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ORGANIZZAZIONE E

LEGISLAZIONE FITOSANITARIA IN
ITALIA

❑ Tutela del sistema produttivo agricolo


dalle avversità
❑ Regolamentazione dell’impiego dei
prodotti fitosanitari
TUTELA DEL SISTEMA PRODUTTIVO

Obiettivo:
Salvaguardare il sistema produttivo:
- dall’introduzione di organismi dannosi
indesiderati attraverso l’esclusione e
l’eradicazione
- dalla loro diffusione

Strutture:
Servizi fitosanitari pubblici (nazionale e
regionali)
TUTELA DEL SISTEMA PRODUTTIVO

Strumenti:

- Norme fitosanitarie sulla commercializzazione


del materiale vegetale in Italia (controllo e
certificazione)
- Norme di comportamento nei riguardi di
avversità considerate di importanza primaria per
il nostro Paese (Decreti di lotta obbligatoria)
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
FITOSANITARI

Due strutture di riferimento

Ministero delle Politiche agricole e forestali


Servizio fitosanitario centrale

Servizi fitosanitari regionali (“Osservatori per


le malattie delle piante”)
Emanazione delle amministrazioni regionali (N.
19) e delle province autonome (2)
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
FITOSANITARI

Ministero delle Politiche agricole e forestali


Servizio fitosanitario centrale
Funzione: indirizzo e coordinamento generale
Compiti:
❖ Rapporti con i Servizi Fitosanitari stranieri e
con le Organizzazioni internazionali
❖ Raccolta e divulgazione dei dati relativi alla
diffusione degli organismi nocivi
❖ Determinazione degli standard tecnici per il
controllo fitosanitario
❖ Predisposizione dei provvedimenti di lotta
obbligatoria
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
FITOSANITARI
Servizi fitosanitari regionali
Compiti:
▪ Applicazione sul territorio delle normative
fitosanitarie
▪ Vigilanza sullo stato fitosanitario delle colture
agrarie, ornamentali e forestali
▪ Monitoraggio del territorio per la quarantena
▪ Certificazione fitosanitaria per i vegetali
destinati ai Paesi terzi
▪ Controlli fitosanitari per i vegetali provenienti
da Paesi terzi
▪ Registrazione dei produttori e importatori dei
vegetali
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
FITOSANITARI
Servizi fitosanitari regionali
Compiti:
▪ Autorizzazione all’emissione del “passaporto
verde”
▪ Accreditamento e controllo dei fornitori di
materiale di moltiplicazione (CAC)
▪ Accreditamento dei laboratori di analisi
fitosanitarie
▪ Certificazione genetico-sanitaria volontaria
del materiale vivaistico
▪ Messa a punto di strategie di difesa
fitosanitaria e diserbo
▪ Valutazione dell’efficacia dei mezzi di lotta
https://www.ilmessaggero.it/politica/agricoltura_integrata_pesticidi_elena_cattaneo-4346722.html
Norme fitosanitarie

Inizio organizzazione legislativa negli anni ’30


(legge 18 giugno 1931 N. 987 che affidava le
competenze in materia al Ministero
dell’Agricoltura)
Ruolo centrale degli Osservatori per le malattie
delle piante dislocati in tutta Italia a livello
prevalentemente regionale e alle dipendenze del
MAF
Una delle norme fitosanitarie principali era
costituita dal controllo e relativa certificazione (a
cura degli Osservatori) dei materiali vegetali in
arrivo e partenza da e per i Paesi esteri
Norme fitosanitarie

Anni ’70
❖ inizio trasferimento alle Regioni delle
competenze in materia di agricoltura e
riorganizzazione anche del Servizio
Fitosanitario a livello regionale
❖ inizio operatività della CEE anche nel settore
fitosanitario (Direttiva 77/93 Misure di
protezione contro l’introduzione negli Stati
membri di organismi nocivi ai vegetali)

Successive, ulteriori direttive da parte della CEE


più o meno recepite a livello nazionale
Norme fitosanitarie

Anni ’90

Direttiva CEE 91/ 683 del 19/12/1991 che


introduce sostanziali cambiamenti nel settore
anche in relazione alla eliminazione delle barriere
doganali

Numerosi, successivi Decreti nazionali (D.M.)


