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“Le chiedo il dono delle sue suore per la missione del Congo (Africa) a nome del Signore Gesù.
Vede, Reverenda Madre, ci troviamo qui sulla tomba stessa di San Pietro, la tomba della fede e
dell’apostolato per il mondo…”.
Questa l’accorata domanda che Padre Greggio, gesuita e missionario nel Congo Belga, fa alla
Madre generale nel giugno del 1950, trovandosi entrambi nella Basilica di San Pietro a Roma per
la canonizzazione di Santa Maria Goretti.
La Madre generale, suor Fiorina Freti, stupita per la richiesta fatta a bruciapelo, chiede al
Padre tempo per riflettere e ponderare la proposta.
Un mese dopo, ecco la desiderata risposta: le Poverelle andranno in Africa, e precisamente nel
Congo Belga!
Padre Giuseppe Greggio, a nome del vescovo di Kikwit (Congo) Mons. Joseph Guffens,
chiede infatti le suore per il servizio all’ospedale civile di Kikwit, in sostituzione delle Suore
belghe della Carità di Namur.
Questo evento rompe gli indugi e apre la Congregazione alla missione “ad gentes”.
Gli inizi
Le prime cinque missionarie Poverelle - tutte infermiere - salpano verso il Congo dal porto di
Anversa (Belgio), con la nave “Armand Grisard”, il 15 Aprile 1952.
Due lunghe settimane di navigazione le attendono; unica sosta a Tenerife, la più grande isola
delle Canarie.
Come a Bergamo, agli inizi della Fondazione, il Palazzolo fu interpellato dalle necessità degli
orfani del tempo, così succede a Kikwit. Sono le suore stesse a raccontarlo in una lettera alla
Madre Generale.
“Oggi ci hanno portato un bambino di un mese, orfano di papà e di mamma.
L’abbiamo accolto nella nostra casa come primizia di tanti altri che siamo certe verranno.
Lo abbiamo chiamato Luigi in ricordo del nostro Fondatore, lui vero Padre degli orfani, perché
infonda anche a noi il suo spirito d’amore e di dedizione.”
La prima Convenzione viene firmata il 10 luglio 1953 da Madre Espedita e dal Governatore
Provinciale; rifatta nel 1966 a firma della rappresentante Legale sr Orsola Gasparini (sr
Forziana) e il Governatore Provinciale.
La personalità civile dell’Istituto è stata fatta con il Governo di Leopolville nell’anno 1952-
1953 ed ha come rappresentante legale Madre Espedita Valle; in seguito, come rappresentanti
legali si susseguono sr Gesuelda Paltenghi (1970), poi sr Danila Mota e sr Adholpine Kitensi
.
2 marzo 1953 Posa della prima pietra del nuovo ospedale in muratura
Il Governo coloniale, costatate le condizioni inumane degli ammalati ospitati nei capannoni di
paglia, ha deciso di costruire un nuovo ospedale per Kikwit.
Con una semplice cerimonia, alla presenza di autorità religiose e civili, si è posta oggi la prima
pietra del complesso ospedaliero, che speriamo sia costruito rapidamente e poter offrire a questi
cari fratelli un posto e una cura decenti.
Con il gruppo delle suore destinate a Mosango è arrivata anche sr Saverina Morzenti: si
fermerà a Kikwit per occuparsi della casa e per accogliere i poveri che, molti e a tutte le ore,
bussano alla porta. Sr Saverina svolgerà il suo servizio a Kikwit per ben 44 anni, prodigandosi
con generosità e gioia e lasciando una feconda testimonianza di vita totalmente donata e un caro
ricordo in chi l’ha conosciuta e amata.
“Come giorni fa per gli ammalati, pure noi oggi cambiamo residenza. Lasciamo con nostalgia
la piccola casa che ci ha accolto e nella quale abbiamo vissuto i primi tempi emozionanti di vita
missionaria. Lo Stato ha fabbricato appositamente una casa per le suore, vicino all’ospedale. È
una bella casa, troppo bella per noi, che pensavamo di trovare una capanna di paglia e terra. C’è
una bella cappella con Gesù Sacramentato, che sarà il centro, il cuore di tutta la casa ed è messa
sotto la protezione di S. Maria Goretti. Che la Santa dal cielo interceda per noi, affinché possiamo
essere sempre vere Missionarie”.
13 maggio 1958 Passaggio di gestione dell’ospedale:
dalle Suore ad un Intendente
La gestione dell’ospedale era stata affidata alla responsabilità di Madre Espedita; dopo sei
anni, per ordine del Governo, tale gestione passa nelle mani di un Intendente. Le suore accolgono
con sofferenza questo cambio. Dai loro discorsi si scopre il motivo di questo dispiacere:
“È una grande pena per noi suore, perché questo Intendente non amministra bene, non cerca il
bene degli ammalati. Gli ammalati non hanno cibo sufficiente! Veder soffrire senza poter
intervenire e aiutare è una sofferenza molto grande. Preghiamo il Signore, che con la sua mano
onnipotente, intervenga”.
Il giorno 31 ottobre giunge a Kikwit la Rev.ma Madre vicaria, sr Fiorina Freti, in compagnia
di suor Floralba Rondi, ritornata dopo il congedo in Italia, con due nuove Missionarie, suor
Clarangela Ghilardi e suor Giustiniana Lia, destinate l’una a Kikwit e l’altra a Tumikia quali
infermiere.
Così le sorelle raccontano:
“Non è da dire con quanta ansia aspettavamo l’arrivo delle nuove consorelle, specie della
Madre. Certi incontri non è facile descriverli. Iniziano le reciproche domande da parte nostra
riguardo la Rev.ma Madre generale, i Superiori, le consorelle e di tutto ciò che della Patria
lontana noi serbiamo il ricordo e l’amore.
