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Fisica applicata alla I legge di Keplero: I pianeti si muovono su

orbite piane descrivendo ellissi aventi il


Biologia Sole in uno dei fuochi.
2.3 108 Km (  13 min-luce)
Dipartimento di Scienze e Tecnologie, Università Sannio

Modelli atomici e
radioattività
Giovanni Filatrella (filatrella@unisannio.it) 4.5 109 Km (  4 h 15 min -luce)

Leggi di Keplero8
G. Filatrella: Corso di Fisica applicata alla Biologia

III legge di Keplero: Il quadrato del


II legge di Keplero: Il moto avviene con
periodo di rivoluzione è proporzionale
velocità areolare costante.
al cubo del semiasse maggiore.
Le aree grigie sono le Il sole visto da pathfinder T 2  kRmax
3

aree “spazzate” in costante di Keplero


tempi uguali (caratteristica del sistema solare)
Quando il pianeta è k  2.99  10 19 s 2 / m3
più lontano la forza
gravitazionale è Esempio:
minore, e quindi deve
R Marte  228  106 Km
rallentare per avere
un’accelerazione RTerra  149  106 Km
centripeta più piccola 
3
 R Marte   228 
3
TMarte  TTerra    365    691 giorni
 RTerra   149 

Leggi di Keplero9
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Satellite su un’orbita circolare


Consideriamo un satellite in orbita con velocità costante intorno ad un
qualsiasi corpo celeste. Quale deve essere la sua velocità affinché
Verifica quantitativa nel caso esso sia vincolato su una traiettoria circolare a una quota h dalla
superficie?
delle orbite circolari La forza che si esercita sul satellite è data dalla legge di
gravitazione universale:

v Mm
F  G
(h ) 2
h F
 mm 
F2  1  G 1 2 2  F1  2
r21
m3
G  6.71 10-11
11 Kg  s 2 14
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1
Velocità angolare di un qualsiasi
Periodo del satellite
satellite
Il moto circolare del satellite possiede un’accelerazione centripeta :
Riscrivendo la frequenza in termini di periodo:
v2
v   ω 2 h
h
M 2π M
ω G   G 3 
h F
E dunque agisce una forza centripeta : h3 T h
h3
T  2π
Mm MG
mω h  G
2
h2
Ovvero ad ogni altezza h corrisponde un periodo T
Questa equazione ci dà
direttamente il valore della
M
ω G 3
velocità cercato (espresso per h
mezzo della velocità angolare) : 15 16
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Relazione distanza-velocità per Modello “satellitare” dell’atomo


il sistema solare (Rutherford)
Gli elettroni ruotano
Dall’inverso del periodo si può ricavare la
attorno al nucleo come i
velocità (media) : pianeti attorno al sole,
<v>(km/h)
1

1 M
G 3S  v 
2 R 2 R

M M
G 3S  G S percorrendo orbite simili
T 2 2
40. Venere
R T R R
su scala enormemente più
30 Terra ridotta.
Marte
 qq
20.
Giove Pianeti sconosciuti In formule: F  K 1 2 2  ma  m 2 r
Saturno
10.
Urano r
q1  N  1.9  10 19 Cq2  1.9  10 19 C
0.5 1. 1.5 2. 2.5 3.
Kg  m 3
9
R(10 km)
K  9.0  109
20 C 2  s2 22
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Dipendenza della frequenza dal


Conseguenze:
raggio per l’atomo di idrogeno
L’elettrone ruota con una 1) Ad ogni raggio corrisponde
velocità angolare: un’energia dell’elettrone:
e2 1 e2
K  m 2 r   2  K 3 1 e2
r 2
m r E (r)   K
2 r
1 e2 1 2 e2
 K E  Ec  U mv  K 
m r3 2 r 2) L’elettrone si muove con
1 2 2 e2 un’accelerazione costante
 mr   K 
Gli elettroni ruotano con una 2 r
energia: 1 e2 e2
 K K  K
1 e2
a   2r 
1 e2
K
2 r r 2 r m r2
23 24
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2
Modello quantistico (=“discreto”)
Problemi: dell’atomo (Bohr)
1) Gli atomi non sembrano poter emettere ed
1) Gli elettroni ruotano sotto l’azione
assorbire energia in quantità arbitrarie
della forza elettrica
2) Non tutte le orbite sono possibili
3) Gli scambi energetici avvengono
solo nel passaggio da un’orbita
all’altra

n 2 2
rn 
mke2
me4 k 2  1 1
2) Le cariche accelerate linearmente emettono In formule: E ni  n f    
2 2  n 2f ni2 
energia elettromagnetica e decelerano
  6.6  10 34 Js
3) La repulsione
G. Filatrella: fraapplicata
Corso di Fisica gli elettroni
alla Biologia li rende instabili
25
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26

