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MANUFACTURING ENGINEERING PAGINA: 1/20

EDIZIONE: 1.4
Fiat
Fiat Group Automobiles SpA BODY IN WHITE DATA: Mag. 2011
M55.780805: Capitolato di fornitura ravvivatori e frese

CAPITOLATO
DI FORNITURA
RAVVIVATORI E FRESE
M55.780805

Fiat
Fiat Group Automobiles SpA

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E’ vietata la riproduzione, anche parziale, senza preventiva autorizzazione scritta di FIAT GROUP S.p.A.
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Elenco varianti da edizione precedente:

Edizione Descrizione Variante.


Ed. 1.0 Emissione
Ed. 1.1 Capitolo 5 Documentazione – variata indicazione delle lingue in cui deve essere
Mag. 2009 redatta la documentazione.
Ed. 1.2
Pag. 17 – Aggiunto Capitolo 7 “Requisiti in ottica WCT”
Mag. 2009
Ed. 1.3 Pag. 14-15-16-17 – Aggiunto capitolo “Applicazione Cella di carico”.
Sept. 2010 Pag. 18 – Spostato capitolo “Requisiti in ottica WCT”
Ed. 1.4
Capitolo “2.6 Controllo rotazione motore fresa e fresa”: aggiornato titolo e
Mag. 2011
descrizione.
16/05/2011

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INDICE
Elenco varianti da edizione precedente: ...................................................... 2
INDICE ................................................................................................... 3
1. PROGETTO...................................................................................... 4
1.1 DEFINIZIONE DEL PROGETTO ................................................................ 4
2 REQUISITI ..................................................................................... 5
2.1 CARATTERIZZAZIONE DEL PRODOTTO .................................................. 5
2.2 AZIONAMENTO......................................................................................... 8
2.3 UNITÀ DI RAVVIVATURA STANDARD CON UNA TESTA PORTAFRESA.. 9
2.4 UNITÀ DI RAVVIVATURA SPECIALE CON DUE TESTE PORTAFRESA .... 9
2.5 UNITÀ DI FRESATURA SPECIALE PER COLLANTE.................................. 9
2.6 CONTROLLO ROTAZIONE MOTORE FRESA E FRESA .............................. 9
2.7 SEDE PER TESTA PORTAFRESA ............................................................. 10
2.8 TESTA PORTAFRESA .............................................................................. 10
2.9 SUPPORTO.............................................................................................. 10
2.10 SISTEMA DI COMPENSAZIONE ........................................................... 10
2.11 SISTEMA DI EVACUAZIONE TRUCIOLI, CONTENITORI RACCOLTA
TRUCIOLI .......................................................................................................... 10
2.12 DISPOSITIVO SU OSCILLANTE ........................................................... 11
3 COMPOSIZIONE ........................................................................... 12
4 ASSISTENZA TECNICA ................................................................. 12
5 DOCUMENTAZIONE ..................................................................... 12
6 ESEMPI ......................................................................................... 13
7 APPLICAZIONE DELLA CELLA DI CARICO .................................. 14
Introduzione ........................................................................................ 14
Messa in funzione ................................................................................ 14
Calibrazione del sensore di forza .................................................................................................................................. 14
Istruzioni di montaggio e schemi ....................................................... 15
Schema di montaggio .................................................................................................................................................... 15
Collegamenti elettrici .................................................................................................................................................... 15
Foto e disegni....................................................................................... 16
8 REQUISITI IN OTTICA WCT ........................................................ 18

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1. PROGETTO

1.1 DEFINIZIONE DEL PROGETTO

La presente specifica è dedicata alla definizione di un metodo di collaudo e certificazione


per le seguenti applicazioni:

 Ravvivatore fisso a terra per pinza montata sul polso robot.

 Ravvivatore su braccio oscillante per pinza fissata a terra.

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2 REQUISITI

Si ritiene indispensabile condividere con il fornitore:

 Metodo di certificazione dei ravvivatori standard e speciali, per le applicazioni


robotizzate e manuali.

