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Djed è l’Opera dell’Artista e ricercatore internazionale

Tarzariol Lucio, che rievoca l’antico simbolo egizio che eretto


diveniva il simbolo della “Resurrezione”, dell'ordine sul caos,
quindi appare come uno “Stabilizzatore di energia e
frequenza”, simbolo della colonna vertebrale “dell’ Osiride”.

Interpretazioni dell’Artista:

Vi è un geroglifico che racchiude i fondamentali simboli egizi


dove sopra lo Zed appare l’Ank, simbolo della Vita con le
braccia tese verso il sole e questo sembra rappresentare
graficamente anche l´uomo. Detto questo, più profondamente l
´Ank (simbolo della Vita esotericamente simbolo di Venere) è
composto da una croce che rappresenta i quattro elementi
(terra, acqua, fuoco, aria), che nel nostro geroglifico è
accompagnata da due braccia tesse verso l´alto, il tutto è
sormontato da un cerchio che rappresenta lo spirito e sopra vi
è il Sole, puro spirito; infatti, la sfera di attrazione del Sole va
oltre il nostro sistema solare, migra verso gli spazi esterni,
producendo vibrazioni e mutamenti scambievoli in ogni
particella di materia e non dimentichiamo che ciò avviene
anche nella nostra amata Terra. Perciò, tornando al nostro
geroglifico, abbiamo la rappresentazione dell´atto di
perfezionamento degli enti della terra che tendono ad una
evoluzione superiore, ad un alto grado evolutivo (simbolo del
pianeta venere) per poi proseguire verso il Sole il puro spirito,
l´essenza assoluta. Infatti il simbolo di Venere é rappresentato
dal cerchio sopra la croce, cioè lo spirito che domina la
materia, mentre la terra é rappresentata da una croce sopra il
cerchio, la materia che domina lo spirito; pertanto le braccia
tese rappresentano la tendenza, il passaggio evolutivo da una
dimensione all´altra, che in questo caso, avviene con l
´intervento dello Zed che mette l´adepto in risonanza con le
“Energie sottili”, il campo elettromagnetico terrestre e le
“frequenze e corrispondenze creatrici Sole, Terra, pianeti”,
accelerandone l´evoluzione, o meglio la consapevolezza dell
´Ente che raggiunge, conquista un´altra essenza “divina”; non
a caso un altro geroglifico vede lo zed (colonna vertebrale di
Osiride dio della risurrezione) all’interno dell’ank (vita ed
evoluzione spirituale), come dire: che lo spirito evolve e
risorge attraverso lo zed, “l’equilibrio dell’energia eterica”. A
questo punto è curioso sapere che a conclusioni simili ci porta
anche lo strano studio che ho riportato da Piero Magaletti che,
seguendo una sua logica ricerca, principalmente etimologica,
vede lo Zed “il fallo artificiale di Osiride”, attraverso il quale
l’anima del re, “l’iniziato” posto all’interno della piramide, si
trasmuta in una stella, raggiungendo, in cielo, il grembo della
dea Iside, la costellazione di Orione di cui la piana di Giza
sarebbe lo specchio, questo secondo le teorie di Boval, Ma del
resto, che l’Egitto fosse lo “specchio del cielo”, lo si sapeva
già, tutto torna; Ermete Trismegisto nella sua “Apocalisse” ci
riferisce: “Non sai , o Asclepio, che l’Egitto è l’immagine del
Cielo, proiezione, qui nel profondo, di tutto l’ordinamento
celeste? Tuttavia, sappilo, tempo verrà nel quale saranno
reputati vani tutti i culti praticati, con tanta fede, dagli
Egiziani ai loro dei e tutte le loro sante invocazioni saranno
considerate sterili e prive di senso. La Divinità lascerà la terra
per risalire in cielo, abbandonando l’Egitto Sua antica dimora,
che rimarrà privo di religione, orbato dalla presenza degli
dei…. Allora, questa terra consacrata da tanti santuari e
templi, apparirà ricoperta di tombe e di morti. Oh, Egitto,
Egitto! Della tua religione altro non rimarrà che un fiabesco
racconto, al quale i posteri più non presteranno orecchio, e