Problema (anche in meccanica Il problema dell’equilibrio


classica) del modello planetario all’interno del nucleo
Come possono stare assieme i protoni nel nucleo se la Ovviamente ci sono equazioni che descrivono questi
forza elettrica repulsiva è così grande? comportamenti, ma ci limitiamo a descrivere il risultato
Soluzione: ci sono altre forze presenti nel nucleo qualitativamente
Le coppie protone-protone subiscono sia la forza elettrica e quella nucleare
La repulsione elettrostatica tende ad allontanare i protoni
 
 

Una nuova forza, la forza nucleare “forte”, tende ad avvicinare i protoni Le coppie neutrone-neutrone subiscono solo la forza nucleare

 

Caratteristica principale della’interazione nucleare forte: agisce solo a Anche se solo attrattiva, è instabile (come un pendolo con la massa in alto)
distanze MOLTO piccole:i protoni devono essere assai prossimi 27 28
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I neutroni tuttavia agiscono La situazione ovviamente si


come una “colla” complica per numeri atomici alti
I nuclei si stabilizzano “miscelando” neutroni e protoni
La repulsione 
elettrostatica
Ad esempio l’elio con 2 protoni e due neutroni ha delle forze a lungo raggio 
globalmente attrattive e stabili deve essere

compensata da 
un numero
sempre 
maggiore di
neutroni 
 
 

Attenzione: questa ed altre immagini statiche sono


fondamentalmente incomplete, i protoni ed i neutroni nel
nucleo non sono immobili ma occupano stati simili agli
orbitali degli elettroni
29 30
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Limite massimo alla stabilità Alcune applicazioni della meccanica
nucleare quantistica alla biologia
Al di sopra del numero atomico 83 tutti i nuclei sono instabili e
1) Il legame chimico è comprensibile solo attraverso la
decadono producendo radioattività
meccanica quantistica
Il decadimento radioattivo porta alla formazione di nuovi
elementi chimici (trasmutazione)
Legame attrattivo
La probabilità di trovare un elettrone
fra i due nuclei aumenta con l’avvicinarsi

90Th 2 He  
U 234
238 4 L’energia diminuisce
Numero di
massa 92
Legame repulsivo
Viene emessa La probabilità di trovare un elettrone fra i
Il numero una particella
Numero atomico alpha
due nuclei diminuisce con l’avvicinarsi
atomico diminuisce L’energia aumenta

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Alcune applicazioni della meccanica


Formazione di molecole stabili: quantistica alla biologia
La distanza fra gli atomi
2) La distinzione fra particelle ed onde non è netta: si
U U forza
diminuisce finché non diviene elastica
possono usare particelle per ottenere radiazioni di
repulsiva, e quindi gli atomi lunghezza d’onda assai piccola (microscopio elettronico)
formano una configurazione
stabile nel minimo dell’energia In formule: La lunghezza d’onda degli elettroni può
essere anche 105 volte più piccola della
r0 separazione E   lunghezza della luce visibile
r1   2 /( mv )

La risoluzione d di un
microscopio dipende
dalla lunghezza d’onda
Modello meccanico: sfere
collegate da una molla d   /2 TEM, 0.08 nm
33 34
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Alcune applicazioni della meccanica


Il decadimento radioattivo
quantistica alla biologia
3) Tutti i fenomeni radioattivi sono di natura quantistica
3) Tutti i fenomeni radioattivi sono di natura quantistica
L’emissione “spontanea”
L’emissione “spontanea” (radioattività
(radioattività naturale) di alcuni
naturale) di alcuni nuclei e l’interazione
nuclei e l’interazione di queste radiazioni
di queste radiazioni con la materia
con la materia biologica sono di
biologica sono natura probabilistica
regolati da leggi conseguenza delle
probabilistiche leggi quantistiche

