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Il 27 ottobre 1918 sopra Revine,

abbattuto da caccia austriaci, cade aereo italiano


sopra il Monte Cor e forse uno dei caccia austriaci si
trova ancora in fondo al Lago con il suo equipaggio
Lucio Tarzariol: sospetto che i laghi di Revine celino i rotami aerei con i loro equipaggi

L’Aereo del Tenente De Witt attacca i caccia austriaci, ricostruzione dell’Artista Lucio
Tarzariol

Veniamo ai fatti dell’lontano ottobre 1918, durante la battaglia di Vittorio


Veneto, quando i piloti americani venivano ad addestrarsi coi Caproni, aerei
italiani, quando giunse anche il noto Nobel della letteratura Ernest Miller
Heminghway come volontario nel corpo della Sanità, infatti fu anche ferito a
Fossalta di Piave il 7 luglio 1918. Giungiamo ora ai fatti che ci interessano,
nello specifico i fatti accaduti il 27 ottobre del 1918, quando i velivoli da
bombardamento, come ci dice anche il Colonello Lorenzo Cadeddu nel suo
articolo: “Due Caproni” pubblicato su News Magazine- maggio 2015:
“dovevano svilupparsi a Cavaliere delle rotabili Porte nelle Alpi-Vittorio-
Follina-Tovena”. Infatti, da molte fonti è chiaro che il 27 ottobre 1918 il
tenente Coleman De Witt, (giunto a Foggia alla 6^ squadriglia già dal 17
luglio del 1918, per essere impiegato assieme agli equipaggi italiani), con il
suo equipaggio decollarono assieme ad altri 5 Caproni per sostenere
l'offensiva di Vittorio Veneto, al rientro da una missione di bombardamento
sui depositi di munizioni che a quanto pare, da alcune testimonianze, portò a
colpire il centro di comunicazioni della 6^ armata austriaca con due bombe,
mettendolo fuori uso e provocando addirittura, una trentina di morti, tra cui
anche dei civili; ed è qui che il nuovo Caproni Ca.5 – 11669, con qualche
problema ai motori, venne attaccato da 5 caccia austriaci, probabilmente la
squadriglia dell’aviazione viennese, di cui facevano parte, per l’appunto, gli
oberleutnant Roman Schmid comandante della Flik 74/J, a bordo di un
Aviatik D.I. e Emmeric von Horvàt; e dopo aver abbattuto due velivoli nemici
della Flik 74/J (KplWissinger e Kpl. Hauger) e probabilmente uno della 56/J, il
Tenente De Witt fu gravemente colpito ai serbatoi da una mitragliatrice
nemica e precipitò in fiamme presso il Monte Cor (non a Pergine come alcuni
scrivono) sopra Revine e tutto l’equipaggio perì: Il De Witt, il suo secondo
James Bahl, e i due italiani, il sergente Tarcisio Cantarutti ed il sottotenente
Vincenzo Cutello. Il primo ad accorrere sul luogo, secondo alcune fonti, pare
sia stato il tenente Tandura, in missione oltre il Piave, che recuperò da prima
le mitragliatrici e le munizioni; poi gli austriaci spogliarono i corpi e solo dopo
uno o due giorni, i corpi furono recuperati e dopo i funerali del parroco di
Revine vennero seppelliti provvisoriamente nel cimitero di Revine Lago. Nel
1921 i cadaveri dei due americani furono rimpatriati negli Stati Uniti il De Witt
a Brookside e Bahl a Cleveland in Ohio. Alessandro Tandura nel suo libro:
“Tre mesi di spionaggio oltre Piave”, ci fa capire invece, che l’aereo cadde nei
pressi di San Pietro. Il mistero, a quanto pare, lo ha risolto il sopracitato
Colonello e pubblicista Lorenzo Cadeddu, che nel suo articolo “Due Caproni”,
sopra citato, attraverso l’ufficio storico di Stato Maggiore, confutò che quel
giorno erano due i Caproni in Volo, uno cadde a Rua di Feletto vicino alla
chiesa, aereo pilotato dal tenente Tarli con equipaggio il sergente Vassura e i
soldati Zamboni e Fantucci, abbattuto probabilmente dal caccia dell’austriaco
Emmeric von Horvàt, e l’altro cadde sopra Revine presso il Monte Cor, 800
metri circa sopra l'abitato di Revine Lago (TV). Da molte altre fonti e
testimonianze quest’ultima pare essere la realtà dei fatti; infatti su una
facciata del campanile della chiesa di Rua di Feletto c’è ancora una targa in
ceramica che riporta la scritta: “Morimmo sulle vette per gli orizzonti dei
mari”; sopra compare l’aeroplano con vicino una piccola croce ed una scritta
con la data: “Cielo di Conegliano 27-10-1918”, sopra i nomi dei quattro
componenti dell’equipaggio appartenenti alla 4^ squadriglia. A questo punto
ci rimane da scoprire dove sono stati abbattuti e dove sono precipitati i caccia
austriaci abbattuti dal De Witt? Bene qui dalle mie ricerche emerge il fatto che
almeno uno di questi caccia austriaci potrebbe essere caduto nei Laghi di
Revine; dove tutt’ora è, infatti questi sono i luoghi dove cercare visto che
proprio sopra Revine è stato abbattuto il De Witt (M.O. al V.M.) e Lui, la ha
abbattuto i caccia austriaci. Infatti secondo alcune testimonianze raccolte,
affiora anche il fatto che in una casa della zona fu vista una pentola molto
leggera inusuale e l’anziano che la custodiva affermò che era stata fatta da
un aereo caduto nella zona durante la guerra. Da alcune chiacchiere si parla
anche di un altro aereo caduto ma nella seconda Guerra Mondiale, pare un
aereo tedesco “ad ali da gabbiano rovesciate”, decollato da un vicino campo
di aviazione e a quanto pare anche a Tovena/Follina. Poi da una mia
ricerca/intervista ho trovato testimonianza di un ricercatore e rivenditore di
metal detector che avrebbe probabilmente individuato il posto della caduta
dell’aereo, in quanto avrebbe evidenziato nel lago alcuni grammi d’oro, che a
mio parere fanno pensare ad un anello o una collanina e materiale leggero,
che potrebbe essere benissimo attribuibile all’equipaggio di un aereo caduto
sul lago durante la guerra ed io credo che possa essere proprio uno di quei
caccia austriaci o l’aereo tedesco della seconda guerra mondiale. Purtroppo
la visibilità sui laghi arriva a circa 4-5 metri di profondità, poi fango e alghe
impediscono e rendono rischiosa ogni indagine. Certo è che questi laghi non
finiscono mai di stupirmi

Lucio Tarzariol

“Una sala del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e


dedicata al tenente Coleman De Witt”

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