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I due tesorini

PERSONAGGI: MATERIALE:
R: RITA CHEVROLET Vestito maggiordomo per M, vestito
M: MAGGIORDOMO scollato per R, pantaloni, giacca,
cappello per A, due sedie, tavolo, due
A: ASSICURATORE
peluche di cane, cartellina e penna per
A.

Rita Chevrolet è seduta ad ha in braccio i suoi due adorati cagnolini. Entra il


maggiordomo.

M: Signorina Chevrolet, posso entrare?


R: Ma certo Giorgio, vieni pure.
M: Mi scusi signorina Chevrolet, ma c’è di là un assicuratore!!
R: Ah si, Giorgio.
M: Lo ha chiamato lei?
R: Si, si Giorgio: l’ho chiamato io!
M: E perché l’ha chiamato? Chi vuole che faccia del male a Rita Chevrolet: i più bei
seni d’Europa?
R: Non si sa mai, non si sa mai. Comunque l’ho chiamato perché voglio assicurare i
mie tesorini!!!
M: I suoi tesorini? Ma signorina, chi vuole che faccia del male a due cagnolini… li
assicura…
R: Ma non si sa mai… non si sa mai. Anzi guarda è l’ora della pappa. Porta di là i
miei tesorini e falli mangiare e, fai passare l’assicuratore per favore.
M: Va bene signorina.
(Esce il maggiordomo con i cagnolini ed entra in scena l’assicuratore)
R: Lei mi conosce?
A: E chi non conosce Rita Chevrolet i più bei seni d’Europa!! Permette ad un suo
umile ammiratore di baciarle la mano? (arriva fino al collo)
R: Ma cosa fa… si accomodi!
A: Dunque lei mi ha fatto chiamare perché…
R: Si, l’ho fatta chiamare perché voglio assicurare i miei… tesorini.
A: Già, i suoi tesorini. Ah, come la capisco!
R: Sa, non dico che senza di loro non potrei vivere, ma certamente sarebbe una vita
piatta…
A: Piatta, piattissima, e mi dica li indichiamo coi il loro nome tecnico generico
oppure…
R: Ma con i loro nomi, i loro nomi.
A: Perché, lei gli ha dato un nome?
R: Certo… Bubi e Bobi.
A: Che carini!!!
R: Dopo glieli faccio vedere…
A: Si… magari!!!
R: Scriva, scriva: sono intelligentissimi!
A: … Ah!
R: Si. Pensi che ad un mio comando se io dico su vanno su, se io dico giù vanno giù.
Dopo glieli faccio vedere!
A: Magari!!! Senta, me li fa vedere quando vanno su?
R: Ma certo e , se vuole, li può anche toccare…
A: Non dica così…
R: Accarezzare…
A: Non dica così…
R: E ci può anche giocare…
A: Non dica così che mi vengono i sudori freddi!!!
R: Però stia attento perché uno dei due è un po’ aggressivo!
A: Ah si?… e quale?
R: Quello nero…
A: Quello nero? Ma sa, io pensavo che fossero tutte due di un rosa pallido.
R: Ma no. Pensi che ballano!
A: Ballano? Ah, ho capito… quando corre!
R: Ma no, ma no, ballano in rock!
A: Il rock? (si avvicina al seno e canta “Be bop a lula”)
R: Ma cosa fa? Si calmi!!
A: Si, mi scusi sa… mi dica.
R: Pensi che l’anno scorso, in America, hanno partecipato ad un concorso di
bellezza, quello bianco ha vinto la medaglia d’oro, quello nero la medaglia
d’argento.
A: Lo sapevo… questi americani, quando vedono nero, sono tutti razzisti.
R: Ha ragione, ma quel giorno quello nero era un po’ moscio.
A: Poverino!!!
R: Eh si, sa per me sono tutti e due uguali, li ho visti crescere, erano due cosine…
A: A pera!!!
R: Ma che a pera; mi sarebbe piaciuto che rimanessero così, invece sono diventati…
A: Giganti…
R: Ma che giganti: medi… medi!
A: All’anima dei medi, sembra la pubblicità della Michelin!!!
R: Scriva… pensi che l’anno scorso non me li volevano accettare in un hotel.
A: A Lourdes.
R: Ma che Lourdes…
A: Ad Assisi.
R: Ma che Assisi… a Cannes!
A: A Cannes? Sarebbe come se io andassi a Montecarlo e non facessero entrare i miei
due…
R: Oh, ma anche lei ha due tesorini come me?
A: Beh… si!
R: Ma non mi dica!! Oh come mi piacerebbe vederli…
A: Non dica così…
R: Toccarli…
A: Non dica così...
R: Accarezzarli…
A: Non dica così…
R: Senta, ma perché domani non me li manda a casa…
A: Come manda?
R: Si, me li mandi, me li mandi…
A: No signorina, non posso…
R: Perché non può, potrebbero giocare con i miei…
A: No signorina non posso, devo venire pure io… sa… siamo molto attaccati!!!
R: E… mi dica, i suoi ballano il rock come i miei?
A: Il rock no: al massimo, passeggiando, un valzer lento blo, blo, blo…
R: E… sono uguali?
A: Una leggera differenza, ma è normale!!!
R: Capisco. Comunque conoscendo lei sono certa che saranno bellissimi.
A: Ahhhhhhh…
R: Ma non li ha mai fatti partecipare ad un concorso di bellezza, non so, hanno vinto
qualche medaglia?
A: Nooo!?!
R: Perché no?
A: Mah, non saprei come fare!!!
R: Ma è semplice… è una questione di presentarli bene…
A: Si, su un vassoio…
R: Ma che vassoio… una bella strigliata… una bella spazzolata con quelle spazzole
dure…
A: Ahhhhh! Che male!!!
R: Ma, si fidi: quelli si abituano!!!
A: I miei non si abitano… sono delicati!!!
R: Senta… ma i suoi sono intelligenti???
A: Da come li chiamano NO!
R: Ma non gli ha trovato un nome carino, simpatico?
A: No, li ho trovati che già si chiamavano così!
R: Senta, facciamo una cosa, io adesso vado di la e le faccio vedere i miei tesorini,
poi lei mi farà vedere i suoi due…
A: Tesorini…
R: Lei mi aspetti qui… arrivo subito!
A: Va bene! (guardandosi nei pantaloni) Ragazzi fatemi fare bella figura eh… mi
raccomando.
R: (rientra con i due cagnolini in braccio) Eccomi qui. Ecco i miei tesorini: non sono
stupendi?
A: Ma, ma… come? Quelli sono i suoi tesorini? Ma veramente…
R: Certo. Li guardi che belli! E adesso mi fa vedere i suoi?
A: No, no, no!
R: Come no, su me li faccia vedere!
A: Ho detto di no ed è no!
R: Ma perché no?
A: E se poi quello nero me li morde!?!?!?!?

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