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Le radiazioni Perché gli atomi si
In ogni momento siamo sottoposti alle radiazioni
“spezzano” spontaneamente?
Bisogna ricordare che il problema è che la forza che tiene assieme i
Radiaattività: Il processo di emissione di energia nella forma di nuclei di alcuni elementi chimici è instabile e quindi i nuclei si spezzano
particelle o onde. spontaneamente (decadono) cambiando natura chimica (numero atomico).
Dalla fine del 1800 è noto che vi sono tre tipi principali di radioattività:
Da dove proviene la radioattività?
La radioattività viene generalmente prodotta dalle interazioni o dal Decadimento a
decadimento spontaneo di particelle elementari.
Un nucleo di elio viene emesso da un elemento instabile:
Un gran parte della radioattività sulla terra proviene dal sole o dagli 238 U 234 Th + 4 He + energia
92 90 2
elementi radioattivi presenti sulla Terra
Quando la repulsione elettrica diviene maggiore dell’attrazione
dovuta all’interazione forte
Attenzione:le masse non si bilanciano nella reazione!
(conseguenza del fatto che per la teoria della relatività
l’energia ha una massa!)
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La fisica del decadimento Radioattività


radioattivo La forza che tiene assieme i nuclei di alcuni elementi chimici è instabile e
quindi I nuclei si spezzano spontaneamente (decadono) cambiando natura
chimica (numero atomico).
Dalla fine del 1800 è noto che vi sono tre tipi principali di radioattività:
Decadimento a
Gli elementi instabili emettono
Un nucleo di elio viene emesso da un elemento instabile:
spontaneamente
92
238 U 90
234 Th + 2
4 He + energia
1) Particelle alfa (a) (a) Un nucleo di elio
Quando la repulsione elettrica diviene maggiore dell’attrazione
dovuta all’interazione forte
2) Particelle beta (b) (b) Un elettrone (ed un neutrino)
Attenzione:le masse non si bilanciano nella reazione!
3) Raggi gamma () () Un fotone ad alta energia
(conseguenza del fatto che per la teoria della relatività
l’energia ha una massa!)

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Emissione alpha (a) Emissione di particelle beta

Radio Radon
+ n p
p n
131
53 I  10 e  131
54 Xe
R226 Rn222
a 4He)
88 protoni 86 protoni 53 protoni 0 nucleoni 54 protoni
78 neutroni -1 carica 77 neutroni
138 neutroni 136 neutroni
131 131
nucleoni nucleoni

La particella alfa a è un nucleo di elio.

E’ dunque equivalente ad un atomo di elio, ma


privato degli elettroni
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Emissione di particelle gamma Lo spettro della radiazione
Così come gli elettroni in un atomo possono passare a livelli atomici eccitati
o a più alta energia, anche I nucleoni possono farlo nel nucleo
Neon
Ne20
Neon Neon
Ne20 Ne20 +
gamma

Neon
10 protoni 10 protoni
Ne20 +
10 neutroni 10 neutroni gamma
(nello stato eccitato) (nello stato ad energia minima)

La radiazione gamma copre i


Una particella gamma è una particella di luce (fotone) ad alta raggi X e le frequenze
energia. ancora più alte (ad
Non è visibile ad occhio nudo perché ha una frequenza a cui energia intrinseca ancora
l’occhio umano non è sensibile maggiore)
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Emissione di particelle alpha Velocità (rate) di decadimento


e gamma Possiamo prevedere che tipo di tipo particelle vengono
emesse
MA
NON possiamo prevedere un singolo atomo se e quando si

90Th 2 He  
scomporrà
238
92 U 234 4
Problema: come prevedere quante particelle vengono emesse?
Che intensità ha la radiazione?
Soluzione
92 protoni 2 protoni Possiamo prevedere la probabilità con cui ogni singolo atomo
90 protoni
146 neutroni
238 nucleoni 144 neutroni
2 neutroni Fotoni può decadere in un tempo assegnato ovvero
4 nucleoni (radiazione
234 nucleoni elettromagnetica)

