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IL RAGAZZO DEL MARE

Un giorno conobbi una ragazza, la accompagnai a visitare la chiesa di Castello Roganzuolo, ciò
che era rimasto dell’antico castello medioevale. Questa ragazza era molto introversa e mi
racconto di essersi innamorata di un ragazzo biondo che aveva conosciuto una sera al mare, in
quell’estate in cui i genitori l’avevano lasciata sola per un certo periodo, per moti vi di lavoro.
Una sera la ragazza venne a casa mia e mi racconto che cera un uomo che stava cercando il suo
ragazzo e che lui tentava sempre di evitare e non ne capiva il motivo, ma sentiva che era un
uomo malefico e che voleva fargli del male. Così un’altra sera venne a casa mia con questo bel
ragazzo e a dir il vero era proprio strano parlava pochissimo, sembrava venire da un altro
mondo. Dopo cena mia moglie ed io con mio figlio accompagnammo i due ragazzi al mare,
proprio nel posto dove si erano incontrati qualche anno prima i due ragazzi. Mia mogle ad un
certo punto mi fece osservare che il mare era agitato e lontano appariva una collina dischiuma
bianca che lentamente si formava all’orizzonte e non perdeva la sua forma. Intanto che Io e mia
mia compagna chiacchieravamo seduti sul muretto della pista ciclabile che correva lungo la
spiaggia, vidi i due ragazzi allontanarsi un po’, poi la ragazza si fermo ed il ragazzo vestito tutto
di punto ad un certo punto si inoltro verso il mare scomparendo fra le onde argentee ed agitate
del mare. La ragazza rimase impietrita , non si muoveva e guardava fisso il punto dove era
sparito il ragazzo. Dopo circa 15 minuti vidi all’orizzonte che quella che sembrava una collina di
schiuma all’orizzonte del mare si alzo ed in un batter d’occhio scompari anch’essa alla nostra
vista.

Io a quel punto abbracciai il mio piccolo bimbo che era l’unico a rimanere indifferente
all’accaduto, ancora innocente ed ligio al suo piccolo gioco che teneva fra le mani.

Un ora dopo apparve un uomo dal ghigno tetro vestito di nero che chiese del ragazzo, gli
dicemmo la verità e raccontammo il fatto che era scomparso in mare; si infurio tantissimo e se
ne andò senza spiegazione.

Solo molto tempo dopo seppi che quel ragazzo apparteneva ad un altro mondo e che l’uomo in
nero era un viaggiatore del tempo che da molti anni lo stava cercando, almeno questo era scritto
in lingua ieratica su una tavoletta che lo stesso ragazzo aveva lasciato sotto il letto della ragazza,
che lei trovò solo tempo dopo e che mi portò per aiutarla nella sua traduzione.

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