Le Regioni europee
1
L’uso del materiale è esclusivamente didattico. Se ne vieta la vendita, la duplicazione, la diffusione.
Europa PAG. 4
Cenni storici PAG .9
Storia e formazione dell’UE PAG. 12
Organi istituzionali e competenze dell’UE PAG. 15
Nazioni d’Europa PAG. 19
Penisola iberica PAG. 20
Spagna PAG. 22
Portogallo PAG .29
Francia PAG .35
Sizzera PAG. 43
Germania PAG. 49
Austria PAG. 61 3
Belgio PAG .69
Paesi Bassi PAG .78
Danimarca PAG. 87
Norvegia PAG. 93
Svezia PAG. 99
Finlandia PAG. 105
Irlanda PAG. 114
Regno Unito PAG .124
Repubbliche Baltiche (esercizio di competenza) PAG .147
Lituania PAG. 152
Estonia PAG .155
Lettonia PAG. 158
Sitografia di riferimento PAG. 164
Storia dell’Europa3
Europa fisica5
5 http://www.cittacapitali.it
6 ivi
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Il mito di Europa e la storia
Il lemma Europa deriva, con molta probabilità, dal mito di Europa, figlia del re dei Fenici, che fu rapita da Zeus, sotto spoglie di un toro bianco, da
cui nacquero Minosse, Sarpedonte e Radamant7. La parola Europa deriverebbe dal greco e significherebbe, etimologicamente, ben irrigata o ampio
sguardo.
Cenni storici L’Europa, spesso indicato come il Vecchio Continente, è stato un territorio abitato fin dall’antichità, che ha fondato la sua cultura 9
soprattutto sulle civiltà del Mediterraneo. L’eredità più lunga e più duratura è sicuramente quella greca. Infatti i Greci, dediti all’agricoltura, alla
pastorizia ma soprattutto alla filosofia e all’arte, si spinsero sulle coste del Mediterraneo, dal VIII secolo, per fondare colonie. Ai Greci si deve la
diffusione della cultura, della filosofia e del concetto di democrazia8.
L’eredità della civiltà greca fu raccolta dall’Impero Romano che si estendeva dalla Penisola Iberica alla Persia 9. Il 476 d. C., anno della deposizione
dell’ultimo imperatore romano, l’espansionismo arabo contribuì alla frammentazione del territorio europeo che nonostante i tentativi di
unificazione di con Carlo Magno10. La storia d’Europa è ricca di vicende e momenti di notevole portata, come la Rivoluzione Francese del XVIII secolo
e teatro di guerre nel XX secolo11. Gli eventi successivi, con alterne vicende, porteranno alla formazione dell’Europa delle nazioni 12.
Sud: Mar Mediterraneo, l'Egeo, il mar di Marmara, il mar Nero e la catena del Caucaso.
Est: fiume Kara, catena degli Urali, fiume Ural, Repubblica del Kazakhstan, Mar Caspio.
Abitanti 73923361713
10
Densità 107 abitanti
http://www.focus.it/cultura/storia/1000-anni-di-storia-europea-in-meno-di-5-minuti
13 Il dato è aggiornato alle ore 24, del 12/06/2017. Per un aggiornamento in tempo reale si consulti la pagina http://popolazione.population.city/world/eu.
Nella stessa pagina tasso di natalità e mortalità e mappa della popolazione europea
11
14 Per una storia del Mediterraneo, si veda il filmato https://www.youtube.com/watch?v=Qj5MV-mXVyc (durata 43 minuti)
‹‹1945 - 1959 La pace in Europa – gli albori della cooperazione L’Unione europea viene posta in essere allo scopo di mettere fine alle guerre
frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella seconda guerra mondiale. Negli anni Cinquanta la Comunità europea del carbone e
dell’acciaio comincia ad unire i paesi europei sul piano economico e politico al fine di garantire una pace duratura. I sei membri fondatori sono il
Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. Gli anni Cinquanta sono caratterizzati dalla guerra fredda tra Est ed Ovest. Le
proteste in Ungheria contro il regime comunista sono represse dai carri armati sovietici nel 1956. Nel 1957, il trattato di Roma istituisce la Comunità
economica europea (CEE), o "Mercato comune".
1960 - 1969 Un periodo di crescita economica Gli anni '60 sono un buon periodo per l’economia, grazie anche al fatto che i paesi dell’UE non
applicano più dazi doganali agli scambi reciproci. Essi convengono inoltre il controllo comune della produzione alimentare, garantendo così il
12
sufficiente approvvigionamento di tutta la popolazione, e ben presto si comincia addirittura a registrare un surplus di produzione agricola. Il maggio
1968 è famoso in tutto il mondo per i moti studenteschi di Parigi, molti cambiamenti nella società e nel costume sono associati alla cosiddetta
"generazione del ‘68".
1970 - 1979 Una comunità in crescita – il primo allargamento Con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno Unito il 1° gennaio 1973, il
numero degli Stati membri dell’Unione europea sale a nove. Il breve ma cruento conflitto arabo-israeliano dell’ottobre 1973 scatena una crisi
energetica e problemi economici in Europa. La caduta del regime di Salazar in Portogallo nel 1974 e la morte del generale Franco in Spagna nel 1975
decretano la fine delle ultime dittature di destra al potere in Europa. La politica regionale comunitaria comincia a destinare ingenti somme di denaro
alla creazione di nuovi posti di lavoro e di infrastrutture nelle aree più povere. Il Parlamento europeo accresce la propria influenza nelle attività
dell’UE e, nel 1979, viene eletto per la prima volta a suffragio universale. Negli anni ’70 si intensifica la lotta contro l’inquinamento. L’UE adotta le
leggi a tutela dell’ambiente, introducendo per la prima volta il concetto "chi inquina paga".
In seguito agli scioperi dei cantieri navali di Danzica, nell’estate del 1980, il sindacato polacco Solidarność ed il leader Lech Walesa diventano famosi
in Europa e nel mondo. Nel 1981 la Grecia diventa il decimo Stato membro dell’UE, mentre il Portogallo e la Spagna aderiscono all’UE cinque anni
dopo. Nel 1986 viene firmato l’Atto unico europeo, che pone le basi per un ampio programma di sei anni finalizzato a risolvere i problemi che ancora
ostacolano la fluidità degli scambi tra gli Stati membri dell’UE e crea così il "Mercato unico". Si produce un grande sconvolgimento politico quando,
il 9 novembre 1989, viene abbattuto il muro di Berlino e, per la prima volta dopo 28 anni, si aprono le frontiere tra Germania Est e Germania Ovest.
Ciò porta alla riunificazione della Germania orientale e occidentale nell'ottobre 1990.
1990 - 1999 Un’Europa senza frontiere Con il crollo del comunismo nell’Europa centrale ed orientale i cittadini europei si sentono più vicini. Nel 13
1993 viene completato il mercato unico in virtù delle "quattro libertà" di circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Gli anni Novanta sono inoltre
il decennio di due importanti trattati: il trattato di Maastricht sull’Unione europea (1993) e il trattato di Amsterdam (1999). I cittadini europei si
preoccupano di come proteggere l’ambiente e di come i paesi europei possano collaborare in materia di difesa e sicurezza. Nel 1995 aderiscono
all’UE tre nuovi Stati membri: Austria, Finlandia e Svezia. Una piccola località del Lussemburgo dà il nome agli accordi di ‘Schengen’ che,
gradualmente, consentono ai cittadini di viaggiare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere. Milioni di giovani studiano all’estero
con il sostegno finanziario dell’UE. Viene semplificata anche la comunicazione, in quanto sempre più cittadini utilizzano il telefono cellulare ed
Internet.
2000 - 2009
Dal 2010 ai giorni nostri Un decennio difficile La crisi economica globale colpisce duramente l'Europa. L’UE aiuta numerosi paesi ad affrontare le
loro difficoltà e istituisce l’"Unione bancaria", allo scopo di rendere il settore bancario più sicuro e affidabile. Nel 2012 l'Unione europea riceve il
premio Nobel per la pace. Nel 2013 la Croazia diventa il 28º Stato membro dell’UE. I cambiamenti climatici restano in cima all’agenda e i leader
concordano di ridurre le emissioni nocive. Le elezioni europee del 2014 vedono crescere il numero degli euroscettici eletti al Parlamento europeo. Si 14
inaugura una nuova politica di sicurezza a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia. L’estremismo religioso aumenta in Medio
Oriente e in diversi paesi e regioni del mondo, provocando instabilità e guerre che spingono molti a fuggire dalle loro case e a cercare rifugio in
Europa. L’UE, oltre al dilemma di come prendersi cura di loro, diventa anche l’obiettivo di diversi attacchi terroristici››15
15Le informazioni sono state tratte dal sito ufficiale https://europa.eu/european-union/about-eu/history_it, cui si rimanda per eventuale approfondimento del
tema.
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Organi istituzionali e competenze dell’UE16
Parlamento europeo17
È costituito da
23Commissioni, in cui i deputati preparano il lavoro delle sedute plenarie del Parlamento. 15
1 Segretariato generale, che segue il lavoro dei deputati e degli organi parlamentari.
Durante le sedute plenarie i deputati votano le leggi europee e affrontano i problemi presentati nell'ordine del giorno 18. Consiglio europeo: ne
fanno parte i 28 capi di Stato o di governo degli Stati membri dell'UE, il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione
europea. Non si occupa di atti legislativi, ma definisce l’Agenda politica dell’Unione ‘’adottando "conclusioni" durante le riunioni del Consiglio
europeo, che individuano le questioni problematiche e le misure da intraprendere. Il Consiglio europeo definisce le priorità e gli orientamenti politici
generali dell'UE. Di recente, il Consiglio europeo ha adottato un'"agenda strategica" delle priorità chiave sulle quali dovranno concentrarsi
l'attenzione e l'azione dell'UE nel lungo periodo’’19.
Si occupa di:
Occupazione, crescita e investimenti
Mercato unico digitale
Unione dell'energia e clima
Mercato interno
Un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa
Un accordo commerciale equilibrato tra UE e USA
Giustizia e diritti fondamentali
Le migrazioni 16
Un ruolo più incisivo a livello mondiale
Cambiamento democratico21
16 Tutti gli organi e i poteri delle Istituzioni nel video: https://www.youtube.com/watch?v=4-KBo4jeaAw (Durata del video 4 minuti e 32 secondi)
17Informazioni sul Parlamento europeo, aggiornate in tempo reale in http://www.europarl.europa.eu/portal/it
18 Parlamento europeo in http://www.europarl.europa.eu/portal/it
19 Consiglio europeo in http://www.consilium.europa.eu/it/european-council/
20 Consiglio UE in http://www.consilium.europa.eu/it/home/
21 Per un approfondimento di ciascuna voce dell’elenco si veda https://ec.europa.eu/commission/index_it
‘’Dalla sua creazione nel 1952, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha il compito di assicurare "il rispetto del diritto nell'interpretazione e
nell'applicazione" dei trattati.
vigila sull'osservanza da parte degli Stati membri degli obblighi derivanti dai trattati, e
La Corte di giustizia dell’Unione europea, la cui sede è fissata a Lussemburgo, comprende due organi giurisdizionali: la Corte di giustizia e il Tribunale
(creato nel 1988). Il Tribunale della funzione pubblica, creato nel 2004, ha cessato le sue attività il 1° settembre 2016 in seguito al trasferimento
delle sue competenze al Tribunale nel contesto della riforma dell’architettura giurisdizionale dell’Unione.’’ 22Poiché ogni Stato membro ha una
propria lingua e un sistema giuridico specifico, la Corte di giustizia dell'Unione europea è un'istituzione plurilingue. Il suo regime linguistico non
conosce esempi analoghi in nessun altro organo giurisdizionale al mondo, poiché ciascuna delle lingue ufficiali dell'Unione europea può essere
lingua processuale. La Corte è in effetti tenuta ad osservare un plurilinguismo integrale a motivo della necessità di comunicare con le parti nella
lingua processuale e di garantire la diffusione della sua giurisprudenza in tutti gli Stati membri
‘’La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale dei 19 Stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro. Il nostro obiettivo
principale è mantenere la stabilità dei prezzi nell’area dell’euro e preservare così il potere di acquisto della moneta unica. La BCE è un’istituzione
ufficiale dell’UE che si colloca al centro dell’Eurosistema e anche del Meccanismo di vigilanza unico, per quanto riguarda la vigilanza sulle banche.
Consulta le informazioni su come siamo organizzati e sui membri del Consiglio direttivo, il principale organo decisionale. Definiamo e attuiamo la
politica monetaria per l’area dell’euro e svolgiamo una serie di altre funzioni, fra le quali la vigilanza bancaria.’’23 18
La Corte dei conti europea è stata istituita con il compito di controllare le finanze dell'UE. Punto di partenza del suo lavoro di audit sono il bilancio
e le politiche dell'UE, principalmente in settori riguardanti crescita e occupazione, valore aggiunto, finanze pubbliche, ambiente e azione per il
clima. La Corte sottopone a audit il bilancio UE sia per quanto riguarda le entrate che le spese24.
23http://www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html
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mappa concettuale28
La Spagna si estende in un territorio compreso tra i Pirenei e la Francia, a Nord Est, il Mar Mediterraneo a Sud e a Est, il Portogallo e l’Atlantico
a Ovest. A Nord confina anche con Andorra, comprende le isole Baleari, le Isole Canarie e due exclave in Africa: Ceuta e Melilla. Il promontorio di
Gibilterra appartiene al Regno Unito.
Il clima della Spagna è continentale, nelle zone interne, mediterraneo sulla fascia costiera meridionale e temperato fresco oceanico, lungo la
costa settentrionale. Pertanto si distinguono quattro zone climatiche: atlantica, continentale, mediterranea e montana.
L’ambiente naturale è costituito da ulivi, sugheri e pini marittimi, sulla fascia meridionale, mentre le zone più interne sono più aride (la gariga) 25
e steppose. Sulla costa atlantica crescono castagni, lecci e faggi. La fauna è ricca di bertucce (Gibilterra), Rettili (tra cui camaleonti), Uccelli acquatici
(fenicotteri), Rapaci (aquile, avvoltoi), lupi, linci e il camoscio dei Pirenei.
3. Rilievi
L’Altopiano semiarido della Meseta (altitudine media 600 m.) è solcato da: Sierra Nevada, Cordigliera Betica, Sierra Morena, Sistema centrale,
Monti Iberici, Monti Cantabrici. A Nord, i Pirenei segnano il confine con la Francia.
4. Idrografia
I principali fiumi, spesso a regime torrentizio, sono il Tago (1007 KM), Duero e Guadiana che, dopo aver proseguito il loro corso in Portogallo,
sfociano nell’Altlantico come il Guadalquivir e l’Ebro che sfocia nel Mar Mediterraneo.
5. Lingua e religioni
La lingua nazionale è lo spagnolo-castigliano, accanto a questa, sono riconosciute anche il catalano e il basco. La religione professata dalla
maggior parte della popolazione è la cattolica, attestata anche quella islamica.
6. Cenni storici
Colonizzata da Fenici, Celti, Greci, Cartaginesi, sin da I Millennio a. C., e conquistata dai Romani tra III e II sec. a.C., la Spagna fu conquistata
dagli Arabi nel 710 che vi restarono fino al 1492, quando, con la caduta di Granada si concluse la reconquista del Paese, durante il regno di
Ferdinando e di Isabella di Castiglia. Nello stesso anno anche gli Ebrei furono espulsi dal paese molti marrani (ebrei convertiti) condannati al rogo; 26
nel 1502 fu vietato l’islamismo fra 1609 e 1614, per volere di Filippo III espulsi, i Moriscos (discendenti dei musulmani).
Alla fine del XV secolo, in seguito alle scoperte di Colombo, la Spagna costruì un vasto dominio coloniale che si estendeva in gran parte
dell’America latina (soltanto il Brasile era colonia portoghese). Il ruolo di potenza egemone europea coincise con l’ascesa del re Carlo V (1516-56).
La Spagna aderì al ‘moto religioso’ della Controriforma, ma con Filippo II cominciarono a delinearsi i segni della crisi economica dovuta,
soprattutto, all’eccessivo afflusso dei metalli preziosi dalle colonie americane. Nel 1588 veniva sconfitta dagli Inglesi la flotta Spagnola Invencible
Armada e, in seguito alla guerra dei Trent’anni, la Spagna era costretta a cedere molti dei suoi possedimenti. Le paci di Utrecht (1713) e
di Rastatt (1714) diedero il trono al francese Filippo V di Borbone. Salito al trono nel 1814, Ferdinando VII di Borbone abolì la Costituzione del 1812
e perseguì una politica reazionaria. Nel 1820 la S. fu teatro di un importante moto liberale che impose il ritorno alla Costituzione del 1812, represso
nel 1823 dalle armi francesi per conto della Santa Alleanza.
L’11 marzo 2004, alla vigilia delle elezioni legislative, sanguinosi attentati di matrice islamica hanno provocato a Madrid circa 200 vittime e
migliaia di feriti30.
27
7. Città principali
La capitale della Spagna è Madrid, da quando Filippo II, nel 1561, la preferì a Toledo. La città, fu fondata nel 852, si trova sulle rive del fiume
Manzanarre, a 660 metri sul livello del mare. A Madrid si possono ammirare e visitare: il Museo del Prado, Parque del Retiro, Plaza Mayor, Palacio
real, Puerta del Sol.
Tra le altre città importanti bisogna ricordare Barcellona (porto mediterraneo della Catalogna), Valencia (sul fiume Guadalquivir), Siviglia (in
Andalucia).
32 Tutti i dati presenti nella pagina sono stati tratti dalla pagina http://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=92
29
33
34
Capitale Lisbona
Lingua parlata Portoghese
Religioni professate Cattolica (oltre il 90%)
Moneta Euro (dal 1 gennaio 1999)
PIl 179, 379 miliardi EUR (2015)
Il Portogallo è collocato nella zona più occidentale d’Europa. Con i suoi 850 Km di costa, confina:
Il territorio è diviso in due parti dal fiume Tago: il Nord, montuoso, in cui si protende la Serra de Estrela (la cui cime più alta è il Malhão, con i suoi
1991 m) e il Sud con il Tavolato dell’Alentejo, vasta regione pianeggiante tra Lisbona e l’Algarve. Nell’estrema parte meridionale si eleva la Serra di
Monchique (con vette fino a 1800 metri).
3. Idrografia: Fiumi e Laghi
I fiumi più importanti provengono dal territorio spagnolo e sono Douro, Tejo (o Tago) e Guadiana.
4. Le Coste sono prevalentemente basse e sabbiose. Solo in alcuni tratti si presentano alte e rocciose e caratterizzate da falesie (costa
Vicentina).
5. Cenni storici
Dopo la caduta dell’Impero romano, da cui anche il Portogallo fu conquista, il territorio fu assoggettato da Suebi, visigoti e Arabi. Grazie alle scoperte 33
dei portoghesi Vasco de Gama e Ferdinando Magellano, il portogallo estese i suoi domini nelle Indie, in Africa e in Brasile. Il trattato
di Tordesillas (1494), fissava la linea di ripartizione delle Colonie, divise fra Spagnoli e Portoghesi, cui spettavano le terre poste a oriente delle isole
del Capo Verde. Tra XVI e XVII secolo il Portogallo divenne dominio spagnolo e perse gran parte dei suoi domini. La situazione peggiorò con
l’invasione napoleonica, periodo in cui fu ceduto il Brasile. Nel 1910 la repubblica sostituì la monarchia, modificata, a sua volta in una dittatura
militare. La Rivoluzione dei Garofani riuscì, nel 1974 ad abbattere la dittatura a favore della Repubblica semiparlamentare.
6. Lingua
La lingua ufficiale è il portoghese adottato nel 1290; essa è la quinta lingua più parlata al mondo. Esiste anche un portoghese extra europeo, perlato
in Brasile, Angola, Mozambico, Capo Verde, Guinea-Bissau. La religione professata è il Cattolicesimo.
35
Francia41 Corsica42
43
La Francia è uno stato dell’Europa occidentale, è il più esteso dell’UE e si affaccia sull’Oceano Atlantico a Nord Ovest e sul Mediterraneo a Sud. È
compreso fra i Pirenei, la valle del Reno, l’oceano Atlantico, il Canale della Manica e il Mediterraneo.
Confina:
alla Francia appartengono la Corsica (passata alla Francia con Il trattato di Versailles del 1768) e alcune isole: Martinica nelle Antille, Guayana
francese, in America Meridionale, l’isola di Réunion nell’Ocean Indiano, la Nuova Caledonia e la Polinesia francese nel Pacifico.
La Francia presenta una notevole varietà di climi e di ambienti: a Ovest il clima è atlantico, e risente dell’influenza della Corrente del Golfo, all’interoè
continentale, a Sud è mediterraneo, sui rilievi è alpino45.
11. Rilievi
i Pirenei, che segnano i confini con la Spagna, e le Alpi (il Monte Bianco, 4810 m, è la vetta più alta), ricche di trafori e valichi, che separano la Francia
39
dall’Italia; sul versante orientale si protendono Vosgi e Giura e il Massiccio Centrale a Sud.
Il fiume più lungo è la Loira (1020), mentre il Rodano è il più ricco di acque. Altri fiumi sono: La Senna (che attraversa Parigi), Mosa e Mosella, Reno
e Garonna46.
15. Lingua
La lingua ufficiale è il francese. In Linguadoca e in Provenza sono diffusi i dialetti provenzali, l’italiano in Corsica e a Nizza, catalano, lingua
basca lungo i Pirenei Orientali, fiammingo e tedesco (in Alsazia). Il francese è la lingua parlata nelle isole Normanne, nel Canada e nella Luisiana,
in Val d’Aosta, in Lussemburgo e ad Haiti51. La religione professata è il Cattolicesimo (63%). Molti sono i Musulmani (7.5%), gli Ebrei (0.5% ) e i
Buddisti (0.5%)52.
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16. Città principali La capitale è Parigi , risalente al III sec. A. C., sede dell’UNESCO e ricca di Musei (Museo del Louvre) e monumenti (Tour
53
Eiffel, Notre-Dame)54. Altre città rinomate sono: Lione (centro industriale, fondato dai romani), Marsiglia, Strasburgo (sede del
Parlamento europeo), Lilla, Bordeaux, Nizza, Tolosa55.
54 Per i monumenti di Parigi e una visita virtuale della città, si apra il collegamento: http://www.parigi.eu/monumenti/elenco.aspx
Settore primario
La Francia, grazie al suo clima e alle caratteristiche del suolo, è il primo produttore agricolo dell’UE di patate, girasoli, frutta e ortaggi e vini anche
pregiati (Champagne, Bordeaux). Anche per l’allevamento la Francia è al primo posto con ovini, caprini, volatili (oche). Notevoli le disponibilità del
sottosuolo: bauxite, gas naturale, uranio.
Settore secondario
42
Il settore industriale maggiormente sviluppate è quello agroalimentare, con un fatturato superiore ai 100 miliardi di euro e 400.000 addetti, con le
industrie della carne, del latte e le produzioni di cereali, dolciumi, bevande ed alcolici. L’industria francese della moda genera un fatturato medio
di 30 miliardi di euro, con la produzione di profumi, gioielli, pelletteria di lusso, cristalli, abbigliamento, e cosmetici. Nel settore automobilistico, la
Francia risulta terzo esportatore mondiale di auto56.
Settore terziario 57
56 In http://www.france.it/industria_francese.html
43
44
59
La Svizzera è collocata nella zona più interna d’Europa. Non ha sbocchi sul mare.
Confina:
a nord: Germania
a Sud: Italia
a Est: Austria e Liechtenstein
a Ovest: Francia
Clima: prevalentemente alpino (inverni rigidi, estati fresche), temperato in prossimità dei laghi.
Vegetazione: boschi di conifere, castagni, querce, faggi; coltivazioni erbacee nel Mittelland; alberi da frutto sulle coste dei laghi.
Fauna: camoscio, cervo, capriolo, marmotta, scoiattolo, tasso e volpe; aquila; nei corsi d’acqua, trota e salmone 63.
3. Rilievi
Il territorio è diviso in tre porzioni:
- a Nord- Ovest: catena del Giura (Monte Tendre, m 1679)
62
5. Cenni storici
58 a.C.: Gli elvezi, un popolo di origine celtica, vengono dai Romani di Giulio Cesare. Negli anni successivi i romani occupano gli altri territori
che compongono l'odierna Svizzera.
47
Dominio di Carlo Magno (sistema feudale)
1523 1536 Ulrico Zwingli e Giovanni Calvino portano la Riforma protestante a Zurigo a Ginevra
1648 fine della Guerra dei trent'ann. Con la Pace di Westfalia si riconosce l'indipendenza della Confederazione elvetica.
1815 con il Congresso di Vienna, la Svizzera viene dichiarata neutrale e tale resterà durante la Prima e la Seconda guerra mondial e.
6. Lingue parlate
La lingua più attestata è il tedesco (64 % circa della popolazione), seguono francese, italiano, romancio (di origine latina)
La religione professata è quella cattolica. Presenti anche molti protestanti e musulmani.
