Sei sulla pagina 1di 35

A N N O XI - N .

6 8
S c u o la A llie v i

U h modellino di banco oscillante con turbo reattore costmit© åai giovani della Scuola
Allievi Fiat

Via C o n c ili a z io n e , 7 4 - C om a

TŘENI E IO T R IC I IN MINIATURA
IM PIAN TO
COMPLETO
IB & O A R

I . 4900
al pubb lic o

LA G li) l Λ S V I B I N A R I
V nell’ annunciare i nuovi prezzi ridotti a partire
la licroiccaia dal 1 marzo, presenta anche i suoi nuovi modelli:

G. 29 - Cilindrata 0,8 c c. Corsa mm. 8,5.


Alesaggio mm. 11,'. Peso gr. 43.
T ip o diesel e tipo glow-plug. Regi-
gim e di rotazione 14.000 giri con
elica 15,5X7,5.

P rezzo L . 4.200

G. 27 - Cilindrata 3,28 ee. Cor>a mm.


15. Alesaggio mm 16,5. Peso T u tti questi m o to ri sono co stru iti con cilin d ro e p isto n e in accia io
gr. 175. T ip o diesel. Potenza
0.35 H P a 13.000 giri. tem p e ra to , rettific a to e la p p a to . L a va g g io a luci in cro cia te. B ie lla in
P rezzo L·. 6.500 lega leggera. M onoblocco p ressofuso.

S O L A R I A
M IL A N O - L a r g o Ricliini, 10

R A D IO - C O M A N D I E. C. C
B. 38

B. 38 1 cc. diesel - Lavaggio e scarico a luci incro­


ciate. Valvola rotante sull'albero motore; cilindro in
L. 10.750 acciaio speciale trattato. rettificato e lappato: pistone
in ghisa; biella in acciaio ricavata da barra; albero
Ricevente 051 - Cassetta in bachelite: peso gr. 62 cir­ motore trattato e rettificato. montato su boccole di
ca: mis. mm. Ó 0 X 2 7 X 3 5 . Completa di relais polariz- bronzo speciale. Alesaggio mm. 10.05; corsa mm. 12.6;
zoto P. 100. Alta tensi one 60-80 v. Bassa tensione 1.5 num. dei g iri: 15.000. Peso gr. 50 circa.
v. Valvola a lunga durata 3Q4.

Trasmittente 1061 - Cassetta Nuovi Prezzi


Relais polarizzato P. 100
in alluminio con coperchio in C a r la M o d e ls p a n
Super-sensibile, di alta
bachelite, completa di maniglia
velocitå e reslstenza: com. d a l 1υ - 1 - 1 9 5 5
ed antenna e due pulsanti.
Peso Kg. 1.5 circa. M isure cm. pletamente chluso in cu-
stodia in plcstica: 3000 Leggera bianca L. 40
2 4 X 1 5 X 5 . Raggio di azione
m. 800 circa. Alta tensione 90- ohms. Sensibilitå 20 m/watt. 400 » colofata > 45
135 v. Bassa tensione 1.5 v. Val- Peso gr. 29. M is. mm. Pesante bianca * 50
vola a lunga durata D C C 00. L. 4.500 33X23X15.
- C raftool - - Coltello taglia-
» colorata - 55
balsa completo di tre lame.
Consigli sull’uso del motore «Barnby»
MODELLISMO
e sui piccoii motomodelli a volo libero
RI V I S T A MENSILE
Chiunque pensi di costruire un mo- 1,5 centimetri di diametro, altrimenti
ANNO XI - VOL. VI - NUM. 68 dellino con un motore da 0,15 cc. ě be­ il motore non si metterå in moto, o se
ne sappia ehe disporrå di una potenza partirå il suo funzionamento sarå irre-
APRILE 1955
irrilevante per potenziarlo. golare. Il Bamby vuole una buona mas­
D ir e t t o r e : Il funzionamento del Bamby ě un po’ sa volanica per girare regolarmente.
GASTONE MARTINI capriccioso, ma, trattato a dovere, par­ Chi si accingerå a costruire una ri-
tirå subito e non sarå poi tanto critico produzione od un modello qualsiasi per
Direzione Redaz. Ammin. Pubblicita nella carburazione. L ’esperienza fatta detto 0,15 cc. non dovrå sorpassare as-
V ia V e s a l i o , 2 - R o m a da me su due di tali motori, e che qui solutamente il peso di 70 grammi, eom-
descrivo, potrå servire di guida a quanti preso il motore, che deve essere instal-
(a n g o /o via N om er.tana 3 2 )
vorranno possedere un simile gioiello. lato il piu vicino possibile all’ala, altri­
Telefono N. 862.796 La miscela che ha dato i migliori ri- menti si presenterå la necessitå, come
suitati, per facilitå e regolaritå di fun­ ě accaduto a me, di aggiungere circa
TARIFFE Dl ABBONAMENTO
zionamento, ě la seguente: 10 grammi di piombo in coda. Il mo­
I l a I l a : 12 N .rl L. 2.0C 0 * 6 H .rl L. 1.100 dello ě invulnerabile, e puo essere quin­
ESTERO: 12 N .rl L. 3 .0 0 0 - 6 N .ri L 1.300
— una parte di ottimo olio minerále di costruito molto leggero. Il primo mo-
SAE 20 dellino che una persona costruirå dovrå
TARIFFS Dl PUBBLICiTÅ
— una parte di nafta chiara essere fatto ad ala alta; solo quando
1 pagina L. 3 5 ,0 0 0 1/4 pagina L. 10.000
si sarå presa dimestichezza con il volo
1/2 » - 18.000 1/8 » > 5.50 0
— una parte di etere solforico. di questa zanzara se ne potrå costruire
D is trlb u z lo n e : M E S S A G G E R IE N A Z iO N A L I
V ia C r o c lfe r l 44 - R O M A Il tutto deve essere filtrato molto uno ad ala bassa se se ne avrå il co-
bene. raggio. Occorrerå pero ricordarsi di que-
sti dati di fatto:
A u to r, d e l T rib . d! Rema n. 2 2 3 3 d e l 7-7-1051
Il motore parte con circa 3 V2 giri di
apertura dello spillo. Occorre chiudere — timoni di profonditå a 0 gradi,
" La P o lig ra fic a “ d l V a ile c c h i
ripetutamente il « tubo Venturi », fin- rispetto alla linea di fede;
V ia E ne a , 7 7 - Roraa
chě il tubetto di adduzione miscela sia — ala ad incidenza di tre o quat-
pieno, ed il motore abbia aspirato mi­ tro gradi, sempře rispetto a detta linea;
scela almeno due volte. I eolpi sull’eli-
ca, per la messa in moto, devono essere' — motore con incidenza positiva,
molto netti, ed appena il motore si met­ per impedire che il piccolo velivolo ten-
te in moto bisogna eomprimere legger- da a scendere sotto motore;
S O Μ M A R I O mente la vite del contropistone, dato — diedro alare molto accentuate;
che il Bamby, come tutti i Diesel, parte
Pag. ingolfato, ma non troppo compresso. — superficie alare 5-6 dmq.
Il motore Bamby ed i piccoii Poi si lasci uscire l’eccesso di miscela Per fare volare il modello ě indispen-
m o to m o d e lli.......................... 2028 dagli scarichi durante i primi due o tre sabile centrarlo in aria calmissima, poi
secondi di marcia, quindi si chiude lo mettere il motore al massimo dei giri;
I modelli ad elastico senza coda spillo del carburatore di circa mezzo rotture non se ne avranno, e dopo una
in G erm ania.......................... 2029 giro, finchě si otterrå un regolare fun­ diecina di prove il modello salirå spi-
zionamento. Da ultimo occorre agire ralando leggermente, e trascorso circa
Il motomodello « Swiss Miss », ancor leggermente sul contropistone,
di S. Lanfranchi...................... 2033 un minuto di volo scenderå con docile
fino ad ottenere la massima potenza. planata al suolo, avendo raggiunto la
Corso di radio comando . . . 2034 Se si vuole sostituire l’elica metallica quota di circa 40 metri.
con una di legno, di maggior rendimen- Per le prove ě sufficiente un campo
I materiali, di N. Gambuli . . 2037 to, ě necessario aumentarne leggermen­ piccolissimo, e nessun inconveniente si
te il passo, portandolo da quindici gra- verificherå se il modello finirå contro
La Coppa Tevere 1955 . . . . 2040 di a diciotto, e montare un volantino un albero.
Il veleggiatore « Albatros », di in piombo sul mozzo dell’albero moto­
E. M a rc h e tti.......................... 2041 re, del peso di circa otto grammi e di PIETRO FRILU CI

Nave egiziana reale, di V. Lusci 2045


Assemblea della F.M.N.I. . . . 2047
Il bilanciamento longitudinale dei
modelli a vela, di A. Cressi . . 2048
L ’Alfa Romeo 1900 ................. 2051
Notiziario automodellistico . . 2053
Un nuovo orientamento fermo-
d e l l i s t i c o ............................... 2054

In co p e rtin a : Prima della gara. Giotto


Mazzolini e Silvano Lustrati, aiutati dal
padre di Cavaterra, mettono a punto i
loro modelli. Il primo, in mancanza di
una terza mano, si ě posto il carrello
in bocca.
I l torinese M ich ele Conti e on m odellista veram en te esem plare per a ttiv itå e per attaccam ento
alia nostra R iv ista . Ecco ana fo to d i ana bella rip rod u zion e della M aserati F . I da la i rea lizza ta

2028
Co sviluppo dei aodmd elastico
s e n z a c o d a in Q e r m a n i a
Un’ interessante relazione, elaborata sui dati forniti
dal nostro corrispondente dalle Germania, Benno Sabel

I modelli ad elastico senza coda sono Schubert, che, pur ripetendo le linee
molto sviluppati in Germania, tanto che fondamentali di Suit, adotta la doppia
essi sono classificati in una apposita matassa. Con questo modello Schubert
categoria, denominata N 2. Grande si ě piazzato secondo al Campionato te-
sviluppo a questa categoria fu dato desco 1954 con 325 secondi su tre lanci;
giå nell’anteguerra daH’aeromodellista mentre l’anno precedente, con un mo­
Gunther Suit, purtroppo deceduto nel dello quasi simile, si era classificato
1940. Uno dei suoi migliori modelli vie- primo con 311 secondi.
II modello di Schubert ha la doppia
ne tuttora costruito anche da aeromo-
matassa; fusoliera a costruzione geode-
dellisti esperti; nella foto nel titolo ne tica con rivestimento doppio, uno stra­
presentiamo l’edizione costruita da ta di nylon e sopra uno di carta. II car-
Heinz Abel, di Francoforte, che ha vin- rello ě fisso, ma nella foto non ě infilato.
to con essa una gara svoltasi ad Egels- Nel disegno poi presentiamo il mo­
bach, in Assia, in pessime condizioni dello con cui Dieter Herrmann, di Ber­
atmosferiche. Questo pero ě un modello lino, giå secondo classificato nel 1953
a matassa unica, mentre i progetti piu con un modello a matassa unica, che
recent! sono tutti orientati sulla doppia segno 266 secondi di volo, ha vinto il
matassa. Nella foto nell’altra pagina ve- Campionato tedesco 1954, per la cate­
diamo infatti il modello N 2 di Walter goria N 2, con 357 secondi.

2029
750
Come si vede si tratta di un modello si ha un minore spostamento di masse. La fusoliera é coperta in balsa da
a doppia matassa, ognuna delle quali ě Prima di progettare questo modello 1 mm., e porta superiormente due li-
costituita da 10 fili di elastico Dunlop Sabel ha effettuato numerosi esperi- stelli incollati, che servono da soste­
1 χ 6 . L ’elica ě da 45 cm. di diametro menti con modelli di carta, ed ha ri- gno all’ala.
per 71 di passo. II earrello ě fisso. La scontrato che il migliore angolo di pla- La superficie alare ě di 22,8 dmq., ed
centina di estremita deve essere ea- nata si otteneva con modelli le cui ali il peso minimo, secondo le norme F.A.I.,
lettata, rispetto a quella della parte presentavano il diedro a gabbiano. di 275 grammi. Come unitå motrice Sa­
centrale, con la stessa incidenza ne­ Le centine di estremita, e quindi le bel pensa di adottare due matasse da
gativa che ha nel disegno. derive terminali ad esse fissate, sono 16 fili di elastico Pirelli 1 x 6. Con esse
Infine presentiamo il disegno di un inclinate obliquamente di 4»-5° all’ester- ritiene di ottenere una scarica di oltre
interessante modello N 2, progettato no, e calettate negativamente di 3°-5°. 60 secondi, ed una planata, migliore
dal nostro corrispondente Benno Sa­ degli altri modelli senza coda, dato il
Alle estremitä vi sono due ipersosten-
bel, che egli si propone di costruire nel earrello e l’elica ripiegabili, di circa
tatori a fessura, che devono impedire 90-100 secondi.
1955, contando di ottenere prestazioni
migliori di quelle fornite dalla media il distacco dello strato limite, special­ Terminiamo cosi queste brevi note,
degli attuali modelli della categoria. mente alle forti incidenze. Dal disegno certi che esse interesseranno tutti que-
Per ottenere questo scopo egli ha agito si vedono le due semicentine, e la fes­ gli aeromodellisti appassionati di que-
soprattutto sui fattori elica e earrello, sura, nonchě le proporzioni della deri- sta categoria di modelli.
rendendoli ambedue ripiegabili; cosa vetta che fa da disco terminale degli
finora usata soltanto sui modelli Wa­ ipersostentatori della parte interna.
kefield, in quanto un eccesso di pru-
denza rendeva gli aeromodellisti restii
ad usarli sui senzacoda. Ma, afferma
Sabel, non vi ě ragione di avere ecces-
sivi timori. Infatti le gambe anteriori
del earrello (o la gamba, se si usa un
earrello tricielo) possono venire liberate
da una micciá che brucia il filo di ri-
tenuta. In questo modo il ripiegamento
del earrello avviene solo quando il mo­
dello ě giä in aria, ed il decollo ha luo-
go con la massima sicurezza.
La miccia, che naturalmente dovrá
essere un po’ rapida, viene accesa con
un certo anticipo, eventualmente an-
che prima di caricare la matassa; ed
immediatamente prima della partenza
viene portata a breve distanza dal filo.
Nel suo modello Sabel ha adottato
questo sistema per le due gambe ante­
riori, che si ripiegano in avanti, in mo­
do che l’attrito sui terreno aiuta a
mantenerle in posizione corretta. La
gamba posteriore invece viene tenuta
ferma dal gancio della seconda matas­
sa, e si ripiega in avanti solo un atti-
mo prima che la pala dell’elica si ri-
balti indietro, quando la trazione della
molla vince quella della matassa, per
cui il fermo del earrello viene disin-
nestato (vedi disegno): cosi si produce
un equilibrio di peso. Ě stata preferita
un’elica monopala alia bipala, perchě