 Tracciabilità, garantita dal costruttore, per le seguenti fasi:

1. Progettazione.
2. Costruzione.
3. Collaudo dimensionale e funzionale.
4. Collaudo con simulazione della saldatura.
5. Certificazione pratica che dimostri il buon funzionamento del prodotto
assicurando la stabilità del processo tecnologico svolta in cantiere presso il
Cliente.

Il Costruttore deve dichiarare:


 la tipologia di applicazione
 il modello ravvivatore
 il modello di fresa
 MTBF e MTTR del ravvivatore e della fresa
Garantendo la qualità del prodotto e la stabilità del processo tecnologico ottenuti
verificando praticamente e definendo:
 Caratteristiche meccaniche, elettriche e pneumatiche del ravvivatore per le
applicazioni: fisse e su oscillante
 Life time per il ravvivatore e per le frese.

2.1 CARATTERIZZAZIONE DEL PRODOTTO

La caratterizzazione del prodotto ravvivatore + fresa, eseguita dal Costruttore e deve


rispettare le seguenti tolleranze:
Si devono utilizzare elettrodi coniati con durezza HRB pari a 90 - 95 punti.
 I risultati ottenuti nella certificazione devono essere riconfermati in produzione.
 La fresa deve garantire le seguenti tolleranze x1, x2, x3, x4, x5 condivise con il
Costruttore e con il Cliente:

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 La variazione del diametro


∅pa ∅pa ± X1 OK
∅pa della parte attiva
∅Pa ∅pa > ∅Pa NON OK
deve valere:
∅pa ± X1.

 L’asse della parte attiva può perdere


X2 = ± 0,5 [mm]
l’allineamento con l’asse del corpo

elettrodo di ± X2.
X2

 L’asse della parte attiva dell’elettrodo

superiore può perdere l’allineamento

con l’asse della parte attiva X3 = ± 0,1 [mm]


X3
dell’elettrodo inferiore di ± X3.

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 La forma della parte attiva può

abbandonare la forma circolare X4 = ± 0,3 [mm]

per quella ellittica con una


X4
tolleranza massima sulla stella dei

diametri di ± X4

 La superficie della parte attiva può

abbandonare la forma piana per

quella convessa con una tolleranza

massima di ± X5. Le superfici devono X5 = ± 0,1 [mm] X5


essere lisce e prive di irregolarità,

dopo la ravvivatura in nessun caso

devono rimanere trucioli e testimoni

al centro dell’elettrodo.

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2.2 AZIONAMENTO

1. Motore trifase, tensione nominale 380V - 400V – 500V (in base alla tensione di
alimentazione dello stabilimento dove viene installato) – frequenza 50Hz, potenza
nominale min. 0,75 KW.
2. L’alimentazione elettrica dell’unità ravvivatore, compreso l’eventuale motore
dell’oscillante, dev’essere fornita dal controllo robot.
Il collegamento del cavo di alimentazione, dal lato dell’unità ravvivatore, dev’essere
eseguito con cavo fornito di connettore volante.
La scatola dell’unità ravvivatore dev’essere equipaggiata con il corrispettivo
connettore fisso.
I motori del ravvivatore e dell’eventuale oscillante devono essere dotati di proprio
connettore fisso.
I connettori devono essere compresi nel volume di fornitura.
3. L’unità ravvivatore ed il rispettivo cavo elettrico di alimentazione devono essere
protetti con idoneo dispositivo di protezione magnetotermico contenuto all’interno
del controllo robot.
4. La parte relativa alla sicurezza del ravvivatore e dell’eventuale oscillante dev’essere
gestita dal controllo robot che, tramite un apposito teleruttore, dovrà impedire la
movimentazione del motore del ravvivatore (e del motore dell’oscillante in caso di
impiego di ravvivatori montati su oscillanti motorizzati), nel caso di settore di linea
non ripristinato (emergenza o accessi di settore non chiusi).
5. I segnali elettrici da/verso l’unità ravvivatore, compreso l’eventuale oscillante,
devono essere gestiti dal controllo robot.
Il collegamento del cavo dal lato dell’unità ravvivatore dev’essere eseguito con cavo
fornito di connettore volante.
La scatola dell’unità ravvivatore dev’essere equipaggiata con il corrispettivo
connettore fisso.
I connettori devono essere compresi nel volume di fornitura.
6. L’alimentazione aria per il dispositivo di aspirazione trucioli dev’essere derivata dal
pannello fluidico del robot. L’elettrovalvola di comando è posta a bordo del
ravvivatore.
7. Numero di giri sulla testa portafresa: >250 – 400 [g/min] in corsa a vuoto, sotto
carico circa 230 – 300 [g/min].
8. Coppia sulla testa portafresa minimo 25 [Nm].
9. Classe di protezione IP56
10. Temperatura massima di contatto 40°[C] sulla scatola.
11. I connettori di collegamento dei sensori e degli attuatori e devono essere M12.

