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Atlante

del cibo
UNO STRUMENTO PER LE
POLITICHE LOCALI DEL CIBO

PIANO STRATEGICO DELLA


CITTÀ METROPOLITANA DI
ROMA CAPITALE
AUTORI Daniela Bernaschi
Università degli Studi di Firenze. Co-autrice del capitolo 7
“Consumi e multidimensionalità della sicurezza alimentare:
accesso economico, fisico e sociale al cibo”, del capitolo
8 “Ristorazione”, e autrice dei calcoli relativi all’impronta
ecologica dei consumi alimentari e di acqua minerale presenti
nell’Appendice 1.

Angela Cimini
Sapienza Università di Roma. Autrice dei dati cartografici e
autrice del capitolo 0 “Il contesto”, co-autrice del capitolo 1 “La
dimensione economica del cibo della Città Metropolitana di
Giampiero Mazzocchi
CREA Politiche e Bioeconomia. Autore dei Capitoli 2 “Lavoro
e occupazione” e 12 “Innovazione e ricerca”, co-autore del
Capitolo 1 “La dimensione economica del cibo della Città
Metropolitana di Roma”.

Bianca Minotti
Czech University of Life Science, Prague ed EStà - Economia
e Sostenibilità. Autrice del capitolo 5 “Il sistema della
distribuzione” e co-autrice dei capitoli 1 “La dimensione
economica del cibo della Città Metropolitana di Roma”, 8
“La ristorazione”, 9 “L’economia circolare”, nonché dei calcoli
Roma”, dell’Appendice 4 e dell’Appendice 5.
relativi alle emissioni di CO2 dei rifiuti nell’Appendice 1.

Gabriella D’Amico
Associazione Botteghe del Mondo. Autrice del paragrafo 6.5 Giovanni Pagano
“Eventi e fiere delle economie solidali e circuiti alternativi” e Entropian GmbH. Autore del Capitolo 3 “La produzione agricola
co-autrice Appendice N. 2. della Città metropolitana di Roma Capitale”, co-autore del
Capitolo 1 “La dimensione economica del cibo della Città
metropolitana di Roma Capitale”, dell’Appendice 1, dell’
Appendice 4 e dell’Appendice 5.
Giulia Gallo
Ultuna Vertical Farming. Autrice del paragrafo 7.3.3 “Too Good
to Go” e co-autrice dell’Appendice 1 per i calcoli relativi al
carbonio nei suoli e delle emissioni di CO2 per tipo di coltura e
Ancy Kollambarambil
allevamento.
CURSA. Autrice del paragrafo 7.3 “Insicurezza alimentare e
accessibilità sociale: recupero sociale delle eccedenze, il ruolo
delle iniziative solidali”.
Giorgio Giovanelli
Sapienza Università di Roma. Autore Capitoli 4
“Multifunzionalità e Agricoltura Sociale”, 6 “Alternative
Giordano Stella
Food Networks”, 11 “Policy, Pratiche e Progetti del Sistema
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali,
Alimentare della CMRC” e co-autore Appendice n.2.
Università di Perugia. Autore del Capitolo 10 “La Sovranità
Alimentare potenziale del Lazio, della Città Metropolitana di
Roma e del Comune di Roma” e dell’Appendice n. 3.
Lorenza Lirosi
Federación Española de Industrias de Alimentación y Bebidas
(FIAB). Autrice paragrafo 8.4 “La ristorazione pubblica
Simona Tarra
collettiva”.
Sapienza Università di Roma. Co-autrice del Capitolo 9
“L’economia circolare del cibo”.

Davide Marino
Daniele Giustozzi
CURSA, Università del Molise, Coordinatore Scientifico
Ricercatore free-lance, documentarista. Data Manager Atlante del
dell’Atlante.
Cibo, architettura e gestione delle banche dati.
Documento elaborato all’interno del progetto di ricerca-azione “Costruzione del Piano del Cibo della Città metropolitana di Roma Capitale” seguito dal gruppo
di lavoro del CURSA nell’ambito di un Accordo di Collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale, e parte integrante del processo di pianificazione
strategica per la costruzione del Piano Strategico della Città metropolitana di Roma Capitale “Roma, Metropoli al Futuro”.

L’Atlante del Cibo è il passaggio fondamentale per poi delineare le strategie su Agricoltura e Cibo che costituiscono uno degli assi del Piano Strategico
Metropolitano. L’Atlante del Cibo è pensato come uno strumento aperto, aggiornabile e integrabile, interfaccia tra chi produce – mediante ricerca o mediante
altri canali meno tradizionali – la conoscenza e chi è deputato a prendere le decisioni.

ISBN 9788894227239

Citazione consigliata:
Marino D., (a cura di), Bernaschi D., Cimini A., D’Amico G., Gallo G., Giovanelli G., Giustozzi D., Kollamparambil A., Lirosi L., Mazzocchi G., Minotti B., Pagano G., Stella G.,
Tarra S. (2022), Atlante del cibo. Uno strumento per le politiche locali del cibo, Città metropolitana di Roma Capitale, CURSA, ISBN 9788894227239.

Lavoro realizzato dalla Città metropolitana di Roma Capitale nell’ambito dell’Accordo di collaborazione, ai sensi dell’art.15 della Legge n.241/90, con il
Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente -CURSA- di cui al Decreto n.161 del 17.12.2020
Fonte: Il presente documento è pubblicato sul sito https://www.cittametropolitanaroma.it/
Salvo quanto diversamente indicato, il presente documento è rilasciato con licenza CC-BY-NC, il cui testo integrale è disponibile al seguente indirizzo https://
creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/legalcode.it
Nei testi urbanistici si riportano talvolta delle cartografie comparate dalle quali risulta con evidenza un fatto assai indicativo e sintomatico, che è d’altronde
ben noto. Il fatto cioè, che le lottizzazioni urbane avvengono nel rispetto e nel conservatorismo del reticolo della proprietà agraria, sicché in definitiva è
appunto la proprietà agraria a determinare la forma della città.
Emilio Sereni

Every time we buy food, we are determining the future of our health, our Earth, our farms and our farmers
Food Thank

A few times, when I’ve told people I follow a plant-based diet for environmental reasons, they’ve responded “oh, so not for moral reasons then?” Yes,
absolutely for moral reasons. Environmental reasons are moral reasons. A 21st Century crisis requires a 21st Century ethics.
George Monbiot

Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita (...) Ha cultura chi ha
coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri”.
Antonio Gramsci
Ringraziamenti DE SANCTIS Diletta, City Manager Too Good to Go;
DEL GOBBO Sara, Città Metropolitana di Roma;
DEMBSKA Katarzyna, BARILLA Su-Eatable Life;
DI MALTA Vicenza, Città Metropolitana di Roma;
Diocesi Copto-Ortodossa di S. Giorgio - rif. Marina Metyas;
Gli autori ringraziano per gli utili suggerimenti che hanno reso possibili le
Emporio Solidale Monterotondo - rif. Leonardo Morandini;
elaborazioni di alcuni dati dell’Atlante: FANELLI Marco, ex Direttore Banco Alimentare Lazio;
Antonio Barone - UNIMIB, Università degli studi di Milano-Bicocca. FONTANA Simona, CONAI;
Patrizia Borsotto - CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia FORMICA Franca, CSA - Semi di Comunità;
agraria; FRATERNALI Samuele, Osservatori Digital Innovation presso gli Osservatori del
Roberto Cagliero - CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia Politecnico di Milano;
agraria; FUSARO Lina, Casetta Rossa;
Giuliano Ferrucci, Fondazione Giuseppe Di Vittorio; GEREVINI Marco, Tecnoalimenti;
Paola Parmigiani, Michele Di Domenico, Maria Rosaria Napoletano, ISMEA GIANSANTI Massimiliano, Pres. Confragricoltura;
Stefano Risa, Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del GIARDINA Francesco, Responsabile settore biologico Coldiretti;
Cibo, Caccia e Pesca, Regione Lazio; GUASCO Romolo, Confcommercio Roma;
Rete Economia Sociale e Solidale Roma. INTI CARRARA Saverio, CSA - Semi di Comunità;
Ipab Istituto Sacra Famiglia - rif. Daniela Dentice;
Istituto per la Famiglia sez. 405 OdV - rif. Mario Rosmelli;
Inoltre vogliamo ringraziare anche chi ci ha fornito altrettanto utili
LEPRI Giacomo, Cooperativa agricola Co.r.ag.gio;
informazioni tramite interviste: LUCCHINI Marco, Direttore Fondazione Banco Alimentare;
AGRÒ Antonio Finazzi, La Nuova Arca Società Agricola Impresa MARELLA Emanuele, Pres. Consorzio della Ricotta Romana DOP;
Associazione Kim - rif. Maria Pia Carotenuto MONTANARI Pinuccia, Ex Assessore alla sostenibilità economica del Comune di Roma;
BARTEZAGHI Giulia, Direttore del Food Sustainability Lab presso gli Osservatori del NOBILI Chiara, ENEA;
Politecnico di Milano, NUZZOLO Agostino, Professore Ordinario presso Università degli studi di Roma “Tor
Basilica SS. Bonifacio e Alessio - rif. padre John Kumar Vergata”;
BIANCHINI Fabio, Alveare che dice Sì! Roma Sud PALTRINIERI Claudia, FoodInsider;
BILOTTA Caterina, SLOW FOOD Orti in Condotta PELOSI Massimo, Dirigente Lega COOP Tirreno;
BORZI’ Lidia, Presidente Acli di Roma PETRILLO Gianluca, Presidente di Assodelivery e Head of Public Affairs and
BUONINFANTE Valeria, Refoodgees Communications presso Deliveroo;
CANNATARO Simona, L’Alveare che dice Sì! PETRUCCI Stefano, Pres. Consorzio Sabina DOP;
Casa Famiglia Madre Margherita - rif. suor Erma Marinelli RELLINI Paolo, Regusto;
CAVALLI Valeria, Ufficio Programmazione e Vigilanza Alimentare del Municipio VI ROBERTI Simone, Cantina Robertiello;
CERMINARA Roberto, Confcommercio, RUSSO Albino, Associazione Nazionale Cooperative Consumatori;
CLEMENTE Michele, RECUP, SBRAGA Luciano, Federazione Italiana Pubblici Esercizi;
COMI Antonio, Professore Associato presso Università degli studi di Roma “Tor Vergata”; TERRONE Barbara, Community Manager presso Glovo;
CUTAIA Laura, ENEA; TORTA Valeria, Mens Sana,
D’ONORIO Annalisa, SLOW FOOD; VENEZIA Paolo, SLOW FOOD Orti in Condotta.
DE SANCTIS Carlo, Equoevento;
Si ringrazia per il prezioso lavoro di editing e di impaginazione la Dott.ssa Chiara CHIARI – Università di Firenze
Fonti dei dati
Gli autori ringraziano le Istituzioni, le organizzazioni, le associazioni e le imprese che hanno condiviso i loro dati e hanno reso possibili alcune
elaborazioni dell’Atlante (in ordine alfabetico):

ACEA ATO 2 SpA. Distribuzione Idrica;


ARSIAL, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio;
ASIA, Associazione Sviluppo Imprese Agricole;
Banco Alimentare Lazio;
Buonissimap;
CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA Area IV “Registro Imprese e Analisi Statistiche” - Struttura “Statistica, Studi e Archivi”;
CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria;
Federazione Italiana Pubblici Esercizi;
Food Sustainability Lab presso gli Osservatori del Politecnico di Milano;
Glovo;
INPS- Istituto Nazionale della Previdenza Sociale;
ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare;
IZSAM Teramo Settore Centro Servizi Nazionale;
L’Alveare che dice Sì!;
Ministero della Salute- Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari – Ufficio II- Epidemiosorveglianza e anagrafi degli animali-
coordinamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali;
Regione Lazio, Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca;
Rete Economia Sociale e Solidale Roma;
Too Good to Go.
Il contesto 12

INDICE La matrice ambientale


La matrice insediativa
Demografia
Raggruppamenti amministrativi e ambiti di programmazione

La dimensione economica del cibo della CmRC


I sistemi locali del lavoro
Evoluzione dell’uso del Suolo
53

SAU, UBA, Aziende e occupati del settore agricolo


Il valore aggiunto del settore primario
Il valore dei prodotti DOP e IGP
Lavoro, occupazione e volumi di affari
Il valore del mercato al consumo
La Sovranità Alimentare

Lavoro e occupazione 76
Le imprese del settore agroalimentare
Gli occupati nei servizi di ristorazione
Le donne nel sistema del lavoro dell’agroalimentare
L’occupazione nel comparto agricoltura, silvicultura e pesca
I giovani in agricoltura
Gli impatti del COVID-19 sul sistema agroalimentare laziale
Gap Analysis

La Produzione Agricola 111


Inquadramento territoriale e produttivo
La filiera cerealicola
La filiera orticola
La filiera frutticola
La filiera olivicola
La filiera vitivinicola
La filiera della carne
La filiera lattiero-casearia

INDICE Gap Analysis Produzione agricola

Multifunzionalità e Agricoltura Sociale


L’andamento delle aziende agrituristiche
La domanda turistica, presenze e arrivi
Agricoltura sociale
Gap Analysis Multifunzionalità e Agricoltura Sociale
218

Il sistema della distribuzione 245


La logistica
Il commercio alimentare tradizionale nella CmRC
Il commercio alimentare di qualità nella CmRC
I mercati e il commercio ambulante alimentare
Food delivery ed E-commerce
Gap Analysis del sistema della distribuzione

Gli Alternative Food Networks 304


Aziende agricole a vendita diretta per comune
I mercati contadini nella CmRC
I punti di domanda e di offerta AFN
L’analisi del settore a livello comunale
Eventi e fiere delle economie solidali e circuiti alternativi
Gap Analysis Alternative Food Networks

Consumi e multidimensionalità della sicurezza alimentare: 334


accesso economico, fisico e sociale al cibo
Andamento dei consumi e impatto del Covid
Insicurezza alimentare
Insicurezza alimentare e Accessibilità Sociale
Gap Analysis dei consumi per una sostenibilità ambientale e sociale

La ristorazione 402

INDICE La ristorazione
I servizi di ristorazione
La ristorazione di qualità
La ristorazione pubblica collettiva
Gap Analysis della ristorazione

L’economia circolare del cibo 451


Il Dibattito sull’economia Circolare del Cibo
Lo stato dell’economia circolare
I rifiuti nella Città metropolitana di Roma Capitale
Risparmio idrico e riutilizzo dei fanghi di depurazione
Le buone pratiche del territorio
Gap analysis dell’economia circolare del cibo

La sovranità alimentare potenziale 526


Il concetto di Sovranità Alimentare
Materiali e Metodi
Analisi della Sovranità alimentare della Regione Lazio, CmRC e del Comune di Roma
Conclusioni
Gap Analysis della Sovranità Alimentare

Policy, Pratiche e Progetti del Sistema Alimentare della CmRC 560


Le misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e la CmRC
La mappatura di pratiche e progetti
Gap Analysis Politiche, Progetti e Pratiche
Innovazione e ricerca 593
Start-up innovative nel settore food
Ricerca, formazione e istruzione accademica

INDICE Gap Analysis

Appendice 1
Emissioni di CO2 dell’agroalimentare della CmRC

Appendice 2
Schede pratiche e progetti del sistema alimentare della CmRC
604

636

Appendice 3 662
Mappe di realizzabilità delle colture coinvolte in una dieta media equilibrata

Appendice 4 734
Una proposta di Parco Agricolo Metropolitano

Appendice 5 749
Il Distretto del Cibo di prossimità
AFN - Alternative Food Networks IGT - Indicazione Geografica Tipica

ACRONOMI
ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e Innovazione INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
dell’Agricoltura del Lazio ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
ATECO - Attività Economiche Commerciali ISP - Indice di Specializzazione
AVD - Aziende a Vendita Diretta ISPRA- Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
B2C - Business to consumer ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica
CAR - Centro Agroalimentare Roma LVC - La Via Campesina
CDR- Combustibile derivato da rifiuti NGEU- Piano Europeo Next Generation
Ce.Di. - Centri di distribuzione ONU- Organizzazione delle Nazioni Unite
CER - Codice Europeo dei Rifiuti OSM - Openstreetmap
CMRC - Città Metropolitana di Roma Capitale OTE - Orientamento Tecnico Economico
COVID19 - CoronaVirus Disease 2019 PAC - Politica Agricola Comune
CURSA - Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica PAP- Porta a Porta
e per l’Ambiente
PAT - Prodotto Agroalimentare Tradizionale
DOC - Denominazione di Origine Controllata
PLV - Produzione Lorda Vendibile
DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita
PNRR- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
DOP - Denominazione di Origine Protetta
PSR - Programma di Sviluppo Rurale
FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e
RD- Raccolta differenziata
l’agricoltura
RICA - Rete d’Informazione Contabile Agricola
FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi
RU- Rifiuto Urbano
FOS- Frazione organica stabilizzata
SAU - Superficie Agricola Utilizzata
GAS - Gruppi d’Acquisto Solidale
SINAB - Sistema d’informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica
GAC - Gruppi d’Acquisto Condominiale
SSD - Sistema Informatico di Supporto alle Decisioni
GDO - Grande Distribuzione Organizzata
STG - Specialità Tradizionale Garantita
GIS - Geographic Information System
TMB- Trattamento meccanico biologico
GPP- Green Public Procurement
UBA - Unità Bestiame Adulta
HoReCa - Hotellerie-Restaurant-Café
UL - Unità Lavorative
IAA - Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale
VA - Valore Aggiunto
ICT - Information and Communication Technologies
IGP - Indicazione Geografica Protetta
IL CONTESTO

OO
IL CONTESTO

12
IL CONTESTO

Introduzione
Questo capitolo offre un quadro conoscitivo del contesto territoriale della Città Metropolitana
m di Roma Capitale di supporto alle analisi condotte nei successivi capitoli
dell’Atlante e al processo di individuazione delle strategie di piano. Sono sintetizzati alcuni risultati che descrivono lo stato del contesto ambientale, i punti di forza,
alcune dinamiche di trasformazione e fragilità del territorio Metropolitano. Il lavoro si è basato sulla ricerca di strati informativi geografici e rapporti settoriali
provenienti da diverse fonti. Per ciascun ambito tematico sono stati ricostruiti e analizzati gli elementi del contesto ambientale, insediativo, demografico, della
mobilità e il quadro programmatico di alcune strategie e politiche in atto nell’area metropolitana.
della Città Metropolitana.
Data la tipologia di informazioni riportate, questo lavoro rappresenta un documento in continua evoluzione. Pertanto, potrà essere integrato con nuove informazioni
in grado di fornire un quadro sempre aggiornato e completo del contesto.

0.1 La matrice ambientale

Per quanto riguarda la caratterizzazione ambientale, l’analisi riconosce le potenzialità e alcune dinamiche di trasformazione che hanno interessato e continuano ad
interessare il sistema ambientale dell’area metropolitana di Roma Capitale. Un territorio caratterizzato da forme territoriali e un mosaico di paesaggi meritevoli di
tutela che costituiscono una struttura forte per reindirizzare i processi di pianificazione verso una gestione più sostenibile delle risorse naturali e il potenziamento di
servizi ecosistemici fondamentali come quelli strettamente legati alla produzione di cibo.

0.1.1 L’uso del suolo

In questo paragrafo vengono riportati i risultati dello studio condotto sul territorio Metropolitano impiegando i principali dati di uso e copertura del suolo disponibili
in ambito nazionale ed europeo, al fine di individuare alcune dinamiche di trasformazione. L’analisi delle dinamiche di cambiamento degli usi del suolo gioca un ruolo
fondamentale nella fornitura di dati per individuare le tendenze in atto. Per questo, sono state individuate le principali trasformazioni
trasformazione che hanno interessato il
territorio Metropolitano in un arco temporale di circa 60 anni. L’indagine è stata condotta utilizzando i dati derivanti dal progetto CORINE Land Cover (CLC) per il
2018 e la Carta dell’utilizzazione del suolo d’Italia a scala 1:200.000 (CNR-TCI, 1958-1968). Considerato che le due banche dati utilizzano sistemi di classificazione e
risoluzione geometrica diversi, sono state svolte delle operazioni preliminari di aggregazione su alcune classi. Tale operazione ha consentito di avere una serie storica
confrontabile per produrre una carta delle aree di transizione utile a valutare qualitativamente e quantitativamente la distribuzione territoriale dei diversi fenomeni.

Tabella 0.1 Sistema di aggregazione delle classi di uso del suolo. Fonte: elaborazioni CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI 1958-1968 e ISPRA Corine Land
Cover 2018

LEGENDA UDS 1960-TCI LEGENDA UDS 2018-CLC CLASSI MATRICE DI TRANSIZIONE


01 Seminativo (asciutto) 2.1.1. Seminativi in aree non irrigue
2.1.1.1. Colture intensive SEMINATIVI NON IRRIGUI
2.1.1.2. Colture estensive

13
IL CONTESTO

Sistema di aggregazione
delle classi di uso del
suolo. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati carta di uso
del suolo CNR-TCI 1958-
1968 e ISPRA Corine Land
Cover 2018

14
IL CONTESTO

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naturali
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Tabella
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di uso
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classi
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suolo
suolo
CNR-TCI
CNR-TCI
1958-1968
1958-1968 suolo CNR-TCI 1958-1968

UsoUso
deldel
suolo
suolo
CNR-TCI
CNR-TCI Superficie
Superficie
[ha][ha]Superficie
Superficie
[%][%] Uso
UsoUso
del
deldel
suolo
suolo
suolo
CNR-TCI
CLCCLC
2018
2018 Superficie
Superficie
[ha][ha]Superficie
Superficie
[%][%]

Insediamenti
Insediamenti e altre
e altre forme
formedi di 15.550,40
15.550,40 2,902,90 Insediamenti
Insediamenti
Insediamenti ee altre
e altre formeforme
di di 72.698,53
15.550,40
72.698,53 13,57
2,90
13,57
urbanizzazione
urbanizzazione urbanizzazione
urbanizzazione
urbanizzazione
Frutteti
Frutteti 1.644,76
1.644,76 0,310,31 Frutteti
Frutteti
Frutteti 1.644,76
3.165,53
3.165,53 0,31
0,590,59
Vigneti
Vigneti 37.774,88
37.774,88 7,057,05 Vigneti
Vigneti
Vigneti 37.774,88
9.618,98
9.618,98 7,05
1,801,80
Oliveti
Oliveti 23.439,22
23.439,22 4,384,38 Oliveti
Oliveti
Oliveti 28.280,06
23.439,22
28.280,06 4,38
5,285,28
Castagneti
Castagneti 1.555,61
1.555,61 0,290,29 Castagneti
Castagneti
Castagneti 19.206,38
1.555,61
19.206,38 0,29
3,593,59
Seminativi
Seminativi irrigui
irrigui 10.689,79
10.689,79 2,002,00 Seminativi
Seminativi
Seminativiirrigui
irrigui
irrigui 10.689,79
79,49
79,49 2,00
0,010,01
Seminativi
Seminativi nonnonirrigui
irrigui 231.361,97
231.361,97 43,20
43,20 Seminativi
Seminativi
Seminativinon
nonnonirrigui
irrigui
irrigui 231.361,97
148.655,07
148.655,07 43,20
27,76
27,76
Prati
Prati
e prati
e prati
arborati
arborati stabili
stabili 4.692,87
4.692,87 0,880,88 Prati
Prati
Prati
ee prati
prati
e prati
arborati
arborati
arboratistabili
stabili
stabili 4.692,87
4.377,23
4.377,23 0,88
0,820,82
Colture
Colture
ortive
ortive
e sistemi
e sistemiparticellari
particellari 6.720,99
6.720,99 1,251,25 Colture
Colture
Colture
ortive
ortive
ortive
e sistemi
e sistemi
particellari
particellari 112.276,09
6.720,99
112.276,09 20,96
1,25
20,96
complessi
complessi complessi
complessi
complessi
Colture
Colture
arboree
arboree in consociazione
in consociazione 31.295,14
31.295,14 5,845,84 Colture
Colture
Colture
arboree
arboree
arboree in
in consociazione
consociazione
in consociazione 31.295,14
832,12
832,12 5,84
0,160,16
Aree
Aree
a pascolo
a pascolo 68.606,10
68.606,10 12,81
12,81 Aree
AreeAree
aa pascolo
pascolo
a pascolo 11.948,29
68.606,10
11.948,29 12,81
2,232,23
Boschi
Boschi 93.655,44
93.655,44 17,49
17,49 Boschi
Boschi
Boschi 115.280,50
93.655,44
115.280,50 17,49
21,52
21,52
Aree
Aree
sterili
sterili 541,74
541,74 0,100,10 Aree
AreeAree
sterili
sterili
sterili 541,74
33,32
33,32 0,100,10
Corpi
Corpi
idrici
idrici 7.650,55
7.650,55 1,431,43 Corpi
Corpi
Corpi
idrici
idrici
idrici 7.650,55
8.457,53
8.457,53 1,43
1,581,58
Stima della ripartizione in ettari e in percentuale delle classi di uso del suolo nel 1960 e nel 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI 1958-1968

15
IL CONTESTO

L’uso del suolo nella Città Metropolitana di


Roma Capitale. Dati 1958 - 1960. Fonte:
elaborazion CURSA su carta CNR-TCI

16
IL CONTESTO

L’uso del suolo nella Città Metropolitana di


Roma Capitale. Dati 2018. Fonte: elabora-
zioni CURSA su dati CORINE Land Cover

17
IL CONTESTO

Transizioni uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI 1960 e ISPRA Confronto tra usi del suolo (ettari) a scala Metropolitana nel 1960
CORINE Land Cover e nel 2018. Dati 1958-1968 e 2108. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati Uso del suolo CNR-TCI e CORINE Land Cover

18
IL CONTESTO

I cambiamenti sono stati descritti come flussi da una classe di uso del suolo verso un’altra. Negli ultimi 60 anni, del totale delle superfici che hanno subito
trasformazioni, la parte più consistente pari a 60.600 ettari ha riguardato il passaggio da aree agricole e naturali a superfici artificiali. Una parcellizzazione delle aree
periurbane che ha generato un tessuto discontinuo non più definibile pienamente urbano ma neanche rurale. La parte restante è relativa al processo di abbandono
colturale nelle aree agricole più marginali, con la conseguente rinaturazione delle aree più interne e con un maggiore gradiente altimetrico (41.000 ettari). In questo
periodo si registra anche una forte tendenza all’intensivizzazione delle attività agricole soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari più fertili e accessibili che ha
determinato la sostituzione del vecchio mosaico colturale con grandi estensioni monocolturali più redditizie. Circa 14.500 ettari di seminativi sono stati convertiti in
impianti di arboricoltura da frutto insieme a quasi 60.000 ettari di aree naturali e semi-naturali. L’agricoltura e la zootecnia rimangono quindi strette in una morsa
concentrica e fanno da cuscinetto tra le aree diventate economicamente marginali in cui la natura riprende il sopravvento e aree invece sempre più dominate
dall’artificializzazione dei suoli.

Tabella 0.3 Matrice delle transizioni di uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC
Colt.
Corine Land Sem. Sem. Sist. Sterile Corpi
Artificiale Risaie Prati Vigneti Frutteti Oliveti Castagneti ann. ass. Foreste Praterie
Cover 2018 asc. irr.
perm.
Complessi improduttivo idrici
Superficie Superfici Zone agricole
US-TC 1960 Seminativi e prati Colture permanenti Boschi e aree seminaturali
[ha] artificiali eterogenee
Superfici
Artificiale 11.913,86
artificiali
Sem. asciutti
Sem. irrigui Seminativi e
10.2574,2 Intensivizzazione
Risaie prati Evoluzione in
14.475,7
Prati sistema complesso
Vigneti Rinaturazione
Frutteti Colture Estensivizzazione 75.900,89 41.063,85
20.659,3
Oliveti permanenti 5.880,43
Urbanizzazione
Castagneti
60.617,73
Colt. ann.
ass. perm. Zone agricole
Sist. eterogenee
13.666,81
Complessi
Intensivizzazione
Foreste 57.729,01
Praterie Boschi e aree 22.579,03 85.204,21
Sterile seminaturali
improduttivo
Corpi idrici
Matrice delle transizioni di uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC

19
IL CONTESTO

Flussi relativi ai cambiamenti di uso del suolo1960-2018 in ettari e in


percentuale nel territorio metropolitano. Dati 1958-1968 e 2108. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Uso del suolo CNR-TCI e CORINE Land
Cover

20
IL CONTESTO

Immagine 0.4 Carta della capacità d’uso dei suoli della Città Metropolitana di Roma. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati ARSIAL ‘Carta della capacità d’uso
dei suoli del Lazio’
0.1.2 La capacità d’uso dei suoli

La banca dati cartografica relativa alla “Capacità d’Uso dei Suoli”1 è uno strumento chiave per conoscere le caratteristiche chimico-fisiche dei suoli. Da tali peculiarità
dipende l’attitudine a sostenere le produzioni agricole assicurando la conservazione della qualità dei suoli e riducendo il rischio di alimentare processi di degradazione
(Paolanti M., Napoli R.). In questa analisi è stato considerato il primo livello di classificazione che individua 8 classi principali: le prime 4 descrivono i suoli adatti
all’attività agricola, dalla V alla VIII classe vengono individuati i suoli adatti al mantenimento dell’ambiente naturale per i quali sono esclusi usi produttivi e sono limitati
alla protezione ambientale e paesaggistica (Paolanti M., Munafò M., Fumanti).
La carta, esito dell’elaborazione della carta di Capacità d’Uso dei suoli” disponibile a livello regionale, intende mostrare la distribuzione geografica delle classi
all’interno del territorio Metropolitano di Roma. Nell’area metropolitana i suoli adatti all’agricoltura coprono complessivamente il 65% del territorio pari a circa
361.220 ettari con una maggiore diffusione delle classi II e III (rispettivamente 163.000 ettari pari al 30% della superficie territoriale e 109.300 ettari pari al 20%
dell’area metropolitana) che descrivono suoli con limitazioni lievi contraddistinti da un grado elevato di adattabilità ad usi agricoli, anche diversi da quelli attuali. Oltre
all’estensione è interessante notare la distribuzione di queste classi: intorno al nucleo urbano di Roma sulle aree vallive e collinari più interessanti dal punto di vista
paesaggistico e di produzione agricola ma anche più accessibili e spesso soggette a conversione urbana dei suoli. Di fatto, la classe che descrive i territori modellati
artificialmente interessa quasi il 13% della Città Metropolitana con una distribuzione frammentata che spesso, per addizioni successive dei nuclei urbani compatti e
con intensità differenti in relazione alle caratteristiche morfologiche, interclude superfici estese di suoli adatti all’agricoltura.
I suoli che rientrano nelle classi dalla V alla VII sono maggiormente diffusi nelle aree montane soggette a regimi di tutela ambientale e paesaggistica e in quelle più
acclive, interessando una superficie di circa 117.000 ettari pari al 21% del territorio.

1
Il progetto Carta dei Suoli del Lazio 1:250.000 è stato realizzato nell’ambito del Programma Interregionale Agricoltura Qualità dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo
e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio con il coordinamento scientifico del CREA-Progetto di ricerca SOILRELA

21
IL CONTESTO

Carta della capacità d’uso dei suoli della Città Me-


tropolitana di Roma. Dati 2019. Fonte: elaborazione
CURSA su dati ARSIAL ‘Carta della capacità d’uso
dei suoli del Lazio’

22
IL CONTESTO

Ripartizione delle classi di capacità d’uso dei suoli nella Città metropolitana di Roma. Dati 2019. Fon- Stima della ripartizione delle classi di capacità d’uso dei suoli nella Città metropolitana di
te: elaborazione CURSA su dati ARSIAL ‘Carta della capacità d’uso dei suoli del Lazio’ Roma. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati ARSIAL ‘Carta della capacità d’uso
dei suoli del Lazio’

23
IL CONTESTO
0.1.3 La morfologia del territorio

Per descrivere i caratteri morfologici del territorio metropolitano è stato elaborato il modello digitale del terreno (DEM) con una risoluzione spaziale di 5m, a
0.1.3 La morfologia
disposizione della CittàdelMetropolitana
territorio di Roma Capitale. È stata operata una suddivisione in quattro fasce altimetriche, in linea con quelle delle statistiche
geografiche comunali prodotte da ISTAT: una pianeggiante dai 0 ai 100 m s.l.m., due collinari distinguendo la collina litoranea (dai 100 ai 300 m s.l.m.) dalla collina
Per descrivere
interna (dai 300i ai
caratteri
1000 mmorfologici delmontana
s.l.m.) e una territorio
conmetropolitano è stato
altitudini superiori ai elaborato il modello
1000 m s.l.m.. digitale èdel
La morfologia terreno (DEM) con
prevalentemente una risoluzione
pianeggiante spaziale
e collinare: di il5m,
circa 38%a
disposizione della Città Metropolitana di Roma Capitale. È stata operata una suddivisione in quattro fasce altimetriche, in linea con
del territorio rientra nella fascia pianeggiante dove si concentra anche la quota maggiore della popolazione residente al 2020, mentre la fascia collinare copre quelle delle statistiche
geografiche comunali
complessivamente prodotte
il 58% da ISTAT: territoriale
della superficie una pianeggiante
e ospitadai 0 ai della
il 26% 100 mpopolazione.
s.l.m., due collinari distinguendo
Solo il 4% la collina
della superficie litoraneamontuoso
è a carattere (dai 100 aie 300 m s.l.m.)nella
si concentra dalladorsale
collina
interna (dai 300
appenninica ai risiede
in cui 1000 ml’1% s.l.m.) e una
della montana con altitudini superiori ai 1000 m s.l.m.. La morfologia è prevalentemente pianeggiante e collinare: circa il 38%
popolazione.
del territorio rientra nella fascia pianeggiante dove si concentra anche la quota maggiore della popolazione residente al 2020, mentre la fascia collinare copre
complessivamente il 58% della superficie territoriale e ospita il 26% della popolazione. Solo il 4% della superficie è a carattere montuoso e si concentra nella dorsale
appenninica
Tabella 0.5 in cui risiede del
Ripartizione l’1%territorio
della popolazione.
metropolitano in classi altimetriche. Grafico 0.4 Stima della popolazione residente per classi altimetriche. Dati
Fonte: elaborazione CURSA su dati DEM Città Metropolitana Roma Capitale 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Zone altimetriche’
e ISTAT ‘Zone altimetriche’
Tabella 0.5 Ripartizione del territorio metropolitano in classi altimetriche. Grafico 0.4 Stima della popolazione residente per classi altimetriche. Dati
Fonte: elaborazione CURSA su dati DEM Città Metropolitana Roma Capitale 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Zone altimetriche’
e ISTAT ‘Zone altimetriche’Classe 1%
Popolazione 14%
altimetrica Superficie [%]
[N° ab]
[m s.l.m]
1%
Classe
Popolazione 14%
altimetrica Superficie [%]
[N° ab]
Pianura [m< s.l.m]
100 38,04 3.094.540
12%

Collina
Pianuralitoranea 100 - 300
< 100 32,35
38,04 505.125
3.094.540
12%

Collina interna
litoranea 300
100--1000
300 25,56
32,35 597.894
505.125

73%
Collina interna 300 - 1000 25,56 597.894
Montagna interna 1000 - 2000 4,05 55.755
73%

Montagna
Tabella interna del
0.5 Ripartizione 1000 - 2000
territorio 4,05
metropolitano in classi altimetriche. 55.755
Fonte: Grafico 0.4 Stima della popolazione residente per classi altimetriche. Dati 2018.
elaborazione CURSA su dati DEM Città Metropolitana Roma Capitale e ISTAT ‘Zone Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Zone altimetriche’
altimetriche’

24
IL CONTESTO

Immagine 0.5 Idrogeomorfologia della Città Metropolitana di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su Immagine O.6 Classificazione dei comuni per zone altimetriche. Dati 2018. Fonte: elaborazione
dati DEM Città Metropolitana Roma Capitale CURSA su dati ISTAT ‘Zone altimetriche’

25
1.4 Le aree a rischio idraulico e da frana IL CONTESTO
nalisi delle aree soggette a rischio idrogeologico è stata condotta impiegando le cartografie delle aree a pericolosità da frana del Piani di Assetto Idrogeologico
elle aree a pericolosità idraulica prodotte dalle Autorità di Bacino. Complessivamente quasi il 9% del territorio metropolitano è a rischio frana. La mappa mostra
0.1.4 Le di
evata concentrazione aree
tali aaree
rischio idraulico
a sud, e da
sulle aree franae montane più acclivi.
collinari
rado di pericolosità per le aree a rischio alluvioni è valutato in funzione della probabilità di ritorno degli eventi alluvionali. La percentuale di aree a rischio alluvioni
vato, ovvero L’analisi
allagabilidelle aree soggette
con tempo di ritornoa rischio
tra 20 eidrogeologico
50 anni, è pariè al
stata condotta
4,51% impiegando
e riguarda le cartografie
prevalentemente delle aree
la porzione a pericolosità
a nord da Tevere
est del fiume frana del Piani di Assetto
Piano
e un’ampia area Idrogeologico
e delle
litorale romano. Le aree a pericolosità idraulica prodotte dalle Autorità di Bacino. Complessivamente quasi il 9% del territorio metropolitano è a rischio
rischio basso, con tempi di ritorno superiori ai 200 anni, interessano il 9,37% del territorio con una forte concentrazione lungo le aste frana. La mappa mostra
l’elevata
viali del Tevere concentrazione di tali aree a sud, sulle aree collinari e montane più acclivi.
e dell’Aniene.
Il grado di pericolosità per le aree a rischio alluvioni è valutato in funzione della probabilità di ritorno degli eventi alluvionali. La percentuale di aree a rischio alluvioni
elevato, ovvero allagabili con tempo di ritorno tra 20 e 50 anni, è pari al 4,51% e riguarda prevalentemente la porzione a nord est del fiume Tevere e un’ampia area
del litorale romano. Le aree a rischio basso, con tempi di ritorno superiori ai 200 anni, interessano il 9,37% del territorio con una forte concentrazione lungo le aste
fluviali del Tevere e dell’Aniene.

bella 0.6 Stima delle aree a rischio frana e alluvioni. Dati 2021. Fonte: elaborazione CURSA su dati Piano Stralcio Assetto Idrogeologico

Rischio frane Rischio alluvioni

Tabella
Classe 0.6 Stima delle areeSuperficie
a rischio frana
[ha] e alluvioni.
SuperficieDati
[%]2021. Fonte: elaborazione
Classe CURSA su dati Piano Stralcio
Superficie [ha] Assetto Idrogeologico
Superficie [%]
MOLTO ELEVATO 922,01 0,17 ELEVATO 24.110,02 4,51
Rischio frane Rischio alluvioni
ELEVATO 1.573,87 0,29 MEDIO 33.004,48 6,17
Classe Superficie [ha] Superficie [%] Classe Superficie [ha] Superficie [%]
MEDIO 291,95 0,05 BASSO 50.115,23 9,37
MOLTO ELEVATO 922,01 0,17 ELEVATO 24.110,02 4,51
MODERATO 57,85 0,01
ELEVATO 1.573,87 0,29 MEDIO 33.004,48 6,17
SITO DI ATTENZIONE 11.228,94 2,10
MEDIO 291,95 0,05 BASSO 50.115,23 9,37
ALTRO 32.494,46 6,08
MODERATO 57,85 0,01
N.D. 544,92 0,10
SITO DI ATTENZIONE 11.228,94 2,10
Totale complessivo 47.114,00 8,81
ALTRO 32.494,46 6,08
Tabella 0.6 Stima delle aree a rischio frana e alluvioni. Dati 2021. Fonte: elaborazione CURSA su dati Piano Stralcio Assetto Idrogeologico
N.D. 544,92 0,10
Totale complessivo 47.114,00 8,81

26
IL CONTESTO

Immagine 0.7 Carta delle aree a rischio


frana e alluvioni. Dati 2021. Fonte:
elaborazione CURSA su dati Piano Stralcio
Assetto Idrogeologico

27
IL CONTESTO
0.20.2
La La
matrice
matrice
insediativa
insediativa
Il paragrafo
Il paragrafo
cheche
segue
segue
offre
offre
unauna
panoramica
panoramica
sintetica
sintetica
deldel
sistema
sistema
insediativo
insediativo
e della
e della
suasua
evoluzione
evoluzione
negli
negli
ultimi
ultimi
14 14
anni
anni
e un’analisi
e un’analisi
della
della
mobilità
mobilità
pendolare.
pendolare.
0.2.1
0.2.1
0.2Suolo
LaSuolo
consumato
consumato
matrice eded
evoluzione
insediativa evoluzione
deldel
consumo
consumo
di di
suolo
suolo
daldal
2006
2006
al al
2020
2020
Il paragrafo che segue offre una panoramica sintetica del sistema insediativo e della sua evoluzione negli ultimi 14 anni e un’analisi della mobilità pendolare.
L’ISPRA
L’ISPRAproduce
produce ogni
ogni
anno
anno unauna
cartografia
cartografia nazionale
nazionale aggiornata
aggiornatadeldelconsumo
consumo di suolo.
di suolo. PerPer
consumo
consumo di suolo
di suolosi intende
si intendela variazione
la variazione della
della
copertura
copertura deldel
suolo
suolo
da da
0.2.1
naturale
naturale
Suolo
ad ad
consumato
artificiale
artificiale
tratra
ed
duedue
evoluzione
periodi
periodi
del consumo
di riferimento,
di riferimento, mentre
mentre
diper
suolo
per
suolo
dal
suolo
2006
consumato
al 2020
consumato la quantità
la quantità complessiva
complessiva di suolo
di suolo a copertura
a copertura artificiale
artificiale
in un
in un
dato dato
momento.
momento. Tale
Tale
informazione
informazione consente
consente da daununlatolato
di di
analizzare
analizzare le le
dinamiche
dinamiche insediative
insediativein in
atto,
atto,
dall’altro
dall’altro
di di
valutare
valutare la riduzione
la riduzione di di
suoli
suoli
agricoli
agricoli
e l’impatto
e l’impatto cheche
causa
causasulla
sulla
L’ISPRA produce ogni anno una cartografia nazionale aggiornata del consumo di suolo. Per consumo di suolo si intende la variazione della copertura del suolo da
produzione
produzione alimentare.
alimentare.A scala
A scalametropolitana
metropolitana il suolo
il suolo
consumato
consumato al 2020
al 2020
è pari
è pari
a quasi
a quasi 70.000
70.000
ettari,
ettari,
il 12,6%
il 12,6%deldelterritorio
territorio
metropolitano,
metropolitano, conconunun incremento
incremento negli
negli
naturale ad artificiale tra due periodi di riferimento, mentre per suolo consumato la quantità complessiva di suolo a copertura artificiale in un dato momento. Tale
ultimi
ultimi
14 14
anni
anni
di ben
di ben
4.621
4.621ettari.
ettari.
UnUn fenomeno
fenomeno cheche
ha ha
interessato
interessato prevalentemente
prevalentemente le aree
le aree
urbane
urbane e periurbane.
e periurbane. Secondo
Secondoi dati
i dati
dell’ultimo
dell’ultimo monitoraggio,
monitoraggio, in cima
in cima
informazione consente da un lato di analizzare le dinamiche insediative in atto, dall’altro di valutare la riduzione di suoli agricoli e l’impatto che causa sulla
allaalla
classifica
classifica
deidei
primi
primi
10 10
comuni
comuni conconla percentuale
la percentuale maggiore
maggiore di suolo
di suoloconsumato
consumato ci sono
ci sono
Ciampino
Ciampino (42%),
(42%),Anzio
Anzio(35%)
(35%)
e Albano
e Albano Laziale
Laziale
(27%).
(27%).I comuni
I comunicheche
hanno
hanno
produzione alimentare. A scala metropolitana il suolo consumato al 2020 è pari a quasi 70.000 ettari, il 12,6% del territorio metropolitano, con un incremento negli
consumato
consumato piùpiù
suolo
suolo
tratra
il 2019
il 2019e ile2020
il 2020sono
sonoRomaRoma(+123
(+123
ettari),
ettari),
Fiumicino
Fiumicino
(+23
(+23
ettari)
ettari)e Guidonia
e GuidoniaMontecelio
Montecelio (+17
(+17ettari).
ettari).
ultimi 14 anni di ben 4.621 ettari. Un fenomeno che ha interessato prevalentemente le aree urbane e periurbane. Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio, in cima
alla classifica dei primi 10 comuni con la percentuale maggiore di suolo consumato ci sono Ciampino (42%), Anzio (35%) e Albano Laziale (27%). I comuni che hanno
Grafico
Grafico
0.50.5
Stima
Stimadeldel
suolo
suoloconsumato
consumato nella
nella
Città
Città
Metropolitana
Metropolitana di Roma.
di Roma. Grafico
Grafico0.60.6Stima
Stimadell’evoluzione
dell’evoluzionedeldelconsumo consumodi disuolo suolonella
nellaCittà
Città
consumato più suolo tra il 2019 e il 2020 sono Roma (+123 ettari), Fiumicino (+23 ettari) e Guidonia Montecelio (+17 ettari).
Dati Dati
serie
serie
storica
storica
20062006
- 2020.
- 2020.
Fonte:
Fonte: elaborazione
elaborazione CURSA
CURSAsu su
datidati
ISPRA
ISPRA Metropolitana
Metropolitana di Roma
di Roma in ettari/anno.
in ettari/anno. Dati
Dati
serie
serie
storica
storica
2006 2006- 2020.
- 2020.Fonte:
Fonte:
elaborazione
elaborazione CURSA
CURSA su su
datidati
ISPRA
ISPRA
Grafico 0.5 Stima del suolo consumato nella Città Metropolitana di Roma. Grafico 0.6 Stima dell’evoluzione del consumo di suolo nella Città
Dati serie storica 2006 - 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA Metropolitana di Roma in ettari/anno. Dati serie storica 2006 - 2020. Fonte:
elaborazione CURSA su dati ISPRA di suolo
Consumo
Consumo di suolo
Suolo
Suoloconsumato
consumato
600600
71.000
71.000
Suolo consumato Consumo di suolo
70.000
70.000 500500
600
71.000
69.000
69.000
400400
70.000 500

Ettari/anno
Ettari/anno
68.000
68.000
Ettari
Ettari

69.000
67.000
67.000 300300
400

Ettari/anno
68.000
66.000
66.000 200200
Ettari

67.000 300
65.000
65.000
66.000 100100
64.000
64.000 200
65.000
63.000
63.000 0 0
100 2006
64.000 2006
2006 2012
2012 2015
2015 2016
2016 2017
2017 2018
2018 2019
2019 2020
2020 2006
- - 2012 2012
- - 2015 2015
- - 2016 2016
- - 2017
2017
- - 2018 2018
- - 2019 2019
- -
20122012 2015 2015 2016 2016 2017 2017 20182018 2019 2019 2020 2020
63.000
Grafico 0.5 Stima del suolo consumato nella Città Metropolitana di Roma. Dati serie storica 0 0.6 Stima dell’evoluzione del consumo di suolo nella Città metropolitana di Roma in ettari/
Grafico
2006
2006 - 2020. Fonte: 2012 CURSA
elaborazione 2015su dati2016
ISPRA 2017 2018 2019 2020 2006storica
anno. Dati serie - 2012- -2020. 2015
2006 Fonte:- elaborazione
2016 - CURSA
2017su - dati ISPRA
2018 - 2019 -
2012 2015 2016 2017 2018 2019 2020

28
IL CONTESTO

Immagine 0.8 Carta del suolo consumato al 2006 e del consumo di suolo registrato tra il 2006 e il 2020. Dati serie storica 2006 - 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA

29
IL CONTESTO

Immagine 0.9 Suolo consumato in percentuale a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA

30
IL CONTESTO
Tabella 0.7 Stima del suolo consumato in percentuale e del consumo di suolo in ettari e in m²/ha dei primi 10 comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale che
hanno registrato i valori massimi e minimi nel 2020. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA

Suolo consumato Consumo di suolo


[%] [ha] [m²/ha] [ha]
Ciampino 42,43 550,6 Riofreddo 66,10 8,17
Anzio 34,92 1.522,22 Riano 49,85 12,67
Albano Laziale 27,18 646,34 Colleferro 31,52 8,49
Pomezia 26,28 2.272,33 Ciampino 30,67 3,98
Marino 26,13 631,17 Guidonia Montecelio 21,94 17,41
Ariccia 25,95 481,76 Ariccia 20,25 3,76
Guidonia Montecelio 24,33 1.930,25 Monte Compatri 17,04 4,18
Ladispoli 23,96 621,26 Marino 15,94 3,85
Ardea 23,85 1.716,51 San Cesareo 11,90 2,81
Roma 23,53 30.255,12 Frascati 11,05 2,48

Suolo consumato Consumo di suolo


[%] [ha] [m²/ha] [ha]
Percile 1,26 22,42 Valmontone 0,07 0,03
Gorga 1,30 33,85 Allumiere 0,09 0,08
Allumiere 1,42 130,52 Tolfa 0,09 0,15
Rocca Canterano 1,42 22,44 Olevano Romano 0,11 0,03
Vivaro Romano 1,59 19,95 Carpineto Romano 0,14 0,12
Jenne 1,63 51,14 Genazzano 0,19 0,06
Capranica Prenestina 1,75 35,57 San Polo dei Cavalieri 0,21 0,09

Tabella 0.7 Stima del suolo consumato in percentuale e del consumo di suolo in ettari e in m2/ha dei primi 10 comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale che hanno registrato i valori massimi e
minimi nel 2020. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA

31
IL CONTESTO
0.2.2 Grado di urbanizzazione
0.2.2
0.2.2 Grado Grado di di
di Grado
0.2.2 urbanizzazione
urbanizzazione
urbanizzazione
Per descrivere il tessuto insediativo del territorio metropolitano è stata seguita la procedura in uso da ISPRA coerente con le soglie definite dall’obiettivo 11
0.2.2 Grado di urbanizzazione
dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile. Le aree urbane vengono classificate in funzione di soglie di densità del costruito come segue: densità maggiore
PerPer
Per descriveredescrivere
il tessuto
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insediativo
il tessuto insediativo deldel
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insediativo territorio metropolitano
metropolitano
territorio è stè
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del 50% aree urbane, tra il 10 e il 50% suburbane e minore del 10% rurali. In base a questa classificazione è emerso che i nuclei urbani ad alta densità di suolo
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metropolitano
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artificiale coprono l’8% del territorio mentre i gruppi urbani a media o bassa densità il 26% e si estendono, prevalentemente, lungo la rete infrastrutturale
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urbani.
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urbani.secondo una logica di saldatura tra i nuclei urbani.

Tabella 0.8 Ripartizione del territorio della Città Metropolitana di Roma in Grafico 0.6 Stima del grado di urbanizzazione della Città Metropolitana di
funzione del grado di urbanizzazione. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA Roma. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA
Tabella Tabella
0.8Tabella0.80.8
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2020.
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CURSA
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ISPRA
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Urbano
Urbano
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[%] 8%

Suburbano Superficie
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Superficie Superficie
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[ha] [%] [%][
Superficie
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[ha] Rurale
Superficie
Superficie
Superficie
[%] [%]
[%] Superficie [ha] Superficie [%] 26%
366.023,77 66,01
Suburbano
Suburbano
Suburbano Suburbano Rurale Rurale
Rurale
Suburbano 366.023,77
366.023,77
366.023,77 66,01 66
Rurale 146.837,6726%
26% 26% 26,48 26%
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66,01
66,01 366.023,77 66,01
Suburbano
Suburbano
Suburbano
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Suburbano 41.639,72 7,51 Rurale
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146.837,67
146.837,67 26,48
26,48
26,48 146.837,67 26,48 66%
UrbanoUrbano
Urbano
41.639,72
41.639,7241.639,72 7,51 7
Urbano Rurale
Rurale
Rurale Rurale
1.639,72
41.639,72
41.639,72 7,517,51
7,51 41.639,72 7,51
66% 66%
66% 66%
Tabella 0.8 Ripartizione del territorio della Città metropolitana di Roma Capitale in Grafico 0.6 Stima del grado di urbanizzazione della Città metropolitana di Roma
funzione del grado di urbanizzazione. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati Capitale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA
ISPRRA

32
IL CONTESTO

Immagine 0.10 Grado di urbanizzazione. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISPRA

33
IL CONTESTO

0.2.3 Il trasporto pubblico e il sistema della mobilità

La città di Roma e i comuni dell’hinterland metropoIitano sono serviti da un rete di trasporto pubblico locale e sovralocale che si articola in tre modalità: autobus,
tram e treni. Il trasporto pubblico nella capitale è affidato ad ATAC lungo una rete che si snoda con 320 linee per oltre 3.600 km su tutta la città di Roma. I comuni
dell’hinterland metropolitano sono serviti dalla Compagnia di Trasporti Locali COTRAL che all’interno dei limiti amministrativi della Città Metropolitana, secondo i
dati 2020, percorre complessivamente circa 93.937 km. Le due linee ferroviarie, urbana e regionale contano rispettivamente 48 e 117 stazioni per una lunghezza
totale di 662 km. Le aree intercomunali dove si osserva il massimo auto-contenimento dei flussi di pendolarismo prendono il nome di Sub-bacini di mobilità. Il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale individua 10 bacini di traffico in cui sono state individuate dinamiche relazionali di trasporto tra i comuni che ne fanno
parte.

Immagine 0.11 e 0.12 Linee di trasporto pubblico (a sinistra) e mappa dei sub-bacini di mobilità (a destra). Dati 2020 e 2006. Fonte: elaborazione CURSA su dati Città
Metropolitana Roma Capitale ‘Infrastrutture viabilità e trasporti’ e ‘Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)

Immagine 0.11 e 0.12 Linee di trasporto pubblico (a sinistra) e mappa dei sub-bacini di mobilità (a destra). Dati 2020 e 2006. Fonte: elaborazione CURSA su dati Città metropolitana di Roma Capitale
‘Infrastrutture viabilità e trasporti’ e ‘Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)

34
IL CONTESTO

0.2.4 Indici di auto-contenimento

Gli indicatori dei flussi pendolari consentono di individuare i comuni più attrattivi del territorio metropolitano. In tal senso, sono stati analizzati gli indici di auto-
contenimento pendolare lato offerta e lato domanda che descrivono la capacità di un territorio di trattenere i propri residenti grazie alla presenza di servizi e lavoro.
L’indice di auto-contenimento lato offerta si ottiene rapportando i flussi interni con la somma dei flussi interni e in uscita dal comune. Valori elevati corrispondono
ad ambiti comunali, come i comuni di Roma, Fiumicino, Pomezia, Civitavecchia, Velletri, Colleferro, Subiaco e Vallepietra, con un’ampia capacità di contenere i
propri residenti. L’indice di auto-contenimento lato domanda invece è calcolato come rapporto tra i flussi interni e la somma tra i flussi interni e in ingresso nel
comune e assume valori elevati nei comuni meno attrattivi.

Immagine 0.13 e 0.14 Indice di auto-contenimento lato offerta (a sinistra) e lato domanda (a destra) a livello comunale. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati
ISTAT ‘Censimento permanente della popolazione’

Immagine 0.13 e 0.14 Indice di auto-contenimento lato offerta (a sinistra) e lato domanda (a destra) a livello comunale. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Censimento permanente della
popolazione’

35
IL CONTESTO

0.2.5 Suoli agricoli pubblici


0.2.5 Suoli agricoli pubblici
Nel complesso i suoli agricoli di proprietà pubblica si estendono per 21.950 ettari, distribuiti su un totale di 102 comuni della Città Metropolitana di Roma
Nel della
Capitale. Più complesso
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Romano di 102 comuni della Città Metropolitana di Roma
Monterotondo.
Capitale. Più della metà, pari a 11.460 ettari, si concentrano nei comuni di Roma, Tolfa, Carpineto Romano e Monterotondo.
Tabella 0.9 Estensione in ettari dei suoli agricoli di proprietà pubblica a livello comunale. Tabella di sintesi. Fonte: elaborazione CURSA su dati del Ministero
Tabella
dell’Economia 0.9 Estensione
e delle Finanze in ettari dei suoli agricoli di proprietà pubblica a livello comunale. Tabella di sintesi. Fonte: elaborazione CURSA su dati del Ministero
dell’Economia
COMUNE e delle Finanze
Superficie [ha] COMUNE Superficie [ha] COMUNE Superficie [ha]
COMUNE Superficie [ha]Mentana COMUNE Superficie
96,35 [ha] COMUNE
Grottaferrata Superficie
14,61 [ha]
Roma 6125,16
Roma Mentana 96,35
PalestrinaGrottaferrata 14,61
Tolfa 2146,88 6125,16 Castel Gandolfo 75,68 13,51
CarpinetoTolfa
Romano 1879,67 2146,88 FiumicinoCastel Gandolfo 67,68 75,68
Velletri Palestrina 13,28 13,51
Carpineto Romano Fiumicino 67,68
AllumiereVelletri 13,28
Monterotondo 1309,61 1879,67 Trevignano Romano 67,34 12,76
AnguillaraMonterotondo
Sabazia 841,99 1309,61 BraccianoTrevignano Romano 63,58 67,34
Marino Allumiere 12,56 12,76
Anguillara Sabazia Bracciano 63,58 Marino 12,56
Santa Marinella 822,44 841,99 Magliano Romano 58,72 Colonna 10,90
Magliano Romano 58,72 Colonna 10,90
Gallicano Santa Marinella
nel Lazio 811,28 822,44 Canale Monterano 51,44 Arsoli 10,73
Gallicano nel Lazio
Montelibretti 800,12 811,28 Lanuvio Canale Monterano 50,92 51,44 Arsoli
Ponzano Romano 10,46 10,73
Lanuvio 50,92
CapranicaPonzano Romano 10,46
Formello Montelibretti 790,46 800,12 Genzano di Roma 44,84 Prenestina 9,48
Formello Genzano di Roma 44,84 Capranica Prenestina 9,48
Tivoli 789,35 790,46 Palombara Sabina 44,54 Albano Laziale 8,98
Palombara Sabina 44,54 Albano Laziale 8,98
Nettuno Tivoli 675,66 789,35 Rocca Priora 34,28 Monte Compatri 7,73
VallinfredaNettuno 635,98 675,66 Agosta Rocca Priora 32,05 34,28 Monte Compatri
San Vito Romano 7,54 7,73
Sant'OresteVallinfreda 603,13 635,98 CiampinoAgosta 31,80 32,05
Nazzano San Vito Romano 7,43 7,54
Ciampino 31,80 Nazzano 7,43
Mazzano Sant'Oreste
Romano 502,60 603,13 Anzio 29,80 Marano Equo 7,10
Mazzano Romano Anzio 29,80 Marano Equo 7,10
Valmontone 418,81 502,60 Campagnano di Roma 25,37 Castelnuovo di Porto 6,72
Valmontone Campagnano
Catone di Roma 24,72 25,37
FilaccianoCastelnuovo di Porto 6,72
Fiano Romano 333,54 418,81 Monte Porzio 6,62
Casape Fiano Romano 287,87 333,54 Capena Monte Porzio Catone 24,52 24,72
Cave Filacciano 6,51 6,62
Capena 24,52 Cave 6,51
SacrofanoCasape 284,06 287,87 Sambuci 23,15 Artena 6,14
Sacrofano
Civitavecchia 257,87 284,06 ColleferroSambuci 21,54 23,15
Mandela Artena 5,61 6,14
Pomezia Civitavecchia 128,08 257,87 Guidonia Colleferro
Montecelio 20,54 21,54
Gerano Mandela 5,52 5,61
Guidonia Montecelio 17,94 20,54
Castel SanGerano 5,52
Morlupo Pomezia 113,16 128,08 Fonte Nuova Pietro Romano 5,43
Morlupo Fonte Nuova 17,94 Castel San Pietro Romano 5,43
Cineto Romano 108,49 113,16 Riano 17,29 Rignano Flaminio 4,64
Cerveteri Cineto Romano 106,64 108,49 ManzianaRiano 17,14 17,29
Genazzano Rignano Flaminio 4,58 4,64
Cerveteri 106,64 Manziana 17,14 Genazzano 4,58
Tabella 0.9 Estensione in ettari dei suoli agricoli di proprietà pubblica a livello comunale. Tabella di sintesi. Fonte: elaborazione CURSA su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze

36
IL CONTESTO

Immagine 0.15 Carta della distribuzione sugli agricoli di proprietà pubblica. Fonte: elaborazione CURSA su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze

37
IL CONTESTO
0.30.3
Demografia
Demografia

0.3.1 Popolazione
0.3.1 Popolazione
residente
residente
al al
2020
2020
0.3 Demografia
Secondo
Secondo i dati
i dati
ISTAT,
ISTAT,
la popolazione
la popolazione residente
residente al 2020
al 2020nella
nella
Città
Città
Metropolitana
Metropolitana ammonta
ammonta a 4.253.314
a 4.253.314 di cui
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2.808.293
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comune
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piùpiùelevato
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densità, pari
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Ladispoli
Ladispolie Anzio
e Anzio e iecomuni
i comuni limitrofi
limitrofi
allaalla
capitale:
capitale: Monterotondo,
Monterotondo, Fonte
Fonte Nuova,
Nuova, Guidonia
Guidonia Montecelio,
Montecelio, Colonna,
Colonna, Grottaferrata,
Grottaferrata,Marino,
Marino, Albano
Albano Laziale
Laziale
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Roma
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e i e2.000
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chilometro
chilometro residente
quadrato.
quadrato. al Un’ulteriore
2020 nellaanalisi
Un’ulteriore Città Metropolitana
analisi
è stata
è stata
condotta ammonta
condotta a 4.253.314
considerando
considerando di cui
le diverse
le diverse 2.808.293
tipologie
tipologie disolo
di comuni. nelPer
comuni. comune
Per di Roma
classificarli
classificarli
sonochestati
sono registra
stati anche
suddivisi
suddivisi
il fasce
perper valore
fasce più elevato inSul
demografiche.
demografiche. termini
Sul
totale di
deidensità,
totale dei
121121 pari a61
comuni,
comuni, 2.184
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hanno una
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popolazione
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residente
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inferiore
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a 5.000 abitanti costieri
abitanti di Ladispoli
localizzati
localizzati e Anzio etra
prevalentemente
prevalentemente i comuni
tra
la fascia limitrofi
la fasciacollinare alla
collinare
capitale:
e quella
e quella Monterotondo,
montana
montana Fonte
e presentano
e presentano Nuova,
unauna Guidonia
densità
densità Montecelio,
abitativa
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complessiva
complessiva pari
pariGrottaferrata,
a 66
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abitanti
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chilometro
chilometro Laziale
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1616comuni
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rientranocon
rientrano densità
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di diattestano
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1.000
compresa
compresa e i 2.000
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e 10.000
e 10.000 chilometro
abitanti
abitantie 21quadrato.
e 21
nella
nella
classeUn’ulteriore
classe
10.000
10.000 analisi
– 20.000
– 20.000 è stata
abitanti.condotta
abitanti.
UnUndato considerando
dato
significativo
significativo le diverse
è rappresentato tipologie
è rappresentato di
daidai
1515 comuni.
comuni
comuni Per
concon classificarli
numero
numero sono
di abitanti stati
di abitanti suddivisi
compresi
compresi
per
tratra fasceedemografiche.
20.000
20.000 50.000
e 50.000unità,
unità,Sulche
che totale
in in dei 121
termini
termini di dicomuni,
densità
densità 61 hannoununa
registrano
registrano un popolazione
valore
valore pari
pari
a 858residente
a 858
abitanti inferiore
abitanti
perper a 5.000quadrato.
chilometro
chilometro abitanti
quadrato.localizzati prevalentemente tra la fascia collinare
e quella montana e presentano una densità abitativa complessiva pari a 66 abitanti per chilometro quadrato; 16 comuni rientrano nella classe di popolazione
compresa
Grafico
Grafico0.70.7 tra 5.000
Stima edella
10.000
Stimadella abitanti
densità
densità e popolazione
21 nella classe
di dipopolazione 10.000 per
residente
residente – 20.000 abitanti. Un dato
pertipologia
tipologia significativo
Grafico
Grafico 0.80.8 è rappresentato
Ripartizione
Ripartizione deldel dai 15
territorio
territorio comuni con numero
metropolitano
metropolitano perper
fasce didemografiche.
fasce abitanti compresi
demografiche.
tra 20.000
comunale.
comunale. e
Dati 50.000
Dati
2020. unità,
2020.Fonte: che
Fonte: in termini
elaborazione
elaborazione di densità
CURSA
CURSAsu suregistrano
dati
dati
ISTAT
ISTAT un valore
‘Popolazione pari
‘Popolazione a 858 abitanti
Dati
Dati
2020.per
2020. chilometro
Fonte:
Fonte: quadrato.
elaborazione
elaborazione CURSA
CURSA su su
dati
dati
ISTAT
ISTAT‘Popolazione
‘Popolazione residente’
residente’
residente’
residente’
Grafico 0.7 Stima della densità di popolazione residente per tipologia Grafico 0.8 Ripartizione del territorio metropolitano per fasce demografiche.
comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’
2500
2500
residente’
13%
13%
2000
2000
Densità [ab/Kmq]
Densità [ab/Kmq]

2500
1500
1500 6%6% 13%
2000
Densità [ab/Kmq]

1000
1000
1500 6%
500500 12%
12% 51%
51%
1000
0 0
500 12% 51%

0
17%
17%
Classi
Classi
demografiche
demografiche 1%1%

17%
Grafico 0.7 Stima della densità di popolazione residente per tipologia comunale. Dati 2020. Grafico 0.8 Ripartizione del territorio metropolitano per fasce demografiche. Dati
Classi demografiche
Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’ 2020. Fonte: elaborazione CURSA1% su dati ISTAT ‘Popolazione residente’

38
IL CONTESTO

Immagine 0.16 Densità della popolazione residente a livello comunale. Dati 2020. Fonte: Immagine 0.17 Ripartizione dei Comuni per classi demografiche. Dati 2020. Fonte: elaborazione
elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’ CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’

39
IL CONTESTO
azione residente per classi di età

che di seguito0.3.1.1
vengonoPopolazione
presentate residente
mostrano laper classi di età
distribuzione della popolazione per fasce di età a livello comunale, mentre la tabella raccoglie gli
ografici per tipologia comunale. Su tutto il territorio metropolitano la popolazione con età inferiore a 14 anni ammonta a 566.079 unità pari al 13%
Le cartografie
lla con età compresa tra i 15che
e 64dianni
seguito vengonoquasi
rappresenta presentate
il 65% mostrano la distribuzione
della popolazione della mentre
complessiva, popolazione perpiù
la fascia fasce di etàcon
anziana a livello comunale,
età superiore mentre la tabella raccoglie gli
ai 65
2% del totale. stessi dati demografici per tipologia comunale. Su tutto il territorio metropolitano la popolazione con età inferiore a 14 anni ammonta a 566.079 unità pari al 13%
del totale, quella con età compresa tra i 15 e 64 anni rappresenta quasi il 65% della popolazione complessiva, mentre la fascia più anziana con età superiore ai 65
anni è pari
opolazione residente per al 22%didel
fasce totale.
età: inferiore a 14 anni, tra i 15 e i 64 anni e maggiore di 65 anni a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione
STAT ‘Popolazione residente’
Tabella 0.10 Popolazione residente per fasce di età: inferiore a 14 anni, tra i 15 e i 64 anni e maggiore di 65 anni a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione
Classe
CURSA sudemografica popolazione
dati ISTAT ‘Popolazione < 14 anni
residente’ popolazione 15 - 64 anni popolazione > 65 anni
<5.000 11.300
Classe demografica popolazione < 14 60.965
anni popolazione 15 - 22.126
64 anni popolazione > 65 anni
5.000-10.000 15.288 76.184 25.128
<5.000 11.300 60.965 22.126
10.000-20.000 43.408 198.399 56.551
5.000-10.000 15.288 76.184 25.128
20.000-50.000 69.624 330.924 99.314 Tabella 0.10 Popolazione residente per fasce di età: inferiore a 14
10.000-20.000 43.408 198.399 anni, tra i 15 e i 64 anni
56.551
50.000-100.000 62.749 288.302 84.759 e maggiore di 65 anni a livello comunale.
20.000-50.000 69.624 330.924 Dati 2020. Fonte: elaborazione
99.314 CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione
>100.000 363.710 1.804.167 640.416 residente’
50.000-100.000 62.749 288.302 84.759
>100.000
0.19 e 0.20 Stima della popolazione residente 363.710
per fasce di età: inferiore a 14 anni, tra 1.804.167
i 15 e i 64 anni e maggiore 640.416
di 65 anni a livello comunale. Dati
aborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’
Immagini 0.18, 0.19 e 0.20 Stima della popolazione residente per fasce di età: inferiore a 14 anni, tra i 15 e i 64 anni e maggiore di 65 anni a livello comunale. Dati
2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’

Immagini 0.18, 0.19 e 0.20 Stima della popolazione residente per fasce di età: inferiore a 14 anni, tra i 15 e i 64 anni e maggiore di 65 anni a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati
ISTAT ‘Popolazione residente’

40
IL CONTESTO

0.3.1.2 Indice di vecchiaia e di dipendenza strutturale

Sulla base dei dati relativi alla distribuzione della popolazione per fasce di età sono stati calcolati gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale a livello comunale.
Il primo permette di valutare il grado di invecchiamento della popolazione di un territorio rapportando il numero di residenti con età superiore a 65 anni al numero
di abitanti con età inferiore a 14 anni. Valori molto alti si registrano nei comuni con meno di 5.000 abitanti localizzati nelle aree più interne del territorio
metropolitano. Il secondo indice relaziona le tre fasce di età considerando la loro rilevanza in termini economici e sociali. Di fatto è calcolato come rapporto tra la
popolazione non autonoma ogni 100 persone potenzialmente indipendenti, considerando indipendente la fascia tra i 15 e 64 anni e non autonome le fasce 0 - 14
anni e maggiore di 65 anni. Anche in questo caso l’indicatore restituisce valori più elevati nei comuni della collina interna e della fascia montana.

Immagine 0.21 Indice di vecchiaia e di dipendenza a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’

Immagine 0.21 Indice di vecchiaia e di dipendenza a livello comunale. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’

41
0.3.2 Variazione demografica 2001-2020

L’analisi dei dati ISTAT evidenzia che il territorio metropolitano nell’ultimo ventennio ha registrato un notevole sviluppo demograficoIL cheCONTESTO
l’ha portata
a raggiungere nel 2020 la quota di 4.25 milioni di residenti, dai circa 3.70 milioni del 2001, con un incremento del quasi 15%. Il solo Comune di Roma,
nello stesso arco temporale, ha registrato un incremento di carico residenziale pari al 10%. Variazioni negative si registrano esclusivamente in 33
comuni con meno di
0.3.2 Variazione 5.000 abitanti.
demografica Tra questi, il comune di Carpineto è quello che registra la perdita più rilevante in valore assoluto con quasi 700
2001-2020
abitanti
 in meno rispetto al 2001, mentre in termini percentuali si osserva il tasso di perdita più consistente nel comune di Vallepietra pari al -31,5%.
L’analisi dei dati ISTAT evidenzia che il territorio metropolitano nell’ultimo ventennio ha registrato un notevole sviluppo demografico che l’ha portata
a raggiungere nel 2020 la quota di 4.25 milioni di residenti, dai circa 3.70 milioni del 2001, con un incremento del quasi 15%. Il solo Comune di Roma,
nello stesso arco temporale, ha registrato un incremento di carico residenziale pari al 10%. Variazioni negative si registrano esclusivamente in 33
comuni con meno di 5.000 abitanti. Tra questi, il comune di Carpineto è quello che registra la perdita più rilevante in valore assoluto con quasi 700
abitanti in meno rispetto al 2001, mentre in termini percentuali si osserva il tasso di perdita più consistente nel comune di Vallepietra pari al -31,5%.

Grafico 0.9 Stima della variazione demografica a livello metropolitano. Dati Grafico 0.10 Stima della variazione demografica a livello comunale per fasce
serie storica 2001 - 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT di popolazione. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT
‘Popolazione residente’ ‘Popolazione residente’

4.400.000
+ 0,7% + 2,8%
Grafico 0.9
4.300.000 Stima della variazione demografica a livello metropolitano. Dati Grafico 0.10 Stima della variazione demografica a livello comunale per fasce
+ 13,4%
serie storica 2001 - 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT di popolazione. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT
4.200.000
‘Popolazione residente’ ‘Popolazione residente’
4.100.000 <5000
4.000.000
4.400.000 5000-10000
+ 0,7% + 2,8%
3.900.000
4.300.000 + 47,8% 10000-20000
+ 13,4%
3.800.000
4.200.000 + 19,1% 20000-50000
3.700.000
4.100.000 50000-100000
<5000
3.600.000
4.000.000 >100000
5000-10000
3.500.000
3.900.000 10000-20000
+ 47,8%
3.400.000
3.800.000 + 19,1% 20000-50000
+ 16%
2005

2008

2018
2001
2002
2003
2004

2006
2007

2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017

2019
2020

3.700.000 50000-100000

3.600.000
Grafico 0.9 Stima della variazione demografica a livello metropolitano. Dati serie storica 2001- Grafico 0.10 Stima della variazione demografica a livello comunale per fasce>100000
di popolazione. Dati
2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’ 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione residente’
3.500.000
3.400.000
+ 16%
2005

2008

2018
2001
2002
2003
2004

2006
2007

2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017

2019
2020

42
IL CONTESTO

Immagine 0.22 Variazione demografica in


percentuale a livello comunale. Dati serie
storica 2001-2020. Fonte: elaborazione
CURSA su dati ISTAT ‘Popolazione
residente’

43
IL CONTESTO

0.4 Raggruppamenti amministrativi e ambiti di programmazione

0.4.1 Le aree protette

Sul territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale si trovano Parchi naturali, Riserve e Monumenti naturali che, complessivamente, si estendono per
127.731 ettari pari a circa il 24% del territorio metropolitano e spesso si inseriscono anche all’interno del tessuto urbano denso. Sono presenti 10 Parchi Naturali
Regionali per un totale di 82.886 ettari, 21 Riserve Naturali di cui 19 Regionali e 2 Statali e 19 Monumenti Naturali. La mappa che segue rappresenta le aree in cui
ricadono le aree protette.

Immagine 0.23 Carta delle aree protette nella Città metropolitana di Roma Capitale. Dati 2019. Fonte:
elaborazione CURSA su dati EUAP - Rete Natura 2000

44
IL CONTESTO

lla 0.11 Stima dell’estensione in ettrai e in percentuale delle aree protette nella Città Metropolitana di Roma. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati EUAP
e Natura 2000

Categoria Nome Superficie [ha] Superficie [%]


Area Contigua Insugherata 84,15
Area Contigua Monte Catillo 855,35
Area Contigua Area Contigua Nazzano Tevere Farfa 289,71 0,26
Area Contigua Valle dei Casali 77,69
Area Contigua Tenuta dei Massimi 64,40
Valle delle Cannuccete 18,82
Faggeto di Allumiere 100,15
Palude di Torre Flavia 43,60
Lago di Giulianello 165,39
La Selva 25,28
Parco della Cellulosa 100,24
Selva di Paliano e Mola di Piscoli 0,60
Fosso della Cecchignola 99,17
Galeria Antica 31,43
Monumento
Torrecchia Vecchia 0,64 0,21
Naturale
Villa Clementi e Fonte di Santo Stefano 6,51
Laghetti in località Semblera 9,18
La Frasca 56,84
Quarto degli Ebrei e Tenuta di Mazzalupetto 185,90
Scogliera cretacica fossile di Rocca di Cave 1,03
Madonna della Neve 2,75
Pyrgi 67,59
Torrente Rioscuro 60,66
Castagneto Prenestino 165,97
Valle del Treja 448,95
Parco Naturale
Monti Simbruini 18.492,45 15,47
Regionale
Complesso lacuale Bracciano - Martignano 14.913,29
Pineto 243,46
Castelli Romani 15.010,72
Aguzzano 59,59
Monti Lucretili 13.620,98
Appia Antica 4.587,56
Veio 15.043,11
Inviolata 465,92
Tor Caldara 42,10
Villa Borghese 40,65
Monte Soratte 445,01
Decima Malafede 6.085,80
Valle dei Casali 464,81
Macchiatonda 239,66
Marcigliana 4.663,61
Tenuta di Acquafredda 256,92
Riserva Monterano 1.079,55
Naturale Valle dell'Aniene 649,11 3,78
Regionale Laurentino Acqua Acetosa 154,74
Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco 997,88
Insugherata 770,75
Monte Mario 234,79
Tenuta dei Massimi 867,71
Sughereta di Pomezia 373,80
Monte Catillo 1.339,75
Nomentum 827,18
Nazzano, Tevere-Farfa 736,51 Tabella 0.11 Stima dell’estensione in ettari e in percentuale delle aree protette nella Città metropolitana di
Riserva Litorale Romano 16.188,41
Naturale 4,12 Roma Capitale. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati EUAP - Rete Natura 2000
Statale Tenuta di Castelporziano 5.873,23

45
a ricognizione dei Distretti del cibo del Lazio con riferimento alla normativa sui distretti rurali e agroalimentari di qualità e sistema di produzione locale
2001) e a quella sui distretti produttivi territoriali e funzionali. Allo stato attuale sono stati individuati in totale 8 Distretti del cibo di cui 3 rurali, 2 Distretti
mentare di qualità e 3 Distretti biologici. Rientrano nei confini amministrativi del territorio metropolitano: il Distretto Rurale ed Agro-energetico della
atini (Ex Valle del Sacco) che comprende 20 comuni di cui 6 nella Provincia di Roma e presenta una superficie agricola utilizzata totale di circa 85.600 IL CONTESTO
stretto Agroalimentare di qualità dei Castelli Romani e prenestini con circa 22.000 ettari di superficie agricola utilizzata e diversi prodotti a marchio di
Distretto biologico Bio-distretto Etrusco Romano che si estende per circa 37.000 ettari e comprende oltre ai comuni di Fiumicino e Cerveteri anche la
urale Statale 0.4.2
del Litorale Romano.
Distretti rurali e agroalimentari di qualità

L’Assessorato all’Agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali con una delibera della giunta regionale del 2020 ha
approvato la ricognizione dei Distretti del cibo del Lazio con riferimento alla normativa sui distretti rurali e agroalimentari di qualità e sistema di produzione locale
(d.lgs. 228/2001) e a quella sui distretti produttivi territoriali e funzionali. Allo stato attuale sono stati individuati in totale 8 Distretti del cibo di cui 3 rurali, 2 Distretti
dell’agroalimentare di qualità e 3 Distretti biologici. Rientrano nei confini amministrativi del territorio metropolitano: il Distretto Rurale ed Agro-energetico della
Valle dei Latini (Ex Valle del Sacco) che comprende 20 comuni di cui 6 nella Provincia di Roma e presenta una superficie agricola utilizzata totale di circa 85.600
ettari; il Distretto Agroalimentare di qualità dei Castelli Romani e prenestini con circa 22.000 ettari di superficie agricola utilizzata e diversi prodotti a marchio di
qualità; il Distretto biologico Bio-distretto Etrusco Romano che si estende per circa 37.000 ettari e comprende oltre ai comuni di Fiumicino e Cerveteri anche la
Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
1 I Distretti del cibo nella Regione Lazio. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati Regione Lazio ‘Assessorato all’agricoltura, promozione della filiera
ura del cibo, ambiente e risorse naturali’

Nome del distretto Tipologia


Distretto Rurale ed Agro-energetico della Valle dei Latini Distretto rurale
Distretto Rurale della Montagna Reatina Distretto rurale
Distretto Rurale di Monti Cimini Distretto rurale
Distretto Agroalimentare di qualità dell'ortofrutta Distretto agroalimentare di qualità
Distretto Agroalimentare di qualità dell'ortofrutta Distretto agroalimentare di qualità
Tabella 0.11 I Distretti del cibo nella Regione Lazio. Dati 2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati Regione Lazio ‘Assessorato all’agricoltura, promozione della filiera
Distretto Agroalimentare di qualità dei Castelli Romani e Prenestini Distretto agroalimentare di qualità
e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali’
Distretto biologico Bio-distretto Etrusco Romano Distretto biologico
Distretto biologico Bio-distretto
Nome delValle di Comino
distretto Distretto biologico Tipologia
Distretto biologico Bio-distretto Via Amerina e delle Forre Distretto
Distretto Rurale ed Agro-energetico della Valle dei Latini biologico Distretto rurale
Distretto
Tabella 0.12 Distretti del cibo nella Regione Rurale della
Lazio. Dati Montagna
2020. ReatinaCURSA su dati Regione Lazio ‘AssessoratoDistretto
Fonte: elaborazione rurale
all’agricoltura,
promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse naturali’
Distretto Rurale di Monti Cimini Distretto rurale
Distretto Agroalimentare di qualità dell'ortofrutta Distretto agroalimentare di qualità
Distretto Agroalimentare di qualità dell'ortofrutta Distretto agroalimentare di qualità
Distretto Agroalimentare di qualità dei Castelli Romani e Prenestini Distretto agroalimentare di qualità
Distretto biologico Bio-distretto Etrusco Romano Distretto biologico
Distretto biologico Bio-distretto Valle di Comino Distretto biologico
Distretto biologico Bio-distretto Via Amerina e delle Forre Distretto biologico

46
IL CONTESTO

Immagine 0.24 Carta dei distretti rurali e


agroalimentari di qualità: individuazione
dei comuni coinvolti all’interno della Città
metropolitana di Roma Capitale. Dati
2020. Fonte: elaborazione CURSA su dati
Regione Lazio ‘Assessorato all’agricoltura,
promozione della filiera e della cultura del
cibo, ambiente e risorse naturali’

47
0.4.3 Zone produttive certificate IL CONTESTO

Sulla base dei dati ARSIAL relativi alle produzioni a marchio qualità è emerso che in 64 comuni è presente almeno un prodotto certificato.
I prodotti
0.4.3 D.O.P.:
Zone la Mozzarella
produttive e ricotta di bufala campana, l’Oliva di Gaeta, la Nocciola Romana e l’Olio Extravergine di oliva Sabina fanno riferimento a 36 comuni;
certificate
i prodotti I.G.P: il Kiwi di Latina, il Carciofo Romanesco del Lazio, il Vitello bianco dell’appennino centrale e il Pane casereccio di Genzano di Roma hanno origine in
31 comuni;
Sulla i prodotti
base dei I.G.T.relativi
dati ARSIAL e D.O.C.G..: il Cannellino
alle produzioni di Frascati,
a marchio il Frascati
qualità è emersoSuperiore e la
che in 64 Costa èEtrusco-Romana
comuni attengono
presente almeno a 9 comuni.
un prodotto certificato.
I prodotti D.O.P.: la Mozzarella e ricotta di bufala campana, l’Oliva di Gaeta, la Nocciola Romana e l’Olio Extravergine di oliva Sabina fanno riferimento a 36 comuni;
i prodotti I.G.P: il Kiwi di Latina, il Carciofo Romanesco del Lazio, il Vitello bianco dell’appennino centrale e il Pane casereccio di Genzano di Roma hanno origine in
31 comuni; i prodotti I.G.T. e D.O.C.G..: il Cannellino di Frascati, il Frascati Superiore e la Costa Etrusco-Romana attengono a 9 comuni.

Tabella 0.12 Elenco dei prodotti a marchio certificato di qualità e relative zone di produzione. Dati 2015. Fonte: elaborazione CURSA su dati ARSIAL

Prodotto D.O.P Comuni di produzione Prodotto I.G.P. Comuni di produzione Prodotto I.G.T. /D.O.C.G. Comuni di produzione
Tabella 0.12 Elenco dei prodotti a marchio certificato di qualità e relative zone diAlbano Laziale, Ardea, Ariccia,
produzione. Frascati, Montecompatri,
Dati 2015. Fonte: elaborazione CURSA su dati ARSIAL
Artena, Castel Gandolfo, Monte Porzio Catone,
Mozzarella e ricotta Anzio, Ardea, Monterotondo, Colonna, Lanuvio, Palestrina, Roma
Kiwi Latina Cannellino di Frascati
Prodotto D.O.P
di bufala campana Comuni di produzione
Nettuno, Pomezia, Roma Prodotto I.G.P. Comuni
Pomezia, San di produzione
Cesareo, Prodotto I.G.T. /D.O.C.G. Comuni di produzione
Velletri,Laziale,
Albano Zagarolo, Roma
Ardea, Ariccia, Frascati, Montecompatri,
Artena, Castel Gandolfo, Monte Porzio Catone,
Mozzarella e ricotta Anzio, Ardea, Monterotondo, Allumiere,
Colonna, Campagnano
Lanuvio, di
Palestrina, Frascati, Montecompatri,
Roma
Kiwi Latina Cannellino di Frascati
di bufala campana Artena, Casape,
Nettuno, Castel
Pomezia, Roma Madama, Roma, Cerveteri,
Pomezia, San Cesareo, Monte Porzio Catone,
Castel San Pietro Romano, Labico, Carciofo Romanesco Civitavecchia,
Velletri, Fiumicino,
Zagarolo, Roma Roma
Oliva di Gaeta Frascati Superiore
Poli, San Gregorio da Sassola, del Lazio Ladispoli, Lariano, Roma,
Tivoli, Valmontone Santa Marinella,
Allumiere, Tolfa di
Campagnano Frascati, Montecompatri,
Artena, Casape, Castel Madama, Roma, Cerveteri, Monte Porzio Catone,
Castel San Pietro Romano, Labico, Carciofo Romanesco Arcinazzo Romano,
Civitavecchia, Cervara di
Fiumicino, Cerveteri, Fiumicino,
Roma
Oliva di Gaeta Frascati Superiore
Bracciano,
Poli, Canale da
San Gregorio Monternao,
Sassola, Vitello
del bianco
Lazio Roma, Mazzano
Ladispoli, Lariano,Romano,
Roma, Ladispoli, Santa Marinella,
Nocciola Romana Manziana,
Tivoli, Rignano Flaminio,
Valmontone dell’appennino Ponzano
Santa Romano,
Marinella, Subiaco,
Tolfa Costa Etrusco-Romana Tolfa
Sant’Oreste, Trevignano Romano centrale Vallepietra, Vallinfreda,
Vivaro Romano
Arcinazzo Romano, Cervara di Cerveteri, Fiumicino,
Bracciano,
Fonte nuova,Canale Monternao,
Guidonia Vitello bianco Roma, Mazzano Romano, Ladispoli, Santa Marinella,
Nocciola Romana Manziana,
Montecelio, Rignano Flaminio,
Marcellina, Mentana, dell’appennino Ponzano Romano, Subiaco, Costa Etrusco-Romana Tolfa
Sant’Oreste,
Monteflavio,Trevignano Romano
Montelibretti, centrale Vallepietra, Vallinfreda,
Olio extravergine di Pane casereccio di
Montorio Romano, Moricone, Vivaro
Genzano Romano
di Roma
oliva Sabina Genzano
Nerola,
Fonte Palombara
nuova, Sabina, San
Guidonia
Polo dei Cavalieri,
Montecelio, Sant’Angelo
Marcellina, Mentana,
Romano,
Monteflavio, Montelibretti,
Olio extravergine di Pane casereccio di
Montorio Romano, Moricone, Genzano di Roma
oliva Sabina
Tabella 0.13 Elenco dei prodotti a marchio certificato qualità e relative Genzano
Nerola, Palombara Sabina,diSan zone di produzione. Dati 2015. Fonte: elaborazione CURSA su dati ARSIAL
Polo dei Cavalieri, Sant’Angelo
Romano,

48
IL CONTESTO

Immagine 0.25 Carta delle zone produttive


certificate: comuni che hanno registrato
almeno un prodotto a marchio di qualità.
Dati 2015. Fonte: elaborazione CURA su
dati ARSIAL

49
IL CONTESTO

0.4.4 Paesaggi rurali

Il PTPG della Provincia di Roma individua all’interno del territorio metropolitano 12 tipologie di paesaggi rurali connotati dai medesimi caratteri identitari in termini
paesistici ed economici al fine di indirizzare le strategie di piano verso un uso sostenibile e duraturo delle risorse. Lo stesso Piano promuove la messa a punto dello
strumento del Parco Agricolo per la promozione e la valorizzazione delle attività agricole e della complessità dei sistemi territoriali ad esse connesse.
Immagine 0.26 Carta dei paesaggi rurali. Dati 2010. Fonte: elaborazione CURSA su dati PTPG Sistema ambientale: Territorio agricolo

Immagine 0.26 Carta dei paesaggi rurali. Dati 2010. Fonte: elaborazione
CURSA su dati PTPG Sistema ambientale: Territorio agricolo

50
IL CONTESTO

0.4.5 Aree rurali: zonizzazione PSR 2014 - 2020

Il Programma di Sviluppo Rurale classifica i comuni in 4 ambiti territoriali sulla base di indicatori che considerano gli aspetti demografici, economici e
relativi all’attività agricola praticata sul territorio di riferimento. Una zonizzazione fondamentale per consentire ai comuni di partecipare ai bandi per
il finanziamento di interventi nel settore agricolo. Secondo l’attribuzione del PSR 2014 – 2020, 3 comuni rientrano nella classe poli urbani (A), 13 in
aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (B), 70 nelle aree rurali intermedie (C) e 34 nelle aree con problemi complessivi di sviluppo (D).

Immagine 0.27 Zonizzazione PSR 2007 – 2013 e zonizzazione PSR 2014 - 2020. Dati 2014. Fonte: elaborazione CURSA su dati PianetaPSR

Immagine 0.27 Zonizzazione PSR 2007 - 2013 e zonizzazione PSR 2014 - 2020. Dati 2014. Fonte: elaborazione CURSA su dati PianetaPSR

51
IL CONTESTO

0.4.6 Strategia Nazionale Aree interne

La metodologia utilizzata per l’individuazione delle Aree Interne attribuisce al 61% dei comuni del territorio metropolitano un livello intermedio di perifericità,
calcolato in termini di tempi di percorrenza rispetto al Polo più vicino. La stessa metodologia viene applicata per classificare le aree di Cintura (il 19% del totale dei
comuni) e Periferiche (15%). La stessa Strategia individua nei comuni di Roma, Civitavecchia, Anzio e Tivoli i Poli di attrazione, essendo gli unici in grado di offrire
una serie completa di servizi ai cittadini.

Immagine 0.28 Zonizzazione della Strategia Nazionale Aree Interne. Dati 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati Comitato Tecnico Aree Interne

Immagine 0.28 Zonizzazione della Strategia Nazionale Aree Interne. Dati


2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati Comitato Tecnico Aree Interne

52
IL CONTESTO

O1
LA DIMENSIONE
ECONOMICA DEL
CIBO DI CmRC
53
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Figura 1.1 Distribuzione del fatturato sulla base della classificazione dei gruppi di specializz
Figura 1.1 Distribuzione del fatturato sulla base della classificazione dei gruppi di specializzazione
Elaborazione produttiva
CURSA su dati prevalente dei sistemi locali di ISTAT.
ASIA, 2018.
Elaborazione CURSA su dati ASIA, 2018.
1.1 I sistemi locali del lavoro
Partendo dalla classificazione dei gruppi di specializzazione produttiva prevalente dei sistemi locali di ISTAT, tramite il database ASIA 2018, è possibile avere
una fotografia del mercato del lavoro della città
Città metropolitana di Roma, a confronto con il resto della regione Lazio. In particolare, questa classificazione
consente di identificare 17 modelli produttivi prevalenti nei vari comuni, che nel caso della regione Lazio, vedono come la specializzazione produttiva
principale quella di “urbano ad alta specializzazione” per il quale i settori maggiormente rappresentati sono i trasporti aerei, le assicurazioni e fondi
pensione, la fabbricazione di macchine per ufficio e l’informatica1. Le uniche due province del Lazio che presentano una specializzazione produttiva relativa
al sistema alimentare sono Latina (con 2 comuni A vocazione Agricola e 7 Agro-alimentare) e Frosinone (con 23 Comuni a prevalenza Agro-Alimentare).

Le figure 1.1, 1.2 e 1.3 mostrano rispettivamente la distribuzione del fatturato, della retribuzione per dipendente e del valore aggiunto sul fatturato
all’interno della CMRC.
CmRC Tra i diversi Comuni della CmRC,
CMRC, secondo la classificazione presa in considerazione, esistono 361.692,00 unità locali con un totale
di 1.273.576,00 addetti (di cui 963.482,00 dipendenti), ovvero l’80% degli addetti impiegati in tutta la regione Lazio. Le retribuzioni dei dipendenti risultano
maggiori nell’area di Roma rispetto alle altre province, con una media di retribuzione pari a 2.235,39 euro.
Per quanto riguarda il fatturato e il valore aggiunto sul fatturato, Roma risulta la provincia con il sistema del lavoro più proficuo del Lazio. Infatti, il fatturato
del sistema Roma produce l’89% del fatturato e l’85% del valore aggiunto dell’intera regione, malgrado la media del valore aggiunto sul fatturato rimanga
nella media regionale.
Tra i Comuni che compongono la Città Metropolitana Roma si possono distinguere tre classi di retribuzione per dipendente: minore di 15 mila euro, tra i
metropolitana di Roma
15 e 20 mila euro, maggiore di 20 mila euro. Nella città metropolitana, la maggior parte dei comuni, 61 su 121, rientrano nella fascia media di classi di
retribuzione. Roma invece, assieme ad altri 46 comuni, rientra nella fascia “maggiore di 20 mila euro”. Inoltre, i dati ASIA mostrano un panorama molto
disomogeneo con 76 comuni che producono un fatturato inferiore ai 100.000,00 euro e solo 12 comuni che superano 1.000.000,00 € di fatturato annuo. Tra
questi ultimi abbiamo Roma, seguita da Fiumicino e Pomezia. Se si prendono in considerazione, infine, quattro classi di valore aggiunto sul fatturato
(minore di 20% del fatturato, tra il 20 e il 30%, tra il 30 e il 40% e maggiore di 40%), si può notare come, malgrado Roma sia il comune con il fatturato più
alto, la città ha un valore aggiunto sul fatturato molto basso rispetto ad altri comuni, pari infatti al 18,3%. Roma risulta infatti tra i comuni con classe di
valore aggiunto minore di 20% sul fatturato mentre la maggior parte degli altri comuni oscilla tra il 30 e il 40%. Tra i comuni con valore aggiunto sul fatturato
più alti troviamo infatti Poli con un fatturato di 17.225,00 euro e 56,3% di valore aggiunto (con un gruppo di specializzazione prevalente “urbano ad alta
specializzazione) e Ponzano Romano con un fatturato di 9.656,00 euro e 54,5% di valore aggiunto (urbano non specializzato). In generale, tra i 17 comuni
con valore aggiunto sul fatturato più alto, la specializzazione urbano ad alta specializzazione rimane prevalente.

1
Definizioni di ISTAT in Rapporto Annuale 2005, Capitolo 3 Specializzazioni produttive
1
Definizioni di ISTAT in Rapporto Annuale 2005, Capitolo 3 Specializzazioni produttive e sviluppo locale
e sviluppo locale

54
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Figura 1.1 Distribuzione del fatturato sulla


base della classificazione dei gruppi di
specializzazione produttiva prevalente dei
sistemi locali di ISTAT. Elaborazione CURSA
su dati ISTAT, 2018

55
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Figura 1.2 Distribuzione della retribuzione


per dipendente sulla base della
classificazione dei gruppi di specializzazione
produttiva prevalente dei sistemi locali di
ISTAT. Elaborazione CURSA su dati ASIA,
2018

56
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Figura 1.3 Distribuzione del valore aggiunto


sul fatturato sulla base della classificazione
dei gruppi di specializzazione produttiva
prevalente dei sistemi locali di ISTAT.
Elaborazione CURSA su dati ASIA, 2018

57
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

1.2 Evoluzione dell’uso del Suolo


Figura 1.4 Transizioni
1.2 Evoluzione uso del
dell’uso delsuolo.
SuoloDati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC
Figura 1.4 Transizioni uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC

Figura 1.4 Transizione uso del suolo.


Dati 1958-1968 e 2018. Fonte:
elaborazione CURSA su dati carta di
La matrice delle transizioni di uso del suolo e il successivo grafico descrivono i cambiamenti comeusoflussi da una
del suolo classe
CNR-TCI di uso
e ISPRA del
CLC suolo verso un’altra. Negli
ultimi 60 anni, del totale delle superfici che hanno subito trasformazioni, la parte più consistente pari a 60.600 ettari ha riguardato il passaggio da aree
La matrice
agricole delle transizioni
e naturali di artificiali.
a superfici uso del suolo e il successivo
La parte restante ègrafico
relativadescrivono
al processoi cambiamenti
di abbandonocome flussinelle
colturale da una
areeclasse di uso
agricole più del suolo verso
marginali, con laun’altra. Negli
conseguente
ultimi 60 anni, del totale delle superfici che hanno subito trasformazioni, la parte più consistente pari a 60.600 ettari ha riguardato il passaggio
rinaturazione delle aree più interne (41.000 ettari). In questo periodo si registra anche una forte tendenza all’intensivizzazione delle attività agricole. Circa da aree
agricole e naturali a superfici artificiali. La parte restante è relativa al processo di abbandono colturale nelle aree agricole più marginali,
14.500 ettari di seminativi sono stati convertiti in impianti di arboricoltura da frutto insieme a quasi 60.000 ettari di aree naturali e seminaturali. con la conseguente
rinaturazione delle aree più interne (41.000 ettari). In questo periodo si registra anche una forte tendenza all’intensivizzazione delle attività agricole. Circa
14.500 ettari di seminativi sono stati convertiti in impianti di arboricoltura da frutto insieme a quasi 60.000 ettari di aree naturali e seminaturali.

58
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Tabella 1.1 Matrice delle transizioni di uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC
Colt.
Corine Land Sem. Sem. Sist. Corpi
Artificiale Risaie Prati Vigneti Frutteti Oliveti Castagneti ann. ass. Foreste Praterie Sterile improduttivo
Cover 2018 asc. irr. Complessi idrici
perm.

Superfici Zone agricole


US-TC 1960 Seminativi e prati Colture permanenti Boschi e aree seminaturali
Superficie [ha] artificiali eterogenee

Superfici
Artificiale 11913,86
artificiali

Sem. asciutti

Sem. irrigui
Seminativi e
102574,2 Intensivizzazione
Risaie prati
14475,7
Evoluzione in sistema
complesso
Prati

Vigneti Rinaturazione

Frutteti Estensivizzazione 75900,89 41063,85


Colture
20659,3
permanenti
Oliveti Urbanizzazione 5880,43
60617,73
Castagneti

Colt. ann. ass.


perm. Zone agricole
13666,81
eterogenee
Sist. Complessi Intensivizzazione

Foreste 57729,01

Praterie Boschi e aree 22579,03


85204,21
seminaturali
Sterile
improduttivo

Corpi idrici

Tabella 1.1 Matrice delle transizioni di uso del suolo. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC

59
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Grafico 1.1 Dimensione delle transizioni di uso del suolo nella Città Metropolitana di Roma. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati
carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC
Grafico 1.1 Dimensione delle transizioni di uso del suolo nella Città Metropolitana di Roma. Dati 1958-1968 e 2018. Fonte: elaborazione CURSA su dati
carta di uso del suolo CNR-TCI e ISPRA CLC

Grafico 1.1 Dimensione delle transizioni di uso del suolo nella


Città metropolitana di Roma Capitale. Dati 1958-1968 e 2018.
Fonte: elaborazione CURSA su dati carta di uso del suolo
CNR-TCI e ISPRA CLC

Il grafico offre una panoramica sintetica dei risultati dell’analisi. I dati sono stati strutturati gerarchicamente in funzione della dimensione spaziale delle
dinamiche di trasformazione e delle permanenze.
Il grafico offre una panoramica sintetica dei risultati dell’analisi. I dati sono stati strutturati gerarchicamente in funzione della dimensione spaziale delle
dinamiche di trasformazione e delle permanenze.

60
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

1.3 SAU, UBA, Aziende e occupati del settore agricolo


Grafico 1.2 SAU, UBA e aziende del settore agricolo della Città Metropolitana di Roma. Valori concatenati (anno di riferimento 1982=100). Elaborazione
1.3 SAU, UBA, Aziende e occupati del settore agricolo
CURSA su dati ISTAT e Anagrafe Zootecnica Nazionale
Grafico 1.2 SAU, UBA e aziende del settore agricolo della Città Metropolitana di Roma. Valori concatenati (anno di riferimento 1982=100). Elaborazione
CURSA su dati ISTAT e Anagrafe Zootecnica Nazionale

La dimensione
del settore
primario
La dimensione ha
subito
del settore
un'importante
primario ha
decrescita
subito
un'importante
decrescita

Grafico 1.2 SAU, UBA e aziende del settore agricolo della Città
metropolitana di Roma Capitale. Valori concatenati (anno di
riferimento 1982=100). Elaborazione CURSA su dati ISTAT e
Anagrafe Zootecnica Nazionale

Il grafico rileva l’andamento storico della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), delle aziende agricole e del numero di capi bovini e ovicaprini della Città
metropolitana di Roma dal primo censimento ISTAT. Si evidenzia una decrescita, in termini di dimensioni, del settore primario nell’area oggetto di analisi.
IlNel
grafico rilevalal’andamento
dettaglio, storico
SAU nel periodo della Superficie
1982-2020 Agricola
è diminuita Utilizzata
di oltre (SAU),
il 30%, così delle
comeaziende agricole
il numero e del
di capi numero(-33%).
ovicaprini di capi Di
bovini e ovicaprini
maggiore entità, della Città
invece, la
metropolitanadel
diminuzione dinumero
Roma dal diprimo censimento
capi bovini (-44%).ISTAT.
E’ peròSi ilevidenzia una decrescita,
numero delle in termini
aziende agricole di dimensioni,
a registrare del settore
la diminuzione piùprimario nell’area
importante: oggetto
dall’ultimo di analisi.
censimento
Nel
ISTAT dettaglio, la SAU sinel
dell’agricoltura periodo
riporta una1982-2020 è diminuita
diminuzione di oltre il 30%, così come il numero di capi ovicaprini (-33%). Di maggiore entità, invece, la
di quasi il 70%.
diminuzione del numero di capi bovini (-44%). E’ però il numero delle aziende agricole a registrare la diminuzione più importante: dall’ultimo censimento
ISTAT dell’agricoltura si riporta una diminuzione di quasi il 70%.
La dimensione
del settore
primario ha subito
un’ importante
decrescita

61
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Grafico 1.3 Occupati del settore agricoltura, silvicoltura e pesca della Città Metropolitana di Roma. Valori concatenati (anno di riferimento 2008=100).
Elaborazione CURSA su dati ISTAT
Grafico 1.3
Grafico
Occupati
Grafico
1.3 Occupati
1.3
delOccupati
settore
del agricoltura,
settore
del settore
agricoltura,
silvicoltura
agricoltura,
silvicoltura
esilvicoltura
pesca della
e pesca
e Città
pesca
della
Metropolitana
della
CittàCittà
Metropolitana
Metropolitana
di Roma.diValori
Roma.
di Roma.
concatenati
Valori
Valori
concatenati
concatenati
(anno di(anno
riferimento
(anno
di riferimento
di 2008=100).
riferimento
2008=100).
2008=100).
Elaborazione
Elaborazione
Elaborazione
CURSA su CURSA
dati
CURSA
ISTAT
su dati
su dati
ISTATISTAT
Non si sono
registrate
importanti
Non siNonsono Nonsi sisonosono
variazioni nel
registrateregistrate
registrate
numero di
importantiimportanti
importanti
occupati nel
variazionivariazioni
variazioni
nel nel nel
settore primario
numero numero numero
di di di
occupati occupati
occupati
nel nel nel
settore primario
settore
settore
primario
primario

Grafico 1.3 Occupati del settore agricoltura, silvicultura e


pesca della Città metropolitana di Roma Capitale. Valori
concatenati (anno di riferimento 2008=100). Elaborazione
CURSA su dati ISTAT

Il grafico rileva l’andamento del numero del numero di occupati del settore agricoltura, silvicoltura e pesca della Città Metropolitana di Roma dal 2008 al
2020. Dopo l’introduzione dei nuovi codice ATECO del 2007, nel 2008 si registravano 15.000 occupati nel settore primario. Il grafico evidenzia che nel
periodo
Il graficoIlrileva
grafico
Il grafico inrileva
l’andamento
rileva oggetto,
l’andamento numero
delilnumero
l’andamento di numero
occupati
del numero
del
del numero non
del numero
del
di ha subito
occupati
numero importanti
di occupati
del
di occupati
settore delvariazioni.
del agricoltura,
settore
settore
agricoltura,
agricoltura,
silvicoltura
silvicoltura
esilvicoltura
pesca edella
pesca
e Città
pesca
della
Metropolitana
della
CittàCittà
Metropolitana
metropolitana Metropolitana
diRoma
Romadi dal
metropolitana
di Roma
di
2008
Capitale
di Roma
dal
al 2008
Roma dal 2008
al al
2020. Dopo
2020.
2020.
l’introduzione
DopoDopol’introduzione
l’introduzione
dei nuovideicodice
nuovi
dei nuovi
ATECO
codice
codice
del
ATECO
2007,
ATECO del2008
delnel
2007,
2007,
nel 2008
nel 2008
si registravano 15.000 occupati
si registravano 15.000
si registravano 15.000
occupati
neloccupati
settore
nel settore
nel
primario.
settore
primario.
Il primario.
graficoIl evidenzia
grafico
Il grafico
evidenzia
che
evidenzia
nel che che
nel nel
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in oggetto,
periodo ilinnumero
in oggetto, il numero
oggetto, diiloccupati
numero
di occupati
non
di occupati
ha subito
nonnon
haimportanti
subito
ha subito
importanti
variazioni.
importanti
variazioni.
variazioni.

Non si sono
registrate
importanti
variazioni nel
numero di occupati
nel settore primario

62
1.4 Il Valore aggiunto del settore primario
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Tabella 1.2 Incidenza valore aggiunto del settore primario sul totale della Grafico 1.4 Incidenza valore aggiunto del settore primario sul totale della
Città Metropolitana di Roma. 2018. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Città Metropolitana di Roma. 2018. Fonte: Elaborazione CURSA su dati
Regione
1.4 Lazioaggiunto
Il Valore e Città
1.4 Metropolitana
del settore
Il Valore di Roma
delCapitale
primario
aggiunto settore primario Regione Lazio2 e Città Metropolitana di Roma Capitale3

Tabella 1.2 Incidenza valore


Tabella 1.2aggiunto
Incidenzadel settore
valore primario
aggiunto del sul totaleprimario
settore della Grafico 1.4della
sul totale Incidenza valore
Grafico 1.4aggiunto
Incidenzadel settore
valore primario
aggiunto delsul totaleprimario
settore della sul totale della
Città Metropolitana di Metropolitana
Città Roma. 2018. Fonte:
Valore Elaborazione
di aggiunto
Roma. (2018)
2018. - CURSA
Fonte: su dati Città
Elaborazione CURSA Metropolitana
su dati Città di Roma. 2018. Fonte:
Metropolitana Elaborazione
di Roma. CURSA
2018. Fonte: su dati
Elaborazione CURSA su dati
Regione Lazio e Città Metropolitana di valore
Roma in euro
Capitale
Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale Regione Lazio22
e Città Metropolitana di Roma Capitale33
Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale
2 3

Tabella 1.3 Valore


Lazio aggiunto delle principali produzioni del
177.399.300.000 settore primario Grafico 1.5 Valore aggiunto delle principali produzioni del settore primario
della Città Metropolitana di Roma (in migliaia di euro). 2017-2019. della Città Metropolitana di Roma (in migliaia di euro). 2017-2019.
Lazio - Settore primario 1.999.939.000
Elaborazione CURSA su dati RICA Valore aggiunto (2018) Valore-aggiunto (2018) - Elaborazione CURSA su dati RICA
1,13%
valore in euro valore in euro
Città Metropolitana
Lazio di Roma Lazio 144.942.000.000
177.399.300.000 177.399.300.000
Città Metropolitana
Valore
Lazio -aggiunto di settore
Settore del Roma -
primario Valore in migliaia
1.999.939.000
Lazio - Settore
Settore primario primario
1.634.026.507 1.999.939.000
primario - Anno 2017/2019 di euro Sono le
1,13% 1,13%
Cereali 14.266 produzioni di uva
Città Metropolitana di Roma
Città Metropolitana di 144.942.000.000
Roma 144.942.000.000 e olive ad avere
Ortaggi
Città Metropolitana di Roma - 32.755 un valore
Città Metropolitana di Roma -
Settore primario Settore primario 1.634.026.507
Frutta 41.252 1.634.026.507 aggiunto
Tabella 1.2 Incidenza valore aggiunto del settore primario sul totale della Città metropolitana Grafico 1.4 Incidenza valore aggiunto del settore primario sul totale della Città metropolitanamaggiore
di
OliveFonte: Elaborazione CURSA su dati63.376
di Roma Capitale. 2018. Regione Lazio e Città Roma Capitale. 2018. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio e Città metropolitana di
A metropolitana
livello regionale, il settore primario sul totale del valore aggiunto della
di Roma Capitale Regione Lazio
Roma pesa per 1,13%. Supponendo che anche a livello di Città
Capitale
Metropolitana si Uva 77.874
abbia la stessa incidenza, questo porterebbe ad un valore di 1.634 milioni di Euro.
Carne bovina 23.901
Latte bovino 25.070
A livello regionale,
Latte bufalinosettore
A illivello primario
regionale, sul totale
il settore del valore
primario
3.548 aggiunto
sul totale valoreRegione
del della Lazio
aggiunto pesa
della per 1,13%.
Regione Lazio Supponendo che Supponendo
pesa per 1,13%. anche a livello Città a livello di Città
chedianche
Metropolitana
metropolitana disi abbia stessa incidenza,
laCapitale
Metropolitana
Roma si abbia la questo porterebbequesto
stessa incidenza, valore di 1.634
ad un porterebbe milioni
ad un valoredidiEuro.
1.634 milioni di Euro.
Latte ovicaprino 38.417

Nel grafico è riportata (in valore assoluto) una stima, del valore aggiunto delle principali produzioni del comparto agroalimentare della Città
Metropolitana di Roma, ricavata tramite un’analisi sulla RICA (Rete d'Informazione Contabile Agricola) per il triennio 2017-2019. Si evidenzia come sia la
produzione vitivinicola ad avere un maggiore VA con 77.874 migliaia di euro, seguita dalla produzione olivicola con 63.376 migliaia di euro. E’, invece, la
produzione di latte bufalino ad avere un inferiore VA con 3.548 migliaia di euro.

2
Regione Lazio (2020) Lazio in Numeri 2020.
3
Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma (2019) Rapporto statistico sull’area metropolitana romana.

63
Tabella 1.3 Valore aggiunto delle principali produzioni del settore primario Grafico 1.5 Valore aggiunto delle principali produzioni del settore primario
della Città Metropolitana di Roma (in migliaia di euro). 2017-2019. LA (in
della Città Metropolitana di Roma DIMENSIONE
migliaia di euro).ECONOMICA
2017-2019. DEL CIBO
Elaborazione CURSA su dati RICA Elaborazione CURSA su dati RICA
TabellaTabella
1.3 Valore
1.3 Valore
aggiunto
aggiunto
delle principali
delle principali
produzioni
produzioni
del settore
del settore
primario
primario
GraficoGrafico
1.5 Valore
1.5 Valore
aggiunto
aggiunto
delle principali
delle principali
produzioni
produzioni
del settore
del settore
primario
primario
della Città
dellaMetropolitana
Città Metropolitana
di Romadi Roma
(in migliaia
(in migliaia
di euro).
di euro).
2017-2019.
2017-2019. della Città
dellaMetropolitana
Città Metropolitana
di Romadi Roma
(in migliaia
(in migliaia
di euro).
di euro).
2017-2019.
2017-2019.
Elaborazione
Elaborazione
CURSA CURSA
su dati
suRICA
dati
Valore aggiunto del settore RICA Valore in migliaia Elaborazione
Elaborazione
CURSA CURSA
su dati
suRICA
dati RICA
primario - Anno 2017/2019 di euro Sono le
Cereali 14.266 produzioni di uva
e olive ad avere
ValoreValore
aggiunto
aggiunto
del settore
Ortaggi del settore
ValoreValore
in migliaia
in migliaia
32.755 un valore
primario
primario
- Anno- 2017/2019
Anno 2017/2019 di eurodi euro Sono aggiunto
Sono le le
Frutta 41.252
CerealiCereali 14.26614.266 produzioni
produzioni
di
maggiore uva di uva
Olive 63.376 e olivee ad
olive
avere
ad avere
OrtaggiOrtaggi 32.75532.755 un un valore valore
Uva 77.874
FruttaFrutta 41.25241.252 aggiunto
aggiunto
Carne bovina 23.901 maggiore
maggiore
Olive Olive 63.37663.376
Latte bovino 25.070
Uva Uva 77.87477.874
Latte bufalino 3.548
CarneCarne
bovinabovina 23.90123.901
Latte ovicaprino 38.417
Latte bovino
Latte bovino 25.07025.070
Tabella 1.3 Valore aggiunto delle principali produzioni del settore primario della Città Grafico 1.5 Valore aggiunto delle principali produzioni del settore primario della Città metropolitana
Nel grafico èLatte
diriportata
Latte bufalino
metropolitana Roma (in valore
bufalino
Capitale assoluto)
(in migliaia di euro).una stima,
3.548 del valore CURSA
3.548
2017-2019. Elaborazione aggiunto delle principali
su dati produzioni
di Roma del
Capitale (in comparto
migliaia agroalimentare
di euro). della Città
2017-2019. Elaborazione CURSA su dati RICA
Metropolitana di Roma, ricavata tramite un’analisi sulla RICA (Rete d'Informazione Contabile Agricola) per il triennio 2017-2019. Si evidenzia come sia la
RICA
Latte ovicaprino
Latte ovicaprino 38.41738.417
produzione vitivinicola ad avere un maggiore VA con 77.874 migliaia di euro, seguita dalla produzione olivicola con 63.376 migliaia di euro. E’, invece, la
produzione di latte bufalino ad avere un inferiore VA con 3.548 migliaia di euro.
Nel grafico
Nel grafico
è riportata
è riportata
(in valore
(in valore
assoluto)
assoluto)
una stima,
una stima,
del valore
del valore
aggiunto
aggiunto
delle principali
delle principali
produzioni
produzioni
del comparto
del comparto
agroalimentare
agroalimentare
della Città
della Città metropolitana
Metropolitana
Metropolitana
di Roma di Roma,di Roma,
Capitale, ricavata ricavata
tramitetramite
un’analisi
un’analisi
sulla RICA
sulla(Rete
RICA d'Informazione
(Rete d'Informazione
Contabile
Contabile
Agricola)
Agricola)
per il triennio
per il triennio
2017-2019.
2017-2019.
Si evidenzia
Si evidenzia
come siacomela sia la
2 produzione
produzione vitivinicola
vitivinicola ad averead maggiore
avere
un
Regione Lazio (2020) Lazio in Numeri 2020. un maggiore
VA conVA77.874
con 77.874
migliaiamigliaia
di euro,di euro,
seguitaseguita
dalla dalla produzione
produzione olivicolaolivicola
con 63.376
con 63.376 migliaia
migliaia di di
euro. euro.
E’, E’,
invece, invece,
la la
3 produzione
produzione di lattedi latte
bufalinobufalino
ad ad
avere avere
un un inferiore
inferiore VA con VA
3.548
con 3.548 migliaia
migliaia di euro.di euro.
Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma (2019) Rapporto statistico sull’area metropolitana romana.
Sono le produzioni
2 2
RegioneRegione
Lazio (2020)
Lazio (2020)
Lazio inLazio
Numeri
in Numeri
2020. 2020. di uva e olive ad
3 3
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di RomadieRoma
Comune e Comune
di Roma
di(2019)
Roma (2019)
Rapporto
Rapporto
statistico
statistico
sull’area
sull’area
metropolitana
metropolitana
romana. romana. avere un valore
aggiunto maggiore

64
La seguente tabella illustra la stima, ricavata da un’analisi sulla RICA, degli indicatori strutturali in complesso delle principali filiere produttive della Città
Metropolitana di Roma. Si riportano i dati medi nel triennio 2008-2010 e 2017-2019 dei seguenti parametri: LA Superficie
DIMENSIONE ECONOMICA
Agricola Utilizzata DEL CIBO
(SAU), Unità
Bestiame Adulta (UBA), Produzione Lorda Vendibile (PLV), Unità Lavorative (UL), Valore Aggiunto (VA), produttività del lavoro, produttività della terra e
l’incidenza della PAC sulla PLV. A seguire, per i rispettivi parametri, è stata calcolata la variazione tra i due periodi analizzati (espressa in termini percentuali).
La seguente tabella illustra la stima, ricavata da un’analisi sulla RICA, degli indicatori strutturali in complesso delle principali filiere produttive della Città
Metropolitana
metropolitana di Roma.
Tabella 1.4 Indicatori Si riportano
strutturali del icomparto
dati mediagroalimentare
nel triennio 2008-2010
della Cittàe 2017-2019
Grafico 1.6dei seguenti %
Variazione parametri: Superficiedell'agroalimentare
dei dati strutturali Agricola Utilizzata (SAU), Unità
della Città
Bestiame
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA e
Adulta (UBA), Produzione Lorda Vendibile (PLV), Unità Lavorative (UL), Valore Aggiunto (VA), produttività del lavoro, produttività della terra
l’incidenza della PAC sulla PLV. A seguire, per i rispettivi parametri, è stata calcolata
su dati RICA la RICA
su dati variazione tra i due periodi analizzati (espressa in termini percentuali). Nel periodo
2008-2010 e
Tabella 1.4 Indicatori strutturali del comparto agroalimentare della Città Grafico 1.6 Variazione % dei dati strutturali dell'agroalimentare della Città 2017-2019 gli
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA indicatori
2008-2010 2017-2019 Variazione % strutturali del
su dati RICA su dati RICA Nel
settore periodo
SAU (ha) 75.726 66.656 -11,98% 2008-2010
agroalimentare
e
2017-2019 gli
UBA (n) 73.774 70.867 -3,94% della Città
indicatori
metropolitana di
PLV (euro) 2008-2010 439.146.115
511.747.913 2017-2019 Variazione
-14,19%% Nel periodo 2008- strutturali del
Roma
settore
SAU (ha)
UL (n) 75.726
8.655 66.656
6.927 -11,98%
-19,97% 2010 e 2017-2019 gli
evidenziano una
agroalimentare
decrescita del
UBA (n) 73.774 320.459.649
70.867 -3,94% indicatori strutturali
della Città
VA (euro) 422.062.761 -24,07% settore
del settore metropolitana di
PLVdel
Produttività (euro)
lavoro (euro) 511.747.913
403.733 439.146.115
529.947 -14,19%
31,26% Roma
agroalimentare
evidenziano una
Produttività UL (n)terra (euro)
della 8.655
29.921 6.927
28.684 -19,97%
-4,13% della Città decrescita del
VAdella
Incidenza (euro)
PAC (%) 422.062.761
8,37% 320.459.649
8,35% -24,07%
-0,19% metropolitana disettore
Roma Capitale
Produttività del lavoro (euro) 403.733 529.947 31,26%
Tabella 1.4 Indicatori strutturali del comparto agroalimentare della Città metropolitana di Grafico 1.6 Variazione % dei dati strutturali dell’agroalimentare evidenziano una
Produttività
Roma Capitale. della
2008-2010; terra (euro)
2017-2019. Fontee: 29.921
elaborazione CURSA28.684 -4,13% della Città metropolitana di Roma Capitale.
Nell’intervallo di tempo analizzato, 2008-2010 e 2017-2019, si registra una decrescita del settore agroalimentare della Città Metropolitana 2008-2010; 2017-
decrescita
di Roma. Perdelle
2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA
principali filiere produttive
Incidenza della PAC (%) agroalimentari analizzate,
8,37% si
8,35%registra una lieve
-0,19% diminuzione della SAU (-12%) e delle UBA (-4%). In settore
particolare, si registra una
diminuzione del valore aggiunto (-24%) e della PLV (-14%). Di piccola entità, invece, la diminuzione della produttività della terra (-4%). Da evidenziare,
contro una diminuzione delle unità lavorative (-20%), si registra un aumento della produttività del lavoro (+31%). Infine, l’incidenza della PAC sulla PLV si
mantenuta sulle
èNell’intervallo stesseanalizzato,
di tempo percentuali.
2008-2010 e 2017-2019, si registra una decrescita del settore agroalimentare della Città Metropolitana
metropolitana di Roma. Per le
principali filiere produttive agroalimentari analizzate, si registra una lieve diminuzione della SAU (-12%) e delle UBA (-4%). In particolare, si registra una
diminuzione del valore aggiunto (-24%) e della PLV (-14%). Di piccola entità, invece, la diminuzione della produttività della terra (-4%). Da evidenziare,
contro una diminuzione delle unità lavorative (-20%), si registra un aumento della produttività del lavoro (+31%). Infine, l’incidenza della PAC sulla PLV si
è mantenuta sulle stesse percentuali.

65
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

1.5 Il valore dei prodotti DOP e IGP


1.5 Il valore dei prodotti DOP e IGP
Tabella 1.5 Prodotti DOP e IGP della Città Metropolitana di Roma. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Qualidò
Tabella 1.5 Prodotti DOP e IGP della Città Metropolitana di Roma. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Qualidò
Quantità regionale Quantità esportata Valore regionale ( in
Prodotto DOP e IGP Quantità certificata (t) (kg)
Quantità regionale (Kg)
Quantità esportata migliaia
Valore di EUR)
regionale ( in
Prodotto DOP e IGP Quantità certificata (t) (kg) (Kg) migliaia di EUR)
Abbacchio Romano IGP 1.365,76 1.365.763 273.153 9.463
Abbacchio Romano IGP 1.365,76 1.365.763 273.153 9.463
Agnello del Centro Italia IGP 700,93 35.047 N.D. 227
Agnello del Centro Italia IGP 700,93 35.047 N.D. 227
Carciofo Romanesco del Lazio IGP 8,08 8.085 N.D. 17
Carciofo Romanesco del Lazio IGP 8,08 8.085 N.D. 17
Kiwi Latina IGP 80,92 80.924 N.D. 106
Kiwi Latina IGP 80,92 80.924 N.D. 106
Mozzarella di Bufala Campana DOP 50.176,00 2.458.624 17.130.086 20.898
Mozzarella di Bufala Campana DOP 50.176,00 2.458.624 17.130.086 20.898
Nocciola Romana DOP 0,30 300 N.D. 0,57
Nocciola Romana DOP 0,30 300 N.D. 0,57
Oliva di Gaeta DOP 85,12 85.119 N.D. N.D.
Oliva di Gaeta DOP 85,12 85.119 N.D. N.D.
Pane Casereccio di Genzano IGP 506,78 506.784 N.D. N.D.
Pane Casereccio di Genzano IGP 506,78 506.784 N.D. N.D.
Pecorino Romano DOP 26.942,69 1.077.708 20.898.488 6.908
Pecorino Romano DOP 26.942,69 1.077.708 20.898.488 6.908
Porchetta di Ariccia IGP 1.854,38 1.854.377 N.D. N.D.
Porchetta di Ariccia IGP 1.854,38 1.854.377 N.D. N.D.
Ricotta di Bufala Campana DOP 43,31 N.D. N.D. N.D.
Ricotta di Bufala Campana DOP 43,31 N.D. N.D. N.D.
Ricotta Romana DOP 267,76 267.759 N.D. 1.406
Ricotta Romana DOP 267,76 267.759 N.D. 1.406
Sabina DOP 136,20 136.197 52.170 1.294
Sabina DOP
Vitellone Bianco dell'Appenino 136,20 136.197 52.170 1.294
Vitellone Centrale IGP
Bianco dell'Appenino 7.359,70 235.510 N.D. 1.481
Centrale IGP 7.359,70 235.510 N.D. 1.481

Tabella 1.5 Prodotti DOP e IGP della Città metropolitana di Roma Capitale. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Qualidò

66
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Grafico 1.7 Valore regionale alla produzione dei prodotti DOP e IGP della Città Metropolitana di Roma (valore in migliaia di euro). 2020. Fonte: Elaborazione
Grafico
CURSA su1.7dati
Valore regionale alla produzione dei prodotti DOP e IGP della Città Metropolitana di Roma (valore in migliaia di euro). 2020. Fonte: Elaborazione
ISMEA-Qualidò Tra i vari
bassa incidenza delle imprese operanti nell’industria in senso stretto (5,7%) e dall’altro il maggior peso delle imprese attive nel settore dei servizi (46,1%)4.
CURSA su dati ISMEA-Qualidò prodotti
Tra i DOP varie
Le imprese operanti nel settore agricolo, silvicolturale e ittico pesano per il 3,4% del totale. IGP,
prodotti èDOP la e
Mozzarella
IGP, è di
la
Grafico 1.8 Composizione percentuale delle imprese attive per settore di attività economica nelle città metropolitane italiane. Anno 2018. Rielaborazioni Mozzarella
Bufala DOP ad di
CURSA su dati Ufficio metropolitano di statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale avere DOP adil
Bufala
maggiore
avere il
fatturato
Solo il 2,1%nella
maggiore delle
Regione
unità Lazio
fatturato nella
locali
Regione Lazio del
attive sono
Tra i vari prodotti settore
Roma città
DOP e IGP, è la Roma agricoltura,
trainata dal
città
silvicoltura e
Grafico 1.7 Valore regionale alla produzione
dei prodotti DOP e IGP della Città
Mozzarella di Bufala
turismo
trainata
pesca
e dai
dal
metropolitana di Roma Capitale (valore in DOP ad avere il turismo
servizi e dai
migliaia di euro). 2020. Fonte: Elaborazione
maggiore fattura servizi
CURSA su dati ISMEA-Qualidò
nella Regione Lazio
Il grafico riporta il valore regionale alla produzione (espresso in migliaia di euro) dei prodotti DOP e IGP della Città Metropolitana di Roma. Per alcuni
Ilprodotti,
grafico per
riporta il valore
esempio regionale
l’Oliva di Gaeta allaDOP,
produzione (espresso in
il Pane Casereccio di migliaia
GenzanodiIGP,euro) dei prodotti
la Porchetta DOP e eIGP
di Ariccia la della Città
Ricotta Metropolitana
di Bufala CampanadiDOP,
metropolitana Roma. Per alcuni
il dato non è
prodotti,
disponibile per esempio
(N.D.). l’Oliva
Per altri di Gaeta
prodotti, DOP,bisogna
invece, il Pane considerare
Casereccio diche Genzano IGP, la èPorchetta
la produzione localizzatadianche
Aricciaaledilafuori
Ricotta di Bufala
dell’area Campana DOP,
Metropolitana il dato
di Roma. non è
A questo
disponibilel’Abbacchio
riguardo, (N.D.). Per Romano
altri prodotti, invece, bisogna
IGP, l’Agnello considerare
del Centro Italia IGP,cheillaPecorino
produzione
Romanoè localizzata
DOP e la anche al diRomana
Ricotta fuori dell’area
DOP sono Metropolitana di Roma.territorio
prodotti nell’intero
metropolitana A questo
regionale. Mentre, perRomano
riguardo, l’Abbacchio quantoIGP, l’Agnello
riguarda del Centro
i restanti Italia
prodotti, la IGP, Pecorino Romano
loro ilproduzione interessa DOP e la RicottaoRomana
parzialmente DOP
per intero sonoleprodotti
anche provincenell’intero
di Viterbo,territorio
Latina,
regionale. eMentre,
Frosinone Rieti. Adper
ogni quanto
modo,riguarda
dal grafico i restanti prodotti,
si registra la loro
un valore produzione
regionale interessa
maggiore per la parzialmente
produzione della o per intero anche
Mozzarella le province
di Bufala Campana di Viterbo,
DOP, conLatina,
quasi
Frosinone
21 milioni ediRieti.
euroAd ogni modo,A dal
di fatturato. grafico
seguire si registra
abbiamo un valoreRomano
l’Abbacchio regionale IGPmaggiore per la produzione
ed il Pecorino Romano DOP, della Mozzarella di con
rispettivamente Bufala
9 eCampana DOP,
7 milioni di con quasi
euro.
21 milioni di euro di fatturato. A seguire abbiamo l’Abbacchio Romano IGP ed il Pecorino Romano DOP, rispettivamente con 9 e 7 milioni di euro.
Il grafico 1.9 evidenzia la prevalente vocazione dell’area romana per il terziario. Le sotto-sezioni predominanti, in termini di incidenza di unità locali attive
1.6 Lavoro,sono
di imprese, occupazione e volumi
infatti quelle denominatedi affari
“altri servizi” con il 49,4% di unità e quella del commercio con una percentuale del 31,3%. Seguono, con l’11,4%,
1.6le costruzioni e con il 5,4% l’industriadi
Lavoro, occupazione e volumi in affari
senso stretto. Nel sistema imprenditoriale romano si evidenzia, infine, una scarsa specializzazione nell’agricoltura,
La base delle imprese stanziate nella Città metropolitana di Roma si distingue da quelle localizzate nelle altre città metropolitane italiane per alcune
La silvicoltura
base dellee pesca,
imprese con il 2,1% di unità locali attive. Il Municipio XV siè quello con il settore agricolo piùnelle
sviluppato in termini di unità locali (4,5%), seguito
caratteristiche settorialistanziate
in linea connella Città
il profilo metropolitana di Roma
strutturale di mercato distingue
di una grandeda areaquelle localizzate
metropolitana altre città
e di un’importante metropolitane italiane
meta turistica: da unper
latoalcune
la più
dal Municipio XIV
caratteristiche (3,3%)inelinea
settoriali IX (3,0%).
con il profilo strutturale di mercato di una grande area metropolitana e di un’importante meta turistica: da un lato la più
bassa incidenza delle imprese operanti nell’industria in senso stretto (5,7%) e dall’altro il maggior peso delle imprese attive nel settore dei servizi (46,1%)4.
Le imprese operanti nel settore agricolo, silvicolturale e ittico pesano per il 3,4% del totale.
Roma città trainata
dal Rielaborazioni
Grafico 1.8 Composizione percentuale delle imprese attive per settore di attività economica nelle città metropolitane italiane. Anno 2018. turismo e dai
CURSA su dati Ufficio metropolitano di statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale servizi
4
Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma (2019) Rapporto statistico sull’area metropolitana romana.
Solo il 2,1% delle
unità locali
67 attive sono del
settore
Le imprese operanti nel settore agricolo, silvicolturale e ittico pesano per il 3,4% del totale.

LA DIMENSIONE
Grafico 1.8 Composizione percentuale delle imprese attive per settore di attività economica ECONOMICA
nelle città DEL
metropolitane CIBO Anno 201
italiane.
CURSA su dati Ufficio metropolitano di statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale
bassa incidenza
bassa
bassaincidenza
incidenza
delle imprese
delle
delleimprese
operanti
impreseoperanti
operanti
nell’industria
nell’industria
nell’industria
in sensoinstretto
insenso
senso(5,7%)
stretto
strettoe(5,7%)
dall’altro
(5,7%)eedall’altro
dall’altro
il maggiorililmaggior
peso
maggior
delle
peso
peso
imprese
delle
delleimprese
attive
impresenel
attive
attive
settore
nel
neldei
settore
settore
servizi
dei
dei
(46,1%)
servizi
servizi4(46,1%)
.(46,1%)4.4.
dei servizi (46,1%) 4
. LeLeimprese
Le imprese operanti
impreseoperanti
operanti
nel settore
nel
nelagricolo,
settore
settoreagricolo,
agricolo,
silvicolturale
silvicolturale
silvicolturale
e ittico pesano
eeittico
itticoper il 3,4%
pesano
pesano perdel
perilil3,4%
3,4%
totale.
del
deltotale.
totale.

Grafico Grafico
1.8
Grafico
Composizione
1.8
1.8Composizione
Composizione
percentuale
percentuale
percentuale
delle imprese
delle
delleimprese
attive
impreseper
attive
attive
settore
per
persettore
disettore
attività
didieconomica
attività
attivitàeconomica
economica
nelle città
nelle
nelle
metropolitane
città
cittàmetropolitane
metropolitane
italiane.italiane.
Anno
italiane.
2018.
Anno
Anno
Rielaborazioni
2018.
2018.Rielaborazioni
Rielaborazioni
2018. Rielaborazioni
CURSA suCURSA
CURSA
dati Ufficio
susudati
dati
metropolitano
Ufficio
Ufficiometropolitano
metropolitano
di statistica
didistatistica
statistica
e Ufficioedi
eUfficio
Ufficio
statistica
didistatistica
statistica
di RomadiCapitale
diRoma
RomaCapitale
Capitale

Solo il 2,1%
Solo
Solodelle
il il2,1%
2,1%d
Solo il 2,1% delle unità unitàunità
locali lo
unità locali attive sono
attive
attive
delsonosono
attive sono del settore settore
settore
settore agricoltura,
agricoltura,
agricoltura,
agricoltura, silvicoltura
silvicoltura
silvicoltura
e
silvicoltura e pesca pescapesca
pesca

Grafico 1.8 Composizione percentuale delle imprese attive per


settore di attività economica nelle città metropolitane italiane.
Anno 2018. Rielaborazioni CURSA su dati Ufficio metropolitano di
statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale

IlIl grafico
grafico
IlIl1.91.9
grafico
graficoevidenzia
evidenzia
1.9
1.9evidenzia
evidenzia lalalaprevalente
la prevalente prevalente
prevalente
vocazione vocazione
vocazione
vocazione
dell’areadell’areadell’area
dell’area
romana romana
per
romana romana
il terziario.
per per Le
perililterziario.
terziario. ilLesotto-sezioni
terziario.
Le sotto-sezioni sotto-sezioni Le
predominanti, sotto-sezioni
predominanti,
predominanti,
in termini predominanti,
inintermini
ditermini
incidenza
didiincidenza
incidenza
di unità diinunità
termini
locali
di unità
attive
locali di incidenza di
localiattive
attive
di unità localidi
diattive
imprese,
imprese, sono
sono
didiimprese, infatti
infatti
imprese, sono
sonoquelle
infatti
infattiquelle
denominate
quelle denominate
“altri servizi”
quelledenominate
denominate “altri
“altri
“altricon servizi”
il 49,4%
servizi”
servizi” condi
conildiil49,4%
con unità
49,4% ilquella
edi 49,4%
unitàedel
unità di unità
commercio
equella
quella del e con
quella
delcommercio
commercio unacon delunacommercio
percentuale
con una del 31,3%.
percentuale
percentuale con una Seguono,
delSeguono,
del 31,3%.
31,3%. percentuale
con l’11,4%,
Seguono, con del 31,3%. Segu
conl’11,4%,
l’11,4%,
eguono, con l’11,4%,
le costruzioni e con il 5,4%
lelecostruzioni
costruzioni eecon
conl’industria
ilil5,4% in sensoinstretto.
5,4%l’industria
l’industria insenso Nel sistema
sensostretto.
stretto. Nel imprenditoriale
Nelsistema romanoromano
sistemaimprenditoriale
imprenditoriale siromano
evidenzia, infine, una
sisievidenzia,
evidenzia, scarsa
infine,
infine,una
unaspecializzazione
scarsa nell’agricoltura,
scarsaspecializzazione
specializzazione nell’agricoltura,
nell’agricoltura,
le costruzioni e con il 5,4% l’industria in senso stretto. Nel sistema imprenditoriale romano si evidenzia, infine, una scarsa specializzazione
one nell’agricoltura,
silvicoltura e pesca,econ
silvicoltura
silvicoltura epesca,
pesca,
il 2,1% condiilil2,1%
con unità
2,1%di locali attive.
diunità
unità localiIlattive.
locali Municipio XV èdiquello
attive.IlIlMunicipio
Municipio RomaXVècon
XV il settore
èquello
quello con agricolo
conililsettore più
settoreagricolosviluppato
agricolo più in termini
piùsviluppato
sviluppato ditermini
unità di
inintermini locali (4,5%),
diunità
unità localiseguito
locali (4,5%),
(4,5%),seguito
seguito
silvicoltura
ocali (4,5%), seguito
dal Municipio
dal e pesca,
XIV (3,3%)
dalMunicipio
Municipio XIV con
e(3,3%)
XIV IX il
(3,0%).
(3,3%) 2,1% di
eeIXIX(3,0%).
(3,0%). unità locali attive. Il Municipio XV è quello con il settore agricolo più sviluppato in termini di unità loc
Solo il 2,1% delle
dal Municipio XIV (3,3%) e IX (3,0%). unità locali attive
sono del settore
agricoltura,
silvicultura e pesca
4 44
Città Metropolitana
Città
CittàMetropolitana
Metropolitana
di Roma di
ediComune
Roma
RomaeeComune
diComune
Roma di
(2019)
diRoma
Roma
Rapporto
(2019)
(2019)Rapporto
Rapporto
statisticostatistico
sull’area
statisticosull’area
metropolitana
sull’areametropolitana
metropolitana
romana. romana.
romana.

4 68
Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma (2019) Rapporto statistico sull’area metropolitana romana.
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Grafico 1.9 Unità locali attive di imprese per sotto-sezioni di attività economica a Roma Capitale. Anno 2018. Rielaborazioni CURSA su dati Ufficio
metropolitano di statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale
Grafico 1.9 Unità locali attive di imprese per sotto-sezioni di attività economica a Roma Capitale. Anno 2018. Rielaborazioni CURSA su dati Ufficio
metropolitano di statistica e Ufficio di statistica di Roma Capitale
Crescita degli
Crescita degli occupati nel
occupati nel settore
settore
Crescita degli
agroalimentare,
agroalimentare, occupati
piu nel
più nell’industria
settore
nell’ industria che
chein
agroalimentare, in
agricoltura agricoltura
più nell’industria
che in
agricoltura

Grafico 1.9 Unità locali attive di imprese per sotto-sezioni di


attività economica a Roma Capitale. Anno 2018. Rielaborazioni
CURSA su dati Ufficio metropolitano di statistica e Ufficio di
statistica di Roma Capitale

Dai micro-dati a disposizione per gli anni 2014-2019, si evidenzia una variazione positiva sia del numero di occupati nel settore dell’industria alimentare,
delle bevande e del tabacco (+4.610 unità, pari a una variazione positiva del 49%) sia, in misura minore, nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca
Dai micro-dati
(+121 a disposizione
unità, pari per glipositiva
a una variazione anni 2014-2019,
dell’1%). si evidenzia una
Interessante variazione
osservare come positiva sia delsettore,
per questo numeroladivariazione
occupati nel settore
positiva sia dell’industria alimentare,
dovuta all’aumento degli
delle bevande e del tabacco (+4.610 unità, pari a una variazione positiva del 49%) sia, in misura minore, nel settore dell’agricoltura,
occupati donne (260 unità), che più che compensano la riduzione di occupati uomini (-139 unità). L’agricoltura rimane comunque un settore a bassa silvicoltura e pesca
(+121 unità,
presenza pari a una
femminile variazione
(solo positivadegli
circa un quinto dell’1%). Interessante
occupati), mentre osservare
il settore come per questo
dell’industria settore, delle
alimentare, la variazione
bevandepositiva sia dovuta
e del tabacco all’aumento
mostra degli
una maggiore
occupati
presenza donne (260nel
femminile: unità),
2019 che piùil che
erano 30%compensano
degli occupati, la comunque
riduzione diin occupati uomini
calo rispetto al 34%(-139
del unità).
2010. L’agricoltura rimane comunque un settore a bassa
presenza femminile (solo circa un quinto degli occupati), mentre il settore dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco mostra una maggiore
presenza femminile:
Nel periodo nel 2019
considerato, erano ilagricoltura,
nel settore 30% degli occupati,
silvicolturacomunque
e pesca ilinnumero
calo rispetto al 34%didel
di occupati 2010.
sesso maschile resta pressoché invariato (-1,1%), mentre
gli occupati di sesso femminile aumentano del 9,0%. Nel settore dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, l’andamento è opposto: gli
Nel periodo
occupati considerato,
maschili nel settore
aumentano agricoltura,
del 58,3% mentre glisilvicoltura
occupati die sesso
pesca femminile
il numero del
di occupati
30,9%. di sesso maschile resta pressoché invariato (-1,1%), mentre
gli occupati di sesso femminile aumentano del 9,0%. Nel settore dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, l’andamento è opposto: gli
occupati maschili aumentano del 58,3% mentre gli occupati di sesso femminile del 30,9%.

69
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Grafico 1.10 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per sesso. Variazioni assolute 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui
microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat Nel 2018 ripresa
Grafico 1.10 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per sesso. Variazioni assolute 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui del valore
microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat aggiunto del
Nel 2018 ripresa
settore
del primario
valore
Nel 2018 ripresaaggiunto
del del
valore aggiunto del
settore primario
settore primario

Grafico 1.10 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella


provincia di Roma per sesso. Variazioni assolute 2014 e 2019.
Fonte: elaborazioni CURSA sui microdati della Rilevazione
Continua delle Forze di lavoro (RCFL) dell’ISTAT

Dal 2003 al 2007 l’area metropolitana di Roma ha sperimentato una fase di forte espansione del valore aggiunto complessivo (+9,6%), drasticamente
interrotta durante il periodo di crisi iniziato nel 2009. La lieve ripresa a partire dal 2011 ha riportato il valore aggiunto ai livelli del 2006. Dal 2012 e fino al
Dal 2003
2015, al 2007
il valore l’areaha
aggiunto metropolitana di Romacontinua,
subito una flessione ha sperimentato
mentre daluna fase
2016 di forte
sembra espansione
aver del valore
ripreso a crescere: aggiunto
rispetto complessivo
al 2003, (+9,6%),
infatti, nel drasticamente
2018 l’ammontare di
interrotta durante economica
questa grandezza il periodo diè crisi iniziato del
aumentata nel 5,8%.
2009. LaLa lieve ripresa
tenuta a partire
del valore dal 2011
aggiunto ha riportato
totale prodottoil nella
valorecittà
aggiunto ai livelli del
metropolitana di2006.
RomaDal 2012 eèfino
Capitale al
stata
2015, il valore aggiunto ha subito una flessione continua, mentre dal 2016 sembra aver ripreso a crescere: rispetto al 2003, infatti,
trainata dal settore terziario, che dal 2003 è aumentato rimanendo stazionario o riducendosi in misura contenuta negli anni di recessione e di stagnazione. nel 2018 l’ammontare di
questa
Nel 2018,grandezza
il settoreeconomica
primario ha è aumentata
registrato, perdel la
5,8%.
primaLa volta
tenuta del 6valore
dopo anni diaggiunto totale
ribassi, un prodottopari
incremento nella città metropolitana
Città
al 6,7% rispetto all’anno didiRoma Capitalecontro
riferimento, è statail
trainata dal settoreinterziario,
2,1% dell’industria che dal
senso stretto e il2003
2,0%è del
aumentato rimanendo
settore delle stazionario
cotruzioni. o riducendosi
Nello stesso in misura
anno, il settore contenuta
agricolo negli
è stato anni ildivalore
anche recessione e di stagnazione.
più elevato rispetto ai
Nel 2018, il settore primario ha registrato, per la prima
corrispondenti valori calcolati per gli altri settori analizzati. volta dopo 6 anni di ribassi, un incremento pari al 6,7% rispetto all’anno di riferimento, contro il
2,1% dell’industria in senso stretto e il 2,0% del settore delle cotruzioni. Nello stesso anno, il settore agricolo è stato anche il valore più elevato rispetto ai
Dall’analisi
corrispondentidellavalori
distribuzione delgli
calcolati per Volume di Affari
altri settori Integrato (VAI) fra i vari settori del sistema agroalimentare, emerge un settore agricolo fortemente
analizzati.
spostato sulle fasce di VAI più basse: quasi quattro aziende su cinque, infatti, registrano valori compresi fra 0 e 100.000 euro di VAI, mentre solo il 5% delle
Dall’analisi della distribuzione del Volume di Affari Integrato (VAI) fra i vari settori del sistema agroalimentare, emerge un settore agricolo fortemente
spostato sulle fasce di VAI più basse: quasi quattro aziende su cinque, infatti, registrano valori compresi fra 0 e 100.000 euro di VAI, mentre solo il 5% delle

70
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

imprese agricole presenta un VAI maggiore di 500.000 euro. Distribuzione e industria alimentare sono settori con volumi di affari di entità più elevata: il
21% delle imprese registra un VAI maggiore di 500.000 euro.

Volumi
Grafico 1.11 Distribuzione del Volume di Affari Integrato (VAI) per settore del sistema agroalimentare. Anno 2019. Elaborazioni CURSA su dati ASIAdi affari
Volumi di affari
più elevati per più elevati per
distribuzione e distribuzione e
industria industria

Grafico 1.11 Distribuzione del Volume di Affari Integrato (VAI)


per settore del sistema agroalimentare. Anno 2019. Elaborazioni
CURSA su dati ASIA

1.7 Il Valore del mercato al consumo


I dati ad oggi disponibili non consentono di misurare con certezza assoluta il valore del mercato al consumo per i prodotti agroalimentari della
Città Metropolitana
metropolitana di Roma Capitale, e’
è possibile tuttavia effettuare alcune stime utilizzando fonti diverse.

I dati ISMEA-Nielsen Consumer Panel relativi al valore dei consumi agroalimentari nel Lazio (2020) per il settore della GDO e per quello
complessivo dei prodotti sfusi e confezionati di ortaggi-legumi-frutta, consentono di elaborare una stima del valore complessivo della spesa
alimentare nel Lazio5. Partendo, infatti, dal dato ISMEA e valutando anche l’incidenza dei settori esterni alla GDO6, la spesa alimentare nel Lazio
risulta avere un valore di: 17.953.682.729 miliardi di euro. Poco più della metà del valore complessivo si concentra nel settore della GDO (52,3%),
distribuendosi poi quasi uniformemente tra il settore dei prodotti sfusi-confezionati e quelli esterni alla GDO.

Tabella 1.6 Valore dei consumi alimentari nel Lazio nel 2020. Elaborazione CURSA
71su dati ISMEA-Nielsen (2020)
distribuendosi poi quasi uniformemente tra il settoreConsumi dei prodotti
Alimentarisfusi-confezionati
nel Lazio - Anno e quelli esterni alla GDO.
Dal valore a livello regionale, è possibile calcolare la 2020 stima del valore complessivo deiValore consumi in euro
alimentari nella CMRC[2]: 13.348.256.100 miliard
Questa stima assume un valore superiore laddoveSettore si consideri
sfusi e
anche l’incidenza del
confezionati
reddito sulla spesa alimentare[3], assumendo così il
Tabella 1.6 Valore dei consumi alimentari nel Lazio nel 2020. Elaborazione CURSA su datiLA ISMEA-Nielsen
4.421.282.952
DIMENSIONE (2020)
ECONOMICA DEL CIBO
21.180.191.007 miliardi di euro. Settore GDO 9.389.242.224
Considerando i consumi alimentari nella CMRC e utilizzando
alimentare nel Lazio . Partendo, infatti, dal dato ISMEA e valutando
5
anche
Settori
sia i dati
l’incidenza
esterni
FIPE (elaborazioni alladiGDO
TradeLab
alla GDO dei settori esterni 4.143.157.553
6 sualimentare
, la spesa dati Istatnel
2020),
Lazio sia le elaborazioni di Nom
Consumi Alimentari nel Lazio - Anno
baseavere
risulta dei dati di ConfCommercio
un valore di: 17.953.682.729(2020), è euro.
miliardi di possibile calcolare
Poco più della metàladel
stima del
valore valore dei
complessivo consuminelalimentari
si concentra settore della“fuori casa” nella Città Metropolitan
GDO (52,3%),
2020 7 Valore Totale
Valore in euro 17.953.682.729
Capitale . poi quasi uniformemente tra il settore dei prodotti sfusi-confezionati e quelli esterni alla GDO.
distribuendosi
Settore sfusi e confezionati 4.421.282.952
Grafico 1.12 Distribuzione del valore dei consumi alimentari nei diversi settori. Elaborazione CURSA su dati ISME
Tabella 1.6 Valore dei consumi alimentari nel Lazio nel 2020. Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Nielsen (2020)
Tabella
Settore 1.7
GDOValore dei Consumi “in” e “fuori” casa espressi in miliardi di euro. Elaborazione CURSA su dati Ismea-Nielsen (2020), CMRC (2017), IST
9.389.242.224
FIPE (2020),
Settori
Consumi
Nomisma
esterni alla
Alimentari nelGDO
(2020)
Lazio - Anno 4.143.157.553
2020 Valore in euro
Valore Totale 17.953.682.729
Settore sfusi e confezionati Ismea-Nielsen
4.421.282.952 Incidenza del reddito
Settore GDO Consumi "In Casa"
Valore 13.348.256.100 9.389.242.224
21.180.191.007
Grafico 1.12 Distribuzione del valore dei consumi alimentari nei diversi settori. Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Nielsen (2020)
Settori esterni alla GDO 4.143.157.553
FIPE Nomisma
Valore Totale 17.953.682.729

Valore
Tabella Consumi
Grafico1.61.12
Valore "Fuori
dei consumi
Distribuzione
Casa"
alimentari nel Lazio
del valore
3.203.581.464
dei nel 2020. alimentari
consumi
3.785.449.460
nei diversiGrafico 1.12
settori. Distribuzione del
Elaborazione valore dei
CURSA su consumi alimentari nei (2020)
dati ISMEA-Nielsen
Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Nielsen (2020) diversi settori. Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Nielsen (2020)
Valore Min. Valore Max.

Totale Consumi Alimentari 16.551.837.564 24.965.640.467


Dal valore a livello regionale, è possibile calcolare la stima del valore complessivo dei consumi alimentari nella CmRC CMRC[2]: 13.348.256.100 miliardi di euro.
5
Questa stima assume un valore superiore laddove si consideriPeranche l’incidenza
un maggiore delsi reddito
approfondimento sulla 7spesa
rimanda al capitolo “Consumialimentare [3]
, assumendo
e multidimensionalità così il valore
della sicurezza alimentare: di
accesso economico, fisico e sociale al cibo”

Ne conseguemiliardi
21.180.191.007 un valore complessivo dei consumi alimentari
di euro.
6
Costituiscono ilnella
30% degliCMRC compreso
acquisti alimentari (Castaldo, tra
2017: un minimo di 16.551.837.564 miliardi di euro e un valore
https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo

Considerando i consumi miliardi


di 24.965.640.467 alimentaridinella CMRC
euro.
CmRC e utilizzando siaili dati
Considerando valoreFIPEcomplessivo
(elaborazioni didel TradeLab
reddito su dati Istat 2020),
imponibile sia contribuente
per le elaborazioni diinNomisma tutta lasulla CMRC, vale a dire 65
base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città Metropolitana
metropolitana di Roma
(CMRC, 2019)8, la spesa alimentare pesa, quindi, tra il 25,16% e il 37,95% sul reddito, rappresentando mediamente il 14% del valore aggiunto
Capitale7.
a livello “metropolitano” che è pari a 144.942 Mld (CMRC, 2018) . 9

Tabella 1.7 Valore dei Consumi “in” e “fuori” casa espressi in miliardi di euro. Elaborazione CURSA su dati Ismea-Nielsen (2020), CMRC (2017), ISTAT (2017),
FIPE (2020), Nomisma (2020)

Ismea-Nielsen Incidenza del reddito


5
Per un maggiore approfondimento si rimanda al capitolo 7 “Consumi e multidimensionalità della sicurezza alimentare: accesso economico, fisico e sociale al cibo”
56
Per
Valore Consumi "In Casa"
un maggiore approfondimento si rimanda
13.348.256.100
al capitolo(Castaldo,
7 “Consumi 2017:
21.180.191.007
e multidimensionalità della sicurezza alimentare: accesso economico, fisico e sociale al cibo”
Costituiscono il 30% degli acquisti alimentari https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo).
6
7Costituiscono il 30% degli acquisti alimentari (Castaldo,
FIPE Nomisma
2017: https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo).
Per un maggiore approfondimento si rimanda al Capitolo 8 “La ristorazione e i consumi fuori casa”.
8
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/7_Reddito_2019_Rapporto.pdf
9 Valore Consumi "Fuori Casa" 3.203.581.464 3.785.449.460
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/6_Valore_aggiunto_2018DEF_CMRC.pdf
72
Valore Min. Valore Max.
Questa
Considerandostima
21.180.191.007
Dal
assume
i consumi undi valore
alimentari
miliardi
valore a livello regionale,
superiore
nella CMRC
euro.
è possibile
laddove
e utilizzando si FIPE
sia i dati consideri anchedi TradeLab
(elaborazioni l’incidenza delIstat
su dati reddito sulla
2020), sia spesa alimentare
le elaborazioni
calcolare la stima del valore complessivo dei consumi alimentari nella CMRC[2]: 13.348.256.100 miliardi di euro.
, assumendo così il
di Nomisma[3]sulla
base dei dati di ConfCommercio
21.180.191.007 miliardi di(2020),
euro. è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città Metropolitana di Roma
Considerando
Questa stima i consumi
assume alimentari
un valore superiore nella
laddoveCMRC e utilizzando
si consideri sia i dati del
anche l’incidenza FIPEreddito
(elaborazioni
sulla spesa di alimentare
TradeLab[3]su dati Istat così
, assumendo 2020), sia ledielaborazioni di Nom
il valore
Capitale .
7
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
Considerando
21.180.191.007 dii consumi
base dei datimiliardi alimentari
di euro.
ConfCommercio nella CMRC
(2020), e utilizzando
è possibile calcolaresialai stima
dati FIPE
del(elaborazioni
valore dei consumidi TradeLab su dati“fuori
alimentari Istat 2020),
casa” sia le elaborazioni
nella di Nom
Città Metropolitan
Considerando
base
Capitale
Tabella 1.7 . i consumi
deiValore
7 dati di alimentari nella CMRC
deiConfCommercio
Consumi “in” e “fuori”
e utilizzando
(2020), è possibile
casa espressi
sia i dati FIPE (elaborazioni
calcolare
in miliardi
di TradeLab
la stima del
di euro. Elaborazione valore
CURSA
su dati
dei
su dati
Istat 2020),
consumi
Ismea-Nielsen
sia le elaborazioni
alimentari
(2020), CMRC “fuori dicasa”
(2017),
Nomisma sulla
ISTATnella Città Metropolitan
(2017),
base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città Metropolitana di Roma
Capitale
FIPE
7
.
(2020), Nomisma (2020)
Capitale7.
Tabella 1.7 Valore dei Consumi “in” e “fuori” casa espressi in miliardi di euro. Elaborazione CURSA su dati Ismea-Nielsen (2020), CMRC (2017), IST
Ismea-Nielsen Incidenza del reddito
Tabella1.71.7
FIPE (2020),
Tabella Valore
Nomisma
Valore dei Consumi
dei Consumi(2020) “in” ecasa
“in” e “fuori” “fuori” casa
espressi espressi
in miliardi in miliardi
di euro. di euro.
Elaborazione Elaborazione
CURSA CURSA (2020),
su dati Ismea-Nielsen su datiCMRC
Ismea-Nielsen
(2017), ISTAT(2020),
(2017), CMRC (2017), IST
Valore
FIPE
FIPE Consumi
(2020),
(2020), "In Casa"
Nomisma
Nomisma 13.348.256.100
(2020)(2020) 21.180.191.007

FIPEIsmea-NielsenNomisma
Incidenza del reddito
Ismea-Nielsen Incidenza del reddito
Ismea-Nielsen Incidenza del reddito
Valore
Valore
Valore Consumi
Consumi
Consumi"Fuori "In Casa"
Casa"
"In Casa" 13.348.256.100
3.203.581.464
13.348.256.100 21.180.191.007
3.785.449.460
21.180.191.007
Valore Consumi "In Casa" 13.348.256.100 21.180.191.007
Valore
FIPEMin. FIPE Valore Max. Nomisma
Nomisma
Tabella 1.7 Valore dei Consumi “in” e “fuori” casa espressi in miliardi di euro.
Totale Consumi Alimentari 16.551.837.564FIPE Nomisma
24.965.640.467 Elaborazione CURSA su dati ISMEA-Nielsen (2020), CmRC (2017), ISTAT (2017),
FIPE (2020), Nomisma (2020)
Valore Consumi "Fuori Casa" 3.203.581.464 3.785.449.460
Valore Consumi "Fuori Casa" 3.203.581.464 3.785.449.460
Ne Valore
consegue un valore complessivo
Consumi "Fuori Casa" dei
Valore consumi
Min. alimentari
3.203.581.464Valore nella
Max. CMRC compreso tra un minimo di 16.551.837.564 miliardi di euro e un valore massimo
3.785.449.460
di Totale
24.965.640.467 miliardi di euro. Valore Min.
Considerando il valore Valore Max.
complessivo del reddito imponibile per contribuente in tutta la CMRC, vale a dire 65.778 Mld
Consumi Alimentari 16.551.837.564 24.965.640.467
(CMRC, 2019)8
, la spesa Valore Min.
alimentare pesa,16.551.837.564 Valore
quindi, tra il 25,16% e il 37,95%Max.
sul reddito, rappresentando mediamente il 14% del valore aggiunto prodotto
Totale Consumi Alimentari 24.965.640.467
a livello “metropolitano” che è pari a 144.942 Mld (CMRC, 2018) . 9
Totale Consumi
Ne consegue un valoreAlimentari 16.551.837.564
complessivo dei consumi alimentari nella CMRC24.965.640.467
CmRC compreso tra un minimo di 16.551.837.564 miliardi di euro e un valore massimo
di 24.965.640.467 miliardi di euro. Considerando il valore complessivo del reddito imponibile per contribuente in tutta la CMRC,
CmRC vale a dire 65.778 Mld
Ne consegue un valore complessivo dei consumi alimentari nella CMRC compreso tra un minimo di 16.551.837.564 miliardi di euro e un valore
CmRC 2019) , la spesa alimentare pesa, quindi, tra il 25,16% e il 37,95% sul reddito, rappresentando mediamente il 14% del valore aggiunto prodotto
(CMRC, 8
Ne24.965.640.467
consegue un valore complessivo dei consumi alimentari nella CMRC del compreso
redditotra un minimo 16.551.837.564
perdicontribuente miliardi di euro e un valore
a di
livello “metropolitano”miliardi
che è paridi euro. Considerando
a 144.942 Mld (CMRC,
CmRC 2018) il9valore
. complessivo imponibile in tutta la CMRC, vale a dire 65
di 24.965.640.467
(CMRC, 2019)8, la spesa miliardi di euro. pesa,
alimentare Considerando
quindi, tra il valore complessivo
il 25,16% delsul
e il 37,95% reddito imponibile
reddito, per contribuente
rappresentando in tutta
mediamente la CMRC,
il 14% valeaggiunto
del valore a dire 65
(CMRC, 2019) , la spesa alimentare pesa, quindi, tra il 25,16% e9il 37,95% sul reddito, rappresentando mediamente il 14% del valore aggiunto
8
7 a livello “metropolitano” che è pari a 144.942 Mld (CMRC, 2018) .
Per un maggiore approfondimento si rimanda al Capitolo 8 “La ristorazione e i consumi fuori casa”.
8 a livello “metropolitano” che è pari a 144.942 Mld (CMRC, 2018) .
9
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/7_Reddito_2019_Rapporto.pdf
9
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/6_Valore_aggiunto_2018DEF_CMRC.pdf

7
Per un maggiore approfondimento si rimanda al Capitolo 8 “La ristorazione e i consumi fuori casa”.
8
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/7_Reddito_2019_Rapporto.pdf
9
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/6_Valore_aggiunto_2018DEF_CMRC.pdf

7
Per un maggiore approfondimento si rimanda al Capitolo 8 “La ristorazione e i consumi fuori casa”.
8
7
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/7_Reddito_2019_Rapporto.pdf
Per un maggiore approfondimento si rimanda al Capitolo 8 “La ristorazione e i consumi fuori casa”.
8
9
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/7_Reddito_2019_Rapporto.pdf
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/6_Valore_aggiunto_2018DEF_CMRC.pdf
9
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/6_Valore_aggiunto_2018DEF_CMRC.pdf

73
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO
1.8 La Sovranità Alimentare

PerLa
1.8 Sovranità
1.8
1.8La Alimentare
Sovranità Alimentare
LaSovranità
Sovranità si intende “il diritto delle persone a un cibo sano e culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi ecologicamente cor
Alimentare
Alimentare
e sostenibili, e il loro diritto a definire i propri sistemi alimentari e agricoli." (La Via Campesina, 2007). Fra i cardini del concetto ci sono la Sovranità, in
Per
comeSovranità
il Per Alimentare
PerSovranità
Sovranità
diritto dei popoli si intende
Alimentare
Alimentare sisi“il diritto“il
intende
intende
ad autodeterminarsi delle persone
“ildiritto
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ciboasano
persone aun e culturalmente
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politiche sano
sano appropriato,
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agroalimentari, prodottoprodotto
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appropriato,
rilocalizzazione attraverso
prodotto delle metodi
attraverso
attraverso ecologicamente
produzioni,metodi
metodi corretti
ecologicamente
ecologicamente
finalizzata corretti
corretti
ad aumentare la resili
e sostenibili, e il loro diritto
eesostenibili,
sostenibili, eeililloro a definire
loro dirittoaaidefinire
diritto propri
definire sistemi
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propri alimentari
sistemi e agricoli."
sistemialimentari
alimentari (La Via Campesina,
eeagricoli."
agricoli." (La
(LaVia 2007). Fra
ViaCampesina,
Campesina, i cardini
2007).
2007). Fradel
Fra concetto
i icardini
cardini del ci sono lacici
delconcetto
concetto Sovranità,
sono intesa intesa
sonolalaSovranità,
Sovranità, intesa
alimentare territoriale, la promozione di un’agricoltura naturale ed in particolare dell’agroecologia e la difesa dei diritti dei lavoratori ed in particolare
come il diritto
comedei
come popolidei
ilildiritto
diritto adpopoli
dei autodeterminarsi
popoliad adautodeterminarsirispetto alle
autodeterminarsi politiche
rispetto
rispetto alle agroalimentari,
allepolitiche la rilocalizzazione
politicheagroalimentari,
agroalimentari, delle produzioni,
lalarilocalizzazione
rilocalizzazione delle finalizzatafinalizzata
delleproduzioni,
produzioni, ad aumentare
finalizzata ad la resilienza
adaumentare
aumentare lalaresilienza
resilienza
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alimentare Nel presente
territoriale,
alimentare
alimentare la promozione
territoriale,
territoriale, lavoro dinon
lalapromozione
promozione potendo
un’agricoltura analizzare
naturale
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un’agricoltura ed intutte
naturale
naturale ededle
particolare dimensioni
dell’agroecologia
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particolare dellae Sovranità
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dell’agroecologia
dell’agroecologia Alimentare,
dirittidei
laladifesa
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dei silavoratori
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lavoratori ed sulla resilienza
delle
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territoriale
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Nel presente
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lavoratrici. Nelsull’aspetto
Nel lavoro non
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presente lavoro biologico-produttivo.
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potendo analizzare
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della
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Sovranità l’Indice
Alimentare, ci si
Alimentare,dièAutosufficienza
Alimentare, concentrati sulla Alimentare
cici sisièè concentrati
concentrati resilienza
sulla potenziale
alimentare
sulla resilienza
resilienza sviluppato da S
alimentare
alimentare
et. al. (2019)
territoriale e perciò
territorialeil quale
territoriale eeperciò
perciò indica
sull’aspetto la capacità
biologico-produttivo.
sull’aspetto
sull’aspetto teorica Perdifare
biologico-produttivo.
biologico-produttivo. unquesto
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Per
Perfare è questo
fare stato diutilizzato
questo rispondere
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riportati risultati.
Grafico 1.13 Indice di Autosufficienza Alimentare della Regione Lazio, della Città Metropolitana e del Comune di Roma
Grafico 1.13 Indice di Indice
Autosufficienza Alimentare della Regione
Grafico
Grafico1.13
1.13 IndicedidiAutosufficienza
AutosufficienzaAlimentare
Alimentare dellaLazio,
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Lazio,
Lazio, Metropolitana
dellaCittà e del Comune
CittàMetropolitana
Metropolitana eedel diComune
Roma didiRoma
delComune Roma

Grafico 1.13 Indice di Autosufficienza Alimentare della Regione Lazio,


della Città metropolitana di Roma Capitale

74
LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL CIBO

Complessivamente l’Indice di Autosufficienza Alimentare di Lazio, Città metropolitana


Metropolitana di Roma e Comune di Roma è decisamente basso. Infatti, quello del
Lazio è del 35,58%, quello della Città Metropolitana
metropolitana di Roma è del 14,6% e quello del Comune di Roma è del 5,41%. La motivazione principale di questo
risultato è da riscontrarsi da un lato nell’alta densità abitativa dei territori analizzati e quindi nel basso valore del rapporto terreno per abitante, dall’altro
nell’attuale stile di vita alimentare medio della popolazione. Le principali strategie individuate finalizzate ad aumentare la resilienza alimentare del territorio
sono: la promozione di un processo di transizione verso stili di vita alimentari a basso consumo di terra e cioè una riduzione del consumo di prodotti di
origine animale e la promozione di tecniche colturali come l’agroforestazione che, consociando più produzioni sullo stesso terreno, riescono ad aumentare
l’efficienza produttiva dei terreni. Come strategia di medio-lungo periodo, è opportuno investire da un lato nella ricerca scientifica, allo scopo di aumentare
le rese delle tecniche agroecologiche e dall’altro, sempre con lo stesso scopo, nella formazione degli agricoltori. Malgrado i limiti appena espressi, va
evidenziato come punto di forza che le condizioni climatiche del territorio laziale, permettono una vastissima variabilità produttiva.

75
IL CONTESTO

O2
LAVORO E
OCCUPAZIONE

76
LAVORO E OCCUPAZIONE

Introduzione Introduzione Introduzione


Il capitolo offre Ill’analisi
capitolodelle
offredinamiche
l’analisi delle
Iloccupazionali
capitolo
dinamiche
offredel
l’analisi
occupazionali
settoredelle
agroalimentare
dinamiche nella Città metropolitana
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agroalimentare Metropolitana
del nella
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agroalimentare
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Roma. Le elaborazioni
nella
di Roma.
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Le
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sono diilprodotte
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Roma. Lesono elaborazioni
il risultatoprodotte
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fra diverse fonti metropolitana,
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Essendo una tematica
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agricolo.trasversale
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Essendo
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olo. Essendo l’occupazione a molti
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deglitrasversale
affondi nel volume,
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presenti capitolo intende
nel volume,
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il capitolo
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informazioni
fornire dati che
il capitolo completano
e informazioni
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fornire
che completanopresentate
dati e informazioni negli
le analisi
che altri capitoli.
presentate
completano Per
negli
le analisi
altri capitoli.
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Per negli a
fare un
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presentate fare in un
maniera
negli altri complementare
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capitoli.in Per
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esempio,del
complementare in sistema
maniera della
all’analisi delristorazione
complementare
sistema della cheristorazione
è affrontata
all’analisi nelècapitolo
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che della 5,
“Lanel
affrontata
ristorazione
nel presente
capitolo
che è5,
ristorazione”, capitolo
affrontataè contenuta
nel presente
nel capitolo
capitolouno5,è nel
contenuta
presente uno
capitolo è
specifico
el capitolo 5, nel approfondimento
presente specifico
capitolo sull’occupazione
approfondimento
è contenuta uno specificonel settore
sull’occupazionedellanel
approfondimento ristorazione.
settore
sull’occupazione
della ristorazione.
nel settore della ristorazione.

In particolare, viene analizzatoviene


In particolare, il livello occupazionale
analizzato
In particolare, del
il livelloviene settore
occupazionale
analizzatoagroalimentare,
del
il livello
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occupazionale
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agroalimentare, comparto
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imprese
registra agricoltura,
del
uncomparto silvicoltura
calo delle impresee delsilvicoltura
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pesca
elle imprese del (-9,8% dal
comparto 2010(-9,8%
pesca
agricoltura,al 2019) dale2010
silvicolturaun rafforzamento
ealpesca e un del
2019)(-9,8% dalsettore
2010 aldell’industria
rafforzamento 2019)del esettore alimentare
un rafforzamento neldel
dell’industria suo complesso,
alimentare
settore trainata
dell’industria
nel suo in particolar
complesso,
alimentare nelmodo
trainata suo dal comparto
in particolar
complesso, modo delle
trainata
dal comparto
in particolar
delle
modo dal
esso, trainata bevande. Quest’ultimo
in particolar modobevande. conferma
Quest’ultimo
dal comparto il trend
delle positivoQuest’ultimo
conferma
bevande. ilgià presentato
trend positivo nel
già primo
conferma presentato capitolo,
il trend nel quale
positivo
nel primo si evidenzia
giàcapitolo,
presentato nellaprimo
nel quale particolare
si evidenzia
capitolo, performance
lanel quale sipositiva
particolare evidenzia in termini
performance di inperformance
la particolare
positiva termini di posit
volumi
zia la particolare di affari.volumi
performance Il positiva
movimento
di affari. anagrafico
Il movimento
in termini del settore
di volumi anagrafico
di affari. agricolo
Il del appareagricolo
movimento
settore fortemente
anagrafico apparein rosso
del lungo
settore
fortemente tutto
agricolo il decennio
in rosso
appare lungo considerato,
fortemente
tutto il decennio
in rossotuttavia
lungo mostrando
considerato,
tutto iltuttaviasegnali
decennio di
mostrando
considerato,
segnali
tuttavia
di most
ripresa e tuttavia
decennio considerato, di riallineamento
ripresa e di verso
mostrando segnali un saldo
riallineamento neutro.
di ripresa
verso unIlriallineamento
e di saldo neutro.
saldo di nati-mortalità
Ilverso
saldoun didelle
saldo imprese
neutro. dell’industria
nati-mortalità Ildelle
saldoimprese alimentare
di nati-mortalità è sempre
dell’industria
delle di segno
alimentare
imprese negativo,
dell’industria
è sempre ma dinegativo,
di alimentare
segno entitàè sempre
ma didientità
segno negati
inferiore,
alimentare è sempre di anche se a differenza
segnoinferiore,
negativo, ma didell’intero
anche se a differenza
entità settore
inferiore, agroalimentare,
dell’intero
anche se settore
a differenza mostra
agroalimentare,un trend
dell’intero in leggero
settore
mostra peggioramento.
agroalimentare,
un trend in leggeromostra
peggioramento.
un trend in leggero peggioramento.
mento.
L’analisi dei microdati
L’analisidella Rilevazione
dei microdati Continua
della
L’analisi deidelle
Rilevazione Forze della
microdati
Continua di Lavoro
delle (RCFL)diContinua
Rilevazione
Forze dell'Istat rileva
Lavoro (RCFL) una variazione
delle Forze
dell'Istat
di Lavoro positiva
rileva una
(RCFL) del numero
variazione
dell'Istatpositiva
rileva di una
occupati
del numero nei di
variazione settori
positiva
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settori di occu
agricoltura,
iazione positiva del numerosilvicoltura e pesca
agricoltura,
di occupati nei esettori
dell’industria
silvicoltura pesca ealimentare,
eagricoltura, dell’industria delle
silvicoltura bevande
ealimentare,
pesca edelle
del tabacco,
e dell’industria
bevande che neltabacco,
alimentare,
e del 2019
delleammontano
bevande
che nel 2019 a 29.289
e del ammontano
tabacco,unitàche(+19%
a nel
29.289 dalunità
2019 2014
ammontanoal 2019),
(+19% dal
a 29.289
2014 alunità
2019),(+19% da
mmontano a trascinati al rialzo
29.289 unità soprattutto
trascinati
(+19% aldal2019),
al rialzo
dal 2014 trendtrascinati
soprattuttopositivo
daldell’industria
al
trend
rialzopositivo (+4.610
soprattutto unità,
dell’industria
dal trend pari a unaunità,
(+4.610
positivo variazione
pari a percentuale
dell’industriauna(+4.610
variazione delpercentuale
unità, 49%).
pari aSiunanotadel come
49%).laSitenuta
variazione del numero
percentuale
nota come la
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49%).del
Si nota
numero
come la ten
di occupati
ntuale del 49%). nel settore
Si nota come di la agricoltura,
occupati
tenuta nel
del settore
numero silvicoltura e pesca
agricoltura,
di occupati nel sia stataeagricoltura,
silvicoltura
settore garantita
pesca sia soprattutto
stata
silvicoltura dalla
garantita componente
e pesca
soprattutto
sia statadallafemminile,
garantita
componente aumentata
soprattutto delcomponente
femminile,
dalla 9% a fronte del
aumentata difemminile,
una
9% leggera
a fronteaumentata
di una leggera
del 9% a front
variazione
emminile, aumentata delnegativa
9%variazionedeglidi negativa
a fronte occupati
una leggera di variazione
degli sesso maschile
occupati negativa(-1,1%).
di sesso degli Nel
maschile periodo
occupati di dal
(-1,1%). sesso
Nel2014 al 2019
periodo
maschile dal è2014
aumentato
(-1,1%). Nel
al 2019 ilèricorso
periodo aumentato a contratti
dal 2014 2019full-time
ilal ricorso nel settore
èa aumentato
contratti full-time
il ricorsonela settore
contratti full-ti
dell’agricoltura,
mentato il ricorso silvicoltura
a contrattidell’agricoltura,
full-time nel e pesca,
settore chedell’agricoltura,
silvicoltura passano
e pesca, dall’essere l’81%
chesilvicoltura
passano del totaleche
dall’essere
e pesca, al 90%.
l’81% passano
del totale
dall’essere
al 90%. l’81% del totale al 90%.

Per quanto riguarda


Per quanto il settore della ilristorazione
riguarda settore
Per quanto
dellaeriguarda
dell’alberghiero,
ristorazione
il settore sidella
registra
e dell’alberghiero,una si
variazione
ristorazioneregistra positiva dell’occupazione
e dell’alberghiero,
una variazione
si registra
positiva unadel 28,8% trapositiva
dell’occupazione
variazione ildel
2008 e il tra
28,8% 2019,
dell’occupazione
il 2008 edelil 2019,
28,8% tra il
soprattutto
a dell’occupazione tra soprattutto
del 28,8% glitra
occupati
il 2008di esesso
tra maschile
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gli a (+46,7%,
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22.029 undici
unità
(+46,7%, anni
in più considerati).
pari
negli
a 22.029
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anni considerati).
in più negli undici anni considerati).
erati). Le imprese femminili
Le impresenel comparto
femminiliagricoltura, silvicoltura
nelLecomparto
imprese femminili e pesca
agricoltura, diminuiscono
nelsilvicoltura
comparto pescadel 16,8%
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diminuiscono
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del al 2019.
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16,8% dalAllo stesso
diminuiscono
2010 tempo,
al 2019. Allodal
del 16,8% 2008
stesso
dal al 2019
2010
tempo, gli2008
al 2019.
dal occupati
Allo al
stesso
2019tempo,
gli occupati
dal 2008 al 2
di tempo,
019. Allo stesso sesso femminile
dal 2008 aldiminuiscono
di sesso 2019femminile
gli occupatididiminuiscono
2.460 unità,femminile
di sesso pari
di a una
2.460 variazione
unità,
diminuiscono percentuale
pari a una
di 2.460
variazionenegativa
unità, pari adel
una43,1%,
percentuale primo
variazione
negativa del settore
43,1%, per
percentuale intensità
primo
negativa
settorediper
del riduzione
43,1%,
intensitàa livello
primo disettore
riduzione
peraintensità
livello di rid
metropolitano,
%, primo settore seguito
metropolitano,
per intensità dall’industria
di riduzione aseguito indall’industria
livello senso strettoin(-20,7%).
metropolitano, seguito
senso stretto
dall’industria
(-20,7%). in senso stretto (-20,7%).

Il capitolo affronta il temaaffronta


Il capitolo del ricambio Ilgenerazionale
il tema capitolo
del ricambio nel
affronta ilsettore.
generazionale
tema del Perricambio
il comparto
nel settore. agricolo,
generazionale
Per i dati
il comparto relativi
nel settore. alla
agricolo,Per distribuzione
i dati
il comparto per
relativi alla fascei dati
agricolo,
distribuzioned’età mostrano
relativi
per fasce valorimostrano
alla d’età
distribuzione pervalori
fasce d’età
interessanti:
vi alla distribuzione fino
per fasce alla fascia
interessanti:
d’età 30-34
mostrano l’aumento
fino alla
valorifascia percentuale
interessanti:
30-34 l’aumentodeipercentuale
fino alla lavoratori
fascia 30-34agricoli
dei è in aumento
l’aumento
lavoratori agricolitra
percentuale il 2010
è in
dei aumentoe il 2019,
lavoratori mentre
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il 2010èeinildalla
aumento
2019, fascia
mentredi iletà
tra successiva
dalla
2010 fascia di(35-
e il 2019,età
mentre
successiva
dalla (35-
fascia di età
39) alla
0 e il 2019, mentre fascia
dalla 60-64
fascia39) le variazioni
dialla
età fascia
successiva sono
60-64 (35- negative,
le variazioni esono
39) alla fasciariprendono
60-64 lead
negative, eessere
variazioni positive
riprendono
sonoad per gli ultra-sessantacinquenni.
negative,
essere positive
e riprendono
per gliad Per l’analisi
ultra-sessantacinquenni.
essere positive delultra-sessantacinquenni.
per gli fenomeno
Per l’analisisono stati indagati
del fenomeno Persono
l’analisi
statidel
indagati
fenomeno so
i dati relativi
quenni. Per l’analisi all’accesso
del fenomenoi datisono alle
relativi
statimisure
all’accesso
indagati deli alle
Programma
dati misure
relativi deldi Sviluppo
all’accesso
Programma Rurale
alle delladel
misure
di Sviluppo regione
RuraleLazio,
Programma inregione
delladi particolare
Sviluppo Lazio,per
Rurale ladella
sotto-misura
in particolare
regione la6.1.1
perLazio, in“Avviamento
sotto-misura
particolare6.1.1 aziendale
per“Avviamento
la sotto-misuraaziendale
6.1.1 “Avviam
giovani agricoltori”,
re per la sotto-misura 6.1.1 “Avviamento a cui hanno
giovani agricoltori”, avuto
aziendale a cuiaccesso
giovani 256 beneficiari
hannoagricoltori”,
avuto accesso nella
a cui256 programmazione
hanno
beneficiari
avuto accesso 2014-2020
nella programmazione per una
256 beneficiari 2014-2020 spesa pubblica
nella programmazione del
per una spesa valore
2014-2020 di quasi
pubblica per 80
del una milioni
valorespesa di
di quasi
pubblica
80 milioni
del valore
di di qu
euro. del valoreeuro.
una spesa pubblica di quasi 80 milioni di euro.

77
LAVORO E OCCUPAZIONE

Nel periodo 2010-2019 le ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono diminuite del 65,7%, mentre
Nel periodo
quelle 2010-2019
del comparto le ore
pesca, di Cassa Integrazione
piscicoltura Guadagni
e servizi connessi autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono diminuite del 65,7%, mentre
del 99,3%.
quelle del comparto pesca, piscicoltura e servizi connessi del 99,3%.
Incoraggianti i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, che vedono una riduzione significativa: dai 353
Incoraggianti
del 2010 ai 37i del
dati2019
relativi
(lo agli
0,7%infortuni sul lavoro
degli infortuni denunciati
denunciati nel comparto agricoltura,
complessivamente silvicoltura e pesca, che vedono una riduzione significativa: dai 353
a livello metropolitano).
del 2010 ai 37 del 2019 (lo 0,7% degli infortuni denunciati complessivamente a livello metropolitano).
Nel capitolo sono incluse informazioni circa i lavoratori stranieri. Dalle analisi emerge che il 10,9% di essi lavora nel comparto della ristorazione o nelle
Nel capitolo
strutture sono incluse
ricettive, a fronteinformazioni
del 5,4% deicirca i lavoratori
lavoratori stranieri.
italiani. Dalle
Il settore analisi emerge
Agricoltura, che il e10,9%
silvicoltura pescadièessi lavora nel comparto
caratterizzato della presenza
da una minore ristorazione o nelle
relativa di
strutture ricettive, a fronte del 5,4% dei lavoratori italiani. Il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca è caratterizzato da una minore presenza relativa
lavoratori stranieri. Infatti, nel comparto lavora il 2,4% di essi, contro una media nazionale del 6,6%. Nella Città Metropolitana di Roma, il 58,8% degli occupati di
lavoratori stranieri. Infatti, nel comparto lavora il 2,4% di essi, contro una media nazionale del 6,6%.
stranieri svolge professioni a bassa qualificazione, mansioni che interessano il solo 16,9% degli italiani. Nella Città Metropolitana di Roma, il 58,8% degli occupati
stranieri svolge professioni a bassa qualificazione, mansioni che interessano il solo 16,9% degli italiani.
Le ultime parti del capitolo sono dedicate ai fabbisogni occupazionali delle imprese, con un focus sulle discipline dell’agroalimentare, e sugli impatti del
Le ultime parti
COVID-19 del capitolo
sul sistema sono dedicate
agroalimentare ai soprattutto
laziale, fabbisogni occupazionali delledella
dal punto di vista imprese, condel
struttura un mercato
focus sulle
deldiscipline
lavoro. dell’agroalimentare, e sugli impatti del
COVID-19 sul sistema agroalimentare laziale, soprattutto dal punto di vista della struttura del mercato del lavoro.

2.1 Le imprese del settore agroalimentare


2.1 Le imprese del settore agroalimentare
In questo paragrafo l’analisi si concentra sulle imprese del settore della produzione agroalimentare nella Città Metropolitana metropolitana di Roma, ponendo particolare
In questo paragrafo l’analisi si concentra sulle imprese del settore della produzione agroalimentare nella Città Metropolitana
attenzione alle dinamiche ai saldi in termini di imprese e numero di addetti impiegati. È necessario, tuttavia, fare alcune considerazioni di Roma, ponendo particolare
preliminari. Nella
attenzione
ricerca dellealle dinamiche
fonti è emersa ai una
saldireale
in termini di imprese
ed oggettiva e numero
difficoltà di addetti impiegati.
nel reperimento È necessario,
di dati sulla forza lavoro tuttavia, fare alcune
nel settore considerazioni
agroalimentare: se inpreliminari.
alcuni casi iNella
dati
ricerca
risultanodelle fonti èinemersa
lacunosi, altri sonouna reale ed inesistenti.
addirittura oggettiva difficoltà
Ciò vale nel reperimento
in particolar mododi per
datiilsulla forza
settore lavoro nel settore
strettamente agricolo,agroalimentare:
caratterizzato daseuna
in alcuni
diffusacasi i dati
mobilità
risultano lacunosi,
e stagionalità dellain altri sonoche
domanda addirittura inesistenti.
espone questo Ciò più
settore, valediinaltri,
particolar modo
a forme per il settore
di sommerso. strettamente
Si tratta di criticitàagricolo, caratterizzato
riscontrate da una
anche da altri diffusa
autori mobilitàe
di rapporti
e stagionalità
capitoli della domanda
sul sistema del lavoroche espone questo settore,
nell’agroalimentare (uno supiù di altri,
tutti, a forme
“Il settore di sommerso.aSiRoma
agroalimentare trattae di criticitàRomano
nell’Agro riscontrate anche da
– Imprese altri autori
e lavoro”, di rapporti
a cura di Monnie
capitoli sul sistema del lavoro nell’agroalimentare (uno su tutti, “Il settore agroalimentare a Roma e nell’Agro Romano –
S., Scarano G., Travaglini C.M), rendendo pertanto complesso rappresentare un quadro statisticamente certo e solido. Tuttavia, grazie all’utilizzo Imprese e lavoro”, a cura di Monni
di dati
S., Scarano G., Travaglini C.M), rendendo pertanto complesso rappresentare un quadro statisticamente certo e solido. Tuttavia,
provenienti dalla Camera di Commercio di Roma e dalla Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat, il grado di incertezza è stato sopperito grazie all’utilizzo di dati
provenienti
dal ricorso adalla
fontiCamera
ufficiali.di Commercio di Roma e dalla Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat, il grado di incertezza è stato sopperito
dal ricorso a fonti ufficiali.
2.1.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella provincia di Ro ma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica
2.1.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella provincia di Ro ma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica
Nel 2019, le imprese attive appartenenti al settore Agricoltura, silvicoltura e pesca erano 12.764 (-9,8% rispetto al 2010), mentre le imprese attive del settore
Nel 2019, le imprese
dell’industria attivedelle
alimentare, appartenenti
bevande ealdel
settore Agricoltura,
tabacco silvicoltura
2.348 (+16,3% e pesca
rispetto erano
al 2010). 12.764
Tra (-9,8%
queste rispetto
ultime, quellealche
2010), mentre
fanno le imprese
registrare attive
l’aumento delrilevante
più settore
dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco 2.348 (+16,3% rispetto al 2010). Tra queste ultime, quelle che fanno registrare l’aumento più
in termini relativi sono quelle dell’industria delle bevande (+20,5%), mentre le industrie del tabacco registrano un brusco rallentamento, passando da 9 a 4 rilevante
in termini relativi sono quelle dell’industria delle bevande (+20,5%), mentre le industrie del tabacco registrano un brusco rallentamento, passando da 9 a 4
imprese.
imprese.

78
LAVORO E OCCUPAZIONE

Il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca, nel periodo 2010-2019, evidenzia una diminuzione delle società registrate dell’11% e di quelle attive del 10%, una Dal 2010 al 2019 meno
tendenza trainata principalmente dalla diminuzione delle imprese individuali: le imprese registrate e quelle attive sono scese di più di 2.000 unità nel periodo imprese individuali nel
(-17%). Allo stesso tempo, si nota un aumento delle società di capitale e delle società di persone, queste ultime in particolare registrano un aumento del settore “Agricoltura,
45% per quanto riguarda le società attive. silvicoltura e pesca”

Dal 2019
Tabella 2.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella provincia di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica. al 2019
Variazioni
assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma meno imprese
Il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca, nel periodo 2010-2019, evidenzia una diminuzione delle società registrate dell’11% e di quelle attive del 10%, una Dal 2010 al 2019 meno
tendenza trainata principalmente dalla diminuzione delle imprese individuali: le imprese registrate e quelle attive sono scese di più di 2.000individuali nel imprese individuali nel
unità nel periodo
Socidi
etàpersone,
di Imprultime
ese in particolare registrano un aumento del settore “Agricoltura,
(-17%). Allo stesso tempo, si nota un aumento delle società di capitale e delle
Società di capitale società
persone
queste
individuali
Altre forme settore
TOTALE“Agricoltura,
45% per quanto riguarda le società attive. silvicoltura e pesca”
silvicoltura e pesca”

Registrate

Registrate

Registrate

Registrate

Registrate
Settore

Attive

Attive

Attive

Attive

Attive
Tabella 2.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella provincia di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica. Variazioni
assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Agricoltura, silvicoltura e pesca 351 335 29S6ocietà d3i52 -2.03Im
5 pres-2e.044 -134 27 -1.522 -1.330
Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e Società di capitale Altre forme TOTALE
330 317 309persone361 individu-2.081
-2.073 ali -120 23 -1.554 -1.380
servizi connessi

Registrate

Registrate

Registrate

Registrate

Registrate
SSilvicoltura
ettore ed utilizzo di aree forestali 12 10 -1 -1 9 8 -3 0 17 17

Attive

Attive

Attive

Attive

Attive
Pesca e acquacoltura 9 8 -12 -8 29 29 -11 4 15 33
Attività manifatturiere 989 1.003 -1.679 -848 -1.827 -1.904 -75 39 -2.592 -1.710
Industria alimentare 434 389 -150 -86 27 10 5 16 316 329
Agricoltura, silvicoltura e pesca 351 335 296 352 -2.035 -2.044 -134 27 -1.522 -1.330
di cui Industrie alimentari 421 377 -147 -85 23 7 11 20 308 319
Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e
di cui Industria delle bevande 330
17 317
15 309
-3 361
-1 -2.073
4 -2.081
3 -120
-4 23
-2 -1.554
14 -1.380
15
servizi connessi
di cui Industria del tabacco -4 -3 0 0 0 0 -2 -2 -6 -5
Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 12 10 -1 -1 9 8 -3 0 17 17
Pesca e acquacoltura 9 8 -12 -8 29 29 -11 4 15 33
Attività manifatturiere 989 1.003 -1.679 -848 -1.827 -1.904 -75 39 -2.592 -1.710
Industria alimentare 434 389 -150 -86 27 10 5 16 316 329
di cui Industrie alimentari 421 377 -147 -85 23 7 11 20 308 319
di cui Industria delle bevande 17 15 -3 -1 4 3 -4 -2 14 15
di cui Industria del tabacco -4 -3 0 0 0 0 -2 -2 -6 -5
Tabella 2.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella provincia di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA sui dati Camera di Commercio di Roma

79
LAVORO E OCCUPAZIONE
Tabella 2.2 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica.
Variazioni percentuali 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Tabella 2.2 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica.
Variazioni percentuali 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA Ssu ocdati
ietà dCamera
i capitaledi Commercio
Società di pedi Roma
rso ne Imprese individuali Altre forme TOTALE

Registrate

Registrate
RegistRraetgeistrate

RegistRraetgeistrate

RegistRraetgeistrate
Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme TOTALE
Settore

AttiveAttive

AttiveAttive
AttiveAttive

AttiveAttive

AttiveAttive

Registrate

Registrate
Settore
Agricoltura, silvicoltura e pesca 28% 36% 32% 45% -17% -18% -30% 14% -11% -10%
Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e
A gricolconnessi
tura, silvicoltura e pesca 229%
8% 38%
3 6% 36%
3 2% 50%
45% --18%
17% --18%
18% -31%
-30% 14%
14% -11%
-11% -11%
-10%
servizi
Coltivazioni agricole
Silvicoltura ed utilizzoe di
produzione di prodotti animali, caccia e
aree forestali 15% 14% -3% -3% 7% 7% -23% 0% 7% 7%
29% 38% 36% 50% -18% -18% -31% 14% -11% -11%
servizi connessi
Pesca e acquacoltura 32% 62% -32% -26% 26% 26% -20% 14% 6% 18%
Silvicoltura
Attività manedifautilizzo
tturieredi aree forestali 115%
0% 14%
15% --3%
32% --3%
26% -17%7% -17%8% -23%
-17% 0%
22% 7%
-10% 7%
-8%
Pesca e acquacoltura
Industria alimentare 32% 62% -32% -26% 26% 26% -20% 14% 6% 18%
Attività manifatturiere di cui Industrie alimentari 148%
0% 1 5%
63% --19%
32% --15%
26% -13%7% -11%8% -17%
24% 22%
105% -10%
12% -8%
16%
Industria alimentare di cui Industria delle bevande 20% 28% -20% -11% 50% 50% -50% -50% 12% 21%
didicui
cuiIndustria
Industriedel
alimentari
tabacco 48%
-33% 63%
-43% -19%
- -15%
- 3%
- 1%
- 24%
-67% 105%
-100% 12%
-40% 16%
-56%
di cui Industria delle bevande 20% 28% -20% -11% 50% 50% -50% -50% 12% 21%
Tabella 2.2 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella Città metropolitana di Roma Capitale per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica. Variazioni assolute 2010-
di cui Industria del tabacco -33% -43% - - - - -67% -100% -40% -56%
Grafico
2019. 2.1elaborazioni
Fonte: Imprese dell’agroalimentare
CURSA sui dati Cameraregistrate e attive
di Commercio di Romanella
Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica.
Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Grafico 2.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica.
1.000
Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
500
1.000
0
500
Società di Società di Imprese Altre forme
-500
0 capitale persone individuali
Società di Società di Imprese Altre forme
-1.000
-500 capitale persone individuali
-1.500
-1.000
-2.000
-1.500
-2.500
-2.000

-2.500 Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria alimentare


Grafico 2.1 Imprese dell’agroalimentare registrate e attive nella Città metropolitana di Roma
Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria alimentare Capitale per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica. Variazioni assolute
2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui dati Camera di Commercio di Roma

80
LAVORO E OCCUPAZIONE

2.1.2 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività economica e
forma giuridica

I dati sul movimento anagrafico del registro delle imprese permettono di prendere in considerazione il tasso di nati-mortalità delle società impiegate Anche se
nell’agroalimentare nella Città Metropolitana.
metropolitana Mettendo a confronto i dati 2010 e 2019 si conferma un saldo fortemente negativo per le imprese individuali complessivamente in
negativo, migliora il
del settore delle produzioni agricole e zootecniche, che tuttavia migliora durante il periodo considerato, passando da -352 a -160 unità dal 2010 al 2019.
rapporto di nati-morta
Tale tendenza trascina il saldo generale di tutti i settori dell’agroalimentare, che passano da un saldo negativo di 417 unità nel 2010 a un saldo negativo di
delle imprese
265 unità nel 2019. L’industria alimentare sembra tenere maggiormente, anche se il segno del trend è opposto a quello generale, che vede un miglioramento dell’agroalimentare
del tasso di nati-mortalità. Infatti, l’industria alimentare mostrava un saldo negativo di 45 unità nel 2010 e di 76 unità nel 2019.

