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SCENA PRIMA

Don Giovanni e Leporello.

DON GIOVANNI
Aspettiamo qui la notte. Ah! Finalmente siamo
alle porte di Madrid. Presto
per le strade a me note, potrò volare,
cappello sugli occhi e mantello sul viso.
Credi che qualcuno mi riconoscerà?

LEPORELLO
Mai più! Impossibile riconoscere
Don Giovanni, tra i tanti uguali a lui!

DON GIOVANNI
Scherzi?
Chi vuoi mi riconosca?

LEPORELLO
La prima guardia,
un musicista brillo o una gitana,
o magari un cavaliere cappa e spada,
sfrontato quanto voi.

DON GIOVANNI
Ma sì! Mi riconoscan pure. Purché
non incontri il re in persona.
A Madrid non ho paura di nessuno.

LEPORELLO
E se domani, il re sapesse
che Don Giovanni, fuggito dal confino,
è a Madrid, cosa pensate che farà?

DON GIOVANNI
Mi rispedirà indietro.
Ma, la testa non mi farà tagliare.
Non sono, certo, un criminale di Stato.
Al confino m'ha mandato, per il mio bene;
perché la famiglia dell'ucciso
mi lasciasse in pace...

LEPORELLO
Già! Per l'appunto!
Magari foste rimasto lì, tranquillo.

DON GIOVANNI
Ah, ti ringrazio proprio! Per poco
non morivo di noia. Che gente!
Che paese! Il cielo, grigio come fumo!
E le donne? Vedi, mio sciocco Leporello,
io non scambierei l'ultima contadina
andalusa con la più bella donna di laggiù.
All'inizio m'erano piaciute
per i loro occhi azzurri, la pelle chiara,
la riservatezza, erano una novità!
Poi, grazie a Dio, mi sono accorto
che era una pena frequentare
quelle bambole di cera, senza vita.
Vuoi mettere le nostre!... Ehi! di' un po',
riconosci questo luogo?

LEPORELLO
Come no! È il monastero di Sant'Antonio,
lo ricordo bene. Ci venivate spesso,
ed io, là nel boschetto, badavo ai cavalli.
Compito ingrato, va detto. Mentre voi
il vostro tempo, lo passavate, certo
molto meglio di me.

DON GIOVANNI (pensieroso)


Povera Ines!
Non c'è più! Quanto l'ho amata!

LEPORELLO
Ines! Dagli occhi neri... la ricordo;
l'avete corteggiata per tre mesi;
vi ci volle l'aiuto del diavolo.

DON GIOVANNI
Era luglio... di notte. Un fascino strano
provavo per quel suo sguardo triste,
per quelle sue labbra esangui. Che strano!
A te non sembrava bella. È vero, c'era
ben poco in lei di veramente attraente.
Gli occhi. Solo gli occhi. Sì, uno sguardo...
che non ho mai più incontrato. Una voce
fievole e languida, come di malata.
Il marito era un vero tiranno,
lo seppi tardi... povera Ines!...

LEPORELLO
E dopo di lei, altre ne son venute.

DON GIOVANNI
È vero.

LEPORELLO
E se vivremo, altre ancora ne verranno.
DON GIOVANNI
Proprio così!

LEPORELLO
E ora a Madrid, da chi andremo?

DON GIOVANNI
Da Laura!
Di corsa, mi precipito da lei!

LEPORELLO
Ben fatto.

DON GIOVANNI
Mi presento dritto alla porta, e se già
ha un ospite - dalla finestra lo farò
saltare.

LEPORELLO
Ma certo! Eccoci di nuovo allegri.
La morte abbiamo pianto abbastanza.
Ma chi sta venendo?

(Entra un monaco)

MONACO
Tra poco, lei sarà qui.
Chi è là? Siete famigli di Donna Anna?

LEPORELLO
No, siamo dei signori,
venuti qui a passeggiare.

DON GIOVANNI
Aspettate qualcuno?

MONACO
Deve venire qui, alla tomba del marito,
Donna Anna.

