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Il clarinetto

I clarinetti in passato erano costruiti anche con materiali oggi non molto
impiegati tra cui il metallo, infatti, negli anni ‘20, i clarinetti in metallo
erano molto in considerazione per il suono che essi producevano.
Diversi studi fisici hanno dimostrato che ogni clarinetto in base alla sua
forma e alla sua altezza produce un suono diverso. Il clarinetto
principalmente è fatto di legno. Nel corso della sua storia, ma anche
oggi stesso, possono essere state usate diverse qualità di legno
differente, ma lo strumento tradizionale è di ebano. Però, poiché l’ebano
è rarissimo e protettissimo, oggi per lo più se ne usa maggiormente una
sottospecie meno minacciata in natura, e che si trova soprattutto in
Mozambico: l’ebano grenadilla. Per costruire un clarinetto occorrono 2
pezzi di ebano: un pezzo unico senza nodi o venture per la lunghezza
intera dello strumento è praticamente impossibile da trovare. I due pezzi
si chiamano “Quadrelle”, e sono due tavole di sezione rettangolare
molto spessa, uguali tra loro, che vengono pian piano tornite e ridotte.
Vengono poi, scavate, rese a sezione circolare, e unite fra loro attraverso
un innesto a baionetta, con sugheri che ne garantiscono l’aderenza.
Esistono molti tipi di clarinetti formati da materiali simili con forme e
ovviamente anche suono diverso. In Piemonte esiste una fabbrica di
clarinetti, si dice che in un anno producono gli stessi pezzi che il Buffet
fa in un giorno. Per costruire un clarinetto occorrono competenze di
fisica autistica, di alta falegnameria, di oreficeria, di meccanica di
precisione, loro stessi fanno persino il bagno galvanico per argentare o
dorare le chiavi.

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