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2.3 UNITÀ DI RAVVIVATURA STANDARD CON UNA TESTA PORTAFRESA

L’unità di ravvivatura standard deve essere utilizzata su robot sui quali sono presenti una o
più pinze di saldatura con elettrodi d’uguale geometria.

2.4 UNITÀ DI RAVVIVATURA SPECIALE CON DUE TESTE PORTAFRESA

L’unità di ravvivatura speciale (Twin) può essere utilizzata su robot sui quali sono utilizzate
almeno due pinze con elettrodi di geometria diversa.

2.5 UNITÀ DI FRESATURA SPECIALE PER COLLANTE

Se gli elettrodi di saldatura vengono a contatto con collante, la testa portafresa durante la
ravvivatura può impiastrarsi. In tal caso, tenendo conto del tempo ciclo, si può utilizzare
quest’unità di ravvivatura. L’elettrodo può essere pre-pulito con un’adeguata testa di
pulitura e ravvivato con la testa portafresa. Questo sistema impedisce che la testa
portafresa s’impiastri rapidamente. Quest’opzione deve essere disponibile all’occorrenza da
parte del fornitore del sistema.

2.6 CONTROLLO ROTAZIONE MOTORE FRESA E FRESA

L'unità di ravvivatura elettrodi a comando elettrico dovrà essere fornita con il controllo
dell'effettiva rotazione e del senso di rotazione del motore della fresa e della fresa stessa.
Ciò per evitare il rischio di elementi con punti di saldatura di qualità ridotta a causa della
non ravvivatura degli elettrodi.
Il controllo dovrà gestire ognuna delle teste portafresa presenti sull'unità di ravvivatura.
La gestione del controllo dev’essere eseguita dal robot.
L’eventuale anomalia di senso rotazione fresa, che dovrà arrestare il processo di
ravvivatura degli elettrodi, dovrà essere diagnosticata sia sul TP del robot che su HMI di
linea.

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2.7 SEDE PER TESTA PORTAFRESA

La sede della testa portafresa nonché la testa portafresa devono essere dotate di un
sistema di chiusura rapida a baionetta , in modo da consentire un cambio veloce della
testa portafresa.

2.8 TESTA PORTAFRESA

Nella testa portafresa si trovano le lame di fresatura, con cui gli elettrodi sono lavorati
meccanicamente. Le teste portafresa devono essere realizzate in modo che i coltelli siano
bloccati e non avvitati. Le geometrie degli elettrodi sulle singole pinze di saldatura possono
variare. Per tale motivo vi sono diverse varianti di teste portafresa. Essa deve essere
fornita di apposite aperture per lo scarico dei trucioli onde evitare intasamenti. Per ogni
abbinamento d’elettrodi deve essere utilizzata la testa portafresa prevista per
lo stesso.

2.9 SUPPORTO

L’unità di fresatura deve essere fissata ad un supporto che ne garantisca la stabilità. Tale
supporto deve essere realizzato in modo che l’unità di ravvivatura possa essere montata
all’occorrenza orizzontalmente o verticalmente per garantire l’accessibilità della pinza di
saldatura.
La modifica del supporto (allungamento del tubo del supporto) non è consentita.

2.10 SISTEMA DI COMPENSAZIONE

Affinché durante la chiusura della pinza di saldatura, l’unità di ravvivatura possa adattarsi,
l’unita di fresatura deve essere dotata di un sistema di compensazione verticale,
l’escursione elastica dovrebbe essere almeno di +/- 15 mm.