In seguito Madre Fiorina visita tutte le nostre opere, si interessa di tutto il nostro lavoro, della
nostra salute, delle nostre difficoltà e dei nostri problemi”.
Sr Vincenzia sostituisce sr Forziana
Sr Forziana Gasparini che dal suo arrivo in Congo lavorava alla Clinica degli europei ed
evoluti congolesi, è trasferita a Mosango ed è sostituita da sr Vincenzia Gallerini.
È sempre triste veder partire una suora della propria comunità, ma la certezza di fare la volontà di
Dio ci è di conforto.
Un grande “grazie” alla nostra sorella che parte, in riconoscenza di tutto il bene compiuto nella
comunità, e apriamo le braccia per nell’accogliere la nuova arrivata offrendogli tutto l’amore
fraterno di cui siamo capaci.
Oggi, 30 giugno 1960, sorge l’alba tanto attesa: viene ammainato il tricolore belga e issata la
grande stella d’oro del Congo: è una vampata, un incendio di entusiasmi... Tra la popolazione
echeggiano grida appassionate d’indipendenza e di libertà che sollevano entusiasmi, sogni e
miraggi di benessere...
Così si narra di quel burrascoso periodo.
La guarnigione di Kikwit sulle prime rimane tranquilla. A mano a mano però che le radio
trasmettono le violenze e le distruzioni da parte di gruppi, anche la disciplina dei militari di
Kikwit si allenta e comincia la rivolta. Gli ufficiali europei sono espulsi. I paracadutisti belgi e
l’ONU riescono a presiedere l’aeroporto di Kikwit e di questa loro presenza si valgono gli
europei per prendere d’assalto gli aerei e fuggire in Angola.
Le Poverelle rimangono. Sono i mesi più cupi…voci paurose circolano in ogni momento.
A volte si spande la notizia che i soldati stanno per invadere la città con i fucili spianati.
Su Kikwit regna il silenzio pesante di una città morta; si susseguono giorni cruenti con feriti e
morti… Soltanto le suore sanno le tante atrocità commesse in quelle ore d’indisciplina e di odio,
lo sanno perché ne hanno curato le conseguenze!
I soldati disprezzavano qualsiasi autorità civile, erano diventati despoti assoluti della nuova
repubblica. Ai soldati si aggiungevano i gruppi della gioventù “Lumumbista” spavalda, perché si
sentiva protetta dall’alto ed era armata di archibugi e di vecchie lame con cui spesso terrorizzava
la popolazione.
Prosegue la testimonianza diretta delle suore: “Oggi, alle ore 13, uno di questi gruppi si è dato
appuntamento alla nostra casa. Eravamo da poco tornate dall’ospedale. Improvvisamente udiamo
un urlo di una moltitudine scatenata. Volevano che aprissimo le porte e intanto la folla prese a
battere con violenza contro le varie porte della casa. La madre Espedita Valle cercò di telefonare
alle autorità, ma il tumulto si faceva assordante ed era difficile farsi capire. L’assedio durò
mezz’ora. Abbiamo provato momenti di spavento e di terrore. Le porte, per un prodigio che
attribuiamo a protezione divina, non si aprirono. Finalmente giunsero alcuni soldati dell’ONU per
proteggerci e disperdere quelle persone male intenzionate.
Ringraziamo il Signore e il Fondatore per la visibile protezione e li supplichiamo di tenere
saldo il nostro coraggio e di assisterci in ogni momento”.
30 dicembre 1960 Disordini nell’ospedale
Continua il racconto delle suore: “Anche nel nostro ospedale le cose non vanno bene, i medici
sono partiti da tempo. L’Intendente è fuggito con la cassa dei soldi dell’ospedale. Gli infermieri
ci hanno preso le chiavi dei magazzini, della farmacia e di tutto l’ospedale. Per molti dei nostri
infermieri, indipendenza significa diritto di appropriarsi a loro profitto di quanto si è ammassato
nei magazzini, per esigenze legate al servizio dell’ospedale. Infatti, hanno li hanno svuotato
completamente di viveri, vestiario e farmacia. Le nostre proteste sono valse a nulla. Anzi, in una
riunione che si è tenuta oggi con le autorità e tutto il personale, non sono mancate per noi suore e
soprattutto per Madre Espedita, le umiliazioni e i rimproveri…
Guardando com’era stato trattato Gesù nella sua Passione, troviamo la forza di accettare tutto
e di continuare il nostro lavoro per gli ammalati, che in questi momenti si stringono attorno a noi
con attaccamento sincero e riconoscenza aperta”.
Sr Rosalia Castellani, dopo nove anni di lavoro alla maternità di Kikwit, viene trasferita a
Mosango, dove continuerà la sua missione d’infermiera. La sua partenza lascia grande
rincrescimento in tutta la popolazione di Kikwit, specie le mamme che tanto l’amavano e
stimavano.
Pure la Rev. Madre Espedita Valle lascia Kikwit per Mosango.
10 maggio 1963 Inizio della ribellione “ Mulelista”
Dopo il 1960 il popolo congolese si trova in una situazione nefasta e deleteria; ovunque regnano
l’anarchia, il disordine, l’incoscienza...
Ai primi di maggio del 1963, a sud-ovest della provincia e diocesi di Kikwit, iniziano disordini
sanguinosi. Gruppi di ribelli, capeggiati da Mulele, avanzano verso Kikwit distruggendo,
bruciando le Missioni e interi villaggi. Uccidono i missionari, saccheggiano e trucidano donne,
uomini, bambini...
