GUSTAVO ROL
ESPERIMENTI E
TESTIMONIANZE
Linaau snI
Via Bernardino GalEar 15 bis 1D125 Tor±.o
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nodo difficile per il giovane Rol, che pure impara alla perfe va sfregato Gustavo, che ne aveva sin da subito apprezzato lo
zione il francese e l’inglese. Il lavoro in banca, routinario € per sguardo fiero, le mani affusolate, il portamento elegante e raf
nulla creativo, proprio non gU piace. La solitudine gli pesa, finato, il modo dì essere un po’ altero, il carattere forte, l’in
così come la Ìontanariza da casa. E poi, dovendosi mantenere telligenza vivace, I due si fidanzano qua]che mese dopo, poi
con i propri mezzi, non gli è più concesso il ricco guardaroba deddono di sposarsi nella chiesa di San Carlo dell’omonima
al quale era abituato e neppure di abitare in case dignitose, piazza torinese. Un matrimonio lungo, duraturo, quasi inos
trovandosi anzi spesso alle prese con modeste pensioncine o, sidabile, anche se in realtà non troppo felice.
peggio, in camere in subaffitto. Di amici neanche Fombra, tan Elna, che in Italia non si è mai completamente ambientata
ta la malinconia, invincibile la nostalgia, irriducibile il deside anche se ci ha vissuto per quasi 60 anni, si rivelerà presto una
rio di un futuro diverso. «La mia vita non è in questo secolo donna fredda ed eccessivamente distaccata, con il marito così
rumoroso e materiale: io vivo letteralmente un secolo addie come con la cerchia deHe persone che lui frequentava. Per di
tro, ma di quell’epoca non posso trame benefizi», scriveva al più il fatto di non avere avuto figli, il grande cruccio dei co
padre dalla capitale francese. E ancora, rivelaiido probabili niugi Rol, ne aveva n parte mutato un carattere già di per sé
letture salgariane: «Il giorno che questa mia barca approderà poco propenso all’allegria e alla spensieratezza, ma piuttosto
al suo porto, allora me ne riderò degli uomini e delle esigen all’isolamento e alla roufine, che proprio non rientravano nel
ze della vita materiale. Inalbererò alto il vessillo della mia li modo di vivere di Gustavo, per natura vorace di nuove cono
bertà che dovrà essere una cosa terribilmente bella e spaven scenze, ondivago nelle amicizie e nei rapporti, frizzante, irre
tosamente tremenda, come il fragore di cento mari che s’urti quieto, gigione. Un fatto curioso: EJna non ha quasi mai par
no contro mille scogliere». tecipato agli esperimenti del marito, anzi si lamentava del fat
11 suo malcontento era un dato di fatto, così come l’avver to che la sua casa fosse un continuo bailamme, con tutta quel
sione per mi impegno rigido come quello dell’impiegato. Tan la gente che andava e veniva, e che il telefono squillasse a
to che subito dopo la morte del padre, avvenuta improvvisa ogni ora del giorno e della notte.
mente nel giugno del ‘34, Gustavo dà le dimissioni e torna a Facciamo im passo indietro. Appena rientrato nella città
stabilirsi a Torino, dove si era sposato nel dicembre di quattro natale, dopo essersi definitivamente licenziato dalla banca,
anni prima con una giovane norvegese conosciuta a Parigi. Rol si dà da fare per trovare una nuova occupazione: anche se
Probabilmente l’unica nota positiva dellesperienza all’estero dal punto dì vista economico forse ne avrebbe potuto fare a
è riconducibile proprio all’incontro con tina Resch-Knudsen, meno, sembrava alquanto disdicevole che un uomo sposato
avvenuto in maniera del tutto casuale in un bistrot parigino. non avesse un lavoro che lo tenesse stabilmente impegnato.
L’affascinante e filiforme ragazza, imparentata da parte di pa Gustavo si sorza così di approfondire le proprie conoscenze
dre con il re di Norvegia e da parte di madre con diversi ca suWantiquariato e sulla pittura, poi decide di aprire un picco
sati nobiliari europei, studiava in Francia e intanto sfilava co lo negozio di antichità in via Accademia Albertina, a poche
me rnannequin. La sua bellezza eterea e poco appariscente ave- centinaia di metri da via Silvio Pellico 31 e dal parco del Va-
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lentino, dove si era stabi]ito con Eh-ra subito dopo il ritorno nel colare le composizioni floreali (rose e begonie, soprattutto)
capoluogo subalpina. rappresentate con uno stile e con dei colori particolari, quasi
Alla fine defl’estate dcl 1939 Rol riceve la cartolina che lo minimalisti. La fretta, nell’arte come nella vita di tutti i giorni,
richiama alle armi nel terzo reggimento Alpini di stanza a To non faceva per lui. Un quadro poteva giacere sul cavalletto
rino, due anni più tardi è impegnato al fronte con la quarta ar anche per diversi mesi, e nel frattempo essere soggetto sol
mata. 11 congedo provvisorio accordatogli dopo l’S settembre tanto ai piccoli ritocchi che la sua sensibilità gli suggeriva.
‘43 Io induce a rìfugiarsi per qualche tempo a San Secondo, Tanto che la produzione pittorica di Rol, apprezzata dal pub
dove si sforzerà di fornire un tangibile sostegno morale e ma blico e dagli esperti in quanto tale e non soltanto per via del
teriale ai partigiani arrestati dal locale comando nazifascista, nome dell’autore, è tutto sommato piuttosto modesta nume
che aveva eletto la villa di famiglia come propria base milita ricaniente. Anche se qualche volta poteva arricchirsi di parti
re- Per far ciò, cercava di far leva sui propri strani poteri, che colari (un ornino, un albero, un carretto) che prendevano for
lui amava definite semplicemente «possibilità». Come accad ma per germinazione spontanea, senza che l’autore ne fosse
de nei primi mesi del ‘44 quando, trattando con le autorità te fisicamente responsabile...
desche, stabili uil patto con un comandante nazista: se fosse Sempre a partite dalla metà degli anni ‘50, il suo nome si fa
stato in grado di «vedere>’ che cosa contenessero i cassetti del conoscere anche a] di fuori deU’ambito torinese grazie a una
la sua casa di Amburgo, costui avrebbe concesso la libertà a serie di articoli e di pubblicazioni, prime tra tutte quelle di Pi
un gruppo di ostaggi in attesa della fucilazione. E così fu: que tigrillì (Gusto per il mistero) e di Buzzati (I misteri dita/fa), che
st’ultimo, spaventato e sconvolto, non poté far altro che ri lo riguardano. I fenomeni cui dava vita cominciano a essere
spettare l’impegno assunto. oggetto di studio da parte dei più autorevoli studiosi di tutto
Dopo la guerra il commercio di cose antiche, ormai decisa il mondo, e al contempo gli giungono remunerativi inviti per
mente ben avviato, necessitava di maggiori spazi. Rei allora partecipare a una serie di conferenze negli Stati Uniti e in
trasferisce la bottega all’angolo di via Maria Vittoria con via Giappone che lui rifiuta.
Lagrange, dove si avvale della collaborazione di un factotum Intanto via Silvio Pellico diventa il punto di ritrovo di mol
di fiducia e del futuro gallerista Giorgio Caretto, che di lui di ti personaggi famosi che desiderano assistere ai suoi esperi
ce: «Rol era un profondo iritenditore sia di antiquariato sia di menti, ma anche la meta agognata dai meno fortunati che gli
pittura: in Lui il gusto era qualcosa di innato, quasi una com chiedono un parere, un consiglio, un prodigio, una mano.
ponente del ONA’>. Rosa Dagostino, la custode, racconta: «In linea di principio
A metà degli anni ‘50 Gustavo lascia il negozio per intra il dottor Rol non riceveva mai coloro che lo avvicinavano sol
prendere a tempo pieno l’attività di pittore. In una delle nu tanto per un sostegno materiale. Lo sapeva a priori, gli basta
merose stanze dell’arioso appartamento al quarto piano cli via va il suono del campanello. Quando invece era convinto del
l’dUro si dedicherà, da lì in avanti, ai paesaggi della campa contrario, mi diceva: “Va bene, Rosa, lo faccia salire”. Tra l’al
gna della sua terra e alle nature morte, predilìgendo in partì- tro, allorché squillava il telefono, conosceva preventivamente
c-us TAt &cL a?£’iME.’r! E rEsrtox(Ag.zE
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rebbe aspettato il peggio’> «L’ho visitato in diverse occasioni realtà Rol mi ha sempre detto di non essere assolutamente in
alla fine degli anni ‘80, quando era afflitto da un eczema agli grado di realizzare diagnosi e guarigioni su se stesso. Non gli
arti inferiori», racconta il dermatologo Massimo Goitre. «Mi era infatti possibile scorgere la propria aura, quell’insieme di
sedevo al suo capezzale, Rol stava nel letto seppur non fosse colori posti attorno al capo di un individuo che gli consenti
strettamente necessario, si mostrava angosciato anche se si vano di intuirne lo stato di salute generale».
trattava di una cosa da nulla, un problema per 11 quale nor Il grande, unico cruccio di Rol è stato quello di non aver
malmente il medico interviene una dvolta soltanto. “Mi do avuto figli. Forse anche per questa ragione egli ha sempre cer
vranno amputare la gamba”, mi diceva con un filo di voce du cato di circondarsi di individui che, se inizialmente lo avvici
rante le rituali infiltrazioni.» navano soprattutto per assistere da vicino agli incredibili fe
Goitre ne ha un ricordo indelebile: «l quelle situazioni pa nomeni cui dava vita, rimanevano poi affascinati dall’uomo,
reva impersonare Napoleone in carne e ossa, tale era il cari dalla sua personalità, dalla cultura, dal carattere risoluto, ma
sma e l’autorevolezza che emanava, mentre il sottoscritto fa anche dall’affetto e dalla disinteressata amicizia che sapeva
ceva la figura di generale al suo capezzale. Indossava la ca offrire a chi entrava in sintonia con lui.
micia da notte anziché il pigiama, e nel letto si era fatto siste Oltre a essere credente, Rol, come qualche tempo fa di
mare degli speciali archetti di legno affinché le lenzuola non chiarò lo scrittore cattolico Vittorio Messori, «praticava con
venissero a contatto con la pelle. Anche se si dimostrava sem coerenza un suo straordinario apostolato>’ nei confronti di chi
pre gentile e affabile, incuteva molta soggezione, al pari della ne aveva bisogno. Ma non era quel che si dice un cattolico in
casa in cui si percepiva aleggiasse il mistero. Gli occhi poi, pe tegralista o bigotto. Talvolta poteva accadere che, per qualche
netranti e gelidi, facevano quasi paura». Come se non bastas motivo particolare, non trovasse il tempo per partecipare alla
se, «ogni tanto mi fissava, poi mi diceva se godevo o no di messa domenicale: eppure non se ne faceva un cruccio ecces
buona salute. Un rito che contribuiva ogni volta a rendermi sivo, il suo rapporto con il Supremo era consolidato e più for
particolarmente teso e agitato». Rol da sempre terrorizzato te di tutto il resto.
dalle malattie, Rol uomo dal fine umorismo. Anche se in realtà la sua parrocchia era quella dei Santi
Luigi Giordano, amico e medico curante: «Ero in camera Pietro e Paolo, nel cuore del quartiere di San Salvano, assi
operatoria, alle prese con un’urgenza, quando entrò un’infer steva quasi sempre alle funzioni che si tenevano nella chiesa
miera per comunicarmi un messaggio di Gustavo: “Sto malis della Consolata, nell’omonima piazza. Don Piero Gallo, che
simo, ho urgente bisogno che tu venga da me, altrimenti cor dal 1992 guida la chiesa di largo Saluzzo: «Il solo contatto che
riamo il rischio di non vederci mai più”. Rimasi profonda ho avuto con Rol è stato quando gli ho impartito gli ultimi sa
mente interdetto, ma non potevo lasciare l’intervento a metà. cramenti in ospedale. Fui chiamato dalla dottoressa Ferrari, la
Nel pomeriggio, appena mi fu possibile, lo raggiunsi a casa. quale riteneva fossi l’unico degno di farlo, nel senso che pro
Suonai il campanello, fu lui ad aprirmi la porta. Stava benis babilmente sarei stato gradito al sensitivo. Era già in coma,
simo. “Ho dovuto fare tutto da solo”, mi disse scherzando. In ma quando ha sentito dalle mie parole un riferimento alla
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Madonna, ha aperto per un attimo gli occhi». Tutti i prece rapporti con la sua famiglia; Aldo Provera, amico di lunga da
denti tentativi da parte del religioso per stabilire un contatto ta, nonché esecutore testamentario; Catterina Ferrari, la far
erano risultati vani. «Al mio arrivo nel quartiere, dopo aver macista di Carmagnola che lo ha amorevolmente assistito ne
letto delle cose di cui era capace, gli avevo scritto una lettera gli ultimi anni. Con costoro Gustavo ha diviso confidenze, po
per cercare di avvicinano. Purtroppo non fu possibile: forse meriggi interi, gioie, momenti difficili e periodi di vacanza,
Catterina Ferrari non voleva stancano troppo, visto che all’e pur mantenendo sempre una buona liaison con i medici, gli
poca era già vecchio e malato.>) Ciò non toglie che Don Gallo, artisti, i cattedratici e gli industriali che si sentivano lusingati
pur da lontano, si sia fatto un’idea abbastanza precisa sui per il fatto di stare in sua compagnia, e non solo per la possi
suoi poteri: ‘Ritengo che possedesse senz’altro dei doni par bilità di assisterne agli esperimenti.
ticolari e che ne facesse un uso assolutamente disinteressato, Rol amava la musica (Beethoven e Mozart, su tutti), la poe
come in tanti mi hanno riferito. ffioltre so per certo che aiuta sia di Baudelaire, Goethe, Proust e Hblderlin, non beveva e
va il prossimo in maniera diretta e indiretta. La Chiesa am non fumava. Verso i sessantacinque anni aveva rinunciato a
mette che esistano individui che sappiano utilizzare in modo rinnovare la patente e venduto l’automobile. «Quando aMa
diverso dagli altri le possibilità spirituali e sensoriali di cui vo a prenderlo per portarlo da qualche parte», racconta la sen
sono dotati». sitiva Giuditta Miscioscia, «Gustavo mi obbligava a far le pro
Rol, fondamentalmente un uomo solitario, noti si sforzava ve generali di funzionamento: prima di inserire la marcia do
di dimostrarsi simpatico a tutti costi. Anzi, da buon piemon vevo azionare le frecce, schiacciare il freno e accendere le luci,
tese, all’inizio stava piuttosto sulle sue. Non dava volentieri e lui intanto faceva il giro dell’auto per controllare che tutto fos
tacilmente del tu, piuttosto cercava di mantenere le distanze se perfettamente a posto, altrimenti non si partiva. Quando
non per posa o per un atteggiamento di superiorità, quanto entravamo in una galleria a doppio senso di marcia, mi invi
per indole caratteniale. E poi, almeno le prime volte, era il ti- tava a suonare il clacson. “Non si sa mai”, mi diceva, “maga
poche incuteva una certa soggezione. Non era l’amicone che ri non ci vedono”)>.
batteva le pacche sulla spalla, e neppure gli era congeniale E fuori di dubbio che Rol apprezzasse e amasse le donne in
l’eccessiva confidenza. Come ha ben sintetizzato il giornalista genere, che trattava sempre con un pizzico di galanteria. Mol
e scrittore Guido Ceronetti, «non amava mai mettere comple ti lo hanno definito uno sriupafeminine. In realtà il sensitivo,
tamente a nudo la propria personalità. Era un uomo alquanto a parte un’intensa ma discreta storia d’amore vissuta negli u]
impenetrabile che modulava gli atteggiamenti in funzione timi anni della sua vita, è sempre rimasto legato a Elna. Ciò
deLLe persone che aveva davanti a Sé». non toglie che fosse particolarmente cordiale e gentile con
Tra tutti gli individui che ha frequentato con maggior re l’altro sesso: la prestanza, il portamento. le mani affusolate, il
golarità, crediamo di non sbagliare nell’asserire che Rol fosse tono di voce, gli occhi azzurri € lo sguardo penetrante faceva
legato, a diverso titolo, a tre persone in particolare: Maria Lui no di lui quello che si dice un belluonio, capace di affascina-
sa Giordano, pranoterapeuta e già da parte di padre in buoni re le signore di ogni età. «Ci siamo conosciuti all’inizio degli
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anni ‘70», racconta Elena Ballarati, che ha frequentato a lungo l’aperitivo. Aveva un certo savoir-faire, uno stile quasi dan
la sua casa: «Non si può certo affermare che Rol fosse indiffe nunziano, ti faceva sentire importante: in costanza di un sem
rente all’altro sesso. Però non trascendeva e non si lasciava plice rapporto di amicizia sapeva lusingarti e corteggiarti nel
mai andare, anzi si dimostrava sempre garbato, un vero ga modo più piacevole e simpatico’>.
lantuomo. Per di più era un fine osservatore; un giorno al te Rol ci teneva ad essere sempre elegante, inappuntabile, cu
lefono si è divertito a ricordare nei minimi particolari il nilo rato in ogni più piccolo particolare, da] dopobarba alla cra
abbigliamento in occasione del primo incontro, avvenuto a vatta, dalla pochette alle scarpe. <(La verità è che le signore gli
casa dei coniugi Storero più di dieci anni prima». correvano dietro>., racconta R.S., negoziante che lo ha fre
Ogni tanto, per fortuna, anche RoL sbagliava: ratto, questo, quentato per lungo tempo. «Rol era un belluomo, un tipo di
che lo rende personaggio ancora più vero. «Una volta, sempre stinto che ci sapeva fare. Si comportava esattamente come
al telefono, mi ha detto: “Adesso ti descrivo per filo e per se chiunque piaccia così tanto alle donne: quando non era alle
gno gli abiti che indossi”. Invece ero in vestaglia». Continua prese con gli esperimenti, era un individuo in tutto e per tut
Elena. Gustavo non perdeva occasione per manifestare un’in to uguale agli altri.»
discutibile stima nei confronti della donrn in sé. «Non era so— In ogni case non sconfinava mai nell’eccesso di familiarità,
lo un sistema per accattivarsi le simpatie. I discorsi ne lasda anche se spesso si dilettava a raccontare barzellette alquanto
vano intuire un incondizionato apprezzamento: “11 ratto è che licenziose e a preparare simpatici scherzi alle signore. Se non,
voi siete molto più in gamba di noi’, ripeteva spesso’>. Gusta addirittura, a fare anche qualche simpatico dispetto. Talvolta,
vo era altresì un uomo delicato e sensibHe: «Alla morte di mia nel rispondere al telefono, camuffava abilmente la voce per
madre, avvenuta nel ‘86, mi ha intrattenuta al telefono sino al spacciarsi, di volta in volta, nella cameriera o nel maggiordo
le quattro di mattina per consolarmi, quasi fosse un padre>’. mo che pure non aveva. «Ogni tanto poteva capitare che mi
La signora Baflarati nutre comunque un rimpianto: «Allora, facesse telefonare da qualche personaggio famoso che in quel
anche se avevo già due figlie, non ero abbastanza matura per momento si trovava a casa sua”, racconta Elena Ballarati.
capire fino in fondo l’individuo e i suoi messaggi. Ora lo ap (<Come nel caso di Valentina Cortese, che una sera mi disse:
prezzerei infinitamente di più, anche perché mi ha dato tanto “Lei dovrebbe riconoscermi, visto che abbiamo un amico in
e insegnato molte cose. Spesso aU’epoca ero a pezzi, specie comune”».
quando le lezioni iniziavano di prima mattina: con lui si face È innegabile che Gustavo, un vero e proprio gentiluomo di
va sempre tardi, e le emozioni provate non mi lasciavano mai altri tempi, fosse dotato di profonde conoscenze che spazia
dormire tranquilla». vano in ogni campo del sapere. «Qualche volta, prima di dar
Gustavo Rol era un uomo raffinato e galante, come spiega il via agli esperimenti, si metteva al piano a suonare, oppure
Giovanna Demeglio, titolare di un negozio di cose antiche in recitava a memoria intere strofe di Baudelaire», spiega il pro
cui il sensitivo capitava spesso e volentieri: «Ogni tanto, pri fessor Giovanni Sesia. «Gli piaceva gigioneggiare e vendere
ma di pranzo, mi invitava allhotel Principi di Piemonte per bene la sua merce, ma l’individuo era di grande spessore, e la
ha
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sua cultura immensa» «Si faceva benvolere da tutti, era em intelligenza lo portavano a padroneggiare la storia, la filoso
patico, accattivante, aveva un bel modo di presentarsi e di in fia, l’arte, la musica, la medicina e la politica. Inoltre era un fi
terloquire>’, ricorda Cesare Alvazzi Del Frate, che ha goduto ne conversatore, un saggio e inguaribile ottimista. Uomo di
della sua compagnia dagli anni ‘50 in avanti insieme alla mo idee liberali, verso la fine della lunga avventura terrena si è
glie Magda Casalis, scomparsa nel ‘99. «Era un tipo fiero di sé sforzato a più riprese di dispensare pubblicamente il proprio
cui piaceva pavoneggiarsi di fronte agli altri, che pure mo pensiero circa le problematiche inerenti alla geopolitica attra
stravano di apprezzare il suo contegno. E poi amava le don verso il quotidiano della città, che ne ospitava volentieri gli
ne, si vedeva e lo diceva espressamente: “Il sesso è una cosa interventi, e nel corso di un’intervista telefonica andata in di
importante, tutto il mondo gli gira intorno”>. retta durante una puntata di «Domenica In». In entrambe le
Per quanto riguarda in particolare la sessualità, da inten occasioni, precedenti alla caduta del muro di Berlino, aveva
dersi quale espressione del sentimento e non come aspetto fi manifestato una profonda preoccupazione nei confronti della
ne a se stesso, Rol era consapevole che molti comportamenti pace che vedeva minacciata da più parti, e per questo aveva
umani ne fossero la diretta conseguenza, e per questo amino rivolto un accorato invito ai giovani di tutto il mondo. «Fate
niva chi gli stava vicino sull’importanza dei rapporti franchi, cortei, chiedete a gran voce ai due superuomini di stato che
sinceri, non condizionabili dalle pulsioni di tal genere. Al con la loro autorità propongano di realizzare gli stati uniti del
l’opposto, riteneva dovesse esistere una sorta di pudore attor mondo, una garanzia per tutti i popoli della terra: è questo il
no all’amicizia. «L’eccesso di franchezza può talvolta portare massimo strumento di difesa che gli individui possono offrir
all’intransigenza e alla mancanza di pietà.» Il sensitivo inoltre si reciprocamente.»
riconnetteva un valore fondamentale all’amor proprio, condi Non è facile tratteggiare in poche righe il suo retroterra di
zione indispensabile per porsi in maniera adeguata nei con pensiero, piuttosto composito e alquanto complesso. Rol era
fronti del prossimo. È, quello dell’aiuto altrui, un tema ricor un individuo di notevole profondità d’animo, particolarmen
rente nell’esistenza di Rol. (<Darsi senza aspettare niente in te sensibile a tematiche quali l’amore, l’aldilà, la fede, il rap
cambio’> era una delle sue massime preferite, che cercava di porto con Dio, che pure si sentiva estraneo al mondo dei me
mettere in pratica tutte le volte che gli era possibile. Per tale dium e degli spiritisti. A chi gli chiedeva ragione delle facoltà
ragione faceva visita ai sofferenti negli ospedali, portava una di cui disponeva, era solito rispondere con una metafora che
parola di conforto a chi ne aveva bisogno, offriva un sostegno a suo giudizio sintetizzava al meglio ciò che pensava riguar
materiale alle istituzioni di carità o, ancora, si fermava per do sé stesso. «Io sono come una grondaia. Non è la grondaia
strada quando incontrava qualcuno in difficoltà, Egli riteneva che va analizzata, ma l’acqua che cade dal tetto,» Tanto che in
che l’indifferenza fosse un gran male, così come l’incapacità una lettera pubblicata nel ‘78 sulla «Stampa» aveva scritto:
di voler bene agli altri. «Ho sempre protestato di non essere un sensitivo, un veggen
Non c’era discorso che lo cogliesse impreparato o argo te, un taumaturgo o altro. È tutto un mondo, quello della pa
mento che non lo interessasse. La sua curiosità e l’innegabile rapsicologia, al quale non appartengo>’.
GUSTAVO ROL. ESPERRIENTI E TE5TiMOLflANZ UN SIGNORE DALTRI TEMPI 29
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Forte e radicata era la sua appartenenza alla religione cri doci paura». «il segreto della giovinezza è in noi stessi. Se sa
stiana. Sebbene consapevole dell’impossibilità di un credo premo essere ottimisti, altruisti, con una disposizione aperta e
unitario tra le varie fedi, auspicava che il senso religioso del giovane verso la vita, se continueremo ad amare la poesia del
l’uomo potesse contribuire a Im dìalogo costruttivo tra le con la vita, ad avere fede nell’oltre-vita, attingeremo sempre alla
fessioni, spesso portatrici di odi profondi tra diverse etnie e sorgente dell’eterna giovinezza che è in noi>’: tale concetto,
civiltà. Egli sosteneva che (<l’uomo deve convincersi che il me ancora una volta indirizzato all’attenzione della signora Gior
raviglioso esiste e si identifica con Dio’>, per contro si dichia dano, esprime nella maniera più corretta l’atteggiamento che
rava estraneo al mero rapporto materiale con le cose in gene Rol aveva nei confronti dell’avventura umana, che a no
re, che in lui soccombeva di fronte all’elevazione dello spirito, vant’anni compiuti lo entusiasmava ancora come un ragazzi
alla bellezza e aflarte in genere. A tal proposito, era assertore no, tanto da contagiare chi gli stava vicino. Aiche perché «gli
da un lato delta fugacità dei beni terreni (‘de cose preziose. ma anni passano in fretta, il dono della vita è grande, nonostante
anche gli oggetti, i dipinti e i mobili, finiranno in polvere, co la fatica e il dolore che la segnano. Si tratta di un dono troppo
sì come le opere d’arte possono irrimediabilmente rovinarsi”), bello e prezioso perché ce ne possiamo stancare».
dall’altro dell’immortalità dell’amore tra gli uomini: «Solo l’a In ogni caso chi ha avuto la fortuna di frequentare e di co
more in tutte le sue manifestazioni è eterno, come eterno sarà noscere a fondo il sensitivo torinese, non poteva non rima
il bene compiuto per aiutare una creatura». nerrie affascinato. Se non, addirittura, condizionato positiva
Seppur mai apertamente schieratosi a favore della reincar mente. «Mi ha aiutato a capire molte cose della vita>’, dice
nazione, Rol era convinto che la morte non fosse un atto fina l’antiquaria Giovanna Demeglio. «Non mi ha mai dato spe
le, bensì l’inizio di una nuova avventura. Non è possibile che rame vane, ma soltanto stimoli importanti.» Una volta gli
tanti meravigliosi e sublimi sentimenti vadano a finire nel chiesi aiuto. «Gustavo, dimmi: a chi e a che cosa devo crede
nulla dopo che sono riuscìti a sopravvivere agli egoismi, agli re? In questo momento la quotidianità mi risulta piuttosto fa
errori, ai dubbi, ai timori € a tutte le debolezze di cui la vita è ticosa». Con grande saggezza, quasi fosse un padre, mi ha in
colma.» Insomma, al centro del suo sistema di pensiero vi era, vitato a cercare dentro di me. «Li c’è tutto quello che ti serve,
accanto all’uomo, quel Dio inconsumabile ed eterno che gli devi soltanto sforzarti di avere più fiducia in te stessa.» Così
offriva ogni giorno prova della sua esistenza. Eppure il tema è stato, tutto si è risolto bene e in fretta, non ho più avuto cri
della morte era assolutamente centrale nella particolare filo si di quel genere.
sofia che lo guidava, così come aveva a suo tempo spiegato a Rol, come riferisce Giovanna, era un uomo pratico che sa
Maria Luisa Giordano: «Se una persona cara muore, dobbia peva andare alla radice dei problemi. <“Non -cercare la rico
mo cercare di non soffrire troppo, nei limiti del possibile, e noscenza”, mi ripeteva spesso. ‘Meglio operare per il bene al
pensare che la sua stagione era giunta al termine. Anche se è trui senza farsene accorgere. Non si può cambiare il destino
difficile rassegnarsi alla prospettiva ditale passaggio, una di degli altri, al massimo è possibile aprire la mente a chi ti sta
mensione di oscurità che necessariamente intristisce metten vicino. Ricordati, siamo nelle mani di un’entità superiore’. E
a
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ancora: “11 mondo ha bisogno dì bugie, di illusioni, e noi non Marsiglia, 926
possiamo farci nulla’. Se mi s€nto in dovere di parlare di lui,
è perché mi ha inseiato a vivere: a distanza di anni mi riten
go molto fortunata per aver avuto la possìbilità di trascorrere
tanto tempo accanto a un individuo come Gustavo».