2031
DERWA MOBIL-E

EUICA
2 o * ' %>

R U O TA E L IT T IC A
IN β Ο Μ Μ Α PIU M A
UN MOTOMODELLO DI CLASSE INTERNAZIONALE

L O ''S W IS S e
M IS S ”
DI SILVIO LANFRANCHI

SECONDO CLASSIFICATO A L CAMPION ATO DEL MON DO


E A L C A M P IO N A T O EVROPEO

Presentiamo questa volta ai nostri lettori un ottimo mo- L ’ala ě costituita da un bordo d’entrata in balsa da 10 x 12;
tomodello, che durante la stagione sportiva 1954 ha conqui- un longherone anteriore formato di due listelli di balsa 3 χ 3,
stato brillantissime affermazioni internazionali. Si tratta dello uno posto superiormente ed uno inferiormente; un secondo
« Swiss Miss », del noto aeromodellista italo-anglo-svizzero longherone, costituito da un solo listello 3 x 3 posto superior­
Silvio Lanfranchi. mente; ed un bordo d’uscita 5 χ 20. Le centine sono in balsa
Durante i Campionati Mondiali del 1953 Lanfranchi, che da 1,5, meno la prima che ě da 3 mm. La parte dorsale del
attualmente risiede in Inghilterra, ebbe occasione di studiare naso ě ricoperta con una striscia di balsa da 1,5 larga 12 mm.
attentamente i motomodelli americani, che, come si sa, con- L ’ala ě tutta d’un pezzo, e le giunzioni, sia nella parte cen­
quistarono la vittoria sia individuale che a squadre. trale che al gomito del doppio diedro, sono rinforzate con
Finita la gara non perse tempo; dagli stessi concorrenti striscette di compensato da 1,5 mm. Nel punto centrale, dove
americani acquisto un Torpedo 15, e subito, aiutato dal suo poggia l’elastico di fissaggio, il bordo d’uscita ě rinforzato
braccio destro Arthur Collinson, si mise a progettare un nuovo superiormente con un pezzetto di compensato da 1,5 mm.
motomodello da gara. Nacque cosi lo « Swiss Miss », che ě Lo spazio fra le prime due centine, che sono a profilo piano,
anche un po’ ispirato al famoso « San de Hogan » di Denny ě ricoperto inferiormente in balsa da 3 mm. e sopra in balsa
Davis. da 0,8. Le estremitä sono costituite da due false centine in
Appena terminato, il modello dimostro subito di aver ri- balsa da 3 mm., inclinate verso l’alto, naturalmente di spes-
sposto in pieno alle aspettative del suo costruttore, mostrando sore adeguatamente maggiorato.
ottime doti di volo. Alle selezioni inglesi svoltesi a Wittering A ll’ala sinistra ě fissato 1’alettone mobile per il centraggio,
si piazzö al primo posto. Al Campionato Europeo svoltosi a che ě di compensato da 1 mm.; su un lato di esso viene fissato
Bruxelles al secondo posto, a 41” di distanza dallo jugoslavo un tubetto d’ottone, che scorre su una forcella di filo d’ae­
Fresl. Al Campionato del Mondo ancora al secondo posto, sfio-
ciaio da 1 mm., incollata al bordo d’uscita con una fasciatura
rando la vittoria, persa per soli 13” nel modo ormai noto.
di seta.
Riteniamo che queste affermazioni siano piú che sufficienti
per convincere chiunque delle effettive doti di questo modello, Il piano di coda ě costituito da un bordo d’entrata in balsa
che pur essendo di linee piuttosto ortodosse, ha raggiunto 6 χ 6 e copertura parziale superiore con una striscia di balsa
un grado di efficienza elevatissima. da 0,8 χ 12 mm.; tre longheroni in balsa da 2,5 χ 2,5, due
Come concezione ě a forte superficie; infatti il carico alare posti superiormente ed uno inferiormente e bordo d’uscita
ě appena di 12 g/dmq., cioě giusto al limite imposto dai Re- 5 χ 20. Le centine sono poste in diagonale, e quindi natural­
golamenti F.A.I. Questa caratteristica, oltre a facilitare il mente il profilo deve essere assottigliato; il materiale usáto
centraggio, dä garanzia di regolaritä nei risultati ottenuti ě balsa da 0.8 mm.
risultando nello stesso tempo ottima per la potenza svilup- La deriva ě fissata al piano di coda, ed ě fatta con ele-
pata dal motore usáto. menti di balsa da 3 mm. Le derivette inferior! invece sono di
Anche la stabilita ě ottima, e la costruzione ě semplice e compensato da 1,5 mm., e vengono incollate al piano orizzon-
robusta; per cui questo modello ě consigliabile anche per gli tale in mezzo a due listellini da 2,5 x 2,5.
aeromodellisti che non abbiano una grande esperienza mo- Il sistema antitermica ě costituito da un elastico_ fissato
tomodellistica, che potranno cosi ottenere subito un ottimo fra il bordo d’entrata della deriva ed il dorso della fusoliera,
motomodello da gara. e dalla solita legatura elastiea di trattenuta, nella quale viene
Passiamo ora a descrivere la costruzione. inserita la miccia, fra un gancio d’acciaio legato ed ineollato
La fusoliera ě costituita da quattro tavolette di balsa; le al piano orizzontale ed una striscetta di compensato da 2,5
due lateral! sono in balsa da 2,5; la superiore e l’inferiore in millimetri che esce fuori dalla coda della fusoliera. Due spi-
balsa da 1,5. Il montaggio puo essere effettuato sul piano, nottini di legno, che sporgono superiormente dal bordo d’en­
dato che il fondo ě dritto. La prima ordinata ě costituita da trata del piano di coda, vanno a battere su un listello di balsa
due strati di compensato da 1,5 mm. ed uno di balsa da 5 mm. ineollato sopra la fusoliera, e fanno da fermo.
Nel primo strato ě ritagliata la forma della gamba del car- La copertura dell’ala ě in carta modelspan doppia; per il
rello, di filo d’aeciaio da 2 mm., che vi viene incastrato e poi piano di coda invece un solo strato. Per la verniciatura di
bloccato anteriormente da una piastra di dural da 1,5 mm., tutto il modello qualche mano di coilante diluito, e quindi
fissato con quattro viti all’ordinata. Tutte le altre ordinate antimiscela.
sono in balsa da 1,5 mm. Alle prime due vengono fissate le
longherine del motore, in faggio da 6 χ 10; il serbatoio, che Per il centraggio assicurarsi che il baricentro cada nella
ě di tipo acrobatico, con il doppio tubetto, ě fissato imme- posizione indicata nel disegno. Aggiungere eventualmente
diatamente dietro la prima ordinata. peso all’alettoncino, in modo da ottenere una leggera virata
La pinna ě costituita da due element! di forza in balsa a sinistra in planata. Il motore deve essere inclinato di 3°
da 3 mm., eollegati da due centine. Il tutto-viene ricoperto a destra e verso il basso. Sotto motore il modello deve com-
in balsa da 1,5 mm., con la vena in senso verticale. Il piano piere una perfetta spirále destra, per ottenere la quale ci si
di appoggio dell’ala ě in balsa da 3 mm., con la vena tra- puo aiutare con la derivetta mobile, che ě di compensato da
sversale, ed ě in due pezzi sagomati a V. Gli angoli fra la 1,5 mm., munita di vite di regolazione. Essa pero dovrä essere
pinna e detto piano, nonchě fra la pinna e la fusoliera ven­ fissata permanentemente non appena ottenuto il centraggio
gono raccordati con del legno plastico. perfetto.
Il piano di appoggio del piano di coda ě costituito da una Ed ora non ci resta che augurare « in bocca al lupo » a
tavolettina trasversale posta anteriormente (vedi disegno), chi vorra accingersi alia costruzione di questo bel modello,
formata da uno strato di compensato da 1,5 mm. ed uno di dal quale non mancherä certamente di ricevere le piú belle
balsa da 2,5 mm. soddisfazioni.

2033
C O R S O Dl R A D I O C O M A N D O
PARTE PRIMA

ELEMENTI Dl E L E TT R O T E C N I C A
Come avevam o prom esso n ello scorso num ero, in iziam o un Corso cli Ra- Ai magneti pub essere data una forma qualsiasi, per esempio rettili-
diocom ando, tenuto d a l nostro va len te co llab oratore Giuseppe To rtora . nea, curvilinea, anulare, a disco, a ferro di cavallo, a Stella ecc. (fig. 2).
Questo corso ha lo scopo d i perm ettere la piu vasta diffu sion e del radio-
com ando, rendendo accessibile questa affascinante a ttiv itå anche a coloro AGO MAGNETICO
che sono com p letam ente dig iu n i di elem enti d i radiotecnica.
Perta n to a b b ia m o vo lu to che il corso in iziasse dai p r im i elem enti L ’ago magnetico (fig. 3) non é altro che un magnete a forma di
fo n d a m en tali di elettrotecn ica. Gli aspiran ti rad ioco n trollis ti com in cino a i'ombo mol to allungato. Ha un peso minimo e pub essere sospeso in equi-
segu irci attentam ente fin da o ia , e alia fine del corso si tro vera n n o in
librio su di una punta metallica.
grad o d i costru irsi il loro radiocom ando, o quanto meno d i usare effica-
Osservando questo ago, notiamo che comunque lo muoviamo esso
cem ente un radiocom ando co m m erciale. Coloro che non a veva n o Disogno di
ritorna sempře alla posizione primitiva. Questa posizione é sempře pa­
in com in cia re dalle cogn izion i fo n d a m en ta li abbian o pazienza. Ben presto rallela all’asse magnetico della Terra, quindi si é dato il norne di Polo
tro vera n n o qualche cosa di interessante anche per lo r o !
Nord a quello che si rivolge verso il Nord della Terra, e all’altro Polo Sud.
Generalmente gli aghi magnetic! hanno il Polo Nord colorato in nero
o bleu.
1) M A G N E TIS M O Un qualsiasi magnete rettilineo, sospeso per il suo centro di gravitå,
segue le stesse leggi dell’ago magnetico. Quindi, riepilogando, ogfii ma­
Da epoca antichissima si conosce un minerále che ha la proprietå di gnete ha due poli, che si chiamano Polo Nord e Polo Sud, una zona neu­
attirare con una certa forza il ferro, e con forza sensibilmente minore tra e un asse magnetico.
altri metalli come il nichel, il cobalto, il platino, il manganese. Questo Spezzando in due o piii parti un magnete, hon lo abbiamo distrutto,
minerále si chiama Magnetite, o calamita naturale, ed il fenomeno di at- ma possiamo constatare che i pezzi risultan ti sono altrettanti magneti
trazione é sťato chiamato Magnetismo. con i loro Poli Nord e Sud (fig. 4).
Non tutti i material! vengono attratti dalla calamita; quelli attratti Questo fatto ci fa pensare che un magnete sia formato da tante par­
sono definiti magnetici e quelli che non subiscono attrazione diama- ticelle magnetizzate, ossia da tanti piccoli magneti, con i poli dello stesso
gnetici. norne ri vol ti tutti da una parte.
Come giå detto il migliore materiale magnetico, cioé quello che viene Se ad un ago magnetico avviciniamo il Polo Nord dl un magnete
maggiormente attratto dalla calamita é il ferro. L ’acciaio e la ghisa sono (fig. 5) vedremo che la punta Nord dell’ago stesso sarå respinta, invece
anch’essi ottimi materiali magnetic!. se avviciniamo il Polo Sud la punta Nord dell'ago verrå attratta. Si é
Tra i materiali diamagnetici ricordiamo il rame, lo stagno, lo zinco, quindi stabilita la regola seguente:
il piombo, l ’aria, l ’acqua ecc. Il ferro e la ghisa, se vengono a contatto I poli dello stesso norne si respingono, i poli di norne contrario si at-
con una calamita, acquistano solo temporaneamente il magnetismo, e traggono.
cioé sino a quando sono sotto Tinfluenza di essa. L ’acciaio in genere, e La forza con la quale un magnete attira o respinge un altro magnete
specialmente quello temperato, tende invece a conservare la· magnetiz- o un qualunque materiale magnetico é stata definite forza magneiica.
zazione ricevuta.
Sfruttando questa proprietå, si possono fabbricare delle calamite år­ 3) C A M P I M A G N E T IC I - L IN E E D I F O R Z A M A G N E T IC H E
ti ficiali, strofinando con un pezzo di magnetite una sbarra di acciaio tem-
perato, avendo cura di agire sempře in un senso. Naturalmente questo Tutto lo spazio entro il quale si esercitano le azioni di un magnete
sistema non puo essere usato per una produzione industriale. I magneti si chiama campo magnetico.
permanentí, oggigiorno, sono prodotti industrialmente usando leghe spe­ La forza che sollecita un corpo magnetico immerso in un campo
cial! di Alluminio. Nichel, Ferro (ALNIFE). Il processo piu usato é quello magnetico, då una misura dell'intensitå del campo stesso in quel punto.
di dare la forma definitiva al magnete a mezzo di fusione, data la grande Quando, spostando il corpo magnetico in vari punti del campo si nota
durezza della lega suddetta, che permette solo lavorazioni con mole sempře la medesima forza, significa che il campo magnetico ě uniforme.
abrasive. II corpo suddetto viene attratto o respinto con una certa forza ed in
una certa direzione. L ’intensitå della forza e la direzione misurano la
2) P R O P R IE T A ’ D E I M A G N E T I intensitå e direzione del campo in quel punto.
La linea lungo la quale si muoverebbe il corpo magnetico si chiama
Avendo a nostra disposizione una sbarra magnetizzata, o magnete linea di forza magnetica.
permanente, studiamone le proprietå: Possiamo praticamente studiare un campo magnetico, disponendo un
Se immergiamo questo magnete nella limatura di ferro osserviamo foglio di cartoncino sopra un magnete, e facendovi cadere sopra della
che questa si addensa solamente alle estremitå (fig. 1), e non aderisce alla limatura di ferro. Ogni granello di limatura si orientera seguendo le
parte centrale. Questo ci dice che solo le estremitå sono magnetizzate. linee di forza del campo.
Ad esse é stato dato il norne di Poli. Alla zona mediana, love non Dallo studio dei campi magnetic! risultano le seguenti proprietå delle
aderisce la limatura, si é dato il norne di Zona Neutra, e alla linea che linee di forza:
unisce i due poli Asse del magnete. a) Le linee dl forza all’esterno dei magneti partono dal Polo Nord e
Il Globo Terraqueo é un grande magnete con i suoi poli, a cui é vanno verso il Polo Sud (fig. 6).
stato dato il norne di Polo Nord e Polo Sud. b) Le linee di forza aventi lo stesso senso, cioé relative ad uno stesso

2034

4
polo o da poll omonimi si respingono invece si attragg;ono se relative una lega speciale per magneti permanenti, come quella innanzi men-
a poli di nome contrario (fig. 7 e 8). zionata.
c) Le linee di forza tendono ad attraversare i corpi magnetici posti Volendo annullare il magnetismo residuo occorre un’altra forza ma­
nel campo. (fig. 9). gnetizzante di senso contrario, chiamata forza coercitiva.
Riferendoci alia fig. 9 vediamo che le linee di forza tendono a passare La variazione della magnetizzazione o della induzione segue con un
di preferenza attraverso la barretta di ferro B immersa nel campc, cio certo ritardo la variazione della forza magnetizzante.
é dovuto alia proprieta del ferro che é un ottimo materiale magnetico. Magnetizzando una sbarretta di ferro dolce per induzione, ad ogni au-
Conoscendo ora questi principi, il campo magnetico si puö definire mento del campo inducente non si ha un instantaneo aumento della ma­
come lo spazio attraversato dalle linee di forza. In un campo magnetico gnetizzazione della sbarretta, ma essa avviene con un certo ritardo, come
uniforme le linee di forza sono parallele ed equidistanti. se la sbarretta opponesse una resistenza a magnetizzarsi; a questo fe-
Materializzando il concetto di intensita di campo magnetico, si dice nomeno si é dato il nome di isteresi magnetica (isteresi viene dal greco —
che l ’intensita stessa ha per valore il numero di linee di forza che lo at- restare indietro).
traversano per ogni centimetro quadrato. Cosi, quando cessa il campo magnetico, la barretta non si smagnetizza
Le linee di forza magnetica che partono dal Polo Nord ed arrivano al immediatamente al cessare del campo inducente, ma qualche istante dopo.
Polo Sud all’estemo di un magnete, ci spingono ad ammettere che queste
linee si prolungano nell’interno del magnete, sino a tornare al punto 6) BUSSOLA
di partenza.
Quindi la linea che completa, nell’interno del magnete, una linea di Abbiamo giå accennato precedentemente che la terra si comporta come
forza si chlama linea di induzione magnetica, ed il loro complesso si una grande calamita.
dice flusso di induzione. Essa ha un Polo Nord ed un Polo Sud, e naturalmente sono present!
Si ě stabilito, per convenzione, che le linee di forza percorrono lo anche le linee di forza che, uscendo dal Polo Nerd, raggiungono quello
spazio all’esterno del magnete dal Pólo Nord al Polo Sud, e quindi il Sud. Di conseguenza vi sarå intorno alia Terra un campo magnetico.
senso delle linee di induzione sarä dal Polo Sud al Polo Nord (fig. 10). Esso é rivelato dall’ago magnetico della bussola, che dirige la sua estre­
mita colorata in nero verso il Polo Nord della Terra, disponendosi paral-
In un magnete parte delle linee di forza che partono dal Polo Nord lelamente alle linee di forza magnetiche.
in tutte le direzioni per raggiungere il Polo Sud, attraversano il magnete
stesso, ossia queste linee di forza nella direzione Nord Sud contrastano GIUSEPPE TORTORÄ
con Ie linee di induzione nell’interno del magnete, aventi direzioni Sud
Nord. Ciö tende a diminuire il magnetismo del magnete, e la causa chia-
masi forza magnetizzante.
Per evitare questo inconveniente, e quindi per conservare i magneti,
che al trimen ti col tempo perderebbero il loro magnetismo, bisogna prov-
vedere a formåre dei circuiti magnetici chlusi, nei quali, non essendovi
Ecco le scatole di montspQio per aeromodelli Zees M.F. con le ultime novilä
piú Poli, la forza magnetizzante é nulla.
In pratica ciö si ottiene riunendo i poli di un magnete con una sbar-
retta di ferro dolce, chiamata ancora (fig. 11).
4) INDUZIONE MAGNETICA
Introducendo un corpo magnetico in un campo magnetico, esso si
magnetizza; questo fenomeno é dovuto alia induzione magnetica.'
Avvicinando un magnete ad una sbarretta di ferro dolce, osserviamo
che questa si magnetizza (fig. 12); ^si osserva inoltre che si genera il Polo Icelecom anda to - m otor! rmoT.
Sud dalla parte dove arrivano le linee di forza, e il Polo Nord dalla parte fscatola d i m on ta g g ig L 1 o 0 0
dove si allontanano, cioé abbiamo la stessa polarita della calamita in-
fluenzante.
Notiamo inoltre che il campo magnetico viene ad essere deformato
dalla presenza della sbarretta di ferro, e cioé che le linee di forza vor-
rebbero passare tutte attraverso di essa.
Chiamasi Permeadilita la proprietå· che ha il ferro di concentrare
in se un maggior numero di linee di forza, in modo che neila regione J B ip la n o telecom andato CR.32I
di campo da esso occupata si forma un flusso molto maggiore di quello Jm otori f in o ad 15cc. i im o to r i f in o a d 1 5 c ( .
che si aveva prima della presenza del ferro. s c a t o l a d i m o n ta g g io I 's c a t o la L 1 5 0 0 -M ··,
Questa proprieta ě diversa per le diverse qualitä di ferro, o diverso
tipo di materiale magnetico. MACCHI a d e la s t ic o
Il ferro dolce presenta una notevole permeabilita. a rn a ta s s a e la s tic i s c a to la d i m o n ta g g io
řsc a to la d i m on ta < L io o o ^ m e m Ě
Avvicinando una sbarretta di ferro a della limatura di ferro, questa ^ g io L 2 0 0 o m M
non viene attratta; ma se alia sbarretta avviciniamo un magnete, la li­
matura viene attratta e si addensa sulla estremita della barretta. Se al- [Via S. Mamolo, 64 ■BOLOGNj
lontaniamo il magnete dalla barretta la limatura abbandona la sbar­
retta stessa. (Fig. 13). R Y A N N A V I ON
Questo esperimento ci dimostra che la sbarretta di ferro viene magnetiz- M e ie c o m a n d a to p e r i
zata per induzione dal magnete, e divenendo a sua volta un magnete lmoFori da 2 a 5 cc.
puö attrarre la limatura. scatola di montaggio
La quantitá di limatura che viene attratta dipende dalla forza ma­ mm ■ - - - η
gnetica del magnete inducente.
5) SATURAZIONE MAGNETICA - ISTERESI
La magnetizzazione per induzione cresce aumentando il campo indu­
cente; quindi immergendo in un campo magnetico una sbarretta di ferro
di una data dimensione, questa si magnetizza con una čerta intensita.
Aumentando il campo magnetico la sbarretta si magnetizzera maggior-
mento. Ciö fa supporre che, aumentando sempře di piu l ’intensitå del
campo inducente, la sbarretta di ferro tenderebbe anch’essa a magnetiz-
zarsi maggiormente.
Ciö pero non avviene, perché la magnetizzazione della sbarretta ha un
limite che non potrá essere mai oltrepassato, comunque venga aumentata
Tintensita del campo inducente.
Si dice allora che la sbarretta ha raggiunto lo stato di saiurazione A L F A AR. 8 5 B w sm tc ic o M m s
magnetica. m S E T A AR Lia p e rtu ra a la re cm. J T e rn p h c is s im o m o
La magnetizzazione acquistata per induzione dura sino a quando dura il W e t e g g ia to r e da i v e lto a d e la s t ic o
campo inducente, se la sbarretta soggetta alia induzione é di ferro dolce; bore - a p e rtu ra I Is c a to la L 550
se invece é di acciaio, al cessäre del campo inducente la sbarretta conserva \cm IA.Q-srntnlnL.19001
una parte piu o meno grande del magnetismo ricevuto.
Questa parte di magnetizzazione conservata dalla sbarretta é stata Inviare le richieste alia ZEUS MODELFORNITURE, Via S. Mamolo 64 - BOLOGNA
definita Magnetismo residuo.
Questo magnetismo residuo cresce se il ferro é crudo, per divenire Richiedere i nostri listini illustrati inviando L. 70 in franeobolli
notevolissima se la sbarretta ě di acciaio temperato, o meglio ancora di

2035
M O B E L L I S T I

ECCO F IN A L M E N T E CIO CHE A T T E N D E V A T E !

