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Se nel 1° Volume avete trovato una
completa trattazione sull'Hi-Fi e
molti schemi di stadi preamplifica-
tori, in questo 2° Volume troverete
un'infinità di stadi FINALl di poten-
za, tutti testati e collaudati, che uti-
lizzano Transistor - Valvole ter-
moioniche - Mospower e lGBT. lnol-
tre troverete i disegni per realizzare
delle Casse Acustiche e in più vi
verrà spiegato come tararle per ot-
tenere il massimo rendimento.

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Le prime osservazioni scientifìche sui benefici ef-
tetti esercitati dagli impulsi RF in alcuni processi
fisiologici degli organismi viventi risalgono ormai
a circa un secolo fa, ma fu soltanto negli anni Set-
tanta che vennero eseguite le prime applicazioni
di questa nuova terapia impulsiva, per la quale ven-
ne coniato il nome di Magnetic Therapy con cui è
universalmente nota ancora oggi.

Da allora gli approfondimenti e le acquisizioni di co-


noscenze in questo ambito terapeutico si sono
moltiplicati, tanto da decretare il definitivo dissolvi-
mento delle barriere dogmatiche e delle perples-
sità che impedivano il riconoscimento da parte del-
la medicina uffjciale.

Si è infati accenato che gli impulsi generati dalla Ma-


gnetic Therapy sono in grado di rigenerare i tessu-
ti epidemlci, di accelerare la ffi[cificazione di frat-
ture ossee, di curare gli stati jnfiammatori e di eli-
minare i dolori alle anicolazloni, compresa la cewi-
cale, i dolori alla schiena, ecc.
Non solo, ma è stato anche appurato che questa
terapia è in grado di rintorzare le difese immuni-
tarie dell'organismo, di produrre endorfine, che a{-
tenuano le sensazioni di dolore, e di migliorare la

Molti Medici e Fisioterapisti che da anni usano le nostre Magnetotera-


pie, ci hanno segnalato che, variando in modo continuo le frequenze de-
gli impulsi, si accelera la guarigione eliminando più velocemente il do-
lore. Constatato che quanto ci è stato riferito corrisponde a verità, ab-
biamo progettato questa nuova Magnetoterapia gestita da un micro ST7.

clrcolazione sanguigna, prevenendo cos`i la for- uno dei tanti effetti collaterali ad essi associa{i, ha
mazione di placche nelle arlerie, principale causa pubblicato diverse versioni di Magnetoterapia che
dell'insorgenza di infarti e ictus. risultano tutt'oggi ancora valide.

Le statistiche mediche, frutto di anni di osservazioni Molte di queste nostre apparecchiature vengono in-
su centinaia di pazienti softoposti a questa terapia, fatti utilizzate da Fisioteraplsti, Dermatologi e
hanno decretato che il 90% di essi aveva ottenuto Medici generici per curare distorsioni o fratture
una completa guarigione e il restante 10®/o un net- ossee, doloJi reumatici, sciatalgie, torcicollo,
to miglioramento. artrosi cervicale, ecc.

Da quando Nuova Elettronica è venuta a cono- Per tutti questi motivi ci sentiamo di affermare che
scenza dell'efficacia di questa terapia e dei tempi una Magnetoterapia dovrebbe essere presente in
sorprendentemente rapidi con i quali essa agisce ogni casa come un comune elettrodomestico,
con il vantaggio di non intossicare l'organismo con perchè ogniqualvolta un componente della famiglia
dei prodotti farmacologici o di essere vittima di accusa un dolore o viene colpito da una delle pa-

2
C
-eiaio!s!] `!o!peN !sie^!p !p eut3d ep `e)ueiLJeiLJ!iin
•oise!uou ouodu!ti ou^ai. !od ? eui !»op
-!J ouos %e»e !p !due} ! e^op ®}e^!Jd aiio!u!io eiie !s
-je6io^u e}ueiLie!jesseoeu eijoooo `ezue6jn eun ejep
e!uou t3P !|!q!ue}Sosu! o|ue} ouB!s !solue,||Ep !)esneo
uo|oP ! o `easso eJn»eJ| t3un o auo!slo|s!p eun 3lLl
-oo oo!`eiunej} o`ue^e un !p eui!»!^ t2!s !s !od ost3o ieN
•ouJni oLJdoJd i! eJepueue eJJoooo
!s©u !}uenb osseds e !uo!6 !}uenb `e)}ei!p ezueueds
-e jed `out3!ddes u©q e `isn epua!zv eiit3 !sJe6io^u
e !uej}soo oucx5 `ioiuoio .uoiop ep !u!i#e guoJed e!deJ
®i e}senb e e)uàuitD!p!o !siodouos ouo^ep `ein)e!uo
•3eJedde ej`sou eiiep opueuods!p uou `eoe^u! put3no
`0!0180
!p ei!ÌJed eun o uii!i un ^]. eiie ejepien6 e euoji
•iod u! oinpes e}ugiut3poiuoo eu6sopue}s e eie!ue6
-uoo ri!d o!jeio,i opue!i6eos `e!dejai e)senb e e}ueu
-ete!peiuiu! !sjodouos ?jiod `eteuo!zueu e!6oio`
pisti, Derm3tologi, ci è gìunta unanìme la segnala- dai laboratorl della Nasa, ma che al loro intemo
zione ln base alb quaJe, variando in modo ©ntinuo contengono solo un minuscolo integrato NE.555
La frequenza degli lmpulsl della nostra Magnelolera- del costo di 0.80 Euro (dal quale è stata cancel-
pb, questi stimolano più protondamente i tessuti am- lata la sigla), che genera delle onde quadre che
malati, eliminano più velocemente le tosslne e glj sta- non hanno nessunissimo effetto terapeutico.
ti inflammatori e n.chiamano nelle zone interessate
una maggiore quantità di sangue osslgenato. Se ciò non bastasse, queste apparecchiature ven-
Questo ci ha indofto a progettare una nuova Magm> gono vendute a 3.000 Euro circa, IVA esclusa, che
tolerapla gestita da un microprocessore ST7, che corrispondono all'incirm a 6 mllionl di vecchle U-
prowede a modfficare in modo automatleo e a ciclo re, quindi: attenti a non farvi lruffare".
sequenzla[e k3 frequenze quì sottoriponate:

156€12i25-1250-2.500 lmpulsi al seoondo GLl lMPULsl della MAGNETOTERAPIA

Grazie a questo semplice accorgimento la terapia Gli lmpulsi terapeuticl utilizzati nella Magnetote-
risulta ora mollo più efficac® nell'attenuare i pro- rapla sono dei pacchetti composti da 40 strettissi-
cessi infiammatorl che sono le principale causa di mi ]mpulsi della durata complessiva di 100 ml-
dolorl muscolarl e ossei, reumatlsmi, sclatalgie, crosecondi (vedi fig.1 ).
Iombalgle, e¢c.
Ques`i lmpuls!, che raggiungono un'ampiezza di
Sarebbe lungo elencare le dimostrazioni di riconcr circa 70-80 volt plcco/plcco, vengono irradiati da
soenza che ci pervengono da parte delle migllaia dì un panno irradlame e poìchè penetrano nel cor-
k3ftori che hanno Ùatto o traggono gk)vamento dalle po in profondità, svolgono velocemente la loro be-
nostre Magnetobraple e anche da a)loro che, ini- n®flca ffione terapeutica.
zialmente scetticl, giazie aj benefici oftenuti già dopo
soltanto 2 appllcazionl, si sono ricreduti tanto da con- Facciamo presente che questi impulsi sono del tut-
s©Iiare ai propri amici questa terapia. to innocui e non prodLicono alcun tipo di sensazio-
ne sulla nostra pelle, per cui qualcuno potrebbe
Ciò su cui desideriamo richiamare la vostra atten- chiedersi come sia possibile accertarsi che il pan-
zione è invece un altro aspetto. no iriadlante applicato in uno dei bocchettoni
Poichè questi riscontri positivi sono omai di pub- d'uscita stia funzionando regolarmente.
blico dominio, molti "ciarlatani" ne hanno approfit-
tato, pubblicizzando in ak}une TV prlvate appa- Per controllare l'efficienza del panno lrradlante
recchiature che apparentemente sembrano uscìte abbiamo inserit.o nel pann®llo frontalo del mobile,

4
e}!osn eiins ejis!u!s !p pei !po!p enp ! ®je!66eduei oi eiieu e!deje} e}senb oiezz!ipn ouueii !uuB jed eiio
e oue!z!u! eiueueo!}t?iuo`ne `!inu!ui oL !e eiuep ps!dì2ie)o!sg !ep e !o!peu !ep eiLi!ueun euo!zt3Masso,i
-uodsuioo pei opo!p ou!Jd i! epueooe !s opueno
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:!duei !isenb !ieo!pu! ouos eie)uoii oiieu Z'C
•ued ins !}ueseid p®i !po!p 9 !ep ezuepuods!jjoo ui 9§L
•[d eiuesind i! eJeu©Jdu :eiuen6es
?Je}seq `!inu!u og ! eJe6un!66eJ ep opou u! e!de] ei g oo!inodeJoi eis!^ !p o}und iep !ipiins!J !JOH6
®i ei eJe!Meu ess©io^ !s `!inu!u o€ ! !iun!66eJ `es -!u ! eJoue»o Jed eueiioo ezuenbes ei e `(L.6!}
!pe^) !puooasoJO!LLi ooL !p oit3`o} e)eJnp eiiep !s
•zoi eJosseooJdoJo!u iep g ou!pe!d -indu! !iu!ss!uejis o¢ ep !isoduoo !»®iiooed !ep
ie o`e6eiioo (Ld) )oaias e}uesind i! eJeiueJd ?J^op ouos e!de]®ioieu6ew eiieu ejezz!i!`n ep !o!in®d
`oduei !p oiieMe}u! oisenb odop B!dei®ioiau6eN -ei®i !sindui! !i6 `oteuueooe ?!6 oiup!qqe eiuoo
eiiep o)ueiueuo!zuni i! aiaduoJJaiu! e§seio^ !uo
•ouoiioiu! e !s ouued
!pu!nb `!mu!u oe !p eiioue eiesse Qnd B!dBJai e`s
-enb !p eui!uiui eieinp t3i euo e)uesejd oiLie!ooe] iep ouie)u!.iie eiuese.d o}ueu!6ioMe.i eiio eo!i!u6
•!s !iuads ouo6ueu!i pei !po!p !isenb `®iue!peii!
• Ldo t"!|eo|o eiiep t3sseiLi© eo!pno ouuBd i! euoueuocx)q ieu oieiseuu! e}io^ t3un `es
-e eiou Bun uoo euopmi®u! ere) opuEieu6es `eduoj •aiue!pBji! ouuBd i! oieiseuu! eue!^ euoueiioooq
-Je}u! oi z[.s edosseoQJdoJo!u i! .odiue) oìsenb oiun!6 ieu opuenb oios ouopu®ooB !s `ei!osn.p !uouauo
-6eJ `e pnuiu og wsseFduoo eie6un!66t3i ep opoui u! -ooq enp ! ejdos Biis®p e o}ie u! !isod pei !po!p i
®^gno®suoo a»o^ 9 Jed otn)edu euep oio!o oiseno
•oi!noJ!oouoo
iinu!uJ z !p eie)o} un Jed u! ? ®iuB!pBii! ouuBd iep ouie}u!,iie o`ueu!6ioMe.i
!uuiuJ z !p eie)o) un jed euo t}o!}!u6!s !iuads ouo6ueu!J pei !po!p !}senb as
•oiue!peiii! ouued iep oujeiu!.iie oieo
!inu!ui z !p eieioì un Jed
imu!u z !p eieioi un jed -!idde eue!^ eiio Bzuanbaii eiiep oio!o i! opuen6
!inu!u z !p eieio} un jed •es ?i!nu!iuoo u! oue!66odu€i `ei!osntp !uo»eiio
-ooq enp ! eidos eiis!u!s E oiie u! !isod pei !po!p i
:e eJeJno p eued q euodouos eu6os
-q Bp!de] r]!d euo!6uen6 ei eJeue»o pe aBBogi® r)!d •p®i !po!p !ep ep eie}ueseiddei
euepued Jed `euo ? erBuoit3inqiue t3ogeid eieuou o. ®!ds enp `Bi!osn[p ®uouaiioooq unose!o e ejdos
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•LLla e OLia eJ!p e eie^ `a e v Biios •ezuenbei} eunose!o jed !uu!LLi z !p oduei un ied
•n.p !uou®iioooq !ep ei}s®p eiins !isod pai !po!p !ios ejdues `opuoo®s ie isinduJ! oo§.Z09Z. Liz9-Z L€
enp ! !siapua®®e ouLieJpa^ `!iuB!pBJJ! !uuBd ! !}ues i}§L !ep tzuanb®s t3Jeiu!.i ?Je)edu !s `eieJ!niu! eu
-u! ?!6 oue)insu ei!osn.p iuo»®iioooq !eu a6 e ou oo `e !gìu!uJ og g»uos t3i t3idos o}sod pei opo!p ois
•uEuou6ads !s pei !po!p gsenb !puooas !uood odoc) ®s i! ?jepueooe !s oio!o oiu!nb o}senb oieioiduJoo
• gueuo!zuni e}ueui"eHed oueiinsu •t3zuenbaui eumse!o ied pnuiu z !p oduei
eidc43p)ou6qhi qiep peis !i6 g}n) euo !QJereu6es Jed un ied eiduas `opuooas ie !SinduJi oo§.ZO§Z. Liz9
L L-£ !upe!d q3 ot36aiim 6iaiia gq6!s pei !po!p ! p!d -ZL€i}9L !ep ezu®nbos eJe)u!.i ?Jeiedu !s o}uau
`Uia e zia ep !pe^) zoi eJosseooJdoJo!u iep gLiL -eo!it3ujoint3 e !inu!uJ 0§ E»uos t3iep t3zuepuods
-zL !u!pe!d rB gB6aiioo eq3iuoi) oii©uued ins gsod pai -uioo u! pei opo!p oiu!nb i! qepueoot3 !s `mu!ui o®
!Po!P 9 ! isJ®puoooe oiueJpe^ `Ls ete4 !p eio)}miei !p ®iqoi eiEunp eiiep oio!o ouenb o}samb oieieiduoo
-u!,iins opue6e ounoi!o ie euo!suei ouad!uJoi opueno -tzuanbeii t"nose!o Jed iuu!ui z !p oduei
•(£'6!i !Pa^) 9t]ir§t]L e ®t]i.€t)L !iei6!s ezu®i un jad eiduies opuoo®s ie isindui ooS.ZO§Z. L€Z9
-Zicq§L !ep tzu®nbas eJ©iu!.i ?Jeiedu !s e)ueuieo
®d !p !iBuii !peis enp !e ?ie!^u! !i euo ` Lt±i oiei6!s -!ieiuo}ne e !mii!uJ oo e»uos eiiep ezuepuodsuioo
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eJoueiioo !no i! `zui o`ei6!s udu JoS!sueJi iep es
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-o6ue^ `o»oi e a/eoi `v/eoi oiei6!s oue!qqe eiio
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Pe| oPo!P ozJ®| |! qepueooe !s `!|nu!ul oz !sloost2l|.
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ou!pe!d i! auo `!sindiu! !i6ep ipuooosoJo!u §`z !u6 un iad eLidiues opuooars re !Sindu! OOS-ZO§Z-L€Z9
•o ouooso zoi ejosseooidojo!u iep oL ou!pe!d iea -ZLeqsL !ep t=u®nbas eioiu!.i ?ieiedu !s e}u3u
•(£.6!} !pe^) zoi oiei6!s £i.s ®Joss®® -eo!ieuJoine e imu!u oz €uuos t3iiep ezuapuods
-uoo u! pei opo!p opuoa®s i! qepuecoe !s `!inuiui
®idoi®!u i! ? B!du®iopu6B»i e^onu e)senb eos
-!ise6 eiio uoiieMeo„ i! eiio e}uesejd jei oue!i6o^ oL !P ®iqoi eitunp eii©p `oio!o oui!Jd i! oie`eidiLioo
•^g+ oioqiLJ!s i! uoo oieo!pu! oue!qqt} oou»eie eiueuos 'a ud)no e v )nd)no euosn ei
oiieu ouo pueuoduioo ! p)n) e coi oit2J6eiu!.iieu muei -iep eiis!u!s eiins !isod pei !po!p enp ! piooi®^ Bui
-uoo !reu6!p JoiJa^u! !i6 q!d `zoi aiose®ooidoioiu i! -!ssBu oioi t3iie ®Jei66aduei ouiaipe^ !pu!nb `op
eJeiueu!re Jed eiBzz!ipn eu©p\ euo `uo^ § !p aezz!i!q •uoo®s ie !sindu! oog.z !ep ezuonbeJ} eiu!iin.iins
•gis euo!siie) eun n euo6np efeu!uLue) ons ins oJ!uJoi ?iessed zoi e.osseoo.doio!u i! omu!ui o®.iie eu!}ui
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e v md)no euosn eiiep eiis!u!s eiins !isod pei !po!p
•9UTst±L e ®t±+€EiL Jots!sueJ) !ep gsoduoo ]t) uoi
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C||!Oeo Onp ! ele|UaLLl!|t2 Pe Ouue^ el|O `ipuoo®soio !pu!nb `opuooos ie (sinduJi o§z.L !ap ezuenbei}
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` LL euo!zeiueiu!iB !p eJoieuoiseJi iep o!iBpuoo3s qirB qossBd zoi ajosseooidQio!u i! gnu!ui . odoa
iep !ie6oje !iBui®iio iio^ zL ! `eje}ou e`e}od euJoo
•q indino e v ind
£.6!i u! ei!q!s!^ e B!d"®i -mo euosn eiiep eJis!u!s t2iins !isod pei !po!p ! '®i
®i®u6ew eisenb !p o)eiduoo oou»oia t3uieiios oi -u®tLi"i®^ p!d [od un `®iei66oduei oui®ipe^ !p
-u!nb `opuooas ie !sindu! zLc !ep ezuenbaJ} eiins
Oolt]JL]l] Yyv]NOS ?iessed zoi aiosseooidoio!u i! `!mu!ui z !siooseii
• Ldo BU!itp!o eiiep esseui •!uu!ui z !p o^!sseid
-e tp!isnoe eiou eun uoo euo!zniieiu! eisenb op -uioo oduei i! jod eei)oid !s `(opuooas ie !sinduJi
-ueieu6as `B!du®i ei ?JediuoJJeiu! eJosseooJdoJo 9§L !ep ezuenbaJi) oiu®i oiiou ou}u un pe eue!^
-!u i! `!mu!u og !p ®ieioi odue) i! i`soo oiun!66ed -^e euo `o!66eduei oisenb e a indino e v U`dino
'L'6V.ì
TR1

START6TOP ON/Ol:F
C1 = 1.000 microF. elettrolitico
C2 = 100.000 pF poliestere
ELENco coMPONENTI LX.1610-LX.1610n3 C3 = 100.000 pF poliestere
C4 = 100 microF. elettrolitico
R1 = 10 ohm FÌ18 = 2.200 ohm C5 = 100 microF. elettrolitico
*Ft2 = 470 ohm R19 = 100.000 ohm C6 = 1.000 pF ceramico
FÌ3 = 470 ohm R20 = 1 megaohm C7 = 100.000 pF pollestere
R4 = ¢70 ohm FÌ21 = 2.200 ohm C8 = 100.000 pF poliestere
FÌ5 = 330 ohm R22 = 100.000 ohm C9 = 100.000 pF poliestere
R6 = 330 ohm FÌ23 = 100.000 ohm CIO = 1.000 pF ceramico
R7 = 330 ohm *Ft24 = 330 ohm
C11 = 33 pF ceramico
FÌ8 = 100 ohm R25 = 2.200 ohm C12 = 33 pF ceramico
R9 = 1.000 ohm FÌ26 = 10 ohm C13 = 1.000 pF ceramjco
FÌIO = 330 ohm FÌ27 = 470 ohm C14 = 100 pF ceramico
FÌ11 = 330 ohm R28 = 4.700 ohm C15 = 1.000 pF ceramico
R12 = 1.000 oliim R29 = 2.200 ohm C16 = 100.000 pF poliestere
*R13 = 330 ohm R30 = 100.000 ohm C17 = 470.000 pF poliestere
FÌ14 = 2.200 ohm FÌ31 = 1 megaohm C18 = 1.000 pF ceramico
R15 = 10 ohm FÌ32 = 2.200 ohm C19 = 1.000 pF ceramico
FÌ16 = 470 ohm R33 = 100.000 ohm C20 = 33 pF ceramico
FÌ17 = 4.700 ohm FÌ34 = 100.000 ohm C21 = 33 pF ceramico
•qoL9L.Xi o)eduqs oiins !igiuou ouuB^ oospv5e.i[ep fiBu6asmpuoo puouoduoo i :eioN
oza!d eu!ieo!o = Ldo 8pL®-NL olollls opo|p = gsa
ei}®^®i e ®Joie!^®P = ZS. ooL®.NL olollls opolp = osa
c))®^®i e aJoiei^ap = LS. sOLP.NL O|O]||S OPO]P = esa
oipenb aiut#ind = id. 8®L®.NL O!O||!S OPO|P = Zsa
V §`0 ^ ZL o!Jiepuoo®s uoo 8®lo.NL ol®II!s opo!p = Lsa
(IO.900L) llBM 9 .LUJ0|SBJ| = LL V L ^ ooi .ZziJPpeJ ®iuod = Lst]
V L al!q!Sn' = 'J Au®iioio!u £`p ezu®p®dui = ®]vr
PLOHP£ Od!l lu = €01 AU®1|0lo!UI L BZU®PoduJ! = 4]Vr
olgL.d] od!l ndo = zol AU®L|OIO!U L t#U®P®du! = 9]Vr
§o€£.i oiei6®iu! = Lol Au®iioio!u £`o Bzuapadui = §]vr
e€O®.NZ Od!l dNd = 9t]1 Auqo.o!u £`o ezu®poduJi = ®]vr
C€0®.NZ Od!l dNd = §t]L AU®VOIO!U L tzuop®du| = €]yr
eeoo.NZ Odll dNd = ®t]L Au®uoioiu L t#uapadui = z]vr
e€Ot.NZ Od!l dNd = €t]L Au®iioioiui £`® ezu®paduJi = L]Vr
£ZZ€.NZ Odll NdN = Zt]L o®iuJBJao ]d OOO.L = £ZO
906Z.NZ 0d!l dNd = Lt]L ®i®isoiiod ]d oOO.O£® = 9ZO
(isso.) p®i ipo!p = LLia e zia. oi®is®!iod ]d ooO.00L = §ZO
(®pJ®^) P®l OPO!P = Lla, oo!utHao ]d OOO.L = OZO
epL®.Nl o!®Il!s opolp = 9sa oo!uie.®o ]d ooL = €ZO
oo!ueJ®o ]d ooO.L = ZZO
•(Zol lp®^) OL9 L.da olei6is e zi.S oJ®iu ii .eid"®)o)ou6eyv eii®p ooii))oi® eLu®Lios £.6i]
Non appena premeremo il pulsante Pl collegato Fìaggiunto il bmpo totale di 10 minuti vedremo spe-
al piedino 5 del microprocessore lc2, vedremo ac- grersi il diodo led indicato 20 minuti ed aooendersì
cendersi sul pannello frontale, nel riquadro Time quello indiffito 30 minuti e lampeggiare, prima len-
(min), il primo dìodo led di sinistra posto sopra la tamente e via via sempre più velocemente i due di®
scritta 10 minuti che segnala che è jniziato il ciclo di posti sulle uscfte Output A e Output 8.
della Magnetoterapia e infatti vedremo subito lam- Trascorsi 10 minuti, vedremo spegnersi il diodo
peggiare, molto lentamente, i diodi led posti sul- led indicato 30 minuti e accendersi quello dei 40
la sinistra dei due bocchettoni indicatì Output A e minuti, e cos`i via, il ciclo continuerà e quindi ve-
Output 8. dremo accendersi il diodo led dei 50 minuti ed in-
Trascorsi 2 minuti vedremo questi diodi led lam- fjne quello dei 60 minuti.
peggiare un po' più velocemente e questa velo- A questo punto, se la levefta del deviatcme Timer è
cità continuerà ad incrementarsi progressjvamente posta su Off, il ciclo di 60 minmi de[Ia magnetotera-
tino a raggiungere il tempo totale di 10 minuti; a pia risulta temirmto e, istantaneamente, il circuho oes-
questo punto vedremo spegnersi il diodo led dei 10 sa di funzionare, condizione che ci venà segnaJata
minuti ed accendersi quello dej 20 minuti e lam- dalla nota acustica emessa della cicalina CP1.
peggiare, prima lentamente e via via sempre più Se, invece, la levetta del deriatore Timer é posta su
velocemente i diodi led DL8-DL9 posti sulle uscite On, il funzionamento continuerà all'infinfto e oesserà
Output A e Output 8. solo quando agiremo sul deviatore Power.

10
Ll
-uod i! euesu! Lo oopJioJ»eie eioiesuepuoo re ou!o!^ 'O'nu!uJ
ie !§indui o§-ep-9€-€c eje6un!66ej e ou!) e)ueu
•+ ou6es i! uoo oJo} ieu + eieu!u©i i! opueJ -eJou!ts eìueuienp€J6 !od `oinu!u ie !sindui!
-asu! `o)eMesu !sse pe !uo!z!sod eiieu !uc}uou ied o€ eoi!o !p ? o!66eduJei i! ezuanbeii BUJ!uiuJ ew
!oii!ioi»®i® !ioitcu®puoo € ! eJepu®Jd e}eiod eJo
•oueiun o!uo
•Au®iioio!u £`® einddo L eioie^ o^ -oo.iie iiiqi8!^ !iJepueJ ep opou u! eiueiue}uei oi
-!}eieJ i! o}e!i6!dueis eJdos uoo niq eJoioo !p odJoo -iou ®iei66oduei !iJe) e epeMOJd eiio `zoi eJos
it3p eiezzue»eJeo `]vr eit3i6!s t#uanbaJ) eiiB !p az -s©ooidojo!u iep ei!ise6 eue!^ 6ia4ia Pei !PO!P
-uapadu! ei ei!iesu! o!66eiuou ieu opuen6esoJd enp !ep euo!sueooe.i euo eiuesejd jei oue!i6o^
•odop ouqns eJeiuouJ e e`eJpuE euo ®J®is®ii •9Saisa"a
®d iioimu®puoo ! ied !seo!p osse}s oi ® gp.6ed €sa o!o!i!s ie !po!p !ep "ueiod ei oi!ue^u! ie^e uou
e oJ®Z BP oPu®Ved VoiNot]ii|i].i aJBJedui !p !sjeueooe ?ieu6os!q `t2o!iuep! eiinsu uou 6ia
eiunio^ o L oJisou i! e}e`insuoo `gi!oedeo ei oueo!p 4ia pei !po!p enp !ep oi66oduei !p p!ooi®^ ei os
-u! eu euo odJoo ins eie!i6!due)s ®i6!s ©i ®iep[o®p
e ?}ioog}!p e}e^e as e !OiuJeJ®O U0|BSU®PUOO ! 0 •9t]J.it]L ep oisodujoo
-ini eJu©su! e}©iod `euo!zeJedo eisenb eie`eiduoo
eJo}eii!oso o!pe}s oiieu epe!su eueiqojd i! eiio eo
-!}!u6!s 6ia pei opo!p i! ? aiei66®duei uou e es
•6.6!i !p ou6os!p ieu o`tx)!pu! eujoo eieiueuo e^
eiio odJoo oJoi ins eiuesejd ei®u e!®sei ei e.enp!^!p •eueuioue eii3ienb eiues
•u! !p oue!pueuoooeJ !^ oi!sodojd oisenb e e oio
€Jd .t]i.ct][. ep oisoduoo eJo}eii!oso o!pe}s oi
-!i!§ ie ipoip ! ®]e}uou e}eiod `ezue`s!seJ ei odoci
eiio eo!i!u6!s e!66oduei uou sia pei opo!p i! es
•ooiuiiio ®ioie^ i! ouenp!^!pu!
•o»ei!p unss©u e)ueseid uou ei!osn e)senb
eu euo odJoo oJoi ins !}ueseJd oosBi ei e`io^ u! ei
-|o^ !p oput3J}!oep `®zu®|S|eaJ e| eJuesu! pe e|epe^ e oie6eiioo ®iue!peii! ouued i! es oiue}ios epueo
-oe !s g triiosn.iins o}sod LLia pei opo!p i! eiiouv
-^oid `oiedue}s o}!noi!o iep eis!d eiins iJou®uuoo
!ep ® iiooooz !i6ep !u!pe!d ! !»ni oiepies Je^e odoc] •oiuds ®uBu
•P®l !PO!P !®P tuoL9L.Xi oiedue`s ounoi!o -!J pei opo!p oisenb `®iue!pei.! ouud ie t#®Jd ei
e6eiioo eiio eieig!q o»e^eo i! oduoi !s es einddo
ieu !iueseid o!Lioseui !io»®uuoo ! eie`seuu! ied `o»oi.®iui eiinsu ouieiu! oiueu!6ioMt3 ons i! es
ouueJ!Mes eiio `(z.uuoo-L.uuoo osseq u! !pe^) iJ
®i € o §L ep euiuiuJ®i !Jo»®uuoo enp ! !od e €oi
-Zoi !ieJ6eiu! !i6 Jed iiooooz enp ! eiueuLiie!z!u! eiei
•o»e»p unsseu e)uesejd uou e}!osn e)senb e o)
-uou `oiediueis o}!noJ!o iep ossessod u! eiio^ eun -e6eiioo eue!^ eiio ®iuBip"J! ouucd i! es o}u€}ios
epueooe !s v ei!08n.iins oisod oLia pei opo!P ii
•6.6!i u! ejepe^ eiei
-od euoo !iueuoduoo !©p eued Jo!66eu ei eJe}uou •e|UeuLle))©JJOO euo!Zun| Om} es el|oue e !)Ue!O!)
oiej^op oienb ins oiienb Q eiioJed oL9L.Xi oiei6 -ie oueiinsu !pBi8 !i6 !uni es q!nu!iuoo u! eiioiiuoo
•!s oi!noi!o iep o!66eiuou i! eJe!z!u! !p oue!i6!suoo zi.s eJosseooJdoJo!u i! e!deJ®ioi®u6eyv eisenb ui
•p®i ipoip ! e Ld e)uesind i! `ZS-LS U0lel^
ollot]LNoo Ip lJJnot]lo
®p enp ! eJess!i Jed oiezz!i!}n eue!^ '(o i.6!i !pe^) eJ
-eio6ueiiej eLuio} !p `amL9L.xi o}ei6!s `opuooes ii
•6.6!i u! ei!q!s!^ eiinsu euJoo ®8oq oi •eieino ejep!sep
-!noi!o iep !iueuoduJoo ! !Ìin} oJe^eou Jad oiezz!i!`n
!s oiio odioo iep euoz t3i e®!u`adBJoi auo!ze Ex)!ieu
eue!^ `eìeJpenb euJJoi !p `oigL.xi oiei6!S `ouud ii -eq oJoi ei uoo eJ!dioo ep opou u! ouJe)se.i osJe^
•e!oopi eiddop e !quiei}ue gedufe)s p!n"!o onp ep u!ijejeds„ e ouuejepeMOJd eiio `iiuB!pBiii iuuBd
!eu e}ueseid oiueu!6ioMe,iieu !}eo!idde ouuejje^
oisodiuoo ? o»e6oid o)senb eiio !^opu®!p oujt¥ui a Buosn e v Bi!osn eiins !i!q!uods!p !sindui !io
•?iioow!p eunoie eJeJiuoou! ezues eu!uuoi •q "osn.i Jst gt]lit]1 !1
e eiit3uod e ouut2i!osnu !»ni ei4o ooiiduos !soo e •ei6!s jois!sueJi !ep e v Biio§n.i Jst .t]i€t]i !iei6
e!deJ®)oi®u6ew eisenb !p tD!}eid auo!zezz!ieoi ei •!s Jots!sueii !ep !i!ni!}soo Bzuaiod !p !ieuii ipeis
enp !p ezu©seJd ei ouLieJeiou `£.6!i !p oou»©ie eu
YOILYt)d ] NOZVzzllv] U -eii3s oiiep eiie®p !p eu!6ed eiie oue!ssed eio as
RETE 230 V.

12
C'
•N-v iieuiuJJ®i ®np i epJen6iJ o)tJBnb Jod eL.6ii ei ®Lioue ®iepien6 ip ® oisai i!
"66®1 IP oueii6isuoo i^ `p®i ipoip ! !}}ni BZza||B eu|SapaLLl e||B ®.ess!| 10 d `P®l !POIP
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i ®J®^oou Jod B)ezziiiuì WoL9L.Xi epaLios Bii®p oi6BBiuou ip ooiiE!Jd BLu®Lios oL.6i]
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!Meo!pep e}eiod ` Ld eiuesind i! oiuesu! ie^e odoo eu `oieduje}s oi!noi!o ins opuoi e oinuejd e^ uou
•oiedueis oi!noi!o iep es odjoo oioi i! iois!suBJi o !}senb !p oseo iou eiioiiv
-eq eiie eiueiugueiJad odJoo oJoi i! eJuepe Jei !p ez
-Zeuoooeti opue^t3 ` LS-ZS ei)e^ei e !Joie!^®p enp •6-6!i !p oo!Ìeid eiueuos oiiep ou6es!p iou eie!zuep
! e Zt]tgt]€it] ezueis!SeJ eJi ®i oieduLie}s o}!no -!^e eiio!zej!p eiieu odioo ojoi iep e6Jods euo Bo
-i!o ins eieo!idde `euo!zeiedo eisenb eie)eiduoo •iiiei®ui eo®q eioosnu!iu ei opueiueuo `9t]Lit]L
e ®t]].-ct]i ei6!s eiiep !ieu6esseJiuoo o`eduieìs
'(Z.uuoo !pe^) i e !ie6e!du eJdues !ieu!ui®i oi!noj!o iep !iund !eu !iJuesu! Jed cco®NZ !}ei6!S BZ
€ uoo oiienb eJi8®p e osst3q u! a (L.uuoO !Pe^) i -u®iod !p !iBu!i iois!sueJi o ! eJepueJd ei®}od eJo
e !ie6e!du iiBu!uiJaii §L !p ois!MOJd o!uoseu eJoi
-ieuuoo i! Biis!uis e osseq u! euesu! e]e!z!u! Jed •(o!66e)uouJ iep o}oi !pe^) uJUJ g+ eQJ!o !p p€^ei
-ios !ueuei !p `oiediueis ounoJ!o ieu e}eJuesu! !i opwnb
•p®i !poip ! guìi e Ld e)uesind i! ` LS-ZS eue^ei •eiepJcou e udu un oii+e,i e dud iois!suq un ? oun
e (Jopi^®p enp ! !`essu ouueJpue eienb ins `(oi.6!i ?ucued ®i6!s enp ei aiepuoiuoo uou e auo!zue»e e)e]
!Pe^) gmL9L.Xi oiei6!s opuoo©s ie eJessed e)ei
od `o8eq o»noJ!o oisenb !p o!66eiuou i! oieieiduoo •ZLt] t2zue}s!seJ ei osJe^ odJoo ons iep e6iods ©iio
eo!iici®u eooei eiooo!d ei opue6io^u `zt]i. ei6!s
•£Oréo eoe)sa!iod uotesuep eiiep oìtm!pu! o!zEds oiieu oieiuesu! pe `udu un e
-uoo ! osio^ `odjoo oioi ins eie!i6!dueis `n !p eu euo .£ZZCNZ ei6!S eiiep oieu6essEjiuoo oo!iie}eu
-Joi e o}ueuLiu®u !P B®®Bi ei opue6io" iieJ6a)u! !^ iois!suei} oiooo!d opuooes i! eiepueJd o`!n6es !c)
-!Ì}edsu ! eJuesu! e}eJ^op zoi-coi !iooooz enp !eN •od.oo ons iep e6jods eiio Bo!iieiou e®®Bi eiooo!d
ei Li euo!zeiueuJ!ie.p eioieuuoiseji i! osie^ opue6
•(6.6!i !Pe^) iio^ o€z !ep ]]au eseid eiiep oiie u! -io^!J ` Ltii oieu6esseJiuoo o!zeds oiieu oieiuesu!
®ieu!uoi iep eieje^eiejd oiio `eji®i !p oi!i i! oie6 Pe `dud un ? eiio `9o6zNz t3i6!s eiiep oiBu6esst3i)
•eiioo g 'eJe!uesJou e}senb !p ®iBJiu®o oJoi ieN -uoo oo!iie}eu io}s!sueji oiooo!d i! eiepuejd ejo
•lio^ oCZ !ep ®i®J OS®Jd eiiep !ieu!uuai !ns H!i •Ldo eu!ieo!o ei e Li euo!z€iueui!ie !p aioi
eii ! eiess!i iod ?J!Mes !^ eu!}in.)senb :!iod c e ei -euuoisBJi i! ` Loi oieJ6®iu![i `!ouie`®ui Jo`sisueJi
-®!uesJoui ei e Li euo!ze`ueuii!ie !p ®Joieiuioiseji ! oios oueoueu o!66eiuou oisenb eieieidiuoo Jeci
i! eJuesu! oios ei©^op o!66eiuou i! eJe}eiduoo jed
•LLlul §t tzoJ!o !p osse ep o`e!zut3ts
•opep !p eieiduoo ojje} u! ei!^ eun uoo o}ed -!p oinuei e]esse e^ep eu `oiedue}s oi!noj!o ins
-uJeis ounoJ!o ins odJoo ons i! !od opuess!i `zo eJe}s opuoi e o}nue.d e^ uou ®iuod o)senb !p odioo ii
-e!iod ejoiesuepuoo ie ou!o!^ `i pe !ie6e!du !iie^e
odop `!ieu!uJei c !ons ! eiuosu! e ioi eJoiezz!i!qeis •odjoo ons ins oie!i6!duieis + ou6
o}ej6aiu!.i eiepuejd `o!66eiuou ieu opuen6esojd es i! osBq i! osJ©^ opue6ioq LSu aJo)fz!JPpeJ ai
Come potete vedere in fig.13, il terminale Anodo Completata questa operazione, prima di chiudere
di questi diodi risulta più lungo dell'opposto temi- il coperchio del mobile consigliamo di eseguire que-
nale Katodo, particolare che dovete tenere pre- sto semplice ma utile test.
sente perchè quando inserirete questi dlodl led nel
circuito stampato troverete un foro, contrassegna- Senza nessun panno irradiame collegato dle due U-
to dalla lettera A, nel quale dovrete inserire il ter- scite A e 8, spostate la leva dell'interruttore di rete
minale più lungo. Power (S1 ) da OFF su ON e vedrete acoenderst per
pochl secondl tutti i dlodi led da DL2 a DL7 più i
Nel disegno del circuito stampato (vedi fig.10), no- diodi DL8-DL9 a cx)nferma che il circufto è OK,
terete che tutti i tori "A" si trovano a destra.
Se ora premete il pulsante Select, anche senza a-
Dopo aver inserito i teminali dei diodi led nei fori ver collegato alcun panno irradlante, vedrete ac-
del circuito stampato, non dovie¢e saldarli, per- cendersi il primo diodo led del Time(min) e poi lam-
chè per poterli collocare tutti alla medeslma al- pegglare molto lentamente i diodi led posti sulla si-
tezza conviene prima fissare il corpo dei due de- nistra delle due uscite Ouptut A e Output 8 a con-
vlatorl S1-S2 sul pannello frontale del mobile e, fema che è iniziato il clclo degli impulsl t®ra-
eseguita questa operazione, capovolgere il pan- peutlcl,
nello cercando di far uscire, dai rispettivi forl, la
testa di tutti i diodi led. Anche senza nessun panno lrradlante si accen-
deranno in sequenza per 10 mlnuti cadauno i dio-
menuta questa condizione, potrete saldare sulle di led DL2-DL3-DL4-DL5-DL6-DL7, che sul pan-
piste del circuito stampato tutti i terminali dei dio- nello frontale troviamo associati ai tempi jndicati 10-
di led, tranclandone poi la lunghezza eccedente 20-3040-eo-60 minutl.
con un paio di tronchesine.
Fìaggiunto il tempo totale di 60 mlnuti la cical]na
Vi ricordiamo che tutti i dlodl led sono di colore Cpl emetterà una nota acustlca per awisare che
rosso ad eccezione del diodo led DLl posto so- il clclo terapeutioo è stato completato, quindi dal-
pra il deviatore S1, che è di colore verde. le Usclta Output A e 8 non usciranno più impulsi.

FHI se la leva del deviatore denominato Timer


FISSAGGIO all.lnt®rno del MOBILE (S2) è posta su On il ciclo continuerà all'intinito,
quindi per brmarlo dovrete togliere la tensione al
Sul piano inferiore del mobile plastico fissate il cir- circuito agendo sull'interruttore di rete Power.
cuito stampato base LX.1610 con 4 vltl autofllet-
tanti, mentre sul pann®llo posteriore fissate con
due viti più dado la presa a vasclietta della ten- . 1 PANNI IFIFÌADIANTI
sione dei 230 volt e anche la cicalina CP1.
Le dimensioni dei panni disponibili per questa Ma-
Nel disegno di fig.9 potete vedere come dovranno gnetoterapla sono le seguentì:
essere collegati i tre teminali della presa rete dei
230 volt alla morsettiera a 3 poll. modello PC.1293 (vedi fig.4)
Vi ricordiamo che sul lato anterlore di questa pre- Panno da 22 x 42 cm, completo di splnotto pro-
sa è presente il vano nel quale va collocato il fu- fessionale
slblle; quindi, non dovrete far altro che aprire tale
vano (vedi fig.14) ed lnserlrvl il fusibile incluso nel modello PC.1324 (vedi fig.5)
blister del kit. Panno da 13 x 85 cm, completo di spinotto prcp
lessionale
Sul pannello frontale del mobile fissate i boc-
chettonl maschio per le Usclte A e 8 e collega- 11 primo panno, delle dimensioni di 22 x 42 cm, è
tene i due terminali al circuito stampato, utilizzan- il più indicato per curare i dolori localizzati nel pet-
do due coni spezzoni di filo di rame. to, nella schiena, o nelle scapole, perchè riesce a
coprire un'area più ampia del nostro corpo, quindi
Sempre sul pannello frontale andranno montati an- risulta adatto per trattare dolori di origìne reumati-
che i due deviatori a levetta S1-S2 e, prima di fissare ca e rinforzare le difese immunitarie.
il pannello froiitale, innestate i due cx}nne«ori ma-
schio Conn.1 e Conn2 nei due connettori femmina 11 secondo panno da 13 x ®5 cm, che, assomiglia
present] nel circufto stampato base. a una sciarpa, riàuita più indicato per curare aree

14
S'
•ZS-LS iJoie!^ap ®np !au iiuas®id ipep ®np i ®iiu
-eii ®i!qou iap ®ie)uoii oiiouued ins eitDooiq Binu®i auai^ BpaLios eisano .„opia^„ ®ioi
®o ip ooiun.i ? Bj)8®p !p ei)a^®i e ®ioiei^ap ii Bidos oisod Lia opo!p ii aiio aiuasaid
ouieiooe] .p®i !poip ! iiini !i]i3su! ?!6 eJdos uoo a/oL9L'xi Bp®iios eii®P oio] zL.6!]
•oieduBis oiins ®iu®said ooiiB.6iia6 ou6osip iau a 6.6!i ui oieizuap!^
® auoo 9t]i.it]L+t]ir€t]i. ezuaiod ip iiianb ep ® zt]i.-it]L Erzuaiod tBseq !p ioi§isuBii
i®p odioo iBp ®os® ®Lio „Epiiiei®u eooei„ eioooid ®i aieiue!jo ip eii6isuoo is .iis®iLio!j ii
•ueuoduioo i i»ni o)!Jarsui Ja^B odop oL9L.xi ep®Lios ei eiuasaJd is ®uoo ooo] LL.6!]
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circoscritte, quindi si può awolgere attomo al col- Per curare malattie croniche o rinsaldare veloce-
lo per curare la cervicale, oppure attomo un arto o mente delle fratture ossee si possono effettuare
una articolazione (ginocchio, polso, braccio, gam- anche 2 o 3 applicazioni nell'arco della giornata.
ba, ecc.) per eliminare i dolori di origine artrosica
ed anche per accelerare il processo di calcifica-
CONTR0lNDICAZIONI
zlone ossea in caso di tratture e lussazioni.
Le controindicazioni all'utilizzo di questa Magne-
Per praticare questa terapia non è necessario ap-
toterapia si limitano a due soli casl:
plicare il panno irradiante direttamente a contatto
con l'epìdemide, ma basta tenerlo appoggiato an- -non deve essere praticata dalle persone alle qua-
che sopra il maglione, una giacca, o pantalone e
li è stato applicato un Pacemaker;
addirittura anche sopra una lngessatura di un ar-
to, perchè gli lmpulsi irradiati dal panno riescono - non deve essere praticata dalle donne nel perio-
ad attraverso spessori anche dj 20-25 cm.
do della gravldanza.
Anche se chi è affetto da dolori acuti noterà un
notevole miglioramento già dopo una o due appli- COME SI USA
cazioni, consigliamo di non interrompere brusca-
mente la terapia, ma di proseguirla sempre per u- Utilizzare questa Magneloterapia è molto sempli-
na declna di applicazioni per evitare ricadute. ce, perchè basta innestare nella presa d'Uscita A

16
£1
•ou6essej`uoo u! euo!z!peds !p !ieisod asads eiiep uou eu v^i !p !^!sueiduoo ouos !zzejd i
OZ`C OJn] a/oL9L.xi oiedue}s oi!noJ!o oios iep oisoo
oO`€L OJn] oL9L.Xi o`edueis oi!noJ!o oios iep oisoo
z`cz OJnJ (9.6!} !pe^) Luo g8 x €i !p !uo!sueiu!p eiiep ®zeL.od eiue!ppeJ! ouued iep o)soo
z`cz OJnl (p.6!i !pe^) uJo zp x zz !p !uo!sueiLJ!p eiiep €6zL.Od e`ue!ppeJ! ouued i©p oisoo
:®ued e !ie}s!nboe ouue^ 9-?.66!i eiieu !i!q!s!^ iiue!peiii! !uued enp i
oo`6§ oJn] (c.6u !pe^) oieieJ6ues e o)eJo)?!6 ejoueiue oiieuued !p oieiduoo
ooiseid ®i!qou iep oiienb e iio^ o€z !ep e`e. !p 3uopjoo i3p o}soo i! eiioue !sejduoo ouc§ ozzeid ieN
•Z i-o i.66!i eiieu
ei!q!s!^ a/oL9L.xi eiei6!s pei !po!p !ep epeiios eiiep !iienb e (i i-6.66!i !pe^) oL9L.xi eseci epeiios
eiiep euo!zt!zz!ieei ei ied !jesseoeu !iueuoduoo ! !uni !`uesu! ouos e!dBJ®ioiau6ew eiiep i!x ieN
•ouueiueds !qjn}s!p !ie` ]Hn euue6 eire ]H^ eu 1 ouBu!6Jt}iuiJ uou ®uo ai!J®] -
-ue6 eiiEp eiessed es .®iueipeJJ! ouued iep !ieieu
!ieniis®iu !Joioa -
e6 ouos gsenb ?uoJed oqJnis!p !p !u!iund !3p ouut3i B|e)Sold 8||B |lo|Oa -
•ueduoo oujeiios oiins 3s !^ei!dn}s uou ']H^ eu
!UO|ZB|OO!UB 0||8 !lo|Oa -
-ue6 eiins esecx)e ^i. eiiep eoj!o oJpui L !p ezue`s
-!p eiie B!d"®i eiie e}euodouos !^ es :M !qJn„l !ioituado-isod !ioioa -
!u!B!,J®^ -
•aieieuiLLie einiieo eiins tpiined B|UBJO!U'a -
•Biai euo!zt2 ens ei opueo!idse e}S BidBi®ioi®u6 eale'®O -
-8w ei euo euJe}uoo ei e eisenb euojed `!Nedno !uSOIW -
-ooejd eie^op uou eieueji euoz eiiep ezuepuodsu aiieiu®p ai6iv -
-Joo u! ®Joiop iep ®uo!zBniu®Ooe Bio66ai eun eit3s !lo|BUUJeiiui iiBis -
-noot3 !uo!zeo!idde au!Jd eiiep osJoo ieu es EE !soJodo®|80 -
•!iue!peii! !uued !ep aLioiieJd !uo!zeo!iddB eu iieisooieiu! !ioioa -
-noie oiejisnii! oue!qqe !}uen6es eu!6ed enp eiieN
||"OtBoquo| !lo|Oa -
•o»oJJeiu! e`e^e^e,i !no u! oiund iep ?iepueid!i eu®!uos !p iioioa -
Ollool®JOJ. -
oio!o i! ioai®s eiuesind i! e`ueiLJe^onu opueuioid!t]
•EJaduJou®iui !s oioio i! e ioeias eiuesind i! eie!u amso ®Jn»eJJ -
!uO!§,O'S!a -
eJd euo ?Jeiseq `eseo !p euod ei eJude pe o ouo}ei
®i it? eiepuodsu e eiepue .ed eiueiLJeeueiueiLioiu !uo|ztM5§n| -
®le|oosnLLl e||oJIV -
!Mezie eie^op tx)!inedeje` einpes eun !p osuoo ieu es
•g-v ®i!osn eiiep eits!u !iBioosnuLi !Joiop ® iddt!JIS -
-!s Emns !)sod !iienb aJe!66eduei e !uu!u oL !ep !uoisniuoo ep iiesneo !uinB-i. -
®16l€IeL -
pei opo!p ouiJd i! !siepuoooe e)e.pe^ oi!qns e i®ai
®s eiuesind i! opueuJeJd B!dBJ®i ei ®iBiziu! eioji l'Iu!Pu®J. -
-od `!iuods ouuejes !s pei !po!p !isenb eiio odoa e!6lBquol -
•eieuo!zuni ied o}uojd e Bol'e!OS -
e|ue!og}e ? o»nQl!o |! el|o eule}uoo e p®| |po!p ! pn} a'!JIJY -
!puooas !qood Jed !sJeu!iunii! ouqns e)eJpe^ `JaJv`od lsoJIJV -
e}ej !p elourule|u!f | eulLlel| o!l|mejedde,| oseoov
•eue!iicB ei o ou3d :!`e}|ns!l !lLl!uo uoo !u
-ue !sie^!p ep e!dejei eìsenb oueo!ieid oiio !is!ie!o
i! ied o6iei ouued un o o!meiq un o eque6 eun i3d
o))a[)s ouuBd un einddo pi€ enp e}ueue3uejodue) -eds !o!peu ! oiue66ns ouueu !o eiu©ui!iue6 euo
-uoo eJeueJÌ Jed iuued ®np euoue eJnddo ouued oi `iunuioo pid ei ouJe!iioueie !no .eiu!ss!iue} ouos
os un e.ezz!ign Qnd !s e)eJt3des ouos eu3sn oi ?ip!oc] Bidei®ioi®u6e" e)senb uoo !i!qejno e!6oioied ei
'oiJBi!^^e !od e ®iue!pBJJ! ouued ieu eiueseid ei
-euo!sseioJd ouou!ds oi q B.!osn,p esejd eiieu o
Fig.15 Per curare 11 torclcollo ed arich® 11 do- Flg.16 Per curare ] dolorl all'anicolazlone
lore alla cervlcale basta awolgere 11 panno della spalla, potete sempre utlllzzare 11 pan-
lrradlant® dl flg.5 attorno al collo come se no a sclarpa dl flg.5 poslzlonandolo sulla
fosse una comiine sclarpa. zona dolorante a destra o slnlstra.