Come vedremo più avanti, Giovanna non è la sola a pern
sarta così. In tutti coloro che lo hanno conosciuto, Rol ha la
sciato tracce indelebili.
re con la sola forza del pensiero le lancette di un grosso oro zione che a suo avviso poteva equivalere a quella scaturente
logio posizionato nel bel mezzo di una via della città. Non pa dal sol, la quinta nota della scala musicale. La strana vampa
go, al tavolo della locanda lo strano individuò lo fece assiste ta di calore provata in quel momento, accompagnata da una
re a una serie dì esperimenti con le carte, consistenti nell’indi nuova percezione di se stesso, lo convinse dell’attinenza tra
viduare colore, seme e numero mediante il semplice passag colori e suoni e dell’esistenza di una legge delta natura cui
gio delle mani su un mazzo rovesciata. Rol, quasi senza ac diede la definizione di «coscienza sublime”, spiegandone il si
corgersene, entrò a poca a poco in quella nuova dimensione gnificato e la portata su un quadernone che aveva sempre con
che tanto ]o affascinava. «i me maghu’. come lo chiamava la sé. <Oggi, 28 luglio 1927, la mia ricerca è finita. Ho scoperto la
madre, stava per spiccare il volo con le sue ali, appropriando legge che lega le vibrazioni cromatiche del verde a quella so
si di fenomeni più complessi dei semplici giochi con i quali in nora della quinta nota musicale e a certe vibrazioni termiche.
tratteneva parenti e amici nella villa di famiglia. Non cercherò più nulla.»
Sempre a Marsiglia, in un pomeriggio come tanti altri, si ri Rol si era così accorto di possedere una particolare facoltà
trovò da solo davanti alla vetrina di una tabaccheria nella che andava oltre alla mera individuazione delle carte, e che
quale vide un mazzo di carte con il dorso coperto, scivolato gli consentiva di leggere nel pensiero delle persone e nei libri
fuori dalla propria custodia di cartone. Ricordandosi degli chiusi. Però, dopo un iniziale momento di euforia, il neo-sen
sconvolgenti poteri messi in mostra qualche tempo prima dal sitivo cadde in mia profonda crisi di depressione. Non gli era
commensale polacco, provò a concentrarsi per cercare di in chiaro perché quegli strani poteri toccassero proprio a lui, per
tuire il colore del mazze in questione. Uno sforzo inutile: nel di più temeva che tutto ciò lo avrebbe isolato dal resto della
la sua mente non balenava alcuna risposta che lo convincesse comunità. Per tale motivo decise di rifugiarsi in un convento.
più dì altre. Decise così di entrare nel negozio per acquistare «Dopo tre mesi mi venne a tirar fuori mia madre)’, raccontò
proprio quel mazzo, che can sorpresa scaprì essere dell’unico nel ‘72 al giornalista della Stampa» Remo Lugli, «dicendomi
colore (il nero) cui non aveva proprio pensato. Nei mesi suc che avrei dovuto sfruttare tali possibilità per aiutare gli altri».
cessivi Gustavo si esercitò a lungo al fine di emulare quel biz Così fece, per il resto della vita, ispirato da quello che chia
zarro personaggio, sino a che, dopo innumerevoli sforzi, si re mava lo ‘spirito intelligente»: un’entità superiore alJ’uomo in
se conto di essere nelle condizioni di individuare le carte pas grado di regolare tutti gli istinti che lo riguardano e di ac
sandoci sopra la mano, quasi come se queste emettessero del compagnarlo, attraverso la materia, verso dimensioni fuori
le radiazioni diverse in funzione del colore e del seme. dalla consuetudine. «L’unico conforto, in tanta solitudìne>’,
Poco tempo dopo, gli capitò un altro episodio ugualmente aveva scritto, «è quello di poter utilizzare queste facoltà a ti
sconcertante. Al termine di un violento temporale, in cielo tolo assolutamente gratuito per il bene del prossimo, ben sa
comparve un meraviglioso arcobaleno. Lui lo guardò affasci pendo, nell’istinto della mia coscienza, quale sia la ragione di
nato, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal colore verde, essere e quale il loro valore etico e morale».
che si trovava al centro dell’iride, di cui percepiva una vibra- Rol non era comunque in grado di disporre liberamente
MARSIGLIA, 1926 35
34 GUSTAVO ROL ESPERIMENTi E TESTIMONIANZE
a
36 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TEST]MONIANZL MARSIGLIA, 1926 37
avrebbe consentito. «Destate il dottor Rol era un cliente abi sibile”. In Gustavo Le cose più eclatanti avvenivano in manie
tuale del casinò», racconta Luciano T., per anni croupier a ra estemporanea, mai a comando. “Non voglio che qualcuno
Saint-Vincent dove Gustavo era solito soggiornare per lunghi mi chiami mago per quello che riesco a fare”, mi ripeteva
periodi insieme alla moglie. Ebbene, può sembrare strano, spesso».
ma non l’ho mai visto vincere. Anzi, se devo essere sincero Alla base del composito percorso umano e filosofico di Rol
perdeva quasi sempre. Piccole cifre, in ogni caso quando si al vi era un’incrollabiJe fede in Dio. «Se pure ammettessimo che
zava dal tavolo non aveva più neanche una flche.» Fatto pe Dio non esiste, nessuno saprebbe sottrarsi alle armoniche leg
raltro confermato dall’amico Aldo Provera, che aggiunge un gi che regolano l’universo e respingere i doni che gliene pro
particolare in più: Rol indovinava i numeri soltanto quando vengono.> L’occultismo non giocava invece nessun ruolo: egli
non li giocava: «Mi è capitato in più di un occasione, accom riteneva che ciò che era nelle condizioni di realizzare rien
pagnandolo al casinò, di assistere alla stessa scena. Una voLta trasse nelle prerogative umane, e in quanto tale potesse esse
smesso di giocare, s’avvicinava a un altro tavolo e, quando la re ottenuto con mezzi perfettamente naturali, anche se era
pallina iniziava a girare, scriveva su un foglietto un numero e conscio del fatto che ben pochi individui fossero anche in mi
me lo consegnava, pregaridomi di non leggerlo prima che la nima parte capaci di riuscirci.
ruota si fosse fermata. Inutile dire che non sbagliava mai».
Delfina Fasano, che con la sorella Dma aveva costituito il
famoso duo della canzone leggera che ha furoreggiato negli
anni ‘50, ricorda: «In una sera dei primi anni ‘70 Dma e il
marito avevano combinato di andare a Saint-Vmncent insie
me a Rol e alla moglie. “Tu fai tutto quello che fa Gustavo,
punta dove punta lui”, le avevo suggerito. Il giorno dopo
mia sorella mi telefona piuttosto sconsolata. “Abbiamo per
so tutti e quattro, e per giunta non abbiamo beccato neppu
re un numero”>.
Nonostante i vari fenomeni cui dava vita, a Rol, come ri
petutamente detto, non era consentito disporre a piacimento
delle proprie facoltà extrasensoriali. A dimostrazione di ciò, a
dolorosa vicenda di Adriano Ruscalla, rapito nel 1979 e mai
più tornato a casa. Franca, la cognata, racconta: «Poco dopo
l’accaduto, mio marito e io ci siamo rivolti a lui, con la spe
ranza che potesse aiutarci. Purtroppo nulla ha potuto. “Vorrei
tanto darvi una mano, ma non ci riesco, non mi è proprio p05-
t
Via Silvio Pellico, 31
ettere piede a casa Rol, anche per una sera soltanto, era
M il sogno di tanti, anche se non sono stati molti coloro i
quali hanno avuto la fortuna di esservi ammessi. Rol abitava
in uno splendido palazzo all’angolo tra via Silvio Pellico e
corso Massimo D’Azeglio, proprio davanti al parco del Va
lentino. Il sensitivo ha sempre amato quell’arioso apparta
mento, acquistato a metà degli anni ‘30 in concomitanza con
il ritorno a Torino, nel quale ha vissuto ininterrottamente per
sess ant’anni.
La collina di fronte con il l’o sullo sfondo, la vicinanza con
il centro, il mercato rionale alle spalle, meta delle poche usci
te della moglie, i cimeli napoleonici, i suoi quadri. Quello era
il suo mondo, il regno di un uomo ricco di interessi che spes
so e volentieri intratteneva amici e conoscenti con esperimen
ti incredibili, unici, irripetibili. «L’alloggio, che occupava una
superficie di circa duecento metri quadri, era composto da
un’ampia entrata, salottino, salone dei ricevimenti detto “sala
di Napoleone”, due camere da letto, altrettante camerette adi
bite rispettivamente a studio per la pittura e camera per la te
levisione, servizi», dice Arturo Bergandi, per oltre trent’anni
uomo di fiducia di casa RoL «A parte la cucina, l’arredamen
to, curato e ricercato, era composto esclusivamente da splen
40 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE VIA SILVIO PELLICO, 31 41
didi mobili antichi del ‘700. Alle finestre tendaggi un po’ pe il busto di Paolina Borghese, le tende adoperate in una delle
santi, alle pareti quadri di valore, ovunque soprammobili di tante guerre e i tamburini da reggimento, tabacchiere perso
gran pregio». nali e la parure di gioielli donata alla futura consorte Josephi
Tra i pezzi più preziosi, battuti con successo dalla casa d’a ne Tascher de la Pagerie, la bandiera della campagna di Rus
sta Sotheby’s all’indomani della sua morte, il trumeau dell’e sia e le sue giubbe personali, e persino la carrozza che utilizzò
banista Pietro Piffetti, numerosi pannelli papier peint, poltro per l’incoronazione di Milano del 1805, poi donata all’ordine
ne risalenti all’epoca di Luigi XVI, pendole e orologi antichi, Mauriziano.
disegni di Rembrandt, quadri di Cignardi e di Rapons, boise Questo era l’ambiente che faceva abitualmente da sfondo
ne finemente intagliate, una bellissima console color oro, ai suoi esperimenti che, a dire il vero, non mutavano nella so
specchiere e cornmode in legno, lampadari a gocce di cristallo, stanza e nella forma neppure allorché Rol decideva di darvi
preziose applique. E ancora: un imponente pianoforte a coda, corso a casa altrui, dove non aveva alcun riferimento di co
porcellane, parafuochi, candelabri, argenti, caffettiere, servi modo. Precisazione a nostro avviso doverosa, visto che qual
zi da tè, vari soprammobili. Oltre a un’infinità di cimeli na cuno ha più volte avanzato sospetti sui poteri di Rol asseren
poleonici. do che in via Pellico tutto gli riusciva facile in quanto aveva
Rol, che sin da ragazzo si era interessato alla storia del modo di approntare gli accorgimenti del caso per ingannare i
l’imperatore, aveva ben presto iniziato a mettere insieme una presenti, ad esempio imparando a memoria decine di pagine
cospicua raccolta di oggetti appartenuti a Bonaparte. Vale la di migliaia di libri collocati nella sua fornitissima libreria. A
pena raccontare in che modo mise le mani su una delle reli dire il vero, alcuni hanno pubblicamente sostenuto che anche
quie di maggior pregio. Nell’ottobre del ‘29, mentre stava fa in trasferta Rol aveva la possibilità di truccare i propri esperi
cendo una passeggiata nel centro di Parigi dove si era trasfe menti: ad esempio apponendo scritte particolari sul retro dei
rito per conto della banca, si fermò dinanzi all’ingresso di un quadri quando chiedeva di andare in bagno prima di dedi
edificio, quindi raggiunse la guardiola del custode cui, con carsi alla scrittura a distanza, oppure sbirciando di nascosto il
una scusa qualsiasi, chiese il permesso di visitare una deter volume che avrebbe poi scelto per la lettura nei libri chiusi.
minata cantina. Una volta che gli fu aperta la porta, con enor Riteniamo che tali congetture non meritino troppi commenti.
me sorpresa di quest’ultimo afferrò una pala e cominciò a sca In realtà, affinché il fenomeno in questione potesse svol
vare il pavimento in terra battuta sino a quando l’attrezzo non gersi senza intoppi, era necessario rispettare alcuni (pochi)
andò a incocciare contro un qualcosa di indefim si trattava
. dettami. Innanzitutto risultava indispensabile una buona ar
di un busto di marmo bianco raffigurante Napoleone, che ha monia tra i presenti e che in mezzo a loro non ci fossero indi
sempre fatto mostra di sé nel meraviglioso salone di casa. vidui dall’atteggiamento negativo, ossia scettici per partito
Con il passare del tempo la collezione crebbe sempre di più preso, tali da condizionare pure il comportamento di tutti gli
in numero di pezzi e per importanza, sino a diventare una altri. Anche l’atmosfera rivestiva la sua importanza: le luci
delle raccolte private più ricche del mondo. Vi facevano parte dovevano avere la giusta intensità, Gustavo non amava né il
42 GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE VIA SILVIO PELLICO, 3? 43
buio, né il chiarore eccessivo, quasi a giorno, e occorreva che un’ora più tardi Gustavo metteva sul piatto del giradischi il
la concentrazione di chi si trovava seduto attorno al tavolo vecchio settantotto giri con le marce napoleoniche suonate
fosse assoluta. Molto gradita, poi, la musica in sottofondo, con i tamburi». Una volta che tutti gli ospiti erano stati fatti
preferibilmente Mozart e Beethoven. La preparazione del sen accomodare, si iniziava a chiacchierare: «Di solito era il pa
sitivo era ogni volta curata, minuziosa, scrupolosa, anche se drone di casa che teneva i fili della conversazione o racconta
egli non sapeva mai preventivamente dove sarebbe andato a va qualche significativo episodio del passato. 5€ invece si af
parare: con Rol la meta finale non era mai fissata a priori, ma frontavano quei pochi argomenti sui quali non era particolar
veniva raggiunta in virtù delle dinamiche del gruppo. Una mente ferrato, Rol cercava di far tesoro di quanto non cono
determinata parola, la scelta di una carta, l’intervento di uno sceva interrompendo l’ascolto con poche, selezionate doman
dei partecipanti faceva sì che il tutto fosse sempre sul filo del de. Il giorno successivo, visto che era un tipo quanto mai cu
l’imponderabile. rioso e profondo, si sarebbe certamente documentato ancor
Quando si passava al dunque, i tempi erano comunque meglio facendo ricerche sui suoi irmumerevoli libri».
piuttosto lenti. «Si direbbe quasi», scriveva Lugli il quale, do Dopo un ricco rinfresco a base di paste, cioccolatini e
aveva l’abitudine di champagne, Rol faceva accomodare tutti attorno al grande ta
po ogni serata in compagnia di Gustavo,
mettere giù una breve relazione sugli accadimenti cui aveva volo ovale, nell’ordine che egli riteneva potesse meglio ga
assistito, che «Rol avesse la necessità di ottenere una ‘matu rantire la riuscita degli esperimenti. «Se percepiva qualche
razione” che poi generava di colpo il risultato. In quei pochi forza ostile o negativa, non lasciava trasparire la minima emo
minuti utili per arrivare afla soglia dell’evento e poi al punto zione ma diventava taciturno, poi affermava che non se la
finale, sceglieva d’istinto fra quegli elementi che il caso gli an sentiva di proseguire. Evidentemente c’era qualcuno o qual
dava proponendo». Rimanendo peraltro sempre nel pieno cosa che lo disturbava», aveva scritto Maria Luisa Giordano.
possesso delle proprie facoltà: «Ben cosciente, parlava, chie Allora Rol ridistribuiva i posti in maniera diversa. «Appena
deva, ordinava, decideva. Era forse anche questo stato così l’armonia era raggiunta, ci osservava con benevolenza per un
apparentemente normale una sorta di trance? Si tratta di un’i attimo, pensieroso, quindi aveva una frase affettuosa per
potesi che qualcuno dei tanti studiosi di parapsicologia che lo ognuno di noi.» A quel punto, abbondantemente dopo la
hanno frequentato negli anni ha avanzato, ma nessuno non è mezzanotte, la serata entrava nel vivo con i primi esperimen
mai stato in grado di darvi una risposta.» ti delle carte, cui quasi sempre faceva seguito qualcosa di ben
Se il ritrovo del selezionato gruppo di conoscenti e amici, più composito e complesso.
in genere mai più di otto-dieci per volta, era fissato in casa In virtù del nome che si era fatto sin dalla giovane età per
Rol, la moglie Fina si preoccupava di convocare qualche ora via dei fenomeni cui dava vita, Gustavo Rol ha avuto modo di
prima il fidato Arturo Bergandi, affinché tutto fosse perfetta conoscere e di entrare in rapporti di familiarità e di amicizia
mente in ordine. «L’appuntamento», continua il giornalista con molti personaggi che hanno avuto un molo di primo pia
della «Stampa», «era quasi sempre per le ventidue e trenta, no nel corso del ventesimo secolo. A incominciare da Benito
GUSTAVO POI.. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE VIA SILVIO PELLICO, 31 45
44
Mussolini, che nel ‘4310 convocò nel suo quartier generale per smantel]are ogni fenomeno extrasensoriale, ne] quale era de
conoscere le sorti del proprio futuro, e da Hailé Selassié, cui dicato ampio spazio ai poteri esercitati da Ro]. Secondo An
preannunciò che sarebbe stato ucciso da un suddito. Tra gli al gela ogni suo gioco con le carte era riproducibile da qualsiasi
tri capi di stato che gli chiesero conforto o consigli bisogna ri prestigiatore, mentre la lettura a distanza era semplicemente
cordare John Kennedy, Ronald Reagan, Einaudi, Saragat, il frutto di un preventivo esame del contenuto del libro in
Charles De Gaulle. 11 sensitivo torinese ebbe anche contatti questione. Per quanto riguarda invece la pittura a distanza, il
con Pio XII, Enrico Fenri, Gabriele D’Annunzio, Riccardo giornalista aveva ipotizzato che il sensitivo compisse sempli
Gualino, la regina Elisabetta d’ffighilterra, Benedetto Croce, cemente una sostituzione del foglio in cui sarebbe dovuto ap
Valentino Bompiani. E ancora con gli scrittori Curzio Mala parire un disegno o un acquerello. La presa di posizione di
parte, Pitigrilhi, Dino Buzzati, Jean Cocteau, Alberto Bevilac Angela aveva profondamente disturbato Rol, il quale non na
qua. Guido Ceronetti, Nico Orengo, con capitani d’industria scose mai il proprio dolore per Im atteggiamento che, a suo
come Vittorio Valletta, Giovanni AgneLli e Cesare Romiti, con modo di vedere, rasentava la malafede.
giornalisti di rango quali Lorenzo Mondo e Vittorio Messorì. Diverso il discorso di Regge, il quale basa il suo scetticismo
Lui, valente pittore, aveva legato pure con Georges Braque, sulle cosiddette forzature. «Queste>, spiega lo scienziato,
Aligi Sassu e Salvador Dall, e per merito di Valentina Cortese, <consistono nel far credere che di fronte a un determinato
che lo aveva casualmente conosciuto durante la sua breve gio esperimento si abbia la libera scelta, invece si va a parare do
ventù torinese, era diventato amico anche di molti voLti fa ve vuole chi comanda il gioco: cambiamento di strategie se
mosi del mondo dello spettacolo: tra questi Federico Fellini, condo la convenienza, eliminazione di certe carte se queste
forse il più caro di tutti, Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Gior non sono gradite (“Oggi è martedì, il secondo giorno della
gio Strehler, Franco Zeffirelli, Vittorio Gassman, Adriana Asti settimana, quindi dobbiamo scartare il due di picche che è
e John Cage. uscito fuori”) e così via».
Pochi, ma agguerriti, gli scettici, ossia coloro che con argo Baima Bollone invece, sindonologo di fama mondiale che
mentazioni varie hanno quasi per principio avversato la pos in gioventù ha avuto diversi contatti con Rol, pone l’accento
sibilità che esistesse qualcuno capace di porre in essere fatti sull’ipnosi: «Molti anni dopo me ne sono interessato per mo
inspiegabili. Sia il giornalista scientifico Piero Angela, sia il fi tivi professionali, e ho potuto appurare che mo]ti individui a
sico Tullio Regge, i capofila dì questo sparuto drappello, han essa sottoposti riferiscono una fenomenologia e una sintoma
no avuto occasione di assistere agli esperimenti di Rol. Ciò tologia assai simili a quelle da me provate allora, quando ho
nonostante ne avevano riportato (e, nel caso di Angela, dato assistito ad alcune sue sedute. Ciò ha rafforzato in me l’ipote
ampio risalto pubblico) un’interpretazione che lo aveva si di essere stato a suo tempo soggetto passivo di un’ipnosi,
profondamente addolorato. provocata dallo sguardo magnetico del dottor Rol’>.
