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Linee guida

per il coordinamento degli


interventi in favore delle
donne vittime di violenza
domestica

A cura del tavolo tecnico operativo formato dai rappresentanti del Comune di Sondrio e degli Uffici di
Piano della provincia, dai principali attori istituzionali della rete di intervento (Forze dell’ordine, ATS,
ASST, Ordine degli Avvocati e terzo settore).
La Procura ha partecipato a tutto il percorso con funzione consultiva e prende atto del presente protocollo.

Il presente documento è stato costruito e redatto attraverso un percorso di ricerca azione e progettazione
partecipata realizzato dai referenti del tavolo tecnico coordinato dal Comune di Sondrio, con la
collaborazione del gruppo di ricerca del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di
Milano Bicocca.

Lo strumento è stato integrato e modificato in alcune parti, dopo un lavoro di analisi e monitoraggio da
novembre 2016 ad aprile 2017, sulla base dell’esperienza maturata e alla luce dei cambiamenti avvenuti
all’interno della rete.

Sondrio, giugno 2017

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Indice

1. contesto generale e definizione del problema


2. finalità generale e obiettivi specifici
3. destinatari degli interventi previsti dal protocollo, soggetti coinvolti e competenze
4. articolazione delle procedure nelle diverse fasi e tipologie di intervento
5. punti di attenzione e strategie di miglioramento
6. criteri e indicatori di monitoraggio
7. tempi di implementazione ed eventuale fase di sperimentazione del protocollo

allegati

a. scheda riepilogativa degli attori della rete


b. elenco dei protocolli operativi/linee guida interni delle varie organizzazioni – con
riferimenti on line
c. elenco dei servizi dedicati alla presa in carico del maltrattante

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1) CONTESTO GENERALE E DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

Il Comune di Sondrio e i principali attori della rete hanno redatto insieme le presenti linee
guida operative al fine di rafforzare i percorsi di uscita dalla violenza delle donne e delle
vittime di violenza domestica. Il fenomeno della violenza domestica è caratterizzato da elevati
gradi di sommerso dovuti sia a caratteristiche “interne” del fenomeno che alligna nelle
relazioni affettive ed esistenziali delle persone, sia a caratteristiche “esterne”, legate a
possibili carenze del sistema di intervento, solitamente connesse ad azioni incomplete ed
invio di messaggi incoerenti tra gli attori della rete.
È noto infatti come gli interventi a supporto dei percorsi di uscita dalla violenza domestica
richiedano il coinvolgimento fluido e coerente di servizi e istituzioni spesso molto diverse,
caratterizzate da mission, linguaggi e obiettivi non sempre convergenti. Le carenze del
sistema di intervento contribuiscono ad aumentare il senso di insicurezza e scarsa protezione
nella donna.
Nel 2014 il Comune di Sondrio si è fatto portavoce dell’esigenza diffusa di migliorare la
capacità di intervento del sistema e, raccogliendo l’interesse e la disponibilità degli altri
attori, ha avviato il progetto “Donne al Centro”, finanziato dalla Regione Lombardia. A
supporto del progetto, nello stesso anno, è stato sottoscritto un protocollo di intesa nel quale i
diversi soggetti hanno espresso la volontà di costruire una rete collaborativa ed efficace che
abbia come obiettivo primario la protezione della donna. Parallelamente le organizzazioni
sociali del territorio hanno collaborato per sviluppare diversi interventi di sensibilizzazione,
informazione e promozione delle pari opportunità.
A tal fine il progetto ha previsto la sperimentazione di diverse forme di sostegno e la messa a
punto di un protocollo operativo per rendere fluide, coerenti ed efficaci le comunicazioni tra i
diversi attori della rete, impegnati nel supporto alle donne vittime di violenza domestica.

Nel 2016 il Comune di Sondrio, in qualità di capofila della rete territoriale antiviolenza, ha
presentato a Regione Lombardia il progetto “Il coraggio delle donne”, espressione della
volontà di proseguire il lavoro precedentemente avviato.
In data 16 maggio l’Associazione “Tua e le altre”, che gestisce il centro antiviolenza di
Ardenno, ha comunicato di non volere permanere come centro antiviolenza nella rete
territoriale della provincia di Sondrio.
In data 23 giugno 2016, sono stati sottoscritti dai membri della rete, il Protocollo di Intesa,
con validità triennale e il Protocollo Operativo, con validità annuale.
Il progetto “Il Coraggio delle donne” ha previsto il potenziamento del sistema di ascolto sul
territorio per le donne, attraverso la sperimentazione di un nuovo centro antiviolenza nella
città di Sondrio. L’attività di supervisione e formazione dell’equipe territoriale, è stata
condotta dal centro antiviolenza “Telefono Donna Onlus di Lecco” fino alla costituzione, il 28
aprile 2017 dell’Aps “Il coraggio di Frida”, che proseguirà il lavoro avviato. In data 24 maggio
2017, l’Aps costituita è entrata a far parte della rete territoriale antiviolenza.

Il progetto “Il Coraggio delle donne” ha previsto inoltre:


- azioni di formazione rivolte ai diversi attori della rete (“Lavorare in rete. Valutare il
rischio di recidiva e di omicidio attraverso lo screening Sara”, “Nuclei Familiari e
modelli genitoriali: una prospettiva interculturale”, «Lavorare con uomini che hanno
agito violenza nelle relazioni di intimità»)
- azioni di sensibilizzazione rivolte alla popolazione e ad alcuni operatori dei servizi
specialistici
- il consolidamento del sistema di accoglienza.
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2) FINALITÀ GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI

Queste linee guida operative hanno lo scopo di:


 Aiutare le donne vittime di violenza e i loro bambini, migliorando la collaborazione tra i
diversi soggetti della rete e rendendo fluidi e coerenti le connessioni tra gli interventi;
 Delineare come si articola l’interazione tra i principali attori, chiarendo ruoli
competenze e responsabilità di ciascuno al fine di alimentare fiducia reciproca e
consapevolezza sulla necessità di interazione e connessione;
 Garantire la sostenibilità degli interventi evitando la dispersione di energie e risorse ed
evitando sovrapposizioni e ritardi negli interventi;
 Fornire agli attori della rete le indicazioni di base utili per accogliere la donna vittima
di violenza.