sola testimonianza della tua fede, mute parole incise sulla
pietra!….”.
La spiritualità degli egizi e
l’interpretazione dei loro tre
simboli fondamentali
Studi e ricerche di Tarzariol
Lucio
SINTESI DEL PENSIERO
Qui a fianco djed L’Opera
dell’artista Tarzariol Lucio da
Castello Roganzuolo che
rappresenta i tre simboli
fondamentali degli antichi egizi,
ecco il pensiero dell’autore:
“Diodoro siculo ed altri antichi
storici del passato sostengono
che le prime divinità egizie
hanno origine atlanti dea, dal
mitico continente di Atlantide
citato da Platone nel Timeo e
nel Crizia. Infatti nella mitologia
egizia alcuni dei come il dio
Ptah erano dei “Creatori”,
demiurghi di città, dotti di
sapere e conoscenza. Nel caso
Djed, opera di
di Ptah la cosa è ancora più
Tarzariol Lucio
sconvolgente in quanto
considerato, per l’appunto, “il solo Creatore non creato” che
a volte , si personifica addirittura con la materia primordiale
(Ta-tenen) la "Matrice universale", anche se fu sposato con
Sekhmet e Bastet con figli del calibro di: Nefertum, Mihos e
Imhotep. Ptah è il più antico degli dei tra le divinità
predinastiche di Menfi ed il suo vero culto risalirebbe,
addirittura, a Menes, il primo faraone unificatore dell’Egitto;
durante il periodo dell'Antico Regno, Ptah fu associato a
anche alle divinità funerarie come Sokaris e più tardi anche
a Osiride,”Il Mito regale della rinascita”; non a caso Ptah era
il dio che tramite la sua parola aveva creato l'Universo ed
era il creatore della sua stessa immagine. Nello scettro di
Ptah ritroviamo i fondamentali tre simboli della spiritualità
egizia Zed, Ankh e Uas. Infatti nell'iconografia Ptah è
raffigurato come un uomo mummificato, forse per indicare il
“tempo oltre la morte o meglio l’Oltre vita”. Ptah nella
mitologia egizia si identifica etimologicamente anche con lo
stesso termine "Egitto", una corruzione greca della frase
"Het-Ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah", infatti Il suo
nome deriva da pth che significa "modellare"; modellare
attraverso il dominio delle energie attraverso la conoscenza
ed il potere del suo scettro. Generalmente è rappresentato
con la barba mentre tiene fra le mani proprio uno scettro
composto da l’ankh (simbolo della vita), l'uas come bastone
del potere, e il djed (simbolo della stabilità). Lo scettro a
mio parere rappresenta: “ il potere creativo (uas) dello
spirito sulla materia (ankh con il cerchio che simboleggia lo
spirito sopra la croce che rappresenta i quattro elementi
della materia; simboli che insieme rappresentano
“l’evoluzione della vita sulla Terra”) che attua “Creazione”
attraverso l’equilibrio variegato e lo status diversificato
della "Matrice universale e le sue energie” (il djed
equilibratore dell’energia). Lo zed inserito nella Piramide
iniziava gli adepti, ecco svelatovi il segreto delle piramidi
egizie e precolombiane come quelle di Teotihuacan, termine
che non a caso lingua nahuatl, significa per l’appunto:
“luogo dove gli uomini si trasformano in divinità”; apparirà
così chiaro, anche perché, Osiride, è il: ”Mito della Rinascita
Regale”, in altre parole la consapevolezza e la coscenza di
interagire con la"Matrice universale", la grande "Mente
creatrice". Nella teologia egizia del Nuovo Regno, questa
"Matrice universale" prende il nome di Ra anch’esso il dio
che si è creato da solo e che accompagna nella camera
nascosta di Osiride per preparare la “Rinascita regale”. Ra è
“IL tutto” a Lui è dedicato anche il Libro dell'Adorazione di
Ra in Occidente; un testo che compare all’inizio della XVIII
dinastia e descrive il mistero divino della rigenerazione del
sole. Infatti si dice che: “Ra è Il dio unico che si è suddiviso
in milioni di dei e ogni divinità discende da lui”.

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