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La preghiera del

Padre nostro
nel Vangelo di Matteo,
nella Divina Commedia e
nell’Opera Omnia di Rudolf Steiner

P£ter ¹mîn
Ð ™n to‹j oÙrano‹j,
¡giasq»tw tÕ Ônom£ sou,
™lqštw ¹ basile…a sou,
genhq»tw tÕ qšlhm£ sou,
æj ™n oÙranù kaˆ ™pˆ gÁj.
TÕn ¥rton ¹mîn
tÕn ™pioÚsion dÕj
¹m‹n s»meron:
kaˆ ¥fej ¹m‹n t¦ Ñfeil»mata ¹mîn,
æj kaˆ ¹me‹j ¢f»kamen to‹j Ñfeilštaij ¹mîn:
kaˆ m¾ e„senšgkVj ¹m©j e„j peirasmÒn,
¢ll¦ ·àsai ¹m©j ¢pÕ toà ponhroà.
In che modo l’io lavora sul corpo eterico? Per comprenderlo, ri-
corriamo a un esempio. Se qualcosa ci viene spiegato e lo si è
compreso, l’io ha elaborato il corpo astrale. Se invece tutti i
giorni si recita una preghiera, se per esempio si recita tutti i
giorni il Padre nostro, si lavora sul corpo eterico perché si ripe-
te ogni giorno la stessa cosa, perché l’anima continua a svolgere
la medesima attività. La ripetizione è qualcosa di ben diverso
dall’aver compreso qualcosa una sola volta.
oo 109 L’occultismo dei rosacroce - 5 giugno 1909

L’immagine di copertina è elaborata dal frontespizio del


Evangelo secondo Matteo di Nolli Gianfranco
Editore: Libreria Editrice Vaticana
www.libreriadelsanto.it/libri/9788820915971/evangelo-secondo-
matteo.html
In questo librettino viene riportata la preghiera del Padre nostro:
- in italiano
- in latino
- in greco con la traslitterazione interlineare

- la Versione di Dante
- alcune citazioni e i riferimenti del Padre nostro nella Opera
Omnia di Rudolf Steiner

- nell’appendice finale si riportano le quattro pagine del testo


Evangelo secondo Matteo di Gianfranco Nolli
dell’Editore: Libreria Editrice Vaticana
che riporta: il testo greco, neovolgata latina, analisi
filologica, traduzione italiana.

Da questo strumento, ribattezzato “Alla Nolli maniera”, si è


presa l’idea per approcciare il tedesco con il Calendario
dell’anima disponibile su internet*.

5 marzo 2018 Enea Arosio

*
si veda:
www.liberaconoscenza.it/articoli/liberaconoscenza-calendario-
anima-nolli.html
Matteo 6,7-13

Quando pregate poi, non sprecate parole come i pagani, i quali


credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali
cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.

Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,


sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

versione latina

Pater Noster qui es in caelis,


sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris.
Et ne nos inducas in tentationem:
sed libera nos a malo.
Matteo 6,9-13 in greco

P£ter ¹mîn Ð ™n to‹j oÙrano‹j,


Pater hêmôn ho en tois ouranois,

¡giasq»tw tÕ Ônom£ sou,


hagiasthêtô to onoma sou,

™lqštw ¹ basile…a sou,


elthetô hê basileia sou,

genhq»tw tÕ qšlhm£ sou,


genêthêtô to thelêma sou,

æj ™n oÙranù kaˆ ™pˆ gÁj.


hôs en ouranôi kai epi gês.