Dal punto di vista delle donne vittime di violenza queste linee guida operative hanno lo scopo
di (sono utili se..):
- Rendere chiaro e il più semplice possibile il percorso attraverso cui potrà ricevere un
aiuto per interrompere e uscire dalla violenza;
- Avere chiarezza in merito ai ruoli dei diversi attori istituzionali;
- Avere una percezione chiara in merito all’esistenza di una rete che sostiene e
accompagna il percorso di protezione, interruzione ed uscita dalla violenza;
- Avere tempi di risposta sufficientemente certi;
- Incrementare la fiducia della donna nei confronti dei servizi e delle istituzioni.

In coerenza con tali finalità, queste linee guida operative hanno l’obiettivo specifico di:
I. definire in modo esplicito e condiviso i ruoli e le responsabilità principali che ogni
attore è chiamato ad assumere nei confronti della donna e degli altri attori , in
particolare quando si è in presenza di figli minori;
II. incrementare la conoscenza reciproca tra gli attori (mission, funzioni, esistenza di
protocolli interni.. ) e la conoscenza generale delle risorse;
III. favorire lo scambio di informazioni e definire procedure uniformi per la
comunicazione tra gli attori;
IV. incrementare la capacità di intervento precoce, riconoscendo i segnali preventivi
V. migliorare la collaborazione con tutti i componenti e il buon funzionamento della
rete
VI. dotarsi di uno strumento che permetta ad ogni attore di verificare di avere fatto ciò che
è ritenuto necessario
VII. migliorare la capacità della rete di dare risposte efficaci

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3) DESTINATARI DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALLE LINEE GUIDA OPERATIVE,
SOGGETTI COINVOLTI E COMPETENZE

3.1 aspetti generali


I destinatari degli interventi previsti dalle linee guida operative sono le donne vittime di
violenza con eventuali figli. Le donne minorenni vittime di violenza possono essere accolte
dalla rete che ha l’obbligo di segnalazione/denuncia qualora rilevasse ipotesi di reato
commesso a danno di minore. Il centro antiviolenza qualora ricevesse richiesta di aiuto da
parte di una minorenne provvede ad accompagnarla ai servizi pubblici.
Le linee guida operative coinvolgono in prima battuta i diversi soggetti della rete, con
particolare attenzione a coloro che hanno una diretta e immediata responsabilità
istituzionale. In seconda battuta coinvolgono le donne vittime e l’intera collettività locale da
cui dipende la condanna della violenza e il sostegno ai percorsi di interruzione e uscita dalla
violenza.

Tutti i soggetti hanno il comune interesse all’interruzione della violenza e alla fuoriuscita dalla
condizioni di vittime. Tutti i soggetti della rete condividono la comune funzione di accogliere e
orientare i percorsi di interruzione e uscita dalla violenza delle donne, di prima valutazione
del rischio ed eventuale messa in protezione della donna, nonché sono tenuti ad avere
un’adeguata conoscenza dei diversi soggetti deputati all’intervento, con le specifiche
responsabilità.

3.2 il quadro delle specifiche competenze


Nella tabella che segue vengono elencati i principali soggetti della rete, indicando, fatte salve
le responsabilità istituzionali, le specifiche competenze di ogni soggetto.
A seguito di un percorso formativo dedicato alcuni operatori dei Servizi sociali di base e della
tutela minori degli Udp e di alcuni servizi dell’Asst (Consultorio Familiare, Pronto Soccorso)
hanno acquisito la competenza per la somministrazione alla donna vittima di violenza della
valutazione del rischio (S.A.R.A. Pl.Us.).

Servizi sociali (UdP/ Comune) – Servizio sociale di base e servizio tutela minori
I servizi sociali dei comuni e degli Uffici di Piano (SSB e STM) sono protagonisti nell’accogliere e
sostenere la donna, attivare gli interventi gestiti direttamente e facilitare il contatto e l’accesso della
stessa ai soggetti della rete formale e informale. Hanno altresì la regia del progetto qualora ci sia la
necessità di attivare percorsi di ospitalità della donna.
In presenza di figli minori, i servizi sociali hanno la responsabilità di salvaguardare condizioni di
sufficiente protezione per i minori, anche in esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria,
laddove presenti. Secondo quanto previsto dall’art. 282 quater cpp ricevono la comunicazione da
parte della Procura della Repubblica delle misure cautelari applicate al maltrattante e si attivano per
proporre allo stesso un programma di prevenzione, orientando il soggetto verso i servizi preposti,
indicati nelle presenti linee guida, dandone tempestivo riscontro alla Procura stessa.

Forze dell’Ordine
Le forze dell’ordine svolgono compiti di controllo del territorio, prevenzione e repressione dei reati e
funzioni di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 55 cpp.
In merito alla tutela delle vittime di violenza, le forze dell’ordine svolgono le seguenti funzioni
 ascolto della vittima e prima valutazione del caso
 valutazione di situazioni di pericolo immediato per la vittima e altri soggetti dello stesso
nucleo e immediato intervento a tutela
 informazione alla vittima sui suoi diritti e procedure di intervento e raccolta dell’eventuale
denuncia

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 accertamenti preliminari d’iniziativa e nei casi gravi, previo concerto con l’AG l’adozione di
misure pre cautelari.
 indagini delegate ed esecuzione delle misure cautelari
 informazione alla vittima sugli sviluppi dell’azione giudiziaria

Pronto intervento
Il Pronto Intervento è una risorsa per l’ospitalità temporanea in ambiente protetto di donne sole o con
figli minori, vittime di violenza, in situazioni di urgenza /emergenza e in presenza di una segnalazione
alle forze dell’ordine e/o di una denuncia all’AG (da parte della donna o dei servizi che hanno disposto il
collocamento).

