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PROPOSTA DI PROGRAMMA OPERATIVO

PER IL COMITATO CONSULTIVO AZIENDALE


DELL’AZIENDA “ARNAS GARIBALDI”
DI CATANIA
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Gli obiettivi di qualificazione dell’organizzazione sanitaria aziendale,


contemplati nei princìpi ispiratori del Piano Sanitario Regionale, sono
sintetizzati nell’idea che non debba più essere il cittadino a dovere
inseguire con fatica le cure necessarie ma debba essere l’azienda a
seguirlo, ad accompagnarlo ed a coadiuvarlo, nel suo diritto e nel suo
bisogno di salute.
Ciò presuppone una rivisitazione dell’organizzazione assistenziale, che
comporti, a sua volta, lo spostamento dalla tradizionale impostazione
apparato-centrica a quella utenza-centrica.
Nel contesto di questo essenziale mutamento di visione e di logica
aziendale, il comitato consultivo dovrà svolgere un importante ruolo
sussidiario nei confronti dell’azienda stessa, mediante gli strumenti di
partecipazione e di cooperazione tra cittadini ed istituzione sanitaria,
previsti dalla legge 14 aprile 2009 n. 5 e disciplinati dall’articolo 2 del
decreto assessoriale n. 01019 del 15 aprile 2010.
I componenti del comitato, nominati dalle organizzazioni e dalle
associazioni di appartenenza, sono tutti chiamati a cooperare
nell’attuazione del ruolo suddetto, apportando la sensibilità e le esperienze
maturate nei sodalizi di appartenenza.

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E’ pertanto essenziale che le proposte di ciascun componente, se si
dimostrano espressione delle legittime necessità di ciascun sodalizio e se
rientrano nell’ambito dei servizi erogabili dall’azienda, vengano
valorizzate e fatte proprie dal comitato, il quale, a sua volta, deve farsene
promotore tanto in sede di discussione operativa con i rappresentanti
aziendali quanto in sede di attuazione delle stesse.
D’altra parte, le attività del comitato non possono limitarsi ad essere il
risultato della sommatoria delle esigenze e delle proposte individuali di
ciascun componente. E’ pertanto necessario che, all’interno del comitato,
maturi anche, attraverso il confronto e la cooperazione tra gli stessi
componenti, una consapevolezza comune, che integri tutte le particolarità
in un piano operativo sussidiario di ampio respiro, articolato
coerentemente e finalizzato al buon funzionamento globale, di tipo utenza-
centrico, dell’azienda.
A questo proposito, espongo un modello organizzativo fattuale del
comitato, concepito al fine di coordinare l’impegno dei componenti nel
contesto di una attività collegiale, mirata allo scopo sopra indicato.
Pertanto, propongo i seguenti gruppi di lavoro per tavoli tematici, in cui
suddividere tutti i componenti del comitato, individuando in ciascun
gruppo un rispettivo referente:

1) Formazione, informazione e cooperazione


 Formazione continua dei componenti del comitato
 Informazione sanitaria rivolta agli utenti sulle attività di
prevenzione ed educazione alla salute degli utenti
 Informazione rivolta agli utenti sui loro diritti e doveri
all’interno dell’azienda
 Promozione ed organizzazione della cooperazione
interaziendale tra i comitati consultivi della città metropolitana
di Catania

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2) Verifica della funzionalità aziendale
 Indagini conoscitive, continue e dettagliate, sui servizi
aziendali

3) Accoglienza dell’utenza
 Servizi di prenotazione, liste d’attesa
 Comfort degli ambulatori e delle degenze, qualità del vitto
 Umanizzazione, empatia

Relativamente al primo gruppo di lavoro, ritengo che il primo obiettivo


proposto sia propedeutico per tutti gli altri. Infatti, la conoscenza
approfondita della legislazione, delle normative che regolano le attività del
comitato e dei loro aggiornamenti, da parte di tutti i suoi componenti, è da
considerarsi una conditio sine qua non, in assenza della quale le attività
dello stesso comitato non potrebbero essere congruamente svolte. Spetta
pertanto ai componenti del primo gruppo di lavoro acquisire le conoscenze
necessarie per potere somministrare a tutti gli altri componenti del
comitato l’informazione tecnica specifica ed aggiornare lo stesso comitato
sulle ulteriori disposizioni che, nel tempo, l’azienda e l’assessorato
regionale alla sanità emanano a riguardo.
Il secondo ed il terzo obiettivo del primo gruppo di lavoro sono rivolti
all’utenza.
Relativamente al secondo obiettivo, accade comunemente di constatare
che i pazienti che si rivolgono all’azienda, per essere sottoposti ad
accertamenti diagnostici ed a cure, non conoscano o conoscano poco e
male le corrette norme igienico-sanitarie ed alimentari che consentono la
prevenzione efficace e la cura precoce, altrettanto efficace, delle patologie
da cui sono affetti e/o delle patologie per le quali sono a rischio.