A u to rlz z a ta dal C ons. P ro r. per l'ls tru z lo n e T e cn lca

in collaborazione con l’AEROPICCOLA di Torino vi offre


la possibilitä di imparare a CASA VOSTRA, e con MODICA
SPESA il montaggio dei piu moderni apparati per il:

RADIOCOMANDO
di modelli aero-navali.

La RADIO SCUOLA ITALIANA, valendosi della lunga esperienza jatta nel campo dell’insegnamento
per corrispondenza con i suoi corsi di RAD IO TEC N 1C A e TELEV1S10NE, ha creato il PRIMO ed
UNICO corso p e r C O R R I S P O N D E N Z A s u i r a d io c o m a n å ], fin o ad o ra e s is te n te .
NON TRATTERETE PIÚ DA INCOMPETENTI QUESTA BRANCA DELICATA DEL MODEL-
LISMO! Durante il corso con il materiale inviato dalla Scuola m o n te r e te d a V O I S T E S S I n n
p e r fe tto a p p a r a to r ic e -t r a s m itt e n t e p e r m o d e lli s ia a e r e i c h e n a v a li e c h e

R im a r r å d i v o § tra p r o p r ie t a !
Monterete inoltre un magnifico ANALIZZATORE che sarå
indispensabile per qualsiasi altro montaggio di radio comandi
vogliate eseguire in avvenire.
Imparerete ad usare questo strumento attraverso NUMEROSI
ESPERIMENTI che vi prepareranno tecnicamente al mon­
taggio definitivo della rice-trasmittente.
Richiedeteci SU B IT O, specificando chiaramente, Vinteressante
opuscolo
!
IL R A D I O C O M A N D O
che Vi verra inviato gratuitamente

RADIO SCUOLA ITALIANA


Via Don Minzoni 2/RC TO RIN O (104)
I MATERIALI
UNA COMPLETA ED INTERESSANTE RASSEGNA
DEI VARI MATERIALI USÁTI DAI MODELLISTI
A c u ra d i K E R IK O G Å M B U L I - P a r t e I I I e conclusion e

M a t e r i e p l a s tic h é Descriveremo ora le sommarie caratteristiche vecchiamento buona resistenza agli acidi e
delle varie materie plastiche giå enunciate. alcali deboli; discreta lavorabilitå a i reddo.
Per concludere con questa terza puntata Tar- a) « Ebanite». Temperatura di stampabi- 9 ) « Acetilcellulosa». Temperatura di stam­
gomento riguardante i material! usáti nelle litå e vulcanizzazione: 110°/170° — Pressione patura 135°/150° — Pressione di stampatura
costruzioni modellistiche, parleremo ora delle minima di stampatura — 10 kg./cmq. — Stam- 140 kg/cmq. — Densitå 1,29/2,4 — Resistenza
materie plastiche piu comunemente usate, e pabilitå buona; colore nero translucido, re­ alla trazione di stampatura 140 kg/cmq. —
infine delle colle, carte, vernici ed elastico. sistente agli acidi, alcali, olii; buona lavo- Densitå 1,29/2,4 — Resistenza alla trazione
Le materie « plastiche» sono sostanze o mi- rabilitå a freddo e buona resistenza all’invec- 1,5.3 kg/cmq. — Resistenza all’urto 4,5/7 kg/cmq.
scele di sostanze che, in čerte particolari con- chiamento. — Temperatura di rammollimento 60°/80° —
dizioni, possono ricevere una forma solida b) « Celluloide», formata da 100 parti di Colori opachi, traslucidi, trasparenti; stampabi­
permanente. Si distinguono comunemente in nitrocellulosa, 40 di canfora, 80 di alcool — litå ottima; grandi possibilitå di realizzazioni;
natural! ed artificial!: fra le prime vi é il si decompone a 165° con vapori nitrosi — piccola infiammabilitå; buona resistenza agli
corno, l ’avorio, le scaglie di testuggine, e si­ Temperatura stampatura 90°/120° — Densitå: acidi ed alcali; solubile in acatone; buona la­
mili; fra le seconde sono da annoverarsi quelle 1,35 — 1,6 — Resistenza alla trazione: 2,8 — vorabilitå a freddo.
deri vanti da prodotti organic! quali gli aibu- 7 kg/mmq. — Allungamento di rottura: 5/30% Qualche suggerimento, ora, sulla lavorazione
minoidi, la cellulosa, con i suoi eteri ed ester! — Temperatura di rammolimento 70°/90° — e sull’uso modellistico delle materie plastiche.
l ’amido, il caucciu e derivati, le resine 11a- Stampabilitå ottima; in mol ti colori; infiam- Principio fondamentale comune a tutti i ma­
turali e sintetiche. mabile; indurisce all'invecchiamento; resi­ terial! enunciati é la stampabilitå a caldo, alle
Fra le materie plastiche piu comuni la piu ste agli acidi ed alcali se deboh, meno se forti. apposite temperature specificate per ogni spe­
cohosciuta é senz’altro la « celluloide», che Solventi: alcool, acetone ,esteri. Buona lavo- cie; la forma desiderata si ottiene previo ri-
si prepara dalla nitrocellulosa mediante lm- rabilitå a freddo. scaldamento a secco del materiale e successiva
pasto con la canfora a 50° in mescolatori a c) « Plexiglass» Carico rottura minimo a pressione in appositi stampi i quali, a seconda
vapore: la celluloide si presenta cosi come trazione: 5 kg./mmq. — Temperatura di stam­ del pezzo che si desidera, dovranno essere com-
massa semielastica giallastra translucida, la pleti di maschio e femmina, o anche format!
patura 145°/149° — Trasparente, incolore, so- dal solo -maschio e da una femmina incom-
quale viene filtrata e quindi sottoposta a tor- lubile in benzolo.
chi idraulici o a laminatoi. pleta. Di questo secondo genere di stampi, piu
d) « Rhodoid» : carico rottura alla tra­ facilmente realizzabile dal modellista, noi ora
Masse piu elastiche e piu plastiche si rica- zione: 3 kg/mmq., — allungamento 8%.
vano poi dagli « acetonitrati di cellulosa», parleremo.
e) « Materie a base di resina, fenolo, for­ Con le materie plastiche sappiamo che pos-
format! da nitrocellulosa trattata con .'cido maldeide, caricate rispettlvamente con farina
solforico ed anidride acetica, e dall’acetato di siamo realizzare innumerevoli form e: scafi o
di legno, fibre d’amianto, tessuti»: fusoliere a guscio, cappottature per motori, ca-
cellulosa, che si ottiene mediante acetilazione, Temperatura di stampatura rispettivamen-
con anidride acetica in soluzione di acido ace- bine di pilotaggio, carozzerie, ogive, riempimen-
t e : 175° - 150°/165° — 150°/165° — Pressione di ti e raccordi vari (fig. 1); e non ě difficile, spe­
tico ed acido solforico, (in funzione di cataliz- stampatura, rispett. kg./cmq. 140 - 140-175-
zatore), del cartoni di cellulosa da legno. Si cie per i pezzi di modeste dimensioni.
200/250 — Densitå rispettiv. 1,36-2,05-1,39 — Per prima cosa occorrerå un forno che porti
forma un triacetato, che viene parzialmente
saponificato a diacetato (rayon d’acetato). Resistenza alla trazione: 6,4 - 5,5 Kg/mmq. il materiale in questione alla temperatura vo­
Il « Rhodoid» é appunto un prodotto a ba­ — Resistenza all’urto: 150-250-150 — Stam­ luta, e tale forno potrå essere realizzato me-
se di acetato di cellulosa, contenente in me­ pabilitå: ottima e sufficiente, discreta — Opa- diante una serie di resistenze elettriche (sul
dia 2,5 gruppi acetilici per ogni gruppo sac- ca, translucida, trasparente (rispett.) — Pic- tipo di quelle per fom elli e stufe elettriche), in
caride, e si realizza con procedimento ana­ •cola infiammabilitå; leggero deterioramento opportuna sede di materiale coibente (fig. 2);
logo alla celluloide, e si presenta trasparente, dopo lunga immersione a caldo; buona resi­ oppure mediante il fom o da cucina. Inoltre, per
leggermente colorato in blu-verde. stenza agli acidi deboli, cattiva a quelli lorti; la celluloide si puö ottenere la temperatura di
Devesi inoltre ricordare il « plexiglass » : pro­ cattiva resistenza agli alcali — Buona lavc- stampaggio con l ’immersione in acqua bollen-
dotto artificiale di natura organica a base di rabilitå a freddo. te. Per coloro che intendessero costruirsi il
resine sintetiche, trasparente, incolore, simile /) « Materie a base di resine urea-formal­ forno elettrico ricordiamo la legge di Joule:
al cristallo. deide ». Temperatura di stampatura 135°/150° Q = K I2 R t
Altre materie plastiche sono date da re­ — Pressione di stampatura 175/200 kg./cmq.
sine a base di fenolo, formaldeide, caricate con — Densitå 1,48 — 1,50 — Resistenza alla tra­ « la quantitå di calore svolta dalla corrente
farina di legno, fibre d’amianto e tessuti; da zione 3,5/5 Kg./mmq. — Resistenza all’urto in un circuito é proporzionale al quadra to del-
resine a base urea-formaldeide, da acetilcel- 4/5 kg./cmq. — stampabilitå buona; colori Tintensitå della corrente, alla resistenza del
lulosa; da caseina, da ebanite (derivata dal opachi, translucidi, trasparenti; bassa infiam­ circuito, alla durata del passaggio».
caucciu per vulcanizzazione). mabilitå; ottima resistenza alia luce e all’in- Con I in ampére, R in ohm, t in minuti se­
cond! Q in chilocalorie, il coefficiente k assu­
me il valöre di 0,00024.
Da ricordare inoltre che la resistenza di un
filo a sezione uniforme é direttamente propor-
zionale alla lunghezza del filo ed inversamen-
te proporzionale alla sua sezione e dipende dal­
la sostanza con cui-é costituito il filo. Quindi.
L
R = K š-

1
in cui L ed S sono la lunghezza e la sezione
O del filo e k é la «resistenza specifica » della so­
O stanza componente il filo, che e uguale alla
3 1 resistenza elettrica di un filo di *tale sostanza
avente la lunghezza di un metro e la sezione
di 1 mm. Tale valöre é di 1,00 per il nikel -
cromo, materiale con cui sono preparáte le re-
o
io sistenze elettriche per fom elli e stufe.
La seconda cosa necessaria per la lavorazione
della plastica é, specie per il plexiglass e la
celluloide o il rhodoid (materiali piu usati per
il modellismo e piu facilmente sagomabili), la
0

fabbricazione di uno stampo (fig. 3). Come ab-


biamo detto, ci limiteremo, per ragioni di sem-
plicitå, ad uno stampo formato da un maschio
Pig 2. in legno ben liscio e rlproducente la forma che
si vuole ottenere, ridotta perö di uno spessore
pari a quello della materia plastica che si usa,
fig. 1 1- resistenze e da una femmina ridotta solo ad un foro di
forma pari a quella della sezione maestra oriz-
2- coi behts zontale del maschio, con le dimensioni perö
questa volta maggiori rispetto al maschio stes-
3- l ami ere so, dello spessore della lamina plastica che si
vuole usare.
Il supporto dello stampo, come da fig. 3, puö
4- t e r mo m et f o essere realizzato da una base in legno, su un
cui margine é il sostegno della leva a cui andrå
fissato il maschio, e sulla cui superficie supe-

2037
getali (Wickstroemia canascens, Edgeworthia mento massimo dl una provetta di 16 cm.:
papyrifera, ecc.): é assai solida, resistente, in ordito 30%, in trama 20%.
dolce al tatto; pesa gr. 12 al metro quadrato Ogni tessuto é generalmente tessuto in
poco impermeabile. « pežze» di varia larghezza ( « altezza» del
La carta velina é una qualitå di carta ge­ tessuto), i cui margin! longitudinal! sono det-
neralmente senza colla, fatta con fibre molto ti « cimose», e sono fatti in modo da non
resistenti quali canapa, lino o buona cellulosa sfilarsi; i fill posti parallelamente alle cimose
chimica (carta « avio »). costituiscono lo « ord ito», quelli perpendico-
La carta pergamina ě molto resistente, piu lari ai precedenti la « trama » (fig. 7).
pesante delle precedent! (da 2 a 4 volte) a se­ Vediamo ora come vanno tagliate le vele.
conds dello spessore. Piu impermeabile delle Tralasciamo ora le vele quadre dei selleri, in
precedenti. quanto, essendo in genere questi dei modelli
La carta in genere si adopera per il rivesti- statici, il taglio delle vele non riveste par-
mento degli aeromodelli, preferendo quella piu ticolare importanza.
leggera per i piani di coda e l ’ala; il sistema Ci riferiremo alle vele dei cutters: fiocco e
di rivestimento in carta credo sia noto, co- randa aurica o marconi (fig. 8), e considere-
munque é bene sempře raccomandare la mas- remo specificatamente i due tipi di vela piu
sima cura e ordine nel lavoro; per le all si in uso sui modelli, il fiocco e la vela marconi.
rivestirå prima la faccia inferiore, quindi la Ambedue sono vele triangolari (fig. 9), e pre-
superiore, prima una semiala e pol l ’altra; i sentano un lato di « inferitura», rappresen-
raccordi fra i pezzi di carta é bene farli ca- tato dal cateto verticale nella marconi c dal
pitare sulle centine o sui listelli, in modo da lato piii lungo nel fiocco; una « caduta pop-
renderli non riconoscibili e fare un accurato piera» o « filo di uscita», rappresentata dal
lavoro. Similmente per i piani di coda e la lato opposto al precedente, e da una « base»
fusoliera; ricoprire sempře una parete per o « linea di scotta», rappresentata dal lato
volta, anche con strisce di carta. La colla da inferiore.
usare sarå la gomma arabica, la colla d’amido Sia la vela marconi che il fiocco, se si rea-
(colla per ufficio) e simili. Ricoperto ii mo- lizzano, come piú spesso, tutte di un pezzo,
dello, si bagnera la carta con uno spruzzatore debbono essere tagliate sulla stoffa in modo
in maniera uniforme, e si fisseranno le parti che la caduta poppiera sia parallela alia ci-
bagnate su un piano di legno, mediante pun- mosa, cioé sia in ordito; quando la caduta
tine e pesi, in modo da evitare lo svergola- poppiera é dritta, puö benissimo farsi com-
mente provocato dalla carta che, asciugan- baciare con essa; qualora la caduta poppiera
dosi, si tende (fig. 6). é invece curva o « allunata» (in genere nelle
Da ultimo si venicerå il modello con col­ vele Marconi), l ’ordito dovrå corrispondere al­
lante diluito o vernice alla cellulosa, sempře la retta congiunte i due estremi della caduta
diluita. poppiera stessa (fig. 10).
Fra le stoffe, si usa in modellismo general­ In fig. 11 sono disegnati i « fe rz i», che po-
mente la tela, e la si adopera per fare le tranno essere fatti mediante semplici cuci-
vele ai navimodelli. La fibra tessile normal­ ture, e solo per ragioni estetiche.
mente impiegata é il cotone, il quale é rica- L ’elastico in modellismo si adopera solo qua­
vato dalla peluria che avvolge i semi delle le motore per modelli volanti. La gomma ela-
piante « Gossypium», coltivate specialmente stica o caucciú si estrae dal lattice di molte
in America ed Africa. Il genere di tessuto che specie di piante delle regioni tropicali, appar-
normalmente si adopera per le vele é la co- tenenti principalmente alle famiglie delle
sidetta « pelle d’uovo», un tessuto molto leg- « euforbiacee» e « arctocarpee». Pesa in ge­
riore ě 11 supporto per fissare la femmina, for­ gero, soffice e con tessitura uniforme. A ti- nere 1 kg. al decimetro cubo, quindi il filo
mata da due tavolette forate, delle quali una tolo indicativo, diamo alcune caratteristiche per matasse elastiche da mm. 1x6 peserá
sarå fissata al supporto, e l’altra sarå fissata delle tele di cotone piu in uso: n. dei fili per gr. 16 al metro lineare. L ’allungamento del
sulla prima, previa inserimento fra le due della cm. 30-32; peso massimo per metro quadrato filo elastico é in genere di 7-8 volte. E’
plastica rlscaldata. Il procedimento poi é chia- gr. 110-140; restringimento piu accorciamento noto che l ’elastico va conservato in un barat-
ro, come da fig. 4, ove si vedono le varie fasi dopo bagnatura ed asciugatura 6%; allunga- tolo metallico a chiusura ermetica e ben
della sagomatura in plastica di una cappottina;
bisogna operare con precisione e con rapiditå
specie per quanto riguarda il plexigass. La forma
appena stampata va lasciata in sito per qualche
minuto, poi tolta dalle due tavolette formanti la
femmina e opportunamente riflnita al margine,
togllendo la parte di materiale che era restata
imprigionata fra le due tavolette medesime
(fig. 5). Occorre naturalmente un poco di pra-
tica; rlcordare di non tenere troppo il materiale
fuori dalla sorgente di calore prima di esercl-
tare una pressione graduale e rapida.
La celluloide ha un procedimento ancora piu
semplice, perché per portarla a temperatura di
stampaggio basta immergerla per qualche tem­
po in acqua in ebollizione. Con tutta probabili­
ta puö accadere che, durante lo stampaggio, la
lamina plastica si raff reddi; in tal caso é inu­
tile forzare con la pressione, ma occorrerå ri­
mettere in caldo il pezzo, e poi continuare la
manovra di stampaggio.
Altra raccomandazione é quella di non usaro
spessori superioři ai 2 mm.
E’ noto che la celluloide si incolla a collante
cellulosico. mentre il plexiglass ha bisogno di
solventi composti di sostanze organiche, quali
la plastica liquida o il tricloruro di vinile.
Da ricordare poi che la celluloide non é in­
dicate per modelli con motore ad incandescen-
za, a causa del deleterio effetto della miscela.

C a r t e - S t o ll e - E llas tico
Per 11 rivestimento delle diverse strutture de-
gli aeromodelli il materiale piu. usato é la
carta. Sappiamo che la carta ě data da fogli o
nastri piani di spesso variabile, costituiti da
minute fibre addossantesi e intersecantesl fra
loro. Si fabbrica con materie prime contenenti
cellulosa in fibre: cenci, stracci, ginestra, cel­
lulosa, pasta di legno, carta da macero.
L'invenzione della carta sembra da attribuirsi
ai clnesi nel sec. I l l a.C. (carta di canapa); e
da questi l ’arte passö ai giapponesi ed agli ara­
bi, che la diffusero in Africa settentrionale, Spa-
gna, Sicilia. In occidente venne porta ta dai
Crociati. In Italia le prime fabbriche furono
lmpiantate nel sec. X III (Fabriano), e l ’in-
venzione della macchina da carta é dovuta
a Nicola Robert, nel 1799.
I tre tipi di carte piu usati nel modellismo
sono: carta seta, carta velina, carta perga-
mina.
La carta seta é originaria del Giappone,
ove é fabbrlcata con fibre lunghissime ve-

2038
coperto di talco, e che, prima dell’uso, esso
va liberato dai residui di talco e ben lubri-
ficato nonché snervato. (Chi desiderasse una
ampia trattazione sull’elastico puó vedere su
Modellismo n. 45-47).

C o lle e v e r n ic i
Concludiamo la nostra trattazione parlando
sommariamente delle colle e vernici che ge­
neralmente sono usate in modellismo.
Fra le colle é noto che euella universal-
mente conosciuta ed usata é il « Collante cel-
luloslco», chiamato anche « Cement» in al-
cuni derivati posti in commercio in tubetti.
II « collante» ě in realtä -una « vernice ade-
siva alla nitrocellulosa», ed é composto da
eteri nitrici della cellulosa (acido nitrico e
solforico concentrati su cellulosa pura o co­
tone in fiocchi) con solventi sul tipo dell’ace-
tone. E’ perfettamente resistente all’acqua, es-
sicca^ in breve tempo, ě diluibile con 1’ace-
tone.
Un’altra colla sintetica é quella plastica,
data da compostl vinilici e resine liquide,
ma tale colla ha un tempo di essiccamento
molto maggiore del collante, ed ě quindi
inadatta per le realizzazioni del tipo a tra-
liccio, e per quelle che non possono essere
poste ad asciugare sotto pressa.
Sempře a base di nitrocellulosa, in gene-
re in soluzione etereo-alcoolica, si preparano
poi le vernici, che hanno la particolaritå di
essiccare in breve tempo. Per verniciare con
vernici alia nitro ě opportuno fare un poco
di pratica: ě necessario diluire molto la ver­
nice con il diluente e spalmarla con un sof-
fice pennello, senza soffermarsi troppo sul­
la parte e senza ripassarvi troppe volte.
Essiccatasi la prima mano se ne darä una
seconda, quindi una terza e cosi via. E’ ne­
cessario che la vernice sia molto diluita, ma
non preoccuparsi se alle prime mani non co-
pre bene.
Lo « stucco» alla cellulosa serve per rico-
prire le parti da verniciare, in genere le parti
in legno, come scafi e simili; puö essere dato,
se pastoso, con apposita spatola flessibile (in
metallo o celluloide); oppure, se diluito fino
a renderlo un liquido denso, a pennello. Per
allisciare la parte stuccata si userå della car­
ta abrasiva a grana sempře piú fina e molta
acqua; dopo di che si passerå alla vernicia-
tura.
Un ultimo tipo di vernice da ricordare é
quella detta « antimiscela», perché compo-
sta di elementi che non vengono alterati, a
differenza delle comuni vemici alla nitro, dal
combustibile dei motorini. Tale vernice é tra-
sparente e brillante.
Abbiamo cosi concluso la trattazione su tut­
ti i materiali adoperati in genere dai modelli-
sti nelle loro realizzazioni. Gli articoli pre­
cedent! (riguardanti i legnami e i metalli con
le relative leghe) sono stati pubblicati sui nn. 65
e 66 di Modellismo.
NERINO GAM BULI

ULTIME N O T IZ IE
A parziale modiflca di quanto
contenuto nel Calendario Sportivo
nazionale, pubblicato nello scorso
numero, comunichiamo che la
« Coppa Capriolo », anzichě essere
riservata alla categoria Veleggiato-
ri, sarå aperta alle tre categorie
V-E-M.
Potrannø partecipare pertanto
sia aeromodellisti singoli che squa-
dre. Le quote di iscrizione (L. 200
per ogni modello e L. 400 per ogni
squadra), dovranno pervenire al-
l’Aero Club di Salerno, via de Gra­
nita 26, entro il 15 aprile.
La gara avrå luogo il giorno 24
aprile, ed il 25 sarå effettuata una
gita turistica ad Amalfi e Positano.

2039
La Coppa Tevere
a VITERBO
DAL 27 A L 29 GIUGNO

UNÅ GARA PREPARATO RY


T E N U T Å IL 20 M ARZO
L ’Aero Club di Roma indice la quinta edi-
zione della « Coppa Tevere», la classica gara
nazionale per modelli a volo libero, che tanto
successo riscosse nelle precedent! edizioni.
La gara si svolgerå nei giorni 27-28-29 giu-
gno, e ad essa sarå anche abbinata ana « Ga­
ra Nazionale per modelli radiocomandati » t
E’ anclie probabile che la gara sia valevole
quale selezione per i Campionati del Mondo.
Alio scopo della migliore riuscita della ma-
nifestazione, l ’Aero Club di Roma ha deciso
di far disputare la gara sull’aeroporto di V i­
terbo, dove i concorrenti potranno usufruire
dell’alloggio sul campo (cosa che, fra gli altri
vantaggi, permetterå di effettuare i lanci nelle
prime ore della mattina), e della locale mensa.
Ulterior! particolari organizzativi, nonché il
Regolamento completo della manifestazione,
verranno tempestivamente portati a oonoscen-
za di tutti gli Aero Clubs nazionali.
Alio scopo di prendere contatto con il cam­
po, e di studiare le possibilitå organizzative,
il giorno 20 marzo gli aeromodellisti romani si
sono recati sull’aeroporto di Viterbo, dove
hanno disputato una gara amichevole, insie-
me agli aeromodellisti locali.
Malgrado le condizioni atmosferiche poco
buone, dato che spirava un forte vento, e
malgrado che la preparazione di molti con­
correnti lasciasse un po’ a desiderare, dato che
era la prima gara della stagione, i risultati
ottenuti si possono considerare soddisfacenti.
Letter a 22
Inoltre la gita ha permesso di constatare in ogni iniziativa di lavoro
che Taeroporto si presta assai bene per la in ogni carta che rechi il vostro nome
disputa di una gara nazionale, in quanto ě vi presenta e vi aiuta.
assai vasto, e con del terreni circostanti ab- In casa vostra, a portata di mano,
bastanza liberi. Inoltre offre le piu ampie ca-

Ol i vet t i
vi darå in ordinata scrittura, in copie nitlde,
pacitå ricettive per i concorrenti, favorite an­ domande di esami, di concorso, di impiego,
che dal cortese interessamento delle locali Au­ richieste di documentl, ricevute, fatture,
torita militari, che giå in questa manifesta­ e la corrispondenza quotidiana
zione preliminare si sono prodigate, mettendo
a disposizione un impianto di altoparlanti, vostra e di chi vive con voi: ě la Olivetti
due « campagnole » per il recupero del modelli, che unisce a un massimo di prestazioni
tavolini, sedie, etc. il m inim o form ato, peso e prezzo.
Insomma gli aeromodellisti romani hanno
veramente lasciato l ’aeroporto di Viterbo con
la netta impressione che la « Coppa Tevere
1955» sarå veramente una gara « da far epo-
c a », tanto pm che i component! del « Circo- p rezzi
lo Costruttori Aeromodelli» di Viterbo, e in
special modo i bravi Oliva, Frillici, Cagionati Tipo TiTi . . . . L. 41.000 + ΐ·6·Ε.
e Senna hanno dimostrato spiccate capacitå con incolonnatore automatico e verniciatura liscia chiara
organizzative.
Tipo L . . . . L. 38.800 + I.B.E.

rc i ια υ ι ι ι ι α ζ , ι υ ι ι ι u i a u iju io iu

Siamo pertanto certi che tutti gli aeromo­ Cat. Vj.


dellisti italiani non vorranno mancare all’ap- 1. Battisti Giuseppe - Viterbo p. 212
puntamento. 2 . Serra Giorgio - Roma ^ p. 167
3. Olivieri Pietro - Roma p. 160
Ecco le classifiche della gara amichevole,
che si é disputata su quattro lanci per la clas- Cat. Es.
se Senior, e tre per la classe Junior. 1. Ricci Luigi - Roma p. 589
Ai primi due classificati di ogni categoria 2. Camilli-Di Pietro - Roma p. 553
sono stati assegnati premi gentilmente offerti 3. Hari Osvaldo - Pescara p. 342
dalla « Shell Italiana», e dalle Ditte Aeromo­ Cat. Ms.
delli ed Aviominima di Roma.
1. Cavaterra Omero - Roma P- 540
Cat. Vs. 2 . Cacciani Sergio - Roma p. 442
3. Lustrati Silvano - Roma P· 346
1. Federici Giovanni - Roma p. 564
2. Cavaterra Omero - Roma p. 519 Cat. Mj.
II bel m odello W a k efield del pescarese lla r i 3. Marchettl Ennio - Roma p. 488 1. Fabbri Giorgio - Roma P- 180

2040
Un interessant© veleggiatore A-3

« A L B A T R O S »

di E AA I O M A R C H E T T I

Albatros, uccello dalle possenti ali che rienza di allora) un bel, anzi un brutto,
ti permettono una rapida salita nelVaz- mattino, in un lancio di prova con 20
zurro del cielo, alla ricerca di correnti metri di cavo, commisi l’imprudenza
favorevoli che ti portino in lunghi e si-
lenziosi voli. lo, piccolo essere, ho volu­
di sganciarlo senza l’antitermica. Pen-
savo che essendo mattina presto non
Rivenditori diretti
to imitare la grande Natura costruen- ce ne fosse bisogno. Invece in pochi se-
do questo tuo fratellino. condi lo persi di vista, e diciamo pure
Le tue lunghe ali sono sintetizzate in di proprietä! Anche perchě non voile A e ro m o d e lli
questo involucro sottile di carta e li- funzionare il timoncino, e persa cosi la R O M A - P iazza S a le rn o . 8 - T e l. 846 .78 6

stelli; le tue piume sono le centine, ed virata, puntö deciso la sottile prora ver­
so la direzione della notevole brezza, A v io m in im a - Cosm o
il tuo becco questa lucente prua di
metallo! che nel contempo si era alzata. Per R O M A - V lo S. B a sllio, 4 9 a - T e l. 4 3 .8 0 5
quanto lo cercassi per un largo raggio,
Albatros, insegna a questo tuo fra- non mi fu possibile trovarlo. Abbando- E m p o riu m
tello di carta le rapide cabrate ed i tuoi nai le ricerche e la speranza di ria- M IL A N O - V ia S. S p irito , 5
armoniosi e lunghi voli. Fa che il suo verlo, anche perchě mancava il pre-
volo lo innalzi sempře piu in alto dal­ vidente cartellino col nome e indirizzo. L a M o d e llistica
la terra. Tutto questo perö mi ha insegnato tan­ M IL A N O P iazza X XV A p r íle , 3
Nel momento dell’ascesa, il cuore di te misure di sicurezza, che posso rias-
chi Vha costruito batte ansioso nello sumere in poche righe: M ovo
sforzo della conquista dell’aria, quasi 1) Cartellino suaccennato, con pro- M IL A N O - V ia S. S p irito , 14 - T e l. 7 0 0 .6 6 6
potesse aiutarlo con la sua volontá; e messa di lauta mancia, fin dal primo
quando con uno scatto il grande uc­ contatto con Paria.
cello si stacca dal cavo, volteggiando li­ 2) Miccia antitermica, direi quasi
bero nel cielo, quel cuore che ha tre- anche nei lanci a mano (esagerato!). Aggiornate le collezioni!
mato per Vascesa, si abbandona alia 3) Timoncino con mollette per vi­
gioia della conquista, dimenticando, rata abbastanza forti; ed infine pre-
anche per breve tempo, le fatiche e le ghiera alia Madonna di Loreto, che Le c o p ie a rre tra te di " M O D E LL1S M O „
preoccupazioni della vita. protegga l ’invisibile pilota dei modelli van no ra p id a m e n te esaurendosi. A ffr e tta -
volanti. te v i a c o m p ie ta re le vostre c o lle z io n i. I
* * *
Cominciai quindi a costruire il secon- num eri a rre tra ti v e n g o n o in v ia ti fra n c o d i
Mi sono trovato a costruire modelli do modello, uguale al primo nei suoi
p o rto d ie tro rimessa a mezzo v a g lia p o ­
volanti non so neppure io come e organi essenziali; modificai solo l’ala,
che nel primo era a doppio diedro, s ta le od assegno b a n c a rio .
quando; forse spinto dalla segreta spe-
ranza di vedere i miei tre figli dedi­ mentre in questo la realizzai col solo e sa u riti
N . 1, 2, 3, 4, 5 e 6
care le ore di svago a questo sport, che diedro alle estremitä. Questa modifica
a mio parere, oltre a dare il pretesto di eflettivamente rende la salita piu rego- D a l 7 al 26 L. 100 cad.
lare, ed evita quegli sbandamenti che
passare belle mattinate all’aria aperta
nelle prove di volo, sviluppa, durante sovente si verificavano nel modello pre­ D al 27 al 33 „ 200 „
la fase costruttiva, l’inventiva, l’ordine cedente. D a l 3 4 a l 45 „ 250 „
e la precisione. Inoltre esercita la men­ Con questo modello partecipai ad una
te a risolvere quei tanti e tanti proble- gara, diciamo cosi di allenamento, in- D a l 4 6 in p o i „ 200 „
mi tecnici e pratici che le buone ca- detta dal nostro Aero Club di Roma, e
ratteristiche di un modello richiedono. dopo i miei lanci, con tempi modesti, In d iriz z a re a lle E d izio n i MODEILISMO
Il modello che vi presento ě la copia ma regolarissimi, risultai terzo; ma in-
di un precedente veleggiatore, che pur- tendiamoci, partecipavano alla gara i Via Andrea Vesallo, 2 (angolo Nomentana, 32)
troppo mi ě scomparso nel cielo. Il fat- cannoni dell’aeromodellismo romano.
R O M A
taccio avvenne cosi: dopo lunghe e la- Infine in un’altra garetta, dove pure
boriose prove, (data la mia scarsa espe- partecipavano i summenzionati canno-

2041
UN I N T E R E S S A N T E M O D E L L O STORICO

NAVE E G I Z I A N A R E A L E A C U R A Dl V I N C E N Z O L· C S C I

C E Äf ÄTI STORICI S I I , I, 1! ΜM I BGIZIåSTE

II primo natante egiziano fu certamente il... canestro. Era li uniscono come mattoni, e costruiscono uno scafo di nave
una imbarcazione costr.uita con fasci di papiro legati insieme, con questo sistema: attaccano tra loro i pezzi di legno a
che a volte poteva trasportare anche diverse persone. Que- mezzo di lunghi pioli posti l’uno accanto all’altro. Costruito
ste barche-canestro peraltro furono ben presto dbbandonate, lo scafo della nave, dispongono le traverse sopra i bordi; non
perchě inadatte al trasporto delle merci, e sostituite da altre usáno ordinate e calafatano le giunture col papiro. Hanno un
imbarcazioni in legno: le piroghe, scavate in un tronco di solo timone che passa attraverso la carena. L ’albero é fatto
albero, e un altro tipo di nave costruito con assi o tronchi di ď acacia e le vele di papiro S difficile per queste navi r i-
legno (originario del Libano), legati od attaccati uno accanto salire il Nilo, a meno che il junto non sia forte, e le si pos-
all’altro con un caratteristico sistema di pioli ( che impedi- sajio rimorchiare dalla riva. h e l discenderlo, peraltro, sono
vano a detti tronchi di muoversi), e di liane che legavano portate dalla corrente. Hanno un’ancora galleggiante, fatta
tutta la nave. di pezzi di legno di tamarisco uniti da una intrecciatura di
Ecco come Erodoto ci descrive queste antichissime im ­ canna e da una pietra forata pesante circa due talenti. Si
barcazioni: « ... si costruiscono con legno di acacia navi u ti- getta l’ancora dalla parte anteriore della nave... Le navi cosi
lizzate per trasportare m erci; questo albero ě simile al loto di fatte sono molto numerose in Egitto ed alcune portano piu
Cyrene, le lacrime che colano sono di gomma. Gli Egiziani, di mille talenti (.il talento era di circa 26 kg. - N.d.R.) ». Gli
tagliando dall’acacia dei pezzi di legno di circa due gomiti, elementi di acacia misuravano pertanto circa un metro cia-