Grafico Anche
2.2 Saldo anagrafico delle imprese dell’agroalimentare nella provincia di Roma. Anni 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su se di
dati Camera
50
Commercio di Roma complessivamente
0 in negativo,
2010 2019 2010 2019 2010 2019 2010 2019 2010 2019
-50
migliora il rapporto
Società di Società di Imprese Altre forme Totale di nati-mortalità
capitale persone individuali
-100 delle imprese
-150
dell’agroalimentare

-200

-250

-300

-350

-400

Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi


Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali
Pesca e acquacoltura
Industrie alimentari
Industria delle bevande Grafico 2.2 Saldo anagrafico delle imprese dell’agroalimentare nella
provincia di Roma. Anni 2010 e 2019. Fontee: elaborazioni CURSA su
Industria del tabacco dati Camera di Commercio di Roma

N.B. L’ultimo comma dell’articolo 2490 del Codice Civile dispone che qualora per oltre tre anni consecutivi non venga depositato il bilancio d’esercizio in
fase di liquidazione, la società è cancellata d'ufficio dal Registro delle imprese con gli effetti previsti dall'articolo 2495.
81
Tabella 2.3 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività
Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali
Pesca e acquacoltura
Pesca e acquacoltura
Industrie alimentari
Industrie alimentari
Industria delle bevande LAVORO E OCCUPAZIONE
Industria delle bevande
Industria del tabacco
Industria del tabacco
N.B. L’ultimo comma dell’articolo 2490 del Codice Civile dispone che qualora per oltre tre anni consecutivi non venga depositato il bilancio d’esercizio in
N.B. L’ultimo
fase di commaladell’articolo
liquidazione, 2490 del d'ufficio
società è cancellata Codice Civile disponedelle
dal Registro che qualora
impreseper
conoltre tre anni
gli effetti consecutivi
previsti non venga
dall'articolo 2495.depositato il bilancio d’esercizio in
fase di liquidazione, la società è cancellata d'ufficio dal Registro delle imprese con gli effetti previsti dall'articolo 2495.
Tabella 2.3 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività
Tabella
economica 2.3 eMovimento anagrafico
forma giuridica. del registro
Anno 2010. delle imprese
Fonte: elaborazioni dell’agroalimentare
CURSA su dati Camera dinella Città Metropolitana
Commercio di Roma di Roma per sezioni e divisioni di attività
economica e forma giuridica. Anno 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Settore Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme TOTALE
Settore Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme TOTALE

non d'ufficio

non d'ufficio

non d'ufficio

non d'ufficio

non d'ufficio
Cessazioni

Cessazioni

Cessazioni

Cessazioni

Cessazioni
mortalità

mortalità

mortalità

mortalità

mortalità
Iscriz

Iscriz

Iscriz

Iscriz

Iscriz
Nati-

Nati-

Nati-

Nati-

Nati-
Cess

Cess

Cess

Cess

Cess
Coltivazioni agricole
e produzione di
prodotti animali, 15 30 27 -15 27 22 18 5 396 748 673 -352 2 9 8 -7 440 809 726 -369
caccia e servizi
connessi
Silvicoltura ed utilizzo
0 3 3 -3 1 0 0 1 11 10 9 1 0 0 0 0 12 13 12 -1
di aree forestali
Pesca e acquacoltura 0 1 1 -1 0 1 1 -1 7 2 2 5 0 1 1 -1 7 5 5 2
Industrie alimentari 2 16 12 -14 4 23 20 -19 52 63 61 -11 0 1 1 -1 58 103 94 -45
Industria delle
0 0 0 0 0 1 1 -1 1 3 3 -2 0 0 0 0 1 4 4 -3
bevande
Industria del tabacco 0 1 1 -1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 -1
Tabella 2.3 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città metropolitana di Roma Capitale per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica, Anno 2010.
Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Tabella 2.4 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività
economica e forma giuridica. Anno 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Settore Società di capitale Società di persone Imprese82


individuali Altre forme TOTALE
LAVORO E OCCUPAZIONE
Tabella 2.4 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma per sezioni e divisioni di attività
economica e forma giuridica. Anno 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Settore Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme TOTALE
Variazione positiva de

Cessaz. Non d'ufficio


numero di occupati ne

Nati-mortalità

Nati-mortalità

Nati-mortalità

Nati-mortalità

Nati-mortalità
settori agricoltura,

Cessaz. non

Cessaz. non

Cessaz. non

Cessaz. non
d'ufficio

d'ufficio

d'ufficio

d'ufficio
silvicoltura e pesca e
Iscriz

Iscriz

Iscriz

Iscriz

Iscriz
Cess

Cess

Cess

Cess

Cess
dell’industria alimenta
delle bevande e del
tabacco, trascinati al r
soprattutto dal trend
Coltivazioni positivo dell’industria
agricole e
produzione di
prodotti 16 28 21 -12 44 34 30 10 365 525 524 -160 3 17 14 -14 428 604 589 -176
animali, caccia
e servizi
connessi
Silvicoltura ed
utilizzo di aree 0 2 2 -2 0 0 0 0 6 6 5 0 0 0 0 0 6 8 7 -2
forestali
Pesca e
0 0 0 0 0 1 1 -1 4 8 8 -4 0 1 1 -1 4 10 10 -6
acquacoltura
Industrie
13 39 30 -26 1 35 22 -34 27 45 45 -18 3 1 1 2 44 120 98 -76
alimentari
Industria delle
0 3 1 -3 0 1 1 -1 0 0 0 0 0 1 1 -1 0 5 3 -5
bevande
Industria del
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
tabacco
Tabella 2.4 Movimento anagrafico del registro delle imprese dell’agroalimentare nella Città metropolitana di Roma Capitale per sezioni e divisioni di attività economica e forma giuridica, Anno 2019.
Fonte:
2.1.3 elaborazioni
Occupati nCURSA
el comsu
padati
rto Camera
dell’agdi roCommercio
alimentardie Roma
nella provincia di Roma per sesso e per tempo di lavoro

La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro rappresenta la principale fonte di informazione statisticaVariazione positiva
sul mercato delitaliano.
del lavoro numero di occupati
Le informazioni
rilevate presso la popolazione costituiscono la base sulla quale vengono derivate le stime ufficiali deglinei settori
occupati e deiagricoltura, silvicultura
disoccupati, nonché e pesca
le informazioni sui e
dell’ industria alimentare, delle bevande e del
principali aggregati dell’offerta di lavoro – professione, settore di attività economica, ore lavorate, tipologia e durata dei contratti, formazione.
Dai micro-dati a disposizione per gli anni 2014-2019, si evidenzia una variazione positiva sia del numero di occupati
tabacco, nel settore
trascinati dell’industria
al rialzo alimentare,
soprattutto dal
delle bevande e del tabacco (+4.610 unità, pari a una variazione positiva del 49%) sia, in misura minore, nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+121
trend positivo dell’ industria
unità, pari a una variazione positiva dell’1%). Interessante osservare come per questo settore, la variazione positiva sia dovuta all’aumento degli occupati
donne (260 unità), che più che compensano la riduzione di occupati uomini (-139 unità). L’agricoltura rimane comunque un settore a bassa presenza

83
13 39 30 -26 1 35 22 -34 27 45 45 -18 3 1 1 2 44 120 98 -76
alimentari
Industria delle
0 3 1 -3 0 1 1 -1 0 0 0 0 0 1 1 -1 0 5 3 -5
bevande
Industria del LAVORO E OCCUPAZIONE
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
tabacco

2.1.3 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per sesso e per tempo di lavoro

La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro rappresenta la principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro italiano. Le informazioni
rilevate presso la popolazione costituiscono la base sulla quale vengono derivate le stime ufficiali degli occupati e dei disoccupati, nonché le informazioni sui
principali aggregati dell’offerta di lavoro – professione, settore di attività economica, ore lavorate, tipologia e durata dei contratti, formazione.
Dai micro-dati a disposizione per gli anni 2014-2019, si evidenzia una variazione positiva sia del numero di occupati nel settore dell’industria alimentare,
delle bevande e del tabacco (+4.610 unità, pari a una variazione positiva del 49%) sia, in misura minore, nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+121
unità, pari (solo
femminile a unacirca
variazione positiva
un quinto deglidell’1%). Interessante
occupati), mentre il osservare come per questo
settore dell’industria settore,
alimentare, la variazione
delle bevande epositiva sia dovuta
del tabacco mostraall’aumento deglipresenza
una maggiore occupati
donne (260 unità), che più che compensano la riduzione di occupati uomini (-139
femminile: nel 2019 erano il 30% degli occupati, comunque in calo rispetto al 34% del 2010. unità). L’agricoltura rimane comunque un settore a bassa presenza
femminile (solo circa un quinto degli occupati), mentre il settore dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco mostra una maggiore presenza
femminile:
Tabella
femminile nel
2.5(solo 2019
circaerano
Occupati nel il 30%degli
un comparto
quinto degli occupati, comunque
dell’agroalimentare
occupati), mentrenella inprovincia
calo rispetto
il settore al 34%
di Roma
dell’industriaperdel 2010.
sesso. Datidelle
alimentare, 2014bevande
e 2019. eFonte: elaborazioni
del tabacco mostraCURSA sui microdati
una maggiore della
presenza
Rilevazionenel
femminile: Continua delle Forze
2019 erano il 30%di Lavoro
degli (RCFL)comunque
occupati, dell'Istat in calo rispetto al 34% del 2010.
Tabella 2.5 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per sesso. Dati 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui microdati della
Rilevazione Continua nel
Tabella 2.5 Occupati delle Forze di dell’agroalimentare
comparto Lavoro (RCFL) dell'Istat
nella provincia di Roma per sesso.
2014 2019Dati 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni
VariazionCURSA
e 2014-sui
201microdati
9 della
Rilevazione
Settore Continua delle Forze
MaschdiioLavoroF(RCFL)
emminadell'Istat
TOTALE Maschio Femmina TOTALE Maschio Femmina TOTALE
2014 2019 Variazione 2014-2019
n % n % n n % n % n n % n % n %
Settore Maschio F2e0m1m
4 ina TOTALE Maschio 2F0e1m
9 mina TOTALE Maschio VariazFioenmem2i0n1a4-2019 TOTALE
Agricoltura, silvicoltura
12.276
n aschio81%
% 2.884 19% 15.160 12.137
nMasch79% 3.144
nFemmin21% 15.281 -139
n asch-1% 260
nFemmin9% 121
nTOTAL1%
eSepesca
ttore M Fnemmina% TOTnALE io% a% TOTnALE M io% %a E%
Agricoltura, silvicoltura
Industrie alimentari, n
12.276 %
81% n
2.884 %
19% n
15.160 n
12.137 %
79% n
3.144 %
21% n
15.281 n
-139 %
-1% n
260 %
9% n
121 %
1%
edelle
pesca
bevande e del 6.221 66% 3.176 34% 9.397 9.849 70% 4.158 30% 14.007 3.628 58% 982 31% 4.610 49%
Agricoltura, silvicoltura
Industrie
tabacco alimentari, 12.276 81% 2.884 19% 15.160 12.137 79% 3.144 21% 15.281 -139 -1% 260 9% 121 1%
e pesca
delle bevande
TIndustrie e
otale alimentari, del 6.221 66% 3.176
18.497 75% 6.059 25% 34% 9.397
24.556 9.849
21.986 75%70% 4.158
7.303 30%
25% 14.007 3.628 58%
29.289 3.489 0% 1.244 982 31%
0% 4.610
4.733 19%49%
tabacco
delle bevande
Tabella e del 6.221 66% 3.176 34% 9.397 per sesso.
9.849 2014
70% 4.158 30% 14.007 3.628 58% 982 31% 4.610 Forze
49%
Totale2.5 Occupati nel comparto
18.dell’agroalimentare
497 75% 6.05nella 9 provincia
25% di24Roma.556 21.98Dati
6 75% e 2019.
7.30Fonte:
3 elaborazioni
25% 29CURSA
.289 sui3.microdati
489 0% della Rilevazione
1.244 0%Continua
4.7delle
33 19% di Lavoro
Nel tabacco
(RCFL) periodo considerato, nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca il numero di occupati di sesso maschile resta pressoché invariato (-1,1%), mentre gli
dell’ISTAT
Totale di sesso femminile
occupati 18.aumentano
497 75% del 6.09,0%.
59 2Nel
5% settore
24.55dell’industria
6 21.986 alimentare,
75% 7.30delle
3 bevande
25% 2e9del
.289tabacco,
3.489l’andamento
0% 1.244è opposto: 0% 4gli
.73occupati
3 19%
Nel periodo
maschili considerato,
aumentano nel settore
del 58,3% mentreagricoltura, silvicoltura
gli occupati e pesca il numero
di sesso femminile di occupati di sesso maschile resta pressoché invariato (-1,1%), mentre gli
del 30,9%.
occupati di sesso femminile aumentano del 9,0%. Nel settore dell’industria alimentare,
Nel periodo considerato, nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca il numero di occupati delle bevande
di sesso e del tabacco,
maschile l’andamento
resta pressoché è opposto:
invariato (-1,1%),glimentre
occupati
gli
maschili aumentano
occupati del 58,3%
di sesso femminile mentre gli
aumentano deloccupati
9,0%. Neldi sesso
settorefemminile del 30,9%.
dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, l’andamento è opposto: gli occupati
maschili aumentano del 58,3% mentre gli occupati di sesso femminile del 30,9%.
Aumentati i contratti f
Aumentati i time in agricoltura
Aumentati i contratti f
contratti full-time
timein
in agricoltura
Aumentati i contratti f
agricoltura
time in agricoltura

84
Grafico 2.3 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per sesso. Dati 2014 e 2019. Variazioni assolute. Fonte: elaborazioni CURSA
LAVORO E OCCUPAZIONE

25.000

20.000
25.000

15.000
20.000

10.000
15.000

5.000
10.000

0
5.000
2014 2014 2019 2019

0 Maschio Femmina Maschio Femmina


2014 2014 2019 2019 Grafico 2.3 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco
Maschio Femmina Maschio Femmina sesso. Dati 2014 e 2019. Variazioni assolute. Fonte: elaborazioni CURSA sui microdati
Agricoltura, silvicoltura e pesca della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell’ISTAT
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

Nel periodo dal 2014 Agricoltura,


al 2019 silvicoltura e pesca
è aumentato il ricorso a contratti full-time nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che passano dall’essere l’81% del
totale al 90%. L’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, nonostante un aumento del numero di occupati di 4.610 unità, vede un trend opposto,
con periodo
Nel i temi parziali
dal 2014chealpassano dall’11% al 16%
2019 è aumentato del totale.
il ricorso Complessivamente,
a contratti i tempi
full-time nel settore pieni aumentano
dell’agricoltura, del 3% eepesca,
silvicoltura quelli parziali diminuiscono
che passano della
dall’essere stessa
l’81% del
percentuale.
totale al 90%. L’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, nonostante un aumento del numero di occupati di 4.610 unità, vede un trend opposto,
con ii tempi parziali che passano dall’11% al 16% del totale. Complessivamente, i tempi pieni aumentano del 3% e quelli parziali diminuiscono della stessa
temi parziali
percentuale.

Tabella 2.6 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui
microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat
Tabella 2.6 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA sui
microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat 85
LAVORO E OCCUPAZIONE

2014 2019 Variazione 2014-2019


2014Tempo Tempo
2019 VariazioneTempo
2014-2019 TOTALE
Settore Tempo pieno TOTALE Tempo pieno TOTALE Tempo pieno
parziale parziale parziale
Tempo Tempo Tempo
Settore Tempo
n pieno
% n % TOTALE
n Tempo
n pieno
% n % TOTALE
n Tempo
n pieno% n % TOTALE
n %
parziale parziale parziale
Agricoltura,
n % n % n n % n % n n % n % n %
silvicoltura e 12.325 81% 2.835 19% 15.160 13.689 90% 1.593 10% 15.282 1.364 8% -1.242 -8% 122 1%
Agricoltura,
pesca
silvicoltura e 12.325 81% 2.835 19% 15.160 13.689 90% 1.593 10% 15.282 1.364 8% -1.242 -8% 122 1%
Industrie
pesca
alimentari,
Industrie 8.355 89% 1.041 11% 9.396 11.710 84% 2.297 16% 14.007 3.355 -5% 1.256 5% 4.611 49%
delle bevande e
alimentari,
del tabacco 8.355 89% 1.041 11% 9.396 11.710 84% 2.297 16% 14.007 3.355 -5% 1.256 5% 4.611 49%
delle bevande e
Totale 20.680 8 4% 3.876 16% 24.556 25.398 8 7% 3.890 13% 29.288 4.718 3% 14 -3% 4.732 19%
del tabacco
Totale 20.680 84% 3.876 16% 24.556 25.398 87% 3.890 13% 29.288 4.718 3% 14 -3% 4.732 19%
Tabella 2.6 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019. Variazioni assolute. Fonte: elaborazioni CURSA sui microdati della Rilevazione
Grafico 2.4 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019, variazioni assolute. Fonte: elaborazioni
Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell’ISTAT
CURSA sui microdatinel
Grafico 2.4 Occupati della Rilevazione
comparto Continua delle Forze
dell’agroalimentare di Lavoro di
nella provincia (RCFL)
Romadell'Istat
per tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019, variazioni assolute. Fonte: elaborazioni
CURSA
25.000sui microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat

25.000
20.000

20.000
15.000

15.000
10.000

10.000
5.000

5.000
0
2014 2014 2019 2019
0
Tempo
2014pieno Tempo parziale
2014 Tempo
2019pieno Tempo parziale
2019
Tempo pieno
Agricoltura, silvicoltura e Tempo
pesca parziale Tempo pieno
Industrie alimentari, Tempo
delle bevande parziale
e del tabacco Grafico 2.3 Occupati nel comparto dell’agroalimentare nella provincia di Roma per
tempo di lavoro. Dati 2014 e 2019. Variazioni assolute. Fonte: elaborazioni CURSA sui
Agricoltura, silvicoltura e pesca Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell’ISTAT
2.1.4 Distribuzione delle sedi registrate per comune per il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca
2.1.4 Distribuzione delle sedi registrate per comune per il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca

86
0
2014 2014 2019 2019
Tempo pieno Tempo parziale Tempo pieno Tempo parziale LAVORO E OCCUPAZIONE
Agricoltura, silvicoltura e pesca Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

2.1.4 Distribuzione delle sedi registrate per comune per il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca

Figura 2.1 Distribuzione delle sedi registrate per


comune per il settore Agricoltura, silvicultura e pesca.
Anno 2019. Fonte: elaborazione CURSA su dati
Camera di Commercio Roma

87
LAVORO E OCCUPAZIONE

Variazione positiva
dell’occupazione
del 28,8% tra il
2008 e il 2019,
soprattutto tra gli
occupati di sesso
maschile

Figura 2.2 Distribuzione delle sedi registrate


per comune per il settore Agricoltura,
silvicultura e pesca. Variazioni 2010-2019.
Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
di Commercio di Roma

88
LAVORO E OCCUPAZIONE

2.2 Gli occupati nei servizi di ristorazione

Il bacino imprenditoriale della città metropolitana di Roma è, con riferimento al settore dei pubblici esercizi, uno dei più grandi del Paese. Su un totale di
oltre 333 mila imprese attive, circa 30 mila (i due terzi dell’intera Regione) operano a Roma. La struttura imprenditoriale vede la prevalenza delle micro-
imprese (92% del totale) mentre sotto il profilo della forma giuridica il peso delle ditte individuali è ben bilanciato dalle società di capitale che a Roma
rappresentano il 40% del totale a fronte di un dato medio nazionale del 18%.

Nei pubblici esercizi della città metropolitana di Roma risultano occupati oltre 100 mila lavoratori per il 70% dipendenti. Anche il numero degli indipendenti
è significativo, con 31 mila unità. Per quanto riguarda la quota degli occupati dipendenti, la forma prevalente è il part-time (63,9% contro il 36,1% full time).
Il 59,5% è uomo e il 40,5% donna, mentre due terzi degli impiegati sono italiani. Il 57% di loro è impiegato nella ristorazione, il 24,3% nei bar, il 12,2% nelle
mense e catering, il 4,9% nella fornitura di pasti preparati, l’1,3% negli stabilimenti balneari e lo 0,2% nelle discoteche, con contratti per il 72,9% delle volte
a tempo indeterminato, il 25% a tempo determinato e il 2,2% stagionale. Il 32,4% dei dipendenti ha fra 20 e 30 anni, il 27,2% fra 30 e 40 anni, il 20,8% fra
40 e 50, il 13,1% fra 50 e 60, mentre il 3,3% ha meno di 20 anni o più di 60.

Tra il 2008 e il 2019, il settore Alberghi e ristoranti registra una variazione positiva del numero di occupati pari 28,8%. Gli altri comparti che hanno fatto
registrare gli incrementi più importanti, sia in termini assoluti che relativi, sono le attività di servizi personali e collettivi e i servizi alle imprese, cresciute
rispettivamente del 41,6% e del 30,7%. Considerando questi tre comparti complessivamente, si tratta di un incremento di oltre 159 mila persone occupate
in settori che generalmente richiedono una bassa qualificazione e spesso occupano lavoratori stranieri. Questi incrementi, dunque, segnalano una struttura
imprenditoriale, e quindi una composizione del mercato del lavoro, ancora molto legata ad attività a basso contenuto tecnologico e innovativo1. Il settore
Alberghi e Ristoranti assorbe il 10,3% degli occupati con contratto part time nella Città Metropolitana
metropolitana di Roma. In particolare, per gli occupati di sesso
maschile, gli occupati part time sono il 15,6% del totale, una percentuale relativamente alta se si considera che l’unico settore con una percentuale più alta
è quello delle attività immobiliari, dei servizi alle imprese e altre attività professionali e imprenditoriali (21,6%). Di contro, solamente l’8,4% degli occupati di
sesso femminile nel settore Alberghi e ristoranti sono assunti part time. In termini di incidenza degli occupati part time sul totale degli occupati, questa è
pari al 33% nel settore Alberghi e ristoranti (contro una media nazionale del 34,9%). Gli occupati part time sono passati da 38.272 unità nel 2008 alle 45.179
unità del 2018, con una variazione percentuale del 110,3%, la più alta registrata fra tutti i settori.

Per l’analisi del numero delle imprese e dei trend in atto nel settore della ristorazione, si rimanda al capitolo dedicato.

2.3 Le donne nel sistema del lavoro dell’agroalimentare

Al 31 dicembre 2018 nella Città metropolitana di Roma sono presenti 102.291 imprese femminili registrate, pari al 7,6% delle imprese registrate femminili
nazionali. Da un punto di vista settoriale, le imprese attive femminili sono concentrate in quei settori tradizionalmente a vocazione femminile, vale a dire
quello del Commercio (32,8%), quello dei Servizi di alloggio e ristorazione (11,6%), quello degli altri servizi alla persona (10%) e quello del noleggio e agenzie

89
LAVORO E OCCUPAZIONE

di viaggio (7,5%). Nel settore Agricoltura, Silvicoltura e Pesca la percentuale si attesta a 4,8%, mentre il tasso di femminilizzazione, ovvero il rapporto
percentuale tra il numero di lavoratrici donne occupate in un determinato settore/professione o con una determinata tipologia contrattuale, e il totale degli
di viaggio (7,5%). Nel settore Agricoltura, Silvicoltura e Pesca la percentuale si attesta a 4,8%, mentre il tasso di femminilizzazione, ovvero il rapporto
occupati del medesimo settore/professione o contratto di lavoro, si attesta al 31%2.
percentuale tra il numero di lavoratrici donne occupate in un determinato settore/professione o con una determinata tipologia contrattuale, e il totale degli
occupati del medesimo settore/professione o contratto di lavoro, si attesta al 31%2.
2.3.1 Imprese femminili registrate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca
2.3.1 Imprese femminili registrate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca
Figura 2.3 Imprese femminili registrate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca nei comuni della Città Metropolitana di Roma. Anno 2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Figura 2.3 Imprese femminili registrate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca nei comuni della Città Metropolitana di Roma. Anno 2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Figura 2.3 Imprese femminili registrate nel comparto agricoltura, silvicultura e


pesca nei comuni della Città metropolitana di Roma Capitale. Anno 2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

1
Ibidem
2
Città Metropolitana di Roma Capitale (2019). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Imprese.
1
Ibidem
2
Città Metropolitana di Roma Capitale (2019). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Imprese.

90
LAVORO E OCCUPAZIONE

Le imprese
femminili nel
comparto
agricoltura,
silvicultura e pesca
diminuiscono del
16,8% dal 2010 al
2019

Figura 2.4 Imprese femminili registrate nel


comparto agricoltura, silvicoltura e pesca nei
comuni della Città metropolitana di Roma
Capitale. Variazioni 2010-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di
Commercio di Roma

91
LAVORO E OCCUPAZIONE
2.3.2 Imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca per forma giuridica
2.3.2 Imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca per forma giuridica
2.3imprese
Le .2 Impresfemminili
e femmininel li necomparto
l compartoagricoltura,
agricolturasilvicoltura
, silvicolturae epesca
pescadiminuiscono
per forma giudelridic16,8%
a dal 2010 al 2019 pari a una variazione negativa di 762 unità.
Le imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca diminuiscono del 16,8% dal855
Particolarmente negativo il trend delle imprese individuali, che diminuiscono del 21,1%, pari a unità
2010 in meno.
al 2019 pariAafronte di ciò, si rileva
una variazione un aumento
negativa delle
di 762 unità.
Le imprese
società di femminili
capitale nel
guidate comparto
da donne, agricoltura,
nella misura silvicoltura
del 41,6% e pesca
(97 diminuiscono
unità in più). del 16,8% dal 2010 al 2019 pari a una variazione
Particolarmente negativo il trend delle imprese individuali, che diminuiscono del 21,1%, pari a 855 unità in meno. A fronte di ciò, si rileva un aumento delle negativa di 762 unità.
Particolarmente
società di capitalenegativo
guidate da il trend
donne,delle imprese
nella misuraindividuali,
del 41,6%che (97 diminuiscono
unità in più). del 21,1%, pari a 855 unità in meno. A fronte di ciò, si rileva un aumento delle
società di
Tabella 2.7capitale
Impreseguidate
femminili da donne, nella misura
nel comparto del 41,6%
agricoltura, (97 unità
silvicoltura in più).per forma giuridica. Anni 2010 e 2019 e variazioni assolute e percentuali. Fonte:
e pesca,
elaborazioni
Tabella CURSAfemminili
2.7 Imprese su dati Camera di Commercio
nel comparto di Roma
agricoltura, silvicoltura e pesca, per forma giuridica. Anni 2010 e 2019 e variazioni assolute e percentuali. Fonte:
Tabella 2.7 Imprese femminili
à d i nel
S ocomparto
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio direRoma
S o cie t cie tà d i agricoltura,
Im p se silvicoltura e pesca, per forma giuridica. Anni 2010 e 2019 e variazioni assolute e percentuali. Fonte:
Cooperative Consorzi Altre forme TOTALE
elaborazioni CURSA casupitadati
le Camera persdionCommercio
e indivdiiduRoma
ali
Società di Società di Imprese
Scoacpiietatàled233
i Spoecrsieotnàed209
i Cooperative52 Consorzi 0 Altre forme 3 TOTA 4.L5E47
2010 inIdmivpidreu4.050
saeli
Cooperative Consorzi Altre forme TOTALE
2019 capitale330 persone214 individ3.195uali 41
2010 233 209 4.050 52 01 34 43.5.74875
2010
Var. n. 233
97 209 4.050 52 0 3 4.547
2019 330 2145 -855
3.195 -11
41 1- 41 3.-762
785
2019
Var. % 330
41,6% 214
2,4% 3.195
-21,1% 41
-21,2% 1- 33,3% 4 3.785
-16,8%
Var. n. 97 5 -855 -11 - 1 -762
Var. n. 97 5 -855 -11 - 1 -762
Var. % 41,6% 2,4% -21,1% -21,2% - 33,3% -16,8%
Tabella 2.7 Imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicultura e pesca, per forma giuridica. Anni 2010 e 2019 e variazioni assolute e percentuali. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
Var. %
Grafico
Commercio 2.5diImprese
Roma 41,6% 2,4% -21,1% -21,2% - 33,3% -16,8%
femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, per forma giuridica. Variazioni assolute 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati 2.5
Grafico Camera di Commercio
Imprese di Roma
femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, per forma giuridica. Variazioni assolute 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA
Grafico
su4500 2.5 Imprese femminili nel
dati Camera di Commercio di Roma comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, per forma giuridica. Variazioni assolute 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati Camera di Commercio di Roma
4500
4000
4500
4000
3500
4000
3500
3000
3500
3000
2500
3000
2500
2000
2500
2000
1500
2000
1500
1000
1500
1000
500
1000
5000
500
Società di capitale Società di persone Imprese individuali Cooperative
0
0 Grafico 2.5 Imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicultura e pesca, per forma
Società di capitale Società di persone
2010 Imprese individuali
2019 Cooperative giuridica. Variazioni assolute 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
Società di capitale Società di persone Imprese individuali Cooperative di Commercio di Roma
2010 2019
2010 2019

92
LAVORO E OCCUPAZIONE

2
2..3
3..3
3PPrreesseen
nzza
a ffeem
mm miin
niillee n
neellllee iim
mpprreessee d
deell cco
ommp
paarrttooa ag grriicco ollttu
urra
a,, ssiillvviicco
ollttu
urra
a ee p
peesscca
a
2.3.3 Presenza femminile nelle imprese del comparto agricoltura, silvicoltura e pesca
Tra
Tra lele imprese
imprese femminili
femminili del del comparto
comparto agricoltura,
agricoltura, silvicoltura
silvicoltura ee pesca, pesca, la la presenza
presenza femminile
femminile di
di carattere
carattere “esclusivo”
“esclusivo” nelle imprese vede
nelle imprese vede una
una riduzione
riduzione del
del
20,7%.
20,7%.
Tra Tuttavia,
Tuttavia,
le imprese la presenza
la presenza
femminili di natura “forte”
di natura agricoltura,
del comparto e “maggioritaria”
“forte” e “maggioritaria”
silvicoltura e pesca, vede
vede la un aumento,
unpresenza
aumento, rispettivamente
rispettivamente
femminile del 47,5%
del 47,5%
di carattere e del 31%.
e delnelle
“esclusivo” Pertanto,
31%.imprese
Pertanto, il dato
il dato
vede indica che la
indica chedel
una riduzione la
propensione
propensione
20,7%. Tuttavia,da parte
da parte delle
delle donne
la presenza donne a partecipare
a partecipare
di natura attivamente
“forte” eattivamente
“maggioritaria” nelle
nellevede società
società del
undel comparto
comparto
aumento, agricolo, forestale
agricolo, forestale
rispettivamente e ittico è aumentata
e itticoeè del
del 47,5% aumentata nel periodo
nel periodo
31%. Pertanto, considerato,
considerato,
il dato ma
indica chema
la
esistono
esistono barriere
barriere per
per la
la costituzione
costituzione di
di imprese
imprese gestite
gestite esclusivamente
esclusivamente da
da donne.
donne.
propensione da parte delle donne a partecipare attivamente nelle società del comparto agricolo, forestale e ittico è aumentata nel periodo considerato, ma
esistono barriere per la costituzione di imprese gestite esclusivamente da donne. G
Gllii o occccuup paattii iin n aaggrriicco oll
Tabella
Tabella 2.82.8 Presenza
Presenza femminile
femminile nel nel comparto
comparto agricoltura,
agricoltura, silvicoltura
silvicoltura ee pesca. pesca. Anni
Anni 2010
2010 ee 2019
2019 ee variazioni
variazioni assolute
assolute ee percentuali.
percentuali. Fonte:
Fonte: elaborazioni
elaborazioni CURSA ssiillvviicco lt u r a e p e s c a
CURSA Gli ooccltuupraati ein paegsrcicaol
Gli occupati 1 5.683 occupati, pari
su
su dati
dati Camera
Camera di
di Commercio
Commercio di
di Roma
Roma
Tabella 2.8 Presenza femminile nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Anni 2010 e 2019 e variazioni assolute e percentuali. Fonte: elaborazioni CURSA s1i5lv.6ic8o3ltuorcacuepaptie, spcaari
in agricoltura, 0
0,5
,8 %
%8d
8.6 d3eeggollcii co
ouccpccau
utp
pi,aattpii atto
oritt
su dati Camera di Commercio EEssccllu
ussiivvaa di Roma FFo orrttee M Maaggggiio
orriittaarriiaa TTOOTTA ALLEE 1
2010 silvicultura e 0,8% degli occupati tot
2010 Esc4.270
4.270
lusiva Fo219
219
rte Maggioritar58
ia
58 TO4
4T..5
5A4
4L7
7E
2019
2010
2019 3.386
4.270
3.386 323
219
323 76
58
76 3
3..5
4 7
748
875
5
pesca sono 15.683
Var.
2019n. -884
3.386 104
323 18
76 3-762
.785
occupati, pari allo
Var. n. -884 104 18 -762
Var. % -20,7% 47,5% 31,0% -16,8% 0,8% degli occupati
Var. n.
% -884
-20,7% 104
47,5% 31,0%18 -762
-16,8%
totali
Var. %
Tabella 2.8 Presenza -20,7%
femminile nel comparto 47,5%
agricoltura, 31,0%
silvicultura e pesca. Anni -16,8%
2010 e 2019 e
variazioni
Grafico assolute e percentuali. Fonte: nel
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Grafico 2.6 Presenza femminile nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca.
2.6 Presenza femminile comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni
Variazioni assolute
assolute 2010-2019.
2010-2019. Fonte:
Fonte: elaborazioni
elaborazioni CURSA
CURSA su
su dati
dati Camera
Camera di
di A
Au ummeen nttoo d deeii llaavvo
orr
Commercio
Commercio di
di Roma
Roma
Grafico 2.6 Presenza femminile nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di aaggrriicco li a ut o n o mi
Aumeonlitaoutodneoimi lavor
Commercio
4.500
4.500 di Roma agricoli autonomi
4.000
4.500
4.000
3.500
4.000
3.500
3.000
3.500
3.000
2.500
3.000
Aumento dei
2.500
lavoratori agricoli
2.000
2.500
2.000
autonomi
1.500
2.000
1.500
1.000
1.500
1.000
500
1.000
500
0
500
0
Esclusiva
Esclusiva Forte
Forte Maggioritaria
Maggioritaria
0
Esclusiva 2010 Forte
2020 Maggioritaria Grafico 2.6 Presenza femminile nel comparto agricoltura, silvicultura e pesca.
2010 2020
Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
2010 2020 Commercio di Roma

93
LAVORO E OCCUPAZIONE

2.4 L’occupazione nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca

Rispetto alla media nazionale, nel contesto romano è maggiore il peso delle attività che ruotano intorno ai servizi alle imprese, all’intermediazione finanziaria
e alla compravendita di immobili, o quelle legate alla pubblica amministrazione e ai servizi sociali, nonché le attività dei servizi di informazione e
comunicazione. A conferma di ciò, nel settore Agricoltura, silvicoltura e pesca ci sono 15.683 occupati, pari allo 0,8% degli occupati totali. In proporzione, gli
occupati nel settore sono maggiormente di sesso maschile, essendo infatti l’1,2% del totale dei maschi occupati nella Città metropolitana
Metropolitana di Roma, contro
solamente lo 0,4% degli occupati di sesso femminile. A fronte di una variazione di occupati registrata nell’area romana fra il 2008 e il 2019 (+12,4%) si registra
una notevole disomogeneità
disomogenea fra i settori economici. Il settore agricolo, infatti, dal 2008 al 2019, perde il 6,4% degli occupati. Nel settore, nel 2008 il 34,1%
degli occupati erano di sesso femminile, mentre nel 2019 la quota si è ridotta fino al 20,7%. In controtendenza rispetto alla variazione complessiva di tutti i
settori dal 2008 al 2019 (+19,6%), gli occupati di sesso femminile sono diminuiti di 2.460 unità (-43,1%). D’atro canto, gli occupati di sesso maschile sono
aumentati di 1.381 unità (+12,5%), a fronte di una variazione complessiva positiva del 6,9%.

2.4.1 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età

Complessivamente, il numero di lavoratori agricoli autonomi registra, nel periodo 2010-2019, un aumento del 9%, imputabile per il 12% ai lavoratori maschi
e per il 5% alle lavoratrici donne. I dati relativi alla distribuzione per fasce d’età mostrano valori interessanti: fino alla fascia 30-34 l’aumento percentuale dei
lavoratori agricoli è in aumento nel periodo considerato. Eccetto per la fascia “fino a 19”, le percentuali di aumento sono maggiori per le femmine che per i
maschi. Dalla fascia di età successiva (35-39) alla fascia 60-64 le variazioni sono, invece, negative, mentre riprendono ad essere positive per gli ultra-
sessantacinquenni.

94
LAVORO E OCCUPAZIONE
Tabella 2.9 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età, 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Imprenditori
Coltivatori diretti Totale Agricoli Totale Totale
Classe di età Professionali
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Totale
70 ed oltre 422 137 559 18 9 27 441 147 588
da 65 a 69 269 149 418 8 3 11 277 153 430
da 60 a 64 377 259 636 11 4 15 388 263 651
da 55 a 59 424 398 822 8 5 13 432 403 835
da 50 a 54 427 391 818 16 8 24 443 399 842
da 45 a 49 488 381 869 17 19 36 505 400 905
da 40 a 44 436 335 771 22 10 32 458 345 803
da 35 a 39 356 226 582 14 16 30 370 242 612
da 30 a 34 268 114 382 14 10 24 282 124 406
da 25 a 29 160 79 239 8 12 20 168 91 259
da 22 a 24 44 18 62 8 5 13 52 23 75
20 e 21 18 12 30 3 3 6 22 15 37
fino a 19 3 2 5 0 0 0 3 3 6
Tabella 2.9 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età,
Totale 3.692 2.501 6.193 147 104 251 3.841 2.608 6.449 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Tabella 2.10 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età, 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Imprenditori Agricoli
Coltivatori diretti Totale Totale
Classe di età Professionali Totale
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Totale
70 ed oltre 323 173 496 68 69 137 391 242 633
da 65 a 69 378 240 618 70 64 134 448 304 752
da 60 a 64 206 98 304 63 64 127 269 162 431
da 55 a 59 19 6 25 5 6 11 24 12 36
da 50 a 54 87 34 121 33 22 55 120 56 176
da 45 a 49 5 4 9 2 1 3 6 6 12
da 40 a 44 171 63 234 60 48 108 231 111 342
da 35 a 39 267 136 403 65 51 116 332 187 519
da 30 a 34 433 291 724 73 69 142 506 360 866
da 25 a 29 471 313 784 66 69 135 537 382 919
da 22 a 24 406 297 703 58 64 122 464 361 825
20 e 21 297 197 494 44 36 80 341 233 574
fino a 19 501 237 738 135 84 219 637 321 958
Tabella 2.10 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età,
Totale 3.564 2.089 5.653 741 6 48 1.389 4.306 2.737 7.043 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Tabella 2.11 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
Commercio di Roma
95
Imprenditori Agricoli
Coltivatori diretti Totale Totale
fino a 19 501 237 738 135 84 219 637 321 958
Totale 3.564 2.089 5.653 741 648 1.389 4.306 2.737 7.043

LAVORO E OCCUPAZIONE
Tabella 2.11 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
Commercio di Roma

Imprenditori Agricoli
Coltivatori diretti Totale Totale
Classe di età Professionali Totale
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Totale
70 ed oltre -99 36 -63 50 60 110 -50 95 45
da 65 a 69 109 91 200 62 61 123 171 151 322
da 60 a 64 -171 -161 -332 52 60 112 -119 -101 -220
da 55 a 59 -405 -392 -797 -3 1 -2 -408 -391 -799
da 50 a 54 -340 -357 -697 17 14 31 -323 -343 -666
da 45 a 49 -483 -377 -860 -15 -18 -33 -499 -394 -893
da 40 a 44 -265 -272 -537 38 38 76 -227 -234 -461
da 35 a 39 -89 -90 -179 51 35 86 -38 -55 -93
da 30 a 34 165 177 342 59 59 118 224 236 460
da 25 a 29 311 234 545 58 57 115 369 291 660
da 22 a 24 362 279 641 50 59 109 412 338 750
20 e 21 279 185 464 41 33 74 319 218 537
fino a 19 498 235 733 135 84 219 634 318 952 Tabella 2.11 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età.
Variazioni assolute 2010-2019.. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
-128 -412 -540 594
Totale 2.12 Lavoratori
Tabella agricoli autonomi per categoria, sesso5e44classe di
1.138 465
età. Variazioni 129
percentuali 594
2010-2019. Commercio
Fonte: di Roma
elaborazioni CURSA su dati Camera
di Commercio di Roma

Imprenditori Agricoli
Coltivatori diretti Totale Totale
Classe di età Professionali Totale
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Totale
70 ed oltre -23% 26% -11% 278% 667% 407% -11% 65% 8%
da 65 a 69 41% 61% 48% 775% 2.033% 1.118% 62% 99% 75%
da 60 a 64 -45% -62% -52% 473% 1.500% 747% -31% -38% -34%
da 55 a 59 -96% -98% -97% -38% 20% -15% -94% -97% -96%
da 50 a 54 -80% -91% -85% 106% 175% 129% -73% -86% -79%
da 45 a 49 -99% -99% -99% -88% -95% -92% -99% -99% -99%
da 40 a 44 -61% -81% -70% 173% 380% 238% -50% -68% -57%
da 35 a 39 -25% -40% -31% 364% 219% 287% -10% -23% -15%
da 30 a 34 62% 155% 90% 421% 590% 492% 79% 190% 113%
da 25 a 29 194% 296% 228% 725% 475% 575% 220% 320% 255%
da 22 a 24 823% 1.550% 1.034% 625% 1.180% 838% 792% 1.470% 1.000%
20 e 21 1.550% 1.542% 1.547% 1.367% 1.100% 1.233% 1.450% 14.53% 1.451%
16.600 14.660 15.867
11.750% - - - 21.133% 10.600% Tabella 2.13 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età.
fino a 19 % % %
Variazioni percentuali 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
Totale -3% -16% -9% 404% 523% 453% 1 2% 5% 9% Commercio di Roma

96
Grafico 2.7 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioniLAVORO E OCCUPAZIONE
CURSA su dati Camera di
Commercio di Roma
Grafico 2.7 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età. Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
800
Commercio di Roma
600
800
400
600
200
400
0
200 fino a 20 e da 22 da 25 da 30 da 35 da 40 da 45 da 50 da 55 da 60 da 65 70 ed
-200 19 21 a 24 a 29 a 34 a 39 a 44 a 49 a 54 a 59 a 64 a 69 oltre
0
-400 fino a 20 e da 22 da 25 da 30 da 35 da 40 da 45 da 50 da 55 da 60 da 65 70 ed
-200 19 21 a 24 a 29 a 34 a 39 a 44 a 49 a 54 a 59 a 64 a 69 oltre
-600 Grafico 2.7 Lavoratori agricoli autonomi per categoria, sesso e classe di età.
-400 Variazioni assolute 2010-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
Maschi Femmine Commercio di Roma
-600
2.4.2 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca
Maschi Femmine

Nel periodo 2010-2019 le ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono diminuite del 65,7%, mentre Forte riduzione del num
2.4.2 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca di infortuni sul la
quelle del comparto pesca, piscicoltura e servizi connessi del 99,3%.
denunciati
Nel periodo 2010-2019 le ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura,
Agricoltura, silvicoltura Pesca sono diminuite del 65,7%, mentre Forte riduzione del num
Silvicoltura e pesca
Tabella 2.13 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di infortuni sul la
quelle del comparto pesca, piscicoltura e servizi connessi del 99,3%.
di Commercio di Roma denunciati
Tabella 2.13 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
Forte riduzione
Settembre

Novembre

DicembreDicembre
di Commercio di Roma
FebbraioFebbraio
Gennaio Gennaio

Ottobre Ottobre
Maggio Maggio
Giugno Giugno

Agosto Agosto
Marzo Marzo

Luglio
Aprile

Settore Totale del numero di


infortuni sul lavoro
Settembre

Novembre denunciati
Luglio
Aprile

Agricoltura,
Settore caccia e silvicoltura 0 529 1.939 965 0 0 483 1.083 1.372 2.621 234 13.519 2T2o.7ta4l5e
Pesca, piscicoltura e servizi
0 0 0 0 0 0 0 0 8.128 0 2.288 24.288 34.704
connessi
Agricoltura, caccia e silvicoltura 0 529 1.939 965 0 0 483 1.083 1.372 2.621 234 13.519 22.745
Tabella 2.13 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2010. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma

Tabella 2.14 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
di Commercio di Roma
ttembre

vembre

cembre
bbraio
ennaio

97
ttobre
aggio

iugno

gosto
arzo

Luglio
Aprile

Settore Totale
Pesca, piscicoltura e servizi
Pesca, piscicoltura e servizi 0 0 0 0 0 0 0 0 8.128 0 2.288 24.288 34.704
connessi 0 0 0 0 0 0 0 0 8.128 0 2.288 24.288 34.704
connessi
LAVORO E OCCUPAZIONE
Tabella 2.14 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
Tabella 2.14 Ore
di Commercio di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
di Roma
di Commercio di Roma
Pesca, piscicoltura e servizi
0 0 0 0 0 0 0 0 8.128 0 2.288 24.288 34.704
connessi

Settembre

Novembre

Dicembre
Febbraio
Gennaio

Ottobre
Maggio

Giugno

Agosto

Settembre

Novembre
Marzo

Luglio
Aprile

Dicembre
Febbraio
Gennaio

Ottobre
Maggio

Giugno
Settore Totale

Agosto
Marzo

Luglio
Aprile
Settore Totale
Tabella 2.14 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera
di Commercio di Roma
Agricoltura, caccia e silvicoltura 120 0 2.282 - 0 64 2.282 0 878 0 2.176 0 7.802
Agricoltura, caccia e silvicoltura 120 0 2.282 - 0 64 2.282 0 878 0 2.176 0 7.802
Pesca, piscicoltura e servizi connessi 254 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 254
Pesca, piscicoltura e servizi connessi 254 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 254

Settembre

Novembre
Tabella 2.14 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. 2019. Fonte:

Dicembre
Febbraio
Gennaio

Ottobre
Maggio

Giugno

Agosto
Marzo

Luglio
Aprile
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Tabella
Settore 2.15 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura
Totaelepesca. Variazioni assolute e percentuali 2010-2019.
Tabella 2.15 Ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate
Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Romanel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute e percentuali 2010-2019.
Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Agricoltura,
Settore caccia e silvicoltura 120 0 2.282
Var. n. - Var.0% 64 2.282 0 878 0 2.176 0 7.802
Settorepiscicoltura e servizi connessi 254 0 Var.0n. 0 Var.0% 0
Pesca, 0 0 0 0 0 0 254
Agricoltura, caccia e silvicoltura -14.943 -65,7%
Agricoltura, caccia e silvicoltura -14.943 -65,7%
Pesca, piscicoltura e servizi connessi -34.450 -99,3%
Pesca, piscicoltura
Tabella 2.15 Ore di e servizi
Cassaconnessi -34.450autorizzate
Integrazione Guadagni -99,3% nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute e percentuali 2010-2019.
Fonte: elaborazioni
Tabella 2.15 CURSA
Ore di Cassa su dati
Integrazione Camera
Guadagni di Commercio
autorizzate di Roma
nel comparto
agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute e percentuali 2010-2019.
Fonte:
2.4.3 elaborazioni
Infortuni suCURSA
l lavorsu
o ddati
enCamera
unciatidineCommercio
l comparditoRoma
agricoltura, silvicoltura e pesca
2S.e4t.t3orIenfortuni sul lavoro denunciati nel compVaartro. na. gricVoaltru. %
ra, silvicoltura e pesca
Agricoltura, caccia e silvicoltura -14.943 -65,7% Nel comparto lavora il
Incoraggianti i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, che vedono una riduzione significativa: dai 353 N
Pesca, piscicoltura e relativi
Incoraggianti servizi connessi deegl lci osmtrpaanrietoril,acvoonratriol
del 2010 ai 37i dati
del 2019. Dai aglidati
infortuni
rilevatisul lavoro
-34.450denunciati
dall’Ufficio -99,3% nel comparto
metropolitano agricoltura,
di Statistica silvicoltura
e dall’Ufficio e pesca,
di Statistica che vedono
di Roma unarisulta
Capitale, riduzione
che significativa:
nel 2019 solodai 353
l’0,7% d
media ntraaznioienrai,lecd
e g l i s oenltr6o,
del 2010 ai 37 del 2019. Dai dati rilevati dall’Ufficio metropolitano di Statistica e dall’Ufficio
degli infortuni denunciati (35.051 nel complesso) si è verificato nell’ambito del settore agricolo. di Statistica di Roma Capitale, risulta che nel 2019 solo l’0,7% media nazionale del 6,
degli infortuni denunciati (35.051 nel complesso) si è verificato nell’ambito del settore agricolo.
2.4.3 Infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca
Nel comparto lavora il 2
Agricoltura, silvicoltura
Incoraggianti i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, Silvicoltura ee pesca,
Pesca, che vedono una riduzione significativa: dai 353
degli stranieri, contro
del 2010 ai 37 del 2019. Dai dati rilevati dall’Ufficio metropolitano di Statistica e dall’Ufficio di Statistica di Roma Capitale, risulta che nel 2019 solo l’0,7% media nazionale del 6,6
degli infortuni denunciati (35.051 nel complesso) si è verificato nell’ambito del settore agricolo.

Nel comparto
lavora il 2.4% degli
stranieri, contro una
media nazionale del
6,6%

98
LAVORO E OCCUPAZIONE
Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
Grafico Grafico
2.8 Infortuni
2.8 Infortuni
sul lavoro
suldenunciati
lavoro denunciati
all’INAILall’INAIL
nel comparto
nel comparto
agricoltura,
agricoltura,
silvicoltura
silvicoltura
e pesca.eSerie
pesca.
storica
Serie 2010-2015-2016-2017-2018-2019.
storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019.
Fonte: Fonte:
Grafico 2.8
elaborazioniInfortuni
elaborazioni
CURSA susuldati
lavoro
CURSA denunciati
Camera
su dati Camera all’INAIL
di Commercio dinel
di Commercio
Romacomparto
di Roma agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
400CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
elaborazioni
353
400 350
400
400 353 353
350 300
353
350
350
300 250
300
300
250 200
250
250
200 150
200 113
200
150 100
150
113 113 62
150 48 48
50 113 37
100 100
100 62 62
48 48 48 48 Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca.
50 0
50 62 37 37
48 48 Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di
50 2010 2015 2016 2017 2018 37 2019 Commercio di Roma
0 0
0 2010 2010 2015 2015 2016 2016 2017 2017 2018 2018 2019 2019
2.42010
.4 Stranieri n2015
el comparto2016
agricoltura,2017
silvicoltura e2018
pesca 2019

2.4.4 Str2a.n4i.e4rSi tnrealncioem


ri p
naelrtcoomagpraicrotoltuargar,icsoillvtiucroalt, usrilaviecopletusrca e pesca
2.4.4 StrUnaniepesori nemolto
l compsignificativo
arto agricoltsulle ura, sdinamiche
ilvicoltura complessivee pesca dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dal lavoro degli stranieri. Nell’area romana esso ha
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
Un pesoUn molto
pesosignificativo
origine molto significativo
straniera sulle
sulla dinamiche
sulle dinamiche
popolazione complessive
totale ècomplessive
dell’occupazione
cresciuto dell’occupazione
sensibilmente, neglipassando
ultimi
neglianni
ultimi
è stato
nella annifornito
Città èmetropolitana
statodal fornito
lavoro dal
didegli
lavoro
Roma stranieri.
degli stranieri.
dall’8,9% Nell’area
del 2008 Nell’area
romana romana
essodel
al 12,8% ha 2019;
esso haa
Un pesocontribuito
contribuitomolto in significativo
maniera in maniera sulledecisiva
decisiva dinamiche
all’aumento complessive
all’aumentodel numero del dell’occupazione
numero
degli degli
3 occupati.
negli ultimi
occupati. anni
Considerando
Considerando è statopopolazione,
l’intera fornitopopolazione,
l’intera dal lavoro
nel degli
nel
periodo stranieri.
periodo
2008-2019 Nell’area
2008-2019
il peso romana
il
dei peso esso
dei
cittadini ha
cittadini
di di
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8% . Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
contribuito in maniera
origine straniera
origine sulla
straniera decisiva
popolazione
sulla all’aumento
popolazionetotale è del numero
cresciuto
totale è degli sensibilmente,
sensibilmente,
cresciuto occupati. Considerando
passando nella
passando l’intera
Città
nella popolazione,
metropolitana
Città di
metropolitana nel periodo
Roma didall’8,9%
Roma 2008-2019
del 2008
dall’8,9% il al
del peso
12,8%
2008 deialdelcittadini
2019;
12,8% dia 2019; a
del
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 37,3% al 310,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
origine straniera
livello
livello nazionale sulla popolazione
nazionale
l’incidenza l’incidenza
è passata totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di di
Roma dall’8,9% del sul
2008 al 12,8% delnell’area
2019; a romana
+12,4%) è da attribuire quasiè esclusivamente
passata
dal 6,5% dal 6,5%alla
all’8,8%
3
all’8,8%
. Allo stesso
. Allotempo
componente stesso ètempo
cresciuta
straniera che è cresciuta
haanche
fatto la anche
quotaladiquota
registrare occupati
un occupati
stranieri
incremento delstranieri
sul totale,
+95,3% passata
totale,
(+135mila), passata
nell’area
a fronte romana
di un aumento
livello nazionale
dall’8,6% dall’8,6% l’incidenza
15% ealnella
alcontenuto 15% è passata dal 6,5% all’8,8% . Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
più e nelladi
di media
quella media
nazionale
origine nazionale
dal 7,3%(+4,6%).
italiana dal
al 7,3%
10,7% alin10,7%
undici
Tuttavia, inanni.
undici
nonostante A anni.
Roma Al’incremento
Romadel
l’aumento l’incremento
numeropositivo positivo
di occupati
di stranieri di occupati
avutosi
occupati nelavutosi
fra il 2008
periodo, frail etasso
il il2008 di eoccupazione
2019 il 2019
(pari al (paridei
al
dall’8,6% al
+12,4%)
+12,4%)cittadini 15%
è da attribuire e nella
èstranieri media
da attribuire
quasi nazionale
quasi
esclusivamente dal
esclusivamente 7,3% al
alla componente 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
a Roma è passato infatti dalalla
69,4%componente
delstraniera
2008 al straniera
che
63,7% che2019
ha fatto
del ha fatto
registrare registrare
(-5,7%). un incremento
un incremento del +95,3% del +95,3%
(+135mila),(+135mila),
a fronteadifronte di un aumento
un aumento
+12,4%) è dacontenuto
più
più contenuto attribuire
di quella quasi
didiquellaesclusivamente
origine di origine
italiana alla componente
italiana
(+4,6%). (+4,6%).
Tuttavia, straniera
Tuttavia,
nonostante che
nonostante ha fatto
l’aumento registrare
l’aumento
del numerodel un incremento
numero
di di
stranieri del +95,3%
stranieri
occupati occupati
nel (+135mila),
nel
periodo, periodo,
il a fronte
tasso il
di di undiaumento
tasso
occupazione occupazione
dei dei
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
più contenuto
cittadini cittadini
stranieri di stranieri
quella
a Roma diaèorigine
Roma
passato èitaliana
passato
infatti (+4,6%).
dalinfatti
69,4% Tuttavia,
dal 69,4%
del 2008 nonostante
delal 2008
63,7% al l’aumento
63,7%
del 2019 del del numero
2019
(-5,7%). (-5,7%). di stranieri occupati 4
nel periodo, il tasso di occupazione dei
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%) . I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti
cittadini stranieri
La distribuzione
La distribuzione a Roma
degli è passato
degli
occupati occupati infatti
stranieri eddalitaliani
stranieri 69,4% ed per del comparto
italiani2008 peral comparto
63,7% del economico
economico 2019 (-5,7%).
evidenzia evidenzia il sussistere
il sussistere di differenze
di differenze profonde, profonde,
nonostante nonostante
nel complesso nel complesso
del del
La distribuzione
territorioterritorio
romanoromano degli occupati
una quota stranieri
unamolto
quotarilevante ed
molto rilevanteitaliani
di tutti gli per comparto
di occupati economico
tutti gli occupati
si collochi evidenzia
si collochi
nel settore il sussistere
nel terziario
settore terziario
(76,1%) di4(76,1%)
.differenze
I servizi4 profonde,
. Icollettivi
servizi nonostante
collettivi
e personali,
e personali, nel complesso
gli alberghi gli alberghi del
e ristoranti
e ristoranti
una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti
territorio romano3 http://demo.istat.it/index.html
4
Roma Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.
3
http://demo.istat.it/index.html
3
http://demo.istat.it/index.html
34
http://demo.istat.it/index.html
Roma Capitale
4
Roma Capitale
(2020). Rapporto
(2020). Rapporto
statisticostatistico
sull’area sull’area
metropolitana
metropolitana
romana. romana.
Il mercato
Il mercato
del lavoro
delnell’area
lavoro nell’area
metropolitana
metropolitana
romana. romana.
4
Roma Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.

99
LAVORO E OCCUPAZIONE
e le costruzioni sono le attività dove le differenze appaiono più marcate tra contesto romano e panorama nazionale e dove, insieme al commercio, si
econcentra
le costruzioni sono le attività
la manodopera doveIl 10,9%
straniera. le differenze appaiono
degli stranieri più nel
lavora marcate tra contesto
comparto romano eo panorama
della ristorazione nazionale
nelle strutture e dove,
ricettive, insieme
a fronte al commercio,
del 5,4% si
dei lavoratori Nel Lazio, 297 azi
concentra la manodopera straniera. Il 10,9% degli stranieri lavora nel comparto della ristorazione o nelle strutture ricettive, a fronte del 5,4% dei
italiani. Il settore Agricoltura, Silvicoltura e Pesca è caratterizzato da una minore presenza relativa di lavoratori stranieri. Infatti, nel comparto lavora il 2,4% N lavoratori agerlicoLlaezio is,crit2t9e7 allaazi
italiani.
edi le
essi, Il settore
contro
costruzioni unaAgricoltura,
media
sono Silvicoltura
nazionale
le attività e Pesca è caratterizzato
delle6,6%.
dove differenze appaiono piùda una minore
marcate presenzaromano
tra contesto relativaedipanorama
lavoratori nazionale
stranieri. Infatti,
e dove,nelinsieme
comparto lavora il 2,4%
al commercio, si adgerl icollaevoirsocrittaegraiclloalo
di essi, contro
concentra una media nazionale
la manodopera straniera.del 6,6%.degli stranieri lavora nel comparto della ristorazione o nelle strutture ricettive, a fronte del 5,4% dei lavoratori dqeulalitàlavo(3ro,7% agdreicl olto
Il 10,9% Nel Lazio, 297 azi
Grafico Il2.9
italiani. Stranieri
settore nel comparto
Agricoltura, agricoltura,
Silvicoltura e Pescasilvicoltura e pesca.
è caratterizzato Variazioni
da una minoreassolute
presenzaanni 2010dielavoratori
relativa 2019. Fonte: elaborazioni
stranieri. CURSA
Infatti, nel su dati
comparto Camera
lavora di qnaguarzaiilcoiotnàlaele(i3)s,c7r%
il 2,4% del t
itte alla
diGrafico
Commercio 2.9 Stranieri
essi, contro di una
Roma nel comparto
media agricoltura,
nazionale del 6,6%. silvicoltura e pesca. Variazioni assolute anni 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di del lavoro agricolo n a z i o n a l e )
Commercio di Roma
Nel Lazio, 297 qualità (3,7% del t
Grafico 2.9 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute anni 2010 e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di nazionale)
450
Commercio di Roma
420 aziende agricole
450 420
400 iscritte alla Rete
400
350
450
315 del lavoro agricolo
350 420
300 272 315 di qualità (3,7% del
400
300
250
235 272 226 totale nazionale)
350 235 315 226
250
200 164
300
200 272
150 164
235 226
250
150
100
200
100 164
50
150
50
0 Grafico 2.9 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Variazioni assolute anni 2010
100
0 Stranieri comunitari Stranieri extra-comunitari Non classificata e 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
50 Stranieri comunitari Stranieri extra-comunitari Non classificata
2010 2019
0 2010 2019
2.4.5 NumeStranieri
ro di acomunitari
ziende iscritte aStranieri
lla Retextra-comunitari
e del lavoro agricolo dNon
i quclassificata
alità
2.4.5 Numero di aziende iscritte alla 2010 Rete de2019l lavoro agricolo di qualità
La Rete del lavoro agricolo di qualità è una rete istituita presso l’INPS per individuare le imprese agricole “virtuose” sul territorio. La rete del lavoro agricolo
La Rete
.5 Nudel
di.4qualità
2 erlavoro
mnasce azagricolo
o di con de iscdi
ritqualità
ienl’intento lla Rèeuna
tdie aarginare rete
l lavistituita
te ildefenomeno
oro agdelricpresso
lo di ql’INPS
ocaporalato persettore
ualitànel individuare le imprese
agricolo agricole
del nostro paese, “virtuose” sul territorio.
come strumento La rete del
di contrasto dellavoro
fenomenoagricolo
del
di qualità nasce con l’intento di arginare il fenomeno
lavoro sommerso e irregolare, dando vita ad una sorta di “white list”. del caporalato nel settore agricolo del nostro paese, come strumento di contrasto del fenomeno del
lavoro
La sommerso
In particolare,
Rete del lavoro e irregolare,
le aziende dando
agricoloagroalimentari
di qualità è unavita ad una
aderenti sorta
rete istituita di
alla rete, “white
presso list”.
non l’INPS
dovranno aver riportato
per individuare condanne
le imprese penali“virtuose”
agricole per violazioni della normativa
sul territorio. La reteindel
materia
lavorodiagricolo
lavoro
In
di particolare,
e legislazione
qualità nasce lecon
aziende
sociale, agroalimentari
essere
l’intento di arginareaderenti
destinatarie, il negli alla rete,
ultimi
fenomeno non di
tre caporalato
del anni dovranno
sanzioni aver riportato
agricolocondanne
amministrative
nel settore pernostro
del penali
violazioni
paese, inper violazioni
materia
come della di
di lavoro,
strumento normativa
contrastoindel
legislazione materia
sociale edirispetto
fenomeno lavoro
del
elavoro
legislazione
degli obblighi
sommerso sociale,
relativi essere destinatarie,
al pagamento
e irregolare, dandodelle vita ad negli
imposteultimi
una sorta tre
e delle anni di sanzioni
tasselist”.
di “white amministrative per violazioni in materia di lavoro, legislazione
e dovranno essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi sociale e rispetto
degli obblighi relativi
assicurativi.
In particolare, le aziende al pagamento
agroalimentari delle imposte
aderenti allae rete,
delle nontasse e dovranno
dovranno aver essere
riportatoin condanne
regola conpenali
il versamento dei contributi
per violazioni previdenziali
della normativa in materiae dei premi
di lavoro
assicurativi.
L’obiettivo della Rete è quindi quello di garantire una sorta di certificazione di qualità o etica, afferente al non utilizzo di
e legislazione sociale, essere destinatarie, negli ultimi tre anni di sanzioni amministrative per violazioni in materia lavoro, legislazione sociale e rispettolavoro nero per le imprese, favorendo
L’obiettivo della
in prospettiva,
degli obblighi Rete èalattraverso
anche
relativi quindi quello
pagamento le di garantire
grandi
delle reti una
imposte esorta
delleditasse
di distribuzione,certificazione
euna via di
dovranno qualità
essereo etica,
“privilegiata” perafferente
talicon
in regola il alversamento
imprese. nonL’iscrizione
utilizzodei
di lavoro neroviene
alla Rete
contributi per le ufficializzata
imprese,
previdenziali e favorendo
dei con
premila
in prospettiva,dell’elenco
pubblicazione
assicurativi. anche attraverso le grandi
delle aziende reti diindistribuzione,
ammesse, una via “privilegiata”
continuo aggiornamento. L’Annuarioper tali imprese. italiana
dell’agricoltura L’iscrizione
2019alla Rete2021)
(CREA, vieneafferma,
ufficializzata
tuttavia,conche
la
pubblicazione dell’elenco delle aziende ammesse, in continuo aggiornamento. L’Annuario dell’agricoltura italiana 2019 (CREA,
L’obiettivo della Rete è quindi quello di garantire una sorta di certificazione di qualità o etica, afferente al non utilizzo di lavoro nero per le imprese, favorendo 2021) afferma, tuttavia, che
in prospettiva, anche attraverso le grandi reti di distribuzione, una via “privilegiata” per tali imprese. L’iscrizione alla Rete viene ufficializzata con la
pubblicazione dell’elenco delle aziende ammesse, in continuo aggiornamento. L’Annuario dell’agricoltura italiana 2019 (CREA, 2021) afferma, tuttavia, che

100
LAVORO E OCCUPAZIONE

complessivamenteaalivello
complessivamente livellonazionale
nazionalel’adesione
l’adesionedada parte
parte delle
delle aziende
aziende rimane
rimane deludente.
deludente. Si può
Si può comunque
comunque notare
notare dal grafico
dal grafico sottostante
sottostante comecome la quota
la quota di di
aziende iscritte
aziende iscrittealla
allaRete
Retesul
sultotale
totaledelle
delleaziende
aziendeche
che impiegano
impiegano operai
operai agricoli
agricoli vedevede il Lazio
il Lazio a quota
a quota 3,7%, 3,7%, secondo
secondo solo solo all’Emilia
all’Emilia Romagna
Romagna (8,2%)(8,2%) e contro
e contro
una media
medianazionale
nazionalepari
parialal2,3%.
2,3%.Nel
Nelgrafico
graficosottostante
sottostante è riportato
è riportato il numero
il numero di aziende
di aziende iscritte
iscritte alla alla
ReteRete nel 2019
nel 2019 e nele2020,
nel 2020, in rapporto
in rapporto al numero
al numero totaletotale
aziende che
di aziende cheimpiegano
impieganooperai
operaiagricoli.
agricoli.

Tabella
Tabella 2.16
2.16Numero
Numerodidiaziende
aziendeiscritte
iscrittealla
allaRete
Retedeldel
lavoro agricolo
lavoro di qualità.
agricolo DatiDati
di qualità. 2019 e 2020.
2019 Fonte:
e 2020. elaborazioni
Fonte: CURSA
elaborazioni su dati
CURSA su INPS
dati INPS
AzieAnzdieencdheecheAzieAnzdienisdceriitstceritte
AA
zizeinednede AzAiezniednede
VaV
riazriaoznieone impim iegpaiengoano(202(200) 2su0)tosu
tatleotale
isicsrcirtittetea alulgulgiolio iscisrictrtiettae a
202
190-1290-220020opeorpaei raagiriacgorliicoli azieanzdieencdoen con
20210919 ototottborber2e0220020
(201 (290) 19) operoapi erai

Piemonte
Piemonte 225
225 238
238 5,8%
5,8% 8.176
8.176 2,9%2,9%
Valle
Valle d'Aosta
d'Aosta 11 11 0,0%
0,0% 395395 0,3%0,3%
Lombardia
Lombardia 162
162 187
187 15,4%
15,4% 10.106
10.106 1,9%1,9%
Liguria 3 3 0,0% 1.739 0,2%
Liguria 3 3 0,0% 1.739 0,2%
Trentino Alto-Adige 10 14 40,0% 8.844 0,2%
Trentino Alto-Adige 10 14 40,0% 8.844 0,2%
Veneto 192 194 1,0% 9.758 2,0%
Veneto 192 194 1,0% 9.758 2,0%
Friuli Venezia Giulia 17 18 5,9% 2.232 0,8%
Friuli Venezia Giulia 17 18 5,9% 2.232 0,8%
Emilia Romagna 1.048 1.117 6,6% 13.586 8,2%
Emilia Romagna 1.048 1.117 6,6% 13.586 8,2%
Toscana 62 70 12,9% 8.638 0,8%
Toscana 62 70 12,9% 8.638 0,8%
Umbria 11 12 9,1% 2.583 0,5%
Umbria 11 12 9,1% 2.583 0,5%
Marche 39 39 0,0% 2.831 1,4%
Marche 39 39 0,0% 2.831 1,4%
Lazio 159 297 86,8% 8.024 3,7%
Lazio 159 297 86,8% 8.024 3,7%
Abruzzo 50 75 50,0% 3.307 2,3%
Abruzzo
Molise 350 375 50,0%
0,0% 3.307
1.072 0,3%2,3%
Molise
Campania 379 3 417 3 0,0%
10,0% 1.072
12.185 3,4%0,3%
Campania
Puglia 379
962 417
983 10,0%
2,2% 12.185
32.303 3,0%3,4%
Puglia
Basilicata 962
50 983
65 2,2%
30,0% 32.303
3.554 1,8%3,0%
Basilicata
Calabria 20850 21965 30,0%
5,3% 3.554
23.672 0,9%1,8%
Calabria
Sicilia 208
236 219
274 5,3%
16,1% 23.672
26.528 1,0%0,9%
Sicilia
Sardegna 236
13 274
19 16,1%
46,2% 26.528
4.770 0,4%1,0%
Tabella 2.16 Numero di aziende iscritte alla Rete del lavoro agricolo di
TSardegna
otale 3.83013 4.24519 10,46,2%
8% 184.304.770
3 2,3%0,4% qualità. Dati 2019 e 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati INPS
Totale 3.830 4.245 10,8% 184.303 2,3%

101
LAVORO E OCCUPAZIONE

2.5 I giovani in agricoltura

Il tema del ricambio generazionale in agricoltura è un tema oggi centrale per il sistema agricolo nazionale, perché intercetta molte sfide che vanno dalla
competitività del settore alla propensione verso l’innovazione, fino ad interessare la sopravvivenza stessa del settore.
Da questo punto di vista, senza citare le numerose iniziative in atto a livello nazionale e regionale, trattazione che esulerebbe dalla portata di questo rapporto,
le misure dei Piani di Sviluppo Rurale finanziati dal FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) mettono a disposizione delle regioni alcune misure
dedicate esattamente al sostegno ai giovani agricoltori. Si tratta, in particolare, delle sotto-misure 6.1.1 “Avviamento aziendale giovani agricoltori” e 6.2.1
“Avviamento attività non agricole in zone rurali”. Alla sotto-misura PSR 6
La sotto-misura 6.1.1 si pone gli obiettivi di favorire il ricambio generazionale nella gestione delle imprese agricole, agevolando l’accesso al capitale fondiario “Avviamento azien
giovani agricoltori” ha
da parte dei giovani agricoltori, incentivando i processi di ricomposizione fondiaria e promuovendo tecniche innovative per la produzione agricola. Beneficiari
avuto accesso
dell’avviso pubblico sono i giovani agricoltori con età compresa tra 18 e 40 anni al momento della presentazione della domanda di sostegno – il requisito beneficiari per una s
previsto dal bando “età non superiore a quaranta anni” consente l’ammissibilità fino al giorno precedente il compimento del quarantunesimo anno di età - pubblica del valore di q
che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola di adeguate dimensioni economiche, in possesso di una propria posizione fiscale e previdenziale e 80 milioni di euro
di adeguate qualifiche e competenze professionali.
La sotto-misura 6.2.1 sostiene l’avvio di attività legate alla rivitalizzazione delle aree rurali, allo sviluppo economico territoriale e al miglioramento della
qualità della vita, attraverso aiuti per l’avviamento di micro e piccole imprese extra-agricole, al fine di favorire la creazione di posti di lavoro. Il supporto è
concesso per l’avvio di imprese extra-agricole nei seguenti settori: fattorie sociali e didattiche; servizi di base per la popolazione locale collocati in locali
commerciali multiservizio all’interno del centro aziendale; locali commerciali al dettaglio specializzati nella vendita di prodotti agricoli e agroalimentari tipici
(anche non compresi nell’Allegato I del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) e non di provenienza aziendale); attività di turismo rurale o
legate allo sviluppo economico del territorio. I beneficiari di questa Sottomisura sono: agricoltori o coadiuvanti familiari, che diversificano la loro attività
avviando attività extra-agricole in forma di micro e piccole imprese; micro e piccole imprese non agricole. Le imprese dovranno avviare nuove attività mai
svolte in precedenza dopo la presentazione della domanda di sostegno. Il premio per l’insediamento è stato pari a 50.000€
La sotto-misura 6.1.1 ha goduto nella programmazione 2014-2020 di una dotazione finanziaria complessiva di € 115.124.835, di cui sono stati impegnati €
99.330.000 e spesi € 67.794.200. La sotto-misura 6.2.1 ha beneficiato di € 185.955, di cui ne sono stati spesi € 147.957.

Alla sotto-misura PSR 5.1.1


“Avviamento aziendale giovani
agricoltori” hanno avuto
accesso 256 beneficiari per
una spesa pubblica del valore
di quasi 80 milioni di euro

102
LAVORO E OCCUPAZIONE

2.5.1 Le misure di sostegno all’avviamento per i giovani agricoltori e all’avvio di start -up (sotto-misure 6.1.1 e 6.2.1)

Tabella 2.17 Avanzamento finanziario delle sotto-misure 6.1.1 e 6.2.1 del PSR Lazio. Dati al 31/12/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Cruscotto del PSR
Lazio 2014-2020
Spesa pubblica totale
Dotazione finanziaria Impegni al 31/08/2020
2.5.1 Le misure di sostegno all’avviamento per i giovani agricoltori e all’avvio di start -up (sotto-malis3u1r/e086/.1 20.120e 6.2.1)
6.1.1 Avviamento Aziendale giovani
124.124.835,00 € 107.450.000,00 € 79.753.100,00 €
agricolto
Tabella ri Avanzamento finanziario delle sotto-misure 6.1.1 e 6.2.1 del PSR Lazio. Dati al 31/12/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Cruscotto del PSR
2.17
6.2.1 2014-2020
Lazio Avviamento attività non agricole in
185.955,00 € - € 147.957,00 €
zone rurali
Spesa pubblica totale
Tabella 2.17 Avanzamento finanziario delle sotto-misureD6.1.1
otazioe n6.2.1
e findel
anzPSR
iariaLazio.
ImpDati
egnialal31/12/2020.
31/08/202Fonte:
0 elaborazioni
al 31/CURSA
08/202su0
dati Cruscotto del PSR Lazio 2014-2020
6.1.1 Avviamento Aziendale giovani
Tabella 124.124.835,00 € 107.450.000,00 € 79.753.100,00 €
agricolto2.18
ri Avanzamento finanziario della Focus Area 2B Ricambio Generazionale del PSR Lazio. Dati al 31/08/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Cruscotto
6.2.1 Avviadel
menPSR
to aLazio
ttività 2014-2020
non agricole in
zone rurali Risorse 185.955,00 € - € 147.957,00 €
Risorse impegnate Spesa pubblica totale
programmate
Avanzamento finanziario
per la Focus Area 2B 117.008.776,00 € 99.859.063,00 € 85,3% 67.974.200,00 € 58,1%
Tabella 2.18 Avanzamento finanziario della Focus Area 2B Ricambio Generazionale del PSR Lazio. Dati al 31/08/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Ricambio Generazionale
Cruscotto del PSR Lazio 2014-2020
Tabella 2.18 Avanzamento finanziario della Focus Area 2B Ricambio Generazionale del PSR Lazio. Dati al 31/08/2020. Fonte:
Risorse
A livello territoriale,
elaborazioni la Città
CURSA su dati Metropolitana
Cruscotto del PSR Lazio di
programmate
Roma è riuscita
2014-2020 Risorsead
imattrarre
pegnate 15,7 milioni diSpeuro esa psulla
ubblicsotto-misura
a totale 6.1.1, raggiungendo 256 beneficiari, mentre
laAvsotto-misura
anzamento fin6.2.1
anziarha
io attratto € 423.802 per 4 beneficiari.
per la Focus Area 2B 117.008.776,00 € 99.859.063,00 € 85,3% 67.974.200,00 € 58,1%
Ricambio Generazionale

A livello territoriale, la Città Metropolitana di Roma è riuscita ad attrarre 15,7 milioni di euro sulla sotto-misura 6.1.1, raggiungendo 256 beneficiari, mentre
la sotto-misura 6.2.1 ha attratto € 423.802 per 4 beneficiari.

103
LAVORO E OCCUPAZIONE

Figura 2.5 Attuazione delle sotto-misure 6.1.1 e 6.2.1 del PSR Lazio sul
territorio regionale. Dati al 31/12/2020. Fonte: Cruscotto del PSR Lazio 2014-
2020 (http://lazioeuropa.it/files/210610/cruscotto_psr_lazio_n.3_2021.pdf)

104
LAVORO E OCCUPAZIONE

Figura 2.6 Attuazione delle sotto-misure 6.1.1 e 6.2.1 nelle aree PSR del Lazio.
Dati al 31/12/2020. Fonte: Cruscotto del PSR Lazio 2014-2020
(http://lazioeuropa.it/files/210610/cruscotto_psr_lazio_n.3_2021.pdf)

105
LAVORO E OCCUPAZIONE

Figura 2.7 Attuazione a livello Comunale


della sotto-misura 6.1 “Aiuti all’avviamento
di imprese per i giovani agricoltori” nelle
aree PSR della Città metropolitana di Roma
Capitale. Numero di beneficiari e ammontare
complessivo dei sostegni erogati. Dati al
31/12/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati Cruscotto del PSR Lazio 2014-2020

106
LAVORO E OCCUPAZIONE

Figura 2.8 Attuazione a livello Comunale


della sotto-misura 6.4 “Sostegno per
investimenti finalizzati alla creazione e allo
sviluppo di attività non agricole” nelle aree
PSR della Città metropolitana di Roma
Capitale. Numero di beneficiari e ammontare
complessivo dei sostegni erogati. Dati al
31/12/2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati Cruscotto del PSR Lazio 2014-2020

107
Qualifica di formazione o diploma professionale 5.800 23,2 6,5 10,7 28,0 43,3
Indirizzo ristorazione 1.930 26,9 4,4 9,8 42,1 38,2
LAVORO E OCCUPAZIONE
Indirizzo benessere 580 27,2 10,3 17,0 62,5 28,3
Indirizzo meccanico 500 19,8 5,3 13,3 25,7 62,4
Indirizzo servizi di promozione e accoglienza 480 3,5 2,1 0,8 2,5 44,0
2Indirizzo
.5.2 I fabservizi
bisogdinivendita
occupazionali delle imprese 430 18,1 9,5 0,7 7,9 73,5
Indirizzo edile 400 1,0 0,5 0,5 1,7 30,7
I dati presentati in questo paragrafo derivano dalle rilevazioni mensili del Sistema Informativo Excelsior realizzate da Unioncamere in accordo con l’Agenzia
Indirizzo sistemi e servizi logistici 350 15,0 14,1 0,8 7,1 26,6
Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. I dati raccolti sono i risultati delle indagini mensili raccolti presso le imprese della Città metropolitana Metropolitana di Roma Nel Lazio, l’emerg
Indirizzolaelettrico
tramite tecnica di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web250 28,9
Interviewing) 1,6
somministrando 27,3
un questionario incentrato14,5 81,5
sui profili professionali e sui livelli sanitaria si è aggiunt
diIndirizzo
istruzione impianti termoidraulici
richiesti dalle imprese. All’indagine hanno partecipato 200 più 39,3 27,9
di 98.000 imprese, 11,4
campione rappresentativo 14,9 imprese
delle 70,1
con dipendenti al 2020 eventi climatici estrem
Indirizzo elettronico
dei diversi settori industriali e dei servizi. 180 30,8 13,2 15,4 5,5 29,7 hanno funes
IIndirizzo
dati riportati in tabellasegretariale
amministrativo mettono in evidenza gli indirizzi formativi 150maggiormente
12,5 attinenti
5,9 al settore agroalimentare.
3,9 Per il34,2
livello secondario
9,9 (scuole superiori) l’agricoltura regionale
si prevedono entrate
Indirizzo riparazione dei veicoli a motore
2.5.2 I fabbisogni occupazionali delle imprese
di 670 unità per l’indirizzo turismo, enogastronomia
110 55,5 e ospitalità e
0,9di 330 per l’indirizzo
54,5 agrario, agroalimentare
12,7 e
43,6 agroindustria. Si rileva
come
Altri
I dati
il primo
indirizzi
presentati
indirizzo soffra una mancanza di candidati nel 25%
in questo paragrafo derivano dalle rilevazioni mensili del Sistema Informativo Excelsior realizzate da Unioncamere 230indei casi,
57,0
accordo
quota ben3,9
con l’Agenzia
maggiore rispetto31,3a quella complessiva
44,8 (9,9%).40,4Al contrario, il secondo
indirizzo
Nazionale soffre
per le Politiche Attivemaggiormente,
del Lavoro. I dati raccolti sono ma comunque
i risultati delle indagini mensilimeno della
raccolti presso media
le imprese della Cittàcomplessiva,
Metropolitana di Roma l’adeguata preparazione dei candidati.
tramite la tecnica di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) somministrando un questionario incentrato sui profili professionali e sui livelli
di istruzione richiesti dalle imprese. All’indagine hanno partecipato più di 98.000 imprese, campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2020
Complessivamente, l’indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria è quello che presente le minori percentuali di difficoltà di reperimento, dietro
dei diversi settori industriali e dei servizi.
Tabella 2.19a Titoli
solamente trasporti di studio richiesti
e logistica, dalle imprese
linguistico e chimica, secondo la difficoltà
materiali di reperimento e l'esperienza richiesta. Dati maggio 2021. Fonte: elaborazioni CURSA
I dati riportati in tabella mettono in evidenza gli indirizzi formativi maggiormente attinenti al settore agroalimentare. Per il livello secondario (scuole superiori)
e biotecnologie.
si prevedono entrate di 670 unità per l’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità e di 330 per l’indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria. Si rileva
su dati Indagine continua di Unioncamere
Per quanto riguarda le qualifiche di formazione o diplomi professionali, "La domanda
indirizzo soffre maggiormente, ma comunque meno della media complessiva, l’adeguata preparazione dei candidati.
di lavoro delle imprese"
come il primo indirizzo soffra una mancanza di candidati nel 25% dei casi, quota ben maggiore rispetto a quella complessiva (9,9%). Al contrario, il secondo per la provincia
si prevedono di Roma.
nuove entrate per l’indirizzo ristorazione pari a 1.930 unità, che
rappresenta
Tabella 2.19 Titoli di studiol’indirizzo con
richiesti dalle imprese il maggior
secondo numero
la difficoltà di reperimento di entrate
e l'esperienza richiesta. Datipreviste.
maggio 2021. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati Indagine continua di Unioncamere "La domanda di lavoro delle imprese" per la provincia di Roma.
Di difficile reperimento (%) Con esperienza richiesta (%)
Di difficile reperimento (%)
Entrate
Per Per preparazione
Con esperienza richiesta (%)
Entrate Per Per preparazione
Nella Nel
previste Totale mancanza di inadeguata dei
mancanza dipreviste Totale
Nella
professione
Ne l
inadeguata dei
settore
candidati candidati
p r o f e s s io n e s e tt ore
2LIndirizzo
.6 G li impatti del COVID-1993.400
ivello secondario
amministrazione, finanza e marketing
sul18,2sistema agroalimentare laziale
.280 21,1 9,9
5,6
10,3
11,2
candidati 21,0
13,0
candidati
49,8
48,8
Livetrasporti
Indirizzo llo see clogistica
ondario 880 2,6 1,5 9.280 21,1 0,3 9,920,4 45,810,3 21,0 49,8
Indirizzo meccanica, meccatronica ed energia 700 34,1 16,1 17,8 26,9 64,1
Indirizzo
IlIndirizzo
funzionamento amministrazione,
turismo, enogastronomia
del settore
e ospitalità finanza 670e marketing
agricolo 26,4
si differenzia
25,0 3.400
rispetto21,5
1,5
agli altri
43,8 18,2 dell’economia,
settori 5,6 in termini di11,2
organizzazione 13,0 48,8
della produzione, del lavoro e della
Indirizzo socio-sanitario 640 26,5 10,7 14,1 25,7 61,5
Indirizzo trasporti e logistica 880 2,6 1,5 0,3
gestione economica. Infatti, la natura altamente stagionale dei prodotti agricoli rende la struttura del lavoro del settore fortemente dipendente dalla
Indirizzo informatica e telecomunicazioni 570 35,3 21,5 13,8 43,9 33,3 20,4 45,8
Indirizzo elettronica ed elettrotecnica 460 23,3 5,9 14,1 14,7 64,4
produzione
Indirizzo
Indirizzo agricola
costruzioni,meccanica,
ambiente e dalla flessibilità
e territorio meccatronica 340 ed del8,4mercato 6,9del lavoro;
energia
15,2 oltre
37,6 700 41,2 che
34,1incidere significativamente
16,1 sul17,8
livello e sulla qualità
26,9 della64,1
produzione, soprattutto
Indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria 330 13,8 5,1 8,7 1,8 78,1
quando
Indirizzo
Indirizzo intervengono
turismo,
liceale (classico, fenomeni
enogastronomia
scientifico, scienze umane) di manifesta
290 e 60,4
ospitalità31,1 contingenza
29,4 come
43,0 670nel
14,7 caso
26,4attuale, l’emergenza
25,0 COVID-19. Quest’ultima
1,5 ha prodotto
21,5 43,8 serie di conseguenze
una
per l’occupazione
Indirizzo linguistico (liceo)
Indirizzo
Indirizzo socio-sanitario
chimica, materiali e biotecnologie
nel settore agroalimentare
220 10,5 -
220 11,6 10,2
di notevole
10,5
1,4
impatto.
26,8
21,9 640
28,6
67,4
Al26,5
fine di rispondere
10,7 a una domanda 14,1di ricerca più25,7che mai attuale,
61,5 il CREA (2020) ha
prodotto
Altri indirizzi
QIndirizzo
il rapporto
ualifica di formazioinformatica
ne o diploma professione
“Le misure per
570 18,3
aletelecomunicazioni
5.800 23,2
l’emergenza
9,8
6,5
COVID-19
8,2
10,7
e
26,1
la manodopera
28,0 570
51,2
43,3 35,3 straniera
21,5in agricoltura”, che
13,8 offre uno strumento
43,9 agile di
33,3 lettura dei fenomeni
della
Indirizzo presenza dei lavoratori stranieri
ristorazione 1.930 26,9 in agricoltura.
4,4 Al di là della
9,8 42,1 trattazione
38,2 delle sfide complessive che si sono presentate a livello nazionale, ma in mancanza
Indirizzo
Indirizzo benessere elettronica ed elettrotecnica 580 27,2 10,3 17,0 62,5 460 28,3 23,3 5,9 14,1 14,7 64,4
di dati
Indirizzo circoscrivibili alla sola Città
meccanico 500 Metropolitana
19,8 5,3 di13,3
Roma, è25,7interessante
62,4 osservare le peculiarità relative al sistema regionale del Lazio. Il rapporto del CREA
Indirizzo
Indirizzo costruzioni,
servizi di promozione e accoglienzaambiente e 480 territorio
3,5 2,1 0,8 2,5 340 44,0 15,2 8,4 6,9 37,6 41,2
fornisce, infatti, alcuni approfondimenti
Indirizzo servizi di vendita 430 18,1 regionali,
9,5 che
0,7 in questa
7,9 sede vengono colti al fine di fornire una rappresentazione delle condizioni in cui versa il
73,5
Indirizzo agrario, agroalimentare
settore eluce
agroindustria 330 13,8 oltre che descrivere
5,1 8,7effetti del protrarsi
1,8 delle78,1
Indirizzo sistemi eagricolo del Lazio, alla 350 15,0 dell’emergenza 0,8sanitaria7,1 COVID-19, i principali misure restrittive per il
Indirizzo edile 400 1,0 0,5 0,5 1,7 30,7
servizi logistici 14,1 26,6
Indirizzo liceale (classico, scientifico,
Indirizzo elettrico scienze umane)
250 28,9 1,6 27,3 14,5 290
81,5 60,4 sanitaria s31,1
Nel Lazio, l’emergenza
i è aggiunta ad 29,4 43,0 14,7
Indirizzo impianti termoidraulici 200 39,3 27,9 11,4 14,9 70,1 eventi climatici estremi che
Indirizzo linguistico (liceo)
Indirizzo elettronico 180 30,8 13,2 15,4 5,5 220
29,7 10,5Tabella
- 2.19
hanno funestato 10,5 26,8 28,6
Indirizzo amministrativo segretariale 150 12,5 5,9 3,9 34,2 9,9 l’agricoltTitoli
ura regiondi
ale studio richiesti dalle imprese secondo la difficoltà di reperimento e
Indirizzo chimica, materiali e biotecnologie 0,9
Indirizzo riparazione dei veicoli a motore
110 55,5 54,5 12,7 220
43,6 11,6l’esperienza richiesta.
10,2 Dati maggio 2021.1,4Fonte: elaborazioni CURSA
21,9 su dati Indagine continua
67,4
Altri indirizzi 230 57,0 3,9 31,3 44,8 40,4 di Unioncamere “La domanda di lavoro delle imprese” per la provincia di Roma
Altri indirizzi 570 18,3 9,8 8,2 26,1 51,2
Complessivamente, l’indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria è quello che presente le minori percentuali di difficoltà di reperimento, dietro
solamente a trasporti e logistica, linguistico e chimica, materiali e biotecnologie.
Per quanto riguarda le qualifiche di formazione o diplomi professionali, si prevedono nuove entrate per l’indirizzo ristorazione pari a 1.930 unità, che
rappresenta l’indirizzo con il maggior numero di entrate previste.

2.6 Gli impatti del COVID-19 sul sistema agroalimentare laziale


108
solamente
solamente
solamente
aatrasporti
trasporti
a trasporti
eelogistica,
logistica,
e logistica,
linguistico
linguistico
linguistico
eechimica,
chimica,
e chimica,
materiali
materiali
materiali
eebiotecnologie.
biotecnologie.
e biotecnologie.
Per
Per quanto
quanto
Per quanto
riguarda
riguarda
riguarda
lele qualifiche
qualifiche
le qualifiche
di
di formazione
formazione
di formazione
oo diplomi
diplomi
o diplomi
professionali,
professionali,
professionali,
sisi prevedono
prevedono
si prevedono
nuove
nuove
nuove
entrate
entrate
entrate
per
per l’indirizzo
l’indirizzo
per l’indirizzo
ristorazione
ristorazione
ristorazione
pari
pari apari
a 1.930
1.930
a 1.930
unità,
unità,unità,
che
che che
rappresenta
rappresenta
rappresenta
l’indirizzo
l’indirizzo
l’indirizzo
con
conililcon
maggior
maggior
il maggior
numero
numero
numero
di
dientrate
entrate
di entrate
previste.
previste.
previste. LAVORO E OCCUPAZIONE

22..66GG2lli.i6iim
m
Gplpiaaitm
tttiipddaeetltliCCdOOeVV
l ICIDDO--1V
199IDss-uu1ll9ssisisuttelem
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taarereentllaazrzieiaalleaeziale

Il funzionamento
IlIl funzionamento
funzionamento del del settore
del settore
settore agricolo
agricoloagricolo si differenzia
sisi differenzia
differenzia rispetto
rispetto
rispetto agli agli settori
agli altri
altri altri
settorisettori dell’economia,
dell’economia,
dell’economia, in in termini
in termini
termini di di organizzazione
di organizzazione
organizzazione delladella
della produzione,
produzione,
produzione, del del lavoro
del lavoro
lavoro e della
ee della
della
gestione
gestionegestione economica.
economica.
economica. Infatti,
Infatti,
Infatti, la natura
lala natura
natura altamente
altamente
altamente stagionale
stagionale
stagionale dei dei prodotti
dei prodotti
prodotti agricoliagricoli
agricoli rende
rende rende la struttura
lala struttura
struttura del del lavoro
del lavoro
lavoro del del settore
del settore
settore fortemente
fortemente
fortemente dipendente dipendente
dipendente dalladalla
dalla
produzione
produzione
produzione agricolaagricola
agricola e dalla
ee dalla
dalla flessibilità
flessibilità
flessibilità del del mercato
del mercato
mercato del
del lavoro;
lavoro; lavoro;
del lavoro.oltre oltre
oltreInoltre,
che che
che incidere incidere
incidere
incide significativamente
significativamente
significativamente sul sul livello
sul livello
livello e sulla
ee sulla
sulla qualità
qualità
qualità delladella
della produzione,
produzione,
produzione, soprattutto
soprattutto
soprattutto
quando
quando quando intervengono
intervengono
intervengono fenomeni
fenomeni
fenomeni di di manifesta
dimanifesta
manifesta contingenza
contingenza
contingenza comecome
come nel nel attuale,
nelcaso
caso caso attuale,
attuale, l’emergenza
l’emergenza
l’emergenza
dell’emergenza COVID-19.
COVID-19.
COVID-19. Quest’ultima
Quest’ultima
Quest’ultima ha ha prodotto
haprodotto
prodotto una una serie
unaserie
serie di di conseguenze
diconseguenze
conseguenze
per per l’occupazione
per l’occupazione
l’occupazione nel nel settore
nel settore
settore agroalimentare
agroalimentare
agroalimentare di di notevole
di notevole
notevole impatto.impatto.
impatto. Al
Al fineAl di
fine fine
di di rispondere
rispondere
rispondere unaa domanda
aa una una domanda
domanda di di ricerca
di ricerca
ricerca più piùmai
più che
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COVID-19 e la manodopera
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Metropolitana
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restrittive
restrittive
restrittive
per
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contenimento del contagio sulla struttura del lavoro del settore agricolo, evidenziando gli interventi governativi, intrapresi e previsti, per ostacolare la
carenza di manodopera stagionale. Di seguito si riportano alcune considerazioni sull’impatto del COVID-19 sul sistema occupazionale laziale, con particolare
riferimento all’utilizzo della manodopera straniera.

2.6.1 I principali effetti dell’emergenza COVID-19 sulla struttura del mercato del lavoro in agricoltura nel Lazio Nel Lazio, l’emergenza
In un territorio come il Lazio, in cui il sistema produttivo agricolo è in larga parte basato sulla manodopera proveniente dall’Africa (Marocco, Tunisia, Egitto,
sanitaria si è aggiunta ad
Mali, Gambia, Liberia), dall’Est Europa (Albania, Romania, Polonia) o dall’India e che quindi si regge sugli immigrati, l’emergenza COVID-19 determina non
contenimento del contagio sulla struttura del lavoro del settore agricolo, evidenziando gli interventi governativi, intrapresi
pochi problemi. L’effetto dei decreti sicurezza e dei decreti sull’emergenza COVID-19, che hanno blindato le frontiere, ha comportato eventi climatici
e previsti, estremi
di forza che
per ostacolare
una carenza
la
carenza di manodopera stagionale. Di seguito si riportano alcune considerazioni sull’impatto del COVID-19 sul sistema occupazionale hannodelle laziale,
funestato con particolare
l’agricoltura
lavoro impiegata nei campi. Si consideri che gli stagionali stranieri che ogni anno provengono dall’estero coprono circa un quarto giornate lavorative
riferimento all’utilizzo della manodopera straniera. regionale
nei campi. Nel Lazio, ad esacerbare la situazione critica già provocata dalle restrizioni dovute alla pandemia, si sono aggiunte le avversità climatiche, in
particolare le gelate di fine marzo che hanno danneggiato i campi: frutteti, pesche e albicocche in Sabina, ma anche altre coltivazioni importantissime come
2
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L’impatto dell’epidemia sul settore agricolo regionale è influente per due principali ragioni. La prima è rappresentata basato
sulla sulla
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provenienteproveniente
dall’Africa
dalla dall’Africa
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carenza Tunisia, Tunisia,
Egitto,
manodopera Mali, Egitto,
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uno dalle restrizioni
le avversità
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climatiche,
maggiormente alla pandemia,
in particolare
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che hannoclimatiche,
cui risultano danneggiato
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particolare
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le gelate die albicocche
economiche fine marzo inche
circa 15.000Sabina,
hanno madanneggiato
anche
aziende, chealtre coltivazioni importantissime
i campi: frutteti,
rappresentano quasi la pesche come
metà edelle le patateinflorovivaistiche
albicocche
imprese aSabina,
Maccarese, sulladel
ma anche costa
altrenord
Paese. Ildisettore
Roma, iflorovivaistico,
coltivazioni noccioleti nel viterbese,
importantissime come
a livello
ilregionale,
le pregiato
patate akiwi giallo
Maccarese, e l’orticoltura.
sulla costa nord di Roma, i noccioleti nel viterbese, il pregiato kiwi giallo e l’orticoltura.
costituisce uno dei comparti che vanta un primato nel mercato internazionale. Il Lazio, infatti, rientra tra le 5 regioni a forte orientamento
L’impatto dell’epidemia
L’impatto sul settore agricolo regionale è influente per due principali ragioni.ragioni.
La prima èprima rappresentata dalla carenza
dalladidel
manodopera stagionale, che a causa
florovivaistico e rischia disulregistrare
dell’epidemia settore agricolo
un danno regionale
del 100è%, influente
non piùper due principali
recuperabile a causa dellaLanatura è rappresentata
altamente stagionale carenza
prodottodi manodopera
floricolo e astagionale,
cui vanno
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che causa dellechiusura
della frontieredelle risultafrontiere
essere molto scarsa. La molto
seconda ragione Laèseconda
dovuta principalmente al blocco di molte filiere produttive legatefiliere
alla ristorazione
produttiveelegatepiù in
aggiunti i costi di smaltimento, comunquerisulta essere
da sostenere. scarsa. ragione è dovuta principalmente al blocco di molte
generale
alla al canaleeHO.RE.CA.
ristorazione (hotel, ristoranti,
più in generale al canale catering).
HO.RE.CA. Proprio
(hotel,per questo si catering).
ristoranti, sono manifestati
Proprio siaper
a livello
questo nazionale
si sonoche regionale, abbassamenti
manifestati di prezzoche
sia a livello nazionale del latte fresco
regionale,
abbassamenti di prezzo del latte fresco alla stalla (15%) o del latte di bufala alla stalla (40%).
A livello di singole filiere produttive, Coldiretti sottolinea come uno dei comparti maggiormente colpiti è il settore florovivaistico, in cui risultano versare in
gravi difficoltà economiche circa 15.000 aziende, che rappresentano quasi la metà delle imprese florovivaistiche del Paese. Il settore florovivaistico, a livello
regionale, costituisce uno dei comparti che vanta un primato nel mercato internazionale. 109 Il Lazio, infatti, rientra tra le 5 regioni a forte orientamento
sacerbare la nei
situazione
campi. critica
Nel Lazio,
già provocata
ad esacerbare dallelarestrizioni
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viterbese,
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di Roma,kiwii noccioleti
giallo e l’orticoltura.
nel viterbese, il pregiato kiwi giallo e l’orticoltura. LAVORO E OCCUPAZIONE
l settore agricolo
L’impatto
regionale
dell’epidemia
è influentesul persettore
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regionaleLa èprima
influente
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per due principali
dalla carenza
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prima è rappresentata
stagionale,dalla carenza di manodopera stagionale,
delle frontiereche
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scarsa.
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La frontiere
seconda ragione
risulta essere
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produttive legate al blocco di molte filiere produttive legate
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manifestati sia a livello nazionale che regionale,
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(15%) o del latte di bufala alla stalla (40%).
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15.000
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delle imprese
che rappresentano
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metà delle
Il settore
imprese
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florovivaistiche
a livello
del Paese. Il settore florovivaistico, a livello
dei compartiregionale,
che vantacostituisce
un primato uno
neldei comparti
mercato che vanta unIl primato
internazionale. nel mercato
Lazio, infatti, internazionale.
rientra tra le 5 regioni Ila Lazio, infatti, rientra tra le cinque
forte orientamento 5 regioni a forte
regioni orientamento
a forte orientamento
florovivaistico
egistrare un danno del 100 %, e rischia
non più di recuperabile
registrare un adanno
causadel 100
della %, non
natura più recuperabile
altamente stagionale a causa della natura
del prodotto altamente
floricolo e a cui stagionale
vanno del prodotto floricolo e a cui vanno
ento, comunque aggiunti i costi di smaltimento, comunque da sostenere.
da sostenere.

2.7 Gap Analysis

CRITICITÀ PUNTI DI FORZA

• Le imprese del comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono in • L’industria alimentare tiene sia sotto il punto di vista delle imprese che
sofferenza (-9,8% unità dal 2010 al 2019). In particolare, il saldo diAgricoltura,
nati- degli occupati.
Silvicoltura e Pesca
mortalità è strutturalmente negativo anche se in leggero • Notevole aumento degli occupati nel settore della ristorazione e
miglioramento. dell’alberghiero (+28,8% fra il 2008 e il 2019), in particolare di sesso
• Il settore agricolo dell'area metropolitana soffre la mancanza di un maschile (+46,7%).
adeguato ricambio generazionale che permetta la continuazione • Nonostante i dati siano contrastanti, ci sono segnali di un avvicinamento
dell'attività agricola e la produzione dei relativi servizi ecosistemici. all'agricoltura da parte di molti giovani, che per motivi di diversa natura
• Le imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono sono intenzionati ad intraprendere attività imprenditoriali nel settore.
diminuite del 16,8% dal 2010 al 2019. • Nella Città Metropolitana di Roma Capitale si rileva una radicata presenza
• Nonostante la percentuale di adesione sia la seconda in Italia, nel Lazio di associazioni, aziende e soggetti del terzo settore impegnati nel
solo 267 contrasto alle forme di caporalato in agricoltura.
• Gli infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, silvicoltura e
pesca sono diminuiti notevolmente (da 353 del 2010 a 37 del 2019).

Gli obiettivi:
• Contrastare il caporalato in agricoltura e promuovere il rispetto dei diritti dei lavoratori del settore agroalimentare;
• Favorire il ricambio generazionale in agricoltura;
• Favorire l'imprenditorialità e la presenza femminile nel settore agroalimentare.

110
IL CONTESTO

O3
LA PRODUZIONE
AGRICOLA DI CmRC

111
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Introduzione
Questo capitolo dell’Atlante del Cibo è dedicato al tema della produzione agricola e delle filiere agroalimentari della Città metropolitana
Metropolitana di Roma.
L’immagine della Città Metropolitana
metropolitana di Roma a partire della lettura del suolo, si caratterizza per la presenza di forme varie e articolate: l’area dei Castelli
è connotata dalla presenza della viticoltura; tutta la fascia est e nord-est dall’olivicoltura, mentre nel quadrante nord e nord ovest in misura particolare c’è
un esteso sistema di forre, oltre a coltivazioni arboree intervallate alle erbacee. Roma è circondata da di una regione agricola di notevoli dimensioni,
storicamente legate alla città, e rilevante dal punto di vista economico e ambientale: condizione che richiede profonde riflessioni e specifiche azioni in
ambito di pianificazione territoriale e di programmazione economica, per fare sì che venga inquadrata in modo efficiente nel contesto metropolitano.
Questo capitolo offrirà un’analisi del settore agricolo, sia in termini quantitativi ma anche spaziali e qualitativi della produzione agricola e zootecnica. Il
capitolo inizia con un inquadramento generale sulle superfici, della dimensione economica delle principali produzioni agroalimentari, le specializzazioni
territoriali ed un approfondimento dei prodotti DOP, IGP e STG della Città metropolitana
Metropolitana di Roma. I successivi sottocapitoli, propongono un’analisi di
dettaglio, economica e territoriale, delle principali filiere produttive dell’area oggetto di analisi: la filiera cerealicola, orticola, frutticola, olivicola, vitivinicola,
della carne e lattiero-casearia.
I paragrafi sono articolati seguendo la medesima struttura: rappresentazione grafica delle variazioni intertemporali delle superficie agricole utilizzate o del
numero di capi; analisi della dimensione economica del settore attingendo al database della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA), strumento
finalizzato a monitorare la situazione economica delle aziende agricole Europee. Nell’analisi sono stati confrontati indicatori strutturali e risultati economici,
rapportandoli alle relative superfici o unità di bestiame adulto (del triennio 2008-2010 e 2017-2019) delle aziende specializzate per diverso tipo di
orientamento tecnico
Orientamento Tecnico economico
Economico (OTE). A seguire, è stata identificata la specializzazione a livello comunale mediante la costruzione di quattro indici di
specializzazione: forte despecializzazione, debole despecializzazione, debole specializzazione e forte specializzazione. Il paragrafo si conclude con un
compendio che geo localizza i prodotti e sapori tipici, quindi non solo i DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG, ma anche i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

112
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.1 Inquadramento
3.1
3.1Inquadramento
Inquadramento
territoriale
territoriale
territoriale
e produttivo
e eproduttivo
produttivo
3.1.13.1.1
Estensione
3.1.1
Estensione
Estensione
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Il 40% dei Comuni


della Città
metropolitana di
Roma Capitale
registra una
estensione agricola
di oltre il 70% della
loro superficie
territoriale

113
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.1 Percentuale della superficie


territoriale dei comuni della Città
Metropolitana di Roma Capitale utilizzata
per uso agricolo. 2018. Fonte: elaborazioni
grafiche CURSA su dati ISTAT e Corine
Land Cover 2018

114
Tabella 3.1 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.1 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
percentuale di superficie agricola utilizzata. 2020. Fonte: elaborazioni percentuale di superficie agricolaLAutilizzata.
PRODUZIONE2020. Fonte: elaborazioni DI CMRC
AGRICOLA
CURSA su nostre elaborazioni CURSA su nostre elaborazioni

Numero comuni %
etropolitana
comuni dellaTabella
diCittà
RomaMetropolitana
3.1perIncidenza
Grafico
di
comuni
3.1
RomaIncidenza
della
per Città
Grafico
comuni
Metropolitana
3.1
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Incidenza
CittàdiMetropolitana
Roma
comuniperdellaGrafico
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RomaMetropolitana
3.1perIncidenza di
comuni
Roma della
per Città Metropolitana di Roma per
cie
2020.
agricola <10
Fonte:utilizzata.
percentuale
elaborazioni
2020.di superficie
Fonte:
percentuale
elaborazioni
agricola
di superficie
utilizzata. 1
percentuale
agricola 0,83%
2020. utilizzata.
di
Fonte:
superficie
elaborazioni
2020.
agricola
Fonte:utilizzata.
percentuale
elaborazioni
2020.di superficie
Fonte: elaborazioni
agricola utilizzata. 2020. Fonte: elaborazioni
azioni CURSA
10-20 su nostre elaborazioni
CURSA su nostre elaborazioni
CURSA 9su nostre elaborazioni
7,44% CURSA su nostre elaborazioni
20-30 12 9,92%

uni 30-50
Numero
% comuni % 30
Numero comuni 24,79%
%
1 50-70
<10
0,83% 1 0,83% 22
1 18,18%
0,83%
9 >70
10-20
7,44% 9 7,44% 47
9 38,84%
7,44%
12 Totali
20-30
9,92% 12 9,92% 121
12 100,00%
9,92%
30 30-50
24,79% 30 24,79% 30 24,79%
22 50-70
18,18% 22 18,18% 22 18,18%
Tabella 3.1 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale per percentuale Grafico 3.1 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale per percentuale di
47 di>70
38,84%
superficie 47 38,84%
agricola utilizzata. 47 su nostre
2020. Fonte: elaborazioni CURSA 38,84%
elaborazioni superficie agricola utilizzata. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su nostre elaborazioni.

21 3.1.2
Totali La 121
100,00% dimensione economica della produzione
100,00% 121 agroalimentare
100,00% della Città Metropolitana di Roma
Nella tabella seguente (Tabella 3.2), con i rispettivi grafici, sono riportati gli indicatori strutturali in complesso delle principali filiere produttive dell’Area
Metropolitana di Roma Capitale. Nei paragrafi successivi l’analisi di dettaglio è stata effettuata per la filiera cerealicola, orticola, frutticola, olivicola,
vitivinicola, della carne e del latte, considerando per questi ultimi sono stati considerati le tipologie bovine, bufaline, e ovicaprine.

duzione
economica Tabella
La3.2
agroalimentare
della Indicatori
3.1.2produzione
dimensione strutturali
dellaagroalimentare
Cittàeconomica del comparto
Metropolitana
della agroalimentare
della produzione
di
Città
Roma
Metropolitanadella
di Città
agroalimentare
Roma Metropolitana di Roma 2008-2010;
della Città metropolitana
Metropolitana di Roma
di Roma2017-2019.
Capitale Fonte: elaborazioni CURSA su dati
RICA
(Tabella
ettivi grafici,
3.2), sono
Nella
con i riportati
Con tabella
rispettivi
seguente
gli
grafici,
indicatori
sono
(Tabella
strutturali
riportati
3.2), con
gli
in indicatori
complesso
i rispettivistrutturali
grafici,
delle principali
sono
in complesso
riportati
filiere gli
produttive
delle
indicatori
principali
dell’Area
strutturali
filiere produttive
in complesso dell’Area
delle
della CmRC.principali filiere produttive dell’Area
2008-2010 2017-2019 Variazione %
afiCapitale.
successiviNeil’analisi
Metropolitana
paragrafi
L’analisi di dettaglio
successivi
di Roma
è l’analisi
stata
Capitale.
effettuata
di dettaglio
Nei paragrafi
per è
lastata
filiera
successivi
effettuata
cerealicola,
l’analisi
perorticola,
la
di filiera
dettaglio
frutticola,
cerealicola,
è stata
olivicola,
effettuata
orticola, frutticola,
per la filiera
olivicola,
cerealicola, orticola, frutticola, olivicola,
vitivinicola, della carne e del latte.
do
e del
perlatte,
questi SAU (ha)
considerando
ultimi
vitivinicola,
sono stati
della
per questi
considerati
carneultimi
e dellelatte,
sono
tipologie
stati 75.726
considerando
considerati
bovine, bufaline, 66.656
perlequesti
tipologie
e ovicaprine.
ultimi -11,98%
bovine,
sono bufaline,
stati considerati
e ovicaprine.
le tipologie bovine, bufaline, e ovicaprine.
UBA (n) 73.774 70.867 -3,94%
agroalimentare
rutturali del comparto
Tabella
della Città
3.2
agroalimentare
Indicatori
Metropolitana
strutturali
della
di Roma
Città
del comparto
Metropolitana
 2008-2010;
agroalimentare
2017-2019.
di Roma 2008-2010;
Fonte:
della Città
elaborazioni
2017-2019.
Metropolitana
CURSA
Fonte:
di
suRoma
dati
elaborazioni
 2008-2010;
CURSA2017-2019.
su dati Fonte: elaborazioni CURSA su dati
PLV
RICA (euro) 511.747.913 439.146.115 -14,19%

2017-2019
2008-2010
Variazione %
2017-2019 Variazione2008-2010
% 2017-2019 Variazione %
66.656 SAU (ha)-11,98% 66.656
75.726 -11,98% 75.726 66.656 -11,98%
70.867 UBA (n) -3,94% 70.867
73.774 -3,94% 73.774 70.867 -3,94%
439.146.115 PLV (euro)
511.747.913-14,19%
439.146.115 -14,19%
511.747.913 439.146.115 -14,19%

115
Nella tabella seguente (Tabella 3.2), con i rispettivi grafici, sono riportati gli indicatori strutturali in complesso delle principali filiere produttive dell’Area
Metropolitana di Roma Capitale. Nei paragrafi successivi l’analisi di dettaglio è stata effettuata per la filiera cerealicola, orticola, frutticola, olivicola,
LA PRODUZIONE
vitivinicola, della carne e del latte, considerando per questi ultimi sono stati considerati le tipologie bovine, bufaline, e ovicaprine. AGRICOLA DI CMRC
Tabella 3.2 Indicatori strutturali del comparto agroalimentare della Città Metropolitana di Roma 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
RICA
2008-2010 2017-2019 Variazione % Nel periodo 2008-
UL (n) 8.655 6.927 -19,97% 2010 e 2017-2019 gli
SAU (ha) 75.726 66.656 -11,98%
VA (euro) 422.062.761 320.459.649 -24,07% indicatori strutturali
UBA (n) 73.774 70.867 -3,94% del settore
Produttività del lavoro (euro) 403.733 529.947 31,26%
PLV (euro) 511.747.913 439.146.115 -14,19% agroalimentare
Produttività della terra (euro) 29.921 28.684 -4,13% della Città
UL (n) 8.655 6.927 -19,97%
Incidenza della PAC (%) 8,37% 8,35% -0,19% metropolitana di
VA (euro) 422.062.761 320.459.649 -24,07%
Roma Capitale
Produttività del lavoro (euro) 403.733 529.947 31,26% evidenziano una
Nell’intervallo di tempo analizzato, 2008-2010 e 2017-2019, si registra una decrescita del settore
Tabella 3.2 Indicatori agroalimentare
strutturali del comparto della Città Metropolitana di Roma. Per
Produttività della terra (euro) 29.921 28.684 -4,13% agroalimentare della Città Metropolitana decrescita del Nel periodo
le principali filiere produttive agroalimentari analizzate, si registra una lieve diminuzione della SAU (-12%) e delle UBA (-4%). In particolare, si registra una 2008-2010 e
Incidenza della PAC (%) 8,37% 8,35% -0,19%
di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. settore
diminuzione del valore aggiunto (-24%) e della PLV (-14%). Di piccola entità,Fonte:
invece, la diminuzione
elaborazioni della
CURSA su dati produttività della terra (-4%). Da evidenziare,
RICA 2017-2019 gli
contro una diminuzione delle unità lavorative (-20%), si registra un aumento della produttività del lavoro (+31%). Infine, l’incidenza della PAC sulla PLV indicatori
si è mantenutadisulle
Nell’intervallo tempostesse percentuali.
analizzato, 2008-2010 e 2017-2019, si registra una decrescita del settore agroalimentare della Città CmRC. Metropolitana
Per di Roma. Per strutturali del
Nel
settore periodo
le principali filiere produttive agroalimentari analizzate, si registra una lieve diminuzione della SAU (-12%) e delle UBA (-4%). In particolare, si registra una 2008-2010 e
Grafico 3.2 SAU agroalimentare
diminuzione deldelle principali
valore aggiuntofiliere produttive
(-24%) (cereali,
e della PLV ortive,
(-14%). fruttiferi,
Di piccola entità,Grafico
invece,3.3
laUBA delle principali
diminuzione filiere produttive
della produttività della(bovini da carne,
terra (-4%). da latte,
Da evidenziare, 2017-2019 gli
olivicoltura, vite) della Città della Città
contro una diminuzione delleMetropolitana di (-20%),
unità lavorative Roma. 2010-2020.
si registra unFonte:
aumentobufalini, ovicaprini) della
della produttività Città Metropolitana
del lavoro (+31%). Infine,di Roma. 2010-2020.
l’incidenza della PACFonte:
sulla PLV indicatori
metropolitana
Elaborazione CURSA su dati ISTAT
si è mantenuta sulle stesse percentuali. Elaborazione CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale strutturali Roma
del
di
settore
evidenziano una
Grafico 3.2 SAU delle principali filiere produttive (cereali, ortive, fruttiferi, Grafico 3.3 UBA delle principali filiere produttive (bovini da carne, da latte, agroalimentare
decrescita del
olivicoltura, vite) della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: bufalini, ovicaprini) della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: della
settore Città
metropolitana
Elaborazione CURSA su dati ISTAT Elaborazione CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
di Roma
evidenziano una
decrescita del
settore

Grafico 3.2 SAU delle principali filiere produttive (cereali, ortive, fruttiferi, olivicoltura, Grafico 3.3 UBA delle principali filiere produttive (bovini da carne, da latte,
vite) della Città metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: Elaborazione bufalini, ovicaprini) della Città metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020.
CURSA su dati ISTAT Fonte: Elaborazione CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

116
Grafico 3.4 Stima della PLV del comparto agroalimentare della Città Grafico 3.5 Stima delle UL del comparto agroalimentare della Città
Metropolitana di Roma. 2008-2010;2017-2019. Fonte: Elaborazione LA PRODUZIONE
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:AGRICOLA
Elaborazione DI CMRC
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.4 Stima della PLV del comparto agroalimentare della Città metropolitana di Grafico 3.5 Stima delle UL del comparto agroalimentare della Città metropolitana di
Roma Capitale. 2008-2010;2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA
Grafico 3.6 Stima del VA del comparto agroalimentare della Città Grafico 3.7 Stima della produttività del lavoro delle unità lavorative del
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione comparto agroalimentare della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010;
CURSA su dati RICA 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA

Grafico 3.6 Stima del VA del comparto agroalimentare della Città metropolitana di Roma Grafico 3.7 Stima della produttività del lavoro delle unità lavorative del comparto
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA agroalimentare della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA

117
Grafico 3.8 Stima della produttività della terra delle filiere agroalimentari Grafico 3.9 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV del comparto
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: agroalimentare dell'Area metropolitana di Roma. 2008-2010;
LA PRODUZIONE 2017-2019. DI CMRC
AGRICOLA
Elaborazione CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA

Grafico 3.10
Grafico 3.8Variazione % dei dati
Stima della produttività strutturali
della dell'agroalimentare
terra delle filiere agroalimentari della della
Città Città Grafico 3.9 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV del comparto
metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA su agroalimentare della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
Metropolitana
dati RICA di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA Fonte: Elaborazione CURSA su dati RICA
su dati RICA

Grafico 3.10 Variazione % dei dati strutturali dell’agroalimentare della Città metropolitana
di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazione CURSA
su dati RICA

118
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.1.3
3.1.3Comuni
Comuni
3.1.3 della
Comuni
dellaCittà
Città
della
Metropolitana
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana didiRoma
RomaCapitale
di
per
per
Roma
indice
indice
per
didi
indice
specializzazione
specializzazione
di specializzazione
- orientamento
- orientamento
- orientamento
produttivo
produttivo
produttivo

LaLafigura
figura3.2
La3.2
figura
mostra
mostra3.2a alivello
mostra
livellocomunale
acomunale
livello comunale
l’orientamento
l’orientamento
l’orientamento
produttivo
produttivo produttivo
derivante
derivante derivante
dadauna
unaclassificazione
classificazione
da una classificazione
ininmacrocategorie
macrocategorie
in macrocategorie
dei
deidiversi
diversi
dei
indici
indici
diversi
didispecializzazione
indici
specializzazione
di specializzazione
Il Il 31,40%
31,40%
Il dei
31,40
dei
identificati
identificati
identificati
per
perlelefiliere
filiere
peragroalimentari.
leagroalimentari.
filiere agroalimentari.
LeLemacrocategorie
macrocategorie
Le macrocategorie
identificate
identificate
identificate
sono
sonoleleseguenti:
seguenti:
sono le seguenti:
agricoltura
agricoltura agricoltura
estensiva,
estensiva, estensiva,
intensiva,
intensiva,intensiva,
estensiva
estensiva estensiva
e ezootecnia,
zootecnia,
e zootecnia,
intensiva
intensivaeintensiva
e comuni
comuni
e comuni
della
della
zootecnia,
zootecnia,zootecnia,
sistemi
sistemizootecnici
zootecnici
sistemi zootecnici
e esilvo-pastorali.
silvo-pastorali.
e silvo-pastorali.
DeiDei121
121comuni
Dei
comuni 121della
comuni
dellaCittà
Città
della
Metropolitana
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana didiRoma,
Roma,38 di38
Roma,
dei deiquali
quali
38 (31,40%)
dei
(31,40%)
quali sono
(31,40%)
sonospecializzati
specializzatiininsistemi
sono specializzatisistemi sistemiCittà
insilvo-
silvo- Città Città
silvo-
pastorali,
pastorali,pastorali,
i quali
i qualisisitrovano
itrovano
quali siprevalentemente
trovano
prevalentemente
prevalentemente
aiaiconfini
confinidell’area
aidell’area
confini in dell’area
inoggetto.
oggetto.inL’area
L’areadei
oggetto. deiL’area
castelli
castelli
Castellideiromani
romani
castellie eromani
Romani della
dellaSabina
sabina
sabina
e della sabina
è èspecializzata
specializzata ininagricoltura
agricoltura
è specializzata in agricoltura
intensiva
intensiva Metropolitana
Metropolitana
intensiva Metropo
didi Roma
Roma disono
sono
Roma
ededintensiva
intensiva
ed intensiva
e ezootecnia,
zootecnia,e zootecnia,
e equesta
questacategoria
ecategoria
questa categoria
rappresenta
rappresentarappresenta
il il24%
24%dei
dei
ilcomuni
24%
comunideidella
comuni
dellaCittà
Città della
Metropolitana.
Metropolitana.
Città Metropolitana.
metropolitana. Mentre,
Mentre,solamente
Mentre,
solamente il il6%
6%dei
solamente deicomuni
ilcomuni
6% deiè comuni
èspecializzato
specializzato
è specializzato
specializzati
specializzati
specializz
inin
soloininagricoltura
solo agricoltura
solo in agricoltura
intensiva.
intensiva. intensiva.
L’altra
L’altragrande
grande
L’altraporzione
porzione
grande di porzione
diterritorio,
territorio,
di territorio,
tra
tracui
cuianche
anche
tra cui
il ilcomune
anche
comune il dicomune
diRoma,
Roma,dièspecializzato
specializzato ininagricoltura
Roma, specializzato agricoltura
in agricoltura
estensiva
estensiva estensiva
e ezootecnia,
zootecnia,
e zootecnia,
sistemi
sistemi sistemi
silvo-
silvo-
comprendente
comprendente quasiil il20%
comprendente
quasi 20%
quasideidei 20%
ilcomuni.
comuni.
dei comuni. pastorali
pastoralipastorali

Il 31,40% dei
comuni della Città
Metropolitana di
Roma Capitale
sono specializzati
in sistemi
silvopastorali

119
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.2 Specializzazione dei comuni


della Città Metropolitana di Roma Capitale
per orientamento produttivo. 2020. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA su nostre
elaborazioni

120
Tabella 3.3 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.11 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
nostre elaborazioni
Tabella 3.3 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per nostre elaborazioni
Grafico 3.11 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
nostre elaborazioni nostre elaborazioni
Numero
%
comuni
Agricoltura estensiva e zootecnica Numero
23 19,01%
%
comuni
Sistemi zootecnici 21 17,36%
Agricoltura estensiva e zootecnica 23 19,01%
Agricoltura intensiva 7 5,79%
Sistemi zootecnici
Silvo-pastorali 21
38 17,36%
31,40%
Agricoltura
Agricoltura intensiva
intensiva e zootecnia 7
29 5,79%
23,97%
Silvo-pastorali
Agricoltura estensiva 383 31,40%
2,48%
Agricoltura
Totali intensiva e zootecnia 29
121 23,97%
100,00%
Agricoltura estensiva 3 2,48%
Totali 121 100,00%
Tabella 3.3 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale per Grafico 3.11 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale per
orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su nostre elaborazioni orientamento produttivo. 2018; 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su nostre elaborazioni
3.1.4 Produzioni agroalimentari e vitivinicole DOP, IGP e STG della Città Metropolitana di Roma
Il valore complessivo stimato di 16,9 miliardi di euro della produzione certificata DOP e IGP agroalimentare e vinicola 2019 mette a segno un +4,2% Nella Regione
3.1.4 Produzioni
rispetto agroalimentari
all’anno precedente e vitivinicole
e conferma DOP,
ancora una IGP
volta e STGdidella
il trend Città
crescita Metropolitana
metropolitana
dell’intero di1.Roma
comparto L’ItaliaCapitale
è il primo paese al mondo per prodotti DOP, Lazio la
IlIGP e STGcomplessivo
valore con un totale di 838di(312
stimato 16,9cibo e 526
miliardi di vino). Il Lazio
euro della è la settima
produzione regioneDOP
certificata italiana peragroalimentare
e IGP numero di prodotti DOP, 2019
e vinicola IGP emette
STG con un totale
a segno di 66 produzione
un +4,2% Nella Regione
prodotti (30 cibo e 36 vino), per un valore complessivo alla produzione di 130 mln di euro,
rispetto all’anno precedente e conferma ancora una volta il trend di crescita dell’intero comparto posizionandosi
1 come 13esima regione per impatto.
comparto. . L’Italia è il primo paese al mondo per prodotti DOP, Laziocertificata DOP
la
e IGP ha un
IGP e STG con un totale di 838 (312 cibo e 526 vino). Il Lazio è la settima regione italiana per numero di prodotti DOP, IGP e STG con un totale di 66 produzione
valore
prodotti (30 cibo e 36 vino), per un valore complessivo alla produzione di 130 mln di euro, posizionandosi come 13esima regione per impatto. certificata DOP
complessivo di
e IGP ha un
130 milioni di
valore
euro
complessivo di
Nella Regione 130 milioni di
Lazio la produzioneeuro
certificata DOP e
IGP ha un valore
complessivo di 130
milioni di euro

121
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Tabella 3.4 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
Tabella 3.4 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
CIBO VINO TOTALE
Tabella 3.4 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
CIBO VINO TOTALE
Regione DOP IGP STG Totale DOP IGP Totale DOP, IGP e STG
CIBO VINO TOTALE
Regione DOP IGP STG Totale DOP IGP Totale DOP, IGP e STG
Lazio 16 11 3 30 30 6 36 66
Regione
Lazio DOP
16 IGP11 STG 3 Totale
30 DOP
30 IGP
6 Totale
36 DOP, IGP e STG
66
Italia 172 137 3 312 408 118 526 838
Lazio
Italia 16
172 13711 33 30
312 30
408 6
118 36
526 66
838 Nella Regione
In aggiunta ai prodotti DOP e IGP, notiamo 3 prodotti STG (Specialità Tradizionale Garantita) riconosciuti in tutto il territorio nazionale. Questi prodotti
Tabella 3.4 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita Lazio
Nella il Regione
valore
sono Italia
l’Amatriciana 172 STG, la Mozzarella
Tradizionale 137 STGSTG 3
e la(Specialità
Pizza Napoletana 312STG. Garantita) 408 118 526 838 alla
Lazioproduzione
il valore
In aggiunta ai prodotti DOP e IGP, notiamo 3 prodotti Tradizionale riconosciuti in tutto il territorio nazionale. Questi prodotti Nella Regione
sono l’Amatriciana Tradizionale STG, la Mozzarella del comparto
alla produzione
Secondo
In aggiunta il rapporto
ai prodotti diDOP
Ismea Qualivita
e IGP, del 32020,
notiamo aSTG
prodotti STGe la(Specialità
livello Pizza Napoletana
nazionale STG. Garantita)
il comparto
Tradizionale cibo ha unriconosciuti
valore alla in
produzione di 7,66nazionale.
tutto il territorio miliardi diQuesti
euro (+5,7%),
prodotti Lazio
cibo il valore
del ècompartodi 61
mentre
sono il ilvino
l’Amatriciana
Secondo ha unTradizionale
rapporto valore allaQualivita
di Ismea produzione del imbottigliato
STG, la Mozzarella
del 2020, aSTG di 9,23
e la nazionale
livello Pizza miliardi
Napoletana di euro
STG.
il comparto cibo(+2,9%). La Regione
ha un valore Lazio segue lo
alla produzione di stesso trend con
7,66 miliardi un valore
di euro alla
(+5,7%), alla produzione
milioni
cibo è didieuro, 61
produzione
mentre il ilvinodelhacomparto
un valore cibo diproduzione
61 milioni del
allaQualivita di euro, mentre ildi
imbottigliato vino hamiliardi
9,23 un valore alla produzione
di euro (+2,9%). del imbottigliato
La Regione di 69
Lazio segue lo milioni
stesso di euro.
trend con Posizionandosi
un valore alla del
mentre comparto
il vino
Secondo rapporto di Ismea del 2020, a livello nazionale il comparto cibo ha un valore alla produzione di 7,66 miliardi di euro (+5,7%), milioni di euro,
di conseguenza,
produzione del rispettivamente
comparto cibo di come
61 11esima
milioni di e 14esima
euro, mentre regione
il vino per
ha impatto.
un valore alla produzione del imbottigliato di 69 milioni di euro. Posizionandosi cibo
ha è di alla
un valore 61
mentre il vino ha un valore alla produzione dell’imbottigliato
del imbottigliato di 9,23 miliardi di euro (+2,9%). La Regione Lazio segue lo stesso trend con un valore alla mentre il vino
milioni
produzionedi euro,
del
di conseguenza,
produzione del rispettivamente
comparto cibo di come
61 11esima
milioni e 14esima
di euro, regione perun
il vino DOP,
ha impatto.
valore allaItalia
produzione del imbottigliato di 69Fonte:
milioniElaborazione
di euro.: Posizionandosi ha un valore alla
Tabella 3.5 Valore alla produzione del comparto cibomentre
per prodotti IGP e STG e Lazio (valori in euro). 2019. posizionandosi
CURSA su dati mentre il vino
imbottigliato di
di conseguenza, rispettivamente come 11esima e 14esima regione per impatto. produzione del
TabellaQualivita
Ismea 3.5 Valore alla produzione del comparto cibo per prodotti DOP, IGP e STG Italia e Lazio (valori in euro). 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati ha
69 un valore
milioni di alla
imbottigliato
Ismea Qualivita produzione
euro del
Tabella 3.5 Valore alla produzione del comparto cibo per prodotti DOP, IGP e STG Italia e Lazio (valori in euro). 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati 69 milioni di
imbottigliato di
Ismea Qualivita DOP, IGP e STG
Prodotti Italia Lazio euro
69 milioni di
Prodotti DOP, IGP e STG Italia Lazio euro
ProdottiFormaggi
DOP, IGP e STG 4,51Italia
mld 28Lazio
mln Nella Regione
Formaggi 4,51 mld 28 mln Lazio il valore alla
Prodotti a base di carne 1,93 mld 16 mln
produzione del
ProdottiFormaggi
a base di carne 4,51
1,93 mld
mld 28
16 mln
mln
Ortofrutticoli 318 mln 3 mln comparto cibo
Prodotti a base di carne
Ortofrutticoli 1,93
318 mld
mln 163 mln
mln è di 61 milioni di
Aceti balsamici 389 mln - euro, entre il vino
Ortofrutticoli
Aceti balsamici 318
389 mln
mln 3 mln-
Oli di oliva 82 mln 2 mln ha un valore alla
Aceti balsamici
Oli di oliva 389
82 mln
mln 2 mln- Tabella 3.5 Valore alla produzione del produzione del
Carni fresche 92 mln 11 mln comparto cibo per prodotti DOP, IGP e STG
Italia e Lazio (valori in euro). 2019. Fonte:
imbottigliato di 69
Oli difresche
Carni oliva 82
92 mln
mln 2 mln
11 mln Elaborazione CURSA su dati milioni di euro
Ismea Qualivita
Carni fresche 92 mln 11 mln

122
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Tabella 3.6 Valore alla produzione del comparto vino DOP, IGP Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
Tabella 3.6 Valore alla produzione del comparto vino DOP, IGP Italia e Lazio. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
Numero DOP Valore DOP (euro) Numero IGP Valore IGP (euro) Numero DOP+IGP Valore DOP+IGP
(euro)
Numero DOP Valore DOP (euro) Numero IGP Valore IGP (euro) Numero DOP+IGP Valore DOP+IGP
Lazio 30 43 mln 6 26 mln 36 (euro)
69 mln
Lazio
Italia 30
408 43 mln
7.555 mln 6
118 26 mln
1.634 mln 36
526 69 mln
9.229 mln

3.6Italia
Nel dettaglio
Tabella Valoredell’Area Metropolitana
alla produzione 408
di
del comparto vinoRoma Italia e7.555
si registra
DOP, IGP unamln
Lazio. tradizione
2019. Fonte: Elaborazione 118 consolidata
agroalimentare
CURSA 1.634
su dati Ismea e unmln 526e riconoscibile.
carattere riconosciuto
Qualivita 9.229 mln
In totale Nel territorio
della Città
nel
Nel territorio Metropolitana
dettaglio dell’Area di Roma vengono
Metropolitana si registracinque
di Roma prodotti prodotti DOP:
una tradizione la Nocciolaconsolidata
agroalimentare Romana DOP, e unl’Olio Extravergine
carattere riconosciutodi Oliva Sabina DOP, l’Oliva
e riconoscibile. di
In totale Nel territorio
Metropolitana
Nel dettaglio
Gaeta della CmRC
DOP, laMetropolitana si registra
Mozzarella di Bufala una tradizione
Campana agroalimentare consolidata e un carattere riconosciuto e riconoscibile. In totale vengono prodotti cinque
nel territorio di Roma vengonoDOP e la Ricotta
prodotti cinquediprodotti
Bufala Campana DOP. In aggiunta
DOP: la Nocciola RomanaaDOP, questi, ci sono
l’Olio anche i Salamini
Extravergine di Oliva Italiani
Sabina alla
DOP,Cacciatora
l’Oliva di della
di
Città
Roma
prodotti
DOP, il DOP: la Nocciola
Pecorino Romano Romana
DOP e la DOP,
Ricottal’Olio Extravergine
Romana DOP di Oliva
che vengono Sabina DOP, l’Oliva
prodotti di Gaeta
nell’intero DOP, laregionale.
territorio MozzarellaAnchedi Bufala
i Campana
prodotti IGP DOP
sonoe cinque:
la Ricottail di Bufala
Carciofo Metropolitana
Gaeta DOP,
Campana DOP. la In
Mozzarella
aggiunta adiquesti,
BufalaciCampana
sono anche DOP e la Ricotta
i Salamini di Bufala
Italiani CampanaDOP,
alla Cacciatora DOP. In aggiunta
il Pecorino a questi,
Romano DOPciesono anche
la Ricotta i Salamini
Romana DOPItaliani alla Cacciatora
che vengono prodotti vengono
Romanesco del Lazio IGP, DOPil Vitello Bianco dell’Appennino Centrale IGP, il Kiwi di Latina IGP, la Porchetta di Ariccia IGPi prodotti
e il PaneIGP Casereccio di Genzano IGP. di Roma
DOP, il Pecorino
nell’intero territorio Romano
regionale. e la Ricotta
Anche Romana
i prodotti IGP sono DOPcinque:
che vengono prodotti
il Carciofo nell’intero
Romanesco territorio
del Lazio regionale.
IGP, il Vitello BiancoAnche
dell’Appennino sono cinque:
Centrale il Carciofo
IGP, il Kiwi di Latina prodotti cinque
In aggiunta adel
questi, ciIGP,
sono anche l’Abbacchio Romano IGP e l’Agnello vengono
Romanesco
IGP, la Porchetta Lazio
di Ariccia il Vitello
IGP e il PaneBianco dell’Appennino
Casereccio di Genzano Centrale
IGP. IGP, ildel Centro
Kiwi ItaliaIGP,
di Latina IGPlache vengonodiprodotti
Porchetta Ariccia IGPnell’intero
e il Paneterritorio
Casereccioregionale.
di Genzano Infine,
IGP.il prodotti DOP,
prodotti cinque
Interritorio
Inaggiunta
aggiunta inaaoggetto
questi,civede
questi, sono
ci la
sono produzione
anche
anche l’Abbacchio di 20Romano
l’Abbacchio vini DOP.
Romano IGPTra i diffusi
e l’Agnello
IGP troviamo
del
e l’Agnello Centro leItalia
del Centro produzioni
IGP
Italiache deche
i Castelli
vengono
IGP Romani
prodotti
vengono DOC,nell’intero
nell’intero
prodotti Tarquinia
territorio DOC, Roma
regionale.
territorio DOC, Cannellino
Infine,
regionale. il territorio
Infine, il cinque IGP e 20
prodotti DOP,
indi Frascati
oggetto DOCG
vede la ed il Frascati
produzione diSuperiore
20 vini DOCG.
DOP. Tra i In
piùaggiunta,
diffusi la Città
troviamo Metropolitana
le produzioni de di
i Roma
Castelli conta
Romani anche
DOC, la produzione
Tarquinia DOC, di due
Roma IGP:
DOC,Costa Etrusco
Cannellino di Romana
Frascati vini DOP
territorio in oggetto vede la produzione di 20 vini DOP. Tra i diffusi troviamo le produzioni de i Castelli Romani DOC, Tarquinia DOC, Roma DOC, Cannellino cinque IGP e 20
DOCG
IGP ed il Frascati
e LazioDOCG Superiore DOCG. In aggiunta, la Città Metropolitana di Roma Capitale conta anche la produzione
IGP. ed il Frascati Superiore DOCG. In aggiunta, la Città Metropolitana di Roma conta anche la produzione di due IGP: Costa Etrusco Romana di due IGP: Costa Etrusco Romana vini DOP
di Frascati
IGP e Lazio IGP.
IGP e Lazio
Tabella 3.7 IGP.
Numero di prodotto DOP, IGP e STG Città Metropolitana di Roma. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
Tabella 3.7 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Città Metropolitana di Roma. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita
CIBO VINO TOTALE
CIBO VINO TOTALE
Territorio DOP IGP DOP IGP DOP, IGP
Territorio
CMRC DOP
5 IGP
5 DOP
20 IGP
2 DOP, IGP
32
CMRC
CmRC 5 5 20 2 32

Tabella 3.7 Numero di prodotto DOP, IGP e STG Città Metropolitana di Roma Capitale. 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Ismea Qualivita

Nel territorio della Città Metropolitana di


Roma Capitale vengono prodotti cinque
prodotti DOP, cinque IGP e 20 bovini
DOP

123
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.2 La filiera
3.2 La
cerealicola
filiera cerealicola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma.diSuperfici,
Roma. Superfici,
Capitale. filiera, specializzazione
filiera, specializzazione
e prodotti.
e prodotti.

3.2.1 Superficie
3.2.1 Superficie agricola cerealicola
agricola cerealicola della
della Città Città Metropolitana
Metropolitana
metropolitana di Roma di Roma
Capitale
Grafico 3.12
Grafico
Superficie
3.12 Superficie
agricola destinata
agricola destinata
alla produzione
alla produzione
di cereali di
della
cereali
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma (in
di Roma
ettari).(in
2010-2020.
ettari). 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA su
dati ISTATdati ISTAT

Nel periodo tra


il 2010 e il 2020
la superficie
cerealicola è
diminuita del 30%

Grafico 3.12 Superficie agricola


destinata alla produzione di cereali
della Città Metropolitana di Roma
Capitale (in ettari). 2010-2020. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

Neltra
Nel periodo periodo
il 2010tra 2010 la
e il 2020 2020 la superficie
e ilsuperficie agricola destinata
agricola destinata alla produzione
alla produzione di cerealidi cereali èdai
è passata passata
quasi dai quasi
25.000 ai 25.000
18.000 ai 18.000
ettari ettariInteressante
(-30%). Nel periodo
(-30%). Interessante Nel p
vedere come
vedere
neglicome
ultimi
negli
5 anni,
ultimi
la 5superficie
anni, la superficie
sembra essersi
sembrastabilizzata.
essersi stabilizzata. tra il 2010trae il 20
2020 2020la
superficiesuperfic
cerealicolacerealic
è
diminuitadiminui
del
30% 30%

124
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Grafico 3.13 Superficie agricola per principali tipi di colture cerealicole della Città Metropolitana di Roma (in ettari). 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati ISTAT
La Città
metropolitana di
Roma Capitale
si è fortemente
despecializzata
nella coltivazione di
mais

Grafico 3.13 Superficie agricola per


principali tipi di colture cerealicole
della Città Metropolitana di Roma
Capitale (in ettari). 2010-2020. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

Il grafico rileva l’andamento storico degli ettari destinati alle principali colture cerealicole dell’area della Città metropolitana
Metropolitana di Roma dal 2010 al 2020. La La Città
superficie destinata alla coltivazione di frumento duro ha subito una leggera diminuzione nel periodo 2010-2014, ma sembra essersi stabilizzata sui 14.000 metropolitan
ha dal 2015. La coltivazione di frumento tenero ed orzo è rimasta costante nel tempo, contrariamente al mais che ha subito una diminuzione della a di Roma si è
superficie del 95% nel periodo 2010-2020. fortemente
despecializzat
3.2.2 Dimensione economica della produzione cerealicola della Città metropolitana
Metropolitana di Roma
Roma Capitale a nella
coltivazione
La seguente analisi strutturale della filiera cerealicola della Città metropolitana
Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di di mais
aziende specializzate nella coltivazione di cereali (escluso il riso) e piante oleose proteiche (OTE 151) osservate nella provincia di Roma.
Tabella 3.8 Dati medi aziendali della filiera cerealicola della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

Dati medi aziendali


2008-2010 2017-2019
Superficie agricola utilizzata - SAU (ha) 72,72 195,08

125
ha dal 2015. La coltivazione di frumento tenero ed orzo è rimasta costante nel tempo, contrariamente al mais che ha subito una diminuzione della a di Roma si è
superficie del 95% nel periodo 2010-2020. fortemente
despecializzat
3.2.2 Dimensione economica della produzione cerealicola della Città Metropolitana di Roma LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC a nella
coltivazione
La seguente analisi strutturale della filiera cerealicola della Città Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di di mais
aziende specializzate nella coltivazione di cereali (escluso il riso) e piante oleose proteiche (OTE 151) osservate nella provincia di Roma.
Si registra
unasucrescita
Tabella 3.8 Dati medi aziendali della filiera cerealicola della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA dati RICA
nelle aziende
Dati medi aziendali specializzate
2008-2010 2017-2019 nella coltivazione
cerealicola
Superficie agricola utilizzata - SAU (ha) 72,72 195,08

zione lorda vendibile


Produzione
- PLV lorda
(euro)vendibile - PLV (euro)
124.281 270.726
124.281 270.726
avorative - UL Unità
(n) lavorative - UL (n) 2,43 2,58 2,43 2,58
aggiunto - VA Valore
(euro) aggiunto - VA (euro) 87.603 153.548
87.603 153.548
U (euro) Aiuti EU (euro) 25.7373 67.162
25.7373 67.162

AU (euro/ha) PLV/SAU (euro/ha) 1.709 1.3881.709 1.388


U (n/ha) UL/SAU (n/ha) 0,03 0,01 0,03 0,01
Tabella 3.8 Dati medi aziendali
U (euro/ha) VA/SAU (euro/ha) 1.205 7871.205 787 della filiera cerealicola della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2008-
U/SAU (euro/ha)
Aiuti EU/SAU (euro/ha) 354 344 354 344 2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati RICA Si registra una Si registra una
crescita nelle crescita nelle
008-2010 e il Tra
2017-2019 la SAU
il 2008-2010 e media aziendale
il 2017-2019 la SAU media aziendale
è passata da 72,72 aè196,08
passataettari
da 72,72
(+168%).
a 196,08
Un incremento
ettari (+168%).
simileUnsi incremento per glisiAiuti
è registrato simile UE
è registrato per gli Aiuti UE
aziende aziende
%), mentre leggermente
(+161%), mentreinferiore
leggermente
è stato l’aumento
inferioredella PLVl’aumento
è stato media aziendale
della PLV media eaziendale
(+118%) del valore aggiunto
(+118%) medio
e del valore aggiunto
(+75%). medio
Invece le unità
(+75%). Invece le unità
specializzate specializzate
ive media aziendali
lavorative
non medie
hanno aziendali
media subito importanti
non hanno variazioni.
subito importanti variazioni. nella nella
coltivazione coltivazione
Gli stessisono
si dati medi aziendali dati stati
medipoi
aziendali sonoalla
rapportati stati poi rapportati
relativa SAU cosìalla relativa SAUi coefficienti
da identificare così da identificare i coefficienti
necessari necessarigliper
per poter calcolare indicatori
poter calcolare
strutturali
gli indicatori strutturali
cerealicola cerealicola
relativi alla
all’Area metropolitana diCmRC
all’Area
Roma
metropolitana
per la filieradicerealicola
Roma per(Tabella
la filiera3.9).
cerealicola (Tabella 3.9).
3.9 IndicatoriTabella
strutturali
3.9 Indicatori
della filierastrutturali
cerealicola
della
della
filiera
Cittàcerealicola
Metropolitana
della di
Città
Roma
Metropolitana
2008-2010; di
2017-2019.
Roma 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019.CURSA
Fonte: su
elaborazioni
dati RICA CURSA su dati RICA

Indicatori strutturali Indicatori strutturali


2008-2010 2017-2019
2008-2010 Variazione
2017-2019
% Variazione %
icie agricola utilizzata
Superficie
CMagricola
- SAU (ha)
utilizzata CM - SAU (ha)
25.543 18.125
25.543 -29,04%
18.125 -29,04%
zione lorda vendibile
Produzione
CM - PLV
lorda
(euro)
vendibile CM43.653.755
- PLV (euro) 25.152.855
43.653.755 -42,38%
25.152.855 -42,38%
avorative CM -Unità
UL (n)lavorative CM - UL (n) 854 240 854 -71,91% 240 126 -71,91%
lavorative media aziendali non hanno subito importanti variazioni. nella
coltivazione
Gli stessi dati medi aziendali sono stati poi rapportati alla relativa SAU così da identificare i coefficienti necessari per poter calcolare gli indicatori strutturali cerealicola
relativi all’Area metropolitana di Roma per la filiera cerealicola (Tabella 3.9). LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Tabella 3.9 Indicatori strutturali della filiera cerealicola della Città Metropolitana di Roma 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

Indicatori strutturali Nel periodo 2008-


2010 e 2017-2019
2008-2010 2017-2019 Variazione %
gli indicatori
Superficie agricola utilizzata CM - SAU (ha) 25.543 18.125 -29,04% strutturali della
Produzione lorda vendibile CM - PLV (euro) 43.653.755 25.152.855 -42,38% filiera cerealicola
evidenziano una
Unità lavorative CM - UL (n) 854 240 -71,91%
decrescita del
Valore aggiunto
Incidenza CM (%)
della PAC - VA (euro) 30.770.733
20,71% 14.265.9630
24,81% -53,64%
19,80% settore
Produttività del lavoro (euro) 36.026 59.457 65,04%
Tabella 3.9 Indicatori strutturali
Produttività
Nel periodo della terra (euro)
2008-2010 1.709 della filiera
e 2017-2019 gli indicatori strutturali 1.388
cerealicola-18,80%
evidenzianodella
unafiliera cerealicola della
decrescita del Città
settore. Importanti variazioni si Nel periodo
metropolitana di Roma Capitale 2008-
Incidenza
Incidenza della
registrano per laPAC
della PLV(%)
PAC (-42%) e valore aggiunto (-54%).20,71%
(%) 24,81%
A discapito di una
20,71% riduzione delle19,80%
24,81% unità lavorative
19,80% (-72%), Fonte:
2010; 2017-2019. e della produttività della terra (-29%) si
elaborazioni 2008-2010 e
CURSA su dati RICA
registra un aumento della produttività del lavoro (+65%). Infine, l’incidenza del contributo PAC sulla PLV è incrementata di quasi il 20%. 2017-2019 gli
indicatori
Nel
Nel periodo
periodo 2008-2010
2008-2010 ee 2017-2019
2017-2019 gli
gli indicatori
indicatori strutturali
strutturali della
della filiera
filiera cerealicola
cerealicola evidenziano una decrescita
evidenziano una decrescita del
del settore.
settore. Importanti
Importanti variazioni
variazioni si
si Nel periodo
strutturali
Nel periodo
Grafico 3.14
registrano SAU
per la per
PLV la produzione
(-42%) e di
valore cereali
aggiunto della Città
(-54%). A Metropolitana
discapito di una di Grafico
riduzione 3.15
delle Stima
unità PLV della
lavorative filiera
(-72%), cerealicola
e della della Città
produttività Metropolitana
della terra di si
(-29%) 2008-2010
della ee
filiera
registrano per la PLV (-42%) e valore aggiunto (-54%). A discapito di una riduzione delle unità lavorative (-72%), e della produttività della terra (-29%) si 2008-2010
Roma. 2010-2020. Fonte:
dellaElaborazioni
produttivitàCURSA su dati
del lavoro
lavoro ISTATInfine, l’incidenza del
(+65%). Roma. 2008-2010;
contributo PAC2017-2019.
PLV èè Fonte:
sulla PLV Elaborazioni
incrementata CURSA su dati RICA 2017-2019 gli
registra
registra un
un aumento
aumento della produttività del (+65%). Infine, l’incidenza del contributo PAC sulla incrementata di quasi ilil 20%.
di quasi 20%. cerealicola gli
2017-2019
indicatori
evidenziano
indicatori
strutturali
una
strutturali
Grafico
Grafico 3.14
3.14 SAU
SAU per
per la
la produzione
produzione di
di cereali
cereali della
della Città
Città Metropolitana
Metropolitana di
di Grafico
Grafico 3.15
3.15 Stima
Stima PLV
PLV della
della filiera
filiera cerealicola
cerealicola della
della Città
Città Metropolitana
Metropolitana di
di della filiera
decrescita
della del
filiera
Roma. 2010-2020. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati
Roma. 2010-2020. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati ISTATISTAT Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA RICA cerealicola
settore
cerealicola
evidenziano
evidenziano
una
una
decrescita
decrescita del
del
settore
settore

Grafico 3.14 SAU per la produzione di cereali della Città Grafico 3.15 Stima PLV della filiera cerealicola della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: Elaborazioni metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
CURSA su dati ISTAT Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

127
Grafico 3.16 Stima UL della filiera cerealicola della Città Metropolitana di Grafico 3.17 Stima VA della filieraLA PRODUZIONE
cerealicola AGRICOLA
della Città Metropolitana di DI CMRC
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.16 Stima UL della filiera cerealicola della Città Grafico 3.17 Stima VA della filiera cerealicola della Città
Grafico 3.18
metropolitana StimaCapitale.
di Roma produttività
2008-2010;del2017-2019.
lavoro della
Fonte: filiera
cerealicola della Grafico 3.19 diStima
metropolitana Roma produttività della2017-2019.
Capitale. 2008-2010; terra della filiera cerealicola della
Elaborazioni CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.18 Stima produttività del lavoro della filiera cerealicola Grafico 3.19 Stima produttività della terra della filiera
della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017- cerealicola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA 2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

128
Grafico 3.20 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera Grafico 3.21 Variazione % dei dati strutturali della filiera cerealicola della
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
cerealicola della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA
Grafico 3.20
Grafico
Stima
3.20dell'incidenza
Stima dell'incidenza
della PACdella
sullaPAC
PLVsulla
dellaPLVfiliera
della Grafico
filiera 3.21
Grafico
Variazione
3.21 Variazione
% dei dati%strutturali
dei dati strutturali
della filiera
della
cerealicola
filiera cerealicola
della della
cerealicola
cerealicola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma.di2008-2010;
Roma. 2008-2010;
2017-2019. 2017-2019.
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. di
2008-2010;
Roma. 2008-2010;
2017-2019. 2017-2019.
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA

Grafico 3.20 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera Grafico 3.21 Variazione % dei dati strutturali della filiera
cerealicola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008- cerealicola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-
3.2.3 Comuni della Città Metropolitana di Roma
2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
per indice di specializzazione - cereali
2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Il comune di
La figura 3.3 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione – cereali – per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La figura
Roma risulta
restituisce
3.2.3 Comuni una della
3.2.3 prevalenza
Comuni Città di comuni
della che sidi
Metropolitana diposizionano
Città Metropolitana
metropolitana Roma di
Roma per della
Roma
indice
Capitale classe
per “forte
diindice di despecializzazione”
specializzazione
specializzazione (62,81%), i quali si concentrano a est e a sud dell’area
- cereali - cereali fortemente
metropolitana. Solo 5 comuni (4,13%) rappresentano una “forte specializzazione”: Roma, Fiumicino, Pomezia, Colleferro e Gavignano. specializzata
Il comune Il comu
di
La figura 3.3
La figura
mostra3.3lamostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– cereali –– per
cereali
i 121– comuni
per i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. La
di Roma.
figura La figura
nella
Roma risulta
Roma
restituiscerestituisce
una prevalenza di comunidiche
una prevalenza comuni
si posizionano
che si posizionano
della classe “forte
della despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(62,81%),(62,81%),
i quali si iconcentrano
quali si concentrano
a est e a asud
estdell’area
e a sud dell’area
coltivazione
fortementeforteme
metropolitana.
metropolitana.
Solo 5 comuni
Solo 5(4,13%)
comunirappresentano una “forteuna
(4,13%) rappresentano specializzazione”:
“forte specializzazione”:
Roma, Fiumicino,
Roma, Fiumicino,
Pomezia, Pomezia,
ColleferroColleferro
e Gavignano.
e Gavignano. cerealicola
specializzata
specializ
nella nella
coltivazione
coltivaz
cerealicola
cerealic

Il comune di Roma
risulta fortemente
specializzata
nella coltivazione
cerealicola

129
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.3 Specializzazione dei comuni della


Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - cereali. 2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
Corine Land Cover 2018

130
Tabella 3.10 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.22 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione - cereali. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati indice di specializzazione - cereali. LA
2018. Fonte: elaborazioniAGRICOLA
PRODUZIONE CURSA su dati DI CMRC
Corine
Tabella Land
Tabella Cover
3.103.10 2018comuni
Incidenza
Incidenza comuni
delladella
CittàCittà
Metropolitana
Metropolitana
di Roma per perCorine
di Roma GraficoLand
Grafico Cover
3.223.22 2018 comuni
Incidenza
Incidenza comuni
delladella
CittàCittà
Metropolitana
Metropolitana
di Roma
di Roma
per per
indice
indice
di specializzazione
di specializzazione
- cereali.
- cereali.
2018.
2018.
Fonte:
Fonte:
elaborazioni
elaborazioni
CURSA
CURSA
su dati
su datiindice
indice
di specializzazione
di specializzazione
- cereali.
- cereali.
2018.
2018.
Fonte:
Fonte:
elaborazioni
elaborazioni
CURSA
CURSA
su dati
su dati
Corine
Corine
LandLand
Cover
Cover
20182018
  Corine
Corine
LandLand
Cover
Cover
20182018
Numero
comuni %

Forte despecializzazione Numero


Numero
76 62,81%
comuni
comuni % %
Debole despecializzazione 11 9,09%
Forte
Forte
despecializzazione
despecializzazione 76 76 62,81%
62,81%
Debole specializzazione 29 23,97%
Debole
Debole
despecializzazione
despecializzazione 11 11 9,09%
9,09%
Forte specializzazione 5 4,13%
Debole
Debole
specializzazione
specializzazione 29 29 23,97%
23,97%
Totali 121 100,00%
Forte
Forte
specializzazione
specializzazione 5 5 4,13%
4,13%


Totali
Totali 121 121 100,00%
100,00%
 


Tabella 3.10 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di Grafico 3.22 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di
3.2.4 Prodotti
specializzazione e sapori
- cereali. 2018. tipici della filiera
Fonte: elaborazioni cerealicola
CURSA della
su dati Corine LandCittà
Cover Metropolitana
2018 di Roma
specializzazione - cereali. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover 2018
 
La figura 3.4 mostra la rappresentazione cartografica della produzione di prodotti e sapori tipici della produzione cerealicola della Città Metropolitana di Si evidenziano
3.2.4
3.2.4
Roma. Prodotti
Prodotti
Si registraeunsapori
eprodotto
sapori
tipici
tipici
della
IGP: ildella
filiera
Pane filiera
cerealicola
cerealicola
Casereccio della
della
di Genzano Città
Città
IGP Metropolitana
Metropolitana
metropolitana
dall’omonimo comune Roma
di eRoma
di Roma Capitale
svariati il Pane
prodotti derivanti da agricoltura biologica. Nel 2019
la Pane Casereccio di Genzano IGP 507produzione
tonnellate. Casereccio di
La quantità
figura 3.4di3.4
La figura mostra
mostra
la rappresentazione
la rappresentazione è statadella
cartografica quai
cartografica della
produzione diVista
di prodotti l’importanza
prodotti
e sapori
e sapori del
tipici comparto
tipici
della
della cerealicolo
produzione
produzione nel comune
cerealicola
cerealicola di Città
delladella
Città Roma,
Si che con sei
Metropolitana
Metropolitana
metropolitana
evidenziano
Si evidenzianodi di
prodotti registra il maggior numero di produzione, sono da menzionare la produzione di farro perlato e spezzato, la farina di farro, Genzano
frumento IGP
tenero e
Roma.
Roma.
Si registra un prodotto
Si registra un prodotto
IGP:IGP:
il Pane
il Pane
Casereccio
Casereccio
di Genzano
di Genzano
IGP IGP
dall’omonimo
dall’omonimo comune
comunee svariati prodotti
e svariati prodotti
derivanti da agricoltura
derivanti da agricoltura il il
biologica. Pane
biologica.Pane
Nel Nel
2019
2019
e prodotti
grano duro,ditutti
la quantità
la quantità di prodotti
Pane Pane biologicamente.
Casereccio
Casereccio
di Genzano
di Genzano In aggiunta,
IGP IGP
è stata la quasi
di
è statafamosa
quai 507507
quai pizza bianca
tonnellate.
tonnellate. romana
VistaVista alla pala del
l’importanza
l’importanzadel del
fornaio.
comparto
comparto
cerealicolo
cerealicolonel nel
comune
comune Casereccio
Casereccio
di Roma,
di Roma, di d
che che
concon
sei sei
derivanti da
prodotti
prodotti
registra
registra
il maggior
il maggior
numero
numero
di produzione,
di produzione,
sonosono
da menzionare
da menzionare
la produzione di farro
la produzione di farro
perlato
perlato
e spezzato,
e spezzato,
la farina
la farina
di farro,
di farro,
frumento
frumento
tenero e e Genzano
tenero Genzano
agricoltura
IGP IGP
e e prodotti
prodott
grano
grano
duro,
duro,
tuttitutti
prodotti
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biologicamente.
biologicamente.
In aggiunta,
In aggiunta,
la famosa
la famosa
pizza
pizza
bianca
bianca
romana
romana
alla alla
palapala
del fornaio.
del fornaio. biologica
derivanti
derivantida da
agricoltura
agricoltura
Si evidenziano il biologica
biologica
Pane Casereccio
di Genzano IGP e
prodotti derivanti
da agricoltura
biologica

131
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.4 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera cerealicola nei comuni della
Città metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA
su dati ARSIAL e Natura in Campo

132
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
3.2.5 Sistema
3.2.5
3.2.5CURSA
elaborazioni Sistema
Sistema
agroindustriale
agroindustriale
agroindustriale
su dati della
Camera filiera
della
dellacerealicola
di Commercio filiera
filieracerealicola
cerealicola
di Roma della Città
della
della
Metropolitana
Città
CittàMetropolitana
Metropolitana
di Roma
metropolitana di
diRoma
di Roma Capitale
Roma
Come siCome
deduce
Comesisideduce
dai
deduce
prodotti
dai
daiprodotti
prodotti
tipici della filiera
tipici
tipici cerealicola,
della
dellafiliera
filieracerealicola,
cerealicola,
il settoreililsettore
della
settorepanificazione
della
dellapanificazione
panificazione
è quanto èèmai
quanto
quanto
vivo,
mai
mai
e solo
vivo,
vivo,
nel
eesolo
comune
solonel
nelcomune
comune
di Romadidi
conta
Roma
Roma400
conta
conta
attività
400
400attività
attività
produttive
produttive
400 produttive eecommerciali.
e commerciali. commerciali. i prodotti
InInparticolare
In particolare particolare prodotti
i iprodotti
da fornoda da fornoregistrano
forno
registrano registrano aumenti
aumentiaumenti costanti,
costanti,costanti,
riscuotendoriscuotendo
riscuotendo
crescente crescente
crescente
successo. successo.
successo. Sulla
Sulla scorta
Sulla scorta
discorta diditali
taliandamenti,
tali andamenti, andamenti,ll settorellllsettore
della
settoredella
della
353
350 recentemente
recentemente
recentemente
un gruppo un
un quaranta
gruppo
gruppo
di di
di quaranta
quaranta
panifici panifici
panifici
romani romani
romani
ha conclusoha
ha accordo
concluso
concluso
un un
un accordo
accordo
con una con
con una
cooperativa
una cooperativa
cooperativa
di di
Cerveteri
di Cerveteri
Cerveteri
per per di
l’approvvigionamento
l’approvvigionamento
per l’approvvigionamento farina didi
di farina
farina didi panificazione
panificazione
panificazione
granoda
grano tenero
grano tenero
tenero
impiegare
dadaimpiegare
impiegare nellaproduzione
nella produzione
nella produzione didipanificati
di panificati panificati
con pasta con
con pasta
acida
pasta
2
acida2.2.
. acida e della epasta,
e della
della pasta,
pasta,
300 assiemeassieme
assieme
ai aiai
Unitamente
Unitamente
al consumo
Unitamente alalconsumo
del pane,
consumo delè pane,
del considerevole
pane,èèconsiderevole consumo
ancheililconsumo
anche ilanche
considerevole di pasta:didi
consumo pasta:
pasta:
basti pensare
basti
bastipensare
apensare
due piatti
aadueuniversalmente
due piatti
piattiuniversalmente
associatiassociati
universalmente in modoinin
associati immediato
modo
modoimmediatoalla
immediato alla
alla
birrifici birrifici
birrifici
250
cucina romana,
cucina la carbonara
cucinaromana,
romana, lalacarbonara
carbonara
e l’amatriciana,
eel’amatriciana,
per comprendere
l’amatriciana, per
percomprendere
come il come
comprendere volume
comeililvolume
divolume
pastadiacquISTATa
dipasta
pastaacquISTATa
a Roma asia
acquISTATa
acquistata aRoma
sufficientemente
Roma sia
siasufficientemente
grande da
sufficientemente grande
rendere
grande da
darendere
rendere rappresentan rappresentan
rappresentan
quello
200 pastario
quello
quellopastario
un comparto
pastario un
uncomparto
di notevole
comparto didinotevole
importanza.
notevole importanza.
Attualmente,
importanza. Attualmente, non esistono,
tuttavia,tuttavia,
Attualmente, tuttavia, non
nonesistono,
nel territorio
esistono, nel
nelterritorio
metropolitano,
territorio metropolitano,
né mulini
metropolitano, né
néné
mulini
pastifici
mulini né
népastifici
locali inlocali
pastifici localiinin o importanti
oo importanti
importanti
grado grado
150 digrado didiinserirsi
inserirsi inserirsi
in modoinin modosignificativo
significativo
significativo
modo nel mercatonelmercato
nel mercato
romanoromanoromano
con conun
un prodotto
con unprodotto
prodotto
a marchio aamarchio
marchio proprietario.
proprietario.
proprietario. realtà realtà
realtà
113
Infine, birrifici
Infine,i ibirrifici
100 i Infine, birrificicostituiscono
costituiscono un'importante
costituiscono realtà del
un'importante
un'importante realtà
realtà
comparto
del
delcomparto
cerealicolo
comparto cerealicolo
romano:romano:
cerealicolo al momento
romano: alalmomento
si contano
momento circa 80circa
sisicontano
contano birrifici
circa8080birrifici
artigianali
birrificiartigianali
artigianali
sparsi nell’area
sparsi
sparsinell’area
nell’area
nessuno 62
metropolitana
metropolitana di Roma.didiTuttavia,
metropolitana Roma.Tuttavia,
Roma. Tuttavia, nessuno
di essi sididi
48 nessuno essisisiapprovvigiona
approvvigiona
essi approvvigiona
48 didimateria
di materia materia
prima prima
dalla
prima dallacampagna
campagna
dalla campagna localel’orzo
locale poiché
locale poiché
poiché l’orzocoltivato
coltivato
l’orzo coltivato nell’agro-romano,
nell’agro-romano,
nell’agro-romano,
50 confluisce 37
confluisceconfluisce nellaprincipale
nella principale
nella principale malteria
malteriamalteria delterritorio
del territorio
del territorio a Pomezia.
presente
presentepresente Pomezia.
aaPomezia.
Tale flussoTale
Tale flussomassivo
massivo
flusso massivo
di orzo èdidi orzoèdi
frutto
orzo èfrutto
frutto didiun
un accordo unaccordo
accordointerprofessionale
interprofessionale
interprofessionale firmato
firmato firmato
tra la tratralala
stessa
0 stessa
malteria
stessa malteria
malteria
e i e i
coltivatori.
e i due
coltivatori.
coltivatori.
Solo Solo
Solo due
aziende
due aziende
aziende
agricole agricole
agricole
romane, romane,
romane,
invece, invece,
dedicano
invece, dedicano
dedicano
della superficie
della
della superficie
superficie
agricola agricola
agricola
alla produzione
alla
alla produzione
produzione
di luppolo
didi3
.luppolo
luppolo .
33
.
2010 2015 2016 2017 2018 2019

2.4.4 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca

Un peso molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dal lavoro degli stranieri. Nell’area romana esso ha
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini ll settore
di della
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% delpanificazione 2019; a
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8%3. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’areaeromana
della pasta,
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
assieme ai birrifici
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento
più contenuto di quella di origine italiana (+4,6%). Tuttavia, nonostante l’aumento del numero di stranieri occupati nel periodo, il tasso di occupazione dei
rappresentano
cittadini stranieri a Roma è passato infatti dal 69,4% del 2008 al 63,7% del 2019 (-5,7%). importanti realtà
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

23
http://demo.istat.it/index.html
Assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro e dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale in collaborazione con Camera di Commercio (2021). Agrifood Roma
4
RomaPiano
2030. Capitale (2020).agricolo
strategico Rapporto statistico sull’area
e alimentare di Roma metropolitana
Capitale. romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.
3
ibid.

133
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.3 La filiera
3.3 La
orticola
filiera della
orticola
Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma.Capitale.
diSuperfici,
Roma. Superfici,
filiera, specializzazione
filiera, specializzazione
e prodotti.
e prodotti.

3.3.1 Superficie
3.3.1 Superficie
agricola orticola
agricola della
orticola della
Città Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di Roma
Grafico 3.23
Grafico
Superficie
3.23 Superficie
agricola destinata
agricola destinata
alla produzione
alla produzione
di ortaggidi
della
ortaggi
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma (in
di ettari).
Roma (in 2010-2020.
ettari). 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA su
dati ISTATdati ISTAT

Grafico 3.23 Superficie agricola destinata


alla produzione di ortaggi della Città
metropolitana di Roma Capitale (in ettari).
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT

Tra il 2010
Traeilil201
Nel periodoNeltra
periodo
il 2010tra
e ilil2020 il 2020 la superficie
2010lae superficie agricola destinata
agricola destinata alla produzione
alla produzione di ortaggidiè rimasta
ortaggi èpressoché invariata invariata
rimasta pressoché nel tempo.
nelDopo
tempo.
unaDopo
diminuzione
una diminuzione
2020 2020la
tra il 2011tra
e il 2016,
2011 elailsuperficie
2016, la superficie
orticola èorticola
gradualmente
è gradualmente
aumentata aumentata
portandosiportandosi
ad un totale
ad un
di 7.553
totaleettari
di 7.553
nel ettari
2020, nel
leggermente
2020, leggermente agli ettariagli ettari superficie
superioresuperiore superficie
registrati registrati
nel 2010. nel 2010. orticola non
orticola
ha n
subito subito
Tra il 2010 e il importantiimportan
2020 la superficie variazionivariazioni
orticola non ha
subito importanti
variazioni

134
24 Superficie Grafico
agricola
Grafico 3.24
per
3.24
principali
Superficie
Superficie
tipi
agricola
agricola
di colture
perper
principali
orticole
principali
della
tipitipi
diCittà
colture
di colture
Metropolitana
orticole
orticole
della
di
della
Roma
Città
Città
Metropolitana
(inMetropolitana
ettari). 2010-2020.
di Roma
di Roma
Fonte:
(in (in LA
ettari).
ettari). PRODUZIONE
elaborazioni
2010-2020.
2010-2020.
CURSA
Fonte:
Fonte: AGRICOLA
su elaborazioni
elaborazioni
CURSADI
su CMRC
CURSA su
T datidati
ISTAT
ISTAT

Grafico 3.24 Superficie agricola per


principali tipi di colture orticole della Città
metropolitana di Roma Capitale (in ettari).
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT

Il grafico
rileva l’andamento rileva
Il grafico
storico l’andamento
rileva
degli l’andamento storico
ettari destinati degli
storico
alle ettari
principali
degli destinati
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colture dialle
destinati principali
ortaggi
alle principalicolture
dell’area colture
della
di Città
ortaggi
di ortaggi
Metropolitana
dell’area
dell’area
della
della
di CmRC
Città
Roma
Città
Metropolitana
dal
Metropolitana
2010 al 2020.
di Roma dalLe
diLeRoma dal
2010 superfici
2010 Le Le superfici
al 2020.
al 2020. superfici
Le Le
delle delle
delle
coltivazioni sono la carota
principali
Le principali e pastinaca,
coltivazioni
coltivazionisono
sonoil carciofo
la carota
la carota
e epastinaca,
elapastinaca,
lattuga.il La
carciofo
carciofo
il principale lattuga.
la lattuga.
e laesuperficie Laagricola
La
principale
principale
utilizzata
superficie
superficie
è peragricola
laagricola
coltivazione
utilizzata
utilizzata
della
è per
è carota
per
la coltivazione
la ecoltivazione
della
della
carota
carota
e e
principali principali
principali
, è però interessante
pastinaca,
pastinaca,
notare
.Èè però
è come
però
interessante
interessante
le superficinotare
di
notare
queste
comecome
trele principali
superfici
le superfici
di
coltivazioni
queste
di queste
tre siano
tre
principali
principali
rimaste costanti
coltivazioni nel
coltivazioni periodo
siano
siano
rimaste
rimastecostanti
costanti
analizzato. nelnel
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periodoanalizzato.
analizzato.
coltivazioni
coltivazioni
coltivazioni
orticole sono orticole
orticolesono
sono
mensione economica
3.3.2
3.3.2
Dimensione
Dimensione
della produzione
economica
economica
orticola
della
delladella
produzione
produzione
Città Metropolitana
orticola
orticoladella
della
di
Città
Roma
Città
Metropolitana
Metropolitana
metropolitana Roma
di Roma
di Roma Capitale rimaste rimaste
rimaste
invariate nel invariate
invariatenelnel
nte analisi strutturale
La La
seguente
seguente
dellaanalisi
filiera
analisi
strutturale
orticola
strutturale
della
della
della
Città
filiera
filiera
Metropolitana
orticola
orticola
della
della
di Città
Roma
Città
Metropolitana
deriva
Metropolitana
dall’interrogazione
metropolitana di Roma
di Romaderiva
deriva
sul dall’interrogazione
database
dall’interrogazione
RICA dei sul
datisul
database
aziendali
database RICA
di RICA
deidei
datidati
aziendali
aziendali
di di
tempo tempo
tempo
pecializzate inaziende
orticoltura
aziende
specializzate
specializzate
all’apertoin(OTE
orticoltura
in orticoltura
221) osservate,
all’aperto
all’aperto
in(OTE
questo
(OTE
221)
221)
caso
osservate,
osservate,
a causa in
in questo
un
in questo
insufficiente
caso
caso
a causa
acampione
causa
in un
di in un
insufficiente
nella
insufficiente
provincia
campione
campione
di Roma, nella
innella
tutta
provincia
provincia
la di Roma,
di Roma,
in tutta
in tutta
la la
azio. regione
regione
Lazio.
Lazio.
11 Dati medi Tabella 3.11
aziendali
Tabella Dati
della
3.11 medi
filiera
Dati aziendali
medi
orticola della
aziendali
della filiera
Città
della orticola
Metropolitana
filiera della
orticola di Città
della
Roma. Metropolitana
Città
2008-2010; di Roma.
Metropolitana
2017-2019.2008-2010;
di Roma.
Fonte: 2017-2019.
2008-2010;
elaborazioni Fonte:
2017-2019.
CURSA su elaborazioni
Fonte: RICA CURSA
datielaborazioni su dati
CURSA RICA
su dati RICA

Dati medi aziendali DatiDati


medimedi
aziendali
aziendali
Tabella 3.11 Dati medi aziendali della filiera
orticola della Città metropolitana di Roma
Le superfici
2008-2010 2017-20192008-2010
2008-2010 2017-2019
2017-2019 delle principali
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
agricola utilizzata
Superficie
Superficie
- SAU (ha)
agricola
agricola
utilizzata
utilizzata
- SAU
- SAU
31,78 (ha)(ha) 14,01 31,78
31,78 14,01
14,01 elaborazioni CURSA su dati RICA
coltivazioni orticole
sono rimaste
invariate nel tempo

135
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 112.4560 95.912


Unità
one lorda vendibile - lavorative
Produzione lorda- vendibile
PLV (euro) UL (n) 112.4560
- PLV (euro) 95.912 2,08
112.4560 1,17
95.912
vorative - UL (n)Valore aggiunto -- VA
Unità lavorative (euro)
UL (n) 2,08 1,1776.1384
2,08 60.709
1,17
Aiuti
ggiunto - VA (euro)
ValoreEUaggiunto
(euro) - VA (euro) 76.1384 8.963
60.70976.1384 3.706
60.709
(euro) Aiuti EU (euro) 8.963 3.706 8.963 3.706
PLV/SAU (euro/ha) 3.5396 6.846

U (euro/ha) UL/SAU
PLV/SAU(n/ha)
(euro/ha) 3.5396 0,07
6.846 3.5396 0,08
6.846
(n/ha) VA/SAU (euro/ha)
UL/SAU (n/ha) 0,07 0,08 2.396
0,07 4.333
0,08
(euro/ha) Aiuti
VA/SAUEU/SAU (euro/ha)
(euro/ha) 2.396 283
4.333 2.396 265
4.333
/SAU (euro/ha)Aiuti EU/SAU (euro/ha) 283 265 283 265
Tra il 2008-2010 e il 2017-2019 la SAU media aziendale è passata da 31,78 a 14,01 ettari (-56%). Una decrescita simile si è registrata per gli Aiuti UE (-59%), Si registra una
mentre leggermente inferiore è stata la diminuzione delle unità lavorative medie aziendali (-44%). Anche per quanto riguarda la PLV media aziendale ed crescita nelle
08-2010 e il 2017-2019 la SAUemedia
Tra il 2008-2010 aziendale
il 2017-2019 la SAU mediada
è passata aziendale
31,78 a 14,01
è passata
ettari
da(-56%).
31,78 aUna
14,01
decrescita
ettari (-56%).
simileUna
si è registrata
decrescitaper gli Aiuti
simile UE (-59%),
si è registrata Aiuti
per gli Si UE (-59%),
registra una Si registra una
aziende
il valore aggiunto medio, si registra una decrescita rispettivamente del 15% e 20%. crescita nelleed crescita nelle
leggermente mentre
inferioreleggermente
è stata la diminuzione stata unità
inferiore è delle lavorativedelle
la diminuzione medie unità
aziendali
lavorative medie
(-44%). aziendali
Anche per quanto
(-44%).
riguarda
Anche la PLV
per mediariguarda
quanto aziendalela PLV
ed media aziendale specializzate
aggiunto medio,
ilGlivalore aggiunto
si registra unamedio,
decrescita
si registra decrescita
rispettivamente
unapoi del 15% 20%. SAU
rispettivamente 15% 20%. aziende aziende
stessi dati medi aziendali sono stati rapportati allae relativa delcosì daeidentificare i coefficienti necessari per poter calcolare gli indicatori strutturali nella
specializzate specializzate
coltivazione
relativi all’Area metropolitana di Roma per la filiera orticola (Tabella 3.12). nella strutturali nella
Gli stessi
i dati medi aziendali datistati
sono medipoiaziendali
rapportatisono stati
alla poi rapportati
relativa SAU così daallaidentificare
relativa SAU così da identificare
i coefficienti necessarii coefficienti necessarigliper
per poter calcolare indicatori
poter calcolare
strutturali
gli indicatori orticola
Tabella
all’Area metropolitana 3.12
relativi all’Area Indicatori
di CmRC
alla Roma per lastrutturali
metropolitana
filiera di della filiera
orticola
Roma per laorticola
(Tabellafiliera
3.12). della Città
orticola Metropolitana
(Tabella 3.12). di Roma 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSAcoltivazione su dati RICA coltivazione
orticola orticola
3.12 IndicatoriTabella
strutturali
3.12 della
Indicatori
filierastrutturali
orticola della
dellaCittà
filiera
Metropolitana
orticola delladiCittà
RomaMetropolitana
2008-2010; 2017-2019.
di Roma 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019.CURSA
Fonte:su elaborazioni
dati RICA CURSA su dati RICA
Indicatori strutturali
2008-2010 Indicatori
Indicatori strutturali 2017-2019
strutturali Variazione %
Superficie agricola utilizzata CM - SAU (ha)2017-2019
2008-2010 7.353
2008-2010
Variazione % 7.559
2017-2019 2,80%
Variazione %
Produzione
ie agricola utilizzata
Superficie lorda
CM -agricola
SAU vendibile
utilizzataCM
(ha) CM- -PLV
SAU(euro)
7.353 (ha) 26.019.016
7.559 7.353 51.748.666
2,80% 7.559 98,89%
2,80%
Unità
one lorda vendibile lavorative
Produzione
CM - PLV
lordaCM
(euro) - UL (n)CM
vendibile - PLV (euro) 51.748.666
26.019.016 481
26.019.016 98,89% 631
51.748.666 31,14%
98,89%
Valore
vorative CM - UL
Unità aggiunto CM
(n) lavorative CM -- VA (euro)
UL (n) 481 17.616.076
631 481 32.755.127
31,14% 631 85,94%
31,14% Si registra
Produttività
ggiunto CM - VA
Valore
(euro) del lavoro
aggiunto CM - VA(euro)
(euro)
17.616.076 32.755.12736.597
17.616.076 85,94% 51.888
32.755.127 41,78%
85,94% una crescita
Tabella 3.12 Indicatori strutturali della
vità del lavoro Produttività
Produttività
(euro) della terra (euro)
del lavoro (euro) 36.597 3.539
51.88836.597 6.846
41,78%51.888 93,47%
41,78% filiera orticola della Città metropolitana di nelle aziende
Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019.
specializzate nella
vità della terraIncidenza
(euro) della
Produttività PAC
della (%) (euro)
terra 3.539 6.846 7,97%
3.539 93,47% 3,86%
6.846 -51,52%
93,47% Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
coltivazione orticola
a della PAC (%)Incidenza della PAC (%) 7,97% 3,86% 7,97% -51,52% 3,86% -51,52%

136
Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera orticola evidenziano una crescita del settore. Importanti variazioni si registrano Nel periodo
per la PLV (+99%), per il valore aggiunto (+86%) e per la produttività della terra (+93%). Di minore entità,LA ma PRODUZIONE AGRICOLA
anche le unità lavorative (+31%) eDI la CMRC
2008-2010 e
Nel periodo
Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera orticola evidenziano una crescita del settore. Importanti variazioni si registrano 2017-2019 gli
produttività del lavoro (+42%) sono incrementate. Infine, si registra una decrescita dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV del 52%. 2008-2010
per la PLV (+99%), per il valore aggiunto (+86%) e per la produttività della terra (+93%). Di minore entità, ma anche le unità lavorative (+31%) e la indicatori e
2017-2019
strutturali gli
produttività del lavoro (+42%) sono incrementate. Infine, si registra una decrescita dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV del 52%. Nel periodo
Grafico
Nel 3.252008-2010
periodo SAU per lae produzione
2017-2019 gli indicatori
di ortaggi strutturali
della Città Metropolitana Grafico
della filiera orticola 3.26 Stima
evidenziano crescita
unaPLV della del settore.
filiera Importanti
orticola variazioni
della Città si registrano
Metropolitana di indicatori
della filiera
per la PLV2010-2020.
di Roma. (+99%), per il valore
Fonte: aggiuntoCURSA
Elaborazioni (+86%)
su edati la produttività dellaRoma.
perISTAT terra 2008-2010;
(+93%). Di 2017-2019.
minore entità, anche le unità
ma Elaborazioni
Fonte: lavorative
CURSA su dati (+31%)
RICA e la 2008-2010
strutturali e
Grafico 3.25 SAU per la produzione di ortaggi della Città Metropolitana Grafico 3.26 Stima PLV della filiera orticola della Città Metropolitana di orticola
2017-2019
della gli
filiera
produttività del lavoro (+42%) sono incrementate. Infine, si registra una decrescita dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV del 52%. evidenziano
di Roma. 2010-2020. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati ISTAT Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA indicatori
orticola
una crescita
strutturali
evidenziano
Grafico 3.25 SAU per la produzione di ortaggi della Città Metropolitana Grafico 3.26 Stima PLV della filiera orticola della Città Metropolitana di del settore
della filiera
una crescita
di Roma. 2010-2020. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati ISTAT Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA orticola
del settore
evidenziano
una crescita
del settore

Grafico 3.27 Stima UL della filiera orticola della Città Metropolitana di Grafico 3.28 Stima VA della filiera orticola della Città Metropolitana di
Grafico 3.25 SAU per la produzione di ortaggi della Città metropolitana Grafico 3.26 Stima PLV della filiera orticola della Città metropolitana di Roma
Roma.
di 2008-2010;
Roma Capitale. 2017-2019.Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma.2008-2010;
2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA
RICA su dati RICA
Grafico
ISTAT
3.27 2010-2020.
Stima UL Fonte: CURSA su dati
della filiera orticola della Città Metropolitana di Capitale. 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati
Grafico 3.28 Stima VA della filiera orticola della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Grafico 3.27 Stima UL della filiera orticola della Città Metropolitana di Grafico 3.28 Stima VA della filiera orticola della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Nel periodo 2008-
2010 e 2017-2019 gli
indicatori strutturali
della filiera orticola
evidenziano una
crescita del settore

Grafico 3.27 Stima UL della filiera orticola della Città metropolitana di Roma Grafico 3.28 Stima VA della filiera orticola della Città metropolitana di Roma
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

137
Grafico 3.29 Stima produttività del lavoro della filiera orticola della Città Grafico 3.30 Stima produttività della terra della filiera orticola della Città
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni LA PRODUZIONE
Metropolitana di Roma. 2008-2010; AGRICOLA
2017-2019. Fonte: Elaborazioni DI CMRC
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.29 Stima produttività del lavoro della filiera orticola della Grafico 3.30 Stima produttività della terra della filiera orticola della Città
Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA
Grafico 3.31 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera orticola Grafico 3.32 Variazione % dei dati strutturali della filiera orticola della
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.31 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera Grafico 3.32 Variazione % dei dati strutturali della filiera orticola della
orticola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017- Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Elaborazioni CURSA su dati RICA

138
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.3.3 Comuni
3.3.3 della
Comuni della
Città Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di
perRoma
indice
per
diindice
specializzazione
di specializzazione
- ortive - ortive

La figura 3.5
La figura
mostra3.5lamostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– ortive ––per
ortive
i 121– comuni
per i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. di
La Roma.
figura La figura
restituiscerestituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidiche
comuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “debolmente
nella classe “debolmente
specializzati”
specializzati”
(44,63%),(44,63%),
distribuitidistribuiti
lungo tuttolungo
il territorio
tutto il territorio Il 50% Il dei50%
dell’area dell’area
metropolitana. Solo 8 comuni
metropolitana. Solo 8(6,61%)
comunirappresentano
(6,61%) rappresentano
una “forte una specializzazione”:
“forte specializzazione”:
Formello,Formello,
Ciampino,Ciampino,
San Cesareo,
San Cesareo,
Zagarolo,Zagarolo,
Labico, Cave,
Labico,
Olevano comuni comuni
Cave, Olevano della
Romano eRomano
Anzio. e Anzio. Città Città
Metropolitan
Metrop
a di Roma a di
risultano risultan
debolmentedebolm
e
fortementeforteme
specializzati
specializ
nella nella
coltivazione
coltivaz
orticola orticola

Il 50% dei comuni


della Città
Metropolitana di
Roma risultano
debolmente
e fortemente
specializzati nella
coltivazione orticola

139
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.5 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma Capitale
per indice di specializzazione - ortive. 2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA
su dati Corine Land Cover 2018

140
Tabella 3.13 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.33 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
Tabella 3.13 Incidenza comuni della Città Me
indice di specializzazione - ortive. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati indice di specializzazione - ortive. 2018. LA Fonte: elaborazioniAGRICOLA
PRODUZIONE CURSA su dati DI CMRC
lla
Incidenza
3.13 Incidenza
comuni
Tabella
comuni
della
3.13Città
Incidenza
dellaMetropolitana
Cittàcomuni
Metropolitana
della
di Roma
Città
di per
Roma
Metropolitana
Grafico
per Grafico
3.33
di Roma
Incidenza
3.33perIncidenza
comuni
Grafico
comuni
della
3.33Città
Incidenza
dellaMetropolitana
Cittàcomuni
Metropolitana
della
di Roma
Città
di per
Roma indice di di
Metropolitana
per specializzazione
Roma per - ortive. 2018. Fonte: e
Corine Land Cover 2018 Corine Land Cover 2018
cializzazione
e di specializzazione
- indice
ortive.di
-2018.
ortive.
specializzazione
Fonte:
2018.elaborazioni
Fonte:
- ortive.
elaborazioni
CURSA
2018. Fonte:
su
CURSA
datielaborazioni
suindice
dati diindice
specializzazione
CURSA disu
specializzazione
dati - indice
ortive.di
-2018.
ortive.
specializzazione
Fonte:
2018.elaborazioni
Fonte:
- ortive.
elaborazioni
CURSA
2018. Fonte:
su
CURSA Corine Land
datielaborazioni
su dati CURSA Cover 2018
su dati
Cover
e Land2018
Cover Corine
2018 Land Cover 2018 Corine Land
Corine
Cover
Land2018
Cover Corine
2018 Land Cover 2018
Numero
Numero
comuni %
Numero Numero Numero comuni
Forte despecializzazione
comuni comuni 19
comuni
% % 15,70%
% Forte despecializzazione 19
ealizzazione Debole
despecializzazione despecializzazione
Forte despecializzazione
19 19 40
15,70%
19 15,70% 33,06%
15,70% Debole despecializzazione 40
ole
cializzazione Debole
Debole specializzazione
despecializzazione despecializzazione
40 40 54
33,06%
40 33,06% 44,63%
33,06% Debole specializzazione 54
ole
alizzazione Forte
specializzazione
Debole specializzazione
specializzazione
54 54 44,63%8 44,63%
54 6,61%
44,63% Forte specializzazione 8
ezzazione Totali
specializzazione
Forte specializzazione
8 8 1218 6,61%
6,61% 100,00%
6,61% Totali 121
i Totali 121 121 100,00%
121100,00% 100,00%

Tabella 3.13 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di Grafico 3.33 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di
specializzazione - ortive. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover 2018 specializzazione - ortive. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover 2018

3.3.4 Prodotti e sapori tipici della filiera orticola della Città Metropolitana di Roma
3.3.4 Prodotti e sapori tipici della filiera ort
tti
Prodotti
e saporie tipici
sapori
3.3.4
La della
Prodotti
tipici
figura 3.6filiera
della
e sapori
mostraorticola
filieratipici
orticola
delladella
Città
della
la rappresentazionefiliera
Metropolitana
Città
orticola
Metropolitana
cartografica della
diproduzione
della Roma
Cittàdimetropolitana
Metropolitana
Roma di Roma
di prodotti e di Roma
sapori tipici della produzione orticola della Città Metropolitana di Roma.
Capitale Si evidenziano
La figura 3.6 mostra la rappresentazione cartogr
L’analisi ha rilevato un prodotto IGP nella filiera orticola: il Carciofo Romanesco IGP, prodotto in 9 comuni della Città Metropolitana di Roma ed una il Carciofo
mostra
ura 3.6 lamostra
rappresentazione
Lalafigura
rappresentazione
3.6 mostra
cartografica
lacartografica
rappresentazione
della produzione
della produzione
cartografica
di prodotti
didella
prodotti
e sapori
produzione
etipici
sapori
della
ditipici
prodotti
produzione
dellaeproduzione
sapori
orticola
tipiciorticola
della
dellaCittà
produzione
della
Metropolitana
Città orticola
Metropolitana
didella
Roma. diL’analisi
CittàRoma. ha rilevato
Metropolitana
Si evidenziano
metropolitana un prodotto
di Roma.
Si evidenziano IGP nella filie
Si evidenziano
Romanesco
produzione, nell’intero territorio regionale, di 8 tonnelate nel 2019. In aggiunta, si è registrata un'elevata produzione di prodotti biologici il proveniente
ilevato un prodotto
lisi ha rilevato un prodotto
L’analisi IGPha nellaIGP
rilevato un prodotto
filiera
nellaorticola: ilIGP
Carciofo
filiera orticola: il Carciofo
nella Romanesco
filiera Romanesco
IGP,
orticola: il Carciofo
IGP, prodotto
prodotto Romanesco in 9IGP,
in 9 comuni comuni
dellaprodotto
Città
dellaMetropolitana
in
Città
9 comuni
Metropolitana
della
di Roma
Città
diedRoma produzione,
Metropolitana
una ed una
metropolitana diCarciofo
ilnell’intero
Roma Carciofo
ed una
con il regionale,
territorio
IGP, Carciofo
diversidi 8
dalla stessa filiera. Da evidenziare i comuni di Arsoli, Marano Equo, Riofreddo, Vallepietra, Vallinfreda e Vivaro Romano per la produzione di
Romanesco diversi
Romanesco tipi di Romanesco
uzione,
nell’interonell’intero
territorio
produzione,
territorio
regionale, di 8 tonnelate
nell’intero
regionale, di 8 tonnelate
territorio nel 2019.
nelIndi
regionale, 2019.
8 tonnelate
aggiunta, si è nel
In aggiunta, 2019.
registrata
si è registrata
Inun'elevata
aggiunta, produzione
un'elevata produzione
si è registrata di prodotti
di prodotti
un'elevata biologici
produzione
biologici dallabiologici
di proveniente
prodotti
proveniente stessa filiera. Da evidenziare
proveniente i comuni
tipi di fagioli, di
il Ar
fagioli. Un ulteriore dettaglio da evidenziare è la presenza del Tartufo dei Monti Lepini, nella relativa area della Città Metropolitana, IGP, comprendente
diversi
IGP, diversi i IGP, diversi
stessa
liera. Da
filiera.
evidenziare
dalla
Da evidenziare
stessa
i comuni
filiera.
i comuni
diDaArsoli,
evidenziare
diMarano
Arsoli, Marano
iEquo,
comuni
Riofreddo,
Equo,
di Arsoli,
Riofreddo,
Vallepietra,
MaranoVallepietra,
Equo,
Vallinfreda
Riofreddo,
Vallinfreda
e Vivaro
Vallepietra,
eRomano per la produzione
VivaroVallinfreda
Romano per la produzione
e Vivaro di diversi
Romano di
pertipi
diversi
la di fagioli.
produzione
tipi di di diversi tipi di
Un ulteriore dettaglio Tartufo
da dei
evidenziare è
comuni di Artena, Carpineto Romano, Cervara di Roma, Gavignano, Gorga, Montelanico, Saracinesco e Segni. tipi di fagioli,
tipi diilfagioli, il tipi di fagioli,
Monti Lepini il
e
li.
teriore
Un ulteriore fagioli.
dettaglio dettaglio
da evidenziare
Un ulteriore
da evidenziare
èdettaglio
la presenza del Tartufo
è ladapresenza del Tartufo
evidenziare èdei
la MontideiLepini,
presenza Monti
del Tartufo
Lepini,
nella dei
nellaMonti
relativa area Lepini,
relativa
della
area Città
nella
della
Metropolitana,
relativa
Città Metropolitana,
area della
comprendente
Città i comunii dicomprendente
comprendente
Metropolitana, Artena, Carpineto i Romano, Cervara d
Tartufo Tartufodei dei Tartufo
prodotti dei
uni
tena,di Artena,
Carpineto Carpineto
comuni
Romano,di Romano,
Artena,
Cervara Carpineto
Cervara
di Roma,diRomano,
Gavignano,
Roma, Gavignano,
Cervara
Gorga, di Montelanico,
Roma,
Gorga,Gavignano,
Montelanico,
Saracinesco
Gorga,
Saracinesco
eMontelanico,
Segni.e Segni. Saracinesco e Segni. Monti Lepini
Montie Lepini e derivanti dae
Monti Lepini
prodottiprodotti prodotti
agricoltura
Si evidenziano da il Carciofo
derivantiderivanti da derivanti da
biologica
Romanesco IGP, diversiagricoltura
agricolturaagricoltura
tipibiologica biologica
di fagioli, il Tartufo biologica
dei Monti Lepini e
prodotti derivanti da
agricoltura biologica

141
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.6 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera orticola nei comuni della
Città metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA su
dati ARSIAL e Natura in Campo

142
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
3.3.5CURSA
elaborazioni Sistema agroindustriale
su dati della filiera
Camera di Commercio orto-frutticola della Città metropolitana
di Roma Metropolitana di di Roma
Roma Capitale
Per quanto riguarda i prodotti della filiera orticola, ma anche per la filiera frutticola, considerata la vicinanza dell’area di produzione e il flusso continuo Facile reperimento
400 di fornitura, nel territorio è sempre possibile reperire merce fresca (o "super fresca"), a poche ore dalla raccolta4. Da considerare, anche, come il di merce fresca (o
353
mercato romano registra un massiccio afflusso di merce di importazione che si inserisce attraverso i canali della GDO e dei negozi di prossimità. “superfresca”) da
350 parte del
300 consumatore

250 Facile reperimento


200
di merce fresca
(o “ superfresca” )
150
113 da parte del
100 consumatore
62
48 48
50 37

0
2010 2015 2016 2017 2018 2019

2.4.4 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca

Un peso molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dal lavoro degli stranieri. Nell’area romana esso ha
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% del 2019; a
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8%3. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento
più contenuto di quella di origine italiana (+4,6%). Tuttavia, nonostante l’aumento del numero di stranieri occupati nel periodo, il tasso di occupazione dei
cittadini stranieri a Roma è passato infatti dal 69,4% del 2008 al 63,7% del 2019 (-5,7%).
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

43
http://demo.istat.it/index.html
Assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro e dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale in collaborazione con Camera di Commercio, op. cit.
4
Roma Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.

143
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.4 La filiera
3.4 La
frutticola
filiera frutticola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma.diSuperfici,
Roma. Superfici,
Capitale. filiera, specializzazione
filiera, specializzazione
e prodotti.
e prodotti.