DON GIOVANNI
Donna Anna,
De Solva! Come?! La moglie del Commendatore
ucciso... non ricordo più da chi.

MONACO
Da quel depravato,
svergognato e miscredente di Don Giovanni.

LEPORELLO
Ecco qua! La fama di costui
fino al tranquillo monastero è giunta,
dove per lui salmi si cantano.

MONACO
Lo conoscete, forse?

LEPORELLO
Noi? Niente affatto.
Ma ora, dov'è?

MONACO
Non certo qui!
È lontano, al confino.

LEPORELLO
Grazie a Dio.
Più lontano è, meglio è.
I corrotti come lui, vanno messi
in un sacco, e gettati in mare.

DON GIOVANNI
Ma cosa blateri?

LEPORELLO
Ssst... Lo dico apposta...

DON GIOVANNI
Così, il Commendatore è sepolto qui?

MONACO
Sì! La moglie ha eretto un monumento
e, ogni giorno, viene qui a piangere
e a pregare per la sua anima.

DON GIOVANNI
Che strana vedova!
E magari è anche bella?

MONACO
Noi monaci, alla bellezza femminile
non dovremmo esser sensibili,
ma perché mentire? Anche un santo
riconosce la sua bellezza superiore.

DON GIOVANNI
Non a caso il defunto era geloso,
teneva Donna Anna sotto chiave,
nessuno di noi l'ha mai vista.
Vorrei parlarle.

MONACO
Oh! Donna Anna non parla mai
con nessun uomo.

(Entra Donna Anna)

DONNA ANNA
Padre, aprite.

MONACO
Sono subito da voi, signora,
v'aspettavo.

(Donna Anna segue il monaco)

LEPORELLO
Allora, come è?

DON GIOVANNI
Sotto quel velo nero,
non la si vede affatto,
solo un'esile caviglia ho intravisto.

LEPORELLO
Quanto basta. La vostra fantasia
completerà subito il quadro;
cominciare dai piedi o dalle ciglia,
per voi è lo stesso.

DON GIOVANNI
Senti, Leporello,
io la conoscerò!

LEPORELLO
Questa poi!
Non c'è limite! Seppellisce il marito
e vuole anche veder piangere la vedova.
Che spudorato!

DON GIOVANNI
S'è fatto buio ormai,
prima che la luna esca
a mutar il buio in ombra luminosa,
facciamo un salto a Madrid! (Esce)

LEPORELLO
Il grande di Spagna come un ladro
attende la notte e la luna teme.
Dio Mio! Che vita infame! Quanto
ancora dovrò stargli dietro?
Non ne posso più!
SCENA SECONDA

Una stanza. Cena in casa di Laura.

PRIMO OSPITE
Ti giuro, Laura, mai hai recitato
con tanta perfezione. Eri completamente
dentro nel tuo ruolo.

SECONDO OSPITE
L'hai reso perfettamente!
Con intensità!

TERZO OSPITE
E con che arte!

LAURA
Sì, questa sera, ogni gesto,
ogni parola erano al posto giusto.
Mi sono abbandonata all'ispirazione.
Le parole fluivano come se venissero
dal cuore e non le ripetessi solamente...

PRIMO OSPITE
È vero.
I tuoi occhi brillano ancora,
hai il volto in fiamme e sei
rapita dall'estasi. Laura, non lasciare
che svanisca inutilmente, canta,
canta qualcosa.

LAURA
Datemi la chitarra. (Canta)

TUTTI
Brava! Brava! È fantastica!
È unica!

PRIMO OSPITE
Grazie, divina. Tu ci incanti
il cuore. Tra i piaceri della vita,
solo all'amore la musica è seconda.
Ma l'amore stesso è musica... guarda:
anche Carlos, il tuo triste ospite,
ne è turbato.

SECONDO OSPITE
Che armonia di suoni! Quanta anima!
Di chi sono le parole?
LAURA
Di Don Giovanni.

DON CARLOS
Cosa? Di Don Giovanni?

LAURA
Le scrisse, un giorno, proprio lui,
il mio fedele amico e sventato amante.