7. Città principali
La capitale è Berna.
La città più popolata è Zurigo, un importante centro economico (sede della Borsa valori e di un importante aeroporto).altre città di rilievo sono:
48
Ginevra (sede dell’ONU, dell’OMS e della Croce Rossa) 65.
8. Economia
L’economia del è
Il Settore primario: l’agricoltura, a causa della morfologia montuosa del Paese, non soddisfa il fabbisogno nazionale, pur essendo
meccanizzata. Si coltivano cereali e patate; ortaggi e alberi da frutto (nelle valli fluviali). Molto sviluppato è l’allevamento di bovini
Settore secondario: industria alimentare (casearia e del cioccolato) di precisione (orologi), , metallurgica, farmaceutica, tessile e chimica.
Settore terziario: particolarmente sviluppati sono il settore bancario e quello finanziario. Importante anche il reddito prodotto dal turismo
invernale66.
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68
Clima: clima atlantico. Le zone dal clima più mite sono le pianure a ridosso dei Paesi Bassi e le regioni affacciate sul Mare del Nord, tra cui la penisola
dello Jutland, che hanno un clima sostanzialmente oceanico.
Vegetazione:
Fauna:
3. Rilievi
52
Da un punto di vista geografico il territorio tedesco può essere suddiviso in quattro zone ben distinte:
4. Il Bassopiano germanico, un'ampia area pianeggiante situata nella parte settentrionale del paese.
5. I rilievi ercinici del Mittelgebirge, una zona di rilievi situata tra le pianure settentrionali e le Alpi comprendente diverse formazioni montuose tra cui
le più note sono il Massiccio scistoso renano, la Selva di Turingia, la Foresta di Teutoburgo, la Selva Nera, i Monti Metalliferi, la Selva Boema e
la Selva Bavarese.
6. L'altopiano Svevo-Bavarese situato ai piedi delle Alpi con un'altezza media di circa 500 m s.l.m. e con numerosi laghi morenici, è attraversato da
diversi affluenti del Danubio.
70
9. Cenni storici
10. La regione denominata oggi Germania fu abitata da diversi popoli germanici, conosciuti e documentati già dal 100 a.C. A partire dal X secolo questi
territori tedeschi hanno dato contributo alla parte centrale del Sacro Romano Impero che si protrasse sotto varie forme fino al 1806. Nel corso
del XVI secolo, il nord della Germania divenne il centro della Riforma protestante. Come moderno stato nazionale, il Paese venne unificato
nel 1871 dopo la Guerra franco-prussiana. Nel 1949, dopo la Seconda guerra mondiale, la Germania venne divisa in due stati separati – Repubblica
Federale di Germania (Germania Occidentale o BRD) e Repubblica Democratica Tedesca (Germania Orientale o DDR) – lungo i confini d'occupazione
alleati. I due Stati si riunificarono solo nel 1990. La Germania Occidentale fu un membro fondatore della Comunità economica europea (CEE)
nel 1957 (che divenne Unione europea nel 1992). Partecipa dal 1995 agli accordi di Schengen e ha adottato la moneta unica europea, l'euro,
nel 2002 in sostituzione del marco tedesco.
Circa l'1,7% della popolazione è cristiana ortodossa, con serbi e greci i più numerosi.
In Germania, più di 4 milioni di abitanti sono musulmani (4,9%), rendendo l'Islam la seconda religione del Paese, di cui in maggioranza (74%) di
fede sunnita, ma è presente una piccola comunità di sciiti. Nel territorio tedesco si trovano circa 2.500 moschee e oltre 300 000 associazioni
islamiche.
La Germania ha, nell'Europa occidentale, la terza più grande popolazione ebraica, preceduta da Francia e Regno Unito: nel 2007, in seguito
all'emigrazione di ebrei dalle ex-repubbliche sovietiche, si contavano circa 200 000 ebrei, rispetto ai 30.000 prima della riunificazione. Città con
rilevanti minoranze ebraiche sono Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera. Altre minoranze religiose includono circa 100 000 induisti (0,1%)
prevalentemente tamil.
Circa 28,5 milioni di tedeschi (34,8%)[ si dichiarano non credenti. Secondo il sondaggio stilato dall'Eurobarometro del 2005, il 47% dei cittadini
tedeschi concordava con l'affermazione "Credo che vi è un Dio", mentre il 25% concordava con "Credo che vi sia una sorta di spirito o forza vitale"
e il 25% ha dichiarato: "Non credo vi sia alcun tipo di spirito, dio, o forza vitale"71.
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71 Citazione da https://it.wikipedia.org/wiki/Germania#cite_note-44
72 http://www.viaggio-in-germania.de/itinerari-germania.html
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Hannover73 Berlino74
14. Economia75
‹‹ La Germania ha la più grande economia nazionale in Europa, la quarta più grande in termini di PIL nominale del mondo, e la quinta in termini di
PIL a parità di potere d'acquisto (PPP).[5] Dopo la crisi economica del 2008, che ha visto una contrazione del Pil tedesco del 5,1%, l'economia ha
ricominciato a crescere, facendo registrare un incremento del 4,2% nel 2010 e del 3% nel 2011. [61] Fin dalla rivoluzione industriale il paese è stato 56
motore economico, innovatore e beneficiario della crescente globalizzazione, risollevandosi pienamente dalle due guerre mondiali perse.
Settore primario
Agricoltura e allevamento
L'agricoltura dei bassopiani settentrionali riveste un ruolo di secondaria importanza nell'economia tedesca. I terreni più fertili e adatti all'agricoltura si
trovano nella parte meridionale del paese. Le colture principali sono barbabietola da zucchero, patate, orzo, frumento, avena, segale.
73 http://www.viaggio-in-germania.de/bassa-sassonia.html
74 Approfondimento su Berlino in http://www.berlino.com/cosa-vedere-berlino/
75 I dati aggiornati al giugno 2017in http://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=69
Silvicoltura e pesca sono due settori di grande rilevanza nell'economia tedesca. Il legname è ricavato dalle grandi foreste del sudovest. I maggiori porti
pescherecci del paese sono quelli dì Brema, Bremerhaven e Cuxhaven sul Mare dei Nord e di Kiel sul mar Baltico (pesce di mare, in particolare aringhe).
Risorse minerarie
La Germania possiede ricchi giacimenti minerari, soprattutto di carbone, che sono stati all'origine della grande industria di base tedesca. Utilizzati
57
dall'industria energetica sono la lignite ed il gas naturale estratto soprattutto nella regione prossima al confine olandese. Esistono inoltre abbondanti
riserve di sale e, in quantità più modesta, giacimenti di mercurio, argento, zolfo, piombo, uranio e zinco.
Settore secondario
Industria
Di fondamentale rilevanza per l'economia tedesca è il settore manifatturiero, della lavorazione del ferro e dell'acciaio, della fabbricazione di automezzi,
di apparecchiature elettroniche. Importanti sono le grandi fabbriche per la lavorazione dei metalli, di componenti elettroniche, di prodotti farmaceutici,
chimici e veicoli a motore.
Stoccarda è il più grande centro di produzione di motoveicoli, apparecchiature elettroniche, macchinari per ufficio, tessuti e strumenti ottici nel
distretto di Monaco.
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Altre importanti aree industriali sono situate nel nordovest del paese: tra queste il distretto di Hannover-Brunswick, specializzato nella produzione di
acciai, prodotti chimici e veicoli a motore. Si producono derivati della raffinazione del petrolio, alimenti, birra, navi, apparecchiature elettroniche.
Settore terziario
Trasporti e comunicazioni
La Germania ha un sistema di trasporti molto sviluppato. Il paese possiede inoltre una rete ferroviaria molto efficiente: la Deutsche Bundesbahn,
gestita dallo Stato; essa consente estesi collegamenti e viene ampiamente utilizzata per il trasporto sia di merci sia di passeggeri. Esistono inoltre, o
sono in programma di sviluppo, numerose linee ad alta velocità.
L'unità monetaria tedesca è il marco (DM). In base agli articoli del trattato di Maastricht e ai relativi accordi, si è creata una nuova Banca Centrale
Europea, con sede a Francoforte.
La Germania è una nazione leader nel commercio internazionale. Fra le principali importazioni si contano petrolio, macchine industriali, prodotti
alimentari e chimici, prodotti dell'abbigliamento e veicoli a motore. La Germania continua a essere un partner commerciale di primaria importanza sia
per le nazioni occidentali (paesi dell'Unione Europea, Stati Uniti, Svizzera) sia per i paesi dell'Europa orientale.
Anche l'industria mantiene comunque un peso rilevante, producendo il 27,1% del prodotto interno lordo. Le principali industrie sono
quelle automobilistiche, siderurgiche, chimiche, elettroniche e dei macchinari. Inoltre il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas
naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 sono imprese con sede in Germania. Le dieci più grandi
sono Daimler, Volkswagen, Allianz, Siemens, Deutsche Bank, E.ON, Deutsche Post, Deutsche Telekom, Metro AG e BASF. Tra le imprese con più
forza lavoro vi sono Deutsche Post, Robert Bosch GmbH ed Edeka. Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, SAP
AG, BMW, Adidas, Puma, Audi, Porsche, Volkswagen, Infineon, Henkel e Nivea.
Il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnica e la produzione di patate e cereali, e
59
costituisce solo lo 0,9% del PIL.
La Germania è una forte sostenitrice di una più stretta integrazione economica e politica a livello europeo, e le sue politiche commerciali sono
determinate da accordi tra Unione europea e stati membri, e dalla legislazione sul mercato unico. La Germania utilizza la moneta comune europea,
l'euro, e la sua politica monetaria è fissata dalla Banca centrale europea con sede a Francoforte. Dopo la riunificazione tedesca nel 1990, lo standard
di vita e il reddito annuo continuano a rimanere significativamente più elevati nella ex Germania occidentale. La modernizzazione e l'integrazione
della parte orientale continua ad essere un processo a lungo termine, con trasferimenti annuali da ovest a est, pari a circa 80 miliardi di $. Il tasso
di disoccupazione è costantemente diminuito dal 2005 e ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 15 anni nel giugno 2008 con il 7,5%. La
percentuale varia dal 6,2% nella ex Germania occidentale al 12,7% nella ex Germania Orientale.
Infrastrutture
La Germania ha istituito una rete policentrica di treni ad alta velocità. L'InterCityExpress o ICE serve prevalentemente le grandi città tedesche e le
destinazioni nei paesi vicini. La velocità del treno varia dai 160 km/h ai 300 km/h ed è il più avanzato servizio nella Deutsche Bahn. I collegamenti
sono offerti ad intervalli che possono variare dai 30 minuti, all'ora o ogni due ore.[69]
La Germania il quinto più grande consumatore di energia, mentre i due terzi della propria energia primaria è stato importato nel 2002. Nello stesso
anno il consumo di energia elettrica ammontava a 512,9 miliardi di chilowattora. La politica del governo sottolinea la conservazione e lo sviluppo
delle fonti di energia rinnovabili, come solare, eolica, da biomassa, idroelettrica, geotermica. Come risultato delle misure volte al risparmio
60
energetico, l'efficienza energetica è migliorata dall'inizio degli anni settanta. Il governo ha fissato l'obiettivo di soddisfare la metà delle richieste
energetiche del paese attraverso fonti rinnovabili entro il 2050.
Nel 2000 il governo tedesco ha convenuto una dismissione graduale dalle centrali nucleari entro il 2021.[70] Tuttavia le energie rinnovabili stanno
giocando un ruolo modesto della produzione di energia. Nel 2006 la produzione di energia è venuta dalle seguenti
fonti: petrolio (35,7%), carbone e lignite (23,9%), gas naturale (22,8%), energia nucleare (12,6%), energia idroelettrica ed energia eolica (1,3%), ed
altre fonti (3,7%)››76.
76 Economia in https://it.wikipedia.org/wiki/Germania#cite_note-70
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Austria nome ufficiale Republik Österreich
61
77
78
63
Capitale Vienna
Confina:
64
10. Clima, vegetazione e fauna80.
80
Per molti secoli, in età romana e medievale, i territori che formano l'odierna Austria non costituirono un'unità statale compatta. A partire
dalla seconda metà del 13° secolo, però, l'Austria diventò il simbolo e il fulcro del potere degli Asburgo, la dinastia imperiale che per oltre
quattro secoli e mezzo governò il Sacro Romano Impero prima e l'impero d'Austria poi
Abitati da popolazioni illiriche, celtiche e danubiane, i territori austriaci furono conquistati dai Romani alla fine del 1° secolo a.C. e quindi
ripetutamente invasi dalle popolazioni barbariche tra il 4° e il 6° secolo d.C. In essi Carlomagno diede vita, sul finire dell'8° secolo, alla Marca
orientale (Ostmark), una struttura politico-statale finalizzata alla difesa del regno franco ‒ e poi dell'impero carolingio ‒ dai popoli provenienti
da oriente. Dalla seconda metà del 10° secolo sino alla prima metà del 13°, la Marca orientale, baluardo del cristianesimo, fu sotto il dominio
dei Babenberg, che ottennero il titolo di duchi e divennero vassalli del Sacro Romano Impero. A essi subentrarono nella seconda metà del 13°
secolo gli Asburgo (all'epoca alla guida del Sacro Romano Impero), che mantennero saldamente il proprio dominio sulla regione sino al
principio del Novecento.
