Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Zoroastro dai Greci). Zarathustra visse forse nel XII sec. a.C. e operò nel nord-
est della Persia (attuale Iran). In Occidente la figura del profeta Zarathustra è
nota per il suo utilizzo da parte di Nietzsche. Questa religione dominò l’area
persiana fino alla conquista araba. Oggi permangono comunità zoroastriane in
Iran, Tagikistan, Azerbaigian e India (i cosiddetti Parsi, comunità fuggite
dall’Iran nel periodo della sua islamizzazione e rifugiatesi in India). Lo
zoroastrismo è una religione monoteista. Il suo testo sacro è l'Avestā, che raccoglie
diversi contributi di varia origine accumulatisi lungo i secoli. Di esso solamente le
gāthā (i canti religiosi) sono, secondo gli studiosi, direttamente attribuibili al profeta
Zarathustra. L'analisi critica dell'Avestā, nonché l'analisi dei dati storici e archeologici
dimostra come questa fede religiosa si sia sviluppata attraverso letture dottrinali di
origine monoteista, enoteista, dualista e infine nuovamente monoteista. Il pensiero
religioso del profeta iranico Zarathustra, fondatore del mazdeismo, è dunque
riportato nelle gāthā dell'Avestā. In queste gāthā Ahura Mazdā è presentato come
l'inizio e la fine di ogni cosa, il Signore della vita. Due Spiriti primi sono il Bene e il
Male, la Verità e la Menzogna: ai seguaci del primo toccherà in sorte la Vita e la
Migliore Esistenza mentre i seguaci del secondo otterranno la Non-Vita e la Peggiore
Esistenza, I due Spiriti sono opposti e nulla li concilia. Ahura Mazdā è chiaramente il
Padre dello Spirito della Verità, dello Spirito Santo (Spenta Mainyu). Essendo i due
spiriti, quello Santo del Bene e quello Malefico della Menzogna, "gemelli", ciò fa
presumere che Ahura Mazdā sia il Padre anche dello Spirito Malefico, lo Spirito della
Menzogna (Angra Mainyu). Ma: «La paternità del Signore Saggio non entra in causa
come quella di un padre colpevole di aver generato un figlio malvagio: la responsabilità
etica è solo di chi compie la sua libera scelta» «La teologia di Zarathustra non è 'dualista'
in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un 'anti-dio';
l'opposizione si esplicita, all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa
l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito Santo. Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone
procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la
sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato
responsabile della comparsa del Male. Nodo centrale della religione è la costante lotta
tra bene e male. Agli inizi della creazione, il Dio Supremo ("Ahura Mazdā", che
significa "Signore Sapiente"), è caratterizzato da luce infinita, onniscienza e bontà;
esso crea lo Spenta Mainyu ovvero lo "Spirito Benevolo", opposto ad Angra Mainyu
(o Ahriman), lo "Spirito Maligno", signore delle tenebre, della violenza e della morte.
Il conflitto cosmico risultante interessa l'intero universo, inclusa l'umanità, alla quale
è richiesto di scegliere quali delle due vie seguire. La via del bene e della giustizia
(Aša) porterà alla felicità (Ušta), mentre la via del male apporterà infelicità,
inimicizia e guerra. Sono legati alla dualità di bene e male anche i concetti di
Paradiso, Inferno e Giorno del giudizio. Dopo la morte corporale, l'anima della
persona attraversa un ponte (Chinvato Peretu) sul quale le sue buone azioni sono
pesate con quelle cattive. Il risultato decreta il destino dell'anima: Paradiso o
Inferno. Quando, alla fine dei giorni, il male sarà definitivamente sconfitto, il cosmo
verrà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno
riscattate dall'inferno, per vivere in eterno, entro corpi incorruttibili, alla presenza di
Ahura Mazda. Nell'escatologia zoroastriana, alla fine dei tempi, una figura
messianica, il Saoshyant, guiderà le forze del Bene alla vittoria e quindi alla
redenzione del cosmo. L’insegnamento di Zarathustra è contenuto in diciasette
inni raccolti nel libro sacro Avesta composta da una parte poetica più una serie
di commentari.
Alcuni fra i concetti maggiori zoroastriani:
Altri concetti: