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I

tuttolibri n. 2192 A CURA DI


BRUNO VENTAVOLI
CONTATTO
www.lastampa.it/tuttolibri

H
R
A
B
A
L Quando il mondo crolla
fatti una risata:
vedrai che tutto passerà
ALAMY STOCK PHOTO

Per la prima volta in Italia i racconti che nel 1963 rivelarono il grande praghese
Insegnò come resistere all’orrore staliniano con boccali di birra, ironia e allegre fanciulle

BRUNO VENTAVOLI E UNA NOVELLA INEDITA DI BOHUMIL HRABAL - PAG. IV

— L’autobiografia — Graphic novel — Poesia


y(7HB1C2*LRQLOK( +z!"!@!$!:

Woody Allen, «Orlando Furioso» «Ero un cannibale,


ecco tutto quello nella versione ora mi nutro
che volete sapere di Caluri & Pagani di battiti del cuore»
PAG. XII ALDO NOVE - PAG. XIX
ANTONIO MONDA - PAG. II

.
R

II LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020


tuttolibri

Personaggio

Tutto quello che avreste


voluto sapere su
WOODY
ma non avete mai osato
chiedere ad
ALLEN
ANTONIO MONDA
Il libro

È
un peccato che il libro
di memorie di Woody
Allen, intitolato A pro-
posito di niente, sia sta-
Dagli amori ai film, il grande regi
to accolto da un’attenzione me-
diatica focalizzata sulla contro-
versia con Mia Farrow, perché
è un testo ricco di spunti inte-
si racconta in un’autobiografia (p
ressanti per comprendere la
personalità di un grande del ci-
nema, oggi vittima, a mio avvi-
so, di un assurdo ostracismo. È stesso mondo intellettuale che
necessario tuttavia riassume- lo idolatrava, in particolare
re la vicenda, dal momento quello che gravita intorno al
che è lo stesso cineasta a scri- New York Times, ma è con l’am-
verne nel libro, la cui dedica re- biente del cinema che si è aper-
cita: «A Soon-Yi, la migliore. to un conflitto irreparabile. La
Pendeva dalle mie labbra e poi campagna di Ronan Farrow ha
mi ha avuto in pugno». Nel bloccato la distribuzione ame-
1992 la Farrow scopre che Al- ricana dei suoi film e generato
len, suo compagno da dodici Woody Allen ritrattazioni grottesche da par-
anni, aveva una relazione con «A proposito di niente» te di attori che hanno lavorato
Soon-Yi, da lei adottata insie- (trad. di Alberto Pezzotta) con lui molti anni dopo il
me al precedente marito An- La nave di Teseo 1992: Timothée Chalamet è ar-
dre Previn. Da allora sono pas- pp. 400, ebook € 15.99 rivato a devolvere in carità il
sati 28 anni: Allen e Soon-Yi si ediz. cartacea € 22 compenso ottenuto in Un gior-
sono sposati e hanno avuto no di pioggia a New York, e Al-
due figlie, mentre l’attrice ha len racconta che l’attore ha
lanciato l’accusa, gravissima, del regista newyorkese, al pun- «giurato di averlo dovuto fare
di molestie sessuali nei con- to che in Manhattan lo indica perché era in lizza per l’Oscar
fronti di Dylan, altra sua figlia tra i motivi per cui vale la pena con Chiamami col tuo nome, e
adottiva. Allen è stato scagio- vivere. La campagna di Ronan lui e il suo agente avevano pen-
nato due volte, e in occasione ha fatto del cineasta un «pa- sato di avere maggiori chance
della seconda sentenza il giudi- ria» al punto che Hillary Clin- di vincere prendendo le distan-
ce ha accusato la Farrow di ton rifiutò un contributo eletto- ze». Il cineasta parla con sarca-
aver plagiato i figli contro rale per la campagna presiden- smo di «cittadini benintenzio-
l’ex-compagno: nel libro Allen ziale. All’epoca Allen rimase nati, infiammati di sacra indi-
rivela che «anche l’avvocato di malissimo, ma ora replica con gnazione: sembravano non ve-
Mia ha dichiarato pubblica- ironia: «con Soon-Yi non abbia- dere l’ora di schierarsi in una
mente di non sapere se le mole- mo potuto fare a meno di chie- battaglia di cui non conosceva-
stie si siano verificate o siano derci se con cinquemila dollari no nulla facendo a gara a chi
frutto dell’immaginazione di in più da spendere avrebbe po- fosse il più integerrimo». Poi
Mia». Da 1993 non è più suc- tuto vincere in Pennsylvania, conclude con una battuta che
cesso nulla, ma in occasione Michigan o Ohio». gli creerà nuovi nemici: «erano
del caso Weinstein, Allen è di- Oggi fa impressione leggere contro la pedofilia e non aveva-
ventato l’oggetto di una violen- quanto Allen sia ferito dallo no paura di dirlo ad alta voce,
ta campagna da parte del figlio
avuto con la Farrow, il cui no-
me era Satchel ma è stato cam- Nato a Brooklyn nel 1935
biato in Ronan Farrow dall’at- Woody Allen ha scritto per radio, televisione , teatro, cinema e
trice, la quale ha dichiarato di «New Yorker» prima di diventare comico nei locali notturni e poi
averlo concepito con Frank Si- regista. In sessant'anni di carriera, ha scritto e diretto cinquanta
natra, altro suo marito e idolo film, recitando in molti di essi
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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA III
tuttolibri

soprattutto alla luce della nuo- possibilità di riscatto, o quanto


va scoperta scientifica per cui Gli altri titoli meno l’illusione. Giunto al tra-
la donna ha sempre ragione». monto della vita, sceglie la tene-
La sua tesi è che la Farrow, rezza di Broadway Danny Rose
sconvolta per la vicenda di sulla cupezza di Crimini e Mi-
Soon-Yi, sia accecata dall’odio Mio papà era un ebreo sfatti, ma i passaggi esilaranti
al punto da trasformare l’aver non stemperano la mestizia
tenuto sul grembo Dylan men- piccolo di statura, dell’assunto: invece di conside-
tre guardavano la televisione amava sparare rare il bicchiere mezzo pieno o
in una molestia sessuale. Nella e in guerra mezzo vuoto afferma di vedere
pagina meno nobile del testo, «la bara mezza piena».
Allen racconta che Ronan è fucilò un commilitone Sono molti i retroscena sui
morbosamente attaccato alla film e sui legami sentimentali,
madre, al punto che i due dor- ma Allen rifiuta l’aneddoto fine
mivano insieme nudi fin quan- Quando dissi sì a se stesso preferendo le battu-
do lui aveva undici anni. te fulminanti: durante la ceri-
Si tratta fortunatamente so- al primo matrimonio monia matrimoniale ha detto
lo di un passaggio, perché il li- mi sembrò alla prima moglie Harlene Su-
bro è in realtà il racconto vivido si chiudesse la porta san «sì lo voglio» con lo stesso
di una vita intensa e fortunata, tono con cui Orson Welles pro-
che Allen offre al lettore con di un sepolcro nunciava Rosebud (nella ver-
una profondità che nasce dalla «Saperla lunga» sione italiana Rosabella) in
leggerezza. Esemplare il rac- (trad. di Alberto Episcopi Quarto Potere. Illuminante il se-
conto della serata in cui vinse il Bicchiere mezzo e Cathy Berberian) guito: «mi sembrò di sentire
primo Oscar per Io & Annie, Bompiani, pp. 144 una porta blindata chiudersi
quando rimase a New York a pieno o mezzo sulla mia vita. La porta di un se-
suonare il jazz e scoprì quanto vuoto? Più che altro polcro. Sì, amavo Harlene, ma
era successo dai giornali: chi lo vedo una bara non avevo idea di cosa fosse l’a-
conosce sa che non è affatto more». Tra le pagine migliori ci
snobismo. Allen, che ha inizia- mezza piena sono quelle dedicate a Diane
to la propria carriera scrivendo Keaton, che gli è stata fedele
testi per Sid Caesar e Mel nel momento più difficile, ma
Brooks, ha sempre avuto un no- forse le più rivelatorie sono
tevole talento narrativo, come quelle relative alla famiglia. Ap-
dimostrano gli esilaranti libri prendiamo che il padre, «un
scritti in precedenza e i numero- ebreo piccolo di statura che
si pezzi pubblicati sul New Yor- non si faceva mettere i piedi in
ker. A proposito di niente riesce testa da nessuno» rubò un anel-
ad essere divertente anche nel lo a una cugina della madre in
modo in cui riesce a sdramma- vista del matrimonio: aveva fre-
tizzare la nuova condizione di quentazioni inquietanti e ama-
paria: «Non nego che arrida al- va sparare, al punto che in guer-
le mie fantasie poetiche il fatto ra fece parte di un plotone di
di essere un artista il cui lavoro «Citarsi addosso» esecuzione che fucilò un com-

sta-attore non viene visto nel suo paese e,


vittima di un’ingiustizia, è co-
stretto a cercare il proprio pub-
blico all’estero. Pensate a Hen-
(trad. di Cathy Berberian
e Doretta Gelmini)
Bompiani, pp. 156
militone che aveva violentato
una ragazza. Come succede a
molti protagonisti dei suoi film
la madre lo malmenava ogni

oco autorizzata) ry Miller, D.H. Lawrence, Ja-


mes Joyce. Mi vedo al loro fian-
co, con uno sguardo di sfida. È
giorno: «non era una gran bel-
lezza. Quando anni dopo ho
detto che assomigliava a Grou-

Un libro divertente Un grande amore


e caustico per Manhattan
ma anche venato luogo ideale
di malinconia ma sempre reale

a questo punto che mia moglie cho Marx, tutti hanno pensato
mi sveglia e mi dice: “Stai rus- che scherzassi». Degne di Pren-
sando”». A cominciare dal tito- di i soldi e scappa le pagine in
lo, ribadisce una concezione cui li descrive insieme: «non c’e-
della vita assolutamente cupa, ra nulla su cui andassero d’ac-
nella quale l’ironia, spesso ge- cordo, a parte Hitler e le mie pa-
niale, rappresenta il modo di al- stioni universali». Anche in A «Effetti collaterali» gelle. Eppure, malgrado i mas-
leviare il dolore dell’esistenza. proposito di niente Allen confer- (trad. di Pier Francesco Paolini, sacri verbali, rimasero sposati
Allen non cede alla disperazio- ma di avere uno sguardo che ne- a cura di Daniele Luttazzi) per settant’anni – giusto per far-
ne, ma sa che la vita regala po- ga ogni trascendenza, e sugge- Bompiani, pp. 141 si dispetto, immagino. Ciò no-
che consolazioni, e le ha elenca- risce di adattarsi a sopravvive- nostante, sono sicuro che a loro
te nel finale di Manhattan: re con poche cose: «basta che modo si amassero – in un modo
«Frank Sinatra, Groucho Marx, funzionino», per citare il titolo forse noto solo ad alcune tribù
Marlon Brando, Joe Di Mag- di un altro suo film. di cacciatori di teste del Bor-
gio, Louis Armstrong, il secon- Il libro consente di approfon- neo». Nelle ultime pagine il to-
do movimento della sinfonia dire il suo rapporto con Manhat- no mescola la leggerezza alla
Jupiter, i film svedesi, le pere e tan: nativo di Brooklyn, Allen la malinconia, come era successo
le mele dipinte da Cezanne, l’E- celebra come un luogo idealiz- nel finale di Io & Annie, dove di-
ducazione Sentimentale di Flau- zato, e, non diversamente dal ceva «così guardo alla vita: pie-
bert, i granchi mangiati da Sam film che le ha dedicato, dichiara na di solitudine, di miserie, di
Woo e il volto di Tracy», che in di amarla sproporzionatamen- infelicità… e disgraziatamente
quel film era la donna amata e, te. Il realismo delle ambienta- dura troppo poco». A distanza
bisogna ricordarlo, ancora una zioni evita che divenga l’isola di più di quaranta anni il senti-
liceale. Allen mescola l’high- che non c’è di Peter Pan, tutta- mento è rimasto analogo, e Al-
brow e il lowbrow e avvisa che è via sembra che voglia preserva- len saluta i lettori componendo
fondamentale saper cogliere la dal dolore e dalla solitudine: una lista delle persone che
ogni momento, altrimenti la vi- è un approccio simile a quello avrebbe voluto essere, che van-
ta appare nella sua realtà tragi- della protagonista della Rosa no da Bud Powell a Fred Astai-
ca. Manhattan si concludeva Purpurea del Cairo, dove la città re, o «chi ha scritto Un tram che
con le parole «bisogna aver fi- adorata è un sogno in bianco e «Conversazioni su di me si chiama desiderio». Ma poi di-
ducia nella gente», ma quell’a- nero nel quale fuggire prima di e tutto il resto» chiara di preferire la vita rispet-
nelito di speranza arrivava do- tornare a una quotidianità gra- (trad. di Carlo Prosperi) to a quello che lascerà come ar-
po che aveva dichiarato di rac- ma. È una tragedia buffa, quel- Bompiani, pp. 618 tista: «vivere nel cuore e nella
contare «la gente a Manhattan la che ci propone ancora una mente del pubblico non mi im-
che si crea problemi inutili e ne- volta Woody Allen, dominata porta niente, preferisco vivere
vrotici per non occuparsi delle dall’ingiustizia e dal caso, dove a casa mia». —
JAVIER ARCENILLAS / LUZ più insolubili e terrificanti que- soltanto l’amore può offrire la © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IV LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
tuttolibri

Magica Praga

Bohumil
Bohumil Hrabal
«La perlina sul fondo»
Hrabal
( trad. di Laura Angeloni;
a cura di Alessandro Catalano)
Miraggi
pp. 256, € 20

I primi racconti
Un genio
La perlina
di umanità
troppo
che brilla
nell’abisso rumoroso
BRUNO VENTAVOLI

ccola lì, la provoca-

E zione in forma di re-


fuso che ha reso leg-
gendario Hrabal. Si
legge in fondo a La morte del
signor Baltisberger, che rac-
conta un pomeriggio motoci-
clistico a Brno, nel 1956. Du-
rante la corsa delle 250 Hans
Baltisberger, come davvero
successe, ha un incidente
mortale. La sua moto, Nsu
Sport-Max, viene coperta da
un telo come il corpo dello
sfortunato pilota. Il buon Bo-
humil, che se ne infischiava
del potere e dei suoi mostri sa-
cri, aggiunse una «r». E scrive-
re che Ma(r)x giace cadavere
in un fosso poteva essere peri-
coloso anche se a Praga co-
minciava a tirar una lieve
aria di «primavera». La casa
editrice se ne accorse in ritar-
do e costrinse sette solerti ra-
gazze a cancellare a mano
quella «r» malandrina, con
un puntino di penna su tutte
le copie già stampate. Lui se
la rideva e si vantava della
bravata in birreria (e poi nel li-
bro Spazi vuoti). Fu con quel-
la beffa, e con altri racconti di
degna iconoclastia, che Hra-
bal debuttò nel panorama let-
terario praghese. E che per la
prima volta, ora, escono in ita-
liano, tradotti da Laura Ange-
loni, con dotta postfazione di
Alessandro Catalano.
Il titolo, La perlina sul fon-
do, allude a quella gemma
preziosa di umanità che bril-
la negli abissi di ogni essere,
anche il più reietto, anche il
meno fedele alla linea. Fan-
nulloni, sabotatori, mascalzo-
ni sbruffoni, piccoli fantasti-
catori, svitati, parassiti (li de-
finiva Ripellino). Quei tipi
che nel capitalismo sono la
manifesta conseguenza
dell’alienazione. Ma che nel
CONTINUA A PAGINA VI
.
SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA V
tuttolibri

un racconto inedito In anteprima

I bei tempi andati


In anteprima il racconto «I bei tempi andati» che uscirà dici hanno cominciato a invi-
la prossima settimana nel volume «La perlina sul fondo» diarmi, perché perfino le rivi-
per Miraggi. Traduzione di Laura Angeloni ste specializzate parlavano
di me. È saltato fuori però un
piccolo contrattempo. È suo-
nata la campana a morto e il
BOHUMIL HRABAL to: “Vai dritto per la tua stra- ria era tutto più bello. Nel sindaco, pensando che il ma-
da, ma copriti le spalle!». 1913 a Pasqua gli alberi era- cellaio avesse tirato le cuoia,
ra mezzogiorno. Quindi ho comprato mezzo no già verdi e, a coronamen- ha mandato un funzionario