L'Austria rimase per secoli la base essenziale del potere imperiale degli Asburgo, dapprima nel Sacro Romano Impero (che essi governarono
ininterrottamente dal 15° al 19° secolo) e poi nell'impero d'Austria (dal 1815 al 1918). La sua storia, in questo senso, è strettamente legata alla
vicenda più ampia dell'impero asburgico. Come cuore di quell'impero l'Austria fu, nei secoli 16° e 17°, uno dei principali baluardi della
Controriforma cattolica. Nello stesso periodo fu anche uno dei più importanti bastioni contro l'espansionismo dei Turchi ottomani in Europa,
che nel 1683 giunsero sino alle porte di Vienna e ne furono cacciati.
Nel 18° secolo, con Maria Teresa e poi con Giuseppe II, fu uno dei centri propulsori dell'assolutismo riformatore e delle più significative
esperienze di dispotismo illuminato. Dopo la Rivoluzione francese e l'età napoleonica (che posero fine nel 1806 al Sacro Romano Impero, sulle
cui ceneri sorse nel 1815 l'impero d'Austria), l'Austria divenne con il cancelliere Metternich uno dei maggiori protagonisti della Restaurazione
66
in Europa. Refrattaria a qualsiasi riforma in senso liberale e costituzionale, essa si oppose a ogni prospettiva di emancipazione delle molteplici
nazionalità che appartenevano all'impero, in primo luogo di Italiani e Ungheresi, praticando una politica centralistica. Fu quindi investita dalle
rivoluzioni del 1848, a cui rispose con una spietata repressione. Sconfitta dalla Francia e dal Piemonte nel 1859, e dalla Prussia e dall'Italia nel
1866, perdette le sue province italiane e ogni residua egemonia sul mondo germanico, modificando almeno in parte il suo atteggiamento nei
confronti delle altre nazionalità dell'impero: in primo luogo nei confronti degli Ungheresi, molto favoriti dal compromesso del 1867 che istituì
la duplice monarchia austro-ungarica.
Alla testa di un fragile impero multinazionale, l'Austria si legò sempre più strettamente alla Germania, di cui fu alleata nella Prima guerra
mondiale (1914-18). La sconfitta in guerra segnò la fine dell'impero d'Austria e la nascita della Repubblica austriaca.
La Repubblica austriaca
16. Economia84
In Austria la composizione del PIL, in base ai dati del 2015, è la seguente: per l'1,3% proviene dal settore primario, per il 28% dal settore secondario
e per oltre due terzi dal settore terziario (70,7%).
Si allevano bovini e si coltivano barbabietole da zucchero, cereali e alberi da frutta. Particolarmente sviluppata è la coltura delle viti con cui si
fanno degli ottimi vini bianchi, in particolare nella zona di Mödling nella Bassa Austria. Per lungo tempo i settori siderurgico e metallurgico
hanno rappresentato una voce molto importante nell’economia austriaca.
Nelle regioni dell’Austria superiore e della Stiria in particolare sono sorte molte industrie, agevolate dalla ricchezza di risorse minerarie del
territorio come lignite, ferro, piombo, magnesite e alla disponibilità di risorse energetiche, soprattutto di quella idroelettrica. Quindi il settore
industriale è limitato territorialmente alle città di Vienna, Linz e Graz. La crisi del settore negli anni settanta ha fatto crescere l’importanza di
68
nuovi comparti: chimico, meccanica di precisione, apparecchi ottici, tessile, che si sono specializzati in produzioni di qualità molto elevata.
Il settore terziario dà lavoro oggi a quasi 7 austriaci su 10 contribuendo in maniera fondamentale per il 71% al PIL nazionale. Il sistema dei
trasporti austriaco supporta adeguatamente un flusso commerciale interno ed esterno, ponendo al suo centro Vienna. Dalla capitale, infatti,
parte un ramificato complesso di linee ferroviare (6000 km) e stradali (108000 km), costruite nel più assoluto rispetto del naturale paesaggio
austriaco. Molto intenso è anche il traffico fluviale che sfrutta l’estensione del Danubio.
Importantissimo nell’economia del paese è il turismo, sia per quanto riguarda le città d’arte, Vienna e Salisburgo in primis, sia per il turismo
invernale, con località rinomate e modernamente attrezzate per lo sci alpino. Di una certa importanza anche il turismo estivo, nelle località
dei laghi carinziani e salisburghesi.
69
85
85 Cartina in http://www.cittacapitali.it/europa/belgio/cartina-belgio.htm
86
18. Confini
Il clima è atlantico, con una elevata piovosità in ogni periodo dell’anno; non si registrano elevate escursioni termiche annue (La temperatura media
3 °C a gennaio e 18 °C a luglio)88. L’interno del Paese presenta un clima più rigido. Diffusa è la presenza di foreste di conifere e torbiere, sul massiccio
delle Ardenne. Olmi, faggi, latifoglie e querce crescono lungo le colline. È qui che vivono il tasso, il cinghiale e la volpe 89.
Il territorio belga è per lo più pianeggiante a Nord (Fiandre), mentre a sud presenta il Massiccio delle Ardenne (in arenaria e scisto) (che si estendono
per circa 10.000 Km2 con un’altezza massima di 494 metri (monte Botrange).
Gran parte dei fiumi del Belgio sfocia nel Mare del Nord. Essi sono Schelda: (200 km), Mosa: (183 km), Ourthe: (163 km), Senne: (103 km). Molti
sono i canali navigabili, anche artificiali, che collegano, con una fitta rete, i fiumi del Belgio. Scarsa è la presenza di laghi: Il lago di Genval è un
piccolo lago artificiale a sud-est di Bruxelles. 73
22. Le Coste
Le coste, basse e sabbiose, si sviluppano per 66 Km. Caratteristica è la presenza, lungo la fascia costiera, di polder, prosciugamento di superfici
depresse, posta al di sotto del mare, protetta da dighe o canali, per renderla utilizzabile come terreno agricolo 91.
Il territorio del Belgio fu anticamente colonizzato da popolazioni celtiche e colonizzato dai Romani nel VI sec. A. C.. Dal successivo dominio Franco
passò sotto dominazione spagnola. Durante la lotta tra Protestanti e Cattolici, il territorio si divise in due parti: a Nord l’attuale Belgio, protestante,
a Sud la zona cattolica, sottomessa alla Spagna. Si susseguirono Francesi e austriaci, fino all’indipendenza, avvenuta nel 1830. Nel XX secolo il Belgio
perse le sue colonie in Africa. Oggi il Belgio, che comprende le regioni delle Fiandre, di Vallonia e di Bruxelles, è una monarchia costituzionale, di
tipo parlamentare e federale.
24. Lingua
La capitale è Bruxelles, altre città di rilievo sono: Anversa (), Bruges (con i suoi canali, le case tipiche in mattoncini, i tetti spioventi’), Gand (sede di
una prestigiosa università), Ostenda (importante scalo portuale), Liegi (ricca di miniere di carbone e industrie estrattive), Ypres (rinomata per le
cioccolaterie, la cattedrale di San Martino e la chiesa di San Pietro)93.
26. Economia
Settore primario
L’agricoltura del Belgio è molto e si avvale di tecniche di coltivazione intensiva. I principali prodotti sono: cereali, patate, barbabietole da zucchero,
primizie orticole. e frutticole
Si allevano bovini da carne e da latte, suini, volatili, cavalli da tiro; poco sviluppata la pesca.
Il Belgio dispone di miniere di carbone (in Vallonia), oggi in gran parte chiuse e importa petrolio e gas naturale. L’energia nucleare fornisce il 20%
del fabbisogno.
Il settore industriale è molto sviluppato: elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni (Bruxelles, Anversa, Liegi), metallurgico (in Vallonia).
Le raffinerie di petrolio sono concentrate ad Anversa.
L’industria chimica produce ammoniaca, gomma sintetica, acido solforico, acido nitrico, fertilizzanti azotati, prodotti farmaceutici, coloranti,
polimeri. Nel settore meccanico, sono presenti industrie automobilistiche (Bruxelles, Anversa, Gand) e aerospaziali (Bruxelles, Charleroi, Liegi) e
industrie d’armi (Herstal). A queste si aggiunge l’industria del vetro e degli specchi e dei diamanti. La tradizionale industria tessile è stata soggetta
a una progressiva riduzione. Al tessile è collegata l’industria dell’abbigliamento, sviluppata con produzioni tipiche e di alta qualità a Bruxelles e
76
soprattutto nelle Fiandre. L’industria della carta è specializzata in carte da gioco, editoria a carattere religioso e carte da tappezzeria.
Di minor conto sono le industrie alimentari; fanno eccezione quelle saccarifere, con raffinerie nel Brabante (Tienen a Liegi, Bruxelles, Gand e
Anversa.
Settore terziario
Il settore dei servizi vale per oltre il 75% del PIL del paese.
Il Belgio importa petrolio, prodotti chimici, materie prime industriali, frumento e alimenti ed esporta: prodotti chimici, prodotti petroliferi,
medicinali e farmaceutici, macchinari, materie plastiche, automobili, ferro e acciaio, diamanti, veicoli e loro parti, apparecchiature elettriche ed
elettroniche, strumenti ottici ed elettromedicali 13 583, gas naturale 11 991, abbigliamento e accessori, frutta e ortaggi, gomma, carta e cartone,
77
78
97
1. Confini
99 http://www.treccani.it/enciclopedia/paesi-bassi/
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
a Est con la Germania,
Il territorio olandese comprende anche le Isole Frisoni Occidentali (405 Km² di superficie complessiva; l'isola in assoluto più ampia è però Bonaire
(288 Km²), nei Caraibi, un centinaio di chilometri a nord del Venezuela.
Il clima piuttosto omogeneo: è di tipo atlantico, precisamente oceanico-temperato, con una elevata piovosità sulle coste. Gli inverni presentano
81
temperature sono comprese tra i +3/+3,5 °C (gennaio) sulla costa nord-occidentale e +1/+1,5 °C delle zone sud-orientali100. Il territorio, per lo più
destinato all’agricoltura, ospita foreste di querce, faggi, frassini e pini, che stanno subendo un’elevata deforestazione con danni soprattutto all’
avifauna.
100 Per il clima dei Paesi Bassi, con dettagli su regime pluviometrico e temperature, si veda http://www.climieviaggi.it/clima/paesi-bassi
La fauna è quella tipica dei paesi europei a clima temperato: i polder offrono habitat ideali a molte specie di uccelli migratori e acquatici. Molti sono
le riserve naturali e i parchi nazionali101.
3. Rilievi 82
Il territorio dei Paesi Bassi è per lo più pianeggiante, i pochi rilievi collinari si trovano a Sud (il Vaalserberg (323 m., è il punto più alto), Mount
Scenery (862 metri), sull'isola di Saba, nei Caraibi.
I Paesi Bassi sono ricchi d'acqua, soprattutto di canali e bacini artificiali ( i laghi artificiali più estesi sono IJsselmeer, 1.100 Km², creato nel 1932
e Markermeer 700 Km²). Sulle coste sfociano alcuni importanti fiumi europei: il Reno (1.320 Km), coi suoi vari rami (Basso Reno, IJssel e Waal),
il Mosa (925 Km), la Schelda (350 Km) ad ovest.
Grazie alla realizzazione dei polders, i Paesi Bassi hanno aumentato il loro territorio di circa 7000 km2.