Tutto aveva avuto inizio con la pubblicazione da parte del
primo di un volume (Viaggio nel mondo del paranonnale) teso a
Gli esperimenti con le carte
perù dal cellophane), ma si limitava a dirigere le operazioni, dispiegava i suoi fenomeni a casa nostra, in modo che il nu
nel senso che era lui che suggeriva ciò che dovesse di volta in meroso gruppo di amici, nel quale ogni tanto compariva qual
volta essere messo in pratica. Così poteva capitare che chie che “alto nuovo, non mettesse a repentaglio il perfetto ordine
desse a qualcuno dei presentì di scomporre un mazzo in quat della propria. Soprattutto all’inizio, ho assistito a giochi con le
tro mazzetti, e a un altro di scegliere un seme e un determi carte che avevano davvero dell’incredibile. Come quello che
nato mazzetto. Una volta che aveva ottenuto risposta, quel implicava la presenza di cinque mazzi vergini, da noi accura
mucchietto veniva rovesciato; e allora si scopriva che tutte le tamente mischiati e disposti dalla parte opposta del tavolo,
carte erano ìrspiegabilmente diventate dello stesso seme. E sotto il panno verde che lo ricopriva. Su suggerimento di Rol,
lui, lo ripetiamo ancora una volta, non aveva neppure sfiora che intanto si era fatto dare ago e filo puntandoli verso se stes
to il mazzo appena aperto. «Una sera», ci soccorre ancora una so, mio marito aveva appoggiato il braccio sul mucchio di car
volta la preziosa testimonianza scritta della signora Giordano, te in modo che nessuno potesse avanzare il sospetto di even
«ci disse di mettere da qualche parte una carta e si spostò in tiaali spostamenti o manipolazioni. Quindi, dopo un pour-par
un’altra stanza, noi intanto la nascondernmo sotto il panno 1ev suggerito da Gustavo stesso, che come il solito dirigeva
verde del tavolo. Al ritorno, mi prese per mano e, a occhi chiu tutte le operazioni, il gruppo ha scelto il quattro di picche,
si, guidata da lui, mi fece ritrovare la carta stessa, che pure senza sapere cosa da li a poco sarebbe accaduto. In seguito ab
avevamo nascosto sotto i] panno verde su cui poggiava un pe biamo formato ima catena con le mani e ci siamo concentrati.
sante candelabro. Poi, non pago, rivolto a mio marito: ‘Gigi, Dopo pochi secondi si è distintamente avvertito il rumore del
quale carta vorresti?”. E lui: “Il dieci di hori”. A quel punto le carte che battevano sul legno, poi abbiamo sentito Rol che
Rol gli chiese di guardare nella tasca della giacca dove trovò diceva: “Fatta, è fatta”. In un cassetto del vicino armadio in
una carta che mostrò a tutti i presenti. Si trattava proprio del cui erano riposte le tovaglie, abbiamo rinvenuto i cinque
dieci di fiori, e su di essa era scritto a grafite: “Viva il dieci di quattro di picche, uno per mazzo, cuciti insieme. 1] giorno do
fìori”>’. po, da sola, ho provato a far passare ago e filo senza riuscirci:
Verso la metà degli anni ‘70, quando uno degli argomenti la carta si rompeva immediatamente».
più dibattuti era l’imminente referendum sul divorzio, Rc,! in li ventaglio di fenomeni che Rol poneva in essere median
tratteneva amici e conoscenti con esperimenti legati a quel te te le (aste» risuitava estremamente variegato. «Quando le car
ma: «Da mazzi appena dissigillati Rol faceva saltar fuori in tedi un mazzo erano sparpagliate dì dorso sul tavolo’, conti
perfetta sequenza ventisei coppie di fanti e di donne, spie nua Graziella De Coster, «se ne sceglieva una qualsiasi, ad
gandone il motivo politico», racconta Elena Ballarati. esempio l’otto di quadri. Allora poteva capitare che Rol op
Più o meno nello stesso periodo, Graziella De Coster abita pure uno di noi facesse correre l’indice sopra di esse sino a
va insieme ai marito e ai due figli in via Silvio Pellico, proprio quando qualcun altro diceva “stopV’ in prossimità di una de
di fronte al palazzo di Rol: «Per circa quattro anni ci siamo fre terminata carta: che, ovviamente, era sempre quella scelta in
quentati almeno due-tre volte la settimana. Spesso Gustavo precedenza, nella fattispecie l’otto di quadri». Risulta assai
a
r
50 cusrjwo ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE GLI ESPERIMENTI CON LE CARTE 51
difficile dare una spiegazione o un’interpretazione a tali feno nica chirurgica dell’università di Torino nonché marito di
meni. «Io credo che a Rol fosse consentito di intervenire sulla Maria Luisa, dì avvicinarsi a lui. Dopo aver posto a forbice i
materia con la sola forza del pensiero, senza bisogno di avere palmi delle proprie mani suHa sua mano destra, gli assestò
un rapporto tattile o diretto. bì pochi secondi ho visto cinque con un dito due colpi leggeri sulla fronte, dicendogli: “Spo
mazzi perfettamente mescolati tornare nel loro ordine origi stati dal]’altra parte del tavolo. Adesso puoi fare tutto da so
nario, quello in cui si presentaxo quando sono ancora sigilla lo». Luigi, di fronte ai presenti stupefatti, diede così vita a
ti. E Gustavo si era sempre mantenuto a una distanza di al buona parte degli esperìmenti di Gustavo, mutando seme e
meno due o tre metri.” colore alle carte, che riusciva persino a far passare attraverso
A dimostrazione della varietà di accadimenti aventi le car il robusto tavolo in noce, oppure facendole rinvenire dove
te come protagoniste, riportiamo un fatto avvenuto verso la non era immaginabile sitrovassero. Inutile dire che, una vol
metà degli anni ‘70 a casa Gazzera, cui assistette il giornalista ta tornato a casa, Giordano non era più in grado di produrre
della «Stampa» Remo Lugli, cui si deve la memoria della se alcurr fenomeno, e se provava a indovinare il colore del dor
rata, insieme con altre Otto persone, tra le quali il professor so di due mazzi mischiati, le sue risposte rispondevano al
Giorgio Dì Simone, direttore del centro italiano di parapsico semplice criterio de]]a casualità. «Ciò era accaduto quaiche
logia di Napoli. In maniera del tutto casuale qualcuno sceglie mese dopo l’inizio della nostra frequentazione. Rol si era ac
il quattro di quadri, poi Rol chiede che sotto un coperchio di corto che inizialmente vivevo con scetticismo certi episodi, e
porcellana venga sistemato un secondo mazzo di carte appe forse aveva voluto, in tal modo, offrirmi una prova “forte”
na dissigillato. A quel punto Gustavo, stranamente agitato e dei propri immensi poteri. Lui ripeteva spesso che le carte al
sudato, inizia ad armeggiare con una mano sotto il tavolo il tro non erano che il primo gradino di una lunga scaia, il per
cui spessore supera abbondantemente i dieci centimetri, sino corso propedeutico per accedere a fenomeni ben più com
a quando esclama angosciato: «La carta è rimasta impigliata plessi e impressionanti.»
in una fessura. Non riesco a farla passare completamente at In alcuni casi i giochi (non ce ne voglia Gustavo se ogni
traverso il tavolo! il mio cervello, fate presto, il mio cervel tanto, per semplicità espositiva, li chiamiamo così) con le car
lo...’>. Subito dopo il dottor Molino, per la prima volta aUe te avvenivano in maniera più semplice ed estemporanea, e
prese con gli esperimenti deL sensitivo, si accorge che a terra non necessariamente aHa presenza di ospiti numerosi. «Un
era caduto il quattro di quadri, che aveva «abbandonato» au giorno’), è Giovanni Sesia a parlare: «Rol venne a casa nostra
tonomamente il mazzo inserito sotto la zuppiera . - -
e d chiese delle carte che non avevamo: nè mia moglie né io
Urta significativa variante prevedeva il momentaneo tra non ci siamo mai diiettati con questo tipo di passatempo. An
sferin-tento, in capo ad altra persona di fiducia, delle capacità dai allora neUa camera delle nostre figlie, presi un mazzo da
di incidere sulle carte stesse. In un’occasione, dopo aver in- loro utilizzato per gioco e gliele consegnai: tenendole rove
trattenuto i convenuti con il solito repertorio di fenomeni in sciate, in sequenza ha indovinato di ognuna il seme e il nu
spiegabili, Rol chiese a Luigi Giordano, professore della cli- mero. A riferirla così, sembra una cosa di poco conto. Invece
r
3’ LLJSTAVQ ROL EspER:Mer: E r3rMoN;ANzs cU ESPE?JME?’?i CON il CARTE 53
bisognava essere lì presenti, per rendersi conto di quanto sa gli invitati si presentasse con delle carte nuove, regolarmente
peva fare in un batter d’occhio pur alle prese con l’esperi impacchettate e celofanate. Le estraggo dalla borsa e 1€ apro
mento per lui più banale. davanti a tutti. «Adesso prendi il quattro di fiori», mi dice. Lo
Nel settembre 1972, nello studio di Rol, si ritrovano a tu cerco inutilmente, con voce tremante gli rispondo che di quel
per tu Gustavo e Remo Lugli, che doveva svolgere per conto la carta non c’era assolutamente traccia. «Non importa Pren-
della ‘Stampa» un’inchiesta sul mondo della parapsicologia. di allora quel portafrutta che si trova sul tavolino e, dopo
In un suo libro successivo quest’ultimo aveva di]igentemente averlo capovolto, copri il mazzo» Obbedisco. Intanto lui si è
riportato il resoconto del primo incontro con il sensitivo, con messo a chiacchierare di tutt’altro, poi ha fatto arrivare i pa
cui in seguito stringerà un duraturo rapporto di amicizia: sticcini e Io champagne. A un certo punto lo sentiamo escla
«Durante una pausa della chiacchierata mi dà un mazzo di mare: «Ah già, a proposito del tuo mazzo: che carta ti manca
carte in mano, me lo fa mescolare e me ne fa scegliere una, il va?». Ottenuta risposta, ribatte: «Lo devi trovare, il quattro di
dieci di cuori. “L’ha vista bene?”, mi chiede. “Ora se la strin fiori non può che trovarsi in questa casa. Ma dove sarà? Anzi,
ga davanti al petto”. Lui mi stava davanti, a un metro di di dove vorresti recuperarlo? In camera, nel salone, nel mio stu
stanza, in piedi come me. A un certo punto si irrigidisce, soc dio, in cucina, in bagno, nell’ingresso». Tutti mi guardavano,
chiude gli occhi, ispira profondamente, poi sorride, come li Rol non si era mai a]zato dal tavolo. «In camera da letto», gli
berato da un peso, e mi dice: ‘Ora può guardarla”. Così fac dico a bassa voce. «Dove, precisamente? Sul cuscino, sotto le
cio, e mi sento un impeto di emozione: non è più il dieci di coperte, vicino ai mobile, sul retro di uno dei due quadri, sul
cuori, ma il sei di fiori. “E il nio dieci di cuori?”, chiedo. “Tor la sedia?» Con voce un po più decisa, gli rispondo che avrei
nato nel mazzo”. Lo cerco e ]o tmvo. Del sei di cuori, invece, voluto che quella carta si trovasse sul retro di un quadro, a]-
non c’era più traccia». l’altezza della firma. Come faceva spesso, forse per creare un
Maria Vittoria Trio è stata, prima che buona amica di Rol p0’ di pathos, Rol cambia discorso e si mette a parlare con
(«Ho avuto la fortuna di frequentano con regolarità per qua qualcuno dei presenti per un buon quarto d’ora. Poi la serata
si quindici anni, daI ‘67 al ‘81», spiega), una delle più straor giunge al termine, gli amici si alzano per andare a recuperare
dinarie campionesse dell’atletica leggera italiana, tanto da i propri cappotti. «Seguitemi un attimo», dice prima di ac
aver detenuto per ben diciotto stagioni un record prestigioso compagnare gli invitati verso l’uscita. Allora apre la porta del
come quello del salto in lungo. Tra i tanti fenomeni cui ha as la camera da letto e accende la luce, in modo che tutti possa
sistito, in compagnia o da sola, non potevano mancare gli no vedere il dipinto di cui aveva fallo cenno, queUo raffigu
esperimenti con le carte. Semplici o composifi, in ogni modo rante una figura di donna, pmbabilmente una sua antenata.
sconvolgenti. Ce ne racconta urlo, verificatosi al cospetto di Mi avvicino, io scosto leggermente dalla parete, e un quattro
una decina di persone, che riportiamo fedelmente: «Elti, bam di fiori cade per terra.
bina, hai portato il tuo mazzo?», mi chiede. Condizione es È difficile ipotizzare l’esistenza di qualche trucco, peraltro
senziale per essere ammessi a casa dì Rol era che ciascuno de- mai preso in considerazione da coloro i quali hanno assistito
GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE GLI ESPERIMENTI CON LE CARTE 55
54
agli esperimenti dal vivo di Gustavo, quando si ascolta la te gozio, per combinazione avevo appena comperato due maz
stimonianza di Luigi Giordano. «Eravamo a c,sa di Giovanni zi. Conosceva il mio scetticismo di fondo, e per questo si di
Sesia. Rol invita me e un altro tra i presenti a scegliere una car vertiva quando lo mettevo alla prova, quasi come fosse un
ta da un mazzo e a riporla all’interno di un volume a nostra gioco.» «Dimmi che carta vuoi.» SceIgo il cinque, perché so
scelta, che si trovava in una libreria posta nella stanza accan che è un numero che ti sta a cuore>’, gli rispondo. «Non mi hai
to. Gustavo rimane al suo posto, noi facciamo quanto ci ave detto il seme, ma lo faccio io per te: sicuramente vorrai il dn
va detto e, prima di sederci nuovamente attorno al tavolo, ot que di cuori, perché mi vuoi bene. Cercalo, e controLla cosa c’è
temperiamo anche al suggerimento di chiudere la relativa scritto su quella carta.’ «Giro il mazzo appena inaugurato che
porta e di metterci la chiave in tasca. Dopo esserci sistemati, lui non aveva neppure sfiorato: più o meno nel mezzo trovo
Gustavo sussurra solennemente: “Le vostre carte ora si trova la carta in questione, su cui era riportata a grafite la parola
no nella borsa di Maria Luisa”. Gelo tra i presenti, quanto ave “amore”.»
va detto non aveva alcuna logica, visto che noi stessi le ave fl dentista Giuseppe Cena, buon amico del sensitivo, ne)
vamo sistemate in un libro coLlocato nella camera a fianco. A parlare di esperimenti con le carte ha soltanto l’imbarazzo
quel punto mia moglie apre la borsetta € vi trova le due carte della scelta. «Ne potrei citare infiniti, molti dei quali già co
scelte in precedenza. Torniamo nella camera adibita a libreria nosciuti. Ricordo però con particolare emozione quella volta
e apriamo il volume: le carte erano scomparse.. in cui Gustavo, a debita distanza dai mazzi, aveva prima chie
Prima di conoscere RaI, Giovanna Demeglio era moLto sto che ne venissero mischiati a lungo sei o sette, poi di sce
scettica nei confronti di tutto ciò che non è spiegabile razio gliere collegialmente una carta, poniamo lotto di picche. Ov
nalmente. Più per carattere, che per convinzione propria: per viamente la prima carta di ognuno era risultata proprio l’otto
credere in qualcosa, aveva bisogno di andarci a sbattere il na di picche. Ancora adesso mi domando come abbiano fatto a fi
so. «Nei primi tempi del nostro rapporto, iniziato nei ‘77, tale nire tutte in cima al proprio mazzo.»
atteggiamento un po’ lo infastidiva. Un giorno, dopo essersi Ruggero Galeotti, titolare di una tipografia nel centro di
reso conto che la mia incredulità non scemava, mi chiama al Torino, ha frequentato il sensitivo per cinque-sei anni a caval
telefono. ‘Prendi un mazzo di carte e distendile davanti a te lo tra i decenni ‘70 e ‘SO, e quindi ha avuto modo dì assistere
nel modo che preferisci”. Così facdo. “Le hai sistemate a ven a vari fenomeni. Gliene sono rimasti impressi in particolare
taglio, vero? AHora adesso dimmì la carta che ti piace di più”. un paio rientranti nella categoria degli esperimenti con le car
Scelgo, come il solito, l’asso dì cuori. “Bene, ora dimmi un nu te. «Eravamo in via Goito, nel negozio di mia moglie intenta
mero, conta 1 e carte a partire dalla prima a sinistra, e vedrai a servire un cliente. Gustavo mi dice: “Mentre aspettiamo che
che in corrispondenza di quel numero troverai l’asso di cuo Giovanna finisca, prendiamo un mazzo e trasferiamoci nella
ri”. La quattordicesima carta era in effetti quella che avevo in stanza a fianco”. Lui inizia come il solito a dirigere le opera
dicato.» 11 più delle volte, invece, gli esperimenti con le “aste” zioni, senza mai toccare le carte; anzi, ricordo che si era man
avvenivano vis-à-vis. «Un giorno è passato a trovarmi in ne- tenuto a una distanza di almeno un paio di metri. A un certo
56 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE GLI ESPERIMENTI CON LE CARTE 57
punto mi chiede di stenderle alla rinfusa sul tavolo e mdlvi vincere della compagnia, sottoponendolo a vari giochi fino al
duame cinque, poi di restringere la scelta su una soltanto. Op la richiesta di scegliere una carta. Lui decide per il tre di cuo
to, mi sembra, per il sei di fiori, quindi, sempre su sua indica ri, quindi Rol gli chiede prima di rimescolare il mazzo, poi di
zione, ricompongo il mazzo e Io colloco sotto una zuppiera tirare fuori nuovamente quella carta, di cui peraltro non vi era
rovesciata. A quel punto Rol appoggia le mani sul contenito più traccia. “Non puoi stupirti di non trovarla li”, gli dice Rol,
re di ceramica, si concentra per qualche istante, poi, tutto con “visto che è nella tasca della tua giacca, dove l’hai sistemata
tento, esclama: “Venuto, è venuto!”. Alzo il coperchio: le car poco fa”. Mio cognato controlla, e scopre che ciò che gli ave
te, non più impilate come le avevo sistemate io, erano tutte di va detto Gustavo corrispondeva a verità. Pensava di essere
dorso, tranne, guarda caso, il sei di fiori.» rimbecilhito di colpo, poi mi ha accusato di essere l’autore del
Qualche tempo prima, Galeotti aveva avuto l’opportunità lo scherzo. Rol intanto aveva assunto la solita faccia divertita,
di mettere per la prima volta piede nell’appartamento di via non tanto per il fatto in sé, quanto perché aveva la possibilità
Silvio Pellico. «Quella volta eravamo in cinque: oltre al sotto- di godersi l’espressione stranita dei presenti, che in un batter
scritto e a mia moglie, erano presenti il suo socio, mio cogna d’occhio passavano dallo scetticismo alla più totale incredu
to e mio fratello, un fisico dell’università di Torino particolar lità. Anche quando non si dedicava agli esperimenti, il suo
mente caro a Gustavo, che in tal modo poteva essere “con volto era quello di un uomo allegro dallo sguardo sereno, in
trollato” in maniera scientifica e senza troppa pubblicità da pace con se stesso e con gli altri.»
chi, per formazione e cultura, è in genere portato a un ap Un episodio particolarmente triste, che si colloca a cavallo
proccio agnostico nei confronti dei fenomeni paranormali. tra i giochi con le carte e le diagnosi mediche, è quello riferi
Entrando nella sua casa, nutrivo un atteggiamento contra to dall’ortopedico Giorgio Bertirii. «A parte brevi periodi, ho
stante. Da un lato avvertivo un profondo rispetto, quasi una sempre abitato nello stesso palazzo di Rol: mia madre lo co
sorta di riverenza; dall’altro mi sentivo scettico, e in quanto nosceva dalla fine degli anni ‘30, cioè ancor prima di sposar
tale autorizzato a prestare la massima attenzione a tutto ciò si. Per molto tempo i nostri rapporti non sono andati di là dai
che sarebbe successo, come se fossi andato là con il solo sco semplici saluti, anche se tutte le volte in cui per le scale s’im-
po di vigilare. Ero seduto vicino a mio cognato, ci siamo fatti batteva nei miei figli, allora piccoli, si dimostrava particolar
reciprocamente forza per dire a Rol che, da buoni giocatori di mente affettuoso, tanto che in alcune occasioni improvvisava
carte quali eravamo, avrermno scoperto qualsiasi inganno, se per loro dei simpatici giochetti. Poi, in un paio di circostanze,
questo ci fosse stato. Alla fine dell’esperimento, ci siamo guar ha avuto bisogno del sottoscritto per un piccolo dolore alla
dati negli occhi e abbiamo pensato entrambi di essere stati ad spalla, e io ho fatto del mio meglio per curarlo tanto che, in
dormentati, oppure di essere impazziti tutto d’un tratto, o, segno di riconoscenza, nella prima metà degli anni ‘80 sono
meglio, che il padrone di casa fosse davvero capace di realiz stato invitato a partecipare ai famosi convivi che organizzava
zare cose incredibili. Era accaduto che Gustavo avesse simpa a casa. A volte si trattava di un invito diretto che coinvolgeva
ticamente preso di mira mio cognato, il più difficile da con- anche mia moglie; in altre, vista la vicinanza e la confidenza,
I” 1
mi chiamava all’ultimo momento quando c’era quakhe cop mamente negato di aver mai avuto un presentimento del ge
pia spaiata.» nere, quasi come se si fosse trattato di un (atto che lo aveva in
La lunga premessa fa da preambolo alla serata alla quale il consapevolmente visto protagonista e di cui non aveva più al
dottor Bertini non avrebbe mai voluto partecipare: «Di solito cun ricordo».
Rol non utilizzava mai i tarocchi, eppure in tale occasione fe Anche Roberto Sacco, direttore di divisione di un’impor
ce uno strappo alla regola alla presenza dì una coppia un po’ tante azienda torinese, vanta una lunga frequentazione con il
più giovane, avvicinatasì a Gustavo in conseguenza dell’ap noto sensitivo. «I miei genitori ne erano grandi amici, tanto
poggio psicologico da lui fornito in seguito alla nascita di una che Rol è stato nella nostra casa sulla collina in innumerevoli
figlia sordomuta. Dopo le solite chiacchiere iniziali nello stu occasioni. Spesso veniva a cena all’ultimo momento, e se non
dio, ci riunimmo attorno al tavolo del salone principale dove sollecitato non faceva alcunché di particolare. Nonostante al
saltarono fuori le carte che lui mai toccò. “Allora stasera fac l’epoca avessi una ventina di anni, un’età che secondo lui non
ciamo i tarocchi maggiori. Io sono soltanto un tramite: a dif permetteva di assistere a tutto il repertorio di cui era capace,
ferenza di quelle tradizionali, queste sono carte che parlano gli ho visto mettere in pratica esperimenti di alto livello, a
da sole”. Inizio io, ne prendo una coperta, lui mi chiede: “A partire dalle carte» Eccone allora alcuni, naturalmente inedi
che proposito vogliamo interrogare questa carta?”. Non ebbi ti e, per alcune modalità pratiche, diversi da queffi sin qui ri
dubbi: allora ero un giovane aiuto iii cerca di spazio, perciò ri portati. «Sorprendentemente lasciava che facessi tutto io: lui
sposi che avrei voluto che la relativa lettura fosse al riguardo non maneggiava mai le carte, anzi se ne stava a debita distan
del mio lavoro di medico ospedaliero. ‘Va bene”, disse, “as za, e per giunta si trattava sempre di mazzi intonsi che tocca
sumiti allora la responsabilità della carta che stai per girare”. va ad altri aprire. Lino dei giochi più clamorosi è avvenuto al
Viene fuori la ruota della fortuna, non aggiungo altro. Tocca a lorché, avendo in mano tutte 1€ carte, Rol mi ha chiesto di an
mia moglie, sceglie la famiglia, esce una carta altrettanto fa nunciare ad alta voce quella che avrei scelto. Ciò detto, mi ha
vorevole. È quindi il turno dell’altra signora, Rol ha un’uscita invitato a sbattere il mazzo nella sua interezza contro il tavo
piuttosto inquietante: “Per piacere, non mi chieda nulla ri lo, in modo da assestargli un colpo deciso ma non violento.
guardo alla salute’. Ci guardiamo negli occhi stupiti, visto Ebbene, si è rata esclusivamente la carta che avevo indivi
che a noi non aveva posto alcuna condizione. Esce una carta duata. La cosa più sorprendente è che ho ripetuto almeno una
molto brutta, poco dopo la serata giunge al termine. La setti ventina di volte quel movimento cambiando ogni volta obiet
mana seguente la signon viene ricoverata d’urgenza alla cli tivo, e in altrettante occasioni è sempre e soltanto venuta fuo
nica CeRini, nel giro di pochi giorni muore di leucemia fulmi ri proprio la carta che volevo.”
nante. Qualche tempo dopo incontro nuovamente Rol: era Con quei rettangoli colorati Rol era davvero in grado di fa-
davvero disperato, continuava a piangere, non si dava pace. re qualsiasi cosa. «Davanti a numerose persone, amn-rantando
Allora gli ho dello: “Beh, in fondo quella sera aveva previsto il tutto con un PD’ di teatralità, chiedeva: “In che ordine desi
quello che sarebbe poi successo”. Gustavo, di rimando, ha fer derate che si sistemino?”. Qualunque fosse la risposta, per co
a
GLI ESPERIMENTI CON LE CARTE 61
60 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
lore, per seme, una girata in un senso e quella seguente nel dall’altra, in modo da far fare loro il giro del tavolo. “Brava.
l’altro, in ordine crescente o decrescente, l’esperimento riusci Adesso prendi l’ultima che ti è rimasta, e girala.” Era un fan
va alla perfezione. E lui, lo ripeto per l’ennesima volta perché te di cuori».
era la cosa più strabiliante e inspiegabile, pur non toccando Maria Carla Carasso, insieme al marito Corrado Madaro,
mai le carte le comandava a bacchetta, ne disponeva a suo dentista, è entrata in rapporti di familiarità con Rol verso la
piacimento» Come quando a casa dei genitori di Roberto ave metà degli anni ‘80: «11 tramite è stata un’amica comune. Pri
va scomodato addirittura Casanova, personaggio che citava ma di frequentarci con regolarità, tanto che sarei poi diventa
spesso nei suoi discorsi. «Su ognuna delle cinquantadue carte ta una delle sue accompagnatrici ufficiali quando si trattava
di un mazzo erano comparse a matita alcune righe lì per lì in di andare in macchina a casa di qualcuno, lo incontravamo
decifrabili: una volta messe in ordine, si scopri che si trattava spesso a Baldissero, dove possediamo una casa di campagna
di un racconto compiuto di Casanova. Purtroppo il tempo ha e dove Gustavo andava settimanalmente a fare la scorta di
quasi del tutto cancellato le tracce di grafite sul mazzo gelo carne.» Anche nel caso della signora Carasso, tutto ha avuto
samente conservato dai miei.» inizio con le carte. In qualche rara occasione gli esperimenti
Delfina Fasano, una delle due sorelle dell’omonimo duo non riuscivano perfettamente. Come nel caso raccontato da
della canzone italiana, ha frequentato Rol insieme al marito, Carla Rolli Casalegno, da quarantasette anni titolare della li-
alla sorella Dina e al cognato Manlio Pesante nei primi anni breda esoterica Arethusa di via Fo: «Una sera eravamo nel
‘70. «Prima che ci conoscessimo, lo incontravamo spesso al ri l’appartamento di Carla Perotti, la figlia del dottor Vecchia,
storante Firenze. Una sera Dma e Manlio, tramite un comune per moltissimi anni medico curante della Torino bene e di Rol.
amico, sono stati invitati a partecipare a una delle famose riu Tra gli invitati, un’amica ungherese della padrona di casa.
nioni che si tenevano in via Silvio Pellico. L’indomani chiamo Gustavo dà inizio ai vari fenomeni: prima fa passare una car
mia sorella al telefono: “Cosa avete visto?”, le chiedo incurio ta attraverso il legno del tavolo del soggiorno, poi dichiara di
sita. “Una serie di fenomeni assolutamente fantastici, incredi voler far sì che tutte le carte di un mazzo intonso si trasformi-
bili. Sono letteralmente entusiasta. Stasera Rol viene a casa no in picche. Su suo invito uno dei presenti prende in mano
mia: non puoi proprio mancare, ti aspetto con Sergio.” Que quello stesso mazzo e lo apre: nel bel mezzo c’era una carta di
sto è stato l’inizio del viaggio nel mistero dei coniugi Parme quadri... Rol si è adirato: “Sono sicuro che tra noi c’è qualcu
tler. Che, come sempre, ha preso spunto dalle carte: (<Ci sia no che rema contro, e penso di sapere chi sia”. A quel punto
mo ritrovati attorno al tavolo rotondo del soggiorno di Dina, Carla, che aveva capito a chi si riferisse, ha accompagnato l’a
ricordo che c’era anche Alfredo Gaito. Gustavo prima mi mica nell’altra stanza, affinché gli esperimenti potessero ave
chiede di scegliere un mazzo, poi di girare una carta. Esce il re corso regolare. Da quel momento in poi tutto è filato via li
fante di cuori, lo sistemo di fronte a me. “Bene. Adesso pren scio e senza intoppi’>.
di le carte di un altro mazzo e disponile a tuo piacimento.”