2045
scuno, ed erano tagliati con asce, senza pialla ně pialletto,
come prováno le loro forme irregolari. L’acacia, legno dif­
ficile da lavorare e da piegare, ě imputrefattibile per il suo
alto contenuto di resina. La nave non aveva ossatura: aveva
invece i bagli. Nelle navi di un certo tonnellaggio, le estre-
mitå erano legate insieme e tese da una grossa corda, pér-
corrente l’asse della nave e mantenuta da forche, per evitare
le deformazioni. G li attuali battelli di flumi esotici impiegano
tale sistema, con la variante che oggi la corda ě rimpiazzata
da tenditori di acciaio.
Secondo bassorilievi e dipinti (affreschi) le bar che piccole
non superavano i 4 m., di lunghezza, e di esse solo due m etri e
mezzo circa erano immersi, e ciö a motivo della loro forma
crescente che rammenta il caicco (piccola barca turca), le
gondole veneziane, le pirogre ecc.
Le navi egiziane non avevano qualita marinare, poichě co-
struite guasi esclusivamente per navigare sul Nilo e nelle pa-
ludose pianure da esso inondate.
Secondo Vimportanza (tonnellaggio) della nave, vi erano
uno o piii tim oni con uno o piii piloti; le piccole navi invece
(es. le barche funerarie) non avevano timone. II numero dei
rematori poteva essere anche da 7 a 15 per bordo, secondo
la nave; in un primo tempo essi voltavano la faccia verso
prua, e questo dimostra che pagaiavano. Successivamente
adottarono anch’essi la normale posizione per remare e ces-
sarono di pagaiare. I remi erano legati agli scalmi.
L ’albero, ribaltabile, era di un solo pezzo. In seguito fu in
due pezzi, ma questo tipo disparve con la V I dinastia; gli
alberi non avevano sartie, ma erano puntellati sul davanti e
sul retro. In cima all’albero era una specie di cornice di le­
gno o di bronzo che riceveva le funi e gli imbrogli. Esiste-
vano due tipi di vele quadrate; un tipo largo con un pennone
alto ed uno basso (sul quale ultimo spesso erano legati dei
grossi sassi, e che, secondo alcuni documenti, veniva innal-
zato contro il superiore per imbrogliare le vele); un altro
senza pennone basso, meno largo e le cui estremita inferiori
erano fermate direttamente sui bordi.

COSTRUZIONE DELLA NAVE REALE


La Scala dei disegni ě di circa 1: 100. Ě un ottimo modello
da vetrina, molto decorative e di semplieissima costruzione, (piii larghe) della stessa impiallacciatura, ma in senso dia­
che tutti, anche i principianti, sono in grado (con poca fatica gonale, questa volta incollate (preferibilmente con collante
ed in poco tempo) di costruire. alia nitro). Via via che s’incolla una striscia diagonale, si
Lo scafo puo essere realizzato in piii modi: toglieranno naturalmente gli eventuali spilli che fermano il
1) intagliato da un unico blocco di legno (preferire il primo strato di impiallacciatura in quella zona e si fissera
cirmolo); invece con altri spilli la nuova striscia.
2) a strati sovrapposti (cirmolo); Fatto ciö, sul tutto va applicato in senso longitudinale il
3) con ordinate e fasciame; fasciame vero e proprio, in listelli di faggio (o noce) di
4) con una forma. mm. 1 o 1 i/2 χ 5. Una volta seccata la colla lo scafo avrä
Per quesťultimo sistema ě necessario fare prima una acquistato una sensibile robustezza; scartavetrate bene e
forma in legno duro o gesso, di una misura leggermente in- toglietelo dalla forma.
feriore al disegno. Ciö fatto, si ricopre detta forma nel senso Gli altri sistemi di costruzione (a fasciame; a strati so­
longitudinale con striscie di impiallacciatura (di faggio eva- vrapposti, ecc.) sono troppo cónosciuti perchě stia a spiegarli
porato o di noce) larghe da 5 a 7 mm., senza peraltro adope- Mettete i bagli (traverse) a circa 5 mm. al di sotto del
rare la colla, ma facendole aderire alia forma per mezzo di bordo dello scafo, poi cominciate a mettere i listelli del ponte
spilli. Ciö fatto, ricoprire con un secondo strato di striscie (da 1 i/2 χ 4). Per figurare la... cucitura che legava le tra­
verse alle tavole del ponte, fate dei fori col succhiello o con
un piccolo chiodo arroventato. Decorate esternamente lo
scafo, adoperando colori a tempera. Tenere presente che al
disotto della linea di galleggiamento lo scafo non deve avere
decorazioni. Potete anche fare le decorazioni con colori alla
nitro; in quesťultimo caso, quando avrete finito il lavoro,
passate, su tutto l’esterno dello scafo, una mano di colla
« Vinavil ». Questa, asciugando, attenuerå la brillantezza dei
colori, con ottimo effetto.
Preparáte l’albero come da disegno, e montatelo sullo
scafo. Il pennone va montato a parte con le sue manovre,
la sua vela ed i sacchetti (formati da reti e riempiti di sas-
solini). Per la vela ě meglio adoperare tela grezza; per la co-
lorazione delle decorazioni adoperate vernici da tessuti, che
non spandono, oppure vernici normali, ma avendo l ’accor-
tezza di passare prima sul tessuto una mano di chiaro
d’uovo.
La costruzione di questo modello non presenta, come
avrete notato, aleuna difficoltä. Peraltro sarö a disposizione
di chiunque vorra chiedermi chiarimenti, consigli o altro,
purchě scrivendomi alleghi l’affrancatura per la risposta.
Ed ora, al lavoro!
VINCENZO LUSCI
Via Castelfidardo 2 - Firenze

z046
nsseme L e n
DÍL COnSIGLIO
DI RGT T I UO
DGLLH P. m. n. I.
II giorno 21 novembre 1954 si ě te-
nuta, presso la Sede della F.M.N.I.,
l’Assemblea Ordinaria del Consiglio Di-
rettivo. Erano presenti: il Presidente
Dott. Ing. Rapi Luigi, il Vice-Presiden-
te Dott. Ing. Mezzani Carlo, il Segre-
tario Dott. Ing. Curti Orazio, il Presi­
dente della C.T.S. Sig. Cressi Angelo e
i Consiglieri Dott. Arch. Brusotti Cé­
sare, Dott. Ing. Zibetti Ottorino, Sig.
Sciaccaluga Franco. Assenti giustificati:
il Vice-Presidente Simoncini Michele,
delegato dal Segretario e il Dott. Zipolli
Giancarlo.
II Presidente ha fatto un rapido re-
soconto della stagione sportiva, ed ha
annunciate l’attivitå futura, con parti- Consiglio ha rivolto un caldo appello Magi Libero, Milano, via Stoppani n. 40.
colare riguardo alia partecipazione uf- a tutte quelle Associazioni o Gruppi, Sig. Rebosio Rinaldo, Genova, via Ca-
ficiale della Federazione alia Mostra In- che ancora non lo abbiano fatto, affin- saregis n. 15. Sig Reggiani geom. Bru­
ternazionale dello Sport, che si terra a chě vogliano affiliarsi alla F.M.N.I., in no, Torino, via Frejus 37. Sig. Terra-
Torino sotto l’egida del C.O.N.I. Per- modo da potenziare ulteriormente il rossa Luigi, Genova, salita S. Rocchi-
tanto tutte le Associazioni aderenti al­ Modellismo Navale Italiano. no n. 46/2.
ia F.M.N.I. sono invitate a contribuire Successivamente ě stata riassunta
con l’invio dei piú significativi modelli 1’attuale situazione del Registro Modelli-
da Regata. stico Navale Italiano; e quindi sono
L ’ing. Rapi ha concluso accennando stati proclamati i Campioni Italiani
alle trattative intraprese presso il C.O. per il 1954 (i cui nomi sono giä noti).
N.I. per un eventuale riconoscimento e LA RIVISTA
Ě stato stabilito di mantenere in vi­
sovvenzionamento, in modo da poter
sopperire alle necessitä della Federa­
gor e la Classe Nazionale « J »; e di li- PER I MAESTRI Ě
mitare la partecipazione degli yactmo-
zione, per le quali le attuali disponi­ dellisti ai Campionati Nazionali per ogni
bilita flnanziarie sono insufficient!. A Associazione, in numero proporzionale
questo scopo tutte le Associazioni sono ai modelli stazzati in ogni classe. Il
invitate ad inviare una documentazio- Campione Nazionale di ogni classe ě
ne scritta e fotografica delle proprie iscritto di diritto per l’anno succes­
attivitä.
Il segretario ha elencato le Associa­
sivo, « fuori quota ». Rassegna quindicinale dell'istruzione p r im
Sono state stabilitě le date delle Re­ A N N O IX
zioni affiliate alia Federazione; ed il gate Nazionali valevoli per il Campio­
nato Italiano 1955 dei Modelli a Vela
e a Motore, che verranno disputate su C ondizioni di ab b o n am en to :
due prove nella stessa giornata, per
ogni Singola Classe di Modelli a Vela; Italia L. 1500 · Estero L. 2300
nonchě il Calendario completo 1955 (giä
pubblicato).
Inline ě stata tolta la seduta, con Ricchi «Concorsi a Premio»!
l’augurio del sempře crescente sviluppo
del Modellismo navale Italiano. Facilitazioni ed agevolazioni
La Commissione Tecnico - Sportiva, per tutti gli aderenti
rende noto che tutti i CertifLcati di
Stazza di modelli della Classe Nazio­
nale « F » sono scaduti, e che pertanto
S a g g i d e lla R ivista e c e d o la program m a
i modelli di tale Classe dovranno, se
necessario, essere modificati in confor- si sp e d is c o n o a ric h ie sta g ra tu ita m e n te
mitä alle nuove regole, e quindi ristaz-
zati. Gli stazzatori ufficiali sono i se- DlREZIONE E AMM1N1STRAZI0NE IN RQVIG0
guenti: Sig. Carucci Giuseppe, Napoli,
via Salvator Rosa 78. Sig. Corbellari
Italo, Verona, via Leoncino n. 32. Sig. V ia O b e rd a n , 6 - C a s e lla P ostale 135
In a lto: partenza dei cutter per la finale della Lattuada Ing. Silvio, Bergamo, via S. C o n to C o rre n te P ostale η. 9 / 1 8 3 3 2
classe M del C am pionato N azionale 1934. Sopra:
una bella rip rod u zion e d i una Cocca Veneta, Cateriana n. 7. Sig. Massara rag. Luigi,
eseguita da A lessan dro Cortese, di M ilano Palermo, via Emerico Amari 124. Sig.

2047
II bilanciamento longitudinale
dei modelli a vela
COME SI PUÖ OTTENERE PRATICAMENTE

A cura di Angelo Cressi

Ogni taiito si sente parlare, o si legge sulle stamenti dell’albero, arrivando a costruire ma­
riviste di modellismo, di « metacentroidi >\ anzi stre scorrevoli perché tali spostamenti fossero
qualche modellista ne paria disinvoltamente, piu rapidi; dopo, alla moda degli inglesi e
adoperando termini talvolta a proposito, molto degli americani, ritenuti professoroni in ma­
spesso a sproposito; qualche altro invece ne teria, hanno fatto ricorso alle timonerie au-
paria come di una cosa misteriosa, forse ac- tomatiche, sia di sistema Brine, sia di siste­
cessibile solo a pochi iniziati. ma « vane» (cioé a banderuola) o di altri si-
Del problema dei « metacentroidi» ci occu- stemi, magari da essi stessi escogltatl. Non
piamo da diversi anni, non tanto per poter di- sappiamo pero a quali risultati positivi siano
segnare degli ottimi modelli, quanto dei buoni arrivati, poiché abbiamo visto modelli, e molti
scafi di yachts da crociera e da regata; e pos- attrezzati con tali timoniere, navigare come cuia dal vettore P; C il centro di carena, os­
siamo quindi dire che sull’argomento ormai non le avessero; anzi diremmo peggio, poiché sia il punto di applicazione della risultante
il timone alla . « banda» costituisce sempře di tutte le spinte elementari che l ’acqua eser-
nulla o quasi é per noi mistero. Che di miste­ cita sulla parte immersa dello scafo, rappre-
ro nulla vi é, essendo lo scafo metacentroide una un freno.
Peraltro tutti questi tentativ! di far ri- sentata dal vettore S (Vedere sull’argomento 1
cosa quanto mai reale e tangibile! numeri di « Modellismo» dal 19 al 32).
Con tutto ciö diremo subito che queste poche manere il modello su una rotta rettilinea so­
no elogiabili, anche se non hanno dato ri­ Per il principio di Archimede le due forze
note sono scritte da un quasi tecnico per un sono uguali ed opposte, se cosi non fosse
non tecnico; e speriamo perciö che qualche mo- sultati soddisfacenti, perché sono un indice
chiarissimo della passione che anima gli adepti, Infatti lo scafo si immergerebbe al disotto
dellista di grosso calibro, come ad esempio qual- nonché della scientificitå (scusateci il termi­ della linea di galleggiamento L L ’, o ne emer-
cuno che asserisce essere lo « Star» la barca gerebbe al disopra, sino a quando le due
piu veloce esistente, non si faccia venire la ne) dell’attivitå yachtmodellistica.
Ma il vero difetto di quei modelli sta, co­ forze si equilibrano.
palpitazione rilevando l ’assoluta mancanza di
me si suol dire, nel manico, il quale nel no­ Quando lo scafo é diritto i due punti G
qualche simpatica integrále, quali ve ne sono stro caso é rappresentato proprio dallo scafo! e C giacciono su una stessa verticale al gal­
a bizzeffe in architettura navale, o di termini Quando si ha uno scafo che non sia bilan- leggiamento, e precisamente nel piano lon­
tecnici. ciato longitudinalmente, specialmente sotto gitudinale di simmetria; ma quando 1Ó scafo
Dunque, in parole povere, un modello « me­ sbandamento, si possono fare tutti gli spo­ é sbandato, anche di un angolo piccolo, il
tacentroide » é un modello che ha la proprietå, stamenti possibili dell’albero, o applicare qua- punto G rimane nella sua posizione iniziale,
o meglio la qualitå nautica, di navigare in lunque tipo di timoneria automatica, maga­ mentre il punto C si sposta verso il lato del­
bolina, su una rotta rettilinea, senza la neces­ ri radiocomandata, senza poter minimamente lo sbandamento di una certa quantitå. Si for­
sity di dare una opportuna angolazione al ti- eliminare il grave difetto dello straorzamento, ma perciö una coppia GP e CS di braccio h,
mone, o senza girare la prua contro vento sot­ ossia di quella tendenza che hanno i modelli detta « Coppia raddrizzante, o di stabilita»,
to una raffica piu forte, e ciö con qualche an- a vela, e anche le « vere» barche, di mettere poiché essa tende a far raddrizzare lo scafo
golo di sbandamento; inoltre, navigando con la prua nel vento, e qualche volta anche di se il punto M, intersezione della linea d’azio-
vento in poppa, di mantenere la sua rotta ret­ girare completamente e... tornare indietro. ne della spinta S col piano di simmetria, tro-
tilinea, anche se accidentalmente ne ě deviato Per cui l ’unica soluzione, ad evitare il mal vasi al di sopra del centro di gravitå G. Tale
da un’onda. di fegato, sarebbe quella di... bruciarli. coppia dipende in parte dalla posizione in
La maggior parte dei modelli costruiti « ad Per far comprendere bene la natura del altezza del punto G e dall’entitå della forza
occhio», o su piani disegnati da chi é capace difetto di tali scafi, siamo ricorsi ad un pa- P, ed in parte dalla forma dello scafo, per cui
solamente di mettere delle linee rette e curve ragone che riteniamo semplice e chiaro. il punto C si allontana piu o meno daila sua
su un foglio di carta, senza rendersi conto del- Ipotizziamo due scafi aventi rispettivamente .posizione iniziale per un certo angolo di
l’essenza e delle funzioni dl tall linee, ha sem­ la forma di un cilindro e di un cono. Fac- sbandamento.
pře la tendenza a straorzare sotto la raffica ciamoli « sbandare», ossia rotolare; vediamo Il punto M si chiama « metacentro».
del vento, o col vento molto forte; mentre che il cilindro seguirå una traslazione retti­ Sino a qui abbiamo perö supposto che il
tende a poggiare quando il vento é debole. linea, mentre il cono una traslazione circola- punto C si sposti solo in senso trasversale, ciö
Questi difetti sono sempře stati palesi ai mo- re, con perno nel suo vertice (Fig. 1). Imma- che avverrebbe appunto in uno scafo avente
dellisti della vela, i quali dapprima hanno ginando ora due scafi di modelli comuni, aventi forme cilindriche, cioé in uno scafo che non
cercato di ovviare l ’inconveniente facendo spo- forme che, anche grossolanamente, si avvi- subisse, sotto sbandamento, variazioni di as-
cinino a quelle dei due solidi geometrici, si
comprende subito che il modello simile al
cilindro, pur sbandando sotto le raffiche, man-
terrå sempře la sua rotta rettilinea, mentre
quello simile al cono tenderå a straorzare,
cioé a mettere la prua contro la direzione del
vento.
Viene palese ora individuare rapidamente
le cause dello straorzamento; infatti, osser-
vando i due solidi, si vedrå che le forme da
un lato e dall’altro della sezione centrale
sono simili nel cilindro, o meglio uguali, men­
tre sono disuguali nel cono, e precisamente
maggiori verso la base e minori verso il ver­
tice. Bisogna perö tener presente che in real-
tå non si tratta solo di uguaglianza di forme,
ma soprattutto di uguaglianza dl voluml. In ­
fatti in uno scafo i volumi parziali rispetto
alla sezione maestra possono esser uguali,
anche se le forme delle sezioni trasversali,
rispetto alla stessa sezione maestra, sono com­
pletamente differenti.
Quindi, non potendosi fare degli scafi di
forme perfettamente cilindriche, per ovvie ra-
gioni, sarå alquanto difficoltoso poter mante­
nere uguaglianza di forme rispetto alla sezio­
ne maestra, ammenoché non si voglia fare
uno scafo « sferico», sul quale argomento ci
intratterremo in un prossimo numero. Vedia­
mo ora come si possa arrivare praticamente
a disegnare una scafo ugualmente « metacen­
troide ».
Consideriamo la sezione maestra di uno sca­
fo qualsiasi. (Fig. 2)
Supponiamo che sia G il centro di gravitå,
cioé il punto di applicazione della risultante
di tutti i pesi elementari dello scafo. indi-

2048
F I G ·. 3 a BEE SEZlONI D IR lT TE

//
/ AEEE SELI ONI

30 ·. passante per il punto di intersezione del


galleggiamento diritto L-L ’ con l ’asse di sim-
metria (Fig. 4). Si calcolano quindi le aree
delle sezioni trasversali inclinate, determina­
te cioé dal galleggiamento inclinato, e col pro-
cedimento precedente, si traccia un’altra fi­
setto, ossia non immergesse la prua o la pop­ sotto i diversi angoli di sbandamento sino gura, si bilancia sulla lama del coltello e se
pa. In generále perö gli scafi tendono a tali al massimo di 30°, per la pratica sufficiente, ne determina la posizione del baricentro. An-
variazioni di assetto, sicchě 11 punto C. oltre- oltre a sistemare nella conveniente posizione, che l ’area di questa figura (fig. 3) rappresen­
chě spostarsi trasversalmente per lo sbanda- in relazione alla forma dello scafo, il centro ta il volume della carena, ma sbandata di 30°,
mento, si sposta longitudinalmente, per cui velico e il centro di deriva. Inoltre diremo an- e pertanto il suo baricentro rappresenterå il
la coppia raddizzante agisce obliquamente, fa- cora che il sistema illustrato non é quello centro del volume della carena sbandata di 30°.
cendo poggiare o straorzare il modello, secon- esatto, ché altrimenti tale studio diverrebbe Si sovrappongano ora le due figure e si ri-
do che sarå piu. immersa la poppa o la prora. troppo difficoltoso, epperciö il nostro artico- levi la « differenza» delle posizioni dei due
Inoltre contribuirå alle deviazioni lo spo- lo non servirebbe a nulla o quasi, data la ne- centri di carena. Se il valore di tale « d if­
stamento del centro di resistenza laterale, ossia cessitå di una profonda conoscenza dell’archi- ferenza » risulterå uguale o inferiore all’1%
il centro di deriva, alterando per conto suo tettura navale. della lunghezza al galleggiamento, il vostro
l ’eliquilibrio col centro velico. Ciononostante, per disegnare un modello scafo puö considerarsi uno scafo metacen­
E’ quindi necessario, per curare questo gran metacentroide, questo metodo semplifiuato é troide; se al contrario la « differenza» supe-
male, che il centro di carena C si sposti so- in grado di raggiungere giå dei risultati sor- rerå la detta percentuale. sarå allora neces­
lamente in senso trasversale, e che quindi prendenti. sario apportare alle sezioni trasversali oppor­
il metacentro M rimanga fermo nella sua po- Per poter conoscere se uno scafo é « meta­ tune modifiche, si da ottenere il risultato vo­
sizione iniziale qualunque sia Tangolo di sban- centroide », é necessario calcolare il volume luto. Consigliamo perö in questo caso di ope-
damento. Occorre in altre parole che lo scafo della carena, ossia della parte immersa dello rare solamente sulle sezioni trasversali incli­
sia un « metacentroide ». scafo. Tale calcolo giå é necessario per altri nate, modificandone cioé la forma in quella
Non bisogna perö credere che uno scafo scopi, e quindi sin qui nulla vi é di speciale, parte che, a scafo diritto, é Topera morta.
« metacentroide» conservi in qualunque cir- (v. MODELLISMO n. da 19 a 32). Sappiamo quin­ Si troverå anche che tra le due figure, ossia
costanza la sua rotta rettilinea, poiché Tana- di che per calcolare il volume della carena tra le due curve delle aree diritte e delle aree
lisi, che ora illustreremo, é basata solamente bisogna calcolare le aree delle sezioni xra- inclinate, vi sarå una differenza, qualche volta
su considerazioni di ordine statico, mentre sversali immerse. notevole, e piu precisamente la curva delle
in acqua entrano in gioco fattori dinamici di In una stessa scala, si portano su una retta aree inclinate sarå sempře maggiore di quella
non trascurabile importanza, come la forma- a uguali intervalli, dei segmenti che rappre- delle aree diritte. Ciö vuol dire che il volume
zione ondosa ecc. sentino Tarea di ciascuna sezione iinmer- della carena inclinata di 30° é praticamente
Pertanto si arriverå a disegnare degli scafi sa, beninteso a scafo diritto. (Fig. 3). Si aumentato; ma non essendo ciö vero, poiché il
perfettamente metacentroidi solamente se, du­ uniscono quindi con una curva avviata tutti volume della carena, non essendovi imbarco
rante l ’analisi metacentrica, si determinerå i punti estremi di questi segmenti, e si rita- o sbarco di alcun peso, rimane in realtå ugua­
quale sarä l'onda formata dallo scafo dise- glia la figura che ne deriva su un foglio di le, bisognerå porre attenzione che, almena
gnato, alla massima velocitå raggiungibile. e carta lucida, o trasparente. Pieghettate la Taumento di volume della carena inclinata,
figura cosi ritagliata, nel senso longitudinale; vada gradatamente aumentando da poppa ver­
quindi ponetela su una lama di coltello e bi- so il centro, e diminuendo dal centro verso
lanciatela, trovatene cioé il baricentro, e segna- propra. I risultati cosi conseguiti saranno al­
tene la posizione. Poiché l ’area di tale figura lora accettabili, e il vostro modello navigherå
rappresenta il volume di carena, il suo bari­ sicuramente molto meglio che con l ’ausilio di
centro rappresenterå il centro di carena C. timoni automatici, o con spostamenti dell’al-
A questo punto é necessario disegnare per bero, anche se avrå il timone fisso!
intero le sezioni trasversali, da prora alla se­ Ecco quindi svelato il « m istero» degli scafi
zione maestra, e da questa alla poppa. Indi «metacentrodi ».
tracciare un galleggiamento L-L inclinato di ANGELO CRESSI

In a lto : due « Classe M » d e ll’ Ingeuner Kapi,


Presidente della F .M .N .I., cam pion i n azion ali
per il 1953 e v in c ito r i della prim a p rova 1954.
S op ra: un esem plare del cutter « V a n itå » del-
T A erop iccoIa, costruito d a l Sig M elli, di T o rin o

2049
P a r a b r i s e in r o d o i d d a m m 0,5 p i e g a t o
a c a l d o c o n v a p o r e e H s s a t o c o n c ol l a nt e

E s e g u i r e gl i i n c o i l a g g i c o n c o l l a h t e
c e l l u l o s l c o ; s g r o s s a r e con u n a r a s p a
e f i n i r e c o n c a r Γa ve I r o n * 1- 2 - 0 0

nfl 1

L e r i f i n i t u r e si possono r e a l i z z a r e i n l a m i e r i n o di
a l l u m i n i o . R i c o r d i a mo d i d a r t u n a m a n o di a n h m i Qu es to m o d ř i l o e a datt o a m onta re mororj O lE S E L o
s e e I a per e v i t a r e l o s c i o g l i e r si de II a v e r n i c e per ef ·
GL OW P L U G - f i n o a l , 5 c c . d i c i l i n d r a t a . o p p u r e m o t o .
f * t t o d e l l a m i s c e l a del m o r o r e , e d i n o l f r e p e r pr or eg.
M o d e I l i in s c a l d
r l e l e l i r i c i c o n a l i m e n t a z i o n e c o n p i l e d a 4 . 5 v ol t s .
g * r e dagl i a g e n t i a t m o s f e r i c i e p e r una u l T e r i o r e
ALFA R0 M t0 1 9 0 0 /VP£R. C1G11 T A L I A
b r i l l a n t e 2z a d · I l a v e r n i c e d e l l a ve lfura.
L E M I S U R E SONO TUTTE IN M I L L I M E T Rl.
'D isa .gii-o d i S iu s a p p a Q ia,m ,pelLa· SCALA-1 ·■%. Riproouzionc in scala -102 circa Serie R A m . n » l 1955
D A L L 'AUTOMOBILE ALL'AUTOMODELLO
HASSEGNA TECNICO - SPORTIVA

L 'A L F A RO M EO "1900"
Le origin! di questa grande Marca risal- rie di vittorie, frutto del duro lavoro di tec- gior parte della produzione Alfa Romeo. Il
gono alia inlziativa del francese Alessandro nici e di maestranze specializzate, che segne- motore é un 4 cilindri in linea; alesaggio
Darracq, che fu uno tra i primi a voler po- rä il cammino di questa Marca per piu di mm. 82,55; corsa mm. 88; rapporto alesaggio
polarizzare il nascente tipo dl veicolo, cer- trenta anni. Il resto é troppo noto a noi tutti corsa 0,94; cilindrata totale 1884 cc.; cilindra-
cando di realizzare una costruzione in serie perché se ne debba fare la storia; vediamo ora ta unitaria 471cc.; rapporto di compressione
di numerosi esemplari, da vendere a prezzi invece di esaminare l’ultimo prodotto del- 1:7,5; potenza CV. 80 a 4800 giri; coppia mas-
alquanto bassi; ed in parte riuscl nel suo in- l ’Alfa Romeo, ossia la « 1900». sima 13,3 kgm. a 3000 giri; potenza specifica
tento; basti pensare che giå nel 1901, con le Non appena riparate, o perlomeno attenua­ 42,4 CV/litro.
attrezzature facilmente immaginabili di quel- te, le distruzioni della guerra, l ’Alfa Romeo Il blocco dei cilindri é in un sol pezzo in
l ’epoca, costrui 1.200 esemplari di autovet- decise la costruzione di una vettura che, pur ghisa speciale. Testata in lega leggera con
ture. mantenendo la classe di quelle sino allora sedi valvole riportate, camere di scoppio emi-
Sempře a tale scopo, contando su una ma­ prodotte, avesse dei caratteri meno lussuosi, sferiche con candela al centro. Albero a go-
no d’opera a buon mercato, nel 1907 fondava in modo da poter allargare la cerchia della miti contrappesato e montato su 4 cuscinetti
a Napoli una sua filiale. Questa in un secon- sua clientela; infatti il progetto della « 1900» di banco; il mediano ě reggispinta assiale,
do tempo venne ceduta ad un gruppo nazio- venne impostato sulle seguenti fondamentali Bielle in acciaio speciale con sezione a T.
nale che si trasferiva a Milano, diventanto considerazioni: necessitå di conservare le do­ Pistoni a testa conica assimmetrica. Le val­
Γ« Anonima Lombarda Fabbrica Autom obil!». ti di velocitå, accelerazione e tenuta di strada; vole sono in testa, inclinate fra di loro di un
Di qui l’indovinata sigla di A.L.F.A. necessitå di ridurre il prezzo di cos to, ferme angolo di 90°, comandate da due alberi a cam-
Scoppiata la prima Grande Guerra, le reali restan do le brillanti caratteristiche funzionali mes pure in testa, azionati da ingranaggi. Cam­
necessitå ed il miraggio dei facili guadagni ed estetiche. bio a quattro rapporti, montato insieme al
fecero abbandonare a varie fabbriche la co­ Cosi si penso di realizzare una struttura blocco motore-frizione su tre supporti ela­
struzione delle automobil!, per darsi a fabbri- portante integrále, composta da un ridotto stici.
care proiettili o altri articoli bellici. Si deve numero di parti in lamiera d’acciaio, stam- Il corpo della vettura adotta una struttura
pensare che nel 1914 non si prevedeva che pate e saldate fra loro, in modo da costituire portante, realizzata in lamiera d’acciaio stam-
sarebbe stata l ’automobile a risolvere in gran un tutto rigido, con notevole riduzione di peso. pata, ed i vari elementi sono collegati fra loro
parte le sorti della guerra. Messa in liquida- Nello stesso tempo veniva realizzato un mo­ mediante saldatura elettrica a punti. Le sue
zione, l ’ALFA venne rilevata dall’ingegner Ni­ tore compatto a quattro cilindri, con testa dimensioni esterne sono: lunghezza mm. 4400;
cola Romeo, alio scopo di costruire proiettili ad alto rendimento, in modo da avere una larghezza mm. 1600; altezza mm. 1490; passo
ed attrezzi per la guerra In montagna, come coppia elevata anche a basso numero di giri mm. 2630: carreggiata anteriore e posteriore
perforatrici e simili ,e nel 1917 motor! d’avla- ed una grande elasticitå di marcia. Inoltre si mm 1310; peso a vuoto secondo norme C.U.N.A.
zione, su brevetti inglesi. impostarono delle catene di montaggio, in kg. 1100.
Cessarono le ostilitå, e nel 1918 si riprende- modo da consentire il piu alto volume di pro- Le sospensioni anteriori sono indipendenti,
va la costruzione automobilistica, con l ’at- duzione compatibile con le possibilitå di col- ottenute con il solito cinematismo del paral-
tuale nome di Alfa Romeo. locamento sul mercato. lelogramma trasversale a bracci oscillanti di-
Si costruirono in quell’epoca i modelli G. 1, Questi sono stati i fini che l ’Alfa Romeo si suguali, con molle ad elica e tamponi di gom-
G. 2 ed ES, che dettero l ’avvio alle piu am­ é prefissa di raggiungere con la « 1900», e ma limitatori, ammortizzatori idraulici tele-
bite conquiste sportive, che sono il simbolo pensiamo che dai risultati raggiunti essa possa scopici, e barra stabilizzatrice trasversale. Il
del lavoro di questa Grande Casa. menarne giusto vanto e comprensibile sod- retrotreno ě del tipo rigido, robusto e sicuro,
Nel 1920 Campari vinceva la Targa Florio disfazione. con sospensioni ottenute con alti molloni ed
a bordo di un’Alfa Romeo; nel 1921 Ascari. Prima di accennare a come realizzare il no­ ammortizzatori idraulici telescopici, montati
padre del popolarissimo Alberto; ancora Cam­ stro modellino, vogliamo fornire all’appassio- al loro interno. La stabilitå laterale del com-
pari e Sivocci iniziavano i primáti nelle prove nato alcuni dati tecnici su questo brillante e plesso, che nelle prime vetture, fino al telaio
piu disputate, e cominciava la fenomenale se­ riuscitissimo modello, che assorbe la mag- n. 1400, era ottenuta a mezzo di puntone tu-