E Due vecchietti che


avevano appena fat-
to il bagno se ne sta-
vano stesi sulla passerella di
assi di legno dello stabili-
carro di patate e le ho imma-
gazzinate sul campo di biril-
li, dopodiché ho girato per la
città facendo scorta di tutto
quello che potevo. Mi sono
to di quel trionfo della natu-
ra, il sabato santo mi hanno
portato una domestica che
mi ha vomitato nell’ambula-
torio un intero verme solita-
con la bara. Ma il macellaio è
corso fuori col coltello in ma-
no, ha distrutto la bara a cal-
ci e poi ha fatto irruzione nel
mio ambulatorio. Ne sono
mento U žluté plovárny e il procurato delle conserve di rio! In tutta la mia carriera passate di settimane prima
sole picchiava così forte che maiale con le mele che risali- medica non mi è più capita- che potessi di nuovo mo-
i loro costumi erano già qua- vano all’UNRRA e parecchia to niente di simile. E il lune- strarmi in pubblico» raccon-
si asciutti. colla di pesce, dalle parti di dì di Pasqua un ragazzo ha tò il dottore, e alzandosi vi-
Il birraio, accarezzandosi i Na Bateriích un oste mi ha ingoiato un fischietto a for- de che il sudore aveva stam-
peli grigi sul petto, ricordò: venduto alcune casse di sar- ma d’usignolo. Gli ho pre- pato sulle assi le parti del
«Il mio ultimo grande affare dine sott’olio, e poiché per la scritto di mangiare un po’ di suo corpo che poggiavano
l’ho fatto nel quarantotto, mia bella idea mi mancava- pane e il giorno dopo i geni- sul legno. Dunque si stese di
quando mi sono presentato no i soldi, mio fratello mi ha tori sono venuti da me tutti nuovo sulle assi asciutte, ac-
nel birrificio di Velké Popovi- prestato duecentomila coro- contenti perché il figlio pote- canto al birraio, e continuò:
ce per prendere parte al ra- ne». va di nuovo suonare il suo fi- «Un altro bel caso mi è capi-

o duno del Sokol. «Mi dia un


acconto e avrà il chiosco più
grande di tutto lo stadio di
Strahov, perché mens sana
in corpore sano», mi ha detto
il presidente. E io: «Ma con
un affitto del genere dovrei
«Io invece non ho avuto bi-
sogno di niente per iniziare.
Sa, eravamo ancora ai tempi
dell’Austria-Ungheria e ol-
tretutto ho avuto la fortuna
di sposare una vedova, che
mi ha portato due figli». Il
schietto».
«Interessante» rispose il
birraio, spostandosi un po’
più in là sulle assi arroventa-
te. «Io invece ho preso la pri-
ma tartina e ho chiesto a mia
moglie di farla assaggiare al
tato quando al fabbro è en-
trata nell’occhio una scheg-
gia di ferro che gli dava la
sensazione di vedere peren-
nemente la statua di una
donna nuda. Allora la scheg-
gia gliel’ho tolta, ma l’occhio
spillare almeno cento botti dottore rievocava con aria comitato organizzatore. E ci è andato completamente di-
di birra!». E il presidente del sognante quel passato che hanno dato l’ok! E quindi ho strutto. “Però peccato per
birrificio ha replicato che Ty- gli sembrava ancora di vede- subito portato a Strahov mi- quella statua meravigliosa”
rš aveva avuto un’idea tal- re davanti agli occhi. «Che gliaia di tartine. I colleghi mi ha sospirato allora quel
mente ingegnosa che altro giorno pieno di felicità, quel- guardavano con tanto d’oc- brav’uomo. Che giornata stu-
lo del mio matrimonio! Pen- chi, ma io intanto vendevo. I
si che a un aggiunto, mentre camerieri portavano le tarti-
ll sabato santo sparava, è esplosa la canna ne anche dietro, dove c’era Una scheggia di ferro
mi hanno portato una del fucile e un pezzetto di fer- la fila dei membri del Sokol. nell’occhio del fabbro
ro gli si è piantato nel seno Tiravano su settanta centesi-
che ha vomitato frontale. Gli ho estratto un mi a tartina, quindi contri- gli faceva vedere
un verme solitario! buon centimetro di canna! buivano allo sviluppo di statue di donne nude
Persino il professor Jedlička quell’idea meravigliosa gua-
mi ha fatto i complimenti». dagnando bei soldi. E i colle-
che cento botti, quattrocen- «Una bella fortuna! Ah, ghi venivano da me: «Non è penda! Prima aveva piovu-
to ettolitri di birra avrei spil- ma anch’io non scherzo! Al- che mi presteresti una cassa to, ma a un certo punto è
lato! E, augurando un gran la fine mi hanno dato un di sgombri? O di colla di pe- spuntato il sole, e quando il
successo al raduno, ci siamo chiosco subito sotto la tribu- sce?». E io: «Nemmeno per fabbro se n’è andato pieno di
accordati con una stretta di na, un telefono, dieci came- sogno! Sarebbe contrario bende, c’era l’arcobaleno…
mano!» rieri, solo che… c’erano i all’idea del Sokol secondo Tutta la mia vita è sempre
Il dottore smise di spalmar- membri del Sokol, c’era l’i- cui ad andare avanti sono i stata colorata di poesia».
si addosso la crema abbron- dea, c’era la birra, purtroppo più forti!”». «Anche la mia. Tutti gli al-
zante Nubian. «Già,» disse, però mancava il bel tempo! Il birraio sollevò il busto, tri venditori ambulanti invei-
«il buon giorno si vede dal Un freddo! Si gelava!» si rab- appoggiò i palmi delle mani vano contro il raduno, e io
mattino! Per questo ricordo buiò il birraio, scosso da un sulle assi roventi e guardò il gridavo: “Siete o non siete ce-
con piacere i primi giorni del- brivido. «Per quattro giorni dottore dritto in viso. Poi, chi? Vergognatevi!”. Perché
la mia carriera. Ah! Quando sono andato avanti così, alla sottolineando ogni singola io sono un patriota. E, dopo
ho iniziato era il primo gior- fine ho guardato mia moglie parola, continuò: «E quindi il raduno, per tre giorni non
no di primavera. E mi è capi- e le ho detto: “Ascolta, abbia- le tartine le vendevo pratica- abbiamo fatto che contare».
tata una tale fortuna! Un ra- mo spillato solo quaranta et- mente solo io. Non avevo Il birraio balzò su, sembrava
gazzo è stato morso da un ca- tolitri di birra, il che rende la nemmeno il tempo di fare i che dopo tutto quel tempo
ne rabbioso! Mentre lo stava- bella idea di Tyrš pericolan- conti. Ammucchiavo il mio ancora non riuscisse a cre-
mo trasportando in ospeda- te. Ho deciso di scommette- incasso giornaliero sulla to- derci. «Ci siamo chiusi den-
le ha dato di matto, è saltato re sulle tartine”». Il viso del vaglia, la annodavo e ci attac- tro a chiave, abbiamo sciolto
giù dal treno e si è ammazza- birraio si rischiarò di nuovo. cavo un’etichetta con la da- i nodi delle tovaglie, una per
to, ma essendo il mio primo «Quindi ho chiesto in presti- ta!». Il birraio si girò di nuo- volta, a forza di contare mi gi-
paziente mi ha preannuncia- to una macchina, ho assunto vo supino, si accarezzò la rava la testa, ma andavo
to una brillante carriera. E il sei donne per sbucciare le pa- fronte saggia e sorrise. avanti, e finita la quarta tova-
giorno dopo ho avuto un’al- tate, ho preso duemila pa- «Be’, bel successo» com- glia avevo già capito che l’i-
tra felice sorpresa! Un caval- gnotte, ho unito quattro ta- mentò il dottore un po’ invi- dea di Tyrš era non solo bel-
lo ha quasi staccato con un voli della birreria e ci ho avvi- dioso, asciugandosi il sudo- la, ma fantastica, perché tut-
morso un orecchio a uno tato le macchine per tagliare re gocciolante col dorso del- te le tovaglie successive sa-
stalliere, era rimasto attac- il pane. E ho dato il via!». la mano. «Una fortuna così a rebbero state per me. Avevo
cato solo il lobo. E io ho fatto Il dottore intrecciò le mani me è toccata dopo la notte di guadagnato otto tovaglie…
una sutura e gli ho salvato sotto un ginocchio e socchiu- Valpurga. Scuoiando un ani- Trecentomila corone!» giu-
l’orecchio! Che primavera se gli occhi al sole. male abbattuto, il macellaio rò il birraio in ginocchio, e
meravigliosa, quella dei «Io di come fosse il tempo si è beccato il carbonchio. guardò il dottore, che però
miei esordi…». non mi preoccupavo perché Per curarlo mi sono contagia- non aprì gli occhi. —
«Lo credo bene» disse il bir- ai tempi dell’Austria-Unghe- to anch’io, dunque tutti i me- © RIPRODUZIONE RISERVATA

raio. Si alzò facendo leva sul-


le ginocchia, poi si infilò sot-
to la doccia e rimase per qual-
che secondo sotto il getto Fra i grandi del Novecento
d’acqua fredda. Dopodiché
tornò a sedersi sulle assi,
con dei rivoletti luccicanti Bohumil Hrabal (Brno 1914- Praga 1997) fa studi di Legge, che interrompe per passare da un
che gocciolavano sul le- mestiere all'altro. Trai suoi libri: «Treni strettamente sorvegliati», «Ho servito il re d'Inghilterra
gno… «Mia moglie mi ha det- (entrambi e/o), «Una solitudine troppo rumorosa», «Le nozze in casa», «Spazi vuoti» (tutti Einaudi)
ULF ANDERSEN/GETTY IMAGES
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VI LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
tuttolibri

Magica Praga i suoi libri

Bohumil Hrabal,
genio troppo rumoroso

«Treni strettamente sorvegliati»


(trad. di Sergio Corduas)
e/o
pp. 115, € 9

«Ho servito il re d’Inghilterra»


(trad. di Sergio Corduas)
e/o
pp. 218, € 9

Una scena di «Allodole sul filo» il film che Menzel trasse dai racconti di Hrabal

SEGUE DA PAGINA IV nov, piloti di tram che ab- cos’è che manda a ramengo «Quanto fa tre più tre?», e
bandonano il mezzo per be- la società totalitaria e rende lui di nuovo sette. E tutta la
paradiso dei lavoratori di- re un caffè e lo lasciano gira- la burocrazia un mostro po- classe ha dovuto fustigarlo
ventati padroni dei mezzi di re pericolosamente senza tentissimo. «Sa signor capo, a turno con la verga… e:
produzione, e quindi di se guida al capolinea. a volte abbiamo solo biso- «quanto fa tre più tre»? e
stessi, non possono esiste- Nel ’63, quando il libro gno di sentire di aver un po- sempre sette. Gangala sem-
re, perché sarebbero un ossi- uscì, Hrabal era già abba- tere sugli altri. Non dev’es- brava così sicuro di sé che il
moro, la dimostrazione che stanza attempato. 49 anni. sere un potere eccessivo, maestro è andato di corsa
il marxismo fa cilecca. Hra- Non aveva mai pubblicato ma un pochino, giusto per nella sala professori a con-
bal invece non solo li incon- nulla, a parte qualcosina in fargli abbassare un po’ la tare col pallottoliere. E ha
trava nelle birrerie, nei par- samizdat, eppure, sempre cresta». Era per questo che continuato a chiudersi lì
chi, ovunque si potesse sbe- per quelle meravigliose con- qualunque burocrate, fun- dentro per tutto l’anno e al-
vazzare e «stramparlare», traddizioni del socialismo zionario, graduato, stella- la fine dubitava persino del
ma li trasformava in (an- reale, era stipendiato per fa- to, falcemartellato, con un pallottoliere. Ed è finita
ti)eroi simpaticissimi del re lo scrittore. Prima, però, sadismo tanto inutile, quan- che Gangala e quella sem-
sottobosco praghese. aveva inchiodato rotaie, fat- to deleterio rendeva ogni co- plice addizione lo hanno
Anche se le maglie della to il capostazione, offerto sa un’avventura kafkiana (il «Una solitudine troppo fatto impazzire».
censura si erano allentate polizze assicurative, era sta- Franz del Processo, con Ha- rumorosa»
dopo la morte di Stalin e la to commesso viaggiatore, sek, si colloca nello stesso fi- (trad. di Sergio Corduas)
denuncia dei suoi crimini, operaio, macchinista teatra- lone di Hrabal). Einaudi, pp. 136, € 10 Voleva «sporcarsi»
la reazione della critica fu le. Perché voleva «sporcar- Hrabal sapeva esattamen- con la gente comune
dura. Estenuanti, le trattati- te quanti gradini bisogna
ve con l’editore per smussa- scendere o salire per acce- per raccontarla
re toni e situazioni. Dopo la Raccontava birrerie dere a tutte le birrerie di meglio
pubblicazione arrivarono a e fannulloni, Praga; come è bello sfreccia-
decine le lettere di proletari re in motocicletta e provo-
indignati. A quel tempo bigliettaie col rossetto care incidenti; giocare a Hrabal se ne andò nel ’97
(meraviglia!) gli haters era- e corse in moto rugby e fare il tifo ai derby cadendo da una finestra
no costretti a spargere la lo- Sparta-Slavia; abbracciare del quinto piano. Secondo
ro bile sulla carta e con la le donne con seni grandi. In- la versione ufficiale si era
penna. Ma i toni non erano si» con la gente comune per somma raccontava la vita sporto troppo per cibare i
granché differenti dagli raccontarla meglio. normale, che non può e non piccioni, come un protago-
odierni post sul web. «Spor- Fu anche, imballatore di vuole essere redenta dal nista di qualche suo libro. E
co maiale, quando la smet- carta da macero. Da cui nac- partito perché ci pensa da ne scrisse di meravigliosi,
terai di avvelenare le anime que il meraviglioso Una soli- sola a redimersi con un boc- (Inserzione per una casa in
umane con le tue perversio- tudine troppo rumorosa. cale di birra o una biglietta- cui non voglio più abitare,
ni disgustose!». «Sulla for- L’Haňťa, che lavorava alle ia con il rossetto sulle lab- Treni strettamente sorve-
ca!, La letteratura è un leta- presse e, involontariamen- bra. E soprattutto insegna- gliati, Ho servito il re d'In-
maio, un allevamento per te, si istruiva con Nietzsche, va che il potere, qualunque ghilterra…). Leggetelo e ri-
la produzione in serie di per- Goethe, trattati di micolo- esso sia, si scioglie di fronte leggetelo. E capirete che
versi assassini bestiali». La gia, compare già qui, nel rac- all’assurdo come burro al nulla va preso sul serio. Per-
sua colpa era raccontare la conto Il barone di Münchh- sole. Prendete quel ragazzo «Opere scelte» ché su questa umana terra
«realtà» non il «realismo» ausen, e corteggia tutte le che si chiamava Gangala. (trad. di Francesco Brignole non è affatto vero che 3+3
socialista. Praga vera, per donne che incontra regalan- «Quanto fa tre più tre?», e Alessandro Catalano; non faccia sette. Né tanto-
niente magica. Bordelli, bi- do romanzi rosa salvati dal gli ha chiesto un giorno il a cura di Sergio Corduas, meno che la scienza sappia
sche clandestine, acciaierie macero. Fa impazzire il suo maestro. E Gangala ha ri- Annalisa Cosentino) come debellare un minu-
dove si cazzeggia invece di principale. E con il candore sposto sette. Si è beccato un I Meridiani Mondadori scolo virus. —
imitare il compagno stakha- saggio dei paria spiega paio di sberle e di nuovo: pp. 2002, € 80 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA VII
tuttolibri

