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2
Riforma condominio
INTERRUTTORI
Registro di anagrafe condominiale: DIFFERENZIALI NEL
CONDOMINIO
documenti sicurezza condominio In un edificio civile gli impianti elet-
trici dei singoli condomini e dei ser-
vizi condominiali sono alimentati di-
squilibrio di corrente, fig. 3.
Quando la persona tocca la massa ne-
anche il differenziale da 30 mA può
rettamente in bassa tensione (sistema intervenire, perché la corrente attra-
TT) e devono essere quindi protetti da versa la persona, ma non il differen-
interruttori differenziali. ziale, fig. 4.
Il sistema disperdente è unico per E senza squilibrio di corrente il diffe-

Documenti sicurezza impianto elettrico:


tutto il condominio (impianto di terra renziale non può intervenire.
condominiale). In questa situazione, la persona che
Rubrica Allo stesso impianto di terra sono col- tocca il palo dell’illuminazione ester-
legate le tubazioni dell’acqua e del na condominiale, oppure il cancello di
dedicata a quanti gas entranti nell’edificio, le tubazioni ingresso, alla tensione di 183 V verso

- parti comuni
del riscaldamento centralizzato e, per terra può morire folgorata.
preferiscono imparare
quanto possibile, i ferri delle fondazio-
più dalle figure ni in cemento armato (collegamento Sarebbe opportuno che queste “qui-
equipotenziale principale - EQP), fig. 1. squillie” arrivassero all’orecchio
che dallo scritto La resistenza dell’impianto di terra dell’amministratore, responsabile del-
unico deve soddisfare la condizione la sicurezza dei servizi condominiali.

- singole abitazioni
- leggono le figure
RE ≤ 50 / Idn. Dopotutto, in base alla legge 46/90,
e guardano il testo - In genere Idn = 30 mA, quindi è suf- art. 2, tutti i condomini devono avere
ficiente una resistenza di terra RE di l’interruttore differenziale.
secondo il detto per cui
1666 Ω. Se un circuito dei servizi con- È vero che l’amministratore non è
vale più un vedere dominiali è protetto da un differen- responsabile di quello che fa in casa
ziale da 0,5 A, la resistenza di terra propria il singolo condomino, ma solo
che cento sentire. scende a 100 Ω. In entrambi i casi finché non mette a rischio la sicurez-
Soluzioni, non ci sono problemi. za degli altri condomini.
Ad esempio, che direbbe l’ammini-

Infatti difetto impianto singolo alloggio


suggerimenti, Se un condomino A non ha l’interrut- stratore se il ragioniere del piano ter-
tore differenziale, oppure ce l’ha ma ra avesse un deposito di fuochi arti-
esempi e
non funziona, e si verifica un guasto ficiali in casa, o l’avvocato del terzo
note di attenzione a terra nel suo impianto, l’interrutto- piano allevasse tarantole oppure un
re automatico (magnetotermico) non serpente a sonagli!?

determina rischi su parti comuni


su temi normativi interviene, perché la corrente di gua-
e impiantistici. sto, pari a 220 /(RE + RN), è inferiore L’amministratore dovrebbe almeno ri-
alla soglia di intervento magnetico. cordare, in una delle tante circolari
Un susseguirsi di piccole A seguito del guasto, l’impianto di che invia ai signori condomini, l’ob-
terra condominiale assume la tensio- bligo di cui alla legge 46/90, anche
ma preziose cognizioni,

e altri alloggi
ne UE = 220 RE / (RE + RN), fig. 2. per dimostrare al magistrato di esse-
destinate a formare Tutte le masse collegate a terra assu- re stato diligente e prudente, quindi
mono la tensione UE. senza colpa di un eventuale infortu-
nel complesso Se ad esempio RE = 5 Ω e RN = 1 Ω si nio.
un ricco bagaglio ha UE = 220 (5/6) = 183 V, fig. 3. Vedasi in proposito la lettera aperta
L’interruttore differenziale che pro- agli amministratori di condominio pub-
professionale. tegge le masse in tensione, ad esem- blicata su TNE 1/2000, pag. 3 ÷ 4.
pio del condomino B, non può in-
tervenire, perché non sente alcuno

Ad esempio assenza differenziale 12


marzo 2007

in un alloggio può causare folgorazione


della persona che tocca un palo TuttoNormel
marzo 2007
dell’illuminazione o il cancello esterno

3
Registro di anagrafe condominiale
IMPIANTI
Documenti impianto elettrico NEL CONDOMINIO:
NUOVE REGOLE
(parti comuni e singole abitazioni): Dopo circa 70 anni, durante i quali si sono registrati solo Occorre infatti ricordare che un difetto di realizzazione

- impianto post 90: DICO o DIRI


interventi marginali e alcune leggi speciali, il legislatore dell’impianto elettrico di una unità immobiliare può deter-
ha modificato le norme che disciplinano il condominio ne- minare rischi anche sugli impianti delle parti comuni (e sugli
gli edifici. 1 impianti delle altre unità immobiliari), TNE 3/07, pag. 12.
In particolare, la legge n. 220 del 11/12/12 “Modifiche In assenza dell’impianto di terra nell’edificio il pericolo
alla disciplina del condominio negli edifici”, pubblicata si trasmette tramite le tubazioni dell’acqua, del gas o del

- impianto ante 90: DICO adeguamento


sulla G.U. n. 293 del 17/12/12, ha cambiato in modo so- riscaldamento centralizzato.
stanziale il Codice Civile. 2 I documenti essenziali per la sicurezza degli impianti con-
Tenuto conto delle modifiche introdotte e del numero di dominiali e degli impianti delle singole unità immobiliari,
soggetti coinvolti, la legge entra in vigore a partire dal che devono dunque essere contenuti nel registro di ana-
18/6/13 (sei mesi dopo la sua pubblicazione sulla G.U.). grafe condominiale, sono:
Tra le varie novità, alcune sono di interesse per l’impian- • la DICO degli impianti realizzati a partire dal 13/3/90, o

- documenti manutenzione (obbligatoria)


tista elettrico, il quale è spesso coinvolto a vario titolo in sua assenza la DIRI, limitatamente agli impianti ante
dall’amministratore di condominio. 27/3/08;
I vincoli e le maggioranze richieste in assemblea, alla luce • la DICO relativa agli eventuali interventi di adeguamen-
della nuova disciplina, per l’esecuzione di opere e inter- to dell’impianto previsti per legge, per gli impianti rea-
venti di tipo impiantistico in ambito condominiale, sono lizzati prima del 13/3/90; 4