Flg.1e 11 panno piiò essere posto sulla


lungo la colonna vertebrale convlene utlllz- schlena anche ln senso orLzzontale. Se ln-
zare 11 panno vlslblle ln flg.4, lnserendolo vece volete curare dell® leggere forme dl
magarl sotto la camlcla o la maglla. bronchlte poslzlonat®lo sul petto.

Fl9.19 Per 1 dolorl lntemcostall potete utlllz- Flg20 Nel caso d®l dolori lombosacrall e del-
zare il panno dl flg.5 awolgendolo lntomo la nevralgla del nervo sclatlco pobte utlllz-
al tronco ® ten®ndolo ln poslzlone lnseren- zare a soelta 11 panno plù largo o quello plù
dolo so«o la camlcla o la maglla. smo a sec®ndb della zona ]nteressati.

18
6L
•oioaiit}ui o auoid `eiq!) •ou6®sip i®u oieoipu! ®LLioo ouued ii ®i®6io^
ip ouoizE"ni o eJn))cJi ip oseo i®u ®iioue -^e oiooeiquJe^B.iie o osiod ie oui.osooiio
®uoi6i.m6 ip oss®ooid ii ®i®i®ioooe.ii®u oo e|s `®uo|zessn| `qm))eJ| `|soJ|Je `e6J®~p a8
-Bot»o ei®i®^i. ie eidu®ioi®u6eu q gz.6i] •neo ep oieoo^oid aioiop ii osBO ioN §z.6!]
•i^iuods ii6 BJ) i)u®nb®4} `Lie]oosnu •qBss®Jqui Buoz eiiB ouio»e ouued i] ®i
iddaiis ii6Bp oieoo^oJd oii®nb o` oivooou e6ioMB `poiJaiui iuB ii6®p o®iieo 8 iieioos
-i6 iop ®uoizeio®iue.iie auoiop ii ®iiu®i i®u -nu iddeiis ep o eoip!os siiBp oiBoo^o.d
®Li®ue ®oeoui® O tiidtu®ioiou6euJ q tz.6i] ®iu®uiouBi ®,ioiop i! oJBnuouB Jod CZ.6!]
'Oa®lp le eluJ®.llep •eie68®6u! ®s ®iiouB `eiBs€ai®iui eu
iieoo^oJd iiimb ip osBo i" ®u+oo ®Jq ®z eiiB ouioiui.i)ni otiued i! ®i®6io^^e oi®^
•uioi ouoi6®i e»®ii iitziieooi i]oiop i ®iiu®i ®p `o|ootLlquB^e.||e "n»BJ| |p oseo u| e®8
iod ..6ii ip ouucd ii eugzziiiy` ®i®iod ZZ.6i] •so ®uoiztDi«oitD ei aJeJ®i®ooe J®d Lz.6i]
SOFTWARE per ia
Un tempo, quando tu£€o il sapere era condensaSo in proverbi, bastava
una massima come "r®sso di sera bel tempo si spera" per scandii.e i rit.-
mi della vita. Oggi, pur non rinnegando nulla di quella saggezza popolare,
per sapere che tempo farà è preferibile affidarsi a quanto di meglio in am-
bito hobbistico lo sviluppo tecnologico ha messo a nostra disposizione in
fatto di strumentazione per l'osservazione e I'elaborazione dei dati.

Lo studio dell'atmostera terrestre, dei fenomeni ad godere un bel sole o bìsognerà rintanarsi in casa
essa collegati e della loro influenza sul clima fa per il freddo: 1anto non ci prendono mai!".
sempre più proseliti, soprattutto fra i più giovani,
che, per sapere che tempo farà, non possono nem- Per dare una risposta a questa legittima smania
meno contare sui "calli" e sugli "acciacchi" (privile- di informazione meteorologica, che ci consente di
gi questi, che si acquisiscono solo con I'età). prepararci adeguatamente ad affrontare le awer-
sità atmosferiche, nella rivista N.220 abbiamo pre-
Ne è prova il fatto che, ad esempio, il termometro sentato una centralina meteorologica domestica: la
faccia omai parte dell'equipaggiamento standard Weather Station KM.100.
di ogni automobile di nuova fabbricazione, com-
prese le utilitarie; ed è significativo che al bar, ol- Con la Weather Station vi abbiamo messo a di-
tre alle immancabili discussioni sulla domenica di sposizione un piccolo, ma professionale centro per
campionato, ci si confronti sulle previsìoni meteo- la ril®vazione dei fenomeni atmosferici: è possi-
rologiche delle testate giomalistiche (a volte di- bile misurare con precisione la direzione e la v®
scordanti), chiedendosi se il fine settimana si potrà locità del vento, la temperatura, rilevare le preci-

20
LZ
NOI V+S H]HIV]M
•a*g86®w og oueuie !p •!uo!zei!d!o®id eiiep `oj}eiuo!^
e.esse e^ep mvq euoiLJeu ei eJiueu 'eL^gc6®iu •nid i! eii !iio jed `e ainiei®duiai eiiep `oiu®^ iep
oz !p eJesse e^ep ¥s!p-pJeu,iins oJeq!i o!zt!ds oi ou!uaiioq o!jdoid e oie^ un euo!z!sods!p e i`soo ei
-ieu !^ eiio euuei6oid iep !}ezz!ut36io!j o eiee. od
•eouei!Jed t3is •iue} u! eu!ieJiueo eiit3p !)iooot3J `!»eiu! ouo6ue^ !iep i
-enb ei!uiieii eue!Me euuej6o.d iep !uo!zun} eiiep
•euo!}s!|t3|s e||ep eu
suo!ise6 ei giioied `woo euod epuoo®s eun e^
-Jes !^ 'eieues euod ei ei!iueji jeindiuoo ie o}e6eiioo -J®ueuo !p eu!i ie `ooL.wx eiisou eiiep o!66ejoi!u
? ®snou ojiso^ i! es :eije6eiioo eienb eiie ejeq!i -ou eiueisoo iep !`ue!ue^ojd !iep ! ejoqeie eiio ®i
Woo euod eun euo!z!Sods!p e ©ie^t3 o!jesseoeu 9 -eMiios un o}eddni!^s ouJe!qqe o^!iou oìsanb jed
`Zcgst] od!i ®ieiJ®S eeu!i eun osje^ejue je}nduoo
•?i!sseoeu eun e}
ieu !iep ! eosueiseJÌ uo!iBis J®uieaM ei guo!Od
-e}ue^!p e !uo!zeqjnued eiiep euo!znio^e,i ejeosou
dx SMOPU!M - ]S€6 SMOPU!M - 86 SMOPU!M -oo `osozz!q e eio^o}nu r)!d e.dues `odue) iep !z
•ieqs !)uenbeji e !u!)uede. !e oiut3!s eiLioo !isodo»os
:!^!ieJedo !uje}s!s !}uen6es
•t3jooue e)seq !o uou o}senb [e!^euni.
!ep oun ouueu eiio oioioo ep o}eiedope e oieiieisu!
e.esse Qnd `ooL'mx eo!6oioioai®LLi ®uo!zeis ei
-iep !iue!ue^ojd !iep !ep ®uo!ise6 ei jed ejeMiios ii •e!IOILJelu e||ep |es
-ei oiu!}in,iiep !sioosej` !ujo!6 !eu e o`uepeoeJd ei
vw]].sls l®p .vllllalJ.vdwoo -ienb u! `eiueiioo eieujo!6 eiieu !iejis!6oj !ui!8seu
e !Lu!u!Lu !ioie^ ! oue~esuoo eiio a!ioui®ui e}u!}s
•euo!je}SoiLi}e !uo!zt2qinued eiiep euo!znio^etiins -!p ®Ji !p eieiop gs Jed !p `!ueiu! `? eu!ieJÌuoo ei
ounueJdos e eiio!6oioJo©Ìeu !uo!z!puoo !ieej eiins
•ezuept3os e^eiq e !uo!s!^eid eiiep eiepiezze
!^iiia66o !iBp euo!z!sods!p e eiei^e !66o ep eu
`!o^ e enbunuoo eì]eds !joie^ !ep euo!zeieJdje}u!,i `e}e"e#e !uo!zei`s!6ei eiiep eseq eiins `e !uo!zei!d
S_ùriu"e
Qq
a ERpd- . Fig.2 Per installare
lÈ pn" . il programma Ge-
© Qdù,ecti . stione Meteo PC per
B J"azri . I'acqulsizlone dei
{g lr"a .
dati dalla Weather
® fioihhLm Station, cliccate sul
tasto Start e poi sul-
é DÉcgTm.. Ia scritta Esegui. Fig.3 Nella casella bianca dovete di-
Ù mse-- gitare D:betup.exe, quindi confer-
mate cliccando su OK.

Pzma d rEìalam di GEsm - PC


#bFmgb±rEtdlmifbd~o-tre.f*cgdrigseaiEsO
mu n ifg> Fm di ccrmire, è cqB" dLxh b emitlq-n-,
Copia dei rile in corso. Atlenclere.

Fig.4 Questa è la prima tinestra del Fig.5 Per iniziare I'installazione del
programma di installazione. Atten- programma Gestione Meteo PC clic-
dete che compaia la fig.5. cate sul ta§to OK.

Fig.6 La directory predeflnita è Fig.7 11 software per la Weather Sta-


C:WEanemol Per proseguire clicca- tlon viene inserito nel gruppo Pro-
te sul pulsante con il computer. grammi. Cliccate su Continua.

Fig.8 La barra blu di avanzamento vi Fig.9 L'lnstallazione di Gestione Me-


mostra lo stato dl carica del softwa- teo PC si è conclusa. Per usclre da
re nel vostro harddisk. questa finestra cliccate su OK.

22
CZ
•B!ieosep!p u! ouuosep eue!^ eiio Q!o
O!l|OseuLl eJo»euuoo Un el| Ù!UJeJ}se.Un pe el|o ®|e!J
®s oi)®^eo un !~!uJoi oiLJe!ssod uJot]-oo ie eJ}io eJ!n6ese e !^opue}!u!i `6 eiie p eiiep ©Jn6!i eiiep ei
-ienb uoo ioi!uou oiiso^ ins ouo!edde ®iio !u!6euu!
Od ie N0iLVLS tl]HLV]M el ]t]Yoalloo ei eie}uoiiuoo eie^op eiueujeueJJoo 9JepeooJd jec]
•8LZ.N e}S!^u eiins oitm!iqqnd „iuot]-ao un eJeiie}s
•8 L-L i.66!i eiiep e!ieosep
-u! euoo„ oioo!ue.i eie66ei !p oue!i6!suoo !^ `um
-!p eiieu euuosep !uo!zeo!pu! eie!iio ei ei!n6es !od e
®ine euo!zdo,iins !uo!zt}uuoiu! uo!66eu Jed :eioN
or6!i u! ei!q!sy\ euioo oiioiiuoo !p oii®uued i! ei
-!.de 'eiu©}s!s oi)so^ ieu eiesn eiio !ioieied®s !ioq •eo|`euoine ele!UelL] U! e)e!Me ?lje^
-lLI!S ! eleo!|!POU a|Uelu|en`Ue^e Pe eJeiioJ)uoo lec)
euo!Ze||e|SU!.| lLJot]-Oo |! OpueJesu! `e}e»es ? eu
•euo!is!ie}s u! !}ioooej !i -o!zuni eisenb oiezz!i!in !o^ ep eiouei iep !uo!ze}s
-odiu! ei eii es oiueued e un]omB euo!zdo.i eu®!i
-ep ! eiezz!ueBio e ?i!osnu uou euuei6oid i! !}ueu
-uoo od e uoiiBis J®ii)t}®M eJ} !`ep !ep ®uo!isa6
-u}ie `e!6oioqu!s esse}s t?i !zz!i!}n o^!}eiedo euie)s
-!s i! eiioue eiio ouesseoeu e o^!iou o}senb Jeci ei ied eieM}}os i©p euo!zeiie`su! !p euueJ6ojd ii
•®ieuJio®p auo!zeiedo§
YWWYt)90Ud l®P ]NOIZYllvLSNl
!p oioqiu!s eiuoo oiund iep osn.i epe^ejd euo!ise6
!p euuei6oid i! `eu!iBJiu®o eiiep !i!s!nboe iJoiB^
!ep t3oueiunu euo!zeisodiu!.i euJeouoo oiuenb Jed •la9 Biiep eJoi!ue^uoo un oiezz!i!`n
'ZL.8€ ouo^uos !s !ui!seiueo ouLie!qqe e^oid ejisou ei jed .qsn®iB!jos oJoi
-!ua^uoo un opuezz!i!`n !ieues euod !p !}s!MOJds
zL e sC uisou ! e oiund i! e ejoiejedes oioqu!s i!
`o!duese pe `esn !i6eN .i`soo ? !set3d ! !»ni u! uoN !i!ieuod je}nduoo !ns euoue !ieiins!i !iLJ!uo uoo
o}eìse} o`e`s e !iea auo!is®o !p eJeMuos i! :BioN
•Zi`Ce e^uos !s !uJ!seiueo zL e
•iox!d oogxoo8 !p euo!znios!i eun
oJne sc `o!duese pe :eio6Ji^ ei uoo !ieui!oep !ons
uoo €}eues e}eis eJe eo!ieJ6 epeiios !no ei je}ndujoo
!ep oieiu! ojeuinu i! eJeJedes e !}en}!qe oiue!s !oN
un ep eseidu eìe.s ouos euuej6ojd iep euo!z!jos
-ep ei oueu6eduoooe euo !u!6euu! ei `eJ!u!} Jec]
llYNOIZYNU]LNl lNOIZYJ.Sodwl
•xz !p eiu!u!iu ?i!ooie^ eun
•C-z.66!t eiiep opeiioo
uoo a^a eJouei un eueq oìue»eJ)ie e^ .x8 !p eiu!u
e euuosep !uo!zeo!pu! ei eJ!n6es e}e^op euuei6 -!u ?}!ooie^ eun uoo uiot]-ao ied eJouei un eJe^
•oJd iep euo!zEiieisu!.i e}ueujignueu ©ie!ouei ied •e e^ep eiLieìs!s oJ}so^ i! oiueued `uioi]flo i! g eJ
`t}ieiH!qes!p e!s unJoinB euo!zdo.i !no u! oseo ieN -t3Muos iep euo!znq!iìs!p ei Jed o}ezz!ipn ouoddns ii
Fig.110uando sl apre la flnestra del
Pannello dl Controllo, c¢rcate I'Ico-
na rafflgurante 11 Mondo e, con 11 ta-
sto slnlstro del mou§e, cliccate due
volte volocoment® sulla scrltta lm-
postazlonl lntemazlonall. ln questo
modo aprlrete lmmedlatamente la fl-
nestra riprodotta ln f]g.12.

Flg.12 La flnestra delle Proprietà del-


le lmpostazlonl lnternazlonall è com-
posta da clnque cartelle: lmposta-
zlonl lntemazlonall, Numerl, Valuta,
Ora o Data. Per verftlcar® 11 slmbolo
del separstore declmal® utlllzzato
dal vostro slst®ma operatlvo cllcca-
t® sulla cartella Numeri.

Imposiazrihmazma[ Nt~ |Val^o| 0r. | D.a |

vb md Vdkri qd`d:
1.-= '' 1.' ' '''

Sspamde± Fig.13 Se 11 vostro glstema operativo


usa la vlrgola come segno dl sepa-
Cftdecff
ratore declmale, lmpostate 1 nuovi
S"!"ipamoeh: slmboll dlgltando un PUNTO nella rl-
N+m"o d èbe .n u` g`m: ga Separatore declmale e una VIFt-
GOLA nella rlga Slmbolo raggruppa-
Sh"_ftJ-r" mento clfm, qulndl cllccate prlma su
Appllca e pol su OK.

--
F-rinegdìw -',1

Zeli- 0,7

Shdiùa- Mù d-± ,
S"dmdieh

24
SZ
•iuo!zeiado ®i ®i®iadii `«8) •Odo®.®N eu!JOS B||n8 ®8noui i®p oii§!u!s oisBi i!
-eii® pioMssBd„ ®Jeduoo gs uoo ®iBoo!io eiisap e ®iiq!si^ eji§ou!i ei aide is opuBnb
•!o!iaLunuBiie ii®»eJeo ZL ep ® e»!.os Ei`sanb ns ®JosJno i! aieuod .od oaiaw ®uoiis
B`soduioo pioMssed ei ai!ios ®o B»iios ei aieoiao `iuuB.6oid iap nu®ui ii aiBdde op
-u! oio^op `eLULueJ6oJd ii aieio -uBno .iuuBJ6oJd t}u!Jos Biins aJosJno i! aiBuod o uBis
-uei ®iio c)io^ euiJd q 9L.6i] oisci ins ®iBooiio `t!iuuLiBJ0oJd ii ®Jie!ouei Jad §i.Bi]
•§ L.6!i u! euuosep !uo!zejedo ©i 6ie}ed!j •!^!}!sod !ie`insu uoo iao eiiep oii©pouj i! o}
oseo o}senb ui .BiBJJ® pJOMSsBd eJiseu!i ei ?Jued -e^oid oiue!qqe !ou `o`eieu6es ei6 oiue!qqe euoo
-lLloo !}ueuJu)|e `e|oosnu!u e e|oosn!elu eJeue| !P
e !jeiunu !p euo!zÌ3u!quoo ei eieuedsu eiJe`!6!p ieN •asn®iBiJas aJoi!uO^UOO Un !Mt3.no
•(9r6!) !Pe^) uJot]-ao ie Eieu!qqe !oiiaLunuei •oJd eie^op `eieues euod !p ois!Moids ei!}euod je}
-iB !J®»BJeo z L ep e}SoduLJoo pJOMssed ei e.uesui -ndiLioo un pe eu!iejiueo ei eie6eiioo e`epue}u! es
e}e^op `euuei6oid i! eie!3uei eiio eiio^ euud ei
•9L.6!| u! o`t3o •tL.6!i ei e`epien6 o!iiosBu
-!pu! osjooied i! ei!n6es e uBis ns esnou iep oJ}s
6nid i! eie}seuu! e^op eJedes Jed `9Ùrt] eu!uiuiei
•!u!s o}sEi i! uoo eieoo!io `euuei6oid i! eJude Jed
e/oueuuoo un !p r)!d e`ueseJd eu!ieJ`ueo ei giio!oc]
•eJouei iep oo i! eJJeJise eieiod
!pu!nb e Hs!p-pieu,iins e^oji !s euo!ise6 !p euuej6 •jeinduoo oJiso^ iep Noo euo!z
-oid i! ouni `euo!zeiieisu!.i e}eieiduoo eiio^ eun -eo!uniuoo !p t3uod ei uoo oiueue6eiioo i! Jed u!d
6 e aie!Jas oJou®uuoo un eii ?i!iuej}se ejiietiie ejt
]NOIJ.S]O IP VWwvt]Oot]d 1! ]tlltldv -ueu `eu!ieJ}ueo eiieu eJeiseuu! ep 9®rt] 6nid od!i
Fig.17 In questa figura abbiamo riprodotto la prima finestra che compare quando lancia-
te 11 programma come splegato in flg.15. Prima di passare alla fase seguente, regolate gli
orologl della centralina e del computer, quindi tenete premuti per circa 3 8econdi i pul-
santi Vento e Clear della centralina, infine cliccate in un punto qualsiasi della finestra.

Fig.18 b finestra dl gestlone dati sl presenta sempre cos`i quando aprite il programma.
Per attlvare la comunlcazione dovete lnlzlallzzare la linea scegliendo la porta seriale alla
quale avete collegato la centralina. Cliccate quindi sul pulsante lnizializza la linea.

26
£Z
es oiooo!d iep !`eioioo !ieu6es ! ®uo!zeioi e !s.ep •eiej !p euo!sue` eiiep e}eooe}s ei eiio ei
-ueooe oios e}epe^ e ejjeq eisenb eJedde uou es -io^ ei eì}n) t3u!ieJiueo ei e.euuei6oid!i eiei^op o!j
•(Oz.6!} !p3^) t3eu!i ei ezz!it3!z!u! e}uesind i! oi -eJÌuoo oseo u! `iio^ 6 ep ei!d eun eu!iej}ueo eiiep
-ios niq eiieq eiiep oiueiu!ijoos eiut?sseou!,i eiisoiu oue^ o)!soddetiieu ei!iesu! !p oue!i6!suoo !^ :eioN
-!p eiuoo `eiì3^!ue ? euo!sseuuoo ei oiund o}senb v
•OZZ.N EIS!^!J eiieu oiueuo6ietiins
•PMOO el 0 €WOO ei !ieues euod eiLioo ejt3i ouuos ?!6 oiuenb e oiue!pueu!J `ooL.mN eu!i
-ies ete^op `gsn euod enp uoo ei!ieuod Jeindiuoo •t=iiueo t3iiep !`ut3sind !ep osn,iins !uo!zeiujo}u! ei 3i
un opuezz!i!`n eie)s es 'euo e}ueseJd e/iiou! e)euei. -}ni jed e ejo,iiep e eiep eiiep oiund e esseu ei jed
•eiieos eie!jes euod eiie eiuep
-uods!.ioo oieiunu i! e)ei!6!p `e}sanb !p eun pe eu!i -e|e!Ies eeu!| e||ep euo!zezz!|t3!z!u! -
-ei}ueo ei uoo !sseuuoo eie!s !^ e Noo euod eJ)ie
` uo!ie`S Jeuit?eM
euoue !}ueseid ouos ie}nduoo oiiso^ ieu es :BioN
e ie}nduoo eii euo!zeo!uniLioo eiiep euo!ze^!ue -
•ZNOO eiie eu!ieJ}ueo ei oie6ei
`ie}ndiLioo oj}so^ i! uoo eiiezz!uoiou!s ep i`soo `euu
-ioo 3)e^t3 es xo ns e}eoo!io !od e z e)t?i!6!p eJnd
-do ` LWoo euod eiie eu!it2Jiueo pi oig6eiioo eie^e -ejiueo eiiep e/o,iiep e e)ep t3iiep oiueut?u.o!66e -
es yo ns eiueiueueJ!p e}eoo!io `ou!iosep eiuoo `e
:?o!o e euuei6oid i! e}t3!o
6 i .6!} u! euopoid!i e.)seu!} ei oep!^ t3 ejEdde `!»E)ui
-uei euo e}io^ ei euni ejenuewe eie^op eiio !uo!z
•e®u!i ei ezz!ie!z!u! e}uesind ins ejeoo!io eie^op `eu -ejedo eji ei eit3o!pu! ouo6ue^ ej}seu!) e}senb ui
-o!zt3o!uniuoo ei eie^!ue e Noo euod ei eJe!i6eos
•£1.6!' u! el!q
Jed .8L.6!i u! ei!q!s!^ eJiseu!i ei eJde !s `£L.6!i !p
-!S!^ eiienb 9 `uo!ieis JaiiiBeM eiiep !iu®!ue^oid !i
eiiseu!i t3iiep !se!sienb o)und un u! opueoo!io `t3Jo
-ep !ep euo!}sa6 ei ied ®ieM))os i! e}e!ouei opuenb
•£ L.6!i u! t3!s 7r6!} u! e!s !ieo!pu! ieaio e oiu®^ !i ioi!uou oi)so^ ins e.edde 3iio ei}seu!} eu!id ei
-ut3sind ! e}ueueeuEiodueiuoo eieuiejd je}nduLioo
i! e eu!iì3j}ueo ei eji euo!sseuuoo ei ei!i!qeis Jod Vmwvt]90t]d l®P ]Nolzvt]nol]Noo
maforo, significa che vi siete dimenticati di premere Per memorizzarli cliccate sul pulsante salva i da-
contemporaneamente i pulsanti Vento e Clear del- ti e quando appare la finestra di fig.21, scegliete
la centralina. l'intervallo di acquisizione cliccando nelle diverse
caselle e digitando il valore jn minuti che preferi-
Se invece non succede nulla, significa che non a- te, quindi cliccate sul pulsante memoria.
vete configurato la porla seriale corretta. ln que-
sto caso cliccate nuovamente sul pulsante inizia- Come potete notare guardando la finestra in fig.21,
Iizza la linea e ripetete le operazioni descritte, fi- noi abbiamo scelto I'intervallo di 2 minuti per tut-
no a trovare la porta seriale esatta. ti Ì valori, ma il programma offre l'opportunità di di-
gitare differenti intervalli di lettura: ad esempio,
MEMORIZZAFÌE e SALVARE i DATl nel PC 5 minuti per la velocità del vento (casella wind
speed), 15 minuti per la temperatura (casella
Dopo aver attivato la comunicazione, Ie caselle pri- temper.), 60 minuti per le precipitazioni (casella
ma bianche della finestra di fig.18, presentano i da- pioggia) e 10 minuti per la direzione del vento (ca-
ti relativi alla temperatura, alla velocità e alla di- sella direzione).
rezione del vento e, se avete il pluviometro e pio-
ve, anche quelli relativi alle precipitazioni. Quando intendete fermare la lettura dei dati da par-
Questa è un'ulteriore prova che il computer riceve te del computer, cliccate sul pulsante esci cos`i da
effettivamente i dati dalla centralina. rendere effettivo il salvataggio dei dati raccolti fi-

28
6Z
•00L."x eu!ieJiueo eHep eiioo
-oe. e.ns!ui eiie !^!ieieJ !`uesind oJuenb !isods!p !ieis
ouos `oz.6!) u! e»opoid!j `eied!ou!id ei)seu!} eiieN
Jt]nsIW al
•ixi. ei!i !^onu ! t!J®ua6 euueJ6oJd i! `eiuepeoeJd

',±:., L,f i,:; , :;,f i:,'


oieJ6e.ed ieu eu!iosep `!}ep ! aJe^itffi e ®JBzz!Jou
®u j3d ejnpeoojd ei opueied!j `!seo ! !qiLJei)ue ui
•!|opuB||®oueo ¥s!p-p.eu o.|so^ |ep e|uelue^!|!u!}
•ep !ueu!uJ!ie e}eiod `?}!i!}n eunsseu !p !pu!nb e !iei
-edns oue!s !`nue}uoo !}ep ! euo e}eu©i!J eoe^u! es
•oduei !p opoued o6oieu
-e un u! !}ioooE?i !iep ! uoo oiuoJiuoo e !|Jeueui !P
eu!} ie `eseu un o BueiLi!ues eun o!duese pe `od
-iue` !p opoued os!o©Jd ueq un !p !iep ! aie~asuoo
eiep!sep !s opuenb ei!in ? Bu!uou!i euo!zun} ei
•!|B||®oueo o !)eu!Luou
-!i eiesse ouossod !isenb ©uoue `®i!i ! !»n} euJoo
•sMopu!M !uLieis!s !ep pJepueis !uo!zeo!id
•de eiiep eued ouuei eiio `pedpioM i! o pedeioN
i! eiuoo e.n»uosoep!^ !p euuei6oid eo!idues enb
-unienb un ep !i!}se6 ejesse ouossod euo `euo!ze}
-ieuJoi !p enbunp !^ud `ix].. ois®i oios !p ®i!i ou
-os euo ? ei!} !Ìsenb !p eied!ouud eo!}s!ie»eieo ei
•!}ioooej !}ep ! eiio!}s!ie}s u! ejez
•z!ue6jo jed o}!n6es u! ouuej!Mes !i6 euo ei!i ! eo!i
-eLLiouie o»nì iep eie!ueu u! BJaue6 BUJUJei6o.d
i! `!"e6e!ds !p opou oin^e euedde oiue!qqe ®iuoo
|XL- ®UO!SU®|S® UOO a||] |
•eseuJ un o eueiu!Ììes eun jod
!uo!6 ! !uni eio enp o!duese pe :!^!sseoons !)u3u
-ou u! !iejoi!uou !o!6oiojoe}eu !ueujouei !ep auo!z
-e~esso !p !po!Jed !u6uni e e^!teiei ®Lioiis!ie`s
eJeJoqeie Qnd euueJ6ojd i! `epoo u! !iep ! opue^
-ies guoJed `eiueuodiLi! o`iou ? euo!zun} e`seno
-!iioooej ?!6 uoie^ !e epoo
u! ei!i !sseis !i6eu !ie^ies ouuejje^ !it!p !^!ss83ons i
•!iep !ep o!66eie^ies un eienue#e euo e}io^ eu!jd
ei !ie.®u®6 aiu®LLico!ieuJoine ouo6ue^ ei!i !iseno
oiu®^ iep ®uo!z®iip eiins !iep ! uoo )xi.®]]p»nq
!uo!zgi!d!o®Jd eMns !`ep ! uoo m.^nid#nq
einieieduJ®i eiins !iep ! uoo }xi.diu®wnq
o)uo^ iep g)iooi®^ eiins !iep ! uoo )x).iua^i)nq
:!)uen6os ! ouos oisei !p ei!) ! euo e `\:o op!6
-U 03S!P |ep OW]NV]N AoioeJ!p eii©u !ie^ies !}e`s
ouoS !iep ! euo es!Me !^ euo Ì3j)seu!i eun eide !s
`ZZ.6!) u! eJep®^ e`e`od euJoo .o`ueuou ienb t3 ou
Cliccando su questi pulsanti vengono visualizzati i lL FATTORE WIND CHILL
quattro strumenti analogici che segnalano il dato ri-
levato in tempo reale (vedi figg.23-26). Alcune considerazioni a parte merita la descrizio-
ne di questo ta«ore, noto in italiano con I'espres-
11 pulsante pioggla consente di visualizzare l'entjtà sione indice di raffreddamento.
delle precipitazloni in millimetri (vedi fig.23). Questo indice viene utilizzato per determinare la
temperatura effeftivamente percepita da un or-
Ir pulsante temperatura mostra la temperatura nel-
ganismo umano o animale in relazione alla tem-
le tre unità di misura (vedi fig.24): gradi Centigradi
peratura dell'aria e alla velocità del vento.
(°C), gradj Fahrenheit (°F) e Kelvin (K).
11 vento infatti, contribuendo ad aumentare l'eva-
11 pulsante direzlone indica la direzione di prove-
porazione dell'acqua, che determina a sua volta u-
nienza del vento espressa in gradi e secondo la na perdita di calore da parte del corpo, influisce
tradizionale rosa dei venti (vedi fig.25). sulla sensazione del freddo, soprattutto in presen-
za di basse temperature.
Per finire, il pulsante velocità indica la velocità del Ecco perché questo indice, a cui corrispondono de-
vento in quattro diverse unità dj misura: in chilo- terminati effe" sull'organismo, viene calcolato so-
metri all'ora (km/h), in metri al secondo (m/s), in lamente in particolari condizioni meteorologiche:
nodi o miglia nautiche orarie (Knot§) e in miglia ter- quando la temperatura dell'aria è inferiore ai 40
restri orarie (MPH); non manca, inoltre, Ia classifi-
gradi Fahrenheit, pari a 4,44 °C, e la velocità del
cazione convenzionale della scala dj Beaufort, vento è compresa tra gli s e i 100 Km/h.
che misura la forza e la velocità del vento in base
agli effetti provocati sulle cose (vedi fig.26). Quando si verifica la concomitanza di queste con-
dizioni, il nostro software segnala sia in gradi Fah-
Cliccando sulla scritta statigtica, presente in tutte renheit sia in gradi Centigradi la temperatura
le finestre visibili nelle figg.23-26, il computer ela- realmente percepita dal corpo, che potete legge-
bora i dati raccolti fino all'ultimo salvataggio. re accanto alla casella evidenziata in azzurro visi-
bìle in fjg.20. Inoltre, sopra la scritta Wind Chill vie-
Prima però di parlare di questa importante funzio- ne espresso in minuti il tempo di congelamento
ne, ci soffermiamo sull'indice Wjnd Chill, un'ulte- dell'organismo, secondo le tabelle messe a dispo-
riore misura che il software da noi scritto è in gra- sizione dall'ufficio NOF]A, che è l'ente americano
do di calcolare. preposto al servizio meteorologico.

30
LC
-}ni opueujiuos eue!»o !s eiio oieiins!j i! euo!z!sods •el|seu!| e| elep
-!p e osseiu ©ue!^ !Joie^ !ep euiuos eiieseo eiieN -n!uo ied oios oit?zz!i!}n B^ oiu!}in,i ei`ueui `edueis
!p !d!} !ie^ eie^e !p ouoiuesuoo !^ eii !u!id ! :!pueu
Oo Z = Z6`ZZ - Z6`¢Z ®o oJuenb ouos !o `nuau !ep eijeq eiieu `o)ie ui
•t3}io^ jed eun !p r)!d euude ei!q!ssod ? uou `eins
:!ueiui .oiu!u!uj eioie^ i! e
•!u ei euni jed osseis oi e eo!is!iei§ ejiseu!i eiiep ej
Olu!Sseu elo|e^ |! el| eo!`elLJ)!le ezuele»!P e| t3|t30!P
-u! ? o||cM®|u| e||est3o t3||eN .oLLl!sseuJ eJo|e^ |! eJ} -oue}se ouedse.i eo!o `euJoi ei guo!od :euo!zu®u
-ie,iieu eJ`ueuJ `o}e^ei!i ouJ!u!uLi eioie^ i! oieieu6es
•£z.6!i u! o»opoid!i oiut3!qqt3 eiio `einiei
oua!^ eun u! :eiieseo enp eiiie ouos !o ouos o}!qns
eduJai eiiep eo!)s!iB)s ei}seu!i ei o!diuese pe os
•oi®z !}uenb e !^!ie6au !}uenb `!^!i!s -eid oiLie!qqe `oujeiu! ons ie eie^oj) eiio !`ep ! !iez
-z!ue6io ouos eiuoo !,ue6e!ds jed e esse}s ei ejd
®d ouos `eien»e»e einuei L6i eiiep `!ioie^ !)ut?nb
-iues e)ueiuieJnunJ}s ? eo!)s!}e}s eiiep eJ}seu!i ei
oit3o!pu! Òue!^ oout3!} e eiieseo eiieN .L6L eJesse
oueiins!. `£z.6!} u! `euo `eienue»e einuei !p o.eu
•(ZZ.6!} !Pe^) !|ep ! e^ies ei}Seu!i ei osn!iio ie^e o!jes
-nu i! eie^e einieiadu®i !P !Joie^ .N t3ii3Seo eiieN
-seoeu ? `opueuioo o}senb ns eieoo!io !p eui!jd !p
•eiou!u ie eio!66eu iep `®ioie^ iep e `e)ueoei -u!nb `t3u!iejiueo eiiep o^uje u! !iep ! ej!s!nboe pe oi
-eu6edu! g euueJ6oJd i! giiou!i eiio!.s!ieis ej}seu
r]!d ie o!ipoe^ ri!d iep `eiep eiiep euo!zun} u! !}ezz!u
•t36jo ouos !`e^ei!J !`ep ! o)ie u! eiioseo enp eiieN -!} eiiep eunsseu ei!jde ei!q!ssod ? uou e}ueuJe!Mo
•ix). ei!} !sje^!p !eu !)e^ies !)ep ! euo!}s!ieis u! t?z
•!iezz!ue6.o ouos euuoo e euo!z!sods!p -z!ue6Jo!J euueJ6oJd i! `9z-8z.66!} eiiep eo!i§!ieis
e eueu !^ euut3i6oid i! eiio !)ep ! oiue!pe^ o)ueu opueiLioo ins opueoo!io 'oied!o!}ue oiLie!qqe eiuoo
-ou i! ied eu `edueis esie^!p ei ei} ezueie»!p ei ou
-os !ienb ougJeu6e!ds !^ o^!sseoons otei6ejed ieN ]HOILSILVLS ®ll®P Vt]ls]NU Vl
ti i valori. Se provate a dividere tale risultato, che
nel nostro caso è 4573,87, per il numero di letture
effettuate, cioè 191, ottenete la media aritmetica:
(i) :&eÉL#offi£
4573,87 : 191 = 23,946 °C p®d--b
Nella casella Medla è riportato il dato 23,95 per- ÈgÈìstanpdd'ost®
ché il programma arrotonda al centesimo.

Accanto alla casella Medla si legge il valore della


Medlana e di seguito il valore del Mid-Range. Ma
Flg.2® n rlchiesta della stampa dei dati con
qual è la differenza tra questi valori?
11 comando stampa_datl v]slblle ln flg.27,
Come abbiamo visto, con Media si intende la me- genem ln automatloo un flle dl testo clìe
contlene 1 rlsultatl dell'elaborazlone stat]-
dla ammetica, il rapporto cioè tTa la somma di tut- stlca della mlsura scelta.
ti i valori rilevati e il numero di letture effettuate.

La Medlana invece, indica qual è il valore che oc-


cupa il poeto centrale nella successione dei dati
rilevati. Nel nostro caso, mettendo in fila i dati, il
posto c®ntral® è occupato dal valore 24,03 °C, che
dunque bipartisce la distribuzione deHe temperatu-
re raccolte.

11 Mld-Fìange infine, indica il campo di varlazlo-


ne medlo tra i valori minimo e masslmo di una
variabile. Nell'esempio riportato in fig.27, poiché i
valori minimo e massimo di temperatura sono
22,92 ®C e 24,92 °C, la variazione media tra di lo- Fìg.29 Cllccando sul tasto OK dl fig.28, sl
ro risulta essere a 23,92 °C. apre la flnestra con l'elenco del flle dl testo
dlsponlblll per la stampa. Per stampare un
Per concludere, accennlamo anche ad altri due in- flle dovete pri ma aprlrlo selezlonandolo con
dici, la Varianza e la Deviazione Medla Standard un clic e pol dovete cllccare su Apri.
(o scarto del valore medio).
Senza addentrarci nelle definizioni utilizzate dalla
scienza statistica, possiamo dire che entrambi i pa-
EL- tiodm pe. £
rametri si utilizzano per sapere con maggiore pre- 23.4e ^
cisione, rispetto ai parametri di cui abbiamo già par-
lato, di quanto i valori rilevati si discostano dalla
loro medla arftmstica. ln sostanza, questi para- 23 . 48
metri ci dicono in che modo un insieme di dati si 20.83
distribuisce intomo alla sua media aritmetica. 24 . 83
20 . 09
Quanto pjù variano i valori di una variabile, che 24 . Oa
nel caso preso in esame è una temperatura, tanto 20 . 03
1é/OO/2084-O:57 24.m
plù è alto l'indice della deviffione media standard 10/08/208®-O : 59 24 . 03
e quindi la loro dlspersione e tanto più è piccolo 1Ó/08/2004-10:1 2 4 . 03
l'indice della deviazione media standard, tanto più i 1Ó/08/2004-10:11 2®.3ó
dat] tendono ad essere prosslml al valore medlo. 1¢/01)/2004-10:13 2®.58
1 Ó/O I] /2 004-1 0 : 15 2®.5@
1Ó/OO/2004-10:17 24.5a '
Nota: la devlaziom m®dia standard è, rispetto al-
la varlanza, una misura più signififfitiva per valu-
tare l'errore dato dalla semplice media aritmetiffi.
Flg.30 1 dbtl memorlzzatl nel flle dl testo si
I datl acquisiti, in questo caso arrotondati all'unità, presentano rclLa succe88lone temporale
con la quale 9®no statl acqulsltl. Per stam-
sono inoltre, elaborati nel grafico visibile in basso
a sinistra. Spostando il cursore che si trova alla de- parll cllccate sul monu File e poi gcegllete
11 comando Stampa.
stra del grafico, potete visualizzare i valori relativi
a 26 Ietture per volta.

32
CC
•o!i!o!iuop e ©uo!z!peds !p iieisod ®§ods eiiep •oo!iei6 iep euo!sniose ei
uou eu `v^i !p !^!sueiduoo ?!6 ouos !zzejd ! !uni. -os ei uoo `oep!^ ins ouo!edde euo !o!is!ie}s !iep !ep
edueis ei e}eueuo uioi-edueis opueuoo i! uoo
06.® OJn] (?L.6!i !pe^) !u!pe!d 6 e ®iB!J
es ®io»ouuoo un pe §oru od!i 6nid un uoo oieiq •Lxi. euo!sue}se uoo ei!i i„
•tD `!J}eu ? o6uni ooi.zvo o}ei6!s o^BO iep oisoo
oiej6ejed ieu oie6e!ds eiuoo `!ijeiieoueo e !iieo!i!p
-ou `!iJeu!uJou!J `!iJediue}s e`e`od )x). ei!i opuess]
O€`OL OJn] Je}nduoo i! pe ( i.6!i !pe^)
uoiiBis JavicaiM eu!ieJtueo ei eJi !iep auoiis®6
e| led o.eAA||os |! uoo ooLt]ao lLJot|-ao |ep olsoo oiue^ iep ?i!ooie^ eiiep eo!)s!ieis ix).dis^i)nq
ejniejeduie} eiiep eo!`s!ie`s ui.dis"nq
YWwvt]90t]d I®P OJ.SOO !uo!zt3i!d!oeid eiiep eo!is!}ets ui.disd#nq
o}ue^ iep oiio!zej!p eiiep eo!is!ieis ui.dispwnq
•e`.ede eieueiuu Ùn3ei u! eqqeiiod `ei!q!s!^ uou
jnddes `euo!zeo!idde.i `ezueuiLJoouoo u! opuezz!i!m :ouos !pJ®u®6 ouo6
-u©^ euo euo!}s!`e}s eiiep !ieiinsu ! uoo ei!i !ep !uou i
e}eis eiio !iienb e o jemduoo oj)so^ ieu !it3iieisu! !u •eins!u eiienb !p eo,!is!)e)s euo!zejoq
-ueJ6oJd !e euo!zeieJ u! `9iioJed `sMopu!M !p eJ}seu
-g eiiep oo!d!i `x ei uoo eiuesind i! euut2i6oid iep e. •eie,iiep euoueuojd i! eiueueiuoo rxr ei!i i! oo!ieu
•nsn!iio ei ied stezziipn uou !p oiue!6!suoo n :eioN -o}ne u! Bi®ua6 !s `ejns!u eun pe o^!ieiei !iep-ed
-ueis opueiuoo ins eieoo!io euo e`io^ euJ!Jd ei
•oz.6!i u! eJ`s!u!s e oiie u! ei!q!s!^ `i!x] t}}}!ios eiins
•!}!s!nboe !`e`s ouos !no u! ®ieiodu®i ®u!p
eieoo!io !pu!nb `®ie!ii®s eou!i dois e)uesind ins op
-ueoo!io ie`nduJoo g oo iNx eu!ieJ}ueo eJ) euo!zeo •Jo,iieu !iedueis ouo6ue^ ei!} !}senb u! !}e^ies !iep i
•o8-8z.66!} eiieu ei!q!s!^ ? iiep-eduBis opueiuoo
-!unuioo ei o)}n)!zueuu! eieduoue`u! `!iea ®uo!is
eo !p euueJ6oJd i! eiueue`)eJJoo eJepn!iio iec] ins opueoo!io ouoJde !s euo eJiseu!i !p ezuenbes ei
•eins!u eiiie !se!sienb !p eiio
-ue euj 'ejnieiedujei eiie !^!}eiei !iep !ep oios uou
VHVvvt]90t]d lep ]t]IOsn
edueis ei eie!ouei eie}od !pu!nb e `!ie^ei!i uoie^
•( LC.6!} !pe^) eJedueis eJnu©i 9Z !P ! !ie^ies ouos !ienb !eu ui. ei!i ! eJude Jed !i!in !p
-ueuLioo !e e}epeooe !iBp-edue.s oput3iuoo i! uoo
oddm6 eienb eie!i6eos eioìod `£z.6!} u! eios.no i!
opueìsods .Joi!uou ins ai!q!s!^ oo!iBi6 oios iep ed
-uLieìs ei oie!ouei oo»eJ6-cdLLieis opueuLJoo i! uoo VdwvIS !P ldl]. lst]]^la 1
L'OSCILLOSCOPIO
Per conoseere il valore in microhenry o millihenry di una bobina o cli u-
na impeclenza po£reste pensare che sia indispensabile ricorrere ad un
impedenzimetro. Pochi infatti sanno che per eseguire queste misure si
può utilizzare anche l'Oscilloscopio ed oggi vi insegniamo come fare.