Le popolazioni colpite trovano rifugio nelle foreste e vi rimangono nascoste per notti e giorni,
senza cibo e senza acqua. Gli ammalati e i feriti delle zone colpite affluiscono all’ospedale delle
suore che, per il momento, appare relativamente sicuro. La Nunziatura, il Vescovo e i Padri
Gesuiti prendono le debite misure per salvare i Missionari. Le Poverelle si affidano fiduciose
nelle mani del Signore, certe che non avverrà se non ciò che Egli permetta. Sanno che non
mancherà la grazia divina per affrontare ogni eventuale prova.
Le due prime postulanti congolesi, Kikobo Albertina e Ngyama Vittorina, sono partite per
l’Italia, avranno una formazione alla vita religiosa. Sono le primizie, frutto di opere svolte dalle
suore in terra di missione.
È in atto una rivolta dei Mulelisti e dei Simba. Le suore restano al loro posto, assaporando
umiliazioni e calunnie da parte di amministratori avidi di avere i beni dell’ospedale e di alcuni
infermieri che, diventati capo – reparto, saccheggiano la farmacia e i magazzini.
Negli anni successivi, le suore all’ospedale di Kikwit vivono momenti di paura. C’è chi vorrebbe
mandarle via immediatamente e chi si prodiga perché restino.
Tra alternative e sofferenze, le suore continuano ad essere “le buone samaritane” per la provata
popolazione di Kikwit. Esprimono in ogni gesto che compiono verso ogni ammalato l’amore Dio
Padre, che si prende cura di ciascuno dei suoi figli.
24 novembre 1965 Colpo di Stato
Le Forze armate, con a capo il generale Mobutu, il 24 novembre mette fine ai disordini
sanguinosi, prendono il potere dopo aver destituito primo presidente della repubblica, Giuseppe
Kasavubu. A Leopoldville si vive nella calma e senza disordini particolari.
30 ottobre 1966 Arrivo di due nuove missionarie
Sono arrivate dall’Italia due nuove Missionarie: suor Dinarosa Belleri, destinata al lebbrosario
di Mosango, e suor Palmide Gregorelli che va a dare rinforzo alle suore all’ospedale di Kikwit.
Sono accompagnate da Suor Clarangela Ghilardi, rientrata dal congedo.
Le Sorelle, prima di assumere un regolare servizio, dovranno trascorrere un periodo di “stage”
nell’ospedale di Kikwit, con lo scopo di orientarsi nel nuovo ambiente, di prendere visione degli
usi, dei costumi, della cultura, della lingua per poter comunicare con i fratelli congolesi. Da molto
tempo le Sorelle desiderano portare il soccorso del loro cuore, della loro opera, della loro fede.
Continua l’esodo dalle foreste
Durante tutto l’anno 1967, esodo dalle foreste continua. È una lugubre, incessante processione di
spettri: arrivano al nostro ospedale dopo aver subito anni di terrore, di fame, di patimenti
indicibili e solo quando la resistenza è al limite, riescono a vincere la paura che li paralizzati e
che li ha finora trattenuti nel chiedere asilo tra noi.
Molti di loro, ormai ammalati, arrivano in tempo alla missione per ricevere il battesimo o
l’assoluzione dal missionario per poi morire in pace. Le terapie somministrate a volte servono
solo ad addolcire l’ultimo istante di vita; se qualcuno di essi, riavutosi momentaneamente, riesce
a tornare al proprio villaggio, viene stroncato in seguito dagli stenti e dalla tubercolosi.
Oggi abbiamo ricevuto una lettera dalla Madre Generale, nella quale ci dà la triste notizia che
Madre Espedita Valle non può più tornare in Congo, date le sue condizioni di salute che non le
permettono di fare un lungo viaggio, sia pure con la nave. È impossibile descrivere il nostro
dolore e quello della nostra gente, poiché Madre Espedita era molto amata e stimata dalle autorità
religiose, da quelle civili e da tutta la popolazione di Kikwit.
Appartenente al primo gruppo delle missionarie e prima superiora della comunità di Kikwit, sr
Espedita è stata sempre una donna forte e coraggiosa, ricca di slancio; aveva il dono di suscitare
santi entusiasmi e fervore di una vita nelle opere che è stata chiamata a dirigere. Fin dal principio
ha saputo superare con serenità non poche difficoltà, che abbiamo incontrato nell’aprire le nuove
opere in Missione. Soleva dire nei primi tempi che le opere del Signore non s’incominciano con
gli osanna, ma con la Croce.
Con la donazione del suo sangue a quanti ammalati Madre Espedita ha ridato la vita!
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arrivata fra noi suor Amadio (Giuliana) Epis come aiuto nel vasto campo di apostolato che è per
noi l’ospedale di Kikwit. È un’infermiera professionale.
Ritorna a Kikwit anche suor Forziana Gasparini che ha già vissuto i primi anni con noi.
Il Presidente Mobutu ha disposto che il Paese ora governato da lui non si chiami più Congo ma
Zaire. Ha mutato pure il nome a molte province e città; ha ripreso la consuetudine di dare i nomi
secondo la cultura del Paese.
La nostra sorella, suor Natalinda Muteki fa’ ora parte della comunità di Kikwit. Era partita nel
marzo del 1967 per l’Italia ed ora è ritornata dopo cinque anni di formazione in Italia, di cui tre di
passati in Noviziato e due in Iuniorato.
Approfittando del soggiorno italiano, ha frequentato la scuola d’infermiera nella Casa del
Palazzolo di Milano. Grazie al diploma ottenuto, ora è ingaggiata all’ospedale.
