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COMPONENTI ELETTRICI
NELLE APPLICAZIONI
Indice generale
1. Introduzione pag. x
2. Realizzazione di un impianto elettrico utilizzatore pag. x
3. Progettazione degli impianti elettrici pag. x
4. Schema di distribuzione dell’energia OK 21/03/2010 pag. x
5. Protezione contro le sovracorrenti OK 21/03/2010 pag. x
6. Protezioni contro le sovratensioni pag. xx
7. Protezione contro il fulmine?? OK 21/03/2010 pag. xx
8. Protezioni contro i contatti pag. xx
9. Protezione contro le esplosioni pag. xx
10. Protezione contro l’incendio pag. xx
11. Cabine elettriche pag. xx
12. Trasformatori MT/BT pag. xx
13. Cavi pag. xx
14. Sistemi di rifasamento pag. xx
15. Impianti FV pag. xx
16. Impianti ed apparecchi di illuminazione pag. xx
17. Building automation e domotica pag. xx
18. Impianti allarme e intrusione pag. xx
19. Impianti d’antenna pag. xx
20. Cablaggio strutturato pag. xx
21. Impianto di terra pag. xx
22. Classificazione dei luoghi di installazione pag. xx
23. Condizioni ambientali e gradi di protezione pag. xx
Appendici
- Il mondo della normazione tecnica pag. xx
- Principali definizioni pag. xx
- Segni grafici e linguaggio tecnico pag. xx
- RAE e ROHS pag. xx
- PQ e compatibilità elettromagnetica pag. xx
- Effetti sull’uomo della corrente elettrica e dei campi elettroamgnetici pag. xx
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1
Protezione contro le sovraccorrenti
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
1.
Una sovracorrente è una corrente superiore alla portata di una Con l’eccezione del caso
in cui la corrente sia limi-
conduttura o della corrente nominale di un generico componen- tata dalle caratteristiche
te dell’impianto elettrico che si stabilisce in seguito ad un so- dell’alimentazione a va-
lori inferiori alla portata
vraccarico o ad un cortocircuito1,2. Le principali norme tecniche della conduttura o alla
CEI di riferimento per la protezione contro le sovracorrenti sono corrente nominale del
quelle prodotte dai Comitati Tecnici 17, 23, 32, 64 e 99. componete, ovvero con-
dizioni nelle quali non si
può letteralmente verifi-
care una sovracorrente.
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capitolo 4. capitolo 1.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
Alcuni dettagli circa gli argomenti trattati dalla Norma CEI 64-8 sono
stati riportati nel capitolo Progettazione e realizzazione di un impian-
to elettrico utilizzatore.
Maggiori dettagli sulle apparecchiature di protezione contro le sovra-
correnti sono riportati al capitolo Dispositivi di protezione.
1.1 Sovraccarico
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capitolo 4. capitolo 1.
dove:
- IB è la corrente di impiego del circuito
- Iz è la portata in regime permanente della conduttura
- In è la corrente nominale del dispositivo di protezione. Per i
dispositivi di protezione regolabili la corrente nominale In è la
corrente di regolazione scelta.
- If è la corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo
di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
1.2. Cortocircuito
5.
La norma CEI 64-8 definisce il cortocircuito come un guasto di impedenza trascu- Un sovraccarico compreso
rabile tra due punti tra i quali esiste tensione in condizioni regolari di esercizio. tra Iz e If potrebbe durare
a lungo senza provocare
Alla drastica riduzione dell’impedenza del circuito segue la circolazione di una interventi delle protezioni; o
corrente molto elevata rispetto a quella di carico ordinario a regime6 . Le cause viceversa quando il rapporto
e le condizioni che possono portare al cortocircuito sono diverse e possono If /In è maggiore di 1,45, la
conduttura non può essere
differire notevolmente in funzione del livello di tensione della rete. Una prima sfruttata fino alla portata Iz.
causa può essere tipicamente costituita dal cedimento dell’isolamento in un
punto ad esempio per riduzione della tensione di tenuta (avvicinamento dei 6.
Per poter dimensionare cor-
conduttori per isolamento in aria, variazione delle caratteristiche dielettriche rettamente gli elementi dell’im-
dell’isolamento stesso per inquinamento ambientale come polverini di mate- pianto, i componenti sono
riale conduttore), oppure per deterioramento di isolanti solidi o liquidi o ancora dimensionati per condizioni
di carico a regime e pertanto
per interposizione di corpi conduttori (parti metalliche e animali in bassa tensio- risulta necessario calcolare
ne, anche alberi in media e alta tensione). l’entità delle correnti di corto
circuito e di stabilirne la dura-
Una seconda causa tipica può essere legata al verificarsi di sovraten- ta che dipende dall’intervento
sioni di origine interna (di manovra) od esterna (scariche atmosferiche). delle protezioni.
Infine non sono irrilevanti in casi in cui le cause citate sono concomitanti.
I principali fenomeni provocati dalla corrente di cortocircuito possono
essere riassunti come segue:
a. sopraelevazione della temperatura del conduttore e delle parti
percorse dalle correnti di cortocircuito per effetto Joule;
b. forze elettrodinamiche attrattive o repulsive proporzionali al
quadrato della corrente di picco massimo nei conduttori e in
versamente alla loro distanza;
c. abbassamento della tensione della rete;
Conseguenze indesiderate7 cui l’impianto ed i suoi componenti sono
sottoposti possono essere:
a. danneggiamento dei materiali nel punto di guasto per effetto
dell’arco elettrico; 7.
