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Electronic Music Fundamentals

a cura di Giona Vinti , Ableton Live 8 Certified Trainer

Sintesi
Introduzione
La sintesi sonora è il processo grazie al quale possiamo generare suoni invece che , come
nel campionamento, registrarli e riprodurli.
Esistono diversi tipi di sintesi, alcuni di essi sono vere e proprie tecniche “universali” ,
utilizzate in svariati sintetizzatori sia hardware che software mentre altri tipi sono specifici
di marche o modelli definiti. Ci soffermeremo sui più utilizzati. Per quanto riguarda la
terminologia utilizzata rimando al Piccolo Glossario.

Sintesi Sottrattiva
La più diffusa e utilizzata tecnica di sintesi è la sottrattiva. Consiste nellʼuso di forme
dʼonda complesse generate da oscillatori che vengono poi manipolate nel proprio
contenuto armonico grazie ad alcuni elementi che ora analizzeremo. Per usare una
metafora è assimilabile a uno scultore che parte da un blocco di marmo grezzo e tramite
utensili lo scolpisce sottraendo materiale per arrivare alla forma desiderata.

Flusso del segnale in un Synth Sottrattivo

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Dal diagramma qui sopra si evince che il suono viene generato dagli oscillatori, modificato
nel suo contenuto armonico attraverso il filtro , modificato in ampiezza dallʼ amplificatore
ed inviato allʼuscita audio. Sia il filtro che lʼamplificatore vengono modulati nel tempo da un
elemento chiamato generatore di inviluppo (envelope). Un ulteriore oscillatore con
frequenze tanto basse da essere inudibili (lʼ LFO ) viene usato per manipolare
ulteriormente nel tempo vari parametri delle varie sezioni del synth, questa volta però in
modo periodico, cioè ciclico.
Quello che succede in parole povere è questo:
Quando premo un tasto della tastiera vengono inviate due informazioni, GATE (un tasto è
premuto) e NOTE (lʼintonazione del tasto premuto, la nota).
Lʼinformazione di nota viene comunicata agli oscillatori che si intonano di conseguenza,
lʼinformazione di gate viene comunicata ai generatori di inviluppo che fanno “aprire” e
“chiudere” sia il filtro che lʼamplificatore in base ai valori impostati. lʼ LFO manda
informazioni oscillatorie alle destinazioni selezionate, generando, per esempio, effetti di
tremolo, vibrato, o autowah.
Analizziamo ora le varie componenti di un synth sottrattivo.

Forme dʼonda

Per forma dʼonda si intende la figura generata dalla funzione dellʼampiezza di un segnale
nel tempo. La forma dʼonda semplice (detta anche TONO PURO) è quella sinusoidale.
Non è solitamente contemplata nella sintesi sottrattiva in quanto non ha armoniche o
parziali bensì solo la fondamentale.
Per forma dʼonda complessa intendiamo una forma dʼonda ricca di armoniche (o parziali).
Esempi di forme dʼonda complesse sono :
• Triangolo -> inglese Triangle
• Dente di sega su (Rampa su) -> inglese Sawtooth , Ramp Up
• Dente di sega giu (Rampa giu) -> inglese Sawtooth , Ramp Down
• Rettangolare (o Pulse , o Quadra) -> inglese Rectangle, Pulse , Square
• Rumore Bianco -> inglese White Noise
• Rumore Rosa -> inglese Pink Noise

Oscillatori
Le forme dʼonda vengono generate da uno o più oscillatori , gli oscillatori presentano
solitamente questo tipo di controlli:
• forma dʼonda -> scelta della forma dʼonda generata dallʼoscillatore
• ottava,registro -> scelta dellʼintonazione dellʼoscillatore per ottave, viene di solito indicata
con la stessa numerazione che si usa negli organi (32”, 16” , 8” , 4” , 2”) , dove più è alto
il numero più è grave (bassa) lʼottava
• pitch -> intonazione regolata solitamente per semitoni
• detune -> intonazione fine, regolata per centesimi di semitono
• pw (pulse width, larghezza di impulso) -> agisce solitmente solo sulle forme dʼonda di
tipo quadra (square, pulse , rect) e definisce il rapporto tra la porzione dellʼimpulso con
fase positiva e quella con fase negativa (vedi Piccolo Glossario )
A parte rari casi lʼoscillatore segue, considerando tutte le modificazioni introdotte dai
controlli di ottava, pitch e detune, le note in arrivo dalla propria tastiera o da un ingresso
midi. Il pitch o altri elementi quali la PW, possono subire lʼinfluenza di un modificatore
come lʼLFO.

