Sei sulla pagina 1di 36

ANNO VIII - N.

46 LI RE 2 0 0

LUGLIO - AGOSTO 1952 sped . a b b . p o s t . g r . hi

Ä Ά.
MODELLISTI! ELASTICISTI!
P E R IL C A R IC A M E N T O D E L L E M A T A S S E E L A S T IC H E
P E R I N F I N I T I A L T R I U S I U N A P P A R E C C H IO C H E N O N
D E V E M A N C A R E N E L V O S T R O L A B O R A T O R IO “J l w -a A M ů
TŘENI E L E T T R I C I IN M IN IA T U R A
ED AC C ESSO R I PER M O D E L L IS T I
p resen ta tm a d e lle se n sa z io n a li n o v itá 1 952

LEYTOOL
T R A P A N O A MAN O

L. 3 . 7 0 0
O R IG IN A L E IN G L E S E D l P R A T IC IS S IM O U SO ( II m a n ic o in leg n o
A U T O M O T R IC E D IE S E L E L E T T R IC A - U N IT A
ě s o s titu it o d a u n a s o lid a m a n ig lia in c o r p o r a ta ) In te ra m e n te in lega
d i a llu m in io - M o n ta to su c u s c in e tto a sfe re - R a p p o rto 1 : 3 , 2 5 - A FM R - S E M P L IC E CON C A B IN A - 4 - 1 2 V o lts CC.
C a p a c ita m a n d rin o m m . 6 - In d is p e n s a b ile in o g n i la v o ro m o d e lli- L. 6.000 al pubblico
s tic o - (L e g n i, m e ta lli, m a te rie p la s tic h e ).
C O P P IA IN S C IN D IB IL E D l M O T R IC I D IE S E L
P R E C I S O - PRATICO - D! FACILE USO A FM - E L E T T R IC H E CON D U E M O T O R I - 6 - 1 8 V o lts C.A.
L. 14.500 al pubblico
Importatore e distributore esclusivo :
R ic h ie d e te nei m ig lio r i n e g o z i il n u o v o c a ta lo g o 1 9 5 2 co n lis t in o
C L A U D I O C A R P I s . r . l . p rezzi a l p u b b lic o o p p u re in v ia n d o v a g lia d i L. 2 5 0 d ir e tta m e n te a :
MILANO - Via Nino Bixio, 34 - Tel. 270196 - MILANO R I V A R O S S I - Officine Miniature Elettroferroviarie
V ia C o n c ilia z io n e , 7 4 - C o m o

La Ditta M O V O ě lieta di presentare la piú completa ed originale scatola


di montaggio per navi antiche finora apparsa in Italia. Ognuno di voi con la­
voro ridotto al minimo pub costruirsi un graziosissimo e perfetto modello di

COCCA T E N E TA
NAVE MERCANTILE ΥΈΧΈΖΙΑΧΑ DEL SECOLO XVI
IX SCALÁ 1 70 (L U X IÍH . CM. «0)

Un esemplare di questo modello realizzato con scatola di montaggio di se­


rie, e quindi sprovvisto di ogni ulteriore abbellimento ha vinto il primo premlo
alia Mostra Nazionale di Asti tenutasi dal 18 al 25 maggio 952. L’eleganza e
l’armonia della C O <0 CDA V E N E “T A sono infatti tali da farla figurare
meglio come oggetto prezioso di arredamento che come normale costru-
zione modellistica.
Oltre a questi pregi la nostra scatola di montaggio agglunge quello di una
estrema ricchezza, non riscontrabile neppure nei migliori prodotti stranieri
del genere. Ognuna di esse comprende infatti:
35 Bozzeili
80 Bigotte
36 Colonnine
2 Ancore

oltre a piú di settanta elementi in noce, acero, tiglio giå sagomati e ritagliati
prontl cloě per II montaggio dello scafo secondo un procedimento rapido e
sicuro. Due grandi tavole costruttive molto dettagliate ed una eloquentissima
istruzione mettono in grado chiunque, senza alcuna spesa supplementare, di
costruirsi da sé un bellissimo ed inconfondibile modello che acquista una
volta terminato un valore minimo di quaranta mila lire e che ě assolutamente
indistinguibile dagli altri modelli di navi antiche ncn di serie.

PREZZO Dl VENDITA DELLA SCATOLA COMPLETA Dl TUTTO LOCCOR-


RENTE GI A ’ PRONTO PER IL MONTAGGIO COMPRESO IL DISEGNO L. 8.500
piú spese di spedizione - Prezzo del solo disegno L. 850.

L a D itta O O ě in o ltr e lie ta di a n n u n c ia r e che o g n i a n n o al 31 g e n n a io v e rrå in d e tta a


M ila n o u n a M o s tra d e s tin a ta a s c e g lie re e p re m ia r e il m ig lio r e m o d e llo d i n ave a n tic a c o s tr u ita
n e ll’ a n n o c o n S c a to la d i M o n ta g g io M ovo. L a p r im a d i q u e s te g are a n n u a li v e rrå te n u ta il 31 g e n ­
n a io 1 9 5 3 e s a rå d o ta ta d i r ic c h i p re m i. In o g n i s c a to la l ’ a c q u ire n te tro v e rå ii m o d u lo d i is c r i-
In v e n d ita d a
z io n e g r a t u it a a ta le g a ra .
IV I O \ f O , M IL A N O , V IA S. S P IR IT O , 14 In p re p a ra z io n e S C A T O L E D l M O N T A G G IO K V / I O V O d e i m o d e lli: B o u n ty , C a ra v e lla C o lo m -
L is t in o in v ia n d o L it . 5 0 b ia n a , F re g a ta a m e r ic a n a C o s titu tio n .
MODELLISMO AEROMODELLISMO INTERNAZIONALE
ALTI E BASSI DELLA STAGIONE ESTIVA
L ’esta te aeroniodellisticu aveva avu to teriali e m orali che possono saltar fuo-
uno splendido inizio. A vevam o largam ente ri da u na com petizione disp u ta ta nel
RI V I S T A M E N S I L E risca tta to a M ilano, nell’edizione ’52, la proprio Paese. L a gara si ě svolta in po-
sonante sc o n fittta delle G iornate A m bro- co p iu di q u a ttro ore, ed in questo bre-
siane 1951. B a ttistella vin cito re della clas­ vissim o lasso di tem po hanno dovuto lan-
A N N O V III - V O L . IV - NU Μ . 4 6 se ”C” stabiliva u n nuovo record m o n ­ ciare tre vo lte tu tt i i 70 concorrenti!
L U G L IO - A G O S T O 195 2 diale, superiore di ben 26 K m . a quello N o n é difficile im m aginare a quali « ta p ­
esisten te, Vingegner F ra c h e tti raccoglie- pe a cro n o m e tro » si siano d o vu ti dedi-
D ir e tto r e :
va accu ra ta m en te d ettagli, testim onian- care i n o stri c o n c o ^ e n ti per riuscire a
ze, dati e tem pi, fornendo alia F .A .I. una com piere tu tte le operazioni di carica-
G A S T O N E M A R T IN I docum entazione com pleta ed inoppugna- m en to , lancio, recupero (so p ra ttu tto , sp e­
bile la quale dovrebbe farci riten ere certa cialm ente quando ci si m etteva n o m m e z­
R e d a tto r e Capo : Vapprovazione e l’om ologazione del re­ zo i p in i) e quindi aiuto agli altri col-
cord. G arlato, nella stessa occasione, vin- leghi che dovevano ancora lanciare. A
G IA M P IER O JA N N I ceva brilla n tem en te la classe ”A ” m en ­ tu tto ciö aggiungete la stanchezza cau-
tre un po’ m eno brilla n tem en te ci piaz- sa ta dal lungo viaggio e dallo scarso ri-
Direz. Redaz. A m m in . Pubblicitå zavam o nella classe ”B ” (dove, a dire poso, ed a vrete il quadro della dispa-
il vero, il prim o degli italiani era Sab- ritå in cui šonó v e n u ti a trovarsi i con­
Piazza U n g h e ria , 1 - ROMA 121 badin il quale m o n ta va il nuovissim o correnti stra n ieri ris p e tto agli svedesi
Te lefo n o 87 7 .0 1 5
G. 21 da 5 cm c., u n m otore che probabil- in casa propria, i quali, invece, potevano
m e n te aveva ancora bisogno di rodag- disporre di sch ia vetii, m otociclisti, . au-
TARIFFE D· ABBONAMENTO gio e di ulteriori esperienze nelle eliche). tom obili per riparare i m odelli con ogni
Poi, a B ruxelles, ancora B a ttiste lla ag- com oditå. Ecco dunque in p a rte spiegata
I T A L I A : 12 N.ri L. 2.000 - 6 N.ri L. 1.100
giudicava all’Ita lia la vitto ria ed il titolo la ragione dello scarso successo o tten u to
ESTERO: 12 N.ri L. 3.000 - 6 N.ri L. 1.800
di Cam pione del Mondo per la classe dai nostri in Svezia. T a n to che qualcuno
”C”, riconferm ando le sn e o ttim e doti ha a d d irittu ra lanciato Videa di portare
con uno splendido volo a 233 K m . orari. in Svezia, Vanno ven tu ro , tre elem enti
I 238 del record m ondiale erano cosi ri- vera m en te in gam ba, con tre m odel­
co n ferm a ti e d im o stra ti anche ai pilt li, ed uno o due ragazzoni, ben piazzati,
S O M M AR IO scettici. capaci di dare la scdlata ad u n albero
Pieno successo alia Coppa O stali per senza troppa fa tica , capaci di corrpre
A erom od ellism o inJernazio- idrom odelli, dove il reggioem iliano Bacchi gli 80 ad ostacoli in un tem po quasi-olim -
n o le d i G. Janni . . . p a g . 1295 stabiliva u n nuovo prim ato italiano, nella pionico; l’aiuto che uno o due elem en ti
La C op p a W a k efield 1952.
classe ”m otori a scoppio” con il tem po di tal genere potrebbe dare alla squadra
d i L. K annew orff . . . 9 1296 non in d ifferen te di 8’21”, dopo una bel- sarebbe t u t t ’altro che disprezzabile e con-
Il C .G. 222, W a k e iie ld di
lissim a salita seg u ita da u na non m eno sentirebbe di risparm iare le energie dei
» 1299 encom iabile planuta, e con l’ausilio di u- concorrenti veri e propri i quali potreb-
G. C argn elu tti . . . .
na lieve ascendenza. bero invece dedicarsi, per esem pio, sol-
n m o d ello W a k e iie ld d i S.
1301 E ’ sta to invece in Svezia, alia Coppa ta n to alla m essa a p u n to del proprio m o ­
Lustrati .............................. »
W a kefield , dove le cose non ci sono an- dello, p iu tto sto che correre dietro a quel­
Un m o d ello V.V.C. d a v e ­
1303
d ate troppo bene. Proprio lå, dove punta- lo del collega.
locitet d i O. V ita . . . »
vam o al successo perché ci eravam o pre- Qualcuno dice ancora che l’anno ve n ­
C aratteristich e d e i m o d e lli
parati, perché avevam o sulle spalle la turo la « capricciosa » cadrå irrim edia-
c h e h cn n o partecip ato
esperienza di tre com petizioni analoghe, b ilm en te in m ano ad un. italiano. N o i ci
a lle « G iorn ate Am bro·
1303
due delle quali nelle siesse identiche auguriam o questo sinceram enle, m a vo-
sia n e » ..............................
condizioni am bientali, proprio a questo gliam o rnettere in guardia i n o stri aeromo-
Π a P iper V a g a b o n d » A. benedetto Cam pionato M ondiale che av-
C a s t e l l a n i ........................ 9 1306
dellisti ed avvertirli che colui il quale
volge la Coppa W a ke field il nostro su c­ p u n ia ad u na afferm azione in questo sen­
Lo slo o p « W anda, d i L. cesso ě sta to alquanto scarso. Ci si po-
1309
so, d eve iniziare fin d’ora la sua prepa-
Santoro .............................. 9 trebbe consolare pensando che anche ai razione, dopo aver, a tte n ta m e n te vaglia-
A M onza g li au tom od elli- rappresen ta n ti di a ltre grandi nazioni. to e rielaborato le proprie esperienze.
sti d i cin q u e n a zio n i, quelle che in certi cam pi e per un cer- Solo cost si p otrå p u n ta re al successo
d i G. J a n n i ........................ 9 1319 to periodo di tem po avrebbero p o tu to finale.
L'arte n a v a le orien tate in insegnarci m o lte cose, non é toccata sorte
un m o d e lle d i Sam p ang.
N e l complesso, convunaue V eslate aero-
m igliore. P en sa te: i grandi protagonisti m odellistica italiana pud essere conside-
d i O. Curti . . . . . 9 1315 delle piu accese battaglie per la Coppa ra ta soddisfacente. Ora rim ane l’autu n n o ,
lin m o d ello d i y a c h t, di W akefield, quegli inglesi e quegli am e- con la C oppa-F .N .A ., per la quale fe rve
N . G am b u li . . . . . 9 1317 ricani che per anni e anni, a vicenda, Vorganizzazione. L ’unica im p o rta n te con-
P rim i e le m en ti su lla pro- si disputarono con tanto ardore il pos- siderazione da fa re é a nostro avviso
g e tta z io n e e costruzio sesso del T rofeo p iu am bito per ogni q u esta : perseverare con le gare all’este­
n e d e i m o d e lli d i cut­ aerom odellista, hanno o tte n u to dei piaz- ro, sta re a t te n ti alia W a kefield , m a so-
ters, d i N. G am buli. . . 9 1381 za m en ti ben peggiori di quelli dei no- p ra tu tto , in ten sifica re V a ttivitå nel ca m ­
O rig in e e svilu p p o d e lle stri rappresentanti. E dire che nella squa- po del volo circolare, perché esso rac-
ferrovie, d i E. P alm entola 9 1321 dra inglese c’era u n E vans, u n W arring, chiude, in potenza, la fo rza per conqui-
La sc e n o g r a fia . d i Barm e­ u n L idgard in auella am ericana; tu tto sta re m o lti allori. g ia m p ie r o j a n n i
tier .................................... 9 1322 to ciö ě perlom eno sintom atico.
I n g ie ss o d i g a lle r ia ad un M a é possibile che Vaeromodellismo dei Approfittando della dlm inuzione del prezzo
della carta, vogllamo tentare - migliorando
b in ario. d i G. V illa . . » 1323 poesi nordici sia di gran lunga m igliore laveste tipografica e, contemporaneamente,
di quello di tu tto il resto dell’Europa? ribassando il prezzo - di favorlre una m ag-
IN COPEBTINA: U na b e lla sc e n a Secondo il nostro p u n to di vista , gli ae- giore dlffusione dl ” M odellism o” . Ě un ten­
tativo che facclamo, con la speranza che il
r ip ie s a s u lla p ista d i M onza, du ran­ rom odellisti svedesi sono in dubbiam ente lettore apprezzl II sacrlficio. e ci aiuti nel
te l a g a r a in te rn a zio n a le d i autom o- ragazzi m olto in gam ba, e con loro an­ nostro sforzo per diffondere una pubblica-
d e llism o . E' a lia p arten za il m od elle sempre migliore e sempře piu abuon mercato.
che VEilila finlandese. M a il loro m ag- U na copia di Modellism o L, 200
d e ll'in g le s e M oore, c la s se « C ». L'in- giore vantaggio ě sta to certo rappresen- Abbonamento a 12 n.ri L. 2 0 0 0
g e g n e r e F ra n ce sc o C lerici e il.m o s - tato da quello che, in a ltri sport, viene „ „ 6 „ L. 1 1 0 0
sie re . (Foto Janni) definito com e il « fa tto re c a m p o », os­ Preghiamo i lettorl di voter acquistare " Mo-
d e llism o ” sempře dallo stesso giornalaio.
sia da tu tto quel com plesso di a iu ti m a-
LA COPPA WAKEFIELD 1952
E I SUOI ASPETTI TECNICI
di Loris K a n n o w o rff

fu rite n u to falsato da Ora, p rim a di tr a r r e delle conclusioni,


ta li fa tto ri, ed in fa tti essi passiam o ad esam in are i tipi di modello
possono senz’a ltro aver che si sono m ag giorm ente afferm ati in
influito, elim inando al- queste ultim e gare.
cuni o ttim i concorrenti, L a p rim a W akefield del dopoguerra,
fra cui italian i come svoltasi nel 1948 in A m erica, fu v in ta da
L eardi e Cassola, che C hesterton, col suo noto « J a g u a r » pro-
non avevano m o d e 11 i g e tta to da Evans.
a d a tti a quelle condi­ Q uesto modello lanciö la form ula del­
zioni. la treccia rovescia, m olto piti lu n g a della
L ’anno seguente perö d istan za fra i ganci, sistem a allo ra q u a­
a Ja m ija rv i in una g ara si sconosciuto nel m ondo elasticistico, e
svoltasi in condizioni che non fu subito com preso; ta n to che,
atm osferiche ideali, d ata p er fare un esempio, alia W akefield 1949
la com plete assenza di nella sq u ad ra ita lia n a il solo L eard i ave-
vento e di term iche (a va la m a tassa m o n ta ta con quel sistem a;
p a rte la fo rte u m id itå), Cellini e Sadorin, usarono ancora il vec-
E llila rivinse di nuovo, chio sistem a del ten d ito re; Ja n n i ave­
con un discreto distaceo ve il m onom atassa a trec cia te sa fra
sul suo im m ediato· inse- i ganci, di fo rte sezione; sistem a buono,
guitone, E vans; confer- m a che, con la vecchia form ula W akefield
m andosi effettiv am en te che vincolava la lunghezza della fuso-
un fuori classe, m olto liera alia su a sezione m a estra , non per-
II iiio lo di q u esta loto protrebbe essere:
superiore a ta n ti noti m e tte v a di m o n ta re u n a fo rte q u a n titå
sfortun a e fortuna (o bravura?) a braccetto.
elasticisti europei. di elastico; infine L u s tra ti e Cassola ave­
La g a r a ě Unita; l'uom o a sinistra. Blom gren,
P erö q u esta su a q u a­ vano i doppia m a ta ssa e rinvio poste-
h a vinto il cam pionato M on d iale d e g li e la sti- n o r e (in serie), sistem a di cu i special-
cisti. q u ello a d estra s i ě visto soiH are la vit- n ta rim ane un fa tto iso-
la to nel suo paese, in m en te il secondo era, g iå da tempo, te-
toria sotto il n aso. e d ě il te d e sco Mcdbaum. nace fau to re; m a che e ra ancora im per-
Sard per Γαηηο venture? N oi g lie lo augu riam o. q u an to tu tti gli a ltri ela­
sticisti finlandesi sono ad fe tto in quanto gli ingranaggi e i su p ­
P otrebb e e sse r e il v in citore m orale. p o rti an terio ri assorbivano m olto peso,
un livello assai inferiore
ad Ellila, e ciö, in un m e n tre i sistem i di caricam ento lascia-
L a cronaca della Coppa W akefield 1952 certo senso, ha anche co stitu ito un vano a desiderare.
ě orm ai di dom inio pubblico, e tu tti san- certo vantaggio p er iui, in quanto, in M olti a ltri concorrenti di a ltre nazio-
no com e la g a ra si sia riso lta in un tron- tu tte le gare, ogni c u ra ed attenzione ě ni invece usavano il nuovo sistem a del­
fo scandinavo, p er m erito dei due svede- s ta ta riv e rsa ta sul suo modeiio. la treccia rovescia che, dopo quella gara,
si B lom gren e N ilborn, che hanno con- N el 1951, ancora a Jam ijarv i, v itto ria divenne il piii usat.o, dato che perm et-
q u istato risp ettiv a m en te il prim o ed il dello svedese S tark , seguito d all’inglese teva, con la m assim a sem plicilå, di m on­
secondo posto, seguiti dal cam pione fin- ta re grandi q u a n titå di elastico sui m o­
Tubs. M a q u esta v o lta le condizioni a t ­
landese Ellila. m osferiche non erano sta te certo ideali, delli che si andarono sem pře piCi al-
in qu an to vi era un vento non ce rta- leggerendo a vuoto.
P assiam o perciö ora a sviscerare al- In ta n to perö Ellila, vincendo con la
cuni asp etti della gara, al fine di tr a r - m e n te proibitivo, m a che, d a ta la p a rti­
colare conform azione del cam po (picco­ doppia m atassa, aveva giå segnato un
re un bilancio tecnico e sportivo, che pos- pu n to a favore di essa.
sa fa re il pun to nella situazione dell’ela- lo, circondato da boschi e form ato da due
Com unque nel 1950 a Jam ijarv i la
sticism o m ondiale in generále, e italian o v e rsa n ti di un a collina d ietro la quale i
m odelli sospinti dal vento, scom parivano m aggior p a rte dei m odelli fra cui tu tti
in p artico la re ; e servire com e base di gli italiani, usavano la treccia rove­
p arte n za p er u n ’a d e g u ata preparazione alia v ista anzitem po), h a con trib u ito no-
scia.
p er l’a ttiv itå fu tu ra . tevolm ente ad influenzare i risu lta ti. Ad
M a di nuovo E llila col b im atassa vin-
esempio il nostro Lustrat.i, che si ě piaz-
L a prim a considerazione che nasce dal- ceva la gara, dando u n a n e tta dim ostra-
zato terzo, avrebbe p o tu to benissimo in
Vesame dei risu lta ti della W akefield 1952. a ltre condizioni atm osferiche, o anche so- zione di su p e rio ritå sui suoi im m ediati
e di quelle dei tř e anni p recedenti ě inseguitori, E vans e L eardi, con i mo­
lam en te senza svista del cro n o m etrista nom atassa.
quella che, alm eno apparentem ente, gli
che all’ultim o lancio, h a perso di vista
elasticisti nordici sem brano av er supe- Subito dopo avveniva il fa tto nuovo
rato, com e grado tecnico i loro colleghi p rem a tu ram e n te il modello, vincere la del cam biam ento di form ula che lascia-
gara. v a lib era la lunghezza della fusoliera;
d ’E uropa e ď o ltre oceano. M a ě e s a tta Q uindi in questo caso l’afferm azione
q u esta considerazione? A giudicare solo m e n tre il m o n o m atassa a treccia len ta
svedese non ě s ta ta ta n to nett.a. com inciava a riv elare i suoi difetti, e
dai ris u lta ti si dovrebbe dire di si, in
quanto E llila prim o nel 1949 e 1950. E d infine arriv iam o alia g a ra di que- cioě scarso sfru tta m e n to dell’energia
S ta rk prim o nel 1951, Blom gren, N il- s t’anno, nella quale, come g iå detto, gli fornibile d all’elastico e m alsicuro cen-
bon e ancora E llila ai prim i tř e posti scandinavi hanno n e tta m e n te su p erato i trag g io in planata, d a ta la possibilitå
nel 1952, costituiscono u n a serie di af- loro avversarf. di u n ’im p e rfe tta form azione dei nodi al­
ferm azioni v eram ente notevoli. P erö anche in q u esta g ara, dato il ia fine della scarica.
E sam inam o perö a tte n ta m e n te questi vento, l’aeroporto circondato d a alberi T ali difetti, u n ita m e n te alle afferm a-
risu lta ti, per stu d iare la circostanza che e l’affre tta te z z a con cui sono s ta ti svoi- zioni av u te dal doppia m atassa, con-
possono averli favoriti. ti i lanci, il fa tto re cam po h a avuto u n a tribuivano alia diffusione di questo tipo
N el 1949 la v itto ria di E llila a Crain- influenza notevolissim a sui risu lta ti fa- di modello, che si andava sem pře piti per-
field, p rim a afferm azione scandinava, fu vorendo i padroni di casa che dispone- fezionando, alleggerendo gli in g ran ag g i e
u n a sorpresa, m a essendosi svolte le gare vano di m olti a iu ta n ti e di m aggiori co- m igliorando i su p p o rti an terio ri e i siste­
nelle n ote condizioni atm osferiche (forte m o d itå p er il recupero e la sistema- m i di caricam ento.
vento e tem po m inaccioso) il risu lta to zione dei modelli. A lla W akefield 1951 nella sq u a d ra ita -