2.11 SISTEMA DI EVACUAZIONE TRUCIOLI, CONTENITORI RACCOLTA TRUCIOLI

Per mantenere gli impianti di saldatura puliti e consentire il recupero del rame, accanto ai
dispositivi di ravvivatura occorre prevedere contenitori di raccolta trucioli con soffiaggio d’aria o
dispositivi di aspirazione integrati.
Il volume del recipiente di raccolta deve essere minimo di 2 litri ed il recipiente di raccolta
deve essere di facile svuotamento e non infiammabile
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L’aspirazione del materiale fresato deve essere superiore all’80%.


È indispensabile, per il buon funzionamento dell’aspirazione, che tutte le postazioni di
ravvivatura utilizzino cuffie di aspirazione. Queste potranno essere a spazzola o in altro materiale
(PVC) da permettere lo smontaggio dalla testa della fresa in modo facile e funzionale.
Per soluzioni con frese speciali dove non può essere inserita la cuffia standard è
indispensabile eseguire studio di fattibilità e sottoporlo al Cliente per approvazione.
Eventuali raccordi per l’impianto pneumatico devono essere ad innesto rapido.

2.12 DISPOSITIVO SU OSCILLANTE

Per ravvivare pinze di saldatura montate a terra, occorre utilizzare unità di ravvivatura
montati su adeguati dispositivi oscillanti ad azionamento pneumatico o elettrico (il tipo di
azionamento sarà definito da FGA). Questo azionamento deve disporre di un campo di
oscillazione sufficientemente grande (almeno 0-135 gradi); il campo di oscillazione
dovrebbe essere possibilmente a regolazione libera. Gli elementi di montaggio (bracci)
devono essere realizzati in materiale quadro, i necessari elementi di collegamento quali
angolari e manicotti devono essere in esecuzione stabile. La lunghezza del braccio di leva
non dovrebbe essere superiore ai 1200 mm dei bracci, se necessario non superiore a 600
mm compresa unità di ravvivatura. Evitare un’oscillazione ulteriore dell’unità di ravvivatura
nella posizione di ravvivatura.
Il movimento dell’oscillante potrà essere sia orizzontale che verticale.

Il dispositivo oscillante nonché la posizione dell’unità di ravvivatura devono essere allestiti


in modo che il recipiente di raccolta trucioli possa essere montato in modo funzionale,
senza provocare ingombri. Anche le unità di ravvivatura orientabili devono essere dotate di
un sistema di compensazione
La gestione elettrofluidica dell’unità ravvivatura elettrodi su oscillante, sia esso ad
azionamento pneumatico che elettrico, dev’essere a completo carico del controllo robot
(vedere dettagli indicati nel paragrafo 2.2 Azionamento).

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3 COMPOSIZIONE

L’Unità di ravvivatura elettrodi Oscillante è sostanzialmente composta da:


 Ravvivatore e fresa
 Base porta cilindro e 4 tasselli di fissaggio a terra
 Braccio oscillante
 Sistema di aspirazione con raccoglitore trucioli
 Scatola elettrica a bordo ravvivatore
 In caso di azionamento pneumatico dell’oscillante, elettrovalvole per
comando del cilindro pneumatico. Per quanto riguarda la valvola di blocco
chiusura bloccaggio stelo, il cablaggio del comando sia collegato su i 2 pin
del modulo di sicurezza presente all’interno del controllo robot.
 Kit cavi di alimentazione e segnali per collegamento ravvivatore.
 Cella di carico per la misura della forza di chiusura degli elettrodi

4 ASSISTENZA TECNICA

Assistenza tecnica

Il Costruttore delle apparecchiature dove descrivere le sue prestazioni di assistenza nel


luogo di utilizzo ed allegarle all’offerta.

5 DOCUMENTAZIONE

La documentazione dell’unità ravvivatore deve comprendere tutte le certificazioni alle


normative vigenti del luogo in cui verrà installata, i disegni meccanici, gli schemi elettrici,
gli schemi fluidici, i dati di targa, i consumi energetici elettrofluidici, l’elenco dei ricambi
con i relativi prezzi, il manuale d’uso e manutenzione e dovrà essere fornita sia su
supporto magnetico che su copia cartacea nelle lingue indicate sul capitolato generale di
fornitura FGA M55.780013 e/o su altri documenti inerenti.

