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20-11-2018

Diritto Europeo dei Contratti

Oggi spieghiamo come si svolge il provvedimento dell’Autorità garante della concorrenza e del
mercato.
Di norma nella prima parta vediamo come il procedimento si è avviato, cioè su impulso di quali
soggetti, quindi se vi è stata una denuncia da parte di associazione di consumatori oppure da parte di
singoli utenti.
Segue l’indicazione delle parti e poi si applica la cosiddetta istruttoria all’interno della quale
bisogna attenzionare la parte relativa alle evidenze acquisite.
Cosa significa evidenze acquisite? Posta che è stata fatta la denunzia, il conferimento a quei
determinati fatti che si sono verificati ad opera di quell’impresa, ecco che tramite l’evidenza
l’autorità garante della concorrenza e del mercato non fa altro che svolgere delle proprie attività
investigative onde accertare qual è stata la condotta svolta dal professionista.
La pratica deve per forza finire con una sanzione? NO, a volte le pratiche non finiscono con una
sanzione perché viene intimato al professionista di correggere il relativo comportamento entro una
determinata data, e se c’è la cosiddetta ottemperanza all’ordine da parte dell’autorità garante della
concorrenza e del mercato ecco che il provvedimento non viene invocato.
La gravità della sanzione viene calcolata secondo vari parametri che sono costituiti dalla diffusione
della pratica, cioè se la pratica ha avuto un’alta diffusione perché pubblicizzata mediante internet,
mediante spot televisivi o altri canali informatici.

Suggerimenti dati dal prof sull’iter da seguire per analizzare correttamente una pratica:

1. Descrivere la pratica;
2. Da chi è stata fatta la denuncia;
3. Cosa viene contestato alla società;
4. Come si difende la società (violazione dell’art 20,21,23 e 26);
5. Quali sono le difese della società, cioè le memorie difensive.
6. Fatto questo andiamo ad individuare quale specifico articolo viene contestato, quindi il
rapporto tra clausola generale e clausola di specie.
A volte in alcune pratiche troviamo pratiche subA e pratiche subB: ciò significa che vengono
scorporate le condotte, e vuol dire che una condotta è ingannevole e un’altra condotta è
aggressiva, oppure ciò vuol dire che non siamo in presenza di una sola pratica ma di due
pratiche commerciali all’interno dello stesso provvedimento.

Particolare attenzione va riservata all’art 20 e 21, al perché è ingannevole o aggressiva, come


potrebbe essere strutturata questa pratica in maniera tale da non essere ingannevole.

La nozione di consumatore medio varia a seconda di quello che è il settore interessato.


Le pratiche commerciali scorrette definiscono il consumatore medio come colui che è
adeguatamente informato o ragionevolmente informato, quindi quell’asimmetria informativa,
che è propria del diritto del consumatore nelle clausole vessatore, nelle clausole commerciali
scorrette non la troviamo perché si tratta di un consumatore che è ragionevolmente informato.

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