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IL PADRE NOSTRO

6Tu … quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di
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parole. 8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor
prima che gliele chiediate.
9 Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,


sia santificato il tuo nome;
10 venga il tuo regno;

sia fatta la tua volontà,


come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,


13 e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.


14 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a
voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.

Dal Vangelo di Matteo 6, 9-16

Di tutte le parole e le preghiere che noi rivolgiamo al Signore questa è la Preghiera più bella: ce l’ha
insegnata il Suo Figlio Gesù, che è con Lui, dall’eternità e per l’eternità, nella Santa Trinità, quando
si è fatto carne come noi ed ha predicato le Beatitudini, le buone opere, la forza dell’amore. Ed
ancora ha indicato che non si possono seguire due padroni: o Dio o la ricchezza (Mammona) e le
opere spesso malvage che si compiono per arrivarci e che sembrano piccole e senza significato
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dannoso. E ci ha ancora insegnato, ed ordinato, di non giudicare. Non giudicare il fratello, non
giudicare il vicino, non giudicare nessuno, non dire maldicenze, non fare del male con le parole. Se
si è fatto del male, per piccolo che possa sembrare, non saremo fatti entrare, quando verrà il
momento, nel Regno dei Cieli.

Aldo Grieco

GENNAIO

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Padre

Posso chiamare Dio col nome di Padre, non solo per affetto e Fede ma perché Lui ci
ha creati, per Amore: non aveva alcun bisogno di noi, ma il suo Amore, che è tutto il
bene che lo avvolge, e perché Lui è solo bene, ha voluto creacrci perché noi, liberi ed
intelligenti godessimo di questo suo Amore. Egli ci ha dato un Fratello, Gesù, per
sovrabbondanza di Amore, carne come noi, fatto come noi, perché aprisse i nostri
occhi, il nostro cuore, la nostra intelligenza perché troppo interessati a Mammona. E
dopo, il suo Figlio ha patito ed è morto per noi ed ha vinto la morte con la
Resurrezione e ci ha mostrato il nostro fine: la Salvezza e l’Amore davanti a Dio.

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Non posso dire PADRE, se non mi comporto da figlio


FEBBRAIO

Nostro
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Non sono solo e Gesù ce lo ha sempre ricordato. Il Padre è Nostro se amo il mio
Prossimo, se lo metto al primo dei miei pensieri, se mi sacrifico per lui, e sarà nulla
davanti al Sacreificio di Cristo sulla Croce, soprattutto quando non mi è simpatico,
quando mi dà fastidio, quando lo invidio o quando lo disprezzo. E’ ‘nostro’ quando
so che devo aiutarlo a salvarsi, a conoscere il vero Padre e a vivere i suoi
insegnamenti. Se è lontano mi adopero a fargli capire che è figlio di un unico Padre
che ci ama e per lui va conosciuta la verità.

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Non posso dire NOSTRO, se vivo chiuso nel mio egoismo.


MARZO

Che sei nei cieli,

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Che sei infinitamente grande, eterno, buono e che sei tanto al di sopra di me ed io non
posso che indicarti, piccolo come sono, nel posto più grande che conosco: il cielo!
Lui è al di sopra di tutto, vede le nostre azioni di poveri uomini ma suoi Figli. Il Suo
splendore riempie la nostra vita anche quando è piena di difficoltà e di dolore. Io mi
riconosco infinitamente piccolo e semplice e con semplicità, senza invidia, senza
superbia, senza vanagloria, ma per suo Amore così mi comporto.

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Non posso dire CHE SEI NEI CIELI, se mi preoccupo solo delle cose della terra

APRILE

sia santificato il tuo Nome,

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Non c’è nessuno che meriti più Amore, più Gloria, più Lode di Dio. Nella mia vita di
tutti i giorni non metto nulla prima di Lui, non considero nulla più importante di Lui.
Non esito a piegare il ginocchio, in casa, sul campo, prima di salire sul trattore, per
ringraziarlo di avermi creato. Nelle difficoltà lo lodo: mai deve sfiorarmi l’idea di
bestemmiare il Suo nome. Questo, se mai avviene, mi rende spregevole e degno di
stare nella stalla.

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Non posso dire SIA SANTIFICATO IL TUO NOME, se non ti onoro e non ti amo.

MAGGIO

venga il tuo Regno,

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Da uomo che vive in questa società, con questa politica, con questi governanti, sono
assetato di giustizia, di rettitudine, di onestà, di rispetto e di un Amore che tutto
ricopre. Il Regno di Dio è il mio sogno: Cielo e Terra si ordineranno secondo la Sua
volontà e avranno il timore di trasgredire la legge del vero, del bene e del bello. Ma io
non posso stare a guardare: anche io devo collaborare a realizzare il Regno o, al
contrario, a distruggere la società con le mie azioni furbe e ingannevoli.

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Non posso dire VENGA IL TUO REGNO, se penso solo ai miei interessi .