Probabilmente pochi penseranno che tramite l'o- impedenza oppure la frequenza di accordo di u-
scilloscopio sia possibile rilevare anche il valo- na Media Frequenza o di un Filtro Ceramico da
re in microhenry o in milllhenry di una bobina 455 KHz o 10,7 MHz.
o di una impedenza, dato che comunemente si
rìtiene che la finalità dì questo strumento sia e- LE PRIME OPEFÌAZ]ONl da ESEGUIFÌE
sclusivamente quella di visualizzare la forma e
l'ampiezza di un segnale elettrico e, volendo, an- La prima operazione da compiere per eseguire
che la sua frequenza. queste misure è quella di predisporre i comandi
dell'oscllloscopio (vedi fig.2-3-4) come segue:
Quello che desideriamo spiegarvi oggi è come, ab-
binando ad un Oscilloscopio un Generatore FtF -ruotare il selenore Volts/div. del canale CHl sul-
in grado di fornire in uscita una frequenza com- la portata 50 millivolt/div. (vedi fig.2) e porre la Le-
presa tra un minimo di 50 l(Hz ed un massimo di vetta del selettore AC-GND-DC del canale CHl sul-
20-30 MHz, sia possibile ricavare con estrema ta- la posizione AC (vedi freccia 8);
cilità e con una buona precisione il valore, espres-
so in microhenry o millihenry, di una bobina o - poichè per questa misura si utilizza normalmente

34
9C
•o!doosoiii®so ®unLLioo un !p aiBiuoii oii®uued ins !iue®®id !pueu
®o !cp aiio^s iuoizuni ®i ®»iiosap ouos oioui i! e.dos eicuod!. epu®6ai eii®N i •B!J
'i\PIW W\Nìl W\PLW U(H
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OH+]NIZN]a]dNi euoo
€.6u u! ai!q!s!^ aLL[oo omv ®)uesind ii ®iaLLi®id .]aow t]]Doit]L i®P !iuEMsind = H
ieuioN ns eieuoizisod e^ oLi® (€.6!i ipo^) ]Ounos t]]09lt]L lep B^®1 = 9
oa o ov ns euo!zisod !s a)u®uiicuJJou ®iio oNiidnoo t]]09it]L iap e^®i = ]
(p.6ii ip®^) .^!ppuu aLioue oieue!Li® iduai. iap asea eii®p aio»®ie6 = ]
zHo o Liio oss®J6u!.i ®Jeuoiz®i®s J3d (€.6!i !pa^) ]aow ivoiLu]^ ®iut5ihd = a
Ziio-Liio iss®J6u! ii6ap .^!p6iio^ !®p p!i!q!suas ei ®Je!Je^ Jd !Jo»®ia6 = o
(esseM = aNO) oa-aN9-ov u! zHo ® LHo !s§®J6u! !i6 ®ieiddoooe iod [iou®i®s = a
ziio eieueo i®p oii®nb eJis®p e o Liio ®ieueo i®p oss®J6u!.p oNa ii eJis!ui§ e = v
•(9.6!} !pe^) ix euo!z!sod eiins Bpuos
eieo!ÌJe^ u! !u®JPBnb £-9 !ns ezze!due,i e}eio6et]
eii®p ®iBiund ins eiuesejd oioie!^op i! eJeuod -
•llo^!ii!u 009-ooo eoJ!o !p eieu6os un e.duies
pie^eieid !s e}!osn ens eiiep `]t] oJoieJouoo 00 :eue^oi e ejnddo
-!ujouooe r}!d iep euods!p !s es euoue `euojed iio^ o^!iBioi ®iou®i®s un ep o`!ni!`sos e !doosoii!oso
-!mu og !p m!i!q!su®s eun (z.6!i !pe^) LHo eieu !unoie u! euo `(c.6!i u! H eiie!6 e!ooeJi !pe^) ®pow
-eo iep .^!p6iio^ eiodoueuJ ei ied oiieos oiue!qqv Jo66!Ji eJoueies iep oinv eiuBsind i! ejeueid -
•6.6!1 u! el :c.6!) !p ou6es!p ieu ei!q!s!^ o eiie!6
-!q!s!^ aujioo eiBo!u®^ u! !uaJPBnb £-9 eoj!o ejdoo e!ooeJ} eiiep o`eo!pu! euLioo `(ieuoN) LUJON euo!z!s
-od Biins ®oJnos J®66!Ji. iep ejoueies i! eieuod -
eiio aieu6®s !p e!osei eun ouiieiios oiins e.!it3dde
Jei e ou!i ]u ®JoiBJau®O iep (e}!osn.p eieu6es) ind
-ino ]t] eiodoueu ei ejeionj ieu e o!doosomoso :]t] ®JoieJauag iep oìe^eieJd eieu6es i! o`eo
-!idde eue!^ o!doosoii!oso,iiep ossei6u!.iins opuenb
oiisou iep epuos t3iiep ®ieiund ie ]t] ®JoieJ®uao `(6.6!i !pe^) aieu6®s !p e!ose) e!due,un ouJJeuos
iep e}!3sn.p o»e^eo i! aiuauie»ai!p eJt36eiioo ieu
oiins eiepe^ ep opou u! opuooosiii!ui L !p od
?ieis!suoo e^!sseoons euo!zt?jedo.i `oieo!pu! oiue!q -uJe` ins (7.6!i !pe^) .^!ppui!i ejou®ies i! ejeionj -
•qe eiuoo o!doosoii!o8o<i o}sods!peJd Je^e odoo
:(C.6!i !pe^) a eiie!6 e!ooeji eiiep oieo!pu! eiues
iNoizvt]]do aii®u oaN]n9]Soud -ind i! apow iBo!u®^ iou eJeiueJd `LHO osseJ6u!,i
(vedi fig.9), consigliamo di non toccare più la ma-
nopola FtF Outpm del G®nerstore F)F.

MISURAFtE INDUTTAl\lzE o lMPEDENZE

m,:Toi7", .! t;:, :], ':,f i fl,


Per misurare il valore di una lnduttanza o di una
lmpedenza occorre collegare l'uscita del Genera-
tore RF aJ puntal® dell'08cilloe¢opio tramite due
resistenze da 1.000 ol`m da 1/. dl waft poste in
seTle (vedi fig.5).

Tra la glunzlone delle due resistenze e la massa


è neoessario collegaTe la lndimanza oppure la lm-
pedenza di valone sconoscluto (vedi fig,7), non
dimenticando di applicare in paralle]o ai suoi capi
un condenestor® poliestere da 1 .000 picolarad.

In sostituzione del condensatore pollestere da


1.000 plcofarad si potrebbe uti[izzare anche un
condensatore ceraml¢o del medesimo valore, ma
a questo proposito dobbiamo farvi presente che
quasi sempre i condensatori oeramlcl risentono
molto delle variazionl temlche, quindi la loro ca-
pacità potrebbe variare di molti pF aJ variare della
tempemra.
Dopo aver collegato l'lmpedenza di valore scono-
scjuto tra il Genendore F)F e l'Oscllloscoplo co-
me visibile in fig.7, iniziate a ruotare lentamente la
manopola di sintonia del G®neratore FtF parten-
do dalla frequenza plù bassa, dioè 100 KHz circa,
per poi saliTe fim alla sua frequenza massima di
20-30 MHz, osservando la traccia del eegnal® che
appare sullo schemo dell'oscilloscopio.

lnizialmente l'ampiezza del segnale che appare


sullo schemo dell'oscilloscopio risulterà una fascia
molto rlst"a come visibile in fig.8.

Continuando a ruotaJe la manopola della sintonia


del Generatore RF per poter sallre di frequenza,
vi accorgeiete che più ci si awicina al[a frequ®n-
za di accordo della impedenza o dell'lnduttanza
più il segnale aumend d'amplezza.

Fìaggiunta la ma88lma amplezza (vedi fig.9), con-


tinuando a ruotare la manopola di sintonla del Ge-
nerstoro FÌF il segnale tomerà ad abbassarsl (ve-
di fig.10).

La frequ®nza che ci ha permesso di raggiungere


la masslma amplezza (vedi fig.9), corrisponde al-
Ia fTequenza di accordo.

A questo punto basta leggere sulla scala graduata


del Gen®rstor® RF il valore della ftequenza.

36
£e
•!iooieo !ie^ ! ®iin6os® i3d wwes ouossod 3iio ®inuiioi
®i aiini oi!Josu! oueiqqe 9L.6!i u! B»opoid!i eu6B^Bi eii®N .aiais®iiod aiuauiiiqissod `ptflei
®O]d ooo.L ep oJo)Bsu®puoo un oioiieJBd ui ®Jeoiidde ip opueoiiu®uJ!p uou `eeseyv ei ® uivo
ooo. L ep ®zu®)8i8®i ®np ®ii®p auoizuni6 ei Eu) eie6®iioo Bipue `Auai4Hiiu o Auauoi®iu u! ®ioi
-e^ i! ®iB^EDij aiBiap!s®p ®ienb eii®p oLniosouoos ajoiB^ ip `Bzuepadui.i o `ezuB)}npui.i £.6!]
ulqo 000. ' utlo 000` '
llt
•Lx auo!z!§od siins epuos
®ieiund i®p odioo ins oisod
e))a^ai e aioie!^ap oiooo!d i!
®iB)sods !p oucii6isuoo 9.6!]
•(6.6!i !P®^) !uaJPcnb ze e®J!o !p ezza!duB.un oujeLios oiins e.!jd
®o e eos®ii ®iio ®ieu6®s un ai®u®i)o ep opou u! ]u aioiBi®uag iap (Bi!osn.p eieu6as ezza!d
-ue) «indu`o ]t]„ eiodoueuJ ei !puinb ®ieionu .®!ias ui ®isod »eM o/L uiLio ooo.L Bp ozue)s
-i8®. onp oidoosomoso.iiep aiBiund ii ® ]t] eio)tuoti®o iop ei!osn.i ei. ®ie63iioo aiioooo `ez
-uapodu! eun !p o ezuei)npui eun !p Au®uimu) o Au®LioJo!u u! aioie^ i! ®ieins!uJ iad §.6!]
Conoscendo il valore della frequenza per ricavare il
valore della lndu"nza o dell'impedenza espressa
in microhenry si utilizzerà la fomula:

mlcroHenry = 25.300 : [(MHz x MHz) x pF]

Legenda:

iE] = è il valore della frequenza di accordo e-


spresso in Megahertz, che ci ha pemesso di rag-
giungere il massimo livello (vedi fig.9) e poichè
questo valore va espresso al quadrato nella for-
mula compare l'espressione MHz x MHz.

•ii = è il valore del condensalore posto in paral-


Ielo alla impedenza o all'induttanza che, come no-
to, risulta da 1.000 picofarad.

Ammesso di raggiungere la massima ampiezza


(vedi fig.9) con una frequenza di 2,32 MHz, pos-
siamo affemare che l'impedenza ha un valore di:

25.300 : [(2,32 x 2,32) x 1.000] = 4,7 microH

Ammesso che la lancetta di sintonia della scala


graduata del Generatore RF indichi una frequen-
za di 2,33 MHz, dal calcolo rìcaveremo:

25.300 : [(2,33 x 2,33) x 1.000] = 4,66 microH


Hffim,
ln questo caso possiamo affemare che il valore
della impedenza è di 4,7 microhenry, poichè an-
che questi componenti sono caratterizzatì da una
tolleranza.

la FREQUENZA di ACCORDO scende sui KHz

Più aumenta il valore della induttanza o della im-


pedenza più si abbassa la frequenza di accordo,
tanto da passare da valori espressi in MHz a valo-
ri espressi in KHz (vedi Tabella N.1).

Per ricavare dei valori in microhenry utilizzando un


valore dì frequenza espresso in KHz, a)nviene con-
vertire questJultimo in MHz dMdendolo per 1.000.

Quindi se il Generatore RF ci indica una fTequenza


di accordo di 175 KHz, convertendola in MHz ot-
terremo questo nuovo valore:

175 : 1.000 = 0,175 MHz

che potremo inserire nella nostra formula:

38
6C
•(Z L.6!} !pe^) eqnoxo.
-Ja) oaionu un pt3 t3jdos o}sod o`ueu!6ioMe un !p
`Auatio.o!u u! osseidse eidues `ezueunpu!.p eioi
-e^ i! eie^t3o!i i©d euout3 eiezz!i!in Qnd !s ]t] ®Jo)eJ
euag ie eie6eiioo aJ!ds z-L !p eiueìs!s osseis oi
L]d x (zHM x zHi«)] : oo€.§z = AueHOJo!u
:t?iniujo} t?i oput3zz!i!`n Auaiioio!u u! Bzuei
-)npu! ens eiiep eioie^ i! eie^eo!i eiei)od eiopueos llo^!Il!uJ 0§ ZHN 0§ H!ll!u OL
-ouoo !pu!nb `opioooe !p ezu®nbai} eiie epuods )IO^!Il!Lu 0§ ZHy £OL H!mu Z`Z
-!ijoo €zza!due BiLi!sseu ei `e}edes ?!6 eiuoo )lo^„'!uJ OS ZHX 6§L H!ll!ul O`L
'IO^!l'!uLI 09 ZHX 9£' HOJoiiu OZS
•(6.6!i !pe^) eieu6es iep pzze!diue,i oui!sseu ons lIO^!II!Lu 0§ zHX oLZ HOJO!u' 09§
llo^!lI!u 09 ZHX O€Z HOJolu ó£,
i! osie^ oi!ies ?ie} eiio eioie^ i! eienp!^!pu! !p e.eo
-Jeo pjeu6os!q `eie^®i® r}!d ezuenbeji eiins ej!it3s 'lo^!lI!uJ 0§ ZHX §£Z HOJO!LL' 0€€
ied euji!u!u ezuenbeii eiiep ejduJes opueued `]t] 'IO^!Il!uJ 0S ZHN 00€ HOJO!LLI O£Z
aJoieJau®o iep e!uo}u!s ei eiueujeiuei opue}ont] 'IO^!llluJ 09 ZHN 0,€ HOJO!iu OZZ
'O^!Il!ul 0§ ZHN 9£€ HOJ®lu OSL
•]t] aJoieJ®uao iep eieu6 )10^!lI!uJ 09 ZHX 0L, HOJO!u O§L
•es i! !deo !ons !e !od opue6eiioo `e®!i§eid u! oiei llo^!Il!u 0§ ZHN 00§ lloJO!uJ 00L
-os! eiL)ei !p oi!) un opuezz!i!in `aJ!ds z-L eiueiueu 'lo^!l'!ul 9 ZHN 9§§ HOJO!LU ZS
-os!Mojd eie6ioMe e}ei^op o3ionu osseis oiins 'IO^!mu 9 ZHX CZ9 HOJ®!ul 9§
llo^!lI!uJ § ZHX 9€£ HOJO!ul £,
• iHO osseJ6u!,iie oie6ei llo^„l!uJ § lJOJoluJ e€
-ioo eiinsu eiio o!doosoii!oso.iiep ®iBiund i! ei!iuei} 'lo^!II!LLI § Hoio!ui ZZ
eieu6es i! eje^eiejd !od e ]d ooo.L t?p ®JoiBsuap 'IO^!II!lu 9 HOJ®!uJ SL
-uoo un oieins!u ep o)u®u!6io^^e.iiep !deo !e e/eo lIO^!II!lu 9 HOJO!uJ §L
•!idde ?o!o `i L.6!} u! e}eJ)snm euo!znios ei eieuop 'lo^!lI!uJ § HOJO!LLI OL
-e Qnd !s ®iep!oJoi oaionu un ns oisod o)uau!6io^ llo^!Il!uJ § HOJO!uJ Z`8
-^e un !p opiooot2 !p E#u®nboii t?i eJ3oSouoo Jec| 'lo^!Il!uJ 9 HOJO!u £`,
'IO^!II!LL' § HOJO!uJ €`€
•(£.6!} !pe^) Bsseu ei e iiJi|o OOO.L
'lo^llllu § HOJO!ui Z`Z
ep ezu®is!sei enp eiiep ouo!zun!6 ei eJi eije6 l'O^!l'!u, § HOJO!LLl 0` L
-eiioo !p o}eu6!suoo oiue!qqe !^ ezuBunpu! eun !p
Au®ii!ii!u o Auauoio!u u! e.oie^ i! eieins!u jec]
]lvaiot]OL O]ionN un ns vzNviiLnaNi.i
•6.6!i u! ei!q!s!^ eiLioo ®ieo!ua^ u!
L.N VllJgv1
!u®Jpenb z-9 !p eie}oi un oiuJeuos oiins ej!idoo e •]q aJoieJ®u®o eunujoo un uoo ]t] ®ioi
ou!i ]ti ®ioiBJ®u®o iep (ei!osn,p eieu6es) indmo -eJauag o.}sou i! ei!n}!isos o!iesseoeu ?Jes `zHN
]t] eiodoueu ei ejeionj ejnddo `ouoJpenb x iio^!i oo L e !jo!ieiu! azLienbeii eit3zz!i!in out3qqep !s e^op
•l!U 9-OL !P !Joit?^ ns `^u Og uenue !i6t3p eioput3uod -pei `Auaii!ii!u u! !joit3^ !ep out3Jns!u !s opueno
•^!p6iio^ !ep eiodoueu ei ejE?ionj oios ejjoooo op •ezuapedui!.iiep e/oie^ iep euo!zuni
-JoooB !p t#uanbaJ) ei eje66ei ied `!st3o !isenb ui
u! ]u aJoieJauao i! ejezz!uo)u!s e)ej^op ezu®nb
•!u®dpenb £® !p ezza!d €ii eit?nb ns oitx)!pu! ouJe!qqe L.N eiioqBi. eiioN
•^Ju®lloJO
•LLie.un eitDpie^ u! t36un!66ei `opio®oB !p tzuanb -!U OZ8 !P PJepue|S eJoie^ un eu t3it3ins!ui ez
®i) eiie `e!osei !no ei eieu6es un oLueuos oiins eieu •uepedu!.i euo eieuj.e»e e}ueueii!nbuej} oiLJe!s
<)»o pe eiej!osnu uou o»aJptmb x ^u o§ !p wi!q!S -sod ®i!ssBJBd gi!oedt!o eiiep euoue e on !iueu
-ues eun uoo eiio oiuoo ouqns eieJepuei !^ `( L.N eiiaq -oduoo !ep azueiaiioi 3iiep o}uoo oiLie!uei es
-eL !pe^) AueLioJo!u !ep eu!pio.iieu uoie^ !ep ouut3u
eiio azuei)npu! eiiep o ezuepadu! eiiep opueJns!N
HOJO!lLl 9Z8 = [000.L X (9£L`O X 9£L`0)) : 00€.9Z
VSsvg Blln§!J ]lvNO]S l®P VIOSV] el :!p ejoie^ un oseo oisenb u! opueueuo
La CAPACITA' di SINTONIA LA FREOUENZA di ACCORD0 di una MF

Capita spesso di conoscere l'esatto valore in mi- PuÒ capitare di ritrovarsi in un cassetto delle Me-
crohenry o millihenry di una induttanza o di una die Frequenze, delle quali non si conosce il valo-
bob]na e di voler sapere quale capacità applica- re, se siano cioè da 455 KHz, da 5,5 MHz oppure
re in parallelo per sintonizzare questo circuito lJC da 10,7 MHz, perchè sul loro involucro non é ri-
sul valore di frequenza desiderato. portato alcun dato.
La formula per ricavare la capacità del condensa-
tore da utilizzare è la seguente: Osservando una MF sul suo zoccolo troverete
sempre, da un lato, 2 terminali e, dal lato oppo-
plcofarad = 25.300 : [(MHz x MHz) x microH] sto, 3 terminali come visìbile in fig.14.

Quindi, ammesso di avere una impedenza del va- I 2 terminali corrispondono all'awolgimento se-
lore di 22 mlcrohenry e di volerla sintonizzare sul- condario che è composto sempre da poche spire,
la frequenza di 3,2 MHz, in parallelo ai suoÌ capi mentre i 3 terminali sono quelli dell'awolgimento
dovrete applicare un condensatore da: primario, composto da molte più spire e con una
presa intermedia.
25.300 : [(3,2 x 3,2) x 22) = 112 picofarad
Per conoscere su quale frequenza si accorda una
Poichè questo valore non é §tandard, potete uti- Media Frequenza è sufficiente collegare il segna-
lizzare il valore standard da 100 picofarad, con in le che esce dal Generatore RF ai 2 terminali del
paiallelo un secondo condensatore da 10 pF. secondario ed il puntale dell'oscilloscopio all'av-
volgimento primario, che è composto da 3 termi-
Prima di applicare questo secondo condensatore nali (vedi fig.14).
da 10 pF, controllate sempre su quale frequenza
sÌ accorda il circuito con 100 pF, perchè potreb- FÌuotando lentamente la sintonia del Generalore
be benissimo verificarsi che I'induttanza si accordi FtF, partendo dalla frequenza minima di 450 KHz
esattamente sui 3,2 MHz, a causa delle capacità si salirà verso i,5,5 MHz, poi verso i 10,7 MHz fi-
paras§fte presenti nel circuito stampato. no a trovare il valore di frequenza in corrispondenza

40
L,
•9L.6!i !p eu6e^ci Bii®u ®ieiiod!. ®inuLuoi oi ®Jezziiw` ®iaiiod Au®uii
-iiu o ALi®LioJoiu ui ®ioie^ i! 3]B^eoii iad .]d ooo.L ep ®ioiB§u®puoo un !deo ions ie ®JEr6
®iioo ip opueoiiu®uLiip uou `£.6g ui oiBii6isuoo auoo `LLiLio ooo.L Bp ozuois!s®i enp ®iezz]im
ip eii®nb ®idLLi®s ®ueui!i ®ioii6iLLi auo!znios ei `t#u®p®du! eun o ezuei}npu! Bun aiu®Lii®iuoi
®"pui ®iasso end avo `oiu©ui6io^^B un ip opioooe !p Bzu®nba]i Bi ®iao§ouoo J®d ci.6i]
•ei-£.66ii ®ii®u oieiJod!. uJiio ooo.L ep ®zuapisa] ®np ®ii®p .u
®isis ii opuezziiip ®iiout} Bie^tmii ®i®ss® Qnd opioooe !p ezuanbaii q .oaionu oss®p oiins
®iu®LLiB!Jos!MOJd t}iopua6ioMB `BJids L ns ]t) ®ioieiauag iBp oiB^®i®id 3ieu6es i! ®icoiiddB
iod ® ]d ooo.L BP ®ioiBSu®Puoo un !dBo ions !e ®ie6aiioo aiduias ®i®.^op aqnoxoij®i o®ionu
un e.dos ®iuos®id oiii®ui!6ioMB un ip opioooe ip ezu®nb®ii Bi ®ieosouoo i®d aiiouv zL.6i]
Flg.14 Per conoscere la frequenza di lavoro di una MF basta controllare la dlsposizione dei
terminali che escono dal suo zoccolo. L'awolgìmento Secondarlo sul quale va appllcato 11
segnale fornito dal Generatore FÌF ha sempre "2 terminali", mentre I'awolglmento Prlmario
che va collegato all'Oscilloscopio ha sempre "3 term]nali". Su questo awolgimento non va
appllcato nessun condensatore essendo questo già presente all'lnterno dell'impedenza.

Fig.15 Per conoscere la frequenza di accordo dl un Flltro Cersmlco dl qualslasl t]po, vl ser-
vlranno s®mpre due resistenze da 1.000 ohm. La resistenza sulla quale vlene appllcato 11 se-
gnale del Generatore FÌF per essere pol ]nvlato sull'ingresso del Filtro Ceramlco andrà posta
in Serie, mentre la seconda resistenza dalla quale verrà prelevato 11 segnale FÌF da lnvlare
all'Osclllo§coplo andrà posta tra n terminale d'Uscfta e la Massa.

42
e,
•ZHW Z`OL ep eJnddo ZHN 9So ep u}i!i !P
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•o®!ui"eo oJiip un !p e ]w eun !p opioo -!66ei r)!d ? uou !oiueiao !i`ig gsenb !p odjoo ins es
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-inpui eun !p eiore^ i! `euorzeu!ssoidde euonq uoo 'XO0qpueH
`eJeosouoo e eJ!osnu !p o)uoo enbunuoo e)eiepuei eunio^ oi`sou iep z99.6Bd e ejepe^ eieiod eujoo
y` euJe}s!s eo!Hiugs o)s©nb uoo :o^oL-/+ !p t=ueJoi Meu!uiiiai n!d euoue o c eJe^e ouossod euo !o!ui
-ioi eun eLidues q^e eie^eou e eiei!osnu eiio AuaLiii -BJ®o !jii!i !ioosnu!u ep ei!ni!isos ouo6ue^ e`senb
-i!u o Au®t4oio!u u! eioie^ i! eiio e)e!ddes `piep !66o euoied `]N !}ueiquo6u! eiiep ®ioi!^®o!i un
•ueis eiBnpeJ6 eitDs eun ns eJe66ei Qnd !s ezuenb u! e}eje^oji eiueiui!o!w!p !o!uoiueie !`!noJ!o !ep ®u
+31} !no t3| ]t] OIO|e40U®O eunujoo Un Opuezz!mn ®!zBzz!inie!u!u esn)i!p q!d ejdues eiiep esnt3o v
]NolsnloNOO IOIWvt]]O lt]LII] !ap VZN]no]uJ Vi
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'oo!uJeJ®o oJu» iep oio^ei !p Bzuanb®Ji eiie `eu
!ns eiiezz!uoiu!s e eiei!osn!i `ooii®u6Eiuoii®) o®io
-o!zeu!ssoidde euonq eun uoo `eJdues epuodsu -nu ons i! opueionj `!ueiu! `pe zHW £`oL ep e ]"
-ioo eieu6es it3p e}un!66eJ Bzze!duB BiLi!ssE!u E!i eisenb ZH" 6`oL !p o zHw z`oL !p ezuenbeJi eun
ns ©ue!»o !s eieu6as iep ezz®!duJe Biu!sseLLi ei es
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eiieu ei!q!s!^ euioo eiepueos!pu !od Jed `eJoie^ oiLJ
-!sseu ons i! FJe6un!66eJ eieu6es iep ezz®!duiB,i ®ii®i oaionu ons i! opueionj eiio e}eJ!Jdoos `zHN
eienb iep ezuepuodsuJoo u! Bzu®nboJi !p eJoie^ €9¢ !P o ZHN ep¢ !p ezuenbeJ} eun ns e6ueuo !s
i! €Je^oJ} !s `zHw LL !i6 oSJe^ eJ!ies Jed ZHX ooP eieu6es iep ezza!duJe eLLi!ssBui ei euo osseuJUJv
!p esst3q ri!d ezuenbeJ} eiiep eJdues opueued `]t]
•BJniBJei ei Jed oo!.®u6eu
oJoieJ®u®9 iep e!uoiu!s ei eiueiue}uei opue`ong
®iiai oaionu un e`ueseid ? ouJ®iu! ons ie euo ei
'o!do®soiii®so.iiap ®iB)und i! t"e pe -eo!iueuj!p eu6os!q uou eiioied `j" eiiep opioooe
opue6aiioo `uqo ooo. L ep eidues t3zue6!sei epuoo !p ezu®nb®ii eiie euo!zeu!ssoidde euonq eun uoo
es eun tBSBu ei e B«®sn.p ereu!uue` i! eJ) eJe6ei ?iepuodsuioo eieu6es iep szza!due eui!sseu q
•ioo !od e (gL.6g !Pa^) LL[iio ooo.L ep ezueis!seJ t3un
•OL-6-8.66!i eiieu ei
euut2Ji ossaq6u!,p eieu!uue` ins ]u oJoieJ®uao iep
eose eiio ei"6es i! eie6un!6 iei Eiseq !o!utuoo p •!q!s!^ eiuoo eiepueos!p!j !od j©d `eJoie^ oui!sseui
-iu gsenb !p opJocoe !p t#uonbo4i ei eiec6ouoo ied ons i! gje6un!66ej eieu6es iep ezz®!duiB.i eienb iep
Gli acquariofili cercano in qualche modo di ripro- Un timer che assolva a questo compito deve ave-
durre in pÌccolo ciò che madre natura ha sapiente- re la possibilità di pilotare dei carichi prevalente-
mente generato. mente induttivi, come motori ed elettrovalvole, e,
per non ricorrere a schemi complicati con i triac,
Uno deì requlsltl più importanti per un acquario di abbiamo usato un relè.
acqua salata è avere un forte movimento deH'ac-
qua che dia luogo all'effetto onda. Lo stesso timer potrà essere usato anche per im-
Nondimeno, anche coloro che possiedono acqua- pieghi altematM generici, come accendere una
ri di acaua dolce devono simulare la corrente del lampada d'allarme.
:,iud:eacTny,àft?: l'oscillazione della massa d'acqua
che si alza e si abbassa, oltre a suscitare l'illusio- SCHEMA ELETTFtlco
ne di un ambiente naturale, genera le condizioni
lndlspensabill alla soprawlvenza degli animali e 11 circuito in considerazione si alimenta dalla rete a
delle piante ospiti. 230 volt, ma sj awale di componenti (il FÌELE'1 e
I'integrato lc2 in fig.4), che vanno alimentati con u-
11 movimento dell'acqua migliora la miscelazione na tenslone massima di 12 volt, per cui deve pre-
dell'aria con l'acqua ossigenandola e, condizione vedere una sezione di conversione a 12 volt.
fondamentale per chi alleva coralli e invertebratl,
provoca l'alternanza della direzione della corrente. Siccome i componenti a 12 volt non assorbono, nel
ln questo modo si evita che si formino ristagni e loro complesso, più di 0,1 ampere, si è pensato di
nello stesso tempo si consente al cibo di arrivare utilizzare, in luogo di un trasformatore di tensione
in tutte le direzioni. induttivo, un meno ingombrante (e meno costoso)
schema di alimentazione diretta dalla rete a 230
Per amplifìcare l'ossigenazione dellJacqua, potete volt tramite un panitore di tensione.
inserire, nell'apposito foro della pompa, un piccolo A questo scopo abbiamo utilizzato una capacità di
raccordo dj plastica, che forzi aria all'interno del 1,17 microfarad, ossia, per questionì di spazio, tre
flusso dell'acqua prodotto dalla pompa. condensatori da 390.000 picofarad collegati in pa-

44
9P
•®JoiB!^ap i! ® oJieuJoizu3iod
ii oiezziim oiienboe oiieo^ ie oi)BPB
epuo o))o»®.i oJeuuBJ6oJd J®d €.6i]
J®qu ',®1'1 ®" ;1
•epuo !p eioieieue6 eiuoo eiesn Bp !inu!u s e opuooes L ep Jaiu!`
un ejezz!ieei ei!q!ssod ? oinueiuoo o}soo un pe euo oiue!iisoiu!p !^ !oN
•„o!ienboe ied„ eo!i!oads ei aos!q!se giiojed oios ouJ!ss!soisoo oue66o
un e.eiua^!p qnd `apuo ei e.eieue6 i3d aio)ezz!iodue) un e/esse qnd
eienb o!iosseooe oiooo!d un eiio es !Jenboe !i6 Jed euo!ssBd ei Eu !uo
]aNO ®1 ]HVH]N]0
-!pe!d iep e (96oox euo!S!^!p !p eJo»ei zLo) L oU!P
•enbo€.ii®p ®uo!zeu®6!sgo.i "o!i6iui ®Lio
-e!d iep !ieu6es ! !ie^eiejd ouos !s `oseo oiisou ieN
'euo!s"p !p eJo»ei oudoJd un epuodsuJoo !u!pe!d epuo oua#o un B®io i8 `ouioiqni un uoo Bd
-uod eiiBp eiBpueu ei.e.i opuBiaosiw L.6!]
psenb !p ounu6o pe `"e}ui .eueppns eiiep ®id!iinu
®»o8 ozu®nb®J) uoo eJpt3nb epuo zoi ep e`!os .,
-n u! eJeueuo ouossod !s `9L ie cL iep eJnddo £ ie -
z iep !u!pe¢ !ep eieu6es i! !^eieJd !s euo epuooes v É5_
•Zu oJieuJo!zueiod ins
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opue6e eoJ!o zHN oL e zH ft eJi ei!qeue^ Bzu®nb i
®Ji uoo eJpenb epuo.un eiueiueuje}u! eieieue6 !p @/'-:1
Zoi e eueuJJed `90 eJo`esuepuoo iep e zu oJ`eiuo!z é,
-ueiod iep `®t]-ct] ezueis!seJ eiiBp e]euuJoi eiej ei -,-oo-
1:
•.euj!) oi`sou é,
iep ÙeJono„ i! `zoi o}eJ6aiu!,iie iio^ 6 !p euo!sue} eu
-n eos!uJoi eiio Loi euo!suei !p ejo}ezz!i!qeis oiej6 so3;.cj£o_àc:ìo::ÉÌ::=:_à¥aì±± ,i+
-e}u!.| e o|uelue||e^!| !p po eJo|t3suepuoo |! !`!Jesu!
ec-oO. =
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!}eis ouoS `iio^ ZL e o}!noJ!O iep ao}sei„ i! eiueu!ie
eiio euo!sue} ei e)!ui!i euo ` Lza Jeuez opo!p i! odoa
Z/ z,,é, éz/
zé" é,
•1|0^ ZL e eieiueu!ie e^
©iio o}!noi!o iep eìJed ei e esse eJ` e}eJ !p euo!suei tJ
ei eJ!uedu ep i`soo `(?.6!} u! CO-ZO-LO !Pe^) oieiieJ
Flg.4 Come potete vedere dal dlsegno d®llo sch®ma ®l®ttrlco, per rldurTe la tenslone dl r®te non
abblamo utlllzzato 11 sollto trasformatore, ma 1 tre condensatorl C1 -C2-C3, che, attraversatl da u-
na corrente alternata, sl comportano come una reslstenza, 11 cul valore dlpende dalla frequenza.
Nell'artlcolo è splegato come dlm®nslonare questl condensatorl.

ELENCO COMPONENT] LX.1602

Ftl = 22 ohm lA watt C5 = 10 mlcroF. elettrolltlco lc1 = lntegrato tlpo MC.78LO9


R2 = 10 Megaohm pot. I]n. C6 = 1.000 pF pollestere lc2 = C"os tlpo 4060
FÌ3 = 47.000 ohm C7 = 100.000 pF pollest®re FIELE'1 = relè 12 volt 1 scamblo
R4 = 22 Megaohm C8 = 10.000 pF pol. 630 volt F1 = luslb]Ie 5 amp®re
Ft5 = 10.000 ohm C9 = 10.000 pF pol. 630 volt S1 = devlatore
R6 = 3.300 ohm DS1 = dlodo tlpo 1 N.4007
C1 = 390.000 pF pol. 400 volt DS2 = dlodo t]po 1 N.4007
C2 = 390.000 pF pol. 400 volt DS3 = dlodo tlpo 1 N.4007 Nota: 8d eccezlone dl R1, tutte
C3 = 390.000 pF pol. 400 volt DZ1 =.zener 12 volt 1 watt le reslstenz® utlllzzate ln questo
C4 = 470 mlcroF. elettrolltlco TFÌ1 = NPN tlpo BC.547 clrculto sono da 1/4 dl watt.

Flg.5 Connesslonl vlgte da sopra


dell'lntegrato C"os tlpo 4060. Le
M 8
conn®sslonl dell'lntegrato stablllz-
E+U E+C zatore MC.78LO9 e del translstor
BC.547 sono vlste da sotto.
MC 78LO9 BC 5¢7

no 3 (014 fattore di divisione xl 6384), sui quali so- Se sull'uscita 2 collegherete un'altra pompa, le due
no presenti onde quadre con periodl variabili ri- pompe funzioneranno altemativamente per il tem-
spettivamente tra 1 secondo e 80 secondi e tra 5 po impostato con il potenziometro.
secondl e 5 minuti.
11 deviatore Sl è utilizzato per comandare, tramite Un ALIMENTATOFtE senza trasformatore
uno dei due suddetti segnali, il transìstor TR1, u-
sato come interruttore. A chi si sta chiedendo come si deve procedere per
Quando il segnale è alto, il transistor TRl va in con- dimensionare un riduttore di tenslone "a partito-
duzione eccitando la bobina del RELE'1, che atti- re", ecco un esempio pratico dj dimensìonamento.
va cos`i la pompa collegata all'uscita 1. 11 partltore di tenslone si basa sul principio che un
Quando il segnale è basso, il transistor va in inter- condensatore attraversato da una corrente al-
dizione, diseccitando il relè e, di conseguenza, la ternata si comporia come una ieslstenza di valo-
pompa ad esso collegata. re dipendente dalla frequenza.

46
£P
o}eido oiue!qqe `zoi oiei6eiu!,iiep euo!zeìueui!ie,i |OPI»® UO^ X L.`L = XBLLI^
Jed iio^ 6 !ep eiienb o}uenb `eiei oios i! oueiueu
-!ie euo `}io^ zi !ep ezue`soo ei oiuei e^esse.e} :? oseo oj}sou ieu eiio o.o^ei !p
-u! !o uou jeiu!} oi}sou ieu ?iieeJ u! 9iio!od :eioN euo!sue) eui!sseu eiie ®JoiJadns o aien6n e.esse
FJ^op `®J®isa!iod ie eiueuesojo6!j ejesse ouo^
-3p euo `!lo|esuepuoo !op oJo^e| !p ®uo!sua| t3|
pe.eioJo!u og§ = zL : (L`O X 00099)
•ezue`s!sei eiiep oueJ)uoo ouese,i :ouop!^!p ei eues
:!p ? oiueiLieiie^!i !p ejoiesuepuoo iep ?}!oed
•eo ei !no jed `iio^ z L !p e z^ euo!suei ei e oieduie u! e ?}!oedtx) oioi ei oueuuJos ?i!oedeo esse`s ei
uoo oieiieiE2d u! !io}esuepuoo ! `o)ou ? euoo :eioN
L`o !p ? o}ueiLJ!qJosse oiLJ!sseuJ i! `oseo oJ`sou ieN
•e}ezz!i!in ?`!o
•iio^ u! ojo^ei !p euo!sue} ei ? z^
-edeo ei `peJeioJo!u £L`L e ued `pBJeiouBu o£LL
:®Jodu.e u! oiueiLi!qjosst3.i ? xi
e isoo opueuj!ssojdde `oi®iieied u! !ie6eiioo peiei
:eldd!J 0' ®ueu o6€ ep uoiesuepuoo ei) uoo oi.!n}!isos oiu
•}eppns iep o}uoo eue!i euo eiueisoo eun e ooogg -e!ssod `pjppueis ejoie^ un !p eueJi !s uou guo!oc]
:e^OP
peJeioJoiuJ Zo`L = (ZL -¢ZC) : (L`O X OOZ€)
11 X 00099
:!p ?}!oedeo eun eiesn gj^op
:einiuioi ©iuen6es ei esn !s eio}esuepuoo iep !s euo!sue} ei ejesseqqe jed `aJoduie L`o eqjosse
peJB|oJo|uJ u! eJo|t3^ |! eJt3|oo|t30 1©c| .o/oo L |e ©Io!J iio^ z L e eiio ooueo un eJe}ueu!ie e!i6o^ !s eioieno
-e}u! eiddu un ei!}ueie6 e^ep eiio `xo oiu®utmo^
-ii !p ®Jo)BSu®puoo un ouesseoeu ? oseo oisenb •Za Jeuez
u! eiioue `!}ezz!i!qe`s !jo`eiueiLi!ie !i6 !un) u! eiLJoo opo!p iep eJoie^ ie epuods!iioo e eieuo!zuni e^
-ep oi!noj!o i! eienb ei uoo iio^ u! euo!suei ei g z^
''10^ 00,
:e'ezz!JP
ep uoiesuepuoo !ep !ieuope ouos !s !no iad uo!6ej -pej eiei !p euo!suei eiiep ooo!d !p eJoie^ i! e pzc
:oi!no.!o i! eqjosse eiio ejediue u! e)ueJJoo ei ? xi
110^ OZ€ = O€Z X L®`L
:peJeioJoiuJ u! eJoie^ i! eJeu
-euo jed o}eiooiBo ?!6 !ou ep oJ}euJeJed un e ooZC
:Ouelule
!p eJesse e^ep uo}esuepuoo !ep oJo^ei !p euo!sue} :e^OP
ei `eiej eiiep iio^ oCz ! ouos !oeo!#® iio^ ! giio!od
Z^ - ,Z€ X' X OOZ€
•®JstuJe|muLI OO L 8 |.O|.stns ||U®U|qlo8
:einiujoi e}uen6
-se uo® !tioiieo ®ieuoizuni iei iod oi®)e6®id •es ei eJeo!idde ouLie!qqop `euo!suei ei eJesseqqe
-LLii uou ipuinb `oi®du.B«iiu iLiood ouoqJos
-SB ®L|O "nol|O | lst O|OS O»epe e euI®L|OS ied eM©s eiio `Ox ©Joit3suepuo3 iep pBJeioJoiui u!
O|§Ono .|lo|tstl®PUOO |®P OPUBZzm|n 0| ?i!oedeo ei eJeiooieo Jed `zH o§ iio^ oCZ E eieJ !P
®J |p ®uo|su®| 8| ®JJnpu Jstl ®uo|su®| !p aJ 9uo!sue| e||t3P e|ueuJeueJ!P oo!Jeo un opue)ueuJ!|v
®iiued un ip osBq ip ooiio®i eLLi®Lios 9.6i]
'OleJep!Sep
eioit3^ ie euo!suei Bi eJeiie^!i Jed za Jeuez opo!p i!
e eieu.eiie euo!sue} ei ejBzz!Jppej Jed ouo~es za
-La !po!p ! `euo!suei ei esseqqe euo ejoiesuepuoo i!
e ox e^op `9.6!} u! ei!q!s!^ oouoe} oo!sseio eiueuos
oiie oiueiuuei!i oiue!ooei o!i6eu !oj86e!ds jed
•ezueis!sei eun euioo o!jdo/d `uiiio
u! eJns!u !s e ox o|oqlu!s |oo ezz!leuejeo !s euo 8^
-!i!oBdBo ezue»eai !p `e.o}esuepuoo un !p eieioo!}
-ied oseo ieu `ejnddo ezuap®duJi !p e}ueujeo!ieue6
eu `ezueis!seJ !p ri!d uou eiJed !s oseo o)senb ui
•!iuen6es e o8.6ed e "ooqpueH eiunio^ oi}sou
ieu e}ueiuesnw!p o}euej} g o}ueuo6Je o}senb :BioN
per una capacità di 470 microfarad (vedi C4 in densatore al poliestere C6 facente parte dell'oscil-
fig.4), a scapito di un ripple dì alimentazione mag- latore e quello siglato C7 di by-pass; infine salda-
giore del 10%. te anche i due condensatori al poliestere C8-C9 u-
sati come antidìsturbo durante la chiusura dei con-
Dello stadio di alimentazione fa parte anche la re- tattì del relè.
sistenza Rx che serve ad evitare che, durante il Owiamente solo per gli elettrolitici dovrete fare at-
collegamento del Timer alla tensione di rete, e tenzione alla polarità dei terminali, ricordando che
quando Xc e Cx sono ancora scarichi, possano il terminale pjù lungo va inserito nel toro contrad-
presentarsi sul circuito delle sovratensioni. distinto dal simbolo +.
La formula per calcolare questa resistenza è:
Per completare il montaggio salda{e sullo stampa-
Ftx = Vz : 10 x lx to il rolè a 12 volt e le quattro morsettiere a due
poli per i collegamenti alle due prese, al portafusi-
dove: bile e al cavo di alimentazione.
Vz è la tensione di lavoro in volt; Dopo aver opportunamente spellato i fili necessa-
ri al collegamento di questi componenti, serrateli
Ix è la corrente assorbita dal carico in ampere.
con un cacciavite ai poli delle morsettiere.
La resistenza deve essere almeno da:
Ora non vi rimane che saldare sui teminali capifilo
12 : (10 x 0,1) = 12 ohm gli spezzoni di filo che vi servìranno per collegare al
circuìto il potenziometro FÌ2 e il deviatore S1.
e quindi scegliamo il valore commerciale più vici-
no e più alto, cioè 22 ohm. 11 cablaggio dei componenti esterni va effettuato do-
po aver collocato il circuito nel mobile e aver fis-
SCHEMA PFÌATIC0 sato i componenti sui pannelli del contenitore, co-
me vi spieghiamo nel prossimo paragrafo.
1 componenti da montare sul circuito stampato
LX.1602 sono talmente pochi che in un batter d'oc-
chio avrete realizzato la scheda. Inoltre la sempli- MONTAGGIO nel MOBILE
cità del circuito consente a tutti, anche a chi ha di-
mestichezza solo con la salinità, il pH o altro, di ci- lnnanzitutto bloccate il circuito stampato sul piano
mentarsi nel montaggio. del mobile con le quattro viti in dotazione al kit.

lnnanzi{utto montate lo zoccolo per I'integrato IC2, Sulla mascherina frontale, che abbiamo fatto fo-
avendo cura di far combaciare la sua tacca di rife- rare e serigrafare, fissate il deviatore e il poten-
rimento con quella indicata dalla serigrafia, poi le ziometro avendo l'accortezza di accorciare il suo
resistenze da Rl a R6 lasciando da una parle il so- perno di quel tanto che basta affinché la manopo-
Io potertiiome¢ro R2, che collegherete allo stam- la, una volta infilata sul pemo e fissata con la sua
pato in seguito. Saldate tutti i reofori e tagliate la piccola vite, risulti solo leggermente distanziata dal
parte dei terminali in eccesso. pannello (vedi fig.3).

A questo punto potete montare i diodi al silicio ri- Sulla mascherina posteriore, invece, che è solo
volgendo la fascia bianca dei diodi DS2 e DS3 a forata, fissate una accanto all'altra le due prese
sinistra e quella del diodo Dsl a destra. d'uscita e il portafusibile. Prima di fjssare il por-
Proseguìte montando il diodo zener Dzl rivolgen- tafusibile, svitatelo per controllare che al suo inter-
do la fascia nera che contoma un lato del suo cor- no sia presente il fusibile da 5 ampere.
po verso destra.
Nel foro sotto il poriafusibile infilate anche il pas-
Montate ora il transistor TFìl rivolgendo la parte sacavo in gomma per il cavo di rete che dovete
piatta del suo corpo verso il basso e di seguito collegare alla terza morsettiera contando da sini-
montate anche l'integrato stabilizzatore siglato IC1, stra (vedi fig.7).
rivolgendot in questo caso, Ia pane piatta del suo
corpo verso de§tra. Ora potete effettuare il cablaggio dei componenti
al circuito stampato: collegate i fili che escono dal-
E' ora venuto il momento di inserire anche i con- Ie prime due morsettiere poste a sjnistra alle due
densatorl al poliestere C1-C2-C3 e gli elettrolitici prese d'uscita, quindi collegate al portafusibile i ti-
C4-C5 della sezione di alimentazione, poi il con- li della morsettie'ra all'estrema destra.