2051
bolare trasversale (barra Panhard), é ora rea- é consigliabile usare lo stesso sistema, mentre della nostra piccola « 1900». Per non eccedere
lizzata a mezzo di triangolo a bracci artico- volendo realizzare un certo mollegglo, si pos- troppo nella lisciatura, ci aiuteremo con delle
lati su gomma, e con vertice fissato al differen- sono montare due rapporti, che serviranno di sagome che avremo preparato in precedenza, in
ziale. fulcro al quadrilatero di bracci oscillanti, mu- modo da poter controllare che ambelue le fian­
Questa vettura, che ora é stata migliorata niti di molle elicoidali, che daranno la giusta cate della vettura siano uguali. I paraurti ed
nel tipo « Super», ě costruita in tre versio­ escursione alla sospensione. In questo caso il motivo del musetto che funge da presa d’aria
ni : Berlina 1900 Super e normale. Berlina rimandiamo il lettore ai numeri precedenti del radiátore, vanno ricavati, secondo il dise-
1900 Super Turismo Internazionale (con car- della rivista, dove questo tipo di sospensione gno della parte anteriore della « 1900», in or-
buratori doppio corpo) e Coupé 1900 Super é stato ampiamente descritto. pella d’ottone, od anche con lamierino da 2-3/
Sprint 2-3 posti, con motore spinto e carozze- Sul disegno non figurano i fori di flssaggio 10, saldato a stagno e poi fissato. Piu che le
rie di Pinin Farina o Superleggera Touring. del motore, nonché la sede del voláno, poiché parole qui dipenderå tutto dalla pazienza e dal-
variano a seconda del tipo di motore montato. l ’abilitå del modellista, pazienza ed abilitå che
Adesso vediamo come realizzare il modello possono sbizzarrirsi nell'eseguire ad esempio
in scala di una vettura di cosi gran ciasse. Aggiungiamo ancora che su questo chassis,
trattandosi di una riproduzione, potrebbe an­ anche il cofano od il baule apribile, od i vetri
Il modellino che brevemente vi descriveremo, scorrevoli a mano. Per questi ultimi bisogna
é stato progettato e realizzato per montare che montarsi un motore elettrico di adeguata
potenza, azionato da pile a 2 V., che possono usare del rodoid da 3/10 circa di spessore. Si
motori di piccola cilindrata in genere, ed in intende che prima del montaggio dei partico-
particolare i nuovi motorini da 0,5 e da 0,8, trovare ampio alloggiamento. Per le ruote si
che in questi giorni vengono immessi sul mer- possono montare i tipi che sono reperibill in lari si eseguirå la verniciatura. Prima prepare-
cato dalla « Micromeccanica Saturno» di Bo­ commercio, o le special! ruote tipo Roudge a remo il fondo, stuccando a spatola e llsclando
raggi tangenti, che si possono trovare presso con carta abrasiva, poi dando due mani di
logna. Con l ’adozione di questa categoria di stucco a spruzzo. Effettueremo quindi la ver­
motori di basso peso e di facile avviamento, qualche ditta specializzata, o che possono es-
e sfruttando il fatto che FAlfa 1900 é costi- sere ricavate dall’abile artigiano, seppure a niciatura, che verrå realizzata del colore di
tuita da un struttura portante, e che quindi, prezzo di una certa laboriosa cura. nostro gradimento ed a spruzzo, cosa questa
anche vedendola dalla parte inferiore, non pre­ necessaria per ottenere una superficie nitida.
Passiamo ora alla correzzeria. Trattandosi di Per finire basterä passare una mano di traspa-
senta un telaio vero e proprio, ma un fondo un modello riproduzione, il sistema migliore
piatto, con un po’ di pazienza, ma in modo rente. Non restera ora che montare la corroz-
é quello di ricavarla in legno, per ottenere zeria sul telaio. Sui lati di essa praticheremo un
molto semplice, potremo realizzare un effi- quella purezza e dolcezza di linee che sono il
ciente ed anche esteticamente perfetto mo­ incasso di circa 1 mm., in modo che in esso
motivo predominante di ogni riproduzione in si andrå ad incastrare lo chassis, mentre la
dellino in scala, come ora vedremo. scala. Nel nostro caso il materiale piu indi- parte esterna fungerå da battentino, e ci
Diremo subito che lo chassis lo ricaveremo cato é dell’ottimo legno di balsa semiduro. permetterå di ottenere una superficie liscia,
da lastra di alluminio crudo da circa 1,5 mm. Realizzeremo per prime le fiancate, secondo senza gradini. Il fissaggio stesso va realiz­
di spessore, traforandola secondo la sagoma il disegno e la classica forma della « 1900 ». zato mediante viti a legno. Ricordiamo a
in pianta illustra ta in fig. 1. Su questo telaio Quindi incolleremo con collante cellulosico dei questo punto che in corrispondenza di ogni
cosi ricavato, che offre sufficienti garanzie di rettangoli dello stesso materiale che, una volta vite dovrå essere annegato ed incollato nella
robustezza per la nostra riproduzione, prati- sagomati, diverranno il tetto, la coda ed il co- balsa un fazzoletto di compensato di adeguate
cheremo i fori per le sospensioni anterior! e fano della vettura. Quando ci saremo assicu- proporzioni, e di uno spessore di almeno
per l ’asse posteriore, nonché quelli che ser- rati che l ’incollaggio sarå divenuto perfetto, co- 4-5 mm.
viranno al fissaggio dei supporti del motore, minceremo a lavorare con una piccola raspa, Ed ora caři amici non resta che mettersi
supporti che ricaveremo da due blocchetti di dando una sgrossata alla struttura; quindi con al lavoro, con 1’augurio di realizzare una
dural. Sulla parte superiore di questi due una lima e con cartavetro. Da quella che in bella Alfa Romeo 1900.
supporti fisseremo i prigionieri che serviran- un primo tempo ci sarå apparsa una « casset-
no al bloccaggio delle flangie del motore, men­ t a », incomincerå ad uscire la nitida sagoma G. C.
tre nella parte inferiore praticheremo due
fori, che andranno filettati con una filiera da
mm. 3 di diametro. Questi fori serviranno al
serraggio dei supporti stessi alla lastra del te­
laio, mediante quattro bulloncini di adeguata
misura, e cioé da mm. 3 di diametro e di una
lunghezza di circa un centimetro, che risulta
piu che sufficiente. Il montagglo dell’assale
posteriore va realizzato in analoga maniera,
con due supporti fissati al telaio, entro i quali
saranno alloggiati, in una sede precisa, quasi
annegati ad incastro, due cuscinetti RIV E
L.3, uno per lato. Su questi cuscinetti pog-
gerå l ’asse delle ruote motrici, che sarå rea­
lizzato in acciaio, e che portera al centro il
pignone della coppia conica, fissato median­
te spinotto trasversale. Per le ruote anterior!

Ě l'unica Rivista del genere


c h e e s i s t e in I t a l i a

LA RIVISTA DEL G I 0 C A T T 0 L 0
Si pubblica in Ire lingue, Irimeslralmen-
te e eontiene un repertorio complelo di
tutli i nuovi giocattoli che vengono
l a n c i a t i i n t u t t o ii m o n d o .

LA RIVISTA DEL G I 0 C A T T 0 L 0
Riccamente illustrate

O g n i nu m ero . . L. 300

Abbonamento annuo L. 1200


Abbonamento trie n n a le L. 3000

P e r o g n i In fo rm o z lo n e s c rlv e re a lla ;

«RIVISTA DEL GI0CATT0L0»


VIA CERVA, 23 - MILANO
Sulla pista del G.S. La n cia a Torin o. Předa sta m ettendo in moto la sua M ovosprint

2052
lanta con 145.85 miglia, pari a 234.818 temporanee. Secondo Vaccordo vigente
NOTIZIARIO Km. h. Nel settembre 1953 ad Anderson, con VA.C.I., gli A.C. locali forniscono
Indiana, lo stesso Kruse ha stabilito il assistenza organizzativa alle sezioni del-
A. M. S. C. I. nuovo record mondiale con 150.75 m i­ I’A.M.S.C.I. che intendono promuovere
glia sul quarto di miglio (242.707 Km.h.). manifestazioni; ed in tu tti i casi in cut
Da fonte attendibile si ha notizia che * * * gli A.C. sono stati interessati abbiamo
il motore da 10 cc. allo studio presso la Ci scrive Jim Dean dall’Inghilterra trovato entusiasmo e comprensione
scuderia « Lancia » ě in avanzato sta- che al Trofeo Super Cortemaggiore (vedi: Varese, Vercelli, Roma).
* * *
dio di allestimento. Sard interessante verrebbe una squadra composta da:
vedere il confronto fra questo motore Dean, Cook, Thornton, Prest e forse Vogliamo saggiare il terreno per una
ed il G. 24 di Garofali, che gid nelle Catchpole. categoria « modelli a reazione »? Si po-
ultime gare del 1954 cominciava a dare * * * trebbe distinguere i m otori tra quelli
buone prestazioni; e piu ancora con i Abbiamo notizia che a Pescara é in a razzo (Jetex e simili) ed i pulsoreat-
dominatori attuali della 10 cc.: Dooling costruzione una nuova pista, grazie al- tori (Dynajet, Siar, Vebra e simili).
Me Coy e Hornet. Vinteressamento del nostro socio dottor Scriveteci.
* * * * * *
Fedani. Vorremmo che l’esempio fosse
Vitaliano Carugati lascia la Scuderia seguito da altre cittd, specie per il cen­ Cosa ě avvenuto dopo la manifesta-
« Antares » e fard parte per il 1955 del­ tro ed il Sud, dove a quanto pare, la zione di propaganda svoltasi a Milano
la Scuderia « A l f a Borneo»; gli augu- nostra attivitä stenta a svilupparsi. R i- m olti mesi or sono presso una grande
riamo una buona stagione di gare; Ca­ cordiamo che VA.M.S.C.I. mette a dispo- industria che costruisce scooters? L ’en-
rugati, per la sua passione e la sua sizione di tu tti a propria assistenza tec­ tusiasmo ed i mezzi non sembravano
competenza tecnica, e sempře stato tra nica in questo aspetto della nostra at­ måneåre; perché tutto si ě fermato?
i nostri m igliori costruttori, e merita tivitä, fornendo, disegni, preventivi di Di chi la colpa? Noi ci sentiamo « in -
nuove affermazioni. massima, consign per la costruzione di nocenti ».
* * *
* * * nuove piste e per Vattrezzatura di piste
Vedremo in pista, all’apertur a della
stagione 1955, la Locomobile 1900 e rotti
che Luigi Castelbarco sta costruendo?
L’abbiamo vista in officina presso l’« An­ LA PISTA PER AUTOMODELLI
tares » e vi possiamo dire che ě un
gioiello. DEL G.S. LANCIA
* * *

Dall’Australia ci scrive Robert C. La pista per automodelli della Scu­ ma di sicurezza, tabelloni per risultati
Crouch, uno dei m igliori costruttori di deria G.S. Lancia, situata nel comples- e box coperti.
Sydney, per dirci che ha vinto il Cam- so del Gruppo Sportivo in Piazza Di Vi si sono svolte giå molte manife­
pionato Australiano, svoltosi a M el­ Robilant 16 - Torino, ě una delle piú stazioni, tra le quali alcune di notevole
bourne il 29 novembre 1954. Ecco le sue perfette realizzazioni del genere esi- importanza, come gare di Campionato
velo čitá: 195.985 - 197.868 - 197.047 stenti in Europa. Italiano ed il 1° Gran Premio Lancia a
Km./h. Fuori gara 198.125 Montana Ě composta di tre anelli in cemento carattere internazionale.
motore Dooling 61, gomme da 4 pollici, Quest’anno essa ospiterå, tra l’altro,
levigato, recintati da una rete metal-
rapporto 1 : 1.75. Robert Crouch e an- lica; sul primo anello, che ha un rag- la U Prova del Campionato Italiano
che arrivato secondo al Campionato gio di m. 5,305, corrono le macchine (1° Maggio) e, probabilmente, i Cam-
della Costa del Sud a pari merito con di c.c. 1,5, coprendo la base di m. 500 pionati d’Europa, che si svolgeranno
Reed, e primo al Campionato del S. Wa­ in quindici giri. Sul secondo, del raggio verso la fine di Giugno, con la parte-
les ( velocitd 114.8 miglia, pari a 184.828 cipazione dei migliori automodellisti
Km./h.). m. 9,945, le macchine di c.c. 2,5 e di
c.c. 5, che coprono la base di m. 500 stranieri.
* * * in otto giri. II terzo ě riservato ai grossi Per quanto riguarda l ’uso della pista,
Le piú recenti notizie dagli Stati Uniti calibri (c.c. 10 e mo tori a reazione), che la Direzione del Gruppo Sportivo ha in-
ci vengono da Paul Kruse, segretario percorrono in cinque giri la base di 500 tenzione, per il futuro, di metterla a di-
uscente della American Miniature Ra­ metri, sul raggio di m. 15,820. sposizione degli esterni, in un orario
cing Car Association. Le piste sono ge­ Inoltre la pista dispone di starter che verrå successivamente stabilito. Na-
neralmente di 1/24 di miglio, e le gare elettrico per avviamento motori, im- turalmente, coloro che desidereranno
vengono svolte su 6 giri (1/4 di miglio pianto complete di illuminazione not­ effettuare le prove, dovranno provve-
pari a 402 m etri). Paul Kruse ha vinto terna, pilone centrale con contatto per dersi del cavo e del dispositivo di av­
il Campionato Nazionale 1954 ad A t­ il cronometraggio elettrico e piattafor- viamento. ADRIANO MIRETTI

2053
L 'A N G O L O D E L T Ř E N IM O D E L L IS T A

UN NUOVO ORIENTAMENTO
C O M E REALIZZARE E C O N O M iC A M E N T E U N A L O C O M O T IV A

Questa volta vogliamo parlare ai no- i sistemi tradizionali di costruzione, se modo assai semplice. Si tratta di usare
stri amici trenimodellisti di un nuovo non a. patto di disporre della necessa- legno di balsa e cartoncino, piu o meno
orientamento che viene seguito con suc- ria attrezzatura e della pratica di cui pesante secondo i casi; tutto qui.
cesso, specie negli Stati Uniti, circa un poc’anzi stavamo parlando. Abbiamo voluto prendere per illustra­
metodo alquanto originale, ma oltremo- Questo sistema non ha alcunchě di re il nostro argomento una locomotiva
do sempliee ed economico, per realiz- straordinario, e si spiega facilmente con a vapore di linee moderne, una locomo-
zare costruzioni di locomotive e carri, due parole: ě quello di sostituire i ma- tiva-tipo, come si potrebbe definire; e
senza far ricorso a quell’attrezzatura teriali con cui sono soliti lavorare i tre­ poichě pensiamo che piu delle parole
speciale che spesso occorre usare in nimodellisti, e che sono familiari in valga una breve ma precisa illustra-
realizzazioni di questo genere; un siste- questo settore, con due materiali che zione pratica, passiamo subito ai fatti.
ma mediante il quale, anche senza ave- potrebbero sembrare piu « umili », ma Per la nostra locomotiva preparere-
re al proprio attivo .una eccessiva espe- che alla pratica si dimostreranno for­ mo prima di tutto un telaio formato da
rienza nel settore delle costruzioni tre- se piu funzionali e piu indicati. Piu fun- un rettangolo di compensato da mm. 3
nimodellistiche, si potranno ugualmen- zionali in quanto ci daranno modo di di spessore, in cui praticheremo i fori
te realizzare delle locomotive, e qualsia- ottenere un isolamento al 100 % ed una di alloggiamento del motore e dei par-
si altro pezzo del nostro materiale ro- grande leggerezza; piu. indicati perchě ticolari. Questo telaio servirå anche a
tabile, con una armoniositä di linee ed piu pratici da lavorare, per il fissaggio reggere la caldaia. Questa sarå realiz-
una fedeltä di riproduzione che forse dei vari element! e per la possibilita di zata in modo semplice e razionale con
non avremmo potuto mai ottenere con dare ad essi tutte le possibili forme in quattro tavolette di balsa di opportune

2054
dimensioni e dello spessore di circa 5
millimetri, incollate insieme; i quattro
angoli verranno rinforzati da quattro in ven dita
listelli 4 χ 4 , pure in balsa, sempře in- nei ne gozi di ’
collati con collante cellulosico. Aiutan- g io c a tto li
doci con delle appropriate dime, comin- a b b o n a m e n lo annuo
ceremo il lavoro di limatura con una pe r sei nu m eri
raspa a legno, poi con una lima e cář- L. 8 0 0
tavetro, in modo da ricavare una se- un nu m e ro L. 150
zione quasi rotonda, e della sagoma che
chiaramente si distingue nello schema.
La cabina dovrä essere ricavata con
lo stesso sistema, ma con degli oppor­
tune accorgimenti che ora consigliere-
mo. Lo schema fornisce tutti i pezzi
adatti alia sua realizzazione; noi do-
vremo prima aver cura di ricavare que-
sti pezzi, traforandoli da compensato
di circa 1 mm. di spessore; poi li in-
colleremo su della balsa da 2 mm., in
LA RIVISTA DI MODELLISMO
modo da ottenere a montaggio avvenu-
to un tutto unico solido e leggero. Nel
pezzo anteriore, in corrispondenza della
sfinestratura, avremo avuto cura di in-
serire fra compensato e balsa della cel-
[FERRO
luloide o del rodoid di circa 2/10 di
spessore.
II tettuccio invece potremo realizzarlo
in cartoncino. I duomi e il fumaiolo pos-
sono essere ricavati in tiglio mediante
tornitura, ed opportunamente sagomati
remo le apposite vernici, che, come la nostra chiacchierata in questa ru-
verranno assestati e facilmente incol-
quelle della gamma Rivarossi, sono re- brica, con l ’augurio di poter fornire
lati sulla caldaia in balsa. Alio stesso peribili presso tutte le ditte che si in- agli appassionati altre utili novitä nei
modo realizzeremo la parte anteriore teressano a questo settore del model- prossimi numeri.
della caldaia con i particolari, come
lismo.
ad esempio il foro. E con questo anche oggi terminiamo GIUSEPPE CIAM PELLA
Anche la rastrelliera anteriore la
realizzeremo formando un telaio in
compensato sottile, con dei listelli di ti­
glio 1 X 1 incollati parallelamente con
cura. Con un appropriato profilato ad L,
sempře in legno, che ě oggi abbastanza
facilmente reperibile in commercio, rea­
lizzeremo la bordatura del telaio e dei
lati della cabina, senza alcuna difficoltä.
I ganci di attacco, nonchě l’intero com-
plesso del gruppo propulsore e delle ruo-
te li acquisteremo presso le ditte spe-
cializzate, hel tipo pm indicato alia no­
stra riproduzione; quindi ě inutile in-
trattenerci su questo argomento.
Restano ora da sistemare i partico­
lari di dettaglio, come i passamano, i
condotti della caldaia, ecc., tutti parti­
colari che nello schema risultano mar-
cati. Questi andranno ricavati in filo
d’ottone cotto dei diametri piu indicati,
secondo la funzione che dovranno ave-
re nella riproduzione. Per i passamano
si possono usare benissimo quelli di tipo
navale, che oltretutto offrono il van-
taggio di essere facilmente fissabili sul
legno.
Giunti a questo punto, dopo aver con-
trollato che il montaggio risulti perfet-
to, ed aver sistemato l’impianto elet-
trico con l’apparato propulsore, collau-
deremo la nostra locomotiva.
Se tutto ci risulterå a posto e perfet-
tamente a punto, potremo rimuovere
Fapparato propulsore e procedere alla
verniciatura. Dopo aver preparato il
fondo e ben lisciato le varie superfici,
daremo due o tre mani di vernice a
spruzzo, del classico colore brunito del­
le locomotive a vapore. Per avere una Un b ellissim o m odello, lungo 35 cm., di un V ascello G enovese del X V I secolo, costruito da F. Sciac-
perfetta fedeltä nella tinta opaca use- caluga, del Genoa M odel Y a c h t Club

2055
C IG IIT A L IA - Costruzioni iVIodelKsticKe - PRESENTA:
La scatola di montaggio completa, con tutte le parti componenti giå ta-
gliate e pronte per il montaggio, del modello in scala, sia nella versione
volo libero sia in volo vincolato circolare, del « CESSNA 180 » perfetta
riproduzione del modemo apparecchio da turismo americano. Questo
modello vi darå la massima soddisfazione per il semplice montaggio e
l’ottima riuscita. Montando la scatola del CESSNA 180 potřete otte-
nere oltre che un modello volante anche uno stupendo sopramobile! —
Apertura alare cm. 46 — Lunghezza cm. 32 — Per motori fino ad 1 cc. —
11 nuovo modello per i nuovi motori della Micromeccanica Saturno. (Sono
in vendita anche modelli giå montati, senza motore — colori a scelta).