che recepiscono la suddetta e altre Direttive CEE
definendo progressivamente il quadro normativo
D.M. 18 giugno 1993
(Passaporto delle piante)

L’Europa comunitaria viene considerata un territorio


senza barriere fitosanitarie interne.
I controlli alle frontiere vengono effettuati solo per i
prodotti vegetali provenienti da paesi terzi, mentre i
controlli sui vegetali prodotti all’interno si eseguono
sul luogo di produzione

- Servizio Fitosanitario Nazionale


- Servizi Fitosanitari Regionali
D.M. 18 giugno 1993
(Passaporto delle piante)
❖ Contrassegno internazionale di tipo A
(piante di propria produzione)
❖ Contrassegno internazionale di tipo B
(passaporto di sostituzione, o replacement
passport, RP) (quando una partita viene
suddivisa, con piante acquistate e
rivendute)
❖ Contrassegno internazionale di tipo C o
GZP (piante destinate in zone protette)
Norme fitosanitarie

Anni 2000

DL 19 agosto 2005 n. 214 (Attuazione Direttiva


2002/89/CE)

Misure di protezione contro l’introduzione e la


diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai
vegetali o ai prodotti vegetali
Norme fitosanitarie

Anni 2010

Direttiva 2009/128 del Parlamento Europeo e


del Consiglio del 21 ottobre 2009 sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci
Gli aspetti principali della attuale
normativa fitosanitaria
Scambi extracomunitari
Permane il certificato fitosanitario con controllo
sia in entrata (alla frontiera) sia in uscita (alla
spedizione)
Scambi intracomunitari
- Soppressione di controlli e certificazioni alle
frontiere
- Istituzione dei controlli fitosanitari alla
produzione
- Emissione di un documento di garanzia da parte
del produttore (passaporto delle piante)
In entrambi i casi viene garantita l’assenza degli
organismi nocivi da “quarantena”
Gli aspetti principali della attuale
normativa fitosanitaria

Per il materiale vivaistico è stato introdotto anche


il controllo sugli organismi che interessano la
qualità
Direttive CEE 93/48, 93/49, 93/61, 93/62, 93/63, 93/64, 93/78, 93/79

D.M. 14 aprile 1997

Conformitas Agraria
Comunitatis (CAC)
…il materiale di propagazione deve essere sostanzialmente privo
di organismi nocivi o malattie pregiudizievoli alla qualità…
Art. 1
Campo di applicazione

1. Il presente decreto ha per oggetto la


commercializzazione dei materiali di moltiplicazione
di piante da frutto e delle piante da frutto, appartenenti
ai generi, alle specie o agli ibridi elencati nell'allegato I
del presente decreto.

2. Il presente decreto si applica anche ai portainnesti e


ad altre parti di piante di altri generi o specie o ai loro
ibridi, qualora vi siano innestati o vi debbano essere
innestati materiali di uno dei generi o delle specie o
degli ibridi elencati nell'allegato suddetto.
Art. 4
Requisiti di commercializzazione

1. Il materiale oggetto del presente decreto può


essere commercializzato soltanto da fornitori
accreditati e purché soddisfi i requisiti fissati dalle
schede di cui all'allegato II.

L’accreditamento dei fornitori avviene da parte del


Servizio Fitosanitario Regionale
Vivai accreditati dal SFR delle Marche
(marzo 2003)

Provincia Specie
TOTALE
Fruttiferi Ortive Ornamentali
Pesaro-Urbino 5 6 3 14
Ancona 9 6 2 17
Ascoli Piceno 6 4 10 20
Macerata 4 7 3 14
TOTALE 24 23 18 65
Art. 5
Requisiti fitosanitari dei materiali

1. Fatte salve le disposizioni della normativa


fitosanitaria vigente, il materiale deve essere, almeno
all'esame visivo, sostanzialmente privo di organismi
nocivi o malattie pregiudizievoli alla qualità, nonché di
loro sintomi che limitino la possibilità di utilizzarlo
come materiale di moltiplicazione e come pianta da
frutto; in particolare, deve essere privo degli organismi
o delle malattie elencati nell'allegato II del presente
decreto per quanto concerne i generi e le specie
considerati.
Malattie e organismi pregiudizievoli la qualità

