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SI ALZA IL VENTO

Recensione di Riccardo Pulin

Si Alza il Vento è l’ultimo film di Miyazaki, e per molti, me compreso, è il suo canto del cigno.

La storia ruota attorno a Jiro, un bambino il quale sogno è diventare un progettista di aeroplani.

Gli eventi nel film seguono la direzione del vento, che spira tra persone, eventi ed epoche,
diventando il leitmotiv dell’opera stessa.

Il vento permette ai personaggi di vivere, amare e soffrire. Ogni punto cardine della storia è
dettato dal soffio del vento che coccola o si infrange duramente sui personaggi.

La pellicola funziona per merito dell'animazione. All’interno del film il tutto viene esaltato, e
l’animazione non è solo uno strumento che ne permette la visione allo spettatore, ma diventa
parte integrante dell’opera trasformando il film in pura fantasia. Il reale viene abolito, dando vita a
cose a cui prima nessuno avrebbe mai fatto caso, come il suono di una locomotiva o il frastuono
di bombe sganciate da un bombardiere tramite il suono della bocca di un essere umano.

Tutto questo serve a rafforzare il sogno di Jiro.

Miyazaki parla dal punto di vista del protagonista, vi si immerge e crea un mondo a sua immagine
dove nulla è reale, iniziando il film con una forte scena onirica. Il racconto è un monito al
raggiungimento del proprio sogno, ma senza dimenticare le difficoltà che vi si infrangono lungo il
percorso. L’animazione, in questo caso, è il più grande contrasto all’interno del film stesso. La
fantasia viene frenata, d’un tratto, da un vento gelido che incombe sul film, e ricorda la crudeltà
nel raggiungere i propri obiettivi. L’aeroplano, da sogno fanciullesco diventa strumento maledetto,
che causa morte e caos. La magia che scende come velluto in ogni film di Miyazaki diventa un
secchio gelido di realtà, che trasforma il protagonista in una persona pronta a fare di tutto per il
suo sogno. Realtà e sogno si scontrano di continuo, ma solo una cosa bisogna fare per
raggiungere il proprio scopo: vivere.

Personalmente ritengo sia uno dei miglior film animati di sempre, in cui Miyazaki mette tutto sé
stesso per raccontare una storia semplice ma che può arrivare a molti.

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