Un sovraccarico compreso tra
b. pericolo di incendio di componenti dell’impianto elettrico e di Iz e If potrebbe durare a lun-
parti con esso in contatto o adiacenti per arco elettrico o per go senza provocare interventi
delle protezioni; o viceversa
elevate temperature; quando il rapporto If /In è mag-
c. pericolo di esplosione in particolari casi in cui siano presenti giore di 1,45, la conduttura non
sostanze esplosive o atmosfere pericolose; può essere sfruttata fino alla
portata Iz
d. perdita di stabilità delle macchine sincrone;
e. comparsa di tensioni pericolose sulle masse, sulle masse
estranee e sul terreno, per guasti verso massa e verso terra;
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
≤ K2S2
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1.3.1. Fusibili
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
Anche la Norma CEI 17-5 per gli interruttori destinati ad usi non do-
mestici definisce due poteri di interruzione:
- lcu che designa il valore estremo provato con la sequenza o-t-co.
- lcs che designa il valore di servizio provato con la sequenza
o-t-co-t-co .
I due valori, indicati dal costruttore, stanno normalmente nel rapporto
Ics/Icu = 0,25-0,5-0,75-1.
Per il coordinamento con la corrente presunta di cortocircuito nel
punto di installazione il progettista può scegliere la condizione di
maggiorazione della corrente di cortocircuito che ritiene più opportu-
na in funzione delle prestazioni desiderate.
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capitolo 4. capitolo 1.
Cortocircuito Sovraccarico
-IB ≤ IN - IB ≤ IN < IZ
- ≤ K2S2 - If ≤ 1,45 IZ
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
Nei casi si prediliga una protezione dal sovraccarico e dal cortocircu- 15.
Un esempio tipico in bassa
ito per mezzo di dispositivi distinti, questi devono essere coordinati in tensione di dispositivi di pro-
modo che il dispositivo di protezione contro il cortocircuito protegga tezione distinti è quello dei
quello contro il sovraccarico durante il guasto. In altre parole, come contattori con sganciatore
termico associati a fusibili
già detto per la protezione di sostegno, l’energia passante attraverso utilizzati tipicamente per la
il dispositivo di protezione contro il cortocircuito deve essere tollera- protezione di motori.
bile per il dispositivo contro il sovraccarico15.
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capitolo 4. capitolo 1.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
Circuiti
Due fasi Fase/ Trifase Trifase con neutro
Neutro
Sistema SN = SF SN < SF
b: Deve essere prevista una protezione che non apra prima e non
chiuda dopo il conduttore di neutro.
1.8. Selettività
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capitolo 4. capitolo 1.
17.
I termini a monte e a valle
sono riferiti al verso di tran-
sito dell’energia.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
La necessità di tempi di eliminazione dei guasti via via crescenti man 19.
mano che si procede da valle verso monte implica che: La protezione selettiva può
– il dispositivo di protezione19 a monte deve essere in grado essere realizzata con soli
interruttori, soli fusibili o in-
di sopportare, senza intervenire intempestivamente e senza terruttori e fusibili.
danneggiarsi, la massima corrente di cortocircuito di compe-
tenza del dispositivo a valle ed inoltre deve interrompere le
correnti di cortocircuito di sua competenza che possono sta
bilirsi nella sezione mediana del circuito;
– il dispositivo più a valle deve intervenire nel minore tempo
possibile per evitare ritardi eccessivi nell’intervento degli altri;
– l’impianto deve essere in grado di sopportare le sollecitazioni
termiche ed elettrodinamiche connesse con i ritardi di intervento
dei dispositivi di protezione.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
Inoltre alcuni interruttori non sono in grado di sopportare per lungo 23.
tempo le correnti di cortocircuito senza che avvenga la separazione Il ritardo intenzionale è compa-
tibile solo su interruttori generali
spontanea dei contatti; in questo caso è necessario equipaggiare l'in- di grande potenza e non è pro-
terruttore con uno sganciatore istantaneo per evitare la richiusura sul ponibile per apparecchi desti-
cortocircuito con conseguente possibile saldatura dei contatti e quindi nati alla protezione degli usuali
circuiti di distribuzione né tanto-
di fatto annullare il ritardo intenzionale23 per correnti superiori a detta meno nei circuiti terminali di pic-
soglia. cola sezione. Le temporizza-
zioni realizzate su interruttori di
La selettività di conseguenza potrebbe non risultare totale ma limitata comune produzione permetto-
dalla corrente di intervento istantaneo dello sganciatore temporizzabile no generalmente di ottenere un
qualora questa non fosse superiore alla corrente presunta di cortocir- coordinamento della selettività
su 3 o 4 livelli di distribuzione,
cuito del dispositivo a valle. tipicamente attraverso ritardi di
ampiezza unitaria di 50-700ms.
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
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1. Protezione contro le sovraccorrenti
In generale si ricorre alla combinazione dei fusibili con gli interruttori so-
prattutto per ragioni economiche.
Si ha selettività fra un fusibile ed un interruttore a valle fino a quel valore
di corrente di cortocircuito per il quale l'energia specifica lasciata fluire
dall'interruttore automatico corrispondente al tempo totale di interruzione
risulta inferiore all'energia specifica di prearco del fusibile.
Il valore della corrente individuato dall'intersezione delle caratteristiche
tempo/corrente dei due dispositivi che viene indicato con Is, corrente
limite di selettività, individua due zone di funzionamento caratterizzate
rispettivamente dall'intervento del solo interruttore o dal probabile inter-
vento del fusibile.
Un altro punto significativo è dato dall’intersezione tra la caratteristica
tempo/corrente dell’interruttore e la caratteristica di interruzione del fusi-
bile; tale punto, indicato con Ib (corrente di scambio), individua il valore
di corrente oltre il quale interviene sempre il fusibile associato e l’interru-
zione della corrente di cortocircuito viene operata cooperativamente dal
fusibile e dall’interruttore (Figura 14).
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capitolo 4. capitolo 1.
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