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11/10/21, 19:08 Ponderazione dei coefficienti lineari

Ponderazione dei coefficienti lineari


15/12/2017      

Il calcolo dei valori di trasmittanza termica lineare dei ponti termici


(denominati anche coefficienti lineari o lineici) è necessario ai fini delle
valutazioni energetiche in accordo con le UNI TS 11300-1 per la
redazione di legge 10, APE e diagnosi energetiche

A cura di: Ing. Alessandro Panzeri, R&S ANIT

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Inquadramento legislativo

Il DM 26/06/2015 richiama all’articolo 3 esplicitamente le normativa UNI


TS 11300 per la realizzazione dei calcoli necessari al rispetto dei
requisiti minimi. Per gli edifici di nuova costruzione e per gli ambiti
di applicazione rilevanti (ristrutturazioni importanti di 1° livello e
ampliamenti di volume con nuovo impianto) è necessario il rispetto dei
valori di fabbisogno energetico invernale ed estivo (calore sensibile)
dell’involucro QH,nd e QC,nd espressi in indici di performance EPH,nd ed
EPC,nd e di fabbisogno energetico globale dei servizi presenti EPgl,tot.

Per valutare i fabbisogni descritti è necessario modellizzare un sistema


edificio impianto composto da una o più zone termiche in accordo con i
criteri di modellazione delle zone termiche. Il nucleo di calcolo è quindi la
singola zona termica che genera valori di fabbisogno (figura 1, immagine
di sinistra).
Nei casi invece di interventi su edifici esistenti, riqualificazioni
energetiche o ristrutturazioni importanti di 2° livello, i requisiti sono riferiti
a una superficie di intervento e sono relativi a trasmittanze termiche U (o
H’T – coefficiente medio di scambio termico) comprensive di ponti termici
(figura 1, immagine di destra).

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Figura 1: oggetto di studio in relazione alle richieste legislative, zone


termiche o superficie?

In entrambe le situazioni vi è la necessità di valutare l’influenza dei


ponti termici e di attribuire correttamente e coerentemente la maggiore
(o minore) quantità di energia dispersa per effetto del ponte termico.

Inquadramento normativo

La norma UNI TS 11300-1, correttamente, prevede al paragrafo 11.1.3


dedicato ai ponti termici, di valutare i coefficienti lineari ѱ esclusivamente
attraverso il calcolo numerico in accordo con la UNI EN ISO 10211

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oppure attraverso l’uso di atlanti di ponti termici conformi alla UNI EN


ISO 14683.
Viene indicata anche la via da seguire nel caso di ponti termici
appartenenti a zone termiche differenti: “Nel caso in cui il ponte termico
si riferisca ad un giunto tra due strutture che coinvolgono due zone
termiche diverse, il valore di trasmittanza termica lineare, dedotto dalla
UNI EN ISO 14683, deve essere ripartito in parti uguali tra le due zone
interessate”.

Questa via è corretta se il nodo è simmetrico rispetto ad un asse di


taglio posto tra le due zone termiche; nel caso non vi sia simmetria, caso
molto frequente in molti degli interventi di isolamento termico sugli edifici
esistenti, è presente una nota che dice “Nel caso in cui si effettui il
calcolo analitico del ponte termico in base alla UN EN ISO 10211, anche
la suddivisione dei flussi lineari attribuiti alle due zone termiche può
derivare da calcolo analitico”.

Poiché nella maggior parte delle valutazioni progettuali (tolto il caso degli
APE su edifici esistenti) è necessario introdurre anche valutazioni
igrotermiche dedicate al controllo del rischio di formazione di muffa
superficiale, il ricorso al calcolo numerico, e quindi al calcolo analitico in
base alla UNI EN ISO 10211, è obbligatorio e quindi propedeutico ad
una valutazione maggiormente dettagliata del coefficiente lineare da
attribuire alla zona termica o alla superficie.
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Processo di valutazione del coefficiente


lineare ponderato

Sulla base di quanto indicato si procede pertanto a individuare se


l’oggetto di studio è una zona termica o una superficie di una zona
termica. Stabilita questa informazione, si valutano i ponti termici
presenti nell’oggetto di studio e si verifica se riguardano esclusivamente
o meno l’oggetto di intervento.
L’immagine 2 chiarisce il tutto: nel caso A l’oggetto di studio è la zona
termica e sono indicate due tipologie di ponti termici: una che riguarda
esclusivamente la zona termica oggetto di studio (il ponte termico del
nodo solaio-parete) e una che invece riguarda anche un’altra zona
termica (trave in c.a. di separazione tra le due zone termiche). Il caso B
evidenzia invece come sulla superficie oggetto di studio il ponte termico
pareteserramento sia da attribuire completamente alla superficie e come
invece sia da ponderare quello tra parete e solaio.