48
6,
•(e.6!i ipo^) ooiiseid ®iiqou i®u ou!iin,is®nb oiBooiioo i®^B odop oios oi
-inoii® iB !u6aiioo ouue^ oJoiei^®p ii ® oJpuioizu®iod ii .iio^ ZL eo.io e iio^ o€Z ep aLio]s
-u®i eiiap ®uoiznpu ei t»o^oJd aLio `Ox e^]iioedeo t#uei)B®J Bi oueuJJoi CO-ZO-LO !J0les
-uopuoo !ssoi6 i .oieLLiiiin oi66eiuou 8 ounoiio i®p o)oi ® J®Luii. i®p ooiieJd euauos £.6!]
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®^®p `opi®^®iiei6 iioioo iBp
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eJ®i»osJoui epuooac eiiB ii86
®iioo ouue^ `oJJnzze ® ®uoJ
•ieu u! iiBioioo ouos ou6o§ip
i®u ®uo oi®i ip o^tio i®p ii!i i
z vllosn
Se tufto è stato fafto come si deve, sentirete il relè
eccitarsi e diseccitarsi alla frequenza impostata.

A questo punto collegate ad una delle prese la pom-


pa che avete deciso di utilizzare per generare l'ef-
fetto onda nel vostro acquario e, sin dai primi mo-
vimenti ondulatori, vedrete i vostri pesciolini muo-
versi come fossero in un altro mondo.

Fìegolate il timer secondo l'effetto di cui il vostro ac-


quario necessita.

Collegando una seconda pompa all'altra presa, ve-


drete che quando una è in funzione, l'altra è ferma
e viceversa.

Se possedete una pompa molto potente, vi consi-


gliamo di inserire un teloruttore tra la pompa e il
relè da noi propo§to.

ULTIME NOTE

Forse qualcuno di voÌ ricorda che abbiamo pre-


sentato sulla rivista N.209 una centrallna profe8-
slonale per acquarl con la sigla LX.1488.

Si tratta dì un circuito che consente di programmare


in modo automatico diverse funzioni: innanzitutto
simula l'alba e il tramonto anche con lampade al
neon munite di reattore (4 prese luci), possiede an-
ch'esso la possibilità di programmare l'effeno on-
da e, inoltre, ha tre uscìte ausiliarie, anch'esse pro-
grammabili con tre ulterjorj tlmer on®ff .

Naturalmente avendo più funzioni, ha un costo


maggiore.

COSTO dl FÌEALIZZAZIONE

Non dimenticate di collegare il filo di terra del ca- Costo di tutti i componenti per realizzare il cjrcuito
vo di rete alla ma88a di entrambe le prese di u- Wave Effect Tlmer siglato LX.1602 (vedi fìgg.7-8),
scita, come indicato in fig.7. completo di circuito stampato, integrati, potenzio-
Collocate il coperchio sul contenitore facendo metro con manopola, deviatore, fusibile, due pre-
passare nelle apposite guide i pannelli anteriore se d'uscita, il cordone di rete per l'alimentazione e
e posteriore e chiudetelo con le viti in dotazione. il mobile plastico MO.1602 dotato di mascherina
anteriore forata e serigrafata e di mascherina po-
COLLAUDO steriore solo forata (vedi figg.2-3).
Euro 26,00 lvA inclusa
Collegate il timer alla rete e spostate il deviatore
Sl sulla portata ldo sec. Costo del solo circuito stampato LX.1602
Euro 2,70 lvA lnclusa
FÌuotate il potenzlometro per variare la frequenza
nel range previsto dalla portata che avete selezio- Dal costo del ki{ e dei singoli componenti sono
nato con il deviatore S1. ESCLUSE le sole spese di spedizìone.

50
•euo!z!peds !p eseds eios ei ]snios] ouos o}soo iep :eioN
•oiip®Jo ip BiJBo uoo eiiout2 o`ueue6Bd i! ejenue#e ei!q!ssod e e^op
:}eujeiui oi!s oJ}sou ie !ie}eu!pjo `e}!je)ejd es `o
^lvll ®u ioa 6€Lo. 6L `ei^o®eJO ei^ VOINot]JL]l] V^OnN
:e e`s!^u eu!) e oie6eiie doo i! o
ou6ossB un o eii6t}^ un eie!^u! oo`8o oJn] !ios !p ©ie!oeds ozzeJd ie iuoH-c]O e o»eueioo ®J®^®O!J Jeci
•eJouedns o g6 sMopu!M o^!}€Jedo eue}s!s un e xs uot]-ao eJouei un `(`!q gi) oogxoos oieues ^eids!p i!
`V9^ Jedns oep!^ epeiios eun `Nvt] !P 9v{qe6ew 9L `o6 iunpued eJosseooJd un e!qcie Je}nduLioo o.}so^ i!
euo eiue!o!i}ns !ueiu! ,] .eu!u!u e}ueujeie^ e iuot]-ao enbu!o ! ejeiinsuoo jed eise!uou euo!zt2jn6!iuoo ei
•oueueioo oo!Ìeid un u! !i!poisno e}ueiueiejnooe
(z uJot]do) Mooqpuev oianv
(L UIot]-ao) MOoqpuBU Olanv
!iu®»!useii o iiu®^®OiJ ]NN]LNV ®1
(Z uot]-ao) oJ®z ep opuaued eoiuoi»®i®.i aieiedui
(L uJot)-ao) oJ®z Bp opuouBd Bo!uoJ»®ia.i ®]B.edui
:uJot]-oo ! epniou! eu©#o.i
Anche se siamo nell'anno 2005 le valvole ter- descrivere il solo stadlo del canale slnlstro ri-
molonlche conservano ancora il loro misterioso ta- prodotto nella metà superiore della pagina.
scino, e le industrie Giapponesi, conoscendo bene
il loro potere di seduzione, hanno già realizzato de- 11 segnale di BF appliffito sulle boccole d'ingresso,
gli amplfficatori lbrldl Hl-Fl utmzzando per gli in- passando attraverso il condensatore poliestere Cl
da 1 mlcrofarad e la resistenza F]2, giungerà di-
gressi delle valvol® t®rmolonlche e come stadi fi-
nali dei Mos-Power perchè anche questi genera- rettamente sulla grlglla del primo trlodo che risul-
no lo stesso suono pastoeo delle valvole. ta collegato in configurazione Cascodo con il ee-
condo trlodo cx)ntenuto all'intemo della valvola V1,
ln ltalia questi amplfficatori non sono ancora molto Con questa configurazione si ottiene un guadagno
conosciuti e la relativa documentazione tecnica è totale di circa 40 volte con una dlstorslone bas-
pressochè introvabile, penchè custodh gelosamen- sissima e un suono pastoso come soltanto una
te quasi riguardasse importanti progetti milhri. valvola trlodo puÒ fomire.

Per questo motivo ci siamo dovuti dare parecchio Poichè questo dopplo trlodo funziona con una ten-
da fare per riuscire a ricavare dalle pochissime sione di alimentazione molto elevata, possiamo ot-
infomazioni tecniche a nostra disposizione il pro- tenere un preamplfficatore con una ampia dlnaml-
getto di un valido lbrldo st®reo in grado di eroga- ca e molto meno rumoroso di uno stadio pream-

lBRIDO STEREO HilH


re una potenza di 55+55 watt FÌMS corisponden- plificatore che utilizza un translstor o un opera-
te a ben 110+110 watt muslcall. zlonale oppure una valvola tipo pentodo.

Non possiamo escludere che in un prossimo futu- Anche se in molti amplificatori valvolari come sta-
ro appaia sul mercato uno schema elettrico analo- dio d'ingresso viene utilizzata una valvola pento-
go a quello che oggi vi presentiamo, anche se vo- do per il solo fatto che dispone di un magglore
gliamo precisare fin d'ora che ogni eventuale simi- guadagno, dobbiamo far presenle che queste val-
litudine è da ritenersì puramento casuale. vole presentano il difetto di generare del frusclo.

Meglio quindi utilizzare un dopp!o trlodo collega-


Gli audloflli si chiederanno certamente quali van-
taggl offra un amplificatore lbrldo rispetto ad uno to in Cascode, perchè, oltre a garantire un gua-
che utilizza soltanto valvole termolonlche e a que- dagno elevato, presenta il vantaggio di non gene-
rare fruscio.
sto proposito possiamo sintetizzare cos`i la nostra
Opinione:
lnoltre, il prlmo triodo presenta in lngresso una
lmpedenza di valore medio, mentre il secondo
Un amplificatore ibrldo fomisce un suono dotato di
triodo presenta in usclta una impedenza che ri-
una timbrica piacevolmente calda, identica a quel-
sulta periettamente idonea a pilotare i Gate dei due
la genera[Ìa da un amplificalore costruito intera-
mosfet flnall siglati MFT1-MFT2.
mente con trlodl termo4onlci, con il vantaggio di
risultaire molto plù economico perchè non richie- 11 segnale di BF, presente sulla placca del secon-
de I'uso di trastormatorl d'uscita uwallneEari che, do lrlodo, amplificato in tensione viene applicato
come noto, sono estremamente costosi e non fa- sui condensatori poliestere da 220.000 pF siglati
cilmente reperibjli sul mercato. C5C6 per essere indirizzato verso i due mosfet di
potenza MFT1-MFT2 dello stadio finale.
Detto questo possiamo passare alla descrizione
dello schema elettrico riprodotto in fig.3. 11 primo fet, siglato MFT1, è un lFÌF.520 tipo N che
amplifica le sole semionde posltlve, mentre il se-
SCHEMA ELEiTj]ICO condo let, siglato MFT2, è un lRF.9530 tipo P che
amplifica le sole semionde negatlve.
ln fig.3 è riportato lo schema elettrico dello Stadio
stereo completo, ma poichè i due canali destro e Le due semlonde amplificate in potenza dai due
slnlstro sono periettamente identici, ci limitiamo a mostet vengono prelevate dalla giunzione delle

52

't#JOO IP ,„ eo
-Jio e a.oieoiiiiduBaid
|®P ®LLln|O^ || ®|e|U®|
?uoJnd `oJoiJ®}ui ezu®i
d ]p ®Lio!isnov assBO
®ii®p ®Je6®iioo 3Liou€
®i®iod Buosn Bns B||ns
•mM ffi+9§ uaq
®Je6oi® ip op"6 ui op
-iJqi aJoiBo"iduJB.ii®p
oioi t}i `oiiB ui L.6i]
•!ieo!snu ueM oLL+oLL e !}uepuods!JJoo sNt] ueM s§+9§ ueq 3Je6oJe !p opej6
u! ezueiod !p ieisow enp !ieu!} !peis eiuoo a apoose3 u! aie6aiioo aiio!uo!oiuiei
eio^ie^ enp ossej6u!.p o!peis euoo ezz!i!in euo !]-!ii oeJeis eioieo!i!idue un
SNU +lvM 99+99 ep
ELENCO COMPONENTI LX.1615 CSC2e = 100 mlcroF. elettrolitico
C9C29 = 100.000 pF pollestere
FÌ1-R31 = 100.000 orim lffi watt CIO-C30 = 100 m]croF. elettrolftico
R2-FÌ32 = 10.000 ohm lA watt C11C31 = 100.000 pF pollestere
FÌ3-FÌ33 = 2,2 megaohm lA watt C12C32 = 100 mlcroF. elettrolltlco
F)4-Ft34 = 1.000 ohm 1 watt C13-C33 = 100 mlcroF. elettrolltlco
R5-R35 = 1.000 ohm 1 watt C14€34 = 100 microF. e[ettrolltlco
Ft6-Ft36 = 47.000 ohm 2 watt C15-C35 = 100.000 pF pollestere
R7-R37 = 2,2 inegaohm 1/2 watt C16-C36 = 100 microF. elettrolitico
F`8-R38 = 1 megaohm lG watt C17-C37 = 100.000 pF poliestere
Ft9-Ft39 = 10 ohm C18-C38 = 100.000 pF poliestere
Ftlo-R40 = 10 ohm C19-C39 = 10 microF. elettrolftlco
FÌ11-FÌ41 = 100.000 ohm trlmmer C20-C40 = 2,2 microF. elettrolftlco
FÌ12-FÌ42 = 220.000 ohm C41 = 22 microF. elettr. 450 V
FÌ13-FÌ43 = 220.000 ohm C42 = 470 mlcroF. elettr. 400 V
FÌ14-FÌ44 = 100.000 ohm trlmmer C43 = 4.700 mlcroF. elettrolitlco
FÌ15-FÌ45 = 1.500 ohm C44 = 4.700 microF. elettrolitlco
FÌ16-R46 = 1.000 ohm 1 watt FÌS1 = ponte raddrlzz. 600 V I A
FÌ17-FÌ47 = 1.000 ohm 1 watt FÌS2 = ponte raddrlzz. 400 V 6 A
R18-Ft48 = 47.000 ohm DS1-DS7 = dlodo tlpo 1 N.4007
Fl19-R49 = 180.000 ohm DS2-DS8 = dlodo tlpo lN.4007
R20-R50 = 1eo.000 ohm DS3-DS9 = dlodo tlpo lN.4148
R21-R51 = 47.000 ohm Ds4-Dslo = diodo tlpo I N.414e
R22-R52 = 100 ohm DS5-DS11 = dlodo tipo lN.4148
FÌ23-Ft§3 = 100 orim DS6-DS12 = dlodo tipo lN.4148
R24-Ft54 = 1 megaohm DS13 = dlodo tlpo lN.4007
R25-R55 = 0,1 ohm 5 wat{ DZ1-DZ5 = zener 12 V I Watl
Ft26-R56 = 0,1 orim 5 watt DZ2-DZ6 = zener 12 V I Watt
Ft27.FÌ57 = 10 ohm DZ3-DZ7 = zener 12 V I Watt
R28-R58 = 10.000 ohm trlmmer DZ4-DZ8 = zener 12 V I Watt
FÌ29-F`59 = 1.000 ohm DZ9 = zener 12 V I Watt
FÌ30-FÌ60 = 10.000 ohm MFT1-MFT3 = mosfet N tlpo lRF520
FÌ61 = 33.000 ohm MFT2-MFT4 = mosfet P tlpo IFÌF9530
FÌ62 = 1 megaohm 1 watt MFT5 = mosét N tipo IFÌF840
F}63 = 470.000 ohm 1 watt lc1-IC2 = integrato TL0el
C1-C21 = 1 mlcroF. pollestere V1-V2 = doppio trlodo tlpo ECC.82
C2-C22 = 47 mlcroF. elettrolltlco F1-F3 = fuslblll 5 A
C3-C23 = 22 mlcroF. elettr. 450 V F2-F4 = tuslbill 5 A
C4-C24 = 22 mlcroF. elettr. 450 V F5 = fusibll] 2 A
C5-C25 = 220.000 pF pol. 250 V T1 = trasform. toroldale 190 watt
C6-C26 = 220.000 pF pol. 250 V S1 = lnterruttore a levetta
C7-C27 = 1 m]croF. pollestere V-Meter = strumento 200 mlcroamper

Elenco componentl dello stadlo dell'amplfflcatore rlportato ln flg.3 e dello stadlo dl allmen-
tazlone rlportato ln fig.6. Le slgle elencate nella colonna dl s]nlstra sono utlllzzate n®l Cana-
le Slnlstro e quelle elencate nella colonna dl destra sono utlllzzate nel Canale Destro. Lad-
dov® non sla speclflcato 11 valore degll elettrolitlcl è lndlfferentemente dl 50 o 63 volt.

54
9S
1io^ o€Z i®P oioi ip ®uoisu®i eiiBp iitzuoniiu] ?iioJ®d `i^iitpipui ®iuou"nd ouos iie)
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Flg.4 Foto del moblle
vlsto frontalrriente. Si
notlno le due valvole
utlllzzate per lo stadlo
d'lngresso e I'aletta a
pettlne per raffreddare i
due Mostet flnall.

FÌ9.5 Foto del moblle


vlsto da dletro. Sl notl-
no la piesa dl rste dol
230 volt, le du® morset-
tlere per le Casse Acu-
stlche e le due boccole
d'lngresso per 11 se+
9nale stereo BF.

due resistenze a fllo siglate R25-R26, che risulta- Per far funzionare lo strumento V-Meter il segnale
no entrambe da 0,1 ohm 5 watt, e quindi applica- di BF viene applicato, trami{e il condensatore elet-
te direttamente ai capi dell'altoparlante o meglio trolitico C20 e la resistenza R30 ai due diodi al si-
ancora di una Casaa Acustica da s ohm prowi- lk3io DS5-DS6, che prowederanno a raddrizzarlo
sta intemamente di un filtro Cross®ver idoneo a in modo da ottenere una tenslone contlnua pro-
pilotare gli altoparlanti dei Ba8§l-Modl-Acml. porzionale all'ampìezza del segnale.

La rete composta dalla resjstenza Ft27 e dal con-


Questa tensione viene applicata al trlmmer F)28
densatore C18 posto in parallelo ai ffipi dell'alto-
che servirà per tarare la devlazlone della lancetta
parlante serve a smorzare eventualj autoscillazio- V-M®ter.
ni che potrebbero generarsi a causa della compo-
1 due diodi DS3-DS4 e la resistenza Ft29 posta pri-
nente lndufth/a del crossover presente all'intemo
ma del trimmer R28 servono per ottenere un an-
della cassa acustlca,
damento logaritmico dell'indicazione, in quanto la
11 segnale applicato all'altoparlante o ad una Cas- scala del V-Me¢er è tarata in dB.
sa Acustlca, viene utilizzato anche per pilotare lo
strumento V-Mst« e per controreazlonare il pri- Sulla sinistra del V-Meter escono due fili indicati
mo trlodo posto sull'ingresso tramite la resistenza 12,6 volt, che servono per acx)endere la lampadl-
FÌ3 da 2,2 megaohm. na posta intemamente per illuminare il quadrante.

56
£§
-u®) eun eiioooo `ossoj6u!.p o!pgis oiieu puesejd -se ®iio opou u! iisuu iei enp !ep osod!i !p aouoi
Z^-L^ ®iio!uopLLuei eio^ie^ enp e[ eJeiu®u!Te Jed •ioo ei odeiei Jod oiezz!ign ©u®v\ LLg J®uu|q |i
•®ienp euo!suei ei ouueJozz!JppeJ euo ipo!p •aiueiJedoiie.iie eieo!iddt2 ep eieu6
z !ep euo!suei !p e}npeo q ? z`o oJoiLJnu i!EE es i! o)e^eieid euey\ ®ienb E!iiep gzt]izu ezueis!S
®d ®np eiiep ouo!zun!6 eiins eiueseJd euo!sue} ei
eo.!o iio^ se`« = £`o -(L.`L X §Z) iio^ o !i6ns eiueisoo eJeuoiu€u Jed a ®iBuu o!pBis
oiiep osodu !p 3iLJ®JJoo ei aueJe) iod oios oi!no
:!p qenp euo!suoi eun gL!osn u! Bi!uJoi -J!o oisenb u! oiezz!»n euev\ Loi eiBuo!ZEuedoÉi
!0 PPOC.O !O!uioJ»Oi© Onp !ep eit2Ji» ® Zst) eiuod
•Z]±yv !P o^P86®u ouJBJ ieu !uesu! pueuoduoo !o
|ep e|ezzuppel |]o^ §zqz !p e|BUJe||e euo!sue` e|
-guep! !i6€ o»odsu osi®^ui osu©s u! o^iqcod eieu
•J®due 9`€ !p e)ueuoo eun o -!uiie) i! uoo pe6eiioo oue}insu Li±w !p o^msod
1|0^ §Z+§Z eaJ!O !P qBUJ®iiB euo!suei eun eie6oi oueJ ieu puosu! J®u®z !po!p ! e o!oii!s ie !po!p !
-e !p opt»6 u! ®iesse ?i^op eioiezzuppei o}uod ois `iomioJ))oi® uoiBsuepiJoo ! !m) `o^!ioui o)senb ied
•anb e o)86airoo oiueui6ioMe.i `iduie §`L !p eu
-is€®u oiuauoo eun eqiosse oieueo !u6o ?uo!od •zza Jeuoz opo!p i! euueJi i^ip6oLJ uo^ zL !p eJoi
-e^ ins eiezz!i!qe}s e}eis eJosse odop Loi !P o ou!P
•9.6g u! oiB!zuep!^e euJoo zsi] eJoiez -e!d ins.auouB e zL]w )eisou iop uiBia ins Bieo!id
-zuppei eiuod iep oiuoio^©i®Jd euo piie6®u «o^ -de eoo^u! euev\ iio^ st !ep Ei^])e6®u euo!sue} q
st e i^msod iio^ st eo.!o !p tmuiiuoo euo!suei • Lza J®uoz opo!p i! o»iueji i^msod iio^
eun euoooo o®i®ie ©ioimu!idLije oqsenb !p qeu
•» oipeis oiieu pues©id )eieoui ! eieiueuJ!ie Jed ZL !p oJoi€^ ins e)ezz!i!qe)s Bie)s eJesso odop Loi
!p £ ou!pe!d ins ououe e LL]M ie}souJ iop uieJa
]Nolz`rLN]Hny IP olavLs ol iris eieo!idde ©u®v\ )io^ st !op e^msod euo!sue) q
•(9.89 !Pe^) iio^ Se+s€ eoJ!o !p e`ezz!i!qe}s
• euosn.iiep qe6®iioos eiiogsno uou oiBnp euosu©) eun ezz!m !s uu®)od !p !ieu
-e esseo ei o oiueiiedoiie.i uoo `9ztiizE] ozueis -g )qi enp ! eJeiuoiLi!ie ied eiio oi!qns oLLie!s!oojd
-!sai enp oiiep ®uoizun!6 eiins ®uoisu®i ei uo^
• LOO|L eieuo!zeJado ®unufoo iin
o !i6ns eituei Jd oiezz!i!yi eu©v\ pLg J®LLiuip ii
? euo Loi e ououe pe !se pe !ie6eiioo puouoduoo
•]a oi"6es !sesq3nb un !p ezuosse u! ounep
!uJpin !i6Bp eiio^s euo!zun) ei we6a!ds Jd iieu»
-eo VUI OZLOOL tnJ!O !p oiuaJJoo E;un oueqios »isou enp !e.eJeuJou ouJe!qqop o}und oisenb v
sione contlnua di circa 340 volt positivi che pre- lnizialmente consiglìamo di inserire gli zoccoli per
leveremo dal ponte raddrizzatore RS1. gli integratì IC1-IC2 e la morsettiera a 7 poli per
tissare i fili provenienti dal trasformatore Tl ed an-
Poichè le due valvole V1-V2 con una tensione di che le morsettiere a 2 poli da collegare alle mor-
alimentazione di 340 volt assorbono una corren~ settiere d'uscita per le Casse Acustiche.
te di circa 15-20 mi"amp®r, è necessario fomire
al ponte Rsl una tensione alternata di 240 volt. Proseguendo nel montaggio potete inserire tutte le
resistenze e, se desiderate ottenere un circuito e-
La tensione alternata di 240 volt raddrizzata dal steticamente valido, vi consigliamo di collocare i
ponte Rsl e filtrata dal condensatore elettrolitico loro corpi al centro dei due fori laterali presenti sul
C42 ci fomirà in uscita una tensione continua di: circuito stampato.

(240 x 1,41) -(0,7 + 0,7) = 337 volt clrca Pojchè i terminali di queste resistenze risultano
spesso molto ossidati tanto da impedire allo sta-
Effll il numero 0,7 + 0,7 è la caduta in tensione
gno di depositarsì sulla loro superficie, dovete sem-
introdotta dai 4 diodl interessati a raddrizzare la
pre pulirli preventivamente, raschiandone la su-
tensione altemata fomita dal secondario di T1.
perficie con un pezzetto di carta smeriglio o con
la lama di una forbicìna.
Guardando lo schema elettrico di questo alimenta-
tore (vedi fig.6), noterete che la tensione continua Dopo aver saldato questi terminali sulle piste del
di circa 340 volt viene applicata alle valvole V1-V2 circuito stampato, dovete tranciare con un paio di
passando attraverso il mosfet tìpo N siglato MFT5 tronchesine la lunghezza eccedente per evitare
che è un IRF.840. che entrino accidentalmente in contatto con il me-
tallo del mobile provocando dei cortocircuiti.
Questo mosfet svolge due precise funzioni, la pri-
ma delle quali è quella di togliere ogni pÌù piccolo
Dopo le resistenze potete inserire i trimmer di ta-
residuo di altemata dalla tensione utilizzata per a- ratura che, come visibile nello schema pratico, ri-
limentare le due valvole termoloniche, la secon-
sultano di forma quadratii.
da funzione è quella di far salire lentam®nte la ten- 1 valori ohmici stampigliati sul corpo di questi trim-
sione sulle Placche delle valvol® per evitare di mer sono i seguenti:
sentire negli altoparlanti quei fastidiosi "bump"
quando si accende l'amplificatore. 103 per i trimmer da 10.000 ohm
104 per i trimmer da 100.000 ohm
Dal trasfomatore Tl viene prelevata una t®rza ten-
sione di 12,6 vo[t 0,8 amper che serve per ali-
A questo punto potete inserire tutti i diodi al sili-
mentare i fllamenti delle valvole e le lampadjne
cio, sia quellì con il corpo in vetro che quelli con il
inserite all'intemo dei due V-Meter.
corpo h plastica e che nello schema elettrico so-
no siglati DS1-DS2-DS3, ecc.
REALIZZAZIONE PRATICA
Potete quindi montare i diodi zener che hanno tut-
Per questo amplificatore è stato realizzato un ap-
ti il corpo in vetro e che nello schema elettrico so-
posito circuito stampalo siglato LX.1615 idoneo per no siglati DZ1-DZ2-DZ3, ecc.
fissare tutti i componenti sia del canale Destro che
del Sinistro.
Poichè i diodi al silicio e i diodi zener risultano

Osservando la fig.7 potete vedere la posizione in polarizzati, cioè hanno un lato positivo ed uno ne-
cui inserire i vari componenti.

Per iniziare, vi consigliamo di prendere i due zoc-


coli noval per le valvole e, dopo avere inserito i 9
terminali negli appositi tori presentj sul circuito
stampato e averli premuti a fondo (vedi fig.8), po-
tete saldarli sulle piste del circuito stampato utiliz-
zando una goccia di stagno di ottlma qualità.

Completata qiiesta operazione, capovolgete il cir-


cuito stampato perchè dal lato opposto dovrete in-
serire tutti i componenti visibili in fig.7.

58
6S
rTu-s]ó-h5iibT
gatlvo, quando li inserite nel circuiio stampato do- Per completare il circuito stampato, saldate i ¢ por-
vete orientare il lato del loro corpo contomato da tatus!blll ed innestate al loro intemo i fusibill che
una so"le fascla di colore nero o blanco come vi- tioverete inclusi nel kit.
sibile nello schema pratico di fig.7 e come illustra-
to dal disegno grafico presente sulla superficie del-
10 stampato. 1 MOSFET sull'ALETTA dl F)AFFREDDAMENTO

Completata questa operazione, potete inserire tut- Ora mette{e in disparte il circuito stampato con so-
ti i condensatorl pollestere, poi gli elettrolltlcl ri- pra già inseriti tutti i componenti e prendete la lun-
spettando per questi ultimi la polarità +/- dei loro ga aletta di raffreddamento a pettlne sulla quale
due teminali, dovete fissare i quaftro mosfet siglati MFT1 -MFT2-
11 terminale + sj riconosce perchè nsulta plù lungo MFT3-MFT4.
dell'opposto teminale negativo.
Vi fa«iamo presente che i condensatori el®ftroliti- Sul lato sin!8tio (vedì fig.7) va montato in alto il
ci per i quali nell'elenco componenti non è specifi- mostet siglato MFT1, che è un N tipo mF.520 e in
cata la oemsiore di lavoro sono tutti da 50-63 volt. basso il mosfet MFT2 che è un P tipo IRF.9530.
Vicino agli elettrolit]ci C41€42€43€44 inserite i Sul lato destro va montato in alto il mostet sigla-
due ponti FÌS2-F)Sl rispettando la polarità dei due to MFT4 che è un P tlpo lRF.9530 e in basso il
teminali W- e tenendo il loro corpo distanziato cir- mostet MFT3 che è un N tipo lFÌF.520.
ca 5€ mllllm" daJ circuito stampato; a questo pun-
to montate il mo8" siglato MFT5 rivolgendo la sua Controllate bene le sigle riportate sul corpo di que-
piocola alefta mstalllca verso sinistra (vedi fig.7). sti mosfet, perchè se inserite un mosfet tipo N do-

60
L9
-ei Jed :iai®w-^ !u!iueuJ"is enp ! e Ls euo!sueo •iio^ g€ ueq !p enu!iuoo eu
-oe !p ejoie!^ep i! e}uesu! ®Joiioiue oiieuued ieN -o!suei eun ®uo!pnov oeseo eiins e)seJeii®!idde
•®io!i®pod oiienb e ®Jo!J®iuB `»ieou oisoddo.i ©Je!66euut3p e ©Jiio `esst3o!}ue^
oiieuued i! ei!qoiu iep o!uoJedoo it2 !pu!nb e)ess!] !s uou euo!z!puoo e}senb es ?iioied `oiu®uLieppaii
•ou6eis !p e!ooo6 eun uoo !ieiepies !od •i" !p e»oie,iiep oiienb ep opios! ®iu®LLie»e)
a oìedue)s o}!noJ!o ins gueseJd ®u" u! eisid ei •i®d !iinsu i®isou unose!o !p odJoo i! eise^u euo
-ins eJt3!66odde !iJe) t3p opou u! i®pou !ep «eu!u oiie)®u i! eiio eitDuue^ e uJvo t3}euod eiins oiei
-J®i € ! z e e}e6e!du `euo!zeJedo eisenb e)e)eiduoo -e}nLuiuoo .®ieo) u! eiepueJd `eJ!n6esoJd !p eiuuc]
•(?L-8L.66!i !pe^) !pBp ! o m^ ei uoo oiopueoooiq
`ei!qou iep o!Lioiodoo ins ouoseJd !oiiie)ouJ !Joi •oiueuJeppei#ej !p eiiaiB.iiep odjoo ons i!
-eizue)eip !ns o}eduie)s o)!nod!o i! eie!66odde.iieu oJeios! !p eueuued !^ eiio `ooiiseid aJoieios! eu
oudoJd eis!suoo e^!sseoons euo!zeJedo.i `!ue}ui -oo L L'6!) u! e)eo!Pu! `egiiseid !p eii®puoJ E!i e}ues
-u! eu!iu! pe i!H i©u esniou! ®iuBios! B®!LLi t3i eieo
•oieduie)s ounoJ!o i! eJEss!i J©d -oiioo oiu®ueppo+iie. !p ei)oie.iiep oiienb e oo!iiei
eiioue ouueJ!M©s y\ aiio `uu z ep eieuo6ese eu -eu odioo oioi i! ejì !od `( L r6!i !pe^) i e !ieu!uuei
-Jo) !p ioiiieiouJ !Joieizueisip !Op oplfezz!|!)n e|!qou olo| ! e|t36e!du e|}e|eÉ||n§ |a|Sou ! eJBSS!| !P BILJuc]
iep o!iioiodoo ins Buipin.isenb e)ess!} `oiueiLiep
-pei»ei !p gi}eie.iins ppou ! o`Boooiq Je^e odoo •®iio!isnov ®sseo ei eJe!66©uuep
!p o!iiosu i! eJeJJoo eisaJiod eu !i!q!sni ! !uni „ou
]iiaow ins vLL=iv.Il®P OIO9YSsl] -uejeiies„ oios uou `d od!i un oiuesu! eqqeipue e^
DA

RONDEUE

ISOLATORI
`=` I

PLASTICI

lsò-ri_ri \T=-
MICA

Fig.10 Prlma dl flssare 1 quattro Mosfet sull'aletta dl raffreddamento dovTete ri-


plegare a L 1 loro term]nali, che euccesslvamente dovrete rlplegare a Z per far-
1! aderlre all® 3 plste presentl sul clrculto stampato (vedi 11g.15).

® , DADO

Fig.11 Dopo aver riplegato a L 1 terml-


nale del Mosfot, prlma di appllcarll
sull'al®tta dl raffreddamento, dovrete ln-
terporre tra 11 loro corpo metalllco ®
quello dell.alettache
"mlca" 18olante ditroverete
raffreddamento la
n®l bllster
del klt. Assleme a questa "mlca" trove-
r®te anche un "Isolatore plasllco" che
andrii lnserlto nel foro pres®nto nel cor-
po d®l Mosflst (vedl disegno dl destra)
per poterlo lsolare perbttamente dal
m®tal'o.
F]8sato 11 Mosfet, controllate sempre
con un T®ster che 11 suo corpo rlsulti
perlettamente lsoLATO da qu®llo dell'a-
letta, dlversamente potrebbo bruclarsi
]nsleme al suo Mostet complementare.

62
e9
•(£ i-9 r66!i !pe^) !ieo!id •!!OS"| e !!ZUOJ ele|!^e ep
-de euo!sue} !p !joie^ ! opueuedsu !iod £ e eJe!ues •uo 'e|!qolu |ep o||t?)elu |ep esselLl olo| e| e|e|os! aj
-Joiu eiieu !ieoooiq ouue^ !i!i !ons ! pe ei!qouj iep -euei Jed !o!i9Bid !uoddn§ !ep ns e}ess!i ouos `ei
oue!d ins euoiinq oiooo!d un uoo oiess!} e^ `®iep -e}ou eieiod eiuoo `euo ]a eieuBes iep ossej6u!ti
-!olo| un ? el|o `euo!ze|uelLl!|e !p ejo)elujo|Sej} || jed oiooooq enp ei e aiio!}snov ®ssBo ei eJe6ei
-ioo Jed ®J®iu®8Jou ei e}ess!} e (9L.6!i !pe^) iio^
]NOIZVLN]Wllv IP ]t]OJ.Ywt]O]Svt]L 11 oCZ !ep eieJ !p euopJoo i! jed ei!q!sni !p eieiduoo
o!iiosBu 88®id ei eiess!i ®Jo!Jai6od oHeuued ins
•®uo!zu®»e eiiou eiei !pu!nb `!iuesu! iiueiJBdoiiB
•odjoo ojoi ieu eiuesu! eu!peduei eiie !ieui®iie
!i6 opue!66euuep ®qoiisnov ®sseo eiieu uiue `io^
g€ !ep euo!ze}ueiu!ie !p euo!suei ei ?iio.ed 'o)e`ueu iio^ 9`ZL ! oueuod euo eis!d eiie !ieJeiei !ieu!iu.ei !
-!ie e6ue^ uou i®tsou oios un euo eiseq ?uoJed eie6eiioo oi!i !p !uozzeds enp !.}ie uoo e e.n)ejei !p
!i!q!snieiJod !^!uedsu !eu !i!q!sni ® ! eJeiseuu! !p i®uiu!ii !ep ?i!u!ssoid u! !)ueseid oiedut3is oi!m
•i!o iep eis!d eiins -/+ !}eu6esseiiuoo !ie.}ueo !ieu
!^®)Bo!iuoui!p uou !uo!ze.edo e`senb eie`eiduoo
-!ujei ! ei86eiioo eiuei !p oi!i !p !uozzeds !i6ep uoo
•]a ®ieu6®s iep ossei6u!tp ®iooooq eii©u eiues •o`ueiunj)s oiiep !pioq !ns
-eid Bsseu !p eieu!uei ins oisoddo o`Bi iep e es ?}eu e.iie.i e oiieuued ins ?`eiLi eun eiu©pe eue}ei
-Seui !P ueu!uJJei !ns Lzo e Lo uo`esuepuoo ! osJe^ `!uoi®o !isenb !p !i6ei!i enp !o!qjoi ei uoo !`nueuo
e`e6eiio3 e^ !ue^eo enp !ep oui®Liog !p tziBo Ì3i
•(£.6!i !Pe^) Lzo eJoiesuep •oieoieuiedns o e!oeiuie) !se!sienb u! !i!qe}s!nb
-uoo iep e Lo eJoiesuepuoo iep pi!u!ssojd u! oied •oe !ueiioooi !iooo!d ns o}ioMe od!i iep euo!zeo!p
-iueis o}!noi!o ins !isod !ieu!ujjeì !e !puiJouos m®^ -eu Jed ouoi®o !p eos!i`s eiiep ejt3zz!i!in !p ouLie!j
-t!o !ep e`!ueji e}e6eiioo ouo6ue^ es®Jd ©iseno •e66ns !^ !ieoooiq oiueueueHed !iLJ!}in !}senb eieu
iù.ȱ|`+dìÉffi"`. Jt`itillllllllllllllllh`` ,,,.. _ .,Ì, _

+4-- I

Fl9.13 Dopo aver flssato 1 quattro Mosfet sulla lunga aletta dl raffteddamento dovrete
flssare il coperchlo d®I moblle motalllco alla stessa aletta utlllzzando 1 distanzlatorl
metalllci dl fomta esagona[e che troverete nel kft. Ouesti dlstarulatori metallicl vi ser-
vlranno anche per flssare il coperchlo al clrculto stampato (vedl flgg.14-15).

Flg.14 In questo dlsegno potete vedere 11 coperchlo del mob]Ie meqlllco glà bloccato
con 1 Dadl ® 1® Vltl del dlstanzkitorl metalllcl sull'aletta dl ra«reddamento. Sopra al co-
perchlo del moblle è vlslblle 11 c]rcufto stampato LX.1615 che dovrete successlvamente
flssare sul mobll® utlllzzando I Dadl e le Vltl del dlstartilatorl metalllcl.
Collegate il clrcufto stampgto al moblle verlflcando sempre con un Tester se il metal-
lo del Mosfet rlsulta perlettamente lsolato da qu®Ilo dell'aletta e solo a questo punto
rlplegate a Z 1 term]nall de] Mosfet per poterll saldare sulle plst® ln rame presentl sul
clrcufto stampato LX.1615 (vedl tlg.15).

64
99
•eupe. iep e/oioo osseis oi opue^e opnu o!uooo •a|!q!ssa|| eluì3j !p o|!| |ep opuezz!|
pe ei!q!s!^ ejesse uou eqqeJ}od euo !^opueueMe -!in !iJe6uniie eieiod `eia!u®siou ei eJe6un!66ej
`oiB!uOSBJ eJdiues e^ oi!t iep ?i!iuei}se.iins e}ues
uou ep !uoo o}ue} eJe`ins!J oJesse^op !i!i ! !od es
-eid aiueios! oiieLLis oi euo opueo!P oue!pniouoo
'eiueios! oj)seu !p oi!6 un uoo •ejoit?iujo}sej} ins
eieios! !od e^ oi!} !p !uozzads enp !ep einiun!6 ei eieo!idde eiiouo!io,iins !}ueseJd !Joioo ! e}io^ u! e}
-!i!i enp ! eiue!sse ejep -io^ !p o}eiioJ)uoo `eieueds!i oidues ouo6ue^ uou
-ies e e}ej!osnu uou e`ueuesJe^!p `eJdoo!J ei euo !uo!zeo!pu! eiisou ei eiio oue!ddes ezue!iedse ied
aiueios! oiieLus oi eJe!i6oi ep opou u! ®o!qJoi eioo euo!od eu `oiieos ouJe!qqe euo !Joioo ! ejeueds
-o!d eun !p euJBi t3i uoo o e(i6!Jaus eueo eiiep uoo -u !P e !Li6uni oÌsoun!d !i!} !ep eiezz!i!`n !p oie!i6!s
e!o!Hedns ei ®uJe!uoseJ e}e^op `!iJepies !p euJ!Jd -uoo oiue!qqe !jo}euioiseii !isenb ezz!ieeJ !o !uo v
ìLN"l •ou6es!p oi§anb u! ai!q!s!^
m8"
®uoo ai!qou iap oui®)u!.iiB eìsod !od ?ipue
®qo ®iueios! eiiepuoi Bi odioo oioi iep eie!i6
-ó®I® ®) !p |~Bplo®!l a|al^op `aL|O||Snov assBO
®i Jod ®Joii)asJoui ai aio!iaisod oiiauued
ins ®iess!i !P Buiud .Swt] »BM §9+§§ Ueq !P
E=,,: - tzu®)od eun oie6oJa !p opei6 u! o®J®is aJ
®ieo!«idue.iiap cJdos ep eis!^ oio] §L.6!]
GLI ULTIMI CONSIGLI schermi di alluminio, avrà bisogno di fori più am-
pÌ per potervi inserire gli zoccoli porta schermo.
Fissato il trasformatore, potete chiudere il mobile e
prima di accendere l'amplificatore dovete già aver TARATURA
collegato alle sue uscite le Casse Acustiche.
Non é assolutamente necessario acquistare Cas- Completato il montaggio dell'amplificatore, prima di
se da 50-60 Watt, quindi se ne avete qualcuna an- utilizzarlo dovete necessariamente tarare i due
che da 15-20 Watt potrete ugualmente utilizzarla, trimmer Ftl 1-FÌ14 del canale sinistro e owiamen-
evitando di ruotare la manopola del volume del te anche i trimmer FÌ41-FÌ44 del canale destro.
preamplificatore alla massima potenza.
Qualcuno noterà che sul coperchìo del mobile i due Poichè inizierete la taratura dal canale sinistro, su
fori in cui vanno inserite le valvole hanno un dia- questo dovete necessariamente applicare i fusibili
metro maggiore rispetto a quello richiesto. F1-F2, mentre non dovete inserire i due fusibili F3-
Ciò perchè, qualora un lettore desiderasse in un F4 del canale. destro se non quando ve lo indi-
secondo momento applicare sulle valvole i relativi cheremo espressamente.

66
£9
•Vu oZL ! e oLL -ie e L] ei!q!sn} i! e)e!i6oi `o)ueds eio}eo!i!idue pv -
! ej} oseiduoo ejoie^ !se!sienb un ns ejeje} eieiod
oi !pu!nb `oo!iuo ? iiou euo!sue` !p eJoie^ o}seno Ot)LSINIS ]lvNVO lap Vt]nLvt]VL
•Vu 9L L !P e`ueJJoo eun eqJosse ©ieu!i o!pe}s
oi eiio ?ieiio!pu! i[ou ieisei iep e))a®uei ei opuenb
•oqinis!p !p !ieu6es !ep ou!`deo aiio eJ
e ou!i LLt] JeiuiLJ!ii iep ejosjno i! eiueiLie}uei eie}
-onj e`e^op !puooes !iiood odop e euo!ze}ueu!ie !p -ei!^e jad oiis!u!s e oiisep !ieueo enp !ep !ssai6
o!pe}s oi eiapueooB-e`eiod oiund oisenb e oios - -u! !i6 oi!} !p euozz©ds oun uoo eiei!noJ!oouoo -
•ou.e)u! oioi it3 !iueseid !}uE?ijedo) •oii§®p eieueo iep L®ti JeuJuj!J} iep eJos
-ie !i6 opue!66euuep oiio!isnoB ®ssBo eiieu eqqei •jno i! eiioue eiueuje!Mo e oJis!u!s eieueo iep L Lt]
-esie^u !s iio^ §€ !ep eisoddo euo!ze}ueuut3 !p Jeiuiu!J) iep ejos.no i! o!.eio!iue osues u! e)eiont] -
euo!sue} Ei `!iBiund enp !ep oun esse6eiioos !s es •ol|s®p e|t3ueo |e o^!)e|el ¢¢t] leluluu` |ep
`?uoied !i!i ©np opuepit3s eJnddo `!ii!jpooooo !ep op
ejosjno i! eiioue !od e ojiis!u!s eieueo iie o^!ieiei
-uezz!i!in iais®i iep !ieiund ! eueq oiiou e`ess!] - ¢iu ieiuiu!ji !ep eJosJno i! esJoo ?}ouJ e e`e}onu -
• LJ±N oiei6!s
}e}sou i! osie^ o^!}t36eu eit3u!me} ons i! opue6io^ :®n6es eiuoo enbunp eiepeooid
-!J 00 VUJ OO€-0oZ t3}euod eiins oisod i®is®i un -eo!)snoe esseo o a}ueijedo)ie unoie ej
!p !it3}und ! e`t36eiioo o!66eoooiq !p eueiiou ens ei •po!idde e)e^op uou !ieueo ! !quej}ue !p e}!osntiins
- Ottenuto questo assorbimento, spegnete lo sta- simità dell'operazionale lc2.
dio di alimentazione e attendete circa 1 minuto per - Per eseguire questa taratura dovete collegare il
permettere ai condensatori elettrolitici di scaricar- te§ter commutato sulla ponata dei 2-3 volt CC fon-
sl. Trascorso questo lasso di lempo, togliete il te- do scala sulle due morsettlepe dove andrebbe la
ster e reinserite il fusibile F1. cassa acustica senza rispettare nessuna polarità.
Se togliete il t®ster prima che Ì condensatori elet- - Poichè il tester risul{a collegato all'uscita del ca-
trolitici si siano scaritati, l'opposta tensione di ali- nale destro, dovete ruotare il cursore del trimmer
mentazlone dei 35 volt si riverserebbe nelle cas- R44 fino a far deviare la lancetta del tester esatta-
se acustich® danneggiando gli altoparlanti. mente sugli 0 volt.
- A questo punto potete riaccendere l'alimentatore
e tarare il cursore del trimmer R14 posto in pros- A TAFÌATUFÌA COMPLETATA
simità dell'operazionale lc1.
• Per eseguire questa taratura occorre collegare il Completata anche questa taratura potete ricolle-
tester commutato sulla pqrtata dei 2-3 volt CC fon- gare alle uscite dell'amplificatore le casse acusti-
do scala sulle due morsettlere alle quali andreb- che e poi togliere daglj ingressi il ponticello di cor-
be collegata la cassa acustlca senza rispettare tocircuito e passare quindi a tarare i due {rimmer
nessuna polarità. Ft28-F)58 dei due strumenti V-Meter.
- Poichè il tester risulta cx)Ilegato all'uscita del ca- Per far s`i che in corrispondenza della medesima po-
nale sfnlstro, dovete ruotare il cursore del trlm- tenza la lancefta dei due strumenti devii nella stes-
mer R14 fino a far deviare la lancetta del tester e- sa posizione, applicate sui due ingressì lo stesso
sattamente sugli 0 volt, segnale BF prelevato da qualsiasi Generatore BF
e poi tarate i due trimmer in modo che le lancette
degli strumenti si spostino nella stessa posjzione.
TARATURA dél CANALE DESTRO
Una volta eseguita anche quest'ultima operazione
il vostro ampllficatore ibrido è pronto per farvi as-
- Spegnete lo stadio di alimentazione e attendete
saporare la sua calda tlmbrlca che risulta identi-
circa 1 minuto per pemettere ai condensatori e-
ca a quella di un amplififfitore costruito esclusiva-
lettrolitici di scaricarsl.
mente con valvole termoionlche.
Solo dopo che è trascorso questo tempo potete to-
gliere, ad amplfficatore spento, il fusibile F3 e sul-
le sue mollette di bloccaggio dovete collegare i pun- CAFtATTERISTICHE TECNICHE
tali di un tester posto sulla portata dei 200-300 mA Tens]one per le valvole V1-V2 = 340 volt
CC fondo scala, rivolgendo il suo terminale nega- Tenslone per 1 Mosfet finali = 35+35 volt
tivo verso il mosfet MFT3. Corrente dl riposo = 100-120 mA per canale
- Fissate molto bene i puntali del tester utilizzan-
Corrente alla Max potenza = 1,5 A per canale
do dei coccodrllll, perchè se si scollegasse uno Max segnale ingresso = 2 Vpp per canale
dei due puntali, Ia tensione di alimentazione oppo- Max potenza su e ohm = 55 Watt per canale
sta dei 35 volt si riverserebbe nelle casse acusti- massima dlstorsione armonica = 0,08%
che danneggiando gli altoparlanti. Risposta dl frequenza = da s Hz a 40.000 Hz
• Solo a questo punto potete accendere lo stadio
di alimentazione e dopo pochi secondi dovete ruo-
COSTO DI FIEALIZZAZIONE
tare lentamente il cursore del trimmer R41 fino a
quando la lancet.a del tester non indicherà che lo Costo di tutti i componenti necessari per realìzza-
stadio finale assorbe una corrente di 115 mA. re questo amplificatore ibrido siglato LX.1615 (ve-
Questo valore di tensione non è critico, quindi lo di figg.7-9), compresi il cìrcuito stampato, i V-Meter,
potete tarare su un qualsiasi valore compreso tra le 2 valvole ECC.82 e relativi zcx)coli, i 5 Mosfet,
110 e 120 mA. l'aletla di raffreddamento a pettine, il trasfomato-
-Ottenuto questo assorbjmento, spegnete lo stadio re toroidale da 190 watl con l'aggiunta della presa
di aljmentazione ed attendete circa 1 minuto per maschio con cassetto portatusibile e cordone di
permettere ai condensatori elettromci di scaricarsi. rete, escluso il mobile metallico che può essere ri-
Solo dopo che è trascorso questo lasso di tempo chiesto a parte Euro l98,00
potete togliere il tester e reinserire il fuslblle F3.
Se togllete il tester prima che i condensatori elet- Il solo mobile MO.1615 già forato Euro32,00
trolitici si siano scarìcati, l'opposta tensione di ali-
mentazione dei 35 volt si riverserebbe nelle casse ll solo circuito stampato LX.1615 Euro 35,00
acustiche danneggiando gli altoparlanti.
- A questo punto potete rlacoendere I'alimentato- I prezzi sono cornprensivi di lvA, ma non delle spe-
re e tarare il cursore del trimmer R44 posto in pros- se postali di spedizione a domicilìo.