3.4.1 Superficie
3.4.1 Superficie
agricola agricola
frutticolafrutticola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana Romadi
di Roma Roma
Capitale
Grafico 3.34
Grafico
Superficie
3.34 Superficie
agricola destinata
agricola destinata
alla produzione
alla produzione
di frutta della
di frutta
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma (in
di Roma
ettari).(in2010-2020.
ettari). 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA su
dati ISTATdati ISTAT

Grafico 3.34 Superficie agricola destinata


alla produzione di frutta della Città
metropolitana di Roma Capitale (in ettari).
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT

Neltra
Nel periodo periodo
il 2010tra
e ilil 2020
2010 la 2020 la superficie
e ilsuperficie agricola destinata
agricola destinata alla produzione
alla produzione di frutta, di frutta,
dopo unadopo
decrescita
una decrescita
tra 2010 etrail 2012,
2010 esiilè2012,
stabilizzata
si è stabilizzata La ai superficie
intorno aiintorno La sup
agricola agricola
5.000 ettari.
5.000 ettari. Nell’ultimo
Nell’ultimo anno si è anno
registrato
si è registrato
un incremento
un incremento
(+18%), motivato
(+18%), motivato
dalla rilevazione di 650 ettari
dalla rilevazione di 650
di castagneti,
ettari di castagneti,
assenti negli
assenti
anninegli
precedenti.
anni precedenti.
destinatadestinat
alla
produzioneproduzi
di
frutta nonfrutta
ha n
La superficie subito subito
agricola destinata importanti importa
alla produzione variazionevariazio
di frutta non ha negli anninegli an
subito importanti
variazione negli anni

144
Grafico 3.35 Superficie agricola destinata alla produzione di frutta della Città Metropolitana di Roma (in ettari).LA PRODUZIONE
2010-2020. AGRICOLA
Fonte: elaborazioni CURSADI
su CMRC
dati ISTAT

Nel periodo 2010 e


2020 le principali
colture fruttifere
hanno subito una
diminuzione di oltre
il 20%

Grafico 3.35 Superficie agricola destinata


alla produzione di frutta della Città
metropolitana di Roma Capitale (in ettari).
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT

Il grafico rileva l’andamento storico degli ettari destinati alle principali colture frutticole dell’area della Città Metropolitana
metropolitana di Roma dal 2010 al 2020. Le Nel periodo
2010 e 2020
principali coltivazioni sono il pesco, ilkiwi e nocciolo.
kiwi ed il nocciolo. In particolare, la principale superficie agricola utilizzata è per il kiwi con 1.311 ettari. Le tre colture
le principali
hanno però subito una diminuzione della superficie utilizzata, rispettivamente del 33%, 22% e 21%. È da evidenziare come però la superficie per le tre colture
tipologie di coltura si sia stabilizzata nel tempo. fruttifere
hanno subito
3.4.2 Dimensione economica della produzione frutticola della Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale una
diminuzione
La seguente analisi strutturale della filiera frutticola della Città Metropolitana
metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di
di oltre il 20%
aziende specializzate in frutticoltura e agrumicoltura (OTE 360) osservate nella provincia di Roma.
Tabella 3.14 Dati medi aziendali della filiera frutticola della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

Dati medi aziendali


2008-2010 2017-2019 Tabella 3.14 Dati medi aziendali della filiera
frutticola della Città metropolitana di Roma
Superficie agricola utilizzata - SAU (ha) 8,63 7,51 Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati RICA

145
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 36.411 65.580


Unità- PLV
one lorda vendibile lavorative
Produzione lorda- vendibile
(euro) UL (n) - PLV (euro)
36.411 0,76
65.580 36.411 1,71
65.580 Si registra
Valorelavorative
aggiunto - VA (euro) una crescita
vorative - UL (n)Unità UL (n) 0,76 1,71 22.401
0,76 53.918
1,71
nelle aziende
Aiuti EUaggiunto
ggiunto - VA (euro)
Valore (euro) - VA (euro) 22.401 3.787
53.918 22.401 2.062
53.918 specializzate in
(euro) Aiuti EU (euro) 3.787 2.062 3.787 2.062 frutticoltura e
PLV/SAU (euro/ha) 4.217 8.734 agrumicoltura
U (euro/ha) UL/SAU (n/ha)
PLV/SAU (euro/ha) 4.217 0,09
8.734 4.217 0,23
8.734
(n/ha) VA/SAU (n/ha)
UL/SAU (euro/ha) 0,09 0,23 2.595
0,09 7.180
0,23
(euro/ha) Aiuti EU/SAU
VA/SAU (euro/ha)
(euro/ha) 2.595 439
7.180 2.595 275
7.180
/SAU (euro/ha)Aiuti EU/SAU (euro/ha) 439 275 439 275
Tra il 2008-2010 e il 2017-2019 la SAU media aziendale è passata da 8,63 a 7,51 ettari (-13%). In contrapposizione a questa decrescita nella dimensione Si registra una
aziendale
08-2010 e il 2017-2019
Tra (in
la termini
il 2008-2010 SAUemedia di ettari),
il 2017-2019 lalaPLV
aziendale SAU media
mediaaziendale,
è passata aziendale
da èvalore
8,63 a il7,51passataaggiunto
ettari da 8,63medio
(-13%). In
a 7,51 le unità
eettari
contrapposizionelavorative
(-13%). sono
aInquesta incrementate,
contrapposizione
decrescita nella rispettivamente
a questa
dimensione
decrescita nella 80%, 125%
deldimensione crescita nelle
edidel 141%. glidiAiuti UE medi Si registra una Si registra una
e (in termini aziendale
ettari), (inInfine,
la PLV media
termini aziendale,
ettari), la PLV aziendali
il valore sono diminuiti
mediaaggiunto
aziendale, medio e(-46%).
il valore
le unità
aggiunto
lavorative
medio sono
e le unità
incrementate,
lavorativerispettivamente
sono incrementate,del 80%, 125%
rispettivamente del 80%,nelle
crescita 125% aziende
crescita nelle
specializzate
1%. Infine, glieGli
Aiuti
del 141%.
UE dati
stessi mediInfine,
aziendali
medi gli Aiuti
sono
aziendali UE diminuiti
medi
sono aziendali
stati (-46%).
poi sono diminuiti
rapportati (-46%).
alla relativa aziende
SAU così da identificare i coefficienti necessari per poter calcolare gli indicatori strutturali aziende
in
specializzate specializzate
relativi
Gli stessi
i dati medi aziendali all’Area
datistati
sono metropolitana
medipoiaziendali
rapportati dialla
sono Roma
stati perrapportati
poi
relativa laSAU
filiera
cosìfrutticola (Tabella
allaidentificare
da relativa SAU 3.15).
così da identificare
i coefficienti necessarii coefficienti necessarigliper
per poter calcolare indicatori
poter calcolare
strutturali
gli indicatori strutturali frutticoltura e
in in
agrumicoltura
all’Area metropolitana
relativi
Tabella all’Area
di CmRC
alla
3.15 Roma metropolitana
per lastrutturali
Indicatori filiera di
frutticola
Roma per
(Tabella
la frutticola
della filiera filiera
3.15).
frutticola (Tabella
della Città 3.15).
Metropolitana di Roma 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA frutticoltura e
su dati RICA frutticoltura e
agrumicoltura agrumicoltura
3.15 IndicatoriTabella
strutturali
3.15 della
Indicatori
filierastrutturali
frutticola della
della filiera
Città Metropolitana
frutticola delladiCittàRomaMetropolitana
2008-2010; 2017-2019.
di Roma 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019.CURSA
Fonte:su
elaborazioni
dati RICA CURSA su dati RICA
Indicatori strutturali
2008-2010
Indicatori strutturali 2017-2019
Indicatori strutturali Variazione %
Superficie agricola utilizzata2008-2010
CM - SAU (ha) 2017-2019 6.260
2008-2010
Variazione % 5.745
2017-2019 -8,23%
Variazione %
Produzione
ie agricola utilizzata
Superficie lorda
CM -agricola
SAU vendibile
utilizzataCM
(ha) CM-6.260
-PLV
SAU(euro)
(ha) 26.401.250
5.745 50.175.026
6.260 -8,23% 5.745 90,05%
-8,23%
UnitàCM
one lorda vendibile lavorative
Produzione
- PLV
lordaCM
(euro) - UL (n)26.401.250
vendibile CM - PLV (euro)50.175.026 551 90,05%
26.401.250 1.309
50.175.026 137,49%
90,05%
Valore
vorative CM - UL
Unità aggiunto CM - VA
(n) lavorative (euro)
UL (n) 551 16.242.885
1.309 41.251.999
551 137,49% 1.309 153,97%
137,49%
Produttività
ggiunto CM - VA
Valore
(euro) del lavoro
aggiunto CM - VA(euro)
(euro)
16.242.885 41.251.999 29.475 153,97%
16.242.885 31.521
41.251.999 6,94%
153,97%
Tabella 3.15 Indicatori strutturali della filiera
vità del lavoro Produttività
(euro) della
del terra (euro)
lavoro (euro) 29.475 4.217
31.521 29.475 8.734
6,94% 31.521 107,08%
6,94%
frutticola della Città metropolitana di Roma
Incidenza Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
(euro) della
vità della terraProduttività PAC
della (%) (euro)
terra 4.217 8.73410,40%
4.217 107,08% 3,14%
8.734 -69,77%
107,08%
elaborazioni CURSA su dati RICA
a della PAC (%)Incidenza della PAC (%) 10,40% 3,14%10,40% -69,77% 3,14% -69,77%

146
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera frutticola evidenziano una crescita del settore. Importanti variazioni si registrano Nel periodo
nell’aumento delle unità lavorative (+137%), nel valore aggiunto (+154%), nella produttività della terra (+107%) e nella PLV (+90%). Di minore entità, ma 2008-2010 e
2017-2019 gli
anche la produttività del lavoro è incrementata (+7%). Infine, si registra una diminuzione dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV del 70%.
indicatori
strutturali
Grafico 3.36 SAU per la produzione frutticola della Città Metropolitana di Grafico 3.37 Stima PLV della filiera frutticola della Città Metropolitana di
della filiera
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA orticola
evidenziano
una crescita
del settore

Grafico 3.42 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera Grafico 3.43 Variazione % dei dati strutturali della filiera frutticola
frutticola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

147
Grafico 3.38 Stima UL della filiera frutticola della Città Metropolitana di Grafico 3.39 Stima VA della filieraLA PRODUZIONE
frutticola AGRICOLA
della Città Metropolitana di DI CMRC
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.38 Stima UL della filiera frutticola della Città metropolitana Grafico 3.39 Stima VA della filiera frutticola della Città metropolitana
Grafico
di 3.40 Stima
Roma Capitale. produttività
2008-2010; 2017-2019. delFonte:
lavoro della filiera frutticola della Città
Elaborazioni Grafico 3.41 Stima
di Roma Capitale. produttività
2008-2010; 2017-2019. della
Fonte: terra della filiera frutticola della
Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.40 Stima produttività del lavoro della filiera frutticola della Grafico 3.41 Stima produttività della terra della filiera frutticola della
Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

148
Grafico 3.42 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera frutticola Grafico 3.43 Variazione % dei dati strutturali della filiera frutticola della
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.42
Grafico 3.42
Stima dell'incidenza
Stima dell'incidenza
della PAC della
sulla PLV
PACdella
sulla filiera
PLV della
frutticola Grafico 3.43
filiera frutticola Grafico 3.43 Variazione
Variazione % dei dati%strutturali
dei dati strutturali
della filiera
della
frutticola
filiera frutticola
della della
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma.di 2008-2010;
Roma. 2008-2010;
2017-2019.
2017-2019.
Fonte: Fonte:
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. 2008-2010;
di Roma. 2008-2010;
2017-2019.
2017-2019.
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
Elaborazioni
Elaborazioni
CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA

3.4.3 3.42
Grafico Comuni della Cittàdella
Stima dell’incidenza Metropolitana di Roma
PAC sulla PLV della filiera per indice di specializzazione
Grafico 3.43- Variazione
fruttiferi% dei dati strutturali della filiera frutticola
frutticola della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA La Città
La figura 3.7 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione – fruttiferi – per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La
metropolitan
figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “forte despecializzazione” (79,34%), distribuiti lungo tutti i comuni di cintura a di Roma non
della Città Metropolitana di Roma. Sono 12 i comuni (9,92%) “fortemente specializzati”: Nerola, Moricone, Guidonia Montecelio, Zagarolo, San Cesareo, risulta
3.4.3 Comuni
3.4.3 della
ComuniCittà
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di
perRoma
indice
per
di indice
specializzazione
di specializzazione
- fruttiferi
- fruttiferi
Palestrina, Labico, Albano Laziale, Lanuvio, Montelibretti, Moricone e Velletri. particolarmen
La
te Città
La
La figura 3.7
La figura
mostra3.7lamostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– fruttiferi– –fruttiferi
per i 121– per
comuni
i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. diLa Roma. La
metropolitanmetrop
specializzata
figura restituisce
figura restituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidichecomuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “forte
nella despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(79,34%),(79,34%),
distribuitidistribuiti
lungo tuttilungo
i comuni
tutti di
i comuni
cinturadi cintura
anella
di Romaanondi Rom
della Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. Sono 12 i Sono
di Roma. comuni12 (9,92%)
i comuni“fortemente
(9,92%) “fortemente
specializzati”:
specializzati”:
Nerola, Moricone,
Nerola, Moricone,
Guidonia Guidonia
Montecelio,Montecelio,
Zagarolo, Zagarolo,
San Cesareo,
San Cesareo,
risulta
produzione risulta
Palestrina,Palestrina,
Labico, Albano
Labico,
Laziale,
AlbanoLanuvio,
Laziale,Montelibretti,
Lanuvio, Montelibretti,
MoriconeMoricone
e Velletri.e Velletri. particolarmen
frutticola particol
te te
La Città specializzata
speciali
metropolitana dinella nella
Roma Capitale produzione produzi
non risulta frutticola fruttico
particolarmente
specializzata
nella produzione
frutticola

149
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.7 Specializzazione dei comuni della


Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - fruttiferi.2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA
su dati Corine Land Cover 2018

150
Tabella 3.16 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.44 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice
Tabella 3.16 Tabella di3.16
Incidenzaspecializzazione
comuni
Incidenza - fruttiferi.
dellacomuni
Città della2018.
CittàFonte:
Metropolitana elaborazioni
Metropolitana
di Roma CURSAper
per di Roma
Grafico su indice
3.44 Graficodi3.44
Incidenzaspecializzazione
comuni
Incidenza - fruttiferi.
dellacomuni
Città LA2018.
CittàFonte:
Metropolitana
della elaborazioni
Metropolitana
di Roma
PRODUZIONE per CURSAper
di Roma
AGRICOLA su DI CMRC
dati Corine
indice di specializzazione Land Cover
indice di specializzazione 2018
- fruttiferi. 2018.
- fruttiferi.
Fonte: 2018.
elaborazioni
Fonte: CURSA
elaborazioni
su indice dati Corine
CURSAdisuspecializzazione Land Cover
indice di specializzazione 2018
- fruttiferi. 2018.
- fruttiferi.
Fonte: 2018.
elaborazioni
Fonte: CURSA
elaborazioni
su CURSA su
dati Corine Land
datiCover
Corine2018
Land Cover 2018 dati Corine Land
datiCover
Corine2018
Land Cover 2018

Numero
Numero comuni
Numero %
Forte despecializzazione comuni comuni
96 % %
79,34%
Forte despecializzazione
Forte
Debole despecializzazione
despecializzazione 96 96
4 79,34% 79,34%
3,31%
Debole despecializzazione
Debole specializzazione
despecializzazione 4 4
9 3,31% 3,31%
7,44%
Debole specializzazione
Debole specializzazione
Forte specializzazione 9 9
12 7,44% 7,44%
9,92%
Forte specializzazione
Forte
Totali specializzazione 12 12
121 9,92% 9,92%
100,00%
Totali Totali 121 121 100,00% 100,00%

Tabella 3.16 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di Grafico 3.44 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di
specializzazione - fruttiferi. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover 2018 specializzazione - fruttiferi. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover 2018

3.4.4 Prodotti e sapori tipici della filiera frutticola della Città Metropolitana di Roma
3.4.4 Prodotti
3.4.4
La efigura
sapori
Prodotti
3.8tipici
e sapori
mostradella filiera
tipici frutticola
della filiera
la rappresentazione della
frutticola
Città Metropolitana
cartografica dellaproduzione
della Città metropolitana
Metropolitana
didiRoma disapori
prodotti edi Romatipici
Roma Capitale
della produzione frutticola della Città Metropolitana di Si evidenziano
Roma.
La figura 3.8 mostra Di
La figurala3.8 particolare importanza
rappresentazione
mostra la rappresentazione sono la
cartografica dellaproduzione
cartografica
produzionedella Nocciola
delladiproduzione Romana
prodotti e disapori DOP,
prodotti nei
tipiciedella comuni
saporiproduzione situati a nord
tipici dellafrutticola
produzione della
della Città
frutticolaMetropolitana
Città Metropolitana di Roma,
della Città Metropolitana
di
metropolitana e la
di la Nocciola
Si evidenziano Si evidenziano
produzione
Roma. Di particolare
Roma. del Kiwi disono
Diimportanza
particolare Latinala IGP,
importanza ricadente
produzione
sono ladellain 16 comuni
Nocciola
produzione dell’area
Romana
della oggetto
Nocciola neidi comuni
DOP,Romana analisi.
DOP,Nell’intero
situati
nei comuni
a nordterritorio
della regionale,
situati aCittà nelCittà
2019,Metropolitana
nordMetropolitana
della Roma, e 0,30
sidiregistrano
metropolitana tonnellate
ladi Roma,
la e la Romana
Nocciolala DOP,
Nocciola
produzione del prodotte
produzione perdel
Kiwi di Latina Nocciola
la Kiwi
IGP, di Romana
Latina
ricadente IGP,
in 16DOP, mentre
ricadente
comuni in 16sono
dell’area 83 ledell’area
comuni
oggettotonnelate del
di analisi.
oggetto Kiwi di Latina
Nell’intero
di analisi. IGP. Ilregionale,
territorio
Nell’intero comune di
nelRoma
territorio 2019,presenta
regionale, numero
nel 2019,
si registrano 0,30 sette prodotti
tonnellate
si registrano
sono tipici
0,30 0,30
registrate tonnellate
Romana il Kiwi
della DOP,Romana DOP, di
filiera
prodotte per prodotte
tonnellatefrutticola,
la Nocciola perRomanatutti
la Nocciola
prodotte per derivanti
DOP, laRomana
mentre
NoccioladaDOP,
agricoltura
sono 83 leDOP,
mentre
Romana biologica.
tonnelate
e 8383
sono le Da
del
per evidenziare
iltonnelate
Kiwi
Kiwi di
di Latina i fichi
del Kiwi
Latina IGP.
IGP. di sciroppati
Latina
Il comune IGP. Ilcon
di Roma nocciole
comune
presenta nei
di Roma comuni
numero
presenta dinumero
sette Anguillara
prodotti Sabazia,
sette
tipici della Bracciano
prodotti il della
tipici Kiwie diLatina
il Kiwi IGP, di
la
LatinaoeIGP, ciliegia
laLatina IGP, la
Trevignano
filiera frutticola,
filiera
tutti Romano,
frutticola,
derivanti dama
tutti anche ladaciliegia
agricoltura
derivanti biologica.Ravenna
agricoltura della Sabina
Da biologica.
evidenziare nei sciroppati
fichi comunii fichi
Dai evidenziare di Montelibretti,
consciroppati
nocciole con Montorio
nei comuniRomano,
nocciole Moricone,
dineiAnguillara
comuni di Nerola,
Sabazia,
Anguillara Palombara
Bracciano
Sabazia, Sabina,
e Bracciano i
ciliegia Ravenna
ciliegia della
tipi
Trevignano Romano, di marrone
Trevignano di Cave
ma Romano,
anche ma e di
la ciliegia Arcinazzo
Ravenna
anche Romano.
la ciliegia
dellaRavenna
Sabina nei
della Sabinadinei
comuni Montelibretti,
comuni di Montelibretti,
Montorio Romano, MontorioMoricone,
Romano, Nerola,
Moricone,
Palombara
Nerola, Sabina,
Palombara
o i Sabina, o i
Ravenna dellaSabina
Ravennaeddella
un
tipi di marronetipididiCave
marrone
e di Arcinazzo
di Cave eRomano.
di Arcinazzo Romano. prodotto
Sabina ed unSabina ed un
prodotto agroalimentar
prodotto
agroalimentar eagroalimentar
tradizionale
Si evidenziano la Nocciola Romana DOP, il i fichi
come
Kiwi di Latina IGP, la ciliegia eRavenna tradizionale e tradizionale
della
come i fichicome i fichi
Sabina ed un prodotto agroalimentare
tradizionale come i fichi sciroppati con
nocciole

151
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.8 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera frutticola nei comuni della
Città metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA su
dati ARSIAL e Natura in Campo

152
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.5 La filiera
3.5 La
olivicola
filiera olivicola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma.Capitale.
diSuperfici,
Roma. Superfici,
filiera, specializzazione
filiera, specializzazione
e prodotti.
e prodotti.

3.5.1 Superficie
3.5.1 Superficie
agricola olivicola
agricola olivicola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di Roma
Grafico 3.45
Grafico
Superficie
3.45 Superficie
agricola destinata
agricola destinata
alla produzione
alla produzione
di olio della
di Città
olio della
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma (in
di ettari).
Roma (in 2010-2020.
ettari). 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA su CURSA
dati su dati
ISTAT ISTAT

La superficie
agricola destinata
Grafico 3.45 Superficie agricola destinata
agli oliveti non ha
alla produzione di olio della Città subito importanti
metropolitana di Roma Capitale (in ettari).
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
variazione negli anni
dati ISTAT
La superficie
La sup
Neltra
Nel periodo periodo
il 2010tra
e ilil2020 il 2020 la superficie
2010lae superficie agricola destinata
agricola destinata agli olivetiagli
non oliveti non ha
ha subito subito variazioni
variazioni negli anni,negli anni, oscillando
oscillando sempre intorno
sempreaiintorno
24.000 ai
ettari. agricola agricola
24.000 ettari.
destinata destina
agli
3.5.2 Dimensione
3.5.2 Dimensione
economica economica
della produzione
della produzione
olivicola olivicola
della Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana Roma Capitale
di Roma di Roma oliveti non
oliveti
ha n
subito subito
La seguente
La seguente
analisi strutturale
analisi strutturale
della filieradella
olivicola
filieradella
olivicola
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma deriva
di Romadall’interrogazione
deriva dall’interrogazione
sul database
sul database
RICA dei dati
RICAaziendali
dei dati di
aziendali di
importantiimporta
aziende specializzate
aziende specializzate
in olivicoltura
in olivicoltura
(OTE 370)(OTEosservate
370) osservate
nella provincia
nella provincia
di Roma. di Roma. variazionevariazio
negli anninegli an
Tabella
Tabella 3.17 3.17 Dati
Dati medi medi della
aziendali aziendali della
filiera filieradella
olivicola olivicola
Cittàdella Città Metropolitana
Metropolitana di Roma. 2008-2010;
di Roma. 2008-2010; 2017-2019.2017-2019. Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni CURSA su CURSA su dati RICA
dati RICA
Tabella 3.17 Dati medi aziendali della filiera
Dati medi aziendali
Dati medi aziendali olivicola della Città metropolitana di Roma
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
2008-20102008-2010
2017-20192017-2019 elaborazioni CURSA su dati RICA

153
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Superficie agricola utilizzata - SAU (ha) 7,10 36,87
Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 10.157 108.090
Superficie
ie agricola utilizzata - SAUagricola
(ha) utilizzata - SAU (ha)
7,10 36,87 7,10 36,87
Unità lavorative - UL (n) 0,72 2,15
Produzione
one lorda vendibile lorda vendibile - PLV
- PLV (euro) (euro)
10.157 108.09010.157 108.090
Valore aggiunto - VA (euro) 8.471 97.822
vorative - UL (n)Unità lavorative - UL (n) 0,72 2,15 0,72 2,15
Aiuti EU (euro) 1.252 8.413
Valore aggiunto - VA (euro)
ggiunto - VA (euro) 8.471 97.822 8.471 97.822
(euro) Aiuti EU (euro) 1.252 8.413 1.252 8.413
PLV/SAU (euro/ha) 1.432 2.932
UL/SAU (n/ha) 0,10 0,06
U (euro/ha) PLV/SAU (euro/ha) 1.432 2.932 1.432 2.932
VA/SAU (euro/ha) 1.194 2.653
(n/ha) UL/SAU (n/ha) 0,10 0,06 0,10 0,06
Aiuti EU/SAU (euro/ha) 177 228
(euro/ha) VA/SAU (euro/ha) 1.194 2.653 1.194 2.653
/SAU (euro/ha)Tra
Aiutiil EU/SAU
2008-2010 la SAU media228
e il 2017-2019177
(euro/ha) aziendale
177 è passata 228
da 7,10 a 36,87 ettari (+420%). Questa osservazione di aziende con SAU ampiamente Si registra una
crescita nelle
maggiore nel triennio 2017-2019, rispetto al triennio 2008-2010 ha comportato un elevato incremento degli altri dati medi aziendali.
Tra il 2008-2010
08-2010 e il 2017-2019 la SAUemedia
il 2017-2019 la SAU
aziendale mediada
è passata aziendale è passata
7,10 a 36,87 ettarida 7,10 a 36,87
(+420%). ettari
Questa (+420%). Questa
osservazione osservazione
di aziende di aziende con SAU
con SAU ampiamente Si registra una
ampiamente dimensioni
Si registra una
crescita nelle delle
crescitaaziende
nelle
e nel triennioGli stessi dati
maggiore
2017-2019, medi
nelrispettoaziendali
triennio sono
al2017-2019,
triennio stati poi rapportati
rispetto
2008-2010 alhatriennio alla relativa
2008-2010
comportato SAU
ha
un elevato così da identificare
comportato
incremento undegli i coefficienti
elevato
altri dati medinecessari
incremento perdati
degli altri
aziendali. poter calcolare
medi gli indicatori
aziendali. strutturali
dimensioni specializzate
dimensioni
relativi all’Area metropolitana di Roma per la filiera olivicola (Tabella 3.18).
Gli stessi datistati
medipoiaziendali sono stati poi rapportati allaidentificare
relativa SAU così da identificare delle strutturali
aziende in olivicoltura
delle aziende
i dati medi aziendali sono rapportati alla relativa SAU così da i coefficienti necessarii coefficienti necessari
per poter calcolare gliper poter calcolare
indicatori gli indicatori
strutturali
Tabella 3.18 Indicatori strutturali della filiera olivicola della Città Metropolitana di Roma 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
specializzate specializzate
relativi all’Area
all’Area metropolitana di CmRC
alla Roma metropolitana
per la filiera di Roma (Tabella
olivicola per la filiera olivicola (Tabella 3.18).
3.18).
in olivicoltura in olivicoltura
3.18 IndicatoriTabella 3.18della
strutturali Indicatori
filierastrutturali dellaCittà
olivicola della filiera olivicola della
Metropolitana diCittà
Indicatori
Roma Metropolitana
strutturali di Roma 2008-2010;
2008-2010; 2017-2019. 2017-2019.CURSA
Fonte: elaborazioni dati RICA CURSASisuregistra
Fonte:suelaborazioni dati RICA una
2008-2010 2017-2019 Variazione %
crescita nelle
Indicatori strutturali Indicatori strutturali dimensioni
Superficie agricola utilizzata CM - SAU (ha) 23.922 23.887 -0,15%
2008-2010 2008-2010Variazione
2017-2019 2017-2019
% Variazione % delle aziende
Produzione lorda vendibile CM - PLV (euro) 34.246.903 70.028.365 104,48% specializzate in
Superficie
ie agricola utilizzata CM - agricola
SAU (ha)utilizzata CM23.922
- SAU (ha) 23.88723.922 -0,15%23.887 -0,15%
Unità lavorative CM - UL (n) 2.411 1.395 -42,12%
olivicoltura
Produzione
one lorda vendibile lorda
CM - PLV vendibile34.246.903
(euro) CM - PLV (euro) 70.028.365
34.246.903 104,48%
70.028.365 104,48%
Valore aggiunto CM - VA (euro) 28.561.409 63.376.027 121,89%
vorative CM - UL Unità
(n) lavorative CM - UL (n) 2.411 1.395 2.411 -42,12% 1.395 -42,12%
Produttività del lavoro (euro) 11.848 45.417 283,35%
ggiunto CM - VA Valore aggiunto CM - VA (euro)
(euro) 28.561.409 28.561.409 121,89%
63.376.027 63.376.027 121,89% Tabella 3.18 Indicatori strutturali della filiera
Produttività della terra (euro) 1.432 2.932 104,78% olivicola della Città metropolitana di Roma
vità del lavoro Produttività
(euro) del lavoro (euro) 11.848 45.41711.848 283,35%45.417 283,35% Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
Incidenza della PAC (%) 12,33% 7,78% -36,87% elaborazioni CURSA su dati RICA
vità della terraProduttività
(euro) della terra (euro) 1.432 2.932 1.432 104,78% 2.932 104,78%
a della PAC (%)Incidenza della PAC (%) 12,33% 7,78%12,33% -36,87% 7,78% -36,87%

154
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera olivicola evidenziano una crescita del settore. Importanti variazioni si registrano Nel periodo
nell’aumento della PLV (+104%), del valore aggiunto (122%), della produttività del lavoro (+283%) e della terra (+105%). Al contrario, si registra una 2008-2010 e
Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera olivicola evidenziano una crescita del settore. Importanti variazioni si registrano Nel periodo
2017-2019 gli
diminuzione delle unità lavorative (-42%) e dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV (-37%). 2008-2010
nell’aumento della PLV (+104%), del valore aggiunto (122%), della produttività del lavoro (+283%) e della terra (+105%). Al contrario, si registra una indicatori e
2017-2019
strutturali gli
diminuzione SAUunità
Grafico 3.46delle per lalavorative
produzione(-42%) e dell’incidenza
olivicola del contributodiPACGrafico
della Città Metropolitana sulla PLV (-37%).
3.47 Stima PLV della filiera olivicola della Città Metropolitana di indicatori
della filiera
Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA strutturali
olivicola
Grafico 3.46 SAU per la produzione olivicola della Città Metropolitana di Grafico 3.47 Stima PLV della filiera olivicola della Città Metropolitana di
Nel periodo della filiera
evidenziano
Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati 2008-2010
RICA olivicola
una crescita
e 2017-2019 evidenziano
del settore
gli indicatori una crescita
del settore
strutturali della
filiera olivicola
evidenziano
una crescita
del settore

Grafico 3.46 SAU per la produzione olivicola della Città metropolitana di Grafico 3.47 Stima PLV della filiera olivicola della Città metropolitana di
Grafico
Roma 3.482008-2010;
Capitale. Stima UL2017-2019
della filiera
Fonte:olivicola
Elaborazionidella Città
CURSA su Metropolitana
dati di Grafico 3.49 Stima
Roma Capitale. VA 2017-2019.
1008-2010; della filiera olivicola
Fonte: dellaCURSA
Elaborazioni Città su
Metropolitana
dati di
RICA RICA
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Grafico 3.48 Stima UL della filiera olivicola della Città Metropolitana di Grafico 3.49 Stima VA della filiera olivicola della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.46 SAU per la produzione olivicola della Città metropolitana di Grafico 3.47 Stima PLV della filiera olivicola della Città metropolitana di
Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati Roma Capitale. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati
RICA RICA

155
Grafico 3.50 Stima produttività del lavoro della filiera olivicola della Città LA PRODUZIONE
Grafico 3.51 Stima produttività della AGRICOLA DI CMRC
terra della filiera olivicola della Città
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.50 Stima produttività del lavoro della filiera olivicola della Città Grafico 3.51 Stima produttività della terra della filiera olivicola della Città
Grafico 3.52
metropolitana Stima
di Roma dell'incidenza
Capitale. 2008-2010;della PAC sulla
2017-2019. Fonte:PLV della filiera olivicola
Elaborazioni Grafico 3.53di Roma
metropolitana Variazione
Capitale.%2008-2010;
dei dati 2017-2019.
strutturaliFonte:
dellaElaborazioni
filiera olivicola della
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
CURSA su dati RICA Città
CURSAMetropolitana
su dati RICA di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.52 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera olivicola Grafico 3.53 Variazione % dei dati strutturali della filiera olivicola della
della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
Elaborazioni CURSA su dati RICA Elaborazioni CURSA su dati RICA

156
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.5.3 Comuni
3.5.3della
ComuniCittà
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
per
di Roma
indiceper
di indice
specializzazione
di specializzazione
- olivocoltura
- olivocoltura
La figura 3.9
La figura
mostra3.9
la mostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– olivicoltura
– olivicoltura
- per i 121- comuni
per i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. La
di Roma. La
figura restituisce
figura restituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidichecomuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “forte
nella despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(54,55%). (54,55%).
Sono 17 i Sono
comuni
17 (14,05%)
i comuni “fortemente
(14,05%) “fortemente
I comuni
I c
specializzati”,
specializzati”,
ed ovviamente
ed ovviamente
è forte la èconcentrazione nel territorio
forte la concentrazione nel territorio
della Sabina:
dellaSant’Oreste,
Sabina: Sant’Oreste,
Nerola, Montorio
Nerola, Montorio
Romano, Moricone,
Romano, Moricone,
PalombaraPalombara
Sabina, Sabina,
fortemente forteme
Mentana,Mentana,
Fonte Nuova,
FonteSanNuova,
Polo San
dei Polo
Cavalieri,
dei Cavalieri,
Marcellina,Marcellina,
Guidonia Guidonia
Montecelio,Montecelio,
Tivoli, Castel
Tivoli,
Madame,
Castel Madame,
San Gregorio
San Gregorio
da Sassola,da Casape,
Sassola, Poli,
Casape, specializzati
Poli, speciali
Montecompatri
Montecompatri
e Santa Marinella.
e Santa Marinella. nell'olivicoltur
nell'oliv
a a si
concentranoconcen
nel territorio
nel te
della Sabina
della Sa
I comuni
fortemente
specializzati
nell’olivicoltura
si concentrano
nel territorio
della Sabina

157
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.9 Specializzazione dei comuni della


Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - olivicoltura.2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
Corine Land Cover 2018

158
Tabella 3.19 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.54 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di3.19
Tabella specializzazione - olivicoltura.
Incidenza comuni 2018.Metropolitana
della Città Fonte: elaborazioni
di RomaCURSA
per indice di3.54
Grafico specializzazione
Incidenza comuni LA PRODUZIONE
- olivicoltura.
della AGRICOLA
2018.Metropolitana
Città Fonte: elaborazioni
di Roma per DI CMRC
CURSA
su datidi
indice Corine Land Cover -2018
specializzazione olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su datidi
indice Corine Land Cover -2018
specializzazione olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati Corine Land Cover 2018 su dati Corine Land Cover 2018

Numero
comuni
Numero %
Forte despecializzazione comuni 66 %
54,55%
Forte
Deboledespecializzazione
despecializzazione 66
18 54,55%
14,88%
Debole
Debole despecializzazione
specializzazione 18
20 14,88%
16,53%
Debole specializzazione
Forte specializzazione 20
17 16,53%
14,05%
Forte
Totali specializzazione 17
121 14,05%
100,00%
Totali 121 100,00%

Tabella 3.19 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di Grafico 3.54 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per indice di
specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land Cover specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Corine Land
2018 Cover 2018
3.5.4 Prodotti e sapori tipici della filiera olivicola della Città Metropolitana di Roma
3.5.4 Prodotti e sapori tipici della filiera olivicola della Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale Si evidenziano
La figura 3.10 mostra la rappresentazione cartografica della produzione di prodotti e sapori tipici della produzione olivicola della Città Metropolitana di la evidenziano
produzione
Si
Roma.
La Nella
figura 3.10filiera olivicola
mostra si registrano due
la rappresentazione produzionidella
cartografica DOP:produzione
l’Olio Extravergine di Oliva
di prodotti Sabina
e sapori DOP,
tipici dellaricadente in 14olivicola
produzione comunidella
della Città
Città Metropolitana
metropolitana di dell’Olio
la produzione
Roma, eNella
Roma. l’Oliva di Gaeta
filiera DOP,
olivicola con 10 comuni.
si registrano Nel territorio
due produzioni DOP:regionale, nel 2019, sono
l’Olio Extravergine stateSabina
di Oliva prodotte
DOP,136 tonnellate
ricadente di comuni
in 14 Sabina DOP,
della 52 dell
Città Metropolitana
metropolitana Extravergine
quali destinate
di
dell’Olio
al mercato
Roma, estero.
e l’Oliva Per l’Oliva
di Gaeta DOP, condi Gaeta DOP,Nel
10 comuni. nello stesso regionale,
territorio anno, invece, sono state
nel 2019, prodotte
sono state 85 tonnellate.
prodotte Da evidenziare
136 tonnellate le diverse
di Sabina DOP, delltipologie
52 delle di
di olio
quali destinate Oliva
Extravergine
extravergine
al mono Per
mercato estero. varietale,
l’Olivacome quello
di Gaeta di Sirole
DOP, nello nei comuni
stesso di invece,
anno, Civitellasono
San Paolo, Fiano Romano,
state prodotte Ponzano Romano
85 tonnellate. e Sant’Oreste;
Da evidenziare oppure
le diverse tipologie Sabina
di
di Rosciola
di olio DOP,
Oliva
l’Oliva DOP,
Sabina di
nei comuni dimono
extravergine Genezzano, Olevano
varietale, comeRomano
quello die Sirole
Roiate;nei comunididiSalviana
e quello Civitelladel
Sancomune di Nerola.
Paolo, Fiano Da sottolineare,
Romano, Ponzano Romano infine,elaSant’Oreste; di OlivedidaRosciola
produzione oppure mensa
Gaeta
l’Oliva DOP, le
di
bianche
nei e nere
comuni nella zona dei
di Genezzano, MontiRomano
Olevano Lepini. e Roiate; e quello di Salviana del comune di Nerola. Da sottolineare, infine, la produzione di Olive da mensa produzioni di
Gaeta DOP, le
bianche e nere nella zona dei Monti Lepini. olio
produzioni di
I comuni fortemente specializzatiextravergine
olio
nell’olivicoltura si concentrano mono
extravergine
varietale,
nel territorio della Sabina comemono
varietale,
quello di Sirole, della Rosciola
e Salviana, e le olive da mensa
bianche enere

159
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.9 Specializzazione dei comuni della


Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - olivicoltura.2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
Corine Land Cover 2018

160
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
3.5.5CURSA
elaborazioni Sistema agroindustriale
su dati della filiera
Camera di Commercio olivicola della Città metropolitana
di Roma Metropolitana di di Roma
Roma Capitale
In crescita
La produzione di olio, in particolare con la DOP Sabina (riconosciuta nel 1996), si registra una costante progressione del numero degli olivicoltori, dei tutto
400 frantoi, delle strutture di stoccaggio e di quelle di confezionamento. Importante, in questo senso, la vicinanza del mercato romano, che di fatto fa della l’apparato
DOP353Sabina l’olio della capitale. Nonostante questo, in tutta la zona è diffusa l’abitudine ad una sorta di autoconsumo allargato, dove si stima assorba
industriale
350
2.500 t di prodotto5. collegato alla
300 produzione
250
della DOP
Sabina
200
In crescita tutto
150
113 l’apparato industriale
100 collegato alla produzione
62
48 48
37 della DOP Sabina
50

0
2010 2015 2016 2017 2018 2019

2.4.4 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca

Un peso molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dal lavoro degli stranieri. Nell’area romana esso ha
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% del 2019; a
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8%3. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento
più contenuto di quella di origine italiana (+4,6%). Tuttavia, nonostante l’aumento del numero di stranieri occupati nel periodo, il tasso di occupazione dei
cittadini stranieri a Roma è passato infatti dal 69,4% del 2008 al 63,7% del 2019 (-5,7%).
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

53
http://demo.istat.it/index.html
Camera di Commercio di Roma (2013). Sistema agricolo Roma. L’agricoltura e il sistema agroalimentare romano verso la nuova PAC. Camera di Commercio di Roma (2013).
4
Roma Capitale
Sistema agricolo(2020). Rapporto statistico
Roma. L’agricoltura sull’area
e il sistema metropolitana
agroalimentare romana.
romano versoIl mercato
la nuova del
PAC.lavoro nell’area metropolitana romana.

161
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.6 La filiera vitivinicola della Città Metropolitana di Roma. Superfici, filiera, specializzazione e prodotti.
3.6 LaSuperficie
3.6.1 filiera
3.6 vitivinicola
La filiera vitivinicola
agricola della Città
della
Città
vitivinicolaMetropolitana
Città Metropolitana
metropolitana
della Città di Roma
Roma.Capitale.
di
Superfici,
Metropolitana Roma.
di Roma Superfici,
filiera, specializzazione
filiera, specializzazione
e prodotti.
e prodotti.

Grafico 3.55 Superficie


3.6.1 Superficie
3.6.1 agricola
Superficie
agricola destinata
vitivinicola
agricola alla Città
produzione
vitivinicola
della della di vino
Metropolitana
Città della Città Metropolitana
Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma di Roma di Roma (in ettari). 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
Capitale
dati ISTAT
Grafico 3.55
Grafico
Superficie
3.55 Superficie
agricola destinata
agricola alla
destinata
produzione
alla produzione
di vino della
di vino
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma (in
di ettari).
Roma (in 2010-2020.
ettari). 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA su CURSA su
dati ISTAT dati ISTAT

Si registra una
decrescita nelle
dimensioni delle
Grafico 3.55 Superficie agricola destinata alla
aziende specializzate
produzione di vino della Città metropolitana di in viticoltura
Roma Capitale (in ettari). 2010-2020. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

Nel periodo tra il 2010 e il 2020 la superficie agricola destinata ai vigneti ha subito una diminuzione del 10%. Da evidenziare, però, come la superficie dal
Si registra una
2016 si sia stabilizzata intorno agli 11.000 ettari. decrescita
Nel periodoNeltraperiodo
il 2010tra
e ilil2020
2010lae superficie
il 2020 la superficie
agricola destinata
agricola ai
destinata
vigneti ha
ai vigneti
subito una diminuzione
ha subito una diminuzione
del 10%. Da 10%. Da evidenziare,
delevidenziare, però, come però,
la superficie dal
come la superficie dal
Si registra Si
nelle una
regis
2016 si sia2016
stabilizzata
si sia stabilizzata
intorno agli 11.000agli
intorno ettari.
11.000 ettari. decrescita decresc
3.6.2 Dimensione economica della produzione vitivinicola della Città metropolitana Metropolitana di di Roma
Roma Capitale. dimensioni
nelle nelle
delle aziende
3.6.2
La Dimensione
seguente3.6.2 Dimensione
analisi economica
strutturale economica
della
della produzione
filiera della produzione
vitivinicola vitivinicola
della Città metropolitana
vitivinicola
della Cittàdella
Metropolitana Metropolitana
diCittà
RomaMetropolitana
derivadi dall’interrogazione
Roma di Roma sul database RICA dei dati aziendali di dimensioni dimens
specializzate
aziende specializzate in viticoltura (OTE 350) osservate nella provincia di Roma. delle aziende
delle a
in viticoltura
La seguenteLa analisi
seguentestrutturale
analisi strutturale
della filieradella
vitivinicola
filiera vitivinicola
della Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma deriva
di Romadall’interrogazione
deriva dall’interrogazione
sul database
sul RICA
database
dei dati
RICAaziendali
dei datidiaziendali di
specializzate
special
Tabella
aziende3.20 Dati medi
specializzate
aziende inaziendali
specializzate indella
viticoltura filiera
350)vitivinicola
viticoltura
(OTE (OTE
osservate della provincia
Cittànella
350) osservate
nella Metropolitana
di
provincia
Roma. di diRoma.
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
in viticoltura
in vitico
Tabella 3.20
Tabella
Dati medi
3.20 Dati
aziendali
medidella
aziendali
filieradella
vitivinicola
filiera vitivinicola
Dati medidella Cittàdella
aziendaliMetropolitana
Città Tabella
Metropolitana
di3.20
Roma. 2008-2010;
di Roma.
Dati medi aziendali2008-2010;
2017-2019.
della filiera 2017-2019.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA su dati
CURSARICA
su dati RICA
vitivinicola della Città metropolitana di Roma
2008-2010 2017-2019 Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
Dati medi aziendali
Dati medi aziendalielaborazioni CURSA su dati RICA
2008-2010 2008-2010
2017-2019 2017-2019

162
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

icie agricola utilizzata


Superficie
- SAU
agricola
(ha) utilizzata - SAU (ha)
14,93 14,18 14,93 14,18
zione lorda vendibile
Produzione
- PLV (euro)
lorda vendibile - PLV (euro)
283.979 124.541
283.979 124.541
avorative - UL (n)
Unità lavorative - UL (n) 2,76 1,82 2,76 1,82
aggiunto - VA (euro)
Valore aggiunto - VA (euro) 263.319 97.351
263.319 97.351
Nel periodo 2008-
U (euro) Aiuti EU (euro) 1.552 2.455 1.552 2.455 2010 e 2017-2019 gli
indicatori strutturali
AU (euro/ha) PLV/SAU (euro/ha) 19.024 8.78519.024 8.785 della filiera vitivinicola
evidenziano una
U (n/ha) UL/SAU (n/ha) 0,18 0,13 0,18 0,13
decrescita del settore
U (euro/ha) VA/SAU (euro/ha) 17.640 6.86717.640 6.867
U/SAU (euro/ha)
Aiuti EU/SAU (euro/ha) 104 173 104 173
Nel periodo Nel periodo
2008-2010 e ilTra
2017-2019 la SAU
il 2008-2010 e ilmedia aziendale
2017-2019 la SAU media aziendale
è pressoché rimastaèuguale
pressoché
nel tempo
rimasta(-5%).
uguale
Di nel
maggiore
tempo intensità,
(-5%). Di maggiore
invece, la intensità,
diminuzioneinvece, 2008-2010della
dellala diminuzione e 2008-2010 e
edia aziendale,
PLVlemedia
unità lavorative
aziendale, ed le unità
il valore
lavorative
aggiunto edmedio,
il valore aggiunto medio,
rispettivamente 56%, del 34% e del
del rispettivamente del 56%,
63%. del 34% e del 63%.
Contrariamente, 2017-2019
Aiuti UE sono gli Aiuti UE sono
gli Contrariamente, gli 2017-2019 gli
ntati (+58%). aumentati (+58%). indicatori indicatori
strutturali strutturali
Gli stessisono
ssi dati medi aziendali dati medi aziendali
stati poi sonoalla
rapportati statirelativa
poi rapportati
SAU cosìallada relativa SAUi così
identificare da identificare
coefficienti i coefficienti
necessari necessarigli
per poter calcolare perindicatori
poter calcolare
strutturali dellastrutturali
gli indicatori filiera della filiera
i all’Area metropolitanaalladiCmRC
relativi all’AreaRoma
metropolitana
per la filieradivitivinicola
Roma per (Tabella
la filiera 3.21).
vitivinicola (Tabella 3.21). vitivinicola vitivinicola
evidenziano evidenziano
a 3.21 Indicatori
Tabella
strutturali
3.21 Indicatori
della filiera
strutturali
vitivinicola
della
della
filiera
Città
vitivinicola
Metropolitana
della Città
di Roma
Metropolitana
2008-2010;di2017-2019.
Roma 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019. CURSA
Fonte: elaborazioni
su dati RICA CURSA unasu dati RICA una
decrescita del decrescita del
Indicatori strutturali Indicatori strutturali settore settore
2008-2010 2017-2019
2008-2010 Variazione
2017-2019
% Variazione %
icie agricola utilizzata
Superficie
CM agricola
- SAU (ha)
utilizzata CM - SAU (ha)
12.648 11.340
12.648 -10,34%
11.340 -10,34%
zione lorda vendibile
Produzione
CM - PLV
lorda
(euro)
vendibile CM240.614.034
- PLV (euro) 99.624.383
240.614.034 -58,60%
99.624.383 -58,60%
avorative CM - Unità
UL (n)lavorative CM - UL (n) 2.339 1.4532.339 -37,85%1.453 -37,85%
aggiunto CM - Valore
VA (euro)
aggiunto CM - VA (euro)223.108.570 77.874.338
223.108.570 -65,10%
77.874.338 -65,10%
ttività del lavoroProduttività
(euro) del lavoro (euro) 95.405 53.580
95.405 -43,84%
53.580 -43,84% Tabella 3.21 Indicatori strutturali della filiera
vitivinicola della Città metropolitana di Roma
ttività della terra
Produttività
(euro) della terra (euro) 19.024 8.785
19.024 -53,82%8.785 -53,82% Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati RICA

163
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Incidenza della PAC (%) 0,55% 1,97% 260,76%

Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera vitivinicola evidenziano una decrescita del settore. Importanti variazioni si
registrano nella decrescita del valore aggiunto (-65%) e della PLV (-59%). Di minore entità la decrescita della produttività della terra (-54%), della Nel periodo
2008-2010 e
produttività del lavoro (-44%) e delle unità lavorative (-38%). Contrariamente, si registra un incremento dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV
2017-2019 gli
(+261%).
indicatori
strutturali
Grafico 3.56 SAU per la produzione vitivinicola della Città Metropolitana Grafico 3.57 Stima PLV della filiera vitivinicola della Città Metropolitana di della filiera
di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA vitivinicola
evidenziano
una
decrescita del
settore

Grafico 3.56 SAU per la produzione vitivinicola della Città metropolitana di Roma Grafico 3.57 Stima PLV della filiera vitivinicola della Città metropolitana di Roma
Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

164
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Grafico 3.58 Stima UL della filiera vitivinicola della Città Metropolitana di Grafico 3.59 Stima VA della filiera vitivinicola della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Grafico 3.58 Stima UL della filiera vitivinicola della Città Metropolitana di Grafico 3.59 Stima VA della filiera vitivinicola della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.58 Stima UL della filiera vitivinicola della Città metropolitana di Roma Grafico 3.59 Stima VA della filiera vitivinicola della Città metropolitana di Roma
Capitale 3.60 Stima
Grafico2008-2010; produttività
2017-2019. del lavoro
Fonte: elaborazioni dellasu filiera
CURSA dellavitivinicola
dati RICA Grafico 3.61 Stima
Capitale 2008-2010; produttività
2017-2019. della terra
Fonte: elaborazioni dellasufiliera
CURSA vitivinicola della
dati RICA

Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA
Grafico su datiStima
3.60 RICA produttività del lavoro della filiera vitivinicola della CURSA
Graficosu3.61
dati Stima
RICA produttività della terra della filiera vitivinicola della
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.60 Stima produttività del lavoro della filiera vitivinicola della Città Grafico 3.61 Stima produttività della terra della filiera vitivinicola della Città
metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

165
Grafico 3.62 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera Grafico 3.63 Variazione % dei dati strutturali della filiera vitivinicola della
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
vitivinicola della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.62
Grafico 3.62dell'incidenza
Stima Stima dell'incidenza
della PACdella
sullaPAC
PLVsulla
dellaPLV della Grafico
filiera filiera 3.63
Grafico 3.63 Variazione
Variazione % dei dati%strutturali
dei dati strutturali
della filiera
della
vitivinicola
filiera vitivinicola
della della
vitivinicola
vitivinicola
della Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma.di2008-2010;
Roma. 2008-2010;
2017-2019. 2017-2019.
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. di
2008-2010;
Roma. 2008-2010;
2017-2019. 2017-2019.
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA CURSA suCURSA
dati RICA
su dati RICA

Grafico 3.62 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera vitivinicola Grafico 3.63 Variazione % dei dati strutturali della filiera vitivinicola della Città
3.6.3
della Comuni
Città delladi Città
metropolitana Metropolitana
Roma Capitale
elaborazioni CURSA su dati RICA
di RomaFonte:
2008-2010; 2017-2019. per indice di specializzazione - vite
metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati RICA
I comuni
La figura 3.11 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione – vite – per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La figura
fortemente
restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “forte despecializzazione” (80,99%), prevalentemente distribuiti lungo tutti i comuni specializzati
di cintura dell’area metropolitana. Sono 15 i comuni (12,40%) “fortemente specializzati”, ovviamente concentrati nel territorio dei Castelli Romani: San nella
Cesareo, Montecompatri, Frascati, Grottaferrata, Ciampino, Marino, Castel Gandolfo, Albano Laziale, Genzano di Roma, Velletri, Lanuvio, Ardea, Ariccia, viticoltura si
3.6.3 Comuni
3.6.3 della
Comuni
Città
della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma diper
Roma
indice
Capitale perdiindice
specializzazione
di specializzazione
- vite - vite concentrano
Colonna e Monteflavio. Invece, il solo comune di Zagarolo risulta debolmente specializzato.
Inel territorio
comuni
I c
La figura 3.11
La figura
mostra
3.11lamostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– vite – per
– vite
i 121– per
comuni
i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. diLa Roma.
figura La figura
fortemente
dei forteme
Castelli
restituiscerestituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidichecomuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “forte
nella despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(80,99%),(80,99%),
prevalentemente
prevalentemente
distribuitidistribuiti
lungo tuttilungo
i comuni
tutti i comuni
specializzati
Romani speciali
di cinturadidell’area
cintura metropolitana. Sono 15 iSono
dell’area metropolitana. comuni15 i(12,40%)
comuni (12,40%)
“fortemente“fortemente
specializzati”,
specializzati”,
ovviamente ovviamente
concentrati
concentrati
nel territorio deii Castelli
nel territorio
de deiRomani:
Castelli San
Romani:nella
San nella
Cesareo, Montecompatri,
Cesareo, Montecompatri,
Frascati, Grottaferrata,
Frascati, Grottaferrata,
Ciampino,Ciampino,
Marino, Castel
Marino,Gandolfo,
Castel Gandolfo,
Albano Laziale,
AlbanoGenzano
Laziale, Genzano
di Roma, diVelletri,
Roma,Lanuvio,
Velletri, Ardea,
Lanuvio, Ariccia,
Ardea, Ariccia,
viticolturaviticoltu
si
Colonna eColonna
Monteflavio.
e Monteflavio.
Invece, il solo
Invece,
comune
il solodicomune
Zagarolo
di risulta
Zagarolodebolmente
risulta debolmente
specializzato.
specializzato. concentranoconcen
nel territorio
nel ter
I comuni fortemente dei Castelli
dei C
specializzati Romani Romani
nella viticoltura si
concentrano nel
territorio dei Castelli
Romani

166
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.11 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma Capitale
per indice di specializzazione -vite. 2018.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
Corine Land Cover 201

167
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Tabella 3.22 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.64 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA indice di specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati Corine Land Cover 2018 su dati Corine Land Cover 2018

Tabella 3.22 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.64 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione - olivicoltura.
Numero 2018. Fonte: elaborazioni CURSA indice di specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati Corine Land Cover 2018 comuni % su dati Corine Land Cover 2018
Forte despecializzazione 98 80,99%
Debole Numero
despecializzazione 7
comuni 5,79%
%
Debole specializzazione
Forte despecializzazione 1
98 0,83%
80,99%
Forte specializzazione
Debole 15 12,40%
despecializzazione
Totali 1217 5,79%
100,00%
Debole specializzazione 1 0,83%
Forte specializzazione 15 12,40%
Totali 121 100,00%
Tabella 3.22 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per Grafico 3.64 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati indice di specializzazione - olivicoltura. 2018. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
3.6.4Land
Corine Prodotti e sapori tipici della filiera vitivinicola della Città
Cover 2018 Metropolitana
Corine Landdi Roma
Cover 2018

La figura 3.12 mostra la rappresentazione cartografica della produzione vinicola della Città Metropolitana di Roma. In totale nel territorio della provincia Si evidenziano
un IGT, il
di Roma viene prodotto un solo IGT, il Costa Etrusco-Romana IGT, e due DOCG, Cannellino di Frascati DOCG ed il Frascati Superiore DOCG. In aggiunta a
Costa
questi,Prodotti
3.6.4 e sapori
è stata anche tipici
creata unadella
Laziofiliera vitivinicola
IGT che della
include tutto Città metropolitana
Metropolitana
il territorio
Città diRoma
regionale. In di RomaCapitale
particolare, la produzione del Costa Etrusco-Romana IGT avviene in Etrusco-
cinque comuni del litorale nord della provincia di Roma: Cerveteri, Ladispoli, Santa Marinella, Fiumicino e Tolfa. Invece, la produzione del Cannellino di Si evidenziano
Romana IGT e
La figura 3.12 mostra la rappresentazione cartografica della produzione vinicola della Città metropolitana
Metropolitana di Roma. In totale nel territorio della provincia
Frascati DOCG ed il Frascati Superiore DOCG avviene nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone ed in un IGT, il
due DOCG,
di Roma viene prodotto un solo IGT, il Costa Etrusco-Romana IGT, e due DOCG, Cannellino di Frascati DOCG ed il Frascati Superiore DOCG. In aggiunta a
parte quelli di Roma e Montecompatri. In aggiunta, si registrano 18 DOC, e quelle più diffuse sono le produzioni de i Castelli Romani DOC, il Tarquinia DOC Costa
Cannellino di
questi, è stata anche creata una Lazio IGT che include tutto il territorio regionale. In particolare, la produzione del Costa Etrusco-Romana IGT avviene in Etrusco-
Frascati DOCG
del Roma DOC, rispettivamente presenti in 20, 15 e 64 comuni.
cinque comuni del litorale nord della provincia di Roma: Cerveteri, Ladispoli, Santa Marinella, Fiumicino e Tolfa. Invece, la produzione del Cannellino di Romana IGT e
ed il Frascati
Frascati DOCG ed il Frascati Superiore DOCG avviene nell’intero territorio amministrativo dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone ed in due DOCG, il
Superiore
parte quelli di Roma e Montecompatri. In aggiunta, si registrano 18 DOC, e quelle più diffuse sono le produzioni de i Castelli Romani DOC, il Tarquinia DOC Cannellino
DOCG. di
In
del Roma DOC, rispettivamente presenti in 20, 15 e 64 comuni. Frascati
aggiunta DOCG si
ed il Frascati
contano 18
Superiore
DOCG. In
aggiunta si
contano 18
168
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Si evidenziano un
IGT, il Costa Etrusco-
Romana IGT e due
DOCG, il Cannellino
di Frascati DOCG ed
il Frascati Superiore
DOCG. In aggiunta
si contano 18 Si
evidenziano un IGT, il
Costa Etrusco-Romana
IGT e due DOCG, il
Cannellino di Frascati
DOCG ed il Frascati
Superiore DOCG. In
aggiunta si contano 18
produzioni DOC

Figura 3.12 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera vitivinicola nei comuni
della Città metropolitana di Roma Capitale.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
ARSIAL e Natura in Campo

169
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
elaborazioni
3.6.5CURSA su dati
Sistema Camera di Commercio
agroindustriale di Roma
della filiera vitivinicola della Città metropolitana
Metropolitana di di Roma
Roma Capitale
Anche in questo caso, Roma rappresenta il più importante mercato vinicolo nazionale, ma i vini provenienti dalla provincia non raggiungono il 10% Roma è il più
400 importante
delle
353vendite nella capitale .
6
mercato
350
Gran parte del prodotto in arrivo sul mercato capitolino è gestito dalla GDO, e la vendita diretta in azienda o nei farmer’s market non sono in grado di vinicolo
300 risolvere il problema. Però, realtà come i produttori-trasformatori favoriscono la crescita della filiera corta, spesso multifunzionale e attenta alla nazionale, ma
qualità. Ne è un esempio l'associazione “Vignaioli in Grottaferrata”, la quale riunisce sei vignaioli e produttori legati dalla passione per il territorio di i vini
250
provenienti
Grottaferrata, nel territorio dei Castelli Romani.
200 dalla
“L’associazione ha lo scopo di promuovere la conoscenza dell’enologia e dei vini del territorio di Grottaferrata, intesi come espressione di cultura ed provincia
150 sono meno
elemento essenziale
113 alla proposta turistica del nostro Paese. Si prefigge, inoltre, come obiettivi primari: la promozione di iniziative inerenti all’economia
100 del 10% delle
circolare, la valorizzazione della sostenibilità
62 in agricoltura ed il sostegno del settore vitivinicolo, nella delicata gestione dei cambiamenti climatici.”7
48 48 vendite nella
50 37
Esempi come questi sono purtroppo pochi e detengono ridotte quote di mercato, e ridotte capacità di penetrazione commerciale. Sono comunque le capitale
0 aziende che consentono di ottenere lusinghieri successi in termini di qualità e quelle che andrebbero maggiormente sostenute e incentivate. Il
ridimensionamento
2010 2015 della vitivinicoltura
2016 laziale passa2018
2017 proprio attraverso
2019 loro ed il modello produttivo di cui sono espressione.

2.4.4 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca


Roma è il più
Un peso molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dal lavoro degli stranieri. Nell’area romana esso ha
importante mercato
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% vinicolo
del 2019;nazionale,
a ma
3 i viniromana
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8% . Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area provenienti dalla
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari alsono meno
provincia
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di del 10% delle vendite
un aumento
più contenuto di quella di origine italiana (+4,6%). Tuttavia, nonostante l’aumento del numero di stranieri occupati nel periodo, il tasso di occupazione nella capitale
dei
cittadini stranieri a Roma è passato infatti dal 69,4% del 2008 al 63,7% del 2019 (-5,7%).
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

63
http://demo.istat.it/index.html
Camera di Commercio di Roma, op. cit.
74
Roma Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.
https://www.vignaioliingrottaferrata.com/

170
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
3.7 La filiera della carne della Città Metropolitana di Roma. Capi, filiera, specializzazione e prodotti.

3.7.1
3.7 LaCapi bovini
3.7
filiera dellaecarne
bufalini
La filiera della per
della la produzione
carne
Cittàdella di carne dellaCapitale.
Città Metropolitana
metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma. Città
di Metropolitana
Roma.
Capi, Capi,
filiera, filiera,dispecializzazione
Roma e prodotti.
specializzazione e prodotti.
3.7.1.1 Capi bovini per la produzione di carne
3.7.1 Capi3.7.1
boviniCapi bovini eper
e bufalini bufalini per la produzione
la produzione di carne
di carne della Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di Roma
Grafico 3.65 Numero di capi bovini e bovini destinati alla produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA
3.7.1.1 3.7.1.1
boviniCapi
per bovini per la produzione
di carne di carne
su dati Capi
dell’Anagrafe la produzione
Zootecnica Nazionale
Grafico 3.65
Grafico
Numero3.65diNumero
capi bovini
di capi
e bovini
bovini
destinati
e bovinialla
destinati
produzione
alla produzione
di carne della
di carne
Città della
Metropolitana di Roma. 2010-2020
Città Metropolitana di Roma. 2010-2020
. Fonte: elaborazioni
. Fonte: elaborazioni
CURSA CURSA
suAnagrafe
su dati dell’ dati dell’Anagrafe
Zootecnica Zootecnica
NazionaleNazionale

Grafico 3.65 Numero di capi bovini destinati alla produzione di carne della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Il numero di
Nel periodo tra il 2010 e il 2020 si è registrata una diminuzione del 20% dei capi bovini. Contrariamente, la quota dei bovini destinati alla produzione capi bovini è
di carne è rimasta pressoché invariata nel tempo. destinati
Il numeroIlalla
di
num
produzionecapi
di b
Nel periodoNeltraperiodo
il 2010tra
e ilil2020
2010sieèilregistrata
2020 si è registrata del 20% dei
una diminuzione
una diminuzione delcapi
20%bovini.
dei capi bovini. Contrariamente,
Contrariamente, la quota dei bovini dei
la quota bovinialla
destinati destinati
produzione capi bovini è
alla produzione
carne è
di carne è di carne pressoché
rimasta invariata nel
è rimasta pressoché invariata
tempo.nel tempo. destinati destina
alla
rimasta
produzioneproduz
di
costante carne
carne è
Il numero di capi rimasta rimast
costante costan
bovini è destinati alla
produzione di carne è
rimasta costante

171
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
3.7.1.2 Capi bufalini per la produzione di carne
3.7.1.2
Grafico Capi
3.66 bufalini
Numeroper la produzione
di capi di carnedestinati alla produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA
bufalini e bufalini
3.7.1.2
su Capi
3.66 bufalini
Numeroper
dati dell’Anagrafe
Grafico la produzione
Zootecnica
di capi di carnedestinati alla produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA
Nazionale
bufalini e bufalini
Grafico 3.66 Numero Zootecnica
su dati dell’Anagrafe di capi bufalini e bufalini destinati alla produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA
Nazionale
su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Il numero di capi
bufalini destinati alla
produzione di carne è
in leggere crescita

Grafico 3.66 Numero di capi bufalini destinati alla produzione di carne della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Nel periodo tra il 2010 e il 2020 si è registrato un aumento del 43% dei capi bufalini. Questo aumento di capi bufalini complessivi si è registrato anche Il numero di
per
Nel la quota tra
periodo di capi destinati
il 2010 persilaèproduzione
e il 2020 di aumento
registrato un carne, passando
del 43%da
dei28capi
capibufalini.
nel 2010Questo
a 210 aumento
nel 2020. di capi bufalini complessivi si è registrato anche capi bufalini
Il numero di
per
Nel la quota tra
periodo di capi destinati
il 2010 persilaèproduzione
e il 2020 di aumento
registrato un carne, passando
del 43%da
dei28capi
capibufalini.
nel 2010Questo
a 210 aumento
nel 2020. di capi bufalini complessivi si è registrato anche destinati
Ilcapi
numero alla
bufalini
di
3.7.2 Dimensione economica della produzione di carne bovina della Città Metropolitana
per la quota di capi destinati per la produzione di carne, passando da 28 capi nel 2010 a 210 nel 2020. di Roma produzione
destinati
capi di
alla
bufalini
3.7.2 Dimensione economica della produzione di carne bovina della Città
Città Metropolitana
metropolitana di Roma
di RomaCapitale carne è
produzione in
di
destinati alla
La seguente analisi strutturale della filiera orticola della Città Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di
3.7.2 Dimensione economica della produzione di carne bovina della Città Metropolitana di Roma leggere
carne è di
produzione in
aziende bovine
La seguente specializzate
analisi a orientamento
strutturale allevamento
della filiera orticola della Città metropolitana
e ingrasso (OTE 460) di
Metropolitana osservate nella provincia
Roma deriva di Roma. sul database RICA dei dati aziendali di
dall’interrogazione crescita
leggere
carne è in
La seguente
aziende analisi
bovine strutturale
specializzate della filiera orticola
a orientamento della Città
allevamento Metropolitana
e ingrasso (OTE 460) di Roma deriva
osservate dall’interrogazione
nella provincia di Roma. sul database RICA dei dati aziendali di
Tabella 3.23 Dati medi aziendali della filiera bovina per la produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni crescita
leggere
aziende bovine specializzate a orientamento allevamento e ingrasso (OTE 460) osservate nella provincia di Roma. crescita
CURSA
Tabella su dati
3.23 RICA
Dati medi aziendali della filiera bovina per la produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
Tabella
CURSA su3.23 Dati
dati medi aziendali della filiera bovina per la produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
RICA
CURSA su dati RICA Dati medi aziendali
Dati medi aziendali
2008-2010 2017-2019
Dati medi
2008-2010 aziendali
Unità bestiame adulta - UBA (n) 88,37 2017-201937,58
Tabella 3.23 Dati medi nazionali della filiera bovina per la produzione di carne
Unità bestiame adulta - UBA- PLV
(n) (euro) 2008-2010
88,37 2017-2019
37,58
Produzione lorda vendibile 116.491 53.269 della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
Unità bestiame adulta - UBA (n) (euro) 88,37 37,58 elaborazioni CURSA su dati RICA
Produzione lorda vendibile - PLV 116.491 53.269
Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 116.491 53.269

172
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Unità lavorative
Unità
- ULlavorative
(n) - UL (n) 1,84 1,84
1,32 1,32
Valore aggiunto
Valore
- VA (euro)
aggiunto - VA (euro) 88.834 88.834
40.056 40.056 Si registra una
Aiuti EU (euro)Aiuti EU (euro) 39.941 39.941
14.865 14.865 decrescita nelle
dimensioni delle
aziende bovine
PLV/UBA (euro/n)
PLV/UBA (euro/n) 1.318 1.318
1.418 1.418
specializzate a
UL/UBA (n/n) UL/UBA (n/n) 0,02 0,02
0,04 0,04 orientamento
VA/UBA (euro/n)
VA/UBA (euro/n) 1.005 1.005
1.066 1.066 allevamento e ingrasso
Aiuti EU/SAU (euro/n)
Aiuti EU/SAU (euro/n) 452 452
396 396

Tra il 2008-2010Tra eil il2008-2010


2017-2019e le UBA medieleaziendali
il 2017-2019 UBA medie sonoaziendali
passate sono
da 88passate
a 38 (-57%).
da 88 Questa
a 38 (-57%).
diminuzione
Questa del
diminuzione
numero didelUBA
numero
ha fattodi UBA
registrare
ha fatto
unaregistrare una
contrazione anche dei dati
contrazione
degli anche
aziendali
degli dati
registrati.
aziendaliDi maggiore
registrati. importanza
Di maggiorelaimportanza
diminuzione la del valore aggiunto
diminuzione del valore
medio
aggiunto
(-55%),medio
seguito(-55%), PLV media
dalla seguito dalla PLVSi media
registra unaSi r
decrescita dec
aziendale (-54%).
aziendale
Di minore (-54%).
entità
Di minore
la diminuzione
entità ladelle unità lavorative
diminuzione delle unità
(-29%).
lavorative
Anche(-29%).
gli AiutiAnche
UE sono
gli Aiuti
diminuiti
UE sono
(-63%).
diminuiti (-63%).
nelle nell
Gli stessi dati Gli
medi aziendali
stessi sonoaziendali
dati medi stati poi sono
rapportati allarapportati
stati poi relativa UBAallacosì da identificare
relativa UBA così dai coefficienti
identificarenecessari
i coefficienti
per necessari
poter calcolare
per poter
gli indicatori
calcolarestrutturali dimensioni
gli indicatori strutturali dim
delle aziendedell
relativi alla Città
all’Area metropolitana
relativi
metropolitana di Roma
all’Area metropolitana
di Roma per Capitale
ladifiliera
Romadellaper lacarne
filiera
bovina
della (Tabella
carne bovina
3.24).(Tabella 3.24).
bovine bov
Tabella 3.24 Tabella
Indicatori 3.24strutturali
Indicatoridella
strutturali
filiera bovina
della filiera
per labovina
produzione
per ladiproduzione
carne delladi Città
carneMetropolitana
della Città Metropolitana
di Roma. 2008-2010;
di Roma.2017-2019.
2008-2010;Fonte: specializzate
2017-2019. Fonte: aspe
elaborazioni CURSA
elaborazioni
su datiCURSA
RICA su dati RICA orientamentoorie
allevamento ealle
Indicatori strutturali
Indicatori strutturali ingrasso ingr

2008-2010 2008-2010
2017-2019 2017-2019
Variazione % Variazione %
Unità bestiameUnità
adulta
bestiame
CM - UBA
adulta
(n) CM - UBA (n) 25.920 25.920
22.422 22.422
-13,50% -13,50%
Produzione lorda
Produzione
vendibilelorda
CM -vendibile
PLV (euro)CM - PLV (euro)
34.169.610 34.169.610
31.785.452 31.785.452
-6,98% -6,98%
Unità lavorative
Unità
CM lavorative
- UL (n) CM - UL (n) 541 541
785 45,15%
785 45,15%
Valore aggiunto
Valore
CM - aggiunto
VA (euro)CM - VA (euro) 26.057.169 26.057.169
23.901.238 23.901.238
-8,27% -8,27%
Produttività delProduttività
lavoro (euro)
del lavoro (euro) 48.192 48.192
30.455 30.455
-36,80% -36,80%
Tabella 3.24 Indicatori strutturali della filiera bovina per la produzione di carne
Incidenza dellaIncidenza
PAC della PAC 34,29% 34,29%
27,91% 27,91%
-19% -19%
della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati RICA

173
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera bovina per la produzione di carne evidenziano una leggera decrescita del settore. Nel periodo
Infatti, si registra una diminuzione della PLV (-7%) e del valore aggiunto (-8%). In contrapposizione ad un incremento delle unità lavorative (-45%), si 2008-2010 e
evidenzia una diminuzione della produttività del lavoro (-37%). Infine, si registra una diminuzione dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV (-19%). 2017-2019 gli
indicatori
Grafico 3.67 UBA bovini per la produzione di carne della Città Grafico 3.68 Stima PLV della filiera bovina per la produzione di carne della strutturali
della filiera
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
bovina per la
CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati RICA produzione di
carne
evidenziano
una leggera
decrescita del
settore

Grafico 3.67 UBA bovini per la produzione di carne della Città metropolitana Grafico 3.68 Stima PLV della filiera bovina per la produzione di carne della Città
di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati RICA

Nel periodo 2008-


2010 e 2017-2019 gli
indicatori strutturali
della filiera bovina
per la produzione di
carne evidenziano una
leggera decrescita del
settore

174
Grafico 3.69 Stima UL della filiera bovina per la produzione di carne della Grafico 3.70 Stima VA della filiera bovina per la produzione di carne della
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.69 Stima UL della filiera bovina per la produzione di carne della Città Grafico 3.70 Stima VA della filiera bovina per la produzione di carne della Città
Grafico 3.71
metropolitana Stima
di Roma produttività
Capitale 2008-2010; del lavoroFonte:
2017-2019. della filiera bovina
per la
elaborazioni Grafico 3.72
metropolitana StimaCapitale
di Roma dell'incidenza
2008-2010;della PAC Fonte:
2017-2019. sulla PLV della filiera bovina
elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA
produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017- per la produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010;
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.71 Stima produttività del lavoro della filiera bovina per la produzione di Grafico 3.72 Stima dell’incidenza della PAC della filiera bovina per la produzione
carne della Città metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019. Fonte: di carne della Città metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019.
elaborazioni CURSA su dati RICA Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

175
Grafico 3.73 Variazione % dei dati strutturali della filiera bovina per la LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Grafico 3.73 Variazione % dei dati strutturali della filiera bovina per la
produzione di carne della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.73 Variazione % dei dati strutturali della filiera bovina per la produzione
di carne della Città metropolitana di Roma Capitale 2008-2010; 2017-2019.
Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

3.7.3 Concentrazione di allevamenti bovini e bufalini specializzati nella produzione di carne della Città Metropolitana di Roma
3.7.3.1 Concentrazione allevamenti bovini da carne Nel comune di
La figura 3.13 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bovini specializzati nella produzione di carne per i 121 comuni Roma si
3.7.3 Concentrazione di allevamenti bovini e bufalini specializzati nella produzione di carne della Città metropolitana Metropolitana didi Roma
Roma Capitale registrano più
della Città Metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “10-24” (30,58%). Sono 10 i comuni (8,26%)
con “50Concentrazione
3.7.3.1 o più” allevamenti nel lorobovini
allevamenti territorio, tra cui il comune di Roma. Invece, sono 9 i comuni (7,44%) con nessun allevamento bovino orientato alla
da carne di
Nel comune50 di
La figura 3.13
produzione di mostra la rappresentazione
carne: Casape, cartografica
Castel Gandolfo, Castel Sandella concentrazione
Pietro di allevamenti
Romano, Ciampino, bovini specializzati
Cineto Romano, nella produzione
Colonna, Frascati, di carnee per
Montecompatri i 121 comuni
Nemi. allevamenti
Roma si
bovini
registrano più
metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “10-24” (30,58%). Sono 10 i comuni (8,26%)
della Città Metropolitana
orientati
di alla
50
con “50 o più” allevamenti nel loro territorio, tra cui il comune di Roma. Invece, sono 9 i comuni (7,44%) con nessun allevamento bovino orientato alla
produzione
allevamenti di
produzione di carne: Casape, Castel Gandolfo, Castel San Pietro Romano, Ciampino, Cineto Romano, Colonna, Frascati, Montecompatri e Nemi. carne
bovini
orientati alla
produzione di
carne
Nel comune di Roma
si registrano più
di 50 allevamenti
bovini orientati alla
produzione di carne

176
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.13 Concentrazione di


allevamenti bovini specializzati per la
produzione di carnenei comuni della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2020.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

177
Tabella 3.25 Incidenza allevamenti bovini per la produzione di carne nei LA la
Grafico 3.74 Allevamenti bovini per PRODUZIONE AGRICOLA
produzione di carne nei comuni DI CMRC
comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Tabella 3.25 Incidenza allevamenti bovini per la produzione di carne nei Grafico 3.74 Allevamenti bovini per la produzione di carne nei comuni
comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
Numero
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica
comuni Nazionale % dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Assenti 9 7,44%
1 Numero 6 4,96%
comuni %
2-4 19 15,70%
Assenti 9 7,44%
5-9 28 23,14%
1 6 4,96%
10-24 37 30,58%
2-4 19 15,70%
25-49 12 9,92%
5-9 28 23,14%
>50 10 8,26%
10-24 37 30,58%
Totali 121 100,00%
25-49 12 9,92%
>50 3.25 Indicenza allevamenti bovini per la produzione
Tabella 10 di carne nei8,26%
comuni Grafico 3.74 Allevamenti bovini per la produzione di carne della Città
della CittàConcentrazione
3.7.3.2 metropolitana di Roma Capitale. 2020.
allevamenti Fonte:da
bufalini elaborazioni
carne CURSA su metropolitana di Roma Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Totali
dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale 121 100,00% dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
La figura 3.14 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bufalini specializzati per la produzione di carne per i 121 comuni
della Città Metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “Assenti” (88,43%). Sono 10 i comuni Non si
3.7.3.2 registrano
(8,26%)Concentrazione allevamenti
con “1” allevamento bufalini
nel loro da carne
territorio. Invece, sono 4 i comuni con almeno più di un allevamento bufalino destinato per la produzione di carne:
allevamenti
Roma, Capena, Montelibretti e Palombara Sabina.
La figura 3.14 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bufalini specializzati per la produzione di carne per i 121 comuni
bufalini
metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “Assenti” (88,43%). Sono 10 i comuni
della Città Metropolitana Non
orientati allasi
registrano
produzione di
(8,26%) con “1” allevamento nel loro territorio. Invece, sono 4 i comuni con almeno più di un allevamento bufalino destinato per la produzione di carne:
allevamenti
carne in oltre
Roma, Capena, Montelibretti e Palombara Sabina.
bufalini
l’85% dei
Non si registrano orientati alla
comuni della
allevamenti bufalini produzione
Città di
orientati alla carne in oltre
l’85% dei
produzione di carne in
comuni della
oltre l’ 85% dei comuni Città
della CmRC

178
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.14 Concentrazione di allevamenti


bufalini specializzati per la produzione
di carne nei comuni della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2020.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

179
Tabella 3.26 Incidenza allevamenti bufalini specializzati per la produzione Grafico 3.75 Allevamenti bufalini LA PRODUZIONE
specializzati AGRICOLA
per la produzione di carneDI CMRC
di carne nei comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: nei comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Tabella 3.26
Tabella
Incidenza
3.26 Incidenza
allevamentiallevamenti
bufalini specializzati
bufalini specializzati
per la produzione
per la produzione
Grafico 3.75
Grafico
Allevamenti
3.75 Allevamenti
bufalini specializzati
bufalini specializzati
per la produzione
per la produzione
di carne di carne
di carne di
neicarne
comuninei della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
Numero di Roma. di2020.
Roma.
Fonte:
2020. Fonte:
nei comuni
neidella
comuniCittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. di2020.
Roma.Fonte:
2020.
elaborazioni
Fonte: elaborazioni
elaborazioni
elaborazioni
CURSA suCURSA
dati dell’Anagrafe
su dati dell’Anagrafe
Zootecnica
comuni Zootecnica
Nazionale
% Nazionale CURSA suCURSA
dati dell’Anagrafe
su dati dell’Anagrafe
ZootecnicaZootecnica
NazionaleNazionale
Assenti 107 88,43%
1 10 Numero 8,26%
Numero
2-4 comuni
3 comuni 2,48%
% %
Assenti
5-9 Assenti 1071 107 88,43%
0,83% 88,43%
1
10-24 1 10
0 10 0,00%
8,26% 8,26%
2-4
25-49 2-4 3
0 3 2,48%
0,00% 2,48%
5-9
>50 5-9 1
0 1 0,83%
0,00% 0,83%
10-24
Totali 10-24 1210 0100,00%
0,00% 0,00%

25-49 25-49 0 0 0,00% 0,00%


Tabella
>50 3.26 Indicenza
>50 allevamenti bufalini specializzati0per la produzione
0 0,00%di 0,00% Grafico 3.75 Allevamenti bufalini specializzati per la produzione di carne della
3.7.4neiComuni
carne della
comuni della CittàCittà Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale. per indice di specializzazione
2020. Fonte: - bovini
Città metropolitana e bufalini
di Roma Capitale.da carne
2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
elaborazioni
Totali CURSA
Totali su dati dell’Anagrafe Zootecnica121Nazionale 121100,00% 100,00% dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
La figura 3.15 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione – bovini e bufalini da carne – per i 121 comuni della Città Metropolitana
di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “debole despecializzazione” (29,75%), tra cui anche il comune di I comuni più
collinari o
Roma.Comuni
3.7.4 Sono
3.7.4invece
della
Comuni27 i della
Città comuni (22,31%)
Metropolitana
Città “fortemente
Metropolitana
metropolitana di Roma
di specializzati”.
Roma Capitale
di
perRoma
indiceper
diindiceDalla figura si -può
specializzazione
di specializzazione notare
bovini una maggiore
e- bovini
bufalinie da
bufaliniconcentrazione
carne da carne di comuni fortemente
montuosi
specializzata a nord dell’area metropolitana, con i comuni di Allumiere, Tolfa, Santa Marinella e Manziana. Mentre, la zona dei monti Lepini risulta della Città
La figura 3.15
La figura
mostra
3.15la mostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– bovini e–bufalini
bovini edabufalini
carne –daper
carne
i 121–comuni
per i 121della
comuni metropolitana
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
fortemente despecializzata. Metropolitan
I comuni I più
comu
di Roma. diLa Roma.
figura restituisce
La figura restituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidiche
comuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “debole
nella classedespecializzazione”
“debole despecializzazione”
(29,75%),(29,75%),
tra cui anche
tra cui
il comune
anche ildicomune di
acollinari
di Roma
collinar
o
Roma. SonoRoma. Sono27invece
invece i comuni
27 i(22,31%)
comuni (22,31%)
“fortemente
“fortemente
specializzati”.
specializzati”.
Dalla figura
Dalla
si può
figura
notare
si puòuna
notare
maggiore
una maggiore
concentrazione
concentrazione
di comunidifortemente
comuni fortemente
risultano
montuosimontuo
specializzata
specializzata
a nord dell’area
a nord dell’area
metropolitana,
metropolitana,
con i comuni
con idicomuni
Allumiere,
di Allumiere,
Tolfa, Santa
Tolfa,
Marinella
Santa Marinella
e Manziana.e Manziana.
Mentre, la Mentre,
zona dei la zona
montidei
Lepini
monti
risulta
Lepini risulta
despecializzat
della della
Città
fortementefortemente
despecializzata.
despecializzata. iMetropolitan
Metrop
I comuni più collinari a di Roma a di
o montuosi della risultano risultan
Città Metropolitana despecializzat despec
i i
di Roma risultano
despecializzati

180
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.15 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma
Capitale per indice di specializzazione
–bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

181
Tabella 3.27 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.76 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
indice di specializzazione - bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte: indice di specializzazione - bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Tabella 3.27 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.76 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
Numero
indice di specializzazione - bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte: indice di specializzazione - bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte:
comuni %
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Forte despecializzazione 30 24,79%
Debole despecializzazione 36 29,75%
Numero
Debole specializzazione 28
comuni 23,14%
%
Forte
Forte specializzazione
despecializzazione 27
30 22,31%
24,79%
Totali
Debole despecializzazione 121
36 100,00%
29,75%
Debole specializzazione 28 23,14%
Tabella 3.27 Indicenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per
Fortedispecializzazione
indice 27 2020. Fonte:
specializzazione - bovini e bufalini da carne. 22,31%
elaborazioni
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Totali 121 100,00%

Grafico 3.76 Indicenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per
3.7.5 Prodotti e sapori tipici della filiera della carne della Città Metropolitana
indice didi Roma
specializzazione - bovini e bufalini da carne. 2020. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

La figura 3.16 mostra la rappresentazione cartografica della produzione della carne della Città Metropolitana di Roma. L’analisi ha riportato la rilevazione
di un prodotto DOP: i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, prodotti in tutte le regione del Centro-Nord della penisola Italiana. L’intero territorio regionale Si evidenzia la
è, invece, interessato dalla produzione dell’Agnello del Centro Italia IGP e dell’Abbacchio Romano IGP. Nel Lazio, nel 2019, si sono prodotte 35 tonnellate produzione
3.7.5 Prodotti e sapori tipici della filiera della carne della Città metropolitana
Metropolitana di di Roma
Roma Capitale della
di Agnello del Centro Italia IGP, mente sono 1.366 le tonnellate di Abbacchio Romano IGP. Di queste ultime, 273 tonnellate sono destinate al mercato
La figuraNel
estero. 3.16 mostra si
dettaglio, la registra
rappresentazione
la Porchetta cartografica dellaprodotta
di Ariccia IGP, produzione della carne comune,
nell’omonimo della Città metropolitana
Metropolitana
con di Roma. L’analisi
oltre 1.800 tonnellate prodottehanel riportato
2019, e la
delrilevazione
Vitellone Porchetta di
Ariccia IGP,
di un prodotto
Bianco DOP: i Salamini
dell’Appennino Italiani
del Centro Italiaalla
IGP,Cacciatora DOP, prodotti
con 236 tonnelate in tutte
prodotte le sola
nella regione del Centro-Nord
Regione Lazio, sempre della
nelpenisola Italiana.
2019, e che vede L’intero territorio
interessati 9 comuni regionale
a Città Si evidenzia la
del Vitellone
è, invece, interessato
Metropolitana dalla
di Roma. Daproduzione
evidenziare, dell’Agnello del Centro
anche, il Tordo mattoItalia IGP e dell’Abbacchio
di Zagarolo, Romano
tipico in 11 comuni delIGP. Nel Lazio,
territorio, nel 2019,
il comune di siFrascati
sono prodotte 35 tonnellate
per la produzione del produzione
Bianco
di Agnello
Salame del Centro
Castellino Italia IGP,ilmente
e Tuscolano, comune sono 1.366eleCamerata
di Roma tonnellate di Abbacchio
nuova Romano
per la carne bovinaIGP. Di queste
biologica, ultime,
quello 273 Marinella
di Santa tonnellateper sono destinate
la carne suinaalbiologica
mercato della
dell’Appennin
estero. Nel dettaglio, si registra la Porchetta di Ariccia IGP, prodotta nell’omonimo comune, con oltre 1.800 tonnellate prodotte nel 2019, e del Vitellone Porchetta di
ed il comune di Olevano Romano per la Ventricina Olevanese. o del Centro
Ariccia IGP,
Bianco dell’Appennino del Centro Italia IGP, con 236 tonnelate prodotte nella sola Regione Lazio, sempre nel 2019, e che vede interessati 9 comuni a Città Italia e
del Vitellone
Metropolitana di Roma. Da evidenziare, anche, il Tordo matto di Zagarolo, tipico in 11 comuni del territorio, il comune di Frascati per la produzione del l’allevamento
Bianco
Salame Castellino e Tuscolano, il comune di Roma e Camerata nuova per la carne bovina biologica, quello di Santa Marinella per la carne suina biologica biologico di
dell’Appennin
ed il comune di Olevano Romano per la Ventricina Olevanese. o del Centro
Italia e
l’allevamento
biologico di

182
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Si evidenzia la
produzione della
Porchetta di Ariccia
IGP, del Vitellone
Bianco dell’Appennino
del Centro Italia e
l’allevamento biologico
di carne bovina e
suina. Rilevanti anche i
prodotti agroalimentari
tradizionali come il
Salame Castellino
e Tuscolano o la
Ventricina Olevanese

Figura 3.16 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera della carne nei comuni
della Città metropolitana di Roma Capitale.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
ARSIAL e Natura in Campo

183
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
elaborazioni
3.7.6CURSA su dati
Sistema Camera di Commercio
Agroindustriale di Roma
della filiera della carne della Città metropolitana
Metropolitana di di Roma
Roma Capitale
Il numero di
A Roma sono presenti 7 stabilimenti di macellazione con bollo CEE. Non sono disponibili i dati relativi al numero di laboratori di sezionamento Città capi bovini e
400
Metropolitana
353 di Roma mentre il dato complessivo regionale è di 28 laboratori di sezionamento, funzionalmente e strutturalmente integrati con la bufalini
350 macellazione, ma nonostante la presenza del Centro Carni di Roma, il numero di capi bovini e bufalini macellati in provincia di Roma rappresenta il 2,5% macellati in
dei capi complessivamente macellati nel Lazio8. Le principali realtà locali della macellazione che lavorano e trasformano gli animali allevati nel Lazio sono provincia di
300
collocate tra le province di Frosinone, Latina e Viterbo9: Roma
250 rappresentan
• Euromac di Ferentino (FR); o solo il 2,5%
200
dei capi
• Frigocarni di Monterosi (VT); complessivam
150
113
• Butcher Service di Viterbo; ente macellati
100 nel Lazio
62
48
• Centro Carni Lazio Agro Pontino di San Donato (LT);48
50 37

0
• Cimoa di Orvieto.
2010 2015 2016 2017
Quella della porchetta di Ariccia è definita una “non2018
filiera”. La 2019
denominazione IGP qualifica la fase di preparazione del maiale fino all’ottenimento della
porchetta, ma lascia aperta la fase di approvvigionamento del prodotto, prescrivendo solo le caratteristiche che deve avere il prodotto in entrata.
2.4.4 StraAttualmente
nieri nel comilpsistema
arto agriproduttivo
coltura, silvdella ra e pescadi Ariccia si basa su 13 aziende per lo più a conduzione famigliare (solo 5 hanno un’organizzazione
icoltuporchetta
industriale, le altre sono di fatto laboratori artigianali). L’approvvigionamento dei suini, inizialmente limitato agli allevamenti famigliari locali, si è via via
Un peso esteso
molto significativo sulle dinamiche
alle regioni limitrofe, complessive
per propagarsi dell’occupazione
successivamente negli ultimi
ai mercati anni èdel
del nord stato fornito
paese fino dal
ad lavoro
arrivaredegli stranieri.
ai mercati Nell’area romana
comunitari: Germania,essoOlanda,
ha
contribuito in maniera
Francia, Spagna,decisiva
ecc10. all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% del 2019; adi capi
Il numero
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8%3. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
bovini e bufalini
dall’8,6% al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento
macellati in provincia
più contenuto di quella di origine italiana (+4,6%). Tuttavia, nonostante l’aumento del numero di stranieri occupati nel periodo, il tasso di occupazione di Romadei rappresentano
cittadini stranieri a Roma è passato infatti dal 69,4% del 2008 al 63,7% del 2019 (-5,7%). solo il 2,5% dei capi
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso complessivamente
del
4
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%) . I servizi collettivi e personali, gli alberghi macellati
e ristorantinel Lazio

83
http://demo.istat.it/index.html
Assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro e dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale in collaborazione con Camera di Commercio, op. cit.
94
Roma Capitale
Camera (2020). di
di Commercio Rapporto statistico
Roma, op. cit. sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.
10
Ibid.

184
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8 La filiera lattiero-casearia della Città Metropolitana di Roma. Capi, filiera, specializzazione e prodotti.

3.8 LaCapi
3.8.1 filiera
3.8 La
lattiero-casearia
filiera
bovini lattiero-casearia
e bufalini perdella della
Città Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana
la produzione di latte di Roma
di
della Roma. diCapi,
Roma.filiera,
Capitale.
Città MetropolitanaCapi,specializzazione
filiera,
di Romaspecializzazione
e prodotti.
e prodotti.

3.8.1 Capi
3.8.1.1 3.8.1
Capibovini
Capi
bovini e bufalini
bovini
per eper
bufalini
la di
la produzione produzione
per la produzione
latte di latte della
di latte
Città
della
Città Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana diRoma
di RomaCapitale
di Roma
Grafico 3.77 Numero di capi bovini e bovini destinati alla produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
3.8.1.1 Capi
3.8.1.1
bovini
Capi
perbovini
la produzione
per la produzione
di latte di latte
dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Grafico 3.77
Grafico
Numero3.77diNumero
capi bovini
di capi
e bovini
bovinidestinati
e bovini alla
destinati
produzione
alla produzione
di latte della
di latte
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. 2010-2020.
di Roma. 2010-2020.
Fonte: elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA su
dati dell’Anagrafe
dati dell’Anagrafe
ZootecnicaZootecnica
NazionaleNazionale

Grafico 3.77 Numero di capi bovini destinati alla produzione di latte della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Nel periodo tra il 2010 e il 2020 si è registrata una diminuzione del 20% dei capi bovini. Parallelamente, la quota dei bovini destinati alla produzione di
Il numero di
latte è diminuita del 36%. capi
Nel periodo
Neltra
periodo
il 2010tra
e ilil 2020
2010 si
e èil 2020
registrata
si è registrata
una diminuzione del 20% dei
una diminuzione delcapi
20%bovini.
dei capi bovini. Parallelamente,
Parallelamente, la quota dei bovinidei
la quota bovini alla
destinati destinati
produzione
alla produzione
di di bovini è
Ildestinati
numeroIlalla
di
num
latte è diminuita
latte è diminuita
del 36%. del 36%. capi bovini capiè bo
produzione di
Il numero di capi destinati
latte destina
alla
è
bovini è destinati allaproduzione
diminuita produz
di
del
produzione di latte è latte 36% latte
è
diminuita diminu
del
diminuita del 36% 36% 36%

185
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8.1.2 Capi bufalini per la produzione di latte


Grafico 3.78 Numero di capi bufalini e bufalini per la produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Il numero di capi
bufalini destinati alla
produzione di latte è in
forte crescita

Grafico 3.78 Numero di capi bufalini destinati alla produzione di latte della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Nel periodo tra il 2010 e il 2020 si è registrato un aumento del 43% dei capi bufalini. Nel periodo si è registrato una forte specializzazione del settore Il numero di
bufalino da latte, con un aumento del 76% di capi bufalini destinati alla produzione di latte. capi bufalini
destinati alla
3.8.2 Dimensione economica della produzione di latte bovino e bufalino della Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale produzione di
latte è in forte
3.8.2.1 Dimensione economica del latte bovino della Città Metropolitana Romacapitale
metropolitana di roma crescita
La seguente analisi strutturale della filiera bovina della Città Metropolitana
metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di aziende
bovine specializzate a orientamento latte (OTE 450) osservate nella provincia di Roma.

186
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Tabella 3.28 Dati medi aziendali della filiera bovina per la produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
3.28 Dati mediCURSA
Tabella su dati
aziendali
3.28 RICA
della
Dati filiera
medi bovina
aziendali
perdella
la produzione
filiera bovina
di latte
per ladella
produzione
Città Metropolitana
di latte delladiCittà
Roma.Metropolitana
2008-2010; di
2017-2019.
Roma. 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019. Fonte: elaborazioni
su dati RICA CURSA su dati RICA
Dati medi aziendali
Dati medi aziendali 2008-2010 2017-2019
Dati medi aziendali
Unità bestiame adulta - UBA2008-2010
(n) 2017-20192008-2010
194,86 2017-2019
126,54 Si registra una
estiame adulta Produzione
Unità (n) lorda
- UBA bestiame vendibile
adulta - UBA- PLV (euro)
(n) 194,86 126,54 474.675
194,86 318.900
126,54 decrescita nelle
Unità
one lorda vendibile - lavorative
Produzione lorda- vendibile
PLV (euro) UL (n) - PLV474.675
(euro) 318.900 4,14
474.675 2,73
318.900 dimensioni delle
Valore
vorative - UL (n) aggiunto - VA
Unità lavorative (euro)
UL (n) 4,14 2,73 319.998
4,14 169.739
2,73
aziende bovine
specializzate a
Aiuti
aggiunto - VA (euro)
ValoreEUaggiunto
(euro) - VA (euro) 319.998 169.739 36.281
319.998 20.705
169.739
orientamento latte
U (euro) Aiuti EU (euro) 36.281 20.705 36.281 20.705
PLV/UBA (euro/n) 2.436 2.520
A (euro/n) UL/UBA
PLV/UBA(n/n)
(euro/n) 2.436 2.520 0,02
2.436 0,02
2.520
A (n/n) VA/UBA (euro/n)
UL/UBA (n/n) 0,02 0,02 1.642
0,02 1.341
0,02
A (euro/n) Aiuti
VA/UBAEU/SAU (euro/n)
(euro/n) 1.642 1.341 186
1.642 164 Tabella 3.28 Dati medi aziendali della filiera bovina per la produzione di latte
1.341
U/SAU (euro/n) Aiuti EU/SAU (euro/n) 186 164 186 164 della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Si registra una
Tra il 2008-2010 e il 2017-2019 le UBA medie aziendali sono passate daelaborazioni 195 a 127CURSA su dati
(-35%). RICA diminuzione del numero di UBA ha fatto registrare una
Questa
decrescita
contrazione
008-2010 e il 2017-2019 leanche
Tra il 2008-2010 ildegli
UBAe medie dati
2017-2019 aziendali
aziendalile UBA
sonoregistrati.
medie
passate Di maggiore
aziendali
da 195 sono importanza
a 127passate
(-35%). da la diminuzione
Questa
195 adiminuzione
127 (-35%).del valore
del
Questa aggiunto
numero di UBAmedio
diminuzione hadel (-47%),
fatto
numero seguito
registrare
di UBAuna
ha un Si
dafatto registra
calo delle una
registrareunità
una
Si registra una
decrescita nelle
decrescita
lavorative
ione anche degli
contrazione (-34%)
dati aziendali e della
ancheregistrati. della PLV
degli datiDiaziendali media
maggiore aziendale
registrati.
importanza (-33%).
Di maggiore Anche
la diminuzione gli Aiuti
del valore
importanza UE sono diminuiti
aggiunto medio
la diminuzione (-43%).
del valore(-47%),
aggiunto medio
seguito da un(-47%),
calo delle unitàda un calo delle unità
seguito dimensioni
nelle nelle
ive (-34%) e della
lavorative
della PLV
(-34%)
media aziendale
e della della PLV
(-33%).
media aziendale
Anche gli Aiuti
(-33%).
UE sono diminuiti
Anche gli Aiuti(-43%).
UE sono diminuiti (-43%). dimensioni delle aziende
dimensioni
Gli stessi dati medi aziendali sono stati poi rapportati alla relativa UBA così da identificare i coefficienti necessari per poter calcolare gli indicatori strutturali bovine
delle aziende delle aziende
relativi all’Area
Gli stessisono
si dati medi aziendali metropolitana
datistati
medipoiaziendali di Roma
sonoalla
rapportati stati per la filiera
poi rapportati
relativa del
UBA così alla latte bovino
da identificare (Tabella 3.29).
relativa UBAi coefficienti
così da identificare
necessarii coefficienti
per poter calcolare
necessarigliper
indicatori
poter calcolare
strutturali
gli indicatori
bovinestrutturali specializzate
bovine a
all’Area metropolitana
relativi
Tabella all’Area
di CmRC
alla
3.29 Roma
metropolitana
per la
Indicatori filiera di
strutturalideldella
Roma
lattefiliera
per
bovino
labovina
filiera
(Tabella
del la
per latte
3.29).bovino (Tabella
produzione di latte 3.29).
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: specializzate a
elaborazioni orientamento
specializzate a
orientamento latte
orientamento
CURSA
3.29 IndicatoriTabella su
strutturali
3.29dati RICA
della
Indicatori
filierastrutturali
bovina perdella la produzione
filiera bovina
di latte
per ladella
produzione
Città Metropolitana
di latte delladiCittà
Roma.Metropolitana
2008-2010; 2017-2019.
di Roma. 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019. Fonte: elaborazioni
latte latte
su dati RICA CURSA su dati RICA
Indicatori strutturali
2008-2010strutturali
Indicatori 2017-2019 Variazione
Indicatori %
strutturali
Unità bestiame adulta CM - UBA (n)
2008-2010 2017-2019
2008-2010
Variazione2017-2019
29.306 % 18.690 Variazione %
-36,23%
Tabella 3.29 Indicatori strutturali della filiera bovina per la produzione di latte
estiame adulta Produzione
Unità
CM - UBA lorda
bestiame
(n) vendibile
adulta CM -CM
UBA- PLV
(n) (euro)
29.306 71.389.409
18.690 47.101.796
29.306 -36,23% 18.690 -34,02%
-36,23% della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati RICA
one lorda vendibile
Produzione
CM - PLV
lorda
(euro)
vendibile CM71.389.409
- PLV (euro) 47.101.796
71.389.409 -34,02%
47.101.796 -34,02%

187
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Unità lavorative CM - UL (n) 623 403 -35,31%


Valore aggiunto CM - VA (euro) 48.126.623 25.070.483 -47,91%
Produttività del lavoro (euro) 77.213 62.179 -19,47%
Incidenza della PAC (%) 7,64% 6,49% -15%

Nel periodo 2008-2010 e 2017-2019 gli indicatori strutturali della filiera bovina per la produzione di latte evidenziano una decrescita del settore. Infatti, si
registra una diminuzione del valore aggiunto (-48%) e della PLV (-34%). Significativa anche la diminuzione delle unità lavorative (-35%) e della produttività Nel periodo
2008-2010 e
del lavoro (-19%). Infine, si registra una leggera diminuzione dell’incidenza del contributo PAC sulla PLV (-15%).
2017-2019 gli
indicatori
Grafico 3.79 UBA bovini per la produzione di latte della Città Grafico 3.80 Stima PLV della filiera bovina per la produzione di latte della
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni Nel periodo
Città Metropolitana di Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: 2008- strutturali
Elaborazioni della filiera
CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati RICA 2010 e 2017-2019 gli bovina per la
indicatori strutturali produzione di
della filiera bovina latte
per la produzione di evidenziano
latte evidenziano unauna
decrescita del settoredecrescita del
settore

Tabella 3.79 UBA bovini per la produzione di latte della Città metropolitana di Grafico 3.80 Stima PLV della filiera bovina per la produzione di latte della Città
Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati RICA

188
Grafico 3.81 Stima UL della filiera bovina per la produzione di carne della Grafico 3.82 Stima VA della filieraLA PRODUZIONE
bovina AGRICOLA
per la produzione di latte dellaDI CMRC
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA

Grafico 3.81 Stima UL della filiera bovina per la produzione di carne della Città Grafico 3.82 Stima VA della filiera bovina per la produzione di latte della Città
Grafico 3.83
metropolitana Stima
di Roma produttività
Capitale. 2008-2010;del lavoroFonte:
2017-2019. dellaelaborazioni
filiera bovina
per la Grafico 3.84di Stima
metropolitana dell'incidenza
Roma Capitale. della
2008-2010; PAC sulla
2017-2019. Fonte:PLV della filiera bovina
elaborazioni
CURSA su dati RICA CURSA su dati RICA
produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017- per la produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010;
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.83 Stima produttività del lavoro della filiera bovina per la produzione di Grafico 3.84 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera bovina per la
latte della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: produzione di latte della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-
elaborazioni CURSA su dati RICA 2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

189
Grafico 3.85 Variazione % dei dati strutturali della filiera bovina per la
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-
2019. Fonte:
Grafico 3.85 Elaborazioni
Variazione %CURSA su dati
dei dati RICA della filiera bovina per la
strutturali
produzione di latte della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-
2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.85 Variazione % dei dati strutturali della filiera bovina per la produzione
di latte della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019.
Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

3.8.2.2 Dimensione economica del latte bufalino della Città Metropolitana di Roma

La seguente analisi strutturale della filiera bufalina della Città Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di
3.8.2.2 Dimensione economica del latte bufalino della Città Metropolitana
metropolitana di roma
Romacapitale
aziende bovine specializzate a orientamento latte (OTE 450), con caratterizzazione degli allevamenti bufalini, osservate, a causa di un'insufficiente
campione
La nella
seguente provincia
analisi di Roma,
strutturale in filiera
della tutta labufalina
regionedella
Lazio.Città metropolitana
Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di
aziende bovine
Tabella 3.30 Datispecializzate a della
medi aziendali orientamento latte della
filiera bufalina (OTE Città
450),Metropolitana
con caratterizzazione
di Roma. degli allevamenti
2008-2010; bufalini,
2017-2019. osservate,
Fonte: a causa
elaborazioni di un'insufficiente
CURSA su dati RICA
campione nella provincia di Roma, in tutta la regione Lazio.
Dati medi aziendali
Tabella 3.30 Dati medi aziendali della filiera bufalina della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
2008-2010 2017-2019
Unità bestiame adulta - UBA (n) Dati medi aziendali
141,85 326,38
Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 2008-2010
194.706 2017-2019
705.298
Unità
Unità bestiame
lavorativeadulta
- UL (n)- UBA (n) 141,85
2,93 326,38
5,15
Produzione lorda- vendibile
Valore aggiunto VA (euro) - PLV (euro) 194.706
93.762 705.298
578.472
Unità lavorative
Aiuti EU (euro) - UL (n) 2,93
4.054 5,15
25.464
Valore aggiunto - VA (euro) 93.762 578.472
Aiuti EU (euro) 4.054 25.464 Tabella 3.30 Dati medi aziendali della filiera bufalina della Città metropolitana
di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
RICA

190
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Si registra una
A (euro/n) PLV/UBA (euro/n) 1.373 2.161 1.373 2.161 forte crescita nelle
(n/n) UL/UBA (n/n) 0,02 0,02 0,02 0,02
dimensioni delle
aziende bufaline
A (euro/n) VA/UBA (euro/n) 661 1.772 661 1.772
specializzate a
U/UBA (euro/n) Aiuti EU/UBA (euro/n) 29 78 29 78 orientamento latte
008-2010 e il 2017-2019 le UBAe medie
Tra il 2008-2010 aziendali
il 2017-2019 le UBA
sonomedie
passateaziendali
da 142 sono
a 326passate
(+130%). daQuesto
142 a 326
aumento
(+130%).del Questo
numeroaumento
di UBA hadelfatto
numero
registrare
di UBAunha fatto registrare
Si registra unaun Si registra una
ento anche degli
incremento
dati aziendali
anche
registrati.
degli datiDiaziendali
maggioreregistrati.
importanza Di maggiore del valore la
la crescitaimportanza aggiunto
crescitamedio
del valore
(+517%),
aggiunto medio
seguito dalla(+517%),
PLV media (+262%).
seguito dalla PLV forte
mediacrescita
(+262%). forte crescita
ante anche l’incremento
Importantedelle unità
anche lavorativedelle
l’incremento (+76%).
unità lavorative
Infine gli Aiuti(+76%).
UE sono incrementati
Infine gli Aiuti UE
(+528%).
sono incrementati (+528%). nelle nelle
dimensioni dimensioni
si dati medi aziendali
Gli stessi
sono
datistati
medipoi
aziendali
rapportati
sonoalla
stati
relativa
poi rapportati
UBA così alla
da identificare
relativa UBA i coefficienti
così da identificare
necessarii coefficienti
per poter calcolare
necessari
gliper poter calcolare
indicatori gli indicatori
strutturali delle strutturali
aziende delle aziende
all’Area metropolitana
relativi alla
all’Area
di CmRC
Romametropolitana
per la filiera di
delRoma
latte per
bufalino
la filiera
(Tabella
del latte
3.31).
bufalino (Tabella 3.31). bufaline bufaline
specializzate a specializzate a
3.31 IndicatoriTabella
strutturali
3.31della
Indicatori
filierastrutturali
bufalina della
dellaCittà
filiera
Metropolitana
bufalina delladiCittà
Roma.Metropolitana
2008-2010; di 2017-2019.
Roma. 2008-2010;
Fonte: Elaborazioni
2017-2019.CURSA
Fonte:suElaborazioni
dati RICA CURSA su dati RICA
orientamento orientamento
Nel periodo
latte 2008- latte
Indicatori strutturali Indicatori strutturali 2010 e 2017-2019 gli
2008-2010 2017-2019
2008-2010
Variazione2017-2019
% Variazione % indicatori strutturali
estiame adulta CM
Unità
- UBA
bestiame
(n) adulta CM - UBA775
(n) 2.002 775
158,20% 2.002 158,20% della filiera bufalina per
one lorda vendibile
Produzione
CM - PLV
lorda
(euro)
vendibile1.064.084
CM - PLV (euro)
4.325.3661.064.084
306,49%
4.325.366 306,49%
la produzione di latte
evidenziano una forte
vorative CM - UL
Unità
(n) lavorative CM - UL (n) 16 32 16
97,25% 32 97,25%
crescita del settore
aggiunto CM - VA
Valore
(euro)
aggiunto CM - VA (euro)
512.417 3.547.586 512.417
592,32%
3.547.586 592,32%
ività del lavoro Produttività
(euro) del lavoro (euro)31.976 112.232 31.976
250,99% 112.232 250,99%
Tabella 3.31 Indicatori strutturali della filiera bufalina della Città metropolitana
za della PAC (%)Incidenza della PAC (%) 2,08% 3,61% 2,08%
73,39% 3,61% 73,39% di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
RICA

odo 2008-2010Neleperiodo
2017-20192008-2010
gli indicatori
e 2017-2019
strutturali
gli della
indicatori
filierastrutturali
bufalina per
della
la filiera
produzione
bufalina
di latte
per laevidenziano
produzioneuna forteevidenziano
di latte crescita deluna
settore.
forte Si
crescitaNel periodo Si
del settore. Nel periodo
2008-2010 e 2008-2010 e
un aumento del valore
registra unaggiunto
aumento(+592%)
del valore aggiunto
e della PLV (+306%).
(+592%) eSignificativa
della PLV (+306%).
anche l’aumento
Significativa
delle unitàl’aumento
anche lavorativedelle
(-97%)unità lavorative
e della produttività
(-97%)del
e della produttività del
2017-2019 gli 2017-2019 gli
+251%). Infine,
lavoro (+251%).
si registra crescita
una Infine, si dell’incidenza
registra una crescita
del contributo
dell’incidenza
PAC sulla
del contributo
PLV (73%). PAC sulla PLV (73%). indicatori indicatori
strutturali strutturali
della filiera della filiera
bufalina per la bufalina per la
produzione di produzione di
latte latte
191
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
evidenziano
Grafico 3.86 UBA bufalini della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; Grafico 3.87 Stima PLV della filiera bufalina della Città Metropolitana di
una forte
2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA crescita del
Nazionale evidenziano
settore
Grafico 3.86 UBA bufalini della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; Grafico 3.87 Stima PLV della filiera bufalina della Città Metropolitana di
una forte
2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Roma. 1008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA crescita del
Nazionale settore

Grafico 3.86 UBA bufalini della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; Grafico 3.87 Stima PLV della filiera bufalina della Città metropolitana di Roma
Grafico 3.88 Stima UL della filiera bufalina della Città Metropolitana
2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale
di Grafico 3.89 Stima VA della bufalina della Città Metropolitana di Roma.
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.88 Stima UL della filiera bufalina della Città Metropolitana di Grafico 3.89 Stima VA della bufalina della Città Metropolitana di Roma.
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.88 Stima UL della filiera bufalina della Città metropolitana di Roma Grafico 3.89 Stima VA della bufalina della Città metropolitana di Roma Capitale.
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

192
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
Grafico 3.90 Stima produttività del lavoro della bufalina della Città Grafico 3.91 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera bufalina
Metropolitana di Roma.
Grafico 3.90 Stima 2008-2010;
produttività 2017-2019.
del lavoro della Fonte: Elaborazioni
bufalina della Città della
GraficoCittà
3.91 Metropolitana di Roma.
Stima dell'incidenza 2008-2010;
della PAC 2017-2019.
sulla PLV della Fonte:
filiera bufalina
CURSA su dati RICA
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni Elaborazioni
della Città CURSA su dati RICA
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
CURSA su dati RICA Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.90 Stima produttività del lavoro della bufalina della Città metropolitana Grafico 3.91 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera bufalina
Grafico
di 3.92 Variazione
Roma Capitale. % dei dati
2008-2010; 2017-2019. strutturali
Fonte: della
elaborazioni CURSAfiliera
della bufalina
su dati della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
RICA elaborazioni CURSA su dati RICA
Città Metropolitana
Grafico di Roma.
3.92 Variazione % dei2008-2010; 2017-2019.
dati strutturali Fonte:bufalina
della filiera Elaborazioni
della
CURSA
Città su dati RICA di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
Metropolitana
CURSA su dati RICA

Grafico 3.92 Variazione % dei dati strutturali della filiera bufalina della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati RICA

193
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8.3 Concentrazione di allevamenti bovini e bufalini specializzati nella produzione di latte della Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale

3.8.3.1. Allevamenti bovini specializzati a orientamento latte

La figura 3.17 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bovini specializzati per la produzione di latte e/o derivati per i
Il comune di
metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “Assenti” (66,94%). Sono 2 i
121 comuni della Città Metropolitana Roma e
comuni (1,65%) con “25 o più” allevamenti nel loro territorio: Roma, con 45, e Fiumicino, con 26. Fiumicino
presentano
rispettivamen
te 45 e 26
allevamenti
bufalini
specializzati a
orientamento
Il comune di Roma e latte
Fiumicino presentano
rispettivamente 45
e 26 allevamenti
bufalini specializzati a
orientamento latte

194
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.18 Concentrazione di allevamenti


bufalini per la produzione di latte nei
comuni della Città metropolitana di
Roma Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni
grafiche CURSA su dati dell’Anagrafe
Zootecnica Nazionale

195
Tabella 3.32 Incidenza allevamenti bovini specializzati per la produzione Grafico 3.93 Allevamenti bovini specializzati per la produzione di latte nei
di latte nei comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: comuni della Città Metropolitana LAdiPRODUZIONE
Roma. 2020. Fonte: AGRICOLA
elaborazioni DI CMRC
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Tabella 3.32 Incidenza allevamenti bovini specializzati per la produzione Grafico 3.93 Allevamenti bovini specializzati per la produzione di latte nei
di latte nei comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni
Numero comuni %
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
Assent
i 81 66,94%
1 12
Numero comuni 9,92%
%
2-4
Assent 15 12,40%
5-9
i 8
81 6,61%
66,94%
10-24
1 3
12 2,48%
9,92%
25-49
2-4 2
15 1,65%
12,40%
Totali
5-9 1218 100,00%
6,61%
10-24 3 2,48%
25-49 2 1,65%
Tabella 3.32 Incidenza allevamenti bovini specializzati per la produzione di latte Grafico 3.93 Allevamenti bovini specializzati per la produzione di latte nei comuni
Totali
nei 121di Roma
comuni della Città metropolitana 100,00%
Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni della Città metropolitana di Roma Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
3.8.3.2.suAllevamenti
CURSA bufalini
dati dell’Anagrafe specializzati
Zootecnica Nazionale a orientamento latte dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

La figura 3.18 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bufalini specializzati per la produzione di latte per i 121 comuni
della Città Metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “Assenti” (93,39%). Sono 6 i comuni Non si
(4,96%) con un solo allevamento di bufalini destinati per latte
la produzione lattiero-casearia. I comuni di Roma e Ardea, rispettivamente con 4 e 2 allevamenti, registrano
3.8.3.2. Allevamenti bufalini specializzati a orientamento
allevamenti
rappresentano l’1,65% degli allevamenti presenti sul territorio metropolitano.
La figura 3.18 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti bufalini specializzati per la produzione di latte per i 121 comuni bufalini
Metropolitana di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “Assenti” (93,39%). Sono 6 i comuni
della Città metropolitana Non
orientati si
alla
(4,96%) con un solo allevamento di bufalini destinati per la produzione lattiero-casearia. I comuni di Roma e Ardea, rispettivamente con 4 e 2 allevamenti, registrano di
produzione
allevamenti
latte in oltre
rappresentano l’1,65% degli allevamenti presenti sul territorio metropolitano.
Non si registrano bufalini dei
l’93%
orientati della
alla
allevamenti bufalini comuni
produzione di
Città
orientati alla latte in oltre
produzione di latte l’93% dei
in oltre l’ 93% dei comuni della
comuni della Città Città
metropolitana di Roma
Capitale

196
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.18 Concentrazione di allevamenti


bufalini per la produzione di latte nei
comuni della Città metropolitana di
Roma Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni
grafiche CURSA su dati dell’Anagrafe
Zootecnica Nazionale

197
Tabella 3.33 Incidenza allevamenti bufalini per la produzione di latte nei Grafico 3.94 Allevamenti bufalini per la produzione di latte nei comuni
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
comuni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni della Città Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Tabella 3.33
Tabella
Incidenza
3.33 Incidenza
allevamenti
allevamenti
bufalini per
bufalini
la produzione
per la produzione
di latte neidi latte
Grafico
nei 3.94
Grafico
Allevamenti
3.94 Allevamenti
bufalini per
bufalini
la produzione
per la produzione
di latte nei
di comuni
latte nei comuni
Numero
comuni della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. di2020.
Roma.Fonte:
2020.elaborazioni
Fonte: elaborazioni
della Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma. di
2020.
Roma.
Fonte:
2020.
elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA su
comuni %
CURSA su CURSA
dati dell’Anagrafe
su dati dell’Anagrafe
ZootecnicaZootecnica
NazionaleNazionale dati dell’Anagrafe
dati dell’Anagrafe
ZootecnicaZootecnica
NazionaleNazionale
Assenti 113 93,39%
1 6 4,96%
Numero Numero
2-4 2 1,65%
comuni comuni % %
5-9 0 0,00%
Assenti Assenti 113 113 93,39% 93,39%
10-24 0 0,00%
1 1 6 6 4,96% 4,96%
25-49 0 0,00%
2-4 2-4 2 2 1,65% 1,65%
>50 0 0,00%
5-9 5-9 0 0 0,00% 0,00%
Totali 121 100,00%
10-24 10-24 0 0 0,00% 0,00%
25-49 25-49 0 0 0,00% 0,00%
Tabella 3.33 Incidenza allevamenti bufalini per la produzione di latte nei comuni Grafico 3.94 Allevamenti bufalini per la produzione di latte nei comuni della
>50Città metropolitana
della >50 0
di Roma 0 2020.
Capitale. 0,00% 0,00% CURSA su
Fonte: elaborazioni Città metropolitana di Roma Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
3.8.4 Comuni della Città Metropolitana di Roma per indice
dati dell’Anagrafe
Totali Totali
Zootecnica
121
Nazionale
121 100,00% 100,00% di specializzazione
dell’Anagrafe- Zootecnica
bovini e Nazionale
bufalini da latte
La figura 3.19 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione – bovini e bufalini da latte – per i 121 comuni della Città Metropolitana
di Roma. La figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “forte despecializzazione” (73,55%). Sono invece 6 i comuni (4,96%) I comuni di
“fortemente specializzati”: Castel Gandolfo, Gallicano nel Lazio, Ladispoli, Montecompatri, Rocca Santo Stefano e Torrita Tiberina. Il comune di Roma cintura della
3.8.4 Città
rientraComuni
tra3.8.4 della
Comuni
il 14,05% Città
dei della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana
comuni debolmente di
di Roma Capitale
Roma per
di Roma
specializzati. indiceper
di indice
specializzazione
di specializzazione
- bovini e- bufalini
bovini edabufalini
latte da latte
Metropolitan
La figura 3.19
La figura
mostra
3.19la mostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– bovini e –bufalini
bovini da
e bufalini
latte – da
perlatte
i 121–comuni
per i 121
della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana
a di Roma
di Roma. Ladi figura
Roma.restituisce
La figura restituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidi che
comuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “forte
nella despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(73,55%). (73,55%).
Sono invece
Sono6 i comuni
invece 6(4,96%) I comuniI di
i comuni (4,96%) com
risultano
“fortemente“fortemente
specializzati”:
specializzati”:
Castel Gandolfo,
Castel Gandolfo,
Gallicano Gallicano
nel Lazio, nel
Ladispoli,
Lazio, Ladispoli,
Montecompatri,
Montecompatri,
Rocca Santo
Rocca
Stefano
SantoeStefano
Torrita Tiberina.
e Torrita IlTiberina.
comuneIldicomune cintura
Roma di Roma della
cintura
fortemente
Città Città
rientra trarientra
il 14,05%
tra dei
il 14,05%
comunideidebolmente
comuni debolmente
specializzati.
specializzati. despecializzat
Metropolitan
Metrop
i
a di Roma a di
I comuni di risultano risultan
cintura della Città fortementefortem
Metropolitana di Roma despecializzat
despec
risultano fortemente i i
despecializzati

198
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.19 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma Capitale
per indice di specializzazione –bovini e
bufalini da latte. 2020. Fonte: elaborazioni
grafiche CURSA su dati dell’Anagrafe
Zootecnica Nazionale

199
Tabella 3.34 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.95 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione - bovini e bufalini da latte. 2020. Fonte:
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
indice di specializzazione - bovini e bufalini da latte. 2020. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Numero
comuni %
Forte despecializzazione 89 73,55%
Debole
despecializzazione 9 7,44%
Debole specializzazione 17 14,05%
Forte specializzazione 6 4,96%
Totali 121 100,00%

Tabella 3.34 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per Grafico 3.95 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale per
indice di specializzazione - bovini e bufalini da latte. 2020. Fonte: elaborazioni indice di specializzazione - bovini e bufalini da latte. 2020. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

200
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8.5 Capi ovini e caprini della Città metropolitana


Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale

3.8.5.1 Capi ovini


Grafico 3.96 Numero di capi ovini della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Grafico 3.96 Numero di capi ovini della Città metropolitana di Roma Capitale.
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica
Nazionale

Si è registrato
Nel periodo tra il 2010 e il 2020 si è registrato un aumento del 48% dei capi ovini. Nel 2020 il numero di capi ovini è di poco al di sotto dei 200.000 capi.
un aumento
del 48% di
capi ovini
Si è registrato un
aumento del 48% di
capi ovini

201
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8.5.2 Capi caprini


Grafico 3.97 caprini
3.8.5.2 Capi Numero di capi caprini della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Grafico 3.97 Numero di capi caprini della Città Metropolitana di Roma. 2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Grafico 3.97 Numero di capi caprini della Città metropolitana di Roma Capitale.
2010-2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica
Nazionale
Il numero di
Nel periodo tra il 2010 e il 2020 il numero di capi caprini è passato da 3.289 a 10.177. Quindi si è registrato un forte incremento (+209%). capi caprini è
Il numeroche
più di
3.8.6 Dimensione
Nel periodo economica
tra il 2010 e il 2020 ildella produzione
numero ovicaprina
di capi caprini della
è passato da 3.289 Metropolitana
Città ametropolitana dièRoma
10.177. Quindi di
si Roma
registrato un forte incremento (+209%).
Capitale capi caprini
triplicato è
più che
La seguente
3.8.6 analisi economica
Dimensione strutturale della
dellafiliera orticola ovicaprina
produzione della Città Metropolitana
metropolitana di Roma derivadidall’interrogazione
della Città Metropolitana Roma sul database RICA dei dati aziendali di triplicato
aziende ovine specializzate (OTE 481) e caprine specializzate (OTE 483), osservate nella provincia di Roma.
La seguente analisi strutturale della filiera orticola della Città Metropolitana di Roma deriva dall’interrogazione sul database RICA dei dati aziendali di
Tabella
aziende3.35
ovineDati medi aziendali
specializzate (OTEdella
481) filiera ovicaprina
e caprine della Città
specializzate (OTEMetropolitana
483), osservatedinella
Roma. 2008-2010;
provincia 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
di Roma.
Il numero di capi
Tabella 3.35 Dati medi aziendali della filieraDati
ovicaprina caprini
della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
medi aziendali CURSA èsupiù
datiche
RICA
2008-2010 2017-2019 triplicato
Dati medi aziendali
Unità bestiame adulta - UBA (n) 59,06 117,63
2008-2010 2017-2019
Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 113.613 278.067 Tabella 3.35 Dati medi aziendali della filiera ovicaaprina della Città metropolitana
Unità bestiame adulta - UBA (n) 59,06 117,63
Unità lavorative - UL (n) 2,79 3,69 di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Produzione lorda vendibile - PLV (euro) 113.613 278.067 RICA

Unità lavorative - UL (n) 2,79 3,69

202
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

aggiunto - VA (euro)
Valore aggiunto - VA (euro)
103.235 154.776 103.235 154.776
(euro) Aiuti EU (euro) 20.709 31.203 20.709 31.203
Si registra una
evidente crescita
A (euro/n) PLV/UBA (euro/n) 1.924 5.071 1.924 5.071 nelle dimensioni delle
(n/n) UL/UBA (n/n) 0,05 0,07 0,05 0,07 aziende ovicaprine
A (euro/n) VA/UBA (euro/n) 1.748 2.530 1.748 2.530
/UBA (euro/n) Aiuti EU/UBA (euro/n) 351 265 351 265

08-2010 e il 2017-2019 le UBA emedie


Tra il 2008-2010 aziendali
il 2017-2019 le UBA
sonomedie
passateaziendali
da 59 a 118
sono(+99%).
passateRilevante,
da 59 a 118
anche
(+99%).
se diRilevante,
minore entità,
anche l'aumento del valore
se di minore entità, aggiunto
l'aumento del valore aggiunto
+45%) e dellemedio
unità lavorative
(+45%) e delle
(+32%)unità lavorative
Infine, anche gli(+32%)
AiutiInfine,
UE sono incrementati
anche gli Aiuti UE(+51%).
sono incrementati (+51%). Si registra una Si registra una
evidente evidente
Gli stessi
si dati medi aziendali datistati
sono medipoiaziendali sono
rapportati stati
alla poi rapportati
relativa UBA così daallaidentificare
relativa UBA così da identificare
i coefficienti necessarii coefficienti necessari
per poter calcolare gliper
indicatori
poter calcolare
strutturali crescita
gli indicatori nelle
strutturali crescita nelle
all’Area metropolitana
relativi alla
all’Area
di CmRC
Romametropolitana
per la filiera di
ovicaprina
Roma per(tab. la filiera
3.8.31).
ovicaprina (tab. 3.8.31). dimensioni dimensioni
delle aziende delle aziende
3.36 IndicatoriTabella
strutturali
3.36della
Indicatori
filierastrutturali
ovicaprinadella
dellafiliera
Città ovicaprina
Metropolitana delladiCittà
Roma.Metropolitana
2008-2010; di2017-2019.
Roma. 2008-2010;
Fonte: elaborazioni
2017-2019.CURSAFonte:suelaborazioni
dati RICA CURSA su dati RICA
ovicaprine ovicaprine

Indicatori strutturali Indicatori strutturali Nel periodo 2008-


2008-2010 2017-2019
2008-2010
Variazione2017-2019
% Variazione %
2010 e 2017-2019 gli
indicatori strutturali
estiame adulta CM
Unità
- UBA
bestiame
(n) adulta CM - UBA (n)
17.773 27.754 17.77356,16% 27.754 56,16%
della filiera ovicaprina
one lorda vendibile
Produzione
CM - PLV
lorda
(euro)
vendibile CM - PLV (euro)
34.189.852 59.204.205
34.189.85273,16%
59.204.205 73,16% evidenziano una
vorative CM - UL
Unità
(n) lavorative CM - UL (n) 840 678 840
-19,20% 678 -19,20% crescita del settore
aggiunto CM - VA
Valore
(euro)
aggiunto CM - VA31.066.880
(euro) 38.416.888
31.066.88023,66%
38.416.888 23,66% strutturali
ività del lavoro Produttività
(euro) del lavoro (euro)37.002 83.217 37.002
124,90% 83.217 124,90%
Tabella 3.36 Indicatori strutturali della filiera ovicaaprina della Città metropolitana
za della PAC (%)Incidenza della PAC (%) 18,23% 12,44% 18,23%
-31,78% 12,44% -31,78% di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
RICA

odo 2008-2010Nele periodo


2017-20192008-2010
gli indicatori
e 2017-2019
strutturali
gli della
indicatori
filierastrutturali
ovicaprinadella
evidenziano una evidente
filiera ovicaprina crescitauna
evidenziano delevidente
settore. Si
crescita
registradel
unsettore.
aumento Si registra un aumento
V (+73%) e deldella
valore
PLVaggiunto
(+73%) e(+24%).
del valore aggiuntocontro
In aggiunta, (+24%).una diminuzione
In aggiunta, contro unità
delleuna diminuzione
lavorativedelle
(-19%),
unità lavorative
si rileva un aumento
(-19%), della produttività
si rileva un aumento dellaNel produttività
periodo Nel periodo
oro (+125%). Infine,
del lavoro (+125%).
si registra diminuzione
una Infine, dell’incidenza
si registra una diminuzionedel contributo
dell’incidenza
PAC sulla
del contributo
PLV (-32%).PAC sulla PLV (-32%). 2008-2010 e 2008-2010 e
2017-2019 gli 2017-2019 gli
indicatori indicatori

203
strutturali
Grafico 3.98 UBA ovicaprini per la produzione di latte della Città Grafico 3.99 Stima PLV della filieraLA
ovicaprina della Città Metropolitana
PRODUZIONE AGRICOLAdiDI CMRC
della filiera
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA ovicaprina
CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale evidenziano
una crescita
strutturali
del settore
Grafico 3.98 UBA ovicaprini per la produzione di latte della Città Grafico 3.99 Stima PLV della filiera ovicaprina della Città Metropolitana di
della filiera
Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA ovicaprina
CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale evidenziano
una crescita
del settore

Grafico
Grafico 3.100
3.98 UBA Stima ULper
ovicaprini della filiera ovicaprina
la produzione di latte delladella Città Metropolitana di
Città metropolitana Grafico 3.101
Grafico 3.99 Stima
Stima VA della
PLV della filiera ovicaprina
filiera ovicaprina della Città Metropolitana
della Città metropolitana di Roma di
di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA CURSA su su
datidati RICA Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su
Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA dati RICA
Anagrafe Zootecnica Nazionale

Grafico 3.100 Stima UL della filiera ovicaprina della Città Metropolitana di Grafico 3.101 Stima VA della filiera ovicaprina della Città Metropolitana di
Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA Roma. 2008-2010; 2017-2019 Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.100 Stima UL della filiera ovicaprina della Città metropolitana di Roma Grafico 3.101 Stima VA della filiera ovicaprina della Città metropolitana di Roma
Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA

204
Grafico 3.102 Stima produttività del lavoro della filiera ovicaprina della LA PRODUZIONE
Grafico 3.103 Stima dell'incidenza AGRICOLA
della PAC sulla PLV della filiera DI CMRC
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni ovicaprina della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019.
Grafico 3.102 Stima produttività del lavoro della filiera ovicaprina della Grafico 3.103 Stima dell'incidenza della PAC sulla PLV della filiera
CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni ovicaprina della Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019.
CURSA su dati RICA Fonte: Elaborazioni CURSA su dati RICA

Grafico 3.102 Stima produttività del lavoro della filiera ovicaprina della Città Grafico 3.103 Stima dell’incidenza della PAC sulla PLV della filiera ovicaprina
Grafico 3.104
metropolitana Variazione
di Roma Capitale.%2008-2010;
dei dati strutturali dellaelaborazioni
2017-2019. Fonte: filiera ovicaprina della della Città metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte:
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale elaborazioni CURSA su dati RICA
Grafico 3.104 Variazione % dei dati strutturali della filiera ovicaprina della
CURSA su dati RICA
Città Metropolitana di Roma. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: Elaborazioni
CURSA su dati RICA

Grafico 3.104 Variazione % dei dati strutturali della filiera ovicaprina della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2008-2010; 2017-2019. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati RICA

205
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

3.8.7 Concentrazione di allevamenti ovini della Città metropolitana


Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale

La figura 3.20 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti ovini per i 121 comuni della Città Metropolitana
metropolitana di Roma. La
figura restituisce una prevalenza di comuni con 5-9 allevamenti (31,40%). Solo nel comune di Roma (0,83%) si concentrano più di 100 allevamenti, Nel comune di
Roma
precisamente ben 413. Invece, nei comuni di Palestrina, Fiumicino, Cerveteri e Bracciano si concentrano rispettivamente 74, 73, 75 e 55 allevamenti ovini. si
contano 413
allevamenti
ovini, ma da
evidenziare
Nel comune di anche i
Roma si contano 413 comuni di
allevamenti ovini, ma Palestrina,
Fiumicino,
da evidenziare ancheCerveteri e
i comuni di Palestrina,Bracciano
Fiumicino, Cerveteri e
Bracciano

206
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.20 Concentrazione di allevamenti


ovini nei comuni della Città metropolitana
di Roma Capitale. 2020. Fonte:
elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

207
Tabella 3.37 Incidenza allevamenti ovini nei comuni della Città Grafico 3.105 Allevamenti ovini nei comuni della Città Metropolitana di
Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati LA PRODUZIONE
Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA AGRICOLA
su dati dell’Anagrafe Zootecnica DI CMRC
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale Nazionale

Tabella 3.37
Tabella
Incidenza
3.37 Incidenza
allevamenti
allevamenti
ovini neiovini
comuni
nei della
comuniCittà
della Grafico
Città 3.105
Grafico
Allevamenti
3.105 Allevamenti
ovini nei comuni
ovini neidella
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di di
Numero
Metropolitana
Metropolitana
di Roma.di2020.
Roma.Fonte:
2020.elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA
dati suRoma.
dati 2020.
Roma.
Fonte:
2020.
elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA
dati dell’Anagrafe
su dati dell’Anagrafe
Zootecnica
Zootecnica
comuni %
dell’Anagrafe
dell’Anagrafe
Zootecnica
Zootecnica
NazionaleNazionale NazionaleNazionale
Assenti 3 2,48%
1 5 4,13%
2-4 Numero
17 Numero14,05%
comuni comuni % %
5-9 38 31,40%
Assenti Assenti 3 3 2,48% 2,48%
10-24 32 26,45%
1 1 5 5 4,13% 4,13%
25-49 21 17,36%
2-4 2-4 17 1714,05% 14,05%
50-99 4 3,31%
5-9 5-9 38 3831,40% 31,40%
>100 1 0,83%
10-24 10-24 32 3226,45% 26,45%
Totali 121 100,00%
25-49 25-49 21 2117,36% 17,36%
50-99 3.37 Incidenza
Tabella 50-99 allevamenti4 ovini nei comuni
4 3,31% 3,31%
della Città metropolitana di Grafico 3.105 Allevamenti ovini nei comuni della Città metropolitana di Roma
3.8.8 Comuni
Roma Capitale. della
2020. Città
Fonte: Metropolitana
elaborazioni diAnagrafe
CURSA su dati Roma Zootecnica
per indice di specializzazione - ovini
Capitale. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati RICA
>100
Nazionale >100 1 1 0,83% 0,83%
La figura 3.21
Totali mostra la rappresentazione
Totali 121 121 cartografica
100,00% 100,00% dell’indice di specializzazione – ovini – per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La figura La
restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “debole specializzazione” (33,88%). Sono invece 15 i comuni (12,40%) “fortemente specializzazio
specializzati”: Trevignano Romano, Ponzano Romano, Capena, Riano, Formello, Mentana, Sant’Angelo Romano, Nerola, Roccagiovine, Cineto Romano, ne non si
3.8.8 Comuni
Frascati, 3.8.8 della
Comuni
Città
Grottaferrata, della
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana
Ciampino, Marino di Roma
di Roma Capitale
e Lariano. di
perRoma
indiceper
di indice
specializzazione
di specializzazione
- ovini - ovini concentra in
La figura 3.21
La figura
mostra
3.21
la mostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– ovini – per
– ovini
i 121– comuni
per i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. La
di Roma. una specifica
figura La figura
La
area La
restituiscerestituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidiche
comuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “debole
nella classespecializzazione”
“debole specializzazione”
(33,88%).(33,88%).
Sono invece 15invece
Sono i comuni
15 (12,40%)
i comuni “fortemente
(12,40%) “fortementespecializzazio
geograficaspeciali
specializzati”:
specializzati”:
Trevignano Trevignano
Romano, Romano,
Ponzano Romano,
Ponzano Romano,
Capena, Riano,
Capena,Formello,
Riano, Formello,
Mentana,Mentana,
Sant’AngeloSant’Angelo
Romano, Romano,
Nerola, Roccagiovine,
Nerola, Roccagiovine,
Cineto Romano,
Cineto Romano,
ne non ne si no
Frascati, Grottaferrata,
Frascati, Grottaferrata,
Ciampino,Ciampino,
Marino e Lariano.
Marino e Lariano. concentraconcen
in
una specifica
una sp
La specializzazione area area
geograficageograf
non si concentra in
una specifica area
geografica

208
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.21 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma Capitale
per indice di specializzazione –ovini. 2020.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

209
Tabella 3.38 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.106 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione – ovini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati indice di specializzazione - ovini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Tabella 3.38 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per


Numero Grafico 3.106 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione – ovini. 2020. Fonte: elaborazioni
comuni % CURSA su dati indice di specializzazione - ovini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
dell’Anagrafe
Forte Zootecnica Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
despecializzazione 38 31,40%
Debole
despecializzazione 27 22,31%
Numero
Debole
comuni %
specializzazione 41 33,88%
Forte
Forte specializzazione 15 12,40%
despecializzazione 38 31,40%
Totali 121 100,00%
Debole
despecializzazione 27 22,31%
Debole
Tabella 3.38 Incidenza comuni della Città metropolitana
specializzazione 41 di33,88%
Roma Capitale per Grafico 3.106 Incidenza comuni della Città metropolitana di Roma Capitale
indice di specializzazione - ovini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati per indice di specializzazione - ovini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
3.8.9 Concentrazione
Forte specializzazione
Anagrafe Zootecnica Nazionale
di allevamenti 15
caprini della Città Metropolitana Anagrafe
12,40%
di Roma Zootecnica Nazionale

Totali
La 121
figura 3.22 mostra la rappresentazione 100,00% della concentrazione di allevamenti caprini per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La
cartografica
figura restituisce una prevalenza di comuni con 5-9 allevamenti (36,36%). Solo nel comune di Roma (0,83%) si concentrano più di 100 allevamenti, Nel comune di
precisamente ben 162. Invece, nei comuni di Cerveteri e Fiumicino si concentrano rispettivamente 35 e 36 allevamenti caprini. Roma si
contano 162
allevamenti
3.8.9 Concentrazione di allevamenti caprini della Città
Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
RomaCapitale
caprina, ma
La figura 3.22 mostra la rappresentazione cartografica della concentrazione di allevamenti caprini per i 121 comuni della Città metropolitana
Metropolitana di Roma. La da
evidenziare
figura restituisce una prevalenza di comuni con 5-9 allevamenti (36,36%). Solo nel comune di Roma (0,83%) si concentrano più di 100 allevamenti, Nel comune dii
anche
precisamente ben 162. Invece, nei comuni di Cerveteri e Fiumicino si concentrano rispettivamente 35 e 36 allevamenti caprini. Roma
comuni si
di
contano 162
allevamenti
caprina, ma
da
evidenziare
anche i
comuni di

210
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Nel comune di
Roma si contano 162
allevamenti caprina,
ma da evidenziare
anche i comuni di
Cerveteri, Fiumicino e
Palestrina

Figura 3.22 Concentrazione di


allevamenti caprini nei comuni della Città
metropolitana di Roma Capitale. 2020.
Fonte: elaborazioni graficheCURSA su
dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

211
Tabella 3.39 Incidenza allevamenti caprini nei comuni della Città Grafico 3.107 Allevamenti caprini nei comuni della Città Metropolitana di
Metropolitana di Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Roma. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati dell’Anagrafe Zootecnica
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale Nazionale

Tabella 3.39
Tabella
Incidenza
3.39 Incidenza
Numero allevamenti
allevamenti
caprini nei
caprini
comuni
nei della
comuniCittà
della Grafico
Città 3.107
Grafico
Allevamenti
3.107 Allevamenti
caprini neicaprini
comuni neidella
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
di di
Metropolitana comuni
Metropolitana
di Roma.di 2020.
Roma.Fonte:%
2020. elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA
dati suRoma.
dati 2020.
Roma.
Fonte:
2020.
elaborazioni
Fonte: elaborazioni
CURSA suCURSA
dati dell’Anagrafe
su dati dell’Anagrafe
Zootecnica
Zootecnica
dell’Anagrafe
Assenti dell’Anagrafe
ZootecnicaZootecnica
NazionaleNazionale
10 8,26% NazionaleNazionale
1 12 9,92%
2-4 31 25,62%
Numero Numero
5-9 44 comuni36,36%
comuni % %
10-24
Assenti Assenti 20
10 1016,53%
8,26% 8,26%
25-49
1 1 3
12 12 2,48%
9,92% 9,92%
50-99
2-4 2-4 0
31 0,00%
3125,62% 25,62%
>100
5-9 5-9 1
44 0,83%
4436,36% 36,36%
Totali
10-24 10-24 121
20 100,00%
20
16,53% 16,53%
25-493.39 Incidenza
Tabella 25-49 allevamenti 3 caprini nei3comuni
2,48% della2,48%
Città metropolitana di Grafico 3.107 Allevamenti caprini nei comuni della Città metropolitana di Roma
3.8.10
50-99 Comuni
Roma
50-99 della Città
Capitale. 2020. Fonte:
0 Metropolitana
elaborazioni CURSA su dati di
0 0,00% Roma
Anagrafe
0,00% per indice
Zootecnica di specializzazione
Capitale. 2020.- Fonte:
caprinielaborazioni CURSA su dati Anagrafe Zootecnica
Nazionale Nazionale
>100
La >100mostra la rappresentazione
figura 3.23 1 1 0,83% cartografica
0,83% dell’indice di specializzazione – caprini – per i 121 comuni della Città Metropolitana di Roma. La Oltre il 30%
Totali Totali 121 121
100,00% 100,00%
figura restituisce una prevalenza di comuni che si posizionano nella classe “forte despecializzazione” (36,36%). Il comune di Roma rientra nel 20,66% dei dei comuni
comuni “debolmente despecializzati”. Comunque, una buona percentuale, il 29,75% dei comuni rientra nella classe “forte specializzazione”, e risultano della Città
prevalentemente nel territorio della Metropolitan
3.8.10 Comuni
3.8.10 della
Comuni Città
della CittàSabina.
Metropolitana
Metropolitana
metropolitana di Roma
di Roma Capitale
di
perRoma
indiceper
di indice
specializzazione
di specializzazione
- caprini - caprini a di Roma
risulta
La figura 3.23
La figura
mostra
3.23lamostra
rappresentazione
la rappresentazione
cartografica
cartografica
dell’indicedell’indice
di specializzazione
di specializzazione
– caprini – per
caprini
i 121
– per
comuni
i 121della
comuni
Cittàdella
Metropolitana
Città Metropolitana
metropolitana di Roma. diLa Roma. La il Oltre
Oltre 30%
fortemente
figura restituisce
figura restituisce
una prevalenza
una prevalenza
di comunidiche
comuni
si posizionano
che si posizionano
nella classe “forte
nella despecializzazione”
classe “forte despecializzazione”
(36,36%).(36,36%).
Il comuneIldicomune
Roma rientra
di Roma 20,66%
nelrientra neldei dei
dei comuni
dei
20,66%specializzato c
comuni “debolmente despecializzati”.
comuni “debolmente despecializzati”.
Comunque, Comunque,
una buona una
percentuale,
buona percentuale,
il 29,75% ildei
29,75%
comuni
deirientra
comuni nella
rientra
classe
nella
“forte
classe
specializzazione”,
“forte specializzazione”, della
e risultanoe risultano Città
della
prevalentemente
prevalentemente
nel territorio
nel territorio
della Sabina.
della Sabina. Metropolitan
Metrop
a di Roma a di
Oltre il 30% dei risulta risulta
comuni della Città fortemente fortem
Metropolitana di Roma specializzato
special
risulta fortemente
specializzato

212
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

Figura 3.23 Specializzazione dei comuni


della Città metropolitana di Roma Capitale
per indice di specializzazione –caprini. 2020.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

213
Tabella 3.40 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.108 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
indice di specializzazione – caprini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su LA2020.
indice di specializzazione - caprini. PRODUZIONE AGRICOLA
Fonte: elaborazioni CURSA su DI CMRC
dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale

Numero
comuni %
Tabella 3.40 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per Grafico 3.108 Incidenza comuni della Città Metropolitana di Roma per
Forte despecializzazione
indice 44 Fonte:
di specializzazione – caprini. 2020. 36,36%
elaborazioni CURSA su indice di specializzazione - caprini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su
Debole
dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale
despecializzazione 25 20,66%
Debole specializzazione 16 13,22%
Numero
Forte specializzazione 36 29,75%
comuni %
Totali 121 100,00%
Forte despecializzazione 44 36,36%
Debole
despecializzazione 25 20,66% Si evidenzia la
Debole specializzazione 16 13,22% produzione della
Forte 3.40
Tabella specializzazione 36
Incidenza comuni della Città metropolitana 29,75%
di Roma Capitale per Grafico 3.108 Indicenza comuni della Città metropolitana
Mozzarella di Bufala
indice di specializzazione - caprini. 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Totali Prodotti 121 100,00%
di Roma Capitale per indice di specializzazione - caprini. Campana DOP e
3.8.11 e sapori tipici della filiera lattiero-casearia della Città Metropolitana di Roma
Anagrafe Zootecnica Nazionale 2020. Fonte: elaborazioni
Zootecnica Nazionale
CURSA su dati Anagrafe
della Ricotta di Bufala
La figura 3.24 mostra la rappresentazione cartografica della produzione di prodotti e sapori tipici della produzione lattiero-casearia Campanadella DOP. Città Si evidenzia la
Metropolitana di Roma. Nell’intero territorio regionale viene prodotto il Pecorino Romano DOP e la Ricotta Romana DOP. Da evidenziare come su un Rilevanti anche la
produzione
totale di oltre 26.900 tonnelate di Pecorino Romomano DOP certificate nel 2019, solo 1.000 tonnelate sono state prodotte nel territorio Caciotta Genuina
laziale (quasi della
Romana
4%). Mentre, per la Ricotta Romana DOP si sono registrate 268 tonnellate prodotte nel territorio regionale. In aggiunta, si contano altri due prodotti DOP: biologica lo Mozzarella di
la Mozzarella di Bufala Campana DOP filiera
e la Ricotta di Bufala Campana DOP,metropolitana
prodotti rispettivamente
Squarquaglione dei Bufala
3.8.11 Prodotti e sapori tipici della lattiero-casearia della Città Metropolitana Romain
di Roma
di 6 e 5 comuni della Città Metropolitana di Roma.
Capitale Monti Lepini
Da sottolineare, comunque, l’importanza della Mozzarella di Bufala Campana DOP nel territorio regionale con quasi 2.500 tonnellate prodotte nel 2019. Campana
DOP e della
La figura una
Meritano 3.24menzione,
mostra laanche,
rappresentazione cartografica
la Caciotta Genuina Romana della produzione
biologica di nel
prodotta prodotti
comunee disapori
Roma,tipici della
il Cacio produzionee lo
di Genezzano lattiero-casearia
Squarquaglionedella Città
dei Monti Si evidenzia di
la
Ricotta
Metropolitana
prodottodinell’omonima
metropolitana
Lepini Roma. Nell’intero territorio
area del regionale
territorio viene prodotto il Pecorino Romano DOP e la Ricotta Romana DOP. Da evidenziare come su un
metropolitano. produzione
Bufala
totale di oltre 26.900 tonnelate di Pecorino Romomano DOP certificate nel 2019, solo 1.000 tonnelate sono state prodotte nel territorio laziale (quasi della
Campana
4%). Mentre, per la Ricotta Romana DOP si sono registrate 268 tonnellate prodotte nel territorio regionale. In aggiunta, si contano altri due prodotti DOP: Mozzarella di
DOP. Rilevanti
la Mozzarella di Bufala Campana DOP e la Ricotta di Bufala Campana DOP, prodotti rispettivamente in 6 e 5 comuni della Città metropolitana
Metropolitana di Roma. Bufala
anche la
Da sottolineare, comunque, l’importanza della Mozzarella di Bufala Campana DOP nel territorio regionale con quasi 2.500 tonnellate prodotte nel 2019. Campana
DOP e della
Meritano una menzione, anche, la Caciotta Genuina Romana biologica prodotta nel comune di Roma, il Cacio di Genezzano e lo Squarquaglione dei Monti
Ricotta di
Lepini prodotto nell’omonima area del territorio metropolitano. Bufala
Campana
DOP. Rilevanti
214 anche la
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

L’accordo di filiera
del latte del Lazio
rappresenta il 60%
della produzione di
latte bovino della
Regione e sono
diverse, e di spicco,
le realtà presenti nel
territorio della Città
metropolitana di Roma
Capitale ad operare
nella filiera lattiero-
casearia

Figura 3.24 Produzione di prodotti e sapori


tipici della filiera del latte nei comuni della
Città metropolitana di Roma Capitale.
Fonte: elaborazioni grafiche CURSA su dati
ARSIAL e Natura in Campo

215
Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati Camera di Commercio di Roma
LA PRODUZIONE AGRICOLA DI CMRC

400
3.8.12
353 Sistema Agroindustriale della filiera lattiero-casearia della Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale
350

300 Il comparto nella Regione Lazio è così distribuito: i caseifici e centrali del latte sono sicuramente in numero più elevato, se ne contano 60 nell’anno
2018; il resto consiste di 9 centri di raccolta, 11 stabilimenti di enti cooperativi e 5 stabilimenti di aziende agricole11.
250 L’accordo di
Come per tutti i prodotti agroalimentari, a causa delle grandi dimensioni della domanda, anche e forse soprattutto per il latte bovino si parla di Roma non filiera del
200
come centro produttivo quanto, piuttosto, come grande centro di confluenza. L’approvvigionamento di latte della città di Roma si distingue in due latte del Lazio
150 canali principali:
113l’acquisizione di latte nazionale o europeo attraverso la GDO e la distribuzione di latte laziale attraverso la filiera del latte del Lazio.
rappresenta il
Quest’ultima consiste in un accordo di filiera che è stato siglato nel 2017 e raccoglie quattro dei più importanti stabilimenti di trasformazione laziali e 60% della
100
62 produzione di
450 aziende agricole rappresentando
48 dunque circa il4860% della produzione
37 di latte bovino della Regione Lazio12.
50 latte bovino
“Centrale del Latte di Roma”13 è il primo acquirente di latte del Lazio. Il parco fornitori è costituito da circa 270 stalle laziali, dislocate in tutte le della Regione
0
province della2015
Regione (Roma e sono
2010 2016 83, Latina 62, Rieti 19,
2017 Viterbo 39,
2018 Frosinone 37), rigorosamente selezionate, che ogni giorno producono circa 330.000
2019
diverse, e di
litri di latte vaccino crudo. Circa il 35% di esse sono anche autorizzate per la produzione di latte fresco pastorizzato di Alta Qualità e 6 per la produzione
spicco, le
di latte biologico. Oltre alla Centrale del Latte di Roma, “Fattoria Latte Sano”14 è un’altra azienda produttrice di latte vaccino della Città Metropolitana
2.4.4 Stranieri nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca realtà
di Roma. Il latte fresco è prodotto in stalle selezionate e di quantità limitata, ed è l’unico commercializzato sul territorio della Provincia di Roma, a presenti nel
Un peso provenire solo dalle campagne dell’agro-romano. Un’altra realtà del ultimi
territorio
annidella Città Metropolitana
dal lavoro di Roma è “Biolà” , la quale effettua l’intero
15
molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli è stato fornito degli stranieri. Nell’area romana esso ha territorio
processo
contribuito produttivo
in maniera decisivaall’interno
all’aumento dell’azienda.
del numero L’azienda è localizzata
degli occupati. nel comune
Considerando di Fiumicino
l’intera e possiede
popolazione, un allevamento
nel periodo 2008-2019 brado
il pesodi mucche meticce
dei cittadini di della Città
destinatesulla
origine straniera alla popolazione
produzione ditotalecarne,è ecresciuto
una stalla di circa 70 mucche
sensibilmente, per nella
passando la produzione di latte condicertificazione
Città metropolitana Roma dall’8,9%biologica
del 2008dal al
1999.
12,8%Biolà
delfavorisce
2019; a la Metropolitan
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8% 3
. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata
filiera corta attraverso un potente e capillare sistema di distribuzione itinerante nelle piazze di Roma, e dal 2005 con la messa a punto di un sistema di nell’area romana a di Roma ad
dall’8,6%distributori
al 15% e nella media nazionale dal 7,3% al 10,7% in undici anni. A Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al operare nella
automatici di latte crudo.
+12,4%) è da attribuire quasi esclusivamente alla componente straniera che ha fatto registrare un incremento del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento filiera
La produzione
più contenuto di latte
di quella di ovicaprino
origine del LazioTuttavia,
italiana (+4,6%). è dominata dagli ovini
nonostante e, per quanto
l’aumento riguarda
del numero tutta l’area
di stranieri regionale
occupati e, in special
nel periodo, modo,
il tasso la città di Roma,
di occupazione dei è lattiero-
cittadini completamente
stranieri a Roma dedicata
è passatoalla produzione
infatti dal 69,4%didelformaggi,
2008 al con
63,7%12del
caseifici impegnati nella trasformazione di latte locale . Attualmente solo un’azienda della
2019 (-5,7%). 16 casearia
La distribuzione degli occupati
Sabina romana produce stranieri ed italiani per
latte pastorizzato comparto
caprino economico
per consumo evidenzia
diretto, tramiteil sussistere
un proprio di impianto
differenzediprofonde, nonostante
imbottigliamento nel complesso
a Bollo CEE, ma la del
sua
4
territoriodimensione
romano unanon quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi
rappresenta ancora una presenza significativa nella filiera .nel settore17terziario (76,1%) . I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

Rilevante, infine, è il potenziale espresso dalla ricotta di pecora, prodotto che nel Lazio ha la possibilità di aver riconosciuta la denominazione d’origine
3
11
http://demo.istat.it/index.html
colAssessorato allo Sviluppo
nome di Ricotta Economico,
Romana DOP. LaTurismo
ricotta,e Lavoro e dall’Assessorato
in quanto sottoprodotto, all’Urbanistica
contribuiscedi Roma Capitale in collaborazione
ad implementare con Camera
misure di economia di Commercio,
circolare op. cit.
e di contenimento
4
12
Roma
Ibid. Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.
degli
13 scarti di lavorazione. La “Formaggi Boccea” (vedi scheda appendice), ne è un esempio dimostrativo, il quale restituisce alla terra che ha
https://www.centralelattediroma.it/
18

contribuito
14 ad alimentare gli animali, acqua pulita e depurata di ogni elemento estraneo.
https://www.lattesano.it/
15
https://www.biola.it/
16
Assessorato allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro e dall’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale in collaborazione con Camera di Commercio, op. cit.
17
Camera di Commercio di Roma, op. cit.

216
distributori automatici di latte crudo.
filiera
La produzione di latte ovicaprino del Lazio è dominata dagli ovini e, per quanto riguarda tutta l’area regionale e, in special modo, la città di Roma, è lattiero-
completamente dedicata alla produzione di formaggi, con 12 caseifici impegnati nella trasformazione di latte locale LA PRODUZIONE
16
AGRICOLA
. Attualmente solo un’azienda della casearia
DI CMRC
Sabina romana produce latte pastorizzato caprino per consumo diretto, tramite un proprio impianto di imbottigliamento a Bollo CEE, ma la sua
dimensione non rappresenta ancora una presenza significativa nella filiera17.
Grafico 2.8 Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca. Serie storica 2010-2015-2016-2017-2018-2019. Fonte:
Rilevante,
elaborazioni CURSAinfine, il potenziale
su datièCamera espresso di
di Commercio dalla ricotta di pecora, prodotto che nel Lazio ha la possibilità di aver riconosciuta la denominazione d’origine
Roma
col nome di Ricotta Romana DOP. La ricotta, in quanto sottoprodotto, contribuisce ad implementare misure di economia circolare e di contenimento
400 degli scarti di lavorazione. La “Formaggi Boccea”18 (vedi scheda appendice), ne è un esempio dimostrativo, il quale restituisce alla terra che ha
353
contribuito ad alimentare gli animali, acqua pulita e depurata di ogni elemento estraneo.
350

300

250 3.9 Gap Analysis Produzione Agricola


200 CRITICITA' PUNTI DI FORZA

150 ● Gli allevamenti bovini, ma anche alcune colture (ortaggi e vite) sono fonte ●
Tradizione agroalimentare consolidata e un carattere riconosciuto e
113
di emissioni di CO2. riconoscibile.
100 ● Il consumo di suolo continua a ritmi ● Nel Lazio il 23,2% della superficie agricola utilizzata viene coltivata a
sostenuti, sottraendo SAU a fini
62
produttivi, mentre in48 48
altre aree si accentua il fenomeno dell'abbandono.
37 biologico, con una crescita esponenziale negli ultimi anni.
50
● Il crescente interesse della GDO per i prodotti biologici comporta una ● Consistente numero di aziende agricole presenti nell'area peri-urbana le
0 selezione delle aziende che riescano a garantire una produzione costante quali possono offrire dei servizi di prossimità, dove oltre alla loro
2010 ed elevata.
2015 2016 2017 2018 2019 vocazione principale di produzione agricola garantiscono aree verdi e
● Mancata valorizzazione fonti rinnovabili generate da aziende agricole spazi semi-pubblici ai cittadini, in aggiunta alla vendita diretta e alla
sostenibili. creazione di legami sociali e diversi servizi ecosistemici (ricreativi,
2.4.4 Stranier●
i nelRispetto
comparal totriennio
agricolt2008-2010
ura, silvicosilturegistra
ra e peun
scacalo di quasi il 20% della PLV,
culturali, ambientali, ecc.).
del 20% delle UL impiegate e del 25% del VA. ● Presenza nel territorio di aziende agricole efficienti dal punto di vista
energetico
Un peso molto significativo sulle dinamiche complessive dell’occupazione negli ultimi anni è stato fornito dalcon impianti
lavoro di recupero
degli stranieri. del romana
Nell’area calore, esso
fotovoltaici,
ha di
depurazione dell’acqua o biogas.
contribuito in maniera decisiva all’aumento del numero degli occupati. Considerando l’intera popolazione, nel periodo 2008-2019 il peso dei cittadini di
origine straniera sulla popolazione totale è cresciuto sensibilmente, passando nella Città metropolitana di Roma dall’8,9% del 2008 al 12,8% del 2019; a
Gli obiettivi:
livello nazionale l’incidenza è passata dal 6,5% all’8,8%3. Allo stesso tempo è cresciuta anche la quota di occupati stranieri sul totale, passata nell’area romana
● Aumentare
dall’8,6% al 15% e nella media il numero
nazionaledidal
unità
7,3%lavorative
al 10,7% indelundici
comparto
anni. Aagroalimentare;
Roma l’incremento positivo di occupati avutosi fra il 2008 e il 2019 (pari al
Aumentare
+12,4%) è da●attribuire la produttivitàalla
quasi esclusivamente agricola ed il valore
componente aggiunto
straniera dellaregistrare
che ha fatto produzione agricola; del +95,3% (+135mila), a fronte di un aumento
un incremento
più contenuto ● diPromuovere un italiana
quella di origine sistema(+4,6%).
produttivo più sostenibile
Tuttavia, con una riduzione
nonostante l’aumento del numero delle emissioni
di stranieri di CO2;
occupati nel periodo, il tasso di occupazione dei
● Rendere
cittadini stranieri a Roma èaziende agricole
passato infatti dalcome
69,4%delle "centraline"
del 2008 per2019
al 63,7% del il peri-urbano;
(-5,7%).
La distribuzione degli occupati stranieri ed italiani per comparto economico
● Sostenere lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese sostenibili. evidenzia il sussistere di differenze profonde, nonostante nel complesso del
territorio romano una quota molto rilevante di tutti gli occupati si collochi nel settore terziario (76,1%)4. I servizi collettivi e personali, gli alberghi e ristoranti

3
18
http://demo.istat.it/index.html
https://www.formaggiboccea.it/
4
Roma Capitale (2020). Rapporto statistico sull’area metropolitana romana. Il mercato del lavoro nell’area metropolitana romana.

217
IL CONTESTO

O4
MULTIFUNZIONALITÀ
E AGRICOLTURA
SOCIALE
218
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Introduzione
Introduzione

Nel Maggio 2001 l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 228 su “Orientamento e Modernizzazione del Settore Agricolo” ha introdotto
Nel Maggio 2001 l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 228 su “Orientamento e Modernizzazione del Settore Agricolo” ha introdotto
il concetto di multifunzionalità in agricoltura nell’ordinamento italiano. Il Decreto consentiva alle aziende agricole di assumere nuove
il concetto di multifunzionalità in agricoltura nell’ordinamento italiano. Il Decreto consentiva alle aziende agricole di assumere nuove
funzioni e di fornire nuovi servizi per ampliare la propria offerta e diversificare le fonti di reddito. Da un lato, la legge consentiva agli
funzioni e di fornire nuovi servizi per ampliare la propria offerta e diversificare le fonti di reddito. Da un lato, la legge consentiva agli
agricoltori la vendita diretta di prodotti freschi e trasformati; dall’altro apriva una nuova stagione per il turismo extra-alberghiero, ponendo
agricoltori la vendita diretta di prodotti freschi e trasformati; dall’altro apriva una nuova stagione per il turismo extra-alberghiero, ponendo
le basi per quella che sarebbe divenuta la Legge sull’Agriturismo (Legge n. 96/2006). In particolare, la riforma del 2001 attribuiva alle aziende
le basi per quella che sarebbe divenuta la Legge sull’Agriturismo (Legge n. 96/2006). In particolare, la riforma del 2001 attribuiva alle aziende
la facoltà di promuovere attività di tipo agrituristico, inclusa: «l'organizzazione di attività' ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva,
la facoltà di promuovere attività di tipo agrituristico, inclusa: «l'organizzazione di attività' ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva,
escursionistiche e di ippoturismo finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio» (Art. 3)11. Le innovazioni introdotte hanno
escursionistiche e di ippoturismo finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio» (Art. 3) . Le innovazioni introdotte hanno
quindi ampliato le possibilità, ed allo stesso tempo le responsabilità, attribuite alle aziende agricole, le quali trovano nella multifunzionalità
quindi ampliato le possibilità, ed allo stesso tempo le responsabilità, attribuite alle aziende agricole, le quali trovano nella multifunzionalità La multifunzionalità in
una efficace strategia di diversificazione del proprio business. La multifunzionalità ha poi contribuito ad una ridefinizione dell’interpretazione La multifunzionalità in
una efficace strategia di diversificazione del proprio business. La multifunzionalità ha poi contribuito ad una ridefinizione dell’interpretazione agricoltura come
e della narrazione dei territori rurali, ai quali, oltre la tradizionale funzione produttiva viene affidata la: «soddisfazione di bisogni culturali, agricoltura come
e della narrazione dei territori rurali, ai quali, oltre la tradizionale funzione produttiva viene affidata la: «soddisfazione di bisogni culturali, efficace strategia di
ambientali, storici, legati al tempo libero, alla qualità alimentare e alla salute, ed altro ancora» (Ismea, 2018)22. Nella Regione Lazio due efficace strategia di
ambientali, storici, legati al tempo libero, alla qualità alimentare e alla salute, ed altro ancora» (Ismea, 2018) . Nella Regione Lazio due diversificazione del
importanti passi nella regolamentazione del settore sono stati realizzati con l’approvazione della Legge 14/2006, contenente norme sulla diversificazione del
importanti passi nella regolamentazione del settore sono stati realizzati con l’approvazione della Legge 14/2006, contenente norme sulla business.
diversificazione agricola3 e del Regolamento Regionale 2 settembre 2015 n. 11 sulla ruralità multifunzionale4. La Legge del 2006 si poneva gli business.
diversificazione agricola3 e del Regolamento Regionale 2 settembre 2015 n. 11 sulla ruralità multifunzionale4. La Legge del 2006 si poneva gli
obiettivi, tra gli altri, di favorire la differenziazione dei redditi agricoli, di sostenere le produzioni di qualità, nonché: «lo sviluppo di interventi
obiettivi, tra gli altri, di favorire la differenziazione dei redditi agricoli, di sostenere le produzioni di qualità, nonché: «lo sviluppo di interventi
e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e d’inserimento socio-lavorativo» (Art. 1).
e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e d’inserimento socio-lavorativo» (Art. 1).
In questo capitolo si proporrà un approfondimento del settore della multifunzionalità nella Città Metropolitana di Roma Capitale mediante
In questo capitolo si proporrà un approfondimento del settore della multifunzionalità nella Città Metropolitana di Roma Capitale mediante
mappe cartografiche, grafici e tabelle riepilogative. In particolare, saranno riportati i dati sull’andamento del settore agrituristico e sul
mappe cartografiche, grafici e tabelle riepilogative. In particolare, saranno riportati i dati sull’andamento del settore agrituristico e sul
dettaglio dei servizi agrituristici (alloggio, ristorazione, degustazione, altri servizi didattico e ricreativi). Saranno poi presentati i dati sulla
dettaglio dei servizi agrituristici (alloggio, ristorazione, degustazione, altri servizi didattico e ricreativi). Saranno poi presentati i dati sulla
domanda turistica relativa al settore (arrivi e presenze). In conclusione, sarà proposto un breve approfondimento sul tema dell’agricoltura
domanda turistica relativa al settore (arrivi e presenze). In conclusione, sarà proposto un breve approfondimento sul tema dell’agricoltura
sociale con la rappresentazione cartografica del dettaglio delle aziende a vocazione produttiva che offrono servizi sociali e delle organizzazioni
sociale con la rappresentazione cartografica del dettaglio delle aziende a vocazione produttiva che offrono servizi sociali e delle organizzazioni
del terzo settore presenti nella CMRC.
del terzo settore presenti nella CMRC.

La multifunzionalità
in agricoltura come
1
1 Per il testo completo del Decreto Legislativo consultare il link: https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01228dl.htm eff icace strategia di
2 Per il testo completo del Decreto Legislativo consultare il link: https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01228dl.htm
2 Ismea, (2018) Agriturismo e Multifunzionalità dell’Azienda Agricola. (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16451)
3 Ismea, (2018) Agriturismo e Multifunzionalità dell’Azienda Agricola. (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16451)
diversificazione del
3 Fonte: https://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=leggiregionalidettaglio&id=9337&sv=vigente business
4 Fonte: https://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=leggiregionalidettaglio&id=9337&sv=vigente
4 Fonte: http://www.regione.lazio.it/rl_main/%3Fvw%3DregolamentiDettaglio%26id%3D302%26tipo%3Dtc%26nreg%3D%26anno%3D%26testo%3D
Fonte: http://www.regione.lazio.it/rl_main/%3Fvw%3DregolamentiDettaglio%26id%3D302%26tipo%3Dtc%26nreg%3D%26anno%3D%26testo%3D
3
3
219
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

4.1 L'andamento delle aziende agrituristiche

La mappa numero 4.1, elaborata su dati Istat, mostra la presenza a livello comunale di 308 aziende agrituristiche nel territorio della Città
Metropolitana di Roma Capitale per l’anno 2019. La mappa consente di visualizzare la densità di agriturismi a livello comunale mediante
differenti colori che passano dal bianco (assenza di aziende) a blu (numero aziende >20). Come prevedibile, la maggiore concentrazione in
termini assoluti di aziende agrituristiche riguarda il territorio del Comune di Roma dove si rilevano 63 agriturismi autorizzati. Una elevata
presenza di agriturismi si registra nei comuni dell’area nord-ovest della ex-provincia, in particolare a Bracciano ed a Cerveteri, rispettivamente
con 19 e 17 aziende. Numeri elevati, se rapportati al contesto provinciale, si ritrovano anche per i comuni di Lanuvio (12) e Velletri (11).
Ridotta è invece la presenza di aziende autorizzate nei comuni dell’area sud-est della Città Metropolitana.

Tabella 4.1 Aziende Agrituristiche Autorizzate nelle Città Metropolitane. Valori assoluti 2019. Rielaborazione tabellare CURSA su dati Istat.

2019
Tipo di autorizzazione agrituristica alloggio ristorazione degustazione altre attività tutte le voci
Nel 2019 nella
Torino 142 182 138 179 237 CmRC sono presenti
Genova 111 98 29 53 137 308 aziendeNel 2019 nella CMRC
Milano 59 65 2 83 128 agrituristiche
sono presenti 308
Trieste 24 38 0 21 50 aziende agrituristiche.
Bologna 166 152 0 103 221
Firenze 698 292 298 396 743
Roma 184 210 74 172 308
Napoli 77 92 42 105 108
Bari 138 136 82 91 169
Reggio di Calabria 35 31 18 30 37
Palermo 97 79 66 101 101
Messina 114 93 54 109 117
Catania 100 59 62 102 104
Cagliari 28 31 2 7 41
Tabella 4.1 Aziende Agrituristiche Autorizzate nelle Città metropolitane. Valori assoluti 2019. Rielaborazione tabellare CUSA su dati ISTAT

4
220
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Figura 4.1 Aziende Agrituristiche Autorizzate


Città metropolitana di Roma Capitale 2019.
Elaborazione CURSA su dati ISTAT

221
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

I dati Istat sul numero delle aziende agrituristiche mostrano una costante crescita del fenomeno per il territorio della Città Metropolitana di
Roma (grafico 4.1). Per l’anno 2019 si contano 308 aziende agrituristiche autorizzate nella CMRC, un valore in costante crescita. In particolare,
I datiil Istat
per sul numero
periodo delle
2010-2019 aziende agrituristiche
l’andamento del numeromostrano una costante
delle autorizzazioni crescita delunfenomeno
ha registrato perdiil circa
incremento territorio della Città Metropolitana di
il 63%.
Roma (grafico 4.1). Per l’anno 2019 si contano 308 aziende agrituristiche autorizzate nella CMRC, un valore in costante crescita. In particolare,
Grafico 4.1 Andamento agriturismi autorizzati Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Elaborazione
per il periodo 2010-2019 l’andamento del numero delle autorizzazioni ha registrato un incremento di circa il 63%.
CURSA su dati Istat.
Grafico 4.1 Andamento agriturismi autorizzati Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Elaborazione
CURSA su dati Istat. Nel periodo 2010-
Nel periodo 2010-2019 il
2019 il numero
numero di aziende
di aziende
Nel periodo 2010-2019
agrituristiche il
agrituristiche nella nella
numero
CMRC hadiregistrato
aziende un
CmRC ha registrato
agrituristiche
incremento del nella
63%.
un incremento del
CMRC ha registrato un
63%
incremento del 63%.

Grafico 4.1 Andamento agriturismi autorizzati Città metropolitana di Roma Capitale.


Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

L’andamento delle autorizzazioni agrituristiche può essere osservato rispetto ai quattro tipi di servizio agrituristico offerto: alloggio,
ristorazione, degustazione, altre attività. Per il periodo 2010-2019 si registra una crescita nel numero di autorizzazioni per ciascuno dei servizi
L’andamento delle 4.2).
considerati (grafico autorizzazioni agrituristiche
Sebbene contenuto può essere
in termini osservato
di valori assoluti,rispetto ai quattro
da 22 aziende nel tipi
2010dia servizio agrituristico
74 nel 2019, il maggiorofferto: alloggio,
incremento si
ristorazione,
osserva per ildegustazione, altre attività.
servizio “degustazione” conPer
unail crescita
periododel
2010-2019
+236%. Ilsimaggior
registra una crescita
numero nel numero diriguarda
di autorizzazioni autorizzazioni perristorazione
il servizio ciascuno deicon
servizi
210
considerati (grafico
aziende censite 4.2). Sebbene
nel 2019, un valorecontenuto in termini
cresciuto del di valori
60% rispetto assoluti, da 22 aziende nel 2010 a 74 nel 2019, il maggior incremento si
al 2010.
osserva per il servizio “degustazione” con una crescita del +236%. Il maggior numero di autorizzazioni riguarda il servizio ristorazione con 210
Tabella 4.2 Numero aziende autorizzate per tipo di servizio Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
aziende censite nel 2019, un valore cresciuto del 60% rispetto al 2010.
Rielaborazione tabellare CURSA su dati Istat.
Tabella 4.2 Numero aziende autorizzate per tipo di servizio Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
Rielaborazione tabellare CURSA su dati Istat. 6
222
6
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Alloggio 2010
121 2011
128 2012
134 2013
149 2014
152 2015
158 2016
157 2017
184 2018
185 2019
184
Alloggio
Ristorazione 121
131 128
144 134
147 149
171 152
179 158
182 157
181 184
213 185
210 184
210
Ristorazione
Degustazione 131
22 144
41 147
42 171
60 179
60 182
65 181
64 213
78 210
75 210
74
Degustazione
Altre attività 22
134 41
101 42
102 60
113 60
120 65
128 64
128 78
154 75
158 74
172
Altre attività 134 101 102 113 120 128 128 154 158 172

Tabella 4.2 Numero aziende autorizzate per tipo di servizio Città metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
Grafico 4.2 Andamento per tipo di autorizzazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti
Rielaborazione tabellare CURSA su dati ISTAT
per serie storica 2010-2019.
Grafico 4.2 Andamento
Elaborazione perIstat.
CURSA su dati tipo di autorizzazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019.
Elaborazione CURSA su dati Istat.

La maggioranza
delle aziende
agrituristiche offre
servizi di ristorazione
(210 delle 308 totali)

Grafico 4.2 Andamento per tipo di autorizzazione Città metropolitana di Roma


Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Elaborazione CURSA su
dati ISTAT

Il grafico numero 4.3 mostra la ripartizione per tipo di autorizzazione, in valori assoluti, per l’anno 2019. Il maggior numero di aziende
Il grafico numero
agrituristiche offre4.3 mostra
servizi la ripartizione
di ristorazione (210per tipo di
aziende su autorizzazione, in Ilvalori
un totale di 308). assoluti,
secondo permaggiormente
servizio l’anno 2019. Ilofferto
maggior numero
dalle aziendedi èaziende
quello
agrituristiche(184),
dell’alloggio offre aservizi
seguiredi vengono
ristorazione (210diaziende
i servizi su un totale
tipo ricreativo di 308).(172)
e didattico Il secondo servizio maggiormente
e la degustazione offerto dalle
di prodotti alimentari aziende
freschi è quello
e trasformati La maggioranza delle
dell’alloggio (184), a seguire vengono i servizi di tipo ricreativo e didattico (172) e la degustazione di prodotti alimentari freschi e trasformati
(74). La maggioranza
aziende delle
agrituristiche
(74). aziende agrituristiche
offre servizi di
7 offre servizi di
ristorazione (210 delle
7 ristorazione
308 totali). (210 delle
223 308 totali).
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE
Grafico 4.3 Autorizzazioni per tipo di servizio agrituristico, valori assoluti Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione
CURSA su dati Istat.

Grafico 4.3 Autorizzazioni per tipo di servizio agrituristico, valori assoluti Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati
ISTAT

4.1.1 Servizio Alloggio

La mappa numero 4.2 evidenzia il numero di aziende agrituristiche che forniscono il servizio alloggio a livello comunale. Per l’anno 2019 si
evidenzia la presenza di agriturismi che offrono tale servizio nei comuni del nord dell’area della Città Metropolitana e dell’area peri-urbana
di Roma. I comuni con il maggior numero di strutture alloggiative agrituristiche sono Roma con 42 aziende autorizzate, Bracciano e Cerveteri
con 12. Ridotta è la presenza nei comuni al confine con la Provincia di Frosinone e la Regione Abruzzo.

224
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Figura 4.2 Aziende Agrituristiche Autorizzate


Alloggio Città metropolitana di Roma
Capitale 2019. Elaborazione CURSA su dati
ISTAT

225
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Il grafico numero 4.4 rileva l’andamento del numero delle autorizzazioni per il servizio agrituristico Alloggio nell’area della Città Metropolitana
di Roma. Nel periodo 2010-2019 si è assistito ad una crescita del 52% del numero delle strutture ricettive autorizzate. In particolare, si è
Il graficodanumero
passati 4.4 rileva
121 aziende l’andamento
del 2010 alle 184del
delnumero delle autorizzazioni
2019. L’aumento perèilavvenuto
più rilevante servizio agrituristico Alloggio
nell’intervallo nell’area
2016-2019 condella Città Metropolitana
una crescita del 17,10%.
di Roma. Nel periodo 2010-2019 si è assistito ad una crescita del 52% del numero delle strutture ricettive autorizzate. In particolare, si è
Grafico 4.4 Andamento servizio Alloggio Città Metropolitana di Roma. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione grafica
passati da 121 aziende del 2010 alle 184 del 2019. L’aumento più rilevante è avvenuto nell’intervallo 2016-2019 con una crescita del 17,10%.
CURSA su dati Istat.
Grafico 4.4 Andamento servizio Alloggio Città Metropolitana di Roma. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione grafica
CURSA su dati Istat.

Grafico 4.4 Andamento servizio Alloggio Città metropolitana di Roma Capitale.


Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione CURSA su dati
ISTAT

Il grafico numero 4.5 mostra la distribuzione percentuale, a livello provinciale, delle aziende che offrono il servizio agrituristico alloggio per
l’anno 2019. Il numero maggiore si rileva nella provincia di Viterbo, nella quale si concentra il 47,9% del totale delle aziende autorizzate
Ilall’ospitalità
grafico numero 4.5 mostra
agrituristica. la distribuzione
La Città Metropolitana percentuale, a livello
di Roma segue conprovinciale, delle corrispondente
il 19% del totale, aziende che offrono il servizio
al numero di 184agrituristico alloggio
aziende. Il dato per
mostra
l’anno
quindi un 2019.
gapIl dell’area
numero maggiore si rileva al
di Roma rispetto nella provincia
territorio di Tuscia
della Viterbo,innella quale
termini si concentra
di presenza il 47,9%agrituristiche
di aziende del totale delle
che aziende
offrono autorizzate
ai clienti la
all’ospitalità
possibilità di agrituristica.
alloggio. La Città Metropolitana di Roma segue con il 19% del totale, corrispondente al numero di 184 aziende. Il dato mostra
quindi un gap dell’area di Roma rispetto al territorio della Tuscia in termini di presenza di aziende agrituristiche che offrono ai clienti la
possibilità di alloggio.

10
226
10
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Grafico 4.5 Distribuzione percentuale Aziende con Alloggio province. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Grafico 4.5 Distribuzione percentuale Aziende con Alloggio province. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Grafico 4.5 Distribuzione percentuale Aziende con Alloggio province. Anno


2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

Il grafico numero 4.6 riporta il dettaglio dei servizi agrituristici associati all’Alloggio. In particolare, il grafico confronta i servizi offerti dalle
aziende della Città Metropolitana di Roma per gli anni 2010 e 2019. I dati rilevano una crescita per quasi la totalità dei servizi, fatta eccezione
Ilper
grafico numero
le formule 4.6 riporta
“pensione il dettaglio
completa” dei servizi
e “mezza agrituristici
pensione”. associati
La crescita all’Alloggio.
maggiore In particolare,
si rileva il grafico
per la formula confronta i eservizi
“pernottamento primaofferti dalle
colazione”
aziende della Città
con il passaggio da Metropolitana
6 a 70 aziende.di Roma per
Rilevante la gli anni 2010
crescita delleeaziende
2019. I che
dati nel
rilevano
2019 una crescita
offrono per quasi
“alloggio la totalità dei
e ristorazione”, conservizi, fatta eccezione
un aumento del 58%
per le formule “pensione
per il periodo considerato. completa” e “mezza pensione”. La crescita maggiore si rileva per la formula “pernottamento e prima colazione”
con il passaggio da 6 a 70 aziende. Rilevante la crescita delle aziende che nel 2019 offrono “alloggio e ristorazione”, con un aumento del 58%
per il periodo considerato.

11

11
227
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Grafico 4.6 Confronto dettaglio servizio Alloggio Roma. Valori assoluti anni 2010 e 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Grafico 4.5 Distribuzione percentuale Aziende con Alloggio province. Anno


2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

4.1.2 Servizio Ristorazione

La mappa numero 4.3 riporta i dati Istat del 2019 sulla diffusione delle aziende agrituristiche autorizzate alla ristorazione nella Città
Metropolitana. I dati cartografici, rappresentati a livello comunale mediante un gradiente di colore, mostrano una prevalenza di aziende
collocate nel territorio del Comune di Roma, con 40 aziende su un totale di 210. Il solo comune di Cerveteri presenta un numero a doppia
cifra di agriturismi autorizzati alla ristorazione (13). Di contro, in circa il 46% dei comuni metropolitani (55 su 121) non si rilevano aziende che
offrono questo tipo di servizio agrituristico.

12

228
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Figura 4.3 Aziende Agrituristiche Autorizzate


Ristorazione Città metropolitana di Roma
Capitale 2019. Elaborazione CURSA su dati
ISTAT

229
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE
Il graficoIlnumero
grafico numero
4.7 mostra 4.7l’andamento
mostra l’andamento
delle autorizzazioni
delle autorizzazioni
di agriturismi
di agriturismi
alla ristorazione
alla ristorazione
nella Cittànella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Romadi per
Roma
il periodo
per il periodo
2010 - 2019.
2010 L’andamento,
- 2019. L’andamento,
rilevato su
rilevato
dati Istat,
su segnala
dati Istat, segnala
un incremento
un incremento
del numero
del numero
di aziendedi aziende
per circa per
il 60%
circa il
con
Il grafico numero 4.7 mostra l’andamento delle autorizzazioni di agriturismi alla ristorazione nella Città Metropolitana di Roma per il periodo
60%
un totale
con undi totale
210 aziende
di 210 aziende
per l’anno
2010 per2019.
- 2019. l’anno 2019.rilevato su dati Istat, segnala un incremento del numero di aziende per circa il 60% con un totale di 210 aziende
L’andamento,
Il grafico
Il grafico
per numero
l’anno numero
4.7 mostra
2019. 4.7 mostra
l’andamento
l’andamento
delle autorizzazioni
delle agriturismi
degli autorizzazioni
di agriturismi
di agriturismi
autorizzati alla ristorazione
alla ristorazione
nella Città
nella Metropolitana
Città Metropolitanadi Romadi Roma
per il per
periodo
il periodo
Grafico 4.7 Grafico
Andamento
4.7 Andamento
servizio Ristorazione
servizio Ristorazione
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma diCapitale.
Roma Capitale.
Valori assoluti
Valori per
assoluti
serieper
storica
serie2010-2019.
storica 2010-2019.
Rielaborazione
Rielaborazione
2010
2010 Grafico
- 2019. - 2019. L’andamento,
L’andamento, rilevato
rilevato su datisuIstat, segnala
dati Istat, segnala un incremento
un incremento del numero
del numero di aziende
di aziende per ilcirca
per circa 60%ilcon
60%uncon un totale
totale di 210diaziende
210 aziende
grafica4.7CURSA
grafica su
CURSA
Andamento datiservizio
Istat.
su dati Istat. Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione
Ristorazione
per l’anno
per l’anno
grafica 2019.
CURSA 2019.
su dati Istat.
Grafico
Grafico
4.7 Andamento
4.7 Andamento
servizio
servizio
Ristorazione
Ristorazione
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma
di Roma
Capitale.
Capitale.
ValoriValori
assoluti
assoluti
per serie
per storica
serie storica
2010-2019.
2010-2019.
Rielaborazione
Rielaborazione
graficagrafica
CURSA CURSA
su datisuIstat.
dati Istat.
Nel2010-2019
Nel periodo
Nel periodo
Nel periodo
periodo 2010- 2010-2019
2010-2019
2019che
gli agriturismi gli gli agriturismi
gli agriturismi
agriturismi che che
offrono che offrono
offrono
il servizio iloffrono
servizioil servizio
il servizio
ristorazione nella ristorazione
CMRC
Nel periodo
ristorazione ristorazione
Nel periodo nella CMRC
2010-2019
nella 2010-2019 nella CMRC
sono cresciutigli delagriturismi
60%.
sono cresciuti
sono
che cresciuti
gli agriturismi del 60%.del 60%.
che
CmRC sono cresciuti
offrono
del 60% offrono
il servizio
il servizio
ristorazione
ristorazione
nella CMRC
nella CMRC
sono cresciuti
sono cresciuti
del 60%.
del 60%.

Grafico 4.7 Andamento servizio Ristorazione Città metropolitana di Roma


Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione grafica
CURSA su dati ISTAT

Il grafico numero 4.8 consente di osservare la distribuzione percentuale, a livello provinciale, delle aziende agrituristiche autorizzate alla
ristorazione. Nell’anno 2019 la Città Metropolitana di Roma conta il 29,9% delle aziende, seguita dalla provincia di Viterbo con il 28,9%. La
Il graficoIl numero
grafico numero
4.8 consente
4.8 consente
di osservare
di osservare
la distribuzione
la distribuzione
percentuale,
percentuale,
a livello aprovinciale,
livello provinciale,
delle aziende
delle aziende
agrituristiche
agrituristiche
autorizzate
autorizzate
alla alla
provincia di Latina vede una presenza ridotta di aziende con 80 agriturismi su 716 del totale della Regione Lazio (11,2%).
ristorazione.
ristorazione.
Nell’annoNell’anno
2019 la Città
Città
2019metropolitana
Metropolitana
la Città Metropolitana
didiRoma
RomaCapitale
diconta
Roma il 29,9%
conta ildelle
29,9%aziende,
delle aziende,
seguita dalla
seguita
provincia
dalla provincia
di Viterbodi con
Viterbo
il 28,9%.
con ilLa
28,9%. La
provinciaprovincia
di Latinadivede unavede
Latina presenza ridotta diridotta
una presenza aziende con 80 agriturismi
di aziende su 716 del
con 80 agriturismi su totale
716 deldella Regione
totale Lazio (11,2%).
della Regione Lazio (11,2%).
Il grafico
Il grafico
numero
Grafico 4.8 numero
4.8 consente
4.8 percentuale
Distribuzione consente
di osservare
diservizio
osservare
laRistorazione
distribuzione
la distribuzione
percentuale,
province. percentuale,
Anno 2019.a Elaborazione
livello
a livello
provinciale,
provinciale,
CURSA sudelle delle
aziende
dati Istat. aziende
agrituristiche
agrituristiche
autorizzate
autorizzate
alla alla
ristorazione.
ristorazione.
Nell’anno
Nell’anno
2019 2019
la Città
la Metropolitana
Città Metropolitana di Roma
di Roma
contaconta
il 29,9%
il 29,9%
delle aziende,
delle aziende,
seguita
seguita
dalla provincia
dalla provincia
di Viterbo
di Viterbo
con il con
28,9%.
il 28,9%.
La La
Grafico
provincia
provincia4.8
Grafico
diDistribuzione
di Latina 4.8una
Latina
vede Distribuzione
vede percentuale
presenza
una percentuale
presenza
ridotta servizio
ridotta Ristorazione
servizio
di aziende
di conRistorazione
aziende 80conprovince.
agriturismi province.
Anno
su 7162019.
80 agriturismi Anno
sudel
716 Elaborazione
2019.
totale
del Elaborazione
totale
della CURSA
Regione
della su
CURSA
Regione dati
Lazio Istat.
Laziosu(11,2%).
(11,2%).dati Istat.

Grafico
Grafico
4.8 Distribuzione
4.8 Distribuzione
percentuale
percentuale
servizio
servizio
Ristorazione
Ristorazione
province.
province.
Anno Anno
2019.2019.
Elaborazione
Elaborazione
CURSA CURSA
su datisuIstat.
dati Istat.
14

14servizio14
Grafico 4.8 Distribuzione percentuale Ristorazione province. Anno
2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

Il grafico 4.9 riporta il dettaglio dei sotto-tipi di servizio ristorazione, con un confronto tra la situazione al 2010 ed al 2019 nella Città
14 14
Metropolitana di Roma. Nel periodo considerato il numero totale delle aziende autorizzate alla ristorazione è cresciuto da 131 a 210 (cfr.
230
grafico 1). I dati Istat mostrano come ciascuno dei quattro servizi associati alla ristorazione abbia visto una crescita in termini numerici. A
crescere maggiormente in termini percentuali è stata la formula “Ristorazione e Degustazione” con un incremento del 216%. In valori assoluti
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Il grafico 4.9 riporta il dettaglio dei sotto-tipi di servizio di ristorazione, con un confronto tra la situazione al 2010 ed al 2019 nella Città metropolitana di Roma Capita-
le. Nel periodo considerato il numero totale delle aziende autorizzate alla ristorazione è cresciuto da 131 a 210 (cfr. grafico 4.7). I dati Istat mostrano come ciascuno
dei quattro servizi associati alla ristorazione abbia visto una crescita in termini numerici. A crescere maggiormente in termini percentuali è stata la formula “Ristora-
zione e Degustazione” con un incremento del 216%. In valori assoluti si registra una prevalenza nella formula “Alloggio e Ristorazione” con 128 aziende che offrono
una ospitalità turistica completa.

Grafico 4.9 Confronto tipi servizio Ristorazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti anni 2010 2019. Elaborazione CURSA su
dati Istat.

Grafico 4.9 Confronto tipi servizio Ristorazione Città metropolitana di Roma


Capitale. Valori assoluti anni 2010 2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

4.1.3 Servizio Degustazione

La mappa numero 4.4 fotografa la presenza a livello comunale di agriturismi autorizzati al servizio “Degustazione”. In particolare, il dato Istat
si riferisce al territorio della Città Metropolitana di Roma per l’anno 2019, dove si trovano 74 aziende agrituristiche specializzate nel servizio.
Come rilevato per i servizi Alloggio e Ristorazione, il maggior numero di aziende si concentra nel Comune di Roma (12). Il Comune di Lanuvio,
dell’area dei Castelli Romani, segue con sette aziende. Nella quasi totalità dei comuni
231 metropolitani tale servizio ha una presenza ridotta o è
assente.
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

4.1.3 Servizio Degustazione

La mappa numero 4.4 fotografa la presenza a livello comunale di agriturismi


agriturismi autorizzati
autorizzati al
al servizio
servizio “Degustazione”.
“Degustazione”. In particolare,
particolare, ilil dato
dato Istat
Istat si riferisce al territorio
della Città metropolitana di Roma Capitale per l’anno 2019, dove si trovano 74 aziende agrituristiche specializzate nel servizio.
si riferisce al territorio della Città Metropolitana di Roma per l’anno 2019, dove si trovano 74 aziende agrituristiche specializzate nel servizio.
Come rilevato per
Come rilevato per ii servizi
servizi Alloggio Ristorazione,ililmaggior
AlloggioeeRistorazione, maggiornumero
numerodidiaziende
aziendesisiconcentra
concentranelnelComune
Comunedidi Roma
Roma (12).
(12). Il Comune
Il Comune di Lanuvio, dell’area dei Castelli
di Lanuvio,
Romani, segue con sette aziende. Nella quasi totalità dei comuni metropolitani tale servizio ha una presenza ridotta o è assente.
dell’area dei Castelli Romani, segue con sette aziende. Nella quasi totalità dei comuni metropolitani tale servizio ha una presenza ridotta o è
assente.

16

Figura 4.4 Aziende Agrituristiche Autorizzate Degustazione Città


metropolitana di Roma Capitale 2019. Elaborazione CURSA su
dati ISTAT

232
Il grafico numero
Il grafico4.10
numero
mostra
4.10l’andamento
mostra l’andamento
delle autorizzazioni
delle autorizzazioni
agrituristiche
agrituristiche
per il servizio
per il“Degustazione”
servizio “Degustazione”
per il periodo
per il2010
periodo
2019.
2010
Nell’area
2019. Nell’area
metropolitana
metropolitana
di Roma si
di èRoma
assistito
si è negli
assistito
ultimi
negli
dieci
ultimi ad un
annidieci forte
anni ad incremento
un forte incremento MULTIFUNZIONALITÀ
delle autorizzazioni
delle autorizzazioni
per circa per
il 236%, E AGRICOLTURA
circa sebbene
il 236%, si tratti si tratti SOCIALE
sebbene
ancora diancora
un servizio
di unfornito
serviziodafornito
pochedaaziende
pocheagrituristiche
aziende agrituristiche
(74). (74).
Il grafico numero 4.10 mostra l’andamento delle autorizzazioni agrituristiche per il servizio “Degustazione” per il periodo 2010 2019. Nell’area
metropolitana
Grafico 4.10 diAndamento
GraficoRoma si è Andamento
4.10 assistito negli ultimi
Servizio Degustazione
Servizio un forte
dieciDegustazione
anni ad
Città incremento
Metropolitana
Città delle autorizzazioni
Metropolitana
di Roma per Capitale.
diCapitale.
Roma circa il 236%,
Valori sebbene
assoluti
Valori per siserie
trattiper
assoluti storica
serie 2010-2019.
storica 2010-2019.
Il grafico
ancora numero
di un servizio4.10 mostra
fornito da pochel’andamento delle autorizzazioni
aziende agrituristiche (74). agrituristiche per il servizio “Degustazione” per il periodo 2010 2019. Nell’area
Rielaborazione
Rielaborazione
grafica CURSA
grafica
suCURSA
dati Istat.
su dati Istat.
metropolitana di Roma si è assistito negli ultimi dieci anni ad un forte incremento delle autorizzazioni per circa il 236%, sebbene si tratti
Grafico 4.10 Andamento Servizio Degustazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019.
ancora di un servizio fornito da poche aziende agrituristiche (74).
Rielaborazione grafica CURSA su dati Istat.
Nella CMRCNella
sono
CMRC74 lesono 74
Grafico 4.10 Andamento Servizio Degustazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019.
aziende agrituristiche
aziende agrituristiche
Rielaborazione grafica CURSA su dati Istat. Nella CMRC sono 74 le
aziende agrituristiche che propongono
che propongono
la la
che propongono la degustazione
degustazione
dei propridei pro
prodotti.
degustazione dei propri Nella CMRCprodotti.
sono 74 le
prodotti.
Nella CmRC sono
aziende agrituristiche
74 le aziende
che propongono la
agrituristiche che
degustazione dei propri
propongono la
prodotti.
degustazione dei
propri prodotti

Grafico 4.10 Andamento servizio Degustazione Città metropolitana di Roma


Capitale. Valori assoluti per serie storica 2010-2019. Rielaborazione grafica
CURSA su dati ISTAT
Il grafico numero 4.11 approfondisce la distribuzione provinciale delle 273 aziende agrituristiche del Lazio che propongono il servizio
Il grafico Ilnumero
“Degustazione”.grafico
I dati 4.11
numero
del approfondisce
2019 4.11 approfondisce
rilevano la distribuzione
una presenza la distribuzione
predominanteprovinciale
provinciale
delledi Frosinone,
nella provincia 273delle
aziende
273
nellaagrituristiche
aziende agrituristiche
quale si trova il del
28,2%Lazio
delledel
cheLazio
propongono
aziende che propongono
il servizioil servizio
“Degustazione”.
(77) totali della I dati
“Degustazione”.
Regione del L’area
Lazio. I2019 rilevano
dati della
del Cittàuna
2019 presenza
rilevano
Metropolitana predominante
una presenza
di Roma segue nella
predominante
con provincia
nella
74 aziende, di Frosinone,
un provincia
valore di27,1%
pari al nelladelquale
Frosinone, totale.si trova
nella qualeilsi28,2%
trovadelle aziende
il 28,2% delle aziende
(77) totali(77)
della Regione
totali dellaLazio. L’area
Regione della
Lazio. Cittàdella
L’area Metropolitana di Roma segue
Città Metropolitana consegue
di Roma
Capitale 74 aziende,
con 74 un
aziende,
valoreun
pari al 27,1%
valore pari del totale.del totale.
al 27,1%
Grafico 4.11 Distribuzione Servizio Degustazione Province. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Il grafico numero 4.11 approfondisce la distribuzione provinciale delle 273 aziende agrituristiche del Lazio che propongono il servizio
“Degustazione”. I dati del 2019 rilevano una presenza predominante nella provincia di Frosinone, nella quale si trova il 28,2% delle aziende
(77) totali della Regione Lazio. L’area della Città Metropolitana di Roma segue con 74 aziende, un valore pari al 27,1% del totale.

18

18 18
Grafico 4.11 Distribuzione Servizio Degustazione Province. Anno 2019.
Elaborazione CURSA su dati ISTAT

Il grafico numero 4.12 riporta il dettaglio dei tipi di servizio agrituristico “Degustazione” e pone a confronto la presenza di aziende per gli anni
2010 2019. Ciascuna delle formule associate alla degustazione dei prodotti dell’agriturismo ha registrato una crescita (degustazione ed altre
attività, ristorazione e degustazione, alloggio e degustazione). L’incremento maggiore si osserva per le aziende che completano 18 il servizio
con la ristorazione, per una crescita di circa il 216% (da 18 a 57 aziende). La crescita minore, in valori assoluti, ha riguardato gli agriturismi
che offrono esclusivamente la formula degustazione. 233
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Il grafico numero 4.12 riporta il dettaglio dei tipi di servizio agrituristico “Degustazione” e pone a confronto la presenza di aziende per gli anni
2010 2019. Ciascuna delle formule associate alla degustazione dei prodotti dell’agriturismo ha registrato una crescita (degustazione ed altre
attività, ristorazione e degustazione, alloggio e degustazione). L’incremento maggiore si osserva per le aziende che completano il servizio
Grafico
con 4.12 Confronto
la ristorazione, per Dettaglio Servizio
una crescita Degustazione
di circa il 216% (da Città Metropolitana
18 a 57 aziende). La di Roma minore,
crescita Capitale.inValori
valoriassoluti
assoluti,anni 2010 2019.gliElaborazione
ha riguardato agriturismi
CURSA
che su dati
offrono Istat.
esclusivamente la formula degustazione.
Grafico 4.12 Confronto Dettaglio Servizio Degustazione Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti anni 2010 2019. Elaborazione
CURSA su dati Istat.

19

Grafico 4.12 Confronto Dettagliato Servizio Degustazione Città metropolitana di Roma


Capitale. Valori assoluti anni 2010 2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

44.1.4
.1.4Altri
AltriServizi
Servizi

La mappa numero 4.5 offre una panoramica sulla presenza di aziende agrituristiche che offrono altri servizi, rispetto ad Alloggio, Ristorazione
La mappa numero 4.5 offre una panoramica sulla presenza di aziende agrituristiche che offrono altri servizi, rispetto ad Alloggio, Ristorazione
e Degustazione, di tipo ricreativo e didattico. I dati si riferiscono al 2019 per i Comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale. La mappa
e Degustazione,
restituisce di tipodiffusa
una presenza ricreativo e didattico.
nell’area nord-ovestI dati si riferiscono
e costiera al 2019
della CMRC. peruna
Si rileva i Comuni della Città
concentrazione nelMetropolitana
Comune di Roma, di Roma Capitale.
nel quale si La mappa
restituisce
trovano una presenza
36 aziende diffusasunell’area
agrituristiche un totale nord-ovest e costiera
di 172. Seguono della
i comuni CMRC. Sicon
di Bracciano rileva una concentrazione
11, Lanuvio nel Comunecon
e Cerveteri rispettivamente di 9Roma,
e 8 nel quale si
trovano 36 aziende agrituristiche su un totale di 172. Seguono i comuni di Bracciano con 11, Lanuvio e Cerveteri rispettivamente
strutture ricettive. Si evidenzia una mancanza di aziende agrituristiche dedicate ai servizi ricreativi e didattici nell’area dei comuni interni a con 9 e 8
strutture
sud-est ricettive.
della Si evidenzia una mancanza di aziende agrituristiche dedicate ai servizi ricreativi e didattici nell’area dei comuni interni a
Città Metropolitana.
sud-est della Città Metropolitana.

