nuovo calcolo viene impostato.

Quantità d’ingresso parametro min. max. default incremento

Inclinazione del versante  [gradi] 0.0 90.0 60.0 1.0

Distanza orizzontale ancoraggi a [m] 1.00 5.00 2.70 0.05

Distanza lungo il versante ancoraggi b [m] 1.00 5.00 2.70 0.05

Spessore strato instabile t [m] 0.00 2.50 1.00 0.05

Raggio cono di pressione, in sommità  [m] 0.00 1.00 0.15 0.05

Inclinazione sull’orizzontale cono di pres-  [gradi] 30.0 90.0 45.0 1.0


sione

Angolo d’attrito (valore caratt.) k [gradi] 0.0 60.0 32.0 0.5

Coesione (valore caratt.) ck [kN/m2] 0.0 20.0 0.0 1.0

Peso di volume (valore caratt.) k [kN/m3] 0.0 30.0 20.0 0.5

Forza parallela al versante Zd [kN] 0.0 50.0 15.0 5.0

Forza di pretensionamento del sistema V [kN] 0.0 50.0 30.0 10.0

Inclinazione dei chiodi sull’orizzontale  [gradi] 0.0 90.0 20.0 5.0

Fattore di sicurezza angolo d’attrito  [-] 1.00 2.00 1.25 0.05

Fattore di sicurezza coesione c [-] 1.00 2.00 1.25 0.05

Fattore di sicurezza peso di volume  [-] 1.00 2.00 1.00 0.05

Fattore di sicurezza incertezze del modello mod [-] 1.00 2.00 1.10 0.05

Coeff. accelerazione verticale per sisma v [-] 0.000 1.000 0.175 0.005

Coeff. accelerazione orizzontale per sisma h [-] 0.000 1.000 0.085 0.005
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Range di valori per i dati di ingresso in unità di Americane

La tabella sotto riportata mostra una panoramica del minimo, del massimo e del valore di default e gli step
di incremento secondo l’unità di misura Americane. I valori di default vengono ripristinati ogni volta che si
esegue un nuovo progetto e che un nuovo calcolo viene impostato.

Quantità d’ingresso parametro min. max. default incremento

Inclinazione del versante  [gradi] 0.0 90.0 60.0 1.0

Distanza orizzontale ancoraggi a [ft] 3.00 16.25 9.00 ¼

Distanza lungo il versante ancoraggi b [ft] 3.00 16.25 9.00 ¼

Spessore strato instabile t [ft] 0.00 8.25 3.00 ¼

Raggio cono di pressione, in sommità  [in] 0.00 40.00 6.0 1.0

Inclinazione sull’orizzontale cono di pres-  [gradi] 30.0 90.0 45.0 1.0


sione

Angolo d’attrito (valore caratt.) k [gradi] 0.0 60.0 32.0 0.5

Coesione (valore caratt.) ck [lbs/ft2] 0.0 420.0 0.0 10.0

Peso di volume (valore caratt.) k [lbs/ft3] 0.0 200.0 130.0 5.0

Forza parallela al versante Zd [kips] 0.0 11.0 3.3 1.1

Forza di pretensionamento del sistema V [kips] 0.0 11.0 7.0 1.0

Inclinazione dei chiodi sull’orizzontale  [gradi] 0.0 90.0 20.0 5.0

Fattore di sicurezza angolo d’attrito  [-] 1.00 2.00 1.25 0.05

Fattore di sicurezza coesione c [-] 1.00 2.00 1.25 0.05

Fattore di sicurezza peso di volume  [-] 1.00 2.00 1.00 0.05

Fattore di sicurezza incertezze del modello mod [-] 1.00 2.00 1.10 0.05

Coeff. accelerazione verticale per sisma v [-] 0.000 1.000 0.175 0.005

Coeff. accelerazione orizzontale per sisma h [-] 0.000 1.000 0.085 0.005
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8. CONVERSIONE

Conversioni

Vengono considerate le seguenti conversioni.

Americane – Internazionale Internazionale – Americane


1 ft 0.3048 m 1m 3.281 ft
1 in 25.4 mm 1 mm 0.0394 in
1 in2 645.2 mm2 1 mm2 0.00155 in2
1 lb(s) 0.4536 kg 1 kg 2.20462 lbs
1 lb(s) 4.4482 N 1N 0.22481 lbs
1 lb(s) 0.0044482 kN 1 kN 224.81 lbs
1 kip(s) 4.4482 kN 1 kN 0.22481 kips
1 lbs/ft 1.4882 kg/m 1 kg/m 0.6719 lbs/ft
1 lbs/ft 0.0149 kN/m 1 kN/m 68.519 lbs/ft
1 lbs/ft2 0.0479 kN/m2 1 kN/m2 20.88 lbs/ft2
1 lbs/ft3 0.1571 kN/m3 1 kN/m3 6.365 lbs/ft3
1 ksi 6.895 N/mm2 1 N/mm2 0.145 ksi
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9. VALORI DI DIMENSIONAMENTO DEI PARAMETRI GEOTECNICI

In modalità standard il sistema TECCO® e SPIDER® è dimensionato in linea con ci concetti dei fattori di
sicurezza parziali. Perciò i valori caratteristici del terreno sono trasformati in valori di progetto secondo le
relazioni sotto indicate, dove sono considerati i corrispondenti fattori parziali di sicurezza:

d = arctan (tan k / )


cd = ck / c
d = k · 

k = valore caratteristico angolo d’attrito


ck = valore caratteristico coesione
k = valore caratteristico peso di volume

 = fattore di sicurezza parziale angolo d’attrito


c = fattore di sicurezza parziale coesione
 = fattore di sicurezza parziale peso di volume

d = valore di progetto angolo d’attrito


cd = valore di progetto coesione
d = valore di progetto peso di volume

Nel caso il Sistema debba essere dimensionato nel modo tradizionale in accordo con il concetto di fattore
di sicurezza globale, tutti i fattori di sicurezza devono essere impostati pari a 1.00. In questo caso il fattore
di sicurezza sul modello mod corrisponde al fattore di sicurezza globale.

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