Italiani
esistenziale / g ian mario villalta

Se fai l’apprendista del buon sacrestano


togli la cera delle candele, parli poco e pensi molto
Fredi e Tilio vivono le loro giornate, regolate dagli orari delle funzioni, tra le mura di una chiesa del Nord Est
Più che un piccolo mondo antico, un angolo periferico che suo malgrado finisce in un gioco più grande

ALBERTO CASADEI del padre, entrato fra i Re- sto solo, si inserisce nel to tran-tran emergono spes- svolti delle psicologie e sui
pubblichini e poi probabil- ménage parrocchiale e so eventi di grande impatto dettagli storici, che prospet-
ovendo scegliere mente traditore, lo spinge non si esime dal riflettere emotivo, come quando l’ap- tano la fine di un tranquillo

D un aggettivo per
definire il nuovo
romanzo di Gian
Mario Villalta, L’apprendi-
sta, si potrebbe puntare su
ad abbandonare tutto e a ri-
fugiarsi in Giappone. Rien-
trato nei suoi luoghi, si è
adeguato alle norme della
vita parrocchiale per non
per conto suo sui testi bibli-
ci, ponendo anche doman-
de imbarazzanti ai vari sa-
cerdoti. Soprattutto è sin-
ceramente vicino a Fredi,
prendista ritrova una donna
con cui aveva avuto un fuga-
ce rapporto da adolescente,
e ora è molto anziana e mala-
ta. Il ricordo di Tilio si fa in-
mondo periferico tanto
quanto le minacce del glo-
bal warming.
Villalta, si direbbe nel
gergo del biliardo, sfrutta
«delicato». È infatti una sto- dover ripensare a niente di col quale condivide tutte tenso, ma a esso potrebbe la sponda e arriva al pun-
ria all’insegna della levità quanto gli è accaduto, o me- le situazioni, dalle messe non corrispondere ormai to: le nostre vite, per quan-
questa breve cronaca di al- glio non accaduto. È malato quasi deserte ai matrimo- nient’altro che il vuoto nella to modeste, fanno parte
cuni mesi trascorsi assieme ma non si è voluto curare. ni chiassosi ai funerali con mente della sua partner: e del grande gioco, e allora
da Fredi e Tilio: il primo, sa- Sembra quasi sempre infles- o senza lacrime. così ogni fatto che sembrava le poche azioni del sacre-
crestano di una chiesa di un sibile, e però si mostra capa- Grazie a una coppia di per- incancellabile appare evane- stano e dell’apprendista ci
paesino del Nord-Est; il se- ce di un affetto sincero. sonaggi che potrebbe ricor- scente al controllo della me- appaiono metonimie di un
condo, il suo quasi altrettan- Tilio è molto più ribelle. dare i flaubertiani Bouvard moria. Lo stesso Fredi tenta movimento più ampio. Dei
to anziano apprendista. At- Operaio serio e buon pa- e Pécuchet, Villalta passa in alla fine di verificare cos’è ac- due protagonisti si dice:
traverso i loro gesti, precisi dre di famiglia, era inna- rassegna gli aspetti minuti e caduto alla sua quasi sposa, «Lui e Fredi, questo aveva
e regolati dai ritmi delle fun- morato della sua Irma, quasi impalpabili che costi- giungendo a intuire che era Gian Mario Villalta capito subito, erano soli
zioni, entriamo poco a poco morta troppo presto. Ha tuiscono la gran parte delle inutile o assurdo. «L’apprendista» ma non erano disperati, sa-
nel mondo di due persone pensato allora di legarsi a esistenze umane: persino i La narrazione sempre vi- Sem pevano dare ordine alla
che hanno passato le loro una donna ucraina, Vero- tic, le azioni recondite, i sen- vace e mai dolciastra di Vil- pp. 228, € 17 giornata, avere pensieri
esistenze all’insegna di po- nika, ma la decisa opposi- timenti fugaci vengono in- lalta ci conduce, superati per ogni cosa, ma avevano
che scelte fondamentali e zione del figlio Paolo ha tercettati nei dialoghi mini- tanti piccoli episodi, alle do- perduto la letizia del cuo-
molte conseguenze inevita- impedito l’unione e creato mi e nei tanti pensieri ripor- mande fondamentali sul re. Non potevano fare nul-
bili: come possono dire qua- tensioni. Così Tilio, rima- tati di Fredi e Tilio. Dal quie- senso del vivere, al nada y to- la l’uno per l’altro, se è per
si tutti, arrivando a un bilan- do dei mistici: arrivare a co- questo, non c’erano dubbi,
cio molto più che parziale noscere il tutto accettando ma si erano incontrati». A
della vita vissuta. Poeta, scrittore e critico di passare nel territorio del nostra volta noi incontria-
Fredi aveva scelto la car- Gian Mario Villalta (Visinale di Pasiano, 1959,) è direttore artistico niente. Ma L’apprendista si mo loro, e li seguiamo co-
riera militare ed era pronto di pordenonelegge. Studioso di Andrea Zanzotto, di cui ha curato il ferma ben prima di sfiorare me si seguono due amici di
a sposarsi, ma una notizia Meridano (con Stefano Dal Bianco), ha pubblicato, tra gli altri: esiti massimalisti. Insiste in- vecchia data.—
sconvolgente sul passato «Vanità della mente» (Mondadori) e «Bestia da latte» (Sem) vece sulle sfumature, sui ri- © RIPRODUZIONE RISERVATA

corale / dario buzzolan narsi trascorre il suo tempo a


farsi di alcool e coca. I compo-
nenti del consiglio di ammini-
Dai parenti mi salvi Dio strazione della grande azienda
sono trentacinquenni modaio-
li, indossano felpe dai colori
che dalla multinazionale mi salvo io spenti, t-shirt bianche e con fol-
te barbe in stile hipster e tiran-
neggiano HP da cui vogliono ri-
cavare il massimo del profitto.
La famiglia Trovato, titolare di una leggendaria azienda di una nuova era: operai e im- che risentimento. Se la prende L’unica che rappresenta un rag-
alta orologeria, deve fare i conti con una pesante crisi
prenditori non ricavano più senza motivo con profughi e ri- gio di luce e di umanità è la gio-
soddisfazioni dal loro lavoro. fugiati politici che abitano nel- vanissima Cloe analista finan-
finanziaria che porta a galla tensioni mai risolte e segreti. Il Ruggero Trovato, il capofami- la sua città. Aderisce al partito ziaria della Lieben-Kraft: sco-
padre scompare, mentre una grande società del lusso dalla glia, si è fatto assorbire comple- de La nazione, capeggiato dal pre e denuncia nel bilancio del
gestione opaca vuole acquisire la loro attività tamente dai suoi affari e ha con- perito elettrotecnico Pierpaolo gruppo imbrogli e fatture false.
dotto l’azienda con pugno di Sciuppa che sostiene il ripristi- E per questo viene licenziata.
MIRELLA SERRI colpo di scena brechtiano, il ferro. Adesso vede svanire nel no della pena di morte e il pro- Nel corso della narrazione si
bel romanzo corale di Dario nulla i suoi decennali sforzi e le tezionismo sovranista. Nicola, chiariscono i legami tra i nume-
ranzo di famiglia in un Buzzolan, In verità. sue fatiche. Ha anche distrutto il più piccolo dei Trovato è, in- rosi personaggi che si incontra-

P interno. A Cernedo,
centro di circa 39 mila
anime tra i più fattivi e
operosi del Nord Italia, la fami-
glia Trovato si riunisce intorno
Nato a Torino nel 1966, lo
scrittore e sceneggiatore ha in-
tervallato la produzione dei
suoi nove romanzi con opere
drammaturgiche, e la ricerca
il rapporto con Lucia, la consor-
te che, per sottrarsi al vuoto esi-
stenziale, trova conforto in un
misterioso corrispondente on-
line con cui chatta quotidiana-
vece, un gran sognatore, stu-
dia astronomia e spera di porre
piede al più presto su Marte.
Buzzolan non celebra la pic-
cola azienda manifatturiera.
Dario Buzzolan
«In verità»
Mondadori
pp. 444, € 20
Vengono meno
i legami di amicizia
a una tavola imbandita. Ma della sorpresa e dello choc tea- mente. Nanni, valente orolo- Ma non esalta nemmeno gli arti- e solidarietà che
questo raduno conviviale vie- trale si avverte fin dalle prime giaio e artigiano e braccio de- gli della globalizzazione: la Lie- il lavoro assicurava
ne bruscamente interrotto. pagine di questa sua ultima fa- stro di Ruggero, ha coltivato la ben-Kraft Company, multina-
Con un effetto di straniamen- tica. L’avviso della temibile mistica dell’impegno azienda- zionale del lusso, vuole acquisi-
to, una raccomandata dell’A- Agenzia mette a nudo le fragili- le e si è ritrovato a vivere in soli- re la Stella. Incaricati di convin- no, s’ innamorano, si odiano e si
genzia delle entrate si affaccia tà dei personaggi che, di fronte tudine: la moglie lo ha abban- cere alla cessione i Trovato so- feriscono. Buzzolan ci mostra i
alla porta dei Trovato e pone di alle difficoltà economiche, ve- donato incolpandolo di assen- no Tom e Amelia, professioni- meccanismi più segreti che ope-
fronte a una nuova realtà il con- dono emergere istinti sopiti e teismo dal talamo coniugale. sti dell’imbroglio e abili pesce- rano all’interno della piccola e
sesso costituito dal capofami- incertezze che nemmeno loro Pietro, il maggiore dei Trova- cani. Nell’intrigo vorticoso del della grande industria. Narra
glia, moglie, figli, nuora e nipo- conoscono. Le profonde insicu- to, per la Stella sulla strada del romanzo vacilla ogni sicurezza l’esaurimento dei legami di ami-
ti. I Trovato sono titolari delle rezze nascono dall’inizio di fallimento cova ansia ma an- e persino i due avvoltoi nutro- cizia e di solidarietà che un tem-
Manifatture Stella, azienda no dubbi sull’esasperata ricer- po assicurava il mondo del lavo-
leader nel settore dell’alta oro- ca di guadagno della multina- ro e con la scelta di questo tema
logeria che ha dato filo da tor- Scrittore, drammaturgo e autore televisivo zionale. La Lieben-Kraft ha poi insolito ma cuore della nostra
cere a giganti come Rolex, Dario Buzzolan (Torino, 1966) ha pubblicato nove romanzi tra cui: investito le sue risorse in HP, modernità, si conquista un po-
Omega e Patek. Ma ora la picco- «Dall’altra parte degli occhi», «Non dimenticarti di respirare» (Mursia) calciatore italo-camerunense, sto unico nel panorama narrati-
la fabbrica è in procinto di cola- «I nostri occhi sporchi di terra», «Malapianta» (Baldini & Castoldi), star del football, amatissimo vo italiano. —
re a picco. Inizia così, con un «Se trovo il coraggio» (Fandango), «La vita degna» (Manni) dai fans il quale invece di alle- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIII LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
tuttolibri

Saggistica
architetture f ilosof iche / tom mccarthy

Che meraviglia vivere nel gerundio,


il tempo dei bollettini meteo (e di Eliot)
Quindici saggi, quasi romanzeschi, sul clima, gli scrittori, il proliferare delle meduse negli oceani

GETTY

MARCO ROSSARI tervista, nella capitale ceca d’esordio Uomini nello spa- dritti dritti al nuovo ogget- ogniqualvolta il lettore cre- radossali del realismo («La
appena uscita dal comuni- zio (all’epoca uscì per la de- to proposto da Bompiani de di averlo faccia a faccia. E sfida, per lo scrittore, non
hi è Tom McCar- smo era sufficiente a fare il funta Isbn). Da lì in poi ha con il titolo Macchine per nella scrittura saggistica consisterebbe mai nel raffi-