68
]o auJJou e o®!iseid ei!qoui -oL
© einieiodu®i !p aJoieio6aJ - 6
auo!su®oot! !p pai opo!p -8
aJoiBpiBs iap eu!ds Jad Bsaid - £
ueM o¢ aJoieiLiJoiseJi ouoddns - 9
eiund ei[ep e!z!ind ei Jed eu6nds - g
aJoiepitB i! ied ouoddns !p eiiou - ¢
Bi!pBied uoo eo!iseid eJnieu6ndu! - c
iio^ 8L ep aiuepieos!J ouoddns -z
LLiui 9`€ ep ieLio!N ie eiueu6eis eiund - L
epua6al
)!.e®!uoi»®i®e^onu.MJw/:diiLi :ieueiui o)!S 6 L6 L¢9-ZP§o :Xe] 60 H9rL§O :OUO)elel.
^ivLi eu6oioa 6€Loo 6L `e!^ooeJO e!^ VoiNot]iL=la V^OnN
:e eis!^u euu e o`e6eiie doo i! o ou6®SSB un o e!i6e^ un eJe!^u! eieiod ois!nboe.i Jed
»eM 9Z ep 0Ll] ]t]oLvaivs aieuJJou un
I99YMO u! €i!i»o uoJiiaii ei O®.SHM BU!I
-eJ,u® ?Jais!nb®e !Lio c :019®"
oo`£ oJn] !p oueiins!i
aiio ®uo!z!peds !p ®§ads ®iiap
uou euJ v^i !p o^!suaJdiuoo
o097 e oooZ eJ) eseJduoo eJn)eiedue)
ns ai!qeio6ei eL4oue ® e)e)e)soLUJ®) e)ins!J ueM op
ep ieuo!N ie e)und ens ei ?Lioied `ein)epies ®»®LJed
eiiep ei!n6ese ei!oei e!s oiutmb eiezzeidde ?i)od
07-SHM JeiieM eu!ieJiueo eisenb ip euods!p !iio oios
I PUT sono dei transistor unjgiunzione programmabili poco conosciir[j:
per questo motivo oggi ve li vogliamo presentare, partendo dal simbolo
grafico che li identifica per passare poi alle caratteristiche e alle principali
funzioni, concludendo con qualche significativo schema applicativo.

Tra le tante lettere di consulenza che ci pervengo- quello di un PUT, sigla che identifica il Program-
no, ci ha incuriosito quella di un giovane studente mable Unijunction Transjstor.
che ci chiedeva qualche delucidazione in merito al
simbolo grafico riprodotto in fig.1, a proposito del Poichè difficilmente troverete nei libri di testo qual-
quale il suo insegnante gli aveva fomito deMe in- che utile spiegazione relativa a questo componen-
dicazioni piuttosto vaghe, eludendo ogni domanda te e poichè anche Nuova Elettronica non si è mai
circa le funzioni svolte da questo componente. addentrata nel mondo dei PUT, vogliamo colmare
questa lacuna parlandovi approfonditamente di
In effetti il profes§ore si era limitato a dire che il sim- questo componente e fornendovi anche degli utili
bolo grafico visibile in fig.1, idenffica uno speciale e semplici schemj applicativi.
djodo SCF} Ìn cui il terminale Gate esce dal lato
dell'Anodo anzichè dal lato del Katodo (vedi tig.1 ). Non solo, ma dato che questo transistor risulta al-
quanto costoso e difficilissimo da reperire, ci sia-
Non ci stupiremmo perciò se anche un tecnico e- mo interessatì ad acquistarne qualche migliaia ad
sperto, vedendo per la prima volta questo simbo- un prezzo "speciale", cos`i che tutti gli lstituti Tec-
lo, lo confondesse con un diodo SCR. nici che vorranno adottarlo nelle loro applicazioni
di laboratorio potranno farlo sostenendo una spe-
In realtà, il simbolo grafico riprodotto in fig.1 è sa veramente éontenuta.

70

• L-N Bi|eqt3L eiit3p e^eo!i
•yooqpueii auinio^ oi)sou i! ®)Biins
!S euo z aJouei iep e Lott] !p eJoie^ iep epued!p
•uoo `p!d !p auiadc§ Jad . L opouv `Z oPOuV ezuenb®]i !no ei 86as !p ®iu®p e t3puo,un eje^ei
`®ieo !ieuie!Lio ouos odio® ons iep ouoos •9Jd ei!q!ssod ? (g.6!) !pe^) Lotu euo!zun!6 eiiea
® eL|O !|BU!UJJ®| | .OV|t]| OPo!a Un !p oo||
-ei6 oioqLLi!8 i! eiueseid !s auoo ooo] o.6!] •®Jeuuei6oid ouossod is
euo !J)®ueJed ! oue!s !ienb eiioue pe !it}u!LLiiai !ohs
!ep oueose !ieu6es !ienb ouueiepe!uo !s !iiou `®i!q
-euiuiei6oid io)s!sut3j} un ? [.nd i! euo opuedt3s
Ovlul
]iigvwwvugot]d .LI.nd„ voi]iNois vsoo
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-J3d ].nd un !p oiienb uoo osniuoo oiassa -!ie.6 oioqiu!s o)senb ep ouoose eiio !ieu!uie} ei} i
qnd uou t]os un !p oo!ieJ6 oioqu!s ii z.6!] •io}s!sueii. uo!iounr !un eo!}!u6!s ei6!s !no ei
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"Lu!s§oid u! `oiie u! ®osa aiBO eieu!LLiiai
ons i! (z.B!i !pa^) t]OS opo!p i®P ezu®J®W!P V !p oo!iei6 oioqiu!s i! eoe^u! oue!)ueseid !^ z.6!) ui
•iois!sueii. uo!ioun!!un aiqeuuei6
•opouv eieu!uJei ie ou!o!^ oiie u! o}euo!z!sod
®Jd un !p eo!o `i.nd un ip oiianb ? eidos
!nb oue!uod!i eiio oo!iBi6 oioqu!s ii L.6!] ? Lnd iep eieg eieu!iuJei i! `eJe)ou eieiod eiuoo
•e}eo - opoiEx - opouv oueo!i!u6!s euo 9-X-V
eieuei ei uoo !}eo!pu! ouo6ue^ !ieu!iuiei ei) !ons i
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Ovlt]]. - l.rn - tlos - lnd
Dalla giunzione R1-R2 è possibile prelevare degli Le formule da usare per calcolare la frequenza
impulsl negativi che, partendo dalla tensione po- oppure il valore del condensatore Cl o della resi-
sitiva presente sulla gìunzione R1-R2, scende ad stenza R4 possono essere ricavate dalla lavagna
un valore di circa 0,7 volt, riprodotta a fondo pagina.

Dal terminale K è possibile prelevare degli impul- Ammettiamo di aver scelto per la resistenza Rl un
si positivl solo se tra questo teminale e la mas- valore di 33 kiloohm e per la resistenza R2 un va-
sa è inserita una resistenza (vedi R3). lore di 12 kiloohm: in questo caso, come possia-
mo ricavare dalla Tabella N.1, abbìamo un fatto-
In questo circuito variando il valore delle resisten- re Z di 3.300, che ci permetterà di ottenere in u-
ze R1-R2 che polarizzano il terminale Gate, è pos- scita un segnale a dente di sega la cui ampiezza
sibile variare l'ampiezza massima dell'onda a den- si aggirerà Ìntomo ai 4 volt.
te di sega come visibile nella Tabella N.1.
Ammesso che da questo circuito si voglia prelevare u-
na frequenza di 1.000 llz, la prima operazjone da
ESEMpl dl calcolo della FREOUENZA compiere consisterà nel prefissare il valore del cDn-
densatore Cl e ammesso di sceglìere un valore dì 10
Per calcolare il valore della frequenza generata in nanoFarad, che corrispondono a 10.000 pF] come
Hertz vi ricordiamo che il valore della resistenza resistenza FÌ4 dovremo utilizzare un valore:
R4 deve essere espresso in kiloohm e quello del
condensatore Cl in nanoFarad. 3,300 : (1.000 Hz x 10 nF) x 1.000 = 330 kiloohm

Per convertire in kiloohm il valore di una resistenza Se invece scegliessimo un condensatore con una
espresso in ohm basta div]derlo per 1.000, quindi capacità di 22 nanofarad dovremo utilizzare per la
22.000 ohm corrispondono a 22 kiloohm. resistenza R4 un valore di:

Per convertire in nanofarad il valore di un con- 3.300 : (1.000 Hz x 22 nF) x 1.000 = 150 kiloohm
densatore espresso in plcofarad occorre divider-
lo per 1.000, qujndi 10.000 picofarad corrispon- Se volessimo ottenere delle onde a dente di sega
dono a 10 nanofarad. con un'ampiezza di s volt anzichè di 4 volt, do-

•®ieu6®s i®p ezuambaii ei ®ieiie^ e ®®s
®|1 !e §g l®ulLLlp |op aJoslno « opue|ont]
•NdN JO»isueJ) un ®J®6uni66e ®)®d^
®p `tio^ £`o Bp uou ® iio^ o ep |Z|UI Loit]
L/L/L/ - ®uoizuni6 eiit}p op^q®id ®u®!^ ®Lio e6os !p
®iu®p B ®ieu6®s i! etio ®iBJ®p!SoP OS 9.6i]
£».oa odll NdN = Lt]l.
£ZO9.NZ Odll = LLnd
oi®ie®iiod ]d ooO.OL = LO
LUUO 000. L = 9t]
i®uLuiii uLioe6®iii £.. = 9U
uuo oo€.C = ®t]
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LUL|O OOO.ZL = Zt]
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ILN] N0dfloo OON]l]
•euo!zeiuou!p !p ouo!suei eiiep oioie^ i! Zl1 £96 = OOO.L X du ZZ X LLILIOom £O) : OOO.L
?j!nu!ui!p es piinuiuiip o euo!zÌ3iueui!ie !p euo!su©i
eiiep eioie^ i! ?ie)ueuine es eiqu®uine euo `e6 :!p t=u®nb®ii eun ouiuieiio»o
es !p ®iu®p e eieu6es iep ezzo!duB.i oios Bue^ eu ]oueu zz ep eio)tsuepuoo un Lo Jed e uJLioom
-o!ze`uoiLi!ie !p euo!sue) Biiep eJoie^ i! OputDU!PON i® !p pJepueie eJoie^ i! ®u ei Jst ou!sse!i6eos es
•euo!zeiueiu!i€ !p euo!s •pJepueis uoie^ !eu eJeJiueu uou oue!d
-uoi eiiop eioie^ i! eue^ os eiioue eiie^ uou eiio t= -des ?!6 eiio uiLioom gp.gp !p eioie^ iep ®t) ez
-u®nb®ii E!un ©JeJeue6 !p eii©nb ? Lnd Jois!sueJ) -Ue}S!Soj eun !P !OI!Mos olLllLJeJ^op peJeioueu zz
! pinì ouueu ouo eo!`sue»eieo oiuesseioiu! eun ep e.o)esuepuoo un eJezz!|!|n olLJ!Sse|o^ eoe^u! es
•Bise!iiou BzuenbaJi e)it2se,i eieu6!p oJiouj!z
UL|Oom OOL = 000. L X oU OL X Zll 000-L) : 000. L
-uonbeii un ns oie66ei e oug o`eJe) eqqeJpue euo
`J®uuJui un eJezz!i!)n ©qqaJ)od Bs!®aJd tzzuanb :!p ejoie^ un ®t] ezue}s!seJ ei ied ej
e[i t"n eieue»o essoio^ !iio enbunuoo `Zii ooo-L <)!i6eos oiu®J^op peJeioueu oL ep LO eJo}esuep
e ®u®uJq)Bs® ued tzuenbeJi eun e6ueuo !s eiio -uoo un e ooo.L !p z ®Jo))Bi un opuezz!i!in !pu!no
eJ©pniosa ep ? uou oJoiesu®puoo iep e ezu®p!s
•OOO.L !P Z aJo))ei un eJezz!i!in oiuiue.^
®i eiiep ®zut»®iioi !i!qeoueuiiuii! oi opuejep!suoo
E_i
602 5Zm 5" 2646- 264

SS
PO
• = . . : ..... : . : . : ,J .--. = .

ra'nslstor BC.547 è un NPN mentre ll mnslstor BC.557 è un pNP. |

FtlDURRE 11 valore d®Ila FREauEI\lzA Se oltre al valore della R4 riduciamo anche il va-
lore di Cl portandolo a 4,7 nanolarad, equivalen-
Per rldurre la frequenza delle onde a dente di se+ ti a 4.700 pF, otterremo una freqLiemza di:
9a o degli impulsl dovremo semplicemente au-
mentare il valore della reslstenza R4 oppure quel- 1.000 : (33 kll®hm x 4,7 nF) x 1.000 = 6.447 Hz
Io del condensatore C1 (vedi fig.5).
IL VALOFtE dell® due RESISTENZE R1-Ft2
Se, ad esempio, consideriamo il fattore Z = 1.000
riportato nell'ultima colonna di destra della Tab®I- Le resistenze F)1-FÌ2 collegate al teminale Gate
Ia N.1 e poi scegliamo per la F)4 un valore di 560 (vedi fig.5) possono essere scelte anche di valore
kiloohm e per Cl un condensatore da 10 nanoF, dh/erso rispetto a quello da noi riportato nella Ta-
otterremo un valore di frequenza pari a: bella N.1, tenendo presente che per tar funziona-
re correttamento un qualsiasi PUT è neoessario
1.000 : (560 kiloohm x 10 nF) x 1.000 = 178 Hz che svolgendo questa semplice la fomula:

Se assieme alla F14 aumentiamo anche il valore del (Rl x R2) : (R1 + R2)
condensatore Cl portandolo a 47 rmnofarad e-
quivalenti a 47.000 pF, otterremo un valore di fre- si ottenga un numero che non sia mai mlnore di s
quenza pari a: o magglore di 10.

1.000 : (560 kiloohm x 47 nF) x 1.000 = 37,9 Hz Fìicordate che il vaJore della resistenza FE oollegata
tra il Gab e b massa detemina rampiezza del se-
AUMENrTARE il valore della FREOUENZA gnale a denb di sega, quindi se vi serve un segnaJe
che abbia un'ampiezza maggiore basta aumermre il
Se vogliamo aumentare la frequenza delle onde a vaJore delb F`2 o ridurre il vak)re della resistenza F)1 .
dente di sega o degli lmpulsl dovremo semplice-
mente rldurre il valore della reslstenza Ft4 oppu- 11 segnale che preleviamo dal teminale Anodo ha
re quello del condensatore C1. la forma dj un dent® di sega che, partendo dal suo
valore mlnlmo di 0,7 volt, raggiunge il suo valore
Se prendiamo sempre in considerazione il fattore massimo con una rampa che risulta leggemente
Z = 1.000 riportato nell'ultima colonna di destra del- curva come visibile in fig.5.
la Tabella N.1 e poi usiamo una R4 da.33 kjloohm Per prelevare un'onda a dent¢ di sega sempre leg-
ed un condensatore da 10 nanoF otterremo un va- gemente curva che parta da 0 volt (vedi fig.6) per
lore di freqiJenza pari a: raggiungere il suo valore masslmo, dovremo ag-
giungere al circufto un transistor npn collegandolo
1.000 : (33 klloohm x 10 nF) x 1.000 = 3.030 Hz come risulta visibile in fig.6.

74

•9t| J®LUuPo i®P ®JosJno ii oieioru eiseq
e)meu®6 epuo.iiap trzu®nb®Ji ei oJeuB^ Jad
•(Zt]L IP®^) dNd Joisisuei)
Un P® ( LUL ipa^) NdN Jop!sueJ) un ®iezz]iii
-n ®.ioooo a.eauii ®iu®uq)®ud e6®s ip 3i
-u®p e epuo,un st®u®»o "ap!s®p rs ®s 8.6i]
ZSS.08 0dll dNd = ZtJL
£p§.oa odll NdN = Ltu
£ZO9.NZ Odll = LLnd
otLp.N L od!l opolp = zsa
e®L..NL od!. opolp = Lsa
®i®is®iiod ]d oOO.OL = LO
uL|O OOO.L = £t]
uJV0 0e€ = 9t]
J®UJUJ|J| LLIL|0 000.OZZ = §U
UJt|o OOO.OL = Ot]
LLIIJ0 00£', = €t]
uJuo ooO.ZL = Zt)
ulllo ooo.e€ = Lt]
lLl\l]Nodw00 00N]l]
•ezue6!se audoJd ei •gt] oJ}euo!zueiod iep
-ie eseq u! epeduei eiiep esou!uLini p!su®iu!.i eJeu ejoie^ oios i! eJJnpu FJ©}seq `eueJisu r}!d ezuenb
-t3^ !p e»eLLJJed eiio Biodoueu eiooo!d eun e^oji ®ii !p euo!zeue^ eun eioueuo Jed eJ)ueu `LO
!s `®iej !p aioi}miaiu! ossois oiins `!uo!ztn!qe e^onu eJoiesuepuoo iep oioie^ i! o.eiu®uJne eiue!o!iins
eiiou u! euo !i!}n e}ueuLiie} ouos .iiB!i!Je^ !`seno ?Jes Zii ooL !p !Jou!iLi ®zu®nboJi eJeuauo opu®io^
•"!sou!un| euJ|u!Lu t3ns •Zll 000.€€ !P 0uJisseLLi un
ei `eienpej6 opou u! `eje6un!66ej e ou!i g`!sou!u Pe ou!i zH ooL !p ouiuiu un ep e)eJaue6 ezuenb
-ni euissBUJ ens eiiep opueued aoni eun !p g}is ®Ji ei eJeue^ eieJ}od `LULio oC€ ep gu ezueis!seJ ei
-Li®iu! ci eJeue^ ied ezuen6esuoo !p e oiueLLieiii -ie eues u! oie6aiioo (§t] !Pe^) UJI|O O00.OZZ BP 0Jl
e epeduiei !se!sienb eun !p euo!zeiueui!ie !p ®uo!s -euo!zue|od |ep o JeuLluLlu} |®p ®Ioslno |! opue|ont]
-u®i Bi eieue^ ied ouoMos iq6[i!Je^ ! euo o)ou .3
•8.6!i u! ei!q!s!^ e}insu eu
(6.6H) Ho^ oez ep ]avdMvi Jad Liignitw^ im -oo (zt]i. !pe^) dud Jo}s!sueJi un e (L])L !pe^) udu
iois!sueji un opuezz!i!in o}!noi!o i! ejtx)!i!pouj ei©j^
•Lnd oisenb !p opoiex e eieo !i -op oJB®u!i Bdutu e»eued eun !M!Mes asse^op es
-eu!uiJei !ep ouoose euo !sindu! !i6ep giueiod ei oJ
•eiioi}uoo oioiiod o!doosoii!oso un !p eieuods!p es ei)eiJod ]i]v]Nii vdmrt] eun ®Mg6 ]s
•ie»nq o eioieiedos o!pe}s euioo oiezz!i!u .ois
-isueJi eJoueiin o ®iBuoizBJodo eJo}eo!iiidue un •eJoieiedes o!peis eiuoo oiezz!i!in
pe oieo!idde !od oiosse ied LLnd iep v eieu!LLuei Jois!sueJ) opuooes un !p esea eiins o ®iBuoizBJod
iep (£t] !pe^) uiio ooo.i ep ezueis!sei eun ei!ujeii ® eJoieog!idue un !p ossei6u!,iins oieo!idde eiesse
oie^eioJd gija^ oieu6es i! oi!noJ!o oisenb u! eiiow pJiod `Jois!sueJi i®p eJoueiioo iep (9ti !pe^) uiiio
000. L ep ezue}S!S®J eun ®i!uieii oic^eiaid ait3u6es ii
•ZN ooe.® !p ouJ!sseui un
'Zll ooo.o§ !P ouJ!sseuJ un pe oug zi+
QJe6un66eJ Jed zii 9€ p ouiu!u eLio]E^ un ep ouo`
-Jed evo auJap e ®puo eiiep ouo6uep !S Luuo ooo.£o og !p oufu!u un Bp E}tìJeue6 tzzuonba\+i ei eJeue^ u
ep oJiouJopuoiod un e ]d ooo.ooL ep a+o}esuapuoo od !s ejoueiioo ons re otg6eiioo uLio86®uJ £`o ep gu
un oputzzz!m eiio w!p ou[e!ssod oMtmoiu! oiou V oJ}euogueiod 4ep o iouup iap eicxìino i! opueiong
ELENCO COMPONENTI LX.1607

FÌ1 = 27.000 ohm


FÌ2 = é7.000 ohm
F)3 = 100.000 ohm
F)4 = 1 megaohm pot. lln.
Ft5 = 10.000 ohm 1 watt
FÌ6 = 10.000 ohm 1 watt
R7 = 10.000 ohm 1 watt
C1 = 10.000 pF pollestere
DZ1 = dlodo zener 15 V I W
PUT1 = tlpo 2N.6027
SCR1 = SCR tlpo BT.152moo

Flg.9 Per ottenere un Varilight, cloè un clrcuito in grado di variare la lumlnosftà di una
lampada a filamento, potrete realizzare qLiesto clrcuito che utlllzza un PUT e un SCFÌ.
In flg.13 è rlprodotto 11 dlsegno pratjco d] montagglo. Poichè I'SCF) si eccRa solo sulle se-
mlonde posftive, la lampada verrà allmentata con una tensione max di soli 115 Vo[t.

lMPULSI SUI GATE

Flg.10 F)uotando 11 potenzlometro F14 per la sua massima resistenza, gli impulsl che e-
soono dal terminale K del PUT andranno ad eccltare I'SCFt quando le semionde positive
stanno per raggiungere g11 0 Volt, quindl la lampada si accenderà debolmente.

111111

IMPULSI SUL GATE

Fig.11 Ruotando il potenzjometro R4 a metà corsa, gli impulsi cr`e escono dal terminale
K del PUT andranno ad eccltare I'SCFÌ quando le semionde posftlve avranno raggiunto
meti del loro percorso, quindl la lampada si accendbrà con una medla lntensità.

h ' L ' 1 ' 1


lMPULSI SUL GATE

Fig.12 Ftuotando 11 potenzlometro FÌ4 p®r la sua min]ma resistenza, gli impulsl che esco-
no dal t®rmlnal® K del PLJT ecciteranno I'SCR nel preciso istante in cui le semionde po-
sit]ve inlzlano 11 loro ciclo, qulndl la lampada si accenderà con 115 Volt.

76
u
epedu/ei eiins `®"}86ou ®puo!uas ai ouncu!o oisanb
u! eigzz!m opueue^ uou !pu!nb `a^p!9od apuo!ui
es oiiep ezueseid u! e}ueuJeios Eyooe !§ t]OS oP
oP i! `z i-L Li) L .66g ei oputwesso eJeiou ©}eiod euJoo
•eui!sseu ®oni ens ei ?ie»eiue ept2duei eiiap
o`ueiuei!} i! ezuen6esuoo !p e iio^ o ouue.36un!6
-6ei a^!i!sod epuo!u/es ei opuenb oios ?i®i!oo®s
-[p !s e eiueuit3}e!peiuiu! Q!oJed gJ®i!Oo® !S t]OS
opo!p i! :oio!o oJoi i! ouueJaFz!u!.g`eue»e euoisuei
eiiep aw`p!eod epuo!ujas ei !no u! eiue)s! os!oeid i3u
t]OS opo!p iep e)eo ins ouueie6un!6 Lnd jos!smi)
iep N eieu!iLJiei rep ouut2J!06n euo euogg}!ooe !p is
-indui !i6 !pu!nb e tzue6!sei euJ!uiu ens ei i3d oie}
onJ eiins!J ¢u oJ`euo!zuo`od i! z L.6!} t3iiep oseo ieN
'o L.6g u! oieo!pu! oiienb e o»odsu aJo!66Bu
cx]iLie) un ied euo!suei eun qe^eou t?pBduJei eirep
oueiueig i! `iio^ o ns ouu€Je6un!6 a^!)gsod epuo!u
es ei opuenb EJauooasip !S uoS oPO!P i! ?UO!Od
•( L 1.6g !pe^) olo
-!o oiq iep pau oiun!66t3J q6 ouuei^t3 eieuie»e euo!s
•uei eiiep a^p!sod epuo!iues ei opuenb t]os opo!p
iep e)eo ins ouut2Je6un!6 Lnd Joy5!smJ} iep x 3ieu!u
•ioi iep ouuejpsn eLio euo!zg`!ooe !p 6indui !i6 !pu!nb
•eiueueooie^ r)!d .d un qeuoueo !s Lo edoiesiJep
-uoo i! t£Joo qt®u e ¢u oJ)euo!zue}od i! opug)ont]
•(0[.6!1 !pe^) ®'u®ulloq
ep oiiou ?Jepueooe !s epeduei eiiep o)ueuiiei!} i!
pe ouqns !senb gi®uooos!p !s `Q!OJed `tios oPo!P ii
•oio!o ojoi i! oie}
-eidiuoo !senb F!6 ouueJ^e eieuJe}ie euo!suei eiiep
®^"sod epuo!ujes ei opuenb t]os opo!p iep eieo
ins ouueje6un!6 `i.nd jois!sueii iep x eieu!uuei iep
ouue.!osn eiio euo!zei!ooe !p !sindu! !i6 ezuen6es
-uoo !p e eiueuJeiu©i oiioiu pJeuoueo !s eJoiesuep
•uoo oisenb ezueis!sei eu!sseu. ens ei i®d oiopueì
-orii !pu!nb ` LO eJoiesuepuoo iep eout3o !p odiLiei
i! eJeue^ ied oit3zz!i!}n eue!^ ®q oJ}euo!zue}od ii
•6.6!i u! ei!q!s!^ eu
-eiios oi eit3zz!ieei !od e tios un e ].nd un !sueJno
•oJd eiseq iuB!iiJe^ oo!uLiouooe un eJezz!ieeJ Jec]
-ez opo!p i! euesu! `euo!zeJedo e)sonb e`eìeidiuoo •auln|o^ o e|t3ut3o elt?!q
`e ||BM Wi ep Ct]-zti-it] eiei6!s ezuets!sej ei !od •iueo Jed eJeuejd ep oisei i! opueuioo®i®i ins eiep
`UeM L uJuo ooo.oL ep it]-9uiq ezueis!sei ei o` -e^ !p eueuuied eJiiou! pe ouu©uos oiiep 9!sou!u
-edueis oi!noi!o ins opuepies o!66e`uou i! e}e!z!ui -ni !p !uo!zeue^ eu»uedei eiiep oiesneo o!p!ist3) i!
enu®uB euoJed `^i eiiep euo!s!^ ei euoue eio!i6!u
•£09L.Xl Ole|6!S }!H i! !MeJnoojd ©iej^op
gi!su®iu! ®ioq®p !p eoni oiund un !p ezueseid ei
6.6!i u! ©i!q!§!^ iuBii!iB^ iep o}!noJ!o i! eJezz!ieei jed
•euou eue!d u! oÌ}ei iep ©pueos opuenb
6.6P IP L" IP YOILYt)d ]NOIZ\/Zzllv]t] ejedue!ou! !p eje`!^e ied aioq®p ®oni eun ei!sseo
-eu !no e eujjeiu! euosjed eun ®^!^ e^op ejnddo
•(ZL.6U !Pe^) lp^ 9L L ?P `PauJ ens t3i o}ug)ios eui `o!nq |e eJ!uJJop !p ouolue| euo !u!quJeq !ep t3zue|s
)io^ oez p qeiduoo euo!su©i eun !eui qe6un!6 uou eiieu !Ìezz!i!in ouo6ue^ iii6!i!JB^ !}senb osseds
ner Dzl orientando il lato del suo corpo contorna-
to da una fascia nera verso la resistenza R5 co-
me risulta visibile in fig.13.

Proseguendo, montate il condensatore Cl e vicino


a questo il transistor PUTl rivolgendo la parte piat-
ta del suo corpo verso il condensatore C1.

Prendete di seguito il diodo SCRl che ha le me-


desime dimensioni di un transistor plastico di me-
dia potenza, poi ripiegate a L i suoi terminali ed in-
seriteli nei fori presenti nello stampato, quindi fis-
sate il suo corpo sul circuito stampato utilizzando
una corta vite in ferro completa di dado.

Per ultimare il montaggio, saldate le due morset-


tiere per collegare il filo della tensione di rete e
quello che andrà ad alimentare la lampada, poi in
basso, inserite i 3 chlodini capifilo che vi servi-
ranno per saldare i terminali del potenziometro Ft4.

Come già vi abbiamo accennato, questo circuito va


racchiuso entro un piccolo contenitore plastlco
(vedi fig,14) perchè, risultando tutte le piste in ra-
me percorse dalla tensione di rete dei 230 volt, un
contatto accidentale con esse potrebbe rivelarsi as-
sai pericoloso.

Assieme al kit vi fomiremo anche questo contenl-


tore plastico che non risulti forato, quindi do- r .q-i- T _ `-, 0 .-
•4++-*,'~`,
vrete praticare un foro sul pannello frontale per fis-
sare il potenziometro R4 e due fori sulla sponda
posteriore per entrare con il cavo di rete .dei 230
volt e con il cavo che andrà alla lampada.
Flg.14 Prlma dl fl88are 11 coperchlo sul mcp
Poichè questo circuito funziona su una sola se- blle plastico, dovrete accorclare il perno del
mlonda della sinusoide dei 230 volt (vedi figg.10- potenziometro FÌ4, pol sopra a questo mon-
11-12), alla sua massima luminosità la lampada tate la manopola che troverete inserlta nel
kit. E' lmportante raccr`ludere questl clr-
riceverà una tensione di soli 115 volt.
cunl, collegatl alla rete del 230 volt, all'in-
terno dl un moblle plastlco per evitare ognl
Per ottenere la masslma luminosltà fomita da u- posslblmà di contatto con qualslasl com-
na tensione di 230 volt dove{e realizzare lo sche- ponente lnterno.
ma riportato in fig.15.

COST0 di FÌEALIZZAZIONE UN VARILIGln ad ONDA INTEFtA (Flg.15)

Costo di tutti i componenti necessari per realizza- FÌuotando il potenziometro R4 dello schema ri-
re il progetto LX.1607 visibile in fig.13, più un cor- portato in fig,9, poichè Ìl diodo SCR viene ali-
done di alimentazione, una manopola per Ìl po- mentato con le sole semlonde posltive, la lam-
tenziometro R4 e un mobile plastlco non forato pada riceverà una tensione massima di soli
Euro 8,50 115 volt.

Costo del solo stampato LX.1607 Euro l,50 Per alimentare una lampada con una tensione di
230 volt in modo da ottenere la sua massima lu-
I prezzi sono comprensivi di lvA, ma non delle spe- m!nosità, dovremo aggiungere al circuito un pon-
se postal] di spedizione a domicilio. te raddrizzatore (vedi fig.15) in grado di erogare

78

•iio^ o€z uoo gJopu®ooe is epeduJBi ei ipuinb `isJeuuoi 8 ouueJaiziui o^iusod opuoiuJ
®s ®i ino ui aiueis! os!o®Jd iau t]os.i "8iiooa pe ouu"pue Lnd i®p x ®ieu!uJJ®` iep ou
®os® aLio !sindui ii6 `tzu®isisoi BLuiuiu tms ei iod ®t] oi)auoizuoiod ii opueiont] 8L.6i]
uvg lns lslndwl
1111
•iio^ §LL ip xeLLi ®uoisuai eun uoo BJapuaooe is epcdLLisi ei !puinb `oio!o oioi i®p w®u
oiuni66" ouu"^e ®^msod opuoiuios ®i opuBnb uos.i aiei!ooa pB ouuEupue ind i®p N
®ieuiuu®i iBp ouoosa ®uo !8indLui !i6 `BSJoo gau e ®t) oJiouJo!zu©iod i! opiieiont] iL.6!]
nv9 ins isind"i
L Jbbb i L L L
•®)ii®uioq®p uepuoooe is epeduei ei ipu!nb `iio^ o ii6 ®ia6uni66" i®d ouueis ®^iiisod
®puoiui®s ®!ddoa ®i opuBnb t]os.i ®ieuooa pe ouu"puB ].nd i®p N ®it}uiuiJ®i iBp ouoo8
® ®iio !sindu! ii6 `ezu®is!sau eLLiis§eu ens ei i3d ®t] oi)auo!zu®iod ii opueionu 9L.6i]
nv91ns IslndwI
111
•zuaii ooL !p ezu®nbaui eun uoo e^msod epuo!u®s eiddoa eun ai®u®»o ep opou
u] (LSu ip®^) ®Joit!zzuppeJ quod un o)inoJio iB ®Ja6un!66B ®iio®oo `iio^ o€z iap ®uois
-uai eu.issEu ei uoo epeduJei ei ®Jeiu®uJiie ip opeJ6 ui iLi6iiiJe^ un adt=!ic®J i®d §L.6i]
z§L La odll l]os = Lt)os ®Ja»®iiod ]d ooo.oL = lo UV0 000.OOL = Ct]
£ZO9.NZ Od!l = U.nd UJL|O OOO.OOL = §U LUIJO OOO.OL = ZU
•u!i.iod uLioe6au z`z = pu uJIIO OOO.OOL = Lt]
v ® ^ ooe .Jpp" oiuod = ist]
la masslma corrente assorbibile dalla lampada Per iniziare vi consigliamo di montare sul circuìto
che vogliamo pilotare. stampato le quattro resistenze FÌ1 -FÌ2-R3-R5 da 1/4
watl e, completata questa operazione, di inserire il
Se utilizzeremo un ponte raddrlzzatore in grado ponte raddrizzatore Rsl rivolgendo il terminale +,
di erogare 1 Amp®r, potremo alimentare lampade posto sul lato smussato del corpo, verso destra
che non superino una potenza di 200 Watt circa, come visibile in fig.19.

Se utilizzeremo un ponte raddrizzatore in grado Di seguito inserite il condensatore poliestere Cl e


di erogare 1,5 Amper, potremo alimentare lampa- poi il transistor PUT1, rivolgendo la parte platta del
de che non superino una potenza di 300 Watt. suo corpo verso il potenziometro FÌ4.

Per alimentare 5¢ Iampade della potenza di 100 Ora potete passare al diodo SCFtl e, dopo aver ri-
Wstt cadauna, collegate in parallelo per ottenere piegato a L i suoi piedini, inseriieli nei fori presen-
una potenza totale di 500600 watt, sarebbe con- ti nel circuito stampato, quindi fissate il suo corpo
veniente utilizzare 4 diodi al silicio BY.255 collegati utilizzando una vfte in ferro completa di dado.
a pome che sono in grado dj erogare 3 Amper.
Montate quindi le due morsettlere a 2 poll, dì cui
Utilìzzando un ponte raddrizzstore, sul teminale quella di destra servirà per collegare i due fili del-
la tensione di ret® e quella di sinistra per collega-
Anodo del diodo SCR giungerà una doppla se-
re la lampada, infine in basso inserite i 3 chiodi-
mlonda posltlva e quindi la lampada verrà ali-
nl mpifilo che vi serviranno per saldare i terminali
mentata con la massima tensione di 230 volt,
del potenziometro R4 (vedi fig.19).

11 potenziometro F14 collegato al teminale Anodo Anche questo circuito va racchiuso entro un pic-
del transistor PUT viene utilizzato anche in questo colo contenitore plastico perchè, risultando tutte
circuito per variare il tempo di carica del conden- le sue piste in rame collegate alla tensione di rete
satore C1, quindi ruotandolo per la sua ma88Ima dei 230 volt, sarebbe molto p®rlcoloso toccarle
resistenza il condensatore si caricherà molto len- aa=identalmente con le mani.
tamente e gli lmpulsl che usciranno dal teminale
1( del transistor PUT per eccitare il teminale Gate Assieme al kft vi fomiremo anche questo contenl-
del diodo Scn faranno accendere la lampada con tore plastlco (vedi figg.20-21 ) e poichè non rlsulta
la mlnlma intensità (vedi fig.16).
forato, dovrete praticare un toro sul trontale per il
potenziometro R4 e due fori sulla sponda poste-
FÌuotando il potenziometro R4 a mstà corsa il con- riore per entrare con il cavo di rete dei 230 volt e
densatore Cl si cariclierà mofto più velocemente, la lampada.
qiiindi gli impulsi di eccnazione che usciranno dal
terminale K del transistor PUT andranno ad ecci- Poichè questo circuno funziona su entrambe le se-
tare il temjnale Gate del diodo SCFt quando le dop- mlonde della sinusolde della tensione altemata
ple eemlonde posltlv® avranno raggiunto la me¢à (vedi figg.16-17-18), riuscirete ad ottenere dalla
del loro percorso e quindi la lampada si accenderà lampada la masslma luminosftà dei 230 volt.
con metà tensione (vedi fig.17).

Se il potenziometro Fté verrà ruotato per b sua mlnl-


ma resislenza, il cx}ndensatore Cl si caricherà istan-
taneamente, quindi gli lmpulst di eocitazone che u-
sciianno dal teminale K del trans&or PUT andranno
COSTO dl REALIZZAZIONE
ad eccitare il Gate del diodo SCFt nel preciso istante
h cui le dopple aemionde posmne inizieranno a for-
Costo di tiitti i componenti necessari per realizza-
rnaisi e quindi b lampada si atx}enderà oon b ma8-
re il progetto LX.1608 visibili in fig.19, più un cor-
slma lumlnosftà (vedi fig.18).
done di alimentazione, una manopola per il po-
tenziometro R¢ e un mobile plastlco non forato
FIEALIZZAZIONE PFtATICA d®I KIT dl flg.15 Eu,0 9,50

Per realizzare il circuito del Varlllght visibile in Costo del solo stampato LX.1608 Euro l ,50
fig.15 che eccita la lampada con entrambe le se-
mionde dei 230 volt dovrete procurarvi il kft che I prezzi sono comprensivi di lvA, ma non delle spe+
abbiamo siglato LX.1608. se postall di spédizione a domicilio.

80
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!p oisoo ie !ioi iisenb !ios
ep aiezz!ieai aiai)od `oo!u
-e un ep eieisa.d oiaMei
anbunuoo a)e!ssod aiio
o oo!iuai® ouedeJi oiooo!d
un !p ©|e!uods!p eL|o oLLle!s
•u®d giio!od .oie^aia o)iou
9 !Joi C !ap auo!zno®sa !p
eie!iisnpu! oisoo i! eiiojed
`oieJoi NON oo!iseid ai!q
-ou i! oiuai!uioi !^ iz.6!]
UN LAMPEGGIATORE da 230 VOLT (Fig.22)

Utilizzando un transistor PUT, un transistor Dar-


Iington tipo BC.517 più un diodo SCR con corpo
metallico tipo TAG.675, possìamo realizzare un va-
lido e utile lampegglstore per lampade da 230 volt
oppure anche per lampadine da 9-12-24 volt pur-
chè alimentate con una tensione alternata.

Ruotando il potenzjometro FÌ4 da 1 megaohm da un


estremo all'altro (vedi fig.22) possiamo ottenere un
massìmo di circa 5 lampeggj al secondo fino ad un
minimo di un lampeggio ogni mezzo secondo.

Aumentando la capacità del condensatore elettro-


Iitico C1, che attualmente è di 4,7 microfarad, fi-
no a 10 o 22 microfarad, è possibile rldurre no-
tevolmente la velocità del lampegglo.

Lo stadio composto dal PUT e dal tmnsistor darling-


ton TF)1 deve essere alimemtato cx)n urm tensione
contlnua (anche non stabilLzzata), che risufti compre-
sa tra i 10 e i 12 volt, mentre il dido SCFÌ deve es-

82
?
•9!nQJp !^onu afqu®uu®ds e
!eu (£.6!i !pe^) x-o !ieu!u®} !ons ! "esu! eìio^ eu
wgJ®^!p eiaood ouJem£aJ v` euo Lnd i! uoo .aueu -n `e ooiiiei®u Lt]os opo!p i! eJepueJd aìe)od eJo
-i!O?i qiouJ aJe^ao e asaJicnu uou ei[o eiuouoduicD
Lin p eqE2q !s euo opuedes od}6euio u! oun aJ);o ®u
•odJoo ons iep e))eid eued ei eJisep osJe^
e^' e®iuaqq] e^onN eLfoued `]nd onp Ja6!iq unos opue6io^u `£L§.oq oiei6!s `ii±i uofiu!uea Jois
-ep P ouaiu.m ©ÌaJe^aq zzLSLi5.66!) eiiou g)opQid -!SueJi i! euuu! ` Lo oo!}!ioJueie ejoiesuepuoo i! os
-u sipi eq !ep oun eiaJe)s!nb3e opuenb :OIOOVW -je^ odjoo ons iep q)eid ®ued ei opustio^u Li.nd
ei!qeuuei6ojd euo!zun!6!un.i !od `oo!iieieu uoS
•o}edueis ounod!o ins oie®!idde ®w®uod opo!p i! os]o^ o^iqsod oieu!uiioì ons i! opue)ueuo
-uoo iseisienb un e)ueLLJieiuep!ooB opueooo) ®iio Lo oo"ioJu®i® eJoiesuepuoo i! eiuesu! oi!n6os !a
-][i)®io ®ssoac ®eoio®iJ®d oJo^eou !p eJeu^e Jst
`oiueJ!uJo) p\ !sseis !ou eiio `o®pse]d ou®i!qoLLi un •odjoo ons iep
oJ)ue !sn!uooeJ ouue^ `iio^ o€z !op ®pJ !p es®Jd oitBsnus oiei ins eiueseJd + eieu!uei i! ej)sep
ciie eiueiLJ"eJ!p oie6eiioo uos opo!p un e}uos osJe^ opue6io^u Lst] o`ei6!s eJo}EzzuppeJ eiuod
®Jd ? !m u! ZziL-6.66g eiieu p)opoJdu p!noJ!o i i! eJuasu! !p `euo!z"edo g)senb e)e)eiduoo `e uBA
®/i ep ezueis!seJ ®nbu!o ei (cz.6u !pe^) oiedueis
"VLt]OdMI VJ.ON o)!noi!o ins oieiuou !p oue!i6!suoo !^ eJe!z!u! Jeci
•609L-X| Oiei6!S i!¥ i! vuBin3ojd eiej^
•o!ip!uiop e euoTz!peds !p iieieod ®s®d€ -op zz.6!} u! ei!q!s!^ ®Jop!66oduei i! eJezz!ieei ied
oiiep Liou euJ `v^i !p !^!suejduoo ouos !zzejd i
ZZ-6g lp Ll)l I®P VOLLYt]d ]NOIZVzzllY]t]
O§`L OJn] 6ogL.Xi oi€due`s oios iep o`soo
•eiej !p euo!suoi eiiep opios! e}ueu.eo
00` i L oJna •uueie e!s oiueu!6ioMe oisonb ouo opou u! `iio^
oit2ioi uou oo!iseid qiqou un e .u oJ)eiLJo!zuei
od i! Jed eiodoueu. eun `euo!zEiueu!ie !p euop O€ZOOZ eJe60Je !P opeJ6 u! ouBpuo®®s un !p e
-JC® un Q!d `€Z.6u u! !i!qsv\ 609L.Xi oue6odd i! eJ 1|0^ Oez e opeuiJd un !p ois!Moid ejo)euioisei`
-ezz!re®i ist uesteoau gueuoduoo ! !)m !p oisoo un eJezz!ip !p oueu©66ns v\ `oiueue6eiioo !p oi
-u un eJnddo epeduei eios eun eifoue opueoooi t2o
-!i))eie essoos esoioo!J®d eun ®Jo^eou !p o!iic6u i!
]NOL-Z-vTZzilY]t]lpoLSOO
oJeuoo uou Jad iio^ o€z !ep eieJ eseJd eiie eiueu
•UO^ ZLOL ! Jst eieJoiei oun pe ej) -e)}ei!p epeduei e6enb oJe6eiioo oìeio^ uou es
-io `epeduq eiie ?]pue ©iio oiienb a iio^ oez !ep
•iio^ oez !p euo!suei ei uoo eiopuei
e)eJ !p o^eo i! eJuesu! Jed aiouoisod epuods eiins
•ueiu!ie )io^ 6 o 9 ep ®uipeduJei 6€J8€ ®!Jos u!
uoi enp © ®ti oJieuo!zu®iod i! eJesu Jst eieiuoJi
oiieuued ins oioi un oJeopEud eieJ^op !pu!nb `o} ej86eiioo ouueiiod `e}sei eun pe e`eu!isep eies eu
-eJoi etinsii uou `puepeoeid ! ouoo `eiio o®pseid •n o!duese pt3 eieqqoppe ied eu!pedLLiei !p eueitD
®louLlquoo Un eL|oue oulel!Ulo} !^ )!¥ |e euLle!ssV e6uni eun oie!66aduei Jei oJosseJep!s®p !iueno
'iio^ oez !ep opu !p euo!suo) eiie ge6eiioo •))BM 006 e oug epeduJei a/e!6
-6edufei ie) ouie!ssod `i®dufv o aje6oio !p opt2i6 u!
ouos !)m eiioied `oiediueis oi!noj!o ins pessg pueu
duitx} ! uoo o»eiuoo eieiuep!ooe !sB§p3nb ejcw\e oiuod un oiEzz!ign ouJg!qqe ounQJp oìsenb u! ?iio!od
• Lst] O'q6
Jd ooiiseid aJouuaiuoo oiooo!d un oiiue osn!iio
-oei e^ puepeoeud ! euioo ounod!o oisenb eiiouv -gs aio)E=!ippu aiuod i! eu36oi® pe e"u ouo t"is
¢eu ®.uaJJoo eiTp epuedp ounoJ!o o}sBnb ep aje^
•euo!zeiueuJ!ie !p !ig anp !ep -/+ m!J eiaid ouje!ssod euo aiuaiioo t»iJ!sst" q `9L.6g !p
-eiod ci ©ie»edsu eieMop `®iu®iei Bi®ii)®siou ei EniJeuos oii©p ovsod"d e oiBse!ds q6 ouJe!qqe ouJoo
•re iio^ zLO L !ep ®uo!suo) ei eioJeu6eiioo opueno
• Lu uoÓu!|I€a jo|s!s •eJo)}npu oJoieuuoFeJi un !p ouBpuoo®s
•ueJ| |! o Lnd lo|s!sueJ) |! oLle|ueLLI!rB led eutsseoeu iep eJe^eieJd ouoJiod eiio e eJoie^ o`senb e!qqe
iio^ ZLOL !p tmuiiuoo "oieuo] eun uoo eie]iu© el|o e|eul®)|e auo!sue| eun ©Jt3zz!|!)n olLl©1^op ||o^
Jd qwes y\ euo "®!)iesJou ezJei eun `ei)s!u!s PZ-zLC® ep epeduei eiiep eie!66eduei ie} ied
•iio^ o€z !ep eiei !p euo!suei eunui
e osseq u! `® epeduiei ei Jed oii®nb ® iio^ o€z !ep
eiej !p euo!suei eiiep oig i! ede6eiioo ist ®iaii)os •oo ei ©jezz!m ouiej^op oieiieied u! eie6oiioo iio^
-iou enp ei e)eiseuu! `o!66eiuou i! oie)eiduoo ied oez ep oPBdiLJei p!d o eun ®ie!66®duiei .e} j®d
•a[ei66adu[ei iei oufe!iep!s©p eiio ®imduiq oipp
•opep !p eieidiuoo oJJei u! g!^ euoo onp opuezz!i
«o^ !ap ouopuni u! oitaos qpue ajoie^ !no i! qeuaiie
-m odioo ons i! eiEss!i `oiedueis ounoi!o iep uo) ouopugo tmn uCx) o|queu!u3 euelueuì3Sseoeu aJes
DATA LOGGER
11 pr®get'É© che vi presentiamo si presta all'impiego in un campo vastissimo di
applicazioni. Collegando questo Data Logger al vos{ro PC, potrete analizzare e
registrare simultaneamente fino a 4 segnali provenienti da diversi sensori, come
una sonda di temperatura, un misuratore di umidità, un rileva{ore di pressione,
un sensore di luminosità, ecc. 1 dati così registrati vi consentiranno di seguire
con straordinaria precisione l'andamento dei più svariati fenomeni fisici.