1296
liana vi erano tr e m onom atasse (L u stra ti,
P elegi e S adorin). Le m igliori afferm a-
zioni sono sta te pero o tte n u te dai bim a-
ta ssa (L u s tra ti terzo e Cassola decim o).
L a v itto ria, elim inato E llila da noie di
centraggio, ě to c c a ta al bim atassa di
S ta rk m e n tre il m onom atassa di T ubbs
si piazzava al secondo posto.
Q uindi nuova afferm azione dei bim a­
tassa. In q u esta g a ra pero si ě comin-
ciato ad affacciare p er opera degli am eri-
cani un nuovo tipo di modello; il m ono­
m a ta ssa a fusoliera lunga, con m atas-
sa te sa fra i ganci, che elim ina i di-
f e tti del m onom atassa a treccia lenta
con m aggior sem plicitå del bim atassa
e, con lo stesso au m en to di peso, m a
r is u lta perö m eno aerodinam ico.
E d ora siam o , giunti a q u esťu ltim a
Coppa W akefield, che ha segnato un
nuovo e pieno successo dei doppiamat.as-
sa, che hanno conquistato i prim i q u a ttro
p o sti della classifica. M olto in dim inu-
zione i m onom atassa a treccia lenta,
m e n tre sono in aum ento quelli a fusolie­
r a lunga, che pero non hanno ancora
rag g iu n to un grado di efficienza tale
da com petere con i doppia m atassa, m a
che riteniam o suscettibili di u lterio ri per-
fezionam enti, ta li da renderli di pari
rendim ento e, forse, preferibili, d ate le
loro m aggiori doti di sem plicitå, doti
che in g a ra possono a volte rivelarsi
preziose.
N ella sq u ad ra ita lia n a L u stra ti aveva
■il doppia m atassa, con modello a fuso­
liera lunga di riserv a (che perö non ha
u sá to ). F aiola due doppia m atassa, Cel­
lini un doppia m a ta ssa e u n modello a
trec cia le n ta di riserva, P iccini due dop­
pia m atassa, Pelegi due m odelli e tre c ­
cia lenta, e il sott.oscritto un modello
a fusoliera lunga e un a ltro a treccia
le n ta di riserva.
D a n o tá re che i m odelli a fusoliera lun­
ga hanno conquistato il quinto e sesto
posto, m a non da soli in quanto l’am eri-
cano B ilgri, quinto classificato, h a ef-
fe ttu a to il prim o lancio con un modello
a tre c c ia lenta, e gli a ltri due, causa la
p e rd ita del prim o, con uno a fusoliera
lunga, m e tre il so tto scritto , piazzatosi
sesto, h a fa tto i prim i due lanci col m o­
dello a fusoliera lunga, e il terzo con quel-
lo a tre c c ia lenta.
Concludendo, in base ai ris u ita ti pra-
tici, si puö dire che il m odello a treccia
le n ta ě orm ai in pieno declino, m e n tre
in g ran d e auge ě il doppio m atassa. In
ascesa il m onom atassa a fusoliera lunga.
R iu scirå esso a detronizzare il doppia
m a ta s sa ? Alle prossim e g are la risposta.
E ’ in te ressa n te com unque n o tá re co­
m e le conclusioni tr a t te in base ai r i­
s u ita ti delle gare confrontino abb astan za ció spiega come essi si afferm ino facil­ il che gli h a fa tto p erdere quella supre-
ap p ro ssim ativam ente con quelle da-'n o i m en te in g are svolte in condizioni at- m azia g o d u ta n ell’an te g u e rra e, anco­
ric a v a te dallo studio teorico espos to nel- m osferiche poco buone. P iů o m eno la ra, nel 1948.
l ’artico lo sull’elastico pubblicato su que­ ste ssa ten d en za ě seg u ita in Finlandia, E g u ale discorso, si puö fare p er i fran-
s ta ste ssa rivista. dove perö il solo E llila ě un cam pione cesi, belgi e olandesi, an ch ’essi o stin ati
In base a questo esam e dei tipi di m o­ (si noti la re g o la ritå dei tem pi seg n ati sui m o n o m atassa a treccia len ta, con la
dello e dei risu ita ti o tte n u ti passiam o ora dai suoi m odelli in tu tte le Coppe W a k e ­ differenza che essi, che sono sem pře s ta ­
in rasse g n a l’elasticism o nelle principali field, tra n n e quella, p er lui sfo rtu n ata , ti inferior! agli inglesi, sia dal lato tecni-
nazioni p er p o ter vedere in quale di es­ del 1951), e negli a ltri paesi scandinavi, co che da quello co stru ttiv o , son oggi
se il m odello ad elastico abbia rag g iu n ­ N orvegia e D anim arca, nei quali perö fra i con co rren ti m eno q u alificati p er i
to il m iglior grado di perfezione. m ancano elem enti degni di rilievo. piazzam enti m igliori ( e ciö anche se
In Svezia, paese vincitore delle due In In g h ilte rra invece si ě an co ra anco- i r is u ita ti di un a singola g a ra possono
u ltim e W akefield, i m igliori elaslicisti r a ti al m o n o m atassa a treccia le n ta ; e divergere, com e ad esempio in questa
sono t u tt i stabilizzati sul doppiam atas- ciö spiega come i m odelli inglesi, p u r W akefield, in cui i francesi G erland e
sa, e cioě sul tipo a ttu a lm e n te m igliore. essendo m agnifici dal lato co stru ttiv o , M orisset hanno p receduto il prim o in-
C o stru ttiv a m en te i loro m odelli sono al- non abbiano raggiunto, specie n ell’ulti- glese E v an s).
q u an to robusti, disegnati in modo da mo anno risu ita ti m olto buoni. Si puo Scavalcando l’oceano si puö osserva-
av ere u n ’o ttim a sta b ilita (fusoliera a cas- quindi afferm are che l’elasticism o in- re che in A m erica, dove vi ě un gran-
se tta , ali ad e stre m itå rialzate, e tc .); c glese ě rim asfo ad un livello stazionario; dissimo num ero di aerom odellisti sono

1297
COPPA WAKEFIELD 1952 - CLASSIFICA
1) ARNE BLOMGREN Sv.ezia 210 300 300 810
2) JA N N ILBO RN Sv.ezia 203 286 300 789
3) ARNE ELLILA F in lan d ia 240 256 279 775
4) SILVANO LUSTRATI Ita lia 208 196 300 704
5) JOSEPH BILG RI U. S. A. 293 180 222 695
6) LORIS K ANNEW O R FF Italia 229 168 289 686
7) EM ILE G ERLAND F ran cia 188 300 180 668
8) JACQUES MORISET F ran cia 183 274 175 632
9) EDW ARD W. EVANS Gran B reta g n a 230 227 164 621
10) CLIFFORD M. M ONTPLAISIR U. S. A. 203 261 153 617
11) PIERO GILG F ran cia 138 173 300 609
12) FONALD H. W ARRING Gran B reta g n a 242 205 142 589
13) TRAUGOTT HASLACH S vizzera 232 214 140 586
14) G IOVANNI CELLINI Ita lia 198 140 146 584
15) JOHN O’DO NNEL Gran B reta g n a 190 230 162 582
16) SUNE STARK S v ezia 230 140 206 576
17) ANDRE GOETZ F ran cia 136 162 264 562
18) B. MARSH N u o v a Z elanda 90 170 296 556
19) RENE JO SSIEN P'rancia 136 294 91 521
20) JAMES H. WOOD C anada 112 192 209 513
21) GUNTHER MAIBAUM G erm ania 213 300 — 513
22) C. R. DE VRIES O landa 196 128 186 510
23) PIERR E D ESCH EPPER B e lg io 165 176 149 490
24) H ENRI A R IBAUD F ra n cia 168 204 13 485
25) GUSTAV SAM A N N G erm ania 125 149 200 474
26) THEODORE M. FIGUERA T rinidad 144 87 238 469
27) EDW ARD LIDGARD U. S. A. 143 212 103 468
28) JO H N ROYLE Gran B retagn a 191 163 105 459
29) A.DIJK STRA O landa 154 191 107 452
30) HELGE SPRING F im an d ia 180 125 145 450
31) ERIK K NUDSEN D ani m ar ca 155 124 167 446
32) MAURICE FERBER B elgio 188 124 116 428
33) ROY F. NICOLE Gran B reta g n a 182 — 242 424
34) PAUL GOLLET B elgio 128 153 135 416
35) PAMES F. TANGENY U. S. A. 179 133 95 407
36) JOUKO JARVI F in la n d ia 160 154 191 40o
37) ANDERS KAKANSOON S v ezia 187 195 9 391
38) T. D U NK LEY G ran B reta g n a 145 112 127 384
E dw ard E vans, e sso dell'elasticisxno 39) BJAR NE JORG ENSEN D an im arca 132 106 140 378
britan n ico, si ě dovuto accon ten tare 40) G. DIJKSTRA O landa 125 125 117 367
d e l 9° p o sto in c la s sific a . M a h a di- 41) D. K ENNEDY N u o v a Z elanda 159 120 80 359
42) F R A N K L IN C. LOATES C anada 103 120 97 320
sp u tato n n a b e lla gara. 43) GEORGES L IPPEN S B elgio 141 137 7 285
44) PEN TT I H U N T IN E N F in lan d ia 175 105 — 280
45) LUCIENNE FER BE R B elgio 157 — 106 263
46) WAL R. REEVE A u stra lia 136 13 101 250
diffusi tu tt i i tipi di modello, m a ge­ 47) BRUNO BACHLI S vizzera 97 145 4 244
n era lm en te sono di eost.ruzione alquanto 48) D. DU TOIT Sud A frica 93 141 — 234
pesante, per cui, p u r essendo buona la 49) G UNNAR BERGE N o rv eg ia 61 88 75 224
50) PETER W ISSER Sud A frica 63 130 — 194
concezione, le c a ra tte ristic h e di volo ri- 51) JOZO PRHAVO J u g o sla v ia 45 137 — 182
su ltan o inferior! a quelle di a ltri mo- 52) GIULIO PELEGI Ita lia 181 — — 181
delli piu leggeri.. 53) SYDNEY SELDEN U. S. A. 121 42 3 166
54) ROALD OLSSON S v ezia 165 — — 165
P e r finire col nostro paese si vede 55) FRANCESCO PICCINI Ita lia 116 40 ___ 156
che anche in Ita lia , sono diffusi tu tti 56) DAVIDE FAIO LA Ita lia 136 — 1 137
i tipi di modeili, m a con tendenza a sta- 57) TELL FERRER S vizzera 4 6 126 136
58) L. D. H O PK INS A u stra lia 46 85 — 131
bilizzarsi verso il doppiam atassa, e che

_
59) GERHARD LIPIN SK I G erm ania 93 lx ___ 104
al la to tecnico non abbiam o da invi- 60) A. MACAULAY N u o v a Z elanda 71 — — 71
diare nu lla a nessuno. In o ltre gli italiani 61) RUDOLF MELZER G erm ania 44 22 ___ 66
62) S. W. GRAY A u stra lia 49 4 ___ 53
sono forse gli elasticisti che costruisco- 63) M ARTIN LICHTA G erm ania 45 — ___ 45
no piii leggero di tu tti, ed hanno quin- 64) J. M. LAR SEN D an im arca 15 — ___ 15
di un m iglior rap p o rto fra peso dello 65) M. G. CONNOR N u o v a Z elanda 9 — 9
66) BORJE BORJESSON S vezia 9 '-- — 9
elastico e peso del modello. Ciö perö
n a tu ra lm e n te rende i loro m odeili piu
fragili, e fa si che essi, specialm ente in
g are svolte in condizioni atm osferiche
poco buone, costituiscano delle c a rte ot-
tim e si, m a anche poco sicure.
Concludendo riteniam o che a ttu a lm e n te
í concorrenti piíi ag g u e rriti in una g ara
di m odeili ad elastico siano gli svedesi
e gli italiani, con i’ag g iu n ta di qualche
elem ento isolato come E llila; dei due,
°in linea generale,1 avranno la prevalenza
i prim i o i second), a seconda che le con­
dizioni atm osferiche siano ca ttiv e o buo­
ne. P ero non sono da tra sc u ra re nem -
m eno gli inglesi e gli am ericani, che
possono sem pře fornire qualche sorpresa.
S periam o quindi che la prossim a Cop-
pa W akefield possa svolgersi in u n a gior-
n a ta senza vento, e che quindi gli italian i
possano fin alm en te conquistare la vii
to ria. M a com unque non ě d etto che,
anche se il vento volesse seguire la tra -
dizione difficilm ente spézzata, alm eno u-
n a delle sei c a rte si dim ostri anche sicu-
ra, e ci doni la piu bella soddisfazione
o ttenibile in cam po aerom odellistico.. Ecco la sq u a d ra ita lia n a ch e h a p a r te cip a lo a lia C op p a W ak efield
1952. D a sin istra: P iccin i (M on falcon e). P e le g i (G en o v a ), Lustrati (Rom a)'
L O R IS K A N N E W O R F F C e llin i (T reviso), K ann ew orff e F a io la (R om a).

1298
Il modello di Silvano Lustrati
4° classificato alia Coppa Wakefield
II modello che mi accingo a descrivervi ri- Quando in maggio fui invitato per le sele-
specchia nelle linee generali quello con cui zioni a Pisa, lo provai di nuovo, poi partii
ho partecipato alia Wakefield dello scorso an­ quasi convinto che il modello non ce la facevu
no e che ho poi perduto alia F.N.A. a realizzare tempi superioři ai 4‘.
Appunto nella seconda metå di settembre del A Pisa: giungemmo sul campo ove ci atten-
51, tornato dall’Olanda, mi trovavo senza mo­ deva una discreta brezza marina; al primo
dello e il tempo per la preparazione al Con- lancio mi tenni basso con la carica a causa
corso Nazionale era alquanto esiguo. Senza del vento ed ottenni un 4'22. A tarda sera ef-
perdere tempo tirai fuori da una montagna di fettuai il secondo lancio e, dato che il vento
carta sempře in disordine i papTri relativi a! era calato un pochino, caricai di piú. Pero,
progetto su cui avevo lavorato per lungo tem ­ d'un colpo, era calata anebe la notte e m entv
po durante l’inverno; detti loro un’ultima spm- 10 registravo 5Ί4" Tione circa un Km. piii in-
muta e buttai giii il disegno. Persi quasi mez- die'ro lo perdeva nell’oscuritå a 3 Ί3 ”. Il trr-
za giornata a pensare se realizzarlo o mem. deilc passo la ferrovia e mi scomparve die­
Non mi decidevo ad incominciare la costru- tro una casa, nei pressi della quale si trovava
zione, perchě essa era alquanto laboriosa e 11 bravo Marchin:1 il quale si accingeva g i-
richiedeva del tempo, il che rapp^esentava per tilmcnte a recuperario.
me l’handicap n. 1. Incominciai la costruzione
Ai mattino seguente si effettuö il terzo lan­
pensando che non ce l’avrei fatta; ma dope
cio il quale richiedeva i1 decollo da terra, ve-
15 giorni circa il modello effettuava i primi
assaggi con l’aria (i quali, a dire il vero, non niva effettuato sulla pista di cemento le cui
asperitå erano rilevantissime. Molti modelii peri-
furono molto felici).
Alla prima prova il n odello ebbe bisogno rono in quel tentativo di decollo e c o t erst
anche il mio. Cosi fui costretto ad effeitunr·.
solo di un spessore da 5/10 di mm. all'impen-
naggio orizzontale, a cabrare. II modello era il terzo lancio con il modello di riserva il qua
le al decollo non toccava neanche uno dei tre S ilv a n o Lustrali a lia se le z io n e W a­
critico nelle incidenze, avendo il C.G. a circa
il 70% come il precedente ed un braccio di punti d'appoggio; gli impressi una 'eggera spin- k e field d i P isa con il m on om atassa
ta d'accompagnamento, seguita a ruota dalle a l q u a le, n e lla g a r a sv e d e se , il bra­
leva tra ala e timoni leggermente inferiore.
utla dell lng. Frachetti. vo concorren te rom ano h a p relerito
Alla prima prova il risuitato fu il seguente:
con circa 300 giri d’elica fece un bel voletto; Le termiche ormai giå deste fecero segnare il m od ello ch e d escriv e in q u este pa-
con 800 giri fece solo una bella saiita perche al cronometro oltre 6' con apertura dell’an- g in e.
per mia negligenza non era stato incollato titermica. Tornato a Roma mi ritrovavo il mo­
quello spessore, e quindi con gli scatti degh dello di riserva intatto, mentre dell'altro non ad ogni giro a mettersi in vite. 11 tempo pur-
ingranaggi ancora non rodati lo spessore qua! avevo recuperato che 1‘ala, l'impennaggio ver- troppo era basso: 3’28”.
si alla fine della scarica, salto via facendo ticale e gli ingranaggi. Mi accinsi a ricostrui- Al secondo lancio oltre a fissare bene il tap­
iniziare al modello una spirále conica discen- re i pezzi, e mentre io costruivo l’impennaggio po, sbagliavo nel diminuire la virata, cosicche
dente molto allungata, tanto che al momento orizzontale, dato che gli esami all’Universita il modello oltre ad andare in perdita di velo-
in cui la figura acrobatica andava a trasfor- erano prossimi, gentilmente Faiola mi prepara- citå era anche Ieggermente cabrato in plana­
marsi in un looping rovescio, per l’eccessiva va il traliccio della fusoliera. Rifeci anche la ta. In questo lancio segnavo 3 Ί6 ”.
veloeltå si rompeva l'ala destra, ed il modello elica che era uguale a quella del modello del- Al terzo iancio gli ridiedi ia sua virata äSi-
prendeva immediatamente contatto col terreno. 1’anno precedente, (ossia da 52 x 80). Provai co- tuale e col tappo ben fissato superavo i 5’
I danni non furono notevoli, dato che, oltre si il modello, i! quale alle quattro del mattino che mi salvavano dall’abisso in cui ero pre-
all’ala facilmente riparabile si ruppe solo una effettuava dei voli molto vicini ai 5’; ma men­ cipitato a causa dei primi due Ianci.
pala dell'elica vicino al mozzo. tre in planata era ottimo, in saiita lasciava un Costruzione del modello:
II modello fu riparato e riportato in campo poco a desiderare. Per questa ragione, pur la- Ala: bordo d’entrata in balsa composto da
qualche giorno dopo. sciando invariato il diametro ed il passo, au- m m . 3 X 5 di spigolo e una soletta da 0,8x15.
Il centraggio risulto invariato e lo spessore mentai di un centimetro la corda dell'elica. Pur Bordo d’uscita composta da una soletta mře­
fu accuratamente incollato al suo posto. Dopo non essendo variato di molto il tempo di sca­ no re da 1 x 1 0 e da una superiore da 0,8 x 15;
qualche lancetto con pochi giri, feei un lan- rica la saiita era notevolmente migliorata ed i il longherone ě ad « L » rovescio, leggermente
cio a piena carica. tempi registrati ieggermente superioři. A questo rastremato verso l’estremitå e composto da un
Erano circa le 5 di un mattino di ottobre punto il modello venne posto in cassetta, e da 4 x 5 e una soletta da 1 mm. le centine sono
quasi přivo di nebbia, con un aspetto che pro- essa ne usci Γ11 luglio 1952 sul camno di Nor­ tutte da 1 mm.; l’ultima ě piano convessa.
metteva pioggia. Il modello fece una bella sa­ rköping. Effettuai una prova alle .1.30 circa Impennaggio: stessa costruzione dell’ala b.
iita, ma quando incominció a planare, quelle e, dato che e'era un po' di vento, h.nitai l’an- entrata 3 x 3 di piatto e soletta 0,8x10 b. usci-
nuvole sovrastanti non resistettero alla tentazio- titermica a' circa 2’, ma forse con l’umiditå la ta soletta inferiore 1 x 10 superiore 0,8 x 10.1
ne di bagnarlo. Cominciö a cadere qualche miccia durö oltre 3' cosicche il modello dopo Fusoliera: correntini '3,5x3,5 traversmi
goccia che verso la fine del volo facilmente un volo di oltre 4’ ando a cadere su un pino 1,5 x 3,5.
si udiva tambureggiare sulle ali molto verni- dei boschi che circondavano it campo. Dopo Carrello: monogamba in giunco.
ciate. un'affannosa ricerca il modello venne scoperto Coperiura: «Jap Tissue» rossa per le ali ed
Non spirava un alito di vento, tanto che il dal tedesco Maibaum, sulla cima di un pino impennaggio orizzontale e blu per la fusolie­
modello effettuó tutto il volo sulla vertical alto e sottile. Iniziai un vertiginoso recupe- ra ed il piano verticale.
del punto di lancio, e fu altresi possibile prer- ro aspettando da un momento alt'altro di es- Ingranaggi: il supporto in dural a « V » da
derlo al volo. Il tempo fu 4’57” ; ero abbastan- sere catapultato su qualche altro pino vicino. 6/10 sorregge due ingranaggi in acciaio del
za soddisfatto e me ne tornai a casa. Smontai il modello pezzo per pezzo e lascian- diametro di mm. 21 con 26 denti modulo 0,75
Portai il modello cosi centrato a Milano, done cadere i pezzi uno alia volta portai a mm. e assi in acciaio da mm. 1,5.
dove non riuscii a fare che un lancio segnan- termine le operazioni di recupero. Motopropulsore: Elica 52x80 cm. a scatto
do 4,30". fnfatti al secondo lancio il modello Alla sera seguente la gara non fu iniziaia libero. Ogni matassa e formata da 16 fili «Pi­
perse i timoni in volo, essendosi sciolto il no- a causa di una violenta pioggia, venne riman- relli » 1 x 6 della lunghezza di cm. 68 nuovi
do all’elastico che li tratteneva, e mentre es- data al mattino. II 13 alle ore 2,30 ebbero ini- (distanza fra i ganci cm. 79).
si in autorotazione compivano un volo di 3,50" zio i Ianci. Il vento era forte e la gara si pro- Centraggio: CG. al 64% della coda dal bor­
il resto del modello si fracassava in terra. spettava tipo Cranfield, con numerose scassa- do d’entrata, l’ala rispetto alia linea della fu­
Tornato a Roma mi accins; alia reintegra- ture. Io fui uno dei primi a lanciare; il decollo soliera ě calettata a circa 2°, l’impennaggio
zione di quelle parti che erano andate distrut- perfetto, la saiita buona, ma in planata, a cau­ a 0«. L’asse dell’elica non ha negativo ma so­
te; quindi lo feci ricomparire fugacemente sul sa del vento, usciva il tappo dell’elica, che lo 1,30 in controcoppia. Il verticale 2o;di virata
campo della Torraccia, senza pero che si di- mi rendeva il modello molto picchiato e da­ a destra.
stinguesse in risultati degni di nota. ta la sua virata naturale molto stretta lendeva S IL V A N O L U S T R A T I