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6 ESEMPI

Fig. 1 Fig. 2

Esempi costruttivi di oscillanti offerti da produttori diversi.

Fig. 3

Applicazione tipica con oscillante orizzontale.

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7 APPLICAZIONE DELLA CELLA DI CARICO

Introduzione
La cella di carico viene utilizzata per monitorare nel tempo la forza che la pinza di saldatura riesce
realmente ad imprimere in base alla forza richiesta o alla corrente richiesta.
La gestione della cella di carico avviene tramite applicativo fornito dal Costruttore del Robot ed
installato nel suo controllo.
La cella di carico restituisce un dato analogico che l’applicativo, tramite delle istruzioni
tecnologiche esportate da una libreria, gestisce e trasforma in informazioni per l’utente.
La cella di carico è composta da una staffa da montare sulla ravvivatore, un sensore di forza e un
cavetto elettrico 5 poli che porta i segnali da/verso il controllo robot.

Messa in funzione

Calibrazione del sensore di forza


La calibrazione del sensore consiste nel trovare il valore del fattore di conversione daN/bit da
inserire nella routine di inizializzazione force_meas_init.

1- Riscaldare la pinza con la routine warm_up.


NB: le misure di forza eseguite a pinza fredda potrebbero dare risultati non
attendibili. A maggior ragione la calibrazione deve essere eseguita con la pinza in
condizioni ottimali.
2- Eseguire una ravvivatura degli elettrodi.
3- mettere la pinza in posizione di misura con l’elettrodo fisso quasi a contatto con la
superficie del sensore.
4- Eseguire una misura dello spessore del sensore.
5- Compilare i campi della force_meas_init inserendo una tolleranza alta, 1 come fattore di
conversione, ed eseguirla Con 1 il controllo restituisce un valore in bit.
6- Eseguire una misura di forza con l’istruzione force_measure impostando una forza media
da applicare (ad es. 200 daN) e lo spessore rilevato dalla precedente misura. Nonostante
la tolleranza alta, essendo il risultato in bit, il controllo genererà un errore. Il risultato della
misura si può leggere nello spazio riservato ai messaggi su l TP o da TP-INT.
7- Ripetere il punto 4 alcune volte e fare una media dei risultati ottenuti dalla misurazione.
8- Dividendo la forza applicata per il risultato medio in bit si ottiene il fattore di conversione da
inserire nella force_meas_init.
Esempio
- forza applicata: 200 daN
- risultato medio: 2850 bit
- fattore di conversione = 200/2850 → 0.07
9- Per migliorare l’accuratezza della calibrazione si possono ripetere i punti 6, 7 e 8 usando
forze diverse. Il fattore di conversione ottenuto dovrebbe essere, approssimando, sempre
lo stesso.

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Istruzioni di montaggio e schemi

Per il montaggio della cella di carico seguire lo schema di montaggio fornito da robotica assieme
all’applicativo e al Kit Sensore di Forza.

Schema di montaggio

Collegamenti elettrici
Per l’interfacciamento del sensore, consultare i manuali e/o il Costruttore della consolle Robot.

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EDIZIONE: 1.4
Fiat
Fiat Group Automobiles SpA BODY IN WHITE DATA: Mag. 2011
M55.780805: Capitolato di fornitura ravvivatori e frese

Foto e disegni

Sensore di forza

staffa di supporto

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Esempio di installazione

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8 REQUISITI IN OTTICA WCT

Prevedere, per i ravvivatori elettrodi:

 indicazione, sulla cassetta raccolta trucioli, del livello oltre il quale deve essere svuotata:

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 inserimento raccoglitore trucioli di ravvivatura e polvere di saldatura:

 lubrificazione braccio ravvivatore mobile da manuale ad automatica:

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 possibilità di ispezionare la fresa senza smontare la protezione:

PROTEZIONE IN
POLICARBONATO

 Inserimento frese con utensili di taglio intercambiabili.

 Verifica periodica dell’efficienza del sistema di aspirazione trucioli.

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