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provided by Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia (Università degli Studi di Bari)
RIVISTA INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA E PSICOLOGIA ISSN 2039-4667; E-ISSN 2239-2629
Recensioni
DOI: 10.4453/rifp.2017.0029 327
Vol. 8 (2017), n. 3, pp. 327-329

non può derivare una posizione metafisica così mente-computer e La filosofia della mente tra scienze
debole come il presentismo. Anche l’ipotesi del cognitive e metafisica analitica, ciascuna composta da
blocco temporale crescente – o teoria incrementista –, due capitoli. Molti elementi sono rimasti dell’origi-
pur se più adatta a rendere conto del passato, subisce nario volume, ma altrettanti sono aggiornati ed
analoghe obiezioni rispetto al futuro. Se passato e estesi in maniera significativa.
presente esistono ma non il futuro, il presente diven- Una caratteristica che contrassegna la continuità
ta «solo l’orlo crescente dell’essere» (p. 115). Ipotesi fra le due opere consiste nell’integrazione tra
suggestiva ma alla quale si può obiettare che «se il approccio teorico e visione storica dei temi affron-
presente A produce l’effetto futuro B, solo il primo tati, che connette i problemi trattati nella filosofia
termine della relazione esiste, mentre il secondo non della mente analitica e nella filosofia delle scienze
esiste ancora, benché sia in procinto di esistere. Mi cognitive alla filosofia antica e soprattutto moderna
sembra che anche in questo caso la teoria non sia (Cartesio, Locke, Hume, Kant). Le principali novità
molto soddisfacente» (p. 115). Il capitolo che af- riguardano la seconda parte del volume, dove gli
fronta questo tema si conclude con una citazione attuali terzo e quarto capitolo descrivono due
ormai tanto canonica quanto banale, vale a dire la tendenze che si sono imposte nel dibattito più
lettera inviata da Einstein alla famiglia di Michele recente nel campo della filosofia della mente.
Besso per consolarla della morte dell’amico e con- Da una parte, la filosofia della mente si presenta,
giunto, ma del testo viene detto che fu inviato diret- sullo sfondo di una metafisica guidata dalle scienze
tamente all’amico – in realtà defunto – e soprattutto della natura, come una filosofia della scienza della
viene posto a chiusa di un’argomentazione nella mente, identificata a seconda dei casi con la scienza o
quale Armstrong sostiene esattamente e giustamen- con la neuroscienza cognitiva. Dall’altra, rivendican-
te l’opposto di quanto detto da Einstein, per il quale do un atteggiamento autonomo rispetto ai risultati
il tempo è soltanto un’illusione “per quanto tenace”. della ricerca scientifica, la filosofia della mente può
Il filosofo australiano condivide invece la «posizio- essere declinata come metafisica analitica che,
ne classica dell’onnitemporalista, in base alla quale il ricorrendo a chiarificazione logico-linguistica, espe-
passato e il futuro esistono entrambi e stanno in una rimenti mentali, argomentazioni a priori, si propone
relazione temporale con il presente» (p. 113). di fondare la conoscenza della mente anche sul
valore dell’esperienza soggettiva e della fenomeno-
Alberto Giovanni Biuso logia. Se e quanto queste due prospettive siano
compatibili e possano essere integrate in un’indagine
unitaria, rimane un interrogativo aperto, la cui
soluzione è lasciata al lettore.
█ M. Di Francesco, M. Marraffa, A. Tomasetta Il rapporto tra riflessione filosofica e indagine
Filosofia della mente. Corpo, coscienza, pensiero scientifica è uno dei temi portanti del libro, che
Carocci, Roma 2017 conduce il lettore attraverso i principali quesiti che
Collana: Manuali Universitari guidano la disciplina. Tra questi: quali sono le
Pagine 304; € 28,00 caratteristiche essenziali dei fenomeni mentali?
_ Come è possibile, se lo è, fornirne una spiegazione di
Filosofia della mente. Corpo, coscienza, pensiero, tipo scientifico? Come dobbiamo concepire i rap-
scritto da Michele Di Francesco, Massimo Marraffa porti tra la concettualizzazione scientifica e l’imma-
e Alfredo Tomasetta, rappresenta una guida gine ordinaria di noi stessi?