20
234
20
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Figura 4.5 Aziende Agrituristiche Autorizzate


Altre Attività Città metropolitana di Roma
Capitale 2019. Elaborazione CURSA su dati
ISTAT

235
Il grafico 4.13
Il grafico
rileva4.13
l’andamento
rileva l’andamento
per la serie
perstorica
la serie
2010
storica
2019 2010
delle2019
autorizzazioni
delle autorizzazioni
agrituristiche
agrituristiche
per “Altreper
attività”
“Altrenella
attività”
Cittànella
Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma diCapitale.
Roma Capitale.
Secondo Secondo
la classificazione
la classificazione
Istat, le altre
Istat, attività
le altre includono: attività sportive;
attività includono: attività sportive;
equitazione;
equitazione;
escursioni;
escursioni;
osservazioni
osservazioni
naturalistiche;
naturalistiche;
trekking;trekking;
mountainmountain
bike; fattorie
bike;didattiche;
fattorie didattiche;
corsi vari;corsi
altro.
vari; altro.
I dati rilevano
I datiun MULTIFUNZIONALITÀ
rilevano
incremento
un incremento
del 28% con
del un
28% E unAGRICOLTURA
passaggio
con da 134 da 134 SOCIALE
passaggio
a 172 strutture
a 172 strutture
ricettive. ricettive.
Il grafico 4.13 rileva l’andamento per la serie storica 2010 2019 delle autorizzazioni agrituristiche per “Altre attività” nella Città Metropolitana
Grafico
di Roma 4.13Grafico
Andamento
Capitale. 4.13 Andamento
Secondo la Autorizzazioni
Autorizzazioni
classificazione Altri
Istat, le Servizi
altre Altri
Agrituristici
Servizi
attività Agrituristici
includono: Città Metropolitana
attività Città Metropolitana
sportive; di Romaescursioni;
equitazione; Capitale.
di Romaosservazioni
Capitale.
Valori assoluti
Valoriserie
assoluti
storica
serie
2010-2019.
storica 2010-2019.
IlRielaborazione
grafico 4.13 rileva
Rielaborazione
naturalistiche; grafica
trekking;
l’andamento
CURSA
grafica
mountain
per
suCURSA
bike;
la serie
dati Istat.
fattorie
storica
su dati Istat.
didattiche;
2010 2019 delle autorizzazioni agrituristiche per “Altre attività”
corsi vari; altro. I dati rilevano un incremento del 28% con un passaggio da 134
nella Città Metropolitana
di Roma
a 172 ricettive. Secondo la classificazione Istat, le altre attività includono: attività sportive; equitazione; escursioni; osservazioni
Capitale.
strutture
naturalistiche; trekking; mountain bike; fattorie didattiche; corsi vari; altro. I dati rilevano un incremento del 28% con un passaggio da 134
Grafico 4.13 Andamento Autorizzazioni Altri Servizi Agrituristici Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
aRielaborazione
172 strutture ricettive.
grafica CURSA su dati Istat.

Grafico 4.13 Andamento Autorizzazioni Altri Servizi Agrituristici Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
Rielaborazione grafica CURSA su dati Istat.

Grafico 4.13 Andamento Autorizzazioni Altri Servizi Agrituristici Città


metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2010-2019.
Rielaborazione CURSA su dati ISTAT
Il grafico 4.14 mostra la distribuzione provinciale delle aziende agrituristiche che offrono servizi diversi da Alloggio, Ristorazione e
IlDegustazione. I dati mostra
graficoIl4.14
graficoIstat4.14
per l’anno 2019 rilevano
lamostra
distribuzione una prevalenza
la distribuzione
provinciale didelle
strutture
provinciale ricettive
aziende nella provincia
delle agrituristiche
aziende di Viterbo,
agrituristiche la quale
che offrono che ospita il 38,4%
servizi
offrono del da
diversi
servizi diversi
Alloggio,
da Alloggio,
Ristorazione
Ristorazione
e e
totale delle aziende. La Città Metropolitana di Roma si trova al secondo posto in termini di presenza con il 22,3% di strutture, 172 su un
Degustazione. I dati IstatI dati
Degustazione. per l’anno
Istat per2019 rilevano
l’anno 2019una prevalenza
rilevano di strutture
una prevalenza ricettive nella
di strutture provincia
ricettive di Viterbo,
nella provincia dila quale ospita
Viterbo, il 38,4%
la quale ospitadel
il 38,4% del
totale di 771 aziende comprese nella Regione Lazio.
totale delle delle La
aziende.
totale Città Metropolitana
aziende. di Roma Capitale
La Città Metropolitana si trova
di Romaalsisecondo posto in termini
trova al secondo posto inditermini
presenza con il 22,3%
di presenza con di strutture,
il 22,3% di strutture,
172 su un172 su un
totale di 771
totale aziende
di 771comprese nella Regione
aziende comprese nellaLazio.
Regione Lazio.
Grafico 4.14 Distribuzione Percentuale Autorizzazioni Altre Attività Province. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Il grafico 4.14 mostra la distribuzione provinciale delle aziende agrituristiche che offrono servizi diversi da Alloggio, Ristorazione e
Degustazione. I dati Istat per l’anno 2019 rilevano una prevalenza
22 di strutture ricettive nella provincia di Viterbo, la quale ospita il 38,4% del
totale delle aziende. La Città Metropolitana di Roma si trova al secondo posto in termini di presenza con il 22,3% di strutture, 172 su un
totale di 771 aziende comprese nella Regione Lazio.
22 22

Grafico 4.14 Distribuzione Percentuale Autorizzazioni Altre Attività Province.


Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT
Il grafico numero 4.15 mette a confronto, per gli anni 2010 2019, la presenza di agriturismi che offrono servizi didattici e ricreativi, con un
approfondimento dei sotto-tipi del servizio. Nella Città Metropolitana di Roma Capitale, dati Istat 2019, sono 146 le aziende autorizzate per Nella CMRC sono
22 del 2010.
Altre Attività con una prevalenza della voce “Altre Attività Agrituristiche Varie”, un valore in crescita rispetto alle 110 strutture presenti 172 aziende
236
L’incremento numerico maggiore riguarda le fattorie didattiche autorizzate, passate da zero a 29. Un aumento importante si trova nelle agrituristiche che
autorizzazioni per attività sportive, cresciute del 237,50%. Diminuiscono, seppure di poco, le strutture ricettive che organizzano attività offrono servizi ricreativi
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Il grafico numero 4.15 mette a confronto, per gli anni 2010 2019, la presenza di agriturismi che offrono servizi didattici e ricreativi, con un
approfondimento dei sotto-tipi
Il grafico numero 4.15 del servizio.per
mette a confronto, Nella Città 2010
gli anni Metropolitana di Roma di
2019, la presenza Capitale, dati che
agriturismi Istatoffrono
2019, sono 146
servizi le aziende
didattici autorizzate
e ricreativi, conper
un Nella CMRC sono
Altre Attività con una prevalenza della voce “Altre Attività Agrituristiche Varie”, un valore in crescita rispetto alle 110 strutture
approfondimento dei sotto-tipi del servizio. Nella Città Metropolitana di Roma Capitale, dati Istat 2019, sono 146 le aziende autorizzate per del 2010. presenti
Nella CMRC172sono
aziende
L’incremento numerico
Altre Attività con maggioredella
una prevalenza riguarda
vocele“Altre
fattorie didattiche
Attività autorizzate,
Agrituristiche passate
Varie”, da zero
un valore a 29. Unrispetto
in crescita aumento alleimportante si trova
110 strutture nelle
del 2010. agrituristiche che
presenti 172 aziende
autorizzazioni per attività sportive, cresciute del 237,50%. Diminuiscono, seppure di poco, le strutture ricettive che
L’incremento numerico maggiore riguarda le fattorie didattiche autorizzate, passate da zero a 29. Un aumento importante si trova nelle organizzano attività offrono serviziche
agrituristiche ricreativi
ciclistiche (mountain
autorizzazioni bike) esportive,
per attività attività di equitazione.
cresciute del 237,50%. Diminuiscono, seppure di poco, le strutture ricettive che organizzano attività ed educativi.
offrono servizi ricreativi
ciclistiche (mountain bike) e attività di equitazione. ed educativi.
Tabella 4.3 Dettaglio altre attività valori assoluti Province. Anno 2019. Rielaborazione tabellare CURSA su dati Istat.
Tabella 4.3 Dettaglio altre attività valori assoluti Province. Anno 2019. Rielaborazione tabellare CURSA su dati Istat.
attività equitazione escursioni osservazioni trekking mountain fattorie corsi altre attività totale
Nella CmRC sono
sportive
attività equitazione escursioni naturalistiche bike
osservazioni trekking mountain didattiche
fattorie vari
corsi agrituristiche
altre attività totale
varie presenti 172 aziende
sportive naturalistiche bike didattiche vari agrituristiche
Roma 27 11 18 6 7 6 29 17 varie 146 172 agrituristiche che
Viterbo
Roma 69
27 40
11 118
18 32
6 66
7 55
6 10
29 42
17 173
146 296
172 offrono servizi
Rieti
Viterbo 30
69 32
40 51
118 48
32 34
66 12
55 4
10 50
42 51
173 117
296
ricreativi ed
Latina
Rieti 10
30 5
32 12
51 3
48 4
34 3
12 6
4 24
50 52
51 69
117
educativi
Frosinone
Latina 19
10 12
5 50
12 20
3 45
4 2
3 18
6 19
24 104
52 117
69
Grafico 4.15 Confronto Dettaglio Altre Attività Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti anni 2010 2019.
Frosinone 19attività valori assoluti
12 Province.50Anno 2019. Rielaborazione
20 45 CURSA su
2 dati ISTAT 18 Elaborazione
19 CURSA su
104 117
Tabella 4.3 Dettaglio altre tabellare
dati Istat. 23
23

Grafico 4.15 Confronto Dettaglio Altre Attività Città metropolitana di Roma Capitale.
Valori assoluti anni 2010-2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

237
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE
4.2 La domanda turistica, presenze e arrivi

4.2 La domanda turistica, presenze e arrivi


Il grafico numero 4.16 mostra l’andamento di arrivi e presenze di turisti negli agriturismi della Città Metropolitana di Roma per il periodo
2015-2019. I dati Istat rilevano una crescita considerevole sia negli arrivi (577%) che nelle presenze (752%) per la serie storica considerata.
IlTuttavia,
grafico numero
nel 20184.16si èmostra l’andamento
registrata di arrivinella
una contrazione e presenze
crescitadirispetto
turisti negli agriturismi
agli anni della Città
2016/2017, Metropolitana
è seguita una di
a cui metropolitana Roma
forte per ilnell’anno
ripresa periodo
successivo. IIndati
2015-2019. Istat rilevano
particolare, unasono
nel 2019 crescita considerevole
state sia40
registrate circa negli
milaarrivi (577%)
presenze che nelle
e quasi presenze
18 mila (752%)
arrivi nelle per la serie
strutture storica considerata.
agrituristiche della CMRC.
Tuttavia, nel 2018 si è registrata una contrazione nella crescita rispetto agli anni 2016/2017, a cui è seguita una forte ripresa nell’anno
Grafico 4.16 Andamento Arrivi e Presenze Agriturismi Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2015-2019.
successivo. In particolare, nel 2019 sono state registrate circa 40 mila presenze e quasi 18 mila arrivi nelle strutture agrituristiche della CmRC. CMRC.
Elaborazione CURSA su dati Istat.
Grafico 4.16 Andamento Arrivi e Presenze Agriturismi Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti serie storica 2015-2019.
Elaborazione CURSA su dati Istat.

Nel 2019 siNelsono


2019 si sono
registrati registrati
oltre oltre 39 mila
39 mila presenze
Nel 2019 sie sono
presenze 17 mila arrivi
e 17 mila arrivi
registrati oltre 39 mila
nelle strutture
nelle strutture
presenze e 17 della
agrituristiche mila arrivi
agrituristiche della
nelle
CMRC.strutture
CmRC agrituristiche della
CMRC.

Grafico 4.16 Andamento Arrivi e Presenze Agriturismi Città metropolitana di Roma Capitale.
Valori assoluti serie storica 2015-2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

Il grafico numero 4.17 mette a confronto gli arrivi e le presenze di turisti nelle strutture agrituristiche della Città Metropolitana di Roma
Capitale per gli anni 2015 e 2019. Il grafico mostra l’elevato incremento di domanda turistica per il settore nella CMRC. In particolare, i dati
Ilrilevano
grafico nel
numero 4.17crescita
2019 una mette adiconfronto gli arrivi
circa 15 mila arrivieele35presenze di turisti
mila presenze nelle ai
rispetto strutture agrituristiche
valori assoluti della
registrati nel Città
2015.Metropolitana di Roma
Capitale per gli anni 2015 e 2019. Il grafico mostra l’elevato incremento di domanda turistica per il settore nella CmRC. CMRC. In particolare, i dati
rilevano nel 2019 una crescita di circa 15 mila arrivi e 35 mila presenze rispetto ai valori assoluti registrati nel 2015.

25

25
238
Grafico 4.17
Grafico
Confronto
4.17 Confronto
Arrivi e Presenze
Arrivi e Presenze
AgriturismiAgriturismi
Città Metropolitana
Città Metropolitana
di Roma di Capitale. MULTIFUNZIONALITÀ
Roma Capitale.
Valori assoluti
Valori anni
assoluti
2015anni
2019. E
2015 AGRICOLTURA
2019. Elaborazione SOCIALE
Elaborazione
CURSA 4.17
Grafico suCURSA
dati Istat.
su dati
Confronto Istat.
Arrivi e Presenze Agriturismi Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori assoluti anni 2015 2019. Elaborazione
CURSA su dati Istat.

Grafico 4.17 Confronto Arrivi e Presenze Agriturismi Città metropolitana di Roma Capitale.
Valori assoluti anni 2015-2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT

Il grafico numero 4.18 consente di rilevare la distribuzione percentuale di arrivi turistici nelle province della Regione Lazio per l’anno 2019. I
dati rilevano
Il grafico una prevalenza
Ilnumero
grafico 4.18
numero di4.18
arriviconsente
consente nella provincia
di rilevare di Viterbo,
dilarilevare
distribuzionela quale assorbe
la distribuzione
percentuale il di
47,5%
percentuale delturistici
arrivi totale
di (22.151
arrivinelle su 48.508).
turistici
province La Città
nelle province
della Metropolitana
Regione
della Lazio
Regione
perLazio
l’anno
per
2019.
l’anno
I 2019. I
di Roma si
dati rilevano pone
dati unaal secondo posto
prevalenza
rilevano tra le destinazioni
di arrivi nella
una prevalenza preferite
provincia
di arrivi con
di Viterbo,
nella provincia 17.996
di la arrivi (37,10%)
quale assorbe
Viterbo, nelle
la qualeilassorbe proprie
47,5% del strutture
totaledel
il 47,5% ricettive.
(22.151
totalesu su La
48.508).
(22.151 Città metropolitana
48.508). Metropolitana
La Città Metropolitana
di Roma di
si pone
Romaalsisecondo
Capitale posto traposto
pone al secondo le destinazioni preferitepreferite
tra le destinazioni con 17.996
conarrivi
17.996(37,10%) nelle proprie
arrivi (37,10%) nellestrutture ricettive.ricettive.
proprie strutture
Grafico 4.18 Distribuzione Arrivi Agriturismi per Provincia. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

26

26 per Provincia.
Grafico 4.18 Distribuzione Arrivi Agriturismi 26 Anno 2019. Elaborazione CURSA
su dati ISTAT
Il grafico numero 4.19 mostra la distribuzione percentuale delle presenze in strutture agrituristiche della Regione Lazio. Per l’anno 2019 si
rileva una maggioranza di presenze nelle aziende della Provincia di Viterbo (45,7%), seguita dalla Città Metropolitana di Roma, la quale, ha
ospitato 39.808 turisti per un 35,75% del totale.

Grafico 4.19 Distribuzione Presenze Agriturismi per Provincia. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.
239
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Il grafico numero 4.19 mostra la distribuzione percentuale delle presenze in strutture agrituristiche della Regione Lazio. Per l’anno 2019 si
rileva una maggioranza di presenze nelle aziende della Provincia di Viterbo (45,7%), seguita dalla Città Metropolitana Roma,Capitale,
metropolitana di Roma la quale,la
haquale, ha
ospitato 39.808 turisti per un 35,75% del totale.

Grafico 4.19 Distribuzione Presenze Agriturismi per Provincia. Anno 2019. Elaborazione CURSA su datiarrivi
Tabella 4.4 Composizione Istat.esercizi extra-alberghieri Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno
Il numero di turisti
Arrivi in esercizi extra-alberghieri % che si rivolgono
agli agriturismi
Campeggi e villaggi turistici 9,80 nella CmRC rimane
ridotto, 0,38% del
Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 47,51
totale degli arrivi
Agriturismi 0,83 in esercizi extra-
Grafico 4.19 Distribuzione Presenze Agriturismi per Provincia. Anno 2019. Elaborazione alberghieri
CURSA su dati ISTAT
Bed and breakfast 4,68
Le tabelle numero 4.4 e 4.5 riportano i dati relativi ad arrivi e presenze nelle strutture extra-alberghiere della Città Metropolitana di Roma
per l’anno 2019. In particolare, le tabelle evidenziano il dettaglio della quota di arrivi e presenze nelle strutture agrituristiche, rispettivamente
Altri esercizi
lo 0.83% e lo 0.40% del totale. A livello nazionale, gli agriturismi intercettano l’11,20% degli arrivi in strutture extra-alberghiere ed il 9.02% ricettivi
37,18
Le
delletabelle numero
presenze. Se rapportati ai4.4 enazionali,
valori 4.5 riportano i datiil forte
è possibile rilevare relativi
gap delad arrivi
sistema e presenze
ricettivo nelle
agrituristico della strutture extra-alberghiere
della Città Metropolitana di Roma
CMRC.

per l’anno 2019. In particolare, le tabelle evidenziano il dettaglio della quota di arrivi
27 e presenze nelle strutture agrituristiche, rispettivamente
lo 0.83% e lo 0.40% del totale. A livello nazionale, gli agriturismi intercettano l’11,20%
Tabella degli arrivi in strutture
4.5 Composizione presenzeextra-alberghiere ed il 9.02%
esercizi extra-alberghieri Città Metropolitana di Roma Capitale. A
delle presenze. Se rapportati ai valori nazionali, è possibile rilevare il forte gap
Tabella 4.4 Composizione arrivi esercizi extra-alberghieri Città MetropolitanaIstat. del sistema ricettivo agrituristico della CMRC.
di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati Istat.

Arrivi in esercizi extra-alberghieri % Presenze in esercizi extra-alberghieri %

Campeggi e villaggi turistici 9,80 Campeggi e villaggi turistici 31,64

Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 47,51 Il numero di turisti che si


Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale 35,58
28 rivolgono agli agriturismi
Agriturismi 0,83 Agriturismi 0,40 nella CMRC rimane
ridotto, 0.83% del totale
Bed and breakfast 4,68 Bed and breakfast 3,27 degli arrivi in esercizi
extra-albergieri.
Altri esercizi ricettivi 37,18 Altri esercizi ricettivi 29,12

Tabella 4.4 Composizione arrivi esercizi extra-alberghieri Città metropolitana Tabella 4.5 Composizione presenze esercizi extra-alberghieri Città metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati ISTAT
Tabella 4.5 Composizione presenze esercizi extra-alberghieri Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2019. Elaborazione CURSA su dati
Istat. 28

Presenze in esercizi extra-alberghieri % 240


MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

4.3 Agricoltura sociale


4.3 Agricoltura sociale

La legge sulla multifunzionalità in agricoltura del 2001 ha favorito il riconoscimento pubblico delle attività sociali connesse con l’agricoltura,
La legge sulla alle
consentendo multifunzionalità
aziende agricole in agricoltura
di assumeredel un2001
ruolohacentrale
favoritonelloil riconoscimento
svolgimento dipubblico delle
servizi alla attività sociali
collettività. connesse
L’agricoltura con l’agricoltura,
sociale ha avuto un
consentendo allenormativo
aggiornamento aziende agricole
a livellodi assumere
nazionaleuncon ruolola centrale
promulgazionenello svolgimento
della Legge di servizi alla collettività.
141/2015 che definisceL’agricoltura
l’AS quale:sociale ha avuto
«aspetto un
della
aggiornamento normativo
multifunzionalità delle impresea livello nazionale
agricole conallo
finalizzato la sviluppo
promulgazione della eLegge
di interventi 141/2015
di servizi sociali,che definisce l’AS
socio-sanitari, quale:e «aspetto
educativi della
di inserimento
multifunzionalità allo
socio-lavorativo, delle imprese
scopo agricolel'accesso
di facilitare finalizzato allo sviluppo
uniforme di interventi
alle prestazioni e di servizi
essenziali sociali, alle
da garantire socio-sanitari,
persone, alleeducativi
famiglieeedialleinserimento
comunità Nella CMRC sono
socio-lavorativo,
locali» allo scopo
(Art. 1). Sebbene di facilitare l'accesso
il provvedimento abbia uniforme
contribuito allea prestazioni
livello nazionaleessenziali da garantire
ad accrescere alle persone,
l’attenzione alle famiglie
sul settore, e alle comunità
l’agricoltura sociale presenti
Nella CMRC 44 realtà,
sono tra
rimane un fenomeno contenuto, con 288 operatori iscritti agli albi regionali, e difficile da censire (Crea, 2020) . Tuttavia, si trattasociale
locali» (Art. 1). Sebbene il provvedimento abbia contribuito a livello nazionale ad accrescere l’attenzione sul settore,
5 l’agricoltura di un presentiagricole
aziende 44 realtà,
e tra
rimane un fenomeno contenuto, con 288 operatori iscritti agli albi regionali, e difficile da censire (Crea,
fenomeno in crescita che ha saputo offrire una risposta ai processi di contrazione del welfare (De Vivo, et Al., 2018) per le categorie sociali 2020) .
5 6
Tuttavia, si tratta di un Nella CmRC
organizzazioni
aziende agricole dele terzo
fenomeno
più in crescita
vulnerabili. Il ForumcheNazionale
ha saputoAgricoltura
offrire unaSociale
risposta, nato
7 ai processi
nel 2011, di contrazione
evidenzia ladel welfare (De
molteplicità Vivo,
delle et Al.,connesse
attività 2018) per
6
con leicategorie
progetti disociali
AS, i sono presenti
settore, che promuovono
organizzazioni del terzo
più
qualivulnerabili. Il Forum Nazionale
includono l’inserimento Agricoltura
lavorativo Sociale
di soggetti 7
, natooccupabilità
a bassa nel 2011, evidenzia la molteplicità
(tossicodipendenti, delle attività
detenuti, connesse
migranti), condii progetti
percorsi di AS,ei
riabilitazione 44 servizi
realtà,
settore,diche promuovono
agricoltura
quali passando l’inserimento
cura, includono per attività dilavorativo di soggetti
tipo ricreativo a bassa occupabilità
e educativo. Nella Regione (tossicodipendenti, 7 del 22 percorsi
detenuti,n.migranti),
Lazio la Legge regionale ottobre di riabilitazione
2018 (art. 16) hae tra aziende
sociale.
servizi di agricoltura
cura, passando
introdotto il tema attività
perdell’AS di tipo ricreativo
nell’ambito delle normee educativo.
in materiaNella Regione Lazio laSi Legge
di multifunzionalità. tratta regionale
di un primo n. passaggio
7 del 22 ottobre 2018 (art. 16) ha
verso il riconoscimento di agricole
sociale. e
introdotto il tema dell’AS
una legge regionale nell’ambitosociale
sull’agricoltura delle norme
da tempo in materia
auspicata di multifunzionalità.
dagli operatori del Si tratta
settorediche
un primo
vede, passaggio versolail presenza
nella Regione, riconoscimento di
di realtà organizzazioni
una legge regionale sull’agricoltura sociale da tempo auspicata dagli operatori del settore che vede,8 nella Regione, la presenza di realtà
considerate e riconosciute a livello nazionale. In tal senso, la Guida all’Agricoltura Sociale – Lazio realizzata da Arsial, censiva su scala del terzo
considerate e riconosciute
regionale la presenza a livello
di 96 realtà nazionale. sociale,
di agricoltura In tal senso,
di cuila52Guida
attiveall’Agricoltura
nella ex-provinciaSociale – LazioDi
di Roma. 8
realizzata da Arsial, censiva
esse, la maggioranza su scala
presentava una settore, che
regionale
vocazionelaproduttiva
presenza (55),
di 96operava
realtà disu agricoltura sociale,ediadottava
terre pubbliche, cui 52 attive nella di
un regime ex-provincia
coltivazionedibiologico.
Roma. Di esse, la maggioranza presentava una promuovono
vocazione produttiva (55), operava su terre pubbliche, e adottava un regime di coltivazione biologico. servizi di
I dati della guida Arsial hanno rappresentato la base di partenza per la costruzione della mappa cartografica numero 4.6 che consente di agricoltura
I dati della guida
apprezzare Arsial hanno
la localizzazione rappresentato
delle la base diorganizzazioni
aziende, cooperative, partenza per la checostruzione
promuovono della mappa
servizi cartografica
di agricoltura numero
sociale nel 4.6 che consente
territorio di
della Città sociale
apprezzare la localizzazione
Metropolitana di Roma Capitale.delle Laaziende,
mappa,cooperative,
per la qualeorganizzazioni
i dati sono stati che promuovono
aggiornati servizi
al 2020, di agricoltura
riprende socialedella
la distinzione nel territorio
Guida tradella Cittàa
aziende
Metropolitana
vocazione di Romae Capitale.
produttiva La mappa,
organizzazioni per laSettore
del Terzo quale i datiche sono
svolgono stati attività
aggiornati al 2020,agricolo
in ambito riprendema la distinzione della Guida
che non fondano tra aziende
la propria azionea
vocazione produttiva
prevalentemente sullaeproduzione.
organizzazioni Per del Terzo Settore
entrambe le categorie che svolgono
la mappa attività
evidenzia in una
ambito agricolo ma nell’area
concentrazione che non peri-urbana
fondano la propria
del Comuneazionedi
prevalentemente sulla produzione. Per entrambe le categorie la mappa evidenzia una concentrazione nell’area peri-urbana del Comune di
5
Crea, (2020) L’agricoltura sociale: un’opportunità per le realtà italiane Rapporto 2020. (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/22405)
6
5 De Vivo,
Crea, C., Giarè,
(2020) F., Borsotto
L’agricoltura e M.un’opportunità
sociale: Gaito, (2018) Una fotografia
per le dell’agricoltura
realtà italiane Rapporto sociale in Italia, Agriregionieuropa (14) 54.
2020. (https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/22405)
(https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/54/una-fotografia-dellagricoltura-sociale-italia)
6
De Vivo, C., Giarè, F., Borsotto e M. Gaito, (2018) Una fotografia dell’agricoltura sociale in Italia, Agriregionieuropa (14) 54.
7
Fonte: https://www.forumagricolturasociale.it/
(https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/54/una-fotografia-dellagricoltura-sociale-italia)
8
7 Il testo integrale è disponibile al link: https://www.forumagricolturasociale.it/wp-content/uploads/2015/12/GUIDAASLAZIO2015small.pdf
Fonte: https://www.forumagricolturasociale.it/
8 30
Il testo integrale è disponibile al link: https://www.forumagricolturasociale.it/wp-content/uploads/2015/12/GUIDAASLAZIO2015small.pdf
30
241
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Roma. In quest’area sono attive numerose realtà con una lunga esperienza nel settore, come la cooperativa Capodarco, Agricoltura Nuova
e La Nuova Arca. Sono poi incluse esperienze attive sul tema dei migranti quali Barikamà, e della disabilità nel caso della Cooperativa
Garibaldi. Queste realtà sono state incluse nella mappatura delle pratiche e dei progetti del sistema alimentare della CmRC CMRC (Capitolo 11,
Appendice n.2). Tale localizzazione mostra due aspetti su cui proporre una riflessione in sede di programmazione metropolitana. Da un lato,
evidenzia la stretta connessione dell’agricoltura sociale con la città e il bisogno di prossimità con essa. Dall’altro, mostra la capacità
generativa in termini di progettualità sociali e collettive della presenza di terre agricole (pubbliche e private) a ridosso dell’ambiente urbano
costruito.

31
242
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

Figura 4.6 Agricolturra sociale, Aziende


Agrarie, Organizzazioni ed Enti del Terzo
Settore nella Città metropolitana di Roma
Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA
su dati ARSIAL

243
MULTIFUNZIONALITÀ E AGRICOLTURA SOCIALE

4.4 Gap Analysis Multifunzionalità e Agricoltura Sociale

CRITICITA' PUNTI DI FORZA


RICETTIVITA’ TURISTICA: RICETTIVITA’ TURISTICA:
● Ridotta presenza di aziende agrituristiche nei Comuni a sud-est del ● Il settore agrituristico è in costante crescita nella Città Metropolitana
territorio metropolitano, a discapito della ricettività turistica di un di Roma Capitale. In particolare, tra il 2010-2019 si è assistito ad un
considerevole numero di comuni metropolitani. incremento del 63% nel numero delle aziende agrituristiche
autorizzate.
SERVIZI ALLA CITTADINANZA:
● Nella Città Metropolitana di Roma Capitale si rileva una difficoltà nel SERVIZI ALLA CITTADINANZA:
reperire informazioni aggiornate sulle fattorie sociali e didattiche che ● Nella Città Metropolitana Di Roma Capitale sono presenti realtà
possano ospitare corsi, progettualità ed eventi a disposizione della consolidate nell'ambito dell'agricoltura sociale impegnate in percorsi
cittadinanza. di formazione per persone con disabilità.
● Il 6,4% degli occupati con disabilità è impiegato nel settore
"Agricoltura, Silvicoltura e pesca", una quota maggiore dell'1,5%
rispetto ai soggetti senza limitazioni (Istat, 2019).
● Nella CMRC sono attive diverse reti associative rappresentative del
mondo dell'agricoltura sociale con un’esperienza consolidata nel
settore.

Gli obiettivi:

● Aumentare il numero di aziende agricole che offrono servizi di agricoltura sociale;


● Aumentare l'occupabilità di persone con disabilità nel settore dell'agricoltura;
● Connettere le associazioni del terzo settore e le aziende agricole
agrarie dell'area urbana e periurbana;
● Favorire percorsi di inclusione lavorativa per migranti e richiedenti asilo;
● Incrementare l'attrattività turistica nelle aree interne della CMRC;
CmRC;
● Promuovere le esperienze di agricoltura sociale presso la cittadinanza.

33
244
IL CONTESTO

O5
IL SISTEMA DELLA
DISTRIBUZIONE

245
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Introduzione
Il capitolo che segue tratta il tema del sistema della distribuzione nella Città
città metropolitana
metropolitanadidiRoma
RomaCapitale
in particolare del reticolo
in particolare di negozi
del reticolo al dettaglio
di negozi e della
al dettaglio e della
grande distribuzione che la caratterizzano. Il capitolo presenta infatti un'analisi del sistema commerciale tradizionale, descrivendo e mappando la situazione
corrente nella città metropolitana e mettendo in luce le problematiche che il settore ha affrontato durante la pandemia COVID19. Tramite l’utilizzo di dati
geolocalizzati, l’analisi ripercorre le diverse tipologie di esercizi commerciali, facendo un particolare focus sul settore del biologico e del fair trade, settori di
grande interesse in particolare negli ultimi anni.

Per ottenere una panoramica qualitativa di questo settore così variegato, il capitolo analizza diversi fenomeni che lo caratterizzano, come la grande
diffusione di supermercati a discapito del negozio di vicinato, la forte crescita di discount, il fenomeno del food delivery e dell’e-commerce, dando una
visione a trecentosessanta gradi del settore della distribuzione tradizionale e no. Il capitolo si sofferma anche sul tema dei mercati, con particolare
attenzione al fenomeno dell’abbandono di questo canale di distribuzione e alle sue potenzialità.

5.1 La logistica
Secondo il Piano Mobilità della Regione Lazio 20201, la struttura produttiva del Lazio è caratterizzata da due macro-zone:
1) Roma: luogo catalizzatore di imprese e persone, traffici e saperi, progettualità, risorse e investimenti, con circa il 60% degli addetti;

246
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
2) 12 aree di attività economiche, gruppi di comuni contigui, formate da 119 Comuni, con il 32% degli addetti.
In queste due zone si concentra circa l’86% della popolazione, il 92% degli occupati e la quasi totalità delle attività:
5.1 La logistica
- 97% delle imprese hi-tech e ICT;
Secondo il Piano Mobilità della Regione Lazio 20201, la struttura produttiva del Lazio è caratterizzata da due macro-zone:
- 92% delle attività di commercio all’ingrosso;
- 92% delle 1)attività
Roma:logistiche e di trasporto;
luogo catalizzatore di imprese e persone, traffici e saperi, progettualità, risorse e investimenti, con circa il 60% degli addetti;
- 90% delle 2)imprese
12 areemanifatturiere.
di attività economiche, gruppi di comuni contigui, formate da 119 Comuni, con il 32% degli addetti.
2) 12 aree di attività economiche, gruppi di comuni contigui, formate da 119 Comuni, con il 32% degli addetti.
In queste
Anche gliInspostamenti, due zonesia disisipersone
concentra circa
checirca l’86% dellaRoma-centrici:
di merci, popolazione, il 92% degli occupati e la quasi totalità delle attività:
queste due zone concentra l’86%sonodella popolazione, ilil92%
78%degli
di tutti gli spostamenti
occupati e la quasiper lavoro
totalità o studio
delle insiste sulla CMRC, tra questi il 60%
attività:
degli spostamenti di tutta la regione
- 97% delle imprese hi-tech e ICT; insistono sulla Capitale. Tra gli spostamenti, l’auto privata è il mezzo prevalente.
- 97% delle imprese hi-tech e ICT;
Per quanto - 92% delle attività trasporto
di commercio all’ingrosso;
essenzialmente via strada: nel Lazio vengono prodotte circa 40 mila tonnellate di merci delle quali il 63% è
- riguarda
92% delle le merci,
attivitàil di commercio avviene
all’ingrosso;
- 92%
destinato- al mercato delle attività
regionale logistiche e
interno mentredi trasporto;
il resto viene ripartito tra altre regioni ed estero. Arrivano poi nel Lazio circa 42 mila tonnellate di cui il 60%
92% delle attività logistiche e di trasporto;
proviene -dal- Lazio,
90% delle
il imprese
resto manifatturiere.
dall’estero.
90% delle imprese manifatturiere.
Tabella 5.1:Anche gli spostamenti,
Trasporto di merci susia siastrada
di persone che di merci,
in tonnellate sono
2018. sono Roma-centrici:
rielaborazioneililtabellare
Fonte:Roma-centrici: 78% di tutti gli spostamenti
CURSA per lavoro
su Conto Nazionale o studio
delle insiste sulla
Infrastrutture e deiCMRC, tra questi il 60%
Trasporti
Anche gli spostamenti, di persone che di merci, 78% di tutti gli spostamenti per lavoro o studio insiste sulla CMRC,
CmRC, tra questi il 60%
degli spostamenti di tutta la regione insistono sulla Capitale. Tra gli spostamenti, l’auto privata è il mezzo prevalente.
degli spostamenti di
Origine/Destinazione Lazio tutta la regioneItalia
insistono sulla Capitale.
(escluso EsteroTra gli spostamenti,
Totale l’auto privata è il mezzo prevalente.
Per quanto riguarda le merci, il trasporto avviene essenzialmente via strada: nel Lazio vengono prodotte circa 40 mila tonnellate di merci delle quali il 63% è
Lazio) avviene
Per quanto riguarda le merci, il trasporto essenzialmente via strada: nel Lazio vengono prodotte circa 40 mila tonnellate di merci delle quali il 63% è
destinato al mercato regionale interno mentre il resto viene ripartito tra altre regioni ed estero. Arrivano poi nel Lazio circa 42 mila tonnellate di cui il 60%
destinato al mercato regionale interno mentre il resto viene ripartito tra altre regioni ed estero. Arrivano poi nel Lazio circa 42 mila tonnellate di cui il 60%
Lazio proviene dal Lazio,24.938.902 il resto dall’estero. 14.626.530 117.206 39.742.638
proviene dal Lazio, il resto dall’estero.
Tabella 5.1: Trasporto
Italia (escluso di merci su strada in tonnellate 2018. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti
TabellaLazio)
5.1: Trasporto 16.670.120
di merci su strada in tonnellate 2018. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti
Origine/Destinazione Lazio Italia (escluso Estero Totale
Estero Origine/Destinazione 93.558 Lazio Italia (escluso Estero Totale Il trasporto merci nella
Lazio)
Lazio) Il trasportoregione
merciLazio è
Totale Lazio 41.702.580 24.938.902 14.626.530 117.206 39.742.638 nella regione Lazio
principalmente via
Lazio 24.938.902 14.626.530 117.206 39.742.638 è principalmente
strada: 63%viadelle merci
Italia (escluso Lazio) 16.670.120 strada: 63% delle è dedicato al
prodotte
Italia (escluso
Il sistema logistico lazialeLazio)
si colloca in16.670.120
una macroarea che include Umbria, Marche e Abruzzo, e presenta una triplice funzione:
Estero 93.558
merci prodotte è regionale
mercato
Il trasporto merci n
Estero
1) Distributiva 93.558 dedicato al mercato Il trasporto merci n
regione Lazio è
2) Di Totale
transito e rilancio merci sulla direttrice nord-sud
41.702.580 regionale regione Lazio è
principalmente via
3) di Totale
land-bridge Tirreno-Adriatico. 41.702.580 principalmente via
strada: 63% delle m
Tabella 5.1 Trasporto di merci su strada in tonnellate 2018. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Conto Nazionale delle strada: 63% delle m
Infrastrutture e dei Trasporti prodotte è dedicat
Il sistema logistico laziale si colloca in una macroarea che include Umbria, Marche e Abruzzo, e presenta una triplice funzione: prodotte è dedicato
Il sistema logistico laziale si colloca in una macroarea che include Umbria, Marche e Abruzzo, e presenta una triplice funzione: mercato regionale
1
mercato regionale
Regione Lazio, Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica e Università La Sapienza (2020), Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica.
1) Distributiva
1) Distributiva
Relazione
2) Di di Sintesi.
transito Roma, Dicembre
e rilancio merci sulla 2020.
direttrice nord-sud
2) Di transito e rilancio merci sulla direttrice nord-sud
3) di land-bridge Tirreno-Adriatico.
3) di land-bridge Tirreno-Adriatico.

247
1
Estero 93.558 Il trasporto merci n
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE regione Lazio è
Totale 41.702.580 principalmente via
strada: 63% delle m
Il Porto di Civitavecchia, l’Aeroporto di Fiumicino e il terminale ferroviario di Santa Palomba rappresentano i tre nodi logistici di tutta la regione, con relative prodotte è dedicat
IlIl Porto
sistemadi logistico
caratteristiche lazialel’Aeroporto
e criticità.
Civitavecchia, si colloca indiuna macroarea
Fiumicino che include
e il terminale Umbria, Marche
ferroviario di SantaePalomba
Abruzzo,rappresentano
e presenta unai tre triplice
nodifunzione:
logistici di tutta la regione, con relative mercato regionale
caratteristiche
1) 5.2: e criticità.
Distributiva
Tabella Tendenze e criticità dei principali nodi logistici Lazio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Piano Mobilità Regione Lazio 2020
Tabella 2) 5.2:
Di transito
Tendenze e rilancio merci
e criticità sulla
deiTendenze direttrice
principali nodinord-sud
logistici Lazio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Piano Mobilità Regione Lazio 2020
Nodo3) Logistico Principale
di land-bridge Tirreno-Adriatico. Criticità
Nodo Logistico Principale Tendenze Criticità
IlIlPorto
Porto diCivitavecchia,
di Civitavecchia l’Aeroporto di Crescitae iltraffico
Fiumicino terminale merci
ferroviario
Porto di Civitavecchia, l’Aeroporto di Fiumicino e il terminale ferroviario di unPalomba
Santa solo terminal contenitori
Palombai tre
rappresentano
di Santa nodi logistici dii tutta
rappresentano la regione,
tre nodi con di
logistici relative
tutta la regione, con relative
Porto di
caratteristicheCivitavecchia
e criticità. container
Crescita e Ro-Ro,
traffico merciincluse con
un capacità
solo limitata
terminal e assenza
contenitori
caratteristiche e criticità.
1
RegioneeLazio,
Tabella 5.2: Tendenze criticitàCentro diAutostrade
container
Ricerca
dei principali e del
per
nodi logistici
MareFonte:erielaborazione
Ro-Ro,
Lazio.incluse
il Trasporto di
con
la Logistica raccordo
capacità
e ferroviario
limitata
Università
tabellare CURSA ePiano
assenza
LasuSapienza (2020),
Mobilità Piano
Regione Regionale
Lazio 2020 della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica.
Tabella 5.2: Tendenze
Relazione e criticità
di Sintesi. deiAutostrade
Roma, principali
Dicembre nodi
del
2020.logistici Lazio. Fonte:
Mare ritardo nell’adeguamento
rielaborazione
di raccordo tabellaredel
ferroviario CURSA su Piano Mobilità Regione Lazio 2020
Nodo Logistico Principale Tendenze Criticità
sistema ferroviario e nella del
ritardo nell’adeguamento
Nodo Logistico Principale Tendenze Criticità
Porto di Civitavecchia Crescita traffico merci integrazione
sistema
un solo terminal, contenitori con i principali
ferroviario e nella
Porto di Civitavecchia container e Ro-Ro,
Crescita inclusemerci con capacitànodi
traffico deleterminal
integrazione
limitata
un solo territorio
assenza lazio
con contenitori
i principali
Autostrade del Mare di raccordo ferroviario
nodi del .territorio lazio
container e Ro-Ro, incluse con capacità limitata e assenza
Aeroporto di Fiumicino Traffico merci in crescita Rritardo nell’adeguamento
Servizi logistici del in prossimità
Autostrade del Mare sistema ferroviario di raccordo
e nella ferroviario
Aeroporto di Fiumicino Traffico merci in crescita dell'aeroporto
Servizi logistici da adeguare e
in prossimità
integrazioneritardo nell’adeguamento
con i principali del
sviluppare
dell'aeroporto da adeguare e
sistema
nodi del territorio lazioferroviario e nella
Cargo
sviluppareCity sottoutilizzata
integrazione con i principali
Aeroporto di Fiumicino Traffico merci in crescita Cargo
Servizi logistici City sottoutilizzata
in prossimità
Terminale ferroviario di Santa Traffico in crescita e rischio di
dell'aeroportonodi
Scarsa delaccessibilità
territorio
da adeguare e lazio
stradale
Palomba
Terminale ferroviario di Santa saturazione
Traffico in crescita sviluppare
dell’impianto
e rischio di Fascio
Scarsa di pre-consegna
accessibilità limitato
stradale
Aeroporto di Fiumicino Traffico merci in crescita Servizi logistici in prossimità
Cargo City sottoutilizzata
Palomba saturazione dell’impianto Binari
Fascio interni di lunghezze
di pre-consegna non
limitato
dell'aeroporto da adeguare e
Terminale ferroviario di Santa Traffico in crescita e rischio di adeguata
Binari
Scarsa accessibilità a
interni
stradalenuovi
di standard
lunghezze non
sviluppare
Palomba saturazione dell’impianto europei
adeguatalimitato
Fascio di pre-consegna a nuovi standard
Cargo City sottoutilizzata
Binari interniCapacità
di lunghezze
europei di stoccaggio
non e
adeguata a nuovi standard
movimentazione
Capacità di limitata
stoccaggio e
Terminale ferroviario di Santa Traffico in crescita e rischio di
europei Scarsa accessibilità stradale
Palomba saturazione dell’impianto rispetto
Fascio alla
movimentazione domanda
limitata
diepre-consegna limitato
Capacità di stoccaggio
movimentazionepotenziale
rispetto
Binari alladell’area
domanda
interni di lunghezze non
limitata
rispetto alla potenziale
domanda adell’area
adeguata nuovi standard
potenziale dell’area Tabella 5.2 Tendenze e criticità dei principali nodi logistici Lazio. Fonte:
europei rielaborazione tabellare CURSA su Piano Mobilità Regione Lazio 2020
La logistica del sistema alimentare si struttura in diverse fasi: Capacità di stoccaggio e
La logistica del sistema alimentare si struttura in diverse fasi: movimentazione limitata
La logistica del sistema alimentare si struttura in diverse fasi:
Step 1: Gli stabilimenti produttivi e i terzisti immagazzinano prodottirispetto freschi ealla domanda
secchi nei loro magazzini o depositi
Step immagazzinano potenziale dell’area
Step1:1:
Step Glistabilimenti
2:GliGli stabilimenti
operatori produttivi
produttivi
logistici e i terzisti
esii occupano
terzisti immagazzinano
dello prodotti
prodotti freschi
stoccaggio, della freschi
e secchi e esecchi
nei loro
distribuzione neioloro
magazzini magazzini
depositi
dell’allestimento o depositi
degli ordini
Step2:2:GliGlioperatori
Step operatori logistici
logistici si occupano
si occupano dello stoccaggio,
dello stoccaggio, della distribuzione
della distribuzione e dell’allestimento
e dell’allestimento degli ordini degli ordini
La logistica del sistema alimentare si struttura in diverse fasi:

248
Step 1: Gli stabilimenti produttivi e i terzisti immagazzinano prodotti freschi e secchi nei loro magazzini o depositi
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Step 3: Centri di Distribuzione (Ce.Di) ricevono la merce, la controllano, la mettono a stock e la preparano per la consegna verso i punti vendita. La maggior
Step 3: Centri
parte dell’attività di Distribuzione
logistica (Ce.Di)
della GDO è svolta ricevono di
all’interno la centri
merce,distributivi
la controllano, la mettono
(Ce.Di.) che negliaultimi
stock 10
e laanni
preparano per la consegna
sono diventati sempre piùverso i punti vendita.
importanti perché laLa maggior
parte
tendenzaStep dell’attività
3: Centri
è stata quella di logistica della
di Distribuzione
centralizzare la GDO
(Ce.Di) è svolta all’interno
ricevonoallo
distribuzione la merce, di
scopo di centri distributivi
la ottimizzarla:
controllano, la (Ce.Di.)
in mettono che negli
a stock
questo modo ultimi 10
e la preparano
la GDO anni
ottiene unper sono diventati
la consegna
maggior sempre
verso
controllo più
i punti
sulla importanti
vendita. eLaiperché
distribuzione maggiorla
produttoritendenza
parte
migliorano è stata
dell’attività quella di centralizzare
logistica
la propria la distribuzione
della GDO èe svolta
pianificazione all’interno
gestione allo scopodistributivi
di ottimizzarla:
di distributiva
della rete centri avendo un in
(Ce.Di.) questo modo
che numero
minor negli dilapunti
ultimi GDO ottiene
10 anni
di sono un maggior
diventati
consegna. controllo
sempre più sulla distribuzione
importanti perché elai
produttorièmigliorano
tendenza stata quellaladipropria pianificazione
centralizzare e gestione
la distribuzione della
allo retedidistributiva
scopo ottimizzarla:avendo un minor
in questo modo numero di puntiun
la GDO ottiene di maggior
consegna.controllo sulla distribuzione e i
produttori
Step 4: Punti venditamigliorano
accolgonolalapropria
merce, pianificazione
la vendono al econsumatore
gestione della rete distributiva
e richiedono nuovi avendo
stock. un minor numero di punti di consegna.
Step 4: Punti vendita accolgono la merce, la vendono
Figura 5. 1: La logistica del sistema alimentare. Fonte: elaborazione CURSA al consumatore e richiedono nuovi stock.
Figura 5. 1: La logistica del sistema alimentare. Fonte: elaborazione CURSA
Step 4: Punti vendita accolgono la merce, la vendono al consumatore e richiedono nuovi stock.
Figura 5. 1: La logistica del sistema alimentare. Fonte: elaborazione CURSA

La logistica del
sistema alimentare
si struttura in quattro
fasi: produzione,
stoccaggio,
distribuzione e
La logistica del sistema
vendita alimentare Lasilogistica delinsiste
struttura
alimentare
La
quattro fasi:logistica si
delstrutt
produzione, siste
quattro
alimentare
stoccaggio, fasi: produ
si strutt
distribuzione
stoccaggio,
quattro
e vendita. distribu
fasi: produ
e vendita. distribu
stoccaggio,
e vendita.

Figura 5.1 La logistica del sistema alimentare. Fonte: elaborazione CURSA

Più nel dettaglio, è possibile identificare diverse opzioni di canale distributivo sulla base della lunghezza della catena distributiva (Rushton e Oxley, 19932):
Più nel dettaglio, è possibile identificare diverse opzioni di canale distributivo sulla base della lunghezza della catena distributiva (Rushton e Oxley, 19932):
Più
Figura 5.2: nel dettaglio,
I diversi è possibile Fonte:
canali distributivi. identificare diverse opzioni
elaborazione CURSA di canale distributivo sulla base della lunghezza della catena distributiva (Rushton e Oxley, 1993 ):
2

Figura 5.2: I diversi canali distributivi. Fonte: elaborazione CURSA


Figura 5.2: I diversi canali distributivi. Fonte: elaborazione CURSA
2
Rushton2 A., Oxley J. (1993), Manuale di logistica distributiva, FrancoAngeli, Milano.
Rushton A., Oxley J. (1993), Manuale di logistica distributiva, FrancoAngeli, Milano.
2
Rushton A., Oxley J. (1993), Manuale di logistica distributiva, FrancoAngeli, Milano.

249
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Figura 5.2 I diversi canali distributivi. Fonte:


elaborazione CURSA

ondo lo studio di Danielis et al. (2011)3 la distribuzione urbana delle merci rappresenta un elemento di criticità in molte città Italiane caratterizzate non
o da Secondo lo studio
cronici problemi di di Danielis etdel
congestione al. traffico
(2011)3elainquinamento
distribuzione (acustico
urbana delle merci rappresenta
ed atmosferico), un elemento
ma anche, di criticità
a differenza in molte
di altri contesti città Italiane
territoriali, caratterizzate
da un edificato non
Secondo lo studio di Danielis et al. (2011)3 la distribuzione urbana delle merci rappresenta un elemento di criticità in molte città Italiane caratterizzate non
solo dapregio
particolare cronicistorico-architettonico
problemi di congestione del traffico e inquinamento
evidentemente (acustico
danneggiato dagli ed atmosferico),
agenti ma anche,
inquinanti e dalle a differenza
vibrazioni generate di altri contestidal
soprattutto territoriali,
trasporto dadelle
un edificato
solo da cronici problemi di congestione del traffico e inquinamento (acustico ed atmosferico), ma anche, a differenza di altri contesti territoriali, da un edificato
rci. di particolare pregio storico-architettonico evidentemente danneggiato dagli agenti inquinanti e dalle vibrazioni generate soprattutto dal trasporto delle
di particolare pregio storico-architettonico evidentemente danneggiato dagli agenti inquinanti e dalle vibrazioni generate soprattutto dal trasporto delle
merci.
merci.

3
Danielis, R., Maggi, E., Rotaris, L., & Valeri, E. (2011). Le filiere della distribuzione urbana delle merci a Roma: attori ed efficienza (No. 1104).
3
Danielis,3 R., Maggi, E., Rotaris, L., & Valeri, E. (2011). Le filiere della distribuzione urbana delle merci a Roma: attori ed efficienza (No. 1104).
Danielis, R., Maggi, E., Rotaris, L., & Valeri, E. (2011). Le filiere della distribuzione urbana delle merci a Roma: attori ed efficienza (No. 1104).

250
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Per questo, la logistica del sistema alimentare varia molto tra i centri urbani e quelli più periferici o rurali e soprattutto tra il Comune di Roma e i comuni più
piccoli. I Per
centri storicilasono
questo, i luoghi
logistica più complessi
del sistema per varia
alimentare il carico e scarico
molto delleurbani
tra i centri merci, ementre invece
quelli più le altre
periferici zone edella
o rurali città o i tra
soprattutto comuni menodiurbanizzati
il Comune si
Roma e i comuni più
affidano Per questo,
ad una
piccoli. la logistica
logistica
I centri storici del sistema
più semplice
sono i che alimentare
incontra
luoghi varia
disagi
più complessi molto tra i centri
essenzialmente
per il carico urbani
elegati e quelli
alladelle
scarico sicurezza più periferici
merci,delle strade.
mentre o rurali
invece e soprattutto
le altre zone dellatra il Comune
città di Roma
o i comuni menoeurbanizzati
i comuni più
si
affidanoI ad
piccoli. centri
unastorici sono
logistica più isemplice
luoghi più
checomplessi per il carico
incontra disagi e scarico legati
essenzialmente delle merci, mentredelle
alla sicurezza invece le altre zone della città o i comuni meno urbanizzati si
strade.
Figura 5.3: La logistica
affidano alimentare
ad una nel semplice
logistica più Comune di Roma.
che Fonte:
incontra elaborazione
disagi CURSAlegati
essenzialmente su Nuzzolo e Comi,delle
alla sicurezza 2015strade.
4

Figura 5.3: La logistica alimentare nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su Nuzzolo e Comi, 20154
Figura 5.3: La logistica alimentare nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su Nuzzolo e Comi, 20154

La logistica del
sistema alimentare
varia moltoLatra i
logistica del sistema
centri urbani e quelli
alimentare La varia molto
logistica del siste
più periferici La
tra iocentri
rurali logistica del siste
urbani e varia
alimentare mo
quelli più
e soprattutto tra il alimentare
periferici
tra i centri ovaria
urbani mo
e
rurali e tra i centri
soprattutto
quelli più urbani
tra il
perifericie
Comune di Roma e i
quelli più periferici
comuni piùComune di Roma
piccolirurali ei
e soprattutto
rurali e soprattutto
comuni più piccoli.di Roma e
Comune
Comune di Roma
comuni più piccoli.e
comuni più piccoli.

Figura 5.3 La logistica alimentare nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su Nuzzolo e Comi, 20154

4
Agostino Nuzzolo & Antonio Comi (2015) Urban freight transport policies in Rome: lessons learned and the road ahead, Journal of Urbanism: International
Research4 on Placemaking
Agostino Nuzzoloand Urban Sustainability,
& Antonio 8:2, 133-147,
Comi (2015) Urban DOI: 10.1080/17549175.2014.884976
freight transport policies in Rome: lessons learned and the road ahead, Journal of Urbanism: International
4
Agostinoon
Research Nuzzolo & Antonio
Placemaking andComi (2015)
Urban Urban freight
Sustainability, 8:2, transport
133-147, policies in Rome: lessons learned and the road ahead, Journal of Urbanism: International
DOI: 10.1080/17549175.2014.884976
Research on Placemaking and Urban Sustainability, 8:2, 133-147, DOI: 10.1080/17549175.2014.884976

251
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Il Centro Agroalimentare Roma (CAR)


Il CAR nasce nel 2002 come polo logistico di 140 ettari nel Comune di Guidonia. Si tratta di una società consortile a prevalente
capitale pubblico dove 400 aziende e 2500 dipendenti lavorano per un fatturato di 2 miliardi di euro. Questo polo, primo mercato
all’ingrosso d’Italia e quarto in Europa, è composto da 3 edifici che trattano pesce ed ortofrutta oltre ada accogliere anche magazzini
industriali di stoccaggio e lavorazione e la piattaforma del gruppo GROS.
L’edificio relativo al pesce è composto da 49 box di 290 metri quadri con celle frigo, mentre i due dedicati all’ortofrutta sono composti
da 60 box di 350 m2. m2. All’interno di questo mercato operano grossisti e produttori ittici o del settore ortofrutta che servono
essenzialmente i mercati rionali. La GDO invece si rifornisce solitamente da piattaforme private, spesso di proprietà della catena
GDO stessa.
Nel CAR si scelgono i prezzi sia tramite la concorrenza tra produttori e grossisti che tramite la redazione di un listino prezzi da parte
dal CAR stesso (pubblicato sul sito). L’ortofrutta offre tre categorie di prodotto: prima e seconda categoria vanno sui banchi dei
mercati mentre la terza fascia è per l’allestimento di stock misti a fine giornata e finisce nei minimarket. Infine, la quarta gamma
viene stoccata e lavorata in loco e venduta essenzialmente alla ristorazione.
Tra i prodotti venduti al CAR, il 30% proviene da Lazio, Abruzzo e Campania. Il resto dei prodotti proviene dalle altre regioni italiane
e dall’estero per un totale di 75% dei volumi commercializzati di prodotti nazionali. Sono pochi i produttori diretti che vendono al
CAR: si tratta infatti di 200 produttori diretti di ortofrutta che usano 26 stand (su 120 totali).

252
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

e tradizionale nella CMRC


5.2 Il commercio alimentare tradizionale nella CMRC
CmRC

al dettaglio
5.2.1 Esercizi Commerciali al dettaglio
o lo scenario della distribuzione al dettaglio della CMRC. La mappa e le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA5. In
La tabella e il grafico mostrano lo scenario della distribuzione al dettaglio della CMRC.
CmRC. La mappa e le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA5. In
nati tra le imprese i codici ATECO relativi agli esercizi commerciali a prevalenza alimentare (categoria codici 46 e 47) sia al
particolare, sono stati selezionati tra le imprese i codici ATECO relativi agli esercizi commerciali a prevalenza alimentare (categoria codici 46 e 47) sia al
to, del 2018, fa riferimento a tutta la città metropolitana di Roma.
dettaglio che all’ingrosso. Il dato, del 2018, fa riferimento a tutta la Città
città metropolitana di Roma.
Roma Capitale.
market (e simili), carne, oli, uova e salumeria, rappresentano la fetta principale di mercato, occupando complessivamente il 65%
Si evince che le tipologie Minimarket (e simili), carne, oli, uova e salumeria, rappresentano la fetta principale di mercato, occupando complessivamente il 65%
n particolare rappresentano anche la categoria di esercizio commerciale della GDO (Grande Distribuzione Organizzata)
del mercato. I Minimarket in particolare rappresentano anche la categoria di esercizio commerciale della GDO (Grande Distribuzione Organizzata)
rritorio, con un totale di 1340 esercizi. È importante notare, tuttavia, che questa categoria aggrega i minimarket ed altri esercizi
maggiormente presente sul territorio, con un totale di 1340 esercizi. È importante notare, tuttavia, che questa categoria aggrega i minimarket ed altri esercizi
vari.
non specializzati di alimentari vari.
a di esercizi commerciali al dettaglio nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 201
Tabella 5.3: Numero e tipologia di esercizi commerciali al dettaglio nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 201
Tipologia esercizio commerciale al dettaglio Numero esercizi
Tipologia esercizio commerciale al dettaglio Numero esercizi
Bevande 446
Bevande 446
Caffè 122
Caffè 122
Carne 1033
Carne 1033
Discount 133
Discount 133
Dolci 85
Dolci 85
Frutta e verdura 1282
Frutta e verdura 1282
Ipermercato 3
Ipermercato 3
Lattiero-caseari 269
Lattiero-caseari 269
Macrobiotici e dietetici 55
Macrobiotici e dietetici 55
Minimarket 1340
Minimarket 1340
Oli, uova e salumeria 1013
Oli, uova e salumeria 1013
Pane 395
Pane 395
Pesce 358
Pesce 358
Supermercato 463
Supermercato 463
Surgelati 111
Surgelati 111
Figura 5.3 Numero e tipologia di esercizi commerciali al dettaglio nella
Totale complessivo 7108
Totale complessivo 7108CURSA su ASIA, 2018
CmRC. Fonte: elaborazione

253
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

izi commerciali
Grafico 5.1:alTipologia
dettagliodieesercizi
share di mercato nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSACMRC.
su ASIA, 2018elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Grafico 5.1: Tipologia dicommerciali al dettaglio
esercizi commerciali e share diemercato
al dettaglio share di nella Fonte:
mercato nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

Le tipologie Minimarket
(e simili), carne, oli,
uova e salumeria,
rappresentano la
Le tipologie Minimarket Le tipologieLe Minimarket
(e simili), carne,fetta principale di
oli, uova (e simili), (e
tipologie Minim
carne, oli,carne,
uova oli
e salumeria, mercato, occupando simili),
e salumeria,
rappresentanocomplessivamente
la fetta il e salumeria,
rappresentano la fetta la fe
principale di mercato, rappresentano
65% del mercato principale di mercato,
occupando principale di merca
occupando
occupando
complessivamente il complessivamente il
65% del mercato. complessivamente
65% del mercato.
65% del mercato.
Figura 5.3 Tipologia di esercizi commerciali al dettaglio e share di mercato
nella CmRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

ount,Laipermercati,
GDO, che supermercati
comprende e minimarket,
discount, ipermercati,rappresenta il 27%edel
supermercati totale deglirappresenta
minimarket, esercizi commerciali
il 27% delilaltotale
dettaglio.
degli Secondo
esercizi il
commerciali al dettaglio. Secondo ilSecondo il
vo 2019, in La GDO,
Italia che 722234
esistono comprende discount,
esercizi ipermercati,
commerciali al supermercati
dettaglio di cui e minimarket,
111165 appartenenti rappresenta
alla categoria 27% del
della totale
GDO deglisul
(15% esercizi commerciali al dettaglio.
rapporto rapporto
sul sistema distributivo
sul sistema 2019, in Italia esistono 722234 esercizi commerciali al dettaglio di cui 111165 appartenenti alla categoria della GDO (15%GDOsul (15% sul
o questi dati,Mettendo
totale). la CMRC presenta
a confronto unodistributivo
scenario
questi dati,
2019,
della
la CMRC
in Italia esistono
distribuzione
presenta più
uno
722234 esercizi
722.234,00
concentrato
scenario della
commerciali
sulladistribuzione
GDO della mediaal dettaglio
più italiana.di cui
concentrato
111165 appartenenti alla categoria della
111.165,00
sulla GDO della media italiana.
totale). Mettendo a confronto questi dati, la CMRC presenta uno scenario della distribuzione più concentrato sulla GDO della media italiana.
e in ÈItalia la vendita al dettaglio cheininnegozi
Italia specializzatial continua ainrivestire un’importanza maggiore rispettoun’importanza
agli altri paesi maggiore rispetto agli altri paesi
importante
O ineuropei.
sottolineare
È importante
Italia rimane comunque sottolineare
più chelainvendita
frammentata Italia
rispetto
dettaglio
la vendita
alla situazione
negoziinspecializzati
al dettaglio
presente negozi
negli altri
continua
specializzati
Paesi
a rivestire
continua
europei. apensare
Basti rivestirealun’importanza
fatto maggiore rispetto agli altri paesi
La struttura
europei. La della GDOdella
struttura in Italia
GDO rimane
in comunque
Italia rimane più frammentata
comunque più rispetto alla
frammentata situazione
rispetto alla presente presente
situazione negli altri Paesialtri
negli europei.
Paesi Basti pensare
europei. Bastialpensare
fatto al fatto
cinque imprese
che nel 2018 detenevano
in il 52% della quota di mercato complessiva, contro un valore compreso tra il 68% e il 76% in paesi
no Unito nelItalia
2018leinprime
cheNielsen). Italia cinque
le prime imprese
cinquedetenevano il 52% della
imprese detenevano quota
il 52% di mercato
della quota di complessiva, contro uncontro
mercato complessiva, valoreun compreso tra il 68%tra
valore compreso e ilil76%
68%ine paesi
il 76% in paesi
quali (fonte:
Francia, Germania e Regno Unito (fonte: Nielsen).
quali Francia, Germania e Regno Unito (fonte: Nielsen).
ia diTabella
esercizi5.4:
GDO nella CMRC. Fonte:dielaborazione CURSA su ASIA, 2018elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Numero
Tabella 5.4: eNumero
tipologia e esercizidiGDO
tipologia nellaGDO
esercizi CMRC. Fonte:
nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018 La GDO rappresentaLa GDO il rappresenta
La GDO rappresenta il
o esercizi 27% degli esercizi La GDO rappresent
GDO GDO Numero esercizi
Numero esercizi il 27% degli esercizi
27% degli27%
esercizi
commerciali al commerciali
dettaglio, degli esercizi
Discount Discount 133 133 alcommerciali
dettaglio al dettaglio,
commerciali al dett
piu della media nazionale
t/archivio/216767
5
di concentrazione della
https://www.istat.it/it/archivio/216767
5
https://www.istat.it/it/archivio/216767 GDO

254
È importante sottolineare che in Italia la vendita al dettaglio in negozi specializzati continua a rivestire un’importanza maggiore rispetto agli altri paesi
europei. La struttura della GDO in Italia rimane comunque più frammentata rispetto alla situazione presente negli altri Paesi europei. Basti pensare al fatto
che nel 2018 in Italia le prime cinque imprese detenevano il 52% della quota di mercato complessiva, contro un valore IL SISTEMA DELLA
compreso tra il 68% eDISTRIBUZIONE
il 76% in paesi
quali Francia,3Germania e Regno Unito (fonte: Nielsen).
Ipermercato più della media
Minimarket 1340 e tipologia di esercizi GDO nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Tabella 5.4: Numero nazionale di
La GDOdella
concentrazione rappresent
GDO
Supermercato 463 Numero esercizi 27% degli esercizi
GDO.
Discount
Totale complessivo 1939 133 commerciali al dett
Ipermercato 3 più della media
Minimarket 1340
1.340 nazionale di
Definizioni5 https://www.istat.it/it/archivio/216767
secondo il Ministero dello Sviluppo Economico 20196: concentrazione del
Supermercato 463
GDO.
Totale
● complessivo
Supermercato: 1939esercizio al dettaglio operante Tabella
1.939 nel 5.4 Numero e tipologia di esercizi GDO nella CmRC. Fonte:
campo alimentare, organizzato
elaborazione CURSA su ASIA, 2018
prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie
di vendita uguale o superiore a 400 mq e di un vasto assortimento di prodotti di largo
Definizioni
consumo ed secondo
in massimail Ministero dello Sviluppononché,
parte preconfezionati, Economico 20196:
eventualmente, di alcuni articoli
non alimentari ad uso domestico corrente.
● Supermercato:
● Ipermercato: esercizio alesercizio
dettaglioalcon
dettaglio operante
superficie nel campo
di vendita alimentare,
superiore a 2500 mq, organizzato
suddiviso
in reparti (alimentare e non), ciascuno aventi rispettivamente le caratteristiche di di una superficie
prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone
di vendita
supermercato ugualemagazzino.
e di grande o superiore a 400 mq e di un vasto assortimento di prodotti di largo
● Minimercato: consumo ed inalmassima
esercizio dettaglioparte preconfezionati,
in sede fissa operantenonché,
nel campo eventualmente,
alimentare con di alcuni articoli
non alimentari ad uso domestico corrente.
superficie di vendita che varia tra 200 e 399 mq e che presenta le stesse caratteristiche del
● Ipermercato: esercizio al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2500 mq, suddiviso
supermercato
in reparti (alimentare e non), ciascuno aventi rispettivamente le caratteristiche di
supermercato e di grande magazzino.
● Minimercato: esercizio al dettaglio in sede fissa operante nel campo alimentare con
Rapportando i dati CMRCsuperficie
con quellididel Lazio che
vendita di Federdistribuzione
varia tra 200 e 399(in mqriferimento a Distribuzione
e che presenta Moderna) sono
le stesse caratteristiche del2253 gli esercizi commerciali della GDO.
Quindi CMRC rappresentasupermercato
l’86% del totale distribuzione moderna Lazio per la GDO esclusivamente food, mentre il 36% della GDO totale food e non food.

Tabella 5.5: Esercizi commerciali distribuzione moderna Lazio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Federdistribuzione, 20197
Totale Lazio - 2019 Numero esercizi
Rapportando i dati CMRC
CmRC con quelli del Lazio di Federdistribuzione (in riferimento a Distribuzione Moderna) sono 2.253
2253 gli esercizi commerciali della GDO.
Quindi CMRC
CmRC rappresenta
Ipermercati (>8000 mq.) l’86% del totale
5 distribuzione moderna Lazio per la GDO esclusivamente food, mentre il 36% della GDO totale food e non food.

Tabella 5.5: Esercizi commerciali distribuzione moderna Lazio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Federdistribuzione, 20197

6
Totale Lazio - 2019 Numero esercizi
Ministero dello Sviluppo Economico (2019). Rapporto sul sistema distributivo. Analisi strutturale del Commercio Italiano, Sistema Statistico Nazionale. Anno
2019.
Ipermercati (>8000 mq.) 5
7
Federdistribuzione – Le Aziende della Distribuzione Moderna (2019). La Mappa Distributiva. Disponibile online: https://www.federdistribuzione.it/la-mappa-
distributiva/

6
Ministero dello Sviluppo Economico (2019). Rapporto sul sistema distributivo. Analisi strutturale del Commercio Italiano, Sistema Statistico Nazionale. Anno
2019.
7
Federdistribuzione – Le Aziende della Distribuzione Moderna (2019). 255
La Mappa Distributiva. Disponibile online: https://www.federdistribuzione.it/la-mappa-
distributiva/
Rapportando i dati CMRC con quelli del Lazio di Federdistribuzione (in riferimento a Distribuzione Moderna) sonoIL2253 gli esercizi
SISTEMA commerciali
DELLA della GDO.
DISTRIBUZIONE
Quindi CMRC rappresenta l’86% del totale distribuzione moderna Lazio per la GDO esclusivamente food, mentre il 36% della GDO totale food e non food.
Ipermercati (4500/7999 mq.) 18
Tabella 5.5: Esercizi commerciali distribuzione moderna Lazio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Federdistribuzione, 20197
Superstore mini-iper
Totale Lazio(2500/4499
- 2019 mq.) 29 Numero esercizi
Supermercati (400/2499
Ipermercati mq.)mq.)
(>8000 824 5
Libero servizio (100/399
Ipermercati mq.)
(4500/7999 mq.) 832 18
Il Comune di Roma
Discount Ipermercati
Superstore
6
(4500/7999 mq.)
mini-iper
Ministero (2500/4499
dello Sviluppo mq.)
545 18
29
Economico (2019). Rapporto sul sistema distributivo. Analisi strutturale del Commercio Italiano, Sistema rappresenta il 66% Anno
Statistico Nazionale.
2019.
Superstore mini-iper (2500/4499 mq.)2.253 29 dell’ intero settore
Totale food
Supermercati
7 (400/2499 mq.) – Le Aziende della824
Federdistribuzione degli esercizi
Distribuzione Moderna (2019). La Mappa Distributiva. Disponibile online: https://www.federdistribuzione.it/la-mappa-
distributiva/
Supermercati (400/2499 mq.) 824
Totale non foodservizio (100/399 mq.)
Libero 3.063 832 commerciali nella
Libero servizio (100/399 mq.) 832
Città metropolitana
Totale Food e non
Discount Food 5.316 545 di Roma Capitale
Discount
CASH & CARRY 21 545
Totale food 2.253
TOT Totale food 5.337 2.253
Totale non food 3.063
Totale non food 3.063
Il ComuneTotale
di RomaFood e non Food
rappresenta il 66% dell’intero settore 5.316
degli esercizi commerciali nella CMRC. Anche in questo caso, primeggiano Minimarket, Ortofrutta,
Totale Food e non Food 5.316
Carne e Oli, uova e salumeria. Un elemento che rende Roma un caso a parte in ambito regionale deriva dalla disponibilità di un reddito pro-capite
CASH & CARRY 21
considerevolmente più elevato rispetto alla media delle altre province laziali (+9%). Questo, unitamente alla già rilevata concentrazione della popolazione, fa
CASH & CARRY
sì che nel territorio 21
provinciale si collochi il 75% dei complessivi
TOT 5.337 consumi alimentari regionali
Tabella in valore,
5.5 Esercizi corrispondenti
commerciali al 7% Lazio.
distribuzione moderna del totale
Fonte:nazionale (Henke et al
2017) .
8 rielaborazione tabellare CURSA su Federdistribuzione, 2019 7

TOT 5.337
Tabella 5.6: Numerodie Roma
Il Comune tipologia di eserciziilal66%
rappresenta dettaglio nel Comune
dell’intero settore di Roma.
degli Fonte:
esercizi elaborazione
commerciali nellaCURSA
CMRC.su Anche
ASIA, 2018
in questo caso, primeggiano Minimarket, Ortofrutta,
Carne
Il Comunee Oli, uova
di RomaRoma Comune ilUn
erappresenta
salumeria. 66%elemento chesettore
dell’intero rendedegli
Roma un caso
esercizi a parte innella
commerciali ambito
CMRC.
CmRC.regionale
Anche inderiva
questo dalla
caso,disponibilità
primeggianodiMinimarket,
un reddito Ortofrutta,
pro-capite
considerevolmente
TipologiaCarne e Oli,
esercizi più elevato
uova e salumeria.
commerciali rispetto alla
al dettaglioUn elemento media
Numero che delle altre province laziali (+9%). Questo, unitamente alla già rilevata concentrazione
rende Roma un caso a parte in ambito regionale deriva dalla disponibilità di un reddito pro-capite
esercizi della popolazione, fa
sì che nel territorio provinciale
più elevato si collochialla
il 75% dei complessivi consumi alimentari regionali in valore, corrispondenti al 7% del totale nazionale (Henke et al
Bevande considerevolmente rispetto 340 media delle altre province laziali (+9%). Questo, unitamente alla già rilevata concentrazione della popolazione, fa
2017)

8
. territorio provinciale si collochi il 75% dei complessivi consumi alimentari regionali in valore, corrispondenti al 7% del totale nazionale (Henke
che nel et al di Roma
Il Comune
Caffè 81
2017) .8
rappresenta il 66%
Carne Tabella 5.6: Numero e tipologia di esercizi 608al dettaglio nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018 dell’intero settore degli
Tabella 5.6: Numero e tipologia Roma diComune
esercizi al dettaglio nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
esercizi commerciali
Tipologia esercizi commerciali RomaalComune
dettaglio Numero esercizi
8Tipologia
Bevande esercizi commerciali al dettaglio Numero
340 esercizi
Henke, R., Sardone, R., & Vanni, F. (2016). EVOLUZIONE E SPECIALIZZAZIONE DEL MERCATO AGROALIMENTARE ROMANO. Roma Moderna e
Contemporanea,
Bevande 24. 340 Il Comune di Roma
Caffè 81
rappresenta
Il Comune di ilRoma
66%
Caffè
Carne 81
608 dell’intero settore
rappresenta il 66%d
Carne 608 esercizi commercia
dell’intero settore d
256 esercizi commercia
8
Il Comune di Roma rappresenta il 66% dell’intero settore degli esercizi commerciali nella CMRC. Anche in questo caso, primeggiano Minimarket, Ortofrutta,
Carne e Oli, uova e salumeria. Un elemento che rende Roma un caso a parte in ambito regionale deriva dalla disponibilità di un reddito pro-capite
considerevolmente più elevato rispetto alla media delle altre province laziali (+9%). Questo, unitamente alla già rilevata concentrazione della popolazione, fa
IL SISTEMA
sì che nel territorio provinciale si collochi il 75% dei complessivi consumi alimentari regionali in valore, corrispondenti DELLA
al 7% del totale DISTRIBUZIONE
nazionale (Henke et al
2017) .
8

Tabella 5.6: Numero e tipologia di esercizi al dettaglio nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Roma Comune
Tipologia esercizi commerciali al dettaglio Numero esercizi
Bevande 340
Il Comune di Roma
Caffè 81
rappresenta il 66%
Carne 608 dell’intero settore d
Discount 91 nella Città
esercizi commercia
Dolci 57 Metropolitana.
8
Henke, R., Sardone, R., & Vanni, F. (2016).
Frutta e verdura 874 EVOLUZIONE E SPECIALIZZAZIONE DEL MERCATO AGROALIMENTARE ROMANO. Roma Moderna e
Contemporanea, 24.
Ipermercato 1
Lattiero-caseari 139
Macrobiotici e dietetici 31
Minimarket 958
Oli, uova e salumeria 681
Pane 235
Pesce 224
Supermercato 303
Surgelati 75
Tabella 5.6 Numero e tipologia di esercizi al dettaglio nel Comune di Roma.
Totale complessivo 4698
4.698 Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su ASIA, 2018

La Figura 5.4 mostra la preponderanza del Comune di Roma nella presenza di negozi al dettaglio e sottolinea la presenza di alcuni comuni della CmRC
CMRC con
un solo o zero negozi al dettaglio. In generale, la mappa mostra una città metropolitana molto accentrata e complessa. La versione web della mappa, ne
distingue le diverse tipologie.

257
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

La mappa
mostra una città
metropolitana molto
accentrata attorno
al Comune di Roma
e molto complessa a
causa di zone quasi
prive di negozi al
dettaglio

Figura 5.4 Distribuzione degli esercizi al


dettaglio nella CmRC - in aggiornamento.
Fonte: Elaborazione CURSA su ASIA, 2018

258
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

5.2.2 Esercizi Commerciali all’ingrosso


5.2.2 Esercizi Commerciali all’ingrosso
Per quanto riguarda il commercio all’ingrosso invece, le categorie che primeggiano sono sicuramente “altro” quindi gli esercizi all’ingrosso misti, seguiti da
Per quanto riguarda il commercio all’ingrosso invece, le categorie che primeggiano sono sicuramente “altro” quindi gli esercizi all’ingrosso misti, seguiti da
ortofrutta e bevande alcoliche. Occupano infatti il 57% del mercato totale dell’ingrosso a Roma.
ortofrutta e bevande alcoliche. Occupano infatti il 57% del mercato totale dell’ingrosso a Roma.
Tabella 5.7: Numero e tipologia di esercizi all’ingrosso nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Tabella 5.7: Numero e tipologia di esercizi all’ingrosso nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018 Anche nel caso del
Tipologia esercizio commerciale all’ingrosso Numero esercizi
Tipologia esercizio commerciale all’ingrosso Numero esercizi mercato all’ ingrosso,
Alcolici 261
Alcolici 261 si può notare un
Altro 580
Altro 580 accentramento dei
Bevande non alcoliche 58
Bevande non alcoliche 58 negozi all’ ingrosso
Caffè, te, spezie 134 con il 63% presente
Caffè, te, spezie 134
Carne 158 nel Comune di Roma
Carne 158
Dolci 164
Dolci 164 Anche nel caso del
Frutta e ortaggi conservati 13 Anche nel caso del
Frutta e ortaggi conservati 13 mercato all’ingross
Frutta e ortaggi freschi 291 mercato all’ingross
Frutta e ortaggi freschi 291 può notare un
può notare un
Lattiero-caseari e uova 194 accentramento dei
Lattiero-caseari e uova 194 accentramento dei
Oli vegetali e animali 26 negozi all’ingrosso
Oli vegetali e animali 26 negozi all’ingrosso
63% presente nel
Pesce fresco 120 63% presente nel
Pesce fresco 120 Comune di Roma.
Pesce surgelato/conservato 56 Comune di Roma.
Pesce surgelato/conservato 56
Piatti pronti 8
Piatti pronti 8
Salumeria 39
Salumeria 39
Surgelati 33
Surgelati 33
Totale complessivo 2135 Tabella 5.7 Numero e tipologia di esercizi all’ingrosso nella CmRC. Fonte:
Totale complessivo 2135
2.135 elaborazione CURSA su ASIA, 2018

259
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

2: Tipologia di esercizi commerciali all’ingrosso e share di mercato nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

Grafico 5.2: Tipologia di esercizi commerciali all’ingrosso e share di mercato nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

Grafico 5.2 Tipologia di esercizi commerciali all’ingrosso e share di mercato nella CmRC. Fonte: elaborazione tabellare CURSA su ASIA, 2018
l caso dell’ingrosso, il Comune di Roma rappresenta la fetta principale di mercato, occupando il 63% del mercato dell’ingrosso CMRC. La mappa
a la distribuzione degli esercizi all’ingrosso nella CMRC. La versione web della mappa, ne distingue le diverse tipologie.

Anche nel caso dell’ingrosso, il Comune di Roma rappresenta la fetta principale di mercato, occupando il 63% del mercato dell’ingrosso CmRC.
CMRC. La figura
mappa
5.2 mostra la distribuzione degli esercizi all’ingrosso nella CmRC.
5.5 CMRC. La versione web della mappa, ne distingue le diverse tipologie.

260
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Figura 5.5 Distribuzione degli esercizi


all’ingrosso nella CmRC - in aggiornamento.
Fonte: Elaborazione CURSA su ASIA, 2018

261
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

2.3 5.2.3
Uno sguardo
Uno5.2.3
sguardo
diUno
dettaglio
di
sguardo
dettaglio
con
di Openstreetmap
dettaglio
con Openstreetmap
con Openstreetmap
_ Gli esercizi
_ Gli esercizi
commerciali
_ Glicommerciali
esercizi commerciali
ttaglio con Openstreetmap _ Gli esercizi commerciali
azieGrazie
all’utilizzo
all’utilizzo
Grazie
di Openstreetmap
all’utilizzo
di Openstreetmap
9
di Openstreetmap
(OSM),(OSM),
9
siamosiamo
9
riusciti
(OSM),riusciti
ad
siamo
avere
adriusciti
avere
uno sguardo
ad
unoavere
sguardo
più
unodettagliato
più
sguardo
dettagliato
più
sul dettagliato
settore
sul settore
del sul
commercio
del
settore
commercio
del
agroalimentare
commercio
agroalimentare
agroalimentare
a Romaa Roma a CmRC.
Roma
nstreetmap 9
etropolitana. (OSM),
Metropolitana. siamo riusciti
Metropolitana.
Essendo
Essendo
questi ad open
questi
dati avere
Essendo uno sguardo
datiquesti
source,
open dati
source, più
i risultati
open dettagliato
i risultati
source,
della nostrasulnostra
della settore
i risultati
ricerca del
della commercio
ricerca
non
nostra
risultano
non
ricercaagroalimentare
risultano risultanoa rappresentativi
rappresentativi Roma
non rappresentativi
del settore
del settore
nelladel
sua
nella
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totalità
sua totalità
nella
ma possono
sua
matotalità
possono
essere
maessere
possono essere
uesti dati open source, i risultati della nostra ricerca non risultano rappresentativi del settore nella sua totalità ma possono essere
buono
un buono
spuntoun
spunto
per
buono
capire
perspunto
capire
meglio per
meglio
come
capirecome
funzionano
meglio
funzionano
come
la GDOfunzionano
laeGDO
i negozi
e ilanegozi
specializzati
GDO especializzati
i negozi
a Roma
specializzati
a Roma
Metropolitana.
Metropolitana.
a Città
Romametropolitana
Metropolitana. di Roma Capitale.
e meglio come funzionano la GDO e i negozi specializzati a Roma Metropolitana.

ndagine
un L’indagine
totale dihacirca
individuato
ha
1300 un
individuato
L’indagine totale
un totale
haalimentari
esercizi di circa
individuato di 1300
un
di cui ilcirca
52% esercizi
totale è1300 esercizi
di circaalimentari
1300alimentari
1.300
rappresentato da di cui
esercizi
punti di
il 52%
venditacuidella
alimentariilè52%
rappresentato
GDO.è rappresentato
di cui Questo è da
il 52%studio punti
ha da punti
vendita
rappresentato
lo scopo divendita
da della
puntiGDO.
L’indagine della GDO.
vendita della
Questo
tramite GDO.
Questo
studiostudio
ha
Questo
lo scopo
ha studio
lo scopo
di L’indagine
hadiloL’indagine
scopo di L’indagine
tramite tramite tramite
eretipologia
nd, avere
un dettaglio
un dettaglio
avere
di negozi su eun
brand,
su
dettaglio
brand,
tipologia
rispettiva su
tipologia
brand,
diffusionedi dinegozidi
tipologia
questi negozi
esulrispettiva
di
e rispettiva
negozi
territorio diffusione
dellae CMR
rispettiva
diffusione
di informazioni
con questi
diffusione
di questi
sul territorio
sul
didettagliate
più questi
territorio
della
sulrispetto
CMR
territorio
della con
CMR informazioni
della
con
a quelle CMR
informazioni
con
Openstreetmap piùinformazioni
dettagliate
più dettagliate
rispetto
più dettagliate
rispetto
a quelle
arispetto
quelle a quelle Openstreetmap
Openstreetmap
Openstreetmap
ficiali
ufficiali
di ASIAdioufficiali
i Commercio. ASIA
Camera
o Camera
di di
ASIA
Commercio.
odiCamera
Commercio. di Commercio. conferma la confermaconferma
la conferma
la la
preponderanza della preponderanza
preponderanza
preponderanza
della della del
nella città di Roma Metropolitana lavorano più tra i quali CONAD è leader didimercato,
condoSecondo
l’indagine Secondo
fatta,l’indagine
l’indagine fatta,
nella città
nellafatta,
dicittà
Roma didiRoma
nella 35città
brand
Città didella
Metropolitana Roma GDO,
Metropolitana
metropolitanaMetropolitana
lavorano lavorano lavorano
più di più
35 brand
di più
35 brand
della 35
GDO, seguito
brand
della GDO,
tra tradaiGDO,
idella
quali brand tra
quali GDO
CONAD èi nei
CONAD confronti
qualiè CONAD
leader leader è leader
di mercato,
di mercato,di mercato,
seguitoseguito
da brand
daseguito
brand
GDO da confronti
nei
GDO brand
nei confronti
GDO nei confronti
” e CARREFOUR e COOP. dell’esercizio di vicinato,
nori,minori,
qui chiamati
quiminori,
chiamati
“Altro”
qui“Altro”
chiamati
e CARREFOUR
e CARREFOUR
“Altro”eeCOOP. CARREFOUR
e COOP. e COOP. dell’esercizio
dell’esercizio
di dell’esercizio
vicinato,
di vicinato,di vic
dove CONAD risulta
re di supermercati per brand. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021 leader di mercato. dove CONAD
dove CONAD
risulta
dove risulta
CONAD risult
bellaTabella
5.8: Numero
5.8:
Tabella
Numero
e share
5.8:eNumero
Supermarket share
di supermercati
diesupermercati
Numero share Sharedi
persupermercati
brand.
per brand.
Fonte:
Supermarket per
Fonte:
elaborazione
brand.
Numero elaborazione
Fonte:
ShareCURSA
elaborazione
CURSA
su Openstreetmap,
su CURSA
Openstreetmap,
su Openstreetmap,
2021 2021 2021 leaderleader
di mercato.
di mercato.
leader di mercato.
Altro Supermarket
82 12,46% Supermarket
Iper Supermarket
Numero Numero Share
12 1,82% Numero
ShareSupermarket
Supermarket
Share Numero Supermarket
NumeroShareNumero
Share Share
11,40
Altro Altro Altro 82 12,46%
82 12,46%Iper82 Iper
12,46% Iper 12 1,82% 12 1,82% 12 1,82%
Carrefour 75 % Lidl 8 1,22%11,40 11,40 11,40 L’ indagine tramite
14,44
Conad 95
Carrefour Carrefour Carrefour 75 75 % Lidl
% MD 7 1,06%
%75 Lidl % Lidl 8 1,22% 8 1,22% 8 1,22% Openstreetmap
Coop 43 6,53% Metà 11 1,67%14,44 14,44 14,44 conferma la
Crai 13 Conad
1,98%Conad Naturasì Conad 95
9 1,37% 95 % MD %95 MD % MD 7 1,06% 7 1,06% 7 1,06% preponderanza della
Decò 4 Coop
0,61%Coop PAM Coop 434,71%
31 6,53%
43 6,53% Metà43 Metà
6,53% Metà11 1,67% 11 1,67% 11 1,67% GDO nei confronti
Despar 5 Crai
0,76%Crai PanoramaCrai 13 1,98%
3 0,46% 13 1,98% Naturasì
13 Naturasì
1,98% Naturasì 9 1,37% 9 1,37% 9 1,37%
Doc* 9 Decò
1,37%Decò Penny Decò 240,30%
dell’esercizio di
0,61%
4 0,61% PAM4 PAM 0,61% PAM 31 4,71% 31 4,71% 31 4,71%
Elite 18 2,74% Pewex 6 0,91% vicinato, dove
DesparDespar Despar 5 0,76%5 0,76% Panorama
5 Panorama
0,76% Panorama 3 0,46% 3 0,46% 3 0,46%
EMI 3 0,46% Pim 7 1,06% CONAD risulta
Emmepiù 22 Doc*
3,34%Doc* Sigma Doc* 490,61%
1,37%
9 1,37% Penny9 Penny
1,37% Penny 2 0,30% 2 0,30% 2 0,30%
leader di mercato
Esselunga 1 Elite
0,15%Elite Sisa Elite 18 2,74%
3 0,46% 18 2,74% Pewex
18 Pewex
2,74% Pewex 6 0,91% 6 0,91% 6 0,91%
EuroSpin 24 EMI3,65%EMI EMI
Sma o Simply 3335,02%
0,46%
3 0,46% Pim 3 Pim 0,46% Pim 7 1,06% 7 1,06% 7 1,06%
Fresco Market 10 Emmepiù
1,52%Emmepiù Tigre Emmepiù 11221,67% 3,34%
22 3,34% Sigma
22 Sigma
3,34% Sigma 4 0,61% 4 0,61% 4 0,61%
Esselunga EsselungaEsselunga 1 0,15% 6,23 1 0,15% Sisa 1 Sisa
0,15% Sisa 3 0,46% 3 0,46% 3 0,46%
Gros 7 1,06% Todis 41 %
EuroSpin EuroSpin EuroSpin 24 3,65% 24 3,65% Sma 24oSma
Simply
3,65%o Simply
Sma o33Simply
5,02%
33 5,02% 33 5,02%
Tuodi
Il castoro 4 Fresco
0,61% FrescoMarket
marketMarket
Fresco Market 104,86%
32 1,52%
10 1,52% Tigre
10 Tigre
1,52% Tigre 11 1,67% 11 1,67% 11 1,67%
In's 18 2,74% Vivo 3 0,46% 6,23 6,23 6,23
Tabella 5.8 Numero e share di supermercati per brand. Fonte: Elaborazione CURSA su
InGrande 2 Gros
0,30% Gros Totale Gros 658 7100%1,06%
7 1,06% Todis7 Todis
1,06% Todis41 41%
Openstreetmap, 2021
% 41 %

na fetta importante del mercato della GDO romana, occupano circa il 15% del mercato, tra i quali in particolare primeggiano Todis,
il 6,23% della GDO, ed Eurospin.
I discount
gorie della GDO, numero di esercizi e share di mercato. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021262 rappresentano una
buona fetta di mercato
Tuodi
Tuodi Tuodi
astoro
l castoro 4 40,61%
0,61%market
market Il32
castoro
32
4,86%
4,86% 4 0,61% Tuodi market 32 4,86%
n's 18 182,74%
2,74%Vivo
Vivo In's 3 0,46%
3 0,46% 18 2,74% Vivo 3 0,46%
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Il castoro 4 0,61% market 32 4,86%
nGrande
rande 0,30%Totale
2 20,30% Totale 658658100%
InGrande
In's 100% 182 Tuodi
0,30% Vivo
2,74% Totale 658 100%
3 0,46%
Il castoroInGrande 4 0,61%2 market 0,30% Totale 32 4,86% 658 100%
nte
deldel
mercato
mercato della
I discount
dellaGDO GDO romana,
rappresentano
romana, occupano
occupano
una circa
circa
fetta ilimportante
In's 15%
il 15%
deldelmercato,
mercato,
del mercato tratra
i quali
della
i18
qualiin
GDO
particolare
in particolare
2,74% romana, occupano
Vivoprimeggiano
primeggiano
occupando circa il 15%
Todis,
Todis, del mercato, tra i quali in particolare primeggiano Todis,
3 0,46%
O,
ededEurospin.
Eurospin.che tra l’altro
I discount rappresentauna
rappresentano il 6,23% della GDO, ed
fettaInGrande
importante delEurospin.
mercato della 2 GDO 0,30% romana,
Totale occupano circa658 il 15% del mercato, tra i quali in particolare primeggiano Todis,
100%
I discount
I discount I discount
che tra l’altro rappresenta il 6,23% della GDO, ed Eurospin.
mero
numero di esercizi
di esercizi
Tabella
e share
e share
5.9:
di Principali
mercato.
di mercato. categorie
Fonte:
Fonte:
elaborazione
elaborazione
della GDO, CURSA
numero
CURSA su disu
Openstreetmap,
esercizi
Openstreetmap,
e share occupano
2021
di mercato.
2021 circa Fonte: elaborazionerappresentano
rappresentano
CURSA una una
su Openstreetmap, 2021 rappresentano
I discount una
I discount rappresentano una fetta importante del mercato della GDO romana, il 15% del mercato, tra i quali in particolare primeggiano Todis,
buona
buonafetta
fettadi mercato
di mercato buona fetta di
rappresentano unamer
Tabella
che tra l’altro 5.9: Principali
rappresenta categorie
il 6,23% della ed
della GDO, GDO, numero di esercizi e share di mercato. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
Eurospin.
GDO GDO Numero
NumeroShare Share GDO Numero Share sempre
sempre piùpiù
in crescita.
in crescita. semprefetta
I discountbuona più in
di cresc
mer
Tabella 5.9: bioPrincipali
bio categorie10 10 GDO,
della 1,52%
1,52%
numero di esercizi e share bio GDO
di mercato. Fonte: Numero 10 Share1,52%
elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021 sempre
rappresentano più in cresc
una
discount
discount 100100 15,20% 15,20% discount
bio 100
10 15,20%
1,52% buona fetta di mercato
supermarket
supermarket 548548 83,28% 83,28% GDO supermarket
discountNumero Share100 548 83,28%
15,20% sempre più in crescita.
Tabella 5.9 Principali categorie della GDO, numero di esercizi e share di mercato. Fonte:
Totale
TotaleGDO GDO 658658 100,00%
100,00% Totale
bioCURSAsupermarket
Elaborazione
GDO 10 2021548
su Openstreetmap,
658
1,52% 100,00%
83,28%
discount Totale GDO100 658 100,00%
15,20% I discount
iscount
i discount perper
marchio.
Tabella
marchio. Fonte:
5.10:
Fonte:
Numero
elaborazione
elaborazione
e shareCURSA
diCURSA
mercato
su su
Openstreetmap,
Openstreetmap,
dei discount per
2021
2021
supermarketmarchio. Fonte: 548elaborazione
83,28% CURSA su Openstreetmap, 2021 rappresentano
Tabella 5.10: Numero e share di mercato dei discount per GDO
Totale marchio. Fonte: 658elaborazione
100,00% CURSA su Openstreetmap, 2021
Discount
Discount Numero
Numero Share Share Discount Numero Share una buona fetta di
Tabella EuroSpin
EuroSpin
5.10: Numero e share di mercato 24 24 24,00%
dei24,00%
discount per marchio. EuroSpin Discount
Fonte: elaborazione NumeroCURSA24suShare 24,00%
Openstreetmap, 2021
mercato sempre più
In’sIn’s 18 18 18,00% 18,00% In’s
EuroSpin 18
24 18,00%
24,00% in crescita
LidlLidl 8 8 8,00% 8,00% Discount Lidl In’s Numero Share18 8 8,00%
18,00%
MDMD 7 7 7,00% 7,00% EuroSpin Lidl MD 24 24,00%7
8 7,00%
8,00%
Penny
Penny 2 2 2,00% 2,00% In’s Penny
MD 18 18,00%2
7 2,00%
7,00%
Todis
Todis 41 41 41,00% 41,00% Lidl Todis
Penny 8 412
8,00% 41,00%
2,00%
Tabella 5.10 Numero e share di mercato dei discount per marchio. Fonte: Elaborazione CURSA
Totale
Totale 100100 100,00%
100,00% MD
su Openstreetmap,Totale
Todis 2021 7 100
41
7,00% 100,00%
41,00%
Penny Totale 2 2,00%
100 100,00%
asta
poipoiavvicinando
avvicinando
Una piccola
allaalla
specializzazione
specializzazione
parte del mercatoBioBio
che
della
che
tuttavia
tuttavia
GDO si rimane
sta
rimane
poi
ancora
Todis avvicinando
ancoraunauna nicchia,
alla
nicchia,
specializzazione
coprendo
coprendo
41 circa circa
41,00%Bio
il 1,5%
ilche
1,5%
tuttavia
deldel rimane ancora una nicchia, coprendo circa il 1,5% del
tti
cheche
il settore
il settore
mercato
deldel
Una Bio Bio
è GDO.
inè forte
piccola inparte
forte
Leespansione
interviste
espansione
del confermano
mercato nella
nella
GDO
della GDO
GDOma
infatti
ma
sisotto
sotto
sta che
forma
poiilforma
Totale settore
di corner
di del
avvicinandocornerBio
specializzati
allaspecializzati
è in forte
100espansione
all’interno
all’interno
specializzazione
100,00%Biodinella
catene
di catene
che GDO marimane
tuttavia sotto forma
ancoradi corner specializzati
una nicchia, all’interno
coprendo circa il di catene
1,5% del
alizzati.
zati. tradizionali e non come supermercati specializzati.
mercato GDO. Le interviste confermano infatti che il settore del Bio è in forte espansione nella GDO ma sotto forma di corner specializzati all’interno di catene
urasì
aturasìoccupando
Una occupando
All’interno
ilparte
90%
il 90%
tradizionali
piccola del
deldella
edel
mercato
mercato
nonGDO,
mercatocome della
tuttavia,
della
GDOGDO
primeggia
specializzata
supermercati
della GDO si specializzata
poiNaturasì
Bio.Bio.occupando
staspecializzati.
avvicinando il 90% del mercato
alla specializzazione Bio chedella GDO specializzata
tuttavia rimane ancora Bio.una nicchia, coprendo circa il 1,5% del
mercato GDO. All’interno della GDO,
Le interviste tuttavia,infatti
confermano primeggia che ilNaturasì
settore del occupando il 90%espansione
Bio è in forte del mercato della
nella GDO GDO maspecializzata
sotto forma Bio.
di corner specializzati all’interno di catene
tradizionali e non come supermercati specializzati.
All’interno della GDO, 9 tuttavia, primeggia Naturasì occupando il 90% del mercato della GDO specializzata Bio.
map=16/45.4850/9.1739
p=16/45.4850/9.1739 https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.4850/9.1739
9
https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.4850/9.1739

9
https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.4850/9.1739

263
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

5.3 Il
5.3commercio
Il commercio
alimentare
alimentare
di qualità
di qualità
nella
nella
CMRCCMRC
Il commercio
Il commercio
alimentare
alimentare
di qualità
di qualità
può può
avere avere
tante tante
forme,
forme,
nel caso
nel caso
delladella
mappamappa
5.3.1,
figura 5.3.1,
5.6, può può
essere
essere
inteso
inteso
comecome
la presenza
la presenza
di punti
di punti
vendita
vendita
biologici
biologici
e dele del
commercio
commercioequoequo
e solidale.
e solidale.
In particolare,
In particolare,
la mappa
la mappa
mostra
mostra
la distribuzione
la distribuzione
di negozi
di negozi
Natura
Natura
Sì e Botteghe
Sì e Botteghe
del Mondo,
del Mondo,due due
marchi
marchi
importanti
importanti
rispettivamente
rispettivamente
nel mondo
nel mondodel biologico
del biologicoe dele fair
del trade.
fair trade.
La mappa
La mappamostra
mostra
una una
distribuzione
distribuzione
estremamente
estremamente accentrata
accentrata
in alcune
in alcune
zonezone
del Comune
del Comunedi Roma
di Roma
e quasi
e quasi
totalmente
totalmente
assente
assente
neglinegli
altrialtri
comunicomuni
delladella
CMRC,CMRC,
con con
CmRC, rarerare
eccezioni.
eccezioni.
La versione
La versione
webweb
delladella
mappa,
mappa,
ne distingue
ne distinguele diverse
le diverse
tipologie.
tipologie.

La mappa relativa
ai punti vendita
Natura Sì e Botteghe
del Mondo mostra
una distribuzione
estremamente
accentrata in alcune
zone del Comune
di Roma e quasi
totalmente assentee
negli altri comuni
della CmRC, con rare
eccezioni

Figura 5.6 Distribuzione degli esercizi commerciali biologici e fair


trade nella CmRC. Fonte: elaborazione CURSA su Navara si e
Botteghe del Mondo, 2021

264
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

5.3.1 Biologico
Secondo 5.3.1
il reportBiologico
sul Bio di ISMEA 2020, il 90% dei consumatori italiani ha acquistato più di tre volte a settimana un prodotto dell’agroalimentare biologico La pandemia ha
l’aumento La pandemia ha
Secondo
(+1,4% rispetto al FIPE,
2019), un valoredell’attenzione
che sale al 97% per
seuna alimentazione
si considerano sana è risultato
le famiglie in un aumento,
che lo hanno negliuna
fatto almeno ultimi cinque
volta anni, delle
a settimana. vendite soprattutto
Crescono di prodotti bio
i del 9% accelerato l’aumen
Secondo FIPE, l’aumento dell’attenzione per una alimentazione sana è risultato in un aumento, negli ultimi cinque anni, delle vendite di prodotti bio del 9% accelerato l’aumen
all’anno,
prodotti di ovvero 8bio
largo consumo punti in più rispetto
confezionati alla agli
rispetto mediaanni deiprecedenti
prodotti confezionati.
(per questioni Laigienico
pandemia COVID19
sanitarie ha al
legate accelerato questorimane
covid), mentre fenomeno per cui più
importante del 50% dei dell’attenzione per
frutta,
all’anno, ovvero 8 punti in più rispetto alla media dei prodotti confezionati. La pandemia COVID19 ha accelerato questo fenomeno per cui più del 50% dei dell’attenzione per
consumatori dichiara maggiore
ortaggi, latte e derivati biologici sfusi. propensione ad acquistare prodotti sani (FIPE,2020). prodotti biologici: i
consumatori dichiara maggiore propensione ad acquistare prodotti sani (FIPE,2020). prodotti biologici: i
reparto bio cresce d
Tracomparto
Rispetto al le categorie di cibi bio piùinvenduti
agroalimentare troviamo
generale, al primo
il bio cresce posto vincendo
del 4,4%, frutta consoprattutto
27,2% sullanelle
spesa Bio seguita
categorie da Latte
di pesce e derivati
(31,6%), carnee (22,2%),
Ortaggi. vino e spumanti reparto bio cresce d
Tra le categorie di cibi bio più venduti troviamo al primo posto frutta con 27,2% sulla spesa Bio seguita da Latte e derivati e Ortaggi. 4,4% nel 2020.
(15,5%) e bevande analcooliche (9,4%). 4,4% nel 2020.
Tabella 5.11 Percentuale distribuzione della spesa bio per comparto. Fonte: elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 202010
Tabella 5.11 Percentuale distribuzione della spesa bio per comparto. Fonte: elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020 10
Categoria
Tabella 5.12: Percentuali di crescita % 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con comparto agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione
Categoria %
tabellare Frutta
CURSA su ISMEA - Nielsen, 27,22020
Frutta
ProdottoLatte e derivati BIO 27,2
Agroalimentare
20,5
Latte
Bevande Ortaggi e
alcoolichederivati -3,4 20,5
2,9 La pandemia ha
19,4
Ortaggi
Bevande Derivati
analcooliche 9,4 19,4
3 accellerato l’aumento
dei cereali 12,3
Birra Derivati dei cereali
5,9 12,3
8,4 dell’attenzione per i
Altri prodotti alimentari 8,9
Altri prodotti
Carne Uova fresche 22,2 alimentari 8,9
3,3 prodotti biologici: il
4,2
Uova
Derivati dei fresche 2,7
cereali 4,2
2,2 reparto bio cresce
Bevande analcooliche 2,5 del 4,4% nel 2020
Frutta Bevande analcooliche
Oli e Graffi vegetali2,1 2,5
4,4
1,7
Pesce Oli e Graffi vegetali
Altri comparti 31,6
1,7
0,7
3,4 Tabella 5.11 Percentuale distribuzione della spesa bio per comparto.
Altri
Latte e derivati comparti 2,3 3,4
5,1 Fonte: Elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 202010

Miele Grafico 5.3 Percentuale


10,8 9,1
distribuzione della spesa bio per comparto. Fonte: elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Grafico 5.3 Percentuale distribuzione della spesa bio per comparto. Fonte: elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Oli e grassi vegetali 7,1 5,2
Ortaggi 7,2 6,6
Salumi 5,4 5,4
Uova fresche 9,7 10,4
Vino e spumanti 15,5 4
Altri prodotti 4,1 4,6
alimentari
TOTALE 4,4 4,1 Grafico 5.3 Percentuale distribuzione della spesa bio per comparto.
Fonte: Elaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

10
Dati ISMEA – Nielsen in SINAB, MIPAAF, ISMEA, CIHEAM, 2020. Il BIO in CIFRE 2020. Disponibile online: http://www.sinab.it/

265
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Secondo il report sul Bio di ISMEA 2020, il 90% dei consumatori italiani ha acquistato più di tre volte a settimana un prodotto dell’agroalimentare biologico
(+1,4% rispetto al 2019), un valore che sale al 97% se si considerano le famiglie che lo hanno fatto almeno una volta a settimana. Crescono soprattutto i
prodotti di largo consumo bio confezionati rispetto agli anni precedenti (per questioni igienico sanitarie legate al covid), mentre rimane importante frutta,
ortaggi, latte e derivati biologici sfusi.
Rispetto al comparto agroalimentare in generale, il bio cresce del 4,4%, vincendo soprattutto nelle categorie di pesce (31,6%), carne (22,2%), vino e spumanti
(15,5%) e bevande analcooliche (9,4%).
Tabella 5.12: Percentuali di crescita 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con comparto agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione
tabellare CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Prodotto BIO Agroalimentare
Bevande alcooliche -3,4 2,9
Bevande analcooliche 9,4 3
Birra 5,9 8,4
Carne 22,2 3,3
Derivati dei cereali 2,7 2,2
Frutta 2,1 4,4
Pesce 31,6 0,7
Latte e derivati 2,3 5,1
Miele 10,8 9,1
Oli e grassi vegetali 7,1 5,2
Ortaggi 7,2 6,6
Salumi 5,4 5,4
Uova fresche 9,7 10,4
Vino e spumanti 15,5 4
Altri prodotti 4,1 4,6
alimentari
Tabella 5.12 Percentuali di crescita 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con comparto
TOTALE 4,4 4,1 agroalimentare totale. Fonte: Rielaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

10
Dati ISMEA – Nielsen in SINAB, MIPAAF, ISMEA, CIHEAM, 2020. Il BIO in CIFRE 2020. Disponibile online: http://www.sinab.it/

266
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
cita 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con comparto agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione
en, 2020

Grafico 5.4: Percentuali di crescita 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con comparto agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione
grafica CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

Rispetto alla media


nazionale, nel centro
Italia l’acquisto dei
prodotti bio nella
GDO continua ad
essere inferiore
rispetto a quella
negli esercizi di
vicinato

Grafico 5.4 Percentuali di crescita 2020-2019 della spesa per prodotti biologici a confronto con
comparto agroalimentare totale. Fonte: Rielaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

sa agroalimentare totale il miele bio (14,7%), le uova fresche bio (14,5%) e la frutta bio (12,1%). Rispetto alla media
nazionale, nel centro
esa bio sull’agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020 Italia l’acquisto dei
Prodotto
Pesano in particolare nella % totale il miele bio (14,7%), le uova fresche bio (14,5%) e la fruttaprodotti
spesa agroalimentare bio (12,1%).
bio nella GDO Rispetto alla media
Bevande alcooliche 0 continua ad essere nazionale, nel cent
Tabella 5.13: Incidenza della spesa bio sull’agroalimentare totale. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020 Italia l’acquisto dei
Prodotto % prodotti bio nella G
Bevande alcooliche 0 continua ad essere

267
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
re totale il miele bio (14,7%), le uova fresche bio (14,5%) e la frutta bio (12,1%). Rispetto alla media
nazionale, nel centro
oalimentare totale. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020 Italia l’acquisto dei
Prodotto % prodotti bio nella GDO
Bevande alcooliche 0 continua ad essere
Bevande analcooliche 4,3 inferiore rispetto a
Birra 0,1 quella negli esercizi di
vicinato. inferiore rispetto a
Carne 0,3 Bevande analcooliche 4,3
Birra 0,1 quella negli eserciz
Derivati dei cereali 3,5
vicinato.
Frutta 12,1 Carne 0,3
Pesce 0,3 Derivati dei cereali 3,5
Latte e derivati 5,8 Frutta 12,1
Miele 14,7 Pesce 0,3
Oli e grassi vegetali 3,5 Latte e derivati 5,8
Ortaggi 7,6 Miele 14,7
Salumi 0,2 Oli e grassi vegetali 3,5
Uova fresche 14,5 Ortaggi 7,6
Vino e spumanti 1,4 Salumi 0,2
Altri prodotti alimentari 2,5 Tabella 5.13 Incidenza dellaUova
spesa fresche 14,5
bio sull’agroalimentare totale. Fonte: Rielaborazione
CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Vino e spumanti 1,4
Altri prodotti alimentari 2,5
ispetto al nord (nord-est in particolare) e la percentuale di incidenza della vendita di prodotti bio nella GDO è
ree nord ovest). Questo conferma che nel centro Italia la spesa viene fatta meno in GDO e più in esercizi di
Nelle aree centrali i consumi crescono meno rispetto al nord (nord-est in particolare) e la percentuale di incidenza della vendita di prodotti bio nella GDO è
ti la GDO che più bassa
avanza di (del
+5,7%25,4% rispetto
in valore al 35,6%
rispetto delleMolto
al 2019. aree bene
nord anche
ovest).i Questo
discountconferma che nel
che crescono delcentro
10,7% Italia la spesa viene fatta meno in GDO e più in esercizi di
vicinato.
o il 9% della spesa bio totale passa per i discount. Tuttavia, nel 2020 mostrano una crescita anche i negozi
2%. A trainare le vendite a livello nazionale è infatti la GDO che avanza di +5,7% in valore rispetto al 2019. Nei
Molto bene
primi anche
mesi i discount
del 2020, che crescono
i discount cresconodel
del10,7%
10,7%
nei primi
anche mesi del
se ancora 2020
solo il 9%anche se perbio
della spesa oratotale
solo passa
il 9% della spesanegozi.
per questi bio totale passanel
Tuttavia, per i discount.
2020 mostranoTuttavia, nel 2020
una crescita achemostrano una crescita
i negozi tradizionali conanche i negozi
una crescita
tradizionali
del fatturatocon una crescita del fatturato di 3,2%.
di 3,2%.

268
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

el fatturato bio 2020-2019 per canali di vendita. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Grafico 5.5: Variazione del fatturato bio 2020-2019 per canali di vendita. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

del fatturato bio 2020-2019 per canali di vendita. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

Grafico 5.5 Variazione del fatturato bio 2020-2019 per canali di vendita. Fonte: Rielaborazione
CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020

asi tutte le vendite avvengono principalmente all’interno della Distribuzione Moderna, per quasi tutte le categorie di prodotto,
quasivalori
ono tutte le In particolare,
vendite
interessanti anchementre
avvengono nei quasi
principalmente
negozi tutte le vendite
all’interno
tradizionali avvengonoModerna,
dellarispettivamente
con Distribuzione principalmente
34,2%per perquasiall’interno dellaalDistribuzione
tutte le(rispetto
la frutta categorie di56,6%
prodotto,
della DM)Moderna, perper
e 43,5% quasi tutte le categorie di prodotto,
3% della DM).frutta
ngono valori interessanti e ortaggiinvece,
anche
Nei discount raggiungono
nei negozi valoridiinteressanti
tradizionali
le categorie con rispettivamente
prodotto più anche nei negozi
34,2%
vendute per la tradizionali
frutta
risultano bevandecon
(rispetto al 56,6%rispettivamente
della
analcoliche, derivati34,2%
DM) e 43,5% per per laefrutta
dei cereali oli e (rispetto al 56,6% della DM) e 43,5% per
50,3% della DM).gliNei discount
ortaggi invece, le
(rispetto alcategorie di prodotto
50,3% della DM). Nei più vendute
discountrisultano
invece,bevande analcoliche,
le categorie derivati più
di prodotto dei cereali
vendute e olirisultano
e bevande analcoliche, derivati dei cereali e oli e
grassi vegetali.
ne delle vendite di
delle vendite prodottibio
di prodotti bioperper canale
canale distributivo.
distributivo. Fonte:Fonte: rielaborazione
rielaborazione grafica
grafica CURSA CURSA- Nielsen,
su ISMEA su ISMEA - Nielsen, 2020
2020
Tabella 5.14: Ripartizione delle vendite di prodotti bio per canale distributivo. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Prodotto
Prodotto Distribuzione
Distribuzione DiscountDiscount Negozi Tradizionali
Negozi Tradizionali
Moderna
Moderna Prodotto Distribuzione Discount Negozi Tradizionali
Totale 66,766,7 9 24,4 Moderna
Totale 9 24,4
Bevande Analcoliche 72,3 18,6Totale 9,1 66,7 9 24,4
Bevande Analcoliche 72,3 18,6 9,1
Derivati dei cereali 82,8 12 Bevande 5,2Analcoliche 72,3 18,6 9,1
Derivati
Frutta
dei cereali 56,682,8 12
9,2 Derivati34,2
5,2
dei cereali 82,8 12 5,2
Frutta
Latte e derivati 70,356,6 8,6 9,2 21,1 34,2
Frutta 56,6 9,2 34,2
Latte e derivati
Oli e grassi vegetali 86,370,3 11,7 8,6 3,1 21,1
Latte e derivati 70,3 8,6 21,1
Ortaggi 50,3 6,2 43,5
Uova fresche 88,4 10,3 1,3
Tabella 5.14 Ripartizione delle vendite di prodotti bio per canale distruttivo. Fonte:
Altri prodotti alimentari 79,8 7,2 13
Rielaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
ogici provengono da paesi al di fuori dall’Italia. Nel 2020, sono state importate 210.253,70 tonnellate di prodotti biologici.
e di prodotti bio importanti per categoria. Fonte: rielaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020
Categorie di prodotto Tonnellate importate
269
Cereali 63.601,20
Oli e grassi vegetali 86,3 11,7 Oli e grassi
3,1 vegetali 86,3 11,7 3,1
Ortaggi 50,3 6,2 Ortaggi43,5 50,3 6,2 43,5 IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Uova fresche 88,4 10,3 Uova fresche
1,3 88,4 10,3 1,3
Altri prodotti alimentari 79,8 7,2 Altri prodotti
13 alimentari 79,8 7,2 13
engono da paesi
Parte
al dei
di fuori
prodotti
dall’Italia.
biologici
Nelprovengono
2020, sono state
da paesi
importate
al di fuori
210.253,70
dall’Italia.tonnellate
Nel 2020,di
sono
prodotti
state biologici.
importate 210.253,70 tonnellate di prodotti biologici.
otti Grafico
bio importanti
Tabella
5.6: Areeper
5.15:
dicategoria.
Tonnellate
Fonte:
provenienza di prodotti
dei rielaborazione
cereali bioimportati.
bio importanti
CURSAFonte:
super
ISMEA
categoria.
- Nielsen,
Fonte:
rielaborazione 2020
rielaborazione
grafica CURSA suCURSA SINAB,su ISMEA
2020 11 - Nielsen, 2020
Categorie di prodotto Tonnellate Categorie
importatedi prodotto Tonnellate importate
Cereali 63.601,20 Cereali 63.601,20
Frutta fresca e secca 35.845,00 Frutta fresca e secca 35.845,00 Il settore del
Ortaggi e legumi 16.240,30 Ortaggi e legumi 16.240,30 biologico ha
Colture industriali 41.026,20 Colture industriali 41.026,20 importato nel 2019
Oli e grassi vegetali 18.994,30 Oli e grassi vegetali 18.994,30 210.253,70 tonnellate
Caffè, cacao, zuccheri, te e spezie 26.648,80 Caffè, cacao, zuccheri, te e spezie 26.648,80 Il settore del biologicodi prodotti da diverse
Il settore del biolog
Prodotti trasformati 7.897,90 Prodotti trasformati 7.897,90 ha importato nel 2019 aree del mondo ha importato nel 20
210.253,70
Tabella 5.15 Tonnellate di prodotti bio importanti per categoria. Fonte: tonnellate di 210.253,70 tonnell
Totale 210.253,70Totale 210.253,70
rielaborazione CURSA su ISMEA - Nielsen, 2020 prodotti da diverse aree prodotti da diverse
del mondo. del mondo.

gorie,Grafico 5.7:
PerAree
è possibile di provenienza
osservare
ognuna delle
le aree di frutta
seguenti secca
di provenienza
categorie, èepossibile
dei fresca bio
prodotti. importata.
osservare Fonte:
le aree rielaborazione
di provenienza deigrafica CURSA su SINAB, 2020
prodotti.
dei cereali bio importati. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su SINAB, 202011

Grafico 5.6: Aree di provenienza dei cereali bio importati. Fonte: rielaborazione grafica CURSA
su SINAB, 202011

di frutta secca11e fresca bio importata. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su SINAB, 2020
Dati SINAB in SINAB, MIPAAF, ISMEA, CIHEAM, 2020. Il BIO in CIFRE 2020. Disponibile online: http://www.sinab.it/

270
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 5.7: Aree di provenienza di frutta secca e frutta bio importata. Fonte: rielaborazione
grafica CURSA su SINAB, 2020

za
biodiimportati.
ortaggi e legumi
Fonte: rielaborazione
bio importati. Fonte:
graficarielaborazione
CURSA su SINAB,
grafica
2020CURSA su SINAB, 2020

Grafico 5.8: Aree di provenienza di ortaggi e legumi bio importati. Fonte: rielaborazione grafica
CURSA su SINAB, 2020

ali
zabio
di colture
importante.
industriali
Fonte: bio
rielaborazione
importante. Fonte:
graficarielaborazione
CURSA su SINAB,
grafica
2020CURSA su SINAB, 2020

271
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 5.9: Aree di provenienza di culture industriali bio importate. Fonte: rielaborazione
grafica CURSA su SINAB, 2020

za di oli
getali bioeimportati.
grassi vegetali
Fonte:biorielaborazione
importati. Fonte: rielaborazione
grafica grafica2020
CURSA su SINAB, CURSA su SINAB, 2020

Grafico 510: Aree di provenienza di oli e grassi vegetali bio importati. Fonte: rielaborazione
grafica CURSA su SINAB, 2020

za di caffè,
uccheri, te ecacao,
speziezuccheri, te e spezie
bio importati. biorielaborazione
Fonte: importati. Fonte: rielaborazione
grafica grafica2020
CURSA su SINAB, CURSA su SINAB, 2020

272
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 511: Aree di provenienza di caffè, cacao, zuccheri, te e spezie bio importati. Fonte:
rielaborazione grafica CURSA su SINAB, 2020

otti trasformati bio importati. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su SINAB, 2020

Grafico 512: Aree di provenienza di prodotti trasformati bio importati. Fonte: rielaborazione
grafica CURSA su SINAB, 2020

l 2019 per categoria di prodotto e area geografica di provenienza.


portato in Italia per categoria di prodotto e area geografica 2019. Fonte: rielaborazione tabellare
273CURSA su
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Di seguito le tonnellate di prodotti importati nel 2019 per categoria di prodotto e area geografica di provenienza.
guito le tonnellate di prodotti importati nel 2019 per categoria di prodotto e area geografica di provenienza.
la 5.16: Quantità di prodotto biologico importato in Italia per categoria di prodotto e area geografica 2019. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su
B, 2020 Tabella 5.16: Quantità di prodotto biologico importato in Italia per categoria di prodotto e area geografica 2019. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su
Prodotto Area di Tonnellate importate
SINAB, 2020 provenienza
Cereali America del Nord 4.158,00
Prodotto
America del sud 1.337,90 Area di Tonnellate importate
Asia 24.993,90
Europa non UE 33.111,40
provenienza Le botteghe del
Frutta fresca e secca
TOT
Africa
63.601,20
394,30
Cereali America del Nord 4.158,00 mondo sono
America Centrale 4.682,20 America del sud 1.337,90 particolarmente
America del Nord 151,70
America del Sud 25.346,80
Asia 751,80
Asia 24.993,90 accentrate nelle
Europa non UE 4.418,10
Oceania 100,00
Europa non UE 33.111,40 regioni del Nord,
TOT 35.845,00 TOT 63.601,20 essenzialmente nelle
province di Milano e
Ortaggi e legumi Africa 916,00
America del Nord 505,20 Frutta fresca e secca Africa 394,30
America del Sud 351,90
Asia 7.964,20 America Centrale 4.682,20 Vicenza.
Europa non UE 6.503,00
TOT 16.240,30 America del Nord 151,70
Colture industriali Africa 4.470,70
(inclusa soia) America del Nord 126,40 America del Sud 25.346,80
America del Sud 83,60
Asia 28.463,50 Asia
Le botteghe del mondo 751,80
Europa non UE 7.882,20 sono particolarmente
TOT 41.026,20 accentrate nelle regioni
del Nord,
Oli e grassi vegetali Africa 18.688,10
essenzialmente nelle
America Centrale 46,40 province di Milano e
America del Nord 45,70 Vicenza.
America del Sud 22,10
Asia 190,10
Europa non UE 1,90
TOT 18.994,30
Caffè, cacao, zuccheri, te e Africa 2.496,80
spezie America Centrale 3.049,80
America del Nord 6.127,50
America del Sud 11.297,50
Asia 3.353,80
Europa non UE 333,30
TOT 26.648,80
Prodotti trasformati Africa 859,30
America Centrale 1,80
America del Nord 1.180,80
America del Sud 1.246,90
Asia 2.412,50
Europa non UE 2.196,20
Oceania 0,30
Tabella 5.16: Quantità di prodotto biologico importato in Italia per categoria di prodotto e area
TOT 7.897,90 geografica 2019. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su SINAB, 2020
Totale generale 210.253,70

Commercio equo e solidale


lia tre associazioni nazionali rappresentano il commercio equo solidale o fair trade: Fair Trade Italia (certifica i produttori, non ha punti vendita ma
o prodotti con marchio), Associazione Botteghe del Mondo, Equo Garantito (che comprende tra i soci anche Altromercato).
tteghe del mondo12, monitorate dalle associazioni nazionali, in Italia sono 234, sparse in 14 regioni, nelle regioni del Nord. Infatti, tra Lombardia e
to troviamo 179 botteghe, essenzialmente nelle province di Milano e Vicenza. (Il calcolo è stato fatto sulla base delle ragioni sociali dei negozi).
274
La provincia di Roma è
Asia 2.412,50 Europa non UE 2.196,20
Europa non UE 2.196,20 Oceania 0,30
Oceania 0,30 TOT 7.897,90 IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
TOT 7.897,90
Totale generale 210.253,70
Totale generale 210.253,70
Prodotti trasformati Africa 859,30
le 5.3.2 Commercio equo e solidale America Centrale 1,80
appresentano ilIn Italia tre equo
commercio associazioni
solidale onazionali
fair trade:rappresentano il commercio
Fair Trade Italia (certifica America
equo
i produttori, non hadel
solidale o Nord
fair
punti 1.180,80
trade:
vendita maFair Trade Italia (certifica i produttori, non ha punti vendita ma
hanno
presenta
ciazione Botteghe prodotti
del Mondo, conGarantito
Equo marchio), Associazione
(che comprende traBotteghe del Altromercato).
i soci anche Mondo, America
Equo Garantito
del Sud(che comprende tra i soci anche Altromercato).
1.246,90
ate dalle associazioni nazionali,
Le botteghe delinmondo
Italia sono, monitorate dalle associazioni nazionali,Asia
12 234, sparse in 14 regioni, nelle regioni del Nord. Infatti,
in Italia 234,2.412,50
tra Lombardia
sono e in 14 regioni, nelle regioni del Nord. Infatti, tra Lombardia e
sparse
senzialmente nelle province di Milano e Vicenza. (Il calcolo è stato fatto sulla base delle ragioni
Europa sociali
non dei
UE
Veneto troviamo 179 botteghe, essenzialmente nelle province di Milano e Vicenza. (Il calcolo èLa negozi).
2.196,20 stato fattodisulla base
provincia Roma è delle ragioni sociali dei negozi). La provincia di Rom
l mondo per regione e share sul totale. Fonte: elaborazione CURSA 2021 Oceania 0,30 una delle provincie in cui
Tabella 5.17: Numero botteghe del mondo per regione e share sul totale. Fonte: elaborazione CURSA 2021 una delle provincie
Regioni Numero botteghe Share risiedono più botteghe
Regioni TOT 7.897,90
Numero botteghe Share risiedono più botte
dell’area centrale.
ABRUZZO 1 Totale generale
0,43% 210.253,70 dell’area centrale.
ABRUZZO 1 0,43% La provincia di Roma
BASILICATA 1 0,43% è una delle provincie
5.3.2 Commercio equo e solidale BASILICATA 1 0,43%
CALABRIA 2 0,85% in cui risiedono più
In Italia tre associazioni nazionali rappresentano il commercio CALABRIA
equo solidale o fair
2 trade: Fair Trade Italia
0,85% (certifica i produttori, non ha punti botteghe
vendita ma dell’area
EMILIA 19 8,12%
hanno prodotti con marchio), Associazione Botteghe del Mondo, Equo Garantito (che comprende tra i soci anche Altromercato). centrale.
EMILIA 19 8,12%
Le bottegheFRIULI 4
del mondo12, monitorate 1,71%
dalle associazioni nazionali, in Italia sono 234, sparse in 14 regioni, nelle regioni del Nord. Infatti, tra Lombardia e
Veneto troviamo
LAZIO 179 botteghe,
15 essenzialmente nelle provinceFRIULI
6,41% di Milano e Vicenza.
4 (Il calcolo è stato1,71%
fatto sulla base delle ragioni sociali dei negozi).
La provincia di Roma è
Tabella 5.17:LIGURIA
Numero botteghe
12 del mondo per5,13%
regione e share sul totale. Fonte: elaborazione CURSA 2021 una delle provincie in cui
LAZIO 15 6,41% risiedono più botteghe
Regioni Numero botteghe Share
LOMBARDIA 83 35,47% dell’area centrale.
ABRUZZO 1 0,43%
MARCHE 16 6,84%
12
https://assobdm.it/
PIEMONTE 12 5,13% BASILICATA 1 0,43%

PUGLIA 3 1,28% CALABRIA 2 0,85% Buonissimap è un


progetto di mappatura
TOSCANA 12 5,13% EMILIA 19 8,12% del commercio di qualità
nel Comune di Roma
UMBRIA 5 2,14%
FRIULI 4 1,71% iniziato nel 2020.
VENETO 49 20,94%
LAZIO 15 6,41%
TOTALE 234 100,00% Tabella 5.17: Numero botteghe del mondo per regione e share sul totale.
Fonte: elaborazione CURSA 2021

pleta, l'alimentare
12 è la parte più conosciuta, ma le botteghe contendono anche artigianato, cosmetica e filiera del tessile.
https://assobdm.it/
ella World Fair Trade Organisation che essenzialmente consistono nel vendere almeno il 70% di prodotti da commercio
essere biologico, proveniente da economia carceraria, economia solidale e sociale, filiere del riuso e riciclo. Alcune
di delivery o e-commerce durante il Covid. 275
iniziato nel 2020. iniziato nel 2020.
VENETO 49 VENETO
20,94% 49 20,94%

TOTALE 234 TOTALE


100,00% 234 100,00%
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

a filiera completa,
I negozi
l'alimentare
fornisconoè la
una
parte
filiera
piùcompleta,
conosciuta, l'alimentare
ma le botteghe
è la parte
contendono
più conosciuta,
anche artigianato,
ma le botteghe
cosmetica
contendono
e filieraanche
del tessile.
artigianato, cosmetica e filiera del tessile.
rnazionali della
Seguono
World Fair
le regole
Tradeinternazionali
Organisation della
che essenzialmente
World Fair Trade consistono
Organisation
nel vendere almeno il 70%
che essenzialmente di prodotti
consistono nelda commercio
vendere almeno il 70% di prodotti da commercio
equo.biologico,
enduto può essere Il restanteproveniente
del vendutodapuò essere biologico,
economia carceraria,proveniente da economia
economia solidale carceraria,
e sociale, economia
filiere del solidaleAlcune
riuso e riciclo. e sociale, filiere del riuso e riciclo. Alcune
pato servizi dibotteghe
delivery ohanno sviluppato
e-commerce serviziil di
durante delivery o e-commerce durante il Covid.
Covid.
botteghe del mondo
Tabellaper
5.18:
aree
Numero
e share
botteghe
sul totale
delper
mondo
top regioni
per aree
e province.
e share sul
Fonte:
totale
elaborazione
per top regioni
CURSA
e province.
2021 Fonte: elaborazione CURSA 2021
Aree Numero botteghe Share
Aree TOP regioni
NumeroShare
botteghe
TOP province
Share TOP regioni Share TOP province

Lombardia 46,37% Milano 17,32%


Lombardia 46,37% Milano 17,32%

NORD 179 Veneto


NORD 27,37%
179 Vicenza 8,38%
Veneto 27,37% Vicenza 8,38%

Marche 32,65% Ancona 12,24%


Marche 32,65% Ancona 12,24%

CENTRO 49 Lazio
CENTRO 30,61%
49 Roma 24,49%
Lazio 30,61% Roma 24,49%

SUD 6 Puglia
SUD 50,00%
6 / / Puglia 50,00%
Tabella /
5.18: Numero / del mondo per aree e share sul totale per top regioni e
botteghe
province. Fonte: elaborazione CURSA 2021

e le Marche con
Tra 30% di share
le Regioni di mercato,
centrali, il Lazioessenzialmente
segue le Marche grazie
con alla
30%Provincia
di share di Roma, dove
mercato, sono presentigrazie
essenzialmente 12 botteghe
alla Provincia di Roma, dove sono presenti 12 botteghe
te, 8 risiedono nel Comune di Roma mentre le altre rientrano nella cerchia della Città Metropolitana.
sulle 15 presenti nel Lazio. Tra queste, 8 risiedono nel Comune di Roma mentre le altre rientrano nella cerchia della Città Metropolitana.
mondo Lazio Tabella
e share 5.19:
per provincia. Fonte: elaborazione
Numero botteghe del mondo CURSA
Lazio e 2021
share per provincia. Fonte: elaborazione CURSA 2021
Provincia Numero botteghe Share Provincia Numero botteghe Share

RM 12 80% RM 12 80%

LT 2 13,33%LT 2 13,33%

FR 1 6,67% FR 1 6,67%

Totale 15 100% Totale Tabella 15 100%


5.19: Numero botteghe del mondo Lazio e share per provincia. Fonte: elaborazione
CURSA 2021

5.3.3 Buonissimap
ato il commercio “di qualità”
In questa sezioneprendendo in considerazione
viene rappresentato un progetto,
il commercio Buonissimap,
“di qualità” relativo
prendendo agli esercizi commerciali
in considerazione un progetto,diBuonissimap, relativo agli esercizi commerciali di
qualità. 276
FR 1 6,67%

Totale 15 100% IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

5.3.3 Buonissimap
In questa sezione viene rappresentato il commercio “di qualità” prendendo in considerazione un progetto, Buonissimap, relativo agli esercizi commerciali di
qualità.
Il progetto Buonissimap nasce da due consumatrici esperte con la necessità di avere una mappa online degli esercizi commerciali sostenibili e di qualità, facile
da usare e sempre disponibile, da consultare quando necessario.
Per questo, il progetto è iniziato con una mappatura tramite guide e mappe di settore che ha dato la possibilità di fare un primo screening di quello che
esisteva nel Comune di Roma, da un punto di vista dei negozi alimentari di qualità in quattro categorie alimentari: ortofrutta, formaggerie, macellerie e
pescherie. La qualità è intesa come insieme di caratteristiche che valorizzano le filiere locali e i metodi di produzione sostenibili. A partire da questi primi dati,
il progetto sta provvedendo a intervistare gli esercizi di questo primo screening per selezionare, secondo dei criteri di qualità interni quali tipologia di
rifornimento e metodi di produzione, funzione sociale dell’agricoltura, pratiche antispreco e territorialità, gli esercizi da inserire nella futura Buonissimap. I
criteri di qualità sono in fase di costruzione e si dividono tra quelli validi per tutte le categorie alimentari - a esclusione delle pescherie, a causa della particolare
configurazione di questa filiera – e tra quelli specifici per ciascuna categoria.
I criteri applicati per le tre categorie prendono in considerazione i seguenti aspetti:
- Rifornimento: produzione propria e/o integrazione diretta da piccoli e medi produttori; metodi di produzione artigianali, con basso o nullo uso di La mappa riassume
prodotti chimici; prodotti provenienti da realtà che utilizzano l’agricoltura come funzione sociale (fattorie sociali); distribuzione delle
censite dal progett
- Territorialità: luogo di produzione (km0 e Km basso); vendita di prodotti con certificazione di origine e presidi Slow Food; Buonissimap, most
un particolare
- Economia circolare: adesione a iniziative antispreco proprie o di terzi nella gestione degli scarti (tra cui il progetto Roma Salva Cibo dell’organizzazione accentramento del
ReFoodGees e l’applicazione TooGoodToGo); zone centrali del
- Salute: presenza di prodotti adatti a persone che hanno particolari esigenze alimentari (allergie o intolleranze) o che vogliono seguire una dieta sana. Comune di Roma
(Municipi 1, 2, 7 e 5
I criteri si declinano, per ciascuna categoria alimentare, nei seguenti termini:
● Buonissimap
ORTOFRUTTA: Frutta e verdura di stagione, poco o nullo utilizzo di prodotti chimici, certificazione biologica o biodinamica, provenienza è da
fattorie sociali un progetto di
● FORMAGGERIE: Formaggi artigianali, a latte crudo, a caglio vegetale, senza lattosio, scelti tra piccoli produttorimappatura
che seguono delmetodi
tradizionali. commercio di qualità
● MACELLERIE: Carne proveniente da allevamenti al pascolo o allo stato brado, attenti al benessere animale e all’utilizzo nel Comune
responsabile di Roma
di ormoni
e antibiotici. iniziato nel 2020.
● PESCHERIE: Pescato fresco al 100% italiano o allevato con metodi sostenibili, senza conservanti (no decongelato), selezionato in giornata da
fornitori affidati e collaudati o direttamente dalle aste del territorio.
Le informazioni raccolte, oltre a fornire al consumatore le indicazioni sulla provenienza dei prodotti, permettono di costruire una “rete della filiera corta”,
con l’indicazione dei produttori da cui si riforniscono – fatto salvo per le pescherie, che si caratterizzano per una filiera di difficile tracciabilità all’origine,
essendo costituita per lo più da grandi fornitori che comprano direttamente dalle277
aste e vendono al Centro Agroalimentare di Roma (CAR).
- Territorialità: luogo di produzione (km0 e Km basso); vendita di prodotti con certificazione di origine e presidi Slow Food; Buonissimap, most
un particolare
- Economia circolare: adesione a iniziative antispreco proprie o di terzi nella gestione degli scarti (tra cui il progetto Roma
IL SISTEMA Salva Cibo dell’organizzazione
one (km0 e Km basso); vendita di prodotti con certificazione di origine e presidi Slow Food; Buonissimap, mostrando DELLA DISTRIBUZIONE accentramento del
ReFoodGees e l’applicazione TooGoodToGo); zone centrali del
un particolare
a iniziative antispreco
-- proprie o di terzi
Territorialità: nella
luogo di gestione
produzione degli scarti
(km0 e (trabasso);
Km cui il progetto
vendita Roma
di Salva con
prodotti Cibocertificazione
dell’organizzazionedi origine e presidi Slow Food; Buonissimap, most
Salute: presenza di prodotti adatti a persone che hanno particolari esigenze alimentari (allergie o accentramento intolleranze) o che vogliono seguire una dieta sana. Comune
delle di Roma
ooGoodToGo); zone centrali del un particolare
(Municipi 1, 2, 7 e 5
I- criteri
Economia circolare:
si declinano, peradesione
ciascuna acategoria
iniziativealimentare,
antispreco nei proprie o di terzi
seguenti nella gestione degli scarti (tra cui il progetto Roma Salva Cibo dell’organizzazione accentramento del
termini: Comune di Roma
atti a persone che hanno particolari
ReFoodGees esigenze alimentari
e l’applicazione (allergie o intolleranze) o che vogliono seguire una dieta sana.
TooGoodToGo);
● ORTOFRUTTA: Frutta e verdura di stagione, poco o nullo utilizzo di prodotti chimici, certificazione 2, 7 e 5).o biodinamica, provenienza da zone centrali del
(Municipi 1,biologica
categoria alimentare, nei seguenti
- Salute: presenza termini:
di prodotti adatti a persone che hanno particolari esigenze alimentari (allergie o intolleranze) o che vogliono seguire una dieta sana. Comune di Roma
fattorie sociali
(Municipi 1, 2, 7 e 5
e verdura di stagione, poco
I criteri si o FORMAGGERIE:
nullo utilizzo
● declinano, di prodotti
Formaggi
per ciascuna chimici,
categoria certificazione
artigianali, a latte
alimentare, biologica
nei crudo,
seguenti o biodinamica,
a termini:
caglio vegetale, provenienza
senza lattosio, da scelti tra piccoli produttori che seguono metodi
tradizionali.
aggi artigianali, a latte crudo, ORTOFRUTTA:
● MACELLERIE: Fruttaproveniente
Carne
a caglio vegetale, esenza
verdura di
dastagione,
lattosio, allevamenti
scelti trapoco al o nullo
pascolo
piccoli utilizzo diche
o allo stato
produttori prodotti
brado,
seguono chimici,
attenti alcertificazione
metodi biologica
benessere animale o biodinamica,
e all’utilizzo provenienza
responsabile da
di ormoni
fattorie sociali
e antibiotici.
oveniente da allevamenti ● ● FORMAGGERIE:
PESCHERIE:
al pascolo statoFormaggi
o allo Pescato fresco
brado, artigianali,
al
attenti100% a latte
italiano
al benessere crudo, econ
oanimale
allevato aall’utilizzo
caglio
metodivegetale, senza
sostenibili,
responsabile dilattosio,
senza scelti tra
conservanti
ormoni (no piccoli produttori
decongelato), che seguono
selezionato metodi
in giornata da
tradizionali.
fornitori affidati e collaudati o direttamente dalle aste del territorio.
esco al 100% italiano o allevato ● MACELLERIE:
con metodiCarne proveniente
sostenibili, da allevamenti
senza conservanti (no al pascolo o alloselezionato
decongelato), stato brado, in attenti
giornata al da
benessere animale e all’utilizzo responsabile di ormoni
Le informazioni
audati o direttamente dalle aste raccolte, oltre
e antibiotici.
del territorio. a fornire al consumatore le indicazioni sulla provenienza dei prodotti, permettono di costruire una “rete della filiera corta”,
con l’indicazione dei produttori da cui si riforniscono – fatto salvo per le pescherie, che si caratterizzano
● PESCHERIE: Pescato fresco al 100% italiano o allevato con metodi sostenibili, senza conservanti (no decongelato), per una filiera di difficile tracciabilità
selezionato all’origine,
in giornata da
essendo costituita
e al consumatore le indicazioni per lo più da
sulla provenienza
fornitori grandi fornitori
dei prodotti,
affidati e collaudati che comprano
permettono
o direttamente direttamente
di costruire
dalle dalle aste e vendono al
una “rete della filiera corta”,
aste del territorio. Centro Agroalimentare di Roma (CAR).
i si riforniscono – fatto salvo per le pescherie, che si caratterizzano per una filiera di difficile tracciabilità all’origine,
IlLeprogetto è ancora in corso e laaBuonissimap non è ancora ledisponibile
indicazioni agli utenti. Di seguito, tabelle e mappe si riferiscono ai dati di screening ottenuti tramite
informazioni
fornitori che comprano raccolte,
direttamente oltre
dalle fornire
aste e vendonoal consumatore
al Centro Agroalimentare sulla (CAR). dei prodotti, permettono di costruire una “rete della filiera corta”,
provenienza
di Roma
l’utilizzo di guide e mappe di settore. Per controllare gli avanzamenti
con l’indicazione dei produttori da cui si riforniscono – fatto salvo per le pescherie, della mappa visitare:
che si https://www.buonissimap.it/
caratterizzano per una filiera di difficile tracciabilità all’origine,
simap non è ancora
essendo disponibile
costituita diagli
per utenti. Di seguito,
lo più da grandi tabelle
fornitori e mappe si riferiscono ai dati di screening ottenuti tramite
Il primo screening Buonissimap raccoglie 357 che comprano
esercizi direttamente
commerciali, dalle
tra i quali aste e vendono
Ortofrutta rappresentaal Centro Agroalimentare
la share principale con di Roma (CAR).
117 negozi.
er controllare gli avanzamenti della mappa visitare: https://www.buonissimap.it/
IlTabella
progetto 5.20:è ancora
Numero in esercizi
corso e la Buonissimap
Buonissimap non
per è ancoraFonte:
tipologia. disponibile agli utenti.
elaborazione Di seguito,
CURSA, 2021 tabelle e mappe si riferiscono ai dati di screening ottenuti tramite
oglie 357 esercizi commerciali,
l’utilizzo di guide etra i qualidiOrtofrutta
mappe settore. Per rappresenta
controllarelagli share principaledella
avanzamenti con 117
mappanegozi.
visitare: https://www.buonissimap.it/
Tipologia esercizio Numero esercizi
map per tipologia.
Il primo Fonte: elaborazione
screening CURSA, 2021
di Buonissimap raccoglie 357 esercizi Formaggeria
commerciali, tra i quali 87 Ortofrutta rappresenta la share principale con 117 negozi.
Tipologia esercizio Numero esercizi
Tabella 5.20: Numero esercizi Buonissimap per tipologia. Macelleria
Fonte: elaborazione CURSA, 79 2021 La mappa riassume
Formaggeria 87
Ortofrutta
Tipologia esercizio 117
Numero esercizi la distribuzione delle
Macelleria 79 aree censite dal
Pescheria
Formaggeria 74
87
Ortofrutta 117 Totale 357 progetto.
Macelleria 79
Pescheria 74
Ortofrutta 117
Totale5.7 mostra i municipi
La Figura 357 del Comune di Roma con maggiore presenza di negozi di qualità buonissimap. La versione web della mappa, ne distingue le
Pescheria
Tabella 74
5.20: Numero esercizi Buonissimap per tipologia. Fonte: elaborazione CURSA 2021
diverse tipologie.
mune di Roma con maggiore presenza di negozi di qualità buonissimap. Totale
La versione web della 357mappa, ne distingue le

La Figura 5.7 mostra i municipi del Comune di Roma con maggiore presenza di negozi di qualità buonissimap. La versione web della mappa, ne distingue le
diverse tipologie.

278
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Figura 5.7 Distribuzione delle attività censite


da Buonissimap. Fonte: Elaborazione
CURSA su Buonissimap, 2021

279
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

I punti vendita mappati hanno diverse forme: possono essere esercizio commerciale vero e proprio oppure un banco di mercato tradizionale o in un mercato
Icontadino.
I punti
puntivendita
venditaI Banchi
mappati
mappati di mercato
hanno
hanno sono
diverse
diverse forme:laforme:
formapossono
possono di punto
essere vendita
essere
esercizio più diffuso
esercizio
commerciale veroin
commerciale generale
e propriovero ee in
oppure particolare
proprio
un bancooppure per
un quanto
di mercato banco diriguarda
o in unl’ortofrutta.
mercato
tradizionale tradizionale
mercato Segue
o in unl’esercizio
mercato
commerciale
contadino.I Banchi
contadino. dove
I Banchi primeggiano
di mercato
di mercato invece
sono sono le formaggerie,
la forma
la forma di puntodivendita seguite
punto piùvenditada Macellerie
diffusopiù diffuso in
in generale e Pescherie.
generale
e in Nella
particolaree in tipologia
perparticolare mercato contadino
per quanto
quanto riguarda riguarda
l’ortofrutta. si contano invece
Segue l’ortofrutta.
l’esercizio solo pochi punti
Segue l’esercizio
vendita
commerciale
commerciale dell’ortofrutta
dove
dove ancheinvece
primeggiano
primeggiano se questo
invece dato
le potrebbe
formaggerie,
le formaggerie, non
seguite da essere
seguite rilevante
da Macellerie
Macellerie e Pescherie. considerando
eNella tipologiale
Pescherie. guide
Nella utilizzate
tipologia
mercato contadino come
mercato fonte dati solo
contadino
si contano invece che contengono
si contano
pochi insolo
invece
punti generale
pochipoche
punti
vendita
vendita dell’ortofrutta
informazioni relative
dell’ortofruttaanche
a se questo
queste
anche se dato potrebbe
tipologie
questo di
dato non essere
mercato.
potrebbe non rilevante
essere considerando
rilevante le guide utilizzate
considerando le comeutilizzate
guide fonte dati che
come contengono
fonte datiin che
generale poche in generale poche
contengono
I punti vendita mappati hanno diverse forme: possono essere esercizio commerciale vero e proprio oppure un banco di mercato tradizionale o in un mercato
informazioni relative a queste tipologie didi mercato.
informazioni
contadino. relative
I Banchi a queste
di mercato tipologie
sono la forma puntodi vendita
mercato.più diffuso in generale e in particolare per quanto riguarda l’ortofrutta. Segue l’esercizio
commerciale dove primeggiano invece le buonissimap
Tabella 5.21: Numero esercizi formaggerie, seguiteperdatipologia
Macellerie eePescherie.
per puntoNellavendita. Fonte:contadino
tipologia mercato elaborazionecontanoCURSA, 2021
Tabella 5.21: Numero esercizi buonissimap per tipologia e per punto vendita. Fonte: elaborazione CURSA,si2021 invece solo pochi punti
Tipologia
Tabella
vendita di
5.21: punto
Tipologia direlative
Numero
dell’ortofrutta anche esercizi
se questo buonissimap
dato potrebbe
puntoa queste tipologie di mercato.
non per
esseretipologia
rilevanteTipologia
e per
considerando
Tipologia di negozio
di
punto
le negozio
vendita.
guide utilizzateFonte:
come elaborazione
fonte dati che CURSA,
contengono in 2021
generale poche
informazioni
vendita
Tipologia di puntoFormaggeria
vendita Formaggeria Macelleria Tipologia
Ortofrutta di negozio
Pescheria Totale
Macelleria Ortofrutta Pescheria Totale
Tabella 5.21: Numero esercizi buonissimap per tipologia e per punto vendita. Fonte: elaborazione CURSA, 2021
vendita
Esercizio Formaggeria Macelleria Ortofrutta Pescheria Totale
Esercizio
Tipologia di punto 45 45 42 42 34
34di negozio
Tipologia 41 41 162 162
vendita
Esercizio 45 Macelleria 42Ortofrutta79 Pescheria
34 33 Totale 33 41 191 162
Mercato
Mercato 42 42
Formaggeria 37 37 79 191
Esercizio
Mercato 45 42 34 41 162
MercatoContadino
Mercato
Contadino
42
0 0 42
37
0 37
0 79
4
33
79 0
4 191
33 4
0 191
4 Tabella 5.21: Numero esercizi Buonissimap per tipologia e per
Totale
Mercato Contadino 87 0 79 0 117 74 357
Totale Contadino
Mercato 0 87 0 794 0 4117 4 0
74 4
357 punto vendita. Fonte: elaborazione CURSA 2021

Totale
Totale 87 87 79 79117 74 117 357 74 357
La diffusione di questi punti vendita è sparsa all’interno di tutti i municipi di Roma con, tuttavia grandi differenze tra le zone. Il Municipio con un maggiore
Ladiffusione
La diffusione
numero di questi
di esercizi
di questi punti puntiè sparsa
Buonissimap
vendita vendita
è il numero è sparsa
1 seguito
all’interno all’interno
di tutti di di
dal 2, dal
i municipi 7 etutti
Romadal 5.i tuttavia
con, municipi
In generale diprimeggia
grandi Roma con,
differenze letuttavia
la forma
tra zone.di grandi
banco differenze
di con
Il Municipio mercato tra le zone.
tradizionale
un maggiore Il Municipio
piuttosto che con un maggiore
numero
quella di
di di esercizi
esercizio
esercizi Buonissimap
commerciale
Buonissimap è il tranne
numero è
1 il
che numero
nei
seguito dal 2, 1
municipi
dalseguito
77,
e 12,
dal dal
13,
5. In 142,
e dal
15. 7 e dal 5. In generale primeggia la forma
La diffusione di questi punti vendita è sparsa all’interno di tutti i municipi di Roma con, tuttavia grandi differenze tra le zone. Il Municipio con
numero generale primeggia la forma di banco di mercato tradizionale di banco
piuttosto che di mercato tradizionale piuttosto che
un maggiore
quella
quelladi esercizio commerciale
di esercizio tranne che tranne
commerciale nei municipi
che 7, 12,
nei13, 14 e 15.
municipi
7, 12, 13,7Fonte:
14 e 15.
numero
Tabella di esercizi
5.22: Buonissimap
Numero esercizi è il numero
buonissimap 1 vendita
per punto seguitoe dal 2, dal
municipio. e dal 5. In generale
elaborazione primeggia
CURSA, 2021 la forma di banco di mercato tradizionale piuttosto che
quella
Tabella
Municipi di esercizio
5.22: commerciale
Numero esercizi buonissimap tranne
Tipologia vendita che nei
per punto vendita e municipi
puntobuonissimap 7, 12,elaborazione
municipio. Fonte: 13, 14 e CURSA,
15. 2021
Tabella
Municipi 5.22: Numero esercizi
Tipologia punto vendita per punto vendita e municipio. Fonte: elaborazione CURSA, 2021
Municipi
Tabella 5.22: Esercizio
Numero
Esercizio Mercato
Tipologia
esercizi
Mercato punto Mercato
vendita
buonissimap
Mercato perContadino
Contadinopunto Totale
vendita
Totale e municipio. Fonte: elaborazione CURSA, 2021
11
Municipi 35 35 Tipologia
46 46 punto vendita 81 81
Esercizio Mercato Mercato Contadino Totale
22 26 26 28 28 1 1 55 55
3 31 8 8
Esercizio
35 12 12
Mercato
46 Mercato
20
Contadino Totale
81
20
4 2
4
1 1
1
35
26 16
16
46
28 1 17
17
81
55
5 14 25
2
53 26
14 8 25 282
12 2 1 41
41 55
20
6 2 2
3
7 64 24 8
1 20 2 12
16 44 2 20
17
8 75
4 5 24 14
1 12 20 16
25 2 17 44 17
41
98 7 5 19 12 17
5
6 14 251
2 2 27
41
2
119 6 7 1 19 1 7 27
12 6
7 12 24 4 2
20 16 2
44
11 6 1 7
13 7
8 8 24
5 20
12 8 44
17
14 8 1 9
8
9 5
7 5 12
19 1 17
27
15 8 13
Totale 9
11 162 6 7 191 194
1 1 357 27 5.22: Numero esercizi Buonissimap per punto vendita eNella
Tabella
7 municipio.
Città
Fonte: elaborazione CURSA 2021
Metropolitana, 73,98%
11
Gli stessi comportamenti di6mercato sono 1
visibili anche per quanto riguarda la tipologia di 7
negozio per municipio.
degli ambulanti che
Tabella 5.23: Numero esercizi buonissimap per tipologia e municipio. Fonte: elaborazione CURSA, 2021 trattano prodotti
Municipi Tipologia negozio alimentari proviene dal
Formaggeria Macelleria Ortofrutta Pescheria Totale 280 Comune di Roma.
1 20 25 25 11 81
12 12 4 16
13 8 8
14 8 1 9 IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
15 8 5 13
Totale 162 191 4 357 Nella Città
Gli stessi comportamenti di mercato sono visibili anche per quanto riguarda la tipologia di negozio per municipio. Metropolitana, 73,
degli ambulanti che
Tabella 5.23: Numero esercizi buonissimap per tipologia e municipio. Fonte: elaborazione CURSA, 2021 trattano prodotti
Municipi Tipologia negozio alimentari proviene
Formaggeria Macelleria Ortofrutta Pescheria Totale Comune di Roma.
1 20 25 25 11 81
2 15 14 18 8 55
3 5 7 5 3 20
4 3 2 8 4 17
5 7 6 19 9 41
6 1 1 2
7 12 7 12 13 44
8 5 3 3 6 17
9 6 7 8 6 27
11 3 2 2 7
12 2 1 7 6 16
13 2 1 1 4 8
14 4 4 1 9
15 2 2 7 2 13
Totale 87 79 117 74 357

Tabella 5.23: Numero esercizi Buonissimap per tipologia e municipio. Fonte: elaborazione CURSA 2021

5.4 I mercati e il commercio ambulante alimentare

In Italia secondo il rapporto sul sistema distributivo 2019, nel 2019 erano presenti 33.663 commercianti ambulanti di prodotti alimentari su 179.201
commercianti ambulanti totali.

Tabella 5.24: Consistenze del commercio ambulante 2018-2019. Fonte: elaborazione CURSA su Ministero dello Sviluppo Economico, 2019
Tipologia
commerciale Specializzazione N. esercizi 2018 N. esercizi 2019 Var %
Non specificato 9.812 281
8.983 -8,4%
5.4 I mercati e il commercio ambulante alimentare

In Italia secondo il rapporto sul sistema distributivo 2019, nel 2019 erano presenti 33.663 commercianti ambulanti di prodotti
IL SISTEMA alimentari
DELLA su 179.201
DISTRIBUZIONE
commercianti ambulanti totali.

Tabella 5.24: Consistenze del commercio ambulante 2018-2019. Fonte: elaborazione CURSA su Ministero dello Sviluppo Economico, 2019
Tipologia
commerciale Specializzazione N. esercizi 2018 N. esercizi 2019 Var %
Non specificato 9.812 8.983 -8,4%
Alimentare 34.681 33.663 -2,9%
Nella Città
Abbigliamento, Metropolitana,
tessuti e calzature 15.758 14.694 -6,8% 73,98% degli
Abbigliamento e ambulanti che
Commercio
tessuti 49.526 47.365 -4,4% trattano prodotti
ambulante
Calzature e alimentari proviene
pelletterie 5.559 5.302 -4,6%
dal Comune di Roma.
Altri articoli 66.751 65.174 -2,4%
zione delle licenze del -3,63% dal 2019 al 2020, probabilmente a causa della chiusura dei mercati nei periodi di chiusura totale
Mobili e articoli di
uso domestico 4.254 4.020 -5,5%
Tabella 5.24: Consistenze del commercio ambulante 2018-2019.
Totale 186.341 179.201 -3,8% Fonte: elaborazione CURSA su Ministero dello Sviluppo Economico, 2019

Secondo i dati della Camera di Commercio, ci sono 2.548


2548 ambulanti che trattano prodotti alimentari nella CmRC,
CMR, tra questi il 73,98% nel Comune di Roma.

Il settore ha subito una diminuzione delle licenze del -3,63% dal 2019 al 2020, probabilmente a causa della chiusura dei mercati nei periodi di chiusura
dovuti totale
al COVID19
ti 2020-2019 nella
degli CMRC.
eserciziFonte: elaborazione CURSA su Camera di Commercio, 2020
commerciali.

Grafico 5.13: Numero ambulanti 2020-2019 nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su Camera di Commercio, 2020

Grafico 5.13: Numero ambulanti 2020-2019 nella CmRC.


Fonte: elaborazione CURSA su Camera di Commercio, 2020

282
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

plateatica (quasi il 45%


sul totale) mentre i
mercati coperti
rappresentano il 32% del
totale, seguiti dai
mercati contadini che
rappresentano meno del
25%.
plateatica (quasi il
sul totale) mentre i
mercati coperti
rappresentano il 32
totale, seguiti dai
mercati contadini c
rappresentano men
25%.

Grafico 5.14: Variazione per trimestri 2019-2020 del numero di ambulanti alimentari CmRC.
Fonte: elaborazione CURSA su Camera di Commercio, 2020
mercati rionali sono suddivisi in tre tipologie: i mercati coperti, in cui i banchi di vendita sono organizzati in un edificio provvisto di
i cui chioschi sono collocati in uno spazio recintato; i mercati in sede impropria, i cui chioschi sono su strada e senza recinzione.

ie dati parziali sulla CMRC, mostra la distribuzione dei mercati. La versione web della mappa, ne distingue le diverse tipologie.

dei mercati nella CMRC - in aggiornamento. Fonte: elaborazione CURSA su Comune di Roma, 2021

A livello amministrativo i mercati rionali sono suddivisi in tre tipologie: i mercati coperti, in cui i banchi di vendita sono organizzati in un edificio provvisto di
tetto; i mercati plateatici, i cui chioschi sono collocati in uno spazio recintato; i mercati in sede impropria, i cui chioschi sono su strada e senza recinzione.

La Figura 5.8, che raccoglie dati parziali sulla CMRC,


CmRC, mostra la distribuzione dei mercati. La versione web della mappa, ne distingue le diverse tipologie.

Figura 5.8: Distribuzione dei mercati nella CMRC - in aggiornamento. Fonte: elaborazione CURSA su Comune di Roma, 2021

283
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Figura 5.8 Distribuzione dei mercati


nella CmRC - in aggiornamento. Fonte:
Elaborazione CURSA su Comune di Roma,
2021

284
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

no 89 mercati tra coperti, plateatici e contadini, principalmente presenti nel municipio 5 (13 mercati), nel municipio 7 (11 mercati)
Nel comune di Roma esistono 89 mercati tra coperti, plateatici e contadini, principalmente presenti nel municipio 5 (13 mercati), nel municipio 7 (11 mercati)
ati). Tra tutti i mercati del Comune, la maggior parte è di tipologia plateatica (40 mercati, ovvero quasi il 45% sul totale) mentre i
e nel municipio 1 (10 mercati). Tra tutti i mercati del Comune, la maggior parte è di tipologia plateatica (40 mercati, ovvero quasi il 45% sul totale) mentre i
ano il 32% del totale e sono presenti essenzialmente nei municipi 1 e 2.
mercati coperti rappresentano il 32% del totale e sono presenti essenzialmente nei municipi 1 e 2.
mercati contadini nel municipio 5 e 7 che rappresentano a Roma meno del 25% della totalità dei mercati.
Forte presenza invece dei mercati contadini nel municipio 5 e 7 che rappresentano a Roma meno del 25% della totalità dei mercati.
omune di Roma per tipologia e municipio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Comune di Roma, 2020
Tabella 5.25: Mercati nel Comune di Roma per tipologia e municipio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Comune di Roma, 2020
Mercati Tipologia
Mercati Tipologia
Comune Municipio Contadino Coperto Plateatico Totale
Comune Municipio Contadino Coperto Plateatico Totale
Roma 1 2 7 1 10
2 0 7 1 8
Primeggiano
nel Comune di
3 1 2 4 7 Roma i mercati in
4 2 2 4 8 forma plateatica
(quasi il 45% sul
5 4 2 7 13
totale) mentre i
6 0 0 1 1 mercati coperti
7 3 2 6 11 rappresentano il 32%
del totale, seguiti dai
8 2 1 3 6
mercati contadini
9 2 0 4 6 che rappresentano
10 2 3 2 7 meno del 25%.
11 1 1 3 5
12 0 0 1 1
13 0 0 2 2
14 0 2 0 2
15 1 0 1 2
Tabella 5.25: Mercati nel Comune di Roma per tipologia e municipio.
Totale 20 29 40 89 Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Comune di Roma, 2020

4194 posteggi disponibili solo 3140 sono occupati, lasciando un totale di 1045 posteggi vuoti o chiusi.
tive ai mercati negli altri comuni della CMRC.
285
one con il territorio, c’è un forte calo dell’utilizzo dei mercati rionali sia da un punto di vista dei consumi che posteggi chiusi, oltre
13 0 0 2 2
14 0 2 0 2
15 1 0 1 2 IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Roma 1 2 7 1 10
banchi dei mercati rionali romani, tuttavia, a causa della Totale 20
struttura poco organizzata dei mercati 29 i contadini
pubblici, 40 e produttori
89 si organizzano in modi diversi
2 0 7 1 8
dalla vendita in mercato, ovvero con vendita diretta e mercati contadini. Infatti, solo il 5-10% degli agricoltori vende i propri prodotti all’interno dei mercati
rionali. Secondo i dati dal 2020, su 4.194
4194 posteggi disponibili solo 3.140 3 sono occupati,
3140 1 2
lasciando 4
un totale di 1.045
1045 7 posteggi vuoti o chiusi.
Mancano informazioni relative ai mercati negli altri comuni della CMRC.
Secondo il Rapporto sui mercati rionali (Agenzia Roma, 2012)14 ci sono 4 2 banchi ogni
2 10002abitanti e 14mercato ogni 8 10 kmq. Ovvero:
- 3,1 banchi ogni 1.000
Malgrado abitanti
la forte integrazione con il territorio, c’è un forte5calo dell’utilizzo4 2
dei mercati 7 sia da 13
rionali un punto di vista dei consumi che posteggi chiusi, oltre
- 10,3 mercati
che unperabbandono
10 kmq. anche da parte delle amministrazioni che lasciano in decadimento i palazzi spesso storici in cui risiedono. All'interno di questi mercati, il
Nei quartieri
40%scendono a 2,9 banchi
del cibo arriva dal sudeItalia,
5,3 mercati,
il 20% nei
dal suburbi a 0,6il 6banchi
nord Italia, e 0,90mercati
25% dall’agro romano e0 nelle zone
e dalle
1toponomastiche
campagne
1 a 0,6 banchi
laziali, mentre il 15% ogni 1.000 abitanti
dall’estero, tuttavia,e 0,1
malgrado la
mercati ogni 10 kmq.
normativa, la provenienza dei prodotti non è spesso presente 7 nei banchi 3 (Terra!, 22018) . Secondo
13
6 una11 indagine di Terra! ci sono 120 contadini storici dietro i
banchi dei mercati rionali romani, tuttavia, a causa della struttura poco organizzata dei mercati pubblici, i contadini e produttori si organizzano in modi diversi
Secondo un’indagine condotta nel 2012 dall’Agenzia 8 2 1 3 frequentatori
6
dalla vendita
13 in mercato, ovvero con venditadidiretta
Roma sulle caratteristiche
e mercati contadini.socio demografiche
Infatti, solo il 5-10%deidegli agricoltori dei mercati
vende di Roma,
i propri i clienti
prodotti dei dei mercati
all’interno
mercati sono Terra!,
essenzialmente 2018.
donneMagna
(71%),Roma:
tra i PERCHÉ
61 e 75 NEL
anni COMUNE
(35%), con AGRICOLO
diploma PIÙ
superiore GRANDE
(39%), e D’ITALIA I
principalmenteMERCATI RIONALI
pensionati (42%). STANNO MORENDO. Disponibile Online:
rionali. 9 2 0 4 6
www.terraonlus.it
10 14 ci sono 22 banchi ogni
Secondo il Rapporto sui mercati rionali (Agenzia Roma, 2012) 3 1000 abitanti
2 7
e 1 mercato ogni 10 kmq. Ovvero:
- 3,1 banchi ogni 1.000 abitanti 11 1 1 3 5
- 10,3 mercati per 10 kmq.
12 a 0,6 banchi
Nei quartieri scendono a 2,9 banchi e 5,3 mercati, nei suburbi 0 e 0,90mercati e nelle
1 zone toponomastiche
1 a 0,6 banchi ogni 1.000 abitanti e 0,1
mercati ogni 10 kmq. 13 0 0 2 2
14 sulle caratteristiche
Secondo un’indagine condotta nel 2012 dall’Agenzia di Roma 0 2socio demografiche
0 2 frequentatori dei mercati di Roma, i clienti dei
dei
mercati sono essenzialmente donne (71%), tra i 61 e 75 anni
15 (35%), con1diploma 0superiore (39%),
1 e principalmente
2 pensionati (42%).

Totale 20 29 40 89

Secondo i dati dal 2020, su 4194 posteggi disponibili solo 3140 sono occupati, lasciando un totale di 1045 posteggi vuoti o chiusi.
Mancano informazioni relative ai mercati negli altri comuni della CMRC.

Malgrado la forte integrazione con il territorio, c’è un forte calo dell’utilizzo dei mercati rionali sia da un punto di vista dei consumi che posteggi chiusi, oltre
Grafico
che 5.15: Sesso anche
un abbandono dei frequentatori dei amministrazioni
da parte delle mercati nel comune
che di Roma.in
lasciano Fonte: rielaborazione
decadimento grafica
i palazzi CURSA
spesso suinAgenzia
storici di Roma,
cui risiedono. 2012
All'interno di questi mercati, il
40% del cibo arriva dal sud Italia, il 20% dal nord Italia, il 25% dall’agro romano e dalle campagne laziali, mentre il 15% dall’estero, tuttavia, malgrado la
normativa, la provenienza dei prodotti non è spesso presente nei banchi (Terra!, 2018)13. Secondo una indagine di Terra! ci sono 120 contadini storici dietro i

13
Terra!, 2018. Magna Roma: PERCHÉ NEL COMUNE AGRICOLO PIÙ GRANDE D’ITALIA I MERCATI RIONALI STANNO MORENDO. Disponibile Online:
www.terraonlus.it
14
Agenzia Roma, 2012. I mercati rionali comunali a Roma. Aprile 2012.

Grafico 5.15: Sesso dei frequentatori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
286
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 5.15: Sesso dei frequentatori dei mercati nel Comune di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

atori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

ntatori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

Grafico 5.16: Età dei frequentatori dei mercati nel Comune di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
uentatori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

equentatori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
287
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 5.17: Occupazione dei frequentatori dei mercati nel Comune di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

ntatori
tori deidei mercati
mercati nelnel comune
comune di Roma.
di Roma. Fonte:
Fonte: rielaborazione
rielaborazione grafica
grafica CURSA
CURSA su su Agenzia
Agenzia di Roma,
di Roma, 2012
2012
Grafico 5.18: Occupazione dei frequentatori dei mercati nel comune di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

Grafico 5.18: Scolarità dei frequentatori dei mercati nel Comune di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

r92%
l’92% ogni
ogni settimana.
settimana. In particolare,
In particolare, il 24%
il 24% va va al mercato
al mercato duedue volte
volte a settimana
a settimana e ile18%
il 18%
di 6divolte
6 volte a settimana.
a settimana. I I
ono
o La frequenza
principalmente
principalmente comodità
comodità di visite
(62%)
(62%) dei mercati
e qualità
e qualità è
deideiper l’92%
prodotti
prodotti ogni
venduti
venduti settimana.
(47%).
(47%). In particolare, il 24% va al mercato due volte a settimana e il 18% di 6 volte a settimana. I
linali
deidei
mercati motivi
mercati di frequentazione
di Roma.
di Roma. Fonte:
Fonte: dei mercati
rielaborazione
rielaborazione sono
grafica
grafica principalmente
CURSA
CURSA su su Agenzia
Agenzia comodità
di Roma,
di Roma, (62%)
20122012 e qualità dei prodotti venduti (47%).
Grafico 5.19: Numero di visite settimanali dei mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

288
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Grafico 5.19: Numero di visite settimanali dei mercati di Roma.


Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

uentazione
tazione dei dei mercati
mercati di Roma.
di Roma. Fonte:
Fonte: rielaborazione
rielaborazione grafica
grafica CURSA
CURSA su Agenzia
su Agenzia di Roma,
di Roma, 2012
2012

Il mondo
Il mondo deldel food
food
delivery
delivery e e dell’e-
dell’e-
Grafico 5.20: Motivi di frequentazione dei mercati di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia commerce
commerce
di Roma, ha ha espresso
espresso
2012
la sua
la sua potenzialità
potenzialità
durante
durante la pandemia,
la pandemia,

289
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

orno ai 11-25 euro con una prevalenza di prodotti ortofrutta e macelleria anche se pescheria e alimentari misti rappresentano dando vita a nuove
5della
eurospesa.
con una Laprevalenza
spesa emedia
Comodità si dei
qualità aggira
di prodotti attorno
ortofrutta
prodotti aie11-25
risultano traeuro
macelleria con
ancheuna
i principali seprevalenza
pescheria
motivi edialimentari
prodotti ortofrutta
di frequentazione misti
dei rappresentano
mercatie macelleria anche
dandosevita
mentre assortimento pescheria
ea nuove
formeeibride
alimentari
di misti rappresentano dando vita a nuove
Comodità
otivo di none qualità
comunque
acquistodeidei
prodotti
una buona
risultano
prodotti. fettatra
della
i principali
spesa. Comodità
motivi di efrequentazione
qualità dei prodotti
dei mercati
risultano
mentre
tra i principali
assortimento
motivi
e forme
di frequentazione
ibride distribuzione.
di dei mercati mentre assortimento e forme ibride di
cquisto dei prodotti.
prezzo risultano un forte motivo di non acquisto dei prodotti. distribuzione. distribuzione.
odotti acquistati per frequenza di acquisto nei mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
tati per frequenza
Grafico
di acquisto
5.21: Tipologia
nei mercati
di prodotti
di Roma.acquistati
Fonte: rielaborazione
per frequenza di grafica
acquisto
CURSAnei su
mercati
Agenzia
di Roma.
di Roma,
Fonte:
2012rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

Grafico 5.21: Tipologia di prodotti per frequenza di acquisto nei mercati di Roma.
Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

era media nei mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
mercati di Roma.
Grafico
Fonte:
5.22:rielaborazione
Spesa giornaliera
grafica
media
CURSA
nei su
mercati
Agenzia
di Roma.
di Roma,
Fonte:
2012rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

Grafico 5.22: Spesa giornaliera media nei mercati di Roma.


Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

290
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
i mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
Grafico 5.23: Motivi di acquisto nei mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012
Il settore del food and
grocery è cresciuto del Il settore del food and
Grafico 5.23: Motivi di acquisto nei mercati di Roma. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma,70%
2012rispetto al 2016, grocery è cresciuto del
raggiungendo un valore 70% rispetto al 2016,
di 2.701 mln euro raggiungendo un valore
Il settore del food a
di 2.701 mln euroè cresciuto
grocery
70% rispetto al 201
raggiungendo un v
di 2.701 mln euro

Grafico 5.23: Motivi di acquisto nei mercati di Roma.


Fonte: rielaborazione grafica CURSA su Agenzia di Roma, 2012

ce
5.5 Food delivery ed E-commerce
risulta un segmento ancora poco sviluppato (solo il 4% degli acquisti online in Italia riguarda prodotti di food and grocery),
2018 il giro d’affari
L’e-commerce dell’e-commerce
alimentare è cresciuto
in Italia risulta del 34% ancora
un segmento rispettopoco
a quanto registrato
sviluppato (solo nel
il 4%2017,
degliraggiungendo
acquisti onlineuninvalore
Italia riguarda prodotti di food and grocery),
Osservatorio 5.5 Food delivery
eCommerce B2C del ed E-commerce
Politecnico di Milano e Netcomm, 2020 15
).
anche se di grande potenziale. Nel 2018 il giro d’affari dell’e-commerce è cresciuto del 34% rispetto a quanto registrato nel 2017, raggiungendo un valore
a espressa durantedilaeuro
di un miliardo pandemia COVID19,
circa (fonte: che ha visto
Osservatorio non solo l’apertura
eCommerce di molti punti
B2C del Politecnico vendita
di Milano all’e-commerce
e Netcomm, ma
202015 ). anche
er raggiungere il consumatore.
In particolare, la potenzialità
L’e-commerce è statainespressa
alimentare durante
Italia risulta la pandemia
un segmento COVID19,
ancora che ha visto(solo
poco sviluppato nonilsolo
4% l’apertura di molti
degli acquisti online punti vendita
in Italia all’e-commerce
riguarda prodotti di ma anche
food and grocery),
la crescitaanche
di formese diibride digitali
grande per raggiungere
potenziale. Nel 2018 ilil consumatore.
giro d’affari dell’e-commerce è cresciuto del 34% rispetto a quanto registrato nel 2017, raggiungendo un valore
di un miliardo di euro circa (fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 202015).
In particolare, la potenzialità è stata espressa durante la pandemia COVID19, che ha visto non solo l’apertura di molti punti vendita all’e-commerce ma anche
ante il covid: la crescita di forme ibride digitali per raggiungere il consumatore.
ommerce con potenziamento
E- Commerce della capacità,
e food delivery durante ilinnovazione
covid: e potenziamento
ione con1.attori esterni ma forti limiti su ordini e logistica
Grande centralità dell’e-commerce con potenziamento relativa; della capacità, innovazione e potenziamento
delle consegne, collaborazione con attori esterni ma forti limiti su ordini e logistica relativa;
E- Commerce e food delivery durante il covid:
1. Grande centralità dell’e-commerce con potenziamento della capacità, innovazione e potenziamento
B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 2020. Food and Grocery.
15
delle consegne, collaborazione con attori esterni ma forti limiti su ordini e logistica relativa;
Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 2020. Food and Grocery.

15
Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 2020. 291
Food and Grocery.
anche se di grande potenziale. Nel 2018 il giro d’affari dell’e-commerce è cresciuto del 34% rispetto a quanto registrato nel 2017, raggiungendo un valore
di un miliardo di euro circa (fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 202015).
In particolare, la potenzialità è stata espressa durante la pandemia COVID19, che ha visto non solo l’apertura di molti punti vendita all’e-commerce ma anche
la crescita di forme ibride digitali per raggiungere il consumatore. IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

E- Commerce e food delivery durante il covid:


1. Grande centralità dell’e-commerce con potenziamento della capacità, innovazione e potenziamento Il mondo del food
delle consegne, collaborazione con attori esterni ma forti limiti su ordini e logistica relativa; delivery e dell’e-
2. Nuovo ruolo del punto vendita: spinta verso la prossimità, uso del digitale come risposta alla crisi. Il commerce ha
75% del grocery ha attivato una modalità di gestione del cliente alternativa (80% messaggistica, 65% espresso la sua
telefono, 30% mail); il 40% ha intenzione di riprendere le normali modalità di vendita; 25% vuole potenzialità durante
15
Osservatorio
affiancare nuoveeCommerce
modalità B2C del Politecnico di Milano e Netcomm, 2020. Food and Grocery.
più digitali la pandemia
3. Enogastronomia e spesa premium: incremento della capacità produttiva, incremento dell’efficienza
dando vita a nuove
in magazzino, ottimizzazione delle consegne, azioni dirette sulla domanda
4. Food delivery: nuove modalità di consegna e supporto del punto vendita (consegna contactless);
forme ibride di
ristoranti stellati nel food delivery; collaborazione con attori esterni; nuove modalità di vendita a distribuzione.
gestione diretta tipo telefono, messaggi, e-mail oppure piattaforme
5. Nuovo ruolo del ristorante: dark kitchen dove non esiste la consumazione sul posto

Gli acquisti dell’e-commerce B2C sono aumentati dal 2016 al 2020 del 66%, soprattutto in termini di prodotti che sono aumentati del 40% raggiungendo un
23377 mln euro. Sono invece diminuiti i servizi in particolare tra il 2019 e il 2020.
valore di 23.377

Tabella 5.26: Acquisti e-commerce B2C in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Acquisti e-commerce B2C (mln euro)

tot prodotti servizi

2016 20.298 9.509 10.790

2017 23.651 12.150 11.501

2018 27.463 14.943 12.520

2019 31.375 17.861 13.514

2020 30.559 23.377 7.182 Tabella 5.26: Acquisti e-commerce B2C in mln euro.
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020

In particolare, il segmento food and grocery, che comprende segmento alimentare e non alimentare, ha raggiunto un valore di 2.701 mln euro nel 2020 con
una crescita del 70% rispetto al 2016. Anche la penetrazione online del settore è variata parecchio, quadruplicando dal 2016 al 2020.

Tabella 5.27: Acquisti E-Commerce B2C food and grocery in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020 Il food delivery ha a
Acquisiti ecommerce B2c food and grocery (mln euro) 292 un rallentamento n
tasso di crescita ris
2017 23.651 12.150 11.501
2018 27.463 14.943 12.520
2018 27.463 14.943 12.520
2019 31.375 17.861 13.514
2019 31.375 17.861 13.514
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
2020 30.559 23.377 7.182
2020 30.559 23.377 7.182

In particolare, il segmento food and grocery, che comprende segmento alimentare e non alimentare, ha raggiunto un valore di 2.701 mln euro nel 2020 con
In particolare, il segmento food and grocery, che comprende segmento alimentare e non alimentare, ha raggiunto un valore di 2.701 mln euro nel 2020 con
unacrescita
una crescitadeldel 70%
70% rispetto
rispetto al 2016.
al 2016. AncheAnche la penetrazione
la penetrazione online delonline
settoredel settoreparecchio,
è variata è variataquadruplicando
parecchio, quadruplicando
dal 2016 al 2020.dal 2016 al 2020.

Tabella5.27:
5.27:Acquisti
Acquisti E-Commerce B2C and
food and grocery in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su delOsservatorio del Politecnico di Milano, agli anni precedent
Tabella E-Commerce Mln euro
B2C food Variazione
grocery in mln penetrazione
euro. Fonte: online
rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio Politecnico di Milano, 2020 Il food delivery 2020 Il food delivery ha a
ha avuto
Il settore del food agli anniilprecedent
mentre grocery e
Acquisiti ecommerce B2c food Mln
and euro
grocery (mlnVariazione
euro)
Acquisiti ecommerce B2c food and grocery (mln euro) penetrazione online un rallentamento nel un rallentamento n
2016 593 0,4% and grocery è rispetto
tasso di crescita mentre
commercegrocery
il ha avute
tasso di crescita ris
agli anni precedenti commerce ha avut
2016 Mln593
euro Variazione penetrazione0,4% online cresciuto
mentre
del
il
70%e- picco del 98% tra 2
grocery
2017 831 40% 0,6% picco
2020. del 98% tra 2
2016
2017 593 831 40% 0,4% 0,6%
rispetto al
commerce 2016,
ha avuto un2020.
2018 1.142 37% 0,8% raggiungendo
picco del 98% un tra 2019-
2017 831 1.142 40% 37% 0,6% 0,8% 2020.
valore di 2.701 mln
2018
2019
2018
1.591 37% 39% 0,8%
1.142
1,1% euro
2019 1.591 39% 1,1%
2020
2019 2.701 39% 70% 1,1%
1.591 1,6%
2020 2.701 70% 1,6%
2020 2.701 70% 1,6% Tabella 5.27: Acquisti e-commerce B2C food and grocery in mln euro.
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
All’interno della categoria Food and Grocery, solo il 12% è rappresentato dal non alimentare, mentre il restante 88% è rappresentato da alimentare fresco,
All’interno
All’interno
dellabevande
secco, alcolici, categoria
della categoria
Food andper
e surgelati,
Food
Grocery,
and Grocery, un soloèilrappresentato
solovalore
12%diè 2.4
il 12% totale
rappresentato
mlddaleuro.
dal non alimentare, mentre il restante 88% è rappresentato da alimentare fresco,
non alimentare, mentre il restante 88% è rappresentato da alimentare fresco,
secco,alcolici,
secco, alcolici, bevande
bevande e surgelati,
e surgelati, per
per un un valore
valore totale ditotale di euro.
2.4 mld 2.4 mld euro.
Tabella 5.28: Settore food and grocery 2020. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Tabella5.28:
Tabella 5.28:Settore
Settore food
food andand grocery
grocery 2020.2020.
Fonte:Fonte: rielaborazione
rielaborazione tabellare tabellare CURSA su Osservatorio
CURSA su Osservatorio del Politecnicodel Politecnico
di Milano, 2020 di Milano, 2020
Food and Grocery 2020
Food
Foodand andGrocery
Grocery 20202020
Non alimentare 12% 300 mila euro
Non alimentare 12%
Non alimentare 12% 300 mila 300euro
mila euro
Alimentare
Alimentare 88% 88% 2,4 mld euro euro
2,4 mld
Alimentare 88% 2,4 mld euro
Fresco44%44%
Fresco
Fresco 44%
Secco42%42%
Secco
Secco 42%
Alcolici
Alcolici7% 7%
Alcolici5% 7%
Bevande
Bevande 5%
Bevande2% 5%
Surgelati
Surgelati 2% Tabella 5.28: Settore food and grocery 2020.
Surgelati 2% Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
All’interno del segmento alimentare del food and grocery, possiamo trovare la categoria della spesa alimentare (grocery), del food delivery (ristorazione) e
dell’enogastronomia (spesa alimentare
All’interno del segmento alimentarepremium).
del food Traand
questi, il grocery
grocery, è aumentato
possiamo tra 2019
trovare e 2020 mentre
la categoria della la delivery
spesa è diminuito
alimentare in percentuale
(grocery), sul valore
del food delivery (ristorazione) e
totale del
All’interno settore.
dell’enogastronomia Tuttavia,
del segmento il
(spesa valore del
alimentare settore
alimentare è comunque
delpremium).
food and Tra aumentato
grocery, di
possiamo
questi, 1 mln di euro.
il grocerytrovare la categoria
è aumentato dellae 2020
tra 2019 spesamentre
alimentare (grocery),
la delivery del foodindelivery
è diminuito (ristorazione)
percentuale e
sul valore
293
dell’enogastronomia (spesa ilalimentare
totale del settore. Tuttavia, valore delpremium). il grocery èdi
Tra questi,aumentato
settore è comunque aumentato tra 2019 e 2020 mentre la delivery è diminuito in percentuale sul valore
1 mln di euro.
Alcolici 7% Grocery Delivery Enogastronomia Valore tot

Bevande 5% 2019 32% 42% IL SISTEMA


26% DELLA DISTRIBUZIONE
1,4 mld
euro
Surgelati 2%

2020 39% 36% 25% 2,4 mld


All’interno del segmento alimentare del food and grocery, possiamo trovare la categoria della spesa alimentare (grocery), del food delivery (ristorazione) e
euro
dell’enogastronomia (spesa alimentare premium). Tra questi, il grocery è aumentato tra 2019 e 2020 mentre la il delivery è diminuito in percentuale sul valore
totale
Tabelladel5.29:
settore. Tuttavia,
Segmenti il valoredel
alimentari delfood
settore
andègrocery.
comunque aumentato
Fonte: di 1 mlntabellare
rielaborazione di euro.CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Tabella
Tabella 5.29: Segmenti alimentari del food and grocery. Fonte: rielaborazione tabellareCURSA
5.29: Segmenti alimentari del food and grocery. Fonte: rielaborazione tabellare CURSAsusuOsservatorio
Osservatoriodel
delPolitecnico
PolitecnicodidiMilano,
Milano,2020
2020
Segmenti alimentari Food and Grocery (2020)
Segmenti
Segmentialimentari
alimentariFood
Foodand andGrocery
Grocery(2020)
(2020) 1) Il Grocery ha avuto una crescita di valori del 498% tra 2016 e 2020, con un picco di crescita de
Grocery Delivery Enogastronomia Valore tot abitanti con accesso potenziale alla spesa online da supermercato risultano essere il 73% dell
Grocery
Grocery Delivery
Delivery Enogastronomia
Enogastronomia Valore
Valoretot
tot
2019 32% 42% 26% 1,4 mldTabella 5.30: Valori del grocery in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio de
2019
2019 32%
32% 42%
42% 26%
26% 1,4
1,4mld
euromld
euro Valori Grocery mld euro
euro

2020 39% 36% 25% 2,4 mld 2016 154


2020
2020 39%
39% 36%
36% 25%
25% 2,4
2,4mld
euromld
euro 2017
euro 242
Tabella 5.29: Segmenti alimentari del food and grocery.
2018 328 rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Fonte:

1) Il Grocery ha avuto una crescita di valori del 498% tra 2016 e 2020,2019 con un464
picco di crescita del 98% tra il 2019 e il 2020. In particolare, nel 2020 gli
1)1) IlIlabitanti
Grocery ha
haavuto
Grocerycon avutouna
accessouna crescita
crescitadialla
potenziale divalori
valoridel
spesa del498%
498%da
online tra 2016 2020,con
2016ee2020,
trasupermercato conununpicco
risultanopiccodidicrescita
essere ilcrescitadel
del98%
73% della 98%tratrailil2019
popolazione 2019 eeilil2020.
italiana. 2020.InInparticolare,
particolare,nelnel2020
2020gligli
abitanti
abitanticonconaccesso
accessopotenziale
potenzialealla allaspesa
spesaonline
onlineda dasupermercato
supermercatorisultano
risultano
2020 921 essere
essereilil73%
73%della
dellapopolazione
popolazioneitaliana.
italiana.
Tabella 5.30: Valori del grocery in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Tabella
Tabella5.30:
5.30:Valori
Valoridel
delgrocery
groceryininmln
mlneuro.
euro.Fonte:
Fonte:rielaborazione
rielaborazionetabellare
tabellareCURSA
CURSAsusuOsservatorio
Osservatoriodel delPolitecnico
PolitecnicodidiMilano,
Milano,2020
2020
Valori Grocery mld euro Tabella 5.31: Abitanti con accesso potenziale alla spesa online da supermercato. Fonte: rielaborazione
Valori
ValoriGrocery
Grocerymld mldeuro
euro Milano, 2020
2016 154
2016
2016 154 154 Abitanti con accesso potenziale alla spesa online da
2017 242 supermercato
2017
2017 242242
2018 328 2016 64%
2018
2018 328 328 Tabella 5.31: Abitanti con
2019 464 2019 68,5 % accesso potenziale alla spesa
online da supermercato.
2019
2019 464464 Tabella 5.30: Valori del grocery in mln euro. Fonte: rielaborazione tabellare
2020 921 Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su 2020 73% CURSA su Osservatorio del
2020
2020 921 921 Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020 Politecnico di Milano, 2020

Tabella 5.31: Abitanti con accesso potenziale alla spesa online da supermercato. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di
Tabella
Tabella
Milano,5.31:
5.31:
2020Abitanti
Abitanticon
conaccesso
accessopotenziale
potenzialealla
allaspesa
spesaonline
onlineda
dasupermercato.
2)Fonte:
supermercato. rielaborazione
Il segmento
Fonte: tabellare
tabellareCURSA
enogastronomico
rielaborazione ha susuOsservatorio
avuto
CURSA una crescita indel
Osservatorio Politecnico
valore
del Politecnicodidimentre non vi è stata
del 153%
Milano, 2020
Milano, 2020 che è sempre stato diffuso ed omogeneo in tutta Italia.
Abitanti con accesso potenziale alla spesa online da
Abitanti
Abitanticon
conaccesso
supermercato accessopotenziale
potenzialealla
allaspesa
spesaonline
onlinedada Tabella 5.32: Valori enogastronomia in mld euro. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservato
supermercato
supermercato 294
Valori enogastronomia mld
2016
2016 64%
64%

2019
2019 68,5
68,5%%
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
2020
2020 73%
73%

2)2) Il Ilsegmento
segmentoenogastronomico
enogastronomicohahaavuto
avutouna
unacrescita
crescitaininvalore
valoredel
del153%
153%mentre
mentrenon
nonvivièèstata
statavariazione
variazionenell’accesso
nell’accessopotenziale
potenzialealla
allaspesa
spesaonline,
online,
checheèèsempre
semprestato
statodiffuso
diffusoed
edomogeneo
omogeneoinintutta
tuttaItalia.
Italia.

Tabella
Tabella5.32:
5.32:Valori
Valorienogastronomia
enogastronomiaininmld
mldeuro.
euro.Fonte:
Fonte:rielaborazione
rielaborazionetabellare
tabellareCURSA
CURSAsusuOsservatorio
Osservatoriodel
delPolitecnico
PolitecnicodidiMilano,
Milano,2020
2020
Valori
Valorienogastronomia
enogastronomiamld
mld
euro
euro

2016
2016 236
236

2017
2017 277
277

2018
2018 309
309

2019
2019 362
362

2020
2020 598
598 Tabella 5.32: Valori enogastronomia in mln euro.
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020

3)3) Il IlFood
Fooddelivery
deliveryhahaavuto
avutouna
unacrescita
crescitaininvalori
valoridel
del613%
613%rispetto
rispettoalal2016
2016ma maililtasso
tassodidicrescita
crescitaha
haavuto
avutoun
unrallentamento
rallentamentonegli
neglianni
annipassando
passandodada
unaunacrescita
crescitadel
del76%
76%dal
dal2017
2017eeil il2018
2018adaduna
unacrescita
crescitadel
del46%
46%tra
trail il2019
2019eeil il2020.
2020.