TÕn ¥rton ¹mîn tÕn ™pioÚsion dÕj ¹m‹n s»meron:


Ton arton hêmôn ton epiousion dos hêmin sêmeron;

kaˆ ¥fej ¹m‹n t¦ Ñfeil»mata ¹mîn,


kai afes hêmin ta ofeilêmata hêmôn,

æj kaˆ ¹me‹j ¢f»kamen to‹j Ñfeilštaij ¹mîn:


hôs kai hêmeis afêkamen tois ofeiletais hêmôn;

kaˆ m¾ e„senšgkVj ¹m©j e„j peirasmÒn,


kai mê eisenegkêis hêmas eis peirasmon,

¢ll¦ ·àsai ¹m©j ¢pÕ toà ponhroà.


alla rhusai hêmas apo tou ponêrou.
Versione di Dante contenuta nella Divina Commedia
Purgatorio - canto XI, 1-24

“O Padre nostro, che ne’ cieli stai,


non circunscritto, ma per più amore
ch’ai primi effetti di là sù tu hai,

laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore


da ogni creatura, com’è degno
di render grazie al tuo dolce vapore.

Vegna ver’ noi la pace del tuo regno,


ché noi ad essa non potem da noi,
s’ella non vien, con tutto nostro ingegno.

Come del suo voler li angeli tuoi


fan sacrificio a te, cantando osanna,
così facciano li uomini de’ suoi.

Dà oggi a noi la cotidiana manna,


sanza la qual per questo aspro diserto
a retro va chi più di gir s’affanna.

E come noi lo mal ch’avem sofferto


perdoniamo a ciascuno, e tu perdona
benigno, e non guardar lo nostro merto.

Nostra virtù che di legger s’adona,


non spermentar con l’antico avversaro,
ma libera da lui che sì la sprona.

Quest’ultima preghiera, segnor caro,


già non si fa per noi, ché non bisogna,
ma per color che dietro a noi restaro”.
Alcune citazioni dall’Opera Omnia di Rudolf Steiner

È lo stesso per il Padre Nostro. In tedesco agisce solo per il


pensiero che contiene. In latino è già migliore, ma la sua piena
forza si trova solo nella sua forma aramaica, la lingua originale.
oo 266 Lezioni esoteriche Vol. I - 29 gennaio 1907

Il Padre Nostro, questo riflesso della settemplice struttura


dell’universo, è una meditazione di grande importanza esercita-
ta quotidianamente da numerosi allievi. Tra loro ve ne fu uno,
considerato come un Maestro della saggezza e dell’armonia dei
sentimenti, che mi disse queste parole: Io medito il Padre No-
stro soltanto una volta al mese; il resto del tempo mi sforzo di
rendere me stesso degno di autorizzarmi alla meditazione ap-
profondita anche soltanto di una sola frase di questa meravi-
gliosa parola. Bisogna avere questa attitudine spirituale davanti
ad una meditazione; rendersi degni di poterla utilizzare.
oo 266 Lezioni esoteriche Vol. II - 6 febbraio 1910

Uno dirà: recito ogni mattina il Padre Nostro e dal contenuto


spirituale di questa magnifica preghiera ne ricavo le forze vivi-
ficanti per tutta la giornata. Ma un Maestro di saggezza ha detto
di recitare il Padre Nostro una sola volta al mese per consacra-
re il tempo restante a rendersi degno di questa preghiera. Si po-
trebbe dunque proporsi di voler anche noi pregare una volta al
mese il Padre Nostro, perché bisogna seguire l’esempio di un
Maestro della saggezza! Ma cosa significherebbe? Sarebbe or-
goglio. Sarebbe l’espressione del sentimento che qualcuno può
fare come il maestro e che il contenuto spirituale del Padre No-
stro che fluisce verso di lui al suo livello, potrebbe fluire nello
stesso modo anche verso di noi. Abbiamo molto spesso il sen-
timento di esserci sbarazzati dell’orgoglio, mentre l’abbiamo
solo relegato in un angolo nascosto dell’anima.
oo 266 Lezioni esoteriche Vol. II - 13 marzo 1910
Come rimedio all’egoismo – che può manifestarsi con tanta
forza da farci sperimentare una grande inquietudine – sono
consigliati la lettura e il lasciar-agire-in-noi del Padre nostro o
del Sermone della montagna o del Prologo al Vangelo di Gio-
vanni. Ci daranno una temporanea calma.
oo 266 Lezioni esoteriche Vol. III - 11 ottobre 1913