Qualche tempo fa è giunta a]la nostra redazione urm modo da poter acquisire dei segnali con risoluzio-
telefonata da paJte di un nostro assiduo lettore, pro- ne di ben 16 bit.
fessore di Geologia presso l'Universftà di Palermo. 11 suo scopo era infatti quello di rea]izzare un con-
Fin qui nulla di stmno, dato che la nostTa rivista si ri- vertitore AO di grande piecislone e dotato di di-
volge ad un pubblico estremamente vasto ed etercr versi carmli, in grado di rilevare segnaJj generati da
geneo che comprende hobbisti, professionistj e, ap- sonde geodetiche nell'ambfto di una ricerca riguar-
punto, insegnanti tra cui molti docenti universftari. dante aJcuni fenomeni di vulcanologja.
La parlicolarità della telefonata, come vedrete, sta
nel fatto che è stata l'occasione dalla quale è poi Poiché la modifica dell'Ìnterfaccia in questione ri-
scaturita I'idea e la realizzazione del progetto che sultava a nostro parere poco proficua e inadegua-
vi stiamo per presentare e che riteniamo di note- ta, e visto che l'idea presentava in sé potenzialità
vole interesse. interessanti anche per lo sviluppo di altre applica-
In sostanza il professore ci chiedeva un parere tec- zioni, abbiamo preso spunto dalla richiesta del no-
nico riguardo la possibilti di modmcare la nostra stro lettore per realizzare un progetto ex novo.
interfaccia LX.1127 (rivista N.164/5) impiegando un
convertitore analoglco digftaLe più potente, Ìn Ci siamo quindi messi alla ricerca di un A/D con-

84
98
l]q 9L llvNVO 7 e •oo!i))a]e eieu6as un u! eieins!u e)oi
-! un ei.es eiiep ouje)u!tiie eieooiioo !»eiu! ?je}seg
o^ 3iio ezzepuei6 ei ei!Lje^uoo !p opej6 u! [!iosues
•oìueujeuo!zun| |! eujt3||oj|uoo e o^!|!s
!usodde !p euods!p e}e^op `oijej ied `9iueiuieinieN
-ods!p o`senb uoo !si!ue^!p ?J}od `eJJ3s eiooo!d eu •eJeoe!d e a]!qeLLiutu6oid od
-n oi!nj)soo e !s e o!66Bu!pJe!6 iep ^qqoii.i eu !uo •uia) un !p oo.e.iieu `ezzepuei6 enbunienb !p oiueu
-epuefi eie^eiu jed oit3sn 6iesso Qnd Je66oi Biea ii
•Jainduioo ojiso^ iep oujjeiios oiins eo!i
-ei6 auo!zeiues®iddei e}uesseieiu! ojoi E7un eiio •iio^oio!u !iiood !p eu!pio.iiep ?o!o e `oiu!ss!sseq
-ue opue^eo!J `eseo eiiep !ieooi !sje^!p !eu ejn}ejed oiie^!i !p euoue eJesse ouossod eiio !ieu6es `eieej
-lue| e||ep O|Ueluepue.| eleMesso Pe !M!Ue^!P e|el` oduei u! e)ueueo!)eid `eiei)s!6ej !p eueujed ois
•od `i.6!i u! oieo!pu! eiuoo (.ooe 'eu!iueo `06eje6) -enb e `Scg.gg e o eJi osejduoo ojeiunu un u! oi!i
!z!M®s !eu e ®uou euoz eiieu `ouio!6 euoz eiieu -je^uoo eue!^ ossej6u!tp !ieueo o !ep ounose!o ns
epuos ejiie e ouj®isa.He epuos eun opueooiioo e)uese.d euo!suei u! eioie^ i! euo eo!}!u6!s oiseno
`§,L.oN t3'S!^ •Uq 9L !P euo!zniosu eun uoo ounose!o !ioput3z
-!i eiieu oteiueseJd oiLie!qqe eiio 9 Lo L.xi eJnieJad -z!ieue `!o!6oieue !ieu6as o 9}ueujeeuejodujeiuoo
-Luei !p epuos t?i eiezz!i!}n eiei}od `oseo o)senb ui ejejis!6ej !p e`uesuoo `ieinduoo ieuosied !se!sienb
•euoisa t3JrueJeduJei t3iiap eJeue^ re auogzgi!qe eJÌs e oieu!qqt3 `eiio !ieutxi o e ie66oi e)eo oudoid e oj
o^ eiiep oue}u!,iie eJruEuaduai ei eue^ eiuoo eie^ -e^ un o`ezz!ieej i`soo oiue!qqe o^!`!sods!p o}senb uoo
•jesso !p !souno eie!s eiio 'o!duese j3d `oue!uoddns
.eJns!uJ e'
•eiooue !iuesseje}u! r)!d -iep euo!s!oeid ei eie}ueiLiepuo} ? !ienb eiieu !uo!z€o
e ei}ie euie^oj) ?jdes t?!se)ue} t2i}so^ t3i eiio !ueo -!idde euj!ss!iiou jed oeuop! epuej oi eLio !uo!zuni
oiL.e!s eiLi `eunoie oios euje}!o e !nb oiueie}!iLJ!i !0 !p euue6 eun uoo aie!J®s uq 9L e eJoi!ue^uoo un
•ei!u!}u! eiueueo!ie/d `9-NV9 L{£av,lleu oie^oJ} oiLit?!qqe oi e eise!uou euo!s
ouos o^!)!sods!p oisenb !p euo!it3Jd !uo!zeo!idde ei •!oeid !p eiio!is!jaut3jeo ei esst3iuesejd eiio iaue^
grometro, come l'LX.1066 presentato nella rivista Coloro che desiderano realizzare queste appli-
N.151/152 (vedi fig.2), una sonda di temperatura cazioni troveranno maggiori informazioni nell'ul-
come l'LX.1016 (vedi fig.2) e un mlsuTatore di lu- tima pagina di questo articolo al paragrafo "NO-
mlnosità come il nostro LX.863, presentato nella TE per 11 collegamento agli LX.1016, LX.1066,
rMsta N.121/122 (vedi fig.2), e sarete in grado di LX.1056, LX.863" e potranno consultare il file
conhol[are in tempo reale I'umidità, la temperatu- "Arllcoll" in formato PDF contenuto all'interno
ra e anche il grado di esposlzione alla luce delle del CD-F)om.
vostre piante. 1 possibili impieghi di questo dispositivo tuttavia non
si femano qui.
Un aiuto significativo da questo disposftivo po{ran- Una applicazione interessante ci è stata segnalata
no trarlo anche coloro, e non sono pochi oggigior- da alcuni lstitutl Tecnici, che ci hanno richiesto
no, che vengono disturbati da rumori molest(, pro- per i propri laboratorl di fislca o di chlmlca, con-
venienti da dl§coteche, locali nottumi, lavorl, in- gegni in grado di seguire l'andamento dei più sva-
tenso tiaffico stradale, ecc. riati fenomeni.

Tutti noi siamo ormai investiti più o meno diretta- PuÒ essere molto utile infatti a scopo didattico, os-
mente da questo problema, e siamo ben consci dei servare una reazlone chimica oppure un qualsia-
danni che I'lnquinam®nto acustico provoca quo- si esperimento di flslca registrando I'andamento
tidianamente al nostro benessere. dei suoÌ parametri più significatjvi, come tempera-
Inoltre chi è sottoposto a questo inconveniente è tura, PH, presslone, ecc., all'intemo di un preciso
doppiamente stortunato perché, visto che i rumori intervallo di tempo.
possono manifestarsi anche solo in alcuni mo-
mentl della giomata, e a volte durante le ore not- PÌù in generale, possiamo dire che questo stru-
tume. ci sj trova spessissimo nella impossibilità di menlo puÒ nsultare di grande aiuto nella raccolta
misurarli e di dimostrare la lòro eslstenza. di dati in numerose branche della ricerca scientl-
Succede così che le lamentele e gli esposti dei mal- flca, come la cliimica, Ia flslca, o la geologla e
capitati rimangano sovente lettera mona. più in generale in tutti quei campi nei quali si ma-
nffesta l'esigenza di osservare fenomeni che va-
Collegando al nostro Data Logger un preciso fo- riano lentamente nel tempo,
nometro come l'LX.1056 che abbiamo presentato
nella rivista N.150, sarete in grado di regjstrare pun- Trattandosi di un dispositivo cos`i versatile, abbia-
tualmente qualunque emissione sonora che supe- mo ritenuto indispensabile corredarlo del pr®
ri il livello consentito, "inchiodando", con I'evidenza gramma sorgente, cosicché possiate modificarlo
delle vostre registrazion], i disturbatori alle loro re- come meglio cred.ete, adattandolo di volta in volta
§Ponfflbiim. alle vostre particolari esigenze.

86
•ZLS aJossaooidoio
•|lt) || uoo euo!z€o|unLLloo e| ®Os||s
®6 ai€!ias BiooeLJa}ui.i .essBu e
oisod ®u®!^ `- u!v oiei6!s `0 ouip
®!d i! ®J)u®uJ `+ uiv oiBi6!S `®Joiii
-ia^uoo i®p £ ouipa!d ins Biegiid
dB ®u®i^ ossei6u! u! aLio!9uai q
•9L4 av Uq 9L e aioi!u®^uoo i!
B)uesaiddei oiei e ein6!i q €.6!]
•9o eJoiesuepuoo iep e §t] ezueis!s 'ids odp iep ®ieuas eau!i eun !p ozzeu ied tpt3n»e»e
-ej eiiep oisoduoo oiii!i ejouo.in un osJe^eJue `ZO| eue!^ ieuiduoo iBuosied q3 gep !ep ©uo!ss!uiseii q
!p £ ouipoid ie ?o!o e `o)ezz!i!m ossei6u! oo!un.iie
`ezuenbes u! `odtD et !ssei6u! !}senb !p ounu6o •a/v auo!sJa^uoo eiiep !iue}ins!J uoie^
-a/v oJisou iep einuei ei ejep
! eJe!^u! o Joua^uoo a/v.iiep auo!zeJn6iiuoo !p !}
•uoiuoo !p e eieiiue !p i!inds !ieu6es !e eo6!pediu! -Bp ! eje^eo!j ied `Ja66oi eiBa iau o}nueiuoo £j.s
auo `eJoiesuepuoo un pe ezue}s!sei t3un ep oisod ojo!u i! uoo ouoiou!s ®iB!ias od!i !p euo!zeo!unu
-iuoo `oJii!i un !p oie}op 9 !ssoJBu! ® !ep ounose!o •oo Eun ej!i!qe}s !p e}uesuoo euo ®ie!J®9 e!ooBH®i
•u! eun !od ouJe!^oJ} J®u®^uoo a/v,iiep ouJeiu!.w
'Zol a„ eJO"e^
-uoo iep £ ou!paid ie !o!6ort3ue !ieu6es ue^ ! 'eiue)s •l!q 9L e o!JBu!q eo!poo
-! ied e)uEts! `eJev\u! ep opou u! iio)!Ms !i6 ezuenb
un u! euo!sie^uoo ei eos!qns e^o `o!jdojd e oje^
i3s u! ouoide euo eiuuei6oid iep !pueujoo ! !ue}u! ou ®]oi!u®^uoo ie !pu!nb essed oo!6oieue ®iBu6os ii
-oose eoi o}ei6!s zLs oJo!u iap 6L€L-£LeL u!d !ea •8Zi. !P 0iu!SseiLJ un pe oug L !p
•£LS oJ®!u iep ouJeiu!.iie eJ!6 eiio euut3i6
ouj!u!u eioie^ it3p ou6gpen6 i! ejeue^ ei!q!ssod e ei
•oid un ep o}e^!ues!p o o}e^!ue eue!^ e zoi o} -enb iep ai!qeue^ ou6epm6 e eJo}t3ou!idiue un `(J©u
•ei6!S a/v ®Joiiua^uoo i! osJe^ oo!6oieue eieu6es •!idiuv u!eo eiqeuueJ6oJd) vod ie e)ueuJe~ssoo
iep o!66essed i! t3}!i!qe Lioi!Ms p !`senb !p ounu6o -3ns e 4ai)nq un pt3 o`eL^u! euev\ oo!6oieue ereu69s i!
`C.6u !P !uoooiq e eiLJeips oiiep eJe}ou eieiod 3uJoo
• Loi o}ei6!S 99o®-ao oiei6eiu!.iiep
a/Lol `O/LOI `8/Lol `V/LO| !ie`!6!p uouMs oi»enb •esseu e oisod
!e eiueue^!ueds!J odeo ouue} ®HO-€HO-ZHO-lHO
?JJe^ (-)Nw osseJ6u!.i eJ`ueu `(+)Niv osseJ6u!.i e`
!}ei6!s !o!6oiBue issoi6u! ® ! `?.6!} u! ouopoidu oo -ueiueo!un oueiezz!i!in euo!zeo!iddt3 eJisou ei Jed
-uu©ie euJeuos oi opue~esso eJeiou eieiod eiuoo •(!O!60lo!s!l
!ieu6es !p !ioit?^ei!i ied o!dugsa pe) aie!zu®Ja»!p
OolE]JJL]l] YW]HOS osea.6u! pe euo!ze.n6!}uoo Eiieu J®uo^uoo a/V.i
`ueu!q !lep ejezz!i!in e!i6o^ !s eioienb ouoMes !ssej6u! 3np i
u! o®!6oiBUB ®ieu6®s iep euo!sJe^uoo ei e aie!i®s •(+)Niv,i eo!o e `o^!i!sod oiienb oiuei
®uoizeoiunuJoo ei eìezz!uoiou!s eua!^ eienb i! uoo -ios ouje!zz!i!}n !ienb !ep (-)Nw e (+)Nw !`ei6!S `!O!6
yooio i! eos!uJoi ztiw 9£g®.z ep oujeise ozjenb un -oiBue !ssei6u! ®np !p oie)op ? osse `8.6!} u! ouop
•8lz.N t3is!^u eiieu oieo!iqqnd ou -oJd!J i!q 9L e Jaua^Lioo a/v oisenb !p ouieiu! !iio
-e!qqe eiio o£gL.xi oiei6!s Bi!douJ®i uoo oiiau -ooiq e pueuos oi opue~esso eje}ou eie`od eiuoo
®uJJ®i iep o»e6oid it3 oiue!pueiLiu !^ eeu!i eisenb
opJen6u !uo!z€uJJo)u! e !i6e»ep uo!66eu eje^e jec) §-NV§ L4av 01816!S a/\r ]t]01lLt]]^NOO 11
ENTRATE m

Flg.4 Schema elefflco del Data Logger LX.1611.11 segnale appllcato ai 4 lngressi
ansloglcl viene lnvlato ai 4 switcl` dlgitali IC1/A-lc10-lc1/C-lcIO, gestiti dal micro-
processore ST7, che abilitano il passaggio dei segnall al pledlno 7 dell'A/D converter.

H
AD 7715

AD 232 LM 317 EP 161'

Fig.5 In figura sono rlprodotte [e conne88Ionl degll lntegrati 4066-AD232-AD7715-


EP1611 viste da §opra e la r]8petwa tacca dl riferimento. Come potete notare il ter-
mlnale plù lungo del diodo led è I'anodo mentre il termlnale più corto è il catodo.

88
68
•ii.# 6 ÒJ"®utJoO = L.NN00
oa"iao ]d §i = Zi.O
O'I®Iluod = Ir ®Jois®iiod ]d ooO.OOL = LLO
®iopniJaiu! = LS o®!]!ioJ»9|® -]OJO!UJ OL = 01.0
V L ai!q!Sni = L] ®[®isa![od ]d ooo.o0L = 60
VZ`0 ^ZLi-O.9a§ ®o!uiei®o ]d zz = eo
(ZO.€OOL) »eM € .LUJO)9eJ) = LL o®!ue]®® ]d Zg = £0
zL€.Vii oteJ6®u! = §9i 0f®is9!iod ]d OOO.OOL = 90
ZSZ.av oieiBaiu! = toi ®iaisa!i®d ]d ooO.Ool. = §0
LLgi.da oim6oiu! = coi ®iaisa!iod ]d ooO.OL = PO
§u£.av oieJ6®iu! = zoi ®iaiso!iod ]d ooO.OL = €0
990® ®d!l SOVWO = LOI oi®i§o!iod ]d 00O-01. = go
zrm 9gp£`pL ozJenb = zivix ®iaisa!iod ]d ooO.Ol = LO
ZHN 9£SÙ`Z ®ZJmb = Livi.X uJL|O 00€.€ = €LU
P®l !PO!P = ,la-Lla uLl® OZ? = Z,t)
•6 0L .tuLLl!J} UIU0 000.L = LLt]
V L ^ OOL .JPpeJ e)Uod = Lst]
80l.®.NL Odp !PO!P = 8Sa-LSO ulu® o€e = oLu
OO!U|OJ»®ia .]oJo!LLi o£o = €zo tJJV0 0€e = 6t]
®ia)sa!iod ]d oOO.00L = ZZO LLluo O€e = €tJ
oo!iiioJ»®ie .]oJ®!u oL = LZO u«O 0€€ = £t]
®i®tsg!iod ]d OOO.OOL = OZO UJLio oOO.OL = 9U
oo!u[oi»ai® .]oJO!LLI OOL = 6LO Uqo OOO.L = eu
®i9)sa!iod -]oJO!u L = ®LO uL|® OOO-OL = ®t]
®i®is®!iod .]®J9!U L = £1.0 ULIU® OOO.OL = €U
®iais3!iod .]oJO!u L = 9LO uV0 000.OL = Zt]
®i®iso!iod .]®J9!UJ L = §LO UU0 000.OL = LU
o®!)!i®Ju®i® .]oJ®!U OL = PLO
oo!u€J®O ±d SL = €LO LL9L.Xl llNaNodwoo OoN]ia
urt6u u! ®i!qre!^ !iod 6 e eu!uJUJa) auogeuuoo it! pe!^u! iod ouo6u" euosn u! !ieu6a6 i
Tzezst] ®ie!Jfi B®u!i eif®P !oD8!JepBJeo uo^ ?i -4 pu iii. oieu6s iep uo^ g !p ouo!§uag !p !ira^
ii ! aJeuJqist=q !p ouop:uni ei eL[ ® Ze3qv !ii®^!i !p aJoipJa^uc® un e i7oi o)E2J6aiu!,i 9.6u
ndo la sensibilftà di ingresso del conven]- Vi raccomandiamo come sempre di eseguire con
tore mofto elevata, rammandiamo, per evitare la ge- cura la saldatura dei terminali degli zoccoli per non
neraziom di segnall spuril, di utilizzare per genera- provocare, con un eccesso di stagno, involontari
: re i segnall in ingresso unicamente alimentatori dcr coiloclrcuiti.
:..' tiati delLa regobmentaJe presa di tem. Dopo avere effettuato il montaggio degli zocooli, po-
11 dato analogico converito in binario presente sul tete inserire nel circuno stampato le 12 resistnze da
1/4 `A", identificando il loro valore ohmico tramne le
pledlno 13 di IC2, viene inviato al pledlno 20 del
mlcro ST7. fasce colorate stampigliate sul loro corpo, e il trimmer
a 10 glrl da 1.000 ohm siglato FÌ11.
11 mlcro ST7 elabora poi il dato blnarlo convertl- lnserite ora tutti i condensatori pollestere, i 4 con-
to in modo da renderlo compatlblle con una linea densatori ceramici ed, infine, i condensatori olet-
s®rlale FÌS232 e al suo protocollo di comunica- trolltlcl ricordando che il loro terminale più lungo
zione con un nomale personal compifter. comsponde al polo posltlvo,
Sarà poi il convenjtore di livelli AD232 siglato lc4 Potrete successivamente inserire tuti i dlodl al si-
Iicio da Dsl a DS8, rivolgendo a destra la fascla
(vedi fig.6) a trasformare i livelli di tensione di 5 volt
dei segnali seriali TTL nei +12 volt e -12 volt ti- nera presente su un lato del loro corpo,
pici della linea seriale FIS232 standard.
Montate quindi l'integrato stabilizzatore a 5 Voft si-
Nello schema elettrico potete notare che dal conver- glato LM.317 (lc5) rivolgendo verso destm il suo la-
ftore Atm fuoriescono 4 flll più b massa, che com- io mebllloo e, suooessivamente, i due quarzl XTALl
e XTAL2, avendo cura di fissare il loro corpo metal-
pongono la llnea serlale che dowete oollegare alla
lìcx) alla piazzola appositamente predisposta sul cir-
porta seriale del vostro personal compuoer oonsen-
- tendogli di acquisire i dati provenienti dal a)nverftcr cuho stampato tramite una piccola gocda di stagno.
re analogòco digitale (vedj CONN.1 ), Ora potete effettuare il montaggio del connettore
11 mlcio ST7 naturalmenle non si limita a trasferi- femmina 9 poli siglato CONN.1, necessario per il
re i dati dal cDnvenitore A/D alla seriale. collegamento all'uscita seriale, e di tutti i terminali
Grazie al software demo da noj elaborato, pos- caplfllo che vi serviranno in un secondo tempo per
siamo jnfatti inviare dal p®rsonal compiiter una effettuare i vari collegamenti al pannello frontale.
serie di comandl via serlal® con i quali modÈfica-
re il guadagno del buff®r dell'A0 in ingresso, Eseguite quindi il montaggio del porrte raddrizza-
bloccare la trasntissione dei dati, mettere i dati ac- tore F)S1, rispettando la polarità W-dei suoi due
quisfti in "esa, e®, teminali, del trastomiatore da s volt AC e dei due
morsettl utilizzati rispettivamente per il collega-
Fìicordiamo infine che il nostro convertitore A/D è .-- mento alla presa di rete, tramke il portafusit)ile
conoepfto per Lavorare oon segnali che variano mol- F1, e all'lntemfttore di accensione S1.
to lentamente nel tempo, come quelli generati ad Prowedete infine ad inserire nei rispettivi zoocoli i
esempio da sonde di temperatura, pressione, ecc. , 4 integrati IC1, lc2, IC3, IC4, facendo molta atten-
e che non presentano variazioni significative al di zione a non danneggiare i loro piedini.
sotto del tempo di 2 secondl utilizzato per il cam-
At Pionamento. A questo punto non dovrete far altro che inserire il
Lo stadio dj alimentazione è cx)mposto dal trasfor- connettore Jl a 3 pin nel quale verrà alloggiato il
matore da s V -02 A, dal ponte raddrizzatore Rsl ponticello necessario per attivare il test di funzio-
e dall'integrato LM.317 (IC5), che consente di ri- namento della scheda, e il montaggio del circuito
mvare i 5 volt necessari per alimentare gli integrati stampato può considerarsi ultimato.
lc1, IC2, IC3, lc4.
MONTAGGI0 nel N0BILE
REALIZZ^ZIONE PRATICA
Dopo avere collocalo la scheda all'intemo del mo-
Come potete notare osservando il disegno dello bile dovrete effettuame il fissaggio al fondo della
schema pratico di questo progetto riprodotto jn scatola per mezzo delle quattro vfti autofilettanti
fig.7, la realizzazione di questo circuilo risulta ve- fomite nel kit (vedi fig.9).
ti ramente semplice. Prowedete quindi a fissare sulla mascherina fron-
• Potrete iniziare il montaggio inserendo nel circuito tale per mezzo degli apposm dadi, le 4 prese BF,
stampato a doppia faccia LX.1611 i quattro zoc- l'interruttore di aocensione S1, i tre dÈodl led ros-
coll degli integrati lc1-IC2-lmlc4, facendo coin- sl DL1-DL2-DL3 e il diodo led v®rde DL4, ricor-
cidere la loro tacca di riferimento oon quella ripor- dando che I'anodo corrisponde al loro terminale
tata sulla serigrafia. più lungo.

90
L6
•(o^!iBi®i oiei6t!iBd !66ai) oi!noi!o iep is®i i! eiBnuowo !p aiu®suoo
aLio oiieo!uod i! oi!i3su! au®!^ aienb iau Lr ®fo»®uuoo i! aiiq!si^ ? oieduieis oiinoi!o
iap oiiuoo iB `®iBiou ®iaiod euoo .ie66oi eiea i®p o!66e)uou !p oo!ieid euJ®Lios £.6!]
NO UO ^OU0 030 uv"1
'110 C 'lto Z 'HO ' 'HO
Nella confezjone troverete due spezzoni di piatina - il programma esegue quindi una prova di comuni-
che vi serviranno per collegare le qua"o boccole cazione tmmke la pona Spl con I'integrato IC2 e se
d'ingresso e i quattro diodi [ed con i rispetti\ri termi- tutto funziona correftamente spegne il led DL3 (DTFÌ).
nali capifilo posti sul circufto stampato (vedi fig.9).
.;1 in questo caso se il led non dovesse spegner-
Collegate quindi ad una delle due morsettiere, po- si, dovTete ricontrollare il corretto montaggio dell'Ìnte-
ste a lato del trasformatore, la presa di iete inter- grato [C2, la sua alimentazione e la correfta connes-
ponendo il portafusiblle F1, mentre all'altra mor- sione deì piedini 14, 13, 12, 5, 4 e 1 cx>n i rispetivi
settiera collegate l'interruttore di accensione S1, piedini del microoontrollore IC3 (vedi fig.4).
come visibile in fig.9.
lnfine viene effetluata una lettura della tensione e+
Ora, primà di chiudere il mobile, dovrete eseguire, ventualmente presente sul canale CH4 e il valore
seguendo le nostre istruzioni, una semplice proce- risultante dalla conversione viene controntato con
dura di test del circuito e di taratura della tensio- l'equivalente digitale di 2,5 volt con una tolleranza
ne di riferimento. di +/- 0,2 volt sul valore letto.
Se tutto funziona correttamente anche il led DL1
(DCD) viene spento.
TEST del CIFÌCUITO FHl quest'ultimo controllo serve in pratica a ve-
rificare che la parte di acquisizione analogica tun-
ln fig.4 è visibile un connettore maschio a 3 tei- zioni correttamente.
minali siglato Jl e collegato al piedino 5 del mi- ln caso a}ntrario veffiffite il montaggjo dell'integrato
crcxmntrollore lc3. lcl e che le connessioni cDn IC3 e sopra"ftto con
IC2 siano state esegufte correttamente.
Per effettuare il test del Data Logger è necessa- Nel caso non siate in grado di fomire questa ten-
riq come prima cosa cortocircuitare a massa que- sione "campione", il led DL1 (DCD) rimarrà natu-
sto piedino, inserendo lo spinotto femmina tra i ter- ralmente acceso.
minali 8€ del connettore. A questo punto, se avete eseguito correttamente
tutle le fasi di questo test, il Data Logger funzio-
Procede{e come segue: nerà regolamente.
Prima di procedere con il suo utilizzo, spegnetelo
- non collegate il Data Logger al Computer; e riponate lo spinotto femmina sui teminali A-B
del connettore J1.
• se disponete di un alimentatore C.C. in grado di
fomire una tensione di + 2,5 volt +/- 0,1 volt, pre- TAFtATURA TENSIONE di RIFERIMENTO
levate questa tensione e applicatela sul canale
CH4, altrimenti lasciatelo libero; Per effettuare la taratura della tensione di riferi-
mento del Data Logger dovrete aver installato il pro-
- accendete il Data Logger e vedrete accendersi il gramma Data Logger come indicato nel relativo
diodo led verde DL4 (On); paragrafo, vÌsualizzando la lettura dei 4 canali co-
me indicato in fig.14.
- il programma contenuto nel microcontrollore lc3 Quindi dovrete procedere come segue:
a questo punto esegue una serie di operazioni di
controllo segnalate di volta in volta dai tre led ros- - collegate all'ingresso del canale CH4 del Data
8i DL1 (tmD), DL2 (DRDy), DL3 (DTFt). Logger un alimentatore C.C. in grado di fomire u-
na tensione compresa tra 2 e 5 volt.
Innanzitutto li accende tutti e tre contemporanea-
m®nte, quindi li fa lampeggiare 2 volte. • collegate in parallelo al canale CH4 un multime-
Poi esegue un test intemo e dopo pochi istanti spe- tro e ruotate la manopola di regolazione dell'ali-
gne il led DL2 (DFtDY), menta{ore fino ad ottenere sul display del multi-
metro un valore compreso tra 2 e 5 volt.
FHI questa fase serve per controllare il corretto
montaggio e il corretto funzionamento dei led. -ruotate il trimmer multigiri R11 fino a visualizza-
Se poi, una volta accesi, questi non dovessero re su canale CH4 lo stesso valore di tensione let-
lampeggiare, questo indiffi che puÒ esserci un pro- ta sul multimetro.
blema relativo al montaggio del microcontrollore
lc3 (ad esempio quarzo che non oscilla, tensioni A questo punto la taratura è terminata e potrete
di alimentazione non corTette, ecc.). procedere alla chiusura del mobile.

92
C6
•(189 eJo}e»epe un o)t3zz!pn
dx SMOPU!M
ouje!qqe pu o!diuese !p oio» e) asn aJoie))epe oi!s ]S86 - 86 SMoPu!M :o^!ieJodo euiais!s
odde un e)u8!peui e]gqod o+)so^ i®p asn euod !S
-eisrenb eun pe i®66oi E)Ba i! opue6eiioo oiooe)so,i
®iB!i®s BsaJd L
eiei!66e o}eJiod `®ieyos euosn ereuoiz!peJ` eiiep ou l!q 9L 009 X 008 tp!ieJ6 o®P!^ epauos
o6uods!p uou osseds vig!sods!p gsenb giio!od `eii)q xz a^a ®Jo»ei aJnddo xs LLiou ao aiouei
-iodi®tnduoouneiezzme}euep!sepEJoienbEE
qw § ouauie :Ms!p pJeu ns ®i!q!uods!p o!zeds
•oo!uoJueie eieuei qw Z€ :ulet)
-eu !p o!zo6eu enbunienb u! eìueiui!oei eieis!nboe
NnllN]d :Od!].
eieiod ©uo `pJepueis ®iBiJos o^eo oiu!ss!unuoo
:!leouele 01
un ei!uj€i} Ja66oi epa ie oiJe6eiioo euo oJiie eJ -!n6es !p !iu!u!u !i!s!nbej ! !}s!ppos i©indiuoo ieuos
-e} e)e.^OP UOU `ejo»euuoo |! O}eo!}!|Uep! t3||O^ t3Un
-ied oiiso^ i! eiio eJeo!iue^ esoo eu!id euoo eìe-^
•!iod 6 e o!Lioseui eioi)eu -op Ja66oi e)ea ie oiueue6eiioo i! aiezz!ieej jec]
-uoo un ep eiu!`s!ppejiuoo e `je}nduoo iep eJoueis
-od oiieuued ins eiueuieJeue6 eisod e eiio `Od iep id6oi eiea ie oLN]WV9]lloo ®
aiB!J®s Buod ei eieo!}!iuep! eieJ^op `oisenb out2] tl]LndMoo lvNost]]d I®p ll.Islno]t]
•sii}i i uoo !i!u.oi !i€dueis !i6ns
®iu®s®id ®oo^u! ? oiio B!iei6iia¢
Bi oiuosse g o»opoid!i !nb oied
-uJe)s ounoiio iau `od!io)oid un
ip !sopuei}BiL .(o^iieie] oi"6ei
-ed !66®i) oiu®LLi!i®#i !p ®uoisuai
eiiap tun}B.ei ei oien»®iio iod
o|Bzz!||m ou®|^ ol|uoo |e a|!q|s!^
•®uiuiii) ii .!iu®uoduJoo i®p oi66q
-Lioui i! oitm»®»® e)io^ Bun o)Bd
-LLieis oiinoiio i! eiuosaid is 3u
®o eieiuosso ei®iod oiei v e.6i]
Fig.9 Nella foto è riprodotta la scheda LX.i6ii montata all'interno del contenitore pla-
8tlco. In basso a sinistra è v]slblle 11 connettore femmina a 9 poll utilizzato per la co-
munlcazione con il computer, mentre in alto potete notare i collegamenti tra il circui-
to stampato base e 1 componentl postl sul pannello frontale del mobile.

94
96
09`8 0Jn] LL9L.Xi o}t3due}s oios i3p o}soo ®o ! !un} !p e`e!i6euep euo!z!josep eun eiueueiuoo
`]ad o)eiuJot u! «iaNvwoo ia„ ei!} i! uJot]qo iep
§£`£ oJn] !p o`soo ie euEd e oule}u!,||e ouueje^ol` !`essoJe`u! ouos euo oJo|oo
eiioue oise!iiou ejesse Qnd (L L9Lt]ao) UIot]ao 11 •euueJ6oJd
iep e}ue6Jos i! epe!su eienb eiieu «®iue6Jos„ eiiei
o€`z oJn] e}se!uo!J e oios o}!u •Jeo eun e dnias euo!zeiie`su!.p euuei6oid i! e^oj)
-Jo) L.9ovo euo!zeiueiu!ie !p eie!ies o^eo iep oisoo
!s uioi]-ao iep eied!ouud eiieueo eiiep ouJe}u!.w
•ezue6!se ueioo!ued ejiso^ eiit2 eiio^
OO`LL OJn] (oL-6.66u !pe^) e)eieJ6uas e e}t2ioi
euueuoseu z uoo L L9LoW oooseid ei!qoiu iep o}soo u! e}io^ !p oiopueuepe `]®66oi Biea i! e i®induoo
iBuosJ®d i! ej` o!nboiioo !p ?}!iepoiu ei ®jezz!iens
oo`9£ oJn] o}ueue6eiioo -!^ !p opei6 u! e}eJes eienb i! uoo `t]]900lvLva
euuei6oid iep aiua6Jos i! uJot]-ao ouJ!sepeu
!:,3ó::is?é=.àe'#o|eH£###pL`ex] ins ej`iou! oi!ujoi eue!^ `!uo!zt}o!idde e`eue^s e eiu
-oo !ap euo!zuosep uoo ipd o}euuo} u! ®ig ip e dni -!ss!sojeujnu e eisojd !s o^!i!sods!p o}senb guo!od
•c)!ses iens!^ iep !sJe"p !66en6u!i ep euoue peiejd
es auJo!zBiie)su!,p euuej6oid ie ejiio oLuea o^!)eieJ
e t]]090ivLva euueJ6oJd iep oiua6io§ i! etueu -ie}u! e ge)iodu! eiueuii!oei eJesse eJ`iou! ouueiiod
•oiueiLJ!oe!d oi}so^ e oiio!p!)e)s e !®i)BJ6 opue^
®`U00 (LL9Lt]ao) uot]i]o i! `©uo!zE)ueui!ie !p o.
oieiLuo}sej) i! `oieduiE}s ot!ncLi!o i! !seiduJoo `8-£.66g -eou `eJt3M)ios oueiicx)ed !se!s[enb uoo euo!zeioqeie
eiieu !i!q!sv\ LL9L.xi o}ei6!s Jo66oi E)Ba iep eu oJoi ei ouo`uesuoo eiio `9L.6!} u! ei!q!sL^ eiuoo `!!ose
-o!zezz!reeJ eiie ut3sseoeu pueuodiuoo ! p}n) !p o}soo ou?uJJoi ue»eJeo u! ge}ueseJd ouo6ue^ onue»o oep i
•odui®i ieu oiuauiBpuB ons i! oiujeuos oiins eiezz!i
-ens!^ !p opei6 u! eieiBs `!ieueo ojuenb !ep ounos
]Nolzvzzllv]t] la oLSoo
-8!o ns !se!sienb ®uo!su®i eun opueo!idde `9iiojed
J®uo^uoo a/\/.iiep o}ueujeuo!zuni i! uoo ezuep!i
•9L.6!i e L.6!i ep `!iuen6es eu!6ed eiieu euopoid!j -uoo eiepueid !p ?ieueued !^ euueJ6oJd o}seno
•o}ueiueuo!zun} i! e eip!isueuejtx) ei eeu!i !pueJ6 e
!u!6euu! ei ouÌ3u6eduoooe euo e!ieosep!p ei eje6
-6ei euo ojiie jei eieJ^op uou ti]09oiviva 0^!} euiezzuens!^ !p ?ieueued !^ euo `t]]900lvLva
-ej}sou!p ®iBMi}os iep euo!zeiieisu!.i ej!n6ese jec] o}eue!uo o^!)eiisoui!p euuej6oid un e`uaue`uoo
•o^!ieJedo eiuois!s eie} u! ouei uiot]qo un o`!uJo} eue!^ J®66oi E)ea ie euje!sui
•!6 eiio `eu!a e!Je^ eiiep !uopoJd o!seg !i®idj®iu!
u6 opuesn euuei6ojd o^onu un eieejo ouossod i®66oi eiea euueJ6oJd i®P ]NOIZvllYLSNl
soa i! eJooue ouezz!i!)n !iuenb ei)ueu `oio!i®dns o
•eln»e| esre| eJen))e»e !P e|seJeiuosu pueiuu`ie
g o!sea iBns!^ !p ossessod u! ? !iio ep o)eo!}!pou
`!uorzeo!idde ei»e ep e}Bu6edu! pinsu uou od oJiso^
e oieuo!s!^ ejesse Qnd aiua6Jos i! euo ouJe!pJoo!u
•ozz!i!in !p ezu®nb®s ojoi eHep e !pueui
iep eieues E)Jod ei euo eJt30gue^ !P eJ}iou! ©|epJ00!a
Fig.1 Se nel vostro
computer è attivata la
tunzione Autorun, il ca-
ricamento del software
Data Logger dal CD-
FÌom avverrà in modo
automatico non appe-
na avrete inserito il di-
schetto nel lettore.

Fig.2 Completato 11 ca-


ricamento del software
]n Autorun. vedrete ap-
parire siii monltor que-
sta finestra e per pro-
segu]re dovrete solo
portare 11 cursore del
mouse sul tasto OK e
cliccare.

F-e ck il piJsmtc qd st"o p® tEare rrts(alazm, Fig.3 0ra dovrete clic-


care sul pulsante con
l'icona e il software
verrà installato auto-
matlcamente nella di-
rectory C:\dataloggeh.

Ohb:
C:Watdc"\
yerr.ino hs" nmri abm" ri g`im `tE5`JaEEato nela caóol.
Gn[)po di proqrmmi. È pc5ble *dre m miow mm pGr 1 qn"p
o selez)onme uto rddm ùppl esistefti.
E5Cidm-
gLm di Froorm:

GruFd esisterti:
vlo.3
Accessori
Fig.4 ln questa finestra dovete clic- Audmd£kg2
caie Sul tasto Continua e in quella
che si aprlrà di seguito sul tasto OK.
D"
EsscLizb"3 8iitomati€e
A questo punto l'installazione del J" Sof me
soft`A/are sarà completata. Marosof t ffi®
NEp'Om
Ndtcm Arwous

96
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•Od iep do"8oa ins e)ii®is
•mi ?JJ®^ iiepsg Buooi.i `xo ns iod ® ..do»saa„ B))!Jos E}i
•..©qo!ssgs !PTl!U5
-|ns a6noui i®P Ot]i.SiNis oisBi ii uoo opueo®iio o „e ei^ui„
Bi}]JOS eiins ®iosino ii opuBiJod .iiepsu Bi}iJos Biins asnou uSuU5®S!C)
iq ot]LS]a oisBi ii uoo aJtpoiio `oiin6as ip `® jo66oieiea e) `''!nó9S9
-wos Biins ®iepue ouutu!Jde !s aLio aipou!i ®iioLJ ® ueis oisB)
9au!i u! ep!m5
ins ®ieoo!i® ®iio oiiie JBi ®i®i^op uoLi i®66oi eiea Buut»6
®id ii ®iiide ®i®io^ oiio e.io^ iu6o `oiund ois®nb v £.6i] Ì"I
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---`-^~FT-à-ririÀ-u-ù+7ta[6iùT|:ò-Ì-±-riÈu-i
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« Ejd .^ , rEi è + •`.8UO!Syupuoo
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|Qu\/ uouoN ucE3 8uo!sue3s
7q}idow eogiue!d q®M O'OuJ SJ
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'J0ld5a ÉE EEJ EH
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•LLiot]qo i®u ouu®iuoo euuei6 tig Eg EE G= E5
®id i®p ein»®i Biie oiMe.i ®Jep Jd (a) • T?i Sru^uuV uouoN
euooi.iins oieooiio .tuis®uii eis®nb ?iii
-edLuo® i^ o i®uduoo iap ®siosiu euoo
-|,||ns ®|t®o||o `uruomv ®uo!zun| e| B)e^ T -à-ià-Liedù-s -` ` ` --------- L` ------
•|»8 ? uou l®mduoo ol|so^ |®u os §.6|] e!doo .!16®J_ i oiia^n . ptitì^v ù 'iii-ìiiriiji
EÈ`À 1 r5 + +
--E-w-oi-éF-!È^~6-ii!È-nsri-----63-w-pi;filiÈ
Flg.8 Per prendere confidenza con il funzionamento del Data Logger potrete utiliz-
zare un sempllce clrcufto come quello rlportato in flgura. Come potete notare le
tensioni da appllcare ai ¢ canall del Data Logger sono ricavate alimentando 4 po-
tenziometri con un comune allmematore CC, slmulando ln questo modo 11 segna-
le generato da dlversi trasduttori. Nelle tigure successive lndichiamo le funzioni da
attivare per visualizzare sullo schermo 1 segnali appllcati al Data Logger.

Fig.9 Per lnlzlare aprite il programma Data


_```t-:`````
Jìri b C0 H di Ùagìi- Logger. Comparirà la linestra "gestione
COM'', nella quale dovrete scriveie "1 " op-
EH pure "2" a seconda che la linea seriale uti-
lizzata per la trasmissione dei dati sia la
COMl o la COM2. Quindi premete il tasto
OK per contemare.

Flg.10 Cliccando sul tasto "Open Line" vlene attivata la llnea di trasmlsslone dati.
Nelle 4 flnestre dl destra comparlranno 1 valori di tenslone !n volt appllcatl ai 4 ca-
nali e a llanco 1 corrispondenti valori converliti in digitale.

98
66
•odu®i i3u ®ieu6os iap oiu®uiBpuB.i aiez
-z!iens!^ !p ®iu®8uoo aiio ®i€nu!^ o!do®soii!oso !p ouii®iio§ oun ?i!iedde `iio^ !ap
ouo!zeoipu!.i uoo aiiseu!i ®iiep oiei B iisod !iuBsind Ù !®p oun ns ®ieooiio as CL.6!]
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•o!io Biie^!i]B iod `eiBuo!z®i®s eiio^ eun .eieJapisap auo!zeJq!ieo ® u!B9 ®uo!zcu!q
-LLioo ei e.e!i6ao§ eiaiiod aiBnb ciiau Biisau!i Bun ?.!Jde !s oiund ois®nb v zL.6!]
•xo oisei i! ipuinb a}auaJd oieLui®)uoo iad .iio^ L !p
!iou!u !ieuBas uoo oios L !p ajoi66Bu ou6epBn6 un ®iezz!i!u !p eueMe etio eiis
®u!i eun ?i!idc !8 ® o}se) o^!ieiai ins eieoo!io `u!eo auo!zuni Bi aJe^!»B Jad L L.6!]
Flg.14 CIlccando sulla opzlone "Save data" sl apre una llnestra con 4 timer, corri-
8pondenti ai 4 canali del Data Logger. Cliccando su clascuna flnestra potrete im-
postai.e 11 tempo che intercorre tra il salvataggio di una lettura e I'altra, in ore e mi-
nutl. Per dare lnlzlo al salvataggio dei dati cliccate sul tasto "Memory" e per ter-
mlnarlo cllccat® sul tasto "Exit/Stop memory".

Flg.1511 salvatagglo dei dati rllevat] dal Data Logger vlene effettuato sul dlsco "C"
del Personal Computer, all'liìtemo del 4 flle "Dati CH1-CH2-CH3-CH4" della cartel-
la "Datalogger". Ciascuna strlnga, ln formato ascll, rlporta la data e l'ora della let-
tura, 11 comando lnv]ato dal PC e la rlsposta del DL, l'ldentlllcatlvo del canale se-
gufto dal valore dlgftale e dal valore analogico rl[evato, espresso in volt.

i-._---"L ..-,.. ~i-_. -

Flg.16 ln questa flgura abblamo evldenzlato con una freccia le ulterlori funzlonl del
programma Data Logger:
• Tasto StandBy: sospende il tunzlonamento della memorla del convertltore. Per at-
tjvare la reglstrazlone d®lla memorla basta premere 11 tasto "No StandBy".
• Tasto Walt: permette dl fermare 11 furBlonamento del Data Logger. ln questo ca-
so tidm i datl reglstratl verranno p®rsl. Per rlpartire basta cliccare sul tasto Gooo.
-Tasto Clos® Lln®: dlsattlva la llnea di trasmlsslone dati. Per rlattlvarla occorre cllc-
care nuovamente sul tasto Open Llne.
- Opzlone H®lp: consente di vlsualizzare ln modo plù speciflco le lstruzlonl e 1 va-
rl comandl del programma.
-Opzlone End: consente dl chludere il programma. In questo modo il Data Logger
verrà dlsabllltato e la linea seriale verrà automaticamente rlprlstinata.

