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LATTANZIO, Sulla morte dei persecutori (ed. MARIO SPINELLI, Lattanzio. Come
muoiono i persecutori, Città Nuova, Roma 2005, 43-44).

Lattanzio scrive una volta ottenuta la pace per i cristiani e cerca di testimoniare la
terribile fine di quelli che si sono posti contro Cristo e i cristiani, per opera di Dio
che ha punito così la loro superbia.

<43> Il Signore, carissimo Donato, ha ascoltato le tue preghiere, che innalzavi a tutte
le ore, tutti i giorni, insieme a quelle dei nostri fratelli, che con la loro gloriosa confes-
sione hanno cercato di ottenere la corona eterna per i meriti della fede. Confusi tutti i
nostri avversari, tornata la tranquillità nel mondo, ecco la Chiesa già sconfitta risorge
e per la misericordia del Signore ricostruisce con maggior gloria il tempio di Dio che
gli empi avevano abbattuto. Infatti Dio ha suscitato dei <44> prìncipi che hanno tron-
cato il potere nefando e crudele dei tiranni e hanno salvato il genere umano: è come se
le nubi di un tempo tristissimo fossero state spazzate via e una pace gioconda e serena
rallegrasse finalmente i cuori di tutti. Oggi dopo i turbini violenti dell’oscura tempesta
l’aria è di nuovo calma e la luce tanto desiderata ha ripreso a splendere, oggi Dio pla-
cato dalle preghiere dei suoi servi ha risollevato con il suo aiuto celeste quelli che
erano prostrati e ha consolato gli afflitti, oggi Egli ha soffocato la congiura degli empi
e asciugato le lacrime di chi piangeva. Quelli che avevano offeso Dio giacciono a ter-
ra, quelli che avevano distrutto il tempio santo sono caduti con maggior rovina, quelli
che avevano tormentato i giusti hanno perso le loro anime malvagie sotto i colpi dei
castighi celesti e fra le sofferenze meritate.

Tardi sì, ma con severità e giustizia. Infatti Dio aveva aspettato a punirli per mani-
festare contro di loro esempi grandi e mirabili, dai quali i posteri imparassero che c’è
un unico Dio, e che è lui stesso come giudice ad assegnare e infliggere giusti castighi
agli empi e ai persecutori. Ed è sulla fine di costoro che io ho voluto testimoniare con
questo scritto: così tutti coloro che non sono stati presenti ai fatti o che vivranno in
futuro potranno sapere fino a che punto il sommo Dio ha dimostrato la sua potenza e
grandezza nell’annientare e distruggere i nemici del suo nome. Non è inopportuno
tuttavia che io risalga all’inizio, cioè a quando la Chiesa fu fondata, e spieghi chi era-
no i persecutori, e con quali castighi la severità del giudice celeste ha diretto contro di
loro la sua vendetta.

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