Perché, ad esempio, si fa dire ogni giorno la stessa preghiera, il


Padre nostro? Se l’uomo moderno dovesse leggere ogni giorno
la stessa storia, gli verrebbe a noia; egli si è abituato a fare le
cose una volta sola. Gli uomini di tempi passati non solo dice-
vano ogni giorno il Padre nostro, ma avevano altresì un libro di
storie che leggevano per lo meno una volta ogni settimana. Per-
ciò erano uomini che, riguardo alla volontà, avevano forze più
considerevoli di quelle che si formano con l’educazione attuale;
lo sviluppo della volontà dipende infatti dalla ripetizione, e dal-
la ripetizione cosciente. Di ciò va tenuto conto.
oo 293 Arte dell’educazione I: Antropologia - 25 agosto 1919

Oggi uno studente studia qualcosa, lo memorizza e pensa: bene,


ora “lo so” e posso utilizzarlo. Una persona pia e religiosa, im-
para il Padre Nostro: e “lo sa”, ma oltre a saperlo, lo recita ogni
giorno; ravviva nella propria anima ogni giorno ciò che sa.
Questo è un modo del tutto differente di comprendere le cose,
davvero del tutto differente. Pensiamo a un iniziato: si presup-
pone che conosca gli elementi della scienza occulta, ma lui
stesso non dà alcuna importanza al fatto di conoscerli, di averli
acquisiti. Per lui è molto più importante di tanto in tanto ri-
chiamare con fede nell’anima gli elementi del proprio sapere
occulto, cominciando dai primissimi; in tal modo egli cerca di
dare alla propria anima uno slancio sempre nuovo. Chi ha spiri-
to religioso ha tutt’altre esperienze di chi vede nella natura solo
il contenuto del mondo fisico.
Dobbiamo sempre immergerci nei ritmi della natura, se vo-
gliamo conquistare un sapere vivente e non morto. La cono-
scenza, l’attività conoscitiva va vivificata sempre di nuovo in
modo ritmico.
oo 316 Principi di etica medica - 5 gennaio 1924