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Filtro
Il filtro è forse la componente più importante di un sintetizzatore sottrattivo in quanto le sue
caratteristiche determineranno in modo drastico le caratteristiche timbriche del suono
creato. Un filtro agisce sul contenuto in frequenza di un segnale , tagliandone una parte e
lasciando passare il resto dello spettro.
I filtri si dividono per tipologia e per pendenza.
Le tipologie principali sono:
• Passa basso (LP, LowPass) - rimuove tutte le frequenze superiori alla frequenza di taglio
con lʼeffetto pratico di scurire il suono.

• Passa alto (HP, HighPass) - rimuove tutte le frequenze inferiori alla frequenza di taglio
con lʼeffetto pratico di svuotare il suono del suo “corpo”, cioè le basse frequenze.


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• Passa banda (BP, BandPass) - rimuove tutte le frequenze tranne quelle attorno alla
frequenza di taglio con lʼeffetto pratico di isolare una componente del suono.

• Notch (Notch, BR , BandReject) - rimuove le frequenze intorno alla frequenza di taglio ,


con lʼeffetto pratico di creare buchi nello spettro del segnale, utile per esempio per
rimuovere componenti fastidiose quali la nasalità di una voce.

Graficamente come si può vedere negli snapshot un filtro è rappresentato su due assi
dove x rappresenta la frequenza e y lʼampiezza. Per pendenza di un filtro si intende la sua
capacità di incidere più o meno chirurgicamente intorno alla frequenza di taglio. Con una
pendenza bassa intorno alla frequenza di taglio ci saranno una serie di frequenze ancora
udibili che decrementeranno gradatamente allʼallontanarsi dalla frequenza di taglio fino ad
arrivare ad ampiezza zero. Viceversa con una pendenza molto alta le frequenze
immediatamente successive a quella di taglio saranno eliminate in modo drastico.
La pendenza si esprime in db per ottava (di quanti decibel diminuisce lʼampiezza del
segnale allontanandoci di unʼottava dalla frequenza di taglio) o per ordini.

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Ordine del filtro:
• 1° ordine : 6 db per ottava
• 2° ordine : 12 db per ottava
• 3° ordine : 18 db per ottava
• 4° ordine : 24 db per ottava

I parametri fondamentali di un filtro sono 3:


• Frequenza di taglio (Cutoff) : la frequenza fissata da cui in poi ( o intorno a cui) agirà il
filtro. Si esprime in Hz
• Risonanza (Res, Q) : è una caratteristica per cui le frequenze vicine alla frequenza di
taglio vengono amplificate. Alcuni filtri se utilizzati con risonanza molto alta possono
entrare in auto oscillazione, cioè generare suono di per se, senza bisogno di una
sorgente quale un oscillatore. Fare un “filter sweep” , cioè variare repentinamente la
frequenza di taglio di un filtro, con risonanza alta genera un effetto molto utilizzato ed
apprezzato nellʼambito della musica elettronica (tb-303, per esempio?). Solitamente si
esprime come percentuale.
• Key Follow : è un fattore che indica quanto la frequenza di taglio del filtro segua la nota
suonata sul sintetizzatore. In alcuni casi è molto utile perchè ci consente di avere un
bilanciamento tra il timbro delle note gravi e quello di quelle acute (altrimenti
suonerebbero troppo differenti). Si esprime solitamente come percentuale dove a 0% il
filtro non segue assolutamente la nota suonata mentre a 100% la frequenza di taglio si
sposta totalmente in accordo con la nota suonata.