C thy? E perché si par-


la così poco di lui?
Poco, o forse non
abbastanza. Abbiamo il più
grande scrittore, come dire,
nababbo, oltretutto in una
società dove gli artisti erano
al governo e nei bar era pos-
sibile che il batterista spinel-
lomane con l’orecchino al
iniziato a scrivere storie. Ed
ecco arrivare uno dopo l’al-
tro tre romanzi Déjà-vu, Tin-
tin e il segreto della letteratu-
ra, C (senz’altro la sua opera
scrivere, bombe, meduse,
una serie di saggi scritti tra
il 2002 e il 2016, che riassu-
mono e rilanciano una poe-
tica stratificata e comples-
non si smentisce. Qui McCar-
thy mette in cortocircuito il
meteo su Londra con la Ter-
ra desolata («Il tempo privi-
legiato nel poema è il gerun-
gurare realisticamente que-
sto reale, e nemmeno nel raf-
figurarlo “bene”; ma nell’av-
vicinarlo nella piena consa-
pevolezza che esso, come
post-postmoderno – o in- naso fosse un ministro. Ma migliore, candidata al Man sa, ma sempre immaginifi- dio, il presente che conti- un itinerante buco nero, rap-
somma talentuoso, bravo – anche lì, quando i soldi sono Booker Prize, pubblicata da ca, sempre feconda. nua: breeding, mixing, stir- presenta – sebbene questa
e ci facciamo poco caso. Cer- Bompiani) e uno strano og- Ci sono non so quanti ro- non sia più la parola giusta –
to: alto, letterario, ambizio- getto – romanzesco e non ro- manzi sepolti sotto questi te- il punto in cui l’intero proget-
so. Eppure divertente, gioco- Testi che riassumono manzesco – che si chiamava sti, così come in ogni suo ro- Questo libro to della scrittura collassa e
so, interessante. È nato nel una poetica Satin Island. manzo troviamo sottotrac- è un’immersione implode»), ripercorre Ster-
1969 a Londra, dove vive. Quest’ultimo, diario rap- cia una grande quantità di ri- ne in tutte le sue multiformi
Già da piccolo, quando liti- complessa, stratificata sodico, meditazione antro- flessioni filosofiche. Come nella letteratura capriole («La comicità, co-
gava con il fratello e la sorel- e immaginifica pologica, romanzo senza DeLillo, come Sebald, come e nel mondo me ci dice Bergson – le cui
la in macchina, la mamma storia e molto altro, ci porta Pynchon, come tanti altri idee di durée sono così per-
per farli stare buoni snoccio- grandi che l’hanno precedu- fettamente prefigurate da
lava storie dall’Odissea o da finiti, ha dovuto mantenersi to McCarthy si occupa di me- ring, covering. Questa è una quelle di Sterne – consiste
Shakespeare (povera mam- facendo il nudo in un’acca- ditazioni sul tempo, sul trau- caratteristica comune a tutti nella trasformazione della
ma, ma anche poveri bambi- demia artistica. Faceva le ma, sulla paura, come fareb- i bollettini meteo»), registra vita unica o “naturale” in
ni, poi per forza uno diventa nottate brave da ventenne e be un pittore o un film-ma- nell’Ulisse il sublime del de- meccanismi che generano ri-
intellettuale). E infatti: «Ho poi si ritrovava in posa per ker. Figlioccio di James Joy- grado e l’avvento della petizione»), si dilunga sulla
sempre voluto fare lo scritto- un bel lasso di tempo, senza ce, si disinteressa alla trama meat-physics o metafisica profusione di protesi che si
re, fin da piccolo». Si è lau- poter muovere un muscolo, canonica per costruire archi- della carne («Dimenticate trova nell’opera di David
reato a Oxford e poi s’è tra- assorto. E proprio in quella tetture filosofiche (eppure C pure la bellezza apollinea: Lynch.
sferito a Praga a trascorrere situazione di estrema vulne- è anche un libro appassio- ciò che Bloom vuole sapere Insomma unisce i puntini
una bohème privilegiata. rabilità, di nevrosi statica, nante). Ogni testo deve colti- è se le statue greche hanno il che s’è andato creando nel
All’epoca gli artisti, ingle- ha cominciato a formulare vare anche un valore digres- buco del culo»), svela attra- corso delle sue letture per
si, beati loro, venivano consi- idee, pensieri, paragrafi che sivo, deve nascondere boto- verso Ballard, Nabokov, formare idra e chimere mai
derati dal governo come pic- sono diventati il romanzo le, deve fare un passo di lato Ford Madox Ford le falle pa- viste. Non tanto trovare un
cole aziende a cui offrire senso, quanto inventarlo.
una piccola sovvenzione per Questo libro è un’immersio-
vivere scrivendo le loro poe- ne nella letteratura e nel
sie e abbattere il tasso di di- Tom McCarthy Scrittore inglese post-postmodernista mondo, una fluttuazione fi-
soccupazione. In Inghilter- «Macchine per scrivere, Tom McCarthy è nato a Londra nel 1969. Fa parte del gruppo no al momento rivelatore
ra vivere con quella somma bombe, meduse» International Necronautical Society . Tra i suoi titoli: «Déjà-vu», del contatto con la medusa:
era impossibile ma, come (trad. di Mara Dompè) «Uomini nello spazio», «Tintin e il segreto della letteratura», «C» l’ustione della pagina. —
McCarthy racconta in un’in- pp. 296, € 19 (finalista al Man Booker Prize 2010», «Satin Island» (Bompiani) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA IX
tuttolibri

ILLUSTRAZIONE DI MATTIA DISTASO

architetture di genere / silvia federici

Se l’emicrania della moglie dell’operaio


è resilienza ai doveri coniugali “capitalisti”
Una raccolta di saggi per una “lettura femminista” di Marx (che di donne, in realtà, ha parlato poco)
Una controstoria della modernità che “rivede” famiglia, ruolo della casalinga, sessualità domestica

CHRISTIAN RAIMO diventò una delle femministe scere, nonostante Marx ab- prendere che «le attività che esempio l’analisi che Federici Che queste non fossero, pro-
più intelligenti e innovative bia dedicato alle questioni di quotidianamente riproduco- compie dell’analisi freudiana priamente parlando, “malat-
i fatto nel 2020 non quando mise al centro delle genere una considerazione ri- no la nostra vita sono essen- della crisi della famiglia e del- tie” ma forme di resistenza al

D può esistere Marx


senza femminismo,
e Silvia Federici lo
spiega bene. Per questa ragio-
ne, fra le altre, non si può non
battaglie politiche quella sul
salario per il lavoro domesti-
co. La cura affettiva, sessua-
le, dei maschi proletari, era la
condizione che il capitale ha
dotta nelle sue opere (nel Ca-
pitale, viene fatto notare, su
duemila pagine solo in un
centinaio si fa riferimento a
famiglia, sessualità e lavoro
ziali per la riproduzione della
forza-lavoro, sono essenziali
per l’accumulazione capitali-
stica».
Da questa constatazione
la società. In poche pagine
Freud ne esce con le ossa rot-
te: accostando l’affermarsi
della psicanalisi con quello
del fordismo, Federici consi-
lavoro domestico e al lavoro
sessuale lo dimostrano non
solo la diffusione di questo fe-
nomeno ma le recriminazio-
ni dei mariti e le prediche dei
conoscere il suo lavoro, e Ge- immaginato per le donne: la domestico), il gigantesco de- Federici riesce a ipotizzare dera come «a partire da medici»).
nere e Capitale, il volume che riproduzione serve a garanti- bito teorico che il femmini- una controstoria della con- Freud, la liberazione sessua- Federici è suggestiva anche
DeriveApprodi manda in li- re le forze della produzione. smo ha con Marx; ma anche temporaneità, in cui una se- quando non è convincente;
breria è un’ottima via per ap- Occorreva dunque opporsi a nel mostrare i limiti della sua rie di elementi cardinali della ed è chiaro che la parte più pro-
procciarsi a una delle più im- uno sfruttamento nascosto e opera. Marx ha fatto il suo; nostra vita sociale che abbia- Freud ne esce blematica è quella in cui met-
portanti pensatrici italiane. A collusivo dello sfruttamento ora tocca a noi fare il nostro. mo dati per naturali vengono con le ossa rotte: te in discussione il femmini-
cura di Anna Curcio, è una della classe operaia. L’eredità teorica, valorizzata invece rivisti secondo la pro- smo storico alla luce del con-
raccolta di una decina di sag- A distanza di quasi cin- dal femminismo, e che dob- spettiva marxista-femmini- la psicoanalisi cetto di «lavoro sessuale».
gi che Federici ha scritto quant’anni le cose non sono biamo a nostra volta valoriz- sta. La famiglia nucleare, il accostata al fordismo Qui il paradigma femmini-
nell’arco di quasi mezzo seco- molto cambiate. Per chi si di- zare è che ci ha lasciato com- ruolo della casalinga, la ses- sta-marxista da anni settanta
lo, scritti apposta, tradotti, chiara marxista le rivendica- sualità domestica: molti so- sembra risentire della data-
estratti da altri volumi: da zioni femministe non sono no quei costrutti sociali che si le delle donne, ha comporta- zione del lessico operaista, e
quando era una giovane mili- ancora centrali, e due anni fa sono creati di volta in volta a to un’intensificazione del la- misconoscere in parte le for-
tante femminista negli anni nel bicentenario dalla nasci- partire dalle condizioni date voro domestico», e prova a ri- me della soggettivazione de-
della contestazione a oggi ta di Marx molti convegni era- dalla necessità per il capitali- flettere su come quelli che so- gli ultimi decenni. Se per il la-
che è una delle teoriche acca- no affollati di letture su come smo di avere una forza lavoro no state considerate patolo- voro domestico, la demistifi-
demiche a cui più guardano i attualizzare Marx, e come an- disponibile e disciplinata. gie erano forse forme di con- cazione di Federici dovrebbe
nuovi movimenti di donne. dare oltre Marx, ma pochissi- Il vaglio critico di Genere e flitto («Le donne hanno usa- essere introiettata in una
Il sottotitolo, «Per una lettu- me speaker erano donne e po- capitale arriva a mettere in di- to la scusa della debolezza, qualunque riflessione politi-
ra femminista di Marx», indi- chissimo di questo dibattito scussione anche altri modelli della fragilità e delle malattie ca; l’interpretazione del ses-
ca il percorso necessario per riguardava l’intersezione su di liberazione che si sono fo- improvvise - emicranie, sveni- so soprattutto in chiave di
un’educazione politica che marxismo e femminismo. calizzati solo sulla sovrastrut- menti, isterismo - per evitare «lavoro sessuale» e la consi-
riesca a transitare dalla rifles- La saggezza politica di Fe- tura, potremmo dire, e non i doveri coniugali e il pericolo derazione della sua svaluta-
sione novecentesca su lavoro derici sta proprio nel ricono- sulla struttura, come per di gravidanze indesiderate. zione dal momento che la li-
e produzione a una adeguata berazione sessuale ha, come
allo spirito dei tempi che si dire, liberalizzato il merca-
concentri soprattutto sulle re- to, non riesce a tenere conto
lazioni e sul concetto di ripro- Promotrice della campagna «Un salario per il lavoro domestico» in modo approfondito di co-
duzione. Silvia Federici Silvia Federici (Parma, 1942) è sociologa e filosofa italiana me sia cambiato il nostro mo-
Partiamo proprio da qui, «Genere e Capitale» naturalizzata statunitense. Ha insegnato all’Università in Nigeria e do di intessere relazione nel-
dalla riproduzione. A metà DeriveApprodi all’Hofstra di New York. Tra i suoi libri: «Il punto zero della la società post-fordista. —
degli anni settanta Federici pp. 132, € 12 rivoluzione» (Ombre Corte), «Calibano e la strega » (Mimesis) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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X LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
tuttolibri

Spiritualità

Raphaël Buyse
«Un Dio diverso»
(trad. di Laura Marino)
Qiqajon
pp. 144, € 10

lontano e vicino / Raphaël Buyse

Il monaco che ha spiato Dio


sa che da soli la strada non è felice
Confessioni a cuore aperto di un religioso che fa il punto su se stesso e sulla propria fede

ENZO BIANCHI cercato. Ne ho spiato le versi. Quando infatti mi ri- solo una modalità tra le al- sieme, perché non esiste
mosse. L’ho atteso. L’ho peto, con un antico autore tre di tendere a quell’unifi- una strada felice se la si
i sono libri che si rincorso passando da un li- monastico, che «monaco è cazione interiore a cui percorre senza compagni

C divorano e altri
che si assaporano
lentamente. Un
Dio diverso appartiene a
entrambe le categorie. Lo
bro all’altro, dalle sessioni
ai ritiri, dai metodi alle ri-
cette. Mi sono stancato. I
miei occhi si sono logorati.
Ora non lo cerco più. Non
colui che è separato da tutti
e unito a tutti», sono forse
tanto lontano dai sentieri
battuti da Buyse?
Suoi compagni di viag-
ogni essere umano aspira.
E così l’autore può giunge-
re a definirsi una sorta di
«monaco del sagrato» che
ama la porta aperta sulla
di strada.
In questo camminare ci
è dato, insieme a Buyse, di
scoprire in modo nuovo il
senso di alcune parole, tra
si inizia incuriositi dal tito- mi aspetto più nulla da gio sono i monaci da cui è strada e cammina senza cui spiccano obbedienza e
lo e dalle prime pagine; lo lui». Parole dette a basso ospitato, uomini che con più schemi religiosi o teolo- castità (cosa ben diversa
si percorre sempre più ve- prezzo, per stupire o sedur- la loro vita semplice, ritma- gici verso ciò che accade: dal celibato!), alle quali so-
loci, coinvolti dal suo stile re il lettore? ta e in cerca di unificazio- «un monaco sul sagrato no dedicati due aurei capi-
e dai temi trattati, così per- Nient’affatto. È l’inizio di dell’uomo», come il libro si
sonali e così universali; una confessione a cuore conclude.
vi si ritorna di tanto in aperto, che esprime un in- Un inquieto desiderio Questo piccolo libretto, Umanità fa rima
tanto, per coglierne quieto desiderio di fare or- di capirsi eminentemente poetico, con comunità,
un’intuizione e svi- dine in sé per vivere in mo- spirituale perché umanissi-
lupparla dentro di do più umano con gli altri. per vivere in modo mo, ci consente di ritrova- vuol dire riscoprire
sé. E di compiere tutto ciò alla più umano con gli altri re il gusto del Vangelo, il il gusto del prossimo
L’autore, Raphaël luce del Vangelo, cioè della gusto di Gesù; ci guida,
Buyse, è un presbitero vita di Gesù: «Gesù? Una ca- molto concretamente, a ri-
della diocesi francese di pacità di entrare in contat- ne, lo spingono a vivere al- tornare a noi stessi proprio toli. Ci è dato di conoscere
Lille. A un certo punto del- to con arte, con delicatez- trimenti il tempo, a smette- mentre ci fa riscoprire il gu- altrimenti il volto del Dio
la sua vita ha sentito il bi- za, senza molte parole. Per re di affannarsi e ad accon- sto degli altri, con i quali raccontato da Gesù Cristo:
sogno di fare il punto su se divenire più umani? È suffi- tentarsi, con fatica, di «es- ciascuno di noi cammina «Ho imparato da Gesù a
stesso e sulla propria fe- ciente contemplarlo: espe- serci». E poi una grande su questa terra, sotto que- non credere più che Dio è
de. Per questo ha scelto di rienza unificante». donna, molto ispirante an- sto cielo. Quegli altri che al di sopra di noi, ma che
sostare lungamente pres- Unificazione, unificarsi: che per me, Madeleine Del- sono volti precisi e grazie abita nell’intimo del no-
so il monastero benedetti- conosco bene questo voca- brêl (1904-1964), le cui in- ai quali riceviamo in modo stro essere. Discreto e si-
no di Clerlande, in Belgio. bolario, perché è nient’al- tuizioni sono citate negli rinnovato la nostra umani- lenzioso. Il suo silenzio
E com’è uscito da questo tro che lo sviluppo e l’attua- snodi decisivi del libro: è tà. Umanità che fa rima apre il possibile e rende
tempo di ritiro? Domanda lizzazione di una piccola lei infatti ad averlo convin- con comunità: siamo infat- l’uomo responsabile … La
lecita, ma Buyse ci fa per- parola greca, mónos (da to che la vita monastica è ti chiamati a camminare in- gioia che si prova a vivere
correre un itinerario diver- cui deriva «monaco»). Paro- più semplicemente in me-
so, più attento al cammi- la che scandisce in modo rit- moria di Gesù ci unifica
no che alla meta finale. mico il nostro libro; parola Presbitero francese nel nostro essere. Bisogna
Folgoranti le parole con su cui da tutta la vita medi- Raphaël Buyse, a lungo vicario episcopale nella diocesi di Lille, viverlo per comprenderlo.
cui il testo si apre: «Se de- to, pur su sentieri diversi è fondatore e animatore della «Fraternité diocésaine des parvis», Almeno tentare». Ne vale
vo essere sincero non cer- da quelli dell’autore. O for- un movimento ecclesiale che si ispira agli scritti la pena. —
co più Dio. Da tempo. L’ho se solo apparentemente di- di Madeleine Delbrêl © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XI
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Storia
gli ultimi g iorni del nazismo / f lorian huber