Assume la responsabilità di:


 tutelare la donna, declinando nel concreto le indicazioni di protezione, derivate dalla
valutazione del rischio, secondo le indicazioni del Servizio Sociale e tenendo presente la propria
specificità di Pronto Intervento a bassa protezione;
 collaborare attraverso risorse umane e organizzative al buon andamento del Progetto con la
donna, nel rispetto delle proprie specificità. Offrire sostegno educativo e psicopedagogico,
attraverso orientamento e sostegno alla donna;
 supportare l’organizzazione autonoma del quotidiano, finalizzata al miglioramento di vita dei
soggetti vittime di violenza.

Centro antiviolenza
Il centro antiviolenza “Il coraggio di Frida”, nato da un’esperienza di collaborazione con le operatrici di
Telefono donna Lecco, mette al centro la donna e i suoi bisogni; si impegna a rispettare i tempi e le
modalità di presa di coscienza e consapevolezza della vittima della sua storia di violenza. Il centro
garantisce l’anonimato, salvo gli obblighi previsti dalla legge. La donna è protagonista delle sue
decisioni e le operatrici forniscono sostegno e ascolto in ogni fase del percorso di fuoriuscita dalla
violenza.
Il Centro Antiviolenza si impegna a garantire:
 presa in carico delle donne esclusivamente maggiorenni;
 ascolto telefonico, accoglienza della prima chiamata da parte delle operatrici;
 colloqui individuali di accoglienza, informazione, ascolto e sostegno;
 valutazione individuale del rischio (S.A.R.A.) effettuata da operatrici appositamente formate.
Lo strumento S.A.R.A. viene somministrato a discrezione delle operatrici che lo utilizzano sia
per avere un riscontro della effettiva pericolosità della situazione, sia per aiutare la donna ad
una maggior presa di consapevolezza del rischio che corre. Il S.A.R.A. (o gli altri strumenti di
valutazione del rischio quali CAADA, DASH, ISA) se richiesto da agenzie esterne (SSB, TUTELA
MINORI), verrà somministrato solo in presenza di condizioni ritenute adeguate e dopo almeno
un colloquio di conoscenza con la donna, prevedendo una restituzione al servizio che l’ha
richiesto;
 accompagnamento ai servizi del territorio (servizi sanitari, servizi sociali, forze dell’ordine,
tribunali, ...).
 sostegno psicologico e consulenza legale;
 orientamento e sostegno della donna;
 progettazione in rete per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne vittime di
violenza;
 collaborazione alle attività di sensibilizzazione, promozione e formazione;
 formazione di volontarie e professioniste.

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L’ASST garantisce la presa in carico delle vittime di violenza di genere recente, reiterata o pregressa e
le vittime di violenza sessuale che accedono ai Servizi di Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri e dei
Punti di Primo intervento afferenti all’ASST secondo le procedure previste nel “documento sul
percorso aziendale per la gestione delle vittime di violenza di genere”.

ASST - Consultorio Familiare


Il consultorio accoglie, ascolta e orienta l’utenza che si rivolge spontaneamente al Servizio o su invio
da parte degli altri servizi della rete.
Offre alle donne supporto psicologico o psicoterapia finalizzati alla elaborazione del trauma.
In assenza della definizione di un percorso specifico e specializzato per la presa in carico del
maltrattante, garantisce la valutazione psicologica del soggetto per individuare l’eventuale possibilità
di trattamento, anche su segnalazione dell’Autorità Giudiziaria.
(vedi Linee Guida dicembre 2015)

Avvocati
L'Ordine degli Avvocati della Provincia di Sondrio svolge un ruolo di tutela e di difesa della collettività e si
pone come tramite nel rapporto tra la vittima e l'autorità giudiziaria.
In merito alla tutela delle vittime di violenza, gli avvocati
svolgono le seguenti funzioni:
- ascolto della vittima e prima valutazione del caso
- riconoscimento del problema, sia esso di natura civilistica e/o penale
- immediata attivazione per l'eliminazione di situazioni di pericolo
- predisposizione della difesa in via stragiudiziale, civile e penale,
previo avviso delle agevolazioni economiche previste dalla legge
(gratuito patrocinio)
- informazione alla vittima sugli sviluppi dell’azione giudiziaria, con continuo monitoraggio della sicurezza
della medesima.
Nella fase di emersione del problema, l'avvocato ascolta e riconosce il problema
Nella fase della presa in carico l'avvocato agisce nelle sede più opportune per tutelare e difendere i diritti
della propria assistita, siano esse sedi giudiziarie civili e/o penali.

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4) ARTICOLAZIONE DELLE PROCEDURE NELLE DIVERSE FASI E TIPOLOGIE DI
INTERVENTO

4.1 Tipologia di situazioni di violenza

Nella gestione degli interventi si propone di considerare una casistica di due tipi di violenza,
in relazione alla presenza/assenza di una situazione di pericolo immediato di incolumità.

Per situazione di pericolo elevato si intende la condizione in cui l’operatore valuta la necessità
di attivare d’urgenza un intervento di protezione della donna vittima di violenza; si distingue
dall’insieme delle situazioni in cui è possibile attivare un percorso di approfondimento e
orientamento senza ricorrere a specifiche azioni di protezione della donna.

Questa classificazione supporta nell’orientamento degli interventi mettendo in luce due


diversi percorsi, snodi critici e punti di attenzione.