6. Cenni storici
Il territorio dei Paesi Bassi fu abitato nel I millennio da popolazioni celtiche, poi conquistato dai Romani, tra il 57 e il 54 a.C. Molti popoli si
avvicendarono: tribù germaniche, poi, a partire dai Franchi (4° secolo d.C.); entrò nei possedimenti dell’impero carolingio (IX secolo). Durante gli
anni della Riforma luterana, dal 1517, si diffusero protestantesimo e soprattutto il calvinismo. Quando Carlo V abdicò, suo figlio Filippo II di Spagna,
tentò di imporre il cattolicesimo della Controriforma. Sotto la guida di Guglielmo d’Orange-Nassau il Paese ottenne l’indipendenza delle province 83
settentrionali (1581). A conclusione della guerra dei Trent’anni (1618-48), nacque la repubblica delle Province Unite, che conobbero uno
straordinario sviluppo economico, fondato sul commercio. Un ruolo fondamentale fu svolto dalla Compagnia delle Indie Orientali Occidentali, una
potenza coloniale, con basi commerciali in America, Africa, Asia. ‘’Nel corso del 18° secolo questa spinta propulsiva andò progressivamente
ridimensionandosi, sino a che le Province Unite furono travolte dalla tempesta scatenata dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche.
Esse furono invase dalle truppe rivoluzionarie francesi e trasformate nel 1795 nella Repubblica di Batavia. Per volontà di Napoleone la repubblica
batava fu a sua volta trasformata nel 1806 nel regno di Olanda, di cui fu proclamato sovrano Luigi Bonaparte. Con il Congresso di Vienna e la
Restaurazione (1814-15) il regno di Olanda fu unito all’attuale Belgio (gli ex Paesi Bassi austriaci) nel cosiddetto regno dei Paesi Bassi […]. L’evento
più significativo della seconda metà del Novecento fu la perdita dei possedimenti coloniali’’102.
102Il brano è tratto dal sito http://www.treccani.it/enciclopedia/paesi-bassi-storia-dei_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/, cui si rimanda per ulteriori
approfondimenti.
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
7. Lingua
Lingua ufficiale è dei Paesi Bassi è il nederlandese103, una fusione di olandese e di fiammingo. A Nord, nella provincia della Frisia, si parla il frisone,
lingua molto simile al tedesco. Le religioni professate sono quella cattolica e quella protestante luterana.
8. Città principali
La capitale dei Paesi Bassi è Amsterdam, formata da decine di isole collegate tra loro. Ospita numerosi palazzi, chiese e musei, tra cui il Van Gogh
Museum. Il territorio è diviso in 12 Province amministrative, ognuna delle quali ha un capoluogo di regione.
84
Altre città importanti104 sono: Haarlem (con la maestosa cattedrale e il centro storico medievale), Amsterdam (); Utrecht, al centro dell’omonima
provincia, centro universitario e famoso per la sua Domkerk dall’altissimo campanile, Assen (famosa per il Gran Premio di Motociclismo), Deventer
(uno dei centri di resistenza durante la guerra d'indipendenza dei Paesi Bassi) e più a sud Maastricht.
L’economia dei Paesi Bassi è sempre stata piuttosto sviluppata, grazie allo spirito imprenditoriale della popolazione e le risorse delle colonie.
85
105
L’ agricoltura è tra le più avanzate e meccanizzate d’Europa e consente l’esportazione in tutto il mondo di prodotti come: pomodori, peperoni,
cetrioli, patate, tuberi seme, fiori da bulbo, tulipani narciso e giacinto. Molto sviluppato è anche il settore della produzione di latte di mucca e di
prodotti derivati. Per quanto riguarda le risorse energetiche., i Paesi Bassi sono il secondo produttore di gas metano dell’EU (i giacimenti si trovano
nel Mare del Nord e nella provincia di Groninga.
Settore secondario
Molte le industrie: raffinerie di petrolio, l'industria tessile di fibre naturali (cotone e lana) e di fibre sintetiche, quella dei concimi, meccanica
(automobilistica, navale e ferroviaria ad Utrecht. Amsterdam si lavorano i diamanti a L'Aia, Maastrichtad le porcellane e le ceramiche. Sono
olandesi le multinazionali Shell, del settore petrolifero e la Philips, del settore elettronico. 86
Settore terziario
Particolarmente avanzato è il settore della ricerca, che permette anche ai ricercatori stranieri un redditizio inserimento professionale. Molti sono
gli istituti di credito e notevole impulso è dato dal Paese al sistema finanziario e bancario106.
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27. Confini
la Danimarca confina:
Rilievi
Il territorio è pianeggiante. Presenti modeste colline moreniche, che non superano i 200 m.
110
Il Settore primario: l’agricoltura è tra le più modernizzate d’Europa (si producono: cereali, ortaggi e patate); molto produttivo l’allevamento
di suini, bovini e animali da cortile.
Settore secondario: grazie alla presenza di risorse del sottosuolo (metano e petrolio) il settore industriale è piuttosto sviluppato (industria
alimentare, siderurgica, meccanica, farmaceutica, cementifici, cantieri navali)
Settore terziario: notevoli sono le esportazioni, ben sviluppato il turismo e le reti ferroviarie.
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93
113
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A Nord è polare
Clima Sulle coste, nonostante la Latitudine, le temperature rigide sono mitigate dall’influsso della
Corrente del Golfo
96
All’interno è continentale
Vegetazione Foreste di conifere, tundra (a Nord), latifoglie (a Sud)
Berghen (caratterizzata da numerosi fiordi, è rinomata per la lavorazione del merluzzo), Trondheim
Città rinomate
(centro industriale)
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118
Rilievi:
Capitale
Stoccolma (sorta su piccole isole, nel XIII come baluardo contro le invasioni dal mare, ingloba
città-satellite)
103
Città rinomate Göteborg (rinomato porto), Malmö, Uppsala (sede di un’antica università)
Settore primario: l’agricoltura, pur modernizzata, non soddisfa il fabbisogno della nazione.
Si producono: cereali, come segale, orzo e avena, colza, patate. Si allevano suini, bovini e
renne. Si pescano salmoni
104
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Forma di governo
repubblica parlamentare
Moneta Euro dal 1° gennaio 1999
Prodotto Interno Lordo 214,062 miliardi EUR (2016)
(PIL)
a nord: Norvegia
Confini
Sia le acque interne che quelle del Mar Baltico sono ricchissime di isole, le maggiori sono Åland (685 Km²), nell'omonimo
arcipelago comprendente circa 6.500 fra scogli ed isole, Kemiönsaari (524 Km²) e Hailuoto (202 Km²), per quanto riguarda
quelle marine. Discorso a parte per le isole interne, Soisalo (1.638 Km²) è la maggiore (anche in tutta Europa), ma per alcuni
Isole e arcipelaghi
non può essere considerata al 100% un'isola, poichè il livello delle acque dei diversi laghi che la circondano non è uniforme,
la differenza massima è di 6 metri; Sääminginsalo (1.069 Km²) è invece bagnata da laghi tutti allo stesso livello, ma una
108
delle sue delimitazioni è data da un canale artificiale123.
Continentale freddo: molto rigido a Nord, più mite al Sud e al centro, grazie all’azione mitigatrice dei venti di
Clima
Sud-Ovest. Le precipitazioni sono scarsee per lo più a carattere nevoso.
A Nord: tundra. Il 70% del territorio è coperto da boschi di betulle e, procedendo verso Sud, da conifere e
Vegetazione
latifoglie
Fauna uccelli selvatici, come orsi, lupi, linci, aquile, gru e cigni, nonché la specie di foche più rara al mondo124
123
I dati in : http://www.globalgeografia.com/europa/finlandia.htm
124
Per la fauna della Finlandia si veda http://www.visitfinland.com/it/articolo/la-stupenda-fauna-della-finlandia/
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Morfologia Solo nella parte settentrionale si trovano dei rilievi di una certa entità, ma la maggior parte della Finlandia è pianeggiante
e ricoperta di foreste (72% del Paese). L'unico rilievo montuoso vero e proprio si trova nell'estremità nord-occidentale, al
confine con la Norvegia (Halti, 1.324 m.).125
Fiumi
I fiumi principali si trovano nella parte centro-settentrionale del Paese, si tratta di Kemijoki (483 Km) e Iijoki (330 Km).
Laghi
una delle caratteristiche della Finlandia è l'enorme numero di bacini lacustri ed il loro intricato reticolo fatto di canali ed
Idrografia
isole, ne è un ottimo esempio il Lago Saimaa, che nel complesso ha una superficie di 4.400 Km², considerando tutte le sue
ramificazioni (Haukivesi, Orivesi, Pihlajavesi fra gli altri), mentre il lago propriamente detto è ampio 1.377 Km². Altri laghi
di dimensioni ragguardevoli sono l'Inari (1.084 Km²), in Lapponia, il Päijänne (1.083 Km²), il Pielinen (894 Km²) e l'Oulujärvi
(887 Km²).126
109
Partendo da est, la costa finlandese si estende dal Golfo di Finlandia alle isole Åland, per poi dirigersi verso nord fino al
Coste
termine del Golfo di Botnia. La rotta più breve per coprire tutto il percorso è di sole 660 miglia nautiche . 127
La Finlandia fu abitata da gruppi di Lapponi e successivamente invasa da Finni (da cui il nome).
Il 1154 segna l’inizio del dominio svedese, durato quasi 7 secoli e che cominciò con l’introduzione del Cristianesimo da parte
Cenni storici
del re svedese Eric. Lo svedese divenne la lingua dominante, benché il finlandese sia riuscito a riprendere il dominio durante
il XIX secolo con le spinte nazionaliste finlandesi che sono seguite al racconto nazional-epico finlandese, il Kalevala.
Nel 1809 la Finlandia venne conquistata dalle armate dello Zar Alessandro I, e rimase un granducato autonomo collegato
all’Impero russo fino al 1917.
125
In: http://www.globalgeografia.com/europa/finlandia.htm
126
ivi
127
http://www.visitfinland.com/it/articolo/navigare-in-finlandia/
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Il 6 dicembre 1917, poco dopo la rivoluzione d’Ottobre in Russia, la Finlandia dichiarò la propria indipendenza. Dopo un
breve tentativo di stabilire una monarchia, nel 1918 il Paese fece l’esperienza di una breve ma sanguinosa guerra civile che
avrebbe caratterizzato la politica locale per molti anni. Il 1919 vide la nascita dell’attuale repubblica finlandese.
Durante la seconda guerra mondiale, la Finlandia venne attaccata dai sovietici, che non riuscirono a invaderla, al contrario
delle vicine Estonia Lettonia e Lituania, ma combatté strenuamente contro l’Unione Sovietica due volte: durante la Guerra
d’inverno (1939-1940) e poi dal 1941 al 1944 nella cosiddetta Guerra di continuazione. A questa seguì la Guerra di Lapponia
(1944-1945) nella quale la Finlandia combatté anche contro la Germania nazista.
I Trattati di Parigi (1947) firmati con l’Unione Sovietica comportarono tuttavia ulteriori obbligazioni e restrizioni per la
Finlandia nei confronti dell’U.R.S.S. oltre a concessioni territoriali a quest’ultima di ulteriori territori finlandesi (tra cui lo
sbocco al Mare di Barents e parte della Carelia). Comunque, diversamente dalle Repubbliche Baltiche, la Finlandia riuscì a
conservare la propria indipendenza, pur con diverse difficoltà e ingerenze russe nella politica.
La Finlandia divenne membro dell’Unione Europea nel 1995 ed è l’unico Paese scandinavo ad aver adottato l’euro come 110
moneta, in sostituzione del marco finlandese. Nel 2011 anche la vicina Estonia ha adottato l’Euro 128.
‹‹I Finlandesi (89%) e Svedesi (6%) costituiscono gran parte della popolazione, mentre Estoni (0,9%) e Russi (0,6%) sono
Popolazione e religioni
le due minoranze più numerose, i Sami - gli abitanti autoctoni della Lapponia - sono poco meno dello 0,2%. La religione di
professate
gran lunga più professata è quella luterana (76%), con una piccola percentuale di ortodossi (1%).
Capitale HELSINKI
620,982 abitanti
100 km di costa
128
Storia della Finlandia in: http://finlandia.ilreporter.com/finlandia/storia/
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Più di 300 isole129
‹‹La Cattedrale luterana di Helsinki, costruita dal 1830 al 1851 in stile neoclassico, è uno dei monumenti più conosciuti e
visitati della capitale della Finlandia.
La chiesa è ispirata al Pantheon di Parigi e presenta una pianta a croce greca sormontata dalla celebre cupola, che domina
il panorama della città ed è pertanto uno dei suoi simboli più conosciuti. 111
La cattedrale si trova sulla sommità di Piazza del Senato, nel cuore del centro storico di Helsinki››131.