- verifica DPR 462/01 (luoghi lavoro)


riassunti nella tabella A. • la documentazione relativa alla manutenzione periodi-
La legge 220/12 introduce un nuovo obbligo, a carico degli ca degli impianti (prevista dal DM 37/08, art. 8, c. 2 e
amministratori, che riguarda in particolare gli impianti. inoltre dal DLgs 81/08, art. 86 per i luoghi di lavoro);
L’art. 1130 c.c., riscritto completamente dall’art. 10 della • il verbale di verifica periodica ai sensi del DPR 462/01,
legge 220/12, nella nuova formulazione recita: per gli impianti soggetti a tale decreto delle unità im-
L’amministratore, oltre a quanto previsto dall’articolo 1129 mobiliari adibite a luogo di lavoro.
e dalle vigenti disposizioni di legge, deve:
…6) curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale Se un condomino non adempie alla richiesta di produrre
contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari la documentazione relativa all’impianto elettrico della sua
di diritti reali e di diritti personali di godimento, compren- unità immobiliare inoltratagli dall’amministratore, spetta a
sive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati quest’ultimo valutare quali azioni intraprendere, sapendo
catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato

Se uno o più condomini non danno seguito


relativo alle condizioni di sicurezza. 1 Le leggi speciali riguardano ad esempio l’amianto, il risparmio ener-
L’amministratore ha dunque l’obbligo di: “curare la tenu- getico, la sicurezza degli impianti, l’eliminazione delle barriere archi-
ta del registro di anagrafe condominiale contenente… tettoniche, i provvedimenti antincendio, ecc.
ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza”. 2 La legge ha modificato il Libro Terzo (Della Proprietà), Titolo VII,
Sussiste pertanto a carico dell’amministratore l’obbligo Della Comunione.

alla richiesta di documentazione


di acquisire e conservare i documenti, relativi alle parti 3 Il registro di anagrafe condominiale può tenersi anche con modalità
comuni ed a ciascuna unità immobiliare, che abbiano rile- informatizzate.
vanza ai fini della sicurezza dell’edificio nel suo complesso 4 Anche in questo caso la DICO può essere sostituita dalla DIRI per gli
e delle relative parti condominiali. 3 interventi effettuati fino al 27/3/08.
Il registro di anagrafe condominiale deve contenere i docu- Gli interventi di adeguamento degli impianti ante 13/3/90 erano pri-
ma previsti dalla L. 46/90, art. 7, c. 2, e dal DPR 447/91, art. 5, c. 8,
menti relativi alla sicurezza, non solo degli impianti delle

l’amministratore deve attivarsi


e sono ora imposti dal DM 37/08, art. 6, c. 3. Nel caso particolare di
parti condominiali, ma anche di quelli di ciascuna unità impianti realizzati prima del 13/3/90, ma già adeguati cioè che non
immobiliare presente nel condominio. hanno subito interventi per l’adeguamento, non è necessaria la DICO.

18
maggio 2013

Assenza registro: colpa grave TuttoNormel


maggio 2013
amministratore (possibile revoca)

4
Cancelli motorizzati

Si applicano il DM 37/08 e la direttiva macchine

Direttiva macchine:
- l’installatore è il costruttore del cancello
- non necessaria abilitazione per il costruttore

Il DM 37/08 non può individuare per il costruttore del cancello


requisiti non previsti dalla direttiva macchine

Installazione nuovo cancello o motorizzazione cancello


manuale esistente:
- non necessaria abilitazione DM 37/08
- va rilasciata DICE (e non DICO)

5
Cancelli motorizzati
Applicazione DM 37/08 ai cancelli:
- solo manutenzione straordinaria
- va rilasciata la DICO (e non la DICE)

Richiesta abilitazione DM 37/08 cancelli:


- indicare alla CCIAA responsabile
tecnico con requisiti professionali
- è idonea l’esperienza in impresa
installatrice che ha installato cancelli
senza abilitazione (non occorre)
TuttoNormel
novembre 2013

6
Cancelli motorizzati

Norme UNI 12453 e 12445 DIRETTIVA MACCHINE E DM 37/08

CANCELLI MOTORIZZATI
E NORME UNI
Protezione schiacciamento: QUALE ABILITAZIONE E DICHIARAZIONE

- fotocellula nè obbligatoria
Gli “impianti per l’automazione di porte, cancelli e bar- Questo configurerebbe, di fatto una violazione dell’art. 6,

nè sufficiente (da sola)


riere” rientrano nell’ambito di applicazione del DM 37/08, comma 1, della direttiva 2006/42/CE che vieta agli Sta-
art. 1, comma 2, lett. a), mentre non erano contemplati ti membri dell’Unione Europea di limitare od ostacolare
dalla legge 46/90. 1 l’immissione sul mercato e/o la messa in servizio sul loro
Tali impianti sono soggetti anche all’applicazione della territorio delle macchine che rispettano la direttiva. 3
direttiva 2006/42/CE (direttiva macchine), recepita in Direttiva 2006/42/CE, Articolo 6 - Libera circolazione

- scelta protezioni: analisi rischio


Italia con il DLgs 17/10. 1. Gli Stati membri non vietano, limitano od ostacolano
Considerato il primato del diritto comunitario sul diritto l’immissione sul mercato e/o la messa in servizio sul
nazionale, si pone il problema di comprendere i limiti loro territorio delle macchine che rispettano la presente
entro i quali il DM 37/08 sia applicabile ai cancelli mo- direttiva.
torizzati.
Come noto, l’impresa installatrice che installa un nuovo Peraltro il fatto che il DM 37/08 non sia applicabile agli

(cancello usato da tutti o da


cancello motorizzato, o motorizza un cancello manuale impianti soggetti alla “normativa comunitaria”, per gli
esistente, è il fabbricante di tale cancello (macchina), aspetti disciplinati da tale normativa, è espressamente
TNE 7/09, pag. 3. 2 indicato nell’art. 1, comma 3, del decreto stesso, che
L’art. 2, lett. i) della direttiva 2006/42/CE definisce il recita:
fabbricante di una macchina come segue:

un gruppo limitato di persone


i) «fabbricante»: persona fisica o giuridica che progetta
1 DM 37/08, art. 1, comma 2
e/o realizza una macchina o una quasi-macchina oggetto
Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue:
della presente direttiva, ed è responsabile della conformità a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, uti-
della macchina o della quasi-macchina con la presente lizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche
direttiva ai fini dell’immissione sul mercato con il proprio atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e
nome o con il proprio marchio ovvero per uso personale. barriere.