« F O C K E W U L F - 190 » — Stupenda riproduzione per volo vincolato cir­


colare. Si fornisce completo di carrello telescopico, ruote gommate, motore
G. 20 speed, verniciatura mimetizzata o a richiesta. Prezzo del modello com­
pleto, L. 16.500.

A M P IA D IS P O N IB IL IT A ’ D I T U T T I I M A T E R IA L ! PE R C O S T R U Z IO N I A E R O M O D E L L IS T IC H E , N O N -
C H E ’ D E L L A P R O D U Z IO N E D E L L A D IT T A A E R O P IC C O L A D I T O R IN O . Scatole di montaggio nazionali
ed estere. Apparati radiocomando completi e parti staccate. M A T E R IA L E A U T O M O D E L L IS T IC Ö . Telai sia
rigidi che con sospensioni indipendenti. Accessori.
Ricordiamo inoltre a tutti gli appassionati che possiamo fornire qualsiasi genere di lavoro su ordinazione, con la
massima rapiditå, economia e precisione; abbiamo inoltre un completo servizio di consulenza per qualsiasi que-
sito. R IC O R D A T E : L A C IG IIT A L I A non ě una Ditt a con scopi prettamente commerciali, ma ě un laboratorio
per collaborate con tutti i modellisti.

Ricordate nel vostro interesse: C fG ffT A LfA - Via Salento 14 - ROM A (753)
(Facciamo viva preghiera agli appassionati di specificare in ogni richiesta cosa loro interessi)

A sin istra : D a va n ti a questo m odello d e ll’ « H isp an iola » da lu i rea lizza to, C esare Di, Gennaro, d i C ivitavecch ia , ha brin d ato a lle fo rtu n e d el m odellism o
n a va le e della nostra R iv ista . A destra: i'l « B o u n t y » d e ll’A erop ic cola

2056
AEROMDOELU - P.zza Salerno 8 -Roma LE HOVITA’ PRIMAYERA 19SS
T ELEFO N O 8 4 6 7 8 6 Consegno secondn quindicina di aprile
* ★

A VOSTRA DISPOSIZIONE TUTTA LA PRODUZIONE DELLE Cessna 170, volo libero, apertura alare cm. 90
DITTE: AEROPICCOLA Dl TORINO - AVIOMODELLI Dl L. 5.900,
CREMONA - CEIGA Dl MILANO - SATURNO Dl BOLO­
GNA - SOLARIA Dl MILANO U. Control Ambrosini S. 7, apertura alare
TŘENI ELETTRICI DELLA RIVAROSSI E FLEISCHMANN cm. 50 L. 6.900,

Le scatole contengono:

tavola costruttiva dettagliatissima al naturale, tutto il
N U O V A P R O D U Z IO N E . D I D IS E G N I: materiale per la costruzione, legno, carta, collante,
vernice, ruotine gommate, etc., nonchě motorino O.K.
MÍŠENO - Motoscafo radiocomandato per 0,8 cc. glow, complete di serbatoio ed elica in plastica
motori fino a cc. 2,5 - 2 Tavole L. 700 infrangibile.
GARDA - Motoscafo per motore elettrico e
a scoppio da cc. 1 L. 300 Motori bicilindrici in linea - minima sezione trontale,
MAMMOLO - Motoscafo per motore elettrico massima elasticita di funzionamento.
fuoribordo o a scoppio fuoribordo L. 300
Per aerei cc. 1,65 L. i l 500,
SUPER RO M A - Aeromodello radiocoman­
dato adatto per motori da 2,5 a 5 cc. - Pei aerei cc! 2,5 L. i 3.600,
Apertura alare cm. 2090 - Due tavole di Per motoscafi,· completi di voláno, cc. 2 L. 12.500,
grande formato L 1200 Tipo fuori bordo cc. 2 L. IS 000,
TRASIM ENO - Motoscafo lungh. cm. 68 per Tipo fuori bordo cc. 2,5 L. 17.900,
motori da 2,5 a 5 cc. - 2 tavole L. 700 (N.B. - In detti motorini lo scoppio avviene alterna-
tivamente)

Motoscaio Chris Craft 42', tutte in plastica, lunghezza
N O V IT Ä A SSO LU T A : cm. 35, completo di motorino elettrico, decals, col­
lante, vernici L. 6 800,
MOTOSCAFO NEM I - Lunghezza cm. 47x12
- Scatola di montaggio (da non confon- PER RADIO COMANDO
dere con le scatole di premontaggio) - Par­
ti giå lavorate, completo di motore elet- Aereo da turismo Cessna 170:
trico, asse di trasmissione, elica e rifini-
ture varie Scatola materiale comprendente: balsa
P r e z io L. 4.900 =, Fer spedizioni aggiungere L. 300 Solarbo, compensato betulla, ruote, car-
rello, collante, decals e minuteria varia,
escluso motore e ricevente L. 15 500.

Motore a scoppio adatto per il suddetto
modello , K.B. cc. 2,5 glow L. 11.500,
Accompagnare le ordinazioni con vaglia
Motoscafo Chris-Craft Cruiser, lunghezza
metri 1:
Scatola materiale, compreso vernici, stuc­
ON MERAVIGLIOSO REGALO AG U ABBONATI co, collante ed accessori in bronzo ed ot-
tone (escluso motore e ricevente) L. 19.500,
Motore elettrico Tecnim LT 54, adatto per
A tutti gli abbonati annui vecchi e nuovi detto scafo L. 7.800,
regaliamo un apparecchio americano per pro-
Motori elettrici fuori bordo:
famare e purificare Varia.
Tipo I.M.P. L. 2.400,
Si tratt a dell’
Tipo Johnson Sea Horse ed Evinrude L 5.400

ODOB MASTER Motore a scoppio Allyn fuori bordo mono-


cilindrico L. i 0.800,
che trasformera la vostra casa in una serra.
Prenotatevi in tempo versando meta dell'importo an­
Valore dell’apparecchio lire 600. ticipate per poter avere con sicurezza quanto de­
L ’O D O R M A S T E R verrå spedito gratui- siderate.
tamente a tutti i nostri abbonati annui a Attenzione: i suddetti prezzi si intendono franco de-
“ M odellism o” o a la “ Scttimana a Rom a.” stino, imballo gratis.
Inviate vaglia di L. 2000 (abbonamento a
12 numeri di “ Modellism o” , oppure a 52 nu­ CABL0 MALLIA TABONE
mer i de “ La Settimana a Rom a ” alia nostra
amministrazione, via Andrea Vesalio, 2 - Roma
VIA FLAMINIA 213 - ROMA
S.R.L. Roma - V ia S. Basilio 49-A
“A V I O M I N I M A ’ - C O S M O
V i r ic o r d a i s a o i r e c e n t i su c c e ssi n e lla p r o d u z io n e m o d e llis t ic a ...
O g ire in fra n g ib ili in A viostyron : R u otc gom m ate:
Per motore ed elastico, nella piii estesa Per il piii efficace realismo dei vostri mo­
gamma di diametri. Attacco universale delli. Battistrada a solehi longitudinali,
a vite frontale - due soli pezzi - nessuna
possibility di svitamento - nessun pezzo mozzo stampato in Aviostyron dalle ecce-
o vite che possa rompersi o spanarsi. zionali qualitå, di robustezza e leggerezza.
Colore rosso, argento e nero. Vi assicurano un reale molleggio.
Diametri 20 25 30 35 40 45 Diametri 20 25 30 35 40 50
Prezzo 60 90 130 170 210 250 Prezzo cad. 150 160 190 220 260 310

e v i p r e s e n ta d u e e c c e z io n a li N O V I T A n e r n r im n v n itn «n i m erea to ita lia n n !

In gran aggi in ottone ■ M o d u lo 0,5 Profilati in Iegiao di bosso = Lun gb. cm 50


Indicatissimi per trenimodellisti e per ogni altro tipo a, L - 1,5 X 1,5 2X2 3X3 3X4 cad. L. 80
di modello meccanico. Alta precisione di lavorazione. a T - 1,5 X 1,5 2X2 3X3 1,5 X 2
Vi permettono di realizzare i pifi svariati meccanismi 2X 3 3X4 . cad. L. 100
denti Φ esterno φ foro spessore prezzo
8 5 1.5 3 60 aC - 1 X 1,5 1,5 X 1,5 2 X 3 3 X 4
10 6 2 3 60 1,5 X 2 2X2 3X3 cad. L. 80
12 7 2 2 75 a I - 1,5 X 1,5 2X2 3X3 1 ,5 X 2
15 8,5 2 2 90 2X3 3X 4 . cad. L. 100
16 9 2 2 105
20 11 2 2 120
24 13 2 Profilati in ottone calibrati
2 135
30 16 2 2 150 Lunghezza cm. 50, nelle sezioni L -C -T -I
32 17 2 2 165 mm. 1 X 1 cad. L. 80 - mm. 1,5 X 1,5 cad. L. 150 -
36 19 2 2 180
40 21 2 2 195 mm. 2 X 2 cad. L. 220 - mm. 2,5 X 4 cad. L. 280 (solo
48 25 2 2 210 nelle sezioni C-I).
50 26 2 2 225 Con i nostri profilati potřete realizzare il modello di
60 31 2 2 250 qualunque struttura, nella maniera piu razionale.

L ’unico settimanale
italiano che spiega
FULCfli ROMA
in modo facile a
* n u o v e * tutti
GALLERIA TERMINI

“T im i: u n /io v ir F O T O ■ C IN E - O T T IC A

Se vi interessa, richiedete una copia gratuita ě in d is tr ib u z io n e la


indicando:
G I I D A F U L C A R 1954-55
Cognome, norne, indirizzo, etå e ragione per
cui vi attrae Vaviazione, Rassegna completa e aggiornata di m odelli e prezzi
della migliore produzione foto - cinematografica
scrivendo a nazionale - estera. Pubblicazione di 68 pagine a due
colori, 250 interessanti illustrazioni con particolari

ALI NUOVE condizioni di acquisto e di pagamento. Richiedetela


subito alla FULCAR - G A L L E R IA STAZIO N E
R O M A - Vi a Tem bien, 3 - R O M A T E R M IN I che ve la invierå gratuitamente.
T a Ditta “ A I R O P I C C O L A ” - Torino I

presenta le
A O V IT A ’ 1955
O G I V E M E T A L L I C H E con attacco radiale brevettato che
abolisce la vecchia e antipatica vite anteriore. Con le nostre
nuove ogive patřete equipaggiare qualsiasi tipo di motore.
Perfette, robustissime, pratiche e S O P R A T U T T O E C O ~
N O M I C H E le nostre ogive sono prodotte nei diametri di
mm. 3 5 -4 0 -4 5 -5 0 al P R E Z Z O D I L. 200 C A D A U N A .

M O D E L L O “ S C O U T ” il meraviglioso veleggiatore “Junior”


dalla linea moderna e dal volo imbattibile. In scatola di
premontaggio di nuovo tipo C O N P E Z Z l I N T E R A M E N T E
P R E F A B B R I C A T I E F U S T E L L A T I.
Prezzo della scatola L. 1500 - Prezzo del solo disegno L. 100

F U O R I B O R D O “ G O L F I S H Originale motoscafo ripro-


ducente Tomonimo scafo norvegese. Adatto per motori elet-
trici e a scoppio sino a l,5cc. Una scatola di premontaggio,
con prezzi prefabbricati e finiti, che onora il modellismo
italiano.
Prezzo della stessa (senza m otore) L. 2600. Completa di
motore L. 5400.

“ O L D T I M E R S Le rinomatissime scatole di premontaggio


americane per L A C O S T R U Z IO N E D I A U T O A N T IC H E .
Finalmente anche voi, come milioni di modellisti americani,
potřete realizzare 18 tipi diversi delle stupende Cadillac -
Stanley-Locom obile -F o r d - Columbia - Buick - Packard - M er­
cer - Maxwel-Franklin - Ecc. ecc. Prezzi da L. 2800 a L. 5500.

Á T T E 9 Í Z I O I E !!! ATTEHÍ ZI 03Í E !!!

E' usciio (I nuovo catalogo N. 16 - La piO completa rassegna modellistica europea


Migliaia di articoli novitå - Tutta la nostra produzione illustrate e dettagliata con relativi prezzi al pubblico
Richtiedetelo subito ! In vian d o ci la m odica som m a di L. 50 lo rice v e re te a giro di posta

L a D i t t a “ A é r o p i c c o la ” ě l ’u n ica d it t a e ff e t t iv a m e n t e s p e c ia liz z a t a ed a ttr e z z a ta p e r i l m o d e llis m o . C o m e ved e te essa ě


s e m p ře a lV a v a n g a a r d ia d e l p ro g re s s o p e r m e g lio fa o o r ir v i. S e n on v o le te s e r v ir v i da n o i d ir e tta m e n te c h ie d e te q u e s te n o v itá
e tu tta la n o s tra p r o d u z io n e a t 1 5 0 r iv e n d ito r i s p a rs i p e r tu tta V lt a lia . C o m u n q u e r ic o r d a te v i c h e :

Inviandoci la modica somma di 50 lire riceverete il nuovo Catalogo n. 15

A E R O P I C C O L A

Corso Sommeiller £ 1 - Torino - Tel. 5 3 8 5 4 S


SUPERTIGRE
A le s a g g i o m m . 1 9 : co rsa m m . 17
A le s a g g i o m m . 25: c o r s a ram . 20 ·
c ilin d r a t a c m . 9 .S I ·· p o le n z a H P
EC CO c ilin d r a t a c m . 4 .8 2 ; p e so g r .
p o tc n z a a 1 7 ,5 00 g i r i CV.
198;
0 .8 0 ;
1,40 a 17 .0 00 g i r i : p e s o g r . 3S5 : Y c lo c ilá m a x . 2 5 .0 0 0 g ir i e d o ltr e ;
v a lv o la r o ta tiv a p o s te r io r e : 2 cu - I VOSTRI v a lv o la r o la t iv a s u li'a lb e r o : v e n ­
s c in e t t i a s f e r e : p isto n e in le g a tu ri i n le r c a r a b i a b i li : a lb e r o m o n -
le g g e r a con 2 fa s r e e la s tic h e : la to su du e cu s r in e tti* a s fe r e :
c a rte r c ilin d r o m o n o b lo cco MOTORI p isto n e in le g a
p r e s s o fu s o : c a m ic ia in g h is a le g g e r a con due
Tt s p e c ia le r e t t ific a la e la p p a ta . fa s r e e la s t ic h e .

A le s a g g io m m . 15: r o r s a m m . 14:
c ilin d r a t a c m c . 2 .4 7 ; p o te n z a CV.
0 .2 9 a 10.500 g i r i ; p eso y r . 108 :
v e lo c it å m a x . 2 S .0 0 0 g in : v a lv o la
r o la t iv a s u li'a lb e r o : v e n tu ri in -
le r c a m b i a b i li : a lb e r o m o n ta to su
I l G. 20 speed trion fa d u e c u s r in e t t i a s f e r e : p isto n e in G. 20 speciale a pisto­
a lle ir i ornate Aerom o- le g a le g g e r a co n du e ne lappato. Consejrne
fa s r e e la s t ic h e : car­
d ellistich e A m brosia- m eta lu jriio, p rezzo
te r c ilin d r o m o n o b lo c -
ne battendo il prim a- ro p r e s s o fu s o : r a m i- λ
L. 7.500 - 11 m otore
to m ondiale di velo ci­ cia in g h is a a l n irh e l dei prim ato uiontava
ty p e r la classe A - F A I r e t t ifir a t a e la p p a ta . eandele M icrom ecca-
a lla m edia di Km/h. niea .Saturno - JEliche
100,470 Tornado.

A le s a g g io m m . 15: co rsa
C ilin d r a la 1 cc. p o te n z a C ilin d r a t a 1.5 c c . p oten /a
mm. 14: c ilin d r a la cm c.
HP 0 .0 9 a 13 5 0 0 g ir i: p e­ H F 0 .1 4 a 13.SOO giri p e ­
2 .4 7 : p e s o ø r . 100: p o le n z a
so g r . 60. T ip o d ie ­ so gr. SO , Tipo d ie ­
C V . 0 .2 4 a 13.500
sel e tipo g lo w -p lu g . sel e lip o g lo w -p lu g .
g ir i; v a lv o la r o t a -
■y tiv a s u li'a lb e r o :
v e u lu r i iu le r c a m -
b ia b ili.

L. 3.900
Dopo diversi anni di esperienza e di s tu d i, passando attraverso una serie di ben con osciuti ed a ffe rm a ti p ro d c tti, la D itta
" SUPERT (GRE , (V ia F a b b ri, 4 - B ologna), ě oggi in grado di o ffřire ai n io d e ílis ti ita lía n i una serie di m o tori che. per le loro
n o tevoiissim e do ti di potenza, di durata, per 1'eievato nu m ero di g iri, per 1’a ccu ra tissim a lavorazion6, sono in grado d i com -
petere son la m ig lio re produzione stra n ie ra . Le fu s ic n i srjtto pressione. I'accu rata scelta dei m a te ria le , 1’ im piego di cuscine tti
a sfere e di fasos elastiche. rendono il nome " S U P E R TIG R E ,, garanzia assoluta di re ndim en to e di du rata . Fanno fede gli
Inn u m e re vo li successi con seguiti in ogni cam po del m o dellism o.

.u *o M tc o ,,
DAL 1 MARZO SONO IN VIGORE I NUOVI
FREZZI R I B ASS ATI S U E S P O ST?

Potrebbero piacerti anche