eccellente per orientarsi nell’intricato quanto I primi due capitoli sono dedicati a una
affascinante ambito della filosofia della mente, da presentazione storico-critica delle principali tema-
Cartesio in poi. tiche della filosofia della mente dal punto di vista del
Il libro nasce dalla costola dell’ormai classica progredire del confronto tra filosofia e scienza; il
Introduzione alla filosofia della mente di Michele Di terzo capitolo si concentra sull’interazione tra filoso-
Francesco, la cui prima edizione risale al 1996, che è fia e scienza della mente contemporanea. Infine il
stato il primo manuale in lingua italiana dedicato a quarto capitolo affronta in uno stile più argomen-
questa disciplina. Dell’Introduzione, di cui è apparsa tativo alcuni punti nevralgici già introdotti nel resto
una seconda edizione nel 2002, l’attuale volume del volume e discute da un punto di vista teorico
mantiene l’architettura e in particolare la divisione tematiche emerse nel recente dibattito sul mentale,
in due parti, Dal dualismo cartesiano all’analogia inerenti il rapporto mente-corpo, lo studio dei
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fenomeni mentali e il ruolo della ricerca filosofica Locke, Hume e Kant. Particolare attenzione viene
rispetto alla loro definizione. data alla proposta humeana di «fondazione di una
L’opera inizia con un capitolo – Cartesio e la scienza della natura umana, destinata a prendere le
“cosa che pensa” – dedicato alla rivoluzionaria mosse dall’esame del funzionamento della mente,
prospettiva che Cartesio ha aperto per lo studio sviluppato in senso naturalistico e improntato al
filosofico della mente e del pensiero, di cui ancora metodo sperimentale e al modello newtoniano della
oggi si apprezza l’influenza. Nella ricerca di una scienza» (p. 51). Il problema dell’unità della mente,
definizione di soggetto non intaccabile dal dubbio, già posto dalla teoria humeana dell’io come fascio di
ciò che rimane è il “pensare”, e sul pensare Cartesio percezioni, trova un proprio analogo nella riflessione
basa la sua individuazione della natura essenziale contemporanea sull’io. La teoria dennettiana sull’io
della mente e dell’io. Al centro del mentale viene così come narrazione di sé rappresenta un modo per
posta la soggettività, luogo di conoscenza dell’io conciliare l’io e la prospettiva naturalistica di fronte
attraverso la coscienza e chiave per l’intenzionalità, a molti dati empirici – trattati dettagliatamente nel
per il rivolgersi dell’io al mondo. Il mondo del terzo capitolo – che mostrano come le dinamiche
mentale è, per Cartesio, caratterizzato da creatività, della mente siano guidate da processi subpersonali
libertà, coscienza, e per ciò stesso si sottrae al non accessibili al soggetto che mettono in dubbio
determinismo e al meccanicismo scientifico, che l’infallibilità dell’introspezione. Che da questo debba
invece caratterizza il corpo-macchina. È questa concludersi l’espulsione dell’io dall’ontologia
l’origine del dualismo delle sostanze che pone scientifica, però, è tutt’altro che ovvio, come mostra
Cartesio nella difficile situazione di dover trovare la discussione critica dell’anti-realismo narrativista
una soluzione plausibile al problema dell’interazione dennettiano.
tra due sostanze e spinge molti – come si vedrà nei Gli ultimi cinque paragrafi del capitolo introdu-
successivi capitoli – a preferire delle posizioni cono e discutono lo spettro delle posizioni possibili
monistiche. sull’ontologia della mente che spaziano dal riduzio-
L’eredità di Cartesio nel dibattito contempo- nismo all’anti-riduzionismo: dalla teoria dell’identità
raneo sulla mente, tuttavia, non si limita al tra mentale e fisico alla proposta di un fisicalismo
dualismo, che costituisce oggi anzi l’aspetto più non riduzionista. Ampio spazio è dedicato al
critico del suo pensiero. Gli spunti più promettenti problema della causalità mentale e alla discussione
e attuali della sua riflessione vanno rintracciati dell’argomento dell’esclusione causale.
piuttosto nell’aver posto l’accento sulla soggettività Si giunge così al terzo capitolo, Menti, cervelli,
e sull’esperienza cosciente, nell’aver descritto la programmi, dedicato a una ricostruzione delle sorti
mente come una dimensione privata cui il soggetto della filosofia della mente come riflessione a partire
può accedere tramite la propria capacità dal funzionamento e dell’architettura del mentale, la
introspettiva, e nell’atteggiamento razionalista. cui indagine è affidata a discipline empiriche, con
Naturalmente, isolare la mente dall’indagine cui la filosofia si trova a collaborare. Il capitolo
scientifica non è una mossa senza conseguenze. È prende le mosse dalla critica al comportamentismo e
davvero plausibile che la mente sfugga alle capacità racconta con dovizia di particolari il ruolo della
di indagine della scienza e che costituisca un filosofia tra le discipline partecipanti all’“esagono
“mondo a parte” rispetto alla materia? Una lunga cognitivo”, attraverso il lavoro di filosofi come
tradizione ritiene che non sia possibile rispondere in Hilary Putnam, Jerry Fodor, Ned Block, Daniel
maniera affermativa a queste domande e si affida Dennett, Stephen Stich. La scommessa della visione
perciò alla migliore scienza della mente per cognitivista del mentale riguarda l’esistenza di un
costruirne una metafisica coerente. livello di analisi e spiegazione descrivibile come
Il secondo capitolo – La mente e l’ordine del elaborazione di informazioni, computazione su
mondo – rappresenta un anello di integrazione fon- rappresentazioni, situato tra il livello fenome-
damentale tra l’impostazione cartesiana presentata nologico o personale e il livello neurofisiologico. Se
nel primo capitolo e il terzo capitolo, in cui si trova per qualche decennio la concezione della mente
una sintesi dell’interazione tra filosofia e scienza come insieme di funzioni definite in termini di
della mente. segnali e informazioni è stata senza dubbio la
Il percorso storico prosegue attraverso Le prospettiva dominante, oggi si assiste a una sua
disavventure della sostanza pensante, che vedono importante messa in discussione.