DON CARLOS
Il tuo Don Giovanni è un senza Dio
ed un furfante. E tu, tu una sciocca.

LAURA
Sei impazzito?
Potrai anche essere il grande di Spagna,
ma dai miei servi ti farò scannare.

DON CARLOS (si alza)


E allora, fallo!

PRIMO OSPITE
Laura, smettila;
e tu, Don Carlos, calmati!
Lei, forse, ha dimenticato...

LAURA
Cosa? Che Don Giovanni ha ucciso
suo fratello in un leale duello?
Già! Peccato: poteva uccidere lui.

DON CARLOS
Sono stupido, a prendermela.

LAURA
Ah! Lo riconosci!
Su, allora, facciamo pace!

DON CARLOS
È colpa mia, Laura,
perdonami. Ma lo sai: basta
quel nome, per sconvolgermi.

LAURA
Che posso farci se quel nome,
alle labbra mi torna ogni momento?

OSPITE
Via, in segno di pace, Laura,
cantaci qualcosa ancora!

LAURA
D'accordo, come commiato;
è già notte. Ma cosa posso cantarvi?
Ah! ecco, ascoltate. (Canta)

TUTTI
Incantevole! È unica!

LAURA
Addio!, dunque, signori.

GLI OSPITI
Addio, Laura. (Escono, e Laura trattiene Don Carlos)

LAURA
Sei una vera furia! Resta da me,
mi sei piaciuto; m'hai ricordato
Don Giovanni quando ce l'aveva con me,
e dalla rabbia digrignava i denti.

DON CARLOS
Che fortunato!
Fino a che punto l'amavi!

(Laura fa un cenno di assenso)

Molto?

LAURA
Molto.

DON CARLOS
E lo ami ancora?

LAURA
In questo stesso istante?
No, non lo amo. Non posso amarne due.
Ora amo te.

DON CARLOS
Laura, dimmi,
quanti anni hai?

LAURA
Diciotto.

DON CARLOS
Sei giovane... e lo sarai ancora
per cinque o per sei anni. Fino allora
saranno in tanti a starti intorno
con lusinghe, doni e moine, pronti
a deliziarti con notturne serenate,
a battersi per te, di notte,
in strada. Ma quando il tempo
passerà, quando i tuoi occhi
s'incaveranno e le tue palpebre
rugose s'adombreranno e la tua treccia
si farà d'argento e ti diranno
vecchia, allora, che farai?
Dimmi!

LAURA
Che farò, allora?
Perché pensarci? Che discorsi sono?
Pensi sempre a queste cose?
Vieni, apri il balcone. Che cielo calmo;
l'aria calda è immobile, la notte
profuma d'alloro e di limone, la
luna splende nell'azzurro cupo e intenso,
le guardie si rilanciano il grido: «Sereno!...».
Mentre da lontano, al Nord - a Parigi -
forse il cielo è coperto di nuvole,
cade una fredda pioggia e tira vento.
Ma a noi che importa? Ascolta, Carlos,
esigo che tu sorrida...
Su, così, via!...

DON CARLOS
Adorabile demonio!

(Bussano)

DON GIOVANNI
Ehi! Laura!

LAURA
Chi è là? Di chi è questa voce?

DON GIOVANNI
Apri...

LAURA
Non è possibile, Dio mio!...

(Apre la porta ed entra Don Giovanni)

DON GIOVANNI
Salve!

LAURA
Don Giovanni! (Gli si getta al collo)

DON CARLOS
Ma come! Don Giovanni!

DON GIOVANNI
Laura, dolce amica!... (La bacia)
Ma chi c'è qui con te, mia cara?

DON CARLOS
Io, Don Carlos.

DON GIOVANNI
Che inatteso incontro!
Domani, sarò a tua disposizione.

DON CARLOS
No! Adesso! Subito!

LAURA
Don Carlos, basta!
Non siete in strada, questa è casa mia.
Vi prego, uscite.