Tabella
Tabella5.33:
5.33:Valori
Valorifood
fooddelivery
deliveryininmld
mldeuro.
euro.Fonte:
Fonte:rielaborazione
rielaborazionetabellare
tabellareCURSA
CURSAsusuOsservatorio
Osservatoriodel
delPolitecnico
PolitecnicodidiMilano,
Milano,2020
2020
Valori
Valorifood
fooddelivery
deliverymld
mldeuro
euro

2016
2016 121
121

2017
2017 206
206

2018 363

2019 592
Glovo è uno dei le
2020 863 Tabella 5.33: Valori food delivery in mln euro. mercato del food
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020 delivery, con 10 m
La copertura geografica è aumentata tra 2019 e 2020, soprattutto per quanto riguarda la dimensione comunale che oggi raggiunge il 16% dei comuni
di utenti in tutto i
italiani. Tutte le regioni, le province e i comuni con più di 50.000 abitanti sono serviti dai serviti di food delivery. È anche cresciuta l’offerta online potenziale
mondo, serve 10
del food delivery raggiungendo una copertura del 67% della popolazione italiana rispetto al 47% del 2019.
della Città
295
Tabella 5.34: Copertura geografica del food delivery. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Metropolitana co
2000 corrieri attiv
2018
2018 363
363

2019
2019 592
592 IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
2018 363
Glovo
Glovoè èuno
unodei deilea
le
2020
2020
2019 863
863
592 mercato
mercatodel delfood
food
Glovo
delivery, è con
delivery, uno
con10dei
10mile
m
LaLacopertura
coperturageografica
geograficaè èaumentata
aumentatatra tra2019
2019e e2020,
2020,soprattutto
soprattuttoperperquanto
quantoriguarda
riguardalaladimensione
dimensionecomunale
comunaleche cheoggi
oggiraggiunge
raggiungeil il16%
16%dei
deicomuni
comuni mercato del food
2020 863 didiutenti
utentiinintutto
tuttoil i
italiani.
italiani.Tutte
Tutteleleregioni,
regioni,leleprovince
provincee ei comuni
i comuniconconpiù
piùdidi50.000
50.000abitanti
abitantisono
sonoserviti
servitidai
daiserviti
servitididifood delivery.È Èanche
fooddelivery. anchecresciuta
cresciutal’offerta
l’offertaonline
onlinepotenziale
potenziale delivery, con 10 m
mondo,
mondo,serveserve1010co
La
del copertura
delfood
fooddeliverygeografica
delivery è aumentata
raggiungendo
raggiungendo una tra 2019
unacopertura
copertura dele 67%
del2020, soprattutto
67%della
della per quanto
popolazione
popolazione italiana riguarda
italiana rispettola
rispetto alaldimensione
47%47%del comunale che oggi raggiunge il 16% dei comuni
del2019.
2019. di
dellautenti
della Cittàin tutto i
Città
italiani. Tutte le regioni, le province e i comuni con più di 50.000 abitanti sono serviti dai serviti di food delivery. È anche cresciuta l’offerta online potenziale
mondo,
Metropolitanaservecon
Metropolitana 10
co
Tabella
Tabella
del 5.34:
food 5.34:Copertura
Copertura
delivery geografica
geografica
raggiungendo del
unadel food
fooddelivery.
copertura delivery.Fonte:
del 67% Fonte:
dellarielaborazione
rielaborazione tabellare
tabellare
popolazione italiana CURSA
CURSA
rispetto alsusu
Osservatorio
47%Osservatorio
del 2019. del
delPolitecnico
PolitecnicodidiMilano,
Milano,2020
2020
della
2000 Città
2000corrieri
corrieriattivi
attiv
Copertura
Coperturageografica
geograficadel delfood
fooddelivery
delivery Metropolitana
Comune
ComunedidiRoma.Roma.co
Tabella 5.34: Copertura geografica del food delivery. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
2000 corrieri attiv
Copertura geografica del food delivery 2020
2020 20192019 Comune di Roma.
Regioni
Regioni 100%
100% 100%
2020 100%
2019 Glovo è uno dei
Province
Province 100%
100% 97% 97%
leader di mercato del
Regioni 100%
food delivery, con 10
Comuni
Comuni
Province 16%
16%
100% 6,5%6,5%
97% milioni di utenti in
tutto il mondo, serve
Comuni
Comuniconconpiù
piùdidi50.000
50.000abitanti
abitanti 100%
100%
16% 93% 93%
6,5% Tabella 5.34: Copertura geografica del food delivery. 10 comuni della Città
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020

Comuni con più di 50.000 abitanti 100% 93%


metropolitana con
Tabella
Tabella5.35:
5.35:Accesso
Accessopotenziale
potenzialeall’offerta
all’offertaonline
onlinedel
delfood
fooddelivery.
delivery.Fonte:
Fonte:rielaborazione
rielaborazionetabellare
tabellareCURSA
CURSAsusuOsservatorio
Osservatoriodel circa 2000
delPolitecnico
Politecnico corrieri
didiMilano,
Milano,2020
2020
Accesso
Accessopotenziale
potenzialeall'offerta
all'offertaonline
onlinenel
nelfood
fooddelivery
delivery attivi nel Comune di
Tabella 5.35: Accesso potenziale all’offerta online del food delivery. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Osservatorio del Politecnico di Milano, 2020
Roma
2017
2017 potenziale all'offerta
Accesso 31%
31%
online nel food delivery

2019
2019
2017 47%
47%
31%

2020
2020
2019 67%
67%
47%

2020 67% Tabella 5.35: Accesso potenziale all’offerta online del food delivery.
L’Italia
L’Italiasisicolloca
collocaancora
ancoratra
trai paesi
i paesicon
conpiù
piùalto
altotasso
tassodidiconsumazione
consumazione ininloco
locoetabellare
Fonte: rielaborazione ebassa
bassa percentuale
percentuale
CURSA didiconsegna
consegna
su Osservatorio a adomicilio.
domicilio.
del Politecnico di Milano, 2020

L’Italia
Tabella si5.36:
Tabella5.36: colloca ancora tra
Distribuzione
Distribuzione i paesiper
vendite
vendite con
per più alto
canale,
canale, tasso
2019.
2019. di consumazione
Fonte:
Fonte:rielaborazioneintabellare
rielaborazione loco e bassa
tabellare percentuale
CURSA
CURSA di consegna
susuEuromonitor
Euromonitor a domicilio.
ininFIPE,
FIPE,2020
2020

Tabella 5.36: Distribuzione vendite per canale, 2019. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su Euromonitor in FIPE, 2020

296
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE

Paese Drive in Consegna a Asporto Consumazione in


Paese Drive in ConsegnaDomicilio
a Asporto Consumazione
loco in
Francia 4% Domicilio6% 27% loco 63%
Francia Regno Unito4% 1% 6% 11% 27% 23% 63% 65%
Regno Unito
Italia 1% 2% 11% 5% 23% 19% 65% 74%
Paese Drive in Consegna a Asporto Consumazione in
Italia Germania 2% 2% 5% 7%
Domicilio 19% 15% 74% 76%
loco
GermaniaFrancia
Svezia 2% 1%
4% 7% 4%
6% 15% 20%
27% 76% 76%
63%
Svezia Regno
SpagnaUnito1% 0%
1% 4% 4%
11% 20% 14%
23% 76% 82%
65%
Spagna Italia 0% 2% 4% 5% 14% 19% 82% 74%
Tabella 5.36: Distribuzione vendite per canale, 2019.
Secondo
Germania
Fonte: l’Osservatorio di Just EAT, il
2%CURSA su Euromonitor7%
rielaborazione tabellare digital food
in FIPE, 2020delivery rappresenta
15% il 20-25% 76% dell’intero settore del domicilio, in crescita rispetto al 2019 dove
Secondo rappresentava
l’Osservatorio ildi19%. Just Tuttavia,
EAT, il digital
la food delivery
ristorazione rappresenta
italiana ha avuto unil aumento
20-25% dell’intero
del 30% settore del domicilio, in crescita rispetto al 2019 dove
Svezia 1% 4% 20% 76% digitalizzazione del settore durante questo anno di lockdown: il
nella
rappresentava il 19%. Tuttavia, la ristorazione italiana ha avuto un aumento del 30% nella
covid ha infatti consolidato il mercato, fornendo nuovi clienti e dando una possibilità a tutti i ristoratori digitalizzazione del settore durante
che hanno subitoquesto anno di lockdown: il
le chiusure.
Spagna
covid ha infatti consolidato 0%
il mercato, 4% 14% 82%
Mentre alcune città crescono fornendo
nel numero nuovi clienti e dando
di ristoranti partner,una possibilità
Roma a tutti
e Milano i ristoratori
consolidano la che
lorohanno subito
posizione comele chiusure.
città in cui la delivery è già molto diffusa.
Mentre alcune
Roma città crescono
è infatti nel numero
una delle di si
città in cui ristoranti
registra partner,
il maggior Roma e Milano
numero consolidano
di ordini la loro posizione
in valore assoluto come Just
(Osservatorio cittàEAT,
in cui la delivery
2020 16
). è già molto diffusa.
Secondo
Roma è infatti una l’Osservatorio
delle città in cuidisiJust EAT,il ilmaggior
registra food delivery
digital numero di ordinirappresenta il 20-25%
in valore assoluto dell’interoJust
(Osservatorio settore del domicilio,
EAT, 2020 16
). in crescita rispetto al 2019 dove
rappresentava
Secondo l’Osservatorioil 19%. Tuttavia, la ristorazione
di Just EAT le cucine piùitaliana
ordinate hasono:
avuto un aumento del 30% nella digitalizzazione del settore durante questo anno di lockdown: il
covid ha
Secondo l’Osservatorio infatti consolidato il mercato, fornendo
1) Pizza di Just EAT le cucine più ordinate sono: nuovi clienti e dando una possibilità a tutti i ristoratori che hanno subito le chiusure.
Mentre
1) Pizza alcune città crescono nel numero di ristoranti partner, Roma e Milano consolidano la loro posizione come città in cui la delivery è già molto diffusa.
2) Hamburger
Roma
2) Hamburger è infatti
3) Giapponese una delle città in cui si registra il maggior numero di ordini in valore assoluto (Osservatorio Just EAT, 202016).
3) Giapponese
Le cucine più in crescita:
Le cucineSecondo
più 1) l’Osservatorio
in crescita:
Pokè di Just
(in particola EATdel
crescita le cucine
135% apiù Romaordinate
sugli sono:
ordini di pokè)
1) Pokè 2) 1) Pizza
(in particola
Gelato crescita del 135% a Roma sugli ordini di pokè)
2) Gelato 2) Hamburger
3) Specialità di pesce
3) Giapponese
3) Specialità di pesce
Le cucine più in crescita:
La sostenibilità della logistica Delivery - Studio su Deliveroo di Galati et al. 202017
1) della
La sostenibilità Pokèlogistica
(in particola crescita
Delivery del 135% a Roma sugli ordini
et di
al.pokè)
del-food
Studio su Deliveroo
dipendedidall'eliminazione
Galati 2020dei17
La sostenibilità del settore delivery viaggi individuali verso ristoranti,
2) del
La sostenibilità Gelato
fast food osettore del foodedelivery
supermercati dipende
dall'efficienza dall'eliminazione
energetica dei veicolideiutilizzati
viaggi individuali verso ristoranti,
per il trasporto (spesso biciclette o
3) Specialità
fast food veicoli
o supermercati e di pesce
dall'efficienza energetica dei veicoli utilizzati per il trasporto (spesso biciclette o
elettrici).
veicoli elettrici).
La sostenibilità della logistica Delivery - Studio su Deliveroo di Galati et al. 202017
La sostenibilità del settore del food delivery dipende dall'eliminazione dei viaggi individuali verso ristoranti,
fast food16o supermercati e dall'efficienza energetica dei veicoli utilizzati per il trasporto (spesso biciclette o
Osservatorio Just Eat, 2020. La Mappa del cibo a domicilio in Italia. Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia 2020. Quarta
veicoli
16 elettrici).
Osservatorio
Edizione.Just Eat, 2020. La Mappa del cibo a domicilio in Italia. Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia 2020. Quarta
Edizione. 17 Galati, A., Crescimanno, M., Vrontis, D., & Siggia, D. (2020). Contribution to the sustainability challenges of the food-delivery sector: Finding from the deliveroo
17
Galati, italy
A., Crescimanno, M., Vrontis, D.,
case study. Sustainability, & Siggia,
12(17), D. (2020). Contribution to the sustainability challenges of the food-delivery sector: Finding from the deliveroo
7045.
italy case study. Sustainability, 12(17), 7045.
16 297
Osservatorio Just Eat, 2020. La Mappa del cibo a domicilio in Italia. Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia 2020. Quarta
3) Giapponese
Le cucine più in crescita:
1) Pokè (in particola crescita del 135% a Roma sugli ordini di pokè) IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
2) Gelato
3) Specialità di pesce
Paese Drive in Consegna a Asporto Consumazione in
Domicilio loco17
Paese La sostenibilità Drivedella logistica Delivery - Studio
a su Deliveroo di Galati et al. 2020
Francia La sostenibilità 4%delin settore del food
Consegna
6% Asporto
27%
delivery dipende dall'eliminazione dei viaggi
Consumazione
63%individuali versoinristoranti,
Domicilio loco
Regno Unito fast food o 1%
supermercati e 11% energetica dei23%
dall'efficienza veicoli utilizzati per il65%
trasporto (spesso biciclette o
Francia 4% 6% 27% 63%
Italia veicoli elettrici).2% 5% 19% 74%
Regno Unito 1% è necessario il raffreddamento
11% degli 23%alimenti le emissioni 65%
GermaniaTuttavia, quando 2% 7% 15% totali di CO2 sono maggiori e
76%
Italia 2% 5% 19% 74%
Svezia inoltre, per l’utilizzo 1% di bici, e-bike4% e scooter deve essere20% supportato da infrastrutture
76% ed incentivi da parte
Germaniadello stato. 2% 7% 15% 76%
Spagna 0% 4% 14% 82%
Svezia Lo studio16diOsservatorio
Galati
1% et al. 2020 Just su Deliveroo
Eat, 4% LahaMappa
2020. rivelato l'efficacia
del della strategia
20%a domicilio
cibo in Italia.di
76%mobilità sostenibile
Osservatorio nazionaleadottata
sul mercato del cibo a domicilio online in Italia 2020. Quarta
Spagna dall’azienda che
Edizione.
0% ha portato ad una 4% riduzione di 6400 tonnellate 14% di CO2 non emesse 82% in atmosfera grazie all'uso
Secondo l’Osservatorio 17 di Just EAT, il digital food delivery rappresenta il 20-25% dell’intero settore del domicilio, in crescita rispetto al 2019 dove
delle biciclette,
Galati, e diA.,queste, 700 tonnellate
Crescimanno, solo in
M., Vrontis, D.,Italia, pari aD.quella
& Siggia, (2020).assorbita da 20mila
Contribution to theimpianti.
sustainability challenges of the food-delivery sector: Finding from the deliveroo
rappresentava il 19%. italy Tuttavia,
case study. la ristorazione
Sustainability, italiana
12(17),ha7045.
avuto un aumento del 30% nella digitalizzazione del settore durante questo anno di lockdown: il
Secondo l’Osservatorio
covid ha infatti consolidato di Just digital food
EAT, ilfornendo
il mercato, nuovidelivery
clienti erappresenta il 20-25%a dell’intero
dando una possibilità settore
tutti i ristoratori chedel domicilio,
hanno subito leinchiusure.
crescita rispetto al 2019 dove
Il
rappresentava settore dei food delivery deve dunque affrontare delle sfide per promuovere la sostenibilità:
Mentre alcune ilcittà 19%. Tuttavia,
crescono nellanumero
ristorazione italiana partner,
di ristoranti ha avutoRoma un aumento
e Milanodel 30% nella la
consolidano digitalizzazione
loro posizionedel settore
come città durante
in cui la questo
deliveryanno
è giàdimolto
lockdown:
diffusa.il
covid ha (i) consolidato
infatti identificare
il e favorire
mercato, la diffusione
fornendo nuovi di veicoli
clienti e dando adunaaltapossibilità
efficienzaa tutti
energetica
i per ilche
ristoratori trasporto
hanno a 16le chiusure.
subito
Roma è infatti una delle città in cui si registra il maggior numero di ordini in valore assoluto (Osservatorio Just EAT, 2020 ).
Mentre alcune città crescono domicilio;nel numero di ristoranti partner, Roma e Milano consolidano la loro posizione come città in cui la delivery è già molto diffusa.
Roma è infatti(ii)una delleacquisire ecuimonitorare costantemente le informazioni relative al mercato e al settore per la 16
Secondo l’Osservatorio dicittà
JustinEAT si cucine
le registrapiù
il maggior
ordinatenumero
sono: di ordini in valore assoluto (Osservatorio Just EAT, 2020 ).
definizione di buone pratiche volte a garantire una maggiore sostenibilità;
1) Pizza
Secondo (iii)
l’Osservatorio individuare
di Just EATsoluzioni
le cucine epiùstrategie
ordinate volte
sono: a favorire l'adozione di pratiche sostenibili, ed in
2) Hamburger
1) particolare di veicoli elettrici e sostenibili promossi sia dal settore pubblico che da quello privato;
3) Pizza
Giapponese
2) Hamburger(iv) creare le condizioni che favoriscano una maggiore diffusione delle infrastrutture di ricarica dei
Le cucine più in crescita:
3) Pokè
Giapponese veicoli elettrici nelle aree urbane come conseguenza della maggiore domanda di mobilità
1) (in particola crescita del 135% a Roma sugli ordini di pokè)
Le cucine più in crescita: sostenibile.
2) Gelato
1)
3) Pokè (in particola
Specialità di pescecrescita del 135% a Roma sugli ordini di pokè)
2) Gelato
3) Specialità
La sostenibilità di pesce
della logistica Delivery - Studio su Deliveroo di Galati et al. 202017
La sostenibilità del settore del food delivery dipende dall'eliminazione dei viaggi individuali verso ristoranti,
La 5.5.1 Glovo
fastsostenibilità della logistica Delivery - Studio su Deliveroo di utilizzati
Galati et per
al. 2020 17
food o supermercati e dall'efficienza energetica dei veicoli il trasporto (spesso biciclette o
La sostenibilità
veicoli del settore
Glovo conta
elettrici). del food
10 milioni delivery
di utenti dipende
in tutto dall'eliminazione
il mondo dei viaggimercato.
e l’Italia è il secondo individuali verso ristoranti,
fast food o supermercati e dall'efficienza energetica dei veicoli utilizzati per il trasporto (spesso biciclette o
veicoli elettrici).
Tabella 5.37: Numeri di Glovo mondo. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
Glovo Mondo
16
Osservatorio Just
Città 800Eat, 2020. La Mappa del cibo a domicilio in Italia. Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online in Italia 2020. Quarta
Edizione.
Partner
16
17 71.000
Osservatorio
Galati, Just Eat, 2020.
A., Crescimanno, La Mappa
M., Vrontis, D.,del cibo a domicilio
& Siggia, D. (2020).inContribution
Italia. Osservatorio nazionale sulchallenges
to the sustainability mercato del cibofood-delivery
of the a domicilio online in Finding
sector: Italia 2020.
fromQuarta
the deliveroo
Ridercase study. Sustainability,
Edizione.
italy 64.000 12(17), 7045.
Dipendenti
17
120
Galati, A., Crescimanno, M., Vrontis, D., & Siggia, D. (2020). Contribution to the sustainability challenges of the food-delivery sector: Finding from the deliveroo
italy case study. Sustainability, 12(17), 7045.
Tabella 5.38: Numeri di Glovo Italia. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021298
5.5.1 Glovo
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
Glovo conta 10 milioni di utenti in tutto il mondo e l’Italia è il secondo mercato.

Tabella 5.37: Numeri di Glovo mondo. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
Glovo Mondo
Città 800
Partner 71.000
Rider 64.000 Il food delivery
Dipendenti 120 Tabella 5.37: Numeri di Glovo mondo.
Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 201
ha avuto un
rallentamento nel
Tabella 5.38: Numeri di Glovo Italia. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021 tasso di crescita
Glovo Italia rispetto agli anni
Città 200 precedenti mentre il
Partner
Città 15.000
200 grocery e-commerce
Rider
Partner 10.000
15.000 ha avuto un picco del
Dipendenti
Rider 120
10.000
Tabella 5.38: Numeri di Glovo Italia.
Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 201
98% tra 2019-2020.
Dipendenti 120
Glovo è presente nella città metropolitana di Roma nei seguenti comuni:
Glovo● è Comune
presentedi Roma
nella città metropolitana di Roma nei seguenti comuni:
● Civitavecchia
● Comune di Roma

● Fiumicino
Civitavecchia
● Guidonia
● Fiumicino

● Ladispoli
Guidonia

● Monterotondo
Ladispoli
● Nettuno
● Monterotondo

● Pomezia
Nettuno
● Tivoli
● Pomezia

● Velletri
Tivoli
● Velletri
Solo nel Comune di Roma lavorano circa 2000 corrieri attivi, anche se il numero viene calcolato ogni 30 giorni. A Roma la maggior parte dei corrieri
collabora in motorino,
Solo nel Comune di Romapoi auto e infine
lavorano circabicicletta. I corrieri
2000 corrieri tendono
attivi, a collaborare
anche se sempre
il numero viene nelle stesse
calcolato aree
ogni 30 quindi
giorni. in base
A Roma la amaggior
quanto parte
friendly
deiècorrieri
la zona per le
bici o i motorini
collabora i rider scelgono
in motorino, poi auto eil infine
proprio mezzo. IIcomuni
bicicletta. corrieri limitrofi
tendonohanno altimetrie
a collaborare diverse
sempre e anche
nelle stessedistanze molto
aree quindi in grandi
base a che influiscono
quanto friendlymolto sullaper
è la zona scelta
le
del mezzo da parte dei rider.
bici o i motorini i rider scelgono il proprio mezzo. I comuni limitrofi hanno altimetrie diverse e anche distanze molto grandi che influiscono molto sulla scelta
del mezzo da parte dei rider.
Tabella 5.39: Ranking delle categorie più rappresentate dai partner Glovo. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
Ranking5.39:
Tabella categorie
Rankingpiùdelle
rappresentate
categorie dai
più partner Glovo dai partner Glovo. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
rappresentate
1 posto categorie
Ranking Cucina Italiana
più rappresentate dai partner Glovo
2 posto Cucina
1 Pizza Italiana
3 posto Pizza
2 Cucine etniche ed internazionali 299
4 posto Cucine
3 Burger etniche ed internazionali
Solo nel Comune di Roma lavorano circa 2000 corrieri attivi, anche se il numero viene calcolato ogni 30 giorni. A Roma la maggior parte dei corrieri
collabora in motorino, poi auto e infine bicicletta. I corrieri tendono a collaborare sempre nelle stesse aree quindi in base a quanto friendly è la zona per le
bici o i motorini i rider scelgono il proprio mezzo. I comuni limitrofi hanno altimetrie diverse e anche distanze molto grandi che influiscono
IL SISTEMA DELLA molto sulla scelta
DISTRIBUZIONE
del mezzo da parte dei rider.

Tabella 5.39: Ranking delle categorie più rappresentate dai partner Glovo. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
Ranking categorie più rappresentate dai partner Glovo
1 posto Cucina Italiana
2 posto Pizza
3 posto Cucine etniche ed internazionali
4 posto Burger
Tabella 5.39: Ranking delle categorie più rappresentate dai partner Glovo.
5 posto Spesa e-commerce Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 201

Tabella 5.40: Percentuali di crescita della domanda di Glovo 2020-2021. Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 2021
Crescita di domanda 2020-2021
Hamburger 90%
Pizza 160%
Cucina Italiana 120%
Pizza
Dolci e Gelati 160%
120% Tabella 5.40: Percentuali di crescita della domanda di Glovo 2020-2021.
Fonte: elaborazione CURSA su Glovo, 201
Cucina Italiana 120%
Dolci e Gelati 120%
Impatto COVID-19:
1) Da aprile a maggio 2020 le richieste di adesione partner sono triplicate rispetto a prima, in
Impatto COVID-19:
particolare, per quanto riguarda supermercati e farmacie.
1)2) DaPiù propensione
aprile a maggioall’acquisto di alcune
2020 le richieste categorie:
di adesione partner sono triplicate rispetto a prima, in
- + 400%per
particolare, prodotti
quantospesa;
riguarda supermercati e farmacie.
2) Più - propensione
+ 314% prodotti da parafarmacia
all’acquisto da farmacie;
di alcune categorie:
- - + +400%
312% consegne
prodotti express (utente che consegna ad utente/punto di ritiro tramite un corriere)
spesa;
3) - Più+ordini
314% di gruppoda
prodotti e in famiglia da farmacie;
parafarmacia
4) - Aumento
+ 312%della popolazione
consegne expressdi(utente
rider ma cheaumentato
consegna anche si città in cui
ad utente/punto di Glovo è presente,
ritiro tramite oltre che
un corriere)
3) Più unordini
aumento dei partner
di gruppo di Glovo
e in famiglia
4) Aumento della popolazione di rider ma aumentato anche si città in cui Glovo è presente, oltre che
un aumento dei partner di Glovo
Il lavoro del corriere in Glovo è un lavoro a basse barriere d’accesso adatto a periodi di transizione, tra un
lavoro e un altro, dopo l’università, per brevi periodi di tempo. I Corrieri sono collaboratori autonomi o con
Il partita
lavoro IVA,
del corriere
coperti da in Glovo
un'assicurazione
è un lavoroINAIL e un'assicurazione
a basse barriere d’accesso privata
adatto pera danni
periodi a terzi e per il cibo
di transizione, tra un
trasportato.
lavoro Secondo
e un altro, dopo ill’università,
contratto collettivo
per brevinazionale, in vigoreI Corrieri
periodi di tempo. da novembre 2020, i corrieri
sono collaboratori devono oessere
autonomi con
pagatiIVA,
partita concoperti
compenso minimo di 10 euro
da un'assicurazione l’ora.
INAIL e un'assicurazione privata per danni a terzi e per il cibo
Prima di iniziare
trasportato. Secondoa lavorare, i corrieri
il contratto hanno
collettivo la possibilità
nazionale, di fare
in vigore daun corso di sicurezza
novembre stradale
2020, i corrieri e di igiene
devono esserenel
trasporto
pagati degli alimenti.
con compenso minimo di 10 euro l’ora.
Prima di iniziare a lavorare, i corrieri hanno la possibilità di fare un corso di sicurezza stradale e di igiene nel
Come funziona?
trasporto degli alimenti. 300
- + 314% prodotti da parafarmacia da farmacie;
- + 312% consegne express (utente che consegna ad utente/punto di ritiro tramite un corriere)
3) Più ordini di gruppo e in famiglia
4) Aumento della popolazione di rider ma aumentato anche si città in cui Glovo è presente, oltre che IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
un aumento dei partner di Glovo

Il lavoro del corriere in Glovo è un lavoro a basse barriere d’accesso adatto a periodi di transizione, tra un
lavoro e un altro, dopo l’università, per brevi periodi di tempo. I Corrieri sono collaboratori autonomi o con
partita IVA, coperti da un'assicurazione INAIL e un'assicurazione privata per danni a terzi e per il cibo
trasportato. Secondo il contratto collettivo nazionale, in vigore da novembre 2020, i corrieri devono essere
pagati con compenso minimo di 10 euro l’ora.
Prima di iniziare a lavorare, i corrieri hanno la possibilità di fare un corso di sicurezza stradale e di igiene nel
trasporto degli alimenti.

Come funziona?
Il corriere prenota le proprie ore all’interno di un calendario virtuale e può sempre collaborare con più
piattaforme contemporaneamente (Deliveroo etc.), mai in collaborazione esclusiva.
I corrieri che bloccano gli slot di tempo ricevono delle proposte di consegna. Quando si avvicina l’orario che
hanno selezionato, il corriere può decidere se accettare la consegna o rifiutarla in qualsiasi momento e a
seconda delle proprie necessità.
Il guadagno non di
raggiungimento dipende
alcunedalla
quotevelocità della
di ordini consegna
in modo ma viene
graduale: calcolato600
per esempio con euro
variedimetriche tra chilometri
bonus ogni 2000
percorsi e tempi d’attesa per prendere l’ordine.
ordini, 1200 euro ogni 4000, 1500 euro ogni 6000. Ogni corriere accede a dei bonus, per esempio quando
raggiungimento di alcune
piove o nevica, nei quote di ordini
giorni festivi, in modo
notte (dalle 23).graduale: per esempio
Esiste tuttavia 600sistema
anche un euro didibonus ognial2000
incentivi
raggiungimento di alcune quote di ordini in
ordini, 1200 euro ogni 4000, 1500 euro ogni 6000. modo graduale: per esempio 600 euro di bonus ogni 2000
ordini, 1200 euro ogni 4000, 1500 euro ogni 6000.
La sostenibilità in Glovo si sviluppa tramite collaborazioni con partner di ogni natura, allo scopo di
realizzare progetti a sostegno dell’ambiente, di lotta contro gli sprechi, di aiuto alle fasce di popolazione
piùsostenibilità
La vulnerabili eintutela
Glovo deisi suoi
sviluppa tramiteDicollaborazioni
lavoratori. seguito alcunicon partner
progetti di ogni con
e partner natura, allo scopo
cui Glovo di
collabora:
La sostenibilità
realizzare in
progetti Glovo
a si
sostegno sviluppa tramite
dell’ambiente, collaborazioni
di lotta contro con
gli partner
sprechi, di
diogni natura,
aiuto
- Accordo tra Glovo e Pachama per compensare le emissioni di CO2 generate dalle consegne alle allo
fasce scopo
di di
popolazione
realizzare
più progetti
vulnerabili e a sostegno
tutela dei suoi dell’ambiente,
lavoratori. Di di lotta
seguito contro
alcuni gli sprechi,
progetti e di
partneraiuto
avviate tramite la piattaforma compensando l’anidride carbonica emessa da automobili e alle
con fasce
cui Glovodi popolazione
collabora:
più vulnerabili e tutela
- Accordo
motocicli tradei suoiper
Glovo
utilizzati elavoratori.
Pachama Di seguito
per
consegnare alcuni le
compensare
le merci. progetti e partner
emissioni di CO2con cui Glovo
generate dallecollabora:
consegne
-- Collaborazione
Accordotramite
avviate tra Glovo la e Pachama
piattaforma per compensare
compensando le emissioni
l’anidride di
carbonica CO2 generate
emessa
con FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) con l’obiettivo da dalle consegne
automobili
di e
promuovere la cultura della sicurezza stradale tramite corsi di formazione per i rider. e
avviate
motociclitramite la
utilizzati piattaforma
per consegnarecompensando
le merci. l’anidride carbonica emessa da automobili
motocicli
-- Collaborazione utilizzati
Collaborazione conper
con FIABconsegnare
Banco (Federazionele merci.
Alimentare, Italiana Ambiente e Bicicletta)
Banco Farmaceutico, con l’obiettivo
Make a Wish, Fondazione di
- Francesca
Collaborazione
promuovere Rada, FEEBA, Caritas e molti altri, a sostegno delle fasce più vulnerabili. Indi
la con FIAB
cultura (Federazione
della sicurezza Italiana
stradale Ambiente
tramite e
corsi Bicicletta)
di con
formazione l’obiettivo
per i rider.
promuovere
- particolare,
Collaborazione la cultura
oltre con della
allaBanco sicurezza
Alimentare,
costante stradale tramite
Banco Farmaceutico,
collaborazione con Bancocorsi di
Makeformazione
Alimentare, è natoper
a Wish, uni dialogo
rider. volto a
Fondazione
- sfruttare
Collaborazione
Francescal’expertise con
Rada, FEEBA, Banco Alimentare,
Caritas edimolti
tecnologica GlovoBanco
altri, Farmaceutico,
a sostegno
a sostegno delle
della Make a Wish,
fasce delle
raccolta Fondazione
più vulnerabili.
eccedenzeIndi prodotti
Francesca
particolare, Rada,
oltre FEEBA,
alla Caritas
costante e molti altri,
collaborazione
alimentari (non solo dei partner di Glovo). a sostegno
con Banco delle fasce
Alimentare, più
è vulnerabili.
nato In volto a
un dialogo
particolare,
sfruttare
- Patto oltre
l’expertise
sul riciclo alla costante
tecnologica
e sulla promozionecollaborazione
di Glovo con
a sostegno
della raccolta Banco Alimentare,
della raccolta
differenziata è
con delle nato un
eccedenze
COREPLA, dialogo
COMIECO, volto
CIAL ae
di prodotti
sfruttare l’expertise
alimentari
COREVE (non solo tecnologica Glovo a sostegno della raccolta delle eccedenze di prodotti
dei partner di Glovo).
alimentari
- Patto (non esolo
sul riciclo sulladeipromozione
partner di Glovo).
della raccolta differenziata con COREPLA, COMIECO, CIAL e
- Patto
COREVE sul riciclo e sulla promozione della raccolta differenziata con COREPLA, COMIECO, CIAL e
COREVE 301
5.6 Gap Analysis del sistema della distribuzione
sfruttare l’expertise tecnologica di Glovo a sostegno della raccolta delle eccedenze di prodotti
alimentari (non solo dei partner di Glovo).
- Patto sul riciclo e sulla promozione della raccolta differenziata con COREPLA, COMIECO, CIAL e
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
COREVE

5.6 Gap Analysis del sistema della distribuzione


CRITICITA' PUNTI DI FORZA

● Le mappe di densità dei punti vendita, in particolare riguardanti il biologico, ● L'Agro Romano presenta una grande produzione locale di prodotti che
l'equo e solidale e i punti vendita di qualità, mostrano una distribuzione potrebbero servire punti vendita di qualità.
disomogenea dei negozi che vendono prodotti sani, sostenibili ed ● Ampia rete di mercati in tutto il territorio metropolitano (2 banchi ogni
economicamente accessibili tra municipi e tra comuni. In particolare, si può mille abitanti e 1 mercato ogni 10 km) che rappresentano ancora per il
notare come la copertura di questa tipologia di punto vendita si concentri nelle consumatore un luogo dove acquistare prodotti di qualità e una buona
aree più centrali e ad alto reddito. possibilità per i produttori locali di vendere i propri prodotti.
● Malgrado la forte integrazione con il territorio, c’è un forte calo dell’utilizzo dei ● La forte presenza di comunità etniche, soprattutto nel comune di Roma,
mercati rionali sia da un punto di vista dei consumi che posteggi chiusi, oltre che necessita lo sviluppo di un nuovo mercato di prodotti etnici. Inoltre, in
un abbandono anche da parte delle amministrazioni che lasciano in generale si sta diffondendo sempre di più all'interno della GDO la piccola
decadimento i palazzi spesso storici in cui risiedono. superficie rispetto alle superfici stile ipermercato, creando un vantaggio
● Inoltre, sono pochi i produttori agricoli che vendono direttamente nei mercati competitivo interessante.
rionali e i mercati contadini stessi sono una percentuale bassa rispetto al totale ● Nel 2018/17 il giro d’affari dell’e-commerce è cresciuto del 34%
dei mercati presenti sul territorio CMRC. raggiungendo un valore di un miliardo di euro circa.
● La diffusione di minimarket aperti 24h che vendono principalmente bevande ● In particolare, durante la pandemia COVID19, CmRC ha visto anche
ha visto la lacrescita
anche crescita
alcoliche, soprattutto nel centro di Roma, garantisce il facile accesso all'uso di forme ibride digitali per raggiungere il consumatore. In particolare, il
dannoso di alcol, soprattutto nelle fasce di popolazione più giovane. food delivery continua a crescere aumentando la copertura geografica,
la quantità di persone servite e i partner coinvolti.
● Inoltre, la possibilità di rendere l'intero settore "green", grazie all'utilizzo
di mezzi di trasporto ecosostenibili (quali la bicicletta), spinge allo
sviluppo ulteriore del settore.

Gli obiettivi:
● Azioni di monitoraggio sulla distribuzione alimentare di qualità al fine di trovare soluzioni innovative per migliorare la copertura di questi
punti vendita;
● Differenziare l'offerta dei mercati, trasformandoli come centri di socialità sia tramite l'offerta dei banchi che tramite progetti culturali che
promuovano l'Agro Romano, al fine aumentare la frequentazione dei mercati rionali, ampliandone l'utilizzo anche a fasce d'età più giovani;
● Differenziare l'offerta dei minimarket che vendono principalmente alcol a favore di prodotti etnici. L'obiettivo è quello da un lato di diminuire
la diffusione di alcol, dall'altro di incentivare i proprietari di questi punti vendita a vendere prodotti a cui al momento manca un mercato
solido;
● Facilitare l'accesso dei produttori ai mercati garantendo occasioni di lavoro sia con i consumatori che con progetti pubblici (scuole, mense
etc.);
302
● Azioni di monitoraggio sulla distribuzione alimentare di qualità al fine di trovare soluzioni innovative per migliorare la copertura di questi
punti vendita;
IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE
● Differenziare l'offerta dei mercati, trasformandoli come centri di socialità sia tramite l'offerta dei banchi che tramite progetti culturali che
promuovano l'Agro Romano, al fine aumentare la frequentazione dei mercati rionali, ampliandone l'utilizzo anche a fasce d'età più giovani;
● Differenziare l'offerta dei minimarket che vendono principalmente alcol a favore di prodotti etnici. L'obiettivo è quello da un lato di diminuire
la diffusione di alcol, dall'altro di incentivare i proprietari di questi punti vendita a vendere prodotti a cui al momento manca un mercato
solido;
● Facilitare l'accesso dei produttori ai mercati garantendo occasioni di lavoro sia con i consumatori che con progetti pubblici (scuole, mense
etc.);
● Valorizzare il ruolo del rider e migliorare la mobilità urbana tramite l'utilizzo dei rider anche come sentinelle del traffico e dei problemi di
viabilità urbana.

303
IL CONTESTO

O6
GLI ALTERNATIVE
FOOD NETWORKS

304
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Introduzione

Questo capitolo dell’Atlante del Cibo è dedicato al tema degli Alternative Food Networks (AFN). I circuiti AFN nascono originariamente in
nicchie di mercato parallele ai canali tradizionali promuovendo la vendita di prodotti locali di qualità o del Fair Trade (Goodman e Goodman,
2009)1. I circuiti AFN includono le esperienze di organizzazione dei consumatori come i Gruppi d’Acquisto Solidale (GAS) o i più recenti Gruppi
di Acquisto Condominiale (GAC), i mercati contadini a vendita diretta, le botteghe dei circuiti del Fair Trade e le nuove forme di vendita diretta
che prevedono l’utilizzo di piattaforme digitali online.

Il fenomeno AFN trae la propria alterità dall’opposizione al sistema convenzionale del cibo, fondando la propria identità sui concetti di qualità,
integrazione e tradizione (Maye e Kirwan, 2015)2. In particolare, gli attori dei circuiti AFN hanno la volontà di riconnettere e riconciliare la
produzione alimentare ed il consumo (Fonte & Cucco, 2017)3. I tratti costitutivi dell’alterità del fenomeno sono da ritrovarsi nella mediazione
non esclusivamente commerciale, il valore simbolico dei prodotti e la dimensione relazionale dello scambio (Corsi, et al., 2018)4. Tuttavia,
negli ultimi anni si è assistito, anche in Italia, ad una diffusione dei circuiti alternativi che consente di rilevare la loro progressiva uscita dalle
originarie nicchie di mercato. Gli AFN hanno saputo proporre modelli di consumo, e di produzione, che hanno accolto il favore di un numero
crescente di persone. L’elemento che contraddistingue tali circuiti è la possibilità, da parte di produttori e consumatori, di costruire relazioni
non esclusivamente mediate da logiche di mercato e in grado di stabilizzarsi nel tempo. In questa prospettiva, il consolidamento delle reti
promosse dai GAS, gli eventi e le innovazioni nelle forme di vendita diretta consentono di rafforzare i legami tra produttori locali e
consumatori, che come dimostrato durante la crisi pandemica da COVID-19, possono garantire l’accesso al mercato per la produzione locale
anche in momenti di difficoltà.

Questo capitolo offrirà un’analisi sulla presenza dei circuiti AFN nella Città Metropolitana
metropolitana di Roma Capitale. Saranno considerate la presenza
di aziende agricole a vendita diretta, di mercati contadini, di gruppi di acquisto solidale e di altri tipi di punti vendita e distribuzione. Nel capitolo
sarà presentata un’analisi economica della specializzazione dei comuni della CMRC CmRC sulle componenti del fenomeno degli AFN. In conclusione,
sarà riportata una breve riflessione sul tema degli eventi di settore.

1
Goodman, D., & Goodman, M., K. (2009) Alternative Food Networks, Elsevier Inc.
(https://www.researchgate.net/publication/258498106_Alternative_Food_Networks)
2
Maye, D.& Kirwan, J. (2010) Alternative food networks, Sociology of Agriculture and Food, Sociopedia.isa. 1-12. doi:
10.1177/205684601051.
3
Fonte, M., & Cucco, I. (2017). Cooperatives and alternative food networks in Italy. The long road towards a social economy in agriculture. Journal of Rural
Studies, 53, 291-302.
4
Corsi, A., Barbera, F., Dansero, E., & Peano, C. (2018). Alternative Food Networks. McMillan, London.
3
305
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.1 Aziende agricole a vendita diretta per comune

La mappa 6.1 riporta i dati Istat sulla commercializzazione diretta da parte delle aziende agricole della Città Metropolitana di Roma Capitale. I
dati del sesto Censimento Agricoltura 2010 consentono di rilevare la presenza di aziende che praticano la vendita diretta dei propri prodotti
freschi e trasformati. I dati disponibili a livello comunale per valori assoluti rilevano una diffusa presenza di aziende a vendita diretta per la
quasi totalità dei comuni metropolitani. Tra i comuni con il numero maggiore di aziende a vendita diretta c’è il Comune di Roma (744 aziende)
e i comuni ad est della Capitale: di Palombara Sabina, Montelibretti e Moricone, rispettivamente con 515, 325 e 306 aziende. Un elevato
numero di aziende a vendita diretta è presente nei comuni di Velletri (312) e Artena (198) a Sud dell’Area Metropolitana. Tra i comuni dell’area
nord si registra una considerevole presenza di aziende con commercializzazione diretta a Cerveteri con 116 imprese censite. Le maggiori
criticità in termini di assenza o scarsa presenza di aziende a vendita diretta si ritrovano tra i comuni più interni al confine con la Regione
Abruzzo.

La tabella 6.1 riporta la presenza di aziende a vendita diretta a livello dei comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale. In particolare, è
Nel Comune di
indicato il numero di aziende per comuni suddiviso in classi. Il maggior numero di comuni presenta un valore compreso tra 1 e 5 aziende (il
Roma sono
24,79%). Solo 4 comuni si collocano nella prima classe “Assenza AVD”. La classe >101 AVD include un totale di 12 comuni per un valore presenti 744
percentuale del 9,92%. aziende agricole
che praticano la
Tabella 6.1 Numero di Comuni CMRC per Classi Numerosità Aziende a Vendita Diretta. Anno 2010. Elaborazione CURSA su dati Istat.
vendita diretta al
Classi Aziende a Vendita Diretta Numero Comuni % Nel Comune consumatore
di Roma
(AVD) sono presenti 744
Assenza AVD 4 3,31 aziende agricole
1-5 30 24,79 che praticano la
6-10 17 14,05
11-20 22 18,18
vendita diretta al
21-50 23 19,01 consumatore.
51-100 13 10,74
>101 12 9,92
Tabella 6.1 Numero di Comuni CmRC per Classi Numerosità Aziende a
Totali 121 100,00 Vendita Diretta. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Istat.

4
306
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.1 Aziende a Vendita Diretta Città


metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Istat.

307
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Grafico 6.1 Numerosità Aziende a Vendita Diretta per Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2010 per classi. Elaborazione CURSA
Grafico 6.1 Numerosità Aziende a Vendita Diretta per Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2010 per classi. Elaborazione CURSA
su dati Istat.
su dati Istat.

Grafico 6.1 Numerosità Aziende a Vendita Diretta per Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Anno 2010. Elaborazione CURSA su dati Istat.

6.2 I mercati contadini nella CMRC


6.2 I mercati contadini nella CmRC
CMRC

La mappa numero 6.2 mostra la localizzazione a livello comunale dei mercati contadini a vendita diretta nella Città Metropolitana di Roma
La mappaI numero
Capitale. mercati si6.2 mostra la localizzazione
concentrano a livello di
nell’area del Comune comunale
Roma (indei mercati contadini
particolare a vendita
nei municipi ad est)diretta
con 20nella
puntiCittà Metropolitana
vendita su un totaledidiRoma
43. I
Capitale. I mercati
dati rilevano si concentrano
una elevata presenzanell’area delmarket
di farmer’s Comune neidicomuni
Roma (in particolare
dell’area nei municipi
dei castelli adLa
romani. est) con 20
mappa punti vendita
evidenzia su un
l’assenza totale di
di questo 43. I
canale
dati rilevano
di vendita neiuna elevata
comuni presenza
periferici di CMRC.
della farmer’s market nei comuni dell’area dei castelli romani. La mappa evidenzia l’assenza di questo canale
di vendita nei comuni periferici della CmRC.
CMRC.

6
6

308
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Tabella 6.2 Elenco Mercati Contadini Attivi al 2021 Città Metropolitana di Roma Capitale. Fonte: ARSIAL.

Comune Denominazione
Anzio "Terra Ferma" Mercato Contadino del Litorale Laziale
Albano Laziale Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Albano Laziale Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Ariccia Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani Parco Romano
Bracciano Mercato Contadino
Canale Monterano Mercato della Terra
Cerveteri Mercato di Campagna Amica
Frascati Mercato della Terra
Frascati Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Grottaferrata Mercato di Campagna Amica
Grottaferrata Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Guidonia Montecelio Mercato Contadino dell'Agro Romano
Marino Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Monte Compatri Mercato dei Produttori Copral Lazio
Monte Porzio Catone Mercato della Terra
Monte Porzio Catone Mercato dei Produttori Copral Lazio
Pomezia Mercato di Campagna Amica
Rocca di Papa Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani
Rocca Priora Mercato della Terra
Roma Mercato di Campagna Amica Circo Massimo
Roma Biomercato Città dell'Altra Economia
Roma Foro Contadino
Roma Mercato di Campagna Amica Mercato Tiburtino
Roma Mercato Agricolo A.Co.La
Roma Mercato Contadino dell'Agro Romano Tor Pignattara
Roma Mercato di Campagna Amica Mercato del Pigneto
7
Roma Mercato Contadino terra/Terra
Roma Mercato Agricolo Biologico e dell'Altra economia
Roma Mercato Contadino di Roma dei Castelli Romani Capannelle
Roma Mercato di Campagna Amica Fonte Egeria
Roma Roma Farmer's Market Piazza Ragusa
Roma Roma Farmer's Market San Paolo
Roma Mercato Contadino terra/Terra
Roma Mercato di Campagna Amica Eur
Roma Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani Roma Eur-Torrino
Roma Mercato di Campagna Amica Ostia Antica
Roma Mercato Contadino di Roma e dei Castelli Romani Infernetto
Roma Mercato Contadino Mangiabuono
Roma Mercato Contadino Mangiabuono
Tivoli Mercato della Terra Archeo-Mercato Tivoli e Valli dell’Aniene
Velletri Mercato Contadino ColtiVendo
Tabella 6.2 Elenco Mercati Contadini Attivi al 2021 Città metropolitana di Roma Capitale.
Zagarolo Mercato Contadino di Zagarolo
Fonte: ARSIAL

309
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.2 Mercati Contadini Città


metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati ARSIAL.

310
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

IlIl grafico
grafico numero
numero 6.2
6.2 mostra
mostra la la presenza/assenza
presenza/assenza di di mercati
mercati contadini
contadini aa vendita
vendita diretta
diretta nei
nei comuni
comuni della
della Città
Città Metropolitana
Metropolitana didi Roma.
Roma. Come
Come
evidenziato dal grafico, la presenza di mercati agricoli si rileva solamente nel 15,7% dei comuni metropolitani (19). Di contro l’84,3% (108) dei
evidenziato dal grafico, la presenza di mercati agricoli si rileva solamente nel 15,7% dei comuni metropolitani (19). Di contro l’84,3% (108) dei
comuni non ospita sul proprio territorio mercati contadini. I dati, aggiornati al 2021, mostrano quindi una ridotta presenza
comuni non ospita sul proprio territorio mercati contadini. I dati, aggiornati al 2021, mostrano quindi una ridotta presenza a livello di area a livello di area
metropolitana di
metropolitana di questo
questo tipo
tipo canale
canale didi vendita,
vendita, peraltro
peraltro concentrato
concentrato prevalentemente
prevalentemente nelnel comune
comune di
di Roma,
Roma, ilil quale
quale ospita
ospita 20
20 dei
dei 43
43 mercati
mercati
contadini totali.
contadini totali.
Grafico
Grafico 6.2
6.2 Presenza/Assenza
Presenza/Assenza Mercati
Mercati Contadini
Contadini Comuni
Comuni Città
Città Metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale.
Capitale. Anno
Anno 2021.
2021. Elaborazione
Elaborazione CURSA
CURSA su
su dati
dati ARSIAL.
ARSIAL.

Grafico 6.2 Presenza/Assenza Mercati Contadini Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Anno 2021. Fonte: Elaborazione CURSA su dati ARSIAL

La
La tabella
tabella numero
numero 6.3 6.3 mostra
mostra la
la distribuzione
distribuzione dei
dei venti
venti mercati
mercati contadini
contadini di
di Roma
Roma aa livello
livello municipale.
municipale. IlIl numero
numero maggiore
maggiore si si concentra nel
concentra nel
quinto municipio
quinto municipio ad ad Est
Est della
della Capitale
Capitale con
con 44 mercati:
mercati: ilil Mercato
Mercato Contadino
Contadino dell'Agro
dell'Agro Romano
Romano TorTor Pignattara;
Pignattara; ilil Mercato
Mercato didi Campagna
Campagna Amica
Amica
Mercato del Pigneto; il Mercato Contadino terra/Terra; il Mercato Agricolo Biologico e dell'Altra economia. Tre mercati contadini
Mercato del Pigneto; il Mercato Contadino terra/Terra; il Mercato Agricolo Biologico e dell'Altra economia. Tre mercati contadini sono ospitati sono ospitati
nel settimo
nel settimo municipio
municipio (Appio-Cinecittà)
(Appio-Cinecittà) aa Sud-Est:
Sud-Est: ilil Mercato
Mercato Contadino
Contadino di
di Roma
Roma dei
dei Castelli
Castelli Romani
Romani Capannelle;
Capannelle; ilil Mercato
Mercato di di Campagna
Campagna Amica
Amica
Fonte Egeria;
Fonte Egeria; ilil Roma
Roma Farmer's
Farmer's Market
Market Piazza
Piazza Ragusa.
Ragusa. NelNel primo
primo municipio
municipio “Roma
“Roma Centro”
Centro” sisi trovano
trovano due
due mercati,
mercati, ilil Mercato
Mercato di di Campagna
Campagna
Amica Circo Massimo ed il Biomercato Città dell'Altra Economia. Di contro, quattro municipi di Roma non presentano mercati
Amica Circo Massimo ed il Biomercato Città dell'Altra Economia. Di contro, quattro municipi di Roma non presentano mercati a vendita diretta a vendita diretta
(II, VI,
(II, VI, XII,
XII, XIII).
XII).
XII).

Tabella
Tabella 6.3
6.3 Numero
Numero Mercati
Mercati Contadini
Contadini per
per Municipio
Municipio di
di Roma
Roma Capitale.
Capitale. Anno
Anno 2021.
2021. Rielaborazione
Rielaborazione tabella
tabella CURSA
CURSA su
su dati
dati ARSIAL.
ARSIAL.
10
10
311
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Municipi di Roma Numero mercati Il maggior numero


MunicipiI di Roma Numero mercati
Municipio 2 diIlmercati
maggior numero
Municipio
Municipio II I 02 di mercati
contadini di Roma
Municipio
Municipio IIIII 10 si concentradinel
contadini Roma
Municipio si concentra
quinto nel
municipio
Municipio IVIII 21
quinto municipio
Municipio
Municipio V IV 42 Il maggior numero di
Municipio
Municipio VIV 04 mercati contadini di
Municipio
Municipio VIIVI 30 Roma si concentra
Municipio
Municipio VII
VIII 23 nel quinto municipio.
Municipio
Municipio IXVIII 22
Municipio
Municipio X IX 22
Municipio
Municipio XIX 12
Municipio
Municipio XIIXI 01
Municipio
Municipio XIIIXII 00
Municipio
Municipio XIV XIII 10
Tabella 6.3 Numero Mercati Contadini per Municipio di Roma Capitale. Anno 2021. Fonte:
Municipio XIV 1 Rielaborazione tabella CURSA su dati ARSIAL
Grafico 6.3 Distribuzione Mercati Contadini Municipi di Roma Capitale. Anno 2021. Rielaborazione grafica CURSA su dati ARSIAL.
Grafico 6.3 Distribuzione Mercati Contadini Municipi di Roma Capitale. Anno 2021. Rielaborazione grafica CURSA su dati ARSIAL.

Grafico 6.3 Distribuzione Mercati Contadini Municipi di Roma Capitale. Anno 2021. Fonte:
Rielaborazione tabella CURSA su dati ARSIAL

11
11
312
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Il grafico numero 6.4 riporta il numero di mercati contadini della Città Metropolitana per giorni di apertura settimanali. I dati mostrano come
leIlaperture dei mercati
grafico numero a vendita
6.4 riporta diretta siano
il numero fortemente
di mercati concentrate
contadini della Cittànei giorni del fineper
Metropolitana settimana.
giorni di In tal senso,
apertura la maggioranza
settimanali. delle aperture
I dati mostrano come
Illegrafico
sono numero
programmate 6.4
al riporta
sabato il
(23 numero
mercatidi mercati
aperti) e contadini
alla della
domenica Città
(18). Metropolitana
Il dato tiene per
conto giorni
sia di
delle apertura
doppie settimanali.
e triple I dati
aperture
aperture dei mercati a vendita diretta siano fortemente concentrate nei giorni del fine settimana. In tal senso, la maggioranza delle aperture mostrano
settimanali come
che
le aperture
caratterizzano
sono dei
14mercati
programmatedei 43 a vendita
mercati
al sabato (23diretta
contadini
mercatisiano
dellafortemente
CMRC.
aperti) concentrate
Perdomenica
e alla la giornata dinei
(18). Il giorni
lunedì
datonondelsono
tienefine settimana.
previsti,
conto Indoppie
talmercati
invece,
sia delle senso, laaperti.
maggioranza
e triple delle aperture
aperture settimanali che
sono programmate al sabato (23 mercati aperti) e alla domenica (18). Il dato tiene conto sia delle doppie
caratterizzano 14 dei 43 mercati contadini della CMRC. Per la giornata di lunedì non sono previsti, invece, mercati aperti. e triple aperture settimanali che
Grafico 6.4 Mercati Contadini per Giorni di Apertura Settimanali Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno
caratterizzano 14 dei 43 mercati contadini della CMRC. Per la giornata di lunedì non sono previsti, invece, mercati aperti. 2021. Elaborazione CURSA su dati
ARSIAL.
Grafico 6.4 Mercati Contadini per Giorni di Apertura Settimanali Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati
Grafico
ARSIAL. 6.4 Mercati Contadini per Giorni di Apertura Settimanali Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati
ARSIAL.

Le aperture
Le aperturesettimanali
Le aperture dei
settimanalimercati
dei
Le aperture
contadini
settimanali dei
mercati contadini
settimanali
simercati
concentrano deinei
contadini
si concentrano
mercati
giorni neicontadini
del sabato nei
si concentrano
giorni di sabato
(23) (23)
si concentrano
e domenica
giorni del sabatonei
e domenica giorni
(18)(18).
(23) del sabato
e domenica
(23) e domenica
(18)
(18)

Grafico 6.4 Mercati Contadini per Giorni di Apertura Settimanali Città metropolitana di Roma
Capitale. Anno 2021. Fonte: Rielaborazione tabella CURSA su dati ARSIAL

6.3 I punti di domanda e di offerta AFN


6.3 I punti di domanda e di offerta AFN
6.3 I punti di domanda e di offerta AFN
La mappatura5 dei circuiti degli Alternative Food Networks restituisce la presenza di 115 punti vendita e acquisto nella Città Metropolitana di
Roma Capitale (CMRC).
La mappatura 5
La mappatura
dei circuiti distingue
degli Alternative treNetworks
Food tipi prevalenti di canali
restituisce di vendita
la presenza di e115
acquisto: mercatie contadini
punti vendita a vendita
acquisto nella Città diretta e gruppidi
Metropolitana
Laacquisto
diRomamappatura 5
dei
solidale circuiti
(GAS).
Capitale (CmRC). degli
Ad essiAlternative
si Food
aggiungono i Networks
punti di restituisce
distribuzione la presenza
del circuitodi
del115 punti vendita
“L’Alveare che e acquisto
Dice Si!”, unnella Città
progetto Metropolitana
che
(CMRC). La mappatura distingue tre tipi prevalenti di canali di vendita e acquisto: mercati contadini a vendita diretta e gruppi prevede ladi
Roma
di Capitale
acquisto (CMRC).
solidale La mappatura
(GAS). distingue tre
Ad essi si aggiungono tipi prevalenti
i punti di canali
di distribuzione deldicircuito
venditadele acquisto:
“L’Alvearemercati contadini
che Dice Si!”, unaprogetto
vendita diretta e gruppi
che prevede la
di acquisto solidale (GAS). Ad essi si aggiungono i punti di distribuzione del circuito del “L’Alveare che Dice Si!”, un progetto che prevede la
5
Fonti: ARSIAL, RESS Roma, Alveare che Dice Si!.
5
Fonti: ARSIAL, RESS Roma, Alveare che Dice Si!. 12
5
Fonti: ARSIAL, RESS Roma, Alveare che Dice Si!. 12
12
313
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

possibilità per i consumatori di acquistare online i prodotti dei produttori locali e di ritirarli presso diversi spazi adibiti alla distribuzione come
possibilità
bar, negozipero isedi
consumatori di acquistare
di associazioni. onlinesii prodotti
Nella CMRC rileva, perdeil’anno
produttori
2021,locali e di ritirarli
la presenza di 43presso
mercatidiversi spazi adibiti
contadini alla distribuzione
a vendita come i
diretta, cinquanta
bar, negozi
gruppi o sedi disolidale
di acquisto associazioni.
attivi eNella CMRC
sonoCmRC si rileva,22 per l’anno
punti 2021, la presenza
di distribuzione di 43 mercati contadini a vendita diretta, cinquanta i
possibilità per i consumatori di acquistare poi presenti
online i prodotti dei produttori locali degli Alveari.
e di ritirarli presso diversi spazi adibiti alla distribuzione come
gruppi di acquisto solidale attivi e sono poi presenti 22 punti di distribuzione degli Alveari.
bar, negozi o sedi di associazioni. Nella CMRC si rileva, per l’anno 2021, la presenza di 43 mercati contadini a vendita diretta, cinquanta i
gruppi di acquisto solidale attivi e sono poi presenti 22 punti di distribuzione degli Alveari.
Tabella 6.4 Tipi Punti Vendita e Acquisto Circuito Alternative Food Networks Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Rielaborazione
Tabella
CURSA6.4 Tipi Punti
su dati Vendita
ARSIAL; e Acquisto
RESS Roma; Circuito
Alveare Alternative
che Dice Si!. Food Networks Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Rielaborazione
CURSA su dati ARSIAL; RESS Roma; Alveare che Dice Si!. A Roma sono
Tabella 6.4 Tipi Punti Vendita e Acquisto Circuito Alternative Food Networks Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Rielaborazione censiti 50 Gruppi di
Punti vendita/acquisto AFN CMRC 2021
CURSA su dati ARSIAL; RESS Roma; Alveare che Dice Si!.
Punti vendita/acquisto AFN CMRC 2021 Acquisto Solidale.
Tipo Numero
Tipo
Punti vendita/acquisto AFNNumero CMRC 2021 22
Alveari
Alveari
Tipo Numero 22
Farmer's Market 43
Farmer's
Alveari Market 43
22
GAS 50
GAS
Farmer's 50
Totale Market 43
115 Tabella 6.4 Tipi Punti Vendita e Acquisto Circuito Alternative Food Networks Città metropolitana di Roma
Capitale. Anno 2021. Fonte: Rielaborazione CURSA su dati ARSIAL, RESS Roma, Alveare che Dice Si!
Totale
GAS 115
50
Totale
La mappa cartografica 6.3 consente di visualizzare 115 la localizzazione dei 115 punti vendita e acquisto AFN. La mappa mostra una forte presenza
La mappa
dei tre tipicartografica 6.3 consente
censiti (Farmer’s Market,diGAS, Alveari)lanel
visualizzare localizzazione
Comune di Roma,dei 115 punti
dove vendita e acquisto
si concentra AFN.
oltre il 70% deiLapunti.
mappa In mostra una forte
particolare, presenza
questo aspetto
dei tre tipi
riguarda censiti (Farmer’s Market, GAS, Alveari) nel Comune di Roma, dove si concentra oltre il 70% dei punti. In particolare, questo aspetto
La mappa prevalentemente i GAS (evidenziati
cartografica 6.3 consente dai punti
di visualizzare di colore rosso),
la localizzazione perpunti
dei 115 i qualivendita
si registra una difficoltà
e acquisto AFN. Lanel censimento
mappa mostradelle esperienze
una forte che
presenza A Roma sono
riguarda
nascono prevalentemente i GAS (evidenziati dai punti di colore rosso), per i quali si registra una difficoltà nel censimento delle esperienze che
dei tre tipifuori dalla
censiti città di Market,
(Farmer’s Roma. LaGAS,
mappa rilevanel
Alveari) una presenza
Comune diffusadove
di Roma, di mercati contadini
si concentra oltrea vendita
il 70% deidiretta
punti.nei comuni dell’area
In particolare, questodeiaspetto
castelli Acensiti
Roma 50sono
Gruppi
nascono
romani. fuori
I tre dalla
tipi di città
punti didiRoma. La emappa
vendita rileva
acquisto AFN una presenza
sembrano diffusa
essere di mercati
assenti nei contadini
comuni ad a vendita
est di Roma diretta
ed ai nei comuni
confini dell’area
dell’area dei castelli
metropolitana. censiti 50 Gruppi
riguarda prevalentemente i GAS (evidenziati dai punti di colore rosso), per i quali si registra una difficoltà nel censimento delle esperienze che AdiRoma
Acquisto
sono
romani. I tre tipi di punti di vendita e acquisto AFN sembrano essere assenti nei comuni ad est di Roma ed ai confini dell’area metropolitana. diSolidale
Acquisto
nascono fuori dalla città di Roma. La mappa rileva una presenza diffusa di mercati contadini a vendita diretta nei comuni dell’area dei castelli censiti 50 Gruppi
romani. I tre tipi di punti di vendita e acquisto AFN sembrano essere assenti nei comuni ad est di Roma ed ai confini dell’area metropolitana. Solidale
di Acquisto
Solidale

13
13
314
13
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.3 Punti Vendita e Acquisto


Alternative Food Networks Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati ARSIAL, RESS
Roma, Alveare che Dice SI!.

315
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.4 L’analisi del settore a livello comunale

In questo paragrafo si riportano i risultati dell’analisi a livello comunale del fenomeno degli Alternative Food Networks (AFN) nella Città
Metropolitana di Roma Capitale (CmRC).
(CMRC). L’analisi propone un approfondimento tematico mediante l’applicazione di un modello
precedentemente impiegato da Davide Marino e Rossella Guadagno nell’analisi delle filiere corte in Italia6. Questo modello prevede la
costruzione di quattro indici di specializzazione (ISP) a livello comunale: indice di specializzazione Gruppi di Acquisto Solidale (GAS); indice di
specializzazione Farmer’s Market (FAMA); indice di specializzazione GAS+FM; indice di specializzazione Vendita Diretta.

Gli indici di concentrazione consentono di rilevare il livello di specializzazione dei comuni metropolitani sulle diverse componenti, di domanda
e offerta, delle reti AFN. Gli indici sono stati calcolati rapportando, a livello comunale e metropolitano, la concentrazione di GAS e Farmer’s
Market con la popolazione residente. L’indice di specializzazione Vendita Diretta è stato ricavato rapportando, a livello comunale e
metropolitano, il numero delle aziende agricole agricole. Gli indici hanno un valore che varia
agrarie a vendita diretta (AVD) con il totale delle aziende agrarie.
da -1 a +1. I valori negativi indicano l’assenza o la bassa specializzazione del comune per il fenomeno considerato, mentre i valori positivi
identificano quei comuni dove si rileva una presenza significativa (perché rapportata alla popolazione) del fenomeno. Nel campo di variazione
degli indici sono state costruite sei classi di specializzazione: Specializzazione molto alta >0,5; Specializzazione alta 0,5 / 0,25; Specializzazione
parziale 0,25 / 0; Specializzazione bassa 0 / -0,25%; Specializzazione molto bassa -0,25 / -0,5; Zone critiche < -0,5.

L’analisi ha condotto ad una classificazione dei comuni della Città metropolitana


Metropolitana per tipo di mercato AFN. La classificazione è stata realizzata
sulla base della combinazione dei valori dell’ISP GAS+FM e dell’ISP Vendita Diretta (Tabella 6.5). In particolare, sono state costruite quattro
classi:

▪ Assenza di Mercato corrispondente a valori negativi per la vendita diretta, la presenza di Farmer’s Market e di Gruppi di Acquisto
Solidale;
▪ Mercato specializzato per l’Offerta con valori positivi per le AVD e negativi su FM e GAS;
▪ Mercato specializzato per la Domanda con valori negativi per AVD ma positivi su Gruppi di Acquisto Solidale e FM;
▪ Mercato Integrato specializzato in Domanda e Offerta con valori positivi per l’ISP AVD e GAS+FM.

6
Marino D., Guadagno, R. (2016) La mappatura delle filiere corte in Italia. P. 50-60, In: Marino D. (a cura di): Marino D., Agricoltura urbana e filiere corte. Un
quadro della realtà italiana. Milano: Franco Angeli.

15
316
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Tabella6.5
Tabella 6.5Classi
ClassididiMercato
MercatoAlternative
AlternativeFood
FoodNetworks.
Networks.Fonte:
Fonte:Marino
MarinoeeGuadagno
Guadagno(2016).
(2016).
ella 6.5 Classi di Mercato Alternative Food Networks. Fonte: Marino e Guadagno (2016).
ISPGAS+FM
ISP GAS+FMValori
Valori<<00 ISPGAS+FM
ISP GAS+FMValori
Valori>>00
ISP GAS+FM Valori < 0 ISP GAS+FM Valori > 0

ISPVendita
ISP VenditaDiretta
DirettaValori
Valori<<00 AssenzadidiMercato
Assenza Mercato Mercatospecializzato
Mercato specializzatoper
perlala
ISP Vendita Diretta Valori < 0 Assenza di Mercato Mercato specializzato per laDomanda
Domanda
Domanda
ISPVendita
ISP VenditaDiretta
DirettaValori
Valori>>00 Mercato
Mercatospecializzato
specializzatoper
perl‘Offerta
l‘OffertaMercato
MercatoIntegrato
Integratospecializzato
specializzatoinin
ISP Vendita Diretta Valori > 0 Mercato specializzato per l‘Offerta Mercato Integrato specializzato in
domandaeeofferta
offerta
domanda
domanda e offerta

Tabella 6.5 Classi di Mercato Alternative Food Networks. Fonte: Marino e Guadagno (2016)

6.4.1Indice
6.4.1 Indicedidispecializzazione
specializzazioneGAS
GAS
.1 Indice di specializzazione GAS

LaLamappa
mappanumero
numero6.4 6.4mostra
mostralalarappresentazione
rappresentazionecartografica
cartograficadell’indice
dell’indicedidispecializzazione
specializzazioneGAS GASperperi i121
121comuni
comunidelladellaCittà
CittàMetropolitana.
Metropolitana.
mappa numeroIn6.4 mostra la rappresentazione
particolare,lalamappa
mappamostra mostrasei cartografica
seiclassi dell’indice
classididispecializzazione:di specializzazione
specializzazione:Specializzazione GAS
Specializzazionemolto per i
moltoalta 121
alta>0,5;comuni della Città
>0,5;Specializzazione Metropolitana.
Specializzazionealta alta0,5
0,5/ /0,25;
0,25;Specializzazione
Specializzazione
In particolare,
articolare, la mappa mostra
parziale 0,25 sei
/ 0; classi di specializzazione:
Specializzazione bassa 0 Specializzazione
/ -0,25%; molto altamolto
Specializzazione >0,5; Specializzazione
bassa -0,25 / altaZone
-0,5; 0,5 /critiche
0,25; Specializzazione
< -0,5. La mappa restituisceuna
una
parziale 0,25 / 0; Specializzazione bassa 0 / -0,25%; Specializzazione molto bassa -0,25 / -0,5; Zone critiche < -0,5. La mappa restituisce
ziale 0,25 / 0; Specializzazione
prevalenzadidicomunibassa
comuniche 0 / -0,25%; Specializzazione
chesisiposizionano
posizionanonella nellaclasse molto
classedelle bassa
dellezone -0,25
zonecritiche / -0,5;
critiche(84,30%)Zone critiche
(84,30%)(evidenziati < -0,5. La
(evidenziatiininrosso), mappa
rosso),i iquali restituisce una
qualisisiconcentrano
concentranoaanord nordeead adest
est
prevalenza
valenza di comuni che si posizionano
dell’areametropolitana.
metropolitana.Solo nella classe
Solo77comunidelle zone
comuni(5,79%) critiche (84,30%)
(5,79%)presentano (evidenziati
presentanoun’elevata in rosso),
un’elevataspecializzazione: i quali si
specializzazione:Ariccia,concentrano
Ariccia,Artena, a nord
Artena,Campagnano e ad est
CampagnanodidiRoma, Roma,Castel
Castel
dell’area
’area metropolitana.
Madama, Solo 7 comuni
Sacrofano, San (5,79%)
Cesareo, presentano
Zagarolo. Il un’elevata
Comune di specializzazione:
Roma registra un Ariccia,
valore di Artena,
0,18, Campagnano
rientrando in tal di Roma,
senso nella Castel
classe a specializzazione
Madama, Sacrofano, San Cesareo, Zagarolo. Il Comune di Roma registra un valore di 0,18, rientrando in tal senso nella classe a specializzazione
dama, Sacrofano, San Cesareo,
parziale, nonostanteZagarolo. Il Comune 57di Roma registra un valore di 0,18, rientrando in tal senso nella classe a specializzazione
parziale, nonostante lalapresenza
presenza didi57 gruppi
gruppi didiacquisto
acquisto solidale.
solidale.
ziale, nonostante la presenza di 57 gruppi di acquisto solidale.
Tabella6.6
Tabella 6.6Classi
Classispecializzazione
specializzazioneIndice IndiceGAS
GASComuni
Comunidella
dellaCittà
CittàMetropolitana
MetropolitanadidiRomaRomaCapitale.
Capitale.AnnoAnno2021.
2021.Elaborazione
ElaborazioneCURSA.
CURSA.
ella 6.6 Classi specializzazione Indice GAS Comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA.
Classispecializzazione
Classi specializzazione %% NumeroComuni
Numero Comuni
ssi specializzazione
Specializzazionemolto
moltoalta %
alta>0,5
>0,5 Numero Comuni
Specializzazione 5,79%
5,79% 77
cializzazione molto alta >0,5 5,79% 7
Specializzazionealta
Specializzazione alta0,5
0,5/ /0,25
0,25 3,31%
3,31% 44
cializzazione altaSpecializzazione
0,5 / 0,25 parziale 0,25 / 0 3,31% 4
Specializzazione parziale 0,25 / 0 6,61%
6,61% 88
cializzazione parziale 0,25 / 0 6,61% 8
Specializzazionebassa
Specializzazione bassa00/ /-0,25%
-0,25% 0,00%
0,00% 00
cializzazione bassa 0 / -0,25% 0,00% 0
Specializzazionemolto
Specializzazione moltobassa
bassa-0,25
-0,25/ /-0,5
-0,5 0,00%
0,00% 00
cializzazione molto bassa -0,25 / -0,5 0,00% 0
Zone critiche < -0,5
Zone critiche < -0,5 84,30%
84,30% 102
102
e critiche < -0,5 84,30% 102 Tabella 6.6 Classi specializzazione Indice GAS Comuni della Città metropolitana di Roma
Totali
Totali 100%
100% 121
121
ali 100% 121 Capitale. Anno 2021.Elaborazione CURSA
16
16
16

317
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Grafico 6.5 Classi specializzazione Indice GAS Comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale. Valori percentuali Anno 2021. Elaborazione
CURSA.

Grafico 6.5 Classi specializzazione Indice GAS Comuni della Città metropolitana di Roma
Capitale. Valori percentuali Anno 2021.Elaborazione CURSA

17

318
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.4 Indice di Specializzazione


Gruppi di Acquisto Solidale Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati RESS Roma
e CURSA

319
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.4.2 Indice specializzazione Farmers Market

L’indice di specializzazione Farmers’ Market (FAMA) consente di analizzare la presenza di mercati contadini a vendita diretta nei comuni della
Città Metropolitana
metropolitana didi Roma
Roma.Capitale.
L’indice si calcolasirapportando
L’indice il numero
calcola rapportando di mercati
il numero contadini,
di mercati a livelloacomunale
contadini, e provinciale,
livello comunale con la popolazione.
e provinciale, con la popolazione.
L’indice ha un campo di variazione tra il valore di -1 e +1. I valori negativi indicano l’assenza o la bassa specializzazione del comune in termini
di presenza di mercati contadini, mentre i valori positivi identificano quei comuni dove se ne rileva una presenza significativa in rapporto alla
popolazione.

La mappa numero 6.5 riporta i valori dell’indice FAMA per i 121 Comuni della Città Metropolitana di Roma. Il colore verde indica i comuni ad
alta specializzazione (classe >0,50), i quali si concentrano nell’area dei Castelli Romani (Albano Laziale, Ariccia, Frascati, Grottaferrata, Monte
Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora e Zagarolo), ad eccezione di comuni di Bracciano e Canale Monterano. I Comuni
ad alta specializzazione FAMA rappresentano solo il 9,09% del totale. In questi comuni si rileva la presenza di almeno 1 mercato contadino a
vendita diretta. Il Comune di Roma, dove sono presenti venti farmer’s market, registra una specializzazione bassa (tra 0 e -0,25) dovuta al I mercati
rapporto con la popolazione. L’84,30% dei comuni si trova invece nella classe “Zone critiche” (< -0,50). Il dato rileva la pressoché totale assenza contadini si
del canale di vendita dei mercati contadini per tutti i comuni dell’area ad est e sud-est della Città Metropolitana e dei comuni costieri a nord. concentrano
prevalentemente
nell’area dei
Castelli Romani
I mercati contadini
si concentrano
prevalentemente
nell’area dei Castelli
Romani.

19
320
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.5 Indice di Specializzazione


Farmer’s Market Comuni Città metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati ARSIAL.

321
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Tabella 6.7 Classi Indice Specializzazione FAMA Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati
ARSIAL.
Tabella 6.7 Classi Indice Specializzazione FAMA Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati
Classi specializzazione
ARSIAL. % Numero Comuni
Specializzazione molto alta >0,5 9,09% 11
Specializzazione
Classi alta 0,5 / 0,25
specializzazione % 4,13%Numero Comuni 5
Specializzazione molto alta >0,5 9,09% 11
Specializzazione parziale 0,25 / 0 1,65% 2
Specializzazione alta 0,5 / 0,25 4,13% 5
Specializzazione bassa 0 / -0,25% 0,00% 0
Specializzazione
Specializzazione parziale
molto 0,25
bassa/ 0-0,25 / -0,5 1,65%
0,83% 2 1
Specializzazione
Zone critiche <bassa
-0,5 0 / -0,25% 0,00%
84,30% 0
102
Totali
Specializzazione molto bassa -0,25 / -0,5 100,00%
0,83% 121
1
Zone critiche < -0,5 84,30% 102
Tabella 6.7 Classi Indice specializzazione FAMA Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Totali
Anno 2021.Elaborazione CURSA su dati ARSIAL 100,00% 121
Grafico 6.6 Classi Indice Specializzazione FAMA Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati ARSIAL.

Grafico 6.6 Classi Indice Specializzazione FAMA Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati ARSIAL.

Grafico 6.6 Classi Indice specializzazione FAMA Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Anno 2021.Elaborazione CURSA su dati ARSIAL

21

21
322
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.4.3 Indice specializzazione FM+GAS


6.4.3 Indice specializzazione FM+GAS

L’indice di specializzazione FM+GAS si calcola rapportando la presenza cumulata di farmer’s market e gruppi di acquisto solidale a livello
L’indice di7 specializzazione FM+GAS si calcola rapportando la presenza cumulata di farmer’s market e gruppi di acquisto solidale a livello
comunale7 con la popolazione residente. L’indice varia da un valore minimo di -1 ad un massimo di +1. I valori negativi rilevano una ridotta o
comunale con la popolazione residente. L’indice varia da un valore minimo di -1 ad un massimo di +1. I valori negativi rilevano una ridotta o
assente specializzazione, mentre i valori positivi indicano il livello di specializzazione del comune nell’ambito dei canali di commercializzazione
assente specializzazione, mentre i valori positivi indicano il livello di specializzazione del comune nell’ambito dei canali di commercializzazione
del mercato degli Alternative Food Networks.
del mercato degli Alternative Food Networks.
La mappa numero 6.6 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione FM+GAS calcolato per i 121 comuni della Città
La mappa numero 6.6 mostra la rappresentazione cartografica dell’indice di specializzazione FM+GAS calcolato per i 121 comuni della Città
Metropolitana di Roma. I dati restituiscono una elevata presenza, pari al 74,38%, di comuni nella classe “Zona Critica” indicata dal colore
MetropolitanadidiRoma
metropolitana Roma. I dati restituiscono
Capitale. una elevata
I dati restituiscono presenza,
una elevata pari pari
presenza, al 74,38%, di comuni
al 74,38%, nella
di comuni classe
nella classe“Zona
“ZonaCritica”
Critica” indicata colore
indicata dal colore
rosso (valori < -0,50%). Per i comuni inseriti in questa classe non si rilevano mercati contadini o gruppi di acquisto attivi. Una minoranza di
rosso (valori < -0,50%). Per i comuni inseriti in questa classe non si rilevano mercati contadini o gruppi di acquisto attivi. Una minoranza di Il 74% dei comuni
comuni, collocati principalmente nell’area dei castelli romani, rientra nella classe “Specializzazione Molto Alta” (9,09%) e “Specializzazione Il 74% dei comuni
comuni, collocati principalmente nell’area dei castelli romani, rientra nella classe “Specializzazione Molto Alta” (9,09%) e “Specializzazione metropolitani non
Alta” (5,79%), evidenziate rispettivamente dai colori verde e verde chiaro. I comuni di Fiumicino, Ladispoli, Cerveteri, Ardea e Anzio presentano metropolitani non
Alta” (5,79%), evidenziate rispettivamente dai colori verde e verde chiaro. I comuni di Fiumicino, Ladispoli, Cerveteri, Ardea e Anzio presentano presentano
una bassa specializzazione, ai quali si aggiunge il Comune di Roma, per il quale l’indice riporta un valore di -0,02. presentano
una bassa specializzazione, ai quali si aggiunge il Comune di Roma, per il quale l’indice riporta un valore di -0,02. mercati contadini
mercati contadini
o GAS
o GAS

Il 74% dei comuni


metropolitani non
presentano mercati
contadini o GAS

7
7
Fonti: ARSIAL, RESS Roma, CURSA.
Fonti: ARSIAL, RESS Roma, CURSA.
22
22
323
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.6 Indice di Specializzazione


Farmer’s Market e Gruppi di Acquisto
Solidale Comuni Città metropolitana di
Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati ARSIAL, Istat, RESS Roma
e CURSA

324
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Tabella
Tabella6.86.8Classi
ClassiIndice
IndiceSpecializzazione
SpecializzazioneFM+GAS
FM+GASComuni
ComuniCittà
CittàMetropolitana
Metropolitanadi diRoma
RomaCapitale.
Capitale.Anno
Anno2021.
2021.Elaborazione
ElaborazioneCURSA
CURSAsusudati
dati
ARSIAL,
ARSIAL,RESS
RESSRoma,
Roma, CURSA.
CURSA.

Classi
Classi
specializzazione
specializzazione %% Numero
Numero
Comuni
Comuni
Specializzazione
Specializzazionemolto
molto alta
alta
>0,5
>0,5 9,09%
9,09% 1111
Specializzazione
Specializzazionealta
alta
0,50,5
/ 0,25
/ 0,25 5,79%
5,79% 7 7
Specializzazione
Specializzazione parziale
parziale
0,25
0,25
/ 0/ 0 3,31%
3,31% 4 4
Specializzazione
Specializzazione bassa
bassa
0 /0-0,25%
/ -0,25% 6,61%
6,61% 8 8
Specializzazione
Specializzazione molto
molto
bassa
bassa-0,25
-0,25/ -0,5
/ -0,5 0,83%
0,83% 1 1
Zone
Zonecritiche
critiche
< -0,5
< -0,5 74,38%
74,38% 9090
Totali
Totali 100,00%
100,00% 121
121
Tabella 6.8 Classi Indice specializzazione FM+GAS Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Anno 2021.Elaborazione CURSA su dati ARSIAL, RESS Roma, CURSA

Grafico
Grafico6.76.7
Classi
Classi
Indice
Indice
Specializzazione
Specializzazione
FM+GAS
FM+GAS
Comuni
Comuni
Città
Città
Metropolitana
Metropolitana
di di
Roma
Roma
Capitale.
Capitale.
Anno
Anno
2021.
2021.
Valori
Valori
Percentuali.
Percentuali.
Elaborazione
Elaborazione
CURSA
CURSA susudati
dati
ARSIAL,
ARSIAL,RESS
RESS
Roma,
Roma, CURSA.
CURSA.

Grafico 6.7 Classi Indice specializzazione FM+GAS Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Anno 2021 Valori Percentuali.Elaborazione CURSA su dati ARSIAL, RESS Roma, CURSA

2424

325
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.4.4 Indice Aziende Vendita Diretta

La mappa 6.7 mostra i valori dell’indice di specializzazione “Aziende a Vendita Diretta” calcolato a livello dei 121 comuni della Città
MetropolitanadidiRoma
metropolitana Roma. L’indice
Capitale. varia varia
L’indice da undavalore minimo
un valore minimodi di
-1-1adadun
unmassimo +1.I Ivalori
massimo di +1. valorinegativi
negativi rilevano
rilevano unauna ridotta
ridotta o assente
o assente
specializzazione, mentre i valori positivi indicano il livello di specializzazione del comune nell’ambito della presenza di aziende agricole
agrarie a vendita
diretta.

I colori verde e verde chiaro indicano i comuni a specializzazione “Molto Alta” e “Alta” nei quali si rileva una considerevole presenza di aziende
a vendita diretta rispetto al totale delle aziende agricole. Rientra in queste classi una minoranza di comuni, rispettivamente il 2,48% e il 9,92%
del totale, i quali si concentrano ad est di Roma. Il Comune di Roma presenta un valore di 0,06, rientrando quindi nella classe che indica una
specializzazione “Parziale”. La maggioranza dei comuni, il 28,10%, si colloca nella classe a specializzazione “Molto Bassa”. Ad essi si aggiunge I comuni ad alta
un 22,31% di comuni in “Zone Critiche”, evidenziati dal colore rosso, dove il rapporto tra aziende a vendita diretta e totale delle aziende da specializzazione
valori prossimi al -1. Come mostrato nella mappa, i comuni che rientrano in queste due classi si trovano a nord di Roma e nell’area a sud-est per le aziende a
della Città metropolitana
Metropolitana.di Roma Capitale. vendita diretta si
concentrano ad
est di Roma

I comuni ad alta
specializzazione
per le aziende a
vendita diretta si
concentrano ad est
di Roma

25
326
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.7 Indice di Specializzazione


Aziende a Vendita Diretta Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Istat.

327
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Tabella 6.9 Classi Indice di Specializzazione Aziende a Vendita Diretta Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
Tabella
CURSA 6.9 ClassiIstat.
su fonte Indice di Specializzazione Aziende a Vendita Diretta Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su fonte Istat.
Classi specializzazione % Numero Comuni
Classi specializzazione
Specializzazione molto alta > 0,5 % 2,48%Numero Comuni 3
Specializzazione
Specializzazionemolto alta
alta 0,5 > 0,5
/ 0,25 2,48%
9,92% 3
12
Specializzazione alta 0,5 / 0,25
Specializzazione parziale 0,25 / 0 9,92%
15,70% 12
19
Specializzazione
Specializzazioneparziale
bassa 0 0,25 /0
/ -0,25 15,70%
21,49% 19
26
Specializzazione bassa 0 / -0,25
Specializzazione molto bassa -0,25 / -0,5 21,49%
28,10% 26
34
Specializzazione molto bassa -0,25 / -0,5
Zone critiche < -0,5 28,10%
22,31% 34
27
Zone critiche
Totali < -0,5 22,31%
100,00% 27
121
Totali 100,00% 121
Tabella 6.9 Classi Indice specializzazione Aziende a Vendita Diretta Comuni Città metropolitana di
Grafico 6.8 Classi
Roma Capitale. Indice di Specializzazione
Anno 2021.Elaborazione Aziende
CURSA su fonte ISTAT a Vendita Diretta Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
Grafico
CURSA 6.8 ClassiIstat.
su fonte Indice di Specializzazione Aziende a Vendita Diretta Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su fonte Istat.

Grafico 6.8 Classi Indice specializzazione Aziende a Vendita Diretta Comuni Città metropolitana di
Roma Capitale. Anno 2021 Valori Percentuali.Elaborazione CURSA su fonte ISTAT

27
27

328
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.4.5 La classificazione dei Comuni per tipo di mercato AFN

La mappa 6.8 mostra la classificazione dei comuni della Città metropolitana


Metropolitana didi Roma
Roma rispetto
Capitale alle classi
rispettto di mercato
alle classi perper
di mercato i circuiti degli
i circuiti degliAlternative
Alternative
Food Networks. Le classi sono state attribuite ai comuni incrociando i valori dell’indice di specializzazione FM+GAS e dell’indice Aziende Agrarie agricole
a Vendita Diretta (AVD). Gli indici hanno una variazione tra +1 (Massima Specializzazione) e -1 (Minima Specializzazione). La prima classe
“Assenza di Mercato”, evidenziata dal colore rosso, comprende i comuni con valori negativi (inferiori allo 0) per entrambi gli indici. Rientrano
in questa classe 71 comuni (58,68%), i quali si concentrano nell’area costiera a nord di Roma, ai confini con la Provincia di Viterbo e la Regione
Umbria, e nell’area sud-est della Città Metropolitana.
metropolitana. Il 23,14% dei comuni (28) rientrano nella classe “Mercato specializzato per l’Offerta” (in
celeste), la quale indica una elevata specializzazione del comune per l’indice AVD ma un valore negativo rispetto alla presenza di mercati
contadini e di gruppi di acquisto solidale. Sono inclusi in questa categoria il Comune di Roma e i comuni ad est dell’area metropolitana. La terza
classe “Mercato specializzato per la Domanda” (in giallo) identifica i comuni dove si rilevano, da un lato, la presenza di farmer’s market e di Solo 6 comuni
GAS (con valori maggiori di 0), dall’altro, la ridotta o assente specializzazione sulla vendita diretta. Fanno parte di questa classe sedici comuni presentano la
(il 13,22%) distribuiti a nord e a sud di Roma. L’ultima classe (in verde) comprende i comuni dove si rileva la presenza di un Mercato Integrato presenza di un
specializzato in Domanda e Offerta AFN, con mercati contadini e gruppi d’acquisto ed una elevata specializzazione sulla vendita diretta. Solo mercato integrato
sei comuni presentano questa condizione (il 4,96%): Anguillara Sabazia, Ariccia, Artena, Genzano di Roma, Rocca di Papa e Velletri. AFN con alta
specializzazione su
mercati contadini,
GAS e aziende a
Solo 6 comunivendita diretta
presentano la
presenza di un
mercato integrato
AFN con alta
specializzazione su
mercati contadini,
GAS e aziende a
vendita diretta.

28
329
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

Figura 6.8 Classi di Mercato Alternative


Food Networks Comuni Città metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati ARSIAL, Istat, RESS Roma
e CURSA

330
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS
Tabella
Tabella 6.10
6.10
Classi
Classi
di Mercato
di Mercato
Alternative
Alternative
Food
Food
Networks
Networks
Comuni
Comuni
Città
Città
Metropolitana
Metropolitana
di Roma
di Roma
Capitale.
Capitale.
Anno
Anno
2021.
2021.
Elaborazione
Elaborazione
CURSA
CURSA
su su
datidati
ARSIAL,
ARSIAL,
Istat,
Istat,
RESS
RESS
Roma
Roma
e CURSA.
e CURSA.

Classe
Classe
di Mercato
di Mercato % % Numero
Numero
Comuni
Comuni
Assenza
Assenza
Mercato
Mercato 58,68%
58,68% 71 71
Mercato
Mercatodi Domanda
di Domanda 13,22%
13,22% 16 16
Mercato
Mercatodi Offerta
di Offerta 23,14%
23,14% 28 28
Mercato
MercatoIntegrato
Integrato 4,96%
4,96% 6 6
Tabella 6.10: Classi di Mercato Alternative Food Networks Comuni Città metropolitana di Roma Capitale.
Totali
Totali 100,00%
100,00% 121121 Anno 2021. Elaborazione CURSA dati ARSIAL, Istat, RESS e CURSA

Grafico
Grafico 6.96.9
Classi
Classi
di Mercato
di Mercato
Alternative
Alternative
Food
Food
Networks
Networks
Comuni
Comuni
Città
Città
Metropolitana
Metropolitana
di Roma
di Roma
Capitale.
Capitale.
Anno
Anno
2021.
2021.
Elaborazione
Elaborazione
CURSA
CURSA
su su
datidati
ARSIAL,
ARSIAL,
Istat,
Istat,
RESS
RESS
Roma
Roma
e CURSA.
e CURSA.

Grafico 6.9: Classi di Mercato Alternative Food Networks Comuni Città metropolitana di Roma
Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA dati ARSIAL, Istat, RESS e CURSA

30 30

331
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.5 Eventi e fiere delle economie solidali e circuiti alternativi


6.5 Eventi e fiere delle economie solidali e circuiti alternativi

I circuiti economici del cibo alternativi ricomprendono un panorama che va dai mercati contadini alle botteghe del commercio equo solidale,
I circuiti economici del cibo alternativi ricomprendono un panorama che va dai mercati contadini alle botteghe del commercio equo solidale,
dai produttori biologici di piccola scala fino ai consorzi più strutturati dell’agroecologia e dei biodistretti. Sebbene si tratti di forme ed
dai produttori biologici di piccola scala fino ai consorzi più strutturati dell’agroecologia e dei biodistretti. Sebbene si tratti di forme ed
espressioni molteplici, la caratteristica ricorrente e qualificante dei circuiti alternativi si ritrova nella solidità delle relazioni di filiera. Il tessuto
espressioni molteplici, la caratteristica ricorrente e qualificante dei circuiti alternativi si ritrova nella solidità delle relazioni di filiera. Il tessuto
di economia delle relazioni (tra produttori e consumatori) si rafforza in occasione dell’organizzazione di eventi locali, fiere e festival di settore.
di economia delle relazioni (tra produttori e consumatori) si rafforza in occasione dell’organizzazione di eventi locali, fiere e festival di settore.
Da un lato, gli eventi consentono la commercializzazione di prodotti di qualità; dall’altro offrono agli espositori la possibilità di presentare i
Da un lato, gli eventi consentono la commercializzazione di prodotti di qualità; dall’altro offrono agli espositori la possibilità di presentare i
progetti o le storie dei territori che ne sono l’architrave.
progetti o le storie dei territori che ne sono l’architrave.
Tali eventi sono frequenti e partecipati nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale, dove hanno trovato ospitalità negli ultimi anni
Tali eventi sono frequenti e partecipati nel territorio della Città metropolitana
Metropolitana di Roma Capitale, dove hanno trovato ospitalità negli ultimi anni
diverse edizioni di “Raccontiamola Giusta”88, il festival delle reti AFN nato spontaneamente a seguito dell’iniziativa dei diversi soggetti e attori
diverse edizioni di “Raccontiamola Giusta” , il festival delle reti AFN nato spontaneamente a seguito dell’iniziativa dei diversi soggetti e attori
dei circuiti alternativi di Roma in risposta allo scandalo di mafia capitale che aveva investito la città.
dei circuiti alternativi di Roma in risposta allo scandalo di mafia capitale che aveva investito la città.
La Fiera ha rappresentato la risposta della società civile che invitava ad un confronto i gruppi di acquisto solidale, i produttori di agricoltura
La Fiera ha rappresentato la risposta della società civile che invitava ad un confronto i gruppi di acquisto solidale, i produttori di agricoltura
biologica, le botteghe del commercio equo e solidale, chi operava nel consumo responsabile, negli orti urbani, gli operatori della finanza etica,
biologica, le botteghe del commercio equo e solidale, chi operava nel consumo responsabile, negli orti urbani, gli operatori della finanza etica,
del riciclo e del riuso, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, le esperienze di turismo responsabile e sostenibile, gli artigiani
del riciclo e del riuso, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, le esperienze di turismo responsabile e sostenibile, gli artigiani
ecocompatibili e ancora la mobilità sostenibile, i sistemi di informazione aperta come il software libero, la formazione e ricerca per
ecocompatibili e ancora la mobilità sostenibile, i sistemi di informazione aperta come il software libero, la formazione e ricerca per
un’economia alternativa insomma, tutto quello che in diverso modo si muoveva per una riconversione/transizione ecologica. A questa prima
un’economia alternativa insomma, tutto quello che in diverso modo si muoveva per una riconversione/transizione ecologica. A questa prima
edizione del 2015 ne sono seguite altre due nel Comune di Zagarolo. Negli anni successivi si sono ripetuti nella CMRC altri format simili, tra i
edizione del 2015 ne sono seguite altre due nel Comune di Zagarolo. Negli anni successivi si sono ripetuti nella CmRC CMRC altri format simili, tra i
quali si può segnalare l’evento “Equo in Città” nel quartiere di Testaccio a Roma. Ad esso si aggiungono diverse esperienze consolidate come
quali si può segnalare l’evento “Equo in Città” nel quartiere di Testaccio a Roma. Ad esso si aggiungono diverse esperienze consolidate come
il mercato dei Castelli Romani, il mercato di terra/Terra, che pur essendo più settoriali, rivolti prevalentemente ai produttori biologici o di
il mercato dei Castelli Romani, il mercato di terra/Terra, che pur essendo più settoriali, rivolti prevalentemente ai produttori biologici o di
agricoltura naturale, hanno consolidato delle reti di relazione tra produttori e consumatori da ormai molti anni. Queste esperienze sono solo
agricoltura naturale, hanno consolidato delle reti di relazione tra produttori e consumatori da ormai molti anni. Queste esperienze sono solo
alcuni esempi di come il circuito AFN sia capace di consolidare il modello dell’economia delle relazioni che vede nella resilienza la sua forza
alcuniesempi
alcuni esempididicome
comegliilattori
circuito
dei AFN siaAFN
circuiti capace
sianodicapaci
consolidare il modello
di consolidare dell’economia
il modello delledelle
dell’economia relazioni cheche
relazioni vede nella
vede resilienza
nella resilienzalalasua
suaforza
forza
principale, come dimostrato anche nel periodo della pandemia da COVID-19 in cui molti di questi attori hanno offerto servizi aggiuntivi come
principale, come dimostrato anche nel periodo della pandemia da COVID-19 in cui molti di questi attori hanno offerto servizi aggiuntivi come
l’home delivery sfruttando la rete logistica dell’economia solidale che si è attivata subito e con efficacia.
l’home delivery sfruttando la rete logistica dell’economia solidale che si è attivata subito e con efficacia.

8
8
Fiera, laboratori, racconti e officine per costruire la Rete di Economia Solidale di Roma e del Lazio. L’11 e il 12 aprile 2015, presso i locali dell’ex Cartiera
Fiera,alaboratori,
Latina racconti e officine
Roma, in collaborazione con ilper costruire
Parco la Rete
Regionale di Economia
dell’Appia Antica,Solidale di Roma
si è svolta e del
la prima Lazio.
festa L’11 e il 12 sociale
dell’economia aprile 2015, presso
e solidale deli Lazio.
locali dell’ex Cartiera
Latina a Roma, in collaborazione con il Parco Regionale dell’Appia Antica, si è31 svolta la prima festa dell’economia sociale e solidale del Lazio.
31
332
GLI ALTERNATIVE FOOD NETWORKS

6.6 Gap Analysis Alternative Food Networks

CRITICITA' PUNTI DI FORZA


Queste brevi riflessioni emergono dalla classificazione dei Comuni della CmRC
CMRC ● Nell'area dei Castelli Romani si rileva la presenza di 5 comuni in
secondo un calcolo di indici di Specializzazione AFN. una condizione di mercato integrato per il circuito AFN. I Comuni
● L'analisi dei comuni della CmRC CMCR restituisce un dato di assenza di mercato interessati hanno una presenza contestuale di GAS, mercati
per il circuito degli Alternative Food Networks. In particolare, nel 59% dei contadini e aziende a vendita diretta. Tale condizione comporta
comuni metropolitani manca la possibilità di accedere ai circuiti AFN. una elevata possibilità per i produttori locali di diversificare i
● I circuiti AFN presentano ancora ad oggi una ridotta visibilità presso la propri canali di vendita.
cittadinanza. In particolare, il fenomeno dell'organizzazione dei ● I prodotti del commercio equo sono venduti anche nella Grande
consumatori in gruppi di acquisto solidale è poco rilevabile nei comuni Distribuzione che ha aumentato i volumi di vendita anche nel
interni della CmRC.
CMRC. periodo della pandemia. Si rileva, prevalentemente nel Comune
● Numero esiguo di botteghe del mondo che sono i principali canali di di Roma, una presenza di AFN (GAS, GAC, Mercati Contadini,
vendita del commercio equosolidale. Botteghe del Mondo, Alveari, Aziende agricole
Agrarie a Vendita Diretta)
● Scarsa
Ridotta presenza di bandi e politiche pubbliche che favoriscano la con una stabile permanenza nel tempo.
creazione di associazioni e attività lavorative a scopo sociale da parte dei ● Le reti dei mercati contadini e dei gruppi d'acquisto solidale
giovani, come sottolineato dagli attori di attività di recupero di cibo nella costituiscono uno dei canali di vendita diretta per i produttori in
CMRC.
CmRC. biologico e biodinamico, entrambe tecniche che contrastano i
● Difficile accesso a fondi per giovani e piccole imprese per l'inizio o cambiamenti climatici e migliorano la qualità del suolo.
sostegno
il sostegno di attività, o anche semplicemente alle strutture pubbliche che ● Il fenomeno dei GAS contribuisce al perseguimento di diversi
giacciono abbandonate. obiettivi del Piano del Cibo. In tal senso, gli aderenti:
- acquistano prodotti di qualità per i quali è possibile risalire all'origine
e alle tecniche di produzione;
- acquistano prodotti da filiere che garantiscono eque condizioni di
lavoro;
- operano per la riduzione delle eccedenze alimentari.

Gli obiettivi:
● Favorire la conversione delle aziende in biologico e biodinamico;
● Favorire l'incontro tra produttori locali e consumatori e promuovere la vendita dei prodotti del commercio equo e solidale;
● Favorire l'accesso al mercato dei piccoli produttori del sud del mondo;
● Promuovere il settore della vendita diretta;
● Promuovere la consapevolezza alimentare;
● Rafforzare ed estendere la rete AFN nei Comuni della Città metropolitana;
Metropolitana;
● Ridurre i fenomeni di spreco alimentare e gestire le eccedenze alimentari.
32
333
IL CONTESTO

O7
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ
DELLA SICUREZZA ALIMENTARE:
ACCESSO ECONOMICO, FISICO E
SOCIALE AL CIBO
334
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Introduzione
Introduzione

La recenteLapandemia causata dalla


recente pandemia diffusione
causata del Covid-19
dalla diffusione del evidenzia quanto il cibo
Covid-19 evidenzia rivesta
quanto un rivesta
il cibo ruolo chiave all’interno
un ruolo di una piùdiampia
chiave all’interno riflessione
una più ampia riflessione
in termini in sostenibilità
di termini ambientale e umana 1
.
di sostenibilità ambientale e umana . 1

Le modalità attraversoattraverso
Le modalità le quali ille cibo qualiviene
il ciboprodotto, consumato
viene prodotto, e recuperato
consumato (esempio, (esempio,
e recuperato nella gestionenella delle eccedenze
gestione alimentari)alimentari)
delle eccedenze
rappresentano una cartina
rappresentano unaal cartina
tornasole per analizzare
al tornasole sia lo stato
per analizzare siadilosalute
stato del pianeta
di salute del(Di Marco(Di
pianeta et Marco
al., 2020) e le2020)
et al., condizioni nutrizionalinutrizionali
e le condizioni delle delle
persone (Herrero e Thornton, 2013 2
), sia le diseguaglianze sociali che si generano nel meccanismo di accesso
persone (Herrero e Thornton, 2013 ), sia le diseguaglianze sociali che si generano nel meccanismo di accesso effettivo al cibo presente e
2 effettivo al cibo presente e
disponibiledisponibile
sul mercato
sul(Sen, 1981(Sen,
mercato
3
; Lang e Barling,
1981 3
; Lang e2012
4
; Mendes
Barling, 20124;eMendes
Sonnino,e 2018 5
Sonnino,; Marino
20185et al., 2020
; Marino et ;al.,
6
Bernaschi, 20207; Bernaschi
20206; Bernaschi, e Crisci, e Crisci,
20207; Bernaschi
2018 ). 20188).
8 Obiettivi diObiettivi
Sviluppodi Sviluppo
Sostenibile: fame,
Sostenibile: fame,
Per tale motivo, è necessario guardare al cibo in un modo nuovo, come il punto di interconnessione tra la sostenibilità ambientale
Per tale motivo, è necessario guardare al cibo in un modo nuovo, come il punto di interconnessione tra la sostenibilità ambientale nelle modalità nelle modalità sicurezza alimentare,
sicurezza alimentar
di produzione, consumo, consumo
di produzione, riciclo e recupero,
consumo, ericiclo
recupero, dadauna
e recupero,unaparte,
da una
parte, eelotta alle
parte,
lotta e diseguaglianze
alle lotta sociali,
alle diseguaglianze
disuguaglianze dall’altra.
sociali, L’Obiettivo
sociali, dall’altra. dall’altra. 22dell’Agenda
dell’Agenda
L’ObiettivoL’Obiettivo Globaleper
2 dell’Agenda
Globale per
lo lo
Globale per lo alimentazione e
alimentazione e
Sviluppo Sostenibile redatta dalle
Sviluppo Sostenibile Nazioni
redatta dalleUnite nel Unite
Nazioni 2015, nel
adotta,
2015,infatti,
adotta, prospettiva
unainfatti, multidimensionale,
una prospettiva mirando contemporaneamente
multidimensionale, mirando contemporaneamentea a agricoltura sostenibile
agricoltura sostenib
porre fineporre
alla fame, raggiungere
fine alla la sicurezza
fame, raggiungere la alimentare, miglioraremigliorare
sicurezza alimentare, l’alimentazione e promuovere
l’alimentazione l’agricoltura
e promuovere sostenibile.
l’agricoltura sostenibile.

Risulta pertanto
Risulta cruciale
pertantoporre l’attenzione
cruciale sul sistema
porre l’attenzione suldisistema
produzione agricola (in
di produzione termini(inditermini
agricola sostenibilità ambientale
di sostenibilità e rispettoedei
ambientale dei diritti dei Focus sulleFocus
diritti dei
rispetto condizioni di
sulle condizio
lavoratori)lavoratori)
ma, al tempoma, stesso,
al tempoanche condizioni
sulleanche
stesso, di consumo
sulle condizioni di declinate
consumo nella triplice
declinate dimensione
nella dell’accesso:
triplice dimensione economico,
dell’accesso: fisico e sociale.
economico, Il sociale. Il consumo e,
fisico e quindi, sulle
consumo e, quindi,
focus è, quindi, sull’accesso a un quantitativo di cibo che risponda sia alle esigenze nutrizionali (l’accento è sull’importanza di una dieta
focus è, quindi, sull’accesso a un quantitativo di cibo che risponda sia alle esigenze nutrizionali (l’accento è sull’importanza di una dieta sana), sana), condizioni di accesso
condizioni di access
culturali eculturali
sociali delle persone;
e sociali delle sia alle esigenze
persone; sia alle di un consumo
esigenze responsabile
di un consumo dal puntodal
responsabile di vista
puntoambientale e, quindi, e,
di vista ambientale di quindi,
tutela delle risorse
di tutela delle risorse effettivo al cibo
effettivo al cibo
naturali. naturali. disponibile sul mercato
disponibile sul mer

1
La scienza concorda
1
La scienza rintracciare
nelconcorda
tracciare nel l’origine
l’esistenza didel
rintracciare unaCovid
fortenei
l’origine “wet market”
correlazione
del Covid nei di Wuhan
tra“wet (Cina),
l’ìinquinamento
market” ee nel (Cina),
alcune
di Wuhan mostrare
modalità l’esistenza
e neldimostrare dil’esistenza
produzione una correlazione tra l’inquinamento
di una correlazione e alcune modalità
tra l’inquinamento di produzione
e alcune modalità di produzione
del cibo, perdel
cibo (per esempio,
esempio l’agricoltura
l’agricoltura intensiva,
intensiva), conconunauna maggiore
maggiore diffusione
diffusione dei del virus
virus (Agnoletti
(Agnoletti e e
Piras,Piras,
2020). 2020).
La Questa
pandemia pandemia
da Covid-19, così
così come altre,
altre,
cibo, per esempio, l’agricoltura intensiva, con una maggiore diffusione del virus (Agnoletti e Piras, 2020). Questa pandemia così come altre, ad esempio, l’Ebola, adad esempio,
esempio, l’Ebola,
l’Ebola, la la SARS,
SARS, il MERS,
il MERS,
la SARS, il MERS,
evidenziano evidenziano
il legame di dipendenza che sussiste tra l’ambiente, la salute e la sicurezza alimentare.
il legame di dipendenza che sussiste tra l’ambiente, la salute e la sicurezza alimentare.
2
Herrero, M.,
2 Thornton, P. K. (2013) Livestock and global change: Emerging issues for sustainable food systems.
Herrero, M., Thornton, P. K. (2013) Livestock and global change: Emerging issues for sustainable food systems.
3
Sen, A. K. (1981)
3
Sen, Poverty
A. K. (1981)and Poverty
famines:and an essay on entitlement
famines: an essay on and deprivation,
entitlement UK, Clarendon
and deprivation, UK,Press.
Clarendon Press.
4
Lang, T., Barling,
4 D. (2012) Food security and food sustainability: reformulating the debate,
Lang, T., Barling, D. (2012) Food security and food sustainability: reformulating the debate, in «The Geographical Journal», 178:
in «The Geographical 313-326.
Journal», 178: 313-326.
5
Mendes, W., 5 Sonnino, R. (2018) Urban food governance in the Global North, in «Handbook of Nature», UK, Sage.
Mendes, W., Sonnino, R. (2018) Urban food governance in the Global North, in «Handbook of Nature», UK, Sage.
6
Marino, D.,6Antonelli,
Marino, D., M., Fattibene,
Antonelli, M.,D.,Fattibene,
Mazzocchi, D.,G., Tarra, S. (2020)
Mazzocchi, Cibo,
G., Tarra, Città, Sostenibilità.
S. (2020) Un tema strategico
Cibo, Città, Sostenibilità. Un temaper l'Agendaper
strategico 2030, ASVIS,2030,
l'Agenda Roma.ASVIS, Roma.
7
Bernaschi, 7D.Bernaschi,
(2020) Collective
D. (2020)actions of solidarity
Collective actions ofagainst foodagainst
solidarity insecurityfoodin insecurity
Rome, Barcellona
in Rome,and Athens: and
Barcellona the impact
Athens:inthe
terms of capabilities,
impact Springer ed. Springer ed.
in terms of capabilities,
8
Bernaschi, 8D.,
Bernaschi, D., Crisci, G. (2018) “Towards a more democratic and sustainable food system: the reflexive nature of solidarity purchasethe
Crisci, G. (2018) “Towards a more democratic and sustainable food system: the reflexive nature of solidarity purchase groups and migrants’
groups and thesocial cooperative
migrants’ ‘Barikamà’ in‘Barikamà’ in
social cooperative
Rome”, in Sustainable Agriculture and Food Security, Springer ed.
Rome”, in Sustainable Agriculture and Food Security, Springer ed.

335
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Il capitolo 7 si concentrerà -in un primo momento- sull’analisi dell’andamento dei consumi in Italia, nel Lazio e nella Città Metropolitana di Roma
Capitale (CMRC),
(CmRC), mettendo in risalto l’impatto del Covid sugli acquisti agroalimentari delle famiglie italiane e sulla composizione della spesa
alimentare. Successivamente, si occuperà delle condizioni economiche e fisiche che modellano le condizioni di accesso a una dieta sana e
sostenibile. Nell’ultima parte, saranno analizzate tutte quelle pratiche solidali e nuove tecnologie che, attraverso un recupero sociale delle
eccedenze alimentari, garantiscono l’accesso sociale al cibo, soprattutto, per le fasce della popolazione più fragili, in un’ottica di sostenibilità
ambientale.

7.1 Andamento dei consumi e impatto del Covid: nuovi trend alimentari

In clima pandemico, le misure adottate per contenere i contagi si sono tradotte in un congelamento totale o parziale delle attività Le soluzioni di cont
produttive/lavorative e in misure restrittive degli spostamenti. Queste soluzioni di contrasto alla diffusione del virus hanno avuto - al virus hanno porta
complessivamente- un impatto importante sui consumi delle famiglie nel 2020. Si è verificata, infatti, una contrazione della domanda interna e un una contrazione de
conseguente aumento della propensione al risparmio che si è attestato, nel 2020, al +18,6% rispetto al +7,9% di fine 2019. consumi fuori casa
un incremento di q
Secondo le elaborazioni di Nomisma su dati di Confcommercio (2020), le principali voci di spesa che hanno subito un’importante contrazione ‘in casa’.
sono: viaggi e vacanze (-54%), consumi fuori casa (-37%), tempo libero (-20%) e mobilità e comunicazione (-13%). L’unica voce di spesa che
registra una crescita del +2% riguarda i consumi alimentari in casa.

Tabella
Tabella 7.17.1 Spesa
Spesa pro-capite
pro-capite 2019/2020
2019/2020 Italia:delIncidenza
Italia: Incidenza delElaborazione
Covid. Fonte: Covid. Fonte: Elaborazione
CURSA CURSA
su dati Nomisma su dati Nomisma
(ConfCommercio, 2020) (ConfCommercio, 2020)

Comparto Spesa pro-capite 2019 (euro) Spesa pro-capite 2020 (euro) Var% 2020 vs 2019

Viaggi e vacanze 579 268 -54%

Consumi fuori casa 1.412 890 -37%

Abitazione 5.134 4.929 -4%

Cura di sé 3.820 3.589 -6%

336
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Tempo libero 1.245 1.001 -20%

Consumi in casa 2.745 2.787 2%

Mobilità e comunicazione 3.076 2.667 -13%

Come evidenzia il Report Coop (2020), la pandemia ha permesso agli italiani di riscoprire il valore non solo nutrizionale ma anche sociale e
conviviale connesso al cibo e alla sua preparazione domestica. Durante il periodo del lockdown, ma anche successivamente ad esso, si è
affermata l’abitudine di cucinare -in casa- i pasti e di condividerli con la propria famiglia. Conseguentemente, è aumentata la domanda degli
ingredienti di base. Secondo i dati Ismea-Nielsen Consumer Panel (novembre, 2020), il lievito di birra e le farine hanno registrato un aumento
rispettivamente del +59% e del +36%, nel periodo compreso tra il 5 ottobre e l’8 novembre 2020. A questi dati, segue anche un aumento del
consumo di bevande alcoliche (+20%), in linea con un comportamento di acquisto volto a privilegiare materie prime e prodotti conviviali da
consumare in casa. Con il Covid si sono
affermati nuovi pat
Interessante è evidenziare anche i principali pattern di consumo che sono emersi durante il lockdown e che, secondo alcuni studi, sono destinati
di consumo: prodot
a caratterizzare anche il 2021. Secondo la Consumer Survey di COOP (2020) e l’Osservatorio Nomisma (2020), i nuovi stili di consumo alimentare si
Made in Italy, soste
orienterebbero verso prodotti Made in Italy, sostenibili e salutari. Per il 73% degli italiani, la scelta alimentare costituisce un atto di responsabilità
e salutari
sociale e ambientale.

Con il Covid si
sono affermati
nuovi pattern
di consumo:
prodotti
Made in Italy,
sostenibili e
salutari

337
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico
Grafico 7.17.1 Percentuale
Percentuale di consumatori
di consumatori con nuovi
con nuovi pattern pattern
alimentari alimentari
nel 2021. nel 2021.
Fonte: Nomisma Fonte: Nomisma
Osservatorio Osservatorio
The World After Lockdown, The World After Lockdown,
Nomisma Osservatorio Sostenibilità e COOP “Italia 2021 il Next normal degli Italiani” Consumer Survey (2020)
Nomisma Osservatorio Sostenibilità e COOP “Italia 2021 il Next normal degli Italiani” Consumer Survey (2020)

Tra il 2018
e il 2020, le
categorie che
registrano un
forte aumento
sono: il miele,
le uova, le carni,
gli ortaggi e
i derivati dei
cereali.

Tra il 2018 e il 2020, l


categorie che registra
Analizzando nel dettaglio i consumi alimentari in Italia, è possibile fotografare con chiarezza le caratteristiche e le componenti principali del
un forte aumento son
modello di dieta che si è affermato. Utilizzando il database Ismea-Nielsen Consumer Panel, per il periodo 2018-2020, emergono le categorie miele, le uova, le carn
alimentare che hanno subito delle importanti variazioni nei volumi di spesa. In particolare, nel 2020, rispetto al 2018, troviamo: il miele (+83%), ortaggi e i derivati de
le uova fresche (+71%), le carni (+67%), gli ortaggi (+64%) e i derivati dei cereali (+61%), che registrano un consistente aumento. Nel periodo 2019- cereali.
2020, gli incrementi più consistenti riguardano principalmente: il miele (+14%), le uova fresche (12%) e le carni (10%).

338
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico
Grafico 7.27.2 Volume
Volume della Alimentare
della Spesa Spesa Alimentare
in Italia: dalin Italia:
2018 dal Fonte:
al 2020. 2018 Elaborazione
al 2020. Fonte:
CURSAElaborazione CURSA su database
su database Ismea-Nielsen Ismea-Nielsen
Consumer Panel Consumer Panel

339
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Scendendo sempre più nel dettaglio, è possibile analizzare le tendenze di consumo che si sono affermate nell’arco temporale che va dal 2019 al
2021.

Grafico 7.3 Andamento Consumi Agroalimentari Italia (Gennaio- Aprile 2019-2021). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen
Grafico 7.3 Andamento Consumi Agroalimentari Italia (Gennaio- Aprile 2019-2021). Fonte: Elaborazione CURSA su
Consumer Panel
database Ismea-Nielsen
Consumer Panel

Durante il
lockdown,
cresce la
domanda
di prodotti
con elevata
conservabilità

Nel periodo “Gennaio-Aprile 2019-2020” (periodo di inizio pandemia e del lockdown nazionale), emerge un incremento nel volume di spesa per Durante il lockdown,
tutte le categorie, in modo particolare, le scelte dei consumatori si orientano verso prodotti con elevata conservabilità (Nomisma, 2021): uova cresce la domanda di
(+15%) e ortaggi, carni e derivati dei cereali (+12%). Negli stessi mesi del periodo 2020-2021, invece, le uniche categorie a presentare un prodotti con elevata
incremento sono: carni (+10%), ittici (+5%), bevande e alcolici -escluso il vino- (+3%). conservabilità

340
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Considerando il database Ismea-Nielsen Consumer Panel relativo ai volumi di spesa in Italia per i prodotti sfusi e confezionati (nel complesso),
notiamo un incremento medio – tra il 2018 e il 2020- del +14%. Gli aumenti maggiori riguardano: uova fresche (+27%); miele (+24%); oli e grassi Per quanto concerne
vegetali (+23%); vino e spumanti (+20%). prodotti sfusi e
confezionati, gli aum
maggiori riguardano
Grafico
Grafico 7.47.4 Andamenti
Andamenti VolumiVolumi
di Spesa di Spesasfusi
(prodotti (prodotti sfusi eItalia.
e confezionati) confezionati) Italia. Fonte:
Fonte: Elaborazione Elaborazione
CURSA su CURSA suConsumer
database Ismea-Nielsen database Ismea-Nielsen
Panel Consumer uova, miele, oli e gra
vegetali, vino e spum
Panel

Per quanto
concerne i
prodotti sfusi
e confezionati,
gli aumenti
maggiori
riguardano le
uova, miele,
oli e grassi
vegetali, vino e
spumanti

341
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Per quanto quanto le


Perriguarda preferenze
riguarda dei consumatori
le preferenze sui luoghisui
dei consumatori di luoghi
spesa (nel Centro
di spesa (nelItalia),
Centrofacendo
Italia), riferimento al database
facendo riferimento Ismea-Nielsen
al database Ismea-Nielsen
ConsumerConsumer
Panel, la preferenza si concentra sui canali della distribuzione Moderna
Panel, la preferenza si concentra sui canali della distribuzione Moderna (70%), nonostante con l’inizio della pandemia ciuna
9
(70%), nonostante
9
con l’inizio della pandemia ci sia stata sia stata una
crescita nei voluminei
crescita delle vendite
volumi delledelvendite
settoredel
“Discount”.
settore “Discount”.
Per quantoPerriguarda
quantoi riguarda i
Grafico 7.5Grafico
Grafico 7.5 Incidenza Tipologia Store nell’ area ‘Centro Italia’. Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen Consumer Panel DM vs Discount
Incidenza
7.5 Tipologia
Incidenza Store nell’Store
Tipologia area ‘Centro
nell’ areaItalia’. Fonte:
‘Centro Elaborazione
Italia’. CURSA su CURSA
Fonte: Elaborazione databasesu Ismea-Nielsen ConsumerConsumer
database Ismea-Nielsen Panel DM Panel
vs DM vs
luoghi di spesa,
luoghii di spesa, i
Discount Discount
consumatori preferiscono
consumatori i
preferis
canali dellacanali
distribuzione
della distribuzi
Moderna. Moderna.

Per quanto
riguarda i
luoghi di spesa,
i consumatori
preferiscono
i canali della
distribuzione
Moderna.

9 9
Iper, Super e liberi
Iper,servizi.
Super e liberi servizi.

342
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

7.1.1 Spesa Agroalimentare nel Lazio e nella Città Metropolitana di Roma Capitale: consumi domestici

Considerando i dati Ismea-Nielsen Consumer Panel relativi ai volumi di spesa nella Distribuzione Moderna, nel Lazio -tra il 2018 e il 2020- si L’inizio del periodo
registra un incremento medio del +61% dei consumi alimentari. Le categorie che hanno riportato -più di tutti- una
una crescita
crescita,sono (confermando
confermando -in
-in parte- pandemico porta co
ilparte- il trend nazionale):
tren nazionale, miele
sono: miele (+87%),
(+87%), uova
uova fresche
fresche (+78%)
(+78%) e ortaggi
e ortaggi (+66%).
(+66%). un aumento nella
domanda di tutte le
principali categorie
Grafico
Grafico 7.67.6 Variazione
Variazione percentuale
percentuale della
della Spesa Spesa Agroalimentare
Agroalimentare nella
nella Distribuzione Distribuzione
Moderna Moderna
(Lazio). Fonte: (Lazio).
Elaborazione CURSAFonte: Elaborazione
su database CURSA su database agroalimentari con
Ismea- Nielsen Consumer Panel
Ismea- Nielsen Consumer Panel un’alta conservabil

L’ inizio del
periodo
pandemico
porta con sé
un aumento
nella domanda
di tutte le
principali
categorie
agroalimentari
con un’alta
conservabilità.

343
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Andando ad analizzare nel dettaglio il volume di spesa nella Distribuzione Moderna, riferito ai mesi di gennaio-aprile (2019) e confrontandoli con Variazione Post-Cov
quelli del 2020 (inizio pandemia) e del 2021 (periodo di pandemia consolidato), possiamo notare che: l’inizio del periodo pandemico porta con sé dei consumi: aume
un aumento nella domanda di tutte le principali categorie agroalimentari con un’alta conservabilità, come le uova (+19%), il miele (+16%), della vendita di pro
ortaggi (+15%), salumi (+13%) e derivati dei cereali (+9%). con valore convivia
Nel passaggio dal lockdown alla fase di pandemia c.d. consolidata, notiamo, invece, un aumento solo di quei prodotti che hanno un forte valore
conviviale e, quindi, di quei prodotti che tentano di ricostruire una vita sociale all’interno delle mura domestiche: vino e spumanti (+9%) e
bevande ed alcolici -escluso il vino- (+4%).

Grafico 7.7 Variazione Pre-Post Covid “Distribuzione Moderna” (Lazio). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen Consumer
Grafico 7.7 Variazione Pre-Post Covid “Distribuzione Moderna” (Lazio). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen Consumer

Variazione
Post-Covid
dei consumi:
aumento
della vendita
di prodotti
con valore
conviviale.
Panel

344
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico 7.8 Variazione % Spesa Agroalimentare (Lazio): Distribuzione Moderna 2019 -2020 (GENNAIO-APRILE). Fonte: Elaborazione CURSA su
Grafico 7.8 Variazione % Spesa Agroalimentare (Lazio): Distribuzione Moderna 2019 -2020 (GENNAIO-APRILE). Fonte:
database Ismea-Nielsen Consumer Panel
Elaborazione CURSA su
database Ismea-Nielsen Consumer Panel

345
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Considerando
Considerando
Considerando
i dati Ismea-Nielsen
i idati
datiIsmea-Nielsen
Ismea-Nielsen
ConsumerConsumer
Consumer
Panel relativi
Panel
Panel volumi
airelativi divolumi
relativiaiai volumi
spesa10didinell’area
spesa
spesa1010 ‘Centro
nell’areaItalia’,
nell’area ‘Centro
‘Centro Italia’,
Italia’,èèpossibile
è possibile elaborare una stimauna
possibileelaborare
elaborare una
delstima
stimadel
del
volume degli
volume
volume
acquisti
degli
deglinel
acquisti
acquisti
Lazio nel
enel
nella
Lazio
LazioCittà
eenella
nella
Metropolitana
Città
CittàMetropolitana
Metropolitana
di Roma di Capitale
diRoma
Roma(CMRC),
Capitale
Capitaleconsiderando
(CMRC),
(CMRC),considerando
(CmRC), considerando
il volume iltotale
ilvolume
volume
degli
totale
totale
acquisti
degli
deglinell’area
acquisti
acquistinell’area
nell’area
‘Centro Italia’
‘Centro
‘Centro
e rapportandoli
Italia’
Italia’eerapportandoli
rapportandoli
con la popolazione
con
conlalapopolazione
popolazione
del Lazio edel
del
della
Lazio
Lazio
CMRC.
eedella
dellaCMRC.
CMRC.
CmRC.
Stima del
Tabella 7.2
Tabella
Tabella
Stima7.2
Tabella 7.2
del
7.2 Stima
Volume
Stima
Stima del
del
della
Volume
Volume
del Volume Spesa
della della
della
Alimentare:
Spesa Spesa
SpesaAlimentare:
Alimentare:
Alimentare: stima
stima su su Lazio
stima
Laziostima
esu
CMRC
suLazio
e CmRC Lazio
2018-2020.
eeCMRC
CMRC
2018-2020. Fonte:2018-2020.
2018-2020.
Fonte: Elaborazione
Elaborazione Fonte:
Fonte:su
CURSA Elaborazione
Elaborazione
CURSAIsmea-Nielsen
database suCURSA
database
CURSAsu sudatabase
Ismea-Nielsen
databaseIsmea-Nielsen
Ismea-Nielsen volume di
Consumer Panel
ConsumerConsumer
Consumer
Panel Panel
Panel spesa nel
Volume Volume
Volume 2018 2018
2018 2019 2019
2019 2020 2020
2020 Var% 2018/2020
Var%
Var%2018/2020
2018/2020
Lazio e CmRC:
Spesa Spesa
Spesa
rispetto al 2018,
incremento
Lazio Lazio
Lazio 6.752.518.874
6.752.518.874
6.752.518.874 7.270.367.550
7.270.367.550
7.270.367.550 7.721.663.676
7.721.663.676
7.721.663.676 +14% +14%
+14% dellaStima
spesa del
del Stima
volume
Stimadel
del
divolume
volumedid
14% spesa
nel 2020.
nel spesa
Lazio
spesaenel
nel
CMRC:
Lazio
LazioeeCM
CM
CMRC CMRC
CMRC 4.855.735.289
4.855.735.289
4.855.735.289 5.228.120.192
5.228.120.192
5.228.120.192 5.544.766.579
5.544.766.579
5.544.766.579 +14% +14%
+14%
rispetto alrispetto
rispetto
2018, alal2018,
2018,
incremento incremento
incremento
della spesa
della
dellasp
sp
Sia nel Lazio
Sia
Siasia
nel Lazio
LazioCittà
nelnella sia Metropolitana
sianella
nellaCittà
CittàMetropolitana
Metropolitana
di Roma Capitale,
didiRoma
RomaCapitale,
Capitale,
tra il 2018tra
e ililil2020,
tra 2018
2018esieilevidenzia
il2020,
2020,sisievidenzia
una
evidenzia
variazione
una
unavariazione
variazione
percentuale nei voluminei
percentuale
percentuale divolumi
nei spesa
volumidel
didispesa
spesadel
deldel 14% neldel
del
2020.
14%
14%nel
nel2020.
2020.
+14%. +14%.+14%.
Stima del
Per quantoPer
Per
riguarda
quanto stima del
quantolariguarda
riguarda lalastima
valore
stimadeldel
deivalore
valore
consumi dei
deiagroalimentari
consumi
consumiagroalimentari
agroalimentari
nei centoventuno
nei
neicentoventuno
centoventuno
Comuni della CMRC,
Comuni
Comuni della
dellaCMRC,
CMRC,
questa
CmRC, puòquesta
questa
esserepuò
può
calcolata
essere
essereattraverso
calcolata
calcolataattraverso
attraverso
Valore dei
due metodologie.
due
duemetodologie.
metodologie.
consumi
La prima si
La
Laavvale
prima
primadell’utilizzo
sisiavvale del reddito
avvaledell’utilizzo
dell’utilizzo delimponibile
delreddito
redditoimponibile
imponibile
medio mensile
medio
medio per
mensile
mensile
contribuente
per
percontribuente
contribuente
(dato CMRC, (dato
(dato
2017)
CMRC,
CMRC,
corretto
CmRC, 2017)
2017)concorretto
corretto
il rapporto
con
conililtra
rapporto
rapporto
residenti
tra
traeresidenti
residentiee
nella
Stima CmRC
del Stima
Valore
Stimadel del
deiValore
Valoredeide
attraverso
consumi nella
consumi
consumi
CMRCnella
nellaCMRC
CMR
contribuenti,
contribuenti,
contribuenti,
e moltiplicato
eemoltiplicato
moltiplicato
sia per l’incidenza
sia
siaper
perl’incidenza
l’incidenza
media della media
media
spesadella
della
alimentare
spesa
spesaalimentare
alimentare
sul totale sul
dei
sultotale
consumi
totaledei
dei
11
consumi
consumi
(Istat, 2017),
1111
(Istat,
(Istat,
sia2017),
per
2017),
la sia
popolazione
siaper
perlalapopolazione
popolazione
di ogni didiogni ogni
l’ incidenza
attraversoattraverso
attraverso
l’incidenzal’incidenz
l’inciden
Comune. Comune.
Comune.
del reddito
del reddito del
del
e reddito
attraverso
redditoeeattrave
attrav
In questo In
modo,
Inquesto il valore
questo modo,complessivo
modo, ililvalore
valorecomplessivo
complessivo
dei consumi dei
deinella
consumi
consumi
CMRC nella
nellaCMRC
CMRC
risulta
CmRCessere
risulta
risulta
pari a: 21.180.191.007
essere
essere paria:a:21.180.191.007
pari 21.180.191.007
euro. Questo euro.
euro.dato,
Questo
Questo
cosìdato,
elaborato,
dato,così
cosìelaborato,
elaborato,
permette permette
permette
e attraverso
il valore dei
ililvalore
consumi
valoredei
deiconsum
consum
di considerare
didiconsiderare
considerare
l’incidenzal’incidenza
l’incidenza
del reddito del
del
sulreddito
reddito
valoresuldei
sulvalore
consumi
valoredei
deialimentare.
consumi
consumialimentare.
alimentare.
il valore
alimentari nel dei
alimentari
alimentari
Lazio. nel
nelLazio.
Lazio
consumi
Utilizzando,
Utilizzando,
Utilizzando,
invece, come invece,
invece,
metodologia,
come i dati Ismea-Nielsen
comemetodologia,
metodologia, i idati
datiIsmea-Nielsen
Ismea-Nielsen
ConsumerConsumer
Consumer
Panel relativi
Panel
Panelalrelativi
relativi
valore aldei
alvalore
valore
consumi
dei
deiagroalimentari,
consumi
consumiagroalimentari,
agroalimentari,
nel Lazio,nelnel
sia Lazio,
nel
Lazio,sia
sianel
nel
alimentari nel
Lazio.
10 1010
Prodotti sfusi eProdotti
Prodotti
confezionati
sfusi
sfusienel
econfezionati
confezionati
complessonelnelcomplesso
complesso
11 1111
L’incidenza della
L’incidenza
L’incidenza
spesa alimentare
della
dellaspesa
spesa
media
alimentare
alimentare
-mensile-
media
media
sul totale
-mensile-
-mensile-
dei consumi
sul
sultotale
totale
per
dei
dei
una
consumi
consumi
famiglia
per
per
diuna
quattro
unafamiglia
famiglia
persone
didiquattro
quattro
(ISTAT,
persone
persone
2017), (ISTAT,
ricalibrata
(ISTAT,2017),
2017),
conricalibrata
un
ricalibrata
coefficiente
con
conunun
dicoefficiente
correlazione
coefficientedirelativo
dicorrelazione
correlazione
alla tipologia
relativo
relativo
del
alla
alla
comune
tipologia
tipologia
(Comuni
del
delcomune
comune
fino a(Comuni
50.000
(Comuniabitanti;
fino
finoa a50.000
50.000
Centro
abitanti;
abitanti;Centro
Centro
Area Metropolitana;
Area
AreaMetropolitana;
Metropolitana;
Periferia Area Periferia
Metropolitana)
PeriferiaArea
AreaMetropolitana)
Metropolitana)
e alla sua natura
e ealla
“urbana”
allasua
suanatura
natura
o “rurale”
“urbana”
“urbana”
(datio oestrattI
“rurale”
“rurale”
dalla
(dati
(dati
Zonizzazione
estrattI
estrattIdalla
dalla
PSR
Zonizzazione
Zonizzazione
2014-2020).
PSR
PSR2014-2020).
2014-2020).

346
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

compartocomparto
comparto IpereeSuper,
Iper Super, sia
Ipersia ililvalore
e Super, valore
siadidi ortaggi,dilegumi
ilortaggi,
valore legumi eefrutta
ortaggi, fruttaper
legumi per ililsettore
e fruttasettore ilcomplessivo
per complessivo deiprodotti
prodotti
settore complessivo
dei sfusi
deisfusi eeconfezionati
prodotticonfezionati (il(iltutto
tuttomaggiorato
sfusi e confezionati maggiorato del
(il tutto maggiorato
del del
30% per includere anche i canali alternativi alla GDO 12 complessivo della spesa alimentare nel Lazio risulta essere di: 17.953.682.729
12 ), il valore
12
30% per includere
30% per anche i canali
includere anchealternativi alla GDO alla
i canali alternativi ), il GDO
valore),complessivo
il valore complessivo
della spesadella
alimentare nel Lazio risulta
spesa alimentare nel Lazio
essere
risulta 17.953.682.729
di: essere di: 17.953.682.729
euro.
euro. euro.

Tabella7.3
Tabella 7.3 Valore
Tabella
Tabella
Valore deiValore
7.3
dei consumi
7.3 Valore
consumi alimentari
dei consumi
deialimentari
consumi nelLazio
alimentari nel Lazio(2020)
Lazio
alimentari
nel (2020)
(2020)
nel espressa
espressa
Lazio
espressa
(2020) ineuro.
in euro. euro.Fonte:
Fonte:
inespressa Fonte: Elaborazione
Elaborazione
in euro. CURSA
CURSA su dati
Elaborazione
Fonte: susudati
datiIsmea-Nielsen
Ismea-Nielsen
Elaborazione
CURSA CURSA Ismea-Nielsen
su dati Ismea-Nielsen
La stima sui
ConsumiAlimentari
Alimentari nelLazio
Lazio- nel
-Anno
Anno Valoreinineuro
euro
dati Ismea-
Consumi Consumi Alimentari
nel Lazio - Anno Valore Valore in euro
2020 Nielsen
2020 2020
presenta un
OrtaggieeLegumi
Ortaggi Legumi (sfusi
Ortaggi(sfusi eeconfezionati)
e Legumiconfezionati)
(sfusi e confezionati) 2.371.527.367
2.371.527.367
2.371.527.367 - 26% rispetto
al valore
Frutta(sfusi
Frutta (sfusieeconfezionati)
confezionati)
Frutta (sfusi e confezionati) 2.049.755.585
2.049.755.585
2.049.755.585 della spesa
Consumi Consumi
Consumi Agroalimentari
Agroalimentari CompartoComparto
Agroalimentari
Comparto 9.389.242.224
9.389.242.224
9.389.242.224
alimentare nella
Iper e Super
Iper e SuperIper e Super CmRC calcolato
sulla base del
TotaleValore
Totale Valore Consumi
Totale
Consumi
Valore Consumi 13.810.525.176
13.810.525.176
13.810.525.176 reddito.
Maggiorazione
Maggiorazione del 30%
Maggiorazione
del 30% del
(Comparti
(Comparti
30% (Comparti 17.953.682.729
17.953.682.729
17.953.682.729
esternialla
esterni allaesterni
GDO) alla GDO)
GDO)
LaLastima
stimasuisui datiIsmea-
Ladati
stima Ismea-
sui dati Ism
Nielsen presenta
Nielsen presenta
Nielsenun un--
presenta u
Dalvalore
Dal valoreDal
aalivello
livello regionale
valoreregionale (dividendolo
a livello (dividendolo
regionale perlalapopolazione
(dividendolo
per popolazione delLazio),
Lazio),del
per la popolazione
del otteniamo
otteniamo ililvalore
valorepro-capite
Lazio), otteniamo pro-capite che,moltiplicato
moltiplicato
il valore pro-capite
che, perlalapopolazione
popolazione
che, moltiplicato
per dei
per la popolazione
dei dei26% 26%rispetto
rispetto
26% al valore
al rispetto
valore al valo
comuni comuni
comuni della Città
della Città Metropolitana
della Metropolitana didi Roma,
Città Metropolitana Roma, ci fornisce
di ciRoma, fornisce
ci fornisce valore
ilil valore complessivo
il complessivo
valore dei consumi
complessivo
dei consumi alimentari
dei consumi
alimentari nella CMRC:
alimentari
nella CMRC:
nella CmRC:
CMRC:della dellaspesa
spesa alimentare
della
alimentare
spesa aliment
13.348.256.100
13.348.256.100 euro.Questa
13.348.256.100
euro. Questa
euro. stima
stima nonstima
Questa
non considera
considera l’incidenza
non considera
l’incidenza delreddito
reddito
l’incidenza
del deleereddito
leledifferenti
differenti sceltealimentari
e le differenti
scelte alimentari chelelepersone
scelte alimentari
che persone possono
che lepossono adottare1313adottare
personeadottare
possono ,, 13 nella CMRC calcolato
,nella CMRCnellacalcolato
CMRC calcola
presentando
presentando un -26% rispetto
un -26% rispetto
presentando al valore
un -26%alrispetto della
valore della spesa
al valore alimentare
spesadella
alimentare nella
spesa alimentareCMRC
nella CMRC calcolato
nella
calcolato
CMRC sulla
CmRC sulla base
calcolato del
base sulla reddito.
del reddito.
base del reddito. sulla base del
sulla base sulla reddito.
del reddito.
base del reddi

12
12 Costituiscono
12 il 30% degli acquisti alimentari (Castaldo, 2017: https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo).
Costituiscono ilCostituiscono
30% degli acquisti
il 30%alimentari
degli acquisti
(Castaldo,
alimentari
2017:(Castaldo,
https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo).
2017: https://www.internazionale.it/reportage/fabio-ciconte/2017/02/27/supermercati-inganno-sotto-costo).

13
13 È come se 13
tutti i consumatori spendessero nello stesso modo e per uno stesso paniere di beni.
È come se tutti Èi consumatori
come se tuttispendessero
i consumatori
nello
spendessero
stesso modo
nello
e per
stesso
unomodo
stesso
e per
paniere
uno di
stesso
beni.paniere di beni.

347
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Tabella 7.4 Stima del Valore consumi Alimentari: confronto tra il metodo del reddito vs dati Ismea-Nielsen. Fonte: Elaborazione CURSA

Tabella
Tabella 7.47.4
Consumi Stima
Stima delnella
Valore
del Valore
Alimentari consumi
consumi
CMRC - AnnoAlimentari:
Alimentari: confronto tra ilconfronto
2020 metodo del tra il metodo
reddito del redditoFonte:
vs dati Ismea-Nielsen. vs dati Ismea-Nielsen.
Elaborazione
Valore CURSA Fonte: Elaborazione CURSA

Consumi Alimentari (reddito) 17.953.682.729


Consumi Alimentari nella CMRC - Anno 2020 Valore
Consumi Alimentari (Ismea-Nielsen) 13.348.256.100
Consumi Alimentari (reddito) 17.953.682.729
Differenza In valore assoluto 4.605.426.629
Consumi Alimentari (Ismea-Nielsen) 13.348.256.100
Differenza percentuale Ismea-Nielsen vs reddito -26%
Differenza In valore assoluto 4.605.426.629

Differenza percentuale Ismea-Nielsen vs reddito -26%

7.1.1.1 Consumo di frutta-verdura, bio e DOP


Effetto della pande
7.1.1.1 Consumo diNomisma
Secondo l’Osservatorio frutta-verdura, bio e DOP
(2020), la pandemia ha inciso sui modelli di consumo degli italiani, portando a delle scelte alimentari orientate a sul consumo di frut
una dieta più sana. Questo si è tradotto in un aumento del consumo di frutta e verdura, ma anche in un maggiore interesse per i prodotti Made verdura, bio epande
DOP
Effetto della
in Italy e per i prodotti diNomisma
stagione,(2020),
freschilae pandemia
locali. incremento
Secondo l’Osservatorio ha inciso sui modelli di consumo degli italiani, portando a delle scelte alimentari orientate a sul consumogenera
di frut
Utilizzando
una dieta più sana. Questo si è tradotto in un aumento Lazio
il volume di spesa alimentare nella Regione nel periodo
del consumo compreso
di frutta tra il 2018
e verdura, e il 2020,
ma anche in unsimaggiore
registra un incremento
interesse del +8% per
per i prodotti la
Made verdura, bio e DOP
frutta
in Italyeedel
per+14% per ortaggi
i prodotti e legumi.
di stagione, freschi e locali. Effettoincremento
della genera
Utilizzando il volume di spesa alimentare nella Regione Lazio nel periodo compreso tra il 2018 e il 2020, si registra un incremento del +8% per la pandemia sul
frutta e7.5
Tabella delVolume
+14% perdi ortaggi
Spesa dieFrutta
legumi. e Ortaggi nel Lazio (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen consumo di
Comparto
Tabella 2018
7.5 Volume di Spesa di Frutta e Ortaggi nel Lazio (2018-2020). 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen 2020 Variazione fruttaverdura,
Tabella 7.5 Volume di Spesa di Frutta e Ortaggi nel Lazio (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen 2018-2020 bio e DOP:
% incremento
Comparto 2018 2019 2020 Variazione
2018-2020
generale
Frutta 881.528 936.984 954.981 +8%
%
Ortaggi e Legumi 885.061 930.275 1.007.710 +14%
Frutta 881.528 936.984 954.981 +8%

Ortaggi e Legumi 885.061 930.275 1.007.710 +14%

348
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Per quanto riguarda frutta e verdura biologica, il volume di spesa della frutta bio tra il 2018-2019 rimane stabile, mentre tra il 2019 e il 2020, si
registra una piccola contrazione del -1% a cui corrisponde però un valore delle vendite del +2% rispetto al 2019. Caso diverso per gli ortaggi
biologici, aumenta il volume delle vendite del +7% (2020), a cui fa seguito un aumento del valore del +6% rispetto al 2019.

Tabella 7.6 Volume e Valore di Frutta e Ortaggi Bio nel Lazio (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen
Tabella 7.6 Volume e Valore di Frutta e Ortaggi Bio nel Lazio (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen

Regione Var% 2018- Var% 2019-


Lazio 2018 2019 2020 2019 2020

Frutta Bio
(Volume) 17.050 17.018 16.803 0% -1%

Frutta Bio
(Valore) 40.904.720 39.348.031 40.155.070 -4% 2%

Ortaggi
Bio
(Volume) 36.086 34.221 36.510 -5% 7%

Ortaggi
Bio
(Valore) 86.097.795 84.992.573 90.242.903 -1% 6%

A conferma del report di Nomisma (2020), utilizzando il database di Ismea-Nielsen relativo al volume delle vendite di formaggi DOP (Grana
Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Taleggio) nel Centro Italia, notiamo che il 2020 si caratterizza per un incremento nel volume
delle vendite del +34% a cui è associato un aumento del valore del +12% rispetto al 2019 quando, invece, le vendite dei formaggi DOP
registravano una contrazione -1% e un valore di vendita maggiore (+10%) rispetto al 2018.
Tabella 7.7 Volume e Valore Formaggi DOP, Centro Italia (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen
Tabella 7.7 Volume e Valore Formaggi DOP, Centro Italia (2018-2020). Fonte: Elaborazione CURSA su database Ismea-Nielsen
Var%
Centro Italia 2018 2019 2020 2018- Var%2019-2020

349
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

7.2 Insicurezza alimentare: indicatore di accessibilità economica e fisica


2019

La dimensione economica
Formaggi DOP dell’insicurezza alimentare evidenzia una profonda conflittualità sociale nei contesti economicamente sviluppati.
Volumi 8.551.958 8.424.047 11.313.977 -1% +34%
Pensiamo all’Europa che, travolta dalla crisi economica, da elevati tassi di disoccupazione, da un aumento della povertà sia assoluta sia relativa
(Maino et al.,DOP Valore
2016 14 272.517.054
; Pettenati e Toldo, 300.713.404
201815), nonché da una 335.892.617
recente crisi pandemica 10%dal punto di vista della salute
con un impatto devastante +12% In Europa, il 6,8% della
umana e della sicurezza sociale, ha registrato un incremento nel numero di persone che non riescono ad accedere a un cibo quantitativamente popolazione vive in una
e qualitativamente sufficiente ai propri bisogni nutrizionali e preferenze alimentari (Eurostat, 202016). condizione di insicurezza
alimentare; in Italia il
Nel 2019 e, quindi, un anno prima dell’inizio della pandemia, in Europa, un cittadino su cinque era a rischio di povertà ed esclusione sociale, con il 21,9%
7.2 Insicurezza alimentare: indicatore di accessibilità economica e fisica
6,8% della popolazione europea (quasi 27 milioni di persone) che non poteva permettersi un pasto a base di carne, pesce o l’equivalente
vegetariano, ogni due giorni. In Italia, la percentuale era del 21.9% (circa 13 milioni di cittadini).
La dimensione economica dell’insicurezza alimentare evidenzia una profonda conflittualità sociale nei contesti economicamente sviluppati.

Pensiamo all’Europa che, travolta dalla crisi economica, da elevati tassi di disoccupazione, da un aumento della povertà sia assoluta sia relativa
(Maino et al., 201614; Pettenati e Toldo, 201815), nonché da una recente crisi pandemica con un impatto devastante dal punto di vista della salute In Europa, il 6,8% d
umana e della sicurezza sociale, ha registrato un incremento nel numero di persone che non riescono ad accedere a un cibo quantitativamente popolazione vive in
e qualitativamente sufficiente ai propri bisogni nutrizionali e preferenze alimentari (Eurostat, 202016). condizione di insicu
alimentare; in Italia
Nel 2019 e, quindi, un anno prima dell’inizio della pandemia, in Europa, un cittadino su cinque era a rischio di povertà ed esclusione sociale, con il 21,9%
6,8% della popolazione europea (quasi 27 milioni di persone) che non poteva permettersi un pasto a base di carne, pesce o l’equivalente
vegetariano, ogni due giorni. In Italia, la percentuale era del 21.9% (circa 13 milioni di cittadini).
In Europa, il
6,8% della
popolazione
vive in una
condizione di
insicurezza
14
Maino F., Lodi Rizzini, C., e Bandera, L. (2016) Povertà alimentare in Italia: le risposte del secondo welfare, Bologna, il Mulino
alimentare; in
15
Pettenati G., e Toldo, A. (2018), Cibo tra azione locale e sistemi globali, Milano, FrancoAngeli. Italia il 21,9% 14
16
Eurostat (2020) People at risk of poverty or social exclusion. Maino

350
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico 7.9 Insicurezza Alimentare in Europa 2019. Fonte: Eurostat.


Grafico
Grafico 7.97.9 Insicurezza
Insicurezza Alimentare
Alimentare in Europain Europa
2019. Fonte:2019. Fonte:
Eurostat. Eurostat. Diff icoltà
economiche
si traducono
in diff icoltà di
accedere a una
dieta sana e
sostenibile

Le difficoltà economiche portano, infatti, a comprimere la spesa alimentare non soltanto nella quantità (riducendo, quindi, il numero dei pasti
consumatiLegiornalmente), ma anche,
difficoltà economiche e soprattutto,
portano, infatti, anella qualità, con
comprimere un evidente
la spesa impatto
alimentare sulla salute.
non soltanto nellaUna dieta (riducendo,
quantità una dieta
di qualità è quindi, sana, dei pasti
il numero
bilanciata,consumati
diversificata e nutriente (FAO,
giornalmente), 2020 e; soprattutto,
ma anche,
17
CREA, 2018 nella
18
; EAT-Lancet, 2019un).evidente
qualità, con
19
In letteratura,
impattocresce
sullal’attenzione
salute. Unaper la forte
dieta compatibilità
di qualità è una dieta sana,Difficoltà economiche si
esistente tra le diete con
bilanciata, una bassae impronta
diversificata nutriente ecologica
(FAO, 2020 e le; diete
17
CREA,sane2018(Sonnino,
18 2019).2019
; EAT-Lancet, Pensiamo,
19 ad esempio,cresce
). In letteratura, alla doppia piramide
l’attenzione perelaborata da
la forte compatibilitàtraduconoDifficoltà
in difficoltà di
economic
Barilla Center for Food
esistente tra leand Nutrition
diete con una(2021); o alla dieta
bassa impronta elaborata
ecologica e ledadiete
EAT-Lancet (2019) che
sane (Sonnino, 2019). raddoppia
Pensiamo, i consumi di frutta,
ad esempio, verdura
alla doppia e legumi,
piramide elaborata daaccedere atraducono
una dieta in diffico
mentre dimezza quelli di zuccheri e carni rosse.
Barilla Center for Food and Nutrition (2021); o alla dieta elaborata da EAT-Lancet (2019) che raddoppia i consumi di frutta, verdura e legumi, sana e sostenibile
accedere a una diet
mentre dimezza quelli di zuccheri e carni rosse. sana e sostenibile
Secondo le stime più recenti (FAO, 2020), le diete sostenibili per l’ambiente e per la salute umana presenterebbero un costo superiore del 60%
rispetto a Secondo
una dietalebase; e maggiore
stime più recentidi(FAO,
cinque2020),
volte le
rispetto a una dietaper
diete sostenibili conl’ambiente
prevalenzae di
peramidacei.
la saluteLe relazioni
umana tra il costo della
presenterebbero un dieta
costosana e le del 60%
superiore
crescenti difficoltà
rispetto aeconomiche che efronteggiano
una dieta base; maggiore di le persone
cinque volteper accedervi,
rispetto a unaportano gli prevalenza
dieta con studi sulla sicurezza
di amidacei.alimentare ad assumere
Le relazioni una
tra il costo postura
della dieta sana e le
metodologica intenta
crescenti a risaltare
difficoltà la sua natura
economiche multidimensionale,
che fronteggiano ponendo
le persone una particolare
per accedervi, portanoenfasi sullasulla
gli studi capacità dellealimentare
sicurezza persone diad procurarsi
assumeredeluna postura
metodologica intenta a risaltare la sua natura multidimensionale, ponendo una particolare enfasi sulla capacità delle persone di procurarsi del

17
FAO (2020) The State of Food Security and Nutrition in the World in 2020.
18
CREA (2018)17
Linee guida per una sana alimentazione.
FAO (2020) The State of Food Security and Nutrition in the World in 2020.
19
EAT-Lancet (2019)
18 EAT-Lancet Commission Summary Report.
CREA (2018) Linee guida per una sana alimentazione.
19
EAT-Lancet (2019) EAT-Lancet Commission Summary Report.

351
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

cibocibo
sano
sano
(Morgan
(Morgan
e Sonnino,
e Sonnino,
2010
2010). ).
20 20

cibo sano (Morgan e Sonnino, 2010 ).


20
Il concetto
Il concetto
di foodabili
di fooda
A questo
A questo proposito,
proposito, in letteratura
in letteraturacresce l’interesse
cresce la foodability
perper
l’interesse la foodability
(Armstrong
(Armstrong et al., 2009
et al., 2009), intendendo
), intendendo quell’approccio
quell’approccio
21 21
cheche
mira
mira
a uno
a uno
ad studio Il concetto
studio
analizzare di foodability
analizza
analizza
la capacità
la capacità
de
A questo proposito,
le capacità
della
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capacità letteratura
delle
persone cresce
persone dil’interesse
di accedere
accederea unaper
un foodability
laquantitativo
quantitativo (Armstrong
di cibo
di cibo
sano e et
sano eal., 200921
nutriente. In),altre
nutriente. intendendo
In altre
parole, quell’approccio
parole,
la foodability
la foodability
nonche
non mira
solo
soloaindividua
uno studio
individua le categorie
le categorie analizzapersone
lapersone
capacità delle
di accedere
di accedera
della capacità
sociali delle
sociali
più più persone
fragili,
fragili,
mama di anche
ancheaccedere
le aree a geografiche
le areeun geografiche
quantitativo di cibo sano
e i equartieri
i quartieri e nutriente.
caratterizzati
caratterizzati
da daIn altre
una una parole,
criticità
criticità la foodability
di accesso
di accessoalleallenon
risorse solo
risorse individua
alimentari
alimentari lepresenti
categorie
presenti sul sul mercato personeuna
mercato diuna
accedere
dieta
dieta
sana a
sana
sociali più fragili,
(Borrelli
(Borrelli ma
e Corti, anche
e Corti,
20192019le).aree
22 22
). geografiche e i quartieri caratterizzati da una criticità di accesso alle risorse alimentari presenti sul mercato una dieta sana
(Borrelli e Corti, 201922).
In In
questo
questo
paragrafo,
paragrafo,l’attenzione
l’attenzione si concentra
si concentra sia sia
sulla
sulla
capacità
capacità
economica
economica di accedere
di accederea un
a uncibocibo
di qualità,
di qualità,
sia sia
sull’esistenza
sull’esistenzadi punti
di punti
di di
In questo paragrafo,
distribuzione
distribuzione l’attenzione
di di
benibeni si
alimentari concentra
alimentari sul sul sia sulla
territorio
territorio
dellacapacità
della
Città
Cittàeconomica
Metropolitana di
Metropolitana accedere
di di
Roma
Romaa un cibo
Capitale,
Capitale,di qualità,
evidenziando
evidenziando sia sull’esistenza
eventuali
eventualiareeareedi punti
di di di
desertificazione
desertificazione
distribuzione di
alimentare.beni
alimentare. alimentari
Prima
Primadi di sul
entrare
entrare territorio
nelnel della
dettaglio
dettaglio Città Metropolitana
dell’indicatore
dell’indicatore di Roma
economico-spaziale Capitale,
economico-spaziale di di evidenziando
accesso
accesso
al al
cibo, eventuali
cibo,
il paragrafoaree
il paragrafo di
7.2.1 desertificazione
7.2.1
affronta
affronta
il problema
Il concetto
il problema
alimentare. Prima di alimentare
dell’insicurezza entrare
dell’insicurezza nela Roma,
alimentare dettaglio
a Roma, dell’indicatore
concon
un un
focus
focus
dedicato economico-spaziale
dedicatoal settore
al settore
degli
degli di
aiuti accesso
aiuti
alimentari.al cibo, il paragrafo 7.2.1 affronta il problema
alimentari.
di foodability
dell’insicurezza alimentare a Roma, con un focus dedicato al settore degli aiuti alimentari. analizza la
capacità
delle
7.2.1
7.2.1
Insicurezza
Insicurezza Alimentare
Alimentare a Roma
a Roma persone di
7.2.1 Insicurezza Alimentare a Roma accedere a
In assenza
In assenzadi ricerche
di ricerche
(soprattutto,
(soprattutto,
a livello
a livello
disaggregato)
disaggregato)
sul sul
reale impatto
reale impatto
socio-economico
socio-economico
deldel
Covid-19,
Covid-19,
è possibile
è possibile
esaminare
esaminare-per-per
il momento-
il momento- una dieta
Impatto
Impatto
deldel
Covid-19
Covid-1
In assenza di ricerche
da da
una una
parte, (soprattutto,
parte,la situazione apre-pandemica,
la situazionelivello disaggregato)
pre-pandemica, sul realelaimpatto
analizzando
analizzando socio-economico
correlazione
la correlazione
tra tra del Covid-19,
la dimensione
la dimensione
deldelè possibile
reddito e leeesaminare
reddito -per il momento-
diseguaglianze
le diseguaglianzesociali;
sociali;
dall’altra, sana
dall’altra, Impatto del
sulle Covid-19
sulle
diseguaglianze
diseguaglianze
da unaprovare
parte, la
provare situazione
a comprendere pre-pandemica,
a comprendere l’incidenza
l’incidenza analizzando
della
della
pandemia
pandemia correlazione
lasul sul
problema tradell’insicurezza
problema la dimensione
dell’insicurezza del reddito
alimentare,
alimentare, e le diseguaglianze
guardando
guardando
allaalla sociali;
dimensione
dimensione
degli dall’altra,
aiuti
degli aiuti
alimentari
alimentari sulle diseguaglianze
sociali
sociali
a Roma
a Roma
provareerogati
a erogati
comprendere
dall’amministrazione
dall’amministrazione della pandemia sul problema dell’insicurezza alimentare, guardando alla dimensione degli aiuti alimentari
l’incidenza comunale.
comunale. sociali a Roma
erogati dall’amministrazione comunale.
ComeCome
mostra
mostra
la mappa
la mappadi Lelo,
di Lelo,
Monni
Monni
e Tomassi
e Tomassi(2019)
(2019) cheche
23 23
applica,
applica,
a livello
a livello
deideimunicipi
municipi
di Roma,
di Roma,l’indice
l’indice
di sviluppo
di sviluppoumano
umano
dell’UNDP
dell’UNDP , le, le
24 24

Come mostra la mappa


diseguaglianze
diseguaglianze di Lelo,
economiche Monni
economiche e Tomassi
si traducano
si traducano (2019)
anche
23
che applica,
in diseguaglianze
anche a livello
in diseguaglianze
sociali:dei
sociali:
dovemunicipi
dove di
i municipiRoma,
i municipi
sono l’indice
sono
piùpiù di
ricchi sviluppo
ricchi
(indice
(indiceumano
vicino
vicino dell’UNDP
a 1,a zone
1, zone
24
, le
di colore
di colore
rosso
rosso
diseguaglianze economiche si traducano anche in diseguaglianze sociali: dove i municipi sono più ricchi (indice vicino a 1, zone di colore rosso
20 20
Morgan,
Morgan,
K., Sonnino,
K., Sonnino,
R. (2010)
R. (2010)
The urban
The urban
foodscape:
foodscape:
worldworld
citiescities
and the
andnew
the new
foodfood
equation,
equation,
in «Cambridge
in «Cambridge
Journal
Journal
of Regions,
of Regions,
Economy
Economy
and Society»,
and Society»,
Volume
Volume
3, Issue
3, Issue
2, July
2, 2010,
July 2010,
PagesPages
209–209–
224. 224.
20 21K., 21
Morgan, Sonnino,
ArmstrongR. (2010)
Armstrong K.,The urban
K.,Chapin foodscape:
Chapin world cities and
E., E.,Chastain
Chastain A., the newPerson
food J.,
A.,Person equation, in «Cambridge
J.,VanRheen
VanRheen Journal
S., S.,White of Regions,
White Economy
S. S.(2009) andFoodability:
Society», Volume
(2009)Foodability: 3, Issue
Visioning
Visioning for2, July 2010, PagesFood
forHealthful
Healthful 209– 224.
FoodAccess
Accessin inPortland.
Portland.Disponibile:
Disponibile:
21 https://www.pdx.edu/sites/www.pdx.edu.usp/files/Foodability_Final_PDF.pdf
https://www.pdx.edu/sites/www.pdx.edu.usp/files/Foodability_Final_PDF.pdf
Armstrong K., Chapin E., Chastain A., Person J., VanRheen S., White S. (2009) Foodability: Visioning for Healthful Food Access in Portland. Disponibile:
22 22
Borrelli,
Borrelli,
N., Corti,
N., Corti,
G. (2019)
G. (2019)
“Investigare
“Investigare
l'accessibilità
l'accessibilità
economica
https://www.pdx.edu/sites/www.pdx.edu.usp/files/Foodability_Final_PDF.pdf economica
al cibo.
al cibo.
Definizione
Definizione
di uno
di studio
uno studio
metodologico
metodologico
e applicazione
e applicazione
nellanella
cittàcittà
di Milano”,
di Milano”,
in SOCIOLOGIA
in SOCIOLOGIA
URBANA
URBANA
E RURALE.
E RURALE.
22
Borrelli,23N.,Lelo,
23
Corti,
K.,G.
Lelo, (2019)
Monni,
K., S.,“Investigare
Monni, e S.,
Tomassi, l'accessibilità
e Tomassi,
F. (2019)
F. (2019) economica
Le mappe
Le mappe al cibo.
delladella Definizione
disuguaglianza. UnadiUna
disuguaglianza. unogeografia
studio
geografia metodologico
sociale
sociale e applicazione
metropolitana,
metropolitana,
Roma, nella
Roma,
Donzellicittà
Donzelli diEditore.
Milano”, in SOCIOLOGIA URBANA E RURALE.
Editore.
23
Lelo, K.,24 24 S., e Tomassi, F. (2019) Le mappe della disuguaglianza. Una geografia sociale metropolitana, Roma, Donzelli Editore.
Monni,
NellaNella
formulazione
formulazione
dell’economista
dell’economista
e filosofo
e filosofo
indiano
indiano
Amartya
Amartya
Sen. Sen.
Lelo,Lelo,
MonniMonni
e Tomassi
e Tomassi
utilizzano
utilizzano
comecome
indicatori:
indicatori:
il reddito,
il reddito,
per analizzare
per analizzare
la dimensione
la dimensione
dell’accesso
dell’accesso
alle risorse,
alle risorse,
gli anni
gli anni
di istruzione
di istruzione
per quanto
per quanto
riguarda
riguarda
la la
24 dimensione
dimensione
delladella
conoscenza
conoscenza
Nella formulazione dell’economista ee,filosofo
in e,
assenza
in assenza
di dati
indiano di dati
disaggregati
Amartya disaggregati
sull’aspettativa
Sen. Lelo, sull’aspettativa
di vita,
Monni e Tomassi di vita,
per analizzare
per analizzare
utilizzano comelaindicatori:
dimensione
la dimensione
delladella
“vita
il reddito, “vita
persana sana
e lunga”,
e lunga”,
analizzare utilizzano
utilizzano
la dimensione il tasso
il tasso
standardizzato
dell’accessostandardizzato
di mortalità.
alle risorse, di mortalità.
gli Come
anni di Come
fontefonte
istruzione di
perdati,
di dati,
le elaborazioni
quanto le elaborazioni
riguarda lasonosono
statestate
dimensione fatte fatte
suconoscenza
della dati
su Istat
dati Istat
– Censimento
e, –inCensimento
assenza2011 2011
(istruzione),
di dati (istruzione),
Roma
disaggregati Roma
Capitale
Capitale
(reddito)
sull’aspettativa (reddito)
di e Croma
vita, pere analizzare
Croma
(salute).
(salute).
la dimensione della “vita sana e lunga”, utilizzano il tasso standardizzato di mortalità. Come fonte di dati, le elaborazioni sono state
fatte su dati Istat – Censimento 2011 (istruzione), Roma Capitale (reddito) e Croma (salute).

352
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

scuro sulla mappa), si studia di più e le condizioni di salute sono migliori, contrariamente ai municipi più poveri (indice vicino allo 0) che
scuro sulla mappa), si studia di più e le condizioni di salute sono migliori, contrariamente ai municipi più poveri (indice vicino allo 0) che
presentano delle fragilità sul lato dell’istruzione e della salute dei propri abitanti. Quest’ultimo dato trova conferma anche nella distribuzione dei
presentano delle fragilità sul lato dell’istruzione e della salute dei propri abitanti. Quest’ultimo dato trova conferma anche nella distribuzione dei
contagi da Covid-19 presenti -con una maggiore intensità- nelle aree più vulnerabili della Città (Lelo, Monni e Tomassi, 202125).
contagi da Covid-19 presenti -con una maggiore intensità- nelle aree più vulnerabili della Città (Lelo, Monni e Tomassi, 202125).

Figura 7.1 Figura


Indice7.1diIndice
Sviluppo Umano
di Sviluppo neinei
Umano Municipi
Municipi di Roma(valore
di Roma (valore compreso
compreso tra
tra 0-1). 0-1).Lelo,
Fonte: Fonte: Lelo,
Monni, Monni,
Tomassi Tomassi (2019)
(2019) mpatto del
Figura 7.1 Indice di Sviluppo Umano nei Municipi di Roma (valore compreso tra 0-1). Fonte: Lelo, Monni, Tomassi (2019) Covid-19 sulle
diseguaglianze
sociali a Roma

La dimensione economica incide anche sull’accesso effettivo al cibo, infatti, già prima dell’inizio della pandemia, la Caritas di Roma nel Report
La dimensione economica incide anche sull’accesso effettivo al cibo, infatti, già prima dell’inizio della pandemia, la Caritas di Roma nel Report
“Povertà a Roma: un punto di vista”, evidenziava l’incremento nel numero delle persone (che la Caritas definiva come “equilibristi della povertà”)
“Povertà a Roma: un punto di vista”, evidenziava l’incremento nel numero delle persone (che la Caritas definiva come “equilibristi della povertà”)
costrette a comprimere la spesa alimentare per poter far fronte al pagamento dell’affitto, delle bollette e del mutuo. Questa fragilità viene
costrette a comprimere la spesa alimentare per poter far fronte al pagamento dell’affitto, delle bollette e del mutuo. Questa fragilità viene
confermata anche dai dati di Roma Capitale “Dipartimento Politiche Sociali- Direzione Accoglienza e Inclusione” relativi alla distribuzione gratuita
confermata anche dai dati di Roma Capitale “Dipartimento Politiche Sociali- Direzione Accoglienza e Inclusione” relativi alla distribuzione gratuita
di pasti (dati aggiornati al 22/07/2019)26: complessivamente, 106.300 pasti distribuiti -mensilmente- da mense solidali, assistenza a domicilio e su
di pasti (dati aggiornati al 22/07/2019)26: complessivamente, 106.300 pasti distribuiti -mensilmente- da mense solidali, assistenza a domicilio e su
strada, e 3.226 pacchi viveri.
strada, e 3.226 pacchi viveri.

25
Lelo K., Monni
25 S., Tomassi F. (2021) Le mappe della disuguaglianza, in Aa.Vv., The Passenger – Roma, Iperborea, Milano.
26 Lelo K., Monni S., Tomassi F. (2021) Le mappe della disuguaglianza, in Aa.Vv., The Passenger – Roma, Iperborea, Milano.
Studio di Baldo
26 (2020) per il Master in Human Development and Food Security, Università degli Studi di Roma Tre.
Studio di Baldo (2020) per il Master in Human Development and Food Security, Università degli Studi di Roma Tre.

353
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Con la pandemia, il sistema ildisistema


Con la pandemia, assistenza alimentarealimentare
di assistenza ha potuto ha
contare
potutosiacontare
sulla distribuzione dei buoni dei
sia sulla distribuzione spesa che spesa
buoni sono stati erogati
che sono a circa
stati 70 a circa 70
erogati
mila famiglie
mila(un totale (un
famiglie di 200 miladipersone)
totale 200 milaper un valore
persone) per di
un21 milioni
valore di euro,
di 21 siadisulla
milioni euro,distribuzione di 45.000 pacchi
sia sulla distribuzione alimentari
di 45.000
27
.
pacchi alimentari 27
.

Tabella 7.8Tabella
Aiuti7.8
Tabella Alimentari 2019-2020
Aiuti Alimentari a aRoma.
2019-2020
7.8 Aiuti Alimentari
Roma. Fonte:
2019-2020 Elaborazione
Fonte: Elaborazione
a Roma. CURSA
CURSA su datisu
Fonte: Elaborazione
deldati delsu
Comune
CURSA Comune
di Roma di Roma
dati del Comune di Roma Povertà a Roma
2019 2020 e un sistema
2019 2020 Povertà a Roma e un
di assistenza Povertà a Roma e u
Pasti Mense/su sistema di assistenza
alimentare da 21 sistema di assistenz
Pastistrada/a
Mense/su strada/a 106.300 106.300
domicilio aldomicilio
mese al mese milioni dialimentare da 21 milioni
euro nelalimentare da 21 m
2020 di euro neldi2020
euro nel 2020
N° Pacchi Viveri
N° Pacchi Viveri 3.226 3.226 45.000 45.000
N° FamiglieN°
beneficiarie
Famiglie beneficiarie 70.000 70.000
Buoni SpesaBuoni Spesa

Valore Economico Buoni


Valore Economico Buoni 21 milioni 21 milioni
Spesa Spesa di euro di euro
Multidimensionalità
della sicurezza
alimentare: accesso
7.2.2 Indice di accesso
7.2.2 Indice dieconomico a una dieta
accesso economico sanadieta
a una e sostenibile: la dimensione
sana e sostenibile: economica
la dimensione e spazialeedell’accesso.
economica spaziale dell’accesso. a una dieta sana e
sostenibile
Come è emerso
Come dai paragrafi
è emerso daiprecedenti, risulta cruciale
paragrafi precedenti, guardare
risulta crucialealla sicurezza
guardare alla alimentare in termini in
sicurezza alimentare multidimensionali, valutando valutando
termini multidimensionali, se le persone
se le personeMultidimensionalità
Multidimensionalit
meno uno accesso
abbiano oabbiano effettivo, sicuro e socialmente garantito a un’alimentazione sana che incontri le proprie esigenze nutrizionali
meno un accesso effettivo, sicuro e socialmente garantito a un’alimentazione sana che incontri le proprie esigenze nutrizionali e edella sicurezza
della sicurezza
culturali, eculturali,
che sia anche
e che un’alimentazione sostenibilesostenibile
sia anche un’alimentazione dal punto dal
di vista
puntoambientale.
di vista ambientale. alimentare:alimentare:
accesso a accesso
una dieta sana e
una dieta sana e
Come mostra Minotti in uno studio per Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (2021) 28
, una dieta
28 diversificata a base, soprattutto, di
Come mostra Minotti in uno studio per Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (2021) , una dieta diversificata a base, soprattutto, di sostenibilesostenibile
frutta, verdura, cereali e derivati del latte (con un ridotto consumo di carne e zuccheri) non solo ha un evidente impatto sulla salute
frutta, verdura, cereali e derivati del latte (con un ridotto consumo di carne e zuccheri) non solo ha un evidente impatto sulla salute delle delle

27
Dati del Comune
27 di Roma aggiornati a maggio 2020.
Dati del Comune di Roma aggiornati a maggio 2020.

28
Minotti mette
28in comparazione una dieta sana e sostenibile con una dieta standard (o reale).
Minotti mette in comparazione una dieta sana e sostenibile con una dieta standard (o reale).

354
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

persone (riducendo il rischio diil incorrere


persone (riducendo rischio di in malattieincardiovascolari)
incorrere ma anchema
malattie cardiovascolari) sullo statosullo
anche di salute
stato del pianeta.
di salute delUna dieta Una
pianeta. sanadieta
e sostenibile,
sana e sostenibile,
infatti, consuma
infatti,ilconsuma
66% in meno
il 66%diinCO2eq
menoediilCO2eq
73% inemeno
il 73%diinacqua,
menorispetto
di acqua,a un pattern
rispetto di pattern
a un dieta standard
di dieta(Minotti,
standard2021).
(Minotti, 2021). Dalla
Dalla Dalla
multidimensionalità
multidimensionalità
multidimensionalità
Partendo Partendo
da questeda considerazioni, questa ricerca
queste considerazioni, questa haricerca
elaborato un indice un
ha elaborato di accessibilità 29
che non29 siche
indice di accessibilità limita
nonsolo all’analisi
si limita della dimensione
solo all’analisi della dimensione della della sicurezza
sicurezza
della sicurezza
quantitativa della sicurezza
quantitativa dellaalimentare ma anche,ma
sicurezza alimentare e soprattutto, della dimensione
anche, e soprattutto, qualitativaqualitativa
della dimensione dell’accesso, con un focus
dell’accesso, consull’aspetto nutrizionale
un focus sull’aspetto e
nutrizionale alimentare
e alimentare alimentare
ambientale.ambientale. all’elaborazione
all’elaborazione
all’elaborazione
dell’ indice
dell’indice di di di
dell’indice
La ricerca,La
Lainfatti, hainfatti,
ricerca,
ricerca, avuto ha
infatti, inizio
haavutoconinizio
avuto una fase
inizio condi
con lavoro
una
una volta
fasedi
fase ad individuare
dilavoro
lavoro voltaad
volta un modello
adindividuare
individuare undi
un dieta sana
modello
modello e green.
dieta
dididieta sanaeGrazie
sana egreen.
green.alla collaborazione
Grazie
Sulla alladelle
base di unaguidadiper
collaborazione
“Linee accessibilità
una accessibilità
accessibilità
nutrizionista,
una la Dott.ssa
nutrizionista, Rossi, è stata
la Dott.ssa Rossi,
sana alimentazione” stilata una
è stata
pubblicate dieta
nelstilata
2018 dalmensile
unaCREA, per una
dieta èmensile famiglia
per una
stata stilata di quattro
unafamiglia componenti
di quattro
dieta mensile (due
per componenti adulti
una famiglia (due e due ragazzi), sulla
adulti componenti
di quattro base
e due ragazzi), (due delle
sulla base
adulti delle
e due
“Linee guida per guida
“Linee
ragazzi). una sana
Il modello alimentazione”
per una di dieta pubblicate
sana individuato
alimentazione” nel 2018
pubblicate
si concentra suldal
nel CREA 30
2018 dal
consumo . Ilfrutta,
di modello
CREA 30
. Ildimodello
verdura, dieta individuato
di dieta
cereali, legumi, siuova
concentra
individuato esulderivati,
consumo
si concentra
e latte sul di frutta,
consumo
limitando di frutta,
l’utilizzo di Modello di dieta sana e
Modello di dieta sa
verdura, cereali,
alcolici,legumi,
verdura,zuccheri, uova e latte
carne rossa,
cereali, legumi, e derivati,
uovaprodotti limitando
e latte econgelati l’utilizzo di alcolici,
e carni trasformate.
derivati, limitando zuccheri, carne rossa, prodotti congelati e carni trasformate.
l’utilizzo di alcolici, zuccheri, carne rossa, prodotti congelati e carni trasformate. Modello
green: frutta,di dieta
verdura,
sana egreen:
green:frutta, verdu
frutta,
cereali, legumi, uova
cereali, e
legumi, uov
verdura,
latte e derivati
cereali,
Tabella 7.9Tabella
Modello
Tabella 7.9diModello
Dieta
7.9 Modello Sana
di Dieta e Green
diSana
Dieta Sana(mensile)
e Green
e Green per
(mensile) per una
una famiglia
famiglia
(mensile) perdiuna difamiglia
quattroquattro componenti.
componenti.
di Fonte: della
Fonte: Elaborazione
quattro componenti. Elaborazione della
Dott.ssa Rossi
Fonte: Dott.ssa
sulla
Elaborazione dellaRossi
base delle “Lineesulle
Dott.ssaguidaLinee
per una sana
Rossi sulle Linee legumi,latte e derivati
uova e latte
alimentazione” pubblicate nel 2018 dal CREA
Guida del CREA.
Guida del CREA. e derivati

Categorie Alimentari
Categorie Alimentari Quantità alQuantità
mese al mese
Pane Pane 15.700 kg 15.700 kg
Pasta Pasta 9.500 grammi
9.500 grammi
Dolci Dolci 964 grammi964 grammi
Cereali Cereali 706 grammi706 grammi
Patate Patate 4245 grammi
4245 grammi
Mele Mele 11250 grammi
11250 grammi
Pere Pere 11250 grammi
11250 grammi
Banane Banane 11251 grammi
11251 grammi
Broccoli Broccoli 16000 grammi
16000 grammi

29
Autore dell’Indice,
29 nella sua ideazione e costruzione, è il Prof. Davide Marino.
Autore dell’Indice, nella sua ideazione e costruzione, è il Prof. Davide Marino.
30
Consiglio per30la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria.
Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria.

355
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

356
Zucchero 500 grammi
Miele 480 grammi
carni trasformate CONSUMI
800 E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
grammi

Sulla base di questa dieta, è stato portato avanti un lavoro di rilevazione


Superalcolici 0,2 litri dei prezzi31 presso diciannove punti vendita presenti a Roma, con
Zucchero l’intento di far emergere il costo di una spesa alimentare “sana e 500
green” nei diversi canali distributivi (discount, GDO, negozi specializzati). Lo
grammi Il costo di una dieta
studio ha preso come riferimento: i prodotti “non di marca” presenti nei discount, i Label GDO32, i prodotti di marca presenti nella GDO, e gli e green presso il
Miele 480 grammi
alimenti bio venduti nei “discount”, nella “GDO” e nei “negozi specializzati”. Sulla base di questo studio, è emerso che il costo medio della spesa discount permette a
carni trasformate 800 grammi
presso il discount (721,04 euro) permette a una famiglia di quattro componenti di risparmiare il 7% rispetto a una spesa con prodotti Label GDO famiglia di quattro
(774,44 euro) e il 6% rispetto ai prodotti di marca presenti nella GDO. Il costo di una dieta
componenti di
sana e risparmiare
green presso il 7%
Sulla baseTabella
di questa
7.10 dieta,
Costo è
medio stato
di una portato
spesa avanti
-mensile- per un
una lavoro
famiglia di
nei rilevazione
diversi canali dei prezzi
distributivi. presso diciannove
31 Elaborazione CURSA
Fonte:
Tabella 7.10 Costo medio di una spesa -mensile- per una famiglia nei diversi canali distributivi. Fonte: Elaborazione CURSApunti vendita presenti a Roma, con il discount permette
rispetto a una spesa
l’intento di far emergere il costo di una spesa alimentare “sana e green” nei diversi canali distributivi (discount, GDO, negozi specializzati). Lo Ilacosto
unadifamiglia di GDO
una dietaLabel
prodotti sana
studio ha preso come riferimento:
Discount i prodotti “non Marca
Label di marca” presenti Discount
nei discount,
vs i Label GDODiscount
32
, i prodotti
vs di marca presenti nella GDO, e gli equattro componenti
green presso
6% il
rispetto ai prodo
alimenti bio venduti nei “discount”, GDO nella “GDO” e nei GDO“negozi specializzati”.Label Sulla base di questoMarca studio, è emerso che il costo medio della spesa di risparmiare
discount permette il
a una n
di marca presenti
presso il discount (721,04 euro) permette a una famiglia di quattro componenti di risparmiare il 7% rispetto a una spesa con prodotti Label GDO 7% rispetto
famiglia diGDO.
quattro a una
721 € 774 € 767 € -7% -6%
(774,44 euro) e il 6% rispetto ai prodotti di marca presenti nella GDO. componenti di prodotti
spesa con
Label GDO,
risparmiare il 7% e il 6%
Tabella 7.10 Costo medio di una spesa -mensile- per una famiglia nei diversi canali distributivi. Fonte: Elaborazione CURSA rispetto ai prodotti
rispetto a una spesa con
Contrariamente, se prendiamo in analisi la spesa alimentare di prodotti biologici presso i tre canali distributivi, notiamo che la spesa con un costo di marca presenti
prodotti Label GDO, e il
minore avviene nei negozi bio GDO (costo medio mensile di 1.448,55 euro), mentre la spesa bio presso il discount ha un valore superiore del 10% nellaGDO. I prodotti Bio del ca
Discount Label Marca Discount vs Discount vs 6% rispetto ai prodotti
rispetto a quella della GDO, ma il 23% in meno rispetto ai prodotti bio acquistati presso il canale “negozi bio specializzati”. GDO presentano un
GDO GDO Label Marca di marca presenti nella
GDO. costo inferiore
721 € 774 € 767 € -7% -6% I prodotti Bio
del canale GDO
31
Lavoro condotto da Ancy Kollamparambil.
presentano un
Contrariamente, se prendiamo in analisi la spesa alimentare di prodotti biologici presso i tre canali distributivi, notiamo che la spesa con un costo costo inferiore
minore avviene nei negozi
32
Prodottibio
con GDO (costo
un private medio
label del mensile di 1.448,55 euro), mentre la spesa bio presso il discount ha un valore superiore del 10%
punto vendita. I prodotti Bio del canale
rispetto a quella della GDO, ma il 23% in meno rispetto ai prodotti bio acquistati presso il canale “negozi bio specializzati”. GDO presentano un
costo inferiore

31
Lavoro condotto da Ancy Kollamparambil.

32
Prodotti con un private label del punto vendita.

357
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Tabella 7.11
Tabella
Costo
Tabella 7.11
7.11medio
Costo
Costo di una
medio
medio spesa
di una di una
“Bio”
spesa spesa
-mensile-
“Bio” “Bio”per
-mensile- per
-mensile-
una
una famiglia.
perFonte:
famiglia. unaFonte:
famiglia.
Elaborazione
Fonte:
Elaborazione CURSAElaborazione
CURSA CURSA

Bio Bio Bio Bio Bio Bio Bio Bio Bio Discount
BiovsDiscount
Bio vs Bio
Discount Discount GDO GDO Specializzato
Specializzato Discount Discount Specializzato
Specializzato
vs Bio vs Bio
GDO GDO

1.617 € 1.617 € 1.449 € 1.449 € 1.989 € 1.989 € 10 % 10 % -23% -23%

Indice di accessibilità:
Indice di accessibili
Considerando
Considerando
i dati emersi
i dati
nella
emersi
primanella
faseprima
della fase
ricerca,
dellaè stato
ricerca,-inèseguito-
stato -inelaborato un indice di
seguito- elaborato unaccessibilità
indice di accessibilità
economicaeconomica
a una dieta a una
sanadieta
e sana etanto maggiore tanto èmaggiore
la è la
green. L’indice
green.diL’indice
accessibilità
di accessibilità
33
misura la distanza
33
misura latra distanza
l'incidenza
tra l'incidenza
reale dellareale
spesadella
per spesa
una dieta
per una
sana,dieta
rispetto
sana,airispetto
valori medi.
ai valori
Tantomedi.
maggiore
Tanto èmaggiore èdistanza tra l’incidenza
distanza tra l’incide
la distanzalatra
distanza
questi due
tra questi
valori,due
tanto
valori,
maggiore
tanto sarà
maggiore
la difficoltà
sarà ladidifficoltà
accedere diaaccedere
una dietaa sana
una dieta
e sostenibile.
sana e sostenibile. della spesadella
per una
spesa per una
dieta sanadieta
rispetto
sanaai rispetto
L’indice seL’indice
assumeseunassume
valore unsotto
valore
lo zero,
sottoindica
lo zero,
cheindica
il reddito
che della
il reddito
famiglia
dellaè famiglia
superiore è superiore
a quanto necessario
a quanto necessario
per accedereper aaccedere
una dieta a una
sanadieta
e sana evalori medi, maggiore
valori medi, maggio
green; se, green;
invece,se,
presenta
invece, unpresenta
valore unsuperiore
valore superiore
allo zero, indica
allo zero,
cheindica
il reddito
che necessita
il reddito dinecessita
essere integrato
di essere per
integrato
poter per
garantire
poter alla
garantire
famiglia
allauna
famiglia unasarà la difficoltà
sarà ladidifficoltà di
dieta “desiderabile”.
dieta “desiderabile”.
In altre parole,
In altre
come
parole,
vediamo
come nella
vediamo tabella
nella7.12,
tabella
gli abitanti Affile dovrebbero
7.12, glidiabitanti di Affile dovrebbero
guadagnare il 17% in più,
guadagnare il 17%perinpotersi
più, per potersiaccedere aaccedere
una dietaa una diet
permettere permettere
una dieta una
sanadieta
e greensanapresso
e greenil discount.
presso il Contrariamente,
discount. Contrariamente, Albano di
gli abitantiglidiabitanti Laziale
Albano Laziale guadagnano
guadagnano il 2% in piùil 2%
rispetto
in piùalrispetto
budget al budgetsana sana
necessarionecessario
per accedereper aaccedere
una dietaa “desiderabile”
una dieta “desiderabile”
nel canalenel “discount”.
canale “discount”.

Indice di accessibilità: tanto


maggiore è la distanza tra
l’ incidenza della spesa per
una dieta sana rispetto ai
valori medi, maggiore sarà
la diff icoltà di accedere a
una dieta sana
33 33
La costruzione Ladell’indice
costruzione
si caratterizza
dell’indiceper
si caratterizza
tre passaggiper
principali:
tre passaggi principali:
1) Calcolo dell’incidenza
1) Calcolodella
dell’incidenza
spesa alimentare
della spesa
media
alimentare
-mensile-media
sul totale
-mensile-
dei consumi
sul totaleperdeiuna
consumi
famiglia
per
di una
quattro
famiglia
persone
di quattro
(utilizzando
personei dati
(utilizzando
ISTAT, 2017),
i datiricalibrata
ISTAT, 2017),
con ricalibrata
un coefficiente
con undi coefficiente
correlazione di
relativo
correlazione relativo
alla tipologia delalla
comune
tipologia
(rurale/urbano;
del comune (rurale/urbano;
Comuni fino a 50.000
Comuniabitanti;
fino a 50.000
Centroabitanti;
Area Metropolitana;
Centro Area Metropolitana;
Periferia Area Metropolitana);
Periferia Area Metropolitana);
2) Calcolo dell’incidenza
2) Calcolodella
dell’incidenza
spesa perdella
una dieta
spesasana
per una
e green
dietasulsana
reddito
e green
dichiarato.
sul reddito
Il reddito
dichiarato.
mensile
Il reddito
è statomensile
correttoè con
statoil rapporto
corretto con
tra residenti
il rapporto
e contribuenti
tra residenti (ae contribuenti
livello dei Comuni
(a livello
di CmRC
CMRC
dei Comuni
e dei Municipi
di CMRC die dei Municipi di
Roma). Roma).
3) Calcolo dell’indice
3) Calcolo
di accessibilità
dell’indice che
di accessibilità
consiste nelche
rapportare
consiste nel
l’incidenza
rapportare
dellal’incidenza
spesa alimentare
della spesa
(media-mensile)
alimentare (media-mensile)
sul totale dei consumi,
sul totalecon
deil’incidenza
consumi, con
dellal’incidenza
spesa perdella
una dieta
spesa“sostenibile
per una dieta e sana”
“sostenibile
sul reddito
e sana” sul reddito
dichiarato. dichiarato.

358
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Tabella
Tabella 7.12
7.12 Indice
Indice di accessibilità
di accessibilità economica
economica a unae green.
a una dieta sana dieta Fonte:
sana eElaborazione
green. Fonte: Elaborazione
CURSA CURSA
DISCOUNT BIO DISCOUNT
COMUNI DISCOUNT LABEL GDO
% LABEL GDO % BIO DISCOUNT % BIO GDO BIO GDO %
AFFILE 1,17 -17 1,25 25 2,61 161 2,34 134
AGOSTA 1,11 -11 1,19 19 2,49 149 2,23 123
ALBANO
0,98 2 1,00
LAZIALE 0 2,19 119 1,96 96

Per capire la distribuzione spaziale (nei differenti Comuni della CMRC CmRC e nei Municipi di Roma), delle diseguaglianze nell’accesso a
un’alimentazione sana, la mappatura restituisce la fotografia delle aree più vulnerabili. La mappa, infatti, dalle aree caratterizzate da
un’accessibilità “molto alta” (contrassegnate dal colore ‘blu’) in cui le persone guadagnano il 21% in più rispetto a quanto necessario per
permettersi una dieta sana, passa -gradualmente- ad evidenziare le “zone critiche” (rosso scuro), in cui gli abitanti dovrebbero integrare il loro
reddito del + 115% per avere un’alimentazione di qualità e sostenibile.

CmRC, l’indice di accessibilità ‘medio’ evidenzia che la quasi totalità dei Comuni della Città Metropolitana
Nella CMRC, metropolitana presenta un’accessibilità “molto Indice di accessibili
bassa”. Emerge anche la presenza di quattro ‘zone critiche’: Poli, Capranica Prenestina, Percile, Vallepietra. Nel Comune di Roma, le ‘zone critiche’ zone critiche: Poli,
sono i Municipi: V; VI; VII. L'accessibilità “alta” si registra soltanto nel Comune di Roma e precisamente nei Municipi: I; VIII; XII; XV. L’unico Capranica Prenestin
Municipio con un’accessibilità “molto alta” è il II. Percile, Vallepietra,
Municipio V, VI, VII
La Mappa evidenzia altresì la variazione dell’Indice di Accessibilità in funzione della tipologia del punto vendita. Tenendo ferma la dieta, si vede
bene come il tipo di punto vendita e, di conseguenza, la qualità dei prodotti, subisca un netto miglioramento nei Discount e un altrettanto netto
peggioramento nei negozi specializzati BIO.
Indice di
accessibilità,
zone critiche:
Poli, Capranica
Prenestina,
Percile, Vallepietra,
Municipio V, VI, VII

359
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.2 Indice di Accessibilità: Valore Medio.


Fonte: Elaborazione CURSA

360
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Indice di accessibilità
molto basso:
Mappa 7.3 Indice di Accessibilità: Valore Mediano. Fonte: Elaborazione CURSA Capranica Prenestina,
Vallepietra, Municipio
V, VI, VII

Mappa 7.3 Indice di Accessibilità: Valore Mediano.


Fonte: Elaborazione CURSA

Analizzando l’indice di accessibilità sulla base dei canali distributivi, notiamo che il canale “discount” consente di avere un accesso più sicuro a Indice di accessibili
una dieta sana e sostenibile, contrariamente, una spesa caratterizzata da prodotti “Label GDO” e “Marca GDO”, presentando un costo medio molto basso: Capra
mensile superiore, pongono maggiori ostacoli. Nonostante il canale “discount” presenti un costo medio mensile basso -rispetto agli altri due- ci Prenestina, Vallepie
sono delle aree che continuano a presentare un’accessibilità molto bassa, il riferimento va ai Municipi: V, VI e VII. Municipio V, VI, VII
Inoltre, le mappe relative a “Label GDO” e a “Marca GDO” mostrano gli stessi Comuni (Capranica Prenestina e Vallepietra) e gli stessi Municipi
(V, VI, VII) con un indice di accessibilità molto basso: gli abitanti dovrebbero avere un reddito superiore tra il +45% e il +115% per potersi
permettere una dieta sana e green.

361
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.4 Indice di Accessibilità: Discount. Fonte: Elaborazione CURSA Figura 7.5 Indice di Accessibilità: Marca GDO. Fonte: Elaborazione CURSA

362
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

La spesa
biologica presso
la GDO risulta
piùaccessibile
rispetto al “ bio
Figura 7.6 Indice di Accessibilità: Label GDO. Fonte: Elaborazione CURSA
discount” e al “ bio
specializzato”

Figura 7.6 Indice di Accessibilità: Label GDO. Fonte:


Elaborazione CURSA

Il quadro di analisi viene reso più complesso nel momento in cui consideriamo la spesa biologica presso la GDO, negozi specializzati e presso il La spesa
discount. In tutti e tre i canali di vendita, l’accessibilità è compromessa da un più elevato costo medio della spesa rispetto a quella per i prodotti biologica
“non bio”. Le zone critiche si presentano in una concentrazione maggiore laddove la spesa viene effettuata presso i negozi specializzati e presso il presso la GDO
canale discount. In queste aree, la popolazione deve incrementare il proprio reddito del +115%. La spesa biologica presso la GDO risulta, invece, risulta più
‘relativamente’ più accessibile rispetto al “bio discount” e al “bio specializzato”; le aree che presentano un’accessibilità “alta” e “parziale” si accessibile
concentrano nel Comune di Roma. rispetto al
“bio
discount” e al
“bio
363
specializzato”
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.7 Indice di Accessibilità: Bio “Discount” CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA Figura 7.8 Indice di Accessibilità: Bio “GDO” CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA

364
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.9 Figura


Indice 7.9
di Accessibilità:
Indice di Accessibilità:
Bio “Specializzato”
Bio “Specializzato”
CMRC. Fonte:
CMRC.
Elaborazione
Fonte: Elaborazione
CURSA CURSA

Il concetto di
foodability si
riferisce sia
alla capacità
economica di
accedere al cibo
sia alla presenza
di food desert

Il concettoIldiconcetto di
Figura 7.9 Indice di Accessibilità: Bio “Specializzato”
CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA
foodabilityfoodability
si si
Come evidenziato
Come evidenziato
nel paragrafo
nel paragrafo
7.2, il concetto foodability
7.2, ildiconcetto di foodability
si riferiscesinon
riferisce noncapacità
solo alla solo allaeconomica
capacità economica
di cui godono
di cui
le godono
personeledipersone
accederedi aaccedere ariferisce siariferisce sia
una dieta una
di qualità
dieta dimaqualità
anchema allaanche
presenza
alla presenza
di punti di
di distribuzione
punti di distribuzione
dei beni alimentari
dei beni alimentari
sul territorio,
sul territorio,
evidenziando evidenziando aree di aree dialla capacità
eventuali eventuali alla capacità
desertificazione
desertificazione
alimentarealimentare
34
. 34
. economicaeconomica
di di
accedere alaccedere al
Con food
Con il termine desert
il termine food desert si
si intende un’area
intende geograficamente
un’area geograficamente
delimitatadelimitata
all’internoall’interno manca
della qualedella o scarseggia
quale manca o scarseggia
la presenza ladi
presenza
supermercati
di supermercati
o ocibo sia allacibo sia alla
punti vendita.
puntiSivendita.
tratta, quindi,
Si tratta,
di quindi,
zone riconosciute
di zone riconosciute
per un mancato
per unaccesso
mancatofisico
accesso
al cibo.
fisico
A seconda
al cibo. Adella
seconda
metodologia
della metodologia
utilizzata, utilizzata,
i food desert
i food desert presenza dipresenza di
assumonoassumono
definizionidefinizioni
e forme diverse,
e formenel diverse,
caso dinel questo
caso approfondimento,
di questo approfondimento,
definiamo definiamo
queste aree queste
comearee
zonecome
in cuizone
il mancato
in cui ilaccesso
mancatofisico si fisico si food desert
accesso food desert

34 34
Lo studio sulle aree
Lo studio
di desertificazione
sulle aree di desertificazione
all’interno dellaall’interno
Città Metropolitana
della Città Metropolitana
di Roma Capitale
di Roma
è statoCapitale
condottoè stato
da Cimini,
condotto
Minotti
da Cimini,
e Bernaschi.
Minotti e Bernaschi.

365
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

incrocia con un mancato accesso economico al cibo. Per tale motivo, abbiamo incrociato i dati ASIA (2018) sulla distribuzione dei negozi GDO e al
dettaglio (vedi Capitolo 5) con l’indice di accessibilità economica a una dieta sana.

Figura 7.10 Distribuzione dei negozi all’ingrosso e al dettaglio nella CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Asia (2018)
Considerando
i livelli di
desertificazione,
emergono
tre classi di
accessibilità
economica
al cibo: alta,
parziale, bassa/
critica

Considerando
Figura 7.10 Distribuzione dei negozi all’ingrosso e al dettaglio nella CmRC. i livelli di
Fonte: Elaborazione CURSA su dati Asia (2018)
desertificazio
CmRC divisa per livelli di desertificazione. Queste aree sono state individuate dividendo i punti vendita del database ASIA in
La Mappa mostra la CMRC ne, emergono
due categorie -presenti e assenti- e gli indici di accessibilità in tre classi: alta, parziale, bassa/critica (da -15 a <-115%). Dall’incrocio di questi dati, tre classi di
otteniamo le quattro classi presenti in mappa: accessibilità
● area non a rischio desertificazione economica al
● area parzialmente a rischio desertificazione cibo: alta,
● area alto rischio desertificazione parziale,
● area desertificata bassa/critica

366
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.11 Accesso fisico ed economico al cibo: i food desert nella CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Asia (2018) e Indice di Accessibilità

Le aree deserte
si concentrano
lungo i confini
della CmRC

Figura 7.11 Accesso fisico ed economico al cibo: i food desert nella CmRC.
Fonte: Elaborazione CURSA su dati Asia (2018) e Indice di Accessibilità

Come mostra la mappa, nella Città Metropolitana di Roma Capitale emerge una situazione critica in termini di accesso economico e fisico al cibo Le aree
con la quasi totalità dei Comuni a rischio di desertificazione e con aree deserte (che si concentrano lungo i confini est e nord della CmRC).
CMRC). deserte si
Soltanto i Municipi I, II, VII, XII, XV, risultano essere delle aree “non a rischio di desertificazione”. concentrano
lungo i confini
della CMRC

367
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

7.3 Insicurezza
7.3 Insicurezza
Alimentare
Alimentare
e Accessibilità
e Accessibilità
Sociale: recupero
Sociale: recupero
sociale delle
sociale
eccedenze,
delle eccedenze,
il ruolo delle
il ruolo
iniziative
delle iniziative
solidali solidali Spreco alimentare
e impatto in
termini economici
7.3.1 Il fenomeno
7.3.1 Il fenomeno
degli sprechi
deglialimentari
sprechi alimentari e ambientali

Negli ultimi
Negli
vent’anni
ultimi vent’anni
il problema degli sprechi
il problema degli sprechi
e delle perdite
e dellealimentari
perdite alimentari
è diventatoè diventato
sempre più sempre
grave.più impattiGliprovocati
Gli grave. impatti provocati
dall’esubero di cibo di cibo Spreco Spreco
dall’esubero
invenduto,invenduto,
perso o sprecato,
perso o nonsprecato,
sono solo economici,
non sono solo economici,
ma anche ma e, soprattutto, ambientaliambientali
anche e, soprattutto, 35
. 35
. alimentarealimentare
e e
impatto inimpatto in
Grafico
Grafico 7.10 Dati7.10
Grafico DatiDati
spreco
7.10 spreco alimentare
alimentare
spreco globale(%).
alimentare
globale (%). Fonte:
globale Elaborazione
Fonte:(%). Fonte: CURSA
Elaborazione su database
Elaborazione
CURSA FAO (2013)
su CURSA
database
su FAO
database
(2013)
FAO (2013) termini termini
economicieconomici
e e
ambientaliambientali

35 Nel parlare 35
di Nel
questo
parlare
fenomeno
di questo
è utile
fenomeno
fare delle
è utile
distinzioni:
fare delle
perdistinzioni:
spreco alimentare,
per sprecosi alimentare,
intendono glisi avanzi
intendono
di cibo
gli avanzi
a livellodidomestico,
cibo a livello
chedomestico,
vengono gettati,
che vengono
ma ancora
gettati,
perfettamente
ma ancora perfettamente
commestibili ecommestibili
potenzialmente
e potenzialmente
destinabili al destinabili al
consumo umano. Le perdite
consumo alimentari
umano. sono
Le perdite quel cibosono
alimentari “perso”
quelincibo
fase“perso”
di produzione,
in fase disemina, coltivazione,
produzione, semina,raccolta, trattamento,
coltivazione, raccolta,conservazione, stoccaggio e prima
trattamento, conservazione, trasformazione
stoccaggio agricola. Le perdite
e prima trasformazione sono
agricola. Ledovute
perditeasono
fattori climatici,
dovute a fattori climatici,
tecnici e ambientali.
tecnici e ambientali.

368
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

A livello mondiale, si sprecano 2,9 miliardi di tonnellate di cibo l’anno, la maggior parte proveniente da Stati Uniti, Australia, Europa e Asia
Orientale. AIl livello
cibo perso o sprecato
mondiale, -ogni anno-
si sprecano corrisponde
2,9 miliardi a più della
di tonnellate di cibometà della laproduzione
l’anno, maggior parte annuale di cerealidanel
proveniente mondo
Stati Uniti,(2,3 miliardiEuropa
Australia, di e AsiaLo spreco
tonnellateOrientale.
nel 2009/2010). Il ciboI perso
rifiuti pro-capite
o sprecatodei consumatori
-ogni sono compresi
anno- corrisponde a piùtra i 95metà
della e i 115 kg all'anno
della produzionesolo annuale
in Europadiecereali
Nord America,
nel mondo mentre
(2,3 imiliardi dialimentare,Lo spreco
consumatori dell'Africa
tonnellate nel Subsahariana e del Sud
2009/2010). I rifiuti Est Asiatico,
pro-capite ogni anno,sono
dei consumatori buttano via tra
compresi trai i 695eegli 11 kg
i 115 kg all'anno
di cibo solo
(FAO,in 2013
Europa).eI Nord
36
prodotti che mentre i nei paesi alimentare,
America,
il più alto tasso
presentanoconsumatori di spreco
dell'Africa sono: fruttaeedel
Subsahariana verdura,
Sud Est radici e tuberi.
Asiatico, ogni anno, buttano via tra i 6 e gli 11 kg di cibo (FAO, 2013 ). I prodotti cheeconomicame
36
nei paesi
presentano il più alto tasso di spreco sono: frutta e verdura, radici e tuberi. nte sviluppati
economicame
Lo spreco
Dai dati FAO (2013), emerge come nei Paesi in Via di Sviluppo, la perdita di alimenti si verifichi principalmente durante le prime fasi della catena si concentrante sviluppati
alimentare,
alimentare:Dai datiproduzione
nella FAO (2013),(ilemerge39% di come
perditeneisolo
Paesinell’Africa
in Via diSubsahariana), nella trasformazione
Sviluppo, la perdita fase di stoccaggio
e nellaprincipalmente
di alimenti si verifichi (il 37%
durante solo nel
le prime della catenanelle fasi del
fasiSud si concentra
nei paesi
Est Asiatico). Questo accade a causa della mancanza di risorse finanziarie, tecniche e manageriali. Nei Paesi economicamente
alimentare: nella produzione (il 39% di perdite solo nell’Africa Subsahariana), nella trasformazione e nella fase di stoccaggio (il 37% solo nel Sud sviluppati, invece, consumo; nelle fasi del
economicamente
la perdita Est
di cibo si verifica
Asiatico). Questogeneralmente
accade a causa nelledella
fasi finali
mancanzadella dicatena
risorsedi finanziarie,
approvvigionamento
tecniche eagroalimentare
manageriali. Nei e, Paesi
quindi, nella fase del consumo,
economicamente sviluppati, invece,mentre neiconsumo;
sviluppati si
dove raggiunge una di
la perdita quota
cibodel 61% in generalmente
si verifica Nord America nelle e in Oceania.
fasi finaliSecondo
della catenala Commissione Europea, in agroalimentare
di approvvigionamento Europa, il 42% di e, tutto
quindi,il nella fase del consumo,PVS, nella mentre nei
cibo prodotto
concentra nelle
viene sprecato
dovedurante
raggiunge la fase
una del
quotaconsumo
del 61%finale; vengono
in Nord Americagettati
e innella spazzatura,
Oceania. Secondo mediamente,
la Commissione180 kgEuropea,
di alimenti Europa, il 42% di tutto il cibo prodottofase
in pro-capite. fasi delPVS, nella
consumo;
viene sprecato durante la fase del consumo finale; vengono gettati nella spazzatura, mediamente, 180 kg di alimenti pro-capite. produttiva
mentrefase nei
Allo spreco alimentare si associa un costo sia economico sia ambientale. Gli impatti economici dello spreco alimentare sono calcolati sulla base produttiva
PVS, nella fase
dei costi sostenuti
Allo spreco per alimentare
le produzioni si alimentari: si fa riferimento
associa un costo sia economico al cibo
sia“perduto”
ambientale. comeGliaiimpatti
costi che si sono sostenuti
economici dello sprecoper alimentare
produrlo. Le perdite
sono e gli sulla base produttiva
calcolati
sprechi alimentari ammontano
dei costi sostenuti per ale circa 680 miliardi
produzioni alimentari:di dollari nei paesialindustrializzati
si fa riferimento cibo “perduto”ecome 310 ai
miliardi
costi chedi si
dollari nei Paesi per
sono sostenuti in Via
produrlo. Le perdite e gliObiettivo di
di Sviluppo
(Principato, 2018 alimentari
sprechi 37
). ammontano a circa 680 miliardi di dollari nei paesi industrializzati e 310 miliardi di dollari nei Paesi in Via di SviluppoSviluppo Obiettivo di
(Principato, 2018 ). 37
Sostenibile:Sviluppo
Oltre agli impatti economici, gli sprechi alimentari presentano un costo ambientale. Le perdite alimentari causano ogni anno l’emissione di 1,5 ridurre lo Sostenibile:
giga tonnellate
Oltre diagliCO2eq
impatti(FAO, 2013). gli sprechi alimentari presentano un costo ambientale. Le perdite alimentari causano ogni anno l’emissione di 1,5spreco e il ridurre
economici, suo lo
Lo spreco giga
alimentare
tonnellate ha assunto
di CO2eq proporzioni
(FAO, 2013). tali da imporre un impegno a livello globale al fine di contrastarlo. L’Organizzazione delle Nazioni impatto spreco e il suo
Unite, conLola redazione degli Obiettivi
spreco alimentare di Sviluppo
ha assunto Sostenibile,
proporzioni tali dainfatti,
imporre si impegna
un impegno a ridurre lo spreco
a livello globalealimentare pro-capite che
al fine di contrastarlo. delle Nazioniambientaleimpatto
si registra sia nelle
L’Organizzazione
diverse fasiUnite,
di produzione e trasformazione,
con la redazione sia a di
degli Obiettivi livello di distribuzione
Sviluppo Sostenibile,e infatti,
consumo, entro il a2030.
si impegna ridurre lo spreco alimentare pro-capite che si registra sia nelle ambientale
diverse fasi di produzione e trasformazione, sia a livello di distribuzione e consumo, entro il 2030.