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A loro volta, la mancata conoscenza e la scarsa conoscenza delle norme
suddette comportano una elevata morbilità correlata alle patologie
prevenibili e, di conseguenza, oneri di lavoro, di organizzazione e di costi
aziendali più elevati di quelli che sarebbero sufficienti se invece l’utenza
ricevesse una congrua informazione sanitaria relativa alle norme di
prevenzione e di educazione alla salute e quindi si potesse attenere alle
stesse. Si ritiene pertanto di estrema importanza l’istituzione di un servizio
di educazione alla salute ed alla prevenzione delle patologie, rivolto ai
pazienti che accedono ai servizi offerti dall’azienda e svolto, per l’appunto,
dai componenti del primo gruppo di lavoro.
Relativamente al terzo obiettivo del primo gruppo di lavoro, ritengo sia di
importante, per i pazienti che accedono ai servizi dell’azienda, essere
consapevoli dei diritti e dei doveri di ciascun individuo, sottoposto ad
accertamenti clinici ed a trattamenti medici e chirurgici. Infatti, proprio la
conoscenza e la piena accettazione, condivisione ed attuazione, da parte
tanto dei sanitari quanto dei pazienti, dei succitati diritti e doveri, previsti
dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio
1994 nonché dalla Carta Europea dei Diritti del Malato, sottoscritta nel
2002, è la condizione necessaria affinché vengano messi in atto, nei
rapporti tra gli stessi sanitari e pazienti, i criteri necessari per garantire la
correttezza e l’efficacia delle cure prestate nell’ambito dell’azienda. Tali
criteri, garantiti dall’attuazione dei suddetti diritti e doveri, sono il criterio
d’imparzialità e di giustizia, fondato sull’uguale dignità degli uomini, che
implica che tutti gli utenti abbiano diritto a trattamenti di uguale qualità e
che venga evitata ogni forma di discriminazione; il criterio dell’equa
distribuzione delle risorse diagnostiche e terapeutiche; il criterio
dell’autonomia, che esprime il rispetto alla persona e il riconoscimento del
suo diritto all’autodeterminazione; il criterio di non-maleficità, che impone
l’obbligo di evitare in ogni modo possibile di recare danno alla persona, ed
infine il criterio di beneficialità, che impone l’obbligo di perseguire la
salute ed il benessere della stessa persona.

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Proprio allo scopo di garantire, a tutti coloro che fruiscono dei servizi
sanitari da parte dell’azienda, la consapevolezza dei propri diritti e dei
propri doveri, dalla cui attuazione dipendono i criteri sanitari suddetti e, di
conseguenza, la buona gestione degli stessi servizi sanitari succitati, è
necessario che il primo gruppo di lavoro svolga un accurato servizio,
rivolto tanto ai pazienti ambulatoriali quanto ai pazienti ricoverati,
finalizzato alla somministrazione della corretta informazione relativa ai
diritti ed ai doveri del malato all’interno dell’azienda.
Infine, il quarto obiettivo del primo gruppo di lavoro consiste nel porre in
essere una rete di rapporti interaziendali, al fine di favorire la creazione
delle condizioni per una collaborazione progettuale tra il comitato
dell’azienda ed i comitati delle altre aziende sanitarie della città
metropolitana di Catania; ciò allo scopo di porre i suddetti comitati nelle
condizioni di elaborare di concerto piani operativi, relativi a ciascun
comitato, improntati a princìpi comuni, ad omologhi standard ed a finalità
affini. Sussistono elementi a supporto dell’idea che l’attuazione del
suddetto obiettivo possa influire in modo positivo sullo svolgimento delle
attività dei singoli comitati. Infatti, l’elaborazione comune di piani
operativi correlati ed interdipendenti consente di porre le condizioni per
una fattiva cooperazione tra i comitati; cooperazione dalla quale, a sua
volta, può scaturire una elevata incisività di ciascun comitato nel contesto
di ciascuna azienda.
L’obiettivo del secondo gruppo di lavoro consiste nella monitorizzazione –
attraverso ispezioni e controlli, effettuati personalmente e con cadenze
periodiche dai componenti del gruppo stesso – dei livelli di qualità dei
servizi forniti dall’azienda, allo scopo di individuare - e quindi evidenziare
alla direzione aziendale - eventuali criticità nel loro funzionamento, dalle
quali, a loro volta, possono dipendere errori e carenze quali/quantitative
nella somministrazione delle prestazioni sanitarie ai pazienti che
afferiscono all’azienda stessa, nonché anomali surplus lavorativi,
disfunzioni logistiche e costi gestionali eccessivi a carico dell’azienda.

