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Circuiti combinatori

Tutti i circuiti digitali studiati finora (porte logiche, addizionatori, encoder etc.)
appartengono alla categoria dei circuiti logici combinatori. Il nome deriva dal fatto che
i valori presenti in uscita in tali circuiti dipendono esclusivamente dalle combinazioni
binarie in ingresso
e non dalla sequenza temporale con cui tali combinazioni vengono fornite al circuito.
In parole più semplici:
il valore delle uscite (0 oppure 1) dipende solo dal valore presente (0 o 1) negli ingressi in
quello stesso istante.
Cambiando gli ingressi, cambiano anche i valori in uscita.

Circuiti sequenziali
Il nome, come vedremo meglio nel seguito deriva dal fatto che le uscite dipendono
anche dalla sequenza (cioè dall'ordine con cui vengono forniti gli ingressi).
Per fare un esempio, una porta AND è un circuito combinatorio, in quanto non ha
nessuna importanza l'ordine con cui vengono forniti i due valori di ingresso: l'uscita
dipende semplicemente dalla combinazione (00, 01, 10 o 11) presente in ingresso.
Invece in un latch SR (il primo circuito sequenziale che studieremo), le uscite dipendono
anche dall'ordine con cui vengono dati i due ingressi S e R.
Per fare un esempio non circuitale,
 una cassaforte la cui apertura dipende da una combinazione numerica, cioè da una
serie di numeri che devono essere inseriti in esatta sequenza, è un dispositivo
sequenziale (contrariamente a quanto potrebbe far pensare il nome
"combinazione").
 Invece valigia protetta da un codice numerico dove non è necessario inserire le
cifre in una determinata sequenza, è un dispositivo combinatorio.
Circuiti sequenziali e dispositivi con memoria
Come vedremo meglio nel seguito, i circuiti sequenziali sono dispositivi con memoria.
Con ciò si intende la capacità che hanno questi circuiti di "ricordare" il loro stato
precedente. Ovviamente il termine "memoria" non deve essere pensato come la facoltà
di memoria che hanno gli esseri umani (o anche gli animali). Si intende qualcosa di molto
più semplice. Per fare un esempio,
 un interruttore può essere considerato un dispositivo con memoria, in quanto è in
grado di "ricordare" (o meglio di "mantenere" indefinitamente nel tempo) il
proprio stato aperto oppure chiuso.
 Invece un pulsante con ritorno è un dispositivo senza memoria, poiché non
"ricorda" il proprio stato (appena viene a cessare l'ingresso - cioè il dito che preme
il pulsante - cessa immediatamente anche l'uscita).
Tutti i dispositivi che andremo a studiare nelle prossime lezioni (i latch e i flip flop)
servono per memorizzare un singolo bit, cioè un valore che può essere zero oppure uno.
A scanso di possibili equivoci, memorizzare due valori non vuol dire memorizzare due
bit: il bit è uno solo ed esso può assumere due valori possibili.
Per fornire un quadro di insieme dei componenti che andremo fra breve a vedere, si
consideri la figura seguente, che mostra una specie di albero genealogico dei latch e dei
flip flop (le frecce indicano che un componente viene costruito a partire da un altro):

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