Tre delle quattro maggiori città finlandesi sono situate nell'area metropolitana della capitale, che accoglie 1/4 della
popolazione complessiva. Helsinki (632.000 ab., 1.220.000 aggl. urbano) è il centro principale, al secondo e quarto posto
Città rinomate
troviamo Espoo (272.000 ab.) e Vantaa (217.000 ab.), le altre città più popolate sono Tampere (226.000 ab., 325.000 aggl.
urbano), Oulu (199.000 ab.) e Turku (186.000 ab., 255.000 aggl. urbano)››.132
Economia133 Settore primario
per il 2016 il pil negativo come Agricoltura.
nei tre anni precedenti: compresa Nonostante la rigidità del clima, le rese sono buone.
la crisi del 2009, il paese ha perso Tra i cereali i principali sono l’orzo e l’avena; nelle regioni meridionali prevalgono le coltivazioni ortofrutticole e la
129
Su Helsinki: http://www.visithelsinki.fi/en/italiano, http://www.guidafinlandia.it/helsinki/cosa-vedere-a-helsinki/
130
In https://www.paesionline.it/finlandia/monumenti-ed-edifici-storici-helsinki/suomenlinna
131
In https://www.paesionline.it/finlandia/monumenti-ed-edifici-storici-helsinki/cattedrale
132
: http://www.globalgeografia.com/europa/finlandia.htm
133
L’economia finlandese in: http://www.finlandia.ws/economia-in-finlandia.html
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
il 6% di ricchezza. l’industria ha barbabietola da zucchero.
subito un colpo duro dalla perdita Foreste.
di nokia, l’ostinazione Le foreste hanno conservato un ruolo centrale nell’economia del paese. Lo sfruttamento industriale è organizzato in
sull’austerity ha aggravato la modo da garantire la sostituzione totale degli alberi abbattuti.
situazione134 Allevamento e pesca.
L’allevamento riguarda soprattutto suini e bovini, che alimentano l’industria casearia, ma rilevante è anche quello degli
Andrea Tarquini
animali da pelliccia. Conserva una certa importanza l’allevamento delle renne, praticato nelle regioni settentrionali dalla
comunità lappone con mezzi moderni. Diffusa è la pesca, anche lacustre; il prodotto principale è lo Sprattus sprattus, una
piccola aringa pescata nel Baltico.
Risorse minerarie
I principali prodotti dell’industria estrattiva sono il rame, il cobalto e il talco (di cui la Finlandia è tra i maggiori produttori
al mondo).
Si estraggono inoltre oro a Kittilä e Orivesi, nichel a Hitura e Sotkamo, zinco a Pyhäsalmi, cromite a Kemi135
Settore secondario
.Energia e industria. 112
Sono attivi 4 reattori nucleari (un altro è in costruzione) che forniscono circa il 30% del fabbisogno elettrico del paese.
Importanti sono i parchi scientifici di Oulu, nel nord, e di Espoo, nei pressi di Helsinki. L’industria si è diversificata negli
ultimi anni, caratterizzandosi per una propensione all’esportazione superiore alla media dell’Europa occidentale. I settori
di maggior rilievo sono l’elettronica, le telecomunicazioni, la cantieristica navale, la chimica, l’industria dei carburanti e
quella dell’ICT. Resta significativo il ruolo della siderurgia. L’economia ha risentito della crisi di colossi industriali come
Nokia e dei suoi effetti sull’indotto.
Rilevanti sono le industrie del legno, della cellulosa e della carta (cartiere a Metsä Serla), di cui la Finlandia è uno dei
maggiori produttori mondiali. Tra le industrie tessili si segnalano quella cotoniera e quella laniera.
Altri comparti attivi sono quelli del cuoio, dei fiammiferi, del cemento, del tabacco, dello zucchero e del vetro136.
Settore terziario
134
Per i dati del 2016, si veda: http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/02/15/news/finlandia_quarto_anno_di_recessione_si_sgretola_il_dogma_del_rigore_nordico-
133527899/
135
I dati in: http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=063
136
ivi
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Principali esportazioni
(ml $ USA - 2013)
macchinari 10 564, carta e cartone 9 903, derivati del petrolio 8 931, ferro e acciaio 6 382, apparecchiature elettriche ed
elettroniche 6 229, legname 3 148, prodotti chimici 2 811, materie plastiche 2 809, strumenti tecnici ed elettromedicali 2 731
Finanza e banche. La banca centrale è la Banca di Finlandia. La borsa di Helsinki fa parte del Gruppo NASDAQ OMX. 137
113
137
ivi
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Irlanda nome ufficiale Ireland, Éire
114
138
139
I dati dell’Irlanda140
Superficie 69 797 km2
Numero di abitanti 4 628 949 (2015)
Popolazione in % rispetto alla 0,9 % (2015)
popolazione totale dell’UE:
Paese membro dell’UE dal: 1° gennaio 1973
116
Densità di popolazione
Forma di governo repubblica parlamentare
Capitale Dublino
Lingua parlata irlandese, inglese
Religioni professate
Moneta Euro. Membro della zona euro dal 1°
gennaio 1999
PIl 214,623 miliardi EUR (2015)
La fauna ha caratteri comuni a quella dell’intero arcipelago britannico. In generale, tutte le forme continentali europee vi sono rappresentate. È
notevole però che il numero delle specie di tutti i gruppi è minore di quello presente nelle regioni continentali di uguale estensione. Fra i Carnivori
vi sono il lupo, la volpe (Vulpescrucigera), la lontra, alcune mustele; molti i Roditori, ma il castoro è estinto. Fra gli Ungulati da notare Cervus elaphus
141 http://www.treccani.it/enciclopedia/irlanda/
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
scoticus. L’avifauna è piuttosto ricca ed è costituita da specie caratteristiche dell’Europa centrale. Gli Insetti e gli Artropodi terrestri offrono
particolare interesse dal punto di vista zoogeografico per l’interpretazione dell’origine della fauna irlandese.
3. Rilievi
‹‹La parte centrale dell’isola è occupata da una grande pianura, che si affaccia con una costa bassa e uniforme sul Mare d’I., tra Dundalk e Dublino,
e si prolunga alquanto in direzione O e SO, verso la Baia di Galway e verso l’estuario del fiume Shannon, insinuandosi con lembi più o meno estesi
anche tra i rilievi della regione settentrionale. Questa pianura centrale ha un’altitudine media intorno ai 100 m (intorno ai laghi Derg e Ree meno
di 50 m). Ai margini della pianura si elevano alcune masse montuose ben distinte. In particolare, a NO si trovano i Monti Derryveagh (Errigal, 752
m), profondamente incisi e frastagliati da numerose insenature costiere, e a NE i Monti di Antrim. Tra i due rilievi chiudono la barriera i Monti
Sperrin (680 m), tra i quali si aprono la strada i fiumi Bann e Foyle. A S dell’Antrim si trovano i Monti Mourne (852 m). Altri complicati sistemi di
rilievi occupano la parte meridionale dell’isola. Questi sistemi, divisi tra loro più o meno largamente da incisioni di fiumi o da lembi della pianura 118
centrale, sono generalmente orientati da E a O (piegamento ercinico), a eccezione dei Monti Wicklow (piegamento caledoniano), costituiti da rocce
granitiche, che si allungano in direzione NE-SO, parallelamente alla costa orientale. A SO, presso la costa atlantica, il Carrantuohill (1038 m)
costituisce la più alta montagna irlandese››142.
4. Idrografia
I fiumi, per l’abbondanza e l’uniformità delle piogge, hanno un regime costante in ogni stagione; data la configurazione del rilievo, scorrono per lo
più lenti, sinuosi, espandendosi di frequente in bacini lacustri, elemento tipico/">tipico della pianura mediana. Principale tra essi è lo Shannon (365
km), il quale ha origine ai margini interni dei rilievi settentrionali e, dopo aver traver;sato l’I. centrale, sbocca con largo estuario sulla costa
occidentale; le sue acque sono sfruttate da una grande centrale idroelettrica. Sui margini interni dei rilievi meridionali, i Monti Slievekimalta e Slieve
Bloom formano un altro nodo idrografico da cui hanno origine i fiumi Barrow, Nore e Suir, i quali, insieme al Blackwater e al Lee, provenienti dai
5. Lingua e religioni Tutti gli abitanti dell’Isola dell’Irlanda parlano la lingua inglese, ma le nostre città sono ambienti molto cosmopoliti,
e probabilmente ti capiterà di sentire persone chiacchierare in una vasta gamma di idiomi, dal polacco al coreano, dal giapponese al portoghese
brasiliano... non dovrai far altro che tenere le orecchie bene aperte. In Irlanda la lingua gaelica (Gaelige, o ‘Irish’, come è nota a livello locale), è una
lingua celtica e, stando al Foras na Gaeilge (l'ente ufficiale del gaelico irlandese), è una delle “più antiche e storiche lingue scritte al mondo”. Potrai
sentire la sua cadenza poetica nelle scuole del Paese e nei negozi, pub, strade, fiere e festival delle regioni Gaeltacht, in cui si parla l'originale idioma
119
gaelico.
6. L'86,8% della popolazione della Repubblica d'Irlanda è cattolica. La seconda religione risulta essere il protestantesimo mentre la terza
è l'Islam, con 0,8%. Il 4,4%dichiara di non avere un credo religioso. Quando nel XVI secolo avvenne lo "scisma" della Chiesa inglese da quella di
Roma, la religione anglicana fu proclamata religione di Stato e i cattolici, che erano il 90% dell’intera popolazione irlandese, vennero assoggettati
dai protestanti. Il processo di protestantizzazione dell’isola si fece assai duro dopo la vittoria di Guglielmo d’ Orange (protestante) sul re cattolico
Giacomo II, avvenuta presso il fiume Boyne, nel luglio del 1690. La vittoria orangista viene commemorata ogni anno con marce che spesso si
concludono con episodi di dura violenza143.
143Tratto da http://irlanda-admin.blogspot.it/2010/10/religione.html
Per un approfondimento sulle religioni si veda http://www.irlanda.cc/religione-in-irlanda.html
Abitata sin dalla preistoria, l'Irlanda fu conquistata nel 4° secolo a.C. dalle popolazioni celtiche degli Scoti e dei Gaeli. Rimasta ai margini del mondo
romano, si diede una rudimentale struttura unitaria e fu cristianizzata tra 5° e 6° secolo d.C. Fu quindi invasa tra l'8° e il 9° secolo dai Vichinghi, che vi
rimasero sino al 1014, quando furono cacciati dal re irlandese Brian Boru. Circa centocinquant'anni più tardi ebbe inizio la conquista dell'isola da parte 120
degli Inglesi, che proseguì nei secoli successivi nonostante la resistenza delle popolazioni locali. Alla fine del 15° secolo l'Irlanda era ormai sottomessa
alla corona d'Inghilterra. Essa aveva un proprio parlamento, che poteva però legiferare soltanto con l'approvazione dei re inglesi. In questa situazione,
prese avvio un conflitto di lunghissima durata che si protrasse, seppure in forme diverse, fino al 20° secolo.
Nella prima metà del Cinquecento l'Inghilterra tentò di imporre all'Irlanda la Chiesa anglicana e il protestantesimo. Il cattolicesimo divenne allora un
elemento essenziale dell'identità irlandese e in questo quadro i conflitti tra le due parti crebbero d'intensità. Nel 1800, con l'Atto di unione, l'Irlanda
fu formalmente unita alla Gran Bretagna e lo stesso parlamento irlandese fu soppresso. Queste misure si sommavano alle pesanti condizioni di vita di
molti Irlandesi, oppressi da una minoranza di grandi proprietari terrieri inglesi e protestanti che la corona, fin dalla seconda metà del 16° secolo, aveva
insediato con la forza in Irlanda, in particolare nelle regioni nordorientali dell'isola. Nella seconda metà dell'Ottocento la situazione cominciò a mutare:
La nascita dello Stato libero d'Irlanda suscitò una vera e propria guerra civile tra le forze favorevoli a questo compromesso e quelle che volevano
121
l'unificazione dell'intera isola. Negli anni successivi lo Stato libero d'Irlanda si staccò del tutto dal Commonwealth: nel 1937 fu infatti proclamata la
Repubblica d'Irlanda (Eire in gaelico), che nel 1949 ottenne la completa indipendenza dalla Gran Bretagna.
A partire dagli anni Sessanta le sei contee dell'Ulster ‒ dove i cattolici, in costante crescita, rivendicavano l'unione alla repubblica irlandese e i
protestanti il mantenimento dell'unione con la Gran Bretagna ‒ divennero teatro delle violenze dell'IRA e dei gruppi terroristici protestanti,
aggravate dalla militarizzazione della regione da parte della Gran Bretagna. Tali violenze continuarono per tutti gli anni Settanta e Ottanta. Ma
andarono stemperandosi nel corso degli anni Novanta, in particolare dopo che fu siglato, nel 1998, un decisivo accordo con la Gran Bretagna, con
il quale l'Irlanda del Nord ottenne un'ampia autonomia e un parlamento dotato di poteri effettivi; nel 2005 l'IRA ha rinunciato ufficialmente alla
lotta armata. La Repubblica d'Irlanda fa parte dell'Unione europea››144.