1301
ÖN M O D E L L O DA V E L O C I T A'
PER VO LO V IN C O LA T O C IR C O LA R E CLASSE “ B „

L'ala b tmta in un pezzo ed ě composta da II motore montato suU’originale ě un Doo-


un'anima di compensate) da mm. 3 e da due ling 29. e Telica piu adatta si e dimostrata di
fogli di balsa da 2 sagoma ti con un profilo essere quella avente ii diametro di mm. 160
piano convesso sottile: le scalanature guida ca- e il passo cm. 25. II motore ě montato con
vi sono ricoperte con listelli di balsa duro 1. di incidenza a tirare in dentro i cavi a O.
incollati e sagomati a profilo. Per chi volendo costruire questo controllato
volesse ulteriori schiarimenti puo rivolgersi pu­
Lo slahilizzaiore č 'di costruzione analoga re a me ed io saro a sua completa disposizione.
all’ala c cioe ě formato da un'anima di com- OTELLO VITA
pensalo da 1.5 e due fogli di balsa da mm. 1
incollati e sagomati con un biconvesso simme-
trico: le cerniere in alluminio incastrate inter-
namente tra foglio e foglio.
Modellismo N. 1
La presa ďaria dinamica ě composta da un
tubo ďalluminio piegato e raccordante perfe.·
Disponiamo ancora di alcu-
tamente con il venturi, esternamente un raccor- ne copie del T numero di
do sotto 1'ala favorisce l'entrata delTaria a!
motore.
questa Rivista, che mettia-
mo in vendita al prezzo di
Le foto in q u esta p a g in a p resen ta- L. 500.
no O tello V ita con il m od ello con-
trollato da v e lo c itá c la sse cmc. 5 de- Gli interessati si affrettino a scrivere alia no­
scritto n e lle ta v o le e n ell'articolo. stra Amministrazione: P.zza Ungheria, 1 - Roma

Dopo l'annuncio delie « Giornate 'Xeromodc -


Jistiche Ambrosiane» mi accinsi a progettar*
questo U-Control da velocitá rhe se bene si.i
di grande superficie ha dimostrato un’ottima
velocitá ed una grande stabilita anche con vento
forte.
La velocitá sin'ora rcgistrala in alcune pro
ve con miscela normale si aggirava dai 16«)
ai 170 Km-'n e con miscela nitrata credo Λ\
poter raggiungerc facilmente i 180. La costru­
zione b abbastanza semplice: La Jusoliera b
tornita da un blocco di ottimo pioppo stagio-
nato. Vuotandola internamente avremo cura di
lasciare uno spessore di parete di mm. 3 circa,
anteriormente poggiano lc longarine portamo-
tore in faggio incassate ed incollate senza eco
nomia. La carenatura b composta da una te
stina di pioppo opportunamente sagomata e da
due nancate di compensato di Betulla da mm.
I: essa viene incollata sulla semifusoliera .
raccordata mternamente con blocchetti di bni-
sa ienero.

UNA INTERESSANTE TABELLA COMPARATIVA FRA I MIGLIORI MOOELLI PARTECIPANTI ALLE “ GIORNATE AMBROSIANE
C O NCO RRENTE CLASSE N A Z iO N E MOTOR, ε E - L lC A U L IN S H ■ PESO NI iT R Ο M NO TE
— — —
j

JA N S E N S JdC ques B
O

& E L G IO
O
Ό

Me C O Y -IS ■< 2 0 4 0 0 2 0 %
r
Ž

500 5 0 0
*

N M /h .
-----------------—
M IL L E T L o u is B P R A N C lA D OOLIIMG 2Λ " 2 2
Me c o y 4 1o 4 8 0 4 -7 0 Ί5 %
--------------------------- ---------------- 2 1 0 ,5 2 b (RECORD MONO.)

VALl ET v3?eO rö© S


o
o
o

S V IZ Z E R A ?
_l

CD
z

c c h a m p io n 4SO 5 8 5 770 2 5 °/c 2 1 1 ,7 6 4 - D E S TR oR S O


1

1 M EW LY R o g e r- C S V IZ Z E R A M O R n ET c h a m p io n 23 - 23 Soo Soo 8 ΊΟ 25 % 2 0 9 , 3 0 2 - COST R .1949


-------------------------------------------
SAU DELLA C a r lo C T A L IA Me C oy C H A M P i ON 25 « 2 8 4Θ Ο 550 A .O O O 30% -
--------------- ----- ---------- ■— ___
3 A i . iS T E L u A S o lo -o c 1 - A L iA 0 0 O L IN 6 Oh ls s o n 22 * 30 515 530 730 2 5 %, 2 3 8 ,8 1 4 (.RECORD MOND.)

M IL L E T L o u is c -R A N C tA mc coy Me C O Y 23 * 2 β 5 50 5 50 9 4 0 ■Λ5 % 2 l5 ,S & 8

c o r .d i e r e R o b e rt- c S » E L G IQ Me c o y C H A M P IO N 2 8 * 2Ö <470 5 AO Θ 70 40% 2 lfa , 8 6 .7

1303
1304
UN MODELLO Dl GRANDE SUCCESSO

I, " P I P E R

VAGABOND,,
LA RIPRODUZIONE PER V. V. C. REALIZZATA
DA ADRIANO CASTELLANI CHE SI Ě AFFER-
MATA IN NUMEROSE 6ARE
Il Piper Vagabond é uno dei tanti rampolii ro!) e cam'oiato l'impennaggio con uno piti plete di tutto, pesi sui 230-250 gr. con un peso
che Piper, l’Henry Ford dell’aviazione ameri- leggero il Piper Vagabond scalo imperterrito totale in volo non superiore ai 560-600 gr.
cana, ha creato per la sua numerosa schiera di il cielo azzurro in oltre cento voli senza ri- Centrato il modello in volo planato contro
appassionati sparsi un po’ per tutto il mondo. portarne il minimo danno. venlo e avendo cura di dare qualche grado
Piper, se vogliamo, ě diventato il sinonimo di Uno studio accurate del disegno ha per- a picchiare e a destra lanciare il modello a
aereo leggero da turismo, e una volta tanto, messo una realizzazione semplice, solida e so- regime ridotto dopodiche si potrå, constatata
se Dio vuole, il norne di un aeroplano ci pratutto funzionale, quindi all’altezza di qual- la perfetta stabilita dare tutto gas. Buoni decol-
torna alla mente senza ricorrere contempora- siasi modellista anche del meno esperto li ed i migliori atterraggi a tutti coloro che
neamente a scongiuri di sorta o a terrori L’ala con centine di balsa da 2 mm. longhe- si accingeranno a costruire il Vagabond.
passati. roni in balsa duro da 3 x 5 a bordo d'uscita in Agii amatori del volo vincolato il Vagabond
Sia detto cosi per inciso che appunto Piper, pioppo o balsa da 5 x 5 si divide in due se- offre ottime prestazioni, basterå modificare so­
se non adiamo errati, a forza di fare aeropla- miali infilate all’attacco a mezzo di una sem­ lo il dietro alare, fissare possibilmente le ali
ni che volavano solo per diletto degli ap­ plice baionetta di dural da 0,5-0,8 innestan- e aggiungere la squadretta di comando. Un
passionati e che non avevano niente a che tesi in un? guaina di alluminio fissate nel buon G. 20 vi permetterå di girare anche con
vedere con i « pozzi di S. Patrizio» che so- tronco centrale alare. Rivestimento dell’ala con 13-16 m. di cavo da H. 2,5. Il C.G. si trova
no appunto gli aerei militari o bellici si deve carta seta pesante tre mani di collante di- in questo caso 4 cm. dal bordo d’entrata.
essere fallito o deve aver ridotto molto la luito o emaillite ed una di fuel-proof (antial-
sua attivitå con tanti bei saluti ai fautori della coolica trasparente). A. CASTELLANI
pace universale e di tante « fresconerie» del Fusoliera a traliccio con il sistema a fian-
genere che la stupidita umana non potrå mai cate, balsa da 2 che rinforza la fusoliera di La casa Aviomodelli di Cremona (via G.
debellare. acciaio da 1,8 o 2,2 secondo il peso che si Grandi 6) ha allestito la scatola di montaggio
Poiché anche noi siamo dei falliti o presunti vuole raggiungere fissato con legatura ad una completamente prefabbricata con ruote gonfia-
tali e condividiamo in pieno le idee di Mr. ordinata di balsa duro. Capottina de! motore bili tipo ballon in confezione di lusso a L. 4.500.
Piper sulla pace dei popoli, sulla inopportu- in due parti realizzate avvolgendo balsa da
nitå di buttare montagne di denari in inutili 0,8 per due voile sulle ordinate relative. Impen-
strumenti bellici abbiamo pensato che realiz- naggi ricavati da tavolette di balsa da 3 piut-
zando il modello del « V agabond» ci saremmo
vieppiii avvicinati allo spirito di Piper.
Terminata questa nostra chiacchierata eccoci
quindi al modello. Il prototipo é stato realiz-
tosto leggero con listelli antideformanti come
dal disegno. Rivestire il tutto con carta seta
pesante, tre mani emaillite indi Fuel proof.
Per un miglior realismo usare ruote gon-
Rivenditori diretti
zato attorno ad un Arden 099 (1,62 cc.) per fiabili sul peso di 30-40 gr. del diametro fra
partecipare .alla Coppa Movo gara internazio- 50-65 mm. Decorare con sigie poste sulla par­ Aeromodelli
nale di regolaritå. te superiore dell'ala destra e inferiore sulla P.za Salerno, 8 - R O M Ä
Portato in gara non ancora messo a punto
il modello si ě piazzato terzo dimostrando
sinistra. Aviominima-Cosmo
una ottima stabilita anche sotto la spinta del- V ia S. B asilio, 4 9 - a - ROMA
Usare carta gialla per il rivestimento e de-
l’Arden che in quella infuocata giornata girava
come una turbina.
coraziont in nero. Ogni motore sia diesel o Emporium
glow fra 0,75 ed 1,5 vanno bene naturalmente V ia S. S p irito , 5 - M IL A N O
Fece difetto solo un impennaggio orizzontale in rapporto al peso che puč andare da 320
troppo pesante che rese oltremodo difficoltoso a 550 gr. secondo il motore usáto. La fuso­ Giocattoli Noe
il centraggio longitudinale. Sostituito il focoso liera ě spáziosa tanto da permettere una ottima V ia M anzoni, 2 6 - M IL A N O
Arden con un E.D. da 1 cc. (che muletto pe­ installazione di un qqalsiasi ricevente che, com­
Micromodelli
V ia V olsinio, 3 2 - ROMA

Movo
V ia S. S p irito , 5 - M IL A N O

Zeus Model Forniture


V ia S. M am olo, 6 4 - B O L O G N A

A g g io r n a te le c o lle zio n i!
Le co p ie a rre tra te d i " M O D E L L I S M O ,, vanno
rapid am e nte esaurendosi. A ffre tta te v i a com ple tare
!e vostre c o lle z io n i !
I num eri a rre tra ti vengono in v ia ti fran co di porto
d ie tro rim essa a mezzo vaglia postale od assegno
ban cario.
N. 1 e 2 esau riti
Dal 3 al 6 ( N . 5: esau rito) L. 5 0 cad.
Dal 7 al 2 6 L. 1 0 0 cad.
Dal 2 7 al 3 3 L. 2 0 0 cad.
Dal 3 4 al 4 5 L. 2 5 0 cad.
Dal 4 6 in poi L. 2 0 0 cad.

In d ir iz z a r e a lle E d iz io n i MODELLISMO
Piazza U ngheria, 1 R O M A 121

1305
delle superfici rispetto l’asse deH'eliéa dovuta
alla simmetria rispetto tale asse dei baricen-
tri (centri di figura) delle singole ali mentre
i centri di resistenza sono simmetrici rispetto
l’asse X onde si pub generare il precedente
momento torcente dell’elica. In salita il mo­
dello virerå a destra, in planata. causa il cam-
biamento di verso dal momento torcente do
vuto al cambiamento di verso della forza ap-
plicata all’elica (resistenza), si avrå un esal-
tamento dell’effetto del verticale ed il mo­
dello virerå a sinistra. Naturalmente poiche
si agisce su forze applicate a fattori non ben
definibili (non si sa con esattezza il fattore su.
cui ruoti il modello, ed ammesso di saperlo
non si saprebbe determinarlo esattamente men.
tre la forza applicata é pure funzione del tem­
po) il tutto va fatto con molta cautela e mol­
te prove tenendo presente anche la presenza
della coppia di reazione.
Concludo dicendo che il sistema di disassa-
mento non é molto consigliabile per modelli
superpotenti (al di sopra dei 96 mmq. sez. ela-
stico) perché la coppia giroscopica applicata
ad un fattore a sinistra dell’asse del modello
da un effetto che si somma a quello dePa
coppia di reazione e che se contenuto nei do·
vuti limiti då il grandissimo vantaggio del
decollo rettilineo (salita in curva a destra lie-
vemente inclinata con tendenza a diventare
piatta alla max. potenza) ma che in eccešso
tenderebbe di rovesciare il modello a sinistra
con relativa virata e looping.
Essa é in circolo con spessore decrescente
da 6 mm. (mezzo) a 0,4. Ho preferito l’elica
in cirmolo per le seguenti ragioni:
1) Maggior rendimento conseguente al mi­
nor spessore e maggior levigatezza e quindi
miglior assorbimento energia motrice che si
traduce nel poter aumentare il passo il che
IL MODELLO WAKEFIELD G. G, 2 2 2 sommato agli effetti precedenti migliora la
planata.
2) L'élica risulta flessfbile ed ha dimostra-
to praticamente di aumentare il passo con la
di Giuseppe Cargnelutti potenza.
3) Maggiore robustezza ed elasticit?, che
( G o n lin u a z . d a p a g . 1299 ) due principali inconvenient! in un Wakefield permettono una maggior durata ed eliminano
e sono le possibili scassature in virata o in l’inconveniente di dover sempře aggiustarla
tale é la migliore. picchiata causa l'aumento di velocitå iniziale e cocnseguentemente variare il centraggio. II
La formazione dei vortici sottovento (resi- che nei secondo caso pub produrre oltre čertí peso é circa eguale ad una di balsa.
stenza passiva) é minore data la minore su. limiti di velocitå un incremento di portanza
perflcie laterale in tutti gli altri punti aella Tutti questi accorgimenti sono stati usáti
fusoliera. La formazione di vortici in salba troppo forte nello stabilizzatore (che contro­ per avere un modello stabile con relativa
(risucchio) é dannosa per la resistenza pro- bilancia quello dell'ala) a cui si somma il mo­ poca potenza a bordo (84 mmq. sez.) ma ca.
dotta ma då pure un incremento di portanza mento picchiante dovuto alla componente ver- pace di sfruttarla appieno in modo da avere
che controbilancia in parte lo svantaggic per ticale della forza che pub superare quel.o ca. un rendimento eguale ad un modello normale
braňte del sistema ala-timone. L’aumento di di 96 mmq. coi vantaggi di poter rinforzare
cui il rendimento totale dovrebbe essere circa incidenza dell’ala richiesto é molto dannoso ai
lo stesso senza contare che la porta.iza -ueua la struttura e raggiungere o superare ia me-
fini della minima resistenza. La scassatura in desima quota in un tempo maggiore di scarl-
parte int'eriore (pressione) é molto piu vicina virata a destra é dovuta al sommarsi ad un si­
al baric -ntro che nel caso precedente e ouin. ca (in pratica arriva a 2 Ί 0 ’) con un decollo
stema in equilibrio del momento picchiante sicuro dovuto all'elica piu piccola che ir.
di il complesso é piu stabile. della giroscopica. Questo valga a spiegare tante
Tali cönsiderazioni spingerebbero verso la partenza gira piti veloce di una di 52-56 anche
saassature. Accanto a tale sistema si pub con- se dotata di maggiore potenza.
fusoliera quadrata di spigolo se" non inter- siderare un altro estremamente vantaggioso
venissero complicazioni costruttive (e quind: perché basato solo sulla giroscopica che e pro- La quota raggiunta é sui 20 metri la pla­
maggior peso) nell'attacco aia fusoliera e ca- porzionale al numero dei giri dell’elica e qum- nata é di circa 3’. Tutto cib in teoria perché
rello bigamba i cui raccordi con la fusoliera di alla velocitå del modello ed inoltre agisca in pratica si avvera solo in condizioni ideali
lasciano poi quanto mai a desiderare (a meno solo quando i! modello é scostato dalla posi- aria umida senza termiche e senza vento).
di non isolare l’ala o adottare il carrello mo- zione di equilibrio. Circa lo sfruttamento del modello é diretta·
nogamba). mente proporzionale al numero dei giri.
AH'inccnveniente dell'oscuuramento di una Consiste nel lasciare a zero o in positiva A Pisa alle 6.30 del mattino il modello rea-
buona parte della superficie dell’ala ho ovviato l’elica e calettaria a destra finché basta spo- lizzb 5Ί7” volando nella nebbia. A Tormo
con una opportuna rastremazione all'attacco e stando contemporaneamente la parre infenore confermo i risultati mantenendo la bel'a me­
con l’adozione di un rigonflamento della fuso­ del timone verticale a sinistra. 11 modeiio dia di 5Ί0” su tre lanci alle 8 di sera con
liera che ha i seguenti vantaggi: sotto l'azicne della coppia sale in candela 1.400 giri in panda. A Firenze la seconda
1) E' piu aerodinamico del s.olito sistema strettissima senza pericolo di perdite di velo­ matassa salto a 350 giri mentre la prima ne
ad ala attraversante perché elimina i vortici citå o buchl in terra in quanto appena tenla aveva giå immagazzinati 600.
di cabrare la giroscopica lo fa prima virare Naturalmente ogni speranza svaniva con '
che si tormano nella parte posteriore al fat- a sinistra e poi picchiare. Appena assume la
tore di tangenza della curva superiore del pro­ pezzetti dell’elica. Vorrei ancora mettere a
filo con la superficie superiore della fusoliera posizione orizzontale il verticale tenta di far fuoco la questione del trinciamento della ma­
causa lo sconfinamento dei filetti su questa. abbassare la coda e raddrizzare il modello. tassa.
Tale sistema offre lo svantaggio del grande Tale fatto secondo me non é da ricercarsi
2) Porta alla diminuzione di circa 12 cmq. calettamento dell'asse dell’elica che procura nell’azione dei raggi ultravioletti che osiida.
nella reale sezione frontale. detrimento di potenza non solo a causa della no lo zolfo di vulcanizzazione ne creano una
3) Produce un incremento di portanza pari componente traversa ma anche per l’angolo alterazione permanente che quantitativamente
a circa 2 3 di quella che avrebbe il pezzo del. formato dall'asse con la linea della matassa pub paragonarsi grosso modo all’nzione acida
l’ala attraversante. onde il sistema si comporta come un giunto dell’olio di ricino, come si pub verificare ca-
Il peso dei due sistemi é lo stesso. c.ardanico. ricando alla sera una matassa lasciata arrosti-
L'accoppiamento della matassa ha lo svan- re al sole tutto il giorno, ma bensi all’azion;
taggio di alzare il baricentro di 2 cm. rispetto Ho ovviato a tale inconveniente disassanJo del calore solåre che, aumeniandone la tem­
un bimatassa normale (ingranaggi diam. — 20) l'asse dell’elica a sinistra di una distanza tale peratura, fa diminuire la forza di coesioné
permette: 1° la suelencata disposizione della auello che si avrebbe con l'elica a centro inccli- delle molecole verrebbe poi aumentata a causa
fusoliera: 2° evita l’eccessivo calettamento del- nata a destra. Tale distanza si calcola in via dell’energia potenziale che immagazziniamo e
l’asse dell'elica. Tale effetto dovuto al disassn- che il nuovo momento torcente fosse eguale a che oltre un certo limite non é smaltita dai-
mento dell’elica deve essere associato ad una sperimentale considerando il momento di un l’allungamento delle matasse. Perció é inutile
opportuna dissimetria deli’ala. precedente modello di analoghe caratteristi- affannarsi a coprire le matasse. Basta tenerle
E’ infatti nota l’esistenza delle coppie di rea- che rispetto il centro di resistenza (ne milo in un thermos a temperatura intorno ai Ou
zione e giroscopica, non mi soffermo sulla loro caso in prima approssimazione coincidenze ro.i indi montarle al momento del lancio e cari-
definizione bastando ricordare che la coppiå il C.G.) poi (considerando che la forza agente carla al massimo defalcando se mai 100-200
giroscopica per eliche ché glrano nel senso é uguale) imponendo leguaglianza dei braccci). giri causa l’incrudimento dei raggi ultravio-
orario rispetto l’asse (viste dal di dietro) ge­ L’effetto risultante deve essere acconniato letti: Avrei piaeere di sentire su tale fatto il
nera uh momento picchiante cabrante torcente ad una opportuna dissimetria dell’ala atta a parere di qualche valente elasticista.
a destra o a sinistra a seconda che il modello controbilanciare la coppia di reazione ed a Concludo dicendo che attualmente un Wake­
vír! a destra o a sinistra, cabri o picchl. Non esaltare l'effetto di virata a sinistra. Tale d r- field men sfruttato é in grado di tenere una
mi soffermo sulla possibilitå di centrare il simetria é ottenuta aumentando la superficie media di 5’ (tempo permettendo) (a Pisa ve
modello con Incjdenza negativa per controbi- lo spessore. ne erano almeno 3 capaci di farlo) onde si
lartciare la sovra potenza. Tale sistema presents Durante la scarida avremo momento i. ’o rend» sempře piii necessaria una clausola sup.