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Figura 2: il ponte termico riguarda solo l’oggetto di studio?

I due casi rappresentano bene due situazioni differenti: nel caso A si


analizza una zona termica ai fini di un APE, di una diagnosi energetica o
di una relazione L10 per ambiti di nuova costruzione o assimilabili; nel
caso B si tratta di studiare una superficie per verificare una L10 dedicata
ad edifici esistenti oggetto di “riqualificazione energetica” o di
“ristrutturazione importante di 2° livello”.

Esempio di calcolo

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Nell’esempio di calcolo si analizzano i due casi studiando il ponte


termico della parete a contatto con il solaio.
Per le valutazioni numeriche in accordo con UNI EN ISO 10211 si è
utilizzata la versione 4.1. del software IRIS.
La figura 3 riassume le due valutazioni. Nel caso A il coefficiente lineare
del ponte termico ha un valore di ѱe = 0.371 W/mK: la parete è costituita
da un doppio tavolato con isolante in intercapedine con U = 0.68 W/m²K
e il solaio è in laterocemento senza materiale isolante con U = 1.81
W/m²K. Poiché l’oggetto di studio è la zona termica e il ponte termico
riguarda solo quella zona termica, il valore da considerare nei calcoli, in
riferimento alla figura 4 e alla tabella 1, è pari a ѱe = 0.371 W/mK.

Figura 3: il valore del coefficiente lineare ponderato

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Nel caso B invece, l’oggetto di studio è la sola superficie oggetto di


isolamento termico. Il calcolo agli elementi finiti è da realizzarsi in
accordo con le condizioni descritte nella figura 4: solaio in laterocemento
identico al caso A, ma parete oggetto di intervento di isolamento termico
per tutta la sua altezza con U = 0.23 W/m²K. Il coefficiente lineare da
inserire nel calcolo necessario alla valutazione della trasmittanza media
per il rispetto dei limiti di legge è quello attribuibile alla sola parte definita
dai punti D ed E nella figura 4. Il valore di coefficiente lineare è per tanto
ѱe,DE= 0.023 W/mK ovvero il ponte termico è praticamente risolto.

Figura 4: nodo ponte termico parete-solaio, caso A (APE su edificio


esistente) e caso B (intervento di

isolamento termico dall’esterno su facciata)

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In questo caso il ricorso alle valutazioni agli elementi finiti è utile poiché
senza tale valutazione il valore di coefficiente lineare, non tecnicamente
corretto ma di possibile impiego secondo la normativa, sarebbe stato
il 50% del valore totale ovvero ѱe,DEF = 0.343 x 0.5 = 0.172 W/mK. Un
valore decisamente più elevato di 0.023.

Tabella 1: Caratteristiche tecniche e risultati di calcolo agli elementi finiti


(con software IRIS) del casa A e del

caso B

Conclusioni

Dalla revisione delle UNI TS 11300-1 del 2014, l’analisi dei ponti termici
è divenuta più raffinata. L’attenzione al rispetto dei limiti di trasmittanza
termica sull’esistente e ai valori di EPH,nd a seguito della pubblicazione
del decreto requisiti minimi del 26/06/2015 è cresciuta. Capire i ponti
termici significa capire i limiti della modellazione monodimensionale
caratterizzante l’uso della trasmittanza termica U. L’articolo mostra

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come con un’idea chiara dell’obiettivo del proprio calcolo (superficie o


zona termica) e con un’idea chiara del significato di coefficiente lineare è
possibile analizzare le problematiche dei ponti termici in modo più
raffinato e potendo ridurre il contributo a seguito degli interventi di
isolamento termico. Gli strumenti di calcolo sono già predisposti per un
uso maggiormente approfondito dei risultati che sono in grado di
sviluppare. La figura 5 mostra la posizione dei risultati di calcolo dei
coefficienti lineari ponderati nel software IRIS 4 compreso nella quota
associati ANIT.

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Figura 5: schermata dei risultati del software IRIS in accordo con UNI
EN ISO 10211 con descrizione dei valori dei coefficienti lineari dei ponti
termici: totale o ponderato sulla superficie in riferimento alle
superfici conteggiate dall’esterno o dall’interno.

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