Se dovessimo stilare una classifica per ordine di importanza, le principali cittá dell' Irlanda sarebbero dunque Dublino, Corl e Galway.
Dublino si localizza nella zona est dell' isola, é la capitale del paese ed anche la cittá piú popolosa.
Cork, che é stata capitale europea della cultura nell' anno 2005, si trova nel sud del paese, mentre Galway, famosissima per la sua spettacolare
baia, si trova ad ovest.
8. Economia146 122
È stata, per moltissimi decenni, una delle più deboli fra le nazioni europee, ma, a partire dalla fine degli anni ottanta, si è registrato un autentico
boom del Prodotto Interno Lordo (PIL), che fece registrare un incremento pari quasi al 7% ogni anno.
http://www.repubblica.it/economia/2016/03/26/news/il_boom_dell_irlanda_corre_piu_di_tutti_ma_per_la_gente_comune_il_prezzo_da_pagare_e_stato_
troppo_alto-136325477/
il settore primario è trainante nell'economia irlandese, esso ha raggiunto alti livelli con l'allevamento bovino e ovino che alimenta l'industria
lattierocasearia e di lavorazione della carne.
Settore secondario
Le industrie principali, in Irlanda, sono quelle manifatturiere (che, da sole, rappresentano circa l'80 % dell'esportazione totale), quelle alimentari
(wiskhy, birra) e quelle legate all'elettronica (quasi un quarto degli export complessivi). Essa si è sviluppata, in modo particolare, a partire dalla seconda
metà del Novecento. Una delle fabbriche più importanti irlandesi è la Guinness, produttrice di birra.
Il settore terziario è particolarmente sviluppato nei campi di turismo e finanza, che, con la loro forte crescita negli ultimi 15 anni, hanno permesso
anche all'istruzione, alla medicina ed al commercio, di rivestire un ruolo di spessore, almeno all'interno del Paese. Si segnala un aumento del settore
privato, ed un'economia più mista, specie negli ultimi tempi.
124
147
148
1. Confini
Il Regno Unito è formato dall’isola della Gran Bretagna, la più grande d’Europa (che comprende Scozia, Galles, Inghilterra), dal Nord dell’Irlanda
(Uster) e da circa 5000 isole (arcipelago delle Shetland, Ebridi, Orcadi).
3. Le Coste
127
Le coste britanniche, lunghe circa 7500 Km, sono per lo più alte e rocciose: sul Mare del Nord si presentano più basse; a nord sono frastagliate e
con profonde insenature, che in Scozia prendono il nome di firth, sul Canale della Manica sono formate da rocce calcaree, erose dalle maree.
4. Cenni storici
La storia della Gran Bretagna e delle sue diverse componenti ‒ l'Inghilterra, la Scozia, il Galles e l'Irlanda ‒ è stata caratterizzata sin dall'epoca
dell'invasione normanna (11° secolo) da tratti peculiari rispetto alla storia delle grandi formazioni politiche dell'Europa continentale. Questo sviluppo
particolare ha ricevuto ulteriori ed essenziali impulsi dalle rivoluzioni del 17° secolo e poi, tra Sette e Ottocento, dal trionfo dell'industrialismo e dalla
straordinaria potenza dell'Impero britannico
Abitato sin dall'epoca preistorica, il territorio dell'attuale Gran Bretagna fu occupato dai Celti nel corso del 1° millennio a.C. e dai Romani a partire dal
1° secolo a.C. Inquadrato nell'Impero come provincia con il nome di Britannia, fu abbandonato dai Romani tra il 4° e il 5° secolo d.C., quando si fece
più intensa la pressione delle tribù germaniche degli Angli e dei Sassoni. Tra il 6° e il 9° secolo si sviluppò la cosiddetta eptarchia: un complesso di sette
regni anglosassoni che, poco per volta, andarono unificandosi grazie alle comuni lotte contro i Britanni, a un più generale processo di cristianizzazione
e all'iniziativa di alcuni energici sovrani quali, in primo luogo, Egberto (802-839) e Alfredo il Grande (871-899).
Tra il 9° e l'11° secolo gli Anglosassoni dovettero confrontarsi con la crescente pressione dei Danesi e poi soprattutto dei Normanni, che invasero il
paese con Guglielmo il Conquistatore. Questi, dopo la vittoria di Hastings (1066), fu incoronato re d'Inghilterra (1066-87) e diede vita a un sistema di
potere fortemente centralizzato, basato su una rigida divisione tra i vincitori normanni e i vinti anglosassoni. Grosso modo nello stesso periodo anche
128
l'Irlanda, la Scozia e il Galles si organizzarono in unità politiche in varia misura indipendenti.
Tra 1154 e il 1485 il Regno d'Inghilterra fu governato dai Plantageneti. Il primo sovrano inglese della dinastia ‒ dotata peraltro di ampi domini sul suolo
francese ‒ fu Enrico II (1154-89), che intraprese una vasta opera di riorganizzazione in senso centralistico del Regno. Egli entrò in contrasto con
l'aristocrazia feudale, con la Chiesa e con i rappresentanti delle città e diede inizio, grazie alla giurisdizione dei suoi tribunali, alla tradizione
della common law inglese (il "diritto comune"), vale a dire a un sistema di creazione del diritto affidato alla pratica giurisprudenziale e alle sentenze
pronunciate dai giudici in relazione a singoli casi processuali.
Nei decenni successivi fu anche creata e consolidata un'importante e duratura istituzione di rappresentanza, il parlamento, che venne suddiviso in una
Camera dei lord (in cui sedevano la nobiltà e gli ecclesiastici) e in una Camera dei Comuni (che dava voce alla borghesia cittadina). Rispetto agli sviluppi
in atto nell'Europa continentale, il potere regio mantenne ampie prerogative che risultarono ulteriormente rafforzate, dopo una prolungata crisi, al
termine dei due grandi conflitti che segnarono la storia inglese del 14° e del 15° secolo: la guerra dei Cent'anni (1337-1453), che oppose la Francia
all'Inghilterra e che costò a quest'ultima la perdita irreversibile dei propri domini sul continente, e la guerra delle Due Rose (1455-85), una guerra civile
in cui si scontrarono, per la successione al trono, le due famiglie degli York e dei Lancaster, e che si concluse con l'avvento al potere della dinastia dei
Tudor. 129
I Tudor al potere
I Tudor salirono al trono con Enrico VII (1485-1509) e rimasero al potere sino all'inizio del 17° secolo, quando Elisabetta I (1558-1603) ‒ una delle figure
più significative della storia inglese ‒ morì senza eredi. Essi riuscirono fin dal principio a dare un impulso decisivo al rafforzamento dello Stato e del
potere regio. Con Enrico VIII (1509-47), istituirono una vera e propria chiesa nazionale ‒ la Chiesa anglicana (anglicanesimo) ‒ completamente sottratta
all'autorità del papa e sottoposta a quella del sovrano. E con Edoardo VI (1547-53), legarono l'anglicanesimo al protestantesimo. Rispetto a questo
processo, il breve regno di Maria la Cattolica (1553-58) ‒ che sposò il re di Spagna Filippo II suscitando forti apprensioni nel paese ‒ segnò una brusca
inversione di tendenza. Con Elisabetta I, tuttavia, l'anglicanesimo tornò a consolidarsi, seppure nel contesto di una perdurante opposizione da parte
dei cattolici e dei puritani che, vicini al calvinismo, premevano per una riforma radicale della Chiesa inglese.
Subito dopo la morte della sovrana furono gli Stuart, con Giacomo I (1603-25), a salire al trono. I loro ripetuti tentativi di dare vita a un regime di tipo
assolutistico, e in alcuni momenti di restaurare lo stesso cattolicesimo, ruppero i delicati equilibri politici, sociali e religiosi dell'epoca Tudor, sullo
sfondo di una complessa situazione internazionale e di altrettanto complessi rapporti tra Inghilterra, Irlanda e Scozia (della quale gli Stuart erano
sovrani). Ne derivarono due rivoluzioni: la rivoluzione puritana di Cromwell, che nel 1649, dopo lunghi anni di guerra civile e di duri scontri tra la Corona
130
e il parlamento, portò alla decapitazione del re Carlo I (1625-49) e alla proclamazione della Repubblica, di cui Cromwell divenne la figura dominante;
e, dopo la restaurazione degli Stuart con Carlo II (1660-85) e poi con Giacomo II (1685-88), la 'Gloriosa rivoluzione' del 1688 che portò sul trono
Guglielmo III d'Orange (1689-1702) e la moglie Maria II Stuart, segnando il fallimento definitivo di ogni progetto assolutistico e l'avvento di un sistema
monarchico di tipo costituzionale e parlamentare fondato sul rispetto dei diritti civili e sulla tolleranza.
Pochi anni più tardi, nel 1707, durante il regno della regina Anna (1702-14), l'ultima sovrana Stuart, i regni di Inghilterra e di Scozia furono formalmente
unificati nel Regno Unito di Gran Bretagna il quale, un secolo più tardi, doveva diventare, in seguito a un nuovo contestatissimo Atto d'unione (1801),
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
Gli Hannover al potere. Tra il 1714 e il 1901 la Corona rimase ininterrottamente nelle mani dei sovrani della casa di Hannover: Giorgio I (1714-
27), Giorgio II (1727-60), Giorgio III (1760-1820), Giorgio IV (1820-30), Guglielmo IV (1830-37), e la regina Vittoria (1837-1901). In questi anni
il sistema politico britannico assunse progressivamente i tratti che ancora oggi lo caratterizzano: i tratti cioè di una monarchia parlamentare
in cui il sovrano regna ma non governa, esercitando piuttosto funzioni di garanzia, e in cui i poteri di governo sono invece affidati a un primo
ministro che deve godere della fiducia della maggioranza parlamentare.
Questo sistema ‒ dominato sino al principio del Novecento dalle due forze dei whigs e dei tories e poi dei liberali e dei conservatori ‒ si impose
già nel Settecento e sopravvisse alla tempesta scatenata in Europa dalla Rivoluzione francese e dall'età napoleonica. Nel corso dell'Ottocento
andò progressivamente democratizzandosi con tre importanti riforme elettorali che ‒ nel 1832, nel 1867 e nel 1884 ‒ estesero
131
progressivamente il diritto di voto ai ceti popolari (anche se il suffragio universale maschile e quello femminile furono introdotti soltanto nel
1919 e nel 1928).
La rivoluzione industriale. Nel contesto di questa sostanziale continuità, la Gran Bretagna conobbe radicali trasformazioni sul piano dello
sviluppo economico e sociale con la cosiddetta rivoluzione industriale, acquisendo e mantenendo su questo terreno, per quasi tutto il corso
dell'Ottocento, un netto primato rispetto a tutte le altre grandi potenze europee e diventando al tempo stesso il paese per eccellenza della
borghesia e del liberismo. Grazie alla sua straordinaria potenza economica, che almeno in parte si era già affermata prima della stessa
rivoluzione industriale, la Gran Bretagna divenne infine la più grande e dinamica potenza imperiale del mondo. Questo ulteriore e decisivo
primato, già raggiunto all'epoca della guerra dei Sette anni (1756-63) e delle guerre con la Francia rivoluzionaria e napoleonica (1792-1815),
si mantenne sostanzialmente intatto per tutto l'Ottocento ‒ nonostante la perdita delle colonie nordamericane (1775-83) ‒ consolidandosi
Al principio del Novecento, di fronte alla prepotente ascesa della Germania e degli Stati Uniti, la Gran Bretagna ‒ sotto la dinastia tuttora regnante dei
Windsor ‒ iniziò a perdere gradualmente il suo duplice primato di grande potenza economica e imperiale. Sul piano della politica interna, una
trasformazione di grande rilievo fu prodotta dalla nascita (1906) e poi dallo sviluppo del Partito laburista, che nel giro di brevissimo tempo divenne la
principale forza di opposizione al Partito conservatore (al posto del vecchio Partito liberale), riuscendo in più occasioni, dagli anni Venti del Novecento
sino ai nostri giorni, ad andare al governo con programmi in vario modo ispirati ai principi del Welfare State (benessere, Stato del). L'obiettivo era
quello di un intervento dello Stato a tutela dei diritti sociali dei cittadini, favorendo il loro accesso a beni indispensabili quali in primo luogo la salute,
132
l'istruzione e un livello minimo di reddito.