1306
Un nostro affezionato letiore ginevnno. Mr.
Rico Neidhart,
silo
ha inviato le foto di questo
bel modello, a motore radiocomandato. co-
straito su piani MOVO.
UN radiocom ando svizzero
Le caratteristiche essenziah di questo modello.
il quale ha voluto regolarmente ed ha dimo-
strato qualita veramente rimarchevoli. possono
cosi riassumersi:
1) grande spazio per lalloggiamento del-
lapparato ricevente e conseguente facile a.c-
cessibilitd a tutti gli organi. E' anche prevsta
Vinstallazione di un dispositivo per variare il
regime del motore.
2) notevole stabilita in volo. grande leň­
te zza nella planata ed atterraggio veramente
dolce.
3) perfetta stabilita sotto comando radio. il
modello entra rapidamente in virata senza pero
acdennare la vité ně il minimo sbandamento.
Un po' piiL lento, sia pure assolutamente si-
curo. il ritorno in volo rettilineo, ciö di grande
effetto spettacolare. ed n pien a rispondenza al
vero.
4) lo bontd del disegno si ě dimostrata im-
mediatarr.ente quando il modello ě risultato per-
fettamente centrato alla prima prova, ně ha
accusato minimamente l’effetto della coppia di
reaziom*. dell’elica. Si tratta senza dubbio di
un ottimo modelo per un esordiente nel campo
del radiocomando.
5) sorio state effettuate delle prove con
freni aerodinamici suull'ala per dare il co­
mando direzionale. Lo scappamento ě del tipo
a quattro braccia, senza ritorno automatico.
montato nell'ala.
6) Il motore impiegato era un MICROS
10 cmc. ad acccensione elettrica trasformato a
candela ‘ incandescente Regime di rotazione 7
mila giri-mnuto, con elica da 35 x 6 tipo Audax.
(Foto Neidhart)

plementare al regolamento che ne limiti la <lu tuto vedere come il modeno salisse in candeia baionetta ed e a 0°.
rata di volo. L'auspioio peso minimo di strut- sino all'ultimo giro dando l’impresgione di La ricopertura ě in Modelspan per lä fuso­
tura di 160 gr. sarebbe 1'ideale. fare il looping da un momento all'altro senza liera e carta seta bagnata e verniciata con 2
Fusoliera: correnti 6 x 6 . traversini 1,5 x 6. peraltro andare in stallo. mani dl collante ed una di notro per il resto.
ordinate 1° compensato 3 mm. ultima compeu- L'ir.cremento di quota raggiunta era di 30-40 Le matasse sono 2 di 14 flli 1 x 6. Il peso
sato 1,5 mm. La baionetta ě legata ad un tra- mt. mentre l’aumento complessivo di tempo di a vuoto ě 95 gr. Il peso totale 240 gr. Le in-
versino e incollata al blocco porta ala Che va volo era di 30"-40" dovuto ad un lieve peg- cidenze dell’elica sono O0 di negativa é~ 1" di
incollata e foderato sulla fusoliera a modello gioramentc della planata, tuttavia pit) rego. disassamento a destra.
finito in modo che il C.G coincida col 5% del­ lare. Λ Firenze tali alette mi dettero delle
noie a causa del gonfiamento subito durante Per chi volesse schiarimenti puó scrivere a
la coda alare mendia. il viaggio e fui costretto a toglierle. A chi Cargnelutti Giuseppe Via T. Grossi 12 - Torino.
La baionetta lunga 6 cm. alta 5 mm. é di volesse usarle consiglio foderarle in carta o
dural 1 mm. e si rastrema a 2 mm. farle centinate aumentandone il rendimento.
Le centine d'attacco sono di balsa da 6 mm. L'effetio piů evidente di tali alette lo si pub
alleggerite. L’ala ě composta da 46 centine da vedere applicandole ad una vecchia ala co.
1,5 mm. di 2 centine da 6. Longherone 3 x 10 m une.
rastremato a 2 x 2. Bordo di enlrata 3 x 3 Abbandonata a se stessa causa la rre tra - Le copertine in fotocolor (le "Aqiiilo-
nuadrato, bordo di uscita 4 x 10. La svergola- mento del centro di pressione Vala eseguirá up
tura all'attacco é geometrica, il profilo ě il moto rotatorio ail’indietro simile a quello di n e„ ciistitiiiscono inia preziosa doen-
Davisan a 4°. il materiale ě balsa. un profilo piano-convesso. Il moto di un'aia
Le estremitá portano a piacere delle alette concavo comune ě rotatorio in avanti.
Junker in balsa da 0,8 mm. che sono state ag. Il timone di profonditá a cosíruzione ana­ liientazione fotograflea a colori dell’at-
giunte a tornio con lo scono di ottenere una loga all'ala ed ě solidale con il tappo di coda
salita piů sicura evitando il pericolo di stallo che perta gli ingranaggi di caratteristiche diam. tivitiV ita lia n a nel eainpo aereoniodel-
in ouanto dovrebbero mantenere efficiente l'e- 20 2= 40 e che si fissa alia fusoliera mediante
stremitá dell’ala e portando ancora quando 4 spinotti di 3 mm. ,{. II profilo ě il Saint
l’ala e giå in stallo dovrebbero dare un mo- va inferiore a 2° a sinistra e va incollato alia listico, volovelistico e aviatorio. Fate­
mento picchiante che ristabilisce il modello Cyr 52 a O0. Il tappo porta solidale la deri-
in linea di volo. Il risultato sembra sia staio fusoliera con 2 strisciette di carta gommata ne la collezione. IHventerå preziosa.
raggiunto. 1 miei amici Evangelisti e Bocciati trasparente tutte le volte che si va in gara.
che ne hanno seguito tutte le prove hanno po- La deriva verícale superiore vi si incastra a

1307
130 8
“WANDA,,
UN O T T I M O M O D E L L O Dl S L O O P
Questo modello ě la fedele riproduzione di
una di quelle ormai famose imbarcazioni chc
vengono usate, sia da regata che da crociera,
negli Stati Uniti ed in quasi tutta l'America
Latina.
Piuttosto tozza di linee, la « W anda» com·
pensa questo fattore negativo con una notevole
ampiezza di vele e di alberatura che le con-
sentono una rimarchevolj velocitå media.
La simpatia che incontra presso i cestruttori
questo tipo di battello ě provátá dal fatto che,
nelle piti recenti regate riservate a questa ca-
tegoria, si ě notato un numero sempře crescen
te di partecipanti. F erdinan do G alé di A b b ia teg r a sso h a costruito q u esto b e l m od ello
La costruzione di questo modello non presenta d i m olo sca io azion ato d a d u e m otorini e le ttric i FAGE, d o ia n d o lo d i un
aleuna vera difficoltå, almeno per quelle per· sem p lice quanto e ific ie n te d isp o sitiv e d i rad iocom an d o, col q u a le ě pos-
sone che non sone alia loro prima costruzione. sib ile a g ire su l tim one e su l m otore. G a le a sp ira a lia o rg a n izz a zio n e di
Tutti i pezzi del complesso della chiglia van· gare in circuito per m o d e lli n a v a li r a d io g u id a ti, con i sin g o li trasm etti
no rieavati in compensato da mm. 5 (possibil- ler i accord ati su ireq u en ze d istin te. L 'idea ě a lletta n te... p erch é n on ten-
mente 5 strati) mentre le ordinate debbono ave- tare?
re uno spessore di mm. 3.
Per il montaggio dello scheletro il sistema piii posteriore della zavorra si praticherř. una tacea
semplice é quello di effettuarlo sulla pianta del nei piombo; questa tacca é destinata ad acco-
ANNIVERSARIO
modello. Per far questo si dovranno prima iL- giiere la parte della chiglia immediatamente po­ D ied anni fa, a Milano, sotto la guida del-
sare sulla pianta gli spessori che si notano nei steriore alia zavorra stessa. VAmmiraglio Camperio, un gruppo di entu-
disegno sopra la linea del ponte. Su questi spes­ Con questa operazione si darå a tutto il com­ siasti ed appassonati delVarte navale fondava
sori si fisseranno due listelli da 3 x 5 che for VAssodazione Modellistica Navale « NAV1MU-
plesso quella rigidita necessaria ad un modello D E L ». Gli aderenti. pur eserdtando profes-
mano i lati esterni della imbarcazionc e, su di navigante. sioni diverse, erano tutti accomunati dalla me-
questi, le ordinate e tutti i pezzi componenli La ricopertura del ponte e del piano interno desima fiamma, e doe far conoscere al pub-
l’insieme della chiglia. blico una attivitd nota a pochi. L ’Assodazione
si pub fare sia con listelli di mogano alternaii aveva anche lo scopo di richiamare a sé altri
E ’ consigliabile lasciare il modello fissato alia a tiglio e sia con una' tavola di compensato appassionati la cui opera individuale, in man-
tavola di montaggio fino a che non s; ě ultima­ da mm. 1 rigata a fuoco. Nei caso il lavoro canza di assistenza da parte di un ente, sa­
ta l'applicazione del fasciame. Cib ad evitarc venga eseguito a listelli, per quanto non. vi sia- rebbe rimasta ignorata.
L ’iniziativa era alquanto ardua ,perche
ogni possibile deformazione dello scheletro. no fessure o Iuci, ě sempře bene rifinire con trattandosi di una attivita di non facile com-
Per il fasciame si possono usare, con ottimi alcune mani di alpacca trasparente. I sedili si prensione, poteva rimanere un tentativo ste­
risultati, listelli 2 x 8 essendo questa rnisura mol- possono fare sia in listelli che in compensate. rile. Oggi, invece, a distanza di died anni.
grazie alVopera fattiva di tutti gli aderenti
to pratica sotto ogni punto di vista. Per i! timone. considerato l'angolo di incli- all'Assodazione, NAV1MODEL si é affermata.
La rifinitura dell’interno dello scafo va curata nazione dell'alberino, si pub usare tanto il si­ conquistando Vattenzione del pubblico median-
particolarmente. stema a snodo che quello a guance dentate. te una appropriata ed efficace divulgazione, e
ottenendo ricbnoscimenti ufficiali da parte del­
Si daranno prima aleune mani di collante cel- Il secondo presenta una maggiore praticitå sia le Autorita.
lulosico diluito con stucco liquido e poi altre nella costruzione che nell'uso. Per maggiore chia- Superate le prime difficoltå, dovute anche
mani di catramina impermeabilizzantc. rezza dirb che per guance dentate intendo quel­ al periodo bellico, VAssociazione mise in atto
il suo programma con un crescendo di inizia-
Questo lavoro, ben eseguito, alleggerirå :li lo stesso sistema che generalmente vione usaio tive. Nuovi aderenti vennero nelle fila del
molto la rifinitura dell’esterno per il quale si po­ per fissare i sellini delle biciclette. gruppo promotore, in modo che oggi il numero
trå curare senza preoccupazioni il lato estetico. L'albero, data la sua notevole lunghezza, va dei sod ě salito a oltre 500. Non solo,, ma altre
Coloro che vogliono effettuare una costruzione sezioni importanti vennero costituite in parec-
facilmente soggetto a svergolature. Per evitaie chie cittå d’ltalia, determinando la modifier
a strati sovrapposti (pane e burro) possono, in questo sarebbe bene sezionare l'albero stesso in della prima denomnazione in Assodazione Na-
base alia pianta ed al profilo, ricavare la forma 2 o 4 parti per poi ricomporlo con collante cel- zionale.
grossa del battello. Si pub anche, segnando lc lulosico o alia caseina. La prima manifestazione importante di NA-
VIMODEL avvenne nei 1948 con una grandiosa
ordinate a distanze regolari di mm. 10, ricavare La cremagliera porta albero va fatta in la- rassegna di modelli navali presso il Palazzo
le sezioni longitudinali che possono essere in- merino d’ottone da mm. 1. della Triennale a Milano. Giornali e riviste,
tagliate o in cirmolo o in qualsiasi altro legr.o Sulla velatura e sul resto dell'alberatura non italiani ed esteri, si occuparono favorevolmen-
te della Mostra pubblicando anche fotografie
tenero. Lo spessore piii consigliabile, agli effet- penso sia il caso di dilungarsi non presentando di modelli. Questo primo successo incoraggio
ti di una buona. costruzione, ě quello di mm. 10. esse nessuna difficoltå vera e propria. dirigenti e associati, e nei 1950 la Mostra fu
Questo sistema, nei cohfronti di quello a or­ LUCIANO SANTORO
ripetuta presso la Famiglia Artistica di Mi.
lano. La manifestazione ebbe un carattere na-
dinate e fasciame, presenta Pinconvenienle della zionale in quanto il Ministero della Marina
escavazione dell’interno. Dovendo ottenere uno II dise g no n a tu ra le di questo m od ello offri una Coppa in riconoscimento dell’opera
scafo di uno spessore costante in ogni sua pai- é in v e n d ita presso la D itta A E R O M O - svolta dalVAssodazione. Altre mostre furono
te, non avendo una certa pratica di sgurbie e DELLI (P .za S a le rn o, 8 - Rom a al p re s­ allestite in citta diverse e cosi pure vennero
promosse regate e gare, svoltesi a Como, a
scalpelli, risulta un lavoro piuttosto gravoso. so di L. pkp Santa Margherita, all’Idroscalo di Milano. An­
Comunque, prima di iniziare l’escavazione in­ che il campo didattico non é stato trascurato
terna, si rifinirå l’esterno dello scafo. Per questa AVVISO IMPORTANTE e gli archivi di NAVIMODEL sono colmi di
pubblicazioni, piani e testi italiani e stranieri.
operazione bisognerå ricavare in cartoncino rigi- Uassodazione ha pubblicato — e continua a
do le sagome esterne delle ordinate. Queste ser- Una m o stra In te rn a z lo u a le di niodellism o nava- pubblicare — ben 35 disegni di navi di tutti
viranno ottimamente per controllare 1’esattezza le v erra in a u g u ra te 11 5 o tto b re a B arcellona e i tempi, e attualmente un suo corpo insegnante
nei niese di novem bre a M adrid. Possono pren- tiene un corso di Navimodellismo a Milano
del lavoro man mano che si adopererå la raspa, organizzato dalla Sezione di Milano della Le-
dere p a rte ra p p re s e n ta n ti nazionall ufficl&li.
la lima e la carta vetro. niodelllstl singoli, d itte . ecc. con niodelli solid! ga Navale. Italiana.
II sistema della applicazione della zavorra e e n a v ig a n tl, senza lim itazio n e dl num ero. Sono L ’assodazione Nazionale Modellistica Nava­
In pallo nunierosi prem i e medatrlie di valore. le, a d ied anni di distanza dalla sua fonda-
molto semplice. Quando si effettuerå la colata I m o dellisti ita lla n l possono rivolgersi, p e r 1’ i- zione, puö quindi dire di essere vicina al rag-
del piombo (tenere un margine di peso del 20 w nolt.ro del niodelli. alia d itta BOSSI e C. (Via giungimento dei suoi scopi. I riconoscimenti
in .piCi), si avrå cura di affondare nei piombo San Lorenzo 17 - Genova), in c a ric a ta d a lla A- conquistati la spronano a continuare la sua
due bulloni filettati di lunghezza come da dise­ grupacion M in atu ristas navales de K spana. en- appassionata opera per raggiungere una an-
tro 11 2*2 s e tte n ire . La stessa D itta invla, a ri- cora piii ampia affermazione nei campo del
gno. Questi bulloni vanno appiattiti e ritorti alia c h le sta , 1 bandi p e r la p a rte d p a z io n e a lia m ostra. modellismo navale.
estremitå che si affonda nei piombo. Sul lato ORAZIO CURTI

1309
A MONZA GLI AUTOMODELLISTI 01 5 NAZIONI
HANNO DATO VITA A DUE GIORNATE INDIMENTICABILI DI GARE EMOZIONANTI — IMPORTANZA DEL
PRIMO VERO CONFRONTO DIRETTO FRA GLI AUTOMODELLISTI ITALIANI E GLI ASSI DI LINGUA
INGLESE — MASSICCIA AFFERMAZIONE DI QUESTI ULTIMI
(D a l n o s tr o in v ia to s p e c ia le )
Necessita migliore preparazione
Gli automodellisti italiani non potranno cer- Dobbiamo in secondo luogo osservare che i
to dimenticare facilmente le due giornate del­ nostri costruttori difettano ancora di prepa­
le gare internazionali di Monza, organizzate razione in misura piuttosto notevole: sopratut-
dall’A.M.S.C.I. ed alle quali hanno preso parte to per quello che riguarda l’esperienza nell’im.
i piu forti rappresentanfi deH’automodeiiisino piego della vetturetta, la sicurezza di funzio-
europeo nonché un concorrente statunitense. namentc, la messa a punto generale. Bisognava
Mai prima di allora — se si esdude 1« a- vedere scendere in pista inglesi ed americani;
michevole » di Basilea del 15 giugno — gli au­ nella graridissima maggioranza dei casi. i loro
tomodellisti di diverse nazioni avevano potuto lanci erano dei gioielli di precisione, di sicu­
misurarsi direttamente fra loro: questo ě in- rezza. In pochi secondi la macchina partiva.
vece avvenuto a Monza, per l’interessamento stabilissima; perfettamente funzionante, infine,
e per la bella iniziativa presa dai dirigenti il dispositivo di arresto del motore a base ul­
dell’A.M.S.C.I. (a proposito: congratulazioni con timata. Dobbiamo riuscire anche noi a scen­
il sig. Gustavo Clerici, recentemente eletto dere in c-impo con una tale sicurezza. senza
presidente della Federazione Europea dei Mo- doversj spolmonare e girare sulla pista dietro
dellisti di Automobile). Agli attivissimi diri­ al modello riottoso, senza dover correre a de-
genti dell'A.M.S.C.I, l’onore e il merito del stra ed a sinistra in cerca di questo o quello.
riconosctmento della loro prioritå in questa Sempře a questo proposito citeremo un fatto
importantissima realizzazione, la quale ha por- di esempio. Shelton era sceso in pista e, con
tato a cementare notevolmente i rapporti fra la collaborazione del solito Snelling, aveva
i nostri costruttori e quelli stranieri lanciato la macchina ma dopo un giro il mo­
La classifica dice, nella sua freddezza. che tore perdeva eolpi e la macchina si fermava.
l’affermazione dei coneorrenti di lingua in- I due intuivano immediatamente la ragione
glese ě stata semplicemente formidabile. Per delFarresto: candela. Ed in pochissimi secon­
trovare dei coneorrenti italiani dobbiamo scen- di una nuova candela era al suo posto, la mac.
dere nella zona dei auinti e sesti posti; le me­ china di nuovo lanciata e ouesta volta con
die ottenute dai vari Shelton. Mocre, Dean e piena soddisfazione, tanto da superare i 180
compagni appaiono notevolmente maggiori di Km. orari. Nella perfetta intesa, nell'affiata-
quelle fatte registrare dai nostri Riva. Bor- mento fra i. due, nella loro grande conoscenza
dignon, Casanova, ecc. Insomma. la Iotta c’é della macchinetta e dei suoi possibili capricci,
stata, ma si pud dire che sia stata veramente sta gran parte del loro formidabile successo.
infuoeata e sentita soltanto fra i coneorrenti
inglesi e americani. mentre noi ci siamo li- Si torna all’ accensione elettrica ?
mitati alla lotta per i posti di secondo ordine.
Ma se, con occhio attento ed obbiettivo, an- Terzc: un fatto sintomatico. Tutti i maggipri
diamo ad esaminare piti da vicino la situa- successi ccnseguiti da inglesi ed americani so-
zione, accuratamente soppensando i diversi fat- no stati ottenuti con motori ad accensione di-
ti, possiamo dedurne che la situazione, dopo- versa dalla glow! Nelle cilindrate maggiori, i
tutto, non o cosi brutta per i nostri coiori co­ varii Dooling erano provvisti di accensione
me potrebbe sembrare. elettrica, sia a mezzo di normale ruttore, bo­
bina e ccndensatore. sia don un piccolo ma­
Notevole il successo di Pierino Manfe gnete. Evidentemente il motore a candela in-
candescente non ha ancora raggiunto quel gra­
Faccjamo in primo luogo osservare che. do di regolaritå e di potenza che caratterizza
nella seconda giornata di gare, il nostro Pie­ i motori ad accensione elettrica. I quali, per
rino Manfě (colui che l’americano Shelton ha il vero. hanno dato una prova veramente for.
graziosamente definito «m ister Chicago»!) si midabile del lero elevatissimo rendimento. Tor-
ě preso una larga rivincita su tutti coloro che. Foto su l tilolo: u n a « p an oram ica » neremo dunaue anche noi al motore ad ac­
alla domenica. lo avevano preceduto in clas. d c lla p isfa di M onza durante ol svol- censione elettrica.
sifioa, facendo anzi registrare esattamente la g im en io d e lle gare. Sopra, « m ister
stessa media conseguita nel Gran Premio delle
C h ica g o », a l se c o lo Pierino M anfe,
Un autoaccensione ha vinto nella “ A„
Nazioni dal vincitore della categoria, quell’E-
mund Armstrong che aveva ottenuto un ot- c o lu i ch e n e lle g a r e d e llo scorso lu Ně meno importante é stato il succeso otte­
timo 124. 137, con motore ED antoaccensione. g lio h a sa lv a to l'onore d ell'au lom od el- nuto (udite, udite!) nella classe A — cmc. 2,5
Maggiormente degno di encomio di nostro Pie­ — dai motorini inglesi ad autoaccensione. Giå.
rino, in auanto egli ha realizzato gli stessi lisruo n a z io n a le con Taver u g u a g lia - ě proprio cosi: i primi quattro classificati han-
124, 137 ma con motore di costruzione nazio- Ic, n e lla se c o n d a giorn ata, i 124, 137 no ottenuto tali piazzamenti con motori Oli­
nale; il solito prodigioso G.20 Sped dell’otti- d e ll'in g le s e Arm strong, v in citore n e l­ ver ed E.D. A quesťultimo, anzi é toccata
mo Garofali (naturalmente, si tratta anche di la vittoria φ η la media che, nella giornata
un nuovo record nazionale). la * A ». Bravo. P ierino! successiva. ě stata quindi uguagliata dal no.
stro Manfě. Il motore ad autoaccensione. dun-
1310
La gara, nelle fasi salienti
I concorrenti stranieri erano scesi a Monza
in automobile e nella grande maggioránza, con
bagaglio di mogli e cognate. Anzi, diremo di
piu: per la prima volta abbiamo visto delle
donne — automodelliste. le quali andavano a
mettersi in mote ii motore con la massima di-
sinvoltura, poi scorazzavano per la pista a
spingere la macchina con la solita « forchet-
ta ». E. se non erriamo', le loro partenze sono
state sempře un esempio, la signora Joan Ca-
thcpole ha preceduto di ben sei posti il pro-
prio marito Cyril nella classe 2,5, mentre la
signora Ivy Moore si ě classificata al 3o po­
sto nella classe 5 ed ha preceduto il marito
Jan nella classifies del Criterium Internazio-
nale.
La gara si ě svolta con una regolaritá crono-
metrica; va eccettuato soltanto qualche pic­
colo imprevisto che ha appena movimentato
1'ambiente. Guardate un po’; i lanci sono giun-
ti in pieno svolgimento. alia domenica matti-
na, quando, ad un tratto, la vettura di Cat-
chpole spezza il cavo e va a fracassarsi sulla
rete di protezione. A questo punto sono gli
stess inglesi che, gentilente, ci offrono del
cavi giå collaudati e sicuri cbn i quali, per
fortuna, non dobbiamo registrare ulteriori in,
cidenti. I lanci continuano ed é durante la
mattina che si ottengono i risultati piu for.
midabili della classe « C »: lo statunitense
Shelton — detto anche « mister Hollywood » —
porta la sua macchinetta a sfrecciare alia no-
tevole media di 187, 500 Km. orari, Catchpole
gli si avvicina con un 185.567, tempo succes-
sivamente uguagliato da Moore: la classified
della 10 cmc. non subirå piti scosse.
Al termine della prima prova il miglior
tempo ottenuto nella « A » ě quello di Ar­
mstrong — rolui che poi si aggiudicherå la
vittoria finale — con 117.391; nella « B » ě
ancora Shelton ad ottenere un ottimo 146,341.
medid che resisterá a lungo come la migliore.
Spettacolo fuori programme
Sono appena terminati i primi lanci e ci si
aceinge al pranzo quando un fatto inaspet-
tato causa panico e quindi ilaritå fra tutti
coloro che erano accampati attorno alia pista. .
Una tromba d’aria, improvvisa, piomba sui
box. scompigliando tutto, sollevando un paio
Ecco Edmund A rm strong, vincitore di ombrelloni ad oltre dieci metri da terra e
scaraventandoli lontano, rovesciando alcuni Lo sta tu n iten se Joseph S h elio n ha
d e lla c la s se « A » a 124, 137 di m e­ banconi carichi di automodelli, pezzi e pez- vinto la g a r a d e lla c la s s e « C » a
d ia. S i notino le n o te v o li dim ension ! zetti, botiigiie, c c T m m a g in a ie v i la scena! 187, 500 e si ě c la ssific a to 2° n e lla
d e l suo m od ello il q u a le m on tava un B con 146, 341 Km. orari. N e lla ioto
m otore ED. a u to a c c en sio n e da c u t . ě im m ortalato in siem e al m od ello con
2.48. D oolin g 29.
que, ě ancora alia pari con la oandela incan, I second! lanci hanno· regolarmente inizio
descente. Quale dei due, in seguito, potrå a- alle 15, ma non dicono nulla di buono ed i
vere la meglio? E' arduo, oggi, dare una ri- tempi rimangono quelli del mattino. Le novitå
sposta, sia pur fare un pronostico. Pensiamo invece verranno fuori al terzo lancio: lo stes-
comunque che in questa classe abbiamo molte so Armstrong che giå era in testa alia clas-
ottime possibilitå in mano, perchě il risultato sifica della « A » viene superato da Flower il
della classe A pub essere migliorato nella stes- quale viaggia a 120 spaezati. Il buon Edmund
sa misura in cui debbono essere migliorati pero non si 2rrende e ritenta: 124,137. Nessu-
quelll di altre classi. no potrå piti infastidirlo (il giorno successivo.
poi. Pierino Manfé uguaglierå questo risul­
Utilitå del confronto diretto tato).
In quarto luogo dobbiamo mettere in evi- James Dean : 152 orari con il 5 cmc.
denza l’importanza di questo incontro inter-
nazionale, il quale si risolverå a nostro gran­ Grande novitå al 3o lancio nella classe « B »:
de vantaggio sia perchě ci ha dato una idea James Dean, un appassionatissimo costruttore
piuttosto precisa della nostra situazione, sia anziano, mutilato del braccio destro, di pro-
perchě ha consentito ai nostri costruttori di fessione impresario edile per il Congo, sca-
vedere con i propri occhi come lavorino e valca lo statunitense Shelton con una velo-
come gareggino quegli angloamericani che so, citá veramente notevole: 152,542 La vittoria ě
no oggi signori incontrasti dell'automodellismo. sua, perchě nessuno riesce neppure. ad av-
La bravura dei singoli potrå rivelarsi ora, nel­ vicinarlo.
la maggiore o minore capacitå di trarre van­ I nostri si sono mantenuti su un/ livello nor­
taggio da quanto visto ed appreso a Monza, male: Bordignon con 133, Casanova con 131,
nelle due giornate di gare. Inoltre, se possia- Turri 130; ognuno di loro aveva pero da la-
mo cercare un altro argomento di consolazio- mentarsi di qualche cosa. Nella classe « C » Ri­
ne per una nostra mancata piu solida affer- va ha fatto quello che ha potuto: i suoi 162
mazione, dobbiamo aggiungere che,. c’ě chi sono certamente un notevole passo avanti ma
sta peggio di noi. Francesi e svizzeri, per esem- ancora alquanto distant! dalle piů alte vette
pio non ne hanno imbroccata una buona, tan- occupate dagli inglesi. Sembra, pero, che la
to da oceupare costantemente i„. bassifondi macchina di Riva non fosse in grado di andare
delle classifiche. In loro, ancora piti marcato molto piti forte; il giovane costruttore doveva
ed evidente, era il difetto di cui abbiamo in- averla « sprem uta» al massimo, se poi,, alia
colpato i nostri, e cioě una scarsa prepara- fine della gara, andava facendo prog^jjti su
zione sulla messa a punto dell’automodello. un mezzo piu potente.
Buena impressione ha invece destato il mo­ La pista di Monza non ha soddisfatto'tpiena-
tore francese Vega 10 cmc, il quale ha girato mente gli stranieri, perchě essa era portata a
a 153 orari e si é dimostrato, per ora, uno diventare troppo presto sdruccievole, con il de-
degli unici mezzi europei da opporre ai « su- la m es D ean, in g le s e , m utilato d el positarsi dell’olio perduto dalle macehine in
perpotenti » ďoltre oceano. Perchě se togliete corsa. Secondo noi, l’unico rimedio in tal senso
i Rowell ed i Nordec inglesi, praticamente non braccio d esire, h a vin to la g ara d e l­
potrebbe essere dato da una frequentissima pu-
resta nulla; tuttavia crediamo che da un si­ la d a s e B a lia n o te v o le m e d ia d i 152, litura della pista, ma non soltanto fra una se­
mile confronto si potrå uscire battuti per un 542 orari. La ioto lo m ostra a coad iu - rie di lanci. Assoldare una squadretta di ragaz-
bel pezzo, dato che riteniamo per ora impos- vare Sh elton, n e lle o p erazion i d i par- zini muniti di scope e segatura magari benzina,
sibile raggiungere — non diciamo subito — i quali provvedessero a conservare al fondo la
i risultati ottenuti con i varii Dooling. fenza. necessaria aderenza.