Tempo in cui una frazione di atomi decade


(rate di decadimento)
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Emivita Concetti analoghi: vita media e


L’emivita (o semivita, o tempo di dimezzamento) è il tempo in costante di decadimento
cui metà degli atomi di una determinata specie decadranno
con fenomeni radioattivi L’emivita, la vita media , e la costante di
Per esempio se avessimo 1 000 000 di atomi di una sostanza
che ha una emivita di un’ora, ecco cosa succede: decadimento sono tutti concetti
correlati.
#atomi % di atomi
Tempo rimasti rimasti
In ogni caso servono a stabilire quanto
1 ora (una emivita) ? 500 000 (50%) velocemente avvengono i decadimenti spontanei,
tenendo conto che si può conoscere solo la
2 ore (due emivite) ? 250 000 (25%) frazione di atomi soggetta a decadimento e non
l’evoluzione dei singoli atomi
3 ore (tre emivite) ? 125 000 (12.5%)
47 48
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Formulazione matematica: vita Esempio di applicazione
media e costante di decadimento La vita media di un neutrone libero è 14.7minuti
La forma matematica per rappresentare il Cosa succede a 1000 neutroni liberi dopo 14.7 minuti?
Si applica la formula:
decadimento radioattivo di un numero iniziale N0 di
atomi è:
N (t )  N 0e t /t Dopo 14.7
minuti vi
N  N 0 e  t /t N (t )  N 0e t /t  N 0e 1  saranno
(circa) 368
La vita media è il denominatore 1 1000 neutroni
dell’esponente, t. 1000    368 liberi
La costante di decadimento è il suo inverso e 2.718
1/ t 49
Attenzione: N(t) sono gli atomi che NON decadono! Nel tempo t)
50
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Formulazioni matematiche alternative:


Qualche dettaglio probabilità di decadimento
Si può riformulare la legge di decadimento:
Ricordiamo che la probabilità che NON decada, o “sopravviva” è
Frazione degli
N (t )  N 0e t /t  N (t ) / N 0  e t /t atomi che NON
1.20
decadono P S (t )  N (t ) / N 0  e t /t
# vite Tempo Frazione di 1.00

Quindi la probabilità che decada, è


Fraction Survived

medie (min) neutroni 0.80

P D (t )  1  P S (t )  1  N (t ) / N 0  1  et /t
rimasti 0.60

0t 0 1.0 0.40

1t 14.7 0.368 0.20 E la variazione di atomi per decadimento è


2t 29.4 0.135
N  N (t )  N0  N (t )  N0et /t
0.00
0 2 4 6 8 10
3t 44.1 0.050 Lifetimes

4t 58.8 0.018 Dopo 4-5 vite medie le particelle


5t 73.5 0.007 sono praticamente scomparse
N / N0  1  et /t  PD (t )
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Tabella riassuntiva Significato pratico dell’equazione


P. sopravvivenza PS (t )  N0 / N (t )  et /t
N / N0 = -  t
P. decadimento PD (t )  1  et /t  N / N0
# vite Probabilità di Probabilità di decadimento-
medie sopravvivenza Frazione relativa decaduta=
1 – Probabilità di sopravvivenza Vu Il tempo
trascorso
1 37% 63% dall’inizio
2 14% 86%
Contatore di decadimenti
3 5% 95% Quanti atomi ci sono nel
(Geiger)
4 2% 98% sistema
La costante di tempo collega le tre misure
5 0.7% 99.3% 53 54
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Legame fra emivita T e tempo di
Effetti biologici delle radiazioni
decadimento t
Il tempo di decadimento e l’emivita sono semplicemente Le radiazioni hanno
proporzionali effetti biologici (ma
sono utili anche
N (T )  N 0 / 2  N 0e T /t  indirettamente nella
biologia) sulla materia
1 / 2  e T /t vivente
ln(1 / 2)  T / t
T  t ln(1 / 2)  t ln( 2)  0.693t Uso indiretto: i raggi X
possono essere adoperati per
Il tempo di dimezzamento è circa il 70% del tempo di la diagnostica
decadimento 55 56
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Fisica dell’assorbimento di
Effetti biologici diretti
energia in radiobiologia
L’assorbimento di energia nel materiale 1) L’energia raggiunge i tessuti ed il materiale
biologico può provocare effetti per biologico in genere
eccitazione dei livelli energetici o per 2) Non solo le particelle ma anche la radiazione
ionizzazione elettromagnetica ha una natura
corpuscolare, e quindi si “deposita”
concentrandosi in un punto (su scala
•Eccitazione: gli elettroni vengono portati atomica)
ad un livello energetico maggiore
•Energia tipica di ionizzazione: ~ 30 eV
•Ionizzazione: gli elettroni possono essere •Energia tipica del legame carbonio: ~ 5 eV
allontanati dalle molecole
57 58
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Effetti diretti ed indiretti delle Sequenza degli eventi