Già da qualche tempo la Madre Generale aveva promesso una sua visita e il 17 novembre Suor
Pieraldina Cusini arriva a Kinshasa con la segretaria, suor Brunilde Pellizzari. È giunta a Kikwit
due giorni più tardi ed è rimasta tra noi quasi una settimana.
Madre Generale ha avuto modo di vedere e di interessarsi di tutte le opere. Ci ha seguite
all’ospedale nei vari padiglioni, ci ha viste lavorare e ha distribuito consigli e incoraggiamenti.
Ha preso pure contatto con le autorità religiose locali e con il direttore dell’ospedale. Ha saputo
far suoi i nostri problemi ed ha promesso di continuare ad aiutarci con la spedizione dei pacchi.
Ha fatto felici gli ammalati e il personale donando a ciascuno un po’ di carne. Gli ammalati
l’hanno festeggiata cantando e danzando secondo il proprio costume.
Il giorno prima della partenza, Madre Generale ha riunito tutte le superiore dello Zaïre nella
nostra casa per “ l’assemblea generale africana”.
L’annuncio del Presidente Mobutu ha suscitato inquietudine e dolore nei Missionari e fra il
popolo cristiano, proibendo di dare nomi cristiani ai battezzati dello Zaïre. Si potrà ancora
amministrare il Battesimo, ma obbliga a dare il nome degli antenati della propria famiglia. In sé
non è una misura che minacci la religione, si ha però il presentimento che questo fatto sia l’inizio
di una lotta contro la Chiesa.
La bufera, presentita lo scorso anno, sembra avanzare furiosa per la giovane Chiesa dello
Zaïre. Difatti vengono adottate altre misure dallo Stato per soffocare l’attività apostolica, per cui
viene soppressa la stampa religiosa diffusa nel Paese, non solo ma anche:
tutti i movimenti giovanili cattolici, già così ben sviluppati e che davano tante speranze ai
Missionari.
Viene proibita qualsiasi riunione. Noi suore non avremo l’omelia alla messa, gli esercizi spirituali
e il ritiro mensile si dovranno fare individualmente.
Tutti i Missionari e le Missionarie d’ora in poi saranno sorvegliati. Alla nostra comunità è stato
messo un membro del M.P.R. che la sorveglia; però è un buon uomo che ama e stima le suore,
per questo non abbiamo paura.
In questi giorni i Vescovi hanno indette preghiere speciali, affinché il Signore sostenga la fede
della giovane Chiesa dello Zaïre in questi momenti di prova e ne possa uscire rafforzata e
purificata.
2 settembre 1974 Suor Gerosa non rientra più in Zaïre
Anche oggi è una giornata triste; è arrivata la notizia che Suor Gerosa Vanoncini, anche lei una
delle prime missionarie, non tornerà più tra noi. Sarà sostituita dalle suore zaïresi che rientrano
dall’Italia.
Suor Gerosa con il suo silenzio e il suo nascondimento ci è stata d’esempio in ogni circostanza.
I Padri, con i quali lavoriamo, la chiamavano la “Sorella silenziosa”. Abbiamo “sentito”
profondamente la sua partenza.
23 ottobre 1974 Arrivo in comunità
di Suor Cristina Nzey
Oggi è arrivata fra noi la seconda sorella zaïrese, Suor Cristina Nzey, che ha conseguito la
formazione religiosa e professionale in Italia. Possiede il diploma di infermiera professionale e
lavorerà con noi all’ospedale.
È una gioia immensa per noi Missionarie vedere una figlia di questa terra consacrarsi a Dio per
sempre; il nostro lavoro apostolico non deve tendere solo a convertire, che sarebbe troppo poco,
ma a preparare le apostole indigene a renderle capaci di annunciare il Vangelo ai propri fratelli, a
fondare, a diffondere, a dare stabilità alla chiesa cattolica nello Zaïre.
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9 novembre 1974 Visita da Casa Madre
Il giorno 9 novembre arrivano dall’Italia la Rev. Madre Vicaria, Suor Francesca Felotti, con la
Rev. Economa Generale, Suor Adalina Zio. Giungono in Zaïre per la prima volta, si può ben
immaginare la loro e soprattutto la nostra gioia per questa visita. Ad accoglierle a casa c’eravamo
tutte noi, con i nostri bambini ammalati ben vestiti, che hanno offerto fiori e doni. Subito dopo i
baci e gli abbracci hanno voluto visitare gli ammalati.
Sono tornate da questa visita con il cuore colmo di dolore per tanta sofferenza e povertà. Hanno
visitato un po’ le città e alcuni villaggi. Prima di partire hanno avuto un incontro in casa nostra
con le altre superiore dello Zaïre.
Al “grazie” delle suore, si unisce la schiera immensa di tutti i nostri poveri che sono beneficati da
Casa Madre e che vedono in Madre Adalina la “rappresentante” del generoso cuore delle sorelle
d’Italia.
Con profonda tristezza noi Missionari e la maggioranza del popolo Zaïrese, abbiamo appreso
che, tempo fa, il Presidente del Congo aveva dato ordine che il giorno del Natale non fosse
festivo ma un giorno lavorativo. Infatti, oggi 25 dicembre, tutti abbiamo dovuto obbedire a questa
nuova ingiunzione, anche se nel profondo del cuore di ciascuna è esploso un canto gioioso,
perché nessuna legge umana può proibire di gioire ed esultare, perché Gesù è venuto a salvarci.
Abbiamo partecipato alla Santa Messa della vigilia e al mattino presto del giorno successivo.
La sera di Natale, per la prima volta, si è celebrato la S. Messa in ospedale. Hanno partecipato
molti ammalati ed è stata davvero commovente, pur nella semplicità della cerimonia.