1311
Criterium Internazionale A.M.S.C.I.
Il giorno successivo, lunedi, si sono svolti i
land per il Gran Criterium Internazionale,
Mancavano, putroppo, molti dei nostri, costretti
alla diserzione per ragioni di lavoro. Eccettuato
I’affermazione di Manfé — cui (abbiamo gia ac-
cennato in apertura — ben poco di interessante
si é visto. Le velocitá ottenute nella giornata
di lunedi non hanno superato quelle della do-
menica. Unico motivo di interesse, la gara dei
mictObolidi con motore da cmc. 1,5, i quali
hanno fornito dei risultati veramente eccezio.
nali tanto da aggiudicarsi la vittoria nella gara
ad handicap, e con un margine notevole. Risul-
tato indubbiamente eccezionale i 99,082 Km,
orari ottenuti da Alec Spelling con una mi­
nuscola macchinetta munita di motore Oliver
da cmc. 1,5!
La gara comportava una unica classifica, com-
pilata sulla base dei risultati ottenuti e molti-
plicati per coefficienti diversi: 2 per la classe
cmc. 1,5; 1,5 uer la classe cmc. 2,5; 1,3 per la
5; 1 per la 10. Questi coefficient! di proporzio-
nalitå ci sono apparsi sufficientemente indovi-
nati; la vittoria é toccata indubbiamente a chi
effettivamente aveva conseguito il miglior risul-
tato. Pensate: quasi cento all'ora con un centi­
metro cubico e mezzo di cilindrata! Quell’Oliver
é un gran diavolo, senza dubbio.
Domenica sera tutti i partecipanti alle gare
seno stati inviati ad una lussuosa cena nel ri-
storante del Commercio, in piazza Duomo. Men­
tre il nostro Mancinelli ha trovato qualche ele­
mento turbolento suo pari (v. il quartiere fran.
cese di Ascione e C.) col quale ha organizzato
una simpitica baldoria, Člerici, Mancini da
una parte, Rochat, Cook e Moore dall’altra
hanno pronunciato discorsi di reciproco ringra-
ziamento, esternando la propria completa sod-
disfazione per I’ottima riuscita delle competi-
zioni, augurandosi che presto gli automodellisti
delle principali nazioni possano scendere di
nuovo in campo, affratellati dalla stessa grande
passione. GIAMPIERO JANNI

D all'alto in b a sso e d a sin istza a


d e stia : I'in glese C a fch p o le sta lar.-
cian d o il suo m od ello, serv en d o si
d e lla « iorch etta ». La sign ora Iv y
M oore, non n u ica rap p resen ian te d el
se sso g en tile, si ě c la ssific a ta a l 3°
posto n e lla « B » con il m odello che
presen ta.
Q u esta sp e c ie di « M ago Bačů » ě
O liver, un au ten tico 'm a g o dei m icro-
m otori, che p resen ta il suo b icilin -
drico 5 cmc. F elice R iva, con que
slo m od ello. h a fatto q u el che ha
potuto; si e c la ssific a to 6° con 112
orari. Lo svizzero T heiler all'opera.
Jean M oore, in g le s e , d isp o n e v a di
u n a au ten tica p ic c o la autorim essa,
n e lla q u ale e g li p o te v a racchiud ere
tre m a cch in e con tutti g li a c cesso ri
ed atrezzi. Lo svizzero W aefiler a lia
partenza con la su a « Thim bledrom ».
GRAN PREMIO DELLE NAZIONI
ťlasse A (onu·. 2.5)
1. Armstrong Edmund . (Inghilterra - mot. E.
D.> - 124.137.
2. Flower Raymond - (Inghilterra - Oliver) -
120 .
3. Catchpole Joan - (Inghilterra _ Oliver) -
116.129.
3. Snelling Alec - (Inghilterra _ Oliver) -
116.129.
5. Dossena Enzo - (Italia - G.20) - 111,340.
.6. Manfě Piero - (Italia - G.20) - 105,882.
7. Riva Felice - (Italia . G.20) - 103.924).
8. Thorton George - (Inghilterra - Oliver) -
98.181.
9. Catchpole Cyril - (Ighilterra - Oliver) -
97.297
10. Moret Guido - (Italia - E.D.) - 95.57b.
10. Pailuzzi Marco - (Italia - G.20) - 95.575.
12. Cornioley Henri - (Svizzera - G.20) - 85.714.
13. Shelton Joseph - (U.S.A.) . Oliver) - 79.41!
14. Waeffler Hans - (Svizzera - T.drome) -
78.160.
t'lasse B (cm c. 5)

1. Dean James - (Inghilterra - Dooling) -


152.542.
2. Shelton Joseph - (U.S.A. _ Dooling) - 146.341
3. Moore Joy . (Inghilterra - Dooling) - 144.
4. Cook John - (Inghilterra - Dooling - 141.732.
5. Flower Raymond - (Inghilterra . Dooling) -
137.404.
6. Bordignon Abramo - (Italia - Dooling) -
133.333
7. Casanova Piero - (Italia - Dooling) - 131.386.
8. Turri Enrico - (Italia . Fox) - 130.434.
8. Laird George - (Inghilterra - Dooling) -
130.434.
8. Shelton Joseph - (U.S.A. - Dooling) - 130.434
11. Pellet Jean - (Svizzera _ Dooling) - 121.621.
12. Miretti Adriano - (Italia -Dooling) - 117.647
13. Cornioley Henri - (Svizzera - M'c Coy) -
113.207.
14. Oguey Robert - (Svizzera . Me Coy) - 107.142
15. Theilen Marc - (Svizzera - E.D.) - 75.630.
Classc C (cmc. 10)
1. Shelton Joseph - (U.S.A. - Dooling) - 187.500.
2. Moore Jean - (Ingh. _ Dooling) - 185.567
2. Catchoole Cyril - (Inghilterra - Dooling) -
185.567.
4. Snelling Alec - (Inghilterra . Dooling) -
181.818.
5. Dean James - (Inghilterra _ Dooling) -
166.666.
6. Riva Felice - (Italia - Dooling) - 162.162
7. Carugati Vitaliano - (Italia - Dooling) -
159.292.
8. Daverio· Carlo - (Italia - Dowell) - 159.292.
9. Rovelli Nino - (Italia - Me Coy) - 152.142.
10. Ascione Marcel - (Francia - Vega) - 140.625.
11. Waeifler Hans - (Svizzera . Nordec) -
139.534.
12. Porion J. - (Francia - Vega) - 136.363.
13. Durand Jaques - (Francia - Vega) - 132.131
132.131.
14. M'ancinelli Enzo - (Italia . Dooling) - 129.496
15. Porion J. - (Francia - Vega) - 123.287.
Classiflca per Nazioni
1. Inghilterra (897 + 794 + 558) = o. 2.249.
2. U.S.A. (13 + 300+400) = p. 713.
3. Italia (293+183+219) = p.695.
4. Svizzera (26 + 25+ 30) = p. 91. 11. Moore Jan - (Inghiltedra - Dooling 61) - D alT alto in b a sso e d a s in is tia a
5. Francia (—+4,5+79) = p. 83,5. 180 - (180). destra: il n eo-P resid en te d e lla FEMA,
13. Cook John _ (Inghilterra - Oliver 1,5) -
174.192 - (87.026). G ustavo C lerici. in sta n c a b ile anim a-
CRITERIUM INTERN AZIOXALE 14. Shelton Joseph - (U.S.A. - Dooling 29) - tore d ell'au tom od ellism o n a z io n a le ed
173.333 - (133-333). eu rop eo. o ssez v a le p rove n e l circui-
1. Snelling Alec . (Inghilterra - Oliver 1,5) - 15. Bordignon Abramo - (Italia - Dooling 29) _
198.164 - (99.082). 169.567 - (130.434). to d i M onza. — « A le c » S n ellin g,
2. Dean James . (Inghilterra - Dooling 29) - 16. Admstrong Edmund - (Inghilterra - Arm. v in citore d e l Criterium Internaziona-
188.709 - (145.161). 1,5) - 168.750 - (84.375). le , si ě a g g iu d ic a to il v isto so troieo
3. Cook John - (Inghilterra - Dooling 29) - 17. Riva Felice - (Italia . G.20 2,5) - 158.824 -
187.200 - (144). (105.885) . m esso in p a lio d a lla D em ocrazia Cri
4. Laird George - (Inghilterra - Oliver 1.5) - 17. Dossena Enzo - (Italia - G.20 2,5) - 158.824 - stia n a . — L'ing. F ran cesco C lerici e
186.206 - (93.103). (105.885) . P ierino M anfě, sono sta ti in iervistati
5. Manfě Piero - (Italia - G. 20 2,5) - 186.205- 19. Cornioley Henri - (Svizzera - Mac Coy 29) -
(124.137). 158.107 - (121.621). d a lla R J U „ il secon d o non sen za un a
6. Snelling Alec - (Inghilterra Dooling 61) - 20. Daverio Carlo - (Italia - Rovell 61) - 157.894 - certa em ozion e! — B andiere a l ven-
185.567 - (185.567). (157.894). to. su i p en n o n i d el circu ito. in occa-
7. Armstrong Edmund - (Inghilterra - E.D. 2.5) 21. Fratteggiani Franco - (Italia - G.20 2.5) -
- 184.090 - (122.297). 157.281 . (104.854). sio n e d e lle gare auttfm ob ilistich e:
8. Shelton Joseph - (U.S.A. - Dooling 29) - 22. Oliver John - (Inghilterra - Oliver 2.5) - g iorn ate in d in ien tica b ili. (Foto Janni)
182.812 - (140.625). 156.000 - (120).
8. Moore Ioy - (Inghilterra - Dooling 29) . 23. Snelling Alec - (Inghilterra - Oliver 2,5) - Apprendiamo a ll’ultim o momento che la 3.
182.812 - (140.625). 154.285 - (102.857).
10. Cook John - (Inghilterra - Dooling 29) . 24. Ascione M. - (Francia - Vega 10) - 153.846 - prova di Campionato si svolgera il 21 set-
181.394 - (139.534). (153.846). tembre. Per maggiori dettagli rivolgersl al-
11. Dean James - (Inghilterra - Dooling 29) - 25. Laird George - (Inghilterra - Oliver 2,5) - I’A.M.S.C.I. - Milano.
180 - (180). 151.401 - (109.340).

1313
X 314
CENNÍ SULL'ARTE NAVALE IN ORIENTE
E COSTRUZIONE DEL MODELLO Dl UN " SAMPANG „

Le navi die oggi solcano i mari d'Oriente sti modelli. se non altro per trovare dei rife-
sono tinte di costruzione e di importazione- oc­ rimenri, per seguire con chiarezza e precision!·
cidentale. Tuttavia, esiste una storia navale il giusto e vol versi dei particolari che port aru-
orientale sebbene pochi si siano preoccupati rii no alla perfet fa costruzione, particolari che fu ­
studiarla e di portarla alla conoscenza di tutti rono adottati e perfezionati dalla civiltå occi­
Di solito. nel geryo del modellismo navale dentale. A questo scopo, basterebbe ricordare
si paria della marina orientale senza darle.ec- che l'ancora. quale la intendiamo noi, fu una
cessiva importanza e denominandola con le pa­ invenzione cinese nel 2840 a.C.
role " estremo oriente ”, racchiudendo in que­ Le navi tjadizionali della Cina sono il " sam-
st e parole anche il lungo periodo della famosa pang " c la " giunca at traverso il passare dei
civilta cine.se. Millenni prima di Cristo i cinesi secoli tali costruzioni navali non tianno subito
avevano raggiunto cio che in Occidente ottenem- alcuna variazione, sia come costruzione sia co­
mo molto piii tardi; tuttavia iOccidente, pur me architettura.
arrivando dono, o forse appunto per questo, Amatori e seguaci del ” modellismo navale "
nor. conosce un limite per fcrmarsi; la perfe- esistono in tutto il mondo, e quindi anche
zione per l'uomo occidentale non e mal cag- in Cina. Qui, in Occidente, i bambini si fan no
giunta e infinite sono le invenzioni attraverso regalare dai padri i velieri rinchiusi nelle bot-
il tempo e sempře piii utili e pratiche. Il po- tiglie; lu in Cina, i negozi ahbondano di mo-
polo cinese, in vece. raggiunta la vetta della sua dellini di sampang e giunche che vengono ac-
civiltå si ferm o e continub per secoli a ripe- quistati dai turisti come ” ricordi ”. Tali model-
tere cio che aveva perfezionato senza pilt mo- lini riprodueono navi dei tempi passati e na\ i
dificarlo. E questo si pub dire in special mo­ moderne, e la riproduzione e fedelissima. U na b e lla rip rod uzion e d e l « Sam ­
do per l'arte navale cinese. il disegno che qui presentiamo e rieavato da p a n g » r ea lizz a ta d al n ettu n ese Elio
La trascuratezza in cui é stata lasciata da­ un modello originale cinese, port at o dalla Cina Barattoni. In b a sso : il m od ello origi­
gli amatori Varte navale cinese non é giustifi- da non si sa chi e per quale ragione. Comun- n a le c in e se e sp osto a lla m ostra indet-
cata dal fat to che i cinesi non abbiano saputn · que, a noi non importa sapere chi Vha porta- ta d a a N avim od el » nell'ottob re 1950
creare qualcosa che meriti la nostra attenzio- to; ci basta averlo e siamo lieti di presentario a M ilano.
ne, ina per una sort a di noneuranza dovuin agli amatori.
ai millenni che ci separano e specialmente dal Tale disegno rappresenta un " sampang ” f i ­ cui fanno bella mostra vasi di gerani. Frem
fatto che tale arte non venne a noi ri vela:a nese, cioe una nave di piccolo cabotaggio, adat- ornamentali decorano tutla la costruzione. in-
di colpo con la scoperta di relitti a noi igno'.i ta specialmente ner la navigazione sui fiumi genrilendoia. Il ” sampang" e quindi una ab·
come forma e costruzione. Tuttavia, cosi come Tutti sanno che i fiumi della Cina sono vast i tazione navigabile. La gente ci nasce. ci vivs.
sono state ricostruite le storie marinare di all ri e projondi, e che la navigazione interna e uno e lavora. L'occuppzione principale, naturalmen·
paesi scomparsi, e do veroso ormai uno studio dei maggiori mezzi di trasporto e di comunica- te c la pesca, ed é appunto per questo che
approfondito se non altro per rispetto alla c·· zione. il ponte viene costruito in modo appropriate
vilrå di quel- popo lo in pien a e perfetta luce Questo "sam pang" é lungo circa ventit re per poler nescare e raccogliete poi il frutto
qiiando noi eravamo ancora nelVoscurilå. met ri ed e a fondo piatto. Tre alberi si innai- della falica. Il ” sampang" passa da genera-
Tale ricostruzione (parlo della storia mari­ zano con le loro caratteristiche vele orientali zione a generazione, ed é difficile che coloro
nara) non c difficile poiche come abbiamo gid intrecciate di vimini. Il ponte della nave, a che vivono la vita mobile del fiume. se ne
detio, a differen za di alt ri popoli come i Vi- pnut via, e spazioso ed ě simile alla piccolo stacchino per piantare le tende sulla terra fer­
chinghi, per esempio, le cui navi furono ritro- aia che si ster.de davanti a certe casette colo- ma. Oggi come ieri, ieri come mille, duem:la
vate per caso, seppellite o immerse, des tan·) niche dei nostri paesi; il riferimento non e sba- anni fa e piii, il ” sampang" naviga su fiumi
stupore e ammirazione, le navi cinesi che at- gliato, poiche la parte posteriore del " sam- cinesi dai no mi poetici quali il Fiume Azzur-
tualmente solcano le acque interne e costie*e panti” ě adibita a "casa ". La cosidetta fu­ ro e il Fiume Giallo, sno standosi secondo Ic
della Cina sono uguali a quelle che si costru - ga " non ě altro che una caset ta grazioso a necessitd di coloro che lo abitano.
varto millenni fa. E' utile quindi studiare que­ due piani, munit a di tante piccolo finest re tu
O. C U R T I

SUGGERIMENTI
pe r la costruzione del m odello
Il modello originale cinese del « sampang f
(o «sam pan» nella dizione corrente) cui ě een-
no nell'articolo che precede, ě costruito in no­
de lucidata a spirito al pari delle sovrastrut-
ture. Le vele sono costituite da strisce verti-
cali di colore grigio chiaro e giallo pure chia-
ro alternate di seta cerata, di grande effetto. Le
camerette sono coperte di stuoia finissima e gir
ornamenti floreali policromi (in prevalenza in
rosso vermiglio, giallo, verde smeraldo) sono a
colori ad olio; la vivacitå di tali colori rende
il modello molto decorativo.
Per la costruzione di tale modello si con-
siglia rieavare lo scafo — data la semplicitå del
le sue linee — da un blocchetto di legno dol­
ce ad es. noce. Gli alberi e le pennole in noce
nostrana (o noce americana detta anche « sa-
tiné ») o altro legno che, se chiaro, dovrå es-
sere scurito a « noce ».
Le vele possono essere fatte con strisce (na-
stri) alternate di seta cerata di colore grigio
chiaro e giallo pure chiaro, con cuciture so-
e dall'altro delle vele — rieavate da un pezzo
vrapposte e con stecche — passanti da un lato