Certamente, per suscitare tale stato d’animo di preghiera, devo-


no vivere nella nostra anima i pensieri più grandi, i sentimenti e
gli impulsi più belli di cui siamo capaci. E qui si può sempre ri-
chiamare a quelle preghiere che furono date all’umanità fin da
antichissimi tempi e nei momenti più solenni. Nel mio opuscolo
Il Padre Nostro1 trovate una descrizione di questa preghiera
dalla quale risulta che veramente nelle sette implorazioni che lo
compongono è contenuta una saggezza universale. In
quell’opuscolo è detto che le sette implorazioni del Padre no-
stro possono soltanto essere capite da chi conosca le più pro-
fonde sorgenti dell’Universo; ma l’uomo semplice che pregan-
do dice il Padre nostro non può discendere in tali profondità,
né questo è necessario. Perché il Padre nostro potesse venir
composto, era necessario che, attingendo ad una saggezza spiri-
tuale, venissero coniati in parole quelli che possono essere i
profondissimi misteri cosmici e umani. E siccome ora il Padre
nostro li contiene, essi agiscono nelle parole di questa preghie-
ra, anche se si è ancora molto lontani dall’intenderne la sua pro-
fondità. Il segreto di una vera preghiera sta appunto in questo:
che essa deve essere attinta alla saggezza universale. E poiché a
questa saggezza universale è attinta, essa esercita un’azione,
anche se non la comprendiamo ancora. La potremo comprende-
re salendo i gradini superiori ai quali la preghiera e il mistici-
smo servono di preparazione. La preghiera ci prepara al misti-
cismo, il misticismo alla meditazione e alla concentrazione e da
qui veniamo assunti al vero lavoro dell’indagine spirituale.
1
oo 96 Il Padre nostro – 28 gennaio 1907 Ed. Antroposofica
Non è obiezione valevole quella di chi osserva che è pur neces-
sario capire la preghiera che si dice, se si vuol che eserciti un
effetto adeguato. Non è così. Chi ha bisogno di comprendere la
saggezza del fior, perché esso possa suscitare gioia nell’anima?
Affinché il fiore esistesse, la saggezza è stata necessaria. Ma af-
finché noi ne godiamo non è a tutta prima necessario che la
saggezza sia in noi. Per comporre la preghiera occorre la sag-
gezza del mondo, ma dopo che esiste, affinché possa effondere
nell’anima il calore e la luce prima caratterizzati, non occorre
maggior saggezza di quella per accogliere la gioia che può dare
un fiore. Ma una preghiera che non fosse nata dalla saggezza
universale non potrebbe avere tale forza. La profondità di una
preghiera si manifesta dal modo come agisce. Riguardo allo
sviluppo dell’anima, sotto l’influenza della preghiera che in es-
sa vive, si può sempre tornare a ripetere che ogni uomo, a qua-
lunque altezza di sviluppo e a qualunque grado di evoluzione
esso sia, può sempre ancora guadagnare, acquistare da una vera
preghiera. L’uomo più semplice e che forse nulla sa all’infuori
della preghiera stessa, può lasciare che questa agisca sulla sua
anima. Sarà la preghiera a suscitare le forze che lo eleveranno
sempre più. Ma per quanto già si stia in alto, non si è mai esau-
rita una preghiera, perché questa potrà sempre elevare l’anima
di un grado ancora. E il Padre nostro è una preghiera che non
soltanto può venir pregata, ma ne può anche suscitare lo stato
d’animo mistico ed essere oggetto della meditazione e della
concentrazione superiore.
oo 59 Metamorfosi della vita dell’anima - 17 febbraio 1910

A questo fine sarà comunque necessario che si abbia una certa


sensibilità per che cosa è valido in una prospettiva artistico-
poetica. Nel futuro però essa dovrà procedere dal più profondo
del cuore umano, perché la forza direzionale che esisteva in
passato non potrà più esserci nella stessa misura nel presente e
nel prossimo futuro.
Si deve solo pensare a che cosa significasse in epoche di civiltà
trascorse quando veniva celebrata la messa in latino e non nella
lingua del luogo, quando ad esempio risuonava:

Pater noster qui es in coelis:


Sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in coelo, et in terra.
Panem nostrum supersubstantialem da nobis hodie.
Et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos
dimittimus debitoribus nostris.
Et ne nos inducas in tentationem,
sed libera nos a malo.
Amen.

Questo faceva sentire che cos’è l’arte della parola; non poteva
venir recitato senza arte della parola. Queste cose, che erano
ovvie negli antichi misteri, in quanto gli uomini erano consape-
voli di essere in relazione con gli dèi quando parlavano, queste
sensazioni devono venir di nuovo estratte dall’intimo del cuore
umano. Dobbiamo trovare la possibilità non solo di pensare, ma
di parlare interiormente.
oo 282 «Sprachgestaltung» e arte drammatica - 8 settembre 1924

Qual è il Suo rapporto col Padre Nostro?


L’antica preghiera cristiana recita: «Padre, allontana da me
questo calice, tuttavia non ciò che io voglio, ma quello che vuoi
tu». Non bisognerebbe pregare egoisticamente. La preghiera
dovrebbe essere un’elevazione al mondo spirituale, una sorgen-
te di forza e di rinvigorimento.
oo 95 Risposta a una domanda - 2 settembre 1906
Per un approfondimento si consiglia la lettura dei seguenti testi:

oo 96 Il Padre nostro – 28 gennaio 1907 Ed. Antroposofica


oo 96 Il Padre nostro - 18 febbraio 1907 L’Archetipo 2015/8-92
oo 97 Il Pater noster - 4 febbraio 1907 L’Archetipo 2012/103 e
2016/34
oo 123 Il Vangelo di Matteo - 6 febbraio Ed. Antroposofica

oo 148 Il quinto Vangelo - 5,6 ottobre, 17 dicembre 1913 Ed.