Così faccio, piazzandole di dorso a due-tre centimetri l’una
Lettura e scrittura a distanza
lorificio di Torino e provincia che si trova in via Madama Cri questa è una delle caratteristiche peculiari della mia perso
stina, un tempo piccola fabbrica di biacche e di pitture mura nalità e del mio carattere.’>
li. «Del dottor Rol ne avevo solo sentito parlare, sino a quan Valerio Gentile, imprenditore del settore impiantistica, si
do, un bel giorno, venne nel mio negozio per comperare al era imbattuto nel sensitivo in occasione di una manutenzione
cuni tubetti di colore. Era in compagnia di due signore di gra al sofisticato antifurto che questi aveva fatto installare a pro
devole aspetto, capii da come queste Io chiamavano (“Gusta tezione del proprio appartamento. Poco alla volta entra in
vo, forse è questa la tinta che cerchi”) di chi si trattasse. Qual confidenza con Rol e ha la possibilità di assistere ai suoi feno
che tempo dopo lo incontrai nei pressi di un banco di frutta meni. «11 mio è stato un avvicinamento graduale’>, è quanto
del mercato della vicina piazza. Lo salutai, lui mi riconobbe ha dichiarato recentemente Gentile in occasione di un’intervi
e mi invitò a seguirlo nella pasticceria di fronte. Una volta se sta: «Rol, che era solito fare gli esperimenti in presenza di in
duti al tavolino per consumare un caffè, mi chiese se avessi dividui fidati e spesso su invito, era molto attento a non spa
con me un foglio intonso. Gli risposi di no, però tirai fuori ventare le persone che venivano in contatto con lui, e per que
una busta bianca. “Può andar bene, la prenda. Adesso mi sto procedeva per gradi. Spiegava che tutti nasciamo con del
suggerisca un numero composto da tre cifre.” Nel frattempo le possibilità ma che solo qualcuno riesce a usarle e, in ogni
Rol tira fuori una matita dal taschino e, coprendone con la caso, esclusivamente a fin di bene». Ciò di cui Gentile è stato
mano la punta, la muove nell’aria. Azzardo il numero 821, testimone è avvenuto non a casa di Gustavo, bensì di un co
poi, su sua indicazione, osservo il foglio sempre rimasto di mune conoscente che abitava in corso Francia. «Il padrone di
fronte a me: a matita era comparso proprio quella cifra. Glie casa lo volle mettere alla prova. Allora Rol iniziò a indicare
lo sporgo, lui gli appone un ghirigoro che in realtà era la sua una serie di libri scelti a caso nella ricca biblioteca dell’allog
firma stilizzata, e al contempo mi dice: “Non faccia come al gio, e di ogni libro seppe dire le parole scritte in qualsiasi pa
tri che per qualche strana ragione se ne disfano. Lo tenga, le gina venisse scelta.»
porterà fortuna”. Da allora quel foglietto, regolarmente in L’ex campionessa di atletica leggera Maria Vittoria Trio
corniciato, fa bella mostra di sé nella nostra camera da letto.» racconta un fatto, inedito, avente per protagonista Vittorio
Il sensitivo è tornato altre volte a servirsi nel negozio di Gen Gassman. <(Dopo aver saputo che l’attore avrebbe inaugurato
ta, una laurea in giurisprudenza nel cassetto e tanta passione il Piccolo Regio, Rol mi pregò di intercedere per invitarlo a ca
per il suo lavoro. «Una volta si era sporcato le mani aprendo sa sua, visto che da qualche tempo lavoravo, come ancora og
un tubetto, gli domandai se volesse lavarsele nel retro dove gi, per l’ente teatrale torinese. I due si conoscevano di vista,
c’era un bagnetto. Nel breve tragitto gli chiesi: “Dottore, co ma Gassman non era mai stato in via Silvio Pellico. Vittorio ne
sa pensa della mia persona per quanto ha sin qui potuto ca fu ovviamente entusiasta e accettò immediatamente, coiiivol
pire?”. E lui, di rimando: “Lei è come un gatto: può cadere gendo anche un amico che, ricordo, quella sera rimase sempre
dal nono piano, ma rimane sempre in piedi”. Devo confer in silenzio. Oltre a noi tre e a Gustavo, se la memoria non mi
mare che aveva visto giusto: chi mi conosce a fondo sa che inganna, erano presenti i coniugi Visca e Remo Lugli. Tutte le
LEflURA E SCRITTURA A DISTANZA 67
66 GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
a Il tetto), ricorda che il dottore in sua presenza ne combinava gior numero di esperimenti di scrittura a distanza. «Anzi, ero
di tutti i colori; «All’inizio ci rimanevo di sasso, poi a poco a in sostanza suo complice. Tutte le volte che veniva da noi cer
poco ho fatto l’abitudine. Il battesimo è avvenuto con un gran cava di individuare fra i vari clienti chi, secondo lui, avesse
numero di biglie di alluminio che si sono messe all’improvvi un volto simpatico e meritasse quindi le sue attenzioni, ancor
so e rumorosamente a rotolare per il salotto mentre lo stavo meglio se si trattava di donne. Dopo averlo trovato, tirava
riordiriarido. Spaventato, chiesi al dottore cosa stesse succe fuori del taschino della giacca una matita e tracciava degli
dendo, e lui, in piemontese e senza distogliere lo sguardo dal strani segni per aria; poi mi chiedeva di andare dalla persona
la tek, che stava dipingendo, mi disse di non preoccuparmi in questione affinché controllasse i] proprio tovagliolo. E co
perché era tutto sotto controllo. È chiaro che, da quel momen me per magia al suo interno compariva regolarmente una
to in poi, unUa mi poteva più stupire o impressionare, come scritta che riportava nome, cognome, segno zodiacale oppure
quando Rol mi invitava a prendere dalla sua ricchissima bi il giorno fortunato del suo possessore. Naturalmente costoro
blioteca Im libro a mia scelta, a leggere ad alta voce una riga rimanevano allibiti, e poi, una volta ripresisi dallo sconcerto,
qualsiasi, a riporlo al suo posto e a infi]arrni una mano in ta chiedevano al proprietario del ristorante, che spesso storceva
sca, dove trovavo un biglietto con la sua scrittura riportante il naso, di poter portare a casa la salvietta come ricordo della
proprio il brano che avevo appena lettos. serata.» Anche se molti di loro sarebbero tornati in altre occa
Leonardo Nobìle è stato per più di due decermi un prezio sioni, con la segreta speranza di imbattersi dì nuovo in quel
so punto di riferimento culinario per il sensitivo torinese. li ri misterioso e affascinante personaggio. Ogni tanto Rol si di
storante La Pace, nel quale ha lavorato per anni prima di di vertiva a cambiare registro. Come quella sera, quando la
ventarne uno dei soci, si trova infatti nella seconda parallela combinò grossa a una signora quanto mai avvenente che si
di via Silvio Pellico oltre piazza Madama Cristina. «Dal ‘72 in trovava nella sala del ristorante. «“Vai a dirle da parte mia
avanti Rol veniva a pranzo o a cena almeno una o due volte che è una vera e propria bellezza della natura. Non ti preoc
la settimana, e si sistemava nel solito tavolo rotondo d’ango cupare, non ti prende a schiaffi. Poi fai in modo che controlli
lo. Appena entrava, tirava fuori il pettine per sistemassi i po che cosa ha dentro la borsetta.” Timoroso e al contempo di
chi capelli. Lo servivo sempre io, e in genere ordinava cose vertito, ubbidisco immediatamente. La signora prima sorri
molto semplici: un primo pxo elaborato, la cotoletta alia mi de, poi apre la borsetta e lira fuori, facendo una faccia davve
lanese oppure pollo o coniglio, e non beveva mai vino ma sol ro stupita. un foglio di carta che certamente non aveva visto
tanto acqua.’> Qualche volta vi ha accompagnato anche Fede prima di allora e che mi fece leggere. Si trattava di una lette
rico Eellìnì, mentre non si è mai presentato a fianco di qualche ra nella quale il misterioso autore si dilungava in una serie di
signora sola. «In una delle prime occasioni mi disse che un complimenti verso di lei, non nascondendo tutta la propria
giorno il ristorante sarebbe stato mio. Mi ha portato bene, vi ammirazione»
sto che il sogno sì è poi realizzato.» Guai se qualcuno però cercava dì richiamare l’attenzione
Leonardo è probabilmente colui che ha assistito al mag su di sé. «Se se ne accorgeva’), continua Leonardo, «ignorava
r
quella persona, Rol era per la casualità nella scelta della vitti che andava al di là del semplice rapporto tra cliente ed eser
ma di turno. Né è mai accaduto che lui si alzasse per sedersi cente è Pasquale Pisapia, proprietario di un bar pasticceria in
al tavolo di altri, o che qualcuno si avvicinasse al suo». Leo via Madama Cristina all’angolo con via Bernardino Galliari.
nardo Nobile è stato anche a casa di Rol, ma lì non ha mai as «Una sera mia sorella e io siamo stati invitati a casa sua in
sistito ad alcun esperimento. «Capitava quando la moglie sta sieme ad altre persone, tra cui un paio di medici. All’epoca
va poco bene e non se la sentiva di cucinare, e allora gli por avevamo una piccola bega di natura sindacale relativa a
tavo qualche piatto già pronto. hì tali occasioni non faceva un’altra nostra sorella, che figurava come coadiuvante. Ci se
nulla di particolare, diceva che ero troppo giovane per assi diamo attorno al tavolo, qualcuno tira fuori un mazzo di car
stere a certi fenomeni. Però mi lasciava delle mance non in te nuovo, poi Rol evoca la consulenza di un avvocato vissu
differenti» Oltre all’immagine di un uomo davvero unico. to nell’SOO. Quindi mia sorella estrae un foglio di carta che,
«Era estremamente semplice, generoso di consigli e suggeri su suo suggerimento, aveva riposto all’interno del reggiseno:
menti, incantevole quando parlava. È stato in assoluto il mi ebbene, su questo era misteriosamente apparso un lungo te
glior cliente mai incontrato per garbo, educazione, simpatia, sto in italiano che faceva il punto sul da farsi in un caso come
e per giunta mi ha insegnato molto anche a livello umano. quello che ci riguardava. A scanso di equivoci abbiamo se
Ancora adesso, quando sono nervoso, penso a lui che mi di guito alla lettera tali indicazioni, e il contenzioso si è presto
ceva sempre di non arrabbiarmi, “tanto è inutile e non serve risolto.»
a niente”.» In una serata del novembre 1975 Rol si sente particolar
Il ristorante La Pace fece da sfondo a un altro eclatante ca mente ispirato, e all’ultimo momento organizza in casa Visca
so di lettura a distanza avente come protagonista Chiara Bar un convivio cui partecipano, oltre ai padroni di casa, Doretta
bieri, una studiosa di psicologia e di teologia che dirige una e Silvano Innocenti, Lise e Remo Lugli, l’egittologo Mario To
clinica veterinaria, la quale ha ripetutamente incontrato Gu si e signora. Si inizia, come il solito, con le carte, poi Gustavo
stavo proprio nel locale di San Salvano. «Anch’io, come lui, chiede una risma di carta per tentare di dar vita a un fenome
cenavo spesso in via Bernardino Galliari. Una sera, non ve no di scrittura diretta. Ognuno è pregato di prendere un fo
dendolo, mi informo dal proprietario: “Che lei sappia, il dot glio, a ripiegano e a gettarlo sul tavolo; una volta completata
tor Rol è già andato in vacanza?”. “No”, mi risponde, “do l’operazione, i rettangolini di carta vengono accuratamente
vrebbe arrivare a momenti”. Così infatti è. Lo saluto, poi gli mescolati, sino a che Tosi, ubbidendo a Rol, ne sceglie uno e
chiedo quando sarebbe partito. Lui, di rimando: “Vai alla set lo colloca sotto un piatto su cui tiene appoggiate le mani du
Urna riga di pagina novantasei del libro che hai nella borsa”. rante tutto l’esperimento. Intanto, su sollecitazione del sensi
In effetti arrivavo da una libreria, dove avevo fallo un acqui tivo stesso, lo studioso inizia a parlare dell’argomento che gli
sto. Spacchetto il volume e cerco la pagina indicata: la prima è più congegnale, ossia degli antichi egizi. A un certo punto,
parola era “venerdì”.» ascoltandoio, Gustavo batte sul tavolo, sempre più forte e con
Un altro personaggio legato al sensitivo da un’amicizia le mani unite, dei colpi ritmici. Intanto si producono curiosi
LETTURA E SCRITFURA A DISTANZA 73
72 GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
duto nel 1975 che, suo malgrado, lo ha visto protagonista nel ai presenti, siglata in fondo con le mie iniziali.» La vicenda ri
le vesti di spirito intelligente di una persona vivente. Tutto serva ancora un colpo di scena. «Il giorno successivo Rol te
prende spunto da quando, nei primi anni ‘70, Ferraro stesso lefonò a Lugli per raccontargli che, una volta rientrato a casa,
invia a Rol, che conosceva soltanto di fama, un paio di suoi li trovò un libro per terra, caduto dalla libreria: si trattava del
bri: il volume di narrativa Il paradiso di legno, e un libretto di volumetto di poesie in versi sciolti che a suo tempo gli avevo
poesie in versi sciolti che aveva scritto successivamente a una mandato. Visto che da tempo volevo mettermi in contatto con
raccolta di liriche in metrica, pubblicato da una casa editrice Rol, probabilmente il mio spirito intelligente era intervenuto
che stampa su commissione, ma che non diffonde i propri a quella serata mentre mi trovavo fisicamente a Genova.»
prodotti. Questa precisazione serva a far capire che il libretto A proposito ditale esperimento, che fa il paio con quello di
inviato da Ferraro a Rol, davvero centrale nell’esperimento due anni più tardi al quale aveva invece partecipato diretta
che segue, era conosciuto soltanto da pochi amici di Ferraro mente (il famoso fenomeno di pittura a distanza che aveva ge
stesso, e per di più esclusivamente in ambito genovese. Esso nerato un dipinto a tinte azzurre, blu e bianche, attribuito da
conteneva una delicata e struggente poesia, intitolata L’orga un perito di Genova a Georges Braque), Alfredo Ferraro ag
netto, che qualche mese dopo compare in scrittura a distanza giunge: «La signora Lugli mi ha assicurato che il tema da lei
nel corso di una serata alla quale Ferraio, che ci spiega l’arca proposto non è stato frutto di alcuna forzatura e che non ave
no, non aveva partecipato. <(L’accaduto mi è stato riferito per va mai avuto notizia dell’esistenza di quella poesia. Tra l’al
scritto da Remo Lugli e raccontato a voce da Else, la sua con tro, all’epoca, non ci conoscevano neppure, e per di più il li
sorte. In occasione di un convivio tenutosi il 21 maggio 1975 a bercolo che conteneva L’organetto lo avevo fatto stampare a
casa dei coniugi Visca, al quale avevano partecipato sei o set mie spese. Che cosa penso circa i poteri di Rol? Rifacendorrii
te persone, fu sorteggiato il nome di colui che doveva pren in particolare al fatto di Braque, sono convinto che nulla fos
dere un foglio bianco piegato in otto e riporlo sotto la propria se pianificato a priori: troppe erano le domande casuali che
camicia, e la scelta cadde sulla moglie di un funzionario Fiat. stavano a monte del risultato finale. Personalmente sono con
Poi Rol chiese a ognuno di indicare un tema per la serata, e un vinto della genuinità di quello che ho visto, anche se non so
nuovo sorteggio privilegiò quello di Else la quale poco prima, spiegarmelo. I fenomeni paranormali, anche quelli relativi al
con un’ispirazione spontanea, aveva detto: “Mi piacerebbe si la sfera fisica delle cose, sono un dato di fatto, e non certo frut
parlasse di poesia, in particolare di un qualcosa che descriva i to di semplici trucchi».
suoni che si diffondono per le strade deserte”. Dopo qualche Nel ‘87, in occasione della presentazione torinese di Inter
istante di concentrazione, Rol esclamò: “Ecco, è avvenuto!”. vista, il suo ultimo film, al ristorante Al Cambio si tenne una
L’altra signora estrasse il foglio precedentemente riposto nel cena di gaia alla quale, oltre al regista Federico Fellini e al suo
reggiseno e lo aprì per leggerne ad alta voce il contenuto: una grande amico Rol, partecipò tutta la troupe, più Cesare Romi
scrittura non corrispondente a quella di Gustavo riportava te ti, la giornalista della «Stampa» Lietta Tornabuoni e Maria
sto e titolo di quella poesia, L’organetto, del tutto sconosciuta Luisa Giordano, che ricorda: «Tra i presenti c’era una signora
r StSTAVC RCL. E5PEM.%Ti E TESTiMONiAN2E
a
ll
r
LEflURA E SCRII7URA A O!STANZA 79
‘.5 iU5TAVO ROL ESPERMF?TI E TESTiMONIANZE
e non ammettere in pubblico le sue percezioni in proposito. saltò fuori ma lettera contenente ma serie di consigli e di
suggerirnentì di varia natura, con la calLigrafia e la firma del
D’altronde da un individuo in grado di far passare le carte at
l’imperatore francese.»
traverso i tavoli di legno, tanto che poi le stesse rimanevano
Giugno 1993, casa Rol, alla presenza di Catterina Ferrari,
impregnate di resina, c’era da aspettarsi di tutto.» A comin
Chicca Morone, Virgilio Fenoglio e Gabriele Azzalini, respon
ciare proprio dalla lettura a distanza. «Gustavo, mio marito e
io eravamo andati a pranzo al ristorante Firenze di via San sabile dell’ufficio relazioni esterne del quotidiano «La Stam
Francesco da Paola, si stava parlando delle annate dei vini e pa», che ci racconta ciò cui assistette quella sera e il relativo
stato d’anime. «E stata l’unica occasione nella quale ho avuto
dei relativi prezzi degli uvaggi. A un certo punto Rol prende
dal proprio grembo il tovagliolo e Io apre: al suo interno era la possibilità di incontrare il sensitivo. Ne serbo ricordi inde
lebili, anche se non ne ho mai parlato prima di ora: mi riten
comparsa una specie di tabellina contenente i vari prezzi del
le uve, anno per anno.>’ Ma non basta. «In una delle prime oc go privilegiato per averlo conosciuto, ma è una cosa di cui
non mi sembra giusto dare troppa pubblicità. Rol aveva già
casioni ci eravamo ritrovati in quattro o cinque a casa nostra.
novant’anni, ma incuteva un notevole timore reverenziale nei
Ricordo in particolare quella serata perché, per riguardo nei
confronti di tutti i presenti: non tanto per il modo di fare,
confronti di mio marito, allora ancora poco propenso a crede
quanto per la statura imponente e per la naturalezza con la
re a ciò che vedeva, avevo prestato un’attenzione maniacale a
quale si sottoponeva agli esperimenti. Si vedeva che si diver
ogni più piccolo e insignificante particolare. Ebbene, dopo che
tiva e sì compiaceva di stupirci, era chiaro che non aveva se
tutti si erano infilati un foglio bianco sotto la camicia, Custa
condi finì o volontà di strumentalizzare ciò che accadeva. Do
vo comincia a scrivere nell’aria con una matita, poi mi solleci
ta a guardare il foglio che era toccato in sorte a me: al suo in po essermi seduto attorno al tavolo e aver osservato con cu
riosità la strana luce blu di un faretto dell’ingresso puntato su
terno era apparsa la frase “Voi siete una persona cara. Vì ba
un busto di Napoleone, si è rivolto a me dicendomi che, nella
cio la mano”, siglata dalla firma di Casanova. Ogni tanto mi
vita di tutti i giorni, avrei dovuto avere più fiducia in me stes
guardava, poi mi diceva: “A te Dio vuole sicuramente bene”.
so e maggior coraggio. Poi si è passati all’esperimento vero e
Non posso che ritenermi molto fortunata per aver potuto co
proprio. Ira l’altro questo fu in assoluto l’ultimo fenomeno
noscere e frequentare un individuo come lui.»
di scrittura a distanza prodotto da Gustavo. «Premetto che il
Franca Ruscalla racconta un altro episodio di scrittura a di
padrone di casa non si è mai alzato dal tavolo, anche perché
stanza verificatosi a Parigi il 5 maggio, anniversario della
ormai si muoveva con un p0’ di difficoltà, e che non ha mai
morte di Napoleone, di tanti anni fa. «Uno dei miei quattro fi
toccato nulla di ciò che è entrato in gioco: i fogli intonsi dalla
gli, sua moglie e io eravamo ospiti di un’amica di Rol, una
risma di carta sono stati scelti da noi, Chicca Morone ha sem
principessa che spesso veniva a trovano a Torino. Quella sera
plicemente ubbidito al suo invito di infilarne uno sotto la ca
Gustavo si produsse tn una serie di esperimenti. Al termine di
micia.» Dopo qualche gioco con le carte, ha domandato a
uno dì questi, che come il solito iniziava con le carte e poi pro
ognuno di individuare un argomento. «lo ho optato per le pa
cedeva mediante alcuni meccanismi più o meno consolidati,
r
80 GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
r LETTURA E SCRITTURA 4 DISTANZA 81
role “mare” e “affetto”, aitri hanno proposto temi vari quali dava vita potevano suscitare in qualcuno il dubbio che ci fos
botanica, sincerità, serenità, notariato, amore. Dopo un sor se sotto qualcosa di strano. «Noi non lo abbiamo mai pensa
teggio, si è scelto quest’ultimo. Allora Rol ha detto: “Vediamo to», continua Alvazzi, «sicuramente non era necessario che ci
che definizione ne dà il mio spirito intelligente”. A tal fine ab fossero trucchi, e i trucchi non c’erano, I tanti fenomeni so
biamo consultato il volume e la pagina dell’enciclopedia Trec vraimaturali cui ho assistito nel corso del]a mia vita fanno sì
cani, individuata dalle carte, che contenesse la definizione che continui a giudicare del tutto naturali e pacifici gli esperi
della parola scelta. Alla pagina indicata del torno dodicesimo, menti di Roi».
uno di noi ha letto a voce alta: ‘Causa suprema di ogni co La signora Graziella De Coster, laureata in Fisica con una
sa”.» Lesperimento dà un ultimo colpo di coda. «li sensitivo tesi in astrofisica, ha avuto la possibilità di assistere a diversi
chiede alla signora Morone di prendere il foglio che aveva ri episodi di scrittura e di lettura a distanza, che ha ben conser
posto nel reggiseno: con immensa sorpresa di tutti, constatia vato nella memoria come qualcosa di indelebile. «Nonostante
mo che esso è vergato a matita dalla scrittura ormai un po’ Rol non abbia mai accettato di sottoporsi a controlli da parte di
tremolante di Rol che riporta, ripetuta, proprio quella frase. scienziati, molti di loro lo hanno frequentato a più riprese: fra
Che cosa ho pensato a] termine di quell’incontro? Di solito ve questi, oltre afla sottoscritta, anche l’astrofisico Piero Galeotti e
do, accetto ed elaboro. In quel]’occasione non ho elaborato Carlo Castagnoli, direttore dell’istituto di Fisica di Torino. Di
nulla, in quanto avevo assistito a un fatto con tutta evidenza noi si fidava in quanto eravamo discreti, non remavamo con
riconducibile esclusivamente a fenomeni sovrannaturali.» tro e neppure ci siamo mai dimostrati scettici in maniera pre
«Accadeva assai spesso, nelle serate ira cui ci si trovava a concetta.» Dopo questa premessa, Graziella De Coster raccon
casa nostra o a casa sua>’, racconta Cesare Alvazzi Del Frate, ta un primo fatto assai interessante. «Alle presenza della ve
«che Gustavo, mediante le carte o semplicemente anticipan dova del regista Antonio Pietrangeli, morto annegato durante
done i contenuti, leggesse nei libri chiusi. Quasi come se sen le riprese di un film, Gustavo ha chiesto una risma di carta
tisse il bisogno di estrinsecare le proprie eccezionali capacità, bianca, poi ha invitato la signora stessa a prendere un foglio, a
per cercare di conquistare le persone che non credevano a una inserirlo nella propria scollatura dopo averlo piegato in otto,
comunicazione continua con l’aldilà. Nel nostro caso invece le quindi a spostarsi neUa stanza a fianco dove avrebbe dovuto
cose stavano in maniera diversa: la reciproca conoscenza, da rivolgere una domanda mentale a tutti noi, che intanto abbia
tata nel tempo, risiedeva nell’affinità tra mia mogLie, molto le mo composto una catena, tenendoci per mano, per cerrare di
gata ai fenomeni extrasensoriali, e Gustavo, le cui caratteristi ottenere la massima concentrazione. Dopo pochi istanti, Rol ha
che lo avvicinavano in qualche modo alla rnedianità, anche se dichiarato che l’esperimento aveva raggiunto il suo scopo,
lui si è sempre professato una voce isolata nel mondo del co quindi ha richiamato la signora Pietrangeli chiedendole di
siddetto paranorniale. La frequentazione prescindeva spesso estrarre il foglio e di leggere cosa vi fosse scritto. Si trattava di
dagli esperimenti. Era comunque piacevole stargli vicino, an una lettera, che iniziava con “Non ti preoccupare, sto bene”, la
che se a volte non andava alla sostanza delle cose». I fatti cui cui grafia corrispondeva esattamente con queUa del marito.»