Inviluppo

Il generatore di inviluppo (Env, Envelope) è un elemento che permette di controllare


lʼandamento di parametri nel tempo. Generalmente viene applicato allʼamplificazione del
segnale (Amp Env) per controllare lʼampiezza e questo è il suo uso più comune,ma viene
utilizzato anche per controllare lʼapertura e chiusura del filtro nel tempo (Filter Env) o , nel
caso di sintetizzatori un poʼ più complessi, può essere indirizzato ad altri parametri a scelta
(in questo caso solitamente si parla di Aux Env).
Graficamente si rappresenta come un insieme di linee a più stadi su un piano xy
dove x è il tempo e y l'ampiezza (o livello) del segnale.
L'inviluppo che incontriamo più spesso in sintetizzatori e campionatori è chiamato ADSR
dal nome dei suoi quattro stadi:

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ATTACK, DECAY, SUSTAIN e RELEASE.

c'è da premettere subito una cosa importantissima che a molti sfugge: di questi quattro
elementi, tre sono tempi (quindi espressi in millisecondi, ms), mentre uno è un LIVELLO
(quindi espresso in decibel, db)

andiamo per gradi:

ATTACK (tempo, ms):


rappresenta il tempo impiegato dal segnale per passare dal silenzio (0 db) al picco
massimo (peak)
quindi una cassa avrà un'attacco rapidissimo, un violino avrà un attacco più lento se
suonato con l'archetto, mentre più rapido se PIZZICATO...

DECAY (tempo, ms):


rappresenta il tempo impegato dal segnale per pasare dal picco massimo (peak) alla fase
successiva, cioè quella di SUSTAIN, è il parametro meno immediato di tutti ma può
veramente dare forma a nuove sonorità se sperimantato a dovere.

SUSTAIN (livello, db):


il SUSTAIN non è altro che il livello che il segnale terrà finchè il suono rimane sostenuto.
ma se non ho un'indicazione di tempo, per quanto tempo rimarrà sostenuto? la fase di
sustain inizia subito dopo la fase di decay e dura FINO A QUANDO TENGO PREMUTO IL
TASTO DELLA TASTIERA (MOLTO IMPORTANTE)
quindi io da questo parametro setto quanto la parte sostenuta suonerà forte! in un piano di
solito questa è di parecchio inferiore al picco, mentre per suoni sintetici può anche essere
uguale al picco (e in questo caso il valore di decay diventa ininfluente in quanto dopo
l'attack non cambia niente fino alla fine del sustain)

RELEASE (tempo, ms):


rappresenta il tempo che il segnale impiega da quando rilascio il tasto della tastiera (fine
della fase di SUSTAIN) a ritornare al silenzio (0 db)
per suoni percussivi o pizzicati saarà molto breve o nullo(a parte casi particolari), mentre
per pads o suoni atmosferici sarà piuttosto lungo...
sperimentare abbestia qui!

esistono altri tipi di inviluppo, per eempio AR (più semplice, permette di settare solo
ATTACK e RELEASE), o ADHSR (che prevede una fase di HOLD in cui il segnale è
congelato su un'ampiezza dopo il decay prima del sustain) o anche varianti di ADSR in cui
è possibile settare l'ampiezza iniziale prima dell'attack (il segnale parte da un livello
impostato e non da 0 db) o del segnale dopo il release, come anche la possibilità di
variare la curva (slope) del grafico tra una sezione e l'altra, generando transienti ancora
più secchi o più morbidi a seconda dei casi, lo slope sull'inviluppo lo trovate per esempio
su OPERATOR...

Insieme agli altri elementi che hanno effetto sul timbro, lʼinviluppo serve a caratterizzare un
suono. Per esempio un organo ha un inviluppo molto semplice , cioè un attacco quasi
immediato, un sustain completamente aperto e nientʼaltro, mentre una tromba avrà
caratteristiche totalmente diverse, un attacco più lento e un tempo di decadimento
marcato, un sustain non completamente aperto e un pelo di rilascio dovuto alla risonanza
dellʼottone.
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LFO
LʼLFO come abbiamo visto è un particolare tipo di oscillatore che opera su frequenze al di
sotto dellʼudibile. Quindi non ci serve a generare suoni bensì a modulare parametri in
modo ciclico\periodico.