Essa ha lo scopo di evidenziare la presenza di “aree grigie” (con aspetti di ambiguità e


incoerenza) alle quali è opportuno che il sistema dedichi particolare attenzione perché in esse
risiedono le potenzialità di prevenzione.
Offre la possibilità di classificare diversamente le situazioni e in futuro potrebbe permettere la
definizione di percorsi d’intervento condivisi, differenziati a seconda delle situazioni.
Dal lavoro di progettazione partecipata è emerso che esiste una buona capacità della rete ad
attivarsi nelle situazioni di emergenza mentre le criticità sono più elevate nelle altre
situazioni.

Di seguito viene rappresentato sinteticamente il flusso delle azioni che devono essere
intraprese dai diversi componenti della rete che entrano in contatto con una donna vittima di
violenza1.

1il riferimento è liberamente tratto da vademecum per operatori a tutela delle donne vittime di violenza –
Distretto di Corsico (Mi) ed adattato al contesto locale

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4.2 Le fasi di intervento
Le linee guida operative prendono in considerazione due diverse fasi di intervento:
a. la fase di accesso ed emersione del fenomeno
b. la fase di presa in carico (progettazione e realizzazione dell’intervento)

La fase di accesso ed emersione del fenomeno


S’intende la fase in cui il fenomeno della violenza viene rilevato e/o portato all’attenzione di
un soggetto istituzionale.
A seguito di questo passaggio, viene effettuata una prima valutazione del rischio e organizzato
l’intervento necessario conseguente a tale valutazione. La fase si conclude con l’accordo
sull’avvio di tale intervento.

Dal punto di vista dell’operatore è il momento in cui viene a conoscenza di un fenomeno di


violenza.
Dal punto di vista della donna è il momento in cui l’operatore/il servizio stabilisce un contatto
con lei e fornisce informazioni sui successivi passi da compiere.

La fase di presa in carico


S’intende la fase in cui, a seguito di una prima valutazione della situazione, si è messo a punto
un progetto di presa in carico e supporto alla donna e vengono attivati gli interventi di
protezione e/o sostegno, nonché gli ulteriori approfondimenti.
Si colloca in questa fase anche la protezione in fase di emergenza.

Dal punto di vista degli operatori è il momento in cui viene definito e messo in atto un progetto
di intervento, in accordo con la donna.
Dal punto di vista della donna è il momento in cui l’operatore accoglie la domanda e attiva gli
interventi.

5) PUNTI DI ATTENZIONE E STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO

Nelle pagine che seguono vengono indicate, per entrambe le fasi di intervento sopra
richiamate:
 i principali snodi critici;
 le relative raccomandazioni;
 gli impegni che gli attori in campo intendono assumersi per rendere il sistema di
intervento più integrato ed efficace

Queste indicazioni sono state elaborate considerando le criticità delle prassi esistenti raccolte
nel percorso di progettazione partecipata.

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5.1 Fase di accesso/emersione
Snodo critico Raccomandazioni Impegni Monitoraggio
1.1 Mancata o tardiva Si raccomanda di Tutti i soggetti che A seguito di formazione
attivazione della attivare in tempi brevi vengono contattati specifica per la
valutazione del le risorse predisposte dalla donna in una somministrazione dello
rischio per la Valutazione del situazione di strumento S.A.R.A.
Rischio concordando maltrattamento che Pl.Us alcuni operatori
È uno snodo critico in con la donna e il non richiede immediata degli UdP e dell’ASST
quanto, al momento, le servizio incaricato protezione si hanno acquisito la
diverse porte di accesso tempi e modalità più impegnano ad attivare competenza per la
della donna non sono indicate. La valutazione tempestivamente la somministrazione della
titolate a somministrare del rischio è una valutazione del rischio. valutazione del rischio.
la VdR (S.A.R.A. Pl.Us.) procedura che può
Il Centro Antiviolenza si La valutazione del
attualmente effettuata essere realizzata solo
impegna a mettere a rischio deve essere
unicamente dai Centri da persone
disposizione le risorse intesa come l’esito di
Antiviolenza. appositamente
tempestivamente e a un processo e di una
Ciò riduce la possibilità formate. Si
fornire un feedback sui valutazione
di aiutare la donna ad raccomanda che la
risultati agli invianti. “soggettiva” fatta su
acquisire valutazione del rischio
fattori di rischio
consapevolezza in avvenga nei tempi I servizi sociali e i
oggettivi.
merito al grado di concordati e che venga servizi socio-sanitari si
pericolo in cui si trova. restituita al impegnano a favorire Lo strumento ha il
richiedente. Si la formazione degli valore di una “guida”
raccomanda che a operatori che lavorano orientativa che non si
seguito della nelle diverse porte di sostituisce alla
valutazione del rischio accesso della donna alla decisione
venga individuato il rete per attuare la dell’operatore.
responsabile della valutazione del rischio
regia della presa in
carico, di norma
individuato in un
operatore del servizio
sociale.
Snodo critico Raccomandazioni Impegni Monitoraggio
1.2 Carenza nella Si suggerisce a tutti Tutti gli attori della Da monitorare
valutazione iniziale gli attori di adottare rete si impegnano
della situazione modalità di raccolta ad adottare modali-
(scarsa rilevazione dei dati che consen- tà di raccolta dati
dei precedenti ac- tano di collegare le che consentano di
cessi) diverse segnalazio- connettere le diver-
E’ uno snodo critico ni. Si raccomanda se segnalazioni e a
perché non consente di prestare partico- scambiarle, limita-
di connettere le infor- lare attenzione tamente ai dati che
mazioni relative ai quando il racconto possono essere con-
precedenti accessi del- è confuso e con- divisi in base alla
la donna nello stesso traddittorio. In caso normativa e alle di-
servizio o presso altre di dubbio e quando rettive istituzionali,
porte di accesso della un operatore intui- con gli altri soggetti
rete, riducendo la pos- sce o viene a cono- della rete (comuni-
sibilità di rilevare scenza di preceden- cazione interna ed
tempestivamente gli ti interventi di altri esterna)
indicatori di violenza, si raccomanda di
con il rischio di sotto- esplorare con la
valutare la situazione. persona i preceden-
ti accessi.