Tutti insieme abbiamo cantato e pregato per il mondo intero, ma soprattutto per la Chiesa
zaïrese ora perseguitata.
Con angoscia e sofferenza, difficilmente descrivibile, oggi abbiamo visto togliere i Crocefissi
e le immagini sacre dalle pareti di tutte le sale e stanze dell’ospedale e da tutti gli edifici pubblici.
Tolgono l’immagine di Dio, del nostro Salvatore e redentore sostituendola con l’immagine di
un uomo perché è un capo, ora comprendiamo meglio che dobbiamo essere noi il “segno” vivo e
le “rappresentanti” di quelle immagini tolte dalle pareti, quanto sta succedendo ci rende
consapevoli del maggior impegno per una testimonianza più credibile.
Gesù abbia pietà di tutti e perdoni loro, perché “non sanno quello che fanno”.
Dopo le diverse disposizioni prese qualche tempo fa, lo Stato prese altre misure riguardo alla
Chiesa, che suscitano inquietudine e turbamento tra i cattolici. Vengono soppressi i corsi di
religione dalle scuole, dalle facoltà di Teologia e infine si proclama il nuovo “Il Movimento
Popolare Rivoluzionario” Chiesa.
In conseguenza della situazione attuale della Chiesa nello Zaïre, l’Episcopato prende la
posizione, in particolare per la soppressione in data 20 – 12 – 74 “ Du Reseau de l’Inseignement
National Catholique”, e dà le dimissioni di tutto il personale ecclesiastico e religioso che ha
responsabilità di direzione e amministrazione nelle scuole.
Tutte le scuole cattoliche passano in mano allo Stato. Oggi, S. Ecc. Mons. Vescovo ha riunito
tutte le Superiore e i Superiori delle comunità religiose; con grande pena dà relazione della
posizione della Chiesa nello Zaïre nel momento presente e non nasconde il timore che la
situazione si aggravi ulteriormente e che venga messa in atto l’espulsione di tutti i missionari.
Trascorriamo i giorni nell’incertezza e insicurezza totale, nel timore di dover partire da un
giorno all’altro.
Il pensiero di dover lasciare le nostre consorelle zaïresi e gli ammalati ci opprime, però con
maggior fede e forza possibile, poniamo tutta la nostra fiducia in Dio; abbiamo fatto veramente
nostre e ripetute all’infinito le parole di Gesù: “ Non temete, io sarò con voi fino all’ultimo
giorno, Io ho vinto il mondo.”
L’Ispettore regionale della Sanità, Dott. Nkandu, è stato trasferito e rimpiazzato dal Dott.
Falaki. Dobbiamo tanta riconoscenza al Dott. Nkandu perché, in questi cinque anni che ha diretto
l’assistenza medica nella nostra regione, ci ha dimostrato tutta la sua fiducia e molte volte ci ha
aiutato collaborando con noi per il bene degli ammalati.
Preghiamo il Signore, perché lo ricompensi per il bene compiuto e l’esempio che ha lasciato
nella nostra regione. Ci auguriamo che, con il nuovo Medico arrivato, si continui questa relazione
di fiducia e collaborazione reciproca.
L’augurio della nostra madre generale, Suor Pieraldina Cusini, viene letto durante la celebrazione
della Santa Messa: “ Il Signore vi benedica e il Beato Fondatore vi mantenga fedeli al suo spirito,
perché siate veramente libere e distaccate e possiate lavorare da povere in mezzo ai poveri,
collaborando efficacemente all’avvento del Regno di Dio”.
L’incontro con Madre Pieraldina e Suor Gesuelda Paltenghi è colmo di gioia e di tanta
commozione: Madre Gesuelda viene a darci l’addio per sempre prima di rientrare in Italia e sono
rimaste con noi fino al 25 maggio. Sono state giornate veramente intense...
Le ringraziamo entrambe per il valido aiuto e la ricchezza di esperienza che ci hanno offerto in
questi giorni, si è cercato insieme una soluzione ai diversi problemi emergenti affinché si possa
continuare il carisma del Fondatore con il fervore dei primi anni di fondazione della Missione.
Oggi è giunta nella nostra comunità come superiora Suor Annelvira Ossoli. Molte di noi la
conoscono perché ha lavorato qualche anno a Kikwit, la amano e l’ammirano. Lascia Kinshasa
dopo 7 anni di lavoro.
Madre Floralba, dopo 25 anni di permanenza a Kikwit, rimarrà all’ospedale ancora 20 giorni per
sostenere Suor Annelvira nel lavoro di gestione dell’ospedale.
6 febbraio 1978 Arrivo di Suor Giannapaola Albiero
Con Suor Palmide è arrivata a rinforzare le file della comunità di Kikwit Suor Giannapaola
Albiero. Ha 33 anni, è diplomata infermiera e ostetricia. Ha tanto entusiasmo e desiderio di
donarsi, aiutando questi cari fratelli.
Ora lavora in maternità assieme a suor Vincenzia Gallerini, per acquisire una pratica che ancora
non ha. Deve imparare la lingua locale (kikongo) e la lingua francese per comunicare con le
persone.
Oggi abbiamo salutato con tanta commozione suor Forziana, che lascia definitivamente lo
Zaïre; tutta la comunità insieme ai tanti malati della regione la ringrazia, per questi 26 anni di
permanenza e di servizio svolto con tanto amore.
Oggi, la “croce” ha visitato la nostra comunità. Il Medico provinciale e un chirurgo, con cui
collaboriamo, ci hanno dimostrato in assemblea pubblica segni di ingratitudine gravi e crudeli.