100
LOL
•ou®uo i®p qedrouLJd ^Jo)aaJ!p eiietJ «iioo!uv„ ai!i ins ®Jeoo!io aiuauiao!idtLi®s ®i®+^op
!Ju®p®ooe J®d .)pd ®ieuuoi u! `pB)iod!i eid®s !nb !i!noi!o !iiie !i6 !))n) !p oii®nb e ou®uei!un `oi
®®!iie o^»eiai i®p oi®iduioo ®p®i i! uot]qo i®u opu®iesu! tMigiq®id ie eie!^^o !p oiesuad ou.
-B!qqB `(®p!^u ®Jisou ai ®|ioooei ouos !no ti! eueiioo Bii®P ZZ.N ®unio^ iap ouia)u!.iie ®i!qeiins
-uo® "o»ni 9Jod ?) ei!Jnts® g €98.xi i!)i i! oitp!iqqnd oieis e eitmb eii®u eis!^M ei ?u®!od :eioN
•®)u#.os Euuiei6oid i! ®iu®ueunuoddo ®iE;o!i!i]ou
oi®i^op `(.®o® `gp `ooni `"!p!tun !p 3itm)u®®.od `o.!pei6 o!du®§® pe) 3)e]ap!s@p.®zz®puei6
oii®p eins!u !p g!un ®iiau ®Lio!su®) !p !ioie^ !isonb ®i!ua^u®o iad .)io^ u! auo!su®} eun ®ie^
+3iaid ®ios oiiq!ssod e ®)eiJod!ieido§ ®]n6!i ®ii®u !)tp!pu! !iund !Bp aLi® ®i)iou! oLLieipioo!i !^
•Euo§n u! oiB^ai®id qBul5as i! `J®Gsoi Biea i! ®
oui!iin,isanb !p eiioi !p es®,id Bi ®i!ueii `es§Bu o§ie^ aiBuno]!oouoo !p ?i!i!q!ssod ei oJei!^o
•ad ®]®ietu®tLL!ie ounuo® un uoo uou ® iio^ 6 ep e!i®»eq tHin uo® !ieiuaLLi!ie aJ®ss® ouo^ap
€98.XI 0 9LOL.XI S)!M !®P !)!noJ!o ! ®uo ®iuos®Jd ouie!®®e) !^ .oJn6!i 3iiau oit!o!pu! ®uo® `®uo
-!)!pou ®iooo!d ®unoie `!seo !ap epuooas e `opuBn»a»a `o)t!due}s oi!noi!o oioi iep ®iuauei
-t®iip .a66oi eiea ie ®ie!^u! ep 3iE!u6®s i! ®ie^oioJd ®}®J^op `oioo!ue.iiau ®)eo!pu! !uo!z€®iid
de oi aitz!ie®J ®it!Jap!s3p ® eidos !nl) !it;zz!iens!^ st!N !ap !urioie !p os§®ss®d u! ?!6 ®ia!s os
•uL|o ooo.oZ !P eJo|e^ |ap •UJU0 000.OL ep azue)s!se. z ep opLLuoi
t=u®)s!s®i eun uoo oiiniiisos a oie63i ®iowued un Ei!osn u! ®ie6®iioo `(iio^ 9®)
-ioos oii®^e odop eins!u ip oiu®Luni)s Je66oi eiea iap eini)ai !p oiieMaiu!.iiau
oii®p !deo ie o)B^ai®id B^ io66oi B)Ba ®i®ueui!i iad `iio^ 9 a € Bi) eseiduoo
ie ®iB]^u! ep ®ieu6os ii `ostm ois®nb ui ®uo!sLia) eun Eueue6 oiieLLiouoi i! 9Lio!od
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•®|®Jd ?JPUB `||0^ § ® 0 BJi B8®JduLIOO -!s aiou®uuoo iap idt!o !8 oio^®i®Jd BJp
`oii®uoi6i.iiep eii®8n ui ®uo!su®i ei -ue J®66oi BiBa iB aiB!^u! Bp eieu6es ii
11--
=:
L_____ .+
-
(Z9 L/L9 l.^!t]) §dii!i]d ®Josu®s
(9P L.^!tl) OIN OJl®luouIJ®19 LO L.Xl
uoo oo!uoJu®i® oJPuoJ6i ggo L-Xl
11 METEOSAT
Finalmente da oggi potete abbandonare il DOS e ricevere sul vostro
computer le immagini trasmesse dai satelliti meteorologici in ogni
momento della giornata usufruendo dei sistemi operativi WINDOWS di
ultima generazione. Non aspettate ancora: il "tempo" è prezioso.

Gli appassionali di trasmissione satellitare che ci mandando definitivamente in pensione il Dos e


seguono da qualche anno, sanno che si può in- sfruttando invece i sistemi operativi d'ultima gene-
stallare a casa un vero e proprio impian{o di rice- razione, cioè Windows XP, 2000, NT, ME, 95/98.
zione predisposto a captare e ad elaborare i se-
gnali inviati dai satelliti geostazionari e polari in DA OGGI POTETE VEDEF)E IN TEMPO
orbita intomo alla Terra. REALE LA SITUAZIONE METEOROLOGICA

Basta infatti, possedere un computer ed il gioco è Prima di panire per una giomata al mare o un week-
fatto. 11 problema, però, è che il sistema di acquj- end sulle piste da sci, l'jnterrogativo che ricorre più
sizione satellitare, che abbiamo presentato da tem- frequentemente è: che tempo farà domani?
po, funziona solo in Dos e per molti diven{a diffici-
le conciliare questa esigenza con i nuovi sistemi o- AIlora, per non trovarvi impreparati, vi mobilitate da-
perativi di Windows. vanti alla televisione e aspettate con ansia di co-
noscere I'immediato futuro ricorrendo ai servizi me-
Questo in realtà si rivela solo un finto problema, teorologici ufficìali. Owiamente sarebbe più como-
perché utilizzando il software Wxtolmg, prodotto do e più gratificante se queste informazioni si po-
dalla Abstract Technologles, si può continuare a tessero ottenere con le proprìe mani direttamente
usare la stazione meteorologìca sìglata LX.1375, a casa, potendo magari contare su una grafica ac-

102
COL
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-i<i
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•(ooue!} e oioi !pa^).eoiiBi6 au
®!zBioqei® ip euuei6oid ise!sienb uoo e)tuoioo
Iu"Od
®i®sso qnd o!6u6 ip eieos ui oui6euui.i .soa o^ VNN"Y
-iieiado euLi®is!8 ezuos J®uduJoo !ns ®Lioue !ieiod
!ap a iesoaiaw iap iieu6as ! ai®^a®!i aiaiod `6uioi
-XM ®JBM))oS i®P oJeMoaJi ®uo!sJ®^ €i uoo L.6!]
SMoaN|M ollos
un oiejedeid oiLie!qqe `!uo!zt?o!idde ei e.eo!jeos ied eJeideo Jed BioqBJBd ei e !JBiod !t!iieies ! eJeideo
eiiesn uou ouoos!ieieJd enbunuoo euo o `eujeìui ied ®uueiuB ei eiuoo !pejjoo !iesseoeu e !}sn!6 ! ej
pe euo!ss©uuoo eun ouueu uou !iuenb e opuesued -!ujo} !p !`ednoooeid eiioue oiue!s !o `!iu3}uoo uoN
•e!pjen6ue^e,iie ejdues ojessoi eiio
SMoaNIM l^IIvtl]do IN]I.sls I eis!qqou,i .ad euo!zeo!. !p !}!noi!o !p oiueiLi!ue»o,iie
NOO ]N]IMV ]NOIZ]Olt] Yl eue e!io!i6!u !P e euo!i!pou !p e3jeo!i eiie es)os!j
eJ}sou eiiep eued eun oieu!isep eJdues oiue!qqe e
•!ou oiesued ouLie!qqe oiseJ i! ouni e guoied `.eind
oueu e`nue^ !eu e uou euo!ssed e}senb ejoHe ea
-uoo i! oios !o.eueu euo eueu!j uou !o^ e enbuno
'!o!6oioioe}eu !i!iieies !ep esseius
•sMopu!M !^!}eiedo !iueis!s ! uoo -t3i} !u!6euu! ei ejei)sou e eje)deo !p ope.6 u!
ejejo^ei ied soa i! ejeuopueqqe ojeqqejjo^ eiio oue6oJd un !Jouei !i)sou !e ei!uio} !p oiuiuednoooe/d
oJoiog e o.£ xe]^r ie e^!`euJe`ie eujoo euodoJd !s !O Z.N eìs!^!J eiiep u!} euo ?Jepioo!i ri!d u! ouue eiio
eiio `ot!nie.6 ?o!o '®iBMaai) eieM}}os un ? euo!zuei -ienb eii !uo e eidues ep e`!iie}Es e!^ auo!ss!uiseii
•ie ej`so^ eiie !66o eJJodouos oue!i6o^ 3uo oii3no eiiep !`ednooo ouJe!s !o euo eJeuiJe»e oiue!ssoc]
•eijei Biie ouioiu! oue}!qio euo !Jeiod •o)sei ie oiesued eii eo!uoj»aia e^onN e ezue6!se
!i!iieies !ep e !ieuo!zeisoe6 !`!iie}es !ep !}e!^u! !ieu6 e/`so^ ei e-e}s!ppos !p eoedeo ? eieM}}os o}seno
-es ! ejejoqeie pe e 9.etdeo e oisods!pejd euo!z •XV]3M e idv od!i oeieu !i!iieies !ep euo!zeo!j
-eo!j !p oiue!du! o!jdojd e oie^ un eseo e ejeiie`s !p eiue}s!s un ouueii euo oJoioo !un` !p oseo ie o!Jd
-u! Qnd enbun!iio `®iBuoissaioJd oi!u!iep ouLie!qqe -ojd ei eiio ejeMuos i! ou!jos eii pai!uiii Pueieaz
oseo e uou euo `§£€L.xi eJoi!^oo!J ou!}in,i uoo MeN s®!6oiouiioaL ioeJisqv esepueiezoeu ei
•je}ndujoo i! uoo !u!6Buu! ei eitx)!}!pooep .ed ai •!jo^ei !e !ueppe uou !e euoue eu
-8Miios ie eiiio `ieso®ioN o!Jeuo!zt?}soe6 ei!iieies i! -o!zen`!s ei oueiisnii! eii3 !u!6t3uu! uoo e}ue^!ueo
CD-FÌom con la versione Freeware (owero gratis)
del programma Wxtolmg, che è comunque possi-
bile scaricare da lntemet in qualunque momento
semplicemente andando sul sito:

httpJ-.wxtolm
In questo modo si ha a disposìzione un software
che consente di trasformare in immagini analogi-
che i segnali audio captati dai satelliti in orbita.
Per coloro che non avessero le riviste e volessero
sapere come installare l'impianto per ricevere i sa-
telliti meteorologici, nel CD-Rom abbiamo inserito il
file articoll.pdf che contìene gli articoli indispensa-
bili per costruirsi una propria stazione di ricezione.

CAFIATTERISTICHE DEL SOFTWAFÌE

11 programma Wxtolmg è, owiamente, in inglese,


ma è sicuramente un prodotto completo e affidabi-
le che permette, a chi ha la peLzienza di applicarsi
senza spazientirsi alla prima difficoltà, di togliersi
molte soddisfazioni e di ricevere in tempo reale le
immagini trasmesse dai satelliti.
11 sottware inoltre si distìngue dalla concorrenza
perché, su una sequenza di immagini pre€edente-
mente catturate, è in grado di creare l'efletto anl-
mazione, utile per comprendere l'evolversi delle
penurbazioni in arrivo.

REoulsm DI SISTEMA

Prima di iniziare l'installazione di questo software


è consigliabile dare un'occmata alla postazione
informatica in vostro possesso per essere sicuri che Per vedere le immagini provenienti dal Meteosat
non vi lasci a mani vuote proprio sul più bello. dovete avere una parabola da 24 dB, il converti-
tore TV.970 e il ricevitore LX.1375 (vedi fig.1).
E' importante sapere che il programma non gira so-
lo in ambiente Windows, ma anche con altri si- Dal ricevitore potete prelevare, mediante un cavo
stemi operativi quali Mac OS X10.1, Linux e che audio, il segnale dell'immagine in foma coditicata
necessita di un computer che abbia un processo- WEFAX, per portarlo direttamente all'ingresso Li-
re di 500 MHz (Intel o analogo; Mac G3, G4, G5), ne ln o, in altemativa, a quello predisposto per il
di almeno 200 Mb di spazio libero su disco fisso, microfono del computer (vedi MIC in fìg.3).
di 128 Mb di memoria Ram, dì un monitor con u- 11 cavo audio é un normale cavetto schermato che
na risoluzione di almeno 800x600 pjxel e di una ad un'estremità,ha un jack da 3 mm e dall'altra u-
nomale scheda audlo a 16 bjt. no spinotto di BF audio maschio.

104
SOL
•oieideo ep eieu6e§ i! ejeqjn}s!p e ojeqqeip •e!eduoos eiio eJepueue euo oJiie eJei
-ue eiio ezueieLieiu! !io^eoe!ds eit3e.o out3ssod e}e^op uoN .(L L.6!} !pe^) eJeMiios o}senb ouoos!u
!s `iouieiui u! opue6!^eu `©uo ej!p®du! ied e !`ep •Joi euo !)!s !ep ieuJeiui !zzu!pu! !i6 o ossessod oiis
!ep oiueiutDueo !p osei u! uet] !p m!i!q!uods!p ©jo!6 -o^ u! euo!sie^ eiins !uo!zeuJoiu! ©i uoo eiiseu!i ei
-6eu ei iemduoo ie eieino!sse jod !pn eioineo eioo eieduJoo euueJ6oJd i! eie!ouei euo eiio^ ei ©Ììni
•o!d :o!pne ®ig ! eioqeied eiiep eieoueos e uesseo
-eu mu!u !eu oios eJ!n6es ep !uo!zneo®jd ouos •euuE!J6oJd i! eiude `6uioixM euoo!Éiins
o!io o!ddop opuooei euo ois!^ `ossepe tss©ieiu! !^
•eiiede !uo!zeo«dde ei emi eqopn!iio o osn u! sru
euo o||enb ozl®| |! e el}uelLl :eleM|)os |! 01e||e)su!s
-!^!}Ue !P elLle`s!§ |! e le^esueelos 0| ele^Pes!P - -!p eion^ !s es o}t#n e^ opuo®®s i! :)eqoJov uoo
oios ei!q!66©i `ipd. oieuoi u! ? pe a®q6ui u! os
:ieuJe}ui ep !sie»euuoos!p - -n,p ®iBnueu ie oiueue6eiioo i! oue!}uoo ou!Jd ii
:!uo!zneooJd eunoie !p !sJepJoou •6uiouM `iieisuiu
ei!qe!i6!suoo ? euiieies iep o!pne gep ! ®Jeoueos e -n `iBnuBN :ei!i c !p ouoo! ei eJ}sou eLio `oL.6!i
eiE;!z!u! pe ouo!zeis ei eiepuoooe !p eiLJud eu `!6oi u! ei)opoid!. eJiseu!) eiins !sieuuo»os euad ei eie^
-o.oeioui wes!^^oddu! e puo4d oieMep oio!s ejo
•C L eiie ? eiit}p oJn6u eiieu euuos®p !sei oi
]Nolznvo]t]d ]Holyno oiueiid e)!n6as euo!zeiie}su!,i oje!ouei jed :unioi
•m ouo!zdo.i oiuesu! ouje!qqe uou Hs!p-pjeii ojiso^
•uoiiBJqmo p®Jinb®t] ns !od e di®ii nuoiu
ieu euuej6oid i! ®iBoi]eo Jed `euo!zeiie`su!,i oiio
!p eoo^ eiins eJeoo!io ei®^op eJiseuu eisenb u! oi •ue eie!Me eBuo^ `!ioo!ue !i6 eJe66ei Jed uJot]-c]O
•nuoiuoo !uo!zeuJo}u! ei oJe66eiu Jed .sMopu!M !P
i! ®iuesu! ©iio ©iio^ ei ei}ni `euo eJe}!^o Jed o!JdoJd
!ueis!s !ep oo!dp x ei uoo oise` i! e}ezz!i!}n `cL.6!i
u! ei!q!sv\ `uoiituqiiBO eJ}§eu!i ei eJepn!uo Jed •!o!6oioioe}eu
•... uoiieooi uo!ieis punoJo opue!i6eos e suoii p!iieies !ep euo!zeou eiins ipd. o}euuJoi u! !ioo!ue
!i6 eje}insuoo ?!6 eioJ)od `umoue euo!zdo.i e`ei
do nueu ins opueoo!io eiJude pe !sse`s !o^ oie!s -!i!qe e eiueis!s ojiso^ ieu a ioqoiov euuei6ojd
uou eiio oueu e `ri!d ?Juedde uou eiiseu!i eiseno i! eie^e es e oi!sodde oue^ iou iuot]flo i! ouesui
•eleM||os |! eJe||e|Su! !P o|ueluouJ |! o|e^ue eJo .]
•XO oise` ins
o!io eiB} o}und oisonb v .!»eso oep ! o)ei)es ®ieJ^e ]UYMJ]OS 11 ]t]Yolt]YO
oLLi"e un u! e uoinBi dn]ooi oisei ins eieoo!io
•!iei!o !ioo!ue !i6 `ipd. ei!i !p eujo}
!pu!nb `(es®i6u! u! e pe epueiez e^onN u! oìiopoJd
g euut2J6oJd i! ®iio ois!^ `e!ie}i uou e ^iBii oseo ouoS `Not]-C]O ieu ouesu! ouJe!qqe `e}s!^u ei ej
oiisou ieu) euo!zeu eiiep euou i! ^[iunoo e»uos -uedeJ e oJess!osnu uou euo oJoioo Jed .!ieo!iqqnd
eiie oiueoo€ eiioseo eiieu e (eu6oioa oseo oiis i`i !ioo!Ìje !i6 eje669iu !p oue!i6!suoo !^ `!uo!zep!o
-ou ieu) piio Biiep euou i! eiueueo!idiLies o}ei!6!p -niop uo!66eu Jod .66L-£6.09rN eis!^u ei osJo^
^)io g}}uo§ eiie oiueooe eiieseo eii©u `!seo !isenb ui -eJue uouei !jisou !ep euo!zuoue.He oieuod oieìs
•eo!6oioioeieui euo!zgis ei p!6 e euo!zeou eiie ouesseoeu oieuo}eu i! EE
-iop oiueujeuo!zuni oueJJoo i! eJeueuoJduoo oJeq •c.6!i u! epe^ !§ eiuoo `od oJiso^
-qeJ}od euo eieJJe !uo!zeo!pu! opueJesu! eie!iiosu
iep o!pne epeiio6 eiiep om o ui ®uii esojd eiie o!p
uou `!i)e§e !iep ! oJeosouoo !p uno!s eie!s uou es •ne ouo^tm e}!ueJ} oie6eiioo e^ oJou^ooii i! `eu!iui
•eJoi!^eou ie e ejoigu!iunii!,iiep ei
•ouo!zeou !p o6oni oji§o^ ins !66es
•ieis eiie o£6.^L eJo}gJe^uoo i! oJe6eiioo eie^op !od
-sed !ep euo!s!^ejd ei eiei !p eiioue eu `ojeiod ei!q •ogc eoJ!o !p pJON ie e^oJi !s !uo e oo® !ios !p
•io u! !}iiieies ! eieog!pooep !p oios uou wi!q!ssod Bi B|Jeu!|ou! e^ep oJ|uoo |e e^oJ| !S !1|O `o|rp eoJ!O !P
eu eJeM)}os oisenb giioJed `eie^oJi !^ !no u! o6oni eijeu!iou! e^ep pns e e^oji !s !iio `eiuoues!oaJd n!d
iep ®uipnii"®.i © ®uipnuwi ei `®uipnusuoi t2i eJue§ •og€ ! e o®p ! eJi osoJdujoo oio6ue un !p eieu!io
-u! ouesseoeu ? zi.6u !p eJisou!i ei eide !s opueno •u! po pns oJisou ie o»eds!J is®^o osie^ o}ueuie6
•6ei eieuo!zeJ!p eJesse e^ep BioqeJed ei e!ie`i.i Jed
•q}!o euie.iin u! oiueiuuo)seJÌ un !p gi!ieniue^ •eioqeJed ei eieiieisu! eiuud ©}e^op oo!6
-e.||oU o|os ®leog!polLl ouessooeu ?.es el|O e !|Se!l|O •oioJoe}eu ei!iieitB i! eJeideo Jed euo !^eiepJoo!t]
-u r}!d ouutzu®^ uou !od eiio `!`ep !unoie ejuesu!
Bu6os!q euut2i6oid i! e!ouei !s ouo e`io^ euud q •(z.6!i !pe^) !uou!ds !i6 enp e !uni !p ouJeis
-e eieu!uiei ins e}euiioiios ezieo ei e i»ou!ds !i6
gylloLXM lop ]Nolz"nol]Noo !qulej|ue !p e|t2j`ueo |e o|ep|es e^ e|eJ|ueo oue^eo ||
S w-uqm
QwÓ
È E,o,d-. Flg.4 Per installar® 11
È p,deffi
software Wxtolmg per
È Qa6iecen6
la rlcezlone del segnali
E` trrFx&azri
trasmessl dal Meteo-
ti l,o" sat, dovete prlma cllc-
© £uhh- care sul tasto Start e
po] sulla scrltta Esegul. Flg.5 Nella rlga blanca dlgitate il per-
S DbQFri-- Corso Per lanciare l'InstallaBione e
U m sessxm... cioè D:\WXINST2511.exe. Pei con-
fermare cliccate sul tasto OK.

T® Froceed iib ÙE rilddm }mi mÉst qcept ttp Lzrts® Agfe-


FbaEs® nd * cJdub.

The mdamg gogams (i+tih dlb `mdm xwxtonq, mae¢,


`maT`g, wxFxù drd `mbatcht dnd doaJvnotm .e riot `+.iim(ed (®
t€ h- ol L].gs. Ycii hJd bdckp }mf qb bef o.e hstdrg sB
Flg.6 P®r inlziare l'ln§tallazlone do- softwar. A`d nf" Oc sti+-e ds ">t cx wM Toot, adm, o.
vete accettare le condlzlonl d'uso del Srstm pivìeps. Besaus d de nahfe cf th arib Sab trd
cnbt pqri pedcmx£ do "1 exfxn resSJs t[ dc p.ogrm to
prodotto cllccando nel plccolo qua- b. coTect h dBj o. e`n3/ mrce.
dratlno blanco accanto alla scrltta "1
The \in`b qogms and doaJnenLatm are aqietl "AS IS''.
agree wfth the above temis and con- ac{ Te£àiii5€aj=s Ne`ii Ze3d lried ddtm d wamntB,
dltlon8". Solo allora poteto conti- eògesd at .JTfH, hxb `iHA mah, the `i.aitrbs of
mchtriffi7 drd d fb" fd qi pum. Abstd Tak±s.
nuare cllccando sul tasto Next. Neiii Zeddrd liTtBd asait- m EdÉ3/ fq dLecl L" ©4
sfEciL eiqiTplaq7, tx Èeh:Éqxriol dmegp, `itih n`aii real h
the " ol obwtdohìg p.g.Tts, e`m l advid ol th g"i d =|
F7 1 gee wkh the ahc temEs drd condìm

i Be*> 1 LÌ#

Flg.7 La dlrectory predeflnita ln cul


verrà installato 11 programma è
C:Wrogrammi`Wxtolmg. Per prose-
guire cliccate sul tasto Start.

Fig.8 La barra blu dl avanzamento e la Fig.9 L'lnstallazlone del programma WX-


percentuale mostrano lo stato dl carlca tolmg sl è conclusa. Per usclre da que-
del soft`^/are nel vostro harddisk. 9ta flnestra cllccate sul tasto OK.

106
£OL
-o.ie ui x oisq ins ®ieooiio ei •oioo!ii®.ii®u ouiio§ oiutinb oi®6
•J®pniuo Jad .euoizeJqiieo enns iuoizeu -6®i `®Lio!iu6o®6 ®ieuip.ooo au®i.oo ®i
-Joiu! ou®iuoo ui8®uii eisano €L.6i] uoo Buuq6oid ii ®i"n6!iuoo J®d z L.6i]
F11,
mB v `pi io 6iqiQAA ae Aap mqia.AÀ pL.o .s"ps
md p/i . Aep p euqì ao 'mA io aip u. p ÉL_T_ÉS
i rki Ei^ s®tFp i. oo ami .ssd ù ao Jq}o pu®
s. L ~ s± Lm^a. ,®^^0| qapo 0| em q
]lp c]lm c]4 ^rfhJ p (|d s.m| z | rm) ABp fgd
®t-`m PP (Nol .2 Zllm) lIU S8.ZC L JO '08` 1e 1
•ot.£c L 'oc te L iD :±relLJP 1: s-6`ml) 1" atL
•dro p^o| o`l) Jo| 4dlrT m+m.
oi piqi. a/i u sLxm[a]! e.p ^^cpi mA po eris`i®
t`k)o] u. a^q rx>A q .em crwrs . &[sri p.emrtas
ov// c]o a` rdm am srJaAp3.J JnaA mJ`J® AdÀqs
um Od ®J®I90
pa slp uu)tld o| p"l rD^ `e€I qllEEs pltD p`rrEs
Jt 4Jr+±ps o.[` taFIl o. sl p--f]o .6`[plm. .» p
u :sp. o^^| u| =±Jp±Izri q p]ll LrTm '
u^af) pJ. J.^FmJ fìaA p i- .q &qiB saim[
ie® eAc&o o} ppJ¥ pJ® dhfp eq ssiui 4Ìcr/eotó¢
u®P®,q'lc®
uo!uuqiieo
•eieduJoos ®iio aJeiiadse oi®^op oseo oisonb ui .euuei6oid i®p
|®UJ®iui izziJipu! M6 ® oS8®8Sod oJiso^ ui ouoisJ®^ t)i uoo BJi8®u!i
ei ®iedde `6uioixM euuei6oid ii ®"de ®iio o)io^ ®i oi)nL LL.6!]
•6uioixM n8 ®iio^ ®np ®ieo®iio eLLiu"6oid i! ®i!ide i®d .eu
-u"6old |e ® (||e|su|un |po^) ouo!ze||B|su|s|p B||8 `(|Bnueu !p®^)
osn.p ®itmueu ie iiu®uie6®iioo i ®u®iiuoo eJi8®uii B)s®no oL.6i]
1

INSERIMENTO DEI DATI PRELIMINARl

11 programma è stato installato ed il computer è sta-


to collegato al ricevitore di Nuova Elettronica.

Non ci sono più dubbi: è finalmente arrivato il mo-


Fal-I-
B idft £rh+riEri.: QFtgts [ltÈiLi !qB Heb
• Di±'e;gulo.dec6de
Us® adB w. -
D"_Pll
mento di captare i segnali audio trasmessi dal sa- ùtp&-,-ii-J-,
D"W4POri
tellite, ma per avere sul proprio computer delle se- J2esFÉriL!
quenze valide, bisogna dare al programma alcune Gd*B
indicazioni essenziali per lavorare al meglio. JI-iibcgqxrBb
Gd-
Éha,Tm
A questo riguardo la prima cosa da fare è dlsattl- AÈ" AF| Sabb., .
var® il PLL, una precauzione indispensabile per Gro`ri] Slatm LerÉ..
poter salvare, dopo averlo ricevuto, il segnale in un flpii'OFh--
lJg Ovdqy Oq--
file immagine. Portate quindi il cursore sul menu
Optlons e selezionate Dlsable PLL,
Lm"ardJ!oveodar&`
Come seconda cosa dovete disativare la decodi- FI Ndm d|oe* .
GL!' OFh-
fica automatica e, anche in que§to caso, basta un
clic per immettere l'impostazione correfta: aprite SMJ]FùorB

nuovamente il menu Optlons e cliccate stavolta su


Dleable Auto-D®code. Nella finestra riprodotta in F]g.15 Contlnuaóe la conflgurazlone del pr®
fig.15, potete vedere entrambe le opzioni Dlsable gramma dlsattlvando 11 PLL e la docodlflca
PLL e Dlsabl® Auto-Decod® spuntate. automatlca. A questo scopo, cllccate sul
menu Optlons e spuntate, una alla volta, lo
Per essere sicuri che il programma non faccia con- scrftte Dlsable PLL e Dlsable autodecod®.
fusione tra i diversi segnali in ricezione e possa
captare solo ed esclusivamente le immagini pro-
venienti dai satelliti geostazlonarl, andate sul me-
nu Sat®lllto e selezionate Meteosat (vedi flg.16).

Tomate infine, al menu Optlong e, facendo clic su


F`ecordlng Optlons, controllate se i comandi rela-
tivi alla s¢heda audlo sono corretti e se avete di-
sattivato il sistema Apt a favore della ricezione We-
fax (vedi fig.17).

Se scegliete Wefax vuol dire che intendete riceve-


re le immagini del Meteosat, se invece utilizzate
APT siete in attesa del passaggio di un saiellite in
orbita Polare tipo NOAA.

108
60'
•eiunio^ !p oiie^!i oisn!6 i! eie!i6eos e o!io ej
-ei `(8 [ .6!i !pe^) ioJiuoo J®x!w nueuouos i! oie^oJ}
ie^e odop `e ®i!] nueu ins ©iosino i! uoo eiepue
eie^op o!pne os8®Jsu!,iiep eiunio^ i! eJeJq!ieo Jeci
'0!Pne ®uolz
•oii eiie e^!)eieJ euo!zeJedo eiooo!d eiioienb t3ioo
-ue ei!n6es® ouesseoeu `!ueiu! e :ei!uu e uou ew
oianv.ii]a ]Noiz\/io9]u
•oJe!uo e euoi eieu6©s un eJ©ueuo Jed eu
-nio^ iep euo!zBio6ei eisn!6 ei e!s eienb `eiio^ i)!d
o)e!i6eqs ie^e odop oios `eos!dtD !s eiio o esioo
u! !}eisodiu! uieiueJed ! eJe!qiueo out§sgoeu e!s ei
-Je} Jed eiio ei!qeqoid eiioue ? eui `ein}eiq!ieo eiiep
ezueuodu!.i eJeinie^ouos uou eie!zuesse !pu!nb .]
•Bisods®Bi^os eoe^u! ei
-uedde eqqeJiod eu!6euu!.i `oiie oddoii ? eiunio^
i! es :emos oiiou o Bioiduoou! ?ies eieJo^t3ou
eu eiio ®u!6euu!.i `oeseq oddoJi ? ®uJnio^ i! es
•eiejiu®.p ©uinio^ i! ejeio6ei ejeìseq eqqeJ}od `e`
•e}seJ`uoo oood o ep3!u oood oJe}insu esso^op oi
-o} ei es o e}ue!u eJepe^ e eJ!osnu eise^op uou ©s
•ouo!zoou euonq eun
ied eiueu!uieiep e eumio^ iep oiie^!i i! eiio eieje6
-Joooe !^ 'it2soe}®w iep eieu6es i! eJB)deo e oput3^
•oJdu e opue^oid oios euo eiedes o`ueuodu! .=
F B
lr-qnJ- qJlrpJ- I-mLL qlqdulp •Xo n€ opue®O||O B||®osBi®puiaiuoo®«8®uoidoisAJeis
1-:,w03
lJd- rH qafLLP,
"- XV]]M 6uisn pJoa®t]„ ei)i osB||eo|ueooeo®ue|qou|PIlo| ®uipuinb®ieaoiio.8uoiido6uipioo-t]opueuoizoios®(gL.6uipo^)suoiidonu®uiinsopueooiio
r- r=p-*ap-ut-
1-m -fLJ.
d (saLb) a^oqp q mm uiA* 4o pmi eiisouii eie®nb ®uide `ii)aJioo
(S-ÓP) .^Oqp up^p UmpLl `qNp"+A^o..s"midv"uevi.qpmu j ouB|s o|pnB Bp®uoS g«®p |pueu®oi®Lio®JsiioJ|U00J®dZL.6I]
9
mxp tbnpp )or]ì^ BJEm ppa®u 9
XIDl_ Suoiiùo 0uipJo'J®u Ouiiolx/i
RICEZIONE DI UN'IMMAGINE Per prima cosa cliocate sul menu Flle e poi sul co-
mando Stop per fermare la ricezione.
Per prepararvi a ricevere l'immagine cliccate sul per insegnare ai computer come corTeggere i'im-
menu FIlo e poi sul comando R®cord (vedi fig.20). perfezione, dovete andare con il cursore sul menu
Per salvare in automatlco le immagini ricevute nei lmage e poi fare clic sulla voce Slant Correctlon
tre formati .WAV (file audio), .PNG (file BAW) e (vedi fig.22).
.JPG (file immagine), dovete selezionare I'opzione
Ftecord and auto prooess e spuntare anche Crea- Ora tomate sull'immagine e tenendo premuto il ta-
to lmmag®, come visibile in fig.21, quindi cliccate sto slnlstro del mouse cliccate sulle barre nere,
sul tasto Accept. quindi spostate il cursore allineando la riga rossa
alle barre in modo che abbia la stessa inclinazione.
Per iniziare la ricezione cliccate nuovamenle sul
menu Fil® e poi sul comando Ftecord, quindi clic- Fate scorrere il cursore per tutta la lunghezza
mte sul tasto Record (vedi fig.21 ). dell'immagine e, sempre tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse, trascinatelo in fondo, fino alla
Rimanete in attesa che il ricevftore capti la nota di base dell'immagine (vedi fig.23). ln questo modo il
starl e che il programma sincronizzi l'immagine. sistema riconosce I'anomalia e può automatica-
Dovrete aspettare qualche manciata di secondi e mente correggere l'inclinazione errata.
pian piano vedrete apparire, riga dopo riga e da-
vanti ai vostri oochi, I'immagine che il satellite sta Portate poi il cursore sul menu FIle e fate clic sul
{rasmettendo in tempo reale. comando Decode affinché l'immagine venga ela-
borata e allineata secondo le indicazioni immesse.
CORREGGERE L'lMMAGINE
Quando appare la finestra visibile Ìn fig.24, sele-
Teminata I'operazione di cattura, è molto probabi- zionate la scritta Set only Meteosat sampllng trcp
le che I'immagine sul video appaia Leggemente qu®ncy e poi cliccate su Set, Con questa mano-
obliqua; anche in questo caso non dovete preoc- vra il programma cercherà di ricostruire la giusta
cuparvi perché il programma prevede una soluzio- frequenza di campjonamento e le immagini ricevu-
ne a questo problema. te nelle prossime trasmissioni appariranno diritte.

110
L'l.
•®iau ®Li6ii oii®p ®LioizBuiioui Bssois ei eiqqe Essoi 86!. ei ®iio opou u! `osseq ii os
-i®^ ®iosino i! ®iE}u!osBii a oiisiuis oisq i! oinu®id opu®Li®i oi®u ®JJeq eiins ®ieoo!io ez.6i]
uij3]rQq at+] p sÉip3 3ue3 3Hi oi u,`?,op Eu7noi] : aiq E. 6eip uatìi e6pa F3[Ìià` e uo ¥.;p ptL£ cl®Ì 3i+i C`i P» S
lE1
CFH - - + iJ*iJ- aJq6 st±±=in+i3 aìp€g atj
•uoip®iJoo iueis ns iod ® ®6euii nuau ins ®ie®o!io ipu!nb `dois ® ai!] ipueuJoo ! uoo ®u
®izaoi. ei ®ieuii®i `eiiezz]ippei i®d .eiBu!ioui ?ies ®i®ia^oo!i ®uo ®u!6euu! Bu!Jd q zz.6!]
.-È- Faùi m ia piffi$ 6`±id
:_È-___-_+--,
HE=
(apcma)fvopJn
ì`±`\
tiirt ìi`^m,-T-,-F31-q+lill-^
eeJV ÓIJb*
\`tì . e6aiii azpoF
`'`06m'dq
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aml tH
pqJg-r
-__- L miam3uJpqF
V+
F e± €-
e®ffm
'-"8dbHaAoii
ÒaF O6Eui `xT"Ù siDg18 sr±+maiJl ad€5 q-
TiFr_
Flg.24 Tomate al menu FIle e selezlonate Decode. Nella flnestra che sl apre (vlslblle a destra)
8elezlonat® "Set only Meteosat sampllng frequency" e cllccate sul tasto Set.

Eb i- Ethaiii;èaii;;ù QBms Enb |mge Hob

Wamat olET7 lF` 050126133q)2 000W') at 2005¢l-26133Ì UTC

Flg.25 L'lmmaglne apparlrà a vldeo perlettamente dlritta, cos`i come tutte le lmmagln] che rl-
c®verete da adesso in avantl. Se non slete soddlsfattl, rlpetete le operazlonl descrltte.

112
CLl
•o!i!o!uiop e euo!z!peds !p !ig}sod osods eiiep uou •Xo ns eJeoo!io `9z.6!i u! ei!q!s!^
eu 'v^i !p o^!sueiduioo ?!6 e uot]-ao iep o}soo ii eJ}seu!i ei ©Jedde opuenb e `§Mopu!M !p eJ}seu!i t2
!ueis!s !ep oo!d!i `x oisei ins eJeoo!io einddo iix]
01`® OJnJ ns eieoo!io e ®ii] nueu ins oJepue eieiod owos
Z.6l) u! Oi!q!Sv\ eiLJoo eJeiqLuesse ep uu € -ap euedde ouie!qqe eiio euueJ6oJd iep oJ!06n Jed
ep o»ou!ds oun p® ]a !p o»ou!ds oun ..£L.ot] od!i
oieueuos o^eo !p oJieu un !soJduoo `6uJioixM 6uJioixM ep ]t]IOsn
eieMee.i euutH6oid i! o ipd. oieLLLio} u! !ioo!ue
•o|uelLJou osse|s o|
!i6 o}ueueiuoo 9. Lot]ao oiei6!s uiot]qo iep oisoo
-ienb u! opueueuseJi eis euiie)es i! euo Q!o !p e»ei
•eijeis!nboe ist }oujoiui oi!s -Jst e!doo ei e!s ieuiduLioo oJiso^ ins eJedde eiio
ins oiepu€ e}e^op `e)eiduoo euo!sJe^ ei oieio^ os q!o ©iio uno!s oJeMep eJesse oioiod i`soo oios :e»ei
•®JtmooJ] euo!sJe^ eiieu Ìeu]e}ui u! eiueuLle|!n| -ioo oue!s BiBp ei e eJo,i eiio eJdues eieiioi}uoo
-ei6 oi!nquis!p e euueiBoid i! oiio oiue!pioou !^ ieuiduoo i! e`epuoooe euedde `o!i6!suoo ouj!iin un
•6uioixM ®JeAAoau] euue.6oid
i! `ioueiui u! e.e6v\eu e Bioo!»!p ouuBii eiio oioioo ©uooov.Nn
Jst ouosu! oiue!qqe `o«niei6 eiueuLieind oioui v •eiJeuiooz e essoJeiu! !^ eiio eu!6euu!.iiep
•ipd. oieuuo} u! !ieu!6uo !ioo!ue !i6 eie66ei ouos
-Sod eisv\u ei ouueu uou oiio oJoioo opoiLi oisenb ui euo!ziod ei eje!i6ei `eiie!oso^oi o o^!ie6eu u! eiJep
•eo!6oioiooieu euo!zeou !p euo!ze}s -o^ `eiJ!io!oo!duJu o eiJ!pueJ6u! `ezuenbes eiie o}seii
-uoo eJou!u o oio!66eu eJep eJ}iou! ei!q!ssod ,]
eioiduoo eun eJeiqiLiesse Jed !i!)n !ioo!ue !i6ep ei
•!ns eun uJot]-ao ieu ouiesu! ouig!qqe `ooiew ouo!z •!uinii ! o !Li6gi ! ejeosouoou oiuei
-e}s eiie !iesseJeiu! uo»ei ! ouos !iiou ©uo opuedes
-®id os o oieis oiiop o q}!o eiiep !u!iuoo ! eieu6es
e§ eiep!oep ei!q!ssod ? `o!due§o id `euoiido ^ei
L -Je^O dem ns Pd ® euoi.do nueui ins opueoo!io
|||||P¥ouy„Là:d+aoL||¥aTL:83-`, •aso!z!is o!d ei es.oi
`!uo!zdo eunoie !~ed!opue pe !oie}!u!i om n!d eJq
-uies !o `eu!6euu!.iiep euo!zeiodJ®iu! ®io!66eu eu
io`ueupJo~a uon8 -n ®ieu®»o ied o)en»o»e oiesse ouossod aiio oiio!}
!~ejn6ne eiio gisoi !o uou `euueJ6ojd o}senb oi •eJ6 !uo!zeJoqeie esoJeiLinu oi o.EDuoi® oso!ou eq
-esn ied eMos eiio oiienb ounì e)edes eiio oss®pv -qejoiinsu au!i eiie © o6uni oddoJÌ eqqeJes gii3!oci
•ouu uonq e e.epue osse^op uou euo!zeou €i •(Z L.6u !Pe^) euo!zBiieisu!.iiep o!z!u!.iie oiuosu!
®ip^ ouud ei os !sipue!zcds ezues `©ie^oidu o oi e}o^e ®uo ?))!o eiiep ©ieu!pJooo eiins ueiod !)!iieies
-€^oid !p opoieu o!iiooe^ uonq i! eie»ope ® eiu®}s
!op !66essed !ep oieu!pJooo ei e eJo ei uoo ooueia
•!s i! ojBjq!iED !p ezue!zBd ei eje^e eoe^u! eu6os!g un eieJ^e isii "ed ®uii®iBS ns !od o ®ii] nu
•O!steld
eu ins ®Jdues opueoo!io opou osseis ow .!^!»e
•uioo ens ei eieinre^o»os e^ uou es eiioue `o!z!u o`ueiLiien»e ueiod p!iieies !ep !66tssed !®p eiio!u
-!,iie ®ieiquos e^®iod oiLioo oieo!iduoo Lsoo !od ? •ouoiise eieu!piooo ei ?ieuo!66e o o}!s ie oo!)eu
uou euutu6odd o)senb edesn `oi!deo eiei^e eiuoo -ou`e opou u! ?ieii6eiioo !s Jemduoo i! Lsoo `si®id
®N ®iepdn ns !od e oiH ns e.eoo!io eoe^u! ouos
]NolsnloNoo Nl -sod }euJa)ui euo!sseuuoo eun ouueii ©iio oJoioo
•^elJ®® dBW
®iqeeia eoo^ ei opueuo!zeies o suoido nueu
ins opueoo!io `e}eJ ei uoo (ueiod !)!iieies !ep !ueueid
®¥ nep ! eieuo!66e iod o!duese pe) o}ueue6eiioo
un !iioJeo uou eiio opou u! euueJ6oJd i! eJeui!qes
-!p eioiod `oujoiui euo!sseuuoo Bun eie^e uou es
•osseds o oi
-iou oiopuesn oios "!ieuo!zuni e !uo!zdo eii!u ens
eiiop eep!,un !siei ei!q!ssod ? eu `!nb oueo oueu
•ie) !s uou `qist `oiBM)}os o)senb !p wie!zuo`od ei
]t)y] ond ls ouly.sOO
TUTTl gii SCHEMI
CARATTERISTICHE del PC lNSTALLAZ[ONE

Gli Schemari Kit su compact dìsc possono essere Sebbene all'interno della copertina che accompa-
adoperati da tutti coloro che hanno un Pentiiim 90 gna il CD-Rom sia chiaramente indicato come in-
o superiore con uno dei seguenti sistemi operativi: stallare il programma nel proprio hard-disk, alcuni
lettori, abituati ad awalersi della funzione di instal-
Windows 98 lazione automatica più conosciuta con il nome di
Windows 98SE autorun, si sono trovati in difficoltà.
Wlndows XP home editions
L'installazione puÒ infatti essere indifferentemente
11 lettore CD-F)om deve avere una velocità minima lanciata da uno qualsiasi dei 5 CD-FÌom che com-
di sx, mentre la scheda video grafica deve avere pongono l'intera raccolta degli schemari e proprio
una risoluzione minima di sOOx600 pixel (16 bit). per evitare che si awii il programma di installazio-
Inoltre vi serve una memoria FÌAM di 16 MByte. ne ogni volta che si inserisce un cd nel lettore, ab-
biamo escluso tale funzione.
ATrienzioné: ii iistino prezzi ha ii mo{ore di ricerca
ifil67haì6Ttml e quindi puÒ essere consultato an- Nota: vi ricordiamo che sulla rivista N.218 abbia-
che con i computer di tipo MAC semplicemente mo pubblìcato un ampio articolo teorico sulla cor-
cliccando sul file indexM.HTM contenuto nel cd. ln retta procedura manuale per installare i pro-
questo caso non dovete installare nulla. grammi nell'Hard-Disk.

