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ISBN 978-88-6548-106-6
Sandro Chignola
Vuelvo al sur
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il suo passo e la sua capacità di tenuta. Foucault, in questa prospet-
tiva, può essere studiato come filosofo e contemporaneamente
come destabilizzatore radicale dello statuto della filosofia come sa-
pere. Egli ci offre un esempio, uno dei più radicali, di un’autentica
politica della filosofia. Una politica della filosofia in grado di spezza-
re l’inerzia di una tradizione, quella della filosofia politica in parti-
colare, e la separazione tra prassi e teoria sulla quale essa riprodu-
ce il proprio specifico disciplinare.
I corsi che Foucault tiene al Collège de France, la cui edizione si
va avviando alla conclusione, rappresentano un’occasione partico-
larmente felice per portare avanti questa operazione. Un’operazio-
ne che Foucault viene compiendo in prima persona, utilizzandoli
come un cantiere all’interno del quale mettere alla prova i propri
argomenti, modificarli, riprenderli o abbandonarli, e che è possi-
bile fare, in seconda battuta, al suo seguito, utilizzandoli come
porte d’accesso a una produzione, quella di Foucault, segnata da
una costante inquietudine.
Lo stesso può dirsi delle interviste, recensioni, puntualizzazio-
ni, tavole rotonde incluse nei Dits et Écrits, che, assieme ai corsi al
Collège de France, costituisce parte significativa dei testi sui quali
mi sono basato nel redarre i sei seminari. Lungi dal rappresentare
momenti poco rilevanti di una produzione contingente e d’occa-
sione rispetto ai grandi libri da lui pubblicati, una conclusione,
quest’ultima, che sarebbe possibile trarre solo applicando di
nuovo a Foucault uno stigma autoriale, questi interventi conden-
sano il significato generale di un impegno intellettuale che si svol-
ge integralmente sotto il segno dell’attualità. Si tratta di prese di
posizione che, in molti casi, indicano la direzione nella quale il
suo lavoro si muove e che si offrono come ingressi o come varchi
particolarmente utili al laboratorio foucaultiano.
«Porte d’accesso», «varchi» o «ingressi»: non uso questi termi-
ni a caso. Questi seminari non offrono un’interpretazione unitaria
o definitiva di Foucault. Non lo fanno proprio per i motivi segnala-
ti in apertura. Essi rappresentano traiettorie, percorsi, attraversa-
menti della produzione di Foucault che muovono da punti di vista
specifici e unilaterali – certo: mai casuali – e che intendono, alme-
no per chi scrive, mettere a problema non già, o non solo, un’ope-
ra, ma, prolungando il suo effetto, statuto e discorsività dei saperi
ai quali essa si lega.
Il titolo scelto per questo volume vuole mettere a tema esatta-
mente questo movimento. I sei seminari che presento al lettore
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non vanno perciò intesi come capitoli di un libro il cui svolgimen-
to si muoverebbe progressivamente dal primo all’ultimo di essi,
ma come percorsi dotati ciascuno di una propria autonomia.
Eventuali ripetizioni e insistenze che potrebbero infastidire chi
decidesse di percorrerli in serie, non appariranno tali a chi, invece,
decida di leggerli, come è senz’altro possibile fare, ciascuno per sé.
I testi raccolti in questo volume sono stati redatti in occasione di
seminari o di interventi per i quali sono stato invitato in Italia o al-
l’estero. Tra di essi, mi piace ricordare quelli, particolarmente viva-
ci per le discussioni che ne sono seguite, presso l’École Normale
Supérieure di Lyon, l’Universidad Nacional de San Martin (Buenos
Aires) e l’Universidad de Córdoba in Argentina, l’Université de
Toulouse-Le Mirail, le Università di Palermo, Roma-La Sapienza,
Bologna e Trento, la Scuola di dottorato in Filosofia e la Scuola Ga-
lileiana dell’Università di Padova. Ringrazio di nuovo, qui, tutte e
tutti coloro che le hanno animate. A eccezione del testo sinora ine-
dito su Foucault e Marx qui pubblicato come secondo seminario,
Fabbriche del corpo, gli altri sono stati, spesso con titoli e in versioni
differenti, già pubblicati. Il primo, L’impossibile del sovrano. Gover-
namentalità e liberalismo, qui quasi interamente riscritto, è stato in-
cluso in: S. Chignola (a cura di), Governare la vita. Un seminario sui
Corsi di Michel Foucault al Collège de France (1977-1979), ombre
corte, Verona 2006; il terzo, La politica dei governati. Governamen-
talità, forme di vita, soggettivazione, ampiamente rielaborato in que-
sta occasione, è originariamente uscito, in spagnolo, nella rivista
argentina «Deus Mortalis», 2010; il quarto, Koinōnikon zoCon. Gli
stoici e l’altra modernità, l’unico non direttamente attinente Fou-
cault, ma scritto a partire da problemi aperti dalla lettura di l’Hermé-
neutique du sujet, è compreso nella raccolta: Concordia discors. Studi
in onore di Giuseppe Duso, Padova University Press, Padova 2012; il
quinto, «Phantasiebildern»/«Histoire fiction»: Weber, Foucault, è
stato pubblicato in: P. Cesaroni-S. Chignola (a cura di), La forza del
vero. Un seminario sui Corsi di Michel Foucault al Collège de France
(1981-1984), ombre corte, Verona 2013; il sesto, Il coraggio della ve-
rità: parrheEsia e critica, esce, quasi contemporaneamente a questo
libro, in «Politica e Religione. Annuario di teologia politica».
Molte e molti hanno contribuito al formarsi di questi testi, al
loro riscriversi, al correggersi e al precisarsi delle interpretazioni
che in essi si sono venute definendo. Tra di loro, il mio ringrazia-
mento va in particolare a Emmanuel Biset, Claudio Cavallari, Pier-
paolo Cesaroni, Edgardo Castro, Girolamo De Michele, Jorge
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Dotti, Bruno Karsenti, Sandro Mezzadra, Toni Negri, Michele Ni-
coletti, Judith Revel, Michel Senellart, Paolo Slongo, Lorenzo Ru-
stighi, Giulia Valpione, Adelino Zanini.