Un altro sviluppo interno di grande importanza fu legato alla questione irlandese, che fu almeno in parte risolta con la creazione nel 1921 dello Stato
libero d'Irlanda (futura Repubblica d'Irlanda) e che tuttavia doveva drammaticamente riaccendersi e protrarsi per molto tempo in relazione alla
questione dell'Irlanda del Nord.
Sul piano della politica internazionale, la Gran Bretagna partecipò alla Prima guerra mondiale contro gli imperi centrali (1914-18), uscendone vincitrice.
Risultò vincitrice anche nella Seconda guerra mondiale (1939-45) contro le potenze dell'Asse e il Giappone ‒ dopo aver tentato fino all'ultimo momento
una fallimentare politica di concessioni alla Germania hitleriana.
Nel secondo dopoguerra acconsentì senza eccessive resistenze alla dissoluzione del proprio impero coloniale. Si schierò quindi saldamente con gli Stati
Uniti negli anni della guerra fredda, mantenendo in seguito una forte vocazione atlantica e una debole vocazione europea. Tra i grandi leader che
5. Lingua153
L’inglese è la lingua ufficiale del Regno Unito. È considerata la lingua internazionale del mondo ed è parlata, come prima o seconda lingua da 1,5
milioni di persone.
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Il modo con cui è parlato l’inglese varia leggermente da un paese all’altro, ma le persone di lingua madre generalmente si capiscono senza problemi
(sebbene gli americani a volte si lamentano di non poter capire gli accenti britannici regionali). L’inglese americano e quello britannico si differenziano
principalmente nell’ortografia e nella pronuncia.
Città principali154
154 Immagini e testo sono tratti dal sito Sulle città della Gran Bretagna https://www.travelweare.com/magazine/le-10-citta-piu-belle-dell-inghilterra/
1. Londra
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Le 10 città più belle d’Inghilterra, non si può che partire dalla capitale, Londra
Capitale del Regno Unito, è tra le mete preferite dei viaggiatori, per le sue tante attrazioni e bellezze: l’Abbazia di Westminster, il Big Ben, il
Parlamento, la Cattedrale di St. Paul, la Torre di Londra, Buckingham Palace, il Covent Garden, lo Shakespeare’s Globe Theater, il British Museum,
Harrods, e altro ancora. Insomma una delle città più vive, ricche di storia ma anche di modernità, in cui non ci si annoia mai, avendo sempre
qualcosa di nuovo da visitare, vivere e scoprire.
136
La città è celebre per la sua antica storia, per i resti dell’abbazia, per la Glastonbury Tor e per le numerose leggende e i tanti miti associati con essa,
come ad esempio quella che connette Artù a questa città in particolare alla sua abbazia, dove i monaci dell’abbazia dissero di aver trovato le tombe
di Artù e Ginevra a sud della Lady Chapel, perduti poi durante la Riforma. La città è conosciuta anche per il Glastonbury Festival, festival di musica
pop/rock che si svolge ogni anno nel vicino villaggio di Pilton.
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É la seconda città inglese più visitata dopo Londra, oltre ad offrire tante opportunità ai giovani, è famosa per il suo patrimonio musicale, la vita
notturna, i musei e l’architettura, ma è ricca anche di parchi, teatri, pub, giardini. Nata come fortezza romana, è oggi una moderna città di affari.
Molte delle cose interessanti da vedere sono gratuite, a cominciare dal Municipio e dalla Cattedrale. La città è anche meta per gli appassionati di
calcio, ospitando l’Etihad Stadium del Manchester City e l’Old Trafford del Manchester United.
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Seppure sia una piccola città è però ricca di storia, leggenda e significato: secoli di profonda spiritualità sono qui davvero tangibili. Passò da viallaggio
a cittadina durante la conquista romana per mano di Giulio Cesare e nel 55 a.C. Venne fondata come forum commerciale Situata non lontano dalla
capitale, qui meritano una visita la Cattedrale di St. Agostino, che nel 597 vi fondò la prima diocesi latina, splendido esempio di architettura gotica,
e l’Arundel Castle.
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Liverpool by night
A un’ora da Manchester, la città dei Beatles è una città di arte e cultura nota in tutto il mondo per essere la città dei Beatles. Da vedere è il Cavern
Club, dove il gruppo si è esibito la prima volta. Piacevole da visitare per il mare e soprattutto per l’apertura e la simpatia dei suoi abitanti, gli
Scousers, che li contraddistingue dallo stereotipo dell’inglese tipico. Da vedere in questa città sono il Museo Marittimo, la Tate Modern, il Museo
dei Beatles, le cattedrali, la straordinaria Walker Gallery e le “Tre grazie”.
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Vivace città medievale, con la sua magnifica cattedrale Yorkminster, che è anche la chiesa più grande del Nord Europa. Situata alla confluenza dei
fiumi Ouse e Foss, molti sono i luoghi storici e belli da vedere oltre alla cattedrale. Tra questi le mura di York, il York Cold War Bunker, la Holy Trinity
Church, il Theatre Royal e il magnifico castello. Inoltre, per gli appassionati di mezzi di trasporto è possibile visitare il Museo Nazionale delle Ferrovie
e lo Yorkshire Air Museum.
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Oxford è sede dell’ Università di Oxford, una delle più antiche e famose d’Inghilterra e del mondo. Il cuore della città, nonché centro dell’antico
borgo medievale cinto dalle mura, è Carfax, da cui si dipanano le direttrici principali. Il patrimonio architettonico di Oxford annovera molti edifici
di grande interesse storico-artistico, come: le chiese di San Michele e di Santa Maria; la Bodleian Library; lo Sheldonian Theatre, in forma circolare.
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Questa importante città del Regno Unito, merita attenzione soprattutto per la sua prossimità alle famose “bianche scogliere” dalle quali, con un
po’ di fortuna, si può vedere la Francia. Belli da visitare sono anche il suo castello ed il porto, da cui Riccardo Cuordileone partì per la Terza Crociata.
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
9. Cambridge
É sede dell’altra notissima università d’Inghilterra. Da visitare le chiese di St Benet e del Santo Sepolcro, una delle quattro chiese circolari d’epoca
normanna in Inghilterra. La cappella del King’s College è uno splendido esempio di architettura gotica. Il tessuto urbano della città, che ospita parchi
e musei famosi, come il Fitzwilliam Museum ed il Cambridge Museum, è diviso dall’Università, le cui strutture sono in un’area specifica della città.
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Costruita su di uno sperone sul mare lungo la costa settentrionale della contea di Norfolk, è conosciuta per la sua architettura in stile vittoriano e
soprattutto per essere la città dei “granchi giganti”, o meglio detti Cromer-Crab. Una cittadina di mare davvero caratteristica, resa ancora più carina
dalla parrocchiale di S.Pietro e Paolo. In stile gotico e con una torre altissima a sovrastare la città dona una vista spettacolare verso l’infinito del
mare.
Come perdersi l’Inghilterra con le sue fortezze ed i castelli, i grandi palazzi storici, le sontuose cattedrali, le città medioevali, gli angoli pittoreschi,
le vaste foreste, i curatissimi giardini, le tradizioni senza tempo che si intrecciano con la modernità. Il tutto in un perfetto equilibrio che non guasta
mai i magnifici panorami.
L’economia inglese è una delle più importanti del mondo, con un PIL medio pro capite di 22.907 £. Considerata come una economia di mercato
mista, ha da sempre adottato i principi del libero mercato e mantiene comunque un’avanzata infrastruttura di assistenza sociale. La moneta ufficiale
in Inghilterra è la sterlina, il cui codice ISO 4217 è GBP. Il sistema di tassazione in Inghilterra è molto competitivo rispetto a gran parte del resto
d’Europa, a partire dal 2009 l’aliquota di base dell’imposta personale è del 20% sul reddito imponibile fino a 37.400 £ e il 40% su ogni guadagno
supplementare al di sopra di tale importo.
L’economia d’Inghilterra è la principale i tutto il Regno Unito, che risulta essere la 18° al mondo per potere di acquisto. L’Inghilterra è uno dei leader
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nel settore chimico e farmaceutico e nei principali settori tecnologici, in particolare nell’industria aerospaziale, l’industria delle armi e di software.
A Londra vi è la sede della Borsa di Londra, la principale borsa valori del Regno Unito e la più grande d’Europa, nella capitale vi sono la sede di
alcune delle più importanti società al mondo.
La Banca d’Inghilterra, fondata nel 1694 dal banchiere scozzese William Paterson, è la banca centrale del Regno Unito. Nata come banca privata,
dal 1946 è stato un istituto statale. La Banca ha il monopolio dell’emissione di banconote in Inghilterra e Galles, ma non in altre parti del Regno
Unito. Il governo ha delegato la responsabilità sulla politica monetaria ad essa e il compito di fissare i tassi di interesse.
L’Inghilterra è altamente industrializzata, ma dal 1970 c’è stato un declino nella tradizionale industria pesante e manifatturiera e una crescente
attenzione verso un’economia orientata ai servizi. Il turismo è diventato un settore importante, che attrae milioni di visitatori in Inghilterra ogni
l’anno.
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156 157
158
http://lituaniaviaggi.com/le-repubbliche-baltiche-cosi-simili-e-cosi-diverse/
http://europa.eu/european-union/about-eu/countries/member-countries/latvia_it
http://www.treccani.it/enciclopedia/lettonia/
http://www.lettonia.it/
http://www.turismo.it/oltreconfine/scheda/lettonia/
‹‹ 4. Competenza digitale: Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie
159
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e
approfondimento disciplinare››. (fonte http://www.oggiimparoio.it/scuola-per-competenze/le-otto-competenze-europee/#digitale)
l’alunno tragga le informazioni che ritiene più utili per completare gli schemi che seguono le mappe concettuali:
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Tutte le informazione sulla Lituania in http://www.sapere.it/enciclopedia/Litu%C3%A0nia.html; http://www.sapere.it/enciclopedia/Litu%C3%A0nia.html
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Mappe concettuali in: https://sites.google.com/site/dislessiapassodopopasso2/arte/geografia/medie/europa/estonia
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
I dati della Lituania
Superficie Km2
Numero di abitanti
Percentuale rispetto alla popolazione %
totale dell’UE
Paese membro dell’UE dal
Densità di popolazione ab./ km2
Forma di governo
Moneta
Prodotto Interno Lordo
a nord:
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a Sud:
Confini
Fanno parte del territorio anche
a Est:
a Ovest:
Clima
Vegetazione
Fauna
Morfologia Rilievi
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Fiumi
Idrografia
Laghi
Coste
Cenni storici
Lingue parlate ufficiale
religione professata
Capitale
Città rinomate
Settore primario
Settore secondario
Economia
Settore terziario
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Mappa concettuale in: http://www.aiutodislessia.net/wordpress/wp-content/gallery/geog-nazioni-picole-2-media/estonia.png
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
I dati dell’Estonia
Superficie Km2
Numero di abitanti
Percentuale rispetto alla popolazione %
totale dell’UE
Paese membro dell’UE dal
Densità di popolazione ab./ km2
Forma di governo
Moneta
Prodotto Interno Lordo 156
a nord:
a Sud:
Confini
Fanno parte del territorio anche
a Est:
a Ovest:
Clima
Vegetazione
Fauna
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Morfologia Rilievi
Fiumi
Idrografia
Laghi
Coste
Cenni storici
religione professata
Capitale
Città rinomate
Settore primario
Settore secondario
Economia
Settore terziario
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Mappe concettuali in: https://sites.google.com/site/dislessiapassodopopasso2/arte/geografia/medie/europa/estonia
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
I dati della Lettonia
Superficie Km2
Numero di abitanti
Percentuale rispetto alla popolazione %
totale dell’UE
Paese membro dell’UE dal
Densità di popolazione ab./ km2
Forma di governo
Moneta
Prodotto Interno Lordo
a nord:
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a Sud:
Confini
Fanno parte del territorio anche
a Est:
a Ovest:
Clima
Vegetazione
Fauna
Morfologia Rilievi
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
Fiumi
Idrografia
Laghi
Coste
Cenni storici
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religione professata
Capitale
Città rinomate
Settore primario
Settore secondario
Economia
Settore terziario
http://www.cittacapitali.it
http://www.ic10bo.gov.it
http://ripassofacile.blogspot.it
http://libroblog.altervista.org/mappe-geografia-mappe-territorio-europeo/
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http://popolazione.population.city/world/eu
http://www.guidoscuderi.it/terra/europa/superficie/superficie.htm
http://www.eca.europa.eu/it/
http://www.treccani.it
http://www.treccani.it/enciclopedia/enciclopedia_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
Appunti di geografia Le Regioni europee prof.ssa Afronio Mariella
https://sites.google.com/site/dislessiapassodopopasso2/arte/geografia/medie/europa/
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