DON CARLOS (senza ascoltarla)


Sto aspettando. Allora?
Vedo che hai con te la spada.

DON GIOVANNI
Se non hai pazienza,
eccoti servito.

(Si battono)

LAURA
Ahi! Giovanni!... (Si getta sul letto)

(Don Carlos cade a terra)

DON GIOVANNI
Alzati, Laura, è finita.

LAURA
Cos'è successo?
Ammazzato? Bene, e in casa mia!
E adesso cosa faccio, razza di demonio?
Dove lo metto?

DON GIOVANNI
Forse,
è ancora vivo.
LAURA (esamina il corpo)
Sì, certo! Vivo! Maledetto! Guardalo!
Dritto al cuore l'hai colpito. Bravo!
La ferita non sanguina neppure,
però non respira! Allora?

DON GIOVANNI
Allora, niente.
Se l'è voluta lui.

LAURA
Ah, Don Giovanni,
mi fai una rabbia, sai. Sei sempre uguale,
tu, non hai mai colpa... Ma da dove vieni?
È molto che sei qui?

DON GIOVANNI
Sono appena arrivato,
ma di nascosto, ancora non m'hanno graziato.

LAURA
E subito, ti sei ricordato
della tua Laura? Che bello!
Ma non ti credo. Passavi per caso
e hai visto casa mia.

DON GIOVANNI
No, mia cara,
chiedi a Leporello. Sto fuori città,
in una squallida locanda. Sono venuto
a Madrid, per cercare te. (La bacia)

LAURA
Mio caro...
Fermati... davanti a un morto...
che ne facciamo?

DON GIOVANNI
Lascialo lì: prima dell'alba, presto,
lo porterò via sotto il mantello
e l'abbandonerò a un crocicchio.

LAURA
Attento, però!
che non ti vedano!
È una fortuna che tu sia arrivato
un momento dopo. Avevo a cena
i tuoi amici. Sono appena usciti.
Potevi trovarli qui!
DON GIOVANNI
Laura, è da molto che lo ami?

LAURA
Chi? Ma vuoi scherzare?

DON GIOVANNI
Confessa,
quante volte m'hai tradito,
durante la mia assenza?

LAURA
E tu, canaglia?

DON GIOVANNI
Dimmelo!... No, ne parleremo dopo.

SCENA TERZA

Monumento del Commendatore.

DON GIOVANNI
Tutto per il meglio: ucciso casualmente
Don Carlos, me ne sto qui nascosto,
come un umile eremita e ogni giorno
vedo la mia bella vedova; credo, che
anche lei m'abbia notato. Fino ad ora,
ci siam tenuti a distanza, ma oggi,
l'affronterò. È ora! Non so da dove
incominciare: «Oso...», o forse è meglio
«Signora...». Bah! Le dirò la prima cosa
che mi salta in mente, senza tanto
pensarci, improvviserò una canzone d'amore...
Ma dovrebbe essere già qui. Senza di lei
il Commendatore, credo, s'annoia.
Che razza di gigante ne hanno fatto.
Ha certe spalle! Sembra Ercole!
E pensare che era piccolo e mingherlino.
Anche in punta dei piedi, ora, con la mano
al suo naso non sarebbe arrivato.
Quando ci battemmo dietro all'Escurial,
mi si infilò dritto sulla spada
e ci rimase, come una farfalla sullo spillo.
Però, era coraggioso, ardito e di temperamento.
Ma eccola che viene!

(Entra Donna Anna)

DONNA ANNA
È qui, di nuovo. Padre,
dai vostri pensieri io vi ho distratto.
Perdonate.

DON GIOVANNI
Sono io, signora, che a voi
devo chiedere perdono. Forse, impedisco
che il vostro dolore libero s'esprima.

DONNA ANNA
No padre, chiuso dentro è il mio dolore,
ma con voi qui presente, le mie preghiere
saliranno umili al cielo, anzi, vi prego,
di unirvi ad esse.

