Sei sulla pagina 1di 5

IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE

-Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, pubblicato nel 1989, è stato scritto da Luis
Sepulveda, scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e attivista cileno naturalizzato
francese.
Nato a Ovalle (Cile) il 4 ottobre 1949 e morto a Oviedo (Spagna) lo scorso 16 aprile 2020 dove
si era recato come ospite di un festival letterario e dove ha contratto il Covid-19 che lo ha
portato alla morte. Sepulveda ha lottato per la libertà del suo paese e con la scrittura ha fatto
conoscere al mondo l’intoccabilità di questo bene (la libertà ). La sua vita l’ha dedicata alla
scrittura e alla lotta, quando ci fu il colpo di stato di Pinochet contro il presidente Allende, lui
era in carcere torturato perché colpevole delle sue idee. Sepulveda ha anche lottato per la
difesa dell’ambiente e le sue lotte, le sofferenze, le gioie e la sua vita rimarranno nei suoi libri.
Esponente della corrente letteraria “Realismo magico”, tipico della letteratura Sudamericana,
la sua scrittura rende onore all’America latina, agli ultimi, agli ignorati dalla società .

RIASSUNTO BREVE

Antonio Jose’ Bolivar con la sua giovane sposa Dolores si è trasferito a EL Idilio piccolo
paesino nella foresta amazzonica. La coppia che proviene da un villaggio della Sierra, non è
riuscita ad avere figli. Nella foresta affrontano una vita dura, anche se aiutati dagli indigeni
Shuar, e dopo due anni Dolores muore di malaria. Antonio rimasto solo, per un periodo, si
unisce agli Shuar dai quali impara a vivere nella foresta. Antonio nella solitudine coltiva la
passione della lettura dei romanzi d’amore che gli ricordano il suo matrimonio finito male. A
El Idlio arriva con una canoa un cadavere di un bianco ucciso da un tigrillo, così il sindaco
organizza una spedizione, alla quale parteciperà anche Antonio, per uccidere il felino. Alla fine
Antonio si ritrova da solo a combattere contro il tigrillo e lo uccide con una doppietta. Antonio
prova vergogna per la sua indegna vincita, avrebbe dovuto lottare corpo a corpo, o usare
frecce avvelenate per sentirsi degno di quella morte, infondo il tigrillo era un animale che
viveva nel suo habitat al quale il cacciatore bianco senza scrupoli aveva ucciso i cuccioli e
ferito il maschio.

GENERE
Il genere è d’avventura

TEMPO/DURATA
-Le vicende si svolgono in alcuni giorni. Il narratore racconta in flashback la vita del
personaggio principale, Antonio.

AMBIENTE
-El Idillio in Ecuador, e la foresta pluviale Amazzonica.

MESSAGGIO DELL’AUTORE
Il tema centrale del romanzo è la distruzione della foresta ecuadoriana, causata dall'ingordigia
di uomini senza scrupoli, che non sanno come trattare il prezioso patrimonio di vite
racchiuso al suo interno. L’amore, l’amicizia intesa come rispetto reciproco delle proprie
usanze.

TEMI DI FONDO: potenza della natura. Esaltazione e rispetto della natura


IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE

INDIOS =Le popolazioni indigene dell'America Latina costituite dai discendenti dei
primi abitatori delle terre conquistate e colonizzate da Spagnoli e Portoghes i

PERSONAGGI:
Il personaggio principale è Antonio, ma si potrebbe anche dire che è la foresta pluviale
amazzonica che fa da sfondo a tutto il romanzo.

-ANTONIO: il protagonista ha vissuto molti anni fra gli Indios ed ha imparato tra loro a sentirsi
parte della foresta. Quando deve fare ritorno tra i bianchi ( dopo che gli Shuar lo hanno
mandato via a causa dell’uccisione del bianco cercato di uomo con la pistola ) il suo unico
passatempo è la lettura di romanzi d’amore che legge nella sua capanna su un alto tavolo con
vista sul fiume. I romanzi gli ricordano il suo matrimonio finito male, con la morte di malaria
della moglie Dolores.

-SINDACO: ANTAGONISTA un uomo grasso che suda continuamente (lumaca) che non ama la
natura che lo circonda, è pauroso ed è odiato da tutti. Rappresenta tutto ciò che di negativo c’è
nella civiltà occidentale.