addestrate)
Nel seguito del presente articolo con il termine “cancelli” si intendono
non solo i cancelli, ma anche le porte e le barriere.
La direttiva 2006/42/CE prevede dunque che il fabbri- 2 L’impresa installatrice “fabbrica” il cancello motorizzato (macchina),
cante di un cancello (macchina) sia qualsiasi “persona assemblando i diversi componenti, e per questo è il fabbricante del
fisica o giuridica” che “realizza” il cancello stesso, senza cancello motorizzato (nel caso dei cancelli, di fatto, la fabbricazione
prescrivere che debba possedere alcuna abilitazione o del prodotto coincide con l’installazione dello stesso).
specifico requisito tecnico professionale. 3 Tale affermazione non è in contrasto, anche alla luce delle indicazioni
Una norma di carattere nazionale, quale è il DM 37/08, fornite dalla Guida all’applicazione della direttiva macchine (2° edizione,
non può certamente imporre che il fabbricante di una giugno 2010), con la facoltà, concessa agli Stati dall’art. 15 della di-
rettiva 2006/42/CE di prevedere requisiti, relativi alla installazione ed
determinata tipologia di macchine, quali sono i cancelli utilizzo delle macchine, ulteriori rispetto a quelli previsti dalla stessa
motorizzati, possieda requisiti non previsti dalla direttiva direttiva, per “garantire la protezione delle persone e in particolare dei
2006/42/CE. lavoratori durante l’uso delle macchine”.

Effettuazione misure per controllare 1

idoneità protezioni (es. rischio impatto):


obbligatoria con apposito strumento TuttoNormel
prossimo
(norma UNI 12445)

7
Abilitazioni DM 37/08:
pareri ministeriali
DM 37/08

ABILITAZIONE IMPRESE
INSTALLATRICI
Impresa installatrice intende: SECONDO I PARERI DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

- acquisire nuova lettera DM 37/08 1. Premessa tandole alla luce delle molteplici situazioni che possono
presentarsi, ad oltre cinque anni dall’entrata in vigore

(ad es. lett. g per impianti antincendio)


Accade sempre più frequentemente che un’impresa abi- del suddetto decreto il Ministero dello sviluppo economi-
litata (ad esempio per la lettera a) abbia la necessità di co (MISE) ha emesso diversi pareri relativi alla corretta
acquisire l’abilitazione per un’ulteriore lettera (ad esem- interpretazione del DM 37/08 (in genere in risposta a
pio lettera b per gli impianti elettronici o lettera g per specifici quesiti posti dalle CCIAA).
gli impianti antincendio), oppure integrare l’abilitazione Il presente articolo riassume i principi enunciati in tali
della lettera che già possiede, se la stessa è stata concessa pareri, in modo che gli installatori, quando si rappor-

- integrare lettera DM 37/08 che già


solo parzialmente (ad esempio lettera b concessa solo per tano con le CCIAA, ne siano a conoscenza e possano
gli impianti elettronici e non per le antenne ed impianti farli valere. 3
radiotelevisivi), sia perché i clienti chiedono sempre più
spesso di affidare ad un’unica impresa installatrice tutte
le tipologie di impianto di cui hanno necessità sia per- 2. Incompatibilità

possiede (ad. es. lett. b per antenne)


ché la crisi induce le imprese installatrici ad ampliare il
proprio ambito di operatività. Il RT dell’impresa installatrice può essere il titolare (im-
Per acquisire l’abilitazione per una nuova tipologia di prenditore individuale) o legale rappresentante dell’im-
impianti (nuova lettera o completamento di una lettera presa, oppure un soggetto terzo, da essi preposto con
per la quale già si è abilitati parzialmente) l’impresa atto formale a tale ruolo.
installatrice deve comunicare alla Camera di Commercio Il MISE ha chiarito che l’incompatibilità prevista dall’art.

Impresa deve indicare RT alla CCIAA


Industria e Artigianato (CCIAA) il nominativo del sog- 3, comma 2 del DM 37/08 (divieto di svolgere il ruolo
getto che svolgerà il ruolo di responsabile tecnico (RT) di responsabile tecnico per più imprese e di svolgere
per quella tipologia impiantistica. 1 altra attività continuativa) non riguarda il titolare o il
Occorre che il soggetto indicato dall’impresa come RT: legale rappresentante dell’impresa installatrice che rive-
a) rispetti le incompatibilità previste dalla normativa; ste anche il ruolo di RT, ma solo il soggetto preposto
b) abbia con l’impresa un rapporto contrattuale “stabile
e continuativo”, tale da garantire una “immedesima-
1 Si ricorda che gli impianti elettronici (antifurto, citofonia, reti dati,
zione” tra RT ed impresa;
diffusione sonora, TVCC) rientrano nella lettera b) mentre gli impianti
c) sia in possesso dei requisiti tecnico professionali ne-
antincendio rientrano nella lettera g).
cessari per svolgere il ruolo di RT per quella specifica
2 Le CCIAA hanno anche l’onere di controllare, nei limiti del possibile,

Incompatibilità RT
tipologia impiantistica.
la veridicità delle eventuali dichiarazioni rilasciate dal soggetto indi-
Come noto spetta alle CCIAA valutare se l’impresa è in cato come RT. Contro le decisioni della CCIAA è ammesso il ricorso al
possesso dei requisiti necessari per l’abilitazione e dunque TAR, DLgs 104/10.
se sussistono le condizioni sopra indicate. 2 3 È infatti vero che le decisioni in materia di abilitazioni spettano al-
Poiché però le disposizioni contenute nel DM 37/08 sono la CCIAA, ma quest’ultima non ha motivi per discostarsi da un parere
generali e vanno poi applicate nella pratica, interpre- espresso dal MISE in materia.

(divieto di svolgere altra attività): 1

- non vale per le altre attività “saltuarie”


TuttoNormel
- non si applica al titolare dell’impresa ottobre 2013
che è anche RT

8
Rapporto contrattuale tra RT e impresa installatrice:

- rapporto stabile e continuativo

- non va bene RT che fattura o CocoPro

- va bene RT con contratto a tempo determinato


o contratto part time (purchè “compatibili”)

- va bene RT socio lavoratore (non socio di capitale)

- va bene RT associato in partecipazione

9
Esperienza RT (requisiti professionali)

- possono essere sommate esperienze non consecutive


e maturate in imprese diverse
- va bene l’esperienza presso ufficio tecnico impresa
non installatrice (con idonea documentazione)
- non va bene l’esperienza come impiegato tecnico
(l’esperienza deve essere sul campo)
- va bene l’esperienza (più diploma o attestato
formazione triennale) maturata con contratto di
apprendistato, a progetto o formazione lavoro
- l’esperienza deve essere successiva al titolo di studio

10
IMPIANTI ELETTRICI E DI PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

Manutenzione IL REGISTRO
DEI CONTROLLI
MANUTENTIVI
Obbligo per gli impianti elettrici:
RICHIESTO DAL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO
Controlli.