DON GIOVANNI
Io, io pregare con voi, Donna Anna!
Non merito simile fortuna.
Io non oso con le mie labbra
peccatrici ripetere le vostre sante preci.
Posso solo, da lontano, con deferenza
guardarvi, quando china, in silenzio
le vostre nere chiome sul livido marmo
ricadono - e mi pare, allora, che
un angelo arcano su questa tomba sia passato.
Profondamente turbato, non riesco più
a pregare. Confuso, taccio e penso:
felice colui il cui freddo marmo
dal suo celeste respiro è riscaldato
e dalle sue amorose lacrime irrorato...

DONNA ANNA
Che parole strane!

DON GIOVANNI
Signora?

DONNA ANNA
Dimenticate che...

DON GIOVANNI
Cosa? Che sono un indegno monaco?
Che la mia voce peccatrice, qui,
non deve così forte farsi sentire?

DONNA ANNA
M'era sembrato... forse ho capito male...

DON GIOVANNI
Ah! Ma allora, voi sapete?

DONNA ANNA
Cosa dovrei sapere?

DON GIOVANNI
Che non sono un monaco.
Vi chiedo perdono, in ginocchio.

DONNA ANNA
Dio mio! Alzatevi! Alzatevi!
Ma chi siete allora?

DON GIOVANNI
Un'infelice vittima d'una passione
senza speranza.

DONNA ANNA
Dio mio! Proprio qui, davanti
a questa tomba! Andate via!

DON GIOVANNI
Un istante, Donna Anna,
un istante solo!

DONNA ANNA
Se qualcuno entrasse!...

DON GIOVANNI
Il cancello è chiuso. Un istante solo!

DONNA ANNA
Allora? Che volete?

DON GIOVANNI
Morire.
Vorrei poter morire, ora, ai vostri piedi,
che seppellissero i miei resti qui,
non accanto a questi, a voi cari,
non qui vicino, ma più lontano
laggiù, sulla soglia di casa vostra,
così che la mia pietra possiate voi
sfiorare col piede vostro lieve e con
la veste, quando a questa austera tomba
verrete a piangere e a chinare il capo.

DONNA ANNA
Siete impazzito.

DON GIOVANNI
Desiderare
la morte, Donna Anna, è forse segno di pazzia?
Qualora fossi pazzo, tra i vivi vorrei
restare, avrei allora la speranza
di toccare con un tenero amore il vostro cuore.
Qualora fossi pazzo, trascorrerei le notti
sotto il vostro balcone, per turbarvi
il sonno con dolci serenate.
Non mi nasconderei, anzi, ovunque
vorrei esser da voi notato.
Qualora fossi pazzo, non soffrirei così,
in silenzio...

DONNA ANNA
Questo, sarebbe il vostro silenzio?

DON GIOVANNI
Il caso, Donna Anna, il caso
mi ha spinto a tanto. Altrimenti, mai,
avreste saputo il mio triste segreto.

DONNA ANNA
E da molto, mi amate?

DON GIOVANNI
Io stesso non so da quando,
ma soltanto ora, conosco il valore
dell'effimera vita, soltanto ora
ho capito cosa voglia dire la parola:
felicità.

DONNA ANNA
Andate via - siete pericoloso.

DON GIOVANNI
Pericoloso io? Perché mai?

DONNA ANNA
Ho paura d'ascoltarvi.

DON GIOVANNI
Tacerò; ma non allontanate
chi è felice anche solo di vedervi.
Io non nutro grandi speranze,
io non pretendo nulla, ma se condannato
sono a vivere, devo vedervi.

DONNA ANNA
Andatevene, non è questo il luogo
per simili discorsi, per simili follie.
Venite da me domani. Se mi giurate
d'esser sempre rispettoso,
vi riceverò; ma alla sera, tardi;
da quando sono vedova, non ricevo
più nessuno...
DON GIOVANNI
Siete un angelo, Donna Anna!
Che Dio vi dia conforto, come voi,
oggi, un povero infelice avete confortato.

DONNA ANNA
Ma ora, andatevene.

DON GIOVANNI
Ancora un solo istante.

