Sei sulla pagina 1di 4

LUNA

Sono stanco ma non ho sonno.

Gli altri sono già tutti tra le braccia


di Morfeo, io ancora galvanizzato
dalla serata
resto seduto al tavolo in cucina
fissando un bicchiere d'acqua,
reggendo tra le mani una penna
in attesa di un ispirazione, per buttare
su un foglio bianco due righe e nulla più.

E mentre guardo alla finestra


il pallore della luna a metà,
un riflesso si materializza
come un odore acre quando tagli un limone.

Era lei, cosa volesse non so.

Acqua, camomilla, una tisana?

Non so, rimasi a guardarle quel corpo


sodo come un compratori di cavalli
che sceglie la puledra migliore.

E lei interruppe con le parole il mio vagare.

<<Non vai a dormire?>>


Mi disse.
<<Non ho sonno>>
Le risposi.
<<Vuoi un po' d'acqua?>> continuai.
Mi rispose di no.

Prese una sedia e si mise accanto a me.


<<Cosa scrivi?>>
Prese i miei fogli e disse.
<<Belle, ma strane>>
La bellezza e la stranezza.
Due concetti talmente vicini che in lei
si manifestarono come
nel rossore di una fragola matura.
E mentre leggeva quei bianchi fogli,
il mio sguardo si posò
come un ape impazzita prima
sulle labbra, poi sul seno
passando per il sesso e ritornando
sui suoi occhi.

<<Non ritorni a dormire?


Sergio sentirà la tua mancanza>>
Alzò lo sguardo e mi disse:
<<Sergio dorme da ore, e
neanche le cannonate lo
sveglierebbero>>
E mentre diceva queste parole,
i miei occhi si fusero
con i suoi azzurri vetri
come un onda che s'infrange su uno scoglio.

E riprese:
<<È sempre così bambinone,
non fa mai nulla di veramente
serio, come non so, scrivere,
andare in palestra, cantarmi una
poesia>>.
<<Le poesie si dedicano
agli amori falliti o alla ragazze morte>>
Le dissi liberandomi dai suoi occhi
e bevendo avidamente
un sorso d'acqua.
Mi alzai e andai verso la
finestra. Ma dal riflesso rivelatore
vidi che anche le sue membra
si alzarono e guardando anche
lei fuori disse:
<<Ma secondo te cos'è l'amore,
fedeltà o divertimento?>>
Le presi la mano

<<La fedeltà è quando hai


un anello al dito, il divertimento
è quando vai con una persona
di cui non sai chi è il suo
super eroe preferito.
L'amore non è niente di tutto ciò>>

Ci voltammo fino a incrociarci


gli occhi, come due civette
che hanno trovato
il loro pasto notturno.
Poi mi disse:
<<Qual'è il tuo super eroe
preferito?>>

Non dissi nulla, le afferrai


delicatamente il mento
e la baciai. Le sue labbra
si aprirono subito e un
turbine di passione accompagnò
le nostre lingue come due farfalle
che si scontrano sullo sfondo di
una cascata.

Ci separammo. Lei continuava


a farmi male con i suoi occhi
aguzzi.
Mi liberai.

Le lasciai la mano
e mi sedetti.

Mi passò davanti come una


gazzella davanti a un leone
e mi disse:
<<Io so chi è il tuo super eroe
preferito>>
Si allontanò nel buio
della stanza e tornò
a giacere nel suo letto,
con il suo Sergio.

Presi la penna
e buttai su un foglio bianco
due righe e nulla più.

Fine

Francesco Costrini 2009

Potrebbero piacerti anche