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82 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
T LETrURA E SCR,rruRA A DISTANZA 83
Sì cambia scena, ora Graziella, con il consorte Gianni e con rato fuori un mazzo, quindi, a seguito delle carte individuate
Gustavo, si trova al ristorante Firenze di via San Prancesco da da tutti noi, viene determinata (e qui vado a caso) la settima
Paola. «Più o meno a metà della cena fa il suo ingresso nello riga di pagina 323 del quarto libro del terzo scaffale. Mio ma
cale un’amica, che prima di raggiungere il suo si ferma per rito è incaricato di prendere il libro corrispondente. Si tratta
qualche minuto al nostro tavolo. Appena se ne allontana, va di La bella estate, di Cesare Pavese. Nella pagina e nella ri
Gianni, per scherzare, dice: “È una bella donna, però ha la fac ga corrispondente c’era scritto: “lo sono nato a Torino”. Ripe
cia un po’ equina”. Gustavo fa cenno di essere d’accordo, poi to, eravamo a casa nostra e non a casa sua, quindi non vi era
si mette a scrivere in aria con la sua matita, quindi chiede a alcuna possibilità che avesse in qualche modo pilotato l’espe
mio marito di controllare il tovagliolo che aveva in grembo: al rimento. Subito dopo Rol incide con l’unghia la copertina di
suo interno era riportata la frase “Ha la faccia un PD! equina”. quel volume, ma del segno non rimane traccia: andiamo a
Quale miglior dimostrazione che non ci potesse essere nulla controllare a pagina 323, e ci accorgiamo che la lieve incisione
di precostituito?.» Ecco un altro epìsodio eniblematico. «Era era finita proprio lì, come se avesse trapassato la materia.» La
varno a casa nostra, Gustavo chiede una risma di carta e af signora Graziella da allora ha maturato u1a convinzione.
ferma di volerla inaugurare in una maniera tutta particolare. «L!ho sempre osservato criticamente e scientificamente, non
Vengono tirate fuori le carte, lui rimane come il solito a debì ho mai riscontrato il minimo artifizio o trucco che dir si vo
ta distanza, esce fuori un numero che non ricordo con preci glia, non ho mai avuto dubbi su quello che ho visto: ciò che
sione, ma che poteva essere 11 trenta. Poi ci chiede di control faceva Rol era del tutto genuino»
lare il trentesimo foglio: su di esso era comparsa la firma di Una variante piuttosto interessante in materia è quella che
\apoleone, che ci viene lasciata come ricordo della serata. ci racconta Chiara Barbieri. «Per l’ennesima volta ci trovava
L’estate seguente Gianni e io siamo andati in vacanza all’iso mo entrambi a cena al ristorante La Pace. A un certo punto
la d’Elba, dove abbiamo visitato il museo all’interno della Vil Gustavo si è messo a gridare piuttosto forte alcune parole tra
la di San Martino, residenza dell’imperatore: ebbene, le due cui, se ricordo bene, “bontà’ e “bellezza”, poi con il dito mi ha
firme combaciavano perfettamente». indicato il muro di fronte, sul quale era rimasto impresso a
La signora De Coster ricorda altresì un significativo feno grafite ciò che aveva esclamato a voce alta. L’indomani matti
meno di lettura a distanza. «Sempre nella nostra casa di via na, come mi ha in seguito raccontato il proprietario, i came
Silvio Pellico, alla presenza di alcuni ospiti fra cui il professor rieri avevano avuto il loro bel da fare per cancellare quelle
Roccia che non aveva un gran feeling con lui, Rol dichiara di scritte.»
non sentirsi ispirato per alcun esperimento. AHora, un po’ de Giuseppe Cena è stato per almeno venticinque aiuti il den
lusi, ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno. A un cer tista di fiducia di Gustavo Rol. A poco a poco il rapporto tra
to punto, non so per quale ragione, dico di essere nata a Ve dottore e paziente si è trasfonnato in un’amicizia vera, che è
nezia, mentre qualcun altro ribatte di essere di Torino. Quasi sfociata in un’assidua frequentazione nell’abitazione dell’uno
risvegliandosi dal suo torpore, Gustavo chiede che venga ti- o dell’altro, oppure in quella degli altri due personaggi che
84 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTiMONIANZE LEIVUKA E SCRlflURA A DiSTANZA 85
facevano spesso loro compagnia, ossia Aldo Provera e Gio— suonare così: Vai nella stanza del piano di sopra, dove c’è la
vanni S€sia. «Personalmente non nutro a[cun dubbio sul fat libreria: nella terza riga di pagina 152 deI quarto libro a sini
to che Gustavo possedesse facoltà fuori del normale. Così co— stra posto sul terzo ripiano, troverai la risposta al tuo quesi
me ho sempre pensato che fosse un uomo magnifico, eccezio to”. Fatto che si è puntualmente verificato: ciò che c’era scrit
nale, un amico sincero che si comportava sempre in quanto to in quel vo]ume era assolutamente in tema con l’interroga
tale. Oltre ad aver assistito a numerosi episodi di scrittura a tivo di qualche istante prima».
distanza sui tovaglioli di altri commensali che si trovavano Un doppio esperimento di scrittura a distanza su tovaglio
nello stesso ristorante, voglio raccontare un fatto eniblemati lo è quello che ci viene testimoniato da Laura Chioccarello, la
co relativo ai suoi poteri che mi riguarda direttamente. Ci tro quale aveva casualmente conosciuto Rol nel 1964 mentre con
vavamo a casa mia, lui ha chiesto a ognuno dei presenti di un’amica si trovava a pranzo al ristorante Balbo di via Andrea
prendere un foglio bianco, di piegarlo in più parti e di ripor Doria. <Mi fece subito qualche piccolo giochetto, ma il bello
lo nel taschino o nel reggiseno. Poi ha iniziato a scrivere per sarebbe arrivato dopo esserci conosciuti meglio.» Qualche
aria con la solita matita, quindi mi ha invitato a estrarre il fo mese più tardi, infatti, il sensitivo invita la signora Chiocca
glio che, ne sono assolutamente certo, poco prima era inton rello neUo stesso locale. «Ha tirato fuori dal taschino una ma
so. Ebbene, sopra vi era riportata tutta la mia storia umana e tita, me l’ha sistemata sotto la mano destra, ho avvertito delle
professionale. Mentre alcuni aspetti caratteriali e tempera- strane vibrazionL Poi, su suo invito, ho aperto il tovaglìolo: al
mentali, cui si faceva accermo, erano conosciuti da Rol, nes suo interno era riportata con la grafite una lunga frase che mi
suno poteva essere al corrente di altri particolari, minuziosa ripeteva spesso mia madre, una cosa di famiglia, insomma. La
mente descritti in quella lettera. L,a grafia non era riconduci scrittura sembrava proprio la sua>’. Qualche tempo dopo,
bile a quella di Rol: ho sempre avuto il dubbio che provenis sempre al ristorante Balbo, la scena si ripete. «QueUa volta
se direttamente dall’aldilà.>’ Gustavo non aveva con sé la matita, eppure è ricomparsa la
«Era una persona squisita, gentilissima, simpatica. Poi era medesima frase». «Ti prego», gli dissi, «se non vuoi farmi im
di compagnia, e spesso si metteva a raccontare le barzellette. pazzire dimmi come hai fatto». «Nulla di straordinario: in
All’inizio, visto che ero un giovane studente del Politecnico, quel momento ho semplicemente pensato con grande inten
nii incuteva un po’ di timore. Una volta capito di che pasta era sità alla matita che avevo lasciato nello scrittoio di casa.»
fatto, non ho avuto più problemi’ Roberto Sacco prosegue ri Nevio Boni, per armi giornalista di «Stampa Sera’ e della
cordando un episodio di lettura a distanza che, «come quasi «Stampa», racconta dell’unica volta in cui ebbe la possibilità
tutti quelli di altro genere cui ho assistito, si è verificato nella di assistere agli esperimenti di Rol. Pur non trattandosi di un
nostra casa della collina. Non ricordo l’argomento, ma solo episodio del tutto inedito, chiediamo la sua preziosa testimo
che a un dato punto di un certo discorso ho posto una deter nianza in considerazione di quanto quella sera il sensitivo gli
minata domanda. Al che Rol, dopo qualche secondo di con confidò. «Ci trovavamo a casa della pittrice Carol Rama. Do
centrazione, ha pronunciato una frase che poteva più o meno po aver mostrato ai presenti alcuni giochini di carte con i qua-
r i
LLflUA E 5CgTTURA A DflSTA.NZA 87
E TESTMIaWANZE
li ogni tanto mi divertivo a intrattenere i bambini, Rol in ma vo aveva prodotto una lettera siglata “Nick”, riproducente la
niera simpatica mi ha gettato il guanto in segno disfida. “Lei caUiafia del marito, nella quale raccontava alcuni aspetti
è proprio bravo. Ma è capace a fare anche questo?” E ha ini della sua avventura nel mondo dell’aldilà. Ciò aveva contri
ziato ad adoperassi mentalmente in modo che le carte di un buito a rasserenarla molto>’.
mazzo, precedentemente mischiate da un terzo, si sistemasse Corre l’anno 1972: Sergio Parmetier, che ha spesato Delfi
ro perfettamente in ordine senza che lui le toccasse. Poi si è ia na Fasano, da qualche tempo sta attraversando un delicato
sciato andare a uno sfogo con il sottoscritto: «Perché Piero An momento professionale. Non ne ha ancora parlato con nessu
gela ce l’ha tanto con me? Nonostante abbia assistito a casa no, nemmeno con la moglie. «Una sera, mentre lo stavo ac
mia a prove inaudite, va a dire in giro che dietro ciò che fac compagnando in macchina da mia sorella, Gustavo all’im
cio c’è sempre il trucco». Quindi mì ha raccontato per filo e provviso mi chiede: “Come sta Sergio?. Bene”, rispondo io.
per segno come si era sviluppato quel famoso incontro. «Mi “Sono preoccupato per lui. Credo che abbia qualche serio pro
ha chiesto di dargli una dimostrazione di lettura a distanza: blema di lavoro. Stasera vedremo”. Mio marito intanto era là,
ha chiamato telefonicarnente un amico che stava a Boston, gli che ci aspettava. Tocca a Sergio continuare il racconto: «Le
ha detto di aprire un libro qualsiasi, io ne ho letto a voce alta luci erano regolarmente accese, facciamo i soliti esperimenti,
il contenuto in modo che Angela potesse a sua volta riportar poi Gustavo in maniera un po’ criptica dice: “Vediamo un po’
lo a chi era dall’altra parte del filo per ottenerne il riscontro. come vanno le cose”. Non pensavo assolutamente potesse in
Per gftmta la chiamata intercontinentale mi è costata un sacco qualche modo riferirsi a me. “Sergio, dimmi un numero da
di soldi», ha chiosato trovando un motivo di ilarità in mezzo uno a tre.” Scelgo il due. “Adesso un altro fra l’uno e il ven
a tanta amarezza, per poi aggiungere: “Chissà che faccia avrà ti.” Questa volta opto per il cinque. “Adesso apri il mazzo che
però fatto Angela, una volta rientrato a casa, nello scoprire hai davanti a te, ed estrai tre carte.” Escono fuori un asso, un
che tutte le carte del mazzo che aveva in tasca riportavano la cinque e uil sette. “Adesso vai nella stanza dei libri e prendi il
mia firma, così come gli assegni del libretto che teneva nel quinto volume del secondo ripiano, poi aprilo alla pagina 157
portafoglio”.» e leggi sino al punto” C’era scritto: “E superò la prova’. hi
Rosalba Curti Scardina è contitolare di una gioielleria del quella stessa settimana sistemai brillantemente la mia situa
centro. La sua conoscenza con Rol risale all’epoca in cui abi zione lavorativa.»
tava, con il futuro marito, al piano terra di via Silvio Pellico Maria Caria Carasso riferisce l’ennesimo episodio di scrit
31, il palazzo in cui il sensitivo ha vissuto per tutta la vita. tura a distanza di cui Rol, con la semplicità che gli era abitua
«Mia suocera continuò a stare lì anche dopo la morte del con le, si rese protagonista. cQuelIa sera ci trovavamo a casa no
sorte Nicola Scardina, avvenuta a soli quarantadue anni in se stra, si stava parlando della campagna di Russia. Gustavo
guito a un incidente automobilistico. Rol non voleva che ven prima fa estrarre da uno dei presenti alcune carte, poi con la
desse l’appartamento, lei lo ha fatto soltanto dopo che anche matita inizia a tracciare strani geroglifici per aria, quindi invi
Rol ci aveva lasciato. Al termine di un esperimento, il sensiti ta mio marito a guardarsi nelle tasche: in quella di destra si è
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SE GUSTAVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONL4Nfl 89
LETTURA E SCRITTURA A DISTANZA
inaspettatamente ritrovato un foglio sul quale era riportata gono fuori, poniamo, lotto, il due, il tre, il cinque e i] sei. “Pie
una certa frase. Siamo poi andati a conimilare nella riga e nel ro, vai nello studio, e prendi l’ottavo volume deHenciclope
la pagina del libro indicato dalle carte: vi era scritta la mede dia. E tu, Catterina, per piacere accompagnalo.” La dottores
sima frase, peraltro in tema con l’argomento della serata. So sa Ferrari abbozza un qualcosa del tipo: “Non cene è bisogno,
no sicura al cento per cento: Rol non ha mai toccato le carte e il signor Servetti sa dove andare”, Rol insiste: “È meglio che
neppure il libro, che pure non conosceva». lo segua nell’altra stanza. Intanto voi tirate fuori i vostri fo
Piero Servetti è il figlio del fondatore dell’omonima catena gli”. Su uno di questi si era materializzata la frase “11 bene più
di profumerie torinesi, che da qualche tempo non ha più le grande della vita è”, la calligrafia era chiaramente quella del
ganii con la famiglia. L’amicizia con il sensitivo, risalente ai padrone di casa. Allora a quel punto vado alla sesta riga di
primi anrìi’70, era nata per tramite di Mfredo Gaito, già me pagina 235, e inizio a leggere: “l’amore, in quanto rappresen
dico curante di Gianni Agnelli, dì suo fratello Giorgio e di ta uno dei beni più preziosi a disposizione dell’uomo”.»
Franco Rol, cugino primo di Gustavo, che ha lavorato a lungo Carla Rolli Casalegno ricorda un curioso episodio di scrit
insieme a suo padre. «L’ho frequentato sino alla morte. 11 no tura a distanza verificatosi a casa di Carla Perotti. «Durante la
stro è stato un rapporto importante, lui è entrato prepotente- chiacchierata iniziale, la mia amica si era pubblicamente la
mente dalla porta principale della mia vita, di cui è stato un mentata del fatto che il marito fumasse troppo. Ciò, oltre a
riferimento fondamentale’>. Ecco un iUumiriante esperimento preoccuparla per questioni di salute, la infashdiva in quanto
di lettura a distanza dì cui Piero Servetti è stato testimone con non sopportava più l’odore della sigaretta. Poi hanno inizio
la moglie: «Nella serata in cui ha ricevuto dalle mmli della gli esperimenti. A metà della seduta Rol si rivolge proprio al
presidentessa del Mauriziano una lettera di ringraziamento marito. ‘Fossi in te controllerei nella tasca della giacca.” Que
per la donazione della carrozza napoleonica all’ordine stesso, sti ubbidisce, ed estrae un foglietto a quadretti sul quale c’era
siamo stati invitati a casa sua: probabilmente gli faceva piace scritto: “Attenzione, non fumare più”. Pur rimanendo stupito,
re la presenza di qualche amico fidato in occasione di un rico— il signor Perotti ha prontamente accampato le tipiche scuse di
noscimento che si era fatto attendere per troppi armi. Ricordo, chi ha quel vizio: “Non riesco proprio a smettere, ho provato
gli avevo portato una confezione dì Paco Rabanne, il suo pro tante volte, è più forte di me’. Ciò nonostante sei mesi dopo,
fumo preferito, lui aveva aperto qualche bothgha di champa per il sospetto di un enfisema che si era rivelato fallace, ha ab
gne per festeggiare l’avvenimento. Dopo che si era congiun bandonato per sempre le sigarette senza faticare troppo.»
tamente stabilito che il tema della serata dovesse essere l’a
more, hanno inizio i giochi di carte; al contempo, su sua indi
cazione, tiro fuori la risma che avevo portato da casa e distri
buisco un foglio a ognuno dei presenti. Rol avvisa che i nu
meri che usciranno dalle carte si riferiranno, nell’ordine, al
volume, alla pagina e alla riga della Treccani. Poco dopo ‘en
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T
Pittura a distanza
I A
r US TA VO ROL ESPERIMENT: È TESTLr,IA_ZE
cui spetta il compito di inserire uno dei fogli precedentemen dentrandosi in particolare sulla natura e sul clima dei luoghi
te mischiati in una teiera di peltro da chiudere a sua volta nel visitati. «Quella sera Rol dichiarò che sì sentiva in grado di
cassetto di un bureau del salone. Il sensitivo è molto concen produrre un esperimento di pittura a distanza dedicato a mia
trato, tutti sono seduti ai tavolo, la luce, su sua indicazione, moglie. Al termine di un meccanismo piuttosto complesso nel
viene affievolita. «Nella penombra», ecco il puntuale resocon quale, come il solito, erano entrate in gioco anche le carte,
to deil’ex giornalista della «Stampan, «Rol abbassa il capo, si scorgemmo nella penombra un pennello che si muoveva da
incurva un po’, pare che le sue sembianze si appesantiscano, solo nelle vicinanze del cavaHetto, poi avvertimmo il rumore
come se fosse di colpo invecchiato. Incomincia allora a parla della spatola sulla tela. Nel frattempo i presenti, su richiesta
re presentandosi come Domenico Theotocopulos, il pittore di Gustavo che intanto ansimava faticosamente, stropicciava
spagnolo di origine cretese conosciuto come EI Greco. Poi si no il pezzo di carta che ciascuno teneva in mano. “Quando
aHontana dal tavolo, raggiunge il centro deUa sala, accen tutti i fogli sì romperanno”, ci aveva spiegato poco prima Rol
tuando, nei movimenti, l’aspetto da vecchio, e dice: “Voi par stesso, “potrete vedere il quadro terminato’ Così è stato: do
trova
late di Cristo e io vi darò un mio disegno, un bozzetto che po qualche minuto, una volta riaccesa la luce, ci siamo
avevo fatto in preparazione di un quadro che mi era stato ti dinanzi a un quadretto che, in effetti, raffigurava Toledo e la
commissionato dal parroco di Santo Tomè di Toledo”, e in sua valle all’inizio della primavera, il periodo nel quale c’era-
tanto indica il bureau. Poi, dopo aver erto il busto e ripreso l’a vario sposati. Il dipinto è molto ricco di particolari del luogo:
spetto consueto, esclama: “E già (atto, potete riaccendere La in primo piano appare un salice piangente con un fiume sul
luce”, e ritorna a sedersi in mezzo agli altri’>. A quel punto EI lo sfondo, quindi un castello e altre piante spoglie. Il tutto vi
se recupera la teiera, la apre ed estrae il foglio che aveva inse rato su un colore ocra. Lo stile è indubbiamente quello di Ra
rito poco prima, stendendolo sul tavolo in modo che ognuno vier, uno dei pittori che apprezzava di più, tanto che sul retro
potesse vederlo. «Si trattava di una testa di Cristo, cinta di è riportata la dicitura “Hommage à Ravier”, con la data vid
spine € circondata da un’aureola, che copriva lutto il foglio, na. Dopo averLo fatto incornicìare, Rol cene ha fatto omaggio,
tracciata a matita Restiamo a lungo ad anm,irarlo, stupiti ed e da allora è sempre rimasto a capo del nostro letto, Si tratta
emozionati, come sempre di fronte a questi eventi che paiono di un qualcosa di non convenzionale, un collegamento tra Dio
incredibili», Il disegno prodotto era infatti perfettamente ri e l’aldilà particolarmente gradito.»
conducibile ai Cristi di EI Greco; un suo quadro, tra l’altro, è A un altro episodio legato a Franois-Auguste Ravier ha
conservato proprio nella chiesa di Santo Tomè. assistito Sandro Rho, il cui padre Beppe era in ottimi rappor
Facciamo ora un deciso passo indietro, esattamente nel di ti con Gustavo. «Quando avevo soltanto ventidue anni, nel
cembre del ‘53, allorché in una serata come tante altre i freschi 1982, ho trascorso un’indimenticabile serata in via Silvio l’eI
sposi Magda e Cesare Alvazzi Del Frate raccontano al comu lico: era raro che un ragazzo così giovane avesse la possibilità
i
CUSTAVOROL ESPERÌMETJE TFSTIMCNJANZE pURA A DISE4NZA 95
di assistere ai suoi esperimenti. Inizialmente Rol ha proposto cennato. Ancora adesso, a raccontare quell’episodio, mi ven
qualche gioco con le caxte, poi mio padre, su sua indicazione, gono i brividi. Eppure sono sempre stata una persona razio
ha tratteggiato degli stnmi segni nell’aria, che subito dopo so nale, distaccata e per natura piuttosto diffidente. Ciò che fa
no comparsi su un foglio di carta che mia madre precedente ceva Rol mi raggelava il sangue: dopo aver assistito a feno
mente aveva nascosto nel reggiseno. Alla fine di una proce meni come quello, non ero assolutamente più in grado di so
dura piuttosto intricata, su un altro foglio di carta è venuto stenere un discorso. Ascoltavo e basta, rispondevo a monosil
fuori un dipinto di Ravier, che ha preferito distruggere come labi, rimanevo a lungo scossa, quasi sconvolta da ciò che ave
faceva spesso in quei casi.» vo visto realizzarsi sotto i miei occhi increduli.>
Maria Vittoria Trio ricorda l’ennesimo, st-rabiliante esperi Nel maggio del ‘77 nell’appartamento dei signori Visca, al
mento cui ha assistito in una delle tante occasioni in cui si era la presenza di Nuccia, la padrona di casa, dei coniugi Gaito,
ritrovata a tu per tu con il sensitivo. «Ogni tanto capitava che di Remo Lugli e sua moglie, dal nulla si matenializzano due
di pomeriggio, specie nei fine settimana, andassi a trovano piccoli dipinti di Kandinski al termine di un lungo e com
per fare due chiacchiere in tranquillità. Aflora non ero sposa plesso meccanismo, di certo non pilotato da RaI, che in questi
ta e non lavoravo ancora al Teatro Regio- Ci si sentiva telefo come in altri casi si è sempre limitato a dirigere le operazioni
nicamente qualche ora prima e talvolta mi diceva: “Perché og lasciando libertà di scelta ai presenti, che proveremo a riassu
gi non vieni a prendere una tazza di tè a casa mia?”- lo accet mere- Gustavo chiede di indicare alcune tipologie artistiche:
tavo sempre di buon grado, stare con lui rappresentava vengono fuori scultura, musica e pittura, e la scelta cade su
un’opporhmità gradita ed emozionante. Un pomeriggio mi quest’ultima. Poi sollecita Else a scegliere una carta, ed esce
accolse con ìl grembiule da pittore, in quanto stava ultimando quella corrispondente alla lettera «lo>. Lugli: «Rol dice che
una tela raffigurante un vaso di fiori i cui petali cadevano sul non gli viene in mente alcun pittore il cui cognome hiizi con
tavolino, poi mi invitò a sedermi al suo fianco. Gustavo, in quella lettera, mentre qualcuno dei presenti abbozzai nomi di
fatti, evitava accuratamente di avere di fronte a sé l’ospite di Klimt, Kokoschka e Kandinski. Allora fa scegliere tm’ulterio
turno, affinché costui non si sentisse condizionato o sugge re carta, che deve fornire la seconda lettera del nome: è un as
stionato dai suoi occhi penetTanti. “C’è qualcosa nel dipinto so che corrisponde alla “a”, dunque si tratta dell’ultimo dei
che non mi convince in pieno. Non credi che quel petalo ab tre». A quel punto vengono distribuiti dei fogli bianchi che
bia un’ombra poco reale? Cosa ne dici se facessi una piccola ogni partecipante, dopo aver piegato in più parti, è tenuto a
modifica? ‘Forse hai ragione, gli risposi, ‘anche se non so riporre nella propria tasca, mentre il sensitivo inizia a scrive
no la persona più adatta per dare un giudizio pertinente”. Il re nell’aria con la sua matita sino a quando, su uno dei fogli,
cavalletto con il relativo portapennelli si trovava a circa due appare in scrittura automatica in lingua francese un lungo te
metri da noi, a poca distanza dalla finestra. A un certo punto, sto siglato dalla lettera «k”. Al suo interno, accanto al reso
nella piena luce del sole che illuminava lo studio, vidi il pen conto della vita dell’autore, appare la richiesta di una bacinel
nello sollevarsi e compiere la modifica cui Gustavo aveva ac la d’acqua e di vari colori. Si procede quindi in conformità con
r 96 GUSTAvO ROL. ESPERIMEST! E flSTiMQ.VM.NZs
le parole che via via compaiono sul foglio stesso. «Il suo esten
sore chiede che un foglio venga immerso nel]acqua poi, non
T
PITTURA A c:5?&\’Z
alle signore Gaito e Lugli. R.S., titolare di un avviato esercizio commerciale in corso
Una sera, sempre a casa di Remo Lugli, si verifica l’enne Peschiera, si definisce una persona <che ha poteri sensitivi tra
simo, affascinante fenomeno di pittura a distanza, che ha ini lo spirito e la materia sin da quando era bambina», e ha fre
zio con la procedura di sempre: in mezzo al tavolo è posta quentato Rol per circa venticinque anni. «Lui veniva nel mio
una pila di fogli di marca Fabriano, che poi vengono piegati negozio per ammirare i fiori di plastica che allora erano piut
e inseriti da ognuno nella propria tasca. <‘Successivamente si tosto di moda, io partecipavo regolarmente afle riunioni con
manifesta una strana entità che per il tramite di Rol si mette viviali che si tenevano a casa sua. Il contatto iniziale è stato
a parlare un po’ in francese e un po’ in spagnolo, invitandoci frutto dì unkiiziativa personale: eravamo in cerca di aiuto per
a scaldare con il ferro da stiro uno dei nostri fogli», è Elena mia cognata, rimasta paralizzata in seguito a un incidente.