Obiettivo
di Sviluppo
Sostenibile:
ridurre lo spreco
e il suo impatto
36 Food and Agriculture Organizations, (2013) Food Wastage Footprint. Impact on Natural Resources ambientale
37 Principato L., (2018) Food Waste at Consumer Level. A Comprehensive Literature Review, Springer Briefs in Environmental Science.
36 Food and Agriculture Organizations, (2013) Food Wastage Footprint. Impact on Natural Resources
37 Principato L., (2018) Food Waste at Consumer Level. A Comprehensive Literature Review, Springer Briefs in Environmental Science.

369
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Figura 7.12 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Fonte: SDGs

Figura7.12
Figura 7.12 Obiettivi
Obiettivi di Sviluppo
di Sviluppo Sostenibile.
Sostenibile. Fonte:
Fonte: SDGs SDGs

7.3.2 Spreco e innovazione sociale in Italia

7.3.2 Spreco e innovazione sociale in Italia


Contrasto allo spreco, da una parte, e recupero sociale delle eccedenze, dall’altro, è un binomio che inizia ad affermarsi in Italia a partire dagli Recupero
anni '90, quando gli operatori del Terzo Settore iniziarono a collaborare – attraverso modalità informali- con le aziende. Si dovrà aspettare il 2003 sociale delle
Contrasto allo spreco, da una parte, e recupero sociale delle eccedenze, dall’altro, è un binomio che inizia ad affermarsi
prima di avere una normativa in grado di regolamentare l’utilizzo delle eccedenze; precisamente, con la legge del Buon Samaritano (155/2003), il in Italia a partire dagli Recupero
eccedenze in
anni '90, quando gli operatori del Terzo Settore iniziarono a collaborare – attraverso modalità informali- con le aziende. Si dovrà aspettare il 2003 sociale delle
Italia: Legge
legislatore equipara al consumatore finale, le organizzazioni di volontariato che recuperano e distribuiscono il cibo alle persone in necessità.
prima
Un di avere
altro una
tassello normativa
a livello in grado
normativo è di regolamentare
rappresentato l’utilizzo
dalla legge delle eccedenze;
166/2016, la leggeprecisamente,
Gadda, dal nome leggeprima
con la della del Buon Samaritano
firmataria, (155/2003),
l’Onorevole Mariail eccedenze
del Buon in
legislatore
Chiara Gadda.equipara al consumatore
Obiettivo della legge finale,
Gadda le
è organizzazioni
quello di limitaredi volontariato che recuperano
gli sprechi lungo e distribuiscono
tutta la filiera il ciboincoraggiandone
agro-alimentare, alle persone in necessità.
il recupero e la Italia: Legge e
Samaritano
Un altro tassello a livello normativo è rappresentato dalla legge 166/2016, legge di
Gadda, del Buon
donazione delle eccedenze. Con l’approvazione della legge di bilancio 2018, illaraggio dal nome
applicazione della
della leggeprima firmataria,
è stato ampliato:l’Onorevole Maria
dagli alimenti ai Legge Gadda
Chiara Gadda. Obiettivo della legge Gadda è quello di limitare gli sprechi lungo tutta la filiera
farmaci, ai prodotti per l’igiene e la cura della persona e della casa, ai prodotti di cartoleria e cancelleria.agro-alimentare, incoraggiandone il recupero e la Samaritano e
donazione delle eccedenze. Con l’approvazione della legge di bilancio 2018, il raggio di applicazione della legge è stato ampliato: dagli alimenti Recupero ai sociale
Legge Gadda
farmaci, ai prodotti per l’igiene e la cura della persona e della casa, ai prodotti di cartoleria e cancelleria. delle eccedenze
in Italia: Legge del
Buon Samaritano
e Legge Gadda

370
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Iniziative solidali per contrastare le eccedenze alimentari nella CMRC


CmRC

ReFoodGees È un’associazione nata nel 2017 a Roma con l’intento di coniugare la lotta allo spreco con progetti di
integrazione sociale. Refoodgees recupera le eccedenze alimentari dai banchi del mercato
dell’Alberone e del mercato Esquilino, ridistribuendoli gratuitamente a chi ne necessita.
Il cibo che serve È un progetto delle Acli volto a recuperare i prodotti invenduti. Da gennaio 2019 e gennaio 2020, le
Acli di Roma e Provincia hanno recuperato e distribuito 64.319 kg di pane e 36.612 kg di ortofrutta,
per un totale di circa 1.200.000 pasti in un anno. Ad oggi, aderiscono all’iniziativa: 159 esercizi
commerciali, 71 enti solidali in 11 municipi e sette comuni della provincia di Roma.
Il Pane A Chi Serve È un’iniziativa promossa dalle ACLI di Roma, con il patrocinio di cinque Municipi della Capitale, volta a
2.0 recuperare in 45 panifici della Capitale il “pane del giorno prima”, invenduto, ancora buono ma non
commerciabile, mettendolo a disposizione in maniera del tutto gratuita, coordinata ed organizzata da
44 associazioni ed organizzazioni che si occupano di contrasto alle povertà.
RECUP L’associazione nasce a Roma nel marzo 2021, con l'intento di recuperare i prodotti invenduti nei
mercati della Capitale: Basilica San Paolo, Montagnola, Vigna Murata, Fonte Meravigliosa. Grazie alle
collaborazioni con Casetta Rossa, Borghetta Stile e altre associazioni di quartiere riescono a
redistribuire tutto il cibo recuperato.
Frutta che frutta Il progetto ha come obiettivo la trasformazione delle eccedenze ortofrutticole degli esercizi aderenti a
“ITALMERCATI”, attraverso la realizzazione, all’interno del mercato stesso, di un laboratorio di
trasformazione e confezionamento gestito da Isola solidale, organizzazione no profit, con la
supervisione e il coordinamento di Last minute market. La sperimentazione iniziale del progetto
avviene presso il CENTRO AGROALIMENTARE DI ROMA e tale azione prevede che il modello ideato
possa successivamente essere esteso ad altre sedi. Il progetto nasce non solo con il proposito di
ridurre gli sprechi, ma di aiutare le persone in necessità, garantendo loro una dieta sana.
Emporio Solidale L’Emporio solidale nasce su iniziativa della Caritas di Roma per poi estendersi su tutto il territorio
nazionale. L’Emporio è una sorta di “supermercato” dove le persone che non possono permettersi di
pagare la spesa, possono farla gratuitamente. I prodotti presenti nell’Emporio provengono
principalmente da donazioni da parte di aziende e della GDO; sono beni alimentari prossimi alla
scadenza o che presentano difetti nel packaging, tali da renderli non commercializzabili.

Il contrasto allo spreco e il suo conseguente recupero possono contare non solo sul ruolo sociale del Terzo Settore ma anche su quello offerto

371
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

dalle nuove tecnologie. Negli ultimi anni, infatti, si sono sempre più diffuse le applicazioni per smartphone che, mettendo in comunicazione il
consumatore finale con il commerciante/ristoratore, permettono non solo di recuperare quel cibo che finirebbe altrimenti nella spazzatura, ma
anche di garantire un guadagno al commerciante/ristoratore che ha sostenuto i costi per produrlo e/o acquistarlo.

Applicazioni e Piattaforme informatizzate attive in Italia per contrastare le eccedenze alimentari

MyFoody È un’applicazione disponibile sia per Android che per iOS, raccoglie tutte le proposte alimentari dei
supermercati più vicini al consumatore, consentendogli di scegliere fra più prodotti e programmare
l’acquisto, direttamente nel punto vendita, di alimenti che sono più vicini alla scadenza. Grazie a questa
App, nata a Milano nel 2017, è possibile risparmiare fino al 50% sulla spesa alimentare media mensile.
Un servizio che mira sia a ridurre i costi sia a ridurre gli sprechi.
Last Minute È un’applicazione che mette in rete ristoratori, consumatori, produttori e rivenditori. Nata nel 2014 a
Sotto Casa Torino, si è poi diffusa in tutta Italia. Attraverso notifiche puntuali, segnala all’utente le vendite in corso
nei negozi presenti nelle vicinanze.
Bring the Food Combina l’esigenza di contrastare lo spreco alimentare con la solidarietà. Il progetto pilota
dell’applicazione, appoggiato dalle Acli Veneto in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, è
stato ideato nel 2011 in Veneto e in Trentino. L'esperimento ha portato, negli ultimi tre anni, al recupero
di 1160 tonnellate di eccedenze da mense e attività ristorative distribuite a 20 mila persone circa.
Regusto È una piattaforma e un’App di food sharing che mira a ridurre gli sprechi alimentari. Si rivolge non solo al
consumatore finale, ma anche alle Pubbliche Amministrazioni e alle organizzazioni non profit. Con l’App
Regusto vengono proposte al consumatore, a un prezzo scontato, beni alimentari ‘take away’ del settore
Ho.Re.Ca. L’App è stata la prima in Italia a introdurre il concetto innovativo di “pricing dinamico” nel
foodsharing anti-spreco, ossia a offrire ai ristoratori la possibilità di vendere i cibi con sconti variabili e a
tempo. L’App è disponibile a Roma, Milano e Perugia. I cibi pronti acquistati con l’App possono essere
portati via con la Regusto Bag, un contenitore compostabile di design. La piattaforma di Regusto per il
non profit prevede una formula innovativa che coinvolge gli enti locali e gli enti non profit e consente di
digitalizzare il flusso di donazioni e il recupero delle eccedenze alimentari.
Ecibo È una piattaforma informatizzata realizzata dall’Associazione Banco Alimentare Roma accessibile via web
(www.ecibo.it), che facilita l’incontro tra la domanda e l’offerta delle eccedenze alimentari,
promuovendone l’utilizzo per fini solidali (cibo e riduzione degli sprechi). La piattaforma digitale facilita le

372
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

donazioni di eccedenze alimentari da parte degli operatori del settore alimentare, agli enti caritativi che,
a loro volta, redistribuiscono gli alimenti a chi ne ha bisogno.
CoopNoSpreco È la piattaforma online che attraverso un portale, una web community e un’App promuove l’adozione di
buone pratiche volte a contrastare lo spreco alimentare, favorendo la donazione delle eccedenze.
CoopNoSpreco fa parte del programma Meno spreco, più solidarietà che vede Coop impegnata in
progetti e attività per prevenire e ridurre le eccedenze alimentari e donare l’invenduto.

7.3.3 Too Good To Go

Too Good to Go (troppo buono per essere buttato) è la start up più nota nell'ambito della lotta allo spreco alimentare. Attraverso questa TGTG start up
applicazione, creata nel 2016 in Danimarca -dal 2019 operativa anche in Italia- bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati ed hotel possono impegnata
recuperare e vendere - a prezzi ridotti- il cibo invenduto grazie alle cosiddette Magic Box, dei box contenenti una selezione a sorpresa di prodotti nella lotta allo
confezionati e freschi. spreco
Il suo funzionamento è semplice: gli utenti, accedendo all’App dal proprio smartphone, attraverso la geo-localizzazione, individuano gli esercizi alimentare
commerciali aderenti, e acquistano il proprio box a un terzo del prezzo originale. Il ritiro della propria Magic Box avviene in negozio, nella fascia attraverso il
oraria selezionata. recupero
In Italia, Too Good to Go è presente in 20 città (Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Trieste, Genova, Bergamo, delle
Perugia, Piacenza, Reggio Emilia, Lecco, Varese, Como, Arona, Prato e Padova) e conta circa 4.000 esercizi registrati e 800.000 utenti. eccedenze
Nella Città Metropolitana di Roma Capitale, la sua presenza si concentra nel Comune di Roma. TGTG start up dagli esercizi
impegnata nella
commerciali
lotta allo spreco
alimentare
attraverso il
recupero delle
eccedenze
dagli esercizi
commerciali

373
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.13 Negozi aderenti TGTG,


territorio Città Metropolitana di Roma
Capitale. Elaborazione CURSA su dati
TGTG.

374
TGTG ha
un’età
compresa tra
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
i 41-65 anni,
dipendenti
Figura 7.13 Negozi aderenti TGTG, territorio Città Metropolitana di Roma Capitale. Elaborazione CURSA su dati TGTG. del settore
Oltre alla distribuzione spaziale degli esercizi aderenti all’App TGTG, è interessante analizzare il profilo sociale del fruitore dell’App al fine di
pubblico/priv
comprendere non solo le categorie sociali più sensibili alle tematiche ambientali, ma anche coloro che utilizzano l’App per un’evidente necessità
ato e con una
economica. Secondo la ricerca di Gallo (2021)38, la maggioranza dei fruitori ha un’età compresa tra i 41-65 anni, dipendenti nel settore pubblico
laurea di
o privato (il 53% degli intervistati), seguito da un 23% di studenti e 10% di liberi professionisti. Il 7% risulta disoccupato, mentre il 3% in pensione.
primo/second
Inoltre, la maggioranza degli intervistati ha una laurea di primo o secondo livello (53%), mentre il 36% ha concluso la scuola secondaria. In
o livello
generale, il 63% presenta un livello di istruzione superiore alla scuola secondaria.

Grafico
Grafico 7.11
7.11 Livello
Livello di educazione
di educazione dei fruitoridei fruitori
di TGTG di TGTG
a Roma. a Roma.
Fonte: Fonte:
elaborazioni elaborazioni
grafiche grafiche
CURSA su dati CURSA
Gallo (2021) su dati Gallo (2021)
38
Gallo, G. (2021) “Surplus food redistribution and rebound effect. The case study of Denmark, Sweden and Italy”. Thesis for Environmental Science

La maggior parte
dei fruitori di
TGTG ha un’età
compresa tra
i 41-65 La
anni,
maggior
dipendenti del
parte dei
settorefruitori
pubblico/
di
privatoTGTG
e conha una
laurea un’età
di primo/
secondo livellotra
compresa
i 41-65 anni,
dipendenti
del settore
Oltre alla distribuzione spaziale degli esercizi aderenti all’App TGTG, è interessante analizzare il profilo sociale del fruitore dell’App al fine di
pubblico/priv
comprendere non solo le categorie sociali più sensibili alle tematiche ambientali, ma anche coloro che utilizzano l’App per un’evidente necessità
ato e con una
economica. Secondo la ricerca di Gallo (2021)38, la maggioranza dei fruitori ha un’età compresa tra i 41-65 anni, dipendenti nel settore pubblico
laurea di
o privato (il 53% degli intervistati), seguito da un 23% di studenti e 10% di liberi professionisti. Il 7% risulta disoccupato, mentre il 3% in pensione.
primo/second
Inoltre, la Inoltre, la maggioranza
maggioranza dei fruitori
degli intervistati dell’App
ha una laurea TGTG ha un
di primo reddito medio
o secondo mensilementre
livello (53%), compreso trahai 1.200-3.500
il 36% euro (62%).
concluso la scuola Invece,
secondaria. In il 20% ha
o livello
generale, ilun’entrata minore
63% presenta di 1.200
un livello euro al mese,
di istruzione mentrealla
superiore il 18% guadagna
scuola più di 3.500 euro mensili. Analizzando la spesa alimentare media a settimana: il
secondaria.
47% spende circa tra 50-100 euro, il 36% più di 100 euro mentre 17% meno di 50 euro.

38
Gallo, G. (2021) “Surplus food redistribution and rebound effect. The case study of Denmark, Sweden and Italy”. Thesis for Environmental Science

375
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico
Grafico 7.12
7.12 Introito
Introito medio medio
mensile mensile
dei fruitori dei fruitori
di TGTG di TGTG
a Roma. Fonte:aelaborazioni
Roma. Fonte: elaborazioni
CURSA CURSA
su dati Gallo (2021) su dati Gallo (2021)

376
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico 7.13: Spesa alimentare media settimanaledei deifruitori


fruitori di TGTG a Roma. Fonte: elaborazioni CURSA su dati Gallo (2021)
Grafico 7.13:
Grafico 7.13: Spesa
Spesa alimentare
alimentare media settimanale
media settimanale di dei
TGTGfruitori
a Roma.diFonte:
TGTGelaborazioni
a Roma. Fonte: elaborazioni
CURSA su CURSA su dati Gallo (2021)
dati Gallo (2021)

7.3.3.1 Too Good To Go: impatto ambientale, economico e Rebound Effect


7.3.3.1 Too Good To Go: impatto ambientale, economico e Rebound Effect
Al fine di analizzare l’impatto ambientale39 e, quindi, il risparmio di carbonio (Carbon Footprint) e di acqua (Water Footprint), associato
Al fine di analizzare l’impatto ambientale39 e, quindi, il risparmio di carbonio (Carbon Footprint) e di acqua (Water Footprint), associato
all’utilizzo dell’App Too Good To Go, sono stati utilizzati i dati forniti da TGTG relativi ai punti vendita aderenti all’iniziativa e presenti nella Città
all’utilizzo dell’App Too Good To Go, sono stati utilizzati i dati forniti da TGTG relativi ai punti vendita aderenti all’iniziativa e presenti nella Città
Metropolitana di Roma Capitale.
Metropolitana di Roma Capitale.

39Come principali database sono stato utilizzati: il “SuEatableLife_Food_Footprint_database” di Barilla Foundation and Research Unit on Nutrition University of Naples Federico II (2021); e il database dell’Università di Copenhagen
39 Come principali database sono stato utilizzati: il “SuEatableLife_Food_Footprint_database” di Barilla Foundation and Research Unit on Nutrition University of Naples Federico II (2021); e il database dell’Università di Copenhagen
(UCPH database of food emission factors, 2020).
(UCPH database of food emission factors, 2020).

377
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Dai dati forniti


Dai datisono statesono
forniti selezionate nove categorie
state selezionate di negozi: di
nove categorie pizzeria/forno, pasticceria,pasticceria,
negozi: pizzeria/forno, macelleria,macelleria,
bar/caffè, bar/caffè,
fast food/pizzeria, pescheria,pescheria,
fast food/pizzeria,
alimentarialimentari
di frutta edi verdura, supermercato e sushi. In ognuna di queste categorie 40
, sono stati selezionati alcuni piatti pronti a titolo
pronti a titoloCarbon footprint
frutta e verdura, supermercato e sushi. In ognuna di queste categorie , sono stati selezionati alcuni piatti Carbonpiù alto pi
40
footprint
esemplificativo (ad esempio pizza, torte), e sono state calcolate le impronte ecologiche delle ricette di alcuni piatti (ad es. lasagna, cannolo,
esemplificativo (ad esempio pizza, torte), e sono state calcolate le impronte ecologiche delle ricette di alcuni piatti (ad es. lasagna, cannolo, sushi).associato alla sushi). categoria
associato alla categ
Dal calcoloDal
delle impronte ecologiche, è possibile capire quanta acqua e carbonio è stata “salvata” attraverso la vendita
calcolo delle impronte ecologiche, è possibile capire quanta acqua e carbonio è stata “salvata” attraverso la vendita delle eccedenze. delle eccedenze. “macelleria” e alla
“macelleria” e alla
categoria categoria
Per quanto Perriguarda carbon ilfootprint
quanto ilriguarda riferito adriferito
carbon footprint ogni categoria, la tabella la7.13
ad ogni categoria, evidenzia
tabella i valori più
7.13 evidenzia alti nella
i valori categoria
più alti “macelleria”
nella categoria e
“macelleria” e“supermercati”. Il valore
“supermercati”. Il v
“supermercati”, mentre il valore più basso negli “alimentari di frutta e verdura”. Ne consegue che l’utilizzo dell’app permette di salvare
“supermercati”, mentre il valore più basso negli “alimentari di frutta e verdura”. Ne consegue che l’utilizzo dell’app permette di salvare 13.5 kgpiù basso si riscontra 13.5 kg
più basso si riscont
di CO2 perdiogni
CO2Kgper di ogni
alimento
Kg dinel repartonel
alimento “macelleria” e 8,4 Kg dieCO2
reparto “macelleria” 8,4 perKg diogni
CO2Kgper di ogni
alimento
Kg dinel settorenel
alimento “supermercati”.
settore “supermercati”. nella categoria
nella categoria
“alimentari di frutta e di frutta
“alimentari
Tabella 7.13: Media
Tabella
Tabella 7.13: di
7.13: Carbon
Media
Media footprint
di Carbon
di footprintnegozi
Carbon TGTG
negozi TGTG
footprint (kgCO2
(kg
negozi CO2 eq/kg
eq/kg
TGTG (kg o dilitro
o litro
CO2 benedialimentare).
eq/kg bene
o alimentare).
litro Fonte:CURSA
Fonte: Elaborazioni
di bene alimentare). Elaborazioni CURSA
su database
Fonte: su database
Too Good
Elaborazioni CURSA su Too Good Too Good
database
To Go e BCFN. verdura” verdura”
To Go e BCFN.
To Go e BCFN.

Media Media
Carbon Carbon
footprint footprint
(kg CO2 (kg CO2
eq/kg di eq/kg di
Tipo di negozio
Tipo di negozio alimento) alimento) Carbon footprint
Pasticceria Pasticceria 1.9 1.9
più alto associato
alla categoria
Macelleria Macelleria 13.5 13.5 “ macelleria” e
Bar/Caffetteria
Bar/Caffetteria 2.9 2.9 alla categoria
Pizzeria/Forno
Pizzeria/Forno 3.8 3.8 “ supermercati”.
Pescheria Pescheria 5.5 Il valore più
5.5
basso si riscontra
Alimentari Alimentari
di di
Frutta e verdura 0.5
nella categoria
Frutta e verdura 0.5
“alimentari di
Pasticceria/forno
Pasticceria/forno 3.1 3.1 frutta e verdura”
Supermercato
Supermercato 8.4 8.4

40 Nel caso di supermercati,


40 Nel caso di alimentari di frutta
supermercati, e verdura,
alimentari è stata
di frutta calcolata
e verdura, una media
è stata tra vari
calcolata una alimenti.
media tra vari alimenti.

378
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

grande
Supermercato
medio 8.4
Supermercato
piccolo 8.4
Sushi 1.9
Water footprint più
associato alla categ
Per quanto riguarda il water footprint riferito ad ogni categoria, la tabella 7.14 evidenzia, anche in questo caso, i valori più alti nella categoria “macelleria” e alla
macelleria e supermercati, mentre il valore più basso negli alimentari di frutta e verdura. Attraverso l’utilizzo dell’App è possibile salvare 12.102 categoria
litri di acqua per ogni Kg di alimento presente nel reparto “macelleria” e 5.071 litri di acqua per ogni Kg di alimento nel settore “supermercati”. “supermercati”. Il v
Tabella 7.14: Media di Water footprint negozi TGTG (litri di acqua/kg or litro di bene alimentare). Fonte: Elaborazioni CURSA su database Too più basso si riscontr
Tabella
Good 7.14:
To Go Media di Water footprint negozi TGTG (litri di acqua/kg or litro di bene alimentare). Fonte: Elaborazioni
e BCFN CURSA su database Too
nella categoria
Good To Go e BCFN
“alimentari di frutta
Media
verdura”
Water
footprint (L
acqua/Kg di
Tipo di negozio alimento) Water footprint
più alto associato
Pasticceria 2.712
alla categoria
Macelleria 12.102 “ macelleria” e
Bar/Caffetteria 2.632 alla categoria
Pizzeria/Forno 3.605 “ supermercati”.
Il valore più
Pescheria 2.867
basso si riscontra
Alimentari di nella categoria
Frutta e verdura 322
“alimentari di
Pasticceria/forno 2.632 frutta e verdura”
Supermercato
grande 5.071

379
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Supermercato
Supermercato
medio medio 5.071 5.071 Utilizzo dell’App
UtilizzoTGTG si TG
dell’App
Supermercato
Supermercato associa anche a unanche a un
associa
piccolo piccolo 5.071 5.071 risparmio economico del
risparmio economi
Sushi Sushi 1.565 1.565 60%. 60%.

In relazioneInall’impatto economicoeconomico
relazione all’impatto associato all’utilizzo
associato dell’App
all’utilizzoTGTG, il risparmio
dell’App TGTG, il medio potenziale,
risparmio acquistando
medio potenziale, la magic box
acquistando tramitebox
la magic l’App Too l’App Too
tramite
Distribuzione spaziale spazi
Distribuzione
Good To Go è di To
Good Goilè60%
circa rispetto
di circa il 60%al rispetto
prezzo pieno dei prodotti
al prezzo pieno deiofferti 41
prodotti . Nonostante l’utilizzo dell’App
offerti . Nonostante
41
l’utilizzoToo Good To
dell’App TooGo consenta
Good To Goun risparmio
consenta un risparmionon omogenea degli
non omogenea deg
effettivo e,effettivo
quindi, un accessoun
e, quindi, piùaccesso
sicuro alpiùcibo, unaal distribuzione
sicuro spaziale non
cibo, una distribuzione omogenea
spaziale dei negozi dei
non omogenea aderenti,
negozi ne compromette
aderenti, il suo utilizzo
ne compromette il suo utilizzo
stores TGTG e criticità
stores TGTG e critic
sociale. Infatti, come
sociale. possiamo
Infatti, come notare
possiamodalla cartografia
notare risultante dell’incrocio
dalla cartografia della mappa
risultante dell’incrocio sulla
della distribuzione
mappa degli storesdegli
sulla distribuzione aderenti
storesa aderenti
TGTG, con la
a TGTG, con la
nell’accesso economico
nell’accesso econo
mappa dell’indice di accessibilità
mappa dell’indice economicaeconomica
di accessibilità a una dietaa sana e green,
una dieta sanalaequasi
green, totalità deitotalità
la quasi Comunidei (adComuni
eccezione(ad di Roma, Fiumicino
eccezione di Roma, eFiumicino
Palestrina)
e Palestrina)al cibo
al cibo
si caratterizzano per unacriticità
per una evidente
si caratterizzano evidentedi criticità
accesso dieconomico al cibo combinata
accesso economico ad un’assenza
al cibo combinata di stores TGTG.
ad un’assenza di stores TGTG.

Utilizzo dell’App
TGTG si
associa anche
a un risparmio
economico
del 60%.
Distribuzione
spaziale non
omogenea
degli stores
TGTG e criticità
nell’accesso
41
economico al cibo
41 frutto di una approssimazione calcolata sulla base dei prezzi presenti sull’App.
Questi dati sono
Questi dati sono frutto di una approssimazione calcolata sulla base dei prezzi presenti sull’App.

380
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.14 Accessibilità al cibo e presenza di negozi Too Good To Go nella Città Metropolitana di Roma Capitale. Elaborazione CURSA su dati
TGTG e Indice di Accessibilità

Figura 7.14 Accessibilità al cibo e presenza di


negozi Too Good To Go nella Città Metropolitana di
Roma Capitale. Elaborazione CURSA su dati
TGTG e Indice di Accessibilità

L’utilizzo dell’App TGTG consente di evitare di gettare nella spazzatura gli alimenti invenduti, con un evidente impatto ambientale, ma al tempo
stesso, il suo utilizzo può generare degli effetti rebound, dal momento che i fruitori dell’App andranno a spendere i “soldi risparmiati” in altri beni
più “impattanti”.

381
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

A livello teorico,
A livelloè teorico,
stato calcolato
è statol’effetto
calcolatorebound
l’effettoper
rebound
l’uso diper
TGTG,
l’usoutilizzando
di TGTG, utilizzando
-come referenza-
-come referenza-
delle analisi
delle
le condotte
analisi
analisi per
condotte
studi
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studi(Chitnis
simili
simili et(Chitnis
(Chitnis et et
al., 2014 al.,
42
20142021).
; Gallo, 42
; Gallo,
L’analisi
2021).è L’analisi
stata effettuata
è stata effettuata
seguendo seguendo
l’equazione l’equazione
per il rebound
per ileffect
rebound
di Hagedorn
effect di Hagedorn
and Wilts (2019):
and Wilts (2019):

Il numeratore
Il numeratore emissioni
descrive ledescrive le emissioni
di gas serra
di (Greenhouse
gas serra (Greenhouse
gas – GHG) gas
causate
– GHG)dallo
causate
spendere
dallo spendere
i risparmi imonetari
risparmi (misurati
monetari in
(misurati
euro) derivanti
in euro) derivanti
dalla prevenzione
dalla prevenzione
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delloalimentare,
spreco alimentare, struttura
e include ela include la dei
struttura
consumi
dei econsumi
il relativoe ilimpatto
relativoambientale.
impatto ambientale.
In particolare, a rappresenta
In particolare, a rappresenta
la la
spesa per spesa
categoria
per di
categoria
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consumo δ èmentre δ è la intensità
la rispettiva rispettivadiintensità
emissioni.
di emissioni.
Inoltre, il denominatore
Inoltre, il denominatore
descrive ledescrive
emissioni
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emissioni
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dalla riduzione
dalla riduzione
degli sprechi
deglialimentari
sprechi alimentari
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che potrebbero
essere potenzialmente
essere potenzialmente
evitate: nel evitate:
dettaglio,
nel dettaglio,
S determinaS determina
il risparmio
il risparmio
monetariomonetario
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derivante derivante
dalla prevenzione
dalla prevenzione
dello sprecodello
alimentare
spreco alimentare
per famiglia,
permentre
famiglia,
δfood
mentre
(cibo)
δfood
è l'impatto
(cibo) è ecologico
l'impatto ecologico
relativo direlativo
cibo e bevande
di cibo eanalcoliche,
bevande analcoliche,
misurate inmisurate
kg di COin/euro.
kg di CO /euro.
2 2

All’utilizzoAll’utilizzo
dell’App sidell’App
Nella tabella
Nella
sottostante
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sono riportati
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reboundUtilizzando
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valori e considerando
un 60% comeun 60% come associa anche associa
un anche un
percentuale
percentuale
media di risparmio
media di risparmio
monetariomonetario
usufruendo dell’App TGTG
usufruendo dell’App
(come TGTG
spiegato
(comeinspiegato
precedenza),
in precedenza),
il valore teorico
il valore rebounddieffect
di teorico rebound effect
risulta del risulta del rebound effect
rebound
del 59%
effect del
59%. Questo
59%.valore
Questo
è invalore
linea con
è inquelli
linea con
precedentemente
quelli precedentemente
calcolati incalcolati
altri studi
in simili.
altri studi simili.
Tabella 7.15 Valori per il calcolo del Rebound Effect. Fonte: Elaborazioni CURSA su dati Gallo (2021)
Tabella 7.15
Tabella
Valori
TGTG 7.15
perdiValori
e Indice ilAccessibilità
calcolo
perdelil calcolo
RebounddelEffect.
Rebound Fonte:
Effect.
Elaborazioni
Fonte: Elaborazioni
CURSA su CURSA
dati Gallo
su dati
(2021)
Gallo (2021) All’utilizzo
dell’App si associa
Media di spesa
Media di spesa anche un rebound
Emissioni Emissioni per nucleo per nucleo effect del 59%
Gas serra Gas serra familiare alfamiliare al
(Kg CO2- (Kg CO2- mese Italiamese Italia
eq/euro) eq/euro) (2019) (2019)
AlimentareAlimentare 0.83 0.83 464.27 464.27
Non alimentare
Non alimentare
e bevande e bevande
alcooliche alcooliche 0.29 0.29 178.14 178.14
Servizi Servizi 0.08 0.08 129.98 129.98
Vestiti e scarpe
Vestiti e scarpe 0.27 0.27 114.65 114.65

42 42
Chitnis, M. et al.
Chitnis,
(2014)M.
‘Who
et al.
rebounds
(2014) ‘Who
most?
rebounds
Estimating
most?
direct
Estimating
and indirect
direct
rebound
and indirect
effectsrebound
for different
effects
UKfor
socioeconomic
different UK socioeconomic
groups’, Ecological
groups’,
Economics,
Ecological
106,Economics,
pp. 12–32.106,
doi:pp.
10.1016/j.ecolecon.2014.07.003.
12–32. doi: 10.1016/j.ecolecon.2014.07.003.

382
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Spese per casa (Affitto,


energia etc) 0.44 896.05
Arredamento 0.23 109.97
Sanità 0.18 118.33
Trasporti 0.79 288.39
Cultura e tempo libero 0.27 127.01

Regione Lazio, povertà,


disagio sociale e la
7.3.4 Reti di solidarietà per la sicurezza alimentare nella Città Metropolitana di Roma Capitale
necessità di reti solidali
Regione Lazio, pove
Nella Regione Lazio, secondo i dati Istat (2020), circa 600 mila persone vivono in condizioni di povertà. Negli ultimi anni, questi numeri si
disagio sociale e la
riferiscono non solo a persone disoccupate, ma anche a lavoratori dipendenti con retribuzioni lorde di circa 634 euro, cioè inferiori alla soglia di
necessità di reti sol
povertà relativa.

Il contesto territoriale della Regione presenta una forte diversificazione sociodemografica, una disparità della ricchezza tipica delle regioni in cui
è presente una grande metropoli. Questo determina un aumento dell’incidenza dell’indice di disagio sociale e la necessità di attivare misure di
contrasto alla povertà da parte sia delle Istituzioni pubbliche sia delle iniziative solidali della società civile. La pandemia ha avuto, quindi, un Le aree con
effetto devastante su una situazione socio-economica già compromessa, alimentando la nascita o il consolidamento di vecchie e nuovi progetti un’accessibilità al c
solidali di distribuzione dei beni alimentari (non necessariamente legati al circuito dello spreco). ‘bassa’ o ‘critica’, si
caratterizzano per
Incrociando la mappa 7.14 sulla distribuzione delle iniziative solidali con la mappa di accessibilità al cibo 7.2, otteniamo la mappa 7.15 in cui è un’assenza di reti d
possibile notare che la quasi totalità dei Comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale, classificate come aree “critiche” o con “bassa solidarietà sul territ
accessibilità”, si caratterizzano per un’assenza di una rete di solidarietà sul territorio (sulla mappa, indicate dal colore rosso scuro). Soltanto il
Municipio V, VI e VII, aree critiche, presentano più di cinque iniziative solidali.
Le aree con
un’accessibilità al
cibo ‘bassa’ o ‘critica’,
si caratterizzano per
un’assenza di reti di
solidarietà sul territorio

383
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.15 Le iniziative solidali nella


Città Metropolitana di Roma Capitale.
Fonte: Elaborazione CURSA

384
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Figura 7.16 Accessibilità al cibo e


presenza di iniziative solidali nella Città
Metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
Elaborazione CURSA

385
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Di seguito, alcune iniziative della società civile impegnate in progetti di sicurezza alimentare:

- Progetto solidale “la spesa sospesa”: la spesa sospesa è un’iniziativa di solidarietà per sostenere le famiglie in difficoltà a causa della pandemia
da Covid-19. È stato lanciato dal Municipio I, grazie ad un accordo con alcuni supermercati. Le persone possono offrire il loro contributo,
acquistando beni di prima necessità e lasciandoli negli spazi dedicati. Ogni sera, i beni donati vengono raccolti dai volontari ACLI di Roma, Binario
95, Caritas, Croce Rossa, Comunità di Sant'Egidio e altre iniziative, per poi essere redistribuiti alle persone in difficoltà.

- Gruppi di acquisto condominiali organizzati da Ress: la Ress (Rete Romana di Economia Sociale e Solidale) ha avviato una campagna per
sostenere i piccoli produttori locali e le cooperative sociali, attraverso i “Gruppi d’acquisto condominiali”. A seguito della chiusura dei mercati
contadini e dei mercati rionali (durante il periodo del lockdown), la possibilità di vendere i loro prodotti si è ridotta notevolmente. L’idea prevede
un sostegno dell’economia locale, mettendo in collegamento diretto i gruppi di famiglie di un condominio o vicini di casa o di quartiere,
consentendo loro di potersi auto-organizzare per ordinare insieme la spesa settimanale che gli verrà consegnata a domicilio.

- Nonna Roma: un gruppo di ragazzi e ragazze nel 2017 realizza un banco del mutuo soccorso. Un progetto, fortemente sostenuto dal Comitato
Arci di Roma e dalla Cgil di Roma e del Lazio, che ha come obiettivo quello di contrastare la povertà e le disuguaglianze economiche e sociali della
città. La denominazione “Nonna Roma” deriva dal sentire collettivo che vede nella figura di una nonna, una persona che dispensa solidarietà e
sostegno. L’attività di Nonna Roma si struttura come un banco alimentare di mutuo soccorso con finalità perequativa, recuperando e distribuendo
generi alimentari e prodotti per l’igiene personale alle famiglie in condizioni di povertà assoluta o relativa. Il cibo non solo è un elemento
essenziale ma diviene anche il punto di accesso e di intercettazione del bisogno della comunità, favorendo l’attivazione di una rete di servizi
attorno alla persona, per consentire agli utenti di uscire da una condizione di disagio e marginalità economica e sociale.

-“BARIKAMÀ” (nella lingua Bambarà significa “Resiliente”): è una cooperativa sociale che coniuga l’obiettivo dell’integrazione sociale dei
migranti con l’importanza di un’agricoltura sostenibile. Con la pandemia, a questi obiettivi si è aggiunto, attraverso il progetto delle “Cassette
Sospese”, anche quello di garantire, alle persone in difficoltà, un accesso sicuro al cibo proveniente dalla filiera corta e prodotto senza
sfruttamento della manodopera agricola.

386
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

7.3.4.1 La filiera della solidarietà del Banco Alimentare: impatto sociale, ambientale ed economico.
7.3.4.1 La filiera della solidarietà del Banco Alimentare: impatto sociale, ambientale ed economico.
Trentadue anni fa nacque in Italia, traendo ispirazione dai food bank americani e dai primi banchi alimentari europei in Francia, la Fondazione
Banco Alimentare,
Trentaduecon annil’intento
fa nacque in Italia,
preciso recuperare
di traendo ispirazione dai foodalimentari
quei prodotti bank americaniperfettamente
e dai primi banchi alimentari
commestibili ma non più utilizzabili
europei in Francia,a lafini
Fondazione
7.3.4.1 La filiera della solidarietà del Banco Alimentare: impatto sociale, ambientale ed economico.
commerciali Banco43
. Questi alimenticon
Alimentare, vengono raccolti,
l’intento selezionati,
preciso controllati
di recuperare queie distribuiti
prodotti aalimentari
circa 7.557perfettamente
strutture caritative presenti in
commestibili maItalia.
non più utilizzabili a fini
commerciali . Questi alimenti vengono raccolti, selezionati, controllati e distribuiti a circa 7.557 strutture caritative presenti in Italia.
43

Nel 2020, sono stateanni


Trentadue fa nacquea in
recuperate, Italia,nazionale,
livello traendo ispirazione dai food bank
100.983 tonnellate americani
di cibo, attraversoe dai quali,banchi
le primi alimentari
sono state aiutateeuropei
1.673.522in Francia,
persone Fondazione La Fondazione Banco
la in
Banco Alimentare, recuperare quei Alimentare,Laattraverso
Fondazione il Banc
condizioneNel di 2020,
povertàsono statecon
alimentare. l’intento
Attraverso
recuperate, preciso dinazionale,
il lavoro
a livello del Banco, il ciboprodotti
100.983 tonnellate alimentari
recuperato, perfettamente
inveceattraverso
di cibo, di finire illesuo commestibili
quali,ciclo
sono ma non 1.673.522
stateacquisisce
di vita, aiutate più
un utilizzabili
valorepersonea fini
in
commerciali recupero delle
Alimentare, attrave
di .povertà
Questi
un alimenti vengono raccolti,
alleilselezionati, controllati e distribuiti a circainvece
7.557 strutture ilcaritative presenti
di vita, in Italia.
43
sociale, garantendo
condizione non solo supporto
alimentare. nutrizionale
Attraverso persone
lavoro delin difficoltà,
Banco, il ma cibo agendo anche
recuperato, sul latodi
delfinire
contrastosuo alla
ciclodisgregazione sociale un valore
acquisisce
eccedenze,recupero
agisce delle
sociale,
e all’isolamento garantendo
sociale non solo un una
che caratterizzano supporto nutrizionale
condizione alle persone
di insicurezza in difficoltà, ma agendo anche sul lato del contrasto alla disgregazione sociale
alimentare. La Fondazione Banc
eNel 2020, sono sociale
all’isolamento state recuperate, a livellouna
che caratterizzano nazionale,
condizione 100.983 tonnellate
di insicurezza di cibo, attraverso le quali, sono state aiutate 1.673.522 persone in contro la disgregazione
alimentare.
eccedenze, agisce
Alimentare,
sociale associata
contro alauno attrave
disgregazi
condizione
Il lavoro del di povertà
Banco Alimentare puòalimentare.
essere descrittoAttraverso
come ilunlavoro
flusso,del
come una ilcomplessa
Banco, cibo recuperato,
rete dellainvece di finire
solidarietà, il suo
in cui ciclouna
il cibo, vita, acquisisce
di volta recuperato un valore recupero delle a
dai donatoriIlsociale,
(GDO;garantendo
lavoro del
ristoranti; non solo
Banco Alimentare
AGEA; unpuò
aziende supporto
essere nutrizionale
private), descritto
arriva nei alleun
come persone
magazzini delin
flusso, difficoltà,
come
Banco una
dove ma agendo
complessa
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dellasul
controllato, lato del contrasto
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selezionato alla disgregazione
eindistribuito
cui il cibo, una volta
ai vari entirecuperato
sociale associata
sociale stato di deprivazione
edai all’isolamento sociale che alimentareeccedenze, agisce
stato di deprivazion
solidali (mense e associazioni)
donatori (GDO; attivi sulcaratterizzano
ristoranti; territorio,
AGEA; aziende unaprivate),
giungendocondizione di insicurezza
alle arriva
persone nei“gli alimentare.
assistiti”
magazzini cheBanco
del ne hanno
dovebisogno.
viene controllato, selezionato e distribuito ai vari enti contro la disgregazi
alimentare
solidali (mense e associazioni) attivi sul territorio, giungendo alle persone “gli assistiti” che ne hanno bisogno. sociale associata a
Il lavoro del Banco Alimentare può essere descritto come un flusso, come una complessa rete della solidarietà, in cui il cibo, una volta recuperato La Fondazionestato di deprivazion
dai donatori (GDO; ristoranti; AGEA; aziende
Immagine 7.1private),
Il flussoarriva nei magazzini
della Solidarietà. del Banco CURSA
Elaborazione dove viene controllato, selezionato e distribuito ai Banco vari enti Alimentare,
alimentare
solidali (mense e associazioni) attivi sul territorio, Immagine giungendo alle persone
7.1 Il flusso “gli assistiti”
della Solidarietà. che ne hanno
Elaborazione CURSA bisogno. attraverso il recupero
delle eccedenze,
Immagine 7.1 Il flusso della Solidarietà. Elaborazione CURSA agisce contro la
Immagine 7.1 Il flusso della Solidarietà. Elaborazione CURSA
disgregazione sociale
Guardando al lavoro del Banco Alimentare nella Città Metropolitana di Roma Capitale, e ricostruendo la sua rete di solidarietà44 mediante l’utilizzo associata a uno
dello strumento cartografico,
Guardando al lavoronotiamo
del Banconon solo il campo
Alimentare nella di
Cittàazione della rete solidale
Metropolitana di Roma del Banco,e ricostruendo
Capitale, ma anche le aree
la suainrete
cui di
si solidarietà
concentra 44 il maggior
mediantestato
l’utilizzo
di deprivazione
numero didello
assistiti
strumento cartografico,
(per Comune, notiamo
ogni mille nonche
abitanti) il campoglidiaiuti
soloricevono azione della rete
alimentari. solidale
Queste areedel Banco,
sono di: Roma,
ma anche
i Comuni Guidonia
le aree in cui siMontecelio, maggior
concentra il alimentare
Anzio, Frascati,
numero Monterotondo e Civitavecchia.
di assistiti (per Comune, ogni mille abitanti) che ricevono gli aiuti alimentari. Queste aree sono i Comuni di: Roma, Guidonia Montecelio,
Guardando al lavoro del Banco Alimentare
Anzio, Frascati, Monterotondo nella Città Metropolitana di Roma Capitale, e ricostruendo la sua rete di solidarietà44 mediante l’utilizzo
e Civitavecchia.
dello strumento cartografico, notiamo non solo il campo di azione della rete solidale del Banco, ma anche le aree in cui si concentra il maggior
numero di assistiti (per Comune, ogni mille abitanti) che ricevono gli aiuti alimentari. Queste aree sono i Comuni di: Roma, Guidonia Montecelio,
Anzio, Frascati, Monterotondo e Civitavecchia.

43
Perché prossimi alla scadenza o al termine della loro vita di marketing, o per la presenza di difetti nel packaging.
44 43 ecclesiastici e organizzazioni senza scopo di lucro e i loro assistiti.
Donatori, enti Perché prossimi alla scadenza o al termine della loro vita di marketing, o per la presenza di difetti nel packaging.
44
Donatori, enti ecclesiastici e organizzazioni senza scopo di lucro e i loro assistiti.

43 387
Perché prossimi alla scadenza o al termine della loro vita di marketing, o per la presenza di difetti nel packaging.
44
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Immagine 7.17 Banco Alimentare:


La rete della Solidarietà. Fonte:
Elaborazione CURSA su dati del Banco
Alimentare Lazio

388
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

dalla Direzione
Analizzando i datidel Banco
forniti dallaAlimentare
Direzione delLazio,
Banconotiamo che
Alimentare alcuni
Lazio, canali
notiamo chedialcuni
approvvigionamento delle eccedenze
canali di approvvigionamento come, adcome,
delle eccedenze esempio, la ristorazione
ad esempio, la ristorazione
(-41%) e il settore ortofrutta (-11%) hanno subito una contrazione -tra il 2019 e il 2018- dovuta alle misure di contenimento del virus. Gli altri Impatto del Covid s
canali, invece, registrano un importante incremento, come la GDO (+25%) e AGEA (+136%). Complessivamente, con la pandemia, il recupero del donazioni ricevute
cibo segna un +96%, provenendo principalmente dal canale AGEA per il 54%. Banco: contrazione
Tabella 7.16 Recupero Eccedenze: i principali canali. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio
settore “ristorazion
Tabella 7.16 Recupero Eccedenze: i principali canali. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio “ortofrutta”

Recupero eccedenze Canali in Kg


VAR% 2019 2020
2018 2019 2020 2020 vs
2019
GDO 131.299 212.234 265.435 +25%
RISTORAZIONE 73.423 56.191 33.376 -41%
AGEA 2.160.319 1.292.353 3.044.743 +136%
ALTRO 930.720 977.982 2.001.793 105%
ORTOFRUTTA 268.676 355.963 318.015 -11%
Totale 3.564.437 2.894.722 5.663.362 +96%

Impatto del
Covid sulle
donazioni ricevute
dal Banco:
contrazione
del settore
“ ristorazione” e
“ortofrutta”

389
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico 7.14 Canali di recupero delle eccedenze nel 2020


Grafico 7.14 Canali di recupero delle eccedenze nel 2020
Nel 2020, i principa
Nel 2020, i
canali di recupero
principali canali di
risultano essere: AG
recupero risultano
ORTOFRUTTA, GDO
essere: AGEA,
ORTOFRUTTA,
GDO

Analizzando i dati relativi al numero di assistiti dalle strutture solidali, che ricevono gli aiuti alimentari provenienti da “GDO e Ristoranti” e dai
Nel 2020, si registra
canali “AGEA-Ortofrutta-Altro”, notiamo -tra il 2019-2020- un aumento del numero delle strutture beneficiarie (+28%) e del numero degli
aumento sia del nu
assistiti (+49%). Su questi dati, ha inciso una pandemia che ha destabilizzato il sistema socio-economico nel suo complesso, traducendosi in
delle strutture solid
crescenti difficoltà incontrate dalle persone nel provvedere autonomamente alla propria spesa alimentare.
sia del numero deg
Tabella 7.17 Strutture Solidali e numero di Assistiti: 2019-2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio assistiti
Tabella 7.17 Strutture Solidali e numero di Assistiti: 2019-2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio
Var. % 2020 Var. % 2020
Tot. vs 2019 vs 2019
Nel 2020, si
Strutture Tot. Assistiti N°Strutture N°Assistiti registra un
aumento sia del
numero delle
2019 385 97.241 +28% +49%
strutture solidali
sia del numero
degli assistiti
2020 491 144.631

390
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Al fine di analizzare le fragilità e la dimensione emotiva che caratterizzano una condizione di insicurezza alimentare, e al fine anche di
comprendere il ruolo delle iniziative della società civile nel garantire un’alimentazione sana, sono state intervistate 45 sette strutture solidali Indagine sullasulla
Indagine
presenti sul territorio della CMRC: Diocesi Copto-Ortodossa di S. Giorgio; Istituto per la Famiglia sez. 405 OdV; Ipab Istituto Sacra Famiglia; Casa dimensione dimensione sociale ed
Famiglia Madre Margherita; Basilica SS. Bonifacio e Alessio; Associazione Kim; Emporio Solidale Monterotondo. socialeemotiva
ed emotiva
dell’insicurezza
dell’ insicurezza
alimentare
Quattro strutture offrono servizi di mensa, le altre si occupano della distribuzione di pacchi viveri. Le mense operano tutti i giorni della settimana, alimentare.
eccetto la domenica in alcuni casi, distribuendo mediamente due pasti al giorno: uno per il pranzo e uno per la cena. Le strutture che
Al fine di analizzare le fragilità e la dimensione emotiva che caratterizzano una condizione di insicurezza alimentare, e al fine anche di
distribuiscono pacchi viveri, invece, operano generalmente una o due volte al mese. Complessivamente, le iniziative intervistate offrono supporto
comprendere il ruolo delle iniziative della società civile nel garantire un’alimentazione sana, sono state intervistate 45 sette strutture solidali Indagine sulla
a più di mille persone.
presenti sul territorio della CmRC:
CMRC: Diocesi Copto-Ortodossa di S. Giorgio; Istituto per la Famiglia sez. 405 OdV; Ipab Istituto Sacra Famiglia; Casa dimensione sociale
Famiglia Madre Margherita; Basilica SS. Bonifacio e Alessio; Associazione Kim; Emporio Solidale Monterotondo. emotiva dell’insicur
La ricerca ha adottato come strumento di indagine il Food Insecurity Experience Scale (FIES) elaborato dalla FAO con l’intento di analizzare le
principali caratteristiche di una condizione di insicurezza alimentare. Il FIES è stato opportunamente integrato da domande volte a evidenziare il alimentare
Il FIES consente di
Quattro strutture offrono servizi di mensa, le altre si occupano della distribuzione di pacchi viveri. Le mense operano tutti i giorni della settimana,
contributo delle iniziative solidali nel garantire un’alimentazione capace di andare incontro non solo ai bisogni nutrizionali, ma anche sociali e analizzare il contributo
eccetto la domenica in alcuni casi, distribuendo mediamente due pasti al giorno: uno per il pranzo e uno per la cena. Le strutture che
culturali delle persone. delle iniziative solidali
distribuiscono pacchi viveri, invece, operano generalmente una o due volte al mese. Complessivamente, le iniziative intervistate offrono supporto
nel garantire una dieta
a più di mille persone.
Sono stati intervistati trentacinque beneficiari. Quasi il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver temuto (nell’ultimo anno) di non avere sana
sufficiente cibo per sé e per la propria famiglia a causa della mancanza di denaro. Questa paura per molti intervistati ha avuto origine, soprattutto,
La ricerca ha adottato come strumento di indagine il Food Insecurity Experience Scale (FIES) elaborato dalla FAO con l’intento di analizzare le
durante il periodo del lockdown nazionale. La carenza/assenza di risorse economiche ha portato quasi il 34% a non mangiare in modo sano e il 9%
principali caratteristiche di una condizione di insicurezza alimentare. Il FIES è stato opportunamente integrato da domande volte a evidenziare il Il FIES consente di
è stato costretto a saltare i pasti. Il ruolo cruciale delle iniziative solidali nel garantire la sicurezza alimentare, emerge dal fatto che il 90% degli
contributo delle iniziative solidali nel garantire un’alimentazione capace di andare incontro non solo ai bisogni nutrizionali, ma anche sociali e analizzare il contrib
intervistati ha dichiarato di non aver mai avuto bisogno di saltare i pasti e il 66% di non aver dovuto rinunciare a un’alimentazione di qualità
culturali delle persone. delle iniziative solid
nonostante le difficoltà economiche.
nel garantire una d
Sono stati intervistati trentacinque beneficiari. Quasi il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver temuto (nell’ultimo anno) di non Il FIES
avere consente sana
di analizzare
sufficiente cibo per sé e per la propria famiglia a causa della mancanza di denaro. Questa paura per molti intervistati ha avuto origine, soprattutto, il
durante il periodo del lockdown nazionale. La carenza/assenza di risorse economiche ha portato quasi il 34% a non mangiare in modo sano contributo
e il 9% delle
iniziative
è stato costretto a saltare i pasti. Il ruolo cruciale delle iniziative solidali nel garantire la sicurezza alimentare, emerge dal fatto che il 90% degli solidali
intervistati ha dichiarato di non aver mai avuto bisogno di saltare i pasti e il 66% di non aver dovuto rinunciare a un’alimentazione dinel garantire una
qualità
nonostante le difficoltà economiche. dieta sana

45 Grazie alla collaborazione del Banco Alimentare Lazio.

391
La ricerca ha adottato come strumento di indagine il Food Insecurity Experience Scale (FIES) elaborato dalla FAO con l’intento di analizzare le
principali caratteristiche di una condizione di insicurezza alimentare. Il FIES è stato opportunamente integrato da domande volte a evidenziare il Il FIES consente di
contributo delle iniziative solidali nel garantire un’alimentazioneCONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ
capace di andare DELLA ma
incontro non solo ai bisogni nutrizionali, SICUREZZA
anche socialiALIMENTARE
e analizzare il contrib
culturali delle persone. delle iniziative solid
nel garantire una d
Sono stati intervistati trentacinque beneficiari. Quasi il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver temuto (nell’ultimo anno) di non avere sana
sufficiente cibo per sé e per la propria famiglia a causa della mancanza di denaro. Questa paura per molti intervistati ha avuto origine, soprattutto,
durante il periodo del lockdown nazionale. La carenza/assenza di risorse economiche ha portato quasi il 34% a non mangiare in modo sano e il 9%
è stato costretto a saltare i pasti. Il ruolo cruciale delle iniziative solidali nel garantire la sicurezza alimentare, emerge dal fatto che il 90% degli
intervistati ha dichiarato di non aver mai avuto bisogno di saltare i pasti e il 66% di non aver dovuto rinunciare a un’alimentazione di qualità
nonostante le difficoltà economiche.

Grafico
Grafico 7.15
7.15 Percentuale
Percentuale di beneficiari
di beneficiari che hannoche hanno
temuto di nontemuto di nonrisorse
avere sufficienti averealimentari.
sufficienti risorse
Fonte: alimentari.
Elaborazione Fonte:
CURSA Elaborazione CURSA

45 Grazie alla collaborazione del Banco Alimentare Lazio.

392
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico
Grafico 7.16
7.16 Percentuale
Percentuale di beneficiari
di beneficiari che
che non hanno non
avuto hanno avuto
un’alimentazione sanaun’alimentazione sana
e nutriente a causa delle e nutriente
difficoltà a causa
economiche. Fonte: delle difficoltà economiche. Fonte:
Elaborazione CURSA
Elaborazione CURSA

Grafico
Grafico 7.17
7.17 Percentuale
Percentuale di beneficiari
di beneficiari che hannoche hanno
saltato saltato
un pasto undelle
a causa pasto a causa
difficoltà delle difficoltà
economiche. economiche.
Fonte: Elaborazione Fonte:
CURSA Elaborazione CURSA

393
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Per quanto riguarda l’offerta alimentare delle strutture solidali (grafico 7.18), per più del 90% degli intervistati, i pasti distribuiti incontrano non
soltanto i propri bisogni nutrizionali, ma anche sociali e culturali. Il 9%, invece, evidenzia le difficoltà delle strutture di fornire beni alimentari Offerta alimentare
specifici per persone intolleranti e allergiche, e in linea con un’alimentazione dettata dal proprio credo religioso (esempio, per la presenza di strutture solidali in
beneficiari musulmani). con i bisogni nutrizi
degli assistiti
Grafico 7.18 Percentuale di beneficiari soddisfatti dell’offerta alimentare delle strutture solidali. Fonte: Elaborazione CURSA
Grafico 7.18 Percentuale di beneficiari soddisfatti dell’offerta alimentare delle strutture solidali. Fonte: Elaborazione CURSA
Offerta alimentare
delle strutture
solidali in linea
con i bisogni
nutrizionali degli
assistiti

Monitoraggio
offerta alimentare
delle mense e dei
pacchi viveri

Al fine di approfondire la natura e la composizione della dieta degli assistiti garantita dal lavoro delle iniziative solidali, è stato chiesto alle
strutture che hanno aderito all’indagine di monitorare la composizione dei pasti/pacchi alimentari offerti. Nel caso delle mense, il monitoraggio
ha riguardato il menù giornaliero offerto in una settimana, indicando gli ingredienti principali dei pasti. Nel caso, invece, delle strutture impegnate Monitoraggio offer
nella distribuzione dei pacchi viveri, l’indagine ha previsto un monitoraggio mensile sulla composizione dei pacchi alimentari destinati ai alimentare delle me
beneficiari. e dei pacchi viveri

Per quanto riguarda l’offerta delle mense (grafico 7.19), possiamo notare la presenza di una dieta diversificata, e in linea con il modello di dieta
sana e sostenibile delineato da Barilla (2021) e da EAT-Lancet (2019). L’offerta alimentare delle mense è caratterizzata, soprattutto, dalla

394
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

presenza di derivati dei cereali (32,6%), frutta (20,7%), verdure (14,2%). Nei menù, è presente anche il consumo di latte e derivati (7%), pesce
fresco (6,5%), carne bianca (4,9%) e legumi (4,3%). Ridotto, invece, è il consumo di carne rossa (2,7%) e dolci (3,3%). Le mense si

Grafico 7.19 Composizione dell’offerta alimentare delle strutture solidali “mense”. Fonte: Elaborazione CURSA
Le mense si caratterizzano per
Grafico 7.19 Composizione dell’offerta alimentare delle strutture solidali “mense”. Fonte: Elaborazione CURSA
caratterizzano un’offerta alimenta
per un’offerta sana e sostenibile
alimentare sana e
sostenibile

L’offerta
alimentare dei
pacchi viveri
non risulta
suff icientemente
diversificata e
nutriente: limitata
la presenza di
frutta, assenti le
verdure L’offerta alimentare
pacchi viveri non ris
sufficientemente
Per quanto riguarda, invece, l’offerta alimentare delle strutture impegnate nella distribuzione di pacchi viveri (Grafico 7.20), notiamo il prevalere
diversificata e nutri
di alcune categorie alimentari: cereali e derivati (25%), latte e derivati (17,9%), dolci (16,1%), legumi (8,9%) e pesce in scatola (7,1%). Si evidenzia
limitata la presenza
l’assenza di verdure, limitata quella di frutta (3,6%) e carne (3,6%). Le strutture solidali, sulla base delle loro disponibilità, tentano di andare
frutta, assenti le ve
incontro ai diversi bisogni nutrizionali, come
come fa
nel caso la
notare della presenza
presenza di omogeneizzati
di omogeneizzati e di biscotti
e di biscotti senza senza glutine.
glutine. Nel complesso
Nel complesso dietala dieta
però laperò
garantita non risulta sufficientemente diversificata e nutriente.

395
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Grafico7.20
Grafico 7.20 Composizione
Composizione dell’offerta
dell’offerta alimentarealimentare
delle strutture delle
solidalistrutture solidali
“pacchi viveri”. “pacchi
Fonte: viveri”.
Elaborazione Fonte:
CURSA Elaborazione CURSA

Impronta
ecologica
dell’attività di
recupero sociale
delle eccedenze
da parte del
Banco: CO2 e
acqua “ salvata”

Impronta ecologica
L’attività di recupero delle eccedenze non si caratterizza solo per il suo importante valore sociale, garantendo un supporto alimentare a chi ne ha
dell’attività di recup
bisogno; ma le attività di recupero presentano anche un forte valore ambientale perché, dando una nuova vita al cibo che sarebbe finito nella
sociale delle eccede
spazzatura, permette di “salvare” la CO2 e l’acqua e, quindi, le risorse impiegate nella fase produttiva.
da parte del Banco:
e acqua “salvata”
Sulla base dei dati del Banco Alimentare Lazio che individuano le varie categorie merceologiche provenienti da diversi canali di
approvvigionamento, è possibile elaborare una stima dell’impronta ecologica associata al lavoro del Banco nel periodo 2020.
Per quanto riguarda il canale “ristorazione” e “AGEA-Ortofrutta-Altro”, grazie al loro livello di dettaglio, è possibile utilizzare i coefficienti di
consumo di CO2 (per kg recuperato) e di acqua consumata (per litri recuperati) elaborati da Barilla (2021) e moltiplicarli per il quantitativo di cibo
recuperato.

Tabella 7.18 CO2 e Acqua risparmiata canale “AGEA-Altro-Ortofrutta”: 2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio

396
Litri di
recuperato.

CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE


Tabella 7.18 CO2 e Acqua risparmiata canale “AGEA-Altro-Ortofrutta”: 2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio

Litri di
Principali Coefficienti Coeff. Acqua AGEA-Altro-Ortof. Kg di CO2/Kg
acqua/kg di
Categorie C02 (per kg (per litro di cibo
2020 Tot. in Kg cibo
Alimentari recuperato) recuperato) recuperato
recuperato
Bevande 0.7 397.700 5.364.551 1,89 3,98
Uova 3.2 3.155
Ortaggi e
1.3 1.227
Legumi
Derivati dei
0.6 1.652
Cereali
Frutta 1.1 1.129
Latte e
7.9 4.696
derivati
Altri Prodotti
Alimentari 3.1 7.457
Carni 11.8 10.873
Ittici 5.3 3.300
Salumi 17.9 15.600

Tabella 7.18 CO2 e Acqua risparmiata canale “AGEA-Altro-Ortofrutta”: 2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio

397
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Tabella
Tabella 7.19
7.19 CO2CO2 e Acqua
e Acqua risparmiata
risparmiata canale “Ristorazione”:
canale “Ristorazione”: 2020. Fonte:
2020. Fonte: Elaborazione Elaborazione
CURSA CURSA
su dati del Banco su dati
Alimentare del
Lazio Banco Alimentare Lazio

Coefficienti Litri di
Pasti in Kg Coefficienti Kg di CO2/Kg
Acqua per acqua/kg di
Ristorazione (numero pasti Co2 per KG di cibo
Litro cibo
*0,150) recuperato recuperato
recuperato recuperato
1 piatti 8.046 2 3.073 3,17 3,41
2 piatti 8.031 9 7.101
contorni 3.850 1 1.227
dessert 1.659 2 2.158
prodotti da
5.876 1 1.652
forno
frutta e verdura 1.736 1 1.178
prima colazione 473 4 3.175
diversi 3.704 2 27.945
Totale 33.376

Per quanto riguarda, invece, il canale GDO, nei dati forniti dal Banco Alimentare Lazio è presente solo una differenziazione tra “misto fresco” e
“misto secco”. In questo caso, il calcolo dell’impronta ecologica può derivare dalla proporzione con la stima dei consumi alimentari nella CMRC
CmRC e
della loro impronta ecologica in termini di CO2 e acqua consumata (paragrafo 7.1.1 e Appendice 1).

Stima consumi CMRC: CO2 o Acqua risparmiata (CMRC)= Totale GDO: X

398
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Risparmio
Tabella
Tabella
Tabella 7.20
7.20
7.20 Cibo
Cibo
Cibo recuperato
recuperato da “GDO”
recuperato daespresso
“GDO”
da “GDO” inespresso
espressoKg.in
Fonte:inElaborazione
Kg. Fonte:
Kg. Fonte: Elaborazione
CURSA
Elaborazione suCURSA
su dati del
CURSA Banco su datiAlimentare
Alimentare
dati del Banco del BancoLazio
Lazio Alimentare Lazio economico pari a
575.592 solo per il
GDO 2020
GDO 2020 canale “ ristorazione”.
MISTO FRESCO
MISTO (KG) (KG)
FRESCO 221.239 221.239
MISTO SECCO (KG) 44.196
MISTO SECCO (KG) 44.196
Tot. in kg 265.435
Tot. in kg 265.435
Il quantitativo di CO2 salvato, recuperando gli alimenti dalla GDO, è di circa 9,06 Kg di CO2 per ogni Kg di cibo recuperato; mentre il quantitativo di Il lavoro del Banco
Il quantitativo
acqua salvato perdiogni
CO2Kgsalvato, recuperando
di alimenti recuperati ègli alimenti
uguale a: 4,5dalla
litri. GDO, è di circa 9,06 Kg di CO2 per ogni Kg di cibo recuperato; mentre il quantitativo
consente Il lavoro del Banco
di di risparmiare
acqua salvato per ogni Kg di alimenti recuperati è uguale a: 4,5 litri. 14 kg di CO2 per ogni consente
Kg di risparm
Considerando pertanto i tre diversi canali di recupero del cibo, ne deriva che nel 2020: di cibo recuperato; e14 kg di CO2 per og
-TOTALE CO2 “salvata”: 9,06 (Fresco-Secco) + 3,17 (Ristorazione) + 1,89 (AGEA-altro-ortofrutta) = 14,12 kg di CO2/kg di cibo recuperato circa 12 litri di acquadiper
cibo recuperato;
Considerando pertanto i tre diversi canali di recupero del cibo, ne deriva che nel 2020:
-TOTALE di Acqua “salvata”: 4,5 (fresco-secco) + 3,4 (Ristorazione)+ 3,9 (AGEA-ALTRO-ORTOFRUTTA) = 11,8 litri di acqua/kg di cibo recuperato ogni Kg di cibo circa 12 litri di acqu
-TOTALE CO2 “salvata”: 9,06 (Fresco-Secco) + 3,17 (Ristorazione) + 1,89 (AGEA-altro-ortofrutta) = 14,12 kg di CO2/kg di cibo recuperato
recuperato
-TOTALE di Acqua “salvata”: 4,5 (fresco-secco) + 3,4 (Ristorazione)+ 3,9 (AGEA-ALTRO-ORTOFRUTTA) = 11,8 litri di acqua/kg di cibo recuperato ogni Kg di cibo
Il recupero delle eccedenze alimentari oltre a un impatto sociale e ambientale comporta anche un risparmio economico per tutte quelle
recuperato
strutture solidali che offrono assistenza alimentare. Considerando solo il canale di approvvigionamento “ristorazione”, e moltiplicando il numero
Il recupero
di assistiti nel delle eccedenze
2020 per alimentari
il costo medio a pastooltre
(4,80 aeuro)
un individuato
impatto sociale e ambientale
dall’Osservatorio per la comporta
ristorazioneanche un erisparmio
collettiva economico
la nutrizione, il risparmioper tutte quelle
strutture solidali che offrono assistenza alimentare. Considerando solo il canale di approvvigionamento
economico nel 2020 si attesterebbe sui: 575.592 euro (solo per il cibo recuperato dal canale ristorazione). “ristorazione”, e moltiplicando il numero
Risparmio economico
di assistiti nel 2020 per il costo medio a pasto (4,80 euro) individuato dall’Osservatorio per la ristorazione collettiva e la nutrizione, il risparmio
pari a 575.592 solo per il
Tabella
economico7.21 Risparmio
nel 2020 economico del Canale
si attesterebbe Ristorazione
sui: 575.592 2020.
euro Fonte:
(solo per Elaborazione CURSA dal
il cibo recuperato su dati del Banco
canale Alimentare Lazio
ristorazione). canale “ristorazione”
Il lavoro del Banco Risparmio economic
2018 2019 2020 Variazione % 2020 vs 2019
Tabella 7.21 Risparmio economico del Canale Ristorazione 2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio consente di pari a 575.592 solo
Tabella
Strutture7.21 Risparmio economico del Canale Ristorazione 2020. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Banco Alimentare Lazio
Assistite 350 336 427 +27%
risparmiare 14 kgcanale
di “ristorazione
2018 2019 2020 Variazione % 2020 vs 2019
CO2 per ogni Kg di
Persone
Strutture
Beneficiarie 82.620 8.943 119.915 +46% cibo recuperato; e
Assistite
Impatto
350 336 427
= 575.59 euro
+27% circa 12 litri di acqua
Persone per ogni Kg di cibo
Beneficiarie 82.620 8.943 119.915 +46% recuperato.
Impatto = 575.59 euro
Economico

6.4 Gap Analysis dei consumi per una sostenibilità ambientale e sociale
399
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Economico

6.4 Gap Analysis dei consumi per una sostenibilità ambientale e sociale

CRITICITA' PUNTI DI FORZA

▪ L'indice di accessibilità economica evidenzia una quota della ▪ Presenza di una fitta rete di iniziative solidali volta a garantire
popolazione che presenta difficoltà nell'accesso a una dieta l'accesso al cibo da parte delle categorie sociali più vulnerabili.
sana e sostenibile. Le difficoltà economiche portano a Mense solidali, spesa sospesa, distribuzione di pacchi viveri e di
comprimere la spesa alimentare non soltanto nella quantità pasti su strada, si concentrano prevalentemente nel Comune di
(riducendo, quindi, il numero dei pasti consumati Roma.
giornalmente), ma anche, e soprattutto, nella qualità, con un ▪ Negli anni, numerosi enti, aziende, onlus, si sono attivate nel
evidente impatto sulla salute. recupero delle eccedenze e nella redistribuzione delle stesse. In
▪ Le perdite e gli sprechi alimentari lungo la catena di produzione particolare, la legge Gadda ha permesso un ulteriore sfoltimento
alimentare sono particolarmente importanti, e danno luogo ad di alcune pratiche burocratiche, consentendo a molti enti di
un elevato impatto ambientale che potrebbe essere evitato recuperare e donare più facilmente.
attraverso una migliore gestione delle risorse alimentari e ▪ Ruolo cruciale delle nuove generazioni in attività di volontariato e
attraverso opportune politiche di incentivo al recupero delle nella realizzazione di progetti di integrazione sociale e sostenibilità
eccedenze. ambientale.
▪ La due principali criticità nella gestione delle eccedenze ▪ Presenza di molteplici progetti sociali, App. e gruppi di recupero
alimentari consistono, prima di tutto, nella carenza/ assenza di degli alimenti, con un rilevante impatto economico e ambientale
dati relativi alla reale dimensione quantitativa assunta dallo in termini di CO2 e acqua risparmiata.
spreco alimentare; in secondo luogo, è assente una ▪ Le mense solidali presentano un’offerta alimentare in linea con il
comunicazione, collaborazione e condivisione delle conoscenze modello di una dieta sana e sostenibile.
tra il settore pubblico e il terzo settore nella lotta alla spreco.
L’assenza di sinergia rallenta e rende più complessi i sistemi di
redistribuzione delle eccedenze.
▪ Le diverse iniziative della società civile che sono state
intervistate in questa ricerca, hanno evidenziato le difficoltà
incontrate nella raccolta e nella redistribuzione delle eccedenze
per la mancanza di strutture adeguate e per la presenza di
ostacoli di tipo normativo.

400
CONSUMI E MULTIDIMENSIONALITÀ DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

▪ L’offerta alimentare delle iniziative solidali che si occupano della


distribuzione di pacchi viveri, non garantisce una dieta sana e
sostenibile. Infatti, si caratterizza per la presenza di cereali e
derivati, latte e derivati e dolci. Assente o carente la presenza di
frutta, verdure, e di prodotti freschi.

Gli obiettivi:

▪ Azione di monitoraggio della povertà alimentare al fine di individuare: le categorie più fragili; i drivers socio-economici di una situazione di
povertà alimentare; la distribuzione spaziale delle diseguaglianze nell'accesso a una dieta sana e sostenibile;
▪ Facilitare (dal punto di vista burocratico e della normativa sanitaria) il recupero di alimenti nei mercati e in altre attività commerciali, al fine di
ridurre gli sprechi;
▪ Implementare politiche di contrasto agli sprechi alimentari nelle fasi di produzione e di distribuzione;
▪ Realizzazione di campagne di sensibilizzazione volte a un consumo responsabile e a un’alimentazione sana e sostenibile.
▪ Realizzazione e/o rafforzamento di una rete di collaborazione tra le iniziative solidali e i mercati contadini, al fine di garantire nei pacchi viveri
destinati a persone in una condizione di insicurezza alimentare, la presenza di frutta, verdura e prodotti freschi e sani.
▪ Realizzare un sistema di comunicazione tra il Terzo Settore e la Pubblica Amministrazione, al fine di “digitalizzare, tracciare e monitorare” i
beneficiari degli aiuti alimentari, definendo comuni criteri di accesso agli aiuti. Questo consentirebbe di avere una fotografia del fenomeno
della povertà alimentare.

401
IL CONTESTO

O8
LA RISTORAZIONE
E I CONSUMI
FUORI CASA
402
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Introduzione
Il capitolo “Ristorazione e consumi fuori casa” fornisce una panoramica del settore dei servizi di ristorazione privati e collettivi presenti nella Città Metropolitana
(CmRC). Un’attenta analisi del fenomeno accoglie una riflessione sull’impatto che la pandemia COVID-19 ha avuto sul settore, fornendo una
di Roma Capitale (CMRC).
stima del valore dei consumi “fuori casa” nella CmRC.
CMRC. Inoltre, il capitolo fornisce una riflessione sul futuro del settore “fuori casa” con un’attenzione particolare
rivolta alla recente diffusione dei fast food, da un lato, e all’offerta “di qualità” dall’altra, tramite uno studio sulla diffusione geografica di questi fenomeni e sulla
loro natura corrente.

Il capitolo analizza, infine, il settore della ristorazione pubblica collettiva, in particolare, i servizi di ristorazione nelle scuole, nelle università, negli ospedali e
nelle strutture di detenzione. Accanto a una mappatura sulla distribuzione spaziale delle mense sul territorio della CMRC, lo studio pone un'enfasi particolare sul
valore sociale e nutrizionale del cibo e sull’importanza di garantire a tutti un accesso a un’alimentazione di qualità e sostenibile. Quest’analisi è arricchita da
esperienze virtuose di ristorazione collettiva come, ad esempio, il progetto degli orti nelle scuole.

Importante
contrazion dei
8.1 La ristorazione: impatto del Covid e stima del valore dei consumi “fuori casa” nella CMRC consumi “ fuori casa”
Importante ;
contrazione dei
crescita dei consumi
consumi “fuori casa”;
8.1 La ristorazione: impatto del Covid e stima del valore dei consumi “fuori casa” nella CMRC Importante
“ in casa”. crescita contrazione
dei consumi “in dei
Secondo il Report “Coronavirus: l’impatto sui pubblici esercizi” della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), nel 2019, oltre un terzo del consumi “fuori casa”;
casa”
totale dei consumi alimentari complessivi degli italiani (vale a dire, il 34%) risultava veicolato dal canale “Fuori Casa”: 250 miliardi di consumi crescita dei consumi “in
Secondo il Report “Coronavirus: l’impatto sui pubblici esercizi” della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), nel 2019, oltre un terzo del casa”
alimentari, di cui 165 miliardi “A casa” e 85 miliardi “Fuori Casa”.
totale dei consumi alimentari complessivi degli italiani (vale a dire, il 34%) risultava veicolato dal canale “Fuori Casa”: 250 miliardi di consumi
Con l’inizio della pandemia, si è assistito a una contrazione dei consumi alimentari (-9,6%), in modo particolare, dei consumi fuori casa (-36,5%),
alimentari, di cui 165 miliardi “A casa” e 85 miliardi “Fuori Casa”.
con una perdita stimata di 31 miliardi di euro. Al contrario, i consumi alimentari in casa hanno riportato una crescita del + 4,3%.
Con l’inizio della pandemia, si è assistito a una contrazione dei consumi alimentari (-9,6%), in modo particolare, dei consumi fuori casa (-36,5%),
con una perdita stimata di 31 miliardi di euro. Al contrario, i consumi alimentari in casa hanno riportato una crescita del + 4,3%.
Tabella 8.1 Consumi Alimentari “in” e “fuori” casa nel 2019 vs 2020 (espressi in miliardi di euro). Fonte: Elaborazione TradeLab su dati Istat

Tabella 8.1 Consumi Alimentari “in” e2019


2019 “fuori” casa2020
a prezzi nel 2019 vs 2020
2020(espressi in miliardi
var. assoluta di euro).var.reale
in valore Fonte: (%)
Elaborazione TradeLab su dati Istat
Consumi Alimentari 250 249 225 -25 -9,6
2019 2019 a prezzi 2020 2020 var. assoluta in valore var.reale (%)
Consumi
In Casa Alimentari 250
165 249
164 225
171 -25
6 -9,6
+4,3
Tabella 8.1 Consumi Alimentari “in” e “fuori” casa nel 2019 vs
Fuori Casa
In Casa 85
165 84
164 54
171 -31
6 -36,5
+4,3 2020 (espressi in miliardi di euro).
Fonte: elaborazione TradeLab su dati Istat
Fuori Casa 85 84 54 -31 -36,5
Considerando i consumi alimentari nella CMRC e utilizzando sia i dati FIPE (elaborazioni di TradeLab su dati Istat 2020), sia le elaborazioni di
Nomisma sulla base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città
Considerando i consumi alimentari nella CMRC e utilizzando sia i dati FIPE (elaborazioni di TradeLab su dati Istat 2020), sia le elaborazioni di
Metropolitana di Roma Capitale (CMRC).
403
Nomisma sulla base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città
Consumi Alimentari 250 249 225 -25 -9,6

In Casa 165 164 171 6 +4,3


LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Fuori Casa 85 84 54 -31 -36,5

Considerando i consumi alimentari nella CmRC


CMRC e utilizzando sia i dati FIPE (elaborazioni di TradeLab su dati Istat 2020), sia le elaborazioni di
Nomisma sulla base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città
(CmRC).
Metropolitana di Roma Capitale (CMRC).

Valore dei Consumi Alimentari Fuori Casa


Valore dei Consumi Alimentarinella
Fuori Casa
nellaCmRC
CMR
nella CMR
Consumi Alimentari Fuori Casa CmRC
CMR 4.372.888.698 € Perdita del fatturato
Consumi Alimentari Fuori Casa CMR
(FIPE) 2019 4.372.888.698 €
Tabella
(FIPE) 8.2 del canale “ fuori
2019Stima del Valore dei consumi Alimentari “Fuori Casa” nella CMR (2020 vs 2019): confronto tra dati FIPE e dati Nomisma. Fonte:
Elaborazione CURSA
Valore Consumi su datiFuori
Alimentari Casa CmRC
Nomisma (Nomisma)
e FIPE
CMR (Nomisma) 5.186.065.760 € casa” nel 2020: circa
Valore Consumi Alimentari Fuori Casa CMR (Nomisma) 5.186.065.760 €
2019
2019
-37% rispetto al 2019.
Consumi Alimentari Fuori Casa (FIPE) 2020 3.203.581.464 €
Consumi Alimentari Fuori Casa (FIPE) 2020 3.203.581.464 €
Consumi Alimentari Fuori Casa (Nomisma) 2020 3.785.449.460 €
Consumi Alimentari Fuori Casa (Nomisma) 2020 3.785.449.460 € Perdita del fatturato del
Dif. In valore assoluto Nomisma vs FIPE (2020) 581.867.996 Perdita del fatturato
canale “fuori del2020
casa” nel
Dif. In valore assoluto Nomisma vs FIPE (2020) 581.867.996 canale “fuori casa” nel 2020
circa -37% rispetto al 2019
Dif. % Nomisma vs FIPE (2020) +18% circa -37% rispetto al 2019
Dif. % Nomisma vs FIPE (2020) +18%
Perdita in miliardi 2020 vs 2019 (FIPE) 1.169.307.234 €
Perdita in miliardi 2020 vs 2019 (FIPE) 1.169.307.234 €
Perdita in % 2020 vs 2019 (FIPE) -36,5%
Perdita in % 2020 vs 2019 (FIPE) -36,5%
Perdita in miliardi 2020 VS 2019 (Nomisma) 1.400.616.300 € Tabella 8.2 Stima del Valore dei consumi Alimentari “Fuori Casa”
Perdita in miliardi 2020 VS 2019 (Nomisma) 1.400.616.300 € nella CmRC (2020 vs 2019): confronto tra dati FIPE e dati
Perdita in % 2020 vs 2019 (Nomisma) -37% Nomisma.
Perdita in % 2020 vs 2019 (Nomisma) -37% Fonte: elaborazione CURSA su dati Nomisma FIPE

Facendo una proporzione tra il valore FIPE dei consumi alimentari e il valore dei consumi “fuori casa” in Italia nel 2020, e mettendoli in rapporto
Facendo una proporzione tra il valore FIPE dei consumi alimentari e il valore dei consumi “fuori casa” in Italia nel 2020, e mettendoli in rapporto
con il valore dei consumi alimentari nella CMRC (calcolato nel paragrafo 7.1), emerge un valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella CMRC
con il valore dei consumi alimentari nella CMRC (calcolato nel paragrafo 7.1), emerge un valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella CMRC
di: 3.203.581.464 euro (2020).
di: 3.203.581.464 euro (2020).
Utilizzando, invece, i dati di Nomisma (database Confcommercio), sulla base dei quali, la spesa “fuori casa” pro-capite -nel 2020- si attesta sui 890
Utilizzando, invece, i dati di Nomisma (database Confcommercio), sulla base dei quali, la spesa “fuori casa” pro-capite -nel 2020- si attesta sui 890
euro annui, ne deriva una stima del valore della spesa nella CMR per il 2020 di: 3.785.449.460 euro.
euro annui, ne deriva una stima del valore della spesa nella CMR per il 2020 di: 3.785.449.460 euro.
I dati Nomisma presentano, quindi, un valore maggiorato del +18% rispetto a quelli FIPE. Inoltre, considerando sempre i dati Nomisma, nel 2020
I dati Nomisma presentano, quindi, un valore maggiorato del +18% rispetto a quelli FIPE. Inoltre, considerando sempre i dati Nomisma, nel 2020
si registra una perdita del fatturato delle spese ‘fuori casa’ del -37% rispetto al 2019; mentre la perdita secondo FIPE risulta essere del -36,5%.
si registra una perdita del fatturato delle spese ‘fuori casa’ del -37% rispetto al 2019; mentre la perdita secondo FIPE risulta essere del -36,5%.
La pandemia COVID-19 ha quindi avuto un forte impatto sul settore fuori casa e in casa (servizi di ristorazione e commercio alimentare). La
La pandemia 404e in casa (servizi di ristorazione e commercio alimentare). La
Tabella mette COVID-19
a confrontohalequindi
nuove avuto un forte
tendenze impatto
portate sul settore
dal COVID fuoriimpatti
con relativi casa in generale sulla società e in particolare sul fuori casa.
Facendo una proporzione tra il valore FIPE dei consumi alimentari e il valore dei consumi “fuori casa” in Italia nel 2020, e mettendoli in rapporto
con il valore dei consumi alimentari nella CMRC (calcolato nel paragrafo 7.1), emerge un valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella CMRC
di: 3.203.581.464 euro (2020).
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Utilizzando, invece, i dati di Nomisma (database Confcommercio), sulla base dei quali, la spesa “fuori casa” pro-capite -nel 2020- si attesta sui 890
euro annui, ne deriva una stima del valore della spesa nella CMR per il 2020 di: 3.785.449.460 euro.
I dati Nomisma presentano, quindi, un valore maggiorato del +18% rispetto a quelli FIPE. Inoltre, considerando sempre i dati Nomisma, nel 2020
si registra una perdita del fatturato delle spese ‘fuori casa’ del -37% rispetto al 2019; mentre la perdita secondo FIPE risulta essere del -36,5%.

La pandemia COVID-19 ha quindi avuto un forte impatto sul settore fuori casa e in casa (servizi di ristorazione e commercio alimentare). La
Tabella
Tabella mette a confronto
8.3: Trend le enuove
di settore tendenze
impatti covid sulportate dal COVID
comparto conerelativi
fuori casa impatti
non. Fonte: in generale sulla
rielaborazione società
tabellare e in particolare
CURSA sul fuori casa.
su FIPE, 2020

Trend Impatto del Covid Impatto su HoReCa

Consumatore ● Lavoro da remoto ● Accelerazione del ● Nuovi modelli di


● Urbanizzazione lavoro da remoto business
● Turismo globale ● Spostamento verso ● Spostamento degli
● Alimentazione aree sub-urbane investimenti in aree
sana ● Riduzione del periferiche
turismo a lungo raggio e ● Maggiore consumo
ripresa del turismo locale di prodotti più salutari
● Maggiore
attenzione a scelte
alimentari

Canale ● Espansione della ● Meno confini tra ● Più opzioni per il


GDO nel consumo fuori GDO e ristorazione consumatore
casa ● Nuovi canali ● Più competizione
● Nuovi modelli di
delivery

Trend di ● Diffusione degli ● Nuovi modelli di ● Competizione di


business aggregatori business attori e canali diversi sulle Tabella 8.3 Trend di settore e impatti covid sul comparto fuori
medesime piattaforme casa e non.
Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020

Secondo il rapporto sui servizi di ristorazione di FIPE 2020, solo il 3,6% delle imprese ha un fatturato in linea con il periodo pre-covid mentre le
altre hanno visto una decrescita del 70% rispetto al periodo precedente alla pandemia, per un totale del 45% di contrazione del fatturato. “Si
tratta di una media che risente fortemente delle pessime performance di bar e ristoranti localizzati nel centro storico di Roma dove il combinato
disposto tra assenza di turisti, soprattutto internazionali, e quella dei lavoratori ancora in smart working sta di fatto riducendo al lumicino i
fatturati” (FIPE, 2020, p.6).
405assoluto di circa 22 mila lavoratori per la città di Roma. In
Si stima che non sia rientrato al lavoro il 28% del personale, per un totale in valore
particolare, secondo delle stime della FIPE, la ristorazione romana ha avuto una perdita di oltre 2 miliardi di euro nel 2020, principalmente a
delivery

Trend di ● Diffusione degli ● Nuovi modelli di ● Competizione di


business aggregatori business LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
attori e canali diversi sulle
medesime piattaforme

Secondo il rapporto sui servizi di ristorazione di FIPE 2020, solo il 3,6% delle imprese ha un fatturato in linea con il periodo pre-covid mentre le
altre hanno visto una decrescita del 70% rispetto al periodo precedente alla pandemia, per un totale del 45% di contrazione del fatturato. “Si
tratta di una media che risente fortemente delle pessime performance di bar e ristoranti localizzati nel centro storico di Roma dove il combinato
disposto tra assenza di turisti, soprattutto internazionali, e quella dei lavoratori ancora in smart working sta di fatto riducendo al lumicino i
fatturati” (FIPE, 2020, p.6).
Si stima8.4:
Tabella non sia
cheEffetti rientrato
della pandemiaal lavoro il 28%
COVID19 suidel personale,
consumi dellaper un totale ainRoma.
ristorazione valoreFonte:
assoluto di circa 22 mila
rielaborazione lavoratori
tabellare CURSApersu
la FIPE,
città di Roma. In
2020
particolare, secondo delle stime della FIPE, la ristorazione romana ha avuto una perdita di oltre 2 miliardi di euro nel 2020, principalmente a
causa
Tabelladel secondo
8.4:
Consumi trimestre
Effetti della
ristorazione: che
pandemia
effetti pesa
COVID del(2020)
COVID19
19 73,3% sul totale.
sui consumi della ristorazione a Roma. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
I trim II trim II
Consumi ristorazione: effetti COVID 19 (2020) semestre
Var. ass. (mld. di euro) I-291.66
trim -916,66
II trim -833.333
II -2.041.66
7 7 semestre 7
Var. % -23,3
ass. (mld. di euro) -291.66 -73,3
-916,66 -33,3
-833.333 -40,8
-2.041.66
7 7 7 Tabella 8.4 Effetti della pandemia COVID19 sui consumi della
ristorazione a Roma.
InVar.
particolare,
% i consumi hanno
-23,3 subito-73,3
una contrazione
-33,3 dell’11,8%,
-40,8dove un terzo di elaborazione
Fonte: questo valore CURSA è attribuibile al calo della spesa per alberghi e
su FIPE, 2020
ristoranti. Infatti, tra alberghi e ristoranti vi è stato un calo del 40,2%, in particolare a causa dei servizi di ristorazione che raggiungono un picco di
-53%.
In particolare, i consumi hanno subito una contrazione dell’11,8%, dove un terzo di questo valore è attribuibile al calo della spesa per alberghi e
ristoranti. Infatti, tra alberghi e ristoranti vi è stato un calo del 40,2%, in particolare a causa dei servizi di ristorazione che raggiungono un picco di
Tabella
-53%. 8.5: Consumi delle famiglie in mln di euro 2019- 2020. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

Tabella 8.5: Consumi delle famiglie in mln di euro 2019-20192020.(mln


Fonte: rielaborazione
2020 (mln tabellare
var%CURSA su FIPE, 2020
euro) euro)
alimentari e bevande non alcoliche 2019 (mln
155.023 2020 (mln
160.116 var%
3,3%
euro) euro)
bevande alcoliche, tabacco, narcotici 45.457 43.911 -3,4%
alimentari e bevande non alcoliche 155.023 160.116 3,3%
vestiario e calzature 63.946 51.318 -19,7%
bevande alcoliche, tabacco, narcotici 45.457 43.911 -3,4%
abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili 244.459 243.043 -0,6%
vestiario e calzature 63.946 51.318 -19,7%
mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa 66.699 62.418 -6,4%
abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili 244.459 243.043 -0,6%
sanità
mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa 38.148
66.699 35.787
62.418 -6,2%
-6,4%
Tabella 8.5 Consumi delle famiglie in mln di euro 2019-2020.
trasporti 140.484 103.306 -26,5% Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020
sanità 38.148 35.787 -6,2%
comunicazioni 23.736 22.712 -4,3%
trasporti 140.484 103.306 -26,5%
ricreazione e cultura 73.427 56.657 -22,8%
comunicazioni 23.736 22.712 -4,3%
istruzione 9.920 9.030 406 -9,0%
ricreazione e cultura 73.427 56.657 -22,8%
abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili 244.459 243.043 -0,6%
mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa 66.699 62.418 -6,4%
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
sanità 38.148 35.787 -6,2%
trasporti 140.484 103.306 -26,5%
comunicazioni 23.736 22.712 -4,3%
ricreazione e cultura 73.427 56.657 -22,8%
istruzione 9.920 9.030 -9,0%
alberghi e ristoranti 112.733 67.440 -40,2
%
servizi
servizi di
di ristorazione
ristorazione 85.008
85.008 54.405
54.405 -36,0
-36,0
%
%
servizi
servizi di
di alloggio
alloggio 27.725
27.725 13.035
13.035 -53,0
-53,0
%
%
beni
beni ee servizi
servizi vari
vari 113.229
113.229 102.754
102.754 -9,3%
-9,3%
TOT
TOT consumi
consumi famiglie
famiglie 1.087.261
1.087.261 958.492
958.492 -11,8%
-11,8%

Anche
Anche ii prezzi
prezzi sono
sono cambiati.
cambiati. Tabella
Tabella mostra
mostra la
la variazione
variazione di
di prezzo
prezzo nei
nei diversi
diversi servizi,
servizi, in particolare crescono
in particolare crescono ii prezzi
prezzi del
del food
food delivery
delivery del
del 2,3%,
2,3%,
in seguito alla maggiore richiesta.
in seguito alla maggiore richiesta.

Tabella
Tabella 8.6:
8.6: Variazione
Variazione tendenziale
tendenziale del
del prezzo
prezzo per
per tipologia
tipologia di
di servizio.
servizio. Fonte:
Fonte: rielaborazione
rielaborazione tabellare
tabellare CURSA
CURSA su
su FIPE,
FIPE, 2020
2020

Tipologia
Tipologia di
di servizio
servizio Variazione
Variazione tendenziale
tendenziale prezzo
prezzo
Bar e caffetterie
Bar e caffetterie 1,4%
1,4%
Gelaterie
Gelaterie ee 1,7%
1,7%
pasticcerie
pasticcerie
Ristoranti
Ristoranti tradizionali
tradizionali 1,1%
1,1%
Pizzerie
Pizzerie 0,8%
0,8% Tabella 8.6 Variazione tendenziale del prezzo per tipologia di servizio.
Food
Food delivery
delivery 2,3%
2,3% Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020

In
In particolare,
particolare, aa Roma
Roma ilil valore
valore medio
medio di
di alcuni
alcuni prodotti
prodotti caratteristici,
caratteristici, aa dicembre
dicembre 2020,
2020, èè ilil seguente:
seguente:

Tabella
Tabella 8.7:
8.7: Valore
Valore medio
medio di
di alcuni
alcuni prodotti
prodotti aa Roma
Roma aa dicembre
dicembre 2020.
2020. Fonte:
Fonte: rielaborazione
rielaborazione tabellare
tabellare CURSA
CURSA su
su FIPE,
FIPE, 2020
2020

Prodotto
Prodotto Valore
Valore medio
medio
Tazzina
Tazzina di
di caffè
caffè 0,93 euro
0,93 euro
Cappuccino
Cappuccino 1,09
1,09 euro
euro
Panino
Panino al
al bar
bar 3,22
3,22 euro
euro 407
Pasto in pizzeria 9,13 euro
Food delivery 2,3%

In particolare, a Roma il valore medio di alcuni prodotti caratteristici, a dicembre 2020, è il seguente:LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Tabella 8.7: Valore medio di alcuni prodotti a Roma a dicembre 2020. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

Prodotto Valore medio


Tazzina di caffè 0,93 euro
Cappuccino 1,09 euro
Panino al bar 3,22 euro
Tabella 8.7 Valore medio di alcuni prodotti a Roma a dicembre 2020.
Pasto in pizzeria 9,13 euro Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020

Negli ultimi 20 anni il comparto fuori casa era cresciuto del 72% a valori correnti e oltre un terzo del totale dei consumi era veicolato dal canale
della ristorazione. In particolare, fino al 2019 i consumi fuori casa avevano registrato risultati migliori rispetto al mercato dei consumi in casa (cioè
quelli registrati dalla GDO, e-commerce, negozi al dettaglio).
La pandemia ha
ridotto il valore del
comparto fuori casa
di 85 miliardi nel
2019 e 54 miliardi
nel 202 perdendo
in valor 31 miliardi
di euro. La perdita
del comparto
fuori casa è stata
accompagnata
invece da una
crescita di 6 miliardi
di euro deiLaconsumipandemia a ha ridotto il
cassa.
Le principali areevalore
colpitedel comparto fuori
Grafico 8.1 Quota dei consumi fuori casa su consumi totali in percentuale dal 2020 al 2019 in Italia. dalla pandemia sonocasastate
di 85lemiliardi nel 2019 e
Fonte: elaborazione
La pandemia CURSA
ha ridotto su FIPE,
il valore 2020
del comparto fuori casa di 85 miliardi nel 2019 e 54 miliardi nel 2020 perdendo in valore 31 miliardi di euro. La città grandi, il nord
54 ovest connel 2020
miliardi
perdita del comparto fuori casa è stata accompagnata invece da una crescita di 6 miliardi di euro dei consumi a casa che tuttavia non compensa un particolare impatto sul
perdendo in valore 31
le perdite del settore fuori casa. Le Tabelle che seguono descrivono questo fenomeno (le tabelle si riferiscono ad una indagine sul campo settore della ristorazione.
miliardi di euro. La perdita
condotta da FIPE nel 2020 quindi le percentuali presenti si riferiscono alle risposte date dagli intervistati, non a valori assoluti):
Grafico 8.1: Quota dei consumi fuori casa su consumi totali in percentuale dal 2000 al 2019 in Italia. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su FIPE, del comparto fuori casa è
2020
Tabella 8.8: Aree più colpite da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 stata accompagnata invece
da una crescita di 6 miliardi
Aree colpite dal COVID di euro dei consumi a casa
Città Medio 21 408
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Le principali aree colpite
dalla pandemia sono state le
Le principali aree colpite
La pandemia ha ridotto il valore del comparto fuori casa di 85 miliardi nel 2019 e 54 miliardi nel 2020 perdendo in valore 31 miliardi di euro. La città grandi, il nord ovest con
dalla pandemia sono state le
perdita del comparto fuori casa è stata accompagnata invece da una crescita di 6 miliardi di euro dei consumi a casa che tuttavia non compensa un particolare impatto sul
La pandemia ha ridotto il valore del comparto fuori casa di 85 miliardi nel 2019 e 54 miliardi nel 2020 perdendo in valore 31 miliardi di euro. La città grandi, il nord ovest con
le perdite del settore fuori casa. Le Tabelle che seguono descrivono questo fenomeno (le tabelle si riferiscono ad una indagine sul campo settore della ristorazione.
perdita del comparto fuori casa è stata accompagnata invece da una crescita di 6 miliardi di euro dei consumi a casa che tuttavia non compensa un particolare impatto sul
condotta da FIPE nel 2020 quindi le percentuali presenti si riferiscono alle risposte date dagli intervistati, non a valori assoluti):
le perdite del settore fuori casa. Le Tabelle che seguono descrivono questo fenomeno (le tabelle si riferiscono ad una indagine sul campo settore della ristorazione.
condotta da FIPE nel 2020 quindi le percentuali presenti si riferiscono alle risposte date dagli intervistati, non a valori assoluti):
Tabella 8.8: Aree più colpite da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Tabella 8.8: Aree più colpite da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Aree colpite dal COVID
Città Medio 21
Aree colpite dal COVID
%
Città Medio 21
Grandi 79
%
%
Grandi 79
Area Nord 56
%
ovest %
Area Nord 56 Le principali
Nord est 33
ovest %
% aree colpite dalla
Nord est 33
Centro 6% pandemia sono
%
Sotto Ristorante 43
Centro 6%
state le città grandi,
Tabella 8.8 Aree più colpite da COVID19.
canale
Sotto Ristorante
%
43 Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020 il nord ovest con un
Bar serale 33
canale Bar serale 33
%
% particolare impatto
Bar diurno 5%
% sul settore della
Bar diurno 5%
Trattoria 10 ristorazione.
Trattoria 10
%
%
Pizzeria 5%
Pizzeria 5%
Tabella 8.9: Soggetti indeboliti da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Tabella 8.9: Soggetti indeboliti da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Soggetto indebolito dalla COVID19 Molto indebolito Medio Poco
Soggetto indebolito dalla COVID19 Molto indebolito Medio Poco
indebolito indebolito
indebolito indebolito
Punto vendita 73% 18% 9%
Punto vendita 73% 18% 9%
Distributore 18% 45% 36%
Distributore 18% 45% 36%
Azione agroalimentare 9% 0% 91%
Azione agroalimentare 9% 0% 91% Tabella 8.9 Soggetti indeboliti da COVID19.
Cash and carry 0% 9% 91% Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020
Cash and carry 0% 9% 91%
Tabella 5: Soggetti indeboliti dal COVID19 (Elaborazione CURSA su FIPE, 2020)
Tabella 5: Soggetti indeboliti dal COVID19 (Elaborazione CURSA su FIPE, 2020)
Da questo quadro si evince quali sono le future priorità per gli esercizi post covid:
Da questo quadro si evince quali sono le future priorità per gli esercizi post covid:
409
Tabella 8.10: Priorità post COVID19 per esercizi commerciali da indagine sul campo. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Punto vendita 73% 18% 9%
Azione agroalimentare 9% 0% 91%
Distributore 18% 45% 36%
Cash and carry 0% 9% 91%
Azione agroalimentare 9% 0% 91%
Tabella 5: Soggetti indeboliti dal COVID19 (Elaborazione CURSA su LA FIPE,RISTORAZIONE
2020) E I CONSUMI FUORI CASA
Cash and carry 0% 9% 91%
Tabella
Da questo quadro si evince quali sono 5: Soggetti
le future indeboliti
priorità dal COVID19
per gli esercizi (Elaborazione CURSA su FIPE, 2020)
post covid:

Da questo
Tabella quadro
8.10: si evince
Priorità quali sono
post COVID19 perleesercizi
future commerciali
priorità per gli
daesercizi
indaginepost
sulcovid:
campo. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

Tabella 8.10: Priorità post COVID19 per esercizi commerciali da indagine sul campo. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Priorità Percentuale di gradimento
Sviluppare servizi (e.g. delivery, take away) 27%
Priorità Percentuale di gradimento
Proporre offerta prodotti maggiormente di qualità 27%
Sviluppare servizi (e.g. delivery, take away) 27%
Introdurre/incrementare attività di marketing e comunicazione 18%
Proporre offerta prodotti maggiormente di qualità 27%
Fornire al cliente una esperienza distintiva 9%
Introdurre/incrementare attività di marketing e comunicazione 18%
Supportare i temi di sostenibilità 9%
Fornire al cliente una esperienza distintiva 9% Tabella 8.10 Priorità post COVID19 per esercizi commerciali da indagine sul
Sviluppare nuovi modelli di business (dark-kitchen) 5%
Supportare i temi di sostenibilità 9% campo.
Garantire un contesto di massima sicurezza 5% Fonte: elaborazione CURSA su FIPE, 2020
Sviluppare nuovi modelli di business (dark-kitchen) 5%
Garantire un contesto di massima sicurezza 5%

8.2 I servizi di ristorazione

8.2 I servizi di ristorazione


1
Secondo i dati di FIPE 2020 , In Italia ci sono circa 300 mila imprese di ristorazione di cui l’11,4% risiede nel Lazio, seconda regione per presenza
di imprese del settore dopo la Lombardia. Nel Lazio sono presenti circa 40 mila imprese attive di cui circa 30 mila solo nella provincia di Roma. Il
1
Secondo
92% i dati diha
di queste FIPE 2020
una , In Italia
struttura ci sono circa 300dimila
prevalentemente imprese di ristorazione
microimpresa, di cui
in particolare il l’11,4%
40% delrisiede
totalenelè Lazio, seconda regione
rappresentato da ditteper presenza
individuali,
di imprese deltipica
caratteristica settore dopo la
dell’area delLombardia. Nel Rispetto
mezzogiorno. Lazio sono
allapresenti circa 40 sul
media italiana, milatotale
imprese
delleattive di cui
attività dei circa
servizi30dimila solo nellalaprovincia
ristorazione, di Roma. Il
Città Metropolitana
92% di queste ha una struttura prevalentemente di microimpresa, in particolare il 40% del totale è rappresentato
di Roma si caratterizza per una maggiore presenza di esercizi di ristorazione con somministrazione (43,8% contro il 37,7% nazionale) e una da ditte individuali,
caratteristica tipica dell’area
minore percentuale di bar eddel mezzogiorno.
esercizi Rispetto
simili senza cucinaalla
(40%media italiana,
contro sul nazionale),
il 45,3% totale dellecome
attività dei servizi
mostrato di ristorazione,
nella tabella 8.11. la Città Metropolitana
di Roma si caratterizza per una maggiore presenza di esercizi di ristorazione con somministrazione (43,8% contro il 37,7% nazionale) e una
minore percentuale
Tabella 8.11 Servizi didi ristorazione,
bar ed esercizi simili senza cucina
composizione (40% contro
per settore, il 45,3% nazionale),
Città Metropolitana di Romacome mostrato
e Italia. Datinella
2020.tabella
Fonte:8.11.
elaborazioni CURSA su dati
FIPE-Confcommercio
Tabella 8.11 Servizi di ristorazione, composizione per settore, Città Metropolitana di Roma e Italia. Dati 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
FIPE-Confcommercio
Attività dei servizi di ristorazione Italia Roma

Attività dei servizi di ristorazione Italia Roma


Tabella 8.11 Servizi di ristorazione, composizione per settore, Città metropolitana di Roma
Ristorazione con somministrazione 37,7% 43,8% Capitale e Italia.
Fonte: elaborazione CURSA su dati FIPE-Commercio
Ristorazione con somministrazione 37,7% 43,8%

Ristorazione senza somministrazione 10,8% 10,1%


410
Ristorazione senza somministrazione 10,8% 10,1%
Attività dei servizi di ristorazione Italia Roma

LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA


Ristorazione con somministrazione 37,7% 43,8%

8.2 I servizi di ristorazione


Ristorazione senza somministrazione 10,8% 10,1%

Secondo i dati di FIPE 20201, In Italia ci sono circa 300 mila imprese di ristorazione di cui l’11,4% risiede nel Lazio, seconda regione per presenza
di imprese del settore dopo la Lombardia. Nel Lazio sono presenti circa 40 mila imprese attive di cui circa 30 mila solo nella provincia di Roma. Il
Bar ed esercizi
92% di queste ha unasimili senzaprevalentemente
struttura cucina di 43,3%
microimpresa,40,0%
in particolare il 40% del totale è rappresentato da ditte individuali,
caratteristica tipica dell’area del mezzogiorno. Rispetto alla media italiana, sul totale delle attività dei servizi di ristorazione, la Città Metropolitana
di Roma si caratterizza per una maggiore presenza di esercizi di ristorazione con somministrazione (43,8% contro il 37,7% nazionale) e una
minore percentuale di bar ed esercizi simili senza cucina (40% contro il 45,3% nazionale), come mostrato nella tabella 8.11.
Gelaterie e pasticcerie 5,4% 4,8%
Tabella 8.11 Servizi di ristorazione, composizione per settore, Città Metropolitana di Roma e Italia. Dati 2020. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
FIPE-Confcommercio
1
FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) - Confcommercio Roma (2020). Il Sistema romano della ristorazione. Roma, Settembre 2020.
Catering per eventi, banqueting 1,9% 0,6%

Catering
Attività dei serviziper eventi, banqueting Italia
di ristorazione 1,9%
Roma 0,6%
Mense 0,8% 0,7%

Mense 0,8% 0,7%


La tabella 8.12 ed il grafico 8.2 mostrano il mondo dei servizi di ristorazione nella CMRC di Roma dove troviamo un totale di 20.832 servizi tra i
Ristorazione con somministrazione 37,7% 43,8%
quali primeggiano ristoranti tradizionali, con una share del 41% sul totale, seguito da Bar con 39% di share. Grande importanza risultano avere
CmRC di Roma dove troviamo un totale di 20.832 servizi tra i
La tabella 8.12 ed il grafico 8.2 mostrano il mondo dei servizi di ristorazione nella CMRC
anche i servizi di take away con un totale di 2.625 esercizi. Le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA2. In particolare, sono stati
quali primeggiano ristoranti tradizionali, con una share del 41% sul totale, seguito da Bar con 39% di share. Grande importanza risultano avere
selezionati tra le imprese i codici ATECO relativi ai servizi di ristorazione (categoria codici 56). Il dato, del 2018, fa 2riferimento a tutta la città
anche
Ristorazione i servizi
senza di take away con un totale
somministrazione di 2.625 esercizi.
10,8% 10,1% Le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA . In particolare, sono stati
metropolitana di Roma.
selezionati tra le imprese i codici ATECO relativi ai servizi di ristorazione (categoria codici 56). Il dato, del 2018, fa riferimento a tutta la città
Tabella 8.12: Numero servizi di ristorazione per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
metropolitana di Roma.
Tabella 8.12: Numero servizi di ristorazione per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Tipologia
Bar ed esercizi servizio
simili di ristorazione
senza cucina Numero Servizi
43,3% 40,0%
Bar 8.218
Tipologia servizio di ristorazione Numero Servizi
Catering 322
Bar 8.218
Food truck 63
GelaterieCatering
e pasticcerie 5,4% 4,8% 322
Gelateria, pasticceria 935
Food truck 63
Mensa 97
Gelateria, pasticceria 935
1
Ristorante
FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) - Confcommercio 8.571
Roma (2020). Il Sistema romano della ristorazione. Roma, Settembre 2020.
Mensa 97
Ristorante su treno o nave 1
Ristorante 8.571
Take away 2.625
Ristorante su treno o nave 1 411
Totale 20.832
quali primeggiano ristoranti tradizionali, con una share del 41% sul totale, seguito da Bar con 39% di share. Grande importanza risultano avere
anche i servizi di take away con un totale di 2.625 esercizi. Le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA2. In particolare, sono stati
selezionati tra le imprese i codici ATECO relativi ai servizi di ristorazione (categoria codici 56). Il dato, del 2018, fa riferimento a tutta la città
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
metropolitana di Roma.
Tabella 8.12: Numero servizi di ristorazione per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

Tipologia servizio di ristorazione Numero Servizi


Catering Bar
per eventi, banqueting 1,9% 0,6% 8.218
Catering 322
Mense Food truck 0,8% 0,7% 63
Gelateria, pasticceria 935
Mensa 97
La tabella 8.12 ed il grafico 8.2 mostrano il mondo dei servizi di ristorazione nella CMRC di Roma dove troviamo un totale di 20.832 servizi tra i
Ristorante 8.571
quali primeggiano ristoranti tradizionali, con una share del 41% sul totale, seguito da Bar con 39% di share. Grande importanza risultano avere
Ristorante su treno o nave 1
anche i servizi di take away con un totale di 2.625 esercizi. Le seguenti tabelle/grafici usano dati dal database ASIA2. In particolare, sono stati
Take away 2.625
selezionati tra le imprese i codici ATECO relativi ai servizi di ristorazione (categoria codici 56). Il dato, del 2018, fa riferimento a tutta la città
Tabella 8.12 Numero servizi di ristorazione per tipologia nella CmRC.
Totale
metropolitana di Roma. 20.832 Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018

Tabella 8.12: Numero servizi di ristorazione per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Grafico 8.2: Share dei servizi di ristorazione per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018
Il 41% dei servizi di
Tipologia servizio di ristorazione Numero Servizi ristorazione della
Bar 8.218 Città metropolitana
Catering 322 di Roma Capitale
Food truck 63 è composto da
Gelateria, pasticceria
2
https://www.istat.it/it/archivio/216767 935 ristoranti tradizionali
Mensa 97 mentre il 39% da bar.
Ristorante 8.571
IlIl 41%
41% dei
dei servizi
servizi di
di
Ristorante su treno o nave 1 ristorazione della
ristorazione della Città
Città
Take away 2.625 Metropolitana di Roma èè
Metropolitana di Roma
Grafico 8.2 Share dei servizi di ristorazione per tipologia nella CmRC. composto da da ristoranti
ristoranti
Totale 20.832 Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018 composto
tradizionali mentre
tradizionali mentre ilil 39%
39% da
da
bar.
bar.
Grafico La
8.2:Figura
Share8.1
deimostra
servizi la
di distribuzione
ristorazione per
dei tipologiadi nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA
websu ASIA, 2018
La Figura 8.1 mostra la distribuzione dei servizi di
servizi ristorazione
ristorazione nella CmRC.
nella CMRC.La
CMRC.La versione
versione web mostra
mostra le diverse
le diverse tipologie
tipologie oltre
oltre che
che la
la concentrazione
concentrazione
dei servizi.
dei servizi.

Figura
2
Figura 8.1: Distribuzione
8.1: Distribuzione dei
dei servizi
servizi di
https://www.istat.it/it/archivio/216767di ristorazione
ristorazione nella
nella CMRC
CMRC -- in
in aggiornamento.
aggiornamento. Fonte:
Fonte: elaborazione
elaborazione CURSA
CURSA su
su ASIA,
ASIA, 2018
2018

412
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

La mappa
mostra una città
metropolitana
molto accentrata
per quanto
riguarda i servizi di
ristorazione. Roma,
infatti, occupa il
69% della share di
mercato.

Figura 8.1 Distribuzione dei servizi di


ristorazione nella CmRC - in aggiornamento.
Font: elaborazion CURSA su ASIA, 2018

413
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Il take away ha avuto una


Secondo FIPE, il take away ha avuto negli ultimi 10 anni una crescita del 45% nella città e in particolare del 57,3% nel centro storico di Roma. crescita del 45% nel Comune
“Dentro questi numeri si condensa un cambio di paradigma che ha interessato la ristorazione romana e con essa la stessa città. Il combinato di Roma con particolare
disposto tra crescita di valore degli asset immobiliari e più in generale dei costi di gestione delle imprese e modifiche delle norme che regolano il addensamento nel centro
mercato finalizzate a favorire il consumo sul posto in esercizi commerciali e artigianali sta favorendo lo sviluppo di forme di offerta meno storico (57,3%) mentre
strutturate in termini di organizzazione aziendale. Diventa dunque più conveniente gestire imprese con meno spazi e con meno personale perché decrescono i bar.
si riducono sensibilmente i costi senza particolari limitazioni sull’attività” (FIPE, 2020, pag 4).
Ilstrutturate
Comune diinRoma
termini di organizzazione
occupa aziendale.
il 69% del mercato CmRC
CMRC Diventa dunque
con 14.448 più conveniente
servizi gestire
tra i quali, anche impresecaso
in questo con primeggiano
meno spazi eristoranti,
con menobarpersonale perché
e take away.
si riducono sensibilmente i costi senza particolari limitazioni sull’attività” (FIPE, 2020, pag
Tabella 8.13: Numero servizi per tipologia nel comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA su ASIA, 2018 4).
Il Comune di Roma occupa il 69% del mercato CMRC con 14.448 servizi tra i quali, anche in questo caso primeggiano ristoranti, bar e take away.
Tabella 8.13:
Tipologia Numero
servizio di servizi per tipologia
ristorazione nel comune
Numero ServizidiComune
Roma. Fonte:
di Romaelaborazione CURSA su ASIA, 2018
Il take away ha avuto
Bar 5460
Tipologia servizio di ristorazione Numero Servizi Comune di Roma una crescita del 45%
Catering 241
Bar 5460 nel Comune di Roma
Food truck 33
Catering 241
con particolare
Gelateria, pasticceria 673
addensamento
Food
Mensa truck 33
73 nel centro storico
Gelateria,
Ristorantepasticceria 673
6047 (57,3%) mentre
Mensa 731
Ristorante su treno o nave decrescono i bar.
Ristorante
Take away 6047
1920
Ristorante
Totale su treno o nave 1
14448
Take away 1920
LeTotale 144482020,Tabella
elaborazioni di FIPE del rapporto sul sistema della ristorazione a Roma Fonte:
8.13 Numero servizi per tipologia nel Comune di Roma.
ci danno una panoramica
elaborazione CURSA su ASIA,dei numeri
2018 a confronto 2008 e 2019 a
seconda della zona del Comune di Roma in cui i servizi risiedono. Le tabelle che seguono mostrano, infatti, una crescita dei servizi di ristorazione
Le elaborazioni
fuori dal centro di FIPE del
storico, rapporto
in tutte sul sistema
le tipologie della ristorazione
di servizio. a Roma
In particolare, sono2020, ci danno
cresciuti una panoramica
sia i ristoranti dei numeri
con servizio a confronto
che quelli take away: 2008 e 2019 a
quest’ultima
seconda della zona del Comune di Roma in cui i servizi risiedono. Le tabelle che seguono mostrano, infatti, una crescita dei servizi
categoria vede una forte crescita nei centri storici. L’unica categoria che non ha avuto una grande crescita è stata quella dei Bar, che addirittura di ristorazione
fuori dal centro
decresce storico,
nei centri in tutte le tipologie di servizio. In particolare, sono cresciuti sia i ristoranti con servizio che quelli take away: quest’ultima
storici.
categoria
Tabella vede
8.14: una forte
Numero crescita
servizi nei centri storici.
di ristorazione L’unicanel
per tipologia categoria che non
centro storico ha avuto
e fuori una grande
dal centro storicocrescita
di Roma è stata quella Fonte:
2008-2019. dei Bar,rielaborazione
che addirittura
decresce CURSA
tabellare nei centri storici.
su FIPE, 2020
Tabella 8.14: Numero servizi di ristorazione per tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019. Fonte: rielaborazione
tabellare CURSA
Tipologia su FIPE,
servizio 2020
di 2008 2019
ristorazione Centro Non ToT Centro Non centro ToT
Tipologia servizio di 2008
storico centro 2019
storico storico
ristorazione Centro Non
storico ToT Centro Non centro ToT
Ristoranti storico
1.346 centro
2.730 4.076 storico
1.931 414
storico
4.372 6.303
storico
fuori dal centro storico, in tutte le tipologie di servizio. In particolare, sono cresciuti sia i ristoranti con servizio che quelli take away: quest’ultima
categoria vede una forte crescita nei centri storici. L’unica categoria che non ha avuto una grande crescita è stata quella dei Bar, che addirittura
decresce nei centri storici.
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Tabella 8.14: Numero servizi di ristorazione per tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019. Fonte: rielaborazione
tabellare CURSA su FIPE, 2020

Tipologia servizio di 2008 2019


ristorazione Centro Non ToT Centro Non centro ToT
storico centro storico storico
storico
Ristoranti 1.346 2.730 4.076 1.931 4.372 6.303
Take Away 252 1.154 1.406 396 1.642 2.039
Gelaterie/pasticceri 92 368 460 121 495 616
Gelaterie/pasticceri 92 368 460 121 495 616
e
eGelaterie/pasticceri 92 368 460 121 495 616
Bar 1.089 4.534 5.623 1.024 4.672 5.696 Tabella 8.14 Numero servizi di ristorazione per tipologia nel
Bar
e 1.089 4.534 5.623 1.024 4.672 5.696 centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019.
TOT 2.779 8.786 11.565 3.472 11.181 14.654 Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
TOT
Bar 2.779
1.089 8.786
4.534 11.565
5.623 3.472
1.024 11.181
4.672 14.654
5.696
TOT 2.779 8.786 11.565 3.472 11.181 14.654
La crescita totale negli ultimi 10 anni è del 26,7% e coinvolge in particolare ristoranti e take away, fuori dai centri storici.
La crescita totale negli ultimi 10 anni è del 26,7% e coinvolge in particolare ristoranti e take away, fuori dai centri storici.
Tabella 8.15: Variazione percentuale dei servizi di ristorazione per tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019.
Tabella 8.15:
La crescita Variazione
totale percentuale
neglitabellare
ultimi 10CURSA dei26,7%
anni è su
del serviziedicoinvolge
ristorazione per tipologia
in particolare nel centro
ristoranti storico
e take away,efuori
fuoridai
dalcentri
centrostorici.
storico di Roma 2008-2019.
Fonte: rielaborazione FIPE, 2020
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Tabella 8.15: Variazione percentuale dei servizi di ristorazione per tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019.
Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020
Tipologia servizio di ristorazione 2019/2008
Tipologia servizio di ristorazione 2019/2008
Tipologia servizio di ristorazione Centro storico (%) 2019/2008
Non centro storico (%) ToT (%)
Centro storico (%) Non centro storico (%) ToT (%)
Ristoranti Centro
43,5 storico (%) Non
60,1 centro storico (%) ToT
54,6(%)
Ristoranti 43,5 60,1 54,6
Ristoranti
Take Away 43,5
57,3 60,1
42,3 54,6
45,0
Take Away 57,3 42,3 45,0
Take Away
Gelaterie/pasticcerie 57,3
31,4 42,3
34,5 45,0
33,9
Gelaterie/pasticcerie 31,4 34,5 33,9
Gelaterie/pasticcerie
Bar 31,4
-6,0 34,5
3,0 33,9
1,3
Bar -6,0 3,0 1,3
Tabella 8.15 Variazione percntuale dei servizi di ristorazione per
Bar
TOT -6,0
25,0 3,0
27,3 1,3
26,7 tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma
TOT 25,0 27,3 26,7 2008-2019.
TOT 25,0 27,3 26,7 Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

8.2.1 Uno sguardo di dettaglio con Openstreetmap _ I servizi di ristorazione


8.2.1 Uno sguardo di dettaglio con Openstreetmap _ I servizi di ristorazione
8.2.1 Uno sguardo di dettaglio con
3 Openstreetmap _ I servizi di ristorazione
415
Grazie all’utilizzo di Openstreetmap3 (OSM), siamo riusciti ad avere uno sguardo più dettagliato sul settore dei servizi di ristorazione a Roma
Grazie all’utilizzo di Openstreetmap (OSM), siamo riusciti ad avere uno sguardo più dettagliato sul settore dei servizi di ristorazione a Roma
Bar -6,0 3,0 1,3

TOT 25,0 27,3 26,7


LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Gelaterie/pasticceri 92 368 460 121 495 616


e 8.2.1 Uno sguardo di dettaglio con Openstreetmap _ I servizi di ristorazione
Bar 1.089 4.534 5.623 1.024 4.672 5.696
3
TOT Grazie all’utilizzo2.779di Openstreetmap
8.786 (OSM), 11.565
siamo riusciti3.472
ad avere uno sguardo più14.654
11.181 dettagliato sul settore dei servizi di ristorazione a Roma
Metropolitana. Essendo questi dati open source, i risultati della nostra ricerca non risultano rappresentativi del settore nella sua totalità ma
possono
La crescita totale essere un buono
negli ultimi spunto
10 anni è delper capire
26,7% meglio come
e coinvolge funziona ristoranti
in particolare il consumo fuoriaway,
e take casa afuori
Roma daiMetropolitana.
centri storici.
Tabella 8.15: Variazione percentuale dei servizi di ristorazione per tipologia nel centro storico e fuori dal centro storico di Roma 2008-2019.
L’indagine
Fonte: rielaborazione
L’indagine
3
ha individuato
hatabellare un
CURSA
individuato totale
un su FIPE,di
totale circa
circa 3366
di2020 3366 servizi
servizi di
https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.4850/9.1739 di ristorazione
ristorazione tra
tra ristoranti,
ristoranti, bar
bar ee fast
fast food.
food. Tra questi, ilil 67%
Tra questi, 67% è
è rappresentato
rappresentato da
da
ristoranti che servono cibo italiano e il 14% da pizzerie. La cucina asiatica invece occupa il 7% della share di mercato
ristoranti che servono cibo italiano e il 14% da pizzerie. La cucina asiatica invece occupa il 7% della share di mercato con una particolare con una particolare
prevalenza
Tipologia di
servizio di
prevalenza ristoranti
di ristoranti di cucina
ristorazione
di cucina cinese
cinese (44%)
(44%) o o giapponese
giapponese2019/2008
(39%).
(39%).

Tabella 8.16:
Tabella 8.16: Numero
Numero ee share
share dei
dei servizistorico
Centro
servizi di ristorazione
di ristorazione per
(%) Nonper tipologia
centro di cucina.
storico
tipologia di cucina.
(%) Fonte: elaborazione
ToTelaborazione
Fonte: (%) CURSA
CURSA su
su Openstreetmap,
Openstreetmap, 2021
2021

Ristoranti
Servizi Numero43,5 Share 60,1 54,6
Servizi di
di Ristorazione
Ristorazione Numero Share

Take Away
africana 57,33 0,09% 42,3 45,0
africana 3 0,09%
american/burger
american/burger 137
137 4,07%
4,07%
Gelaterie/pasticcerie 31,4 34,5 33,9
asiatica
asiatica 235
235 6,98%
6,98%
europea
europea 10 0,30%
Bar -6,010 0,30% 3,0 1,3
italiana
italiana 2268
2268 67,38%
67,38%
mediorientale
TOT mediorientale 25,085 2,53% 27,3 26,7
L’ indagine di
85 2,53%
N/D 120 3,57% openstreetmap
N/D 120 3,57%
pizzeria 499 14,82%
mostra una città
pizzeria 499 14,82% metropolitana dove
Tabella 8.16 Numero e share dei servizi di ristorazione per
sudamericana
sudamericana 9
9 0,27%
0,27% tipologia di cucina.
prevale la cucinaa
8.2.1 Uno sguardo
Totale di
generaledettaglio con Openstreetmap
3366 100,00%_ I servizi di ristorazione
Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
Totale generale 3366 100,00% italiana ma con una
grande presenza
L’indaginedidi
L’indagine di openstreetmap
openstreetmap
Tabella 8.17:
Grazie all’utilizzo di Numero e share
Openstreetmap 3 dei servizi di ristorazione di cucina asiatica. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
(OSM), siamo riusciti ad avere uno sguardo più dettagliato sul settore dei servizi di ristorazione a Roma
Tabella 8.17: Numero e share dei servizi di ristorazione di cucina asiatica. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021 cucine internazionali,
mostra una città
mostra una città
Metropolitana. Essendo questi dati open source, i risultati della nostra ricerca non risultano rappresentativi del settore nella sua totalità ma metropolitana
in particolare quella dove
metropolitana dove prevale
prevale
Cucina
possono Cucina Tipo
essere un buonoTipo Numero
spunto per Numero Share
capire meglioShare
come funziona il consumo fuori casa a Roma Metropolitana. la cucina italiana ma con una
asiatica. la cucina italiana ma con una
Asiatica grande
grande presenza
presenza di di cucine
cucine
Asiatica
internazionali,
internazionali, in particolare
in particolare
3
https://www.openstreetmap.org/#map=16/45.4850/9.1739
cinese 105 44,68% quella
quella asiatica.
asiatica.
cinese 105 44,68%

filippina
filippina 8
8 3,40%
3,40% 416
pizzeria 499 14,82%
sudamericana
sudamericana 9
9 0,27%
0,27%
Totale
Totale generale
generale 3366
3366 100,00%
100,00%
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
L’indagine di
L’indagine di openstreetmap
openstreetmap
Tabella
Tabella 8.17:
8.17: Numero
Numero ee share
share dei
dei servizi
servizi di
di ristorazione
ristorazione di
di cucina
cucina asiatica.
asiatica. Fonte:
Fonte: elaborazione
elaborazione CURSA
CURSA su
su Openstreetmap,
Openstreetmap, 2021
2021 mostra una città
mostra una città
metropolitana
metropolitana dove
dove prevale
prevale
Cucina
Cucina Tipo
Tipo Numero
Numero Share
Share la cucina
la cucina italiana
italiana ma
ma con
con una
una
Asiatica
Asiatica grande presenza di cucine
grande presenza di cucine
internazionali,
internazionali, in
in particolare
particolare
cinese 105 44,68% quella asiatica.
quella asiatica.
cinese 105 44,68%

filippina
filippina 8
8 3,40%
3,40%

fusion
fusion 1
1 0,43%
0,43%

hawaiiana 1 0,43%
hawaiiana 1 0,43%
indiana 15 6,38%
indiana 15 6,38%
giapponese 93 39,57%
giapponese 93 39,57%
coreana 3 1,28%
coreana 3 1,28%
thai 8 3,40%
thai 8 3,40%
vietnamita 1 0,43% Tabella 8.17 Numero e share dei servizi di ristorazione di cucina
vietnamita asiatica.
Totale 2351 0,43%
100,00% Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
Totale 235 100,00%
Il mondo dei fast food occupa invece l’8,6% del mercato, superando anche la cucina asiatica. In questa categoria sono inclusi: la cucina
Il mondo dei
americana fast alle
relativa foodcatene
occupa di invece l’8,6%
hamburger, del mercato,
i kebab superando
e tutti quei luoghi dianche
ristorola“fast”
cucina
cheasiatica.
vendono In prodotti
questa categoria sono considerabili
italiani/europei inclusi: la cucina
non
americana
salutari (perrelativa
esempio allefritti).
catene di hamburger, i kebab e tutti quei luoghi di ristoro “fast” che vendono prodotti italiani/europei considerabili non
salutari (per esempio
Interessante notare comefritti).sia per la cucina americana che per quella middle europea, la maggioranza di servizi di ristorazione è proprio relativa
Interessante
alla forma dinotare come
fast food, sia per la cucina
esemplificabile con americana
la vendita che per quella middle
rispettivamente europea,e la
di hamburger maggioranza
kebab. di servizi
Infatti, tra di ristorazione
tutti i ristoranti è proprio
di cucina relativail
americana,
alla forma di fast food, esemplificabile con la vendita rispettivamente di hamburger
73% sono fast food mentre in quella del Medio Oriente più dell’83% è occupato da kebab. e kebab. Infatti, tra tutti i ristoranti di cucina americana, il
73% sono fast food mentre in quella del Medio Oriente più dell’83% è occupato da kebab.

Tabella 8.18: Numero e share dei servizi di ristorazione fast food per cucina e tipologia. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
Tabella 8.18: Numero e share dei servizi di ristorazione fast food per cucina e tipologia. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
417
Fast food Tipologia Numer Share
Interessante notare come sia per la cucina americana che per quella middle europea, la maggioranza di servizi di ristorazione è proprio relativa
alla forma di fast food, esemplificabile con la vendita rispettivamente di hamburger e kebab. Infatti, tra tutti i ristoranti di cucina americana, il
73% sono fast food mentre in quella del Medio Oriente più dell’83% è occupato da kebab.
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Tabella 8.18: Numero e share dei servizi di ristorazione fast food per cucina e tipologia. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021

Fast food Tipologia Numer Share


o
american/burge burger 100 34,25% Il mondo dei fast
r
Italiano 64 21,92% food, italiani ed
italiana pollo
misto
23 7,88% internazionali,
fritti
dolce
17 5,82%
13 4,45% prende l’ 8,6% della
mediorientale
Italiano
kebab
64 21,92%
75 25,68% share di mercato
Totale generale
misto
292 100,00
dei servizi di
dolce 13 4,45%
%
ristorazione.
mediorientale kebab 75 25,68% Il mondo dei fast food,
italiani ed internazionali,
Totale generale 292 100,00 Tabella 8.18 Numero e share dei servizi di ristorazione fast food
Tabella 8.19: Numero e share dei servizi di ristorazione fast food editipologia.
per cucina cucina americana e mediorientale. Fonte: elaborazione CURSA su prende l’8,6% della share di
% Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021 Il mondodei
mercato deiservizi
fast food,
di
Openstreetmap, 2021
ristorazione.
italiani ed internazionali,
Tabella prende l’8,6% della share di
Cucina8.19: Numero e share dei servizi di ristorazione
Tipologia Numero fast food di cucina americana e mediorientale. Fonte: elaborazione CURSA su
Share
Openstreetmap, 2021 mercato dei servizi di
American/burger altro 37 27% ristorazione.
fast food 100 73%
Cucina Tipologia Numero Share
Tot 137 100,0%
American/burger altro 37 27%
Mediorientale egiziana 1 1,2%
fast food 100 73%
greca 2 2,4%
Tot 137 100,0%
ebraica 2 2,4%
Mediorientale egiziana 1 1,2%
libanese 3 3,5%
greca 2 2,4%
persiana 2 2,4%
ebraica 2 2,4%
kebab 75 88,2% Tabella 8.19 Numero e share dei servizi di ristorazione fast food
libanese 3 3,5% per cucina americana e mediorentale.
Tot 85 100,0% Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
persiana 2 2,4%
kebab 75 88,2%
Relativo poi al mondo del fast food americano, McDonald’s risulta leader di mercato occupando quasi il 45% del mercato seguito dalla categoria
Tot 85 100,0%
“altri brand”, che includono hamburgherie di varia natura, occupando il 24% del mercato.

Relativo8.20:
Tabella poi alShare
mondo del fast dei
di mercato food americano,
marchi McDonald’s
di fast food risulta leader
della tipologia di mercato
hamburgheria. occupando
Fonte: quasi ilCURSA
elaborazione 45% del
su mercato seguito dalla
Openstreetmap, 2021categoria
“altri brand”, che includono hamburgherie di varia natura, occupando il 24% del mercato.
418
Burger fast food brand share
libanese 3 3,5%
persiana 2 2,4%
kebab 75 88,2% LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Tot 85 100,0%

Relativo poi al mondo del fast food americano, McDonald’s risulta leader di mercato occupando quasi il 45% del mercato seguito dalla categoria
“altri brand”, che includono hamburgherie di varia natura, occupando il 24% del mercato.

Tabella 8.20: Share di mercato dei marchi di fast food della tipologia hamburgheria. Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021

Burger fast food brand share

Burger King 12%


McDonald's 44%
N/D 3%
Old Wild West 10%
N/D 3%
Altro 24%
Old Wild West 10%
Subway 2%
Altro 24%
T-Burger station & Bar 3%
Subway 2%
Tommi's Burger Joint 2% Tabella 8.20 Share dii mercato dei marchi di fast food della
T-Burger station & Bar 3%
Totale generale 100% tipologia hamburgheria.
Tommi's Burger Joint 2% Fonte: elaborazione CURSA su Openstreetmap, 2021
Totale generale 100%
ha un range di prezzo
8.3 La ristorazione di qualità che oscilla tra i 35 e
55 euro pro-capite a
8.3 La ristorazione di qualità pasto.

8.3.1 La ristorazione delle Guide


8.3.1 La ristorazione delle Guide
L’approfondimento sulla ristorazione di qualità è stato fatto partendo dall’analisi di 4 guide: Osterie d’Italia 2020 di Slow Food, La Guida Michelin
Italia 2020, Le Guide de La Pecora Nera – Roma 2021, Gambero Rosso – Roma 2021 e Le Guide de l’Espresso – I Ristoranti e I Vini d’Italia 2020.
L’approfondimento sulla ristorazione di qualità è stato fatto partendo dall’analisi di 4 guide: Osterie d’Italia 2020 di Slow Food, La Guida Michelin
La mappa 8.2 mostra le aree con maggiore concentrazione di ristoranti di qualità mappati dall’indagine eseguita.
Italia 2020, Le Guide de La Pecora Nera – Roma 2021, Gambero Rosso – Roma 2021 e Le Guide de l’Espresso – I Ristoranti e I Vini d’Italia 2020.
La mappa 8.2 mostra le aree con maggiore concentrazione di ristoranti di qualità mappati dall’indagine eseguita.
Mappa 8.2: La distribuzione dei ristoranti di qualità- in aggiornamento. Fonte: elaborazione CURSA
Mappa 8.2: La distribuzione dei ristoranti di qualità- in aggiornamento. Fonte: elaborazione CURSA

419
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Figura 8.2 Distribuzione dei ristoranti


di qualità in aggiornamento. Fonte:
Elaborazione CURSA

420
concentrazione nel centro
vede una particolare
storico del Comune di Roma
concentrazione nel centro
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
storico del Comune di Roma

Andando a mappare i migliori ristoranti all'interno di queste guide, seguendo le classificazioni specifiche di ognuna da essa, sono stati raccolti un
totale di 315 servizi di ristorazione. Tra questi primeggiano i ristoranti con una share del 46% seguiti dalla categoria aggregata di bar, caffè,
Andando a mappare i migliori ristoranti all'interno di queste guide, seguendo le classificazioni specifiche di ognuna da essa, sono stati raccolti un
pasticcerie che comprende anche cocktail bar, panetterie e altri servizi di ristorazione diversi da pizzerie, ristoranti o street food.
totale di 315 servizi di ristorazione. Tra questi primeggiano i ristoranti con una share del 46% seguiti dalla categoria aggregata di bar, caffè,
Tabella 8.21: Numero servizi di ristorazione di qualità per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA
pasticcerie che comprende anche cocktail bar, panetterie e altri servizi di ristorazione diversi da pizzerie, ristoranti o street food.
Tabella 8.21: Numero servizi di ristorazione di qualità per tipologia nella CMRC. Fonte: elaborazione CURSA
Tipologia di servizio di ristorazione Numero servizi
bar/caffè/pasticceria
Tipologia di servizio di ristorazione Numero servizi 91
pizzeria di qualità
bar/caffè/pasticceria 38
91
ristorante
pizzeria di di qualità
qualità 145
38
street food
ristorante di qualità 41
145
Totale food
street 315
41 Tabella 8.21 Numero servizi di ristorazione di qualità per tipologia
nella CmRC.
Totale 315 Fonte: elaborazione CURSA

Tra i 315 servizi mappati, 267 risiedono nel Comune di Roma. Questo dato, anche se falsato perché non rappresentativo di tutti i servizi di
ristorazione e perché esclusivamente derivante dallo studio di alcune specifiche guide, aiuta a capire la grande concentrazione di questa tipologia
di servizi nel comune di Roma.
Tabella 8.22: Numero servizi di ristorazione di qualità per tipologia nel Comune di Roma. Fonte: elaborazione CURSA

Tipologia di servizio di Numero servizi


ristorazione Comune di Roma
bar/caffè/pasticceria 86
pizzeria di qualità 33
ristorante di qualità 108
street food 40
Totale 267 Tabella 8.22 Numero servizi di ristorazione di qualità per tipologia nel Comune di Roma.
Fonte: elaborazione CURSA
Ogni guida utilizza diverse metodologie di riconoscimento per premiare i servizi di ristorazione. Tra queste, la più conosciuta è sicuramente la
Stella Michelin, ottenuta da 23 ristoranti all’interno della CMRC. Tra questi, 19 sono nel Comune di Roma, due a Fiumicino e gli altri due a Labico
e Genazzano.
421
bar/caffè/pasticceria 86
d ristorante di qualità 40 108
pizzeria di qualità 33
street food 267 40
ristorante di qualità
Totale
a utilizza diverse metodologie di riconoscimento per premiare267
108 LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
i servizi di ristorazione. Tra queste, la più conosciuta è sicuramente la
street
helin, ottenutaOgni
da 23 food
ristoranti 40
guida utilizzaall’interno della CMRC.diTra
diverse metodologie questi, 19 sono
riconoscimento nelpremiare
per Comunei di Roma,
servizi di due a Fiumicino
ristorazione. Tra equeste,
gli altriladue
piùaconosciuta
Labico è sicuramente la
no. Totale 267
Stella Michelin, ottenuta da 23 ristoranti all’interno della CMRC. Tra questi, 19 sono nel Comune di Roma, due a Fiumicino e gli altri due a Labico
Ogni guida utilizza diverse metodologie di riconoscimento per premiare i servizi di ristorazione. Tra queste, la più conosciuta è sicuramente la
e Genazzano.
Stella Michelin, ottenuta da 23 ristoranti all’interno della CMRC. Tra questi, 19 sono nel Comune di Roma, due a Fiumicino e gli altri due a Labico
e Genazzano.
23: Numero servizi di ristorazione di qualità premiate con diversi riconoscimenti. Fonte: elaborazione CURSA
Tabella 8.23: Numero servizi di ristorazione di qualità premiate con diversi riconoscimenti. Fonte: elaborazione CURSA
Tipologia di servizio di ristorazione Stella Cuore di Chiocciola Slow Campagna
Tabella 8.23: Numero servizi di ristorazione di qualità premiate
Michelindi ristorazione
Tipologia di servizio Car con diversi riconoscimenti.
Food
Stella Cuore diAmica Fonte: elaborazione
Chiocciola Slow Campagna CURSA
bar/caffè/pasticceria 0 1Michelin Car 0 Food 0 Amica
pizzeria di qualità Tipologia di servizio
bar/caffè/pasticceria di ristorazione
0 3Stella 0 Cuore di
0 1 Chiocciola0 Slow 0 Campagna 0
Michelin Car Food Amica
ristorante di qualità pizzeria di qualità 23 27 0 6 3 6 0 0
bar/caffè/pasticceria 0 1 0 0
street food ristorante di qualità 0 0 23 0 27 0 6 6
pizzeria di qualità 0 3 0 8.23 Numero servizi
Tabella 0 di ristorazione di qualità premiate con diversi
Totale street food 23 31 0 6 0 0
6 riconoscimenti. 0
Fonte: elaborazione CURSA
ristorante di qualità 23 27 6 6
Totale 23 31 6 6
iconoscimento conosciuto sono le Chiocciole Slow Food, ottenute da 6 ristoranti, di cui 4 a Roma. Questo simbolo premia la presenza 0di
street food 0 0 0
residio Slow Food ed inriconoscimento
Un altro Totale
generale la sintonia con i valori
conosciuto sonodile “buono,
Chiocciole pulito
Slowe Food,
giusto” che23
ottenute 31 SlowdiFood.
caratterizzano
da 6 ristoranti, 6 Questo simbolo
cui 4 a Roma. 6 premia la presenza di
prodotti Presidio Slow Food ed in generale la sintonia con i valori di “buono, pulito e giusto” che caratterizzano Slow Food.
Un altro riconoscimento conosciuto sono le Chiocciole Slow Food, ottenute da 6 ristoranti, di cui 4 a Roma. Questo simbolo premia la presenza di
Gli altri due
prodotti riconoscimenti
Presidio Slow Food presenti in tabella,
ed in generale invece,con
la sintonia sono assegnati
i valori dalla Guida
di “buono, pulitoLa Pecora Nera.
e giusto” Cuore di CARSlow
che caratterizzano è un Food.
premio assegnato dal Centro
Agroalimentare Roma a 31 servizi di ristorazione nella provincia di Roma che si sono distinti per l’attenzione alla scelta degli ingredienti. Simile
premio viene dato da Campagna Amica a quei ristoranti che utilizzano pratiche di sostenibilità legate alla stagionalità, al non spreco e al rispetto
dell’ambiente.
Tabella 8.24: Numero servizi di ristorazione con relativo range di prezzo medio pro-capite. Fonte: elaborazione CURSA
Il 40% dei ristoranti mappati
ha un range di prezzo che
Range di prezzo in euro Numero servizi di ristorazione oscilla tra i 35 e 55 euro pro
< 35 42 capite a pasto.
>100 7
35 - 55 59
55 - 75 24
75 - 100 13
Totale 145 Tabella 8.24 Numero servizi di ristorazione con relativo range di prezzo medio pro-
capite. Fonte: elaborazione CURSA

La ristorazione di qualità ha la nomea di essere costosa. Per questo, l’indagine ha voluto capire in che range di prezzi si inserivano i 145 ristoranti
di qualità mappati. Risulta che il 40% di questi ha una spesa pro-capite che oscilla tra 35 e 55 euro per pasto, seguito da 29% invece dove la
422 una spesa pro-capite superiore ai 55 euro e tra questi la
spesa è addirittura inferiore ai 35 euro pro-capite. Solo il 30% dei ristoranti richiede
dell’ambiente.
35 - 55 59
Tabella 8.24: Numero servizi di ristorazione con relativo range di prezzo medio pro-capite. Fonte: elaborazione CURSA
55 - 75 24 Il 40% dei ristoranti mappati
75 - 100 13 LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI ha CASA
un range di prezzo che
Range di prezzo in euro Numero servizi di ristorazione oscilla tra i 35 e 55 euro pro
Totale 145
< 35 42 capite a pasto.
>100 7
La ristorazione di qualità ha la nomea di essere costosa. Per questo, l’indagine ha voluto capire in che range di prezzi si inserivano i 145 ristoranti
35 - 55 59
di qualità mappati. Risulta che il 40% di questi ha una spesa pro-capite che oscilla tra 35 e 55 euro per pasto, seguito da 29% invece dove la
55 - 75è addirittura inferiore ai 35 euro pro-capite. Solo
spesa 24 il 30% dei ristoranti richiede una spesa pro-capite superiore ai 55 euro e tra questi la
75 - 100 parte ha prezzi che oscillano tra 55 e 75 euro per
maggior 13 pasto.
Totale 145
Gli elementi
Gli alimenti sono una risorsa
8.4 La ristorazione
La ristorazione pubblica
di qualità ha la collettiva sono
nomea di essere costosa. Per questo, l’indagine ha voluto capire in che range di prezzi si inserivano i 145 una risorsa
ristoranti fondamentale per la vita
di qualità
Il cibo è unmappati.
elementoRisulta che il 40%
fondamentale perdil'uomo,
questi riguarda
ha una spesa pro-capite che oscilla
il suo sostentamento, tra 35 e coinvolge
la sua salute, 55 euro per pasto,
l'intera seguitosociale.
struttura fondamentale
da 29% invece per e collettiva degli
dove la individuale
spesa è addirittura
Gli alimenti inferiore
sono, quindi, unaairisorsa
35 euro pro-capite. per
fondamentale Sololailvita
30%individuale
dei ristoranti richiededegli
e collettiva una esseri
spesa umani,
pro-capite
e lasuperiore ai 55
popolazione la questi
euro e tra
dovrebbe occuparsi la
di esseri
vita individualeumani
e
maggior parte ha
ciò che mangia in prezzi
manierachepiù
oscillano tra 55 e 75 euro per pasto.
consapevole. collettiva dgli esseri
La nutrizione è direttamente connessa alle malattie croniche non trasmissibili come cancro, diabete, patologie cardiovascolari e respiratorie umani.e le
abitudini alimentari rappresentano uno dei quattro principali fattori di rischio, insieme al fumo, all’alcool e a una scarsa attività fisica, e sono Gli alimenti sono una risorsa
8.4 La ristorazione pubblica collettiva
strettamente connesse anche ai fattori di rischio metabolici costituiti da alta pressione, sovrappeso e obesità, iperglicemia e iperlipemia. Lo stile fondamentale per la vita
Il cibo
di vitaèeunleelemento fondamentale
scelte alimentari per l'uomo,
possono, quindi,riguarda
agire inil modo
suo sostentamento,
decisivo sullalapossibilità
sua salute,die evitare
coinvolge l'intera struttura
l’insorgenza e di controllarne individuale e collettiva degli
sociale.
di malattie
Gli alimenti sono, quindi, una risorsa fondamentale per la vita individuale e collettiva degli esseri umani, e la popolazione dovrebbe occuparsi di esseri umani
l’evoluzione.
ciò che mangia in maniera più consapevole.
La nutrizione è direttamente connessa alle malattie croniche non trasmissibili come cancro, diabete, patologie cardiovascolari e respiratorie, e le
abitudini alimentari rappresentano uno dei quattro principali fattori di rischio, insieme al fumo, all’alcool e a una scarsa attività fisica, e sono
strettamente connesse anche ai fattori di rischio metabolici costituiti da alta pressione, sovrappeso e obesità, iperglicemia e iperlipemia. Lo stile
di vita e le scelte alimentari possono, quindi, agire in modo decisivo sulla possibilità di evitare l’insorgenza di malattie e di controllarne
l’evoluzione.

Le mense
garantiscono un
accesso sicuro a
un’alimentazion di
qualità.

423
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

4
4 4 che i Paesi spendono, mediamente, l’8,4% del bilancio del sistema sanitario per curare le
Da Da un’analisi
un’analisi
DaDa condotta
un’analisi
condotta
un’analisi da
condotta
da OCSE
condotta
OCSE da (2019)
(2019)
da
OCSE4
OCSE emerge
emerge
(2019)
(2019) emergei Paesi
cheemerge spendono,
chechei Paesi
i Paesi spendono,
spendono,
mediamente,
mediamente,
mediamente,
l’8,4% del l’8,4%
l’8,4%
bilancio
deldel
bilancio
delbilancio
sistema
deldel
sistema
sanitario
sistemasanitario
per
sanitario
curare
perper
lecurare
curare
le le
malattie legate
malattiemalattie
legate
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allegatesovrappeso
sovrappeso
legate
al al e che,
sovrappeso
sovrappeso in media,
e che, inemedia,
che,
e che, il sovrappeso
inilmedia,
in
sovrappeso
media, è
il sovrappeso responsabile
il sovrappeso
è responsabile del
è responsabile 71%
è responsabile
del 71% del di tutti
di tutti
del
71% 71%
i dii
costicosti
tutti
di tuttidelle
delle
i costi cure
i cure
costi
delle
per per
delle
cure il diabete,
il diabete,
cureperper del
il diabete,
del 23%
il diabete,
23% del dei
deidel
23%costi
costi
23%dei delle
delle
dei
costi
costi
delle
delle
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cure percure le
le curemalattie
malattie
perper cardiovascolari
le malattie
le
cardiovascolari
malattie e del
cardiovascolari
cardiovascolari9%
e del 9%edei dei
del
e costi
del costi
9%9% dei
delledelle
dei
costi
curecure
costi
delle
perper
delle
cure i tumori.
i tumori.
cure
perper
i tumori.
i tumori.

Le Le mense
mense possono
Le possono
Le
mense
mense assicurare
possono
assicurare
possono l’accesso
assicurare
assicurare
l’accesso costante
costante
l’accesso
l’accesso e affidabile
costante
ecostante
affidabile a una
e affidabile
e aaffidabile
una a varietà
varietà
una
a una di di alimenti
varietà
alimenti
varietàdi di adeguati,
alimenti
adeguati,
alimenti sicuri,
adeguati,
sicuri,
adeguati, locali,
locali,
sicuri,
sicuri,equi,
equi,
locali, sani
locali,
saniequi, esani
eequi,nutrienti;
nutrienti;
sani possono
e nutrienti;
e possono
nutrienti; possono
possono
promuovere
promuovere diete
promuovere più
diete piùdiete
promuovere sostenibili,
sostenibili,
dietepiùpiù riducendo
sostenibili,
riducendo
sostenibili, la
riducendo presenza
la presenza
riducendo la la di
presenza cibo
dipresenza ultra-processato,
cibo ultra-processato,
di di
cibo
ciboultra-processato,poco salubre
poco salubre
ultra-processato, poco
poco o altamente
salubre
o altamente
salubre o altamenteimpattante
impattante
o altamente dal
impattante punto
dal punto
impattante daldal di
dipunto vista
vista
punto di di
vista
vista
ambientale.
ambientale. Diventano
ambientale.
Diventano
ambientale. perciò
Diventano
Diventano
perciò un un ambito
perciò
perciò
ambitounundi di
ambito
ambito intervento
di di
intervento ritenuto
intervento
intervento attualmente
ritenuto
ritenuto ritenuto
attualmente prioritario
attualmente
attualmente
prioritario per promuovere
prioritario
prioritario perper
per promuovere la
promuovere
promuovere salute,
la salute, la educare
salute,
la educare
salute, alla
educare
educare
alla corretta
allaalla
corretta corretta
corretta
alimentazione
e alecontempo
al contempo
alimentazione
alimentazione
alimentazione sostenere
e ale contempo
al sostenere
contempo le filiere
lesostenere
sostenere
filiere le lecorte,
corte, filiere
filiere lacorte,
transizione
la corte,
transizione verso
verso
la transizione
la transizione l’agricoltura
verso
l’agricoltura
verso biologica
l’agricoltura
l’agricoltura
biologica ilecontrasto
il contrasto
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biologica allo
e ilecontrasto
ilallo
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spreco alimentare.
alimentare.
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spreco alimentare.
spreco alimentare.

8.4.1
8.4.1 Il 8.4.1
ruolo
Il ruolo
8.4.1 Ildel
Ildel
ruolo Food
Food
ruolo
del Public
Public
del
Food
Food Procurement
Procurement
Public
Public
Procurement
Procurement
Quando
Quando si parla
Quando
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di parla
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FoodFood Public
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Public
Food
Food Procurement
Procurement
Public
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(FPP)
Procurement ci siciriferisce
si riferisce
(FPP)
(FPP)ci si principalmente
ci riferisce
si
principalmente
riferisce allaalla
principalmente
principalmenteristorazione
ristorazione
allaalla collettiva
ristorazione
ristorazione
collettiva pubblica
collettiva
pubblica
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pubblica
intesa
pubblica
comecome
intesa quel
intesa
quel
come
comeservizio
servizio
quel
quel
di di di di
servizio
servizio
preparazione
preparazione e somministrazione
preparazione
preparazione
e somministrazione
e somministrazione di un
e somministrazione
di un dielevato
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unun numero
numero
elevato
elevato di pasti
numero
di numero
pasti per per
di di
pasti strutture
strutture
pasti
perper quali
strutture
quali
strutturescuole,
scuole,
quali
quali ospedali,
ospedali,
scuole,
scuole, carceri
ospedali,
carceri
ospedali, ecarceri
altre
ecarceri
altre e pubbliche
pubbliche
altre
e altre amministrazioni,
pubbliche
amministrazioni,
pubblicheamministrazioni,
amministrazioni,
Le mense
Le mense Legarantiscono
Legarantiscono
mense
mense un un unun
garantiscono
garantiscono
che si distingue
che si distingue
cheche dalla
si distingue
sidalla
distingue ristorazione
ristorazione
dalla
dalla collettiva
ristorazione
ristorazione privata
collettivacollettiva
privata
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cui
privata il cliente
il cliente
in incuicui è costituito
ilècliente
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è costituito
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costituito soggetto
un soggetto
da daunun privato
soggetto
privato
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(negeneralmente
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fanno
fanno parte
generalmente
generalmente i servizi
parte i servizi
parte
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di idiservizi
i servizi di di sicuro a
accesso
accesso sicuro
accesso
accesso
a sicuro
sicuro
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catering,
catering, le mense
lecatering,
mense
catering, leaziendali
leaziendali
mense
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aziendali
e aziendali
quelle enelle
enelle
quelle
case
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nelle
di di
curacura
case
nelle diprivate).
private).
case cura
di cura private).
private). un’alimentazione
un’alimentazione di qualità
un’alimentazione
un’alimentazione
di qualità
di qualità
di qualità

La La ristorazione
ristorazione
La La collettiva
ristorazione
collettiva
ristorazione in Italia
collettiva
incollettiva
Italia in
è inè Italia
una una
Italia è categoria
categoria
una
è una moltomolto
categoria
categoria importante
importante
molto
moltoimportante a livello
a livello
importante aeconomico,
aeconomico,
livello economico,
livello secondo
secondo
economico, i dati
secondo
i secondo
dati i dell'Osservatorio
dell'Osservatorio
dati dell'Osservatorio
i dati sulla
sulla
dell'Osservatorio ristorazione
ristorazione
sulla ristorazione
sulla ristorazione
collettiva e
collettivacollettiva nutrizione
ecollettiva
nutrizione
e nutrizione(Oricon,
(Oricon, (Oricon,
e nutrizione 2016),
2016), prima
prima
(Oricon,2016), dell’emergenza
dell’emergenza
2016),prima
primadell’emergenza legata al
legata allegata
dell’emergenza Covid-19,
Covid-19,
legata il
al Covid-19, fatturato
fatturato
alilCovid-19, complessivo
il fatturato
ilcomplessivo
fatturato complessivo della ristorazione
della ristorazione
complessivo della collettiva
ristorazione
della era
collettivacollettiva
ristorazione era di circa
di circa
collettivaeraera
di circa
di circa
6,2 miliardi
6,2 miliardi
6,26,2 di
miliardieuro
di miliardi
euro da da
di parte
euro parte
di euro da di
di da
un un
parte migliaio
migliaio
di un
parte d'imprese,
migliaio
d'imprese,
di un migliaio in
d'imprese, cui operano
in cui operano
d'imprese, in cui circa
operano
circa
in cui 95.000
95.000
operano circa lavoratori,
lavoratori,
95.000
circa 95.000 mentre
lavoratori,
mentre
lavoratori, il numero
ilmentre
numero
mentre il numerodi pasti
diil numero serviti
pasti serviti
di pasti annualmente
annualmente
serviti
di pasti annualmente
serviti era
annualmente di
era di eraera di di
circa 1 miliardo.
circa 1 miliardo.
circa 1 miliardo.
circa 1 miliardo.
Questi
Questi datidati
Questi
Questidimostrano
dimostrano
dati
datidimostrano
che, che,
dimostrano intervenire
intervenire
che,
che, nelnel
intervenire settore
settore
intervenire nelnel della
della
settore
settore ristorazione
ristorazione
della pubblica
ristorazione
della pubblica
ristorazione equivale
pubblica
pubblica
equivale a raggiungere,
a equivale
equivale
raggiungere, attraverso
a raggiungere,
a raggiungere,
attraverso la fornitura
attraverso
attraverso
la fornitura di alimenti
ladifornitura
la fornitura di di
alimenti sani
e esani
alimenti
alimenti
sani sani
e e
nutrienti, un bacino
nutrienti,
nutrienti,nutrienti,
un bacino unun di grandi
bacino
dibacino
grandi di dimensioni
grandi
didimensioni
grandi per
dimensioni
dimensioni orientare
perper
per orientare le abitudini
leorientare
orientare le le
abitudini alimentari
abitudini
abitudini
alimentari delle
alimentari
alimentari persone,
delle persone, delle
delle favorendo
persone,
persone,
favorendo e
favorendo
favorendo contribuendo
e contribuendo a
e contribuendo
e contribuendo perseguire
a perseguire con
a perseguire più
con più concon
a perseguire piùpiù
efficacia gli obiettivi
gliefficacia
efficacia efficacia gli gli
obiettivi di salute
di obiettivi
obiettivi pubblica,
di salute
salutedipubblica,
salute sicurezza
pubblica,
pubblica,
sicurezza alimentare,
sicurezza
sicurezza
alimentare, sviluppo
alimentare,
alimentare, economico,
sviluppo
svilupposviluppo
economico, sostenibilità
economico,
economico,
sostenibilità ambientale
ambientale
sostenibilità
sostenibilità e
ambientale giustizia
e giustizia
ambientale sociale.
e giustizia
sociale.
e giustiziasociale.
sociale.

In Italia,
In Italia, nel
nelIn
In Italia,2008,
2008, nel
Italia,concon
2008,
nel ilcon
il2008,"Piano
"Pianocon di
ildi"Pianoazione
ilazione
"Piano diper per
azione
di laper
sostenibilità
la sostenibilità
azione perla la ambientale
sostenibilità
ambientale
sostenibilità deidei
ambientale consumi
consumi
ambientale deidei della
consumi
della pubblica
pubblica
consumi della amministrazione"
pubblica
della (PAN
amministrazione"
amministrazione"
amministrazione"
pubblica (PAN GPP)
GPP) (PAN
(PAN predisposto
GPP)
GPP) predisposto
predisposto
predisposto
dal Ministero
daldal
dal Ministero dell'Ambiente,
dell'Ambiente,
Ministero
Ministero si è provveduto
si è provveduto
dell'Ambiente,
dell'Ambiente, a fornire
a fornireaun
si èsiprovveduto
è provveduto un quadro
a quadro
fornire generale
ungenerale
fornire quadro
un quadro sul Green
sulgenerale Public
GreensulPublic
generale Green
sul Procurement
Procurement
Public
Green Public (GPP), definendo
(GPP), definendo
Procurement
Procurement (GPP), degli
degli
definendo
(GPP), obiettivi
obiettivi
definendodegli
degli nazionali
nazionali
obiettivi nazionali
obiettivi nazionali
e individuando
e individuando le categorie
le categorie
e individuando
e individuando di beni,
ledicategorie
beni, servizi
le categorie servizi
di beni, e interventi
e servizi
di beni,interventi
servizi prioritari
eprioritari
e interventi
interventi per per impatti
impatti
prioritari
prioritari ambientali
ambientali
perper
impatti e volumi di spesa.
e volumiedivolumi
ambientali
impatti ambientali espesa.
volumidi spesa.
di spesa.

4
4
“The“Heavy
4 4 Burden of Obesity. The Economics of Prevention”.
The Heavy
“Burden
“The
The Heavy
ofHeavy
Obesity.
Burden
Burden
The
of Obesity.
Economics
of Obesity.
Theof
The
Economics
Prevention”.
Economics
of Prevention”.
of Prevention”.

424
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

I Green IPublic
GreenProcurement (GPP) consistono
Public Procurement nell’integrazione
(GPP) consistono di considerazioni
nell’integrazione relative relative
di considerazioni alla sostenibilità ambientale
alla sostenibilità all’interno
ambientale delle procedure
all’interno delle procedure
di acquisto
di della Pubblica
acquisto della Amministrazione:
Pubblica sono gare
Amministrazione: in cui
sono la in
gare scelta
cui ladiscelta
prodottidi e servizietende
prodotti a tende
servizi minimizzare
a gli impatti
minimizzare gli ambientali
impatti e, per tale,fine,
ambientali per tal fine,
I Green Public Procurement (GPP) consistono nell’integrazione di considerazioni relative alla sostenibilità ambientale all’interno delle procedure
è necessaria la valutazione
è necessaria degli
la valutazione impatti ambientali
degli impatti di un
ambientali prodotto in tutte le fasi del suo ciclo di vita, tenendo conto dei costi ambientali di
di acquisto della Pubblica Amministrazione: sono gare in cui ladiscelta
un prodotto
di prodotti in etutte le tende
servizi fasi del suo ciclo di gli
a minimizzare vita, tenendo
impatti conto dei
ambientali costi
e, per talambientali
fine, di
approvvigionamento delle materie prime, produzione,
materieambientali trasporto,
prime, produzione, stoccaggio,
trasporto, movimentazione,
stoccaggio, utilizzo
movimentazione, e smaltimento
utilizzo del
e smaltimento prodotto. I GPP
del prodotto. hanno
I GPP
approvvigionamento
è necessaria la valutazione degli delleimpatti di un prodotto in tutte le fasi del suo ciclo di vita, tenendo conto dei costi ambientali di hanno
progressivamente assunto
progressivamente un ruolo di rilievo nelle politiche ambientali adottate dall’Unione Europea nell’ottica dello sviluppo sostenibile.
approvvigionamento delleassunto
materieun ruoloproduzione,
prime, di rilievo nelle politichestoccaggio,
trasporto, ambientalimovimentazione,
adottate dall’Unione Europea
utilizzo nell’ottica del
e smaltimento dello sviluppoI sostenibile.
prodotto. GPP hanno
progressivamente assunto un ruolo di rilievo nelle politiche ambientali adottate dall’Unione Europea nell’ottica dello sviluppo sostenibile.
L'attuazione del Piano
L'attuazione deld'Azione Nazionale
Piano d'Azione è stata poi
Nazionale delegata
è stata all'individuazione
poi delegata dei “Criteri
all'individuazione Minimi Minimi
dei “Criteri Ambientali” (CAM) da
Ambientali” partedadiparte
(CAM) specifici
di specifici
decreti ministeriali
decreti che riportano indicazioni generali volte ad orientare le Pubbliche Amministrazioni verso una razionalizzazione dei consumi e
L'attuazione delministeriali che riportano
Piano d'Azione Nazionale indicazioni
è stata poi generali volte
delegata ad orientare le Pubbliche
all'individuazione dei “CriteriAmministrazioni
Minimi Ambientali” verso una
(CAM) razionalizzazione dei consumi
da parte di specifici e
degli acquisti, fornendo
degli acquisti, indicazioni per individuare migliori soluzioni progettuali, prodotti o servizi dal punto di vista ambientale relativi alle fasi
decreti ministeriali chefornendo
riportanoindicazioni
indicazioniper individuare
generali migliori
volte ad soluzioni
orientare progettuali,
le Pubbliche prodotti o servizi
Amministrazioni versodalunapunto di vista ambientale
razionalizzazione relativie alle fasi
dei consumi
delle procedure
delle di gara per
procedure di l'aggiudicazione
gara per degli appalti.
l'aggiudicazione degli appalti.
degli acquisti, fornendo indicazioni per individuare migliori soluzioni progettuali, prodotti o servizi dal punto di vista ambientale relativi alle fasi
delle procedure di gara per l'aggiudicazione degli appalti.
Per il servizio di ristorazione
Per il servizio collettivacollettiva
di ristorazione e per la efornitura di derrate
per la fornitura alimentari
di derrate che comprendono
alimentari mense scolastiche
che comprendono e universitarie,
mense scolastiche i CAM sono
e universitarie, i CAM sono
stati adottati con decreto
stati adottati del
con decreto Ministro dell'Ambiente
del Ministro del 25 luglio 2011, e comprendono, in tutto o in parte, le fasi di: produzione e distribuzione
Per il servizio di ristorazione collettiva e per la dell'Ambiente del 25alimentari
fornitura di derrate luglio 2011, e comprendono,
che comprendono mensein tuttoscolastiche
o in parte, lee fasi di: produzione
universitarie, i CAM e distribuzione
sono
degli alimenti e delle bevande, preparazione, confezionamento,
preparazione, somministrazione dei pasti, gestione dei rifiuti darifiuti
preparazione dei pastideie
degli alimenti e delle bevande,
stati adottati con decreto del Ministro dell'Ambiente 5 del 25 luglio 2011, e comprendono, in tutto o in parte, le fasi di: produzione e distribuzione pasti e
confezionamento, somministrazione dei pasti, gestione dei da preparazione
post-consumo e gestione
post-consumo dei localidei
e gestione comprensivo .
locali comprensivo 5
.
degli alimenti e delle bevande, preparazione, confezionamento, somministrazione dei pasti, gestione dei rifiuti da preparazione dei pasti e
In particolare,
In i CAM
particolare, applicabili
i CAM alle mense
applicabili alle scolastiche
mense
5
forniscono
scolastiche alle pubbliche
forniscono amministrazioni
alle pubbliche le indicazioni
amministrazioni specifiche
le indicazioni di sostenibilità,
specifiche ma
di sostenibilità, ma
post-consumo e gestione dei locali comprensivo . 6
anche dianche
naturadieconomica, etica
naturaapplicabili
economica, e sociale legate alle diverse fasi che caratterizzano le procedure di gara . 6
In particolare, i CAM alleetica
mensee sociale legate forniscono
scolastiche alle diverseallefasi pubbliche
che caratterizzano le procedure
amministrazioni di gara . specifiche di sostenibilità, ma
le indicazioni
Grazie all'evoluzione
Grazie della normativa
all'evoluzione della ambientale
normativa e di quella
ambientale e disugli appalti
quella sugli pubblici
appalti promossa
pubblici dalla Commissione
promossa dalla Europea, nel nostro Paese, ormai
6 Commissione Europea, nel nostro Paese, ormai
anche di natura economica, etica e sociale legate alle diverse fasi che caratterizzano le procedure di gara .
da alcunidaanni,
alcuni le anni,
istituzioni che esaminano
le istituzioni le offerte delle aziende fornitricifornitrici
devono,devono,
quindi, valutare il prezzo,il ma anche maeventuali esternalità
Grazie all'evoluzione della normativa che esaminano
ambientale e dilequella
offerte delle
sugli aziende
appalti pubblici promossa quindi,
dalla valutare
Commissione prezzo,
Europea, nel anche Paese,
nostro eventuali esternalità
ormai
o aspettionegativi
positive positive di un certo modo di produrre e distribuire il cibo.
da alcuni anni, le aspetti negativi
istituzioni di un certo le
che esaminano modo di produrre
offerte e distribuire
delle aziende il cibo.
fornitrici devono, quindi, valutare il prezzo, ma anche eventuali esternalità
positive o aspetti negativi di un certo modo di produrre e distribuire il cibo. Green Public
Procurement:
rispettoGreendiPubliccriteri
GreenProcurement:
Public Procurement:
8.4.2. Public
8.4.2.Procurement
Public Procurement nelle scuolenelle scuole di sostenibilità
rispetto rispetto
di criterididicriteri di
Green Public
ambientale
sostenibilità Procurement:
daambientale da
8.4.2. Public Procurement nelle scuole rispetto sostenibilità
di criteri di ambientale da
parte della Pubblica
Il Ministero, con decreto del 10 marzo 2020, ha rivisto il CAM per la ristorazione collettiva vista l'evoluzione della normativa che nel frattempo è intervenuta e la necessità di attuare azioni per perseguire piùsostenibilità
efficacemente gliambientale da
Amministrazione.
5
5 obiettivi
Il Ministero, con decreto del 10 marzo 2020, ha rivisto il CAM per la ristorazione collettiva vista l'evoluzione della normativa che nel frattempo è intervenuta e la necessità di attuare azioni per perseguire più efficacemente gli obiettivi
di riduzione degli sprechi e produzione di rifiuti, premiando anche modelli di produzione e distribuzione a basso impatto ambientale e al tempo stesso garantendo una sana alimentazione anche attraverso modalità più incisive di
di riduzione degli sprechi e produzione di rifiuti, premiando anche modelli di produzione e distribuzione a basso impatto ambientale e al tempo stesso garantendo una sana alimentazione anche attraverso modalità più incisive di
controllo
5 dellacon
Il Ministero, corretta esecuzione
decreto di servizi
2020,e ha
forniture. per la ristorazione collettiva,vista l'evoluzione della normativa che nel frattempo è intervenuta e la necessità di attuare azioni per perseguire più efficacemente gli obiettivi
controllo della del 10 marzo
corretta esecuzione di rivisto
serviziileCAM
forniture.
di riduzione degli sprechi e produzione di rifiuti, premiando anche modelli di produzione e distribuzione a basso impatto ambientale e al tempo stesso garantendo una sana alimentazione anche attraverso modalità più incisive di
controllo della corretta esecuzione di servizi e forniture.
6
Una novità6 del nuovo D.M. è la diversificazione dei CAM per tipologia di servizio di ristorazione: le diverse categorie sono il servizio di ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo
Una novità del nuovo D.M. è la diversificazione dei CAM per tipologia di servizio di ristorazione: le diverse categorie sono il servizio di ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo
grado), il servizio di ristorazione collettiva per uffici, università, caserme e il servizio di ristorazione collettiva per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.
grado), il servizio di ristorazione collettiva per uffici, università, caserme e il servizio di ristorazione collettiva per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.
6
Una novità del nuovo D.M. è la diversificazione dei CAM per tipologia di servizio di ristorazione: le diverse categorie sono il servizio di ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo
grado), il servizio di ristorazione collettiva per uffici, università, caserme e il servizio di ristorazione collettiva per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.
425
da alcuni anni, le istituzioni che esaminano le offerte delle aziende fornitrici devono, quindi, valutare il prezzo, ma anche eventuali esternalità
positive o aspetti negativi di un certo modo di produrre e distribuire il cibo.
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

In Italia, si stima che la ristorazione scolastica serva ogni giorno 2.700.000 pasti e che ogni studente, nel ciclo della scuola dell'obbligo, consumi Green
parte della Public Procurement:
Pubblica
8.4.2. Public Procurement nelle scuole Amministrazionedi criteri di
rispetto
in media 2.000 pasti.
sostenibilità ambientale da

Le mense In scolastiche
Italia,5 IlsiMinistero,
stimasono chenate
con la ristorazione
decreto come servizio
del 10 marzo scolastica
2020, assistenziale
ha serva
rivisto il CAM laogni
per per giorno
il sostegno
ristorazione 2.700.000
a vista
collettiva situazioni pasti
l'evoluzione e che
diffuse
della ogni
di studente,
difficoltà
normativa nelè ciclo
economica
che nel frattempo edella e lascuola
insicurezza
intervenuta dell'obbligo,
necessitàalimentare;
di attuare azioni econsumi
per perseguire piùparte della gliPubblica
efficacemente obiettivi
negli anniin media
Settantadi 2.000del pasti.
riduzione secolo scorso,
degli sprechi con diil rifiuti,
e produzione trasferimento
premiando anche delle competenze
modelli di produzione esociali ai Comuni,
distribuzione abbandonano
a basso impatto la natura
ambientale e al tempo assistenziale
stesso garantendo una sana e diventano
alimentazione Amministrazione
anche attraverso modalità più incisive di
controllo della corretta esecuzione di servizi e forniture.
un servizio pubblico, in quanto componente fondamentale del diritto allo studio. Nonostante ciò, dal rapporto di Save the Children (2017)7,
emerge Le chemense
il 48% scolastiche
degli studenti sono nate come
di scuole primarieservizio assistenziale
e secondarie per il sostegno
non hanno accesso alla a situazioni
mensa, poichédiffuse ledi famiglie
difficoltànon economica
riesconoeainsicurezza
coprire la rata.alimentare; e
negli anni 6 Settanta del secolo scorso, con il trasferimento delle competenze sociali ai Comuni, abbandonano la natura assistenziale
Una novità del nuovo D.M. è la diversificazione dei CAM per tipologia di servizio di ristorazione: le diverse categorie sono il servizio di ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, e diventano
primarie e secondarie di primo e secondo
un servizio
Considerando che ilpubblico,
grado), ilsettore in quanto
servizio di della mensa
ristorazione componente
scolastica
collettiva fondamentale
rappresenta
per uffici, università, deldidiritto
caserme e ililservizio
30% del allo
mercato
ristorazione studio.
della
collettiva Nonostante
per leristorazione ciò,assistenziali,
dal rapporto
collettiva,
strutture ospedaliere, esso puòdi certamente
socio-sanitarieSave
e detentive. essere (2017)7,
the Children
inquadratoemerge
comeche un ilanello
48% degli studenti
importante del dinostro
scuolesistemaprimarieagroalimentare.
e secondarie non hanno accesso alla mensa, poiché le famiglie non riescono a coprire la rata.
La mensa scolastica, oltre a garantire agli alunni una situazione di sostanziale equilibrio nutrizionale, si qualifica anche come parte integrante
Considerando
dell'attività educativa, in che il settore
quanto informa della mensa scolastica
sull'importanza di una rappresenta
dieta equilibrata il 30%e del mercato
l'adozione di della
corretteristorazione collettiva, esso può certamente essere
abitudini alimentari. Criteri Minimi Ambientali
inquadrato come un anello importante del nostro sistema agroalimentare. per le mense scolastiche e
universitarie
La mensa
La ristorazione scolastica,
scolastica italianaoltre a garantire
si basa agli alunnidiuna
sull'applicazione Linee situazione di sostanziale
guida e Direttive Regionali equilibrio
che fanno nutrizionale,
riferimento si qualifica
alle “Linee anche
Guidacome parteper
nazionali integrante
dell'attività
la ristorazione educativa,
scolastica” in quantodella
del Ministero informa Salute sull'importanza
(2010), in cuidivengono una dieta equilibrata
definiti i ruoli edil'adozione di corrette
tutti i protagonisti delabitudini
servizio:alimentari.
Comune, Responsabile Criteri Minimi Ambientali
del servizio di ristorazione, Servizio di Igiene Alimentare e Nutrizionale (SIAN) e Istituzioni scolastiche. per le mense scolastiche e
universitarie
La ristorazione scolastica italiana si basa sull'applicazione di Linee guida e Direttive Regionali che fanno riferimento alle “Linee Guida nazionali per
Le “Linee ristorazione
la Guida nazionali scolastica” del Ministero
per la ristorazione della Salute
scolastica” del(2010),
Ministero in cui vengono
della (2010)i8ruoli
Salutedefiniti nasconodi tutti i protagonisti
dalla necessità didel servizio:fin
facilitare, Comune, Responsabile
dall'infanzia,
l'adozionedeldiservizio
corrette di ristorazione,
abitudini alimentariServizio diper Igiene Alimentare e della
la promozione Nutrizionale
salute (SIAN) e Istituzioni scolastiche.
e la prevenzione delle malattie cronico-degenerative (diabete,
malattie cardiovascolari, obesità, osteoporosi, ecc.) di cui un'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Stabiliscono regole
8
Le “Linee
obbligatorie che tutteGuida le nazionali
autorità locali per lae ristorazione
le scuole devono scolastica”
rispettare del Ministero
per i pastidella Salute
scolastici che(2010) nascono
forniscono. dalla necessità
I comuni di facilitare,
italiani possono fin dall'infanzia,
interpretare
l'adozione
queste linee guida di corrette
e sono abitudini alimentari
relativamente liberi di creare la promozione
per propri regolamenti della salute e in
e standard, la conformità
prevenzione condelle malattie dei
le indicazioni cronico-degenerative
livelli di assunzione(diabete,
malattie
giornaliera cardiovascolari,
raccomandata di nutrienti obesità,
per laosteoporosi,
popolazioneecc.) di cui
italiana un'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Stabiliscono regole
(LARN).
obbligatorie che tutte le autorità locali e le scuole devono rispettare per i pasti scolastici che forniscono. I comuni italiani possono interpretare
queste
Tabella 8.25 linee guida e sono
Raccomandazione perrelativamente
il pranzo scolastico liberi di considerando
creare propri regolamenti
sia gli apporti e standard,
energeticiineconformità
nutrizionali,con sialei indicazioni
gruppi alimentari. dei livelliFonte:
di assunzione
Elaborazione CURSAraccomandata
giornaliera sulla base delle di Linee
nutrienti guidapernazionali
la popolazione italiana (LARN).
per la ristorazione scolastica (Ministero della Salute 2010)
Criteri Minimi
Apporti raccomandati Scuola Scuola Scuola Secondaria di
Ambientali
Tabella 8.25 Raccomandazione per il pranzo scolastico considerando sia gli apporti energetici e nutrizionali, sia i gruppi alimentari. Fonte: per le
dell’infanzia Primaria primo grado
Elaborazione CURSA sulla base delle Linee guida nazionali per la ristorazione scolastica (Ministero della Salute 2010) mense scolastiche e
universitarie.
Apporti raccomandati Scuola Scuola Scuola Secondaria di
7
https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/non-tutti-mensa-2017_0.pdf
8 dell’infanzia
Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, Ministero Primaria
della Salute, Conferenza primo
Unificata, Provvedimento grado
29 Aprile 2010 e successive integrazioni http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1248_allegato.pdf

7
8
https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/non-tutti-mensa-2017_0.pdf426
Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, Ministero della Salute, Conferenza Unificata, Provvedimento 29 Aprile 2010 e successive integrazioni http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1248_allegato.pdf
malattie cardiovascolari, obesità, osteoporosi, ecc.) di cui un'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. Stabiliscono regole
obbligatorie che tutte le autorità locali e le scuole devono rispettare per i pasti scolastici che forniscono. I comuni italiani possono interpretare
queste linee guida e sono relativamente liberi di creare propri regolamenti e standard, in conformità con le indicazioni dei livelli di assunzione
giornaliera raccomandata di nutrienti per la popolazione italiana (LARN). LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Tabella 8.25 Raccomandazione per il pranzo scolastico considerando sia gli apporti energetici e nutrizionali, sia i gruppi alimentari. Fonte:
Elaborazione CURSA sulla base delle Linee guida nazionali per la ristorazione scolastica (Ministero della Salute 2010)
Energiaraccomandati
Apporti (Kcal) relativa al 35%
Scuola440-640 Scuola 520-810 700-830 di
Scuola Secondaria
dell’energia giornaliera dell’infanzia Primaria primo grado

Energia
Proteine(Kcal) (g) relativa al 35% 440-640
corrispondenti al 11-24 520-810 13-30 700-830 18-31
7
dell’energia
10-15%8
giornaliera
https://www.savethechildren.it/sites/default/files/files/uploads/pubblicazioni/non-tutti-mensa-2017_0.pdf
dell’energia del pasto
Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, Ministero della Salute, Conferenza Unificata, Provvedimento 29 Aprile 2010 e successive integrazioni http://www.salute.gov.it/imgs/c_17_pubblicazioni_1248_allegato.pdf

Proteine (g) corrispondenti al 11-24 13-30 18-31


Rapporto tra proteine animali e 0,66
10-15% dell’energia del pasto
vegetali
Rapporto tra proteine animali e 0,66
Grassi (g) corrispondenti al 30% 15-21
vegetali 18-27 23-28
dell’energia del pasto Negli anni ‘ 70, le
Grassi (g) corrispondenti al 30% 15-21 18-27 23-28 mense da servizio
dell’energia del pasto
Di cui saturi 5-7 6-9 8-9 assistenziale Negli anni ‘70, le mense da
Di cui saturi 5-7 6-9 8-9 diventano un servizio
servizio
Negli anni ‘70, le mense da
assistenziale
Carboidrati (g) corrispondenti al 60-95 75-120 95-125
pubblico legato
servizio assistenziale diventanoal un servizio
Carboidratidell’energia
55-60% del pasto al 60-95
(g) corrispondenti 75-120 95-125
diritto
diventano allo studio.
un servizio pubblico legato al diritto allo
55-60% dell’energia del pasto studio
pubblico legato al diritto allo
Di cui zuccheri semplici 11-24 13-30 18-31 studio
Di cui zuccheri semplici 11-24 13-30 18-31
Ferro (mg) 5 6 9
Ferro (mg) 5 6 9
Calcio (mg)
Calcio (mg) 280
280 350
350 420 420
Tabella 8.25 Raccomandazione per il pranzo scolastico considerando sia gli apporti
energetici e nutrizionali, sia i gruppi alimentari.
Fibra(g)(g)
Fibra 5 5 6 6 7,5 7,5 Fonte: elaborazione CURSA sulla base delle Linee guida nazionali per la ristorazione
scolastica (Ministero della Salute 2010)

Da
Dadiversi
diversianni
annisi èsiassistito a unaa graduale
è assistito conversione
una graduale da prodotti
conversione da agricoli
prodotticonvenzionali, a prodotti da afiliera
agricoli convenzionali, controllata,
prodotti come
da filiera quelli biologici,
controllata, come quelli biologici,
per
per i quali vieni data la garanzia di sicurezza, l'assenza di pesticidi, conservanti, coloranti o sostanze lucidanti, nonché ladei
i quali vieni data la garanzia di sicurezza, l'assenza di pesticidi, conservanti, coloranti o sostanze lucidanti, nonché la denominazione denominazione dei
prodotti di origine, o semplicemente prodotti stagionali del territorio.
prodotti di origine, o semplicemente prodotti stagionali del territorio.
La prima esperienza di ristorazione scolastica italiana incentrata sui prodotti biologici risale al 1986 nel comune di Cesena. Da allora, grazie
La prima
anche esperienza
alle leggi di ristorazione
di sostegno scolastica
finanziario e ai italiana incentrata
relativi provvedimenti prodotti
sui molte
ministeriali, altrebiologici
Pubblicherisale al 1986 nel
amministrazioni comune
si sono di Cesena.
impegnate nella Da allora, grazie
anche alle della
promozione leggi Dieta
di sostegno finanziario
Mediterranea con laemodifica
ai relativi provvedimenti
delle ministeriali, molte
pratiche di approvvigionamento altre Pubbliche
e l'introduzione amministrazioni
di prodotti biologici esilocali.
sono impegnate nella
promozione della
Particolarmente Dieta èMediterranea
importante con
stato il Fondo per la modifica
le mense dellebiologiche
scolastiche praticheistituito
di approvvigionamento
con il decreto-legge n.e 50
l'introduzione di prodotti
del 2017, che aveva previsto biologici e locali.
Particolarmente importante è stato il Fondo per le mense scolastiche biologiche istituito con il decreto-legge n. 50 del 2017, che aveva previsto

427
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
uno stanziamento di 10 milioni di euro fino al 2019 e che è stato poi rifinanziato per l'anno 2020 con 5 milioni di euro. L’obiettivo del Fondo è
ridurre il costo per le famiglie che utilizzano una mensa biologica ma soprattutto promuovere un maggior consumo di prodotti biologici in mensa
auno
uno stanziamento
stanziamento
stanziamento
tutela della di salute
10per
didei
milioni
10bambini.
milioni di euro fino al 2019 e che è stato poi rifinanziato per l'anno 2020 con 5 milioni di euro. L’obiettivo del Fondo è
di euro fino al 2019
2019
uno uno stanziamento
ridurre di
il costo 10 milioni
dile10 di
milioni
famiglie euro che di
finoeuro
al fino una
utilizzano ee che
al che
2019 èè estato
mensa stato
che èpoi
poi
biologica rifinanziato
stato
rifinanziato
poisoprattutto
ma per l'anno
rifinanziato
per l'anno 2020
per2020
l'anno
promuovere con
con un55maggior
2020 milioni
milioni
con 5 di di euro.diL’obiettivo
milioni
euro.
consumo L’obiettivo
euro.
di del
L’obiettivo
prodotti del Fondo
Fondo
biologicidelinèèFondo
mensaè
ridurre il costo
ridurre ilaridurre
costo
tutelailper per
costo
della le famiglie
lesalute
famiglie
per le che
deifamiglie
che utilizzano
utilizzano
bambini. una
che utilizzano mensa
una mensa biologica
unabiologica
mensa biologicama soprattutto
ma soprattutto promuovere
ma soprattutto
promuovere un
promuovere maggior
un maggior consumo
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Tabella 8.27 Comuni di Città Metropolitana di Roma Capitale che hanno inserito alimenti bio all’interno della refezione scolastica (una sola
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Tabella 8.27 Comuni di Città Metropolitana di Roma Capitale che hanno inserito alimenti bio all’interno della refezione scolasticaSecondo (una sola un’ indagine
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428
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Anguillara Sabazia 950 15%

Anzio 2500 /

Ardea 850 10%

Bellagra 100 /

Capena 450 40%

Castel madama 400 70%

Castelnuovo di porto 450 35%

Cerveteri 1400 80%

Ciampino 2000 40%

Civitavecchia 1300 15%

Fiano Romano 850 20%

Fiumicino 3500 40%

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Formello 500 20%

Frascati 1500 90%


Introduzione dei prodotti
Genazzano 270
biologici nelle mense
scolastiche nel 1986 e il
Grottaferrata 950 /
Fondo per le mense
biologiche

429
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Ladispoli 1800 90%

Lanuvio 530 90%

Lariano 550 60%

Monte Porzio Catone 620 100%

Monterotondo 2000 100%

Olevano Romano 300 90%

Palestrina 1200 20%

Riano 500 /

Roma 145.000 95%


Secondo un’indagine di Bio
Bank, una mensa su quattro
Roma (Scuole steineriane) 22 100%
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Tivoli 1600 30%

Velletri 1000 45%

Zagarolo 680 20%

430
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Le scuole hanno un ruolo importantissimo nel contribuire al raggiungimento degli SDGs;. Affrontare affrontare il tema della sostenibilità partendo dalle
scuole significa costruire una nuova generazione di consumatori consapevoli, che decideranno di alimentarsi in modo sano e allo stesso tempo
saranno più propensi a promuovere sistemi agroalimentari sostenibili in cui tutte le varie attività legate alla produzione, trasformazione,
distribuzione e consumo alimentare e gestione dei rifiuti, rispettino i criteri sociali, culturali e ambientali.

Le cinque priorità di ActionAid per avere mense “giuste” in tutta Italia Commissioni mensa,
1. Una mensa con alimenti locali e sani Comuni come garanti
2. Una mensa che rispetta i lavoratori, l’ambiente e i consumatori e prevenzione dei
3. Una mensa in cui i bambini e i genitori sono i protagonisti rifiuti, tra le priorità
4. Una mensa trasparente evidenziate da
5. Una mensa che riduce gli sprechi e i rifiuti ActionAid.

Per la realizzazione delle cinque priorità di ActionAid, fondamentale risulta essere il ruolo delle Commissioni mensa che dovrebbero essere attive
e funzionanti ovunque e dovrebbero essere previste attività promosse dalle scuole e dall'amministrazione per il loro corretto funzionamento.
Le Commissioni mensa sono una peculiarità italiana e sono diffuse in particolare nelle regioni centro-settentrionali e in tutti i Comuni sopra i
10.000 abitanti, mentre la loro presenza si riduce con la diminuzione del numero di abitanti. Le Commissioni operano sulla base di criteri e
modalità di controllo disciplinati dalla normativa: effettuano l’assaggio e la verifica della soddisfazione dei pasti da parte degli studenti, subito
seguita dall'ispezione visiva delle stoviglie e dalla pulizia delle attrezzature e dei locali. Tali controlli sono complementari alle attività di verifica
periodica previste dal piano di autocontrollo igienico-sanitario dell'azienda di ristorazione e ai controlli effettuati dalla ASL.
Inoltre, cruciale nel raggiungimento delle cinque priorità di ActionAid, il ruolo dei Comuni come promotori di gare d’appalto di servizi di
ristorazione trasparenti. Il Comune è il garante del servizio di ristorazione ed è responsabile della scelta del servizio da offrire, della
predisposizione dei capitolati per ogni categoria di gestione prevista, del controllo sul servizio, soprattutto in caso di terzi, per monitorare il buon
andamento della ristorazione con controlli mirati alla qualità del prodotto e del piatto finito. La stesura dei documenti di gara è una fase
particolarmente delicata, da cui dipende la qualità del servizio. L'argomento delle gare è molto complesso dal punto di vista normativo e
l'oggetto del capitolato non è l'unico rilevante per una mensa scolastica sostenibile, sia perché interviene su numero di fattori relativamente
limitato, sia perché il servizio stesso può differire notevolmente da quanto scritto nelle specifiche, principalmente perché i controlli non sono
sempre efficaci. In ogni caso, è importante che nella definizione del disciplinare siano rappresentati sia i genitori e gli insegnanti più attivi delle
scuole del Comune coinvolti nel servizio sia i bambini che usufruiscono del servizio.

Altra priorità emersa dal rapporto di ActionAid (2017) è che i bambini, il personale scolastico, i fornitori di servizi e gli amministratori locali siano
tutti alleati nella promozione delle pratiche di prevenzione e riduzione dei rifiuti. Nell’ambito del progetto Reduce (sostenuto dal Ministero

431
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

dell'Ambiente e sviluppato con l'Università di Bologna e la campagna Spreco Zero), una delle iniziative più significative che mira a promuovere la
prevenzione e la riduzione dello spreco alimentare a livello nazionale, è stato realizzato uno studio pilota che ha considerato 73 complessi
scolastici primari (35 in Emilia-Romagna, 25 nel Lazio e 18 in Friuli-Venezia Giulia). La ricerca ha coinvolto più di 11.500 persone, tra studenti e
personale, per un totale di 109.656 pasti monitorati e dai dati è emerso che quasi 1/3 del pasto viene buttato, ovvero il 29,5% del totale. È un
dato che, su piccola scala, rappresenta la stessa proporzione a livello mondiale che è pari a 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttato ogni anno,
che corrisponde a un terzo del cibo prodotto nel mondo. È fondamentale che ogni struttura realizzi un monitoraggio delle eccedenze e degli
sprechi alimentari, ricercando le possibili cause sia per perseguire obiettivi di riduzione che di riutilizzo.

Claudia Paltrinieri fondatrice di FoodInsider:


“Una mensa che fornisce ai bambini platessa panata o bastoncini, sicuramente non ha le cucine
interne e non è una mensa che apporta un valore educativo ai bambini. Se, invece, nei menù trovi il Il Bando di gara del
palombo, le alici e l'halibut, quindi almeno cinque tipologie di pesce diverso al mese, ti rendi conto Comune di Roma
che dietro quella mensa c’è una filosofia diversa. Il pesce e i legumi non sono alimenti che di solito vale centinaia di
piacciono ai bambini ma se il prodotto viene fatto conoscere e preparato bene nei laboratori, è più milioni di euro e mira
facile farle entrare nelle abitudini alimentari. a inserire prodotti
Possiamo prendere come esempio le Marche e il progetto Pappa Fish che ha insegnato che si può DOP, IGP, alimenti
far mangiare il pesce ai bambini se viene associato ad un progetto di educazione. Pappa fish è nato freschi all’ interno
come progetto ma è divenuto successivamente un prodotto venduto alla Coop, e i bambini che di menù solidali e
conoscono quel prodotto lo possono poi comprare al supermercato. Questo è l’esempio di un sociali.
progetto che ha visto una sorta di continuità, un progetto che dalla mensa è entrato nel mercato. La
mensa ha un forte potenziale e può essere un trampolino straordinario per fare educazione
alimentare e coinvolgere anche le famiglie".

8.4.2.1. La ristorazione scolastica a Roma


Il Comune di Roma ha pubblicato, a inizio anno 2021, un bando di gara che prevede un servizio aggiudicato esclusivamente sulla base dell’offerta
tecnica e non sul ribasso del prezzo del pasto. Il bando di gara del Comune di Roma, della durata di 5 anni educativi e scolastici (1° settembre
2021-31 luglio 2026) è, per il settore della ristorazione scolastica, il più grande d’Italia e uno dei dieci più grandi di Europa, in quanto muove
centinaia di milioni di euro.

432
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Il servizio di mensa scolastica che offre pasti agli studenti iscritti ai Servizi per l'Infanzia (Asili nido e Scuole dell'Infanzia) e agli iscritti alle Scuole
Il servizio di mensa scolastica che offre pasti agli studenti iscritti ai Servizi per l'Infanzia (Asili nido e Scuole dell'Infanzia) e agli iscritti alle Scuole
Primarie e Secondarie di primo grado del territorio di Roma Capitale, presta particolare attenzione all’inserimento di prodotti DOP, IGP e
Primarie e Secondarie di primo grado del territorio di Roma Capitale, presta particolare attenzione all’inserimento di prodotti DOP, IGP e
prodotti freschi, all’introduzione di menu solidali, realizzati con materie prime provenienti dalle aziende delle zone terremotate del centro Italia
prodotti freschi, all’introduzione di menu solidali, realizzati con materie prime provenienti dalle aziende delle zone terremotate del centro Italia
e all’introduzione di menù sociali, realizzati con prodotti alimentari provenienti da operatori dell’agricoltura sociale.
e all’introduzione di menù sociali, realizzati con prodotti alimentari provenienti da operatori dell’agricoltura sociale.

Una peculiarità del bando della Città di Roma è il criterio relativo alle attività di comunicazione: la ristorazione scolastica è parte integrante
Una peculiarità del bando della Città di Roma è il criterio relativo alle attività di comunicazione: la ristorazione scolastica è parte integrante
dell’attività didattica ed è il servizio prevede percorsi formativi sull’educazione alimentare, la sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi e
dell’attività didattica eedil èservizio prevedere
il servizio percorsi
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iniziative di comunicazione sulle caratteristiche e la provenienza territoriale delle derrate utilizzate nei menu.
iniziative di comunicazione sulle caratteristiche e la provenienza territoriale delle derrate utilizzate nei menu.
L’Amministrazione capitolina ha come obiettivi: garantire la sicurezza alimentare, la qualità dei menù, la tracciabilità degli alimenti, l’equilibrio tra
L’Amministrazione capitolina ha come obiettivi: garantire la sicurezza alimentare, la qualità dei menù, la tracciabilità degli alimenti, l’equilibrio tra
i vari componenti nutrizionali, promuove l’adozione della Dieta Mediterranea e attuare un modello di ristorazione sostenibile dal punto di vista
i vari componenti nutrizionali, promuove l’adozione della Dieta Mediterranea e attuare un modello di ristorazione sostenibile dal punto di vista
sociale, ambientale ed economico da cui possono svilupparsi metodi di educazione alimentare.
sociale, ambientale ed economico da cui possono svilupparsi metodi di educazione alimentare.

Tabella 8.28 Il servizio di ristorazione scolastica presente a Roma Capitale: i numeri. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Comune di Roma 2021
Tabella 8.28 Il servizio di ristorazione scolastica presente a Roma Capitale: i numeri. Fonte: Elaborazione CURSA su dati del Comune di Roma 2021
150.000 pasti consumati al giorno che equivalgono a 30 milioni di pasti all’anno
150.000 pasti consumati al giorno che equivalgono a 30 milioni di pasti all’anno
550 scuole dotate di cucina di cui solo il 15% circa dei refettori riceve pasti trasportati dalle cucine
550 scuole dotate di cucina di cui solo il 15% circa dei refettori riceve pasti trasportati dalle cucine
delle scuole limitrofe.
delle scuole limitrofe.
Il ruolo delle scuole
Numero del personale operante per il servizio di Numero del personale operante presso i
Numero del personale operante per il servizio di Numero del personale operante presso i nel raggiungimento
ristorazione scolastica nei Nidi Capitolini centri refezionali delle strutture scolastiche
ristorazione scolastica nei Nidi Capitolini centri refezionali delle strutture scolastiche degli SDGs: educare
n. cuochi: 667 n. cuochi: 171 alla sostenibilità
n. cuochi: 667 n. cuochi: 171 ambientaleIl ruolo
e sociale.
delle scuole nel
Il ruolo delle scuole nel
n. aiuto cuochi: 394 n. aiuto cuochi: 28 raggiungimento degli SDGs:
n. aiuto cuochi: 394 n. aiuto cuochi: 28 raggiungimento degli SDGs:
educare alla sostenibilità
educare alla sostenibilità
n. addetti: 2340 n. addetti: 343 ambientale e sociale
n. addetti: 2340 n. addetti: 343 ambientale
Tabella 8.28 Il servizio di ristorazione scolastica presente a Roma e sociale
Capitalee: i numeri.
n. autisti: 41 n. autisti: 1 Fonte: elaborazione CURSA su dati del Comune di Roma 2021
n. autisti: 41 n. autisti: 1

Le modalità di erogazione dei servizi sono ispirate alle esigenze sociali, alla tutela della salute e dell’ambiente, alla promozione dello sviluppo
Le modalità di erogazione dei servizi sono ispirate alle esigenze sociali, alla tutela della salute e dell’ambiente, alla promozione dello sviluppo
sostenibile (D.lgs. 50/2016), alla lotta allo spreco alimentare (Legge 19 agosto 2016, n. 166), al Piano d’Azione Nazionale per il Green Public
sostenibile (D.lgs. 50/2016), alla lotta allo spreco alimentare (Legge 19 agosto 2016, n. 166), al Piano d’Azione Nazionale per il Green Public

433
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Procurement e si basano inoltre sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il servizio di “Ristorazione collettiva e fornitura delle derrate
alimentari”.
Il servizio di refezione scolastica viene erogato in gestione diretta, ossia gestito direttamente da Roma Capitale e dal Municipio territorialmente
competente oppure in gestione autonoma, gestito dalla scuola nell'esercizio della propria autonomia scolastica.
Il menù è organizzato in modo che possano seguire le “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” e i Livelli di Assunzione di Riferimento di
Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana - L.A.R.N. e si articola in nove settimane cambia per consentire di consumare gli ortaggi e la
frutta di stagione per cercare di offrire ai bambini una maggiore varietà dei piatti. Inoltre, ogni lotto territoriale comincia da un menu settimanale
diverso, per poter scaglionare la domanda dei vari prodotti alimentari sul mercato.