- luoghi di lavoro: Dlgs 81/08, art. 86


ANALISI COMPARATA

NUOVO DM 37/08
- tutti gli edifici: DM 37/08, art. 8, c.2 E LEGGE 46/90
1. Premessa autonome dii Trento e Bolzano, sono stabilite le modalità LE NOVITÀ EMERGONO DAL CONFRONTO
er l’effettuazione delle verifiche
ed i criteri per verifiche e dei controlli
Il datore di lavoro deve provvedere a controllare periodi- mma 1.
di cui al comma
camente lo stato di conservazione e di efficienza, ai fini
della sicurezza, degli impianti elettrici e di protezione 3. L’esito deii controlli di cui al comma 1 è verbalizzato e
dai fulmini. sposizione dell’autorità di vigilanza.
tenuto a disposizione V. Carrescia
L’esito dei controlli deve essere verbalizzato a cura del Analisi comparata.
datore di lavoro e tenuto a disposizione dell’autorità di Il successivo art. 87 punisce il datore di lavoro e il diri-
vigilanza. gente per laa violazione dell’art. 86, commi 1 e 3, con la

In pubblicazione su TuttoNormel:
Tali obblighi discendono dall’art. 86 del Testo unico sulla mministrativa pecuniaria da 500 € a 1800 €.
sanzione amministrativa
sicurezza sul lavoro, DLgs 81/08, di seguito trascritto. nologia del Titolo III del Testo unico sulla
Nella terminologia
ul lavoro le verifiche
sicurezza sul verifiche sono quelle condotte
Art. 86 - Verifiche e controlli à, o da chi per lei, tipicamente le verifi
dall’Autorità, fiche
1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente di cui al DPR R 462/01, mentre i controlli sono svolti dal
della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462, in materia di voro, anche1.ai Campo
datore di lavoro, fini della di regolare manuten-
applicazione già rientravano nella legge 46/90 e rimangono nel campo

fac-simile registro di manutenzione


verifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché sta dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro,
zione richiesta di applicazione del DM 37/08 pur essendo soggetti a
gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai ful- ione, utilizzata
donde la dizione, in questo
Si applica a articolo,
tutti gli diimpianti
controlli direttiva europea.
mini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo manutentivi.. La variante più vistosa, da tem- L’installatore di porte, cancelli e barriere automatiche
le indicazioni delle norme di buona tecnica e la norma- ecniche distinguono
Le norme tecniche le verifi
po annunciata, ficheè iniziali dalle
l’estensione deve essere abilitato ai sensi del DM 37/08 per gli im-
tiva vigente per verificarne lo stato di conservazione e di riodiche. del campo di applicazione del
verifiche periodiche. pianti di cui all’art. 1, comma 2, lettera a), ma non
efficienza ai fini della sicurezza. ei commi 1 DM
L’art. 86, nei e 3,37/08
trova aapplicazione anche in
tutti gli impianti in deve rilasciare la dichiarazione di conformità, in quanto
mancanza del el decreto ministeriale,
tutti gli edifiprevisto
ci. dal comma 2, coperta dalla marcatura CE.
2. Con decreto del Ministero dello sviluppo economico, di che indichi le modalitàLaper leggel’effettuazione dei control-
46/90 era invece limita- Il progetto degli impianti per l’automazione di porte,
concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle li, poiché i controlli devono
ta agli essere
impiantieseguiti secondo
negli edifi le
ci civili cancelli e barriere da parte di un professionista non è
politiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanen- “norme di buona tecnica e la per
e solo normativa vigente”
gli impianti come era estesa a tutti gli
elettrici richiesto dall’art. 5, comma 2, del nuovo decreto, poiché
te per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le provincie previsto al comma 1, dello stesso
edifici, art. 86.
indipendentemente dalla loro destinazione d’uso. sarebbe in contrasto con le direttive europee applicabili,
Cade dunque ogni differenza, a questi fini, tra edifici così come già accade per gli ascensori.
civili e non civili. 3 Tale principio è anche ribadito dall’art. 1, comma 3, del
decreto stesso dove si legge: “Gli impianti o parti di
giugno
Impianti di protezione 2010le scariche atmosferiche
contro impianto che sono soggetti a requisiti di sicurezza pre-

Sanzioni DM 37/08 (fino a 10.320 €)


Gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, scritti in attuazione della direttiva comunitaria, ovvero
cioè gli LPS (Lightning Protection System), sono passati di normativa specifica, non sono disciplinati, per tali
dagli impianti della lettera b) a quelli della lettera a). aspetti, dalle disposizioni del presente decreto”.
Nella lettera b) sono rimasti gli impianti radiotelevisivi, le In buona sostanza, l’unica cosa che cambia è che il co-
antenne e gli impianti elettronici in genere, ad esempio struttore dell’impianto di automazione di porte, cancelli

TuttoNormel
gli impianti antintrusione. o barriere deve avere l’abilitazione per gli impianti di cui
Il cambiamento è giustificato, poiché gli LPS sono realiz- all’art. 1, comma 2, lettera a) del DM 37/08.
zati più dagli installatori di impianti elettrici che dagli
elettronici e antennisti. Impianti di rivelazione incendio

giugno 2010
Il nuovo decreto conferma che per “impianti di prote-
Impianti di automazione di porte, cancelli e barriere zione antincendio” si intendono non solo gli impianti
Nella lettera a) sono stati aggiunti gli “impianti per di idranti e di estinzione di tipo automatico o manuale,
l’automazione di porte, cancelli e barriere” in considera- ma anche gli impianti di rivelazione di gas, di fumo e

Procedura per irrogazione


zione della loro spiccata pericolosità, anche se in verità d’incendio. A tali impianti si applicava la legge 46/90
si tratta di una macchina e non di un impianto vero e solo se installati negli edifici civili, ora si applica il DM
proprio (novità). 37/08 in tutti gli edifici.
Una situazione analoga a quella degli ascensori, che pure Impianti di autoproduzione

(Parere Consiglio di Stato)


aprile 2008

- organi di controllo: comuni, Asl, VVF, Inail TuttoNormel aprile 2008


- verbale di accertamento e comunicazione alla CCIAA

11
Piccoli cantieri

- Gli apparecchi di cantiere possono essere alimentati


tramite le prese a spina dell’impianto preesistente

- Le prese a spina devono essere protette con


differenziale (30 mA)