Antroposofica
oo 148 Il Padre nostro cosmico - (4),18,22 novembre 1913 Pro
manuscripto5
oo 268 Esercizi dell’anima vol. II – Detti mantrici - 20 settem-
bre 1913 (nel libro Indicazioni per una scuola esoterica oo
245) Ed. Antroposofica

2
L’Archetipo è una rivista disponibile su internet:
www.larchetipo.com/2015/08/scienza-dello-spirito/il-padre-nostro
www.larchetipo.com/2015/09/scienza-dello-spirito/il-padre-nostro-2
3
www.larchetipo.com/2012/ott12/antroposofia.pdf
4
www.larchetipo.com/2016/03/preghiera/il-pater-noster
5
Serie di 3 libretti gialli stampati in proprio e richiedibili a testiedispen-
se@gmail.com o scaricabili dal sito:
www.cristianesimoeliberta.org/testiSteiner.htm
Padre nostro esoterico
di Rudolf Steiner (GA 268 s. 341)

Padre, Quale pareggio per i peccati


Tu che eri, sei e sarai, commessi contro il nostro es-
nel nostro essere più intimo; sere
tu lasci valere la nostra miseri-
il Tuo essere cordia verso altri
viene glorificato ed esaltato
in tutti noi. Il tentatore tu non lasci opera-
re in noi
Il Tuo Regno oltre la nostra forza,
si diffonde nelle nostre azioni perché nel tuo essere non può
e nel nostro portamento sussistere tentazione.

La Tua Volontà Poiché il tentatore


noi eseguiamo nell’esercizio è solo parvenza e illusione
della nostra vita da cui Tu, o Padre, ci liberi
così come Tu, o Padre, mediante la luce della tua co-
l’hai posta nel più profondo noscenza.
del nostro animo.
La Tua forza e il Tuo splendo-
Il nutrimento dello spirito, re
il pane della vita, operano in noi
Tu offri a noi in sovrabbon- nei secoli dei secoli.
danza
in tutte le vicende alterne della
nostra vita.

Traduzione di Pietro Archiati.


Versione in tedesco

Das esoterische Vaterunser (GA 268 s. 341)

Vater, der du warst, bist und sein wirst in unser aller innerstem
Wesen!

Dein Wesen wird in uns allen verherrlicht und hochgepriesen.

Dein Reich erweitere sich in unseren Taten und in unserem Le-


benswandel.

Deinen Willen führen wir in der Betätigung unseres Lebens so


aus, wie du, o Vater, ihn in unser innerstes Gemüt gelegt hast.

Die Nahrung des Geistes, das Brot des Lebens, bietest du uns in
Überfülle in den wechselnden Zuständen unseres Lebens.

Lasse Ausgleich sein unser Erbarmen an anderen für die Sün-


den an unserem Wesen begangen.

Den Versucher lässt du nicht über das Vermögen unserer Kraft


in uns wirken, da in deinem Wesen keine Versuchung bestehen
kann; denn der Versucher ist nur Schein und Täuschung, aus
der du, o Vater, uns durch das Licht deiner Erkenntnis sicher
herausführen wirst.

Deine Kraft und Herrlichkeit wirke in uns in die Zeitläufe der


Zeitläufe.
Evangelo secondo Matteo
di Gianfranco Nolli
dell’Editore: Libreria Editrice Vaticana

Testo greco, neovolgata latina,


analisi filologica, traduzione italiana.

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