Bailarati che riepiloga l’accaduto. “Lugli ubbidisce, va in Cu Purtroppo però Gustavo non ha potuto fare alcunché. Così co
cina, prende il ferro a vapore e lo attacca a una presa del sog me nulla ha potuto con la giovane di corso Brunelleschi che
giorno, in modo che tutti potessero vedere quello che faceva. andava a trovare con regolarità tutte le volte in cui passava in
Dopo aver appoggiato per qualche istante l’aggeggio sul fo- negozio: la poveretta aveva un raro tumore del viso, Rol l’ha
¶ GUSTAVO ROL ESPERiMEm E TESTMCN!ANZE
L
r
Apporti e scomparsa di oggetti
aveva pochi giorni di vita (ne ho sin qui possedute all’incirca te posto una domanda precisa: “Franca, li hai poi ritrovati
ma decina tutte della stessa marca, ognuna delle quali ha gli occhiali?”.»
funzionato per almeno tre mesi) ha smesso all’improvviso di Se ci si documenta ancora con maggior attenzione, ci si ac
scrivere e non c’è stato verso di... rianimarla, tanto che ha fi corge che quello di combinare scherzi del genere era per lui
nito la sua (breve) carriera nel cestino che raccoglie i fiori rin quasi un vezzo. Maria Luisa Giordano ad esempio, sempre
secchiti. Fortunatamente, essendo previdente come tutti quel puntuale nel raccogliere le informazioni che hanno arricchito
li nati nel segno della vergine, in macchina ne avevo un’altra i suoi studi sul sensitivo, racconta di quando aveva presenta
che non se l’è sentita di mollarmi di colpo... Certo, qualcuno to il primo libro a] circolo della Stampa di Torino. In tale oc
potrebbe affermare che sia una coincidenza, e magari così è. casione un signore del pubblico le aveva domandato se, a di
Però è innegabile che anche in questo caso si sia trattato di un stanza di sette mesi dalla morte di Rol, avesse da lui ricevuto
fatto quanto meno singolare. segni tangibili della sua pur lontana presenza. «Con tutta sin
Franca Ruscalla, che abbiamo già incontrato in preceden cerità risposi che lo sentivo molto vicino, ma purtroppo non
za, ci fornisce il resoconto di un episodio che l’ha vista invo avevo ancora avuto alcun segnale concreto. La sera stessa,
lontaria protagonista e che si colloca a cavallo tra i fenome mentre stavo per coricarmi, vidi sul mio guanciaLe un carton
nidi scomparsa e di ricomparsa degli oggetti e quelli di pre cino color avorio. Subito pensai di aver dimenticato, nella
veggenza in senso lato. «Mi trovavo nella nostra casa di confusione di queUa giornata così densa di emozioni, un bi
campagna in provincia di Novara, quando un tafano mi ha glietto pubblicitario. Allora lo afferrai, e rimasi esterrefatta nel
punto vicino all’occhio che si è gonfiato tanto da non riusci leggere: “Invito per due persone alla proiezione del film In
re più a tenerlo aperto. Rientrata a Torino, telefono a un ami tervista di Federico Fellini al cinema Lux”, cui avevo assistito
co oculista che mi fissa appuntamento per l’indomani all’o in compagnia di Rol circa otto anni prima. All’entrata nella sa
spedale Maria Vittoria, consigliandomi al contempo di pre la avevo dovuto consegnare il biglietto alla maschera, mentre
sentarmi con Im paio di occhiali scuri. Per non dimenticar avrei voluto conservarlo come ricordo. Questo fu il segno tan
meli, decido di lasciarli sin da subito sull’autovettura. Una gibile che Gustavo mi aveva voluto offrire proprio la sera del
volta giunta in ospedale. dopo aver affidato le chiavi del la presentazione del volume, un dono di gratitudine.»
l’auto a un posteggiatore, mi accorgo che gli occhiali erano In un’altra occasione Maria Luisa aveva altresì ricordato la
misteriosamente spariti. Terminata la visita, avvicinandorni sua «prima volta» al cospetto di un fenomeno paranormale
ai parcheggio, vedo in lontananza qualcosa che bri]lava sul prodotto da colui che, sin lì, era un semplice amico di fami
cruscotto della macchina. Erano i miei occhiali. Chiedo lumi glia: «Mentre mi trovavo in via Silvio FeHìco insieme a mia
al posteggiatore, questi mi conferma che erano sempre ri madre, Rol fu chiamato al telefono dai suoi amici Rapelli i
masti al loro posto. Tornata a casa, telefono aL mio amico Rol. quali volevano porgergli gli auguri dì Natale dal Costarica,
‘Gustavo, adesso ti racconto cosa mi è successo’. Non mi ha dove si erano trasferiti da poco. Da lontano lo sentii dire: “Per
quasi lasciato terminare la frase, anzi mi ha inmwdiatamen piacere, mandatemi delle banane”, poi sul tavolino davanti a
104 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE APPORTI E SCOMPARSA DI OGGEflI 105
noi fecero la loro improvvisa comparsa proprio due frutti del Soprattutto quando lo sventurato di turno non aveva la mini
genere. Quando Rol terminò la telefonata e ritornò in salotto ma idea di chi fosse quell’elegante signore dal fisico impo
rimase stupito quanto noi, anche se aveva un’espressione nente che si ritrovava di fronte. «Rol era nostro cliente dal
piuttosto divertita» 1966, anno in cui lattività è passata sotto la nostra gestione>’,
Un inciso: in molti casi, specie con le persone di cui nutri racconta Pasquale Pisapia, titolare dell’omonima pasticceria
va la massima fiducia, Rol faceva il mattacchione. «A volte>’, nelle vicinanze della sua abitazione. «Veniva a prendere il
ricorda l’antiquaria Giovanna Demeglio, «Gustavo mi faceva caffè o a comprare i dolci, in particolare le specialità meridio
dono della sua compagnia quando ero impegnata in qualche nali di cui era estremamente goloso. Molto spesso passava
mostra di settore. E allora si divertiva a mimetizzarsi imitan verso l’ora di chiusura, oppure quando avevo già tirato giù le
do la tartaruga: si metteva sul capo uno strano cappello e ar serrande, semplicemente per fare due chiacchiere. Si può dire
ricciava il naso in maniera buffissima. Qualcuno, passando, che da noi fosse quasi di casa.” Per questo spesso si sentiva
diceva: “Ma quello non è il dottor Rol?” E io: “No, vi sbaglia autorizzato a combinarne qualcuna delle sue. «Talvolta, in
te, è solo uno che gli assomiglia”. In un’altra occasione, era presenza di signore particolarmente avvenenti, estraeva la
vamo vicini alle festività pasquali, gli avevo regalato una co matita dalla giacca e faceva il gesto di scrivere per aria. Dopo
lomba. Lui allora è uscito dal negozio camminando con le pochi minuti sul loro tovagliolino apparivano, non si sa come,
mani in tasca come Napoleone e con quel dolce in bilico sul strane scritte». In un’occasione, sempre alla presenza del tito
la testa’>. lare, aveva dato vita a un fenomeno sorprendente. «Vicino al
Arturo Bergandi è una mirilera inesauribile di episodi stra bancone c’era un ragazzo che teneva il proprio orologio da
ni, di quelli che, raccontati a chi non è avvezzo ad assistere e polso in mano, e lui, standogli a debita distanza, ha fatto in
a vivere scene del genere, potrebbero mettere in dubbio la sa modo che questo scomparisse di colpo, poi lo ha invitato aro
nità mentale di chi li riferisce. Ma, si sa, a volte Rol si com vistare con il cucchiaino in una zuccheriera. Costui, bianco co
portava davvero come un inguaribile giocherellone. Come me un cencio, senza dire una parola, lo ha poi ritrovato al fon
quella volta in cui si era accorto che un paio di lampadine del do, sotto una spessa coltre di zucchero.>’ Anche Pasquale Pi
soggiorno erano bruciate. «“Bergandi, le sostituisca, per cor sapia serba del sensitivo un ricordo indimenticabile. «A me
tesia”, mi dice con tono deciso. Prendo due lampadine e me le non metteva alcuna soggezione, forse perché lo incontravo
metto in tasca, posizionando la scala proprio sotto la fonte di quasi tutti i giorni. Era un vero signore, un uomo di rara ge
luce. Salgo gli scalini, svito quelle fuori uso, poi mi accorgo nerosità. Negli ultimi tempi mi ha chiesto dei consigli in
che quelle nuove erano misteriosamente scomparse. Intanto il quanto aveva dei problemi con le saracinesche di casa che non
dottore stava ridacchiando, compiaciuto per l’ennesimo chiudevano bene. L’ho messo allora in contatto con un amico
scherzo che aveva messo in pratica». fabbro che ha realizzato per lui alcuni pezzi su misura, e Rol,
In molti casi, specie quando si trovava fuori casa, Rol pro oltre a pagare il servizio, gli ha fatto dono di numerose botti
vava un particolare piacere a stupire chi gli stava di fronte. glie di gran pregio e valore.»
106 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
T APPORTI E SCOMPARSA DI 060Errr 107
Graziella De Coster ricostruisce l’ennesimo episodio relati lui taiìti momenti mi ha arricchito irneriormente di una gran
vo a un curioso apporto. «Ci trovavamo come sempre a casa de gioia e di un’immensa felicità. Al termine degli esperi
nostra. Oltre a mio marito € alla sottoscritta, erano presenti al menti cui ho preso parte mi sentivo estremamente rilassata,
tre quattro persone. Rol indossa una giacchetta leggera, era quasi come se il mio spirito si fosse liberato nell’aria. Tutti noi
evidente che non potesse nascondere alcunché neUe tasche. che lo abbiamo conosciuto a fondo lo consideravamo un sag
Thizia l’esperimento, i) salone è rischiarato unicamente dalle un maestro di vita, un uomo di grande esperienza. Non
luci dei lampioni della strada, il sensitivo richiede la massima ho idea da dove gli derivassero certi poteri: probabiLmente gli
attenzione da parte di tutti. Su sua indicazione gli stringo la era consentito di leggere nella mente degli altri, oppure aveva
mano destra, un altro degli invitati fa la stessa cosa con la ma doti di grande intuizione.»
no sinistra, Gustavo non si alza e neppure si muove. Eravamo Chiara Barbieri ha conosciuto Rol nel 1970 e lo ha frequen
quasi al buio, lo ripeto, quindi nessuno poteva essere stato tato sino alla sua morte. «Per circa vent’anni ci incontravamo
ipnotizzato. A un certo punto, dopo aver avvertito come un almeno tre-quattro volte la settimana al ristorante. o ci anda
tonfo al centro del tavolo, lo sentiamo esclamare la solita fra vo apposta, mi faceva un piacere immenso stare con lui». Il
se finale, cioè “è falla, è fatta!”. Accendiamo la luce, in mezzo primo incontro era stato all’insegna della casualità. «Mi fro—
a noi era comparso un malloppo di una ventina di lettere an vavo a tavola insieme con una signora più anziana di me, una
tiche, le apriamo per leggerla Si trattava del carteggio d’amo sua compagna delle elementari che me lo aveva voluto pre
re scritto in francese tra una signora, sepolta nel vecchio cimi sentare a ogni costo. Nonostante non fossi sposata, allora tut
tero torinese di San Pietro in Vincoli, e suo zio, che risponde ti mi chiamavano signora, anche perché portavo al dito una
va al nome di Carlo Boucheron. In una precedente serata la piccola fede. «Gustavo, ti presento la signora Barbieri.» E lui,
stessa signora aveva chiesto a Rol un aiuto, in quanto la lun di rimando: “Signorina, vorrai dire..”. Spesso si mangiava al
ga permanenza nella tomba stava a poco a poco rovinando le lo stesso tavolo, si conversava piacevolmente, si rideva, si
missive. E lui aveva ubbidito, probabilmente sdoppiandosi: scherzava, si parlava soltanto in toririese. E, ovviamente, me
mentre il suo corpo era in mezzo a noi, lo spirito intelligente ne combinava di tutti i colori, ad esempio quando si trattava
aveva compiuto la missione richiesta salvando il carteggio in di ordinare. 5€ chiedevo gli gnocchi, mi arrivava il coniglio
questione.» che proprio non mi piaceva, se sceglievo il po ìo mi portava
1
A un certo punto la IiaÉson tra Gustavo e i coniugi De Co no gli agnolotti: era un classico, succedeva una volta su due,
ster si è interrotta di colpo. «Dopo quasi quattro anni ricchi di e i camerieri non se ne davano ragione. “Chiara, mangia lo
emozioni indimenticabili, abbiamo smesso di frequentarcì a stesso quello che hai nel piatto, che ti fa bene”, mi diceva Rol
seguito di una discussione, di un piccolo screzio. Luigi offen sorridendo.»
deva se non gli si dava ragione oppure se si aveva un opinio Oltre al fenomeno della scrittura nei tovaglioli altnu, ripe
ne diametralmente opposta alla sua, ed è quello che qualche tutosi in sua presenza decine di volte, Chiara Barbieri ricorda
volta è successo- Ciò nonostante il fatto di aver condiviso con di aver assistito a un paio di episodi alquanto singolari, rien
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GUSTAVO ROL ESPERIMENT! E TESUMC’XIANZE APPORTi E SCCMR4RSA Di OGGETTI 105
tranti a pieno molo nei]a categoria degli apporti. Gli ero se casa da qualcuno: da un lato raffigura un volto di Cristo, dal
duta accanto, Gustavo aveva davanti a sé un piatto dì insala l’altro è riportata la dicitura latina “Mane nobiscum domine”.
ta, gli mancavano i condimenti: ha schioccato le dita in ma Più sotto compaiono due iniziali con il punto, 6 e R, proprio
niera discreta e poco rumorosa, un attimo dopo ho visto una quelle di Gustavo.» Ma non è tutto. «Nel medesimo giorno,
saliera muoversi nell’aria e arrivare sul nostro tavolo.» Un al qualche ora più tardi, sulla stessa scrivania è curiosamente
tro fatto inspiegabile le è accaduto in tempi recenti, allorché si comparsa un’altra medaglietta, questa volta in peltro. È un
trovava nel cimitero di San Secondo di Pinerolo dove era an fatto che ha dell’incredibile, visto che in precedenza avevo
dala a rendere un doveroso omaggio a Gustavo. «Tanti anni esaminato il ripiano con la massima attenzione. vi è raffigu
fa, spendendo una cifra considerevole, ho acquistato twa ses rata Santa Caterina da Genova: nel salone di casa vi è l’albero
santina di bottoni placcati d’oro dalla foggia particolare per i genealogico di mio marito, che è appunto un lontano discen
blazer che indosso quasi sempre, finché mi accorgo con ram dente proprio di quella santa.»
marico di averne perso Ima Faccio comunque buon viso a La signora Giordano ci racconta anche l’altro lato.., della
cattivo gioco, visto che ne possedevo così tanti. Un bel giorno medaglia, nel senso che dopo la morte RoL, oltre a prodursi in
mi trovavo davanti aHa fontanella del cimitero, vestita in ma curiosi apporti, fa in modo che le cose che per qualche verso
niera del tutto informale, quando, mentre pensavo ai bottoni lo riguardano scompaiono misteriosamente, per poi magari
delle divise napoleoniche di cui Rol aveva un’importante col riapparire in maniera altrettanto strana. «Dopo aver scritto al
lezione, scorgo per terra il mio bottone, proprio quello miste cuni libri incentrati sulla figura di Gustavo, da un po’ di tem
riosamente scomparso: un chiaro segnale del profondo affet po a questa parte mi sono dedicata ai saggi spirituali nei qua
to che Gustavo nutriva nei miei confronti.» li La storia che sta a monte è quasi un pmtesto. Di solito la pri
Dopo la morte di Rol, avvenuta nel settembre del 1994, al ma stesura è a penna, cui fa seguito luso del computer. Ebbe
cuni fenomeni a lui riconducibii continuano a manifestarsi ne, dopo aver ultimato un capitolo, più di volta mi è capitato
attorno alle persone che in —ila gli furono più care. Maria Lui di perdere inspiegabilmente i fogli che lo contenevano, anche
sa Giordano, che con Aldo Frovera gli rimase vicino più a lun se non li avevo mai spostati dalla scrivania. Disperata, in en
go (si è detto che nei rapporti con gLi altri il sensitivo era piut tranibi i casi l’ho riscritto con una certa fatica, per poi accor
tosto ondivago, neL senso che amava cìcicamente cambiare germi che era venuto meglio del precedente. E poi è regolar
giro di amicizie), ce ne riferisce alcuni che rientrano a pieno ti mente saltata fuori, non so come e da dove, la versione origi
tolo nella categoria degli apporti. «Nella tarda primavera del naria.» Talvolta lo stesso fenomeno si verifica anche con il
2003 l’ho pensato in maniera particolare, specie dopo mia se computer. «Alcuni capitoli vengono “mangiati”, cosa di per
rie di convegni a lui dedicati. Finché un giorno, sulla scriva sé non infrequente. Ma il fatto è che una volta ricopiati, ri
nia della camera da letto, ha fatto la sua apparizione una me compaiono autonomamente sul video. Visti gli argomenti
daglietta d’oro nuova di zecca che nessuno di noi non aveva trattati, sono certa che ci sia lo zampino di Gustavo.»
mai visto, e che non può essere stata lasciata o dimenticata in Un altro apporto in senso lato è quello che ha caratterizza-
a
APPOKTI E SCOMPARSA DI OGGETTI 111
l’o GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E rrgr,M0NIANZE
7-
to il primo incontro tra il sensitivo e Giovanna Demeglio, la al suo interno. A un certo punto tutti noi abbiamo nitida-
quale qualche anno prima aveva aperto al numero 5 di via mente avvertito il rumore provocato dalla caduta di un og
Goito, a qualche isolato di distanza da casa Rol, una bottega getto. Qualche istante dopo si è scoperto che era stato causa
di antichità ora situato in corso Regina Margherita. «Un gior to dall’impatto di una chiave antica, forse appartenente a
no vedo entrare un distinto signore vestito di tuffo punto che una delle porte del palazzo reale parigino, mai vista prima di
portava degli occhiali scuri. Mi saluta cordialmente, poi si allora, finita chissà come sotto un mazzo di carte ricoperto
mette a curiosare nelle varie vefrmnette, quindi se ne va. In da un tovagliolo.>’
quei momento in negozio c’era Simonetta Conti, giornalista Anche Roberto Sacco, che conserva gelosamente quattro
della «Stampa’>, la quale mi dice: “Non l’hai riconosciuto? quadretti comparsi su un foglio di grande formato al termine
Quel signore era Gustavo Rol, il celebre sensitivo”. Ci sono ri di una serata alla quale non aveva potuto presenziare, è stato
masta rnalissimo: erano anni che desideravo conoscerlo, e testimone di un apporto significativo. «Eravamo nella casa
quaido ne avevo finalmente avuto la possibilità me lo sono dei miei, Rol inizia a fare qualche gioco con le carte. Dopo un
lasciato sfuggire in maniera così sciocca. Morale: qualche tem po’, sotto un vaso che si trovava dalla parte opposta del salo
po dopo mi faccio coraggio e lo chiamo a casa, visto che il nu ne, fa inspiegahilmente la sua comparsa un bottone di una
mero compariva regolarmente sufl’eleuco. “Dottore, la prego, giubba napoleonica. Sono sicuro che nessuno in precedenza si
non mi attacchi il telefono in faccia”, quasi lo supplicai. “Non era avvicinato a quell’angolino.»
solo non le farei mai una cosa del genere, ma vedrà che di R.S., la negoziante di Pozzo Strada, fornisce il suo contri
venteremo amici per tutta la vita, anzi anche oltre”, fu la n buto anche in merito ai fenomeni in questione. «Non mi ri
sposta- Dopo aver ricevuto altre sue visite in via Goito, una cordo chi altro fosse presente quella sera, ma solo quello che
sera finalmente ho avuto la possibilità di andarlo a trovare a è successo: a un certo punto, senza che Rol avesse detto o fat
casa. Appena entrata mi dà la mano, la stringe attorno alla to alcunché, ho visto con assoluta certezza ml tappo di su
mia, io non avverto nulla di strano: dopo averla riaperta, mi ghero viaggiare in arìa dalla cucina ai salotto, dove eravamo
sono accorta che all’interno era comparso un piccolo dado riuniti: siamo rimasti Wtti letteralmente di sasso.>’
d’oro, piovuto dal nulla. Me lo ha regalato, lo conservo tutto Di un episodio analogo è stata testimone anche l’ex can
ra tra le cose più care che possegga» Successivamente, con tante Delfina Fasano. «Ci trovavamo in cinque o sei nell’ap
tando sulla sua competenza, Giovaima si farà di tanto in tari partamento di mia sorella Diria, iii corso Raffaello, seduti a
to accompagnare da Gustavo negli alloggi in cui era possibile un’estremità del grande tavo’o ovale. A metà di un esperi
mettere le mani su qualche oggetto antico da poi rivendere. mento con le carte Gustavo mi dice: ‘Prendi una carta qual
Giuseppe Cena offre la sua testimonianza relativamente siasi, e mettila dove vuoi’. La scelgo, mi aLzo, la sistemo die
alla misteriosa apparizione di un oggetto. «Ci trovavamo tro un vaso che si trovava dall’altro lato del soggiorno, ad al
riuniti, con un po’ di amici, a casa nostra, si stava discuten meno otto-nove metri da noi. Dopo qualche istante quella car
do del palazzo di Tuilerie e delle numerose porte che vi sono ta, volando nell’aria, è tornata sul nostro tavolo.»
112 CUSTAVO ROL. E5PERIMENTI E TESTIMONIANZE
A volte, a fare la loro comparsa, erario i libri, specie quelli Lettura del pensiero e preveggenza
antichi, voluminosi e pesanti. Ne è stata testimone Maria Car
la Carasso. «Quella sera Nucda Visca aveva ospitato un grup
po di sette-otto persone, tra cui il giornalista Remo Lugli, il
dottor Caito e la moglie: ragione sufficiente per parlare di me
dicina in genere. A un certo punto, nella penombra, abbiamo
prima sentito e poi visto che un libro era caduto sul nostro ta
volo, piovuto chissà da dove: si trattava di un volume di me
dicina, nelle cui prime pagine era visibile una dedica dell’e
poca riconducihi]e a un certo A. Gaito, probabilmente un a1-
l 10 aprile 1980, su sollecitazione di Rol, Giovanni S€sia te
tenato dell’omonimo Alfredo»
I lefona a Tullio Regge, candidato al premio Nobel per la fi
sica, per invitarlo a una serata in compagnia del sensitivo. Pur
continuando a dichiararsi scettico di fronte ai poteri dì que
st’ultimo, Regge gli aveva riferito un significativo caso di pre
veggeriza che Sesia si era diligentemente appuntato e che ci
espone: «Se prima ]e ho detto che secondo me Rol usa i truc
chi, devo però citarle un episodio che mi ha stupito. Nel ‘44
un ufficiale dell’Armir faceva la spola tra i partigiani € gli al
leati che risiedevano in Svizzera, e si incontrava a Zermatt con
un certo Abn Dulles. Quando attraversava il Plateau Rosa si
copriva il volto per non abbronzarsi, in quanto un’abbronza
tura eccessiva poteva sembrare sospetta ai tedeschi e poteva
costare la fucilazione. Una sera questo ufficiale era a cena in
Valle d’Aosta con altre persone. Nessuno era al corrente della
sua attività che, per ovvie ragioni, era tenuta segreta. A un
certo punto Rol comincia a dire: “Tu non parli, ma io ti vedo
in pericolo. li vedo iii una chiesa, In quella chiesa c’è la mor
te”. Effettivamente il giorno successivo l’ufficiale aveva un
appuntamento nella chiesa di San Filippo con i membri del
comitato di liberazione nazionale. Non andò all’appuntamen
to ed ebbe così salva la vita. Tutti gli altri furono arrestati e fu-
114 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE LErTURA DEL PENSIERO E PREVEGGENZA 115
cilati al Martinetto. Ecco un uomo che a Rol crede ciecamen professionali aveva conosciuto il sensitivo, Massimo Goitre
te’>. Pur citando un episodio che ha indubbiamente qualcosa era, oltre che un dermatologo di sicuro avvenire, anche un
di miracoloso e dì soprannaturale, Regge dà aprioristicamen grande tifoso della Juventus, di cui il suo maestro Giovanni
te per scontato che ci sia sotto un trucco e continuerebbe a cre Zina era consulente medico. «Sino ad allora, non avevo prati
dere nel trucco anche se non Io scoprisse. Tanto che, sempre camente mai avuto rapporti con i giocatori. se non nei rari ca
nei corso di quella lunga telefonata, a Sesia aveva confessato: si in cui venivano in clinica € il direttore dì cattedra me li fa
«Non mi sognerei mai di scoprire dove è il trucco. Per questo ceva conoscere. Un giorno, in mia presenza, RoL disse a Zina:
non occorre uno scienziato, ma un prestidigitatore. Per sco Questo ragazzo è giovane e piuttosto ambizioso, e in ftilrno
prire le maletatte di un antiquario non ci vuole un critico d’ar ti sostituirà in un contesto cui tieni molto”. Nel primariato?”,
te, ma un altro antiquario». chiese Zma tra il divertito e il preoccupato. ‘Niente affatto”,
Arturo Bergandi, sempre lui: ((Era impossibile non dirglie rispose prontamente Gustavo, “prenderà il tuo posto di con
la giusta o contargli delle storie, perché tanto Rol sapeva sulente medico della squadra bianconera”. Ciò che è puntual
quando non si era sinceri con lui. Personalmente l’ho provato mente accaduto nel ‘94, quando Zina era ancora in vita, E con
sulla mia pelle in più di un’occasione. Come quando mi ave rammarico devo dire che la cosa non lo ha lasciato del tutto
va chiamato per un lavoro e io, preso da altri impegni. avevo indifferente.>’
trovato la scusa di un appuntamento dal dentista. La volta Vittoria Storero è stata per circa sessant’anni coinquiina di
successiva, appena messo piede in via Silvio Peilico, mi ave Rai. «Ci siamo conosciuti a metà degli anni ‘30, io abito tutto
va detto per filo e per segno tutto quello che in realtà avevo ra al terzo piano, proprio sotto il suo alloggio. Nei primi tem
combinato quel giorno». pi il nostro rapporto. secondo le regole del buon vicinato, non
Il professor Giovanni Sesia ricorda uno strano episodio ac andava oltre ai saluti. Poi, nell’immediato dopo guerra, siamo
cadutogli nel periodo in cui frequentava regolarmente il sen poco alla volta diventati ottimi amici,’ La Frequentazione pro
sitivo. (Avevo appena comprato un alloggetto nel complesso segue ininterrotta sino alla morte di Rol. «Ci vedevamo quasi
Piero de]la Francesca, fatto di cui era a conoscenza soltanto tutti i giorni, e non solo per le scale. Come inquilino non mi
mia moglie, donna peraltro particolarmente discreta. Alle sei ha mai dato fastidio, al massimo quaiche volta lo sentivo cam
del pomeriggio mi reco dal notaio per la firma del compresso, minare: è assolutamente falso che nel suo appartamento si ve
dopo cena sono ospite di Gustavo. Suono il campanello, lui rificassero, in ogni momento, degli strani fenomeni. E dire che
mi apre la porta e, appena mi vede, mi dice: “Sai, Giovanni, inizialmente non volevo andare a casa sua, nonostaMe i nu
stanotte ti ho sognato con un quadro di Pier della Francesca merosi inviti. Avevo paura: dopo aver saputo che era capace
in mano”. lo non gli ho detto niente, ho preferito tenere den di muovere i tavolini e i mobili con uno sguardo, temevo di
tro tutto il mio stupore.” venire schiacciata da un pesante trurneau... Un giorno, con i
Svariati erano i campi in cui Rol si avventurava in predi soliti modi gentili e cortesi, mi fece una proposta che proprio
zioni che coglievano sempre nel segno. Quando per ragioni non potevo rifiutare: “Perché stasera non sali da me? Ti pro-
•1
116 GUSTAVO SQL ESflRIMEN? E TEStMG.\:Azs LE!TURA DEL PENSIEQ E PREVEGGENZA
metto che non realizzerò nulla che ti possa creare dei proble “perché sarà un cane fortunato in quanto tu 1 o curerai molto
mi”» Molti anni dopo b signora Vittoria riceve a visita di bene”. Allora pensavo si riferisse ai fatto che lo avrei trattato
un’amica, e decide di farla conoscere al simpatico vicino. con particolare riguardo, invece il verbo “curare’ era assai ap
«Che bella signora», dice Rol con il garbo che gli era conge propriato: per ben sei volte infatti l’ho dovuto portare d’ur
gnale, «non si direbbe proprio che lei sia in dolce attesa». «in genza da] veterinario che, in altrettante occasioni, è interve
effetti non lo sono, gli risponde la mia amica un po’ risenti nuto con successo per salvarlo»
ta. «Mi creda. insiste Gustavo, «lei è incinta senza sapere di Qualche anno prima, in occasione del trasferimento de ne
esserlo. Mi aspetti un attimo, desidero consegnarle un picco gozio da via Goito (dove Rol una volta si era presentato in
lo omaggio». Rol sale per un attimo nel suo appartamento per compagnia di Federico Fellini) a corso Regina Margherita,
prendere un meraviglioso oggetto raffigurante un animale in Giovanna decide di mettersi in società con una certa persona
miniatura. «Lo tenga, è un ricordo dì quello che le ho appena conosciuta da entrambi. «“È l’inizio della fine, non farlo, an
riferito.» Per scrupolo nei giorni seguenti la mia amica si è fat drà malissimo, vedrai”, mi disse Gustavo. Queua volta non lo
ta visitare, così ha scoperto di essere in gravidanza da poco ascoltai: nel giro di pochi mési la società venne sciolta iii ma
tempo. Dopo la nascita del figlio, sono andata a trovarla a Ge niera piuttosto burrascosa». Ben più importante fu il fenome
nova, dove abitava: aveva con sé ciò che le aveva donato Rol nodi preveggenza segnalato da Gustavo a una conoscente di
non se ne è mai più voluta separare. Giovanna. «“Domani non prenda quell’aereo”, le disse Rol, e
Giovanna Demeglio ricorda altri episodi, aventi ovvia lei obbedì. L’apparecchio ebbe un pauroso incidente, e la si
mente Rol come protagonista, che per comodità sistematica gnora, anziché essergli grata, iniziò a diffondere la voce se
I facciamo rientrare tra i fenomeni in qualche modo legati alla
preveggenza. Con una precisazione iniziale: qualcuno, anche
condo la quale Gustavo portava ieÉla».