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Snodo critico Raccomandazioni Impegni Monitoraggio
1.3 Complessità nella Si raccomanda di In caso di dubbio, gli Da effettuare
distinzione tra prestare particolare operatori si impegnano
situazioni di attenzione alle a:
violenza e situazioni che si - Garantire colloqui
conflitto familiare presentano come individuali con la
separazioni conflittuali. donna anche quando
E’ uno snodo critico in In questi casi deve il bisogno espresso
quanto sia la essere garantita alla non è
sottovalutazione del donna la possibilità di immediatamente
fenomeno sia esprimersi collegabile ad una
l’attribuzione a priori di liberamente, dando violenza di genere
una connotazione di peso alle sue richieste
violenza possono dirette di aiuto e di - Fornire alla donna
portare ad interventi protezione . informazioni
inappropriati. Si raccomanda altresì adeguate riguardo
di prestare attenzione alle diverse tipologie
all’eventuale utilizzo di violenza e ai
della denuncia per fini percorsi di
strumentali. fuoriuscita dalla
stessa.
In caso di presenza di
figli minori, si Tutti gli attori della rete
raccomanda la si impegnano a
valutazione del rischio condividere le
specifico, informando e informazioni che
supportando la donna consentano di valutare
nel cogliere il senso adeguatamente la
dell’eventuale situazione, nei limiti
segnalazione alla definiti dalla normativa
Procura presso il e dal rispetto della
Tribunale per i riservatezza
minorenni (rischio
strumentale più
elevato)

Si raccomanda agli
attori della rete di
mettersi in
connessione con gli
altri per un confronto
sulla situazione e la
messa in comune delle
informazioni
disponibili per evitare
di sottovalutare o
sopravvalutare la
situazione.
Si auspica che gli
operatori propongano
alla donna dei percorsi
più approfonditi,
documentando gli
eventuali indicatori che
permettano di
identificare la
situazione di violenza.
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Snodo critico Raccomandazioni Impegni Monitoraggio
1.4 Mancanza di una Nelle situazioni I servizi sociali Da definire piano di
reperibilità dei d’emergenza è s’impegnano ad monitoraggio per la
servizi sociali necessario attivarsi alla intervenire entro le 48 tempestività degli
negli orari fuori protezione della donna ore successive al interventi
ufficio in caso di coinvolgendo le forze collocamento per un
urgenza. dell’ordine che primo contatto con la
provvederanno, dove donna vittima di
E’ uno snodo critico necessario, a collocare violenza.
perché riduce la la donna nel centro di
tempestività di risposta pronto intervento.
della rete nel suo
complesso e rallenta i Si auspica che i servizi
flussi comunicativi tra sociali definiscano
gli attori della rete delle procedure
stessa. minime per garantire
una risposta alla rete
nelle situazioni di
emergenza extra orario
lavorativo.

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5.1 - Fase di presa in carico

La fase di presa in carico riguarda la fase in cui, a seguito di una prima valutazione della
situazione, si mette a punto un progetto di presa in carico e supporto alla donna e vengono
attivati gli interventi di protezione e sostegno, nonché le ulteriori indagini, compresa la fase di
protezione in situazione di emergenza.
Si tratta di una fase che può vedere un’ampia gamma di interventi e snodi critici in diversi
punti.

In generale, un aspetto complesso di questa fase riguarda la valutazione della situazione e


l’impostazione della presa in carico in presenza di figli minori, che vanno da un lato tutelati in
quanto vittime di violenza assistita ma che dall’altro implica la considerazione degli adulti
nelle loro responsabilità genitoriali.

Un secondo aspetto riguarda il grado di protezione che deve essere garantita alla donna e agli
eventuali figli minori durante la presa in carico e il lavoro con il maltrattante.
In questa fase è utile distinguere la collocazione nella tipologia proposta nel paragrafo 4.1
riguardo alla presenza di un alto o basso grado di pericolo per la donna o i figli, questi
elementi infatti incidono nell’impostazione dell’intervento e in particolare nel grado di
volontarietà e autodeterminazione della donna da un lato e dell’obbligo di
intervento/denuncia da parte dei servizi e delle istituzioni dall’altro.

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Alla luce di tali considerazioni si identificano i seguenti snodi specifici con le relative
raccomandazioni e impegni

Snodo critico Raccomandazione Impegni Monitoraggio

2.1 carenza Si raccomanda che il


nell’individuazione servizio sociale sia parte I servizi socio- I servizi socio-
delle competenze e le attiva nella valutazione assistenziali e assistenziali e socio-
risorse attivabili sul della situazione e socio-sanitari si sanitari hanno dato
territorio rispetto alla ridefinizione del progetto impegnano a avvio ad un percorso
presa in carico del di intervento, in relazione definire accordi di formazione
maltrattante all’emissione di misure precisi rispetto a finalizzato a
(previsto dalle cautelari nei confronti del ruoli e sviluppare negli
norme) maltrattante. competenze in operatori coinvolti le
merito alla presa necessarie
E’ uno snodo critico In caso di incertezza in in carico del competenze di base
perché non sono al merito alle disposizioni maltrattante. richieste nell’esercizio
momento chiare e previste dalle misure del ruolo della presa
definite riguardo cautelari, si suggerisce il in carico del
all’attivazione del contatto diretto con la maltrattante (giugno-
programma di Procura. novembre 2017)
prevenzione previsto
dall’art. 282 quater Si raccomanda che il Alla luce dell’attuale
cpp in materia di lavoro con il maltrattante mancanza sul
comunicazione delle sia in accordo con il territorio provinciale
misure cautelari responsabile della regia di centri di
(ruolo dei servizi della presa in carico della riferimento per
socio-assistenziali e vittima. questo tipo di attività,
socio-sanitari): si è ritenuto
Si raccomanda che i opportuno inserire
Consultori familiari, come nel presente
previsto dal Piano documento i
Quadriennale regionale, riferimenti di alcuni
promuovano interventi di centri per la presa in
ascolto e trattamento dei carico dei
soggetti maltrattanti. maltrattanti.