- Apparecchi collegati alle prese con i propri cavi flessibili:


non c’è impianto di cantiere

- Altri casi: c’è l’impianto di cantiere


(magari costituito dal solo quadro o dalle prolunghe):
- l’installatore deve rilasciare la DICO
- l’impresa edile deve denunciare l’impianto di terra

12
Prese a spina nei cantieri
- vanno utilizzate prese ad uso industriale
- ammesse prese a spina ad uso domestico fino a 16 A
se protette da urti e acqua dall’involucro del quadro
- adattatori spina domestica/presa industriale
solo per uso temporaneo
- prese fino a 32 A protette da differenziale 30 mA

Progetto impianto di cantiere


- mai obbligatorio (talvolta opportuno)
- non segnare “progetto” nella DICO
- se non ha proprio contatore ma è alimentato
da impianto con obbligo progetto occorre progetto linea

13
Quadri ASC DICO impianto cantiere:
- ACS: differente - committente e
nuova norma 17-117 proprietario
- obbligo anche - obbligo schema
fuori recinto cantiere
- relazione ponteggi/gru
- non necessari nella baracca e fulmini

QUADRI PER CANTIERI

DA ASC AD ACS
UNA NUOVA NORMA IN VIGORE

SPIN DICO
1. Introduzione norma è ancora applicabile fino al 20 dicembre 2015. Le
due norme sono cioè in vigore in parallelo.
Secondo la vecchia norma CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1)
i quadri erano suddivisi in:
• quadri totalmente sottoposti alle prove di tipo (qua- 2. Requisiti del quadro ACS
dri AS);
• quadri parzialmente sottoposti alle prove di tipo (qua- Di seguito sono indicate le molte conferme e le poche
dri ANS). varianti normative di interesse dell’impiantista elettrico,
La “prova di tipo” è condotta su un campione (o più alla luce di quanto indicato su questo tema dalla norma
campioni) di quadri, in genere costruiti in serie, ad esem- CEI 64-8.
pio per stabilire la tenuta al cortocircuito del quadro. I costruttori di quadri elettrici sono invitati a consultare
La prova di tipo si distingue dalle “prove individuali” le la norma, la quale deve essere applicata congiuntamente
quali sono condotte su tutti i quadri prodotti. alla norma generale CEI EN 61439-1 (la norma particolare
I quadri per i cantieri dovevano essere di tipo AS, in integra/modifica la norma generale per il caso specifico).
conformità alla norma CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) “Pre- È confermato che tale norma non si applica ai quadri
scrizioni particolari per apparecchiature assiemate per installati nei locali di servizio annessi al cantiere, quali
cantiere (ASC)”. uffici, mense, spogliatoi, dormitori, ecc.
Le nuove norme della serie CEI EN 61439 hanno abolito la Tra i dati da riportare sulla targa del quadro è stata ag-
distinzione tra quadri AS e ANS, poiché hanno introdotto le giunta la data di costruzione, fig. 1, TNE 1/06, pag. 20.
verifiche di progetto, che comprendono accanto alle prove
di tipo, regole di progetto e calcoli, TNE 5/10, pag. 10.
Alla fine del mese di luglio 2013 è stata pubblicata,
Costruttore OMEGA srl
per il momento solo in inglese, la nuova norma CEI
EN 61439-4 (CEI 17-117) “Low voltage switchgear and Tipo Alfa 1

controlgear assemblies - Part 4: Particular requirements CEI EN 61439-4 Data di costruzione 1/9/2013
for assemblies for construction sites (ACS)”. InA 250 A f c.a. 50 Hz
In sintesi: Grado di protezione IP55
Un 400 V
• quadri ASC: quadri di tipo AS per cantiere, secondo
(1)
la vecchia norma CEI EN 60439-4; Massa 40 kg

• quadri ACS: quadri per cantiere (Assemblies for Construc-


(1)
tion Sites), secondo la nuova norma CEI EN 61439-4. Dato obbligatorio solo se la massa supera 30 kg.

La nuova norma è in vigore dal 1° agosto 2013; la vecchia Fig. 1 - Targa di un quadro ACS.

21
settembre 2013
SPIN Ponteggi & Gru

TuttoNormel
settembre 2013

14
Gruppi elettrogeni

Gruppo fino a 20 kW: obbligo DICO GRUPPI ELETTROGENI


L’installazione di un gruppo elettrogeno, di potenza fino che ha rilasciato la DICO, all’impresa che ha effettiva-
a 20 kW, in un impianto soggetto al DM 37/08 rientra mente eseguito i lavori di cui sopra. 2
nella costruzione dell’impianto elettrico, o in un suo L’impresa installatrice non andrà dunque incontro a re-
successivo ampliamento, e dunque richiede il rilascio sponsabilità per il suddetto infortunio, fatta eccezione
della dichiarazione di conformità ai sensi del DM 37/08, per il caso in cui abbia affidato i lavori sulle parti non
TNE 11/12, pag. 12. elettriche ad un’impresa priva della necessaria capacità
Rilasciando la DICO, l’impresa installatrice (elettrica) si professionale, oppure nel caso in cui i vizi relativi a
assume la completa responsabilità dell’installazione del tali lavori erano talmente evidenti che non potevano

Parti non elettriche (coibentazione,


gruppo elettrogeno; spesso accade però che i lavori sugli non essere rilevati.
accessori e impianti complementari, come il plinto di È opportuno che l’impresa installatrice alleghi alla DICO la
fondazione, la coibentazione, la ventilazione, il condi- dichiarazione sottoscritta dalle imprese che hanno provve-
zionamento e lo scarico dei fumi, i serbatoi, non siano duto a realizzare le parti non elettriche, in modo che, in
eseguiti dall’impresa installatrice, ma da altre imprese. caso di problemi, gli organi di controllo che acquisiscono

ventilazione, condizionamento, scarico fumi)


In questi casi, per evitare di assumersi (di fatto) la re- la documentazione relativa al gruppo elettrogeno abbia-
sponsabilità di lavori eseguiti da altri, è opportuno che no subito conoscenza di quali imprese hanno eseguito i
l’impresa installatrice elettrica, per tutelarsi, richieda alle diversi lavori.
altre imprese di sottoscrivere una dichiarazione, con la
quale attestino di avere realizzato tali lavori a regola
d’arte (fac-simile nel box sottostante). 1 1 Se tali imprese sono state incaricate direttamente dal committente,
Se il gruppo elettrogeno provoca un infortunio, a causa l’impresa installatrice può richiedere che sia il committente a preten-
della non idonea esecuzione dei lavori sulle parti non dere dalle imprese stesse la dichiarazione in questione.
elettriche, la presenza della suddetta dichiarazione “spo- 2 L’impresa installatrice deve ovviamente conservare copia di tale
sta” la responsabilità dall’impresa installatrice elettrica, dichiarazione, in modo da poterla esibire in caso di necessità.