protagoniste le posizioni anti-sostanzialistiche di L’attacco proviene da due direzioni: da una
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parte, il progresso delle neuroscienze porta molti a e del panpsichismo, che stanno vivendo un ritorno
pensare che le funzioni mentali possano essere di interesse negli ultimi anni, e il paragrafo finale
spiegate in termini di funzioni cerebrali, augurando dedicato alla cosiddetta “fenomenologia analitica”.
una espansione verticale della mente verso il Con questa etichetta ci si riferisce ad alcune
cervello; dall’altra, l’atteggiamento individualista posizioni che si sono rafforzate negli ultimi due
adottato dalla scienza cognitiva classica è stato decenni e che hanno coraggiosamente messo in
attaccato da coloro che sostengono l’importanza discussione due tesi ortodosse in filosofia analitica
dell’ambiente e del corpo nei processi cognitivi, della mente: che gli stati mentali come le credenze o
auspicando un allargamento “orizzontale” della le intenzioni non siano fenomenicamente coscienti e
mente verso l’ambiente esterno. che gli stati qualitativi (qualia) non svolgano alcun
Se il rapporto tra filosofia e scienza ha un ruolo ruolo nella spiegazione dell’intenzionalità.
centrale nei primi tre capitoli, le domande affrontate In questo contesto si esplora da una parte la
nel quarto capitolo, esplicitamente dedicato alla “fenomenologia cognitiva”, secondo cui anche stati
Metafisica della mente (per esempio: cosa si intende cognitivi come credenze o intenzioni dovrebbero
esattamente per fisicalismo? In che senso tutto ciò essere considerati stati fenomenicamente coscienti.
che esiste è fisico?) non solo godono di, ma Dall’altra, secondo la tesi dell’intenzionalità
rivendicano una loro indipendenza dal piano fenomenica, il carattere intenzionale di alcuni stati
d’indagine empirica della mente. In questo capitolo dipenderebbe dalle loro caratteristiche qualitative o
si sostiene che alcune questioni di fondo della fenomeniche. Prese insieme, la fenomenologia
filosofia della mente non possano trovare una diretta cognitiva e l’intenzionalità fenomenica darebbero
soluzione in termini empirici, in quanto esse l’avvio a un programma di ricerca alternativo
mettono in discussione la possibilità stessa della rispetto al tentativo, a lungo discusso in tutti e tre i
scienza di affrontarle attraverso i sui metodi. E capitoli del volume, di naturalizzare l’intenzionalità,
questo crea una tensione per una concezione considerata come il marchio distintivo del mentale.
naturalistica della mente. Di questo capitolo è Alla fine del percorso del volume restano aperti
possibile affrontare la lettura anche indipen- alcuni interrogativi più generali: dove è diretta la
dentemente dal resto del libro, possibilmente se si ha disciplina che, nata nominalmente da non più di
già una qualche dimestichezza con i concetti qualche decina d’anni, sembra dover costantemente
affrontati. Molte delle questioni discusse nell’ultimo ritagliare il proprio perimetro d’azione tra psico-
capitolo sono già presentate nel resto del volume, ma logia, neuroscienze e metafisica? È possibile instau-
qui l’approccio adottato è di carattere critico. Si offre rare una dialettica feconda tra filosofia della scienza
una analisi del fisicalismo e della chiusura causale del cognitiva e metafisica analitica della mente? A que-
mondo fisico, una disamina di vantaggi e svantaggi ste domande il volume non dà una risposta, sebbene
di posizioni riduzioniste e non riduzioniste ai fornisca al lettore gli strumenti per comprenderne la
fenomeni intenzionali e ai fenomeni coscienti. portata e rifletterci con acuita consapevolezza.
Di particolare interesse e attualità sono le
presentazioni della versione russelliana del monismo Giulia Piredda

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