Con una sofferenza amara nel cuore, ugualmente gioiamo e ringraziamo il Signore perché, “Se
la nostra opera è contrastata dagli uomini, vuol dire che è opera di Dio”, così diceva il B.
Fondatore. Questa certezza ci rende contente, siamo sicure che il Signore ci donerà tanta Fede
così da operare solo per la sua Goria.
Il Dott Paolo Jasengers è stato nominato direttore dell’ospedale di Kikwit in sostituzione del
dott. Bakandula.
Tutta la comunità ringrazia il Signore per questo provvidenziale avvenimento: conosciamo la
sua competenza, lealtà e generosità rivolta soprattutto ai poveri.
Dopo parecchi anni di condivisione con la nostra gente per i disagi, la penuria e spesse volte la
mancanza d’acqua e corrente elettrica, i Padri Gesuiti hanno collegato la nostra abitazione con il
loro motore elettrico e riserva d’acqua.
In seguito agli arresti delle nostre autorità dirette nel campo ospedaliero, Suor Annelvira è
stata chiamata più volte a rispondere e a testimoniare davanti ai giudici sulle loro attività più o
meno oneste. L’emozione per la suora e per tutta la comunità è stata ogni volta sempre più
grande. Abbiamo tanto pregato e il Signore ci ha regalato una certezza, che scaturisce dal
Vangelo: ”Quando vi chiameranno davanti ai tribunali, non inquietatevi, perché lo Spirito Santo
vi insegnerà alla stessa ora che ciò che dovrete dire”. Infatti, il Signore ha dato tanta forza e
coraggio a Suor Annelvira da proclamare davanti a tutti la verità e la giustizia.
Oggi è arrivata dall’Italia suor Florisalba Cassiani. Si unirà alla nostra comunità sostituendo suor
Vincenzia Gallerini, trasferita a Mosango. Auguri e buon apostolato
Dopo la morte dell’indimenticabile Père Taymans, lo sostituisce Padre Van Ruymbeke come
nostro cappellano e animatore liturgico e del canto.
Grazie infinite Padre Taymans per tutto ciò che sei stato per noi! Già fin d’ora ti preghiamo,
attendendo di ritrovarci insieme per sempre.
Questa mattina Suor Annelvira Ossoli, accompagnata da Sr Danila Motta, è partita per
Kinshasa e poi proseguirà per l’Italia, per essere curata da una grave malattia alle ginocchia.
Il Papa si è incontrato con il capo di Stato, con tutti i vescovi dello Zaïre, con gli intellettuali, con
le famiglie cristiane, con tutte le religiose.
24 ottobre 1980 Ritorno di Suor Annelvira
Dopo undici mesi di malattia e convalescenza, rientra dall’Italia Sr Annelvira nella nostra
comunità. In questo lungo tempo di assenza la comunità ha attraversato furiosi temporali a
catena, a causa dell’opera assistenziale che serve e dove suor Annelvira ha subito visite, controlli,
cure, verdetti contraddittori e prognosi senza speranza e infine, due interventi chirurgici difficili e
dolorosi ad entrambe le ginocchia.
Eccola di nuovo tra noi guarita ed esultante di gioia per la grazia di Dio e l’intervento del
nostro Fondatore.
Oggi ci è stato comunicato che Sr Annamaria Arcaro e Sr Palmide Gregorelli ci lasceranno per
raggiungere altre comunità ( Zelo e Mosango) dove saranno le responsabili.
Suor Paola Albiero, dopo il congedo in Italia, non tornerà più a Kikwit ma andrà a Kingasani
per il reparto maternità. Qui rimarrà Sr Beatrice Nguaka, già presente da noi dal mese di febbraio.
Suor Natalinda Muteki parte per Mosango dopo aver vissuto con noi per dieci anni.
Auguriamo ad entrambe buona continuazione per la loro missione.
18 ottobre 1982 Suor Vitarosa Zorza arriva tra noi dall’Italia
È con gioia che diciamo a Sr Vitarosa “Ben arrivata tra noi” dall’Italia! Avrà modo di vedere,
di praticare e di servire i poveri come il nostro fondatore vorrebbe tuttora.
20 giugno 1983 Elezione della Madre Generale
Il 20 giugno è giunta da Bergamo la notizia che Sr Gesuelda Paltenghi è stata eletta Madre
Generale. Abbiamo appreso la notizia con gioia. La preghiera e l’offerta s’innalzano a Dio
ringraziando e implorando benedizione su lei e su tutta la Congregazione: lo Spirito Santo le doni
luce e coraggio nella fede per il nuovo servizio alla Chiesa.
Suor Gesuelda ha vissuto in terra d’Africa per circa vent’anni; al capitolo generale del 1971 eletta
delegata per le missioni al Capitolo nel 1977, eletta Consigliera Generale poi Superiora di casa
Madre. Ora è, per volontà di Dio, responsabile di tutta la congregazione.
Suor Giuliana Epis al ritorno dal suo congedo in Italia, dove è stata sottoposta ad un intervento
chirurgico viene trasferita a Tumikia.
Suor Dinarosa Belleri lascia Mosango dopo 17 anni lì, si è prodigata, con tanto amore. Il
31ottobre arriva nella nostra comunità di Kikwit dopo tanta attesa! Presta servizio al p.2 chirurgia
e al p.4 tra i tubercolosi... Noi le siamo tanto vicine con l’affetto e le assicuriamo la nostra
preghiera.
Il Dott. Matamba, direttore dell’ospedale generale di Kikwit, ci lascia per seguire un corso di
specializzazione in Belgio per due anni. Al Dott. Matamba siamo riconoscenti per le sue doti di
organizzatore e di pacificatore, inoltre per il suo spirito di collaboratore con i medici, suore e
infermieri. In 5 anni del suo mandato ha saputo dare un volto nuovo all’ospedale e ai dispensari.