Alcune buone pratiche delle scuole di Città Metropolitana di Roma


● Educazione alimentare: CuciniAmo è un progetto del plesso di secondaria di I grado “U.
Nistri” dell’Istituto Comprensivo di “Via Frignani” di Spinaceto che si sviluppa in parallelo con il Gli orti scolastici
progetto dell’orto didattico della scuola. coniuganoCommissioni
i mensa, Comun
● Eliminazione plastica: nell’Istituto Comprensivo Via Baccano a Roma alunni, genitori e bisogni sociali con e prevenzione
come garanti
personale hanno eliminato l’uso delle bottiglie di plastiche a scuola e sono introdotte borracce di quelli ricreativi
dei rifiuti, tra le priorità
alluminio. e pedagogici,
evidenziate da ActionAid
● No spreco: la Caritas di Torvaianica, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avviato attraverso esperienze
un progetto che coinvolge la scuola di Torvaianica e Martin Pescatore nella lotta agli sprechi di autoproduzione.
● Eliminazione CO2: Bioristoro Italia ha attivato una serie di iniziative e attività volte al
rispetto dei Criteri Ambientali Minimo per il servizio mensa

8.4.2.2 Gli orti scolastici


L'agricoltura urbana può intercettare bisogni sociali, ricreativi e pedagogici, attivando allo stesso tempo economie di prossimità e svolgendo un
ruolo fondamentale nelle infrastrutture verdi delle città. Esistono molte forme di agricoltura urbana: parchi urbani, orti privati, orti urbani,
giardini multifunzionali, orti sociali, orti terapeutici, orti scolastici, fattorie nelle aree urbane marginali ed aziende agricole multifunzionali con
vendita diretta.
In Italia, sono sempre di più le realtà di orti presenti nelle scuole e hanno un ruolo fondamentale poiché promuovono esperienze dirette di
autoproduzione di cibo, permettono il potenziamento del rapporto tra la città e territorio, sviluppando l'economia locale e promuovono

434
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

l’educazione alimentare. Inoltre, gli orti nelle scuole sono un modo per avvicinare i bambini a quello che mangiano e gli consentono di entrare
l’educazione alimentare.
direttamente Inoltre,
in contatto con gli orti nelle scuole sono un modo per avvicinare i bambini a quello che mangiano e gli consentono di entrare
la natura.
direttamente in contatto con la natura.

I progetti in Italia
IL’Orto
progetti in Italia di Slow Food
in condotta
A metà degli anni di
L’Orto in condotta Slow Food
Novanta nasce a Berkeley (California) il primo School Garden di Slow Food, ideato da Alice Waters, vice presidente Slow
A metà degli anni Novanta
Food International, mentre in Italia nasce a Berkeley
il progetto(California) primo School
“Orto inil Condotta” Garden
prende di Slow
avvio Food, Èideato
nel 2004. da Aliceche
un progetto Waters,
cercavice presidente Slow
di trasmettere alle
Food International, mentre in Italia il progetto “Orto in Condotta” prende avvio nel 2004. È un progetto che
generazioni future i saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente e prevede percorsi formativi per gli insegnanti, attività cerca di trasmettere alle
generazioni
di educazione future i saperie ambientale
alimentare legati alla cultura del cibo ee seminari
per gli studenti alla salvaguardia
per genitori dell’ambiente e prevede
e nonni (quando percorsi
diventa formativi
difficile gestire per gli nei
l'orto insegnanti,
periodi inattività
cui la
di educazione alimentare e ambientale per gli studenti e seminari per genitori e nonni (quando diventa difficile gestire
scuola è chiusa, i nonni danno una mano nella gestione del lotto). Il progetto si struttura in tre anni: il primo anno è relativo all'educazione l'orto nei periodi in cui la
scuola è chiusa,
ambientale, i nonnianno
il secondo danno una mano
si occupa nella gestione
di educazione del lotto).
alimentare e Ill'ultimo
progettoannosi struttura in tre
è dedicato allaanni: il primo della
promozione anno cultura
è relativo all'educazione
gastronomica del
ambientale,
nostro paese. il secondo anno si occupa di educazione alimentare e l'ultimo anno è dedicato alla promozione della cultura gastronomica del
nostro
“L’orto paese.
permette di parlare di natura, di cicli biologici e di ecosistemi; può diventare parte integrante della giornata educativa a scuola poiché
“L’orto permette di
non è solamente parlare
dentro di natura,
le mura che sidipuò
cicliimparare”
biologici e(Caterina
di ecosistemi;
Bilotta,puòSlowdiventare
Food). parte integrante della giornata educativa a scuola poiché
Ilnon è solamente
progetto a Roma dentro le mura
è attivo nelle che si può
scuole imparare”
“Torre (Caterina
di babele” Bilotta, Slow
e il “Monelli”, l'ortoFood).
è diventato parte integrante della scuola, tant'è che si riescono a
Ilmangiare
progettonellaa Roma mensa i prodotti dell’orto. In questo modo i bambini hanno laèsoddisfazione
è attivo nelle scuole “Torre di babele” e il “Monelli”, l'orto diventato parte integrante della
di consumare scuola,
i prodotti chee ihanno
bambini
tant'è chevisto
si riescono
crescerea
hanno lal’anno.
mangiare
durante soddisfazione
nella mensa idiprodotti
consumare i prodotti
dell’orto. che hanno
In questo modovisto crescere
i bambini durante
hanno l’anno.
la soddisfazione di consumare i prodotti che hanno visto crescere
durante l’anno.
Un esempio di successo in Italia arriva da Trieste, dove l’Azienda Sanitaria Locale ha definito un protocollo su come devono essere coltivati,
Un esempio
accolti di successo
dalle aziende in Italia arriva
di ristorazione da Trieste,
e come devonodove l’Azienda
essere trattatiSanitaria
i prodottiLocale ha definito
dell’orto un protocollo
per poter su comeindevono
essere consumati mensa oessere coltivati,
nei laboratori
accolti
didattici. dalle aziende di ristorazione e come devono essere trattati i prodotti dell’orto per poter essere consumati in mensa o nei laboratori
didattici.
Mille Orti per Mille Giardini Scolastici
IlMille Orti per
progetto Mille Giardini
didattico promosso Scolastici
dall’Assessorato alle Politiche del Verde e dal Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale, con il fine di
progetto
Ilfornire didattico promosso dall’Assessorato
gratuitamente le attrezzature alledidattici
per creare orti Politichee del Verde eledal
diffondere Dipartimento
pratiche Tutela Ambientale
dell’orticoltura di RomahaCapitale,
urbana. Il progetto coinvoltocon il fine
nella di
prima
fornire
edizionegratuitamente le attrezzature
circa 115 scuole perscuole
pubbliche, tra crearedell’infanzia,
orti didattici primarie
e diffondere le pratiche
e secondarie didell’orticoltura
primo grado. urbana. Il progetto ha coinvolto nella prima
edizione circa 115 scuole pubbliche, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

435
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Figura 8.3 Distribuzione degli Orti Scolastici.


Fonte: Elaborazione CURSA su dati di Slow
Food

436
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Le Università preparano la società ad affrontare il futuro, e ogni Ateneo può divenire un motore di cambiamento e un laboratorio sperimentale
8.4.3. Public Procurement nelle università
al servizio del territorio. Le università possono assicurare salute e benessere e garantire a tutti diete salutari come quella del mediterraneo
Le Università
(Goal preparano
3), riducendo la società
malattie ad affrontare
non trasmissibili e ilgarantendo
futuro, e ogni Ateneo
modelli può divenire
sostenibili un motore
di produzione di cambiamento
e consumo (Goal 12).e unInoltre,
laboratorio
possonosperimentale
ridurre le
al servizio
eccedenze
Le del territorio.
Università alimentari, Le università possono
ad affrontare ail futuro,
redistribuendole
preparano la società assicurare
organismi salute
e ognicaritativi,
Ateneo puòper e benessere
soddisfare
divenire e
un motore garantire
indiquesto a tutti diete salutari
modoe ilunfabbisogno
cambiamento come quella del mediterraneo
alimentare della popolazione
laboratorio sperimentale
(Goal
al 3), del
servizio
indigente riducendo 2). malattie
territorio.
(Goal non possono
Le università trasmissibili e garantendo
assicurare modellie sostenibili
salute e benessere di produzione
garantire a tutti diete salutarie come
consumo quella(Goal 12). Inoltre, possono ridurre le
del mediterraneo
eccedenze
(Goal
La Rete dellealimentari,
3), riducendo malattieredistribuendole
Università non
pertrasmissibili
lo Sviluppo e agarantendo
organismi
sostenibile caritativi,
modelli perdisoddisfare
sostenibili
(RUS), promossa produzione in questodei
e consumo
dalla Conferenza modo
(Goal
Rettori fabbisogno
12).il Inoltre,
delle possono alimentare
Universitàridurre le della
Italiane popolazione
(CRUI) nel 2015,
eccedenze
indigente alimentari,
(Goal 2). redistribuendole a organismi caritativi, per soddisfare in questo modo il fabbisogno alimentare della popolazione
rappresenta tutti gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale ed è articolata in sette gruppi
indigente
Rete (Goal
La lavoro delle 2).Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS), promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) nel 2015,
di dedicati ai temi prioritari per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali della Rete. In particolare, il gruppo di lavoro cibo si occupa di
La Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS), promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) nel 2015,
rappresenta
come vienetutti tutti gli
consumato atenei italiani impegnati
e distribuito il cibo sui temidegli
all’interno sostenibilità
dellaatenei, ambientale
con l’obiettivo e della responsabilità
di promuovere lo scambio sociale
di ed è articolata
esperienze in sette gruppi
e buone pratiche.
rappresenta gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale ed è articolata in sette gruppi
di lavoro
di lavorodedicati
dedicati ai temi
ai temi prioritari
prioritari per il raggiungimento
per il raggiungimento degliistituzionali
degli obiettivi obiettivi della
istituzionali della Rete.il In
Rete. In particolare, particolare,
gruppo di lavoro ilcibo
gruppo di lavoro
si occupa di cibo si occupa di
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come
Gli viene
viene
atenei consumato
consumato
aderenti aeRUS e distribuito
distribuito il cibo
di Città ilall’interno
cibo all’interno
Metropolitana degli
deglidiatenei,
Roma conatenei, condil’obiettivo
l’obiettivo
Capitale promuoveredilopromuovere lo scambio
scambio di esperienze di esperienze
e buone pratiche. e buone pratiche.

Gli
Gliatenei
ateneiaderenti a RUS
aderenti di Città
a RUS Metropolitana
di Città di Romadi
Metropolitana Capitale
Roma Capitale

InIn Italia, i pasti


Italia,i pasti consumati
consumati al giorno
al giorno nelle università
nelle università sono circasono circa
quattro quattro
milioni. Oltremilioni.
a garantireOltre a garantire
gli aspetti gli aspetti
legati alla sicurezzalegati allasanitaria,
igienico sicurezza igienico sanitaria,
èè necessario
necessario garantire
garantire la sicurezza
la sicurezza nutrizionale
nutrizionale ed educare ed educare all’alimentazione,
all’alimentazione, considerato ilconsiderato il processo
processo informativo grazieinformativo grazie alil quale si raggiunge il
al quale si raggiunge
generale
generale pasti consumati
In Italia,miglioramento
imiglioramento dellodello al giorno
stato dinelle
di nutrizione
stato università
degli
nutrizione deglisono
individui circafavorendo
favorendo
individui inquattro milioni.
questo modo, Oltre
la promozione
in questo a garantire
modo, di
lastili gli aspetti
alimentari
promozione edidilegati alla sicurezza
vita alimentari
stili corretti. igienico
e di vita sanitaria,
corretti.
èPer
Per necessario
garantiregarantire
garantire una
una corretta sicurezza
correttalaalimentazione nutrizionale
alimentazione ed educare
andrebbero adattati
andrebbero all’alimentazione,
i servizi
adattati considerato
di ristorazione collettiva
i servizi di ristorazione il processo
al rispetto informativo
delle “Linee
collettiva guida per grazie
al rispetto delleuna“Lineeal quale
sana
guida si raggiunge
per una sana il
alimentazione” pubblicate dal CREA Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del MIPAAF; e
in questo le università dovrebbero
modo, lae promozione garantire alimenti freschi,
generale
alimentazione” miglioramento
pubblicate dellodalstato
CREA di nutrizione degli individui
Centro di Ricerca Alimenti favorendo
e Nutrizione del MIPAAF; le universitàdidovrebbero
stagionali, biologici, tipici e tradizionali (IGP DOP e STG) e delle filiere agro-alimentari di prossimità sviluppando l’economia del territorio e il buon
stili alimentari e di vita
garantire corretti.
alimenti freschi,
Per garantire
stagionali, una
biologici,corretta
tipici e alimentazione
tradizionali (IGP andrebbero
DOP e STG) adattati
e delle i servizi
filiere di ristorazione
agro-alimentari di collettiva
prossimità al rispetto
sviluppando delle “Linee
l’economia delguida per una
territorio e sana
il buon
cibo locale. Inoltre andrebbe incentivata la riduzione della produzione di scarti, l’eliminazione dei prodotti in plastica monouso e favorire l’uso di
alimentazione”
cibo locale.
contenitori
pubblicate
perInoltre
riportareandrebbe dalincentivata
il cibo a casa.
CREA Centro di Ricerca
la riduzione Alimenti
della e Nutrizione
produzione di scarti, dell’eliminazione
MIPAAF; e ledei università
prodottidovrebbero garantireealimenti
in plastica monouso favorire freschi,
l’uso di
Lastagionali,
contenitori biologici, tipici
per riportare
mensa Università Ca’ Foscari e tradizionali
il cibo
è unaesempio (IGP DOP e STG) e delle filiere agro-alimentari di prossimità sviluppando
casa. di mensa sostenibile, ha adottato una serie di provvedimenti come l’eliminazione delle bottiglie di l’economia del territorio e il buon
cibo
plastica,
La locale.
mensa Inoltre andrebbe
l’introduzione
Università diCa’
alimenti
Foscariaincentivata
kmèzero, la riduzione
l’introduzione
un esempio della produzione
di ingredienti
di mensa biologiciha
sostenibile, e di scarti,dil’eliminazione
l’utilizzo
adottato stoviglie
una e posate
serie dei prodotti income
lavabili.
di provvedimenti plastica monouso edelle
l’eliminazione favorire l’uso di
bottiglie di
contenitori
plastica, per riportarediilalimenti
l’introduzione cibo a casa.
a km zero, l’introduzione di ingredienti biologici e l’utilizzo di stoviglie e posate lavabili.
La mensa Università Ca’ Foscari è un esempio di mensa sostenibile, ha adottato una serie di provvedimenti come l’eliminazione delle bottiglie di
plastica, l’introduzione di alimenti a km zero, l’introduzione di ingredienti biologici e l’utilizzo di stoviglie e posate lavabili.

437
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Il progetto SU-EATABLE LIFE


La Fondazione Barilla Center for Food e & Nutrition (BCFN) studia i sistemi agroalimentari ed ha
come scopo quello di rendere le persone informate e in grado di poter scegliere al meglio per la
propria alimentazione in termini di salute per sé stessi e per il pianeta. BCFN cerca di promuovere il
cambiamento verso uno stile di vita più sano e sostenibile, per il raggiungimento degli Obiettivi
sanciti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs).
SU-EATABLE LIFE, finanziato dal programma Life dell’Unione Europea, e realizzato da Fondazione
Barilla insieme alla Sustainable Restaurant Association, a GreenApes e alla Wageningen University,
mira a promuovere diete sostenibili con l’obiettivo a lungo termine di contribuire a ridurre le
emissioni di CO2 e l’impronta idrica delle diete europee.
Le principali azioni:
● Revisione del menù, cercando di migliorare l'offerta (riduzione dell’offerta di carne rossa ed
estensione di offerta di secondi a minor impatto), in collaborazione con il personale della mensa.
● Formazione degli chef e del personale della cucina, con lezioni online per via del Covid-19,
per spiegare i concetti di una dieta sana e sostenibile a chi è addetto alla preparazione all'interno
della mensa.
● Comunicazione e informazione tramite materiali all'interno della mensa o tramite la
realizzazione di campagne digitali per promuovere le ricette sostenibili servite in mensa con la
possibilità di replicarle anche a casa propria.
● Lavoro di engagement per cercare di incentivare la scelta di determinati piatti che risultano
essere equilibrati e sostenibili dal punto di vista nutrizionale e ambientale, tramite l'identificazione
quei piatti virtuosi all'interno del menu, contrassegnati con un bollino chiamato “My Plate 4 the
future” (MP4F).

Risultati ottenuti: risparmio di circa mezzo chilogrammo di CO2 (impronta di carbonio) e di circa
390 litri di acqua virtuale (impronta idrica) pro-capite per singolo pasto, rispetto all’impatto medio
del pasto stimato nell’area EU28.
Lavoratori coinvolti negli esperimenti in mensa: 2.250 informati
Studenti coinvolti negli esperimenti in mensa: 1.850 informati

438
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
Gli orti scolastici coniugano
bisogni sociali con quelli
ricreativi e pedagogici,
8.4.3.1. Le mense degli atenei di Città Metropolitana di Roma Capitale
attraverso esperienze di
Il recente bando Lazio Discu prevede l’inserimento nei capitolati di appalto di sistemi di premialità per l’inserimento di prodotti legati al territorio autoproduzione
nei menù delle mense universitarie, ed è stata prevista una premialità in caso di somministrazione di alimenti biologici e alimenti espressione
del territorio, come le indicazioni geografiche (DOP, IGP), o anche le filiere corte (Km0).
“Nello specifico tutti i prodotti DOP, IGP e STG devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e
certificazione previsto dai regolamenti vigenti e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli Organismi di controllo e certificazione riconosciuti
dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Tutti i prodotti da produzione agroalimentare tradizionale devono provenire da fornitori di
prodotti iscritti nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali istituito presso il Ministero per le politiche agricole previsti dagli
articoli 2 e 3 del Decreto del Ministro per le Politiche Agricole 8 settembre 1999, n. 350”.

Progetti verso un’ottica di sostenibilità nell’ Università degli studi di Roma Tor Vergata

“Buon APPetito” Il progetto “Buon APPetito”, mira a diffondere un approccio più


responsabile rispetto alle proprie scelte alimentari e ad acquisire corrette
abitudini di consumo, promuovendo l’efficacia della dieta mediterranea.

Orto 2.0 Orto 2.0 è una società cooperativa agricola che offre un servizio di
coltivazione tramite un’applicazione ed una piattaforma web da cui è
possibile monitorare e gestire un orto reale, pur non avendo spazio, tempo
e competenze. Al termine del processo il cliente può scegliere se farsi
inviare il raccolto direttamente a casa o venirlo a ritirare sul campo, potrà
inoltre immettere i propri surplus di produzione all’interno di una
community di scambio basata sul baratto.

Il progetto "Goccia, Il progetto "Goccia, Goal One-Cambiamento Climatico In Ateneo" prevede


Goal l'installazione di erogatori e la distribuzione di borracce, e un monitoraggio
One-Cambiamento costante della qualità dell'acqua erogata, attraverso analisi di natura
Climatico In Ateneo" microbiologica e chimica. Il progetto ha visto la distribuzione di 2600

439
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

bottiglie, ha evitato la vendita di 740.000 bottiglie di plastica e la riduzione


di 59200 kg di emissione di CO2.

8.4.3.2. Gli orti negli atenei


Sul territorio nazionale sono molte le università che hanno attivato la gestione di orti didattici che consentono di creare un luogo d'incontro
aperto a tutti, dove coniugare le attività all’aperto con la realtà didattico, culturale e scientifica.

L’Università di Udine ha avviato nel 2018 presso l’Azienda Agraria “Antonio Servadei” il progetto che prevede la messa a disposizione di una
ventina di lotti agricoli a favore del personale e degli studenti dell’ateneo.

L’orto in campus dell’Università Ca’ Foscari di Venezia si compone di un giardino per la biodiversità e un orto sinergico in cui sono state attivate
pratiche di orticoltura.

L’Università di Pisa ha avviato, su circa sette ettari, la coltivazione di ortaggi di stagione gestiti secondo i principi dell’agricoltura biologica, questi
prodotti sono messi in vendita a favore di tutto il personale dipendente dell’Università di Pisa e delle rispettive famiglie nei pressi dei campi
coltivati.

L’Università di Firenze, con l’Azienda regionale per il diritto allo studio, ha realizzato due orti bioattivi nei terreni della Casa dello studente
"Calamandrei", aggiungendosi a quello già esistente presso l’Orto botanico.

L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo presenta diverse tipologie: un orto esperienziale, un orto in condotta e un giardino
gastronomico.

L’Orto Botanico di “Tor Vergata” è oramai parte integrante del tessuto urbano, nel corso degli anni, ha instaurato un rapporto stretto con gli
abitanti del quartiere ed ha intrapreso diverse collaborazioni con l’ASL di zona e con le cooperative sociali per lo sviluppo di progetti di ortoterapia
e inclusione sociale.
Il Luiss Community Garden è l’orto della Luiss nato con l’aiuto di Zappata Romana, uno spazio di innovazione pensato per unire ambiente,
agricoltura e alimentazione.

440
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

8.4.4. Public Procurement negli ospedali


Il mercato della ristorazione collettiva presenta una dimensione di circa 6,2 miliardi di euro per un volume complessivo di pasti che sfiora il
miliardo e mezzo e la presenza di circa 110.000 addetti; il settore sanitario (ospedali, casa di cura, case di riposo) rappresenta il 34% della
ristorazione collettiva. (ANGEM).
La ristorazione ospedaliera o sanitaria riguarda prevalentemente gli ospedali, le case di cura, e le strutture per anziani (Residenze Sanitarie
Assistite) e il pasto ospedaliero è un fattore integrante nella cura del paziente. Ogni menù deve essere redatto in modo da poter tener conto delle
diverse necessità patologiche dei degenti, che richiedono il rispetto di diete o regimi alimentari particolari.
Il pasto ospedaliero è perciò un servizio complesso: bisogna tener conto della qualità, della sicurezza e dell’igiene dei pasti, e fornire allo stesso
tempo ai degenti il giusto apporto di energia e nutrienti. Il momento del pasto è centrale durante un ricovero, in quanto risulta essere l’unico
momento di contatto con la normale quotidianità.

8.4.4.1. La normativa di riferimento per la ristorazione ospedaliera


Il Ministero della Salute ha elaborato le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale” (pubblicate sulla G.U. n. 37
del 15 febbraio 2011) con l’obiettivo di definire i principi generali per la ristorazione ospedaliera e assistenziale e di proporre un modello a livello
nazionale, inteso a migliorare il rapporto che i pazienti ospedalizzati hanno con il cibo. All’interno del documento è inoltre presente la Carta del
servizio di ristorazione ospedaliera, redatta e aggiornata periodicamente dalle Direzioni Sanitaria e Amministrativa ospedaliere e dall'UO
Dietetica e Nutrizione clinica, realizzata al fine di offrire ai degenti un’adeguata conoscenza del servizio di ristorazione negli ospedali.

Il 18 dicembre 2014 sono state inoltre approvate le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera pediatrica”, un’estensione alle
“Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale”, volte a fungere da modello a livello nazionale, per facilitare, sin
dall’infanzia, l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e la prevenzione delle patologie cronico-degenerative e per
favorire il processo di crescita e l’accrescimento dei bambini.
La ristorazione
ospedaliera
Per quanto riguarda le indicazioni per sostenere migliori modelli sotto il profilo ambientale, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorioriguarda gli
ospedali,
e del mare ha adottato, con decreto del 10 marzo 2020, i “Criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di ristorazione collettiva” le case di cura
che viene
articolato con riferimento anche alla ristorazione per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive. Ile documento
le strutture ha per anziani.
Il pasto ospedaliero
l’obiettivo di affrontare diversi aspetti ambientali lungo tutto il processo dei servizi di ristorazione collettiva, passando dalla produzione delle deve
derrate, alla loro distribuzione, al loro confezionamento, alla preparazione dei pasti, allo smaltimento dei rifiuti generati con rispettare
l’idea finalei criteri
di di:
proporre soluzioni migliorative dal punto di vista ambientale. Complessivamente le calorie scartate nei pasti ospedalieri fornitiqualità,
ai degentiigiene
sono e apporto
nutritivo.

441
Il 18 dicembre 2014 sono state inoltre approvate le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera pediatrica”, un’estensione alle
“Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale”, volte a fungere da modello a livello nazionale, per facilitare, sin
LAdelle
dall’infanzia, l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e la prevenzione RISTORAZIONE E I CONSUMI
patologie cronico-degenerative e per FUORI CASA
favorire il processo di crescita e l’accrescimento dei bambini.

Per quanto riguarda le indicazioni per sostenere migliori modelli sotto il profilo ambientale, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio
e del mare ha adottato, con decreto del 10 marzo 2020, i “Criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di ristorazione collettiva” che viene
articolato con riferimento anche alla ristorazione per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive. Il documento ha
l’obiettivo di affrontare diversi aspetti ambientali lungo tutto il processo dei servizi di ristorazione collettiva, passando dalla produzione delle
derrate, alla loro distribuzione, al loro confezionamento, alla preparazione dei pasti, allo smaltimento dei rifiuti generati con l’idea finale di
proporre soluzioni migliorative dal punto di vista ambientale. Complessivamente le calorie scartate nei pasti ospedalieri forniti ai degenti sono
pari al 27,8% del totale e questo a causa di un continuo aumento di malnutrizione dei pazienti durante il periodo di degenza, che aggrava
ulteriormente la condizione dei pazienti e aumenta i tempi di degenza del 30-40%.

8.4.1.2. Malnutrizione in ambito ospedaliero


In Europa, la malnutrizione si riscontra con una frequenza media del 35% tra i nuovi ammessi in ospedale e tale condizione si aggrava, nella
maggior parte dei casi, durante la degenza ospedaliera stessa. È dimostrato che, anziani di età superiore a 80 anni, ricoverati in ospedale, hanno
una probabilità 5 volte superiore di sviluppare la malnutrizione rispetto a pazienti di età inferiore a 50 anni (Pirlich, 2005).
Da uno studio “Project Iatrogenic MAlnutrition in Italy” (2005), che ha coinvolto 13 strutture ospedaliere in 13 Regioni, per un campione totale
di 1830 soggetti, emerge che il tasso di malnutriti tra i degenti è pari al 31%.
Anche nelle “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera pediatrica” viene riportato il tema della malnutrizione ospedaliera in
età pediatrica, dove viene indicato che bisogna intervenire a livello nutrizionale sin dai primi momenti del ricovero, e prevedere uno schema
nutrizionale per poi fornire ai genitori indicazioni alimentari chiare da seguire a casa secondo i fabbisogni del bambino in crescita.
“La ristorazione collettiva negli ospedali e nelle strutture assistenziali per anziani: sviluppo di buone pratiche”, è l’esempio di un progetto nato nel
2008, con l’obiettivo di fornire modelli e risposte concrete alle raccomandazioni emanate dal Consiglio d’Europa nel novembre 2002 per
combattere la malnutrizione in ospedale.

Negli ospedali, il 31%


dei degenti risulta
malnutrito.

442
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Fattori che concorrono alla malnutrizione ospedaliera


● patologia di base e sue complicanze
● immobilizzazione a letto
● mancata registrazione di peso e statura all’ammissione in reparto
● mancato monitoraggio del peso durante il ricovero
● eccessivi prelievi ematici nosocomiali, anemia
● vitto ospedaliero poco gradevole
● scarsa attenzione all’alimentazione spontanea
● frequenti digiuni correlati a procedure diagnostiche e/o terapeutiche
● mancato riconoscimento di aumentato fabbisogno energetico (febbre, sepsi, ustioni, interventi
chirurgici, ecc.)
● mancato riconoscimento di aumentate perdite di nutrienti (fistole, vomito, malassorbimento,
proteinurie, ecc.) La ristorazione ospedaliera
● uso prolungato di perfusioni parenterali gluco-saline o alimentazione artificiale ipocalorica riguarda gli ospedali, le case
● scarsa conoscenza della composizione dei prodotti nutrizionali (N.E., N.P.) di cura e le strutture per
● ritardo dell’inizio della somministrazione di supporti nutrizionali anziani. Il pasto ospedaliero
● scarse conoscenze nutrizionali del personale sanitario deve rispettare i criteri di:
qualità, igiene e apporto
nutritivo.

Il progetto IN-Intelligenza Nutrizionale


Nel 2016 è stato presentato il progetto di ricerca sperimentale “IN-Intelligenza Nutrizionale” promosso da
GioService, società del gruppo Giomi S.p.A. che da sempre offre servizi alle strutture sanitarie italiane, in
collaborazione con l’Ospedale “Cristo Re” di Roma, l’Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione
Umana dell’Università Sapienza di Roma e lo chef stellato Michelin Niko Romito. Il progetto porta la scienza e le
tecniche dell'alta cucina all’interno delle cucine degli ospedali, rivoluzionando il concetto di mensa ospedaliera,
per far sì che il cibo diventi parte integrante della cura stessa.
L’ospedale Cristo Re di Roma venne scelto come l’incubatore della sperimentazione dando avvio al progetto, con
l’obiettivo di migliorare le caratteristiche gustative, sensoriali del vitto, così come gli aspetti nutrizionali.
L’obiettivo di “IN-Intelligenza Nutrizionale” è rivoluzionare la ristorazione collettiva: replicare le procedure
canonizzate con un personale adeguatamente formato, applicando tecniche e conoscenze messe a punto nella

443
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

ristorazione di ricerca in mense come quelle ospedaliere. Il tutto in termini di una maggiore sostenibilità e
ristorazione
riduzione di ricerca
degli sprechi,ina mense
partire come quelle
dal know howospedaliere. Il tutto
tipico dell’alta in termini
ristorazione di una maggiore
in termini sostenibilità
di conoscenze tecniche,e
riduzione di
chimiche, degli sprechi,inacucina
procedure partiree dal
dellaknow how
qualità tipico dell’alta
sensoriale dei cibi.ristorazione in termini di conoscenze tecniche,
chimiche,
Un progettodi procedure
che nasce in cucina e della
ospedale qualità
ma con sensoriale
le possibili dei cibi. in tutta la catena della ristorazione collettiva,
applicazioni
Un progetto
dalle checarceri,
scuole alle nasce in ospedale
dalle mensema con le alle
aziendali possibili
case applicazioni
di riposo. in tutta la catena della ristorazione collettiva,
dalle scuole alle carceri, dalle mense aziendali alle case di riposo.

8.4.4.3. Gli ospedali della Città Metropolitana di Roma Capitale


Negli ospedali, il 31% dei
8.4.4.3.
In molteGli ospedali
strutture della Città
sanitarie Metropolitana
pubbliche si è decisodidi
Roma Capitale
appaltare a società specializzate il servizio di ristorazione e negli ospedali le società degenti risulta malnutrito
Negli ospedali, il 31% dei
In molte strutture
appaltatrici sanitarie
gestiscono, pubbliche
in genere, si èdi deciso
il servizio di appaltare
ristorazione sia per i adegenti
societàche
specializzate il servizio
per il personale di ristorazione enegli
ospedaliero. ospedali.
negli Le le
ospedali società
società degenti risulta malnutrito
appaltatrici
L’ultimo gestiscono,
bando stipulatoincon
genere, il servizio
la Regione Laziodi(pubblicato
ristorazionesulla
sia per i degenti
Gazzetta che per
Ufficiale il personale
dell’Unione ospedaliero.
Europea in data 20/12/17) ha attivato le convenzioni
L’ultimo
con bando
i 13 lotti stipulato
presenti percon la Regionedel
l’affidamento Lazio (pubblicato
servizio sulla Gazzetta
di ristorazione pressoUfficiale dell’Unione
le sedi delle AziendeEuropea in ed
Sanitarie data 20/12/17)della
Ospedaliere ha attivato
Regionele Lazio.
convenzioni
con i 13 lotti presenti per l’affidamento del servizio di ristorazione presso le sedi delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Lazio.

Tabella 8.29 Numero pasti distribuiti nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Lazio
Tabella 8.29 Numero pasti distribuiti nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Lazio
Tabella
Fonte:
Fonte:
8.29 Numero
Elaborazione
Elaborazione CURSA
pasti
CURSA distribuiti
su dati su
del dati
nelle
Bandodel
Aziende
perBando
Sanitarie
per l’affidamento
l’Affidamento
ed Ospedaliere
del servizio
del servizio di ristorazione
dellasediRegione
pressodile ristorazione
Lazio
presso
delle Aziende le sedi
Sanitarie delle Aziende
ed Ospedaliere Sanitarie
della Regione ed(2017)
Lazio Ospedaliere
Fonte:Regione
della Elaborazione CURSA su dati del Bando per l’affidamento del servizio di ristorazione presso le sedi delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere
Lazio (2017)
della Regione Lazio (2017)
Nr Nr Pranzi/ Nr Cene/ Nr Nr Pasti per
Lotto Azienda Nr
Colazioni/ NrAnno
Pranzi/ NrAnnoCene/ Nr
Cestini Nr Pasti per
dipendenti/
Lotto Azienda Colazioni/
Anno Anno Anno Cestini
Annuo dipendenti/
Anno
Anno Annuo Anno
1 ASL ROMA 1 269.306 265.321 252.311 3.650 21.900
1 ASL ROMA 1 269.306 265.321 252.311 3.650 21.900
2 ASL ROMA 2 313.500 313.500 313.500 56.575 66.500
2 ASL ROMA 2 313.500 313.500 313.500 56.575 66.500
3 ASL ROMA 3 87.000 87.000 87.000 1.825 13.203
3 ASL ROMA 3 87.000 87.000 87.000 1.825 13.203
4 ASL ROMA 4 73.371 73.371 73.371 17.885 4.745
4 ASL ROMA 4 73.371 73.371 73.371 17.885 4.745
ASL VITERBO 140.890 140.890 140.890 / 53.756
ASL VITERBO 140.890 140.890 140.890 / 53.756

444
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

5 ASL RIETI 118.990 121.545 118.990 / Non richiesto

ASL ROMA 5 221.202 224.190 202.278 / Non richiesto

6 ASL ROMA 6 176.355 176.355 173.235 / Non richiesto

7 ASL LATINA 192.355 189.800 189.800 / 17.920

8 AO SAN 168.127 198.771 160.832 38.325 29.930


GIOVANNI

9 AO SANT’ANDREA 144.783 144.783 144.783 43.800 91.250

10 ASL FROSINONE 335.800 335.800 335.800 / Non richiesto

11 POLICLINICO TOR 120.000 120.000 120.000 25.000 Non richiesto


VERGATA

12 POLICLINICO 344.000 367.187 355.494 41.610 70.056


UMBERTO I

13 IFO 81.760 99.645 81.760 / 24.582

INMI 44.000 59.000 44.000 1.825 22.500


SPALLANZANI

I sistemi di ristorazione ospedaliera possono essere “insourcing” ossia sistemi in cui si utilizzano le risorse, il personale e le strutture all’interno
della stessa azienda; “outsourcing”, un sistema che prevede l’appalto esterno, sia per il personale che per gli approvvigionamenti; e un sistema
misto, dove si appaltano solo alcune fasi del servizio di ristorazione. In base al sistema che viene adottato, la preparazione dei pasti può avvenire
in una cucina convenzionale, situata all’interno della struttura ospedaliera, oppure presso un centro di cottura esterno, gestito dalle aziende di
ristorazione collettiva.

445
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

8.4.4.4.8.4.4.4.
Gli orti Gli
negli
ortiospedali
negli ospedali
PrendersiPrendersi
cura dellecurapiante piante un
delle genera miglioramento
genera un miglioramento
dello stato
dellodistato
salute
di delle
salutepersone
delle persone
coinvolte,
coinvolte,
permette permette
lo sviluppo
lo sviluppo
della motricità,
della motricità,
dell’apprendimento,
dell’apprendimento,
della concentrazione,
della concentrazione,
dell’autostima,
dell’autostima,
delle competenze
delle competenze
relazionali
relazionali
contribuendo
contribuendo
quindi aquindi
recuperare
a recuperare
le abilitàle fisiche,
abilità fisiche,
psichiche,
psichiche,
emotiveemotive
e quindieaquindi
generare
a generare
un benessere
un benessere
generale. generale.
L'UfficioL'Ufficio
RegionaleRegionale
per l'Europa
per l'Europa
dell'Organizzazione
dell'Organizzazione
Mondiale Mondiale
della Salute
della(WHO)
Saluteha(WHO)
pubblicato
ha pubblicato
nel 2017nel 2017 green
“Urban “Urbanspaces:
green aspaces:
brief for
a brief
action”,
for action”,
Diritto alDiritto
cibo nelle
al cibo
carceri:
nelle carceri:
una guidaunavolta
guidaa evidenziare
volta a evidenziare
i dimostrati
i dimostrati
nessi tranessi
spazitraverdi
spazicittadini
verdi cittadini
e saluteedella
salute
comunità.
della comunità.
ColtivareColtivare
l’orto può
l’orto
aiutare
può aiutare
a combattere
a combattere
la alimentazione
la alimentazione
sana sana
solitudine
solitudine
e la depressione
e la depressione
e, se viene
e, sefatto
vienein fatto
compagnia,
in compagnia,
il beneficio
il beneficio
aumenta; aumenta;
i pazienti
i pazienti
sono piùsono
attenti
più all’aspetto
attenti all’aspetto
nutrizionale
nutrizionale
e sono più e sono più adeguata
adeguata Diritto al
alle allecibo
proprie proprie
incentivati
incentivati
ad introdurre
ad introdurre
nelle loro
nelle
diete
loro
nuovi
dietealimenti
nuovi alimenti
salutari.salutari. condizioni
condizioni
nelle carceri:
alimentazione
sana adeguata
8.4.5. Public
8.4.5.Procurement
Public Procurement
nelle carceri
nelle carceri
alle proprie
“Le persone
“Le persone
hanno diritto
hannoadiritto
un ciboa adeguato
un cibo adeguato
e sufficiente,
e sufficiente,
corrispondente
corrispondente
alle tradizioni
alle tradizioni
culturaliculturali
del popolo
delal
popolo
qualeallaquale
persona
la persona
appartiene
appartiene
e che e che
condizioni.
assicuri assicuri
benesserebenessere
fisico e psichico,
fisico e psichico,
individuale
individuale
e collettivo,
e collettivo,
oltre cheoltre
una che
vitauna
piena
vita
e dignitosa,
piena e dignitosa,
libera dalla
libera dalla (Jean
paura” Ziegler,
paura” (Jean "Rapporto
Ziegler, "Rapporto
Onu") Onu")

SecondoSecondo
l’Ordinamento
l’Ordinamento
Penitenziario (L. 26 luglio
Penitenziario (L. 26 1975,
luglio n.1975,
354),n.ai354),
detenuti
ai detenuti
“deve essere
“deve assicurata
essere assicurata
un'alimentazione
un'alimentazione
sana e sana
sufficiente,
e sufficiente,
adeguata adeguata
all'età, al
all'età,
sesso,alallo
sesso,
stato
allo
di stato
salute,dialsalute,
lavoro,alalla
lavoro,
stagione,
alla stagione,
al clima al climaAnche
[…]”. […]”.secondo
Anche secondo
la Carta la
deiCarta
dirittidei
e dei
diritti
doveri
e deidei
doveri
detenuti
dei detenuti
e e
degli internati
degli internati
(Decreto(Decreto
5 dicembre
5 dicembre detenuto
2012) “Il2012) “Il detenuto
ha dirittohaadiritto
un’alimentazione
a un’alimentazione
sana e adeguata
sana e adeguata
alle proprie
alle proprie
condizioni.
condizioni.
Ha dirittoHaadiritto
tre a tre
pasti al giorno,
pasti al somministrati
giorno, somministrati
negli orari
neglistabiliti
orari dal
stabiliti
regolamento
dal regolamento
interno di
interno
istituto
di ed
istituto
ha diritto
ed hadidiritto
averedi a avere
disposizione
a disposizione
acqua potabile
acqua potabile
[…]”. […]”.

Il DirittoIl al
Diritto
cibo vaal cibo
assicurato
va assicurato
anche nelle
anche condizioni
nelle condizioni
di privazione
di privazione
della libertà
della ed
libertà
importante
ed importante
che nelleche mense
nelle delle
mense strutture
delle strutture
detentive detentive
come come
nelle altre
nellemense
altre della
mense ristorazione
della ristorazione
collettiva,collettiva,
si fornisca
si fornisca
una costante
una costante
e affidabile
e affidabile
varietà divarietà
alimenti di alimenti
adeguati, adeguati,
sani e nutrienti
sani e nutrienti
che possa,cheprima
possa, prima
10 10
ancora di ancora
nutrire di nutrire
il corpo,il nutrire
corpo, nutrire
la dignitàla di
dignità
ogni di
persona
ogni persona
(Bottiglieri,
(Bottiglieri,
2016 ). 2016
In un ).posto
In undove posto tutto
doveè tutto
proibito,
è proibito,
il pasto ildiviene
pasto diviene
uno deiuno dei
pochissimipochissimi
momentimomenti
di normalità
di normalità
e, soprattutto,
e, soprattutto,
di piacere.
di piacere.
Nelle carceri
Nelle italiane
carceri italiane
si distribuiscono
si distribuiscono
i pasti trei pasti
voltetre
al giorno
volte al(colazione,
giorno (colazione,
pranzo epranzo
cena) e ilcena)
cibo eviene
il cibo
normalmente
viene normalmente
consumato consumato
in cella, in
servito
cella, servito
in vassoiindalle
vassoicucine
dalleinterne
cucine delle
internestrutture
delle strutture
detentive.detentive.
“Il dovere“Il statale
dovere di statale
nutriredi detenuti
nutrire detenuti
e internatie internati
è assicurata
è assicurata
attraversoattraverso
due misure: il vitto eil ilvitto
due misure: sopravvitto”
e il sopravvitto”
(Bottiglieri,
(Bottiglieri,
2016). Il2016).
primoIlmira
primo a mira a
garantiregarantire
un adeguatoun adeguato
accesso accesso
al cibo inal locali
cibo inadlocali
hoc, ad
mentre
hoc, mentre
il secondoil secondo
indica laindica
possibilità
la possibilità
di comprare di comprare
i prodottii prodotti
alimentari o di altroo genere
alimentari di altro genere
presso unapressosortauna
di sorta
negozio di negozio
interno alla
interno
struttura
alla struttura
detentiva detentiva
(di solito(di
gestito
solitodalla
gestito
stessa
dallaazienda
stessa azienda
che somministra
che somministra
i pasti). i pasti).

10 10
“La protezione
“La del
protezione
diritto aldel
cibo
diritto
adeguato
al cibonella
adeguato
Costituzione
nella Costituzione
italiana” italiana”

446
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA
I rapporti dell’Osservatorio sulle carceri per adulti (Associazione Antigone) sottolineano però come nelle carceri italiane sia presente una
inadeguatezza del vitto in termini di disponibilità quantitativa di cibo sufficiente per tutti i detenuti.
I rapporti dell’Osservatorio sulle carceri per adulti (Associazione Antigone) sottolineano però come nelle carceri italiane sia presente una
I rapporti dell’Osservatorio
inadeguatezza sulledicarceri
del vitto in termini per adulti
disponibilità (Associazione
quantitativa di cibo Antigone)
sufficiente sottolineano però come nelle carceri italiane sia presente una
per tutti i detenuti.
Tabella 8.30 I numeri
inadeguatezza del vittodei detenutidiindisponibilità
in termini alcune strutture detentive
quantitativa di Città
di cibo Metropolitana
sufficiente per tutti di Roma Capitale. Fonte: Elaborazione CURSA sulla base
i detenuti.
dell’osservatorio dell’Associazione Antigone
Tabella 8.30 I numeri dei detenuti in alcune strutture detentive di Città Metropolitana di Roma Capitale. Fonte: Elaborazione CURSA sulla base
Tabella
Nome 8.30 I numeri
struttura
dell’osservatorio dei detenutiAntigone
detentiva
dell’Associazione in alcune strutture detentive
N° detenutidi presenti
Città Metropolitana
N° capienzadi Roma Capitale. Fonte: Elaborazione CURSA sulla base
massima
dell’osservatorio dell’Associazione Antigone
Nome struttura detentiva N° detenuti presenti N° capienza massima
Nomedistruttura
Casa detentiva
Reclusione di Civitavecchia Passerini N° detenuti presenti 143
67 N° capienza massima

Casa Circondariale
Casa di Reclusione di
di Civitavecchia
Civitavecchia Passerini 67
460 143
357
Casa di Reclusione di Civitavecchia Passerini 67 143
Casa Circondariale di Civitavecchia 460 357
Casa Circondariale di Civitavecchia 460 357
Roma “Regina Coeli” 904 606
Roma “Raffaele
Roma “Regina Coeli”
Cinotti” Rebibbia N.C.1 904
1.263 606
1.163
Roma “Regina Coeli” 904 606
Roma “Germana
Roma “Raffaele Cinotti” Rebibbia
Stefanini2 N.C.1
Rebibbia Femminile 1.263
290 1.163
Roma “Raffaele Cinotti” Rebibbia N.C.1 1.263 1.163
Roma “Germana Stefanini2 Rebibbia Femminile 290 260
Roma “Germana Stefanini2 Rebibbia Femminile 290
Casa Circondariale maschile Nuovo Complesso di 260
412 Tabella 8.30 I numeri dei detenuti in alcunee strutture detentive di Città
260 metropolitana di Roma Capitale.
Velletri 459 Fonte: elaborazione CURSA sulla base dell’osservatorio
Casa Circondariale maschile Nuovo Complesso di 412
dell’Associazione Antigone
Casa
VelletriCircondariale maschile Nuovo Complesso di 412
459
Velletri 459
8.4.5.1 Gli orti nelle carceri
- “Ricominciamo dal bio” è un progetto del Dipartimento per la Giustizia Minorile attivato in collaborazione dell’Aiab (Associazione italiana per
8.4.5.1 Gli orti nelle carceri
l’Agricoltura
8.4.5.1 biologica)
Gli orti nelle che ha permesso a 70 ragazzi degli Istituti minorili di Roma, Palermo, Airola e L’Aquila di imparare i principi dell’orticoltura;
carceri
- “Ricominciamo dal bio” è un progetto del Dipartimento per la Giustizia Minorile attivato in collaborazione dell’Aiab (Associazione italiana per
“Ricominciamo
-l’Agricoltura dal bio”
biologica) che èhaun progettoadel
permesso Dipartimento
70 ragazzi per laminorili
degli Istituti Giustizia
di Minorile attivatoAirola
Roma, Palermo, in collaborazione dell’Aiab (Associazione
e L’Aquila di imparare italiana per
i principi dell’orticoltura;
“Orto sociale
-l’Agricoltura in carcere” è un progetto attivo a Pesaro che coinvolge i detenuti nelle attività di agricoltura e li inserisce in un
biologica) che ha permesso a 70 ragazzi degli Istituti minorili di Roma, Palermo, Airola e L’Aquila di imparare i principi dell’orticoltura; contesto
lavorativo;
- “Orto sociale in carcere” è un progetto attivo a Pesaro che coinvolge i detenuti nelle attività di agricoltura e li inserisce in un contesto
“Fuori dall’orto”
“Orto sociale
-lavorativo; in ècarcere”
un progetto
è unpromosso
progetto dall’associazione
attivo a Pesaro che “Noicoinvolge
e voi” Onlus in collaborazione
i detenuti con di
nelle attività l’Amministrazione penitenziaria
agricoltura e li inserisce in undicontesto
Taranto
che coinvolge i detenuti nelle attività del campo agricolo per le produzioni di ortaggi da donare a Banco Alimentare.
-lavorativo;
“Fuori dall’orto” è un progetto promosso dall’associazione “Noi e voi” Onlus in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria di Taranto
-che“Fuori dall’orto”
coinvolge è un nelle
i detenuti progetto promosso
attività dall’associazione
del campo agricolo per le“Noi e voi” Onlus
produzioni in collaborazione
di ortaggi da donare a Bancocon l’Amministrazione
Alimentare. penitenziaria di Taranto
che coinvolge i detenuti nelle attività del campo agricolo per le produzioni di ortaggi da donare a Banco Alimentare.

447
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

8.4.6. La distribuzione spaziale delle mense nella Città Metropolitana di Roma Capitale
Considerando la distribuzione delle mense scolastiche, universitarie, degli ospedali e delle carceri sul territorio della Città
Metropolitana di Roma Capitale, è possibile ottenere una elaborazione cartografica sulla loro localizzazione.

Figura 8.4 Distribuzione mense: ospedali, carceri, scuole. Fonte: Elaborazione CURSA

Figura 8.4 Distribuzionee mense: ospedali,


carceri, scuole.
Fonte: elaborazione CURSA

448
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

8.5
8.5Gap
GapAnalysis
Analysisdella
dellaristorazione
ristorazione

CRITICITA'
CRITICITA' PUNTI
PUNTIDIDIFORZA
FORZA

●● Nonostante
Nonostantel’Unione
l’UnioneEuropea
Europeaconconlalastrategia
strategiaFarm Forkincluda
FarmtotoFork includa ●● IlIlterritorio
territoriodella CmRC
dellaCMRC
CMRCaccoglie
accoglieun ungrande
grande
lelemense
mensecome
comeunounodegli
degliattori
attoristrategici
strategicidella
dellatransizione
transizioneecologica
ecologicaeeinvita
invita numerodidiristoranti
numero ristorantididicucina
cucinatradizionale
tradizionaleitaliana
italianaee
gligliStati
Statimembri
membriad adoccuparsi
occuparsididiprogetti
progettiche
checoinvolgano
coinvolganolalaristorazione
ristorazione romanache
romana chepotrebbero
potrebberodiventare
diventarepuntopuntodidi
scolastica,
scolastica,ililPiano
PianoNazionale
NazionaledidiRipresa
RipresaeeResilienza
Resilienza(PNRR)
(PNRR)trasmesso
trasmessodal dal promozione
promozionedei deiprodotti
prodottilocali
localididiqualità
qualitàdell'Agro
dell'Agro
Governo
Governoalla allaCommissione
Commissioneeuropea
europeanon nonprevede
prevedepurtroppo
purtroppoinvestimenti
investimenti Romano.
Romano.
nella
nellaristorazione
ristorazionescolastica
scolasticaeenell’educazione
nell’educazionealimentare.
alimentare. ●● LaLaristorazione
ristorazioneromana
romanaèèun unmarchio
marchiodidi
●● Nelle
Nellemense
mensedel delComune
ComunedidiRomaRomavengono
vengonodistribuiti
distribuiti150.000
150.000pasti
pasti qualità
qualitàeetipicità
tipicitàinintutto
tuttoililmondo,
mondo,tramite
tramitelalaquale
qualesisi
alalgiorno
giorno(30
(30milioni
milionil’anno).
l’anno).CiCisono
sono550
550scuole
scuoledotate
dotatedidicucina
cucinainterna
internamama potrebbero
potrebberopromuovere
promuovereprodotti
prodottilocali
localididiqualità.
qualità.
solo
soloilil15%
15%dei
deirefettori
refettoririceve
ricevepasti
pastiprovenienti
provenientidalle
dallecucine
cucinedelle
dellescuole
scuole ●● Nella
Nellavalutazione
valutazionedeglidegliappalti
appaltipubblici
pubbliciper perlala
limitrofe.
limitrofe fornitura
fornituradelle
dellemense:
mense:garantire
garantirelalaqualità
qualitàdei deimenù,
menù,
lalatracciabilità
tracciabilitàdegli
deglialimenti,
alimenti,lalasicurezza
sicurezzaalimentare,
alimentare,
l’equilibriotra
l’equilibrio trai vari
i varicomponenti
componentinutrizionali,
nutrizionali,attuare
attuare
ununmodello
modellodidiristorazione
ristorazionesostenibile
sostenibiledal dalpunto
puntodidi
vista
vistasociale,
sociale,ambientale
ambientaleed edeconomico
economicoeeattuare attuareunun
modello
modellodidiristorazione
ristorazioneda dacui
cuipossono
possonosvilupparsi
svilupparsi
metodi
metodididieducazione
educazionealimentare.
alimentare.
●● Presenza
Presenzadidiorti ortinelle
nellescuole
scuoleper perfavorire
favorire
progetti
progettididieducazione alimentare.
educazionealimentare

449
LA RISTORAZIONE E I CONSUMI FUORI CASA

Gli obiettivi:

● Aumentare l'accesso a cibo sano, di qualità e locale garantendo l'accesso ad un approvvigionamento di prodotti locali ai ristoranti.
L'obiettivo è quello di spingere i ristoratori ad acquistare prodotti del territorio;
● Le tre principali azioni per una mensa sana e sostenibile sono: alleanza tra le Commissioni mensa e le famiglie; la formazione degli
insegnanti e dei cuochi; e l’educazione alimentare.
● Inserimento di prodotti Dop e Igp e prodotti freschi; di menù solidali realizzati con materie prime provenienti dalle aziende delle zone
terremotate; di menù sociali realizzati con prodotti alimentari provenienti dall’agricoltura sociale.
● Aumentare la distribuzione dei pasti nei refettori da parte delle scuole (limitrofe) dotate di cucina interna.
● Realizzazione di orti nelle scuole, nelle università, nelle carceri, e negli ospedali.
● Realizzazioni di accordi con le ASL locali al fine di utilizzare i prodotti degli orti delle scuole, università, carceri e ospedali, nelle rispettive
mense.

450
IL CONTESTO

O9
L’ECONOMIA
CIRCOLARE DEL
CIBO
451
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Introduzione
Il capitolo “Economia Circolare del Cibo” tratta l’importante tema della transizione verso una economia più sostenibile, perché circolare, partendo dai
riferimenti normativi e dallo stato dell’arte a livello nazionale ed europeo. Dopo aver fornito un breve panorama dello stato dell’economia circolare nella
regione Lazio, il capitolo nove racconta la situazione dei rifiuti nella città metropolitana di Roma capitale, descrivendo il mondo dei rifiuti urbani post consumo,
con un particolare focus sul compost, quello dei rifiuti industriali legati al sistema alimentare per poi parlare degli impianti di gestione.

Sempre legato al tema dell’economia circolare, il capitolo fornisce spunti di riflessione legati al risparmio idrico e alla depurazione dei fanghi, come forme di
salvaguardia e riutilizzo di risorse troppo spesso sprecate.

Malgrado la transizione verso un'economia circolare nella regione della CmRC


CMRC abbia ancora molta strada da fare, esistono diverse buone pratiche sul territorio
laziale che vale la pena menzionare. Il capitolo si chiude infatti con una descrizione delle buone pratiche più interessanti legate al sistema alimentare ed alla sua
circolarità.

9.1 Il Dibattito Sull’economia Circolare Del Cibo

9.1.1 I principali riferimenti normativi


La transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU e dai nuovi obiettivi europei per il 2030, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed
europeo. È noto come molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sono fortemente legati al tema dell'economia circolare in relazione al
sistema alimentare nel suo complesso. Nel dicembre 2019 la nuova Commissione europea stilava il documento che ha lo scopo di creare un nuovo modello di
sviluppo, partendo dall’ affrontare le sfide climatiche a cui oggi siano estremamente vulnerabili, come la pandemia da Covid-19 ci ha mostrato. L’European Green
Deal, infatti, ha l’obiettivo di fare dell’Europa il primo continente carbon neutral entro il 2050 attraverso una transizione ecologica che sia anche giusta da un
punto di vista sociale e sostenibile in tutti i suoi aspetti.

Inoltre, nel corso del 2020, per affrontare l’emergenza sanitaria e promuovere una ripresa economica dell’Unione europea, è stato approvato il Piano Next
Generation EU assumendo la transizione green come una priorità strategica. In questo contesto, è stato varato il nuovo Piano di azione per l’economia circolare
con l’obiettivo di indirizzare lo sviluppo verso quattro priorità:

- rendere il nostro continente carbon neutral,


- passare da un’economia lineare a un’economia circolare,
- sostenere la competitività industriale,
- sviluppare le infrastrutture digitali.
Il dibattito
sull’economia
circolare è da
452
tempo inserito n
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
NORMATIVA ANNO PUNTI CHIAVE

● Misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana


Direttiva 2008/98/CE 2008 prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e
relativa alla gestione della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi
dei rifiuti dell'uso delle risorse e Il dibattito
migliorandone l'efficacia. sull’economia
● Gerarchia dei rifiuti:
circolare è da tempo
○ Prevenzione
○ Preparazione per il inserito nel dibattito
riutilizzo internazionale.
○ Riciclo
○ Recupero
energetico
○ Smaltimento in
discarica
● Responsabilità ambientale: “chi inquina, paga”

Pacchetto Economia 2018 Le nuove direttive rafforzano la “gerarchia dei rifiuti”, imponendo agli
Circolare: Stati membri l'adozione di misure specifiche che diano priorità alla
- direttiva prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto all’incenerimento ed
850/2018/UE allo smaltimento in discarica.
(relativa alle
discariche) Due obiettivi comuni per l’Unione europea:
- direttiva
2018/851/UE 1) riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025 quale
- (relativa ai quota destinata a salire al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035,
rifiuti) rendendo obbligatoria la raccolta dell’organico entro il 2023;
- direttiva
2018/852/UE 2) il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (quota che
- (relativa a sale al 70% entro il 2030) con obiettivi diversificati per materiale:
imballaggi e
- tutti i tipi di imballaggio: 65% (2025); 70% (2030)
rifiuti di
- Plastica: 50%(2025), 55% (2030)
imballaggio)
- Legno: 25% (2025), 30% (2030)

453
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

- Metalli ferrosi: 70% (2025); 80% (2030)


- Alluminio: 50%(2025); 60% (2030)
- Vetro: 70% (2025); 75%(2030)
- Carta e cartone: 75% (2025); 85% (2030)

Inoltre: riduzione dello smaltimento in discarica. Entro il 2035 al


massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani potrà essere smaltito in
discarica.
Piano d’azione
per l’economia Piano d’azione:
circolare I nuovi requisiti in materia di responsabilità estesa del produttore (EPR
scheme) dovranno essere applicati a tutti i tipi di imballaggio entro il
2024. Ai produttori di prodotti spetta la responsabilità finanziaria e/o
organizzativa della gestione del fine-vita del prodotto.

La Commissione europea propone:


- di creare un incentivo economico diretto differenziando il
contributo versato dai produttori nell’ambito dei regimi di
responsabilità estesa in funzione dei costi di fine vita dei loro
prodotti;
- di promuovere i processi industriali innovativi come la
“simbiosi industriale” con la quale i rifiuti o i sottoprodotti
dell'industria diventano fattori di produzione per un’altra;
- di affrontare il problema della mancanza di investimenti nelle
infrastrutture di RD e riciclaggio;
- di aumentare il riciclaggio della plastica: oggi viene riciclato
meno del 25% e circa il 50% è collocato in discarica;
- incoraggiare la diffusione della bioeconomia attraverso lo
sviluppo della bioindustria e l’utilizzo dei biomateriali;
- misure sulla progettazione ecocompatibile per promuovere la
riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che
l’efficienza energetica; armonizzare le norme sulle materie
prime secondarie chiarendo il concetto giuridico di cessazione
della qualifica di rifiuto;

454
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

- proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo


delle acque reflue per l’irrigazione agricola (approvata in via
definitiva il 12 febbraio 2019);
- promozione delle migliori prassi nei piani di gestione dei rifiuti
minerari;
- azioni in materia di appalti pubblici verdi: maggiore
integrazione dei requisiti inerenti all’economia circolare;
promuovere la certificazione volontaria degli impianti di
trattamento dei principali flussi di rifiuti/materiali riciclati;
- una iniziativa legislativa sulla trasformazione dei rifiuti in
energia nell’ambito dell’Unione dell’energia («Pacchetto
energia pulita 2030» approvato dalla Ue nel novembre 2018);
- revisione del Regolamento sui concimi che mira ad introdurre
nuove misure intese ad agevolare il riconoscimento in tutta l’Ue
dei concimi organici ricavati dai rifiuti;
- misure per facilitare le spedizioni di rifiuti sul territorio dell’Ue;
- di migliorare la legislazione Ue in materia di rifiuti, alimenti e
mangimi per facilitare il dono di alimenti e l’uso di alimenti già
destinati al consumo umano nella produzione dei mangimi;
- proposta di regolamento per creare un mercato unico dei
concimi ottenuti da materie prime secondarie come i fosfati,
recuperabili anche dai rifiuti organici domestici;
- istituzione della Piattaforma Ue sulle perdite e sugli sprechi
alimentari;
- Comunicazione della Commissione sui processi di produzione di
energia dai rifiuti (Waste to Energy): esamina le modalità per
ottimizzare i processi di termovalorizzazione;
- adottato un atto di esecuzione che stabilisce una tavola di
concordanza preliminare tra i codici doganali e i codici CER:
servirà ad individuare i rifiuti che attraversano le frontiere
dell’Ue illegalmente.
- misure di contrasto all’uso della plastica monouso dal 2021
- finanziamenti a sostegno della circular economy

455
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

la Commissione europea ha adottato il nuovo Piano di azione per


Nuovo Piano di Marzo l’economia circolare con l’obiettivo di accelerare la transizione verso
azione per 2020 un’economia circolare e rigenerativa. Il nuovo piano riguarda nuovi
l’economia circolare modelli di progettazione sostenibili e l’aumento della circolarità anche
nei processi produttivi. Tra le altre cose, il piano prevede di migliorare,
in un’ottica di maggiore circolarità, anche alcuni settori ad alta intensità
di risorse e ad alto impatto ambientale tra cui quello delle produzioni
alimentari.

Le misure previste dal piano di azione riguardano, tra le altre cose:

- il sostegno alla ricerca e all’innovazione e azioni trasversali in


tutti i settori dell’economia;
- l’obiettivo di incrementare il mercato delle materie prime
seconde con l’introduzione di un contenuto minimo riciclato
obbligatorio per imballaggi, batterie, veicoli e materiali da
costruzione;
- l’introduzione di un passaporto elettronico dei prodotti con
informazioni sulla composizione, la riparazione e il
disassemblaggio;
- la definizione di requisiti minimi per evitare che prodotti
dannosi per l’ambiente vengano immessi sul mercato europeo;
- la previsione di nuove norme e linee guida in materia di acquisti
pubblici verdi, over-packaging e produzione di rifiuti;
- la proposta di un modello armonizzato su scala europea per la
raccolta differenziata dei rifiuti; una revisione delle norme sulla
spedizione di rifiuti;
- la definizione di un sistema aggiornato di monitoraggio per
l’economia circolare.

456
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Il regolamento rappresenta il sistema mondiale, primo nel suo genere,


Regolamento UE sulla Luglio relativo alla classificazione delle attività economiche ritenute
tassonomia 2020 sostenibili. Il Regolamento permetterà di poter valutare gli investimenti
in progetti e attività economiche in base al grado di sostenibilità
ambientale e quindi di promuovere e indirizzare investimenti più
sostenibili e circolari.

Da un punto di vista di circolarità strettamente legata al sistema alimentare nel suo complesso, è interessante citare la strategia Farm to fork, adottata lo scorso
maggio 2020, finalizzata alla creazione di un sistema alimentare maggiormente equo, sano e sostenibile. Nell’ambito del nuovo Piano di azione per l’economia
circolare e della stessa strategia Farm to fork si fa riferimento al ruolo e alle potenzialità della bioeconomia in un’ottima circolare ed alla volontà di combattere
gli sprechi alimentari, con l’obiettivo di dimezzare gli sprechi pro capite a livello di commercio al dettaglio e di consumatori entro il 2030.

9.1.2 I principali riferimenti normativi nel contesto nazionale

PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI - ITALIA

Decreto Legislativo 3 aprile 2006/2008 Il Decreto disciplina:


2006, n. 152 “Norme in materia ● le procedure per la valutazione ambientale
ambientale”, successivamente strategica (VAS), per la Valutazione d’Impatto
modificato e integrato con Ambientale (VIA) e per l’autorizzazione
decreto legislativo 16 gennaio ambientale integrata (IPPC);
2008, n. 4. ● la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione,
la tutela delle acque dall’inquinamento e la
“Il Codice Ambientale” gestione delle risorse idriche
● la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti
contaminati
● la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in
atmosfera;
● la tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente

457
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Viene confermato l’approccio, non più basato sullo


smaltimento dei rifiuti, bensì sulla loro gestione ed è
proprio la complessità di questo processo che il
provvedimento va a regolamentare e disciplinare.
I principi di riferimento sono quelli di precauzione,
prevenzione, sostenibilità, proporzionalità,
responsabilizzazione, cooperazione tra i soggetti coinvolti
nella filiera gestionale dei rifiuti e del principio “chi
inquina paga”; a tal fine la gestione è effettuata secondo
criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza,
fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle
norme in materia di partecipazione e di accesso alle
informazioni ambientali.
Viene introdotta la Responsabilità estesa del Produttore,
che prevede che i costi della gestione di alcuni determinati
flussi di rifiuti siano parzialmente o totalmente sostenuti
dai produttori dei prodotti, anche in collaborazione con i
distributori di tali prodotti.
Viene ampliata la gerarchia d’azione, che con riguardo alla
finalità, si prefigge di proteggere l’ambiente e la salute
umana, prevenendo o riducendo gli impatti negativi della
produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli
impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone
l’efficacia.
Lo smaltimento viene confermato come un’attività
“residuale” e viene confermata l’introduzione del sistema
gestionale dei rifiuti, dove trovano sempre più spazio la
prevenzione e le attività di riciclo e recupero.

458
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Programma Nazionale di 2013 La Direttiva europea definisce “prevenzione” le misure


Prevenzione dei Rifiuti, con adottate prima che una sostanza, un materiale o un
decreto direttoriale del 7 prodotto diventino un rifiuto e che quindi sono in grado di
ottobre 2013 ridurre:

a) la quantità dei rifiuti (anche attraverso il riutilizzo dei


prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita);

b) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la


salute umana;

c) il contenuto di sostanze pericolose in materiali e


prodotti.

Quindi gli obiettivi del piano sono:

● Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani


in relazione ad ogni unità di Pil prodotta.
Nell’ambito del monitoraggio verrà considerato
anche l’andamento dell’indicatore Rifiuti
urbani/consumo delle famiglie;
● Riduzione del 10% della produzione di rifiuti
speciali pericolosi per unità di Pil;
● Riduzione del 5% della produzione di rifiuti
speciali non pericolosi per unità di Pil. Sulla base
di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti
speciali, tale obiettivo potrà essere rivisto;
● l’applicazione del principio della responsabilità
estesa del produttore ad altri flussi di rifiuti
rispetto a quelli attualmente previsti e
l’ampliamento della responsabilità anche alla
prevenzione della formazione del rifiuto;
● l’implementazione, laddove i bacini di utenza e i
sistemi di raccolta ne consentano una razionale

459
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

applicazione, dei meccanismi di tariffazione


puntuale per il conferimento dei rifiuti urbani (in
funzione dei volumi o delle quantità conferite);
● l’introduzione di sistemi fiscali o di finanziamento
premiali per quei processi produttivi in campo
ambientale che sono più efficienti e a minor
produzione di rifiuto;
● una revisione dei meccanismi di tassazione dei
conferimenti in discarica e aumento della quota
del tributo che le Regioni devono destinare alla
promozione di misure di prevenzione dei rifiuti.

Legge 28 dicembre 2015, n. 221 2015 Aggiunge nuove misure in materia di tutela della natura e
“Il Collegato Ambientale” sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia,
acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del
“Disposizioni in materia suolo e risorse idriche.
ambientale per promuovere
misure di green economy e per il vengono agevolati gli accordi tra enti pubblici, aziende e
contenimento dell'uso eccessivo associazioni per utilizzare nella produzione materiali di
di risorse naturali” scarto e post-consumo. Le aziende in grado di fare
innovazione, utilizzando nella produzione materiali
provenienti dalla raccolta differenziata e dal di
assemblaggio di prodotti scartati, potranno avere
incentivi e credito d’imposta.

Con varie misure viene penalizzato il conferimento in


discarica, incentivata la raccolta differenziata, promossa la
riduzione dei rifiuti non riciclati, del compostaggio
domestico e di comunità (ospedali, mense, quartieri,
ecc.).

460
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Si introduce il divieto di gettare in strada mozziconi di


sigaretta, gomme da masticare e altri piccoli rifiuti, come
fazzoletti e scontrini, i Comuni dovranno installare
posaceneri.

Torna il “vuoto a rendere” volontario e sperimentale nei


bar e ristoranti, per i produttori di birra e di acqua
minerale.

Entrata in vigore dei seguenti 2020 decreti legislativi di recepimento delle direttive in materia
decreti: di rifiuti contenute nel Pacchetto economia circolare,
adottato dalla UE a luglio 2018
- Decreto legislativo in
materia di gestione di
rifiuti e di imballaggi
(n.116);
- Decreto legislativo in
materia di pile e
accumulatori e di
apparecchiature
elettriche ed
elettroniche (n.118);
- Decreto legislativo in
materia di veicoli fuori
uso (n.119);
- Decreto legislativo in
materia di discariche (n.
121).

Per utilizzare i finanziamenti europei, il nostro governo ha dovuto definire il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il piano prevede riforme e investimenti
da realizzare entro il 2026, coerenti con gli obiettivi dell’Unione europea per accelerare la transizione ecologica e digitale del paese. Questo Piano è frutto della

461
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

stretta interlocuzione avvenuta in questi mesi con il Parlamento e con la Commissione Europea e si articola in sei Missioni e 16 Componenti. Le sei Missioni del
Piano si articolano in:

Figura 9.1. Allocazione delle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: Rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Ripresa e Resilienza

Figura 9.1 Allocazione delle risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Rpresa e Resilienza

462
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Il Piano Next Generation EU (NGEU) vuole promuovere la ripresa dell’economia europea verso una transizione ecologica, della digitalizzazione, della
competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere. I PNRR si dovranno focalizzare su1 :
Il Piano IlNext
PianoGeneration
Next Generation
EU (NGEU) EU (NGEU)
vuole promuovere
vuole promuovere
la ripresa la dell’economia
ripresa dell’economia
europeaeuropea
verso unaverso
transizione
una transizione
ecologica,
ecologica,
della digitalizzazione,
della digitalizzazione,
della della
competitività,
competitività,
- della formazione
della formazione
Transizione e dell’inclusione
verde e dell’inclusione
sociale, territoriale
sociale, territoriale
e di genere.
e di Igenere.
PNRR siI dovranno
PNRR si dovranno
focalizzare
focalizzare
su :
1
su :
1

- Trasformazione digitale
- -- Crescita
TransizioneTransizione
verde verde sostenibile e inclusiva
intelligente,
-- Trasformazione
Coesione socialedigitale
- Trasformazione digitale e territoriale
-- Crescita
- Crescita Salute e intelligente,
intelligente, sostenibile
resilienza: sostenibile
e inclusiva
economica, e inclusiva
sociale e istituzionale
-- Coesione
- Coesione sociale esociale e territoriale
territoriale
Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani
- Salute - e Salute e resilienza:
resilienza: economica,economica,
sociale esociale e istituzionale
istituzionale
- Politiche
- Politiche per legenerazioni,
per le nuove nuove generazioni,
l’infanzial’infanzia
e i giovanie i giovani
Tabella 9.1 Articolazione Missione 2 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: Rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Tabella 9.1
Tabella
Articolazione
9.1 Articolazione
MissioneMissione
2 del Piano
2 del
nazionale
Piano nazionale
di Ripresa di eRipresa
Resilienza
e Resilienza
M2. RIVOLUZIONE
Fonte: Rielaborazione
Fonte: Rielaborazione
CURSA suCURSA VERDE
Piano su E TRANSIZIONE
nazionale
Piano nazionale
di Ripresadi eRipresa PNRR
Resilienza React EU
e Resilienza Fondo Tot.
ECOLOGICA (a) (b) complementare (d)=
M2. RIVOLUZIONE
M2. RIVOLUZIONE
VERDE EVERDETRANSIZIONE
E TRANSIZIONE PNRR PNRR React EUReact EU Fondo Fondo Tot. Tot.
(a)+
ECOLOGICA ECOLOGICA (a) (a)(b) (b)complementare
complementare(d)= (b)+(c)
(d)=
(a)+ (a)+
M2C1 - AGRICOLTURA SOSTENIBILE ED ECONOMIA 5,27 0,50 1,20 (b)+(c) (b)+(c)
6,97
CIRCOLARE
M2C1 - AGRICOLTURA
M2C1 - AGRICOLTURA
SOSTENIBILESOSTENIBILE
ED ECONOMIA
ED ECONOMIA 5,27 5,270,50 0,50 1,20 1,20 6,97 6,97
CIRCOLARECIRCOLARE
M2C2 - TRANSIZIONE ENERGETICA E MOBILITÀ’ 23,78 O,18 1,40 25,36
SOSTENIBILE
M2C2 - TRANSIZIONE
M2C2 - TRANSIZIONE
ENERGETICA ENERGETICA
E MOBILITÀ’
E MOBILITÀ’ 23,78 23,78 O,18 O,18 1,40 1,40 25,36 25,36
SOSTENIBILE
SOSTENIBILE
M2C3 - EFFICIENZA ENERGETICA E RIQUALIFICAZIONE 15,35 0,32 6,56 22,24
DEGLI EDIFICI
M2C3 - EFFICIENZA
M2C3 - EFFICIENZA
ENERGETICAENERGETICA
E RIQUALIFICAZIONE
E RIQUALIFICAZIONE 15,35 15,35 0,32 0,32 6,56 6,56 22,24 22,24
DEGLI EDIFICI
DEGLI EDIFICI
M2C4 - TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA 15,06 0,31 0,00 15,37
IDRICA
M2C4 - TUTELA
M2C4 - DELTUTELA
TERRITORIO
DEL TERRITORIO
E DELLA ERISORSA
DELLA RISORSA 15,06 15,06 0,31 0,31 0,00 0,00 15,37 15,37
IDRICA TOTALE
IDRICA MISSIONE 2 59,47 1,31 9,16 69,94

TOTALETabella
TOTALE
MISSIONE MISSIONE
2
9.1 Articolazione 2
Missione 59,47
2 del Piano nazionale di Ripresa 59,471,31
e Resilienza 1,31 9,16 9,16 69,94 69,94
Fonte: rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Rpresa e Resilienza
1
Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che istituisce il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, 18.2.2021

1 1
Regolamento
Regolamento
(UE) 2021/241
(UE)del
2021/241
Parlamento
del Parlamento
Europeo e Europeo
del Consiglio
e deldel
Consiglio
12 febbraio
del 12
2021
febbraio
che istituisce
2021 cheil istituisce
Dispositivo
il Dispositivo
per la Ripresa e la
per la Resilienza,
Ripresa e la Resilienza,
Gazzetta Ufficiale
Gazzettadell’Unione
Ufficiale dell’Unione
Europea, 18.2.2021
Europea, 18.2.2021

463
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

La Missione numero 2, Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, si articola in 4 Componenti:

Figura 9.2 Componenti e risorse della Missione 2 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: Rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
La Missione numero 2, Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, si articola in 4 Componenti:

Figura 9.2 Componenti e risorse della Missione 2 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: Rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Ripresa e Resilienza

Figura 9.2 Componenti e risorse della Missione 2 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Rpresa e Resilienza

Il PNRR evidenzia come la prima componente della Misura 1 segua un duplice percorso verso l’obiettivo di sostenibilità totale, partendo dalla componente
ambientale. Da un lato, migliorare la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per aumentare il livello di raccolta differenziata,
ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, cercando di diminuire le differenze tra regioni considerando che oggi circa 1,3 milioni di
tonnellate di rifiuti vengono trattate fuori dalle regioni di origine. Insieme al miglioramento dell’economia circolare dei rifiuti, il piano intende aiutare lo sviluppo
Ildi PNRR evidenzia
una filiera come
agricola la primasostenibile,
alimentare componente della Misura
riducendo 1 segua
l’impatto un duplice
ambientale percorso
in una verso l’obiettivo
delle eccellenze sostenibilità
italiane,ditramite totale,
filiere più partendo dalla componente
“green”.
ambientale. Da un lato, migliorare la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per aumentare il livello di raccolta differenziata,
ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, cercando di diminuire le differenze tra regioni considerando che oggi circa 1,3 milioni di
tonnellate di rifiuti vengono trattate fuori dalle regioni di origine. Insieme al miglioramento dell’economia circolare dei rifiuti, il piano intende aiutare lo sviluppo
di una filiera agricola alimentare sostenibile, riducendo l’impatto ambientale in una delle eccellenze italiane, tramite filiere più “green”.

464
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Tabella 9.2 Declinazione degli obiettivi della sottomisura C1 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: Rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
M2C1 - ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE, OBIETTIVI GENERALI:
Tabella 9.2 Declinazione degli obiettivi della sottomisura C1 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
● Miglioramento
Fonte: Rielaborazione CURSA su Pianodella nazionale
capacità didigestione
Ripresa efficiente
e Resilienzae sostenibile dei rifiuti e avanzamento
del paradigma dell’economia circolare
M2C1 - ECONOMIA● SviluppoCIRCOLARE
di unaEfiliera
AGRICOLTURA SOSTENIBILE,
agroalimentare OBIETTIVI
sostenibile, GENERALI:
migliorando le prestazioni ambientali e
la competitività delle aziende agricole
● Miglioramento
● Sviluppo della capacitàintegrati
di progetti di gestione efficientemobilità,
(circolarità, e sostenibile dei rifiuti
rinnovabili) e avanzamento
su isole e comunità
del paradigma dell’economia circolare
● Sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando le prestazioni ambientali e
la competitività
Tabella delle
9.2 Declinazione aziende
degli obiettivi agricole
della sottomisura C1 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
Fonte: rielaborazione CURSA su Piano nazionale di Rpresa e Resilienza
● Sviluppo di progetti integrati (circolarità, mobilità, rinnovabili) su isole e comunità
Si ricorda che ulteriori evoluzioni della normativa nazionale verso l’economia circolare e una migliore gestione dei rifiuti sono state apportate con il Dlgs 152/2006.
Inoltre, il governo dovrà stilare, come previsto dal recepimento della Direttiva 2018/851/EU, il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti entro marzo 2022.
Questo fisserà obiettivi e strategie a cui anche le Regioni e le Province dovranno adeguarsi.

Si ricordaNell’ambito
che ulterioridelle
evoluzioni
misuredella normativa
a sostegno dellenazionale
imprese verso l’economia
a livello nazionale,circolare
l’ultimoeReport
una migliore gestionecircolare
sull’economia dei rifiuti2021
sonoastate
cura apportate
del Circularcon il Dlgs 152/2006.
Economy Network ed ENEA
Inoltre, ilspiega
governo
chedovrà stilare,
il nuovo come
Piano previsto dal
Transizione 4.0 recepimento della Direttiva
aiuterà ad indirizzare 2018/851/EU,
le imprese il Programma
verso investimenti nazionaleinper
più sostenibili la gestione
ottica dei rifiuti
di circolarità. entroche
Si ricorda marzo 2022. italiano
il governo
Questo fisserà obiettivi ae dicembre
ha approvato, strategie a2017,
cui anche le Regioni“Verso
il documento e le Province dovranno
un modello adeguarsi.
di economia circolare per l’Italia” ma, ad oggi, il nostro paese non ha ancora approvato una
Strategia Nazionale per l’economia Circolare.
Nell’ambito delle misure a sostegno delle imprese a livello nazionale, l’ultimo Report sull’economia circolare 2021 a cura del Circular Economy Network ed ENEA
spiega che il nuovo Piano Transizione 4.0 aiuterà ad indirizzare le imprese verso investimenti più sostenibili in ottica di circolarità. Si ricorda che il governo italiano
9.2 Loastato
ha approvato, dell’economia
dicembre circolare
2017, il documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia” ma, ad oggi, il nostro paese non ha ancora approvato una
Strategia Nazionale per l’economia Circolare.
9.2.1 Lo stato dell’economia circolare a livello globale
Riportiamo
9.2 Lo stato qui alcunecircolare
dell’economia stime del Circularity Gap Report2 che riporta l’andamento del tasso di circolarità dell’economia mondiale. L’ultimo rapporto pubblicato nel
2021(dati 2019) riporta una situazione di stallo: il tasso di circolarità è fermo a 8,6%. Esso rappresenta, come spiegato nel report, la quota di materiali provenienti
dal riciclo reimpiegati nella produzione rispetto al totale delle materie prime vergini consumate.
9.2.1 Lo stato dell’economia circolare a livello globale
Riportiamo qui alcune stime del Circularity Gap Report2 che riporta l’andamento del tasso di circolarità dell’economia mondiale. L’ultimo rapporto pubblicato nel
2021(dati 2019) riporta
2 una situazione di stallo: il tasso di circolarità è fermo a 8,6%. Esso rappresenta, come spiegato nel report, la quota di materiali provenienti
https://www.circularity-gap.world/2021
dal riciclo reimpiegati nella produzione rispetto al totale delle materie prime vergini consumate.

2
https://www.circularity-gap.world/2021

465
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Figura 9.3 Ripartizione del consumo dei materiali per risorsa 2019
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021 Figura 9.4 Ripartizione del consumo dei materiali nel 2019 in Gt
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021 Il livello di
circolarità a livello
mondiale è in fase
Figura 9.4 Ripartizione del consumo dei materiali nel 2019 in Gt di stallo
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021

Come possiamo vedere dal grafico in alto, sono 100,6 Gt le risorse consumate nel 2019; di queste il 39 % è speso per le
Figura 9.3 Ripartizione del consumo dei materiali per risorsa 2019 Figura 9.4 Ripartizione del consumo dei materiali nel 2019 in Gt
deduce dal grafico, abbiamo i consumi di risorse legati all’alimentazione che raggiungono il 21%.
Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021 Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021

Il livello di circolarità
a livello mondiale è
in fasse di stallo.

Come possiamo vedere dal grafico in alto, sono 100,6 Gt le risorse consumate nel 2019; di queste il 39 % è speso per le costruzioni. Al secondo posto, come si
deduce dal grafico, abbiamo i consumi di risorse legati all’alimentazione che raggiungono il 21%.

466
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
9.2.2 Lo stato dell’economia circolare in Italia
9.2.2 Lo stato
Secondo Pianodell’economia circolare
nazionale di Ripresa in Italia(PNRR)3, l'Italia si posiziona al di sopra della media UE per gli investimenti nel settore e per la produttività delle
e Resilienza
9.2.2 Lo ilstato dell’economia circolare in Italia
risorse. Il tasso di utilizzo di materiale circolare in Italia si è3 attestato al 17,7 per cento nel 2017 e il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani al 49,8 per cento, entrambi
Secondo
al di soprail Piano
della nazionale di Ripresa
media dell'UE. e Resilienza
Nonostante (PNRR)
nel PNRR 3, l'Italia
siano si posiziona
riportate al dimisure
numerose sopra della
che media
vanno UE per glidi
in ottica investimenti
circolarità nel settore
come: e per la produttività
raggiungimento delle
di una piena
Secondo il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) , l'Italia si posiziona al di sopra della media UE per gli investimenti nel settore e per la produttività delle
risorse. Il tasso
sostenibilità di utilizzo di
ambientale, materiale circolare
miglioramento della in Italia si dei
gestione è attestato al 17,7 perdicento
rifiuti, l’adozione nel 2017
soluzioni e il tasso
di smart di riciclaggio
agriculture dei rifiuti urbani
e bio-economia, al 49,8della
la difesa per cento, entrambi
biodiversità e il
risorse. Il tasso di utilizzo di materiale circolare in Italia si è attestato al 17,7 per cento nel 2017 e il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani al 49,8 per cento, entrambi
al di sopra della
rafforzamento media
della dell'UE.
gestione Nonostante
delle risorse nel PNRR
naturali, il sianopaese
nostro riportate
non numerose
ha ancora misure che
adottato una vanno in ottica
strategia di circolarità
nazionale per come: raggiungimento
l'economia circolare. di una piena
al di sopra della media dell'UE. Nonostante nel PNRR siano riportate numerose misure che vanno in ottica di circolarità come: raggiungimento di una piena
sostenibilità ambientale, miglioramento della gestione dei rifiuti, l’adozione di soluzioni di smart agriculture e bio-economia, la difesa della biodiversità e il
sostenibilità ambientale, miglioramento della gestione dei rifiuti, l’adozione di soluzioni di smart agriculture e bio-economia, la difesa della biodiversità e il
rafforzamento
L’ultimo rapportodella gestione delle
sull’economia risorse in
circolare naturali, il nostro
Italia curato dalpaese nonEconomy
Circular ha ancora una strategia
adottatoFondazione
Network- pernazionale
lo Sviluppo per l'economiaincircolare.
Sostenibile, collaborazione con l’Agenzia
rafforzamento della gestione delle risorse naturali, il nostro paese non ha ancora adottato una strategia nazionale per l'economia circolare.
nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) , riporta la prima posizione dell’Italia rispetto all’”indice di performance
4
L’ultimo rapporto
sull’economia sull’economia
circolare” circolare in Italia curato dal Circular Economy Network- Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con l’Agenzia
del 2021.circolare
L’ultimo rapporto sull’economia in Italia curato dal Circular Economy Network- Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con l’Agenzia
nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA)44, riporta la prima posizione dell’Italia rispetto all’”indice di performance
nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) , riporta la prima posizione dell’Italia rispetto all’”indice di performance
sull’economia circolare” del 2021.
sull’economia circolare” del 2021.
Tabella 9.3 Indice di performance di economia circolare
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021
Tabella 9.3 Indice di performance di economia circolare Il nuovo Piano di
Tabella 9.3 Indice di performance di economia 2021 Gapcircolare Variazione rispetto al 2020
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Report, 2021
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021 Ripresa e Resilienza Il nuovo Piano d
Ripresa e
2021 Variazione rispetto al 2020 riporta dati positivi IlResilienza
nuovo Piano
ripord
2021 Variazione rispetto al 2020 Il nuovo Piano d
per l’Italia. Ripresa e per
dati positivi
Ripresa e
1° Italia 79 ↔ Resilienza ripor
l’Italia
Resilienza ripor
dati positivi per
1° Italia 79 ↔ dati positivi per
1° Italia 79 ↔ l’Italia
2° Francia 68 ↔ l’Italia
2° Francia 68 ↔

3° Francia
Germania 68
65 ↔

3° Germania 65 ↔
3° Germania 65 ↔
3° Spagna 65 ↔
3° Spagna 65 ↔
3° Spagna
4° Polonia 65
54 ↔

Tabella 9.3 Indice di performance di economia circolare
Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021
4° Polonia 54 ↔
4° Polonia 54 ↔
Per quanto riguarda la produttività delle risorse, il rapporto mostra che il nostro Paese crea il maggiore valore economico per unità di consumo di materia. Nel
confronto con le principali economie europee, il nostro Paese rappresenta la realtà con i consumi minori insieme alla Spagna.
Per quanto riguarda la produttività delle risorse, il rapporto mostra che il nostro Paese crea il maggiore valore economico per unità di consumo di materia. Nel
Per quanto riguarda la produttività delle risorse, il rapporto mostra che il nostro Paese crea il maggiore valore economico per unità di consumo di materia. Nel
confronto con le principali economie europee, il nostro Paese rappresenta la realtà con i consumi minori insieme alla Spagna.
confronto con le principali economie europee, il nostro Paese rappresenta la realtà con i consumi minori insieme alla Spagna.

467
Figura 9.5 Confronto valore economico per unità di consumo di materia
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.5 Confronto valore economico per unità di consumo di materia


Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021

Figura 9.5 Confronto valore economico per unità di consumo di materia


Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021

Il rapporto 2021 riporta anche l’Indice di performance sulla gestione dei rifiuti e di performance sull’utilizzo delle materie prime seconde. Gli indicatori presi in
considerazione per il calcolo dell’indice sono:
- produzione dei rifiuti urbani;
Il rapporto 2021 riporta anche
- produzione l’Indice
di tutti di performance sulla gestione dei rifiuti e di performance sull’utilizzo delle materie prime seconde. Gli indicatori presi in
i rifiuti;
considerazione
- riciclo dei rifiuti urbani;sono:
per il calcolo dell’indice
- riciclo
- produzione deidi tuttiurbani;
rifiuti i rifiuti (indicatore con punteggio doppio);
- smaltimento
- produzione in discarica;
di tutti i rifiuti;
- riciclo dei rifiuti urbani; circolare di materia.
- tasso di utilizzo
- riciclo
Come di tutti i rifiuti
notiamo (indicatore
dal grafico con punteggio
sottostante, l’Italia èdoppio);
sul podio con 32 punti. Il report segnala che sia l’Italia che la Francia sono stabili al primo e secondo posto ma
- smaltimento in discarica;
perdono entrambe 1 punto rispetto all’indice del 2020.
- tasso di utilizzo circolare di materia.
Come notiamo dal
3 grafico sottostante, l’Italia è sul podio con 32 punti. Il report segnala che sia l’Italia che la Francia sono stabili al primo e secondo posto ma
https://www.governo.it/it/articolo/piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza/16782
perdono entrambe
4 1 punto rispetto all’indice del 2020.
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/

3
https://www.governo.it/it/articolo/piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza/16782
4
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/

468
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Tabella 9.4 Indice di performance sulla gestione dei rifiuti e sull’utilizzo delle materie prime seconde nel 2021: i cinque principali paesi europei a confronto
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021
2021 Variazione rispetto al 2020

1° Italia 32 ↔

2° Francia 26 ↔

3° Germania 23

3° Spagna 21

Tabella 9.4 Indice di performance sulla gestione dei rifiuti e
4° Polonia 18 ↔ sull’utilizzo delle materie prime seconde nel 2021: i cinque
Figura 9.6 Il riciclo dei rifiuti urbani 2019, dati Ispra principali paesi europei a confronto
Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021
Fonte: Rielaborazione CURSA su Circularity Gap Report, 2021

Figura 9.6 Il riciclo dei rifiuti urbani 2019, dati Ispra


Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021

469
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Figura 9.7 Consumo di risorse (barre colorate) e relative emissioni di gas serra (barre grigie)
Figura 9.7 Consumo
Figura
Fonte: 9.7 di risorsedi(barre
Consumo
Rielaborazione risorsecolorate)
CURSA e relative
(barre colorate)
Circularity e emissioni
relative
Gap Report, 2021 di gas serra
emissioni (barre
di gas serragrigie)
(barre grigie)
Fonte: Rielaborazione CURSA Circularity
Fonte: Rielaborazione Gap Report,
CURSA Circularity Gap 2021
Report, 2021

Figura 9.7 Consumo di risorse (barre colorate) e relative emissioni di gas serra (barre
grigie). Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021

Il grafico rappresenta il consumo globale di risorse e le relative emissioni di gas serra e l’utilizzo delle risorse per assicurare i “bisogni della società”, relativo al
Il graficoIl2019.
rappresenta
grafico
Come siilevince
consumo
rappresenta globale
dalla figuradi
il consumo risorse
globale
8, dierisorse
le relative
la produzione il emissioni
e le
ed di alimenti
gas serra
relative emissioni
consumo di e l’utilizzo
di gas delle
serra e l’utilizzo
comportano risorse
delleper
un quantitativo assicurare
risorse i “bisogni
per assicurare
di emissioni della(terza
società”,
i “bisogni
importante della relativo
società”,
fonte al
relativo
tra quelle al
citate),
2019. Come2019. si evince dalla
Come siaevince
in particolare figura
causa dalla8, la produzione ed
figura 8, laintensivi,
di allevamenti il
produzione consumo di alimenti
ed il consumo
il consumo comportano
di alimenti
eccessivo un
comportano
di carni rosse quantitativo di emissioni
un quantitativo
ed il livello importante (terza fonte tra quelle citate),
di emissioni importante (terza fonte tra quelle citate),
di sprechi alimentari.
in particolare a causa di
in particolare allevamenti
a causa intensivi,intensivi,
di allevamenti il consumo il eccessivoeccessivo
consumo di carni rosse
di ed rosse
carni il livello
ed di
il sprechi
livello dialimentari.
sprechi alimentari.
Sempre il Circularity Gap Report 20215 individua ben 21 misure di circolarità che avrebbero la capacità di tagliare ben il 39% delle emissioni globali relative ai
Circularity
Sempre ilSempre
bisogni Gapnella
elencati Report
il Circularity Gap 2021
Report
figura
5
individua
sovrastante. ben
20215 individua 21 misure
A titolo ben 21dimisure
circolarità
esemplificativo che avrebbero
disicircolarità
riportano che la capacità
una avrebbero
serie diche
tagliare
la capacità
di misure di ben il 39%
tagliare
aiuterebbero a delle
ben emissioni
il 39%
diminuire delle globali relative
emissioni
il quantitativo globali ai
relative
di emissioni nelai
bisogni elencati
bisogni
comparto nella figura
elencati sovrastante. A titolo esemplificativo si riportano una serie di misure che aiuterebbero a diminuire il quantitativo
nella figura sovrastante. A titolo esemplificativo si riportano una serie di misure che aiuterebbero a diminuire il quantitativo di emissioni nel
alimentare. di emissioni nel
comparto alimentare.
comparto alimentare.

5
https://www.circularity-gap.world/2021
5
https://www.circularity-gap.world/2021
5
https://www.circularity-gap.world/2021

470
Figura 9.8 Bisogno sociale di nutrizione
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Fonte: Rielaborazione CURSA Circularity Gap Report, 2021

Figura 9.8 Bisogno sociale di nutrizione


Fonte: rielaborazione CURSA su Circulariy Gaap Report, 2021

L’ultimo RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA del 2021, redatto dal Circular Economy Network ed Enea6, riporta l’andamento dell’economia
circolare in Italia sulla base di una serie di indicatori sviluppati da diversi enti (ISPRA, EUROSTAT, ECC). Per una valutazione del livello di circolarità basata sulla
gestione dei rifiuti, il rapporto riporta l’analisi di 4 indicatori:
1. produzione di rifiuti urbani e non;
2. riciclo di rifiuti;
3. smaltimento in discarica;
4. tasso di utilizzo delle materie prime seconde.
Secondo Eurostat, nell’Unione europea la produzione media di rifiuti urbani pro capite nel 2019 è stata pari a 502 kg/abitante. In Italia nello stesso anno ne sono
stati prodotti 499 kg/abitante e considerando i valori degli ultimi 5 anni, la produzione di rifiuti si è aggirata intorno ad un valore di 490 kg in media.
471 Europea ritroviamo un valore di 5.190 kg/abitante contro un valore italiano
In riferimento alla produzione media di rifiuti totali pro capite nel 2018, nell’Unione
1. produzione
gestione
circolare dei rifiuti,
in Italia ildirapporto
sulla rifiuti
base di urbani
riporta
una e non;
seriel’analisi di 4 indicatori:
di indicatori sviluppati da diversi enti (ISPRA, EUROSTAT, ECC). Per una valutazione del livello di circolarità basata sulla
2.
gestione riciclo di rifiuti;
dei rifiuti, il rapporto riporta l’analisi di 4 indicatori:
1.
3. produzione
smaltimentodiinrifiuti urbani
discarica; e non;
2. L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
4. riciclo
1. tasso didiutilizzo
produzione rifiuti;
di rifiuti
delleurbani
materie e non;
prime seconde.
3. riciclo
2. smaltimento in discarica;
di rifiuti;
Secondo
4.
L’ultimo RAPPORTO Eurostat,
tasso di
3. smaltimento nell’Unione
utilizzo
SULL’ECONOMIA europea
delle materie
in discarica; CIRCOLARE la produzione
prime ITALIA media
seconde.
IN del 2021,di rifiuti urbani
redatto dalpro capiteEconomy
Circular nel 2019 Network
è stata pari edaEnea
502 6kg/abitante. In Italia nello
, riporta l’andamento stesso anno ne sono
dell’economia
stati prodotti
4. tasso
circolareSecondo
in Italia sulla 499
di kg/abitante
utilizzo
base di una delle e considerando
materie
serie prime
di indicatori i valori
seconde. degli
sviluppatimedia ultimi
da diversi 5 anni, la
entiurbani produzione
(ISPRA,pro
EUROSTAT, di rifiuti si è aggirata intorno ad un valore di 490 kg in media.sulla
Eurostat, nell’Unione europea la produzione di rifiuti capite nelECC).
2019 Per unapari
è stata valutazione del livello In
a 502 kg/abitante. di Italia
circolarità
nello basata
stesso anno ne sono
gestionestati
dei rifiuti,
In riferimentoil rapporto riporta
allakg/abitante
produzione l’analisi di 4 indicatori:
prodotti
Secondo 499
Eurostat, nell’Unioneemedia europea di la
considerandorifiuti totali
i valoripro
produzione capite
degli
media dinel
ultimi 52018,
anni,
rifiuti nell’Unione
la produzione
urbani pro capiteEuropea ritroviamo
di rifiuti
nel 2019 siè èstata un avalore
aggirata
pari intorno diad
5.190 kg/abitante
un valore
502 kg/abitante. In di contro
490nello
Italia un valore
kg instesso
media. italiano
anno ne sono
di 2.855
stati kg/abitante
prodotti di 499 (quasi la metà rispetto al dato europeo).
1. produzione
In riferimento allakg/abitante
rifiuti urbani e non;
produzione emedia
considerando i valoripro
di rifiuti totali degli ultimi
capite nel52018,
anni, nell’Unione
la produzione di rifiuti
Europea si è aggirata
ritroviamo intornodiad
un valore un valore
5.190 di 490 contro
kg/abitante kg in media.
un valore italiano
2. riciclo
di 2.855di rifiuti;
kg/abitante (quasi la metà rispetto al dato europeo).
In riferimento alla produzione media di rifiuti totali pro capite nel 2018, nell’Unione Europea ritroviamo un valore di 5.190 kg/abitante contro un valore italiano
3. smaltimento in discarica;
di 2.855
Figura kg/abitante (quasidilarifiuti
metà rispettonei al dato europeo).
4. tasso di9.10 Tasso
utilizzo di riciclo
delle materie prime urbani
seconde. principali paesi europei dal 2015 al 2019
Fonte: Rielaborazione CURSA su dati Eurostat (per anno 2019 ISPRA) da RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021
SecondoFigura 9.10nell’Unione
Eurostat, Tasso di riciclo di rifiuti
europea urbani neimedia
la produzione principali paesiurbani
di rifiuti europeiprodal 2015nel
capite al 2019
2019 è stata pari a 502 kg/abitante. In Italia nello stesso anno ne sono
Fonte:
stati prodotti
Figura499Rielaborazione
kg/abitante
9.10 eCURSA
Tasso di riciclo su dati
considerando
di rifiuti iEurostat
urbanivalori (perultimi
neidegli annopaesi
principali 52019
anni,ISPRA) da
dalRAPPORTO
la produzione
europei SULL’ECONOMIA
2015dialrifiuti
2019 CIRCOLARE
si è aggirata intorno IN ITALIA
ad un valore 2021
di 490 kg in media.
Fonte: Rielaborazione CURSA su dati Eurostat (per anno 2019 ISPRA) da RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021
In riferimento alla produzione media di rifiuti totali pro capite nel 2018, nell’Unione Europea ritroviamo un valore di 5.190 kg/abitante contro un valore italiano
di 2.855 kg/abitante (quasi la metà rispetto al dato europeo).

Figura 9.10 Tasso di riciclo di rifiuti urbani nei principali paesi europei dal 2015 al 2019
Fonte: Rielaborazione CURSA su dati Eurostat (per anno 2019 ISPRA) da RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021

Figura 9.10 Tasso di riciclo di rifiuti urbani nei principali paesi europei dal 2015 al 2019
Secondo
Fonte: dati ISPRA
rielaborazione CURSAnel 2019
su datiin Italia (per
Eurostat il tasso
anno di riciclo
2019 deidarifiuti
ISPRA) urbaniSULL’ECONOMIA
RAPPORTO è stato del 46,9 % in lineaINcon
CIRCOLARE le direttive
ITALIA 2021 in tema.
Secondo dati ISPRA nel 2019 in Italia il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è stato del 46,9 % in linea con le direttive in tema.
Secondo6dati ISPRA nel 2019 in Italia il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è stato del 46,9 % in linea con le direttive in tema.
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/
6
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/
6
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/

Secondo dati ISPRA nel 2019 in Italia il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è stato del 46,9 % in linea con le direttive in tema.

6
https://circulareconomynetwork.it/rapporto-2021/

472
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Il tasso di smaltimento in discarica a livello nazionale si è ridotto considerevolmente passando dal 31,5% nel 2014 al 21,5% nel 2018.
Figura
Il tasso9.11 Tasso di utilizzo
di smaltimento circolare
in discarica di materia
a livello nei principali
nazionale paesi
si è ridotto europei dal 2015 passando
considerevolmente al 2019 dal 31,5% nel 2014 al 21,5% nel 2018.
Fonte: Rielaborazione CURSA da dati Eurostat - RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021
Figura
Il tasso9.11 Tasso di utilizzo
di smaltimento circolare
in discarica di materia
a livello nei principali
nazionale paesi
si è ridotto europei dal 2015 passando
considerevolmente al 2019 dal 31,5% nel 2014 al 21,5% nel 2018.
Fonte: Rielaborazione CURSA da dati Eurostat - RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021
Figura 9.11 Tasso di utilizzo circolare di materia nei principali paesi europei dal 2015 al 2019
Fonte: Rielaborazione CURSA da dati Eurostat - RAPPORTO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA 2021

Figura 9.11 Tasso utilizzo circolare di materia nei principali paesi europei dal 2015 al 2019
In Europa
Fonte: il tassoCURSA
rielaborazione di utilizzo circolare
su dati Eurostat -di materia nel
RAPPORTO 2019 è statoCIRCOLARE
SULL’ECONOMIA pari all’11,9%. Nello
IN ITALIA 2021stesso
anno In Italia abbiamo avuto un valore di 19,3%. Nel periodo 2010-
2019 il tasso di input di utilizzo circolare di materia in Italia è passato da 11,5 a 19,3%. Questi valori rimangono ancora bassi in media in tutta Europa considerando
In Europatecnologie
le nuove il tasso di messe
utilizzoacircolare di materia
disposizione nel 2019 èdei
per il riciclaggio stato pari all’11,9%. Nello stesso anno In Italia abbiamo avuto un valore di 19,3%. Nel periodo 2010-
materiali.
2019 il tasso di input di utilizzo circolare di materia in Italia è passato da 11,5 a 19,3%. Questi valori rimangono ancora bassi in media in tutta Europa considerando
In Europatecnologie
le nuove il tasso di messe
utilizzoacircolare di materia
disposizione nel 2019 èdei
per il riciclaggio stato pari all’11,9%. Nello stesso anno In Italia abbiamo avuto un valore di 19,3%. Nel periodo 2010-
materiali.
2019 il tasso di input di utilizzo circolare di materia in Italia è passato da 11,5 a 19,3%. Questi valori rimangono ancora bassi in media in tutta Europa considerando
le nuove tecnologie messe a disposizione per il riciclaggio dei materiali.

473
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

9.2.3 La situazione nel Lazio


Negli ultimi anni la gestione dei rifiuti nella Regione Lazio ha incontrato diverse problematiche. Dal 1999 al 2008 la regione ha affrontato un primo stato di
emergenza, legato principalmente ai rifiuti solidi urbani ed assimilati e, di conseguenza, la gestione è stata demandata ad un Commissario Delegato per
l’Emergenza che ha gestito meglio il recupero del materiale riciclabile e la raccolta. Nel 2011 la provincia di Roma è stata nuovamente oggetto di uno stato di
emergenza relativo ad una procedura di infrazione per la non conformità della discarica di Malagrotta; stato di emergenza durato fino a giugno 2014.
Si riportano di seguito i principali atti regionali in tema gestione rifiuti estratti dal nuovo Piano di Gestione dei rifiuti del Lazio7.

la L.R. 9 luglio 1998, n. 27 1998 “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti” e successive modificazioni

il Piano di gestione dei rifiuti della 2012 Il Piano regionale era suddiviso in due parti: la prima sui rifiuti urbani e la seconda La situazione de
Regione Lazio, approvato con relativa ai rifiuti speciali. Una terza parte era stata dedicata alla bonifica dei siti
deliberazione del Consiglio regionale inquinati. Il Piano conteneva le analisi di produzione dei rifiuti e relative
Regione Lazio n
18 gennaio 2012, n. 14 e successive indicazioni sulle modalità di organizzazione della raccolta. Il Piano prevedeva la è ottimale ma il
modificazioni costituzione di cinque ATO: Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo; però ognuno nuovo Piano di
era stato previsto un sistema impiantistico adeguato rispetto ai flussi di rifiuti gestione Rifiuti
stimati. Il Piano prevedeva anche la realizzazione di un Piano di prevenzione per La situazione della sembra avvicina
la produzione di rifiuti in base al Programma Nazionale di prevenzione dei rifiuti Regione Lazio ad una gestione
del Ministero dell’Ambiente nel 2013.
non è ottimale ma più circolare
il nuovo Piano di
la L.R. 14 luglio 2014, n. 7 2014 “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione: Disposizioni gestione Rifiuti
di razionalizzazione e di semplificazione dell'ordinamento regionale nonché sembra avvicinarsi
interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle ad una gestione più
famiglie”
circolare.

474
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

la L.R. 10 agosto 2016, n. 12 2016 “Disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della Regione”
la L.R. 10 agosto 2016, n. 12 2016 “Disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della Regione”

Strategia regionale Rifiuti Zero 2018 Una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica
illustrata Strategia
nella deliberazione di
regionale Rifiuti Zero dei rifiuti considerati
2018 Una strategianon
di come scarti
gestione deima risorse
rifiuti che sidapropone
riutilizzare come materie
di riprogettare la vita ciclica
Giunta n. 614/2018
illustrata nella deliberazione di prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente
dei rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie
Giunta n. 614/2018 processi diprime
incenerimento o discarica, e tendendo
seconde, contrapponendosi ad annullare
alle pratiche o diminuire
che prevedono necessariamente
sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa
processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare sul modello di
o diminuire
riutilizzo delle risorse presente
sensibilmente in natura.
la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di
riutilizzo delle risorse presente in natura.
● massimizzare la riduzione della quantità di rifiuti prodotti, il riuso dei
beni, ● il recupero di materiali
massimizzare e di energia
la riduzione della ed il riciclaggio,
quantità di rifiutiinprodotti,
modo dail riuso dei
tendere a zero entro l’anno 2035;
beni, il recupero di materiali e di energia ed il riciclaggio, in modo da
● proteggeretendere
l’ambientea zeroe la salute
entro prevenendo
l’anno 2035; e riducendo gli impatti
negativi legati alla produzione e alla gestione
● proteggere l’ambiente e la salute prevenendo dei rifiuti; e riducendo gli impatti
● favorire l’accesso
negativi all’informazione
legati alla produzionee la partecipazione
e alla gestione deidei cittadini
rifiuti; in
materia● di favorire
ambientel’accesso
e ciclo diall’informazione
trattamento deierifiuti;
la partecipazione dei cittadini in
● realizzare materia
un programma
di ambientedi promozione industriale,
e ciclo di trattamento deidirifiuti;
innovazioni
tecnologiche o di processo che puntino al
● realizzare un programma di promozione industriale, riutilizzo, al riciclo,di alinnovazioni
recupero etecnologiche
alla riprogettazione dei prodotti, anche attraverso
o di processo che puntino al riutilizzo, il loro
al riciclo, al
disassemblaggio;
recupero e alla riprogettazione dei prodotti, anche attraverso il loro
● incentivaredisassemblaggio;
il ricorso alle migliori tecnologie impiantistiche.
● incentivare il ricorso alle migliori tecnologie impiantistiche.

Linee guida per la redazione del 2019 ● la massimizzazione di tutte le raccolte differenziate e la valutazione
PPGR approvate dalla Regione
Linee guida per la Lazio
redazione del 2019 degli ●obiettivi in termini didi materiali effettivamente avviati a
la massimizzazione tutte le raccolte differenziate e la valutazione
con deliberazione 49 del
PPGR approvate 31dalla
gennaio
Regione Lazio riciclo/recupero. Il Piano non dovrà pertanto fondare le strategie di
degli obiettivi in termini di materiali effettivamente avviati a
2019 raccolta differenziata con Ilil Piano
solo fine
con deliberazione 49 del 31 gennaio riciclo/recupero. non di raggiungere
dovrà pertanto un obiettivo
fondare le strategie di
2019 percentuale, ma dovrà
raccolta essere orientato
differenziata con il soload fine
individuare quelle più
di raggiungere un obiettivo
efficaci in termini di qualità
percentuale, ma delle
dovràraccolte,
essere precondizione necessaria aquelle più
orientato ad individuare
garantire un effettivo
efficaci ed efficace
in termini riciclo/recupero;
di qualità delle raccolte, precondizione necessaria a
● la riduzionegarantire un effettivo ed discarica,
del conferimento in anche con l’obiettivo di
efficace riciclo/recupero;
minimizzare le emissioni di gas serra connesse
● la riduzione del conferimento in discarica, all’immissione
anche di frazioni
con l’obiettivo di
biodegradabili in discarica;
minimizzare le emissioni di gas serra connesse all’immissione di frazioni
biodegradabili in discarica;

7
https://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=contenutiDettaglio&cat=1&id=112
7
https://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=contenutiDettaglio&cat=1&id=112

475
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

● ● dell’incenerimento
il ruolo dovrà essere
il ruolo dell’incenerimento residuale
dovrà essere ed in progressiva
residuale ed in progressiva
dismissione.
dismissione.
● il ruolo dell’incenerimento dovrà essere residuale ed in progressiva
dismissione.

Nuovo Piano Nuovoregionale di gestionedi gestione


Piano regionale ● ● unadistrategia
una strategia interventi per il contenimento
di interventi della produzione
per il contenimento dei
della produzione dei
dei rifiuti della
dei Regione
rifiuti Lazio
della 2020Lazio
Regione
Nuovo Piano regionale 2020
2020
di gestione 2020 rifiuti;● rifiuti;
una strategia di interventi per il contenimento della produzione dei
dei rifiuti della Regione Lazio 2020 ●
2020 ● rifiuti;
l’allineamento agli standard
l’allineamento agli di riutilizzo,
standard recupero recupero
di riutilizzo, e riciclo. ePurriciclo. Pur
rimanendo in vigore
rimanendo gli
in obiettivi
vigore quantitativi
gli obiettivi
● l’allineamento agli standard di riutilizzo, recupero di raccolta,
quantitativi difissati al 65%
raccolta, efissati al 65%
riciclo. Pur
per il 2012 per (art.
il 205
2012 del
(art. d.lgs.
205 152/2006),
del d.lgs. le politiche
152/2006), le di raccolta
politiche
rimanendo in vigore gli obiettivi quantitativi di raccolta, fissati al 65% di raccolta
differenziata per vanno
differenziata
il 2012 orientate
vanno205
(art. aorientate
criteri diaeffettivo
del d.lgs. criteri diriciclo
152/2006), ledeipolitiche
effettivo materiali
riciclo deidi materiali
raccolta
raccolti inraccolti
modo differenziato,
in modo puntando
differenziato, sulla
puntando
differenziata vanno orientate a criteri di effettivo riciclomaggiore
sulla quantità
maggiore quantità
dei materiali
possibile dipossibile
materiain
raccolti effettivamente
di materia recuperata
effettivamente
modo differenziato, che dipende,
recuperata
puntando cheoltre
sulla che oltre
dipende,
maggiore che
quantità
dalla quantità,
dalla dalla qualità
quantità, della
dalla raccolta
qualità dellae quindi
raccolta dalla
e percentuale
quindi
possibile di materia effettivamente recuperata che dipende, oltre che dalla di
percentuale di
frazioni estranee
frazioni
dalla presenti
estranee
quantità, nel
dalla rifiuto
qualitàindifferenziato;
presenti nel rifiuto
della indifferenziato;
raccolta e quindi dalla percentuale di
● ● frazioni
la riduzione la tendenziale
riduzione all’utilizzo
tendenziale
estranee degli inceneritori
presentiall’utilizzo
nel rifiuto degli e delle discariche
inceneritori
indifferenziato; e delle discariche
“al fine di giungere
“al fine al
di 2035
giungere a discarica
al 2035 zero”
a (commenteremo
discarica
● la riduzione tendenziale all’utilizzo degli inceneritori zero” piùeavanti
(commenteremo più avanti
delle discariche
questo enunciato
questo alla
enunciatoluce delle
alla codificazioni
luce delle internazionali
codificazioni
“al fine di giungere al 2035 a discarica zero” (commenteremo più avanti della
internazionali della
Strategia Rifiuti
StrategiaZero), con
Rifiuti l’implementazione
Zero), con di
l’implementazioneimpiantistica
questo enunciato alla luce delle codificazioni internazionali delladi dedicata
impiantistica dedicata
al trattamento e recupero.
al trattamento
Strategia RifiutieZero),
recupero.con l’implementazione di impiantistica dedicata
al trattamento e recupero.

Oltre le disposizioni del Nuovo


Oltre le disposizioni delPiano
Nuovo di Gestione dei Rifiutidei
Piano di Gestione e delle
Rifiutialtre normative
e delle descrittedescritte
altre normative nella tabella
nellasovrastante, si possono
tabella sovrastante, elencareelencare
si possono alcune disposizioni che
alcune disposizioni che
vanno invanno
una direzione
Oltre di maggiore
leindisposizioni
una direzione
deldiNuovocircolarità.
maggiore diLaGestione
Regione
Pianocircolarità. Lazio
Ladei
Regioneha Lazio
Rifiuti sviluppato
haaltre
e delle il compostaggio
sviluppato domestico
il compostaggio
normative descritte etabella
di comunità
domestico
nella in risposta
e di comunità
sovrastante, in al bando
risposta
si possono alper la concessione
bando
elencare di
per ladisposizioni
alcune concessione di
che
contributi finanziari
contributi per le "Misure
finanziari per le a favore
"Misure delle
a favoreattività
delle di compostaggio
attività di e
compostaggioautocompostaggio
e per
autocompostaggio la riduzione
per la della frazione
riduzione della organica
frazione
vanno in una direzione di maggiore circolarità. La Regione Lazio ha sviluppato il compostaggio domestico e di comunità in risposta al bando per la concessione di per i
organica Comuni
per i del Lazio
Comuni e
del Lazio e
Roma Capitale"
Roma attraverso
Capitale"
contributi una
finanziari pergraduatoria
attraverso degli
una graduatoria
le "Misure interventi
a favore degli ammessi
delleinterventi
attività a contributo
di ammessi
compostaggio per un totale
a contributo per undi totale
€ 1.600.000.
e autocompostaggio diper
€ 1.600.000.
la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e
Roma Capitale" attraverso una graduatoria degli interventi ammessi a contributo per un totale di € 1.600.000.
Inoltre, laInoltre,
Regione Lazio si sta
la Regione impegnando
Lazio su una serie
si sta impegnando di attività
su una serie dilegate alla
attività prevenzione
legate dei rifiutidei
alla prevenzione in rifiuti
diversiinambiti 8
. ambiti8.
diversi
Inoltre, la Regione Lazio si sta impegnando su una serie di attività legate alla prevenzione dei rifiuti in diversi ambiti8.
- Riconversione piccole epiccole
- Riconversione medie eimprese in ottica in
medie imprese di ottica
economia circolare;circolare;
di economia
- Approvazione del programma
- Approvazione
Riconversione del nazionale
programma
piccole di prevenzione
e medie nazionale
imprese indiotticadei
prevenzionerifiuti;dei rifiuti;
di economia circolare;
- Stipula - diStipula
un protocollo d’intesa
di un protocollo
Approvazione del con Corepla
d’intesa
programma con eCorepla
nazionale Arpa Lazio perLazio
e Arpa
di prevenzione riutilizzare
deiper la plastica
riutilizzare
rifiuti; la raccolta in mare dalle
plastica raccolta in mareoperazioni di pesca;di pesca;
dalle operazioni
- Stipula di un protocollo d’intesa con Corepla e Arpa Lazio per riutilizzare la plastica raccolta in mare dalle operazioni di pesca;
8 8
http://www.agricolturaeambiente.it/regione-lazio-progetto-fishing-for-litter-i-pescatori-di-fiumicino-con-le-reti-acaccia-di-plastiche-in-mare/.
http://www.agricolturaeambiente.it/regione-lazio-progetto-fishing-for-litter-i-pescatori-di-fiumicino-con-le-reti-acaccia-di-plastiche-in-mare/.
8
http://www.agricolturaeambiente.it/regione-lazio-progetto-fishing-for-litter-i-pescatori-di-fiumicino-con-le-reti-acaccia-di-plastiche-in-mare/.

476
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

- Investimento nel progetto “Plastic Free beach 2019” per il minor uso e il recupero della plastica dalle spiagge;
- Investimento nel progetto “Plastic Free beach 2019” per il minor uso e il recupero della plastica dalle spiagge;
- Investimento
Secondo il report nel progetto
sui Comuni Ricicloni 9 “Plastic
stilato Free beach 2019”
da Legambiente, per il differenziata
la raccolta minor uso e ilnel recupero della plastica
Lazio aumenta dalleraggiungendo
nel 2020 spiagge; il 52,31% valore ancora sotto
- Investimento
la mediaSecondo
nazionale. nel progetto “Plastic Free9beach 2019” per il minor usosopra
e il recupero della plastica dalle spiagge;
il report sui Comuni Ricicloni9 stilato da Legambiente, la raccolta differenziata nel Lazio aumenta nel 2020 raggiungendonegli
La produzione di rifiuti aumenta fissandosi ancora i 3 milioni di tonnellate nonostante la popolazione continui anni avalore
il 52,31% diminuire.
ancora sotto
Secondo
La città metropolitana il report sui
registra Comuni
ilproduzioneRicicloni
risultato9 inferiore stilato da
inaumenta Legambiente,
termini di performance la raccolta differenziata
complessiva nel 2020,nel Lazio aumenta
trainata dalla nel 2020
situazione raggiungendo
di Roma Capitale. il 52,31% valore ancora sotto
la media
Secondo il nazionale.
report sui La
Comuni Ricicloni di
stilato rifiuti
da Legambiente, fissandosi
la raccolta ancora
differenziata sopra
nel i
Lazio3 milioni
aumenta di
nel tonnellate
2020 nonostante
raggiungendo il 52,31%la popolazione
valore ancora continui
sotto negli anni a diminuire.
la media nazionale. La produzione di rifiuti aumenta fissandosi ancora sopra i 3 milioni di tonnellate nonostante la popolazione continui negli anni a diminuire.
Lamedia
la città nazionale.
metropolitana registra
La produzione il risultato inferiore
fissandosiinancora
termini di iperformance complessiva nella2020, trainata dallanegli
situazione di Roma Capitale.
La città
Tra i comuni chemetropolitana
hanno riciclato di piùdinel
registra rifiuti aumenta
il risultato
2020 inferiore
(soglia in termini
maggiore sopra
del 65%), 3 milioni di tonnellate
di performance
in totale 177, 121nonostante
complessiva
sono quelli popolazione
nel 2020, trainata
appartenenticontinui
dalla anni a diminuire.
alla situazione
provincia didiRoma
Romache Capitale.
registra una tra
La città metropolitana registra il risultato inferiore in termini di performance complessiva nel 2020, trainata dalla situazione di Roma Capitale.
le migliori
Traperformance
i comuni chedell’anno. I migliori
hanno riciclato risultati
di più tra i (soglia
nel 2020 grandi maggiore
centri (condel più65%),
di 50.000 abitanti)
in totale 177, 121sonosonostatiquelli
riscontrati nella provincia
appartenenti di Roma.
alla provincia di Roma che registra una tra
Trai icomuni
Tra comuni cheche
hannohanno riciclato
riciclato di più neldi 2020
più nel 2020
(soglia (soglia
maggiore delmaggiore del 65%), 121insono
totale 177, 121 sono quelli appartenenti
di Roma chealla provincia
una tra di Roma che registra una tra
le migliori performance dell’anno. I migliori risultati tra i65%), in totale
grandi centri177,
(con più diquelli
50.000appartenenti
abitanti)alla provincia
sono stati riscontrati registra
nella provincia di Roma.
le migliori
le migliori performance
performance dell’anno.
dell’anno. I miglioriI migliori
risultati trarisultati tra i grandi
i grandi centri (con piùcentri (con
di 50.000 più disono
abitanti) 50.000 abitanti) nella
stati riscontrati sonoprovincia
stati riscontrati
di Roma. nella provincia di Roma.

9.3 I rifiuti nella Città Metropolitana di Roma


9.3
9.3 I rifiuti nella Città Metropolitana di Roma Roma
9.3 II rifiuti
rifiuti nella
nella Città
Città Metropolitana
Metropolitana di di Roma
9.3 I rifiuti urbani post consumo
9.3 I rifiuti urbani post consumo
9.3
SecondoSecondo
9.3 II rifiuti
i dati ISPRA
rifiuti urbani
urbani
i dati ISPRA lapost
2019,2019,
post consumo
regione Lazio
Lazioconta
consumo
la regione unaproduzione
conta una produzione di rifiuti
di rifiuti urbaniurbani procapite
procapite più alta
più alta rispetto allarispetto alla media italiana.
media italiana.
Secondo i dati ISPRA 2019, la regione Lazio conta una produzione di rifiuti urbani procapite più alta rispetto alla media italiana.
Secondo
Tabella
Tabella 9.6 9.6 iRifiuti
Rifiuti dati Lazio
Lazio ISPRA 2019,
e Italia
e Italia la regione Lazio conta una produzione di rifiuti urbani procapite più alta rispetto alla media italiana.
a confronto
a confronto
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Fonte: Elaborazione CURSALazio
Tabella 9.6 Rifiuti su ISPRA,
e Italia2019
a confronto
Tabella 9.6 Rifiuti Lazio e Italia a confronto Lazio Italia
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019 Lazio Italia
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Produzione rifiuti urbani procapite Lazio 499,75 kg/abitanteItalia
514,92 kg/abitante
Lazio Italia
Produzione rifiuti urbani procapite
Compostaggio 514,92
186513 kg/abitante
t/anno
186.513,00 t/anno 4008608499,75
t/anno
4.008.608,00 kg/abitante
t/anno
Produzione rifiuti urbani procapite
Compostaggio 514,92 kg/abitante
186513 t/anno 4008608499,75
t/annokg/abitante
Produzione rifiuti urbani procapite 514,92 kg/abitante 499,75 kg/abitante
Compostaggio
Quantità di rifiuti speciali e speciali pericolosi inceneriti 29,56 t*1.000186513 t/annot*1.000
1682,37 4008608 t/anno
Compostaggio 1865131.682,37
t/anno t*1.000 4008608 t/anno
Quantità di rifiuti speciali e speciali pericolosi inceneriti 29,56 t*1.000 1682,37 t*1.000
Quantità di rifiuti speciali e speciali pericolosi inceneriti 29,56 t*1.000 1682,37 t*1.000
Quantità
Rifiuti diraccolti
urbani rifiuti inspeciali e speciali
differenziata pericolosi
e percentuale sullainceneriti
1433,11
1.433,11 29,56 t*1.000
17535,4
17.535,40 1682,37 t*1.000
quantità raccolta t*1000 47,34% t*1000 58,13%

Rifiuti urbani
Quantitàraccolti
di rifiutiinsmaltiti
differenziata e percentuale sulla
in discarica 1433,11 6496,42 17535,4
362,07 t*1000 6.496,42t*1000
t*1.000
quantitàRifiuti
raccoltaurbani raccolti in differenziata e percentuale sulla t*1000 1433,11 47,34% t*1000 17535,4 58,13%
Rifiutiinceneriti
Rifiuti urbani in raccolti
impianti inurbani
differenziata e percentuale sulla
357,2 t*1000 1433,116.329,00
6329 t*1.000 17535,4
t*1000
quantità 9 raccolta t*1000 47,34% t*1000 58,13%
quantitàhttps://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0
raccolta t*1000 47,34% t*1000 58,13%
Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 362,07 t*1000 6496,42 t*1000Tabella 9.6 Rifiuti Lazio e Italia a confronto
TMB 1747,6 t*1000
1.747,6 t*1.000 10612,2 t*1000
10.612,20 t*1.000 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 362,07 t*1000 6496,42 t*1000
Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 362,07 t*1000 6496,42 t*1000
Nel dettaglio, tra il 2006 e il 2018, la quantità di rifiuti prodotti per abitante è diminuita del 16% nel Lazio, quasi il doppio rispetto alla diminuzione media
9
https://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0
italiana.
9
9 https://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0
https://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0
Tabella 9.7 Produzione rifiuti urbani pro-capite 2006-2018 Lazio vs Italia
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019 477
Rifiuti inceneriti in impianti urbani 357,2 t*1000 6329 t*1000
Rifiuti inceneriti in impianti urbani 357,2 t*1000 6329 t*1000 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
TMB 1747,6 t*1000 10612,2 t*1000
TMB 1747,6 t*1000 10612,2 t*1000
Nel dettaglio, tra il 2006 e il 2018, la quantità di rifiuti prodotti per abitante è diminuita del 16% nel Lazio, quasi il doppio rispetto alla diminuzione media
italiana.
Nel dettaglio, tra il 2006 e il 2018, la quantità di rifiuti prodotti per abitante è diminuita del 16% nel Lazio, quasi il doppio rispetto alla diminuzione media
italiana.
Tabella 9.7 Produzione rifiuti urbani pro-capite 2006-2018 Lazio vs Italia
Fonte:
TabellaElaborazione CURSA
9.7 Produzione rifiutisuurbani
ISPRA,pro-capite
2019 2006-2018 Lazio vs Italia
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
La produzione
Produzione rifiuti urbani pro-capite 2006-2018 di rifiuti urbani
Produzione rifiutit*1.000
urbani pro-capitekg/abit
2006-2018 procapite del Lazio
Lazio -10%
t*1.000 -16%
kg/abit
è maggiore della
Italia
Lazio -7%
-10% -9%
-16%
Tabella 9.7 Produzione rifiuti urbani pro-capite 2006-2018 Lazio vs Italia media nazionale.
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Italia -7% -9%
Tra questi 186513 t/anno vengono mandate a compostaggio e 362 t ogni mille abitanti viene smaltito in discarica. In particolare, nel Lazio, tra i rifiuti mandati a
compostaggio, la frazione
Tra questi 186.513,00
186513 t/anno verde è quella
t/anno vengono più presente
mandate seguitaedalla
a compostaggio 362 tfrazione umida.
ogni mille abitanti viene smaltito in discarica. In particolare, nel Lazio, tra i rifiuti mandati a
compostaggio, la frazione verde è quella più presente seguita dalla frazione umida. La produzione d
Tabella 9.8 Tipologia di rifiuto compostato trattato rifiuti urbani d
La produzione
Fonte:
TabellaElaborazione
9.8 TipologiaCURSA su compostato
di rifiuto ISPRA, 2019 trattato procapite del La
rifiuti urbani
Tipologie
Fonte: Elaborazione del rifiuto
CURSA compostato
su ISPRA, 2019 trattato èprocapite
maggioredeldell
La
Frazione Totale Rifiuto media nazionale
è maggiore dell
Tipologie del rifiuto
Verdecompostato
Fanghi trattato
Altro
umida
Frazione trattato
Totale Rifiuto media nazionale
t/a Verde
t/a Fanghi
t/a Altro
t/a t/a
umida trattato
Lazio 72583,00 84298,00
t/a t/a 18200,00
t/a 11432,00
t/a t/a186513,00
Tabella 9.8 Tipologia di rifiuto compostato trattato
Italia
Lazio 1882052,00
72583,00 1389116,20
84298,00 425770,00
18200,00 311670,00
11432,00 4008608,10
186513,00 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Italia 1882052,00 1389116,20 425770,00 311670,00 4008608,10
Per quanto riguarda la quantità di rifiuti differenziati, il Lazio ha aumentato del 291% la percentuale di differenziata sulla quantità totale raccolta tra il 2007 e il
2018 arrivando
Per quanto ad unlatotale
riguarda di 253,39
quantità t*1000.
di rifiuti differenziati, il Lazio ha aumentato del 291% la percentuale di differenziata sulla quantità totale raccolta tra il 2007 e il
2018 arrivando ad un totale di 253,39 t*1000.
Tabella 9.9 Quantità di rifiuti urbani raccolti in differenziata e percentuale sulla quantità totale raccolta 2007-2018
Fonte:
TabellaElaborazione
9.9 Quantità CURSA
di rifiutisuurbani
ISPRA,raccolti
2019 in differenziata e percentuale sulla quantità totale raccolta 2007-2018
Quantità di rifiuti urbani raccolti in differenziata e percentuale sulla quantità totale raccolta 2007-2018
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
t*1000 %
Lazio 253,39 291,93% Tabella 9.9 Quantità di rifiuti urbani raccolti in differenziata e
percentuale sulla quantità totale raccolta 2007-2018
Italia 95,71 111,13% Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019

Sono anche diminuiti del 10% i rifiuti smaltiti in discarica tra il 2015 e il 2018, anche se la media italiana ha avuto una diminuzione più alta, del -17%.

Tabella 9.10 Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 2015-2018 478


Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Quantità
Lazio di rifiuti urbani raccolti in differenziata e percentuale
253,39 sulla quantità totale raccolta 2007-2018
291,93%
Italia t*1000 95,71 % 111,13%
Lazio 253,39 291,93%
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Sono
Italia anche diminuiti del 10% i rifiuti smaltiti in discarica95,71
tra il 2015 e il 2018, anche se la media italiana
111,13% ha avuto una diminuzione più alta, del -17%.

Tabella 9.10 Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 2015-2018


Sono anche diminuiti del 10% i rifiuti smaltiti in discarica tra il 2015 e il 2018, anche se la media italiana ha avuto una diminuzione più alta, del -17%.
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Tabella 9.10 Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 2015-2018
Quantità
Fonte: di rifiuti smaltiti
Elaborazione CURSAinsudiscarica 2015-2018
ISPRA, 2019
Lazio -10%
Italia -17% Tabella 9.10 Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 2015-2018
Quantità di rifiuti smaltiti in discarica 2015-2018 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Lazio -10%
Tabella
Italia 9.11 Rifiuti inceneriti in impianti urbani
-17%2018
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Tabella 9.11 Rifiuti inceneriti in impianti urbani 2018
Rifiuti inceneriti
Fonte: in impianti
Elaborazione CURSA su urbani
ISPRA,2018
2019
Rifiuti FS, CSS, RS RS non
urbani bioessiccato
Rifiuti inceneriti in impianti urbani 2018 Totale RU pericolosi pericolosi
t*1.000
Rifiuti t*1.000
FS, CSS, t*1.000 t*1.000
RS t*1.000
RS non
Lazio urbani 0 bioessiccato Totale
357,1743 357,1743RU pericolosi 0 pericolosi 0
Tabella 9.11 Rifiuti inceneriti in impianti urbani 2018
Italia t*1.000
2863,6948 t*1.000 2707,7776 t*1.000
5571,4724 t*1.000
702,8015 t*1.000 54,6546 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Lazio 0 357,1743 357,1743 0 0
Tabella
Italia 9.12 Rifiuti
2863,6948 trattati in TMB 2017-2018 per tipologia
2707,7776 5571,4724 702,8015 54,6546
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Tipologie
Tabella delRifiuti
9.12 rifiuto trattato
trattati in TMB
in TMB 2017-2018
2017-2018 per tipologia
Fonte: Elaborazione
RU CURSA su ISPRA, 2019
indifferenziati RU pretrattati (19 xx xx) Altri RU RS Totale Rifiuto trattato
(200301)in TMB 2017-2018
Tipologie del rifiuto trattato (t/a)
RU indifferenziati
t*1.000 RU pretrattati
t*1.000(19 xx xx) Altri RU t*1.000
t*1.000 RS Totale Rifiuto
t*1.000trattato
(200301) (t/a)
Lazio 2% 9% 17% 32% 4%
Tabella 9.12 Rifiuti trattati in TMB 2017-2018 per tipologia
Italia t*1.000 -4,19% t*1.000 11,00% t*1.000
31,61% t*1.000
29,98% t*1.000 -2,14% Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Lazio 2% 9% 17% 32% 4%
Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Roma, i dati ISPRA 2019 segnalano i seguenti numeri.
Italia -4,19% 11,00% 31,61% 29,98% -2,14%
Tabella 9.13 Recap numeri rifiuti CMRC
Per quanto
Fonte: riguarda CURSA
Elaborazione la Città su
Metropolitana
metropolitana di Roma
ISPRA, 2019 di Roma,Capitale,
i dati ISPRA 2019
i dati segnalano
ISPRA i seguenti
2019 segnalano numeri. numeri.
i seguenti
Pro capite RD Pro capite RU
Tabella 9.13 Recap numeri rifiuti CMRC
Popolazione (n. Percentuale RD MEDIA MEDIA
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
abitanti) RD(t) RU(t) MEDIA (%) (kg/ab.*anno) (kg/ab.*anno)
Pro capite RD Pro capite RU
4.333.274 1.217.162,38 2.376.989,19 60,05% 479
221,19 380,28
Popolazione (n. Percentuale RD MEDIA MEDIA
Tra i Comuni CMRC il comune che produce più tonnellate di RD è Roma con un totale di 820 mila tonnellate prodotte nel 2019, seguito da Fiumicino, Pomezia e
Italia
Italia -4,19%
-4,19% 11,00% 31,61% 29,98% -2,14%
Lazio
Per quanto riguarda la Città Metropolitana
Italia 2% di Roma, i dati 11,00%
-4,19% ISPRA9%2019
11,00% 31,61%
17% 29,98%
segnalano
31,61% 32%
29,98%i seguenti numeri. -2,14%
4%
-2,14%
Italia
Per quanto riguarda la -4,19% di Roma, i dati 11,00%
Città Metropolitana ISPRA 2019 31,61% 29,98%
segnalano i seguenti numeri. -2,14%
Per
Per quanto
Tabella 9.13riguarda
quanto Recap numeri
riguarda la
la Città Metropolitana
Cittàrifiuti CMRC
Metropolitana di
di Roma,
Roma, ii dati
dati ISPRA
ISPRA 2019
2019 segnalano
segnalano ii seguenti
seguenti numeri.
numeri. L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Fonte:
Per Elaborazione
quanto riguarda CURSA
la Città su ISPRA, 2019 di Roma, i dati ISPRA 2019 segnalano i seguenti numeri.
Metropolitana
Tabella
Tabella 9.13
9.13 Recap numeri rifiuti CMRC
Tabella
Fonte: 9.13 Recap
Recap numeri
Elaborazione numeri
CURSA
rifiuti
rifiuti
su
CMRC
CMRC
ISPRA, 2019 Pro capite RD Pro capite RU
Fonte:
Fonte: Elaborazione
Popolazione (n. numeri
Elaborazione CURSA
CURSArifiuti su ISPRA,
su ISPRA, 2019
2019 Percentuale RD MEDIA MEDIA
Tabella 9.13 Recap CMRC Pro capite RD Pro capite RU
abitanti)
Fonte: ElaborazioneRD(t) CURSA su RU(t)
ISPRA, 2019 MEDIA (%) Pro
Pro capite
capite RD
(kg/ab.*anno)
RD Pro capite
(kg/ab.*anno)
Pro capite RU
RU
Popolazione
Popolazione (n.
(n. Percentuale
Percentuale RD
RD MEDIA
MEDIA MEDIA
MEDIA
Popolazione
abitanti) (n.
4.333.274 1.217.162,38
RD(t) 2.376.989,19
RU(t) Percentuale
MEDIA (%) RD
60,05% MEDIA
Pro capite RD
(kg/ab.*anno) 221,19 MEDIA
Pro capite
(kg/ab.*anno) RU 380,28
abitanti)
abitanti)
Tra i Comuni CMRC RD(t)
RD(t)
il comune che RU(t)
RU(t) MEDIA
MEDIA
produce piùPercentuale(%)
(%)
tonnellate diRD (kg/ab.*anno)
(kg/ab.*anno)
RD èMEDIA
Roma con un221,19
totale di (kg/ab.*anno)
(kg/ab.*anno)
820 mila tonnellate
Popolazione (n. 1.217.162,38
4.333.274
4.333.274 1.217.162,38 2.376.989,19
2.376.989,19 60,05%
60,05% 221,19
MEDIA 380,28 prodotte nel 2019, seguito da Fiumicino, Pomezia e
Guidonia
abitanti) Montecelio
4.333.274 RD(t) con quantitativi
1.217.162,38 RU(t) molto inferiori
2.376.989,19 MEDIA ma
(%)sempre(kg/ab.*anno)
60,05% maggiori rispetto
221,19 altri comuni. 380,28
agli (kg/ab.*anno) 380,28 Tabella 9.13 Recap numeri rifiuti CmRC
Tra
Tra ii Comuni
Comuni CMRC
CMRC ilil comune
comune che
che produce
produce più
più tonnellate
tonnellate di
di RD
RD èè Roma
Roma con
con un
un totale
totale di
di 820
820 mila
mila tonnellate
tonnellate prodotte
prodotte nel
nel 2019,
Fonte: Elaborazione
2019, seguito
CURSA su
seguito da
da Fiumicino,
ISPRA, 2019 Pomezia e
Fiumicino, Pomezia
Tra i Comuni
Guidonia CMRC
4.333.274 il comune
1.217.162,38
Montecelio con che
quantitativi produce
2.376.989,19
molto più tonnellate
inferiori ma di
60,05%RD
sempre è Roma
maggioricon un totale
221,19
rispetto aglidi 820
altri mila
comuni.tonnellate
380,28 prodotte nel 2019, seguito da Fiumicino, Pomezia ee
Guidonia
Tabella Montecelio
9.14 Comuni con quantitativi RDmolto inferiori
2019ma
ma sempre maggiori rispetto agli
aglidialtri comuni.
Guidonia
Tra i Comuni CmRC ilcon
Montecelio
CMRC con maggiore
quantitativi
comune prodotta
molto
che produce inferiori
più tonnellatesempre
di RD èmaggiori
Roma con rispetto
un totale altri
820comuni.
mila tonnellate prodotte nel 2019, seguito da Fiumicino, Pomezia e
Fonte:
Guidonia Elaborazione
Montecelio CURSA
conmaggioresu ISPRA,
quantitativi 2019
molto inferiori
Tabella
Tabella 9.14
9.14 Comuni con RD prodotta 2019ma sempre maggiori rispetto agli altri comuni.
Tabella
Fonte: 9.14 Comuni
ComuniCURSA
Elaborazione
con
RDmaggiore
con maggiore
t su ISPRA, RD prodotta
prodotta 2019
RD2019 2019
Fonte:
Fonte: Elaborazione
Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Tabella
Guidonia 9.14 ComuniCURSA
Montecelio con su ISPRA,
maggiore
20.482,75
RD tt RD2019
prodotta 2019
Fonte: Elaborazione RD
CURSA
RD t su ISPRA, 2019 Il Comune di Roma
Pomezia
Guidonia Montecelio 22.309,86
20.482,75
Guidonia
Guidonia Montecelio
Montecelio RD 20.482,75
t
20.482,75 produce 820 mila
Fiumicino
Pomezia 25.539,89
22.309,86
Pomezia
Guidonia
Pomezia 22.309,86
Montecelio 820.485,74
20.482,75
22.309,86 tonnellate di RD e
Roma
Fiumicino 25.539,89
Fiumicino
Pomezia
Fiumicino 25.539,89
22.309,86
25.539,89 più di un milione di
Roma
Roma 820.485,74
820.485,74 Tabella 9.14 Comuni con maggiore RD prodotta 2019
Fiumicino
Roma 25.539,89
820.485,74 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019 tonnellate di RU.
Anche
Roma per quanto riguarda la RU prodotta, Roma supera di gran lunga le altre città con un totale di 1.746.295,83 tonnellate prodotte nel 2019, seguita da
820.485,74
Fiumicino, Anzio, Pomezia e Guidonia Montecelio, quasi tutte con una produzione che si aggira intorno alle 30 mila tonnellate.
Anche
Anche per
per quanto riguarda la RU prodotta, Roma supera di gran lunga le altre città con un totale di 1.746.295,83 tonnellate prodotte nel 2019, seguita
seguita da
Anche per quanto
Fiumicino, quanto
Anzio,
riguarda
riguardaela
Pomezia
RU
RU prodotta,
laGuidonia
prodotta, Roma
Roma supera
Montecelio, supera
quasi
di
di gran
gran
tutte con
lunga
lunga
una
le
le altre
altre città con
consiun
cittàche
produzione
totale
unaggira di
di 1.746.295,83
totaleintorno
1.746.295,83
alle 30
tonnellate
tonnellate
mila tonnellate.
prodotte
prodotte nel
nel 2019,
2019, seguita da
da
Fiumicino,
Tabella
Fiumicino, Anzio,
9.15 Comuni
Anzio, Pomezia
Pomeziacon ee Guidonia
maggioreGuidoniaRU Montecelio,
prodotta
Montecelio, quasi
2019
quasi tutte
tutte con
con una
una produzione
produzione che
che si
si aggira
aggira intorno
intorno alle
alle 30
30 mila
mila tonnellate.
tonnellate.
Anche per quanto riguarda la RU prodotta, Roma supera di gran lunga le altre città con un totale di 1.746.295,83 tonnellate prodotte nel 2019, seguita da
Fonte: Elaborazione
Fiumicino, Anzio, CURSAesu
Pomezia ISPRA, 2019
Guidonia Montecelio, quasi tutte con una produzione che si aggira intorno alle 30 mila tonnellate.
Tabella
Tabella 9.15
9.15 Comuni
Comuni con
con maggiore
maggiore RU
RU prodotta
prodotta 2019
2019
Tabella
Fonte: 9.15 Comuni
Elaborazione con
RU
CURSA maggiore
t su ISPRA,RU prodotta
2019 2019 Il Comune di Ro
Fonte:
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019 produce 820 mi
Roma Elaborazione
Tabella 9.15 ComuniCURSA con su ISPRA,
maggiore
1.746.295,83
RU tt RU2019
prodotta 2019 IlIl Comune di Ro
Fonte: Elaborazione RU
CURSA su ISPRA, 2019 Comune
tonnellate
Il Comune di
di Ro
RD
Ro
Fiumicino RU t
33.435,41 produce 820 mi
Roma
Roma 1.746.295,83
1.746.295,83 produce
più di un 820 mi
milion
Roma
Anzio RU t
1.746.295,83
33.384,60 Ilproduce
Comune
tonnellate 820
di
di mi
Ro
RD
Fiumicino 33.435,41 tonnellate
di di
tonnellate
tonnellate di RD
di
RD
Fiumicino
Roma
Fiumicino 33.435,41
1.746.295,83
33.435,41 produce
più di un 820 mi
milion
Pomezia
Anzio
Guidonia Montecelio 32.989,10
33.384,60
31.315,73 più
RU.
più di
di un
un milion
milion
Anzio 33.384,60 tonnellate
di di RD
tonnellate di
Fiumicino
Anzio
Guidonia Montecelio 33.435,41
33.384,60
31.315,73
Tabella 9.15 Comuni con maggiore RU prodotta 2019
di tonnellate di
Pomezia
Pomezia 32.989,10
32.989,10 Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019 di
più
RU. tonnellate
di un di
milion
Anzio
Pomezia 33.384,60
32.989,10 RU.
RU.
di tonnellate di
Pomezia
Tra la media di 60% di RD 32.989,10
sulla RU prodotta, 4 sono i comuni con una RD maggiore dell’80%: RU.
Tra la media di 60% di RD sulla RU prodotta, 4 sono i comuni con una RD maggiore dell’80%:
● Canale Monterano
● Canale
Morlupo Monterano
● Morlupo
Castel Madama
● Castel Madama
Castelnuovo di Porto
● Castelnuovo di Porto
Mentre sono 23 i comuni che non superano la soglia del 50% di RD, con addirittura 10 comuni con una percentuale inferiore al 20%.
Mentre sono 23 i comuni che non superano la soglia del 50% di RD, con addirittura 10 comuni con una percentuale inferiore al 20%.
Tabella 9.16 Comuni per fasce di percentuale RD 480
Tabella 9.16 ComuniCURSA
Fonte: Elaborazione per fasce di percentuale
su ISPRA, 2019 RD
● Castel Madama

● Castelnuovo
Canale di Porto
Mentre sono 23Monterano
i comuni che non superano la soglia del 50% di RD, con addirittura 10 comuni con una percentuale inferiore al 20%.
● Morlupo L’ECONOMIA
Mentre sono 23 i comuni che non superano la soglia del 50% di RD, con addirittura 10 comuni con una percentuale inferiore al 20%.CIRCOLARE DEL CIBO
● 9.16
Tabella Castel Madama
Comuni per fasce di percentuale RD
● Elaborazione
Fonte: CastelnuovoCURSA
di Portosu ISPRA, 2019
Tabella 9.16 Comuni per fasce di percentuale RD
Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
Mentre sono 23 i comuni che non superano la soglia del 50% di RD, con addirittura 10 comuni con una percentuale inferiore al 20%.
N Comuni Percentuale RD
Tabella 9.16 Comuni per fasce di percentuale RD
N Comuni 4> 80%
Percentuale RD su ISPRA, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA
39 80-70%
4 > 80%
31
39 70-60%
80-70%
N Comuni 11
31 60-50%
Percentuale
70-60% RD
13
114 50-20%
> 80%
60-50%
10
13 <20%
39 80-70%
50-20%
31 Tabella 9.16 Comuni per fasce di percentuale RD
10 70-60%
<20% Fonte: Elaborazione CURSA su ISPRA, 2019
11 60-50%
Per uno sguardo di dettaglio, sono stati estratti dati relativi da imballaggi, prodotti biodegradabili delle mense e RU non degradabili dalla piattaforma Ecomudweb,
secondo 13 50-20%
la quale indettaglio,
tutta la CMR viene
Per uno sguardo
10 che<20% di sono statiprodotto un totale
estratti dati relatividida1.879.959,90 t di rifiutibiodegradabili
imballaggi, prodotti per le categorie presenti
delle menseine tabella. Tra queste, dalla
RU non degradabili i rifiuti urbani nonEcomudweb,
piattaforma differenziati
sono quelli occupano la
secondo la quale in tutta la CmRC percentuale maggiore di rifiuto prodotto, seguiti dai rifiuti biodegradabili di cucine e mense.
CMR viene prodotto un totale di 1.879.959,90 t di rifiuti per le categorie presenti in tabella. Tra queste, i rifiuti urbani non differenziati
sono quelli che occupano la percentuale maggiore di rifiuto prodotto, seguiti dai rifiuti biodegradabili di cucine e mense.
Tabella 9.17 Produzione di rifiuti CMRC 2019
Per uno sguardo di dettaglio,
Fonte: susono stati estratti dati relativi da imballaggi, prodotti biodegradabili delle mense e RU non degradabili dalla piattaforma Ecomudweb,
TabellaElaborazione
9.17 Produzione CURSA Ecomudweb
di rifiuti CMRC 2019
secondo la quale in tutta la CMR viene prodotto un totale di 1.879.959,90 t di rifiuti per le categorie presenti in tabella. Tra queste, i rifiuti urbani non differenziati
Qtà (t/anno
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
sono quelli che
Tipologia di rifiuto occupano la percentuale maggiore
2019) di rifiuto prodotto, seguiti dai rifiuti biodegradabili di cucine e mense.
Qtà (t/anno
Imballaggi
Tipologia
Tabella dicompositi
9.17 rifiuto
Produzione di rifiuti CMRC 2019) 2019 53,75
imballaggi
Fonte: di carta e CURSA
Elaborazione
Imballaggi compositi cartonesu Ecomudweb105.138,26 53,75
imballaggi di plastica 23.586,79
Qtà (t/anno
Tipologia di rifiuto
Imballaggi di vetro 2019)
99.427,53
Imballaggi compositi
imballaggi in materiali misti 53,75
129.189,02
Imballaggi metalli 533,05
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 293.932,14
Rifiuti urbani non differenziati 1.228.099,37
Tabella 9.17 Produzione di rifiuti CmRC 2019
Totale 1.879.959,90 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

Grafico 9.1 Produzione di rifiuti CMRC 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

481
biodegradabili di cucine e mense 293.932,14
Totale
i urbani non differenziati 1.228.099,37 1.879.959,90
e 1.879.959,90 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Grafico 9.1 Produzione di rifiuti CMRC 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
co 9.1 Produzione di rifiuti CMRC 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

Grafico 9.1 Produzione di rifiuti CmRC 2019


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

La produzione di rifiuti totale è aumentata dell’9% dal 2018 al 2019, in particolare per quanto riguarda gli imballaggi di carta e cartone e di plastica. Diminuisce
invece la produzione di imballaggi compositi e di imballaggi di metallo.
oduzione di rifiuti totale è aumentata dell’9% dal 2018 al 2019, in particolare per quanto riguarda gli imballaggi di carta e cartone e di plastica. Diminuisce
e la produzione di imballaggi
Fonte:
Tabella compositi
Elaborazione dierifiuti
CURSA
9.18 Produzione di
suimballaggi
Ecomudwebdi metallo.
CMRC 2019 vs 2018
Tipologia di rifiuto 2019 (t/anno) 2018 (t/anno)
la 9.18 Produzione di rifiuti CMRC
Imballaggi compositi 2019 vs 2018 53,75 134,14
imballaggi di carta e cartone 105.138,26 49,99
imballaggi di plastica 23.586,79 18.874,96
Imballaggi di vetro 99.427,53 89.981,61
imballaggi in materiali misti 129.189,02 119.217,45
Imballaggi metalli 533,05 907,18
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 293.932,14 266.547,20
Rifiuti urbani non differenziati 1.228.099,37 1.233.889,50
Tabella 9.18 Produzione di rifiuti CmRC 2019 vss 2018
Totale 1.879.959,90 1.729.602,02 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

La maggior parte dei rifiuti, 1.668.3355,35 tonnellate, viene trattata in Messa in Riserva. Solo 79 tonnellate di sostanza organica vengono riciclate o recuperate,
mentre su 132 tonnellate viene applicato lo scambio di rifiuti.
482
rifiuti
rifiuti biodegradabili
biodegradabili di
di cucine
cucine ee mense
mense 293.932,14
293.932,14 266.547,20
266.547,20
Rifiuti urbani
Rifiuti urbani non
non differenziati
differenziati 1.228.099,37
1.228.099,37 1.233.889,50
1.233.889,50
Totale 1.879.959,90 1.729.602,02 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Totale 1.879.959,90 1.729.602,02

La
La maggior
maggior parte
parte dei
dei rifiuti,
rifiuti, 1.668.3355,35
1.668.3355,35 tonnellate,
tonnellate, viene
viene trattata
trattata in
in Messa
Messa in
in Riserva.
Riserva. Solo
Solo 79
79 tonnellate
tonnellate di
di sostanza
sostanza organica vengono riciclate
organica vengono riciclate o
o recuperate,
recuperate,
mentre su 132 tonnellate viene applicato lo scambio di rifiuti.
mentre su 132 tonnellate viene applicato lo scambio di rifiuti.

Tabella
Tabella 9.19
9.19 Tonnellate
Tonnellate di
di rifiuto
rifiuto prodotto
prodotto per
per attività
attività svolta
svolta 2019
2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
TT di
di rifiuto
rifiuto per
per attività
attività di
di rifiuto
rifiuto in CMRC
in CmRC
CMRC

Tipologia
Tipologia di
di rifiuto
rifiuto (t/anno)
(t/anno)

Messa
Messa in
in Riserva
Riserva 1.668.355,35
1.668.355,35

Riciclo/recupero
Riciclo/recupero sostanze
sostanze organiche
organiche 79.028,36
79.028,36

Scambio
Scambio di
di rifiuti
rifiuti 132.576,18
132.576,18

Totale La
La produzione
produzione d d
Totale complessivo
complessivo 1.879.959,90
1.879.959,90 Tabella 9.19 Tonnellate di rifiuto prodotto per attività svolta 2019 rifiuti
rifiuti totale
totale del
del
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
CMRC
CMRC èè
Grafico aumentata
aumentata del del 9
9
Grafico 9.2
9.2 Percentuale
Percentuale di
di rifiuto
rifiuto prodotto
prodotto per
per attività
attività svolta
svolta 2019.
2019. Fonte:
Fonte: Elaborazione
Elaborazione CURSA
CURSA su
su Ecomudweb
Ecomudweb

tra il 2018 e il
2019.
La produzione di
rifiuti totale della
CmRC è aumentata
del 9% tra il 2018 e il
2019.

Grafico 9.2 Percentuale di rifiuto prodotto per attività svolta 2019


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

Tabella 9.19 Tonnellate di rifiuto per tipologia e attività svolta sul rifiuto in CMRC
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb
T di rifiuto per tipologia e attività svolta sul rifiuto in CMRC
Tipologia di rifiuto (t/anno)
483
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Tabella 9.19 Tonnellate di rifiuto per tipologia e attività svolta sul rifiuto in CmRC
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

484
Rifiuti urbani non differenziati 1228099
Riciclo/recupero sostanze organiche 395,2
Riciclo/recupero
Messa in Riserva sostanze organiche 395,2
1119241
Scambio di rifiuti 108463,7
Scambio di rifiuti sostanze organiche
Riciclo/recupero 108463,7
395,2
Totale complessivo 1879960 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Totale
Scambio complessivo
di rifiuti 1879960
108463,7
Totale
In complessivo
particolare, nel Comune di Roma vengono prodotti 1879960
1.405.235,55 t/2019 per le seguenti categorie:
In particolare, nel Comune di Roma vengono prodotti 1.405.235,55 t/2019 per le seguenti categorie:
In particolare,
Tabella nel Comune
9.20 Produzione di Roma
di rifiuti nelvengono
Comune prodotti
di Roma 1.405.235,55 t/2019
per tipologia di per2019
rifiuto, le seguenti categorie:
Tabella 9.20 Produzione
Fonte: Elaborazione di rifiuti
CURSA nel Comune di Roma per tipologia di rifiuto, 2019
su Ecomudweb
Fonte:
TabellaElaborazione
9.20 ProduzioneCURSA su Ecomudweb
di rifiuti nel Comune di Roma per tipologia di rifiuto, 2019
Fonte: Elaborazione
T di rifiuto CURSA
per tipologia su Ecomudweb
in ROMA
T di rifiuto per tipologia in ROMA
Tipologia di rifiuto (t/anno)
Tipologia
T di rifiutodiper
rifiuto
tipologia in ROMA (t/anno)
Imballaggi compositi 53,75
Imballaggi
Tipologia dicompositi
rifiuto 53,75
(t/anno)
imballaggi di carta e cartone 90.258,17
imballaggi di
Imballaggi carta e cartone
compositi 90.258,17
53,75
imballaggi di plastica 3.479,34
plastica
imballaggi di carta e cartone 3.479,34
90.258,17
Imballaggi di vetro 71.989,63
Imballaggi vetro
imballaggi di plastica 71.989,63
3.479,34
imballaggi in materiali misti 84.975,17
imballaggi
Imballaggi indi materiali
vetro misti 84.975,17
71.989,63
Imballaggi metalli 205,97
Imballaggi
imballaggi inmetalli
materiali misti 205,97
84.975,17
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 158.122,92
rifiuti biodegradabili
Imballaggi metalli di cucine e mense 158.122,92
205,97
Rifiuti urbani non differenziati 996.150,61
Rifiuti
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 996.150,61
urbani non differenziati 158.122,92 Tabella 9.20 Produzione di rifiuti nel Comune di Roma per tipologia di rifiuto, 2019
Totale complessivo 1.405.235,55
Totale complessivo
Rifiuti urbani non differenziati 1.405.235,55
996.150,61 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb

Totale complessivo
Guardando ai dati AMA 2019, il comune di1.405.235,55
Roma ha una RU procapite di 590kg/abitante/anno, maggiore della media CMRC
Guardando ai dati AMA 2019, il comune di Roma ha una RU procapite di 590kg/abitante/anno, maggiore della media CMRC CmRC
Guardando ai dati AMA 2019, il comune di Roma ha una RU procapite di 590kg/abitante/anno, maggiore della media CMRC
Tabella 9.21 Recap rifiuti urbani nel Comune di Roma, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Rifiuti Urbani Comune di Roma
Produzione RU 2019 12.33.45 t
Popolazione residente 2.860.009 abitanti
Tabella 9.21 Recap rifiuti urbani nel Comune di Roma, 2019
Produzione RU procapite 590,33 kg/abitante/anno Fonte: Elaborazione CURSA su AMA

La modalità di raccolta della RU principale rimane la raccolta stradale per il 67%, per un totale di 1.917424 abitanti raggiunti su oltre 2 milioni. Il Porta a Porta
primeggia tuttavia nei municipi IX, X , VI e I.

Tabella 9.22 Numero abitanti per municipi Comune di Roma raggiunti da PAP o ST, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Numero abitanti per modalità di raccolta RU (Municipio, 2019)
Municipio PAP ST TOT
I 100.000 70.328 170.328
II 25.000 143.410 168.410 485
La modalità di raccolta della RU principale rimane la raccolta stradale per il 67%, per un totale di 1.917424 abitanti raggiunti su oltre 2 milioni. Il Porta a Porta
primeggia tuttavia nei municipi IX, X , VI e I. L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Tabella 9.22 Numero abitanti per municipi Comune di Roma raggiunti da PAP o ST, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Numero abitanti per modalità di raccolta RU (Municipio, 2019)
Municipio PAP ST TOT
I 100.000 70.328 170.328
II 25.000 143.410 168.410
III 22.000 183.832 205.832
IV 70.000 105.921 175.921
V 0 245.073 245.073
VI 151.220 106.336 257.556
VII 43.000 264.184 307.184
VIII 21.000 109.784 130.784
IX 160.000 23.343 183.343
X 162.443 69.258 231.701
XI 26.000 129.652 155.652
XII 17.000 124.141 141.141
XIII 32.000 101.367 133.367
XIV 65.000 127.000 192.000
XV 47.000 113.795 160.795
Totale 941.663 1.917.424 2.859.087
Tabella 9.22 Numero abitanti per municipi Comune di Roma raggiunti da PAP o ST, 2019
non localizzati - 922 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA

In particolare, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la tabella 9.3


19 mostra le tonnellate di rifiuti raccolti per tipologia e il peso percentuale sul totale di RD
raccolta. Particolarmente importante per il sistema alimentare risulta il rifiuto mercatale e umido oltre che il verde sia raccolto da AMA che non, che occupano
il 32,63% della RD raccolta, seguito da carta e cartone che tra i rifiuti raccolti da AMA e quelli non intercettati da AMA raggiunge il 26%, ovvero 205.501 t
raccolte. Infinte anche il vetro monomateriale e multimateriale, rappresenta una buona porzione della RD, per un totale di 147.722 tonnellate raccolte.

Tabella 9.23 Tonnellate di raccolta differenziata per materiale Comune di Roma, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Raccolta differenziata
Tipologia t % t
Carta congiunta 80.513,40 10,5
Cartone 30.189,80 3,94
486
205.501
In particolare, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la tabella 19 mostra le tonnellate di rifiuti raccolti per tipologia e il peso percentuale sul totale di RD
raccolta. Particolarmente importante per il sistema alimentare risulta il rifiuto mercatale e umido oltre che il verde sia raccolto da AMA che non, che occupano
il 32,63% della RD raccolta, seguito da carta e cartone che tra i rifiuti raccolti da AMA e quelli non intercettati da AMA raggiunge il 26%, ovvero 205.501 t
raccolte. Infinte anche il vetro monomateriale e multimateriale, rappresenta una buona porzione della RD, per un totaleL’ECONOMIA CIRCOLARE
di 147.722 tonnellate raccolte. DEL CIBO
Tabella 9.23 Tonnellate di raccolta differenziata per materiale Comune di Roma, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Raccolta differenziata
Tipologia t % t
Carta congiunta 80.513,40 10,5
Cartone 30.189,80 3,94
205.501
Carta e cartone non intercettato da AMA 92.748,80 12,1
Carta utenze commerciali 2.048,60 0,27
Multimateriale 74.559,40 9,73 Il Comune di Roma
147.722 raccoglie il proprio
Vetro monomateriale 73.162,80 9,55
Verde 18.494,50 2,41 rifiuto urbano per il
Verde non intercettato AMA 63.260,50 8,25 250.141 67% tramite raccolta
Mercatale e umido 168.385,70 21,97 stradale.
Ferro 2.179,30 0,28
Legno 17.840,70 2,33
Ingombranti 27.578,20 3,6
RAEE 8.905,60 1,16 Il Comune di Roma
raccoglie il proprio
Rifiuti a recupero con riduzione tariffa 61.605,40 8,04 rifiuto urbano per
Inerti 18.234,80 2,38 163.089 il 67% tramite
Farmaci 226,20 0,03 raccolta stradale.
Consumabili da stampa 93,00 0,01
Accumulatori esausti 317,80 0,04

Rifiuti pericolosi sul suolo pubblico avviati a recupero 0,00 0


Pile 98,80 0,01
Indumenti 6.823,00 0,89

Contenitori vernici e solventi/ vernici 512,80 0,07


Oli vegetali esausti 237,40 0,03

Rimozione rifiuti abbondanti sul suolo avviati a recupero 253,00 0,03


Terre da spazzamento 18.183,20 2,37
Tabella 9.23 Tonnellate di raccolta differenziata per materiale Comune di Roma, 2019
Totale RD 766.453 100 766.453 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA

Tra i rifiuti raccolti differenziati, la percentuale di frazione estranea risulta particolarmente alta per quanto riguarda carta, mercatale e umido e multimateriale.
La raccolta stradale in particolare è quella che presenta maggiori percentuali di frazione organica.
487
Tabella 9.24 Percentuale di frazione organica per tipologia di rifiuto prodotto, 2019
Terre da spazzamento
Oli vegetali esausti 18.183,20
237,40 2,37
0,03
Terre da spazzamento 18.183,20 2,37
Totale RD 766.453 100 766.453
Totale RD rifiuti abbondanti sul suolo avviati a recupero
Rimozione 766.453 100 766.453
253,00 0,03
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Terre
Tra da spazzamento
i rifiuti 18.183,20
raccolti differenziati, la percentuale di frazione estranea 2,37
risulta particolarmente alta per quanto riguarda carta, mercatale e umido e multimateriale.
Tra i rifiuti
Totale
La raccoltaRD raccolti
stradaledifferenziati,
in particolarelaèpercentuale di frazione
quella che presenta estranea risulta
766.453
maggiori 100particolarmente
percentuali 766.453 alta per quanto riguarda carta, mercatale e umido e multimateriale.
di frazione organica.
La raccolta stradale in particolare è quella che presenta maggiori percentuali di frazione organica.
Tabella 9.24raccolti
Tra i rifiuti Percentuale di frazione
differenziati, organica per
la percentuale tipologiaestranea
di frazione di rifiuto risulta
prodotto, 2019
particolarmente alta per quanto riguarda carta, mercatale e umido e multimateriale.
Tabella
Fonte: 9.24 Percentuale
Elaborazione CURSAdi frazione
su AMA organica per tipologia di rifiuto prodotto, 2019
La raccolta stradale in particolare è quella che presenta maggiori percentuali di frazione organica.
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Tabella
Tipologia9.24
di Percentuale
rifiuto di frazione organica per tipologia di rifiuto prodotto,
% frazione 2019
estranea
Tipologia
Fonte: di rifiuto CURSA su AMA
Elaborazione % frazione estranea
2019 1 sem 2 sem media
2019 1 sem 2 sem media
Carta congiunta pap utenze domestiche 8,8 7,8 8,3
Carta congiunta
Tipologia pap utenze domestiche
di rifiuto 8,8
%28,7
frazione7,8 8,3
estranea
Carta congiunta raccolta stradale 28,8 28,75
Carta congiunta raccolta stradale 2019 1 sem28,7 28,8 28,75
Cartone utenze non domestiche 0,7 2 sem
0,6 media
0,65
Cartone utenze
Carta congiuntada non
pap domestiche
utenzestradale
domestiche 0,7
8,8 0,6
7,8 0,65
8,3
Multimateriale raccolta e pap utenze
Multimateriale
Carta congiunta
domestiche da raccolta
raccolta stradale
stradale e pap utenze 28,7 28,8 28,75
7,3 10,6 8,95
domestiche
Cartone utenze non domestiche 7,3
0,7 10,6
0,6 8,95
0,65
Multimateriale
Vetro da raccolta dastradale
raccoltaestradale
pap utenzee pap utenze
domestiche 1,9 2,2 2,05
Vetro da
domestiche raccolta stradale e pap utenze domestiche 1,9
7,3 2,2 2,05
10,6
Verde 0,3 0,4 8,95 0,35
Verde 0,3 0,4 0,35 Tabella 9.24 Percentuale di frazione organica per tipologia di rifiuto prodotto, 2019
Mercatale e umido 9,6 8,7 9,15 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Mercatale e umidostradale e pap utenze domestiche
Vetro da raccolta 9,6
1,9 8,7
2,2 9,15 2,05
Verde
Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti, è interessante notare 0,3come 0,4il 1000,35
del compost venga mandato fuori regione, mentre il resto dei rifiuti (scarti e
Per quanto
Mercatale
CDR) rimane eriguarda
umido la destinazione
principalmente dei della
all’interno rifiuti,regione.
è interessante notare
9,6ilcome
In particolare, 8,7ildei
25% 100
100% del compost
9,15
rifiuti urbani del venga
comunemandato
di Roma fuori regione,
viene mentre
inviato al TMB il resto dei rifiuti
Malagrotta (scarti ile
2 mentre
CDR) rimane
rimanga principalmente all’interno della regione. In particolare, il 25% dei rifiuti urbani del comune
24,9% al TMB di Rocca Cencia, anche se la percentuale maggiore di rifiuti (37,9%) viene inviata ad altri impianti italiani. di Roma viene inviato al TMB Malagrotta 2 mentre il
24,9% al TMB di Rocca Cencia, anche se la percentuale
% destinazione maggiore
Regione di rifiuti
Fuori (37,9%) viene inviata ad altri impianti italiani.
Regione
Per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti, è interessante notare come il 100 del compost venga mandato fuori regione, mentre il resto dei rifiuti (scarti e
Scarti
Tabella 9.25 Percentuale di destinazione dei rifiuti comune 85
di Roma,
CDR) rimane principalmente all’interno della regione. In particolare, il 25% dei fuori o 15 rifiutiregione
dentro urbani Lazio, 2019 di Roma viene inviato al TMB Malagrotta 2 mentre il
del comune
Tabella
FOS 9.25
(Frazione
Fonte: Percentuale
organica
Elaborazione di destinazione
stabilizzata
CURSA su AMA aka dei rifiuti comune di Roma, fuori o dentro regione Lazio, 2019
24,9% al TMB di Rocca
% destinazione Cencia, anche se la percentuale maggiore
Regione di rifiuti
Fuori (37,9%) viene inviata ad altri impianti italiani.
Regione
Fonte:
compost)Elaborazione CURSA su AMA 0 100
Scarti 85 15
CDR (combustibile
Tabella derivato
9.25 Percentuale
FOS (Frazione da rifiuti)
di destinazione
organica stabilizzata 96
aka dei rifiuti comune di Roma, fuori o dentro 4 regione Lazio, 2019
Fonte:
compost)Elaborazione CURSA su AMA 0 100
Tabella 9.26 Percentuale
CDR (combustibile di rifiuti
derivato urbani comune di Roma per
da rifiuti) 96 impianti, 2019 4 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
Tabella 9.25 Percentuale di destinazione dei rifiuti Comune di Roma, fuori o dentro regione Lazio, 2019

Fonte: Elaborazione CURSA su AMA


Tabella 9.26 Percentuale di rifiuti urbani comune di Roma per impianti, 2019
Impianti
Fonte: Elaborazione%CURSA
destinazione
su AMArifiuti urbani
TMB Malagrotta 1 11,9
Impianti
TMB Malagrotta 2 % destinazione rifiuti urbani
25,3
TMB Rocca Cencia
Malagrotta 1 24,9
11,9
Tabella 9.26 Percentuale di rifiuti urbani Comune di Roma per impianti, 2019
Altri impianti
TMB Malagrotta 2 37,9
25,3 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA
TMB Rocca Cencia 24,9
Altri impianti 37,9

488
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.12 Impianti per lo smaltimento


dei rifiuti nella Città metropolitana di Roma
Capitale. Fonte: Elaborazione CURSA da
Città metropolitana di Roma Capitale

489
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Approfondimento sul CONAI

Figura 9.13 Approfondimento CONAI. Fonte: Rielaborazione CURSA su dati CONAI


Il CONAI è il Consorzio Nazionale Imballaggi. È un
consorzio di filiera privato, senza fini di lucro che
svolge attività di interesse collettivo, la cura
dell'ambiente. Il Consorzio lavora in sistema
integrato basato sulla prevenzione, recupero e
riciclo di sei materiali che costituiscono i principali
imballaggi: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica.
Ha segnato la svolta nella trasformazione da un
Dal sito del Conai sappiamo che al corsorzio
hanno aderito 800.000 aziende che
producono o utilizzano imballaggi. Il consorzio
si finanzia principalmente grazie ad un
contributo obbligatorio che le aziende
aderenti versano per sostenerne le attività
Il CONAI ha instaurato un circuito di
collaborazione con le istituzioni locali secondo
specifiche convenzioni che fanno capo all'Accordo
Quadro Nazionale che CONAI stipula con ANCI
(Associazione nazionale comuni italiani).
L'accordo garantisce processi di recupero e riciclo
del materiale opportunamente differenziato ed il
loro riutilizzo per scopi specifici
Il CONAI coordina le attività divise tra 6
Consorzi di filiera: acciaio (Ricrea),
alluminio (Cial), carta/cartone
(Comieco), legno (Rilegno), plastica
(Corepla), bioplastica (Biorepack) e vetro
(Coreve), ponendosi come interlocutore
tra questi Consorzi e le istituzioni locali

Il CONAI è impegnato anche in moltissime attività


legate alla sensibilizzazione sulla riduzione della
produzione di imballaggi ed al supporto di
imprese ed enti locali in merito al miglioramento
dell'impatto ambientale degli imballaggi a monte Figura 9.13 Approfondimento CONAI.
Fonte: Rielaborazione CURSA su dati CONAI

490
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

9.3.1 Rifiuti industriali


9.3.1 Rifiuti
Secondo i datiindustriali
Ecomudweb 2019, sono 938 le aziende che producono rifiuti alimentari presenti nella CMRC, distribuite in 36 Comuni, tra i quali il Comune di
Roma ne iaccoglie
Secondo 504.
dati Ecomudweb 2019, sono 938 le aziende che producono rifiuti alimentari presenti nella CMRC, distribuite in 36 Comuni, tra i quali il Comune di
Roma ne accoglie 504.
Tabella 9.27 Numero di aziende che producono rifiuti alimentari per tipologia di azienda
Fonte:
TabellaElaborazione
9.27 NumeroCURSA su Ecomudweb,
di aziende 2019
che producono rifiuti alimentari per tipologia di azienda
Tipologie Azienda
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019 Numero aziende
Tipologie Azienda
ALLOGGIO Numero aziende
71
AMMINISTRAZIONE
ALLOGGIO PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE 5
71
SOCIALE OBBLIGATORIA
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE 5
ASSISTENZA SANITARIA
SOCIALE OBBLIGATORIA 156
ATTIVITÀ
ASSISTENZADEISANITARIA
SERVIZI DI RISTORAZIONE 149
156
DEIDIREZIONE
ATTIVITÀ DI SERVIZI DIAZIENDALE
RISTORAZIONE
E DI CONSULENZA 149
5
GESTIONALE
ATTIVITÀ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA 5
ATTIVITÀ
GESTIONALEDI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO 5
NOLEGGIO E LEASING
ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONI OPERATIVO
ASSOCIATIVE 5
2
SERVIZI PER EDIFICI
ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONI E PAESAGGIO
ASSOCIATIVE 2
SERVIZI PERPER
ATTIVITÀ DI SUPPORTO EDIFICI E PAESAGGIO
LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI 2
18
SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE
ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI 18
ATTIVITÀ
SERVIZI DIIMMOBILIARI
SUPPORTO ALLE IMPRESE 10
COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI 7
ATTIVITÀ IMMOBILIARI 10
AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI 7
COMMERCIO
AUTOVEICOLI DETTAGLIO
E MOTOCICLI 35
COMMERCIO INGROSSO
DETTAGLIO 104
35
COMMERCIO INGROSSO
FABBRICAZIONE DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA 104
5
RAFFINAZIONE DEL
FABBRICAZIONE PETROLIO
DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA 5
FABBRICAZIONE
RAFFINAZIONE DEL DI MACCHINARI
PETROLIO ED APPARECCHIATURE NCA 3
MACCHINARI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI ED APPARECCHIATURE
FARMACEUTICI DI BASE E DI NCA 11 3
PREPARATI FARMACEUTICI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI 11
INDUSTRIA
PREPARATI ALIMENTARE
FARMACEUTICI 211 Tabella 9.27 Numero di aziende che producono rifiuti alimentari
per tipologia di azienda
ALIMENTARE
INDUSTRIA BEVANDE 211
60 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
INDUSTRIA BEVANDE 60

491
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

INGEGNERIA CIVILE 5
INGEGNERIA CIVILE
ISTRUZIONE 5
1
ISTRUZIONE
LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI 1
3
LAVORI DI COSTRUZIONE
MAGAZZINAGGIO SPECIALIZZATI
E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI 3
30
MAGAZZINAGGIO
ND E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI 30
2
ND
RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI 2
2
MACCHINE ED MANUTENZIONE
RIPARAZIONE, APPARECCHIATURE ED INSTALLAZIONE DI 2
MACCHINE ED APPARECCHIATURE
SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE 24
SERVIZI DI ASSISTENZA
TRASPORTO AEREO SOCIALE RESIDENZIALE 24
12
TRASPORTO AEREO
Totale complessivo 12
938
Totale complessivo 938

Partendo da questo insieme di dati estratti da Ecomudweb, è stato possibile calcolare la quantità in tonnellate di rifiuti prodotti, differenziati e indifferenziati,
Partendo
da questeda questoche
aziende insieme di dati
incidono estratti dadella
sul territorio Ecomudweb,
CMRC. è stato possibile calcolare la quantità in tonnellate di rifiuti prodotti, differenziati e indifferenziati,
da queste aziende che incidono sul territorio della CMRC.
Tabella 9.28 Tonnellate di rifiuto industriale prodotto per tipologia
Fonte: Elaborazione
Tabella 9.28 TonnellateCURSA su Ecomudweb,
di rifiuto industriale 2019
prodotto per tipologia
Fonte: Elaborazione
Tipologia di rifiuto CURSA su Ecomudweb, 2019 t/anno
Tipologia
Imballaggidicarta
rifiuto
e cartone t/anno
98
Imballaggi carta
Imballaggi compositie cartone 98
7
Imballaggi compositi
Imballaggi materiali misti 7
115
Imballaggi
Imballaggi materiali
metalli misti 115
7
L’industria
Imballaggi
Imballaggi metalli
plastica 7
51 alimentare
L’industria
Imballaggi vetro
Imballaggi plastica 51
25 produce il magg
alimentare
Imballaggi vetro
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 25
78 numero
produce di il magg
Rifiuti
Rifiuti biodegradabili cucine e mense
urbani non differenziati 78
41 tonnellate
numero di di
Rifiuti urbani non differenziati 41 imballaggi di ca
tonnellate
Scarti bevande 8
eimballaggi
cartone edi ca
Scarti
Scarti bevande
dolci e panificazione 8
4 emateriali
cartonemisti.
e
Scarti lattiero-caseari
Scarti dolci e panificazione 4
7 materiali misti.
Scarti lattiero-caseari
Totale 7
441 Tabella 9.28 Tonnellate di rifiuto industriale prodotto per tipologia
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Totale 441

492
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

La tabella descrive la quantità e tipologia di rifiuto prodotto per industria. Si nota come l’industria alimentare seguita dai servizi di ristorazione e l’assistenza
sanitaria sono tra le tipologie di industria che producono più rifiuti alimentari, in particolare:
La tabella descrive la quantità e tipologia di rifiuto prodotto per industria. Si nota come l’industria alimentare seguita dai servizi di ristorazione e l’assistenza
sanitaria sono tra
siano
- Industria le tipologie
alimentare di industria
produce che producono
maggiormente più rifiuti
imballaggi alimentari,
di carta in eparticolare:
e cartone materiali misti (entrambi 29% sul totale)
- Attività e servizi di ristorazione invece rifiuti biodegradabili (51% sul totale)
- Industria alimentare produce maggiormente imballaggi di carta e cartone e materiali misti (entrambi 29% sul totale)
- Assistenza Sanitaria invece materiali misti (43% sul totale)
- Attività e servizi di ristorazione invece rifiuti biodegradabili (51% sul totale)
- Assistenza Sanitaria invece materiali misti (43% sul totale)
Grafico 9.3 Rifiuti industria alimentare prodotti per tipologia in CMRC
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Grafico 9.3 Rifiuti industria alimentare prodotti per tipologia in CMRC
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
L’ industria
alimentare produce
il maggior numero
di tonnellate di
imballaggi di carta e
cartone e materiali
misti.

Grafico 9.3 Rifiuti industria alimentare prodotti per tipologia in CmRC


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

493
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Grafico 9.4 Rifiuti servizi di ristorazione prodotti per tipologia in CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Grafico 9.4 Rifiuti servizi di ristorazione prodotti per tipologia in CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

Grafico 9.4 Rifiuti servizi di ristorazione prodotti per tipologia in CmRC


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

Grafico 9.5 Rifiuti assistenza sanitaria prodotti per tipologia in CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Grafico 9.5 Rifiuti assistenza sanitaria prodotti per tipologia in CMRC. Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

Grafico 9.5 Rifiuti assistenza sanitaria prodotti per tipologia in CmRC


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

494
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Tabella 9.29 Tonnellate di rifiuti prodotti per tipologia di rifiuto e tipologia di azienda produttrice
Tabella
Fonte: 9.29 Tonnellate
Elaborazione CURSA su diEcomudweb,
rifiuti prodotti
2019 per tipologia di rifiuto e tipologia di azienda produttrice
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Rifiuti per industria t/anno
ALLOGGIO 34
Imballaggi carta e cartone 4
Imballaggi materiali misti 12
Imballaggi vetro 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 8
Rifiuti urbani non differenziati 9
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
ASSISTENZA SANITARIA 70
Imballaggi carta e cartone 17
Imballaggi materiali misti 30
Imballaggi plastica 1
Imballaggi vetro 8
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 7
Rifiuti urbani non differenziati 7
ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE 71
Imballaggi carta e cartone 6
Imballaggi compositi 1
Imballaggi materiali misti 8
Imballaggi metalli 1
Imballaggi plastica 4
Imballaggi vetro 2
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 36
Rifiuti urbani non differenziati 10

495
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Scarti bevande 3
ATTIVITÀ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALE 2
Imballaggi materiali misti 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
ATTIVITÀ DI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO 3
Imballaggi carta e cartone 1
Imballaggi plastica 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
ATTIVITÀ DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO 2
Imballaggi carta e cartone 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE 9
IMPRESE
Imballaggi carta e cartone 3
Imballaggi materiali misti 1
Imballaggi plastica 2
Imballaggi vetro 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 2
COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI 6
Imballaggi carta e cartone 1
Imballaggi materiali misti 1
Imballaggi plastica 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 3
COMMERCIO DETTAGLIO 12
Imballaggi carta e cartone 6
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 6
COMMERCIO INGROSSO 47
Imballaggi carta e cartone 12
Imballaggi materiali misti 16

496
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Imballaggi plastica 10
Rifiuti urbani non differenziati 3
Scarti bevande 1
Scarti dolci e panificazione 2
Scarti lattiero-caseari 3
FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 3
Imballaggi carta e cartone 1
Imballaggi materiali misti 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARATI FARMACEUTICI 6
Imballaggi carta e cartone 1
Imballaggi materiali misti 1
Imballaggi plastica 1
Imballaggi vetro 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
Rifiuti urbani non differenziati 1
INDUSTRIA ALIMENTARE 97
Imballaggi carta e cartone 28
Imballaggi compositi 5
Imballaggi materiali misti 28
Imballaggi metalli 3 .
Imballaggi plastica 17
Imballaggi vetro 3
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 2
Rifiuti urbani non differenziati 5
Scarti dolci e panificazione 2
Scarti lattiero-caseari 4
INDUSTRIA BEVANDE 32
Imballaggi carta e cartone 9

497
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Imballaggi compositi 1
Imballaggi materiali misti 8
Imballaggi metalli 1
Imballaggi plastica 8
Imballaggi vetro 4
Scarti bevande 1
INGEGNERIA CIVILE 5
Imballaggi carta e cartone 1
Imballaggi materiali misti 1
Imballaggi plastica 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
Rifiuti urbani non differenziati 1
ISTRUZIONE 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI 3
Imballaggi carta e cartone 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 2
MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI 17
Imballaggi carta e cartone 3
Imballaggi materiali misti 1
Imballaggi metalli 2
Imballaggi plastica 3
Imballaggi vetro 2
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 2
Rifiuti urbani non differenziati 3
Scarti bevande 1
RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE 2
Imballaggi materiali misti 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1

498
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE 12


Imballaggi
SERVIZI DI carta e cartone
ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE 3
12
Imballaggi materiali misti 4
Imballaggi carta e cartone 3
Imballaggi
Imballaggi plastica
materiali misti 1
4
Imballaggi vetro 2
Imballaggi plastica 1
Rifiuti biodegradabili
Imballaggi vetro cucine e mense 1
2
Rifiuti urbani non differenziati 1
Rifiuti biodegradabili cucine e mense 1
TRASPORTO
Rifiuti urbani AEREO
non differenziati 6
1
Imballaggi materiali misti 1
TRASPORTO AEREO 6
Imballaggi
Imballaggi plastica
materiali misti 1
1
Imballaggi vetro 1
Imballaggi plastica 1
Rifiuti urbani
Imballaggi non differenziati
vetro 1
1
Scarti bevande 2
Rifiuti urbani non differenziati 1
Totale complessivo
Scarti bevande 441
2
Totale complessivo 441
9.3.2 Gli impianti di gestione dei rifiuti
Secondo
9.3.2 Gliiimpianti
dati AMA,diil gestione
Comune didei
Roma utilizza un totale di 56 impianti per i rifiuti urbani che produce, per la maggior parte si tratta di piattaforme di recupero
rifiuti
e di messa in riserva.
Secondo i dati AMA, il Comune di Roma utilizza un totale di 56 impianti per i rifiuti urbani che produce, per la maggior parte si tratta di piattaforme di recupero
eTabella
di messa
9.30inTipologia
riserva. e numero di impianti usati dal Comune di Roma
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019
Tabella 9.30 Tipologia e numero di impianti usati dal Comune di Roma
Tipologia impianto Numero impianti
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019
Compostaggio 3
Tipologia impianto Numero impianti
Discarica 6
Compostaggio 3
Piattaforma impianto di recupero 11
Discarica 6
Piattaforma impianto di recupero - messa in riserva 3
Piattaforma impianto di recupero 11
Recupero 11
Piattaforma impianto di recupero - messa in riserva 3
Recupero energetico 8
Recupero 11
Selezione 2
Recupero energetico 8 Tabella 9.30 Tipologia e numero di impianti usati dal Comune di Roma
Selezione multimateriale messa in riserva 1 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019
Selezione 2
Selezione multimateriale messa in riserva 1

499
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

TMB 7
TMB 7
Trattamento meccanico 2
Trattamento meccanico 2
Trattamento reflui 1
Trattamento reflui 1
Tritovagliatore Mobile 1
Tritovagliatore Mobile 1
Totale generale 56
Totale generale 56
Questi impianti sono sparsi in tutta Italia, in particolare tra Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli, Puglia e Veneto. La maggior parte
Questi impianti sono sparsi in tutta Italia, in particolare tra Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli, Puglia e Veneto. degli impianti di
Tabella 9.31 Tipologia di impianti per regione
Tabella 9.31 Tipologia di impianti per regione
gestione dei rifiuti
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019 del Comune di Roma
Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019
Numero impianti per regione sono piattaforma di
Numero impianti per regione
Emilia- recupero oppure di
Emilia-
Tipologia impianto Abruzzo Romagna Friuli Lazio Lombardia Puglia Veneto Tot messa in riserva.
Tipologia impianto Abruzzo Romagna Friuli Lazio Lombardia Puglia Veneto Tot
Compostaggio 1 1 1 3
Compostaggio 1 1 1 3
Discarica 1 3 1 1 6
Discarica 1 3 1 1 6
Piattaforma impianto di recupero 11 11
Piattaforma impianto di recupero 11 11
Piattaforma impianto di recupero -
Piattaforma impianto di recupero -
messa in riserva 3 3
messa in riserva 3 3
Recupero 1 2 2 4 2 11
Recupero 1 2 2 4 2 11
Recupero energetico 4 1 3 8
Recupero energetico 4 1 3 8
Selezione 2 2
Selezione 2 2
Selezione multimateriale messa in
Selezione multimateriale messa in
riserva 1 1
riserva 1 1
TMB 1 6 7
TMB 1 6 7
Trattamento meccanico 2 2
Trattamento meccanico 2 2
Trattamento reflui 1 1
Trattamento reflui 1 1
Tritovagliatore Mobile 1 1
Tritovagliatore Mobile 1 1 Tabella 9.31 Tipologia di impianti per regione
Totale 4 6 2 36 5 1 2 56 La maggior part
Totale 4 6 2 36 5 1 2 56 Fonte: Elaborazione CURSA su AMA, 2019 La maggior part
degli impianti d
degli impianti d
Secondo la piattaforma Ecomudweb 2019, sono 120 gli impianti dove vengono smaltiti o recuperati i rifiuti urbani prodotti dai comuni della CMRC. L’azienda gestione
CmRC. L’azienda dei rifi
Secondo la piattaforma Ecomudweb 2019, sono 120 gli impianti dove vengono smaltiti o recuperati i rifiuti urbani prodotti dai comuni della CMRC. L’azienda gestione dei rifi
che tratta il maggiore quantitativo di rifiuti è AMA S.P.A, seguita da E. GIOVI S.R.L., insieme trattano il 50% dei rifiuti prodotti. Entrambe le aziende si occupano del Comune di
che tratta il maggiore quantitativo di rifiuti è AMA S.P.A, seguita da E. GIOVI S.R.L., insieme trattano il 50% dei rifiuti prodotti. Entrambe le aziende si occupano del Comune di
Roma sono
principalmente di messa in riserva di rifiuti indifferenziati. E. GIOVI S.R.L. in particolare tratta solo questa tipologia di rifiuto. Roma sono
principalmente di messa in riserva di rifiuti indifferenziati. E. GIOVI S.R.L. in particolare tratta solo questa tipologia di rifiuto. piattaforme di
piattaforme di

500
di messa
di messa in
in rise
rise

L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Grafico 9.6
Grafico 9.6 Tipologia
Tipologia di
di rifiuto
rifiuto trattato
trattato da
da AMA
AMA S.P.A
S.P.A in
in tonnellate.
tonnellate. Fonte:
Fonte: Elaborazione
Elaborazione CURSA
CURSA su
su Ecomudweb,
Ecomudweb, 2019
2019

Grafico 9.6 Tipologia di rifiuto trattato da AMA S.P.A in tonnellate.