Mein Führer, ti sarò fedele fino alla fine


se il Reich crolla mi ucciderò per te
Terrore dei Russi, disillusione, propaganda: migliaia di cittadini tedeschi si tolsero la vita dopo la disfatta

GIOVANNI DE LUNA

el gennaio 1945

N l’esito della Secon-


da guerra mondia-
le era ormai scon-
tato; stretta nella morsa
tra l’Armata Rossa che
avanzava da est e le truppe
angloamericane che pre-
mevano da ovest, per la
Germania hitleriana non
c’era più scampo. E quando
la sconfitta militare apparve
inevitabile, per gli uomini e
le donne che avevano cieca-
mente creduto ai deliri del
Führer arrivò il tempo della
resa dei conti. Fu un momen-
to tragico, con aspetti che og-
gi sembrano parossistici, qua-
si disumani. È il caso dei suici-
di di massa che allora coinvol-
sero migliaia di tedeschi e
che oggi ci vengono racconta-
ti nell’ultimo libro di Florian
Huber. Si sapeva dei suicidi
eccellenti, quelli di Hitler e
Eva Braun, di Goebbels e del-
la sua intera famiglia, così co-
me era nota l’ondata di suici-
di che nei giorni della disfat-
ta avevano falcidiato gli alti
gradi della Wermacht (53 ge-
nerali su 554), della marina

Folle di vecchi,
donne, bambini
si annegarono
e si impiccarono

(11 ammiragli su 53), della


Luftwaffe (14 generali su
98) e delle alte gerarchie na-
ziste (su 43 gauleiter, i capi GETTY

delle sezioni regionali del


partito, una decina si tolse la dosi nei fiumi, sparandosi gli effetti nefasti di una pro- rarsi con l’abisso di dispera- zionalsocialismo fu la fusio-
vita, alcuni con le famiglie). con fucili e pistole, impiccan- paganda nazista che per no- zione in cui la sconfitta milita- ne tra politica, Politik, (la lot-
Mai prima d’ora, però, il ca- dosi, avvelenandosi. Una for- ve anni aveva plasmato le sin- re li aveva precipitati. Furo- ta contro i nemici interni ed
rattere diffuso e generalizza- tuita traccia documentale (il gole coscienze individuali no rari i casi di suicidi per sen- esterni dello stato - soprattut-
to di questa pratica di autole- registro di ingresso delle mer- dei tedeschi. Hitler non ave- si di colpa di fronte all’enor- to gli ebrei - fino alla loro
sionismo era stato analizza- ci nel cimitero locale) certifi- va cercato solo l’obbedienza mità dei crimini del nazismo; morte e all’annientamento)
to con tanta dovizia di parti- ca circa 600 casi, ma si stima assoluta, ma aveva stimolato nel maggior numero dei casi e polizia, Polizei, (la cura per
colari e attraverso un esame che la cifra reale oscilli tra le i suoi «sudditi» ad essere pro- quel gesto scaturì dall’incapa- la vita dei propri cittadini in
rigoroso di tutte le fonti di- 700 e le 1000 unità. tagonisti in prima persona, cità di adattarsi alla realtà di tutte le sue estensioni). Ma
sponibili. Ne risultano cifre Si tratta di un fenomeno coinvolgendoli nei riti di una un crollo mai nemmeno im- questo carattere poliziesco
al limite del credibile; si cal- imponente del quale Huber sorta di religione pagana in- della biopolitica, questa os-
cola che circa 10 mila donne cerca di fornire alcune spie- centrata intorno al «culto del sessione per la salute fisica e
si sarebbero tolte la vita dopo gazioni. Ad est, nelle regioni Capo». I tedeschi erano stati L’Armata Rossa mentale del popolo, finì con
essere state stuprate nei terri- investite per prime dall’urto chiamati a testimoniare una avanzando stuprò l’assumere tratti talmente pa-
tori tedeschi invasi dai russi; sovietico, la paura dei «rossi» fede, ad accettare di essere rossistici da rivolgere contro
una statistica ufficiale indica fu certamente la motivazio- «martiri» fino ad annullarsi due milioni il suo stesso corpo i dispositi-
che, nella sola Berlino, ne prevalente. Le notizie su- in un progetto che non era so- di donne vi protettivi che avrebbero
nell’ultimo anno di guerra, il gli stupri, i saccheggi, le vio- lo ideologico o politico e che dovuto tutelarli, come ap-
numero dei suicidi era quin- lenze avevano determinato Florian Huber ne segnava la stessa dimen- punto accade nelle malattie
tuplicato rispetto all’anno un clima di terrore, alimenta- «Promettimi che ti ucciderai» sione esistenziale. maginato in tanti anni di deli- autoimmuni.
precedente, con un picco di to da alcune cifre (alla fine si (trad. di Roberta Zuppet) Con il crollo del nazismo, ri propagandistici. Gli ordini finali di autodi-
3.881 nell’aprile del 1945, parlò di circa due milioni di Rizzoli qualcosa si spezzò nelle pro- Una spiegazione più accre- struzione emanati da Hitler
quello dell’arrivo dell’Arma- donne violentate) che - pur pp. 304, € 20 fondità degli animi. Prima di ditata tra gli storici si riferi- asserragliato nel bunker di
ta Rossa. Il caso più docu- arrotondate per eccesso - era- suicidarsi erano già tutti crol- sce invece al carattere «ecces- Berlino ne costituiscono una
mentato è quello di Dem- no più che sufficienti per ter- lati dentro, incapaci di misu- sivo» della violenza sprigio- testimonianza di impressio-
min, un villaggio della Pome- rorizzare i civili inermi. Ma nata dal nazismo. Sia nell’eu- nante evidenza. Alla fine, fu
rania anteriore dove i russi ar- pure a ovest, dove erano gli tanasia praticata su larga sca- il Führer che ne aveva idola-
rivarono il 30 aprile; fino al 3 Alleati a condurre le opera- Autore di numerosi libri sulla Germania contemporanea la sui malati di mente, sia so- trato la vita a chiedere la loro
maggio centinaia di uomini, zioni, si registrarono (anche Florian Huber (Norimberga, 1967) ha realizzato documentari prattutto ad Auschwitz e din- morte; e molti, moltissimi te-
donne e bambini, coppie spo- se su scala più ridotta) casi di su alcuni episodi della storia del Novecento, come la caduta torni, la forma di esercizio deschi lo seguirono in questa
sate, giovani e anziani pen- suicidi di massa. In questo del Muro di Berlino, i Giochi olimpici del 1936 del potere politico che rivelò estrema follia. —
sionati si uccisero annegan- senso Huber insiste molto su- e la misteriosa morte di Antoine de Saint-Exupéry l'essenza più profonda del na- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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XII LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
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Un classico a fumetti Ogni settimana su Ttl un grande romanzo


della letteratura tradotto in strisce —

emiliano pagani daniele caluri


Di me parlate solo quando vi fa
comodo e poi mi dimenticate così?

Dopotutto
sono sempre
il principe ereditario
di Scozia!
e
io?

Hai
ragione, scusa
Zerbino.

Le armate infedeli avanzano.


No, devono non facciamoci fregare, ehi, orlando, ma in questo modo
avanzare loro! o tutti penseranno per sempre come faremo a dimostrare il nostro
No, fermi, nes- che gli infedeli siamo noi!
suno si muovesse! valore in battaglia, per conquistare
il cuore della bella Angelica?
si
muoverebbe

si mu

Gli infedeli
non siamo noi,
sono loro!

volete conquistare ma il cuore Sono il famoso Namo di Baviera Ma io li gabbo tutti e m’inna-
di Carlo Magno, maschiacci! e ve lo confermo: tira più la fuga di moro di Medoro, un guerrie-
qualsiasi guerra santa. ro saraceno che...
visto che è lui Basta con
e non io ad aver deciso La fuga di
Angelica fa questi immigra-
che dovrò sposare il più ti che vengono
valoroso tra di voi! impazzire i due
paladini ma anche a rubarci le no-
Ferraù, Sacripante, stre donne!
Ruggero, i timidi
e Namo di Baviera.

certo, in tutti i dipinti Medoro è biondo e io l’amavo,


con la pelle chiarissima, ma solo perché le scrivevo canzoni
siamo nel 1500 e in giro c’è ancora d’amore, le mandavo rose
finché, e poesie, le davo anche
pieno di razzisti.
galoppin spremute di cuore!
galopponi, a
Non come una certa
nel vostro tem- arriva anche
po, in cui... orlando.

...No,
nulla.
giddap!

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XIII
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L’«Orlando furioso» è un poema cavalleresco di Ludovico Ariosto Daniele Caluri ( 1971) ed Emiliano Pagani (1969), entrambi livornesi
(Reggio Emilia, 1474-Ferrara, 1533). Poeta, commediografo, hanno cominciato sulle pagine del «Vernacoliere». Insieme hanno
diplomatico, cominciò l’opera nel 1516 (in 40 canti e in volgare emiliano), creato e producono «Don Zauker, esorcista», vincitore di numerosi
ispirandosi all’«Orlando innamorato» del Boiardo. La versione definitiva, premi, e la serie umoristica «Nirvana» di Panini Comics. Collaborano
in 46 canti nel toscano della tradizione letteraria, è del 1532 per Sergio Bonelli Editore a «Martin Mystère» e «Dylan Dog»

No, caro amico, non sono d’accordo,


parli da uomo ferito. Pezzo di pane, astolfo, Vola, Falkor!
lei se ne è andata, e tu non hai resist guarda un po’ Vola fino alla luna,
d’andare a pigliarl
vado! a ritrovare il senno
perso da Orlando!

Astolfo non è mai stato sulla luna. Dopo tutto questo tempo ti
ho ritrovato, Orlando. ora prendi il sangue del principe e del Moro
È tutto un complotto. arrossano il cimiero d’identico color.
quest’ampolla, ritrova il senno,
la forza e vai a sconfiggere Ma più che del corpo le ferite, da me D’altronde è l’Amor
i Mori. qui son sentite le bramosie d’amor! che move il sole
iniziamo già ora a
rompere i coglioni e l’altre stelle.
con questa storia?! ma oi, non
guardare me, infatti il guerriero
eh?! saraceno Ruggero e
tutti. la guerriera cristiana
Bradamante (il nome
è bradamante, non
cristiana) s’innamorano
contro la volontà
del Mago Atlante,
che sostiene
esistano degli
impedimenti dirimenti.

Aspettiamo
almeno il
1969, no?!

Error, conditio, votum, cognatio,


Che vuol ch’io Basta! Rinchiudetelo nel Questo matrimonio
crimen, Cultus disparitas, Analnatrac me ne faccia, del castello incantato nella non s’ha da fare, né
utvasbeethod dokiel dienvè… suo latinorum? terra di Mordor, dove ora, né mai!
l’Ombra scura scende!
Ma Ruggero riesce
Ehi, Si Piglia a fuggire, dopo mille
gioco di me? traversie raggiunge
Bradamante e la tro
conduce all’altare.
am blim
blè o non vai che
Alla festa
nuziale si presenta
Rodomonte, anch’egli
innamorato di
Bradamante, come
nel finale del
Laureato ma senza
“Sound of Silence”.

rugg e rody nemiciamici “Come mastin sotto il feroce alano, che fissi Così che al fin della tenzone,
si testosteronano, finché... i denti ne la gola gli abbia, molto s’affanna toccato da Ruggero, Rodomonte
e si dibatte invano, con occhi ardenti e con muore e “bestemmiando fugge l’alma
spumose labbia...” sdegnosa, che fu sì altiera al mondo
sitz!
Platz!
e sì orgogliosa”.
macché.

dio me Si ringraziano,
in ordine
d’importanza:
le donne, i cavalier,
l’arme, gli amori,
le cortesie e
l’audaci imprese
che hanno
reso possibile
quest’opera.

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XIV LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
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Immagini

La no
AFR
ANDREW ESIEBO RICCARDO FALCINELLI

Gas di scarico e baraccopoli a fotografia, storica-

«Mutation» è il progetto del fotografo Andrew Esiebo nato


per documentare l’inarrestabile sviluppo urbano di Lagos, la
sua città, capitale commerciale della Nigeria. Fino a cin-
quant’anni fa centro costiero in stile europeo di modeste di-
vertà in insediamenti informali, senza acqua corrente e fogna-
ture, abbattuti per far posto a nuovi progetti immobiliari e su-
bito ricostruiti. Esiebo riprende gli abitanti di Lagos nel quoti-
diano caos di colori e forme inaspettati, per le trafficatissime
L mente, nasce nella
prima metà del XIX
secolo in parallelo al-
le pretese imperialiste degli
Europei sul continente africa-
mensioni, oggi è tra le dieci metropoli più grandi del mondo: strade, soffocate dai gas di scarico di camion e minibus gialli : no: la foto è da subito lo stru-
tra gli otto e i venti milioni di persone (impossibile una stima «Sono impressionato dalla perseveranza e dall’inventività mento che documenta – e
esatta) che potrebbero arrivare a 100 milioni entro ses- dei lagosiani - racconta- dai loro infiniti e creativi metodi di so- dunque legittima – la conqui-
sant’anni. La maggior parte vive al di sotto della soglia di po- pravvivenza». sta coloniale, alimentando le
fantasie romantiche e vitto-
riane del cuore di tenebra, Ekow Eshun
dei selvaggi da civilizzare «L’Africa del XXI secolo»
con intenti apparentemente (trad. di Mario Capello)
umanitari. Se scorriamo le Einaudi
immagini d’epoca, che siano pp. 272, € 70
foto, cartoline o vignette illu-
strate, l’iconografia nera è
sempre selvatica, inferiore,
incolta. L’idea di un uomo al-
lo stato primordiale. Ma le co- non si riducono alle savane
se cambiano già nell’Ottocen- dei documentari naturalisti-
to. Seppur lentamente. Nel ci, né alle campagne di sensi-
1897 Neils Walwin Holm, na- bilizzazione e di beneficenza
tivo del Ghana, diviene il pri- sul modello di Telethon o
mo membro africano della dell’8 per mille. C’è anche
British Royal Photographic un’altra Africa, inedita, di cui
Society; da allora sono tanti si parla poco, che desta meno
gli artisti africani che hanno interesse agli occhi del main-
raccontato la cultura nera stream culturale.
dall’interno. In questi termi- I fotografi raccolti nel volu-
ni le immagini di Africa del me rappresentano voci diver-
XXI secolo. Fotografie da un se, anche fra loro: c’è chi è in-
continente sono una sorpresa
e un risarcimento.
Il volume – appena uscito Troppi secoli
per Einaudi e curato da Ekow di immaginario
Eshun, scrittore e giornalista
britannico – è sontuoso e affa- modellato su esotismi
scinante e riunisce per la pri- e passato coloniale
ma volta il lavoro dell’ultima
generazione di fotografi
dell’intero continente africa- teressato al reportage, alla
no. Come dichiara in modo documentazione puntuale di
programmatico il curatore, situazioni e contesti sociali;
questa antologia trae ispira- c’è chi ha un approccio più
JODIBIBIER zione dalle riflessioni dell’e- performativo vicino all’arte
conomista senegalese Felwi- contemporanea. Ci sono foto-
Bellezza non è magrezza ne Sarr sulla necessità di ri- grafi romanzieri e altri che
pensare in modo nuovo e di- parlano per metafore e poe-
Jodi Bieber, originaria di Johannesburg, ha vinto il World le rispetto alle forme piene tradizionali. Il progetto si è scon- verso l’idea di Africa. Un sug- sie. Ciò che unisce visioni tan-
Press Photo of the Year nel 2010 per la sua fotografia di Bibi trato con il conservatorismo della società sudafricana, con la gerimento rivolto soprattut- to articolate è, appunto, una
Aisha, una donna afghana alla quale marito e cognato hanno paura diffusa che i partner o le chiese disapprovassero il pren- to allo sguardo occidentale in- rottura decisa rispetto al di-
mozzato orecchie e naso, apparsa sul «Time». La serie «Real dervi parte delle donne. I ritratti sono stati scattati a casa del- crostato da troppi secoli di scorso consolidato.
Beauty» (qui sopra un’immagine) le è stata ispirata dall’au- le protagoniste che hanno deciso autonomamente la posa da stereotipi, di esotismi, di im- Il libro è organizzato in
mento dei casi di anoressia tra le donne nere sudafricane, da assumere. «Volevo che esprimessero a pieno la propria perso- maginari modellati dall’espe- quattro parti: si apre sulle cit-
quando il modello corporeo culturalmente desiderabile ha nalità o le proprie fantasie. Non ho mai usato Photoshop per rienza coloniale. La cultura tà e sulle metropoli, spazi fisi-
cominciato a privilegiare lo standard di magrezza occidenta- rimuovere lividi, cicatrici, cellulite o imperfezioni». africana e le sue immagini CONTINUA A PAGINA XVII
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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XV
tuttolibri

o stra
Dalla Liberia
al Marocco,
50 fotografi
raccontano
un continente.
Realtà urbane,