Si auspica che tutti i servizi


socio sanitari sviluppino
risorse e competenze per il
lavoro con il maltrattante.

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Snodo critico Raccomandazione Impegni Monitoraggio

2.2. Difficoltà nella Si raccomanda di Gli Uffici di Piano La costituzione di un


connessione tra i semplificare le modalità di si impegnano a nuovo centro
Servizi sociali e contatto della donna con le definire antiviolenza ha
centro risorse, considerando i convenzioni– consentito la
antiviolenza per la problemi di spostamento. accordi con un sperimentazione di
realizzazione degli centro più sinergiche forme
interventi di Si raccomanda un contatto antiviolenza che di collaborazione con i
sostegno legale e fra gli operatori per regolino tempi e Servizi Sociali.
psicologico alle definire tempi e modi modi di
vittime dell’invio, con particolare erogazione delle Gli operatori dei
attenzione alla tempistica prestazioni. servizi e del Centro
E’ uno snodo critico perché
(tempi brevi). antiviolenza hanno
sembrano rilevarsi:
collaborato per
- complessità Si raccomanda definire tempi e modi
dell’accesso all’operatore che raccoglie di invio reciproco.
(distanza e la richiesta dell’utente di
procedure) fare un’attenta valutazione Il Centro Antiviolenza
- incertezza nei tempi delle risorse a disposizione si è reso disponibile
- diffidenza della della vittima e delle altre ad accompagnare la
donna a relazionarsi risorse disponibili sul donna al Servizio
con altri operatori territorio. Sociale nei casi in cui
- incertezze rispetto a si renda necessaria la
modalità e tempi di Si auspica la possibilità che messa in protezione
collaborazione la rete possa garantire la della stessa.
sperimentazione
dell’apertura di sportelli Con la nuova
decentrati o la progettazione verrà
collaborazione con Centri stipulata apposita
antiviolenza con sede convenzione con il
extraprovinciale. centro Antiviolenza
per regolare le
modalità di
intervento.

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Snodo critico Raccomandazione Impegni Monitoraggio

2.3 Confusione tra In caso di presenza di I soggetti Si evidenzia che:


accoglienza in pronto donne senza figli si coinvolti si
intervento e raccomanda: impegnano a: - la valutazione del
ospitalità. - di predisporre 1) dedicare rischio non è
tempestivamente specifiche condizione
E’ uno snodo critico perché
una valutazione del attenzioni a necessaria per il
non definisce con chiarezza i
rischio; questa tematica, collocamento e può
confini tra:
- di condividere gli analizzando i essere effettuata,
- la protezione della accordi di singoli casi nello valutando il singolo
vittima; accoglienza che il specifico; caso, anche
- la protezione dei pronto intervento 2) mettere a successivamente
minori; propone alle punto indicazioni utilizzando tutte le
- la possibilità di of- donne; generali al competenze
frire alta protezione - che il servizio riguardo. acquisite;
in un contesto di ac- sociale valuti - la messa in
coglienza misto (as- accuratamente con protezione della
senza in provincia di la donna la propria donna nel pronto
case-rifugio) condizione di intervento
rischio presuppone
In caso di presenza di figli l’esistenza di una
minorenni, in assenza di segnalazione alle
provvedimenti da parte forze dell’ordine
dell’autorità giudiziaria, si e/o di una denuncia
raccomanda di definire a carico del
come si articola il rapporto maltrattante (da
tra i figli minori e il parte della donna o
maltrattante (in attesa di del servizio che ha
provvedimenti disposto il
dell’autorità giudiziaria), collocamento).
sia nelle fase di emersione
che nella fase di presa in
carico.
Snodo critico Raccomandazione Impegni Monitoraggio

2.4 Difetto di Si raccomanda di dedicare Gli attori della Da monitorare


comunicazione tra i particolare attenzione alla rete si impegnano
diversi soggetti della reciproca informazione nei a fare circolare
rete in pendenza di casi in cui è attivato un più velocemente
procedimento penale procedimento penale, nel le diverse
rispetto dei vincoli stabiliti comunicazioni e
È uno snodo critico perché
dalla normativa e dal le informazioni
può fornire delle
diritto alla riservatezza disponibili, nel
informazioni discordanti
rispetto della
che possono influire
In caso di dubbio si normativa e della
sull’esito del procedimento.
suggerisce un contatto tutela della
diretto con gli uffici privacy
giudiziari.

18
6) CRITERI E INDICATORI DI MONITORAGGIO

I criteri di monitoraggio e valutazione possono essere distinti in: valutazione dell’ efficacia
delle linee guida operative e valutazione dell’efficacia degli interventi.
Rispetto all’efficacia delle linee guida operative si individuano tre dimensioni di
valutazione: conoscenza, comunicazione e fiducia reciproca.
1. la conoscenza della rete – le linee guida permettono una conoscenza dei diversi soggetti
della rete, dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno (si sa chi deve intervenire, per fare cosa
e come deve essere attivato)
2. la comunicazione – le linee guida permettono una comunicazione tra i diversi soggetti
coerente, fluida e tempestiva- è chiaro chi deve comunicare cosa a chi quando
3. la fiducia reciproca – le linee guida operative permettono il crescere della fiducia
reciproca. Si è confidenti del fatto che l’altro soggetto agirà in modo congruo alle aspettative,
rispettando la persona e il lavoro fatto,

Le dimensioni possono essere ulteriormente articolate in 6 criteri,


1. Definiscono in modo chiaro e condiviso i ruoli e le responsabilità dei principali attori;
2. Incrementano la conoscenza reciproca tra gli attori e la conoscenza generale delle
risorse;
3. Favoriscono lo scambio di informazioni;
4. Definiscono procedure uniformi per la comunicazione degli attori;
5. Migliorano la collaborazione;
6. Migliorano il funzionamento della rete.
La rilevazione di questi criteri viene effettuata attraverso la raccolta e il confronto tra diverse
domande di tipo qualitativo, proposte in un questionario autosomministrato ai soggetti
appartenenti alla rete.
Per quanto riguarda l’efficacia degli interventi, alcuni obiettivi contenuti nella prima parte
delle linee guida operative si riferiscono a questo aspetto, in termini di “incrementare le
capacità di intervento precoce, riconoscendo i segnali preventivi” e in termini di dare
risposte efficaci (obiettivi IV e VII).