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Tabella 9.32
Tabella 9.32 Attività
Attività sul
sul rifiuto
rifiuto trattato
trattato in
in tonnellate
tonnellate per
per AMA
AMA S.P.A
S.P.A
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb,
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019 2019
AMA S.P.A.
AMA S.P.A.
Attività sul
Attività sul rifiuto
rifiuto t/anno
t/anno
Messa in
Messa in Riserva
Riserva 573.180,02
573.180,02
Riciclo/recupero sostanze
Riciclo/recupero sostanze organiche
organiche 11.394,19
11.394,19
Scambio di
Scambio di rifiuti
rifiuti 10.769,77
10.769,77
Totale
Totale 595.343,98
595.343,98
Tabella 9.32 Attività sul rifiuto trattato in tonnellate per AMA S.P.A
Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

TabellaElaborazione
Fonte:
Tabella 9.33 Attività
9.33 Attività CURSA
sul rifiuto
sul rifiuto trattato in
in tonnellate
su Ecomudweb,
trattato tonnellate
2019 per per GIOVI
GIOVI S.R.L
S.R.L
E. GIOVI S.R.L.
Attività sul rifiuto t/anno
Messa in Riserva 350.648,00
Tabella 9.33 Attività sul rifiuto trattato in tonnellate per GIOVI S.R.L.
Totale 350.648,00 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

Tabella 9.34 Impianti e tipologia di rifiuto trattato in tonnellate 2019


Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019
Impianti e tipologia di rifiuti trattati 501
Qtà (t/anno)
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Impianti e tipologia di
Qtà (t/anno)
rifiuti trattati
A.C.I.A.M. SPA 2.959,02
rifiuti biodegradabili di
2.959,02
cucine e mense
A.M.A. S.p.a. Destini vari
70.251,14
detariffazione
Imballaggi compositi 53,75
imballaggi di carta e
50.949,71
cartone
imballaggi di plastica 1.482,06
Imballaggi di vetro 138,50
imballaggi in materiali misti 12.471,97
Imballaggi metalli 90,19
rifiuti biodegradabili di
198,60
cucine e mense
Rifiuti urbani non
4.866,37
differenziati
A.M.A. S.p.a. Destini vari
10.526,53
stima grandi utenze
imballaggi di carta e
10.526,53
cartone
A.M.A. S.P.A. STAB. SANTA
7.180,00
PALOMBA
imballaggi in materiali misti 7.180,00
A.S.A. Tivoli S.p.A. 32,64
rifiuti biodegradabili di
32,64
cucine e mense
ACEA AMBIENTE SRL 26.086,11
rifiuti biodegradabili di
26.086,11
cucine e mense
Aciam Spa 170,08
rifiuti biodegradabili di
170,08
cucine e mense
Tabella 9.34 Impianti e tipologia di rifiuto trattato in tonnellate 2019
AGRIENERGIA SPA 932,20 Fonte: Elaborazione CURSA su Ecomudweb, 2019

502
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

rifiuti biodegradabili di CENTRO RICICLO


932,20
cucine e mense COLLEFERRO SOCIETA' A
20.189,31
AISA IMPIANTI SPA 3.172,36 RESPONSABILITA'
rifiuti biodegradabili di LIMITATA
3.172,36 imballaggi di carta e
cucine e mense 235,12
AMA S.P.A. 595.344,00 cartone
imballaggi di plastica 3.003,30
imballaggi di carta e
4,62 Imballaggi di vetro 5.069,25
cartone
imballaggi in materiali misti 44.686,86 imballaggi in materiali misti 11.881,64
rifiuti biodegradabili di CENTRO ROTTAMAZIONE E
80.290,79 DEMOLIZIONE PONTINIA 2,22
cucine e mense
Rifiuti urbani non SRL
470.361,70 Imballaggi di vetro 2,22
differenziati
AP AMBIENTE 10,58 CENTRO SERVIZI
855,20
AMBIENTALI S.R.L.
rifiuti biodegradabili di
10,58 Rifiuti urbani non
cucine e mense 855,20
differenziati
ASJA AMBIENTE ITALIA
2.424,52 CERMEC SPA 794,38
SPA
rifiuti biodegradabili di rifiuti biodegradabili di
2.424,52 794,38
cucine e mense cucine e mense
AVR S.P.A. 17.232,87 CESCA S.A.S. DI
63,75
CONTESTABILEe D.& C.
imballaggi di carta e
8.394,60 rifiuti biodegradabili di
cartone 63,75
cucine e mense
imballaggi di plastica 2.750,42
Compostaggio
imballaggi in materiali misti 6.087,85 535,66
Cremonese srl
BALDACCI RECUPERI SRL 4.258,27 rifiuti biodegradabili di
535,66
imballaggi di carta e cucine e mense
1.454,78
cartone CONSORZIO PELLICANO 7.638,20
imballaggi di plastica 2.803,49 imballaggi di carta e
351,45
BIOMAN SPA 23.624,46 cartone
rifiuti biodegradabili di imballaggi di plastica 1.522,58
23.624,46
cucine e mense Imballaggi di vetro 2.327,97
BOX 3 SRL 1.381,23 Imballaggi metalli 269,05
imballaggi di carta e rifiuti biodegradabili di
1.381,23 3.167,15
cartone cucine e mense

503
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

CONTESTABILE AMBIENTE ECOLOGIA VITERBO SRL 42.313,54


6.025,38
S.R.L. imballaggi in materiali misti 10,29
rifiuti biodegradabili di rifiuti biodegradabili di
6.025,38 549,40
cucine e mense cucine e mense
D.T.V. DELLA TORRE E Rifiuti urbani non
3.332,95 41.753,85
VENEZIANOS.R.L. differenziati
imballaggi di carta e ECOLOGICA 2000 SRL 2.282,68
3.332,95
cartone
Imballaggi di vetro 2.282,68
DEL PRETE
20.688,08 ECOSYSTEM SPA 55.901,94
WASTE RECYCLING S.R.L.
imballaggi di carta e imballaggi di plastica 11,94
1.420,16 imballaggi in materiali misti 0,84
cartone
imballaggi di plastica 523,94 Rifiuti urbani non
55.889,16
imballaggi in materiali misti 18.689,54 differenziati
rifiuti biodegradabili di EFFEDUE S.R.L 115,78
54,44
cucine e mense Imballaggi metalli 115,78
DM S.R.L. 177,08 ELCE SOCIETA'
202,40
imballaggi in materiali misti 177,08 COOPERATIVA
E. GIOVI S.R.L. 350.648,00 imballaggi di plastica 202,40
Rifiuti urbani non EURORECUPERI SRL 1.051,03
350.648,00
differenziati Imballaggi di vetro 1.051,03
E. GIOVI SRL FATONE S.R.L. 2.288,15
7.884,57
MALAGROTTA TMB2 imballaggi di plastica 11,58
Rifiuti urbani non
7.884,57 Imballaggi di vetro 731,67
differenziati
imballaggi in materiali misti 645,26
ECO CONSUL SRL 9.428,26
Imballaggi metalli 0,16
rifiuti biodegradabili di
9.428,26 rifiuti biodegradabili di
cucine e mense 476,00
ECO LOGICA 2000 SRL 456,26 cucine e mense
Imballaggi di vetro 456,26 Rifiuti urbani non
423,48
differenziati
ECO.REN. S.R.L.S. 0,28
Ferom srl 8,46
imballaggi di plastica 0,28
Imballaggi metalli 8,46
ECO-COMPOST MARSICA
1.702,46 Ferone Srl 2.652,14
S.R.L.
rifiuti biodegradabili di Imballaggi di vetro 2.652,14
1.702,46
cucine e mense FERTITALIA S.R.L. 10.072,10

504
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

rifiuti biodegradabili di LOAS ITALIA S.R.L. 6.493,15


10.072,10
cucine e mense Imballaggi di vetro 6.227,38
FRIEL APRILIA SRL 59,86 imballaggi in materiali misti 265,77
rifiuti biodegradabili di MA.RE SNC 764,53
59,86
cucine e mense Imballaggi di vetro 764,53
GEA SRL 110,75 Mantovagricoltura di
Imballaggi di vetro 63,04 826,85
Burato Fernando & C
rifiuti biodegradabili di rifiuti biodegradabili di
47,71 826,85
cucine e mense cucine e mense
Geco Ambiente S.R.L. 1.063,06 MARTINELLI SRL CRMC 15,37
imballaggi di carta e imballaggi di carta e
1.063,06 15,37
cartone cartone
GREEN ASM SRL 2.857,71 MASERATI ENERGIA SRL 94,82
rifiuti biodegradabili di rifiuti biodegradabili di
2.857,71 94,82
cucine e mense cucine e mense
HELIOS SRL 117,24 MATTUCCI 361,10
rifiuti biodegradabili di imballaggi di plastica 361,10
117,24
cucine e mense MATTUCCI SRL 123,24
INNOCENTI SRL 1.123,50 imballaggi di plastica 123,24
imballaggi di carta e MIGLIORELLI RECUPERI
964,22 454,11
cartone SRL
imballaggi di plastica 152,50 imballaggi di carta e
9,87
Imballaggi di vetro 6,78 cartone
INTERCARTA SPA 6.634,94 imballaggi di plastica 143,96
imballaggi di carta e Imballaggi di vetro 288,53
4.066,82
cartone Imballaggi metalli 11,75
imballaggi in materiali misti 2.568,12 PAVIND SRL 2,00
INTERECO SERVIZI SRL 8,00 rifiuti biodegradabili di
2,00
imballaggi di carta e cucine e mense
0,36
cartone PLAST SRL 6.407,50
imballaggi di plastica 3,08 imballaggi di plastica 1.080,91
imballaggi in materiali misti 4,56 Imballaggi di vetro 1.754,99
LAZIO MACERI S.R.L. 5,07 imballaggi in materiali misti 3.571,60
imballaggi di carta e PORCARELLI GINO & C.
5,07 191.949,90
cartone SRL

505
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

imballaggi di carta e imballaggi di plastica 6.112,86


851,28
cartone Imballaggi di vetro 9.965,60
imballaggi di plastica 280,95 imballaggi in materiali misti 9.025,09
Imballaggi di vetro 1.534,88 RICICLA CENTRO ITALIA S.
38.448,42
imballaggi in materiali misti 221,43 R.L.
rifiuti biodegradabili di imballaggi di carta e
10,12 7.894,52
cucine e mense cartone
Rifiuti urbani non Imballaggi di vetro 30.553,90
189.051,20
differenziati RICREA SRL 165,87
PROGETTO AMBIENTE S.P. imballaggi di carta e
23,46 165,87
A. cartone
imballaggi di carta e ROMANA MACERI RO.MA. S.
23,46 2.704,29
cartone R.L.
PROGETTO AMBIENTE S.R. imballaggi di carta e
7.951,26 2.650,49
L. cartone
Imballaggi di vetro 7.951,26 imballaggi di plastica 53,80
R.I.D.A AMBIENTE SRL 164.337,40 SABELLICO SRL 1,86
rifiuti biodegradabili di Imballaggi di vetro 1,86
61.439,19
cucine e mense
SAF s.p.a. Str. Provinciale
Rifiuti urbani non 2.956,12
102.898,20 Ortella Km 3
differenziati
Rifiuti urbani non
REC.IM. RECUPERO 2.956,12
differenziati
IMBALLAGG SOC. COOP. 584,63
SAN.ECO. RECUPERI S.R.L. 59,48
ARL
imballaggi di plastica 583,01 imballaggi di plastica 43,40
imballaggi in materiali misti 1,62 imballaggi in materiali misti 13,46
REFECTA S.R.L. 20.094,70 Imballaggi metalli 2,62
imballaggi di carta e SE.IN. S.R.L. 220,98
1.484,35 imballaggi di plastica 1,04
cartone
imballaggi di plastica 2.334,96 Imballaggi di vetro 101,54
Imballaggi di vetro 4.237,38 imballaggi in materiali misti 118,40
imballaggi in materiali misti 8.216,23 SESA SPA 24.209,18
rifiuti biodegradabili di rifiuti biodegradabili di
3.821,78 24.209,18
cucine e mense cucine e mense
REMAPLAST S.R.L. 25.103,55 SMALTIMENTI SUD SRL 723,55

506
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

rifiuti biodegradabili di
723,55
cucine e mense
SO.GE.RI.T SRL 18.711,19
rifiuti biodegradabili di
18.711,19
cucine e mense
SOGLIANO AMBIENTE SPA 3.227,70
rifiuti biodegradabili di
3.227,70
cucine e mense
SPLENDORINI MOLINI
3.568,24
ECOPARTNER SRL
rifiuti biodegradabili di
3.568,24
cucine e mense
TE.AM. TERAMO
160,79
AMBIENTE SPA
rifiuti biodegradabili di
160,79
cucine e mense
TECNOSERVIZI SRL 4.537,54
imballaggi di carta e
1.910,15
cartone
Imballaggi di vetro 562,71
imballaggi in materiali misti 1.518,15
Imballaggi metalli 35,04
Rifiuti urbani non
511,49
differenziati
TERNI SERVIZI TIESSE S.R.L. 52,93
rifiuti biodegradabili di
52,93
cucine e mense
TORTORA GUIDO SRL 24,69
rifiuti biodegradabili di
24,69
cucine e mense
TRASH SRL 5.982,22
imballaggi di carta e
5.982,22
cartone
TUSCIA AMBIENTE 2 SRL 1.206,26
rifiuti biodegradabili di
1.206,26
cucine e mense

507
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

VETRECO SRL 22.534,69


Imballaggi di vetro 20.701,43
imballaggi in materiali misti 1.833,26
Totale 1.879.960,00

imballaggi in materiali misti 1518,15


Imballaggi metalli 35,04
Rifiuti urbani non differenziati 511,49
TERNI SERVIZI TIESSE S.R.L. 52,93
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 52,93
TORTORA GUIDO SRL 24,69
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 24,69
TRASH SRL 5982,22
imballaggi di carta e cartone 5982,22
TUSCIA AMBIENTE 2 SRL 1206,26
rifiuti biodegradabili di cucine e mense 1206,26
VETRECO SRL 22534,69
Imballaggi di vetro 20701,43
imballaggi in materiali misti 1833,26
Totale 1879960

Legambiente, poi, ha mappato il grande quantitativo di discariche abusive, consultabile al seguente link:
https://www.google.com/maps/d/u/4/viewer?mid=13INac8Vu10FdoN5ANMC9720oLf3zl3Ga&ll=41.8787249847804%2C12.481356650000004&z=10
In questa mappa sono presenti oltre mille punti segnalati come discariche abusive.
Figura 9.14 Screenshot mappa di Legambiente sulle discariche abusive
Fonte: Legambiente, 2021

508
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.14 Screenshot mappa di Legambiente sulle discariche abusive


Fonte: Legambiente, 2021

9.4 Risparmio idrico e riutilizzo dei fanghi di depurazione

9.4.1 Risparmio idrico


Secondo i dati di Legambiente, in Italia si prelevano oltre 9 miliardi di metri cubi d'acqua all’anno (dato 2019) posizionando il paese al primo posto in Europa per
quota di prelievi. Questo significa che ogni italiano ha oltre 400 litri di acqua potabile disponibili al giorno, che corrispondono ad un prelievo giornaliero di 25
milioni di metri cubi, per l’85% a carico delle acque sotterranee e per il 15% a carico di quelle superficiali.
In tutte le aree d’Italia, i consumi maggiori sono relativi agli usi domestici, seguiti dai consumi per uso civile, relativi dunque ai luoghi pubblici (scuole, municipi,
…), a seguire quelli produttivi (utilizzi in agricoltura, zootecnia e industria) e infine gli usi gratuiti, cioè gli usi che riguardano gli spazi pubblici.
Tabella 9.35: Media dei milioni di metri cubi di acqua utilizzata in Italia nel 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Consumi Domestici Consumi Civili Consumi Produttivi Usi Gratuiti
Nord 11.546,72 1.970.865 1.689,62 529.255
Centro 14.642,64 5.673,40 1.227,28 1.077,04
Tabella 9.35 Media dei milioni di metri cubi di acqua utilizzata in Italia nel 2019
Sud e Isole 7.568,90 2.030,04 620,907 357,477 Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Tabella 9.36: Città con maggiori consumi domestici per area nord, centro, sud e isole nel 2019

509
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente


Consumi domestici (milioni di metri cubi)
Milano 136,00
Roma 196,00
Tabella 9.36 Città con maggiori consumi domestici per area nord, centro, sud isole nel 2019
Napoli 51,00 Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Tabella 9.37: Città con maggiori consumi civili per area nord, centro, sud e isole nel 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Consumi civili (milioni di metri cubi)
Milano 14,00
Roma 94,00
Tabella 9.37 Città con maggiori consumi civili per area nord, centro, sud isole nel 2019
Napoli 28,50 Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Tabella 9.38: Città con minori consumi produttivi per area nord, centro, sud e isole nel 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Consumi produttivi (metri cubi)
Treviso 3.000
Roma 42.000
Tabella 9.38 Città con maggiori consumi produttivi per area nord, centro, sud isole nel 2019
Enna 2575 Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Nella regione Lazio i consumi domestici pro-capite si aggirano attorno ai 133 litri per abitante per un totale di 51, 6 milioni di mc raggiunti nel 2019. Seguono i
consumi civili con un totale di 32 milioni di mc nel 2019 e i consumi agricoli con 19 mila mc. Alti i consumi industriali con 246 mila mc e gli usi gratuiti che si
aggirano attorno ai 48 mila mc.
Tabella 9.39: Consumi domestici procapite Lazio, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Lazio Abitanti serviti l/ab/gg 2019
Tabella 9.39 Consumi domestici procapite Lazio, 2019
3.479,85 133 Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Tabella 9.40: Consumi di acqua Lazio 2019


Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Lazio (media) Consumi domestici (milioni di mc) 51,6
Consumi civili (milioni di mc) 32
Consumi agricoli (mc) 19.662

510
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Lazio Abitanti serviti l/ab/gg 2019
3.479,85 133 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Tabella 9.40: Consumi di acqua Lazio 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Lazio (media) Consumi domestici (milioni di mc) 51,6
Consumi civili (milioni di mc) 32
Consumi agricoli (mc) 19.662
Consumi Industria (mc) 264.227
Usi gratuiti (mc) 48.309
Roma Metropolitana Consumi Consumi Industria
domestici(mc)(milioni di mc) 264.227
196,5
Usi gratuiti (mc)
Consumi civili (milioni di mc) 48.309
94 Tabella 9.40 Consumi di acqua Lazio, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
Roma Metropolitana Consumi domestici (milioni di mc) 196,5
Nelle città italiane fino alConsumi civili (milioni
78% dell’acqua di mc)può venire
distribuita 94 “sprecata” attraverso le perdite nella rete di distribuzione. Legambiente stima che un foro di 3
millimetri di larghezza in un tubo può portare a una perdita di 340 litri d’acqua al giorno, equivalente all’incirca al consumo di una famiglia. Il Lazio rientra tra le
Nelle
regionicittà
conitaliane
un alto fino
tassoaldi78% dell’acqua
perdite d’acqua,distribuita può venire
con percentuale del“sprecata” attraverso
62% di acqua sprecata. leRoma
perdite nella rete di distribuzione.
Metropolitana, in particolare,Legambiente stima
raggiunge una che un foro
percentuale di 3
del 38%
millimetri
di perdite di acqua.
larghezza in un tubo può portare a una perdita di 340 litri d’acqua al giorno, equivalente all’incirca al consumo di una famiglia. Il Lazio rientra tra le
regioni con un alto tasso di perdite d’acqua, con percentuale del 62% di acqua sprecata. CmRC, Roma Metropolitana, in particolare,
in particolare, raggiunge raggiunge una
una percentuale delpercentuale
38% del 38%
Figura 9.15: Media
di perdite di acqua. percentuale delle perdite per i capoluoghi di provincia aggregati regionalmente
Fonte: Legambiente, 2019
Figura 9.15: Media percentuale delle perdite per i capoluoghi di provincia aggregati regionalmente
Fonte: Legambiente, 2019

Figura 9.15 Media percentuale delle perdite per i capoluoghi di provincia aggregati
regionalmente. Fonte: Legambiente, 2019

Tabella 9.41: Percentuale di perdite d’acqua per le città metropolitane italiane, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente
511
Città % perdite
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Tabella 9.41: Percentuale di perdite d’acqua per le città metropolitane italiane, 2019
Fonte: Elaborazione CURSA su Legambiente

Città % perdite
Bari 49
Bologna 27
Cagliari 58
Catania 46
Firenze 30
Genova
Firenze 38
30
Messina
Genova 58
38
Milano
Messina 14
58
Napoli
Milano 35
14
Palermo
Napoli 39
35
Roma
Palermo 38
39
Torino
Roma 27
38 Tabella 9.41 Percentuale di perdite d’acqua per le Città metropolitane italiane,
Venezia
Torino 37
27 2019. Fonte: Elaborazione CURSA su Leegambiente
Venezia 37
Nell’ottica di preservare la risorsa è necessario un cambio di paradigma nella sua gestione e nella pianificazione urbanistica delle città e, in particolare, nel settore
edilizio. Il tema del risparmio idrico è preso in considerazione da 821 Comuni, che incentivano o obbligano le nuove costruzioni o gli interventi di ristrutturazione
Nell’ottica di preservare la risorsa è necessario un cambio di paradigma nella sua gestione e nella pianificazione urbanistica delle città e, in particolare, nel settore
a installare cassette a doppio scarico e riduttori di flusso. Come si vede dalla Figura 2, pochi si trovano nel centro Italia.
edilizio. Il tema del risparmio idrico è preso in considerazione da 821 Comuni, che incentivano o obbligano le nuove costruzioni o gli interventi di ristrutturazione
aFigura
installare
9.16:cassette a doppio
Distribuzione deiscarico
comunie che
riduttori di flusso.nei
considerano Come si vede
rispettivi dalla Figuraedilizi
regolamenti 2, pochi
9.16, si trovano
azioni
pochi nelnel
siditrovano
obbligo centro Italia.
incentivi
centro e/o promozione di risparmio idrico, raccolta
Italia.
delle acque meteoriche e/o riutilizzo delle acque grigie
Figura 9.16: Distribuzione dei comuni che considerano nei rispettivi regolamenti edilizi azioni di obbligo incentivi e/o promozione di risparmio idrico, raccolta
Fonte: Legambiente, 2019
delle acque meteoriche e/o riutilizzo delle acque grigie
Fonte: Legambiente, 2019

512
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.16 Distribuzione dei comuni che considerano nei rispettivi regolamenti edilizi azioni di obbligo
incentivi e/o promozione di risparmio idrico, raccolta delle acque meteoriche e/o riutilizzo delle acque grigie
Fonte: Legambiente, 2019

9.4.2 Fanghi di depurazione


al processo di depurazione delle acque. Essendo privi di carico inquinante, possono essere riutilizzati in agricoltura
Fanghi di depurazioni sono scarti prodotti dal processo di depurazione delle acque. Essendo privi di carico inquinante, possono essere riutilizzati in agricoltura
o (recupero(spandimento),
di materia),recuperati
usati perin la produzione di compost, ammendanti (gessi da defecazione) e usati come
modo indiretto (recupero di materia), usati per la produzione di compost, ammendanti (gessi da defecazione) e usati come
usati per ilproduzione
recuperodidibiogas.
alcune materie
Possono come
anche esserefosforo
usati pere ilazoto, utili
recupero a produrre
di alcune materieenergia attraverso
come fosforo e azoto,incenerimento.
utili a produrre energia attraverso incenerimento.
so perché se la depurazione
Tuttavia, nonè un
il loro riutilizzo avviene in modo corretto,
tema controverso perché se lapossono essere
depurazione portatori
non avviene di sostanze
in modo corretto, nocive.
possono essere portatori di sostanze nocive.
Figura 9.17: Processo
que e di trattamento di depurazione delle acque e di trattamento dei fanghi
dei fanghi
Fonte: EStà, 2021
513
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.17 Proceso di depurazione delle acque e di trattamento dei fanghi.


Fonte: Fonte: EStà, 2021

I fanghi possono essere gestiti in modo diretto o indiretto. Nel caso di gestione diretta, il compostaggio è il metodo più utilizzato in Italia (41%), seguito da invio
essere gestiti in
in modo diretto
discarica o indiretto.
(26%) e solo perNelil caso
15% di gestione
viene diretta,
impiegato inilagricoltura.
compostaggioNelècaso
il metodo
invecepiùdiutilizzato
gestione inindiretta,
Italia (41%),
per seguito da invio
il 45% viene trattato con trattamenti fisici di
) e solo per ildisidratazione
15% viene impiegato
e smaltimento dei fanghi mentre per il resto viene trattato essenzialmente con messa in riserva oppure altrifisici
in agricoltura. Nel caso invece di gestione indiretta, per il 45% viene trattato con trattamenti di
trattamenti di stabilizzazione.
maltimento dei fanghi mentre per il resto viene trattato essenzialmente con messa in riserva oppure altri trattamenti di stabilizzazione.

514
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

anghi di depurazione in Italia. Fonte: Elaborazione CURSA su EStà, 2021


Grafico 9.7: Gestione diretta dei fanghi di depurazione in Italia. Fonte: Elaborazione CURSA su EStà, 2021

Grafico 9.7 Gestione diretta dei fanghi di depurazione in Italia. Fonte:


Elaborazione CURSA su EStà, 2021

i fanghi di depurazione in Italia. Fonte: Elaborazione CURSA su EStà, 2021


Grafico 9.8: Gestione indiretta dei fanghi di depurazione in Italia. Fonte: Elaborazione CURSA su EStà, 2021

Grafico 9.8 Gestione indiretta dei fanghi di depurazione in Italia. Fonte:


Elaborazione CURSA su EStà, 2021

515
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Secondo il sito di ARERA, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente che si occupa anche dei sistemi idrici integrati, ci sono 122 gestori di depurazione
nella cittàil metropolitana
Secondo sito di ARERA,dil’autorità
Roma. Ladimaggior parteper
regolazione dei energia
Comunereti
(85)evendono
ambientegestiti
che sidaoccupa
una unica
anchecompagnia di depurazione,
dei sistemi Acea
idrici integrati, ato2 s.p.a.
ci sono 122 gestori di depurazione
nella Città
città metropolitana di Roma.
Roma La maggior
Capitale. La parte deiparte
maggior Comune
dei (85) vendono
Comuni (85) gestiti da
vengono una unica
gestiti da compagnia
una unica di depurazione,
compagnia di Acea ato2
depurazione, s.p.a.
Acea ato2 s.p.a.
Tabella 9.42: Gestori di depurazione delle acque per comuni della CMRC
Fonte: Elaborazione
Tabella 9.42: GestoriCURSA su ARERA,delle
di depurazione 2021acque per comuni della CMRC
Fonte: Elaborazione CURSA su ARERA, 2021Serviti
Gestore di Depurazione N comuni
Acea ato2
Gestore dis.p.a.
Depurazione 85
N comuni Serviti
Acea molise
Acea ato2 s.p.a.srl 285
Acquamolise
Acea pubblicasrl sabina s.p.a. 72
Acqualatina
Acqua spa sabina s.p.a. 27
pubblica
Comune civitella
Acqualatina spa san paolo 12
Comune di Anguillara Sabazia 1
Comune civitella san paolo 1
Comune di camerata nuova 1
Comune di Anguillara Sabazia 1
Comune di Canale Monterano 1
Comune di camerata nuova 1
Comune di capena 1
Comune di Canale Monterano 1
Comune di Cerreto Laziale 1
Comune di capena 1
Comune di ciciliano 1
Comune di Cerreto Laziale 1
Comune di cineto romano 1
Comune di ciciliano
Comune di Civitavecchia 11
Comune
Comune di cineto romano
di colleferro 11
Comune di Civitavecchia
Comune di labico 11
Comune
Comune di colleferro
di Licenza 11
Comune di labico
Comune di mandela 11
Comune
Comune di Licenza Romano 11
di Montorio
Comune di mandela
Comune di Morlupo 11
Comune
Comune di Montorio
percile Romano 11
Comune di Morlupo
Comune rignano flaminio 11
Comune
Comune di riofreddo
percile 11
Comune
Comune di roccagiovine
rignano flaminio 11
Comune
Comune di vallepietra
riofreddo 11
Comune di vivaro
Comune romano
roccagiovine 11
Comune sant'angelo
Comune di vallepietra romano 11
Flavia Servizi
Comune S.r.l. romano
di vivaro 11
Comune sant'angelo romano 11
Idrica
TaleteServizi
Flavia s.p.a. S.r.l. 21
Tabella 9.42 Gestori di depurazione delle acque per comuni della CmRC.
TOTALE
Idrica 122
1 Fonte: Elaborazioni CURSA su ARERA, 2021
Talete s.p.a. 2
Grafico 9.9: Percentuali di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane per regione
Fonte: Elaborazione CURSA su Ispra, 2019 516
TOTALE 122 L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
TOTALE
TOTALE 122
122
Grafico 9.9: Percentuali di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane per regione
TOTALE
Fonte: Elaborazione CURSA su 122
Ispra, 2019 dal
Grafico
Grafico 9.9:
9.9:Percentuali
Percentuali didifanghi
fanghi prodotti
prodotti daltrattamento
trattamentodelle
delleacque
acquereflue
reflueurbane
urbaneper
perregione
regione
Fonte:
Fonte:Elaborazione
Grafico ElaborazioneCURSA
CURSA
9.9: Percentuali su
suIspra,
Ispra,
di fanghi 2019
2019dal trattamento delle acque reflue urbane per regione
prodotti
Fonte: Elaborazione CURSA su Ispra, 2019

Grafico 9.9 Percentuali di fanghi prodotti dal trattamento delle acque refliue
urbane per regione. Fonte: Elaborazione CURSA su Ispra, 2019

Ispra 2019 dichiara 3,1 milioni di tonnellate di fanghi prodotte in Italia nel 2018 di cui l’11,8% nella regione Lazio. Secondo ARERA 2019 più dell’80% dei fanghi
prodotti
Ispra
Ispra2019viene
2019 destinato
dichiara
dichiara 3,1 a riusodi
3,1milioni
milioni odiriciclo.
tonnellate In particolare,
tonnellate didifanghi è interessante
fanghiprodotte
prodotte ininItalianotare
Italia nel come
nel2018
2018 nelle
didicui regioninella
cuil’11,8%
l’11,8% del regione
nella centro
regioneilLazio.
76%
Lazio.sia impiegato
Secondo
Secondo per 2019
ARERA
ARERA la
2019produzione
più di compost
piùdell’80%
dell’80% dei e
deifanghi
fanghi
ilprodotti
22% perviene
prodotti lo spandimento aadiretto
riusodiooin agricoltura.
Ispra 2019viene destinato
destinato
dichiara riuso
3,1 milioni riciclo.
riciclo.
tonnellate In
Inparticolare,
particolare, èèinteressante
interessante
di fanghi prodotte in Italianotare
notare come
nel 2018come nelle
di cuinelle regioni
regioni
l’11,8% del
delregione
nella centro
centroilLazio.
il76%
76%siasiaimpiegato
impiegato
Secondo per
ARERAper2019
lalaproduzione
produzione didicompost
più dell’80% compost ee
dei fanghi
il
il22%
22%
Tabella
prodottiper
per lo
9.43:lo
vienespandimento
spandimento
Percentuali
destinatodi diretto
diretto
recupero
a riuso in
inagricoltura.
agricoltura.
totaleIneparticolare,
o riciclo. per operazione 2019
è interessante notare come nelle regioni del centro il 76% sia impiegato per la produzione di compost e
Fonte:
il 22%
Tabella Elaborazione
per
Tabella9.43:lo CURSA
spandimento
9.43:Percentuali su EStà,
diretto
Percentualididirecupero in2021
agricoltura.
recuperototale totaleeeper
peroperazione
operazione2019
2019
Fonte: Recupero
Fonte:Elaborazione
Elaborazione CURSA
CURSATermovalorizzazione Compost Agricoltura
Tabella 9.43: Percentuali di susuEStà,
EStà,2021
recupero 2021
totale e per operazione 2019
Nord ovest 96,0% Recupero
Recupero 9,0%
Termovalorizzazione
Termovalorizzazione 33%
Compost 58%
Compost Agricoltura
Agricoltura
Fonte: Elaborazione CURSA su EStà, 2021
Nord
Nord est
Nordovest 81,0%
ovest 96,0%
96,0%
Recupero 15%
9,0%
9,0%
Termovalorizzazione 40%
33%
33%
Compost 46%
58%
58%
Agricoltura
Centro
Nord
Nordest
est
ovest 66,0%
81,0%
81,0%
96,0% 2%
15%
15%
9,0% 76%
40%
40%
33% 22%
46%
46%
58%
Sud e
Nord Isole
Centro
Centro
est 71,0%
66,0%
66,0%
81,0% 0%
2%
2%
15% 86%
76%
76%
40% 14%
22%
22%
46%
Totale
Sud
Sudee
CentroIsole
Isole 81,0%
71,0%
71,0%
66,0% 8%
0%
0%
2% 53%
86%
86%
76% 39%
14%
14%
22%
Tabella 9.43 Percentuali di recupero totale e per operazione 2019. Fonte:
Totale
Totale
Sud e Isole 81,0%
81,0%
71,0% 8%
8%
0% 53%
53%
86% 39%
39%
14% Elaborazione CURSA su EStà, 2021
Ulteriori informazioni su acqua e fanghi per Comune possono essere trovati presso: a: https://www.gruppo.acea.it/al-servizio-delle-persone/acqua/acea-ato-
Totale 81,0% 8% 53% 39%
2/dati-comune?id=88
Ulteriori
Ulterioriinformazioni
informazionisu
suacqua
acquaeefanghi
fanghiper
perComune
Comunepossono
possonoessere
esseretrovati
trovatipresso:
presso:a:a:https://www.gruppo.acea.it/al-servizio-delle-persone/acqua/acea-ato-
https://www.gruppo.acea.it/al-servizio-delle-persone/acqua/acea-ato-
2/dati-comune?id=88
2/dati-comune?id=88
Ulteriori informazioni su acqua e fanghi per Comune possono essere trovati presso: a: https://www.gruppo.acea.it/al-servizio-delle-persone/acqua/acea-ato-
2/dati-comune?id=88

517
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

9.5 Le buone pratiche del territorio


La figura
mappa9.18
9.2 mostra le
le buone
buone pratiche
pratichedel
delterritorio
territorioed
edèèseguita
seguitada
dauna
unaserie
seriedidiesempi
esempisul
sultema
temaeconomia
economiacircolare.
circolare.Nella
Nellabox
box che
che segue
segue poi,
poi, una
una proposta
proposta a a
cura di CURSA.
BOX Modello di Economia Circolare per la produzione di cibo attraverso il riutilizzo della matrice organica a cura di CURSA

La soluzione proposta è costituita da due sezioni funzionalmente integrate:

1. Bioconversione Larvale, un processo che converte la matrice organica in biomassa animale (larve di Hermetia illucens, comunemente nota come mosca soldato) la quale costituisce un’ottima
fonte di proteine utilizzabile come mangime per l’allevamento ittico e in generale per la zootecnia. Le larve di mosca soldato sono in grado di convertire qualsiasi matrice organica, sia essa
costituita da:
- umido/organico proveniente dalla raccolta differenziata urbana;
- scarti di produzione delle filiere agroalimentari e zootecniche;
- derrate alimentari deteriorate provenienti dai mercati, supermercati, negozi di ortofrutta;
- scarti di ristoranti, mense e comunità;
- sottoprodotti di origine animale da macellerie, pollerie, pescherie.
La bioconversione è un processo biologico, versatile, flessibile, scalabile ed altamente sostenibile che non produce alcun sottoprodotto pericoloso per l’ambiente. La bioconversione ed in
particolar modo il suo upgrading consentono inoltre di poter estrarre dalle larve e dalle fasi del processo numerosi principi attivi, composti e sostanze dall’alto valore aggiunto, potendosi
pertanto configurare come una vera e propria Bioraffineria.

518
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

2. Acquaponica, un sistema per la produzione di cibo fresco di altissima qualità (pesce e verdure) che integra l’allevamento ittico (acquacoltura) con le tecniche di agricoltura fuori suolo
(idroponica) grazie alle comunità batteriche (nitrificanti) che trasformano le deiezioni dei pesci e il mangime non consumato in nutrienti biodisponibili per le piante.

Come è noto l’acquaponica, estremamente sostenibile dal punto di vista ambientale (riduzione del consumo di suolo, riutilizzo dell’acqua e dei nutrienti che non vengono dispersi nell’ambiente,
ecc.), presenta tuttavia due criticità derivanti dagli elevati costi per l’approvvigionamento del mangime per l’allevamento ittico e per il fabbisogno energetico richiesto per far funzionare il sistema.
L’integrazione con la bioconversione larvale (fonte di mangime e biofertilizzanti) e la sua implementazione (upgrading), unitamente all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, mira a superare le
predette criticità rendendo l’intero sistema estremamente sostenibile anche sotto il profilo economico.

Figura 9.18 Progetti e best practices nella Città Metropolitana di Roma Capitale
Fonte: Elaborazione Cursa da Città Metropolitana di Roma Capitale

519
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Figura 9.18 Progetti e best practices nella


Città metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
Elaborazione CURSA da Città metropolitana
di Roma Capitale

520
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

Bio-economia per una ortofrutticoltura sostenibile


Soggetto Associazione nazionale Chimica Verde Bionet
Promotore
Partner NO
Tag e parole chimica verde, bioeconomia, valorizzazione biomasse residuali, innovazione tecnologica, cropping system
chiave (max 3)
Obiettivi di Sostenibilità economica Sostenibilità Ambientale Sostenibilità Sociale
Sostenibilità

☐ Innovazione e ricerca ☐ Utilizzo materie prime bio a “ciclo corto di ☐ Diffusione soluzioni innovative nel
☐ Formazione professionale carbonio” comparto

Status e
data/periodo di
inizio
Scala di azione o Lazio, Sicilia, Campania, Puglia, Marche, Trento, Bolzano
localizzazione

Breve descrizione Il Focus Chimica verde, ha individuato soluzioni innovative e sostenibili per risolvere problemi relativi alle fasi di produzione e trasformazione
del settore ortofrutticolo. Per assicurare la diffusione ai diversi stakeholder, è stato adottato un approccio partecipativo. Ciò ha garantito il
coinvolgimento di portatori di interesse del settore, di rappresentanti del mondo della ricerca e delle istituzioni in un confronto costante nel
corso di due anni circa di attività. Il Focus Chimica Verde approccia la chimica “verde” e quindi punta sulla combinazione sinergica di una
pluralità di azioni, finalizzata innanzitutto a ‘prevenire’, più che a curare. Il lavoro ha reso possibile il trasferimento sia di risultati della ricerca
scientifica che di esperienze ben selezionate verso operatori e aziende del comparto ortofrutticolo lungo tutta la filiera secondo un approccio
circolare. Le soluzioni individuate sono presentate sotto forma di schede tecniche e fanno riferimento alla chimica verde, cioè al corpo di
conoscenze e di tecniche per l’utilizzo di materie prime derivate da organismi viventi, ossia materie prime di origine biologica ‘a ciclo corto di
carbonio’ (per distinguerle dalle materie prime biologiche di origine fossile, quali petrolio, carbone, gas naturale e così via)

Link utili https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21005

Compostiamo

Soggetto Città Metropolitana di Roma


Promotore

521
circolare. Le soluzioni individuate sono presentate sotto forma di schede tecniche e fanno riferimento alla chimica verde, cioè al corpo di
conoscenze e di tecniche per l’utilizzo di materie prime derivate da organismi viventi, ossia materie prime di origine biologica ‘a ciclo corto di
carbonio’ (per distinguerle dalle materie prime biologiche di origine fossile, quali petrolio, carbone, gas naturale e così via)
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO
Link utili https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21005

Compostiamo

Soggetto Città Metropolitana di Roma


Promotore
Partner Comuni della Città Metropolitana
Tag e parole chiave Autocompostaggio, Albo dei compostatori
(max 3)
Obiettivi di Sostenibilità economica Sostenibilità Ambientale Sostenibilità Sociale
Sostenibilità

☐ Innovazione e ricerca ☐ Utilizzo materie prime bio a “ciclo corto di ☐ Diffusione soluzioni innovative nel
☐ Formazione professionale carbonio” comparto

Status e 2012 ad oggi


data/periodo di
inizio
Scala di azione o Albano Laziale
localizzazione Ariccia
Frascati
Gallicano nel Lazio
Genzano di Roma
Lanuvio
Nettuno
Breve descrizione Compostiamo è una campagna a sostegno del compostaggio della Città metropolitana di Roma Capitale attraverso l’assistenza ai comuni,
la fornitura delle compostiere, la creazione di una rete che metta in contatto i cittadini e le istituzioni e la creazione di questo sito che
raccoglie e promuove le esperienze presenti sul territorio.
Il progetto ha lo scopo di incentivare lo sviluppo di Albi di compostatori ovvero un l’elenco di utenti che dichiarano di trattare, in modo
autonomo, i rifiuti compostabili secondo le disposizioni previste, non conferendogli al servizio pubblico di gestione e che desiderano
accedere alle facilitazioni e sgravi previsti dal Comune in questione. Questi Comuni hanno aderito al progetto in anni diversi tra il 2012 e il
2019, per un totale di 3542 utenti iscritti dichiarati. In particolare, il Comune di Lanuvio, ultimo ad aver aderito al progetto, conta 2284
utenti nel suo Albo. Oltre alla compostiera, il Comune da a disposizione uno sconto sulla TARI che varia a discrezione dei Comuni tra il 10 e
il 20%.
In aggiunta al progetto Compostiamo, altri 55 comuni della Città metropolitana di Roma hanno presentato progetti di incentivo al
compostaggio, sviluppati tra il 2008 e il 2020. Questi progetti possono includere la creazione di un Albo dei compostatori, richiamando il
progetto Compostiamo, oppure possono riguardare esclusivamente la diminuzione della TARI che varia anche in questo caso a discrezione
dei comuni (tra il 5-30%)
Link utili per la http://www.compostiamo.it/ 522
mappa interattiva
Il progetto ha lo scopo di incentivare lo sviluppo di Albi di compostatori ovvero un l’elenco di utenti che dichiarano di trattare, in modo
autonomo, i rifiuti compostabili secondo le disposizioni previste, non conferendogli al servizio pubblico di gestione e che desiderano
accedere alle facilitazioni e sgravi previsti dal Comune in questione. Questi Comuni hannoL’ECONOMIA
aderito al progettoCIRCOLARE
in anni diversi traDEL
il 2012 e il
CIBO
2019, per un totale di 3542 utenti iscritti dichiarati. In particolare, il Comune di Lanuvio, ultimo ad aver aderito al progetto, conta 2284
utenti nel suo Albo. Oltre alla compostiera, il Comune da a disposizione uno sconto sulla TARI che varia a discrezione dei Comuni tra il 10 e
il 20%.
In aggiunta al progetto Compostiamo, altri 55 comuni della Città metropolitana di Roma hanno presentato progetti di incentivo al
compostaggio, sviluppati tra il 2008 e il 2020. Questi progetti possono includere la creazione di un Albo dei compostatori, richiamando il
progetto Compostiamo, oppure possono riguardare esclusivamente la diminuzione della TARI che varia anche in questo caso a discrezione
dei comuni (tra il 5-30%)
Link utili per la http://www.compostiamo.it/
mappa interattiva

Ladispoli Non Spreca

Soggetto Aps Litorale Nord


Promotore
Partner Comune di Ladispoli
Tag e parole chiave spreco alimentare, sviluppo sostenibile, Prevenzione e riciclo rifiuti, consumatori consapevoli, tutela del territorio
(max 3)
Obiettivi di Sostenibilità economica Sostenibilità Ambientale Sostenibilità Sociale
Sostenibilità
☐ Supporto filiera locale ☐ Prevenzione rifiuti ☐ Recupero del cibo
☐ Educazione alimentare e al consumo

Status e Da Luglio 2017 ad oggi


data/periodo di
inizio
Scala di azione o comune di Ladispoli e comuni limitrofi
localizzazione
Breve descrizione APS Litorale Nord esegue il ritiro gratuito delle eccedenze alimentari presso le attività del settore agroalimentare e enogastronomico che
aderiscono all'iniziativa e la re-distribuzione delle donazioni presso gli enti caritatevoli locali a sostegno delle persone in condizione di
disagio. Inoltre, il Progetto "Emporio Solidale" ha potenziato il progetto LADISPOLINONSPRECA, permettendo l’organizzazione di un vero e
proprio supermercato all’interno del quale persone e nuclei familiari in difficoltà, residenti nel Comune di Ladispoli, possono reperire, in
modo autonomo e gratuito i prodotti alimentari, in base alle reali esigenze. L’accesso è consentito attraverso la presentazione di una
tessera, rilasciata dal Comune di Ladispoli alle famiglie sulla base della composizione del nucleo familiare e del reddito
Link utili per la http://apslitoralenord.it/lotta-allo-spreco/lotta-allo-spreco-alimentare/
mappa interattiva

523
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

9.6 Gap analysis


CRITICITA' PUNTI DI FORZA

▪ La gestione dei rifiuti nel territorio di CmRC


Roma èCapitale è spesso emergenziale
spesso emergenziale e e
ancora troppo lineare. C'è una carenza impiantistica notevole che il nuovo Piano ▪ L'approccio all'economia circolare si manifesta principalmente nelle numerose
per i Rifiuti della regione non sembra colmare. La raccolta differenziata è spesso pratiche virtuose presenti nel territorio di CmRC
Roma eCapitale e del
del Lazio Lazio in generale
in generale
inefficace e i municipi che vengono serviti dal porta a porta sono ancora molto che tuttavia rimangono approccio isolati e spesso non condivisi.
pochi. ▪ Il tema del riciclo e della salvaguardia dell'ambiente è molto diffuso tra i giovani e
▪ La capacità impiantistica non è adeguata al volume di rifiuti; inesistenza di impianti molte sono le iniziative internazionali e nazionali che vedono il rifiuto come punto
di riciclaggio di principali imballaggi a Roma che vengono conferite tutte al di partenza per arte e progetti creativi. grande interesse dei cittadini a cambiare
consorzio CONAI. sistema di gestione e numerose buone pratiche come esempi sul territorio; grande
▪ Per una transizione circolare c'è bisogno di collaborazione tra territori perché le interesse dei cittadini a cambiare sistema di gestione e buone pratiche di esempio,
questioni complesse, quali l'economia circolare, non possono essere gestite dai ottima risposta ai progetti pilota legati a pratiche innovative di compostaggio di
singoli comuni. La gestione dei rifiuti esce dai confini comunali e addirittura comunità, raccolta porta a porta per l'implementazione della tariffa puntuale.
regionali, non garantendo una tracciabilità del riutilizzo dei materiali. spazi disponibili per la creazione di impianti specializzati.
▪ Esistono molte buone pratiche di varia natura sul territorio che andrebbero messe
▪ Il compost è una delle risorse più preziose della gestione dei rifiuti eppure viene
a sistema. Il recupero dell’organico è una ottima risorsa per il riciclo: su 100 kg di
per il 100% mandato fuori regione. Quello utilizzato in regione viene acquistato da
rifiuto, 70kg possono essere riciclati (residui di plastica, vetro, carta e organico),
altre regioni, aumentando i costi, perché il compost creato dagli attuali impianti
negli altri 30kg c’è sempre un po' di organico che può essere essiccato e riutilizzato
regionali non è adatto alle colture agricole locali.
ulteriormente. Malgrado il lavoro sul compost dovrebbe partire
dall'ammodernamento degli impianti attuali, le pratiche di autocompostaggio
sono molto diffuse nella CMRC,
CmRC, anche grazie ad incentivi pubblici, e sono un'ottima
soluzione per il cittadino. La normativa sui Green Public Procurement (GPP) esiste
da molti anni in Europa ed in particolare dal 2004 è diventata direttiva. In Italia la
normativa è riassunta nel cosiddetto Piano d'Azione Nazionale per gli Acquisti
Pubblici Verdi denominato aggiornato nel 2013 che obbliga a tutte le
amministrazioni di fare acquisti verdi.

Gli obiettivi:
▪ Applicare la normativa dei GPP allo scopo di ridurre l'impatto ambientale e salutari degli acquisti che fa la pubblica amministrazione;
▪ Condividere know-how locale sulla gestione dei rifiuti e sulle pratiche circolari in aree più ampie del singolo comune (simili per caratteristiche
territoriali);

524
L’ECONOMIA CIRCOLARE DEL CIBO

▪ Creare nuova dotazione impiantistica in linea con il quantitativo da trattare, sostenere l'implementazione di impianti di riciclaggio in ottica di
circolarità senza impattare troppo sul territorio;
▪ Educare in materia di compost e incentivare i cittadini all'autocompostaggio; monitorare l'autocompostaggio e aumentare il sistema di incentivi
già presenti;
▪ Efficientamento della gestione integrata dei rifiuti impone tre principali aree di
▪ intervento: riduzione della produzione di rifiuti, generalizzazione della raccolta differenziata domiciliarizzata, due diligence aziendale di Ama;
▪ Promuovere soluzioni innovative che incentivino le imprese a includere pratiche volte alla circolarità, come: diminuzione degli imput di
produzione, riutilizzo, riuso dei materiali, magari anche grazie ad un sistema di incentivi o sostegno finanziario all'implementazione di nuovi
progetti/pratiche volte ad una maggiore circolarità della produzione. Promuovere il riuso e riciclo dei materiali post consumo coinvolgendo
giovani artisti per dare una seconda vita in ottica culturale al rifiuto.

525
IL CONTESTO

1O
LA SOVRANITÀ
ALIMENTARE
POTENZIALE
526
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Introduzione

Uno dei punti fermi di ogni politica del cibo dovrebbe essere quello di incrementare la Sovranità Alimentare di un territorio. Con questo termine ci si
riferisce alla possibilità di un territorio di produrre il cibo sano, appropriato e sostenibile per la sua popolazione riducendo la dipendenza dall’estero
e aumentando la sicurezza alimentare, incrementando quindi la capacità di scelta da parte della società locale. In questo capitolo viene presentata
un’analisi della Sovranità Alimentare potenziale della Regione Lazio, della Città metropolitana
Metropolitanadidi Roma
Roma e del eComune
Capitale di Roma.
del Comune A tal
di Roma. fine,
A tal per
fine, pèrogni
ognilivello
livellodi
di
territorio, sono stati calcolati i fabbisogni alimentari teorici della popolazione, è stato calcolato il terreno a disposizione per le principali colture presenti in
una dieta media equilibrata, sono state elaborate delle mappe di realizzabilità per tutte le colture considerate ed infine è stato calcolato l’Indice di
Autosufficienza Alimentare potenziale.
Complessivamente l’Indice di Autosufficienza Alimentare di Lazio, Città metropolitana
Metropolitanadidi Roma
Roma e Comune
Capitale di Roma
e Comune è decisamente
di Roma è decisamentebasso.
basso.Infatti
Infatti quello del
quello del
Lazio è del 35,58%, quello della Città metropolitana
Metropolitanadi di Roma
Roma è delè14,6%
Capitale e quello
del 14,6% deldel
e quello Comune
ComunedidiRoma del5,41%.
Roma è del 5,41%.LaLa motivazione
motivazione principale
principale di questo
di questo
risultato è da riscontrarsi da un lato nell’alta densità abitativa dei territori analizzati e quindi nel basso valore del rapporto terreno per abitante, dall’altro
nell’attuale stile di vita alimentare medio della popolazione.

LVC ha definito la
Sovrànità Alimentare
come “ il diritto delle
persone a un cibo
sano e culturalmente
appropriato, prodotto
attraverso metodi
ecologicamente
corretti e sostenibili,
e il loro diritto a
definire i propri
sistemi alimentari e
agricoli”.

527
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

10.1 Il concetto
10.1 Il concetto di Sovranità
di Sovranità Alimentare
Alimentare

Il concetto
Il concetto di Sovranità
di Sovranità Alimentare Alimentare (Food Sovereignty)
(Food Sovereignty) è stato elaborato
è stato elaborato e proposto
e proposto da Campesina”
da “La Via “La Via Campesina” (LVC).
(LVC). LVC è unLVC è un movimento
movimento internazionale
internazionale
di contadini
di contadini nato all’inizio
nato all’inizio degli annidegli
90’ anni 90’ per difendere
per difendere i piccoli produttori
i piccoli produttori agricoli
agricoli dalle dalle ingerenze
ingerenze deiOrganismi
dei grandi grandi Organismi Internazionali
Internazionali e delle multinazionali
e delle multinazionali
dell’agroindustria
dell’agroindustria suiproduttivi,
sui sistemi sistemi produttivi, sui emercati
sui mercati e sulla sovranità
sulla sovranità delle politiche
delle politiche agroalimentari
agroalimentari dei loro
dei loro Paesi. AdPaesi. Ad oggi
oggi LVC LVC rappresenta
rappresenta circa 200circa 200 milioni
milioni
di contadini
di contadini di tutto ildimondo
tutto il emondo e conta
conta 182 182 organizzazioni
organizzazioni regionaliregionali e nazionali
e nazionali provenienti
provenienti da 81 differenti
da 81 differenti Paesi. Paesi.

LVC ha LVC ha definito


definito la Sovranità
la Sovranità Alimentare Alimentare
come “ilcomediritto“il delle
dirittopersone
delle persone
a un cibo a unsanociboe sano e culturalmente
culturalmente appropriato,
appropriato, prodottoprodotto
attraversoattraverso
metodi metodi
ecologicamente
ecologicamente corretti ecorretti e sostenibili,
sostenibili, e il loroa diritto
e il loro diritto definirea definire i proprialimentari
i propri sistemi sistemi alimentari
e agricoli.e agricoli.
Mette leMette le aspirazioni
aspirazioni e i bisognie idi
bisogni
colorodiche
coloro che producono,
producono,
distribuiscono
distribuiscono e consumano
e consumano cibo aldei
cibo al centro centro deiesistemi
sistemi e delle politiche
delle politiche alimentari,alimentari,
piuttostopiuttosto che le richieste
che le richieste dei mercati
dei mercati e delle aziende"
e delle aziende" (LVC, 2007) 1 2007)1LVC
(LVC,. . haLVCdefinito
ha definitola
Sovranità Sovranità
Alimentare Alimen
Nei Seidella
Nei Sei Pilastri Pilastri della Sovranità
Sovranità Alimentare Alimentare
(LVC, 2008)(LVC,
2 2008)2 viene dichiarato che la Sovranità Alimentare:
viene dichiarato che la Sovranità Alimentare: come “il come “il delle
diritto diritto d
personepersone
a un ciboasano
un ciboe sa
1. “-Si 1. “-Si concentra
concentra sul cibo sulper cibo per le persone:
le persone: la Sovranità
la Sovranità Alimentare Alimentare
mette il mette
diritto,ilper
diritto,
tutti,per tutti,sufficiente,
a cibo a cibo sufficiente, sano e culturalmente
sano e culturalmente appropriato,
appropriato, al al culturalmente
culturalmente
centro
centro delle delle politiche
politiche alimentari,alimentari,
agricole,agricole, zootecniche
zootecniche e della pesca.
e della pesca. appropriato,
appropriato, prodottoprod
attraversoattraverso metodi me
2. Valorizza
2. Valorizza i fornitorii fornitori
di cibo: dila cibo: la Sovranità
Sovranità Alimentare Alimentare
valorizzavalorizza tuttiche
tutti coloro coloro che coltivano,
coltivano, raccolgono
raccolgono e trasformano
e trasformano il cibo, comprese
il cibo, comprese donne, donne, ecologicamente
ecologicamente corretti cor
agricoltori
agricoltori familiari,familiari, pastori, pescatori,
pastori, pescatori, abitanti abitanti delle foreste,
delle foreste, popolazionipopolazioni
indigeneindigene e agricoltori,
e agricoltori, migrantimigranti e lavoratori
e lavoratori della pesca.
della pesca. e e sostenibili,
sostenibili, e il loroe il
diritto a diritto
definirea definire
i propri i pr
3. Localizza sistemi sistemi
alimentari alimentari
e
3. Localizza i sistemi ialimentari:
sistemi alimentari:
la Sovranitàla Sovranità
AlimentareAlimentare
avvicina avvicina
i fornitorii fornitori
di cibo edi cibo e i consumatori
i consumatori in modoin modo
che che possano
possano prendereprendere
decisionidecisioni
in comunein comune
sulle questioni alimentari agricoli.”.
agricoli.”.
sulle questioni alimentari e al fine edialavvantaggiare
fine di avvantaggiare e proteggere
e proteggere tutti. tutti.

4. Pone4.il controllo
Pone il controllo
a livello alocale:
livellolalocale: la Sovranità
Sovranità Alimentare
Alimentare riconosce
riconosce il diritto ildei
diritto dei produttori
produttori di cibo didiavere
cibo di avere il controllo
il controllo sulla lorosulla loro
terra, terra,
semi, semi, acqua
acqua
e rifiuta elarifiuta la privatizzazione
privatizzazione dellenaturali.
delle risorse risorse naturali.

5. Costruisce
5. Costruisce conoscenze
conoscenze e competenze:
e competenze: la Sovranità
la Sovranità Alimentare
Alimentare valorizzavalorizza la condivisione
la condivisione di conoscenze
di conoscenze e competenze
e competenze locali tramandate
locali tramandate da da
generazioni
generazioni per una per una produzione
produzione alimentare
alimentare sostenibile
sostenibile e libera
e libera da da tecnologie
tecnologie che salute
che minano minanoe salute e benessere.
benessere.

1 1
LVC (La ViaLVC (La Via Campesina),
Campesina), 2007. Declaration
2007. Declaration ofNyeleni,
of Nyeleini. Nyeleini.Selingue,
Nyeleni, Mali.
Selingue, Mali. https://nyeleni.org/spip.php?article290.
https://nyeleni.org/spip.php?article290.
2 2
LVC (La ViaLVC (La Via Campesina),
Campesina), 2008.
2008. Report Report
Forum forForum for Food Sovereignty.
Food Sovereignty. Nyeleni, Mali.
Nyeleni, Selingue, Selingue, Mali. https://nyeleni.org/DOWNLOADS/Nyelni_EN.pdf.
https://nyeleni.org/DOWNLOADS/Nyelni_EN.pdf.
4 4

528
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

6. con
6. Lavora Lavora con la la
la natura: natura: la Sovranità
Sovranità Alimentare
Alimentare si concentra
si concentra su metodisu di
metodi di produzione
produzione e raccoltae raccolta che massimizzano
che massimizzano il contributo
il contributo degli ecosistemi,
degli ecosistemi,
evitano input costosi e tossici e migliorano la resilienza dei sistemi locali del cibo di fronte ai cambiamenti climatici”. (USFSA,
evitano input costosi e tossici e migliorano la resilienza dei sistemi locali del cibo di fronte ai cambiamenti climatici”. (USFSA, 2019) . 3 2019)3.

LVC negliLVC negli


ultimi ultimi
anni anni ha alla
ha aderito aderito alladell’Agroecologia
visione visione dell’Agroecologia di cui promuove
di cui promuove i valori ei le
valori e le pratiche.
pratiche.

10.2 Materiali
10.2 Materiali e Metodi
e Metodi

L’analisi L’analisi della Sovranità


della Sovranità Alimentare Alimentare
potenzialepotenziale
di Lazio,diCittà
Lazio, Città metropolitana
Metropolitana
Metropolitana di Roma die Roma
di Roma del e èdel
Capitale
Comune Comune
del 14,6% diè Roma
e quello
di Roma del èsugli
Comune
basata basata
di Roma sugli strumenti
è basata
strumenti esugli e la metodologia
strumenti
la metodologiae la metodologia
descritti nell’articolo scientifico “Towards a National Food Sovereignty Plan: Application of a new
descritti nell’articolo scientifico “Towards a National Food Sovereignty Plan: Application of a new Decision Support System for food planning and Decision Support System for food planning and
governance”
governance” (Stella et(Stella et al.,Nel
al., 2019). 4 2019). 4
lavoroNeldilavoro
ricercadiviene
ricerca viene proposto
proposto un modello
un modello di co-progettazione
di co-progettazione della Sovranità
della Sovranità Alimentare Alimentare
costituito costituito da un Sistema Il SSD permette
da un Sistema Il SSD permette di:
Informatico di Supporto alle Decisioni (SSD) e un percorso di co-progettazione partecipata capace di coinvolgere i principali portatori di interesse presentipresenti
Informatico di Supporto alle Decisioni (SSD) e un percorso di co-progettazione partecipata capace di coinvolgere i principali portatori di interesse
calcolarecalcolare il fabbiso
il fabbisogno
nelle
nelle filiere filiere agroalimentari.
agroalimentari. alimentare di
alimentare di una
qualsiasi
qualsiasi popolazione; popolazi
Il SSD è costituito
Il SSD è costituito da tre applicazioni
da tre applicazioni informatiche.
informatiche. calcolarecalcolare
il terreno il terr
necessarionecessario per produ
per produrlo;
La prima,Laaprima,
partireada partire
3 diete damedie
3 dieteequilibrate
medie equilibrate
(onnivora,(onnivora, vegetariana
vegetariana e vegana) e vegana)
realizzate realizzate
ispirandosiispirandosi
ai criteriaiespressi
criteri espressi
dall’INRAN dall’INRAN
(Istituto (Istituto
Nazionale Nazionale di calcolare il terren
di calcolare il terreno a
Ricerca
Ricerca per per gli Alimenti
gli Alimenti e la Nutrizione,
e la Nutrizione, oggi CREA-Alimenti
oggi CREA-Alimenti e Nutrizione)
e Nutrizione) e considerando
e considerando le rese dell’agricoltura
le rese dell’agricoltura biologica, biologica,
permette permette di calcolare:
di calcolare: disposizione per
disposizione per ogni
coltura coltura in in
un
-il fabbisogno
-il fabbisogno alimentare alimentare
teorico, teorico,
espressoespresso
per classiper classi alimentari,
alimentari, di una qualsiasi
di una qualsiasi popolazione popolazione
immessaimmessa
in input;in input; determinato territo
determinato territorio;
elaborare elaborare
mappe mappe di
-il fabbisogno
-il fabbisogno alimentare,alimentare,
comprensivocomprensivo degli alimentari,
degli sprechi sprechi alimentari,
espressoespresso
per classiper classi alimentari,
alimentari, di una qualsiasi
di una qualsiasi popolazionepopolazione
immessaimmessa
in input;in input; realizzabilità
realizzabilità delle d
colture; colture; calcolarecalco
-il terreno necessario all’autonomia alimentare della popolazione immessa in input, espresso
-il terreno necessario all’autonomia alimentare della popolazione immessa in input, espresso per classi alimentari e colture agricole. per classi alimentari e colture agricole. l’Indice l’Indice di
Autosufficienza
Autosufficienza
La secondaLa seconda applicazione,
applicazione, tramite tramite
l’utilizzol’utilizzo
di una Mappadi una Agroclimatica
Mappa Agroclimatica
dell’Italiadell’Italia
elaborata elaborata
attraversoattraverso
un programmaun programma
informaticoinformatico GIS (Geographic
GIS (Geographic AlimentareAlimentare
potenziale potenzia
di
Information System) e considerando i fabbisogni climatici delle colture presenti nel primo programma informatico
Information System) e considerando i fabbisogni climatici delle colture presenti nel primo programma informatico (Stella et al., 2019), permette di un territorio. (Stella et al., 2019), permette di un territorio.
calcolare,calcolare, nel territorio
nel territorio analizzato, il terrenoil terreno
analizzato, a disposizione
a disposizione per ogniper ogniecoltura
coltura e di elaborare
di elaborare delle mappedelledimappe di realizzabilità
realizzabilità territorialeterritoriale per leLa
per le stesse. stesse.
Mappa La Mappa
Agroclimatica dell’Italia, su cui si basa il sistema, contiene il geo-riferimento di numerose informazioni
Agroclimatica dell’Italia, su cui si basa il sistema, contiene il geo-riferimento di numerose informazioni climatiche (Temperatura minima, Temperaturaclimatiche (Temperatura minima, Temperatura

3
3
USFSA (U.SUSFSA
Food (U.S Food Sovereignty
Sovereignty Alliance).
Alliance). 2019. 2019. 30
Accessed Accessed
June 2019 30 June 2019 http://usfoodsovereigntyalliance.org/what-is-food-sovereignty/.
http://usfoodsovereigntyalliance.org/what-is-food-sovereignty/.
4
4 Stella, G., Coli, R., Maurizi, A., Famiani, F., Castellini, C., Pauselli, M., ... & M.
Stella, G., Coli, R., Maurizi, A., Famiani, F., Castellini, C., Pauselli, M., ... & Menconi, Menconi,
(2019).M. (2019).aTowards
Towards NationalaFood
National Food Sovereignty
Sovereignty Plan: Application
Plan: Application of a newSupport
of a new Decision Decision Support
System for food planning and governance. Land Use
System for food planning and governance. Land Use Policy, 89, 104216. Policy, 89, 104216.
5 5

529
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

massima, Evapotraspirazione di riferimento, Precipitazioni ecc.) e della disposizione ed il quantitativo di terreno agricolo dell’Italia, con una definizione
territoriale 1 Km2. Le mappe di di
di circaEvapotraspirazione
massima, realizzabilità
riferimento,restituiscono
Precipitazioniuna indicazione
ecc.) grafica su dove
e della disposizione ed ilèquantitativo
possibile realizzare le differenti
di terreno colture, considerando
agricolo dell’Italia, con una definizione
le condizioni climatiche
territoriale medie
di circa 1 Kmdel
2 territorio.
. Le mappe di realizzabilità restituiscono una indicazione grafica su dove è possibile realizzare le differenti colture, considerando
le condizioni climatiche medie del territorio.
La terza applicazione a partire dagli output delle due precedenti (terreno necessario per soddisfare i fabbisogni alimentari della popolazione in input e
mappe di Lafattibilità e terreno a partire
terza applicazione disposizione per ognidelle
dagli output coltura) permette di(terreno
due precedenti l’Indice diper
calcolarenecessario Autosufficienza Alimentare
soddisfare i fabbisogni potenziale
alimentari delpopolazione
della territorio che
in input e
indica quanto
mappepotenzialmente un territorio
di fattibilità e terreno può essere
a disposizione perautonomo a livello
ogni coltura) alimentare
permette data la
di calcolare sua superficie
l’Indice agricola e la
di Autosufficienza popolazione
Alimentare che lo abita.
potenziale del territorio che
indica quanto potenzialmente un territorio può essere autonomo a livello alimentare data la sua superficie agricola e la popolazione che lo abita.
Sebbene la Sovranità Alimentare prenda in considerazione anche altri aspetti (equo compenso e rispetto dei lavoratori/lavoratrici, coinvolgimento delle
donne eSebbene
delle nuove generazioni
la Sovranità ecc.) in questa
Alimentare prendasede abbiamo misurato
in considerazione ancheilaltri
potenziale
aspetti concentrandoci
(equo compensosulla dimensione
e rispetto biologico-produttiva,coinvolgimento
dei lavoratori/lavoratrici, in modo da delle
evidenziare
donnela capacità teoricagenerazioni
e delle nuove di resilienzaecc.)
alimentare
in questadelsede
territorio analizzato.
abbiamo misurato il potenziale concentrandoci sulla dimensione biologico-produttiva, in modo da
evidenziare la capacità teorica di resilienza alimentare del territorio analizzato.

10.3 Analisi della Sovranità Alimentare della Regione Lazio, della Città Metropolitana di Roma e del Comune di Roma
10.3 Analisi della Sovranità Alimentare della Regione Lazio, della Città metropolitana
MetropolitanadidiRoma
Roma e del Comune
Capitale di Roma
e del Comune di Roma
10.3.1 I fabbisogni alimentari teorici di Lazio, Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma
10.3.1 I fabbisogni alimentari teorici di Lazio, Città metropolitana
MetropolitanadidiRoma
Roma e Comune
Capitale di Roma
e Comune di Roma
Il calcolo dei fabbisogni alimentari teorici per Lazio, Città Metropolitana di Roma e del Comune di Roma sono stati effettuati tramite la prima delle tre
applicazioni informatiche
Il calcolo che costituiscono
dei fabbisogni alimentari ilteorici
SSD proposto daCittà
per Lazio, Stellametropolitana
et al. (2019). Tale
Metropolitana applicazione
didiRoma
Roma prevede
e del Comune
Capitale didiRoma
e del Comune inserire in input
disono
Roma stati
sono la popolazione
effettuati
effettuati del territorio
tramite
tramite lalaprima
primadelle
delle tre
tre
analizzato suddivisa per sesso, età e tipologia di dieta utilizzata e restituisce in output i fabbisogni alimentari teorici e i fabbisogni
applicazioni informatiche che costituiscono il SSD proposto da Stella et al. (2019). Tale applicazione prevede di inserire in input la popolazione del territorioalimentari teorici,
compresivi degli sprechi
analizzato alimentari
suddivisa medietà
per sesso, europei, suddivisi
e tipologia per classi
di dieta alimentari.
utilizzata Al fine in
e restituisce di output
realizzare una fotografia
i fabbisogni del fabbisogno
alimentari teorici e ialimentare
fabbisogniteorico per teorici,
alimentari
i territoricompresivi
analizzati, degli
sono sprechi
stati utilizzati i datimedi
alimentari della europei,
popolazione indicati
suddivisi perda ISTAT
classi 5
e quindi Al
alimentari. sonofinestati suddivisi una
di realizzare per le fasce di sesso
fotografia ed età presenti
del fabbisogno alimentarenel SSD.
teorico per
Inoltre lai territori
popolazione è stata suddivisa tra le varie tipologie di dieta seguendo i dati sugli5 stili di vita alimentare degli italiani riportati da Eurispes (Eurispes
analizzati, sono stati utilizzati i dati della popolazione indicati da ISTAT e quindi sono stati suddivisi per le fasce di sesso ed età presenti nel SSD.
2021)6: 91,8%
Inoltreonnivori, 5,8% vegetariani
la popolazione e 2,4%tra
è stata suddivisa vegani. Di tipologie
le varie seguito leditabelle della popolazione
dieta seguendo i dati suglidistili
Lazio, Città
di vita Metropolitana
alimentare di Roma
degli italiani e Comune
riportati di Roma,(Eurispes
da Eurispes
divisa per 6 età e tipologia di dieta e conseguenti fabbisogni teorici e teorici comprensivi di sprechi alimentari medi. Calcolare sia i fabbisogni teorici
sesso,
2021) : 91,8% onnivori, 5,8% vegetariani e 2,4% vegani. Di seguito le tabelle della popolazione di Lazio, Città metropolitana Metropolitana di di Roma
RomaCapitale
e Comune di Roma,di Roma,
e Comune
che i teorici
divisacomprensivi di sprechi
per sesso, età alimentari
e tipologia di dietamedi, ci permette
e conseguenti quanto
di capireteorici
fabbisogni cibo deve
e teorici essere prodotto
comprensivi di sprechi per far arrivare
alimentari nelle
medi. tavole sia
Calcolare dei icittadini
fabbisogniil teorici
giusto quantitativo
che i teoricidi alimenti necessari
comprensivi di sprechial loro sostentamento.
alimentari medi, ci permette di capire quanto cibo deve essere prodotto per far arrivare nelle tavole dei cittadini il
giusto quantitativo di alimenti necessari al loro sostentamento.

5
https://www.istat.it/it/popolazione-e-famiglie?dati
6 5
https://eurispes.eu/news/risultati-del-rapporto-italia-2021/
https://www.istat.it/it/popolazione-e-famiglie?dati
6
https://eurispes.eu/news/risultati-del-rapporto-italia-2021/ 6
6
530
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Regione Lazio
Regione Lazio
Tabella 10.1 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Tabella 10.1 Popolazione suddivisa
Femmine
per classi di sesso, età e stili di Il SSD
vita alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Maschi
ISTATpermette
Femmine Maschi di: calcolare
Età (anni)
Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta il fabbisogno
Dieta
onnivora Dieta
vegetariana Dieta
vegana Dieta vegetariana
onnivora Dieta vegana
Dieta
Età (anni)
onnivora vegetariana vegana onnivora vegetariana vegana
alimentare di
1 35.584 2.617 859 37.744 2.776 911 una qualsiasi
12 35.584
19.538 2.617
1.437 859
472 37.744
20.825 2.776
1.532 911
503 popolazione;
23 19.538
20.622 1.437
1.517 472
498 20.825
21.821 1.532
1.605 503
527 calcolare il terreno
34 20.622
21.359 1.517
1.571 498
516 21.821
22.169 1.605
1.630 527
535 necessario
45 21.359
21.771 1.571
1.601 516
526 22.169
23.335 1.630
1.716 535
564 per produrlo;
56 21.771
22.313 1.601
1.641 526
539 23.335
23.647 1.716
1.739 564
571 disposizione per
e Adolescenti

67 22.313 1.641 539 23.647 1.739 571


23.694 1.743 572 24.892 1.831 601 ogni coltura in
e Adolescenti

78 23.694
23.591 1.743
1.735 572
570 24.892
24.960 1.831
1.836 601
603 un determinato
89 23.591
24.135 1.735
1.775 570
583 24.960
25.614 1.836
1.884 603
619 territorio;
9
10 24.135
24.089 1.775
1.772 583
582 25.614
25.816 1.884
1.899 619
623
elaborare mappe
Bambini

10
11 24.089
24.631 1.772
1.811 582
595 25.816
25.660 1.899
1.887 623
620
Bambini

11 24.631 1.811 595 25.660 1.887 620


di realizzabilità
12 24.387 1.794 589 26.110 1.920 631
12 24.387 1.794 589 26.110 1.920 631 delle colture;
13 24.355 1.791 588 25.746 1.893 622
13 24.355 1.791 588 25.746 1.893 622 calcolare l’Indice
14 23.504 1.729 568 25.006 1.839 604
14
15 23.504
23.686 1.729
1.742 568
572 25.006
25.217 1.839
1.855 604
609
di Autosuff icienza
15
16 23.686
23.587 1.742
1.735 572
570 25.217
24.852 1.855
1.828 609
600 Alimentare
16
17 23.587
23.016 1.735
1.693 570
556 24.852
24.603 1.828
1.809 600
594 potenziale di un
17
18-29 23.016
293.462 1.693
21.583 556
7.087 24.603
317.803 1.809
23.373 594
7.675 territorio.
18-29
30-39 293.462
310.429 21.583
22.831 7.087
7.497 317.803
311.518 23.373
22.911 7.675
7.523
30-39
40-49 310.429
422.341 22.831
31.061 7.497
10.199 311.518
403.323 22.911
29.663 7.523
9.740
40-49
50-59 422.341
440.406 31.061
32.390 10.199
10.635 403.323
409.402 29.663
30.110 9.740
9.887
Adulti

50-59 440.406 32.390 10.635 409.402 30.110


21.993 9.887
Adulti

60-69 336.006 24.712 8.114 299.042 7.222


60-69
70-79 336.006
277.046 24.712
20.376 8.114
6.690 299.042
225.832 21.993
16.609 7.222
5.454
70-79
80-89 277.046
182.834 20.376
13.447 6.690
4.415 225.832
119.051 16.609
8.756 5.454
2.875
80-89 182.834 13.447 4.415 119.051 8.756 2.875 Tabella 10.1 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Regione
90+ 45.224 3.326 1.092 17.842 1.312 431 Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
90+ 45.224 3.326 1.092 17.842 1.312 431
7
7

531
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.2 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Fabbisogni Fabbisogni teorici
Fabbisogni teorici per classi Fabbisogni per classi
teorici per classi alimentari in teorici per classi alimentari in
CLASSI ALIMENTARI CLASSI ALIMENTARI
alimentari compresi sprechi alimentari compresi sprechi
(T) alimentari (T) alimentari
(T) (T)
Pane 391.907 532.462 Conservate (suini) 34.258 41.760
Prodotti da forno 60.609 82.347 Pesce 29.241 38.414
Pasta 94.626 128.563 Uova 56.500 68.872
Riso 87.838 119.340 Legumi
Patate 215.924 328.711 Freschi 111.878 133.754
Insalate 181.225 264.053 Conservati 81.853 97.858
Ortaggi 822.126 1.197.871 Latte 272.500 305.789
Frutta Yogurt 272.500 305.789
Fresca 947.862 1.381.073 Formaggio
Secca 65.349 95.216 Fresco 118.145 132.578
Carni Stagionato 54.527 61.188
Fresche 105.938 129.137 Olio 65.837 82.296
Bovini 59.942 Burro o olio di semi 22.619
Suini 29.965 Burro 11.061 12.412
Pollo 29.750 Olio di semi di Girasole 11.559 13.819
Ovini 4.054 Zucchero 20.601 31.362
Caprini 579 Miele 44.326 55.407
Cunicoli 4.847 Vino (l) 618.215 900.765

Tabella 10.2 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Regione Lazio 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

532
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Città Metropolitana di Roma


Città metropolitana
Città Metropolitanadi
diRoma
RomaCapitale
Tabella 10.3 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Tabella
ISTAT 10.3 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
ISTAT Femmine Maschi
Femmine Maschi
Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta
ETA' (anni)
onnivora
Dieta vegetariana
Dieta vegana
Dieta onnivora
Dieta vegetariana
Dieta vegana
Dieta
ETA' (anni)
onnivora vegetariana vegana onnivora vegetariana vegana
1 26.507 1.949 640 27.948 2.055 675
12 26.507
14.569 1.949
1.071 640
352 27.948
15.475 2.055
1.138 675
374
23 14.569
15.418 1.071
1.134 352
372 15.475
16.264 1.138
1.196 374
393
34 15.418
15.961 1.134
1.174 372
385 16.264
16.702 1.196
1.228 393
403
45 15.961
16.309 1.174
1.199 385
394 16.702
17.611 1.228
1.295 403
425
56 16.309
16.732 1.199
1.231 394
404 17.611
17.698 1.295
1.302 425
427
e Adolescenti

67 16.732
17.858 1.231
1.313 404
431 17.698
18.820 1.302
1.384 427
454
e Adolescenti

78 17.858
17.771 1.313
1.307 431
429 18.820
18.805 1.384
1.383 454
89 17.771
18.093 1.307
1.331 429
437 18.805
19.228 1.383
1.414 454
464
9
10 18.093
18.098 1.331 437 19.228
19.468 1.414
1.432 464
470
Bambini

10
11 18.098
18.504 1.331
1.361 437
447 19.468
19.344 1.432
1.423 470
467
Bambini

11
12 18.504
18.461 1.361
1.358 447
446 19.344
19.733 1.423
1.451 467
477
12
13 18.461
18.307 1.358
1.346 446
442 19.733
19.453 1.451
1.431 477
470
13
14 18.307
17.637 1.346
1.297 442
426 19.453
18.921 1.431
1.392 470
457
14
15 17.637
17.810 1.297
1.310 426
430 18.921
18.905 1.392
1.390 457
15
16 17.810
17.648 1.310
1.298 430
426 18.905
18.523 1.390
1.362 457
447
16
17 17.648
17.076 1.298
1.256 426
412 18.523
18.327 1.362
1.348 447
443
17
18-29 17.076
214.429 1.256
15.770 412
5.178 18.327
229.979 1.348
16.914 443
5.554
18-29
30-39 214.429
230.057 15.770
16.920 5.178
5.556 229.979
226.946 16.914
16.691 5.554
5.481
30-39
40-49 230.057
319.252 16.920
23.480 5.556
7.710 226.946
300.119 16.691
22.072 5.481
7.248
40-49
50-59 319.252
331.368 23.480
24.371 7.710
8.002 300.119
304.598 22.072
22.402 7.248
7.356
Adulti

50-59
60-69 331.368
245.884 24.371
18.084 8.002
5.938 304.598
213.856 22.402
15.728 7.356
5.164
Adulti

60-69
70-79 245.884
204.797 18.084
15.062 5.938
4.946 213.856
161.256 15.728
11.860 5.164
3.894
70-79
80-89 204.797
135.638 15.062
9.976 4.946
3.276 161.256
86.534 11.860
6.364 3.894
2.090
Tabella 10.3 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Città
80-89
90+ 135.638
33.169 9.976
2.439 3.276
801 86.534
12.898 6.364
949 2.090
311 metropolitana di Roma Capitale, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
90+ 33.169 2.439 801 12.898 949 311
9
9

533
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.4 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

Fabbisogni Fabbisogni
teorici per teorici per
Fabbisogni Fabbisogni
classi classi
teorici per teorici per
alimentari in alimentari in
CLASSI ALIMENTARI classi CLASSI ALIMENTARI classi
compresi compresi
alimentari alimentari
sprechi sprechi
(T) (T)
alimentari alimentari
(T) (T)

Pane 289.348 393.121 Conservate (suini) 25.293 30.831


Prodotti da forno 44.748 60.797 Pesce 21.589 28.362
Pasta 69.862 94.918 Uova 41.714 50.848
Riso 64.850 88.108 Legumi
Patate 159.416 242.686 Freschi 82.604 98.756
Insalate 133.799 194.951 Conservati 60.436 72.253
Ortaggi 606.982 884.397 Latte 201.195 225.774
Frutta Yogurt 201.195 225.774
Fresca 699.814 1.019.657 Formaggio
Secca 48.246 70.297 Fresco 87.229 97.885
Carni Stagionato 40.258 45.176
Fresche 78.213 95.340 Olio 48.609 60.761
Bovini 44.255 Burro o olio di semi 16.700
Suini 22.123 Burro 8.166 9.164
Pollo 21.964 Olio di semi di Girasole 8.534 10.203
Ovini 2.993 Zucchero 15.210 23.155
Caprini 428 Miele 32.727 40.908
Cunicoli 3.579 Vino (l) 456.440 665.051

Tabella 10.4 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Città metropolitana di Roma Capitale 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

10

534
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Comune di Roma
Comune di Roma
Tabella 10.5 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Tabella 10.5 Popolazione suddivisa Femmine
per classi di sesso, età e stili di vita alimentari,
Maschi
Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Femmine Maschi
Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta Dieta
ETA' (anni)
Dieta vegetariana
onnivora Dieta Dieta onnivora
vegana Dieta vegetariana
Dieta Dieta
vegana
ETA' (anni)
onnivora vegetariana vegana onnivora vegetariana vegana
1 17.356 1.276 419 18.084 1.330 437
12 17.356
9.326 1.276
686 419
225 18.084
10.010 1.330
736 437
242
23 9.326
9.852 686
725 225
238 10.010
10.588 736
779 242
256
34 9.852
10.321 725
759 238
249 10.588
10.761 779
791 256
260
45 10.321
10.561 759
777 249
255 10.761
11.359 791
835 260
274
56 10.561
10.798 777
794 255
261 11.359
11.312 835
832 274
273
e Adolescenti

67 10.798 794 261 11.312 832 273


e Adolescenti

11.478 844 277 11.973 881 289


78 11.478
11.295 844
831 277
273 11.973
12.035 881
885 289
291
89 11.295
11.549 831
849 273
279 12.035
12.329 885
907 291
298
9
10 11.549
11.622 849
855 279
281 12.329
12.430 907
914 298
300
Bambini

10
11 11.622
11.728 855
863 281
283 12.430
12.355 914
909 300
298
Bambini

11
12 11.728
11.849 863
871 283
286 12.355
12.613 909
928 298
305
12
13 11.849
11.819 871
869 286
285 12.613
12.484 928
918 305
301
13
14 11.819
11.320 869
833 285
273 12.484
12.133 918
892 301
293
14
15 11.320
11.533 833
848 273
279 12.133
12.124 892
892 293
293
15
16 11.533
11.371 848
836 279
275 12.124
11.908 892
876 293
288
16
17 11.371
11.100 836
816 275
268 11.908
11.742 876
864 288
284
17
18-29 11.100
138.146 816
10.160 268
3.336 11.742
149.029 864
10.960 284
3.599
18-29
30-39 138.146
150.202 10.160
11.047 3.336
3.627 149.029
146.318 10.960
10.761 3.599
3.533
30-39
40-49 150.202
210.317 11.047
15.468 3.627
5.079 146.318
193.425 10.761
14.226 3.533
4.671
40-49
50-59 210.317
222.820 15.468
16.387 5.079
5.381 193.425
198.887 14.226
14.627 4.671
4.803
Adulti

50-59 222.820 16.387 5.381 198.887 14.627 4.803


Adulti

60-69 166.028 12.211 4.009 138.738 10.204 3.350


60-69
70-79 166.028
142.540 12.211
10.483 4.009
3.442 138.738
107.105 10.204
7.877 3.350
2.587
70-79
80-89 142.540
98.338 10.483
7.232 3.442
2.375 107.105
61.067 7.877
4.491 2.587
1.475
80-89 98.338 7.232 2.375 61.067 4.491 1.475 Tabella 10.5 Popolazione suddivisa per classi di sesso, età e stili di vita alimentari,
90+ 24.666 1.814 596 9.613 707 232 Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
90+ 24.666 1.814 596 9.613 707 232
11
11

535
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.6 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Comune di Roma 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Fabbisogni Fabbisogni
teorici per teorici per
Fabbisogni
Fabbisogni classi classi
teorici per
teorici per classi alimentari in alimentari in
CLASSI ALIMENTARI CLASSI ALIMENTARI classi
alimentari compresi compresi
alimentari
(T) sprechi sprechi
(T)
alimentari alimentari
(T) (T)
Pane 190.682 259.069 Conservate (suini) 16.670 20.320
Prodotti da forno 29.489 40.066 Pesce 14.227 18.690
Pasta 46.044 62.558 Uova 27.491 33.512
Riso 42.741 58.069 Legumi
Patate 105.065 159.946 Freschi 54.420 65.061
Insalate 88.178 128.479 Conservati 39.814 47.600
Ortaggi 400.004 582.822 Latte 132.561 148.756
Frutta Yogurt 132.561 148.756
Fresca 461.181 671.959 Formaggio
Secca 31.800 46.333 Fresco 57.476 64.498
Carni Stagionato 26.527 29.767
Fresche 51.550 62.839 Olio di oliva 32.030 40.037
Bovini 29.169 Burro o olio di semi 11.004
Suini 14.581 Burro 5.381 6.038
Pollo 14.477 Olio di semi di Girasole 5.623 6.723
Ovini 1.973 Zucchero 10.022 15.258
Caprini 282 Miele 21.565 26.956
Cunicoli 2.359 Vino (l) 300.769 438.232

Tabella 10.6 Fabbisogni espressi per classi alimentari, Comune di Roma 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

12

536
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

10.3.2 Il fabbisogno di terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari di Lazio, Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma
10.3.2 Il fabbisogno di terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari di Lazio, Città Metropolitana
Città metropolitana di di Roma
Roma e Comune
Capitale di Roma
e Comune di Roma
A partire dai fabbisogni alimentari espressi per le varie classi alimentari è stato calcolato il fabbisogno di terreno necessario a produrre tutti gli alimenti.
Di seguito viene riportato l’output del SSD in riferimento alle varie classi alimentari della dieta media equilibrata e in riferimento alle colture necessarie a
A partire dai fabbisogni alimentari espressi per le varie classi alimentari è stato calcolato il fabbisogno di terreno necessario a produrre tutti gli alimenti.
produrre tutti gli alimenti presenti nella dieta media equilibrata.
Di seguito viene riportato l’output del SSD in riferimento alle varie classi alimentari della dieta media equilibrata e in riferimento alle colture necessarie a
produrre tutti gli alimenti presenti nella dieta media equilibrata.
Regione Lazio
Regione Lazio
Tabella 10.7 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
ISTAT
Tabella 10.7 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Terreno
ISTAT Terreno necessario
necessario a
Terreno i a soddisfare i
soddisfare Terreno necessario
CLASSI ALIMENTARI necessario a CLASSI ALIMENTARI fabbisogni
fabbisogni Città metropolitana di Roma Capitale
a soddisfare i
soddisfare i alimentari
CLASSI ALIMENTARI alimentari CLASSI ALIMENTARI fabbisogni
fabbisogni (Ha)
(Ha) alimentari
alimentari
Pane 283.980 Conservate (suini) (Ha)
55.841
(Ha)
Prodotti da forno 43.918 Pesce -
Pane 283.980 Conservate (suini) 55.841
Pasta 68.567 Uova 119.036
Prodotti da forno 43.918 Pesce -
Riso 59.670 Legumi
Pasta 68.567 Uova 119.036
Patate 13.148 Freschi 63.958
Riso 59.670 Legumi
Insalate 7.080 Conservati 72.817
Patate 13.148 Freschi 63.958
Ortaggi 54.224 Latte 123.115
Insalate 7.080 Conservati 72.817
Frutta Yogurt 158.203
Ortaggi 54.224 Latte 123.115
Fresca 70.898 Formaggio
Frutta Yogurt 158.203
Secca 90.115 Fresco 459.566
Fresca 70.898 Formaggio
Carni Stagionato 321.976
Secca 90.115 Fresco 459.566
Fresche Olio 219.456
Carni Stagionato 321.976
Bovini 180.572 Burro o olio di semi
Fresche Olio 219.456
Suini 40.068 Burro 14.677
Bovini 180.572 Burro o olio di semi
Pollo 97.094 Olio di semi di Girasole 20.472
Suini 40.068 Burro 14.677
Ovini 167.451 Zucchero 4.852
Pollo 97.094 Olio di semi di Girasole 20.472
Caprini 8.119 Miele (numero arnie) 4104,2
Ovini 167.451 Zucchero 4.852 Tabella 10.7 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi
Cunicoli 10.643 Vino 110.863 alimentari, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Caprini 8.119 Miele (numero arnie) 4104,2
Cunicoli 10.643 Vino 110.863 13

13

537
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.8 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno
teorici per necessario a teorici per necessario teorici per necessario a
classi soddisfare i classi a soddisfare classi soddisfare i
alimentari in fabbisogni alimentari i fabbisogni alimentari in fabbisogni
COLTURA COLTURA COLTURA
compresi alimentari in compresi alimentari compresi alimentari
sprechi espresso sprechi espresso sprechi espresso
alimentari per colture alimentari per colture alimentari per colture
(T) (Ha) (T) (Ha) (T) (Ha)
Patate 328.711 13.148 Indivia 31.686 784 Pere 151.918 7.596
Aglio 11.020 1.837 Radicchio 73.935 4.107 Pesche 133.964 6.698
Asparagi 13.416 4.472 Rucola 2.641 59 Pompelmo 16.573 552
Bieta 11.020 184 Valeriana 2.641 87 Prugne 40.051 2.225
Broccoli 52.347 523 Fagiolini 44.585 6.369 Uva 121.535 120.586
Carciofi 76.424 10.190 Fave 44.585 27.865 Castagno 23.804 11.902
Cardo 11.020 551 Piselli 44.585 29.723 Mandorlo 23.804 47.608
Carote 76.304 462 Ceci 32.619 21.746 Nocciolo 23.804 23.804
Cavolfiore 56.060 1.246 Fagioli 32.619 14.827 Noce 23.804 6.801
Cetriolo 32.822 1.774 Lenticchie 32.619 36.244 Olivo (olio) 82.296 219.456
Cime di
11.020 200 Albicocche 38.670 2.148 Grano Tenero 614.809 327.898
Rapa
Cipolla 70.195 4.680 Angurie 31.765 669 Grano Duro 128.563 68.567
Finocchi 99.902 4.995 Arance 176.777 5.893 Riso 119.340 59.670
Melanzane 85.648 2.141 Ciliegie 44.194 5.524 Barbabietola da zucchero 31.362 4.852
Peperoni 87.924 2.931 Fragole 49.719 3.315 Erba medica 2.574.729 463.487
Pomodori 280.302 8.009 Lampone 2.486 276 Triticale insilato 2.161.316 60.037
Porro 11.020 380 Mirtillo 2.486 276 Veccia 500.180 13.894
Rapa 11.020 276 Ribes 2.486 276 Favino 790.657 474.090
Ravanello 11.020 1.378 Rovo 2.486 276 Orzo 702.096 250.893
Scalogno 11.020 816 Uva Spina 2.486 276 Mais granella 674.334 120.059
Spinaci 22.520 563 Kiwi 49.719 2.617 Avena 212.886 53.221
Verza 22.760 910 Mandarino 110.486 4.604 Pisello Proteico 128.418 91.856
Zucca 18.807 627 Mele 270.690 13.535 Girasole 17.323 22.808
Zucchina 114.277 5.079 Meloni 88.389 2.946 Pascolo 517.032 226.491
Lattuga 153.151 2.042 Limoni 44.194 1.473 TOTALE 12.753.876 2.940.381
14Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Tabella 10.8 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Regione Lazio, 2021.

538
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Città Metropolitana di Roma


Città metropolitana
Metropolitana di
di Roma
Roma Capitale
Tabella 10.9 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati ISTAT
Tabella 10.9 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni
CURSA su dati ISTAT Terreno Terreno
necessario a necessario a
Terrenoi
soddisfare Terrenoi
soddisfare
CLASSI ALIMENTARI necessario a CLASSI ALIMENTARI necessario a
fabbisogni fabbisogni
soddisfare
alimentarii CLASSI ALIMENTARI soddisfare
alimentarii
CLASSI ALIMENTARI
fabbisogni
(Ha) fabbisogni
(Ha)
alimentari alimentari
Pane (Ha) Conservate (suini)
209.664 (Ha)
41.227
Prodotti da forno
Pane 209.664 Pesce
32.425 Conservate (suini) 41.227-
Pasta da forno
Prodotti 50.623 Uova
32.425 Pesce 87.884
-
Riso
Pasta 50.623 Legumi
44.054 Uova 87.884
Patate
Riso 9.707 Freschi
44.054 Legumi 47.223
Insalate
Patate 9.707 Conservati
5.227 Freschi 53.764
47.223
Ortaggi
Insalate 40.034 Latte
5.227 Conservati 90.900
53.764
Frutta
Ortaggi Yogurt
40.034 Latte 116.806
90.900
Fresca
Frutta Formaggio
52.345 Yogurt 116.806
Secca
Fresca 52.345 Fresco
66.531 Formaggio 339.309
Carni
Secca Stagionato
66.531 Fresco 237.723
339.309
Fresche
Carni Olio
Stagionato 162.029
237.723
Bovini
Fresche Burro o olio di semi
133.321 Olio 162.029
Suini
Bovini 29.582 Burroo olio di semi
133.321 Burro 10.837
Olio di semi di
Suini
Pollo 71.683 Burro
29.582 10.837
15.115
Girasole
Olio di semi di
Pollo
Ovini 71.683
123.624 Zucchero 15.115
3.582
Girasole
Caprini
Ovini 123.624 Miele (numero arnie)
5.994 Zucchero 3030,2
3.582 Tabella 10.9 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari,
Cunicoli
Caprini 5.994 Vino (l)
7.857 Miele (numero arnie) 81.852
3030,2 Città metropolitana di Roma Capitale, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Cunicoli 7.857 Vino (l) 81.852

15
15

539
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE
Tabella 10.10 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati ISTAT
Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno
teorici per necessario a teorici per necessario a teorici per necessario a
classi soddisfare i classi soddisfare i classi soddisfare i
alimentari fabbisogni alimentari fabbisogni alimentari in fabbisogni
COLTURA COLTURA COLTURA
in compresi alimentari in compresi alimentari compresi alimentari
sprechi espresso sprechi espresso sprechi espresso
alimentari per colture alimentari per colture alimentari per colture
(T) (Ha) (T) (Ha) (T) (Ha)
Patate 242.686 9.707 Indivia 23.394 579 Pere 112.162 5.608
Aglio 8.137 1.356 Radicchio 54.586 3.033 Pesche 98.907 4.945
Asparagi 9.905 3.302 Rucola 1.950 43 Pompelmo 12.236 408
Bieta 8.137 136 Valeriana 1.950 64 Prugne 29.570 1.643
Broccoli 38.648 386 Fagiolini 32.919 4.703 Uva 89.730 89.031
Carciofi 56.425 7.523 Fave 32.919 20.574 Castagno 17.574 8.787
Cardo 8.137 407 Piselli 32.919 21.946 Mandorlo 17.574 35.149
Carote 56.336 341 Ceci 24.084 16.056 Nocciolo 17.574 17.574
Cavolfiore 41.390 920 Fagioli 24.084 10.947 Noce 17.574 5.021
Cetriolo 24.233 1.310 Lenticchie 24.084 26.760 Olivo (olio) 60.761 162.029
Cime di Rapa 8.137 148 Albicocche 28.550 1.586 Grano Tenero 453.918 242.090
Cipolla 51.826 3.455 Angurie 23.452 494 Grano Duro 94.918 50.623
Finocchi 73.759 3.688 Arance 130.516 4.351 Riso 88.108 44.054
Melanzane 63.234 1.581 Ciliegie 32.629 4.079 Barbabietola da zucchero 23.155 3.582
Peperoni 64.915 2.164 Fragole 36.708 2.447 Erba medica 1.900.991 342.203
Pomodori 206.949 5.913 Lampone 1.835 204 Triticale insilato 1.595.759 44.327
Porro 8.137 281 Mirtillo 1.835 204 Veccia 369.297 10.258
Rapa 8.137 203 Ribes 1.835 204 Favino 583.758 350.028
Ravanello 8.137 1.017 Rovo 1.835 204 Orzo 518.374 185.239
Scalogno 8.137 603 Uva Spina 1.835 204 Mais granella 497.867 88.641
Spinaci 16.627 416 Kiwi 36.708 1.932 Avena 157.177 39.294
Verza 16.804 672 Mandarino 81.573 3.399 Pisello Proteico 94.810 67.817
Zucca 13.885 463 Mele 199.853 9.993 Girasole 12.790 16.840
Zucchina 84.372 3.750 Meloni 65.258 2.175 Pascolo 381.725 167.218
Lattuga 113.071 1.508 Limoni 32.629 1.088 TOTALE 9.416.406 2.170.925

Tabella 10.10 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Città metropolitana16
di Roma Capitale, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

540
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Comune di Roma
Comune di Roma
Tabella 10.11 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT
Tabella 10.11 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per classi alimentari, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su
dati ISTAT
Terreno Terreno
necessario a necessario a
Terreno Terreno
soddisfare i soddisfare i
CLASSI ALIMENTARI necessario a CLASSI ALIMENTARI necessario a
fabbisogni fabbisogni
soddisfare i soddisfare i
CLASSI ALIMENTARI alimentari CLASSI ALIMENTARI alimentari
fabbisogni fabbisogni
(Ha) (Ha)
alimentari alimentari
(Ha) (Ha)
Pane 138.170 Conservate (suini) 27.171
Prodotti
Pane da forno 138.170 Pesce
21.368 Conservate (suini) 27.171-
Pasta
Prodotti da forno 21.368 Uova
33.364 Pesce 57.920-
Riso
Pasta 33.364 Legumi
29.035 Uova 57.920
Patate
Riso 29.035 Freschi
6.398 Legumi 31.111
Insalate
Patate 6.398 Conservati
3.445 Freschi 35.419
31.111
Ortaggi
Insalate 26.382 Latte
3.445 Conservati 59.891
35.419
Frutta
Ortaggi Yogurt
26.382 Latte 76.959
59.891
Fresca
Frutta 34.495 Formaggio
Yogurt 76.959
Secca
Fresca 34.495 Fresco
43.851 Formaggio 223.573
Carni
Secca Stagionato
43.851 Fresco 156.637
223.573
Fresche
Carni Olio
Stagionato 106.766
156.637
Bovini
Fresche 87.848 Burro
Olio o olio di semi 106.766
Suini
Bovini 87.848 Burro o olio di semi
19.497 Burro 7.141
Pollo
Suini 47.247 Olio di semi di Girasole
19.497 Burro 9.960
7.141
Ovini
Pollo 47.247 Zucchero
81.494 Olio di semi di Girasole 2.360
9.960
Caprini
Ovini 81.494 Miele (numero arnie)
3.950 Zucchero 1.996.719
2.360
Tabella 10.11 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per
Cunicoli
Caprini 3.950 Vino
5.179 Miele(l)(numero arnie) 53.936
1.996.719 classi alimentari, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Cunicoli 5.179 Vino (l) 53.936
17
17

541
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.12 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno Fabbisogni Terreno


teorici per necessario a teorici per necessario a teorici per necessario a
classi soddisfare i classi soddisfare i classi soddisfare i
alimentari in fabbisogni alimentari fabbisogni alimentari fabbisogni
COLTURA COLTURA COLTURA
compresi alimentari in compresi alimentari in compresi alimentari
sprechi espresso sprechi espresso sprechi espresso
alimentari per colture alimentari per colture alimentari per colture
(T) (Ha) (T) (Ha) (T) (Ha) Il terreno
necessario
Patate 159.946 6.398 Indivia 15.418 382 Pere 73.916 3.696 a soddisfare
Aglio 5.362 894 Radicchio 35.974 1.999 Pesche 65.180 3.259
i fabbisogni
Asparagi 6.528 2.176 Rucola 1.285 29 Pompelmo 8.064 269
Bieta 5.362 89 Valeriana 1.285 42 Prugne 19.487 1.083
alimentari
Broccoli 25.469 255 Fagiolini 21.687 3.098 Uva 59.132 58.667 del Lazio è di Il terreno necessar
Carciofi 37.184 4.958 Fave 21.687 13.554 Castagno 11.583 5.792 2.940.381 ha, soddisfare i fabbis
alimentari del Lazio
quello necessario
Cardo 5.362 268 Piselli 21.687 14.458 Mandorlo 11.583 23.167
2.940.381 ha, q
Carote 37.126 225 Ceci 15.867 10.578 Nocciolo 11.583 11.583 a soddisfare i
necessario a soddisf
Cavolfiore 27.276 606 Fagioli 15.867 7.212 Noce 11.583 3.310 bisogni della bisogni della CMRC
Cetriolo 15.969 863 Lenticchie 15.867 17.629 Olivo (olio) 40.037 106.766 CmRC è di 2.170.925 ha, q
Cime di Rapa 5.362 97 Albicocche 18.815 1.045 Grano Tenero 299.134 159.538
2.170.925 ha, necessario a soddisf
Cipolla 34.153 2.277 Angurie 15.455 325 Grano Duro 62.558 33.364
Finocchi 48.607 2.430 Arance 86.011 2.867 Riso 58.069 29.035
quello necessario
fabbisogni del Com
Melanzane 41.672 1.042 Ciliegie 21.503 2.688 Barbabietola da zucchero 15.258 2.360 a soddisfare idi Roma è di 1.430
Peperoni 42.779 1.426 Fragole 24.191 1.613 Erba medica 1.252.564 225.484 fabbisogni delha.
Pomodori 136.380 3.897 Lampone 1.210 134 Triticale insilato 1.051.440 29.207 Comune di Roma
Porro 5.362 185 Mirtillo 1.210 134 Veccia 243.328 6.759 è di 1.430.569 ha.
Rapa 5.362 134 Ribes 1.210 134 Favino 384.659 230.653
Ravanello 5.362 670 Rovo 1.210 134 Orzo 341.566 122.061
Scalogno 5.362 397 Uva Spina 1.210 134 Mais granella 328.092 58.414
Spinaci 10.957 274 Kiwi 24.191 1.273 Avena 103.572 25.893
Verza 11.074 443 Mandarino 53.757 2.240 Pisello Proteico 62.488 44.696
Zucca 9.150 305 Mele 131.704 6.585 Girasole 8.428 11.097
Zucchina 55.601 2.471 Meloni 43.005 1.434 Pascolo 251.571 110.205
Lattuga 74.518 994 Limoni 21.503 717 TOTALE 6.204.965 1.430.569
Tabella 10.12 Terreno necessario a soddisfare i fabbisogni alimentari espresso per colture, Comune di Roma, 18
2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

542
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

10.3.3 Mappe di realizzabilità delle colture presenti nelle diete medie equilibrate e terreno a disposizione per ogni coltura
10.3.3 Mappe di realizzabilità delle colture presenti nelle diete medie equilibrate e terreno a disposizione per ogni coltura
La seconda applicazione del SSD, tramite l’utilizzo di una Mappa Agroclimatica dell’Italia elaborata attraverso un sistema informativo geografico
La seconda applicazione
(Geographic del SSD,GIS)
Information System, tramite l’utilizzo dii fabbisogni
e considerando una Mappa Agroclimatica
climatici dell’Italia
delle colture coinvolteelaborata attraverso
nelle presenti un sistema
nel primo informativo
programma (Stella etgeografico
al., 2019),
(Geographic Information System, GIS) e considerando i fabbisogni climatici delle colture coinvolte nelle presenti nel primo programma
permette di calcolare, nel territorio analizzato, il terreno a disposizione per ogni coltura. A partire da questi dati, grazie alla geolocalizzazione (Stella et al., 2019),
delle
permette di calcolare, nel territorio analizzato, il terreno a disposizione per ogni coltura. A partire da questi dati, grazie alla
condizioni climatiche, è possibile elaborare delle mappe di realizzabilità territoriale per tutte le colture. Di seguito riportiamo dapprima il terreno geolocalizzazione delle
condizioni
disponibileclimatiche, è possibile
per ogni coltura nei treelaborare delle mappe
areali analizzati e quindidi le realizzabilità territoriale
mappe di realizzabilità perper tutte
alcune le colture.
colture Di seguito
principali riportiamo
di riferimento (granodapprima il terreno
tenero, grano duro,
disponibile per ogni coltura nei tre areali analizzati e quindi le mappe di realizzabilità per alcune colture principali di riferimento
fagioli, mais, mele, pesche, susine, pomodori, patate, lattuga). Nell’Appendice “Mappe di realizzabilità delle colture coinvolte in una dieta media (grano tenero, grano duro,
fagioli, mais, Regione
equilibrata. mele, pesche,
Lazio e susine, pomodori, patate,
Città Metropolitana di Roma”lattuga). Nell’Appendice
è possibile le mappedidirealizzabilità
consultare“Mappe delle colture coinvolte in una dieta media
tutte le colture.
equilibrata. Regione Lazio e Città
Città metropolitana
Metropolitanadi diRoma
Roma”Capitale”
è possibile consultare
è possibile le mappeledimappe
consultare tutte le
di colture.
tutte le colture.
Tabella 10.13 Terreno a disposizione per coltura, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
Tabella
ISTAT 10.13 Terreno a disposizione per coltura, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati
ISTAT Comune di Regione Comune di Comune di
Regione Lazio CMRC ComuneRoma
di Lazio
Regione CMRC ComuneRoma
di Regione Lazio CMRC ComuneRoma
di
RegioneTerreno
Lazio Terreno
CMRC Terreno
Roma Terreno
Lazio Terreno
CMRC Terreno
Roma RegioneTerreno
Lazio Terreno
CMRC Terreno
Roma
disponibile
Terreno disponibile
Terreno disponibile
Terreno disponibile
Terreno disponibile
Terrenoper disponibile
Terreno disponibile
Terreno disponibile
Terreno disponibile
Terreno
COLTURA COLTURA COLTURA
per coltura
disponibile per coltura
disponibile per coltura
disponibile per coltura disponibile
disponibile coltura
per per coltura
disponibile per coltura
disponibile per coltura
disponibile per coltura
disponibile
COLTURA (Ha) (Ha) (Ha) COLTURA (Ha) (Ha) (Ha) COLTURA (Ha) (Ha) (Ha)
per coltura per coltura per coltura per coltura coltura per coltura per coltura per coltura per coltura
Aglio 1.031.182
(Ha) 316.012
(Ha) 76.569
(Ha) Finocchi 1.029.115
(Ha) 315.921
(Ha) 76.569
(Ha) Pesche 619.649
(Ha) 190.957
(Ha) 46.333
(Ha)
Albicocche
Aglio 308.489
1.031.182 91.801
316.012 37.653
76.569 Fragole
Finocchi 1.042.942
1.029.115 316.047
315.921 76.569
76.569 Piselli
Pesche 971.844
619.649 308.320
190.957 76.569
46.333
Angurie
Albicocche 987.542
308.489 310.837
91.801 76.569
37.653 Girasole
Fragole 93.675
1.042.942 13.822
316.047 76.5690 Pisello Proteico
Piselli 1.015.557
971.844 312.581
308.320 76.569
76.569
Agrumi
Angurie 625.594
987.542 249.280
310.837 75.428
76.569 Grano Duro
Girasole 949.795
93.675 306.681
13.822 76.569
0 Pomodori
Pisello Proteico 1.016.846
1.015.557 313.661
312.581 76.569
76.569
Asparagi
Agrumi 1.043.199
625.594 316.111
249.280 76.569
75.428 GranoDuro
Grano Tenero 969.139
949.795 308.348
306.681 76.568
76.569 Porro
Pomodori 1.009.707
1.016.846 313.012
313.661 76.569
76.569
Avena
Asparagi 1.015.132
1.043.199 312.722
316.111 76.569
76.569 Indivia
Grano Tenero 1.041.724
969.139 316.111
308.348 76.569
76.568 Prugne
Porro 258.221
1.009.707 81.239
313.012 37.653
76.569
Barbabietola da zucchero
Avena 1.010.168
1.015.132 313.050
312.722 76.569 Kiwi
76.569 Indivia 458.049
1.041.724 162.899
316.111 76.569 Radicchio
39.655 Prugne 1.021.824
258.221 314.423
81.239 76.569
37.653
Bieta
Barbabietola da zucchero 1.042.494
1.010.168 316.111
313.050 76.569
76.569 Lampone
Kiwi 248.988
458.049 98.660
162.899 37.737
39.655 Rapa
Radicchio 1.042.492
1.021.824 316.110
314.423 76.569
76.569
Broccoli
Bieta 1.031.592
1.042.494 316.013
316.111 76.569
76.569 Lattuga
Lampone 1.042.494
248.988 316.111
98.660 76.569
37.737 Ravanello
Rapa 1.042.978
1.042.492 315.824
316.110 76.569
76.569
Carciofi
Broccoli 1.042.849
1.031.592 316.111
316.013 76.569
76.569 Lenticchie
Lattuga 606.070
1.042.494 232.487
316.111 62.406
76.569 Ribes
Ravanello 307.787
1.042.978 91.808
315.824 37.653
76.569
Cardo
Carciofi 1.017.824
1.042.849 313.683
316.111 76.569
76.569 Mais granella
Lenticchie 945.523
606.070 306.255
232.487 76.569
62.406 Riso
Ribes 938.274
307.787 305.268
91.808 76.552
37.653
Carote
Cardo 1.043.092
1.017.824 316.111
313.683 76.569
76.569 Mandorlo
Mais granella 914.693
945.523 300.870
306.255 76.569
76.569 Rovo
Riso 290.521
938.274 105.978
305.268 37.737
76.552
Castagno
Carote 288.156
1.043.092 88.468
316.111 37.653
76.569 Melanzane
Mandorlo 1.016.655
914.693 313.578
300.870 76.569
76.569 Rucola
Rovo 1.043.282
290.521 316.111
105.978 76.569
37.737
Cavolfiore
Castagno 1.025.857
288.156 315.766
88.468 76.569
37.653 Mele
Melanzane 865.631
1.016.655 296.996
313.578 76.020
76.569 Scalogno
Rucola 1.027.601
1.043.282 315.834
316.111 76.569
76.569
Ceci
Cavolfiore 425.782
1.025.857 134.609
315.766 27.109
76.569 Meloni
Mele 1.016.655
865.631 313.578
296.996 76.569
76.020 Spinaci
Scalogno 1.042.582
1.027.601 316.111
315.834 76.569
76.569
Cetriolo
Ceci 1.016.572
425.782 313.699
134.609 76.569
27.109 Mirtillo
Meloni 305.563
1.016.655 91.564
313.578 37.653
76.569 Triticale insilato
Spinaci 946.025
1.042.582 306.354
316.111 76.569
76.569
Ciliegie
Cetriolo 465.303
1.016.572 181.080
313.699 50.661
76.569 Nocciolo
Mirtillo 681.146
305.563 254.782
91.564 75.428
37.653 Uva insilato
Triticale 952.502
946.025 306.977
306.354 76.569
76.569
Cime di Rapa
Ciliegie 1.042.949
465.303 316.075
181.080 76.569
50.661 Noce
Nocciolo 291.095
681.146 106.241
254.782 37.737
75.428 Uva Spina
Uva 309.134
952.502 91.841
306.977 37.653
76.569
Cipolla
Cime di Rapa 1.037.202
1.042.949 316.111
316.075 76.569
76.569 Olivo (olio)
Noce 702.421
291.095 256.893
106.241 75.428
37.737 Valeriana
Uva Spina 1.042.836
309.134 316.111
91.841 76.569
37.653
Erba medica
Cipolla 1.011.806
1.037.202 313.227
316.111 76.569
76.569 Orzo(olio)
Olivo 975.819
702.421 308.983
256.893 76.569
75.428 Veccia
Valeriana 48.986
1.042.836 12.407
316.111 532
76.569
Fagioli
Erba medica 1.016.818
1.011.806 313.683
313.227 76.569
76.569 Pascolo
Orzo 1.042.310
975.819 316.089
308.983 76.569
76.569 Verza
Veccia 1.040.613
48.986 316.111
12.407 76.569
532
Fagiolini
Fagioli 1.039.817
1.016.818 316.111
313.683 76.569
76.569 Patate
Pascolo 1.023.374
1.042.310 314.905
316.089 76.569
76.569 Zucca
Verza 943.810
1.040.613 305.846
316.111 76.569
76.569
Fave
Fagiolini 883.946
1.039.817 299.616
316.111 76.569
76.569 Peperoni
Patate 1.009.102
1.023.374 313.012
314.905 76.569
76.569 Zucchina
Zucca 1.034.245
943.810 316.076
305.846 76.569
76.569
Favino
Fave 996.336
883.946 310.225
299.616 76.569
76.569 Pere
Peperoni 967.475
1.009.102 308.643
313.012 76.569
76.569 Zucchina 1.034.245 316.076 76.569
Favino 996.336 310.225 76.569 Pere 967.475 308.643 76.569
19 di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Tabella 10.13 Terreno a disposizione per coltura, Regione Lazio, Città metropolitana di Roma Capitale e Comune
19

543
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Il grano tenero può


essere prodotto nella
maggior parte dei
terreni agricoli del
Lazio e della CmRC.

Figura 10.1 Mappa di realizzabilità del


grano tenero per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

544
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.2 Mappa di realizzabilità del


grano duro per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

545
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Il fagiolo può essere


prodotto nella
maggior parte dei
terreni agricoli del
Lazio e della CmRC.

Figura 10.3 Mappa di realizzabilità


del fagiolo per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

546
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.4 Mappa di realizzabilità del mais


per Regione Lazio e Città metropolitana di
Roma Capitale. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati ISTAT

547
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.5 Mappa di realizzabilità del melo


per Regione Lazio e Città metropolitana di
Roma Capitale. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati ISTAT

548
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Nella fascia centrale


dei terreni agricoli
del Lazio non è
possibile o non
è conveniente
impiantare un
pescheto.

Figura 10.6 Mappa di realizzabilità del pesco


per Regione Lazio e Città metropolitana di
Roma Capitale. Fonte: elaborazioni CURSA
su dati ISTAT

549
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.7 Mappa di realizzabilità


del susino per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

550
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Il pomodoro può
essere prodotto nella
maggior parte dei
terreni agricoli del
Lazio e della CmRC.

Figura 10.8 Mappa di realizzabilità della


pomodoro per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

551
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.9 Mappa di realizzabilità


della patata per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

552
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Figura 10.10 Mappa di realizzabilità


della lattuga per Regione Lazio e Città
metropolitana di Roma Capitale. Fonte:
elaborazioni CURSA su dati ISTAT

553
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

10.3.4 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale di Lazio, Città


Cittàmetropolitana
Metropolitanadi di Roma
Roma e Comune
Capitale di Roma
e Comune di Roma

La terza applicazione del SSD permette di calcolare l’Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale (IAA) del territorio a partire dagli output delle due
precedenti applicazioni (terreno necessario per soddisfare i fabbisogni alimentari della popolazione in input, terreno a disposizione per ogni coltura e
mappe di realizzabilità delle stesse). L’Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale indica quanto potenzialmente un territorio può essere autonomo
a livello alimentare data la sua superficie agricola e la popolazione che lo abita. Il sistema distribuisce le aree di territorio, definite nell’Atlante
Agroclimatico d’Italia, seguendo un criterio di ottimizzazione basato sul fabbisogno e la disponibilità di terreno per coltura. Semplificando, l’algoritmo
assegna ogni area di territorio alla coltura, fra quelle coltivabili in quell’areale, con il rapporto terreno a disposizione/fabbisogno di terreno più basso. I
valori percentuali di soddisfacimento dei fabbisogni restituiti per le varie colture devono essere intesi come il risultato di questo processo e perciò L’IAA indica qua
rappresentano la capacità del territorio di soddisfare il fabbisogno di una determinata coltura tenendo conto di tutte le altre. potenzialmente
territorio può es
Nelle seguenti tabelle viene riportato l’Indice di Autosufficienza Alimentare complessivo e per singole colture. Tali valori, ed in particolare i valori che si autonomo a liv
riferiscono alle singole colture, devono essere letti solo come degli indicatori e cioè un’analisi teorica del potenziale di resilienza alimentare del territorio alimentare data la
e non devono essere intesi come orientamenti definiti per la pianificazione. superficie agricola e
popolazione che lo a

L’IAA indica quanto


potenzialmente un
territorio può essere
autonomo a livello
alimentare data
la sua superficie
agricola e la
popolazione che lo
abita.

30

554
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.14 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Ha Percentuale Ha Percentuale Ha Percentuale
Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogno assegnati potenziale di
COLTURA COLTURA COLTURA
(Ha) dal soddisfacimento (Ha) dal soddisfacimento (Ha) dal soddisfacimento
sistema fabbisogni sistema fabbisogni sistema fabbisogni

Aglio 1.837 1.878 102,24 Finocchi 4.995 5.015 100,39 Pesche 6.698 6.701 100,04
Albicocche 2.148 2.175 101,25 Fragole 3.315 3.351 101,11 Piselli 29.723 29.751 100,1
Pisello
Angurie 669 706 105,62 Girasole 22.808 22.860 100,23 91.856 44.465 48,41
Proteico
Agrumi 12.522 4.611 36,82 Grano Duro 68.567 53.094 77,43 Pomodori 8.009 8.014 100,07
Grano
Asparagi 4.472 4.514 100,94 327.898 52.938 16,14 Porro 380 421 110,79
Tenero
Avena 53.221 44.533 83,68 Indivia 784 811 103,39 Prugne 2.225 2.252 101,23
Barbabietola
4.852 4.865 100,28 Kiwi 2.617 2.655 101,47 Radicchio 4.107 4.135 100,67
da zucchero
Bieta 184 214 116,27 Lampone 276 282 102,09 Rapa 276 311 112,97
Broccoli 523 568 108,5 Lattuga 2.042 2.049 100,34 Ravanello 1.378 1.409 102,25
Carciofi 10.190 10.190 100 Lenticchie 36.244 36.250 100,02 Ribes 276 277 100,27
Mais
Cardo 551 586 106,35 120.059 55.693 46,39 Riso 59.670 55.565 93,12
granella
Carote 462 525 113,57 Mandorlo 47.608 47.609 100 Rovo 276 321 116,19
Castagno 11.902 11.916 100,12 Melanzane 2.141 2.185 102,05 Rucola 59 63 107,01
Cavolfiore 1.246 1.299 104,25 Mele 13.535 13.545 100,07 Scalogno 816 835 102,23
Ceci 21.746 21.748 100,01 Meloni 2.946 2.957 100,37 Spinaci 563 583 103,48
Triticale
Cetriolo 1.774 1.794 101,14 Mirtillo 276 312 112,8 60.037 53.307 88,79
insilato
Ciliegie 5.524 5.565 100,74 Nocciolo 23.804 23.806 100,01 Uva 120.586 53.076 44,02
Cime di Rapa 200 236 117,8 Noce 6.801 6.816 100,22 Uva Spina 276 285 103,05
Cipolla 4.680 4.709 100,63 Olivo (olio) 219.456 53.975 24,59 Valeriana 87 102 117,52
Erba medica 463.487 44.380 9,58 Orzo 250.893 51.210 20,41 Veccia 13.894 13.896 100,01
Fagioli 14.827 14.868 100,28 Pascolo 226.491 36.048 15,92 Verza 910 936 102,79
Fagiolini 6.369 6.383 100,22 Patate 13.148 13.195 100,36 Zucca 627 659 105,18
Fave 27.865 27.925 100,22 Peperoni 2.931 2.946 100,51 Zucchina 5.079 5.140 101,2
Favino 474.090 47.450 10,01 Pere 7.596 7.642 100,6 TOTALE 2.940.381 35,58
Tabella 10.14 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Regione Lazio, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

31

555
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.15 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Città Metropolitana di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Ha Percentuale Ha Percentuale Ha Percentuale
Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogn assegnati potenziale di
COLTURA COLTURA COLTURA
(Ha) dal soddisfacimento (Ha) dal soddisfacimento o (Ha) dal soddisfacimento
sistema fabbisogni sistema fabbisogni sistema fabbisogni

Aglio 1.356 1.394 102,788 Finocchi 3.688 3.721 100,91 Pesche 4.945 4.968 100,47
Albicocche 1.586 1.635 103,096 Fragole 2.447 2.452 100,19 Piselli 21.946 9.247 42,14
Pisello
Angurie 494 547 110,77 Girasole 16.840 4.751 28,22 67.817 8.299 12,24
Proteico
Agrumi 9.245 3.440 37,21 Grano Duro 50.623 9.494 18,75 Pomodori 5.913 5.930 100,28
Grano
Asparagi 3.302 3.335 101,01 242.090 9.626 3,98 Porro 281 306 109,14
Tenero
Avena 39.294 9.063 23,06 Indivia 579 615 106,23 Prugne 1.643 1.703 103,66
Barbabietola
3.582 3.642 101,68 Kiwi 1.932 1.952 101,05 Radicchio 3.033 3.046 100,43
da zucchero
Bieta 136 147 108,39 Lampone 204 206 100,78 Rapa 203 231 113,62
Broccoli 386 413 106,93 Lattuga 1.508 1.533 101,66 Ravanello 1.017 1.043 102,55
Carciofi 7.523 7.565 100,55 Lenticchie 26.760 10.136 37,88 Ribes 204 207 101,58
Mais
Cardo 407 415 102,07 88.641 9.749 11 Riso 44.054 9.946 22,58
granella
Carote 341 378 110,62 Mandorlo 35.149 9.870 28,08 Rovo 204 224 109,7
Castagno 8.787 7.490 85,24 Melanzane 1.581 1.618 102,34 Rucola 43 60 139,52
Cavolfiore 920 945 102,78 Mele 9.993 9.641 96,48 Scalogno 603 621 103,04
Ceci 16.056 7.950 49,51 Meloni 2.175 2.185 100,45 Spinaci 416 460 110,72
Triticale
Cetriolo 1.310 1.325 101,14 Mirtillo 204 259 126,78 44.327 9.668 21,81
insilato
Ciliegie 4.079 4.106 100,67 Nocciolo 17.574 9.546 54,32 Uva 89.031 9.842 11,05
Cime di Rapa 148 149 100,9 Noce 5.021 5.028 100,13 Uva Spina 204 207 101,42
Cipolla 3.455 3.492 101,08 Olivo (olio) 162.029 9.255 5,71 Valeriana 64 83 128,42
Erba medica 342.203 9.220 2,69 Orzo 185.239 9.332 5,04 Veccia 10.258 9.664 94,2
Fagioli 10.947 8.907 81,37 Pascolo 167.218 8.315 4,97 Verza 672 676 100,63
Fagiolini 4.703 4.760 101,22 Patate 9.707 9.046 93,19 Zucca 463 483 104,31
Fave 20.574 9.619 46,75 Peperoni 2.164 2.190 101,22 Zucchina 3.750 3.760 100,26
Favino 350.028 9.251 2,64 Pere 5.608 5.665 101,02 TOTALE 2.170.925 14,6
Tabella 10.15 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Città metropolitana di Roma Capitale, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT

32

556
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

Tabella 10.16 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Ha Percentuale Ha Percentuale Ha Percentuale
Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogno assegnati potenziale di Fabbisogno assegnati potenziale di
COLTURA COLTURA COLTURA
Tabella 10.16 Indice(Ha) di Autosufficienza Alimentare potenziale, Comune di(Ha)
dal soddisfacimento Roma, 2021. dal Fonte: elaborazioni CURSA su dati(Ha)
soddisfacimento ISTAT dal soddisfacimento
sistema
Ha fabbisogni
Percentuale sistema
Ha fabbisogni
Percentuale sistema
Ha fabbisogni
Percentuale
Aglio 894
Fabbisogno assegnati 923 103,25
potenziale di Finocchi 2.430
Fabbisogno assegnati1.414 58,17
potenziale di Pesche 3.259
Fabbisogno assegnati1.850 56,77
potenziale di
COLTURA COLTURA COLTURA
Albicocche (Ha)
1.045 dal soddisfacimento
1.046 100,07 Fragole (Ha)
1.613 dal soddisfacimento
1.586 98,34 Piselli (Ha)
14.458 dal soddisfacimento
1.381 9,55
sistema fabbisogni sistema fabbisogni Pisello sistema fabbisogni
Angurie 325 326 100,18 Girasole 11.097 0 44.696 1.646 3,68
Aglio 894 923 103,25 Finocchi 2.430 1.414 58,17 Pesche
Proteico 3.259 1.850 56,77
Albicocche
Agrumi 1.045
6.093 1.046
1.547 25,38 Fragole
100,07 Grano Duro 1.613
33.364 1.586
1.729 5,18 Piselli
98,34 Pomodori 14.458
3.897 1.381
1.506 9,55
38,66
Asparagi 2.176 1.349 61,99 Grano Tenero 159.538 1.645 1,03 Pisello
Porro 185 196 105,94
Angurie 325 326 100,18 Girasole 11.097 0 44.696 1.646 3,68
Avena 25.893 1.562 6,03 Indivia 382 398 104,37 Proteico
Prugne 1.083 1.095 101,17
Agrumi
Barbabietola 6.093 1.547 25,38 Grano Duro 33.364 1.729 5,18 Pomodori 3.897 1.506 38,66
2.360 1.511 64,02 Kiwi 1.273 1.329 104,36 Radicchio 1.999 1.675 83,82
Asparagi
da zucchero 2.176 1.349 61,99 Grano Tenero 159.538 1.645 1,03 Porro 185 196 105,94
Avena
Bieta 25.89389 1.562
116 6,03 Indivia
129,3 Lampone 382
134 398
169 125,88 Prugne
104,37 Rapa 1.083
134 1.095
186 101,17
138,48
Barbabietola
L’IAA per il Lazio è
Broccoli 255 281 110,29 Lattuga 994 1.052 105,86 Ravanello 670 712 106,17
2.360 1.511 64,02 Kiwi 1.273 1.329 104,36 Radicchio 1.999 1.675 83,82 35,58%, quello pe
da zucchero
Carciofi 4.958 1.777 35,85 Lenticchie 17.629 1.517 8,61 Ribes 134 189 140,85
Bieta
Cardo 89
268 116
331 129,3 Lampone
123,61 Mais granella 134
58.414 169
1.639 2,81 Rapa
125,88 Riso 134
29.035 186
1.576 138,48
5,43 città Metropolitan
L’IAA per il Lazio è
Broccoli
Carote 255
225 281
248 110,19 Lattuga
110,29 Mandorlo 994
23.167 1.052
1.773 7,65 Ravanello
105,86 Rovo 670
134 712
188 106,17
140,01 Roma è del 14
35,58%, quello pe
Carciofi
Castagno 4.958
5.792 1.777
1.770 30,56 Lenticchie
35,85 Melanzane 17.629
1.042 1.517
1.055 8,61 Ribes
101,24 Rucola 134
29 189
63 140,85
218,96 quello del Comun
Cardo
Cavolfiore 268
606 331
662 109,17 Mais
123,61 Melegranella 58.414
6.585 1.639
1.480 2,81 Riso
22,47 Scalogno 29.035
397 1.576
460 5,43
115,73 città
RomaMetropolitana
è del 5,41%
Carote
Ceci 225
10.578 248
1.293 12,22 Mandorlo
110,19 Meloni 23.167
1.434 1.773
1.360 94,9 Rovo
7,65 Spinaci 134
274 188
281 140,01
102,53 Roma è del 14
Castagno 5.792 1.770 30,56 Melanzane 1.042 1.055 101,24 Rucola
Triticale 29 63 218,96 quello del Comune
Cetriolo 863 885 102,48 Mirtillo 134 138 102,67 29.207 1.715 5,87
Cavolfiore 606 662 109,17 Mele 6.585 1.480 22,47 Scalogno
insilato 397 460 115,73 Roma è del 5,41%
Ceci
Ciliegie 10.578
2.688 1.293
1.485 55,25 Meloni
12,22 Nocciolo 1.434
11.583 1.360
1.669 94,9 Spinaci
14,41 Uva 274
58.667 281
1.560 102,53
2,66
Cime di Rapa 98 133 136,53 Noce 3.310 1.792 54,15 Triticale
Uva Spina 134 188 140,06
Cetriolo 863 885 102,48 Mirtillo 134 138 102,67 29.207 1.715 5,87
Cipolla 2.277 1.243 54,6 Olivo (olio) 106.766 1.505 1,41 insilato
Valeriana 42 78 183,04
Ciliegie
Erba medica 2.688
225.484 1.485
1.501 0,67 Nocciolo
55,25 Orzo 11.583
122.061 1.669
1.461 1,2 Uva
14,41 Veccia 58.667
6.759 1.560
532 2,66
7,86
Cime di
Fagioli Rapa 98
7.212 133
1.596 136,53 Noce
22,13 Pascolo 3.310
110.205 1.792
1.731 54,15 Uva
1,57 Verza Spina 134
443 188
450 140,06
101,64
Cipolla
Fagiolini 2.277
3.098 1.243
1.588 54,6 Olivo
51,26 (olio)
Patate 106.766
6.398 1.505
1.816 1,41 Valeriana
28,38 Zucca 42
305 78
319 183,04
104,72
Erba
Fave medica 225.484
13.555 1.501
1.441 0,67 Orzo
10,63 Peperoni 122.061
1.426 1.461
1.374 1,2 Veccia
96,35 Zucchina 6.759
2.471 532
1.517 7,86
61,4
Fagioli
Favino 7.212
230.653 1.596
1.475 22,13 Pascolo
0,64 Pere 110.205
3.696 1.731
1.491 1,57 Verza
40,34 TOTALE 443
1.430.569 450 101,64
5,41
Fagiolini 3.098 1.588 51,26 Patate 6.398 1.816 28,38 Zucca 305 319 104,72
Tabella 10.16 Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale, Comune di Roma, 2021. Fonte: elaborazioni CURSA su dati ISTAT
Fave 13.555 1.441 10,63 Peperoni 1.426 1.374 96,35 Zucchina
L’Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale per il Lazio è del 35,58%, quello per la città Metropolitana di Roma2.471 1.517
è del 14,6%, 61,4
quello del Comune
Favino 230.653 1.475 0,64 Pere 3.696 1.491 40,34 TOTALE 1.430.569 5,41
di Roma è del 5,41%.
L’Indice di Autosufficienza Alimentare potenziale per il Lazio è del 35,58%, quello per la città
Città Metropolitana
metropolitana di Roma èCapitale
del 14,6%,
è delquello
14,6%,delquello
Comunedel Comune
di Roma è del 5,41%.
33

557 33
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

10.4 Conclusioni

Complessivamente l’Indice di Autosufficienza Alimentare (che in questa sede abbiamo scelto per descrivere la Sovranità Alimentare) di Lazio, Città
Metropolitana
metropolitana didiRoma
RomaCapitale
e Comune di Roma
e Comune è decisamente
di Roma basso.
è decisamente La motivazione
basso. principale
La motivazione di questo
principale risultato
di questo risultatoè èdadariscontrarsi
riscontrarsida
da un
un lato nell’altra
nell’alta densità
densità
abitativa dei territori analizzati e quindi nel basso valore del rapporto terreno per abitante, dall’altro nell’attuale stile di vita alimentare medio della
popolazione.

Il Lazio ha a disposizione circa 0,18 ha di terreno agricolo per abitante, la Città metropolitana
MetropolitanadidiRoma
Roma circa 0,074
Capitale ha e ilhaComune
circa 0,074 di Roma
e il Comune 0,027
di Roma ha. ha.
0,027 Se si
Se si
considera che un italiano medio, per soddisfare i propri fabbisogni alimentari necessita, considerando gli attuali stili di vita alimentari, di circa 0,5 ha, si
comprende facilmente quanto la disponibilità di terreno agricolo per abitante sia impattante sulla resilienza alimentare potenziale. In questa situazione la
strategia principale per aumentare la resilienza alimentare di un territorio è quella di promuovere la transizione verso stili di vita alimentari a basso
consumo di terra. Considerando che per l’autonomia alimentare annuale di una persona servono circa 4750 m2 per una dieta onnivora, 4680 m2 per la
dieta vegetariana (in cui si consumano latte e latticini) e 1820 m2 per una dieta vegana, è evidente che andrà promossa la riduzione del consumo dei
prodotti di origine animale. Un’altra strategia è quella di promuovere tecniche colturali come l’agroforestazione che, consociando più produzioni sullo
stesso terreno, riescono ad aumentare l’efficienza produttiva dei terreni. Infine, come strategia di medio-lungo periodo, è opportuno investire da un lato
nella ricerca scientifica, allo scopo di aumentare le rese delle tecniche agroecologiche e dall’altro, sempre con lo stesso scopo, nella formazione degli
agricoltori. Malgrado i limiti appena evidenziati, le condizioni climatiche del territorio laziale, come è possibile vedere nella Tabella 10.13, permettono una
vastissima variabilità produttiva. Questo è senz’altro un punto di forza del territorio nella prospettiva di promuovere politiche finalizzate all’aumento della
resilienza alimentare.
.

L’IAA per il Lazio


è del 35,58%,
quello per la Città
metropolitana di
Roma è del 14,6%,
quello del Comune di
Roma è del 5,41%.

34

558
LA SOVRANITÀ ALIMENTARE POTENZIALE

SOVRANITÀ ALIMENTARE - Gap Analysis

CRITICITÀ PUNTI DI FORZA

● Il territorio del Lazio, della CmRC


CMRC e del Comune di Roma hanno un ● Nel territorio Laziale e della CmRC,
CMRC, date le loro condizioni
rapporto terreno agricolo/abitanti molto basso rispetto al fabbisogno. Il climatiche, è possibile produrre la grandissima parte delle colture
Lazio ha a disposizione circa 0,18 ha di terreno agricolo per abitante, la presenti nella dieta media equilibrata. Questo facilita la
Città Metropolitana
metropolitana circa 0,074 ha e il Comune di Roma 0,027 ha. promozione di politiche finalizzate all'aumento della resilienza
alimentare del territorio.
● La dieta media degli italiani prevede ancora un largo utilizzo di prodotti
di origine animale e alcol.

Gli obiettivi:

● Aumentare la produttività agricola e reddito per agricoltori/agricoltrici.;

● Aumentare la resilienza alimentare della Città Metropolitana


metropolitana didiRoma
Roma.
Capitale;

● Aumento di stili di vita alimentari sani.;

● Diffondere l'approccio agroecologico.;

● Promuovere la co-progettazione della resilienza alimentare territoriale connettendo tramite il paradigma della sostenibilità le aree urbane, periurbane
e rurali della CmRC;
CMRC.

● Ridurre l'impronta ecologica alimentare pro capite della CMRC.;

● Sostenere lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese sostenibili.

35
559
IL CONTESTO

11
POLICY, PRATICHE
E PROGETTI DEL
SISTEMA ALIMENTARE
560
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
3

Introduzione

Il capitolo propone un approfondimento circa le politiche, i progetti e le pratiche del sistema alimentare della Città Metropolitana di Roma
Capitale. Il capitolo è diviso in due parti, complementari tra loro, rispettivamente un’analisi cartografica sulle misure del Programma di
Sviluppo Rurale 2014-2020 e i risultati di una mappatura di progetti e pratiche del sistema alimentare metropolitano.

Nella prima parte si propone un’analisi dell’attuazione di alcune misure del PSR nei Comuni della CMRC:CmRC: M01; M03; M04; M05; M06; M07;
M08; M16; M19. Per le nove misure considerate si rileva una quota di contributi ammessi pari a 127.530.619,39 di euro, distribuiti su un
totale di 737 progetti beneficiari. Nel dettaglio, per le misure analizzate è riportato il numero dei progetti beneficiari, il contributo ammesso
al finanziamento e i pagamenti erogati alla data di Aprile 2021. Le mappe cartografiche consentono di rilevare visivamente la localizzazione
degli investimenti del PSR per comprendere quali siano state, misura per misura, le aree della Città metropolitana
Metropolitana che hanno intercettato i
fondi del programma e le aree che sono rimaste scoperte dagli investimenti pubblici.

Nella seconda parte del capitolo sono riportati i risultati di un’attività di mappatura condotta durante il lavoro di costruzione dell’Atlante del
Cibo. In particolare, l’analisi restituisce la presenza di 57 iniziative che possono essere intese come esempi di azioni trasformative del sistema alimentare
nella direzione del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, di valorizzazione delle produzioni locali e di inclusione sociale. Le pratiche e i
progetti censiti sono condotti da istituzioni locali, imprese, enti di rappresentanza, cooperative agricole, enti e associazioni del terzo settore.
Gli obiettivi prioritari delle pratiche analizzate riguardano il tema del supporto della filiera locale, il recupero delle eccedenze alimentari,e
l’innovazione e la ricerca per l’economia circolare. Il dettaglio delle pratiche è riportato nell’appendice 2 dell’Atlante.

11.1 Le misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e la CMRC


CmRC

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) rappresenta il principale canale di intervento pubblico e strumento di pianificazione per il settore
agricolo a livello europeo. Il programma, finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), è gestito a livello locale dalle
Regioni che si occupano di impiegare le risorse economiche messe a disposizione per le singole misure. Il PSR 2014-2020 individuava sei
priorità di intervento:

3
561
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
4
4
1. promuovere il trasferimento di conoscenze nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
1.2. promuovere
potenziare lail trasferimento
competitività dell'agricoltura
di conoscenze nel in tutte le sue
settore formee eforestale
agricolo la redditività
e nelledelle
zoneaziende
rurali; agricole;
2.3. potenziare
incentivarelal'organizzazione della filiera agroalimentare
competitività dell'agricoltura in tutte le sue eforme
la gestione dei rischidelle
e la redditività nel settore
aziendeagricolo;
agricole;
4. preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalla
3. incentivare l'organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo;silvicoltura; Il Programma di
4.5. preservare,
incoraggiare l'uso efficiente
ripristinare delle risorse
e valorizzare e il passaggio
gli ecosistemi a un'economia
dipendenti a basse
dall'agricoltura emissioni
e dalla di carbonio e resiliente al clima nel settore
silvicoltura; IlSviluppo
ProgrammaRurale
di
agroalimentare
5. incoraggiare l'usoeefficiente
forestale;delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore 2014-2020
Sviluppo ha
Rurale
6. agroalimentare
promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
e forestale; previsto 16hamisure
2014-2020
6. promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. e uno stanziamento
previsto 16 misure
Dal punto di vista operativo il PSR 2014-2020 prevedeva 16 misure1 per le quali sono stati stanziati oltre 900 milioni di euro (fondi FEASR e
integrativi) : ecomplessivo di
uno stanziamento
Dal punto di2vista operativo il PSR 2014-2020 prevedeva 16 misure1 per le quali sono stati stanziati oltre 900 milioni di euro (fondi FEASR e
complessivo di di
oltre 900 milioni
integrativi) :
2
euro900 milioni di
Tabella 11.1 Misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Fonte: Regione Lazio. oltre
Tabella 11.1 Misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Fonte: Regione Lazio. euro
M01. Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
M01.
M02.Trasferimento di conoscenze
Servizi di consulenza, e azioni di
di sostituzione informazione
e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
M02.
M03.Servizi
Regimididiconsulenza,
qualità dei di sostituzione
prodotti e di
agricoli assistenza alla gestione delle aziende agricole
e alimentari
M03.
M04.Regimi di qualità
Investimenti dei prodotti agricoli
in immobilizzazioni e alimentari
materiali Il Programma di
M04. Sviluppo Rurale
M05.Investimenti inpotenziale
Ripristino del immobilizzazioni materiali
produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di
2014-2020 ha
adeguate
M05. misure
Ripristino deldipotenziale
prevenzione
produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di
previsto 16 misure
adeguate misuredelle
M06. Sviluppo di prevenzione
aziende agricole e delle imprese e uno stanziamento
M06.
M07.Sviluppo
Servizi didelle
baseaziende agricole edei
e rinnovamento delle imprese
villaggi nelle zone rurali complessivo di oltre
M07.
M08.Servizi di base nello
Investimenti e rinnovamento deiaree
sviluppo delle villaggi nelle zone
forestali e nel rurali
miglioramento della redditività delle foreste 900 milioni di euro.
M08.
M09.Investimenti
Costituzionenello sviluppo delle
di associazioni aree forestalidieproduttori
e organizzazioni nel miglioramento della redditività delle foreste
M09.
M10.Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori
Pagamenti agro-climatico-ambientali
M10.
M11.Pagamenti
Agricolturaagro-climatico-ambientali
biologica
M11.
M13.Agricoltura
Indennità abiologica
favore di zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
M13.
M14.Indennità
Benesserea favore di zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
degli animali
5
M14.
M16.Benessere degli animali
Cooperazione Tabella 11.1 Misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-
2020. Fonte: Regione Lazio
M16.
M19.Cooperazione
Sostegno allo sviluppo locale LEADER (sviluppo locale di tipo partecipativo - SLTP)
1
Per il Assistenza
M20. dettaglio delle misure e delle sotto misure associate consultare il link: http://lazioeuropa.it/psr_misure.asp
Tecnica
12 Fonte: CRUSCOTTO DEL PSR LAZIOsotto
2014-2020
Per il dettaglio delle misure e delle misureN.3-2021.
associate Disponibile
consultare ilallink:
link:http://lazioeuropa.it/psr_misure.asp
http://lazioeuropa.it/files/210610/cruscotto_psr_lazio_n.3_2021.pdf
2 4
Fonte: CRUSCOTTO DEL PSR LAZIO 2014-2020 N.3-2021. Disponibile al link: http://lazioeuropa.it/files/210610/cruscotto_psr_lazio_n.3_2021.pdf
4
Al mese di Aprile 2021 i dati forniti dalla Regione Lazio rilevano la presenza di 737 progetti beneficiari nella CMRC per le misure: M01; M03;
M04; M05; M06; M07; M08; M16; M19. Come mostra la tabella 11.1, il numero 562
maggiore di beneficiari riguarda la misura M06 dedicata allo
sviluppo delle aziende agricole. I finanziamenti, destinati prevalentemente a soggetti privati, riguardano più frequentemente “Ditte All’Aprile 2021 si
5
M19. Sostegno allo sviluppo locale LEADER (sviluppo locale di tipo partecipativo - SLTP)
M19. Sostegno allo sviluppo locale LEADER (sviluppo locale di tipo partecipativo - SLTP)
M20. Assistenza Tecnica POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
M20. Assistenza Tecnica 4

1. promuovere
Al mese di Aprile 2021 il trasferimento di conoscenze
i dati forniti dalla Regione Lazionel settore
rilevanoagricolo e forestale
la presenza di 737eprogetti
nelle zone rurali; nella CMRC per le misure: M01; M03;
beneficiari
AlM04;
mese di Aprile
2. M05;
potenziare 2021
la i dati forniti
competitività dalla Regione
dell'agricoltura Lazio
in rilevano
tutte le sue la presenza
forme e la di 737 progetti
redditività
M06; M07; M08; M16; M19. Come mostra la tabella 11.1, il numero maggiore di beneficiari dellebeneficiari
aziende nella CMRClaper
agricole;
riguarda le misure:
misura M01; M03;
M06 dedicata allo
M04;3. M05; M06;
incentivare M07; M08; M16;
l'organizzazione M19.
dellaCome
filiera mostra la
agroalimentaretabella e11.1,
la il numero
gestione dei maggiore
rischi nel di beneficiari
settore riguarda
agricolo;
sviluppo delle aziende agricole. I finanziamenti, destinati prevalentemente a soggetti privati, riguardano più frequentemente “Ditte la misura M06 dedicata allo All’Aprile 2021 si
sviluppo delle
4. preservare,aziende agricole. I
ripristinare eseguite finanziamenti,
valorizzare destinati prevalentemente a soggetti privati, riguardano più frequentemente “Ditte All’Aprile 2021 si di
Individuali” (311 beneficiari), dalle gli ecosistemi
imprese con la dipendenti dall'agricoltura
formula della “Società aeResponsabilità
dalla silvicoltura;
Limitata” con 127 progetti beneficiari rilevano nella
Il Programma
Individuali” (311 beneficiari),
5. incoraggiare seguite
l'uso efficiente dalle
delle imprese
risorse con la formula
e il passaggio della “Società
a un'economia a bassea Responsabilità Limitata”
emissioni di carbonio con 127 al
e resiliente progetti beneficiari
clima nel settore rilevano
CMRC nella
737 progetti
(Grafico 11.1). Sviluppo Rurale
(Graficoagroalimentare
11.1). e forestale; CMRC 737
beneficiari,
2014-2020progetti
con
ha
Tabella 11.2 Numero Beneficiari Città Metropolitana di Roma Capitale per misura. Anno
6. promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. 2021. Rielaborazione tabellare su dati Regione Lazio. beneficiari,
contributi con
erogati in
previsto 16 misure
Tabella 11.2 Numero Beneficiari Città Metropolitana di Roma Capitale per misura. Anno 2021. Rielaborazione tabellare su dati Regione Lazio. contributi
prevalenza erogati
a in
e uno stanziamento
Dal punto PSR
MISURA di vista operativo il PSR 2014-2020
BENEFICIARI CMRCprevedeva 16 misure1 per le quali sono stati stanziati oltre 900 milioni di euro (fondi FEASR e prevalenza
progetti a
di dittedi
MISURA complessivo
M01 PSR:
integrativi) BENEFICIARI CMRC All’Aprile 2021
2
79 progetti di
individuali
oltre 900ditte
milioni di
M01 79
M03 11.1 Misure del Programma di Sviluppo29Rurale 2014-2020. Fonte: Regione Lazio. si rilevano nella
individuali
Tabella euro
M03
M04 29
172 CmRC 737 progetti
M04
M01.
M05Trasferimento di conoscenze e azioni di 172
informazione
7 beneficiari, con
M05
M02.
M06Servizi di consulenza, di sostituzione e di 7
330assistenza alla gestione delle aziende agricole contributi erogati in
M06
M03. 330
M07Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
28
prevalenza a progetti
M07 28 di ditte individuali.
M04.
M08Investimenti in immobilizzazioni materiali9
M08 9
M16Ripristino del potenziale produttivo agricolo
30
M05. danneggiato da calamità naturali e introduzione di
M16
M19 3053
adeguate misure di prevenzione
M19
Totale 53
737
Tabella 11.2 Numero Beneficiari Città metropolitana di Roma Capitale per misura.
M06. Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese Anno 2021. Rielaborazione tabellare su dati Regione Lazio
Totale 737
M07. Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
M08. Investimenti
Il programma, nello sviluppo
all’aprile 2021, hadelle aree forestali
ammesso e nel miglioramento
per i beneficiari della CMRC della
delle redditività delle foreste
misure considerate una spesa pari a 127.530.619,39 di euro,
Il programma,
M09.
mentre all’aprile
Costituzione
i pagamenti 2021, ha
di associazioni ammesso
erogati per ileperiodo per
organizzazionii beneficiari
2017-2021 della CMRC
ammontanoCmRC
di produttori a 52.053.769,86 di euro, pari al una
delle misure considerate 41%spesa a 127.530.619,39
pari ammesso
del totale di euro,
al finanziamento.
mentre i pagamenti
NellaPagamenti
tabella 11.3 erogati
sono per il iperiodo
riportati 2017-2021
valori totali ammontano
dei contributi a 52.053.769,86
ammessi di euro,
e dei pagamenti parinel
erogati al 41% del totale
dettaglio delle ammesso al finanziamento.
misure considerate.
M10. agro-climatico-ambientali
Nella tabella 11.3 sono riportati i valori totali dei contributi ammessi e dei pagamenti erogati nel dettaglio delle misure considerate.
M11. Agricoltura biologica
M13. Indennità a favore di zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici
M14. Benessere degli animali
M16. Cooperazione 5
5
1
Per il dettaglio delle misure e delle sotto misure associate consultare il link: http://lazioeuropa.it/psr_misure.asp
2
Fonte: CRUSCOTTO DEL PSR LAZIO 2014-2020 N.3-2021. Disponibile al link: http://lazioeuropa.it/files/210610/cruscotto_psr_lazio_n.3_2021.pdf
4

563
6 POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
Grafico 11.1 Progetti beneficiari per forma giuridica del proponente. Valori assoluti anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio.

Grafico 11.1 Progetti beneficiari per forma giuridica del proponente. Valori assoluti anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

564
7 POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

Tabella 11.3 Contributi ammessi e pagamenti erogati per misura considerata. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio.
7
MISURA PSR CONTRIBUTO AMMESSO PAGAMENTI EROGATI % PAGAMENTI EROGATI
Tabella
M01 11.3 Contributi ammessi e pagamenti2.785.494,41
erogati per misura considerata. Anno 2021. Elaborazione CURSA
1.032.813,28 su dati Regione Lazio.
37%
M03 1.520.219,40 38.551,00 3%
MISURA PSR CONTRIBUTO AMMESSO PAGAMENTI EROGATI % PAGAMENTI EROGATI
M04 54.159.794,28 17.610.149,40 33%
M01 2.785.494,41 1.032.813,28 37%
M05 1.490.430,99 231.336,49 16%
M03 1.520.219,40 38.551,00 3% Per le misure
M06 25.395.520,37 18.072.661,51 71% Per le misure
M04 54.159.794,28 17.610.149,40 33% considerate è
considerate è stato
M07 31.671.871,87 12.055.893,44 38%
M05 1.490.430,99 231.336,49 16% stato ammesso
ammesso un
M08
M06
1.211.343,39
25.395.520,37
0,00
18.072.661,51
0%
71% un contributo
Per di di
le misure
contributo
M16 1.170.553,12 0,00 0% 127.530.619,39 euro.
considerate è stato
127.530.619, 39
M07 31.671.871,87 12.055.893,44 38%
M19 8.125.391,56 3.012.364,74 37% ammesso
euro un
M08 1.211.343,39 0,00 0% contributo di
Totale 127.530.619,39 52.053.769,86 41%
M16 1.170.553,12 0,00 0% 127.530.619, 39
Tabella 11.3 Contributi ammessi e pagamenti erogati per misura considerata. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio
M19 8.125.391,56 3.012.364,74 37% euro
La mappa cartografica 11.1 consente di127.530.619,39
Totale rilevare la presenza di beneficiari delle misure del PSR nella quasi
52.053.769,86 41%totalità dei comuni della Città
Metropolitana di Roma Capitale. In termini di contributi erogati risulta evidente la predominanza del comune di Roma, il quale da solo ha
attratto oltre 64 milioni dei 127 ammessi. I valori più bassi (evidenziati dai colori rosso, arancione e giallo) si rilevano per l’area a sud-est
Ladella
mappa
CMRC.cartografica 11.1
Una elevata consente
capacità di rilevaredei
di attrazione la fondi
presenza di beneficiari
comunitari delleè misure
e regionali del PSR
da attribuire nella quasi
ai comuni totalitàRomani,
dei Castelli dei comuni dovedella Città
si rilevano
Metropolitana
diverse aree indiverde,
Romacorrispondente
Capitale. In termini di contributi
al range 1-5 milionierogati
di eurorisulta evidente
di contributi la predominanza
ammessi. del comune
Per comprendere megliodi Roma, il quale da
la distribuzione deisolo haa
fondi
livello dioltre
attratto 64 milioni
beneficiari dei 127 ammessi.
per comune si rimandaI alle
valori più bassi
schede (evidenziati dai colori
di approfondimento rosso, arancione
delle singole e giallo)nei
misure contenute si rilevano
prossimiper l’area a sud-est
paragrafi.
della CMRC. Una elevata capacità di attrazione dei fondi comunitari e regionali è da attribuire ai comuni dei Castelli Romani, dove si rilevano
diverse aree in verde, corrispondente al range 1-5 milioni di euro di contributi ammessi. Per comprendere meglio la distribuzione dei fondi a
livello di beneficiari per comune si rimanda alle schede di approfondimento delle singole misure contenute nei prossimi paragrafi.

7 565
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

Figura 11.1 PSR Lazio 2014-2020 Totale


beneficiari e contributi ammessi per comune,
misure M01, M03, M04, M05, M06, M07,
M08, M16, M19. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati Regione Lazio

566
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
9

11.1.1 M01. Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione

La maggioranza
dei beneficiari della
Figura 11.2 Beneficiari e Contributi ammessi misura M01 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione” Comuni Città Metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio. misura 01 del PSR
si concentra nel
Comune di Roma (74
su 79).

Figura 11.2 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M01 “Trasferimento di conoscenze
e azioni di informazione” Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

9
567
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
10

La misura 01 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione” del Programma di Sviluppo Rurale si pone l’obiettivo di promuovere la
formazione per gli operatori e gli addetti del settore. La misura risponde ad un’esigenza di trasferimento di conoscenza e informazioni
La maggioranza dei
propedeutica al raggiungimento di tutti gli obiettivi del PSR. L’acquisizione di competenze è considerata come una leva fondamentale per
beneficiari della
incrementare la competitività del settore. Gli obiettivi specifici della misura sono3:
misura 01 del PSR si
▪ aggiornamento professionale dei lavoratori nel settore agricolo, agroalimentare e forestale e nelle PMI situate in zone rurali; concentra nel
▪ diffusione delle informazioni su ricerche e nuovi strumenti utili allo sviluppo professionale e imprenditoriale; Comune di Roma
▪ accrescimento professionale dei giovani nel settore agricolo e forestale. (74 su 79)

La misura si compone di due linee di intervento: 1.1 Formazione professionale ed acquisizione di competenze; 1.2 Attività dimostrative e
azioni di informazione. La dotazione totale prevista per la misura era pari a 5.698.745 di euro. Al mese di Aprile 2021 nella Città Metropolitana
di Roma Capitale sono stati 79 i progetti beneficiari per il periodo 2018-2021. I contributi ammessi sono stati pari a 2.785.494,41 di euro con
una quota di pagamenti erogati di 1.032.813,28 di euro, corrispondente al 37% della cifra ammessa. Come mostra la mappa cartografica
11.2, la quasi totalità dei finanziamenti si concentra nel Comune di Roma, probabilmente per l’elevata concentrazione di imprese del settore
della formazione professionale. Solo il Comune di Guidonia Montecelio ha registrato beneficiari, mentre nessun altro Comune della CMRC CmRC
ha attratto i fondi della misura del programma.

11.1.2 M03. Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

La misura numero tre del PSR “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari” si concentra sull’obiettivo dell’aumento delle produzioni
certificate. La misura prevede tre obiettivi riguardanti l’innalzamento del delle produzioni
numero di qualità,dilaqualità,
delle produzioni loro promozione e la divulgazione
la loro produzione di di
e la divulgazione
informazioni sulle produzioni di qualità. Da un lato, le produzioni di qualità migliorano la competitività degli imprenditori agricoli, dall’altro
garantiscono il consumatore sulla salubrità dei prodotti. La misura si articola in due sotto misure: 3.1. Sostegno per la prima adesione ai
regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari; 3.2. Sostegno per le attività di informazione e promozione attuata da gruppi di produttori
del mercato interno. A fronte di una dotazione iniziale di 4.288.511 di euro prevista dal programma, la Città Metropolitana di Roma Capitale
ha ottenuto un totale di 1.520.219,40 di euro di contributi ammessi per 29 beneficiari. Al mese di aprile 2021 è stato erogato solo il 3% dei
pagamenti attesi. La mappa cartografica 11.3 mostra il numero di comuni della CmRC CMRC con il rispettivo numero di beneficiari e l’indicazione
dei contributi ammessi. Solo il 10% dei comuni metropolitani presenta beneficiari, con una concentrazione nel Comune di Roma. Restano
esclusi dal programma i comuni interni dell’area metropolitana.

3
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200321/misura_1.pdf
10
568
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

I beneficiari della
misura 03 si
concentrano nel
10% dei Comuni
metropolitani.

Figura 11.3 Beneficiari e Contributi


ammessi misura M03 “Regimi di qualità dei
prodotti agricoli e alimentari” Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

569
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
12
12

11.1.3
11.1.3 M04.
M04. Investimenti
Investimenti in
in immobilizzazioni
immobilizzazioni materiali
materiali

La
La misura
misura 4 4 rappresenta
rappresenta unauna delle
delle principali
principali linee
linee per
per ilil miglioramento
miglioramento dei dei risultati
risultati economici
economici delledelle aziende
aziende agricole.
agricole. Per
Per essa
essa èè stato
stato previsto
previsto
lo stanziamento economico più alto, pari a circa 220 milioni di euro, rispetto alle altre misure del PSR. La misura si
lo stanziamento economico più alto, pari a circa 220 milioni di euro, rispetto alle altre misure del PSR. La misura si propone il miglioramentopropone il miglioramento
della
della competitività
competitività del
del settore,
settore, dei
dei prodotti
prodotti agricoli
agricoli nonché
nonché ilil piano
piano della
della concorrenza
concorrenza globale.
globale. LaLa misura
misura èè presentata
presentata nel nel programma
programma comecome
linea multi-obiettivo,
linea multi-obiettivo, inin particolare
particolare essi
essi intendono:
intendono: aumentare
aumentare la la coerenza
coerenza tra tra attività
attività di
di ricerca
ricerca ed
ed esigenze
esigenze del
del mondo
mondo agricolo
agricolo ee rurale;
rurale;
sostenere ii processi
sostenere processi di
di riconversione
riconversione verso
verso produzioni
produzioni orientate
orientate al al mercato;
mercato; incentivare
incentivare ii processi
processi di
di ricomposizione
ricomposizione fondiaria;
fondiaria; incentivare
incentivare gli
gli
investimenti aa supporto
investimenti supporto della
della competitività
competitività ee innovazione;
innovazione; favorire
favorire lolo sviluppo
sviluppo deidei canali
canali didi commercializzazione
commercializzazione legati
legati alla
alla vendita
vendita diretta
diretta ee La
La presenza
presenza didi
alla filiera corta; migliorare l’integrazione e l’efficienza di filiera; gestire e manutenere il reticolo idrografico e le reti di drenaggio; adottare beneficiari
beneficiari per
per la
la
alla filiera corta; migliorare l’integrazione e l’efficienza di filiera; gestire e manutenere il reticolo idrografico e le reti di drenaggio; adottare
tecniche ee processi
processi ad
ad elevata
elevata efficienza
efficienza energetica
energetica nelle
nelle aziende
aziende agricole
agricole ee nell’agro-industria;
nell’agro-industria; recuperare
recuperare ee valorizzare
valorizzare ii sottoprodotti
sottoprodotti ee gli
gli misura 04 si rileva
misura 04 si rileva
tecniche
nel 47%
nel 47% dei
dei Comuni
Comuni
scarti dell’agricoltura,
scarti dell’agricoltura, della
della selvicoltura
selvicoltura ee dell’industria
dell’industria alimentare
alimentare4.. La
4
La M04
M04 si si suddivide
suddivide in in quattro
quattro sotto
sotto misure:
misure:
della
della CMRC, con
CMRC, con 66
66
▪▪ 4.1
4.1 sostegno
sostegno aa investimenti
investimenti nelle
nelle aziende
aziende agricole;
agricole; beneficiari nel
beneficiari nel
▪▪ 4.2
4.2 sostegno agli investimenti a favore della trasformazione,
sostegno agli investimenti a favore della trasformazione, commercializzazione
commercializzazione e/o
e/o dello
dello sviluppo
sviluppo dei
dei prodotti
prodotti agricoli;
agricoli; Comune
Comune didi Roma
Roma
▪▪ 4.3
4.3 sostegno
sostegno aa investimenti
investimenti nell’infrastruttura
nell’infrastruttura necessaria
necessaria allo
allo sviluppo,
sviluppo, all’ammodernamento
all’ammodernamento ee all’adeguamento
all’adeguamento dell’agricoltura
dell’agricoltura ee
della
della silvicoltura;
silvicoltura;
▪▪ 4.4
4.4 sostegno agli
sostegno agli investimenti
investimenti non
non produttivi
produttivi connessi
connessi all’adempimento
all’adempimento degli
degli obiettivi
obiettivi agro-climatico-ambientali.
agro-climatico-ambientali.
Dei
Dei 220
220 milioni
milioni stanziati
stanziati la
la Città
Città Metropolitana
Metropolitana di di Roma
Roma Capitale
Capitale ha
ha ricevuto,
ricevuto, all’aprile 2021, 17.610.149,40
all’aprile 2021, euro
17.610.149,40 di
euro
euro di
didipagamenti
pagamentierogati.
pagamenti erogati. La
erogati. La
cifra corrisponde al 33% dei 54.159.794,28 di euro di contributi ammessi. Queste cifre hanno raggiunto 172 progetti beneficiari, i quali
cifra corrisponde al 33% dei 54.159.794,28 di euro di contributi ammessi. Queste cifre hanno raggiunto 172 progetti beneficiari, i quali hanno hanno
riguardato
riguardato prevalentemente
prevalentemente ditte
ditte individuali
individuali ee società
società aa responsabilità
responsabilità limitata,
limitata, rispettivamente
rispettivamente 58
58 ee 47.
47.
Come
Come mostra
mostra la
la mappa
mappa cartografica
cartografica 11.4
11.4 ilil maggior
maggior numero
numero di
di contributi
contributi ammessi
ammessi haha riguardato
riguardato 66 66 beneficiari
beneficiari del
del Comune
Comune di di Roma,
Roma, ii quali
quali
hanno
hanno visto
visto accettare
accettare circa
circa 23
23 milioni
milioni di
di euro
euro di
di finanziamento.
finanziamento. La
La presenza
presenza di
di beneficiari
beneficiari si
si rileva
rileva nel
nel 47%
47% dei
dei comuni
comuni della CMRC.
CMRC. Tuttavia,
della CmRC. Tuttavia,
ii comuni
comuni ad
ad est
est dell’area
dell’area metropolitana
metropolitana presentano
presentano una
una ridotta
ridotta presenza
presenza di
di beneficiari
beneficiari ee una
una bassa
bassa capacità
capacità di
di attrazione
attrazione di
di investimenti
investimenti del
del
programma su questa misura.
programma su questa misura.

4
4 Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200401/misura_4.pdf
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200401/misura_4.pdf
12
12
570
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

La presenza di
beneficiari per la
misura 04 si rileva
nel 47% dei Comuni
della CmRC, con
66 beneficiari nel
Comune di Roma.

Figura 11.4 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M04 “Investimenti in immobilizzazioni
materiali” Comuni Città metropolitana di
Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati Regione Lazio

571
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
14

11.1.4
4 M05. Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di adeguate misure
di prevenzione

Figura 11.5 Beneficiari e Contributi ammessi misura M05 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e
introduzione di adeguate misure di prevenzione” Comuni CMRC. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio.

La misura 05 del
PSR ha riguardato
solo cinque Comuni
della CmRC con un
contributo ammesso
pari a 1.490.430,99
euro

La misura 05 del
PSR ha riguardato
solo cinque Comuni
della CMRC con un
contributo
ammesso pari a
1.490.430,99 euro

Figura 11.5 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M05 “Ripristino del potenziale
produttivo agricolo danneggiato da calamità
naturali e introduzione di adeguate misure
di prevenzione” Comuni Città metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati Regione Lazio

14
572
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
15
15

La
La misura
misura M05
M05 del
del Programma
Programma didi Sviluppo
Sviluppo Rurale
Rurale rappresenta
rappresenta un
un importante
importante strumento
strumento di
di intervento
intervento nel
nel ristoro
ristoro oltre
oltre che
che nella
nella prevenzione
prevenzione
dei danni derivanti da calamità naturali. In particolare, la M05 ha come obiettivi5:
5
dei danni derivanti da calamità naturali. In particolare, la M05 ha come obiettivi :

▪▪ ripristinare
ripristinare ee prevenire
prevenire ii danni
danni ai
ai sistemi
sistemi agricoli
agricoli regionali;
regionali;
▪▪ ridurre
ridurre l’impatto delle specie vegetali e animali invasive ee problematiche
l’impatto delle specie vegetali e animali invasive problematiche ee ripristinare
ripristinare gli
gli ecosistemi;
ecosistemi;
▪▪ ripristinare e prevenire i danni ai sistemi agricoli regionali.
ripristinare e prevenire i danni ai sistemi agricoli regionali.
La
La misura
misura ha
ha previsto
previsto una
una dotazione
dotazione finanziaria
finanziaria pari
pari aa 10.605.438
10.605.438 dieuro.
euro. Come
Come
euro. Comemostra
mostrala
mostra lalamappa
mappacartografica
mappa cartografica 11.5,
cartografica 11.5, ii beneficiari
11.5, beneficiari didi
beneficiari questa
diquesta misura
questamisura
misura
si sono concentrati in soli cinque comuni della CMRC:
si sono concentrati in soli cinque comuni della CmRC: Ardea, Colonna, Montelibretti, Palombara Sabina e Roma. In totale,
CMRC: Ardea, Colonna, Montelibretti, Palombara Sabina e Roma. In totale, è stato ammesso è stato ammesso
un
un contributo
contributo di
di 1.490.430,99
1.490.430,99 dieuro,
euro, con una erogazione,all’Aprile
euro, con
con una
una erogazione,
erogazione, all’Aprile 2021,
2021,didi
all’Aprile 2021, 231.336,49
di231.336,49 euro
231.336,49euro
euro (16%
(16%
(16% deldel
del totale).
totale).
totale).

11.1.5
5 M06.
5
11.1.5 M06. Sviluppo
Sviluppo delle
delle aziende
aziende agricole
agricole e
e delle
delle imprese
imprese

La
La misura
misura M06
M06 sisi propone
propone l’obiettivo
l’obiettivo di
di favorire
favorire lo
lo sviluppo
sviluppo di
di nuove
nuove imprese
imprese nel
nel settore
settore agricolo
agricolo ee ilil ricambio
ricambio generazionale in agricoltura.
generazionale in agricoltura.
Le
Le parole
parole chiave
chiave associate
associate alla
alla misura
misura fanno
fanno riferimento
riferimento all’innovazione ed alla
all’innovazione ed alla competitività
competitività del
del settore,
settore, concon un’attenzione
un’attenzione particolare
particolare ad
ad
interventi
interventi per
per la
la sostenibilità
sostenibilità ambientale
ambientale eded economica
economica delle
delle aziende. Ad essa
aziende. Ad essa sono
sono collegate
collegate tre
tre sotto
sotto misure:
misure:

▪▪ aiuti all’avviamento
aiuti all’avviamento di
di imprese
imprese per
per ii giovani
giovani agricoltori;
agricoltori;
▪▪ aiuti all’avviamento
aiuti all’avviamento aziendale
aziendale per
per attività
attività extra-agricole
extra-agricole nelle
nelle aree
aree rurali;
rurali;
▪▪ sostegno aa investimenti
sostegno investimenti nella
nella creazione
creazione ee nello
nello sviluppo
sviluppo di
di attività
attività extra-agricole.
extra-agricole.

IlIl capitolo
capitolo 22 dell’Atlante
dell’Atlante del
del Cibo
Cibo dedica
dedica un
un approfondimento
approfondimento alle alle prime
prime due
due sotto
sotto misure,
misure, dedicate
dedicate rispettivamente
rispettivamente alal sostegno
sostegno ai ai giovani
giovani
agricoltori
agricoltori concon età
età compresa
compresa tra tra 18
18 ee 40
40 anni
anni ed
ed alla
alla rivitalizzazione
rivitalizzazione delledelle aree
aree rurali.
rurali. La
La misura
misura nel
nel suo
suo complesso
complesso haha avuto
avuto uno
uno stanziamento
stanziamento
iniziale di 147.930.346 di euro. La
iniziale di 147.930.346 di euro. La CMRC CMRC ha visto riconosciuti oltre 25 milioni di contributi ammessi, e una quota di
CmRC ha visto riconosciuti oltre 25 milioni di contributi ammessi, e una quota di pagamenti erogati pagamenti erogati pari
pari aa
18.072.661,51
18.072.661,51 (71% (71% del
di eurodel totale).
totale).
(71% Per le tre
Per le Per
del totale). sotto
tre sotto misure
misure
le tre sotto si rilevano
si rilevano
misure 330 beneficiari
330 330
si rilevano beneficiari all’aprile
all’aprile
beneficiari 2021,
2021,
all’aprile 2021,prevalentemente
prevalentemente collocati
prevalentementecollocati nel
collocatinel Comune
Comunedi
nelComune di
di
Roma con 89 progetti finanziati. La mappa 11.6 mostra una presenza diffusa di beneficiari, che si ritrovano nel 69%
Roma con 89 progetti finanziati. La mappa 11.6 mostra una presenza diffusa di beneficiari, che si ritrovano nel 69% dei comuni metropolitani.dei comuni metropolitani.
La colorazione
La colorazione verde
verde chiaro
chiaro riguarda
riguarda lala maggior
maggior parte
parte deidei comuni
comuni ee indica
indica un
un valore
valore di
di contributo
contributo ammesso
ammesso compreso
compreso tra
tra ii 100
100 ee ii 500
500 mila
mila
euro. I comuni dell’area a sud-est della
euro. I comuni dell’area a sud-est della Città città metropolitana mostrano le maggiori difficoltà nell’attrazione di fondi con diversi
città metropolitana mostrano le maggiori difficoltà nell’attrazione di fondi con diversi comuni privi di comuni privi di
beneficiari
beneficiari ee contributi
contributi ammessi spesso compresi
ammessi spesso compresi tratra ii 50
50 ee ii 100
100 mila
mila euro.
euro.

5
5 Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200406/misura_5.pdf
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200406/misura_5.pdf
15
15
573
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

All’aprile 2021 si
rileva per la misura
06 un numero di 330
beneficiari, distribuiti
tra il 69% dei Comuni
metropolitani.

Figura 11.6 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M06 “Sviluppo delle aziende agricole
e delle imprese” Comuni Città metropolitana
di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione
CURSA su dati Regione Lazio

574
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
17

11.1.6
6 M07. Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali

Figura 11.7 Beneficiari e Contributi ammessi misura M07 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali” Comuni Città
Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio.

Per la misura 07
è statoPer
previsto
la misura 07 è
un contributo di un
stato previsto
contributo
3.671.871,87 euro di per
3.671.871,87
25 beneficiari euro
della
CmRC.per 25 beneficiari
della CMRC

Figura 11.7 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M07 “Servizi di base e rinnovamento
dei villaggi nelle zone rurali” Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

17
575
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
18
18
La settima misura del PSR si occupa della competitività delle aree rurali promuovendo interventi su: «lo sviluppo delle infrastrutture locali
La settima misura
(comprese la banda dellarga
PSR veloce
si occupa della competitività
e ultraveloce, delle
le energie aree rurali
rinnovabili e lepromuovendo
infrastruttureinterventi
sociali) e su:
dei«lo sviluppo
servizi delle
di base infrastrutture
locali locali
nelle aree rurali
(comprese la banda
(inclusi quelli larga veloce
per il tempo libero,elaultraveloce, le energie
cultura e l’accesso rinnovabili
alle e le
tecnologie infrastrutture sociali)
dell’informazione e dellae comunicazione
dei servizi di base locali
- ICT)» 6 nelle aree rurali
. In particolare, la
(inclusi quelli per il tempo libero, la cultura e l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
misura ambisce allo sviluppo di villaggi rurali, intesi come aggregati di edifici, secondo una logica di intervento integrato - ICT)» 6
. In aparticolare,
favore dellala
misura ambiscedelle
valorizzazione allo aree
sviluppo di villaggi
rurali, inclusi irurali,
siti diintesi come
Natura 2000.aggregati di edifici,
La CMRC conta secondo una logica
28 beneficiari di intervento
per questa misura,integrato a favore
i quali hanno della
attratto
valorizzazione delle
31.671.871,87 di euro aree rurali, inclusi
di contributi i siti diCome
ammessi. Natura
nel 2000.
caso delleLa CmRC
CMRC conta
precedenti 28 beneficiari
misure, per questa
la quota maggiore di misura,
contributii quali
ammessihanno attratto
è rilevabile
31.671.871,87
nel Comune di di euro(oltre
Roma di contributi
28 milioni ammessi.
di euro).ComeQuotenel
piùcaso delle
ridotte precedenti
sono misure, per
state ammesse la quota maggiore
beneficiari dellediaree
contributi ammessi
dei castelli romaniè rilevabile
e ad est
nel Comune
della CMRC. di Roma (oltre 28 milioni di euro). Quote più ridotte sono state ammesse per beneficiari delle aree dei castelli romani e ad est
della CmRC.
CMRC.

11.1.7
7 M08. Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste
11.1.7
7 M08. Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste

La M08 si rivolge al tema della cura e dello sviluppo delle aree forestali. Distinta in 5 sotto misure, essa si pone l’obiettivo generale di
La M08 si rivolge
valorizzare al temaforestale
il patrimonio della cura e dellocriteri
secondo sviluppo delle aree forestali.
di sostenibilità Distinta
ambientale, in 5 sotto
economica misure, Presenta
e sociale. essa si pone l’obiettivo
quindi obiettivigenerale
specifici die
valorizzare il patrimonio
prevede interventi forestale
sulla filiera secondo
del legno, criteri«migliorare
tra i quali: di sostenibilità ambientale,
e favorire economica
la gestione sostenibilee sociale. Presenta
delle foreste quindi
anche obiettivi
in chiave specifici e
multifunzionale
prevede interventi sulla filiera del legno, tra i quali: «migliorare e favorire la gestione sostenibile
e Incentivare la filiera bosco-legno-energia e le relative infrastrutture a supporto su scala locale» . delle
7 foreste anche in chiave multifunzionale
e Incentivare la filiera bosco-legno-energia e le relative infrastrutture a supporto su scala locale»7.
La misura ha interessato in modo ridotto la scala della Città Metropolitana di Roma Capitale, con uno stanziamento, sotto forma di contributi
La misura di
ammessi, hapoco
interessato
superiorein modo ridotto
al milione la scala
di euro. della
Come Città metropolitana
mostratoMetropolitana
dalla mappa di Roma
11.8 sonoCapitale, con uno stanziamento,
solo 9 i beneficiari, concentratisotto forma di
in 8 comuni contributi
della CMRC.
ammessi, di poco superiore al milione di euro. Come mostrato dalla mappa 11.8 sono solo 9 i beneficiari, concentrati in 8 comuni della CmRC. CMRC.

6
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200421/misura_7.pdf
6
7 Fonte:
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200421/misura_7.pdf
http://lazioeuropa.it/files/200505/misura_8.pdf
7
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200505/misura_8.pdf 18
18
576
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

Figura 11.8 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M08 “Investimenti nello sviluppo
delle aree forestali e nel miglioramento
della redditività delle foreste” Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

577
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
20

11.1.8
8 M16. Cooperazione

Figura 11.9 Beneficiari e Contributi ammessi misura M16 “Cooperazione” Comuni Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio.
La misura 16 del
PSR ha riguardato
30 beneficiari, circa
la metà dei quali
La misura 16 delnel
territorio delriguardato
PSR ha Comune
di Roma.
30 beneficiari, circa
la metà dei quali
nel territorio del
Comune di Roma

Figura 11.9 Beneficiari e Contributi ammessi


misura M16 “Cooperazione” Comuni Città
metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021.
Elaborazione CURSA su dati Regione Lazio

20
578
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
21
21

La
La misura
misura “Cooperazione”
“Cooperazione” M16M16 sisi riferisce
riferisce ad ad un
un aspetto
aspetto innovativo,
innovativo, introdotto
introdotto daldal PSR,
PSR, nei
nei rapporti
rapporti tra
tra gli
gli attori
attori del
del settore
settore agricolo.
agricolo. In
In
particolare, la misura, distinta in otto sotto misure, intende favorire la collaborazione tra soggetti che operano
particolare, la misura, distinta in otto sotto misure, intende favorire la collaborazione tra soggetti che operano per l’attuazione di uno per l’attuazione di uno
specifico
specifico progetto.
progetto. LaLa cooperazione
cooperazione èè intesa
intesa come
come uno
uno strumento
strumento per per contrastare
contrastare lala frammentazione
frammentazione del del sistema
sistema produttivo,
produttivo, la quale:
la quale:
«unitamente alla
«unitamente alla dimensione
dimensione contenuta
contenuta delledelle aziende
aziende ed
ed alla
alla loro
loro difficoltà
difficoltà di di comunicazione,
comunicazione, oltre
oltre ad
ad incidere
incidere in
in modo
modo particolare
particolare sulla
sulla loro
loro
redditività rende
redditività rende maggiormente
maggiormente difficili
difficili ii rapporti
rapporti nelle
nelle diverse
diverse filiere,
filiere, ilil ricorso
ricorso all’aggiornamento,
all’aggiornamento, all’introduzione
all’introduzione di di investimenti
investimenti innovativi
innovativi
ee all’attuazione, in genere, di progetti»
all’attuazione, in genere, di progetti» . 8.
8

Al mese
Al mese di
di Aprile
Aprile 2021
2021 la
la CmRC
CMRC ha
CMRC ha ottenuto
ottenuto 1.170.553,12
1.170.553,12 didi euro
euro didi contributi
contributi ammessi,
ammessi, distribuiti
distribuiti tra
tra trenta
trenta progetti
progetti beneficiari,
beneficiari, di
di cui
cui quasi
quasi
la metà
la metà concentrati
concentrati nel
nel Comune
Comune di di Roma
Roma (14).
(14). La
La mappa
mappa 11.9
11.9 rileva
rileva in
in tal
tal senso
senso una
una scarsa
scarsa attrattività
attrattività di
di contributi
contributi per
per la
la misura
misura considerata,
considerata,
soprattutto per
soprattutto per le
le aziende
aziende ee ii soggetti
soggetti delle
delle aree
aree aa Nord,
Nord, Est
Est ee Sud
Sud della
della Città
Città Metropolitana.
Metropolitana.
Per la misura 19
è stato ammesso
un contributo di
11.1.9 8.125.391,56 euro per
9 M19.
9
11.1.9 M19. Sostegno
Sostegno allo
allo sviluppo
sviluppo locale
locale LEADER
LEADER (sviluppo
(sviluppo locale
locale di
di tipo
tipo partecipativo
partecipativo -- SLTP)
SLTP)
53 beneficiari.

La misura
La misura 1919 si
si riferisce
riferisce aa interventi
interventi per
per lo
lo sviluppo
sviluppo locale
locale di
di tipo
tipo partecipativo
partecipativo (SLTP)
(SLTP) perseguito
perseguito dal
dal PSR
PSR secondo
secondo l’approccio
l’approccio LEADER
LEADER (Liaison
(Liaison
Entre
Entre Actions de Dèveloppement de l`Economie Rurale). La misura ha l’obiettivo di favorire uno sviluppo integrato su scala subregionale. La
Actions de Dèveloppement de l`Economie Rurale). La misura ha l’obiettivo di favorire uno sviluppo integrato su scala subregionale. La Per
Per la
la misura
misura 19
19 èè
misura si divide in quattro sotto misure: 19.1 Sostegno preparatorio; 19.2 Sostegno all'esecuzione degli interventi nell'ambito
misura si divide in quattro sotto misure: 19.1 Sostegno preparatorio; 19.2 Sostegno all'esecuzione degli interventi nell'ambito della strategia della strategia
stato
stato ammesso
ammesso unun
di
di sviluppo
sviluppo locale
locale didi tipo
tipo partecipativo;
partecipativo; 19.3
19.3 Preparazione
Preparazione ee realizzazione
realizzazione delle
delle attività
attività di
di cooperazione
cooperazione deldel Gruppo
Gruppo didi Azione
Azione Locale;
Locale; 19.4
19.4 contributo
contributo di
di
Sostegno per i costi di gestione e animazione. Le azioni per lo sviluppo locale sono gestite dai Gruppi d’Azione Locale (GAL)
Sostegno per i costi di gestione e animazione. Le azioni per lo sviluppo locale sono gestite dai Gruppi d’Azione Locale (GAL) con l’attuazione con l’attuazione 8.125.391,56
8.125.391,56 euro
euro
di
di un
un Piano
Piano di
di Sviluppo
Sviluppo Locale
Locale (PSL).
(PSL). All’Aprile
All’Aprile 2021
2021 nella CMRC
CMRC sono
nella CmRC sono 53
53 ii beneficiari
beneficiari della
della misura, per ii quali
misura, per quali èè stato
stato ammesso
ammesso un un contributo
contributo per 53
per 53 beneficiari
beneficiari
di 8.125.391,56
di 8.125.391,56 di di euro.
euro. Come
Come mostra
mostra la la mappa
mappa 11.10
11.10 ii fondi
fondi della
della misura
misura hanno
hanno raggiunto
raggiunto prevalentemente
prevalentemente ii due due GAL
GAL dell’area
dell’area
Castelli Romani
metropolitana: Castelli
metropolitana: Romani e e Monti
Monti Prenestini
Prenestini ee Monti
Monti Prenestini
Prenestini e e Valle
Valle del
del Giovenzano
Giovenzano -- PRE.GIO..
PRE.GIO..

8
8 Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200605/misura_16.pdf
Fonte: http://lazioeuropa.it/files/200605/misura_16.pdf
21
21
579
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

Figura 11.10 Beneficiari ammessi misura


M19 “Sostegno allo sviluppo locale
LEADER” Comuni Città metropolitana di
Roma Capitale. Elaborazione CURSA su
dati Regione Lazio

580
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
23
23
11.2 La mappatura di pratiche e progetti
11.2 La mappatura di pratiche e progetti

In questo paragrafo sono riportati i primi risultati dell’attività di mappatura delle pratiche e dei progetti nel sistema alimentare della Città
InMetropolitana
questo paragrafo sonoCapitale.
di Roma riportatiIli lavoro
primi risultati dell’attività
di mappatura è statodicondotto
mappaturaneldelle pratiche
periodo gennaio e dei progetti
– luglio 2021nel sistema due
mediante alimentare
linee di della Città
rilevazione:
Metropolitana
la conduzionedidiRoma Capitale.
interviste Il lavoropromotori
a soggetti di mappaturadelleè pratiche
stato condotto nelrilevazione
e di una periodo gennaio
su siti–web.
luglioIl2021 mediante
lavoro accompagnadue linee di rilevazione:
e integra la stesura
ladell’Atlante
conduzionedel di Cibo
interviste a soggetti promotori delle pratiche e di una rilevazione su siti web. Il lavoro accompagna
e si propone l’obiettivo di compiere un primo passaggio conoscitivo che non intende essere esaustivo delle diverse e integra la stesura
realtà
dell’Atlante del Cibo e si propone l’obiettivo di compiere un primo passaggio conoscitivo che non intende essere
che convivono nel sistema alimentare. La mappatura ha restituito la presenza di 57 pratiche e progetti (Tab. 11.4; Mappa 11.11) connessi esaustivo delle diverse realtà La mappatura ha
checonconvivono
le fasi delnel sistema
sistema delalimentare.
cibo della CMRCLa mappatura ha restituito
(produzione, la presenza
trasformazione, di 57 pratiche
distribuzione, e progetti
consumo, (Tab.degli
gestione 11.4;scarti),
Mappacon 11.11) connessidi
un periodo Larestituito
mappatura la ha
con le fasi delche
riferimento sistema
parte deldal cibo
2001della CMRC (produzione,
CmRC
fino all’anno trasformazione,
2021. La rilevazione ha avutodistribuzione,
come oggettoconsumo,
pratiche egestione
progetti degli scarti), conun
che presentano uninteresse
periodo di per restituito
presenzaladi 57
riferimento
il Piano delche parte
Cibo dal 2001
e che, fino titolo,
a diverso all’anno 2021. La rilevazione
contribuiscono ad un ha avuto come
mutamento oggettodipratiche
in chiave e progetti
sostenibilità che presentano
ambientale, sociale ed uneconomica,
interesse per del presenza
pratichedie 57
progetti
il sistema
Piano del Cibo e che, a diverso titolo, contribuiscono ad un mutamento in chiave di sostenibilità ambientale, sociale
alimentare. Le pratiche ed i progetti identificati evidenziano una molteplicità di azioni, attori, obiettivi che consentono di intravedere ed economica, del pratiche
connessie progetti
con le fasi
sistema connessi con del
del sistema le fasi
cibo
l’eterogeneità del Le
alimentare. pratiche
sistema ed i progetti
alimentare identificati evidenziano
metropolitano. una molteplicità
Nei sotto-paragrafi di azioni,
che seguono attori, obiettivi
è riportato un breveche consentono di intravedere
approfondimento sui soggetti
l’eterogeneità del sistema alimentare metropolitano. Nei sotto-paragrafi che seguono è riportato un breve approfondimento sui soggetti del sistema
della CMRC del cibo
promotori, gli obiettivi e le parole chiave dei progetti identificati. Nell’appendice 2 sono riportate le schede sintetiche di descrizione delle
promotori, gli obiettivi e le parole chiave dei progetti identificati. Nell’appendice 2 sono riportate le schede sintetiche di descrizione delle della CMRC
pratiche e dei progetti che potranno costituire la base per una story map cartografica interattiva.
pratiche e dei progetti che potranno costituire la base per una story map cartografica interattiva.

Tabella 11.4 Politiche, Pratiche e Progetti del sistema alimentare della Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Fonte Cursa.
Tabella 11.4 Politiche, Pratiche e Progetti del sistema alimentare della Città Metropolitana di Roma Capitale. Anno 2021. Fonte Cursa. La mappatura ha
Nome del progetto o della pratica Soggetto promotore restituito la presenza
Nome del progetto o della pratica Soggetto
Ministeropromotore
dell'Interno, Fondo asilo migrazione e
A.G.R.I. – L.A.B. - soggetto ospitante "La Nuova Arca" integrazione 2014-2020
di 57 pratiche e
Ministero dell'Interno, Fondo asilo migrazione e
A.G.R.I. – L.A.B. - soggetto ospitante "La Nuova Arca" integrazione 2014-2020 progetti connesi con
Alveare che Dice Sì! Alveare che Dice Sì!
Alveare che Diceper
Sì! una ortofrutticoltura sostenibile Alveare che Dice Sì! le fasi del sistema del
Bio-economia Associazione nazionale Chimica Verde Bionet
Bio-economia per una ortofrutticoltura sostenibile Associazione nazionale Chimica Verde Bionet
cibo della CmRC.
Biologico Coldiretti Biologico Coldiretti
Biologico Coldiretti
Biosolidale Biologico Coldiretti
Biosolidale
Biosolidale
Bonus Lazio KM0 Biosolidale
Regione Lazio
Bonus Lazio KM0
Buonissimap Regione Lazio
Buonissimap
Buonissimap
Caffè Galeotto Buonissimap
Cooperativa sociale NO PROFIT
Caffè Galeotto
Casetta Rossa "Pasto Sospeso" Cooperativa sociale NO PROFIT
Casetta Rossa Tabella 11.4 Politiche, Pratiche e Progetti del sistema alimentare
Casetta Rossa "Pasto Sospeso" Casetta Rossa della Città metropoliitana di Roma Capitale. Anno 2021. Fonte
Confagricoltura Confagricoltura CURSA
Confagricoltura Confagricoltura
23
23
581
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
24

Cooperativa Garibaldi Cooperativa Garibaldi


Cooperativa Sociale Barikamà Barikamà
Cooperativa sociale Il Pungiglione Claudia Bonifini
CoopNoSpreco UNICOOP
CSA Semi di Comunità CSA Semi di Comunità
Ecibo Banco Alimentare Roma
Emporio Solidale Caritas Roma
ENABLING - PROGETTO EU PER LO SVILUPPO DELLA BIO-
BASED INDUSTRY ITABIA (Italian Biomass Association)
Fattoria didattica Il papavero Il papavero
Formaggi Boccea Formaggi Boccea
Frutta che Frutta Centro Agroalimentare di Roma
Frutta Urbana Associazione Linaria
Fusilli Urban Food Planning Unione Europea
Grande Impero Grande Impero
Gruppi di acquisto condominiali organizzati da Ressc
Roma Rete Romana di Economia Sociale e Solidale
Hummustown Hummustown
Il cibo che serve ACLI
Il valore del cibo Comune di Albano e Banco Alimentare e CMR
Junker: la differenziata in un clic Giunko srl
La spesa sospesa MUNICIPIO 1
Ladispoli Non Spreca Aps Litorale Nord
Last Minute Sotto Casa Last Minute Sotto Casa
Università di Roma “Tor Vergata”, Oasi, Kairos, Rete delle
Master in Agricoltura Sociale (MAS) Fattorie Sociali
Mercato Contadino Roma e Castelli Romani Mercato Contadino Roma e Castelli Romani
Misto cementato SEIPA S.r.l.
Nonna Roma Comitato Arci di Roma Cgil di Roma e del Lazio

24
582
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
25

Consorzio Sabina DOP, Consorzio Tutela Abbacchio


Operum Latinorum Romano IGP, Conzorzio Tutela Ricotta Romana DOP
Orti in Condotta Slow Food
Orti Solidali Comunità di Sant'Egidio
PARCO Ort9 - Sergio Albani Vivere in APS
Percorso Verde Centro Agroalimentare Roma
Progetto (p)Orto Sicuro Regione Lazio ARSIAL
Progetto H2020 “UrbanWINS” Comune di Albano Laziale
Prototipi manufatti in calcestruzzo a base di aggregato
riciclato da C&D Conselab srl
Raccontiamola Giusta Ress Roma
RECUP APS RECUP
RefoodGees RomaSalvaCibo RefoodGees
Regusto REGUSTO
Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi in collaborazione
Rimpiattino con Comieco
Roma in Food Camera di Commercio Roma
Ru:rban "H2020" Comune di Roma
S.C.U.P. S.C.U.P.
Sapere i Sapori Regione Lazio Arsial
Too Good to Go Too Good to Go
Tutto si trasforma: I rifiuti sotto una nuova luce - IV
Edizione FISE - ASSOAMBIENTE
Zappata Romana StudioUAP
Zolle Zolle

25
583
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE

Figura 11.11 Soggetti Promotori e Obiettivi


di Policy, Pratiche e Progetti del Sistema
Alimentare della CmRC. Elaborazione
CURSA

584
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
27

Sul lato della produzione possono essere segnalate le iniziative pubbliche e private che si concentrano sul tema della promozione della filiera
corta. In tal senso, vanno segnalate le azioni di policy promosse dalla Regione Lazio durante i primi mesi della pandemia da COVID-19,
rispettivamente i bandi “(p)Orto Sicuro” (con uno stanziamento di 250.000 euro) e “Bonus Lazio KM0” (10 milioni complessivi). Entrambe le
iniziative hanno rappresentato rilevanti due esempi di sostegno pubblico al settore agricolo in termini di innovazione degli strumenti a
disposizione degli agricoltori e di supporto alle filiereCmRC
locali. Nella mappatura sono incluse anche le attività riconducibili ai soggetti associativi
delle imprese come, ad esempio, il progetto “Roma in Food”, della Camera di Commercio di Roma, che ha come obiettivo la promozione di
prodotti locali di qualità. Altre iniziative, come il “Percorso Verde” del Centro Agroalimentare di Roma, sottolineano il bisogno di dare visibilità
alle produzioni locali nei mercati della CmRC.
CMRC. Sono poi incluse nuove esperienze di produzione e commercializzazione come il progetto della
prima Community Supported Agricolture – CSA a Roma “Semi di Comunità”, o la rete di vendita diretta degli “Alveari che dice Si!”. Sempre
sul lato della produzione meritano una segnalazione “Biosolidale” sul tema dell’agricoltura biologica e le realtà dell’agricoltura sociale,
impegnate nel versante della disabilità (Cooperativa Garibaldi), della lotta al caporalato (La nuova Arca), dell’inclusione
l’inclusione deidei migranti
migranti
(Cooperativa Sociale Barikamà).

dellosprechi
Nella mappatura si rileva una presenza consistente di pratiche e progetti incentrati sul tema della riduzione degli sprecoalimentari
alimentare e sul
e sul
recupero delle eccedenze alimentari. Queste iniziative, condotte da organizzazioni confessionali e laiche, attirano l’attenzione sul tema del
contrasto allo spreco sia nella fase di vendita che di consumo. È possibile segnalare in tal senso l’esperienza del “Pane che Serve” della rete
promossa dalle ACLI di Roma e l’iniziativa di “Refoodgees – Roma Salva Cibo” nel mercato rionale del quartiere Esquilino della Capitale. In
questo ambito sono attive diverse sperimentazioni che impiegano app digitali per favorire la commercializzazione e la donazione di prodotti
freschi e trasformati (Regusto, Ecibo Banco Alimentare, Last Minute Sotto Casa). Questi progetti si concentrano sul tema della solidarietà,
promuovendo la costruzione di reti solidali, come nel caso di “Nonna Roma” e “il Valore del Cibo” (Comune di Albano e Banco Alimentare).

Un tema che emerge dalla mappatura è quindi quello dell’educazione alimentare, con progetti rivolti alle scuole primarie e secondarie, il
riferimento qui è al progetto “Sapere i Sapori” della Regione Lazio o gli “Orti in Condotta” di Slow Food. Altre pratiche e progetti riguardano
poi il tema dell’agricoltura urbana (Zappata Romana), le reti AFN (i Gruppi di Acquisto Condominiali della Rete Economia Solidale e Sociale
Roma), l’inserimento lavorativo dei migranti (Hummustown).

Alcune pratiche, di attori pubblici e privati, incluse nella mappatura si occupano dell’ultima fase del sistema produttivo e del sistema del cibo
e fanno riferimento al tema dell’economia circolare. Rientrano tra di esse le iniziative di sperimentazione sul riuso dei materiali e la chimica
verde o le applicazioni sulla raccolta differenziata che consentono il riconoscimento dei materiali nella fase di conferimento (Junker: la
differenziata in un clic).

27
585
POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
28
28
Si tratta quindi di pratiche eterogenee, che operano su scale diverse e con una diversa stabilità nel tempo, ma che segnalano però una vitalità
Si tratta
del quindi
tessuto di pratiche eterogenee,
imprenditoriale e associativoche operano
che su scale diverse
opera nell’ambito dellae Città
con una diversa stabilità
Metropolitana nel tempo,
di Roma maQuesto
Capitale. che segnalano
lavoro èperò una vitalità
da intendersi
del tessuto
dunque comeimprenditoriale
un primo passoeper associativo che opera
la costruzione di unanell’ambito
mappaturadella Città Metropolitana
partecipata di Roma
e capillare delle Capitale.
componenti Questo
virtuose dellavoro è da
sistema intendersi
alimentare.
dunque come un primo passo per la costruzione di una mappatura partecipata e capillare delle componenti virtuose del sistema alimentare.

11.2.2 I soggetti promotori


11.2.2 I soggetti promotori

Le pratiche e i progetti inclusi nella mappatura sono condotti da diversi attori pubblici, privati e del terzo settore che sono attivi nella
Le pratiche die iniziative
promozione i progetticheinclusi nella sulle
incidono mappatura
diversesono condottidel
componenti dasistema
diversi attori
del cibo.pubblici, privati
I soggetti e del terzo
promotori settore Istituzioni
riguardano: che sono pubbliche
attivi nella
promozione
locali di iniziative
e nazionali, cheImprese
università, incidonoprivate,
sulle diverse
aziende componenti del sistema del
agrarie e cooperative, cibo. Ienti
start-up, soggetti promotori riguardano:
di rappresentanza, Istituzioni
associazioni no-profitpubbliche
e altri Il 33% delle
Il 33% delle
pratiche e dei
soggetti. È possibile operare una categorizzazione per avere un quadro sui diversi soggetti censiti. In particolare, nella tabella 11.5 ee nel
locali e nazionali, università, Imprese private, aziende agrarie e cooperative, start-up, enti di rappresentanza, associazioni no-profit altri
soggetti. pratichecensiti
progetti e dei è
grafico 11.2È èpossibile
riportatooperare
il numero unadicategorizzazione per avere
promotori appartenenti un quadropubbliche,
a Istituzioni sui diversisoggetti
soggetti censiti.
privati, In particolare,
terzo nelladitabella
settore ed enti 11.5 e nel
rappresentanza.
progetti censiti
promosso da è
grafico 11.2
Sebbene nonèsia riportato il numero
possibile di promotori
considerare appartenenti
questi risultati come arappresentativi
Istituzioni pubbliche, soggetti
del sistema privati, terzo
alimentare, settore
emerge conedevidenza
enti di rappresentanza.
l’apporto che promosso
soggetti delda
terzo
Sebbene
offrono non siaprivati
i soggetti possibile considerare
(il 33% questierisultati
dei promotori) come rappresentativi
le organizzazioni del sistema
del terzo settore (33%). Glialimentare, emerge
attori privati con evidenza
considerati mostranol’apporto che
una grande soggetti
settore del terzo
offrono i soggetti
attenzione al temaprivati (il 33% deicircolare,
dell’economia promotori) e le organizzazioni
promuovendo del terzo settore
sperimentazioni (33%).
sul riciclo e Gli
sul attori
riuso privati considerati
dei materiali. Gli mostrano
attori deluna grande
no-profit settore
attenzione al tema dell’economia circolare, promuovendo sperimentazioni sul riciclo e sul riuso dei materiali.
concentrano la loro attenzione su progetti di recupero delle eccedenze alimentari, un tema che vede l’impegno di start-up innovative che Gli attori del no-profit
concentrano
operano la loro
a livello attenzione
locale e nazionale su (Cfr.
progetti di recupero
appendice n. 2). delle eccedenze alimentari, un tema che vede l’impegno di start-up innovative che
operano a livello locale e nazionale (Cfr. appendice n. 2).
Tabella 11.5 Tipi di soggetti promotori pratiche e progetti del cibo CMRC. Anno 2021. Elaborazione CURSA.
Tabella 11.5 Tipi di soggetti promotori pratiche e progetti del cibo CMRC. Anno 2021. Elaborazione CURSA. Il 33% delle pratiche
Tipo di attore % Numero
Tipo di attore
e dei progetti censiti
Pubblico - Istituzioni e Università 18,52% Numero
10
Pubblico - Istituzioni e Università 18,52
è promosso da
Privato - Imprese, cooperative e start-up 33,33 1810
soggetti del terzo
Terzo settore - No profit e coop e start-up
Privato - Imprese, cooperative 33,33
33,33 1818
settore.
Terzo
Enti settore - No profit e coop
di rappresentanza 33,33
9,26 518
Enti di rappresentanza
Altro 9,26
5,56 35
Altro
Totali 5,56
100,00 54 3
Tabella 11.5 Tipi di soggetti promotori di pratiche e progetti del cibo
Totali 100,00 54
CmRC. Anno 2021. Elaborazione CURSA

28
28
586
29 POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
29
Grafico 11.2 Tipi di soggetti promotori di pratiche e progetti del cibo CMRC. Valori percentuali anno 2021. Elaborazione CURSA.
Grafico 11.2 Tipi di soggetti promotori di pratiche e progetti del cibo CMRC. Valori percentuali anno 2021. Elaborazione CURSA.

La maggioranza dei
progetti ha come
obiettivi il supporto
alla filiera locale (19)
e il recupero delle
eccedenze alimentari
(19).

Grafico 11.2 Tipi di soggetti promotori di pratiche e progetti del cibo


CmRC. Valori percentuali anno 2021. Elaborazione CURSA

La maggioranza dei
progetti ha comedei
La maggioranza
obiettivi
progettiilha supporto
come
11.2.2 Gli obiettivi e le parole chiave
alla filiera locale
obiettivi il supporto
11.2.2 Gli obiettivi e le parole chiave (19)
alla efiliera
il recupero
locale
Nella fase di mappatura si è provveduto a riportare per ciascuna pratica o progetto i suoi obiettivi, fino ad un massimo di tre, per comprendere delle eccedenze
(19) e il recupero
meglio le finalità
Nella fase dell’iniziativa.
di mappatura Gli obiettivi
si è provveduto sono stati
a riportare inciascuna
per un set predefinito di undici iscelte
pratica o progetto che potessero
suoi obiettivi, fino adcogliere i diversi
un massimo ambiti
di tre, per di intervento
comprendere alimentari (19)
delle eccedenze
dei progetti, lasciando tuttavia la possibilità di inserire nuovi obiettivi
meglio le finalità dell’iniziativa. Gli obiettivi sono stati categorizzati con
in un set predefinito la
in un set di voce “altro”.
undici scelte
predefinito Nella fase
che potessero
di undici di analisi alcuni obiettivi,
cogliere i cogliere
scelte che potessero diversi ambiti inseriti
i diversidiambitinella
intervento alimentari (19)
di intervento
voce “Altro” elasciando
dei progetti, per i quali si è ravvisata
tuttavia una sovrapposizione
la possibilità di inserire nuovi semantica conlagli
obiettivi con obiettivi
voce “altro”.predefiniti,
Nella fasesono stati alcuni
di analisi rinominati e inclusi
obiettivi, nelnella
inseriti set
iniziale.
voce “Altro” e per i quali si è ravvisata una sovrapposizione semantica con gli obiettivi predefiniti, sono stati rinominati e inclusi nel set
iniziale.
Il grafico 11.3 mostra una maggioranza di progetti che hanno come esplicito obiettivo il supporto alla filiera agroalimentare locale (19
occorrenze). Unmostra
Il grafico 11.3 obiettivo
unaaltrettanto prioritario
maggioranza è quello
di progetti che del recupero
hanno come delle eccedenze
esplicito obiettivoalimentari (19),alla
il supporto un filiera
tema su cui si concentralocale
agroalimentare l’azione
(19
dioccorrenze).
numerosi soggetti censitialtrettanto
Un obiettivo ed intervistati per la costruzione
prioritario dell’Atlante.
è quello del Seguono
recupero delle poi gli obiettivi
eccedenze “Innovazione
alimentari (19), un temae ricerca”
su cui si(10), spesso l’azione
concentra riferito
adiprogetti
numerosidi economia circolare,
soggetti censiti e la promozione
ed intervistati di prodottidell’Atlante.
per la costruzione locali. Seguono poi gli obiettivi “Innovazione e ricerca” (10), spesso riferito
a progetti di economia circolare, e la promozione di prodotti locali.
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30 POLICY, PRATICHE E PROGETTI DEL SISTEMA ALIMENTARE
Grafico 11.3 Occorrenze obiettivi pratiche e progetti del sistema alimentare.
30 Anno 2021. Elaborazione CURSA.

Grafico 11.3 Occorrenze obiettivi pratiche e progetti del sistema alimentare. Anno 2021. Elaborazione CURSA.

Grafico 11.3 Occorrenze obiettivi pratiche e progetti del sistema


alimentare. Anno 2021. Elaborazione CURSA

Allo stesso tempo, si è scel

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