radiazioni nell’assorbimento di raggi X
H Azione indiretta Fascio incidente di raggi X
OH· ↓
O elettroni veloci (e-)
H

Radicali ionici

Radicali liberi

Azione diretta Cambiamento chimico dovuto alla rottura del
legame

Le radiazioni colpiscono
Effetti biologici
2 nm un singolo atomo alla volta
4 nm
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Isotopi Cenni di dosimetria
Cos’è un isotopo?
Attività
Due o più elementi che hannolo
stesso numero di protoni ma un • Disintegrazioni/sec=1 Becquerel (Bq)
diverso numero di elettroni
• 37 miliardi Bq = 1 curie
Alcuni isotopi sono instabili, si
spezzano spontaneamente in Dose assorbita
altri isotopi (o elementi) più
leggeri
• 1 joule/kg=1 Gray(Gy)
Il deuterio ed il trizio sono • 1Gray=100 rad =100,000 mrad
isotopi dell’idrogeno, con
rispettivamente uno e due Dose equivalente di raggi X
protoni. • Gray x Efficacia Biologica Relativa= Sievert (Sv) [Raggi
Un altro esempio fondamentale è X=>E.B.R.=1]
l’uranio 238, ovvero:
• 1 Sievert =100 rem =100,000 mrem
238U

61 62
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Attività Dose assorbita


• Disintegrazioni/sec=1 Becquerel (Bq) • 1 joule/kg=1 Gray(Gy)
• 37 miliardi Bq = 1 curie • 1Gray=100 rad =100,000 mrad
Misura cosa succede ad una sostanza Misura l’energia che raggiunge un
che emetta radiazioni. E’ dalla soggetto per unità di massa del
natura delle radiazioni emesse, soggetto. E’ indipendente dalla
indipendente dalla distanza, e dal natura delle radiazioni (a parità di
soggetto che eventualmente venga energia radiazioni diverse possono
colpito dalle radiazioni. provocare danni biologici diversi)
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Dose equivalente di raggi X Significato di E.B.R.


• Gray x Efficacia Biologica Relativa= Sievert (Sv) [Raggi
Esempi:
X=>E.B.R.=1]
• 1 Sievert =100 rem =100,000 mrem Radiografia al torace
Si confronta il danno (per unità di energia e di massa del 0.01rads=>0.0001 Gray
soggetto, cioè per dose) con il danno provocato dai raggi X.
Irradiamento alfa [E.B.R.=20] 0.01
E.B.R. è il fattore di conversione fra vari tipi di radiazione: rads => 0.002 Gy
E.B.R. > 1 Il danno a parità di dose è maggiore dei raggi X
L’E.B.R. è tipicamente compreso fra 1
e 20.
E.B.R. < 1 Il danno a parità di dose è minore dei raggi X

65 66
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Relazione dose-danno Dosi tipiche di esposizione

Il principale dato “sperimentale”: Esempi:


Dose tipica assorbita nell’anno da un occidentale:
Sopravvissuti alle esplosioni atomiche
Centinaia di mrems, o millesimi di Gray
Sviluppo di tumori a partire da dosi
Vivere in presenza di rocce vulcaniche (tufo o
0.2 Gy. granito):
Dose letale: attorno a 5 Gy Circa un centinaio di mrem/anno
Una radiografia toracica:
Circa 10 mrem

67 68
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Un altro fattore importante:


il tempo
Dose Dose/tempo
in 50 secondi Morte
250 aspirine
in 50 anni Rischio minimo

oppure
In 50 secondi Morte
250 rem di radiazioni
In 50 anni Rischio minimo

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