DONNA ANNA
Allora, me ne andrò io ... Non riesco
del resto, più a pregare. I vostri
discorsi profani a cui da tempo più
non sono avvezza, m'hanno distratto.
Domani, vi riceverò.

DON GIOVANNI
Ancora non oso credere,
non oso abbandonarmi alla felicità...
Domani vi vedrò! E non qui,
non di nascosto!

DONNA ANNA
Domani, sì, domani.
Come vi chiamate?

DON GIOVANNI
Diego De Calvado.

DONNA ANNA
Addio, Don Diego. (Esce)

DON GIOVANNI
Leporello!

(Entra Leporello)

LEPORELLO
In che posso servirla?

DON GIOVANNI
Caro Leporello!
Sono felice, ... «Domani sera, tardi...».
Mio caro Leporello, domani, preparati...
Sono felice, come un bambino!

LEPORELLO
Avete parlato
con Donna Anna? Lei, vi avrà detto
due paroline dolci oppure voi
l'avrete benedetta.

DON GIOVANNI
No, Leporello, no! Un appuntamento,
un appuntamento, m'ha dato!

LEPORELLO
Possibile?
Oh! Le vedove! Siete tutte uguali!

DON GIOVANNI
Sono felice!
Vorrei cantare ed abbracciare il mondo intero.

LEPORELLO
E il Commendatore? Cosa dirà
di tutto questo?

DON GIOVANNI
Pensi si ingelosisca?
Ma no! È un uomo ragionevole
e dopo morto, si sarà calmato.

LEPORELLO
Non mi pare; guardate la sua statua.

DON GIOVANNI
Che cos'ha?

LEPORELLO
Sembra che vi guardi
e ce l'abbia con voi.

DON GIOVANNI
Valle vicino, Leporello,
e chiedile di venire, domani, a casa mia.
No, non a casa mia, ma da Donna Anna.

LEPORELLO
Invitare una statua? Perché mai?

DON GIOVANNI
Non certo per parlare con lei.
Chiedile di venire, domani sera, tardi,
a casa di Donna Anna e di stare alla porta
a far da sentinella.

LEPORELLO
Avete proprio voglia di scherzare,
e con chi poi!

DON GIOVANNI
Vai ora!

LEPORELLO
Ma...

DON GIOVANNI
Vai!

LEPORELLO
Statua mirabile ed eccellentissima!
Il mio padrone, Don Giovanni, umilmente
vi prega di fargli visita... Dio mio!
non posso, mi fa paura.

DON GIOVANNI
Vigliacco! Guarda che...!

LEPORELLO
Come volete.
Il mio padrone vi prega di venire
domani sera tardi a casa di vostra moglie
e di far da sentinella alla porta...

(La statua fa un cenno col capo in segno di consenso)

Ahi!

DON GIOVANNI
Che c'è?

LEPORELLO
Ahi! Ahi! Ahi! Muoio!

DON GIOVANNI
Che ti succede?

LEPORELLO (muovendo la testa)


La statua... ahi!

DON GIOVANNI
Fai la riverenza?

LEPORELLO
No! Non io, lei!

DON GIOVANNI
Che scemenze dici?
LEPORELLO
Andateci voi stesso.

DON GIOVANNI
Ecco, guarda, babbeo. (Rivolto alla statua)
Io, Commendatore, ti chiedo di venir
domani a casa tua, dove ci sarò anch'io
e di far da sentinella alla porta.
Cosa? Ci sarai?

(La statua di nuovo fa un cenno di consenso con il capo)

O Dio mio!

LEPORELLO
Che vi avevo detto?

DON GIOVANNI
Andiamocene via.

SCENA QUARTA

Stanza di Donna Anna. Don Giovanni e Donna Anna.

DONNA ANNA
Eccoci qua, dunque, Don Diego, temo
soltanto che la mia conversazione
vi annoierà: sono una vedova e non faccio
che ricordare la mia perdita. Come
il mese d'aprile, alterno lacrime
a sorrisi. Ma perché tacete?

