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78 Bit son una band romagnola di Rimini. Si fecero conoscere a San Remo con la romantica “Fotografia” per poi
consolidarsi con la hit “Chiara si Spara”, inserita nella compilation del Festivalbar 2002. Le loro sonorità fresche,
sincere e coinvolgenti conquistarono un po' tutti. Una “major” aveva investito su di loro, tutto sembrava pronto per
una bella carriera. E invece, da un giorno all'altro, lo scioglimento. Il marchio, con la spinta dell’ex calciatore e leader
del gruppo Mario Fucili (San Marino, 4 marzo 1978) è tornato dopo diciassette anni. Il secondo album è ancora in
cantiere, ma nel frattempo sono uscite alcune tracce interessanti, fedeli allo stile che aveva fatto emozionare
adolescenti e ragazzine (ma non solo) in quel magico 2002. Nell’estate di 2019 è uscita “Gli anni degli anni”, pezzo
che racconta gli anni 90 tramite i suoi simboli, le sue abitudini, i suoi personaggi. Ascoltandola per la prima volta, il
nostalgico perde la corazza e affoga nella pelle d'oca, fino a quando... sorpresa! I “nineties” vengono definiti (anche)
come gli anni “di Camporese con Cané”. Cosa c'entra tutto questo con il tennis? Nulla... in apparenza. Una citazione
sorprendente, che accende la curiosità. Detto che il tennis ha pochissimi riferimenti nella musica italiana (si ricorda
un Boris Becker citato da Caparezza), la citazione di Omar e Paolo è mirata, voluta. Non può essere casuale,
soprattutto perché gli altri sportivi citati nel pezzo erano più famosi: Tomba, Senna, Piquet, Pagliuca, Taffarel, i
fratelli Abbagnale e l'iconico Totò Schillaci (capocannoniere del Mondiale di Calcio Italia ’90) , che ha anche
collaborato al pezzo. L’album è un sentiero interessante, un tuffo nel mare degli aneddoti e un piacevole percorso a
ritroso nel ricordare anni indimenticabili. Talmente belli che, nella sua canzone, Fucili canta: “E quelli come me
vogliono raccontare a quelli come te... la mia generazione”. Il progetto 78 Bit è ripartito, con la consapevolezza della
maturità e la forza di mille esperienze.