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Il terzo gruppo di lavoro si dovrà occupare delle questioni inerenti
all’accoglienza dell’utenza.
Tra le questioni suddette, alcune riguardano i pazienti che afferiscono ai
servizi diagnostici e terapeutici forniti dall’azienda mentre altre riguardano
il personale sanitario ed il personale amministrativo che interagisce con
l’utenza.
La gestione dei servizi di prenotazione delle prestazioni diagnostiche e
terapeutiche e delle relative liste d’attesa, il comfort degli ambulatori e
delle degenze e la qualità del vitto riguardano direttamente l’utenza.
Infatti, si tratta di alcune tra le principali questioni-chiave, dalle quali
dipendono criticamente sia la funzione stessa che l’azienda riveste
all’interno del contesto sociale nel quale si trova sia la percezione e
l’effettivo utilizzo dei servizi aziendali da parte dell’utenza.
In particolare, la disponibilità di adeguate risorse umane, tecnologiche e
strutturali, l’utilizzazione pratica che di tale risorse viene fatta e la capacità
organizzativa dell’azienda sono le variabili principali dalle quali
dipendono il funzionamento dei servizi di prenotazione e liste d’attesa. A
questo riguardo, sarà compito del terzo gruppo di lavoro monitorare
personalmente e costantemente, attraverso l’accesso diretto ai sistemi di
prenotazione ed alle liste d’attesa, la gestione aziendale delle suddette
risorse e l’organizzazione logistica dell’azienda, a tutela dell’equità e della
trasparenza del servizio.
Analogo monitoraggio personale - mediante ispezioni dei locali destinati al
servizio di Pronto Soccorso, alle attività ambulatoriali, alle degenze ed ai
complessi operatori - dovrà essere eseguito, con cadenza periodica, dai
componenti del terzo gruppo di lavoro, allo scopo di valutarne la qualità
del comfort per i pazienti.

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Di seguito, le criticità, eventualmente rilevate tanto nella gestione delle
prenotazioni e delle relative liste d’attesa quanto nel comfort degli
ambulatori, delle degenze, dei complessi operatori e del pronto soccorso,
dovranno essere discusse dal comitato con la direzione aziendale, allo
scopo di contribuire a mettere in atto soluzioni specifiche, rapide ed
efficaci.
Relativamente alla qualità del vitto, il terzo gruppo di lavoro del comitato
avrà il compito di constatare se, nella preparazione e nella
somministrazione degli alimenti ai pazienti ricoverati nelle degenze,
vengano rispettate le condizioni igienico-sanitarie previste dal decreto
n.19372/1996, pubblicato nella G.U.R.S. n. 30 dell’8 giugno 1996 e se gli
standard nella somministrazione del vitto ai pazienti rispettino quelli
previsti dalle “Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione
Ospedaliera ed Assistenziale” pubblicate dal Dipartimento della Sanità
Pubblica Veterinaria, Nutrizione e Sicurezza degli Alimenti – Direzione
Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero
della Salute. Inoltre, i componenti del terzo gruppo di lavoro avranno
l’incarico di rendicontare al comitato eventuali carenze qualitative e/o
quantitative, relative al succitato servizio di preparazione e di
somministrazione degli alimenti ai degenti, affinché lo stesso comitato
possa presentare alla direzione aziendale le carenze evidenziate, chiedendo
alla direzione stessa di provvedere rapidamente ed efficacemente in
merito.
Infine, il terzo gruppo di lavoro del comitato dovrà occuparsi della
promozione della umanizzazione e della empatizzazione all’interno
dell’azienda, questioni queste che riguardano direttamente il personale
sanitario ed il personale amministrativo che interagisce con l’utenza. Si
tratta di due questioni di estrema importanza per la gestione dei rapporti tra
l’azienda e l’utenza, dalle quali, a loro volta, dipendono due parametri
critici, ossia la mortalità dei pazienti ed il contenzioso medico-legale tra
l’utenza e l’azienda.

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Infatti, una messe notevole di dati, pubblicati in letteratura ed
universalmente condivisi dalla comunità medico-scientifica, documenta
che il mantenimento di buon rapporto empatico tra il personale sanitario, il
personale amministrativo ed i pazienti, nel corso dello svolgimento delle
procedure diagnostiche e terapeutiche, è associato ad una buona
osservanza delle terapie farmacologiche, ad un basso numero di casi di
malasanità, ad una ridotta incidenza di errori diagnostici e terapeutici, ad
una maggiore soddisfazione dei pazienti e dei familiari e, in ultima analisi,
ad una bassa mortalità e a basse spese di natura medico-legale. Per contro
– e per le ragioni opposte – l’assenza di empatia nel rapporto tra sanitari e
pazienti, nonché tra personale amministrativo e pazienti, si associa ad una
mortalità significativamente più elevata e a spese molto elevate, che
l’azienda deve sostenere per finanziare un elevato livello di contenzioso
civile e penale con l’utenza insoddisfatta. Il personale sanitario ed
amministrativo dell’azienda non è dotato di competenze empatiche
acquisite nel corso della formazione professionale e nel corso dell’attività
lavorativa. Di conseguenza, proprio per i motivi suddetti, un compito
importante, che componenti qualificati del terzo gruppo di lavoro
dovranno assolvere, consisterà, per l’appunto, nel tenere corsi di
aggiornamento professionale finalizzati all’empatizzazione del personale
sanitario ed amministrativo dell’azienda che si interfaccia con l’utenza.
Per i propositi e le idee che vi ho esposto, come operaio di ideali
pragmatici tra compagni di lavoro, chiedo la vostra fiducia e
collaborazione.

Catania, 14 luglio 2022

Dott. Marcello Stella

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