1315
di « bam bii» o di comune canna påklistre.
Per rendere il modello piii aderente al vero.
le vele dovrebbero essere costruite con il tes-
suto vegetaie usato nella confezione dei cappel-
li da signora e chiamato « spaltri » oppure al­
tro simile prodotto usato in sartoria per dåre
rigidita a talune confezioni.
Per le camerette —
o abitacolo poppiero —
si consiglia di usare
preferibilmente tavolet-
te di legno di tonalitå
calda dello spessore di
3-4 mm. sostituibili con
compensato dello stesso
spessore. 11 lettuccio do­
vrå essere costruito con

U n a be lla vista p ro -
spettica del m odella
di un " S A M P A N G , ,
cinese

compensato da i mm. o con altro materiale sere ottimamente utilizzati per la detta coper-
che si presti alla debita curvatura. Sul tetto tura. In mancanza di tale materiale potrå essere
dovrå essere applicata una copertura fatta con disegnato a matita o a inchiostro, un falso
stuoia di sottilissimi vimini: un vecchio sedile intreccio. Sul tettuccio dovranno essere salda-
sfondato o un vecchio cappello di paglia in- mente fissate le gallocce che hanno l’aspetto
trecciata (tipo panama) che non manca mat tn di scalette.
soffitta o in fondo a un armadio, potranno es- II frontone della porta dell'abitacolo al pari
dei portelli scorrevoli delle finestre, dovranno
essere riccamente decorati con motivi fioreali;
in questo lavoro i'estro artistico dei singoli co-
struttori, potrå sbizzarrirsi pur cercando di at-
tenersi alle forme decorative cinesi prendendo
cioě ispirazione da qualche oggetto o stampa
a colori di stile cinese esistente in casa. Const-
gliamo di usare per le decorazioni a colori a
tempera o acquarelli che dovranno — quando
saranno bene asciutti — essere « fissati» con
vernice da quadri o altra purche molto leggera,
trasparente, incolore.
Per le sovrastrutture — fatta eccezione per
gli alberi e le pennole in tinta noce lucida —
si consiglia di lasciare il colore naturale del
legno impiegato al quale dovrå perö essere data
una passata di vernice incolore molto diluita.
Le teste dei travi trasversali dovranno essere
colorate in rosso vermiglio al pari dello sten-
dardo, degli ornamenti alia cima dell’albero e
della lancia triangolare del trinchetto; la fiam-
ma invece dovrå essere in colore giallo.
Le due bande che congiungono le due spal-
le del limone alla relativa anima, potranno
essere ricavate da strisce di lamierino di rame
dello spessore di 1 mm. cosi da offrire altra
nota decorativa al modello. Per l'ancora si con­
siglia di usare piombo; per il sartiame filo di
seta gialla di varia grossezza a seconda del
suo impiego; paranchi e bozzelli da costruire Il rom ano L uciano S an to io , m odel-
in legno bosso o olivo, meglio ancora se, di- lista a p p a ssio n a to ed esperfo. ha rea-
sponendo di qualche vecchio pettine in avorio, lizza to q u esta b e lla rip rod uzion e del
saranno ricavati da questo materiale nobile. g a le o n e e lisa b e ttia n o < G old en H ind >
su p ia n i N a v im o d el. R icoid iam o ai
O. C. lettori ch e g li sch em i d i q u esto m o­
« Tanusso » é il norne d i q u eslo bel d e llo sono stati p u b b lica ti. in sc a la .
m od ello di cutter 'd a m. 1 realizzalo Per maggiori informazioni sul piano sopr.". n e i n. 38 d i « M od ellism o »; sono a
d al p alerm itan o M ich ele S im oncini illustrato, rivolgersi alla « Associazione Model d isp o sizio n e. in g r a n d ezza n atu rale,
e fotografato in p ie n a n a v ig a z io n e . Si listica Navåle Nazionale» NAVIMODEL - in- p resso « N a v im o d e l » (V ia S. M aria
n o ii il iim on e au tom atice a ban d e- dirizzo prow. Milano, Via S. Maria Segreta S e g r eta . 9 · M ilan o) a l prezzo d i Li­
ruola. n. 9. (Costo del piano Lit. 500, franco di porto,'. re 500.

1316
UN MODELLO
Dl Y A C H T
Molto armonica nolle linee. di <ostruziore
non difficile specie per ccloro che giå hanne
costruito navimodelli, questa imbarcazione.
funzionante mediante motorino elettrico a pi­
le, darå molte soddisfazioni, a coloro che vor-
ranno realizzarla. E' di piccole dimensioni pe~
potet navigare in specchi d’acqua ristretti ed
abitualmente calmi, molto piil facili a trovat-
si vicino casa che non i laghi o il mare.
L’apparato propulsore ě costittiito da un mo-
torino elettrico da 12 volt o giti di li (ottimi
i motorini piccoli per i modelli ferroviari)
azionato da pile a secco; esso då al modellt-
no una navigationc direi quasi maeslosa c
perfettamente rispendente alle caratteristiche di
esso.
Le dimensioni principalt del modello sono.
lunghezza f.t. cm. 52; larghezza massima cm.
12,7; allezza massima scafo cm. 6; altezza mak­
sima, escluso l’albero, cm. 9.
Lo scafo é realizzato mediante il sistema
delle ordinate e del fasciame. La chiglia ti)
completa di ruota di prua e dritto di poppa
ě in compensato da 3 o 4 mm., >n essa vi
sono gli apnositi incastri per le ordinate, le
quali sono ricavate da compensato da mm. 7
e non traforate all'interno. Prima del montaj,
gio delle ordinate, dalla chiglia si ricava l’aper-
tura per I’albero dell’elica (10), si eltmina cic.i
la strisca di legno compresa fra le linee trai-
teggiate che delimitano l’albero della elica nel
disegno; e poi alla chiglia stessa si incollano
le due guance in compensato da 3 mm. (9 ,
una per lato.
Montate le ordinate sulla chiglia si colleghc-
ranno l'una all'altra mediante listelli da mm
3 x 3 incastrati agli spigoli delle ordinate me-
desime. Immediatamente aventi all’ordinata
si sistemerå il motore nei modo piti convenien
te a seconda delle dimensioni e degli attacchi
di esso; percio, prima di minare l'ordinata tt
5 occorre praticare in essa un foro per la fuo
riuscita dell'albero motore.
Si passerå pot alia messa in opera del fa­
sciame in listelli da 1,5x10 o 2 x 10; prinm
partendo dalla chiglia fino allo smgolo late
rale, e poi partendo dalla parte superiore del­
lo scafo e scendendo man mai.o in basso lun-
go le fiancate. A prua il fasciame si livella a filo
dell'ordinata 2 e a poppa a filo dellordinata 7.
Notáre che lo scafo all’ordinata 6 forma un
gradino, la cui linea viene addolcita dalla riem-
pitura in balsa lc. La prua ě sagomata in
balsa (lb), e tutto l’interno dello scafo ě ver-
niciato con pilt mani di coliante prima di pas­
sare all'applicazione delle sovrastrutture.
Sistemato cosi lo scafo si applica, avanti al-
l'ordinata n. 5 il castelletto motore, di forma
e dimensioni a seconda Mel motorino impie
gato ma comunque di misure non superioři
a cm. 3,5 x 5 (largh. 2,5 e poi si parsa all’ap-
plicazione delle pareti della cabina (17), in
compensato da 1 mm. dall'ordinata 4 alia li­
nea n. 11. Fare attenzione che la parete in
basso termina alia linea n. 18 ed in alto ter-
mina a 3 mm. sopra il margine superiore
delle ordinate 5 e 6.
Poi si sistemano i pavimenti delle due pas-
seggiale (a dritta e a sinistra) segnati con 11
n. 18 della vista in pianta. Si ricavano da
compensato da mm. 1 e vengono rigati con
un tiralinee ed inchiostro di China- longitudi-

( C o n tin u a a p n g . 1324)
PRIMI ELEMENTI SULLA PROGETTAZIONE E
COSTRUZIONE DEI MODELU Dl CUTTERS
1 - SCAFI A SPIGOLO quale, dopo qualehe decennio da che ne usciro- costruirc.
no i primi esemplari, ě sempře una fra le pin Le proporzioni medie di un modello di cutler
Ritengo di fare cosa gradita a tutti coloro i belle e buone barche da regata. a spigolo sono: (fig. 4)
quali, con la buona stagione, hanno intenzione Altra divisione importante ě la seguente: si 1) Lunghezza massima: a piacere.
di costruirsi un modellino navigante di cutter; hanno cutters con « chiglia a bulbo» e cutters 2) Larghezza massima (in coperta): da 1 6 a
queste note servono per i principianti e quindi « a deriva» (fig. 3); i primi hanno nella p are 1/4 della lungh. mass.
sono prive il piu possibile di formule e si Umí­ inferiore dello scafo una specie di pinna (sago- 3) Altezza massima (dalla linea di costruzio­
táno alia esposizione di alcuni rapporti fra le mata e raccordata con lo scafo stesso nei cut­ ne): da 1/6 circa ad 1/7 della lunghezza mass.
misure di un cutter e ad alcuni consigli pratici ters «tondi»: formata da una lama metallica 4) Altezza slancio (a prora) (dalla linea di co­
sulla sua realizzazione. Ricordare che i rapporti longitudinale nei cutters « a spigolo») in fondo struzione): da 3 7 circa a 4 Π della altezza
e le proporzioni che verremo enumerando ncn a cui vi ě uno speciale bulbo sagomato di piom- massima.
hanno un grado di precisione definitivo e asso- bo o ghisa che serve a bilanciare Tazione del 5) Altezza slancio a poppa (dalla linea di co­
luto; sono invece semplicemente valori puia- vento sulla vela; i secondi sono caratterizzati struzione): da 1/2 a 3/4 delFaltezza dello slan­
mente indicativi e quindi passibili di opportune dalTavere solo la lama metallica (« deriva ») che cio a prua.
variazioni suggerite dal modello stesso e poi dal- si puo ritirare in apposito cassonetto nell’inter- 6) Posizione albero: da 3.5 a 2 3 della lun­
resperienza. no della barca e serve solo (come la chiglia a ghezza massima verso prua.
Le imbarcazioni a vela da diporto si distin lama o sagomata dei cutters a bulbo) ad evitare 7) Altezza albero della coperta·. da una volta
guono in varie specie: cutter, yawl, ketch, sloop, lo « scarroccio» dell’imbarcazione, cioě ad cv;- e mezza a una volta e 4/6 la lungh. massima
goletta, ecc. (fig. 1). Noi ora analizzeremo sol- tare ogni tentativo della barca di navigare spo- dello scafo (le « derive » lo hanno un poco pin
tånto i «cutters». standosi di fianco, sotto l*’azione del vento late­ basso).
I « cutters» sono imbarcazioni a vela di li- rale, e poi per fare resistenza nel momento di 8) Lunghezza boma: uguale a circa tutta la
nee molto sneile, di piccole o medic dimensio- maggior abbattimento della barca sotto Fazione distanza dall'albero a poppa o pari a 3/4 o a
ni: da circa 4 metri a 10, 12 metri di lunghezzi di una raffica. 2/3 di detta distanza.
massima (oppure eccezionalmente anche di piir·. I cutters a « deriva» si chiamano comune- 9) Attacco anteriore fiocco in coperta: (a
Sono armate di un albero sito da 3/5 a 2/3 mente « derive » ed hanno gli scafi un poco di­ prua) stesso rapporto della boma (vedi n. 8)
della lunghezza verso prora, di una vela Mar­ versi dai cutters a bulbo: le «derive» per pri­ nella distanza fra Falbero e la prua.
coni sia sola (cutters di piccole dimension!) e ma cosa sono piu piccole (da m. 3,50 a m. 6 di 10) Immersione massima: (deriva o lama) dal­
sia con un fiocco. Sono barche indicatissime lungh.), sono poi in proporzione piu larghe ed la linea di costruzione: da 1/6 a 1/8 della lun­
sia per diporto sia per gare (percorsi « a trian- alte, infine hanno meno « slanci» a prua ed a ghezza massima.
golo» e « al vento ») e sia per crociere costie- poppa e minor superficie velica rispetto ai cut­ 11) Sezione maestra trasversale dello scafo:
re. I cutters da regata sono raggruppati in ap­ ters a « bulbo » e sono, a volte, prive di fiocco. posta un poco a proavia del centro della barca.
posite classi nazionali ed internazionali, a secon- Circa i modclli, per i principianti considere- 12) Attacco superiore del fiocco a'.I'albero: da .
da delle loro caratteristiche costruttive. remo, in questa sede, i modelli di cutters a « spi- 2/3 a 3/4 delFaltezza dell’albero della coperta.
Opereremo ora una prima divisione fra i c u t­ golo» c per nostra comodita useremo la se- 13) Peso del bulbo: vario, a seconda delta
ters· cutters con scafo «a spigolo» e cutters guentc nomenclatura: «derive» = cutters a de­ superficie velica o delFimmersione.
con scafo « tondo » (fig. 2). Gli scafi a spigolo riva; « lama di deriva» = la lama delle « de­ (Tuttavia considerare il peso (in grammi) in-
sono caratterizzati dall’unione longitudinale del­ rive»; «lam a» o «lama di chiglia» = lama torno ai 4/7 o 5/7 del numero di millimetri di
la murata con la carena fatta mediante uno di cutters a bufbo. lunghezza dello scafo).
spigolo vivo, hanno quindi sezione angolata: gli Passiamo ora a considerare i rapporti fra 3e Per le « derive» occorre variare un poco i
scafi tondi h’anno invece sezione curva perche varie misure di un cutter a spigolo: ricordarsi rapporti perchě le derive stesse son barche piu
in essi, dalla chiglia, la carena si continua pro- che detti rapporti sono puramente indicativi e alte e con meno slanci delle barche a chiglia a
gressivamente in alto con la murata fino a rag- quindi sono suscettibili di variazioni a second a bulbo (in proporzione) ed inoltre anche la su­
giungere la coperta. E' ovvio che un cutter con deile specifiche esigenze. L'esperienza, e poi perficie velica ě minore, sempře in proporzione
scafo a spigolo ě di costruzione piu facile ed Facquisizione di ulteriori nozioni, permettera a con i cutter a bulbo. Notáre pero che anche i
ha uguali e a volte superioři prestazioni del coloro, che ora sono semplici principianti, di sa- modelli delle derive debbono avere la loro za-
cutter con scafo tondo; basti considerare il mo- per di volta in volta valutare le migliori pro­ vorra di piombo sulla lama di deriva, e questo
notipo stazza internazionale « Stella» (Star) il porzioni a seconda di ogni modello che si vuol per ovvie ragioni di equilibrio in navigazione.

1318
non avendo i modelli equipaggio che possa fa­ « mezzeria » dello scafo (linea orizzontale) e s· golo di 90 gradi con l’albero e alta sulla co­
re da contrappeso. ed equilibrare continuamente “prolungheranno verticalmente in basso su que­ perta due terzi o tre terzi dell’altezza dell’im-
le vele al vento. Naturalmente il peso sulla de- sta linea stessa pari a metå della larghezzå mas­ barcazione e disegnate la vela e il fiocco. Con­
riva Sara minore in proporzione a quello dei sima della barca. Questo punto si dovrå trovare siderate i tipi di armature illustrati nella fig. 9.
cutters a bulbo, avendo le derive superficie ve- un poco piú a prua del centro della barca, che sono quelli piu in uso per le imbarcazioni
lica minore. e cioě dove si vuol far capitare la « sezione e sceglietene una da applicare al modello e
Non ě stata indicata la posizione della lama m aestra» e deve corrispondere, di massima, al quella disegnate. Non caricate il modello di
di deriva o di chiglia perchě essa va definita punto piu basso della linea di chiglia del di­ eccessiva velatura perchě ne avrete soltanto
dalla risultante geometrica delle forze agenti segno precedente. Per quel punto passerå ta danno; regolatevi in base alle proporzioni n-
sulle. vele (« centra velico »), come vedremo ap- linea indicante lo spigolo, cioě il margine, fra dicate, considerando, se mai, di assumere una
presso. coperta e murata. la boma corta. Considerate ancora che il siste-
Tralasciando, in questa spiegazione per prin- Si traccerå quindi una linea curva con con­ lunghezza leggermente maggiore dell’albero cot
cipianti, lo studio del centra di carena e dei cavitå verso la linea di mezzeria, linea chě ma velico non deve essere treppo a prua: il
metacentri; vediamo come, nella maniera piii partirå da prua (dall’intersezione del prolunga- modello — se no — non ě in grado di salire
semplice, si possano ricavare i piani di costru- mento della pp.av. con la linea di mezzeria) o stringere il vento, cioe di navigate col vento
zione di un modello a spigolo, piii adatto :<i passerå, con curva continua, per- il prolunga- quasi a prua.
principianti per la sua semplicitä costruttiva. mento che indica la massima larghezza (se­ Dal piano velico occorre ora trovare il « cen­
Per prima cosa consiglio il disegno del piano zione maestra) e terminerå a poppa sul pro- tra velico» (fig. 10) cioě il punto indicante la
verticale (fig. 5). lungamento della pp.ad., ad una distanza va- risultante delle forze del vento agenti sulic
Si traccia una linea orizzontale, che noi chia- riabile dalla linea di mezzaria, a seconda del'a vele.
meremo « linea di costruzione » e su di essa si curva che assumerå la linea tracciata (coňside- .Si traccia prima una linea di riferimento oriz­
prendono due punti distant! fra loro quanto la rare, in ogni modo, che la poppa puo essere zontale, che potrå essere la linea di costruzione
lunghezza massima del modello che si vuole co- da un terzo a due quinti della larghezza mas­
struire; da questi punti si alzeranno due rette sima).
perpendicolari alia linea di costruzione, che noi Abbiamo cosi realizzato il disegno di metå
chiameremo — per nostro comoditå, essendo le del piano orizzontale (vista ir. pianta) e cos!·,
determinazioni un poco improprie — « perpen- per completarlo, occorrerå fare il disegno de.-
dicolare avanti» (pp. av.) e « perpendicolare ad- lo «spigolo», fra murata e carena: si proluri-
dietro » (pp. ad.). gheranno, allora, in· basso, verticalmente, i pun­
Si dovrå ora tracciare la linea curva indicante ti di intersezione — a prua — fra la ruota
la curvatura inferiore esterna della chiglia; ed i di prua e la linea di chiglia e — a poppa —
relativi «slanci»; quindi si considereranno sulle fra la linea di chiglia e il dritto di poppa (dal
due perpendicolari 1’altezza degli slanci, secon- disegno del piano verticale); poi, sul disegno
do i rapporti giå dati (ricordare che le derive, in pianta, si prenderå — all’altezza della se­
hanno meno slanci dei cutters a bulbo), e dette zione maestra —- un punto all’interno della ii­
altezze sulle perpendicolari si uniranno fra loro nea curva indicante il limite esterno fra co­
con una linea uniformemente curva — ottenuta perta e murata (linea che comunemente si
con un listello fissato con spilli sul tavolo o con chiama « frisio») a distanza da essi pari a
un flessibile — la quale, avendo la concavitå un sesto o un settimo della larghezza totale
verso l'alto, combacerå, nella parte mediana, massima, e con altra linea curva concava verso
con la linea di costruzione. Noi diremo tale la mezzeria, si congiungerå il punto di inter­
linea curva, per comoditå di spiegazione, « linea sezione sulla linea di mezzeria del prolungamen-
di chiglia». (seguire sempře la fig. 5). to dell'intersezione fra linea di chiglia e ruo-3
Ora, sulla pp. av., si prenderå l'altezza mas­ di prua, il punto ora preso sulla sezione mae­
sima dello scafo e da questo punto si traceet å stra e infine il prolungamento dell'intersezione
una linea retta che raggiungerå la pp. ad. ad fra dritto di poppa e linea di chiglia. Nota.e
una altezza leggermente minore di quella da che la linea rappresentante in pianta lo spi­
cui ě partita dalla pp. av. Questa linea la chia­ golo non deve necessariamente essere parallels
meremo, sempře per comoditå di spiegazione, alla linea del frisio (seguire bene la fig. 7).
«linea di coperta». Non rimane ora che realizzare il disegno
A prua e a poppa congiungeremo la linea di delle ordinate: cio ě molto semplice. Su una
coperta alia linea di chiglia mediante due trat.i linea verticale, a parte, si prendono di voHa
obliqui dall'alto in basso e dall'esterno all’in- in volta le altezze massime di tutte le ordinate
temo; essi indicheranno, l’anteriore, la « ruota compresi i punti per cui passano le linee del
di prua » ed il posteriore il « dritto di poppa » frisio e dello spigolo: tutte questc misure si
(fig. 5). rieavano dal piano verticale (fig. S).
Si deve ora disegnare, nella parte inferiore Poi con riga e squadra, perpendicolarmenie
dello scafo, la linea indicante lo spigolo. A,1 alla linea verticale su cui sono state riportate
una distanza dalla linea di chiglia nel suo pur.- queste misure, si tracceranno delle linee ortz-
to piii basso pari da 1/6 a 1/7 dell’altezza dello zontali partenti dai punti che indicano la posi­
scafo, si fa passare un’altra linea concava verso zione, per ogni ordinata, delle linee di spigo­
l’alto che si congiunge, a prua, con l'estremi- lo e frisio. La larghezza delle ordinate si ri-
tå della . linea di chiglia e, a poppa, termina a cava, come ě facile capire, dal piano orizzon-
pochi miiiimetri al di sopra della linea stes- tale, considerando per ogni ordinata, la distan­
sa, sopra la linea indicante il dritto di poppa za, dalla linea di mezzeria, del frisio e dello
La linea, poi, indicante lo spigolo fra murala spigolo e riportandola sulle due linee orizzoi -
e coperta Sara una linea leggermente concava tali (per ogni ordinata): sulla supetiore la di­
in alto che si congiunge a prua e a poppa con stanza del frisio; sulla inferiore ia distanza
la iinea di coperta. dello spigolo. Poi si uniscono tutti i punti e si
Si divide ora lo scafo in tante parti ugua- hanno le ordinate per metå. Seguite bene 1c
li, mediante tratti verticali indicantt le ordi- figure e ritengo ene tutto vi sarå chiaro.
-nate (seguire la figura 5) e posti a distanza Il progetto dello scafo é pronto: conside­
almeno pari a metá della massima larghezza rate gli incastri delle ordinate sulla chiglia e
dello scafo. ricordare che le linee del frisio e dello spigolo
Il piano verticale ě completo e potřete an- sono rappresentate, sull’ossatura, da listelli in-
che fare il disegno della chiglia come dovrå cassati agli angoli delle ordinate.
essere ritagliata (fig. 6). Per ultima cosa occorre ora pensare al piar.o
Si passerå ora al piano orizzontale: non ě velico e alla deriva o lama di chiglia.
necessario disegnare la barca in pianta com- Riproducete, e se avete poca carta fatco
pleta, basterå soltanto una metå dello scafo. in scala, il piano verticale dell’imbarcazione e
A tal uopo si traccerå, parallela alla linea di disegnate I’albero, leggermente inelinato verso
costruzione del disegno precedente, la linea di poppa (appoppato), la boma formante un an-

1319
longitudinale della parte immersa dello scafo
(ricavabilc dal piano verticale) ottenibile ap-
plicando sistemi di geometria piana o con so
vrapposizione di un foglio di carta millime-
trata trasparente sul disegno (1).
Circa la progettazione di un modello, vo-
lendo rimanere nell’ambito dei prirui element:,
non vi e altro da dire. L'esperienza e le nuc-
ve acquisizioni suggeriranno i dovuti e oppor
tuni perfezionamenti nella realizzazione dei na·
vimodelli a vela.
Per quanto riguarda la costruzione; il miglior
sistema ě sempře quello delle ordinate piene
e della chiglia, tutto di compensato: le ordina­
te sono incastrate nella chiglia e sono unite fra
loro da 4 o piii listelli longitudinali; l’ossa-
tura cosi fatta si ricopre in compensato da
1 mm.: prima le murate, poi la carena e in-
fine la coperta, con l’apertura della fonte prs-
ventivamente fatta.
Per l'applicazione della lama della chiglia a
bulbo, conviene ritagliare la chiglia non su um
semplice striscia di compensato, ma bensi sir
due strati (fig. 11) qn modo da potervi allog-
giare la parte superiore della lama fra due
guance, dopo aver creato posto nell’interno di
esse per la lama stessa: ciö fatto si incollano
i due strati per le loro facce interne e, per
maggior sicurezza, si mettono due ribattini al-
la chiglia ove vi ě alloggiata la parte supe­
riore della lama. Lo stesso per I'alloggiamento
dell'asse del timone: fra i due strati si fissa
il tubetto porta asse (lé barche a bulbo hanno
il timone non all’esterno della poppe, come le
derive, ma sotto la carena, un po’ piú indiem
della lama).
Per riprodurre invece il « cassonetto» per la
deriva mobile nelle barche a deriva (dette, co­
me si sa, « derive») ě consigliabile di fare h
chiglia (fig. 12) a tre strati invece che a duc:
lo strato centrale ě interrotto, per dare l’aper-
•ira del cassonetto stesso; mentre gli strati
laterali, continui, ne formano le guance.
Nei modelli naviganti di barche a deriva,
non ě conveniente fare la deriva mobile rien
trante nel cassonetto, perchě anche i modelli
delle derive ě opportuno abbiano un bulbo di
piombo.
Ricordare inoltre che anche l’inttm o dello
scafo va ben verniciato con collante e vernice
trasparente: verniciare, anche l’interno dell i
coperta, prima di applicarla sullo scafo.