Dichiarazione regola d’arte da imprese


DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ ALLA REGOLA DELL’ARTE
per lavori sugli impianti complementari relativi ad un gruppo elettrogeno

Il sottoscritto __________________________________________________________________ titolare o legale rappresentante dell’impresa


(ragione sociale) _____________________________________________ operante nel settore _____________________________ con sede
in via ____________________ n° _____ comune _____________ (prov. ___) tel ___________________ Part. IVA ____________________

che realizzano parti non elettriche


❒ iscritta nel registro delle imprese (d.P.R 7/12/1995, n. 581) della Camera C.I.A.A. di ____________________________________ n. _____
❒ iscritta all’albo Provinciale delle imprese artigiane (I. 8/8/1985, n. 443) di _____________________________________________ n. _____
esecutrice dei lavori di:

❒ coibentazione ❒ ventilazione ❒ condizionamento


❒ scarico dei fumi ❒ altro: ___________________

commissionati da: ___________________


relativi all’installazione del gruppo elettrogeno installato presso (ragione sociale) _________________________________________________
ubicato nel comune di __________________________________ (prov. _____), via ______________________________________ n° _____

DICHIARA

Installatore elettrico:
sotto la propria personale responsabilità, che i lavori sono stati realizzati in modo conforme alla regola dell’arte, tenuto conto delle condizioni di
esercizio e degli usi a cui il gruppo elettrogeno è destinato, avendo in particolare:

❒ seguito la norma tecnica e/o le buone prassi applicabili


❒ eseguito con esito positivo le verifiche richieste dalle norme e/o dalle buone prassi applicabili

Luogo e data

- richiede dichiarazione ed allega alla DICO


Il dichiarante
___________________
(timbro e firma)

23
a propria tutela settembre 2013

- va così esente da responsabilità per difetti TuttoNormel


delle parti non elettriche (salvo eccezioni) settembre 2013

Fac-simile dichiarazione

15
Bordo macchina
EQUIPAGGIAMENTO
ELETTRICO
- non si applica DM 37/08 (no DICO) DELLE MACCHINE

- l’installatore non è il costruttore


INDICAZIONI PER L’INSTALLATORE

della macchina (no DICE) Spesso quando un’impresa installatrice realizza l’equipag-
giamento elettrico di una nuova macchina, o interviene
su quello di una macchina esistente, omette di chiarire,
L’equipaggiamento
china e deve
DI COMPETENZA ANCHE DEGLI INSTALLATORI
iamento elettrico è parte integrante della mac-
eve dunque essere progettato e realizzato in
conformità alla norma EN 60204-1 (CEI 44-5), in modo
e pattuire per iscritto aspetti fondamentali, rischiando
LA MARCATURA CE
da adottaree le misure di protezione necessarie per far

- il cliente richiede comunque


così di assumersi responsabilità che non le competono. utti i rischi. 3
fronte a tutti
Il presente articolo contiene alcuni suggerimenti utili

DEI PRODOTTI MODIFICATI


in proposito. Se l’equipaggiamento
ggiamento elettrico viene realizzato dal costrut-
tore della macchina, la responsabilità di progettarlo e re-
alizzarlo a regola d’arte grava ovviamente su quest’ultimo.
1. Nuova macchina A volte, però, il costruttore della macchina affi fida la

dichiarazione (fac-simile)
costruzionee dell’equipaggiamento elettrico ad un’impresa
Come noto, in base alla direttiva 2006/42/CE, il costrut- e. In proposito è bene distinguere se l’impresa
installatrice.
tore di una macchina deve: installatricee assume l’obbligo di:
QUANDO RICORRE L’OBBLIGO IN RELAZIONE ALLE DIRETTIVE APPLICABILI
• progettare e realizzare la macchina valutando tutti i a) progettarere l’equipaggiamento elettrico che realizza; 4
rischi che un uso ragionevolmente prevedibile della b) realizzaree l’equipaggiamento elettrico progettato dal
stessa comporta, in modo da adottare le necessarie ente.
committente.
misure di protezione;
• predisporre il fascicolo tecnico, costituito dall’insieme 1 La direttiva 2006/42/CE è stata recepita in Italia con il DPR 459/96,
dei documenti atti a dimostrare la rispondenza della sostituito poi dal DLgs 17/10.
macchina alla direttiva, e la dichiarazione CE di con-
2 Quando nel seguito del presente articolo si fa dunque riferimento
formità;
all’obbligo di marcare CE una macchina, non ci si riferisce (soltanto)
• marcare CE la macchina. 1 all’obbligo di “apporre la targhetta”, ma agli obblighi ed alle responsa-

Modifiche prodotti esistenti


apposizione della marcatura conseguono.
bilità che all’apposizione
L’apposizione della marcatura CE su una macchina è dun- 3 Come noto l’equipaggiamento elettrico di bordo macchina non è sog-
que solo l’ultimo passo di un processo: getto al DM 37/08 e non sussiste dunque l’obbligo che sia progettato
• gravoso, poiché bisogna valutare tutti i rischi che la da un professionista. L’installatore
ionista. Ciò non interviene
toglie che debba talvoltapro-
essere comunque su un prodotto elettrico sto accade e va dunque stabilito in via interpretativa,
macchina presenta ed adottare le necessarie misure di per ed
gettato (nel senso di “ideato”) apportarvi modifiche,
è in tale accezione che iladtermine
esempio un apparecchio di con l’ausilio delle relative guide di applicazione e della
progettato è utilizzato nel presente articolo.
illuminazione. decisione 768/2008/CE, emessa proprio al fine di stabi-
protezione;
4 Nel caso in cui l’equipaggiamento elettrico è progettato dall’impresa
• impegnativo, considerato che il soggetto che marca Se il prodotto è marcato CE, occorre valutare se l’instal- lire “principi comuni e disposizioni di riferimento” da con-
installatrice, occorre che quest’ultima
latore, a riceva
seguito costruttore
dal delle tutte leapportate, deve marca-
modifiche siderare nell’interpretare le direttive esistenti (oltre che
CE una macchina ne diviene il costruttore ed assume informazioni necessarie sui pericoli che la macchina presenta; veda-
dunque su di sé la responsabilità della macchina nel si in proposito
re nuovamente CE il prodotto (rimarcatura).
to il volume “Equipaggiamento elettrico delle macchine”,
nell’emanare quelle nuove). 4
suo complesso. 2 edizioni TNE. Chiarire tale aspetto è importante, poiché l’obbligo di ri- L’impostazione europea è quella di considerare “nuovo”
marcare CE un prodotto comporta per l’installatore una un prodotto che abbia subìto modifiche sostanziali.
pesante responsabilità; apporre la marcatura CE significa Sono considerate tali le modifiche quando:
1 infatti dichiarare che l’intero prodotto è conforme a tutte • potrebbero condizionare la conformità del prodotto al-
le direttive europee ad esso applicabili. la relativa norma (decisione 768/2008/CE);