GIUGNO

Sia fatta la tua volontà, come in cielo e così in terra

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Mi è stata data la libertà di scegliere, fare, disporre, ma la Divina Provvidenza
interviene nella vita di tutti gli uomini e può aiutarmi nel meglio. Troppo spesso mi
ricordo della Provvidenza, che è la mano generosa di Dio, e pretenderei che essa
fosse al mio servizio, mi esaudisse: dimentico che solo Lui sa, dall’inizio, il mio bene
e quello di tutti gli uomini ed esso percorre strade che non mi è permesso sempre di
capire.

Dimentico anche di applicare sempre, in terra, quelli che sono i Suoi insegnamenti ed
i Suoi diritti come lo dimenticano i governanti, grandi e piccoli.

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Non posso dire SIA FATTA LA TUA VOLONTA’, se non l’accetto quando non è la
mia.
LUGLIO

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

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Che invocazione stupida ! Basta andare dal fornaio ! … ma non è così per tutti. Già il
mio spreco potrebbe essere la vita di tanti: ma io non devo dare solo le molliche che
cadono dal tavolo. Devo interessarmi, silenziosamente, di chi ha bisogno e lasciare
loro, senza farmene accorgere, il mio doveroso aiuto. Ma non devo dimenticarmene
un solo momento. Perché l’Amore serve a poco se faccio sentir freddo, aver fame,
non avere speranza.

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Non posso dire DACCI OGGI IL NOSTRO PANE, se non m’importa di chi ha fame.

AGOSTO

E rimetti a noi i nostri debiti

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I miei peccati e le mie omissioni, che è quanto evito di fare di bene, sono tanti ed il
mio conto verso il Signore, cioè nel comportarmi bene secondo i suoi insegnamenti, è
spesso in ‘rosso’ ! Ma la sua Grazia, che è quanto Cristo ci ha acquistato con la sua
Passione e Morte per salvarci, mi salverà se ricorrerò ad essa. Ma la mia pace deve
essere, nel nome di Cristo, con tutti e sempre con un vero sorriso per tutti.

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Non posso dire RIMETTI I NOSTRI DEBITI, se mi disinteresso di ricorrere alla


tua Grazia.

SETTEMBRE

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori

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Sono tante le difficoltà nella vita, tra queste è tra le prime il vivere in concordia ed
amore con tutti. La facilità al giudizio, alla maldicenza, all’azione maligna, alla
calunnia, specie se alle spalle, rompe la serenità del cuore e reca più male dello
Tsunami. Ferisce, distrugge anche. Non è il parlare dicendo cose anche vere, alle
spalle delle debolezze e delle miserie altrui, che lo giustifica: non c’è giustificazione
o scusa. E dentro di me nulla devo covare contro qualcuno ma devo solo cercare la
vera pace con lui.

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Non posso dire COME RIMETTO AI DEBITORI, se continuo a conservare rancore.
OTTOBRE

E non ci indurre in tentazione (non ci abbandonare nella tentazione)

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Sono tante le tentazioni che incontriamo continuamente lungo la strada: la facilità di
guadagno con sistemi truffaldini, la pigrizia, il sorriso di una donna, o solo il suo
corpo, la vigorìa di un uomo, o la loro dubbia simpatia, la comodità di una bugia che
risolve un problema ma offende la verità, la falsità del proprio comportamento che ci
fa ottenere quanto vogliamo, e quante altre cose ! La tentazione ci capita in continuo,
che il Signore ci dia la forza, a rinforzo della nostra, di non caderci dentro. E di
sapercene tirare fuori.

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Non posso dire NON C’INDURRE IN TENTAZIONE, se ho intenzione di


continuare a peccare.
NOVEMBRE

Ma liberaci dal male.

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Siamo deboli ed il male ci assale; sembra quasi che esso è più divertente e più
soddisfacente del bene. Il bene è bello ma costa fatica, il male no, spesso è
comodo, a portata di mano. Capita pure che non capisco cosa è bene e cosa è
male: perché perdo il mio tempo davanti a spettacoli stupidi della TV. Non
dedico un solo istante dell’anno a leggere qualcosa di buona che mi faccia
capire, che mi faccia riflettere, che mi dia dei motivi veri e validi per fortificare
la mia Fede e fortificarla negli altri. Quanto tempo e quante occasioni perse !

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Non posso dire LIBERACI DAL MALE, se non combatto ciò che non è buono.
DICEMBRE

Amen

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Questa parola, Amen, non è il Fine al termine del film. Amen è parola che viene
sempre dal Signore e va da noi al Signore. Amen significa che quanto ho rivolto, col
pensiero, con le parole, con le opere a Dio io confermo con forza e con Fede che sono
per Lui. Quella parola vuol dire : Signore è così, con tutto me stesso, e tu resta con
me, Ti porto, nel mio pensiero, nelle mie parole, nelle mie opere, nel nuovo giorno e
nel sonno, nel lavoro e nel divertimento, sul campo di grano e tra le foglie di tabacco,
con me.

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Non posso dire AMEN, se non prendo sul serio le parole del Padre Nostro”.

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