R ICA
riti tribali,
sessualità
(oltre
gli stereotipi
occidentali)

HASSAN HAJJAJ. COURTESY OF THE ARTIST

Tipi di Marrakesh incorniciati tra lattine


Le fotografie di Hassan Hajjaj (qui sopra), marocchino in Inghilterra da quando aveva 12 an-
ni, sono una riflessione sulla cultura e l’identità nel mondo contemporaneo e globalizzato. Ri-
trae dal basso fieri uomini in djellaba verde, riuniti in un vicolo secondario di Marrakesh; don-
ne sugli scooter che indossano abaya coloratissime lunghe fino alle caviglie e scarpe da ginna-
stica, veli neri firmati Louis Vuitton e occhiali da sole a forma di cuore. Diversi mondi si tocca-
no nelle immagini che spuntano da cornici fatte a mano da lui, partendo da scatolette di cor-
ned beef e lattine di Coca-Cola con le scritte in arabo. Sono segni e simboli, individui impegna-
ti nella loro personale forma di lotta di liberazione dalla percezione e dai pregiudizi sulla loro
cultura o identità, insistendo per esser visti in tutta la loro complessità.

Le battaglie
di una trans
Zanele Muholi, nato in Su-
dafrica nel 1972, attivista e
fotografo, «riscrive la sto-
ria di trans e queer nere co-
me atto di resistenza nei
confronti della violenza e
dell’intolleranza subite dal-
le comunità lgbtqia+». Il
progetto intitolato «Som-
nyama Ngonyama» consi-
ste in oltre settanta autori-
tratti scattati in giro per il
mondo (uno qui a lato), uti-
lizzando oggetti quotidia-
ni. Spugnette abrasive e
guanti di gomma simboleg-
giano il lavoro femminile e
COURTESY YAGAZIE EMEZI
le costrizioni dell’identità
di genere. I copertoni ri-
Corpi neri per gli appetiti dei bianchi mandano ai linciaggi e al
«necklacing», pratica usata
Yagazie Emezi è una fotografa autodidatta dedita soprattutto a storie che hanno come tema dagli attivisti neri contro
centrale le donne africane, la loro salute e sessualità e le loro attitudini nei confronti della bel- chi era sospettato di colla-
lezza. Nata e cresciuta ad Aba, una città nel Sudest della Nigeria, ha iniziato a fotografare do- borare con il governo du-
po essersi trasferita a Lagos, fologorata dal turbinio della città. Scattava famelica foto con il te- rante l’apartheid (la prima
lefonino per poi postarle sui social media. Ha realizzato reportage in diverse parti dell’Africa, vittima fu una donna di
dal Ghana alla Tanzania, e pubblica su vari giornali, da «Time», a «Vogue». In «The comsup- ventiquattro anni). Conchi-
tion of the Black Model» (qui sopra), affronta i cliché occidentali sul corpo africano, presen- glie cauri e scacciamosche
tando una serie di tableaux raffiguranti le forme nere come fossero piatti pronti per gli appeti- evocano gli stereotipi eso-
ti occidentali. «Spesso, in maniera intenzionale e no - dice - , il corpo nero diventa una tela su tizzanti sull’Africa e i suoi
cui proiettare narrazioni feticistiche». Un’altra serie importante è «The Process of Re-Lear- abitanti nati al tempo
ning Bodies», dedicata a donne che convivono con cicatrici sul corpo e sul viso. ZANELE MUHOLI. COURTESY OF STEVENSON, CAPE TOWN/JOHANNESBURG AND YANCEY RICHARDSON, NEW YORK dell’imperialismo.
.
XVI

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XVII
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Immagini

SEGUE DA PAGINA XIV

ci, sociali e mentali a seconda


dell’indole degli autori. Qui
di particolare impatto i lavori
di Guillaume Bonn mostrano
l’urbanistica di Mogadiscio o
di Bera oggi, di fronte ai rude- Cosmologie tribali
ri, consumati da un venten-
nio di guerra, di quella che
avrebbe dovuto essere la glo- Figlia di liberiani fuggiti dalla guerra civile,
ria architettonica italiana: Lina Iris Viktor è nata e cresciuta a Londra
brandelli di grandeur, scam- nel 1987. I suoi lavori multimediali mescola-
poli distrutti e abbandonati no fotografia, performance, pittura, traendo
di hotel di gran lusso ridotti a ispirazione dalla mitologia antica, cosmolo-
scheletri. gie tribali africane, arte tessile. E nella prassi
Segue una sezione dedica- attinge alle tecniche artigianali tradizionali
ta alle questioni di genere, al- di doratura con oro a ventiquattro carati . Nel-
la sessualità e all’identità indi- la serie, «A Heaven. A Hell. A Dream Defer-
viduale. Se la prima parte par- red», scava nella storia mitica della Liberia,
lava di spazi, qui i protagoni- fondata come colonia di insediamento al
sti sono i corpi, i volti, le pose principio del XIX secolo da un’organizzazio-
e l’abbigliamento: modi di vi- ne che lottava per l’abolizione della schiavitù
vere, di essere. Alle volte la e il reinsediamento degli afro-americani libe-
temperatura visiva è cruda, rati in Africa occidentale, nella convinzione
secca, secondo lo stile impie- che i neri vi potessero trovare maggiori chan-
toso delle polaroid; altre vol- ce di libertà che negli Stati Uniti. Utopia, pur-
te c’è la posa costruita, perfi- troppo, incompiuta. Al centro dei ritratti mi-
no glamour, ma non senza niati in oro di Viktor si trova la «Sibilla libi-
ve-nature sarcastiche, pole- ca», personaggio della mitologia classica che
miche, ovvero politiche. Co- si riteneva predicesse sventure e che più tar-
me nel lavoro di Athi-Patra di sarebbe divenuto un motivo diffuso nella
Ruga artista sudafricano che letteratura e nell’arte del movimento aboli-
lavora con la performance e il zionista americano.
video, giocando, appunto, LINA IRIS VIKTOR, 2018. COURTESY THE ARTIST AND MARIANNE IBRAHIM GALLERY, CHICAGO

con il cliché che vorrebbe i ne-


ri sempre selvaggi, anche sul
piano erotico.
La terza parte del volume
parla di «Mito e memoria»: la
storia, anche iconografica,
viene riletta, raccontata di
nuovo, reinterpretata, perfi-
no messa in parodia. Di parti-
colare valore le maschere tra-
dizionali vestite con giacca e
cravatta realizzate da Edson
Chagas, ex fotoreporter che
si interroga su come il conte-
sto sociale determini la perce-
zione del reale, ribaltando la
seduzione che quelle masche-
re esercitarono un secolo fa
su Picasso e compagni: come
un contrappasso per le De-
moiselles d’Avignon.
L’ultima sezione è dedica-
ta ai «Paesaggi interiori»: sto-
rie intime, memoir, riflessio-
ni sulla sfera personale e fa-
migliare. Un nome fra tanti
quello di Lebohang Kganye,
artista originaria di Johanne-
sburg, che recupera alcune
foto della madre morta e ci
sovrappone sé stessa, diafa-
na, vestita con quegli stessi
abiti, come una gemella fan-
tasma della genitrice assen-
te. La madre si muove in que-
gli spazi lontani, sono foto di
vacanze, di feste, talune inti-
me, casalinghe, private; e ac-
canto a lei la figlia in traspa-
renza: una tautologia visiva.
In fondo, un emblema
dell’intero libro: una donna IMAGES COURTESY OF ATHI-PATRA RUGA AND WHATIFTHEWORLD
di oggi che dichiara la distan-
za rispetto a un passato per-
sonale e storico. Un mondo fluido carico di possibilità
Oltre cinquanta artisti ci
passano davanti sfogliando Athi-Patra Ruga è nato a Umtata, Sudafrica, nel 1984. Il suo sono sempre fluidi, mai rigidi. A sinistra ci sono le «abo dade»
Africa del XXI secolo: cin- progetto «The Future White Women of Azania» descrive una (sorelle) prive di volto ed ermafrodite;a destra i Fiori di Azania
quanta voci per oltre trecen- sua personale nazione utopica. Ne fa parte «Night of the Long dai colori accesi. La zebra con i denti a sciabola è l’emblema na-
to foto, per dirci cosa signifi- Knives» (qui sopra) in cui una figura in un bozzolo di palloncini zionale. Una critica acuta della storia difficile e della politica
ca realmente vivere in Afri- colorati è in procinto di mutare. Potrà rivelarsi maschio o fem- del Sudafrica con una prospettiva diversa: la rappresentazio-
ca, oggi.— mina, nero o bianco, etero o queer – o tutte queste cose insie- ne edenica del divenire, nella quale il passato, il personale e il
© RIPRODUZIONE RISERVATA me. Nelle fantasticherie di Ruga il genere, la razza e l’identità politico convergono in una gioiosa visione carica di possibilità.
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XVIII LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
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Henry Farrell
L’autore da (ri)scoprire
La ragazza non è scema e tutte la odiano
Gli uomini invece desiderano il suo corpo
Camille è in carcere per omicidio, un sociologo ascolta lei e chi la conosce: dall’ex alla suocera
Fra degrado sociale, sogni infranti e musica torna il romanzo da cui Truffaut ha tratto il celebre film

STEVE DELLA CASA

he cosa aveva affascinato François

C Truffaut quando decise di trarre un


film, Mica scema la ragazza (1972),
dal romanzo Such a Gorgeous Kid Li-
ke Me scritto cinque anni prima da Henry Far-
rell? Forse la constatazione che lo scrittore
era alla base di tre film che avevano incontra-
to i favori della critica e del pubblico: Che fine
ha fatto Baby Jane? (1962), Piano piano dolce
Carlotta (1964, entrambi diretti da Robert Al-
drich) e soprattutto il misconosciuto I raptus
segreti di Helen diretto nel 1971 da Curtis Har-
rington, uno dei registi statunitensi preferiti
dai Cahiers du Cinèma che erano una rivista
cui Truffaut era molto legato. O forse il fatto
che in quel romanzo, raccontato però sotto la
forma dell’inchiesta giudiziaria, la figura ma-
terna era abominevole (come sappiamo, que-
sto è un passaggio quasi obbligato nel cinema
di Truffaut, frutto evidente dell’abbandono
che il regista dovette subire quando era bam-
bino). O anche la constatazione che la figura
femminile, nel film interpretata da Bernadet-
te Lafont, è una figura forte, ricca di sfaccetta-
ture, sprigionante un fascino mortale proprio
come lo era il personaggio interpretato da
Jeanne Moreau in La sposa in nero (uno dei
film più belli di Truffaut, tratto da un roman-
zo di Cornell Woolrich). O, infine, l’elemento
che il racconto di Farrell è un giallo in piena re-
gola che sfugge però alla meccanica ripetitiva
che spesso i romanzi di questo genere devono
esibire.
Tutti questi elementi possono avere una lo-
ro importanza. Ma leggere (nell’ottima tradu-
zione di Sergio Claudio Perroni, per i tipi di La
Tartaruga) il romanzo di Farrell ci mette da-
vanti a una vera e propria scoperta letteraria. Bernadette Lafont in «Mica scema la ragazza» di François Truffaut (1972)
Farrell, lo sappiamo, ama descrivere mondi
chiusi attraversati da odi che provengono da re «il suo nome sui manifesti». Linguaggio cru- dello spettacolo. In Che fine ha fatto Baby Ja-
lontano e che trovano sfogo in crudeltà al tem- do, violento, pieno di anacoluti (e mirabil- ne? si parla del mondo del cinema, delle attri-
po stesso feroci e represse: l’attrice-bambina mente reso per l’appunto dalla traduzione) ci bambine, del passaggio inesorabile dal mu-
Bette Davis che infierisce sulla sorella Joan come specchio di una società abbruttita, dove to al sonoro. In Piano piano dolce Carlotta il
Fontaine in Che fine ha fatto Baby Jane?, la cu- circola una sorta di sopraffazione primordia- suono di un carillon fa da contrappunto sono-
gina Olivia de Havilland che vuole distrugge- le, dove i sogni riguardano solo i soldi e il loro ro ai deliri della protagonista, mentre in I rap-
re la povera Bette Davis in Piano piano, dolce possesso, dove le persone si comportano co- tus segreti di Helen le due protagoniste aprono
Carlotta, Shelley Winters e Debbie Reynolds me gli insetti molesti che un personaggio del una scuola per aspiranti divette. In questo ca-
madri di assassini e a loro volta frequentanti il romanzo deve distruggere. Nel romanzo si so, lo spettacolo che fa da contrappunto alla
crimine in I raptus segreti di Helen. In questo immagina che la trascrizione sia opera di vicenda riguarda il mondo della musica coun-
caso la protagonista, Camille, è in prigione ac- un’assistente di Carter, evidentemente lega- try, apparentemente spensierato e sano in
cusata di un omicidio, e viene intervistata da ta a lui da una sincera passione che viene via realtà attraversato da pulsioni forti e tensioni
Carter, un sociologo interessato a ricostruire via sottoposta a prove sempre più dure (co- sotterranee. Anche il cosiddetto «impegno ci-
il perché si possa pensare di uccidere qualcu- me provano gli appunti che i due si scambia- vile» di alcune di queste canzoni è raccontato
no. Il romanzo raccoglie tutti i colloqui avve- no dopo ogni colloquio e che sembrano una nel romanzo di Farrell con dissacrante ironia:
nuti tra i due, nonché le testimonianze di al- sorta di contrappunto ironico a quel linguag- il cantante legato a Camille, infatti, decide di
tre persone: il cantante che con Camille ha gio così greve frutto di persone così abiette). scrivere un pezzo sulle angosce di chi è in car-
avuto una relazione e che ha trovato un inspe- A ogni passaggio, il sociologo si trova a esse- cere prevedendo con grande cinismo il succes-
rato (e immeritato) successo, un ragazzo che re sempre più coinvolto a livello emotivo nel- so commerciale che potrà scaturirne. Nel film
era stato compagno di scuola di Camille e an- la vicenda di questa ragazza, che era già sta- di Truffaut, la canzone eseguita da Bernadet-
che la maestra che l’aveva seguita nei primi ta ospite in cronaca nera quando, ancora te Lafont è scritta da Jacques Datin, chanson-
anni di scuola, la suocera, persino il poliziotto bambina, aveva causato la morte del padre e nier che abitualmente scriveva per Juliette
che l’aveva conosciuta qualche tempo prima che da adulta è circondata da uomini ignobi- Greco e Françoise Hardy: ha tempi di marcet-
e due insopportabili mocciosi che vivono pro- Henry Farrell li, alcoolisti, egoisti, maniaci sessuali. Ma bi- ta e parole volutamente sboccate, proprio co-
prio nel locale dove è ambientata gran parte «Una splendida figliola come me» sogna stare molto attenti ai dettagli, perché me le composizioni che Camille interpreta in
della vicenda. (a cura di Sergio Claudio Perroni) gli stessi possono essere interpretati in mo- carcere accompagnandosi con il banjo e che
Il risultato di questi colloqui è un crescendo La Tartaruga do molto diverso. hanno un ruolo molto importante nella defini-
di degrado sociale, di maschi che desiderano pp. 350, € 19 È caratteristica di Farrel mescolare lo spac- zione della sua sorprendente personalità. —
solo il corpo di Camille, di donne che la odia- cato di vita dei suoi personaggi con il mondo © RIPRODUZIONE RISERVATA
no e di racconti che mostrano la grande fragili-
tà della giovane e seducente donna. L’artifi-
cio letterario più interessante è che si immagi-
na che i vari colloqui compiuti dal sociologo Scrittore e sceneggiatore
siano registrati con un magnetofono, e que-
sto consente di riprodurre il linguaggio al tem-
po stesso feroce e sboccato che caratterizza Henry Farrell, pseudonimo di Charles Farrell Myers (Madera, 1920 – Pacific Palisades, 2006),
tutti i personaggi, compresi due bambini che è stato uno scrittore e sceneggiatore, autore di libri gialli e noir. Fra le sue opere che hanno avuto una
vivono nel locale dove si esibisce il cantante e trasposizione cinematografica il romanzo «Che fine ha fatto Baby Jane?» e il racconto che ha ispirato
dove Camille sogna a sua volta di poter vede- «Piano... piano, dolce Carlotta». Ha scritto la sceneggiatura del film «I raptus segreti di Helen»
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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XIX
tuttolibri