-TIGRILLO ANTAGONISTA femmina di un felino simile ad un giaguaro. Lunga oltre due metri,
bella ed intelligente tanto che nell’episodio finale costringe Antonio a seguirla fino a dove si
trova il suo compagno ferito ed in fin di vita, perché Antonio lo uccida ponendo fine alle sue
sofferenze. Il tigrillo è antagonista, ma Antonio Antonio ne ha rispetto, lei uccide per vendicare
l’uccisione dei suoi cuccioli, non come i bianchi che uccidono per il gusto di avere la pelle degli
animali.

-SHUAR: sono gli AIUTANTI di Antonio, gli insegnano a vivere nella foresta amazzonica.
Abitano nella foresta, sono coraggiosi e leali tanto che mandano via Antonio quando lo
ritengono colpevole di disonore per aver ucciso un uomo con una doppietta (pistola a due
canne )

-DENTISTA: dottor Loachamin era un anarchico che odia il governo. Due volte all’anno va a El
Idilio a curare i denti e portare dentiere, così ogni sei mesi porta ad Antonio 2 romanzi
d’amore che ha scelto insieme ad una prostituta(pag. 31)

DOLORES ENCARNACION : chioma nera ( pag, 36), giovane, figlia di un vedovo vecchissimo
che si impegnò a fare testamento a favore di Dolores e Antonio in cambio di cure e preghiere..
Morì di malaria nella foresta circa due anni dopo il suo arrivo . Non poteva a vere figli con
Antonio.

NUSHINO: uno Shuar compagno di Antonio, anche lui era stato un colono, non era indigeno
(nativo del luogo), che muore a causa di una fucilata di un gringos ( gringos= in america latina
gli stranieri, soprattutto i nordamericani vengono chiamati gringos)

RIASSUNTO
-Antonio Josè Bolivar è un anziano che vive ai margini della foresta Amazzonica in Ecuador, a
El Idilio. La sua unica compagnia sono i romanzi d’amore che legge pian piano con l’aiuto di
una lente d’ingrandimento stando in piedi davanti ad un alto tavolino posto sotto alla finestra
che dà sul fiume. Ma Antonio non ha sempre vissuto lì, lui proviene da San Luis, un villaggio
della Sierra, dove si era sposato con Dolores all’età di 15 anni. La coppia cercava di avere un
IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE

figlio che non arrivò , così per fuggire dai pettegolezzi del paese, Antonio e Dolores
accettarono di aderire ad un piano di colonizzazione dell’Amazzonia promosso dal Governo
che prometteva grandi estensioni di terreno a chi era disposto a popolare quei territori (pag
38). Antonio e la moglie con grande fatica provarono a lavorare la terra disboscando il terreno
ma tutto ciò risultò vano, la foresta con le piogge torrenziali portava via tutto il loro lavoro. In
loro aiuto arrivarono gli Shuar, indigeni della foresta Amazzonica dell’Ecuador che
insegnarono ad Antonio e Dolores a cacciare, a pescare, a costruire capanne stabili e resistenti
agli uragani, a riconoscere i frutti commestibili e quelli velenosi, ma soprattutto gli Shuar
insegnarono loro a vivere nella foresta. Dolores all’arrivo della seconda stagione delle piogge,
andò via a causa della malaria che purtroppo aveva contratto, Antonio invece rimase nella
foresta per paura di sentirsi dire dai suoi vecchi concittadini al rientro che aveva fallito. Sì unì
agli Shuar e divenne uno di loro, viveva nudo, evitava gli altri coloni e godeva a suo piacimento
della sua foresta rispettando le piante e gli animali e le regole degli Shuar (pag 42).
Una volta fu morso da un serpente velenoso e gli Shuar lo curarono salvandogli la vita con
pozioni di erbe e bagni di cenere fredda e cervelli, fegati e rognoni di scimmia. Antonio era uno
dei rari sopravvissuti ad un morso di serpente IX, così gli Shuar lo celebrarono con la festa del
serpente e gli dettero da bere un liquore allucinogeno e quella stessa notte Antonio fece un
sogno premonitore che gli ordinò di restare con gli Shuar (pag 45/46). Antonio scelse un
compagno, Nushino, uno Shuar venuto come lui da lontano e che come lui era stato curato
dagli indigeni quando era ststo ferito da una pallottola finita nella schiena. Antonio e Nushino
cacciavano insieme animali, ma Nushino quando era solo si dedicava a catturare serpenti
velenosi per venderne il veleno ai laboratori che preparavano siero antiofidico (siero che cura
il veleno trasmesso dal morso dei serpenti).
Antonio era ben accettato dagli Shuar, con loro partecipava al rito dei morti quando un vecchio
moriva e con le loro donne faceva l’amore, era amore puro senza altro fine che l’amore stesso
senza possesso e senza gelosia, così durante la sua vita tra gli Shuar non ebbe bisogno dei
romanzi per conoscere l’amore (pag 48/49).
Ogni cambio di stagione, gli Shuar traslocavano, perché arrivavano in gran numero i cercatori
d’oro che venivano nella foresta al solo scopo di arricchirsi invadendo i territori degli Shuar
che si spostavano verso Oriente cercando l’intimità delle foreste. Antonio decise di installarsi a
El Idilio perché sentiva di essere come uno Shuar ma di non essere realmente uno Shuar ed
anche a causa di un episodio che cambiò il suo rapporto che loro: fu il giorno in cui Antonio
udì uno sparo e quando accorse sul luogo trovò il suo compagno Nushino agonizzante in punto
di morte, gli avevano sparato i cercatori d’oro. Così Antonio sparò ad uno di questi gringos per
vendicare Nushino, ma la cultura degli Shuar non ammette l’uso dei fucili, secondo gli Shuar
Antonio avrebbe dovuto ucciderlo con una freccia avvelenata, dandogli la possibilità di lottare
con coraggio, e per questo Antonio si era disonorato e gli Shuar gli comunicarono che da quel
momento non era più il benvenuto, poteva passare per i loro villaggi ma non per soffermarsi
(pag 50/53).
Ormai solo a El Idilio, Antonio fece la scoperta più importante della sua vita il giorno che andò
a votare: sapeva leggere e quindi aveva l’antidoto contro la sua vecchiaia. Purtroppo però non
aveva libri da leggere, quindi catturò scimmie e pappagalli nella foresta che scambiò per un
viaggio sull’imbarcazione che risaliva il fiume, il Sucre, arrivando ad El Dorado. Lì fu ospitato
da una maestra proprio all’interno della scuola, in cambio di aiuto nelle faccende domestiche
e nella preparazione di un erbario e così ebbe accesso alla biblioteca dove lesse libri d’ogni
genere fino a scoprire la sua preferenza: i romanzi d’amore.
Tornato a El Idlio, Antonio leggeva e rileggeva il romanzo che l’insegnante gli aveva regalato:
“Rosario” una storia d’amore struggente che ogni volta che lo leggeva lo faceva piangere (pag
64/66). Successivamente il dentista che ogni sei mesi veniva a curare i denti dei Jibaros
IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE

( indigeni degenerati e degradati dai costumi dei bianchi ) ( pag. 14) a El Idilio gli portava
romanzi che trattavano storie d’amore che Antonio leggeva lentamente con la sua lente
d’ingrandimento.
ESORDIO
Ma la sua tranquillità finì quando un giorno sul molo arrivò una canoa con alcuni Shuar che
trasportavano il corpo di un uomo bianco squarciato, così il sindaco di EL Idilio accusò gli
Shuar di omicidio, ma Antonio guardando il cadavere, riconobbe le zampate ed il morso di un
tigrillo, un felino simile al giaguaro che popolava la foresta. L’uomo doveva essere un
cacciatore che portava con sé anche la macchina fotografica per pavoneggiarsi al rientro nella
sua città con gli amici delle prede che aveva ucciso. Rovistando nella borsa del malcapitato,
Antonio trovò delle piccole pelli di tigrillo grandi quanto una mano, così intuì cosa era
accaduto. L’uomo era venuto nella foresta a caccia di animali , uccidendo 3 cuccioli di tigrillo
ad una madre che probabilmente si era allontanata in cerca di cibo lasciando i piccoli col
maschio. L’uomo aveva scuoiato i piccoli e probabilmente aveva sparato al maschio colpendolo
senza ucciderlo, così al ritorno la femmina alla vista di quell’orrore commesso sui propri
piccoli, aveva tramutato il dolore in odio verso tutti gli uomini in quanto specie animale che
uccide cuccioli piccolissimi e indifesi. La tigrillo femmina cercava vendetta per placare lo
straziante dolore, così tutti gli uomini erano in pericolo. Il sindaco di El Idilio, un uomo vile e
viscido che sudava molto e per questo era soprannominato la “Lumaca” organizzò una
spedizione per uccidere l’animale feroce, spedizione alla quale dovette partecipare anche
Antonio che conosceva la foresta meglio di chiunque altro abitante di El Idilio. Dopo vari
chilometri, accampamenti e difficoltà soprattutto per il sindaco che certo non era un uomo
fisicamente ed emotivamente ( era pauroso) pronto ad attraversare a piedi nudi la foresta
Amazzonica, e dopo vari ritrovamenti di cadaveri uccisi dal tigrillo, il sindaco e tutti gli uomini
della spedizione fecero ritorno a El Idilio, mentre Antonio ebbe il compito di uccidere da solo
l’animale.
Antonio aveva rispetto per quell’animale che voleva vendicare l’assassinio dei suoi cuccioli e
forse anche del maschio e che probabilmente cercava la morte in un duello faccia a faccia.
Antonio però doveva ucciderla perché così gli aveva imposto il sindaco, che in caso contrario
lo avrebbe cacciato dalla sua capanna. Il momento di massima tensione in cui l’azione
culmina( l’apice della tensione = spannung) avviene durante l’ultimo scontro tra il vecchio e la
femmina di tigrillo, alla quale Antonio ha ucciso il maschio che precedentemente era stato
ferito dal gringos nel giorno in cui erano morti i cuccioli.
Dopo vari studi reciproci tra Antonio ed il tigrillo, nell’ultima azione Antonio spara con una
doppietta ( pistola a 2 canne ) colpendo l’animale e uccidendolo, così, in modo vile senza
combattimento corpo a corpo, senza usare frecce avvelenate, e dopo aver gettato il corpo del
grande animale nel fiume, Antonio ritorna alla sua capanna a leggere i suoi romanzi d’amore
provando vergogna per la sua indegna vincita sentendosi un’inutile carnefice. Il tigrillo era un
animale che viveva nel suo habitat, nella grande foresta amazzonica ecuadoriana, che l’uomo
senza scrupoli ha sempre sfruttato uccidendo animali e disboscando, senza riflettere sul fatto
che quella foresta è il polmone del mondo intero, è ossigeno puro per tutto il pianeta.

MESSAGGIO DELL’AUTORE
Il tema centrale del romanzo è la distruzione della foresta ecuadoriana, causata dall'ingordigia
di uomini senza scrupoli, che non sanno come trattare il prezioso patrimonio di vite racchiuso
al suo interno.
IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D’AMORE

DOPO CHE HA UCCISO IL TIGRILLO:


Una mattina Antonio si sveglia con un gran dolore al
petto, riesce a fatica ad uscire dalla sua capanna per
chiamare aiuti. Fortunatamente il Sucre è ormeggiato
sul molo del fiume, così il dottor Loachamin, il suo amico
dentista, lo soccorre e intuendo la gravità lo porta a
Quito in ospedale: il povero Antonio deve essere operato
al cuore. Dopo l’intervento, rimane a lungo allettato in
ospedale, così l’unica distrazione rimangono i suoi
romanzi d’amore. L’infermiera Carmen ogni settimana
gli porta un nuovo libro da leggere, che egli legge ad alta
voce ai suoi compagni di stanza.
Dopo 2 mesi di degenza viene finalmente dimesso, ma i
medici gli sconsigliano il ritorno nella foresta. Carmen,
che si è presa cura di lui gli è affezionata, sapendo che
Antonio non ha un soldo, gli propone di andare a vivere
con suo padre, anch’egli vedovo che nutre la stessa
passione di Antonio: la lettura. Il padre di Carmen,
Raimondo Herrera, è un uomo di grande cultura, che
aveva insegnato letteratura all’università di Quito. Al
momento del pensionamento Raimondo si era offerto
volontario per curare la biblioteca cittadina, in modo da
riempire le sue giornate dopo la morte della moglie.
L’amicizia nata tra Raimondo e Antonio, il loro saggio
condividere quotidiano, la loro comune passione per la
lettura, sarà per entrambi un aiuto alla loro vecchiaia.

Potrebbero piacerti anche