(1) C. D. si rieava sempře nello stesso modo:


sia fra due baricentri e sia fra tre e piii (idem
per il C. V.):
NERINO OAMBULI

c una verticale a poppa fuori barca: le chia- X

meremo « riferimento orizzontale» e « rifen D = --------------------


memo verticale». Si cerca poi il centro ve S+S
lico della vela e del fiocco: si ottiene, sia dalla e la distanza D ’ del centro velico dal riferimen­
vela che dal fiocco, dal punto di intersezione to orizzontale sarå:
fra b rette unenti i vertici, con i lati rispetti- >'
vamcnte opposti (« baricentro dei triangoli», in D’ = --------------------
geometria piana). Segnato allora con Ba il cen­ S + S’
Trovato il centro velico, da esso si traccia
tro velico del fiocco, si troveranno le aree S
una verticale verso il basso: essa dovrebbe pas­
della vela ed S' del fiocco (essendo le vele duc
sare per il centro di deriva, che si ottiene co­
triangoli: area = base 1/2 aitezza). Si const
me il centro velico cioě mediante le due rette
dera la distanza del centro velico della vela di riferimento e i bariccntri della lama e dei
(Ba) dal riferimento verticale, ottenendo il va­ timone. La deriva e il timone si possono quindi
löre « A »; e la distanza del centro velico del disegnare in modo che il centro di deriva coirt-
fiocco dal riferimento verticale, ottenendo il cida con il prolungamento verticale del centto
valore « A ’ »; quindi si moltiplica la superfi- velico e a proavia di esso). Consiglio inoltrc
cie del fiocco per il valore A ’; si sommano i :i- timoni e lame di deriva o di chiglia di forma
sultati trovati e si ottiene il valore « x ». Ana­ quadrangolare, in modo che sia facile ricavar-
loga operazione col riferimento orizzontale e ne i baricentri dal punto d’intersezione del'c
si ottiene il valore « y ». diagonali. Per il centro di deriva ě opportuno.
La distanza « D » del Centro Velito dal ri­ per modelli che non siano di piccole dimen­
ferimento verticale sarå: sion!, trovare anche il baricentro della sezio.ic

1320
O RIG INE E SVILUPPO DELLE FERROVIE
LA T R A Z IO N E E L E T T R IC A
( C o n tin u a z . d a l n . 45)

I primi interessamenti alia trazione elettrica


ferroviaria in Italia si ebbero verso la fine del
secolo scorso, tanto che nel 1898 veniva nomi­
nate una Commissione per esaminare l'applica-
zione dei diversi sistemi di trazione fino allora
realizzati e costruiti dai tecnici di tutto il mon-
do, allot scopo $ii stabilire quale dei sistemi fosse
piii adatto alle esigenze delle nostre linee fer-
roviarie. E difatti i primi esperimenti in materia
furono infziati net 1900, su tre direttive ben
distinte:
D Mediante elettromotrici ad accumulator).
2) Con corrente continua a terza rotaia.
3) Con corrente trifase a bassa frequenza e
linea di contatto aerea.
Il primo sistema fu sperimentato sulla Mi-
lano-Monza (1901), Bologna-Modena, e Bolo-
gna-S. Fexice-Poggio Rusco (1902) che si dimo-
stro inadatto e quindi abbandonato.
11 secondo, progettato in un primo momento
per la linea Roma-Frascati, fu sperimentato suc-
cessivamente sulla linea Milano-Varese-Porto Ce-
resio (1902) con alimentazione di 650 volt, che
diede risultati favorevoli, ma non ebbe ulteriori
applicazioni a causa della tensione relativamente
bassa, che rendeva proibitivo il sistema per le
grandi linee. L’ingombro disagevole della terza
rotaia nonchě il costante pericolo che essa rap-
presentava per il personale di sorveglianza del­
Le lo to d i questo p a g in a p re se n ta n o il lo c o m o to re trifase tip o 33 3
le linee, fece desistere i tecnici dall’idea di ul­
teriori applicazioni.
Il terzo sistema, consentito solo dalle proprie­ Giovi che, anche per l'elevate pendenze (35 per Brennero, tanto che, nel 1928, giå si contavano
ty del motore Ferraris, unitamente alia tensione mille), risultava sempře piii inefficiente. 1810 Km. di linee, con 3947 Km. di binari, co­
di 3.000 volt usata per i’alimentazione dei moto- Per questa ragione fu nominata, nel 1903, st elettrificati. La tensione fu gradualmente ele­
ri, che fu ritenuta opportuna per un'economico un'apposita Commissione delegata all’esclusivo vata da 3.000 volt a 3.700, mentre i periodi da
esercizio di trazione di trcni pesanti su linee ac- studio di questo problema. Essa concluse le sue 15 furono riportati a 16 e 2,3.
ciivi, costitui un’innovazione fondamentale in ricerche stabilendo che il tronco a pendenza Ir · - — >n vista del grande sviluppo della tra-·
questo campo tanto da solievare pareri diffidenti, piii elevata, cioe il tratto Pontedecimo-Busalla, ,_,one ”o i ' ii ta applicazione ad altre linee,
nonostante le favorevoli conclusion! fatte alcuni fosse elettrificato con il sistema trifase giå adot- e considera '* lossibilitå di migliori risultati,
anni prima da eminenti periti svizzeri. tato nella Valtellina. Difatti, nel 1910, il detto sia tecnici. che tconomici, si stabili di sperimen-
Fu altuato il 15 ottobre 1902 sulla linea tronco fu percorso, con successo, dal primo
tare la correnfe continua e la corrente trifase
Lecco-Colico-Sondrio-Chiavenna, con alimentazio­ convoglio trainato da locomotore elettrico tri­
a tensioni elevate; e nel 1927, sulla Benevento-
ne a 3.000 volt, 15 periodi, e superb le piii fase.
Foggia veniva sperimentata la corrente continua
ottimistiche previsioni e, anche per i mezzi di Col subentrare delle Ferrovie dello Stato alle
Societa Private, la corrente trifase si diffondeva a 3.000 volt con filo aereo, mentre quasi contem-
trazione realizzati, portö 1'Italia all'avanguardia poraneamente, era sperimentata, sulla Roma-
fra le altre nazioni. in Italia con l’estendersi delle elettrificazioni fer-
Sulmona, la trazione a corrente trifase a 10.000
II problema che piii preoccupava era il roviarie e tale sistema fu gradatament'e applicato'
volt con frequenza industriale di 45 periodi.
porto di Genova, il di cui traffico veniva per alle linee liguri-piemontesi, alia Porrettana, alia
la maggior parte convogliato lungo la linea dei Genova-Pisa, alia Pontremolese e alia linea del Quest’ultimo esperimento, pur avendo dato
buoni risultati, non ebbe seguito, mentre quel-
lo relativo alia corrente continua, avendo offer-
to pih vantaggiose caratteristiche rispetto alia
corrente trifase fu scelta quale sistema da adot-
tare nell’esecuzione del grande piano di elettrifi-
cazione che venue deciso ed approvato, in
queli'epoca. Difatti dai 1200 km. circa nel 1928,
l’estensione delle linee elettrificaie delle Ferro-
vie dello Stato sali a 2.000 km. nel 1932, a
4.000 km. nel 1937 ed a 5.600 km. nel 1943 con
12.000 km. di binario elettrificato. Col sorgere
di una cosi estesa rete a corrente continua, si
dovette, per ragioni di omogeneita, trasforma-
re alcuni tronchi elettrificati con sistema tri­
fase ed ě previsto dal programma generále la
totale trasformazione.
La guerra aveva quasi totalmente annientata
questa imponente attrezzatura che si puó cos’
riassumere nelle cifře dello specchio.
La consisíenza antiguerra del materiale si
puč cosi riassumere indicando tra parentesi
le percentuali subite daile Ferrovíe dello Sta-
to a causa delle distruzioni, asportazioni e
danneggiamenti nel periodo bellico:

1321
IM PIA N T I 1 C O N S IS T E N Z A A N T E G U E R R A D IS T R U Z IO N I E D A N N E G G iA M E N T I

q u an titativ e 1 »1° LA SCEN06RAFIA


Per modellare un paesaggio o comunque
BINARI DI CORSA creare un complesso di montague, non ě ne-
Doppio binario .................... Km. 8 .8 4 7 3 .1 7 6 35 cessario essere un’artista ně uno specialista
Semplice b i n a r i o ..................... » 1 2 .1 2 5 1 .2 9 8 10 in questo campo.
Binari di siazione . . . . ·» 7 .2 3 8 2 .6 0 0 35 Basterå seguue dei principi fondanientali,
PONTI IN MURATURA da noi suggeriti, ed aiutarsi un po’ con la
P o n t i ......................................... 3 9 .0 9 1 3 .9 4 3 10
fantasia; si potranno cosi reaiizzare scenari
S v i l u p p o .................................... ml. 2 4 2 .4 9 7 6 8 .2 9 2 28
molto simili alla realtá dove ognuno fara ri­
saltare un recondito desiderio del malerializ-
PONTI IN FERRO zare particolari che riflcttano la propria im-
Ponti 4 .0 6 7 811 19
maginazione.
S v i l u p p o .................................... ml. 7 8 .6 8 a 3 4 .9 7 4 44
Difatti si potranno costruire paesi, fum i,
GALLERIE . laghi ecc., che rispecchinc un ricordo, o ma-
G a l l e r i e ............................... n. 1 .8 4 9 346 1 8,7 gari, uriispirazione della fantasia. Sard molto
S v i l u p p o .................................... ml. 9 1 0 .9 8 6 6 4 .7 5 4 7 utile rinfrescare la memoria con fotografie
FABBRIC. VIAGGIATORl di paesaggi rilevandole anche da giornali il-
Fabbricati ................................ 2 .7 2 9 1 .0 9 0 36 lustrati o da riviste menšili; ocme pure si
Cubat. (escluso all.) . . . me. 5 .8 2 0 .5 8 4 2 .3 4 0 .3 5 5 40 pot rå riprodurre, con le dovute modifiche,
di adattamento, uno scenario visto durante
MAGAZZINI MERCI
896 45 una gita o comunque impresso nella memoria.
Fabbricati . . . . . . n. 1.991
Naturalmente lo scenario (inteso come mon-
me. 2 .0 1 4 .9 0 3 56
Cubatura . . . . . . . 3 .5 6 3 .6 4 6
lagne, ponti, paesi, ecc.) ě Γultima cosa che
DEPOSITO LOCOMOTIVE E va realizzata su di un plast ico ferroviario,
OFF. MATER. MOBILE e mentre sembra facile dal punto di vista
I m p i a n t i .................................... n. 2 41 164 68 della sistemazione delle montagne, ponti, ecc.,
Fabbricati . . . . 7> 1 .0 2 3 708 69 molto spesso si incontrano serie difficoltå da­
Sup. Cop..................................... mq. 1 .2 2 4 .3 6 4 7 5 8 .0 0 8 67 to che il tracciato delle rotaie ě gia definito
Acquedotti Km. 1 .7 9 9 268 15 e creato.
Linee teiegr. aeree . . . » 2 1 .9 6 4 1 0 .1 2 3 46 Difatti il modellista dovrä fare in modo
Circuiti teiegr. aerei . . . . » 6 1 .6 4 0 3 2 .1 7 9 52 che il circuito delle rotaie e lo scenario siano
Circuit! telefonici aerei . . » 6 8 .0 0 0 3 5 .6 6 0 52 in perfetta armonia; in altre parole, anche
Cavi teiegr. principal! . . . » 4 .1 7 0
1 .7 5 8 42 se la posa della strada ferrata ha la preec-
Linee ad alta tens, per terne » 8 .9 7 2
Jo denza per rdgioni costruttive, la topografia del
plastico deve apparire come se fosse veramen-
LINEC DI CON ΓΑΊΤΟ te alVinizio e che la sistemazione della li­
Binario elettrificato . . . . Km. 1 2 .0 0 0 1 0 .8 0 0 90 nea ferroviária sia stata adat tata ad essa.
Linee ......................................... 5 .6 0 0 5 000 89 Quindi con cio si stabilisce che dove ci sa­
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE rd una curva del binario di corsa, dovrå ap-
Centri lumin. . . . . . . n. 2 5 7 .5 1 6 1 5 2 .5 3 0 59 parire un’altura che stará a dimostrare che
Potenza ist. . . . . . . Kw. 1 5 .3 7 8 1 0 .6 3 9 67 non era possibile eliminarla, ma che si ě sta­
ti costretti a curvare opportunamente il bina­
rio per oltrepassarla; cos) come una galleria
Locomotive a corr. cont. 3000 d'America hanno contribuito con oltre 110 sará aperta attraverso una grande montagna
v. e 650 v.............................. 690 (70%) mila milioni attraverso l’E.R.P. e la A.U.S.A. e non attraverso una piccola collina. Una
Locomotive elettriche trifasi 699 (62%) Interim Aid. grande ponte dovrá essere costruito fra spon-
Elettrotreni, treni bioccati elet- E ' anche in corso di attuazione, il nuovo de divise da un proporzionato fiume che stia
trici ed elettromotrici . . . 213 (82%) programma di elettrificazione comprendente a giustificare la necessitå del ponte stesso al-
insieme ad altre minori, le linee di· Bologna- trimenti, dovendo unire sponde divise da pic-
Automotrici termiche . . . . 794 (86%)
Padova-Venezia, Messina-Catania, Foggia-Bari, coli torrenti o da fossati. si provvedera a rea­
Carrozze, bagagliai e postáli . 12.348 (80%) Milano-Verona, Mestre-Cervignano, Ancona- iizzare ponticelli sia in muratura che in finto
Carri ........................................ 137.322 (60%) Foggia, Sulmona-Pescarn e Torino-Milano. ferro ma entrambi aventi sponde basse.
La tecnica di attuazione dei vari impianti, Viene naturale, a coiui che non ha mai
Questo debellamento organico delle nostre costruito ponti. mon tagne ecc., di pensare che
le alte velocitå raggiunte dai vari tipi di con-
ferrovie ě stato pressochě interamente rista- gli manca il necessario talento artistico ed
bilito, e ricostruito con attrezzatura moder- voglio e la estesa rete di elettrificazione ferro-
viaria rispetto all’espansicne territoriale, confe- esecutivo, per modellare o solo abbozzare.
nissima anche per quanto riguarda gli im- un paesaggio, un insieme ecc. Possiamo sen-
pianti fissi e di segnalamento. La valetlte pre- riscono all’Italia un primo posto tra le ferro­
vie mondiali. z'altro dire che questo non ě che urierrorc,
parazione tecnica di ogm singolo funzionario Ing. ENZO P A LM EN TO LA perchě basterá avere il coraggio di iniziare
di questa Amministrazione nonchě la maestria per rendersi conto dell’opposto. L ’arte di que­
direttiva dal Direttore Generale ing. E. Di sto ramo del modellismo consiste solo nel
Raimondi, hanno consentito una rapida ripre-
sapere quali materiali usare e come combi-
sa dell'esercizio delle Ferrovie anche nell'im-
narli tra loro per ottenere i desiderati risul-
mediato dopoguerra. tati, cosa questa di facile apprensione ed una
I finanziamenti finora raggiunti sono di
volta cimentatisi in questo genere di lavero
oltie 400.000 milioni dove anche gli S.U.
si diverrá presto abili modellatori di scenari
constatando che non ě difficile diventare buoni
amici con pennelli e colori.
E R R A T A - C O R R IG E E ’ molto probabile che ogni modellista ab-
Nel n. 4 5 di “ M odellism o", a pag. 1282 bia piii talento di quanto crede sia nella
I'u ltim a riga della prim a colonna va letta creazione di un paesaggio, cosa che potrå
come la q u artultim a dell’u ltim a colonna A constatare solo avventurandosi per questa stra­
pag. 12 8 3 , 17. riga della 2. colonna, “ con- da. Noi lo guideremo mediante questa rubri-
tratterem o ” va letto “ con state re mo ”, La ca suggerendogli modi e sistemi per le varii*
tabellina a piede pag. 1289 si rifehsce alle realizzazioni ed illustrando, con appositi di-
misure del segnale basso, erroneamente in- segni, ogni particolare rifinitura dettagliando
corporata nel testo della " p a r ig in a ” di SON RISCWIARE DI NON IRDVARt PlU MODELLISMO" la costruzione di ponti, gallerie, ecc., nonchě
G. V illa. NtLLE EĎIC0LE - ABB0NATI - LO RICEVERAI A CASA alberi cespugli ed ogni altro completivo.
E R1SPAR.MIERA1 DENAR0 - PIAZZA UNfeltERIAI-ROMA
. ( C o n tin u a ) BARMETLER

1322
INGRESSO GALLERIA AD UN BINARIO

Fig. 1. - Imbocco galleria per linea ad un Fig. 4. - Retro dell’iir.bocco della galleria,
binario realizzato con lavoletta di legno da dove sono visibili le aste « A, B, C ,», ottenute
3 mm. di spessore. Per ottenere una perfetta con listelli 1 0x 5 fprtemente incollate alle ri-
esecuzione, sarå necessario riprodurre quqesto spettive pareti (si consiglia di usare collante
disegno su carta pesante color grigio, dise- alla cellulosa) sulle quali sono appoggiati e
gnandoci la finta mattonata. fissati i margini della montagna opportuna-
Si consiglia disegnarlo con matita copiativa mente tagliati per la creazione della galleria
senza bagnarla; ottenuto il disegno lo sř in- stessa. Il tratteggio D indica il punto dove vie-
collerå bene sulla tavoletta ed a perfetta essi- ne montato la sagorna di cartone.
cazione della colla si procederå al ritaglio, di
facile esecuzione col seghetto per il traforo. Fig. 5. - Sagorna di cartone realizzabile anche
con cartone usato per la fabbricazione delle
Fig. 2. - Esemplare dei lateralt delTimbocco scatole per scarpe. Le sue misure di sagorna,
galleria, che sarå realizzato nello stesso modo debbono essere leggermente maggiori di quelle
di come dalla fig. 1. deU'itnbocco ed indicate in fig. 1. Basterå, per
Fig. 3. - Imbocco montato sul piano di ap- fissarlo, incollare le orecchie E e F al piano-
poggio del binario, completo di montagne, base o inchiodarvele.
dove é visibile l’uscita opposta, per iraspa-
renza, allo stesso imbocco. Q A 8 RIELE VILLA

— Ma che succede, Antenore?


— Ecco, vedi, Eulalia, il manuale dice: « Ri-
durre tutto in scala uno a cento ». Ogni cosa
ě stata ridotta a uno a cento, ma, per quel
che mi riguarda, credo dessermi sbagliato.
Soltanto uno a died, uno zeno di meno.... Ecco
perchě non. tutto ě in proporzione... ».
— Peccato, Antenore. Sarebbe stato per-
fetto ».

IL CAMPIONATO ITALIANO AUTOMODELLI


Dopo la seconda prova svoltasi a Torino il 10: 1. Riva Felice, p. 600; 2. Daverio C. e En-
6 luglio 1952 le classifiche di campionato sono
D IF F O N D E T E
ricobena S. p. 400
le seguenti: —Classifica assoluta per squadre: 1. G. S. Lan­
Classe 1,5: 1. Carugati V. e Miretti Adriano
cia p. 2268; 2. Scuderia Felix p. 2153; 3. Scu-
p. 700; 3. Turri Gianpaola p. 320. Classe 2,5:
1. Manfě P., p. 800; 2. Bordignon A. e Eiraudo deria Dorica p. 1811; 4. Scuderia Asso di Pic. M0DELLISM0
M. p. 300. Classe 5: 1. Turri E. p. 569; 2. Mi­ che p. 1497 5. Scuderia Olivetti p. 1122; 6. Enal
retti A. p. 471; 3. Bordignon A. p. 427. Classe Alfa Romeo p. 580; 7. CIF Lingotto p. 188.