DON GIOVANNI
Taccio perché fremo di profonda
gioia, al pensiero d'esser qui, solo
con l'incantevole Donna Anna.
Di vedervi qui e non là, presso la tomba
di quel morto fortunato, in ginocchio
davanti a quella fredda pietra.

DONNA ANNA
Così, Don Diego,
voi siete geloso. Mio marito vi tormenta,
anche da morto?

DON GIOVANNI
Non devo esser geloso.
Foste voi a sceglierlo.
DONNA ANNA
No, fu mia madre che diede
la mia mano a Don Alvaro,
noi eravamo poveri e lui ricco.

DON GIOVANNI
Fortunato! I suoi futili tesori
mise ai piedi d'una dea e conobbe
così celestiali felicità. Ah!
Se vi avessi conosciuto prima,
con che slancio, le mie ricchezze,
il mio titolo, tutto, vi avrei dato
in cambio solo di un benevolo sguardo.
Schiavo sarei stato d'ogni vostro volere,
ogni vostro capriccio avrei studiato,
per poterlo prevenire; perché la vostra
vita fosse un'ininterrotta serie
di magie. Ahimè! Ben altro mi riservava
il destino.

DONNA ANNA
Smettetela, Diego: io sbaglio
ad ascoltarvi - io non posso amarvi,
anche a una tomba dev'essere
una vedova fedele.
Se voi sapeste, quanto Don Alvaro
m'amava! Da vedovo, lui, di certo,
non avrebbe mai accolto in casa
una donna innamorata. Avrebbe rispettato
l'amore coniugale.

DON GIOVANNI
Non tormentate il mio cuore,
Donna Anna, con l'eterno ricordo
di vostro marito. Basta punirmi,
sebbene, forse, meriti, un castigo.

DONNA ANNA
E perché mai?
Non siete legato da sacri vincoli
a nessuna. Non è così? Avete pieno
diritto, davanti al cielo e a me, d'amarmi.

DON GIOVANNI
Davanti a voi! Mio Dio!

DONNA ANNA
Siete forse, davanti a me, colpevole
di qualche cosa? Ditemi.

DON GIOVANNI
No! No! Mai!

DONNA ANNA
Diego, che significa?
Che torto avete, davanti a me? Dite!

DON GIOVANNI
No! A nessun costo!

DONNA ANNA
Diego, è tutto così strano:
io vi prego, anzi, esigo.

DON GIOVANNI
No! No!

DONNA ANNA
Ah! Così sareste sottomesso al mio volere!
Non lo avete appena detto?
Che volevate essere mio schiavo.
M'arrabbierò, Diego: rispondete,
in cosa, davanti a me, siete colpevole?

DON GIOVANNI
Non oso. Mi odierete.

DONNA ANNA
No, no. Vi perdono in anticipo,
ma voglio sapere...

DON GIOVANNI
Perché voler sapere
un segreto, terribile, mortale.

DONNA ANNA
Terribile! Mi state tormentando.
Sono così curiosa. Che significa?
In che modo potreste offendermi?
Io non vi conosco, non ho nemici
né mai ne ho avuti. L'unico è
l'assassino di mio marito.

DON GIOVANNI (fra sé)


Ci siamo! Ditemi, conoscete per caso
quel disgraziato di Don Giovanni?

DONNA ANNA
No, non l'ho mai visto in vita mia.

DON GIOVANNI
Nutrite odio nei suoi confronti?
DONNA ANNA
Per debito d'onore.
Ma voi, Don Diego, state cercando
d'eludere la mia domanda.
Esigo che...

DON GIOVANNI
E se lo incontraste?

DONNA ANNA
Lo pugnalerei al cuore,
quel farabutto.

DON GIOVANNI
Donna Anna,
dov'è il pugnale? Ecco il mio petto.

DONNA ANNA
Diego! Che significa?

DON GIOVANNI
Non sono Diego, sono Giovanni.

DONNA ANNA
Oh! Dio mio! Non può essere,
non ci credo!

DON GIOVANNI
Sono Don Giovanni.

DONNA ANNA
Non è vero.