Aldo Nove
Diario di poesia
La raccolta

La poesia «massimalista» di Aldo Nove affronta i temi della vita e


della morte, e della generazione: i rapporti e gli affetti familiari, da
cui sempre si parte, si sciolgono nelle ere geologiche e nelle «onde
senza fine da cui proveniamo», mantenendo lo stesso calore
emotivo. Il sentimento panico è fortissimo: «Il giorno della mia
morte | … | canteranno con me i fiumi, | le pietre, ogni atomo canterà
| e avrà la mia voce | … | E credo e so che ogni differenza è |
apparente, e il giorno | della mia morte tornerà | niente… | Il giorno
della mia morte | sarà il giorno del mio matrimonio | con ogni
istante. Nulla | sarà piú distante». Il libro raccoglie poesie scritte dal
2015, soprattutto in forma di poemetto che permette di ritmare in
versi brevi, ritmati e incalzanti la pulsazione e il respiro di tutte le
forme viventi

Sono stato cannibale


ma ora mi nutro solo
di battiti del mio cuore
Nei “Poemetti della sera” vita, morte, cosmo e divino

ALDO NOVE

sei anni, in prima elementare, decisi

A che avrei fatto lo scrittore. In particola-


re, lo scrittore di quella cosa miracolo-
sa che ho iniziato a divorare appena ho
iniziato a collegare tra loro le lettere e a capirne le
articolazioni: parlo della poesia. Era meraviglio-
so, allora come adesso, il gusto del suono delle pa-
role che scaturiva da qualcosa di più prossimo al-
la musica che non alla comunicazione di qualsivo-
glia messaggio. Capii presto che c’erano due cate-
gorie di libri. Quelli che attraverso le parole dice-
vano delle cose e quelli che erano direttamente
cose: i miei giocattoli più preziosi, le mie canzoni
preferite, camuffate da strani discorsi dove non
c’era niente da capire, ma solo il piacere di sentire
immediatamente il mistero di ciò che va oltre, pri-
ma della parola. A dodici anni avevo già letto
gran parte della poesia del Novecento, ed ero in
grado di scrivere sonetti e sestine tecnicamente
ineccepibili. Quanto ai contenuti, beh, mi interes-
savano poco. Erano composizioni musicali e tra-
sposizioni di sensazioni non definibili quanto po- Aldo Nove
tenti. Erano lo specchio della mia anima infantile «Poemetti della sera» MIRCO TONIOLO/ERREBI / AGF
e in quello specchio sempre nuovo sentivo di rige- Einaudi
nerarmi ogni volta che la pratica del verso in qual- pp. 96, € 10.50
che modo m’investiva, obbligandomi a sottosta- In versi e in prosa
re a una sorta di disciplina rigenerativa. Il battito
del cuore dirigeva l’orchestra. Le piccole meravi-
glie e le grandi paure del quotidiano gli orchestra- Aldo Nove è nato a Viggiú, in provincia di Varese, nel 1967. I suoi libri di poesia pubblicati da Einaudi
li ed io che ne costruivo lo spartito. Uno stato sono: «Nelle galassie oggi come oggi. Covers» (con Tiziano Scarpa e Raul Montanari), «Maria»,
dell’anima che non ho mai più perso. Che forse ne- «A schemi di costellazioni», «Addio mio Novecento». Da Crocetti è uscito « Fuoco su Babilonia!».
gli anni si è fatto più smaliziato ma anche meno I libri che lo hanno fatto conoscere come narratore sono «Woobinda e altre storie senza lieto fine»
potente. (Castelvecchi) e «Superwoobinda» (Einaudi Stile Libero); quello più recente è «Il professore di
Fu così che a quindici anni ebbi l’occasione di Viggiú» (Bompiani )
far leggere dei miei testi (ne avevo accumulati
migliaia) a Franco Buffoni, che le apprezzò mol-
to e ne passò parte a Milo De Angelis, di cui a 13 lis, mi incoraggiò molto quando lesse i miei testi sercito letterario e mi divertiva apparire sui gior- prassi esistenziale. Tanto da avvicinarmi al valo-
anni avevo letto Millimetri, il libro che certo cam- e in qualche modo mi spinse a esprimermi an- nali e rispondere alle domande di interviste per re sacrale dell’alfabeto (e dunque la tradizione
biò la mia vita: parole come spilli nella carne del che in prosa. A queste due figure, allora rigida- me improbabili su un personaggio che mi era da- ebraica, ma anche quella corrispettiva islamica,
passato a traforare il futuro, insormontabili ar- mente contrapposte ideologicamente da para- to da interpretare. Di giorno (era la metà degli sufi) e ad avvicinarmi agli infiniti deliri (nel sen-
cani silenzi del dire. Milo fu con me generosissi- digmi teorici divergenti ma di cui coglievo solo anni Novanta), fresco di laurea in filosofia mora- so attribuito a questo termine da Deleuze e Car-
mo, mi aiutò a raccogliere la mia prima raccolta la comune, sbalorditiva capacità di meravigliar- le, facevo il giovane scrittore alternativo, mi si melo Bene) della mistica occidentale e orienta-
di versi che uscì quando ancora non avevo com- mi, devo buona parte della mia formazione. A chiedevano opinioni irrilevanti su questioni per le. Infiniti rigagnoli che mi hanno sempre di più
piuto la maggiore età. Poi, qualche anno dopo, cui si aggiunsero molteplici figure di un caleido- me irrisorie (a cui rispondevo con spirito del tut- condotto in prossimità dell’unico mare da cui
la seconda scoperta fatale nella mia formazione scopio sempre più vasto: amavo Carducci e San- to ludico, «random») e di notte a leggere Dante, tutti, questo è la mia quotidiana meditazione,
di «adepto» a un culto della parola che a tutt’og- guineti, Paul Celan e Andrea Zanzotto, Giorgio Ariosto e Tasso. Era tutto buffissimo. Era tutto proveniamo. E verso cui andiamo. Così, Poemet-
gi è mia croce e delizia infinita. La lettura di Poe- Caproni e Amelia Rosselli, Elio Pagliarani e Ted come in una poesia di Palazzeschi. Ma il gioco ti della sera è il risultato di uno scavo in cui argo-
sie pratiche di Nanni Balestrini fu per me una sor- Hughes. durò qualche anno. Mi si chiedeva di «schierar- menti sempre più ineffabili quanto strumenti
ta di Big-Bang. Tutto il linguaggio esplodeva sot- Poi, quasi casualmente, il mio primo libro di mi» ed io disertavo sempre. Mi si chiedevano li- (la vita, la morte, il cosmo, il divino) hanno cer-
to i miei occhi e si insinuava dentro di me sotto prosa, Woobinda (fortemente voluto da Nanni bri «violenti» e scrivevo lunghissimi poemi d’a- cato sodalizio con la massima semplicità espres-
l’egida dell’impossibile. Un impossibile rutilan- Balestrini) e un inaspettato successo che, debbo more in prosa. Pure, la luna di miele tra la mia ri- siva, come sotto dettatura di un dio bambino
te esercito di novità inafferrabili. Non capivo let- dire, mi collocò all’interno di un’area letteraria, cerca e il fraintendimento che appiccicò addos- che alla fine del libro si rivela quale unico vero
teralmente nulla, ma quel nulla era di una tale quella dei «cannibali», dei quali venni considera- so una certa notorietà durò a lungo. Eravamo se- autore di questo libro e di tutto il creato. Io, Aldo
purezza da attrarmi di continuo. Ecco, Millime- to uno dei massimi rappresentanti pur non rico- parati in casa, io e la mia fama. Nove o Antonello Centanin o Antonio Centanin,
tri di Milo De Angelis e Poesie pratiche di Nanni noscendomi praticamente in nulla di quelle che Oggi, a 53 anni, quella fascinazione assoluta ho scritto Poemetti della sera sotto dettatura del
Balestrini erano i miei libri sacri, entrata e uscita sarebbero state le sue peculiarità. Era soltanto per la poesia rimane forse l’unico punto fermo mio cuore che batte, cercandosi unisono al cuo-
quotidiana da un mistero svelato e subito rivela- l’espressione di una parte del mio lavoro quoti- della mia vita. E da una vita rimane la mia unica re di tutto. —
to, ma sempre nuovo. Balestrini, come De Ange- diano di scrittura ma venni arruolato in quell’e- forma di disciplina, di laboratorio interiore e di © RIPRODUZIONE RISERVATA

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XX LA STAMPA SABATO 28 MARZO 2020
tuttolibri

Piccoli lettori
g iornate da inventare

Cosa faccio a casa?


Torte, ginnastica
e un gran riordino
Tutto a posto con i consigli per bimbi di Marie Kondo
Rumori e musica raccontano chi vive vicino a noi

ELENA MASUELLI Nelle ultime pagine c’è an- renda, anche i bambini (dai
che un pratico tutorial che 3 anni) possono dire Faccio 2
perimentare nuove spiega «come piegare una la torta. Uova, farina, latte e

S ricette, fare grandi


pulizie di primavera
e un po’ di ginnastica
in salotto, riscoprire origina-
li passatempi: in queste lun-
maglietta» con l’infallibile
metodo di KonMari.
Niente parco, niente pisci-
na, nessuno di quei mille ap-
puntamenti che tengono im-
zucchero, a storia allegra e
quotidiana di Lisa Lupano
aiuta a riconoscere tutti gli
ingredienti. L’impasto cuoce
e le tessere puzzle illustrate
ghe giornate da trascorrere a pegnati di solito i figli. Per a colori vivaci da Beatrice Ti-
casa, anche i bambini posso- non perdere l’abitudine si narelli consentono ai piccoli
no fare le stesse cose di mam- può fare La ginnastica degli chef di inventare infinite
ma e papà. Con tanto tempo animali: «La giraffa si diver- combinazioni per guarnire e
a disposizione «i grandi» te, zampe a terra e braccia servire. E poi assaggiare!
stanno sicuramente riorga- aperte. Due, tre, quattro, cin- Mai come in queste setti-
nizzando gli spazi, dagli ar- que, sei, muovi il collo come mane i palazzi delle nostre
madi alla cantina niente si lei». Oppure come il pingui- città sono pieni. Niente scuo-
salva dalla voglia di fare po- no ballerino che «batte le sue la, niente lavoro, niente viag-
sto a quello che di nuovo ver- ali nere e lisce e lunghe ugua- gi: come noi anche chi abita
rà, selezionando abiti e og- li. E quando le ali sono stan- negli altri appartamenti. Li
getti accumulati negli anni. che, dopo qualche passetti- vediamo sui balconi, li sentia-
Per aiutare i bambini a sepa- no, muove i fianchi e anche mo fare rumore, cantare, gio-
rarsi da vecchi giocattoli e co- le anche». Nel libro-cofanet- care o litigare, anche quelli Marie Kondo Elisa Mazzoli Addarii, Ciracò, Polo
pertine-amuleto ci sono le re- to delle edizioni Il leone ver- che non conosciamo. Chi c’è «Kiki & Jax» «La ginnastica degli animali» «Alla scoperta del paese
gole di una vera esperta: la de, rime e filastrocche di Eli- dietro quelle porte chiuse? Salani Il leone verde degli scacchi»
giapponese Marie Kondo do- sa Mazzoli sono accompa- Di chi sono i passi al piano di pp. 34, € 13.90 pp. 32, € 16 Erickson
po avere insegnato a tutto il gnate dai disegni di Michela sopra? I miei vicini è il diver- pp. 61, € 9.90
mondo Il magico potere del Gastaldi, per giocare in fami- tente album dell’illustratrice
riordino, ha dedicato alle glia educando i bambini dai israeliana Einat Tsarfati che
sue figlie la storia di Kiki & 2 agli 8 anni a utilizzare il lin- accompagna una bimba dai
Jax. Il magico potere dell’a- guaggio del corpo e a orien- capelli rossi a immaginare le
micizia. Con le illustrazioni tarsi meglio nel tempo e nel- giornate fuori dall’ordinario
di SalinaYoon, tradotto da lo spazio. degli inquilini del suo condo-
Riccardo Cravero, l’album Per tenere invece allenata minio. Una famiglia di ladri
pubblicato da Salani segue la mente si può partire dal di- che nasconde preziosi tesori
le giornate di una scoiattoli- vano di casa Alla scoperta abita sicuramente al primo
na e di un gufetto. Lei ama ac- del paese degli scacchi piano, dove c’è una porta
cumulare e mettere da par- (Erickson, dai 7 anni). Fran- con un sacco di serrature; un
te: pigne sotto il letto, ghian- cesca Addarii, Elisabetta Ci- vecchio cacciatore con la sua
de sotto il tappeto, vestiti nel- racò e Ketty Polo affidano ai tigre domestica al secondo,
la basca da bagno. Solo che, fratellini Alfio e Ginevra la con il pianerottolo pieno di
quando lui le chiede di gioca- missione di conoscere tutti i piante e impronte fangose. E
re o farsi un bagno, lei non suoi abitanti e come si muo- poi acrobati, vampiri, un pi-
trova né palla né costume, se- vono: Pedoni, Cavalli, Torri, rata e una sirena molto inna-
polti chissà dove. Ci penserà Alfieri, Re e Regine. Impara- morati (da quella casa arriva
l’amico a darle le dritte per ri- re divertendosi le regole di sempre una gran puzza di pe-
mettere in sesto la cameret- un gioco senza età, vuole di- sce), ma soprattutto dei mu-
ta. Per prima cosa bisogna di- re fare esercizi di logica e di sicisti che fanno festa alme-
videre tutto in mucchi di og- matematica, mettere in atto no una volta alla settimana.
getti simili, poi «decidere di delle strategie, usare la me- Chissà che belle le vite degli
tenere solo quello che ci dà moria. altri, ma di una cosa è certa
gioia e il resto lasciarlo anda- Dolci, pizze e focacce. la piccola protagonista curio-
re». E saranno tanti i giochi Mentre la mamma (se ha tro- sa: mai come la sua con mam-
da regalare, insieme a libri e vato un po’ di lievito) usa il ma e papà. — 3 4
abiti o oggetti da riciclare. forno per preparare la me- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XXI
tuttolibri