1323
si taglie il pezzo n. 20, ad esso rimane attac-
cata la parete n. 12. Vi ě poi una sfinestratu-
ra superiore n. 22 a doppia capriata e moltj
bassa. costruita in listellini da mm. 2x2 e cel-
luloide e i due scali (n. 23b) per il dinghy (n.
I 3). A piacimento se ne puo anche applicare
-n secondo a dritta.
In ultimo si fissa il tubo per l’albero deU’eli-
ca (10) di diametro esterno di 3 o 4 mm. a
seconda dello spessore della chiglia, il motori-
no, collegato all’albero dell’elica mediante spira-
lina o giunto cardanico; e poi le pile sia fra le
ordinate 4 e 5 e sia fra le ordinate 5 e 6, a
seconda deH’opportunita.
Infine si stucchi bene alia nitro l’esterno detlo
scafo, specie la prua in balsa, si allisci e si ap-
plichi lo specchio di poppa (8) dopo aver fat-
to il Canaletto all’ordinata n. 7 per il passaggio
Q u esta sp le n d id a rip rod uzion e d e lla C isita lia 1100 berlin etta ě sta la dell’asse del timone (25); e poi, a lavoro com-
r ea lizz a fa d a l p alerm itan o C le m en te R avefto. Il m od ello ě in te ia m e n te in piuto, si vernici e si applichino gli ottoni e l’eli-
b a sla . l'interno a r ie d a to con p e iie ta ie d e liå a l vero. in o g n i m inim o par- ca bipala da cm. 3,3 di diametro.
tico la re . Le ruote son o sterzab ili, la lu n g h e zz a c o m p lessiv a ě d i cm. 42.
MERINO GAMBULI
UN M O D E L LO DI YACHT periore (13-c) e da montantini da mm. 2 x 2
per il fissaggio dei vetri (in celluloide) (13-d). C o n sole 5 0 lire
( C o n tin u a z . d a p a g . 1317 ) Al di sopra vi ě il tetto (13-b) in compensate
da mm. 1. o g n i dontenica
nalmente sono delimitate dal parapetto e dalla in tu tte le edicole
Analogo sistema per la cabiná superiore sul
parete n. 17, a prua dalla ordinata n. 4 e a
tetto della quale ě da notáre il parabrezza (26)
poppa dalla ordinata n. 6 e dalla scaletta n. 21. dietro cui, a dritta, vi ě il posto di guida "L'AQUILONE,,
Piit a poppa si sistema il pavimento n. 19 esterno (15) con cruscotto e ruota di timone. 16 p a g in e a colori
delimitato da un alto listello curvo che prose­ L’albero (16) ě in legno con crocetta' trasv
gue dalle pareti n. 17. Manca ora il tetto della cabina con le pared A ttiv itå a e ro m o d e llistic h e — N o v itá ae-
Verniciate le parti ora montate,' st passa ad n. 17. Notáre che questa ě Tunica parte amo- ro u a u tic h e — V olo a vela — D ivulga-
applicare la coperta n. 30 formata da listedi vibile della imbarcazione per poter ispezionarc z io n e te c n ic a — S to ria illu stra ta delFae-
di mogano da mm. 1 x 5 e di tiglio da mm. ro n a u tic a — C orso d i aero m o d ellism o
il motore e le pile.
l x l alternati e disposti longitudinalmente. Da Questo tetto (n. 28) ě di compensato di — A ttu a litå fo tografica d a tu tto il m on-
prua la coperta prosegue in centro fino alia do — R a cc o n ti a v ia to rii — I l rom anzo
mm. 3, rigato superiormente come il pavimen­
ordinata n. 4 e ai lati fino a coprirc parte del to n. 18 e va a poggiare sulle ordinate 5 e 6 degli a e ro m o d e llis ti — C o p e rtin a di a t­
pavimento n. 18, come una tettoia sostenuia scorrendo all’interno della parte superiore del­
tu a litå in fotocolor... e p erfino u n cine-
al margine esterno delle colonnine n. 20 che la parete 17 che appunto ě di 3 mm. piu alta
rom anzo a co lo ri su i d isc h i volanti.
poggianb in basso sul parape'to n. 32 formate
delle ordinate. Fssata ad angolo retto su que­ A b b o n a m e n to a 5 2 n .r i L. 2 .3 0 0
da un listello da mm. 1,5 x 4 che prosegue
sto tetto sfilabiie vi e la parte n. 12b che, mu .. .. 2 6 „ L. 1 .2 0 0
fino alia poppa. E ’ bene ché il margine ester­
nita di porticina centrale e di scalette lateral: Acquista«· “ L'AQUILONE,, · " MODELLISMO ,,
no della coperta n. 30 sia incorniciato da an di ottone che portano al tetto n. 13b, chiude d a ll o s te s s o g i o r n a la i o .
listellino da mm. 2 x 2 . Con lo stesso sistema
da dietro la cabina belvedere; quindi, quandc
della coperta a prua (n. 30) si realizza anche
la tolda a poppa (n. 31), piii alta rispetto al
pavimento n. 19 e 18 cui ě unita mediante
le scalette n. 21 e 27 (con balaustra in ottone).
La linea 11 rappresenta il contorno di uni
parete, con porticina centrale, da applicare a
MOTORE PENNA T ip o n o r m a l e ..............................................L. 16.500
T ip o S peciale con ru llin i su l bot-
to n e d i m an o v ella e valvola ro-
poppa della cabina formata dalle pareti n. 17
detta parete ě in compensato da mm. 3.
10 c c. ta tiv a m o n ta ta su c u sc in e tto a
s f e r e ......................................................... L. 18.500
Si passa ora a costruire la cabina belvedere C an d ele P . 3 ..............................................L. 400
*
a prua e, sopra di essa la cabina guida. La
cabina inferiore ě formata da due panne1li
in camp, di mm. 1 (n. 12) uno per lato e da PENNA L O R E N Z O per IN F O R M A Z IO N I u n ire s p e s e -p o stáli
una sfinestratura anteriore (13) ricavata da un V ia Genova, 168 - T O R IN O
listello curvato da mm. 2 x 5 inferiore (13-a) CONSEGNE I MMEDI ATE
da un altro listello curvato da mm 2 x 2 su­

Aeromodellisti - Automodellisti ■ Navimodellisti


due nuovi motori - Ml . 247 - MT 460 - oltre 1 5.000 giri
cc. 2,5 - H P , 0,25 cc. 5 H P . 0,55
M T . 240 A U T O A C C E N SIO N E peso gr. M T. 4 8 0 A U T O A C C E N SIO N E peso gr.
138 ca. L. 6300 195 ca. L. 8500
M T. 2 4 0 S. G L O W -PL U G peso gr. 115 M T . 4 8 0 S. G L O W - P L U G peso g. 180
ca. - L. 6000 t ca. L ire 8000
(A lb e ri m o to re su c u sc in e tti a sfere)
M otore p a rtic o la rm e n te in d ic a to p e r m o-
M T. 2 4 7 A. peso gr. 115 ca. - L. 6000
M T. 2 4 7 SA. peso gr. 105 ca. - L. 5.800 d e lli tele c o m a n d a ti e da in se g u im e n to
p e r v olo lib e ro - senza c u sc in e tti M IN IM O PE SO - M IN IM O CO N SU M O

C o n seg n e : e n tro 30 g io rn i d a lla d a ta d i p re n o ta zio n e - Im b a llo al costo - P o rto assegnato


P a g a m e n to a n tic ip a to o co n trasseg n o - L istin i e sc h ia rim e n ti c o n tro invio della som m a di L. 50.
Costruzione - Vendita: O F F. M ECC. MAURI FELICE S.R.L. - MILANO - V ia A bano n. 6
P rogettazione - SILVIO TABERNA - GALLARATE - V ia P rå P alazzi n. 2

1324
AEROMODELLI
P IA Z Z A S A L E R N O , 8 - R O M A

PESCHERECCIO Cost lero ‘“Eldorado», ta ro la c o s tr u ttir a


c o m p l e t » .................................................................................................... L. 350
WANDA m odello di sloop cm. 70. la ta ro la . . . . L. 400
HAWAJAN A. m odello di c u tte r da re g a ta da m. 1; ta ro la co-
s tr n t t i r a c o m p l e t e ..................................................................................L. 400
K0N TIK I, rlp ro d u zio n e del celebre b a tte llo . la ta ro la
c o s t r u t t i r a .....................................................................................................L. 250

XXX
REATT0RE “ SLAR 2 2 » ........................................................................L. 14.800 T a v o l e c o s t r u t t iv e , t a v o le t t e , b lo c -
-sJETEX », m o to rl e modelH a reazlone
BALSA “ S0LARB0» - ra s to asso rt I men to
c h i e lis t e lli, t r ia n g o la r i v a s to a s ­
s o r t i m e n t o d i s c a t o le d i m o n t a g g io
XXX
m o t o r in i it a lia n i e d e s t e r i, c a p p o t -
T U T T O PER IL MODELLISMO t in e a g o c c ia d i o g n i t ip o , m o ­
FERROVIARIO - MATERIALE “RIVAROSSI” t o r in i e le t t r ic i, a u t o s c a t t i p n e u ­
m a t ic ) , r u o t in e in g o m m a p iu m a
ää *
e t u t t i g li a c c e s s o r i p e r la c o -
V asto asso rtim en to dl accessor! p e r modelH n a ra ll. scatole dl mon-
taggio per aereom odelll a m otore, ad e la stle o e re le g g la to ri - m otorl s t r u z io n e d e i m o d e lli. C o n s u lt a t e c i
dl tu tte 1c c llln d ra te

XXX
AEROMODELLISTICA
TUTTO PER IL MODELLISTA VIA ROMA 368 - NAPOLI

esclusivista per I’ltalia dei famosj prodotti per aereomodellisti

della In te rn a tio n a l Model A irc ra ft di Londra


(tiruppo Lines Bros L td.)

MOTOR!:

“ Frog 50 0 ” Diesel da 0,49 c.c. L. 8.000


“ Frog 150 0 ” Diesel da 1,49 c.c. L. 8.000
“ Frog 150 RG ’’ Red Glow da 1,49 c.c L. 8.000
" Frog 250 0 ” Diesel da 2,5 c.c. L. 11.000
" Frog 500 R G ’’ Red Glow da 5 c.c. L. 12.000
“ Frog 500 P ” Con accensione a candela da 5 c.c. L. 13.800

ALCUNI A LTR I P R O D O T T I : eliche in plastica di alto rendimento per ae-


rei e motoscafi a L. 350; scatole di montaggio complete di disegni det-
tagliati, con pezzi pronti per il montaggio, da L. 450 a L. 4.900.

Richiedete quest! fam es! p ro d o tti ne! ntigliori n e go zi del ra m o


OCCASIONI
TELECONTROLLATO adatto per G .20 com p lete
(e sclu so so lo m otore) L. 2.800
TEAM RACING per G .20 in ordine d i volo (esclu -
so solo m otore) I 4.500
VOLO LIRERO a ca b in a . con m otore E. D. 1 cc.
in ordine d i volo M 10.000
SkYIET com pleto d i le te x 100 » 3.500
VAMPIRE con le te x 50 » 3.000
M OTOSCAFO C hris Crati cm. 70 con m otore
elettrico » 13.000
AUTOMODELLO ALFA 158 con m otore O liver 2.5
n u ova » 40.000
AUTOMODELLO ALFA 158 O h lsson & R ice con
m otore O 5 R 29 J» 24.000
AEROMODELLO tipo d a g a r a coni ion d o alla m i-
n io e carrozzeria in b a lsa , con m otore Doo-
lin g 29 non com p letam en te rodato. con sp e c ia li
gom m e sem ip n eu m atich e. trasm ission e ad in-
g r a n a g g i c ilin d rici. com p leta d i v a lv o la ar-
resto. in ordine d i m arcia » 42.000
GRUPPO MOTORE OLIVER cc. 2,5 au to a ccen -
sio n e 2 ’ serie (cam p ion e d e lla c a teg o r ia de-
tentore d el record eu rop eo a Km. 137 orari)
com pleto d e lle d u e ruote m etric! m ontate di-
rettam ente su ll'a sse m otore » 18.500
MOTORE ROCKET cc. 8 nu ovo com p leto d i bo-
b in a e co n d en sa to re » 7.800
FANTERA 10 cc. com e nnovo » 11.000
BUNGAY BOO com e n n ovo » 28.000
MC COY 29 RED HEAD com e n n ovo » 12.000
G .20 1° serie b u on e co n d izion i * 4.500
O SAM 2.500 b u on e c on d izion i » 4.000
FROG 1,5 a u to a c c en sio n e nnovo » 6.200
MILLS 1 3 a u to a c c e n sio n e bu one co n d izio n i » 5.500
OSAM 1.700 g lo w p lu g nu ovo » 6.000
T elecon trollato THE KEY B erk eley con m otore
Me Coy 29 red h e a d , nu ovo. in ord in e d i volo » 25.000
T elecon trollato BUSTER B erk eley, a d atto per G .20.
(se n z a m otore) » 10.000
RUOTE LENTICOLARI per a u tom od elli: mm. 65.
75, 80 c a d a u n a » 950
D ette con cu scin etti a sfere » 1.400
A T R E N T O dal 9 al 24 q go rto
M erce fra n c o R om a. Im b a llo a l c o sto , g r a tis p e r im p o rt!
s u p e rio ři a lle L: 15.000. I m o to ri d 'o c c a s io n e so n o g a r a n titi
p e r 40 g io rn i. E' d is p o n ib ile il n u o v o c a ta lo g o illu s tra to .
R ic h ie d e rlo in v ia n d o L. 150 in fra n c o b o lli.

V FIER A I N T E R N A Z I O N A L E G
· MALLIA TABONE - Via Flamirna 213 -R O M A

DEL TURISMO E DELLO SPORT M IC RO M O D ELLI


pubblica il bollettino delle OCCASION! (motori,
auto, navi, aerei, materiali, třeni, attrezzi per lavo-
in u n a s p e t t a c o la r e c o r ­ razioni, ecc.), cioě di materiali usati, in ottimo
stato, a prezzi bassissimi.
n ic e t u t t o p e r il t u r is m o II bollettino puö essere richiesto in qualsiasi
momento, ed é aggiornato ql momento della spe-
- tu tto p e r lo s p o r t - dizione.
Per le richieste rimettere busta affrancata op-
pure L. 10 in francobolli.
* Unitamente al bollettino verrå inviato un li­
stino comprendente una ricca scelta di disegni per
navi (circa 300).
FORTI RIDU ZIONI FERRO VIARIE Rivolgersi a
MICROMODELLI - Via Volsinio 32 - Roma
AEROMODELLISTI! ΑΤΤΕΝΖΙΟΝΕ!
S O L A R I A S
.R.L
.
"ZEPHIR,, II microbo dei model- LARGO RICCHINI, 1 0 -M ILA N O
li volanti telecomandati. Biplano
TEAM-RACER di sicura riuscita. A G E N T I E S C L U S I V I PER L’ I T ALI A
Ottimo per voli acrobatici. Adatto
per motori da 1,5 a 2 cc. Apertura
alare cm. 38. Prezzo della scatola J E T E X
di PREMONTAGGIO (con pezzi fi-
niti e semifiniti) L. 2200. Prezzo MOTORI A REAZIO N E
del disegno in grande tavola L. 250.
n MIGDET-52„ il piu moderno mo- KEILKRAFT
dello telecomandato da allenamento.
Facile di costruzione. Volo sicuro
e garantito a tutti. Facilmente tra- A E R O M O D E LLI IN SCALA, A R E A ZIO N E , ELASTICO E M O TO R E -
sformabile in velocissimo tele da A U T O M O B IL !, MOTOSCAFI ED E LIC O T TE R I A R E A Z IO N E - GA-
velocitá o acrobazia. Adatto per
motori da 2 a 3 cc. Prezzo della LE O N I - E L iC H E T R U F L E X - DECA LOOM AN i E - T U T T I GLI AC-
scatola di PREMONTAGGIO (con CESSORI PER AERO M O D ELL ISM O
pezzi finiti e semifiniti) L. 2400.
Prezzo del disegno cóstruttivo in BE REC
grande tavola L. 250
- MOS C HE T T I E RE . i l classico e M O TO R I E L E T T R IC I DA 3 - 6 VOLT - 1 0 .0 0 0 GIR I
moderno « veleggiatore scuola » a-
dottato da migliaia e migliaia di MERMAID
« allievi ». Realizzazione semplicis-
sima, pratica e veloce. Voli lunghi
e sicuri superioři a 2 minuti. Trai- SC ATOLE Dl C O S TR U ZIO N E MOTOSCAFI E LE TT R IC I
no semplice e rettilineo. Apertura
alare cm. 90. Prezzo della scatola A NO RM A
di PREMONTAGGIO (con pezzi fi­
niti e semifiniti) L. 1500. SCATOLE C O S TR U ZIO N E FABBRICATI IN SCALA 0 0
- SIMPLEX - Formal celeberrimo mo- PER PLA S TIC I FER R O V IA R I - F IG U R IN E ED AC-
dello ad elastico classe « 65» in- CESSORI IN SCALA 0 0
dispensabile ai modellisti alia pri­
ma costruuzione ad elastico. Elica
a scatto libero. Apertura alare cm. E. L. S. BALSA SPECIALE
65. Prezzo deíla scatola di PRE­
MONTAGGIO (con pezzi finiti e
semifiniti elica pronta all’uso com- BRITFIX
presa) L. 1800. Pezzo del solo di­ IL COLLANTE DEI
segno costruito in grande tavola
dettagliatissima L. 150. M O D E L L IS T I

AEROPICCOLA - c o r s o p e s c h ie r a , 2 5 2 - to r in o
PER L I S T I N 1 PREZZI E C ATALO GH I IN V IA R E L. 100
S P E D IZ tO N I IM M E D IA T E O V U N Q U E - CATALOGO A COLORI i . 50

UN MODELU) VITT0RI0S0!
I· CLASSIFIC A TO ALLA GARA N A ZIO N A LE Dl R IP R O D U Z IO N I
Dl ASTI IL 2 5 MAGGIO 1 9 52 (V.V.C.)

1- - 2- - 3· CLASSIFIC A TO ALLA GARA IN TE R R E G IO N A LE


Dl R IP R O D U Z IO N I Dl IVREA IL 15 G IU G N O 1952

L MODELLO PUÖ ESSERE REALIZ^ATO PER VOLO LI­


BERO CON MOTORI FINO A1,5 cc. OPPURE PER VOLO
VIN CO LATO CIRCOLARE CON MOTORI FINO A 5 CC.

Un pcpolare aeroplano della famiglía PIPER: il VA­


GABOND ridotto in perfetta scala per 1'amatore esi- Una superba scatola di montaggio, tutto in balsa, con-
gente. Concepito secondo la tecnica aeromodellistica
piď avanzata, il modelle ě praticamente indistruttíbile tenente tutti i pezzi lavorati e semilavorati, comprese
(oltre 100 coli compiuti dal prototipo anche con rudí ruote ballon di gomma. Un magnifico piano di costru­
colpi nelle fasi di centraggio) e vi entusiamerá con il zione con la deserizione per il montaggio in italiano,
suo perfetto volo somigliante al vero aeroplano. Fa­
cile a costruirsi e piti facile a farlo volare. Per gli carta silkspan per il rivestimento, collante, emaillite
esperti pud essere. grazie alia spaziosa cabina, trasfor- antialcoolica briliante, ecc. Tutto quanto serve per la
mato in un perfetto RADIOCOMANDATO. Apertura realizzazione.
cm. 110. Lunghezza cm. 72. Suoerficie dmq. ly. Peso
gr. 340-500.
*

LA SCATOLA In d ic a re se s i d e s i d e r a il t i p o a v o l o lib e ro
o p p u re q u e llo p e r v o lo v in c o la to c irc o la re
I n d ir iz z a te le vostre rich ieste a: = LA SCATOLA SI F0RXISCE ANCHE C0MPLETA DI MOTORE. ECC, =

LA MODELLISTICA CORSO GARIBALDI, 127 - MILANO

G A S T O N E M A R T IN I D ire tto re R esp. - A utorizz. del T rib u n á le di R om a n. 2233 d el 7 luglio 1951 - A R T I G R A F IC H E G I G U - ROM A
Dopo diversi anni di esperienza e di studi. passando attraverso una serie di ben conosciuti ed afferm ati prodotti, la Ditta ”S U P E R ­
TIG R E.. (V ia Fabbri, 4 - Bologna), ě oggi in grado di offrire ai modellisti italiani una serie di motori che, per le loro notevolissime
doti di potenza, di durata, per l’ elevato numero di giri, per Γ accurattissim a lavorazione, sono in grado di competere con la
migliore produzione straniera. Le fusioni sotto pressione, Γ accurta scelta di materiale. I’impiego di cuscinetti a sféra e di fa-
sce elastiche, rendono il norne ”S U PE R TIG R E ., garanzia assoluta di rendimento e di durata. Fanno fede gli innumerevoli
successi conseguiti in ogni campo del modellismo.

G. 2 0

MODELLISTI
QUESTI SONO I
VOSTRI MOTORI!

L' a lb e ro é m on ta to su un A lb e ro m on ta to su du e
cuscinetto a sfere. Fusio- cuscinetti a sfere. Fusio-
ne in te ra m e n e sotto cc. 4 ,8 2 -Peso Gr. 1 9 5 -Potenza ne inte ra m e nte s o 11o
pre ssione in le g a spe­ pre ssione . D u e fasce e la ­
HP 0.8 a 1 8 .0 0 0 giri al 1 -Velocitå
ciale. P i s t o n e in le g a stiche. Scarico e tra v a so
d ’ a llu m in io m unito di du e
max, oitre 2 5 .0 0 0 giri al V - Corsa a m p lia ti. Pistone in le g a
fasce elastiche. Peso mm. 17, aiesaggio mm. 19 a llu m in ic speciale. Peso
g r. 100. P o te n za C V . 0.25 g r . 108. P o te nza C V . 0,2 9
a 15.000 g iri a l m in u to . 1 1 ,0 0 0 15.500 gire ai m inu to
C il. cc. 2 ,4 8 Cil. cc. 2 ,4 8
Richiedetelo direttamente
alia Casa o tramite i rlvendl-
tori autorizzatl

R IV E N D ITO R I RIVEN DITORI


AUTORSZZATI A U T O RIZZ ATI

AEROM ODELLI A V IO M O D E L L I
Piazza S alerno, 8 - R om a - D i­ V ia G. G ra n d i, 6 - C rem ona
strib u to re p e r il L azio e U m b ria. GALLO
A E R O P IC C O L A V ia P . B oselli, 21-R - Savona
Corso P e sc h iera , 252 - T o rin o Μ O V O
d istr. p e r P ie m o n te e L iguria. V ia S. S p irito , 14 - M ilano. D i­
strib u to re p e r la L o m b a r d i a .
A E R O M IC R O ST O R T
O RL A N D O
Via B iban, 4 C a rb o n era (T re
V ia S. M a rtin o , 100 - M essina.
viso).
R iv en d . p e r la S icilia e C alab ria.
A V IO M IN IM A COSMO
ZEU S M O D E L F O R N IT U R E
Via S. B asilio, 49 - R om a V ia S. M am m olo, 64 - Bologna.

Potrebbero piacerti anche