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Squillacioti 1999)
Lo meo ’namoramento Parer non pot per dic ni per senblan Non è esprimibile nè con parole nè con atti esteriori
non pò parire in detto, lo bens ce vos vogll ab <………> fe il bene che vi voglio con <……>;
ma sì com’eo lo sento mas niens es so ce vos dic: si·m te anzi quello che vi dico è nulla: tanto mi prende
cor no lo penseria né diria lingua; 20 al cor us fiocs que no·s <………>an. al cuore un fuoco che non <……>.
e zo ch’eo dico è nente 15 Perchè mai non mi uccide distruggendomi?
inver’ ch’eo son distretto Per cals raisons no·m ausi consuman? I saggi dell’antichità hanno detto, ed è cosa vera,
tanto coralemente: Savi dion e·l autor veramen che una lunga consuetudine, secondo logica e ragione,
qe longincs us, segon dreic e raisos, si trasforma in natura, ragion per cui voi
foc’aio al cor non credo mai si stingua;
si convertis e natura, don vos dovete sapere che a me succede lo stesso
anzi si pur alluma: 25
per lunga consuetudine nel dolce fuoco d’amore…
perché non mi consuma? deves saber car eu n’ai eissamen 20
La salamandra audivi per longinc us fioc d’amor plaisen…
che ’nfra lo foco vivi – stando sana;
eo sì fo per long’uso,
vivo ’n foc’amoroso 30
e non saccio ch’eo dica:
lo meo lavoro spica – e non ingrana. lavoro: frumento; ingrana: ingranisce, dà frutto
Madonna, sì m’avene
ch’eo non posso avenire avenire: riuscire
com’eo dicesse bene 35 com’eo: in modo che (cons.-fin.) io possa esprimere
la propia cosa ch’eo sento d’amore; la p. c.: l’effettivo sentimento
sì com’omo in prudito in prudito: colto da prurito
lo cor mi fa sentire,
che già mai no ’nd’è quito che non si dà pace
mentre non pò toccar lo suo sentore. 40 mentre: finchè
Lo non-poter mi turba, non-poter: incapacità (prov. da Marcabru)
com’on che pinge e sturba, sturba: cancella (o ‘si turba’)
e pure li dispiace pure: sempre
lo pingere che face, – e sé riprende, e si rimprovera
che non fa per natura 45 per natura: per il modello
la propïa pintura; propia: appropriata
e non è da blasmare blasmare: gall.
omo che cade in mare – a che s’aprende. a che s’a.: ciò a cui si aggrappa
Canzone di settenari e endecasillabi in 5 stanze di piedi e volte con schema: abaC, dbdC; eef(f)G hhi(i)G.