Nel novembre del 1986, in seguito alla morte del direttore
della clinica ortopedica dell’ospedale Molinette, tutti gli aiu
I’ in questo caso, potrebbe pensare a una mera coincidenza; al
tri potrebbero ipotizzare che, tra le tante previsioni fatte in ti del reparto vivono un periodo difficile. Per tale ragione
quella sede da Rol stesso, si siano avverate soltanto quelle qui Giorgio Bertini decide di concorrere per un posto da prima
riportate. Nulla di tutto questo, visto che abbiamo preventi rio ad Alessandria. ‘<Eppure avevo qualche incertezza: se
vamente sollevato analoghi dubbi con Giovanna, la quale ri avessi superato il concorso, avrei dovuto lasciare a Torino la
corda perfettamente («Come potrebbe essere diversamente. famiglia, lo studio e i miei pazienti. Per questo decisi di chie
quando si ha a che fare con un personaggio affascmante e in dere consiglio a Rol. Una sera lo chiamai per incontTarlo, ma
credibile come lui?») quello che si erano detti in tali occasioni. lui mi disse che era in attesa di ricevere al gran completo una
Ecco il primo episodio. «Anch’io, come Gustavo, ho sempre famiglia di Milano. Dopo un po’ mi richiamò per chiedermi
amato mo]to i cani. Tredici anni fa ho comprato un bellissimo di salire da lui, visto che il gruppo all’ultimo momento si era
scottish nero che mi fa ancora compagnia, e decido di portai-- ridotto. Quella sera il focus era su Ima ragazza: dal momen
glielo subito a vedere. “Lo devi chiamare Lucky’, mi dice, to che costei era in procinto di iniziare ia carriera televisiva, i
a
119
118 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE LETTURA DEL PENSIERO E PREVEGGENZA 1
genitori avevano bisogno di vedere chiaro nel suo futuro. tati tutti i fatti che le ho appena riferito”. E ovviamente era
Tutti noi prendiamo i soliti fogli e li riponiamo all’interno proprio così-»
delle giacche, poi Rol scrive per aria, quindi invita la giova Gianluigi Nicola abita ad Aramengo, in provincia di Asti, e
ne a leggere cosa era apparso sul suo. Morale: non doveva fa parte di una famiglia di grande tradizione nel restauro del
cercare la felicità nel lavoro, bensì nella famiglia. La lettera le opere d’arte in genere. «Mi ricordo di Rol quando, nell’im
terminava con una curiosa appendice che suonava più o me mediato dopoguerra, veniva a trovare papà in laboratorio
no così: “Inoltre quel professore non deve andare ad Ales portando con sé un vassoio di bignole. Io allora ero piccolino,
sandria”. Gustavo non poteva saperne niente, non ero anco lui mi intratteneva con dei giochetti, tipo far improvvisamen
ra riuscito a fargli il benché minimo accenno. Decido ugual te sparire qualche oggetto, che mi lasciavano incantato. Una
mente di tentare la sorte, non avevo altra scelta. Dopo averlo volta che mi sono messo a lavorare, e da allora sono passati
tranquillizzato sul fatto che avrei continuato a curarlo, visto tantissimi anni, ho potuto apprezzare in maniera diversa ciò
che i miei sarebbero in ogni caso rimasti a Torino, un giorno che il sensitivo era in grado di fare- Rol portava spesso da noi
mi disse: “Allora vai pure: tanto nel giro di poco diventerai i quadri dei suoi amici, visto che ogni tanto si dilettava a for
primario al Mauriziano”. Ci rimasi di sasso: non sapevo nul nire preziosi consigli per l’arredamento delle varie case che
la dei movimenti interni a quell’ospedale, sarei andato ad frequentava.» Il racconto prosegue per bocca di Guido, il pa
Alessandria per cercare di guadagnarmi presto un posto a dre. «Sul finire degli anni ‘40 il dottor Rol ci fece avere un’im
Torino, ma in un’altra struttura. Invece nel 1992 sono diven portante commessa da parte della signora Lancia, dell’omoni
tato primario proprio del Mauriziano.» ma fabbrica di automobili. Dopo aver lavorato per diversi
Ancora una testimonianza, come il solito importante, di mesi, era venuto il momento di stendere il conto finale: mia
Roberto Sacco, questa volta riguardante il padre Luigi. «Un moglie e io ci ragioniamo sopra a fondo, poi di nostra inizia
uomo per natura piuttosto scettico, che ha poi dovuto arren tiva decidiamo di praticare un certo sconto, portando il prez
dersi di fronte all’evidenza.» Oltre ad aver previsto diversi zo da 50 a 45.000 lire. 11 giorno dopo Rol ci telefona per la no
episodi inerenti al suo lavoro, a un certo punto Rol decide di ta, noi gli comunichiamo che era pari appunto a 45.000 lire.
combinarne una delle sue. «Un bel giorno papà, che aveva “No, non è giusto, voi originariamente avevate pensato di far
un’azienda che si occupava di progettazione, riceve la gradi pagare cinquemila lire in più. Che senso ha tale riduzione per
ta visita di Rol, e allora chiama il suo collaboratore di fiducia una famiglia così ricca?”.’> Gianluigi Nicola ha del personag
per fargli conoscere quello straordinario personaggio. Non gio un’ottima immagine- «Lo ricordo con grande affetto: era
appena questi gli si presenta davanti, il sensitivo inizia a rac un uomo incredibile, una figura magica, anche se lui avrebbe
contare un gran numero di episodi relativi alla sua vita pri avuto orrore nel sentire una definizione del genere.»
vata. “Ma lei come fa a sapere tutte queste cose?”, gli chiede A volte le previsioni di Rol erano a tinte ben più fosche.
il collega di mio padre. E Rol, senza minimamente scompor Come nel caso riportato dal giornalista Nevio Boni. «Qualche
si: “E semplice: lei ha in tasca un foglietto su cui sono ripor tempo dopo esserci conosciuti per ragioni di lavoro, ricevo
120 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
t LETTURA DEL PENSIERO E PREVEGGENZA 121
una sua telefonata verso le sette di mattina. A quell’ora ero già noscevo Rol solo di fama, ma la cosa non mi interessava più
al giornale, visto che «Stampa Sera» richiedeva orari partico di tanto in quanto sono sempre stata scettica nei confronti del
lari. Rol era piuttosto seccato dopo aver letto un pezzo che lo mondo del paranormale. Però tutte le volte che portavo a
riguardava. Nell’articolo in questione Carlo Moriondo, man spasso il cane al Valentino, chi sapeva dove abitavo mi chie
cato qualche anno fa, lo accusava velatamente di essere un il deva notizie sul suo conto. Per questo mi sono decisa a do
lusionista in quanto, a suo modo di vedere, il sensitivo pro mandare qualche informazione alla custode, la quale mi ha
duceva fenomeni analoghi a quelli dei prestigiatori. “Perché il descritto a fondo il personaggio e quello che era in grado di
suo collega ha scritto quelle cose senza avermi mai visto al realizzare. Dopo averlo incontrato una prima volta in occa
l’opera? Poteva documentarsi meglio, prima di avventurarsi sione di un’assemblea di condominio, nella quale si era di
in analisi del genere”. Lui sosteneva le sue ragioni, io cercavo mostrato galante, simpatico e allegro, un giorno lo incrocio
di difendere Moriondo e il nostro lavoro, che spesso impone nell’androne. Ci salutiamo, io non gli chiedo nulla, lui invece
di buttar giù in gran fretta un pezzo nei pochi minuti prece mi ferma e mi dice: “Scommetto che lei è la madre di quelle
denti alla chiusura del giornale. “È inutile continuare a parla due bellissime bambine”. “Si sbaglia”, gli dico, “ho soltanto
re di quello che è successo”, conclude Rol, “anche perché in un cane e un gatto”. Passa poco più di un anno, Rosalba è in
questo momento il suo collega ha cose ben più gravi cui pen procinto di sposarsi: mentre è per le scale in compagnia del
sare”. Attacco il telefono, non vedo Carlo aggirassi in reda futuro marito, si imbatte in Rol. “Voi avrete due bimbe”, ci di
zione, chiedo di lui. “Stamattina Moriondo arriva più tardi”, ce. Al che, garbatamente, gli faccio notare che si trattava di
mi dicono i vicini di scrivania, “è andato ad accompagnare la una previsione assolutamente possibile dal punto di vista sta
moglie alla stazione”. Passano pochi istanti, e arriva una te tistico, dal momento che quella è la media delle famiglie ita
lefonata: appena salita sul treno, la moglie ha avuto un infar liane. “Niente affatto”, conclude lui in maniera alquanto riso
to ed è morta sul colpo.» luta, e la cosa sembra finita lì.” Trascorre ancora qualche an
R.S. racconta un altro triste fatto riguardante i suoi genito no, la signora Scardina intanto si era trasferita con il marito in
ri: «Dopo la morte di mia madre, fatto previsto da Rol con un via Don Minzoni. «Una notte, dopo la sua morte, sogno Rol
certo anticipo cui io non volevo proprio credere, Gustavo mi nel contesto di un complesso viaggio onirico che preferisco te
era stato particolarmente vicino. Un giorno mi ha detto: “Tuo nere per me. Finalmente realizzo a cosa avesse alluso quando
padre le voleva molto bene, ma purtroppo per lui non le so mi aveva parlato delle due bimbe. Tre mesi dopo ero incinta,
pravviverà a lungo a causa di un colpo”. Fatto che si è pun poi sono nate due gemelle, nonostante la cosa fosse del tutto
tualmente verificato qualche anno più tardi, quando aveva da improbabile, visto che ciò non era mai accaduto nelle rispetti
poco superato i settanta.» ve famiglie. I medici allora mi avevano parlato di una possi
Passiamo ora a un evento lieto. Ne è stata testimone Rosal bilità su 380. Anche se non ho mai assistito ai suoi esperimen
ba Curti Scardina, per qualche tempo sua coinquilina. «Ero da ti, ricordo il Rol sempre disponibile e sorridente con grande
poco andata a stare nell’appartamento di via Silvio Pellico, co gioia e affetto.»
ì
122 CUSThVO ROL ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
di del letto che faceva dondolare tra le mani il suo insepara del capo, e vedrai che ti passerà in fretta”. Cosi è stato, per di
bile cappello. Non so come avesse avuto mie notizie, visto che più in un batter d’occhio: finita la telefonata, il mal testa era
non ero riuscito ad avvisare nessuno di quanto mi era succes soltanto più un ricordo.»
so. Quindi sentii che i medici, parlando tra loro, dicevano che Beppe Rho, dirigente Comau, era buon amico di Gustavo
ii il sassolino era già in fase discendente: mentre dormivo, lo Rol, cui un giorno chiese conforto per lenire i dolori lancinan
ti che tormentavano sua suocera. «Correva l’autunno 1981»,
seppi in seguito, Rol aveva avvicinato le sue mani al mio ven
tre. Da aUora, e sono passati più di trertt’anni, non ho mai più racconta il figlio Sandro. «Mia nonna, che allora aveva 74 an
avvertito problemi di tal genere.» ni, soffriva le pene dell’inferno per una terribile nevralgia al
Franca Ruscaila, che ci ha già raccontato alcuni episodi di trigemino che nessun medico era riuscito a curare nonostante
scrittura e di pittura a distanza, fornisce la sua testimoi-tianza i numerosi consulti richiesti. Un giorno RaI e papà si parlano
anche riguardo ai fenomeni in qualche modo legati aLle dia al telefono: “Ti sento preoccupato”, dice il primo. “In effetti è
gnosi e alle guarigioni, «Rol si è sempre dato molto da fare così”, gli aveva spiegato mio padre, “mia suocera è ormai al -
per lenire il dolore altrui, specie quello fisico. Ricordo ad la fine, due punture di morfina al giorno non le danno più al
esempio il caso di un caro amico ricoverato nella clinica Bido cun giovamento”. “Non ti preoccupare”, ribatte il sensitivo,
ne in attesa di una delicata operazione resasi necessaria da un “dì a tuo figlio di venirmi a prendere subito e vediamo cosa si
tumore polmonare. Ebbene, nonostante l’urgenza dell’inter può fare”. Parto immediatamente, una volta arrivato in via
vento, il chirurgo non poteva procedere per via di una persi Silvio Peflico con un po’ di imbarazzo lo faccio accomodare,
stente febbre che non accennava minimamente a scendere. Un sebbene fosse così alto, suHa Al12. I miei sentimenti, in quel
giorno Gustavo è andato a trovano e lo ha sfiorato con una momento, erano contrastanti: da un lato nutrivo grande spe
mano come faceva spesso in quei casi: ebbene, la febbre è spa ranza ne] suo operato, dal)’altro ero emozionato di ritrovarmi
rita di colpo. il mio amico è stato operato e gode tuttora di a tu per tu con un personaggio di cui avevo tanto sentito par
buona salute. In altri casi di cui sono stata testimone, poteva lare. Così scopro un uomo simpatico e di grande carisma che
capitare che Rol, con modi in ogni caso rassicuranti, invitasse però non riuscivo a guardare negli occhi, tanto penetrante era
qualcuno a fare un immediato check-up. E regolarmente ciò si il suo sguardo. Arriviamo in via Bellardi, a casa della nonna,
rivelava utile per individuare qualche malattia, di varia natu e per una mezz’ora si discute di tutto un po’. A un certo mo
ra e gravità, comunque in corso.» In un caso Rol ha agito di mento, mentre vestito di tutto punto parlava con mia madre
rettamente sulla signora Ruscalla, per fortuna per un episodio stando comodamente seduto sulla poltrona, afferra il suo pie
di poco conto. <Dovevo andare a un battesimo, avevo un mal de destro e come niente fosse se lo porta dietro la testa. Poi,
di testa infernale, di quelli che non ti consentono di fare al dopo aver amabilmente intrattenuto l’infermiera facendole
cunché. Gustavo mi telefona per le solite due chiacchiere, gli molti complimenti, dice: “Adesso sono pronto, possiamo co
L
126 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE DIAGNOSI E GUARIGIONI 127
minciare”. A mia madre chiede di afferrare con la mano destra lizzare Paura di ogni singolo individuo, una sorta di aureola
il pollice sinistro della nonna, lui fa altrettanto con il pollice si composta da diversi colori: a secondo della lucentezza o del
nistro di mia madre, poi si mette a soffiare per almeno cinque l’opacità delle varie sezioni che la componevano, egli era in
minuti sul pollice destro della nonna per chiudere il cerchio. grado di stabilire se in quel momento qualche parte del corpo
Io intanto lo guardo: è spossato, bianco, sudato. Quel giorno soffrisse di particolari patologie. In un solo caso ha fatto in
non fu necessaria la seconda dose di morfina, dopo una deci modo che potessi scorgerla anch’io, in una persona cui aveva
na di trattamenti analoghi mia nonna si è ripresa completa diagnosticato un problema al fegato poi puntualmente suffra
mente, tanto che sarebbe morta soltanto dieci anni più tardi di gato dalle analisi mediche. Lo so, quello che dico può sem
un altro male.» li ricordo lasciato dal sensitivo nel giovanotto brare incredibile. Non bisogna però dimenticare che tre lumi
di allora è indelebile. (<A differenza di Luciano Proverbio, che nari della medicina torinese come Dogliotti, Quaini e Ezio Le
ho conosciuto poco tempo fa, Gustavo era unico nel creare le vi ne richiedevano la presenza in sala operatoria allorché si
atmosfere adatte agli esperimenti. Dopo la morte, visto che trovavano di fronte a casi di particolare difficoltà.» Fer contro
mia moglie ha un certo feeling con la medianicità, la figura di in alcuni casi a Gustavo non era assolutamente possibile for
Rol ha continuato ad aleggiare nella nostra casa. Sono certo nire alcun contributo. «È successo con il mio rapimento pro-.
che chi lo denigra o non crede nei suoi poteri lo faccia soltan trattosi tre mesi», spiega Luigi Giordano, «anche se in quel tri
to per invidia. Non si può mettere in dubbio la figura di chi, ste periodo non ho mai perso la speranza, quasi come se il suo
senza secondi fini, ha aiutato tanta gente.» spirito mi fosse sempre accanto. Lo stesso in occasione della
Elena Ballarati: «In una delle tante sere in cui c’eravamo ri morte di una giovane madre di quattro figli che Rol conosce
trovati a casa di Graziella e Gianni De Coster, Gustavo mi va bene: la malattia è stata repentina e fulminante, e lui, pur
guarda e mi dice: “Lei ha un rene più basso dell’altro, ma ciò soffrendo molto, non ha potuto fare niente. “Più le persone mi
non le darà mai particolari fastidi”. Lì per li rimango molto sono care”, mi aveva spiegato in un’occasione, “meno posso
stupita: non avevo mai avuto il mhuimo problema, e neppure aiutarle”>.
in occasione dei recenti parti era venuta fuori qualche ano Se rari erano i casi nei quali Rol riusciva a guarire le ma
malia. Sette anni più tardi avverto una forte colica renale: du laffie gravi, assai spesso gli era possibile alleviare il dolore fi
rante le cure del caso, si scopre che in effetti il rene sinistro era sico altrui. Una diretta testimonianza di ciò ci proviene da Vit
ptosico dalla nascita, ossia decisamente più basso dell’altro>’. toria Storero, la cui famiglia aveva con Rol una antica consue
L’ex primario di chirurgia generale presso la clinica uni tudine di amicizia. «Gustavo, mago o sensitivo che fosse, era
versitaria delle Molinette Luigi Giordano, marito di Maria un uomo straordinario, cui va tutta la mia riconoscenza. Una
Luisa, nonché medico curante di Gustavo, ne ricorda l’uma volta rientrata a casa dopo una delicata operazione all’addo
nità e la generosità, ma anche la capacità di riconoscere le ma me, continuavo a soffrire a causa di insistenti dolori che mi fa
lattie. «Ciò capitava di frequente anche con chi non conosce cevano letteralmente urlare dal male. Gustavo scende a tro
va, e non sbagliava mai un colpo. Rol sosteneva di poter ana varmi, mi vede in quello stato, allora passa la sua mano vici
28 GUSTAVO ROL EEPERÌAIENT1 E TES?!1ONJAVZE
l’ho capito dal tipico bendaggio sul collo e dai suoni che
129
nuvola. Ebbene, in pochi secondi il male è scomparso e non emetteva con fatica per comunicare con gli altri. Una volta
ci mi è mai più tornato. Mio marito, che era al mio franco, era
strabiliato.» lo seguito, di analogo trattamento hanno goduto
sedutosi, Rol gli si avvicinato, gli ha posto il proprio tova
gliolo sul bendaggio, poi è tornato al tavolo. Poco dopo ho
a
I! i3(! GUSTAVO ROL EspfR:4tNTt E TE5fl4fGN?4.ZE
i
di peltro grande come un uovo contenente alcuni confetti, mi
chiede di raffigurare un qualche cosa sul bigliettino che la ac
compagnava. e io, visto che eravamo nel periodo pasquale,
GUSE%VO ROL ESPER!ME?.T E TFSTLMONL4NZE
Mi fece scegliere una carta da un mazzo, poi mi disse di farla lora si mostrava molto generoso, tanto che insisteva sempre
passare di taglio o di punta attraverso lo spesso ripiano di le per darmi anche la mancia. Era una persona squisita, un gen
gno del tavolo rettangolare attorno al quale eravamo seduti. tiluomo, un vero signore che non ci ha mai messo soggezio
Eseguo: la carta era penetrata dall’alto verso il basso per tre ne.’> Paladin è una delle poche persone con le quali, nono
quarti, ma non ne voleva sapere di infilarsi del tutto. Su suo stante una conoscenza risalente nel tempo, Rol non si lascias
invito continuo nel mio tentativo senza rovinarla. “Ho paura se andare ai suoi esperimenti. «Forse perché, quando mi chie
che più di così non vada”, sussurrò Rol, “prova ad andare sot se se mi interessasse mettermi in contatto con i miei genitori
to il tavolo e a tirarla da quella posizione”. Dopo un po’ di in che non c’erano più, gli risposi negativamente. Sono sempre
sistenza è passata completamente attraverso il legno, a parte stato un tipo molto scettico, tanto che una volta mi disse:
un piccolo lembo che si è strappato». “Giovarmi, lo so che tu non credi a quello che posso fare”.» :1
Un fenomeno analogo è riportato anche da Luigi Giorda Eppure in un’occasione Rol non si trattenne, e nel labora
no: «Una sera Rol dichiara di voler dai corso a un esperimen torio di Paladin realizzò uno dei suoi fenomeni preferiti. «Al
to di smaterializzazione e di successiva rimaterializzazione l’epoca era situato qualche portone più in là, edera composto
per il mio tramite. Mi afferra una mano, se la mette tra le sue, da tre ambienti in fila l’un con l’altro. Un giorno Rol venne in
poi con le dita mi assesta un leggero colpo sulla fronte, quin negozio, afferrò un frammento di cornice lunga circa sette-ot
di mi invita a far passare una carta attraverso il tavolo. Obbe to centimetri e disse al lavorante che si trovava nella stanza
disco. Il tavolo è spesso diversi centimetri, eppure questa pas più distante da quella in cui ci trovavamo di fare attenzione,
sa con facilità attraverso il legno, tanto che poi rimarrà intrisa perché gli avrebbe fatto arrivare il legnetto che aveva in ma
di un inconfondibile odore di resina». no. Così fece, gettando con forza in quella direzione il pezzo
Giovanni Paladin, a dispetto del cognome veneto, è un di cornice che scomparve misteriosamente senza fare rumore.
simpatico artigiano dall’inconfondibile accento piemontese Mi spostai subito nell’altro locale, e vidi per terra ciò che ave
che lavora da quasi mezzo secolo all’inizio di via Della Rocca. va tirato poco prima.»
«Non è un modo di dire, ma il dottor Rol mi ha davvero visto Una smaterializzazione sui generis o comunque parziale è
nascere, visto che è sempre stato cliente del laboratorio di cor quella che ci viene riferita da Chiara Barbieri. Chi scrive non
nici una volta gestito dai miei genitori. Anzi, si serviva da noi nutre dubbi in proposito, sia perché non nuovo alla descrizio
sin dai tempi in cui aveva una bottega d’antiquariato in via ne di fatti ditale portata, sia perché conosce personalmente
Accademia Albertina. Passava spesso a trovarci non solo chi la racconta. Pur tuttavia si rende conto, anche in questo ca
quando aveva qualche tela da incorniciare, ma anche per il so, di mettere nero su bianco un qualcosa che, per la sua
piacere di fare due chiacchiere. Ogni tanto capitava che mi re straordinarietà, non si presta facilmente a essere accettato
cassi a casa sua per consegnare dei quadri, nella maggior par tout-court. «Era seduto al solito tavolo del ristorante, dalla mia
te dei casi delle cose molto belle dipinte da lui, per le quali de posizione vedevo Rol di coltello. A un certo punto ha fatto
siderava una spessa cornice argentata piuttosto semplice: e al- passare l’arto superiore attraverso il muro: da una parte scor
IM GUSTAVO R. EspE,Mpm E rEnMrvGkN2E
gevo mano e avambraccio sino all’altezza del gomito, dall’al- Fenomeni vari
tra il braccio e tutto il resto. Come in altre occasioni, ormai
abituata ai suo repertorio, gli dicevo, in dialetto: “Dottore,
non faccia così, la prego”- Lui mi chiamava Chiaretta e, per
prendermi in giro, diceva che avevo la faccia da schiaffi.»