DON GIOVANNI
Io, ho ucciso tuo marito;
ma non me ne pento e non provo
alcun rimorso.

DONNA ANNA
Cosa sento? No, no, non può essere.

DON GIOVANNI
Sono Don Giovanni e ti amo.

DONNA ANNA (cadendo)


Dove sono?... Dove sono?
Mi sento male!

DON GIOVANNI
Dio santo!
Che le succede? Che hai, Donna Anna?
Alzati! Svegliati! Riprenditi: il tuo Diego,
il tuo schiavo è ai tuoi piedi.

DONNA ANNA
Lasciami! (Debolmente)
Sei il mio nemico - mi hai tolto
tutto ciò che nella vita...

DON GIOVANNI
O dolce creatura!
Sono pronto ad espiare la mia colpa,
aspetto, qui ai tuoi piedi, un tuo ordine.
Se vuoi, io morirò; altrimenti vivrò
ma solo per te...

DONNA ANNA
Questo è, dunque, Don Giovanni...

DON GIOVANNI
Di certo, vi fu descritto
come un farabutto, un mostro.
Fama, forse, non del tutto ingiusta,
sulla stanca coscienza ho, forse,
il peso di molte colpe. A lungo
del vizio sono stato allievo diligente,
ma da quando vi ho visto, mi sembra,
d'esser cambiato. Amando voi,
amo la virtù, e per la prima volta
umile e tremante, davanti a lei m'inchino.

DONNA ANNA
Don Giovanni è un parlatore abile,
lo so, l'ho sentito dire, e uno scaltro
seduttore, oltre che un depravato
e un senza Dio. Un demonio vero e proprio.
Quante poverette avete rovinato?

DON GIOVANNI
Finora non ne ho amata alcuna.

DONNA ANNA
E io, dovrei credere
che Don Giovanni è innamorato
per la prima volta e che non cerca
nuove vittime?

DON GIOVANNI
Se avessi voluto ingannarvi,
perché confessare, dire quel nome
che voi non potete nemmeno sentire?
Dove sono l'inganno e il raggiro?

DONNA ANNA
Chi vi conosce? Come avete potuto
venire qui? Potevano riconoscervi,
e sareste sicuramente morto.

DON GIOVANNI
Che significa morire? La vita io darei
con serenità, per vedervi anche
un solo istante.

DONNA ANNA
Come farete ad uscire di qui,
imprudente!

DON GIOVANNI (baciandole la mano)


Dunque, vi preme la vita del povero
Giovanni. Allora, non c'è odio,
nella tua anima celeste!

DONNA ANNA
Ah! Se potessi odiarvi!
Ora, però, dobbiamo separarci.

DON GIOVANNI
Quando ci rivedremo?

DONNA ANNA
Non so. Forse un giorno.

DON GIOVANNI
Domani, allora?

DONNA ANNA
E dove?

DON GIOVANNI
Qui.

DONNA ANNA
Oh, Don Giovanni come debole
è il mio cuore!

DON GIOVANNI
Un innocente bacio, in segno
di perdono...

DONNA ANNA
Devi andartene.
DON GIOVANNI
Uno solo, distaccato, innocente...

DONNA ANNA
Che insistente! Ecco, via...
Ma chi bussa?... Fuggi, Don Giovanni.

DON GIOVANNI
Allora addio! Arrivederci mia adorata.

(Esce e rientra di corsa)

Ah!

DONNA ANNA
Che ti succede? Ah!...

(Entra la statua del Commendatore. Donna Anna cade)

LA STATUA
Rispondo all'invito.

DON GIOVANNI
O Dio! Donna Anna!

LA STATUA
Lasciala, è la fine.
Tu tremi, Don Giovanni.

DON GIOVANNI
Io? No. Ti ho invitato e sono lieto
di vederti.

LA STATUA
Dammi la mano!

DON GIOVANNI
Eccola... o, come è forte
la sua stretta di pietra!
Lasciami andare, liberami la mano...
Muoio, è la fine - o Donna Anna!

(Sprofondano)

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