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Torno a casa, dopo una lunga estate.

L’isola incantata mi ha saziato dei suoi profumi; stanco ma felice me ne torno a


Bologna.
E’ stata dura lavorare tutta l’estate ma il cuore ora straripa d’amore …
l’incontro con Veronica, qualche settimana fa, ha sciolto ogni tensione
accumulata e come un fiume in piena mi ha impetuosamente trascinato nel profondo
del mare.
Infilo le chiavi nel portone della mia vecchia casetta, colorata di un giallo
pastello, sola anche lei, mi sorride felice di riavermi tra le sue braccia.
“Ciao” le dico sorridendo “mi sei mancata! Ma come ti sei fatta ancora più
bella! Ho tante cose da raccontarti”. L’accarezzo aprendo dolcemente uno ad uno
gli infissi e poi le finestre. Ora il sole dorato la illumina ed una ventata
d’aria nuova la riempie.

Passo le giornate salutando qualche amico, non molti a dire il vero, alcuni si
sono trasferiti in altre città ed altri stanno ancora vagabondando per il mondo.
Sono un po’ spaesato, per più di sei mesi ho lavorato incessantemente per la
felicità di clienti in cerca di relax, ed ora che posso finalmente riposarmi
anch’io, mi assale una strana inquietudine.
Anche l’amore per Veronica non riesce a placare questa bizzarra sensazione.
Cerco così di confondere la mente, riprendo il lavoro.
Londra, Parigi, Berlino, incontri, contatti, fiere.
Ma intanto, nel silenzio, l’inverno si fa sempre più presente.
L’ultimo dell’anno vola leggiadro in compagnia dell’ amata, poi mi ritrovo solo.

E’ il 23 di Gennaio, una giornata grigia, piove già da giorni ed il sole si è


smarrito da settimane, non è singolare di questa stagione a Bologna, ma questa
volta precipito anch’io nel grigio.
Provo con la musica colorata che accendeva appassionanti feste tra amici, ma
la solitudine e quella strana ansia si fanno ancora più estese. “Cosa posso
fare?” mi dico “Forse è il momento di non scappare … vediamo di che si tratta.”
Piango ed un’infinità di emozioni corrono veloci come treni senza binari, ma
d’un tratto vedo una farfalla.
E’ bellissima, grandi ali gialle contornate di azzurro. “Ma è vera?! Come è
possibile che sia nata in pieno inverno una creatura così bella?!” Mi asciugo
incredulo le lacrime, la osservo mentre vola vicino alla finestra, sbatte le ali
sul vetro in cerca di libertà … il cielo l’infinito, forse l’istinto di
tuffarsi nell’azzurro.
“Farfallina ora fuori è freddo e sta piovendo, cosa ci fai qui adesso?” lei
sembra non curarsi di me e continua invano la sua ricerca di libertà , poi,
sopraggiunge la sera, esausta si acquieta sopra un mobiletto.
E’ il giorno seguente ,finalmente il sole.
Scendo in soggiorno e trovo con felicità la farfalla. Vola, è vispa e sempre
alla ricerca libertà.
“Oggi c’è il sole e se proprio vuoi ti accompagnerò fuori”
“ Vieni qui sopra” e così dicendo le avvicino la mano , lei ci si posa sopra,
sembra che abbia capito che la voglio aiutare.
Usciamo fuori, è una bella giornata di sole ma l’aria è decisamente fredda.
Accosto la mano vicino ad un grande tronco.
Lei camminando ci monta sopra. La osservo mentre apre ripetutamente ma molto
lentamente le ali come a testare l’atmosfera, è decisamente spaesata,
sconcertata, non sa che fare, la sento smarrita infreddolita.
“ Hai visto farfallina, io ti ho portato fuori,
volevi la libertà vola, ma come vedi non ci sono prati fioriti e l’aria è
decisamente ghiacciata”.
Ho la netta sensazione che mi stia percependo, riaccosto la mia calda mano sul
tronco e lei senza esitazione ci monta nuovamente sopra.
Strabordo d’amore, sento che siamo diventatati amici, fra di noi non ci sono più
confini … la amo e sento tutto il suo amore. Entriamo in casa, rimaniamo
immobili uniti come due amanti in un amplesso tantrico.
E’ un’esperienza magica il tempo si è fermato i pensieri non sono mai esisti,
sono in estasi.
Percepisco che l’amore è privo di confini, ovunque ed illimitato, basta solo
riconoscerlo!
Il giorno dopo la mia casetta gialla straborda di fiori ed uno bellissimo
risplende dentro di me.

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