114
9'1
•elio^ Vios Bun Bi!n6os® e^ ®uoizeiieisui.i .ou
-j®qos oiins e)io^ u! e`io^ ip ouoieduJoo ®uo iuo!zeoipui ai
aun6®§ iod `No ns aieoo!io `]x=.dnL]s\:a ®ieii6!p `o)iB u! •.euo¥ "5 tiì
eiis®uii ei ®idE! is opuBno .!n6os] ns !od a ueis ns euiid a)
•Booiio a aio»®i i®u LLiot]qo iap iseisienb oun ®i!iasui L.6!] -T"55Su à
eau] u! epr`5
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1 Ppjald
1 VuJEftli
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LUoulao ]noNio ui
•©it3uo!zuni e ei!ot2} euo!zBiinsuoo Bi ouopuej eoieo!i !p ejo}ou iep !iei!je
!Sjl®^!P | .O|}eue}OO OO!)eld Un U! !)!poisno eiueiuB}eu!p.o `cooz o)!peu!Éi
© 000Z -£661 -C66L -066L l!X !Jeueiios !O!sseio ! uot]-ao u! e)ueiuieu!]
•i!x !JBuaLios !i6ep ®seq !p t}uueJ6oid iep !ied
€C§L.XI B 9£®l.XI BP £00Z ||X O!JBuauos
-!ouud iuo!zuni eiins !uo!zeo!pu! eunoie o)!n6es !p
9£PL.Xl e ¢Z€l.Xl ep O00Z Lix o!JeuJaiios
ouie!uioi `oios ep eieiniueMe eion^ !s uou !uo Jed CzeL.Xl e LZLL.Xi ep £66[ i." o!Jeu®iios
oZLL.XI B O€6 .XI BP e66L |" O!JBUI®UOS
•eMoPu!M !^!ieJedo !ueis!s !ep aeuede ej`seu
£C6-Xl l!i ie ou!i o66i. i" o!JeuJeiios
-!i ei !pn!iio„ opueujoo ie epuods!JJoo euo `x ei uoo
ou!}ejpenb oiooo!d ins eie!uoo!p euo eiseq `esseJ :e}euod!J o`!n6es !p euo!s!^!ppns eiiep o)uoo
-eiu! !^ uou eiio ejiseu!i eun eiude o!i6eqs Jed es opueue) `ejezz!iens!^ ep eiueuos oi eue!)uoo eiio
•euuej6ojd iep eued
po i! o!JdoJd eJuesu! e}e^op `!o!Ju®ia !u®iios !i6 je`
•oos eiie eiepue ied !iuBsind !ns ®JBoo!io e ouje!t!^ -nduoo oi}so^ iep .o`!uou ins `eo3^u! `eiepe^ J©c]
-u! !^ !ou e eo!idiLies oiioiu e !jeiueuos !}senb ejesn •oisinboe.p ou!pio un ejei!}s e}eiod `ei`iou! `e po iep
e`!osn,iie oieuo!66e oisoo ons iop e `!¥ iep oinue}
•eJouei ieu o}!Jesu! ©Jesse e^ep uJot] -uoo iep tx)!iue^ ei jed iu}u eu!6ed eiieu ejejiue `i!¥
do i! `!JeuJ®`ios !i6ep eoiuoJ»®i® euo!zeiinsuoo !ep o!^!uoJe,i ®Jqinsuoo e}3iod po !se!sienb uoo
ei e}ueinp 'ei!p !p opou oìn^e ?!6 oiue!qqe eiLJoo
•aio»ei ieu o}!.esu! e!s uJot]do
vsn ls 3"oo !ep oun euo o!Jesseoeu ? !JeuJaiios !i6 eje}insuoo
/ed t3u `eiio^ Bios t3un o}eiie}su! e^ euue.6ojd ii
•xo ns eiueuJt?^onu eieoo!io
euuej6oid i! eiesn Jed .opue`insuoo eieis euo po VWVvvt]90t]d lap VunLt)]dv
ieu !inue}uoo !ouììeie !iueuos !i6ep ouo!zeo!pu!,i uoo
• 1.6!' !p e!leos
ei}seu!i eun ejuedde e}eJpe^ e xo ns e`eoo!io !p
-u!nb `iuot]-ao ?}!un eJiso^ eiie eie!oosse BJau®i ei -ep!p eiieu e»!josep !uo!zni}s! ei e}!n6es `euut3j6
e`t3i!6!p eit2dde eiio ei}seu!} Eu!Jd eiieN .z.6!} u! oi •oid i! eieiie)su! pe ei!osn!J uou iuot]-oo !ep eu!ued
-e3!pu! osjoojed i! ei!n6es euueJ6oJd i! eJ!jde Jed -oo eiiep ouJe`u!.iie e}t3uod!J !uo!zt3o!pu! ei uoo es
È Act-
tS Oudook EXFxess

+ w-u"e
Qwó *È MkNos"0[fte
La Aaobat Beadd 5.o
LÈ ALS"Hedia pbH Flg.2 Per aprlre 11 programma,
È p,de,Ìi ' cllccate sul tasto Start e por-
È Keib pe.stF)ewai tate 11 cursoie sulla scrltta
eì Qa6 iecerii >
È HFIPTdm Programml. Nel menu che si
m !rrq&azri > apre, portate il cursore sulla
È AJW. . P®st EtM
® Tlova
ua SomB mART.ST7
scrltta NEschemarlo, qulndl
cllccate su Fìlcerca.
® fiubhha UÈ Whzb sef,Exbactti
F Eri- flFS"
e DÉC9rvti_._..
® giud-..

CRITERl dl RICERCA
s3gfl__ _ ________ __
Uno dei punti di forza del programma alla base de-
gli Schemarl Kft è sicuramente il motore di ricer-
ca che consente di trovare lo schema attraverso
differenti canali: il numero di klt, inteso come si-
r- É] r
gla o codice, il numero di rlvlsta e la deecrizic+
n®, per intero o anche solo in parte, del clrculto.
ln questi casi, scegliete il crlterlo per la vostra ri-
cerca e dlgitate nella relativa casella il numero o
la descrizione del kit, quindi cliccate sul pulsante
corri§pondente (vedi fig.3).
L'ultimo criterio di ricerca consente di tTovare uno
schema tenendo conto della sua categorla di ap-
partenenza. ln questo caso, basta scorrere I'elenco
proposto e cliccare due volte sulla voce preferita.

11 rlsultato della rlcerca compare nella finestra che


abbiamo riprodotto in fig.4.
A questo punto selezlonste con un cllc il kft che
vi interessa e poi cliccate sul pulsante Zoom su
Parllcolarl per aprire la finestra visibile in fig.5, do-
ve trovate informazioni generali sul kit e, se ne-
cessario, suggerimenti sulla sua realizzazione.

Cliccando sul pulsante Scl`ema di fig.5 compare a


video il disegno dello schema elettrico, che potete
lngrandlre e stampare.
Fl9.3 Nella part® slnlstra d®lla flnestra prln-
clpale sono elencati 1 crlterl che consento-
Nota: se il kit non è contenuto nel compact disc no la rlcerca del nostrl kJt per numero dl klt
che state consultando, una finestra di awiso vi in- e dl r[v]sta, per d®scrlzlone ® p®r categorla.
dica in quale degli altri CD-FÌom si trova. Nell'esemp]o rlportato ln flgura abblamo dl-
gltato un num®ro della rivlsta (v®dl 212),
Come visibile in fig.6, utilizzate le frecce di rldi- qulndl abblamo cliccato sul pulsante con il
menslonamento per allargare la finestra a vostro glomale. La nostra rlcerca ha prodotto 11 rl-
8ultato vlsibllo ln flg.4.
piacimento, quindi cliccate sulla voce del menu
Zoom e scegliete x6, che è l'indice di ingrandi-

116
1„
•(9.6!i !p®^) oiiaos m i®p oo!iu®i® Bu®iios oi o®pi^ 8 ®Jediuoo euJ®iios ®iuBsind
ins oputDoiio .i)ut#ind oi»Bnb ouos !o Biis®p 8 osseq ui .®uoizezz!ieai B))®iioo Ems Bi iod !i
-u®uii®66ns i `oi.t#saoau opuenb `eLi)83p e ®iiuau `" i®p iicp i ®)e^oii ciisiu!s 8 oiie ui .ei
•n6ii eisanb ui e))opoid!. Euie®uii Bi oidB is `9.6!i ui oie6aids auoo iiq ii opueuoizaias g'6i]
pq] !mJ.d ns umz oupi o .=P::=3 P amd
ÉEE
•eoiuoi»oi® ip !iu®u
®6ie isie^ip ns iuoizt}uiioiui
!p eiioooei eun pB ®iap®o®e iad
tmiuoiu®ia !p ®ioiiid :oiBis!nb
•O8 ®i®io^ ®uo ii" i ixi. ai!i un
u] ®iEFzz]ioLLi®u iod ou!pio :auo
•1®o|1 ®||ap !|B||ns!l | ale||®ouBo
J®d Je®io :ouos iiuBsind !Jiic iio
•g.6ii ip eJis®uii ei ?i!ieddB ® iiei
®opJed ns uJooz aiutmind ins
®ieooiio !puinb `oiio un uoo m
ii ®iBuoiz®i®s iLLiaLios ]i6ap oun
®JiJdB i®d .BOJooiJ Biiap oiBiin8
-ii i! oJBddB ®iBdiouud BJ|§®u
-!i Bii®p BJisop oued eii®N ®.6i]
|!)i eoiaio!i !p aiioqoui
mento standard per i nostri schemi.
Aumentando il livello d'ingrandimento è possibile
che la finestra non contenga più I'interc) schema.
In questo caso, tenendo premuto il tasto slnistro
del mouse, potete spostarvi all'interno del disegno
cos`i da avere in primo piano i particolari dello
schema elettrìco che maggiormente vi interessano.

Fìiguardo alla stampa, dovete `enere presente che


viene stampato ciò che vedete a vldeo e quindi,
soprattutto con gli schemi pÌù grandi, vi potrà ca-
pitare di dover stampare parti dello stesso schema
da ricomporre come in un puzzle.

11 pulsante PARTICOLARI

A sinistra del pulsante Schema visibile in fig.5, lro-


vate il pulsante Particolari.

Cliccando su questo pulsante, entrate nella pagina


in formato html con l'elenco dei kit disponibili a ca-
talogo. Questa funzione è utile soprattutto per con-
trollare se vi sono componenti o accessori da or-
dinare a parle. lnoltre, da questa pagina, è possi-
Flg.6 Per ridimensionare la finestra portate bile compiere ulteriori ricerche per Categoria o
il cursore sui bordi e quando assume la for-
ma dl doppia freccia, trascinatelo tenendo per numero di rivista.
premuto il tasto sinistro del mouse. Per in-
grandlre il d]segno utllizzate la funzlone Grazie a questa funzìone, potete avere infoma-
Zoom e, una volta lngrandito, per spostarvl zioni anche sui kit il cui schema non si trova nel
tenete premuto il tasto sinlstro del mous® e CD-Fìom inserito nel vostro lettore.
trasclnate sul video la fTeccla come indica-
to in figura. Per stampare usate il comando Fìibadiamo nuovamente che il listino prezzi in h{ml
Print che si trova nella barra in alto. è consultabile da uno qualsiasi dei cinque CD-FÌom
e anche con computer di tipo MAC.

118
611
•o!i!o!iuop e euo!z!peds !p eseds
iep !}und !e `jesei !ns u6!suoo !ep :eo!uoJueie.iiep
eios ei ]sniosa ouos e}ioooej eiiep ozzejd iea !duiBo !s.e^!p u! oue!zeds eiio o!Je^ oiu®uo6
-iB !p eu!6ed e !]-!H Jed J®^ossoJo !Jii!i !ep !o!Ji
00`8, OJna •ieie !iLJeiios !i6 `soiwo e iii. !}eJ6e}u! !i6ep !uo!s
o!66Buo u! o)!iuoi oieo!)!iseid o»®u •seuuoo ei oep!^ e eiude !p eiuesuoo `9.6!} u! ei!q
-Bio® un u! !}!poisno eiueiueieJnooe (OL.OLt]ao eo -!s!^ t3u!6ed eiieu e!s (p.6!i !pe^) eoieo!j !p ejoiou
-!poo) uot]-ao u! i!x !JBuiaiios ®nbu!o !ep o}soo iep eu!6ed eiieu e!s e^oji !s eiio `e}uesind oiseno
VLIOOOVU ell®P OJ.SOO ]lollld oiuBsind ii
•(6.6!i !pe^) euo!z!peds •!iuepeoeid eiiojeo!i eiiep !}e}ins!i
ei J©d e)ou eiie opJen6u !uo!zÌ3iuJoiu! eunuoddo ei ! e}eJeiieoueo e Jeoio e}uesind ins eieoo!io `p.6!} u!
e oieiduoo ozz!i!pu! oi}so^ i! e}!jesu! `®u!pio oi}s ei!q!s!^ eojeou !p eJo)ou iep eJ)seu!i ei eJ!ind!i ied
-o^ i! ied xei eiuoo edueis t3i ejezz!i!in e)eio^ es
•oiJeduBis eiioue e oiie^ies e}e`
t]vllo ®lut,§Ind 11
-od 'Lxi.. oit3iLiJo) u! ei!} un u! Jo}!pe un ep o}!)se6
eue!^ `opueuiio} i`soo o)eput3 eiio ooueie.i guo!od
•xe| B!^ ®u!plo ol|so^ |! |olBl||ou!
•e}euo!zeies eiJe^e od
+od eduicis Bi ®iBzziiiu ®)o)od `!iep iiieo^
-op (8.6!i !pe^) euJo!66v eiuesind i! uoo eteiieoueo i uoo ®Liipio.p oinpouJ ii opueiiduoo .o)ed
eJesse eJ}iou! ouossod ooueie oisenb !p !oo^ ei -uJBis ®uouB pa oopi^ 8 ouadB ®iass® Qnd
•(8'6!} !pe^) !i6B»aa ©iuesind i! opuezz!i!}n eo !Pu!nb o LXL. oieuJJoi u! ®i!} ouoo oie^ies
-o^ jed eoo^ o}eiioi}uoo ejesse Qnd ooueie oiseno ai®ss® qnd ®u!uo u! " i®p oou®i®.i 6.6i]
•(8.6!i !pe^) eu!pio u!
i!¥ !ep ooueie,i uoo ejiseu!i eun i`soo ejde !s :ou!p -,"® I,Ò [_]
-Jo e`uesind ins eJeoo!io !od `esseje}u! !^ eiio i!¥ i!
..,,...,,oabìrsstJ}oo® ::==
::=:'S:io.upfd [-)
F!
o!io un uoo eieuo!zeies eie^op eiuud e}ueuLie!MO ------amTtipeds--d_.}gi______
•ou!pJo opueiuoo i! opuez •--.--------,)q,------------
-z!i!in eJe}s!nboe eJep!sep !s euo i!¥ !ep ooueie un tt..sad nods .t[q o`).o [.
±, = .,., o) .sds &Jpìa-
`eo!}euoine oÌ}ni iep eJe!ueu u! `eJei!duoo ei!q!s
8,8 -W ,,S,O,l
e€ oo] ozz..4
•sod eJiiou! g `(?.6!} !pe^) eied!ouud eJiseu!i Biiea nm® -.to 3"Id33]I. .mTz|.3s.a
ii. zosi.m iii.iBis
gsi, ' , ,9,"
ONlauo oiue§ind ii
'e|elep!sep eoo^ e||ns o||o^ ®np opuBoo!|o
eJepeooe e)eiod eienb eiie !uo!zeuoiu! !p eiioo
-oej ei!in.un ©uo!z!sods!p e e}e^e `eioJed eJiie ui
•eJooue ojiie o}ue} e !iep!ojoi !eio
-nu ! ©ieosouoou Jed !uo!zBLLJJoiu! ©iie `iLJuO !P e6
-6ei eiiep einuJoi eiiep `e!deJeioiueie.i ied odioo
OOME PROGRAMMARE
In questa lezione c®ncludiam® l'esp®sizione. inìrapresa con la rivista
N.217, delle modalità di indirizzamento occupandoci di quattro sempli-
ci modalità raggruppate sotto il nome di Bit Operation e accomunate dal
fatto che ad essere coinvolto non è un byte, ma sempre un singolo bit.

Non possiamo certo nascondere che il cammìno in- avrete inoltre modo di constatare che tali modalità
trapreso con la spiegazione delle modalità di ln- non dlfferlscono nella sostanza dagli indirizza-
dlrlzzamento del linguaggio assembler, utilizzato menti di cui abbiamo già parlato, e cioè il direct,
per programmare il microcontrollore ST7, sia stato l'lndlrect ed il relative.
lungo e a volte anche impegnativo.
E in effet{i, seppur controcorrente rispetto alla ma-
Se ci avete segui{o fin dalle prime lezioni, sapete nualistica, che spesso non distingue lra dlrect e
che nelle modalità di cuj ci sjamo occupati finora, bft direct o tra indirect e blt lndirect, abbiamo
ad essere coinvolto era sempre I'intero valoie con- preferito mantenere tale distinzione cos`i da far ri-
tenuto nelle variabili o nei registri. saltare maggiomente i caratteri specifici di ogni
In questa lezione invece imparerete a conoscere e modalità e rendere la spiegazione esaustiva.
ad utilizzare quattro modalità la cui caratterlstica
consiste nel fatto che sono legate alle operazioni Va inoltre detto che le modalltà di cui tratteremo
che si possono effettuare sul slngolo bit: sono sempre e solo ad indirizzamento short, cioè
coinvolgono operandi definiti tra Ooh e FFh.
BIT DIRECT
BIT INDIRECT Per le loro intrinseche caratteristiche, queste quat-
BIT FÌELATlvE DmECT tro modalità vengono utilizzate esclusjvamente con
BIT F`ELATIVE INDIRECT le lstruzloni che svolgono op®razlonl con i blt o
che t®stano un blt per compiere un eventuale sal-
Leggendo gli esempi che abbiamo preparato, to relatlvo.

120
Lzl
'o`ueuJezz!J!pu! !p ?i!i l'8C`B P'
-epou eu!jd eiiep eieijed e eje!z!u! !p oiueiuouj i!
oinue^ eJo Q `euo!zes!oeJd esoJe^op e`senb eue] :euo!zn.}s!,i o`ut3ued `op
-ueiedo.iiep euo!z!u!tep !p e!iouieu !p ozzu!pu!tiie
•euoueu !p ozzu!pu!.iienb e ©}ues oinue`uoo ejoie^ i! oiio^u!oo eue!^ euo o}eeu!iouos
-eJd eJoie^ i! v eJoieinunooe.iieu eie^onu ?jiod oiue!qqe `Lo]t]ia o`ueiLiezz!i!pu!,i !od opuezz!iew
•v eJoieiniunooe,iieu iisc ®ioit}^ i! eo!jeo
odop oios e oput3i©do.iieu o}eo!pu! ozzu!pu!,iie !s
-Jeuo!z!sod eu!id ?j^op `euo!znjis! e`senb ei!n6es
-e pe u?Je^!i.e„ ejoiioj}uoooio!u i! opuenb `!ueiui l'8e#`e PI
•®uo!zno®s® !p esei u! oieo
:euo!znJ}s!.i .(u]] e iioo) 9§z e o eJi oseJd
•ii!poo®p eiesse e^ep t3iu `epoo-do.iieu ei!q!uods
-iuoo oo!Jaunu oioie^ un opuei®do eiLJoo ezz!i!}n
-!p e}ueiueie!peiuiu! 9 uou ejoie^ i! `oseo oisenb ui
eiio oies!oeid ouie!qqe `]ivia]w"i oiueiuezzu!p
•use ozzu!pu!.iit3 ?o!o `«opueied -u!.i o`e`uoJ»e oiue!qqe `£Lz.N eis!^!J Eiieu `opueno
-o.iieu o}eo!pu! ozz!i!pu!.iie e`ueseJd eJoie^ i! v eJoi
-einiLinooe.iieu Ex)ut3o„ !P euo!ZnpeJ} ei ? 98 e^OP Lo]tlla o ]Lvla]wwl
ll8®a eoe^u! e u8€`B pi euo!znj}s!.iiep epoo-do.i €i!iBpoLu aiins ]NoizvsIO]t]d eun
•v eJo`einuJnooe.iieu •oioo!ue.iieu e}e^oJ) euo !uo!zeuJJe»e eiiep eu
ii8€ eJoie^ i! ?Jeuo!ieo `euo!zniis! e)senb ej!n6es -o!suejduoo ei eie}!i!oe] ied esseiLi©Jd eiooo!d eu
•e pe HPJe^uJe„ eJoiioJiuo3oio!U |! opuenb `!ue|U| -n ejei ounuoddo oiue!uei!j `?}!iepou !u6o ied oiei
•euuei6oid iep euo!znoese !p esej u! ei!q!u -t3deJd ouLie!qqe euo !diuese !i6e eJt3ssed !p eiu!Jd
•ods!p eiueuieit3!peuiu! !pu!nb ? pe `euo!zniis!.iiep
• L e eien6n g es ei
osseis opueJedo.i g 9iioJed `epoo-do,iiep eued
Q!oJed e} eJeoueo ep eioie^ ii .eJeo!Jeo ep o`e!peiLi -iBs e opueJedo{iieu o}eo!pu! i!q i! Bis®i go!o `®nJi
-iu! eJoie^ i! e usc e uopuejedo,iieu eìuesejd ejoie^ ii duinr puB is®i i!g !p euo!ze!^eJqqe - EE
i! v eJoieinunooe,iieu eoueo„ !p euo!znpeJ} ei ? 9v
e^OP USC9V e u8€#`B pi ©uo!zniis!.iiep epoo-do,i
•o e eien6n g es
•ei!q!n6ese oieuio} u! euo!zmis! e}senb ou
®iies e opueJedo.iieu o}eo!pu! i!q i! Bis®i go!o `®§
-oonpei} ie»euLiJo] i! pe JeHu!i i! !od e Jeiqiuessv •ie] i! dunr pue is®i. iia !p euo!ze!^eJqqe -EE
ejoiei!duoo i! euud eienb i! uoo o^!}ejedo eo!poo
•opueiedo.iieu oieo!pu!
ie ?o!o `opoo-do,iie eie6ei g pe ei!uos n!d oiiou g
!}ueiuezz!i!pu! enp !isenb !p ezue.e»!p ei ?`iee. ui iiq i! B))o€ ?o!o `ias i!g !p euo!ze!^eJqqe -E=
•euouJeiu !p ozzu!pu! un uou e oJ®uJ
-nu un e odop eue!^ eiio Q!o eiio eo!}!oeds ouoii®o •opuejedo,iieu oieo!pu! i!q i!
-ueo # oioqiu!s i! euo ei!p oue!ssod eiojed enp ui B»a8®. ?o!o `i®s®u ii8 !P euo!ze!^eJqqe -E
•1|®S euoiLJeuJ !p ozzu!p
:ouos euo!zei eisenb !p oue66o Ei!iepou ei uoo eì
-u!.iie ®iu®soJd oJoiB^ i! v eJo}einuJnooe.Heu eoueo -t3zzu!pu! eJess© ouossod euo !uo!znJisi oJuenb ei
BIT DIRECT 11 simbolo # sta ad indicare che ciò che segue non
lndlrlzzam®nto Dlretto dl un Bft è un indirizzo, bens`i un valore numerlco che cor-
risponde preclsamente al bft da settare.
Questa modalità coinvolge uno solo degli otto bit Qualcuno potrebbe dunque pensare di essere di
del valore contenuto nella variabile, il cui indirizzo fronte ad un'istruzione di tipo lmmedlate, ma a ben
di memoria è definito nell'operando. giiardare l'istruzione è DIFtECT perché, come vi
chiariremo, il microoontrollore non può eseguirla se
A titolo di esempio realizziamo un programma che, prima non I'ha decodificata.
in determinati momenti esegua una serie di "lam-
Ancora una volta, la spiegazione sta nell'op-code
peggi" sul piedino 2 di pona A (PA2) e in altri mo-
risultante dopo la sua compilazione.
menti sul piedino 2 di porta 8 (P82).
L'op-code dell'istruzione in esame è 1400h dove
14 è la traduzione di "setta il bit 2" e Ooh è l'indi-
Nel listato d'esempio non abbiamo riportato la de-
rizzo di PORT_A.
finizione dei registri e delle periferiche del micro e
quindi neanche delle porte A e 8, che per tutti i
nostri programmi d'esempio. sono contenute nel fi-
Nota: per conoscere I'op-code di un bit da setta-
r®, il compilatore assembler utilizza questo algorit-
le ST72FLO9.lNC (vedi rivista N.216). Qui ci basta
mo in esadecimale 10 + (2 x nr. blt). Ecco per-
ricordarvi che la porta A è definita a Ooh.
ché, dovendo settare il bit 2, le prime cifre dell'op-
Vi ricordiamo inoltre che i valori esadecimali in cor-
code sono 14h. Se, per ipotesi, il bit da settare fos-
sivo e racchiusi tra parentesi indicano l'ipotetico in-
dirizzo di Program Memory delle istruzioni.
se stato il bit 3 (bset PORT_A,#), le prime citre
dell'op¢ode sarebbero state 16h.
cl, PORT_A
Se ne deduce che il valore disponibile nell'op-co-
clr PORT B de non è immediatamente utilizzabile, ma deve es-
sere prima decodfficato dal microcontrollore e
successivamente applicato all'indirizzo della varia-
bile indicata nell'operando, che nel nostro caso è
cal l 'ampa 00h essendo PORT A lì definita.

cal l lampb Poiché ad essere coinvolto è il valore, anche se di


un solo bit, contenuto all'indirizzo di memoria
dell'operando, siamo in presenza di una modalità
jp i nizio direct anche se c'è il cancelletto #.
lnoltre, si tratta di una modalità short, perché per-
7iÈai5iffl iampa l)set POFtT_A,# mette di utilizzare nell'operando indirizzi di varia-
bres PORT_A,# bili definite da Ooh a FFh.

ret Chiarito anche questo punto, proseguiamo nella


....-.-.... 1 .....-..... descrizione dell'esempio.
bset PORT_B,# Avrete già intuito che con la successiva istruzione
ffn68n)l iampb
e cioè bres POF`T_A,#, resettiamo il bft 2 dì
bres PORT_B,#
POF)T_A e di conseguenza il dlodo led collegato
1
ret a questo piedino si accende se il suo terminale A
è collegato alla Vcc e il terminale K è collegato al
Le righe con I'istruzione clr servono ad azzerare piedino 2, o si spegne se il teminale A è collega-
nell'ordine POF)T A e PORT 8. to al piedino 2 e il terminale K è a massa.
Quando con I'istLzione caii-lampa viene richia-
mata la sub-routine lampa: Con i due soli comandi bset e bres abbiamo scrit-
'/FÀ5iffl lampa bgct PoFÌT_A,# to una sub-routine che fa lampeggiare un diodo
lod collegato ad un piedino di porta A.

il comando bset setta, cioè pone a 1, il bit 2 di por- L'istruzione rot è l'istruzione dì rientro dalla sub-
ta A e dj conseguenza il dlodo led collegato a que- routine, che riporta al programma principale.
sto piedino si acoende se il suo teminale A è col-
legato al piedino 2 e il terminale K è a massa, o si 1 comandi presenti nella seconda sub-routine, quel-
spegn® se il termìnale A è collegato alla Vcc e il la con etichetta lampb, sono esattamente identici,
terminale K è collegato al piedino 2. anche se coinvólgono PORT_B.

122
CZL
Ua N nN ` U.vi.Nnd] iasq !se}uejed eJi esn!uooeJ 9 ivi.Nnd ei!qeue^ ei
:t3ios eun pe !uo!zruis! ei eJJnpu Je}od !p eJ z#`LLVLNnd] i®sq xduei 7ÈÉùiEl
-esued o}und o}senb t3 eqqeiiod !o^ eJÌ ounoieno
:xduei eiioiio!ie uoo eu!inoJ-qns eiiep euo!zno
•e^esseieiu! !o eiio -ese.i ouLie!ouei `xduei iieo ouo!zruis!.i uoo `eu!}ui
•Lioo eo!o o v eJo)e|nlunoot3.||eu 0|
eiiod eiiep oJis!6aJ ie e}io^ u! eiio^ !p «opueiund„
z )!q iep o)e)s oi oJeo!i!pou ied xduiBi ®u!inoi -nue}uoo.aJoie^ i! LVLNnd oi!qeue^ eiieu oiLJe!iio
qns esse}s ei oiezz!i!}n oiue!qqe `o}s!^ e}e^e euoo -Ueo `B`LVLNnd Pi `e^!Sseoons euo!zru`s!.i uoo
•uJet] B)Ba !P l|oo euo!ze®O| e||e O|!U!}ep ?
•eied!ouud euLi `e}uepaoeid o!duese.iieu o)e6e!ds ouje!qqe eiLioo
-ueJ6oJd ieu ouJeuiueu i®i euo!zniis!,i uoo `eu!}ui `euo `V-Lt]od oJis!6eJ iep euo!z!u!}ep !p ozz!i!p
•a-LUod !P z i!q i! e»os®i !s -u!.| V ejo)e|nlunooe.||eu o)t3oueo eu®!^ o|e!p®LULLI!
oiueiLiezzu!pu! pe v-Lt]od#`e Pi euo!znJ}S!.i uoo
z#`tLylNnd] Sstq
•Lig8 Lueu eiea !p ozzu!pu! oo!`eiod!,iie LVL
:e^!sseoons euo!zru}s!.i uoo o^!}oiu osse)s oi Jed -Nnd ei!qeue^ ei oue!u!iep `euo!znjis! euud ei uoo
•g-1tlod !P Z i!q i! eues !s ezuen6esuoo !a
•UCO eo!0 `J.Vi.Nnd ei!qe!Je^ ei eiund !no e e!iou
eui !p ozz!.!pu!.iie oinueiuoo eJoie^ iep z uq i! eiiJ
PJ
`iviNnd u! o}nueiuoo ejoie^ iep z i!q i! gii®8 uou Z#.tLvlNnd] s®lq
z#`LLVLNnd] ffl xdum l(uagvd)
z#`LLviimd] ioeq xduiei -/-«-g-gT!7
O!z!u l dl
:euo!ZnJIS!.I
`oie6e!ds eiueu®iuepec©jd ouie!qqe eujoo `!ueiui
xd uel l lt"
•Zad ou!pe!d ie o}€6eiioo pei op
e`LVINnd Pl
-o!p iep o!66edLiiei i! oue»e eiuoo ouuei^e eu!ino.
-qns eiiep !uo!zn.)s! ei `a-Lt]od !p t3uoLLieu !p ozzu a_lt]Od#`B Pl
-!pu!.i eue!`uoo iviNnd ei!qeue^ ei gii3!od `eiio^
eisenb eu `euonoi-qns esse}s ei eJduLies Bie!ouei xduel
oue!^ `xduei iieo euo!zni)s!.iie e^uie !s opueno e`lvlNnd
•ii€o ?o!o e a-Luod !p ozzu!p v-1tlod#`B
•U!.l LVJ.Nnd ei!qeue^ ciieu oieout3o eue!^ `xdLLiBi OIZ!u!
eu!moi-qns ei oie!ouei !p euud `u]t!t] Bioa !P ii€o a ltlod JIO
ozzu!pu!.iie o}!u!iep g a-it]od oJis!6eJ i! euJooo!s
V-LtJ0d JIO U!eu /«Oovd/
xduJel llt„ *.:-_._`___
La.sa LVLNnd Ti£~óój
e`LVLN nd Pl
•eo!i!pou eiioienb uoo e}ueuLie!^
8_J.tl od#`e PI
-^o `o}ezz!ieue ?!6 o!duese.iiep o}eis!i i! ejBzz!i!in
:!uo!zrìiis! !p od !p oiesuod ouie!qqe gi!iepou e}senb !p ejeiied jed
-dru6 oisenb uoo en6esojd eied!ouud t3uut3i6oid u
ua un ip o»eu!PU| O|U®LLlezz|I!PU|
•i®i euo!zrijis!<i uoo epn!iio !s eu!inoi-qns ei
J.OJtllaN' JJa
-!sjeueseJ e V-1tlod
•ei!q!ssod e!s Q!o auJoo ouJeuisou !^ e^!s
!p z i!q i! eJdiLJes ? `Z#`LLvi.Nnd] S®Jq ?0!0
e e^!sseoons euo!zru}s!.i uoo `o^!}oiu osso)s oi J®d -seoons o}ueluezzu!pu! !p ?}!|epolu t3| uoo `eueqq]
•V-J.t]Od !P oZZu!Pu!,iie epuodsuJoo eiio
`1100 eo!O e iv]]\ind ei!qeue^ ei eiund !no e B!i •t3}eJep!sep qiod ei e}io^ u! e)io^ !p aJBzz!J!pui e
`®u!inoiqns eios Bun u! eiJeo!}!un !p ?i!i!q!ssod ei
®uJ®u !p oz=!.!pu!.iie oinueìuoo eJoie^ iep z i!q i!
eiu `i.VLNnd ei!qe!Je^ eiieu omue}uoo eioie^ iep z eìs!se uou es `ouei e!6 eu oi !o^ !p ounoienb esJoi
i!q i! (i®sq) oieii®s eue!^ uou wiepou eisenb ui e `!sjepe!iio !p o}ueujou i! oinue^ e `!}ueje#!p euod
•io®i!pui o)ueiu enp ied eueqq©s `©uo!zun} esse)s ei ouueii qduei
•ezzu!pu! pe ? euo!zni)s!.i eiio eieo!pu! pe aiptmb © eduei ou!inoi-qns enp ei eiio opueJep!suoo
Dove NUMBIT è una variabjle che contiene di vol- Quando il programma arriva a call lampa, salta al-
ta in volta il bit da settare. ln questo caso il com- la sub-routine omonima ed esegue l'istruzione:
pilatore segnalerà error®, in quanto il numero del
bft da setlare può essere indicato solamente ed e- Iampa bD Pam_A#b_aB
spressamente nelLa forma numerica #n, dove n è
11 signififfito di questa istruzione è "salta all'etichetta
appunto il numoro del blt da modificare (da 0 a 7).
la_as se il bit 2 di porla A è a 1 (true)", altrimen-
Date nuovamente un'occhiata al primo listato di e- ti prosegui.
sempio, quello cioè in cui abbiamo utilizzato le 2 Quindi, nel caso in cui il bft 2 di porta A sia a 1
sub-routine lampa e lampb. (true) il programma salta all'etichetta la_as dove,
con l'istruzione bres POF`T_A,# viené resettato
Le istruzioni delle due sub-routine tanno lampeg- (0) il blt 2. L'istruzione ret che segue riporta l'ese-
giare gli ipotetici dlodl led collegati ai piedini 2 del- cuzione al programma principale.
k3 porte A e 8. ln caso contrario, cioè con il blt 2 a 0, il program-
Per effetniare un lampeggio come si deve, è però ma prosegue e, con l'istruzione bs®t PORT_A,#,
necessario che il tempo di "acceso" sia ragione- setta (1 ) il bft 2. L'istruzione ret che segue riporta
volmente uguale al tempo di "sperito". l'esecuzione al programma principale.
Cos`i come ve le abbiamo proposte, Ie due sub-rou- ln questo modo siamo sicuri di ottenere un lam-
tine non rispondono di certo a questo criterio, dal peggio ott]male, dal momento che il tempo che in-
momento che il tempo di °acceso" è sicuramente tercorre tra un'esecuzione della sub-routine lampa
più breve del tempo di "spento". e la successiva è costant®.
Potremmo inserire una serie di istruzioni ffilcolan-
done con attenzione i ciclì di durata per effettuare I comandi della seconda sub-routine, quella con e-
un ritardo tale da rendere i due tempi circa uguali; tichetta lampb, seivono per eseguire il lampeggio
ma credete, è una cosa sgradevolissima e a volte del led collegato aJ piedino 2 della porta B, secon-
anche complicata (dipende naturalmente dal gra- do le modalità descritte per il pledlno 2 di porta A.
do di difficoltà e dalla complessità del programma).
Come fare? Per risolvere questo problema, ci vie- BIT FtELATIVE INDIFtECT
"B in aiuto la prossima modalità di indirizzamento. lndlrizBamento R®latlvo lndlretto dl un Bft

BrT RELATivE DmECT Non ci rimane ora che analizzare l'ultima modalità,
lndlrlzzamento Ft®Iatlvo Dlretto dl un Bft ®n [a quale unifichiamo in un sola sub-routlne
(lampx) le sub-routine del paragrafo precedente.
Modifichiamo ulteriormente il nostro programma A questo scopo modifichiamo leggermente l'esem-
come segue: pio che abbiamo già analizzato nel paragrafo de-
dimto all'indirizzamento Bit lndlrect.
ma]n clr POFIT_A
cl, PORT_B OOSÉyi/| PUNTAT DS.B1
lnlzlo
maln cl, PORT_A
cal l lam pa clr POFn_B
bstt PORT_B.#
ld a,#PORT_A
cal l lampb
ld PU NrTAT,a
cal l lampx
lp inizio
ld a,#PORT_B
Pcm_A'"_as ld PU NTAT,a
POFtT_A,#
cal l lampx

PORT_A,#
jp i nlzlo

POFn_B,"_b
POFtT_B,#
"XTl"_x
[PuNTAT]'#

PORT_B,# [PuNTAT]'#

124
9Z'
•Jaua^uoo av.i e ids ei `J®ui!i i! eiu
t]O ®^]6nlox= t]OX
unJJoiui JO| WBMat'J,M6 1" -oo `oio!u iep !uo!zuni ei ®i!isoB jed euiinoi ei eiio
dYu •ue oiu©ieiuoJ#e euo !`ueuo6Je !i6 eJi .9LZ.N e`S
Oq € D®N JO' le®J.-qiftB„S ZM -!^!i eiins e}eiueseid ouJap apauos eiiep oH!sne,i
d"S uoo oio!u iep euo!zeuuei6oid !p io]ieid !duos
uo!|oBJ"nsO!65=|lq6r.Ullls fuB
lt)S ® !~odoid e oiuei©ou!uJoo !uo!zei euJ!ssoJd eiieN
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i---U)IJY IUD!J WUS®!651"1ullls
lls lt]]WnN l"lssol]d I]N
oi.ÉniJiiwv »®1 t»VS RÌ:i_j_J
rula|U| ®|qg8!a NIS •|oal!pu! e.dlLles e o)ueuLlezz!.!pu!.| `[ ] alp
DE''l ~Jt„ PS -.
m_®"MPBJ'qns -mb !se`ueied ei} osn!uooeJ e opueiedoti opueno
Ogs •(£ e o ep) eieo!)!pou ep iiq iep oiau
• -::- Jqu!oa ]oeis i®o®t]515Ìi5|q6uomoi] dst)
Ot]t) -nu i! oiundde e u e^op `u# euuioi eiieu eiu©iueios
0 oruì u®i ®ieiot]s'amJ®'ul®IqBq oiBo!pu! eJosse Qnd opueiedo.iieu oinueiuoo i!q ii
W't] 'uJJ e uOO
uini.) au!inoJqns65irxi-9S5-a- J" eJi eseJduJoo euouLieiu !p eeJe,iieu !}!u!iep eJesse
--_ gw o'uo qiq__00dòa-`
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( L .N eiieqei ei ooue!i e !pe^) i|iq `i!iq `i®8q `s®iq !u
__(j5l'u-ON®iiL-J-o-5-5.ÙT5i565TN tJO •o!znjis! ei uoo eiueiue^!sniose !iezz!i!in ouo6ue^ !}
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-ueu.E2zzu!pu! !}senb `eo!)sueueieo oioi t3)senb Jec]
('uu 9aN •o^!|e|oJ o||Bs un eJenuewe `!uo!z!Puoo
tu ^Ia"nl'
Peol al ei eue}s!ppos ouos es `e i!q i! oiBis®i jed o i!q un
-iEziT5) » auJnr(o=ZiT5)-ii-dumr
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J.Ontlr
!p oo!6oi oig`s oi ®ieo!i!poui ied ouezz!i!in !s eu
-o!zei e)senb !p o`ueuo6.e !iueiLiezz!i!pu! o.uenb i
o = o » OLLlnrL=o»aunr 3mt)r
Llnt]r
0 = 3 i! ouinrL=0«durir _ _ _ Owtr
_ -0 u r Loat)IaNI ® LO]tJla ]^lLvl]u Llg -
10]t]IaNI ® J.o]t]la J.la -
_5at]r
I1€ht!n55rr=-Z-mulnr
5ù/ o = N i ouJnrrm-r=-ùù-dùjj fiF- -=l l__diEit_r- ___'_=_llidù_nT OaNaMnssylt]
[.-, L`I
' llvur •esie^eo!^ e oiueds ? oi}ie,i
`oseooe e pei un opuenb euo i`soo `euod enp eiins
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0 _=1 _'1 gu'nr_______L_-=-_l+l dl ln-r_.. .idiNiuodiiaunr

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1111
-r_ o!66eduei i! opueseis oiu©u!u6eds e euo!sueooe
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Oìa :euo!zn.)s! eio!ie}intun oiun!6
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'asaJ uEli iaìùó-®ii |55Ì6Ó-|- •g-LUod !P Ollenb 0 V-Lt)Od !P OZZu!Pu!f i ei
do€ -io^ u! eiio^ !p ejesse Qnd eiio `i.v].Nnd ei!qeue^ ei
Iì PLIY lt'JIpl
uomppv^UU|!MUO]l|PPY aav -ieu o}nueiuoo ozzu!pu!.i eiund eienb ie z i!q i! op
T.=.
£ -ue}sei `o}ueu!u6eds e euo!sueooe !p !ien6n !due}
[)J0uS] ìJ0l'S .- IIJ- uoo o!66eduei un ejeueuo !p e}uesuoo (xduBi
llr-,,,l 1Illffl .tll,,rJ,lL=J=,I-ouJauW eueiio!}e uoo eu!}noj-qns !pe^) i!iq opueiuoo i!
ILN]wvzz»]IaNI ] IaNvwoo L.N vll]gvL euo o}!deo je^e eisej^op `!nb u!} ouep oiuenb odoa
Programmare in Assembler gli ST6
Teoria e Pratica in un solo Cd-FÌom

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Configurazione minlma del computer

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o Netscape o Opera.
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In un unico CD-Bom la raccolta di tutti gli articoli sui microprocessori serie ST62/10-15-20-25ó065
e ST6/C e sul lìnguaggio di programmazione Assembler da noi pubblicati negli ultimi anni: dai due
programmatorl in kft, ai circuiti di prova, dalla spiegazione teorica delle istruzioni del linguaggio
Assembler, alla loro applicazione pratlca in elettronica, dagli accorgimenti per utilizzare al meglio
le istruzioni e la memoria dei micro, al corretto uso dei soft`n/are emulatori.
lnoltre, nello stesso CD, un inedito sulla tunzione Timer e tutti i programmi-sorgenti e i software
emulatori per simulare i vostri programmi.

FHl i sorgenti si trovano nella cartella Dos del CD ST6 Collection e vanno installati seguendo le
istruzioni relative all'articolo in cui sono stati descritti. Vi ricordiamo che prima di eseguire o slmula-
re i sorgenti dei programmj raccolti nel CD-Rom, è necessario compilarli seguendo le istruzioni de-
scritte in maniera dettagliata nell'articolo Opzloni del Compila{ore Assembler.

Costo del CD-Rom ST6 Collection codice CDF105.1 ... Euro 10,30

Per ricevere il CD-FÌom potete inviare un vaglia, un assegno o il CCP allegato a fine rivista a:

NUOVA ELETTF)ONICA via cracovia, n.19 40139 Bologna lTALY

o, se preferìte, potete ordinarlo al nostro sito internet:

WWW.NUOVAELEITFÌONICA.IT

dove è possibile effenuare il pagamento anche con carta di credito.

ùta_:I dal costo sono ESCLUSE le sole spese di spedizione.


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COME si COMPILA un CCP in EUFto

Con l'introduzione della nuova moneta eu-


ropea, cambia anche La cornpilazlone del
CCP allegato ad ogni rivista.
Per e\ritare di cornmettere errori, specie nel-
là scrimira dei decimali, vi portiamo qualche
eiempio su come dovete compilane il nuo-
vo bolLetino.

11 bollettino si compone di due partl: La rr-


cevuta di versamemo, che rimane a voi, e
là rlcevuta di accredfto.

s-.
ln enmambe queste ricevLite dovete scrive-
re l'lmporto in clfre e in leftene come ora vi

L'importo in CIFRE va riportato nelLe casel-


le in alto a destra e si scri\re sempre indi-
m+andoicentesimidopobvirgola,cheègià
p+estampata, anche nel caso in cui l'impor-
t® non abbia decimali.
Adesempio,perinviareunimportodi132,445
Euro, dovete scrivere:

H H H H H H E E.E E
s-c-:
PeT inviane un impono di 64 Euro, dovete

H H H H H H E E,E E
L'importo in LETTEFtE va scritto sulla riga
predisposta a tale scopo, e dove riportare
liindicazione dei centesimi espressi in cifn=
scparati con una bama anche se l'impoilo
non ha decimali.
Adesempio,perinviareunirnportodi132A45
Euro, dovete scrivere:

-mpono.m ieim C®motnnltiiri45


Per in\riare un imporlo di 64 Euro, dovete
sc+crivere:

ir` io"Bre sessamaqua"oioo

Prima di riempire il bollettino con tutti i vo-


stri dati, tagliatelo lungo le linee tratleggia-
te. E' assolutamente necessario cho scri-
viate sempre chiaramente in stimpatello il
vo§tro indirizzo con nome, cognom®, vla,
numero clvlco, cap., clttà e provlncla.
lnoltre dovete precisare chiaramente nello
spazio della cauamle il materiale o le riviste
che dobbiamo inviarvi.
Se utiljzzate il bolletino per sottoscrivere o
rinnovare il vostro abbonamento, indicate
sempTe: "per nuovo abbonamento" o "p®r
rlhnovo abbonamento".
•Bo!uoJ»ai] e^onN eis!^!J ei
u.o!6É5E"aLu oi}so^ i! iod !}nij!u c euo!z!sods!p e eia^
-ie !`euoqqe !i6 !un` e oie~es!j oiuo3s oi ej!igsu! e aìuou -e ow] oisenb odoo .eiaJa}ioose oood ej] euo oo!}snoe oii.u}
-eo!}eiuoine ?jgp3Moid ieinduoo i! !ieuoqqe ®i®!S as
i! odop aJeued e a]e!z!iJi .ein!sueJduJoo asseHns.u uou o!B
•6essaLu i! oseo ieu aJeLue!Lio !Na]od Jad oo!uoiqrai oiaui
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-nu oj}so^ i! a ozzupu! osaFiduoo oJiso^ i! a}euaa .!o!uoJ}
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eJouoi i! t;JeuoJeo!J Je)nduoo i! `L66oLOV opues!OeJd :oi}seu ns o`ejis!6ej oìsei e`uen6es i! pe !i
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•c|VO o^!le|eJ |! Pe ?»!O e| .oo!^!O olelunu |! `t3!^ :®o!iduos oiiou ? ouipJo un ®JBnu®»]
t3iiso^ ei eiueujeo!ieiLioine ?ienp!^!Pu! je`nduo3 i! i`soO
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ai®^ao!i iad |O]|UNO]]l]l
UNA 0CCAsloNE
da prendere al VOLO

Sono sempre più numerosi j le«ori che ci chiedono numeri armtrati della ri\rista Nuova Eletbonlca numeri che,
essendo sempre più rari, vengono venduti nei mercatini dell'usato a prezzi esageratl che sÌ aggirano intomo
aJ 10-12 Euro per cx}pia.

Per evitare questa speculazlone e con I'intento di agevolare gli studenti più giovami che soltanto da poco tem-
po cx)nosoono Nuova Elettronlca, abbiamo raccolto tutte le riviste arreme .in giaa3nza presso i vari Distn-
butori Regionali e, dopo averie selezionate, Ie abbiamo confezionate in 2 pacchl distinti, contenenti ciascuno
40 rivlste, che vi proponiamo al costo di soli 16 Euro ffidauno invece dei oomplessM 400 Euro necessari per
acquistarle nei vari mercatini dell'usato.

PACCO "A" = contiene le riviste dal N.134 al N.196 (costo 16 Euio)


PACCO "8" = contiene le riviste dal N.174 al N.215 (costo 16 Euro)

Nota: poichè queste riviste saranno presto lntrovabili, approtittate di questa occasione prìma che le no-
stre scorte si esauriscano.
Vi awisìamo fin d'ora che se qualche numero arretrato del pacco A dovesse nel frattempo esaurirsi, Io
rimpiazzeremo con altri numeri scelti casualmente tra quelli disponibili.

Per ricevere Ìl pacco A oppure il pacco 8 o entrambi i pacchl, potrete compilare il CCP allegato a fine
rivista, versando il relativo importo presso il più vìcino ufflclo poslale.
lmportante: potrete inoltrare la vostra richiesta anche tramite Telelono-Fax-lnternet; in tal caso vi ri-
cordiamo che, trattandosi di un pacco che pesa circa 14 chllogramml, Ie P.T. vi chiederanno un sup-
plemento di 4,60 Euro per il contrassegno. Se poi, per un qualsìasi motivo, non lo rltlrerete, farete pa-
gare a noi ben 9 Euro (4,50 Euro per la consegna + 4,50 Euro per il ritiro), importo che saremo poi co-
stretti a richiedervi.

olefono: 051 -461109 Fax: 0542-641919 Sito lnternet: htt :/^^mn^/.nuovaelettronica.lt

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