Speriamo possa ritornare tra noi.
È stato sostituito dal dott. Manaiola, anch’egli ha tante doti. Gli auguriamo forza e coraggio
per il suo nuovo mandato.
24 aprile 1985 Diocesi di Kikwit:
eletto il nuovo vescovo Mununu
Grande gioia nella nostra Diocesi di Kikwit. Monsignor Munnunu, Superiore dei Monaci di
Kasanza, viene eletto Vescovo Ausiliare nella Diocesi di Kikwit. La popolazione, i sacerdoti e le
suore esultano di gioia per questa nomina.
Mons Mununu è stato consacrato dal nostro Vescovo Mons Nzundu alla presenza dl Cardinal
Malula e da molti altri prelati, compreso il rappresentante del nunzio apostolico e da molti altri
sacerdoti.
1 luglio 1985 Re Baldovino e la Regina Fabiola in visita a Kikwit
Dopo un lungo periodo preparativo arriva il giorno atteso. Il 1° luglio 1985 il re del Belgio
Baldovino e la regina Fabiola, in occasione del 25° anniversario dell’indipendenza dello Zaïre,
sono in visita ufficiale qui nella loro antica colonia: Congo Belga, ora Zaïre.
Lo scopo della visita è di visitare centri e opere dove lavorano i membri della cooperazione
belga (FOMETRO).
Anche a Kikwit, nell’ospedale statale dove noi prestiamo la nostra opera, ci sono due medici,
un laboratorista e un fisioterapista che fanno parte della cooperazione per cui anch’esso è stato
visitato dal re Baldovino e dalla regina Fabiola, accompagnati dal nostro cit. Presidente fondatore
Marechal Mobutu.
14 ottobre 1985 Muore il nostro Vescovo Mons. Nzundu
Colpito da una grave malattia inguaribile Mons Nzundu, assistito nella nostra Comunità, dopo
due mesi muore.
Grande emozione e dolore per i parenti e per tutta la diocesi.
Quest’anno ricorre il centenario della morte del Fondatore, è un’occasione per cercare di
approfondire la sua vita leggendo i suoi scritti, e di farlo conoscere parlandone ai nostri malati e
chiedendo loro di invocarlo con noi nelle necessità della vita. Siamo certe e ne diamo lode al
Signore, che il Beato Fondatore ha guarito Jean Nkinsi, attendiamo la testimonianza scritta ed il
dossier completo da inviare a Casa Madre.
Per questa data, così cara per ognuna di noi, abbiamo invitato il nostro Vescovo Mons
Mununu-Kasiala Edouard per una celebrazione eucaristica, durante la quale abbiamo rinnovato la
nostra consacrazione al Signore nella famiglia palazzoliana con grande riconoscenza al Beato
Palazzolo, a madre Teresa Gabrieli e a tutte le Consorelle che ci hanno preceduto.
Oggi, giorno degli Angeli Custodi, Veronique Detrez ha inaugurato la casetta per ospitare e
volontarie e per i casi di emergenza che si possono presentare. Il giorno della festa abbiamo
organizzato un pranzo insieme con gli operai che l’hanno costruita per manifestare la felicità di
poter avere e offrire un ambiente accogliente non isolato e alcune laiche, che offriranno parte di
tempo della loro vita, per sollevare i fratelli sofferenti di Kikwit.
5 novembre 1987 Accuse ingiuste a Suor Annelvira
Oggi l’Istituto celebra l’anniversario della sua Fondazione. Quest’anno, in modo particolare
oggi, celebra l’80° della morte di Madre Teresa Gabrieli e il 50° di Madre Generosa Bruttomesso.
Noi qui a Kikwit ci sentiamo spiritualmente unite alla nostra Casa Madre. Abbiamo invitiato la
Comunità di Lusanga ( Suore e Novizie), per passare insieme, in amicizia fraterna e condivisione
questa giornata, ricca di significato interiore e profondo.
Terminiamo la giornata con un incontro di preghiera nella nostra cappella. Suor Regina
Kikobo guida la preghiera illustrando il Centro, perno del nostro Carisma e del nostro Istituto,
con alcuni passaggi importanti della vita dei nostri fondatori.
Un volontario del Belgio, signor Pirotte, che è stato per un anno all’ITPK conoscendo i
problemi di elettricità del nostro ospedale si è messo all’opera sensibilizzando i suoi amici
dandosi da fare insieme il sabato e la domenica animando le funzioni nella parrocchia per avere
così i fondi per rendere possibile un progetto cambiando l’impianto elettrico dell’ospedale,
mettendo un motore capace di far funzionare tutti gli apparecchi. Hanno acquistato tutto il
necessario per questo lavoro ed è arrivato dal Belgio un container a Matadi-Kikwit oggi stesso.
Successivamente sono arrivati i volontari che cominceranno a lavorare associandosi con due
tecnici dell’ITPK e tre allievi finalisti.
Il nostro Istituto celebra oggi, qui in Africa, 3 professioni temporanee, tre voti perpetui e un
50° di vita religiosa. La festa si è celebrata a Lusanga (casa di noviziato). Hanno partecipato le
sorelle della Costa d’Avorio, una del Malawi e noi tutte nel cuore, segno della missionarietà della
Chiesa.
“ Grazie Signore delle meraviglie che compi per noi! Lodo e benedico il Signore per quello
che questa comunità è di testimonianza e per quanto opera con amore e generosità per tanti
poveri ammalati. Alleluia!”
