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Le riforme della scuola dagli Anni ’80 al 2000

Negli anni Ottanta si hanno diverse innovazioni che riguardano soprattutto i programmi; per esempio nel
1985 vengono introdotti nuovi programmi nella scuola elementare seguendo anche le teorie dello
psicopedagogista statunitense Bruner e vengono introdotti i cosiddetti “programmi Brocca”, che
interesseranno i licei e in parte gli istituti tecnici.

Nel 1990 si ha un notevole cambiamento nella scuola elementare: il maestro unico viene infatti sostituito da
un team di tre insegnanti.

Nel 1991 si introduce la denominazione di “scuola dell’infanzia” al posto di scuola materna, comunemente
chiamata in precedenza. In questo modo essa entra a pieno titolo nel sistema educativo.

Nel 1992 il “Progetto ‘92” riorganizza l’istruzione degli istituti professionali.

Nel 1995 D’Onofrio, sotto il Governo Berlusconi, abolisce gli esami di riparazione anche per le superiori e
introduce il debito formativo.

Nel 1997 viene emanato il “Documento di discussione sulla riforma dei cicli di istruzione” dall’allora
ministro della pubblica istruzione Luigi Berlinguer, con il quale si intendeva modificare la suddivisione del
sistema scolastico. Nello stesso anno, il Governo sceglierà di introdurre il sistema a due cicli: il ciclo
primario (fino al quattordicesimo anno di età) e il ciclo secondario (fino ai diciotto anni).

Negli anni Novanta viene consentito ai portatori di handicap di frequentare anche la scuola superiore.

Nel 1998 farà ingresso un nuovo tipo di esame di maturità, che prenderà il nome di Esame di Stato, che
sostituisce la formula seguita fino a quel momento a partire dal 1969.

La legge Berlinguer e la riforma Moratti


Il nuovo millennio si apre con la Legge Berlinguer, che verrà poi abrogata nel 2003 dalla Riforma Moratti, e
che di fatto resta in gran parte inapplicata. Con essa viene riformato l’esame di maturità, ovvero l’Esame
di Stato, che da quel momento prevede tre prove scritte e una discussione orale pluridisciplinare. Il punteggio
passa dai sessantesimi ai centesimi e la commissione d’esame è composta per metà da membri esterni, di cui
anche il presidente di commissione. L’obbligo scolastico viene elevato a quindici anni e nella scuola
superiore si prevede un biennio e un triennio di specializzazione.

Dal 2000, l’obbligatorietà viene portata ai sedici anni e vengono introdotte le lauree triennali e le
specialistiche.

Nel 2003 la Riforma Berlinguer viene abrogata dal Governo guidato da Berlusconi con la Riforma Moratti,
che opera diversi cambiamenti nell’ordinamento scolastico e che punta sulle cosiddette “tre i”, inglese,
informatica e impresa, scatenando una forte protesta in quanto la scuola prende così un indirizzo che
privilegia solo certi studenti, favorendo un’istruzione privata anziché pubblica.

In sintesi, i cambiamenti vertevano su:

scuola dell’infanzia (i bambini possono essere iscritti a partire dai ventotto mesi anziché trentasei);

scuola primaria (abolizione dell’esame di licenza elementare; riduzione del “tempo scuola”, con la scomparsa del tempo
prolungato; variazione dei programmi di storia, scienze e geografia i cui studi si concludono con la storia romana, delle
regioni italiane e del corpo umano; introduzione di una valutazione biennale; introduzione dell’insegnamento dell’inglese e
uso del computer dalla prima classe; introduzione del “portfolio”, poi abrogato, per la documentazione delle esperienze
scolastiche ed extrascolastiche dell’alunno);

scuola secondaria di primo grado (aumento delle ore dedicate allo studio della seconda lingua; valutazione al secondo
anno ed esame di Stato al terzo anno; scomparsa del tempo prolungato);

scuola secondaria di secondo grado (alternanza scuola-lavoro negli istituti professionali; possibilità di sostenere un esame
delle materie non trattate se si vuol cambiare indirizzo, senza perdere gli anni frequentati in precedenza; otto indirizzi liceali,
uno a indirizzo tecnico e la formazione professionale gestita dalle Regioni; divisione in due bienni e quinto anno per la
preparazione all’Esame di Stato);

università (dal 2006 per accedere ai concorsi per professori universitari è necessaria una idoneità scientifica nazionale).

In realtà, in parte, la Riforma Moratti rimane inapplicata, bloccata nel 2006 dal ministro Fioroni, sotto
il Governo Prodi, che rimette le mani sui cambiamenti effettuati dalla riforma riguardo soprattutto i
provvedimenti relativi alla scuola secondaria di secondo grado. Abroga anche l’anticipo nella scuola di
infanzia a due anni e mezzo. Restano comunque le denominazioni di scuola dell’infanzia, scuola primaria,
scuola secondaria di primo e di secondo grado. In questo momento si introducono alcune novità, quali
l’obbligo di istruzione elevato a dieci anni; il conseguimento obbligatorio di un titolo di scuola secondaria
superiore o qualifica professionale almeno triennale entro i diciotto anni; gli esami ad agosto per gli studenti
che hanno un debito scolastico; il ripristino di commissioni miste per l’Esame di Stato.

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