- in alcuni casi obbligo


Tale responsabilità è connessa all’obbligo della rimarca- • hanno un impatto sostanziale sulle modalità di uti-
tura CE e dunque permane anche se l’installatore non lizzo o sulla sicurezza del prodotto nel suo comples-
procede alla nuova marcatura CE. 1 so o comunque comportano una modifica sostanziale
del prodotto (guida di applicazione alla direttiva mac-
In sostanza, le direttive cui possono essere soggetti i chine, par. 39).
prodotti elettrici ed elettronici sono: Il fatto che un prodotto modificato in modo sostanzia-

di rimarcare CE il prodotto
• la direttiva bassa tensione (2006/95/CE); le debba essere considerato nuovo non basta per rende-

TuttoNormel
• la direttiva compatibilità elettromagnetica (2004/108/CE);
• la direttiva macchine (2006/42/CE). 2 1
In quest’ultimo caso, si applicano anche le sanzioni derivanti dalla
Ad esempio, la marcatura CE apposta su un apparecchio, mancanza della marcatura CE di un prodotto, previste nel decreto di re-
soggetto alla direttiva BT ed a quella EMC, significa che cepimento di ogni direttiva.

gennaio 2014
2 Alcuni prodotti possono essere inoltre soggetti alla direttiva Atex
l’apparecchio in questione è conforme ad entrambe le di-
rettive, secondo quanto dichiarato dal costruttore. 3 (1994/9/CE), al regolamento prodotti da costruzione (regolamento

- Responsabilità installatore che


305/2011) o alla direttiva dispositivi medici (1993/42/CE e 2007/14/CE).
In primo luogo va osservato che le direttive si applica-
3
no, ed occorre quindi la marcatura CE, soltanto per i pro- Un prodotto deve dunque recare la marcatura CE se rientra nell’ambi-
to di applicazione di almeno una direttiva europea; non deve invece
dotti nuovi; ne discende che un prodotto modificato è averla se non è soggetto ad alcuna direttiva.
soggetto ad una direttiva, solo se le modifiche apporta- 4
Decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del
te lo rendono equivalente ad un prodotto “nuovo”. 9 luglio 2008 relativa ad un quadro comune per la commercializzazione
Le direttive non indicano espressamente i casi in cui que- dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE.

diviene il costruttore del prodotto marzo 2012


21

(es. apparecchi di illuminazione)


TuttoNormel marzo 2012

16
Reti wifi
ACCESSO
PUBBLICO
Installazione libera per esercizi commerciali AD INTERNET

(tranne internet point) ed enti pubblici Introduzione


Sono sempre più numerosi gli esercizi commerciali (ho-
tel, bar, campeggi, ecc.), i circoli privati e le pubbliche
duare tale utente, essendo la rete aperta o protetta con
un’unica password di accesso per tutti gli utenti) potrebbe
essere imputato del reato di cui all’art. 600 quater c.p.
e tenuto a risarcire il danno ai soggetti danneggiati.
amministrazioni (comuni, ecc.) che offrono agli utenti È dunque opportuno fare un po’ di chiarezza in proposito,
una rete di accesso pubblico ad internet. in modo che l’installatore possa illustrare la situazione
L’installazione della suddetta rete presso soggetti che al proprio cliente, consentendogli una scelta ponderata.
non hanno come attività principale la fornitura al pub-
blico dell’accesso ad internet, non è sottoposta ad alcun
adempimento, essendo venuto meno l’obbligo di richiesta Responsabilità penale
della licenza al Questore, di identificazione degli utenti
e di tracciamento delle connessioni di cui all’art. 7 del L’ipotesi che un reato sia imputabile al gestore della rete,

Rete con password unica


DL 144/05 e l’obbligo dell’autorizzazione di cui all’art. quando non sia noto il soggetto che l’ha effettivamente
25 del DLgs 259/03. 1 commesso, è un’ipotesi destituita di fondamento.
Dunque, si può installare una rete di accesso pubblico a La responsabilità penale è personale e spetta all’accusa
internet protetta con un’unica password di accesso per (Pubblico Ministero) provare che un determinato soggetto
tutti gli utenti, o addirittura una rete aperta (ovvero ha commesso un reato (nessuno è tenuto a provare di
non protetta da un sistema di controllo degli accessi), non aver commesso un reato).
senza che l’installatore o il committente (gestore della L’unica contestazione che, in astratto, potrebbe essere
rete) debbano adottare alcun adempimento particolare. mossa al gestore della rete è che abbia concorso, con la

o non protetta
Alcuni sostengono l’inopportunità di installare una rete propria condotta colposa (omesso controllo), nel reato
che non permette di identificare gli utenti e tracciare (doloso) commesso dall’utente della rete (in altre parole
le connessioni, adducendo problemi di responsabilità ed il gestore, omettendo di controllare, avrebbe agevolato
affermando che il gestore di tale rete è corresponsabile la condotta illecita dell’utente).
degli eventuali reati e/o illeciti civili commessi dagli Si tratterebbe dunque di concorso o cooperazione colposa
utenti della rete, ed in particolare: nel reato doloso, che è comunque esclusa nel caso di
• a livello penale, risponde del reato commesso dall’u- reati puniti solo a titolo di dolo, (cioè compiuti inten-
tente, se non è in grado di dimostrare di non essere zionalmente) come quelli che si possono ipotizzare a
stato l’autore della condotta criminosa, indicando il carico dell’utente della rete.
soggetto che l’ha posta in essere; In definitiva, si può tranquillamente escludere una re-
• a livello civile, il soggetto danneggiato è legittimato sponsabilità penale del gestore della rete per reati com-
ad agire, per il risarcimento del danno, nei confronti messi dall’utente attraverso la rete stessa.
del gestore della rete in quanto “titolare del contrat-
to” della connessione ad internet attraverso la quale
1 Tali obblighi sono decaduti con l’art. 2, comma 19, del DL 225/10

- alcuni sostengono che il gestore rete diviene


è stato commesso l’illecito.
(convertito in legge dalla L. 10/11) e con l’art. 10, comma 1, del
Per fare un esempio, secondo questa tesi, qualora un DL 69/13 (convertito in legge dalla L. 98/13). Rimangono invece in
utente scaricasse illecitamente materiale pedopornogra- vigore gli obblighi previsti per gli esercizi commerciali che hanno come
fico, il gestore della rete (che non è in grado di indivi- attività principale la fornitura al pubblico dell’accesso ad internet.