Suor Gesuelda Paltenghi 22-9-1988
30 ottobre 1988 Trasferimento di Suor Annelvira
Arrivo a Kikwit di Suor Fiorisalba
Dopo undici anni di vita insieme condividendo gioie e dolori in comunità, Suor Annelvira
Ossoli, nostra Superiora, ci lascia perché termina il suo mandato. È un periodo duro, momenti
difficili, una separazione che ci fa piangere.
Ringraziamo Suor Anna per quello che è stata ed ha fatto per noi, per ciascuna in particolare.
L’amore, la bontà paziente, l’ascolto comprensivo e l’ottimismo non li dimenticheremo
facilmente…. ci saranno di esempio, di stimolo. La capacità di vedere e prevedere le cose,
organizzare il lavoro, dominare le situazioni, promuovere… queste doti e virtù ora vivile là dove
sei chiamata e il Signore sia lodato!
Adolphine Kitensi, una giovane perpetua arriva nella nostra comunità. Terminati gli studi a
Bonga, ha fatto l’anno sabbatico, i voti perpetui ed ora è destinata a Kikwit al P. 7 ( chirurgia
donne ). Le auguriamo un buon inizio, cominciamo insieme, cercando di vivere la volontà di Dio
nella fede e nella carità.
È tra noi il Prof. Paganoni con Don Giorgio ed Enrico, i suoi amici che si fermeranno fino al
24 agosto. C’è anche Suor Irma Zubani, infermiera specializzata in oftalmologia, che ci ha aiutato
moltissimo. Intenso il lavoro ma di giornate indimenticabili in allegra fraternità.
Lo Zaïre è in tumulto per ragioni politiche. Quello che più ci tocca e da vicino è l’amicizia
belga-congolese spezzata e il fatto che tutti i cooperatori belgi, per decisione dei nostri capi,
devono rientrare in Belgio.
Quest’obbligo crea un grande vuoto per la forzata partenza del Dottor Van Roy e di sua moglie
Biene.
La Signora Bichese lascia vacante il posto di direttrice al Centro per handicappati, occupato da
lei fino ad oggi. Il suo incarico è affidato alle Suore che si occuperanno anche dei poveri del
Centro.
Suor Maria Cassiani, superiora della comunità, ne assume la direzione e dovrà provvedere a
tutti i bisogni giornalieri del Centro e al suo normale funzionamento. Anche la Cassa, dopo
stesura di regolari documenti, è stata affidata a lei.
20 luglio 1991 Incidente stradale a Suor Pinamaura
Suor Pinamaura Donadello, uscita di casa come solito di buon mattino per recarsi alla clinica,
dove l’attendeva il suo lavoro e dove è responsabile, ha avuto un grave incidente. Viaggiava sulla
sua motocicletta ed è caduta. Non se ne conoscono esattamente le cause.
Sbattendo la testa nell’asfalto della strada ha riportato un trauma cranico di III grado. Soccorsa
d’urgenza, ha subito le cure del caso: trasfusione, ossigenazione, rianimazione, raggi RX del
cranio ecc. È poi caduta in un coma profondo di II grado.
Si è cercato con ogni mezzo di avvertire i superiori a Kinshasa, ma ci son voluti due giorni
prima di riuscire a trasmettere la notizia; per tutto questo tempo, la suora, a Kikwit, è stata
vegliata notte e giorno da noi, dai medici e dagli infermieri.
Il 30 luglio 1991 la suora viene trasportata a Kinshasa da un piccolo aereo privato
accompagnata dalla Provinciale Suor Danila e due medici, uno dei quali anestesista. A Kinshasa
è stata immediatamente soccorsa nei padiglioni delle Cliniche Universitarie di Lovanio; il 2
agosto 1991, accompagnata da Suor Annelvira Ossoli, può essere trasportata in Italia sempre per
via aerea in gravissime condizioni.
Suor Vitarosa rientra dall’Italia ma non rimane a Kikwit; viene inserita nella comunità di
Kingasani, lavorerà con le sorelle nel centro ospedaliero della Congregazione di Kikshasa
permettendole d’essere controllata da vicino da un medico, specialista in cardiologia.
Viene sostituita, sia in comunità che all’ospedale, da Suor Natalie Muteki, proveniente da
Mosango.
Cfr. Suore delle Poverelle in Africa, pag.35, archivio Congregazione armadio 7 faldone B 1
Cfr ibidem, pag 36
Cfr ibidem, pag 36
Cfr. Archivio Congregazione. Armadio .n.3 Ripiano B faldone 1B.Busta n. 9
Cfr Archivio Documentazione Storia dell’Istituto (= A.D.S.Ist) ,Corridoio Arm.3. faldone n. 26
Cfr. Cronaca della casa di Kikwit pag.4 ( A.D.S.Ist ) Corridoio Arm. 3 Faldone n. 26
Cfr. Cronaca della casa di Kikwit, pag 9 ss ( A.D.S.Ist ) Corridoio Arm. 3, Faldone n. 26
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Da sinistra:
sr Rosalia Castellani; sr Floralba Rondi;
sr Forziana Gasparini; sr Espedita Valle (superiora) e sr Gerosa Vanoncini
Prima casa delle suore
Madre Vicaria
sr Fiorina Freti
visita Kikwit
Le prime postulanti congolesi, Kikobo Albertina e Ngyama Vittorina, sono arrivate in Italia per la
formazione
Generale Mobutu
Sr Giannapaola Albiero
alla maternità di Kikwit
Madre Generale
Suor Geuselda Paltenghi
Al centro:
Madre Generale Sr Fiorina Freti e Padre Guffens Gesuita belga
fratello del vescovo di Kikwit
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