BATTERI
Allegato II Proposta
DM 14 aprile 1997 Progetto POM A32
Malattia Agente Malattia Agente
Tumore batterico Agrobacterium Tumore batterico Agrobacterium
tumefaciens tumefaciens
Cancro batterico Pseudomonas Cancro batterico Pseudomonas
del ciliegio syringae pv. del ciliegio syringae pv.
mors-prunorum mors-prunorum
•Cancro •Cancro
batterico del Pseudomonas batterico del Pseudomonas
pesco syringae pv. pesco syringae pv.
•Deperimento syringae •Deperimento syringae
batterico e batterico e
scabbia dei frutti scabbia dei frutti
dell’albicocco dell’albicocco
Malattie e organismi pregiudizievoli la qualità
FUNGHI
Allegato II Proposta
DM 14 aprile 1997 Progetto POM A32
Malattia Agente Malattia Agente
Marciume radicale Armillaria mellea Marciume radicale Armillaria mellea
fibroso fibroso
Mal del piombo Chondrostereum Mal del piombo Chondrostereum
parassitario purpureum parassitario purpureum
Cancri rameali Nectria galligena Cancri rameali Nectria galligena
Tracheoverticilliosi Verticillium spp. Tracheoverticilliosi Verticillium dahliae
Marciume radicale Rosellinia Marciume radicale Rosellinia necatrix
lanoso necatrix lanoso
Bolla (per albicocco, Taphrina Bolla (per albicocco, Taphrina deformans
pesco e mandorlo) deformans pesco e mandorlo)
Marciume del Phytophthora cactorum,
colletto P. cambivora, P.
citrophthora, P.
drechsleri, P.
megasperma
Malattie e organismi pregiudizievoli la qualità

NEMATODI
Allegato II Proposta
DM 14 aprile 1997 Progetto POM A32
Malattia Agente Malattia Agente
Galle alle Meloidogyne spp. Galle alle Meloidogyne
radici radici arenaria, M.
incognita e M.
javanica
Lesioni Pratylenchus
alle radici vulnus, P.
penetrans
Malattie e organismi pregiudizievoli la qualità

VIRUS
Allegato II Proposta
DM 14 aprile 1997 Progetto POM A32
Malattia Agente Malattia Agente
Maculatura PDV (virus del Maculatura PDV (virus del
clorotica anulare nanismo del susino) clorotica anulare nanismo del susino)
e/o lineare e/o lineare
Maculatura PNRSV (virus della Maculatura PNRSV (virus della
clorotica- maculatura anulare clorotica- maculatura anulare
necrotica necrotica dei Prunus) necrotica necrotica dei Prunus)
Necrosi dei ACLSV (virus della
frutti maculatura
clorotica fogliare del
melo)
Mosaico (per il ApMV (virus del
mandorlo) mosaico del melo)
Per le piante da frutto sul mercato
troviamo materiale di categoria:
❖ CAC (con i requisiti fitosanitari
minimi, esente da patogeni di
quarantena e di qualità)
❖ certificato
I decreti di lotta obbligatoria

Iniziativa che risale a una legge degli anni ’30


che affidava al Ministero dell’Agricoltura il
compito di rendere obbligatoria a livello
nazionale l’applicazione di tutti i possibili rimedi
contro una determinata avversità di primaria
importanza e pericolosità per la realtà italiana.

Oggi il compito è affidato ai Servizi Fitosanitari


regionali
Norme di quarantena - Lotta obbligatoria

Le norme di quarantena prevedono l’impiego


di iniziative volte ad escludere l’introduzione
di un patogeno o a circoscriverne la
diffusione es.: monitoraggio sistematico in
campo, obbligatorietà dell’estirpazione delle
piante infette, controllo del materiale
vivaistico, interventi di lotta contro il vettore
(virus, fitoplasmi, etc.)
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2018/03/22/muoiono-lo-
stesso/58045?utm_campaign=newsletter&utm_medium=email&utm_source=kANSettimanale&utm_term=620&utm_content=3536
Norme di
QUARANTENA
Sharka delle drupacee