Aree di monitoraggio delle linee guida e tempi di implementazione


Il monitoraggio e la sperimentazione delle linee guida, anche attraverso la costituzione di un
tavolo di lavoro dedicato e alla luce dei cambiamenti interni alla rete, hanno evidenziato la
necessità di lavorare ad alcune modifiche e integrazioni che sono state approvate da tutti i
sottoscrittori e riportate nel presente documento.
L’attività di diffusione e di monitoraggio delle presenti linee guida è coordinata dall’Ente
Capofila della Rete Istituzionale antiviolenza.
Verrà costituito un gruppo di monitoraggio (entro luglio 2017) che si occuperà del piano di
valutazione e dell’eventuale revisione periodica delle presenti linee guida, restituendo almeno
annualmente alla Rete istituzionale i dati raccolti e le modifiche proposte.
Tempi:
- entro luglio 2017 approvazione delle linee guida operative aggiornate e costituzione
del gruppo di monitoraggio;
- entro ottobre 2017 definizione del piano di monitoraggio e degli strumenti di
valutazione;
- entro dicembre 2017 condivisione e diffusione capillare della conoscenza delle linee
guida operative all’interno di ciascun attore della rete;
- incontri almeno semestrali da parte del gdm;
- un incontro almeno annuale del gdm con la rete istituzionale antiviolenza.

19
ALLEGATO A- SCHEDA RIEPILOGATIVA DEGLI ATTORI DELLA RETE

UFFICI DI PIANO

Ufficio di Piano - Servizio Sociale Comunità  Indirizzo: Via Roma n. 1, Bormio (SO) - Secondo
Montana Alta Valtellina Piano
 Tel. 0342 912331
 Fax 0342 912321
 Indirizzo mail: udp@cmav.so.it oppure:
sociale@cmav.so.it
 Orari e giorni di apertura: da lunedì a venerdì
ore 8.30 - 12.30; 14.00 - 16.30; Sede di Livigno,
presso Comune il martedì;
Sede di Sondalo, presso Comune il mercoledì;

Ufficio di piano ambito territoriale di Tirano  Indirizzo: Piazza Cavour, 18 - Piano Terzo -
23037 - Tirano (SO)
 Tel. 0342-710592
 Fax 0342708530
 Indirizzo mail udp@cmtirano.so.it
protocollo@cmtirano.so.it
 Orari e giorni di apertura: Dal lunedì al venerdì
dalle ore 9.00 alle ore 12.00; Il lunedì e il
giovedì dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

Ufficio di Piano di Sondrio  Indirizzo: Via Perego 1, 23100 Sondrio


 Tel.0342526284-3
 Fax 0342526420
 Indirizzo mail pianodizona@comune.sondrio.it
 Orari e giorni di apertura: lunedì e mercoledì
dalle 9:00 alle 12:00; martedì, giovedì e venerdì
dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 16.00.
Ufficio di Piano Comunità Montana  Indirizzo: V Piano, Via Martinelli 13, 23017
Valtellina di Morbegno Morbegno
 Tel.0342610609
 Fax 0342610480
 Indirizzo mail ufficiodipiano@cmmorbegno.it
 Orari e giorni di apertura: dal lunedì al giovedì
dalle 9,00-12,00 - 14,00 16,30 il venerdì dalle
9.00 alle 12,00.

Ufficio di Piano Comunità Montana della  Indirizzo: via Candida Lena Perpenti 8/10
Valchiavenna Chiavenna
 Tel.034337646
 Fax 034331098
 Mail: giuseppina.matteoli@cmvalchiavenna.it
 Pec: sociale.cmvalchiavenna@pec.regione.lombardia.it
 Orari e giorni di apertura: tutte le mattine dalle
ore 9.00 alle ore 12.00;
mercoledì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00.

20
CONSULTORI FAMILIARI

Consultorio Familiare di Bormio  Indirizzo: Via Agoi 8


23032 Bormio
 Tel. 0342/909215
 Fax
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: Front Office: dal
Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 10.30;
Apertura al pubblico: da Lunedì a Venerdì
8.30-13.00/14.00-17.00

Consultorio Familiare di Tirano  Indirizzo: Via Pedrotti 59


23037 Tirano
 Tel. 0342/707315
 Fax
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: Front Office: dal
Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 12.30;
Apertura al pubblico: Lunedì, Mercoledì,
Venerdì8.00-13.00/ 13.30-16.00;Martedì,
Giovedì 8.30-13.00/14.00-1600

Consultorio Familiare di Sondrio  Indirizzo: Via Nazario Sauro 38


23100 Sondrio
 Tel. 0342/555736
 Fax
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: Front Office: Lunedì,
martedì, mercoledì e venerdì: dalle 8.30 alle
12.30; Giovedì: dalle 9.30 alle 12.30;
Apertura al pubblico: Lunedì, martedì,
mercoledì e venerdì 8.30-13.00/ 14.00-17.00
Giovedi9.30-13.00/14.00-17.00.