16
settembre 2013

così responsabile degli illeciti civili e penali


TuttoNormel
commessi dagli utenti settembre 2013

- non è così: l’installatore può spiegare al cliente


che può tranquillamente dargli l’incarico di installarla
(articolo TuttoNormel)

17
Impianto di videosorveglianza

Installazione in un luogo di lavoro

Occorre permesso DTL


Verifiche periodiche maggiore severità. Diverso il caso in cui il pericolo sia più
Nella norma CEI 64-8, art. 62.2.1, nota 3, tra i casi in esteso, ad esempio per un edificio al quale abbia accesso
cui le verifiche periodiche hanno una periodicità di due il pubblico.
anni, invece di cinque, figurano i “luoghi ai quali abbia Ecco il motivo per cui si è ritenuto opportuno sostituire
accesso il pubblico”. “luoghi” con “edifici”.
Il pubblico ha accesso in molti luoghi, ad esempio un pic- Per i luoghi di pubblico spettacolo le verifiche sono stabi-
colo negozio, ma non sembra in tal caso giustificata una lite nella Sez. 752 e nulla cambia.

VIDEOSORVEGLIANZA
Assenza permesso: sanzioni penali NEI LUOGHI DI LAVORO
Come noto, l’installazione degli impianti di videsorve-
glianza nei luoghi di lavoro è soggetta ai limiti della legge
Con la circolare n. 37/0007162/MA008.A002 del 16/4/12
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha però pre-
300/70 “Statuto dei lavoratori”, la quale (art. 4) vieta “l’u- visto che per le piccole attività a forte rischio di rapina
so di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per fi- (quali, ad esempio, ricevitorie, tabaccherie, oreficerie, far-
nalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori”. 1 macie, edicole, distributori di carburante, ecc.) la DTL non
In base alla suddetta legge “gli impianti e le apparecchiatu- effettui più alcun sopralluogo, sussistendo in tali casi la
re di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative “presunzione” di necessità dell’impianto (il quale rappre-
e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali senta sia un fattore deterrente per i rapinatori, e dunque
derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’atti- una tutela per l’incolumità del personale lavorativo e dei

Piccole attività a rischio rapina


vità dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo terzi, sia uno strumento per assicurare le fonti di prova in
accordo con le rappresentanze sindacali aziendali”. caso di rapina). 3
In assenza dei sindacati aziendali, il datore di lavoro deve Dunque, i piccoli esercizi commerciali (a rischio rapina),
richiedere il benestare all’installazione delle telecamere per essere in regola quando installano un impianto di vi-
alla direzione territoriale del lavoro (DTL). deosorveglianza, devono soltanto presentare un’istanza
Quanto sopra vale per qualunque luogo di lavoro e dunque, alla DTL, utilizzando il fac-simile messo a disposizione (in

(ricevitorie, tabaccherie, edicole, benzinai, ecc.):


ad esempio, per installare una telecamera di sorveglianza genere sul proprio sito internet) dalla stessa DTL.
il titolare di un negozio, anche con un solo dipendente, L’istanza deve essere corredata delle specifiche dell’im-
deve chiedere il permesso alla DTL. pianto: caratteristiche tecniche, planimetria dei locali,
Il datore di lavoro che violi gli obblighi sopra indicati è numero e posizionamento delle telecamere, ecc.
punito con l’ammenda da 154,93 € a 1549,30 € o con
l’arresto da 15 giorni ad un anno, ai sensi degli artt. 114 In estrema sintesi, anche alla luce della semplificazione
e 171 del DLgs 196/03 e dell’art. 38 della legge 300/70. introdotta, non è il caso che il datore di lavoro di una

DTL non effettua sopralluogo


La suddetta sanzione penale si applica al datore di lavoro, piccola attività a rischio rapina installi un impianto di
e non all’installatore che realizza l’impianto di videosor- videosorveglianza senza presentare l’istanza alla DTL, ri-
veglianza. È però opportuno che l’installatore informi l’e- schiando così un procedimento penale soltanto per non
sercente dell’attività (datore di lavoro) dei propri obblighi avere “compilato un modulo”.
(che spesso non conosce) per evitare che sia sottoposto ad
un procedimento penale. 2
1 L’installazione degli impianti di videsorveglianza deve essere effettua-

(basta compilare modulo)


In linea generale per concedere il permesso di installare ta anche nel rispetto del DLgs 196/03 “Codice in materia di protezione
un impianto di videosorveglianza in un luogo di lavoro la dei dati personali” e dell’art. 615 bis del Codice Penale “Interferenze
DTL, dopo avere ricevuto dal datore di lavoro la relativa illecite nella vita privata”, TNE 4/10, pag. 3 e seguenti.
richiesta (corredata dalle caratteristiche tecniche dell’im- 2 Anche in considerazione della loro sempre maggiore diffusione, gli
pianto stesso) provvede ad effettuare un sopralluogo per impianti di videosorveglianza sono soggetti a controlli sempre più
valutare l’effettiva necessità dell’impianto, le caratteristi- frequenti.
che dello stesso e la rispondenza a quanto dichiarato (nu- 3 Per le attività di grandi dimensioni continua invece ad essere previsto
mero e angoli di ripresa delle telecamere). il sopralluogo da parte delle DTL.

15
agosto 2013

Irragionevole rischiare sanzioni penali


TuttoNormel
per non avere compilato un modulo agosto 2013

18
Polizza assicurativa

Responsabilità (civile o penale) = risarcimento danni

Risarcimenti infortunio possono superare milione euro

Problemi di copertura della polizza assicurativa:


- massimali
- proporzionale (indicazione fatturato)
- copertura esclusa in caso di colpa grave
- possibilità di rivalsa per la compagnia assicurativa
- copertura rivalsa Inail

Prossimo articolo TuttoNormel

19
Recupero crediti

Fino a 1100 € l’installatore può recuperare il credito


(procedura ingiuntiva) senza ricorrere all’avvocato
(e la soglia aumenterà)

Prossimo articolo TuttoNormel

20
T-SHIRT “MAGLIA TEC” IN OMAGGIO

Inviare e-mail a diretta@tne.it precisando:

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- dichiarazione gruppi elettrogeni
- dichiarazione equipaggiamento elettrico bordo macchina

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