Aggiornato il 28 luglio 2009


Patogeni da quarantena
Sono organismi nocivi potenzialmente importanti per
l’economia della Comunità
a) Già segnalati ma non ancora diffusi e
attivamente combattuti:
➢PPV (virus della vaiolatura del susino o sharka);
➢Erwinia amylovora (colpo di fuoco batterico delle
pomacee);
➢Phoma tracheiphila (mal secco degli agrumi);
➢Flavescenza dorata (malattia da fitoplasmi della
vite)
➢PSTVd (viroide del tubero fusiforme della patata);
b) Non ancora presenti:
➢marciume anulare della patata (Clavibacter
michiganensis ssp. sepedonicus)
➢Pierce’s Disease
I principali decreti
1950 e 1998 Mal secco degli agrumi (Phoma
tracheiphila)
1962 Peronospora del tabacco (Peronospora tabacina)
1971 Rogna nera della patata (Synchytrium
endobioticum)
1982 Marciume anulare della patata (Corynebacterium
sepedonicum)
1982 Peronospora del girasole (Plasmopara helianthi)
1987 e 1998 Cancro colorato del platano (Ceratocystis
fimbriata)
1996 Marciume anulare della patata (Clavibacter
michiganensis ssp. sepedonicus)
1996 e 1999 Colpo di fuoco batterico (Erwinia
amylovora)
I principali decreti
1996 e 2009 Vaiolatura (Sharka) delle drupacee (PPV)
2000 Flavescenza dorata della vite (DM 31 maggio)
2000 e 2007 Ralstonia solanacearum su patata
2005 Ciborinia camelliae
2006 Apple proliferation (scopazzi del melo)
2008 Potato spindle tuber viroid (PSTVd)
2012 Tomato spotted wilt virus (TSWV)
2015, 2018 Xylella fastidiosa

? Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV)


I viroidi sono stati individuati per la
prima volta alla fine degli anni
sessanta in piante di patata affette
dalla malattia del tubero fusiforme
Recente segnalazione in Italia
di PSTVd
Solanum jasminoides e S.
rantonnetii asintomatici, ma
pericoloso per patata e pomodoro
Presenza di sharka delle drupacee in
Emilia-Romagna
Presenza di Flavescenza dorata in Emilia-Romagna
QUALCHE
INFORMAZIONE SUL
TOMATO BROWN RUGOSE
FRUIT VIRUS (TOBRFV)

Gianfranco Romanazzi

Università Politecnica delle


Marche, Dipartimento di
Scienze Agrarie, Alimentari ed
Ambientali, Ancona
e-mail g.romanazzi@univpm.it
GianfRomanazzi
ToBRFV è il risultato di
ricombinazione genetica tra
varianti del ToMMV e TMV
(Salem et al., 2016)

È in grado di superare in pomodoro


la resistenza ai tobamovirus indotta
dal gene Tm-22
(Luria et al., 2017)

(Luria et al., 2017)

Sintomi
Foglie: bollosità e clorosi, restringimento dei
lembi, imbrunimento su peduncoli, calici e
piccioli;
Frutti: rottura di colore con maculature,
rugosità, deformazione e maturazione
irregolare.
https://gd.eppo.int/taxon/TOBRFV/photos
Levitzky et al., 2019

Luria et al., 2019


- Uso di lotti di semi ToBRFV-free*
- Ridurre la carica di inoculo in serra/vivaio tramite disinfezione delle strutture
- Trattamenti pre-impianto con cloro stabilizzato (suolo, strutture)
- Uso di portinnesti resistenti?
- Eradicazione immediata di piante con sintomi sospetti*
- Addestramento degli operatori e igiene (tute monouso, evitare lesioni
all’apparato radicale, etc.)
* La diagnosi
Complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO)

Le manifestazioni più gravi sono


state osservate su piante di grandi
dimensioni, più avanti negli anni
(anche centenarie) sulle quali a
seguito delle prime indagini di
campo sono stati riscontrati:
1) necrosi del legno ad opera di
funghi tracheomicotici;
2) gallerie scavate dalle larve di
Zeuzera pyrina;
3) Xylella fastidiosa
Complesso del disseccamento rapido dell’olivo
(CoDiRO)

Le analisi di laboratorio effettuate in Puglia su oltre 20.000 campioni di olivo


hanno evidenziato una corrispondenza tra la presenza della malattia e X. fastidiosa,
che quindi è stato ritenuto il principale agente di deperimento delle piante salentine

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