sulla piattaforma Wattpad

Scrittori aperti sul web,


capitolo dopo capitolo
i romanzi li suggerisci tu
I libri di “BOTteghe Aperte” durante la quarantena:
storie in divenire con il contributo dei lettori

FEDERICO TADDIA co Ponti con il loro Alice resta a


casa, con tanto di cover dise-
negozi chiudono, gli scrit- gnata da Francesca Leoneschi

I tori aprono. E lo fanno gra-


zie ad alcune delle miglio-
ri penne in circolazione,
pronte a mettere la propria
creatività in pasto a lettori.
di «The World od Dot». Roman-
zo a due voci, con i piedi ben
piantati nella strettissima at-
tualità: Alice ha 15 anni e si tro-
va a casa da sola quando le
Dando la possibilità di leggere scuole chiudono a causa del vi-
- e magari commentare - capi- rus, mentre in genitori – una
tolo dopo capitolo la trama ine- dottoressa e un infermiere – so-
dita di romanzi in divenire. Si no impegnati giorno e notte in
chiama «BOTteghe Aperte», il ospedale. Un burbero nonno,
progetto lanciato da un paio di ma dal cuore tenero, e un mi-
settimane da «Book on a Tree» sterioso amico conosciuto in
- la factory di autori per ragaz- remoto, sono gli altri protago-
zi fondata da Pierdomenico Andrea Pau Melis nisti di questa storia di clausu-
Baccalario – per offrire titoli di «Ludo & Isaia» ra – dal finale ancora ignoto –
qualità nel periodo della qua- in cui ognuno può facilmente
rantena, usando il web per in- riconoscersi. Castagna e Ponti
centivare anche nuove forme conoscono bene il mondo dei
di relazione tra chi scrive e il più giovani, e la loro sensibili-
suo pubblico. «L’obiettivo è an- tà avvolge ogni riga: riescono
che quella di far scoprire parte a interpretare le inquietudini
del nostro mestiere, svelare le del momento, e nel quotidia-
varie fasi della stesura di un no di Alice c’è tutta la giostra
1. L’illustratrice Sali-
nuovo libro – spiega Davide delle emozioni che sta vorti-
na Yoon accompa-
Morosinotto, uno degli ideato- cando in ciascun adolescente.
gna i consigli di «Kiki
ri dell’iniziativa – Per farlo usia- Si rivolge invece ai più picco-
& Jax»; 2. Sono di
mo Wattpad (www.watt- li Andrea Pau Melis con Ludo &
Einat Tsarfati le tavo-
pad.com), una piattaforma so- Isaia. Tre capitoli a settimana,
le di «I miei vicini»;
cial di letteratura, dove è possi- ogni lunedì, mercoledì e vener-
3. e 4. Michela Gastal-
bile pubblicare testi, e chiun- dì, per seguire le peripezie di
di ha disegnato «La
que può dare valutazioni, se- una bambina di otto anni e del
ginnastica degli ani-
gnalare errori, proporre perso- suo nonno ottantenne, uno
mali»; 5. I personag-
naggi o anche immaginare pos- AA. VV. strano tipo, dal passato miste-
gi di «La più grande»
sibili sviluppi. Il lettore così, ol- «404. Title not found, yet» rioso, campione di bugie e – so-
immaginati da Tea
tre ad essere coinvolto nella prattutto – con un astio inscal-
Plevneshi (gruppo di
creazione, si rende conto di co- fibile nei confronti delle nuove
lettura Confabulare)
sa sia una prima stesura, pren- generazioni. Un libro scanzo-
de consapevolezza del fatto nato, dove si ride, anche gra-
che un libro ha più versioni e zie alle belle illustrazioni di
Lisa Lupano Einat Tsarfati della necessità dell’editing». Jean Claudio Vinci.
«Faccio la torta» «I miei vicini» La più grande è il titolo del ro- Ultimo titolo in cantiere, in
De Agostini Il Castoro manzo che sta proponendo, attesa de Il cavaliere di Chri-
pp. 8, € 5.90 pp. 46, € 14 ambientato a Canton verso la stian Hill centrato sulla vita
fine del ‘700 e ispirato ad una dell’aviatore Francesco Barac-
vicenda vera: narra di Shi Yu, ca, è 404 – Title not found, yet
giovane locandiera destinata del pluripremiato Guido Sgar-
a diventare la più famosa pira- doli. «In verità si tratta di un ro-
tessa di tutti i tempi. Riferi- manzo collettivo, io ho solo
menti d’archivio e avventura, avuto l’intuizione –. spiega –
colpi di scena e immersione to- Ho composto il primo capito-
tale in culture lontane: non lo, invitando altri autori a scri-
mancano gli ingredienti tipici Davide Morosinotto vere il continuo, raccogliendo
di Morosinotto, abile come «La più grande» le indicazioni e i suggerimenti
sempre a far viaggiare i più gio- dal web». L’incipit è alquanto
vani nel tempo e nello spazio. misterioso, con tante doman-
«Stavo lavorando alla prepara- de e ben poche risposte. Il pro-
zione dei materiali da un paio tagonista non ha un nome. Si
d’anni, ma solo ora sto dando trova chiuso in una locale, e
forma completa al tutto . E de- non si capisce bene il perché.
vo confessare che il feedback Fuori c’è un epidemia, di cui
continuo dei ragazzi è utilissi- poco si sa. Insieme a lui tizio in-
mo: spesso dicono cosa imma- definito, un certo Alberto, inte-
ginano che accada o cercano ressato solo alle carte delle ca-
di anticipare le scene successi- ramelle. «È tutto molto incer-
vo, e questo ti porta a capire se to, una situazione claustrofobi-
magari sei stato troppo banale ca come quella che stiamo vi-
o se il tuo effetto sorpresa po- vendo: spunti che i lettori han-
trà funzionare o meno». no fatto propri, e ora ci stanno
Un capitolo ogni due giorni rilanciando suggestioni bellis-
invece è il ritmo di uscita che si sime. Ora non resta che trova-
sono ripromessi Manlio Casta- Manlio Castagna, Marco Ponti re un titolo». —
5
gna e il regista/scrittore Mar- «Alice resta a casa» © RIPRODUZIONE RISERVATA

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XXII

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SABATO 28 MARZO 2020 LA STAMPA XXIII
tuttolibri

tuttolibri a cura di Bruno Ventavoli (caporedattore responsabile) e Elena Masuelli


Classifiche Progetto grafico Gabriella Carluccio
Art director Cynthia Sgarallino

I primi dieci

1 2 3 4 5
100 89 79 78 70

Spillover Profezie La misura Cecità Storia di chi fugge


Browne, Harrison del tempo e di chi resta
Quammen MONDADORI Carofiglio Saramago Ferrante
ADELPHI EINAUDI FELTRINELLI E/O

6 7 8 9 10
67 66 65 64 63

La casa I leoni La fiamma Ah l’amore Storia della


delle voci di Sicilia nel buio l’amore bambina perduta
Carrisi Auci Connelly Manzini Ferrante
LONGANESI NORD PIEMME SELLERIO E/O

NARRATIVA ITALIANA NARRATIVA STRANIERA SAGGISTICA TASCABILI VARIA RAGAZZI


1 CAROFIGLIO 1 CONNELLY 1 BURIONI 1 QUAMMEN 1 ROSSI 1 AA.VV
La misura del tempo La fiamma nel buio Virus, la grande sfida Spillover In cucina con voi Impariamo a tracciare
18,00 Einaudi 79 (20) 19,90 Piemme 65 (3) 15,00 Rizzoli 41 (2) 14,00 Adelphi 100 (4) 19,90 Mondadori Electa 45 (21) 3,63 June & Lucy 63 (2)

2 FERRANTE 2 SMITH & HARPER 2 BARBASCURA X 2 BROWNE & HARRISON 2 AA.VV. 2 ME CONTRO TE
Storia di chi fugge e di chi resta Il fuoco della vendetta Il genio non esiste Profezie Ti saluta stocazzo! Ignora e colora Le fantafiabe di Luì e Sofì
19,50 E/O 70 (130) 22,00 HarperCollins 43 (1) 16,00 Tlön 19 (2) 9,50 Mondadori 89 (1) 8,00 Salani 37 (5) 16,90 Mondadori Electa 47 (19)

3 CARRISI 3 RILEY 3 STOKHOLMA 3 SARAMAGO 3 AA. VV. 3 AA.VV


La casa delle voci La ragazza del sole Per il mio bene Cecità Ho deciso di usare il sarcasmo... Lettere e numeri. Primi passi
22,00 Longanesi 67 (16) 19,80 Giunti 42 (12) 18,00 HarperCollins 18 (6) 9,50 Feltrinelli 78 (8) 7,18 Gray & Gold Publishing 27 (3) 3,90 Raffaello 42 (2)

4 AUCI 4 CHEVALIER 4 GRAMELLINI 4 CAMUS 4 ANTONIA L. 4 DINSIEME


I leoni di Sicilia La ricamatrice di Winchester Prima che tu venga al mondo La peste Ora ti lascio andare Un’avventura senza fine...
18,00 Nord 66 (46) 18,00 Neri Pozzi 27 (10) 16,00 Solferino 12 (21) 13,00 Bompiani 35 (4) 14,99 Independently Published 22 (2) 15,90 Fabbri 40 (2)

5 MANZINI 5 CUSSLER & CUSSLER 5 TALEB NASSIM 5 ORWELL 5 VAN BASTEN & SCHOON 5 ALFIERI
Ah l’amore l’amore Il destino del faraone Il cigno nero 1984 Fragile. La mia storia Tutti pronti per la scuola primaria
15,00 Sellerio 64 (11) 19,50 Longanesi 26 (8) 14,00 Il Saggiatore 11 (5) 14,00 Mondadori 30 (173) 20,00 Mondadori 22 (3) 6,90 Primo Volo 33 (1)

6 FERRANTE 6 ALLENDE 6 COSTA 6 LEVI 6 BRYANT 6 ROWLING J. K.


Storia della bambina perduta Lungo petalo di mare Questa è l’America Se questo è un uomo The Mamba mentality Harry Potter e la pietra filosofale
19,50 E/O 63 (131) 19,50 Feltrinelli 23 (22) 18,00 Mondadori 10 (7) 12,00 Einaudi 30 (191) 25,00 Rizzoli 20 (8) 10,00 Salani 29 (8)

7 ROBECCHI 7 STROUT 7 CHINN 7 MURAKAMI 7 DE LELLIS, PULPO 7 KINNEY


I cerchi nell’acqua Olive, ancora lei La vera storia dei Peaky Blinders Norwegian wood Le corna stanno bene su tutto Diario di una schiappa.
15,00 Sellerio 63 (2) 19,50 Einaudi 21 (2) 17,90 Sperling&Kupfer 10 (1) 14,00 Einaudi 23 (110) 15,90 Mondadori Electa 18 (23) 13,00 Il Castoro 27 (20)

8 FERRANTE 8 KING 8 SANTARELLI 8 MAZZARIOL 8 ROSSI 8 AA.VV.


L’amica geniale The outsider. Ediz. tie-in Una mamma lo sa Mio fratello rincorre i dinosauri La cucina di casa mia Frozen2. Maxi supercolor
18,00 E/O 61 (256) 19,90 Sperling&Kupfer 20 (7) 16,90 Piemme 10 (14) 12,00 Einaudi 22 (53) 19,90 Mondadori Electa 15 (74) 6,90 Disney Libri 26 (5)

9 FERRANTE 9 SIMENON 9 MARONE 9 FREUD 9 AA. VV. 9 CARLE


Storia del nuovo cognome Il signor Cardinaud Inventario di un cuore in allarme L’interpretazione dei sogni Porca puttana! Papà, mi prendi la luna, per favore?
19,50 E/O 53 (166) 16,00 Adelphi 17 (5) 18,00 Einaudi 9 (6) 3,90 Newton Compton 21 (6) 8,00 Salani 14 (6) 10,00 La margherita 25 (4)

10 VOLO 10 SAPKOWSKI 10 VESPA 10 KUNDERA 10 AA. VV. 10 ME CONTRO TE


Una gran voglia di vivere Il guardiano degli innocenti Perchè l’Italia diventò fascista L’insostenibile leggerezza dell’essere 100 animali da colorare... Entra nel mondo di Luì e Sofì
19,00 Mondadori 45 (20) 14,90 Nord 17 (13) 20,00 Mondadori 8 (15) 12,00 Adelphi 21 (18) 8,99 Independently Published 14 (1) 16,90 Mondadori Electa 23 (47)

LA CLASSIFICA È REALIZZATA DA GFK SU UN PANEL DI LIBRERIE INDIPENDENTI, CATENE, GRANDE DISTRIBUZIONE, E-COMMERCE. I 100 PUNTI SONO ASSEGNATI AL TITOLO PIÙ
VENDUTO, GLI ALTRI CALCOLATI IN PROPORZIONE (TRA PARENTESI LE SETTIMANE DI PERMANENZA IN CLASSIFICA). LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 16 AL 22 MARZO.

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