Consultorio Familiare di Morbegno  Indirizzo: Via G.B. Martinelli 13


23017 Morbegno
 Tel. 0342/643236
 Fax
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: Front Office: Lunedì,
mercoledì, giovedì e venerdì dalle 8.30 alle
12.30. Martedì dalle 9.30 alle 12.30;
Apertura al pubblico: Da Lunedì a Venerdì
8.00-12.30/ 13.00-16.00

Consultorio Familiare di Chiavenna  Indirizzo: Via Cereria 4


23022 Chiavenna
 Tel. 0343/67317
 Fax
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: Front Office: dal
lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00;
Apertura pubblico: Da Lunedì a Venerdì
8.15-13.00/13,30-16.00

21
PRONTO SOCCORSO E PUNTI DI PRIMO INTERVENTO

Pronto Soccorso Sondrio  Indirizzo: Via Brennero Sondrio


 Tel. emergenza 112
 0342 521395
 Fax 0342 521964
 Indirizzo mail prontosoccorso.so@asst-val.it
 Orari e giorni di apertura: h. 24,00
Pronto Soccorso Sondalo  Indirizzo: Indirizzo: Via Zubiani 33 Sondalo
 Tel. emergenza 112
 0342 808250
 Fax 0342 808866
 Indirizzo mail prontosoccorso.sl@asst-val.it
 Orari e giorni di apertura: h. 24,00
Pronto Soccorso Morbegno  Indirizzo: Via Morelli,1
 Tel. emergenza 112
 0342 607200
 Fax 0342 607336
 Indirizzo mail prontosoccorso.mo@asst-val.it

Pronto Soccorso Chiavenna  Indirizzo: Via Cereria, 4


 Tel. emergenza 112
 034367240
 Fax 034367250
 Indirizzo mail prontosoccorso.ch@ asst-val.it
 Orari e giorni di apertura: h. 24,00
Punto di Primo Intervento di Bormio  Indirizzo: Via Agoi, 8
 Tel. emergenza 112
0342 909137
 Fax 0342909274
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: 10,00-18,00
Punto di Primo Intervento di Livigno Indirizzo: Via Freita, 1521/b
 Tel. emergenza 112
0342 996300
 Fax 0342977144
 Indirizzo mail
 Orari e giorni di apertura: h24,00

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SONDRIO  Indirizzo: Palazzo di Giustizia Via Mazzini n. 34


Sondrio
 Tel. 0342.216346
 Fax 0342.571919
 Indirizzo mail ordineavvoacati.sondrio@tiscalinet.it
PEC: ord.sondrio@cert.legalmail.it
 Orari e giorni di apertura: dal lunedì al venerdì
dalle 8 alle 12.50, mentre il sabato è aperto
dalle 8 alle 12.30 (un sabato su tre l’ufficio è
chiuso).

22
FORZE DELL’ORDINE

ARMA DEI CARABINIERI Tel. Emergenza 112 (attivo 24 h)


www.carabinieri.it Comando Provinciale Sondrio – Reparto Operativo
– Compagnia – Stazione
Tel. 0342.2211

Stazione CC Morbegno (attivo h24)


Tel. 0342.610210

Stazione CC Ardenno (0900-1230/1630-1900)


Tel. 0342.661266

Stazione CC Berbenno (0900-1230/1630-1900)


Tel. 0342.492111

Stazione CC Chiesa in Valmalenco (0800-2100)


Tel. 0342. 451110

Stazione Ponte in Valtellina (0900-1230/1630-


1900)
Tel. 0342.482214

Stazione CC Teglio(0900-1230/1630-1900)
Tel. 0342.780240

Stazione CC Aprica (0800-2000)


Tel. 0342.748021

Comando Compagnia – Stazione Tirano (attivo


24h)
Tel. 0342.709900

Stazione Grosotto (09.30-1700)


Tel. 0342.887102

Stazione Sondalo(08.00-2200)
Tel. 0342.801130

Stazione Bormio(0800-2200)
Tel. 0342.903700

Stazione Livigno(08.00-2200)
Tel. 0342.996009

Comando Compagnia – Staz. Chiavenna (attivo 24h)


Tel. 0343.262600

Stazione Villa di Chiavenna (0900-1230 /1630-


1900)
Tel. 0343.38564

Stazione Campodolcino (0900-1230 /1630-1900)


Tel. 0343.50112

23
Stazione Novate Mezzola (0900-1230 /1630-1900)
Tel. 0343. 44103

Stazione Delebio (0800-2000)


Tel. 0342.685104

Stazione Traona (0900-1230 /1630-1900)


Tel. 0342.652222
POLIZIA Tel. Emergenza 112

CENTRO ANTIVIOLENZA  Aps “Il Coraggio di Frida”


 Tel. 335346178
 Indirizzo: Via Fracaiolo 3, Sondrio
 Mail: coraggiodifrida@gmail.com
 Orari e giorni di apertura: segreteria attiva h24

PRONTO INTERVENTO  Indirizzo: via Bruno Castagna 1 23019 Traona


Centro Rita Tonoli Piccola Opera  Tel. 0342652308
 Fax 0342653268
 Indirizzo mail:
ritatonoli.piccolaopera@minimeoblate.it
 Orari e giorni di apertura: 365 giorni l'anno,
dalle ore 8 alle ore 22.

ALLEGATO B- ELENCO DEI PROTOCOLLI OPERATIVI/LINEE GUIDA INTERNI DELLE


VARIE ORGANIZZAZIONI

 Consultorio Familiare: “violenza alle donne Linee guida del consultorio familiare"
http://www.ats-montagna.it/sitoazienda/index.php/prestazioni/famiglia

 ASST Valtellina e Alto Lario dal 1.01.2016 ha reso operativo un documento relativo al
“Percorso Aziendale per la gestione delle vittime di violenza di genere”.

 Contatti dei centri per la presa in carico dei maltrattanti

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