LʼLFO condivide molte caratteristiche e parametri degli oscillatori ma ne presenta alcune


uniche:
• forme dʼonda , stesso discorso fatto per gli oscillatori.
• frequenza (Rate,Freq) in questo caso non ci interessa dal punto di vista dellʼintonazione
(pitch) bensì determinerà la velocità della modulazione, per questo ci si riferisce ad essa
come Rate. si esprime in hz
• frequenza syncata (Synced Rate) alcuni synth ci permettono di sincronizzare la
frequenza dellʼlfo al tempo metronomico. in questo caso avremo la possibilità di
scegliere diverse suddivisioni metriche (1/2, 1/4, 1/4t e così via)
• delay , indica un ritardo dopo il quale lʼLFO inizierà ad agire
• Retrigger , indica se ad ogni informazione di note on\ gate lʼlfo debba ripartire dallʼinizio
del suo ciclo o no.
• fase (Phase, Phase offset) ci permette di spostare lʼattacco della forma dʼonda dellʼLFO
avanti o indietro rispetto al punto 0 da cui dovrebbe partire. si esprime in gradi °

LʼLFO può essere indirizzato a varie destinazioni , generando effetti di tipo differente:
• Lfo->pitch : effetto noto come VIBRATO , lʼlfo fa oscillare il pitch intorno alla nota suonata
• Lfo->ampiezza : effetto noto come TREMOLO , lʼlfo fa oscillare il volume intorno al
volume settato sullʼamplificatore
• Lfo->cutoff : effetto noto come AUTOWAH quando lʼlfo non lavora in sync con il tempo
metronomico, fa oscillare la frequenza di taglio del filtro intorno a quella settata dal
parametro cutoff. Se usato in sync con il tempo metronomico, variando il Synced Rate
possiamo creare il famoso effetto WOBBLE molto utilizzato sui bassi in vari generi
contemporanei, in particolare nel Dubstep.
• Lfo->pan : effetto noto come AUTOPAN , lʼlfo fa oscillare il segnale da destra a sinistra
nel panorama stereo.

La quantità dellʼeffetto viene settata da un parametro solitamente chiamato amount ed


espresso in percentuale. questo può trovarsi nella sezione LFO ed essere per ciò globale
oppure trovarsi in ognuna delle sezioni sopracitate (pitch, filter etc...) ed essere quindi
locale e controllabile indipendentemente per ogni sezione.

Altri parametri

in alcuni sintetizzatori possiamo trovare altri parametri interessanti quali per esempio:

• hard sync:in sintetizzatori con più di un oscillatore, uno di essi può essere “syncato”
allʼaltro nel senso che ad ogni inizio di ciclo dʼonda dellʼoscillatore master, lʼoscillatore
slave verrà forzato a far ripartire da zero la propria forma dʼonda. Se i due oscillatori
sono perfettamente intonati ciò non crea alcun effetto. Ma variando la frequenza (e di
conseguenza la lunghezza dʼonda) dellʼoscillatore slave, invece che ottenere una
“stonatura” otterremo una variazione di timbro, questo perchè la forma dʼonda
dellʼoscillatore slave verrà troncata al ripartire del ciclo master, cambiandone quindi la
forma.

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hard sync con entrambi gli


oscillatori intonati
ugualmente, nessun effetto.

hard sync con oscillatore


slave detunato (in questo
caso il pitch dello slave è
maggiore, quindi la sua forma
dʼonda più corta, a fine ciclo
la forma dʼonda riparte da
zero ma non completa il suo
ciclo venendo forzata a
ripartire dal master,
generando un timbro diverso)

NOTA BENE: nel sintetizzatore di Ableton Live ANALOG la funzione di SYNC è


leggermente diversa. Invece di sincronizzare un oscillatore allʼaltro, ANALOG usa un
oscillatore interno aggiuntivo. Eʼ presente un parametro detto RATIO. Quando la ratio è a
0% non viene prodotto alcun effetto in quanto i due oscillatori sono intonati in modo
uguale. Alzando la RATIO lʼoscillatore interno viene detunato sempre più, producendo
lʼeffetto Hard Sync. Mappando un controller o la modulation wheel di una tastiera alla
RATIO si possono ottenere effetti molto interessanti.
• sub : alcuni sintetizzatori offrono la possibilità di attivare oscillatori addizionali che
suonano una o due ottave sotto gli oscillatori normali. Questi di solito non hanno controlli
a disposizione essendo pensati solo come rinforzo sulle basse frequenze. In alcuni casi
si parla di Frequency Dividers che , invece che essere veri e propri oscillatori, sono
circuiti che duplicano il segnale dividendone la frequenza e generando sub parziali (o
subarmoniche), lʼeffetto pratico è praticamente identico.

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