L
w
140 GUSTAVO ROI_ ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE FENOMENI VARI 141
Ca dell’imperatore si allargava in un cordiale sorriso. A queL sonaggi cli comprovata buona fede. «Eravamo insieme sull’a
punto distoglievo lo sguardo dalla tela e osservavo la sua fac scensore dì casa, non ricordo se stavamo salendo o scenden
cia divertita che pure mi incuteva molto timore e una certa do. A un certo punto mi dice: “Bergandone, vuole vedere che
soggezione.” Un episodio analogo è stato raccontato aì re in un attimo riesco a diventare grande?”. Un istante dopo toc
stauratore Giariluigi Nicola dalla dottoressa Gabrielli, allora cava con la testa la plafoniera della cabina, poi in pochi se
Soprintendente alle gallerie piemontesi. «Ln giorno Rol le condi tornava normale. Non ho mai capito come facesse: di
porta a vedere un ritratto, La reazione della Soprintendente è certo non si metteva in punta di piedi, anche perché si aliun
più o meno di questo tenore: “Indubbiamente si tratta di un gava tutto in modo strano, incomprensibile...» li un’altra oc
bel quadro, peccato quelli, faccia arcigna”. F Rol, di rimando: casione era invece accaduto l’esatto contrario. «Avevano suo
“Ma cosa dice, dottoressa? Non vede che ride?”. In effetti il nato al campanello, il dottore doveva scendere con un quadro
volto raffigurato si era messo improvvisamente a sorridere.» perché c’era una signora che lo stava aspettando su una
La carrellata prosegue con Elena Ballarati, che riporta in ma Dopo aver spostato il sedile del passeggero tutto iii avanti per
niera fedele un episodio avente per protagonista il signor Og lasciare spazio al dipinto, bisognava fare in modo che Rol, al
gero, vicino di casa di Rol nonché suo buon conoscente. «Co to e robusto com’era, potesse accomodarsi all’interno dell’au
stui, che aveva una rappresentanza di olii minerali, era in tovettura. La signora era preoccupata: “Ho paura che lei non
Germania per motivi di lavoro. L’aria della sala nella quale si ci stia, dottore”. E lui, di rimando: “Non si preoccupi, adesso
trovava nel corso di un affollata riunione si era fatta irrespira divento piccolo come Valletta”. Detto fatto: in un secondo,
bile per il caldo. “Se fosse presente Rol”, aveva pensato Og mentre si trovava chino sul marciapiede pronto per salire sul
gero, “ci penserebbe lui ad aprire in qualche modo le fine l’auto, l’ho visto rimpicciolirsi poco alla volta. Lo so, può sem
stre”. Dopo pochi istanti gli infissi si spalancano da soli, e Og brare incredibile, ma è quello che è successo.»
gero, che era solito frequentare Gustavo, non si stupisce più di Cambia il testimone, ma l’effetto è sempre lo stesso: dav
tanto’>. Ma il bello deve ancora venire. «Una volta rientrato a vero sconvolgente. Sappiamo che si tratta di fenomeni cui è
Torino, il rappresentante scorge Rol sull’altro marciapiede. difficile prestare fede, se non li si è visti accadere in prima per
Attraversa la strada e si avvicina con l’intenzione di raccon sona. Però gli individui che ce li hanno riferiti sono assoluta
targli quanto era accaduto durante la trasferta di lavoro. Il mente attendibili. Maria Luisa Giordano, ancora lei, in uno
sensitivo però non gli lascia il tempo: “Lo so, lo so queHo che dei suoi libri descrive minuziosamente ciò che un beL giorno
è successo”, gli dice, “tu eri in riunione, e a un certo punto tut vide manifestarsi a casa Rol: «Nel salotto vi erano due statue
te le finestre si sono aperte da sole”.» che rappresentavano figure di donna con peplo, antiche, en
Arturo Bergandi è stato testimone diretto di altri due epi trambe alte poco meno di mezzo metro. Una sera le stavamo
sodi inediti che hanno dei prodigioso Non fosse che con lui osservando con attenzione mentre nella penombra dell’abat
abbiamo una certa frequentazione, ci risulterebbe difficile cre jour ascoltavamo un concerto di Mozart, che Rol adorava, As
dergli, anche se di fatti analoghi sono stati partecipi altri per- sorti nella musica, ci parve che si muovessero: all’improvviso
L
142 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMON4NZL FENOMENi VARI 143
presero vita e scesero per qualche istante sul tappeto. Non fu no si sentirà pienamente realizzato”. Fortunatamente l’arrivo
illusione, tutti i presenti furono concordi sul fatto che si fosse dell’autobus pose termine ai discorsi di quell’individuo: una
À
144 GUSTAVO ROL. ESPERIMENTI E TESTIMONIANZE
¶ FENOMENI VARI 145
mente Gustavo fa La sua comparsa, io ero molto emozionata voce che faceva venire i brividi per l’emozione». Un fatto si
i to. Poi saltano fuori dei mazzi ancora celofanati, Rol mi chie te che ci siamo incontrati, me l’ha sempre declamata piuttosto
de di prenderne uno e di scegliere ml seme; opto per i fiori, su compiaciuto del mio stupore».
suo invito giro le relative carte e scopro che erano diventate Giovanni Sesia, che in occasione del nostro incontro ha
tutte di quel seme. Ovviamente Rol non le aveva per nuila mostrato le prove inconfutabili dei molti esperimenti cui ha
toccate.» Ecco il gran finale. «Tempo qualche mese, senza un assistito nel corso di un rapporto quasi ventennale, racconta
motivo particolare. mio marito ha iniziato a lavorare nel cam della volta in cui, tanto per cambiare in casa dei sempre ospi
po del diritto internazionale, fino a quando tale materia è di tali coniugi Visca, «al termine della solita procedura che non
ventata la sua attività esclusiva, tanto da assorbire e sostihii ricordo bene, ma che aveva fatto sì che saltasse fuori la lette
i re tutte le altre>’.
Elena Ballarati racconta pure di averlo sentito in più di
un’occasione lamentarsi per via di certe bizzarre ma frequen
ra “emme”, qualcuno dei presenti aveva scelto la parola
“moneta”. A quel punto un altro di noi era stato invitato a ti-
rame fuori dalla tasca una da cinque lire e a riporla sotto un
i.
ti richieste che gli venivano inoltrate: «Può sembrare incredi piatto. Dopo qualche istante, sul lato principale di quella
bile, ma molte signore ricorrevano a Rol per i motivi più dì- stessa moneta era apparsa un incisione riportante l’ora e la
sparati, ad esempio quando non ricordavano più dove aveva data in corso».
no nascosto i propri gioielli. Lo stesso era accaduto anche a L’ex campionessa di atletica leggera Maria Vittoria Trio ha
Maria Gabriella di Savoia la quale, non trovando più un og un ricordo importante anche a proposito dei fenomeni non ri
getto prezioso che le aveva lasciato in eredità l’ex regina Ma conducibili a una particolare categoria. «In pìù di ‘m’occasio
ria José, aveva chiesto aiuto proprio a Gustavo, che obtorto col ne Rol, un vero cristiano più che un cattolico praticante, fece
lo aveva prontamente risolto fl problema». delle ipotesi circa qualcuna delle mie esistenze precedenti. In
Ancora Maria Luisa Giordano, a proposito dell’innata pas un pomeriggio particolarmente radioso, con il sole che riem
sione di Rol per la poesia, alla quale si è dedicato con buoni piva di luce lo splendido salone affacciato su corso Massimo
risultati per tutta la vita: «Mentre un giorno stavamo parlan d’Azeglio, mi parlò, in maniera molto seriosa e coinvolgente,
do di Hòlderlin e della poesia come palesamento del divino, di esperienze travagliate che avrei vissuto nell’epoca degli
accadde un fatto prodigioso. All’improvviso egli cambiò voce etruschi. Quindi mi illustrò con dovizia di particolari una
€ si mise a declamare dei versi stupendi in un tedesco perfet coppia di statuine risalenti a quel periodo che stavano affian
to, versi di liriche inedite che Gustavo improvvisava con una cate su un mobile, poi di colpo cambiò discorso. Dopo circa
a k
r
cinque minuti vidi i due soprammobili a poco a poco rico aveva un grosso neo sulla guancia destra”. La cliente rimase
prirsi di petali di rose. Lui intanto era al mio fianco e non mi impietrita. In seguito seppi che quel fatto la colpi profonda
poteva guardare in faccia: per questo sono certa che l’ipotesi mente, tanto che interruppe il pericoloso rapporto con l’alcol
di ipnosi non possa avere alcuna ragione d’essere. “Sono con che aveva avuto inizio con la morte del primogenito.»
tento”, mi disse subito dopo, “ciò significa che ho visto giusto Sandro Rho, che ha già fornito attendibili testimonianze a
sul tuo lontano passato. Le statue hanno voluto ringraziarti”. proposito di altri fenomeni, racconta un fatto alquanto singo
Pure quella volta, uscendo da via Silvio Peflico, le gambe mi lare riguardante suo padre Beppe. «Tra loro c’era una buona
tremavano. Ciò che contava per me non era la causa bensì l’ef amicizia cementata anche dal fatto che papà non ha mai chie
fefto, anche in quel caso assolulamente genuino e indiscutibi sto aiuto a lZol, nonostante questi gli avesse a più riprese con
le.» 11 periodo della frequentazione di Rol è state per Maria fermato di essere in grado di dargli una mano ai fini della car
Vittoria assai formativo, ma anche molto impegnativo. «All’i riera. Mio padre, direttore alla Comau, lo aveva ringraziato,
nizio ero una ragazzina, poi sono maturata anche grazie a lui. ma non poteva accettare una cosa del genere in quanto desi
Ricordo che una volta ebbi un’uscita infelice, e lui mi gelò let derava contare esclusivamente sulle proprie forze. Circa tre
teralmente con lo sguardo: Stasera”, dissi davanti ad altri mesi prima di morire, Rol [o chiama al telefono: ‘Seppe, ti vo
ospiti, “è stata una serata povera perché non abbiamo assisti glio salutare perché penso che non ci vedremo più”. Lui ov
to ad alcun esperimento”. In un’altra occasione mi fece dono viamente cercava di sdrammatizzare dicendo di non credere
del mio ritratto, con tanto di firma autografa a pennarello su] che ciò potesse accadere. “Sappi inoltre”, aveva aggiunto Gu
retro di una tela di almeno due metri per uno € mezzo. Quan stavo, “che tu ne sarai prontamente informato’. U 22 settemn
do con un po’ di soggezione gli feci notare di non essere ve bre del 1994, giorno della morte del sensitivo, mio padre era
nuta particolarmente bene, lui mi rispose: Guarda che quel davanti alla televisione che seguiva con la massima attenzio
la non sei tu, mali dentro c’è il tuo spirito”. A scanso di equi ne, come faceva sempre, un incontro di tennis, sport di cui era
voci ho preferito lasciare il quadro a casa dì mia madre.,’ molto appassionato. A un certo punto, senza motivo, fa un ge
Maria Luisa Giordano ricorda, con un velo di commozio sto per lui insolito, ossia cambia canale, e rimane di sasso: al
ne, ciò che capitò nel negozio Il cassetto della nonna di corso primo zapping, si sintonizza sul telegiornale di un’emittente
Regina Margherita, dove ReI si recava spesso per fare due privata, che in quel momento stava annunciando la morte di
chiacchiere con Giovanna, la proprietaria. «Gustavo era alle Gustavo RoL»
gro, ci stava raccontando qualche barzelletta nonostante la La vicina del piano di sotto, Vittoria Storero, riferisce un
presenza di una cliente che non conosceva. A un certo punto paio di episodi non catalogabili in maniera precisa. <‘Th una
smise di colpo di parlare, lo guardammo in faccia e ci accor circostanza ha scomodato persino Napoleone: ‘Adesso arriva
gemino che era diventato bianco. Con un filo di voce, sus l’imperatore, fate attenzione a quello che succede”. Eravamo
surrò: ‘fl momento di ilarità non è adatto all’occasione, visto seduti attorno al tavolo, lui era in mezzo a noi. All’improvvi
che la signora ha perso da poco un figlio di ventun anni che so tutti i lampadari del salone hanno cominciato a dondolare
&
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simultaneamente.» Ancora più sorprendente quanto accadu ce: “Ti sei sbagliata, non è possibile, mia moglie in questi gior
to una sera come tante altre alla presenza, oltre che di Vitto ni si trova in Norvegia”. “No, sono sicura, l’ho vista, era pro
ria, anche del coniuge. «ifi un’occasione nella penombra ho prio lei, anche se non mi ha detto una sola parola”. Allora Gu
scorto nitidamente il pennello muoversi da solo nei pressi del stavo, per chiudere il discorso, ha sussurrato: “Probabilmente
la tela, mentre Gustavo se ne stava a tre-quattro metri di di è accaduto che da laggiù le è venuta in mente la casa, così il
stanza, senza scompormi più di tanto. In un’altra non ho po suo spirito intelligente ti si è manifestato per un attimo”.»
tuto fare a meno di urlare. Una precisazione: mio marito al Sempre a proposito di Elna, Vittoria Storero riassume ciò
meno nei primi tempi era piuttosto diffidente, e non amava che le era stato raccontato proprio da lei in seguito a uno dei
partecipare alle riunioni nel corso delle quali Rol produceva i tanti strani fenomeni che accadevano abitualmente al quarto
suoi esperimenti. Quella volta, quasi in segno di sfida, Gusta piano. «Un pomeriggio, mentre era da sola in casa, la signora
vo gli dice: “Adesso provo a sdoppiarti, in modo che tu pos Rol si ritrova inspiegabilmente a tu per tu con un gran nume
sa vedere il tuo sosia”. Ci trovavamo nel suo studio, in parte ro di lumlii accesi. “Cosa hai fatto, cosa hai pensato in quel
rischiarato da alcune fioche luci. A un certo punto mi sono ac momento?”, le chiesi con una certa agitazione. “Nulla”, mi ri
corta che una testa uguale a quella di mio marito si spostava spose con la massima calma, “probabilmente tutto ciò è acca
sui muri, quasi fosse una maschera priva del corpo che la sor duto perché mio marito mi aveva pensato con una certa in
reggesse. Ho gridato di accendere le luci, così è stato, e il vol tensità”. Ciò a dimostrazione di come l’abitudine a vedere
to è scomparso. Sono assolutamente certa che non si sia trat certi fenomeni ne avesse irrimediabilmente condizionato il
tato di un’allucinazione, anche perché mio marito, che quella carattere e gli atteggiamenti.» Vivere a fianco di un individuo
notte non è riuscito a chiudere occhio, ha visto ciò che ho vi con tali poteri doveva essere tutt’altro che facile. «La moglie
sto io. Anzi, ha poi riferito che nel momento in cui il suo viso era comunque una donna fredda e distaccata che dava poca
si è dileguato ha avvertito una specie di shock, come quando confidenza, parlava il minimo indispensabile e stava sulle
si riceve un forte schiaffo in faccia.» sue. Diversamente, non avrebbe potuto resistere così a lungo
Un’altra testimonianza assai significativa da parte della si in compagnia di un uomo così speciale, anzi davvero unico.»
gnora Storero riguarda Elna, la moglie di Rol, che non entra Non che Rol nutrisse una passione particolare per le aran
va quasi mai in gioco durante gli esperimenti del marito. «Rol ce, almeno per quanto ci risulta. Ciò nonostante, alla presen
stava suonando il pianoforte, a un certo punto si accorge che za di Chiara Barbieri, si era ripetutamente divertito a fare il
gli mancava uno spartito che si trovava nella stanza accanto. dispettoso servendosi ditale frutto. «Una sera un cliente che
“Non posso continuare”, mi dice. Allora mi alzo e mi dirigo conoscevo di vista, il dottor Merli, era intento a sbucciare con
verso la camera a fianco. Nel momento in cui stavo per var coltello e forchetta un arancio al tavolo del solito ristorante.
care la soglia, mi trovo davanti Ehia che mi sbarra la porta con Mentre stavo tranquillamente parlando con Gustavo, que
i’ la sua aria come il solito severa e austera. Torno indietro spa
ventata, gli racconto di quell’incontro, lui, impassibile, mi di-
st’ultimo, che gli volgeva le spalle, schiocca all’improvviso le
dita. Risultato: l’agrume del dottor Merli, che aspettava sol
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pacchettino di paste acquistate da Gastaldi, in via Madama va il nostro stesso scompartimento. “Non si preoccupi, si
Cristina. La faccio breve: alla fine di quell’incredibile riunione gnora. Sono bambini, bisogna lasciarli sfogare. A proposito:
ho chiesto a un amico di mio cognato di accompagnarmi a ca è vero che lei in casa ha un asciugacapelli arancione?”. E io,
sa, avevo paura per le cose cui avevo assistito. Ciò che mi ave stupita: “Si, è vero, ma mi perdoni: lei chi è?”. “Sono Gusta
va più colpito era stato un viaggio nel passato che aveva visto vo Rol, e le voglio dare un consiglio: non lo utilizzi più, è un
protagonista Icio Postonia, un nostro amico presente quella apparecchio vecchio e molto pericoloso, può dare la scossa”.
sera. Non avevo capito tanto dei complessi meccanismi che Rimango interdetta. A scanso di equivoci, una volta rientra
stavano a monte di quello strano viaggio, però è stata un’e ta a Torino, ho portato l’asciugacapelli in un negozio di mia
sperienza straordinaria, irripetibile’>. fiducia dove, dopo averlo smontato, mi hanno dato confer
In fondo, ha ragione Sergio Parmetier quando afferma che ma dei pericoli imminenti che avrei corso se avessi conti
Gustavo Rol fosse un tipo strano. «Una volta a casa nostra si nuato a usarlo.»
è dedicato per quasi un’ora alla pulizia di un paio di quadri Piero Servetti offre un ulteriore contributo ricordando un
del primo Ottocento raffiguranti due miei antenati. “Non ve episodio risalente alla morte della madre. «L’undici dicembre
di la patina di polvere che si è depositata sulla tela? Come fai del 1984 nostra madre ci lascia per sempre, il tredici c’è il fu
a lasciare dei dipinti in queste condizioni?”.’> «Quando ci in nerale. Alla sera Gustavo mi chiama al telefono per scusarsi di
contravamo per strada mi guardava sopra la testa e poi, a se non avervi partecipato. “Sai, io se posso evito queste tristi ce
condo del giorno, mi diceva: “Oggi hai davvero una bella au rimonie. Però, se ti interessa stabilire un contatto con lei, do
reola”, oppure: “Oggi mi sembra tu abbia qualcosa che non mani sera alle ventuno vieni a casa mia. Nella dimensione
va”, racconta Delfina Pasano. «Una sera aveva espresso il de nella quale si trova ora, non esiste il tempo: quando, tra mol
siderio di andare a casa di mio cognato, il quale una decina di tissimi anni, la raggiungerai, lei sarà molto contenta di veder
anni prima aveva ideato un sistema, che occupava una stanza ti perché penserà che intanto siano trascorsi soltanto pochi
intera, atto alla registrazione in contemporanea di più voci su giorni”. L’indomani mia moglie e io ci presentiamo puntual
diverse piste, per ascoltare a tutto volume la Marsigliese: il mente in via Silvio Pellico. C’erano anche i coniugi Giordano,
suono era così potente che lo si avvertiva quasi fino al castel all’inizio si parla di Napoleone e di De Gaulle, si beve cham
lo del Valentino. Lui era felice come un bambino.» pagne, si mangia una torta. “Piero, andiamo a dorn±e?”, mi
Fiore Brizio sino a qualche armo fa è stata, insieme con il dice verso l’una. “D’accordo, Gustavo. Ma non mi avevi pro
marito, titolare del rinomato bar Zucca di via Roma, Ecco il messo che mi avresti messo in contatto con mia madre?.”
resoconto del suo primo, casuale incontro con il sensitivo. “Già, è vero. Allora dammi il foglio di carta con la sua grafia
«Stavo tornando in treno da Salice d’Ulzio in compagnia dei che ti avevo detto di portare.” Rol mi spiega che nello scrive
miei figli, Giuseppe e Maria Teresa, che allora erano piccoli re lasciamo sempre qualche traccia importante di noi stessi, e
e irrequieti. Non stavano fermi un attimo, così mi sono sen che per “sentire” certe cose avrebbe dovuto mettersi sul petto
tita in dovere di scusarmi con il distinto signore che occupa- la lettera in questione. In realtà non l’avevo con me, la sera
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prima, ne sono sicuro, non me l’aveva chiesto, altrimenti me Robbia, che a Im certo punto sparisce misteriosamente.
ne sarei certo ricordato. “Te la porto domani, Gustavo” “No, “Scommetto che ciò è frutto di qualche scherzetto del tuo
domani è tardi, sono in partenza per Mentone dove mi fer amico”, mi confida l’indomani. “Se è così, digli per piacere di
merò per buona parte dell’inverno.” ‘Non importa”, lo tran restituirmelo in fretta.” Il giorno dopo incontro Gustavo, gli
quillizzo, “sarà per il tuo ritorno.» Il giorno dopo comunque spiego l’accaduto. “L’ho solo spostato, si trovava in una si
mi metto alla ricerca di qualche lettera: ero sicuro di averne tuazione di pericolo. Ma adesso è tornato al suo posto.” Era
diverse, non ho mai buttato via nessun ricordo di mai madre, vero. Poi il quadro è sparito di nuovo, sottratto, questa volta
sono sempre stato profondamente legato a lei. Niente, non materialmente e non con la sola forza del pensiero, da due
trovo nulla. Allora, neU’ordirie, mi reco nella sua casa collina mal intenzionati che se lo erano infilato sotto la giacca”.
re di Revigliasco, in quella al numero 2 di via Cernaia e nel
l’appartamento di mio fratello: non è saltato fuori neanche un
piccolo pezzo di carta scritto di suo piglio né allora, né in se
giilto. In poche parole: nessuno di noi È in possesso di un
qualsiasi documento che rechi la sua calligrafia, fatto che ha
dell’incredibile. Da quel giorno mi sono fatto una certa idea, e
credo di non sbagliare: non so per quale ragione, ma proba
bilmente mia madre non voleva mettersi in contatto con me.
E Rol era perfettamente a conoscenza ditale fatto.»
La titolare della libreria esoterica Arethusa di via Po, dove
spesso lZol passava il sabato mattino per far due chiacchiere
(<‘Ma non comprava mai nulla. Al massimo, in quarant’anni,
gli posso aver regalato lm paio di ]ibri, lui veniva soprattutto
a curiosare. Spesso mi diceva: ‘Tiri giù le serrande e venga
con me al Cassetto della nonna, lì ci offrono un tè meraviglio
so’), racconta un episodio davvero curioso. «Ero amica sia di
Gustavo sia di Pietro Accorsi, il noto antiquario», spiega Car
la Rolli Casalegno, «entrambi uomini intelligenti, eleganti e
raffinati. I rapporti tra ]oro erano discreti, anche se Accorsi
non era pienamente convinto di quello che faceva Gustavo, e
Rol era attratto soprattutto dagli oggetti che capitavano per le
mani di Pietro. L’antiquarìo aveva sopra la testata del letto a
baldacchino un piccolo ma splendido dipinto di Luca della
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Una morte soltanto fisica
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160 CUSTAVO aOL. [3 RiM.’U E TESTIMONIANZE a.s MOWE SCLTANrn FISICA
trebbe immaginare, non ci sono rapporti particolari tra questi che Rol fosse semplicemente «uno dei più grandi illusiomsti
individui, che spesso non si COHOscono l’un con l’altro, come che Torino abbia conosciuto’, anche se a certi fenomeni conti
se appartenessero ad ambienti diversi. Ciò a dimostrazione nuava a dare vita anche quando aveva quasi novant’anni e fa
che non esiste una lobby di persone legate a Rol: ognuno di ceva fatica a muoversi. A dimostrazione di ciò adducono il
loro parla per se stesso, perché crede a un qualche cosa, per fatto che nessun prestigiatore, in pratica nessuno di loro, ab
ché ha avuto certe prove, e mai per difendere uno staws o un bia mai avuto la possibilità di assistere da vicino al suo ope
credo collettivo da cui trame vantaggio. rato. Eppure ciò non risponde a verità, visto che Carlo Buffa
li resto non conta. Non conta quello che affermano gli in di Perrero, prestigiatore e fondatore insieme al padre del Cir
vidiosi, chi non l’ha conosciuto, chi cerca notorietà o di farsi colo Amici della Magia dì Torino, ha più volte asserito pub
pubblicità alle sue spalle, chi vuole in qualche modo metterne blicamente il contrario, oltre a essersi dichiarato certo che, in
in dubbio la buona fede, spinto chissà da quali interessi e pro occasione dei suoi esperimenti, Rol non utilizzava forzature,
spettive. quei procedimenti che fanno sì che le scelte dei presenti va
In occasione del centenario della nascita, una parte dei me dano a parare nella direzione voluta da chi comanda il gioco.
dia non ha esitato a mettere in dubbio i poteri di Gustavo Rol. Fatto peraltro ribadito anche da Elio De Grandi, in arte
C’è chi lo ha accusato di essere un illusionista, chi un aristo Alexander: di fronte a un folto pubblico radunatosi nel giu
cratico perditempo, chi un millantatore. Altri hanno puntato gno del 2003 nella sala conferenze della Galleria d’arte mo
l’indice contro il suo compiacimento di realizzare certi fatti, derna, il noto mago, ascoltando la registrazione sonora di un
come se un atteggiamento del genere fosse in qualche modo gioco con le carte messo in atto dal sensitivo, si è detto sicuro
criticabile. Se uno scrittore va fiero della sua opera, se un re che Rol non utilizzasse alcuna forzatura, ma che lasciasse a
gista è contento dell’esito di un film, se un industriale può ri ognuno la piena libertà di scelta sul da farsi nei vari passaggi
tenersi soddisfatto dell’andamento della propria azienda, non dell’esperimento stesso.
si comprende perché un individuo quale Rol (che per altro si Altri ancora hanno affermato che Gustavo desse corso ai
è sempre professato un uomo come tutti gli altri, con le debo suoi fenomeni esclusivamente di sera e nella semi-oscurità,
lezze, le qualità e i vizi comuni a tutti) non potesse provare cioè in condizioni in cui l’attenzione è meno vigile e più age
una certa soddisfazione nel vedere la meraviglia dipingersi voli risulterebbero eventuali trucchi, oppure soltanto a casa
sul volto di chi lo frequentava. E non si dica che il sensitivo propria: anche questo assunto ci pare superato dal racconto di
privilegiasse esclusivamente le persone di nome e di una cer diversi esperimenti (Maria Vittoria Trio, prima tra tutti) avve
ta importanza: abbiamo visto che a casa sua, anzi attorno al nuti in pieno giorno, anzi alla luce (in tutti i sensi) del scie, o
suo celebre tavolo, si avvicendavano amici, conoscenti, pro nelle abitazioni di amici e conoscenti. Alcuni, come prova in
fessori, vicini di casa e semplici negozianti. confutabile della sua falsità, hanno portato a sostegno il fatto
Alcuni esponenti del Cicap, il comitato che si occupa di che Rol non abbia mai accettato di farsi esaminare, fotografa
controllare le affermazioni suL paranormale, hanno sostenuto re, filmare. Ma per quale ragione chi disponeva di certi pote
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OL ESPEk’.ENT! E TSTì.qo.:izf
ri senza saperne il perché, chi non ha mai tratto da questi il Nota bibliografica
minimo vantaggio, chi faceva dei bene al prossimo, doveva
sottostare a riscontri di tal genere? In fondo, Rol non ha mai
chiesto favori a nessuno e non ha mai cercato pubblicità, anzi
ha sempre condotto una vita il più riservata possibile. Rol, ri
cordiamoce]o bene? non era un fenomeno da baraccone, e co
me tale va trattato, cioè con il massimo del rispetto.
Molti tra coloro che almeno in un’occasione hanno avuto la
fortuna di assistere agli esperimenti del sensitivo torinese, si
sono sentiti in dovere di dichiarare spontaneamente tutta la
loro amarezza per quanto di recente è stato scritto su Rol, Archivio storico del quotidiano «La Stampa».
spesso paragonato a un mago, a un imbonitore o, peggio an Enciclopedia di parapsicologia e dell’insolito. L’uomo e l’ignoto (di
cora a un imbrogliona Anche chi ha i piedi ben piantati per retta da Ugo Dettore), Armenia Editore, Milano 1978.
terra ed è scettico per natura non può nutrire dubbi sui feno Va’ pensiero 2867-1 950. Ricordi di altri tempi, Editrice La Stam
meni che Rol realizzava. «Di quello che faceva Rol ci si inna pa, Torino 1991.
morava. Fa male sentire ciò che si dice di lui», spiega Delfina ALLEGRI R., Re?, i? ,nistero, Musumeci Comunicazione, Aosta
Fasano. 1993.
Chi non crede in lui è liberissimo di farlo. Peccato che in ALLEGRI R, Rol l’incredibile, Musumeci, Aosta 1986.
questa categoria rientrino coloro che non hanno avuto la ven ANGELA 1’., Viaggio nel mondo del paranormale, Garzanti, Milano
Finito di stampare
mieI mese dì novembre 2003
presso Qqu(Jttro servizi grafici Chìvas5o
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